Giugno 2014 - Corriere Artigiano

Fondato nel 1946
Periodico dell’Artigianato, del Commercio e della Piccola Industria
ANNO 68 - N. 4 - GIUGNO 2014
Italia, il Total Tax Rate supera il 63%
Lo rivela un’indagine choc di CNA nazionale
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Alberto Bongini, «Borsalino», cm. 40 x 40, tecnica mista su tela, 2013
«Commercio News» è all’interno della rivista
Le imprese di costruzioni incontrano i parlamentari
Le richieste in un documento: meno tasse e burocrazia
All’Istituto Plana l’alternanza scuola-lavoro è realtà
Imprese disponibili e studenti più motivati
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A Cantoira torna l’artigianato tipico
Il 5 e 6 luglio la 16ª edizione della fiera
CNA e Gal premiano le imprese innovative
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Editoriale
5 Attualità
Le imprese in rosa sferzate dalla crisi
7 Attualità
Le imprese di costruzioni in sofferenza
9 Unioni dei mestieri
• Up To Green in piazza per Energy Expo
• Piemonte, nuova politica sanitaria
• La moda su misura agli Artigianelli
• Al Plana la scuola incontra il lavoro
• A Biella c’è la «fabbrica delle donne»
• Ecommerce, l’Italia è in ritardo
• I Love IT punta sulla Svezia
• Cantoira, torna la Fiera dell’artigianato
21 Informazione
Parlare con il cliente per vendere meglio
23 Informazione
L’innovazione firmata da I3P
25 Intervista
Loris Milani racconta la sua Sagt
26 Cultura e arte
I tesori del Portogallo a Torino
Commercio News
Inserto al centro della rivista
Tutti i diritti sono riservati. I testi, le fotografie e l’impaginazione
di questo numero non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, in nessuna forma senza l’autorizzazione dell’Editore.
Reg. Trib. di Torino n°78 del 21 giugno 1948
Direttore responsabile
Vitaliano Alessio Stefanoni
Collaboratori:
Manuela Pica
Sergio Enrietto
Editore
CNA Editrice Srl
Impaginazione
Due di 2 di Francesco Pavia
Stampa
Graf Art - Officine Grafiche Artistiche Srl
Venaria Reale (To)
Redazione
via Millio, 26 - 10141 - Torino
tel. 011.1967.2152-2121 - fax 011.1967.2192
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12.000 copie
Chiuso in tipografia il 5 giugno 2014
«
La vittoria di Renzi del 25 maggio si traduca ora in fatti concreti
Vincere le elezioni per
cambiare l’Italia. Sembra
essere questo il messaggio
ottimistico e contagioso
che è uscito dalle urne delle elezioni europee e amministrative del 25
maggio scorso che hanno restituito una fotografia della carta politica del nostro paese radicalmente mutata rispetto alle aspettative di
tanti e, certamente, rispetto alle precedenti
tornate elettorali. Fortemente ridimensionato
il partito di Silvio Berlusconi così come il Movimento 5 Stelle del comico Beppe Grillo, dal
responso delle urne appare vincitore assoluto
il Partito Democratico o meglio il suo nuovo
leader assoluto, il premier Matteo Renzi.
Avranno certamente contribuito al risultato
gli 80 euro in busta paga che dalla mensilità di
maggio hanno appesantito, seppur di poco, le
tasche di un congruo numero di italiani, ma a
ben guardare c’è molto di più. Matteo Renzi
sembra essere riuscito ad interpretare perfettamente la voglia di riscossa di un paese stressato da una crisi economica senza fine e da una
apparente e diffusa incapacità di condurlo da
parte delle vecchie classi dirigenti. A sostenere
Renzi sono stati senza dubbio molti giovani
delusi che avevano votato a suo tempo Grillo
o Forza Italia e molti italiani meno giovani
che alla stagnazione e al declino del sistema
paese hanno preferito quella “rivoluzione” della buona volontà annunciata dal Presidente
del Consiglio. Le urne hanno in definitiva restituito sia a livello nazionale che europeo
l’immagine di un’Italia politicamente più stabile e determinata e tutto questo non può che
fare del bene al nostro paese e a tutti gli operatori economici che, in fondo, reagiscono anche su basi emotive. Esiste, tuttavia, un ottimismo della ragione che non può scendere a
compromessi con le dichiarazioni d’intenti
non circostanziate e che necessita di solidi dati per potersi elevare, inducendo chi ha semplicemente buon senso a dire che complessivamente, come sistema paese, ce la stiamo facendo. Intanto, se è pur vero che il 40% di
consensi a Matteo Renzi rappresentano indirettamente un segnale degli italiani a favore
del suo Governo, va tenuto bene a mente che
l’attuale Parlamento non è affatto la fotografia
di questo risultato elettorale ma di un precedente responso che aveva restituito un quadro
molto più caotico e col quale questo Governo
deve quotidianamente fare i conti per assicu-
rarsi una maggioranza e potersi garantire la fiducia. CNA si aspetta, naturalmente, un forte
senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche, ma l’instabilità, facendo l’avvocato del Diavolo, è sempre dietro l’angolo.
Quanto al quadro economico complessivo,
ancora nulla è stato fatto per risollevare concretamente le sorti del paese. Ed è proprio qui
che l’ottimismo rivendica nuova legna da mettere nel braciere della ragione. Il debito pubblico si è ormai stabilmente attestato ad oltre
il 130% del Prodotto interno lordo con l’ultimo record storico registrato a marzo 2014,
quando ha raggiunto i 2120 miliardi di euro,
mentre il tasso di disoccupazione tra i giovani
di età compresa tra i 15 e i 24 anni è salito al
46% nel primo trimestre. E se è inutile dire
che con quasi 3.5 milioni di disoccupati, in
larga parte giovani, l’Italia rischia sul serio di
non avere futuro è altrettanto vero che senza
un’attenzione reale verso il mondo delle imprese il nostro Paese rimane pericolosamente
sospeso sulla soglia del baratro economico.
Come ha dimostrato un’indagine nazionale
sulla tassazione verso artigiani e Pmi realizzata
da CNA, il Total Tax Rate ovvero l’indice
complessivo delle imposte si attesterà nel
2014 al 63.1%. Un valore non sopportabile in
un paese civile e capace di spezzare le gambe
anche alle imprese più sane e dinamiche.
CNA chiede, dunque, ancora una volta e con
forza a questo Governo di tenere al centro del
suo programma di riforme la riduzione della
fiscalità a carico delle imprese e di effettuare
un taglio reale e non dimostrativo del costo
del lavoro, altra spina nel fianco che ci rende
meno competitivi di molti altri paesi dell’Unione europea insieme alla tragica questione
dei ritardi dei pagamenti che, nonostante la
direttiva Ue 2011/7, sono rimasti fuori controllo, soprattutto con riferimento alle pubbliche amministrazioni. Se tutto questo verrà
fatto, l’ottimismo comincerà a contagiare
anche quegli oltre 5 milioni di partite Iva
che popolano l’Italia e che da sempre ne assicurano nel bene o nel male la tenuta. La
stragrande maggioranza di quelle partite Iva,
lo ricordiamo, sono artigiani, commercianti
e piccoli imprenditori ovvero le categorie
produttive che da sempre la CNA rappresenta
e tutela e che dopo il
18 febbraio si aspettano
risposte certe e rapide
.
n°4 - giugno 2014
4 Attualità
Italia, Total Tax Rate al 63.1%
L’euforia e l’ottimismo della ragione
Dopo il voto, CNA aspetta i risultati
«
Sommario
3
4
Attualità
Lo dice un’indagine realizzata dal Centro studi della CNA nazionale, diffusa a metà maggio
Italia, il Total Tax Rate al 63.1% nel 2014
Analizzata la tassazione complessiva che grava su artigiani e piccole imprese in 112 comuni
C
n°4 - giugno 2014
ome sarà nel 2014 il peso
complessivo del fisco (il Total Tax Rate) sulle piccole e medie
imprese e sugli artigiani? Il Centro studi della CNA nazionale lo
ha misurato e quantificato, andando a controllare, una per una,
112 città italiane, cioè tutti i capoluoghi di Provincia e di Regione. Il risultato di questo lavoro
capillare è il primo «Osservatorio
permanente sulla tassazione di artigiani e piccole e medie imprese
in 112 Comuni d’Italia». L’Osservatorio, che è stato presentato a
Roma il 15 maggio scorso in occasione del convegno «Comune
che vai tassa che trovi», raccoglie
tutti i dati fiscali del 2011, del
2012 e del 2013, comparati con
le previsioni di quello che succederà nel 2014. Non mancano le
brutte sorprese nei risultati dell’indagine compiuta dall’Osservatorio. Nel 2014 il Total Tax Rate
arriverà - dato medio su Italia - al
63.1%. Nel 2011 era del 59.1%.
E’ il risultato del lavoro di un mostro fiscale a tre teste (nazionale,
regionale e comunale) che opera
incessantemente su artigiani e
Pmi. Se guardiamo alla classifica
delle 112 città la musica cambia
in peggio e di parecchio. Partia-
della spesa pubblica,
dalla risistemazione
delle tax-expenditures
63,1%
63,8%
64,5%
59,1%
4,0%
per alimentare un uni1
Roma
74,4%
73,3%
75,2%
65,7%
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2
Bologna
74,2%
72,5%
74,7%
64,6%
9,6%
ogni anno una quota
3
Reggio Calabria
74,2%
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cospicua alla riduzio4
Firenze
74,1%
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Bari
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Genova
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Biella
69,2%
68,3%
69,1%
61,3%
7,9%
cedente potrà essere
utilizzata per altri
La classifica 2014 delle prime 10 città con la pressione fiscale complessiva, il Total Tax Rate, obiettivi di finanza
più alta e dati medi nazionali per anno (fonte Centro studi CNA nazionale)
pubblica. Sull’Irpef,
CNA propone invece
mo da Roma, la città che conqui- dello un’impresa manifatturiera di rivedere la tassazione delle imsta il primo posto. Nel 2011 regi- individuale, con un laboratorio di prese personali e degli autonomi,
strava una pressione del 65.7%. 350 mq, un negozio di 175 mq, 5 riducendo l’aliquota all’aumentaNel 2014 segna il 74.4%. Un bal- dipendenti, un fatturato di re del reddito dichiarato (chi più
zo dell’8.7%. A ruota, di pochis- 430mila euro-anno e un reddito dichiara, meno paga). Si tratta di
simo, a pari merito, ben due città: d’impresa di 50mila euro-anno. A un sistema che premierebbe, anziBologna con il 74.2% (nel 2011 conti fatti il risultato fa cadere le ché castigare come avviene oggi,
era il 64,6%) e Reggio Calabria, braccia. A Cuneo, la città che l’efficienza e la fedeltà fiscale.
sempre con il 74.2% (nel 2011 tratta fiscalmente meglio artigiani Sempre sull’Irap, CNA chiede
era il 62,4%). Ruolo di damigella e Pmi, dopo aver pagato tutte le contemporaneamente alla preced’onore a Firenze, con il 74.1% tasse i 50mila euro diventano, nel dente misura di aumentare la
(nel 2011 era il 63.9%). Il Centro 2014, 21.190 (erano 22.356 nel franchigia dall’imposizione Irap a
studi ha infine cercato di rispon- 2011). E nelle città più «cattive»? 25mila euro dagli attuali 10.5 midere alla domanda più importan- La «top ten» vede in testa Roma, lioni, escludendo dal tributo tutte: nel 2014 quanto resterà nelle dove i 50 mila euro diventano te le imprese ad di sotto della socasse delle imprese? Tutti i calcoli 12.814 (17.139 nel 2011) seguita glia. CNA chiede, inoltre, di ridell’Osservatorio sono stati fatti da Reggio Calabria con 12.896 durre il peso dell’imposta sugli
tenendo a riferimento come mo- euro (18.810 nel 2011), da Bolo- immobili strumentali d’impresa
gna con 12.921 euro (17.720 nel quando vengono utilizzati per
2011) e Firenze con 12.938 euro l’attività produttiva. Un buon
(18.072 nel 2011). CNA nazio- contributo alla riduzione del «Tonale non si è però limitata a con- tal Tax Rate» sulle imprese, evistatare lo status quo. Ha anche denzia CNA in una nota stampa,
presentato un articolato rapporto potrebbe derivare da una sostancon una serie di soluzioni, natu- ziale riduzione dell’Imu dovuta
ralmente indirizzate al Governo e sugli immobili produttivi utilizalle Istituzioni locali. CNA ritie- zati dall’imprenditore per svolgene, innanzitutto, fondamentale re la propria attività. Secondo il
trovare un giusto coordinamento Centro studi CNA, una riduziotra il Fondo taglia tasse previsto ne dell’Imu del 50% abbasserebnella Delega per la riforma fiscale be il Total Tax Rate della piccola
e il Fondo, con la stessa finalità, impresa di 3.8 punti percentuali
previsto dalle legge di stabilità per (dal 63.1% al 59.3%) riportanil 2014. In particolare, occorre- dolo sostanzialmente ai livelli del
rebbe costruire un automatismo, 2011. CNA chiede inoltre di
che intercetti tutte le maggiori rendere pienamente deducibile
entrate provenienti: dalla lotta al- l’Imu dal reddito d’impresa e
SEGUE A PAG. 68
l’evasione fiscale, dalla riduzione
Classifica Provincia/Comune
2014
Valore medio Italia
2014
2013
2012
2011
Saldo
2011-2014
Attualità
5
Le imprese in rosa sferzate dalla crisi
in retromarcia ai livelli dell’anno 2005
A fine 2013 censite 110 mila unità, -0.62% sul 2012; meglio nel turismo e nel commercio
e imprese femminili in
Piemonte continuano a
rimanere una grande risorsa
per l’economia locale, ma il
loro numero è sceso nel 2013
ai livelli del 2005. Tra cessazioni e riduzione del tasso di
natalità, a resistere sono soprattutto le imprese più strutturare e quelle che operano
nel turismo e nel commercio,
anche se nel complesso le imprese in rosa si difendono in
tempo di crisi. Nel 2013 il
numero delle imprese femminili registrate presso il Registro imprese delle Camere di
commercio piemontesi si è attestato a 110.025 unità, con
un tasso di crescita su base annua del -0.62% (era il -0.27%
l’anno precedente), flessione
che risulta più intensa rispetto
a quella registrata dal sistema
imprenditoriale regionale nel
suo complesso (-0.54%). L’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese
piemontesi è pari al 24.2%
nel 2013, quota superiore rispetto a quella nazionale
(23.6%). Delle 110.025 imprese femminili attive, 8536
sono state costituite da donne
114.000
111.922
111.442
111.336
110.919
110.756
112.000
110.000
109.917
112.263
111.381
110.025
108.321
108.000
106.000
105.661
104.000
102.000
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Imprese femminili registrate in Piemonte al 31 dicembre di ogni anno (fonte:
elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Infocamere)
straniere (un dato in aumento
rispetto al 2012) e 12.350
«under 35» (in diminuzione
rispetto all’anno precedente).
E a sostegno delle imprese in
rosa, Unioncamere Piemonte
ha rinnovato, insieme alla Regione Piemonte e alla Commissione regionale Abi (associazione bancaria) del Piemonte, un Protocollo d’intesa
triennale per agevolare l’accesso al credito delle imprese
femminili, finalizzato alla
promozione del fondo di garanzia femminile presso tutte
le banche, alla collaborazione
tra tutti i soggetti sottoscrittori per assistere le imprese a ri-
schio di continuità aziendale e
all’avvio di iniziative di formazione finanziaria destinate
alle imprenditrici. Le imprese
femminili si costituiscono
prevalentemente sotto forma
di imprese individuali (il
61.3%, quota sensibilmente
più elevata rispetto a quella
delle imprese piemontesi considerate nel loro complesso,
pari al 57.4%) e di società di
persone (il 27.7%), mentre
soltanto il 9.3% predilige la
forma delle società di capitale
e l’1.6% quella delle altre forme (in cui sono comprese le
cooperative e i consorzi).
Analizzando la dinamica ri-
spetto a fine dicembre 2012,
si osserva come le società di
capitale (+3.57%) e le altre
forme (+3.64%) continuino a
manifestare una buona
performance; ancora negativo, invece, l’andamento delle
società di persone (-0.81%,
contro il -0.06% registrato
nel 2012) e delle imprese individuali (-1.25%, contrazione quasi doppia rispetto a
quella rilevata l’anno precedente). Valutando le variazioni annuali dello stock di imprese femminili registrate
per settore di attività economica si osserva come soltanto i comparti del turismo
(+2.10%), degli altri servizi
(+0.62%) e delle costruzioni
(+0.58%) abbiano registrato
dati positivi, mentre sono negative le variazioni rilevate
dall’agricoltura (-6.10%),
dal commercio (-1.58%) e
dall’industria in senso stretto (-0.43%). A livello territoriale, le imprese femminili si
distribuiscono in modo sostanzialmente omogeneo nelle
realtà provinciali, con una
quota che passa dal 23.2% di
Asti al 26.5% di Alessandria.
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n°4 - giugno 2014
L
6
Attualità
Secondo Unioncamere, nel 2007-2012 hanno investito in Piemonte 170 miliardi di euro
Le imprese familiari reggono alla crisi
I dipendenti sono aumentati del 19.5%; rimane critico il momento del passaggio generazionale
I
l sistema delle imprese familiari rappresenta un elemento portante del sistema imprenditoriale piemontese e un fondamentale veicolo di quei valori tipici del nostro «Made in»,
qualità delle produzioni e legame con il territorio. Su questo
importante segmento dell’economia locale e nazionale
Unioncamere Piemonte ha
condotto un’indagine conoscitiva. Dalla ricerca emerge come
queste aziende abbiano saputo
affrontare la crisi meglio di altre, facendo leva su una forte
cultura imprenditoriale e sulla
voglia di continuare a investire
e scommettere sul futuro, rivelandosi quanto mai preziose
per la strategia di sviluppo del
nostro territorio. Il sistema delle Camere di commercio, del
resto, mette a disposizione
molteplici strumenti per sostenere le imprese familiari, ad
esempio aiutandole a riorientare il proprio business sui mercati esteri attraverso il Piano
Strategico per l’Internazionalizzazione o supportandole nei
processi di innovazione. Lo
studio, realizzato per Unioncamere Piemonte dagli studiosi
del Dipartimento di Management dell’Università di Torino
e del Cambridge Institute for
Family Enterprise dell’Harvard
Business School, analizza la
struttura, le dinamiche e le tendenze delle imprese familiari,
una delle componenti più importanti del sistema economico
della nostra regione. L’orientamento di lungo periodo, che
spinge queste aziende ad investire avendo in mente le generazioni future, rappresenta un
punto di forza non trascurabile: anche nell’ultimo periodo di
crisi, le aziende familiari hanno
infatti conseguito performance
mediamente migliori, dimostrandosi un modello produttivo più resistente, capace di
creare lavoro anche in anni difficili. In particolare, la ricerca
ha analizzato le performance
dal 2007 al 2012 di tutte le
aziende piemontesi sopra i 25
milioni di euro di fatturato
(circa 700 imprese), suddivise
tra familiari e non familiari (il
48%). Le aziende familiari sono in maggioranza nel Verbano
Cusio Ossola, dove rappresentano il 67%, nel cuneese (54%)
e nel biellese (53%). L’analisi
delle dinamiche delle imprese
guidate da famiglie imprenditoriali ha evidenziato come
queste, tra il 2007 e il 2012,
SEGUE DA PAG.
n°4 - giugno 2014
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abbiano incrementato i propri
dipendenti del 19.49% (contro
un +5.45% registrato per le
aziende non familiari) e investito 170 miliardi di euro (contro
i 110 delle non familiari). Il ritorno per gli azionisti (Roe) è
del 6.2% nel 2012 (era
l’11.02% nel 2007) rispetto al
3.14% (8.25% nel 2007) delle
imprese non familiari. Le interviste e le analisi qualitative dipingono uno spaccato imprenditoriale vivo, orgoglioso e
pronto ad affrontare la «nuova
normalità» della crisi. Per la
maggioranza degli imprenditori intervistati, l’azienda viene
prima della famiglia. Il passaggio generazionale è vissuto come la chiave di una buona governance dal 47% degli intervistati, ma è pianificato solo nel
20% dei casi.
48
dall’Irap. Sulla Tari, la nuova imposta per la raccolta dei rifiuti, secondo CNA bisogna rendere obbligatorio per i comuni la previsione
di tariffe commisurate alle quantità e qualità dei rifiuti effettivamente prodotti e conferiti in discarica Peraltro, l’utilizzo inappropriato da
parte dei comuni del principio di assimilabilità ai rifiuti urbani dei
rifiuti prodotti dalle imprese si è tradotto in una doppia imposizione
sui rifiuti prodotti. La tassazione dei rifiuti nel 2007 pesava per 4.7
miliardi, nel 2012 per 6.8 miliardi, segnando un aumento del
44.68% in soli cinque anni, senza considerare gli ulteriori aumenti
connessi all’introduzione della Tares nel 2013, i cui dati non sono ancora disponibili. In linea generale, gli adempimenti - troppi e complicati - vanno semplificati e ridotti sia a livello centrale sia a livello
locale, perché determinano costi indiretti sulle imprese, minore produttività e minore competitività. Il proliferare di norme sempre più
complesse e la richiesta di un numero crescente di adempimenti si
traducono inevitabilmente in maggiori oneri e complessità gestionali per il contribuente. Negli ultimi anni, sono stati sempre più «scaricati» sull’impresa adempimenti formali finalizzati all’attività di
controllo dell’Amministrazione finanziaria. Se a questo onere si aggiunge la potestà regolamentare attribuita ai comuni in materia di
tributi locali, ci si trova in una «giungla» dalla quale si esce solo con
molte difficoltà, anche interpretative, e con maggiori costi e oneri per
le imprese, a scapito della produttività e della competitività. Lo prova il posizionamento dell’Italia al 131° posto (sui 185 Paesi censiti)
nel rapporto Doing Business 2013 della Banca Mondiale per l’indicatore «paying taxes» che, oltre all’ammontare delle imposte da versare ogni anno, tiene conto anche degli oneri amministrativi.
Attualità
7
Le imprese di costruzioni in sofferenza
incontrano i parlamentari del Piemonte
Le richieste in un documento: meno imposte e burocrazia, sì alla Tav e agli incentivi
e aziende torinesi delle
costruzioni, duramente
colpite da anni da una crisi
che le ha portate a vivere il
momento più drammatico
della loro storia si sono confrontate lo scorso 10 maggio
con i parlamentari piemontesi, in un incontro unitario all’Unione industriale di Torino. Le Associazioni delle varie
componenti della filiera, tra
cui CNA Costruzioni, si stanno muovendo da un paio di
anni in modo compatto, perseguendo azioni comuni su temi concreti capaci di fornire
alle aziende immediato sollievo e, in prospettiva, contribuire ad invertire il corso degli
eventi. Ai parlamentari piemontesi è stato consegnato un
documento con una serie di
proposte concrete di seguito
riassunte. Il documento integrale è disponibile presso la sede provinciale della CNA in
via Millio 16 a Torino.
Pagamenti pubblica amministrazione e patto di stabilità. I
ritardi nei pagamenti delle
pubbliche amministrazioni
sono ormai più che patologici
e colpiscono tutta la filiera de-
gli appalti di opere pubbliche,
scaricandosi a valle lungo tutto il suo corso. Il recente decreto legge 35/2013 si è rivelato utile, ma insufficiente: si
stima che almeno 11 miliardi
di pagamenti in conto capitale, per lavori già eseguiti, continuino, anche nel 2014, a
non essere coperti dalle somme stanziate per anticipazioni
e dagli spazi finanziari concessi agli enti territoriali (il decreto ha limitato i pagamenti a
7.7 miliardi rispetto ai 19
complessivi). E’ dunque necessario che entro il 2014 sia
prevista una quota di pagamenti di spese in conto capitale idonea a saldare interamente i crediti delle aziende.
In questo senso, occorre valutare, anche in sede comunitaria la possibilità di arrivare ad
un allentamento del patto di
stabilità per Regioni ed Enti
locali, a causa del quale anche
gli enti che hanno avanzi di
bilancio e disponibilità di cassa, oltre a ritardare i pagamenti, non avviano nuovi lavori,
pur già previsti, per poter restare negli obiettivi prefissati
dallo Stato. E’ infine necessa-
rio che sulle nuove opere appaltate o in corso di affidamento sia sempre assicurata la
copertura dei costi.
Tav e opere di «mitigazionecompensazione». E’ essenziale
che prosegua senza tentennamenti il processo di costruzione della linea Torino-Lione e
delle altre infrastrutture strategiche. La complessità dell’opera ed i tempi necessari per la
sua realizzazione, tuttavia,
non devono ritardare le opere
collaterali alla Tav che vanno
finanziate e realizzate subito.
Stabilizzare gli incentivi per le
costruzioni: a) favorire la «rottamazione» dei vecchi fabbricati, residenziali e industriali, e la
loro sostituzione con edifici di
nuova generazione, con agevolazioni alle imprese che acquistano il fabbricato da rottamare
ed all’acquirente del fabbricato
nuovo; b) rendere stabile la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, estenderla alle demolizioni con ricostruzione; c) rendere stabile la detrazione del 65% per il risparmio
energetico.
Burocrazia zero. Sulla scorta
delle normative già emanate dal
Governo in tema di «Zone a
burocrazia zero», occorre individuare azioni volte a diminuire il
carico burocratico che si porta
dietro l’attività imprenditoriale,
e nello specifico quella riguardante il settore edile.
Imposta sugli immobili. L’Imu
è un’imposta che si è dimostrata in grado di generare effetti
distruttivi sul settore: ha spento la già scarsa propensione dei
privati all’acquisto di abitazioni, nuove o esistenti, scoraggiato le locazioni a canone concordato, ha colpito direttamente le imprese in quanto gravava
anche sugli immobili invenduti e grava tuttora sugli insediamenti produttivi.
Servizi
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ad una convenzione che garantisce alle imprese associate CNA di usufruire di due
servizi innovativi che rispondono alle attuali esigenze di
un mercato in difficoltà ed in
continua evoluzione. Andrea
Colombo, giovane imprenditore torinese, ideatore e
realizzatore di questi servizi,
ci racconta la storia di Pronto Ethika e di Instant Office
Torino. «L’idea nasce innanzitutto dall’esigenza di rispondere ai bisogni dei miei
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n°4 - giugno 2014
L
Unioni dei mestieri
9
Gli artigiani per una Torino Smart
CNA Costruzioni all’Energy Expo
In piazza Solferino, dal 9 all’11 maggio, presentato ai cittadini il progetto «Up To Green»
a CNA Costruzioni è stata
tra i protagonisti della tre
giorni denominata Smart City
Energy Expo che si è svolta dal
9 all’11 maggio scorsi in piazza
Solferino, a Torino, evento realizzato in collaborazione con
Enel e il patrocinio, tra gli altri,
di Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino,
Fondazione Torino Smart City,
Kioto Club, Anci Piemonte,
Enea, CNA. Un’expo diversa,
nel cuore della città, per far incontrare cittadini e imprese e
per farli riflettere insieme sui
temi dell’ambiente e del risparmio energetico. «Siamo scesi in
piazza - ha dichiarato il responsabile di CNA Costruzioni,
Giovanni Brancatisano - portando a conoscenza di tutti i
prodotti, le tecnologie e i sistemi per poter vivere in una città
più a misura d’uomo, guidati
dalla consapevolezza che siamo
nell’era in cui è assolutamente
necessario risparmiare energia». I tempi sono maturi per
coinvolgere le città intere, i
consumatori, i professionisti
della progettazione, i produttori e le maestranze, creando
un’occasione di incontro, con
la consapevolezza che per realizzare concretamente una
Smart City è necessario informare correttamente il cittadino-consumatore. L’evento si è
inserito all’interno delle iniziative del progetto Torino Smart
City. La Città di Torino, raccogliendo la sfida lanciata nel
2011 dalla Commissione europea con l’iniziativa Smart Cities & Communities, si è infatti candidata a divenire una
«città intelligente», una città
che, nel rispetto dell’ambiente,
deve essere capace di produrre
alta tecnologia, ridurre i consumi energetici degli edifici, promuovere trasporti puliti e migliorare in generale la qualità
della vita dei suoi abitanti all’insegna delle basse emissioni
di anidride carbonica. Una
città intelligente, infatti, riesce
a spendere meno e meglio senza abbassare la quantità e la
qualità dei servizi forniti a cittadini e imprese. Durante la
Smart City Energy Expo,
CNA Costruzioni, affiancata
da alcune aziende associate, ha
portato all’attenzione del grande pubblico il progetto «Up To
Green» realizzato in collaborazione con Gbc Italia e il contributo della Camera di commercio di Torino. Gli obiettivi formativi di questo progetto consistono nella divulgazione presso le imprese aderenti alla
CNA della cultura e della pratica della sostenibilità. Il progetto è orientato al trasferimento di conoscenze tecniche,
attraverso un percorso di formazione specialistico e alla
creazione di una rete di imprese qualificate, attive sul territorio, nel settore della costruzione sostenibile. La formazione,
erogata dal Gbc Italia, è strutturata in due livelli ed è differenziata a seconda delle filiere
di appartenenza. In particolare,
ad oggi, i destinatari sono le
imprese che operano all’interno dei seguenti ambiti e categorie: a) imprese edili che operano nell’ambito di nuova costruzione o ristrutturazione
importante dei fabbricati e che
operano in ambiti specialistici
quali isolamento termo-acustico dell’involucro edilizio, impermeabilizzazioni; b) finitura;
c) verde (realizzazione e manutenzione); d) serramentisti; e)
impiantisti.
Installatori
IL MODELLO DI LIBRETTO DI
IMPIANTO, INCONTRO PER
GLI OPERATORI IL
9 GIUGNO
IN CNA. Sulla Gazzetta Uffi-
ciale n°55 del 7 marzo 2014
è stato pubblicato il decreto
del ministero dello Sviluppo
economico 10 febbraio 2014
recante «Modelli di libretto
di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica» Il decreto
definisce: il modello di libretto di impianto per la climatizzazione che dovrà essere
utilizzato dall’1 giugno 2014;
i modelli di rapporto di efficienza energetica, anche questi da adottare dall’1 giugno
2014, in occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione di cui all’art.7 del Dpr n°74/2013, su
impianti termici di climatizzazione invernale di potenza
utile nominale maggiore di
10 kW e di climatizzazione
estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 kW, con
o senza produzione di acqua
calda sanitaria (ad esclusione
degli impianti termici alimentati esclusivamente con
fonti rinnovabili di cui al
Dlgs 3 marzo 2011, n°28,
ferma restando la compilazione del libretto). A partire
da giugno 2014 cambiano,
dunque, le modalità di compilazione del libretto d’impianto. Per questo CNA Torino ed Immergas organizzano il 9 giungo alle 20.30 un
incontro rivolto agli installatori, presso CNA Torino, via
Millio 26. La partecipazione
è gratuita previa registrazione via fax al numero
011.1967.2194 o via email
[email protected]
n°4 - giugno 2014
L
Unioni dei mestieri
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La chiedono le Confederazioni dell’artigianato a favore dei cittadini più anziani e in pensione
Piemonte, serve nuova politica sanitaria
Tra le proposte, rivedere le aliquote dell’addizionale Irpef e ridurre gli sprechi e le inefficienze
l Comitato di Coordinamento delle Confederazioni
artigiane del Piemonte ha inviato un documento a tutti i candidati alle elezioni regionali,
scritto unitariamente da CNA
Piemonte, Casartigiani e Confartigianato. Il documento, dal
titolo «Note per una nuova politica socio-sanitaria per pensionati ed anziani», propone in
particolare: a) revisionare le aliquote relative all’addizionale Irpef regionale e comunale, al fine di ridurre le trattenute sui
trattamenti pensionistici più
bassi; b) garantire la piena erogazione dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), dei Liveas
(Livelli essenziali di assistenza
socio-assistenziali) e promuovere l’aggiornamento delle relative prestazioni e servizi; c) applicare con diligenza il principio
di spending review per eliminare le inefficienze nella spesa sanitaria e reinvestire i risparmi
per migliorare i servizi e le prestazioni socio-sanitarie; d) favorire economicamente il ricovero
in Rsa-Residenza sanitaria assistenziale mediante riduzione
della quota spettante al ricoverato e ridurre le liste d’attesa per
il ricovero, potenziando sul territorio, il servizio sanitario; e)
aiuto concreto alle famiglie che
assistono l’anziano a domicilio;
f) riduzione delle liste d’attesa
per gli esami di laboratorio e le
visite specialistiche. Ad esempio, occorre: adeguare le richieste dei medici alle reali necessità
dei pazienti; coordinare l’esecuzione degli esami e delle visite
specialistiche tra la sanità pubblica e i centri privati accreditati in relazione all’efficienza e ai
costi delle prestazioni; la prescrizione diretta degli esami da
parte degli specialisti ospedalieri senza che il paziente ricorra al
medico di base; per determinati interventi chirurgici occorre
che le sale operatorie lavorino,
come in tutta l’Europa, non solo la mattina ma anche al pomeriggio; creare una rete capillare di servizi geriatrici di territorio, anche in previsione di
istituire nel prossimo futuro la
figura del medico geriatra di base. Il documento completo è a
disposizione di tutti i cittadini e
gli imprenditori interessati
presso la sede territoriale della
CNA a Pinerolo, via Chiappero
15, tel. 0121.040.200. Informazioni: Bruno Moriena, Presidente regionale CNA Pensionati, cel. 337.33.90.49, [email protected]
I Love IT è aperitivo d’eccellenza
Degustazioni alla Città del Gusto, su iniziativa di CNA Alimentare
C
ontinuano le attività di
promozione delle aziende
alimentari artigiane della provincia di Torino, anche all’interno
del progetto I Love IT (www.iloveitartigianato.it) che dal 9 al 25
maggio scorsi si è manifestato al
grande pubblico con un’esposizione al Castello di Moncalieri di
29 aziende italiane dei settori del
food, del fashion e del wood. In
concomitanza con la mostra,
CNA Alimentare Torino in collaborazione con la Città del Gusto di Torino (Gambero Rosso),
ha organizzato lo scorso 16 maggio una serata di degustazione alla scoperta delle eccellenze del
nostro territorio. La formula
adottata è stata quella dell’aperitivo, durante il quale è stato possibile non solo gustare le eccel-
lenze proposte, ma soprattutto
conoscere direttamente la passione dei produttori artigiani. Alla
serata, che si è svolta presso i locali della Città del Gusto, in corso Stati Uniti, a Torino, erano
presenti: Cereal Terra Srl azienda
con sede a Ciriè, produttrice di
salse, creme, antipasti e composte biologici; Il Pastificio dell’Arco, pastificio gastronomia con
sede a Rivalta di Torino, specializzato nella produzione di pasta
fresca ripiena, e non, in tutte le
tipologie della tradizione italiana; il caseificio Uberti Foppa con
sede a Villafranca Piemonte, produttore di formaggi artigianali
da materie prime provenienti
esclusivamente da allevamenti
della bassa pianura pinerolese, il
tutto accompagnato da abbina-
menti con le birre artigianali del
Birrificio Torino, birre rigorosamente artigianali, né filtrate né
pastorizzate. L’iniziativa si è inserita nell’ambito delle attività del
progetto Alimen.to, realizzato da
CNA Alimentare e Cordiretti
Torino con il sostegno della Camera di commercio di Torino. Le
aziende associate interessate ad
essere coinvolte in prossime iniziative per la promozione delle
eccellenze gastronomiche della
provincia di Torino possono
mettersi in contatto con la responsabile provinciale di CNA
Alimentare, Elena Schina, in via
Millio 26, a Torino, presso la sede provinciale della CNA. Info:
Elena Schina, CNA Alimentare
Torino, tel. 011.1967.2185,
[email protected]
Brevi
ISTITUTO CATTANEO: L’EURO PIACE ANCORA, MA IN
ITALIA MENO. Dal 2007 i favorevoli alla moneta unica
sono diminuiti poco nell’Eurozona (dal 69% al
66%), ad eccezione dei Paesi mediterranei, dove, per la
crisi, il parere positivo è sceso dal 64% al 57%. L’Italia
guida questo trend negativo,
con i favorevoli in picchiata
di 10 punti (dal 63% al
53%). Lo rileva un’analisi
dell’Istituto Cattaneo in vista delle elezioni europee di
maggio e diffuso dalla CNA
nazionale.
ECCELLENZE IN DIGITALE
TOUR è il road show nazionale promosso da Google,
Fondazione Symbola, Università Ca’ Foscari, in partnership con CNA e Coldiretti. Dopo Bologna (30
maggio), il tour arriverà a Firenze il 19 giugno, per proseguire a settembre e ottobre
in data da definirsi. Un viaggio lungo la penisola per incontrare e far incontrare gli
imprenditori italiani, le eccellenze dell’artigianato, della piccola industria, dell’agricoltura. Raccontare loro attraverso la voce di colleghi
imprenditori - quanto la Rete li possa aiutare a crescere e
a combattere la crisi, aprendo le porte del mercato globale. Spiegare - con l’aiuto di
esperti di informatica, ecommerce, marketing, social
media e comunicazione quali strumenti siano oggi a
disposizione delle imprese,
come sceglierli e come capitalizzarli al meglio. Info:
www.digitalintour.it
n°4 - giugno 2014
I
12
Unioni dei mestieri
La moda «fatta ad arte e su misura»
in scena agli Artigianelli di Torino
L’iniziativa è sostenuta dalla CNA Torino per la promozione della manifattura italiana
n°4 - giugno 2014
I
l Procope Cafeclub Artigianelli di Torino propone giovedì 12 giugno, ore 18-21 la sfilata e il workshop dal titolo «Su
misura. Fatto a mano. Con
amore», progetto con egida
De.Gu.Cré a firma delle Sartorie associate alla CNA Torino
Diana Iacob, Daniel Robu e Michele Mescia, con il Patrocinio
di Accademia Nazionale dei Sartori di Roma, della CNA Torino
e di Ermenegildo Zegna (partner tecnico, Collegio Artigianelli; partner artistico Etnotango
Festival 8° edizione). L’evento
nasce come risposta agli interrogativi sui possibili ritorni a scenari professionali futuribili nel
mondo dell’artigianato e per riprendere la tradizione, con un
pizzico di innovazione, della
cultura torinese di laboratori e
di «mestieranza» eccellente nel
mondo del tessile, allo scopo di
formare giovani e adulti interessati alla sartorialità, nell’ambito,
ma non solo, del Collegio Artigianelli di Torino. Ad animare la
manifestazione, gratuita e aperta
a tutti, saranno le realizzazioni e
il know how dei sartori Daniel
Robu, delegato Nazionale dell’Accademia dei Sartori insieme
a Diana Iacob, membro junior
dell’Accademia, e del Maestro
«Forbici d’oro» Michele Mescia.
I tre progettisti-stilisti-artigiani
introdurranno «visivamente» all’affascinante mondo della moda e dell’intelligenza delle mani
(di chi taglia, cuce, disegna e insegna) ricreando nella location
un vero e proprio angolo laboratoriale appositamente in occasione del Festival Foat «Architettura in Città» 2014. Ad aprire la
sfilata che segue l’intrigante
workshop sarà il Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori Sebastiano Di Rienzo. L’Accademia dei Sartori di Roma, attiva dal 1575 con lo scopo di
salvaguardare e diffondere la no-
bile arte sartoriale e la cultura
del bel vestire, è presente al fianco della CNA come istituzione
interessata a diffondere i principi ispiratori della maestranza di
bottega d’eccellenza. Altro contenuto della serata saranno le
opere dell’architetto artista Enzo Mastrangelo, noto per le sue
innovative performances di «Time Identity», che con un’unica
pennellata decisa catturano su
stoffa il soggetto della sua arte,
ottenendo opere in tessuto bicromo dall’aspetto quasi «sindonico». L’appuntamento sarà arricchito dall’estrazione a sorte di
una prima prova di giacca sartoriale e si concluderà con l’omaggio coreutico «Con Amore» a
cura di Etnotango Festival 8°
edizione.
L’appuntamento,
ideato e condotto da Raffaele
Menditto e Monica Mantelli, si
svolgerà nei suggestivi e freschi
infernotti del Procope Cafeclub
Artigianelli di via Juvarra 15 a
Torino, ad oggi cantiere work in
progress e prossimo spazio polifunzionale sociale e creativo delle mestieranze e delle arti, improntato alla formazione informale e allo sviluppo della cultura attiva dei giovani e dei cittadini in genere - e in particolare
sul coinvolgimento diretto nella
produzione culturale e artistica
nell’ambito di arti e mestieri, al
fine di sviluppare intendimenti
di mestieranza o aspirazione
professionale, interagendo con
altri mondi e culture attraverso
le arti. L’ingresso alla serata è
gratuito, previo accredito scrivendo a CNA Federmoda, [email protected]
Innovazione
ACCORDO CNA-UNI,
LE
NORME TECNICHE PER L’IN-
PMI. Il
Presidente nazionale CNA
Daniele Vaccarino e il Presidente Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione,
Piero Torretta, hanno sottoscritto il 26 marzo, a Roma, un accordo di associazione. L’obiettivo è accrescere la diffusione delle
norme tecniche tra artigiani, professionisti ed imprenditori e di migliorare la
loro partecipazione nei processi di normazione, così
come richiesto dalla legislazione comunitaria.
NOVAZIONE DELLE
«Torino di Moda», sfilata al Colors
Si è svolta a fine marzo ed ha coinvolto otto aziende associate CNA
C
NA Federmoda, in collaborazione con il Lions
Club duca d’Aosta di Torino,
zona Crocetta, insieme alle sartorie Francesca Fasano, Cristiana Righetti, Iacob, Maison
Moré, Daniel Robu, alla pellicceria Alberto Campra, alla bustaia Lia Biondino, al maglificio
Elli Minetti, all’azienda orafa
L’Arte nell’Oro e al produttore
di borse HandBagBanner hanno organizzato una sfilata di
moda indipendente per il ciclo
«Torino di Moda» presso il Colors di via Sacchi a Torino, lo
scorso 24 marzo, ore 18/19 con
ingresso ad inviti. La sfilata si è
svolta al termine di un torneo di
burraco organizzato dal Lions
Club. Il ricavato della serata è
stato dato in beneficenza a sostegno del progetto «Aiutaci ad
Foto di gruppo al termine della sfilata con gli artigiani e le modelle
Aiutare: Bambini nuovi poveri»
che si occupa di assistere bambini da 0 a 3 anni che vivono in
famiglie bisognose, per donare
generi alimentari di prima necessità e pannolini. Torino di
Moda è un format ideato da
CNA Federmoda per promuovere la moda indipendente a Torino e provincia e che già stato
declinato in numerosi appunta-
menti, in location prestigiose
come il Circolo della Stampa di
Torino e lo Sporting di corso
Agnelli, sempre a Torino. Tutte
le aziende associate alla CNA
del settore moda-accessori-pellicceria-pelletteria sono invitate
a manifestare il proprio interesse a partecipare a questi eventi
comunicando la propria email
ad [email protected]
Unioni dei mestieri
13
La docente Laura Pellegrinelli testimonia la collaborazione con la CNA a favore degli studenti
Al Plana l’alternanza scuola-lavoro è realtà
L
a riforma degli Istituti professionali statali ha stimolato, promuovendo l’alternanza
scuola-lavoro, il contatto tra
scuola e impresa, consapevole
delle necessità delle scuole professionali di collegarsi con il territorio, nel quale gli allievi, si
inseriranno come futuri lavoratori. La scuola dovrebbe fornire
le discipline di base e lo sviluppo pratico della manualità, così
ricercata nei nuovi assunti. La
stessa riforma, riducendo notevolmente le ore di laboratorio,
suggerisce un contatto con le
aziende, al fine di mostrare da
vicino l’attività lavorativa, che
gli studenti saranno chiamati a
svolgere, una volta conseguito il
diploma. Il contesto economico
nel quale viviamo mette di fronte alla necessità di creare collegamento con le imprese; la
scuola da sola non può offrire
lavoratori preparati secondo le
richieste specifiche del mercato
(ad esempio non è possibile l’acquisto di macchinari e attrezzature all’avanguardia) e le imprese chiedono lavoratori in grado
di inserirsi nel contesto lavorativo. Però, pur con queste considerazioni, è difficile, nel contesto del nostro Paese, pensare a
una cultura del lavoro e della
formazione, ipotizzando percorsi simili al sistema duale tedesco, perché, senza assolutamente dare giudizi di merito, in Italia il contesto è diverso sia per
l’approccio più storico-umanistico della scuola sia per la cultura d’impresa degli imprenditori, che investono sì in formazione, ma tradizionalmente non
nella scuola di stato. Che cosa
possiamo allora proporre per
creare un contatto fra scuola e
territorio che sia utile ad avvicinare gli studenti al mondo delle
imprese e incontri l’interesse
dalle aziende, rendendole disponibili a dialogare con la scuola,
Alcuni degli studenti del Plana coinvolti dalla CNA Torino con la docente
Laura Pellegrinelli
evitando soluzioni lontane dal
nostro contesto? La risposta è
una collaborazione tra scuola e
impresa. In questi anni l’Ipia
Giovanni Plana ha trovato nella
CNA Torino un valido aiuto. La
collaborazione con Stefano Busi, responsabile CNA Produzione, ha favorito il contatto con
aziende quali Samec, Boano,
Mod.En, Gp Piola che hanno
accolto gli studenti. Nicola
Scarlatelli, Carmine Scalzitti,
Laura e Piero Boano eMichelangelo Ricossa hanno dimostrato disponibilità nell’accompagnare i ragazzi in visita
nei loro stabilimenti o nell’incontro con le classi presso il
nostro Istituto. La scuola trova negli imprenditori un contatto per favorire la conoscenza del mondo del lavoro e
l’impresa, nella scuola, i futuri lavoratori da indirizzare, secondo le esigenze del territorio in cui è inserita. Gli allievi, partecipando a visite e incontri con imprenditori, sono
motivati allo studio e all’apprendimento per il significato
concreto che prende la loro
frequenza scolastica. Si può
prevenire in questo modo la
dispersione scolastica e si favorisce il radicamento nell’Istituto scolastico frequentato.
Punti di forza della collaborazione scuola-lavoro. L’esperienza
genera interesse presso i ragazzi
che vivono in modo coinvolgente la visita nelle aziende. L’uscita
dalla scuola permette ai ragazzi
di scoprire che le attività scolastiche sono collegate a esperienze
concrete sul territorio e che la
scuola non è un luogo in cui si
«ingabbia» la vita. In tutte le occasioni, durante le visite, gli allievi sono accompagnati dagli imprenditori. E’ importante che in
questo iniziale approccio con il
mondo del lavoro, l’azienda in
cui si effettua la visita sia di piccole o medie dimensioni, perché
i contatti sono più immediati e
offrono testimonianze dirette, di
cui i giovani hanno necessità. La
presenza di lavoratori che svolgono le operazioni loro assegnate e
possono dialogare, durante l’attività, con gli studenti è significativa e offre senso e valore al lavoro. La partecipazione del lavoratore e, nelle piccole imprese, la
sua passione per il lavoro ben fatto e per la stima che da questi ne
si può ottenere presso terzi, vanno nel segno di un mondo positivo che i ragazzi maturano come
meta da raggiungere e che, quindi, vale un impegno scolastico.
Gli imprenditori, da parte loro,
conoscono i ragazzi nel loro ambiente scolastico e ne scoprono le
qualità di intraprendenza e serietà, che spesso nella lezione ordinaria rimangono latenti. Nel-
l’imprenditore gli studenti apprezzano la concretezza, per il
contatto con il mondo del lavoro: considerandolo un potenziale
«datore di lavoro» sanno comportarsi bene, in apparenza spesso in modo quasi innato; le difficoltà di un comportamento esuberante, che in aula viene stigmatizzato, scompaiono e l’imprenditore, in visita, ricava una
buona impressione dagli allievi.
In alcuni casi la visita potrebbe
anche portare alla presa di coscienza che l’indirizzo scelto non
è quello desiderato dallo studente; questo deve essere inteso come punto di forza del progetto
(nonostante possa essere percepito come negativo per l’Istituto in
particolare); è evidente che l’allievo dovrà comunque essere, in
seguito, aiutato nella scelta di un
nuovo indirizzo di studi. E’ da
considerarsi «punto di forza»
perché è un bene che la scuola
aiuti, già nei primi mesi di frequenza del corso a saper individuare aspirazioni e attitudini degli iscritti. Altro elemento significativo riguarda l’insegnante referente, quindi organizzatore,
che scopre di avere un ruolo di
attore nel processo formativo degli allievi. L’insegnante esecutore,
secondo un modello di scuola
che potremmo definire «fordista», pare qui venire meno. In
questo nuovo ruolo gli insegnanti interessati nella programmazione di attività che gli allievi intendono come dotate di senso
per la scoperta del territorio traggono vantaggi. Si crea una relazione più autentica fra studenti e
insegnanti e la soddisfazione alimenta gli uni e gli altri migliorando il clima di classe anche durante l’attività curricolare ordinaria (si ringrazia per la collaborazione la professoressa Laura Pellegrinelli). Info: CNA Produzione,
Stefano Busi, 011.1967.2103,
[email protected]
n°4 - giugno 2014
Più motivazione per i ragazzi e incontri nelle aziende per farli maturare e pensare al loro futuro
14
Dati nazionali forniti da Unioncamere relativamente al primo trimestre di quest’anno
Commercio: le vendite giù del 3.7%
Minori le perdite nel Nord Ovest (-2.8%); i più penalizzati sono i settori del «no food»
endite ancora in calo nel
primo trimestre 2014 per
le imprese del commercio e dei servizi: secondo l’indagine congiunturale di Unioncamere realizzata a livello nazionale, i consumi sono restati
al palo e le vendite nel commercio hanno subito una contrazione del 3.7%, mentre la
flessione nei servizi è stata
del 2.6%. Secondo lo studio,
la perdita di fatturato continua a essere di entità rilevante tra le imprese del commercio con meno di 20 dipendenti (-4.5%), ma è comunque
consistente anche tra quelle di
dimensioni maggiori, compresa la grande distribuzione organizzata (-1.6%). Le sofferenze si concentrano soprattutto
tra le imprese delle regioni
centrali (che registrano una
perdita del 5%) e tra quelle del
Mezzogiorno (-4.2%). NordOvest e Nord-Est, invece, contengono la flessione rispettivamente al -2.8% e al -2.5%. Tra i
settori, il più penalizzato è
quello del commercio al dettaglio non alimentare (-4.2%),
seguito dal food (-3.4%). Il desiderio di voltare pagina con la
n°4 - giugno 2014
V
Vendite estive di fine stagione
Raee
I saldi estivi 2014 a Torino e nei principali comuni della provincia inizieranno sabato 5 luglio e proseguiranno fino a sabato 30 agosto. A Torino, nei negozi che effettuano i saldi,
deve essere esposta copia dell’informativa per i consumatori con le principali regole osservate (che ha sostituito la comunicazione preventiva richiesta invece in quasi tutti gli altri
comuni). Tale informativa è a disposizione sul sito web
www.comune.torino.it/commercio. Le informazioni da esporre nel cartellino sono il prezzo originario di vendita, la percentuale di sconto sul prezzo originario, il prezzo scontato. In
caso di violazioni, punite con una sanzione amministrativa
da 516.46 a 3098.74 euro, il consumatore può rivolgersi alla
Polizia municipale.
Nuove regole sui rifiuti
elettronici. Dal 12 aprile
scorso è entrato in vigore il
Dlgs 49/2014, recepimento
della direttiva 2012/19/Ue
sui rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche
(Raee), che ha abrogato il
precedente Dlgs 151/2005 e
detta le nuove regole per la
gestione di Aee e Raee. decreto è già in vigore, ma le
sue disposizioni si applicheranno in tempi diversi. Infatti: dal 12 aprile 2014 e sino
al 14 agosto 2018 si applicherà alle Aee rientranti negli allegati I e II che rispecchiano quasi fedelmente
quelle previste dal Dlgs
151/2005; dal 15 agosto
2018 in poi, si applicherà a
tutte le Aee rientranti negli
Allegati III e IV che, invece,
sono abbastanza diverse
dalle preesistenti. Per i distributori, cioè i rivenditori,
la principale novità introdotta dal decreto è il ritiro «uno
contro zero». Fermo restando l’obbligo di ritiro «uno
contro uno», quindi, è stata
introdotta la facoltà di ritirare a titolo gratuito i Raee di
piccolissime dimensioni (dimensioni esterne inferiori a
25 cm) provenienti dai nuclei domestici senza obbligo
di acquisto di Aee di tipo
equivalente. Tale facoltà diventa un obbligo per i distributori con superficie di vendita al dettaglio, di almeno
400 metri quadri. Come al
solito, le modalità per effettuare questa nuova forma
semplificata di raccolta dei
Raee sono demandate ad un
successivo decreto del Ministero dell’Ambiente.
crisi induce il 24% delle imprese commerciali ad attendere
un miglioramento del proprio
fatturato tra aprile e giugno
prossimo, mentre il 10% prevede una riduzione ulteriore delle vendite. La componente più
cospicua, tuttavia, resta quella
degli imprenditori che non si
aspettano modifiche del quadro attuale (sono il 66%). Le
maggiori attese di recupero interessano iper e supermercati
e le imprese di maggiori dimensioni. Nei servizi il volume
d’affari risale ma resta con il
segno meno; il comparto degli
alberghi, ristoranti e servizi turistici registra un -4.1%, contro
il -3.9% degli altri servizi (attività finanziarie e assicurative,
immobiliari e gestione delle
acque e dei rifiuti) e il -3.2%
del commercio all’ingrosso e di
autoveicoli. La contrazione del
fatturato è in questo caso più
intensa al Centro (-3.9%) e nel
Nord-Ovest (-2.7%). Sud e Isole (-2.3%) e Nord-Est (-1.7%) si
posizionano sopra la media.
Estremamente caute le previsioni per il secondo trimestre
dell’anno: le più ottimiste sono le imprese del segmento turistico (il 37%); sul fronte dei
servizi alle persone e degli altri
servizi, la quota di imprese che
attende un miglioramento del
fatturato è pari a quella che
prevede un suo ridimensionamento mentre le più pessimiste sono le imprese commerciali. Considerate nel loro insieme contrario il 74% delle
imprese del commercio e dei
servizi ritiene che nel secondo
trimestre proseguirà l’attuale
andamento del mercato e solo
il 18% prevede un miglioramento delle vendite, a fronte
di un ulteriore 8% che attende
una loro riduzione (m.p).
15
Torino è diventata una città turistica,
ma occorre lavorare bene per il 2015
All’effetto Expo si aggiungono l’Ostensione della Sindone e il bicentenario di Don Bosco
S
no seguiti altri grandi eventi come le
Universiadi, i grandi
saloni ormai di caratura mondiale come
quello del Libro, Terra Madre ed il Salone del Gusto, le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unita
d’Italia per citarne
alcuni. Ed il 2015 si
Neve e Gliz, le due mascotte delle Olim- preannuncia come
piadi invernali di Torino 2006 (immagine
un anno di grandi
repertorio CNA)
appuntamenti. Infatmeri cominciano a costituire una ti, il prossimo anno si svolgeranparte importante del prodotto no una serie di eventi come L’Ointerno lordo cittadino ed han- stensione della Sacra Sindone
no, nel tempo, fatto crescere che si terrà a partire dal 19 apriuna sempre più importante fetta le e terminerà il 24 giugno, il bidi indotto. Non solo, essere una centenario della nascita di Don
meta turistica vuol dire aprire la Bosco, il fondatore della Famicittà sempre più al mondo ed al- glia Salesiana che inizieranno il
le relazioni internazionali e co- 16 agosto, oltre naturalmente alme insegnano altre esperienze, l’Expo mondiale di Milano. In ocse una città è bella e caratteriz- casione dell’Expo 2015, vi saranzata da una elevata qualità della no certamente flussi turistici sivita, diventa un attrattore di in- gnificativi che convergeranno su
vestimenti. La Città è ormai abi- Torino. E’ fondamentale che i
tuata a gestire grandi eventi e le treni ad alta velocità fermino alOlimpiadi invernali di Torino la stazione di Rho, rendendo
2006 sono state un fondamen- quindi oltremodo vantaggioso,
tale punto di passaggio a cui so- una quarantina di minuti, il collegamento con Torino che unisce alla vicinanza un’offerta
molto ampia, completa ed articolata, già rodata e progressivamente affinata nel tempo.
Questi soli dati dimostrano
quanto sia importante per la
CNA pensare a delle iniziative
che possano mettere in contatto le imprese con questi flussi.
Le imprese interessate ad intercettare questi flussi sono certamente quelle del settore agroalimentare, della moda nella sua
accezione più ampia, dell’artigianato tipico ed artistico. Arrivare a proposte che consentano
alle nostre imprese di intercettare questi flussi è una questione non più differibile (s.e).
Convenzioni
Convenzione CNA-Creditreform. E’ attiva una convenzione tra la CNA Torino e
Creditreform Italia Srl che
consente ai Soci CNA (artigiani, commercianti e Pmi)
di ottenere le seguenti informazioni: a) informazioni sui
partner nazionali ed esteri:
il servizio è dedicato alle
aziende che necessitano ottenere informazioni su solvibilità, dimensioni ed affidabilità dei propri partner
commerciali nazionali ed
esteri, residenti nei paesi
europei o extraeuropei; il
Socio CNA può ottenere
informazioni su partner sia
residenti nei paesi europei
che extraeuropei attraverso
la richiesta di un «report
informativo» - I costi del servizio sono i seguenti: i)
informazioni base e di livello
avanzato richieste su partner italiani, costo variabile
da euro 35 più Iva ad euro
120 + Iva; ii) informazioni
base e di livello avanzato da
paesi esteri, costo variabile
da 65 euro più Iva a 150 euro più Iva; iii) informazioni
dettagliate in preparazione
ad azioni di recupero crediti
nei confronti di clienti nazionali: il costo del servizio è di
euro 120 più Iva. Informazioni: tel. 011.1967.2122, email
[email protected]
Guida alle convenzioni
per i Soci CNA. Una guida
cartacea è a disposizione,
gratuitamente, in tutte le
sedi CNA a Torino e provincia. L’elenco completo delle
convenzioni è comunque disponibile sul sito web
www.cna-to.it
n°4 - giugno 2014
i sono ormai attestate intorno ai 5 milioni le presenze turistiche che ogni
anno si contano a Torino. Se
consideriamo che all’inizio degli
anni 2000 eravamo intorno alle
900 mila presenze, si comprende l’enorme sforzo fatto dalle
amministrazioni dei Sindaci Castellani e Chiamparino per trasformare Torino in una meta turistica. Per presenze turistiche si
intende il numero degli arrivi per
i giorni di pernottamento. Ovviamente, maggiore è il numero di
giorni di permanenza del turista,
più sono elevate le ricadute economiche per il territorio. Va anche considerata la tipologia del
turista. In passato la Città si caratterizzava per il turismo di affari che per sua natura è fortemente legato alle contingenze
economiche, oltre ad essere un
turismo che vive poco la città,
concentrato com’è sugli impegni
professionali. Oggi non è più così ed i turisti che vengono a Torino si dividono tra affari, percentualmente in minoranza, turismo convegnistico e di piacere e
sono aumentati costantemente i
giorni medi di permanenza in
città. E’ evidente che questi nu-
16
Unioni dei mestieri
A Biella c’è «la fabbrica delle donne»,
riflessioni sul futuro della manifattura
Iniziativa di CNA Piemonte per dare visibilità e prospettive alle imprese al femminile
n°4 - giugno 2014
M
ani@fattura, ovvero,
«la fabbrica delle donne». Con l’obiettivo di «rispondere alla crisi con la creatività», o almeno di lanciare
una proposta, CNA Impresa
Donna Piemonte e CNA Impresa Donna Biella hanno organizzato domenica 18 maggio, a Biella, presso «Cittadellarte» Fondazione Pistoletto,
un evento dedicato alla creatività manifatturiera delle donne: un momento per esporre e
vendere i prodotti che nascono dalle mani delle donne, ma
anche per riflettere sul futuro
del sistema produttivo piemontese e, in definitiva, italiano. Il Piemonte ha fondato la
sua fortuna sulla manifattura e
sulla creatività, ma oggi questa
vocazione sembra essersi perduta, eppure è ben presente
nelle imprese artigiane manifatturiere dove la sfida è continuare a reinterpretare in chiave moderna vocazioni e competenze strettamente legate alla tradizione produttiva della
regione. In questi anni, le imprese a conduzione femminile
hanno saputo, più di altre,
«tener botta»: nel lungo periodo (dal 2002 al 2013) le imprese femminili registrate sono infatti passate da 105.661
a 111.381 unità. La scelta imprenditoriale non è più una
forma di auto-impiego, ma
una consolidata realtà. Ciò è
tanto più vero per le imprese
artigiane: si diventa imprenditori o imprenditrici perché in
possesso di talenti e di capacità produttive. I punti di forza delle imprese al femminile
sono la qualità, il servizio ai
clienti, l’efficienza organizzativa e anche l’innovazione. E
questi punti di forza e di innovazione, nei prodotti e/o
nelle storie umane delle imprenditrici (scelte coraggiose,
tigianali di cui ancora si dispone - e
in cui eccellono le
mani femminile e quelle degli ingegneri, dei ricercatori, degli esperti in innovazione
e comunicazione.
Storia e tradizione
Particolare della locandina dell’evento organizzto manuale saldate
dalla CNA presso la Fondazione Pistoletto
all’ingegno e alla
cultura: ecco la
cambiamenti, ripensamenti scelta quindi di un luogo simimprenditoriali, abbandoni di bolo come la Fondazione Piprofessionalità passate per ab- stoletto per sottolineare questa
bracciarne di nuove) saranno sfida. Perché il mondo globale
il filo rosso della manifestazio- è affamato di made in Italy:
ne e verranno in qualche mo- sta alle nostre imprese scoprire
do evidenziate. Il mondo del il modo per sfamarlo, prima
domani e le risposte alla crisi di tutto facendosi conoscere e
odierna si basano sulla combi- mettendosi in gioco. Informanazione tra le competenze ar- zioni: [email protected]
Brevi
OSTENSIONE SINDONE E BIBOSCO.
L’Ostensione si terrà da domenica 19 aprile a mercoledì
24 giugno, festa di San Giovanni Battista Patrono di
Torino e onomastico di don
Bosco nel bicentenario dalla
nascita. Il periodo previsto è
più lungo (67 giorni) rispetto a quello di altre esposizioni del Telo. L’Ostensione
coinciderà con la visita di
Papa Francesco (data non
ancora comunicata) e con il
pellegrinaggio alla Sindone
dei giovani che parteciperanno alle celebrazioni del
Giubileo salesiano.
CENTENARIO DON
Cinquant’anni di lavoro per Colaneri
Il 22 aprile il salone di acconciatura ha tagliato l’importante traguardo
P
rimi cinquant’anni di attività per Remigildo Giuseppe Colaneri, in arte Pino,
storico acconciatore di Borgo
San Paolo, a Torino, Socio
CNA. Una festa sobria e ben
riuscita, si è svolta lo scorso
22 aprile, nel salone di via
Monginevro, per celebrare
l’importante traguardo, condiviso con i figli Tony, Roby e
Alessandro e la moglie Michelina Dascoli, tra ospiti illustri
e clienti fedeli. Tra gli altri,
hanno portato il loro saluto a
Colaneri il Presidente e il Segretario della CNA Torino
Nicola Scarlatelli e Paolo Alberti, il Presidente della Camera di commercio di Torino
Alessandro Barberis, e il Presidente della Circoscrizione 3
Daniele Valle. Colaneri è sta-
leador della Juventus
a cavallo tra gli anni
’50 e ’60 e Italo Allodi dirigente sportivo di Juventus, Inter,
Napoli e Fiorentina,
scomparso nel 1999.
Colaneri ha ricevuto
numerose attestazioni di stima: in partiDa sinistra: Tony Colaneri, Daniele Valle Presidente colare dal Sindaco di
Circoscrizione 3 di Torino, Paolo Alberti, Alessandro Tavenna, il comune
Barberis Presidente Camera di commercio di Tori- del Molise, in prono, Pino Colaneri, Nicola Scarlatelli, Alessandro e vincia di CampobasRoby Colaneri
so dove è anto nel
1940, e dall’onoreto agli inizi della carriera, nel vole Antonio Di Pietro, moli1969, il parrucchiere dei can- sano anche lui, che alcuni antanti del Festival di Sanremo ni fa venne anche a trovarlo in
dove ha potuto curare tra gli salone. Colaneri ha iniziato il
altri il look di Nicola di Bari. mestiere di parrucchiere in un
Tra i suoi clienti ha avuto an- piccolo salone di Tavenna alche John Charles, celebre go- l’età di appena 9 anni (al.st).
Unioni dei mestieri
17
Il 16 maggio, giornata di studio promossa da CNA sulle opportunità del commercio elettronico
Ecommerce Day, l’Italia è in forte ritardo
A
vent’anni dall’avvio dell’era
di Internet, l’Italia sconta
ancora un ritardo diffuso nell’approccio alla rete da parte di cittadini e imprenditori. Lo scenario
è complesso, e pieno di contraddizioni, ma sta di fatto che artigiani e piccole imprese che rappresentano, piaccia o non piaccia, il 98.5% delle partite Iva attive nel nostro paese, ancora nel
2014 scontano resistenze e difficoltà nell’utilizzo della rete per
fare business, non meno di
quanto molte famiglie manifestino forti limiti nell’uso del web
per iscrivere i figli a scuola o per
prenotare una vacanza on-line. Il
tema è stato al centro della lunga
giornata di lavori dell’Ecommerce Day organizzato lo scorso 16
maggio da Jusan Network Srl al
Mirafiori Motor Village di Torino, in collaborazione con la
CNA Torino, a cui hanno partecipato oltre 300 imprenditori da
tutta Italia. L’evento, inserito
nella quinta edizione del Digital
Festival, 8 maggio-8 giugno, è
stato fortemente promosso dalla
CNA con l’obiettivo di contribuire alla diffusione della cultura
digital tra le piccole imprese. Internet sta rivoluzionando l’eco-
nomia e la società in tutti i principali paesi sviluppati e non è
possibile non tenerne conto, se
non al costo di uscire progressivamente dal mercato. Basta pensare che l’avvento dei social
network sta cambiando il concetto stesso di comunità: dopo
Cina e India, l’ambiente più popolato al mondo risulta essere
Facebook, seguito da Tencent
(community cinese con 550 milioni di utenti) e Whatsapp; solo
dopo arrivano gli Stati Uniti, seguiti da Google Plus, dall’Indonesia, da Linkedin e da Twitter.
Con riferimento all’ecommerce,
questo sta già modificando in
modo radicale il business in molti paesi: nel 2014 si assisterà ad
un’esplosione del fenomeno in
Cina, India e Indonesia, mentre
in Russia è atteso in crescita del
200% entro il 2017. In Europa,
l’80% del volume d’affari generato dal commercio elettronico è
prerogativa di appena tre paesi:
Regno Unito, Germania e Francia. Il rimanente 20% del mercato è distribuito tra gli altri 25
paesi dell’Unione europea, tra
cui l’Italia in posizioni secondarie. Lo scorso anno nel nostro
paese l’ecommerce è comunque
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cresciuto del 6%, pur essendo
l’Italia in piena recessione: un
dato interessante. Così come è
degno di nota il fatto che l’82%
degli italiani nella fascia d’età tra
i 14 e i 70 anni acceda periodicamente ad Internet (il 47% da
cellulare). Nel 2013, in Italia il
commercio elettronico ha comunque prodotto 22.3 miliardi
di euro di fatturato: erano appena 6.4 miliardi nel 2008. Il 29%
del fatturato on-line delle aziende italiane è realizzato all’estero.
Tuttavia, quando si vanno a
guardare i numeri più nel dettaglio, emergono numerose anomalie: il 54% del fatturato derivante dal commercio elettronico
in Italia è generato da siti web
dedicati a giochi d’azzardo e giochi elettronici di varia natura,
etichettati come «tempo libero».
E’ un dato molto critico. Appena
il 6% dei 22.3 miliardi di euro
riguardano le assicurazioni, il
5% l’elettronica, l’1.9% l’editoria, l’1.3% la moda, l’1.2% l’alimentare. Rilevante, con una
quota del 27%, è infine il peso
del turismo. Tra il 2012 e il 2013
è, inoltre, aumentato del 30%
l’accesso a Internet dagli
smartphone: del resto in Italia se
ne contano 29 milioni). Secondo
un’indagine di Fastweb, il mercato dell’ecommerce italiano è
però oggi al 90% nelle mani dei
primi 50 player. E le piccole imprese quasi non esistono. Secondo un’indagine della CNA Torino, del resto, condotta su un
campione di 100 aziende sotto i
50 dipendenti, appena il 5% ha
avviato un progetto di ecommerce, mentre la quota delle imprese
che si sono dotate di un sito web
è cresciuta al 56% rispetto al
36% del 2013 e quella di chi ha
una pagina aziendale su Facebook è passata dal 10% al 33%.
Piccoli passi in avanti vengono
fatti, dunque, ma l’Italia rimane
fortemente arretrata. Eppure, se-
condo un’indagine della Casaleggio Associati, condotta su 3 mila
aziende italiane, il costo per acquisire un contatto commerciale
tramite la rete è molto basso, appena 25.3 euro, e quindi alla
portata delle Pmi. Il segreto è
portare il consumatore all’acquisto entro 2-3 click al massimo
sul proprio sito web. Sul web, del
resto, si lavora con i grandi numeri: solo l’1.9% dei visitatori di
un sito web dotato di ecommerce acquista, ma stiamo parlando
di milioni di utenti potenziali.
Sempre secondo l’indagine, il
63% delle imprese italiane on-line punta sul cosiddetto «flash
sail» ovvero sull’acquisto d’impulso innescato da un’offerta
strillata e a termine. Google canalizza il 53% del traffico sui siti web in Italia. Il 65% delle imprese intervistate usa Facebook
per farsi promozione, il 41%
Youtube, il 22% Twitter (vi sono
imprese che usano più di un socialnetwork). Solo il 28% ritiene
però soddisfacenti i risultati dei
social media, mentre il 49% dichiara di avere difficoltà a gestirli. Il 22% delle imprese ha un sito web multilingua e il 43%
vende solo in Italia. Secondo
un’indagine di Mailup Srl, specialista in webmarketing, i risultati commerciali ottenuti grazie
alla rete molto dipendono dall’architettura del sito web: il
57% dei navigatori abbandona
una pagina web che non si carica entro i 3 secondi. Il cambio di
pagina ideale dovrebbe avvenire
entro 100 millisecondi, il tempo
di un battito di ciglia. Un sito
web lento riduce del 50% la
concentrazione del navigatore e
quindi l’attenzione e la comprensione di ciò che sta leggendo. Il 44% dei navigatori, infine, è infastidito dalla lentezza
delle modalità di vendita on-line
e quindi potrebbe perdere fiducia nel brand del sito (al.st).
n°4 - giugno 2014
È un mercato da 22.3 miliardi di euro, ma solo il 5% delle piccole imprese ha venduto on-line
18
Unioni dei mestieri
I Love IT punta su Stoccolma e la Svezia
Workshop per le imprese con Italchamber
Durante la mostra a Moncalieri, ospite una delegazione di esperti sul mercato scandinavo
n°4 - giugno 2014
F
ocus sulla Svezia per I Love IT, al Collegio Carlo
Alberto di Moncalieri, lo
scorso 12 maggio. La mostraevento per la promozione del
made in Italy, allestita nella
Galleria degli Infernotti del
Castello di Moncalieri dal 9
al 25 maggio, ha fatto da cornice ad un seminario internazionale per la presentazione
delle opportunità di mercato
della Svezia, a cura del Segretario generale della Camera di
commercio italiana per la
Svezia (Italchamber), Andrea
Molinari, e del project manager del Nacka Strands Massan, Erik Ellström, il centro
fieristico di Nacka, città della
contea di Stoccolma, a pochi
chilometri dalla capitale svedese. All’incontro erano presenti quasi tutti gli espositori
della mostra I Love IT allestita nella Galleria degli Infernotti del Castello di Moncalieri dal 9 al 25 maggio, ma
anche alcuni imprenditori interessati a conoscere meglio la
Svezia. Presenti, in rappresentanza delle istituzioni, Giuseppe Pischedda della Camera di commercio di Torino, e
Patrizia Ludi, del Centro
estero per l’internazionalizzazione; Giampaolo Vitali del
Ceris-Cnr e gli assessori di
Moncalieri Francesco Maltese
e Raffaele Iozzino. Per CNA
erano presenti la Presidente
di area Antonella Tenore e il
responsabile export Stefano
Busi. Come è emerso dalle relazioni di Pischedda e Vitali,
l’export piemontese ed italiano in Svezia oggi non è molto sviluppato: pesa all’incirca
per l’1% sul totale delle vendite all’estero. Il Piemonte, in
particolare, vende per 403
milioni di euro e importa per
211 milioni. Le vendite in
Svezia sono fortemente con-
Da sinistra: Nicola Scarlatelli, Presidente CNA Torino; Roberta Meo, Sindaco di Moncalieri; Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino; Paolo Alberti, Segretario CNA Torino; Antonella Tenore,
Presidente sede CNA Moncalieri
centrate nei settori dei macchinari (36%), dell’automotive (28%) e dell’alimentare
(15%) ed hanno subito una
Allestimento a cura di Gm ArredamentiLignum Italia realizzato in sinergia con
Tessitura Corte e l’artista Vittorio Varré
significativa contrazione nel
2009 a causa della crisi. Le
imprese svedesi che hanno investito in Piemonte sono, per
contro, 14 e contano 4300
addetti e 1.3 miliardi di fatturato complessivo, pari al 5%
delle imprese estere. Skf che
ha dato il proprio patrocinio
alla mostra I Love IT, è l’inve-
stitore storico: è presente in
Piemonte dal 1965 con oltre
3 mila addetti. La sensazione,
tuttavia, è che il mercato svedese non sia mai stato realmente approfondito se non
da pochi grandi gruppi ed in
settori molto limitati dell’economia locale e nazionale,
forse perché considerato
«lontano». La Svezia è tutta-
via un paese dell’Ue, anche se
non ha adottato l’euro (la sua
moneta è la corona svedese).
Andrea Molinari ha cercato
di mettere in luce i dati positivi del mercato svedese, ad
iniziare dall’elevato potere
d’acquisto dei suoi cittadini:
il Pil pro-capite è di 50 mila
euro, il doppio dell’Italia. Lo
stipendio netto di un impiegato di medio livello è di
2770 euro, quello di un operaio di 1990 euro. Il ceto me-
dio è molto sviluppato, mentre sono pochi sia i poveri che
i ricchissimi. Con riferimento
ai costi medi della vita: un abbonamento mensile per il bus
costa 86 euro, l’affitto medio
a Stoccolma oscilla tra i 700 e
i 1000 euro e si spendono
150 euro al mese per vestire,
341 euro per mangiare e 144
euro per arredare la casa. Mediamente, marito e moglie lavorano entrambi e questo aumenta in modo significativo
la possibilità di spesa di una
famiglia. La Svezia è inoltre
un mercato molto dinamico,
caratterizzato da tempi certi e
velocità nei pagamenti (in
media da 10 a 30 giorni). Vero è che gli svedesi sono solo
9.5 milioni, ma la Svezia è
una testa di ponte per tutto il
mercato scandinavo che conta in totale 25 milioni di consumatori con caratteristiche
piuttosto omogenee. Le grandi città svedesi stanno inoltre
crescendo. Stoccolma ha acquisito 164 mila abitanti negli ultimi 5 anni e l’offerta di
prodotti non soddisfa più la
domanda. Sono in atto processi di inurbazione dalle periferie e dalle piccole città verso le tre città maggiori del
paese, Stoccolma, Göteborg e
Malmö, ma anche processi
migratori da vari paesi europei ed extraeuropei. L’ecommerce è molto sviluppato: nel
2013 è cresciuto del 17% sul
2012 contro un +1.9% del
commercio al dettaglio. Esistono molti casi di successo in
fatto di ecommerce: www.linasmatkasse.se per esempio è
un portale dove è possibile
ordinare la spesa a domicilio
con un abbonamento di soli
50 euro per 4 cene (ricette incluse). Questo portale è passato dai 2.9 milioni di fattu8
Unioni dei mestieri
alla qualità, al prodotto
green, alla novità e al design e
che è un grande consumatore
di prodotti tessili. Il workshop si è concluso con le domande degli imprenditori e la
presentazione del centro fieristico dell’isola di Nacka da
parte di Erik Ellström, struttura suggerita alla CNA dall’Ambasciata italiana a Stoccolma come potenziale luogo
per organizzare un evento dedicato al made in Italy in Svezia. Patrizia Ludi, del Centro
estero, ha infine evidenziato
la possibilità di organizzare
per il prossimo anno una collettiva di artigiani piemontesi
al Salone del mobile di Stoccolma, spiegando come i possibili interlocutori siano gli
studi di architettura e i piccoli distributori svedesi. CNA
Torino intende a questo punto sviluppare le relazioni con
Italchamber per valutare insieme alle imprese tutte le possibilità che possono essere messe in campo per favorire l’export verso la Svezia nei prossimi mesi (al.st). Le imprese in-
In alto, Andrea Molinari, Segretario
generale di Italchamber; Antonella
Tenore; Vitaliano Alessio Stefanoni,
responsabile progetto I Love IT; Erik
Ellström, project manager del Nacka
Strands Massan. A sinistra, Luis Sepulveda immortalato da Ferdinando Caretto mentre riceve una rosa di latta
dall’artigiano Francesco Panacciulli
teressate a ricevere informazioni sugli sviluppi del progetto I Love IT Svezia possono
contattare presso la CNA Torino: Stefano Busi, [email protected], Vitaliano Alessio Stefanoni, [email protected]
Luis Sepulveda incantato dagli artigiani
Lo scrittore visita «I Love IT» per vedere il bancone di Reale Restauri
C
’era anche lo scrittore cileno Luis Sepulveda tra i
visitatori che sono accorsi a
vedere la mostra I Love IT
nel primo fine settimana di
apertura. Venuto al Castello
di Moncalieri domenica 11
maggio per una conferenza
sul suo ultimo romanzo, Sepulveda ha prima raccontato
ai suoi amati lettori che da
molto tempo i suoi libri nascono sul tavolo di un artigiano panettiere di Amburgo e
poi seguito il consiglio della
Presidente di CNA Moncalieri Antonella Tenore e dell’assessore alla Cultura di
Moncalieri Francesco Maltese di visitare la mostra I Love
IT dove era in mostra un antico banco da lavoro di un restauratore di lampadari.
Spulveda che aveva raggiunto
la Sala della Regina del Ca-
stello nell’ambito del ciclo di
incontri del Salone del Libro
Off, per presentare la sua ultima fatica, «Un’idea di felicità», edizioni Guanda, ha
raccontato che il tavolo su cui
lavora gli è stato donato in segno di amicizia da un panettiere, al termine del suo lungo
soggiorno forzato ad Amburgo, durante la dittatura cilena. Sepulveda è poi affascinato dal fatto che nella mostra I
Love IT vi fosse un bancone
vecchio di oltre cento anni di
Francesco Panacciulli, titolare
dell’azienda torinese Reale
Restauri, appartenuto a generazioni di artigiani che restaurano lampadari. Sepulveda si è così soffermato svariati minuti per parlare con Panacciulli che lo ha omaggiato
di una rosa in latta lavorata a
mano. Per la Presidente An-
tonella Tenore e per tutto il
gruppo dirigente della CNA,
la visita dello scrittore è stata
la ricompensa per il lungo lavoro organizzativo della mostra, inaugurata venerdì 9
maggio in presenza tra gli altri del Sindaco di Moncalieri
Roberta Meo e del Presidente
della Camera di commercio
di Torino Alessandro Barberis. «Il fascino dell’artigianato
è senza tempo», ha dichiarato
il Presidente di CNA Torino
Nicola Scarlatelli, che ha però
sottolineato come gli artigiani siano «una specie in continua evoluzione, capaci di innovazioni tecnologiche spesso sorprendenti», come hanno testimoniato i 29 espositori accolti nella mostra I Love IT al Castello di Moncalieri, aperta al pubblico dal 9 al
25 maggio (al.st).
n°4 - giugno 2014
8
rato del 2009 ai 40 milioni
del 2012. Sul fronte moda,
fa scuola il portale www.nelly.com, un vero e proprio negozio on-line di intimo e moda mare nato nel 2003 che
nel 2006 fatturava 2 milioni
di euro, saliti a 47 milioni nel
2010. Per i mobili, appare
vincente l’esperienza di
www.furniturebox.se che è
passata dal milione di euro di
fatturato del 2012 ai 9.36
milioni del 2013. Con riferimento ai tre settori cardine
del progetto I Love IT, Molinari ha spiegato che la moda
in Svezia vale 25 miliardi di
euro (dato 2012) ed è un settore che ha conosciuto una
espansione dell’11% rispetto
al 2011 con particolare riferimento a quella maschile; le
calzature sono cresciute nello
stesso periodo dell’1.7%.
Nella moda esiste però una
forte concentrazione commerciale: il colosso H&M
rappresenta da solo il 53%
del mercato svedese (2012).
Nel food il made in Italy è
molto amato anche grazie a
numerose trasmissioni Tv,
particolarmente seguite, su
turismo ed enogastronomia
italiana. L’Italia è al quinto
posto nella classifica dei paesi
esportatori di prodotti alimentari in Svezia subito dopo la Norvegia (salmone), la
Danimarca (suini), la Germania e l’Olanda (prodotti di
serra). Nel biennio 20102012 si è verificato un aumento delle vendite del
15.6% dei prodotti alimentari italiani in Svezia. L’Italia è
oggi il primo esportatore di
vini, soprattutto rossi, e detiene il 24% del mercato, seguito da Sud Africa, Spagna e
Australia. La casa è, infine,
un bene molto prezioso per
gli Svedesi: vi trascorrono
molto del loro tempo libero
ed è un luogo di socializzazione importante. La vendita di
mobili in Svezia è cresciuta
del 12.3% tra marzo 2013 e
marzo 2014. In sintesi, secondo Molinari il consumatore svedese è molto attento
19
20
Unioni dei mestieri
Torna la Fiera dell’Artigianato tipico:
5 e 6 luglio, il legno ad arte a Cantoira
Sarà la 16ª edizione; determinante il ruolo di CNA e Gal Valli Lanzo Ceronda Casternone
n°4 - giugno 2014
S
abato 5 e domenica 6 luglio
a Cantoira, nelle Valli di
Lanzo, si rinnova l’appuntamento annuale della Fiera dell’Artigianato tipico delle Valli di Lanzo Ceronda e Casternone. La fiera, patrocinata dalla Comunità
Montana Valli di Lanzo Ceronda
Casternone e sostenuta dal Gal,
dal Comune di Cantoira e dalla
Confederazione Nazionale dell’Artigianato di Torino (CNA),
propone per questa sedicesima
edizione il tema «fare arte con il
legno», raccontando come dal
materiale legnoso delle nostre
valli vengono realizzati tutti i
prodotti di qualità e di eccellenza venduti dalle imprese locali.
Nello spazio coperto, verranno
eseguiti esempi di lavorazione da
parte delle imprese artigiane, che
faranno capire al pubblico la differenza tra un mobile industriale
e uno artigianale, tra una fioriera
del supermercato e una che restituisce stile e foggia delle nostre
valli. La Fiera sarà quindi una
sorta di «laboratorio» in azione,
nel quale gli artigiani daranno
dimostrazione delle proprie capacità artistiche e lavorative, con
tanto spazio anche alle nuove
idee e all’uso di materiali ecocompatibili (oltre al legno, saranno presenti anche le lavorazioni in pietra e ferro). Sempre
nello spazio coperto, i restauratori daranno prova delle loro abilità nel recuperare gli oggetti di
valore, mentre nell’area esterna
«legno-energia» saranno visibili
in azione le stufe e le caldaie di
nuova generazione alimentate
con biomasse legnose (tra cui il
«cippatino» per uso domestico,
novità assoluta nel panorama
piemontese). Verrà allestita l’area
coperta «giocare con il legno»,
dove i bambini potranno - assistiti da educatori - cimentarsi
con una serie di giochi rigorosamente in legno e i più grandi potranno riscoprire alcuni giochi
Carro ornamentale alla fiera dell’artigianato di Cantoira
della loro infanzia, oggi quasi
scomparsi dalle nostre case. Saranno ospiti della fiera artigiani e
associazioni extra-regionali che
proporranno i loro prodotti ma
soprattutto la propria cultura e
tradizione della lavorazione del
legno. Infine, è stato istituito da
Gal e CNA il «Premio Innovazione 2014» (si veda l’approfondi-
mento nella pagina, ndd). Le premiazioni delle aziende si svolgeranno domenica 6 luglio a cura
delle autorità regionali e locali
delle Valli di Lanzo Ceronda e
Casternone. Per le aziende che
non avessero ricevuto il modulo
per la partecipazione al concorso, è possibile scaricarlo dal sito
internet del Gal e da quello della
CNA di Torino. Il ricco programma della Fiera propone come sempre assaggi e degustazioni
di prodotti tipici valligiani, spettacoli musicali, animazione (sono previste gare all’aperto dedicate, ad esempio, alla costruzione di cataste di legna). Durante
la Fiera, verranno effettuate le riprese per la trasmissione di Telecupole «Scacciapensieri», condotta da Pino Minler. Il programma completo della fiera,
che prenderà il via sabato 5 luglio, sarà a breve scaricabile dal
sito web del comune di Cantoira
www.comune.cantoira.to.it e dal
sito web del Gal www.gal-vallilanzocerondacasternone.it - Per
ulteriori informazioni, è possibile comunque telefonare al Comune di Cantoira (tel. 0123585601) e agli uffici del Gal (tel.
0123-521636).
CNA e Gal premiano l’innovazione
Alla fiera di Cantoira un concorso rivolto agli «artigiani di montagna»
I
n occasione della tradizionale
«Fiera dell’Artigianato tipico
delle Valli di Lanzo Ceronda Casternone», in programma a Cantoira il 5 e 6 luglio prossimi,
CNA Torino e il Gruppo di
Azione Locale (Gal) Valli di
Lanzo Ceronda e Casternone
hanno istituito il «Premio Innovazione» per rendere visibile sull’intero territorio della provincia
di Torino le iniziative assunte dai
piccoli imprenditori delle valli
per migliorare le caratteristiche
dei prodotti del territorio e delle
loro modalità di promozione tra
i consumatori. Partendo dalla
consapevolezza che in area montana esistono aziende di assoluta
eccellenza, CNA e Gal intendono promuovere tutte le azioni
messe in atto dagli imprenditori,
anche solo in via sperimentale,
per aprirsi a nuovi mercati, essendo la lontananza da Torino e
dalle principali aree commerciali della provincia un serio ostacolo da superare per consentire
alle imprese, anche in tempo di
crisi, di crescere e di affermarsi
sul mercato. Al «Premio Innovazione 2014» potranno partecipare tutte le imprese che hanno sede oppure un’unità locale in uno
dei comuni appartenenti all’area
Gal Valli di Lanzo Ceronda e
Casternone che hanno messo in
atto le seguenti azioni: Innovazione di processo; Innovazione
di prodotto; Soluzioni di ecommerce; Strumenti di web marketing. La partecipazione è gratuita. Le candidature verranno raccolte dalla CNA e potranno es-
sere presentate compilando l’allegato modulo e documentando
le iniziative intraprese per l’innovazione dell’impresa anche
con materiale fotografico e cataloghi trasmessi unicamente in
formato elettronico. Una apposita Commissione tecnica valuterà le tre migliori candidature,
che verranno premiate dalle autorità nel corso della giornata del
6 luglio (domenica). CNA metterà a disposizione dei vincitori,
oltre alla pergamena ricordo,
una pubblicità su «Il Risveglio» e
una su «Il Canavese», con la realizzazione a spese della CNA di
una soluzione grafica accattivante (che rimarrà di proprietà dell’azienda) e con l’inserimento
gratuito sul portale web
www.iloveitartigianato.it
Informazione
21
Il consumatore può imparare a conoscere prodotti e servizi con percorsi esperienziali non corretti
Informare il cliente per vendere meglio
Con parole semplici e chiare l’imprenditore deve imparare a comunicare e fare cultura di prodotto
iascuno di noi è cliente e
ciascuno di noi ha in mente un’idea di cosa sia il mondo
che ci circonda. Quindi, quando decidiamo l’acquisto di qualcosa, abbiamo ben chiaro quell’oggetto, come lo vorremmo
adoperare, come starebbe nel
nostro ambiente domestico o
nell’ufficio, come una certa vettura risponderebbe ai nostri bisogni logistici, ma anche di immagine, e come un servizio ci
potrebbe essere utile e come potremmo utilizzarlo al meglio o
cosa aspettarci da esso. Ma questo è ciò che noi abbiamo in
mente, non ciò che oggettivamente quei prodotti sono. Spesso scopriamo delle novità che
neanche immaginavamo e talvolta tali scoperte modificano
radicalmente l’utilizzo di ciò che
vogliamo acquistare. Talvolta la
sorpresa è piacevole, ci rendiamo conto di come la nostra visione delle cose fosse limitata ad
un solo aspetto e invece ve n’erano tanti altri di cui nemmeno
supponevamo l’esistenza; in altre circostanze, ci rendiamo
conto di come le nostre convinzioni fossero molto distanti da
quanto pensavamo o che perlo-
% &" !"&&" '!-+,*%"
"&
%'#( $* # *, %,
cliente che un sito
Internet è anzitutto
un fatto mediatico e
solo dopo un fatto
tecnico. Il cliente ha
un’idea di cosa sia
un sito, un blog, un
forum o un social
network, ma non
sempre tale idea è
coerente con la
Il cliente potenziale si costruisce una visione di ciò realtà. Non è colpa
che produciamo o vendiamo che non sempre corri- sua, o almeno quasi
sponde alla realtà
mai, dipende molto
da come si è informeno ci fossero aspetti che non mato, da cosa gli è stato detto e
avevamo preso in sufficiente in quali circostanze. Sta a noi
considerazione. Questo è esatta- spiegare, con parole semplici e
mente ciò che succede ai nostri chiare, tutti gli aspetti che anclienti. Essi hanno una visione dranno a concorrere per il ragdi ciò che produciamo e di ciò giungimento dei suoi scopi nelche vendiamo più o meno diffe- l’uso del prodotto o servizio che
rente dalla realtà. Talvolta sono sta acquistando. Nel caso del sicompetenti, questo avviene so- to Internet è necessario far sapeprattutto nel commercio fra im- re al cliente che una parte del laprese (il famoso B2b), talvolta voro di realizzazione spetterà
tale competenza è determinata anche a lui, dovrà fornirci del
dalla passione ma sovente ci so- materiale, della documentaziono cose che il nostro cliente non ne, degli elementi da cui dovrepuò immaginare perché sempli- mo estrarre i contenuti per rencemente nessuno gliele ha mai derli utili ai navigatori; dovremo
dette. Avviene spesso, per esem- spiegargli perché il lavoro del sipio, nel lavoro di chi vende ser- to non sarà mai finito una volta
vizi via web, quando si spiega al consegnato ma servirà una manutenzione continua. Non dobbiamo trattare il cliente con
supponenza, svalutando le sue
convinzioni o innervosendoci
per le sue obiezioni dovute ad
un’informazione parziale e incompleta. Qualunque cosa vendiamo, non possiamo pensare
che sia perfettamente conosciuta da tutti. Dobbiamo, dunque,
essere attenti a dire la verità con
parole semplici e a dirla anche
quando non ci è particolarmente favorevole, ma ricordiamoci
sempre che l’onestà paga sem"' *%
" &"
/
pre, a patto che sia esposta con
... $* # *, %,
gentilezza e rispetto dell’interlocutore (si ringrazia per la collaborazione Giuseppe Izzinosa,
www.izzinosa.it).
Shop 33
I.P. - SHOP33: IL PREZZO LO DEQuante volte ci siamo
trovati a pensare a qualche
oggetto o qualche servizio del
quale necessitiamo e che siamo disposti a comprare, qui
ed adesso, ma che viene offerto, a nostro avviso, ad un
prezzo fuori dalla nostra portata. Mettetevi comodi: con
Shop33, a brevissimo, il nuovo
modulo denominato «decido
io il prezzo» darà all’utente
della WebApp verde la possibilità di fare delle pubblicazioni, totalmente gratuite, nelle
quali descrivere un servizio od
un oggetto che si è disposti ad
acquistare per una certa quantità di denaro. Queste pubblicazioni potranno essere viste
dagli utenti delle WebApp azzurre ma per avere i dettagli di
contatto del pubblicante, gli
utenti delle WebApp azzurre
useranno i loro crediti. In maniera molto semplice, un potenziale cliente, pronto a fare
un acquisto, descrive un prodotto od un servizio e propone
la cifra che è disposto a mettere subito sul piatto. Gli esercenti avranno quindi la possibilità di venire a conoscenza di
opportunità afferenti alla propria categoria merceologica e
persone pronte a spendere
danaro per un prodotto o un
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cliccare su un tasto per avere i
dettagli del cliente e confermargli di avere quel prodotto o
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CIDO IO.
n°4 - giugno 2014
C
22
Informazione
Le macchine utensili possono essere messe a norma con interventi che ne evitano la sostituzione
Si chiama retrofitting e fa risparmiare soldi
Un’opportunità da prendere in considerazione: sicurezza e liquidità aziendale possono convivere
P
cambio solo una piccola parte
di questo bilancio, liberando
risorse per la crescita. Per
un’impresa scegliere il retrofitting può essere il mezzo per
rilanciarsi e tornare competitivi senza entrare nel vortice
dei prestiti e degli interessi
bancari; è talvolta la differenza tra il lavoro o la disoccupazione per i lavoratori coinvolti. Questa che era un’opzione
di nicchia sta diventando un
trend che vede alcune piccole
aziende specializzate sempre
più al centro dell’attualità industriale ed artigianale: una
soluzione così strutturata da
non essere più considerata ormai solo un ripiego, ma una
nuova prospettiva (si ringrazia per la collaborazione, Massimo Perusi, Terzo Quadrante,
[email protected]).
n°4 - giugno 2014
er le Pmi l’uscita
ordinativi e ci si ritrodalla crisi passa atva ora a dover scegliere
traverso tre punti fonfra rischiare di chiudedamentali: la riduzione
re perché non si è più
dei costi, il migliorain regola o rischiare di
mento della qualità e
chiudere perché il
l’innovazione. Il retrocambio delle macchifitting delle grandi
ne utensili in azienda
macchine utensili già
prosciugherebbe i capresenti in azienda li
pitali. Le cifre per un
combina tutti e tre. Setale rinnovo possono
gnaliamo, tra gli altri, È possibile dare nuova vita alle vecchie macchine utensili devastare i bilanci di
un sito Internet che si
una Pmi, stretta tra la
propone di dare informazioni 50 ai 250 mila euro per l’ac- mancanza di credito e gli obutili sul retrofitting industria- quisto di una pressa nuova. blighi di sicurezza; e anche
le e scambiare esperienze, ma Molte Pmi del settore mecca- dove possibile, questo ricamanche scambiare proposte: nico e metalmeccanico, negli bio immobilizza grossi capitawww.retrofitting.it. Sostituire anni ’80 e ’90 hanno acqui- li che oggi sono indispensabiuna pressa piegatrice, per stato grandi macchine utensi- li al rilancio e alla competitiesempio, costa mediamente li che le nuove normative eu- vità. Invece, il retrofit delle
10 volte più della sua messa a ropee di sicurezza sul lavoro grandi macchine utensili e la
norma: tra i 10 e i 20 mila eu- dal 2000 in poi hanno reso loro certificazione a norma vi
ro per una messa a norma a obsolete. Ma più aumentava- permette di raggiungere gli
fronte di un costo che va dai no le regole e più calavano gli stessi obiettivi consacrando al
software gestionali
Programmi gestionali per aziende artigiane, impiantisti ed edili
convenzione con CNA
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Informazione
23
Meno inquinamento e più sicurezza
La forza dell’innovazione è con I3P
A
scensori, cavi, carriponte,
gru industriali, ma anche
funivie e impianti di risalita richiedono controlli e verifiche
di sicurezza, in particolar modo
sullo stato delle funi. Si tratta
però di un lavoro dispendioso
tenendo conto del tempo necessario per lo smontaggio.
Amc Instruments, spin off del
Politecnico cresciuto presso I3P,
ha messo a punto un innovativo sistema di controllo e verifica delle funi. Grazie alle attrezzature di Amc, i cavi possono
essere controllati senza smontaggio: basta solo avvicinare ai
cavi uno strumento di misura
elettromagnetico, un detector e
un acquisitore dati, capaci di rilevare e monitorare la presenza
di anomalie interne e esterne
nelle funi dovute a danni, imperfezioni o corrosioni. Amc
Rope e Amc Lift sono i due sistemi progettati specificatamente per il settore del sollevamento industriale e per il settore ascensoristico. Lo strumento
consente al gestore dell’impianto, al manutentore o al verificatore, un semplice, rapido ed oggettivo controllo delle funi di
sollevamento evidenziando fili
La nuova applicazione per ascensori,
cavi, carriponte, gru industriali, funivie
ideata da Amc Instruments
interrotti esterni od interni alle
funi o riduzioni di sezione delle
stesse (es. corrosione). Lo strumento si connette via cavo ad
un sistema di acquisizione costituito da una robusta valigia
contenente una scheda di acquisizione ed un computer su
cui visualizzare, memorizzare e
creare un report di prova, oppure da un datalogger portatile
in grado di salvare le acquisizioni su scheda Sd. Il principio di
funzionamento è basato sul
metodo chiamato magneto-induttivo che oggi è utilizzato per
il controllo non distruttivo del-
“IL MODO MIGLIORE
DI PENSARE ALLA MORTE
E’ PENSARE AI VIVI”
dmcsas.com
(Sandro Pertini)
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le funi degli impianti di risalita
come funivie e seggiovie. Amc
Instruments, inoltre, con Tecno
Services Vallee D’Aoste srl e la
collaborazione scientifica del
Dynamics & Identification
Group del Dipartimento di
Meccanica del Politecnico di
Torino, ha ideato e realizzato il
sistema integrato di monitoraggio W-MonDi. Il sistema è uno
strumento avanzato per la sorveglianza e la diagnostica di
strutture complesse in modalità
wireless; totalmente privo di cavi, sia per l’alimentazione che
per il trasferimento dei dati, WMonDi è un sistema che permette l’analisi dinamica, il monitoraggio e la prognostica di
strutture complesse e macchinari (ponti, gru, carroponti,
turbine, rotori, impianti produttivi), grazie a recentissimi
algoritmi di diagnostica appositamente sviluppati. Offrire soluzioni per la compatibilità ambientale di infrastrutture elettriche è, invece, uno dei principali obiettivi di NoField, società
che sviluppa, progetta e vende
soluzioni per la schermatura dei
campi magnetici prodotti da linee elettriche in cavo interrato,
cabine di trasformazione e macchinari elettrici. NoField, incubata anch’essa da I3P propone
un sistema di schermatura da
utilizzare in diversi casi applicativi ed è costituito da componenti relativamente semplici e
realizzati con materiale elettrico
comune che richiedono però
un opportuno dimensionamento elettrico e magnetico. La
tecnica di schermatura è basata
sul principio di cancellazione
delle sorgenti. Tale metodo è simile alla tecnica dei loop passivi, ma presenta prestazioni notevolmente superiori e a costi
ridotti. Rispetto ad altre soluzioni, il sistema NoField consente di ridurre di un fattore 23 l’impiego del materiale, di ridurre di una fattore 3-4 il tempo di installazione e di aumentare di una fattore 5-10 le prestazioni, ossia il fattore di schermatura. NoField effettua inoltre valutazioni di impatto ambientale. Lo fa attraverso Magic, un software per il calcolo
dei campi magnetici generati
da sorgenti di tipo elettrico,
quali trasformatori, sistemi di
linee elettriche, cabine Mt/Bt,
buche giunti, blindosbarre, impianti elettrici. Magic è uno
strumento per l’analisi di impatto ambientale dei campi magnetici e per la determinazione
delle fasce di rispetto, secondo
quanto previsto dalle norme vigenti. Nofield vanta inoltre una
notevole esperienza nel monitoraggio ambientale finalizzato
alla protezione della popolazione e dei lavoratori professionalmente esposti. In particolare,
per questi ultimi la recente direttiva europea 2013/35/Ue
impone ai datori di lavoro precisi obblighi e Nofield, grazie
alla sua esperienza ed alla sua
dotazione strumentale, è in grado di effettuare le verifiche richieste anche in presenza di
sorgenti elettromagnetiche
complesse. Infine, Nofield è in
grado di progettare e portare in
prima prototipazione sistemi e
componenti elettromeccanici
ed elettromagnetici. Informazioni su www.i3p.it
n°4 - giugno 2014
Amc ha messo a punto un sistema di controllo a distanza dei cavi per i sistemi di trasporto
24
Informazione
Una risposta alla crisi e alla ricerca di nuova efficienza per la produzione, anche in piccola serie
Artigiano digitale, con la stampante 3D
Negli Usa si chiamano Makers, in Italia si può parlare di nuovo Rinascimento delle arti applicate
n°4 - giugno 2014
«S
tampa 3D: il rinascimento dell’artigianato
italiano» è il titolo del seminario che CNA Ict ha portato al
prestigioso B Com (www.bcomexpo.com), il salone organizzato da Gl Events Italia al Lingotto Fiere il 26 e 27 marzo
scorsi e che ha visto protagoniste
alcune tra le più importanti
aziende che operano nel settore
dell’informazione e della comunicazione digitale: da PayPal a
Intesa-Sanpaolo, da Oracle a
Google. All’evento CNA sono
stati presentati i migliori lavori
dei «Makers» e artigiani piemontesi nel settore della stampa 3D,
capace di creare un ecosistema
virtuoso in grado di trasformare
le idee innovative in concreti
progetti imprenditoriali e di business. Attraverso l’uso della progettazione e della stampa 3D è
in atto un nuovo rinascimento
dell’artigianato italiano in cui si
coniugano tecnologia e «saperi»
tradizionali, con l’obiettivo di
portare sul mercato anche attraverso le più moderne soluzioni
di ecommerce un made in Italy
ad alto valore aggiunto. Vitaliano Alessio Stefanoni, responsabile CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, ed Enrico Capirone, Presidente CNA Comunicazione e Terziario Avanzato,
hanno illustrato l’importanza di
questa rivoluzione digitale. In
un momento in cui il settore
manifatturiero vive uno dei periodi più neri, con la ventilata
chiusura degli stabilimenti delle
grandi aziende è stato illustrato
come un settore considerato da
anni immobile abbia la possibilità di emergere con l’uso di nuove tecnologie: le stampanti 3D
sono particolarmente indicate
per le aziende che hanno bisogno di realizzare prototipi di oggetti in tempi estremamente ridotti. Uno degli artigiani che ha
potuto spiegare questa rivoluzio-
ne è Diego Nuovo, socio della
ditta artigiana torinese L’Arte
nell’Oro, tecnico del design ed
esperto in studio e progettazione
in 3D di gioielleria e accessori
moda preziosi: si è messo in proprio nel settore nascente delle
stampanti tridimensionali e ora
ha clienti in tutta la Penisola, per
i quali realizza prodotti su misura. Nel suo laboratorio vediamo
l’immancabile computer, sul cui
schermo l’oggetto prende vita e
diventa reale con una stampante
tridimensionale un laser-cutter e
magari una Cnc Machine. La vera rivoluzione non è la creazione
della tecnologia, ma la sua democratizzazione: renderla accessibile a un enorme gruppo di
persone che la possano sperimentare e perfezionare, scoprire
nuove applicazioni, contribuire
con creatività ed energia individuale all’idea collettiva. Questo è
ciò che produce una rivoluzione.
E oggi abbiamo uno strumento
in più per poterlo fare. Ma in cosa consiste esattamente la stampa
3D? «Si tratta - ha spiegato
Claudio Pasqua, fondatore di
www.zoo3d.it - di una tecnologia avanzatissima che consente
di creare oggetti tridimensionali,
in resina o altri materiali, partendo da un modello 3D realizzato
al computer. Sfruttandola, è possibile realizzare oggetti di ogni
genere e forma: perfino i componenti per realizzare altri macchinari. Il tutto avviene grazie a una
tecnologia che sovrappone in
maniera ordinata strati di polimeri condensati, in modo da ricreare in maniera perfetta i modelli che l’utente ha dato in pasto ad esse. E voi, vi sentite
pronti per questa nuova rivoluzione?» (si ringrazia per la collaborazione Claudio Pasqua, [email protected]).
Il Csi punta sull’internazionalizzazione
In Croazia vinta la gara Ue sulla gestione pagamenti in agricoltura
C
ontinua il percorso informativo del Csi Piemonte ai
Soci CNA e nelle attività internazionali, con un duplice obiettivo: valorizzare al di fuori dei
confini italiani il patrimonio di
soluzioni realizzate per le pubbliche amministrazioni del territorio, in una logica di condivisione delle buone pratiche e di
riuso, e creare al tempo stesso
buone opportunità per le imprese Ict piemontesi in nuovi
spazi di mercato. Oggi sono oltre 70 i progetti internazionali
avviati negli anni dal Csi, per un
valore complessivo superiore ai
20 milioni di euro. L’esempio
più recente è la gara europea per
la gestione dei pagamenti per
l’agricoltura in Croazia, aggiudicata al raggruppamento internazionale guidato dal Csi Piemonte. Quasi 1 milione e mezzo di euro il valore dell’appalto,
due gli obiettivi da raggiungere
in 24 mesi: adeguare alle normative europee la gestione dei
pagamenti per l’agricoltura in
Davide Zappalà, Presidente del Csi
Croazia e sviluppare un sistema
informativo in linea con le riforme previste per il 2014-2020
dai programmi «Politica Agricola Comune» e «Politica Comune
della Pesca». I partner del progetto, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del
programma Europeaid, sono
King-Ict, una società croata
esperta in soluzioni It, Ekotoxa,
una società ceca di consulenza
ambientale, e l’azienda Ict piemontese AizoOn, che fornirà il
proprio supporto specialistico.
Il team di imprese dovrà lavorare per sviluppare le capacità di
gestione dei fondi europei dell’Agenzia Croata dei pagamenti
per l’agricoltura con l’obiettivo
di far crescere le competenze interne e di migliorare le procedure secondo le buone pratiche comunitarie. Il compito del Csi
sarà quello di trasferire all’agenzia croata le proprie competenze nella gestione dei fondi
comunitari per l’agricoltura,
acquisite negli anni lavorando
allo sviluppo dei sistemi informativi regionali. Il Sistema
Informativo Agricolo Piemontese e il sistema di Gestione
dell’Organismo Pagatore, per
l’assegnazione di contributi e
sussidi ai produttori agricoli,
sono esperienze di riferimento
a livello nazionale. Un’occasione per replicare al di fuori dei
confini nazionali un modello
positivo di collaborazione con
Enti e imprese Ict del territorio. Info: www.csipiemonte.it
Intervista
25
Elogio alla semplicità della stampa
Loris Milani racconta la sua Sagt
La tipografia di Torino accudisce i clienti come un tempo e lavora con metodi tradizionali
a storia di Loris Milani, titolare della Sagt di Torino, è
la storia di una piccola tipografia
artigiana. Una storia minima,
eppure importante perché nella
sua testimonianza si potranno riconoscere tantissimi altri imprenditori che, come lui, sono
associati alla CNA. Sagt è l’acronimo di Società Arti Grafiche
Torino, azienda nata nel 1962 in
Barriera di Milano e arrivata ad
avere cinque addetti e commesse
importanti da parte del Comune
di Torino, delle Asl e di alcune
banche di territorio. «L’azienda è
stata fondata dal fratello di mia
mamma, Luigi Allono, che aveva
fatto le scuole dai Salesiani e che,
dopo aver imparato il mestiere
di tipografo, si mise a lavorare in
proprio». In origine l’azienda
aveva tre soci, poi è subentrato il
papà di Loris. «Praticamente sono nato in questa azienda. Ci lavoro da quando ero piccolo. Al
posto del sangue - scherza - ho
l’inchiostro nelle vene». Anche
se il lavoro lo ha imparato alla
vecchia maniera, a bottega, dallo
zio e dal papà, Ferruccio, Loris
Milani si è perfezionato negli
studi grafici all’istituto Bodoni
di Torino e presto è diventato
Sconto del 25% ai Soci CNA
sull’allestimento dei veicoli commerciali
Loris Milani in posa con alcuni dei suoi stampati a vista
uno dei soci dell’azienda che
però, progressivamente, si è ridimensionata per le avverse condizioni del mercato, fino a diventare una ditta individuale come è
oggi; un’azienda che opera in zona Madonna di Campagna, periferia nord di Torino, in soli 55
metri quadri. Eppure, in quello
spazio minimo è racchiuso un
mondo di esperienze e di competenze che Loris Milani mette a
frutto in ogni rapporto professionale. Le sue parole d’ordine
sono flessibilità e servizio alla
clientela: «Mi occupo di tutto,
essendo da solo. Dalla ricerca
clienti alla stampa alla consegna
ALLMAG S.R.L.
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dei materiali. Ci metto sempre la
mia faccia, perché in fondo è
proprio quello che il mio cliente
si aspetta da me». Del resto,
commenta con una vena di amarezza, «se dovessi fare la concorrenza sul prezzo avrei già chiuso». Già perché quello della
stampa è un mercato in forte
contrazione, soprattutto negli
ultimi anni. Molte aziende hanno chiuso e molte altre ancora
sono in sofferenza e la concorrenza è diventata spietata. «Da
4-5 anni il fatturato tende a
scendere inesorabilmente», spiega, «e i margini di profitto sono
sempre più ridotti». «Molte
aziende stanno stampando all’estero, soprattutto in Polonia e
Germania, dove i costi di produzione sono bassi e poi rivendono
sul mercato locale, spiazzando
molti concorrenti». Su alcune tipologie di stampati è diventato
quasi impossibile essere competitivi: si è vincenti solo sul servizio al cliente, sulla qualità del
prodotto e sul rispetto dei tempi
di consegna. Oggi la Sagt ha un
mercato locale che non varca la
soglia della provincia di Torino:
in prevalenza Sagt produce
stampati commerciali di vario
formato, depliant e opuscoli.
Spesso si appoggia ad aziende
esterne quando i formati di
stampa non sono compatibili
con le attrezzature a propria disposizione. Loris Milani usa anche un grafico esterno per ottimizzare i file di stampa dei clienti e per realizzare supporti grafici
su misura per i clienti più esigenti. La ricerca clienti è una
delle attività a cui Loris deve dedicarsi continuamente tra la
stampa e la consegna dei materiali: l’azienda si identifica nella
sua persona, del resto, così come
accade per migliaia di ditte individuali in tutta Italia. «C’è molto meno lavoro. E’ inutile negarlo. C’è meno carta in giro. Le
aziende stampano meno materiale e in quantità più ridotta.
Per cui bisogna continuamente
cercare nuovi clienti perché
quelli storici non bastano ad arrivare alla fine del mese». Ogni
nuovo cliente porta però con sé
un rischio nei pagamenti, ennesima nota dolente del fare impresa in Italia. «Per cui, oltre a
correre per le consegne bisogna
anche rincorrere alcuni clienti
per farsi pagare» (al.st). Si invitano i Soci CNA a raccontare la
propria esperienza imprenditoriale al Corriere Artigiano: tel.
011.1967.2152-2121, [email protected]
Brevi
DEBITO PUBBLICO, A MARZO VOLA AL MASSIMO STORICO. Il debito delle ammi-
nistrazioni pubbliche italiane è aumentato a marzo
di 12.8 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo
storico, a 2120 miliardi,
che supera i 2107.20 miliardi di febbraio. Sempre a
marzo, rende noto la Banca
d’Italia, le entrate tributarie
sono salite a 27.6 miliardi,
segnando una crescita del
5.8% rispetto allo stesso
mese del 2013.
n°4 - giugno 2014
L
26
Cultura e arte
Architetture immaginarie dal Medioevo al Barocco nella Sala del Senato fino al 28 settembre
Tesori dal Portogallo a Palazzo Madama
La mostra inaugura il partenariato tra le città di Torino e Lisbona per la diffusione della cultura
alazzo Madama inaugura la
stagione estiva con una mostra di opere provenienti da musei, chiese e raccolte private portoghesi, frutto di un lungo lavoro di ricerca condotto dal Museu
Nacional de Arte Antiga di Lisbona. Un
viaggio che
parte da una
collaborazione di lungo respiro
tra Torino e
Lisbona per
il reciproco
scambio di
opere d’arte,
che consentirà la sco-
P
António de Hollanda, Santa Chiara, Libro d’Ore detto di Don Manuel, Portogallo (1517-1551), tempera e oro su
pergamena, Lisbona, Museu Nacional
de Arte Antiga
perta della civiltà figurativa di
una regione europea che attraverso le sue esplorazioni e la sua
vasta rete commerciale ha fatto
da ponte con le culture del nord
Africa, delle Americhe e dell’Asia. Nella Sala del Senato, sono
esposte 120 opere tra dipinti,
sculture, manoscritti miniati,
oreficerie, disegni e trattati che
illustrano in che modo i principi
dell’architettura hanno, fin dal
medioevo, accompagnato l’ideazione e la creazione degli
oggetti, esaltandone i valori
estetici e decorativi e sottolineandone i significati simbolici e
sociali. La mostra Tesori dal Portogallo fa parte di un progetto di
partenariato che ha come obiettivo lo scambio di esperienze e
di patrimoni. Nei mesi in cui le
collezioni portoghesi saranno
esposte a Torino, Lisbona ospita
al Museu Nacional de Arte Anti-
ga la mostra Os Saboias reis e
mecenas. Turim 1730-1750 (I Savoia re e mecenati. Torino 17301750, 17 maggio-28 settembre)
che porta in Portogallo il profilo
alto della produzione artistica
piemontese nel periodo in cui
proprio Filippo Juvarra proietta
la cultura di Torino nell’orizzonte
della modernità europea. Il progetto è nato grazie ai nuovi rapporti promossi dalla Città di Torino con la capitale portoghese.
Portogallo e Italia rinnovano così un dialogo secolare che ha visto, nel tempo, anche la centralità dell’asse Torino-Lisbona, mediato dai rapporti tra le case regnanti e da importanti scambi
culturali. Biglietto: compreso nel
costo della visita del museo
(sconto Soci CNA, vedi
www.cna-to.it). Orari: martedìsabato 10-18, domenica 10-19,
chiuso lunedì.
Fare affari in Cina, un manuale d’uso
Tre uomini fanno una tigre: Fazzari racconta il Paese del dragone
rescita inarrestabile, comunismo capitalistico,
diritti umani, megalopoli: questi i temi
più dibattuti quando si parla di Cina.
Tutto giusto, ma il
gigante asiatico non
è solo questo. Chi
approda nell’ex CeLa copertina
leste Impero deve
prepararsi a sentirsi
chiedere «Fai cacca o pipì?»
quando mette piede nei bagni
pubblici, e a non scomporsi se
un direttore d’azienda si taglia le
unghie durante una riunione ad
alto livello. Che ci si trovi in Cina
per lavoro o per piacere, può tornare utile sapere perché negli
n°4 - giugno 2014
C
ascensori manca il
quarto piano, perché chi vi invita al ristorante non mangia, perché non si
devono mai regalare fiori bianchi. Nazarena Fazzari, che
in Cina ha vissuto e
lavorato a lungo,
nel suo libro d’esordio, «Tre uomini fanno una tigre Viaggio nella cultura e nella lingua cinese», racconta come capire meglio il Paese del dragone e
fornisce alcuni consigli per instaurare buoni rapporti con i cinesi, si tratti di amicizia o di trattative d’affari. Partendo dalla
propria esperienza, spiega la tan-
to fraintesa Cina nelle sue superstizioni quotidiane, nelle complicate regole di bon ton a tavola,
nei retaggi confuciani che regolano il comportamento in pubblico, ma anche nei modi in cui
una cultura millenaria si esprime
attraverso la lingua e i suoi caratteri. Con sguardo acuto e non di
rado divertito si sofferma sul
confronto culturale e sulle difficoltà di comunicazione, aprendo
squarci su quello che al primo
impatto può apparire un mondo
indecifrabile. Un libro non solo
per chi lavora o viaggia, ma anche per chi si avvicina alla Cina
per curiosità o per studiarne la
lingua, e perfino per chi pensa di
conoscerla già (Instar Libri, aprile
2014, pagine 144, 12 euro).
In Evidenza
PRERAFFAELLITI, L’UTOPIA DELLA
BELLEZZA. L’esposizione a Palazzo Chiablese, in piazzetta
reale a Torino, realizzata in
collaborazione con la Tate
Britain di Londra e curata da
Alison Smith, Lead Curator,
19th Century British Art alla
Tate Britain, presenta per la
prima volta in Italia alcuni
capolavori indiscussi della
Confraternita dei Preraffaelliti: una delle poche trasposizioni pittoriche del romanticismo. La voce italiana della
mostra è di Luca Beatrice che
racconta, in un saggio a catalogo e nel video in mostra,
l’influenza che la Confraternita dei Preraffaelliti ha avuto sulla cultura occidentale,
tra gotico e dark, a partire
dagli anni ‘80 del Novecento.
Allestita nel rinnovato Palazzo Chiablese, l’esposizione illustra, attraverso opere che
sono entrate nell’immaginario collettivo mondiale e altre meno note, le idee rivoluzionarie e moderne di questo gruppo di pittori, vissuti
nella seconda metà dell’Ottocento, che hanno dato vita
ad uno dei più noti movimenti artistici del XIX secolo.
In mostra sono presenti vere
e proprie icone del periodo
come Ophelia di John Everett Millais, L’amata (La sposa) di Dante Gabriele Rossetti, Prendi tuo figlio, Signore
di Ford Madox Brown e Sidonia von Bork 1560 di Edward
Coley Burne-Jones insieme
ai grandi paesaggi romantici
della campagna inglese.
Orari: lun 14.30-19.30; mar,
mer, dom 9.30-19.30; gio,
ven, sab 9.30-22.30. Info:
www.mostrapreraffaelliti.it