Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 CAMMINO IBLEO 2014 L ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Dettagli Dove? SIC ITA 070005 Bosco di Santo Pietro – Comune di Caltagirone, CT Difficoltà Lievi e solo nel primo chilometro, con vegetazione, in alcuni punti, alquanto intricata Assistenti alla base Marina, Mariangela, Maria Carmela, Francesco, Antonella, Aldo, Concetta Durata e Distanza 3 ore circa, soste comprese. Km. 4,00 circa Assistenti all’escursione Percorso Segnato Sì, solo in parte e per l’occasione, con lanterne da orienteering negli incroci Tipo di Percorso Vario, su piste e sentieri forestali a sfondo naturale Dislivello 76 m. (quota base: 150; quota massima: 226) Punto di incontro Base Ramarro (C.da Renelle-bosco Santo Pietro) S.P. 34 km. 7,1 Punto di Partenza e Arrivo Area attrezzata forestale di C.da Molara Trasferimenti Dal punto d’Incontro a quello di Partenza c’è una distanza di 16 km. Per l’assenza di parcheggio adeguato, il trasferimento nei due sensi avverrà per mezzo di bus al costo di € 4 a persona. Le auto proprie rimarranno parcheggiate lungo il tratto di strada che costeggia il lato Ovest della base del Ramarro. Cosa Occorre Scarpe da trekking, copricapo, maniche e pantaloni lunghi sono obbligatori; utilissimi i bastoni. Attenzione alle zecche! http://www.villaggiodegliorsi.it/ *Una mappa della Riserva ed altro materiale divulgativo sarà gratuitamente distribuito ai partecipanti. documenti%20PDF/ZECCHE%20-%20Comportamenti%20e%20prevenzione.pdf Numero Partecipanti Per motivi vari non potrà superare le 150 unità IMPORTANTE Lungo il tragitto è fatto divieto di uscire dal percorso, attardarsi, o precedere la guida. L Reti di telefonia: in genere assenti durante quasi tutto il percorso ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed Animali al seguito: sono preferibilmente da evitare ma, in caso di assoluta impossibilità, è esperti escursionisti, portavocetelefonicamente di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così necessario preavvisare o via email ([email protected]) straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di La partecipazione all'escursione è gratuita e volontaria e chi partecipa lo fa sotto la propria ed esclusiva responchi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistesabilità. I minori dovranno essere accompagnati da almeno un genitore Link ma maps: realtàhttps://www.google.it/maps/@37.1526186,14.5471775,268m/data=!3m1!1e3?hl=it e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Come Arrivare La base di Renelle: Si trova esattamente al km 7,1 della S.P. 34 (bivio Bongiovanni, Acate, Santo Pietro). La S.P. 34 è quell’arteria su cui si innesta, al km 1, la S.S. 683 proveniente dalla S.S. 514 (Catania–Ragusa) e diretta a Grammichele, Caltagirone. Link google maps: https://mapsengine.google.com/map/edit?mid=zAauFhZ3lCq0.kEWGI16bvb3M Alla Base del Ramarro dalla S.P. 34 L ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Base del Ramarro e Parcheggio Auto L Dalla Base del Ramarro all’ingresso dell’area attrezzata di Contr. Molara ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Anello delle Grandi Querce Link google maps: https://mapsengine.google.com/map/edit?hl=it&authuser=0&mid=zAauFhZ3lCq0.kujVCPvPZzw0 L ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Sabato 14 giugno – nel bosco Programma Effemeridi di Sole e Luna- SOLE: sorge 05:38 tramonta 20:22 LUNA: sorge 22:23 tramonta 08:08 entro le ore 16:00 Arrivo presso la base dell’Associazione in C.da Renelle (vedi cartina) dove si potranno parcheggiare le auto lungo la strada perimetrale esterna e trasferimento veloce in bus fino all’area attrezzata di C.da Molara (al costo di 4 € a persona). ore 17:00 Saluti e breve presentazione, saluto dell’Amm.ne Comunale e inizio del sentiero ad anello (km. 4) ore 19:00 Conclusione percorso e ritorno, in Bus allabase di C.da Renelle dove si prevede di arrivare dopo 15 minuti sera e notte bianca al chiar di luna Cena al sacco e poi: musiche, canti, balli, con l'appassionato e disinteressato contributo della "Calatina Band" ed altri gruppi o singoli artisti, fino ad esaurimento delle “pile” e con possibilità di pernottare in tenda o all’aperto (portare il necessario). Lungo il percorso, come alla partenza e all’arrivo, non si incontrano Bar, negozi o punti di ristoro a distanze inferiori ai 12 km. Nell’intento di fare cosa utile e gradita, un punto di rifornimento provvisorio sarà tuttavia allestito presso la base del Ramarro dove sarà possibile reperire generi come acqua minerale, coca, birra, spremute d’arancia, frittate con erbe e formaggi, pane con salsiccia, insalata, verdure grigliate, caffè, te, vino, patate al forno, etc ( a contributo e fino ad esaurimento). La base del Ramarro è dotata di servizi igienici, forno, barbecue, tavoli e panche sia allo scoperto che al coperto. N.B. fuori programma e tecnologia permettendo, alle 00:00 proveremo a collegarci con il Brasile per la prima partita della nostra nazionale di calcio ai mondiali 2014! Domenica 15 giugno ore 8:30 Colazione (a contributo e fino ad esaurimento: latte, caffè, tè, confetture, torte, biscotti granite; il tutto in regime di quasi totale autoproduzione) ore 10:00 Saluti e Partenza N.B. Nel vicino Borgo di Santo Pietro (7 km.) è ubicato il museo naturalistico del comprensorio gestito dal W.S.F. che, per completezza d’informazioni sul territorio, si consiglia di visitare. La visita per i gruppi IMPORTANTE Le associazioni del coordinamento sono calorosamente invitate a comunicare entro il 5 giugno il numero, anche approssimativo, dei partecipanti nelle due distinte voci: quelli che partecipano solo Ibleo alla camminata quelli chelainvece si fermano ancheappassionati per la festa ’idea deI Cammino nasce nel 2012eedi rappresenta felice intuizione di alcuni ed e la notte, per poter predisporre in tempo logistica e provviste. esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così L straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a formeRenato nuove3779542420 di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sisteInfo/prenotazioni: - 093331946 ma realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Profilo storico del Territorio Il territorio del Bosco di Santo Pietro si estende a sud del comune di Caltagirone, in provincia di Catania. In passato comprendeva anche la Sughereta di Niscemi, costituendo un’estesa area boschiva che occupava la Sicilia centro-meridionale. Storicamente sfruttato dall’uomo per le sue risorse naturali, ad oggi sono evidenti le minacce e i pericoli per la biodiversità, tipica della macchia mediterranea. Agricoltura e allevamento sregolati; incendi dolosi; discariche a cielo aperto; rimboschimenti senza criteri; antropizzazione e saccheggio del territorio. Sono solo alcune delle cause che rendono quest’area, questo insieme di vita, un’emergenza naturale. Per fortuna c’è anche chi tenta, spesso in solitudine, di difendere questo ecosistema locale, che forse non avrà endemismi particolari, ma rappresenta vita, l’essenza di un territorio e pertanto va preservato. Il Bosco di Santo Pietro ha origine feudale ed oggi rimane solo una piccola parte di quella che fu la baronia di Fatanismo, che venne venduta dal conte Ruggero a Caltagirone nel 1143 circa. La baronia si estendeva per una superficie forse superiore ai 30.000 ettari. Erano permessi la raccolta di legname, la caccia, l’allevamento, la raccolta di funghi e ghiande e un’attività economica importante è stata legata al prelievo del sughero. Il dipendere dal bosco e dalle sue risorse naturali, implicava, al tempo, una forma di rispetto e attenzione per la sua conservazione. Rispetto e attenzione che però sono degenerati in totale sfruttamento e depauperamento dell’area, che si presenta infatti formata da alberi diradati, spesso coetanei, con scarso sottobosco, ampie radure e innumerevoli strade che l’attraversano. Vennero disboscati i terreni più favorevoli alla coltivazione, lasciando intatte le aree a pendenza, esposizione etc. poco idonee alle colture. Secondo dati del 1901 l’estensione boschiva, era crollata ai 5.000 ettari. In quest’anno Santo Pietro fu finalmente dichiarato un bene demaniale di Caltagirone. E’ anche questo il periodo storico in cui venne proposto il progetto della città di Mussolinia (mai portato a termine) e vennero effettuate varie quotizzazioni attribuendo alcune terre ai contadini più poveri. Il borgo di Santo Pietro nacque come agglomerato spontaneo di case per abitazione e alloggi per forestieri o pastori. Fino alla metà del 1900 c’era una sezione del Corpo dei Carabinieri, l’ambulatorio medico, la scuola elementare, l’ufficio postale, la cabina telefonica , la chiesa di S. Paolo e una grande costruzione comunale ceduta alla cattedra di agraria per la realizzazione della stazione sperimentale di granicoltura. Nel ‘900 venne realizzata una grande struttura ospedaliera ora destinata a sezione per la riabilitazione fisica. Nell’areale boschivo, sono disseminati inoltre vari mulini, ormai dismessi, in prossimità dei torrenti Ficuzza e Terrana soprattutto; alcune chiese, scuole ed ex caserme rurali. Con lo sviluppo di una maggiore sensibilità ambientale, nel 1999 venne istituita l’RNO “Bosco di Santo Pietro” attenzionando così il problema della conservazione e del ripristino di quanto andava deteriorandosi. Ad oggi l’area boschiva di Santo Pietro interessa ben 6559 ettari di bosco, ma a seguito di un ricorso al TAR, su aspetti di poco rilievo, riguardanti la pubblicazione degli atti relativi all'istituzione, la riserva è decaduta. Nonostante sia necessario soltanto un atto formale, l'Assessorato regionale al Territorio e Ambiente non ha nuovamente istituito la riserva. Profilo morfologico del Territorio Dal punto di vista altimetrico possiamo dire che le terre ricadono in una vasta zona pianeggiante di media collina, ad una quota che si attesta sui 250-280 metri sul livello del mare, attraversata da una serie di piccole valli che affluiscono del vallone Ogliastro, Terrana e il fiume Ficuzza. Il territorio costituisce la piattaforma sud-occidentale del sistema orografico dei Monti Iblei. Le quote più basse si trovano lungo il Vallone Terrana dove arrivano fino a 68 e a 50 metri s.l.m. Il bacino imbrifero del territorio di Santo Pietro appartiene al bacino idrografico meridionale della Sicilia, il più vasto dei tre versanti in cui essa è divisa. I corsi d’acqua sboccano nel Mare Mediterraneo, non hanno una pendenza molto forte e non assumono mai l’aspetto di fiumara. Comprende i bacini imbriferi dei corsi d’acqua Pizzuto, Gela, Ficuzza ed Acate, oltre a quelli minori. Dal punto di vista geologico il territorio è il più giovane delle terre emerse, se si eccettuano le pianure di Gela e di Catania, che si sono formate nel recente periodo Olocenico. La serie sedimentaria appartiene alla formazione solfifera ed è costituita prevalentemente da Argille grigie, calcari, argille azzurre e calcareniti. L ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Profilo naturalistico del territorio Flora Il bosco di santo Pietro può essere considerato un relitto naturale a macchia mediterranea cioè: “quella formazione vegetale dove prevalgono grandi arbusti o anche alberi di piccola e media grandezza, con un sottobosco denso e intricato, formato da arbusti e rampicanti. Tali formazioni si incontrano laddove è stato effettuato un taglio della foresta originaria e generalmente evolvono per ricostituire la foresta stessa attraverso un lungo processo di autoripristino” (Quaderni habitat, 2002. Macchia Mediterranea, MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO). Le associazioni vegetali presenti (la sughereta, la lecceta, le garighe) sono interconnesse con l’attività umana, che principalmente ne determina l’ulteriore degrado. Anche i rimboschimenti a pineta mista, (Pinus halepensis) e con specie esotiche quali eucalipti(eucaliptus sp.) con alcuni esemplari il cui tronco supera i 4 metri di diametro, hanno contribuito ad impoverire il suolo naturale. Nella sughereta l’elemento arboreo caratterizzante è il Quercus suber L., una fagacea a distribuzione Mediterraneooccidentale, che in Italia prevale in Sardegna, Sicilia e Puglia. E’ una latifoglia legata a fattori climatici tipici di altitudini modeste (600-700 m). Può superare il 25 m di altezza e i 300/350 anni di età. Nello strato arboreo può comparire il leccio (Quercus ilex), la roverella (Quercus pubescens), la quercia spinosa (Quercus coccifera), il carrubo (Ceratonia siliqua), l’oleastro (Olea europea var. sylvestris) e talvolta l’olmo (Ulmus minor). Lo strato arbustaceo comprende il lentisco (Pistacia lentiscus), il biancospino (Crataegus monogyna), il pungitopo (Ruscus aculeatus), le filliree, ed eriche ( Phillyreo angustifoliae-Ericetum multiflorae), rovo (Rubus ulmifolius), mirto (Myrtus communis), etc. Lo strato erbaceo, infine, è dato da numerose graminacee, composite, plantaginacee e poi ancora dall’euforbia (Euphorbia dendroides) dall’osiride (Osyris alba) e da alcune orchidacee. La massiccia presenza di erbacee annuali e perenni va messa in relazione con la luminosità e le ampie radure proprie di questi boschi. Dalla degradazione assai inoltrata della macchia, per via di incendi e pascolo, deriva un tipo di vegetazione mediterranea detta gariga, più o meno aperta, ad arbusti nani e cespugli di altezza media compresa tra i 50 cm ed 1 metro spesso ampiamente distanziati, con terreno nudo e sassoso tra i vari raggruppamenti vegetali. Questi inoltre, disseccando le parti più esposte durante l’estate, assumono un aspetto bruciato. Sono consorzi ricchi di specie aromatiche, rosmarino ( Rosmarinus officinalis), timo arbustivo (Thymus capitatus), corbezzolo (Arbutus unedo) ed erica arborea (Ericion arboreae), cisti (Cistus albidus, Cistus creticus, Cistus monspeliensis, Cistus salvifolius) dalle foglie piccole per limitare la traspirazione. Aromi e spine proteggono i vegetali dal pascolo. Le garighe attuali sono in forte espansione a scapito delle aree boschive, devastate da incendi. Nonché dal pascolo eccessivo; le aree coperte quindi sono caratterizzate da forte erosione e degradazione del suolo. Altre formazioni a gariga sono quelle caratterizzate dalla Palma nana (Pistacio-Juniperetum macrocarpae).Ginestra spinosa, o scannabecco (Calicotome spinosa), Ginestra di Spagna o ginestra odorosa (Spartium junceum), Strappabraghe o salsapariglia (Smilax aspera). In aree ristrette, specie lungo il torrente Ficuzza e nei valloni più riparati, vegetano pioppi ( Populus alba) e salici. I Grandi Alberi Nell’area di Santo Pietro sono stati censiti 89 esemplari di Carrubo, Leccio e Sughera. La specie più rappresentata è la Sughera, con 80 alberi, di cui circa 26 esemplari raggiungono i 4 metri di diametro e gli esemplari più grandi superano i 6 metri. Gran parte di queste cattedrali vegetali si trovano nel sentiero di contrada Molara, una delle zone più suggestive del Bosco di Santo Pietro, che può far rivivere nel visitatore, il fascino dell’antica foresta. I carrubi sono sei esemplari, tutti di dimensioni superiori ai 4 metri di circonferenza, mentre alcuni esemplari di Leccio raggiungono i 2 metri di circonferenza. Altri pollonati alla base, possono avere una circonferenza ancora maggiore. L ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Fauna Invertebrati: nonostante le condizioni climatiche caldo-aride che caratterizzano l’ambiente del bosco, soprattutto nei mesi estivi, sono presenti numerose specie di molluschi gasteropodi terrestri (chiocciole e lumache) alcune delle quali sono sempre state utilizzate come cibo dalle popolazioni rurali. Molti sono gli artropodi; tra tutti la classe degli insetti è ovviamente la più rappresentata. Data la scarsità di acqua, i paleotteri (libellule ed efemere) sono poco presenti, mentre i gruppi dominanti comprendono mantidi, insetti stecco, blatte, grilli, cavallette, forbicine e termiti e poi altri dall’apparato succhiatore come cocciniglie, afidi e cicale. Molto interessante è la presenza di alcuni lepidotteri, che nel caso di alcuni sfingidi, possono raggiungere notevoli dimensioni. Si tratta ad esempio della sfinge testa di morto (Acherontia atropos), sfinge del leccio (Marumba quercus) o la sfinge Cossus Cossus. Anfibi e Rettili: gli anfibi si osservano prevalentemente nei periodi più freschi, soprattutto il rospo comune ( Bufo bufo). Per quanto riguarda i rettili, questi sono degnamente rappresentati dall’unica specie indigena di tartaruga terrestre, la testuggine di Hermann (Testudo hermanni), che è tutelata dalla convenzione di Washington e da una serie di normative internazionali (puntualmente eluse!), che vietano la cattura, il commercio e la detenzione. Tra i sauri è difficile avvistare il geco comune (Tarentola mauritanica) e il geco verrucoso (Hemidactylus turcicus), che predano prevalentemente di notte. Un sauro a noi caro è il ramarro occidentale (Lacerta bilineata), molto schivo e dalle colorazioni brillanti. Comunissime, ad ogni passo sono le rapide lucertole quali la campestre (Podarcis sicula) e la muraiola (Podarcis muralis). Alla famiglia degli scincidi appartiene il gongilo (Chalcides ocellatus), che possiede un corpo tozzo, e piccoli arti, comune sotto i tronchi o le pietre. Tra i serpenti più comuni e diffusi vi sono il biacco (Coluber viridiflavus) che si nutre prevalentemente di piccoli vertebrati. Più raro è avvistare lungo i percorsi il colubro leopardino (Elaphe situla). E’ da segnalare anche la presenza di serpenti velenosi come la vipera comune (Vipera aspis). Uccelli: molte specie di uccelli compiono spostamenti stagionali e scelgono la macchia mediterranea per trascorrere i mesi freddi dell’inverno dove trovano un maggior numero di prede grazie al clima mite e piovoso. Ciò conferisce un’importanza strategica ad un’area come quella del bosco di Santo Pietro, per la conservazione ornitologica, minacciata dall’attività venatoria. Tra le specie più comuni vi sono i passeriformi insettivori appartenenti alla famiglia dei silviidi, come l’occhiocotto ( Sylvia melanocephala), la sterpazzolina (S. cantillans). Altri uccelli che ricercano il cibo sulla superficie del suolo e si rifugiano tra gli arbusti sono il merlo (Turdus merula) e il pettirosso (Erithacus rubecula) il quale si trattiene nella macchia solo nei mesi invernali. Molto comune è il colombaccio (Columba oenas), i tordi quali il bottaccio ( Turdus philomenus), le cinciallegre (Parus major) e alcuni esemplari di rampichini (Cerchia brachydactyla). La gazza (Pica pica) e la ghiandaia (Garrulus glandarius) sono due corvidi solitari molto comuni e chiassosi. Spesso si può sentire il “cucù” del cuculo comune ( Cuculus canorus), parassita che depone le uova nei nidi di svariati passeriformi. All’ordine dei coraciiformi appartengono due coloratissimi uccelli: il gruccione (Merops apiaster) e la ghiandaia marina (Coracias garrulus) che nidificano nei paesi del Mediterraneo e svernano nelle savane arbustive a Sud del Sahara. Allo stesso ordine appartiene anche l’upupa (Upupa epops), riconoscibile per il ciuffo sul capo ed il lungo becco ricurvo. In alcune zone del bosco è presente il picchio rosso maggiore (Dendrocops major). Tra i rapaci molto comuni sono i gheppi (Falco tinnuculus) e le poiane (Buteo buteo), abili nello sfruttare le correnti ascensionali. Tra i rapaci notturni, frequente è la civetta (Athene noctua) e poi allocchi (Stryx aluco) ed il barbagianni (Tyto alba); questi ultimi si nutrono in particolare di roditori. Mammiferi: gli insettivori sono rappresentati dal riccio (Erinaceus europaeus) un piccolo onnivoro che può mangiare le bacche insetti e anche serpenti (ad es. vipere). Di notte predano i chirotteri (pipistrelli), che di giorno riposano nel tronco cavo dei vecchi lecci oppure nelle fessure tra le rocce. Molto diffuso è il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus), introdotto in Italia in tempi storici, dai paesi del Mediterraneo occidentale (Spagna e Africa maghrebina) e con una incredibile capacità riproduttiva. Ma nel bosco risiede il più grosso roditore della macchia: l’istrice (Hystrix cristata) consumatore di foglie, frutti e radici, soprattutto notturno. Il genere Hystrix ha origini africane e asiatiche. Tra i carnivori, molto schivi sono la volpe (Vulpes vulpes), il gatto selvatico (Felix silvestris), la martora (Martes martes) e la donnola (Mustela nivalis). L ’idea deI Cammino Ibleo nasce nel 2012 e rappresenta la felice intuizione di alcuni appassionati ed esperti escursionisti, portavoce di associazioni e gruppi locali sparsi tra quei Monti così unici e così straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di chi aspira a forme nuove di approccio con la natura, l’idea si muove nella direzione di mettere a sistema realtà e gruppi che di solito operano separatamente in modo da moltiplicare le occasioni e, attraverso l’ideazione e la gestione di percorsi diversamente stimolanti, di promuovere l’offerta di turismo naturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimento di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014 Ramarro Sicilia associazione di educazione e volontariato ambientale Via A. Ferrari 2, 95041 Caltagirone (CT) [email protected], www.ramarrosicilia.it, 377.954.242.0 Foto: Costantino Laureanti, presso Bosco di Santo Pietro. E' vietata la riproduzione anche parziale di queste pagine e dei suoi contenuti. Questa Brochure può essere citata: Laureanti Costantino, Renato Carella (2014). Pubblicazione online. L ’idea deI Cammino Ibleoenasce neldi2012 e rappresenta felicea intuizione di alcuni appassionati ed di ecologia cultura pace "Il Ramarro" la nasce Caltagirone nel luglio del 1990 con 'associazione esperti escursionisti, portavoce di associazioni gruppidello localisviluppo sparsi tra quei Monti così unici e così l'intento di promuovere la diffusione di una ecultura sostenibile e l'acquisizione di straordinari. Pensata per mettere in relazione i territori e chi li abita con la platea sempre più vasta di comportamenti a favore dell'ambiente, della pace, della solidarietà. Nel marzo 2013 nasce Ramarro Sicichi aspira a formeun nuove con la di natura, l’idea siambientale muove nella direzione di mettere a sistelia, per esportare verodie approccio proprio modello volontariato locale. Un gruppo più ampio, ma realtà e gruppi solito operano separatamente in modo daindifferente moltiplicaredileenergie occasioni e, risorse. attraagile e moderno e che ben di radicato sul territorio, con un bagaglio non e di verso l’ideazione e ladell’associazione: gestione di percorsi diversamente stimolanti,la di promuovere l’offerta di turismo Tra i pincipali ambiti la tutela della biodiversità, promozione di comportamenti atnaturalistico nel comprensorio Ibleo e non solo. Prematuro soffermarsi sulle potenzialità di un movimentivi a favore dell’ambiente e il restauro-valorizzazione della Macchia Mediterranea in quanto scrigno to di camminatori che nasce dal basso nel nome della maggior tutela e della miglior fruizione di quel dell’identità paesaggistica siciliana. bene comune supremo che va sotto il nome di “Ambiente”. Maggio 2014
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