MONTORIO AL VOMANO: IL PUNTO SULLA RICOSTRUZIONE Il 6 aprile 2009 è una data che resterà impressa nella memoria della nostra gente. Le cicatrici rimaste nell’anima di ciascuno di noi sono indelebili, come indelebile è l’affettuoso ricordo di coloro che il destino ha deciso di portarci via quella notte. Un ricordo particolare va a Federica, Arianna e Lorenzo. È però giusto che si cerchi di guardare avanti, ripartendo da quanto è stato finora fatto, da quel che si sarebbe potuto fare meglio e cercando di capire quanto ancora sarà possibile fare in materia di Ricostruzione; l’argomento è piuttosto complesso: prima di discutere degli interventi che verranno, è dunque opportuno fare chiarezza circa lo stato attuale dell’arte ripercorrendo, cifre alla mano, i cinque anni trascorsi dal sisma. 12345678- LA GESTIONE DELL’EMERGENZA L’ITER PROCEDURALE: CONFUSIONE E RITARDI FASE DUE: I FONDI STANZIATI, I FONDI IMPIEGATI, I FONDI CHE VERRANNO FASE 3: I PIANI DI RICOSTRUZIONE. CONTROVERSIE, ASSEGNAZIONE, PROSPETTIVE I PIANI DI SVILUPPO L’UFFICIO TERRITORIALE PER LA RICOSTRUZIONE (UTR) I PROGETTI GIA’ IN CANTIERE LA RICOSTRUZIONE FUORI CRATERE: UN ATTO DI SOLIDARIETA’ 1: LA GESTIONE DELL’EMERGENZA Aprile 2009: a seguito delle rilevazioni effettuate dalla Protezione Civile sull’agibilità delle abitazioni, si dovette provvedere alla sistemazione dei molti impossibilitati a rientrare nelle proprie case. A Montorio questa operazione ha interessato circa 120 famiglie che dovettero far fronte al disagio scegliendo tra la collocazione in strutture alberghiere, trovare una sistemazione autonoma. Frattanto, si era provveduto alla messa in sicurezza degli edifici segnalati con scheda GTS dalla Protezione Civile, per una spesa complessiva di circa 800.000 euro. Tra il 2009 ed il 2012, limitatamente alla gestione della situazione di emergenza, sono stati spesi circa 3.091.092,66 euro. Le cifre nel dettaglio sono riportate nella tabella seguente: AUTONOMA SISTEMAZIONE ANNI 2009-2012 CIRCA ASSISTENZA ALBERGHI E PRIMA ASSISTENZA CIRCA AFFITTO CONCORDATO CIRCA MESSA IN SICUREZZA CIRCA TRASLOCO CIRCA FAMIGLIE ASSISTITE CIRCA 1.015.486,33 600.000 76.000 800.000 34.000 120 2: L’ITER PROCEDURALE Uno degli aspetti che, parlando di ricostruzione, ha generato maggiore confusione in seno alla cittadinanza, riguarda le tempistiche e le modalità di accesso ai fondi. Non avendo potuto disporre di un Piano di Ricostruzione, nella nostra cittadina si sono potute espletare, fino ad oggi, soltanto le pratiche relative agli interventi su edifici situati fuori dalla perimetrazione, impedendo di fatto la ricostruzione privata nel centro storico. 2.1: PERCENTUALI PIU’ BASSE, NUMERO PRATICHE PIU’ ELEVATO Un altro aspetto importante riguarda la percentuale dei fondi investiti; spesso si tende a fare la seguente equazione: pochi soldi investiti devono significare poco lavoro svolto da chi si occupa di smaltire le pratiche. Ancora una volta la verità si rivela più complessa di quanto non appaia: in realtà il problema è legato al “peso specifico” rivestito dalle singole pratiche; a Montorio la maggior parte degli edifici che richiedono un ingente sforzo economico per essere ripristinati (B-C-E) ricade all’interno della perimetrazione e, come ricordato, ad oggi non è stato possibile intervenire all’interno dei centri storici. Per quanto riguarda il numero delle pratiche svolte, i tecnici assegnati ad assolvere questa funzione sono due per ogni comune dell’area omogenea 3; va da sé che la mole di lavoro che i Co.Co.Co. assegnati al nostro comune devono smaltire sia enormemente maggiore rispetto a quella che è toccata in sorte ai loro colleghi che lavorano in realtà molto più piccole. A titolo esemplificativo, basti pensare che solo relativamente agli esiti “A” sono state smaltite 574 pratiche, per un ammontare di 3.809.585,08 euro di fondi assegnati. 3: FASE DUE: I FONDI STANZIATI, I FONDI IMPIEGATI, I FONDI CHE VERRANNO 3.1: I FONDI STANZIATI Superata la prima fase, i fondi assegnati per ciascun comune sono stati stanziati in base ad una stima tra i danni subiti da aggregati ed abitazioni rientranti nella categoria “E” ed alle dimensioni dell’abitato, a prescindere da ogni altro tipo di calcolo; la somma totale dei fondi che spetta ad ogni singolo municipio è stata suddivisa su base annua e, qualora l’avanzamento dei lavori fosse tale da impiegare più del 50% del denaro stanziato per l’anno corrente, è possibile ottenere un anticipo su quanto dovrebbe essere speso l’anno seguente. Facendo un esempio molto elementare: se al Comune di Montorio al Vomano spettassero 1000 euro (in totale), e questi 1000 euro fossero divisi in 100 euro l’anno per 10 anni, se nel corso di un solo anno dovessero essere impiegati i 100 euro stanziati, si potrebbe ottenere un anticipo sui 100 dell’anno successivo. 3.2: I FONDI IMPIEGATI Al 31 gennaio 2014, i trasferimenti per la ricostruzione privata verso il Comune di Montorio al Vomano ammontano ad 8.547.064,17 euro, dei quali sono stati impiegati oltre 5 milioni. A questi (su un totale disponibile di 8,5 mln), vanno aggiunti i capitali investiti per gli interventi pubblici. Oltre agli 800.000 euro spesi durante la fase di emergenza, Il rifacimento degli edifici scolastici (materne, elementari e medie) è stato realizzato investendo circa 300.000 euro. Tramite finanziamento ITAS sono stati investiti circa 100.000 euro per l’arredamento ed il materiale didattico della scuola materna. La FederBIM, come atto di solidarietà verso i terremotati d’Abruzzo, ha reso possibile la costruzione del nuovo nido per l’infanzia per un costo totale di 1.100.000 euro. Altri 400.000 euro sono stati utilizzati per rimettere a nuovo Palazzo Patrizi, 800.000 euro sono stati adoperati per il Piano di intervento riguardante le Case Popolari (già realizzate). Sempre in ambito di edilizia popolare, 375.000 euro sono serviti alla ristrutturazione delle scuole delle frazioni di Villa Vallucci e Villa Maggiore, trasformate in appartamenti nei quali accogliere le famiglie disagiate. La realizzazione dei M.A.P. ha richiesto un investimento di circa 1.680.000 euro tra urbanizzazione ed espropri, portando l’ammontare della cifra fin qui investita per la ricostruzione pubblica a circa 4,65 milioni di euro, come visibile dalla tabella seguente: EDILIZIA SCOLASTICA CASE POPOLARI PALAZZO PATRIZI MODULI ABITATIVI PROVVISORI 1.400.000 1.175.000 400.000 1.680.000 Nel dettaglio, i soldi investiti per la ristrutturazione ATER, sono stati così ripartiti: Via degli Abeti Contrada Torrito 1 Contrada Torrito 2 Via Quirino Celli 112.000 271.000 180.000 240.000 3.3: IFONDI CHE VERRANNO Oltre ai 3,5 milioni di euro rimanenti, sono a disposizioni ulteriori risorse che portano l’ammontare del residuo impegnabile attuale a 5.231.321,22 euro, mentre è stato investito il 49% del totale. In base alla normativa sopra descritta (3.1), molto presto sarà possibile ottenere ulteriori fondi. Nelle tabelle riportate di seguito si riassume la situazione: Trasferimenti al 31/12/ 2013 (fino 135/2013) 8.547.064,17 BDE concesso+ammesso +istruito al 31/01/2014 5.044.467,46 Concesso e ammesso Risorse da impegnare/ sui da coprire al Trasferimenti 31/01/2014 59% 3.502.596,71 CIPE 135/2012 Residuo di competenza 2013 135.207,50 CIPE 135/2012 Residuo impegnabile Residuo di competenza 2014 1.593.517,01 5.231.321,22 % concesso 135/2014 con 49% Nelle tabelle sottostanti si riporta, nel dettaglio, quello che è ad oggi lo stato dei pagamenti degli esiti A, B, C, E: Esiti pagati 475 Totale pagati 36 A Pratiche annullate 13 esiti Pratiche sospese (in perimetrazi one) 35 B 1° casa 19 Incomplet a document azione 16 In contenzio so In pagamento Totale pratiche esiti A Totale pagamenti diretti 25 10 574 3.809.585,0 8 2° casa Parti Comuni Totale pagamenti 10 7 1.424.631,19 Totale pagati 11 esiti Totale pagati 5 esiti C 1° casa 8 E 1° casa 4 2° casa Parti Comuni Totale pagamenti 1 2 462.842,55 2° casa Parti Comuni Totale pagamenti 0 1 576.445,41 Totale pagamenti Totale pagamenti Totale pagamenti Totale pagamenti Totale A B C E 3.809.585,08 1.424.631,19 462.842,55 576.445,41 6.273.514,23 In questa fase della ricostruzione sono stati coinvolti diversi tecnici ed imprese locali. 22 sono le imprese montoriesi che hanno partecipato alla realizzazione di interventi relativi all’edilizia pubblica, mentre hanno lavorato sulla ricostruzione privata 52 imprese e 57 tecnici provenienti dal capoluogo o dalle frazioni. Nelle schede sottostanti il dettaglio: Totale imprese locali coinvolte edilizia pubblica (pagate) 22 Imprese locali impiegate per la messa in sicurezza Imprese locali impiegate lavori frazione Villa Vallucci Imprese locali impiegate lavori frazione Villa Maggiore Imprese locali Realizzazione MAP via Enzo Ferrari Imprese locali Realizzazione MAP Frazione Faiano 16 1 1 3 1 Totale imprese locali coinvolte edilizia privata (pagate) 52 Totale tecnici locali coinvolti edilizia privata (pagati) 57 Imprese impegnate lavori esiti A Imprese Tecnici impegnate esiti impegnati B/C/E lavori esiti A 30 22 28 Tecnici impegnati lavori esiti B/C/E 29 Come ricordato, i fondi stanziati sono assegnati in base a parametri che tengono conto sia dei danni agli edifici che delle dimensioni del Comune. Ad oggi la disponibilità di finanziamenti statali oscilla, per il 2014, tra 534 e 714 milioni. Nei prossimi cinque anni, con l’attuazione dei Piani di Ricostruzione, per la ricostruzione nel Comune di Montorio sarà possibile reperire risorse che, realisticamente, sono quantificabili in 30 milioni per la ricostruzione privata e 10 per quella pubblica. Il tutto è traducibile con il ripristino di 15-20 aggregati l’anno per il biennio 2014 – 2015 e di circa 8-10 aggregati l’anno nel quadriennio successivo. 4: FASE TRE: I PIANI DI RICOSTRUZIONE (PDR). CONTROVERSIE, ASSEGNAZIONI, PROSPETTIVE Parte dei ritardi e della confusione fatta attorno alla ricostruzione è dovuta a valutazioni fatte a monte della filiera; in analoghe esperienze del passato, la redazione dei Piani di Ricostruzione è stata subordinata a previsioni economico-finanziarie come quella del recentissimo MIC (Modello Integrato per il Cratere) grazie al quale si possono conoscere da subito i contributi che spettano a ciascuno dei richiedenti ed i dettagli di spesa. L’allora responsabile della Struttura tecnica di Missione, l’architetto Gaetano Fontana, non ha operato questa scelta, preferendo passare direttamente per i PDR, suggerendo due possibili strade da seguire per l’assegnazione dei Piani di Ricostruzione: 1. attraverso l'indizione di un normale bando di gara; 2. tramite l’assegnazione diretta alle Università. Con i ricorsi da parte degli Ordini Professionali, la Corte di Giustizia Europea ha giudicato illegittima quest’ultima procedura in quanto, a seguito dello stanziamento di un corrispettivo, anche l’università si configura come operatore economico e non un ente pubblico, quindi soggetto a procedure di aggiudicazione d’appalto. L’Amministrazione Comunale di Montorio, per evitare ogni rischio di sorta (in attesa di indicazioni più certe) scelse la strada del bando di gara per l’affidamento dei PDR. Una scelta dettata anche dalla volontà di poter assegnare il compito di occuparsi della ricostruzione alle professionalità locali, anche in virtù della profonda conoscenza che queste hanno del territorio. Scelta rivelatasi lungimirante, che ha evitato di incappare in pericolosi scivoloni – cosa accaduta a quanti, ricorrendo alle università, rischiano di veder bloccata la ricostruzione nelle loro zone – e che è stata condivisa dalla quasi totalità dei comuni ricadenti nell’area omogenea 3. L'incertezza procedurale, il continuo susseguirsi di norme (in diversi casi, di ambigua interpretazione), l'alternarsi di differenti figure istituzionali di carattere nazionale, non ultima la costituzione degli UTR (Ufficio Territoriale per la Ricostruzione), hanno reso tortuoso il percorso per l'assegnazione dei Piani di Ricostruzione. Oggi, la collaborazione tra i vari enti (un lavoro di costante condivisione e collaborazione tra i Coordinatori delle 8 Aree Omogenee, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, il Consiglio Nazionale delle ricerche – Istituto per le Tecnologie della Costruzione, gli Ordini Professionali e le Associazioni di Categoria”), l’introduzione del Modello Parametrico (MIC) e le nuove procedure per il riconoscimento dei contributi rendono molto più semplici le procedure per il rilascio del contributo. Fatto ordine nel caos generale, entro quest'anno sarà possibile approvare i PDR grazie ai quali accelerare il processo di ricostruzione anche nelle aree all’interno delle perimetrazioni. Con i Piani di Ricostruzione sarà possibile realizzare una serie di interventi che prevedono il recupero, la conservazione e la rivalutazione dei borghi antichi. Questo strumento non mira solo al recupero e/o alla ricostruzione di ciò che esisteva ma anche alla definizione, riqualificazione e valorizzazione degli edifici e degli spazi pubblici come piazze, strade, percorsi pedonali e verde pubblico. Importanti indicazioni verranno date per la ripresa e sviluppo socio-economico con proposte innovative come le “Smart Cities” (“città intelligente” che prevede strategie per l’ottimizzazione e l’innovazione dei servizi pubblici) mettendo in relazione le infrastrutture materiali delle città «con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita» grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica. Il fine ultimo è quello di poter migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni, senza trascurare la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. 5: IPIANI DI SVILUPPO Come affermato dal Coordinatore dei Comuni del Cratere Emilio Nusca, «ricostruzione e sviluppo del territorio del cratere devono assolutamente fondarsi su innovazione e tradizione; è proprio raggiungendo il giusto equilibrio fra l’impulso che le nuove tecnologie potranno dare al miglioramento della qualità della vita in termini di servizi offerti, con il mantenimento della memoria dei luoghi, della bellezza del paesaggio e delle proprie radici, che sarà possibile costruire il giusto contesto su cui impiantare la nuova cultura del vivere e una moderna classe imprenditoriale». Sul tavolo ci sono diverse proposte di sviluppo condivise: dalla valorizzazione dei prodotti agroalimentari di pregio, alla possibilità concreta di portare la banda ultra larga in tutti i centri abitati del cratere. Tenendo conto delle specificità delle realtà locali, e delle rispettive eccellenze, tramite un lavoro oculato e puntuale la ricostruzione si presenterebbe quale opportunità concreta per rendere operativi dei piani di sviluppo per il territorio che, combinando il recupero delle tipicità artistiche e tradizionali con le più moderne istanze sospinte dall’avvento delle nuove tecnologie e dalla nuova società civile, permetteranno l’effettivo rilancio economico dei Comuni del Cratere. 6: L’UFFICIO TERRITORIALE PER LA RICOSTRUZIONE (U.T.R.) 6.1: COS’E’ L’UTR Gli UTR sono stati creati col preciso scopo di smaltire le pratiche relative alla ricostruzione. Al loro interno operano i tecnici che, dopo aver superato un difficile concorso atto a valutarne le competenze (il così detto “concorsone”, tenutosi a Roma nel novembre 2012) sono stati preparati al loro incarico seguendo un corso di formazione semestrale all’USRC. 6.2: IL LAVORO DELL’UTR A partire dal mese di Ottobre 2013, il Comune di Montorio al Vomano ha provveduto a trasferire le pratiche all’UTR3. Al 6 aprile 2014 le pratiche trasmesse all’UTR3 sono in totale 92, di cui 89 trasferite dal Comune di Montorio al Vomano e 3 dal Comune di Fano Adriano, per un totale di contributi richiesti pari ad euro 9.480.197,80; in cinque mesi i provvedimenti di ammissibilità al contributo sono stati 18, per un totale di 760.468,14 euro. Tra i 56 Comuni del cratere, il comune di Montorio al Vomano è stato il primo ad aver portato a compimento la ricostruzione de “L’opera strategica”, ossia Palazzo Patrizi, sede dell’UTR per l’area omogenea 3. Portare l’U.T.R. a Montorio significa moltissimo. Significa, di fatto, rendere la nostra cittadina in cuore pulsante della ricostruzione dell’area omogenea n° 3. Significa aver portato nel centro storico del paese, all’interno del primo edificio pubblico ristrutturato, una mole di lavoro impressionante: centinaia di tecnici e di responsabili delle imprese dovranno recarsi a Montorio per seguire l’iter delle molte migliaia di pratiche che saranno gestite nella sede di Palazzo Patrizi. Questo implica riportare movimento all’interno del paese, coi conseguenti benefici che ne trarranno i commercianti della zona. Significa, inoltre, voler restituire al nostro comune quel prestigio e quel ruolo centrale che dovrebbe avere in quanto naturale punto di riferimento per tutta la Comunità montana e la vallata del Vomano. 7: I PROGETTI GIA’ IN CANTIERE Grazie ai fondi stanziati per la ricostruzione, è stato possibile intervenire per la risoluzione di numerose criticità. Oltre ai lavori già eseguiti, ve ne sono altri per i quali già sono disponibili i finanziamenti, che attendono solo di essere realizzati nel concreto. Tra questi il più importante riguarda senza dubbio la realizzazione del nuovo e modernissimo Polo Scolastico: un’opera dal costo di 4.300.000 che sarà la più moderna d’Abruzzo nel suo genere, pensata affinché i nostri ragazzi possano usufruire delle migliori strutture per approntare la propria istruzione; il complesso sarà edificato nei pressi degli impianti sportivi comunali, al fine di creare un vero e proprio campus scolastico a per la maggior comodità degli studenti e delle loro famiglie. L’edilizia pubblica prevede, inoltre, la realizzazione di altre case popolari in via De’ Mille, Via Benedetto croce e Via Pescara, per un importo totale di circa 700.000 euro. Altri 400.000 euro sono stati destinati all’ampliamento ed al consolidamento del cimitero del capoluogo. 8: LA RICOSTRUZIONE FUORI CRATERE: UN ATTO DI SOLIDARIETA’ Pur non avendo alcun tipo di responsabilità in tal senso, il Comune di Montorio al Vomano si è reso disponibile (per una questione solidale) ad accogliere gli oneri relativi alle pratiche dei comuni al di fuori del cratere all’interno dell’U.T.R.; il Comune non aveva il compito di assumere alcun tecnico, ma solo quello di preparare il bando di assunzione. Successivamente, l’U.S.C.R. (l’Ufficio che coordina la Ricostruzione) ha chiesto al Comune stesso di assumere detti tecnici ma, per via della normativa interna che regola le assunzioni, ciò non sarebbe stato possibile. Proprio per evitare ritardi ed intoppi, l’Amministrazione Comunale si era da tempo attivata per risolvere il problema, coinvolgendo anche altri Comuni del cratere che non avessero impedimenti di carattere giuridico nell’assunzione dei Co.Co.Co.; in aggiunta, la problematica è stata segnalata già da mesi alla Funzione Pubblica, chiamata ad esprimersi sulla vicenda per indicare l’iter da seguire. Inoltre, già da lungo tempo (ed il tutto è assolutamente documentabile) il Comune di Montorio al Vomano si è posto il problema della allocazione del personale per la ricostruzione, chiedendo al Governo Centrale una deroga alla normativa generale che regola le assunzioni, e di approntare un Testo Unico che raccolga tutte le ordinanze in materia, il tutto a vantaggio dell’efficienza e della trasparenza. CONCLUDENDO: Nel corso di questi 5 anni, si sono investite sul territorio risorse per un ammontare complessivo di circa 13 milioni di euro. Seppur coi disagi apportati alla popolazione da una situazione drammatica come quella che si è presentata, la gestione dell’emergenza e l’insieme delle iniziative intraprese per ovviare alle difficoltà dei cittadini hanno apportato benefici anche a coloro i quali, non colpiti direttamente dal sisma, hanno potuto usufruire delle detrazioni, delle dilazioni e degli sgravi fiscali (il 60% in meno sulle tasse, l’eliminazione delle accise su Gas e Luce, oltre alle agevolazioni dei finanziamenti per le imprese ricadenti all’interno del cratere). La concomitanza di questi eventi ha fatto sì che nei comuni del cratere la pesante crisi economica che ha investito il Paese fosse avvertita con maggiore ritardo. Facendo tesoro dell’esperienza acquisita in questi anni (tenendo conto anche degli errori commessi) continuando ad impiegare risorse disponibili, e lavorando affinché ulteriori fondi arrivino e vengano assegnati più velocemente, sarà possibile rilanciare l’economia locale. Come detto nella premessa, è giunto il momento di guardare avanti: la Ricostruzione rappresenta una enorme opportunità già nel concreto. È necessario che tutti gli attori sulla scena si sentano protagonisti, perché l’opportunità di costruire delle città più sicure coincida con l’opportunità di iniziare a costruire, già da adesso, il nostro domani. L’Assessore alla Ricostruzione ANGELO DI DONATANTONIO
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