il materiale informativo del centro Victor di Giulianova

Dott.ssa La Luna Laila
Dott.ssa Gridelli Flavia
www.centroitalianodislessia.it
www.istitutoitard.it
www.centrostudiitard.it
LA DIDATTICA INCLUSIVA
Corso formazione docenti TERAMO Marzo 2014
DIDATTICA INCLUSIVA
COME RISPONDERE ALLE
ESIGENZE DI UNA CLASSE
DIVERSIFICATA: D.S.A. E B.E.S.
NELLA SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO E SECONDO GRADO
DI COSA PARLEREMO…
•
•
•
•
•
•
•
DSA e BES
Inclusione
Motivazioni pedagogiche
Motivazioni normative
Risorse/strumenti/metodologie didattiche
Software
Sitografia
DSA: Disturbo specifico
dell’apprendimento
Disturbi Specifici
dell’Apprendimento (DSA)
Dislessia – Disortografia –
Disgrafia – Discalculia
Automatismi
(Rapidità e correttezza –
Ortografia – Grafia – Fatti
aritmetici)
Abilità strumentali
– Scrittura – Calcolo
La discalculia evolutiva
Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche
che si manifesta in ragazzi di intelligenza normale, che non hanno subito
danni neurologici e non presentano deficit sensoriali.
Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata.
(C. Temple; 1992)
•ICD*-10: Codici diagnostici:
•• F81 – Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche: –
_ F81.0 disturbo specifico della lettura
– F81.1 disturbo specifico della compitazione
– F81.2 disturbo specifico delle abilità aritmetiche
L’intervento della scuola
L’intervento deve “mettere a fuoco” le potenzialità, non le difficoltà
Potenziare, abilitare, compensare, dispensare
POTENZIARE
arricchire ed
estendere il curricolo
naturale per mezzo
del curricolo
scolastico
DISPENSARE
esonerare in modo
parziale dallo
svolgimento di
specifiche attività
caratterizzate da
particolari vincoli
esecutivi
ABILITARE
rafforzare e
incrementare il
funzionamento di
abilità poco efficienti
per mezzo di
interventi specifici
COMPENSARE
stabilire una
situazione di
equilibrio attraverso
l’impiego di mezzi e
criteri idonei a
supplire funzioni
carenti
Strumenti compensativi
• Gli strumenti compensativi sono strumenti
didattici e tecnologici che sostituiscono o
facilitano la prestazione richiesta nell’abilità
deficitaria
Decreto N. 5669/2011
Es. Discalculia: calcolatrice, tavola pitagorica, tavola riassuntiva
formule aritmetiche o geometriche
Quali strumenti tecnologici
• AlNuSet : Aritmetica, Algebra, Funzioni Scuola
Media e Superiore
• Cabri 3D : Geometria tridimensionale
Scuola Media e Superiore
• GeoGebra : Geometria, analisi, Scuola Media e
Superiore.
• Cabri II Plus : Geometria dinamica Scuola
Media e Superiore
Misure dispensative
• Le misure dispensative sono interventi che
consentono all’alunno di non svolgere alcune
prestazioni che, a causa del disturbo, risultano
particolarmente difficoltose e che non
migliorano l’apprendimento.
Decreto N. 5669/2011
Misure dispensative
• NO a:
Studio mnemonico
Costrizione a prendere appunti
Assegnazione di troppi compiti
• SI a:
• Tempi più lunghi per lo studio e le verifiche
• Compiti a casa in misura ridotta
• Interrogazioni programmate
Chi sono gli alunni con B.E.S.?
• Si tratta di tutti quegli alunni – le stime vanno dal 3
al 13% degli iscritti – che hanno bisogno di una
speciale attenzione nel loro percorso scolastico, ma
che non avendo una certificazione di disabilità né di
dislessia, le due condizioni riconosciute dalla legge
(la storica 104/92 e la recente 170/2010), fino ad
oggi non potevano avere un piano didattico
personalizzato, con obiettivi, strumenti e
valutazioni pensati su misura per loro. Queste
difficoltà non certificate si chiamano Bes-bisogni
educativi speciali .
IL CONCETTO DI
“BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE”
• QUALSIASI DIFFICOLTA’, TRANSITORIA O
PERMANENTE, DI TIPO PSICOLOGICA,
MOTORIA, COMPORTAMENTALE,
RELAZIONALE, RELATIVA ALL’APPRENDIMENTO
O DERIVANTE DA SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO O CULTURALE
Un bambino ha un BES quando il suo funzionamento nell’apprendimento, nello
sviluppo e nell’educazione incontra qualche problema.
Pertanto necessita di un intervento specifico e mirato all’inclusione.
Le difficoltà di apprendimento comportano una difficoltà nell’insegnamento
La scuola riparte dalla
didattica inclusiva
• Come fare una scuola inclusiva?
• Cosa è INCLUSIONE
• L’inclusione NON è l’integrazione;
• L’inclusione NON è la risposta ai BES;
• L’inclusione è un modello di organizzazione
dei servizi educativi che concepisce la scuola
come luogo di valorizzazione delle differenze,
con competenze adeguate a saperle
trasformare in risorse.
L’inclusive education
• L’Inclusive Education si fonda sull’idea innovativa in
base alla quale le differenze (la cosiddetta “normale
specialità”) sono una risorsa per l’educazione, la cui
valorizzazione richiede ai sistemi educativi nuove
capacità di individuazione dei bisogni e di
differenziazione nelle risposte .
• La piena realizzazione del sistema dell’Inclusive
education, quindi, non consiste nel dare un posto nella
scuola anche a chi è rappresentante di una qualche
diversità, ma nel trasformare il sistema scolastico in
organizzazione idonea a perseguire la valorizzazione
delle differenze.
INTEGRAZIONE E INCLUSIONE
• Integrazione
• È una situazione
• Ha un approccio
compensatorio
• Si riferisce esclusivamente
all’ambito educativo
• Guarda al singolo
• Interviene prima sul
soggetto e poi sul contesto
• Incrementa una risposta
specialistica
• Inclusione
• E’ un processo
• Si riferisce alla globalita’
delle sfere: educativa,
sociale e politica
• Guarda a tutti gli alunni
(indistintamente/differente
mente) e a tutte le loro
potenzialita’
• Interviene prima sul
contesto, poi sul soggetto
• Trasforma la risposta
specialistica in ordinaria
Dall’INTEGRAZIONE all’INCLUSIONE
• INTEGRAZIONE:
- considera gli alunni disabili
- considera prima l’individuo e poi l’ambiente
- favorisce una risposta specialistica
- ha una finalità compensatoria (AGISCE SUI “RESIDUI”)
• INCLUSIONE:
- considera tutti gli alunni
- considera prima l’ambiente (contesto) e poi l’individuo favorisce una risposta ordinaria (non speciale)
- ha una finalità sociale: interazione tra tutti gli “ATTORI”
• Nell’inclusione, l’approccio è MULTIDIMESIONALE e le risposte
didattiche sono POLIDIMESIONALI.
E’SEMPRE PIÙ DIFFICILE!!!!
Molti insegnanti ultimamente manifestano
forti
preoccupazioni nel condurre
una classe in modo da rispondere ai bisogni di
tutti
e di ciascuno…
Occorre utilizzare modalita’ di
didattica inclusiva
L’INCLUSIONE NON RIGUARDA GLI
STUDENTI, MA IL SISTEMA SCUOLA
• In base ai Principi Guida per promuovere la
qualità nella Scuola Inclusiva*, “l’inclusione
riguarda tutti gli studenti che rischiano di
essere esclusi dalle opportunità scolastiche, a
seguito del fallimento del sistema scuola”.
* European Agency for Development in Special Needs Education (2009), Principi Guida per promuovere la
qualità nella Scuola Inclusiva – Raccomandazioni Politiche, Odense, Danimarca.
PORRE L’ATTENZIONE SUI FATTORI CHE
RIDUCONO LE PERFORMANCE DEGLI
ALUNNI
• È NECESSARIO imparare a sottoporre il proprio
operato a procedure di verifica riferite a indicatori
di qualità, con l’obiettivo di trasformare i contesti
di apprendimento in contesti sempre più
commisurati alle necessità educative di ciascun
alunno.
•
*Un valido riferimento è “L’Indice per l’inclusione” realizzato da Tony Booth e
Mel Ainscow per il Centre for Studies on Inclusive Education (CSIE, Centro
Studi per l’Educazione Inclusiva), operativo a livello scolastico dal 2000 negli
USA. Per un approfondimento si veda: Booth T., Ainscow M. (2008), L’index per
l’inclusione. Promuovere l’apprendimento e la partecipazione nella scuola,
Trento, Erickson.
Riposizionare al centro la didattica
• DOVE STA ANDANDO LA PROFESSIONE DOCENTE?
• IL DOCENTE deve possedere un sapere esperto che, per quanto si
fondi sulla conoscenza approfondita di una disciplina, si costruisce
professionalmente grazie allo sviluppo di competenze personali, di
comunicazione, di relazione, di problem-solving (strategico,
organizzativo, programmatico),
• Deve saper orientarsi all’incontro con il discente, con la sua
persona, con i suoi stili di apprendimento, il suo contesto di vita, al
fine di promuoverne lo sviluppo facendo leva sia sul potenziale
educativo della disciplina (declinata e resa accessibile, privilegiando
le modalità più vicine alle sue caratteristiche) sia sul potenziale
educativo derivante dal gruppo classe e dal lavoro di squadra (con
gli altri docenti, con il personale della scuola, con la famiglia, con il
territorio).
Per una didattica inclusiva
• Una classe in cui i ruoli siano sostenibili, ci sia una
reale partecipazione al compito;
• Una didattica in grado di attivare l’interesse,
motivare alla scoperta;
• Un programma che sappia coniugare obiettivi
disciplinari con il bisogno di partecipazione di
tutti;
• Stando attenti: ai differenti modi di apprendere di
ciascuno, ai differenti bisogni, alle differenti
capacità, ai differenti background culturali, ecc.
ALUNNO CON
BES
- inclusione
-partecipazione
-apprendimento
ADATTAMENTI
DOCENTE
CLASSE
facilitatore
- obiettivi
- attività
- materiali
- spazi/tempi
DIDATTICA
- comune
- personalizzata
integrata
PDP
• Piano Didattico
Personalizzato
• diversifica
• modalità,tempi,
strumenti, quantità
nell’attuazione della
programmazione comune
della classe
• DPR122 giugno 09. art 10
– Legge 170/2010
• DM 12 luglio 2011
e
PEI
• Piano Educativo
Individualizzato
• differenzia
• contenuti e competenze
specifiche
• (Legge 104\92) Dpr
24/2/1994
LA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA (PEI)
• La didattica individualizzata consiste nelle
attivita’ di recupero individuale che puo’
svolgere l’alunno per potenziare determinate
abilità o per acquisire specifiche competenze
Tali attivita’ individualizzate possono essere
realizzate nelle fasi di lavoro individuale in
classe o in momenti ad esse dedicati, secondo
tutte le forme di flessibilita’ del lavoro
scolastico consentite dalla normativa vigente.
LA DIDATTICA PERSONALIZZATA(PDP)
• La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato
nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta
didattica, e le modalita’ relazionali, sulla specificita’ ed unicita’ a livello
personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe,
considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo
qualitativo; si puo’ favorire, così, per lo studente, l’integrazione, la
partecipazione e la comunicazione l’accrescimento dei punti di forza di
ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue ‘preferenze’ e del
suo talento. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di
apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso
l’impiego di una varieta’ di metodologie e strategie didattiche tali da
promuovere le potenzialita’ e il successo formativo in ogni alunno:
l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.),
l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi
sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un
apprendimento significativo.
DIDATTICA COMUNE
MODALITA’ PIU’ INCLUSIVE
ATTIVITA’
INCLUSIVITA’
Apprendimento cooperativo
- Ruoli sostenibili
- Partecipazione al compito
Didattica per problemi reali
- Componente di attivazione
- Componente di scoperta
Contatto tra competenze curricolo e
competenze alunno
- Obiettivi disciplinari comuni
- Partecipazione al compito
Adattamento obiettivi curricolari
- Avvicinamento esigenze dell’alunno
- Partecipazione al compito
Piano Didattico Personalizzato
Consiste, prima di tutto, nell’ individuazione di
eventuali modifiche all’interno degli obiettivi
disciplinari dal Consiglio di Classe che terrà conto:
•delll’obiettivo curricolare:
•Esempio: “saper scrivere testi in modo
ortograficamente corretto” viene modificato in
“saper scrivere testi”
•pur non raggiungendo l’obiettivo disciplinare nella
sua completezza, si puo’ rendere possibile il
conseguimento della competenza fondamentale
relativa alla scrittura.. per “saper comunicare”
Modalità operative per l’attuazione dei
Percorsi di inclusione
• Prevenzione: identificazione precoce di possibili difficoltà che
se ignorate possono trasformarsi in veri e propri handicap.
• Insegnamento/apprendimento:che procede tenendo conto
della pluralita’ dei soggetti e non dell’unicita’ del docente.
• Valorizzazionedella vita sociale: attenzione al progetto di vita,
al conseguimento da parte degli alunni delle competenze
routinarie
• Cooperative learning: apprendimento cooperativo, lavori a
coppie e in piccoli gruppi
• Scaffolding: capacità da parte della scuola di rispondere alle
diversità degli alunni, di cui il sostegno individuale è solo una
parte.
L’INCLUSIONE
Insegnare ad alunni con tipologie diverse di difficoltà è
un aspetto del saper insegnare.
Cio’ di cui noi abbiamo bisogno sono delle buone prassi
didattiche, di mezzi che, come diceva Maria Montessori,
“possono rendersi adatti alle capacità di ciascuno”.
Quindi occorre conoscere molti strumenti didattici, molti
metodi, molti modi di lavorare e di organizzare la classe
... E conoscere i processi attraverso cui possiamo di volta
in volta trasformarli, modificarli, curvarli per “renderli
adatti alle capacità di ciascuno”.
Inclusione:
• DIDATTICA INCLUSIVA
• MOTIVAZIONI NORMATIVE
• DPR.275/99 DPR.170/10
• Linee Guida D.M.12/07/11
• Direttiva Ministeriale 27/12/12
DPR.275/99
Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai
sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59
• Art. 1
Natura e scopi dell'autonomia delle istituzioni scolastiche
• 2. L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di
libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si
sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di
interventi di educazione, formazione e istruzione mirati
allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi
contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratterisiche
specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il
successo formativo , coerentemente con le finalita’ e gli
obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza
di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di
apprendimento.
Art. 4 Autonomia didattica
• 1. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della
libertà di insegnamento, della libertà di scelta
educativa delle famiglie e delle finalita’ generali
del sistema, a norma dell'articolo 8 concretizzano
gli obiettivi nazionali in percorsi formativi
funzionali alla realizzazione del diritto ad
apprendere e alla crescita educativa di tutti gli
alunni, riconoscono e valorizzano le diversità,
promuovono le potenzialità di ciascuno
adottando tutte le iniziative utili al
raggiungimento del successo formativo.
Art. 4 Autonomia didattica
• 2. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano
i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e
attività nel modo piu’ adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento
degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le
forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro:
• a) l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e
attività;
b) la definizione di unità di insegnamento non coincidenti con l'unità
oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio
di cui all'articolo 8, degli spazi orari residui;
c) l’attivazione di percorsi didattici individualizzati nel rispetto del
principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo
, anche in relazione agli alunni in situazione di Handicap, secondo quanto
previsto dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104;
d) l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da
diverse classi o da diversi anni di corso;
e) l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.
DPR.170/10
LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 – Nuove norme in materia di disturbi
specifici di apprendimento in ambito scolastico
• Art. 2 – Finalita’
• 1. La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti
finalita’:
a) garantire il DIRITTO ALL’ISTRUZIONE;
b) favorire il SUCCESSO SCOLASTICO , anche attraverso misure didattiche
di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo
delle potenzialita’; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessita’
formative degli studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle
problematiche legate ai DSA;
f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e
servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
h) assicurare EGUALI OPPORTUNITA’ di sviluppo delle capacita’ in ambito
sociale e professionale.
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI con BES E DEGLI
STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
allegate al Decreto Ministeriale 12 luglio 2011
• INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE
• L’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni
per tutti i componenti del gruppo-classe, ma è concepita
adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche
individuali dei discenti, con l’obiettivo di assicurare a tutti il
conseguimento delle competenze fondamentali del
curricolo (..).
• L’azione formativa personalizzata ha, in più, l’obiettivo di
dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio
le proprie potenzialità e, quindi, può porsi obiettivi diversi
per ciascun discente, essendo strettamente legata a quella
specifica ed unica persona dello studente a cui ci
rivolgiamo.
Strategie di intervento
• Elaborare un percorso individualizzato per alunni con BES, anche
attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, che
serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia
la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento
programmate.
• Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe,
risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle
famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico
e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con BES degli
strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle
disposizioni attuative della Legge 170/2010, meglio descritte nelle
allegate Linee guida.
• RISORSE
• STRUMENTI
• METODOLOGIE DIDATTICHE
IL DOCENTE INCLUSIVO: le metodologie
INTERAZIONI SOCIALI
AVVICINAMENTO
PROGRAMMAZIONI
AUTOREGOLAZIONE
COGNITIVA
APPRENDIMENTO
COOPERATIVO
ADATTAMENTO DEGLI
OBIETTIVI
STRATEGIE
METACOGNITIVE
TUTORING
ADATTAMENTO DEI MA
TERIALI
PRODOTTI E PROCESSI
Risorse/strumenti/metodologie
didattiche
• Apprendimento cooperativo: sviluppa forme di
cooperazione e di rispetto reciproco fra gli allievi e veicola
le conoscenze/abilità/competenze
• Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)
• Didattica laboratoriale (non serve il laboratorio come luogo
fisico!)Favorisce la centralita’ del ragazzo. Realizza la sintesi
fra sapere e fare, sperimentando in situazione.
• Procedere in modo strutturato e sequenziale: proporre
attivita’ con modello fisso e dal semplice al complesso→si
faciliteranno nell’alunno l’esecuzione delle consegne, la
memorizzazione e l’ordine nell’esposizione dei contenuti.
• Sostenere la motivazione ad apprendere
Risorse/strumenti/metodologie
didattiche
• Per gli alunni “lenti”:
predisporre verifiche brevi, su singoli obiettivi;
semplificare gli esercizi (evitare esercizi concatenati);
consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi nello stesso
tempo (strategia da scegliere secondo la personalita’ del ragazzo).
• Per gli alunni che manifestano difficoltà di concentrazione:
• fornire schemi/mappe/diagrammi prima della spiegazione (aiuteremo la
mente a selezionare, categorizzare, ricordare, applicare quanto recepito
durante la spiegazione);
• evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro;
• spiegare utilizzando immagini;
• utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli, regoli...);
• fornire la procedura scandita per punti nell’assegnare il lavoro.
• Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali
percettivi (visivo, uditivo, tattile, cinestesico)→incrementa
l’apprendimento
Risorse/strumenti/metodologie
didattiche
Tecnologie multimediali (computer, notebook per utilizzare software
specifici)
LIM - Utilizzi multiformi:
-permette di accedere a quantita’ infinita di informazioni,
(visualizzazione di filmati o immagini);
-interazione visiva di testi o esercizi (costruzione di testi collettivi);
-costruzione di unità di lavoro informatizzate con possibilita’ di
personalizzarle per il gruppo classe e utilizzandole in modo flessibile
(eventuale consegna agli alunni copia della lezione o delle attivita’ proposte
in formato cartaceo o digitale);
-favorisce e promuove l’interazione lasciando spazio alla creativita’ degli
studenti affinche’ realizzino ricerche o unità di lavoro multimediali in modo
autonomo, singolarmente o in piccolo gruppo→favorisce apprendimento
costruttivo ed esplorativo;
-per gli alunni con difficoltà risulta essere uno strumento compensativo
(videoscrittura, realizzazione di schemi e mappe, tabelle...).
Per i “lavori di gruppo”
LEARNING TOGHRTER
(Jhonson, Jhonson, Holubee, Roy)
I COMPITI
• specificare l’ OBIETTIVO (descriverlo)
• stabilire SEQUENZA operativa (cosa si deve fare)
• indicare i criteri per la FORMAZIONE dei gruppi
• indicare le ABILITA’ SOCIALI attese, le forme di AIUTO da applicare
• specificare i RUOLI assegnati
• indicare i criteri di VALUTAZIONE del compito
• indicare i criteri di VALUTAZIONE della collaborazione
Al termine dell’attività il docente esprime un GIUDIZIO SUL LIVELLO DI
APPRENDIMENTO e SUL LIVELLO DI FUNZIONAMENTO DEI GRUPPI.
IL CURRICOLO INTEGRATO
FAVORISCE la collaborazione tra
insegnanti
curricolari e specializzati
COMBINAZIONE di obiettivi e argomenti di diverse aree
disciplinari e/o discipline per un raccordo articolato tra
programmazione di classe e
individualizzata
Mezzo per soddisfare i bisogni
educativi speciali degli studenti
con disabilità
Adeguare la classe alle necessità
educative e didattiche degli alunni
con sostegno
SCHEMA DI PROGRAMMAZIONE E
MAPPA SEMANTICA
1) Determinare il tema centrale : unità o capitolo o argomento di
studio
2) Identificare discipline e argomenti connessi
3) Identificare conoscenze e abilità specifiche per ciascuna area o
argomento
4) Predisporre risorse e materiali
5) Sviluppare strategie didattiche per insegnare conoscenze e
abilità (pratica guidata e autonoma, apprendimento
cooperativo...)
6) Prevedere tempi e modalità di verifica individuali e per la
classe.
PDP- PRONTUARIO PER ALLIEVI CON BES E DSA – MATEMATICA FISICA E CHIMICA
• EVITARE DI COPIARE ESPRESSIONI MATEMATICHE E TESTI DALLA LAVAGNA,
FORNIRE SUPPORTI CARTACEI DURANTE LA SPIEGAZIONE E NELLE ESERCITAZIONI
• FAVORIRE L’USO DEL CARATTERE CORSIVO (CARTA-PENNA, PER FLUIDITA’) E DELLO
STAMPATO MAIUSCOLO (CON IL PC, PER DIFFERENZIAZIONE OMOGRAFE)
• FORNIRE LA LETTURA DELLE CONSEGNE E DEL TESTO DA PARTE DEL TUTOR ( ANCHE
IN VERIFICA)
• EVITARE LA SCRITTURA SOTTO DETTATURA ANCHE DURANTE LE VERIFICHE
• UTILIZZARE ESERCIZI E TESTI RIDOTTI PER QUANTITA’ E NON PER CONTENUTO
• PRIVILEGIARE NELLE VERIFICHE SCRITTE E ORALI CONCETTI E TERMINOLOGIE
UTILIZZATE NELLE SPIEGAZIONI
• RIDURRE IL NUMERO DELLE DOMANDE NELLE CONSEGNE SCRITTE O LA
LUNGHEZZA DEL TESTO, O GARANTIRE TEMPI Più LUNGHI
• EVITARE LE RISPOSTE VERO/FALSO
PDP- PRONTUARIO PER ALLIEVI CON BES E DSA –
• EVITARE DOMANDE CON DOPPIA NEGAZIONE E DI DIFFICILE INTERPRETAZIONE
• GARANTIRE L’USO DELLA CALCOLATRICE, TABELLE CON FORMULE MATEMATICHE
(ARITMETICHE, TAVOLA PITAGORICA, TABELLE DELLA MEMORIA DI OGNI GENERE: ES.
TABELLE DELLE MISURE E DELLE FORMULE, ECC.)
INCENTIVARE A CASA E IN CLASSE L’UTILIZZO DEL PC E DEL VOCABOLARIO ELETTRONICO
• FORNIRE L’ARTICOLAZIONE DELLA STRUTTURA DEL TESTO( NOMINAZIONE) NELLE
PRODUZIONI SCRITTE E NELLA COMPRENSIONE DEL TESTO DOVE E’ NECESSARIO
• UTILIZZARE LA REGOLA DELLE 5W PER I TESTI CHE LO RICHIEDONO
• PIANIFICARE LA PRODUZIONE SCRITTA, CON RELATIVA ARGOMENTAZIONE DA PARTE
DEL DOCENTE, FINALIZZATA A CONTESTUALIZZARE IL TEST
• ESCLUDERE DALLA VALUTAZIONE GLI ERRORI DI TRASCRIZIONE E DI CALCOLO
PDP- PRONTUARIO PER ALLIEVI CON BES E DSA
• UTILIZZARE LE VERIFICHE ORALI PER LE MATERIE CHE PREVEDONO LA VALUTAZIONE
DELL’ORALE, DA CONCORDARSI CON L’ALLIEVO
• RISERVARE MAGGIORE CONSIDERAZIONE PER LE CORRISPONDENTI PROVE ORALI,
COME MISURA COMPENSATIVA DOVUTA, LADDOVE LA PROVA SCRITTA NON FOSSE
SODDISFACENTE
• STIMOLARE E SUPPORTARE L’ALLIEVO NELLE VERIFICHE ORALI AIUTANDOLO AD
ARGOMENTARE, QUALORA SI DIMOSTRASSE IN DIFFICOLTA’ PER LA
COMPROMISSIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE E DELLA SEQUENZIALITA’
• PREVEDERE L’UTILIZZO DI COMPITI RIDOTTI A CASA NON PER CONTENUTO, MA PER
QUANTITA’
PDP- PRONTUARIO PER ALLIEVI CON BES E DSA – MATERIE DI STUDIO E PROVE
ORALI
• LIMITARE O EVITARE LETTURA AD ALTA VOCE
• FORNIRE LA LETTURA DELLE CONSEGNE E DEL TESTO DA PARTE DEL TUTOR ( ANCHE
IN VERIFICA)
• PRIVILEGIARE NELLE VERIFICHE SCRITTE E ORALI CONCETTI E TERMINOLOGIE
UTILIZZATE NELLE SPIEGAZIONI
• SINTETIZZARE I CONCETTI
• ESIGERE L’UTILIZZO DI MAPPE E SCHEMI DURANTE LE INTERROGAZIONI ANCHE SU
SUPPORTO DIGITALIZZATO ( COME PREVISTO NEL COLLOQUIO DELL’ESAME DI
STATO) AL FINE DI FAVORIRE LA SEQUENZIALITà MNEMONICA
• EVITARE DI FAR PRENDERE APPUNTI: FORNIRE ALTRESI’ APPUNTI CHE SUPPORTINO
L’ALLIEVO NELLO STUDIO( SLIDES, MAPPE CONCETTUALI..)
• INTEGRARE LIBRI DI TESTO CON SUPPORTI DIGITALI O CARTACEI ( PREFERIBILMENTE
ARIAL 12-14)
• NON PRETENDERE LO STUDIO MNEMONICO, CIO’ NON TOGLIE CHE CON STRATEGIE
COMPENSATIVE E NEI TEMPI ADEGUATI ( SOGGETTIVI) SI POTRANNO VERIFICARE
APPRENDIMENTI DI QUESTA NATURA
PDP- PRONTUARIO PER ALLIEVI CON BES E DSA – MATERIE DI STUDIO E PROVE
ORALI
• EVITARE DOMANDE APERTE IN FAVORE DI RICHIESTE MIRATE E/O A SCELTA
MULTIPLA SECONDO I CASI
• FAVORIRE RISPOSTE CONCISE NELLE INTERROGAZIONI
• COMPENSARE LE VERIFICHE SCRITTE CON INTERROGAZIONI ORALI
• EVITARE (SECONDO I CASI) LE RISPOSTE V O F
• EVITARE DOMANDE CON DOPPIA NEGAZIONE E DIFFICILE INTERPRETAZIONE
• STIMOLARE E SUPPORTARE L’ALLIEVO NELLE VERIFICHE ORALI AIUTANDOLO AD
ARGOMENTARE, QUALORA SI DIMOSTRASSE IN DIFFICOLTA’ PER LA
COMPROMISSIONE DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE E DELLA SEQUENZIALITA’
• FAVORIRE L’ESPOSIZIONE DI ARGOMENTI SCELTI DALL’ALUNNO
• FACILITARE L’ARGOMENTAZIONE CON DOMANDE GUIDA
Operazioni del docente per
facilitare lo studio:
Leggere prima “tutto” in classe
Far usare strumenti di lettura selettiva
– Survey e Question  anticipazione
– Individuazione parole chiave
– Paragrafatura
– Schemi e Tabelle semplici e doppie
– Mappe
– Cartografia, documenti visivi, cronologie.
Operazioni del docente per
facilitare lo studio:
• Supportare i testi con film, video, visite,
esercizi di visualizzazione mirati (schemi,
tabelle,ecc.)
• Far sperimentare diversi modi di
rielaborare i testi da studiare
• Integrare nella didattica una costante
riflessione metacognitiva
• Integrare nella didattica la costruzione del
metodo di studio
QUALI STRUMENTI?
...OSSERVARE L’ALLIEVO..
PUNTI FORTI
Canale orale (?)
Memoria fotografica (?)
Uso sicuro PC e altri ausili
Aiuto a casa
Buona autostima
Successi extrascolastici
Usa bene i simboli
PUNTI DEBOLI
Poca memoria
Disnomia
Scarse competenze PC e
altri ausili
Bassa autostima
Ansia da prestazione
Ansia della famiglia
Fatica a capire i simboli
MAPPE CONCETTUALI QUANDO?
-Quando l’alunno dice” Ho in testa ciò che voglio
dire ma non so come dirlo!”
-..oppure “ ho tante idee in testa …”
-..cosa devo dire prima e cosa dopo?..mi sono
perso!”
Costruiamo una MAPPA
COGNITIVA
• “...Le mappe sono strumenti per
l’organizzazione delle informazioni in modo da
favorire ad un livello profondo l’integrazione
della conoscenza. Gli studenti che le usano
acquisiscono un apprendimento significativo,
interconnesso e, in aggiunta, "imparano come
imparare” ...”
MAPPE COGNITIVE
• MAPPE CONCETTUALI (Novak): formate da nodi concettuali
collegati da relazioni mediante frecce che riportano
un’etichetta descrittiva secondo un metodo connessionista
(individuazione concetti e combinazioni).
• MAPPE STRUTTURALI: evoluzione delle mappe concettuali in
ambito scolastico, rappresentano le relazioni tra concetti di
un’unità di apprendimento.
• MAPPE MENTALI (Buzan): struttura gerarchico- associativa,
in genere con esposizione grafica a raggiera ( un elemento
centrale e successive associazioni), sono, di solito, corredate
di colori, immagini e disegni
• MAPPE MULTIMEDIALI: mappe concettuali o mentali, che
contengono elementi multimediali.
COME COSTRIRE UNA MAPPA
CONCETTUALE
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LETTURA TESTO
SOTTOLINEATURA
IDENTIFICAZIONE PAROLE CHIAVE( MAX 10 )
ARRICCHIRE LE INFORMAZIONI
CREARE NESSI LOGICI
RIPETIZIONE
Inizialmente…
• può essere assente la sequenzialità,
l’ordine gerarchico e temporale
• è necessario far osservare e riflettere
il discente
• guidandolo nell’analisi dell’errore
• stimolandolo all’ auto-correzione,
all’analisi dell’eccesso o stimolandolo
all’arricchimento
Esame di stato
• La Commissione, considerati gli elementi forniti dal verbale del
Consiglio di classe e dall’ allegato al Documento del 15 maggio,
• contenente le modalità di svolgimento dell’esame di stato, terrà in
debita considerazione le specifiche situazioni soggettive,
adeguatamente certificate ed inserite nel Piano Didattico
Personalizzato, relative ai candidati affetti da disturbi specifici
• di apprendimento (DSA).
• Nella fase del colloquio, la Commissione terrà conto, in ordine alle
modalità di interrogazione usate anche in corso d’anno, delle
• capacità lessicali ed espressive del candidato con DSA, adeguando
le richieste alle complessive capacità del candidato e adottando
criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto
• piuttosto che alla forma.
Documento del 15 maggio o.m
42/2011
• Il Documento del 15 maggio, in quanto documento
accessibile a tutti, non deve contenere informazioni che
possano discriminare gli studenti con DSA
• Le informazioni utili alla commissione esaminatrice per
l’espletamento delle prove dovranno essere riportate
nell’allegato riservato (il verbale contiene il riferimento)
• Prima dell’incontro per la stesura del documento, il
docente coordinatore può consultare, per eventuali
proposte ed osservazioni, lo studente e la famiglia
• Al momento della stesura del documento il coordinatore
deve verificare che ciascun docente abbia indicato nella
propria programmazione tutti i criteri didattici e valutativi
utilizzati per lo studente con DSA in corso d’anno
Nell’allegato riservato al doc del 15
maggio 2011
• Devono comparire tutte le informazioni utili alla commissione per
l’espletamento delle prove: “..la commissione considerati eventuali
elementi forniti dal Consiglio di classe, terrà in debita considerazione le
specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai
candidati con DSA... e prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a
rendere sereno per tali candidati lo svolgimento dell’esame ” (OM 42/11
art.12).
• Nell’allegato inserire:
•Riferimento al PDP (misure didattiche e valutative adottate in corso
• d’anno)
•Copia delle prove di simulazione se diverse da quelle della classe
•Richieste sulle modalità di svolgimento delle prove d’esame
• Se il Presidente di Commissione decide in senso contrario o comunque
diverso da quanto previsto 59
• nel documento del 15 maggio dal Consiglio di classe/commissione e nella
relazione allegata DEVE MOTIVARE LE PROPRIE DECISIONI
INDICAZIONI OPERATIVE PER L’ESPLETAMENTO DELLE PROVE
DEGLI ESAMI DI STATO.
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Coerentemente con le modalità adottate durante l’anno scolastico per lo studente con DSA si
richiede:
La possibilità di avvalersi di un insegnante membro della commissione per la lettura dei testi
delle prove scritte, qualora lo studente ne faccia richiesta
La concessione di maggior tempo, qualora se ne ravvedesse la necessità, per l’effettuazione
di tutte e tre le prove scritte - 30% in più rispetto al tempo previsto per la classe –
(L.170/2010 art.3)
L’utilizzo di strumenti informatici (o altri strumenti compensativi), se utilizzati in corso d’anno
ESEMPIO :la dispensa dalla prestazione scritta in lingua straniera, così come avvenuto in
corso d’anno, poiché sussistono tutte le condizioni che lo consentono, previste dalla
L.170/2010 – D.M. N. 5669 art.6 comma 5.
Per qualsiasi altra informazione si fa riferimento al PDP, alla diagnosi rilasciata dallo
specialista (nel fascicolo personale dello studente) e ai verbali del C.d.C.
Per quanto riguarda la lingua straniera, siamo in attesa di ulteriori indicazioni dalla circolare
ministeriale.Si suggerisce di:
Ricordare: valutazione più attente al contenuto che alla forma
(nel caso dell’esempio) la possibilità di effettuare la terza prova orale in altra sede
Sitografia
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www.inclusione.it
www.bo.istruzioneer.it/cts/dsa_sw.php
http://www.airipa.it
http://www.aifa.it
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Booth T., Ainscow M., L’Index per l’inclusione, Erickson, Trento 2008;
Ianes D., Cramerotti S., Alunni con BES, Erickson, Treno 2013;
Ianes D., Bisogni Educativi Speciali e inclusione, Erickson,
Trento 2005;
Lascioli A., “Dall’Integrazione all’inclusione: la scuola che cambia”, in Orientamenti
Pedagogici. Rivista internazionale di scienze dell'educazione, Erickson, Trento 2012,
vol. 59, n. 1, pp. 9-28;
Lascioli A., “Dalla scuola dell'integrazione alla scuola dell’inclusione. Alcune
importanti differenze tra il modello dell’integrazione e il modello dell’Inclusive
education”, L’Educatore, Fabbri Editori, Annata 2011/2012, n. 2, pp. da 13 a 16.
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