LAB TRIBUNE

LAB TRIBUNE
The World’s Dental Lab Newspaper · Italian Edition
Settembre 2014 - anno IV n. 3
www.dental-tribune.com
La questione
odontotecnica al
Convegno ANTLO
«L’odontoiatria è anche nostra, non solo affare di qualcuno». Massimo Maculan, presidente dell’ANTLO apre con questa affermazione il Convegno che si è svolto presso la
Camera dei Deputati il 6 giugno scorso, dal
titolo “La questione odontotecnica”.
L’incontro ha rappresentato l’esordio del
Centro Studi, che ha come mission un’autonoma analisi del comparto odontoiatrico,
fornendo strumenti di riflessione e progettazione per gli odontotecnici e i loro laboratori, affermando di essere parte attiva nei processi di definizione dei modelli
di odontoiatria, per governare i cambiamenti con il resto della filiera odontoiatrica, ma non in veste sussidiaria. Oltre a Maculan, al tavolo di presidenza
erano presenti i consiglieri per l’odontoiatria del Ministro Lorenzin, Franco
Condò e Maurizio Troiani. Interventi di numerosi invitati, di carattere politico, tecnico e sociologico, di fronte alla platea dei dirigenti ANTLO, insieme
a giornalisti e ad alcuni partner industriali. Il dibattito continuerà durante il
prossimo 31° Congresso Nazionale Tecnico Scientifico ANTLO il 26-27 settembre 2014, a Montesilvano.
Per un’ampia recensione dell’evento, si rinvia all’articolo pubblicato sul nostro sito: www.dental-tribune.com.
Risoluzione
morfologico-estetica
di un incisivo laterale
Approccio mini-invasivo
Do you speak
English?
Quando non basta
rispondere “yes” oppure “ok”
NEWS & COMMENTI
Profilo dell’odontotecnico
A seguito di una vasta inchiesta sull’istruzione e sull’efficacia del sistema scolastico italiano, il quotidiano “La Stampa” dell’11 marzo 2008
pubblicò in prima pagina un titolo a cinque colonne «L’Italia, Paese degli asini». Se si ripetesse oggi l’indagine, dedicandola alla conoscenza
delle lingue straniere, e in particolare dell’inglese, il titolo certamente
dovrebbe essere ripetuto. Al di là e oltre ogni apparenza e malgrado la
sua invadenza (perché il giorno delle elezioni debba diventare l’election
day, devo ancora capirlo!), la conoscenza autentica dell’inglese, ossia
più possibile vicina all’italiano, è rara e il panorama sconfortante. Mugolii, strafalcioni, italianismi trasformati in anglismi, schiarimenti imbarazzati di voce, gestualità esasperata sono tipici segni dell’ignoranza
della lingua.
Come pietosi ed esilaranti sono i mugugni di risposta dei politici avvicinati all’uscita di Palazzo Madama da un falso cameraman BBC che chiedeva loro di rilasciare dichiarazioni, in inglese, sulla situazione italiana.
Più che mai attuale appare la celebre vignetta di Totò dinanzi al Duomo
di Milano, che interpella un vigile stranito dicendo «Noio volevàn savoire
l’indiriss», un francese maccheronico misto a milanese che il vigile ovviamente non capisce. Chi scrive ha anche sentito una volta un signore
italiano desideroso di sfoggiare il suo francese, chiedere a una commessa un «Pijam de nott», perché voleva comperare un pigiama!
> pagina 7
ATTUALITÀ
Record di rateizzazioni
per gli adempimenti fiscali
Vita Suprinity
Realizzazione di un abutment
implantare customizzato
mediante CAD/CAM
Risoluzione morfologico-estetica
di un incisivo laterale
Caso protesico L. Guzman
Montesilvano 2014:
ANTLO a quota 31!
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EVENTI
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MILANO 16-17-18 OTTOBRE 2014
4
ANTLO
Introduzione
Le migliori soluzioni CAM
3
TEKNOSCIENZA
C. Borromeo, M. Pedrinazzi
Il ripristino morfo-funzionale degli
elementi dentari compromessi rappresenta da sempre la sfida quotidiana del team approach del clinico
e odontotecnico, soprattutto nei casi
estetici. Il caso descritto sottolinea la
possibilità, attraverso accorgimenti
clinici e tecnici, di una risoluzione
protesica con un approccio miniinvasivo.
> pagina 8
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13
2
News & Commenti
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Profi lo dell’odontotecnico
FNOMCeO pubblica online il Documento ufficiale
GROUP EDITOR - Daniel Zimmermann
[[email protected]] +49 341 48 474 107
CLINICAL EDITOR - Magda Wojtkiewicz
Lab Tribune pubblica integralmente il Documento ufficiale del profilo dell’odontotecnico e rinvia per i commenti ai siti dei sindacati di categoria.
In generale positivi i commenti, ma diverse le sfumature e le interpretazioni. Agli Stati generali dell’odontoiatria c’erano comunque alcuni assenti:
gli odontotecnici e L’Associazione nazionale degli odontoiatri (AIO).
ONLINE EDITORS - Yvonne Bachmann; Claudia Duschek
COPY EDITORS - Sabrina Raaff; Hans Motschmann
PUBLISHER/PRESIDENT/CEO - Torsten Oemus
CHIEF FINANCIAL OFFICER - Dan Wunderlich
BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER - Claudia Salwiczek
Stati generali dell’odontoiatria,
Roma il 25 luglio 2014
Dopo aver esaminato le risultanze del dibattito attualmente in corso, sia in ambiti istituzionali che
politici, sul tema dell’istituzione del profilo professionale dell’odontotecnico, i firmatari del presente
documento hanno espresso piena disponibilità a
fornire il contributo della professione odontoiatrica per giungere a un obiettivo di riforma dell’attività odontotecnica la cui normativa tuttora risale
al R.D. n. 1334 del 1928. Gli Stati generali ritengono
auspicabile l’individuazione di nuovi percorsi
formativi concernenti l’attività di odontotecnico
per consentire l’aggiornamento delle conoscenze in questo delicato settore, alla luce anche dei
continui progressi della tecnologia che hanno
ampiamente modificato gli ambiti operativi e organizzativi degli odontotecnici. Gli Stati generali
evidenziano l’importanza dell’attività di odonto-
tecnico quale supporto imprescindibile per il migliore svolgimento della professione odontoiatrica
nel rispetto delle diverse competenze, che sono di
carattere tecnico e artigianale per gli odontotecnici, e di carattere strettamente sanitario per i legittimi esercenti dell’odontoiatria.
In questi ambiti spetta alle autorità istituzionali
pervenire all’individuazione di un corretto percorso formativo e didattico che possa rilanciare
l’attività di odontotecnico, nell’ambito di un rilancio generale delle attività produttive e artigianali,
quale elemento fondamentale per una vera ripresa sociale ed economia del paese.
Ufficio centrale odontoiatri
• Gianfranco Prada, presidente ANDI nazionale; Massimo Gaggero, vicepresidente ANDI
nazionale
• Giuseppe Renzo, presidente Commissione per
gli iscritti all’albo degli odontoiatri
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Sandro Sanvenero, segretario Commissione
albo odontoiatri
Raffaele Iandolo, componente Commissione
albo odontoiatri
Valerio Brucoli, componente Commissione
albo odontoiatri
Alessandro Zovi, componente Commissione
albo odontoiatri
Giuseppe Lo Giudice, coordinatore Commissione riforma delle professioni
Roberto Gozzi, coordinatore Commissione sulla
formazione e l’aggiornamento in odontoiatria
Antonella Polimeni, presidente Collegio dei
Docenti in Odontoiatria
Enrico Gherlone, presidente eletto del Collegio
dei Docenti in Odontoiatria
Marco Ferrari, presidente della Conferenza dei
presidenti dei corsi di laurea in Odontoiatria e
protesi dentaria
ODONTOIATRICA
Abrasivi a legante ceramico TIGER
EVENT MANAGER - Lars Hoffmann
EVENT SERVICES - Esther Wodarski
MEDIA SALES MANAGERS - Matthias Diessner (Key
Accounts); Melissa Brown (International); Peter Witteczek (Asia Pacific); Maria Kaiser (North America);
Weridiana Mageswki (Latin America & Brazil);
Hélène Carpentier (Europe)
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ACCOUNTING
Karen Hamatschek; Anja Maywald; Manuela Hunger
EXECUTIVE PRODUCER - Gernot Meyer
INTERNATIONAL EDITORIAL BOARD
Dr Nasser Barghi, USA – Ceramics
Dr Karl Behr, Germany – Endodontics
Dr George Freedman, Canada – Aesthetics
Dr Howard Glazer, USA – Cariology
Prof Dr I. Krejci, Switzerland – Conservative Dentistry
Dr Edward Lynch, Ireland – Restorative
Dr Ziv Mazor, Israel – Implantology
Prof Dr Georg Meyer, Germany – Restorative
Prof Dr Rudolph Slavicek, Austria – Function
Dr Marius Steigmann, Germany – Implantology
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Anno IV Numero 3, Settembre 2014
DIRETTORE RESPONSABILE
Patrizia Gatto
Nicolas Montecalvo (in foto), il nostro broker per la zona di Varese e
Verbania ci presenta un prodotto
versatile ed essenziale per il laboratorio odontotecnico specializza-
to nella lavorazione del disilicato
di litio, zirconia e ceramica. TIGER,
una nuova linea di abrasivi a legante ceramico con compattatura
del materiale superiore alla nor-
ma, per dar modo all’operatore di
utilizzare una pressione operativa
decisamente leggera, ottenendo in
ogni caso una perfetta rifi nitura
con l’unico passaggio.
COMITATO SCIENTIFICO
Franco Fares
Giuseppe Mignani
Andrea Puntoni
Luigi Scaiola
Salvatore Sgrò
James Tollardo
Antonio Torella
CONTRIBUTI
M. Boccaletti, C. Borromeo, L. Guzman, T. Lachkar,
M.H. Jürgen Lange, M. Pedrinazzi
REDAZIONE ITALIANA
Tueor Servizi Srl - [email protected]
Ha collaborato: Rottermaier - Servizi Letterari (TO)
STAMPA
RDierichs Druck+Media GmbH
Frankfurter Str. 168, 34121 Kassel, Germany
COORDINAMENTO DIFFUSIONE EDITORIALE
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che si adattano egregiamente alla
rifi nitura dei particolari più piccoli
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con materiali cosiddetti “difficili
da lavorare” riesco, proponendo le
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Copia singola: euro 3,00
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Attualità
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
3
A luglio record di rateizzazioni per gli
adempimenti fiscali: 156 mila richieste
Nel 2015 piano dei pagamenti dilazionati direttamente nella cartella
La rateizzazione si conferma lo strumento più utilizzato dai contribuenti per pagare le cartelle. Nel mese di luglio si è registrato il record di 156 mila richieste, con una media settimanale pari a circa il
doppio di quella registrata nei primi 6 mesi dell’anno. Ad oggi sono
attive 2,4 milioni di rateazioni per un controvalore di 26,6 miliardi
di euro. Più della metà delle riscossioni di Equitalia oggi avviene
tramite il pagamento dilazionato.
Circa 76,9% delle rateizzazioni in essere riguarda persone fisiche,
il restante 23,1% società e partite IVA. Considerando gli importi, il
65,9% è stato concesso a imprese e il 34,1% a persone fisiche. Il 70,8%
delle rateizzazioni riguarda debiti fino a 5 mila euro, il 26,2% debiti
tra 5 mila e 50 mila euro e il 2,9% oltre 50 mila euro.
La Lombardia guida la classifica delle regioni con oltre 384 mila
rateizzazioni attive per un importo di 5,5 miliardi di euro, seguita
dal Lazio (305 mila per un importo di 3,7 miliardi), dalla Campania
(265 mila per un importo di 3,2 miliardi di euro) e dalla Toscana (231
mila per un importo di 1,9 miliardi).
Numerosi i commenti comparsi su tutti i giornali, forse un po’ trascurati visto il periodo (18 agosto scorso) tradizionalmente di riposo in Italia per cittadini e imprese.
Sul sito lastampa.it/economia, ad esempio, si riportano i commenti
Il vademecum
sulle rate
I contribuenti hanno a disposizione
condizioni particolarmente favorevoli
per il pagamento a rate delle cartelle.
È possibile ottenere un piano di rateizzazione straordinario fino a 120 rate
(10 anni) oppure un piano ordinario a
72 rate (6 anni). L’importo minimo di
ogni rata è, salvo eccezioni, pari a 100
euro. I piani sono alternativi per cui, in
caso di mancata concessione di una dilazione straordinaria, si può chiedere
una rateazione ordinaria. Finché i pagamenti sono regolari, il contribuente
non è più considerato inadempiente
e può ottenere il Durc e il certificato
di regolarità fiscale per poter lavorare con le pubbliche amministrazioni.
Inoltre, il contribuente che paga a rate
è al riparo da eventuali azioni cautelari o esecutive (fermi, ipoteche, pignoramenti).
Come ottenere fino a 120 rate
In caso di grave e comprovata situazione di difficoltà legata alla congiuntura
economica ed estranea alla propria
responsabilità, i contribuenti possono
chiedere di pagare secondo un piano
straordinario che può arrivare fino
a un massimo di 120 rate (10 anni). I
criteri per ottenere un piano straordinario di rateizzazione sono contenuti
in un apposito decreto del Ministro
dell’Economia e delle Finanze, che stabilisce il numero di rate concedibili in
base alla disponibilità economica del
richiedente. Presentando una domanda motivata, si possono ottenere più
di 72 rate quando l’importo della singola rata è superiore al 20% del reddito
mensile del nucleo familiare. Questo
parametro è valido anche per le ditte
individuali. Per le altre imprese, invece, la rata deve essere superiore al 10%
del valore della produzione mensile e
deve essere garantito un indice di liquidità adeguato (compreso tra 0,5 e 1).
di Rosario Trefiletti (Federconsumatori) ed Elio Lannutti dell’Adusbef: «Un campanello di allarme per le
associazioni dei consumatori».
Sottolinea il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi: «Sono la fotografia di un Paese stremato, ben
oltre i soli effetti cagionati dalla crisi internazionale
e dalla recessione interna: se così tante famiglie e
aziende non riescono a onorare le scadenze con il
fisco, vuol dire che tutto il sistema non funziona.
Dilazionare i pagamenti dei tributi può essere utile,
nell’immediato, per dare ossigeno in frangenti assai
complicati, come può essere la perdita di un lavoro o
una crisi aziendale. Tuttavia, le rate non fanno altro
che rimandare l’appuntamento con i versamenti di imposte, denaro che lo Stato, prima o poi, pretende con tanto di interessi. La
situazione di fronte alla quale ci troviamo, pertanto, impone una
seria riflessione al governo e al Parlamento, in modo che sia avviato quanto prima un piano serio e concreto volto all’abbattimento
della pressione tributaria». Proseguono le iniziative di Equitalia
per semplificare gli adempimenti fiscali. Nel 2015 cominceranno a
essere notificate le cartelle con allegati i piani di rateizzazione precompilati del debito che possono essere concessi in
base ai parametri previsti dalla legge.
Come ottenere fino a 72 rate
Per debiti fino a 50 mila euro è tutto
più semplice e veloce: si può ottenere
un piano ordinario di rateizzazione
compilando un modulo disponibile
sul sito internet www.gruppoequitalia.it e presso gli sportelli di Equitalia, e
riconsegnarlo a mano oppure spedirlo
con raccomandata con ricevuta di ritorno. Per importi oltre 50 mila euro è
sufficiente allegare alcuni documenti
che dimostrino lo stato di difficoltà
economica. È possibile richiedere rate
variabili e crescenti, anziché rate costanti, in modo da poter pagare meno
all’inizio nella prospettiva di un miglioramento della condizioni economiche.
Proroga e decadenza
I piani di rateizzazione, ordinari e
straordinari, possono essere prorogati
una sola volta. In entrambi i casi si può
chiedere una proroga ordinaria (in
ulteriori 72 rate) oppure, in presenza
dei requisiti previsti, una straordinaria (massimo 120 rate). Si decade dal
beneficio della rateazione in caso di
mancato pagamento di 8 rate anche
non consecutive.
Come presentare la domanda
La domanda, comprensiva della documentazione necessaria, inclusa copia
del documento di riconoscimento, si
può presentare tramite raccomandata
con ricevuta di ritorno oppure a mano
presso uno degli sportelli dell’agente
della riscossione competente per territorio o specificati negli atti inviati
da Equitalia. I moduli sono disponibili
sul sito www.gruppoequitalia.it, nella
sezione “Rateizzare”, e presso tutti gli
uffici sul territorio.
Fonte: Comunicati stampa
Equitalia, 18 agosto 2014
Il contribuente potrà scegliere di saldare in un’unica soluzione oppure aderire al piano di pagamento più adatto alle sue esigenze e
alle sue disponibilità economiche.
Si tratta di un nuovo passo avanti per migliorare il rapporto con i
contribuenti che non dovranno più recarsi allo sportello o simulare il piano di ammortamento dal sito Internet, ma potranno avere
a disposizione tutti gli elementi per decidere come pagare contestualmente alla notifica della cartella.
Fonte: Equitalia, Comunicato del 18 agosto 2014
4
WEB ARTICLE
Teknoscienza
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Vita Suprinity: un caso clinico
Od. M. Hans Jürgen Lange
La ceramica al silicato di litio rinforzata con biossido di zirconio
(ZLS) è una nuova vetroceramica
ad alte prestazioni con caratteristiche eccellenti quali resistenza
e affidabilità elevate, distribuita
dalla Vita Zahnfabrik con la denominazione Vita Suprinity in
geometria LS-14 (18 x 14 x 12 mm)
per i sistemi Cerec e inLab MC XL,
nei colori 0M1, A1, A2, A3, A3.5, B2,
C2 e D2. I blocchetti sono dispo-
nibili in due livelli di traslucenza: T (= Translucent) e HT (= High
Translucent).
Caso clinico
Il paziente, di oltre cinquant’anni, è
giunto all’osservazione del dr. Christopher Igiel presso il reparto di
odontoiatria maxillo-facciale della
facoltà di Medicina di Mainz.
Erano presenti – soprattutto sulle superfici palatali e occlusali dei
Fig. 1 - Situazione iniziale.
Fig. 4 - Progettazione nell’arcata superiore con l’inLab Software V 4.2.
Fig. 7 - Corone superiori completamente cristallizzate sul modello.
denti superiori – forti fenomeni di
abrasione, che hanno comportato
un abbassamento dei rapporti occlusali (Fig. 1).
Il paziente lamentava sensibilizzazione in corrispondenza delle aree
cervicali, dove la dentina era già
parzialmente scoperta. Complessivamente la dentatura presentava
evidenti macchie marroni di decolorazione.
Era auspicato un leggero rialzo del
morso per il rispristino della situazione occlusale originaria. Per
il paziente era importante sia un
miglioramento estetico che una
riabilitazione protesica economicamente conveniente.
Materiale di elezione
È stata progettata una riabilitazione dell’arcata superiore da 15 a 26 e
dell’arcata inferiore da 36 a 45 con
corone singole in Vita Suprinity.
Fig. 2 - Preparazione arcata superiore.
Fig. 5 - Progettazione nell’arcata inferiore.
Fig. 8 - Corone inferiori completamente cristallizzate sul modello.
Fig. 10 - Cut-back delle corone superiori da 13 a 23 per l’individualizzazione con Vita VM 11.
Per questo caso Vita Suprinity era
il materiale di elezione, perché consente restauri con giochi cromatici
naturali con la sola individualizzazione dopo cut-back – e quindi una
efficiente alternativa riabilitativa
rispetto al rivestimento completo.
Il materiale è inoltre autorizzato
sia per riabilitazioni nei frontali
che nei posteriori.
>
pagina 5
Fig. 3 - Preparazione arcata inferiore.
Fig. 6 - Corone completamente anatomiche fresate in Vita Suprinity.
Fig. 9 - Prova in bocca.
Fig. 11 - Caratterizzazione con i supercolori Vita Akzent Plus.
Teknoscienza
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
<
pagina 4
Rispetto alle vetroceramiche tradizionali offre una resistenza maggiore, che costituisce una buona
base per il rialzo del morso.
Procedimento di realizzazione
Fig. 12 - Risultato finale
in bocca al paziente.
ture. Che non sia necessaria pasta
di supporto o simili in fase di cottura comporta, soprattutto in caso
di una riabilitazione estesa come
questa, un significativo risparmio
di materiale e tempo.
Last but not least, la nuova vetroceramica convince per le sue caratteristiche estetiche. Con Vita VM 11 è
disponibile una ceramica di rivestimento di elevato valore e facile
impiego, sviluppata espressamente
per Vita Suprinity e che assicura la
consueta alta qualità Vita VM.
VITA SUPRINITY ® – vetroceramica. Rivoluzionaria.
La nuova vetroceramica ad alte prestazioni rinforzata con biossido di zirconio.
sicura
estremamente
resistente
abile
affid
AY6
Li2O
3448 I
Le 22 corone sono state realizzate con il sistema Sirona inLab MC
XL. In primo luogo si è proceduto
alla scansione del modello mascellare della preparazione con la
inEos Blue (Figg. 2 e 3). Sono stati
quindi eseguiti la configurazione
completamente anatomica delle
corone con l’inLab-Software V 4.2
utilizzando la progettazione biogenerica (Figg. 4 e 5) e il fresaggio
da blocchetti Vita Suprinity, colore A2 e livello di traslucenza T.
Non sono stati usati blocchetti ad
alta traslucenza per evitare che le
decolorazioni presenti sul lato linguale e palatale dei monconi potessero trasparire, compromettendo il quadro complessivo. Il tempo
di fresaggio è stato di 10-12 minuti
per corona.
Le corone allo stato ancora trasparente sono state adattate sul modello (Fig. 6).
Si è quindi proceduto alla cottura di cristallizzazione in un forno
Vita Vacumat 6000 M e alla prova
in bocca per controllare i punti di
contatto (Figg. 7-9).
Per la cottura sono state seguite le
indicazioni del produttore. Come
raccomandato, le corone sono state posizionate su perno di platino,
non occorrono paste di supporto
per la cottura. Abbiamo quindi
effettuato un moderato cut-back
delle corone frontali da canino a
canino (Fig. 10) – ZLS si lavora agevolmente sia allo stato precristallizzato che completamente cristallizzato – e applicato e cotto masse
smalto e Transpa Vita VM 11.
Abbiamo quindi riprodotto decolorazioni cervicali, scurendo leggermente tutte le corone a partire dalla zona cervicale con i supercolori
Vita Akzent Plus (Fig. 11). Allo stato
precristallizzato è possibile non
solo adattare, ma anche eseguire
correzione di forma e di superficie,
ad esempio profili, e caratterizzare
cromaticamente con la tecnica di
pittura. In tal modo è sufficiente
una sola cottura.
La Figura 12 mostra il risultato in
bocca al paziente dopo fissaggio
adesivo.
SiO2
Esperienze
Utilizziamo Vita Suprinity spesso
e volentieri, perché è una vetroceramica eccellente con numerosi
pregi. Tra i maggiori vantaggi vi è
l’elevata caricabilità del materiale,
che tra l’altro è significativa per il
successo clinico nel lungo periodo.
Anche la semplicità d’uso durante la lavorazione è da evidenziare.
Considero particolarmente favorevole la stabilità di cottura, con
conseguente abolizione di specifici
supporti di cottura.
Nel nostro laboratorio abbiamo
eseguito autonomamente dei test e
verificato che Vita Suprinity mantiene effettivamente la stabilità di
forma anche dopo numerose cot-
5
VITA SUPRINITY è un materiale della nuova generazione di
ed eccezionale affidabilità. La struttura particolarmente
vetroceramiche per CAD/CAM. In questo innovativo materiale
omogenea assicura semplicità di lavorazione e riproducibi-
ad elevate prestazioni, per la prima volta la vetroceramica
lità dei risultati. VITA SUPRINITY convince inoltre per l'am-
viene rinforzata con biossido di zirconio. Il materiale offre
pia gamma di indicazioni. Per ulteriori informazioni consultare:
quindi alta resistenza, sicurezza del processo di lavorazione
www.vita-suprinity.com
facebook.com/vita.zahnfabrik
Per informazioni: VITA ITALIA srl, tel. 02 9039261, e-mail [email protected]
6
WEB ARTICLE
Teknoscienza
WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Realizzazione di un abutment implantare
customizzato mediante CAD/CAM
Una soluzione specifica per ogni caso clinico
T. Lachkar
La molteplicità e la sofisticatezza
nell’ambito degli elementi protesici in
implantologia permettono al professionista di fare la scelta appropriata
alle particolarità cliniche di ciascun
caso. Se il clinico sceglie un abutment
implantare standard, l’odontotecnico
dovrà eseguire delle modifiche, il che
implica una considerevole perdita di
precisione e di tempo. Inoltre, con tali
abutment è difficile creare un profilo
di emergenza anatomico, in quanto non possono essere modificati, e
la base dell’abutment non può essere cambiata. Questa osservazione è
ugualmente applicabile all’angolazione, che può anche essere selezionata
di default. Un abutment customizzato
realizzato mediante CAD/CAM è la soluzione più precisa e semplice per un
risultato ottimale. L’abutment viene
progettato in modo individuale al fine
di assicurare l’omogeneità dello spessore dei materiali e quindi la resistenza
globale della protesi. In questo caso,
l’odontotecnico ha massima libertà in
termini di progettazione al fine di creare un abutment con profilo di emergenza e angolazione ottimali. In questo
modo, l’abutment viene progettato e
realizzato in modo specifico per ciascun paziente.
Il titanio è ormai considerato un materiale di riferimento in implantologia,
e questo grazie alle sue caratteristiche
biomeccaniche e alla sua biocompatibilità. Oggi, possiamo trarre vantaggio
da più di 40 anni di esperienza clinica e di ricerca in implantologia. Gli
abutment customizzati possono essere realizzati in titanio, zirconia o materiali ibridi, come la combinazione tra
titanio e zirconia, che in alcune circostanze cliniche migliora l’estetica delle
aree visibili, pur rispettando i requisiti
di biocompatibilità e biomeccanica.
Applicazione di un ponte a
quattro elementi su tre abutment
implantari anatomici
Caso clinico
Un uomo di 40 anni si è presentato nel
nostro studio per un trattamento. Non
presentava particolari condizioni mediche né alcuna controindicazione al
posizionamento di impianti. Nel 2009,
il paziente era stato sottoposto a rialzo di seno (un incremento di volume
osseo mascellare e dislocazione della
membrana del seno per assicurare il
successo implantare grazie all’incremento dell’altezza ossea disponibile) in
ospedale, prima del posizionamento di
impianti per la sostituzione degli elementi 15-17. Il decorso post-operatorio
(dolore, edema ecc.) aveva fatto sì che
il paziente fosse assolutamente contrario a un altro intervento di questo tipo
sul lato opposto della bocca.
Nel corso di un appuntamento nell’ottobre 2011, riuscii a persuadere il paziente ad accettare il trattamento implantare. Suggerii di rimuovere prima
di tutto il ponte a tre elementi sui denti
23-25 e di estrarre quindi le radici di 23 e
25, applicare una protesi lo stesso giorno dell’estrazione, per poi proseguire
con il posizionamento di tre impianti
nella regione 23-25, l’estrazione del
dente 26 e l’applicazione di un ponte a
quattro elementi come soluzione protesica definitiva.
Dato che l’altezza dell’osso disponibile
intorno al dente 26 era insufficiente,
non avrei posizionato un impianto in
quell’area, bensì un’estensione dentale
(altrimenti sarebbe stato essenziale un
rialzo di seno). Il piano di trattamento
venne accettato dal paziente due settimane dopo e i denti 23 e 25 vennero
estratti alla fine del mese. La seduta
per il posizionamento degli impianti
venne fissata per il 10 gennaio 2012:
furono posizionati due impianti (NobelReplace RP, Nobel Biocare) con un
diametro di 4,3 mm e una lunghezza
di 13 mm nei siti 23 e 24, e un impianto
(NobelReplace WP) con diametro 5 mm
e lunghezza 10 mm nel sito 25. Il dente
26 venne estratto quello stesso giorno,
senza posizionamento di un impianto,
come già menzionato.
Nel maggio 2012, sono state rilevate le
impronte a livello dell’impianto (tecnica d’impronta a cucchiaio aperto) e
l’occlusione del paziente è stata rilevata mediante silicone e un bite. A causa
dei limiti legati all’angolazione degli
impianti nelle regioni 24 e 25, ho optato per abutment in titanio.
L’angolazione dell’impianto nella re-
Fig. 1 - Corona singola su un abutment anatomico in titanio.
Figg. 2-3 - Progettazione CAD/CAM degli abutment in
laboratorio.
Fig. 4 - Immagine CAD/CAM che mostra la struttura secondo
gli abutment.
Fig. 5 - Rx di controllo degli abutment applicati.
Figg. 7-8 - Gli abutment in situ. Notare il lieve pallore della membrana mucosa gengivale
che indica un buon adattamento subgengivale.
gione 23 permetteva l’inserimento di
un abutment in titanio-zirconia per
un buon grip gengivale e un miglior
risultato estetico. Dieci giorni dopo, sugli impianti sono stati avvitati con un
torque di 35 N due abutment in titanio
(ANA. T, Laboratoire Dentaire Crown
Ceram) e un abutment in titanio-zirconia (ANA. TZ, Laboratoire Dentaire
Crown Ceram) e sigillati con composito. È stata eseguita una regolazione dei
punti di contatto e dell’occlusione, seguita dalla cementazione di un ponte
in ceramica con sottostruttura in zirconia. Tre giorni dopo è stata eseguita
una visita di follow-up.
Tecnica
Per questo caso, è stato possibile utilizzare abutment in materiali differenti
in base all’angolazione dell’impianto:
titanio per le angolazioni pronunciate e
una combinazione di titanio e zirconia
per l’angolazione senza limiti particolari. Sarebbe stato possibile utilizzare
un abutment in titanio anche per l’impianto nella regione 23, ma ho optato
per un abutment in titanio-zirconia
per ottenere un miglior risultato estetico nella regione anteriore: luminosità, traslucenza e nessun margine in
metallo visibile. Gli elementi protesici
customizzati CAD/CAM e gli abutment
rispecchiano l’anatomia dentale e permettono un inserimento estremamente preciso di un ponte sugli impianti. Il mantenimento parodontale è
quindi più semplice grazie alla facilità
di accesso dello spazzolino negli spazi
interdentali predeterminati. La semplicità della procedura permette di risparmiare una considerevole quantità
di tempo: non sono necessarie modifiche, il ponte viene inserito immediatamente, solitamente l’occlusione risulta
ideale ed è possibile ottenere una mag-
Fig. 6 - Immagine panoramica e simulazione 3D degli
impianti.
Figg. 9-10 - Risultato finale.
gior precisione. Inoltre, sono necessari
solo due appuntamenti: uno per la
rilevazione dell’impronta e l’altro per
l’applicazione del ponte.
Il punto di vista dell’odontotecnico
Quando il laboratorio (Laboratoire
Dentaire Crown Ceram) ha ricevuto
questo caso, ci è stato chiesto di realizzare tre abutment anatomici customizzati con un’interfaccia in titanio
per un adattamento individuale e più
preciso, rispettando i requisiti di biocompatibilità e biomeccanica, e una
parte coronale in zirconia per un miglior risultato estetico. Una volta colato il modello, abbiamo determinato
che la considerevole angolazione degli
impianti nelle regioni 24 e 25 e la loro
posizione poco profonda nel tessuto
presentavano difficoltà per quanto riguarda la progettazione di abutment
in titanio-zirconia. Il dottor Lachkar
ci ha spiegato che in questo caso (ovvero, paziente riluttante a sottoporsi
a una chirurgia implantare) era stato
obbligato a posizionare gli impianti
nell’osso disponibile e non necessariamente nella situazione ideale secondo
una pianificazione protesica. In questo
caso, l’interfaccia in titanio avrebbe superato considerevolmente la superficie
buccale e quindi sarebbe stato necessario ridurla. La superficie adesiva sarebbe stata limitata, il che avrebbe portato
a una notevole perdita di resistenza
meccanica. Abbiamo quindi deciso di
usare un abutment in titanio realizzato da un singolo blocco e progettato in
modo specifico per permettere tali sostanziali angolazioni dei denti 24 e 25.
Per il dente 23, l’angolazione dell’impianto permetteva un abutment in
titanio-zirconia, che è stato preferito a
un abutment in titanio, per un miglior
risultato estetico.
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News & Commenti
7
Do you speak English?
Quando non basta rispondere “yes” oppure “ok”
<
pagina 1
Però, l’inglese, forse per un malinteso complesso di inferiorità, pochi ammettono di
non saperlo. E alla domanda classica «Do you speak english» tutti rispondono invariabilmente «Yeees». Ma non basta rispondere «sì», annuire con la testa ripetendo
«ok», per padroneggiare una lingua che facile non è, checché se ne dica, anche se la
grammatica è relativamente semplice. Ma di chi è la colpa di un’ignoranza così dif-
fusa? Naturalmente della scuola, di un metodo di insegnamento a pappagallo, con
la cosiddetta “total immersion”. Per imparare l’inglese (o altra lingua), si dice, basta
mandare a memoria un po’ di frasi fatte (classica “The cat is on the table”), riempire i
puntini dei quiz, inserire le crocette, come in una settimana enigmistica, aggiungere
una bella (e costosa) “total immersion” in un paese di lingua inglese e voilà, il gioco è
fatto: «Yes, I speak English».
Il problema riemerge però quando si deve telefonare o quando si affrontano dei dia-
Nobel Biocare Symposium
Riccione, 23/25 ottobre 2014
%QOKVCVQ5EKGPVKƂEQ
Chairman Mauro Merli
Enrico Agliardi
Giancarlo Barducci
4QDGTVQ$QPƂINKQNK
Luca Francetti
Luigi Galasso
Stefano Gracis
Federico Gualini
Giuseppe Luongo
Domenico Massironi
Stefano Panigatti
Davide Riva
Eugenio Romeo
Registratevi su
www.simposionobel2014.it
loghi approfonditi, un congresso, una
conferenza, dove gli “yes”, gli “ok” e le
frasi fatte tipo “The cat is on the table”
chiaramente non bastano. Ed ecco allora affiorare, tra mugolii, schiarimenti
imbarazzati di voce, pause penose e ricerca affannosa di termini che vengono
goffamente italianizzati, il divario tra la
propria buona cultura professionale e
le capacità di espressione in una lingua
che, piaccia o no, è sempre più presente,
sempre più necessaria e invasiva. Con la
triste, amara, conseguenza che chi non
la sa, è “out”, candidato a un sottile (ma
neanche tanto) complesso di inferiorità. Un po’ come non saper maneggiare
un computer o un telefonino d’ultima
generazione. La premessa per dire che
forse sarebbe giunto il momento di “fill
the gap”, ossia riempire la lacuna, colmando il divario tra l’essere (un colto
e stimato) professionista e un parlare
inglese “ragionato”, che non si basi solo
sulla memoria pappagallesca, ma su
formule quasi matematiche che spieghino una buona volta perché si dice «I
don’t speak English» e non «I not speak
English» o simili. Per impadronirsi di un
linguaggio che non faccia più sorridere
l’interlocutore straniero (anche se, per
cortesia, egli non lo darà a vedere) e avviare un dialogo più facile e proficuo,
occorrerà quindi abbandonare l’approccio pappagallesco, consapevoli che
la mente è fatta più per ragionare che
per ritenere.
In termini più filosofici occorre passare dall’universale al particolare, e non
l’inverso, come si fa ora. Occorre, cioè,
partire dalla regola e arrivare alla sua
applicazione, e non dalla applicazione
alla regola, secondo un processo che
solo apparentemente è più facile ed immediato. In realtà, imparare una lingua
con questo secondo sistema è come pretendere, ad esempio, che la segretaria di
un avvocato metta insieme una memoria difensiva solo perché, sotto dettatura
ne ha scritte tante, o che un’assistente
alla poltrona curi una carie avendolo visto fare centinaia di volte. Nulla di nuovo
sotto il sole, ovviamente, perché è il metodo che si seguiva anni fa, prima di una
riforma che di fatto ha contribuito ad
aumentare l’ignoranza della lingua e a
impoverire tante famiglie, arricchendo
nel contempo tante scuole.
Per quanto riguarda in particolare i professionisti della sanità (medici e odontoiatri), va da sé che all’apprendimento
di base, tradizionale, ragionato, si aggiunga in un secondo momento quello
dei termini medico-odontoiatrici corrispondenti. A questo punto e solo a questo punto la permanenza in un Paese di
lingua inglese sarà utile per far pratica
di quel che si è imparato. Andarci prima
per fare la famosa total immersion, è
solo lo spunto di una costosa vacanza
all’estero.
Massimo Boccaletti
8
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Teknoscienza
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Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Risoluzione morfologico-estetica di un incisivo
laterale: approccio mini-invasivo
Carlo Borromeo*, Massimo Pedrinazzi**
*Odontotecnico in Monza e Brianza **Odontoiatra in Milano
pagina 1
la presenza del perno in metallo occupi la
maggior parte del moncone dentale residuo.
Insieme al paziente si valuta la necessità di
Il paziente maschio di 45 anni si presenta
alla nostra osservazione per un problema
estetico a carico dell’incisivo laterale superiore destro (12) eseguito qualche anno prima (Fig. 1). La richiesta del paziente era quella di avere un elemento dentario più simile
al controlaterale sia nell’aspetto morfologico-colore (estetico) sia nella componente
tissutale a livello del margine gengivale. Il
paziente inoltre richiedeva un trattamento
veloce e non altamente invasivo.
All’E.O. (Fig. 2) si evidenzia un elemento
protesico in metal-free del 12 incongruo da
un punto di vista estetico e con un processo
infiammatorio a livello marginale determinato da una scarsa precisione della corona e
il non rispetto dell’ampiezza biologica. L’aspetto radiografico (Fig. 3) evidenzia la presenza di un perno in metallo e una terapia
endodontica senza sintomatologia da parte
del paziente.
Dopo un colloquio con il paziente sulle diverse possibilità terapeutiche, soprattutto
legate all’incognita di non sapere che tipo
di moncone dentale residuo avremmo potuto trovare dopo la rimozione della corona,
si decide in accordo con il paziente di iniziare la terapia cercando di rispettare una
tempistica veloce e non altamente invasiva. Iniziata la terapia, alla rimozione della
corona metal-free (Fig. 4) si evidenzia come
Fig. 1 - Situazione iniziale.
Fig. 2 - Dettaglio dell’elemento 12.
Fig. 3 - Aspetto radiografico.
Fig. 4 - Aspetto del moncone dopo la rimozione
della corona metal-free.
Fig. 6 - Modelli in articolatore per ceratura.
Fig. 7 - Ceratura d’analisi elemento 12.
Fig. 8 - Prova della ceratura nel cavo orale.
Fig. 9 - Particolare della ceratura.
Fig. 10 - Particolare della ceratura.
Fig. 11 - Mascherina in silicone palatale della
ceratura.
Fig. 12 - Mascherina in silicone vestibolare.
Fig. 13 - Mascherina in silicone vestibolare (sezione
verticale).
Fig. 14 - Visione laterale mascherina vestibolare.
Fig. 15 - Terapia endodontica. Isolamento del
campo con diga di gomma.
Fig. 16 - Visione del canale endodontico con
microscopio operativo a 16X.
<
Descrizione caso
eseguire una estrusione ortodontica al fine
di poter avere un maggior supporto dentale
e ripristino dell’ampiezza biologica, come
garanzia di stabilità a lungo termine dell’elemento dentario protesico finale.
Di fronte al diniego del paziente si decide di
applicare tutte le tecniche e gli accorgimenti clinici per cercare di ottenere un risultato
estetico accettabile, nel rispetto dell’aspetto
clinico-biologico e tecnico. L’utilizzo del microscopio operativo in tutte le fasi cliniche
consentirà di tenere sotto controllo ogni
minimo dettaglio al fine di risparmiare più
possibile tessuto dentale residuo e sfruttare
al massimo le tecniche adesive.
>
pagina 9
Fig. 5 - Aspetto del moncone dopo la rimozione del
perno in metallo. Si noti la mancanza di struttura
dentale residua.
Teknoscienza
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Fig. 17 - Preparazione del canale con strumenti
ultrasonici utilizzando microscopio operativo 16X.
Fig. 18 - Aspetto del moncone prima della
ricostruzione post-endodontica a 16 ingrandimenti.
Fig. 19 - Ricostruzione post-endodontica con
utilizzo di perno in fibra di vetro.
Fig. 20 - Utilizzo della mascherina guida per la
preparazione. Visione frontale.
Fig. 24 - Preparazione modello di lavoro.
Fig. 21 - Utilizzo della mascherina guida per la
Fig. 22 - Preparazione del moncone con utilizzo del
Fig. 23 - Rifinitura con strumenti ultrasonici e sotto
preparazione. Visione laterale.
microscopio operativo a 16X.
alto ingrandimento 16X.
Fig. 25 - Modello di lavoro.
Fig. 26 - Prova cappetta struttura.
Fig. 27 - Controllo livello di precisione sotto
ingrandimento 16X.
9
Fig. 28 - Stratificazione cappetta con l’aiuto della
mascherina in silicone.
Fig. 32 - Risultato estetico finale.
Fig. 29 - Verifica forma con vernice aurea.
<
pagina 8
Fase operativa
Una volta rimosso il perno (Fig. 5) prima di
iniziare la fase ricostruttiva del moncone
viene rilevata un’impronta al fine di poter
eseguire una ceratura diagnostica. Arrivano
in laboratorio le impronte in alginato del paziente dopo aver tolto la corona in ceramica
e il perno e, contemporaneamente, le foto
con la corona ancora nel cavo orale e la prescrizione del clinico con segnalate le criticità
del paziente rispetto la sua corona e quello
che lui vorrebbe migliorare (forma-colore)
(Fig. 6). Dopo aver valutato con il clinico e
il paziente le rispettive richieste, procedo ad
una ceratura d’analisi con una cera specifica
idonea per questo, con la possibilità di poter
essere anche provata direttamente in bocca
(Fig. 7).
A questo punto vengono mandati in studio
i modelli con la ceratura dove viene provata
direttamente nel cavo orale e si faranno le
verifiche del caso; se necessario eseguiamo
le modifiche direttamente in studio (Fig. 8).
Una volta verificata e accettata la ceratura, i
modelli ritornano in laboratorio, dove si ricontrolla che il laterale in cera arrivi integro
in tutte le sue parti (Figg. 9, 10). Una volta ri-
Fig. 30 - Particolare della corona in ceramica e
della ceratura.
posizionato il dente sul modello, eseguo delle
mascherine in silicone palatale, vestibolare e
sezionali, che riprodurranno esattamente la
forma e i volumi del dente modellato e serviranno al clinico per il rifacimento del perno
radicolare e a me per eseguire perfettamente
il dente come è stato fatto e provato, aiutandomi anche nella stratificazione e dare degli spessori idonei alla cappetta in disilicato
(Figg. 11-14). Dopo aver isolato il campo con la
diga di gomma (Fig. 15) grazie all’utilizzo del
microscopio operativo (Fig. 16) viene preparato il canale con utilizzo di strumenti ultrasonici (Fig. 17) per permettere una migliore
detersione del canale e aumentare le potenzialità adesive della ricostruzione post-endodontica (Fig. 18).
Per la ricostruzione post-endodontica è stata utilizzata una tecnica adesiva utilizzando
un perno in fibra di vetro (Fig. 19). L’utilizzo
della mascherina guida in silicone, preparata sulla base cera diagnostica, permetterà di
eseguire una preparazione del moncone nel
rispetto degli spazi ideali-corretti per la ceramica (Figg. 20, 21). Anche in questo caso,
l’utilizzo del microscopio operativo durante la preparazione (Fig. 22) e la rifinitura del
Fig. 31 - Particolare dell’elemento 12 terminato.
moncone eseguita con strumenti ultrasonici (Fig. 23) ci consentirà di risparmiare il più
possibile la struttura dentale residua e allo
stesso tempo alzare e migliorare il livello di
precisione, indispensabile per la buona riuscita del risultato finale.
L’impronta di precisione è stata eseguita con
la tecnica del doppio filo utilizzando un polietere a doppia viscosità e inviata al laboratorio
per la fase tecnica. Successivamente è stato
allestito un elemento provvisorio, ribasato in
bocca con resina acrilica, dopo aver preparato
il perno e passata la fase di condizionamento
dei tessuti con un provvisorio eseguito sulle
indicazioni della ceratura. Arriva in laboratorio l’impronta definitiva, e dopo averla controllata, pulita e disinfettata, eseguo il modello di lavoro (Figg. 24, 25) su cui viene costruita
la cappetta in disilicato. La struttura (cappetta) viene provata in bocca per controllare il
livello di precisione. Livello precisione verificato non solo con l’utilizzo di pasta rilevatrice
ma anche attraverso una visione diretta con
il microscopio a 16X (Figg. 26, 27). Dopo aver
provato la cappetta in disilicato nel cavo orale e avuto la conferma della sua precisione da
parte del clinico, comincio la stratificazione
aiutandomi con le mascherine in silicone
(Fig. 28).
Alla fine delle stratificazioni e cotture, comincio la fase della rifinitura durante la quale,
con l’aiuto di polvere aurea, controllo la forma
del dente che sto eseguendo (Fig. 29). Dopo
la rifinitura e lucidatura, l’elemento appena
eseguito viene consegnato allo studio e viene
provato. Se tutto risulta corretto e preciso si
procede alla cementazione (Fig. 30, 31). Una
volta controllato il risultato estetico-funzionale e soddisfatte le aspettative del paziente,
l’elemento protesico metal-free viene cementato con un cemento resinoso di ultima generazione (Fig. 32).
Conclusioni
La difficoltà di questo caso clinico che ha
aperto un ventaglio di opzioni terapeutiche,
rappresenta molto spesso l’aspetto più impegnativo nella pratica clinica. L’utilizzo di
tecniche mini-invasive, la possibilità di operare ad alto ingrandimento in tutte le fasi
cliniche e un team approach affiatato ha
consentito la risoluzione del caso, andando
incontro alle aspettative del paziente.
10 L’Intervista
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Premio internazionale Rhein83
Nel 2014 la Rhein83 ha organizzato la prima edizione del “Premio internazionale Rhein83”. Le sistematiche Rhein sono conosciute ed utilizzate in oltre 90 paesi. Nel desiderio di dare
ulteriore visibilità ai numerosi odontotecnici che usano le
sistematiche Rhein è stata organizzata la I edizione internazionale. La giuria ha ritenuto meritevole di particolare attenzione quello proposto da Leonardo Guzman, odontotecnico
spagnolo, che da alcuni anni conosce e utilizza i prodotti
Rhein83. Leonardo e la moglie, anche lei odontotecnico, sono
stati invitati in Italia in occasione di “Amici di Brugg 2014”. La
Redazione di Lab Tribune ha intervistato il sig. Guzman.
Sig. Guzman a maggio, in occasione di “Amici di Brugg”, lei è stato
proclamato il vincitore della I edizione del “Premio internazionale Rhein83”.
Da quanti anni conosce e usa le sistematiche Rhein?
Ho conosciuto la sistematiche Rhein due anni fa sfogliando cataloghi e depliant pubblicitari che ho visto negli uffici di un distributore di Barcellona. Mi servivano degli attacchi e
ho voluto provare quelli della Rhein.
Prima di usare le sistematiche Rhein cosa usava?
Prima di usare i prodotti Rhein generalmente usavamo i prodotti Bredent e, prima di Bredent, i Locator. Ma dato che non ci offrivano nuove possibilità oltre
ad impianti e sovrastrutture, abbiamo scelto la Rhein per il maggior ventaglio prodotti di cui dispone. Inoltre la Rhein83 in Spagna è molto presente con corsi di formazione che altre aziende non fanno e ritengo fondamentale il corretto utilizzo delle sistematiche e solo il continuo aggiornamento ti può dare tutto
ciò. È normale avere dubbi dopo un corso
e quando impari delle tecniche nuove.
La Rhein mi dà la possibilità di chiamare
degli odontotecnici specializzati che mi
chiariscono qualsiasi dubbio.
Secondo lei ci sono differenze nel
modo di lavorare degli odontotecnici italiani e spagnoli e se sì quali?
No. Ritengo che le tecniche usate siano
uguali e così anche i prodotti.
In spagna la figura
dell’odontotecnico è riconosciuta?
No perché la scuola spagnola di protesi
è relativamente nuova rispetto a quella degli altri paesi. Non ha più di 20-30
anni. Prima ognuno si formava in un
laboratorio come apprendista. In Italia
avete molti anni di vantaggio. L’odontotecnico si è dovuto guadagnare un
posto nell’odontoiatria. Adesso vedo che
la nuova generazione di dentisti vuole vicino a sé un buon odontotecnico, perché
ha capito che è fondamentale per evitare
insuccessi.
In Spagna che importanza ha il
CAD/CAM ed in generale il digitale?
Sempre di più, perché significa poter produrre di più. Se io devo prendere una persona per lavorare di sera ed un’altra per
fondere… Ho una macchina che lascio
lavorare di sera e la mattina trovo tutto
fatto, io posso produrre di più. Il modo
di produrre di più non è tenere più personale ma poter ripetere bene le cose e
controllarle, questo lo dà il CAD/CAM.
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L’odontotecnico teme il CAD/CAM?
Molto. Più anni hai e più paura hai del
CAD/CAM. Io vedo che i nuovi odontotecnici invece sono nati con il CAD/CAM
e non saprebbero farne a meno.
Cosa pensa del futuro del lavoro
dell’odontotecnico in Spagna?
L’evoluzione naturale di un odontotecnico è verso un disegnatore industriale seduto davanti allo schermo di un pc, quello che anticamente si faceva in cera, lo
disegna. Il CAD/CAM crescerà abbastanza nei prossimi 20 anni. L’odontotecnico
dovrà dominare il laboratorio manualmente ma anche il CAD/CAM per poter
disegnare le protesi. Ci sono cose che
prima dovevi verificare manualmente in
bocca al paziente e adesso c’è una macchina che misura direttamente e ti dice
se ci sono errori, velocizzandoti il lavoro.
Come si vede tra 10 o 20 anni?
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Spero uguale. So che il mio lavoro evolverà molto perché se guardo indietro a
quello che facevo 20 anni fa tutto è cambiato anche se non sembra. Anche se sarà
una rivoluzione nel modo però la sostanza del lavoro non cambierà. Continuerò a
fare protesi ma non so in che modo.
Lab Tribune
Teknoscienza 11
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Caso protesico Leonardo Guzman
Caso Elastic Seeger superiore e inferiore
Il dentista presenta all’odontotecnico il caso nel
seguente modo. Paziente di 58 anni con costituzione atletica e con la necessità di un sistema che
offra una ritenzione affidabile, forte. Il paziente
mostra impianti divergenti e con differenti altezze.
L’odontotecnico offre la soluzione delle barre Elastic Seeger per correggere la divergenza e le altezze
differenti negli impianti e per la passività che offre
questo sistema della Rhein83. Inoltre si nota poca
dimensione verticale. Il medico condivide il piano
di trattamento protesico proposto.
Procedimento
Dopo la preparazione dei modelli e il posizionamento in articolatore con le basi d’articolazione si
fanno due protesi in cera e si invia alla clinica la prova dei denti per vedere la grandezza, la proporzione
e lo spazio tra i bordi alveolari per poter realizzare
le barre. Si fa una chiave in silicone di questa prova
per distribuire gli spazi della barra, le ritenzioni e la
sovrastruttura. Dopo si modella la barra, seguendo
la perpendicolare del piano masticatorio per avere
una migliore inserzione nella protesi e si distribuiscono i dispositivi d’ancoraggio (attacchi OT Equator) per poi modellare la sovrastruttura. Una volta
fusa, ripassata e pulita la barra si realizza una prova
in clinica per assicurarsi che tutto sia corretto. Il penultimo passaggio consiste in una prova dei denti
con il montaggio sopra la sovrastruttura in clinica.
Alla fine si carica la protesi e si termina.
Fig. 1 - Si avvitano gli OT Equator negli impianti del
modello. Questi Equator sono stati scelti preceden-
Fig. 2 - Successivamente posizioniamo i cilindri
calcinabili per il Seeger e su questi collochiamo le
Fig. 3 - La modellatura della barra sarà in funzione
dello spazio che avremo con la protesi futura,
temente in funzione della profondità degli
viti di chiusura, avendo così i modelli già pronti per
questo spazio ci viene dato con la mascherina
impianti, lasciandoli sempre sopra la gengiva.
iniziare a modellare la barra.
previamente realizzata in silicone.
Figg. 4, 5 - Modelliamo e prepariamo la barra per avere una migliore inserzione ed un miglior adattamento della sovrastruttura. In seguito posizioniamo gli Equator calcinabili (OT Equator profile) sulla barra
verificando che non interferiscano minimamente con il posizionamento dei denti in resina.
Fig. 6 - Fissiamo i perni di colata alla barra e
fondiamo.
Fig. 10 - Barra in posizione per la prova (si usano gli
anelli rossi da laboratorio).
Figg. 7, 8 - Una volta fuse e lucidate, le barre vengono provate in bocca al paziente.
Fig. 9 - Gli Equator vengono avvitati in bocca.
Fig. 11 - Verifica radiologica della passività di
entrambe le barre.
Fig. 12 - Modellazione della sovrastruttura
direttamente sul modello master.
Figg. 13, 14 - Protesi provata e finita in resina.
Fig. 15 - Esploso dei componenti prima della
Fig. 16 - L’odontoiatra in attesa della barra fusa ha
Figg. 17, 18 - Posizionamento barra, inserimento a scatto dell’anello Seeger bianco passivante e fissaggio
consegna all’odontoiatra.
usato gli Equator per la ritenzione del provvisorio.
con la vite di chiusura.
Fig. 19 - Prova dello spazio tra barra e gengiva per una corretta igiene.
Fig. 20 - Barre avvitate in bocca.
Fig. 21 - Protesi inserite sulle barre e prova dell’occlusione centrica ed eccentrica.
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Montesilvano 2014:
ANTLO a quota 31!
Si terrà il 26 e 27 settembre presso il Palacongressi d’Abruzzo a Montesilvano (Pescara) il 31°
Congresso Nazionale Tecnico Scientifico ANTLO, il più importante appuntamento culturale fra
i tanti congressi ed eventi organizzati da ANTLO nel corso dell’anno. Ne parliamo con Massimo
Maculan, presidente nazionale ANTLO e Gabriele Barbarossa, segretario nazionale ANTLO.
Presidente Maculan, a fine mese si terrà
il vostro Congresso nazionale con alcune
importanti novità oltre a un programma
di tutto rispetto.
Con il 31° Congresso nazionale abbiamo voluto compiere un deciso salto di qualità rispetto alle passate edizioni, anche recenti, sia
nell’offerta formativa sia nelle modalità di
erogazione, inserendo anche un importante
spazio di riflessione politico-sindacale, per
non parlare di quanto prevediamo di fare per
la “convivialità”.
Parliamo intanto del programma
culturale.
Abbiamo intanto riconfermato le tre sessioni in cui si articola il Congresso: protesi, ortodonzia e “sessione palcoscenico”, dedicata
ai nuovi relatori. Senza nulla togliere alle
passate edizioni, quest’anno contiamo sulla
presenza di relatori che rappresentano oggettivamente quanto di meglio può offrire oggi
la cultura odontotecnica: veri e propri mostri
sacri. Grandi nomi e grandi temi come si può
facilmente dedurre scorrendo il programma
Anno 33, n. 3
il nuov o
Luglio 2014
Poste Italiane S.p.A – Spedizione
in abbonamento postale – D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.
1, comma 1, NO/Torino - Contiene
inserti pubblicitari
3
2014
laboratorio
odontotecnico
G. Gallelli, S. Streva
Tecnologia CAD a confronto
con quella tradizionale, fase
dopo fase, tempi, difficoltà e costi.
Se conviene, quando e a chi
I. Bortolini
La relazione centrica:
croce e delizia
dei nostri manufatti protesici
G. Rossi
Zirconia in laboratorio:
un concetto
in evoluzione
F. Guacchione
La Toronto
fatta…
con il cervello
Il Nuovo
Laboratorio
Odontotecnico
In uscita a luglio
il terzo numero!
www.antlo.it
sin dal corso precongressuale del mattino di
venerdì 26 settembre. È quindi giusto rivolgere un doveroso ringraziamento alla nostra
Segreteria culturale per il programma realizzato.
siamo di estendere l’offerta ad altri prodotti,
utilizzando il nostro sito per l’eventuale ordinazione e distribuzione.
Previsioni sul livello di partecipazione?
E per quanto riguarda le modalità di
erogazione cui accennava?
Nonostante la presenza di tanti “mostri sacri” dell’odontotecnica italiana, i veri attori e
protagonisti saranno gli stessi partecipanti,
che potranno completamente interagire con
i relatori, annullando così ogni oggettiva separazione fra platea e palcoscenico. Ciò al
fine di conseguire due obiettivi convergenti:
il massimo livello di fruizione dell’offerta
formativa – e quindi di ricaduta concreta
nella pratica routinaria di laboratorio – e il
massimo livello di interesse e attenzione. Il
tutto attraverso una completa interazione
con i relatori. Non a caso abbiamo scelto
come filo conduttore per l’attività culturale
ANTLO, e non solo per il Congresso di Montesilvano, la frase di W.B. Yeats: «Istruire non
significa un secchio da riempire, ma un fuoco da accendere».
Con lo spazio culturale e la
partecipazione del dottor Condò si
continua idealmente il percorso avviato
con il Convegno del Centro Studi.
Intendiamo – come promesso – far approdare “ la questione odontotecnica” in tante
nostre manifestazioni culturali sia per informare direttamente il maggior numero di
odontotecnici sulle vicende più strettamente
politico-sindacali, sia per farli partecipare
attivamente al confronto e alla riflessione.
Anche per lo spazio politico-sindacale è infatti prevista l’interazione fra relatori e partecipanti. ANTLO ha la grande opportunità
di veder partecipare ai propri eventi culturali
un numero davvero cospicuo di odontotecni-
Gabriele Barbarossa e Massimo Maculan
ci e quindi, oltre ad aggiornare sul “come si
fa un bel dente”, perché non approfittare per
illustrare e far partecipare sul “come difendere e tutelare questo dente ben fatto”? Anche
in questo si caratterizza il salto di qualità
che intendiamo compiere come ANTLO, non
solo nell’offerta formativa, ma anche nella
rappresentanza generale della categoria che
sempre più deve essere parte attiva delle proprie scelte.
Segretario Barbarossa, cosa ci dice sul
versante della convivialità?
I Congressi ANTLO da sempre sono anche sinonimo di amicizia e convivialità. Ne hanno
dato testimonianza recentemente in alcuni
media associativi anche grandi nostri dirigenti che hanno fatto la storia dell’Associazione. Quest’anno prevediamo per l’appuntamento conviviale del venerdì sera non la
solita cena, ma una vera e propria festa sulla
spiaggia, mentre altre sorprese attenderanno
i partecipanti sia al termine del Congresso sia
durante, con la messa a disposizione, a costi
davvero contenuti, di primi prodotti a “marchio ANTLO” come T-shirt, camici da lavoro,
agendine griffate, ecc. Il tutto per rinsaldare
e consolidare il già alto senso e orgoglio d’appartenenza. Sperimenteremo così lo “spazio
gadget” e se avremo un buon riscontro pen-
Il nostro obiettivo è confermare i numeri
dello scorso anno, ma soprattutto acquisire
un grande livello di soddisfazione per l’offerta formativa e di gradimento per lo sforzo
organizzativo compiuto. I primi dati a disposizione indicano che siamo sulla buona
strada. La macchina organizzativa sta già
girando a pieni regimi sia a livello nazionale che regionale. Sono stati approntati pacchetti a costi davvero contenuti per andare
incontro a esigenze che nel momento attuale di crisi assumono in molti casi aspetti certamente non secondari. È stata avviata una
campagna promozionale che ha visto, oltre
ai tradizionali strumenti e alle consuete modalità, la partecipazione attiva di alcuni dei
relatori che – come si suol dire e, nella fattispecie, non a caso – ci hanno messo la faccia.
Alcuni dirigenti in questi giorni si stanno
anche impegnando sui social network attingendo a piene mani a forme inconsuete di
“autoironia” per promuovere il nostro Congresso. Dobbiamo infatti sempre tenere i
piedi ben saldi per terra anche in momenti
di grande sviluppo dell’Associazione. D’altra
parte, un grande comico come Alberto Sordi soleva dire che “ bisogna essere molto seri
per far sorridere” e noi di ANTLO vogliamo
essere sempre seri, puntuali e competenti,
ma con il sorriso sul volto e ben sapendo
che nessuno è l’ombelico del mondo. D’altra
parte il sorriso e l’autoironia altro non sono
che elementi caratterizzanti lo stato di gran
salute dell’Associazione, della voglia di impegnarsi, del senso e dell’orgoglio d’appartenenza.
ANTLO odontotecnici italiani
Eventi 13
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
Partecipa all’evento europeo Digital Dentistry Show!
International Expodental - Milano, 16-18 ottobre 2014
Le opportunità per i visitatori
Il Digital Dentistry Show (DDS) si
svolgerà per la prima volta in Europa, in un’area dedicata dell’Expodental di Milano, avendo come
focus l’(in)formazione sulle ultime
novità nell’ambito dell’odontoiatria
digitale. L’area, collocata in posizione centrale, riconoscibile per la sua
disposizione come nella locandina
pubblicitaria a fianco, verrà allestita
come un grande palcoscenico/sala
meeting a vista con 150 posti a sedere, una saletta workshop riservata per altri 30, un’area coffee-break
e relax, circondata dagli stand delle
aziende che presentano prodotti
e novità relative al settore dentale
digitale, quali Cad/Cam, software,
Cone Bean, le apparecchiature per
impronte digitali e tantissime altre
novità, anche di prodotti più tradizionali con applicazioni digitali.
Efficace scambio
di informazioni
I visitatori avranno la possibilità di
accostarsi alla tecnologia digitale
del dentale attraverso conferenze e
corsi workshop e la presentazione di
prodotti. Gli espositori sono collocati
intorno a una sala conferenze/auditorium centrale, per fornire un’informazione più completa sui loro prodotti
e incontrare inoltre i loro potenziali
clienti in un ambiente dedicato esclusivamente all’odontoiatria digitale,
valorizzando le proprie opportunità
di vendita attraverso strumenti educativi e di marketing personalizzati.
Focus sulla formazione
Lezioni e seminari dal vivo, workshop
interattivi e presentazione di prodotti saranno tenuti da esperti aziendali
e opinion leader in inglese e italiano.
Formazione continua
(continuing education)
I partecipanti avranno l’opportunità, registrandosi, di ottenere i crediti
ADA, che anche per gli italiani valgono il 50% ai fini ECM. Le lezioni preregistrate, così come lezioni dal vivo
registrate durante lo show, saranno
archiviate sul sito DDS, dove saranno
disponibili gratuitamente.
DDS Handbook
Il DDS Europa 2014 Handbook farà
ai partecipanti un resoconto aggiornato e dettagliato delle notizie dei
prodotti, dei case report e del programma degli eventi, assumendo di
fatto la funzione di una guida completa di aziende e prodotti.
Caffè con gli esperti
(“Coffee with the expert”)
I “Caffè con gli esperti” offrono l’opportunità di incontrarsi con opinion leader ed esperti del settore, per un proficuo dialogo in un’atmosfera rilassata.
Concetto innovativo
L’offerta DDS, di facile apprendimento, mirata alla
formazione, è fatta su misura per le esigenze dei
professionisti che desiderino accostarsi alle tecnologie digitali e per coloro che già abbiano dimestichezza con quelle più avanzate dell’ambito dentale.
Target
I corsi, in programma giovedì 16 ottobre (tra le 10
e le 18), venerdì 17 ottobre (tra le 9 e le 18) e sabato
18 ottobre (dalle 9 alle 14), sono rivolti, a seconda
degli argomenti, a odontoiatri, odontotecnici e
igienisti dentali.
Preregistrazione
Si consiglia la preregistrazione sul sito:
www.digitaldentistryshow.com
Per gli utenti italiani rivolgersi, in alternativa, a:
[email protected]
Tel.: 011 31 10 675
14 Notizie dalle Aziende
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
IV Sirona Users Meeting
13 e 14 novembre al Palazzo della Gran Guardia di Verona
“Le regole della moderna odontoiatria interpretate in chiave digital” è il tema scelto per la IV edizione dell’evento
che riunisce gli utilizzatori italiani delle tecnologie Sirona.
Un tema che rappresenta senza dubbio una sfida: quella di
coniugare i principi e le metodologie che costituiscono lo
stato dell’arte della moderna odontoiatria con i nuovi paradigmi che scaturiscono dall’adozione delle tecnologie
digitali.
Proprio per rispondere a questa sfida, il programma di
quest’anno, articolato in due giornate, intende rappresentare un punto di svolta nel mondo odontoiatrico: per la
prima volta, infatti, i professionisti che hanno contribuito
a redigere le regole delle moderne riabilitazioni odontostomatologiche saranno affiancati dall’équipe dei Trainer di
Sirona Digital Academy con l’obiettivo di rileggere i casi
clinici semplici e complessi attraverso gli strumenti della
digital dentistry.
In quest’ottica, il IV Sirona Users Meeting vedrà avvicendarsi sul palco una “staffetta” di professionisti che, con
ruoli diversi, si passeranno tra loro il testimone per assicurare continuità fra le due modalità di interpretazione della
pratica quotidiana. Insieme, avranno l’ambizione di raggiungere quel traguardo rappresentato dal mantenimento
degli standard qualitativi più elevati e dalla semplificazione delle procedure.
La tesi che si intende dimostrare è che le tecnologie basate sul digitale non cancellano le regole, anzi: l’adozione
della digital dentistry nella pratica quotidiana, affiancata
a quelle stesse regole, offre vantaggi in termini di semplificazione e standardizzazione delle procedure. Il tutto,
ovviamente, a vantaggio della predicibilità dei risultati
finali in termini di estetica, funzione e soddisfazione del
paziente.
Entrando nello specifico del programma, il giovedì pomeriggio sarà dedicato alla sessione di diagnostica odontostomatologica e decisione clinica, presieduta dal dottor Tiziano Testori. Grazie all’intervento della dottoressa Francesca
Manfrini, presidente dell’Accademia Italiana di Conservativa, si approfondirà l’approccio conservativo alla formulazione del piano di trattamento nei casi complessi. Nella
parte dedicata alle tecnologie digitali,
l’attenzione si concentrerà sull’utilizzo
della terza dimensione per la visione diretta della situazione clinica.
Il venerdì mattina, i professori Roberto
Scotti e Francesco Simionato guideranno la sessione dedicata a protocolli clinici e metodologie in protesi e implantoprotesi.
Il dottor Leonello Biscaro, presidente
dell’Accademia Italiana di Odontoiatria
Protesica e il dottor Stefano Gracis, past
president della stessa Accademia, coinvolgeranno i partecipanti nella formulazione del piano di cura nelle riabilitazioni semplici e complesse.
Da un punto di vista “digital”, i trainer
di Sirona Digital Academy illustreranno
i nuovi metodi, le nuove funzioni software e i materiali innovativi che offrono al clinico una maggiore predicibilità
ed efficienza.
Il venerdì pomeriggio, con presidente
il dottor Roberto Spreafico, si terrà la
sessione di riabilitazione conservativa
mininvasiva odontostomatologica. Il
dottor Sandro Pradella, dell’Accademia
Italiana di Conservativa, illustrerà le
linee guida sulle preparazioni conservative, i metodi di build-up e cementazione adesiva nella
restaurativa mininvasiva. Anche in questo ambito, verrà
poi testimoniato come l’adozione delle tecnologie digitali porti a una rivoluzione nelle potenzialità mininvasive
estetiche e nell’utilizzo di materiali di ultima generazione.
La sessione per odontotecnici vedrà il professor Francesco
Simionato parlare del supporto della scienza dei materiali
alle metodologie digitali in odontotecnica, mentre i trainer
di Sirona Digital Academy proporranno la soluzione di casi
protesici complessi grazie ai nuovi strumenti digitali e introdurranno il nuovo software inLab 4.3.
La sessione per igienisti dentali sarà caratterizzata da un
corso sull’utilizzo avanzato di strumenti digitali per la
lettura 3D del cavo orale a cura della professoressa Gianna
Nardi e della dottoressa Laura Antonia Marino e la presentazione della spettrometria come innovativo strumento di
indagine nell’igiene orale a cura della professoressa Gianna Nardi.
Per condividere anche un clima di convivialità, i partecipanti al IV Sirona Users Meeting avranno la possibilità di
unirsi all’esclusiva e originale atmosfera del Dinner Party
che si terrà il giovedì sera presso il museo Nicolis di Verona.
R HEIN83
Attacchi a sfera filettati intercambiabili
con guaina da incollare OT CAP normo-micro e OT Equator
Seguendo il continuo sviluppo
nella ricerca dei materiali e della
sistematica CAD/CAM, i laboratori di Ricerca & Sviluppo diretti da
Gianni Storni, partendo dagli attacchi OT CAP e OT Equator, hanno sviluppato la nuova linea di
attacchi filettati intercambiabili.
Sono state quindi sviluppate le
sfere OT CAP normo e micro e OT
Equator con filettatura di 2 mm
per barre fresate al CAD/CAM già
filettate dal centro fresaggio.
Se invece il sistema CAD/CAM ha
prodotto la barra senza la filettatura ma con i fori da 2,2 mm, la
Rhein83 fornisce la guaina filettata da incollare e gli attacchi OT
CAP normo e micro e OT Equator
con filettatura da 1,6 mm. Nel
primo caso l’attacco scelto si avwww.rhein83.com
viterà direttamente nella barra.
Nel secondo caso si incollerà la
guaina filettata nel foro già presente nella barra e quindi si avviterà l’attacco scelto nella guaina.
Per avere maggiori informazioni,
conoscere tutte le soluzioni ed
il protocollo di utilizzo è possibile parlare con uno specialista
chiamando il numero verde 800901172 oppure scrivendo a [email protected].
Eventi 15
Lab Tribune Italian Edition - Settembre 2014
XXXIII Congresso internazionale
AIOP: la rivoluzione continua!
iscrizione, per clinici, odontotecnici e personale ausiliario.
Per ogni dettaglio sul programma e per iscriversi alla newsletter si può visita-
re il sito www.aiop.com, dove sarà possibile anche iscriversi a quota agevolata
al corso precongressuale fino al 5 novembre.
ACC A D E M I A I TAL I A N A D I O D O NTO I AT R I A P ROTE S ICA
Palazzo della Cultura e dei Congressi di Bologna
XXXIII CONGRESSO INTERNAZIONALE
LA PROTESI ED IL VOLTO: NON SOLO ESTETICA
Giovedì 20 Novembre
CORSO DI AGGIORNAMENTO
PRECONGRESSUALE
PIANO DI TRATTAMENTO
INTERDISCIPLINARE: STRATEGIE
BASATE SULL’EVIDENZA SCIENTIFICA
PER IL SUCCESSO
Dott. Marcelo Calamita, Dott. Christian Coachman
Sabato 22 Novembre
dalle ore 09.00 alle ore 13.30
Sessione Comune
INTEGRARE LA RIABILITAZIONE
PROTESICA NEL VOLTO
Odt. Udo Plaster, Prof. Wael Att, Odt. Giuseppe Romeo,
Dott. Francesco Mintrone, Odt. Shigeo Kataoka
Venerdì 21 Novembre
21-22 Novembre
EXTREME CAD-CAM
LA PROTESI ED IL VOLTO:
NON SOLO ESTETICA
CEMENTAZIONE IN PROTESI:
PROCEDURE E NUOVE SOLUZIONI
TERAPEUTICHE
Dott.ssa Petra Guess, Dott. Davide Cortellini,
Odt. Angelo Canale
XXXIII CONGRESSO
INTERNAZIONALE
dalle ore 09.00 alle ore 13.00
Sessione Clinica
Dott. G. William Arnett, Dott. Renato Cocconi,
1SPG.JSDP3BÿBJOJ%PUU&[JP$PTUB%PUU1JFSP7FOF[JB
0EU4IJHFP,BUBPLB0EU"OESFBT,VO[
Dalle ore 14.30 alle ore 18.15
Sessione Comune
AIOP FORUM - L’ESTETICA INCONTRA
LA FUNZIONE: GESTIONE DELLA DIMENSIONE
VERTICALE E DELLA GUIDA ANTERIORE
%PUU1BPMP7JHPMP%PUUTTB$PTUBO[B.JDBSFMMJ
Odt. Roberto Canalis, Dott. Mauro Broseghini,
Odt. Cristiano Broseghini, Dott. Stefano Gracis,
0EU-VDB7BJMBUJ
Dott. Ugo Torquati Gritti, Odt. Armando Buongiovanni
Sabato 22 Novembre
AG
EM
T
Sessione Odontotecnica
%PUU"OESFB4BWJ%PUU.BSDP7BMFOUJ
CORSO DI PROTESI TOTALE
MAN
Venerdì 21 Novembre
EN
L’Accademia italiana di Odontoiatria
protesica corona un anno denso di
successi scientifici e mediatici con
un Congresso dal tema assolutamente inedito: “La protesi ed il volto:
non solo estetica”.
Trattare i pazienti in modo globale, visualizzare i trattamenti protesici nel
contesto dell’intero viso, conciliando
l’attenzione al dettaglio e la qualità
tecnica all’estetica dei tessuti periorali… non solo si può, ma potenzia ed
esalta il risultato dell’intera terapia.
Chi meglio di AIOP poteva affermare che non si può parlare di estetica
del terzo inferiore del viso se non
vengono ottimizzati il supporto dei
tessuti, la dimensione verticale, una
funzione corretta e armonica?
Chi, se non i protesisti e gli odontotecnici “made in AIOP”, possono dialogare con gli specialisti in medicina
e chirurgia estetica per spiegare ai
pazienti che se il sistema non viene
trattato nel suo complesso, i risultati
“apparenti” rischiano di non essere
durevoli?
AIOP può farlo, e lo farà a Bologna
dal 20 al 22 novembre, organizzando nell’ambito di un Congresso
tradizionalmente ai vertici scientifici internazionali, anche un evento
dedicato alla stampa, con esperti di
medicina estetica, giornalisti, opinionisti e rappresentanti dei consumatori.
L’Accademia e i suoi soci, grazie al
progetto AIOP&Media stanno diventando un punto di riferimento per i pazienti e per gli organi di
comunicazione, che si rivolgono ai
soci AIOP come referenti privilegiati
per avere informazioni attendibili e
qualità delle prestazioni, cliniche e
odontotecniche.
La medicina estetica è il settore
emergente del terzo millennio, ed
esiste il rischio che esigenze di tipo
“commerciale” abbassino il livello
delle terapie, screditando l’intera categoria dei medici e degli odontoiatri che se ne occupano: l’AIOP intende, con questo Congresso, estendere
il livello qualitativo, che ha fatto conoscere nel mondo l’Accademia e i
suoi membri, alle terapie estetiche
del volto, sia dal punto di vista progettuale sia da quello operativo.
Sin dal corso precongressuale (l’attesissima coppia Marcelo CalamitaChristian Coachman), l’attenzione
sarà puntata sulla visualizzazione
del risultato e sulla pianificazione
terapeutica nei casi esteticamente
a rischio, e l’argomento verrà sviscerato nelle relazioni congressuali,
dove non mancheranno le ormai
tradizionali sessioni dedicate alla
protesi totale, all’odontoiatria digitale, al management e ai giovani.
Insomma, un evento contenitore
che ne racchiude molti, con una sola
COME RENDERE EFFICACE L’ATTIVITÀ
DI COMUNICAZIONE DELLO STUDIO
ODONTOIATRICO
Prof. Paolo Di Marco, Prof. Daniele Rimini
BANDO MARIO MARTIGNONI PER IL
MIGLIOR POSTER SCIENTIFICO
BANDO ROBERTO POLCAN PER IL
MIGLIOR CONTRIBUTO ODONTOTECNICO
Tavola Rotonda
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IL CASO CLINICO AIOP
Dott. Gianni Persichetti, Odt. Stefano Mariotti
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