Comunicato Stampa Dal 15 novembre 2014 al 18 gennaio 2015 DIPINTI DI ANTONIO LIGABUE IN MOSTRA AL MUST Le opere provengono dalla collezione della Banca Popolare di Bergamo Approdano al MUST i dipinti di Antonio Ligabue (1899-1965), per una mostra che offre un'occasione straordinaria per incontrare questo artista così atipico e complesso: alcuni capolavori della collezione della Banca Popolare di Bergamo saranno esposti dal 15 novembre 2014 al 18 gennaio 2015. Antonio Ligabue, noto al grande pubblico per i suoi dipinti pieni di animali e per i suoi autoritratti, talvolta liquidato come “il matto del paese”, è stato in realtà un artista visionario e sorprendente, capace di ritrarre giungle tropicali senza averle mai conosciute, e di costruire immagini che mescolano l’efficacia e la semplicità delle stampe popolari con accenti avanguardistici di matrice espressionista. La mostra presso il MUST, curata da Simona Bartolena, espone cinque tele provenienti dalla collezione della Banca Popolare di Bergamo, che sostiene dallo scorso anno le attività didattiche del MUST. L’incontro con Ligabue parte dal disarmante Il Grande Autoritratto in cui il pittore si presenta mentre dipinge un galletto, con una posa impacciata e un viso segnato da paure e inquietudini interiori, mentre tutto intorno esplode la poesia fantastica della natura. Si prosegue con l’immersione nel celebre bestiario di Ligabue, con la sua energia vitale e cromatica: dalla forza drammatica e primordiale di Leone e zebra in lotta che si propaga nella foresta agitandola di un frenetico fuggire di animali, alle scene di vita campestre di Cavalli con Castello e dei due dipinti raffiguranti Aratura con buoi, in cui impastando i blu, i gialli, i verdi e le terre, il pittore sembra condividere la fatica dei buoi che trascinano l’aratro a margine di fiabeschi villaggi, coronati dalle torri di chiese e castelli. A corollario della mostra un ricco calendario di eventi: una conferenza di presentazione a cura di Simona Bartolena, curatrice della mostra, laboratori per bambini ispirati alle opere di Ligabue, visite guidate che si terranno la domenica pomeriggio, oltre che su richiesta di singoli e gruppi. “La mostra di Ligabue offre un'altra grande opportunità per avvicinarsi all'arte” - dichiara Mariasole Mascia, Assessore alla Cultura del Comune di Vimercate – Il MUST con questa mostra conferma la sua capacità di progettare e realizzare mostre che sono al contempo di alta qualità e con un taglio divulgativo, che si rivolgono sia all'esperto sia al grande pubblico. Da sottolineare la capacità del MUST di creare fattive relazioni con enti e associazioni, come successo in questo caso con la Banca Popolare di Bergamo”. “Le opere in mostra al MUST offrono spunti, oltre che artistici, anche per considerazioni e riflessioni sull’importanza del patrimonio artistico che il mecenatismo delle banche ha permesso negli anni di acquisire e salvaguardare - sottolinea Osvaldo Ranica, Direttore Generale di Banca Popolare di Bergamo - La tutela e la valorizzazione della cultura, dell’arte e della storia locale, come processo di recupero e mantenimento della memoria e riaffermazione dell’identità locale sono sempre stati, per Banca Popolare di Bergamo, un impegno morale, oltre che istituzionale, a cui la Banca mai si è sottratta. Al riguardo vorrei anche evidenziare il contributo al MUST offerto dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus che, oltre all’impegno nel campo artistico e culturale, si distingue per quella capacità di dialogare con il quei territori per tradizione da sempre votati ad una generosità concreta e fattiva”. INGRESSO Biglietto ingresso: 5,00 € (ridotto 3,00 €). La quota comprende sia l'ingresso alla mostra che al museo. DATE E ORARI D'APERTURA Dal 15 novembre 2014 al 18 gennaio 2015 Mercoledì, giovedì: 10.00 - 13.00 Venerdì, sabato, domenica: 10.00 - 13.00 / 15.00 – 19.00 Inaugurazione: venerdì 14 novembre 2014 ore 17.30 LUOGO MUST Museo del territorio vimercatese, Via Vittorio Emanuele II, 53 20871 Vimercate (MB) INFO Tel. 0396659488 | email: [email protected] | www.museomust.it CREDITS Enti organizzatori Comune di Vimercate MUST Museo del territorio vimercatese Banca Popolare di Bergamo Spa Mostra a cura di Simona Bartolena Coordinamento Angelo Marchesi, Massimo Pesenti Comunicazione Gianenrico Salvoldi Eventi e attività didattiche Anna Lisa Cavenaghi, Paola Striuli Grafica Andrea Cereda Video Stefano De Ponti Allestimento CSC Media Trasporti Movart Assicurazioni Ina Assitalia Media Partner Il Cittadino di Monza e Brianza MonzabrianzaTV Ferrari Promotion Si ringraziano Enrico De Pascale Patrizio Previtali Angelo Sana EVENTI COLLATERALI CONFERENZE In collaborazione con l'Associazione culturale Heart di Vimercate verrà organizzata una conferenza sulla vita e l'opera di Antonio Ligabue, tenuta da Simona Bartolena. Giovedì 20 novembre 2014 ore 21.00 | Presso l'auditorium della Biblioteca Civica di Vimercate, piazza Unità d'Italia 2/g, Vimercate | Ingresso libero VISITE GUIDATE Verranno organizzate visite guidate alla mostra, alcune delle quali condotte dalla curatrice e altre dalle guide del museo. Possibilità di organizzate visite speciali per gruppi anche in orario infrasettimanale. Prenotazione obbligatoria al n. 0396659488. Visite guidate alla mostra con la curatrice della mostra Simona Bartolena | durata 45' | costo: 8 € • domenica 14 dicembre ore 16,30 • venerdì 19 dicembre ore 15,15 • domenica 11 gennaio ore 16,30 Visite guidate alla mostra e al museo con le guide del museo | durata 45' alla mostra più 45' al museo (facoltative) | costo: 6,00 € • domenica 23, 30 novembre ore 16,30 • domenica 7, 21, 28 dicembre ore 16,30 • domenica 4, 18 gennaio ore 16,30 LABORATORI PER BAMBINI Laboratori creativi per bambini e ragazzi ispirati alla pittura del maestro, a cura di Rossana Maggi. Per ciascun laboratorio la durata è di 1h e 30 min., il costo di Euro 6,00, la prenotazione obbligatoria al nostro numero di telefono 039 66 59 488. 16 novembre 2014 | ore 17,15 | dai 4 anni IL RUGGITO CHE C'È IN ME Partendo da un set fotografico che ci ritrae di profilo, sperimentiamo la tecnica del bianco e nero giocando con inchiostri e chine identificandoci con il nostro animale preferito. 30 novembre 2014 | ore 17,15 | dai 4 anni FAVOLE IN VHS In una vecchia VHS trasformata in teatrino mettiamo in scena una favola inventata e ispirata ai dipinti di Ligabue. I bambini giocheranno a inventare e a realizzare i personaggi della loro favola. 7 dicembre 2014 | ore 15,15 e 17,15 | dai 5 anni SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME, QUAL È L'ANIMALE PIÙ BELLO DEL REAME? Con la tecnica del collage a strisce di cartapesta, che riproduce la pittura materica del grande pittore, realizziamo una maschera tridimensionale. 21 dicembre 2014 | ore 15,15 e 17,15 | dai 6 anni AUTORITRATTO D'AUTORE Proviamo a ritrarci e a dipingere con acrilici e pennelli alla mano, come veri pittori! Ci ispireremo alla tecnica espressionista di Ligabue scoprendo che a seconda di come usiamo il pennello e il colore, possiamo trasmettere anche le nostre emozioni. 28 dicembre 2014 | ore 15,15 e 17,15 | dai 4 anni GRRRR COME GRANDI E GRAFFIANTI GRRRR Sperimentiamo la tecnica del "graffio pittorico" con pastelli a cera, tempere e stuzzicadenti. Partiremo dal verso e dall'iconografia della bocca spalancata della tigre per realizzare una storia dipinta all'interno delle fauci dell'animale. 4 gennaio 2014 | ore 15,15 e 17,15 | dai 3 anni UN PO' DI PO Un disegno del tratto del fiume viene trasformato da ciascuno in paesaggio, utilizzando materiali naturali caratteristici: terra, argilla, sabbia, legni e sassi. 18 gennaio 2014 | ore 15,15 e 17,15 | dai 5 anni SCULTURE VEGETALI Ispirandoci alle meravigliose foglie di Ligabue, proviamo a creare modellando l'argilla e assemblando materiali vegetali per realizzare vere e proprie sculture tridimensionali. PRESENTAZIONE MOSTRA Antonio Ligabue è uno dei casi artistici più complessi della storia dell’arte italiana. Chi è – o meglio: cos’è – Ligabue? Il matto del paese? Un genio? Un pittore fuori dagli schemi? Un uomo che ha saputo mettere nella pittura le proprie pulsioni esistenziali e le proprie paure più profonde? Un autodidatta che dipinge a propria insaputa capolavori senza tempo? Probabilmente Ligabue è tutto questo insieme. Una cosa è certa: la sua figura non si può in alcun modo riassumere nel breve (e confuso) spazio dell’arte naïf né descrivere come un’“anomalia” della scena artistica del secondo dopoguerra. Ligabue è stato un artista del e nel suo tempo, protagonista autonomo e originale di un’epoca di fermenti culturali molteplici ed eterogenei. Visionario, sorprendente, capace di ritrarre giungle tropicali senza averle mai conosciute, di esorcizzare con le sue tele le paure più profonde e ancestrali dell’umanità intera, di costruire immagini che mescolano l’efficacia e la semplicità delle stampe popolari con accenti avanguardistici di matrice espressionista, di realizzare opere nelle quali un istinto primigenio, a tratti bestiale, si coniuga mirabilmente al controllo del segno e al gusto per l’ornato e uno straordinario afflato lirico dialoga con la potenza di una debordante fantasia, Antonio Ligabue è stato un artista a tutto tondo, una personalità che ci obbliga a superare le distinzioni tra normalità e anormalità, tra follia e salute mentale, tra arte colta e incolta. Le cinque tele approdate al MUST dalle collezioni della Banca Popolare di Bergamo, offrono un’occasione straordinaria per incontrare la pittura di questo artista tanto atipico e complesso. In questi cinque capolavori si coglie, infatti, in tutta evidenza la forza espressiva dirompente della pittura di Ligabue, la sua personalissima cifra espressiva, la sua carica visionaria: qualità che hanno fatto di questo artista fuori dagli schemi un vero e proprio “caso nazionale”… un caso discusso, studiato, spesso frainteso, amato e odiato, comunque tutto da scoprire. Antonio Ligabue. La biografia Antonio Ligabue nasce a Zurigo nel 1899. Sua madre Elisabetta Costa è originaria di Belluno. Il padre è ignoto. Antonio prende il cognome dell’uomo che sposa sua madre nel 1900, Bonfiglio Laccabue (l’artista lo cambierà in Ligabue nel 1942). Il piccolo Antonio viene però subito dato in affido a una famiglia di San Gallo, i Göbel: alla matrigna Elise egli si legherà profondamente, in un rapporto complesso e tormentato, di amore e odio. Nel 1913 la madre naturale e i tre fratellastri muoiono per un’intossicazione da cibo, un episodio che lo segnerà per sempre. Antonio è convinto che il colpevole sia il patrigno Bonfiglio, un uomo violento, vittima dell’alcolismo. Di indole turbolenta e di costituzione gracilissima, emarginato anche per il suo aspetto fisico (una grave disfunzione tiroidea è la causa del vistoso gozzo per cui molti lo deridono), Antonio non riesce a inserirsi nel tessuto sociale di San Gallo, a partire dalla scuola, che ben presto abbandona per frequentare una sezione differenziale. Per continue crisi e improvvisi scatti d’ira egli viene internato per qualche tempo in una clinica psichiatrica. È la matrigna stessa, nel 1919, a indurre le autorità non solo ad allontanarlo dalla famiglia, ma addirittura a espellerlo dalla Svizzera. Comincia così la sua vicenda italiana: a Gualtieri, il paese natale del patrigno, dove è stato condotto, in esilio dalla Svizzera. Tra ospizi di mendicità e piccoli lavori Ligabue sopravvive, passando gran parte del proprio tempo nei boschi, a contatto con la natura e i tanto amati animali. Risolutivo sarà, nel 1928, l’incontro con Mazzacurati, che lo spingerà con sempre maggior convinzione verso la pittura. Nasce così la leggenda di “Toni al mat” diventato pittore, di una vita divisa tra periodi di internamento in manicomio a momenti di straordinaria creatività, di un artista destinato a diventare un vero e proprio “caso nazionale”. Antonio Ligabue muore il 27 maggio del 1965, dopo tre anni di infermità causati da una paresi che lo aveva colpito nel 1962. LE OPERE IN MOSTRA Aratura con buoi, 1950-55, olio su faesite, 56 x 66 cm. Aratura con buoi, 1950-55, olio su faesite, 46 x 44 cm. Ligabue torna spesso sugli stessi temi iconografici, ripetendo il medesimo soggetto in più versioni. È il caso di questi dipinto, molto simili tra loro. Non si tratta però di una copia: lo sfondo è sensibilmente diverso così come differente è l’atmosfera generale dell’insieme. Ligabue narra nelle sue opere un mondo che non c’è più o che sta progressivamente sparendo, dove il lavoro nei campi è raccontato con profonda emozione, con accenti ora aggressivi ora poetici, con un lirismo di vibrante intensità. La pittura è per Ligabue un mezzo di espressione ma anche un veicolo di affermazione personale. Il suo rapporto con l’arte è profondamente diverso da quello degli artisti di ambito espressionista, ma anche da quello di Vincent Van Gogh. Non è un caso che negli anni della notorietà, quando le sue opere riscuotevano anche una certa fortuna di mercato, Ligabue girasse su un’elegante auto con autista, quasi una rivincita su una società che lo aveva emarginato, evitato, disprezzato. Antonio Ligabue, Grande autoritratto, 1950-55, olio su faesite, 190 x 130 cm. Nella sua vita Ligabue ha dipinto numerosi autoritratti, quasi un diario autobiografico su tela, ma anche un mezzo per confermare il proprio status di pittore, finalità ben evidente in questa straordinaria e molto nota versione nella quale l’artista si ritrae al lavoro. Sul cavalletto c’è una tela con uno dei soggetti preferiti dall’artista: un galletto. Tra la vegetazione fa capolino un cane. Ligabue amava ritrarre gli animali, li sentiva affini al proprio sentire. Davanti alla Cappella Sistina di Michelangelo, si racconta che egli manifestò un vivo dissenso poiché il grande maestro non aveva inserito animali nel proprio capolavoro! Antonio Ligabue, LEONESSA CHE AZZANNA UNA ZEBRA, 1950-55, olio su faesite, 72 x 88 cm. “Io gli animali so come sono fatti anche dentro!” sosteneva Ligabue e, in effetti, è nell’interpretazione di questo soggetto che la sua pittura raggiunge il proprio vertice qualitativo e creativo. Nel suo mondo di predatori e vittime, di bestie feroci che aggrediscono le loro prede – specchio di un’attitudine tutta umana – Ligabue cita la realtà trasfigurandola in visione, cercando spunti nei cliché dell’araldica, nelle illustrazioni scientifiche osservate nel Museo delle Scienze Naturali frequentato da ragazzo, nelle figure che decoravano i baracconi dei luna park e dei circhi, nelle opere degli altri artisti a lui contemporanei, nei suoi sogni e nelle sue paure. Alla pianura emiliana si sovrappongono intricate e coloratissime foreste tropicali, alla cruda verità del quotidiano immaginari fiabeschi che affondano le radici negli archetipi ancestrali del mito. Antonio Ligabue, Ritorno dai campi con castello, 1950-55, olio su faesite, 77 x 93 cm. Nell’opera si incontrano due temi iconografici molto cari all’artista: il castello e il lavoro nei campi. Alla campagna emiliana, teatro della sua vicenda artistica, si contrappone il paesaggio di sfondo, un villaggio dai caratteri montani, memoria della sua infanzia passata in Svizzera. Questa strana commistione culturale segna profondamente Ligabue, che anche nell’esprimersi usa un idioma tutto suo, complicata mescolanza di tedesco, italiano e dialetto emiliano. L’opera appartiene alla maturità, il periodo più produttivo della sua storia d’artista. La tavolozza accosta colori vibranti e accesi – i rossi e gialli – a tonalità più fredde e ricercate, come la punta di turchino dello specchio d’acqua. L’atto creativo per Ligabue è un rituale magico: egli dipingeva con pennellate rapide e gesti veloci, poi si allontanava per cogliere l’insieme. Se l’opera lo deludeva la colpiva con la testa e si chiudeva in posizione fetale, emettendo un lamento ferino. Da questo stato dolente egli emergeva d’improvviso, anche dopo ore di prostrazione, riprendendo a dipingere con impeto. MUST Museo del territorio vimercatese |via Vittorio Emanuele II n. 53 | 20871 Vimercate (MB) www.museomust.it | e-mail: [email protected] | tel. 039 6659488
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