Rassegna Stampa di martedì 4 novembre 2014

Rassegna Stampa di
martedì 4 novembre 2014
SNALS / CONFSAL
Italia Oggi
la Gazzetta del Mezzogiorno
OLTRE UN MILIONE DI LAVORATORI ALLE ELEZIONI SINDACALI
RINNOVO DEL CONTRATTO E STIPENDI I DOCENTI INCROCIANO LE
BRACCIA
04/11/2014 PERCHE' IL 25 OTTOBRE NON C'ERO
Italia Oggi
04/11/2014 FOGGIA, LA FAST CONFSAL REPLICA "CHIUSURA DELL'IMC: TUTTO
Il Quotidiano di Foggia
VERO"
La Gazzetta del Mezzogiorno 04/11/2014 "COSI' CHIUDERA' L'IMPIANTO IMC" +++
- Ed. Capitanata
04/11/2014
04/11/2014
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
la Repubblica
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Italia Oggi
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il Manifesto
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il Giornale
"QUI SOLO LEZIONI HI-TECH" ECCO LE VENTIDUE SCUOLE DOVE VA
IN CATTEDRAIL FUTURO
04/11/2014 Int. a A.Rucci: "UN PC IN OGNI CLASSE E STAMPANTI 3D COSI'
ANCHE CHI E' SVOGLIATO RENDE DI PIU'"
04/11/2014 SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE PROVE SCRITTE NEL CAOS
04/11/2014 FARAONE SOTTOSEGRETARIO RABUS DELEGHE
04/11/2014 TIRA ARIA DI SCIOPERO GENERALE
04/11/2014 DIRITTO ALLO STUDIO DEI PROF, SI RIPARTE PER I NUOVI PERMESSI
04/11/2014 SCATTO, ORA SI RECUPERA IL 2012
04/11/2014 A SPASSO 4 MILA SUPPLENTI E' L'EFFETTO DEL TAGLIO AGLI
ESONERI
04/11/2014 ASSUNZIONI SOLO PER IL TURN OVER
04/11/2014 MINIRIFORMA PER LA MATURITA' POI CI SARA' LA BUONASCUOLA
04/11/2014 GARANZIA GIOVANI, LABIRINTO BUROCRATICO OGNI OFFERTA DI
LAVORO E' COSTATA 58.700 EURO
04/11/2014 TFA, FUORI LE TEMATICHE DIMISSIONI AL CINECA
04/11/2014 TST INVALSI SI', MA A USO INTERNO
04/11/2014 CLIL, SENZA PROF ADEGUATI NON VA
04/11/2014 E IL MIUR ABBASSA I LIVELLI LINGUISTICI PER INSEGNARE BASTA
ANCHE IL B.1
04/11/2014 SICUREZZA STRADALE IN PISTA A SCUOLA
04/11/2014 ORE ECCEDENTI E SOSTITUZIONI LA DIFFERENZA PESA SUL
CEDOLINO
04/11/2014 NOVEMBRE: SCUOLA IN PIAZZA CON I PUBBLICI SCUOLA,
04/11/2014
8
04/11/2014
PRESIDI, NUOVA TAPPA AL TAR: IDONEI NEL LIMBO
TEST DI MEDICINA, VALUTATE SOLO LE DOMANDE PERTINENTI
04/11/2014 I TEST DI MEDICINA NON VANNO RIPETUTI
04/11/2014 IL MINISTRO FA DIETROFRONT, SALVI I TEST DI MEDICINA
04/11/2014 CARI MEDICI, IMPARATE A SPIEGARVI
04/11/2014 TEST DI MEDICINA, DELIRIO CONTINUO PER IL MINISTERO "RESTANO
VALIDI"
04/11/2014
la Stampa
Avvenire
Il Fatto Quotidiano
UN ALTRO PASTICCIO ITALIANO
GIANNINI SALVA LE PROVE DI MEDICINA
04/11/2014 UN "BUCO MILIONARIO" ALL'ISTRUZIONE: ADESSO GLI DANNO IL
NUCLEARE++
04/11/2014
04/11/2014
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
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Corriere della Sera
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il Messaggero
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Il Secolo XIX
LIBERARE L'ITALIA DALLA GUERRA FREDDA
"SI USA IL LAVORO PER SPACCARE L'ITALIA"
04/11/2014 TENSIONE TRA ANTAGONISTI E POLIZIA, DUE AGENTI FERITI
MANIFESTAZIONE SEPARATA DEGLI OPERAI DELLA FIO
04/11/2014 JOBS ACT, CONFRONTO SUI RITOCCHI
04/11/2014 LAVORO E RIFORME ISTITUZIONALI LASCIANO IL PASSO ALLA
STABILITA'
04/11/2014 "TFR ANTICIPATO, RISCHIO PENSIONI"
04/11/2014 RENZI: C'E' UN DISEGNO PER SPACCARE IL PAESE
04/11/2014 Int. a C.Cantone: "IL PREMIER HA CREATO LA DIVISIONE E ADESSO
E' LUI A FARE LA VITTIMA"
04/11/2014 Int. a G.Poletti: "QUESTI SCIOPERI SONO POLITICI IL JOBS ACT PER
ME NON CAMBIA"
04/11/2014 Int. a G.Cazzola: "LA LIQUIDAZIONE IN BUSTA PAGA E' UNA
MOSSA DA ULTIMA SPIAGGIA"
04/11/2014 PALAZZO CHIGI: FRA TRE ANNI SI TORNA AL REGIME ATTUALE
04/11/2014 JOBS ACT, LA SINISTRA MEDIA: CON UN SEGNALE LO VOTIAMO
04/11/2014 AMARA VERITA' SUL TFR IN BUSTA E IL GOVERNO ADESSO FRENA
04/11/2014 IL POPOLO DEI BLACK BLOC SI MOBILITA PER IL 14 NOVEMBRE
04/11/2014 L'ISTAT SVELA L'INGANNO DI RENZI
04/11/2014 RENZI TRA DUE FUOCHI CONTESTATO IN PIAZZA E DA BANKITALIA
SUL TFR
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1
Oltre un milione di lavoratori alle elezioni sindacali
DI ANrIMO
DI GERONIMO
al 3 al 5 marzo prossimo
un milione di lavoratori
della scuola saranno chiamati alle urne in tutte le
scuole per il rinnovo delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). Le
date sono contenute in un protocollo firmato il 28 ottobre scorso tra i
rappresentanti dell'agenzia per la
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e delle
confederazioni sindacali rappresentative deLw.ll!hlico impiego: Cgil,
~l, ~(che comprende lo
Cgu-Cisai ( che comprende
la federazione Gilda-Unams), Usb,
Usae e Cse.liUgl non lo ha firmato
perché era assente. liappuntamento
elettorale è particolarmente importante perché serve a misurare la
rappresentatività delle sigle sindacali dei vari comparti della pubblica
amministrazione. E dunque, anche
della scuola. All'ultima tornata ha
partecipato 1'80% del personale, un
dato di gran lungo più alto del tasso
di sindacalizzazione della categoria.
A differenza del settore privato, dove
non esiste una legge che detta le regole per misurare la rappresentatività dei sindacati, nel settore pubblico
i calcoli seguono regole molto severe,
che sono fissate direttamente dalla
legge. Nel caso specifico, dal decreto
legislativo 165/2001, il quale prevede
che per ottenere il reqt!isito della rappresentatività, i singoli sindacati di
comparto devono raggiungere almeno un tasso del 5%. Che va calcolato
D
Le consultazioni riguarderanno tutto il pubblico impiego, che
occupa nel suo insieme 3.343.999
persone. Di questi, 1.005.840 unità
'lavorano nella scuola (al netto dei dirigenti scolastici che sòno 7,,482). La
fonte dèi dati è la ragioneria generale
dello stato.IJelaborazione è dell'Aran,
è aggiornata al 16112/2013 e riguarda
il 2012. Le statistiche, peraltro, descrivono un dato preoccupante: dal
2007, anno in cui è stato sottoscritto
l'ultimo contratto collettivo nazionale
di lavoro, la scuola ha perso 124.921
addetti passando da 1.138.243 agli
attuali 1.013.322 (compresi i dirigenti scolastici). Va detto subito, peraltro,
che le procedure elettorali prevedono
una disciplina differente a seconda
che si tratti di dipendenti a tempo
indeterminato oppure di precari.
I precari, infatti, hanno solo il diritto di voto (cosiddetto elettorato
attivo). Sempre che siano in grado
di vantare un contratto di lavoro almeno fino al 30 giugno. I supplenti
brevi, infatti, non hanno nemmeno
quello. Per contro, i docenti e i non
docenti di ruolo hanno diritto sia
a candidarsi (cosiddetto elettorato
passivo) che a votare. La diversità
di trattamento rischia di scatenare
l'ennesimo contenzioso seriale. Ma
tant'è. Resta il fatto, però, che i numeri del fenomeno sono tutt'altro che
trascurabili. E riguarda sia i docenti
che il personale Ata (amministrativi,
tecnici e ausiliari). Sempre secondo
le statistiche del 2012, i docenti a
tempo indeterminato su posto comune sono 605.789 e i docenti di sostegno di ruolo sono 62.301. Ma i precari
sono 121. 734. I lavoratori del settore
Ata, di ruolo, sono 184.563 e i precari
sono 18.402.
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nm
facendo la media tra i voti riportati
alle elezioni delle Rsu e il numero
degli iscritti. Chi non raggiunge la
soglia del 5% resta fuori.
La rappresen,tatività si calcola sommando il dato elettorale, ossia il numero dei voti attribuiti all'organizzazione sindacale di riferimento nelle
elezioni Rsu, che inciderà nell'ordine
del 50%. il re:;tante 50% sarà misurato tramite il computo degli iscritti. jl
mancato raggiungimento della soglia
del 5% comporta l'esclusione dai tavoli 'negoziali e dalle prerogative sindacali (distacchi e permessi).
I distacchi e i permessi ormai
sono ridotti ai iumìcìno. Perché
hanno subito due decurtazioni molto incisive. La prima, operata dal
governo Berlusconi, che ha cancellato il 15% dei distacchi e la seconda,
adottata dal governo Renzi, che ha
ridotto di un ulteriore 50% quello che
era rimasto dopo il taglio del governo
precedente. Resta il fatto, però, che
la kermesse elettorale, che si rinnova ogni tre anni, è un momento di
grande importanza perché consente
ai lavoratori del pubblico impiego di
scegliere i loro rappresentanti presso
le scuole di servizio e di legittimare
le organizzazioni sindacali, direttamente, con un semplice voto di preferenza.
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
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1
ra NOVEMBRE SCIOPERO DEI LAVORATORI DELLA CONOSCENZA. IN PROVINCIA DI BARI RACCOLTE 13.500 FIRME
Rinnovo del contratto e stipendi
i docenti incrociano le braccia
• La scuola si ferma per chiedere il
rinnovo del contratto. L'8 novembre la
Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola,
~e Gilda-Unam si ritroveranno
a Roma a manifestare per il rinnovo
del contratto.
Sono oltre 250mila i docenti, gli Ata
e i dirigenti della scuola che hanno
apposto la loro firma, mettendo nero
su bianco anche nome, cognome, sede
di servizio per lamentare il mancato
rinnovo di un contratto ormai scaduto
e non più rinnovato dal 2007. «In provincia di Bari -spiega Claudio Menga,
segretario regionale della Flc-Cgil sono state raccolte 13m ila 411 firme».
In totale in tutta Italia le adesioni
alla petizione sono state 250mila, tutti
appelli che descrivono fisicamente un
malessere ormai diffuso nella categoria. Di questa marea di firme poco
meno di 23mila (pari al 31,5% del personale in servizio) sono quelle raccolte nella sola Puglia e già consegnate
alle segreterie nazionali a cui vanno
aggiunte ulteriori 2.500 da consegnare.
«Si tratta di numeri - dicono i sindacalisti -che fanno impallidire la raccolta di firme per la "Buona scuola"
promossa dal premier Renzi la cui
preoccupazione deve poi aver spinto la
ministra Giannini a prodigarsi in un
tour promozionale della "Buona Scuola" in tutte le regioni d'Italia in un'af-
rmmm
lO SCIOPERO L."8 novembre
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fannosa rincorsa tesa a non sfigurare
con le firme raccolte dalle organizzazioni sindacali tra lavoratrici e lavoratori del settore».
Spiega Menga: «Si tratta di un inutile cimento perché i numeri danno
ragione alle organizzazioni di categoria. Con queste firme il mondo della
scuola vuole ricordare al Governo che
il contratto è scaduto, che gli aumenti
per anzianità sono fermi, che fino al
2019 non sono previsti aumenti di stipendio, che diritti, doveri, orario, salario, valutazione non possono essere
regolati per legge perché si tratterebbe di un vero e proprio esproprio delle
attuali prerogative della contrattazio-
ne».
L'appuntamento con la piazza della
protesta è nella Capitale. Le lavoratrici e i lavoratori di scuola, università, ricerca e Afam (Alta formazione
artistica e musicale) parteciperanno
alla manifestazione unitaria di tutti i
comparti pubblici.
Rinnovo dei contratti nazionali,
sblocco della contrattazione decentrata e superamento della legge Brunetta, no al blocco degli scatti di anzianità, investimenti e contrarietà agli
ulteriori tagli contenuti nella legge di
stabilità, stabilizzazioni e diritti per i
precari saranno i temi centrali della
mobilitazione. In tutti comparti della
conoscenza il lavoro deve essere considerato una risorsa da valorizzare e
non merce. «Senza il rinnovo dei contratti - concludono i sindacalisti - non
ci può essere buona scuola, buona università, buona ricerca e buona Afam.
Basta con i tagli ai comparti della
conoscenza, con politiche che spingono verso la privatizzazione dei saperi e verso la cancellazione del diritto
allo studio. Il precariato nei comparti
della conoscenza mortifica tantissime
competenze e talenti e umilia le nuove
generazioni. Il cambiamento non può
significare fare gli interessi dei più
forti allargando le disuguaglianze. Rivendichiamo più giustizia sociale e
meno chiacchiere».
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I
f'; PERSAPERNEDIPIÙ
Deaso
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"Qui solo lezioni hi-tech"
ecco le ventiduescuole
dove va in cattedra il futuro
Dalle pagelle sul cloud al metodo didattico che inverte iruoli
tra docenti estudenti. Il ministero per l'Istruzione premia le eccellenze
CORRADOZUNINO
ROMA. Le ventidue avanguardie
della scuola italiana si incontrano
giovedì a GenovaadAbcd, la fiera
italiana della conoscenza. Ventidue presidi confronteranno i modi - diversi e nuovi -con cui in queste stagioni hanno spinto più in là
il sapere di base. II dirigente scolastico dell'Iiss di Brindisi, istituto
tecnologico Ettore Majorana,
spiegheràaicolleghiirisultati dell'apprendimento a intervalli: consenteallanaturaledistrazionedegli adolescenti di diventare un utile momento didattico. La preside
del Savoia Benincasa di Ancona
potràfar sapere come si trovano le
risorse per portare in laboratorio
le stampanti 3D. II Tosi di Busto
Arsizìo illustrerà la forza innova-
tiva del dibattito, il "debate" anglosassone appunto, nuovamateriacurricolarecome la letteratura
o la chimica.
Iventiduepresidipionieri,aGenovaper firmare un veroeproprio
manifesto delle avanguardie educative, saranno chiamati dal mi-
nistero dell'Istruzione a diffondere le esperienze nel resto del Paese, fatto di 8.500 scuole pubbliche
con insegnanti di sostegno non
pervenuti e "monti ore" diventati
gabbie. Le avanguardie - tutte
medie superiori - sono diventate
tali da sole, ognuna con i propri
tempi e i propri finanziamenti extra. Autonomamente, adesso,
hanno deciso dimettersi insieme.
L'Indire, ente di ricerca del Miur
chiamato a occuparsi dell'innovazione nella didattica, da giovedì
metterà a disposizione un sito internet: «È il nostro contributo alla
Buona scuola», dice il presidente
Giovanni Biondi, «dobbiamo cercare una didattica più vicina ai nostri ragazzi, quindi ritagliarle attorno una nuova organizzazione».
«Scolanova» è il titolo dellarassegna 2014 e significa che all'Istituto superiore Fermi di Mantova,
ai tecnici commerciali Pacioli di
Crema e Tosi di Busto Arsizio durante la settimana si fa proprio
"debate". Significa costruire in
classe due squadre che su un argomento tratto dall'attualità devono sostenere due tesi e impara-
re adargomentarle.Acasae in rete i singoli studenti reperiscono
dati economici, poi, in gruppo e in
classe, le trasformano in un pensiero corale. Spiega Elisabetta
Mughini, responsabile del progetto: «Il dibattito da una parte alimenta la volontà di emergere degli adolescenti, dall'altra aiuta i
più timidi a liberarsi». II "debaten ,
spesso, si fa durante la lezione
d'inglese, in inglese, e la sua introduzione obbliga a reinventare
l'orario scolastico e persino gli
spazi. Servono aule di almeno 40
mq, serve la possibilità di alzare
palchetti (per l'oratore) e avere
un pubblico (le due squadre). Come hanno suggerito le neuroscienze,l'insegnamentodialcune
materie come fisica e matematica
può essere concentrato in un periodo (tutto il secondo quadrimestre, per esempio) mentre le lingue hanno bisogno di un' applicazione continua. E così vanno all' aria gli orari definitivi, e pure le 18
ore settimanali: i presidi devono
reinventareincontinuazioneilcalendario delle lezioni.
Dal Mit di Boston le avanguardie italiane hanno importato il
Teal, l'apprendimento attivo
possibilmente attraverso le tecnologie. Ogni studente ,al centro
del processo educativo, impara a
spiegare agli altri ciò che ha imparato attraverso esempi pratici, in alcuni casi filmando meccanismi concreti (l'asciugatura di
una lavatrice). La classe capovolta, reinventata tre anni fa in
Nordamerica, qui è un'applicazionedigerita. Tra le dodici innovazioni certificate dall'Indire, la
più amata dagli studenti è l'apprendimento a intervallo: i ragazzi vengono sottoposti per dieci minuti a una lettura, poi per altri quindici possono ascoltare
musica nell'I-phone, quindi tornano aunquarto d'oradellastessa lezione fatta attraverso un
computer o un tablet e ancora
dieci minuti di relax lontano. Alla fine, la verifica: «Le risposte
giuste», dice una docente che
sperimenta, «ora sono decisamente più alte».
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Un' avanguardia di istituti ha adottato
il "debate" all'inglese: i ragazzi
vengono divisi in gruppi e stimolati
a sviluppare tesi contrapposte
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Is Fermi, le San Giorgio, Mantova
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2/2
Itc Tosi, Busto Arsizio
Liceo Classico Gioia, Piacenza
Itc Paci oli, Crema
Liceo scientifico e musicale Bertolucci, Parma
Liceo Classico
Leone XIII, Milano
Istituto comprensivo n. 9, Bologna
Is Malignani, Udine
./
Iti Volta, Perugia
/s Savoia Benincasa, Ancona
Itc e Liceo lingubtico
Marco Polo, Bari
Is Pertini, Lucca
Iti Majoralid,
le Baccio da Montelupo,
Montelupo Fiorentino
Brindisi
lCBiunodabsimo, Osimo··
Trasformazione
della variabile Tempo
Le metodologie
didattiche
Nuovi ambienti e
nuovi modi di far lezione:
tecnologia, apprendimento
a distanza, contenuti
didattici diqitali
Insegnamento capovolto,
compattazione orario,
aula laboratorio
Apprendimento
in cooperazione,
laboratori tecnologici,
didattica per scenari
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Trasformazione
dello spazio
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le Loreto Gianf'lùarlo Solari, Loreto
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IllN1'EKWSTAl~~PBESlDEADAJfCOJQ.
"Un pc in ogni classe e stampanti 3D
così anche chi è svogliato rende di più"
Alessandra Rucci,
preside ad Ancona
ROMA Alessandra Rucci, 50 anni, da sette
è il dirigente scolastico dell'Istituto Savoia
Benincasa, palazzop.e nel centro diAncona
che ospita un liceo scientifico, un linguistico e un tecnico economico (1.200 studenti). Una delle ventidue avanguardie educative d'Italia. La presideRuccine è ilmotore.
polveroso, biliardini e macchinine per le lezioni pratiche di fisica. Un pc per classe,
stampanti in 3D e videoproiettori interattivi che hanno pensionato le lavagne multimediali».
Quando avete iniziato a sperimentare?
«Tutto questo grazie ai 130 euro che famiglie lungimirantiversano ogni anno. Chi
non può, usufruisce di strumenti e didattica come gli altri».
«Nel 2009, l'anno dell'accorpamento.
Abbiamo dematerializzato documenti e
pagelle e trasformato la didattica. Ha perso importanza la lezione frontale e ha preso campo l'apprendimento attivo. Spazi
flessibili, lezioni rovesciate. E tecnologia:
tutto il materiale di apprendimento è in
condivisione in cloud, su google apps».
Per ottenere spazi avete sfondato
aule pensate negli anni 70.
I ragazzi hanno accresciuto le loro
competenze?
«Sì. Anche nei soggetti più difficili emergono intelligenze che nella didattica tradizionale faticavano a venir fuori. Tutti gli
studenti hanno più idee».
Anche i doèenti?
«Abbiamo un gruppo motivato che trainaicolleghipiùpigri.Certo,danoic'èlacorsa a prendere la sezione migliore».
(c.z.)
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«Sì. E abbiamo eliminato i vecchi laboratori per realizzare 55 aule disciplinari attorno alle quali gli studenti motano. Poi biblioteche diffuse invece di un solo stanzone
Tutto questo con le risorse ministeriali?
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Oltre 11 mila medici dovranno ripetere i test d'ingresso
Scuole di specializzazione
Prove scritte nel caos
che hanno sostenuto i quiz solo dell'area Medica e i 798 dei Servizi clinici: tutti dovranno
cesso alle scuole di specializzazione ripetere la prova nell'unica data fissata nei
medica nel caos. Oltre 11 mila camici giorni scorsi dal Miur il 7 novembre prossimo
bianchi, infatti, tra qualche giorno do- nelle stesse sedi. Ma anche se la ripetizione
ranno ripetere i test d'ingresso alle ex novo del concorso sembrerebbe la soluzione
scuole di specializzazione di medicina per una migliore per prevenire il futuro contenzioso in
«grave anomalia nella somministrazione delle sede di giustizia amministrativa, secondo il
prove scritte». A dirlo il Miur che dopo una Segretariato giovani medici è «indispensabile
ricognizione avvenuta a fine prova lo scorso che ministro e governo si facciano pieno carico
venerdì, sta cercando in queste ore una soluzio- della responsabilità politica dell'errore materiale avviando un'urgente
ne che sia anche giuridicamente
iniziativa legislativa finalizal riparo da eventuali contenziozata al reperimento di ultesi. Erano 12.168 i candidati di
riori fondi per finanziare un
tutta Italia che mercoledì 29 e
maggior numero di contratti
venerdì 31 ottobre hanno sostedi formazione». A scendere in
nuto i quiz del primo concorso
campo in difesa dei giovani
nazionale per essere ammessi
medici anche la Fnomceo, la
alle scuole di specializzazione in
Federazione nazionale degli
Medicina. Ma per 11.242 di loro
ordini dei medici chirurghi e
c'è stato un problema. Il Cineca,
degli odontoiatri che invita a
il consorzio interuniversitario
una precisa presa di responche si occupa dei test, venerdì
sabilità generale essendo in
sera ha fatto sapere al ministegioco la credibilità e la serietà
ro dell'istruzione che c'è stato
delle istituzioni. «Questi erro«un errore nella fase di codifica
ri nel sistema», dice la Fededelle domande durante la fase di
razione dei medici, «vanno
importazione». In sostanza sono
Stefania Giannini, Miur
tragicamente ad accumularstati invertiti i quiz del 29 ottobre con quelli del 31. Ma solo per le domande si, sono perfetti indicatori del baratro di una
generali che riguardavano le aree Medica e crisi senza uscita. E sono errori che gravano
dei Servizi clinici, 30 per ogni area. Nessuna sulle spalle incolpevoli di tanti giovani e delanomalia invece nei dieci quesiti specifici per le loro famiglie, ostaggi di ritardi e di miopie
ciascuna tipologia di scuola. Così come non si autoreferenziali di un sistema formativo che
registrano problemi nelle prove del 28 ottobre già oggi, cifre alla mano, emargina migliaia
(quella con i 70 quiz comuni a tutti i candidati) di giovani e che sempre più, ad invarianza
e del 30 ottobre (quella dell'area Chirurgica). di ordinamento, ne emarginerà nei prossimi
I candidati che hanno affrontato tutte le 60 anni, perduti in un limbo di dequalificazione
domande sono 8.319, cui si aggiungono i 2.125 professionale e lavorativa».
DI BENEDETfA PACELLI
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Faraone sottosegretario
Rebus deleghe
Nessuna sorpresa, alla fine è Davide Faraone il nuovo
sottosegretario all'istruzione. Faraone, cavallo rampante del renzismo siculo, prende il posto al Miur di un
altro renziano di ferro, Roberto Reggi, oggi direttore del
Demanio. Già responsabile scuola e welfare della prima
segreteria Pd di Matteo Renzi, Faraone si è battuto
per incentivare le politiche di sostegno a favore degli
studenti con handicap. Ora resta da capire se erediterà
tutte le deleghe che il suo predecessore aveva al ministero: dalla valutazione al reclutamento, è il pacchetto
più pesante del dicastero di Stefania Giannini.
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La scuola e il pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil in piazza insieme sabato prossimo
Tira aria di sciopero generale
Contro il blocco del contratto. Le assunzioni non bastano
DI ALESSANDRA RICCIARDI
l clima diventa di ora in
ora più pesante. Quella ventata di ottimismo
che c'è stata nella scuola
all'annuncio delle 150 mila
assunzioni, il più grande
piano di stabilizzazione di
precari pubblici fatto in un
solo anno, si è ormai dispersa
sotto i colpi di una contrapposizione sempre più dura
ed ultimativa tra governo
e sindacato sulle riforme in
corso e la crisi economica che
continua a mordere. E se sul
Jobs act la Cgil va avanti da
sola con lo sciopero contro il
premier Matteo Renzi, con
Cisl e Uil che per ora dicono
no a una protesta a carattere
politico, sulla scuola e il pubblico impiego la Triplice si è
già riunita.
Le prove generali di
quello che a breve potrebbe
diventare il primo sciopero
generale delle categorie si
avranno sabato prossimo,
I
quando Cgil, Cisl e Uil di
tutti i settori pubblici, circa
3 milioni di lavoratori, scenderanno in piazza a Roma
per manifestare contro il
blocco del contratto e i tagli
della legge di stabilità. La
scorsa settimana sono state
oltre 300 mila le firme a sostegno dello sblocco del contratto raccolte dai sindacati
della scuola nel comparto e
consegnate alla presidenza
del consiglio dei ministri. Un
assaggio di quello che potrà
accadere sabato quando la
manifestazione sarà la prima cartina al tornasole delle
forze in campo.
«Se ci saranno gli estremi, se il governo continuerà
a negare il dialogo, la strada
non potrà che portare allo
sciopero», dice Massimo Di
Menna, numero uno della Uil
scuola, «ma non ci fermeremo
ad una singola azione, la mobilitazione sarà lunga. Non si
può parlare di valorizzazione
della scuola e poi ignorare i
diritti di chi vi lavora. E non
è solo una questione economica». Francesco Scrima,
segretario Cisl scuola e coordinatore dei settori del pubblico impiego del sindacato
di via Po, ragiona: «I servizi
pubblici sono una voce della
spesa dello stato, ma anche il
bene più prezioso per la comunità, non è credibile che in
una manovra da 36 miliardi
non ci siano le risorse per i
contratti di chi vi lavora». E
lancia alcuni dati: dal 2010,
anno in cui è stato introdotto
il blocco della contrattazione,
fino al 2013 la voce di spesa
è scesa di 8 miliardi, i dipendenti pubblici hanno perso
dai 2.800 ai 5.600 euro annui. E sono 310 mila i posti
di lavoro pubblici cancellati.
Eppure la spesa pubblica è in
continua crescita. «Rivendichiamo più giustizia sociale
e meno chiacchiere. Qui non
è in gioco solo il futuro dei
lavoratori, ma quello dell'intero Paese», rimarca Mimmo
Pantelo, segretario Flc-Cgil,
«senza il rinnovo dei contrat-
ti non ci può essere buona
scuola, buona università,
buona ricerca».
Ieri è giunta ai sindacati
la convocazione del ministro dell'istruzione, Stefania
Giannini> per il 12 novembre.
Nell'incontro, però, non si parlerà di contratto ma della Buona scuola. Il programma di riforma del governo è al centro
di una consultazione che terminerà il 15 novembre e che
finora è stata condotta on line
(88 mila i partecipanti, di cui
in 60 mila hanno compilato
i questionari predisposti dal
Miur) e con incontri a tappeto
sul territorio (150mila i partecipanti) escludendo proprio le
sigle sindacali. Anche la Buonascuola, con le sue 150mila
immissioni in ruolo, è dossier
caldo, visto che tutti i sindacati contestano per esempio
il nuovo sistema di carriera,
che darà aumenti al 66% dei
docenti e non prima del 2019,
e i tagli al personale Ata.
- --©Riproduzione risenJata--B
Faraone sottosegretario
Rebus deleghe
Nessuna sorpresa, alla fine è Davide Faraone il nuovo
sottosegretario all'istruzione. Faraone, cavallo rampante del renzismo siculo, prende il posto al Miur di un
altro renziano di ferro, Roberto Reggi, oggi direttore del
Demanio. Già responsabile scuola e welfare della prima
segreteria Pd di Matteo Renzi, Faraone si è battuto
per incentivare le politiche di sostegno a favore degli
studenti con handicap. Ora resta da capire se erediterà
tutte le deleghe che il suo predecessore aveva al ministero: dalla valutazione al reclutamento, è il pacchetto
più pesante del dicastero di Stefania Giannini.
-©RijJrodl1zioIZC ri...'wnmfa____Jj
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Diritto allo studio dei prof, si riparte per i nuovi permessi
DI FRANCO BASTIANINI
?no circa trentamila ~ docenti e
Il personale ata con Incaricato
a tempo indeterminato, annuale o fino al termine delle
attività didattiche, che dal 10 gennaio
2014 stanno beneficiando dei permessi
straordinari retribuiti per esercitare il
diritto allo studio (150 ore da utilizzare
nel corso appunto dell'anno 2014). Per
potere accedere alle 150 ore di permesso retribuito tanto i docenti quanto il
personale amministrativo, tecnico ed
ausiliario avevano dovuto presentare
apposita istanza all'ufficio scolastico
provinciale competente, per il tramite
della scuola di servizio, entro il 15 no-
S
vpmhrp
?nl~
Se vorranno vedersi confermare
(compresi anche i posti di sostegno in
deroga e quelli degli insegnanti di religione cattolica) e su posti interi ed a
orario ridotto per il personale ata. Per
determinare gli aventi titolo ai permessi l'ufficio scolastico provinciale
provvederà a compilare una graduatoria e indicherà con un proprio decreto,
entro il prossimo mese di dicembre, i
nominativi degli ammessi.
L'istituto giuridico del diritto
allo studio, come disciplinato dall'ar-
ticolo 3 del dpr 395/1988, dal contratti
scuola 29 novembre 2007 e dai contratti
integrativi regionali e di cui beneficiano attualmente i trentamila dipendenti
scolastici, ha lo scopo di consentire al
personale in servizio di frequentare
corsi finalizzati al conseguimento: di
un diploma di laurea triennale o specialistica o di un diploma di istruzione
secondaria o di altro titolo di pari grado
a quello già posseduto; del titolo finale
dei corsi abilitanti (compresi i Tfa) e
per l'insegnamento su posti di sostegno nonché corsi di riconversione professionale, titoli di studio di qualifica
professionale o attestati professionali
riconosciuti dall'ordinamento pubblico; al conseguimento di titoli di studio
post-universitari previsti dagli statuti
delle università statali o legalmente
riconosciute. Beneficiano dell'istituto
anche i docenti di scuola primaria privi
dei requisiti per l'insegnamento della
lingua inglese che partecipano ai corsi
per il Clil.
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il beneficio anche per il 2015, sempre che ne abbiano ancora i titoli, dovranno presentare, con le stesse modalità analoga istanza entro il prossimo
15 novembre. Docenti e Ata che non
fruiscono ancora, ancorché in servizio,
di tali permessi potranno presentare
la domanda entro la predetta data del
15 novembre, con le modalità sopra
indicate.ll numero totale dei permessi
che potranno essere concessi dagli uffici ~colastici provinciali non. potrà, in
ogrn caso, superare compleSSIvamente
il 3 per cento delle unità di personale in servizio in ciascuna provincia,
nell'anno scolastico 2014/2015, in
organico di fatto su posti, cattedre e
spezzoni orari per il personale docente
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Chiarita la portata dell'anno di servizio. 112013, invece, non servirà per la progressione
Scatto~
ora si recupera il 2012
Utile per la ricostruzione, la pensione e la buonuscita
DI ANTIMO DI GERONIMO
al raggiungimento della durata minima dei 180 giorni per
la valutazione degli anni scolastici 2012/13 e 2013/14. Ciò
in applicazione dell'art. 489
comma 1 del decreto legislativo 297/94, il quale dispone
che, ai fini del riconoscimento,
il servizio di insegnamento
è da considerarsi come anno
scolastico intero se ha avuto
la durata prevista agli effetti
della validità dell'anno dall'ordinamento scolastico vigente
al momento della prestazione.
Quindi, in caso di raggiungimento dei 180 giorni minimi
di servizio l'anno scolastico
2012/13 contribuirà all'anzianità per 4 mesi: da settembre
a dicembre 2012.
Gli 8 mesi del 2013, da
gennaio ad agosto, a fronte
della inutilità del 2013, non
vanno presi in considerazione.
Analogamente, il 2013/14, contribuirà per 8 mesi: da gennaio
ad agosto 2014. E cioè per la
parte residua non coincidente
con il 2013. Per il personale
Ata, (amministrativi, tecnici
e . ausiliari)
. i .periodi utili al
nconosclmento sono sempre
quelli previsti dall'articolo 570
comma 1 del decreto legislativo 297/94. E quindi, soltanto
il servizio effettivanlente prestato nelle scuole e istituzioni
educative statali che sia stato
regolarmente retribuito. Resta
ferma l'inutilità del 2013, i cui
servizi vanno decurtati.
L'amministrazione centrale ha ricordato agli uffici
periferici che per recepire le
modifiche su pratiche esistenti e acquisire le posizioni stipendi ali aggiornate occorrerà
effettuare il ricalcolo tramite
le funzioni SIDI dell'area «Gestione Giuridica - Gestione
della Carriera». Dopo di che,
l'ufficio scolastico territoriale,
una volta ricalcolata la pratica
di ricostruzione carriera dovrà,
per le posizioni interessate, utilizzare la funzione «Aggiornare
pratica», selezionando la voce
«APPL. CC.CC.NN.LL», per
acquisire in modo automatico
l'eventuale posizione stipendiale prevista dal CCNL del 7
Agosto 2014 e ricalcolare anche la pratica di pensione.
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a libera al riconoscimento del 2012 nella ricostruzione di carriera,
nella pensione e nella
buonuscita. È quanto si evince
da una nota emanata dal ministero dell'istruzione (prot.2621).
L'amministrazione centrale ha
comunicato agli uffici periferici
che sono disponibili le funzioni
aggiornate per la produzione
dei decreti di riconoscimento
dei servizi e di definizione della
progressione di carriera e per
la predisposizione del prospetto per riliquidare la buonuscita
(Modello PL-2).
I modelli sono stati predisposti in conformità all'attuale normativa inerente il
riconoscimento delle anzianità maturate nel corso degli
anni 2012 e 2013. A questo
nroDosito. il dicastero di viale
Trastevere ha ricordato che Il
decreto legge 3/2014 ha confermato quanto disposto dal
decreto del presidente della
repubblica 122/2013. Pertanto, il' servizio svolto nell'anno
2013 deve essere· considerato
come non utile ai fini delle anzianità maturate. Per quanto
riguarda, invece, l'anzianità
maturata nel corso del 2012,
il contratto collettivo nazionale di lavoro del 7 agosto 2014
ne dispone il pieno recupero.
Dunque, l'anno 2013 va considerato come se non fosse mai
esistito. Il 2012, invece, vale a
pieno titolo.
Attualmente, quindi, la
progressione di carriera ai
fini dei gradoni risulta gravata
da un solo anno di ritardo. Pertanto, tutte le classi stipendiali
scattano e scatteranno dopo il
decorso di un anno dalla scadenza naturale. Per esempio,
se un docente avrebbe dovuto
maturare un qualsiasi gradone allO settembre 2014, la
scadenza reale del medesimo
gradone dovrà essere spostata allO settembre del 2015.
Quanto alla procedura di riconoscimento dei servizi preruolo, essa è stata modificata
secondo i seguenti requisiti.
Per il personale docente, i periodi prestati nell'anno solare
2013 contribuiscono per intero
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, A !passo 4 mila supplenti
E l'eRetto del taglio agli esoneri
DI ANTIMO DI GERONIMO
al prossimo anno scolastico, 4mila
supplenti ann,uali rimarranno
senza lavoro. E l'effetto di una
disposizione contenuta nel disegno di legge di stabilità, che cancella gli
esoneri dei collaboratori dei dirigenti e altri esoneri che vengono ~oncessi in favore
di enti e associazioni. E prevista anche
la cancellazione dei comandi presso altre
amministrazioni. Ma le stime degli effetti
sull'occupazione di quest'ulteriore misura
non sono stati resi noti. I dati sono contenuti nel dossier preparato dal servizio studio
della camera. Dunque, dal prossimo 10 settembre i dirigenti scolastici non potranno
più attribuire l'esonero o il semi esonero
dall'insegnamento ai docenti collaboratori
o fiduciari di plesso. Attualmente i docenti
che hanno l'esonero sono 1.122 e gli insegnanti che fruiscono del semiesonero 3015.
Ciò vuoI dire che, dal prossimo anno, il governo prevede di tagliare oltre 3600 posti di
lavoro, solo per effetto di questa misura.
Gli esoneri, infatti, vengono coperti
con supplenze fino al 30 giugno. Niente
esoneri: niente supplenze. Meno esoneri significa anche meno probabilità di ottenere
utilizzazioni e assegnazioni provvisorie.
Perché le disponibilità che derivano dagli
esoneri, prima di essere poste nel calderone
delle supplenze annuali, sono utilizzate per
la lotteria della mobilità annuale. Stando
a quanto si legge nelle schede illustrative
del disegno di legge AC 2679-bis, il taglio si
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D
giustificherebbe «in considerazione dell'attuazione dell'organico dell'autonomia». Che
però non dovrebbe comportare incrementi
del numero dei docenti in organico. Perché il limite massimo fissato dalla legge,
ad esito dei tagli operati negli anni scorsi,
resta tassativo. E anche questo è un dato
incontrovertibile messo nero su bianco nel
dossier del servizio studi del dipartimento
del bilancio della camera.
Altri tagli sono previsti anche in
riferimento alla figura del coordinatore
di educazione fisica. Figura, questa, che
è prevista oggi in tutti gli uffici periferici
e che dallo settembre sarà presente solo
presso gli uffici scolastici regionali. Sempre
secondo quanto si legge nel dossier della
camera, attualmente gli esoneri sono 118:
18 presso gli uffici regionali e 90 presso gli
ex provveditorati agli studi. Un'ulteriore
riduzione degli spazi per i docenti precari
dovrebbe verificarsi per effetto della cessazione dei comandi. Il disegno di legge di
stabilità prevede infatti che dallO settembre prossimo non sarà più possibile disporre
comandi, esoneri e simili presso pubbliche
amministrazioni, autorità indipendenti,
enti, associazioni e fondazioni. Il divieto
riguarda anche i 100 esoneri che vengono
disposti in favore delle associazioni per la
cura dei tossicodipendenti e i 50 esoneri in
favore delle associazioni professionali. Ma
sulla quantificazione, dei comandi presso
le altre amministrazioni il dossier parlamentare tace.
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La lettura del Servizio Studi della camera: scorporare anche i posti delle esternalizzazioni
Assunzioni solo per il turn over
Nessun aumento di organico con il piano del governo
DI CARLO FORTE
ono 148.100 i docenti
che il governo conta
di assumere dallO
settembre 2015. Ma
siccome le nuove assunzioni
non potranno comportare alcun incremento dell'organico
degli insegnanti, le immissioni in ruolo, per il momento,
non potranno fare altro che
coprire il turn over. E dunque,
nella migliore delle ipotesi, dal
lO settembre prossimo non
potranno essere disposte più
di 50mila assunzioni a tempo indeterminato. È quanto
si evince dalle schede di lettura predisposte dal servizio
studi della camera, ad uso
dei parlamentari che stanno
esaminando in questi giorni il
disegno di legge di stabilità. Il
provvedimento, infatti, è stata
calendarizzato in commissione istruzione a Montecitorio
per il prossimo 6 giugno (AC
26979-bis).
Il piano di assunzioni è
stato ipotizzato dal governo
(attualmente non risulta che
sia stato formalizzato in alcuna bozza di provvedimento)
«in modo da poter disporre di
un team di docenti che possa
almeno un triennio sulla sin- ma bisognerà anche sottrargola scuola, sulle reti di scuo- re da questo numero i posti
dei lavoratori appartenenti
le e sugli ambiti provinciali, al personale Ata il cui lavoro
anche per i posti di sostegno, viene attualmente svolto da
fatte salve le esigenze di rimo- personale esterno.
dulazione annuale». Ok per le
La precisazione conte·
assunzioni, dunque, ma a pat- nuta nel dossier sgombra
to che il numero dei docenti il campo dagli equivoci della
alla fine sia sempre quello: prima ora: i tagli agli organici
nemmeno un insegnante in operati negli ultimi anni conpiù rispetto ad oggi. E a fugare tinueranno a dispiegare effetti
ogni dubbio ci pensa sempre il sotto forma di limite massimo
dossier della camera quando inderogabile al numero comdice che: «Deve, in ogni caso, plessivo delle unità lavoratirimanere fermo il disposto ve. Pertanto, ad ogni nuova
dell'art. 19, comma 7, del de- assunzione dovrà necessariacreto legge 98/2011 (convertito mente corrispondere un previo
con legge 111/2011), in base pensionamento. D'altra parte a
al quale, a decorrere dall'an- questo tendono le azioni legano scolastico 2012/2013, le li poste in campo dai precari.
dotazioni organiche del per- La reiterazione dei contratti a
sonale docente, educativo ed termine, infatti, è illegittima
Ata della scuola non devono solo nella misura in cui le supsuperare la consistenza delle plenza vengano disposte su porelative dotazioni organiche sti vacanti. Se i posti vengono
determinata nell'anno scola- riempiti, a mano a mano che i
stico 2011/2012, e deve essere titolari vanno in pensione, la
fatto salvo l'accantonamento necessità della supplenze viein presenza di esternalizza- ne meno. E con essa la neceszione dei servizi per i posti sità di reiterarle.
---©RiprodU2-wne risproata_____
Ata anche per gli anni 2012 e
successivi».
Non solo dunque non bi.
Supplemento (l cura
sogna andare oltre il numero massimo di docenti e non di ALESSANDIlA RICCIAIU)I
docenti attualmente in essere,
aricciardi@c/a....... il
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S
garantire le supplenze e il tempo pieno». Per fare fronte alle
assunzioni, sempre secondo il
dossier del servizio studi, «la
relazione tecnica stima la necessità, per il 2015, di 1 miliardo di euro - relativi ai primi
quattro mesi dell'anno scolastico 2015-2016 - e, dal 2016,
la necessità di 3 miliardi». Il
fabbisogno, però, potrebbe risultare inferiore, perché l'esecutivo conta di recuperare 300
milioni di euro dal blocco delle
supplenze brevi. Dal 2016 in
poi le graduatorie a esaurimento dovrebbero cessare di
esistere e il reclutamento nella
scuola dovrebbe avvenire solo
per concorso. Il condizionale
è d'obbligo perché, sebbene
l'intenzione del governo sembrerebbe quella di assumere
tutti i 150mila docenti dal lO
settembre 2015, tale intendimento si scontra con il limite
della impossibilità di ampliare
gli organici.
Scorrendo le schede il·
lustrative, infatti, si scopre
che gli organici dell'autonomia e di rete devono essere
costituiti nei limiti previsti
dall'art. 64 del decreto legge
112/2008 (convertito con legge
133/2008), sulla base dei posti corrispondenti a fabbisogni
con carattere di stabilità per
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Mi,!irif017l!.a per la maturità
Poz Cl sara la Buonascuolli
DI ALESSANDRA RICClARDI
Sarà una riforma mini della maturità, quella che a
breve sarà comunicata dal ministero dell'istruzione. Con
l'indicazione di come cambierà la seconda prova scritta
per tutti gli indirizzi, modificati con la riforma Gelmini,
e basta. Secondo quanto apprende ltaliaOggi, la riforma
complessiva delle prove
dovrebbe slittare a inizio del 2015, quando ci
saranno i provvedimenti
attuativi della Buonascuola e potrebbe comunque non riguardare
gli esami che si terranno
a giugno-luglio, ma andare all'anno scolastico successivo. Una decisione,
quella presa dai vertici
ministero dell'istruzione,
che risponde a un doppio
obiettivo: uno politico, ossia dare maggiore peso
alla riforma complessiva
della Buonascuola; l'altro, più di merito, rivedere alcune decisioni già prese,
come per esempio sulla certificazione delle competenze.
E cosÌ per la nuova strutturazione della prima
prova scritta, i nuovi orali, la revisione della struttura della tesina, il regolamento già pronto alla firma del
ministro, Stefania Giannini, torna in un cassetto. La
sensazione è che, con la prima parte dell'anno scolastico
quasi alla fine, comunque non si faccia più in tempo a
rivedere la maturità 2015. Anche la decisione sull'abolizione dei commissari esterni, se dovesse rispuntare in
sede di approvazione della legge di stabilità in parlamento
oppure con i decreti attuativi della riforma della scuola
.
di gennaio, dovrebbe andare al 2016.
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1
LE RILEVAZIONI DIIMPRE.SALAVORO. POLETTI: SftAZIO PER 500 MILA
Garanzia giovani, labirinto burocratico
I
Ogn~I'f!::~~~~Ilavo~}le~~~~~~m~t~: ~~€ I
aranzia Giovani sale a quota 273.124 iscrizioni, di cui
76.003, il 28%, sono giovani
presi in carico e profilati. Mentre 29.229 sono i posti di lavoro disponibili. Un trend, quello delle registrazioni,
salito negli ultimi due mesi a 50mila
iscrizioni al mese, come ha sottolineato in Commissione lavoro del Senato il
ministro del lavoro Giuliano Poletti
indicandolo come «un buon risultato».
Dedicato ai 2.254.000 giovani tra i 15 e
i 29 anni che né studiano né lavorano
Ci Neet), di cui circa 1,27 milioni hanno
fino a 24 anni e tra questi 181mila sono
stranieri, cioè il21 % dei ragazzi di questa fascia di età, il programma Garanzia
Giovani «più che uno strumento efficace
per offrire concrete opportunità di lavoro a centinaia di migliaia di giovani
italiani, si è purtroppo rivelato un labirinto burocratico che non conduce da
nessuna parte», osserva il Centro Studi
ImpresaLavoro nella ricerca "Illabirinto della Garanzia Giovani" (www.impresalavoro.org).
Analizzando i report periodici
del ministero del lavoro dall'avvio
del programma, il 1 maggio scorso, fino
al9 ottobre, quando vi avevano aderito
250.770 giovani, di cui 59.150 sono stati
poi effettivamente presi in carico dal
sistema di Garanzia Giovani ed erano
stati offerti 25.747 posti di lavoro. Nu-
G
tobre, come riportiamo in apertura del !.
nostro articolo, ma che sostanzialmente
confermano la conclusione di ImpresaLavoro: ogni ragazzo preso in carico è
costato sin qui 25.600 euro e ogni offerta di lavoro ci è costata finora la somma •
ragguardevole di 58.700 euro.
.
«Sulla base dei dati sui Neet - spie- .
ga Giancamillo Palmerini, curatore !
della ricerca, «il nostro Paese riceverà I
infatti risorse, a titolo della YEI (Youth I
Employment Initiative), pari a circa :l
567 milioni di euro. A questi si dovrà
sommare un pari importo a carico del
FSE, oltre al co-finanziamento nazionale. La disponibilità complessiva del
programma sarà, pertanto, pari a circa
1.513 milioni di euro». Risorse su cui
è intervenuto Poletti in Commissione
lavoro al Senato, indicando in 1,5 milioni la platea massima potenziale di
giovani e in 900mila quella ragionevole,
ma precisando che le risorse disponibili
sono in grado di garantire il servizio
potenzialmente a 400-500mila giovani».
A oggi, ha aggiunto, «complessivamente
sono stati impiegati 561milioni di euro».
Secondo l'analisi di ImpresaLavoro, la
maggior parte delle occasioni di lavoro è concentrata al Nord, ben il 71,7%,
contro il 14,3% al Centro e il 13,9% al
Sud, quelle all'estero rappresentano
solamente lo 0,1 %: percentuali rimaste
invariate nel corso del mese.
Ii
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lIiwt.m,'9iJiMU jR3;lli iiU;;;li.,tgimli
Tfa, fuori le telematiche
Dimissioni al Cineca 'I.
l
DI SANDRA CARDI
.
on c'è pace per il Miur. E per il Cineca. Nel giro
di due settimane hanno dovuto incassare gli
errori per l'avvio dei Tfa, i tirocini formativi
attivi, e per i test del primo concorso nazionale
per l'accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina,
svolti da martedì 28 a venerdì 31 ottobre. In questo caso,
il Miur è stato costretto ad annullare le prove scritte
per una «grave anomalia»: sono state invertite le prove
dell'Area Medica e dei Servizi Clinici. I test saranno ripetuti il 7 novembre. Il Cineca si è assunto la piena responsabilità di quanto accaduto e si è detto pronto a farsi
carico degli eventuali danni economici derivanti agli studenti (dovranno rifare le prove). Il presidente del Cineca,
Emilio Ferrari, si è dimesso e ha spiegato: «Quello che
purtroppo si è verificato è stato un errore di caricamento dei dati relativi alla parte comune dell'aerea medica,
svolta il mercoledì, e quelli relativi all'area dei Servizi
clinici, svolta due giorni dopo, c'è stato un caricamento
incrociato nel blocco delle domande. Questo purtroppo è
quello che si è verificato».
Intanto sul fronte dei Tfa, i Coreco, i comitati regionali,
così come da indicazione del ministero dell'istruzione, hanno provveduto a rivedere le offerte formative delle università nelle regioni dove si sforava il tetto di posti autorizzato
dal Miur. I riallineamenti sono stati comunicati anche al
ministero dell'istruzione oltre che al Cineca perché siano
caricati. Le novità più vistose in Lombardia e Campania,
dove sono state estromesse le università telematiche che
non avevano precedentemente concordato i loro piani in
sede Coreco. Ora i candidati saranno chiamati a rivedere
le scelte delle sedi di esame. Il dicastero guidato da Stefania Giannini non ha voluto concedere proroghe, le prove
dovranno concludersi entro il prossimo 30 novembre.
N
t
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Report tra dirigenti e docenti. Alto gradimento nelle regioni del Sud, scettico il Centr~
Test Invalsi sÌ, ma a uso interno
Solo il 2,20/0 delle scuole li presenta a soggetti esterni
DI EMANUELA MICUCCI
isultati delle prove
Invalsi utilizzabili dai
singoli insegnati e dal
consiglio di classe. Lo
chiedono i docenti e dirigenti
scolastici che hanno partecipato all'indagine online condotta
dall'Invalsi coinvolgendo 9.968
insegnati di italiano e matematica e 1.561 presidi (www.
invalsi. it). Oltre la metà dei docenti esprime un giudizio positivo sull'utilizzabilità dei risultati delle rivelazioni. Notevoli
le differenze territoriali. I più
entusiasti i docenti del Sud con
il 70,2% favorevole e punte del
72,3% in Campania, del 74,1%
in Puglia, le prime tre regioni.
Seguite da Calabria (69,1%)
e Sicilia (67,2%). Mentre la
Sardegna è ultima con 50,4%
di giudizi positivi, preceduta
da Toscana (52,5%) e Liguria
(56%). In generale, sono più severi su questo aspetto i docenti
del Centro (58,3%).
R
Favorevoli all'utilizzo
dei risultati delle prove Invasi anche i dirigenti scolastici: per il 70% devono servire
all'autovalutazione da parte della singola scuola e per
circa il 60% a confrontare i
livelli di apprendimento tra
le classi di una stessa scuola.
Al contrario, una minoranza
di capi d'istituto ritiene che
debbano essere utilizzati per
valutare gli studenti nel corso
dell'anno, contribuendo a definire il loro voto finale, e che
debbano essere pubblicati per
effettuare confronti tra i livelli
di apprendimento tra diverse
scuole. Un quadro che si ripete
identico tra i docenti. I risultati delle prove nelle scuole,
rivelano i presidi, vengono
utilizzati prevalentemente
per una discussione all'interno del collegio dei docenti
(33,8%) o con gli insegnanti
di una medesima disciplina
(18,6%) o con i singoli docenti
~14,9%), opp~re. comment~ti
m una COTIUDISSlOne appOSIta
(15,1%).
Una minoranza dell'8% li
presenta ai genitori durante
le assemblee di istituto, ancora meno i casi di scuole che
li discutono con il presidente
del consiglio d'istituto (7,4%).
Quasi nessuno (2,2%) li presenta ad altri soggetti esterni
alla scuola. Secondo i presidi,
poi, i membri del consiglio di
istituto e i genitori hanno un
giudizio positivo sulle prove
Invalsi, mentre meno positivo è quello di studenti e insegnanti.
Inoltre, i dirigenti delle
macro-regioni Nord Ovest
e Nord Est percepiscono un
giudizio migliore su~e prove
per tutte e quattro le categorie rispetto ai dirigenti delle
scuole del Sud e delle Isole. «I
risultati della ricerca confermano un'evoluzione positiva
nel rapporto delle scuole con
la valutazione - commenta
Annamaria Aj.ello, presidente Invalsi - gli insegnanti e i
dirigenti coinvolti riconoscono
l'utilità delle informazioni che
restituiamo alle scuole sui risultati delle prove e ne fanno
tesoro soprattutto per un confronto tra docenti e per i processi di autovalutazione».
Tuttavia, quando si chiede agli insegnanti di analizzare il divario territoriale nei
risultati delle prove e quello
nelle competenze degli studenti, ritengono che siano in
parte o per nulla risolvibili attraverso l'azione dei docenti e
del preside. Tra le principali
criticità, la presenza della
prova nazionale nell'esame di
terza media e sua incidenza
sulla valutazione finale degli
alunni. «Le criticità ci servono - osserva Ajello - per continuare a migliorare e possono
fornire utili indicazioni anche
per scelte politiche e istituzionali che sostengano le scuole
per una didattica efficace anche attraverso gli strumenti
della valutazione".
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Ecco il calendario delle prove
, Si parte con la primaria
tnvalsil prove ai nastri di partenza il l) maggio 2015
con la primaria: lettura in II e italiano per gli alunni
della stessa classe e per i compagni di V. n giorno dopo
i bambini di Il e V affronteranno conti, problemi e geometria con la prova di matematica e risponderanno,
se in V, al questionario studente. n 12 maggio sarà
dedicatiJ alle prove Invalsi in Il snpe'riore: tutto in
un giernOt italiano, matematica e questionario dello
studente. Infine, il 19 giugno ci sarà la prova nazionale
pergliaIlinni alle prese con l'esame di terza media.
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Data
A4enegale (Ca' Foscar~: bene iniziare con i bambini del terzo anno della primaria
CIiI., senza prof adeguati non va
Insegnare una materia in lingua straniera non è da tutti
DI. EMANUELA MICUCCI
dare maggiore sostegno al
CIiI, specie in questa fase iniziale. Le scuole, grazie all'autonomia, hanno la possibilità
di gestire fondi e risorse in
progetti di questo tipo. Lavorando su finanziamenti
ad hoc, incentivi e piani orari
dei docenti, si potrebbe creare un team di esperti CIiI
(un esperto, eventualmente
esterno, di metodologia CIiI,
un docente di lingua straniera, un docente di ciascuna
disciplina coinvolta). Magari tra Reti di scuole, così da
ridurre i costi e favorire lo
scambio di buone pratiche,
aiutando i nuovi docenti CIiI
anche nella preparazione dei
materiali.
D. Quali le criticità da
risolvere?
R. Una riguarda la rivisitazione del curricolo per un'integrazione reale di percorsi
CIiI. Si sa, il CIiI «rallenta» in
un certo senso i ritmi del programma: è un tipo di didattica più interattiva che richiede
processi più lenti. La seconda
criticità è il problema ancora
irrisolto dell'essere chiamati
a insegnare/apprendere con
una didattica per competenze
ma essere poi valutati nelle
conoscenze.
D. Capitolo risorse economiche. La Buoq.a Scuo-
la non le indica. E possibile ipotizzarle?
R. Difficile ipotizzare dei
costi reali, specie perchè non
è ancora chiaro in che termini viene richiesto l'inserimento del Clil nella primaria
e alle medie. La necessità è
formare i docenti prima di
tutto al raggiungimento delle competenze linguistiche
necessarie. Successivamente, bisognerà pensare a corsi
metodologici CIiI mirati ai
vari gradi di scuola.
D. Quanto tempo occorre per formare i docenti e
per far partire il CIiI?
R. Per riuscire ad ottimizzare i tempi e rendere plausibile l'inserimento del CIiI
nei vari ordini di scuola già
tra un paio di anni, ci si potrebbe muovere su due fronti
contemporaneamente: a livello ministeriale, attivando già
nel 2015 dei corsi linguistici e
metodologici Clil per i docenti
interessati, possibilmente realizzati da università ed enti
di formazione già abilitati dal
Miur; a livello territoriale, di
scuole e Reti di scuole, investendo in formazione interna
e in condivisione del know
how di docenti già formati o
in formazione, con gli adeguati riconoscimenti di carriera.
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cuoIa primaria·«ambiente favorevole al
Cli!», ma l'«urgenza
principale» è «reperire docenti che abbiano un
alto livello di competenza
linguistica (C 1)". Marcella
Menegale, esperta di CIiI
dell'università Ca' Foscari
di Venezia, commenta con
ltaliaOggi la proposta della
Buona Scuola di introdurre
alla primaria e alle medie
il Clil, l'insegnamento in
lingua di una materia non
linguistica.
,
Domanda. E realistico
iniziare il CIiI alla pri.
maria?
Risposta. Non solo è realistico, ma è auspicabile, se si
vogliono davvero potenziare
le abilità linguistiche e cognitive degli studenti. Il CIiI,
un apprendimento migliore
delle lingue straniere e l'adozione di una didattica più interattiva ed esperienziale il
cui fine ultimo sia lo sviluppo
di competenze disciplinari. I
bambini più piccoli, alla primaria, hanno una spiccata
propensione all'apprendimento delle lingue straniere
e sono più abituati a lavorare in gruppo, a sperimentare
nuovi metodi, a manipolare
una maggiore varietà di testi
(scritti, orali, immagini, ecc).
Ma è necessaria una continuità per garantire una verticalità nel curricolo Clil che
prosegua anche alle scuole
medie.
D. A quale classe e su
quale materie puntare
con ragazzi cosÌ piccoli?
E alle medie?
R. La scelta di attuare il
CIiI in una o nell'altra materia dipenderà dal fatto di
avere un insegnante con le
necessarie competenze linguistiche e metodologiche.
Ma esistono alcune discipline
che si prestano maggiormente in fase iniziale: ad esempio, nelle scienze véngono
frequentemente usati codici
non verbali (mappe, tabelle,
grafici ecc.) che facilitano la
comprensione dei contenuti e, grazie dimostrazioni e
esperimenti, gli studenti riescono a consolidare meglio
le conoscenze. Per quanto
riguarda l'età, i risultati più
evidenti si hanno con bambini dalla III o IV primaria in
su, perchè partono con una
competenza linguistica minima di base.
D. Se dovesse dare un
consiglio al governo, cosa
suggerirebbe?
R. Credo sia necessario
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E il Miur abbassa i livelli linguistici
Per insegnare basta anche il B.l
DI~GELAIULL\NO
on solo lingue straniere a partire
dalla scuola dell'infanzia. Nella ricetta «Più lingue a scuola»
ideata dal governo nella Buona
Scuola un ingrediente «fondamentale» - si
precisa nel documento - è «che una parte
di ciò che i bambini imparano sia veicolata direttamente in lingua straniera, potenziandone l'apprendimento nella scuola
primaria». Largo, allora, al cm, una metodologia didattica con cui si insegna in
lingua di una materia non linguistica (ad
esempio, scienze in inglese).
Introdotto dal ministro dell'istruzione
Mariastella Gelm"ini, da quest'anno il Clil
è obbligatorio per il Vanno dei licei e degli
istituti tecnici, dopo l'avvio sperimentale
nei linguistici dove parte già dalla III. La
riforma della scuola delineata dalle linee
guida del governo Renzi adesso intende
estendere il Clil «significativamente» anche alla scuola primaria e alle medie «attraverso un potenziamento del Piano di
Formazione dei docenti». Con un'attenzione specifica, appunto, «alla preparazione
dei docenti per l'insegnamento delle loro
discipline in lingua straniera». Obiettivo
generale è portare gli studenti durante
il proprio percorso di studi «almeno a. un
apprendimento di livello B2 per la lingua
straniera principale».
Ma la formazione dei docenti è
l'ostacolo maggiore all'avvio del CIiI e,
\ in prospettiva, alla sua estensione nel-
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N
la primaria e nelle medie. Per diventare
insegnate di Clil, infatti, occorre un'abilitazione in materia non linguistica (es.
arte), un livello alto Cl di conoscenza
della lingua straniera con cui si intende insegnare quella materia curricolare
(es. inglese), una formazione specifica in
CliI. Ma se trovare insegnanti con livelli
CIcli conoscenza di una lingua straniera è risultato molto difficile, i ritardi del
Miur nell'attivare i corsi di formazione
per gli insegnanti interessati ha di fatto
portato ad abbassare i requisiti richiesti
ai docenti. Da una parte i corsi per la formazione stati attivati a partire dal 20132014, dall'altra il livello di competenza
della lingua veicolare (es. spagnolo) non
è più lo Cl. Basta anche solo un B2, cioè
quello chiesto agli studenti alla maturità
e confermato come obiettivo anche nella
Buòna Scuola.
Non solo. Se un insegnante sta frequentando un corso di abilitazione al
Clil, il livello richiesto si abbassa ulteriormente a BI, quello fissato alla fine
del biennio delle superiori.
C'è, poi, la questione del mancato riconoscimento del merito. Motivo per cui
docenti di materia non linguistica (es.
storia) che già avrebbero le competenze
linguistiche necessarie per insegnare in
CIiI hanno scelto di non farlo, perché sarebbe solo un impegno aggiuntivo senza
riconoscimento della propria specializzazione. Del merito, appunto.
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Sicureua stradale in pista a scuola
La sicurezza stradale inizia a scuola. La Polizia Locale
del Comune di Milano promuove l'sa edizione del concorso
«Ciak si guida film festival a.s. 2014/2015» collegata ad
EXPO 2015 che ha come tema il Free movin, «Giovani in
movime'!to per nutrire il pianeta di idee e àzioni responsabilÌ». E un concorso rivolto a tutte le scuole primarie e
secondarie di I e II grado di tutto il territorio nazionale
che si sviluppa nell'ambito
'
Piano Nazionale Sicurezza
Stradale del Ministero
Infrastrutture e Trasporti e
Regione Lombardia.
Gli studenti potranno
partecipare proponendo:
uno spot sulla sicurezza
stradale della durata
compresa tra un minimo di 30 secondi e un massimo di 1
minuto o un fumetto realizzato da un massimo di 6 fogli.
Eobiettivo è la sensibilizzazione di bambini e ragazzi sui
corretti comportamenti da tenere sulla strada e diffondere
la conoscenza delle norme da seguire per la sicurezza,
l'importanza del rispetto delle regole, il valore della vita.
In generale, educare a una guida sicura e sviluppare una
maggiore capacità di percezione dei rischi che si corrono
sulla strada. I partecipanti dovranno iscriversi entro il 31
gennaio 2015 ed inviare gli elaborati entro il 20 febbraio
2015. La Polizia Locale individuerà una commissione
composta da esperti di cinema, comunicazione ed
educazione stradale, che proclamerà i migliori filmati e
fumetti venerdì 27 marzo 2015 a Milano con una cerimonia di premiazione.
Info: www.comune.milano.itlciaksiguida
Michela Dei
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I progetti possono essere segnalati all'indirizzo:
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Data
L'ESPERTO RISPONDE/ Il caso di un docente delle superiori e dei diversi pagamenti
Ore eccedenti e sostituzioni
La differenza pesa sul cedolino
Le ore di supplenza vanno pagate di più: 35 euro ciascuna
Il lavoro part time
fa saltare la riserva
Sono una docente inserIta
nelle graduatorie ad esaurimento per la scuola primaria, beneficiaria della riserva
dei posti in quanto invalida
civile. Nell'attesa di ricevere
un incarico annuale o il ruolo
posso accettare un contratto
part time presso uno studio di
commercialisti senza perdere
il beneficio della riserva?
Una volta ottenuta l'assunzione in ruolo posso stipulare un contratto part
time sempre presso lo stesso
studio in orario coincidente
con quello obbligatorio presso la scuola?
comunque fatto i conti e 1/78 del mio
stipendio lordo sarebbero 41€, mentre il loro calcolo deriva da 1/'l8 dello stipendio netto (appunto i 27,09€).
Chi ha ragione? Quali le strlJ.deper
ottenere l'integrazione in caso fossi
io ad aver ragione?
Antonio Colucci
Torino
a normativa citata. dall'amministrazione regola attualmente le cosiddette ore
L
eccedenti. Vale a dire, le ore disponibili che
residuano in organico dopo l'assegnazione
dei docenti alle classi. Nel caso rappresentato dal lettore, la normativa di riferimento, invece, è costituita dal vigente contratto
collettivo nazionale di lavoro che, a questo
proposito, prevede che ogni ora di lezione
prestata per sostituire altro docente debba
essere retribuita nell'ordine di 35 euro lordi
per ogni ora.
CarloForte
rapporto di lavoro subordinato, purché non con altre
pubbliche amministrazioni,
ma a condizione che il rapporto dj lavoro con la scuola sia in regime di part-time
non superiore al 50 per cento.
Franco Bastianini
Dipendenti statali,
pensioni diverse
È vero che nell'ordinamento
previdenziale statale esistono
distinti istituti in materia di
trattamento pensionistico ai
quali possono accedere i pubblici dipendenti e il personale
della scuola a seguito di infermità non dipendente da causa
di servizio? Se è vero in cosa si
.
lettera firmata distinguono?
Giacomo Lentini -Mi
Affinché la nomina quale riservista possa essere conferita
È vero. Con riferimento in
è necessario che l'interessato
risulti disoccupato al momen- particolare al personale della
to della convocazione da parte scuola due sono le tipologie
dell'ufficio scolastico regionale (pensione di inidoneità e pensione di inabilità) che possono
o provinciale competente.
Un rapporto di lavoro, trovare applicazione quando
ancorché in regime di part la cessazione dal servizio è dotime, fa venir meno il diritto vuta appunto all'esistenza di
una infermità non dipendente
alla riserva.
Dopo l'assunzione in ruolo da causa di servizio.
Per accedere alla pensione
è possibile accettare un altro
di inidoneità il dipendente
deve essere riconosciuto, da
una apposita commissione
medica, permanentemente
inidoneo allo svolgimento
delle funzioni e poter fare valere almeno 14 anni, 11 mesi
e 16 giorni di contribuzione.
Il calcolodella pensione viene
disposto in relazione agli anni
di contribuzione.
Per accedere invece alla
pensione di inabilità il dipendente deve essere riconosciuto, secondo la giurisprudenza
della Corte di Cassazione,
permanentemente e assolutamente inidoneo a svolgere
una attività lavorativa in
grado di assicurare accettabili livelli esistenziali compatibili con1e residue capacità lavorative nonché con il
rispetto della dignità della
persona. Sussistendo le predette condizioni, unitamente
al requisito contributivo di
cinque anni, di cui almeno
tre nel quinquennio precedente alla decorrenza della
pensione di inabilità, il trattamento pensionistico sarà
calcolato secondo le disposizioni dell'articolo 2, comma
12, della legge 335/1995( il
massimo della contribuzione
figurativa raggiungibile in relazione all'età pensionabileJ.
Nicola Mondelli
Quando non si rispettano
le fasce di reperibilità
Un operatore scolastico, docente o ata, assente per malattia, esente da visita fiscale
perché trattasi di patologia
per cui è stata riconosciuta
l'invalidità civile, può uscire
di casa liberamente anche
nelle fasce di reperibilità oppure può essere controllato.
dal dirigente scolastico e essere sottoposto a sanzione?
Marco Cavalli
Caserta
Il lavoratore riconosciuto
invalido civile che si assenta
dal servizio per malattia collegata alla patologia per cui è
stato riconosciuto la condizione di invalido non è tenuto al
rispetto delle fasce di reperibilità, né il dirigente scolastico
può disporre alcun controllo,
tanto meno a sottoporlo a sanzione disciplinare.
I riferimenti normativi sono
i seguenti: art. 2 del DM 18 dicembre 2009, n. 206 e in parte
anche il decreto legislativo 18
luglio 2011, n. 119.
Franco Bastianini
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ono un docente di Istituto secondario di secondo grado. Ho effettuato due ore di sostituzione di
colleghi assenti e dal cedolino dello
stipendio ho appreso che tali ore mi
sono state retribuite con 27.09€lordi
(pari a circa 1/78 del mio stipendio
netto). Alla mia richiesta al dirigente scolastico di integrazione di tale
retribuzione a 35€ lordi/ora derivante, a mio avviso, dal CCNL in vigore
del 2006/2009 (giuridico) e 2006/2007
(economico)Capo VIII - Tabella 5 in
cui è specificatamente menzionata
tale voce «Ore aggiuntive per insegnamento e sostituzione di colleghi
assenti», il dirigente ha risposto che
sono da ritenere ancora valide norme
molto più vecchie (Art. 70 comma 3
CCNL 4.8.1995; Art 6 DPR 10.4.1987 n.
209; Art 3 comma lO DPR 23.8.1988 n.
399) che richiamano alla: retribuzione con 1/78 dello stipendiQ lordo. Ho
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il manifesto
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conoscenza - evidenzia Pantaleo - il lavoro deve essere considerato una
risorsa da valorizzare e non merce. Senza il rinnovo dei contratti non ci può
essere buona scuola, buona università, buona ricerca e buona afam. Basta
con i -tagli, con politiche che spingono verso la privatizzazione dei saperi e
la cancellazione del diritto allo studio". «II precariato - sostiene Pantaleo mortifica competenze e talenti e umilia le nuove generazioni. Il
cambiamento non può significare fare gli interessi dei più forti allargando le
disuguaglianze. Rivendichiamo più giustizia sociale e meno chiacchiere".
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8 NOVEMBRE: SCUOLA IN PIAZZA CON I PUBBLICI Scuola,
università, ricerca e afam saranno in piazza alla manifestazione sindacale
unitaria dei i comparti pubblici. Lo annuncia il segretario generale della Flc
Cgil, Mimmo Pantaleo spiegando che «rinnovo dei contratti nazionali,
sblocco della contrattazione decentrata e supera mento della legge
Brunetta, no al blocco degli scatti di anzianità, investimenti e contrarietà
agli ulteriori tagli contenuti nella legge di stabilità, stabilizzazioni e diritti per
i precari saranno i temi centrali della mobilitazione •. «In tutti comparti della
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la
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Concorso ancora non conci uso: ping pong tra tribunaii regionali, l'ultima udienza fissata per il giorno 20
Presidi, nuova tappa al Tar: idonei nel limbo
Graduatoria chiusa nel cassetto
incerti i tempi della pubblicazione
Una sentenza rallenta le nomine
Elena Romanazzi
I documenti sono passati da diversi
Tribunali amministrativi. Prima il
Tar Campania, poi quello del Lazio, di nuovo in Campania, un passaggio fondamentale al Consiglio
di Stato e ora di nuovo al Tar del Lazio. Un ping pong estenuante. Si
tratta del concorso dei dirigenti scolastici. Le date sono emblematiche.
Prova preselettiva il15 ottobre 2011
per 224 posti disponibili. Un esercito di candidati alla prova preselettiva, 5539, superata alla fine da 1900
persone. Poi gli scritti che hanno dimezzato la pattuglia ed ha ammesso agli orali 959 candidati. Il concorso è stato bandito quasi due anni fa:
il 13 luglio 2011. A gennaio 2013 sono iniziati gli orali, a febbraio dello
stesso anno, si è bloccato tutto sempre per i ricorsi. Poi le prove si sono
concluse. Sono passati otto mesi.
Da allora ad oggi, malgrado le procedure siano chiuse, manca ancora la graduatoria, o meglio il coraggio di pubblicare la graduatoria
che potrebbe sempre essere integrata come è accaduto altrove. E i
dirigenti restano nel girone dei «sospesi». I motivi? Sempre i ricorsi.
L'ultimo verrà discusso il prossimo
20 novembre a Roma, Tar Lazio. Riguarda la posizione di 43 persone
che hanno fatto gli scritti e gli orali,
li hanno superati, ma sono stati esclusi perchè
non avevano superato la
prova preselettiva.
Una vicenda ingarbugliata. Se la prova preselettiva non l'hanno superata perchè sono stati ammessi? Sempre il Tar,
quello regionale questa
volta, il giorno prima degli scritti li ammise con riserva considerando il test
«non è concorsuale ai sensi del bando». Un bel caos. Al quale
si è aggiunta anche l'inchiesta della
Procura di Torre Annunziata per
presunti condizionamenti. Inchiesta che vede numerosi indagati.
Dalla conclusione degli orali sono passati otto mesi. I posti disponibili ci sono. Almeno 100 scuole
aspettano un preside. Sempre che
arrivi. L'ultima decisione del Tar
del Lazio, se accoglie l'istanza al
momento di una sola ricorrente difesa dall'avvocato Renato Labriola,
rallenta comunque tutta la procedura.
Per lo sblocco del concorso che
sta assumendo i contorni di una vera e propria farsa in barba a quanti
hanno studiato, lavorato per mesi
per sostenere ben quattro prove, si
è costituito un gruppo di coordinamento per la rivendicazione delloro diritto alla pubblicazione della
graduatoria. Diverse le manifestazione organizzate. Il caso è finito anche in Commissione Cultura alla
Camera. Ma ad oggi nessuno ha
scritto nero su bianco l'elenco degli
idonei.
Si aspetta forse il 20 novembre?
Il neo direttore scolastico
regionale Luisa Franzese
aveva promesso alle organizzazioni sindacali di accelerare i tempi e dirende-
tappe
La selezione
nel2011
gli orali
nel2014
Sono 224
i posti
disponibili
re pubblica la graduatoria. Franzese ha nominato una commissione ad
hoc, sostituendo qualche
precedente commissario,
per esaminare i titoli dei
vincitori del concorso. Un
esame che si è concluso.
La graduatoria sembra che esista
ma sta prendendo solo polvere in
un cassetto. E nessuno sa quando
verrà finalmente pubblicata. Entro
l' anno? N e12015? I sindacati aspettano sull' argomento un po' di chiarezza da parte dell'Ufficio scolastico regionale, dal direttore Luisa
Franzese che non ha dato
seguito alla promesse pur
potendolo fare dal momento che il Consiglio di
Stato abbia confermato la
piena legittimità dell' operato dell' amminsitrazione ribadendo implicitamente che la giurisdizioneamministrativaèdaintendersi separata da quella penale.
«Il danno economico e professionale - scrive Patrizia Rateni, docente e vincitrlce del concorso che gli idonei al concorso stanno ricevendo in termini di carriera, di
spendibilità del titolo nei concorsi
e nelle graduatorie d'istituto sarà il
motore inarrestabile di richieste legali di risarcimento danni allo Stato». Non c'è solo questo. C'è la beffa,
grandi realtà scolastiche
in reggenza, promesse
mancate e una attesa infinita che non ha niente a
che fare con «la buona
scuola» e il «merito» invocatia più riprese dal ministro dell'Istruzione Giannini e dal premier Renzi.
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Disattese
le promesse
del direttore
Franzese
gli istituti
restano
in reggenza
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nSole9]{l mmrn
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Niente replica dell'esame
Test di medicina, valutate
solo le domande pertinenti
le con gli aspiranti medici già
pronti a ricorsi di massa.
Il ministero, così, ha deciso fa sapere una nota - di «procedere con il ricalcolo del punteggio» dei candidati ai test di ammissione alle scuole di medicina «neutralizzando le due domande per Area che sono state
considerate non pertinenti».
LA CORREZ10NE
Il punteggio sarà ricalcolato
La scelta del ministro
per tenere conto
degli sforzi personali
ed economici dei candidati
Dopo una valutazione da parte
della Commissione nazionale
incaricata questa estate di validare le domande del quiz si è
deciso che 28 domande su 30
sono comunque valide ai fini
della selezione: «I settoriscientifico-disciplinari di ciascuna
area sono infatti in larga parte
comuni». Una soluzione, questa, nata soprattutto «per tutelare - spiega la Giannini - gli
sforzi personali e anche economici dei candidati e delle loro
famiglie a seguito del grave er-
rore materiale commesso dal
Cineca». Qyindi le prove già effettuate sono salve e non dovranno essere ripetute. Il lieto
fine però non è scontato. Anche perché ci saranno comunque sempre degli scontenti. In
particolare tutti quelli che saranno esclusi dalle scuole di
specializzazione e che potranno "appigliarsi" all'anomalia
dei test per fare ricorso: i posti
disponibili (con borsa di studio annessa) sono solo 5500 su
12.168 candidati che si sono presentati alle prove. E già ieri
aspiranti specializzandi, studenti e associazioni di categoria erano sul piede di guerra
con un presidio di fronte al ministero dell'Istruzione. Un appuntamento analogo è stato fissato anche per domani. Le intenzioni degli studenti, almeno
prima che arrivasse la notizia
del "salvataggio" delle prove
da parte del ministro, erano
chiare: no a soluzioni tampone
che darebbero comunque adito a ricorsi e via libera invece
all'erogazione di Ùmte borse di
studio per quanti sono i partecipanti al concorso. Basterà la soluzione in extremis del Miur ad
accontenate tutti?
'
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Marzio Bartoloni
«Le prove per l'accesso alle Scuole di specializzazione
in Medicina del 29 e 31 ottobre
non dovranno essere ripetute.
Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di salvare i
test». L'annuncio del ministro
Stefania Giannini è arrivato a
sorpresa ieri sera dopo una
giornata piena di polemiche e
la minaccia dei 12mila aspiranti medici pronti a class action e
una pioggia di ricorsi dopo che
sabato scorso il ministero
dell'Istruzione aveva annunciato di voler annullare le prove del primo concorso nazionale. A far decidere di azzerare le
prove era stata la scoperta di
una «grave anomalia»: in pratica erano state invertite dal Cineca - il consorzio del Miur
che si occupa dei quiz -le 30 domande di una selezione (quella dell'area medica) con un'altra (quella dei servizi). Un pasticcio che ha convinto il ministero a chiedere di ripetere le
prove il? novembre. Invece ieri la retromarcia: a pesare sono
stati soprattutto i "consigli"
dell'avvocatura dello Stato
che ha studiato il delicato dossier e i timori di trovarsi di fronte a un maxi contenzioso lega-
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Universita'
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Data
Pagina
Foglio
04-11-2014
6
1
Con la sessione di bilancio disco verde solo ai Ol in scadenza
Lavoro e riforme istituzionali
lasciano il passo alla Stabilità
ROMA
È iniziata ufficialmente ieri alla Camera la sessione di bilancio, con l'ingresso della Legge di stabilità 2015. La madre di
tuttii provvedimenti ha pressoché spinto nei cassetti tutte le
altre leggi in cantiere in Parlamento. Almeno a Montecitorio, compresi il Jobs act e le riforme istituzionali con l'addio
al Senato. Uno stop che durerà
per tutto novembre. Gli spazi
di lavoro saranno riservati solo
ai decreti legge, anche se sono
appena due quelli oggi in vigore. E di peso: la riforma della
giustizia civile (su cui oggi la
Camera sarà chiamata a votare
la fiducia) e lo Sblocca cantieriSblocca Italia (al Senato), che
tra l'altro sono a unfùo della decadenza: martedì u.
La stabilità2015 catalizza i lavori parlamentari. Ma non per
questo potrà mettere dietro la
lavagna un dibattito politico acceso anche all'interno del Pd, e
un confronto tra il Governo e i
sindacati che giorno dopo giorno sale di tono. Come dire che,
tra un occhio ai conti e uno
all'arena della politica e dello
scontro sociale, per Matteo
Renzi si conferma la previsione di un autunno di fuoco. Senza scordare che Palazzo Chigi
deve ancora mantenere parecchie, forse troppe, promesse:
gli altri disegni di legge sulla
giustizia desaparecidos (sono
5, varati dal Cdm mamai approdati in Parlamento), la cosiddetta "buona scuola". Per non
dire di tutti i tasselli della legge
delega fiscale ancora da applicare dopo il 730 (dichiarazione
dei redditi) precompilato, benedetto giovedì dal Consiglio
dei ministri. E ancora una leg-
Il governo ha chiesto ieri
la fiducia sul Dl giustizia
civile che sarà votata oggi.
Più che probabile lo stesso
destino per lo sblocca-Italia
ge che prima ancora di nascere
già fa tremare parecchie corporazioni e mille interessi: la legge annuale sulla concorrenza.
Il cammino della Stabilità
non si annuncia del tutto in discesa. E i tempi di esame alla
Camera saranno strettissimi,
lasciando già prefigurare almeno due voti di fiducia (prima a
Montecitorio, poi a Palazzo
Madama) e un passaggio ancora più rapido al Senato, con il
rischio di una terza lettura della Camera. Come dire che tutto, se andrà bene, finirà sotto
Natale. Come sempre. Ieri intanto sono iniziate le audizioni
della commissione Bilancio.
Le altre commissioni devonc
dare il loro parere entro giove·
dì 6. Poi dopo il voto della manovra in commissione Bilancio il testo della manovra approderà in aula a Montecitorio
lunedì 24. E di qui andrà di corsa al Senato.
Sui decreti legge il Par lamento continuerà a lavorare. La Camera vota il decreto sulla giustizia civile, il Senato lo Sblocca-Italia. Il governo ha annunciato ieri la richiesta del voto di
fiducia sul DI giustizia, che sarà votato oggi. Più che probabile lo stesso destino per lo Sblocca-Italia (in commissione sono
stati presentati oltre 900 emendamenti). Restano fermi i "semplici" disegni di legge. Anche il
Jobs act (che tra l'altro è inParlamento da 214 giorni): questa
settimana la commissione Lavoro alla Camera è impegnata
con la Stabilità e solo la successiva si occuperà del testo. La
presentazione degli emendamenti dovrebbe arrivare attorno al 12 novembre.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
04-11-2014
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Foglio
1
Bankitalia: bene la manovra, evitata spirale recessiva La liquidazione
in busta paga sia temporanea. L'Istat avverte: crescitafenna allo 0,5%
«Tfr anticipato, rischio pensioni»
Secondo Banca
d'Italia la legge
di Stabilità
realizza «una
significativa
riduzione»
del cuneo
fiscale sul
lavoro e
finanzia
«riforme
potenzialmente
importanti» nel
campo
dell'istruzione
e del mercato
del lavoro.
Non mancano
alcune
perplessità:
il Tfr in busta
paga ad
esempio
«inciderebbe
negativamente
sulla capacità
della
previdenza
complementare
di integrare
il sistema
pensionistico
pubblico.
Anche
l'aumento di
Iva e accise a
garanzia degli
obiettivi
di bilancio
alimenta
dubbi
ROMA La Banca d'Italia promuo-·
ve la manovra di bilancio del
2015, ma avverte che lo spostamento del Tfr in busta paga dovrà restare una misura temporanea per non compromettere i
trattamenti previdenziali. E
sottolinea che !'impatto della
manovra sulla crescita dell'economia, che l'Istat giudica quasi
nullo, e sul quale lo stesso governo è molto prudente, dipenderà dalle «modalità con cui
verranno effettuati i tagli di
spesa». Bisognerebbe evitare
di colpire gli investimenti anche degli enti locali, benché ci
sia il rischio di un aumento
delle tasse regionali sottolineato ieri anche dalla Corte dei
Conti, tagliare gli sprechi e ridurre i regimi agevolati.
La stessa ricetta che, secondo BankitaIia, dovrà essere
usata per scongiurare gli aumenti dell'lva, sostenuta anche
dal presidente della Bce, Mario
Draghi, in risposta alle interrogazioni degli europarlamentari: «Tagliare la spesa improdut-
tiva può creare margini di bilancio per ridurre il carico fiscale e aumentare gli
investimenti pubblici». Secondo la Banca d'Italia «data l'eccezionale profondità e durata
della recessione, il rallentamento del processo di aggiustamento dei conti pubblici
può contribuire a evitare il rischio di una spirale recessivél».
Secondo il viçedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi
Federico Signorini, ascoltato
ieri dal Parlamento, il quadro
delineato dal governo «è nel
complesso condivisibile», anche se «soggetto a rischi».
Bankitalia apprezza la blindatura del bilancio con le clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento automatico dell'Iva, «che rafforza la credibilità
dell'impegno italiano nel risanamento», ma quell'aumento
porterebbe l'Iva a livelli «molto
elevati». Per evitarlo, «è opportuno definire quanto prima
provvedimenti riguardanti la
razionalizzazione della spesa e
dei regimi agevolativi».
La manovra opera «una significativa riduzione» del cuneo fiscale e finanzia riforme,
come quella del lavoro, «potenzialmente importanti» dice
la Banca centrale, senza nascondere alcune perplessità.
Lo smobilizzo del Tfr in busta
paga «inciderebbe negativamente sulla capacità della previdenza complementare di integrare il sistema pensionistico
pubblico». Ed è «cruciale» che
la misura resti solo temporanea, dice Bankitalia, che come
l'Istat, ritiene che la crescita beneficerebbe tutto sommato in
«modo marginale» della politica espansiva. L'lstat ieri ha aggiornato le previsioni: la crescita del Pil nel 2015 sarà dello
0,5%, contro lo 0,6% stimato dal
governo. 1 conti pubblici, intanto, si mantengono in linea:
nei primi 10 mesi il fabbisogno
è stato di 77 miliardi, 11 in meno rispetto all'anno scorso.
M.Sen.
(ç)
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LA STAMPA
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I
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04-11-2014
7
1
"La liquidazione in busta paga
è una mossa da ultima spiaggia"
Giuliano Cazzola: quel denaro non va usato per spingere i consumi
risollevare i consumi».
Bankitalia parla di «pensioni a
rischio)), soprattutto per i gio- - - - - - - - - - - - - - 1I
vani e per i redditi più bassi. E
,
per questo chiede che la norma sia temporanea.
«Giusto, tutto vero. Ma la cosa
più folle per me è il raddoppio
delle tasse sui fondi pensione.
Salire dall'1l,5% al 20% significa ridurre in maniera consiPAOLO BARONI derevole il montante delle
ROMA pensioni future».
Intervista
l Tfr in busta paga? È uno
spreco, una mossa da ultima spiaggia». Giuliano
Cazzola, esperto di previdenza ed ex sindacalista non ha
dubbi: «E' proprio una mossa
sbagliata». «E' come usare
banconote da 100 euro al posto della carta igienica», ha
dichiarato nei giorni scorsi.
«E' come usare energia pulita per fare andare un trattore», ripete oggi condividendo
l'allarme . lanciato da Bankitalia. «Ii Tfr è una risorsa
molto importante, molto diffusa - aggiunge - ma andrebbe utilizzata per bisogni più
strutturali, che riguardano la
vita delle persone, come del
resto prevedono le attuali regole sugli anticipi. Non per
I
Sul lungo periodo
Questa misura
e l'aumento fiscale
sui fondi ridurranno
gli assegnifuturi
Poi c'è un effetto combinato
delle due misure
«Sicuramente. Con l'anticipo si
creano buchi della contribuzione e poi con l'aumento delle tasse si riduce il montante. Folle».
Il governo non la pensa così:
l'idea è quella di mettere più
risorse in tasca di chi lavora in
un momento difficile per
l'economia ed in un fase in cui
gli aumenti contrattuali sono
quelli che sono ...
«Questa è certamente un'obiezione forte. E se la misura è solo temporanea può rappresentare un'opportunità in più data
ai lavoratori. Però la scelta una
volta fatta vale per tre anni,
non ci può ritirare prima, e
questa non mi sembra una cosa
molto liberale...».
Non è la prima volta che si parIa di Tfr in busta paga. Già nel
2011 se ne era parlato poi non
si fece nulla. Questa volta il govemo fa sul serio.
«Se è per questo sta pure nel
programma di Passera, una volta lo stesso tema era stato lanciato dal Tg5».
Una «attenzione)) ricorrente...
«Perchè il Tfr rappresenta una
risorsa importante, è salario
differito, ricordiamolo, e viene
facile dire "usiamola non lasciamola alle imprese". Ma è anche
diventata la risorsa principale
delle previdenza complementare, per questo dirottarla altrove
crea problemi. Cosi come problemi ci possono essere per il
fondo di tesoreria dell'Inps dove oggi finisce parte di questi
contributi. Oggi
siamo arrivati a 6
miliardi l'anno,
che fine faranno
questi soldi?».
Nella legge di
stabilità la perdita di entrata sul fronte Inps
viene compensata dal maggior gettito Irpef legato al venir meno dell'aliquota agevolata di cui godevano i fondi accantonati ...
«Prima questi soldi venivano
usati per le infrastrutture, ma
ora è un'entrata ordinaria molto significativa. Ricordo che
nella scorsa legislatura, quando ero deputato del Pdl, assieme al presidente della Commissione lavoro provammo a
presentare un ordine del giorno per lasciare alle imprese
questi fondi per un paio d'anni:
piombò in aula l'allora ministro
Tremonti, ci trattò malissimo,
e ce lo fece ritirare».
Torniamo a oggi. Altri problemi?
«Credo restino dei problemi anche sul fronte delle imprese,
perchè il meccanismo dei finanziamenti da parte delle banche
non mi sembra semplice e perchè per una parte di loro, quelle
sotto i 50 dipendenti, è previsto
un aumento del
costo del lavoro
visto che devono
contribuire con
lo 0,20 al fondo di
garanzia. Alla fine non so che
convenienza ci sia a mettere in
piedi un meccanismo del genere. Già oggi il 70% del Tfr accantonato può essere usato per
sposarsi o comprar casa mentre per il restante 30% non serve una motivazione specifica:
bastava ridurre il termine di 8
anni e tutto era più facile».
COSTI INCERTI
<<Anche sul fronte
delle imprese
restano criticità»
Giuliano Cazzola
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&uililalia: "Bene
la legge di stabilità"
Ma frena sul TI..
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Foglio
1
Palazzo Chigi: fra tre anni
si torna al regime attuale
Il RElROSCENA
ROMA Nessuno, a palazzo Chigi,
ha storto il naso. Per il governo
l'audizione del vicedirettore generale di Bankitalia, Federico
Signorini, sulla legge di stabilità «è buona e positiva». E non
irrita il governo neppure la
bacchettata sul Trattamento di
fine rapporto (Tfr) in busta paga, !'invito di palazzo Koch a
rendere la misura temporanea, in modo da evitare che
l'adesione dei lavoratori a basso reddito produca «pensioni
non adeguate». E questo perché il provvedimento, frutto di
un'intesa con l'Abi, è considerato «temporaneo e provvisorio» anche da Mat~eo Renzi e
dal ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan.
«Dopo i tre anni previsti dalla legge di stabilità», spiega Filippo Taddei, responsabile economico del Pd e consigliere del
premier, «!'idea è quella di tornare al sistema attuale». A palazzo Chigi, infatti, dicono di
essere «consapevoli che se fosse resa permanente la destinazione del Tfr in busta paga, per
forza di cose andrebbe ripen$ato !'intero comparto della previdenza integrativa, il famosa
secondo pilastro, che verrebbe
privato di una componente essenziale». «Ma al momento»,
confermano fonti vicine al premier, «non c'è alcuna volontà
di andare oltre ai tre anni previsti dalla legge di stabilità. Questa misura è stata adottata per
fronteggiare la recessione, dare una spinta ai consumi e dunque cercare di favorire la ripresa economica. Superata la crisi, non ci sarà più bisogno di
destinare il Tfr in busta paga».
TADDEI: PALAZZO KOCH
HA COLTO lO SPIRITO
DEl PROWEDlMENTO:
UNA MISURA
STRAORDINARIA PER
FRONTEGGIARE lA CRISI
«E. Bankitalia», aggiunge Taddei, «ha colto con la sua analisi
lo spirito dell'iniziativa del governo: una misura straordinaria per fronteggiare una situazione eccezionale».
Non c'è un ministro economico o un consigliere che accrediti la tesi di una retromarcia. Di un passo indietro viste
le perplessità che ha suscitato
il provvedimento sul Tfr e le
difficoltà nell'attuarlo. Per tutti la misura che Banldtalia chiede sia provvisoria, «è già provvisoria». «Tanto più», spiega
un altro consigliere del premier «che solo grazie all'intesa
con l'Abi è stato possibile reperire le risorse per evitare che il
provvedimento gravasse sulle
aziende».
Nessun commento invece su
un'altra osservazione di Signorini, quella sul taglio dell'Irap
che ridurrebbe «l'autonomia finanziaria delle Regioni». Su
questo fronte Renzi non intende fare sconti.
Alberto Gentili
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Bankitalia sul Tfr:
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5
1
Jobs Act, la sinistra media: con un segnale lo votiamo
che l'odg non comporta modifi- me a Lorenzo Guerini vice del Pd
che al testo, che così potrebbe e al capogruppo Roberto Speranmarciare tranquillo ed essere vo- za sta cercando di mettere a punROMA Un ordine del giorno sul tato così come è stato approvato to un qualcosa di appetibile e diJobs act. Un testo che contenga i dal Senato, dove quindi non fa- geribile da tutte le parti in causa.
punti ai quali sinistre e dissidenti rebbe ritorno riuscendo a essere L'odg conterrebbe quei licenziavari del Pd tengono parecchio, ta- approvato nei tempi graditi a Pole da convincerli a votare a favore letti e alla maggioranza renziadel provvedimento renziano. «Fi- na.
E' il momento del genio pontieducia o meno, al momento nulla
è deciso», annuncia il ministro ri. Tra i più trattativisti in prima
Giuliano Poi etti, che poi spiega il fila c'è Cesare Damiano, presivero obiettivo di palazzo Chigi: dente della commissione Lavoro
«La cosa essenziale è che siano che ha "!'incartamento", e assiemantenuti i tempi rapidi di approvazione». Rapidi quanto? «Il
primo di gennaio del 2015 le regole sul lavoro devono essere radicalmente cambiate», le parole di
Matteo Renzi.
Il
L'OBIETTIVO
LE POSIZIONI
«Si sta trattando in una direzione
per noi positiva, l'intesa è possibile», pronostica Davide Zoggia,
bersaniano. Se però alla fine 1'0dg non venisse ritenuto sufficiente ed entrasse in pista il genio
guastatori, tornerebbe in pista il
ricorso alla fiducia. Chi resta su
posizioni intransigenti è Pippo
Civati, che scrive sul suo blog:
«Se un segretario che fa anche il
premier fa sapere di non voler
cambiare il testo della delega sul
lavoro senza seguire, quindi,
nemmeno il documento votato
dalla direzione, non sono io ad
avere problemi con il Pd, ma il
suo stesso segretario».
N.H.M.
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Perché un ordine del giorno e
non una modifica al testo sul
Jobs act? Per il semplice motivo
ISTRO POLETTI
TE:
L'IMPORTANTE
ECONFERMARE
I TEMPI RAPIDI
PER l'APPROVAZIONE
menti disciplinari votati all'ultima direzione del Pd per i quali
l'art.l8 sussisterebbe comunque.
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1 /2
DUBBI DI BANKIlAUA
Tfr in busta paga
Il governo pensa
alla retromarcia
Antonio Signorini
I punti deboli della Finanziaria
Amara verità sul Tfr in busta
Eil governo adesso frena
Antonio Signorini
Roma Una manovra che non fa
crescita (vedi i dati Istat di ieri),
semmaifacresceredeficite, come se non bastasse, peserà sulle tasche dei cittadini: pensionati e residenti in comuni dove gli
entilocali aumenteranno le addizionali. Man mano che gli osservatori hanno il tempo difare
iloro calcoli, emergono le debolezze della legge di Stabilità.
L'anticipo di parte del Tfr si rivela un impoverimento di pensionati già destinati a rendite bassissime (pro blema segnalato ieri da Bankitalia). Poi, l'idea che
l'aumento delle aliquote sul risparmio previdenziale non pesino sui contribuenti, è definitivamente tramontata, tanto che
il governo sta pensando di fare
marcia indietro, perlomeno sull'aumento dell' aliquota sulle
casse dei professionisti, che
con la Finanziaria di Matteo
Allarme Bankitalia sulla liquidazione in anticipo: «Pensioni
impoverite», La Corte dei conti: tasse locali in aumento
Renzi passa da120% a126%. «Sul
tema ci aspettiamo degli emendamenti,sullabasediquestivaluteremo meglio», ha ammesso il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta.
Per il momento non sono invece previsti cambiamenti sull'altro aumento, quello che riguarda i rendimenti annui sui
fondi pensione la cui aliquota
sale dall' Il % al 20%. Anche se
le controindicazioni sono talmente tante, che è difficile immaginare che il testo resti così.
Ieri, ad esempio, il Sole240re
ha pesato gli effetti dalla stangatasullepensionicontenutanella legge. Di certo ne risentiranno le prestazioni finali, cioè
quanto i lavoratori incasseranno dal fondo, nel caso abbiano
deciso di conferire illoro Tfr alla previdenza integrativa. A seconda dei periodi di iscrizione
(cioè da quanto il dipendente
ha versato le quote al fondo) e
dal rendimento reale del fon-
do, con l'aumento dell' aliquota, il futuro pensionato potrà
perdere fino all' Il % dell' assegno integrativo.
Di fatto un disincentivo che
colpisce soprattutto chi è costretto ari correre al secondo pi1astro previdenzialeperrimpinguare una rendita bassa. Quindi i giovani che hanno pensioni
calcolate con il sistema retributivo. Una scelta in controtendenza rispetto al resto dell'Europa. L'Italia - come ha denunciatorecentementeil vicepresidente dell'Europarlamento Antonio Taj ani - è l'unico paese insieme a Svezia e Danimarca a
tassare i rendimenti dei fondi
pensione. Solo che i due paesi
scandinavi, che di certo non sonorestiiatassare,hannoaliquote intorno alI5%.
Per quanto riguarda l' anticipo del Tfr ieri è arrivato uno
stop pesantissimo dalla Banca
d'Italia. «È cruciale che venga
mantenuta la temporaneità del
provvedimento» sul Tfr in bustapagaprevistodalddlStabilità, ha spiegato LuigiF ederico Signorini, durante l'audizione alle commissioni Bilancio della
Camera e del Senato. «Lo smobilizzo del Tfr maturando - ha
osservato - inciderebbe negativamente sulla capacità della
previdenza complementare di
integrare il sistema» che «in prospettiva presenta bassi tassi di
sostituzione, soprattutto per i
giovani».
La prima giornata di audizioni sulla legge di Stabilità (particolarmente negativa per il governo), fa registrare anche
un' allarme stangata fiscale proveniente dalla Corte dei conti. I
giudici contabili hanno confermato i timori di chi teme un aumento della «imposizione decentrata», cioè addizionali Irpef e Irap da parte di Regioni ed
entilocali, per compensare i tagli. Tutto, trannecheunamanovra espansiva.
068391
Niente crescita e troppe tasse. Arriva una doppia bocciatura alla manovra che fa indietreggiare ilgoverno. L' anticipo della liquidazione in
busta paga - ha duramente
denunciato la Banca d'Italia
-rischiadiimpoverirelepensioni già destinate a rendite
bassissime.Eunaltronietarriva anche dalla Corte dei
conti che lancia l'allarme
sull' aumento delle addizionali Irpef e Irap da parte di
Regioni ed enti locali.
a pagina 6
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Baretta sulla crescita
delle aliquote: ci
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Foglio
04-11-2014
6
2/2
Il Tfr netto maturato in un fondo pensione italiano
dopo 15, 25 o 35 anni di permanenza del lavoratore, secondo
diversi regimi di tassazione dei rendimenti: quella attuale
all'ii°!o e quella del20o~ prevista dal ddl di Stabilità per il 2015.
La simulazione è effettuata su una retribuzione
annua lorda di 50mila euro
V
RENDIMENTO LORDO REALEANNUO
Periodo di
iscrizione
al fondo
Tfrcon
tassazione
Tfrcon
tassazione
Tfr con
tassazione
a11'110/0 al 20 010
all'11Dio al20 0jo
aIl'11"/0 al 20 0/0
51.536 50.122
60.348 58.449
10.106 61.384
-814 €
-1.899 €
-3.322 €
DI
&mi
IWI
Tfrcon
tassazione
aIl'11'10 al 20°10
Tfrcon
tassazione
a11'11'1, al 20 01,
Tfr con
tassazione
all'llolo al 20'10
98.160 95.622
121.631 120.910 166.968 153.805
-2.538 €
-6.661 €
-13.163 €
Tfrcon
tassazione
aIl'11'10 al 20"1,
Tfrcon
tassazione
aIl'11'[, al 20'10
Tfr con
tassazione
aIl'11'10 al 20'10
-16.581€
- 31.225 €
156.353 150.165
-5.588 €
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III,I!I!I~II
il Giornale
". ,"'~
".
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_,11LrnTO
ITALT.\ llLOCCAT.\ La crisi economica
068391
Note: Si ipotizza il versamento dell'accantonamento di Tfr al fondo a partire
dal 1" gennaio 2015 e il mantenimento nel tempo in valore reale
della retribuzione annua lorda perce[lita. Le prestazioni sono espresse
in euro 2014
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fonte: Il Sole 24 Ore
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LITIE~~.;../\-1~)'
ILI L
Quotidiano
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Pagina
l
_11r""1--'
Foglio
04-11-2014
5
1
Sicurezza Movimenti in fermento per il «social strike», Venerdì in piazza contro la «garanzia giovani»
Il popolo dei blaek bloe si mobilita per il14 novembre
• Cortei, manifestazioni e scioperi. Il mondo
antagonista preparaI' autunno caldo delle contestazioni al governo Renzi. Un mese di fuoco,
dunque, dove la compagine più dura dello scontro sociale si prepara alla
data simbolo, la giornata
più importante della lotta: il 14 novembre, durante il "social
strike", lo sciopero sociale europeo che
interesserà 60 città. Studenti, lavoratori,
sindacalismo di base e conflittuale emovimenti antagonisti in genere, si sono dati
appuntamento per quella che sui siti
d'area, si specifica, <<fion sarà una dataisolata in un contesto di sostanziale pacificazione sociale». Opposizione dura al Jobs
act, quindi, ma anche alla riforma della
scuola, per una giornata che ha come base lo sciopero metalmeccanico di 24 ore
dellaFiom. Prima, però, ci sono altre date,
come quella del 7 novembre in cui è prevista una mobilitazione «contro la Garanzia
giovani - spiegano gli antagonisti - un progetto europeo che nei fatti sta veicolando
idee malsane e devastanti come quella
dellavoro gratuito attraverso stage, tiro ci ni e quant' altro». Le fucine antagoniste sono in fermento, e Roma è uno dei punti di
incontro delle varie realtà che si organizzano per le mobilitazioni. Per il5 novembre' infatti, è prevista un'assemblea pubblica nella facoltà di Fisica dell'università
La Sapienza, dove gli studenti si prepareranno per la grande manifestazione del 14 novembre. Già domenica,
però, nella Capitale si sono svolti altri incontri
preparatori alla sciopero sociale, che ha visto
protagoniste le realtà
più dure dell'antagonismo sociale. «N elle Officine Zero, la co ali zio ne di reti sociali, movimenti, sindacati
di base - si legge nei report dei siti - che
poco più di un mese fa hanno realizzato
un primo" Strike meeting", hanno provato a fare il punto sulla convocazione e le
modalità dello sciopero del prossimo 14
novembre». Presenti delegazioni di Milano, dove il 14 ci sarà la manifestazione
Piom, Napoli, Bologna, Padova, Firenze,
Bari e Pisa. Il5 novembre, poi, saràla volta
delle manifestazioni aMilano, Roma e Pa1ermo dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Dopo tre giorni, 1'8 di novembre, è prevista
un'altra agitazione contro il governo, indetto dalle tre sigle confederali Uil, Cgil e
Cis!, che si terrà ancora nella Capitale.
Questa volta sono invitati a partecipare
tutti i lavoratori appartenenti al comparto della sicurezza, dei
servizi pubblici e della
conoscenza. Il 21 novembre, infine, la Fiom
saràaNapoli, dove si terrà un'altra mobilitazione dei metalmeccanici
con sciopero generale e
manifestazioni. Ieri,intanto, il tribunale di Frosinone ha condannato i lavoratori ex Videocolor che per protesta ne12009 avevano invaso l'Al. Trenta
o quaranta giorni di carcere, oltre il pagamento delle spese legali, è stata la condanna per gli imputati che, durante la crisi
della fabbrica per cui lavoravano, avevano deciso di bloccare il tratto Anagni -Frosinone dell'Autostrada del Sole.
Francesca Musacchio
Frosinone
Operai Videocon condannati
per l'occupazione dell'A1
21
Novembre
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Il popolo dal bl;lI::kblot: SI mobllila per Il 14nOQlllbrl:l
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I lavoratori
della Fiom
saranno
invece
a Napoli
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L'lstat svela l'inganno di Renzi
La legge di Stabilità avrà effetto zero sulla crescita del Paese
C'è il timore dell'aumento automatico dell'Iva. TI Pil nel 2014 giù dello 0,3%
Laura Della Pasqua
[email protected]
• La legge di Stabilità non ha
ancora superato 1'esame del
Parlamento è già è stato dimostrato che non servirà a produrre quel rilancio dell' economia
annunciato da Renzi. Istat e
Corte dei Conti, in audizione
alla Camera, hanno certificato
il flop della manovra. Secondo
i tecnici dell'istituto di statistica,laStabilitàavrà«effettonullo nel biennio 2015-2016» perchè «l'impatto positivo del bonus degli 80 euro sulla crescita
dei consumi» viene azzerato
dall'«effetto negativo dovuto
alla clausola di salvaguardia
sull'aumento
automatico
dell'Iva nel 2016», nel caso in
cui scattasse. Secondo le stime dell'Istat il2014 si conclu-
derà con un calo del PIl dello
0,3% mentre per avereunaleggera inversione di tendenza
(+0,5%) bisognerà aspettare il
prossimo anno. Il governo nel
Def ha previsto una crescita dello 0,6%.
Un rialzo più
marcato, ma
non superiore comunque
all'l %, si avrà
solo nel 2016. Sitrattacomunque di previsioni e si è già visto
come in passato siano state riviste al ribasso in modo sistematico. Rispetto alle sue precedenti previsioni l'Istat è stata
costretta ad aggiornare in senso peggiorativo le previsioni
delPildiquest'annodiO,9punti.
Sembra che stia miglioran-
Lavoro
Il tasso di disoccupazione
salirà quest'anno al 12,5%
do 1'andamento dei consumi.
Anche se si tratta di uno scostamento minimo (+0,3%) èlaprima volta dopo tre anni che la
spesa delle famiglie torna a crescere. L'inversione di rotta, però, dipende dalla riduzione
della propensione al risparmio. La manovra non è in graao nemme.
no di rimettere in moto gli
investimenti
e rilanciare
1'occupazione.
Nonostante il lieve
calo del costo
del denaro e il miglioramento
delle condizioni di accesso al
credito, gli investimenti anche quest' anno continueranno a scendere(-2,3%). Il tasso
di disoccupazione salirà
quest'anno al 12,5% e questo
livello, con insignificanti limature, dovrebbe essere confermato ne12015 (12,4%) per poi
scendere ma sempre a livello
di scarti di decimali, nel 2016
(12,1%).
La legge di Stabilità tornerà
a breve all' esame della Commissione europea. L'Eurogruppo di giovedì prossimo a
Bruxelles si confronterà sulle
Leggi di Stabilità, ancheallaluce delle previsioni economiched'autunnochelaCommissione U e presenterà oggi. I ministri delle Finanze dei Paesi
dell'eurozona parleranno in
particolare delle bozze di bilancio dei Paesi a cui la Commissione ha chiesto dei chiarimenti. In particolare il temariguardale eventuali misure aggiuntive che i Paesi che hanno
superato il primo esame della
Commissione dovranno prendere.
Premier sbugiardato Matteo Renzi aveva promesso che questa legge di Stabilità avrebbe portato il rilancio dell' economia del Paese e
soprattutto avrebbe diminuito le imposte
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Gli esami
Giovedì l'Eurogruppo dirà
se occorrono misure aggiuntive
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BRACCIO DI FERRO TRA PALAZZO CHIGi ESINDACATI DI SiNISTRA
Renzi tra due fuochi
•
•
contestato In pIazza
e da Ba ·talia sul Tfr
Il premier accusa: «C'è un disegno per spaccare il Paese»
complotto contro il governo, come
sospetta Matteo Renzi, non sono
coinvolti solo la Cgil e la sinistra Pd.
Proprio nel giorno in cui il presidente del Consiglio torna a prendersela con chi «vuole spaccare il
mondo del lavoro» e «speculare sui
precari», dalla Banca d'Italia, dall'Istat e dalla Corte dei Conti arrivano una raffica di richiami al governo sulla legge di stabilità pensata per essere «espansiva», ovvero
per dare un po' di ossigeno all'economia. Bankitalia, in particolare,
avverte che si corre un rischio chiedendo in anticipo il Tfr in busta paga e cioè che si incida negativamente sulla capacità della previdenza
complementare di integrare il sistema pensionistico pubblico. In
particolare per i lavoratori a basso
reddito il rischio è dunque che in
futuro le pensioni non siano «adeguate».
Il premier sferra il suo attacco da
Brescia, ospite dell'assemblea della
Confindustria locale. Fuori lo avevano accolto le proteste, gruppi antagonisti, ma anche ~iolll.e de~la
Cgil. «C'è un disegno per spaccare in due l'Italia - è l'affondo e dividerla tra
padroni e lavoratori. Il lavoro
non sia terreno
di scontro politico. Non si può
sfruttare il dolore dei cassinRitaglio
Lavoro e previdenza
tegrati, dei disoccupati, dei precari». Renzi insistite sulla sua linea:
«Si è aperta un'opportunità pazzesca, non coglierla sarebbe un errore
gravissimo. Se facciamo ciò che siamo in grado, l'Italia dei prossimi
anni sarà locomotiva in Europa.
Ma bisogna aver coraggio di dire
che è finito il tempo dei si farà: ora o
mai più. Ecco il senso dell'urgenza
che muove me e il mio governo».
Il premier risponde anche a Eugenio Scalfari, che nel suo editoriale di domenica su Repubblica lo
aveva accusato di voler fare «l'uomo solo al comando». Dice il premier: «Pochi mesi fa eravamo una
banda di ragazzini senza esperienza, senza futuro ... In tre mesi abbiamo smesso di essere ragazzini, siamodiventatiespressionedeipoteri
forti. Siamo diventati uomini soli al
comando. Ma non c'è un uomo solo
al comando, c'è un popolo che chiede di cambiare per sempre».
Parole che piacciono al leader di
Confindustria Giorgio Squinzi, ma
certo non al sindacato. «Renzi - dice Squinzi, presente a Brescia insieme al premier - sta dimostrando
leadership e autorevolezza. Cidàfiducia ma adesso serve uno sforzo in
più». Quindi il leader degli industriali si rivolge direttamente al suo
interlocutore: «Lei si è assunto il
pesante fardello di far uscire l'Italia
dalle secche di regole e culture sorpassate che sappiamo ci condurrebbero a un lento ma inarrestabile
declino. Di questo arduo impegno
non possiamo che esserle grati. Se
ne sentiva la necessità».
Ovviamente fuori dalla sala con-
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del
vegni non la pensano allo stesso
modo: a protestare c'erano addirittura due diversi cortei, quello dei
centri sociali, Cobas e antagonisti
vari e quello di Fiom e Cgil.
Dinuovotensioni,comelascorsa
settimana a Roma. Ma la colpa, secondo la Cgil, è proprio di Renzi:
«C'è molto nervosismo nelle parole del presidente del Consiglio, che
ancora una volta evoca fantasmi e
complotti, lancia invettive e ammonimenti ma evita accuratamente di dire come si creal,avoro e come
si rilancia il Paese». E la linea del
governo che «divide il Paese», non
il sindacato.
Il problema è che non solo il sindacato alza la voce. Da Bankitalia
arriva una mezza bocciatura dell'idea di anticipare il Tfr in busta
paga ai lavoratori: deve essere una
misura «temporanea», avverte il
vice-direttore generale Signorini,
altrimenti sarebbero «a rischio le
pensioni dei lavoratori con redditi
più bassi». Inoltre, sempre secondo Bankitalia, è anche opportuno
che la legge di stabilità definisca subito i tagli alla spesa necessari a evitare che scattino le "clausole di salvaguardia", misure automatiche
che sono positive perché danno
«credibilità» all'impegno italiano
di tenere i conti in ordine, ma che,
se utilizzate, aumenterebbero ancora le aliquote Iva, innescando
probabilmente ulteriore evasione
fiscale.
Infine, ci sono Istat e Corte dei
conti: l'impatto della manovra, secondo l'Istat, non darà un impulso
significativo all'economia, e dello
destinatario,
non
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ROMA. Se davvero c'è una specie di
Codice abbonamento:
ALESSANDRO DI MATTEO
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Quotidiano
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2
Foglio
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stesso avviso è Bankitalia (<<L'impatto dipenderà da come verranno
effettuati i tagli»). Inoltre, la Corte
dei conti sembra scettica sulle entrate previste dal governo dalla lotta all'evasione fiscale. Un quadro
complicato per il premier che, a
quanto pare, non dovrà vedersela
solo con la Cgil e con la sinistra Pd.
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PENSIONI
A RISCHIO
L'anticipo
in busta
indebolisce
gli,assegni
pmpoverl
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Il premier Renzi all'inaugurazione del nuovo stabilimento Italcementi di Rezzato
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