Bollettino Parrocchiale Estate 2014

BOLLETTINO PARROCCHIALE
Estate 2014 – Anno 103 – N. 2
Pazzalino
Pregassona
Cureggia
Editoriale
Buone vacanze!
“Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da
ogni lavoro che egli creando aveva fatto” (Libro della Genesi 2,3)
Mentre l’anno scolastico 2013-2014 volge
verso la fine e tutti si preparano per il
tempo caldo e bello dell’estate, le desiderate vacanze estive si avvicinano in
fretta. Quasi tutte le persone che svolgono un’attività lavorativa, sono contente
di staccare un po’ la spina e godersi dei
giorni e settimane di riposo. Specialmente i bambini e i giovani gioiscono più
degli altri.
Tutto ciò è giusto e anche divino, se
vogliamo essere sinceri. Nelle prime
pagine della Sacra Scrittura, dopo che
Dio ha messo ordine nel creato e ha portato in vita tutti gli esseri che abitano la
terra, i mari ed il cielo, Dio benedice un
giorno speciale e lo dedica al riposo. Il
riposo del giorno settimo è uno dei cardini della visione biblica sulla creazione
intera, in particolare sull’uomo e la sua
esperienza terrena.
Qualcuno si farà la domanda:” Ma che
cosa c’entra la Bibbia con le vacanze
estive?”.
Il giorno del riposo, che per i cristiani è la domenica, serve per riposarsi e
per stare in famiglia. Non si sta da soli
e non si dovrebbe lavorare, ma passare
il tempo con i propri cari e, se il tempo
lo permette, uscire e fare una passeggiata
all’aria aperta, in contatto con la natura
ed il creato, che sono segno dell’armonia
primordiale del cosmo. Si può andare al
parco, o anche a vedere genitori e parenti lontani, giocare e gioire, insieme ai più
piccoli e forse cercando di diventare ogni
tanto bambini nel cuore, cosi come Gesù
consigliava ai suoi discepoli: “Gesù chiamò un bambino, lo mise in mezzo a loro
e disse: «Se non cambiate e non diventa-
te come bambini, non entrerete mai nel
Regno dei Cieli. Perciò, chi si fa piccolo al
livello di un bambino, è il maggiore nel
Regno dei Cieli” (Mt.18,2-4).
Le vacanze estive le possiamo vivere,
o cercare di viverle, proprio come una
domenica prolungata, come un periodo
di grazia moltiplicato per 2 o 3 o 10, per
gustare veramente quello che Dio aveva
in mente quando istituì un giorno dedicato al riposo e alla gioia di esistere. Solo
così possiamo capire il vero senso del
creato e dell’Amore divino che per noi
e per il nostro bene ci creò e ci diede
la possibilità di vivere insieme a Dio
e accanto a Lui nella gioia e nella felicità. Vogliamo perciò cercare di vivere
il tempo “santo” delle vacanze come un
preludio del Regno dei Cieli, offrendo il
nostro unico tesoro su questa terra, a noi
stessi e ai nostri carissimi familiari, ringraziando Dio con la nostra vita per tutto
quello che ha creato: mare, sabbia, alberi, montagne, deserti.
Buone vacanze a tutti!
don Gert
Si ringraziano per le foto: Silvano Broggi, Herminia Dorici, Marco Fantoni, Eliana Federspiel, Foto Torre.
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Boll. Parr. 2014/2
Calendario liturgico e agenda parrocchiale
do 15 giugno
gio 19 giugno
sa 21 giugno
23-27 giugno
Solennità della Santissima Trinità
Solennità del Corpus Domini (vedi B.P. pag. 4),
Orari delle celebrazioni:
• 8.30 in chiesa parrocchiale
• 10.00 messa solenne e processione eucaristica
ore 20.30 in san Massimiliano: A tu per tu con Gesù, adorazione eucaristica
Ultima settimana di giugno: possibili cambiamenti d’orario
nelle messe feriali
Solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo
ore 10.00: Celebrazione solenne all’Oratorio di Orlino presieduta da s.ecc.za mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito
di Lugano
Orari delle altre messe:
• 8.30 a san Massimiliano
• 9.00 in chiesa parrocchiale
• 10.30 a san Massimiliano
do 29 giugno
lu 30 giugno
Inizio dell’orario estivo delle sante messe
ve 1° agosto
ore 10.00 santa messa con mons. vescovo Valerio al passo del
San Gottardo
ore 20.00 santa messa in chiesa parrocchiale
ve 15 agosto Solennità dell’Assunzione di Maria in cielo
Messe secondo l‘orario domenicale estivo,
compresa la vigilia
do 31 agosto
Ultimo giorno per l’orario estivo delle sante messe
(vedi Bollettino retro)
me 3 settembre ore 13.30 al Centro Presenza Cristiana
Inizio preparazione alla Prima Comunione 2015
(incontro bambini e genitori)
sa 20 settembre Raduno al Monte Tamaro per i giovani della diocesi.
do 21 settembreFesta degli anniversari di matrimonio.
Alle ore 10.30 santa messa nella chiesa di san Massimiliano
2014/2 Boll. Parr. 3
Giovedì 19 giugno, celebrazione solenne
del Corpus Domini
Programma:
•ore 10.00: ritrovo tra i due edifici di Caritas Ticino tra via Merlecco e Via Ceresio (entrata da ambedue le strade)
•Celebrazione della Santa Messa
•Processione con il Santo Sacramento, lungo via Merlecco, via alla Bozzoreda,
via Arbostra, via alla Piana, via Terzerina
•in san Massimiliano: benedizione eucaristica e conclusione.
Sarà presente la Filarmonica Pregassona, Città di Lugano.
Attenzione! In caso di cattivo tempo la celebrazione della Messa sarà in san Massimiliano.
Il giorno del Corpus Domini c’è una messa anche alle 8.30 in chiesa parrocchiale.
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Boll. Parr. 2014/2
La processione del Corpus Domini non è Lugano walking
Walking Lugano è l’evento dedicato
agli appassionati della camminata che
ha luogo in città verso la fine di aprile, quest’anno purtroppo perturbato da
un’implacabile pioggia.
Le persone devono iscriversi, pagando
anche una modica somma, e attraversano
a piedi la città secondo dei percorsi che
possono variare in lunghezza dai 5 ai 19
km (per i molto allenati). Si possono vincere dei premi, ci si incammina in gruppo
nel rispetto degli altri, mentre si viaggia
si fanno quattro parole con i vicini, ci si
può ristorare, almeno con qualche spuntino lungo il percorso, il tutto arrivando a
familiarizzare con i presenti, cosa tutt’altro
che disprezzabile e naturalmente fare un
po’ di sport.
Lo scorso anno la nostra processione del
Corpus Domini assomigliava più a questo
genere di manifestazione che non a una
testimonianza di fede e di preghiera con
al centro il Signore Gesù, risorto e vivo
che è in cammino sulle strade del nostro
quartiere per farci certi, attraverso i cristiani che ce lo portano, della Sua vicinanza a
tutti e specialmente ai sofferenti.
Ammettiamolo: non siamo più tanto abituati a questo genere di preghiera pubblica che richiede anche un certo contegno
e la capacità di distinguere momenti di
gioia e di emozione intima, da momenti
di svago e di compagnia con gli amici.
Il destino di queste processioni è secondo me appeso a un filo: da una parte la
popolazione giovane che non conosce
le tradizioni neanche religiose del paese
(e lo si capisce benissimo); dall’altra una
popolazione più anziana che diminuisce
sempre di più, che sa meglio cosa vogliano dire queste antiche liturgie, ma che
non è più in grado di far vivere anche agli
altri questo tipo di preghiera.
Sono ben convinto del prezioso segno
della processione eucaristica; da anni la
si fa precedere da una santa messa solenne celebrata all’aperto in un luogo dove
possa radunarsi gente di quel rione.
È il segno del pane spezzato e del sangue versato la testimonianza dell’amore
sconfinato di un Dio fatto uomo per i suoi
amici. Poi un frammento di quel Corpo
glorioso viene esposto nell’ostensorio
e si avvia la processione con il Santo
Sacramento del Suo Amore.
“La società e l’intera nostra vita hanno
un’estrema necessità del Figlio di Dio.
Abbiamo bisogno che il Signore continui a
camminare realmente sulle nostre strade”,
senz’altro.
Ma forse occorre riequilibrare la nostra
partecipazione a questa impegnativa
processione con un pensiero che tocca
la vita. Lo esprime don Nicola Zanini,
che commentando la festività riprendeva le parole di san Giovanni Crisostomo, vescovo a Costantinopoli sul finire
del IV secolo: «Se volete onorare il corpo
di Cristo, non disdegnatelo quando è
ignudo. Non onorate il Cristo Eucaristico con paramenti di seta, mentre fuori
del tempio trascurate quest’altro Cristo
che è afflitto dal freddo e dalla nudità».
E aggiungeva: Corpus Domini, Corpo del
Signore, sono anche coloro che vivono la
povertà, la malattia, l’esclusione... Lo sappiamo dal Vangelo. Nella loro processione quotidiana hanno come baldacchino
un letto, come incenso il profumo della
povertà, come banda musicale il silenzio
della malattia. Provvidenziale allora la
processione del Corpus Domini: attraversi
le strade dei nostri paesi, non per folclore
o esteriorità, ma per passare nelle vie del
cuore e rivestirci dei sentimenti di Cristo
Signore, ricordandoci di essere noi stessi
“pane spezzato” nelle processioni quotidiane della vita.
Se non vogliamo scadere nel folklore, o
far diventare queste processioni simili a
percorsi sportivi o passeggiate in compagnia, se vogliamo ricuperare il senso
pieno di ogni celebrazione liturgica,
occorre unire sempre di più la liturgia alla
vita per ottenere così una partecipazione
alla liturgia più matura e sentita perché è
sempre Gesù che, durante tutta la nostra
giornata, “adoriamo”: nei fratelli o nell’Eucaristia.
don Maurizio
2014/2 Boll. Parr. 5
Meditazione
Il momento più importante del giorno,
importante senza confronto,
è quando Tu vieni nel nostro cuore.
È l’udienza con l’Onnipotente.
E lì, dicendoti e ridicendoti i mille bisogni nostri
e dell’umanità,
ringraziandoti per i doni soprannaturali e naturali,
adorandoti e pregandoti di salutare per noi la Madre tua,
sentiamo di consumare il vertice della giornata
e ci rendiamo conto
che non abbiamo saputo capire tanto spesso
a cospetto di chi eravamo e quello che potevamo,
a tu per tu con Dio,
nell’intima stanzetta dell’anima nostra.
Signore,
che queste sante comunioni,
non ci aiutino solo ad essere buoni,
ma si traducano in divina energia
per mobilitarti il mondo al tuo servizio.
Chiara Lubich
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Boll. Parr. 2014/2
Alla Madonna
Quann’ero ragazzino,
mamma mia me diceva:
Ricordati, fijolo,
quanno te senti veramente solo
tu prova a recità n’Ave Maria.
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe’ maggìa.
Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato;
da un pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo,
io prego la Madonna benedetta
e l’anima da sola pija er volo!.
Trilussa
(Carlo Alberto Salustri)
(1871-1950
2014/2 Boll. Parr. 7
Finestra del Consiglio Parrocchiale
L’Assemblea parrocchiale ordinaria
L’8 aprile scorso si è tenuta l’Assemblea
parrocchiale ordinaria, nel corso della
quale sono stati approvati i conti consuntivi 2013 e quelli preventivi 2014. I
conti consuntivi chiudono con un utile
di esercizio di franchi 3’824, leggermente superiore a quanto preventivato.
L’aumento dei ricavi rispetto al preventivo è dovuto in particolare al contributo volontario, risultato maggiore a causa
di uno spostamento delle date di entrata dei versamenti.
Per quanto riguarda i costi, anche qui
il consuntivo mostra un superamento
del preventivo, da attribuire soprattutto
all’accantonamento straordinario riferito
ai lavori di copertura parziale del tetto
del Centro di Presenza Cristiana. Il preventivo supponeva tali lavori conclusi
e pagati entro fine 2013, mentre hanno
avuto inizio solo nel 2014.
I conti preventivi chiudono con un
disavanzo di esercizio di circa 8’000
franchi, ascrivibile alla prudente quantificazione dei ricavi nonché alle migliorie straordinarie e agli interventi di
risanamento previsti sia al Centro di
Presenza Cristiana sia alla Casa della
Gioventù. Il preventivato deficit compensa comunque i surplus del 2012 e
del 2013, in una prospettiva che è tendenzialmente di pareggio tra costi e
ricavi.
Nel suo intervento il presidente Carmelo Rossini traccia un bilancio del suo
primo anno di attività all’interno del
Consiglio parrocchiale.
Le questioni principali che hanno impegnato il Consiglio parrocchiale quest’anno sono state il Centro Presenza cristiana, con tutte le tematiche ben note
(dagli affitti ai posteggi, dall’uso delle
sale al rifacimento del tetto ormai giunto a termine), la Casa della Gioventù
con l’allagamento del vecchio palco del
teatro, la chiesa di Cureggia, gli orti e
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Boll. Parr. 2014/2
l’archivio. Parlando di archivio, il presidente coglie l’occasione per ricordare
il compianto Giorgio Pagani, che con
grande impegno si era messo a disposizione per sistemare la questione.
Tra i parrocchiani che ci hanno lasciato esprime un sentimento di profonda
gratitudine a Francesco Lucchini, per
il pensiero che ha voluto rivolgere alla
Parrocchia, e al nostro stimatissimo collaboratore Osvaldo Magnoni.
Il Consiglio parrocchiale sta continuando a monitorare alcune situazioni particolari già segnalate gli anni scorsi e più
precisamente:
• il sagrato di Pazzalino,
• il lucernario della chiesa dei SS. Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe
• il tetto della chiesa di S. Gottardo a
Cureggia
• il tetto della Chiesa di San Giuseppe.
Il Centro di Presenza Cristiana e la Casa
della Gioventù fanno confluire denaro
nelle casse della Parrocchia grazie agli
affitti, ma per mantenerli efficienti parte
di essi deve essere reinvestito in importanti lavori di manutenzione.
Elisabetta Pozzi
Angolo della generosità
Ringraziamenti dal 1° febbraio al 10 maggio 2014
Contributo Volontario:
per un totale di Fr. 2’485.
Bassi Ugo SA; Bottani Roberto; Bujas
Vidovic Silva; Calzoni Corrado; Caruso Veronica; Cicala Maria Grazia; Ciocca Giuseppe; Clerici Michele; Crivelli
Fausta; Fois Carlo; Fournier Chantal;
Franzi Gianfranco; Galli Dorotea; Gianora Denys; Gridà Caterina; La Buona
Stampa; Maffi Ivana; Montillo Giuseppe; Mugnai Katia; Nardin Ettore; Nasoni
Pierluigi; Regazzoni Daniele; Rizzi Danilo; Rosiaro Maria Teresa; Servida Paolo;
Soldini Marco; Stenger Hubert; Sulser
Lorenza.
Servizi resi:
per un totale di Fr. 1’650.-
Albizzati Roberto, Elena e Ferruccio;
Avesani Sara e Filippo; De Vittori-Daldini (Fam.); Di Stefano (Fam.); Gianelli
(Fam.); Hormann Kai e Bandirali Margherita; Marchetti Fernanda; Raja Emilio e Clelia; Thanh Tam Tran e Patrick
Chiappa; Valsecchi Carlo (Fam.); ZülligMomcilovic (Fam.).
Wüthrich Dana); Ferretti Franco; Fornari Maria Cristina (Fam. Fornari); Giacomini Dario (Giacomini Angela); Giudici
Andrea (Renato e Heidi); Jelmini Viviana (Rütsch-Morioni Lidia); Kiki Lucchini (Fassi Godi Simona e Fassi Andrea
Erminio); Lucchini Federico (Dolores);
Pozzi Giuseppe (Familiari); Quadri
Sergio e Notari Eugenio (Quadri Nini);
Sandrini Paola (Familiari); Scossa Sandro (Clara); Tenzi-Barbieri Ebe (Tenzi
Marika e Moreno); Villa Gianni (Jelmini
Bruna).
San Gottardo:
per un totale di Fr. 220.-
Banfi-Meregalli Valeria; Camenisch
(Sorelle); Godi Simona e Silla; Scossa
Nora.
Offerte generiche:
per un totale di Fr. 1’590.-
Avesani Dario e Michelina; Balestra
Giorgio; Bianchi A.; Bianchi-Blank EdyAnna; Camozzi-Mazza Aquilina; Della
Sala Sandro (Fam.); Leonelli Stefano;
Marra-Tarchini (Fam.); Martinetti Piergiorgio e Dorotea; Mattiazza Katja; Mazzola Ingrid e Fam.; NN; Proverbio Matilde (Fam.); Ristorent Sagl; Sambugar
Teresita; Sartore Elvira; Taddei Enrica.
G
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E
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In memoria di:
per un totale di Fr. 3’730.-
Amadò Mara (Familiari); Angelica
Bernasconi-Riva (Bernasconi Mauro e
2014/2 Boll. Parr. 9
La parola del vescovo
Presentiamo questo testo scritto dal
nostro vescovo Valerio, su un tema,
quello della venerazione dei santi nelle
chiese del Ticino che è stato oggetto di
una interessante mostra che si è tenuta a
Mendrisio e dalla quale è stato realizzato
il catalogo intitolato: La nube dei testimoni. Santi in Ticino: arte, fede e iconografia.
Mons. Vescovo ci racconta il rapporto tra
Gesù e i discepoli (santi), dischiudendoci
una visione molto suggestiva.
Origine e significato della venerazione
dei santi nella Chiesa
…
In realtà, non si capisce fino in fondo
la relazione del cristiano con chi egli
riconosce come santo senza risalire al
mistero centrale della sua fede, il farsi
uomo di Dio, del tre volte Santo, in
Gesù di Nazaret e senza considerare la
dinamica originaria della trasmissione
del suo Vangelo nella storia. A questo
fatto capitale è da ricondurre il ruolo
e il significato dei santi: alla scoperta
dell’inaudita possibilità di narrare Dio
attraverso l’umano, scaturita da quella
singolarità irriducibile, da quel Volto e
da quel Nome, senza i quali, secondo
l’evangelista, il bilancio di tutti i tentativi umani di vedere Dio sarebbe che
“nessuno lo ha mai visto” (Gv 1,18).
Per il cristiano, infatti, Gesù non è soltanto il supremo Messaggero del cielo,
l’insuperabile Rivelatore di Dio. Egli
è la Rivelazione, il Messaggio stesso,
“irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3), santità
manifestata e comunicata. Tale identificazione della comunicazione divina
con chi la realizza in pienezza ha un
suo preciso riscontro nel profilo peculiare della missione affidata dal Risorto
alla Chiesa, ossia, fare discepoli tutti i
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Boll. Parr. 2014/2
popoli e battezzare, oltre che, semplicemente, insegnare (cfr. Mt 28,19).
Proprio la natura originaria di questo
mandato ecclesiale fa sì che l’annuncio della Parola sia ultimamente inseparabile dalla qualità umana di chi lo
porta, dalla sua capacità di irradiarla
attraverso la vita. Certo, l’irreprensibilità dell’annunciatore non è causa né
condizione dell’efficacia della predicazione, ma da sempre evangelizzare non
può essere ridotto a far passare correttamente una dottrina o a far accettare una disciplina e implica l’esigenza
di essere segno eloquente della realtà
annunciata, occasione per coglierne il
sapore e la promessa di vita. Per questo
Gesù invita i missionari a non passare
di casa in casa, ma a rimanere. La prossimità del regno per essere comunicata
richiede una certa condivisione di vita
quotidiana, la qualità di un rapporto
umano caldo e vero. Solo attraverso la
concretezza e la singolarità di una vita
umana che si fa testimonianza si racconta efficacemente il Dio cristiano e
la diffusione della fede non può essere
che un contagio di vita divino-umana
o, se vogliamo, di santità, di trascendenza o di alterità che si rende accessi-
bile e incontrabile nel fluire dei giorni.
La santità di Dio in Gesù di Nazaret si
caratterizza come santità ospitale, s’irradia umilmente, affettuosamente e
quotidianamente, su coloro che entrano in relazione con Lui. Da qui deriva
la tensione caratteristica dell’esistenza
del discepolo di Gesù: da un lato, egli
è santo in virtù della sua appartenenza al Signore, del battesimo, del dono
dello Spirito Santo, della sua partecipazione al mistero pasquale; dall’altro, sa
di essere chiamato a un’imitazione, a
una conformazione sempre più piena,
all’immagine del Santo che lo ha chiamato (cfr. 1 Pt 1,15).
Così, per diventare santo, non basta
seguire gli insegnamenti del Santo.
Occorre frequentarlo, stare con Lui,
condividerne il più possibile l’esistenza concreta e quotidiana. L’Evangelista
Marco è esplicito a questo riguardo. Gli
apostoli non sono tali semplicemente
perché a loro è stato attribuito un particolare compito organizzativo da parte
di Gesù o una speciale abilità e competenza. Lo scopo principale per cui sono
chiamati è quello di “stare con lui” (Mc
3,14); solo in un secondo momento
appare l’incarico di predicare e di operare guarigioni. E questa esigenza di
vita comune tra il Maestro e i Dodici,
trova il suo riscontro nella prassi ecclesiale attestata dagli Atti, dove tutto
ruota attorno alla testimonianza alla
risurrezione di Gesù data dagli apostoli
e all’assiduità della loro frequentazione da parte dei membri della comunità
ecclesiale (cfr. At 2,42-47).
Finalmente, ci sembra di poter dire
che la pratica della relazione con chi
è in grado di trasmettere con autorità
gli insegnamenti di Gesù e di garantire l’autenticità del contatto con lui
nella potenza dello Spirito Santo sia il
fondamento specificamente cristiano
della venerazione dei santi. Il rapporto con l’apostolo non è interrotto dalla
sua morte. Continua a essere esercitato
attraverso la preghiera e la celebrazione, alimentando così in maniera caratteristica la memoria ecclesiale e definendone il profilo. La memoria dei volti
e dei nomi è pertanto fondamentale
per la custodia della genuinità dell’esperienza cristiana e la protegge dal
dissolversi in una qualsiasi forma d’idealismo e di spiritualismo. Conoscere
Gesù non è un’operazione intellettuale da attuare individualmente, ma un
essere in relazione gli uni con gli altri,
radicato in quel vedere, ascoltare e toccare il Verbo della vita, che è il proprium dell’esperienza apostolica su cui
è fondata la Chiesa (cfr. 1 Gv 1,1-4). È
quello che si chiama la “comunione dei
santi”, il nucleo misterico della Chiesa,
che ricordando i singoli santi e tutti i
santi, celebra attraverso di loro, la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte,
la fine di ogni forma di separatezza, d’isolamento, di esclusione, il passaggio
dell’essere umano dallo statuto d’individuo mortale a quello di persona partecipe della Vita che non muore.
Si comprende così l’estendersi – dalle
origini ai primi secoli, segnati dall’ostilità diffusa verso il cristianesimo – del
ricordo della Madre di Gesù e degli
apostoli a quello dei martiri, dei testimoni della fede fino all’effusione del
sangue. La loro piena conformazione alla morte di Cristo ne determina,
infatti, in un tempo di opposizione violenta e di persecuzione, l’esemplarità
suprema per tutti i cristiani, ne fonda
l’efficacia d’intercessione per la Chiesa peregrinante nella storia, tiene viva
la tensione di tutti i credenti verso la
pienezza del compimento escatologico.
Le grandiose scene liturgiche dell’Apocalisse ne sono l’illustrazione più eloquente.
(La Nube dei testimoni. Santi in Ticino:
arte, fede e iconografia, pag. 17-18)
2014/2 Boll. Parr. 11
dalla Parola di Vita – luglio 2014
…
«In verità vi dico ancora: se due di voi
sopra la terra si accorderanno per
domandare qualunque cosa, il Padre
mio che è nei cieli ve la concederà.
Perché dove sono due o tre riuniti nel
mio nome, io sono in mezzo a loro»
Avrai letto nel Vangelo che Gesù raccomanda più volte la preghiera e insegna
come si fa ad ottenere. Ma questa, sulla
quale poniamo noi l’attenzione, è veramente originale. Essa, perché possa ottenere una risposta dal cielo, esige più persone, una comunità. Dice: «Se due di voi».
Due. È il numero più piccolo che forma
una comunità. A Gesù dunque importa
non tanto il numero quanto la pluralità
dei credenti.
Anche nel giudaismo – ti sarà noto – si sa
che Dio apprezza la preghiera della collettività ma Gesù dice qualcosa di nuovo:
«Se due di voi... si accorderanno». Vuole
più persone, ma le vuole unite, pone l’accento sulla loro unanimità: le vuole una
sola voce.
Devono mettersi d’accordo sulla domanda
da fare, certamente; ma questa richiesta
deve poggiare soprattutto su una concordanza dei cuori. Gesù afferma, in pratica,
che la condizione per ottenere quanto si
chiede è l’amore reciproco tra le persone.
…
«In verità vi dico ancora: se due di voi
sopra la terra si accorderanno per
domandare qualunque cosa, il Padre
mio che è nei cieli ve la concederà.
Perché dove sono due o tre riuniti nel
mio nome, io sono in mezzo a loro»
Gesù stesso ci dice dove sta il segreto
dell’efficacia di questa preghiera. Esso è
tutto in quel «riuniti nel mio nome». Quando si è uniti così, c’è fra noi la Sua presenza e tutto ciò che si chiede con Lui è
più facile ottenerlo. Infatti, Gesù, presente
12
Boll. Parr. 2014/2
dove l’amore reciproco unisce i cuori, è
Lui stesso che chiede con noi le grazie al
Padre. E puoi pensare che il Padre non
ascolti Gesù? Il Padre e Cristo sono una
sola cosa.
Non ti sembra splendido tutto questo?
Non ti dà certezza? Non ti dà fiducia?
«In verità vi dico ancora: se due di voi
sopra la terra si accorderanno per
domandare qualunque cosa, il Padre
mio che è nei cieli ve la concederà.
Perché dove sono due o tre riuniti nel
mio nome, io sono in mezzo a loro»
Sarai ora certamente interessato a sapere
cosa vuole Gesù che tu chieda.
Egli stesso lo dice chiaramente: «qualunque cosa». Non c’è quindi nessun limite.
E allora metti anche questa preghiera nel
programma della tua vita. Forse la tua
famiglia, tu stesso, i tuoi amici, le associazioni di cui fai parte, la tua patria, il
mondo che ti circonda, mancano di innumerevoli aiuti perché tu non li hai chiesti.
Accordati con i tuoi cari, con chi ti comprende o condivide i tuoi ideali e, dopo
esservi disposti ad amarvi come il Vangelo
comanda, così uniti, chiedete. E chiedete
più che potete; chiedete durante l’assemblea liturgica; chiedete in qualsiasi luogo;
chiedete prima di prendere decisioni;
chiedete qualsiasi cosa.
E soprattutto non fate che Gesù resti deluso dalla vostra noncuranza, dopo avervi
dato tanta possibilità. Gli uomini sorrideranno di più, gli ammalati spereranno; i
bimbi cresceranno più protetti, i focolari
familiari più armoniosi; i grandi problemi
potranno essere affrontati anche nell’intimo delle case... E voi sarete accolti in
Paradiso, perché la preghiera per chi
è nel bisogno è una di quelle opere di
misericordia che ci saranno richieste all’esame finale.
Chiara Lubich
Vita parrocchiale
Il sacramento dell’unzione dei malati
Una volta all’anno, in occasione della
giornata cantonale del malato, la prima
domenica di marzo, offriamo ai nostri
malati la grazia del Signore nel sacramento dell’olio degli infermi. Anche quest’anno durante la santa messa delle 10.30
in san Massimiliano, una quarantina di
persone hanno voluto cogliere questa
occasione per continuare a portare con
coraggio la propria croce. L’animazione
di questo bel momento liturgico vissuto
in Comunità è stata curata dal Rinnovamento nello Spirito.
La Passione del Signore
Il noto racconto evangelico che si legge
la domenica delle Palme è stato drammatizzato dai nostri lettori ben preparati che
hanno dato voce ai diversi “protagonisti”
della Passione: Giuda, Pilato, il sommo
sacerdote, Maria la Madre di Gesù, Maria
Maddalena. Grazie a don Claudio Laim,
di Balerna che, oltre a proporci il testo,
ha presieduto la celebrazione e ci ha
dato preziosi insegnamenti per la lettura
di questo particolarissimo racconto.
2014/2 Boll. Parr. 13
Vita parrocchiale
Le festività di Pasqua nella chiesa
I giorni del triduo pasquale sono carichi di celebrazioni liturgiche molto suggestive
anche nella nostra parrocchia, come in tutta la chiesa.
1. L a messa in Coena
Domini nella quale si
fa memoria dell’Ultima
cena e della Lavanda
dei piedi agli apostoli
2. L a celebrazione della
Passione e Morte del
Signore, con il momento del bacio della
croce, il venerdì alle tre
del pomeriggio
3. L a Via crucis serale,
in concomitanza con
la ben più celebre via
Crucis del santo padre
al Colosseo, attraversando da san Massimiliano a Pazzalino tutta
la parrocchia
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Boll. Parr. 2014/2
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo …
4. N el buio della notte,
sfolgora la luce del
Risorto: è la notte del
passaggio dal peccato alla vita nuova
del Risorto: i cristiani
vegliano preannunciando anche la loro risurrezione
“Accettiamo Gesù Risorto nella nostra vita – dice papa Francesco – Egli ci sta aspettando a braccia aperte”. Ogni giorno, nel dono della santa messa, Cristo rinnova la sua
passione e la sua Risurrezione per noi!
Resoconto dell’attività del Gruppo Pastorale
L’Assemblea Pastorale parrocchiale dello
scorso 27 novembre aveva indicato alcune priorità pastorali da realizzare o almeno da “avvicinare” nei prossimi anni.
Al Gruppo Pastorale, organo consultivo
che affianca i sacerdoti nelle scelte pastorali parrocchiali formato da una decina
di laici molto attivi e dal nostro diacono
don Dante, toccava il compito di fare
sintesi delle idee emerse all’Assemblea
pastorale ed eventualmente rendere operative alcune di esse.
Il Gruppo pastorale si è riunito due volte,
in formazione completamente rinnovata,
aprendosi a tutti coloro che ne fossero
interessati. In gennaio i presenti erano 14
e in marzo 21.
Temi toccati: visita dei sacerdoti alle
famiglie (soprattutto da visitare saran-
no le famiglie che stanno preparando ai
sacramenti i loro figli) si veda il tagliando su questo B.P. a pag. 18; possibilità
di fare un cammino per famiglie di altre
parrocchie; animazione liturgica con
nuove persone che si sono rese disponibili per compiti particolari; catechesi e
sacramenti; partecipanti al coro SALM;
gruppo che visita le persone malate e
sole a domicilio. Inoltre si è dato uno
sguardo alla festa patronale 2014, alla
festa della chiesa dei santi Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe, e alle attività
proposte per la quaresima 2014.
In maggio il gruppo ha subito una battuta d’arresto: non ci si è potuti incontrare a causa dell’infortunio che ha colpito
don Maurizio, ci si riunirà in settembre.
don Maurizio
2014/2 Boll. Parr. 15
Vita parrocchiale
domenica 29 giugno
Festa dei Santi Pietro e Paolo
La celebrazione parrocchiale si terrà come è tradizione
nell’Oratorio di San Pietro a Orlino
con la Santa Messa solenne alle ore 10.00
presieduta dal vescovo emerito mons. Pier Giacomo Grampa.
Sarà seguita dal consueto incontro-aperitivo per tutti i presenti.
(è permesso parcheggiare l’auto sui due lati della via Ronchetto)
4 maggio, festa di san Gottardo a Cureggia
Anche quest’anno una bella partecipazione alla festa del Santo patrono di Cureggia: tradizioni che si rinnovano e che
continuano: (ad esempio la salita processionale da Pazzalino in un’istantanea).
Grazie al Coro, appena formatosi, che ha
animato la messa del mattino, e al Coro
formato da bambini e ragazzi che per il
secondo anno ha reso vivace e gioiosa la
celebrazione principale delle ore 10.00.
Attività dei ragazzi cresimandi
Prosegue con slancio la prima fase della
preparazione dei nostri ragazzi alla
santa Cresima, nella quale hanno avuto
diversi incontri con persone che portano alcune disabilità, per esempio alla
casa Andreina, per ciechi e ipovedenti,
come anche alla mensa dei poveri alle16
Boll. Parr. 2014/2
stita da fra Martino alla Resega.
L’intenzione è di aiutare i nostri ragazzi ad aprirsi anche con servizi concreti, alle necessità dei più bisognosi e di
quelli che non godono di particolare
considerazione nei limiti delle loro possibilità.
Un ospite della Casa Andreina intento ad impagliare una sedia, sotto gli occhi scrutatori dei
ragazzi
Fra Martino; testimonianza ai ragazzi
Dopo la pausa estiva i ragazzi vivranno
il secondo tempo della loro preparazione
puntando su un approfondimento della
fede grazie anche alla partecipazione a
momenti di ritiro spirituale.
Festa della Chiesa dei santi Giovanni Battista e Massimiliano Kolbe
Diciassette anni dopo: don Gert ha narrato in breve la storia di san Massimiliano Kolbe, del quale è stato donato il
dipinto che si intravvede nella foto.
Un momento semplice, e vissuto in
famiglia: grazie a tutti coloro che hanno
dato una mano per concretizzarlo
2014/2 Boll. Parr. 17
Vita parrocchiale
Benedizione delle famiglie
Per ricevere la benedizione della propria famiglia, ci si può rivolgere telefonicamente ai sacerdoti: don Maurizio 091 971 22 65 / don Gert 091 940 62 74 o servendosi del seguente tagliando (da consegnare ai sacerdoti o nelle sacrestie):
Nome e cognome ________________________________________________________
Via e numero ___________________________________________________________
Località _________________________________________________________________
Numero di telefono/natel _________________________________________________
Indirizzo elettronico ______________________________________________________
Ragazzi – Giovani – Famiglie
Giornata di spiritualità
al Monte Tamaro,
sabato 20 settembre 2014
Camminiamo insieme
verso la grande
festa della fede
(papa Francesco)
48 bambini sono stati invitati per la prima volta alla mensa
del Signore
Argiolas Sofia, Bee Gabriele, Bellavite Camilla, Bellavita Luca, Boeri Dante,
Briccola Giona, Brilli Emily, Buri Giacomo, Campelo Teixeira Rodrigo, Carneiro Désiré, Carpinteri Dafne, Curcio
Gabriele, Cusano Elia, Di Marco Chiara,
Dos Santos Lipari Alessandro, Fantoni
Matilde, Ferretti Matteo, Foglia Gabriele,
Foglia Luca, Frei Mattia, Galati Niccolò,
Garau Sara, Grillone Saverio, Imperadore Eric, Izzo Simona, Lamonaca Alessandra, Locatelli Giulia, Maffei Daniel,
Mammoletti Sara Maria, Manganiello
18
Boll. Parr. 2014/2
Martina, Marotta Beatrice, Martinelli Giacomo, Martinoli Chiara, Pedrozzi Davide,
Pereira Doo Ventura Alessandro, Pezzullo Francesca, Plattner Sofia Sara, Piccolo Alessia, Prospero Amedeo, Prospero Sebastiano, Ragusa Morgana, Rottoli
Glenn, Salvadè Thomas, Sasselli Florian,
Soardi Davide, Szerdahelyi Michelle, Tremolada Gaia, Valenti Clara.
Grazie a don Gert e alle loro catechiste
Annamaria, Maria, Alessandra, Delia e
Monica che li hanno ben preparati.
2014/2 Boll. Parr. 19
48 bambini hanno ricevuto la Prima Comunione il 25 maggio 2014
Vita parrocchiale
Iscrizione di preparazione
alla Prima Comunione 2015
Dopo l’esperienza, durata per diversi anni, di un cammino di preparazione al sacramento dell’Eucaristia fatto sull’arco di due anni, dallo scorso anno 2013-14, con l’arrivo del nuovo vicario, siamo ritornati, ad un periodo di catechesi della durata di un
anno (precisamente 10 mesi, da settembre a maggio).
Visto il tempo ristretto che abbiamo a disposizione, la preparazione inizierà già il
primo mercoledì di scuola, 4 settembre, proseguendo con un incontro settimanale fino a maggio 2015, escluse le settimane di vacanze scolastiche. Nella catechesi
sarà inclusa anche la preparazione al sacramento della prima confessione.
Questo tagliando di iscrizione vale solo per chi inizia in settembre la quarta elementare o è già oltre.
Al termine delle iscrizioni (15 agosto) i genitori dei bambini saranno personalmente
invitati ad una serata di spiegazioni molto più particolareggiate. Dopo questo primo
incontro, se non ve la sentite di impegnarvi nel cammino proposto, potrete ancora
ritirare l’iscrizione fatta.
Mi iscrivo alla preparazione della PRIMA COMUNIONE 2015
Nome e cognome________________________________________________________
Figlio di __________________________ e di __________________________________
Battezzato il ________________________ nella Chiesa di _______________________
Via ________________________________ Località ____________________________
No. tel. _____________________________ No. Cellulare________________________
E-mail:__________________________________________________________________
Noi genitori ci dichiariamo disposti ad iscrivere, sostenere, aiutare e seguire
nostro/a figlio/a in questo cammino di preparazione per la crescita spirituale.
Firma dei genitori: _________________________________________
Tagliando da far pervenire ad Annamaria Prati, via alla Bozzoreda 10,
6963 Pregassona, entro il 15 agosto 2014.
20
Boll. Parr. 2014/2
Hanno terminato la loro corsa terrena
L’eterno riposo dona loro o Signore
Angelica
Bernasconi
1915
Osvaldo Magnoni
1931
“Vegliate” (Mt 24.42)
Carmen Valsecchi
1922
Sono deceduti
nello stesso periodo:
† Jolanda Arduini, 1934
† Daniel Alberti, 1959
† Gianluca Albizzati, 1961
† Furio Albertini, 1954
Giovanni Di Stefano
1929
Andrea Naldi
1957
† Mario Caroni, 1930
2014/2 Boll. Parr. 21
Echi della Chiesa
Credo in un solo Dio
Vi è già stata occasione in passato di
citare in questa rubrica la Commissione teologica internazionale, un organo consultivo della Santa Sede composto da esperti provenienti da vari Paesi
e dipendente dalla Congregazione per
la dottrina della fede. Recentemente la
Commissione ha pubblicato un documento, intitolato Dio Trinità, unità degli
uomini, che offre spunti di chiarimento
e di riflessione su temi di importanza
essenziale per la fede cristiana. Il sottotitolo rende più esplicito il punto di partenza del documento: Il monoteismo cristiano contro la violenza. C’è infatti una
tendenza, maturata presso alcuni studiosi di storia delle religioni, a rovesciare
il giudizio che si dava solitamente sulla
fede in un unico Dio (il monoteismo)
in termini storici e culturali. Il monoteismo era considerato come la forma religiosa più evoluta, sviluppatasi in contrasto con le primitive credenze pagane
in una pluralità di Dei (politeismo). In
realtà non è tanto questa prospettiva ad
essere contestata, quanto il giudizio sul
monoteismo ad essere capovolto: non
rappresenterebbe un progresso rispetto
al politeismo, bensì in qualche modo un
arretramento, perché contiene in sé una
tendenza, almeno implicita, alla violenza ed alla sopraffazione. Si argomenta
così: se il mio Dio è l’unico vero, posso
sentirmi autorizzato o perfino tenuto a
combattere ed a cercare di sopprimere
i culti degli altri Dei, «falsi e bugiardi»
come dice Dante (Inferno I, 72). Il politeismo invece sarebbe immune da simili
manifestazioni di intolleranza, corrisponderebbe ad una forma originaria e spontanea di pluralismo religioso e da questo
punto di vista risulterebbe più «moderno», più vicino alla nostra sensibilità.
Il documento della Commissione non
è destinato tanto a controbattere queste affermazioni quanto «all’illustrazione
22
Boll. Parr. 2014/2
del senso autentico della confessione
cristiana dell’unico Dio» (n. 15). Limitandosi all’ambito cristiano, è evidente
che ci possono essere distorsioni nella
comprensione della fede monoteista, ma
esse finiscono a contraddirla nei fatti.
Infatti gli atteggiamenti di intolleranza o,
peggio ancora, di violenza sono incompatibili con il comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo che è
il criterio di valutazione della sincerità
e della verità della fede professata. «La
confessione del fatto che l’unico Dio,
Padre di tutti gli uomini, si lascia storicamente e definitivamente riconoscere
proprio nell’unità del supremo comandamento dell’amore, sul quale gli stessi
discepoli del Signore accettano di essere giudicati, illumina l’autentica fede
nell’unico Dio che noi intendiamo professare» (n. 15). Questa legge dell’amore
rappresenta un termine di confronto di
validità universale: «l’unità indissolubile
del comandamento evangelico dell’amore di Dio e del prossimo stabilisce il
grado di autenticità della religione. In
ogni religione. E anche in ogni presunto umanesimo, religioso o non religioso»
(n. 17). Il documento tratteggia poi la
storia dell’affermarsi graduale della fede
nell’unico Dio nella rivelazione biblica.
È interessante osservare che inizialmente
l’accento è posto sull’obbligo di un culto
e di un rapporto esclusivo di Israele con
il Signore suo Dio, senza la preoccupazione di negare l’esistenza di altri Dei o
di condannarne il loro culto da parte di
altri popoli. Significativa è l’affermazione
del libro di Michea: «tutti gli altri popoli camminino pure ognuno nel nome
del suo dio, noi camminiamo nel nome
del Signore nostro Dio, in eterno e per
sempre» (Mi 4,5). Solo in seguito, approfondendo le ragioni che motivano l’obbligo della fedeltà di Israele al suo Dio,
quest’ultimo inizia ad essere considerato
come il Dio unico ed universale, che ha
cura di tutti i popoli, i quali finiranno per
riconoscerlo come tale. A questo punto
inizia la polemica contro l’idolatria in
generale e non più solamente se praticata da Israele. Affiora così l’idea che Isaia
mette sulle labbra del Signore stesso:
«fuori di me non c’è altro dio» (Is 45,21).
Ma questo Dio di Israele offre la sua vicinanza e la sua salvezza universalmente a
tutti, come indica il seguito dello stesso
versetto: «un dio giusto e salvatore non
c’è all’infuori di me». L’esclusività di Dio
si collega dunque all’idea dell’universale
validità della azione divina nei confronti
dell’intera umanità ed anche della realtà
in generale, «il cielo e la terra». Si parte
infatti dal principio più remoto: il Dio
unico è anche il Dio creatore, che perciò
si occupa e si preoccupa di tutti i popoli.
Un altro testo, che la Commissione non
cita, è a mio avviso significativo: in un
discorso attribuito a Dio e rivolto ad Israele si legge nel libro di Amos: «Non siete
voi per me come gli Etiopi, figli di Israele? Oracolo del Signore. Non sono forse
io che ho fatto uscire Israele dal paese
d’Egitto, i Filistei da Caftor e gli Aramei
da Kir?» (Am 9,7). Il Dio unico è quindi
non solo creatore, ma sollecito del bene
di tutti i popoli, anche dei nemici tradizionali di Israele, come i Filistei. Il cristianesimo riprende tutti questi elementi
e li porta alla pienezza con il fatto nuovo
della incarnazione del Verbo e con la
riconciliazione di tutta l’umanità con Dio
grazie alla mediazione di Cristo ed alla
missione di santificazione dello Spirito.
C’è una stretta relazione tra il messaggio di salvezza del Nuovo Testamento e
la continuità con la fede nell’unico Dio:
«La rivelazione trinitaria del Dio unico
è intrinsecamente legata all’offerta, fatta
a tutti gli uomini, di essere redenti nel
mistero pasquale del Cristo Gesù, in
modo da partecipare alla relazione filiale
di Gesù nei confronti del Padre mediante
il dono dello Spirito Santo» (n. 44). Non
si può dunque pensare che la fede trinitaria sia un’attenuazione del monoteismo: l’inizio della professione di fede
più usata nella liturgia è proprio «credo
in un solo Dio». La fede trinitaria non è
frutto di riflessioni filosofiche sull’idea di
Dio, ma la conseguenza della constatazione del modo nel quale Dio agisce nei
confronti delle creature, rivelandoci la
ricchezza della sua vita interna: «il monoteismo biblico […] ci mette di fronte ad
un Dio che si rivela, con saggezza ed
amore, che parla ed ascolta, che invia i
suoi messaggeri e i suoi profeti, che si
presenta di persona nell’incarnazione del
Figlio e nell’invio dello Spirito Santo» (n.
81).
Giancarlo Camisasca
Tre libri sull’argomento
2014/2 Boll. Parr. 23
PARROCCHIA DI PAZZALINO-PREGASSONA
www.parrocchia-pregassona.ch
Orario estivo Sante Messe
dal 30 giugno al 31 agosto (altrimenti come sempre)
Giorni feriali
Lu-ma-me-gio-ve in luglio
Lu-ma-me-gio-ve in agosto
20.00 a Fatima
20.00 in chiesa parrocchiale
Sabato e vigilie festive
17.30 in chiesa parrocchiale
Domenica e festivi 
8.30 in San Massimiliano
10.00 in chiesa parrocchiale
11.00 in San Massimiliano
Ogni prima domenica del mese  9.00 a Cureggia, chiesa di san Gottardo
Ogni ultima domenica del mese  9.00 a Orlino, chiesa di san Pietro
Celebrazione dei battesimi
Due domeniche al mese, una in chiesa Parrocchiale (Pazzalino)
e una a san Massimiliano, alle ore 15.00.
Raccomandiamo di prendere contatto con i sacerdoti con largo anticipo.
Sacramento della riconciliazione, celebrazione individuale
Ogni sabato 16.00-17.00 in chiesa parrocchiale
Conti correnti parrocchiali
Posta
Cornèrbanca Pregassona
Raiffeisen
Pregassona
IBAN: CH55 0900 0000 6900 2960 8
IBAN: CH83 0849 0000 2017 4700 1
IBAN: CH21 8037 5000 0041 5600 1
Sacerdoti
don Maurizio Silini, 091 971 22 65 – don Gert Hartel-Gjoni, 091 940 62 74
 Ritorni: Parrocchia di Pazzalino, 6963 Pregassona
La Buona Stampa, Lugano