LA PRESA IN CARICO DELLE CRONICITÀ: LEZIONI DAL CASO DELLA BPCO La gestione delle cronicità è tra le sfide più consistenti per ogni sistema sanitario, chiamato a soddisfare due esigenze egualmente ineludibili: l’appropriatezza delle cure per ogni paziente e la sostenibilità del sistema stesso. A questo tema l’Academy ha dedicato la sua terza linea di ricerca, focalizzando l’attenzione sulle scelte regionali e aziendali di presa in carico dei pazienti con BPCO (Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva), patologia complessa, che può essere considerata paradigmatica per analizzare alcuni nodi strategici per la sostenibilità dei sistemi sanitari. La ricerca intende verificare la capacità della presa in carico delle aziende (ricostruzione delle coorti di pazienti), i modelli reali di presa in carico e la performance della presa in carico stessa. L’identificazione e stratificazione della coorte dei pazienti con BPCO avviene attraverso le prestazioni registrate dai database amministrativi delle aziende sanitarie. Si tratta di una metodologia rapida ed efficace: le informazioni sono recenti e facilmente aggiornabili, permettono non solo di stimare il numero complessivo di pazienti in carico ma anche identificare i singoli casi e di svolgere approfondimenti su di essi, oppure su sottogruppi omogenei. L’utilizzo dei dati sta acquisendo un valore sempre più strategico non solo per la gestione clinicoterapeutica ma soprattutto per la gestione e programmazione dei servizi sanitari, fino alla ridefinizione di uno dei meccanismi regolatori centrali di ogni sistema sanitario, ovvero i meccanismi di finanziamento. Realizzata in collaborazione con aziende sanitarie di due regioni sperimentatrici, Emilia-Romagna e Veneto, e con il coinvolgimento di tre regioni discussant (Lazio, Puglia e Toscana) che partecipano alle attività di discussione dei risultati intermedi e finali, la ricerca ha già fornito informazioni interessanti. Dall’analisi dei database amministrativi delle aziende sanitarie coinvolte risulta che i pazienti in carico per la BPCO rappresentano in media il 3% del totale. Considerando che per questa patologia cronica si stima una prevalenza tra il 4 e il 6% della popolazione, è possibile avere un’idea di quanti pazienti sfuggano al sistema sanitario. I motivi sono molteplici e vanno dalla non corretta interpretazione dei sintomi della malattia alla non completa aderenza al trattamento per chi non è inserito in un percorso diagnostico-terapeutico ben delineato. Sempre dai database emerge che, nell'anno di osservazione (2011), oltre un terzo dei casi presi in carico ha fatto uso frequente di farmaci sintomatici al bisogno, il cui uso dovrebbe essere limitato in pazienti adeguatamente trattati; in caso contrario c’è il rischio di un trattamento inappropriato e inutilmente costoso per la sanità pubblica. Francesco Blasi, Professore ordinario Università degli Studi di Milano “Al di là delle evidenze emerse dal punto di vista clinico ed epidemiologico su diffusione e trattamento della BPCO, il dato interessante di questa prima fase della ricerca Academy è che dai database amministrativi aziendali è possibile risalire a chi sono i pazienti con BPCO presi in carico dall’azienda sanitaria e se vengono trattati in maniera appropriata. L’algoritmo di studio di questi dati, che tutte le aziende sanitarie hanno al proprio interno, consente quindi un’appropriata analisi, utile anche ai fini manageriali, per programmare azioni di sanità pubblica reali e incisive su un gran numero di pazienti”.
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