Manuale sugli alimenti antiossidanti e mangiare sano

erboristeria
La CAMOMILLA
s.a.s.
Centro Piante Officinali
viale Monte Nero 13
20135
Milano – 025454063
[email protected]
www.lacamomilla.it
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Introduzione:
Questo manuale, è lo spunto riflessivo
per considerazioni sagge che ci portino
a
rivedere
le
nostre
abitudini
alimentari al fine di adeguale alle
migliori
scelte
utili
per
la
prevenzione ed il mantenimento della
salute. Scelte opportune tra alimenti
salutari, ci potranno garantire maggior
benessere:
la
qualità
della
vita
migliora di pari passo al nostro
impegno e sarebbe bello scoprire che la
sommatoria delle scelte individuali, si
riveli
complessivamente
utile
a
costruire un mondo migliore.
Non si vuole avere la presunzione di
suggerire rimedi “anticancro”: solo
suggerimenti
per
la
miglior
alimentazione possibile.
pro tibi sit
Buona tisana a tutti.
Giuseppe Giordano, erborista
2
Alimenti particolarmente ricchi di antiossidanti
- Aglio
- Curcuma
- Mirtilli
- Alghe
- Ginseng
- Noci
- Aloe
- Limone
- Olio di oliva extravergine
- Banana
- Liquirizia
- Peperoncino
- Birra
- Mais
- Pomodoro
- Carciofo
- Mandorle
- Semi di lino
- Carote
- Mela
- Soia
- Cavoli
- Miele
- Tè verde
Questo elenco è confermato dalla maggioranza delle fonti attendibili.
Alimenti contenenti antiossidanti:
AGLIO: È uno degli antiossidanti naturali più efficaci che vi sia,
contiene quasi 400 componenti curative per l'essere umano, è utile
contro l'invecchiamento, previene il tumore intestinale e abbassa il
colesterolo.
Importante: affinchè le sue proprietà restino invariate, và consumato
crudo.
ALGHE: L'alga marina è un alimento molto importante per la nostra
salute; è molto difficile trovare altri alimenti che come le alghe marine
ci liberino dalle impurità e dalle tossine che il nostro organismo
accumula nel tempo. Attenzione alle proprietà delle diverse varietà,
anche per provenienza.
ALOE VERA: Definita anche "pianta miracolosa", risultata essere in
grado di arrestare la crescita di vari tipi di tumore. Il gel che si ricava
dalle sue foglie contiene 75 sostanze nutritive che aiutano a
preservare la salute sotto tutti gli aspetti.
BANANA: Recenti studi dimostrano come l'impiego della banana
3
nella
alimentazione sia strettamente in relazione con una
diminuzione dell'incidenza del cancro renale. Grazie all'elevato
contenuto di potassio è stato dimostrato che chi che ne fa un
regolare consumo dimezza il rischio di contrarre un tumore ai reni.
BIRRA: "Chi beve birra campa cent'anni", chi non ha mai sentito
questo detto? Tutti i proverbi nascono da un fondamento, da una
dato di fatto. Nel caso della birra, visti i suoi ingredienti, è logico che
venga considerata un vero e proprio alimento, con proprietà
antitumorale.
CAROTE: Hanno potenti proprietà antiossidanti che
provitamina A; prevengono il cancro e le infezioni,
arterie e potenziano il sistema immunitario. Sono
problemi agli occhi in generale. Indispensabili per il
nostro organismo.
derivano dalla
proteggono le
indicate per i
benessere del
CARCIOFO: anche questo ortaggio, conosciuto fin dall'antichità, può
essere annoverato tra i cibi antitumorali in quanto, nelle sue foglie, è
contenuto un principio attivo dal gusto amaro che pare abbia azione
antitumorale: la cinaropicrina.
CURCUMA: La spezia che si ricava dalla curcuma è di un bel colore
giallo dorato e contiene centinaia di componenti; tuttavia l'attenzione
degli studiosi si è concentrata su uno in particolare: la curcumina
dalla spiccata attività antitumorale.
BROCCOLI E CAVOLI : Contengono magnesio, potassio e calcio in
grande quantità. Sono ricchi di vitamine C, A, K, considerati molto
utili come alimenti antitumorali, utili alla vista e vivamente consigliati
a chi soffre di gastrite. È consigliabile inserirli nella nostra dieta se
vogliamo trarre beneficio dalle loro molte qualità terapeutiche.
GINSENG: Numerose le virtù attribuite: dall'incremento della
resistenza fisica e delle capacità di recupero (ad esempio in seguito
ad attività sportiva) al miglioramento della circolazione, passando per
un potenziamento della memoria e della resistenza ai fattori
ambientali negativi. Nel complesso sembra riduca stress e nevrosi,
migliori l'adattamento agli stimoli della vita quotidiana, potenzi il
rendimento fisico e mentale, rafforzi le difese immunitarie e abbassi i
rischi di contrarre diverse malattie. Uno studio del 2012, pubblicato
da American Society of Clinical Oncology riferisce che il Panax
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quinquefolius sperimentato su pazienti affetti da tumore, riduce
notevolmente la spossatezza data dalla malattia. Il ginseng è una
pianta adattogena, che fornisce quindi, ad effetto delle stimolazioni
del sistema nervoso, un atteggiamento comportamentale
maggiormente orientato alla reattività ed alla attività, con
conseguente sensazione di soggettivo benessere. Tale condizione di
attività e di benessere produrrebbe secondariamente una
incentivazione delle attività organiche coinvolgenti il sistema
circolatorio, muscolare, immunitario ed il sistema nervoso.
LIMONI: Una caratteristica quasi unica del limone è che esso ha la
proprietà di fiorire in continuazione, si ha così la possibilità di vedere
in una pianta di limoni fiori, frutti acerbi e maturi
contemporaneamente. Grazie a questo fatto la produzione dei limoni
è presente tutto l'anno: ricchi di vitamina C, ad alta capacità
antiossidante.
LIQUIRIZIA: Conosciuta da oltre 35 secoli, la traduzione del suo
nome dal greco significa "radice dolce", era impiegata a scopi
curativi dagli antichi medici cinesi e citata da Ippocrate come curativa
della tosse. I componenti principali sono i saponosidi rappresentati
soprattutto dalla glicirrizina (dal 3 al 5% della pianta secca).
Abbondanti sono anche i flavonoidi. esercita attività antigastritica e
antiulcerosa, legata soprattutto alla glicirrizina ma anche ai
flavonoidi. Utile azione epatoprotettiva, contro i radicali liberi; molto
valida l'azione anti-infiammatoria, per i contenuti di glicirrizina e del
suo derivato, acido glicirretico, ad inibire alcuni enzimi che
degradano i glicocorticoidi, quindi aumentandone i livelli nel sangue.
I flavonoidi di cui la pianta è ricca, inibiscono l'attività di enzimi che
favoriscono i processi infiammatori. Si dice che l'acido glicirretico, un
derivato della glicirrizina, possa provocare aumento della pressione
arteriosa con ritenzione di sodio, di cloro e di acqua, perdita di
potassio, riduzione della diuresi e diminuzione della forza muscolare.
Questo effetto può capitare ad alcune persone: è dovuto al riscontro
dell'aumento dei livelli di aldosterone, che è l'ormone più importante
per il controllo della pressione arteriosa. Gli effetti della Liquirizia sui
livelli di pressione, sodio e potassio, sono ulteriormente amplificati
dalla pillola anticoncezionale. È stato riscontrato che in soggetti
normalmente ipertesi, l’aumento della pressione arteriosa causato
dalla liquirizia è maggiore. La liquirizia può inibire anche il rilascio di
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istamina da parte delle cellule adibite a produrla dette mastociti, il
che spiega in parte la sua azione antiallergica ed un leggero effetto
paragonabile a quello dei cortisonici di media potenza. In soggetti
che ne facciano largo uso, può potenziare l’azione di alcuni farmaci:
ibuprofene,
warfarin,
salicilati
e
acido
deossicolico .
DATI TOSSICOLOGICI: la dose letale per bocca nel ratto è
superiore a 3 g per kg di peso, il che significa per gli standard
farmacologici che una persona di 60 kg potrebbe suicidarsi con 1,8
kg di liquirizia!
MAIS: Gli stimmi del mais sono usati in medicina popolare come
rimedio ad attività diuretica, consigliati nella calcolosi e nelle cistiti,
ed antispastica sulla muscolatura liscia; questo utilizzo è confermato
anche da ricerche sperimentali. L'olio di mais applicato alla pelle con
un leggero massaggio, la rende più morbida ed elastica.
I suoi costituenti chimici sono:
Olio essenziale
Fitosteroli
Flavonoidi
Tannini
Mucillagini
Sali di potassio
Alcaloidi
Il mais e la pasta di mais sono sinonimi di salute e di una perfetta
dieta senza glutine, equilibrata e ricca di fibre, proteine, carboidrati e
vitamine. I prodotti senza glutine aiutano a sentirsi leggeri e in
forma, sono ideali per la celiachia perchè completamente senza
glutine. Il mais apporta una ricca quantità di folato, sostanza
necessaria per il buon funzionamento di DNA e RNA, le fondamenta
chimiche della vita.
Il Mais è indicato nei periodi di crescita, come l'infanzia e per le
donne in gravidanza; è fonte di tiamina (vitamina B1), che aiuta a
mantenere in forma le attività delle cellule cerebrali coinvolte; la
pasta di mais fa bene anche agli occhi, grazie alla presenza di beta
carotene, che ritarda la degenerazione oculare legata all'età; la
vitamina B12 e l'acido folico del mais svolgono un'azione preventiva
contro l'anemia causata da carenza di ferro. Le fibre contenute
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rallentano l'assorbimento degli zuccheri e contribuiscono a
tenere bassi i livelli di glicemia nel sangue. Il mais inoltre, aiuta a
regolare l'attività della tiroide e le funzioni metaboliche ad essa
legate. Nel mais è contenuto un olio che regola il livello di colesterolo
nel sangue, abbassandolo. In particolare la polenta di mais svolge
una funzione dietetica, contribuendo a rallentare il diffondersi
dell'arteriosclerosi e delle malattie ad essa legate.
Pasta di mais e polenta aiutano a contrastare il gonfiore di stomaco.
Una volta, mangiando solo polenta perché c'era solo quello, veniva
la pellagra: ora non si corre più quel pericolo, per la varietà di
alimenti disponibili.
MANDORLE: La mandorla è un alimento molto energetico e
digeribile, consigliata in tutti i casi di stanchezza e spossatezza fisica
e mentale, ed anche chi è stressato ed esaurito mentalmente ne
troverà beneficio.
Contiene buone quantità di proteine, vitamine B1, B2 ed E,
magnesio, ferro, manganese, rame, calcio e fosforo; grazie a questi
minerali risulta indicata a coloro che sono depressi, malinconici, giù
di tono, stanchi ed anche per chi soffre di disturbi mestruali.
Svolgono anche un'azione preventiva contro i tumori, in quanto
contengono una sostanza chiamata laetrile; aiutano anche a tenere
in salute l'apparato cardiovascolare. È molto usata nella cosmesi per
il suo olio, nella preparazione di creme ed unguenti. Per il suo alto
contenuto energetico, si consiglia di non esagerare nell'uso.
MELA: Nelle mele è contenuto un particolare tipo di flavonodi
(chiamati phloridzin) in grado di aumentare la densità ossea e
prevenire l’osteoporosi, lo affermano alcuni ricercatori francesi. Ma i
benefici non si fermano qui: i bambini affetti da asma che bevono
succo di mela quotidianamente soffrono meno attacchi di altri che ne
fanno minor uso. A conferma della proprietà specifica, risulta anche
che i bambini nati da mamme consumatrici di mele durante la
gravidanza, hanno meno probabilità di soffrire d’asma rispetto agli
altri. Per gli adulti, la quercitina contenuta nelle mele protegge le
cellule cerebrali dagli attacchi di radicali liberi responsabili
dell'avvento dell'alzheimer. Aiutano nella prevenzione del cancro al
seno e al fegato, il cancro ai polmoni, il cancro al colon: secondo uno
studio americano condotto su circa 10.000 pazienti, chi introduce 4-5
mele nella propria dieta quotidiana riduce quasi del 50% la possibilità
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di ammalarsi per l’alta concentrazione di flavonodi, naringina e
quercetina contenuti nella mela.
Per l’azione della pectina contenuta nelle mele: mangiandone
almeno due al giorno con regolarità si può abbassare il livello del
colesterolo “cattivo” (LDL) fino al 16%; la pectina che provvede al
fabbisogno di acido galatturonico del corpo, fa diminuire la necessità
di assumere zuccheri ed aiuta a contenere i livelli di diabete.
Possiamo affermare che mangiando mele ci si aiuta a perdere peso:
mangiandole con la buccia, ricca di fibre e vitamine, ci si sazia prima
e più a lungo, diminuendo anche la fame nervosa, prima causa
dell’aumento di peso.
MIELE: Il miele è composto principalmente da acqua, zucchero
(fruttosio e glucosio, maltosio), acidi, proteine, sali minerali (calcio e
fosforo), sostanze ed aromi dei fiori, tra cui i pigmenti (derivati della
clorofilla), tannino, una discreta presenza di oligoelementi (quali
rame, ferro, iodio, manganese, silicio, cromo, presenti soprattutto nei
mieli più scuri), vitamine (A, E, K, C, complesso B), derivati dell'acido
caffeico enzimi e sostanze battericide (acido formico) ed antibiotiche
(germicidina): queste ultime categorie di sostanze permettono in
particolare al miele di essere conservato a lungo, e ne giustificano
l'utilizzo come disinfettante naturale. Sono presenti tracce di olii
volatili, da cui dipendono le proprietà organolettiche. Si tratta di un
alimento prodotto dalle api (ed in misura minore, da altri imenotteri).
Viene prodotto a partire dal nettare e dalla melata. La melata è
prodotta da vari omotteri, fitomizi, i cui escrementi zuccherini sono la
base alimentare per numerosi insetti. È nota da tempo l'azione
antibatterica del miele, dovuta alla sua elevata concentrazione
zuccherina e al pH acido, e quella delle soluzioni di miele, grazie
all'azione della glucosidasi contenuta: questo enzima, inattivo nel
miele puro, in soluzione si attiva, trasformando il glucosio in acido
gluconico e acqua ossigenata. Questo accorgimento è dovuto alla
necessità di proteggere il miele in formazione dai batteri, quando
ancora non agiscono l'acidità e la concentrazione di zuccheri. Nella
fitoterapia, il miele è suggerito per la cura del sistema emopoietico
(grazie alla ricchezza di sali), del sistema cutaneo (favorisce la
cicatrizzazione e l'idratazione), del sistema nervoso (migliorerebbe
sonno e concentrazione), dell'apparato respiratorio (contro tosse e
catarro, sciolto in latte o tè), dell'apparato circolatorio (si suppone
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abbia
un'azione
ipotensiva),
dell'apparato
digerente
(regolarizzerebbe l'attività escretoria dei succhi gastrici e della flora
batterica, migliorerebbe l'assorbimento di calcio e magnesio,
sarebbe leggermente lassativo fatta eccezione per quello di lavanda
o castagno). Ad alcuni mieli sono attribiute proprietà farmacologiche
più specifiche: il miele d’acacia sarebbe disintossicante e
antinfiammatorio delle vie respiratorie, quello di tiglio avrebbe
proprietà sedative e sarebbe utile contro l'emicrania, il miele
d’eucalipto sarebbe espettorante, vermifugo e antitosse, quello
d’erica diuretico ed antianemico, quello di lavanda risulterebbe utile
sulle bruciature per uso esterno, il miele di conifera sarebbe utile
contro le affezioni respiratorie, il miele di biancospino verrebbe
consigliato contro ansia ed insonnia, quello di castagno sarebbe utile
contro la cattiva circolazione.
MIRTILLI: Il mirtillo, il nero in particolare, è quello a cui vengono
riconosciute il maggior numero di proprietà benefiche per
l'organismo. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, rappresenta
sicuramente un alimento da prendere in considerazione per
un'ipotetica dieta antitumorale.
È considerato in grado di prevenire patologie cardiovascolari e di
contribuire a ritardare il naturale processo di invecchiamento. È di
notevole aiuto per tutte le forme di disturbi intestinali, del fegato, in
caso di predisposizione alle emorragie per fragilità dei capillari, per
soggetti affetti da disturbi della circolazione in generale o da problemi
alla vista.
Queste bacche sembra abbiano un duplice scopo: rappresentano
una buona fonte di alimentazione e possono essere utilizzate come
rimedi naturali. La pianta del mirtillo si considera divisa in tre
sottocategorie: nero, blu e rosso.
Mirtillo nero: maggiormente ricco di proprietà salutari. Il colore è
dovuto alla presenza di antociani, che difendono la pianta dai radicali
liberi e dai raggi ultravioletti. Le sostanze principali contenute, sono:
zuccheri e diversi tipi di acidi, in particolare acido citrico a protezione
delle cellule, acido ossalico che conferisce il sapore aspro al frutto,
l'idrocinnamico, che sembra sia in grado di neutralizzare le
nitrosammine cancerogene e il gamma-linolenico, utile al sistema
nervoso per prevenire la nefropatia diabetica. Il mirtillo nero contiene
anche vitamina B9, tannini e gran quantità di antocianine, rinforzano
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i tessuti capillari. Ricco in particolare di acido folico. Queste
caratteristiche lo rendono utile a favorire e velocizzare la
rigenerazione della porpora retinica, migliorando la vista notturna.
Recenti studi dall'America, attribuiscono effetti nella prevenzione
dell'Alzheimer al mirtillo nero, potente antidoto per contribuire a
migliorare la memoria ed ottenere effetti positivi sull'equilibrio e sulla
coordinazione motoria di questi pazienti.
Il mirtillo rosso, è ricco di ferro, vitamina C e fibre. In medicina i
mirtilli rossi vengono utilizzati per prevenire e curare le infezioni delle
vie urinarie, in particolar modo per la cistite da Escherichia Coli,
riducendone la quantità presente nelle urine. Apprezzabile l'effetto su
micosi e virus. È utile l'azione dei mirtilli rossi per ridurre il livello di
calcio nelle urine, evitando concause per chi soffre di calcolosi
renale. Utile anche come coadiuvante in casi di colite ed emorroidi. I
mirtilli rossi hanno anche azione sui piccoli inestetismi della pelle
come la couperose, per le proprietà rinfrescanti, astringenti, toniche,
diuretiche; contengono numerosi principi attivi, fra cui le vitamine A e
C, l'acido citrico, malico, la mirtillina, il fosforo, il calcio ed il
manganese. L'azione è apprezzabile soprattutto per il risultato
ottenibile sui capillari in evidenza. Ecco perchè su soggetti con
couperose vengono prescritte dagli specialisti, creme o rimedi a
base di mirtillo. È un ottimo rimedio per la dissenteria nei neonati e
nei lattanti, svolgendo anche un'azione antisettica e fortificante delle
vie urinarie.
NOCI: il frutto contiene diverse sostanze antiossidanti ed è da
annoverarsi tra gli alimenti antitumorali; in primis la vitamina E, è in
grado di controllare gli effetti tanto temuti, dei radicali liberi. Ma
troppe noci fanno ingrassare: è bene ricordare che sono molto
caloriche per cui attenzione in caso di sovrappeso grave od obesità;
100 g di noci hanno il 16% di proteine, il 12% di glucidi e oltre il 60%
di grassi, ed ecco spiegato l’alto valore calorico di questo frutto.
I grassi contenuti sono monoinsaturi, quelli che apportano benefici
alla salute, sono quelli appartenenti agli omega 3 e agli omega 6,
famosi per l’azione di controllo che esercitano sui livelli di trigliceridi
e colesterolo nel sangue. Poi troviamo l’acido alfa - linoleico e l’acido
linolenico, ovvero omega 3 e omega 6. Le noci contengono arginina,
sostanza molto utile per la prevenzione dell’arteriosclerosi. Presenti
anche minerali come fosforo, potassio, magnesio, calcio, ferro e
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zolfo, e vitamine tra le quali B1, B2, B6 ed E, molto importanti per
quanto riguarda il processo di antiinvecchiamento; specialmente la
vitamina E, svolge una grande funzione antiossidante. Le noci
aiutano l'organismo sottoposto a sforzo o stress intensivo. Sono
consigliate alle donne in gravidanza per il loro contenuto di vitamine
e di omega 3.
Può essere utile arricchire la dieta con noci per aumentare la
quantità di proteine ingerite, in soggetti vegetariani, che non
mangiano proteine animali. Si consiglia l’assunzione di noci in tutti
quei disturbi che sono collegati a una carenza di zinco. La carenza di
zinco nella dieta può essere compensata mediante un consumo di 45 noci al giorno.
È consigliata l'assunzione giornaliera di 5 – 8 noci: rappresentano un
valido aiuto per gli sportivi, per il loro contenuto di arginina, che
causa vasodilatazione ed aumenta l’afflusso di sangue ai muscoli:
questi ricevono più ossigeno e sostanze nutritive migliorando
notevolmente le prestazioni sportive.
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA: L'olio di oliva è utilizzato
soprattutto in cucina, nelle varietà extravergine e vergine, per
condire insalate, insaporire vari alimenti, conservare verdure in
barattolo. Il suo elevato punto di fumo lo rende molto adatto per le
fritture. Il suo uso è consigliato per la ricchezza di acidi grassi
monoinsaturi; ha capacità benefiche grazie alla presenza di sostanze
antiossidanti (fenoli e tocoferoli) dalle capacità coadiuvanti
antitumorali, e per la proprietà di aiutare a combattere il colesterolo.
Il sapore dell'olio può variare molto per le varietà di olive da cui è
prodotto, per il luogo di produzione, il grado di maturazione, e la
modalità di raccolta del frutto … è anche usato in cosmetica e per la
produzione del sapone. Un tempo si usava anche come farmaco e
come combustibile per le lampade a olio.
PEPERONCINO: già la tradizione italiana lo prevede in molte ricette,
ma Atzechi, Maya e Inca lo utilizzavano come rimedio medicinale ed
anche oggi si riconoscono al Capsicum annuum molte proprietà
salutari. Contiene capsaicina (al 50% è la principale responsabile
dell’attività farmacologica), flavonoidi, resine, oli essenziali,
carotenoidi, cellulosa, calcio e ferro. Ha un contenuto in vitamina C
(fino a 340 mg/100 gr) che è maggiore rispetto a qualsiasi altro
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frutto, ma sono presenti in quantità significativa anche le vitamine A,
K, e B. La capsaicina può avere effetti positivi sulla salute, sulla
bellezza e sull’eros: molti affermano di non poter mangiare
peperoncino perché causa "bruciori allo stomaco".
Convinzione errata: in molte regioni meridionali conservano la
tradizione di fare un infuso digestivo caldo con fiori di camomilla e
l'aggiunta di un cucchiaino di polvere di peperoncino, edulcorando
con miele. Chi rinuncia al piccante teme conseguenze al plesso
emorroidale mentre in realtà, già da tempo si riconosce la validità del
peperoncino, benefico contro ogni tipo di emorroidi. Il peperoncino
non ha controindicazioni precise, ma deve essere usato con
equilibrio e moderazione. È sconsigliato ai bambini sino ad almeno
12/13 anni. Non ne deve abusare chi soffre di acidità di stomaco, di
ulcera, di epatite, di cistite, di emorroidi. L'eccesso può provocare
irritazioni alla mucosa intestinale, infiammazioni gastrointestinali allo
stomaco e anche ai reni. Tuttavia, in dosi appropriate può addirittura
essere utile proprio per guarire alcune delle malattie sopra citate.
Addirittura alcuni ricercatori giapponesi ed americani avrebbero
scoperto che il peperoncino rosso potrebbe avere un ruolo
importante nella prevenzione del tumore alla prostata.
POMODORO: Cibo dalle moltissime qualità terapeutiche, anche
questo è un alimento che dovrebbe sempre essere presente nella
nostra dieta.
Nativo dell'America centrale, zona compresa oggi tra i paesi del
Messico e Perù, gli Aztechi lo chiamavano "xitomatl"; il termine
indicava vari frutti simili fra loro, in genere sugosi. La salsa di
pomodoro era parte integrante della cucina azteca. Alcuni
affermavano che il pomodoro avesse proprietà afrodisiache, e
sarebbe questo il motivo per cui i francesi lo chiamavano "pomme
d'amour", pomo d'amore. Arriva in Italia nel 1596 ed a Milano ancora
si conserva il nome “tomates” ma solo più tardi, trovando condizioni
climatiche favorevoli nel sud del paese, si ha il viraggio del suo
colore dall'originario e caratteristico colore oro, che diede appunto il
nome alla pianta, all'attuale rosso, grazie a selezioni e innesti
successivi. In Sicilia si riprende nel nome, la radice francese: in certi
paesi dell'interno, il frutto è indicato con il nome di “pùma-d'amùri”
(pomo dell'amore). Inizialmente per la somiglianza all'erba morella
Solanum nigrum, si pensò che fosse una pianta velenosa. Nel
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dubbio, venne adottata assieme alla patata, come pianta decorativa.
Gradualmente poi si scoprì l'utilizzo farmacologico e gastronomico.
Tutte le parti verdi della pianta sono tossiche, in quanto contengono
solanina, un glicoalcaloide steroidale che non viene eliminato
nemmeno per mezzo dei normali processi di cottura; per tale motivo,
il fusto e le foglie non vengono utilizzati a scopo alimentare. Anche il
frutto contiene solanine (α-tomatina e deidrotomatina) ma in quantità
molto basse: il pomodoro per insalata si trova in realtà all'inizio della
maturazione e contiene una quantità di solanine assai inferiore al
frutto verde completamente acerbo.
Il frutto maturo è ricco di principi nutritivi seppure a basso contenuto
calorico, ed è comunemente utilizzato a scopi alimentari in insalata o
come ingrediente nella preparazione di salse e piatti cotti. Il succo o
il centrifugato di pomodoro, assunti come bevanda rendono
disponibile all'organismo una quantità significativa di licopene, un
antiossidante che secondo un recente studio americano, si ritiene
possa svolgere una certa funzione protettiva rispetto al rischio di
tumori alla prostata. Il succo di pomodoro costituisce anche, con
l'aggiunta di vodka, tabasco, limone, sale e pepe, la base di un
cocktail chiamato Bloody Mary, solitamente servito come aperitivo
(viene chiamata Virgin Mary la versione analcolica, che si riduce al
succo di pomodoro condito come già detto). Per la presenza di
diverse proteine allergizzanti: (Lyc e 1; Lyc e 2;
2Apoligalatturonasi; alfa-fructofuranosidase; superossido dismutasi;
pectinesterasi; chitinosi), per acune persone il pomodoro può
essere causa di allergia alimentare anche grave.
SEMI DI LINO: L'aspetto più importante legato alle proprietà dei
semi di lino, riguarda il risultato di alcune ricerche condotte negli
Stati Uniti che parrebbe dimostrare come il consumo dei semi di lino
possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore: seno,
prostata, e colon le parti interessate. Da questi studi risulta che i
semi di lino siano ricchi di acidi grassi essenziali, mucillagini,
proteine, minerali, vitamine B1, B2, E e soprattutto F. Questa
vitamina è indispensabile nella formazione delle membrane cellulari
e contrasta i processi infettivi e l’invecchiamento. Se assunto in
giusta dose secondo necessità, l’ olio di semi di lino mantiene stabile
il livello di colesterolo, ripulisce l’intestino e migliora la peristalsi.
Interessante anche qualche altro beneficio: dovrebbe regolarizzare i
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processi intestinali ed intervenire positivamente nelle affezioni
dell'apparato gastroenterico (sia per colon irritabile che per stipsi);
stimolare il sistema immunitario prevenendo le intolleranze; attivare i
processi di disintossicazione favorendo la depurazione generale
dell’organismo e dei tessuti cutanei. I semi di lino possono dare
benefici anche a livello cosmetico: l'olio è anti rughe, lenisce e
disinfiamma i tessuti; è ricchissimo di acidi grassi essenziali del
gruppo Omega 3, 6 e 9, i cosiddetti “grassi buoni”. L'acido alfalinoleinico (ALA) contenuto nell'olio di lino, migliora l'ossigenazione e
il ricambio delle cellule con un marcato effetto anti rughe, e può
migliorare il funzionamento del sistema immunitario e di quello
endocrino; disinfiamma le mucose. L’olio di semi di lino, “lubrifica” le
funzioni metaboliche e aiuta il corpo ad eliminare le tossine
attraverso pelle, reni e intestino, ma per la sua facile ossidazione
(due mesi dalla produzione) è praticamente di difficile utilizzo.
SOIA: Ha un'altissima concentrazione di proteine tanto che è
opinione diffusa che possa sostituire la carne nella nostra dieta. Le
statistiche ci dicono che le popolazioni asiatiche hanno una bassa
incidenza di tumore; questo perché queste popolazioni hanno una
dieta priva di grassi animali e ricca di cibi a base di soia. Si usa in
diverse forme:
Il latte di soia: è un alimento che potrebbe fornire circa la metà delle
calorie apportate dal latte bovino, in particolare il contenuto in grassi
è quasi dimezzato mentre quello in carboidrati è circa 1/3. Molte
varietà di latte di soia in commercio, sono arricchite con vitamine
(come la vitamina B12) e addizionate di carbonato di calcio (fonte del
minerale Ca2), dato che la quantità di calcio naturale assimilabile
presente è troppo piccola. Il latte di soia è privo di colesterolo (le sue
proteine abbassano il livello totale di colesterolo, riducono le
lipoproteine Ldl e aumentano le lipoproteine "buone" Hdl); è fonte di
lecitina e vitamina E; manca di caseina; è adatto a persone
intolleranti al lattosio o allergiche al latte vaccino; ha un contenuto
utile in grassi poli- e mono-insaturi per l'apparato cardiovascolare; è
utile nella gestione del diabete: usando latte di soia non addizionato
a zucchero, si migliora la capacità di controllo sulla glicemia. Di alto
contenuto di isoflavoni, è ritenuto capace di diminuire i livelli di
colesterolo ematico, il rischio di malattia cardiovascolare e di agire
positivamente sull'osteoporosi, ma di
questa caratteristica, si
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dibatte. Di contro, ci sono critiche per i seguenti fattori: alto
contenuto di acido fitico, antinutriente che impedisce l'assorbimento
di minerali (per chelazione); presenza di fito-estrogeni, che potrebbe
causare (per forte consumo di prodotti a base di soia) calo del
desiderio sessuale maschile e della fertilità. Gli alimenti ad alto
contenuto di fitoestrogeni sono sconsigliati a donne incinte o in fase
di allattamento al seno; esistono studi controversi riguardo il ruolo
dei fito-estrogeni derivati dalla soia e lo sviluppo del cancro al seno.
Sono segnalate alterazioni tiroidee; per di più, l'alto contenuto di
allergeni, può causare anche contaminazione crociata nei cibi.
Semilavorati sostitutivi della carne: è dibattito aperto sulle proprietà
alimentari della soia. I sostenitori affermano che siano ricchi di
proteine, sostituti ottimi della carne. Gli oppositori segnalano gli
effetti negativi per le diverse sostanze contenute, con effetti
antinutritivi (fitoestrogeni, allergeni ecc.) specialmente in riferimento
al danneggiamento delle proteine, del ferro e di altri minerali, in altre
fonti alimentari. Nella soia sono in oltre contenute una serie di
proteine con elevato potere allergizzante che spesso sono causa di
allergie alimentari anche gravi, specie nella prima infanzia e nei
preadolescenti. Le proteine della soia, sono una frazione proteica dei
semi o di alimenti da essi derivati (le cosiddette proteine testurizzate
di soia, ricavate dalla farina che residua dall'estrazione di olio, ed
utilizzate come "carne alternativa"). Tutti questi cibi contengono, oltre
alla frazione proteica, moltissime altre sostanze.
L'olio di semi di soia, si ottiene mediante estrazione dai semi della
soia attraverso una lavorazione particolare chiamata crush con
l'utilizzo di solventi chimici. La spremitura a freddo per ottenere l'olio
è possibile, ma molto costosa e viene adoperata solo da alcuni
produttori.
Contenuti: Acido linolenico, ricco di acidi grassi poliinsaturi e in
particolare di due acidi grassi essenziali il linoleico (circa il 50% degli
acidi grassi contenuti nell'olio di soia) e il linolenico (l'8% circa). Può
essere utilizzato per condire i cibi a crudo, per la produzione di
margarina, di salse, ma non è indicato per friggere in quanto ad
elevate temperature tende a formare l'HNE (4-idrossi-trans-2nonenale), altamente tossico. Come molti oli alimentari andrebbe
conservato in frigorifero, in bottiglie di vetro scuro per impedire
l'ossidazione dovuta alla luce e non in plastica trasparente.
Le proprietà della soia e delle sue proteine rimangono disputa
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controversa, dato che gli studi non hanno mostrato alcun beneficio
in merito: per l'indicazione di consumare le proteine
congiuntamente ad una dieta povera di grassi e colesterolo, i
risultati riscontrati potrebbero essere legati al contesto alimentare
ipolipidico piuttosto che alle proteine della soia. Le stesse
considerazioni valgono su altri presunti effetti positivi derivanti dal
regolare consumo di soia, circa la presenza benefica degli ormai
famosi isoflavoni ad esempio, in relazione ad una minor incidenza
di cancro al seno, alla prostata e all'endometrio, di vampate di
calore in menopausa e di osteoporosi; queste sostanze vegetali,
data la capacità di legarsi ai recettori degli estrogeni, stimolandoli in
maniera piuttosto blanda, bilancerebbero l'equilibrio endocrino della
donna, prevenendo l'eccessiva attività degli estrogeni durante l'età
fertile e compensandone la carenza nel periodo post-menopausale.
Anche in questo caso, siamo ancora in attesa di conferme. Vi sono
studiosi che sconsigliano fortemente l'apporto di fitoestrogeni,
soprattutto durante l'età puberale; queste sostanze potrebbero
infatti stimolare effetti indesiderabili nelle ragazze ed interferire con
il normale sviluppo endocrino dei ragazzi. Alcuni ricercatori
ipotizzano addirittura una relazione tra l'elevato apporto di estrogeni
vegetali e l'aumento dell'infertilità maschile; altri mettono in
relazione l'elevato consumo di soia con un aumentato rischio di
ipotiroidismo e gozzo tiroideo. Ci sono in commercio, proteine di
soia isolate, vendute come integratore ad alto contenuto proteico
(90%); l'assunzione costante di un isolato della proteina della soia,
può aumentare la produzione di tiroxina (T4), ormone tireotropo
(TSH), triiodotironina (T3) e anche insulina. Molti dei benefici
salutistici, derivano da studi epidemiologici sulla minor incidenza dei
disturbi nelle popolazioni asiatiche, la cui alimentazione è
notoriamente "ricca" di derivati della soia; tuttavia, queste aree
geografiche sono caratterizzate anche da un ridotto apporto di
grassi saturi, per un'alimentazione ricca di fibre, pesce e cereali
interi, verdure, frutta e legumi, anche diversi dalla soia.
Consideriamo anche che gli eccessi alimentari sono molto meno
frequenti per le condizioni di vita, tanto che un detto popolare cita
che il vero segreto per la longevità è quello di alzarsi da tavola
prima di essere sazi.
Ancora una volta le popolazioni asiatiche insegnano, dato che la
lunga fermentazione tradizionale della soia, necessaria per
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produrre le varie salse e le paste di miso, distrugge quantità
significative diegli antinutrienti contenuti; i processi industriali
moderni, utilizzati in occidente per produrre salse di soia, latte di
soia, tofu e preparati ad imitazione della carne, non eliminano
invece, questi elementi dannosi.
TE' VERDE: Riconosciuto da tutti il suo potere anti cancro grazie
all'azione delle sue catechine, vere molecole salvavita. Nei paesi in
cui se ne fa molto consumo, principalmente Cina e Giappone, si ha
una bassa percentuale di casi di cancro; due le varianti disponibili.
Il tè verde cinese, è un tipo di tè composto esclusivamente da foglie
di Camellia sinensis (o Thea chinensis) che durante la lavorazione
non devono subire alcuna ossidazione. Nel tempo sono state create
molteplici varietà di tè verde, che differiscono in base alle condizioni
di crescita locali (altitudine, clima, suolo, schermatura dal sole), e
alle modalità di raccolta e di lavorazione. In Cina si producono
almeno mille varietà di tè, circa il 50% delle quali sono tè verdi.
Queste varietà prendono il nome dal loro aspetto, dal luogo di origine
o da alcune caratteristiche particolari.
In Giappone quando si dice "tè" si intende "tè verde" e questo è
giustificato dalla sua diffusione. In Giappone il tè verde fu importato
dalla Cina, durante la dinastia Song. I tipi di tè sono classificati in
base alla qualità e alle parti delle piante utilizzate, e in base al tipo di
lavorazione. Ci sono grosse variazioni di prezzo e qualità all'interno
di queste categorie. La Camellia sinensis può essere coltivata del
tutto al sole oppure più frequentemente è schermata dal sole nelle 23 settimane precedenti il primo raccolto (tè "di penombra").
Normalmente allo scopo si costruiscono delle strutture di bambù
ricoperte di paglia o cannucce dette kabusè. Questa schermatura
rallenta la maturazione e la produzione di clorofilla, incrementando il
contenuto di flavonoidi, amminoacidi, zuccheri, vitamina C ed altre
sostanze nutritive, e rendendo il gusto più dolce e il colore più
delicato. Un secondo indice di qualità del tè è la crescita ad altitudini
abbastanza elevate (a partire dagli 800-1000 metri): i tè cosiddetti
high grown maturano più lentamente e sono ricchi di polifenoli. Il
primo raccolto si fa a fine Aprile, inizio Maggio: si chiama "Ichibancha" o "Shincha" e fornisce il tè della qualità più alta (quindi il più
costoso). Il secondo raccolto si fa invece tra giugno e luglio, ed il
terzo raccolto tra luglio ed agosto. Talora si fa anche un quarto
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raccolto.
Preparazione dell'infuso: Anche se ogni varietà di tè verde ha i
suoi parametri ottimali per quantità, temperatura e tempo di
infusione, è possibile riconoscere regole generali che permettano di
preparare un'ottima bevanda. Si porta l'acqua a temperatura di
ebollizione, quindi si fa raffreddare per circa 30-60 secondi per
raggiungere la temperatura ottimale di 70 °C (comunque tra 60° e
80°). Non bisogna mai utilizzare l'acqua bollente (100°C), in quanto
l'alta temperatura "cuoce" le foglie e distrugge gli aromi e i
componenti del tè, facendo ottenere un gusto amaro; il contenitore
non dovrebbe essere chiuso con il suo coperchio, ma l'infusione
andrebbe lasciata libera di evaporare e quindi di raffreddarsi
ulteriormente. L'acqua calda si versa nel recipiente in cui sono state
deposte le foglie di tè, senza versare direttamente l'acqua sulle
foglie, ma facendo scorrere l'acqua sulla parete della tazza o del
contenitore o teiera, sempre per non bruciarle. Le dosi
tradizionalmente usate corrispondono a circa 2-2,5 grammi per tazza
da 200ml, ovvero circa un cucchiaino pieno. La durata dell'infusione
varia in base al tipo di tè. Normalmente non si superano i 2-3 minuti
(il tè richiede un tempo di infusione breve); se l'infusione è troppo
lunga, ne risulta un sapore troppo amaro. Si rimuovono le foglie con
un filtro e la bevanda è pronta.
Alcuni tipi di tè verde possono essere aromatizzati durante l'infusione
con semi di anice o anice stellato, radice di liquirizia, scorza di
limone, menta, cannella o cardamomo. Alcuni usano riutilizzare le
foglie di tè anche 2-3 volte, mentre per ridurre la quantità di caffeina
presente nel tè, è possibile versare una piccola quantità di acqua
calda ed attendere 20 secondi, per gettare l'acqua di infusione
ottenuta, quindi versare nuova acqua calda e ripetere l'infusione per
2-3 minuti al fine di ottenere il prodotto più leggero desiderato.
I polifenoli del tè verde possono causare stress ossidativo e tossicità
epatica a determinate concentrazioni. Questo impone cautela nel
consumo di estratti di tè concentrati. In particolare si raccomanda
cautela nel consumo di tè verde in gravidanza.
Il tè verde interagisce in maniera sfavorevole con un farmaco
utilizzato nella terapia del mieloma multiplo, il bortezomib (Velcade,
anticorpo monoclonale). Le molecole di EGCG contenute nel tè
verde si legano alle molecole di bortezomib, impedendo a queste di
legarsi alle cellule tumorali e di danneggiarle.
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MANGIAMO SANO.
Ovviamente non esiste una formula magica antitumorale in grado di
preservarci da tali malattie in quanto esiste sempre una
concomitanza di fattori, alcuni a noi sconosciuti, che possono
contribuire all'insorgere delle più diverse patologie. Esiste tuttavia
uno stile di vita che, se attuato, è sicuramente in grado di apportare
notevoli benefici alla nostra salute; una corretta alimentazione, unita
ad una costante attività fisica ed al controllo dello stress,
rappresentano sicuramente le basi per fare tutto ciò che è nelle
nostre possibilità al fine di mantenerci in salute il più a lungo
possibile.
Precisazioni
Noi siamo quello che mangiamo, dicevano gli antichi, e oggi anche la
medicina lo conferma; in sostanza, gli alimenti che entrano nel
nostro corpo attraverso la bocca vengono digeriti, metabolizzati ed
impiegati per formare nuove cellule che andranno a far parte del
nostro corpo. In pratica di tutto il cibo di cui ci alimentiamo
tratteniamo qualcosa, in base alle caratteristiche del cibo stesso,
questo mi sembra un concetto scontato.
Ma non tutti gli alimenti sono uguali; se è vero che noi siamo quello
che mangiamo dovremmo scegliere, per il benessere del nostro
corpo, solo il cibo migliore, rispettando così un'alimentazione
corretta al fine di prevenire, per quanto è in nostro potere, quella
che è considerata la vera tragedia del nostro secolo: il cancro.
Mettere in atto una dieta bilanciata, includendo in essa tutta una
serie di alimenti aventi comprovate caratteristiche antitumorali,
questo è quello che possiamo fare, il resto è nelle mani della sorte.
Negli ultimi decenni, l'esposizione ad agenti mutageni come fumo e
inquinamento atmosferico, l'abuso di alimenti raffinati e troppo
ricchi di grassi, hanno raddoppiato l'incidenza dei tumori. Quello che
segue, è solo un breve cenno a quello che è, a grandi linee, il tipo di
cibo che andrebbe evitato per il nostro benessere.
Evitiamo l'eccesso di carne e salumi, in quanto, oltre ad
un'abbondanza di grassi saturi contengono conservanti come i nitrati
che possono essere molto dannosi per la nostra salute.
Molto sconsigliato cuocere la carne alla brace; questo tipo di cottura
libera il benzopirene, nota sostanza cancerogena, come la cottura
con la pentola a pressione è sconsigliata per l'alta temperatura che
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distrugge completamente la vitamina C contenuta negli alimenti.
Evitiamo la frittura; se non usiamo olio di oliva extravergine, l'alta
temperatura dell'olio di frittura libera una sostanza cancerogena
chiamata acroleina.
L'uso smodato del sale è un comportamento molto rischioso per la
nostra salute; in esso è presente una molecola molto pericolosa che
è il sodio, responsabile della ritenzione idrica e dell'affaticamento
cardiaco. Il suo abuso può essere correlato con l'insorgere di certi
tumori: è vivamente consigliato tenere sotto controllo l'apporto di sale
nella nostra dieta.
I cibi della salute. Gli alimenti riconosciuti utili alla miglior salute,
sono una trentina circa, studiati e classificati da molti scienziati. Essi
hanno dimostrato che nutrirsi regolarmente di questi alimenti aiuta
ad evitare malanni più o meno gravi: malattie cardiache, cancro,
invecchiamento precoce, diabete e altro ancora. Tutte queste
malattie hanno in comune il processo di ossidazione, causato da
atomi di ossigeno privi di un elettrone: questi aggrediscono le
molecole vicine distruggendole.
Per contrastare e tentare di prevenire questo meccanismo, ci viene
in aiuto un'alimentazione ricca di:
- Aceto
- Barbabietola
- Carrube
- Agrumi
- Bardana
- Castagne
- Albicocca
- Borragine
- Ceci
- Alghe
- Cacao
- Cedro
- Alloro
- Cachi
- Cetrioli
- Ananas
- Caffè
- Ciliegie
- Anguria
- Calendula
- Cipolla
- Anice
- Camomilla
- Corbezzoli
- Arachidi
- Cannella
- Coriandolo
- Asparagi
- Capperi
- Cumino
- Basilico
- Cardo
- Datteri
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- Dragoncello
- Melone
- Ravanelli
- Erba cipollina
- Menta
- Ribes
- Fagioli
- Miglio
- Riso Integrale
- Farro
- Mirto
- Rosmarino
- Fave
- More
- Rucola
- Fichi
- Nespole
- Salvia
- Fichi d'india
- Nocciole
- Sambuco
- Finocchio
- Origano
- Sedano
- Fragole
- Ortica
- Semi sesamo
- Frutta secca
- Orzo
- Senape
- Germogli
- Patate
- Tamarindo
- Grano saraceno
- Peperoni
- Tarassaco
- Kiwi
- Pesca
- Timo
- Lamponi
- Pinoli
- Uva
- Lavanda
- Piselli
- Valeriana
- Lenticchie
- Pistacchio
- Vaniglia
- Lupini
- Pompelmo
- Verza
- Maggiorana
- Prezzemolo
- Vino Rosso
- Mais
- Prugne
- Yogurt
- Mandorle
- Rabarbaro
- Zafferano
- Melanzana
- Radicchio
- Zenzero
- Melissa
- Rafano
- Zucca
- Melograno
- Rapa
- Zucchine
Pro tibi sit.
Dr Giuseppe Giordano, erborista
16 giugno 2014
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dr Giuseppe Giordano, erborista
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