Seminario di Informazione per docenti di ogni ordine e grado _DISTURBI SPECIFICI dell’APPRENDIMENTO_ DSA e BES: cosa si può fare in classe? L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio. Il giorno 20 febbraio 2015, dalle ore 9.00 alle ore 14.00, nell’Auditorium della Parrocchia di San Francesco a Castellaneta (TA), ha avuto luogo il Seminario di Informazione dedicato ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento, relazionato al pubblico dei docenti partecipanti, dal vicepresidente nazionale GRIMeD, docente dell’Università di Torino, prof. Roberto Imperiale. L’Istituto Comprensivo “A. R. Chiarelli” di Martina Franca, vi ha partecipato, con le docenti: Rossana Arena, Bruna Benedetto, Marika Nicolotti, Rosalba Pulpo, Paola Scarati e Antonella Scavo. _DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento_ La Legge 8 ottobre 2010, nº 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati "DSA". Il diritto allo studio degli alunni con DSA è garantito mediante molteplici iniziative promosse dal MIUR e attraverso la realizzazione di percorsi individualizzati nell'ambito scolastico. _BES – Bisogni Educativi Speciali_ L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata nel vasto uso in Italia dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“. La Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.
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