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geocentro
fondazione Geometri Italiani
ANNO VI / ottobre - dicEMBRE 2014
GEOCENTR
online
Rivista dei Geometri e dei Geometri Laureati
2
IN QUESTO NUMERO/
Accesso alla professione
Percorso di studi
Previdenza complementare
FUTURa
Opportunità
fondo rotativo
Fondi europei
bando di concorso
Expo 2015
droni
/2014
geocentro
ONLINE
E
sommario
5 EDITORIALE
Protagonisti del rinnovamento
F
GEOCENTR
online
rivista dei Geometri e Geometri Laureati
11 INTERVENTI
7 INTERVENTI
Professione
geometra
Previdenza
complementare
F. Amadasi
M. Savoncelli
opportunità
15 I Geometri
focus
iniziative
19 Un Bando
di Concorso
per EXPO 2015
2
fondi
europei
23 Liberi
di far crescere
la propria attività
27 Il drone
dietro l’angolo
associazioni
31 GEO.VAL.
ESPERTI
sbarca anche
in Sicilia
al servizio
dei Comuni
34 DENTRO
IL COLLEGIO
Collegio Pordenone
36 PROGETTI
Residenza Principe
38 NORME & LEGGI
Le società tra
professionisti (STP)
Dicembre
/2014
GEOCENTRO ONLINE
Rivista dei Geometri e dei Geometri Laureati
Editore: Fondazione Geometri Italiani
Direttore Editoriale: Maurizio Savoncelli
Direttore Responsabile: Antonella Tempera
Comitato Di Redazione: Cristiano Cremoli, Marco Nardini, Cesare Galbiati, Diego Buono
Grafica e impaginazione: Arianna Berti, Agicom Srl
Illustrazioni: freepick.com, Shutterstock
Concessionaria di Pubblicità: Agicom Srl
Registrazione al Tribunale di Roma N. 196 del 23/07/2014
La rivista è pubblicata sfogliabile online sui siti ‘geometrinrete’ e può essere scaricata integralmente
in formato PDF.
È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, fotografie e disegni senza la preventiva autorizzazione.
editoriale
Antonella Tempera
Direttore Responsabile
Protagonisti
del rinnovamento
[email protected]
Quando una scelta di rinnovamento — con le sfide e le incognite che
comporta — viene ripagata alla prova dei fatti dall’accoglienza del pubblico per cui è stata pensata, credo che la soddisfazione per il risultato
raggiunto sia legittima come anche la gratitudine per coloro che hanno
apprezzato il progetto, attraverso i loro feedback positivi, e per chi ha
contribuito a realizzarlo.
Detto ciò, mi sembra però doveroso voltare in fretta questa pagina e concentrarsi sulle prossime da scrivere: l’ambizioso obiettivo che si propone
Geocentro — cioè offrire ai geometri uno strumento di qualità per le loro
esigenze di informazione e aggiornamento — impone un atteggiamento
di costante confronto rispetto a situazioni che sono sempre in divenire
e una continua ricerca di soluzioni a problemi posti tanto dalla realtà dei
fatti che dalla loro comunicazione.
In altre parole: la nave è stata felicemente varata, ma il viaggio che intende affrontare è molto lungo, e a quello bisogna pensare!
In questo numero, considerata l’attuale situazione di difficoltà economica,
ci è sembrato inevitabile dare spazio al tema delle opportunità della professione: di questo si occupano i contributi dedicati alla collaborazione fra
Geometri e Comuni, all’accesso ai finanziamenti europei e all’impiego dei
droni. Non meno delicate e di attualità sono poi la questione della scuola,
come motore propulsore per far ripartire la professione e preparare i geometri di domani, e quella della previdenza complementare: le considerazioni dei Presidenti del Consiglio e della Cassa, nei loro interventi, aiutano
a metterne meglio a fuoco vantaggi e opportunità.
Da ultimo mi sia concesso rinnovare — insieme ai ringraziamenti per l’accoglienza riservata al nuovo Geocentro — anche
l’appello agli iscritti a cogliere al meglio le opportunità del nuovo formato: in particolare a sfruttare le risorse di interazione
offerte dal digitale per diventare, oltre che semplici lettori, protagonisti del rinnovamento.
geocentronline
interventi
Maurizio Savoncelli
Presidente del Consiglio Nazionale Geometri
e Geometri Laureati (CNGeGL)
Professione
geometra
UN PERCORSO DI STUDI SPECIFICO,
ABILITANTE E DI LIVELLO UNIVERSITARIO
Ancor prima di essere una priorità del Consiglio Nazionale, l’evoluzione del titolo di studio per l’accesso alla professione di geometra è un
impegno responsabilmente assunto
con i Collegi, con i Presidenti e con
gli iscritti, quelli di oggi e quelli di
domani: in un contesto di profonda
trasformazione del sistema produttivo, le opportunità di lavoro possono
diventare stabili e durature solo per
quanti dispongono di un consolidato
bagaglio culturale e di competenze
tecniche e specifiche di eccellenza.
geocentronline
interventi
Al primo punto del programma elettorale “Innovazione e operatività” presentato a Rimini in
occasione dell’ultimo Congresso
nazionale del CNGeGL, si legge:
“Nell’ambito della generale riforma sull’accesso alle professioni
e al fine di garantire ai cittadini
prestazioni professionali di eccellenza, riteniamo indispensabile
elevare il titolo di studio per l’accesso alla professione e consolidare la qualifica D, riconosciuta
dalla direttiva europea sul “Riconoscimento delle qualifiche professionali” (2005/36/CE)”.
O
ggi, chi ha sottoscritto quell’impegno ha motivo di essere soddisfatto:
con la presentazione del progetto al Ministro dell’Istruzione Stefania
Giannini, l’obiettivo di attivare già dal prossimo anno il primo corso post secondario professionalizzante di valenza universitaria appare più che mai concreto e raggiungibile.
TG1 Economia:
Riforma accesso
alla professione.
Interviste al Ministro
dell’Istruzione
Stefania Giannini e a
Maurizio Savoncelli,
Presidente CNGeGL
Intervista
Italia Oggi:
‘Geometri sempre
più qualificati’
Convegno
27 novembre 2014
L’incontro istituzionale dello scorso 5 novembre presso la
sede del MIUR ha fornito l’occasione per descriverne in dettaglio
i principali punti di forza: la possibilità di immettere direttamente nel
mercato del lavoro ragazzi giovani
(22 anni) già altamente qualificati; il
raccordo con le indicazioni in materia di professioni fornite dall’Europa (che nel prossimo futuro tenderanno a configurarsi sempre più
come un vincolo); la valorizzazione
della territorialità, giacché il progetto prevede che il corso post diploma si svolga all’interno dell’Istituto tecnico di provenienza, dove
sono già presenti aule, laboratori,
docenti, personale ATA.
da quello proposto dalla Categoria: una misura severa ma necessaria per tutelare la specificità di un
indirizzo che – e siamo al successivo punto di forza – abilita direttamente alla professione di geometra. Infine, la capacità di colmare
le attuali lacune della preparazione tecnico-scientifica propria della
professione causate dal riordino
dei cicli della scuola secondaria di
secondo grado (entrata in vigore
nel 2010) e della scarsa focalizzazione sulle competenze professionali di lauree triennali e ITS. Questo nuovo percorso, al contrario,
sarà autenticamente d’indirizzo:
potrà essere scelto da chi sin dal
principio ha le idee chiare su cosa
vorrà fare in futuro.
Mi permetto di sottolinearne
altri tre: il curriculum bloccato, che
Definiti gli elementi di consignifica che ciascuna università testo, entriamo nel dettaglio del
interessata al progetto non potrà progetto. Il Corso è strutturato in
presentare piani di studio differenti prosecuzione verticale con l’istrugeocentronline
I
n considerazione di tutti questi
elementi, è plausibile immaginare
che la “messa a regime” del nuovo
sistema (un solo binario di accesso)
possa avvenire in un arco temporale
di 10-15 anni.
Infine, per chi della “vecchia
guardia” avesse il desiderio di tornare tra i banchi, è allo studio un
sistema di valutazione dei crediti
utili al conseguimento del titolo del
nuovo ordinamento legati all’esperienza professionale.
“SCELGO IL CAT, E POI?”
Facciamo il punto.
?
Professione geometra
zione secondaria di secondo grado CAT e prevede la collaborazione con università tradizionali e
telematiche (già numerose le manifestazioni d’interesse); l’attivazione è subordinata ad una serie di
passaggi presso le sedi ministeriali sui quali siamo già operativi. La
previsione di tempi relativamente
brevi ci consente di auspicare che
i prossimi (nonché primi) diplomati CAT possano scegliere questo
percorso sin dal prossimo anno.
Contestualmente, per dare continuità alla Categoria, va avanti il
binario tradizionale: il geometra
diplomato al “vecchio” ITG affronterà il percorso per accedere
all’esame di abilitazione alla libera
professione, aperto anche ai cosiddetti “professionisti di ritorno”
generati dalla crisi economica e
ai dipendenti pubblici ai fini dell’avanzamento di carriera.
Con l’entrata in vigore della riforma di riordino dei
cicli della scuola secondaria di secondo grado, nel
2010 l’Istituto Tecnico per Geometri è stato sostituito
dall’Istituto Tecnologico Profilo Costruzioni, Ambiente
e Territorio (C9). Il percorso, di durata quinquennale,
è articolato in un biennio propedeutico e un triennio
d’indirizzo. Conseguito il diploma d’istruzione tecnica, lo studente può:
• inserirsi direttamente nel mondo del lavoro
presso pubblici impieghi, aziende e studi
privati;
• accedere all’università;
• continuare gli studi nel sistema d’istruzione
e formazione tecnica superiore;
• svolgere il tirocinio formativo presso
professionisti con requisiti a norma di
legge, accedere all’esame di abilitazione
alla libera professione di geometra e,
previo superamento, iscriversi all’Albo
professionale.
Tutto chiaro?
Non proprio, se è vero – come sostengono non pochi
dirigenti scolastici – che nel passaggio da ITG a CAT
il numero delle iscrizioni è calato a causa della mancanza d’informazioni sulle prospettive di lavoro.
Con l’obiettivo di fare chiarezza, il 27 novembre il
CNGeGL ha organizzato a Roma un incontro di
formazione e aggiornamento sulle tematiche
dell’orientamento scolastico dedicato a dirigenti e docenti d’indirizzo CAT del Lazio. L’incontro, presso la sede della Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza Geometri, è stato trasmesso in
streaming presso le sedi dei Collegi che, per l’occasione, hanno ospitato i rappresentanti degli analoghi
istituti locali interessati all’argomento.
geocentronline
interventi
Fausto Amadasi
Presidente della Cassa Italiana di Previdenza ed
Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti (CIPAG)
Previdenza
complementare
Progettare il futuro, oggi.
Il tema della previdenza complementare (o di secondo pilastro)
è un capitolo fondamentale della politica del welfare integrato finanziario
che, da anni, la CIPAG sta promuovendo in favore degli associati. Nell’ottica
dell’ampliamento dei servizi agli iscritti, infatti, è chiara a tutti l’importanza di
garantire un dignitoso tasso di sostituzione a fine carriera, tale cioè da lasciare
sostanzialmente immutato nel tempo lo stile di vita. In questa partita decisiva,
la CIPAG può rivendicare con orgoglio l’iter lungimirante (e complesso) che
l’ha portata ad essere la prima Cassa di Previdenza Privatizzata a realizzare
e gestire in autonomia un proprio Fondo di Previdenza Complementare. Per
analizzare le ragioni che hanno portato la Cassa ad effettuare questa scelta di
integrazione della tradizionale politica previdenziale occorre mettere a fuoco le
linee di sviluppo che intende attuare in tempi brevi. Che la questione della tutela
del professionista a fine carriera sia diventata uno dei temi più delicati nel mondo del lavoro è un fatto sotto gli occhi di tutti ormai da troppo tempo — anche
perché sempre più spesso si incrocia con altri nodi fondamentali del sistema
previdenziale pubblico - e la previdenza complementare è così diventata uno
degli argomenti di maggior sollecitazione politica verso le Casse.
geocentronline
interventi
Già a partire dagli anni ’90, le riforme del sistema generale — rese necessarie dall’aumento della durata della vita media e dal rallentamento della
crescita economica — hanno abbassato a soglie preoccupanti il cosiddetto
“tasso di sostituzione”, cioè il rapporto
percentuale fra la prima annualità completa della pensione e l’ultimo reddito
annuo prima del pensionamento. Di
fatto, la forbice sempre più divaricata
fra ultimo stipendio e pensione ha imposto di ricorrere a misure compensative — la previdenza complementare o
di secondo pilastro, appunto — grazie
alle quali accantonare volontariamente
una parte dei risparmi della vita lavorativa per affiancare, in alternativa ad un
aumento molto pesante dei contributi
obbligatori, una pensione integrativa a
quella corrisposta dalla previdenza obbligatoria. A differenza di quest’ultima,
tuttavia, la previdenza complementare
rappresenta a tutti gli effetti un’opportunità di risparmio, a cui lo Stato riconosce agevolazioni fiscali vantaggiose.
Altra differenza sostanziale è che, nel
caso della previdenza complementare,
lo Stato ha fatto per così dire un passo
indietro, lasciando al privato (Assicurazioni, Banche, Casse private di categoria etc.), il compito di colmare il vuoto.
L
a questione — come è chiaro — tocca da vicino tutti i professionisti, ma è importante sottolineare che risulta tanto più essenziale per i più giovani fra loro. In
prospettiva, infatti, la previdenza di secondo pilastro è destinata ad assumere rilievo
sempre maggiore ed è dunque importante contribuire fin dall’inizio della carriera
lavorativa: rimandare, anche di pochi anni, l’inizio dei versamenti significa infatti ridurre considerevolmente l’ammontare della pensione complementare.
COVIP
Fondo Pensione
FUTURA
La CIPAG è stata fra le prime Casse di Previdenza a studiare ed elaborare uno strumento da offrire ai suoi
associati come soluzione per questo
fondamentale punto del welfare integrato e ad attuare una procedura di
iscrizione collettiva con diritto di recesso per tutti gli iscritti di età inferiore ai
30 anni contribuendo agli oneri di iscrizione. Ma cos’è in definitiva una Previdenza Complementare di categoria e
quali sono i vantaggi di aderirvi ? Vale la
pena entrare nel dettaglio della genesi del Fondo di Previdenza FUTURA e
delle regole che lo governano.
geocentronline
Le due tappe fondamentali del
lungo iter vanno rintracciate nel decreto legislativo n. 252 (2005), che ha assegnato il ruolo di completamento della tutela pensionistica a quelle che, fino
ad allora, erano state considerate soltanto forme accessorie di previdenza e
nella decisiva svolta nel 2010 quando
— a coronamento di una stretta collaborazione con la COVIP — sono state
approvate le necessarie modifiche allo
Statuto della CIPAG ed al correlato Regolamento di attuazione delle norme
statutarie. Il risultato è stato, appunto,
il Fondo Pensione FUTURA che, in
tema di previdenza complementare,
contrato il Sottosegretario del Ministero
dell’Economia Pier Paolo Baretta al
quale abbiamo portato la nostra proposta — nello spirito di una collaborazione fra governo e Casse tecniche
di previdenza che promuova, da una
parte, garanzie e tutele per gli iscritti,
dall’altra progetti concreti e attuabili per
far ripartire il sistema paese.
Previdenza complementare
offre una serie di indubbi vantaggi agli
associati CIPAG (e ai familiari fiscalmente a loro carico). Ricordiamo infatti che,
oltre ad essere libera e volontaria per
legge, l’adesione al fondo offre significative agevolazioni fiscali: dalla deducibilità di quanto versato al fondo – con
un limite massimo di 5.164 euro l’anno
– a una tassazione agevolata dei rendimenti fra il 9 e il 15% (contro il 20%
o 26% applicato anche ai rendimenti
delle Casse Previdenziali) da applicarsi
sul risultato netto maturato in ciascun
periodo d’imposta. Inoltre, nella fase di
contribuzione non ci sono vincoli legislativi al versamento, quindi l’aderente
può scegliere autonomamente il contributo in base alle proprie disponibilità.
Ancora, la normativa consente elevata
flessibilità nella gestione della propria
posizione qualora si verifichino impreviste situazioni per le quali sia necessario
interrompere o riscattare la contribuzione (acquisto e ristrutturazione prima
casa, spese sanitarie, etc.). Senza contare che è sempre fornita all’aderente
la possibilità di accedere online all’area
riservata in cui monitorare la propria
posizione previdenziale in tempo reale.
Al centro dell’incontro è stato
posto il percorso normativo che conduca le Casse alla costituzione della
previdenza di secondo pilastro, finanziata con una percentuale del contributo integrativo (da 0,5% a 1%), al fine
di avviare la posizione di previdenza
complementare. Tale percentuale di
contributo non finirebbe nel “calderone” delle provvidenze straordinarie ma
in una posizione individuale del professionista iscritto.
Il provvedimento, come è chiaro, costituirebbe un’agevolazione per i
professionisti in quanto nella sua forma
contributiva – rispetto alla previdenza di
I° Pilastro — evita il rischio politico derivante dai cambi normativi. Inoltre, si
tratterebbe di una riforma a costo zero
— dunque immediatamente attuabile
Tuttavia, nonostante questi indub— che garantirebbe al professionista
bi vantaggi, rimangono ancora punti di
le agevolazioni previste dalla normacriticità da risolvere e margini di migliotiva sulla previdenza complementare
ramento su cui è necessario lavorare,
(anticipazioni, integrazioni, deducibilità
in sinergia con le altre Casse private,
fiscale).
naturalmente, ma anche con l’attuale
governo.
Ci auguriamo che tale proposta
venga accolta tra gli emendamenti delProprio per risolvere questi ostala Legge di stabilità.
coli e promuovere l’accesso alla previdenza complementare abbiamo ingeocentronline
Il primo Fondo di Previdenza Complementare
tagliato su misura per te e per i tuoi familiari
opportunità
Ilario Tesio
Consigliere CIPAG
al servizio
dei Comuni
i geometri
Nel quadro della XXXI assemblea ANCI, l’incontro dal titolo
‘Federalismo Demaniale e Sblocca Italia’ — organizzato a
Milano il 7 Novembre c.a. da Fondazione Patrimonio Comune
(FPC) e IFEL — è stata la cornice istituzionale per fare il punto
della collaborazione tra CIPAG ed ANCI ma soprattutto per
valutare, sulla base dei primi feedback, l’iniziativa del Fondo
Rotativo messo a disposizione dalle Casse Tecniche, risolverne
i punti di criticità e individuarne gli sviluppi.
g e o c e n t r o n l i n e
opportunità
Fondo Rotativo
Fondazione
Patrimonio Comune
(FPC)
Dal primo protocollo d’intesa
siglato nel 2009 fra CIPAG, CNGeGL e ANCI molti passi decisivi
sono stati compiuti perché questa
collaborazione si traducesse concretamente in qualità, affidabilità,
tecnologie e soluzioni avanzate
per l’edilizia abitativa e la valorizzazione del patrimonio immobiliare
dei Comuni. Così nel 2012 CIPAG
e Fondazione Geometri Italiani
sono divenuti soci sostenitori della
Fondazione Patrimonio Comune (FPC) — struttura tecnica costituita da ANCI per supportare gli
Enti locali nel censimento e nella
valorizzazione e dismissione del
patrimonio immobiliare.
Già nel 2013 tale attività è
divenuta operativa con la procedura online di codifica, censimento e valorizzazione del patrimonio
immobiliare di proprietà pubblica (VOL), sviluppata insieme alla
Cassa Depositi e Prestiti. Risale
invece alla primavera di questo
2014 il varo dell’altra fondamentale iniziativa cui si accennava.
La FPC ha avviato, infatti,
con CIPAG, EPPI e con la Fondazione Geometri Italiani uno specifico provvedimento denominato
‘Fondo Rotativo per la regolarizzazione degli immobili’,
finalizzato al supporto tecnico e
finanziario dei Comuni nelle fasi di
verifica, censimento, regolarizzazione e valorizzazione del loro patrimonio immobiliare. Si tratta di
un Fondo di rotazione di 3 milioni
di euro per anticipare i pagamenti ai professionisti che presteranno la loro opera per le Pubbliche
Amministrazioni convenzionate,
nell’ambito della verifica e regolarizzazione dei beni immobiliari
pubblici presenti sul territorio.
È
evidente che il Fondo Rotativo rappresenta per i Geometri una nuova
opportunità di lavoro e di accesso al credito mentre per i Comuni si rivela uno strumento di sostegno soprattutto nell’ambito della procedura del
Federalismo demaniale: accedendo al Fondo, i Comuni possono infatti beneficiare di un anticipo sulle spese da sostenere per le attività di due diligence,
di regolarizzazione amministrativa, di stima degli interventi manutentivi, di
diagnosi energetica degli immobili (audit di primo livello) ed eventualmente
di stima di carico in bilancio. Questo anticipo sarà restituito dai Comuni, ad
avvenuta valorizzazione degli immobili.
Va a questo proposito ricordato che, per assicurare l’efficacia dello strumento, CIPAG e
CNGeGL si sono anche preoccupati di realizzare un’attività di
geocentronline
formazione sul territorio così da
creare un’offerta di liberi professionisti adeguati, preparati e
competenti, in grado di supportare le Pubbliche Amministrazio-
parametri oggettivi di territorialità, professionalità e formazione,
per garantire alle richieste della
Pubblica Amministrazione i professionisti dal profilo più adatto.
I geometri al servizio dei Comuni
ni nelle attività di censimento e
valorizzazione. A questo fine è
stata anche creata una banca
dati qualificata per la registrazione dei professionisti, fondata su
A
llo stato attuale delle cose, i feedback fatti pervenire alla Fondazione
nel corso di questi mesi da parte dei Comuni coinvolti nel processo dimostrano da una parte che l’iniziativa di FPC ha colto nel segno e funziona;
dall’altra che i professionisti sul territorio si sono fatti trovare preparati e all’altezza delle richieste dell’Amministrazione pubblica. Al tempo stesso, tuttavia,
l’esperienza maturata rende consapevoli di alcune criticità per cui è urgente
trovare una soluzione.
Limitandoci alle principali, ricordiamo:
in moto economie oggi immobilizzate. Come tutte le macchine
di nuova concezione, tuttavia, ha
1. La necessità, da parte del
bisogno di modifiche e migliorie,
Comune, di trovare un capitolo di
per apportare le quali è fondabilancio per regolarizzare le spese
mentale, innanzitutto, il dialogo
sostenute in quest’ambito;
fra Privato e Pubblico. Ma al di
2. Da parte dell’Ente che ri- là di questo e al di là di slogan
chiede una proprietà immobiliare e promesse, ci auguriamo che il
dallo Stato o demanio in vista del- Pubblico vorrà anche ascoltare
la sua valorizzazione, è necessario davvero le richieste espresse dal
che ci sia una chiara progettualità mondo dei professionisti — e dele, vorrei dire, un’assunzione di re- la realtà.
sponsabilità;
I Geometri
all’assemblea Anci:
1/ interviste
2/ Incontri
Istituzionali
e proposte
3. Infine è fondamentale semplificare il percorso della collaborazione fra Comuni e FPC che,
ora come ora, a causa delle troppe complicazioni burocratiche, è
simile piuttosto ad una vera corsa
ad ostacoli!
In sostanza, la macchina ora
esiste e il suo motore è promettente e, come si dice, performante
per accogliere la sfida di rimettere
geocentronline
i n i z i at i v e
Marco Nardini
Consigliere CNGeGL
un bando
di concorso per
EXPO
2015
In occasione dell’evento dell’Expo, che si
terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre
2015, la Fondazione Geometri Italiani ha
indetto un Bando di Concorso a premi,
riservato a tutti i geometri iscritti all’Albo
e ai praticanti, per la presentazione di
progetti, studi, realizzazioni e prototipi che
meglio interagiscono con i temi dell’Expo:
sicurezza alimentare, riqualificazione
urbana e rurale, sostenibilità e biodiversità,
cooperazione, conservazione e creatività
ed innovazioni tecnologiche.
geocentronline
i n i z i at i v e
“Nutrire il Pianeta, Energia vaguardia del Pianeta, a garanzia
per la Vita”: ispirandosi al tema delle future generazioni.
dell’Expo Milano 2015 la categoria,
attraverso la Fondazione Geometri
Italiani, ha bandito un concorso per
la presentazione di progetti, studi,
realizzazioni o prototipi che meglio
interagiscono con i temi dell’Esposizione, con l’intento di coinvolgere
gli iscritti nella diffusione della cultura ecologica attraverso la partecipazione consapevole alla sal-
Scarica
il Bando
di Concorso
I
temi oggetto del concorso sono tutti di ampio respiro: Sicurezza alimentare, Riqualificazione urbana e rurale, Sostenibilità e
biodiversità, Conservazione e Creatività, Innovazioni tecnologiche,
Cooperazione.
Tra gli argomenti indicati nel
bando, tutti attinenti la nostra pro-
geocentronline
L’iniziativa, infatti, si prefigge
di stimolare la partecipazione, in
particolare dei giovani, con proposte tecnologiche mirate all’innovazione del sistema alimentare e
quindi dell’agricoltura in generale.
Un mezzo per acquisire e ampliare
la visibilità del geometra, indispensabile per competere in differenti
contesti nazionali e internazionali.
fessione, desidero soffermarmi
sulla Cooperazione internazionale.
i nuovi prodotti e i nuovi processi
produttivi sono nati con l’intento di
migliorare il benessere e la qualità
della vita, semplificare attività altrimenti complesse o incrementare la
possibilità di comunicare, di conoscere e di aumentare le esperienze
che ci vengono offerte.
Un Bando di Concorso per EXPO 2015
Un settore complesso e articolato,
poco conosciuto dai nostri professionisti, che potrebbe rappresentare un mezzo efficace per ampliare
gli sbocchi della nostra categoria.
Nata come approccio di tipo collaborativo per sostenere lo sviluppo
nei paesi più svantaggiati del mondo, oggi offre possibilità lavorative
a giovani competenti e fortemente
motivati in ambiti di intervento che
comprendono, tra gli altri, la sicurezza alimentare e il progresso rurale, la valorizzazione del territorio e
del patrimonio culturale dei Paesi in
via di sviluppo.
Una strada interessante per
le opportunità professionali che il
futuro potrà offrire, ma soprattutto necessaria per rispondere alle
esigenze di mercato e aprire nuove
prospettive di lavoro di fronte all’inasprirsi del contesto economico
Contiamo sull’ampia parteci- congiunturale e alla crisi di settopazione dei geometri italiani a que- re nel nostro Paese che impongosta iniziativa, basata sulla consa- no, anche alla nostra categoria, di
pevolezza che le nuove tecnologie, uscire dai confini.
geocentronline
fondi europei
Laura Caserta
Advisor sviluppo attività
per l’internazionalizzazione
liberi di far crescere
la propria
attività
I fondi europei
Horizon 2020
e Cosme
a portata di mano
geocentronline
fondi europei
P
Commissione
Europea
Finanziamenti
comunitari
COSME
HORIZON 2020
geocentronline
er chi ha iniziato il mestiere sul tecnigrafo, con squadretta e compasso, per poi arrivare al PC e agli strumenti di misurazione laser,
sentirsi dire che si è attori di sviluppo economico sarà scontato. Insomma l’autoconsapevolezza del proprio valore di professionista ce la si è
costruita sul campo, con fatica e cocciutaggine. Ora però, lo afferma
anche la Commissione Europea e fa di più, assimilando il libero professionista, sia esso geometra o giornalista, alla piccola e media impresa.
Questo si traduce in una grandissima opportunità: l’accesso ai finanziamenti comunitari.
quinte è stato tanto e c’è stato chi
ha promosso e vigilato sulle scelte
comunitarie e sul concretizzare le
opportunità; in primis il Presidente
della CIPAG Fausto Amadasi, che
ha preteso di partecipare al tavolo
delle libere professioni a Bruxelles
e di definire le esigenze dei geoDal 2010 il lavorio dietro le metri e il Presidente del CNGeGL
Si parla di cifre importanti: 2,3
miliardi di euro per la competitività delle PMI – e professioni – con
COSME e 80 miliardi per ricerca
e innovazione con HORIZON da
qui al 2020. Occorre però fare un
passo indietro, per chiarezza e per
capire quali passi sono stati fatti.
Liberi di far crescere la propria attività
Maurizio Savoncelli, che non ha
mollato la presa. Entrambi affiancati da partner professionali e da
GEOWEB.
Il risultato di questi anni di lavoro preliminare fa sì che i geometri
oggi siano in pole position per intercettare le opportunità dei nuovi
bandi, dato che la squadra che si è
spesa per ottenere questa possibilità è molto attiva, affiatata e già in
azione per mettere a regime velocemente le fasi successive.
Dal punto di vista organizzativo, dal livello europeo si è passati ad un piano nazionale, per poi
scendere a quello regionale: sono
già state inviate, lo scorso luglio,
lettere alle Regioni per stabilire un
incontro con le realtà istituzionali
del territorio e si stanno, parallelamente, individuando dei geometri
referenti locali, affinché facciano
da tramite con i colleghi interessati a richiedere i contributi. In
concreto, si sta immaginando un
piano d’azione a tappe serrate, il
cui primo passo è appunto stato
l’approccio con le Regioni, a cui
seguiranno meeting con i referenti degli assessorati competenti
all’aggiudicazione dei fondi strutturali, per individuare progetti di
reale interesse per la comunità e
di effettiva ricaduta sociale.
informarsi delle reali opportunità e
conseguentemente presentare le
richieste di finanziamento.
Ma non basta: sta per partire una serie d’incontri informativi
e formativi nelle più importanti città italiane e via web; un roadshow
studiato e organizzato in collaborazione con GEOWEB per dare l’opportunità ai professionisti di prendere confidenza con la materia e
interloquire direttamente con chi
supporterà l’iter per l’assegnazione
dei finanziamenti.
L’aggiornamento tecnico e
scientifico, nuova liquidità per innovare, è un propulsore vitale alle
proprie attività e, in questo moIn altre parole, si sta mettendo mento di crisi, un beneficio irria punto un sistema snello e sem- nunciabile. L’appello è dunque di
plice affinché ogni geometra possa approfittarne!
geocentronline
fo
cus
il drone
dietro l’angolo
L’uso dei droni (SAPR) sta aprendo nuovi
mercati, ma è necessario sapere bene
che in materia di volo esistono regole
precise. Anche per questi apparecchi.
Serafino Frisullo
Consigliere CNGeGL
L’uso dei droni, ma chiamiamoli
d’ora in poi SAPR “Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto”, dopo aver
rivoluzionato l’aviazione militare, sta
entrando prepotentemente in molte
altre attività professionali nelle quali
è utile, se non indispensabile, il monitoraggio ambientale dall’alto. Sono
due i “driver” di questo sviluppo: il
primo è il miglioramento delle prestazioni dei SAPR, con un conseguente
abbassamento dei prezzi; il secondo è rappresentato dalla possibilità di
dotarsi a prezzi accessibili di sistemi
e sensori di monitoraggio, da installare sui SAPR. Il tutto si sta traducendo
nella possibilità di fornire servizi, da
parte dei professionisti, di controllo
e monitoraggio dall’alto a prezzi più
geocentronline
focus
Regolamento
Sistema
Aeromobili
a Pilotaggio
Remoto (SAPR)
geocentronline
bassi rispetto ai sistemi tradizionali Remoto (SAPR) e da cui si rileva
di monitoraggio aereo, ma anche di la differenza con gli Aeromodelli: i
nuove opportunità di mercato.
SAPR sono aeromobili come definito dall’art. 743 del Codice della
I servizi ad oggi realizzabili
Navigazione, gli Aeromodelli possono legati al rilevamento cartograsono invece essere utilizzati per il
fico, al dissesto idrogeologico, agli
solo scopo ricreazionale, ludico o
ambiti agroforestali e al rilevamento
sportivo. Seguendo, quindi, i detambientale, ma non è escluso che
tami della normativa europea (Rea breve si possano immaginare algolamento CE 216/2008) che statre tipologie di intervento.
bilisce la competenza di ENAC su
Non si creda, però, che basti tutti i SAPR entro il peso di 150 kg
dotarsi di un SAPR, fare qualche al decollo, viene posto innanzitutto
prova e si sia pronti. Trattandosi di l’accento sull’aspetto che l’Autorità
oggetti volanti, i SAPR sono stati ha l’obbligo di normare e garantire
recentemente normati attraverso in merito alla sicurezza delle opeun dettagliato regolamento tec- razioni, siano esse di pianificazionico stilato dall’Enac (Ente Na- ne, manutenzione ed ovviamente
zionale per l’Aviazione Civile) che di volo. Esclusi dalla regolamentadefinisce nel dettaglio quali sono zione rimangono gli aeromobili di
le regole necessarie per un utilizzo Stato, quelli in cui non vi possa esprofessionale di questi sistemi, di sere l’intervento del pilota (sistemi
sicuro interesse per la categoria dei completamente automatici), quelli
geometri. La competenza del Re- che svolgono attività in uno spazio
golamento Enac riguarda qualsiasi chiuso e, infine, quelli costituiti dai
cosa rientri nella definizione di Si- palloni per osservazioni scientifiche
stemi Aeromobili a Pilotaggio o frenati. Oltre a ciò, nella categoria
normata dall’ENAC i SAPR sono
suddivisi in inferiori o uguali/superiori alla soglia dei 25 kg di massa
massima al decollo. Vediamo quali
sono i requisiti per la categoria dei
sistemi sotto i 25 kg, quelli con ogni
probabilità di maggiore interesse
per i professionisti.
deve dimostrare di essere in grado
di “operare” il sistema, nel rispetto
dei requisiti di sicurezza e negli
scenari approvati da ENAC.
Requisiti
di sicurezza
L’Operatore deve, quindi, redigere il Manuale delle Operazioni
dove, indicati il responsabile delle
operazioni ed il responsabile della
Innanzitutto il costruttore del aeronavigabilità, deve esplicitare tutSAPR: deve aver superato la fase te le procedure necessarie a garandi sperimentazione iniziale (ricerca tire il più alto grado di sicurezza nelle
e sviluppo) atta a dimostrare che operazioni e che devono essere rimateriali, processi produttivi e sof- spettate da tutto il personale cointware di gestione e applicativi sod- volto nella struttura organizzativa.
disfino i requisiti di sicurezza impoL’Operatore, se in regola con
sti da ENAC; deve, quindi, redigere la documentazione prevista, riceve
il Manuale di Volo che l’Autorità una notifica da ENAC ad operare
deve approvare. Dopo di che è su aree non critiche, dove non c’è
possibile iniziare l’attività sperimen- rischio di procurare danni a persotale propedeutica dove l’Operatore ne, cose o alla collettività, ovvero
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focus
Scuole
approvate
da ENAC
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limitazioni che il SAPR ha ricevuto
dall’Autorità (ad esempio, impiego
per sole aree non critiche o anche
su aree critiche). Cosa importante
di cui è necessario tenere conto è
il fatto che il cliente per il quale si
sta realizzando il servizio è correPer quanto riguarda, invece, il
sponsabile circa la rispondenza alle
pilota è necessario sfatare la convinspecifiche di sicurezza nell’esplezione che sia necessario un brevetto,
tamento delle operazioni speciaun patentino o una licenza. I requisiti
lizzate previste da ENAC. Si tratta
del pilota sono i seguenti:
di una questione della quale tenere
deve essere designato dall’O- conto durante la fase di definizione
peratore il quale, per le attività di dei contratti.
volo approvate su aree non critiENAC può prevedere semplifiche per le quali ha ricevuto notifica
cazioni per i SAPR del peso inferioda ENAC, se ne assume la totale
re ai 2 kg. Per quelli di massa superesponsabilità, mentre nell’ambiriore ai 25 kg, oltre a tutto quanto
to dell’autorizzazione su aree crispecificato sopra, sono previste
tiche ENAC ne verifica le capacità
norme più restrittive.
e attestazioni; il pilota deve avere
Uno studio tecnico profesun’età minima di 18 anni, essere a
conoscenza delle regole dell’aria sionale, una volta fatti tutti i pas- quindi aver seguito un apposito si necessari per il riconoscimento
corso, oppure essere in possesso d’Operatore con un sistema omodi tali competenze in base ad as- logato da ENAC, prima sulle aree
severazione di una licenza di volo non critiche e successivamente
civile o un attestato sportivo -, ma anche su quelle critiche, ma con la
serve anche un programma d’ad- necessaria copertura assicurativa,
destramento per lo specifico SAPR può fornire a terzi i propri servizi.
che può rilasciare il costruttore o
Da tutto ciò si evince che non
scuole approvate da ENAC,
ci si può improvvisare fornitori di
oltre ad essersi sottoposto ad una
servizi specializzati (a titolo oneroso
visita medica d’idoneità psicofisica
o meno) con l’utilizzo di un SAPR,
di seconda classe (certificato rilaanche per le implicazioni di rispetto
sciato da un medico aeronautico
della privacy che diventa un’ulterioriconosciuto).
re problematica da dover consideIl SAPR, infine, deve esse- rare durante le operazioni e che il
re assicurato con copertura RC e Regolamento ENAC non dimentica
tale copertura è parametrata alle di sottolineare.
riceve un’autorizzazione a operare
in aree critiche, come per esempio
aree congestionate o comunque
con una certa densità di popolazione, aree industriali, tecnologiche,
ferrovie, ecc.
associazioni
Pier Giuseppe Sera
Presidente Associazione Geometri Valutatori Esperti
GEO.VAL. ESPERTI
sbarca
anche in
Sicilia
Convegno sugli
Standard Internazionali
di Valutazione
16 ottobre 2014
“Scenario attuale e futuro
della metodologia estimativa”
17 ottobre 2014
“Evoluzione storica,
divulgazione scolastica
e pratica professionale”
Con questo tema si è aperta, per
iniziativa del Collegio dei Geometri e
Geometri Laureati di Catania, la “due
giorni” dedicata alla materia estimativa alla quale è stata invitata Geo.Val.
Esperti. Il convegno ha posto in evidenza lo scenario valutativo attuale, basato
sull’expertise e le applicazioni estimative per le quali il concetto di equità valutativa si concretizza con l’applicazione
degli standard, che mirano a garantire
il risultato della stima attraverso procedure e processi basati sulla rilevazione
e sull’elaborazione dei dati di mercato
e sulla verifica dei risultati della stima.
In una affollatissima sala del President Park Hotel di
Aci Castello (CT),
si sono riuniti i professionisti di tutte
le categorie tecnigeocentronline
associazioni
I temi della
prima giornata
che (Geometri, Ingegneri, Architetti)
unitamente a Notai, Avvocati, Commercialisti e Magistrati.
I lavori della prima giornata sono
stati aperti con i rituali saluti del Presidente del Collegio organizzatore,
Dott. Geom. Paolo Nicolosi e del
Presidente del Tribunale di Catania
Dott. Bruno Di Marco. Ad essi sono
seguiti quelli dei rappresentanti delle altre professioni. Sette gli ar-
gomenti posti all’attenzione.
A moderare con passione e grande competenza il Vice Presidente
del CNGeGL Antonio Benvenuti. La
seconda giornata si è svolta presso
l’Istituto G.B. Vaccarini di Catania
ove, oltre agli studenti delle quinte
classi sono intervenuti un centinaio di geometri liberi professionisti. Il
Prof. Tiziano Venturelli, docente di
Economia ed Estimo presso l’I.T.G.
- G. Guarini di Modena, ha introdotto “l’evoluzione storica dell’estimo
– gli standard nelle scuole superio-
www.geoval.it
geocentronline
“C
ri”. I geometri Giovanni Rubuano e
Riccardo Zingale, componenti del
gruppo di lavoro “estimo ed attività
peritali” del Collegio di Catania, hanno attirato l’attenzione dei partecipanti su due tematiche operative:
“comodi e scomodi al valore ordinario - determinazione del saggio di
capitalizzazione e la pratica professionale”. Il Prof. Marco Simonotti ha
poi argomentato sulle “valutazioni
standard e mercato immobiliare in
italia”. L’interessante e fruttifera giornata si è conclusa con la presentazione del corso base di formazione
professionale erogato da Geo.Val.
Esperti e l’illustrazione delle attività condotte nel 2014 e di quelle in
programma per il prossimo biennio.
A conclusione mi sia concessa
una riflessione dettata dai numerosissimi contatti avuti in questa “due
giorni” con i professionisti catanesi
e siciliani:
hi ci legge lo sa. C’è un sentimento di appartenenza fortissimo e probabilmente unico, tra Geo.Val.Esperti e i suoi sostenitori, con una partecipazione molto alta (nelle lettere, nelle mail, nelle telefonate) in ogni momento
cruciale, in ogni momento topico della vita dell’Associazione. Il risultato è una
capacità di influenza reciproca, in uno scambio continuo e alla pari, che alla fine
è una testimonianza di identità e persino di rappresentanza, nel senso generoso,
gratuito e appassionato in cui questa funzione può essere svolta da un’associazione. Alla fine, com’è giusto nel mercato culturale in cui ci muoviamo, Geo.
Val.Esperti è diventata un marchio di qualità e di impegno. Aiutiamola a crescere
ancora.Grazie Catania.”
dentroil
collegio
Angelo
Bortolus
Presidente
Collegio
Pordenone
www.collegio.geometri.pn.it
collegio
Pordenone
geocentronline
Il Collegio di Pordenone saluta innanzitutto tutti i Collegi ed i Colleghi
d’Italia, prendendo spazio, subito
dopo il Collegio di Roma, all’interno
della rivista della Fondazione Geometri, nella rubrica “Dentro il Collegio”.
Il nostro Collegio è nato nel 1947, come Collegio Geometri Destra Tagliamento, oltre vent’anni prima della costituzione della Provincia di Pordenone,
avvenuta nel 1968.
Opera in un territorio con poco più di 300.000
abitanti, con 530 iscritti circa alla data odierna.
Le attività amministrative e burocratiche sono
gestite dalle nostre encomiabili impiegate, che, nonostante l’esiguità delle forze (una è a tempo pieno
e l’altra è a part time, condivisa con il Collegio dei
Periti della Provincia), riescono e mantenere sempre
aggiornato ed efficace l’operato di segreteria.
Pur operando in una sede relativamente piccola,
con tre locali di dimensioni non eccezionali, il Consiglio riesce ad attuare con incisività e concretezza il
suo programma gestionale, rivolto fondamentalmente al rafforzamento della categoria ad alla sempre
attenta connessione con il territorio e le realtà che lo
costituiscono.
Ciò discende fondamentalmente da un importante spirito, fortemente unitario, del Consiglio Direttivo, eletto nell’agosto 2012, presieduto dal sottoscritto e supportato con tanta passione, impegno ed
entusiasmo dai Consiglieri ai quali sono attribuiti dei
mandati di grande rilievo ed importanza, verso tutte le attività che caratterizzano la professione e che
il Collegio conseguentemente guarda con precisa e
continua attenzione, curandole con i lavori delle svariate Commissioni, coordinate dal Presidente e dai
Consiglieri, unitamente a numerosi iscritti.
Le Commissioni attive attualmente sono diciotto: Acustica; Agricoltura; Calamità ed ambiente; Catasto; Competenze professionali e tariffe;
Conciliazioni e CTU; Coordinamento professioni
tecniche e CUP; Donna geometra; Energetica;
Estimo e mercato degli immobili; Fisco; Formazione continua; Giovani iscritti; Informatica e sito
web; Lavori pubblici; Parcelle; Scuola, Praticantato e Comitato Scientifico; Sicurezza e prevenzione incendi.
Tanti temi a cui prestare attenzione, per garantire
agli iscritti un livello ottimale di informazione, formazione, partecipazione e per mantenere vivo, efficace
e costruttivo il rapporto col mondo della Scuola.
Non va dimenticata poi la partecipazione attiva al Comitato Regionale dei Geometri, costituito
insieme con i Collegi di Gorizia, Udine e Trieste, per
dare ancora più forza all’intera categoria nel Friuli
Venezia Giulia, sia con la gestione di un “osservatorio regionale” per le problematiche del Geometra
Libero Professionista, sia per la concertazione di
iniziative a livello regionale a favore della formazione professionale.
Tra le piacevoli iniziative attivate dal Collegio
ha lasciato il segno, nel maggio di quest’anno,
quella organizzata in occasione dell’Adunata Nazionale degli Alpini, svoltasi a Pordenone, che ha
visto tantissimi Colleghi – Alpini giunti da tutt’Italia,
preventivamente invitati con comunicazione a tutti
i Collegi italiani, incontrarsi con i Geometri Alpini di
Pordenone nella sede del Collegio, per vivere momenti di gioia ed emozione.
Un realtà “aggiuntiva” alla operatività del
Consiglio è costituita dall’Associazione Geometri
della Provincia di Pordenone, che, pur nella
propria autonomia organizzativa, è l’importante “braccio operativo” del Consiglio nella
organizzazione e gestione di svariate attività
operative:
• formazione continua per gli iscritti, con selezione, progettazione ed attuazione di corsi
mirati;
• organizzazione dei corsi per i praticanti per
la preparazione all’esame di abilitazione, con
la tenuta di un centinaio di ore di lezione gestite da Colleghi “esperti” e da qualche insegnante dell’Istituto per Geometri, coronate
da simulazioni di esame, sia scritte, sia orali;
• aggiornamento continuo ed efficace del
sito web del Collegio, ristrutturato lo scorso
anno e diventato punto di riferimento molto
apprezzato per la sua ampiezza e completezza per la professione e non solo;
• organizzazione delle manifestazioni conviviali del Collegio e di qualsiasi iniziativa propedeutica alla vita di categoria, anche extra
professionale.
Il Collegio di Pordenone è quindi una positiva realtà, che vive attivamente guardando in
avanti, con un occhio particolare ai propri iscritti più giovani e quindi più deboli, pur all’interno
di una situazione attuale economica e sociale
di estremo disagio ed insicurezza, con la certezza che il geometra libero professionista sia
comunque una figura di imprescindibile significato nel territorio, per la sua versatilità e per la
sua ampia competenza professionale.
geocentronline
progettI
Stefano
Panci
Geometra
Consulente
Energetico
Agenzia
Casa Clima
“Negli ultimi anni il consumo di suolo in Italia è cresciuto ad una media di 8 metri quadrati al secondo e la
serie storica dimostra che si tratta di un processo che
dal 1956 non conosce battute d’arresto”.
Estratto dal Comunicato ISPRA del 5 febbraio 2013
RESIDENZA
Principe
geocentronline
In questa ottica, l’intervento che si è realizzato, ha previsto il recupero di un’area dismessa della
periferia romana di circa 2500 mq, con relativo annesso coperto di 360 mq. Demolita la vecchia autorimessa, sono state realizzate 7 unità immobiliari a
schiera, con principi di alta efficienza energetica ad
emissioni quasi zero.
È stata adottata una metodologia costruttiva con
l’utilizzo di pareti portanti coibentate (basata su blocchi-cassero in EPS atta a ricevere il getto ed a portarlo
a maturazione con valori di trasmittanza U di 0,25 [W/
mqK] ) che ha permesso una rapidità di esecuzione
ed un risparmio di materia prima (acqua, legno, inerti) nell’immediata fase esecutiva. Integrano la struttura
legno, per parte, delle coperture e laterizio di cotto posato su calce traspirante per le superfici opache.
L’alimentazione idrica in parte avviene tramite
recupero delle acque piovane mediante accumulo e
alimentazione delle cassette di scarico dei w.c.; alimentazione di lavatrici; distribuzione idrica per piani
interrati e lavaggio auto; usi tecnologici vari, come il
sistema di climatizzazione passiva/attiva. Un moderno impianto di raccolta delle piogge, infatti, evita la
dispersione delle acque nel piazzale antistante: un
apparato drenante le filtra e le immette in una cisterna dove a loro volta un altro sistema di sollevamento le distribuisce per gli usi previsti.
Un sistema solare ibrido per la produzione contemporanea di acqua calda ed elettrica soddisfa i
bisogni energetici. Nella parte esposta a sud-est
si è sviluppato un sistema di ombreggiamento con
schermatura solare, che, insieme ad un valore di
sfasamento termico periodico dell’involucro di 8/10
ore, garantisce un buon comfort estivo. Da tali scelte progettuali è emerso che il fabbricato sviluppa un
fabbisogno medio di energia inferiore ai 30 Kwh/mq
annui:
• La quota di energia rinnovabile/alternativa impiegata è pari al 40%;
• Le emissioni di anidride carbonica sono state ridotte di circa -2,70 t/a, con un indice CO2 di 8,00 kg/mq annui.
Ridurre il consumo di suolo mediante il riutilizzo e la riconversione del patrimonio edilizio esistente, ridurre i consumi di energia derivanti dall’utilizzo stesso degli edifici con un
conseguente risparmio economico per tutto
il paese contribuendo in maniera fattiva alla
riduzione delle emissioni di CO2 ed al conseguente riscaldamento del pianeta.
geocentronline
norme&leggi
Pasquale
Salvatore
Consigliere
CNGeGL
Le “società tra
professionisti” (STP):
un nuovo modello
per svolgere
la libera professione
in Italia ed in Europa
L’esercizio delle attività professionali è
stato interessato, nell’ultimo decennio,
da una serie di provvedimenti normativi che ne hanno modificato profondamente le modalità di svolgimento. Si
può parlare di una vera e propria “rivoluzione”, ritenuta necessaria da molti addetti ai lavori, per adeguare
i c.d. “servizi professionali”, ed in particolare quelli delle professioni tecniche, alle mutate esigenze della società, intesa nella accezione più ampia del termine
(pubblica amministrazione, privati cittadini, imprese,
operatori economici).
Una delle innovazioni più importanti è senza
dubbio la possibilità, introdotta dalla L. 183 del
12.11.2011, di svolgere la professione secondo
uno dei modelli societari previsti dai titoli V e VI
del libro V del codice civile: società semplice,
società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata,
società per azioni, società cooperativa (con almeno tre soci). Si tratta di un provvedimento che
abolisce, in pratica, il divieto dell’esercizio in forma
societaria delle professioni intellettuali (operante con
la ex L. 1815/1939) e consente di realizzare anche
società multidisciplinari o coinvolgere soci di capitale,
purché sia garantito, in ogni caso, che il numero dei
soci professionisti (iscritti all’Albo) e la partecipazione
al capitale sociale degli stessi sia tale da determinare
la maggioranza di 2/3 nelle deliberazioni o decisioni;
in questo modo viene confermata la prevalenza della
prestazione intellettuale rispetto a quella di impresa.
Il successivo Regolamento di attuazione (DM.
34/2013), pur avendo disciplinato la maggior parte degli aspetti operativi (costituzione, iscrizione, deontologia
professionale, ecc.), non ha fornito tutti gli elementi necessari a favorire la diffusione dell’innovativo modo di
svolgere la professione che si aggiunge a quello tradizionale del singolo professionista o a quello delle Asso-
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ciazioni professionali, per lo più di natura temporanea.
Ancora qualche dubbio interpretativo caratterizza questa prima fase di attuazione della nuova
disciplina delle STP; tra gli altri si rileva, l’applicabilità
alle procedure concorsuali in termini di requisiti di
qualificazione. Inoltre, la mancata concordanza fra
gli aspetti civilistici e quelli fiscali, con ricadute anche
sul sistema Previdenziale, contribuisce ad alimentare incertezze: la impossibilità, ad esempio, allo
stato attuale, di utilizzare il c.d. criterio “per cassa”,
come per i professionisti singoli, in luogo di quello
“per competenza”, applicato alle società, ha fatto sì
che ad oggi, a due anni dalla emanazione della legge, siano pochissime le società costituite e operanti
almeno per quanto riguarda le categorie aderenti
alla rete delle professioni tecniche (RTP). Non esiste
un censimento puntuale, ma dalle informazioni in
possesso dei vari Consigli Nazionali, si tratterebbe
di qualche decina.
tarie di supporto all’adozione di specifici
provvedimenti regolamentari, nell’ambito
di ciascuna categoria.
Quello di agevolare l’esercizio collettivo e multidisciplinare delle attività professionali è una opportunità che le categorie
professionali tecniche non intendono lasciarsi sfuggire, per essere al passo con i
tempi, superare le anacronistiche logiche
corporative o i conflitti intercategoriali, e incentivare concretamente l’inserimento dei
giovani professionisti, garantendo loro anche un futuro sotto l’aspetto previdenziale.
È un’occasione importante e fondamentale per contribuire alla modernizzazione ed alla crescita del nostro paese.
Regolamento sulle STP
Altre questioni sono ancora da chiarire, ma si
tratta di argomenti che riguardano gli ordinamenti
professionali che andranno rivisitati per consentire un
trattamento paritario delle società con gli iscritti “ordinari”, pur tenendo conto della specificità delle prime
che comunque individuano una figura professionale,
seppur atipica.
Altro aspetto, di non poco conto, è la possibilità data al socio professionista di svolgere la professione anche autonomamente, mentre è preclusa la
partecipazione in altre società.
Per trattare le varie tematiche connesse alla
piena attuazione della norma e consentire la massima diffusione di questo modello innovativo, almeno nel panorama delle professioni tecniche, la Rete
(RPT) ha costituito un gruppo di studio ad hoc, con
lo scopo di procedere agli ulteriori approfondimenti necessari a predisporre e definire indicazioni unigeocentronline
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