(13) IAS 36 Impairment attività - Università degli Studi di Bari

Principi Contabili Internazionali
Laurea Magistrale in Consulenza
Professionale per le Aziende
IAS 36 – Riduzione di valore
delle attività
by Marco Papa
Materiale didattico
1.  codice civile: art. 2426 n. 3 e 2427 n. 3 bis;
2.  principi contabili nazionali (OIC): n. 16, n. 20, n. 24;
3.  IAS 36, Riduzione per perdite di valore.
4.  Capitolo 9 del testo: AA.VV. Il bilancio secondo i
principi contabili internazionali IAS/IFRS.
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Agenda
n  Inquadramento generale
n  Il processo di impairment
n  L’impairment di singole attività
n  I ripristini di valore (ESEMPIO)
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Inquadramento dell’impairment
test (1)
o  Ricordiamo che un’attività è una risorsa controllata
dall’impresa, in relazione ad eventi passati, dalla quale
sono attesi in futuro benefici economici (CF 4.4):
o  il valore da attribuire in bilancio non potrà quindi mai
superare l’importo dei benefici economici ottenibili
dall’attività è valore recuperabile
Come si determina il valore recuperabile?
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Inquadramento dell’impairment
test (2)
a)  Se le attività sono impiegate nella produzione à si calcola
il valore recuperabile “con l’uso” (realizzo indiretto)
b)  Se sono destinate a essere alienate à si calcola il valore
recuperabile con la vendita (realizzo diretto)
Ipotesi di razionalità
Valore d’uso
Costo storico
Valore recuperabile:
importo maggiore tra
Valore di
mercato
Svalutazione
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Lo IAS 36: oggetto e tipologie
(1)
o 
Ambito di applicazione:
1.  Goodwill (IFRS 3);
2.  Immobilizzazioni (IAS 16 e IAS 38);
3.  Investimenti immobiliari (IAS 40);
4.  Partecipazioni in controllate, collegate e joint
ventures (IASs 27-28-31);
5.  Leasing (IAS 17).
o 
lo IAS 36 si applica sia alle singole attività che ai gruppi
di attività, le cosiddette CGUs, regolate dai precedenti
IASs a prescindere dal criterio di valutazione
utilizzato.
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Lo IAS 36: oggetto e tipologie
(2)
o  Esclusioni:
ü  rimanenze (IAS 2) e commesse pluriennali (IAS 11);
ü  attività non correnti possedute per la vendita (IFRS5);
ü  attività fiscali differite (IAS 12);
ü  attività relative a benefici per i dipendenti (IAS 19);
ü  attività finanziarie (IAS 39);
ü  attività biologiche (IAS 41);
ü  investimenti immobiliari valutati al FV (IAS 40).
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Lo IAS 36: oggetto e tipologie
(3)
Impairment di attività
o 
Se la singola attività
genera flussi finanziari
autonomi
o 
Esempi:
marchi concessi in licenza; brevetti concessi in licenza;
terreni e fabbricati dati in locazione; automezzi e mezzi di
trasporto dati in noleggio; partecipazioni in imprese
controllate; partecipazioni in imprese collegate;
partecipazioni in jv.
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Impairment test su
tale attività
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Lo IAS 36: oggetto e tipologie
(4)
o  nel caso in cui la singola attività non sia in grado di
generare flussi di cassa autonomi da altre attività
(impianto di produzione in un’impresa industriale), il
valore recuperabile deve essere riferito all’unità
generatrici di flussi finanziari alla quale l’attività
appartiene.
Impairment test sulla cash generating unit
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Lo IAS 36: oggetto e tipologie
(5)
o 
Esempi:
avviamento; marchi di prodotti commercializzati
dall’impresa; brevetti utilizzati per la produzione di
prodotti; licenze di produzione; software; liste di clienti;
terreni e fabbricati industriali; impianti e macchinari
strumentali.
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Lo IAS 36: oggetto e tipologie
(6)
o 
Lo IASB prevede due tipologie di impairment test:
a)  l’impairment ordinario: si applica annualmente ed
automaticamente all’avviamento, agli altri intangibili
a vita utile indefinita, alle attività immateriali non
disponibili per l’uso;
b)  l’impairment straordinario: si applica a tutte le
altre attività, soltanto al verificarsi di segnali che
lasciano presumere una riduzione del valore
contabile.
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Il processo di impairment
o  L’art. 2426 n.3 del c.c. precisa solamente che la perdita
di valore deve essere durevole senza indicare possibili
fattori/indicatori.
o  mentre lo IAS 36 prevede un processo per l’IT articolato
in tre fasi:
1.  identificazione delle attività da assoggettare a
verifica (ricerca degli indizi);
2.  stima del valore recuperabile;
3.  rilevazione della perdita di valore.
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Identificazione delle attività oggetto
di verifica (1)
o  Fattori esterni:
• 
Significative riduzioni del valore di mercato dei beni, superiori a quelle
prevedibili per effetto del trascorrere del tempo o dell’uso normale;
• 
Significativi cambiamenti con effetto negativo che si sono verificati nel
periodo, o che si prevede si verificheranno, nell’ambiente tecnologico,
di mercato, economico o normativo nel quale l’impresa opera o nel
mercato cui l’attività è rivolta;
• 
Incrementi significativi dei tassi di interesse o del tasso di
remunerazione degli investimenti che possono influenzare la
determinazione del tasso di sconto utilizzato per il calcolo del valore
d’uso dell’attività;
• 
Valore contabile del patrimonio netto superiore alla capitalizzazione di
mercato.
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Identificazione delle attività oggetto
di verifica (2)
o  Fattori interni:
• 
Evidenza di obsolescenza o danni fisici subiti dall’attività, se
non altrimenti coperti (ad esempio, da assicurazione);
• 
Significativi cambiamenti avvenuti, o previsti, relativi
all’utilizzo del bene che possono avere un impatto negativo
(ad esempio previsione di dismissione del cespite prima del
previsto, programmi di sospensione dell’attività, ecc.);
• 
Evidenza, da rendicontazione interna, che la performance
del bene è inferiore a quanto previsto, o sarà inferiore nel
futuro.
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Identificazione delle attività oggetto
di verifica (3)
o  L’attività oggetto di verifica deve, inoltre, generare flussi
finanziari “ampiamente indipendenti” da quelli di altre
attività e deve essere possibile calcolare il fair value;
o  Altrimenti, sarà necessario individuare gruppi di attività la
cui sinergia organizzativo-gestionale produce flussi
finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli
generati da altre attività.
è le cosiddette cash generating unit
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Identificazione delle attività oggetto
di verifica (4)
si
La singola attività genera
autonomamente flussi finanziari?
no
raggruppare nel livello
immediatamente superiore
no
la CGU genera
autonomamente flussi
finanziari
si
impairment della
singola attività
impairment della CGU
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Identificazione delle attività oggetto
di verifica (5)
o  Come individuare le CGUs?
1.  con criteri organizzativo-gestionali è
approach;
management
2.  in base all’esistenza di un mercato attivo per i
prodotti e i servizi
o  in ogni caso la perimetrazione delle CGUs deve essere
costante nel tempo
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Identificazione delle attività oggetto
di verifica (6)
o  Un’impresa mineraria possiede una ferrovia privata per
agevolare il trasporto dei materiali prodotti dall’attività
estrattiva.
o  La ferrovia privata può essere venduta solo al valore di
rottame e non genera flussi finanziari in entrata derivanti
dall’uso permanente dell’attività stessa, ne eventuali
flussi sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in
entrata derivanti dalle altre attività estrattive.
Domanda: Qual è il valore recuperabile della ferrovia?
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IMPAIRMENT DI SINGOLE
ATTIVITA’
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Attività oggetto di impairment
individuale
o  le principali attività che sono oggetto di impairment a
livello singolo comprendono:
1.  marchi e brevetti dati in licenza;
2.  immobili dati in locazione;
3.  altri beni dati in locazione;
4.  partecipazioni in imprese controllate;
5.  partecipazioni in imprese collegate;
6.  partecipazioni in joint ventures.
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Il net fair value (1)
o 
Lo IASB definisce il valore recuperabile come il
maggiore tra:
Ø  il valore equo al netto dei costi di dismissione
(net fair value);
Ø  il valore d’uso - valore recuperabile con l’uso.
o 
Net fair value (NFV): è l’ammontare ottenibile dalla
vendita di un’attività o di unità generatrice di flussi
finanziari in una libera transazione fra parti disponibili e
consapevoli.
o 
non è necessario procedere alla determinazione del
valore d’uso se il FV della singola attività è maggiore al
VNC.
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Il net fair value (2)
o 
Lo IAS 36 fa unico riferimento al prezzo netto di
mercato dell’attività.
o 
da determinarsi in base:
1.  ad un ‘accordo di vendita vincolante’ è valore
certo;
2.  prezzi dedotti da un mercato attivo, oppure prezzo
dell’operazione più recente è valore probabile;
3.  al prezzo di ‘attività simili’ nel settore di
appartenenza dell’entità è valore congetturato.
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Il valore in uso (1)
o 
Valore in uso (VdU): valore attuale dei flussi finanziari
netti che si prevede possano essere originati in futuro da
una singola attività o da una CGU è informazione
parametrica congetturata.
# n Inflow finanziari - Outflow finanziari & Prezzo netto di vendita
'+
VdU = $∑
t
t
(1+i)
(1+
i)
% t =1
(
dove..
€
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Il valore in uso (2)
1. 
Gli inflow finanziari comprendono solamente:
• 
• 
2. 
vendite nette di beni prodotti dall’attività;
eventuale cessione netta dell’attività.
Gli outflow finanziari devono essere soltanto quelli
generati:
• 
• 
• 
da costi di tipo operativo-corrente che causano uscite
monetarie (e.g. costo del lavoro diretto, costi esterni di
manutenzione ordinaria..);
da quote parti di costi comuni di tipo operativo-corrente
che causano uscite monetarie (costi interni di
manutenzione ordinaria);
costi non-correnti che si è certi di dover sostenere al
fine di conseguire gli inflow programmati.
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Il tasso di attualizzazione (1)
o 
trattasi, quindi, di tipici flussi finanziari operativogestionali che possono essere ritenuti attendibili a
condizione che l’attività disponga di idonei sistemi
amministrativi.
o 
ulteriore aspetto di criticità riguarda la stima del tasso di
attualizzazione per il quale lo IAS considera:
1. 
2. 
3. 
il tasso specifico ottenuto dal mercato (e.g., investimenti
immobiliari);
il tasso alternativo stimato considerando WACC, il tasso di
finanziamento marginale oppure tassi strumenti finanziari
simili;
Expected cash flow approach.
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Il tasso di attualizzazione (2)
o 
il tasso specifico deve riflettere:
1.  il risk free rate (valore temporale del denaro);
2.  il premio per il rischio (rischio specifico).
risk free rate + risk premium
o 
un tasso alternativo a quello specifico, invece, è il WACC
rettificato per i rischi specifici dell’attività monitorata:
wacc + r’ – r’’
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La rilevazione contabile delle perdite
di valore per singole attività (1)
o  per singole attività le perdite di valore:
1.  sono rilevate di regola nel CE rettificando come
contropartita il valore della stessa attività;
2.  per attività abbinate a una riserva da rivalutazione
indisponibile, la perdita va imputata dapprima a
storno di tale riserva e l’eventuale eccedenza a CE;
3.  in ogni caso dopo l’imputazione della perdita occorre
rivedere in proporzione il piano di ammortamento.
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I ripristini di valore (1)
o 
Dopo l’impairment si può avere un ripristino di valore
soltanto per singole attività e CGUs.
o 
Segnatamente, se in passato si è svalutata una singola
attività o una CGU, nei successivi esercizi vige l’obbligo
di verificare se la perdita di valore si è ridotta.
o 
nella misura in cui la perdita era stata spesata in CE o
stornata dalle riserve disponibili, la rivalutazione è
specularmente attribuita al CE o al ripristino delle riserve
indisponibili.
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Il ripristini di valore (2)
o  limite max:
il valore dell’attività, dopo il ripristino, non deve superare il
valore contabile che l’immobilizzazione avrebbe avuto se
non fosse stata compiuta la precedente svalutazione né
l’odierno valore recuperabile dell’attività
o 
• 
• 
in termini contabili:
si addebita il conto accesso all’immobilizzazione
materiale è da epilogare nell’attivo dello SP.
si accredita un conto di reddito “ripristino di valore di
impianti e macchinari” è da epilogare fra i proventi del
CE;
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Il ripristini di valore (2)
o  limite max:
il valore dell’attività, dopo il ripristino, non deve superare il
valore contabile che l’immobilizzazione avrebbe avuto se
non fosse stata compiuta la precedente svalutazione né
l’odierno valore recuperabile dell’attività
o 
• 
• 
in termini contabili:
si addebita il conto accesso all’immobilizzazione
materiale è da epilogare nell’attivo dello SP.
si accredita un conto di reddito “ripristino di valore di
impianti e macchinari” è da epilogare fra i proventi del
CE;
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L’impairment di singole attività:
esempio (1)
o  Il 01/01/n la società X ha acquistato un software gestionale per il
controllo di una sua linea di produzione di contenitori Tetra Pak al prezzo
di € 100.000. Il software ha vita utile definita di 5 anni e valore residuo
stimato pari a zero. Il piano d’ammortamento prevede una ripartizione
del valore per quote annue costanti.
o  Al 31/12/n, la società accerta che la linea di produzione sta dando
risultati di molto inferiori a quelli attesi a seguito di una serie di interventi
legislativi a favore del vetro e si procede all’impairment test.
o  Il FV al netto dei costi è pari a € 10.000, mentre per il calcolo del valore
d’uso si ricorre all’expected cash flow approach. Sulla base dei budget a
disposizione la società sviluppa la seguente scenario analysis
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31
L’impairment di singole attività:
esempio (2)
Valori nominali dei flussi attesi
Scenario 1
Scenario 2
Scenario 3
Scenario 4
Probabilità
20%
50%
20%
10%
N+2
7.893
10.261
12.313
16.007
N+3
8.051
10.466
12.559
16.327
N+4
8.212
10.675
12.810
13.297
o  L’andamento del periodo n+2 ha dimostrato che i timori legati alla
concorrenza erano infondati e che i risultati dell’anno sono stati di gran
lunga migliori delle previsioni di budget. Pertanto si procede nuovamente
al calcolo del recoverable amount.
o  Il nuovo VF è stimato in misura pari a € 150.000 mentre il valore è pari a
€ 42.000
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L’impairment di singole attività:
esempio (3)
o  Sulla base delle informazioni fornite, si determini il valore contabile del
software al 31/12/ n+1, e al 31/12 n+2 tenendo conto delle eventuali
perdite e ripristini di valore.
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