Anno XLI - MAGGIO 2014 - Una copia se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità 3,00 5/2014 w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità 5/2014 9 9 10 11 12 Ricordata la figura di Enrico Berlinguer nel trentennale della sua scomparsa Vita politica Reichlin ricorda Berlinguer di Renato Russo Vita di partito Costituite le prime due Commissioni del PD per rilanciare un partito propositivo UAL Usura, una piaga da debellare di Francesco Filannino Vita amministrativa Sottoscrizione del Manifesto del Patto Val d’Ofanto, una opportunità di Emmanuele Daluiso 13 Rilanciare il Patto Nord Barese Ofantino come braccio operativo della struttura di Pasquale Cascella 14 Ambientiamoci Divertente tre giorni ambientalista orga- 14 14 15 16 17 19 21 Divertente tre giorni ambientalista organizzata dalla Provincia a Margherita di Savoia 1929 nizzata dalla Provincia a Margherita di Savoia 23 Ambientiamoci 2014: premiati gli alunni dell’ITC “M.Cassandro” Rispetto e tutela dell’ambiente con l’approssimarsi della stagione estiva Provincia BAT Progetto “Provincia Amica” a sostegno delle categorie svantaggiate 24 25 26 La falsa abolizione delle province di Luigi Antonucci Vinitaly Le Cantine della Bardulia a Vinitaly a cura di Renato Russo 29 Avis La festa dell’Avis nella Sala S. Antonio Studenti dello “Scientifico” donatori volontari dell’AVIS 31 Intervista al presidente delle Cantine della Bardulia Francesco Fumarulo Chiesa Quando Papa Giovanni XXIII passò per Barletta di mons. Sabino Amedeo Lattanzio A Barletta il 1° Convegno Carismatico degli Apostoli di Gesù Buon Pastore 29 32 33 La costruzione del primo tempio cristiano dedicato alla Madonna risale alla prima metà del VI secolo Asor Rosa spiega il Calvino di Lagrasta al Salone Internazionale del Libro Storia locale Il lungo cammino di S. Lazzaro de’ Leprosi di Michele Grimaldi A rischio le voci della periferia 35 Raccolta differenziata Nuovo servizio di raccolta differenziat Raccolta differenziata utenze non domestiche, da un incontro a Palazzo di Città le prime positive valutazioni 37 Musica Da 53 nazioni al 24° Concorso Internazionale per Giovani Musicisti di Renato Russo Culto mariano Breve storia del culto mariano di Renato Russo 38 Salone del Libro L’Editrice Rotas a Torino per rappresentare la Puglia di Renato Russo 40 Per non dimenticare I ricordi di una ragazzina di sei anni… di Maria Costanza Codipietro 31 41 45 43 L’Editrice Rotas al Salone Internazionale del Libro di Torino per rappresentare la Puglia 49 Scuola “R. Moro”: Pon C2 “Orientarsi per il futuro” 50 Scuola “S. Domenico Savio”: In giro per l’Italia, Barletta canta e vince Arte Papa Francesco devoto alla “Madonna che scioglie i nodi” di Stefania Patella 46 47 Ricordi di Piripicchio di Michele Vitobello Ambiente Barletta: una città candidata ad eccellenza ambientale di Giuseppe Santaniello 48 Solidarietà Un gesto silenzioso di carità Una casa… una famiglia Scuola Scuola “Giovanni Paolo II”: Uno-Uno-Otto di Carmen Palmiotta 49 Calcio Di Cosola, quando andammo in B! 29 Enigmistica Cruciverba con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca 6 7 8 30 Ricordo di Franco Di Cosola, il presidente della storica promozione del Barletta Calcio in serie B Poesie Iridescenze di liberi voli di Fulvio Castellani RUBRICHE Lettere al direttore - Il lavoro e lo sviluppo - Auguri per i 40 anni del “Fieramosca” - “Il clandestino” - Troppe poesie! - Quei due grandi serbatoi fatiscenti - Costituito a Barletta l’ISPAM - “Lo Spirito Santo e Papa Francesco” l’opera realizzata dalla pittrice Marta Riefolo - Quel busto marmoreo nel salone di ingresso dell’Ospedale “Mons. Dimiccoli” - Corso professionale di barman e barlady a Barletta, Associazione Assodiana - Notte bianca del libro - Quel busto di Giosuè Carducci Libri del mese Pantera / Gehenna a cura della Libreria Liverini TEKNO FILATI Srl FILATI CUCIRINI E ACCESSORI PER CALZATURE Barletta - BT Via Callano 163 int. 56 t. 0883 347 831 f. 0883 347 832 [email protected] 4 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 5 Lettere al direttore Lettere al direttore Troppe poesie! www.ilfieramosca.it e-mail [email protected] [email protected] [email protected] Il lavoro e lo sviluppo n° 5 - maggio 2014 anno XLI Direttore responsabile RENATO RUSSO Spedizione in abbonamento postale 45% Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975 Stampa in proprio su carta ecologica riciclata Symbol Freelife Satin Direzione, Redazione e Amministrazione Editrice Rotas s.r.l. Via Risorgimento, 8 Tel. 0883.536323 Fax 0883.535664 BARLETTA e-mail: [email protected] www.editricerotas.it ISSN 1722-8972 Si ha la sensazione che l’attività imprenditoriale, a Barletta, cammini per conto proprio, sia per quanto riguarda le associazioni di categoria, che per quanto riguarda la pubblica amministrazione che - sul tema - pare del tutto assente. Gli stessi sindacati, un tempo molto attivi su questo fronte, sembra che attraversino un periodo di prudente riflessione. Antonio Gorgoglione Ne convengo. In realtà il lavoro e lo sviluppo che ne consegue, negli ultimi tempi, specialmente dopo la grave crisi del comparto calzaturiero, sono stati come abbandonati a se stessi. Vivono dinamiche autonome, svincolate dal sistema produttivo comprensoriale, mentre il futuro del rilancio della nostra economia (specialmente quella industriale) è legato alla capacità della classe politica di raccordarsi con quelle industrie che - sopravvissute alla crisi - hanno trovato nuovi percorsi produttivi, capaci però di produrre profitto solo per se stesse, senza conferire ricchezza indotta anche al territorio circostante. Il rimedio? La creazione di un distretto industriale perché le varie industrie facciano sistema, ma se non ha funzionato negli anni della grande espansione industriale degli anni SettantaOttanta, come illudersi che possa funzionare oggi? Occorrerebbe una classe politica all’altezza della difficoltà dei tempi, anche congiunturalmente difficili. Ma è una chimera, resa ancora più improbabile dalla ristrettezza delle risorse economiche disponibili. ASSOCIATO accedi a Il Fieramosca on line COME ABBONARSI • c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l. via Risorgimento, 8 76121 Barletta • Abbonamento annuale 30,00 per l’Italia per l’estero 85,00 per le Americhe 110,00 6 IL FIERAMOSCA Barletta 24 aprile, Palazzo della Marra. Prima dell’inizio della serata dedicata al ricordo di Enrico Berlinguer, Renato Russo ha fatto dono del secondo volume dei PROTAGONISTI all’on. Alfredo Reichlin, dove è tratteggiata la figura del padre Pietro che fu podestà della città agli inizi degli anni Venti del Novecento (FOTO GIOVANNI FERRINI) Auguri per i 40 anni del “Fieramosca” Caro Direttore, leggo con vero piacere che è stato raggiunto dalla Sua rivista un traguardo di sicuro rilievo “40 anni di attività”. Volevo complimentarmi personalmente per la longevità e augurarLe altri importanti traguardi. Come ben saprà non sono “un barlettano” ma leggere la Sua rivista mi permette sempre più di entrare nella storia della città e dei suoi personaggi. Un vero spaccato della città: passato, presente e spesso futuro, Con stima Caro Antonio Falconetti, siamo “ossessionati” dalle tue poesie. Ce ne mandi infatti due alla settimana mentre noi ne possiamo pubblicare solo una al mese. Te ne siamo grati perché di solito ce le mandi celebrative del mese cui si riferiscono. Ma devi porre un freno alla tua irresistibile voglia di “poetare”, tanto più che così togli spazio agli altri poeti in vernacolo barlettano… Un plauso per la originalità dei tuoi disegni, moderni e “sfiziosi”… La redazione Sole, sale, mare… Con il cuore gonfio di paura affronti l’ignoto, [in quest’avventura. Una sponda si allontana l’altra è bramata. Sole, sale, mare… non perder la speranza continua a sognare, remare, vogare. Sole, sale, mare… il buio ovattato, il mare agitato, il tempo s’è fermato. Sole, sale, mare… sole, sale, mare… sole, sale, mare… A denti stretti, la bocca digrignata, riposi in fondo al mare, verso un’altra meta, non quella agognata. Mare… mare… mare… Antonietta Fioravante Esperti Matteo Penza Direttore Cementeria di Barletta “Il clandestino” Si è costituito a Barletta, con atto notarile, l’Istituto per la Preparazione alla Pubblica Amministrazione (ISPAM). L’Istituto, ai sensi dello Statuto, ha lo scopo di svolgere e promuovere attività di studio, educazione, promozione e diffusione di cultura particolarmente in campo sociale, politico, economico, artistico-ambientale e morale, al fine di ricondurre il cittadino ad una partecipazione più motivata nell’azione amministrativa, seguendo i criteri di efficienza, economicità ed efficacia. Il Comitato Fondatore è composto dall’avv. prof. Nicola Di Modugno, rettore; dal prof. Mario Lomuscio, presidente; dall’arch. Michele Sarcina, vice-presidente; dal prof. Savino Reggio, vice-presidente; dal dott. Francesco Paolo Calsolaro, tesoriere; dal perito industriale Leonardo Binetti, segretario generale, dall’avv. Oriana Laboragine, socio fondatore; dall’avv. Philomenne Murgo, socio fondatore, dal cav. Ruggiero Vaccariello, socio fondatore. Nardo Binetti Quei due grandi serbatoi fatiscenti Caro Sindaco sono un cittadino residente a Roma da più di mezzo secolo ma nato a Barletta, dove vengo insieme alla mia famiglia, dove risiedono molti miei parenti e dove ho casa nel centro storico della città. In tal modo, durante le mie venute a Barletta, ho sempre modo di ammirare il panorama del porto, della costa marina e del Castello, ma, purtroppo, anche di constatare la continua permanenza di quei due grandi serbatoi petroliferi fatiscenti, ormai in disuso da molti decenni, situati ai margini del fossato che delimita il Castello stesso e Piazza Marina, i quali, oltre a deturpare il bel paesaggio del lungomare, non fanno che spandere pulviscolo di ferro e ruggine a danno dell’ambiente e della salute degli abitanti. Da molto tempo si parla del proposito di demolizione di tali “mostri” di acciaio, ma purtroppo, dopo tanti anni, di tale intenzione non resta che l’illusione e la delusione. Adesso che si parla di ripresa economica nel settore industriale, dopo un periodo di profonda crisi, non crede Lei, Sig. Sindaco, che, fra i progetti di riqualificazione ambientale e paesaggistica, possa essere incluso anche quello della demolizione dei suddetti serbatoi? In attesa di una sua cortese risposta, che mi auguro positiva, La ringrazio sentitamente e La saluto cordialmente. Vincenzo Di Domenico Costituito a Barletta l’ISPAM “Lo Spirito Santo e Papa Francesco” l’opera realizzata dalla pittrice Marta Riefolo La pittrice Marta Riefolo per celebrare il primo anno di Pontificato di Papa Francesco ha realizzato l’opera “Lo Spirito Santo e Papa Francesco”. Il Pontefice regge sulla mano la colomba bianca, simbolo di pace nel mondo. Il tutto è accompagnato da una poesia: “Papa Francesco umile [Servo di Dio” La tua parola di discepolo, infonde serenità, gioia di vivere nel Signore, speranza, perdono, Pace, nei bambini, ammalati, poveri, studenti, vecchi, disoccupati, nelle carceri. Grazie Papa Francesco dell’amore fraterno che ci doni. Barletta, 12 marzo 2014 MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 7 Lettere al direttore Quel busto marmoreo nel salone di ingresso dell’Ospedale “Mons. Dimiccoli” Caro Direttore, tu o qualcuno dei tuoi affezionati lettori può darmi informazioni sul busto marmoreo, opera di G. Cozzoli, collocato nel salone d’ingresso dell’Ospedale civile “mons. Angelo Raffaele Dimiccoli”. Cordiali saluti. Antonio F. G. Pignatelli Già negli anni passati l’identificazione di questo busto costituì oggetto di una intensa ricerca presso gli uffici dell’ospedale “Umberto I” e presso gli storici locali, ma nessuno fu in grado di darci ragguagli sulla identità del misterioso personaggio. Certo deve trattarsi di un protagonista della vita barlettana di fine Ottocento, atteso l’autore della scultura. Se si tratta di una personalità del mondo sanitario dell’epoca potrebbe essere uno dei presidenti del nosocomio… Corso professionale di barman e barlady a Barletta Associazione Assodiana re, Caro Diretto- volevo chiederle, se possibile, di pubblicare un articolo relativo al Corso Professionale di Barman e Barlady che si svolgerà a Barletta, presso il Club Anteprima. Un corso professionale per barman e barlady full immersion si terrà presso il Club Ante- 8 IL FIERAMOSCA Vita politica prima dal 12 al 16 maggio 2014. Promotrice dell’attività è l’associazione Assodiana. Il corso abbraccerà cinque giornate, da lunedì a venerdì dalle 14 alle 19, e si occuperà di offrire una solida preparazione per diventare barman. La partecipazione è a numero chiuso con un tetto massimo di 20 allievi. A tenere il corso saranno dei professionisti che sveleranno i trucchi del bartending agli iscritti. Questo è un mestiere che non conosce disoccupazione e offre soddisfazioni personali ed economiche. Sono corsi completi per cui una volta ricevuto l’attestato di partecipazione si può iniziare la professione sia per conto proprio che per conto terzi. Il corso avrà un costo di 380 euro, che comprenderà l’iscrizione, il materiale didattico e il certificato professionalizzante di partecipazione al corso. Durante il corso, oltre a tutto quello che deve sapere un barman, dalla caffetteria, all’enologia, ai cocktail nazionali ed internazionali, non si insegneranno solo le basilari regole del freestyle, l’arte di preparare cocktail facendo acrobazie, ma anche la consapevolezza della merceologia e l’attenta scelta dei prodotti, decorazione e intaglio di frutta, preparazione e realizzazione di un banco e molto altro ancora. Per avere ulteriori informazioni e per iscriversi al corso si può contattare l’associazione all’indirizzo [email protected] oppure chiamando il numero 3470527773. Cesare Sabato Notte bianca del libro Caro direttore e amici lettori, vi scrivo per comunicarvi con gioia che anche quest’anno ripeteremo l’esperienza della “Notte Bianca del Libro”, in data 17 maggio 2014, sabato, dalle ore 21,00 alle 24,00 presso il Palazzo San Domenico. Questa volta l’evento sarà inserito nel programma “Maggio libri” del Comune, ma nulla cambia nella formula organizzativa predisposta dalla nostra Associazione, che è stata apprezzata nelle passate edizioni. Pertanto, chiedo ai lettori: volete essere presenti, apportando uno o più contributi, con letture animate, drammatizzazioni e quant’altro abbiate in mente?... siate i benvenuti! Ricordate solo i due paletti: letture adatte a tutti, e durata dell’intervento non esageratamente lunga (approssimativamente 3-5 minuti). Attendo una vostra sollecita mail ([email protected]) di risposta, nella quale specifichiate anche gli interventi che avete in mente, in modo da approntare una scaletta e sottoporvela durante un incontro in presenza da tenersi a ridosso dell’evento. Attenzione: una delle novità di questa edizione consiste nella raccolta di libri usati, in buone condizioni, adatti a tutte le fasce di età, che verranno regalati durante la serata a vari studi pediatrici e medici, in modo da favorire l’attaccamento al sano vizio di leggere da parte dei pazienti in attesa. Se voleste partecipare anche a questa iniziativa, vi saremmo grati. Cordiali saluti, REICHLIN RICORDA BERLINGUER Paola Alvisi di Renato Russo Associazione Esperanto “Quel busto di Giosuè Carducci” L’iniziativa di un busto in bronzo raffigurante Giosuè Carducci, fu un’idea di Pasquale Cardone che nel 1908 ne ordinò la fattura allo scultore Gino De Micheli di Napoli. Terminato nel 1931, il busto venne donato dallo stesso Pasquale Cardone al Comune di Barletta che provvide a collocarlo, nel 1932, in Piazza Monte di Pietà oggi Piazza Mons. Giuseppe Damato. Le spese per il basamento e la posa in opera furono a totale carico dell’impresa edile dei fratelli Angelo e Savino Santoro. Nel 1940 il Comune decideva la rimozione del busto con la motivazione “… perché imbrattato quotidianamente da monelli e sia per la sua ubicazione sotto le finestre del palazzo arcivescovile” e lo “stivava” presso il Regio Ginnasio-Liceo di Barletta. Da quel momento del busto non si ha più notizia come la mitica Arca dell’Alleanza. L a vigilia del 25 aprile, in una sala di Palazzo della Marra, è stata ricordata la figura di Enrico Berlinguer nel trentennale della sua scomparsa. Ad organizzare l’evento l’AISLo Puglia, Vivi Barletta e Laboratorio Democratico. A introdurre la serata, e promotrice dell’incontro, Raffaella Porreca Salerno. Al tavolo dei relatori l’on. Alfredo Reichlin, il sindaco Pasquale Cascella, l’on. Gero Grassi, il dirigente regionale del PD Enzo Lavarra e la giornalista Gilda Binetti. Moderatrice del dibattito, Maddalena Tulanti, vice direttore del Corriere del Mezzogiorno. Una bellissima serata, vuoi per la ricchezza dei ricordi di un grande protagonista del nostro passato, ma soprattutto - senza far torto agli altri presenti - per l’intenso intervento dell’on. Alfredo Reichlin che ha fatto una diagnosi precisa ed impietosa dell’attuale condizione della nostra vita pubblica, ricordando con un misto di nostalgia e di rimpianto i tempi di Moro e Berlinguer. Essi infatti, sia pure da posizioni distanti, arrivarono alle medesime conclusioni, alla necessità del compromesso storico, cioè all’intesa fra i due maggiori partiti italiani, per stabilire i tempi e i modi dell’attuazione di una democrazia compiuta attraverso Barletta 24 aprile, Palazzo della Marra. Da sinistra Gilda Binetti, Enzo Lavarra, in piedi Raffaella Salerno Porreca, Alfredo Reichlin, Gero Grassi e Pasquale Cascella (FOTO GIOVANNI FERRINI) l’alternanza al potere, liberandosi del grave giogo del PSI craxiano che stabiliva alleanze a destra e a manca a seconda della convenienza dell’intesa (la politica dei due forni, come la definì con efficace linguaggio metaforico Giulio Andreotti). Reichlin non ha risparmiato critiche all’attuale sistema politico lottizzatorio, non nuovo a certe passate esperienze, ma che ai nostri giorni ha raggiunto livelli mai sfiorati. Sul piano del ricordo nostalgico, toccante il racconto della collaborazione con Berlinguer, persona di alta caratura politica e morale. Certo il paese secondo Reichlin - ha bisogno di una profonda trasformazione di carattere sociale, di una rivoluzione culturale, perché noi oggi realizziamo un modello di conduzione politica molto vicina a quella che trent’anni fa criticavamo nei partiti al governo. A completamento della serata gli interessanti interventi degli altri ospiti: il sindaco Cascella che ha dato il benvenuto all’amico-maestro (col quale collaborò da redattore nell’“Unità”, di cui Reichlin era il direttore responsabile); Enzo Lavarra, Gero Grassi (che si è soffermato sui difficili anni di una lenta, progressiva maturazione del compromesso storico) e la vivace giornalista barese Gilda Binetti. Reichlin, che a Barletta ha passato gli anni giovanili, ne conserva un gradevole ricordo e ne prova molta nostalgia. La serata è stata conclusa dalla lettura di alcuni passi di Berlinguer letti da Manrico Gammarota, parole dense, ma estremamente attuali… Michele Grimaldi Funzionario dell’Archivio di Stato di Barletta RISTORANTE RICEVIMENTI CONGRESSI MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 Viale R. Elena (Lit. di Levante) tel. 0883 347741 IL FIERAMOSCA 9 Vita di partito UAL Costituite le prime due Commissioni del PD per rilanciare un partito propositivo Prima commissione: Affari Generali ed Istituzionali, Annona, Sicurezza Seconda commissione: Attività Produttive e Sviluppo economico 10 aprile. S i è costituita la Commissione Affari Generali ed Istituzionali, Annona, Sicurezza e Legalità, del Partito Democratico - Circolo di Barletta, presieduta per l’occasione dal Consigliere comunale Cosimo Damiano Bruno. Hanno dato la loro adesione numerosi dirigenti. La funzione della Commissione è quella di analizzare e produrre l’indirizzo politico del Partito in relazione a tutte le materie di competenza dell’omologa Commissione Consiliare. Con questo strumento il PD intende e vuole dimostrare non solo di essere in grado di portare a compimento le proposte avanzate ai proprio elettori, ma anche di operare e vigilare affinché l’attività amministrativa si svolga nel rispetto dei valori imprescindibili e non negoziabili di legalità, solidarietà, equità e trasparenza, ben coniugati con la necessità dello sviluppo economico e sociale della Città. Ciò è tanto più necessario in ragione del particolare momento storico che stiamo attraversando caratterizzato da una grave crisi economica e da un profondo decadimento etico, politico, culturale e sociale. A pagarne le conseguenze sono, come sempre, i disabili, i giovani e le donne, i lavoratori ed i disoccupati, gli immigrati, i pensionati, ed in generale tutte le fasce economicamente e socialmente più deboli della comunità, per non parlare del territorio, aggredito da predatori animati solo ed esclusivamente dal profitto e da impulsi speculativi. La risposta del PD è che la legalità produce reddito, questo è uno dei primi messaggi che intendiamo e vogliamo veicolare, ma c’è dell’altro, ancor più importante. Il rispetto delle regole, infatti, non solo produce ricchezza in termini economici ma, cristallizzando dei modelli di comportamento, contribuisce in maniera determinante all’evoluzione culturale ed etica della comunità: è questo il dato essenziale, l’effetto più importante. Sulla base di questi principi la Commissione ha avviato la propria attività, proprio nel tentativo di innescare quei processi virtuosi di emulazione sociale, unici ed indispensabili al fine del miglioramento delle relazioni politiche, sociali, etiche ed economiche della Città. A tal fine le riunioni della Commissione, calendarizzate per ogni mercoledì alle ore 20:00, presso la sede del Circolo di Barletta del PD, sono e saranno aperte ai contributi ed alla partecipazione di tutti coloro, iscritti e non, che ne intendano condividere le attività, gli obiettivi, ed il percorso. In calendario l’attività del Partito Democratico proseguirà con l’insediamento della Commissione per l’Ambiente presieduta dalla Consigliera Rosa Cascella con l’analisi di temi su cui si sta concentrando l’attenzione della città; CCR e “Porta a porta” e della Commissione per le Attività Produttive presieduta dal Consigliere Nicola Ruta. In calendario anche l’organizzazione di una Conferenza pubblica sul destino dell’Orto Botanico. 24 aprile. Il Partito Democratico ha insediato la sua 2a Commissione interna che seguirà le Attività Produttive e Sviluppo socio-economico, continuando nella sua ricerca di contributi esterni necessari a impegnare il Gruppo consiliare PD sulle proposte da portare all’attenzione della coalizione di Centrosinistra e all’intero Consiglio Comunale per una reale azione di supporto all’Amministrazione in ragione del delicato periodo che stiamo attraversando afflitto dalla crisi economica e dal decadimento etico, politico, culturale e sociale. I lavori sono stati da noi introdotti e diretti. La Commissione è partita dall’analisi della desertificazione di quello che era il polo industriale di via Trani e via Foggia: mancando di un piano strategico di riconversione, si pone in via prioritaria l’esigenza di istituire l’Osservatorio delle “Attività Produttive” che ha lo scopo di far conoscere le attività e le iniziative delle Associazioni di Categoria presenti nel territorio per creare la giusta sinergia con l’azione politico-amministrativa. L’Osservatorio dovrà necessariamente avere una sede messa a disposizione dal Comune di Barletta nella quale riunirsi e organizzare le attività e dovrà dotarsi di un regolamento, che già all’esame della Commissione Consiliare dovrà in breve tempo passare alla sua stesura definitiva e diventare operativo con l’approvazione in Consiglio Comunale. La Commissione ha criticato i bandi regionali di internazionalizzazione e di delocalizzazione delle imprese perché avviati con progetti concepiti e strutturati male che non hanno stimolato i consorzi di impresa, dimostrando da parte del legislatore regionale una evidente miopia a riguardo delle aderenze territoriali dei progetti finanziabili. È vero che le Zone Franche rappresentano un’ulteriore opportunità di vantaggio per il comparto produttivo industriale, commerciale, agricolo e turistico culturale ma si evidenzia la scarsa conoscenza dello strumento nella sua modalità di applicazione, perché carente è la comunicazione fin qui circolata. È importante condividere le strategie generali ed è necessario per gli operatori capire la città futura partendo dalla considerazione che l’economia attuale è quella dell’intelligenza, fatta di ricerca e di innovazione, campi nei quali le aziende locali sono le migliori ma nella ricezione dei fondi europei che permettono lo sviluppo tecnologico e il recupero del gap produttivo di qualità, sono le peggiori. I finanziamenti devono incentivare le piccole e medie imprese, che sono i punti di forza dell’economia territoriale, perché la zona industriale di Barletta non è morta ma ha al suo attivo aziende polo produttive riconosciute a livello mondiale. È necessario completare tutte le fasi che portano alla stesura definitiva del Piano urbanistico generale e del relativo Documento preliminare programmatico, del Piano per il Commercio, strumenti indispensabili alla crescita, ormai sono completati da diversi anni ma che avrebbero bisogno di una dedizione e attenzione convinta da parte dell’Amministrazione che deve avviare una intensa stagione di scelte coerenti e coraggiose. Franco Ferrara, segretario del Partito Democratico - Barletta 10 IL FIERAMOSCA Usura, una piaga da debellare La nostra associazione ricorda agli imprenditori che l’usura non è mai la soluzione dei propri problemi ma l’inizio di un percorso dolorosissimo per se stessi e per le proprie famiglie di Francesco Filannino* A bbiamo letto con molto interesse l’esame che del fenomeno dell’usura ha fatto il generale Nanula sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno”. Dal punto di vista tecnico, le considerazioni espresse sono esatte e inattaccabili. Hanno però un difetto, peccano di eccessivo ottimismo. Certo, chi non vorrebbe che il quadro dipinto dal generale Nanula corrispondesse alla realtà. Cioè che l’usuraio fosse l’elemento debole, odiato, isolato, facile da denunciare e da abbattere, mentre, al contrario, le vittime facessero parte di un tessuto sociale forte ben supportato da magistratura e forze dell’ordine. Purtroppo, le cose non stanno esattamente in questo modo. Anzi, oseremmo dire che la realtà è esattamente opposta. Il fenomeno dell’usura nasce proprio dalla rottura del tessuto sociale e dall’isolamento dell’imprenditore che ne diviene vittima. Isolamento che si manifesta nella impossibilità di trovare strade alternative a quelle dell’usura. Quando si rivolge all’usuraio, l’imprenditore lo fa proprio perché è stato lasciato solo, messo nella impossibilità di superare un momento di crisi di liquidità. Troppe volte per impedire l’intervento degli usurai sarebbe bastato un po’ di buona volontà da parte di chi gestisce il credito, buona volontà che manca mentre sui giornali si legge di crediti miliardari elargiti in virtù di semplici connessioni dovute a consorterie di partito o di cordata. L’imprenditore che si rivolge all’usura è dunque un uomo solo, sull’orlo del fallimento finanziario quando sa bene che invece alla sua azienda mancherebbe poco per rimettersi in carreggiata. Ma quel poco non arriva e non arriva proprio da quella struttura sociale alla quale dopo, quando rimane vittima dell’usura, gli si chiede di denunciare i propri aguzzini. Chiaro che proprio in conseguenza di questo sentimento di isolamento alcune volte chi è vittima dei metodi canaglieschi STUDIO DENTISTICO CANFORA dei Dottori Cesare e Rita Canfora anni Da 40 servizio o tr s al vo 011) (1971-2 Barletta • Corso Garibaldi 85 - tel. 0883 347 642 www.studiocanfora.it • [email protected] Franco Ferrara, segretario del Partito Democratico - Barletta Nicola Ruta, consigliere comunale PD MAGGIO 2014 •Chirurgia dentale •Odontoiatria estetica •Ortodonzia tradizionale •Ortodonzia estetica InvIsalIgn® •Protesi fisse e mobili •Impianti immediati ed osteointegrati •Paradontologia MAGGIO 2014 dell’usura potrebbe non trovare la forza per chiedere il sostegno delle forze dell’ordine e di quelle associazioni che, come la Ual, vogliono garantire il necessario sostegno psicologico e di conoscenza dei percorsi legali per avvalersi delle tante misure oggi a disposizione. Queste remore purtroppo a volte vengono rafforzate da incomprensibili ostacoli che le organizzazioni di affiancamento e prevenzione “Dell’Usura”, incisione su legno come la Ual incontrano attribuita ad Albrecht Dürer, da nell’attivare le misure Stultifera Navis di Brant di sostegno e, soprattutto, nel far pervenire questo sostegno alle vittime dell’usura che scelgono la strada della denuncia. Troppo spesso l’erogazione di questi fondi non solo è lenta ma addirittura non è detto che le pratiche siano accolte e le somme assegnate. Una migliore definizione dei soggetti incaricati di gestire i fondi e dei compiti a loro assegnati aiuterebbe a snellire le procedure. Ci rendiamo conto che questo nostro intervento potrebbe sembrare troppo pessimista, almeno quanto quello del generale Nanula, del quale apprezziamo il grande impegno civile e nell’ambito della diffusione della legalità, è stato ottimista. Ma riteniamo che oggi più che mai l’usura trovi terreno fertile di diffusione e che proprio per questo evidenziare i problemi e migliorare i percorsi non può che essere un passaggio fondamentale per arrivare a sconfiggere tale piaga ed i comportamenti criminali ad essa associati. Fermo restando l’invito a tutti coloro che dovessero trovarsi oggi, in qualsiasi modo, a fare i conti con questa terribile realtà a non perdere altro tempo e a rivolgersi alle forze dell’ordine o alle realtà preposte, la Ual per il territorio di Barletta, denunciando senza paura i propri aguzzini. Per arginare questa piaga, pensiamo che il compito fondamentale della nostra associazione sia quello di ricordare ai nostri imprenditori che l’usura non è mai la soluzione dei propri problemi ma sempre e solo la resa definitiva e l’inizio di un percorso dolorosissimo per se stessi e per le proprie famiglie. * Presidente UAL IL FIERAMOSCA 11 Vita amministrativa Vita amministrativa Sottoscrizione del Manifesto del Patto Val d’Ofanto, una opportunità Rilanciare il Patto Nord Barese Ofantino come braccio operativo della struttura Bando ai conservatorismi, ma dare sostanza programmatica e consistenza giuridica al progetto di Emmanuele Daluiso* di Pasquale Cascella* M ercoledì 7 maggio 2014, ad Avellino, presso la Prefettura, si è tenuto l’incontro per la sottoscrizione del Manifesto del Patto Val d’Ofanto, finalizzato a promuovere lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio ofantino, il cui obiettivo è quello di rilanciare l’iniziativa già avviata con la sottoscrizione del Manifesto di Melfi a luglio 2009. L’iniziativa ha un forte valore istituzionale e di collaborazione fra il settore pubblico e quello privato, come testimonia la volontà espressa nei giorni scorsi dai soggetti che maggiormente hanno manifestato la loro volontà di promuovere l’incontro di Avellino, fra cui il Presidente della Provincia BAT, Francesco Ventola, il Sindaco di Barletta Pasquale Cascella, il Sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia, il Sindaco di Lavello Sabino Altobello, il Sindaco di Calitri Antonio Rubinetti, il Presidente del GAL Vulture Alto-Bradano Franco Perillo e il Presidente del GAL CILSI dell’Alta Irpinia. Il valore istituzionale dell’incontro è sottolineato, per altro, dall’entusiasmo con cui il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa, già Prefetto della BAT, ha inteso ospitare e patrocinare l’evento. Euro*IDEES, in qualità di associazione europea impegnata nella promozione dello sviluppo locale e regionale, si sta prodigando sin dal 2005 per mettere a punto una strategia di sviluppo interregionale della Val d’Ofanto, insieme ai Gruppi di Azione Locale del Vulture Alto Bradano e dell’Alta Irpinia, ma anche a quelli pugliesi che operano sul territorio ofantino e all’Agenzia Territoriale per l’Ambiente che ha sede a Barletta. I risultati non sono mancati, perché vari Comuni, i GAL succitati, l’Agenzia per l’Ambiente, le quattro Province di Avellino, Barletta-Andria-Trani, Foggia e Potenza e le tre Regioni Campania, Puglia e Basilicata in questi ultimi anni hanno portato a realizzazione vari progetti legati alla salvaguardia e tutela del fiume Ofanto e alla promozione dello sviluppo socio-economico della Valle Ofantina. Alcuni di questi progetti hanno visto anche la partecipazione attiva dei privati, singoli e associati. Questi interventi, tuttavia, sono stati pensati nei limiti amministrativi delle quattro Province e delle tre Regioni, e hanno avuto un impatto limitato, per quanto importante, sullo sviluppo complessivo della Val d’Ofanto, che esprime, invece, una unitarietà territoriale, geografica e socio-economica, che se ben intesa può fungere da volano per progetti interregionali più ambiziosi, di più ampia portata. Questo spirito interregionale era stato già espresso dal Manifesto di Melfi del 2009, ma la visione regionale delle politiche di sviluppo seguita in questi ultimi anni, in continuità con la visione degli ultimi decenni, non ha permesso l’emergere di iniziative di sviluppo di spessore interregionale (dall’ambiente, al turismo, alla cultura, all’industria, ecc…). Il Manifesto sottoscritto ad Avellino intende dunque riproporre alle tre Regioni e al Governo Nazionale l’idea che la Val d’Ofanto possa essere trattata come un territorio unitario nella programmazione che si sta mettendo a punto in questi mesi e che si attuerà per tutto il periodo 2014-2020, una programmazione che vedrà l’utilizzo di importanti risorse finanziarie europee e nazionali. La Val d’Ofanto, guardando al più ampio scenario di collegamento fra l’Adriatico e il Tirreno, alla direttrice Barletta-Salerno, può rappresentare un banco di prova per una progettualità di qualità dell’intero Mezzogiorno, in grado di guardare ai reali risultati di sviluppo territoriale, utilizzando nel miglior modo possibile le risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea. Si tratta di una grande sfida culturale, amministrativa e imprenditoriale che le istituzioni territoriali, prima, e quelle regionali e nazionali, poi, e le forze economiche e sociali locali devono affrontare. Alcune di queste hanno già iniziato a farlo, ci si augura che emerga alla fine un ampio partenariato interregionale in grado di affrontare i temi dello sviluppo ambientale, economico e sociale della Val d’Ofanto. Euro*IDEES continuerà nel suo impegno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, affinché tale partenariato diventi il più solido possibile. N on si può restare indifferenti alla fuoriuscita dal Patto Territoriale Nord Barese Ofantino di un altro Comune: dopo San Ferdinando, ora anche Trinitapoli. La diversa caratterizzazione delle due Amministrazioni induce a ritenere che le cause non siano di convenienze politiche ma investano problemi di fondo, da affrontare quindi con spirito condiviso e visione programmatica prima che ci si riduca a discutere di conti da rifare, di risorse umane da salvaguardare e di strutture da sottrarre alla liquidazione. Purtroppo, si è già perduto tempo prezioso - è dal 7 novembre 2012 che la Conferenza dei sindaci aveva dato mandato al Presidente pro tempore di formulare una proposta di riorganizzazione - ma, come suol dirsi, non è mai troppo tardi se si vuole recuperare il ruolo tradizionalmente assolto dal Patto Territoriale con un deciso processo di riconversione istituzionale e di riorganizzazione funzionale alle trasformazioni in atto nel sistema pubblico locale. Il Patto era nato per sostenere l’obiettivo della Provincia, poi raggiunto con la costituzione di un ente dal carattere policentrico con denomi- MAGGIO 2014 posto con forza, anche in sede di Patto Territoriale, di un processo di razionalizzazione e di efficientamento dell’insieme delle convenzioni e dei programmi tra i Comuni dell’area, per superare i limiti della dispersione con una visione programmatica delle nuove prospettive di lavoro comune. Tanto più urgente a seguito del processo di trasformazione delle Province in enti da primo a secondo livello. Si tratta, insomma, di raccogliere tutte le funzioni attualmente disperse e riconvertirle in una struttura finalizzata allo sviluppo comune del territorio. L’auspicio, quindi, è che nella prossima assemblea del Patto Territoriale si possano finalmente superare le resistenze e i conservatorismi che di fatto hanno impedito di procedere su un cammino già da tempo obbligato, per dare sostanza programmatica e consistenza giuridica all’urgente progetto di riorganizzazione, rilancio e innovazione. Non ci possiamo permettere altre defezioni, contraddizioni e men che meno contrapposizioni. Bisogna, anzi, recuperare al più presto una collaborazione istituzionale piena e coesa tra tutti i Comuni della Valle dell’Ofanto. * sindaco di Barletta M Free W F spot LUPO DI MARE Bra c eri a di p e s c e Piazza Marina, 52 - BARLETTA Tel. 0883/885040 - 339.4853985 * vice presidente Euro*IDEES. 12 IL FIERAMOSCA nazione di Barletta Andria Trani. Da allora si sono fatte strada altre forme di collaborazione tra i Comuni, in relazione ai compiti delle Aree Vaste, assunte sempre più come riferimento diretto dell’Europa, del Governo nazionale della Regione per la nuova programmazione. Non solo: all’Area Vasta 2020, di cui il Comune di Barletta è capofila, si accompagnano numerose forme associative nei più diversi ambiti - dalla gestione dei rifiuti al gas, dalla rigenerazione urbana alle politiche sociali, dall’agricoltura al turismo culturale - in cui anche altri enti locali assolvono a funzioni di capofila, ma tutti costretti a misurarsi con le difficoltà determinate dalla scarsità di risorse umane, strumentali e finanziarie. Si può, allora, rilanciare il Patto Territoriale come braccio operativo, anche per le competenze e le esperienze che al suo interno si sono formate, delle diverse funzioni di un’unica forma associativa dei Comuni, anziché lasciare consumare l’agonia di una struttura che ormai si sovrappone alle composite articolazioni degli enti che l’hanno costituita? Di qui l’esigenza, che i rappresentanti del Comune di Barletta hanno MAGGIO 2014 www.lupodimarebarletta.it [email protected] IL FIERAMOSCA 13 Ambientiamoci Ambientiamoci Divertente tre giorni ambientalista organizzata dalla Provincia a Margherita di Savoia O ltre duemila alunni di tutte le scuole della provincia Barletta Andria Trani e semplici spettatori si sono ritrovati a Margherita di Savoia per l’evento conclusivo della II edizione di “Ambientiamoci” campagna di educazione ambientale promossa dalla Provincia. Un appuntamento diretto alla sensibilizzazione di tutti, ma specialmente delle nostre nuove generazioni, verso i problemi ambientalistici. Luogo di incontro, il villaggio ecologico allestito per l’occasione nella villa comunale per un gran numero di ragazzi che hanno approfittato dell’opportunità loro offerta per divertirsi con spettacoli musicali, una mostra fotografica sulle buoni azioni ecologiche quotidiane, curata dal Gruppo Scout in versione “Sentinelle dell’ambiente”. Numerose altre iniziative di contorno hanno allietato la serata, come le degustazioni servite su stoviglie di materiale decomponibile o riciclabile. Il buffet? Servito dagli stessi ragazzi dell’Istituto enogastronomico di Margherita di Savoia. Tra le numerose iniziative, degna di rilievo la premiazione del concorso riservato agli studenti per la realizzazione di un fumetto e che è toccata all’ITC “Cassandro” sul tema L’ambiente che vorrei. Il miglior jingle Ecocreativi e ambiente è andato al Liceo “Fermi” di Minervino Murge, mentre gli studenti del “Colasanto” di Andria e del “Musti-Dimiccoli” di Barletta hanno realizzato il miglior video sul tema “Responsabilità e ambiente”. I vincitori godranno di un viaggio in una grande città europea. Il momento finale della premiazione - a causa della pioggia battente che non ha reso possibile la premiazione all’aperto - si è svolta nel Liceo Scientifico “Moro”, che ha visto Michele Placido padrino della manifestazione che ha avuto parole di plauso per la Provincia e di incoraggiamento per i ragazzi e per il loro futuro. La parte conclusiva della giornata è stata caratterizzata dalla esibizione canora della cantante Paola Iezzi del duo Paola e Chiara della cantante Verdiana e della francese Kelly Joyce, e da una brillante esibizione del cabarettista Uccio De Santis. Il saluto finale del presidente Francesco Ventola ha chiuso la tre giorni così ricca di eventi finalizzati alla sensibilizzazione dei nostri ragazzi per le problematiche ambientalistiche. 14 IL FIERAMOSCA AMBIENTIAMOCI 2014 premiati gli alunni dell’ITC “M. Cassandro” L’ I.T.C. “Michele Cassandro“ di Barletta si aggiudica nella sezione fumetto, l’importante trofeo provinciale della manifestazione Ambientiamoci 2014, concorso indetto e riservato agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado della provincia BAT. Gli alunni del Cassandro, guidati dal prof. Ruggiero Maria Dellisanti, hanno prodotto un fumetto incentrato sulle buone pratiche da utilizzare in agricoltura evidenziando quello che non si deve e quello che si deve fare soprattutto nello smaltimento dei rifiuti pericolosi e nocivi utilizzati in agricoltura. Gli studenti e il loro docente sono stati premiati dal presidente della Provincia BAT Francesco Ventola e dall’assessore all’ambiente Gennaro Cefola e riceveranno come premio, per il loro impegno, una visita alla città di Copenaghen, capitale Verde europea per il 2014. Elenco degli studenti dell’I.T.C. “M. Cassandro“ che si sono aggiudicati il viaggio a Copenaghen: Borracino Claudia, Chriti Amar, Curci Pasquale, Dibenedetto Antonio, Lombardi Ruggiero, Palmieri Michele, Paolillo Maddalena, Piccolo Giuseppe, Piccolo Michele, Porcelluzzi Ruggiero. Una rappresentanza studenti dell’I.T.C. “M. Cassandro” insieme al Presidente della Provincia BAT Francesco Ventola, al prof. Ruggiero Maria Dellisanti, all’ass. Gennaro Cefola MAGGIO 2014 Rispetto e tutela dell’ambiente con l’approssimarsi della stagione estiva E ducare i cittadini del domani al rispetto ed alla tutela dell’ambiente, promuovere strategie per un vivere sostenibile, infondere nei ragazzi, e non solo, una cultura ecosistemica. Parte ufficialmente “Ambientiamoci”, la campagna di sensibilizzazione ambientale della Provincia di Barletta Andria Trani, presentata in conferenza stampa dal Presidente della Provincia Francesco Ventola, dall’Assessore provinciale all’Ambiente Gennaro Cefola e dall’Assessore alle Politiche Scolastiche Giovanni Patruno. Tante le iniziative in programma, molte delle quali già avviate e tante altre in procinto di esserlo. Con l’approssimarsi della stagione estiva saranno replicati gli interventi di pulizia straordinaria delle spiagge pubbliche e delle strade provinciali. Iniziative, queste, a carico della Provincia e già attuate lo scorso anno, in occasione della prima edizione di “Ambientiamoci”. Ma veri ed indiscussi protagonisti di questa seconda edizione saranno certamente gli studenti, i principali fruitori di una campagna finalizzata all’adozione di comportamenti corretti per il rispetto dell’ambiente ed una quotidianità sostenibile. Circa 70 i laboratori di orientamento ed educazione ambientale organizzati nelle scuole elementari, medie e superiori della Provincia, con visite didattiche nelle aziende locali che adoperano buone prassi in materia ambientale ed operano nel campo del riciclo e del compostaggio. Sempre nelle scuole è stato poi bandito un concorso per la realizzazione di contest (fumetto, jingle musicale e video), i cui vincitori saranno premiati con viaggi nelle città europee leader nel campo della tutela dei sistemi ambientali e premiate come “Capitale Verde Europea”. Assieme agli studenti, protagonisti della campagna saranno il mondo dell’associazionismo e delle parrocchie: i gruppi scout del territorio e gli operatori dell’animazione parrocchiale costituiranno infatti il gruppo delle “Sentinelle dell’Ambiente”, chiamato a fotografare buone prassi in materia ambientale ed a promuovere tra i cittadini il materiale informativo di “Ambientiamoci”. Non mancherà anche un intervento di sensibilizzazione rivolto al mondo delle imprese per la diffusione della cultura della Responsabilità Sociale d’Impresa, affermando un nuovo modo di fare impresa che non rispetti solo obblighi giuridici, ma anche umani, ambientali e sociali (impresa ecosostenibile, che rispetti l’ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori e tuteli il rischio di inquinamento ambientale). Tutte queste attività saranno accompagnate da un percorso promozionale che prevede la diffusione di spot di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente sui media locali ed una tre giorni di incontri e dibattiti, dal 2 al 4 maggio prossimi, a Margherita di Savoia, sui temi chiave della responsabilità sociale in materia di Ambiente. «Abbiamo fortemente voluto che i veri protagonisti di questa seconda edizione di “Ambientiamoci” fossero gli studenti, perché è alle future generazioni, ai cittadini del domani, che dobbiamo rivolgerci se realmente vogliamo sperare di vivere in un ambiente sano e salubre - ha affermato il Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Francesco Ventola -. Vogliamo contribuire alla MAGGIO 2014 Il Presidente della Provincia Francesco Ventola tra l’Assessore provinciale all’Ambiente Gennaro Cefola e l’Assessore alle Politiche Scolastiche Giovanni Patruno formazione di cittadini più consapevoli e sostenibili delle generazioni che li hanno preceduti. Sta già cambiando il modo di comportarsi dei nostri concittadini: se oggi le massaie conferiscono gli olii esausti nei centri di raccolta che la Provincia ha promosso, se quando facciamo la spesa già pensiamo a dove conferire i rifiuti, vuol dire che la mentalità sta già cambiando. Ma molto, ancora, possiamo e vogliamo fare in questo senso». «Continua il nostro impegno in materia ambientale - ha invece affermato l’Assessore provinciale alle Risorse Naturali, Politiche Ambientali e Difesa del Suolo Gennaro Cefola -. Con questa campagna di sensibilizzazione, rivolta prevalentemente ai giovani ed alle scuole, continuiamo a credere che l’uomo debba accompagnare la natura e non dominarla. Accanto a questa attività, promuoveremo ancora interventi di pulizia delle strade e delle spiagge. Insomma, spendiamo soldi in cose concrete e non in chiacchiere». Nel suo intervento l’Assessore Cefola ha poi annunciato la seconda edizione di Green Bat (dal 15 al 17 maggio nel Castello Svevo di Barletta), una tre giorni interamente dedicata all’ambiente, al tema dei rifiuti, delle energie rinnovabili e della tutela delle acque. L’Assessore provinciale alle Politiche Scolastiche Giovanni Patruno si è invece detto «orgoglioso di aver coinvolto tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio in questa campagna di sensibilizzazione ambientale. Questo significa aver messo fieno in cascina: se le passate generazioni non hanno prestato molta attenzione al rispetto dell’ambiente, oggi ci attrezziamo perché in futuro la storia possa cambiare». IL FIERAMOSCA 15 Provincia BAT Provincia BAT Progetto “Provincia Amica” a sostegno delle categorie svantaggiate LA FALSA ABOLIZIONE DELLE PROVINCE di Luigi Antonucci* 700 domande pervenute per tirocini formativi nelle aziende del territorio, 365 per le borse di studio in tutte le facoltà in favore di studenti meritevoli e con difficoltà di reddito, 971 Carte Amica erogate per altrettanti nuclei familiari oltre ad un contributo erogato al Comune di Bisceglie per la compartecipazione alla social card comunale. Tra Natale e Pasqua la Provincia di Barletta Andria Trani ha stanziato oltre 2 milioni di euro a sostegno delle categorie sociali più svantaggiate, del mondo del lavoro e dell’istruzione con il progetto “Provincia Amica”, i cui risultati sono stati illustrati in conferenza stampa del Presidente della Provincia Francesco Ventola, affiancato da Assessori e Consiglieri provinciali. «Un esempio di buone prassi, tante iniziative concrete che ci hanno visto tendere una mano alle famiglie meno abbienti, ai giovani meritevoli ma con difficoltà economiche, ai soggetti disoccupati ed inoccupati di tutte le età ed alle aziende del territorio». Così il Presidente Ventola nel commentare i risultati di Provincia Amica. «Numeri esaltanti ma che non possono lasciarci indifferenti, poiché confermano quante difficoltà incontrino oggi i nostri concittadini a trovare lavoro e ad arrivare alla fine del mese. Nessun’altra Provincia, in tutta Italia, è riuscita a fare altrettanto, a causa del completo azzeramento di trasferimenti statali» ha proseguito il Presidente Ventola. Ma oltre alle Borse Lavoro, alle Borse di Studio ed alle Carte Amica (già erogate le prime quattro mensilità da 150 euro per circa mille nuclei familiari, in procinto di essere liquidato anche il mese di aprile), c’è l’Hub di Bat’s Move, un contenitore di idee per giovani che vogliano intraprendere percorsi di avviamento al lavoro ed autoimprenditorialità, l’apertura di un Centro per l’Occupabilità Femminile a Barletta, di due Centri Antiviolenza (Andria e Barletta), per contrastare il fenomeno della violenza di genere, ed il servizio di Consulenza Psicologica Specialistica nei Centri per l’Impiego. Ancora, lo Sportello DSA, per giovani con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo Sportello Europa, un punto informativo di tutte le opportunità provenienti dalla Comunità Europea, quello per le Im- C prese, l’applicazione “Vela” per smartphone e tablet (scaricata da 230 utenti), la compartecipazione al corso di laurea in Scienze Infermieristiche di Barletta e gli Sportelli Professione Militare di Trani, Barletta e Margherita di Savoia. Sette, invece, le domande pervenute per le borse di studio in favore degli studenti della Lum di Trani. «A dimostrazione di come non abbiamo erogato un euro in favore dell’Università Lum - ha precisato Ventola - e, con le risorse residue, abbiamo sostenuto gli studenti di tutte le altre facoltà (365 domande pervenute)». Gli Assessori alle Politiche Attive del Lavoro, Giovanni Patruno, ed alle Attività Produttive, Antonia Spina, hanno invece sottolineato la vivacità delle imprese locali nel beneficiare delle tante opportunità di Provincia Amica, come dimostrano le numerose richieste pervenute per i tirocini formativi in azienda, finanziate dalla Provincia. Insomma, a quattro mesi di distanza dal suo lancio, Provincia Amica continua a raccogliere consensi unanimi. Consensi che sono arrivati anche da altre Province italiane e dalla Regione Puglia. «Ci fanno piacere - ha sottolineato il Presidente Ventola - ma avremmo preferito che oltre al compiacimento ci fosse altro. Avevamo chiesto alla Regione di sostenere economicamente queste iniziative, ma non abbiamo mai avuto risposte. Per rispetto istituzionale dico che la speranza è l’ultima a morire, ma non possiamo morire di speranza». NUOVA SEDE BARLETTA VIA REGINA MARGHERITA 34 Tel./Fax 0883 332 464 · Cell. 393 301 26 75 [email protected] · www.fotorudy.it 16 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 osì com’è stato concepito, questo riordino delle Province italiane non è altro che una grande presa in giro. Far passare per abolizione un provvedimento che non cancella alcun ente, anzi ne crea di nuovi, è solo l’ennesima furbesca azione di un Governo esperto di tweet ma molto meno cosciente delle problematiche del nostro Paese. Qualunque dizionario della lingua italiana si voglia consultare, la parola abolizione avrebbe un solo significato: “eliminare”, “annullare”, “cancellare”. Questo non vale per il Governo Renzi, che parla di “abolizione” delle Province, ma in realtà, con il Ddl Del Rio fa nascere ben quindici Città Metropolitane (tante quante nel resto d’Europa), favorisce la nascita di Unioni dei Comuni e, udite udite, conserva proprio le Province. Pur consapevole dell’utilità delle Province (interroghiamoci, piuttosto, a cosa servano le Regioni), sarei stato favorevole ad una loro abolizione. L’abolizione delle Province tramite modifica costituzionale era il primo punto del programma elettorale di Centrodestra del 2013 e ci avrebbe trovato pienamente d’accordo. A patto, però, che si trattasse di abolizione seria, vera, che passasse da una riforma del Titolo Quinto della Costituzione, e che magari coinvolgesse anche altri organismi del nostro Stato: dal Parlamento alle Regioni, cominciando magari dagli oltre 8mila enti intermedi che proliferano nel nostro Paese. Invece, con il Ddl Del Rio in Italia aumenteranno gli enti (come se non ne avessimo già tanti!), con la sola differenza che a guidarli saranno figure non elette democraticamente dal Popolo. Già, perché secondo la nuova normativa, i prossimi Presidenti delle Province saranno eletti dai Sindaci del territorio, e non direttamente dai cittadini. Stesso discorso per i Consiglieri provinciali, che saranno eletti solo dai Consiglieri comunali delle diverse Città. Le Province, poi, conserveranno un proprio bilancio autonomo, che dunque non sarà più gestito da amministratori eletti dai cittadini. Insomma, qual è la vera ventata di novità introdotta dal Governo Renzi in materia di Province? “Aver tagliato le circa 3mila Tra la Cattedrale e il Castello, in pieno centro storico, sullo sfondo del mare e delle balze garganiche Il Covo delle Sirene è la cornice ideale per cerimonie, feste, meeting e aperitivi. MAGGIO 2014 ristorante indennità degli Amministratori provinciali” dicono Renzi e i suoi. Ma anche in questo caso, si vuol scambiare “fischi per fiaschi”. Perché Renzi dimentica di dire che un Consigliere provinciale non percepisce alcuna indennità, ma solo un gettone di presenza, di circa 30 euro lordi, per ogni seduta di Consiglio o di Commissione cui partecipi? E perché non dice che qualora, come molto spesso accade, questo Consigliere provinciale sia anche Amministratore del proprio Comune, tali cariche non sono cumulative e si è giustamente costretti ad optare per solo uno dei due compensi? Tutto questo Renzi lo sa molto bene, visto che agli albori della sua carriera politica ricoprì il ruolo di Presidente della Provincia di Firenze, prima di diventare Sindaco e Presidente del Consiglio comunale (nominato). Intanto, in attesa che le Province siano riorganizzate (non cancellate!), la Provincia di Barletta Andria Trani, esempio di Amministrazione giovane, vivace ed al passo con i tempi, non ha alcuna intenzione di rallentare la propria azione di Governo. E a dispetto di chi ne sta già celebrando il De Profundis, continua ad erogare borse di studio per i giovani studenti meritevoli e con difficoltà di reddito del territorio, a pagare tirocini formativi per soggetti inoccupati e disoccupati nelle aziende del territorio, ad erogare le Carte Amica (150 euro al mese per sei mesi) per le famiglie meno abbienti, a tagliare nastri di nuove aule realizzate nelle scuole (Liceo “Cafiero” di Barletta), a dar inizio a lavori di ampliamento di altri istituti scolastici (Liceo “Nuzzi” di Andria o Istituto “Staffa” di Trinitapoli”), a proseguire i lavori di ampliamento della Strada Provinciale “Trani-Andria” ed a garantire, a tutti gli studenti diversamente abili delle nostre scuole, il servizio di trasporto gratuito e quello di assistenza specialistica durante le attività scolastiche. Tutte cose che, prima che nascesse la Provincia di Barletta Andria Trani, potevamo solo sognare! * Consigliere provinciale Barletta Andria Trani bar gelateria Barletta Piazza Castello, 1 Tel. 0883 346 514 www.ilcovodellesirene.it IL FIERAMOSCA 17 Vinitaly VINO A REGOLA D’ARTE LE CANTINE DELLA BARDULIA A VINITALY Nostra intervista al presidente Francesco Fumarulo: i tempi sono difficili, ma noi non ci scoraggiamo e siamo proiettati nel futuro a cura di Renato Russo E bbene com’è andata quest’anno a VINITALY? Quest’anno abbiamo visto una maggiore partecipazione degli operatori. E quanto a noi abbiamo stabilito numerosi contatti, specialmente con gli esportatori esteri - ristoratori, commercianti e operatori in genere del settore - che abbiamo accolto con cordialità e la degustazione dei nostri prodotti… Da quello che abbiamo intravisto in TV, il vostro c’è parso uno spazio più vivo, più vivace rispetto ad altri spazi espositivi. In realtà abbiamo voluto imprimere, alla nostra presenza, la caratterizzazione di una maggiore familiarità con i visitatori, per creare un clima più co- Francesco Fumarulo municativo. Il fatto che i mass media se ne siano accorti, non può che farci piacere. Quale tira di più, il mercato interno o quello estero? Decisamente il mercato estero per il quale ci siamo e ci stiamo attrezzando per ampliare i nostri spazi commerciali, anche se siamo consapevoli di una forte concorrenza. Da qualche tempo invece il mercato interno è in piena crisi e ci vorrà del tempo per rianimarlo… Incontri coi mercati esteri, allora. A tempi più lunghi oppure ravvicinati? In questi giorni devo andare in Croazia, nei primi di giugno abbiamo programmato degli incontri in Inghilterra e in Colombia, in prospettiva non escludiamo un appuntamento anche col Brasile (mentre stiamo dialogando, giunge sul video, sempre acceso, una richiesta olandese di informativa)… E l’America? Gli Stati Uniti? L’America è lontana, anche se - come ho detto - è imminente un incontro con gli operatori colombiani. Con gli Stati Uniti invece è più difficile perché non sono ancora 18 IL FIERAMOSCA Via Foggia, 118 - Barletta Tel. 0883 510 421 - Fax 0883 510 429 www.cantinedellabardulia.it [email protected] Verona, l’ingresso del Vinitaly MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 Vinitaly è il Salone Internazionale del vino e dei distillati che si tiene a Verona, dal 1967, con cadenza annuale. Vinitaly si estende per oltre 95 000 m², conta più di 4 000 espositori l’anno e registra circa 150 000 visitatori per edizione. Il salone raccoglie produttori, importatori, distributori, ristoratori, tecnici, giornalisti e opinion leaders provenienti da tutto il mondo. Ogni anno ospita oltre cinquanta degustazioni tematiche di vini italiani e stranieri e propone un programma convegnistico che affronta le principali tematiche legate alla domanda ed offerta del mercato del vino, le analisi sono condotte dall’Osservatorio di Vinitaly Studi&Ricerche. Oltre alle aree espositive dedicate ai produttori di vino, il salone si compone di workshop, buyers club ed aree espositive speciali per promuovere il Made in Italy e far conoscere sul mercato le aziende emergenti. Nel contesto di Vinitaly si organizzano concorsi e premi internazionali, i più famosi: il Concorso Enologico l’Internazionale, International Packaging Competition e il Premio Internazionale Vinitaly che assieme all’International Wine and Spirit Competition promuove la divulgazione della cultura del vino nel mondo. In contemporanea al Salone del vino si tengono: Sol, Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva Extravergine di Qualità, Agrifood Club, Rassegna dell’Agroalimentare di Qualità, ed Enolitech, Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticultura, l’Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie. Vinitaly inoltre organizza il fuorisalone Vinitaly for You, evento winebar aperto a tutti gli appassionati del vino, che si tiene nel centro storico di Verona, nella suggestiva cornice del palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra. Vinitaly svolge anche la funzione di ambasciatore del vino italiano nel mondo attraverso Vinitaly in the world che organizza eventi B2B e B2C nei principali mercati internazionali. IL FIERAMOSCA 19 AVIS Vinitaly Tornando ai barlettani, come va il mercato locale? Potrebbe andar meglio, ci sono ampi spazi di recupero. Su percentuali, noi vendiamo sul nostro mercato interno locale circa il 20% (parliamo di prodotto confezionato e di vendita al dettaglio). E la vendita dell’olio? Sappiamo che producete anche dell’ottimo olio… Sì, ci stiamo espandendo, ma questo mercato è ancora in una fase iniziale. Basti dire che fra conferimento fra i due prodotti c’è un abisso: per l’olio parliamo di 15 mila quintali di olive, per il vino, di 400 mila quintali di uve. Lo stand delle Cantine della Bardulia alla nostra portata. Loro hanno rapporti prevalentemente con il Piemonte, la Toscana e il Veneto. Si sta aprendo anche un fronte olandese e svizzero, e non disperiamo di entrare nel mercato cinese… Come si presentano gli operatori vinicoli pugliesi all’appuntamento con VINITALY? E i barlettani? In maniera dignitosa, con una presenza costante. Di Barletta con noi c’era la Cantina Sociale. Certo, il cammino non è agevole, ma noi ci difendiamo, e anzi stiamo facendo anche ulteriori investimenti. Quali investimenti? Ai primi di aprile l’assemblea dei soci ha autorizzato un investimento diretto al nostro allargamento aziendale. È vero che gli utili non sono molto remunerativi, ma è anche vero che una parte di essi la dobbiamo investire nel futuro. Non ci si può fermare… Se non siamo indiscreti, investimenti in quale misura? a grandi numeri… Parliamo di un investimento di circa un milione e mezzo di euro ottenuti dalla ricapitalizzazione dei soci, senza alcun contributo pubblico. Una domanda a beneficio dei lettori… Ma quando sono nate le Cantine della Bardulia? e chi è stato il primo presidente? Sono state fondate nel febbraio del 1980 da un gruppo di coltivatori e il suo primo presidente è stato Francesco Dibitonto, che aveva il suo vivaio su via Fracanzano, sulla strada che porta al nuovo ospedale. Il vivaio non c’è più, come il suo antico presidente, mentre sono restate, a ricordarlo, le antiche piante che ornavano il suo giardino, che ancora oggi fanno bella mostra di sé. Una riflessione e un invito: col vino, all’estero esportare turismo Vogliamo chiudere con una riflessione e un invito cioè quello di far conoscere Barletta nel mondo attraverso il vostro prodotto. Mi spiegherò meglio. Una risorsa importantissima per la nostra città (Barletta) e per il nostro territorio (la provincia BAT) è il turismo. Avete pensato a come potreste - senza grosse spese - esportare, col prodotto vitivinicolo anche quello turistico? In fondo lo fate già nella denominazione stessa della vostra azienda, che reca in sè la primitiva gens barulitana, cioè gli antichi Bardulensi; senza dire del nome che avete dato ad alcuni vostri prodotti come il magnifico “De Nittis”… Pensiamo, per esempio, a come far conoscere all’estero, e valorizzare, la Disfida di Barletta o la battaglia di Canne, oppure personaggi notevoli come Federico II o Boemondo d’Altavilla, eventi e protagonisti noti in tutto il mondo e tuttavia poco pubblicizzati!… L’idea non è sbagliata, anche perché comporterebbe una spesa modesta, a fronte di una significativa visibilità delle risorse storicoturistiche della nostra terra. E i tempi realizzativi di questo progetto? Abbastanza rapidi. Già in questi giorni (ai primi di maggio) stiamo dando mano all’inizio delle opere di carotaggio… Le Cantine della Bardulia sono diventate una bella realtà in campo cittadino e regionale. Su quanti soci può contare? Attualmente su 420 soci conferenti. I n questi brutti tempi dominati dalla crisi economica, da guerre nefaste, da alluvioni e da ogni tipo di violenza, fa piacere finalmente raccontare la storia di una bella indimenticabile giornata, quella che ha vissuto la famiglia avisina di Barletta nella Sala di Sant’Antonio nella giornata del donatore. Giornata che è iniziata con la S. Messa celebrata nella chiesa di S. Andrea da don Pino Paolillo. Quindi mattinata organizzata nella Sala di Sant’Antonio; al tavolo la presidente Rosaria Cuccorese che ha letto l’annuale relazione, il dott. Gaetano Aiello in rappresentanza del prefetto Clara Minerva. Quindi la relazione del dott. Eugenio Peres del dipartimento medicina trasfusionale e del dott. Leonardo Santo sulla “sicurezza del sangue donato”. A coordinare i lavori, il dott. Giuseppe Dimiccoli. È stato da ultimo presentato il nuovo sito della sezione di Barletta a cura di Rain Web, cliccabile all’indirizzo http: www.avisbarletta.it Quindi è seguita la consegna delle Onorificenze di Cavaliere, Onori delle benemerenze AVIS e dei pacchi dono. “Sono passati ormai 62 anni dalla costituzione del nostro sodalizio e ci fa piacere vedere, dopo tutti questi anni, che la nostra Associazione non soltanto è in buona salute ma i numeri continuano a crescere e questo grazie al vostro gesto anonimo, volontario e gratuito che ha permesso ai meno fortunati di poter godere della vostra generosità - ha dichiarato la presidente Cuccorese. I nostri 2.470 soci nel corso dell’anno 2013 hanno effettuato ben 4.760 donazioni, riuscendo in tal modo a dare ampia autosufficienza al nostro Ospedale, alla nostra città e contribuendo anche a rifornire centri trasfusionali vicini. A tutti il mio ringraziamento”. La sezione avisina di Barletta procederà poi al sorteggio di cinque crociere per i propri soci donatori benemeriti che oltre alle proprie donazioni, si saranno fatti promotori di altre donazioni fino al 30 giugno. La crociera durerà una settimana e partirà da Bari il 22 settembre con la motonave MSC Fantasia. Studenti dello “Scientifico” donatori volontari dell’AVIS Un bell’incontro, quello al Liceo Scientifico “C. Cafiero”, nel corso del quale alcuni studenti hanno fatto una donazione volontaria, realizzando un progetto delle docenti Filomena Lamacchia e Teresa Allegretti. Un clima festoso che ricorda una antica tradizione, realizzata, pensata, oltre mezzo secolo fa, quando il prof. Ruggero Lattanzio e il preside dell’ITC “Cassandro” prof. Francesco Filannino, concertarono un avvicinamento fra scuola e AVIS, per realizzare le prime donazioni, come gesto di alta sensibilità umana. E sarà da questa iniziale collaborazione, che nascerà anche su un piano sportivo una intensa collaborazione fra settori sportivi delle rispettive istituzioni, e sarà da questa collaborazione, che nascerà una grande scuola di atleti che recheranno prestigio alla nostra città per oltre vent’anni. Sei campionati nazionali vinti per la marcia, e poi l’avvento del grande Pietro Mennea. Tutto partì di lì, da quelle prime donazioni. I tempi sono cambiati, ma lo spirito che anima i ragazzi che fanno una donazione è lo stesso, è la testimonianza che la gioventù è ancora generosa, ancora capace di slanci altruistici e consapevole che una donazione può salvare una vita umana. Al Tettuccio Un tempo, tanto tempo fa, ricordo che c’era il problema dell’esubero del prodotto per cui lo Stato si preoccupò di creare una struttura che assorbisse le eccedenze del pigiato creando una distilleria pubblica… Attualmente sono venuti meno quegli interventi pianificatori, che avevano finito con l’incoraggiare, anziché dissuadere gli speculatori della produzione eccedente. Oggi il prodotto superfluo prende la via degli acetifici. Ristorante Pizzeria Barletta Via Municipio 45·47 tel. 0883 881 238 329 711 65 95 349 422 32 50 chiuso il lunedì E aiuti? La Regione Puglia o la Comunità europea non vi danno una mano in questi investimenti? Purtroppo no, siamo soli, da almeno due anni è stata sospesa ogni forma di sostegno diretto o indiretto da parte della Regione. L’unico aiuto è quello di sostenere le spese di partecipazione al VINITALY… 20 IL FIERAMOSCA La festa dell’AVIS nella Sala S. Antonio MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 Mennea durante una donazione al Centro emotrasfusionale dell’AVIS IL FIERAMOSCA 21 Chiesa Quando Papa Giovanni XXIII passò per Barletta di mons. Sabino Amedeo Lattanzio I beati Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII sono stati iscritti all’albo dei santi il 27 aprile 2014, seconda domenica di Pasqua, intitolata al culto della Divina Misericordia. Ricordando Giovanni XXIII, Papa Francesco ha detto: “È un po’ la figura del ‘prete di campagna’, che ama e sa curare ognuno dei fedeli e questo lo ha fatto da vescovo e da nunzio… È stato un coraggioso, un prete di campagna buono, con un senso dell’umorismo tanto grande e una grande santità”. Inoltre, ha sottolineato il Pontefice, egli è stato un uomo “docile alla voce di Dio” tanto da avere la grande intuizione del Concilio Vaticano II. Per tutti questi meriti Papa Wojtyla - che è salito assieme a lui agli onori degli altari, e ne ha seguito le orme di santità e di grande zelo missionario - lo volle beatificare nel 2000. La Chiesa di Barletta ha vissuto intensamente questa giornata ricordando in modo particolare Papa Roncalli, con il quale ha voluto rinsaldare gli antichi legami storici e affettivi. Il trait d’union tra Angelo Giuseppe Roncalli (1881-1963) e il nostro territorio è stato il sacerdote barlettano don Orazio De Fidio (1879-1965), suo amico di studi al Seminario Romano nell’antica sede dell’Apollinare. Proprio a motivo di questi vincoli di amicizia fraterna don Angelo Roncalli sostò nella città di Barletta per ben due volte, ospite di mons. De Fidio presso l’abitazione di famiglia, sita al centro della città, in piazza Plebiscito, all’ombra della monumentale chiesa di San Gaetano. In una di queste venute celebrò Messa presso la chiesa arcivescovile di Santa Maria di Nazareth. Risalirebbe al 1906 la prima sosta di mons. Roncalli a Barletta, quando dal 19 settembre al 22 ottobre prese parte con don Orazio al terzo Pellegrinaggio Nazionale Italiano in Terra Santa. La seconda permanenza, invece, coinciderebbe coi giorni 15-16 novembre 1923, ospite ad Andria del suo amico mons. Alessandro Macchi, vescovo di quella Diocesi. Stando ad una ricerca favoritami il 28 aprile 1988 da mons. Loris Capovilla, allora arcivescovo di Loreto e di recente nominato cardinale: “La data più probabile: 17 novembre. Ospite del vescovo Macchi è naturale che si concedesse qualche escursione nei dintorni e che celebrasse a Barletta nel punto di partire di là per Roma”. Altri motivi legaStatua marmorea di papa Giovanni XXIIII, no la nostra città di ubicata in via Fracanzano (FOTORUDY) Barletta alla figura del Pontefice bergamasco. Il 17 marzo 1961, a coronamento delle celebrazioni del primo centenario dell’erezione dell’Arcidiocesi Nazarena di Barletta, con Breve Pontificio, egli elevò la Cattedrale di Santa Maria Maggiore all’onore e dignità di Basilica Minore. Il 28 maggio 1961, lo stesso Santo Pontefice inviò a Barletta il card. Alfredo Ottaviani per l’incoronazione della venerata Icona della nostra Celeste Patrona, la Madonna dello Sterpeto. Nell’ottobre dello stesso anno una folta rappresentanza del clero e dei fedeli barlettani, pellegrini presso la Sede di Pietro, donarono a Papa Giovanni XXIII in segno di gratitudine una riproduzione a mosaico della Madonna dello Sterpeto, eseguita negli Studi del Mosaico in Vaticano. Il Santo Padre, appassionato devoto di Maria Santissima, gradì così immensamente questa pregevole Immagine da inviarla al paese natio di Sotto il Monte (Bg) perché fosse collocata nella sua cara residenza di Ca’ Maitino, dov’è venerata. Ancora oggi il vegliardo cardinale Loris Capovilla, fedele custode delle memorie di Papa Roncalli, indica con fierezza quell’Immagine Mariana ai pellegrini barlettani che gli fanno visita. Domenica 27 aprile, nello stesso giorno in cui Giovanni XXIII è stato elevato agli onori degli altari, la comunità parrocchiale di San Giacomo Maggiore, facendosi voce di tutti i fedeli della città, in piazza Plebiscito, presso il luogo dov’era ubicata l’abitazione del canonico De Fidio, ha scoperto una lapide che perpetua il ricordo del passaggio di Roncalli a Barletta. Lapide apposta dov’era ubicata l’abitazione De Fidio 22 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 23 Chiesa Chiesa A Barletta il 1° Convegno Carismatico degli Apostoli di Gesù Buon Pastore A RISCHIO LE VOCI DELLA PERIFERIA APPELLO DI FRANCESCO ZANOTTI, PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI P uò apparire velleitario, in questi frangenti così difficili per l’intero Paese, tornare a parlare di editoria. Si fa un gran discutere di riforma elettorale e di modifiche sostanziali alla pubblica amministrazione. La gente aspira a norme semplici, facili da comprendere e da applicare. Occorre rendere lo Stato amico, in grado di creare un rapporto di fiducia con i cittadini. Per questo il presidente del Consiglio vuole partire dal lavoro e da un recupero di potere d’acquisto (80 euro al mese) per chi non supera i 25mila euro all’anno. Una boccata d’ossigeno per le famiglie che in questi ultimi periodi si sono affaticate per fare quadrare bilanci sempre più risicati. Matteo Renzi ha imposto subito un ritmo diverso al suo esecutivo. Comunicazione più snella e immediata, senza tanti giri di parole. Le visite a Treviso e a Siracusa da parte del nuovo premier hanno dimostrato come sia importante curare il territorio. O si rimette mano a un rapporto con la provincia italiana, oppure il solco tra politica e cittadini si farà ogni giorno più profondo. Ora si rischia di perdere anche chi dà voce, da oltre un secolo, a buona parte del Paese e alle sue periferie. Stiamo parlando di decine di periodici diocesani che raccontano ciò che di solito non viene riferito dai grandi network. I contributi pubblici all’editoria sono invisi all’opinione pubblica. Anni di proclami-contro hanno creato un clima ostile: azzerare questi sostegni all’editoria assieme al finanziamento ai partiti. Se un giornale è un’azienda, stia in piedi con le sue gambe, dicono i più. Se non ci riesce, chiuda bottega. Occorre andare oltre le frasi ad effetto. Sui blog si urla contro la casta e si accomuna tutto in una melassa indistinta. I lettori devono sapere che la realtà è un po’ più complessa. I sostegni all’editoria, nati nel 1981 e riformati A Barletta, presso il Paladisfida M. Borgia si è tenuto il 1° Convegno Carismatico degli Apostoli di Gesù Buon Pastore sul tema “La fede si rafforza donandola …”. Al Convegno, promosso da don Francesco Fruscio dal 2008 iniziatore della Fraternità Carismatica di Famiglie ‘Apostoli di Gesù Buon Pastore’, sono intervenuti: Don Francesco Piazzolla, Dottore in Teologia Biblica e docente di Sacra Scrittura il quale ha dibattuto sulle “ Motivazioni per un rinnovato impulso missionario” e Luigi Costantino, Membro della Comunità “ Nuova Pentecoste” che ha affrontato il tema della Evangelizzazione. La santa Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo Sua Eccellenza Giovan Battista Pichierri. La giornata è stata scandita da momenti di formazione, di preghiera comunitaria, di testimonianze, da un concerto di lode e adorazione live del gruppo musicale ‘ForJesus’, formato da marchigiani, professionisti della musica, guidati da don Francesco Fruscio. Tutti i momenti liturgici sono stati animati dalla Comunità Carismatica Nuova Pentecoste. L’evento è andato in diretta su Amica 9TV canale 91 del digitale terrestre e in streaming cliccando www.amica9.it L’Arcivescovo Pichierri, così si è espresso riguardo al convegno: “L’iniziativa è stata da me accolta come forte momento di comunione ecclesiale nella nostra Arcidiocesi e tra le diocesi partecipanti della regione Puglia”. Mentre, sulla giornata del convegno così si è espresso don Francesco Fruscio: “Se questi sono gli anni in cui l’uomo sembra percorrere un tempo fuori da ogni valore, dissociato dai principi e dalle virtù, mentiremmo. La preghiera ha sempre sostenuto nel corso del tempo, un forte potere in chi la pratica, la vive e la diffonde. La preghiera si erge come intima comunione con Dio. È da questa fede ritrovata, cercata, che nasce il primo convegno promosso dal Rinnovamento Carismatico “Apostoli di Gesù Buon Pastore” che il 6 aprile 2014, al PalaDisfida M. Borgia, a Barletta, ha tenuto una intera giornata dedicata alla fede. In un sottotitolo sul manifesto, si legge una frase del Santo Padre Francesco che è l’emblema di tutta la manifestazione: “La fede si rafforza donandola!”. Perché ARMACIA OSI NON SOLO FARMACI FARMACIA POSI del Dott. Fabio Rocco Posi Via A. Casardi, 22 - Barletta tel. 0883 531209 - fax 0883 330616 - [email protected] 24 IL FIERAMOSCA nel 1990, sono presenti in Italia, come nella stragrande maggioranza degli Stati europei, per due motivi validissimi anche oggi. Prima di tutto per favorire la democrazia informativa, il pluralismo, la presenza di più voci nel campo dei media. In secondo luogo, per controbilanciare il mercato pubblicitario in massima parte drenato in Italia dalle televisioni, senza meccanismi per una sua redistribuzione. Nel 2012 sono state introdotte norme più stringenti per l’ammissione a questi contributi. È stata operata, giustamente, maggiore selezione. I periodici non profit sono stati confinati in un incomprensibile (nella sua definizione) 5 per cento dell’intero fondo. Ciò ha comportato, nei tagli generalizzati per tutti di circa un terzo, una penalizzazione maggiore per molti periodici, tra cui le 70 testate (tra le 189 totali) che aderiscono alla Fisc e percepiscono queste “briciole di contributi”, ormai ridotte a “briciole di briciole”. Stiamo parlando di 1,8 milioni di euro erogati nel dicembre scorso. In due soli anni abbiamo subito una riduzione di quasi i due terzi. Un vero salasso cui bisogna subito mettere mano (portando la percentuale del 5 al 7) per non portare verso la chiusura voci fondamentali per il pluralismo. Non c’entrano nulla i privilegi. È solo una questione di giustizia e di libertà e non costa un solo euro in più al bilancio dello Stato. Alcuni momenti del 1° Convegno Carismatico degli Apostoli di Gesù Buon Pastore è proprio nel dono della condivisione, del bene comune che si articola la dimensione umana… sola non basterebbe a se stessa. Il collante che mette insieme il quotidiano e la dimensione umana con il divino è proprio la fede. Rimane condivisa l’idea che forme di evangelizzazione suggerite e auspicate dal Convegno assolvano a soddisfare due attività di fondo: diffondere il Vangelo e aiutare la società a vivere e attraversare questo tempo, che destabilizza spingendo verso l’effimero e il superfluo”. MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 25 Raccolta differenziata Raccolta differenziata Nuovo servizio di raccolta differenziata Raccolta differenziata utenze non domestiche, da un incontro a Palazzo di Città le prime positive valutazioni al via il porta a porta L Dal 19 maggio 2014 spariranno progressivamente tutti i cassonetti stradali presenti nel territorio comunale e partirà un nuovo ed efficiente sistema di raccolta differenziata, denominato “porta a porta”; di seguito le principali caratteristiche del servizio: 1. tutte le utenze domestiche e non domestiche riceveranno un “kit raccolta differenziata” comprensivo di sacchi colorati, secchielli, carrellati (questi ultimi solo per medio/grandi condomini) e guide del servizio in cui saranno illustrati modalità, giorni e orari di deposito dei diversi materiali; 2. attivazione dell’Ufficio Raccolta Differenziata; 3. servizio aggiuntivo di raccolta domiciliare dei pannolini e pannoloni; 4. possibilità di richiedere una compostiera domestica in comodato d’uso gratuito. Distribuzione attrezzature da parte dei “facilitatori ambientali” Dal 24 aprile 2014 i facilitatori ambientali, personale appositamente formato, faranno visita a cittadini e commercianti per consegnare il “kit raccolta differenziata” e per chiarire i dubbi sul nuovo servizio. Gli utenti che non riceveranno il “kit” perché non trovati presso la loro abitazione o esercizio commerciale riceveranno un “tagliando utente non trovato” contenente le indicazioni e i riferimenti dell’ufficio raccolta differenziata per il ritiro. Ufficio Raccolta Differenziata per gli utenti L’Ufficio Raccolta Differenziata è già attivo presso il Parco degli Ulivi in Via delle Mimose, 52. QUANDO Dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00. SERVIZI OFFERTI AL CITTADINO • Supporto informativo relativo al nuovo servizio; • Fugare dubbi sul nuovo servizio; • Recepire segnalazioni di disfunzione del servizio; • Recepire necessità ed esigenze comunicate dagli utenti per attivare variazioni o adattamenti del sistema non ancora previsti. Il nuovo servizio di raccolta differenziata “porta a porta” Nella progettazione del nuovo servizio di raccolta differenziata “porta a porta” si è tenuto conto delle specifiche esigenze delle 26 IL FIERAMOSCA utenze domestiche e commerciali. Il servizio di raccolta differenziata domiciliare è stato, inoltre, declinato secondo criteri territoriali, ovvero: - Centro; - Zona Patalini. L’informazione ai cittadini L’informazione ai cittadini sarà resa attraverso i seguenti servizi e strumenti: • Visibilità stradale, tramite affissione di manifesti di vari formati; • Contatto diretto, tramite l’organizzazione e il presidio di n. 5 incontri pubblici; • Materiali informativi, distribuzione porta a porta a tutte le utenze (domestiche e commerciali) per la consultazione dettagliata dei servizi: guida per utenze domestiche, calendario per utenze commerciali, guida al compostaggio domestico; • Spot tv (in versione tv e web) presso le principali emittenti locali; • Spot radiofonico presso le principali emittenti locali; • Inserzioni su testate cartacee e on-line locali; • Web, info sui siti del Comune di Barletta e di BarS.A. Spa. • Coinvolgimento alunni delle scuole primarie tramite campagna di educazione ambientale “Interventi di educazione ambientale di Capitan Eco”. MAGGIO 2014 a prima fase del servizio di raccolta differenziata della frazione organica (umido) dei rifiuti solidi urbani per le utenze non domestiche ha consentito un incremento nella raccolta giornaliera media di 20 quintali, corrispondenti a circa il 40% in più di frazione umida e a un + 3% sulla raccolta differenziata in generale. Questi risultati sono stati ottenuti grazie alla sensibile collaborazione della gran parte dei gestori degli esercizi commerciali che hanno raccolto l’invito loro rivolto dall’Amministrazione comunale, impegnata nell’indifferibile adeguamento del servizio alla nuova normativa regionale che richiede, entro il prossimo 30 giugno, di maggiorare almeno del 5% rispetto al 2013, il quantitativo di rifiuti sottratti alla discarica, pena il pagamento della cosiddetta “ecotassa”. Nuove iniziative di coinvolgimento degli esercenti sono state programmate all’inizio della prossima settimana per affrontare ogni possibile criticità dell’esecuzione del servizio sul territorio, valutando le modalità operative in particolare nel borgo antico, anche in previsione della grande affluenza di fedeli per il mese mariano e, soprattutto, in vista della progressiva estensione del servizio a tutte le utenze domestiche e non domestiche (a partire dal 19 maggio proprio nel Centro storico e nel quartiere Patalini). “L’obiettivo è di avere una città che ha cura del proprio ambiente e che sia più pulita, più bella da vivere e da offrire ai turisti. Un impegno che abbiamo voluto mantenere con la gradualità necessaria - ha dichiarato il sindaco Cascella -. Sappiamo che il passo è duro e che le difficoltà che bisogna affrontare, osservando anche le esperienze dei comuni vicini, sono tante. Ma contiamo sulla collaborazione e condivisione dei cittadini. Quanto più sarà partecipata dai cittadini tanto più sarà efficace e utile per la città”. Abbiamo deciso di partire in maniera graduale con la raccolta MAGGIO 2014 differenziata essendo consapevoli che è un impegno molto particolare. Cambiare le abitudini dei cittadini abituati a conferire tutto nei cassonetti non è cosa facile. Tuttavia sono estremamente fiduciosa sulla attenzione che tutti porteranno per questa novità. Sono già soddisfatta del potenziamento che abbiamo realizzato per la sola frazione organica dal 7 aprile con i commercianti - ha dichiarato l’assessore Pisicchio. “L’obiettivo da perseguire fino al 30 giugno è quello di incrementare del 5 per cento rispetto alla percentuale registrata nel 2013 che si attesta tra il 20 e il 23 per cento al fine di non subire l’ecotassa regionale. Il secondo obiettivo è quello di tagliare il traguardo del 65 per cento nel momento in cui tutta la città sarà coperta dal servizio che avverrà dal primo settembre. Insomma una sfida da vincere per il bene di tutti”. Come sarà informata la città Quella che si preannuncia è una vera rivoluzione. A partire dalla consegna, a tutti gli utenti, di un “kit raccolta differenziata”, comprensivo di sacchetti colorati, secchielli, carrellati per condomini, nonché guide nelle quali saranno illustrate modalità, giorni e orari di deposito dei diversi materiali. La distribuzione del materiale avverrà gradualmente, nel corso delle prossime settimane, da parte di collaboratori ambientalisti che visiteranno casa per casa tutti i cittadini e gli operatori commerciali, non solo per consegnare il materiale ma anche per chiarire dubbi sul servizio, che all’inizio certo non mancheranno. Almeno inizialmente i sacchetti saranno consegnati gratuitamente agli utenti, due volte l’anno, secondo le modalità illustrate dalla ditta. E se per caso gli addetti alla consegna non dovessero trovare in casa i fruitori del servizio? In questo caso lasceranno nella cassetta della posta un avviso nel quale è indicato l’indirizzo (via delle Mimose 52) dove andare a rilevare il kit. Per ulteriori informazioni la ditta ha predisposto un numero telefonico verde 800330433, oppure cliccando sul sito www.comune.barletta.bt.it oppure Barsa.it. Per quanto poi riguarda materiale speciale, diciamo pure “delicato”, si può chiedere un ritiro domiciliare. E per quanto attiene al compostaggio domestico? Gli utenti dotati di un giardino o un orto che vorranno smaltire autonomamente i loro rifiuti organici, potranno richiedere, in comodato d’uso gratuito, una compostiera domestica con il vantaggio di ricavarne un terriccio ottimo, il compost, da utilizzare come fertilizzante. L’informazione sarà diffusa capillarmente non solo attraverso la distribuzione di manuali per l’uso, ma anche nel corso di cinque incontri pubblici che si terranno in altrettante zone della città. Così come non mancheranno spot televisivi, sui giornali e attraverso la radio. Da ultimo, un grande coinvolgimento in città avverrà attraverso le scuole, perché saranno raggiunti gli alunni di ogni scuola e per il loro tramite le famiglie. IL FIERAMOSCA 27 Culto mariano BREVE STORIA DEL CULTO MARIANO PEDICO di Renato Russo R emotissimo è il culto di Barletta verso la Madonna, legato alla lontana costruzione del primo tempio cristiano della città intorno alla prima metà del VI secolo, nel quartiere della marineria che assunse la denominazione di pittagium Sanctae Mariae, tramandandocene la devozione attraverso l’originaria locuzione di S. Maria de Baruli, venerazione già dai primordi assimilata a quello della città. Negli stessi anni in cui - attorno alla metà del IX secolo veniva riedificata - sul medesimo sedime - la basilica di S. Maria de Auxilio, a pochi chilometri dalla città, sulla via per Trani, un gruppo di umili conventuali basiliani, eresse un tempietto dedicato al culto di una Madonna che, dalla selvatichezza del luogo era chiamata dello Sterpeto. Possiamo dire che già ad allora siano ascrivibili i germogli generatori del culto mariano, ma sono tempi remotissimi avvolti nella penombra di un’epoca priva di referenze pergamenacee. Per avere un sicuro riferimento documentale sull’inizio dell’assunzione della Madonna come protettrice della città, bisogna aspettare poco oltre la metà del XIII secolo. Il primordiale culto dell’Assunta, il diploma di re Manfredi 1258 - La prima esplicita attestazione del patronato di Maria Assunta sulla città risale al 1258, certificato da un diploma di re Manfredi il quale, confermando il contenuto di un precedente diploma dell’imperatore Federico II, legittima e disciplina la Fiera dell’Assunta, confermando quella fiera e riconoscendo al tempo stesso la Madonna dell’Assunta come protettrice della città: sub titulo Beatae Virginis Marie sub cuius patrocinio nominata civitas… La fiera si teneva otto giorni l’anno, dall’otto al quindici agosto, per cui era chiamata anche Fiera di mezzagosto. Bonelli e il popolo erano in attesa dell’esito dello scontro. Frattanto da S. Maria sopraggiungeva il clero cittadino che portava in processione la Madonna dell’Assunta, da allora ribattezzata Madonna della Disfida. Quella processione votiva ancora oggi si snoda per le vie della città il 15 agosto, festa dell’Assunta, processione alla quale partecipano con i fedeli, anche le autorità cittadine. Il Gran Voto 1656 - Il Gran Voto del 29 luglio 1656, quindi nel pieno della epidemia pestilenziale che aveva colpito la città, fu sottoscritto dal Consiglio Comunale di Barletta per scongiurare il perseverare del morbo. Esso rappresentò il rinnovo di voti rivolto ai protettori della città, S. Ruggero e la Madonna; e alle più alte espressioni devozionali della fede popolare, il SS. Sacramento e il Santo Legno della Croce. Verso S. Ruggero si assumeva l’impegno di ricoprire la statua lignea di una corazza d’argento, verso la Madonna il vincolo di rispettare il digiuno alla vigilia dell’Immacolata (e infatti nel voto si faceva espresso riferimento alla Madonna Immacolata come espressione di una devozione locale); per il Santissimo Sacramento, l’obbligo della pubblicazione di un’urna di argento di 200 scudi nella quale conservare degnamente il Santissimo; per il Santo Legno della Croce, la celebrazione ogni 8 di maggio di una solenne funzione. Come si vede questa riconfermata devozione verso la Madonna non era indirizzata ad Essa in via esclusiva, come argomenta mons. Ruggero Di Cuonzo, e inoltre nel Gran Voto del 29 luglio non si fa riferimento né alla Madonna Assunta, né tanto meno alla Vergine dello Sterpeto perché, come sappiamo, a quella data l’icona non era stata ancora ritrovata. La dedicazione alla Madonna 1732 - La mattina del 20 marzo 1731, martedì santo, la Puglia fu scossa da un fortissimo terremoto che colpì numerose città, provocando molti lutti. Le scosse si protrassero per mesi. A Barletta non ci furono vittime, ma restarono lesionati alcuni monumenti, specialmente alcune chiese. La mancanza La Madonna dell’Assunta o della Sfida (FOTORUDY) Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio Barletta La Madonna della Disfida 1503 - Il quadro della Madonna dell’Assunta, venerato in Cattedrale, opera del pittore modenese Serafino de Serafinis, datato 1387, fu portato in processione la sera del 13 febbraio 1503, incontro ai tredici cavalieri vincitori della Disfida, da sacerdoti del Capitolo di S. Maria, guidati dall’arciprete Renzo de Risis. In mezzo a due ali di folla i tredici del Certame entrarono in città da porta Croce, dirigendosi verso S. Maria Maddalena (oggi San Domenico), dove il sindaco Franco MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 29 Salone del Libro Culto mariano Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta PANTERA di Stefano Benni con le illustrazioni di Luca Ralli Narratori Feltrinelli pp. 112 - i 12,00 L’Accademia dei Tre Principi è una sala da biliardo. È un sotterraneo, un antro favoloso, dove sotto lo sguardo cieco del saggio Borges incrociano le stecche giocatori leggendari come il Puzzone, Elvis, TremalNaik, la Mummia, il Professore e Tamarindo. Si svuotano portacenere e si tiene il conto delle battaglie. In quel mondo di soli maschi un giorno fa il suo ingresso Pantera, “snella, flessuosa, pallida”, e la leggenda varca i confini. Quando i migliori cadono, come in un poema cavalleresco i campioni cominciano ad arrivare da lontano. Uscita dal suo racconto, Pantera porge il testimone ad Aixi, una ragazzina innamorata del suo mare, protagonista di una nuova sfida inondata di luce e di mistero. GEHENNA di Francesco De Nigris introduzione di Beppe Iannozzi Cicorivolta edizioni pp. 384 - i 16,00 Gehenna è il nome dell’inferno, la vecchia distilleria Kuntz è una Gehenna. Ci vivono relitti umani, quelli che nessuno vede e se li incrocia li scansa. Ci vive Viktor, che ha disceso fino in fondo l’abisso, ha lambito la follia, circumnavigato quel che restava di sé, senza trovare risposte alla frattura che lo ha condotto in quell’inferno di terza mano. Anche Vanessa, una quindicenne rapita e violentata, vive nella distilleria Kuntz insieme a Viktor, che l’ha salvata dalla strada. Viktor sollevò la testa, e rivide la ragazza. Gli teneva una mano sulla spalla. Lo scuoteva. Alla ragazza sembrò che lui non la riconoscesse. “Sono io… Ma che ti succede?”. “Allora… allora sono qui”, balbettò Viktor stringendo al petto la cartella di cuoio. “Ma se non ti sei mai mosso.”… La ragazza davvero non capiva, ma notò con quale forza Viktor stringesse a sé la cartella. “E lì cosa ci tieni?”. Viktor non rispose subito, abbassò lo sguardo, poi lo rialzò e fissò la ragazza; a lei sembrò che sorridesse. “Quel che resta della mia vita da dio”. 30 IL FIERAMOSCA di vittime fu attribuita al culto verso la Madonna dello Sterpeto così il Santuario in quei mesi diventò meta di continui pellegrinaggi. Sotto la pressione della devozione popolare, il Comune di Barletta, il 31 maggio 1732, deliberò di affidare la città al culto della Madonna dello Sterpeto e indirizzò questa volontà all’arciprete di Barletta e all’arcivescovo di Trani, che prontamente aderirono. Sulla pala marmorea dell’altare maggiore dell’antico Santuario venne incisa questa locuzione: Protegam civitatem istam et ero vobis in praesidium (proteggerò questa città e sarò vostra difesa). La festa liturgica della Madonna dello Sterpeto si celebra l’8 maggio col grado di solennità per l’intera Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, mentre la festa patronale la seconda domenica di luglio. Barletta Civitas Mariae 2009 - Il 15 gennaio 2009 il Capitolo Cattedrale di Barletta informò l’Amministrazione comunale di aver proposto a S.E. l’arcivescovo mons. Giovan Battista Pichierri la proclamazione della Città di Barletta Civitas Mariae, titolo che viene conferito per Decreto vescovile a quelle città nelle quali la devozione alla Madonna è molto forte e molto antica. È il caso di Barletta, com’è testimoniato non solo da innegabili attestazioni storiche, ma anche dalla consolidata venerazione del popolo barlettano che al culto della SS. Vergine, fin dai tempi più remoti, ha dedicato la denominazione di ben 25 chiese, comprensive però delle duplicazioni sul medesimo tempio, che ne hanno segnato - nel corso dei secoli - il lento volgersi di una storia millenaria, che ha finito coll’identificarsi con la storia stessa della città. Come nel caso della Cattedrale: nata come paleocristiana col nome di S. Maria de Baruli, si è poi via via trasformata (anche architettonicamente) nell’alto-medievale S. Maria de Auxilio, nella romanica S. Maria de Episcopio, nella gotica S. Maria Maggiore. Un culto che si precisa in una molteplicità di forme espressive devozionali: Santa Maria presso la Cattedrale, Vergine Santissima presso lo Sterpeto, dell’Assunta ai tempi di Federico II e di suo figlio Manfredi e S. Maria di Nazareth a imperituro ricordo del legame che, al tempo delle Crociate, unì Barletta all’omologa chiesa di Gerusalemme. La cerimonia di dedicazione avvenne la sera dell’8 maggio 2009 in piazza Moro dove convenne una moltitudine di fedeli. Già in mattinata in Cattedrale in gran numero s’erano raccolti in preghiera per la supplica alla Madonna. In serata, poi, S.E. l’arcivescovo mons. Giovan Battista Pichierri aveva prima raggiunto Palazzo di Città dove, a ricordo dell’evento nel porticato, venne murata una lapide commemorativa. Quindi, dopo un breve saluto del sindaco al popolo convenuto e alla città, S.E. l’Arcivescovo, facendosi interprete dei voti del Capitolo, delle Parrocchie e dell’Amministrazione Comunale, proclamò solennemente Barletta Civitas Mariae. Questa attribuzione, che non rappresenta una confessionalizzazione dello Stato laico, era intesa solo essere il riconoscimento delle radici culturali e religiose del culto popolare barlettano verso la Madonna, un culto che - come abbiamo già accennato - è testimoniato da un gran numero di certificazioni storiche, documentali e archeologiche nonché monumentali, arricchite da un’ampia rassegna di dati antropologici e folcloristici come la mobilitazione popolare che si anima nel mese di maggio. MAGGIO 2014 TORINO - SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO L’EDITRICE ROTAS A TORINO PER RAPPRESENTARE LA PUGLIA di Renato Russo S alone Internazionale del Libro di Torino, 8-12 maggio, un rito della letteratura in Europa che si rinnova e si aggiorna annualmente; la seconda mostra, per importanza, dopo quella di Francoforte. Anche quest’anno ci siamo ritagliati noi pure un lembo editoriale nello stand che l’ente Regione ha destinato agli editori pugliesi. Quest’anno anche noi abbiamo goduto del nostro piccolo spazio di notorietà perché abbiamo avuto l’onore di aprire - nell’ampia sala delle conferenze - le presentazioni istituzionali della Regione, complice l’autorevole presenza del famoso storico della letteratura italiana Alberto Asor Rosa che ha illustrato il Calvino di Giuseppe Lagrasta (La città e la rivoluzione dello spazio interiore). Nel salotto della Regione abbiamo presentato anche altri due autori barlettani, Matteo Bonadies (Anyway) ed Enza Piccolo (Donne del Novecento e La partenza). La partecipazione al Salone del Libro fa ormai parte, da qualche anno, del nostro orizzonte editoriale e noi siamo venuti a Torino con questo scopo, con l’orgoglio di testimoniare - nei libri - i nostri autori e la nostra città e di raccontare, ai numerosi visitatori venuti da ogni parte d’Italia, la nostra storia, i nostri monumenti, le nostre chiese, i grandi eventi e i personaggi famosi che l’hanno immortalata nel corso dei secoli. Nessun’altra casa editrice ci ha stampato su tanti titoli. Un operatore bancario barlettano che lavora al Nord, ci ha fatto notare la differenza fra l’anemica presenza della città alla BIT di Milano e la nostra, rigogliosa di testimonianze fotovisive al Salone di Torino. * * * Già fuori, sullo smisurato piazzale del Lingotto, ordinati su cinque interminabili file, innumerevoli visitatori provenienti da ogni parte d’Italia, e fra gli spazi, fra fila e fila, decine di scolaresche. All’interno, negli ariosi capannoni che fino alla metà del secolo scorso ospitavano la catena di montaggio della più grande casa automobilistica italiana, uno sterminato numero di editori, piccoli e grandi, alcuni grandissimi, come la Feltrinelli, la Mondadori, la De Agostini, la Rizzoli e l’Einaudi. Non sfigurano però neppure Adelphi, Bompiani, Garzanti, Laterza, New Compton, Sellerio, S. Paolo. Che tristezza, si legge poco, sempre meno, le classifiche sono impietose, mentre segnali incoraggianti vengono dal mondo infantile e adolescenziale. In compenso (si fa per dire) aumentano le piccole case editrici, spesso costituite da soggetti singoli, velleitari e superficiali improvvisatori che rovinano il mercato praticando prezzi ridicoli e prodotti mediocri. La crisi del libro è palpabile. Chi si avvicina agli stand generalmente osserva, guarda, sfoglia, magari chiede un pieghevole delle pubblicazioni esposte e qualche segnalibro; raramente spinge la sua intraprendenza fino al punto di informarsi del prezzo di un testo, storMAGGIO 2014 Lo stand dell’Editrice Rotas dito com’è dalla visione di migliaia di libri, tempo ce n’è per ripensarci. Questa fiera internazionale, spettacolare vetrina delle più aggiornate produzioni librarie nazionali, realizza una grande rassegna editoriale rispondendo ad una molteplicità di interessi: innanzitutto culturali, di tipo tradizionale, attraverso l’esposizione dei più noti e affermati autori; ma anche - ahimè - attraverso la discutibile veicolazione di una miscellanea di carta stampata che poco avrebbe da spartire con la tradizionale produzione letteraria. E in questo oceano di carta stampata, come tante barchette sperdute, ci siamo anche noi, gli editori di Puglia iscritti all’APE, una qualificata rappresentanza, una pattuglia ben assortita, su tutti Adda IL FIERAMOSCA 31 Salone del Libro Storia locale Asor Rosa spiega il Calvino di Lagrasta al Salone Internazionale del libro e Schena, col maggior numero di titoli. Poi ci sono quelli che se la credono e anche se operano in Puglia, tuttavia non si degnano di condividere il comune spazio territoriale. Non facciamo nomi per non suscitarne sdegnate reazioni, anche se non sarà difficile risalirne alle topografiche ascendenze salentine (qualcuna invero anche barese!). E gli autori pugliesi? Ai primi posti confermerei Carofiglio e Nigro, per la saggistica Leuzzi e per quella storica Canfora. Quest’anno titoli di grido non ce ne sono, in compenso c’è una maggiore attenzione per le problematiche di carattere organizzativo, come la distribuzione, che non aiuta a incrementare il numero dei lettori. Dall’apertura alla chiusura, dalle dieci del mattino alle dieci di sera, dodici ore di fila, ininterrottamente, senza pause, né per riposare né per rifocillarsi. Così, col passare delle ore, si perde anche la percezione del tempo, frastornati da un gran vociare attorno, tra editori, autori, acquirenti, oltre agli addetti ai centro servizi di ristorazione, di riproduzione stampa, di informazione turistica, estenuati dal persistente brusio proveniente dalle salette di intrattenimento, dalle promozioni editoriali o dai dibattiti. È del tutto naturale incontrare per gli ampi corridoi del Salone alcuni dei nomi di maggiore spicco del nostro panorama giornalistico nazionale come Eugenio Scalfari, Paolo Mieli, Ezio Mauro o Massimo Gramellini. Intanto noi, lì, nella nostra piccola postazione editoriale, continuiamo a intrattenere i tanti lettori venuti da ogni dove, ai quali cerchiamo di testimoniare, con la nostra presenza, l’orgoglio di essere barlettani e di rappresentare - attraverso i nostri libri - la nostra terra in una metropoli così lontana, per raccontare la nostra storia, la Battaglia di Canne e la Disfida di Barletta, Eraclio e Federico II, le nostre cento chiese e i nostri monumenti, il Teatro Curci e il Palazzo della Marra che ospita la Pinacoteca del grande De Nittis. Se non ci fossimo noi, non esisterebbe questa vetrina. In tanti, forse attratti dal nostro motto (Storia e storie di Puglia), sostano presso il nostro stand; alcuni pugliesi, trapiantati a Torino o al nord, si fermano a sfogliare i nostri libri. Ci riconoscono dai titoli, dalle cartoline esposte e soprattutto dalla esposizione delle copertine. Non escluse quelle del “Fieramosca” che proprio quest’anno, un mese fa, ha compiuto quarant’anni di vita, diventando così il periodico più longevo della regione.. Dalla cordialità che alcuni visitatori manifestano incrociando il nostro sguardo, ci accorgiamo che sono barlettani; non sono tanti, ma ce ne sono. Barlettani trapiantati al nord, vecchi compaesani che hanno lasciato la città venti, trent’anni fa, e questa è un’occasione per ritornarci, sia pure nel Salone del Libro di Torino, per ricordare con noi personaggi di un tempo remoto, alcuni scomparsi. Cordiale scambio di sorrisi, di ricordi, talvolta anche di bigliettini segnati da indirizzi e da numeri telefonici per ritrovarsi. È rituale, e in quei momenti si è anche sinceri, ma poi il tran tran di una banalizzata quotidianità - al rientro - attenuerà i ricordi fino a farli scomparire nella nebbia della fretta e della dimenticanza. Così restano solo gli appunti scarabocchiati su foglietti stropicciati per la fiera successiva, per il prossimo appuntamento, sperando che nel frattempo l’indifferenza della tua città non ti abbia scoraggiato fino alla desistenza. 32 IL FIERAMOSCA È stato il famoso storico della letteratura italiana, prof. Alberto Asor Rosa, a presentare il volume Italo Calvino. La città e la rivoluzione dello spazio interiore di Giuseppe Lagrasta, edito dalla Rotas, nel primo incontro istituzionale della Regione Puglia tenutosi nella “Sala Incontri” al Salone Internazionale del libro di Torino. Dopo aver apprezzato la produzione editoriale della Rotas (“piccola casa editrice che realizza libri di ottima fattura”) Asor Rosa ha introdotto il testo di Lagrasta, “personalità poliedrica intellettuale, scrittore e uomo di scuola”, che ha realizzato un piccolo testo ma di alto livello. L’autore - precisa Asor Rosa - ha tratto ispirazione dal messaggio calviniano per esplorare lo spazio interiore, raccordandolo con l’immagine della città. In questo modo Lagrasta pone il nodo centrale della sua indagine, presentando Calvino come un modello esemplare, quando pone la sua attenzione sul tema della città intesa metaforicamente per esplorare lo spazio interiore di ciascuno. La città, in Calvino si presenta in due forme simbiotiche, come sottolineato dal nostro Lagrasta: la proiezione di un immaginario che va al di là di una rappresentazione fotografica, ma diventa un’immagine che sta dentro di noi; e la forma delle città, di quel tipo di città in particolare che rappresenta lo sviluppo estremo della nostra quotidianità, che si trasforma in una forma di progetto che si proietta su una città del futuro per eccellenza, New York. Anche perché Calvino vi ha trascorso due anni e la conosce bene, riscoprendo in essa non una città ideale, ma piuttosto una città proiezione postuma, che in sé racchiude le pulsioni intellettuali del pensiero contemporaneo, e quindi metafisicizzando così lo spazio interiore dello scrittore e dei suoi personaggi… (…) Asor Rosa ha concluso la sua lunga e profonda analisi del testo di Lagrasta che spiega ai profani il senso del messaggio metaforico calviniano, ma approfondisce al tempo stesso per i cultori delle sue opere le ragioni della sua voglia di conoscere e approfondire Calvino da lui considerato non un comune per quanto famoso scrittore di opere fine a se stesse, ma un autore che oltre a restare attualissimo, dispiega la sua forza attrattiva verso un tipo di letteratura che serva alla nostra sopravvivenza, una sorta di manuale della nostra vita, quell’incarbugliata esistenza sempre più ardua e complessa, dagli imprevedibili sviluppi futuri. Torino, Salone Internazionale del Libro, 8 maggio 2014. Presentazione del volume Italo Calvino. La città e la rivoluzione dello spazio interiore. Da sinistra il prof. Alberto Asor Rosa, l’autore prof. Giuseppe Lagrasta e l’editore dott. Renato Russo MAGGIO 2014 Il lungo cammino di S. Lazzaro de’ Leprosi DA PRIMO OSPEDALE SPECIALIZZATO A SEDE DI ARCHIVIO di Michele Grimaldi T ra i diversi edifici storici “dimenticati” nella nostra Città, ve n’è uno che a breve tornerà a vivere e sarà utilizzato, se non proprio per la sua originaria destinazione, per ospitare un istituto culturale. La storia dell’immobile può essere definita, eufemisticamente, travagliata perché l’ex edificio religioso di San Giovanni di Dio nel corso degli anni, o sarebbe meglio dire dei secoli, ha mutato più volte quella che oggi, tecnicamente, verrebbe definita la sua destinazione d’uso. Ultima in ordine di tempo quella di sistemazione “temporanea” di alcuni senza tetto. Lo stabile ubicato fra via Manfredi e via Mura del Carmine, è parte superstite di un più ampio complesso monumentale la cui antica denominazione era Chiesa di “S. Lazzaro de’ Leprosi”. Le prime notizie riguardanti la Chiesa, con l’annesso Monastero e Ospedale, risalgono al 1185 o se preferite al medio Medioevo o secoli centrali del Medioevo (XI-XII sec): infatti in una pergamena di quell’anno, relativa ad un atto di permuta, viene citata la chiesa di “Sancti Lazari de Leprosis”. Presumibilmente tutto il complesso monastico sorse prima del 1180 per opera dei Cavalieri di San Lazzaro i quali, impegnati nella difesa della Terra Santa e nella protezione dei pellegrini, si dedicarono quasi esclusivamente all’assistenza dei lebbrosi che tornavano dalle crociate. Chiesa e convento assunsero importanza intorno al 1300, tanto da dare il nome al Borgo in cui sorgevano, che ancora oggi si conserva nella denominazione di una strada. I cavalieri di San Lazzaro mantennero il Monastero e l’Ospedale fino al 1450 circa, anno in cui il Cardinale Orsini, Vicario Generale dell’Arcivescovo di Trani, concesse al clero di San Sepolcro i benefici della Chiesa di San Lazzaro. Successivamente per circa un secolo gli edifici vennero quindi gestiti dall’Università di Barletta. In seguito, ad opera dei Padri Celestini, l’Ospedale cambiò nome in “Monastero e Ospedale della SS. Trinità”, ma sulla data di questo cambiamento gli storiografi non concordano; l’ipotesi più fattiva è quella espressa dallo storico Savino Loffredo il quale afferma che “… l’Ospedale lasciato a cura dell’Università, a questa concessa ai Monaci dell’attiguo Monastero della Trinità (Padri Celestini) nel 1547”. Successivamente parte dell’Ospedale venne distrutto dai francesi e ricostruito nel 1550 come si evince dall’architettura superstite. Nel 1551 subentrò nell’amministrazione dell’edificio l’Ordine dei Fatebenefratelli che intitolò l’edificio a San Giovanni di Dio al pari dell’attigua Chiesa. I Fatebenefratelli continuarono ad amministrare il Monastero fino al 1809. Con l’occupazione francese i religiosi furono trasferiti presso i vicini Teatini e il convento occupato dai Francesi. Il 7 agosto 1810 il sig. Romey, Sotto Direttore del Genio, in attuazione del decreto di Gioacchino Napoleone Re delle due Sicilie emanato in data 28 dicembre 1807 (soppressione degli ordini religiosi e confisca dei monasteri e beni immobili con relative rendite) e del successivo datato 20 novembre 1809 con il quale si decretava il passaggio del soppresso convento al Ministero della Guerra e Marina, aveva chiesto al Sindaco De Leon notizie sui locali di S. Giovanni di Dio. Nel memorandum, diligentemente stilato, il Primo Cittadino dell’Università di Barletta, relativamente alla soppressa Casa Religiosa e Ospedale di S. Giovanni di Dio già Fatebenefratelli in Barletta, inizialmente riportava una breve cronistoria con la quale spiegava come il municipio aveva ceduto la proprietà dello stabile e riferiva che nel “1591, come da rogito del Regno Giudice a contratti Luigi Comondo, intervenne sotto la data del 27 ottobre solenne stipulato tra il Magnifico Mauro Antonio Bonelli e Magnifico Cesare de Desidere Governatori del Venerabile Ospedale della Santissima Trinità innanzi cennati rappresentanti il Municipio ed il Reverendo Padre Melciorre Bonaventura dell’ordine detto di S. Giovanni di Dio mercè il quale veniva ceduto dal Comune all’Ordine Religioso l’ospedale con tutte le sue rendite”. Il memorandum si concludeva A sinistra il prospetto posteriore del cortile interno prima del restauro, a destra dopo il restauro MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 33 Storia locale Per non dimenticare il gravissimo episodio del 14 marzo 1956, anno di grandi tensioni in tutta la nazione, che vide la morte di tre barlettani i quali, insieme con alcune migliaia di manifestanti, erano scesi in piazza per manifestare la propria situazione di estremo bisogno. Dopo questo periodo così pieno di avvenimenti tristi e nello stesso tempo drammatici per una Città uscita dal secondo conflitto mondiale e da un tragico dopo guerra, ferita a morte, sull’ex edificio religioso scese un assordante silenzio fino a quando, agli inizi degli anni ’60, il Sindaco di Barletta decise che quell’immobile era pericolante e andava quindi abbattuto. Per fortuna l’opera di “pulizia” fu fermata ma, purtroppo, più di metà del convento dei Celestini era stato abbattuto. A sinistra la grande sala espositiva a piano terra prima del restauro, a destra dopo il restauro A quel punto, per tutti a Barletta, con una descrizione dettagliata dello stato nel quale si trovavano, quello diventò un rudere dove avevano alla data del 7 agosto 1810, le numerose stanze dell’edificio usando riparo, poco dignitoso, alcune sfortunate famiglie e la memoria di aggettivi quali “mediocre, cattivo e pessimo” con la sola eccezione uno splendido esempio di architettura, si perdeva man mano che di un’imposta d’uscio in due pezzi “co’ serrami corrispondenti in il tempo passava e il degrado colpiva sempre di più l’edificio. Il ottimo stato”. complesso monumentale, fino al 1965, si presentava in tutta la Le traversie del Convento ebbero praticamente inizio con il sua interezza, occupando una superficie lorda di ml.110x50. periodo di occupazione francese e un edificio che era sorto per La porzione del complesso monumentale demolita (a sinistra benefici e pacifici scopi religiosi, per colpa dei tempi o se voglia- dell’ex Chiesa) si articolava a piano terra attorno ad un chiostro, mo, per la scarsa accortezza degli allora preposti all’amministra- porticato e coperto con volte a crociera per tre lati. Anche al primo zione della cosa pubblica, fu messo a disposizione del Ministero piano la distribuzione era perimetrale rispetto al chiostro. Punto di della Guerra per diventare sede del Genio militare territoriale cerniera tra la porzione dell’edificio demolito e l’esistente era l’ex Cessata l’occupazione francese e passata la bufera anticlericale Chiesa di S. Lazzaro, di impianto originario trecentesco, demolita che aveva quasi raso al suolo l’intera classe ecclesiastica cittadi- nel corso del XVIII secolo. na, uno dei primi atti del restaurato governo Borbonico di Napoli L’attuale assetto rende riconoscibile della Chiesa originaria, fu quello di ottenere un forte e duraturo appoggio da parte dello solo l’abside e l’ex transetto. Stato Pontificio e in questa ottica fu stipulato in data 21 marzo Il progetto di restauro iniziale, redatto dalla Soprintendenza 1818 un Concordato in virtù del quale venivano ripristinati quasi ai Beni Architettonici di Bari, aveva sin dall’inizio individuato, tutti gli ordini religiosi con la conseguente restituzione dei beni come destinazione d’uso del complesso monumentale, l’utilizzo a immobili requisiti. Effetto di tale legge fu, naturalmente, anche sede della Sezione di Archivio di Stato di Barletta ed in tal senso, il ripristino della Casa Religiosa di S. Giovanni di Dio, avvenu- considerate le caratteristiche architettoniche dell’immobile, la to con Decreto Regio del 20 aprile 1820 n. 1952, che rientrò in particolare destinazione assegnata, la sismicità del territorio possesso dell’ordine religioso. La tregua però durò ben poco dato comunale e la necessità di adeguamento e miglioramento che, dietro pressione del Comune di Barletta, in data 10 marzo strutturale ai sensi delle normative di legge, era stato redatto 1824, il Consiglio dei Ministri emetteva il suo parere dichiarando un progetto esecutivo di opere di consolidamento e rinforzo assolutamente necessario al Dipartimento della Guerra i locali dei dell’immobile. frati di S. Giovanni di Dio. Dopo un primo lotto di lavori, gli stessi furono interrotti ed Ma la storia infinita di questo edificio non era ancora giunta al un’ulteriore fase di progettazione fu affidata ad un professionista termine in quanto nel 1866 il Comune di Barletta tornò alla carica esterno il che provocò un prolungato fermo dei lavori. Tutto ciò per ottenere la proprietà dell’ex convento, cosa che avvenne il 13 rese necessario, alla ripresa dei lavori, procedere ad una puntuale dicembre 1866 con nota n. 689/5546 del Ministero della Guerra. verifica dello stato dei luoghi e quindi dar corso alla prosecuzione Anche questo possesso durò ben poco dato che, il 17 ottobre dell’intervento finalizzato in prima istanza alla conclusione dei 1869, la Direzione Compartimentale del Demanio con nota n. lavori di consolidamento strutturale e quindi alla realizzazione dei 43651, rientrò in possesso dello stabile per priorità d’uso su ogni nuovi solai di copertura dell’intero immobile, oggetto in passato altra esigenza. Infatti nell’immobile furono allocate le due caserme di demolizione per pericolo di crollo (?). “A. Stennio” e “E. Fieramosca” le quali sono state, praticamente, I lavori strutturali furono terminati e l’immobile consegnato, gli ultimi uffici pubblici ad occupare l’ex convento. come precedentemente detto, l’anno 2002. In seguito, dismesse le due caserme, i locali furono utilizzati La parola fine sembra che stia per calare sulla travagliata storia da privati ed associazioni. Tra le tante situazioni createsi nell’ex dell’ex convento al quale, pare proprio, sarà restituita dignità convento, sono doverosamente da ricordare l’esodo dei profughi urbanistica e soprattutto, verranno in parte recuperati significativi istriani fuggiti dalle loro case per scampare alla strage delle elementi di un importante esempio di architettura medievale. foibe e raccolti proprio in quei locali e dopo una decina d’anni 34 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 Quel lontano settembre del ‘43 Dall’occupazione tedesca all’arrivo degli alleati I ricordi di una ragazzina di sei anni… di Maria Costanza Codipietro S ono nata e vissuta a Barletta fino all’età di 16 anni. I miei genitori, Giovanni Codipietro e Fausta Salinari, vi si erano trasferiti nel 1920 in seguito all’assegnazione a mio padre della cattedra di Matematica e Fisica presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Viale dei Cappuccini. Dal 1933 la mia famiglia ha abitato a “Villa Fausta” in Via Canosa 113, la prima villa dopo l’abitato, di fronte a Villa Bonelli. Nel 1943 - periodo a cui si riferiscono i ricordi di 2 giornate importanti per me e per la città di Barletta e di cui scrivo - eravamo in casa mia madre di 48 anni (papà era morto nel 1938); le mie sorelle Lucia di 23 anni e Titina di 16 anni; mio fratello Pietro di 13 anni ed io di 6 anni e mezzo. Erano invece sotto le armi in Grecia mio fratello Michele di 26 anni e all’Accademia militare di Lucca mio fratello Nicola di 19 anni. DOMENICA 12 SETTEMBRE 1943 La mattina di buon’ora fummo svegliati dal passaggio di aerei a bassa quota e da scoppi di arma da fuoco. Ci rifugiammo nel vano ritenuto il più sicuro della casa, l’arco del sottoscala. Mamma iniziò a recitare il rosario, in attesa che tornasse la calma ma, con l’avanzare della mattinata, gli spari ed i colpi li sentivamo sempre più forti e più vicini, tanto che mamma aprì le tre vetrate d’ingresso e tutte le finestre, temendo che gli spostamenti d’aria potessero mandare in frantumi i vetri. Verso le nove trasalimmo nel sentire dei passi pesanti avvicinarsi dal retro della casa. Facendoci coraggio, mamma e noi quattro si affacciammo all’ingresso posteriore dove vedemmo un soldato italiano che, con la giacca scomposta, gli scarponi slacciati, le fasce in mano, sconvolto ed impaurito, stava cercando riparo. Paura reciproca: nostra nel constatare che uno sconosciuto stava per introdursi in casa e sua nel trovare la casa abitata, dato che lungo il muro di cinta, dalla parte del retro, si stavano affrontando truppe italiane e tedesche. Chiese abiti borghesi e gli demmo una camicia ed un paio di pantaloni che indossò subito, pur risultandogli corti per la sua altezza Poiché non avevamo dove e presso chi cercare rifugio, con riluttanza mamma si lasciò convincere dal soldato a chiudere casa e scappare. Egli stesso ci aiutò ad uscire furtivamente dal cancello. Procedendo lungo il muro in fila indiana ci dirigemmo verso il passaggio a livello. La strada era deserta sotto un caldo sole di piena estate in un silenzio ed una calma irreale, rotti solo di quando in quando da scoppi e da spari. Bussammo inutilmente ad alcuni portoncini di famiglie amiMAGGIO 2014 che, finché un uomo dal marciapiede di fronte ci fece segno di riparare da lui. Il soldato ci lasciò e proseguì da solo. Noi attraversammo in fretta la strada ed, entrati nell’androne, fummo avviati nel piano interrato. Ci ritrovammo così in uno stanzone stracolmo di gente. Un fetore insopportabile proveniva dai “prisi” (vasi gabinetto) lì raccolti per esser vuotati al passaggio del carro, trainato da un cavallo, adibito a tale servizio. Barletta, Villa Fausta, 14 febbraio Gli spari diventavano 1943, la piccola Costanza con le sorelle con il passare del tempo e il fratello più radi e lontani. Si sentivano distintamente solo gli scoppi di bombe a mano, lanciate dal padrone della palazzina da un suo balcone al primo piano. A questo punto mamma ritenne più prudente rientrare a casa sussurrandoci “se dobbiamo morire è meglio morire a casa nostra”. Stavamo tornando verso casa quando vedemmo il prete don Sabino Rizzi venire in senso opposto. Incontrandoci all’altezza del cancello di Villa Bonelli, il sacerdote, visibilmente impaurito e stringendo tra le mani un calice, ci chiese di andare con lui a celebrare messa nella cappella della villa. Lo seguimmo. Lungo il viale dai folti alberi sentimmo colpi diretti contro di noi, forse per impaurirci. Ad ogni esplosione il sacerdote che, ci precedeva, ci faceva segno di accelerare il passo. Alle 11 iniziò la la celebrazione della Santa Messa e mio fratello Pietro gli fece da chierichetto. Non ricordo se ci fossero altri fedeli oltre noi. Durante la celebrazione sentimmo alcuni colpi vicini, che fecero sobbalzare il celebrante e noi con lui. Alla fine della messa ripercorremmo il viale nel più assoluto silenzio. IL FIERAMOSCA 35 Per non dimenticare La calma sembrava ritornata. Riaperta casa, verso le 12-12,30, vedemmo rientrare i due ufficiali italiani a cui avevamo dovuto cedere in affitto una stanza della villa. Ognuno aveva in mano un fazzoletto bianco, tenuto per una cocca: erano visibilmente affranti ed avviliti. Chiesero a mamma degli abiti borghesi e di custodire le loro valigette, promettendo di tornare quanto prima a restituire gli abiti ed a riprendere la loro roba. Ne tornò dopo molto tempo solo uno (bolognese). Dell’altro, siciliano, non abbiamo avuto più notizie. Nei giorni successivi, all’interno della villa, lungo il lato posteriore del muro di cinta, (quello aperto alla campagna) trovammo molte bombe a mano inesplose sia italiane che tedesche (tozze e dai colori cupi le italiane, snelle e dai colori vivaci le tedesche) e dovemmo chiamare gli artificieri per farle disinnescare e riportare in sicurezza il terreno. 24 SETTEMBRE 1943 Avevo quindi sei anni e mezzo quando nella mattinata del 24 Settembre giunsero a Barletta le prime truppe alleate, accolte con gioia e simpatia perché considerate la conferma della fine della guerra. Nel pomeriggio dello stesso giorno una camionetta militare si fermò davanti al nostro cancello, vi attaccò un cartello e ripartì. Sul cartello leggemmo “OCCUPATED”. Non riuscendo a comprendere né ad immaginare cosa volesse significare, mia madre e mia sorella Lucia si recarono in Comune dal Podestà, per chiedere delucidazioni e scoprirono così che il nostro villino era stato requisito dagli inglesi e che la casa doveva essere sgomberata e consegnata entro la mattina seguente. Questa decisione era inconfutabile e definitiva. Sgomento, rabbia, smarrimento, impotenza non avendo a chi rivolgersi per essere difesi e protetti. La villa per noi non era una seconda casa, come per la maggior parte delle altre di quella zona, ma era la casa in cui vivevamo. Fu quindi difficile comprendere ed accettare perché fosse stata la prima ad essere requisita. Scoprimmo in seguito che era stata scelta per l’ampia apertura del cancello, capace di consentire il passaggio di camion e di qualunque altro mezzo. Infatti venivano parcheggiati anche una decina di mezzi, che in poco tempo ridussero il giardino in terra bruciata. La mattina del 25 mamma riuscì a convincere il comandante alleato a lasciarci il piccolo appartamento di due stanze, cucinino, gabinetto e terrazzo al primo piano, con portone ed ingresso indipendenti dal resto della casa. Il tempo che ci fu concesso per liberare gli ambienti - sette stanze - fu di un’ora. Gli stessi soldati provvidero a trasferire le masserizie al piano superiore, ammucchiando alla rinfusa nelle due stanze, per le scale, nel portone, sul terrazzo, trattenendo quanto a loro facesse comodo e dando fuoco, in uno slargo del giardino, a tutto ciò che non era stato possibile alloggiare e alla roba da loro ritenuta superflua ma che per noi era ancora utile o affettivamente importante. Le difficoltà ed i problemi della quotidianità vennero man mano superati sia per la capacità di mia madre, che con il suo carattere dolce ma fermo riuscì ad ottenere il rispetto delle regole concordate (esempio: nessuno doveva varcare il nostro portone), sia dalla capacità del capitano a cui era stata affidata la responsabilità dei soldati - mediamente una ventina - che seppe ottenere da loro disciplina, educazione, rispetto nei nostri confronti. L’occupazione terminò nell’aprile-maggio 1945. 36 IL FIERAMOSCA Musica Holy Adriatic Nuovo grandissimo successo per l’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” Da 53 nazioni al 24° concorso internazionale per Giovani Musicisti Tre incontri organizzati da Intramoenia Extra Art by Eclettica Cultura dell’Arte N ell’ambito della mostra Rebellio Patroni/Holy Adriatic dell’artista Paolo Consorti, al Teatro Margherita di Bari fino al 4 maggio 2014, Intramoenia Extra Art by Eclettica Cultura dell’Arte ha organizzato tre incontri aperti al pubblico. Esponenti delle istituzioni, urbanisti, architetti, storici, esperti di costume e di comunicazione, religiosi e candidati a governare il futuro della città sono stati chiamati a interpretare le urgenze sociali del territorio. I santi patroni di Paolo Consorti diventano pretesto per affrontare tematiche terrene e proporre una forma di spiritualità per il presente. Ecco i tre gallery talk previsti. Bari e i luoghi della contemporaneità è il titolo scelto per un incontro in cui si è parlato di riqualificazione urbana e territoriale e dei nuovi spazi di fruizione dell’arte a Bari. Sono intervenuti sull’argomento Silvia Godelli (Assessore al Mediterraneo, Turismo e Cultura, Regione Puglia), Antonio Vasile (Assessore ai Rapporti Internazionali, Marketing territoriale e Comunicazione Istituzionale Comune di Bari), Titti De Simone (Assessore al Patrimonio, Comune di Bari), Dino Borri (Urbanista Politecnico di Bari e Presidente Regionale Delegazione FAI), Patrizia Pirro (Urbanista, XScape Bari), Luciana Bozzo (Sociologo Urbano, Politecnico di Bari), Sergio Bisciglia (Sociologo Urbano, Politecnico di Bari), Giusy Caroppo (Curatore Intramoenia Extra Art) . Sabato 26 aprile, al Teatro Margherita, si sono confrontati punti di vista differenti sulla figura di San Nicola e sul suo valore simbolico per la città di Bari, fra religione e immaginario collettivo, spirituale e terreno. All’incontro Le vesti del Santo. San Nicola e la sua rappresentazione sono intervenuti Padre Lorenzo Lorusso (Priore Basilica di San Nicola), Claudia Attimonelli (Semiologa, Università degli Studi di Bari), Lucia Sinisi (Dipartimento di Lettere Lingue Arti. Italianistica e Culture comparate Università degli Studi di Bari), Luigi Spezzacatene (Costumista e Scenografo), Dionisio Ciccarese (Epolis). Per concludere il ciclo di gallery talk i candidati sindaci per la città di Bari sono chiamati a confrontarsi sul tema delle politiche pubbliche per l’accesso e l’educazione alla cultura. Mercoledì 30 aprile, nella stessa location, ha avuto luogo il talk L’arte contemporanea e il suo pubblico. Politiche pubbliche per l’accesso alla cultura, un incontro in cui i candidati al governo della città di Bari hanno interloquito con il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari Beppe Sylos Labini, con tutti gli operatori culturali della città invitati a partecipare e con il pubblico. Anna Maria Giannone MAGGIO 2014 I ncremento notevole numerico e record di presenze straniere anche quest’anno al Concorso Internazionale per Giovani Musicisti “Città di Barletta” giunto alla sua 24.ma edizione e che ha visto la presenza di oltre 300 partecipanti provenienti da tutto il mondo, concorso che rappresenta un fiore all’occhiello per la città di Barletta che, ormai, per tradizione, in questo periodo dell’anno aspetta l’arrivo di migliaia di turisti provenienti da ogni dove con un coinvolgimento di tutte le strutture ricettive della città e dei centri limitrofi e con un incremento notevole di persone che visitano i nostri monumenti e i nostri musei. Ad essere presenti quest’anno sono state ben 53 diverse nazioni, in questo Festival mondiale della Musica, unico in Puglia sia per la sua Internazionalità che per il numero sempre crescente dei musicisti che ogni anno vogliono partecipare alla “Festa della Musica” organizzata, sempre in maniera impeccabile e attenta, dall’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” di Barletta, in collaborazione e con il Patrocinio del Comune di Barletta, della Provincia di Barletta Andria Trani, della Regione Puglia e del Ministero per i Beni Culturali - Dipartimento dello Spettacolo. Spettacolare è stato, come avvenuto nelle scorse Edizioni, il confronto fra i numerosissimi giovani, oltre 1500 persone, fra musicisti e accompagnatori, provenienti da posti così lontani e diversi, oltre che da tutte le regioni d’Italia che si sono apprestati a visitare la nostra città e la nostra regione. L’altissimo livello dei partecipanti, testimoniato dai vincitori delle passate edizioni, e la notorietà artistica dei componenti delle Giurie, ne fanno un riferimento di assoluto valore nel panorama musicale italiano e internazionale. Infatti dal 28 aprile al 4 maggio, Barletta ha vissuto di musica, con audizioni e concerti che si si sono svolti, senza soluzione di continuità, nel ridotto del Teatro Comunale Curci. Numerosi tra i partecipanti musicisti provenienti dalla dalla Polonia, e dalla Cina, dalla Russia, dal Montenegro, dalla Serbia così NUOVO CENTRO PRELIEVI MAGGIO 2014 BARLETTA Via F. d’Aragona, 92/B - t. 0883 349 362 Via G. Palmitessa, 18 - t. 0883 513 107 www.analisipagliarulo.it La premiazione del 23° Concorso Internazionale per Giovani Musicisti “Città di Barletta” come quelli provenienti da posti lontanissimi come la Malesia, Azerbaijan, Taiwan, Turchia, Georgia, Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan, in un intenso rapporto di scambi culturali che ogni volta vanno sempre più arricchendosi e collocano Barletta e la nostra Regione ‘terra di Arte e di Cultura, di accoglienza e di dialogo, crocevia di scambi e frontiera aperta’, realizzando quel concreto processo di pace e di interazione con le varie e diverse culture del mondo che difficilmente si riesce a creare in altri momenti. L’iniziativa dell’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” che ormai da oltre 30 anni continua a fare musica, si colloca infatti nel più ampio panorama di attività interculturali, di dialogo e di cooperazione, promosse dalla Regione Puglia e dagli attori territoriali, e offre a questo variegato contesto complessivo uno straordinario valore aggiunto, che colloca la città e i suoi protagonisti musicali e artistici in prima fila tra i soggetti che guardano costruttivamente a un futuro di integrazione e che individuano nel messaggio formativo il principale strumento di relazione tra i popoli, di integrazione e convivialità tra diversi, e di civiltà. Una azione educativa e sociale che trasforma la città di Barletta e l’intera Regione Puglia in un luogo delle opportunità e luogo di innovazione culturale in continuo divenire. Prestigiose e note in campo internazionale sono state le varie Giurie che si sono alternate durante la lunghissima kermesse musicale, rendendo ancora più centrale ed internazionale il livello artistico e culturale dell’intera manifestazione. Previste una Sezione di Esecuzione per “Giovani Solisti” per Archi, una Sezione di “Musica da Camera” dedicata al Duo e infine una Sezione dedicata ai “Giovani Pianisti”, che si sono contesi il montepremi di 9.000 euro e i numerosi Concerti - Premio. IL FIERAMOSCA 37 Ambiente BARLETTA: UNA CITTÀ CANDIDATA AD ECCELLENZA AMBIENTALE Nel progetto di Legambiente l’analisi delle criticità e la proposta di alcune soluzioni fra cui principalmente la predisposizione di un Regolamento di tutela del verde e l’attivazione di interventi coordinati nelle infestazioni del patrimonio arboreo di Giuseppe Santaniello I l locale Circolo Legambiente ha approntato il Progetto “Verde è il tuo Verde” che è stato presentato il 12 febbraio scorso a Barletta nella Sala della Comunità Sant’Antonio, come riferito nel numero 3 di questo periodico, ed è stato illustrato nella seduta del 7 aprile us. della VII Commissione Consiliare Permanente del Comune di Barletta. L’idea progettuale è ispirata al protocollo di Kyoto con l’approfondimento delle problematiche alla luce della normativa vigente in materia. Il protocollo è un trattato internazionale, in materia ambientale, firmato da 160 Paesi, fra cui l’Italia, nel quale una particolare attenzione è stata data al “green” del patrimonio arboreo per la capacità di assorbimento dell’anidride carbonica da parte degli ecosistemi agroforestali (carbon sink). Fra le varie disposizioni emanate in Italia, in applicazione del protocollo, vi sono la norma (Lg. 14/1/2013 n. 10) che impegna i Comuni di provvedere alla posa in opera di un albero nel territorio comunale, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e quella (DM. 2/4/1968 n. 1444) nella quale è stabilito la dotazione minima del verde pubblico di mq. 9 per ogni abitante residente: a Barletta attualmente questo parametro è stato calcolato in mq. 2,62 per abitante. Un altro urgente provvedimento da adottare è quello della piantumazione, in nuove aree dell’insediamento urbano, degli alberi che la Buzzi-Unicem si è impegnata a fornire gratuitamente al Comune di Barletta (AIA n. 40/2012). Tenendo presente il gap esistente con il parametro nazionale bisogna prevedere non il rinfoltimento arboreo nelle aree esistenti ma l’individuazione di nuove aree per il verde pubblico attrezzato; un finanziamento CE per lo 38 IL FIERAMOSCA scopo non è stato utilizzato. Un’altra criticità importante è la mancanza del Regolamento di tutela del verde pubblico e privato, approvato dal Consiglio Comunale, con il censimento di tutte le Aree Verdi urbane e periurbane ed un Piano di attivazione degli interventi. Per questa mancanza non vi sono oggi a Barletta precise indicazioni sulla applicazione delle misure, nelle aree pubbliche e private, per le infe- Le piante infestate e collassate nei giarstazioni fitopatogene. dini del Castello L’area ricadente nel territorio del Comune di Barletta è stata dichiarata dal Servizio Fitosanitario Regionale “ZONA INFESTATA” dal punteruolo rosso della palma Rhynchophorus ferrugineus con l’indicazione degli interventi necessari (DDR. 14/6/2012 n. 63). Nella edizione locale della Gazzetta del Mezzogiorno del 15 aprile scorso sono stati annunciati trattamenti sul patrimonio palmizio cittadino, che dovevano essere eseguiti e controllati esclusivamente da Tecnici abilitati con il coordinamento del Servizio Fitosanitario Regionale come indicato nel Piano di Azione Regionale (BURP n. 24 del 16-2-2012). Per contrastare la diffusione del punteruolo, specialmente in questo periodo primaverile di particolare rigoglio, dovevano invece essere effettuati interventi a tappeto anche nelle aree private e non appelli a mezzo stampa, per non vanificare i trattamenti eseguiti solo nelle aree pubbliche. Piante senza alcuna profilassi che sono in aree private costituiscono pericolosi focolai di infestazione. Effetti positivi contro la diffusione di questi dannosi coleotteri sono ottenuti non solo con l’impiego di trappole di cattura massale e le irrorazioni di prodotti chimici o biologici con principi attivi larvicidi ma anche con pratiMAGGIO 2014 che più efficaci di dendrochirurgia e trattamenti endoterapici. Assolutamente da evitare le potature drastiche nella parte apicale dello stipite (tronco della pianta) in quanto eliminare tutte le foglie riduce la capacità della fotosintesi clorofilliana e provoca lo stress nutrizionale ed il collasso della pianta, come infatti è stato rilevato nei Giardini Il focolaio infestato in un’area privata vi- del Castello. Attualmente a cino a Porta Marina Barletta è questa la zona più infestata dal punteruolo, ma sono urgenti e necessarie attuare misure preventive con un monitoraggio intensivo tramite ispezioni e metodi prescritti anche in alcune aree private, in modo particolare lungo la litoranea Mennea di Ponente per non distruggere il patrimonio ornamentale esistente di notevole valore. Un pericoloso focolaio Infezione nei giardini delle Mura S. Ca- è stato rilevato in taldo una area privata nei pressi della Porta Marina. Altri incresciosi episodi vandalici sugli alberi e sulle strutture si sono verificati in giardini pubblici di altre zone e numerose lamentele, riportate sulla stampa locale, hanno denunciato l’incuria ed il degrado del verde e dell’arredo urbano, piante e palmizie infestate e collassate costituiscono un pericolo costante per l’incolumità pubblica. La rigenerazione organizzativa e strutturale del Verde urbano, sia pubblico che privato, per la quale Legambiente ha offerto la propria collaborazione in forma volontaristica, dovrebbe essere attuata con la massima urgenza se si vuole candidare Barletta ad “eccellenza ambientale”. Altrimenti, resterà la solita promessa fatta durante la campagna elettorale ma, questa volta, il Consiglio Comunale ha già ratificato l’impegno come è stato chiaramente riportato nelle Linee Programmatiche di Mandato 2013-2018. Dall’inizio della nuova gestione amministrativa della città (maggio 2013) “…è già passato un anno ed è un incendio che mi brucia l’anima…” così cantava l’ottimo Modugno. MAGGIO 2014 D opo il successo di pubblico delle precedenti edizioni, ancora una volta il GOS Giovani Open Space di Barletta in Viale Marconi, 49, ha organizzato la Fiera nazionale del disco. EXPOVINILE è un’iniziativa dedicata alla musica nella sua forma più classica: il disco in vinile. Vintage, ma sicuramente di grande fascino, i vinili stanno tornando alla ribalta, si sta riscoprendo il gusto di ascoltare musica sul giradischi, con quel suono che riscalda l'ambiente e si sta riscoprendo la bellezza delle cover che hanno fatto dei vinili delle vere e proprie opere d’arte. Il 25 aprile presso il Laboratorio Urbano GOS di Barletta, in viale Marconi, 49 collezionisti ed espositori provenienti da tutto il territorio nazionale da Nord a Sud si sono dati appuntamento per mettere a disposizione degli appassionati e dei curiosi stand carichi di vinili di tutte le epoche, forme e dimensioni. Sono state anche previste area food, esibizioni di band locali, dj set, area market e tanto altro. L’Open Space barlettano si è fatto ancora una volta fulcro di una iniziativa che, oltre a promuovere la musica, ha voluto essere anche un momento di grande valorizzazione territoriale. Ulteriori informazioni potranno essere richieste via mail a: [email protected] ovvero [email protected] Segreteria c/o Laboratorio Urbano GOS dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 17:30 alle 19:30 Info: www.progettofred.it IL FIERAMOSCA 39 Scuola CORSO DI PRIMO SOCCORSO PER I BIMBI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 7° CIRCOLO “GIOVANNI PAOLO II” Scuola SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “R. MORO” (FOTORUDY) PON C2 “ORIENTARSI PER IL FUTURO” Uno-uno-otto di Carmen Pamiotta C orso di Primo Soccorso e istruzioni per chiamare tempestivamente il 118, per i bambini della Scuola dell’Infanzia del 7° Circolo “Giovanni Paolo II” (dirigente Concetta Corvasce), del plesso di via Madonna della Croce, guidati nella scoperta di questo importante compito da Paola, Federico e Mirko, volontari dell’Avser, che stanno girando per le scuole a spiegare a bambini e ragazzi cosa e come fare per prestare il primo soccorso in caso di necessità. “Se Nonna Papera si fa male” potrebbe essere il titolo della storia a fumetti colorata dai bambini, guidati dalle loro insegnanti (Annalisa, Teresa, Annamaria, Rosa, Nunzia, Valentina, Rosanna e Killy), nella quale viene illustrata una situazione in cui Nonna Papera, la simpatica ava di Zio Paperone e di una genìa di nipoti, ha bisogno di ricorrere prontamente alle cure dei sanitari perché è caduta dalla scala e si è fatta male a una gamba. In casa, in quel momento, c’è soltanto uno dei tre nipotini di Paperino, dunque un piccolino (un bambino, nell’immaginario infantile) che prontamente forma sul telefono i tre numeri “magici”, 1-1-8, per chiamare un’ambulanza con medici o infermieri a bordo, che possa prestare i primi soccorsi a Nonna Papera. Il nostro facebook M artedì 15 aprile 2014 la Scuola Secondaria di I grado “R. Moro”, dirigente scolastico prof.ssa Grazia Di Nunno, dà il via alle manifesta"Se non potete essere un pino sulla Si ringraziano Attraverso questa storia simpatica, i piccoli allievi hanno capizioni finali dei Progetti PON, con la rappresentazione conclusiva del PON C2 vetta di un monte to l’importanza di un loro intervento immediato, nel caso in cui si “Orientarsi per il futuro”. il Dirigente Scolastico trovino soli in casa con un adulto che si fa male, cosa che purtropQuesto progetto ha visto coinvolti dellenella classivalle, terze, seguiti siate55unalunni cespuglio po è cronaca, al di là dei fumetti colorati e divertenti. Prof.ssa Grazia Di Nunno dall’esperta dott.ssa Luigia Di Vincenzo, in collaborazione con la tutor prof. Con un garbo e un’empatia fuori dal comune, i tre operatori ma siate il percorso miglior di orientamenssa Fiorentino e le docenti Dilillo e Palmitessa, in un Avser sono riusciti a trasmettere ai bambini una conoscenzaper fon-aver permesso la realizzazione del to finalizzato a guidare gli allievi piccolo verso una scelta scolastica e professionale cespuglio sulla sponda del damentale attraverso il gioco, il coinvolgimento, la drammatizzaconsapevole. Progetto, zione. E così, abbiamo vissuto il primo soccorso a Nonna Papera ruscello. L’orientamento oggi si presenta come un percorso a più dimensioni; non con un’ambulanza-giocattolo, in tutto simile a quelle vere, con la L’esperta Dott.ssa più solo orientamento per scelte relative all’ambito scolastico o lavorativo, Siate un cespuglio se non potete quale i bambini hanno soddisfatto la curiosità di conoscere cosa ma anche orientamento alla vita, considerato come percorso che mette l’indisuccede quando arrivano i soccorritori; piccoli gruppi di alunni, Luigia Divincenzo, essere un albero. viduo in grado di conoscersi, scoprire e potenziare le proprie capacità: quanpoi, sono stati invitati a simulare un incidente, domestico e non, e a chiamare il 118 con il telefono fisso e con il cellulare e, infine, to più egli acquisisce consapevolezza di sé, tanto più diventerà attore attivo La tutor Prof.ssa Giovanna Fiorentino Se non potete essere una hanno rivolto alcune domande ai volontari, la più simpatica (e caldella propria storia. zante!) delle quali era per sapere perché, in mancanza di luce, le Le Prof.sse Michelina Il progetto “Orientarsi per il futuro” ha mirato proprio a realizzare un moDilillo e via maestra, strisce delle tute indossate degli operatori si illuminassero. mento di auto-riflessione che ha permesso agli studenti di costruire un perUna iniziativa sicuramente utile e importante, che ha insegnasiate un sentiero. Antonella corsoPalmitessa, sì scolastico, ma anche e soprattutto un percorso di vita. to molto ai bambini e ha offerto ai docenti una diversa, ulteriore Pertanto gli alunni sono statiSe condotti dapprima a riflettere sulla propria non potete essere il sole siate una possibilità educativa, sempre attraverso il canale ludico e giocoso Tutti gli alunni delle “Storia diclassi Vita”, III cioèche esperienze personali pregresse, che hanno contribuito a tipico della prima infanzia. stella: costruire la Progetto. loro identità personale, rafforzando così la memoria autobiograhanno preso parte al fica. In un secondo momento sono stati guidati a prendere non con la mole vincete ocoscienza fallite. delle proprie risorse personali, del potenziale in ingresso, delle proprie capacità Siate il meglio cognitive, delle proprie credenze e priorità di vita così da poterle utilizzare al meglio nella gestione dei processi di scelta. di qualunque cosa siate. Pertanto, attraverso la somministrazione di schede di osservazione e di Cercate ardentemente di scoprire auto-valutazione, test psico-pedagogici, lavori di gruppo, simulate ae roleplaying, in maniera ludica e divertente, gli alunni, sono partiti dalla rapprecosa siete chiamati e poi mettetevi sentazione di sé, cioè dalla concezione di se stessi come individui e dei ruoli a farlo appassionatamente". svolti in famiglia, a scuola, con gli amici, per poi riflettere sulle proprie tipologie personali di studio e lavoro, sui propri processi cognitivi Martin Luther Kinged emotivi, sulle modalità relazionali e comunicative, infine, sui loro sogni e aspettative. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “RENATO MORO” BARLETTA Orientarsi per il futuro PON C2 Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Grazia DiNunno Barletta, 17 dicembre 1977, giorno dell’inaugurazione del Teatro “Curci” restaurato. Nella foto, inaugurazione della Chiesa di S. Domenico, restaurata a cura di don Franco Damato. Da sinistra l’on. Enzo De Cosmo; il sindaco prof. Armando Messina; l’on. Giulio Andreotti, presidente del Consiglio; l’on. Vito Lattanzio, ministro della Difesa; l’avv. Nicola Rotolo, presidente della Regione Puglia; il prefetto di Bari dott. Pietro Montesanti; il sen. Pietro Mezzapesa. Dietro di loro si intravedono il dott. Ruggiero Dimiccoli e il dott. Carlo Ettore Borgia 40 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 41 Arte PAPA FRANCESCO DEVOTO ALLA “MADONNA CHE SCIOGLIE I NODI” IL QUADRO DONATO ALLA CHIESA DELL’ADDOLORATA DI MARGHERITA DI SAVOIA DALLA PITTRICE ANTONELLA PALMITESSA di Stefania Patella N egli anni ’80, quando In meno di tre mesi un’artista Papa Francesco era locale, Ana Betta de Berti, dipinsolo il sacerdote Jorge Bergose una riproduzione del quadro glio, scoprì durante un viaggio originale tedesco e la donò alla in Germania un’immagine della parrocchia. Il futuro Papa FranMadonna - la cosiddetta “Knocesco, celebrando la messa a tenloeserin” o Vergine che scioSan Josè del Talar l’8 dicembre glie i nodi - di cui riportò in Ardel 2011, sottolineò che questa gentina varie riproduzioni e che rappresentazione della Madonna è ormai l’oggetto di una forte illustra il fatto che “Dio, il quale venerazione popolare a Buenos distribuisce la sua Grazia a tutti Aires. i suoi figli, vuole che noi ci fiL’immagine, attribuita al diamo di Lei, che le affidiamo i pittore settecentesco Johann nodi dei nostri peccati per fare sì Georg Melchior Schmidtner, si che Lei ci avvicini a suo figlio trova nella chiesa di St. Peter Gesù”. Il forte accento posto sul am Perlach ad Augusta, nel Sud potere di mediazione della Madella Baviera, e rappresenta la donna, così come il fatto che la Madonna che scioglie i nodi di “Desatanudos” deve essere invoun lungo nastro che gli è offercata in caso di difficoltà, in parto da angeli che si trovano alla ticolare matrimoniali, l’hanno destra del quadro, mentre altri reso molto popolare fra i fedeli angeli a sinistra raccolgono il argentini, che all’ottavo giorno tessuto ormai liscio. Il “sacerdodi ogni mese formano lunghe te” Bergoglio fu colpito subito 28 gennaio 2014, chiesa Maria SS. Addolorata di Margherita di file davanti alla chiesa di San da quest’allegoria del ruolo di Savoia. In occasione della rievocazione della Madonna che scio- Josè del Talar, nel quartiere di mediatrice della madre di Gesù glie i nodi la pittrice Antonella Palmitessa dona il dipinto (olio su Villa Devoto, per poter pregare e decise così di portarla con sé tela, cm. 150 x 100) a padre Gennaro Farano e chiederle la sua intercessione. a Buenos Aires, dove iniziò a La Novena a “Maria che scioglie distribuirla a sacerdoti e fedeli. È così che nel settembre del 1996, i nodi”, conosciuta anche come la Novena che distrugge il diavolo, padre Rodolfo Arroyo, che era stato nominato pochi mesi prima è una Preghiera molto potente e molto ascoltata dalla Madonna per parroco di San Josè del Talar, nella capitale argentina, decise di i casi che sono bloccati e umanamente irrisolvibili… portarla alla venerazione anche nella sua chiesa. 42 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 43 Scuola UN AGENTE REALE È SEMPRE CON TE. Istituto Comprensivo “4° Circolo S. Domenico Savio - S.M. 7° Gruppo” IN GIRO PER L’ITALIA, BARLETTA CANTA E VINCE Noi di Reale sappiamo come proteggere il tuo mondo. Perché è anche il nostro. Ecco perché puoi affidarti alla nostra Agenzia, che offre ai propri Soci assicurati serietà, professionalità e attenzione continua. Troverai Agenti esperti, formati e aggiornati sulle soluzioni più moderne in campo assicurativo e previdenziale con cui progettare e realizzare soluzioni personalizzate sui tuoi effettivi bisogni. I l “Giro d’Italia” del “Piccolo Coro Stabile” dell’Istituto Comprensivo “4° C.D. San Domenico Savio - S.M. 7° Gruppo” di Barletta, nato circa dieci anni fa con l’idea di far esplorare agli alunni il mondo del bel canto, dell’eleganza vocale, della coralità attenta e condivisa, sta “facendo strada” e, ancora, nel corrente a.s. 2013/14, ha fatto “tappa” in diverse città d’Italia. Partito dalla “tappa” di Bari, il 4 ottobre 2014, Il Coro, guidato dalla instancabile maestra Maria Teresa Nesta, accompagnata, per la circostanza, dal maestro di chitarra Domenico Mezzina, ha “aperto le danze” della giornata di inaugurazione dell’a. s. 2013/14. Nell’insolita “piazza” del Campo Rom del rione Japigia, il “Piccolo Coro Stabile” ha intonato coralmente l’“Inno alla Gioia”, sventolando, insieme alle bandiere europee, sentimenti di unione, fratellanza, rispetto delle diversità etnico - culturali e invito a cooperare nella solidarietà. La speciale “lezione di civiltà” dell’Ufficio Scolastico Regionale di Bari, fortemente voluta dal Direttore dott. Franco Inglese, ha inondato di “cittadinanza” l’intera Regione, a cui la manifestazione ha augurato, con un concreto gesto di “vicinanza”, un “Buon anno scolastico!”. Tappa successiva del “tour” nazionale del “Piccolo Coro Stabile”: 7 e 8 dicembre 2013, nella località di Ascoli Piceno, ove il “Piccolo Coro Stabile” è giunto a seguito di una selezione, sul territorio nazionale, ispirata ai criteri di qualità del programma musicale proposto, qualità del curriculum del Coro e del Direttore e qualità dell’ascolto della registrazione inviata per la selezione. L’aver partecipato, con un ottimo “piazzamento”, al 1° Concorso e Festival Corale Nazionale di Voci Bianche “In…Canto Piceno”, sottoponendosi al giudizio di una qualificata Commissione Artistica, ha consentito alle “voci bianche” dei nostri piccoli coristi barlettani, unici in rappresentanza della Puglia e della Provincia BT, di “misurarsi” e “confrontarsi” con tante modalità espressive del mondo dei Cori e delle Associazioni Musicali. Lo scambio di note con le Marche, e precisamente, Urbania, Agenzia generale del Nord Barese: BARLETTA - Corso Garibaldi, 142 - tel. 0883 532 982 Subagenzie di Barletta: Agenzia Italia t. 0883 521 218 - Delvecchio Promot. Finanziario t. 393 047 7273 - Dicandia Promot. Finanziario t. 0883 310 457 - Filannino t. 0883 571 571 - Galante t. 0883 532 241 - Lattanzio t. 347 645 7257 Rizzitelli t. 339 420 6003 Sul restante territorio: 44 ILt.FIERAMOSCA Andria 0883 595 122 - Bisceglie t. 080 395 75 69 - Canosa di Puglia t. 0883 880 803 Giovinazzo t. 080 394 44 83 - Molfetta t. 080 334 92 47 MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 Fabriano, Tolentino “Omaggio a Mariele” e Porto Sant’Elpidio, con Trento, FirenCara Mariele, se per miracolo tu ze, Roma, Arezzo, potessi udire le vibranti corde delle L’Aquila, ha esteso nostre emozioni, potresti leggere nei l’“eco” delle melonostri desidedie della nostra Barri quella voletta, creando armoglia di magìa nie variegate di voci e di solarità e coralità, che, tutte che per tanti e insieme, nella Vallatanti anni hai ta del Tronto, hanno fatto brillare animato il Festival nelle ferventi della gioia e dei vanote dei bamlori natalizi, profonbini di tutte le dendo “segnali” di età…. fratellanza. Se per A distanza di miracolo tu pochi mesi, l’entupotessi ritornare a dirigere le gioiose siasta ed instancaarmonie delle mirabolanti note che da bile gruppo di 31 sempre, nella coralità, sprigionano il alunni di scuola calore dello stare insieme, nonostante dell’infanzia, prile tante e molteplici diversità…. maria e secondaria Se per miracolo potessimo aggandi 1° grado del “Picciare le nostre mani ad un potente ragcolo Coro Stabile gio di sole capace di farci arrivare fino dell’Istituto Coma te, potremmo cantarti la gioia di viprensivo n° 2, sulla vere e il profondo amore per la nostra scia di una tradizioterra. ne che “continua” gli alunni del “Piccolo Coro più che mai nella Stabile” di Barletta struttura “comprensiva” della scuola di base, ha fatto “centro” a Bologna. Zainetto in spalla, panini, passeggiate esplorative e tanta buona volontà, il gruppo di alunni “canterini”, accompagnato dalle fedelissime “fans”- mamme innamorate della musica e del bel canto, ha reso onore, a Bologna, alla carissima Mariele Ventre, ricordata con grande affetto nel corso della rassegna nazionale “Scuole in coro per Mariele Ventre”, ove il Coro Stabile di Barletta è stato l’unico a rappresentare il Sud e la Puglia. Calorosa accoglienza gli è stata rivolta dalla presentatrice, dott.ssa Gisella Gaudenzi (responsabile del settore didattico educativo della Fondazione Mariele Ventre), che ha assegnato al “Coro” di Barletta il compito e l’onore di aprire la rassegna con il famoso braIL FIERAMOSCA 45 Scuola no “Ciao Amico”, che ha risuonato nel Teatro Comunale di Bologna, il 12 aprile 2014, in presenza dello “storico” Cino Tortorella, meglio noto come “Mago Zurlì”. In compagnia dell’ospite Valter Brugiolo, “in arte” il “Popoff” vincitore dello “Zecchino D’Oro” del 1967 e di altri illustri ospiti del territorio romagnolo, insieme ad altri nove Cori provenienti da Milano, Benevento, Piacenza, Bologna, Gorizia, Roma, Latina, il Coro barlettano ha voluto rendere omaggio alla carissima Mariele, intonando, oltre ai brani musicali assegnati, anche una breve composizione ispirata al famoso personaggio che ha accompagnato l’infanzia di tanti bambini degli anni 60 ed oltre. Riscontri altrettanto prestigiosi sono stati raccolti dalla maestra e Direttrice del Coro Stabile, ins. Maria Teresa Nesta, dalla coordinatrice organizzativa, ins. Caterina Giannella e dall’accompagnatrice di piano, prof.ssa Vittoria Giannini, sabato 3 maggio 2014, in occasione del 9° Concorso Nazionale “L. Montini” di Campobasso, ove il “Piccolo Coro Stabile” ha ottenuto eccellenti riconoscimenti. A seguito dell’esecuzione di diversi brani del repertorio canoro, gli alunni del “Comprensivo” hanno “portato a casa”, nella città di Barletta, il 1° Premio Assoluto per la sezione C / Cori scolastici e ben due Premi Speciali. Un Premio Speciale per la scuola, “per aver presentato un progetto formativo di grande valenza educativa”, e un Premio Speciale per la Direttrice del Coro, per l’abilità dimostrata nel coinvolgere emotivamente tutti i giovani componenti” e per “l’espressione creativa”. “Per una scuola che cammina”, e che fa del “cammino” costante e impegnato, il “motto” e la “bussola” della propria Offerta Formativa, riteniamo questo “percorso” un eccezionale “canale” di crescita umana a supporto dell’itinerario di vita che attende tutti i nostri bambini e giovani”. Così, la Dirigente Scolastica dott.ssa Amalia Balducci ha commentato le “tappe” del “viaggio” che la Comunità Scolastica si augura di poter proseguire, grazie alla laboriosa e corposa collaborazione delle famiglie dei “coristi”, per la formazione di giovani generazioni che abbiano un significativo bagaglio di sensibilità e amore per l’arte della musica e della coralità. ”Ci ha molto emozionato - prosegue la Dirigente A. Balducci - respirare, in quel di Bologna, la musicalità italiana del grande Lucio Dalla, la cui immagine disegnata sulle mura della sua abitazione, nel centro di una delle città più rappresentative della storia e della cultura della nostra Italia, è entrata nel cuore dei nostri piccoli concittadini, ai quali va il nostro augurio di un domani sempre più “armonioso” e ricco di “note” positive “. Il “viaggio” del Coro non finisce qui, l’anno scolastico non è ancora concluso…!!!!! 46 IL FIERAMOSCA Enigmistica Ricordi di Piripicchio Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta di Franco Lamonaca Qualche aneddoto su Michele Genovese, personaggio tanto amato dai Barlettani A schema risolto, leggendo consecutivamente dall’alto in basso le colonne n. 4 e n. 13, si avrà la recente denominazione della Litoranea di Ponente, di cui si mostra uno scorcio nella foto di Michele Vitobello 1 2 3 4 5 6 7 8 17 I l suo linguaggio e il modo di esibirsi nelle piazze e nei vicoli. Ricordo quando passava col piattino diceva Tutt! m la veita mett! Kuezzol’d ind’o piattei’n e dopo aver fatto il giro degli spettatori se nelle vicinanze c’era un bar, un generi alimentari oppure un barbiere lui entrava per la ricompensa tanto: lui non rifiutava niente. Ricordo che un giorno dopo lo spettacolo a Piazza Roma entrò in un bar. Il titolare gli offrì qualcosa da bere ma lui uscendo si lamentò di essere stato trattato male, qualcuno gli chiese il perché e Piripicchio disse: Cud fess! Le ditt demm du frisch e nu p’r’necch e cud me d’t a gazzos (acqua frizzante al limone). Un’altra volta alla stazione di Barletta lui arrivò in ritardo (spesso viaggiava in treno), chiese al capostazione se arrivava il treno per Bari e il capostazione rispose che era già partito da qualche minuto. Piripicchio disse: Com! è par’tout senz a P’r’picch! e com se p’r’meis stu strun’z. Le persone scoppiarono a ridere. Lui faceva spettacolo anche involontariamente, e a noi ragazzi che spesso perdevamo una mezz’oretta per seguirlo lui, infastidito, ogni tanto si girava verso di noi e diceva: Sc’tavinn! Ue figgh d culaper’t che poi sarebbe una parolaccia. Quando nello spettacolo impostava la contraerea e sui balconi circostanti c’era qualche donna lui diceva: Signo’! Spostatevi che di là devono passare le palle, i colpi della immaginaria artiglieria che mettevano in soggezione la signora. Pasquale invece che lo accompagnava era un giovanottone con i capelli neri pettinati e pieni di brillantina e come spalla era molto bravo, suonava la tromba, la fisarmonica e la batteria ma non è quello che sta sulla fotografia del libro. Se quando faceva spettacolo nei vicoli qualche donna un po’ spinta diceva: P’r’pì fe a moss, li per lì rispondeva non posso Se’ ratt a cambr’der. Se la ricompensa poi era in sigarette lui diceva che accettava le sigarette da tre stelle in su, che a quell’epoca erano il massimo, ma in realtà prendeva pure le nazionali e le sigarette comuni. Nello spettacolo le sue canzonette erano la Caccavella, Za’za’ e Maggia cura’! Ho conosciuto Piripicchio nel 1942, facevo la prima elementare all’edificio D’Azeglio. Noi della prima elementare, all’epoca, entravamo da via Brigata Barletta e Michele Genovese abitava di fronte al cancello della scuola, era un pianterreno molto modesto, la moglie invece la chiamavamo Pas’qured. MAGGIO 2014 21 22 28 18 23 29 35 9 19 25 31 36 12 13 14 15 26 32 37 42 11 16 20 24 30 10 38 43 33 39 44 46 27 34 40 41 45 47 48 49 51 52 55 56 66 67 57 53 58 68 73 50 59 60 61 62 63 64 69 74 54 70 75 78 65 71 76 72 77 79 Le definizioni riguardanti Barletta, sono precedute da un asterisco (*) (Soluzione a pag. 51) Orizzontali Verticali 1. C’è quello postale e quello giudiziale. - 9. Arnese per fori. - 17.* Lo è la “Baldacchini”. - 18. È in binomio con l’Unipol. - 20. Stefano, noto costituzionalista, ex parlamentare. - 21. Unione Sportiva. - 23. Comprende i comuni d’Italia. - 24. L’arena che stava in via Renato Coletta. - 26.* Guglielmo della prima traversa di Via Manin. - 27. Salerno. - 28. Trecento romani. - 30. Gorizia. - 31. La colonna di Brindisi. - 33. Napoli. - 34. C’è anche quello dei Caraibi. - 35. Unito, ben saldo. - 37. Siracusa. - 38. Giorno breve. - 40. Piccoli uomini. - 42. Ingiunto dalla sentinella. - 44. Il nastro dell’elettricista. - 46. Bottigliette da scrittoi. - 47.* Si faceva in casa con l’essenza “Curci”. - 48. Dignitosa, presentabile. - 49. Antichi germanici sconfitti da Caracalla e da Giuliano. - 51. La cittadina dell’Alfa Romeo. - 52. Una domenica di Rai Uno. - 53. Taranto. - 54. Il nome di Morricone. - 55. Una metà di crauti. - 56. Palermo. - 58. L’antico territorio avellinese. - 64. Mantova. - 65. Grande fiume europeo che nasce in Svizzera. - 66. Negazione. 67. Ci sono pure quelle anticarro. - 69.* Salvatore nel diminuitivo che sa tanto di “salinaro”. - 70. Inutile, inana. - 72. Aeronautica Italiana. - 73. È sinonimo di velocità. - 75. Indicava: Lire Italiane. - 76. Cittadina dell’anconetano con un noto santuario. - 78.* È dedicato a Francesco Salerno nei giardini del Castello. - 79. Il vano d’ingresso, 1. Asini da noi. - 2. Sassari. - 3.* Dava assistenza presso Santa Lucia. - 4.* Non definito (precede il n. 13). - 5. Luogo poetico. 6. Arti pennuti. - 7. Ravenna. - 8. Compongono lo scheletro. - 9. Catasta ardente. - 10. Numero in breve. - 11. Il massimo della qualità. - 12.* Era il cinema ex Giardini, presso il Circolo Unione. - 13. Non definito (segue il n. 4). - 14. Ufficio Tecnico Erariale. 15. Croati al centro. - 16. Sono simili alle foche. - 19. Affiancava l’Alitalia. - 22. Lo desta una strana notizia. - 24. Arezzo. - 25. Ancona. - 27. Un vermifugo contro ascaridi e ossiuri. - 29. Lo sono balene e capodogli. - 31.* I concittadini di “Miale” della Disfida. - 32. Stizzita, incollerita. - 34.* Ciccio dell’orto, ricordato da una traversa di via Carducci. - 36.* Contengono grano, nel porto. - 37. Ristagno, inerzia. - 39.* Proteggeva l’antico molo. - 41. Parlamentare veneto di Forza Italia. - 43. Si nasconde con l’esca. - 45. Molto spinto, procace. - 48. Il territorio del foggiano. - 50. La costa tarantina. - 57. Chiudono l’armadio. - 59. Radio Telegrafista. - 60. Un sostegno del tendone. - 61. Andati. - 62. Indica un suono sul pentagramma. - 63. L’iridio. - 64. Avvia il plotone dopo “avanti”. - 67. In nessun tempo. - 68. La somma degli anni. - 70. Pronome plurale. - 71. È su tutti i mezzi urbani di Milano. - 73. Sofà senza pari. - 74. Asti. - 76. Latina. - 77. Le ultime di Arturo e Zoe. MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 47 Solidarietà Calcio Di Cosola, quando andammo in B! UN GESTO SILENZIOSO DI CARITÀ RICORDO DEL PRESIDENTE DELLA STORICA PROMOZIONE DEL BARLETTA CALCIO Una Casa … Una Famiglia U na casa…. Una famiglia è lo slogan che si legge sul pulmino attrezzato per disabili unitamente ai loghi dell’Unitalsi e della Fondazione Lamacchia onlus. Un dono provvidenziale arrivato nel momento del bisogno. Un nuovo strumento utile e necessario per dare la possibilità ai ragazzi diversamente abili di spostarsi agevolmente… insieme, proprio come una vera famiglia. Il gesto destinato alla casa famiglia “Mons. Frezza”, che ospita 10 ragazzi in carrozzina, unitamente a tutti i ragazzi diversamente abili della sottosezione Unitalsi di Barletta. Un gesto inaspettato, particolare e silenzioso, un gesto di umanità, di carità genuina fuori dal comune, solo una discreta iscrizione che ricorda i coniugi Michele e Maddalena Dipaola sulla fiancata dell’automezzo. Da un incontro silenzioso è nato un gesto d’amore che ha entusiasmato e motivato i ragazzi diversamente abili che da oggi hanno una possibilità in più d’integrazione e potranno effettuare più agevolmente gli spostamenti, le uscite per motivi di salute e di svago. Da tempo la benefattrice, che desidera rimanere nell’anonimato, aveva nel cuore il desiderio di un gesto concreto per sostenere e dare speranza a persone in difficoltà, e venendo a conoscenza del binomio Unitalsi e Fondazione Lamacchia onlus, entusiasta delle opere da loro create e gestite a favore degli ultimi, ha pensato di dotare loro di un ulteriore strumento, e dopo una visita alla casa famiglia ma soprattutto dopo aver conosciuto i giovani ospiti, non ha esitato a concretizzare il suo gesto! Anche la concessionaria Volkswagen Tiani di Bari, si è mostrata attenta e solidale al gesto e ha sostenuto la realizzazione del progetto. Il 23 marzo scorso il pulmino, Volkswagen CRAFTER, 9 posti, attrezzato per rendere più confortevole il trasporto dei ragazzi in carrozzina, è stato benedetto da S.E l’Arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri dopo la solenne celebrazione eucaristica presieduta presso la Concattedrale di S. Maria Maggiore di Barletta. La carità fatta in silenzio è garan- È zia di autenticità del cuore, ma questi nobili gesti non possono restare segreti… ma diventare testimonianza di solidarietà! Quindi grazie ancora “Dottoressa”, nostra concittadina, esempio di attenzione agli ultimi! stata una delle più belle imprese del nostro Novecento, quella di portare il Barletta Calcio in serie B. Ma per arrivarci quante pene, quanti affanni, quante tribolazioni. E poi quella irresistibile volontà di farcela, prima sostenendo l’impegno del padre, poi da solo, o meglio, con un gruppo di volenterosi sodali, altri calzaturieri come lui, Piazzolla, Morgese, Fiorella, Grimaldi, Pistillo. Già, per arrivarci. Passando prima dalla squadra di Basket, della Play Basket che portò in Franco Di Cosola in una foto del A1, partendo dalla C. 1988 Appagato da questo grande traguardo prese in mano la squadra di calcio che versava in disastrose condizioni sportive e finanziarie. Militava in C1, e campionato dopo campionato, ci riuscì nella stagione 1986-87, quando acquistò nientemeno che un campione del valore di Roberto Scarnecchia, affidando la squadra a Pippo Marchioro. E finalmente arrivò la B, dopo uno splendido campionato, ogni domenica una partita della vita, punti su punti, fino all’ultimo patema d’animo, quel fatidico 7 giugno a Sorrento, quando Rovani segnò il gol della vittoria e della promozione. Restano indelebilmente impresse nella nostra memoria quelle giornate di incontenibile gioia, la città imbandierata, il 7 giugno 1987. L’euforia dei tifosi barlettani, davanti al Palazzo di Città, per la promozione del Barletta in Serie B sindaco Lionetti “gavettonato” negli spogliatoi dello stadio… Quanti anni restammo in serie B? Ci restammo quattro anni, che non sono pochi. Il primo anno ebbe un inizio deludente, appena dieci punti nella prima parte del campionato; poi, a metà campionato, Di Cosola chiamò Mister Rumignani e cominciò la risalita, lentamente, fino alla salvezza, con risultati eccellenti. Uno in particolare, la indimenticabile vittoria per 3-2 sul Lecce di Mazzone e quella sul campo esterno di Brescia. Un secondo anno ancora di sofferenza: fu l’anno dell’acquisto di Evaristo Beccalossi come allenatore. Bene il terzo anno, al quarto la squadra non resse e dopo un inizio esaltante, al giro di boa crollò e retrocesse. Di Cosola continuò a reggere il timone ancora per tre anni, ma il ciclo esaltante era passato e la mano passò all’imprenditore caseario Perina, andriese ma con interessi di lavoro a Barletta. Non durò e alla fine la squadra fallì e retrocesse. Ma questa è un’altra storia. L’organico della Società Barletta Calcio in una foto ricordo del 1988. Da sinistra: Pietro Doronzo, segretario; Savino Napoletano magazziniere; Michele Porcella; Giovanni Pistillo; Stefano Di Cosola; Luigi Fiorella; Ruggiero Piazzolla; Franco Di Cosola, presidente; Vincenzo Grimaldi, vicepresidente; Ruggiero Morgese, dirigente; Leonardo Generoso, responsabile settore giovanile 48 IL FIERAMOSCA MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 49 Poesie 74 M I 66 N E 67 U T I 55 68 P A 56 57 A R E S E 51 76 I I R P 59 60 61 I N 62 63 I N I N T 35 C C C 28 29 U S 21 I 30 38 S A 17 3 4 5 6 7 18 I 8 O I 19 9 I O M I 40 41 N A 50 I N O N I M A R 33 34 P E P E 25 O 45 39 32 A S T R A C A S E L L A R I S O L A N T E A N A 24 S C U O L A 2 I 31 I I D T R A 23 IL FIERAMOSCA 1 44 37 A N C 22 I 47 S R G O E N N A L E M A N N 43 36 65 N N 54 R O S O L I M A T O C O E S O 64 I 72 I 49 I 46 42 A 71 M N T A 48 C A L A M A 70 A 53 D E C O R O S A C 77 V A N A 69 58 52 75 T A T O R S A 26 27 R O D O T A 20 T P U N T E R U O L O 10 11 12 13 14 15 16 2014 73 MAGGIO Soluzione di pag. 47 N O 2014 Quenn M’arress pess da Chenn i man ind e capidd se mett e s’addumenn: “Accom iann fett i roman a perd cheda batteglie!? A sara preim avev’n sciout a Barlett a m’briachers!? Chessa sconfitt a M’arress ne vè abbesc, nan se fac’ capac e, quenn se trov in mezz e ruein de Chenn, accom a nu pezz vé n’enz e rat. Possib’l ca ce me fett frechè da nu tunsein noi ca a pighjè in geir u munn seim i preim. M’arress, dop ca tutt a zon v’cein all’Ofant è perlustrat, na dei, a nav è pighjat e a Carteg’n è sciout ca meghjar. C A M E R A MAGGIO Hannibal O chemp sporteiv “Lello Simeon” scemm n’zim ad allenè, quenn i gar ca scol avemma fè. Fusciv sempr, n’scioun te putav auuantè. Chi peis in man a carr te mettiv, che frenert nu picch, s’nà u vul pighjv. Quent volt u professor Autorein te d’ciav: “Pierè, addrizz chidd rein, fousc’ e ca cod dell’occhiere, veid ci ca te stè v’cein!”. Cià ess, currav assoul assoul, l’altr, i lassav rat, v’cein a idd na ce stav mè n’scioun. A Molfett, quenn u preim record italian facist, in trionf, ind a cinchecinta maie, in tutt i strad de Barlett te purtibb. Iapremm a cappott e, ca bandir italian o vint, scemm sunen u clacson da Piezza Rom, da v’cein Ereclie e che tutt u Vial di Priv’t. Nan mu pos chiù scurdè, ce bella soddisfazion e ce grend onor cheda dei, ind a mech’na maie, purtav nu grend campion! I Rosa Spera (FOTORUDY) Ricordi con Mennea L O R E T O Ritorno alla sorgente, al seme acerbo di pulsioni [in boccio odoroso d’attese ed erba [nuova che nel grembo del tempo [si fa vita. Torno nel sogno alato, dove una fiamma avvampa [di armonie e guizzano riverberi in anfratti sprigionando cristalli di colori. Torno tra iridescenze [di alchimie, mi libro in voli fattisi carezze dove ancora, crisalide [indistinta, vagavo ignara intorno [alla mia foce. E rimodello il vento tra quei sentieri, preludi [di stagioni, che hanno plasmato [l’incedere di eventi fatti di danze d’oro [e dissolvenze. Sole che esplode è l’anima adagiata tra le rose che regredisce all’alba [primordiale di embrionali suoni mai sopiti. Ritorno alla sorgente, trama celata nei gorghi [del vissuto dove il respiro d’ombra [si fa luce. tra astrali iridescenze [di liberi voli. T Iridescenze di liberi voli A N T IRIDESCENZE DI LIBERI VOLI Editrice Rotas E 10,00 Editrice Rotas 79 ISBN 978-88-98679-15-7 I re delle stagioni del vivere, alla trasparenza cromatica e alla grazia nobilitante delle immagini rese con una consolidata e significativa cifra stilistica. Punta alla trasparenza, Rosa Spera e lo fa oltrepassando il silenzio sordo che troppo spesso investe l’attuale società e dà vitalità ad ogni sussulto, ad ogni accelerazione in grado di rischiarare sinergie d’amore, “nidi di tenebre”… Troviamo così respiri ed inviti (“Vieni… ti attendo, infiorescenza ignota, / prima che il tempo sfumi il canto della luna”), desideri (“Baciami sul cuore / e sarai soffio imbevuto d’aurora”) invocazioni (“E tu appari, Signore, / evocando nella curva di un sorriso / una storia Sacra che perpetua / luce eterna tra ali di preghiera”), ritorni al passato (“È memoria il canto, / è brivido incarnato alla risacca / che nell’incedere della notte si sgretola / spezzando ali al mio passo”)… Da ciò si evince che la poesia di Rosa Spera cavalca un destriero che all’armonia di uno sguardo aggiunge una patina di malinconia e di speranza, un messaggio comunque di abbandono alla bellezza del vivere nel segno della fede, un grido sommesso che ha l’impronta della genuinità, dell’impegno e della moralità. Come dire che dalla sua poesia prendono il volo “astrali iridescenze”, “eventi / fatti di danze d’oro e dissolvenze”, “embrionali suoni mai sopiti”, ossia un lirismo sapiente e raffinato come si conviene a chi fa della poesia autentica. Ed è questo il caso anche di Rosa Spera. L … con Maria Luisa Spaziani 3º Premio Internazionale “Marengo d’Oro” Maestrale S. Marco, Sestri Levante, 11 settembre 2005 Quenn vat da luntan u brecc’, andò me sciav a scettè a mar, me venen in ment tutti i cos du passat. A preima volt ca m’ambaribb a naté fu proprie v’cein o trabucch, nan mu scord mè. U mar ier puleit, u color ier verd, sop o scoglie stav a p’nsè, titubent. A paour ier assè, nan me vulav manè. “Me scettè o nan me scettè!?” Mentr stav assort sop a punt du scoglie rat a mà, s’ntibb na man ca me spengett, tutt na volt, me truibb a mar e, accumnzibb a natè accom a na paperett. B’vav iecqu du mar, o p’ccion d’Arè, accom ier salat. “Fè i gargarism in gol, l’ecqua salat te fac’ ban!” M’aggrappibb subt e scoglie, a paour subt me passett, ier feleic’ assè, da tenn accumnzibb a natè. Cheda dei, ringrazibb u zian mei ca me scettett a mar e, quenn m’arrecord di gargarism a parol, ognettent, mi fezz, che l’ecque e sal e, m’aggiust a gol! T E A T R O 50 IL FIERAMOSCA namente giovane. Detto questo, eccoci alla margherita e ai petali che ci ha offerto la poetessa di Barletta con l’ormai riconosciuto nitore e l’ormai consolidata eleganza stilistica (nel suo curriculum, non a caso, figurano molti riconoscimenti importanti e l’interesse di critici e scrittori di primissimo piano). La silloge “Iridescenze di liberi voli” si presenta con quattro sezioni e le orme che affiorano dalle pagine non fanno che infiorire di essenze profumatissime la realtà, il tempo che sfugge, le speranze, storie e riti legati al passato, scuotendo l’oggi e rimandando echi di luce e battiti di mani che accomunano “ceneri di fuochi mai spenti”, “canti d’acqua e riverberi di spighe” da donare a “quei confini / che non conoscono prospere primavere”… Rosa Spera ci fornisce in primo luogo elementi di riflessione spogliando il superfluo e certificando un’adesione ammirevole alla purezza di un discorso che tocca, nella sua fluidità di linguaggio, vicende, amore, rugiadosi ricordi, sogni, l’universo femminile, realtà dell’oggi, i giorni degli aquiloni, eventi anche marginali ma estremamente modulati su cadenze magari “mute come lame di vento” e su “specchi di sole volti a riflettere il sogno” e non solo. Si coglie da tali intrecci una poetica “colta” che evita l’ausilio di artifici e di astruse formule concettuali. L’essenza del percorso che si srotola progressivamente è efficace, ricca di intime verità e di percussioni emotive, di sfumature non effimere e di delicatissimi paesaggi e passaggi legati alle striatu- U trabucch I eggere poesia è un po’ come sfogliare margherite cercando piccole-grandi verità, attese e gradite da tempo, e quell’armonia silenziosa che si accompagna al gioco ritmico e musicale delle parole: parole calde, sorrisi ammiccanti, strette di mano che non celano compromessi o malintesi. La poesia fa tutto questo, sa dare certezze anche se l’ombra tende a sfumare la lucentezza di un incontro, l’abbraccio voluttuoso con l’azzurro che è in noi e che palpita agitando note, intrecciando sogni e disegnando paesaggi intimi dalle tonalità alte. Leggendo questa nuova silloge di Rosa Spera il discorso si fa ancora più espressivo, soprattutto se si tiene conto del suo saper miscelare alla perfezione (e lo avevamo già notato nelle sillogi “Oltre i silenzi” e “Il tempo e la rosa”) immagini ed aggettivazioni, profumi di brezze primaverili e crepuscoli solari in versione mediterranea. Diceva l’amico Vincenzo Rossi che il poeta “ha negli occhi le stelle / nelle mani un fiore / nel cuore il bambino dell’uomo”. Ed ha visto giusto, in quanto un poeta (e Rosa Spera lo è a tutto tondo) possiede una forza ed una capacità di entrare nei perché delle cose e dell’uomo che non ha eguali, senza dimenticare che il trasferimento in versi di tali requisiti diventa sempre un mosaico di luci, di iridescenze, di liberi voli dentro e attraverso un “Io” dal respiro mai ansimante, bensì fluidamente proteso a orizzonti che lambiscono e sfidano quasi il diluirsi delle stagioni, la memoria, il canto di un cuore eter- di Antonio Falconetti S A E T T A L … con Donatella Donati Premio Internazionale “Giacomo Leopardi” Recanati, 26 aprile 2003 poesie Quenn dè iann arruat, credev’n de truè munn e mar, cià iess, pasc’ de noi terroun i tunesein sà arretrat. M’arress, afflitt e ancor de chiù scunsulat, ma orgoglious de iess italian, e tunsein chessa storie è raccuntat: “A Chenn, vè sciout de luss percè Arè nan aveit incuntrat, senà, nu coul dacchessì ve faciav e a cud scemuneit d’Hannibal, ce u v’dav, accom a na nghiumaredd u faciav e sop a fornacedd se l’arrustav! Ce Hannibal poi venan a ramp u belin, quenn stav Fieramosch, tenn ve n’aviva fuscì, e accom deic’ Gigein Pastor… Ve spezzav l’osser!” I di Fulvio Castellani IRIDESCENZE DI LIBERI VOLI Le poesie di M’arress Rosa Spera è nata a Barletta, dove vive. Pluriaccademica di svariati centri culturali, è “Membro Honoris Causa” del C. D. A.P. (Centro Divulgazione Arte e Poesia). Fa parte di giurie di diversi concorsi letterari e collabora attivamente con riviste e associazioni specializzate nel settore. Le poesie di Rosa Spera sono state inserite in varie Antologie didattiche distribuite sul territorio nazionale. Inserita anche nel volume: “La Saggezza della Letteratura”, atti del Forum Puglia Letteraria Mediterraneo Europa a cura di Ettore Catalano e nell’Antologia dedicata al bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi.(Recanati). Alcune sue liriche sono state tradotte in francese e in portoghese con pubblicazione sulla Rivista culturale Il Ponte Italo – Americano New Jersey, U S A. Premiata e apprezzata da Mario Luzi e da Maria Luisa Spaziani, l’autrice ha ricevuto per la sua attività letteraria anche un riconoscimento dal Ministero per i Beni Culturali. Le notizie degli innumerevoli premi da lei conseguiti sono state riportate dai maggiori organi di stampa, inoltre illustri critici si sono interessati alle sue opere esaltandone la validità dei contenuti. Si citano solo alcuni dei numerosi primi premi: Dostoevskij (Roma), Trofeo Giacomo Leopardi (Recanati), Histonium (Vasto-CH), Città di Pompei, Città di Milano, Il Molinello (Siena), Cesare Pavese (Cuneo), Ketty Daneo (Trieste), Città di Basilea, Città di Atene, Città di Lecce, Città di Bitetto (Ba), Leonardo (Firenze), Padus Amoenus (Parma), Levante (Bari), Picena (Ascoli Piceno), Iniziative Letterarie (Milano), Nicola Mirto (Alcamo), A.U.P.I. (Albo Ufficiale Poeti Italiani). Pubblicazioni: “Silenzi di rugiada”, collana “Gli Esteti” Piacenza 1999; “Oltre i silenzi”, Edizioni Giuseppe Laterza Bari 2001; “Il tempo e la rosa”, Edizioni Giuseppe Laterza Bari 2005. A N F L’ultimo libro di poesie di Rosa Spera Con Mario Luzi 1º Premio Internazionale “Francesco Petrarca” Arezzo, 22 ottobre 2000 Rosa Spera 78 Iridescenze di liberi voli Leggere poesia è un po’ come sfogliare margherite cercando piccole-grandi verità, attese e gradite da tempo, e quell’armonia silenziosa che si accompagna al gioco ritmico e musicale delle parole: parole calde, sorrisi ammiccanti, strette di mano che non celano compromessi o malintesi. La poesia fa tutto questo, sa dare certezze anche se l’ombra tende a sfumare la lucentezza di un incontro, l’abbraccio voluttuoso con l’azzurro che è in noi e che palpita agitando note, intrecciando sogni e disegnando paesaggi intimi dalle tonalità alte. Rosa Spera Vernacolo 51 Vernacolo INFORMAZIONI TURISTICHE E CULTURALI Archeoclub di Barletta 348 3739839 Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) 0883 331002 Quann a Madonn arruav da fôor [email protected] Archivio della Memoria e della Resistenza (c/o Castello) 0883 578644 Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620 Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439 Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607 di Gino Garribba Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) M’ne, jalzt’, mamm, cù… ca mangh’ a mess ng truam chiù! Sa i quatt’ e ng’ vôl chiù d’ n’or ch’scì a p’gghiè a Madonn [ca stè fôor! Mân’, spicc’t’, jiiss da ind’o liitt’ lav’t a fecc’ e mitt’t i calziett! Abbesc’, coma Rôs stè a ’sp’tté e jè nu buon picch’ ca ng’ stè [a chiamé. Ah… cheda pov’redd stè nguajat’ cu mareit a spass’ e [a figghia strupp’jat! … e ch’ fè sapè a Madonn a [d’vozion, vôl’ sci scalz rât a br’g’ssion. * * * … Quanta gent a chedd’or [s’err alzat e a Madonn a grazij [ava’v cer’cat?! A chidd tiimp chiein d’ lagnanz s’ campav solament d’ sp’ranz eppour, quann nan t’nemm nient, ng’ s’ndemm chiù ameic’ e [chiù cuntient! Nu muteiv jerr cudd, ch’ fè fest, ch’ fert u v’s’t’ment oppour a vest: ch’ fert a cam’nat… [e scenn scenn, ch’ manè l’uocch mbitt [a na m’nenn’. O castiedd, a trambej, [nanz a funtan giè stav chien chiein d’ cristian. Sôp e trajein, e vangh’ [e sciarabbè s’ str’ngev’n, s’ jalzevn [ch’ putè v’dè. Quanta rrabb’ s v’nnav tenn! … i taradduzz, u grattamariann, a cupat’, a fâr, i pallungein, i cavadducc’ d’ scamarz, [i gazzos ca pallein! … e mezz’ a tutt cheda fest, paghiiv ch’ du’ solt’ e aviiv u rest! E stab’l’miint, e po nanz’ [a trambej stevn st’nnout nderr i battarej e accom a preima batt’ s’ s’ndâv 52 IL FIERAMOSCA FOTORUDY SERVIZI SOCIALI ecch’ ca Madonn giè spuntâv. Chian d’ niidd’ braccial e lacc’ttein sop e musc’k d’ quett portantein. U chiass’, a gr’c’lenz [e u mutt mutt f’nâv tenn stess e ognoun [stav ciutt… e dall’embit ch’avev’n’ asp’ttat, mo’ ti v’diev tutt ngiun’cchiat! A Madonn, da sôp o baldacchein ca faccia negr’ e u Criatour nzein a v’dè tutt sta gent ca pr’gâv, faciav a grazij a c’ sa m’r’tâv! E cuss fett, jerr sufficient ch’ scir’c a r’trè tutt cuntent. Mo’ penz ca sa picch’ i cittadein ca s jal’z’n e quatt da matein pr’cè n’scioun vat stu muteiv di sci a ’sp’ttè a Madonn [quann arreiv! Infatt’ sta Madonn venerat mo’ s’è s’ndout sôl e abbandunat. Senza chiù jôr, niidd’ e cat’nell, senza chiù bann’, fuuch’ [e v’r’g’nell, senza d’vôt scalz e scap’ddat jind o côr sou avrè p’nzatcom’ cert avrì p’nzat ognoun-: - “S’ vat ca nan serv chiù [a n’scioun!“ A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) 0883 527859 ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) 0883 310230 A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) 0883 521686 Casa di riposo “R. Margherita” 0883 522446 Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) 0883 310293 Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) 0883.510181 Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) 0883 572557 Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) 0883.310387 Consultorio familiare “Insieme…” 0883 520395 Curia Arcivescovile 0883 531274 Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 518002 GOS Laboratorio urbano 0883 531274 Cantina della Sfida 0883 532204 Castello 0883 578620 Centro Culturale Zerouno 0883 333807 C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170 IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331 Lega Navale 0883 533354 Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374 Parco Archeologico di Canne 0883 510993 Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860 URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414 tel. 0883 310214 - fax 0883 576156 ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128 Sert 0883 577302 Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460 TAXI - AUTOAMBULANZE E TRASPORTO INFERMI A.S.L. BT - centralino 0883 577111 AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443 Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924 Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836 O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000 NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale 329 0536112 U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788 Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469 POSTI TELEFONICI PUBBLICI Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735 Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554 Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 - 1530 Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400 Cimitero 0883 510675 Comune - centralino 0883 578111 Corpo Forestale dello Stato1515 Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800 Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21 Gas (Servizio Guasti) 800 900999 Guardia di Finanza117 - Comando compagnia 0883 531081 Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130 Polizia di Stato - soccorso pubblico 113 Polizia Commissariato 0883 341611 Polizia Locale - Pronto intervento 0883 332370 Polizia Stradale 0883 341711 Polfer 0883 521502 Poste Italiane 0883 536097 Prefettura - centralino 0883 539111 Pronto Intervento 118 Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 577781 Protezione Civile 0883 578320 URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050 Soccorso ACI 116 Soccorso Pubblico 113 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222 E mo’ pour a Madonn [s’è c’vilizzat: van da fôor assol, d’ cars [e giè motorizzat! MAGGIO 2014 MAGGIO 2014 IL FIERAMOSCA 53 ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2014 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA Da Barletta a Bari: 4.42 4.43 5.27* 5.48 5.54* 6.20* 6.40 6.43 6.48 7.00 7.12 7.30 7.52 8.30 8.50 10.42 10.59 11.36* 12.44 12.56 13.37* 13.48* 14.02 14.10* 14.22 14.43* 15.02* 15.22 15.57 16.10* 16.46* 17.04* 17.16 17.43* 17.46 18.13* 18.20* 18.39 18.46* 19.00 19.18 19.43* 19.55 20.04 20.16* 20.44* 21.03* 21.36* 21.44* 22.16* 22.39 22.52 23.03* Da Bari a Barletta: 0.01 0.15 4.00 4.23 5.32* 6.00* 6.05 6.29 6.45 7.15* 7.38* 7.45 8.00 8.07* 8.15 8.38* 9.38* 10.04* 10.10 11.38* 11.48 11.53 12.04* 12.30 12.38* 13.05 13.17* 13.27 13.38* 13.45 14.04* 14.10* 14.27 14.38* 15.15 15.38* 16.05* 16.35 16.42 17.05 17.15 17.35 17.45 18.07 18.10 18.17* 18.34 19.00 19.34 19.40 20.15 20.30 21.19 21.33* 21.40 22.06 22.13 23.09* Da Barletta a Foggia: 0.34* 4.47 5.11 6.02* 6.43* 6.53 6.54 7.15 7.45* 8.08* 8.31 8.50* 8.56 9.03 9.08* 10.08* 10.48* 10.58 12.08* 12.31 12.39 12.48 13.08 13.20 13.45* 14.08* 14.21 14.48* 14.54 14.57 15.08* 15.21 16.02 16.08* 16.48* 17.30 17.37 18.02 18.22 18.45* 18.57* 19.50 20.26 21.02 21.13 21.21 22.06 22.21* 22.28 22.53 22.58 23.57* Da Foggia a Barletta: 4.00* 4.10 4.48* 5.05 5.19* 5.39* 6.00 6.06 6.15 6.37 6.46 7.10 7.57 10.00 10.15 11.05* 12.00 12.13 13.05* 13.12 13.19* 13.38* 14.14* 14.20* 15.18 15.38* 16.17* 16.22* 16.33 17.14* 17.38* 17.50* 17.55 18.17* 18.35 19.14* 19.25 19.46* 20.14* 20.19* 21.05* 21.14* 21.45* 22.10 22.32* Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21 (Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa). Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo *= il servizio si effettua anche la domenica CHIESE: orari Ss. Messe STAZIONI DI SERVIZIO TURNI FESTIVI MESI MAGGIO 2014 e GIUGNO 2014 Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30 Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00 10-11 Maggio 2 Giugno 28-29 Giugno TURNO A IP ESSO ESSO TAMOIL ESSO via L. Da Vinci via R. Margherita p.za 13 febbr. 1503 via S. Samuele via Trani 1 Maggio TURNO B 17-18 Maggio 7-8 Giugno AGIP IP ERG TOTALERG TOTALERG via Canosa via Trani via Parrilli lit. di Ponente via Barberini 3-4 Maggio TURNO C 24-25 Maggio TURNO D 31-1 Mag-Giu ERG AGIP IP IP Q8 ERG ERG TOTAL AGIP Q8 14-15 Giugno via Canosa, 84 via Foggia via Andria lit. di Ponente via Trani 54 IL FIERAMOSCA 21-22 Giugno via R. Margherita via Violante via Andria via Trani via Foggia SS 16 sabato sera domenica BUON PASTORE 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 CARMINE 17.00 via Mura del Carmine CHIESA CIMITERO 9.00 CUORE IMM. DI MARIA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini IMMACOLATA 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 MARIA SS. STERPETO 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 OSPEDALE CIVILE 9.00 PURGATORIO 19.309.00 19.30 corso Garibaldi S. AGOSTINO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 S. ANDREA 18.30 9.00 10.30 11.30 18.30 via M. Bruno S. BENEDETTO 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita S. CATALDO 10.00 20.00 via Mura S. Cataldo S. DOMENICO 19.30 19.30 corso Garibaldi, 198 S. FILIPPO NERI 1110 7.30 9.30 11.30 19.00 via Mons. Dimiccoli, 116 S. GIACOMO 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 S. GIOVANNI APOSTOLO 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 S. LUCIA 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia S. MARIA DEGLI ANGELI 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 S. M. DELLA VITTORIA 18.00 20.00 18.00 via Cialdini, 70 S. MARIA DI NAZARETH via Nazareth S. NICOLA 19.00 8.15 11.00 19.30 via Canne, 195 12.15 S. PAOLO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti S. RUGGERO 7.30 via Cialdini SACRA FAMIGLIA 19.00 8.00 10.00 19.00 via Canosa, 143 SANTA M. MAGGIORE 11.00 via Duomo SANTO SEPOLCRO 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele SPIRITO SANTO 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 SS. CROCIFISSO 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca SS. TRINITÀ 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38 MAGGIO 2014
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