Perspectiva Artificialis METODO DI DE LA HIRE, 2. (Fonte: “Nouvelle Méthode en Géométrie pour les sections des superficies coniques et cylindriques”, Parigi 1673) Le figure qui a fianco schematizzano un modello fisico che mostra come dalla prospettività in cui si corrispondono una circonferenza e una parabola si passa alla omologia che genera i punti della parabola partendo da quelli della circonferenza. Il movimento che trasforma gradualmente tale prospettività in omologia – e mantiene invariate sui rispettivi piani di appartenenza (ad es. rispetto a riferimenti cartesiani ortogonali aventi gli assi delle ascisse coincidenti con la retta luogo di punti uniti e l’origine in comune) le coordinate dei punti corrispondenti –, è proprio quello a cui pensava De la Hire nella “Nouvelle Méthode en Géométrie..” del 1673 e sulla base del quale descrisse (senza naturalmente parlare né di prospettività né di omologia: concetti che si formarono in modo compiuto circa due secoli dopo) una costruzione (eseguibile con riga e compasso) che, partendo dai punti di una circonferenza assegnata genera, sul piano di questa, i punti di una conica. (Cfr. modello precedente) Nella posizione “aperta” il modello è identico a quelli che illustrano la teoria di Apollonio; ma qui è richiesta una “lettura” diversa del cono: le generatrici sono raggi che proiettano la circonferenza di base. Nella posizione “chiusa” (che mette in evidenza, oltre al centro e all’asse della omologia, il fascio dei raggi e una retta limite) si verifica l’allineamento dei punti corrispondenti col centro di omologia.
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