VENERDÌ 18 LUGLIO 2014 CUNEO La Guida 5 Una politica sanitaria seria dovrebbe distribuire e assegnare il personale e le risorse in base all’effettivo carico di lavoro, premiando l’eccellenza e l’efficienza Una giornata “normale” al Pronto soccorso di Cuneo Ci sono diversi Dea in provincia, ma alla struttura cuneese arrivano pazienti da ogni parte della Granda Cuneo - Il titolo che ricorre alla mente da subito è il cinematograico “Un giorno di ordinaria follia”. Ma, a differenza di quanto avviene nella storia in pellicola, non si fanno disastri qui, ma si risolvono o si tenta di risolverli. Non di follia si tratta, ma di ordinaria “amministrazione” e di quotidiana fatica. L’ambientazione è il Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce di Cuneo in una domenica di luglio. Un via vai continuo e ininterrotto di gente, di pazienti da visitare, di parenti e amici che li seguono, di medici, infermieri, oss, volontari della Croce Rossa, personale delle forze dell’ordine, di ambulanze che entrano a sirene spiegate, scaricano e se ne ripartono, di elicotteri che si sentono atterrare dall’altra parte dello Stura, al Carle. Passare un giorno in Pronto soccorso è come vivere da vicino la vita di un grande ospeda- le, riferimento dell’intero territorio provinciale, concentrato in poche stanze e in poche ore, con l’imprevedibilità assoluta di chi ci si può trovare di fronte e soprattutto ad un ritmo vertiginoso e senza soste. Ci si imbatte in patologie e disturbi di ogni genere, con pazienti di ogni età, dai neonati agli anziani, che provengono un po’ da tutta la Granda e non solo. Tutti a chiedere aiuto e aspettare, chi più velocemente, chi con qualche ora di attesa, soluzioni. E una risposta c’è per tutti, nonostante i medici in turno siano stati ridotti negli ultimi anni, e si debba fare riferimento per visite e consulenze ai medici specialisti che sono in corsia, nei reparti. Per alcuni la prima visita è immediata, il codice è rosso, e dunque si ha la precedenza anche per i successivi esami (raggi, tac, prelievi); per altri ci sono anche ore di attesa. E così prio- rità assoluta allo shock anafilattico di un signore di mezza età, all’incidente in montagna di uno uomo arrivato con l’elisoccorso con fratture e presunto trauma cranico, al ragazzo trovato a casa privo di conoscenza, rapidamente trasportato e intubato, all’incidente in moto con fratture. Ma davvero in qualche ora si vede di tut- to: l’amante dei cani azzannato dai suoi animali, i caduti dalla bicicletta alla Fausto Coppi, l’escursionista della domenica con l’insolazione in montagna, l’anziana con la pressione volata alle stelle, la bambina morsicata da un cane, il cuneese appena arrivato dalle vacanze con un’iniammazione acuta, l’anziano caduto perché il bastone non ha retto, la ragazza che ha continui svenimenti, l’imbianchino autodidatta caduto dalle scale, l’amante del bricolage casalingo che aspettava le ferie per farsi qualche lavoretto in casa a cui un lampadario rischia di mozzargli qualche dita, una gamba che ha iniziato a goniare e sembra non fermarsi, un’intera famiglia che ha inito il pranzo della domenica in ospedale con una presunta intossicazione alimentare. Pochi i neonati e i bambini che passano alla postazione del triage, dove si assegna il codice di priorità, perché per loro c’è il Pronto soccorso pediatrico in ospedale. Insomma un “intero villaggio” non solo di cuneesi, ma i pazienti che arrivano da Mondovì (eppure lì il Pronto soccorso c’è), dalle valli saluzzesi (anche a Saluzzo c’è), persino da Alba (dove c’è anche il più vicino Dea di Bra). E si sen- tono parlare le lingue più svariate: c’è un’austriaco caduto in bici, un tedesco scivolato in montagna, un ragazzo inglese in vacanza nel Cuneese, una donna spagnola di passaggio in provincia. Pensieri finali al termine di una giornata faticosa anche per chi ha dovuto solo assistere un malato (immaginarsi per chi ha dovuto prendersene cura). Primo: un grazie perché c’è qualcuno che fa questo lavoro, dall’ultimo dei barellieri al primo dei medici. Secondo: un appello per salvare e potenziare un bene comune e irrinunciabile come un Pronto soccorso in un grande ospedale pubblico di eccellenza. Terzo: rivedere un po’ meglio, in base al reale carico di lavoro, l’attuale distribuzione di medici, personale e risorse tra i diversi Pronto soccorso operanti in provincia, ma con numeri e utenze enormemente diverse. Massimiliano Cavallo 0171.078600: il numero unico per prenotare Fulvio Moirano direttore della sanità piemontese esami e visite all’Asl Cn 1 e al Santa Croce - Carle Giovanna Baraldi “capofila” degli appalti cuneesi Cuneo - Un unico numero telefonico per prenotare visite specialistiche ambulatoriali ed esami diagnostici, per disdettare una prenotazione già fissata o per chiedere informazioni sulle prenotazioni sia all’Asl Cn1 che all’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle: lo 0171.078600 è attivo dal 7 luglio e i direttori generali delle due aziende sanitarie, Giovanna Baraldi (azienda ospedaliera Santa Croce e Carle) e Gianni Bonelli (Asl Cn 1), unitamente a Cristiano Burdese, presidente di Amos (società per la fornitura di beni e la prestazione di servizi complementari e di supporto all’attività sanitaria, che gestisce il servizio), fanno un primo bilancio nel corso di una conferenza stampa. Il primo giorno di attività, il call center unico (che ha sede in via Carlo Boggio 12, nei locali prima occupati dall’ambulatorio di radiologia del Santa Croce, ora trasferiti al Carle) ha risposto a 1.500 telefonate, sottolinea Burdese, che sono aumentate a 1.700 venerdì 11 luglio, per un tota- le di 8.128 chiamate in cinque giorni. Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18, il che ha comportato un ampliamento della fascia di disponibilità alle richieste degli utenti di due ore nei distretti di Mondovì e Ceva, di due ore e mezza in quelli di Cuneo - Borgo San Dalmazzo e Dronero e di quattro ore e mezza a Savigliano, Fossano e Saluzzo. Alla richiesta di prenotazione di un esame o di una visita, gli operatori del centralino comunicano all’utente la disponibilità del primo posto libero tra quelli presenti nel territorio dell’Asl Cn1 o al Santa Croce - Carle. Per quanto riguarda la rapidità del servizio, le prenotazioni inora sono state evase in media in quattro minuti, mentre sono bastati 48 secondi per le disdette e poco più di un minuto per le informazioni. Alla domanda: “Sono giunte lamentele da parte di utenti che hanno aspettato anche 20 minuti”, Bonelli ha risposto: “I tempi si allungano molto se vengono richieste informazioni sanitarie di carattere generale, non specifiche per questo call center, ma per le quali esistono altri canali. E poi in tanti ufici, tipo in banca, si aspettano anche 40 minuti!”. L’unificazione del call center determina un risparmio di circa 300.000 euro l’anno, visto che gli addetti sono stati ridotti da 23,5 a 18. Bonelli assicura che non si tratta di “tagli” del personale, ma di una sua ricollocazione in altre mansioni. Giovanna Baraldi e Gianni Bonelli sottolineano il miglioramento dell’eficienza e della qualità del servizio rivolto ai cittadini, abbinato a un risparmio economico, e auspicano un ampliamento del servizio anche all’Asl Cn2 e alle cliniche private convenzionate, in modo da avere una completa copertura provinciale. Che sia un primo passo per l’unificazione delle due Asl e del Santa Croce - Carle in un’unica azienda sanitaria? Franco Vaccaro Cuneo - (mc). Il cuneese d’adozione Fulvio Moirano, 61 anni, già direttore generale prima del Santa Croce e poi dell’Asl Cn1 e direttore dell’Agenas, l’Agenzia nazionale sanità, è stato indicato dall’assessore Antonio Saitta e dalla giunta Chiamparino come direttore dell’assessorato alla sanità della Regione Piemonte. La nomina ufficiale arriverà soltanto la prossima settimana, ma la nuova giunta regionale ha fatto la sua scelta. Succede a Sergio Morgagni, nominato da Cota tre anni fa. Moirano, savonese trapiantato a Savigliano, dopo aver diretto per dieci anni l’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle, era stato nominato direttore generale dell’Asl Cn1, guidando l’operazione di uniicazione delle tre Asl cuneesi di Cuneo, Mondovì e Savigliano. Dopo un anno è stato nominato direttore generale dell’Agenas, l’agenzia che ha afiancato le Regioni nei piani di rientro e nella riorganizzazione delle reti ospedaliere. A inizio anno non è stato riconfermato nel suo incarico e da aprile Fulvio Moirano Giovanna Baraldi è commissario in due istituti di Roma, lo Spallanzani e l’Ifo. “Moirano - ha detto Saitta dovrà avviare il processo di ristrutturazione della struttura tecnica regionale”. Lapidario il commento di Moirano: “Sono soddisfatto della nomina, ma non sarà un compito facile”. La ristrutturazione passa da subito attraverso l’analisi dei conti di come e dove si spendono i fondi di Aso e Asl, ma anche da possibili uniicazioni: in provincia in un’unica realtà tra Santa Croce, Asl Cn1 e Asl Cn2. Proprio per questo Saitta ha individuato i cinque capoila per coordinare appalti ed acquisti della sanità, tra cui Giovanna Baraldi del Santa Croce per il coordinamento di Aso e delle due Asl cuneesi. “L’andamento dei vostri conti va male - ha così ammonito Saitta i direttori piemontesi -, le stime sono fortemente negative, con previsione di meno 162 milioni rispetto all’anno in corso. State spendendo più di prima, nonostante il blocco del personale che tanti problemi provocan nei reparti”. Il prossimo 29 luglio il Piemonte sarà infatti sotto esame al tavolo Massicci al ministero, e Saitta vuole portare fatti concreti. Le prime: la centralizzazione di acquisti e appalti e il controllo dei conti nelle singole realtà. 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