2_1c.pdf

Macchine matematiche: dalla storia alla scuola
2 Gli strumenti dei pittori: le macchine per la prospettiva
2.1 Il modello della piramide visiva: vetri e veli
Il vetro
Il trattato di Dürer (1525) fornisce una descrizione accurata della
costruzione e degli schemi d’uso del vetro, per la realizzazione dei
disegni prospettici: il funzionamento è giustificato dal modello della
pittura come intersecazione della piramide visiva (Alberti, 1436).
L’immagine di Dürer descrive la pratica, cioè l’uso del vetro nella
bottega dei pittori (cfr. Fig. 2.1 e ss. nel Capitolo 2). L’immagine che
segue (Fig. 11) mostra lo stesso strumento, ma finalizzato
all’illustrazione del modello matematico di piramide visiva.
Figura 1
Nel telaio di legno è inserito un vetro trasparente; l’occhio del
disegnatore è fissato da un mirino; la mano del disegnatore traccia a
mano libera con moto continuo i contorni della figura direttamente
sul vetro. La verosimiglianza della rappresentazione è garantita
dall’esecuzione stessa che via via sovrappone l’immagine costruita
alle apparenze del mondo visibile percepite direttamente. I vincoli
imposti per il funzionamento riguardano il luogo dell’occhio fissato
dal mirino in posizione accessibile al disegnatore, la distanza tra il
mirino e il vetro non superiore alla lunghezza del braccio del
disegnatore, le dimensioni dell’oggetto da riprodurre. In questa
macchina, il modello matematico della piramide visiva è incorporato
direttamente. Altri prospettografi della stessa epoca introducono
varianti nella realizzazione e nei conseguenti schemi d’uso, come
presentato nel Capitolo 2. Abbandonando l’obiettivo della
1
Tratta da Guido Schreiber (1874), Lehrbuch der Perspektive mit einem Anhang über den
Gebrauch geometrischer Grundrisse, A perspektíva tankönyve függelékkel a geometriai
alaprajzok használatáról in http://www.c3.hu/perspektiva/adatbazis/index.html
2 Gli strumenti dei pittori: le macchine per la prospettiva
2
rappresentazione globale e continua, si può aumentare la distanza tra
il mirino e il piano del quadro (vetro), ricostruendo l’immagine per
frammenti con l’aiuto di una griglia quadrettata (griglia di Dürer) o
interpolando punti costruiti con l’aiuto di fili (sportello di Dürer). Gli
espedienti tecnici dettati dalle esigenze pratiche rendono via via
meno trasparente il riferimento al modello matematico della
proiezione (piramide) e sezione (intersecazione), che, d’altra parte, si
sviluppa in modo autonomo nei trattati di geometria proiettiva.
Per un’analisi dettagliata delle molteplici relazioni tra i tre strumenti
descritti si veda il capitolo quarto di Di Napoli (2004).