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LA STAMPA
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QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 • ANNO 148 N. 38 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Droga per vip, 18 arresti a Torino
La prima volta di un erede reale
Immigrati: una foto, una storia
Vadallospacciatore
conlafigliadi3anni
Madrid,tremailtrono
L’Infantaallasbarra
Ilritornoalpaesello
conlanostalgiadelNord
L’uomo acquista la cocaina tenendo
la bambina per mano: al vertice
della banda il titolare di un’autofficina
Massimo Numa A PAGINA 17
La secondogenita di re Juan Carlos
oggi davanti al giudice: Cristina
è accusata di frode e riciclaggio
Gian Antonio Orighi A PAGINA 15
Si conclude la serie di racconti dedicati
a chi si è riconosciuto nelle immagini
di 50 anni fa pubblicate su La Stampa
Neirotti e Poletto ALLE PAGINE 12 E 13
UNICO INTOPPO: NON SI APRE UNO DEI 5 CERCHI. SVENTATO IL DIROTTAMENTO DI UN AEREO. OGGI ITALIA IN GARA
Letta resiste. I suoi: se vogliono farlo uscire, lo sfiducino
“Voto dannoso”
Renzi rilancia
l’ipotesi staffetta
Il leader Pd esclude larghe intese
“Mai al governo con Berlusconi”
Il futuro del governo Letta
resta un rebus proprio mentre
Matteo Renzi esclude il ricorso
alle urne al pari di un nuovo
esecutivo con Berlusconi. Il
sindaco di Firenze giudica impellente un cambio di passo
dell’esecutivo che «ora deve
correre». Anche se, twitta il segretario Pd, «a me conviene votare, ma all’Italia no». Intanto
il premier resiste, con i suoi che
lanciano la sfida: se vogliono la
staffetta a Palazzo Chigi, prima lo sfiducino. DA PAG. 6 A PAG. 8
1
RAPPORTI CON GLI USA
IL POTERE
PERDUTO
DELL’EUROPA
GIANNI RIOTTA
L
a diplomatica americana Victoria Nuland è nata nel 1961,
ed aveva così solo
tre anni quando, il 7
febbraio di 50 anni fa, i Beatles
atterrarono nella sua città,
New York, per suonare due
giorni dopo, 9 febbraio, al leggendario Ed Sullivan Show televisivo. La Nuland è diventata famosa, già lo registra la
sua pagina Wikipedia, per
avere detto senza troppi riguardi «Si f… l’Unione Europea», liquidando con un «fuck
the Eu» gli storici alleati a proposito della crisi in Ucraina.
Come cambia il mondo in
mezzo secolo. Nel febbraio
1964, l’America ancora sotto
choc per l’assassinio di John
Kennedy, vede arrivare con
gioia la band inglese, invitata
dal presentatore Ed Sullivan.
Due volte bloccato in aeroporto dalle fans di John, Paul,
Ringo e George, Sullivan
tratta con il loro manager,
Epstein, una tournée tv in
America. Siglano stringendosi la mano un contratto per
10.000 dollari, allora il salario medio annuo americano
era 6000 dollari.
CONTINUA A PAGINA 27
CINQUE STELLE
Grillo, i pm
chiedono
nove mesi
L’accusa: entrò nella baita
abusiva No Tav in Valsusa
Indagato anche per l’invito
agli agenti a unirsi ai forconi
Iacoboni, Italiano e Peggio
A PAGINA 9
SRDJAN SUKI/EPA
Giochi, Putin passa l’esame
Tedeschi in divisa arcobaleno ma niente proteste sui diritti civili
ELECTROLUX
Dietrofront,
la fabbrica
non chiude
La multinazionale scrive
a sindacati ed esecutivo:
«Salveremo Porcia»
Frenata sui tagli ai salari
Francesco Spini
A PAGINA 22
Buongiorno
MASSIMO GRAMELLINI
Brusorio, Cotto e Zafesova DA PAG. 2 A PAG. 5 E ALLE PAG. 34 E 35
La cerimonia di apertura dei Giochi invernali allo Stadio Olimpico di Sochi
LUCIA SGUEGLIA
IL DUO FINTO GAY
i parte da Freddy Mercury che più icona gay
non si può.
CONTINUA A PAGINA 4
CONTINUA A PAGINA 2
PER DISINNESCARE
LE POLEMICHE
GIULIA ZONCA
INVIATA A SOCHI
S
L
a Russia è una bambina
che dice «I come Impero», sulla pista del Fisht.
E Putin nel suo giorno atteso
per 7 anni, si commuove al risuonare dell’inno russo, anche
se non canta, quando la sua
bandiera sventola agitata da
un soffio artificiale. Sarà l’apparizione di Alina Kabayeva,
sua presunta amante, tra gli
ultimi tedofori.
TRA CERIMONIA E POLITICA
LE AMBIZIONI DELL’ULTIMO ZAR
ENZO BETTIZA
N
on si sa bene se le Olimpiadi grandiosamente
aperte a Sochi volessero
celebrare se stesse o idolatrare
Putin. L’impressione, guardando
la cerimonia-kolossal in tv, è che
Memorie dal sottosuolo
1 Il direttore della metropolitana di Londra ha spedito
una mail personalizzata a tutti gli abbonati per ringraziarli della pazienza con cui hanno sopportato lo sciopero dei giorni scorsi e informarli delle prossime agitazioni decise dai sindacati, fornendo una lista dettagliata
degli orari di chiusura, dello stato delle trattative e delle
linee che verranno comunque garantite. Quanta ipocrisia, in queste memorie dal sottosuolo. E quale mancanza di tatto. Seminare il panico tra decine di migliaia di
persone con l’annuncio di disagi futuri che impediranno
loro di godersi il fine settimana in relax.
Ben altrimenti vanno le cose nei Paesi di più antica
tradizione e cultura. A Torino, Milano e Roma nessun
manager di autobus o metropolitana si sognerebbe mai
di togliere all’utente l’ebbrezza della sorpresa. Stamattina i mezzi pubblici funzioneranno? Andranno a singhiozzo con pause riflessive di un’ora tra una corsa e
l’altra? Salteranno le fermate dispari, costringendoci a
camminare per un quarto d’ora sotto la pioggia? Sono
questi i dilemmi che danno un senso alle nostre giornate. I manager italici lo sanno e, resistendo alla naturale
pulsione del loro animo gentile che li spingerebbe a portare parole di conforto casa per casa, si trincerano dietro un apparente menefreghismo per lasciare ai cittadini il piacere di condurre un’esistenza improvvisata e
spontanea. Senza quelle certezze educatamente british
che la renderebbero così prevedibile, lineare, noiosa. In
una parola: civile.
Putin comunque non abbia trascurato nulla, proprio nulla, pur
di celebrare se stesso. Il messaggio politico trasmesso dallo zar
del Cremlino ha assunto un timbro antiamericano e di distacco
dall’universo anglosassone.
CONTINUA A PAGINA 27
2 .Primo Piano
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
U
OLIMPIADI
L’INAUGURAZIONE
LA VITTORIA DELLO ZAR
Putin mostra al mondo
la potenza del suo “impero”
Il leader commosso apre i Giochi, si scrolla di dosso le critiche e incassa i complimenti di Pechino
LUCIA SGUEGLIA
SOCHI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ppure è stizza per quel
quinto cerchio della bandiera olimpica che, beffardo, non si accende.
Ma non basta a rovinargli la festa dopo mesi di pessima pubblicità che ha preceduto
i Giochi. «È un giudizio sul nostro
Paese», disse 7 anni fa quando,
parlando in inglese in Guatemala,
riuscì a farseli assegnare.
Un esame durissimo dal primo
giorno in cui gli inviati occidentali
hanno fatto le pulci alle Olimpiadi
di zar Vladimir, non solo su diritti
umani, sprechi e corruzione, legge
gay, ma anche sull’acqua sporca dei
bagni degli hotel, senza fargliene
passare una.
Il solo aver realizzato le Olimpiadi, ha detto il vicepremier Kozak,
«è una vittoria per il nostro Paese»,
un trionfo della volontà della Russia, ma anche una risposta alle dure critiche interne sui costi e le
spese faraoniche ora che l’economia rallenta pesantemente, e il
malcontento popolare potrebbe
portare brutti frutti.
Festa tutta patriottica dunque, e
show di potenza per dire: la Russia è
tornata, si è ormai «rialzata sulle gi-
O
POLEMICHE EVITATE
Prima dell’inizio bacchetta
il premier olandese sui gay
«Meglio parlare di sport»
LA DIPLOMAZIA SULLO SFONDO
Il presidente stringe la mano
ai potenti e si ferma a parlare
con le atlete Usa dell’hockey
nocchia», il motto di Putin. Lo zar si
muove a Sochi come fosse al Cremlino o a un vertice politico internazionale coi potenti, cercando di convincere tutti. Al premier olandese
Rutte che lo sollecita a discutere di
tutto, gay inclusi, risponde: «Meglio
concentrarsi sui Giochi, perché meno aggressione c’è su questo tema,
meglio è», concedendosi persino il
lusso di citare (male) un giovane avventore di un gay bar locale che aveva invitato a smorzare le polemiche
per non aumentare la pressione sulla comunità omosessuale russa. E
risponde spiazzando, lasciando salire sul palco a Sochi il duo pseudo-lesbo Tatù (senza però farle baciare
tra loro). Nel frattempo, alla stazione della città olimpica un gruppo
manifesta a favore dello «zar omofobo»: «Che Dio lo benedica». Fregandosene dei tedeschi che sfilano con
uniformi arcobaleno, e di Google
che per l’occasione ha vestito il motore di ricerca con abiti pro gay.
Mentre al Fisht le cupole del
Cremlino volano in aria leggiadre
come palloni di carta velina, a Mosca sulla Piazza Rossa e in altre città russe vengono arrestati attivisti
pro gay che tentavano di cantare
un «altro» inno russo.
Ospitare per la prima volta
un’Olimpiade invernale «è un grande onore e una grande responsabilità per la Russia» sono le parole del
40
miliardi
È quanto sono costati i giochi
olimpici invernali alla Russia
Una cifra record che supera di
gran lunga quella spesa nelle
altre edizioni e che ha creato
molte polemiche
Le parole sulla brochure
REUTERS
Protagonisti
Vladimir Putin
Vladimir Putin sul palco d’onore con il presidente del Comitato Olimpico
Internazionale Thomas Bach durante la cerimonia d’apertura dei Giochi
I tweet
Un grazie speciale
a tutti i volontari
che hanno contribuito
a realizzare
queste Olimpiadi
Thomas Bach, presidente del Cio
In hotel tende
e maniglie rotte, servizi
igienici «discutibili»
e stanze non sempre
accoglienti
La truppe della Cnn
presidente pubblicate nella brochure
distribuite alla stampa per la cerimonia inaugurale. «Per quasi sei anni,
abbiamo fatto del nostro meglio per
assicurare che il sogno olimpico di
milioni di russi divenisse realtà, che
la ventiduesima Olimpiade invernale
fosse organizzata alla perfezione».
Il leader russo intanto cerca sponde tra alleati sicuri, a partire dalla
Cina col presidente Xi Jinping che
non solo non ha boicottato le Olimpiadi come Obama, Hollande e Merkel,
ma parla di «grande sintonia», di
rapporto da consolidare ancora di
più con la Russia e si fa dare del
«vecchio amico» da Putin. Un segnale della volontà cinese di far fronte
comune con la Russia. Focus sulla
Siria con show annesso quando i due
Capi di Stato si collegano in videoconferenza con le navi russe e cinesi
che da qualche parte laggiù nel Mediterraneo insieme stanno smantellando l’arsenale nucleare di Assad.
Oggi poi c’è l’incontro con il giappo-
Per sei anni abbiamo
fatto il possibile per
assicurare che il sogno
olimpico di milioni di russi
diventasse realtà
nese Abe con il quale Mosca si disputa le isole Kurili, un contenzioso che
risale all’Urss e mantiene i due Paesi
dal 1945 in tregua congelata.
Intanto sugli spalti al Fisht la politica fa a spintoni per farsi notare: un
signore addobbato con la bandiera
georgiana sventola un cartello «Georgia, Sukhumi», come per dire, abbasso la Russia che appoggia
Abkhazia separatista. Ma Putin non
si scompone, e continua a sorridere
agli ospiti, che poi riceverà tutti tra
il suo «castello fatato» nel Villaggio
Olimpico e l’ex sanatorio Lenin.
Dagli amici ai nemici, cui prova ad
ammiccare: se Obama dice che al
leader russo «piace fare il duro in
pubblico», lui, lo zar, replica con un
blitz a sorpresa nel Villaggio fermandosi a parlare con due atlete
Usa dell’hockey (il suo sport preferito dopo il judo) che bevono il caffè.
«Nice to meet you», le saluta in inglese, sornione, gli occhi si sarebbero illuminati a immaginarle giocare.
La bambina
Lo show disegnato da Ernst è incentrato
su Lubov, bimba il cui nome significa
«amore», e sul suo sogno
che attraversa la storia dei russi
Allarme sicurezza
Ucrainotentadidirottareunaereo:arrestato
1 Momenti di angoscia su un aereo
di linea turco della compagnia Pegasus in volo con 110 passeggeri a bordo fra Kharkiv in Ucraina e Istanbul:
un ucraino, minacciando di far esplodere una bomba, ha cercato di dirottarlo verso Sochi. Invano. Stando alle
ricostruzioni, il mancato dirottatore si
è alzato poco dopo il decollo da
Kharkiv gridando di avere una bomba. E ha cercato di entrare nella cabina
di pilotaggio forzando la porta di sicurezza. L’autore del tentato dirottamento sarebbe - secondo i servizi se-
greti di Kiev (Sbu) – «un cittadino
ucraino, nato nel 1969». «Era - secondo quanto riferito – in uno stato di
estrema intossicazione alcolica, e ha
provato a entrare nella cabina di pilotaggio urlando «Voliamo a Sochi!». I
servizi segreti ucraini sostengono poi
che l’uomo è stato calmato dal personale di bordo e perquisito, ma non
aveva oggetti pericolosi nè bombe
con sé. L’aereo non ha cambiato rotta
ed è atterrato come previsto a Istanbul, dove il presunto aspirante dirottatore è stato arrestato.
Il sonno
del premier
Dmitry Medvedev sorpreso
dai fotografi mentre si
addormenta durante la
cerimonia. Su Twitter
l’immagine è diventata
subito un cult
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Primo Piano .3
.
Fiamma di Olimpia
Fuochi di artificio e botti salutano
l’accensione della fiamma
che veglierà sulle Olimpiadi
fino al 23 febbraio
REUTERS
POLITICA E IMMAGINE
Addio vecchi simboli
La nuova Russia
è una marcia pop
Non pare il Paese che ammanetta i gay in Piazza Rossa
ANNA ZAFESOVA
Il mito dello spazio
I luoghi comuni, matrioske-kalashnikovicone sono stati evitati. Un classico
invece il ricordo dei cosmonauti
Q
uella mostrata a Sochi, tra
mille colori, luci, musiche,
non era la Russia di Putin.
Nel più grande spettacolo
del postcomunismo mancava tutto quello che abitualmente si
associa alla storia e alla cronaca dell’ex «impero del male»: l’atmosfera
cupa e marziale, la retorica nazionalista, l’inneggiare alle glorie di Stalin, il coro dell’Armata Rossa, i santi,
eroi e condottieri di un Paese che rivendica la sua potenza. Al posto dei
pope che condannano la blasfemia
delle Pussy Riot c’erano le cupole colorate di una Russia che più che santa sembrava la Fabbrica di cioccolato di Tim Burton, al posto della polizia con i manganelli il simpatico zio
Stiopa, gigantesco vigile delle fila-
L’accenno al passato
Trasgressione soft
I simboli della falce e del martello fluttuano
in uno scenario anni 60 tra sposine,
bambini e studenti che scoprono il rock
Prima dell’inizio della cerimonia sul palco ci sono
le Tatu, il duo di «Non ci raggiungeranno»
la storia di due lesbiche che fuggono di casa
UN OCCHIO ALL’OCCIDENTE
Un po’ Mtv un po’ Hollywood
Stalin assente e sparisce
anche la vittoria sul nazismo
strocche per bambini. Al posto dei
canti patriottici il rock. E invece dei
deputati omofobi, le Tatu, il duo di
«Non ci raggiungeranno», la storia di
due ragazzine lesbiche che fuggono
di casa. Il remix, con un ritmo pesante che ricorda «We will rock you» dei
Queen, diventata la colonna sonora
dell’ingresso della nazionale russa, ribaltando le accuse di omofobia di Stato in una maniera spiazzante e abile.
Evitato il luogo comune matrioshka-kalashnikov-icone, la cerimonia
ha preso tutto il meglio della storia
russo-sovietica – dalle musiche di
Chaikovsky alle grafiche di Rodcenko,
ai cartoni animati sovietici - omettendo il peggio. La rivoluzione del 1917
non è nemmeno menzionata, e lo stacco dalle atmosfere raffinate della Pie-
troburgo degli zar al rosso e nero con
la grafica futurista degli anni ’20 è uno
choc cronologico. Il passato imperiale
viene raccontato con le coreografie
impeccabili del balletto, un pezzo romantico come il primo ballo di Natasha di «Guerra e pace». Stalin è assente una volta tanto, un altro grande
omissis è la vittoria sul nazismo, probabilmente la prima volta che in una
occasione ufficiale viene a mancare la
menzione di quello che per molti russi
rimane il solo fatto indiscutibile della
loro storia. L’unico simbolo comunista
sono la falce e il martello della statua
dell’«Operaio e colcosiana», che però
galleggiano nello scenario spensierato
degli anni ’60, tra sposine, bambini e
studenti che scoprono il rock. Nessun
accenno infine alla storia più recente:
si finisce con il disgelo kruscioviano,
raccontato negli stessi toni solari della
fiction che sta spopolando in questi
giorni in Russia.
Una svolta estetica che fa sembrare il Paese dell’Arcipelago gulag una
sorta di Fantasia di Disney. Una Russia «light», colorata, giovane, romantica, che si innamora, sogna, balla,
che non soffre e non fa soffrire nessuno. Il grande boss della tv Konstantin
Ernst sorprende tutti con un’operazione postmoderna, ideologicamente
quasi sovversiva. Gli accenni al passato sovietico sono pochissimi: il muso dell’orso mascotte che ricorda il
Misha di Mosca-1980, i cosmonauti,
le mietitrici del filmato iniziale, l’«alfabeto russo» che mischia glorie tradizionali come Dostoevsky e Gagarin
e nomi censurati per decenni come
Malevich e Nabokov. Gli spigoli vengono rimossi (in senso freudiano), e
restano lo Schiaccianoci, la conquista dello spazio e la danza di Natasha, remixati con sapiente mano
pop. Non sembra nemmeno lo stesso
Paese che ammanetta gli attivisti
Lgbt in piazza Rossa proprio mentre
è in corso la festa a Sochi.
Il «soft power» cede alle gerarchie
solo nel finale, quando tra gli ultimi
campioni a portare la fiaccola appare
metà del direttivo di Russia Unita, inclusa Alina Kabayeva, deputata che il
gossip ritiene essere la fiamma non solo olimpica del presidente. Per un attimo lo sport torna politica, dopo tre ore
di una Russia da sogno, tra Hollywood
ed Mtv, dove l’unico fuori luogo sembrava proprio il padrone della festa.
Vladimir Putin conserva una faccia di
pietra mentre assiste all’operazione di
immagine più abile e brillante del suo
regno. Il premier Dmitry Medvedev fa
di peggio e si appisola, non si capisce
se per noia o per velata manifestazione di dissenso.
Jena
Letta
L’ultimo slalom.
[email protected]
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
U
OLIMPIADI
L’INAUGURAZIONE
Il quinto cerchio
Cerimonia con intoppo: quattro enormi fiocchi di neve
si trasformano in cerchi olimpici, il quinto non si apre
I due tedofori dall’Urss
Braciere acceso dall’ex pattinatrice Irina Rodnina,
64 anni, e dall’ex hockeista Vladislav Tretiak, 61
Festa senza contestazioni, la protesta gay
Atleti sobri, musica di Queen, Daft Punk e del duo russo tAtU. La Germania sfila in divisa arcobaleno:
Coppia di regine
È la tennista Maria Sharapova a portare la fiamma nello stadio,
per poi consegnarla alla campionessa dell’asta Yelena Isinbayeva
GIULIA ZONCA
Gonna troppo corta
All’Iran non piace la divisa delle ragazze che sfilano
con le squadre: sotto la gonna bianca spuntano i pantaloni
INVIATA A SOCHI
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
A
nche se in realtà è solo «We
are the Champions», inno
di ogni evento sportivo.
L’Olimpiade «Over the
rainbow» ormai è davvero
diventata come il Mago di Oz dove tutto
sembra quello che non è. E viceversa.
Ci si aspettava una sfilata degli atleti
provocatoria, messaggi, segnali in codi-
ce e colori lanciati come volantini, invece
nel nome del rispetto hanno tutti scelto
di non offendere nessuno. Atleti sobri e
rapidi, anzi la parte dedicata ai campioni è riuscita perfettamente, era quasi
strano vederli così compatti e serrati,
chi lo sa se per paura che una passeggiata più lenta con possibilità di dettaglio
potesse svelare dediche e sottintesi. Sta
di fatto che funzionava benissimo così.
88
Paesi
I partecipanti
ai Giochi
di Sochi:
sono 87 più
l’India (senza
bandiera)
Zero stranezze a parte i bermuda e le infradito delle Isole Cayman, difficilmente
interpretabili come sostegno alla parità
dei diritti, c’è solo la tuta dei tedeschi da
segnalare. Ed è pura scelta stilistica, sibillina quanto si vuole ma pur sempre
smentita come forma di protesta. Il comitato olimpico l’aveva presentata addirittura ad ottobre e aveva spiegato che il
mix fantasioso di giallo rosso e blu, mol-
to lontano dalla bandiera nazionale, è un
omaggio alle tante diversità di Sochi:
mare, montagna e natura che si trasforma. Mah. Dietro la motivazione bucolica
ci può essere qualsiasi desiderio eversivo però la posizione ufficiale è esplicita.
Eppure, che la Russia lo voglia o no, è
stata comunque una cerimonia mista,
perché gli omosessuali non fanno propaganda: semplicemente esistono.
Mercury è solo il primo acuto. La sua
canzone è stata sparata allo stadio nel
pre show ma si tratta di cinque minuti
prima, con gli spalti pieni e i riflettori accesi e chiunque associa il cantante dei
Queen al mondo gay. Non finisce qui, altra canzone e altra associazione: il coro
dell’armata rossa reinterpreta «Get
Lucky» dei Daft Punk e l’effetto è meraviglioso. I militari passano da un piede
all’altro belli rigidi nel ritmo funky. Si
parla di un successo da vendite d’altri
tempi, di un brano pluripremiato agli ultimi Grammy dedicati, guarda un po’, ai
gay. Quando ha ricevuto il premio, il duo
electro pop ha anche fatto un discorso
chiedendo di legittimare in tutto il mondo le unioni omosessuali. Va bene, non
sono passaggi immediati e l’organizzazione poteva semplicemente ignorare il
sottotesto però le t.A.t.U sono diventate
famose con un bacio saffico e le hanno
scelte come colonna sonora della presentazione dello squadrone russo. Le
casse pompavano «Not Gonna Get Us»,
«Non ci prenderete mai» e le due furbette che si sono finte lesbiche per vendere
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Primo Piano .5
.
Colorati
Gli atleti tedeschi con la divisa arcobaleno
«Un omaggio alle diversità di Sochi»
CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
Sono qui anche in difesa
dei diritti: le parole
di Bach e Ban Ki-moon
lasceranno il segno
IN TRIBUNA
Grande emozione
vedere l’Italia sfilare
applaudita
da tutto il mondo
Enrico Letta, presidente del Consiglio
LA MISSIONE DEL PREMIER LETTA
“Dopo questa cerimonia
Mosca cambierà sui diritti”
“Olimpiadi 2024 in Italia? Possibili se il Paese è unito”
LA SFILATA
è fuori dai Giochi
“Un omaggio alle tante diversità di Sochi”
dischi (che più propaganda è difficile) si pattinatore Brian Boitano. Ma hanno
sono pure esibite live.
mancato il primo piano.
C’è di più, Putin prima dell’inizio ha
Pazienza, ci sono state prese di posistretto la mano a molti atleti, tra loro an- zione più aggressive come quella di diseche Sanne van Kerkhof, ragazza olande- gnare la cartina della Georgia senza
se dello short track che è fidanzata con Abkhazia, una rivisitazione geografica
la compagna di squadra Ireen Wüst, oro filorussa e tanti saluti ai reali confini rinel pattinaggio di pista lunga a Torino e conosciuti dal resto della comunità inVancouver. In squadra con loro, senza ternazionale. Ma abbiamo ascoltato ansaluto presidenziale, Cheryl Maas, la che discorsi ufficiali decisamente unifisnowboarder che due giorni fa ha alzato canti. Il presidente Thomas Bach non
il pugno arcobaleno. Non c’è protesta, ha scelto a caso le parole: «Le Olimpiadi
non c’è definizione, c’è miscuglio come sono un festival che unisce tutte le diversempre succede quotidianamente. La sità in una meravigliosa unità». E stiamo
prova migliore contro il razzismo ses- parlando del capo di un’organizzazione
suale sta proprio in
molto rigida che di
questa ovvietà.
BACH, PRESIDENTE DEL CIO solito si sposta ben
Non serve a mol- «Le Olimpiadi sono un festival poco dal protocollo
to oscurare il primo
ed evita attentache abbraccia tutti mente qualsiasi
ministro olandese,
in una meravigliosa unità» possibile ambiguicapo spedizione
della squadra più
tà. Era attesa una
lesbo dei Giochi e molto critico contro posizione da chi governa la comunità
la legge fortemente voluta da Putin, ed sportiva ed è arrivata. Quello che magaè abbastanza inutile anche sbagliare ri destabilizza di più è il discorso del coinquadratura sul passaggio america- mitato organizzatore, Dmitry Cherno. La mossa Obama è stata neutraliz- nyshenko, uomo forte di Sochi 2014, si è
zata così: il presidente degli Usa man- sbilanciato così: «I nostri Giochi saranda una delegazione dichiaratamente no i vostri, di tutti voi». E siamo là, oltre
omosessuale a Sochi ma la telecamera l’arcobaleno, «over the Rainbow» e denufficiale riprende Anna de Frantz, tro le Olimpiadi più schierate di sempre.
membro storico del Cio. La più famosa Dove anche i rigidi padroni di casa a un
dei tre capi spedizione, Billy Jean certo punto sentono il bisogno di dire
King, è rimasta a casa per un proble- «Tutti». E dentro il Fisht Stadium c’era
ma familiare. C’erano la campionessa ogni mondo, da quello di Freddy Mercudi hockey Caitlin Cahow, una delle più ry a quello del presidente Putin. Inconaggressive contro la linea Putin, e l’ex sapevolmente mescolati.
PAOLO BRUSORIO
INVIATO A SOCHI
Q
uando la squadra azzurra sbuca
nell’anello del Fisht Olympic
Stadium Enrico Letta lascia il
proprio posto vicino al premier austriaco, si alza in piedi e, sbracciandosi
nella giacca a vento della divisa olimpica italiana, saluta la Nazionale. Un gesto tanto liberatorio quanto orgoglioso
quello del Presidente del Consiglio, come a dare
un senso compiuto
alla sua presenza
qui a Sochi. Sarebbe stato più semplice stare a casa,
come ha fatto la
maggior parte dei
leader europei, ma
esserci significava
non tirarsi indietro (anche nei fatti) e sostenere sul
campo, cioè in
Russia, la sacrosanta battaglia per
la parità di diritti.
Il messaggio era
stato chiaro fin dall’inizio del tiramolla
(«Ma Letta va o non va a Sochi?»), così
il blitz sul Mar Nero ha solo confermato le aspettative.
Arrivato a metà pomeriggio il premier è stato subito inghiottito dal cerimoniale olimpico che ha coinvolto tutti
i capi di Stato e i rappresentanti di governo fino all’ingresso allo stadio. Nessun incontro bilaterale con il presidente russo Putin, un vis a vis con il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon
che due giorni fa aveva apertamente
criticato il governo russo in materia di
diritti civili, e poi in tribuna a godersi lo
spettacolo della storia russa srotolato
in mondovisione fino all’accensione
della fiaccola.
«Per me è stata una grande emozione vedere la nostra squadra sfilare
ed essere applaudita da tutto il mon-
IN PIEDI PER GLI AZZURRI
In divisa «olimpica»
si sbraccia per salutare
la Nazionale che sfila
SPAGHETTI E SUBBUTEO
Dopo la cerimonia, la visita
nel «buen ritiro» del Coni
«Sosteniamo i nostri atleti»
Gli azzurri
La sfilata dell’Italia dietro
al portabandiera Zoeggeler
do. Giusto che gli atleti sentano che intorno a loro c’è la partecipazione di un
Paese intero che io sono qui a rappresentare»: quando dice queste parole
Letta è nel salotto di Casa Italia, buen
retiro del Coni all’interno del Parco
Olimpico, al confine con lo stadio e subito dopo la palazzina che ospita la delegazione giapponese. Il premier aveva
promesso una visita post cerimonia, lo
aspettavano una sana spaghettata (e
questo poteva immaginarlo) ma anche
il tavolo con il subbuteo, una delle sue
passioni giovanili, e questo invece l’ha
sorpreso e divertito. Serviva una pun-
tualizzazione, però. Ribadire il senso
della sua presenza: «Sono qui anche
per la difesa dei diritti e per la lotta alle
discriminazioni, sposo in pieno le parole di Ban Ki-Moon e del presidente del
Cio Bach e sono convinto che lasceranno il segno in Russia. Dopo questa cerimonia cambierà la considerazione per i
diritti civili». E questo, dice il presidente del Consiglio, lo capirà anche Putin
«perché è un leader intelligente».
Un tiramisù per
dolce, ed è qui che
Letta viene a sapere
che Cantù, la squadra di basket per cui
fa il tifo, è stata eliminata dalla Coppa
Italia e proprio non
gli va giù. Resta sospeso ancora un discorso. In fondo, il
secondo motivo della sua visita in terra
russa: il sostegno all’eventuale candidatura alle Olimpiadi
2024 dell’Italia. Lui
chissà dove sarà allora, certo non si tira
indietro quando si
tratta di aprire la strada. Poi, chissà a
chi toccherà chiuderla ma qui c’è in ballo il sistema Paese e ora è lui a rappresentarlo. Non a caso ne ha parlato anche
con Bach ricevendo dal presidente del
Cio buone sensazioni. Per questo si sente di sbilanciarsi: «Credo fortemente
che l’Italia possa giocarsi la carta olimpica, non è affatto una chimera. Ma per
farlo serve un Paese che sostenga questo progetto». Dice che l’esempio in questo senso può venire anche da quello
che ha visto a Sochi: una nazione sterminata, la Russia, finita dentro uno stadio per una notte che non si scorderà facilmente. Il 2024 non è esattamente dietro l’angolo, ma, come ha fatto capire
anche il premier, oltre al progetto serve
che tutti si muovano in questa direzione. I conti, in tutti i sensi, è meglio farli
prima. Dopo, è sempre troppo tardi.
6 .Primo Piano
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
U
GOVERNO
GLI SCENARI
“Voto, danno per l’Italia”
Il tweet di Renzi rilancia
l’ipotesi della staffetta
Poi precisa: “Mai con Berlusconi”. Ma Letta resiste
CARLO BERTINI
ROMA
L’incidente è dietro l’angolo,
può capitare da martedì sulla legge elettorale, ma non
solo su quella. Questo, comunque, sarà il banco di prova per la tenuta di questa
strana maggioranza allargata che serve per le riforme.
Da questa primo giro di boa
dipenderà l’esito dello
showdown tra premier e segretario rinviato apposta al
20 febbraio. È dunque comprensibile la spasmodica suspense che si respira alla Ca-
Più fragile il percorso
della legge elettorale
«Bastano 50 franchi
tiratori per affondarla»
mera per ciò che succederà
nei prossimi giorni. Salgono
e scendono le quotazioni di
questo o quello scenario, ma
quasi tutti scommettono su
un prossimo governo Renzi
più che sul voto anticipato.
Tutti si chiedono se Letta
tenterà il colpo d’ala: cioè un
rimpasto più o meno robusto
con nuovo programma e richiesta di fiducia alle Camere per andare avanti.
Di sicuro c’è la volontà di
non mollare del premier. Che
contando su un asse ancora solido con Alfano, per ora non
mette in conto sue dimissioni
spontanee per far posto a Renzi. «Noi siamo pronti a sostenere ancora Letta ma è indispensabile che ci creda il Pd»,
dice appunto Alfano. Ma questa mossa del cavallo per uscire dall’angolo viene caldeggiata nel Pd solo dai lettiani - «se
vogliono farlo uscire devono
sfiduciarlo» - peraltro divisi
tra chi è sicuro che sarà imbastita a breve e chi ritiene che
dipenderà dalle condizioni politiche dei prossimi giorni.
Ma un Letta bis o un rimpasto minimale sembrano poco
gettonati tra i ranghi del Pd,
specie nella minoranza, convinta che Letta dovrà accettare la staffetta e che bisognerà
trovare il modo più indolore
per una sua uscita a testa alta:
e quindi fin dalla mattina in
tutta la Camera le quotazioni
più alte vanno al «Renzi Uno»,
che potrebbe contare magari
sulla non ostilità di Sel e di
una manciata di grillini al Senato. Ma nel totalizzatore restano le pur temutissime elezioni. Che nessuno dei partiti
della maggioranza vuole, ma
che potrebbero sortire dall’ef-
Retroscena
UGO MAGRI
ROMA
he a Renzi non passi per l’anticamera del cervello di fare
un governo con Berlusconi,
ad Arcore lo sapevano già. Per cui il
«tweet» del segretario-sindaco
(«nessun rischio») è stato accolto
senza turbamenti. Anzi, se si crede
ai meglio informati, il «no» di Renzi
ha recato addirittura sollievo al Cavaliere, perché figurarsi che corsa
selvaggia si sarebbe scatenata dentro Forza Italia, e quanti strepiti, e
quante lacrime avrebbero versato i
pretendenti a una poltrona, nel caso in cui si fosse socchiusa la porta
C
Il tweet
del segretario
Siamo a un passo da una
riforma storica: a me
conviene votare, all’Italia no
Matteo Renzi
Matteo Renzi durante l’inaugurazione di un giardino pubblico a Firenze
fetto implosione che travolgerebbe questo Parlamento se
fosse impallinata la legge elettorale da franchi tiratori di
varia estrazione.
Di buon mattino il leader del
Pd scolpisce su twitter due
concetti che si prestano a seconde letture, di cui va citata
quella più accreditata. Primo,
«non c’è pericolo di un governo
con Berlusconi»; secondo, «a
me conviene il voto e all’Italia
no, siamo ad un passo da riforme storiche». Tradotto da chi
propende per un arrivo del suo
leader a palazzo Chigi: la pri-
ma significa che se darà vita a
un suo governo non chiederà i
voti di Berlusconi. La seconda
che tra andare alle urne o andare subito a Palazzo Chigi,
Renzi sarebbe quasi costretto
a optare per la via breve: difficile resistere al pressing di tutti quelli che lo vogliono portare
subito al governo, chi per un
motivo, chi per l’altro, pur con
le ben note controindicazioni.
E qui le opinioni divergono, anche tra i renziani del cerchio
stretto, divisi tra chi tifa e chi
frena invece. Sperando in un
percorso che porti alle urne al
mento, saranno votate già alla
Camera. Ma i renziani temono
i franchi tiratori, «bastano una
cinquantina per far saltare
tutto», dice Nardella. E comunque sia non si fidano.
«Perché dobbiamo dare sangue ad un governo che non garantisce i numeri in Parlamento sulle riforme?». Un modo
come un altro per giustificare
un arrivo a palazzo Chigi che
tra l’altro eviterebbe di votare
con un sistema, il Consultellum, che obbligherebbe Renzi
alle larghe intese senza neanche la certezza di una vittoria.
Il Cavaliere e la tela di Verdini
“In ogni caso sostegno alle riforme”
Nessuna intenzione di tornare nella maggioranza, ma canale aperto con i democratici
Sitcom su Mediaset
VialabattutasuSilvio
Consigli
Silvio
Berlusconi
con Denis
Verdini in
Parlamento
1 Nella puntata della sitcom
«How I Met Your Mother», giovedì su
Italia 1, è scomparsa la battuta «Ted,
l’Italia non ha bisogno di qualcosa di
grinzoso, rosso e che non si contiene,
che puzza di alcol e droghe varie.
Hanno già l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi». Mediaset sostiene che si è trattato di autocensura della società di doppiaggio.
LO STAFF
In vista delle Europee,
è al lavoro con Toti e Tajani
La Rossi dirige la campagna
del governo... Così invece, perfino
nel caso in cui Renzi decidesse di
scalzare Letta, dei berlusconiani
non entrerà nessuno. E a Silvio, si
sussurra, «va benone».
La vicenda governo, nell’ottica del
centrodestra, potrebbe dunque
esaurirsi qui. Invece no, perché mai
come in questi giorni i contatti sono
stati intensi e fattivi. Risulta che
Renzi e Verdini si siano sentiti di continuo e abbiano in programma di fare
un punto tra oggi e domani; addirit-
più presto. Magari in autunno,
magari con un pezzo di riforme fatte e magari dopo aver
vinto le europee.
Ma se dovesse naufragare la
legge elettorale il leader si troverà di fronte al bivio: Cuperlo,
che non esclude nessuno dei
tre scenari, l’altro giorno ha
parlato con Renzi e si dice convinto che le correzioni, quelle
condivise e con una maggioranza trasversale, per attutire
il vulnus delle liste bloccate
(magari con le primarie) per
garantire la parità di genere e
per limare le soglie di sbarra-
tura già si parla di ulteriori vis-à-vis
del segretario Pd con Berlusconi in
persona. Non adesso ma tra qualche
giorno, se e quando la situazione si sarà decantata. Per cui viene da chiedersi a che cosa servano i conciliaboli, se
le rispettive strade sono destinate a divaricarsi... La risposta che si ottiene è,
appunto: le strade non si separeranno.
O meglio, si divideranno rispetto al
nuovo governo, che Forza Italia non
potrebbe sostenere nemmeno sotto
forma di appoggio esterno. Ma conti-
nueranno a convergere sulle riforme
della Costituzione. Nel giro stretto
berlusconiano si sostiene che Renzi
avrebbe chiesto e ottenuto precise garanzie in proposito. È vero che Berlusconi tradì prima D’Alema, poi Veltroni. Ma non era ancora stato condannato per frode fiscale. Adesso invece
l’idea di riscattarsi dalla «damnatio
memoriae» e magari addirittura di
guadagnarsi un busto al Pincio quale
co-fondatore della Terza Repubblica,
chiaramente, lo solletica. Dunque è
pronto a far parte di una «maggioranza per le riforme», pur continuando a
vestire i panni di oppositore al governo. Il futuro eventuale colloquio con
Renzi servirebbe proprio a marcare
questo rinnovato impegno.
Ecco perché Brunetta, altro protagonista dei contatti in corso, con aria
sorniona consiglia: «Wait and see»,
aspettate e ne vedrete delle belle. Tutto può ancora accadere, compresa
l’eventualità che il braccio di ferro con
Letta si incarognisca e si avveri la pre-
monizione di Michaela Biancofiore,
frequentatrice assidua del Cav: «Vedo
il voto di qui a breve...». Berlusconi si
sta preparando. Se torneremo o meno
alle urne, non dipende da lui. Però S.B.
si comporta «come se». Ha già pronto
un volumetto auto-celebrativo sui
«vent’anni di cose fatte» che dovrebbe
costituire il piatto forte della propaganda. E comunque ci sono le Europee
in arrivo, il 25 maggio. Attivissimo il
Cavaliere, con il sussidio del neo-consigliere internazionale Valentini e l’ispirazione dell’euro-commissario Tajani.
Ha sponsorizzato tra i primi la candidatura del lussemburghese Juncker a
presidente della Commissione, che sarà sancita a metà del mese prossimo
nel congresso Ppe di Dublino: avesse il
passaporto, Berlusconi ci andrebbe di
persona. Il primo marzo, comunque, si
rivolgerà ai giovani popolari europei
adunati a Roma. Ieri ha nominato un
comitato elettorale con dentro Toti, i
capigruppo e Verdini. Il giorno prima
aveva lanciato in campo la Rossi, quale
capo del suo staff: «Solo uniti si vince»
è il motto della battagliera Mariarosaria. Cosicché ad Alfano, preso nella
morsa tra Berlusconi e Renzi, saranno
fischiate le orecchie...
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
E con il Pd impantanato
il Jobs Act rischia il rinvio
Il piano per l’occupazione annunciato il 9 gennaio era previsto il 20 febbraio
È destinato a scomparire di fronte alle tensioni sul futuro del governo?
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Contratti
Sussidi
n principio fu il Jobs
Act. «Ne parleremo alla
direzione del 16». E’ il 9
gennaio, ormai quasi un
mese fa. Matteo Renzi
annuncia a grandi linee la proposta del Pd che promette di
cambiare il paradigma del lavoro. Poi si impone la trattativa sulla legge elettorale, la
mediazione con Berlusconi, la
fretta di portare in Parlamento un testo, lo stallo del governo. Quello che nelle intenzioni
- almeno quelle pubbliche doveva essere il primo atto di
plastica concretezza del nuovo corso renziano potrebbe
trasformarsi nel piatto forte
dell’imminente campagna
elettorale. Poco importa se
delle europee o, come ormai
molti credono, di elezioni politiche anticipate alle quali
Renzi guarderebbe con favore. I fatti parlano da soli: a forza di spostare più in là il grande giorno, siamo a tre mesi
dalla data fissata per scegliere il nuovo europarlamento.
L’ultimo rinvio risale a giovedì
sera. «Propongo di spostare la
riunione del 20 febbraio sul
Jobs Act per chiarire le nostre intenzioni sul governo».
Non c’è nulla di deciso: chi ha
parlato con Renzi non esclude
un cambio di programma dell’ultim’ora. «Non sarebbe la
prima volta», alza le spalle
uno dei suoi, sfiancato dagli
stop and go di un uomo votato
all’istinto prima che alla pianificazione meticolosa.
Ok alle tutele
progressive
Un assegno
universale
Riduzione delle varie forme contrattuali,
oltre 40. Processo verso un contratto di
inserimento a tempo indeterminato a
tutele crescenti. Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato
nel settore pubblico. Un dipendente
pubblico è a tempo indeterminato se
vince concorso. Un dirigente no. Stop allo
strapotere delle burocrazie ministeriali.
Assegno universale per chi perde il posto
di lavoro, anche per chi oggi non ne
avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire
un corso di formazione professionale e di
non rifiutare più di una nuova proposta di
lavoro. Piani specifici su cultura, turismo,
agricoltura e cibo: Made in Italy; ICT;
Green Economy; nuovo welfare; edilizia;
manifattura.
Imprese
Rappresentanza
Meno tasse
su chi produce
I lavoratori
nei Cda
Eliminazione dell’obbligo di iscrizione
alle Camere di Commercio. Piccolo risparmio per le aziende, ma segnale contro ogni corporazioni. Funzioni delle
Camere assegnate a Enti territoriali
pubblici. Chi produce lavoro paga di
meno, chi si muove in ambito finanziario
paga di più, consentendo una riduzione
del 10% dell’IRAP per le aziende.
Agenzia unica federale che coordini e
indirizzi i centri per l’impiego, la formazione e l’erogazione degli ammortizzatori
sociali. Legge sulla rappresentatività
sindacale e presenza dei rappresentanti
eletti dai lavoratori nei Cda delle grandi
aziende. Obbligo di rendicontazione
online ex post per la formazione professionale finanziata da denaro pubblico.
I
Intervista
MARCO BARDAZZI
i sono incontrati per la
prima volta giovedì a Firenze, a un convegno di
Confindustria, ma sono anni
che parlano la stessa lingua.
Se a Matteo Renzi serve un
teorico che dia spessore accademico alle idee del «sindaco
d’Italia» e del Senato composto da sindaci, Benjamin Barber è la persona giusta. Prepariamoci a vedere spesso in
Italia questo professore della
City University di New York,
capace di sfoderare dialettica
ed entusiasmo che ricordano
uno dei suoi sindaci preferiti,
il londinese Boris Johnson. Il
libro che lo ha reso celebre, If
Mayors Ruled the World (Se i
sindaci governassero il mondo), è in via di traduzione in
italiano. E Barber non nasconde l’interesse per il sindaco di Firenze e il nostro Paese: «L’Italia è un ottimo
esperimento per le mie teorie, un laboratorio perfetto».
S
Per quale motivo, professore?
«Perché ha la peggiore situa-
In ogni caso basta scorrere i
titoli del progetto per cogliere
la volontà di un programma
ben più vasto di una revisione
delle norme che regolano il
mercato del lavoro. Assegno
universale per i disoccupati,
contratto unico con tutele progressive dal licenziamento,
legge sulla rappresentanza sindacale. Ma anche un piano per
la riduzione dei costi dell’energia, la riforma della tassazione
delle rendite finanziarie, un
progetto di tagli dei costi della
politica che punta a trovare le
(molte) risorse necessarie a
rendere possibile quella che (fino a prova contraria) resta una
lunga lista di buoni propositi.
Renzi ha voluto che la discus-
Il professore americano
che ha stregato Matteo
“Sì al Senato di sindaci”
“L’Italia ha il record mondiale negativo sugli enti locali”
108
21
sindaci
governatori
Renzi li vorrebbe nel
Senato
Dovrebbero entrare
nel nuovo Senato
Benjamin
Barber
PROFESSORE ALLA CITY
UNIVERSITY DI NEW YORK, HA
SCRITTO IL LIBRO «SE I SINDACI
GOVERNASSERO IL MONDO»
zione al mondo quando si parla
di autonomie locali».
Non sembra un’analisi lusinghiera per gli italiani.
«Lo dico per evidenziare il potenziale che c’è da sfruttare. I
sindaci hanno potere diverso
nei vari Paesi. In Francia e
Gran Bretagna ne hanno poco,
negli Usa c’è maggior peso a livello locale. L’Italia è nella condizione peggiore perché ci sono troppe autorità e ciascuna
senza potere e autonomia sufficienti. Comuni, province, regioni: dovete ridefinire tutto.
Soprattutto i confini».
Cosa intende per confini?
«Serve una nuova definizione
delle metropoli. Prendete Detroit, come città ha perso due
terzi della popolazione ed è finita in bancarotta. Ma se la
uniamo alle 10 contee
che la circondano,
abbiamo la quarta area tecnologica negli Usa.
Le città vanno
ridefinite».
Ma perché dovremmo dare maggior potere ai sindaci?
sione si allargasse a parlamentari, circoli territoriali, addetti
ai lavori. «Un documento aperto al lavoro di chiunque». Per
l'appunto: la traccia di un programma elettorale condiviso.
«Stiamo lavorando, siamo a
buon punto ed ogni momento
è buono per presentare il progetto nel dettaglio», si schermisce Filippo Taddei, incaricato di coordinare un testo al
quale lavorano da settimane
lui, Marianna Madia, economisti ed esperti voluti dal responsabile economia del partito. Il compito più difficile quello dei tagli - è affidato a
Roberto Perotti. Ieri mattina,
con un articolo apparso su lavoce.info, il professore della
Bocconi ha scatenato il panico
nei palazzi del potere. «Manager di società pubbliche, quattro criteri per capire». Perotti
mette a confronto le retribuzioni di alcuni grand commis:
da Poste (Massimo Sarmi) alla Consap (l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi)
passando per l’amministratore delegato del Poligrafico e
GLI APPROFONDIMENTI
Oltre a Madia e Taddei,
impegnato l’economista
bocconiano Perotti
della Zecca Maurizio Prato.
L’economista giunge alla conclusione che lo stipendio di
Sarmi è tutto sommato in linea con il numero uno delle
Poste britanniche, Masi non
ha le competenze che altrove
pretenderebbero, Prato uno
stipendio pari al triplo del collega inglese. Lo dicono anche i
grandi numeri: la voce «servizi generali dello Stato», in una
parola i costi delle strutture di
governo del Paese - dalla presidenza della Repubblica giù
giù fino ai consigli comunali vale 2,5 punti di prodotto interno lordo. Al cambio una
quarantina di miliardi di euro
l’anno, il doppio di quanto non
si spenda in Gran Bretagna.
Pane per i denti del mondo
grillino, argomenti forti per
l’imminente campagna elettorale, quale che essa sia.
Twitter @alexbarbera
derale, nessuno se ne è accorto. Provate a chiudere Firenze, Milano o Torino, e vedrete
subito gli effetti».
Giovedì Renzi, nel corso di una
direzione del Pd in cui ha citato anche lei, ha proposto un
Senato di 150 membri di cui
108 sindaci dei capoluoghi.
Cosa ne pensa?
«Non sono un costituzionalista.
Fatta questa premessa, lo spirito è quello giusto: un Senato
che rappresenti le città e la società civile. È un’ottima ricetta
per l’Italia e per la democrazia,
in un momento in cui in tutto il
mondo c’è grande scetticismo
e cinismo sulle democrazie. La
gente diffida dei governi centrali, ma ha un rapporto diverso con i sindaci, anche quando
sono di un altro partito».
Quali altri sindaci italiani conosce, oltre a Renzi?
«Ho incontrato Fassino, cono«Lo Stato-Nazione è sco Ignazio Marino, Leoluca
un’entità inefficace, superata Orlando. Nel 2003 ero venuto a
dalla Storia. Non è solo un pro- Roma a incontrare Veltroni,
blema dell’Italia di Berlusconi, che è stato molto più efficace
è lo stesso a
come sindaco
Washington. Lo
LA RICETTA che a livello naStato a livello «La gente si riconosce zionale».
centrale è paraChi è il suo sindaco
lizzato da ideolo- nei primi cittadini, non ideale?
nei governi centrali» «Non ce n’è uno,
gia e scontro pone conosco tanlitico. I sindaci
invece fanno i conti ogni gior- tissimi. Ho lavorato con
no con i problemi reali della Bloomberg e Bill De Blasio a
gente, non possono permet- New York, con Boris Johnson,
tersi il lusso di essere ideologi- con Park Won-soon, l’ottimo
ci. E sono davvero in prima li- sindaco di Seul. Il mio sogno è
nea. Quando Washington ha un parlamento mondiale dei
chiuso gli uffici del governo fe- sindaci».
Primo Piano .7
.
Taccuino
MARCELLO
SORGI
Quattro opzioni
per la crisi
con l’incognita
Quirinale
n governo Renzi, ma
non è il solo sbocco
possibile della crisi
virtualmente apertasi giovedì, dopo la direzione del
Pd che ha rinviato al 20 una
decisione. Le soluzioni possibili sono quattro. Due le
precisa il leader del Pd: elezioni anticipate o un esecutivo da lui guidato, nel quale però, mette le mani
avanti, Berlusconi non potrebbe entrare. Le altre
due riguardano Letta: rimpasto o bis, anche se, s’intuisce ogni giorno di più,
Renzi preferirebbe cambiare. Andreotti, ai suoi
tempi, diceva: «Meglio tirare a campare che tirare
le cuoia»: ma per il premier
in carica questa massima
non vale. O riesce a rilanciare, come lo sollecitano i
suoi alleati, o sarà costretto a passare la mano.
In mezzo ai due contendenti, ora che il conflitto è
emerso, c’è il Capo dello
Stato. Napolitano s’è
espresso fino a pochi giorni
fa a favore della stabilità e
in difesa di Letta. Ma in caso di apertura formale di
una crisi le sue valutazioni,
come vuole la liturgia istituzionale, sarebbero legate
alle consultazioni che sarebbero subito messe in calendario al Quirinale.
Prima d’allora ci sono i
giorni fatali che vanno dalla
ripresa in aula alla Camera
dell’esame della nuova legge elettorale alla riunione
della direzione Pd che dovrebbe esprimersi sulle
sorti del governo. È evidente che se il cammino della
riforma dovesse incontrare
difficoltà, e se i franchi tiratori, arginati nella prima
votazione sulle pregiudiziali di costituzionalità, dovessero ripresentarsi, puntando al sabotaggio dell’accordo sull’Italicum, la legislatura difficilmente potrebbe proseguire.
Renzi potrebbe cogliere
l’occasione per dire che lui
la strada per fare la riforma
l’aveva trovata, anche a costo del contestato (all’interno del Pd) accordo con Berlusconi, e i parlamentari
che avrebbero dovuto trasformarlo in legge, l’hanno
sabotato. Di qui la necessità di andare alle elezioni,
anche con il sistema lasciato in piedi dalla sentenza
della Corte costituzionale,
per riaprire poi il discorso
sulle riforme nella nuova legislatura. Toccherebbe
proprio a Napolitano, a
quel punto, convincere il
leader Pd a non arrendersi
e valutare la possibilità di
guidare il processo riformatore da Palazzo Chigi.
Un’eventualità che, s’è letto
ieri in un suo tweet, adesso
Renzi non esclude.
Quanto a Berlusconi, in
attesa di vedere cosa deciderà il Pd, non si sbilancia. Accarezza l’idea che
Renzi andando a Palazzo
Chigi possa logorarsi, com’è inevitabile, e per questo, almeno per ora, gli
spiana la strada, non
avanzando richieste di
tornare al governo.
U
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
U
L’OPPOSIZIONE
PARTITI E MOVIMENTI
Tsipras rianima la sinistra
“Renzi e i 5 stelle? Sbagliano”
“Uno ha il modello della Merkel, Grillo tende a dire solo dei no”
RICCARDO BARENGHI
ROMA
I pezzi sparsi della sinistra,
quella sinistra che non si riconosce nel Pd, hanno trovato un nuovo leader. La sinistra è italiana ma il leader è
un greco, si chiama Alexis
Tsipras ed è l’uomo che ha
quasi vinto le elezioni in Grecia con il suo partito, che non
è nemmeno un partito ma un
alleanza di forze politiche e
civili, che si chiama Syriza.
Non sta al governo, Syriza,
nonostante abbia ottenuto il
27 per cento dei voti, solo
perchè i socialisti del Pasok e
i conservatori di Nuova Democrazia, hanno scelto (anche lì) le larghe intese.
Ora però Tsipras ci prova
in Europa e si candida a presidente della Commissione europea. Un obiettivo difficile,
praticamente impossibile, ma
che potrebbe dare un certo fastidio al candidato dei socialisti europei Martin Schultz,
costringendolo magari a trattare con il leader greco a urne
chiuse e ovviamente se
Schulz avrà vinto e se Tsipras
avrà ottenuto un buon risultato. Ed è proprio per cercare di
prendere più voti possibili che
in tutta Europa stanno nascendo liste elettorali per Tsi-
dai promotori dell’appello. E lo
sa anche Tsipras che, non a caso, insiste molto sull’unità tra
diversi. Parafrasa pure Lenin
per dire che «dobbiamo fare
ognuno un passo indietro per
farne molti in avanti tutti insieme». Il suo discorso, più di
un’ora in greco con traduttore
umano accanto, a noi italiani
può apparire un po’ semplicistico, concetti elementari tipo
«l’Europa dei popoli contro
l’Europa dei banchieri»; o ancora: «Lottiamo per uscire dalla lunga notte del neoliberismo». Ma alla fine se uno deve
dire che il bianco non è rosso,
tanto vale non usare perifrasi.
Tsipras infatti non le usa e
spiega molto chiaramente che il
I sostenitori
suo obiettivo è una «conferenza
europea per la rinegoziazione
del debito, non solo della Grecia
ma tutti i paesi europei che soffrono a causa di questa austerità micidiale. Perché quando si
rompe il dogma del neoliberismo, si rompe per tutti». Neoliberismo che, secondo lui, sarebbe anche la culla nella quale
sono nati i vari movimenti neonazisti e nazionalisti e populisti
di destra che si moltiplicano nel
continente: «Noi siamo la risposta a queste forze che attirano il
malcontento della gente». In
ogni caso il leader greco esclude un’uscita dall’euro: «Sarebbe come abbandonare un edificio in fiamme senza spegnere
l’incendio. L’Europa è il nostro
campo di battaglia, qui si gioca
la partita». E infine non si dimentica né di Renzi né di Grillo.
Al primo dice che «non basta
essere giovani per fare qualcosa di positivo. Lui, che è un mio
coetaneo, sostiene la stessa Europa di Angela Merkel che ci ha
fatto impazzire in questi anni».
Al secondo fa i complimenti per
il risultato elettorale ma poi lo
avverte: «Per cambiare la vita
quotidiana non basta solo dire
di no, devi avere una proposta
alternativa».
Lui ce l’ha, il 25 maggio sapremo quanti europei lo avranno seguito. E, visto che siamo in
Italia, sapremo anche se la nostra sinistra radicale sarà resuscitata grazie a un greco.
Candidato alle Europee
Alexis Tsipras, leader di Syriza, è il candidato della
Sinistra europea, il partito europeo che raccoglie
le formazioni progressiste radicali
Mentre i partiti post comunisti sono marginali,
in Grecia Syriza si profila come la prima forza
Stefano Rodotà
1 È stato il candidato scel-
Al Valle incontro
con il simbolo di Syriza
Un leader greco che
attrae un pezzo d’Italia
pras presidente. Anche in Italia, grazie a un appello di poche settimane fa firmato da
intellettuali come Barbara
Spinelli, Andrea Camilleri,
Guido Viale, Paolo Flores
d’Arcais, Marco Revelli. Lì per
lì poteva sembrare un’iniziativa destinata a morire, invece
in pochi giorni ha raccolto non
solo 19mila firme ma anche il
sostegno di tutti i partiti della
sinistra radicale, da Sel a Rifondazione fino ai Verdi, per
non parlare di associazioni e
comitati vari che da tutta Italia si stanno già mobilitando.
E ieri sera, questa sinistra
che ancora sopravvive nonostante le micidiali sconfitte
che ha subito negli ultimi anni, si è ritrovata al teatro Valle
(«occupato») di Roma proprio
per ascoltare. Pochi i dirigenti
politici in sala, tra loro Paolo
Ferrero del Prc e Nicola Fratoianni di Sel (Vendola incontrerà Tsipras domani), moltissimi invece militanti ed
elettori, qualche personaggio
noto come Luciana Castellina
o Stefano Rodotà. Che tiene a
precisare di essere lì «solo per
ascoltare, io non ho firmato
l’appello. Voglio prima capire,
non tanto quello che dice Tsipras perché già lo so, ma soprattutto il senso politico della lista in formazione: ancora
brucia il flop della sinistra arcobaleno...». Per non parlare
di quello della lista Ingroia
(anche lui presente in sala).
E che il rischio sia questo
lo sanno tutti, a cominciare
to dal M5S per il Quirinale, tra
i primi firmatari dell’appello
per Syriza
Barbara Spinelli
1 Tra i promotori del lista
italiana per Tsipras, alla Stampa ha sottolineato le affinità
Syriza-M5S
TORINO
Carlo Freccero
1 Ha promosso anche lui
(assieme anche a Paolo Flores
e Guido Viale) la lista italiana
per sostenere Tsipras
VIA LAGRANGE 19/B
20 FEBBRAIO 2014
ORE 18.30
NEW OPENING
SPECIAL EVENT
Paolo Ferrero
1 Al Valle in platea per Tsi-
pras c’era anche l’ex segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero
VIENI A SCOPRIRE LE NUOVE COLLEZIONI PE’14.
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Tav, chiesti 9 mesi per Grillo
Il leader nel mirino dei magistrati anche per l’invito agli agenti a unirsi ai forconi
P. ITALIANO
M. PEGGIO
TORINO
«Salendo, il capitano dei carabinieri mi ha detto “se oltrepassa una roba è fuorilegge”...È stato gentile». Sono
le parole di Beppe Grillo al
suo arrivo a Chiomonte, in
Val di Susa, il 5 dicembre
2010. Sorridente, improvvisa tra gli amici No Tav una
lezione «sui debiti» dell’Alta
Velocità. Il suo show viene
filmato dagli attivisti e pubblicato su You Tube, dove è
tuttora visibile. Per quella
protesta la procura di Tori-
Era entrato nella baita
abusiva di Chiomonte,
simbolo della lotta
all’Alta Velocità
no ha chiesto ieri una condanna a nove mesi di reclusione, più 200 euro di multa,
per aver violato la baita abusiva, simbolo del movimento, posta sotto sequestro
dall’autorità giudiziaria.
È il giorno dei guai giudiziari per il leader dei Movimento 5 Stelle. Ieri il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce ha dato conferma
dell’esistenza di un’inchiesta
scaturita da vari «fascicoli
arrivati da più procure» per il
reato di istigazione ai militari
a disobbedire alle leggi, ipotizzato in seguito alla sua
«lettera aperta» ai capi delle
L’ex tesoriere
Lusi,ipmchiedono
setteanniemezzo
Grillo
È il 5
dicembre
2010 quando
Beppe Grillo,
insieme
ad Alberto
Perino
e a molti
manifestanti,
entra
in una baita
costruita
per protesta
nel cantiere
di Chiomonte,
e poi sigillata
1 Una vicenda che, a detta
della procura di Roma, «ha segnato la crisi profonda della
seconda Repubblica». Parole
gravi, dette pochi minuti prima di chiedere una condanna
a 7 anni e mezzo di reclusione
per l’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi. Il pm Stefano Pesci ha ricostruito il caso
degli oltre 25 milioni, tutti fondi del partito, drenati, secondo l’accusa, dall’ex tesoriere e
utilizzati per acquistare un appartamento in via di Monserrato, nel cuore di Roma, o acquistare e ristrutturare una villa da favola a Genzano, nella
zona dei Castelli romani. Associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita: questa l’accusa per Lusi e
altre tre persone.
forze di polizia. «Stiamo valutando - ha aggiunto il procuratore - tutti i singoli fascicoli arrivati da più procure che possono riguardare anche i blog e
le mail, non solo la lettera aperta». I fascicoli sono stati dirottati dalle procure di Roma,
Bergamo e Teramo sono stati
inviati a Genova per competenza territoriale.
«Fuorilegge» per scelta ide-
Primo Piano .9
.
Per cinque i pm hanno chiesto
l’assoluzione, negli altri casi
sono state chieste condanne
tra i 6 mesi e un anno e mezzo e
multe tra i 150 e i 900 euro. I
magistrati, nelle loro discussioni, hanno affermato che «il
presidio era un simbolo della
contrapposizione all’avvio dei
lavori propedeutici alla costruzione del cunicolo esplorativo
della Maddalena», sottolineando il valore simbolico del sigillo
per lo Stato, come modo per rimarcare un vincolo su un bene.
Per i No Tav, si tratta invece di
«un processo senza senso per
un reato di poco conto».
I nove mesi di condanna
chiesti per Grillo non sono il
minimo della pena. Nel calcolo
giuridico i pm hanno valutato
attenuanti e la recidiva, dovuta ad una precedente condanna in via definitiva per diffamazione, commessa in uno
spettacolo nel cuneese nel
2003, nei confronti di Rita Levi
Durante la protesta di
dicembre Beppe scrisse
alle forze dell’ordine di
non proteggere i politici
ologica. Il video di You Tube è
una prova d’accusa. Grillo ha
superato l’area off limits consapevolmente, nonostante gli
avvisi dei carabinieri. Anche
per Alberto Perino, uno dei
leader storici del movimento
No Tav, i pm torinesi Andrea
Padalino e Antonio Rinaudo
hanno chiesto 9 mesi di reclusione. I due dialogano di fronte
alle telecamere. Alle loro spal-
le spunta la baita della Clarea,
ultimo baluardo No Tav contro
le ruspe. «Abbiamo costruito
un presidio - dice Perino - e ce
l’hanno sequestrato e hanno
denunciato tutti per costruzione abusiva. Rischiamo la galera, ma non ce ne frega niente».
Grillo fa battute, strappa risate, racconta la storia di un contribuente che è finito in galera
a Trento per non aver «pagato
134 euro all’Inps». Fa il mattatore anche con i giornalisti accorsi a immortalare l’intrusione. «Siete degli eroi» dice il comico genovese agli attivisti No
Tav. Al termine dell’intrusione
nella baita, si fa fotografare
con le braccia alzate, incrociando i polsi, come se fosse
ammanettato. Una provocazione. Nel processo sono imputati anche altri 20 imputati.
Montalcini: patteggiò una
multa a 4 mila euro. Ieri per errore la deputata grillina Laura
Castelli, commentando le richieste di condanna della procura torinese, ha trasformato i
200 euro di multa in 200 mila.
Cifra che ha fatto gridare alla
follia i suoi commentatori e i
solidali con la lotta. Il processo
riprenderà con le repliche delle difese il 14 febbraio. Gli avvocati del legal team, che da tempo assistono i No Tav, cercheranno di dimostrare che le
contestazioni sono da sempre
dirette «contro un’opera inutile, costosa e dannosa. E che le
idee non sono reato».
Valsusa
Retroscena
JACOPO IACOBONI
e è un noi-contro-il-sistema, bisogna anche dire
che è un sistema di sciocchi». Nel M5S si sta facendo strada
l’idea che alcune cose fanno il gioco
del Movimento cinque stelle, al netto
delle tante palesi inadeguatezze loro
lo capiscono benissimo.
Laura Castelli, deputata piemontese dei cinque stelle, una delle più
amate dal gruppo di Milano, è forse la
persona che meglio può spiegare «come la prende» il movimento, come reagisce alla notizia delle due offensive
giudiziarie contro Grillo. Castelli può
parlare con cognizione della richie-
«S
VIAGGIO NEL M5S
Non credono all’offensiva
giudiziaria, ma pensano che
così si polarizzerà lo scontro
sta di nove mesi di carcere per la storia dell’irruzione nella baita «coi sigilli portati via dal vento», come gridava il fondatore del movimento in
una delle gag fisse dai palchi dello
Tsunami tour. Lei era fisicamente a
Chiomonte, quel giorno; è quella più
impegnata, storicamente, nella battaglia contro l’alta velocità; e fornisce
particolari interessanti. Il primo è
questo: «Eravamo in duecento almeno, quel giorno. C’ero anch’io. Entrammo tutti. La cosa che chiederei
ai magistrati è come mai questo processo va avanti solo contro Grillo e
Perino. Condannateci tutti». Il secondo elemento è contro-intuitivo, è un
ragionamento, che può essere utile a
chi meno conosce del legame tra movimento cinque stelle e movimento
no tav, e tende a confondere, o peggio,
a schiacciare le due cose. Errore blu.
Il cantiere
del Treno
Alta
velocità
di Chiomonte,
con al centro la
baita Clarea, è
da anni il teatro
delle lotte
contro l’alta
velocità
del movimento
No Tav e del
M5S
MATTIA
FELTRI
«C
E il Movimento quasi esulta
“Così i pm ci porteranno
altri voti alle europee”
Castelli: contro di noi c’è un Sistema, ma di sciocchi
Dice Castelli: «La verità è che le due
cose, l’inchiesta sulla presunta istigazione di Grillo ai poliziotti nel caso dei
forconi, e il processo sulla baita, non
c’entrano niente. Io non credo ci sia
nessuna strategia, quello piemontese è
un processo che va avanti da mesi. Attenti: non è un attacco al M5S, ma un
attacco, da anni, al movimento no tav.
Il punto è che accuse così ingiuste - ricordo che i sigilli erano già stati portati
via una decina di giorni prima, e quindi
quando arriviamo lì con Grillo non ci
sono materialmente più - ottengono il
osì non può
andare avanti,
Matteo.
Non funziona
più.
Io non riesco a capire
perché usi sempre
questi toni bruschi:
Enrico di su, Enrico di giù.
Come se io stessi
qui a grattarmi la pancia.
Voglio che le cose funzionino e
ormai non se lo vuoi anche tu, e
temo che un giorno ci guarderemo
dietro con rimpianto. Dobbiamo
chiarire i nostri rapporti, Matteo.
Dobbiamo parlare, appena ho finito
di pulire la cucina».
risultato di stabilire un’equivalenza,
che magari a noi conviene anche: in
Piemonte chiunque, anche moderato,
si opponga al treno in Valsusa, non può
che votare movimento cinque stelle».
Considerate questo non solo in ottica europee (o politiche), ma anche col
voto incombente (e decisivo) per le regionali. Sergio Chiamparino è stato da
sempre molto esposto sul fronte pro
tav. Paradossalmente, le accuse a Grillo regalano un assist elettorale antiChiamparino al movimento. Chiara
Appendino, che Fassino in comune ha
chiamato «Giovanna d’Arco» per quante grane gli sta dando la sua puntigliosa
opposizione, riflette: «Io non credo ci
sia un’offensiva, nulla di pianificato.
Non so neanche se ci fa guadagnare voti. Registro però che succede l’opposto
di ciò che accadde a Chiamparino:
quando annunciò la sua ricandidatura,
venne scagionato da ogni accusa».
Insomma, un intreccio di poteri (magistratura-politica-economia) piemontesi, concorre - al di là delle intenzioni a produrre effetti politici nazionali. Il
movimento ne trae vantaggio? Vittorio
Bertola, uno dei pochi che parlano con
Casaleggio, fa notare che «ora la parte
no tav probabilmente si compatterà
con noi, polarizzando lo scontro tra noi
e l’establishment» (piemontese, ma non
solo). Sullo sfondo Bertola aggiunge:
«Mi limito a ricordare che, casualmente, a Torino per la storia dei rimborsi
sono stati indagati tutti i consiglieri,
tranne quelli del Pd». Il tutto nel quadro
della difficile successione a Caselli.
È così che questa battaglia campale
in Valsusa diventerà una cartina di tornasole potente, anche alle europee. Nicola Morra, incline per carattere alla ragionevolezza, commenta «sembra incredibile, più siamo trasparenti e vicini
ai cittadini più arrivano bordate contro
di noi». Cita Pasolini, per la storia della
lettera di Grillo ai poliziotti; il celebre
PPP di Il Pci ai giovani faceva altro discorso (ma magari un’altra volta), la tesi
è che al lavoro per gli anti-sistema, è singolare trovare a volte il sistema.
10 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
U
SPESA PUBBLICA
GLI INTERVENTI
Esercito e polizia
La Ragioneria blocca
il piano di riordino
Bocciato il progetto dei ministri Alfano e Mauro
“Contrasta con le politiche di spending review”
FRANCESCO GRIGNETTI
ROMA
Quel riordino, così come lo
vorrebbe fare il governo, non
s’ha da fare. È severa la reazione della Ragioneria generale dello Stato all’ipotesi di
una legge che riorganizzi le
carriere nelle forze armate e
di polizia. L’indiscriminato
avanzamento di grado,
l’estensione della dirigenza
(ne entrerebbero a far parte i
commissari di polizia come i
maggiori delle forze armate)
non solo avrebbe contraccolpi economici non adeguatamente quantificati dal governo, ma creerebbe inevitabili
squilibri con il resto del personale, incentivando nuove
rincorse salariali, e infine
l’unificazione verso l’alto dei
ruoli direttivi e dei dirigenti
«si pone in netto contrasto
con la politica di riduzione
Il piano bocciato era atteso da almeno 11 anni
delle dotazioni organiche dirigenziali perseguita per tutto il
pubblico impiego».
È una brutta battuta di arresto per un progetto caldamente coltivato dai ministri Angeli-
no Alfano e Mario Mauro, alle
prese con il malessere del personale dello Stato in divisa. Era
l’8 agosto scorso, infatti, quanto un consiglio dei ministri licenziò un decreto legislativo di
Soro: “Troppa trasparenza
mette a rischio la privacy”
Il Garante: più cautela coi dati dei dipendenti pubblici
Authority
Intervista
Antonello
Soro
presidente
del Garante
per la
Privacy
ROMA
ntonello Soro è il presidente del Garante per
la Privacy. L’Authority
ha appena scritto al ministro
Gianpiero D’Alia che non si
possono pubblicare sul web i
nominativi dei dipendenti che
usufruiscono di distacchi sindacali (sono circa 4 mila per
un totale di 700 mila giornate
retribuite) o di permessi (sono 55 mila, 170 mila giornate),
in quanto sarebbe colpito un
diritto fondamentale.
A
Perché, presidente Soro, secondo voi quei nomi non
vanno esposti?
«Perché la legge non lo prevede e noi in questa materia
dobbiamo attenerci strettamente alla legge. Il decreto legislativo sulla trasparenza,
proposto dal ministro della
Pubblica amministrazione
elenca espressamente le categorie soggette alla diffusione
in rete. I sindacalisti non ci sono. Ma dico di più: la legge di-
ce espressamente che l’iscrizione al sindacato è da considerare
un dato sensibile».
Anche quando non è indicata
la sigla di riferimento?
chi, quante giornate lavorative
ciò comporta. L’opinione pubblica sarebbe lo stesso informata dell’andamento della spesa
senza violare la privacy dei singoli. Ma qui mi viene d’obbligo
fare una valutazione».
Dica.
«C’è un problema più generale
nel rapporto tra privacy e trasparenza. Occorre un sano
equilibrio tra le due esigenze.
Direi: un sano esercizio di
buon senso. Dobbiamo sempre
ricordare che nel nuovo contesto del web alcune informazioni restano fissate per sempre.
Ci vuole cautela nel diffondere
i dati personali. Qualche volta
la giusta domanda di trasparenza rischia di degenerare in
bulimia di pubblicità».
«Esatto. Guardi, forse è una legge datata, magari è superata,
non mi esprimo, ma questa abbiamo. E dice che l’iscrizione ai
sindacati è un dato sensibile.
Poi ovviamente governo e ParAddirittura?
lamento hanno
«Non penso sia
tutti gli strumen- POLEMICA CON D’ALIA corretto che il goove ravvisi
ti per cambiare
«L’iscrizione verno,
la norma: il Gache il ricorso ai
al sindacato permessi sindarante applica le
è un dato sensibile» cali sia anomalo,
leggi vigenti».
debba passare
Il ministro
D’Alia si dice perplesso di que- per la gogna mediatica, come se
sta vostra decisione. Si aspet- questo rafforzasse i processi di
tava più apertura alle esigenze controllo della spesa».
di trasparenza.
«E io sono sorpreso delle perplessità... Al ministro, peraltro,
abbiamo scritto che nulla vietava di pubblicare i dati in forma
aggregata, amministrazione
per amministrazione, anche ufficio per ufficio, indicando
quanti permessi, quanti distac-
Siete stati interpellati anche
dalla Rai quanto ai nuovi obblighi di trasparenza?
«No, ma mi aspetto presto una
richiesta di parere. Ovviamente non anticipo nulla, ma dico
che non sono assolutamente
banali e scontate le possibili interpretazioni».
[FRA. GRI.]
riforma delle carriere militari.
Un provvedimento sospirato
nel comparto sicurezza da almeno 11 anni. In quell’occasione
si annunciò un nuovo ddl che rivedesse complessivamente le
carriere di poliziotti e militari e
lo stanziamento di 24,7 milioni
per il 2014 e di 119 milioni per il
2015. Seguì l’esultanza dei sindacalisti. Una battaglia storica
sembrava vinta. Seguì invece la
doccia fredda: l’iter per il ddl si
è rivelato particolarmente
complicato. Troppo alti i costi.
Tanto che ora la Ragioneria generale dello Stato pone il suo
veto. «Il disegno di legge proposto si pone in netto contrasto
con la politica di revisione della
spesa pubblica». E non manca
il richiamo alla serietà. Prevedere un ruolo unificato e poi lasciare i commissari al vecchio
stipendio, per dire, «appare difficilmente perseguibile».
Eppure c’è chi si è sforzato
di avanzare proposte innovative. Il Cocer della Guardia di Finanza ha appena terminato un
documento che stigmatizza il
blocco stipendiale («È stata realizzata una completa separazione fra le funzioni svolte e le
retribuzioni gettando nel disordine il funzionamento delle organizzazioni»), ma avanza proposte innovative: «Crediamo scrive il Cocer - che la valorizzazione delle persone non corrisponda all’attribuzione indiscriminata del grado superiore
o, addirittura, nella creazione
di nuovi gradi senza alcun concreto senso organizzativo, lasciando poi le persone a fare
esattamente quello che facevano in precedenza».
Bilancio di previsione 2014
Il Colle risparmia
nove milioni
ANTONIO PITONI
ROMA
In tempi di spending review,
anche il Colle osserva scrupolosamente la sua «dieta».
Una cura dimagrante fatta
di risparmi, ulteriore riduzione del personale e parametri di spesa allineati con
quelli di analoghe amministrazioni straniere.
Grazie al blocco degli adeguamenti automatici e contrattuali delle retribuzioni e
delle pensioni, oltre ad un ulteriore riduzione dei compensi per il personale distaccato, comandato e a contratto, compresi quelli del segretario generale e dei consiglieri del Presidente della Repubblica, i risparmi sono stati di «circa 9 milioni di euro in
ragione d’anno» rispetto alla
previsione, per l’anno in corso, del precedente bilancio
pluriennale.
Stando alla nota illustrativa al bilancio di previsione
per il 2014, la dotazione complessiva a carico del bilancio
dello Stato si conferma di
228 milioni di euro (ferma
dal 2010, in calo di oltre 3 milioni rispetto al 2009 e pari a
quella del 2008). In termini
reali, una riduzione di circa il
12 per cento, tenuto conto della inflazione maturata, nel
frattempo, in base all’indice
dei prezzi al consumo.
In calo anche il personale.
Sia quello di ruolo, che nel 2013
si è ridotto di altre 16 unità (da
799 a 783), toccando quota
-360 rispetto alla pianta organica del 2005, sia quello distaccato per esigenze di sicurezza
(compresi i Corazzieri), passato da 819 a 793 unità (-26). La
spesa complessiva si è ridotta
Tagli anche al personale
ridotto di 360 unità
rispetto alla pianta
organica del 2005
del 6% (14,3 milioni). Rimasto
stabile, invece, il personale di
collaborazione fiduciaria, comandato e a contratto, il cui
rapporto è destinato a cessare
alla scadenza del mandato
presidenziale. La spesa direttamente imputabile all’esercizio delle funzioni presidenziali
si quantifica in 115,8 milioni: un
importo «in linea con i costi
delle analoghe amministrazioni di altri Paesi».
ASTE BOLAFFI
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Asta Bolaffi, 30 aprile 2014
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Primo Piano .11
.
U
SALUTE E GIUSTIZIA
I SOLDI CHIESTI ALLA REGIONE
“Tentata truffa”, Vannoni a processo
Torino, il fondatore di Stamina rinviato a giudizio: “Il suo progetto era privo di contenuto scientifico”
MASSIMILIANO PEGGIO
TORINO
Davide Vannoni, fondatore e
presidente di Stamina Foundation, ieri è stato rinviato a
giudizio dal tribunale di Torino per tentata truffa ai danni
della Regione Piemonte. È accusato di aver chiesto un finanziamento di 500 mila euro
a sostegno della ricerca sulle
cellule staminali, presentando un «progetto privo di contenuto scientifico» e millantando la collaborazione di
scienziati e luminari internazionali». Il processo si aprirà
il prossimo 3 aprile.
Ma già tira aria di battaglia. «Ci difenderemo - spiega
il suo difensore, l’avvocato
Roberto Piacentino - dimostrando che quel progetto era
lecito e corretto, e che il contributo regionale sarebbe
stato integrato con altri fondi». Il centro di ricerca ad «al-
L’accusa del pm:
il comitato
della Fondazione
non si è mai riunito
ta tecnologia», come hanno
accertato i carabinieri del
Nas, sarebbe dovuto sorgere
alla periferia di Torino: all’interno del complesso Antidoping annesso all’ospedale San
Luigi di Orbassano.
La vicenda risale al 2007.
Davide Vannoni, in cerca di finanziamenti pubblici per dare vita a un «centro di ricerca
di valore internazionale in
Piemonte per la ricerca sulle
staminali adulte con l’impiego
Le famiglie
«Prontiadandare
in Israeleperleinfusioni»
Assente
Davide
Vannoni in
una foto
d’archivio: il
presidente
della
Fondazione
Stamina ieri
non era
presente
in aula
1 Una decina di pazienti,
con le loro famiglie, sta pensando di partire per Israele
per effettuare alcune infusioni di cellule staminali al di
fuori del protocollo Stamina.
Ad annunciarlo è il Movimento vite sospese che ha invitato altre associazioni di malati,
molte delle quali legate a Stamina Foundation, a partecipare all’iniziativa. Davide
Vannoni, il fondatore di Stamina, però, non parteciperà.
«Pur comprendendo i fini nobili di alcune iniziative - ha dichiarato Vannoni su facebook - s’intende puntualizzare che il movimento si dissocerà dai progetti nei quali
Stamina non risulterà elemento cardine della struttura
organizzativa». Nessuna iniziativa, quindi, se non controllata dalla fondazione.
di ricercatori italiani e stranieri
di comprovata esperienza clinica e di ricerca nel settore della
medicina rigenerativa» presenta il suo progetto in Regione il
14 settembre: protocollo 15134.
Due mesi più tardi, il «26 novembre alle ore 17, nella sala
delle adunanze della giunta regionale» Mercedes Bresso e i
suoi assessori danno il loro consenso votando all’unanimità.
L’oggetto della delibera è un
esempio di solennità scientifi-
500.000
euro
La somma prima
stanziata e poi
revocata dalla Regione
Piemonte
ca: «realizzazione di un laboratorio con prerogative Aifa, agenzia del farmaco - per lo sviluppo di tecnologie biomediche,
applicabili nell’ambito della
medica rigenerativa con utilizzo di cellule mesenchimali adulte autologhe». A presentare il
progetto è l’Associazione Di
Medicina Rigenerativa Onlus,
con sede in via Giolitti, nel centro di Torino. Il finanziamento
regionale è prelevato da due capitoli di spesa: 150 mila per svi-
Intervista
ciarlatani, i mancati controlli, le responsabilità
della politica. Nel giorno
del primo rinvio a giudizio
per Davide Vannoni, la senatrice a vita Elena Cattaneo,
una delle massime esperte di
cellule staminali nel mondo,
ha già lo sguardo rivolto al
futuro: «In questa storia tragica, il peso maggiore non ce
l’hanno i ciarlatani. In Italia
sono sempre esistiti. Il punto
è cercare di capire perché un
Paese civile come il nostro
non sia riuscito a difendere i
propri cittadini da queste
manipolazioni. È una storia
che rivela tante inquietudini.
Sto conducendo al Senato
un’indagine conoscitiva, origine ed evoluzione del caso
Stamina. Gli atti sono pubblici. Tante persone, tante
istituzioni, non hanno fatto il
loro dovere».
I
Senatrice Cattaneo, perché
ha deciso di spendersi in prima persona per questa battaglia di verità?
«Non sono stata certo l’unica,
due indagini si separano. Guariniello continua ad approfondire gli aspetti scientifici del
metodo, mentre il collega Giancarlo Avenati Bassi si dedica al
finanziamento. Nel 2008 la Regione revoca la delibera, così il
reato diventata tentata truffa.
Si scopre poi che l’associazione
non era iscritta all’anagrafe
delle Onlus all’Agenzia delle
Entrate, quindi non aveva i requisiti per chiedere i 500 mila
euro. Nel progetto si affermava
Elena
Cattaneo,
ricercatore e
senatrice a
vita, conduce
una battaglia
contro le finte
cure di
Stamina
I controlli
Il futuro
È mancato tutto
Da quanto emerso
dal lavoro
dei Nas e dell’Aifa
sono saltati
enormi passaggi
Non voglio più
vedere una cosa
simile: per me
il caso Stamina
è il tradimento
dell’umanità intera
“I genitori dei bambini malati
devono sapere che c’è ricerca sana
La senatrice Cattaneo: lo Stato stia più vicino alle famiglie
a farlo. Ma era in corso una truffa scientifica di enormi dimensioni, non potevo tirarmi indietro, isolarmi nel mio laboratorio. Ci siamo accorti che le istituzioni non stavano capendo»
Da cosa siete partiti?
«Quando devi cercare quello
che qualcuno dice di aver dimostrato in un cestino, significa che stiamo parlando del
nulla. Abbiamo studiato il protocollo scritto da Davide Vannoni per registralo all’ufficio
brevetti degli Stati Uniti. Il
presunto metodo sarebbe
questo: cellule staminali mesenchimali in grado di trasformarsi in neuroni. L’ufficio brevetto americano, per respingerlo, ha risposto: non c’è
niente in questi documenti
che in mano esperta possa essere replicato. Che significa:
non c’è metodo. È niente. Come avevamo già capito. Eppure questo niente veniva somministrato ai malati».
Quali malattie si possono curare oggi con le cellule staminali?
«Leucemie. Lesioni della cornea
e della pelle. Stanno in un palmo
di mano, mentre le malattie sono
decine di migliaia. Ovvio che dietro c’è una frontiera di colleghi e
studiosi che si ingegna per accumulare prove e andare avanti.
Studiano, sperimentano, verificano. Anni che passano, importantissimi. Studiare una malattia è difficile, serve tempo».
inoltre che nella società Re Gene srl, collegata all’Onlus, lavoravano due luminari russi, il
professor Vyacheslav Klimenko e la professoressa Elena Schegleskaya, e che tutta
l’attività di ricerca si sarebbe
svolta in collaborazione con
docenti universitari russi,
ucraini e italiani, quali componenti del «comitato scientifico
dell’associazione». Comitato,
scrive il pm negli atti d’accusa,
che «non si è mai riunito».
Vorrei che lo Stato sapesse
stare più vicino al dramma di
queste famiglie».
La denuncia
Ricercatrice
NICCOLÒ ZANCAN
TORINO
luppo di tecnologie biomediche,
350 mila per le attrezzature di
laboratorio. Un anno dopo Vannoni finisce nella bufera. Il pm
Raffaele Guariniello inizia ad
interessarsi al «guru delle staminali» e si scopre la pratica del
finanziamento. Anzi è lo stesso
Vannoni a mostrare ai militari
del Nas, nella prima perquisizione nella sede Onlus, la delibera regionale, a dimostrazione
della sua «serietà scientifica».
Da qui in poi le strade delle
Cosa risponde a quei genitori
di figli gravemente ammalati
che preferiscono l’incerto al
nulla?
«Che qui non si tratta di incerto, è un inganno. Sottopongono
i bambini al trapianto di follie.
Allora perché non affidarsi alle pratiche tribali? Queste follie sono pericolose, per di più.
Senza base razionali, non possiamo abusare dell’uomo e della malattia. A quei genitori dico che c’è una ricerca sana.
Cosa sta emergendo dall’indagine conoscitiva?
«Grossi punti di domanda. Abbiamo delle regole. Ma da
quanto emerso dal lavoro dei
Nas e dall’Aifa, sembra che
enormi passaggi siano stati
saltati. Si cita la Turco-Fazio
come decreto per le cure compassionevoli, ma noi abbiamo
ben chiaro che Stamina non
aveva neanche sulla carta i requisiti per aderire a quel decreto ministeriale».
Mancati controlli?
«È mancato tutto. Questo è il
punto nodale. Qualsiasi persona nella sofferenza chiede aiuto allo Stato e alla collettività.
Ma lo Stato deve garantire che
la sofferenza sia rispettata. Io
sono una scienziata, tradirei la
mia professione, mentendo.
Dedico tutta la mia vita alla ricerca. Non posso dire che
quelle cellule si trasformano in
neuroni. Non ci sono prove».
Lei crede che questa storia
possa servire ad immunizzare
l’Italia da altri casi analoghi?
«Deve servire. Non voglio mai
più vedere una cosa simile. Per
me, il caso Stamina è il tradimento dell’umanità intera.
Tutte le responsabilità vanno
chiarite. Io voglio vedere le istituzioni pronte a tenere fronte,
dobbiamo innalzare la consapevolezza che questo Paese ha
uno scheletro di civiltà da garantire e difendere sempre».
12 .Primo Piano
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
gg Dossier/Gli Archivi de La Stampa
4
Una foto, una storia
1
Alfredo Consilvio oggi ha 67
anni ed è tornato in Abruzzo, da
dove era partito. Ha cominciato
come lavapiatti, poi ha aperto
ristoranti e bar
La prima famiglia contattata: i
Liparulo. Nella foto del 1968
erano indicati come “famiglia
bisognosa”. Oggi sono titolari
di ristoranti e di una fabbrica
2
Angelo, il calzolaio
della selleria Fiat
immigrato due volte
“Sono rientrato al paese ma ormai Torino era casa mia”
LODOVICO POLETTO
MONCALIERI
L’iniziativa
e nasci con un destino è difficile cambiarlo. Puoi colorarlo in modo diverso
ma, se è quello, non c’è scampo. «Il mio?
Quello di cambiare vita e luogo ogni
tanto. È sempre stato così».
Angelo Vallone è un uomo di 76 anni, ormai
pacificato, che si gode la sua età. E i suoi otto nipoti. Ma se guarda indietro scopre che la sua vita
è sempre stata così, legata al suo lavoro da calzolaio e sempre in viaggio, alla ricerca non della ricchezza in assoluto, ma almeno della stabilità. È
lui l’uomo in giacca e camicia, con i capelli scuri,
in mezzo ad un picchetto di operai davanti ad
una delle porte dello stabilimento Fiat Mirafiori.
S
Calogero Rotlando, nella foto
all’uscita della Fiat nel 1978.
Alla Stampa ha raccontato della
difficoltà a trovare una casa per
il «non si affitta ai meridionali»
3
«MI RACCOMANDO, POCHI BAMBINI»
«Così mi disse il padrone affittandomi
casa. Quando veniva dovevo
nascondere due dei miei quattro figli»
Rosita Lauria, nella foto del
1980, mentre mangia un
biscotto con le mandorle.
Rientrava dalla Sicilia. Oggi è
una psicologa
MARCO NEIROTTI
orrevano incontro a un
mito, spesso erano disillusi. Torino fu motore e vittima del miracolo economico. Motore
perché le scelte del più grande complesso industriale, la Fiat, trainarono
di fatto lo sviluppo dell’intero sistema
Italia. Vittima perché ciò provocò trasformazioni sociali, prima fra tutte
l’immigrazione, spontanee nelle forme ma non nelle cause». Michelangela Di Giacomo, ricercatrice all’Università di Siena e autrice dello studio
«Da Porta Nuova a corso Traiano»
(Bonomia University Press), cioè dalla stazione ai cancelli Fiat, ha analizzato i grandi flussi di mano d’opera e
speranza, le tensioni operaie e sociali,
la conquista di un sogno e la fatica. E
se la memoria raccolta da La Stampa
fra chi si è riconosciuto nelle foto d’archivio sono il cuore di quel colossale
fenomeno, la lettura a posteriori ne illumina l’intero reticolato di vene.
Nel periodo 1955-1973 si spostarono 4 milioni di italiani, 900 mila di loro
a Torino, che nel 1961 superò il milione di abitanti. La stella più vivida era
«C
Era il novembre del 1978. E Angelo, allora faceva
l’operaio alle sellerie. E per hobby il calzolaio. O
forse è il contrario, se ascolti la sua storia. Che
inizia nel 1938 ad Auletta, 2 mila e 400 anime (oggi) nell’entroterra della provincia di Salerno.
Montagne e pascoli secchi. Contadini, pastori e
poco altro. Angelo è emigrato al nord quando
aveva 21 anni e già due figli. E un sogno: aprire un
negozio da calzolaio. Sogno povero? Mica tanto.
Lui, su quello, ha costruito i destini di quattro figli, due femmine e due maschi. Lui lavorava in
fabbrica per avere uno stipendio sicuro e da un
calzolaio, in via Candiolo a Torino per arrotonda-
L’articolo su Angelo
Vallone conclude la
serie di racconti
dedicati a chi si è
riconosciuto nelle foto di 50 anni fa
pubblicate da La Stampa. Per
rivedere tutte le video-interviste vai
sul nostro sito www.lastampa.it.
re i guadagni. E così li ha tirati su i figli, li ha fatti
studiare e diplomare. S’è comperato una casa, ha
rinunciato più o meno a tutto, ha «fatto economia» - come si diceva quarant’anni fa - su ogni
cosa. E alla fine di questo percorso si trova accanto una famiglia, unita e felice che se lo coccola
e accudisce. Contento? «E come no. Quando sono
partito da Auletta avevo come unica prospettiva
quella di fare il contadino. Ma a dodici anni i miei
mi hanno spedito a Napoli, ad imparare il mestiere». È finito in una bottega di Fuorigrotta, in
mezzo ad un gruppo di scugnizzi mandati lì da
tutta la provincia. Niente paga. Solo lavoro. Sei
giorni su sette. C’è rimasto cinque anni. E ha imparato tutto. E grazie alle scarpe degli altri è andato in Germania. A lavorare in una fabbrica di
calzature. E poi a Torino, con la sua Anna, sposata quando avevano appena vent’anni.
Il resto è storia di tanti immigrati. La domanda
di assunzione alla Fiat, le visite mediche. La quasi
certezza di sentirsi dire «Lei è assunto. Venga per
i 15 giorni di prova» arrivata puntuale. «Con quattro figli mi serviva una casa grande. L’ho trovata a
“Un percorso difficile
tra diffidenza e orgoglio”
Il libro
Michelangela
Di Giacomo
autrice dello
studio «Da Porta
Nuova a corso
Traiano»
La ricercatrice: il mito del Nord ingigantito da chi tornava
la Fiat, emblema di occupazione e futuro, ma la realtà di quelle vite si sperdeva in più rivoli: «Il percorso lavorativo
fu per i più tutt’altro che lineare, spesso
nell’illegalità. A fine 1966 gli operai in
fabbrica non superavano il 23% del totale degli immigrati, la situazione migliorò a fine decennio. Fu all’inizio l’industria edile a raccogliere molta parte
di questa gente, con chiamate spesso al
nero, in cosiddette “cooperative” gestite da meridionali stessi che collocavano abusivamente la manodopera».
Abbiamo ascoltato racconti di valigie e cartoni, sguardi fieri e resse ai binari, famigliole un po’ zingare nei cortili, cartelli offensivi («Non si affitta ai
meridionali»). L’integrazione non era
un processo sciolto, ma un sentiero
martoriato, talora abbandonato per
sfiducia. Di Giacomo: «Ragioni economiche muovevano questa popolazione,
che tentava di emanciparsi dalla miseria, ma vi era anche una componente
di fascinazione: i racconti di chi era già
partito e tornava al paese per le vacanze e ingigantiva il mito dell’emigrazione come conquista di stili di vita che
nulla avevano a che vedere con le abitudini rurali». Poi il sogno si disperdeva nel quotidiano: «Si trovava spesso
una miseria solo lievemente meno misera di quella del Sud ma niente affatto
meno dura, tra solitudine e incomprensioni. Il che fu alla base della ripresa di conflittualità tanto in fabbrica
quanto fuori, sia tramite i canali organizzati di sindacati e partiti sia nelle
associazioni spontanee di cittadini».
Alla conflittualità davano energia la
fatica di trovar lavoro e vivere e, insieme, le reciproche reazioni fra due culture: «L’immigrazione cozzava contro
il vuoto di pianificazione urbana e di assistenza, l’inurbamento avveniva spontaneo, in quartieri degradati o periferici d’una città ancorata fino al 1962 (legge per l’edilizia popolare) a un piano regolatore degli Anni ‘50. La risposta fu
stringersi nel gruppo d’origine: «Se in
un primo momento l’esigenza d’integrarsi portava ad abbandonare parte
dei propri comportamenti, per la seconda ondata fu importante la rivendi-
cazione del proprio carattere di orgoglio meridionale. Di qui si inaspriva il
rifiuto piemontese: non si potevano più
accusare d’essere cattivi lavoratori? Si
potevano accusare di fare troppi figli
rispetto alle capacità economiche».
Il versante economico - la realtà
d’ogni giorno - agita lo scricchiolìo generale. Michelangela Di Giacomo ha
studiato il movimento operaio: le rivendicazioni di fabbrica e quelle sociali si trovarono in vasi comunicanti, dove le une alimentavano le altre. L’intero fenomeno è intreccio dei minimalismi privati - che diventano storia operaia, sindacale, industriale, politica del
Paese - colti nella cruda poesia della
cronaca fotografica.
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Primo Piano .13
.
g
5
6
Anno 1972, Beniamino
Guarnotta rientra dalla Sicilia.
Appassionato di ciclismo, ha
fatto il muratore. I suoi 4 figli
vivono e lavorano nel Cuneese
Fuori dai cancelli
Eugenio Fonnesu e Caterina
Scriva con i figli Giuseppe e
Bruno. Nella loro prima casa,
per andare in camera, si doveva
uscire sulla piazza di Avigliana
7
Angelo Vallone in una
foto del 1978 durante
un picchetto davanti
alla Fiat. Nell’84 ha
lasciato la fabbrica e
aperto un negozio da
calzolaio. Nel ’96 è
andato in pensione
Alfonso e il padre Fedele
Bellusci, entrambi ripresi con la
valigia a Porta Nuova. All’epoca
Alfonso aveva 17 anni, oggi ne
ha 55 ed è ingegnere
8
Maria De Fini, nella foto
dell’agosto del 1975. A Torino
prese il diploma. Costruiva
penne a sfera mentre tirava su i
suoi tre figli col marito Vito
Foto del 1978, picchetto davanti ai cancelli della Fiat
Moncalieri. Un amico, un compaesano, mi raccomandò». La diffidenza dei primi anni verso gli immigrati un po’ era passata, ma fuori dalla città la
gente li chiamava ancora «terùn». «Il tipo che ci
affittò la casa era un uomo piemontese vecchio
stampo. Mi disse, “mi raccomando non voglio fastidi. E pochi bambini”. “Ne ho due” gli dissi, mentendo». E così quando lui veniva a ritirare le 40
mila lire d’affitto due finivano in camera da letto.
Muti. Per non irritare il padrone di casa. La macchina? Un sogno. La prima, una Fiat 128, rossa, di
seconda mano, arrivò soltanto nel 1982, l’anno del
matrimonio di Maria Teresa. E nell’84 l’addio alla
fabbrica: finalmente poteva fare il calzolaio a
tempo pieno. E insegnare il mestiere ai figli, maschi e femmine. Lui a dirigere i lavori e loro a incollare, cucire le pelli, cambiare le cerniere, lucidare. «Tutto è utile, sempre. Tutto serve».
Già è proprio così. Tutto serve. Nel ’96, all’età
di 58 anni, Angelo ha detto stop. Maria Teresa
lavorava come ragioniera in una fabbrica. Gennaro come calzolaio (nel laboratorio di via Can-
diolo che lui gli aveva comperato dal vecchio proprietario), gli altri due figli più giovani si stavano
sistemando. «Vendo tutto e torno al sud» ha annunciato una sera a cena. Detto e fatto. Lui e Anna sono tornati ad Auletta. Ma è durata poco. Il
destino s’è messo di traverso: Anna è mancata, la
fabbrica dove lavorava Maria Teresa ha chiuso e
ha lasciato a casa operai e impiegati. E Angelo è
tornato a Moncalieri.
Se nasci in un modo, non puoi diventare qualcosa di diverso. Maria Teresa aveva ancora un
figlio piccolo e s’è aperta anche lei un negozio da
calzolaio, sotto i portici di via Roma, a Moncalieri. «Sapevo già fare quasi tutto. Mi mancava ancora un po’ di manualità», racconta. E così papà
Angelo s’è rimesso il grembiule di cuoio. Le ha
insegnato gli ultimi segreti che lei adesso tramanda ai figli. Lui ogni tanto torna lì. A battere
sulle scuole di scarpe, a ripetere un po’ di sue
vecchie avventure. L’ultimo sogno? «Andare in
Argentina a trovare un fratello emigrato lì. Parto
tra pochi giorni. Lo rivedo dopo una vita».
14 .Estero
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Rilasciati i due operai
sequestrati in Libia
Gallo e Scalise erano stati rapiti il 17 gennaio. Giallo sul riscatto
FRANCESCA PACI
ROMA
Sono liberi e di ritorno nella
patria Calabria Francesco
Scalise e Luciano Gallo, gli
operai della società crotonese
General World rapiti il 17 gennaio scorso nel villaggio libico
di Dartuba, tra Derna e Tobruk, cuore di tenebra di quella Cirenaica in cui gli jihadisti
hanno raccolto l’eredità della
rivoluzione contro Gheddafi. I
due, 63 e 52 anni, erano stati
catturati nei pressi della cava
di una potente famiglia locale
da un gruppo armato, uno dei
tanti che all’ombra della famigerata Ansar al Sharia, finita
nella lista Usa delle sigle terroristiche, firmano da luglio
sequestri, omicidi e estorsioni
per finanziarsi e assicurarsi il
controllo della locale produzione di greggio.
Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha espresso «grande gioia e soddisfazione» per il
lieto fine «frutto delle attività
congiunte tra autorità libiche
e italiane». Sebbene le nostre
autorità si siano attivate immediatamente dopo l’allarme
lanciato dal fratello di Scalise,
la soluzione della vicenda è
stata complessa. Date le bande islamiste attive nella zona
si è pensato subito alla «mera
richiesta di un riscatto» e sono stati aperti tutti i canali
possibili. Poi, la svolta. Pochi
pochi giorni fa i funzionari ita-
Serenamente è mancata sette giorni
dopo l’adorata iglia Simonetta
Provati
I due edili sono
atterrati
a Ciampino
con la barba
incolta, il volto
stanco e addosso
la lunga tunica
tradizionale
Un lavoro di squadra
È una grande gioia
e una soddisfazione
frutto dell’attività
congiunta tra l’autorità
libica e quella italiana
Il ministro Emma Bonino
Caterina Bellezza
(Ketty)
ved. Suozzi
Bianca Locatelli Spera
anni 80
Ne danno il triste annuncio il marito
Luigi, il iglio Andrea con Valeria, il genero Vittorio, la sorella Tiana, cugini e
parenti tutti. S. Rosario 9 febbraio ore
19, Esequie 10 febbraio, ore 11 parrocchia Gesù Nazareno via Palmieri 39.
– Torino, 6 febbraio 2014
L’Associazione Immagine per il Piemonte partecipa all’ennesimo grave
lutto che ha colpito il Presidente Vittorio Cardinali.
anni 92
Lo annunciano: la nuora Franca, i nipoti Elena e Enrico, parenti tutti. I Funerali in Lanzo Torinese lunedì 10 febbraio alle ore 15 parrocchia S. Pietro
in Vincoli. S. Rosario nella parrocchia
S. Pietro in Vincoli di Lanzo Torinese
domenica 9 febbraio ore 18,30.
– Carmagnola, 7 febbraio 2014
Silvia con Giorgio e Valentina si stringono con affetto a Gigi e famiglia.
Arnalda Chiusano
ved. Barbuto
A Funerali avvenuti ne danno la triste notizia il iglio Emanuele, i cugini
Scialdone, Chiusano e Brinatti.
– Torino, 4 febbraio 2014
E’ mancato
Giuseppe Savio
Sei stato un compagno meraviglioso,
grazie per tutto l’amore che mi hai
dato. Ne danno il triste annuncio Franca, il iglio Maurizio con Annamaria,
Federica e Benedetta; Maurizio con
Chiara, Francesca e Andrea. Si ringraziano tutti i medici del COES, medici e
infemieri dell’IRV via San Marino. Non
iori ma offerte alla ricerca sul cancro.
– Torino, 6 febbraio 2014
E’ mancato ai suoi cari
Angelo Giorgioni
imprenditore
anni 83
Addolorati lo annunciano la moglie
Silvana Amadon, i igli Renzo con Denise e Stefano con Manuela Martina
e Andrea e parenti tutti. Funerali in
Vauda Canavese sabato 8 corr. alle ore
10,30. Il presente serve da partecipazione e ringraziamento.
– Lanzo Torinese, 7 febbraio 2014
Ci ha lasciato il Commendatore dell’
Ordine di San Silvestro Papa
Bartolomeo Graglia
Lo annunciano la famiglia e la Congregazione delle suore francescane missionarie di Susa. Il Funerale sarà celebrato oggi 8 febbraio alle ore 15,30
nella chiesa parrocchiale di Pancalieri.
– Torino, 7 febbraio 2014
E’ venuta a mancare all’affetto dei
suoi cari
Il Presidente dell’Associazione Lucana
Carlo Levi Prospero Cerabona, a nome
di tutti i soci, ricorda con affetto
Nicola Savoia
per l’accoglienza che riservava ai lucani negli anni ‘50 e ‘60 in via Di Nanni e
abbraccia fraternamente Teresa e tutta la famiglia.
– Torino, 8 febbraio 2014
Anna Ferrero
La piangono il iglio Mario con la moglie Marina e parenti tutti. Rosario
parrocchia della Visitazione piazza del
Monastero 5, Torino, sabato 8 febbraio ore 16,30. Funerali in Guarene parrocchia SS. Pietro e Bartolomeo lunedì
10 febbraio ore 10,30.
– Torino, 7 febbraio 2014
ANNIVERSARI
2002
2014
Carmelina Bertot Vittone
Sei e sarai sempre nei nostri cuori,
Adriano e la tua grande famiglia.
– Valperga, 4 febbraio 2014
2005
9 FEBBRAIO
Ciao
Massimo Tibone
è stato bello conoscerti, condividere
l’amore per i nostri igli e la grande
passione per la Juventus. Fai buon
viaggio. Dome e Rudy Rodella.
– Robassomero, 7 febbraio 2014
liani avrebbero ricevuto una
email in inglese definita «breve
e agghiacciante» contenente un
ultimatum: «Un milione di dollari entro sette giorni o uccidiamo il signor Francesco e il signor Luciano». Avuta la conferma che i due erano vivi è partita
l’operazione con la quale sono
stati ricondotti a casa. Un esito
positivo che scioglie la tensione
delle famiglie e degli amici di
Pianopoli e Feroleto, i borghi
col volto segnato, la barba lunga, la jallabya, la tradizionale
tunica araba. I magistrati li sentiranno la prossima settimana.
Davanti a loro i due edili trovano lacrime e braccia tese a cominciare da quelle del presidente della regione Scopelliti.
Alle spalle si lasciano un paese
scosso da disillusione, malcontento, le proteste che ancora ieri, mentre il premier Ali Zeidan
era costretto a un atterraggio
d’emergenza a Malta per minacce provenienti da casa, sono
dilagate nelle strade di Tripoli
contro la decisione di estendere
il mandato del Parlamento, appena scaduto, fino alla scrittura
della nuova Costituzione.
(Hanno collaborato
Lao Petrilli e Giulia Veltri)
ACCUSATI DI TRUFFA
Bolivia, in cella
diciotto italiani
Vendevano falsi
oggetti tedeschi
LA PAZ
Spacciavano per tedeschi
macchinari elettrici made
in China. Diciotto italiani,
insieme a due presunti
complici boliviani, sono finiti in manette nella notte fra
mercoledì e giovedì a La
Paz, in Bolivia. Fernando
Mercado, responsabile di
un’unità anticrimine, ha
spiegato che «queste persone acquistavano oggetti
fabbricati in Cina, come
pompe o motoseghe, poi,
dopo aver cambiato la marca, li rivendevano a prezzi
gonfiati dicendo che erano
prodotti in Germania».
Secondo fonti giudiziarie,
gli arrestati saranno portati
davanti a un magistrato locale venerdì prossimo con
l’accusa di truffa aggravata e
falsificazione di marche. Gli
italiani operavano nella zona
sud della capitale boliviana,
dove esiste una forte concentrazione di negozi di ferramenta e materiali di costruzione, ma dalle prime indagini risulta che la rete criminale facesse affari anche
in Cile e Argentina. A denunciare i truffatori sono stati i
loro clienti che hanno trovato al mercato gli stessi oggetti a prezzi cinque volte
più bassi.
Il responsabile della polizia boliviana ha precisato
che l’identità degli arrestati
sarà resa nota soltanto al
termine dell’inchiesta. [E. ST.]
IN PIAZZA DISOCCUPATI E LAVORATORI
Rivolta in Bosnia, feriti e arresti
Sotto assedio i palazzi del potere
2014
DOTTOR
Ottavio Sernia
E’ mancata all’affetto dei suoi cari
Gli amici dell’Eridania sono fraternamente vicini a Gigi nel dolce ricordo
di BIANCA.
La scorsa settimana era
giunto un ultimatum
via email dai rapitori:
pagate o li uccidiamo
Ha
detto
E’ mancata
del catanzarese da cui gli operai
erano partiti alcuni mesi fa.
Gallo in particolare aveva alle
spalle un lungo periodo di disoccupazione.
Pur essendo in balia di lotte
intestine, la Libia rappresenta
l’orizzonte dei pionieri per l’Italia che ne è il primo partner
commerciale nonché il maggiore donatore con oltre 56 milioni
di euro. Prima del 2011 c’erano
circa 130 nostre aziende in Libia. Ora che la sicurezza è una
chimera (nella zona di Bengasi
ci sono stati 5 omicidi nelle ultime 48 ore) e l’economia langue
con una disoccupazione del 15%
(stime ufficiose parlano del
30%) i rischi di avere un piede
nella miniera dell’oro nero si sono moltiplicati in modo proporzionale alle opportunità.
«È un giorno di festa» ripete
la figlia di Scalise, Maria, mentre il padre e il collega atterrano
allo scalo romano di Ciampino
Sei sempre nei nostri cuori. S. Messa
oggi, ore 18,30 via Garibaldi 24.
Da Tuzla la protesta
anti-governativa
si allarga a Sarajevo
e ad altre città
RODOLFO TOÈ
SARAJEVO
Sarajevo brucia. E con Sarajevo bruciano Tuzla, Mostar, Zenica. La proteste, che
vanno avanti da tre giorni,
continuano a crescere. E sono diventate quello che ormai
la stampa locale chiama «gradjanski bunt», rivolta cittadina. In migliaia sono scesi in
strada nelle città di Bosnia
Erzegovina, mettendo a ferro
e fuoco i palazzi governativi.
Una vera e propria rivolta
generale, cominciata mercoledì. Quando centinaia di disoccupati di Tuzla, città industriale del nord, hanno protestato davanti al governo del
proprio cantone. Una protesta come tante, in un Paese in
cui la disoccupazione supera
il 40%, ma che ha dato inizio a
manifestazioni violente quali
il Paese non aveva mai conosciuto nella propria storia indipendente. La polizia, fatto
inusuale, è subito intervenuta
contro i manifestanti. Il bilancio della prima giornata di
scontri era stato di 23 persone ferite.
Proprio l’utilizzo non co-
AFP
Alcuni manifestanti assaltano un palazzo del governo a Tuzla
mune della violenza ha spinto i
cittadini a dimostrare il sostegno ai manifestanti di Tuzla.
Giovedì, la protesta si era estesa a Sarajevo, Mostar, Zenica e
Biha. Ma i disordini maggiori si
sono avuti ieri. La «rivolta» si è
diffusa a macchia d’olio in quasi 30 città. A Tuzla e Sarajevo
la situazione è apparsa fuori
controllo: i manifestanti nella
capitale si sono abbandonati ad
atti di vandalismo, distruggendo il centro e dando alle fiamme i palazzi governativi del
Cantone Sarajevo e della Presidenza di Bosnia ed Erzegovina:
decine le persone arrestate, almeno 150 i feriti negli scontri.
Le parole d’ordine utilizzate
sono quelle della lotta alla corruzione, del diritto al lavoro,
della fine dei privilegi. Ma l’impressione è che, per una protesta che non ha il sostengo né
dei sindacati né della società civile, si tratti di uno sfogo spontaneo. E violento. «Non ci sarà
una soluzione rapida», ha dichiarato l’Alto rappresentante
della comunità internazionale,
Valentin Inzko, «ma il vandalismo non è sicuramente la risposta». Per il momento, la politica bosniaca sembra non avere i mezzi per riportare la calma. E la comunità internazionale, oltre a condannare le violenze, non sembra poter fare
molto di più.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
il caso
GIAN ANTONIO ORIGHI
MADRID
appuntamento è al tribunale di Palma di
Majorca. Il giorno più
lungo dell’Infanta Cristina, secondogenita
del re Juan Carlos, inizia alle 10. Al
secondo piano, negli uffici della terza sezione penale, l’aspetta José Castro, il magistrato che l’ha incriminata per frode fiscale e riciclaggio. È
la prima volta di un rampollo reale
imputato in un’aula giudiziaria, ed è
la prima volta che un erede al trono
rischia il carcere. Undici anni, nel
caso di Cristina, indagata in quanto
azionista, insieme al marito, di Aizoon, l’impresa familiare alla quale sarebbe stato dirottato oltre un milione di fondi pubblici provenienti dall’istituto Noos.
L’
LA PRIMA VOLTA
Mai un erede reale
era stato interrogato
in un’aula di tribunale
Una prova durissima per chi, come Cristina de Borbón y Grecia, 48
anni, settima nella linea di successione alla corona, è dalla nascita Sua
Altezza Reale e Infanta di Spagna:
abituata ai ricevimenti di Stato dove
ha conosciuto i potenti della Terra, a
rappresentare il suo Paese nel mondo, ad avere scuole o ospedali che
portano il suo nome. E, soprattutto,
un colpo mortale per l’immagine
che la duchessa si era costruita negli
anni: prima laureata nella famiglia
dei Borboni spagnoli, velista olimpica, ambasciatrice Onu; poi donna
moderna che si è trasferita dalla
peccaminosa Madrid alla laboriosa
Barcellona; infine madre perfetta di
quattro figli, innamoratissima dell’ex giocatore di pallamano Inaki Urdangarin, 45 anni, sposato nel 1997.
Il grande accusatore di Cristina
.
Estero .15
Le tappe della vicenda Noos
R
1
NOVEMBRE 2011
INAKI INDAGATO
Accusato di illeciti
sui fondi pubblici
tramite la fondazione
R
2
R
FEBBRAIO 2013
IL TRONO NEL MIRINO
3
La casa reale sapeva,
accusa in Aula il socio
di Inaki Urdangarin
GENNAIO 2014
CRISTINA INCRIMINATA
Secondo i magistrati
ha coperto per anni
le attività del marito
L’Infanta alla sbarra
Trema il trono di Spagna
Oggi Cristina davanti al giudice: è accusata di frode e riciclaggio
Imputata
Cristina
comparirà
in tribunale
in veste
di imputata
per riciclaggio
e frode
al fisco
La figlia
di Juan Carlos
non vuole
rinunciare
allo status
regale
è il magistrato Juan Castro, 68 anni,
andaluso certosino e riservato che
non ha mai rilasciato un’intervista in
vita sua. È Carlos che ha sollevato il
velo sul «caso Noos», la Fondazione
grazie a cui il marito dell’Infanta si
sarebbe intascato quasi 21 milioni di
euro provenienti da fondi pubblici e
Il giudice istruttore José Castro
privati. Nelle 227 pagine dell’ordinanza, il giudice ha rinviato a giudizio la secondogenita di Juan Carlos
in quanto proprietaria della metà di
Aizoon, l’impresa a cui sarebbero
stati dirottati i fondi provenienti dall’istituto. Una società di facciata, secondo l’accusa, creata appositamen-
te per riciclare il denaro pubblico.
L’Infanta, bionda, alta, conturbante, per gli spagnoli è stata un’icona fino al 2011, quando Castro, maestro di
kendo, la scherma giapponese, ha tirato una stoccata mortale alla monarchia. A differenza della sorella maggiore Elena e del fratellino e principe
ereditario Felipe, Cristina non è mai
stata al centro dei pettegolezzi mondani. Benché il palazzo di Pedralbes,
la villa e da mille e una notte in cui risiedeva dal 2008, avesse meravigliato
tutti: tra acquisto e restauro, era costata 9 milioni di euro,
È stata l’istruttoria di Castro a scoprire l’altra faccia della medaglia: dalle minuziose ricerche del giudice è
emerso che 500 mila euro della società erano finiti proprio nel restyling
della villa, che i domestici della famiglia erano pagati in nero e che la Aizoon sponsorizzava viaggi, corsi di ballo, cene di lusso.
In attesa di Cristina, il tribunale è
blindato: 300 poliziotti e un elicottero
sorveglieranno il perimetro dell’aula
e avranno il compito di tenere lontani
i fotografi e i manifestanti anti-monarchici. Comunque vada, la prima
volta di una reale alla sbarra farà il giro del mondo. Un record di cui il trono
di Spagna avrebbe volentieri fatto a
meno.
NULAND AVEVA DETTO: «L’UE SI FOTTA»
USA, LA CORSA PER LA PRESIDENZA
Kiev, Merkel furiosa
“Dalla vice di Kerry
parole inaccettabili”
Biden sfida Hillary
“Potrei candidarmi
alla Casa Bianca”
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
«Assolutamente inaccettabili». Così la cancelliera tedesca Angela Merkel ha criticato le parole dell’assistente segretario di Stato americano Nuland, pronunciate durante una conversazione sulla crisi ucraina con l’ambasciatore a Kiev Geoffrey Pyatt, e che sono state
registrate e pubblicate. In quei commenti, oltre a indicare la sua preferenza per Arseniy
Yatsenyuk come membro dell’opposizione da
includere nel governo, la Nuland criticava la
timidezza della Ue e
la insultava: «L’Europa vada a farsi
fottere».
Dopo la pubblicazione, l’assistente
segretaria di Stato si
è scusata pubblicamente, ma Washington ha avanzato il
sospetto che la telefonata sia stata regi- Angela Merkel
strata e pubblicata
dai russi proprio per imbarazzare gli Usa e dividerli dalla Ue nella partita ucraina. E Mosca
ha accusato Washington di aver fornito assistenza militare agli oppositori del presidente
Yanukovych, cosa che gli americani hanno nettamente smentito.
Le dichiarazioni della Merkel, però, dimostrano quanto meno che l’obiettivo di provocare un incidente tra Usa e Ue è stato raggiunto.
La cancelliera, infatti, non ha solo criticato il
linguaggio usato dalla Nuland, ma ha anche
difeso la linea scelta dalla rappresentante per
la politica estera Ashton verso Kiev. Questo
avviene sullo sfondo delle polemiche provocate dallo scandalo Nsa, dove proprio la Merkel
era stata vittima dello spionaggio Usa.
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Vuole mettere le cose in chiaro Joe Biden, non
c'è ombra di dubbio che lui possa essere un potenziale candidato alle presidenziali del 2016.
«Non vedo ragioni per le quali non debba presentarmi», spiega il vice presidente degli Stati
Uniti, precisando tuttavia che si pronuncerà al
riguardo non prima del 2015. Non è troppo presto però, per sottolineare di non essere fuori
gioco. Anzi ai microfoni della trasmissione
«New Day», in onda sulla «Cnn», invia un messaggio preciso ai colleghi democratici, e
in particolare a Hillary Clinton.
L'ex First Lady è
data infatti come favorita in un eventuale confronto in seno
al partito dell'asinello, sebbene anche lei
non si sia ancora pronunciata in maniera Joe Biden
chiara sull'ipotesi di
presentarsi alle primarie. Tuttavia, le quotazioni di Hillary sono così alte (il 73% dell'elettorato
democratico oggi voterebbe per lei) che alcuni
stretti collaboratori di Obama hanno già manifestato il sostegno all'ex segretario di Stato in
caso di discesa in campo.
È il caso di Jim Messina, guru della campagna presidenziale dell'attuale inquilino della
Casa Bianca, che ha assunto la co-presidenza di
«Priorities Usa Action», il super Pac su cui potrà contare la Clinton dal punto di vista finanziario in caso di candidatura. Biden non sembra
intimidito e, a dispetto dei suoi detrattori, spiega: «La gente mi considera troppo ottimista, ma
io sono convinto che il meglio del futuro di questo Paese sia a portata di mano».
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 16
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Cronache .17
.
TORINO, MAXI-OPERAZIONE DELLA POLIZIA: 18 FINISCONO IN MANETTE
Va dal pusher con la figlia di 3 anni
L’uomo è un imprenditore immigrato di seconda generazione. Nel giro della droga avvocati, pr e ultras
MASSIMO NUMA
TORINO
La bimba trotterella assieme
al padre. Lui la tiene per mano, lei indossa un allegro cappello bianco di lana. Tre anni
o poco più. Corso Umbria, Torino. Il padre si avvicina a
un’auto, all’interno c’è un imprenditore torinese, titolare
di un’autofficina. Si chiama
Antonino Calì, origini catanesi, 38 anni, l’unico con precedenti per droga. Le vetrine di
un bar fanno da sfondo al passaggio di dosi di cocaina. Papà è un consumatore che
spaccia a sua volta. La videocamera della Scientifica li riprende da distante, le immagini sono incerte, poco definite. Ma quella bimba ripresa
Investigatori
sconcertati: «Nello
shopping quotidiano
ci sono anche le dosi»
tra i pusher, totalmente innocente e ignara, ha spinto gli
investigatori a scavare a fondo nel sottobosco dello spaccio di cocaina, una vera piaga
per la città della Mole.
La normalità del male
In questa indagine della sezione Narcotici della mobile di
Torino, il padre non è indagato. Per ora. Di lui si sa qualcosa, non tutto. Ha un’attività
commerciale. Immigrato di
seconda generazione. Gente
che ha soldi, auto vistose, im-
il caso
PAOLO COLONNELLO
MILANO
lla fine, si torna sempre dalla mamma. E
così anche Daniele Cutrì, 24 anni, il più giovane dei
tre fratelli, braccato dai carabinieri, sfinito da un’avventura cominciata male e proseguita peggio, ha gettato la
spugna arrendendosi nella
casa materna a Inveruno. Suo
padre Mario, l’altra sera aveva fatto un annuncio sibillino:
«Daniele è qui». Non era stato
preso alla lettera. Invece Daniele si era presentato davvero in casa, come fosse stato in
in vacanza a Napoli, le comunicazioni con il mondo interrotte, noncurante dell’evasione di Mimmo, della morte di
A
LA CACCIA CONTINUA
Oltre al fuggitivo gli
investigatori cercano
il basista dell’assalto
Nino, dell’appello di mamma
Antonietta. I carabinieri lo
hanno lasciato tranquillo una
notte e una mattina in compagnia di mamma e papà, sperando forse che si tradisse.
Ma quando hanno capito che
aveva mangiato la foglia, hanno deciso di intervenire, presentandosi a Inveruno poco
dopo mezzogiorno. Lui all’inizio ha fatto finta di cadere dalle nuvole, come se non c’entrasse niente. Poi si è chiuso
nel mutismo più assoluto.
Mentre per gli inquirenti, e
gli stessi banditi reo confessi
arrestati l’altro ieri, Daniele è
mobili. La droga è un modo come un altro per guadagnarne
altri, per vivere meglio. Compri, consumi e cedi agli amici. I
conti tornano. «Diciotto arresti, quasi tutti italiani - spiega il
capo della mobile Luigi Silipo siamo partiti dalla morte per
overdose di un ragazzo, è venuto fuori uno spaccato di società
sfuggito alla morsa della crisi».
Si va a prendere le dosi di
«bamba» - così nello slang della
movida torinese che si snoda
dal centro ai Murazzi del Po come quando si compra il pane
o il giornale, i figli piccoli vicini.
2
chili
Sequestrata cocaina,
marijuana e hashish: il
racket torinese trattava
diversi tipi di stupefacenti
Agricoltori e industriali
Tra i diciotto arrestati, un
campionario di personalità diverse, unite solo da un business che assicura guadagni
pazzeschi: migliaia di euro al
mese, anche ogni 24 ore. Il capo era Calì, appena un gradino
sotto Alessio Zuccaro, cuocoristoratore in un noto ristorante, nel cuore del salotto buono
di Torino, 29, con la sua fidanzata, Mariaelena Dell’Edera,
nel ruolo di spalla e il fratello
Michele, 34 anni.
In cella è finita a suo tempo,
nella prima fase dell’indagine,
Valeria Tedeschi, «pr» molto
conosciuta, in discoteche e locali fra i più frequentati. Poi il
collega Massimiliano Moroni,
45 anni. C’è un agricoltore di
Carmagnola, Giacomo Badino,
28 anni e suo fratello Giorgio, 21.
Nomi, cognomi e professioni
che non sono di copertura. La
vita normale che si sovrappone
alle notti in nero.
25
anni
La bimba tra gli spacciatori
Nel fermo immagine tratto dal filmato della polizia si vede la bimba di tre anni con il padre
L’uomo non si è fatto alcuno scrupolo e l’ha portata con sé per andare ad acquistare la droga
Overdose nella villa
È la notte di sabato 22 settembre 2012. Marco Mazzali ha 25
anni, è un ragazzo come tanti,
vive in un paese vicino a Torino
con la famiglia. Beve alcol e assume droghe. Uno dei suoi ultimi contatti è proprio con Alessio Zuccaro, ora indagato anche
in questa tragica vicenda. Il figlio di un industriale torinese,
Fernando L., si accorge che sta
male e lo ospita nella sua villa in
collina. Marco entra in coma e
muore di overdose. Fernando
rivela alla polizia che poche ore
prima aveva incontrato «per
due volte» Alessio, vicino all’ingresso del ristorante. Un caso?
Il fascicolo è nelle mani del pm
Stefano Castellani, le indagini
non sono ancora concluse.
Un quadro devastante. Ecco
l’avvocato che compra le dosi di
cocaina e viene «fermato dalla
polizia cento metri dopo il pas-
saggio», dicono preoccupati i
pusher nelle intercettazioni. La
«pr» compra la droga e la Narcotici la blocca tre minuti dopo
sulla sua Smart. Stava giusto
confezionando le dosi, prima di
entrare nel disco-bar.
Ultras di Juve e Toro
Presi quattro ultras. Tre bianconeri e uno del Toro. Sono Alberto Ortenzio, cameriere in
un bar di Entracque (Cuneo),
Catturato Daniele. La fidanzata del fratello morto nell’assalto si è consegnata
Aosta
Scialpinistadisperso
duranteunagita
1 Sono quasi nulle le pos-
sibilità di trovare ancora in vita Emmanuel Cabaud, scialpinista di 48 anni di Grenoble
(Francia), scomparso durante
una gita in Valtournenche
(Aosta). Ieri le ricerche di Soccorso alpino valdostano e Finanza hanno avuto esito negativo. Manager della Thomson Reuters di Ginevra, di Cabaud non si hanno notizie da
giovedì mattina quando ha
mandato un sms alla moglie:
«Sto partendo». La meta era il
col di Nana, a 2.800 metri di
quota, spartiacque tra la Valtournenche e la val d’Ayas.
Una gita senza particolari difficoltà. L’allarme per «mancato rientro» è scattato ieri mattina, poco dopo le otto.
L’arresto di Daniele Cutrì (in primo piano)
niele ha deciso di non rivelare.
Così come ha fatto Carlotta Di
Lauro, la fidanzata di Antonino,
anche lei latitante e che proprio
ieri sera è ricomparsa nella sua
casa di Cuggiono.
Ma il terreno attorno a Domenico Cutrì ormai è completamente bruciato. Il lavoro degli
investigatori è stato ecceziona-
le: nel giro di tre giorni dalla
spettacolare evasione, hanno
individuato e sgominato tutta la
banda, un gruppo di uomini armati e pericolosi, perché disperati: Aristotele Buhne, l’imprenditore fallito di Turbigo arrestato a Napoli, Davide Cortesi, Danilo Grasso e Christian
Lanza, i tre manovali, presi a
juventino, 36 anni e il ristoratore cuneese Osvaldo Bugnano,
40 anni; Michele Di Cuonzo,
autotrasportatore, ultras della
Juve e il granata Marco Grotto,
elettricista di Rivoli (Torino),
28 anni. Arrestati e poi scarcerati. Personaggi minori. «Non
ci sono più barriere sociali tra
chi “tira” cocaina - chiude il capo della Narcotici Maurizio
Brutti - è un consumo di massa.
Scrupoli zero».
ve dal punto di vista organizzativo visto che, come risulta dal
provvedimento di fermo spiccato dal pm Raffaella Zappatini,
sarebbe stato proprio Antonino
a progettare l’evasione. Messa a
punto in una riunione di sabato
1º febbraio, due giorni prima
dell’assalto, nella casa a Inveruno dei Cutrì, con le telecamere
sul balcone e la porta blindata,
presenti quasi
tutti i componenti della famiglia, il solito
“Franco”, i
complici e la fidanzata di Antonino, Carlotta. Proprio lei,
il 28 gennaio,
aveva noleggiato un furgone con cui sarebbero stati
svolti i sopralluoghi, anche
fotografici, del
tribunale di
Gallarate nonché dei luoghi
dove organizDomenico Cutrì in una foto d’archivio
zare la fuga.
E sempre
Cellio, in Valsesia, grazie a una lei, con il figlio di 5 anni, avrebbe
valigia buttata in un bosco. E in- atteso a Cellio, nella baita di un
fine Daniele, che si è consegna- parente, l’arrivo della banda in
to ieri. Manca ancora un certo fuga, per poi allontanarsi appe“Franco”, il misterioso settimo na in tempo, prima che i compliuomo, di cui nemmeno gli inqui- ci venissero arrestati. Con quale
renti conoscono le generalità mezzo? Non si sa, visto che l’ulma che avrebbe partecipato al- tima a vederla è stata sua madre
l’organizzazione dell’assalto, al- alle 13,30 di lunedì, un’ora e mezla parte logistica e forse ad al- zo prima dell’assalto di Gallaracune fasi della fuga.
te. Carlotta l’ha salutata dicenTutto è andato male in que- dole che sarebbe andata qualsta storia, fin dall’inizio, quando che giorno in montagna con il
Antonino Cutrì, il più deciso bimbo. Poi non ha più risposto
della banda, è stato colpito a nemmeno al cellulare e gli ultimorte con due proiettili che lo mi a vederla sono stati i tre banhanno ferito al collo e non alla diti arrestati a Cellio. Ieri sera la
schiena come sostenuto dai fa- decisione di consegnarsi con il
migliari che hanno parlato di bambino. Mimmo questa volta è
«esecuzione». Una perdita gra- davvero da solo.
L’ergastolano in fuga resta solo
Il fratello di Cutrì era dalla mamma
stato uno dei partecipanti più
attivi di tutta l’operazione per
far evadere il fratello maggiore
Mimmo. Presente lunedì scorso a Gallarate a sparare e picchiare. Dopo la morte del fratello Antonino, sarebbe stato lui a
condividere la latitanza di
Mimmo. In quale luogo, è un
dettaglio che ovviamente Da-
L’età di Marco Mazzali
quando è morto per
overdose nel 2012. Da quel
caso è nata l’inchiesta
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 18
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
il caso
GUIDO RUOTOLO
ROMA
T
Tangenti all’Agenzia spaziale
Il presidente si dimette
Cronache .19
.
LA CASSAZIONE
“Restituire
la figlia
alla suora
Perquisizioni tra Roma, Torino e Cuneo: nel mirino decine di società violentata”
ravolto dall’inchiesta
della Procura di Roma,
il presidente dell’Agenzia spaziale italiana,
Enrico Saggese si è dimesso. E le sue dimissioni sono
state accolte dal ministro Carrozza. Concussione e corruzione i reati contestati. Sono dieci gli indagati per le fatture false, le consulenze gonfiate, gli affidamenti di
servizi pilotati, i viaggi all’estero,
in particolare negli Stati Uniti.
Sotto la presidenza Saggese,
l’Asi ha affidato una consulenza
esterna per gli studi di fattibilità
dei viaggi: Stati Uniti, Cina, Sud
America, Sud Africa.
L’inchiesta dei pm romani ha
subìto l’altro giorno una accelerazione, con un blitz alla ricerca di
documenti e atti che gli uomini
della Finanza e dei carabinieri sono andati a cercare nelle case e negli uffici di una parte degli indagati, e di alcune società.
Il dirigente dell’Asi che ha denunciato le «irregolarità», Roberto Borsa, all’Ansa spiega: «Perdiamo i cervelli per dare spazio ai Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia spaziale italiana
clientelismi: denunciare questa
condizione è l’unico modo per andare verso tempi migliori». Ieri l’affidamento dei lavori relativi al- procura di Roma risulta che il prepoi, la Corte dei conti ha reso pub- l’esecuzione di opere di completa- sidente Saggese ha autorizzato tra
il 2008 e il 2014 ben 52 consulenze e
blica la relazione sulla gestione fi- mento della nuova sede dell’Asi».
nanziaria dell’Asi per l’esercizio
Oggetto della inchiesta dei pm 19 borse di studio, per un totale di 3
2012. «Non risulromani sono an- milioni e 800 mila euro. Nella relata che l’Agenzia LA CORTE DEI CONTI che le consulenze zione della Corte dei Conti si ricorscrivono i giudi- «L’Asi non ha mai chiarito e gli incarichi di- da «la delibera del 13 novembre del
ci contabili - abspensati in questi 2012 con la quale il Cda, disattenall’Autorità di vigilanza anni di gestione dendo le indicazioni del ministro,
bia fornito i chiale anomalie rilevate» Saggese. I giudici ha designato il presidente dell’Asi
rimenti richiesti
dall’Autorità di
contabili ricorda- per la nomina a Presidente della
Vigilanza dei Lavori pubblici che no che nel 2012 «l’Asi ha conferito 13 consociata Cira».
Nel mandato affidato agli investicon deliberazione del 19 dicembre incarichi di cui 10 collaborazioni codel 2012, ha rilevato anomalie e il- ordinate e continuative, 2 collabora- gatori, i pm avevano chiesto di cerlegittimità riguardo il conferi- zioni occasionali, 1 consulenza. Co- care nelle perquisizioni anche tutta
la documentazione prodotta dal
mento di incarichi e consulenze, sto totale lordo: 382.742,25 euro».
nonché la non conformità circa
Ma agli atti della inchiesta della professore Bizzarri in esecuzione
3,8
Milioni
Spesi dall’Asi
dal 2008, con il
via libera
di Saggese,
per consulenze
e borse
di studio
del contratto di consulenza stipulato con l’Asi. In una delle tante interrogazioni al Senato, Elio Lannutti,
Adusbef, aveva anticipato la «stranezza» del professore Bizzarri «supervisore dei programmi di telemedicina e il fatto di essere componente del Comitato Scientifico dell’Asi». Singolare che il professore
Bizzarri - annotano gli investigatori
- da presidente della Commissione
tecnica scientifica dia finanziamenti a otto soggetti. Ben quattro di
questi, però, fanno parte della stessa onlus del professore Bizzarri.
Singolare anche l’Avvocato di
Stato-Giano Bifronte. Pierluigi Di
Palma dall’agosto del 2010 è consulente giuridico del presidente Saggese e nello stesso tempo avvocato
dello Stato. Questo conflitto di interessi, chiamiamolo così, è stato
censurato dalla relazione ispettiva
del ministero dell’Economia e Finanza, molto severa sui «numerosi
contratti a tempo determinato erronei e illegittimi».
Sicuramente da chiarire per gli
inquirenti sono gli intrecci tra i collaboratori del presidente Saggese,
l’ex ballerino di tango, il torinese
Mario Giacomo Sette, sua sorella
Francesca e le diverse società citate
nel decreto di perquisizione. Le
fiamme gialle sono andate l’altro
giorno a Cavallermaggiore, Cuneo,
a perquisire lo studio professionale
De Stefanis-Piretto, «per sequestrare tutta la documentazione riguardante i rapporti tra la Get.It (la
società che emetteva fatture per
operazioni inesistenti, ndr) e tutti i
soggetti, fisici e giuridici, menzionati nel presente procedimento».
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
Una suora stuprata abbandona la figlia poi ci ripensa: la
Cassazione revoca la procedura di adozione e gliela ridà.
Protagonista della vicenda
che sembra la trama di un film
è una religiosa congolese di 43
anni. Violentata da un sacerdote, anche lui del Congo, ha
ottenuto dalla Suprema Cassazione il riconoscimento del
diritto a frequentare la bimba
nata nel 2011 da quella violenza e data in affido a una famiglia. La religiosa non aveva riconosciuto la bimba, nata nel
febbraio 2011 a Pesaro, perché
voleva continuare a fare la
suora con le «Petites Soeurs
de Nazareth», l’ordine dove
aveva preso i voti nel 1996.
Dopo incarichi di responsabilità era stata inviata alla
Pontificia Università Urbaniana per studiare. Nel marzo
2011 lo stupro, del quale non
ha rivelato l’identità dell’autore. In seguito al rifiuto della
Congregazione di riaccoglierla come suora, ha ripensato il
suo no alla bimba: sarà mamma a tutti gli effetti.
Al 73° giorno dalla nascita
della figlia la suora si è pentita
di averla abbandonata e adesso la Cassazione, applicando
la Convenzione Ue sull’adozione dei minori, stabilisce
che il rifiuto iniziale della donna (data la particolare situazione psicologica provocata
dallo stupro) non le fa perdere
il diritto alla genitorialità.
20 .Società
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
1
8
1
7
1
1221 6
Come Marilyn
A
9
B
A
9
12 6
12 4122
5
I giornali inglesi li chiamano
«Momenti Marilyn», come
quello nella foto a destra, che
risale al 2011: è proprio per
evitare foto come questa che
Elisabetta ha imposto a Kate
gonne lunghe e tacchi bassi
La vedremo così
Cosa accadrebbe se Kate
adottasse lo stile Elisabetta?
Nelle «figurine» qui sopra
abbiamo immaginato tre
look per Kate Middleton
ispirati a quelli indossati dalla
regina. Ecco il risultato
il caso
VITTORIO SABADIN
LONDRA
a regina Elisabetta non ne
può più delle gonne troppo corte di Catherine, duchessa di Cambridge, moglie del principe William e
madre del futuro re George. Non
sopporta che le siano mostrate altre
foto nelle quali le sottane di Kate
svolazzano in quelli che i giornali con
ironia chiamano «Marilyn moments», e una su tutte l’ha fatta davvero
infuriare: vi si vede la duchessa che
passa in rassegna un gruppo di sol-
L
Addio vestitini e gonne
La regina affida Kate
alla sua sarta personale
Elisabetta II ha scelto per lei anche i gioielli e l’acconciatura
deve cominciare un’altra, la Regina ha
ordinato che la sua stilista personale,
Angela Kelly, la accompagni nel viaggio di tre settimane e mezza e l’aiuti a
vestirsi dandole consigli che non potranno essere ignorati.
Durante la visita in Australia, la duchessa sarà costretta a cambiarsi
d’abito almeno quattro volte al giorno.
In un clima caldo e umido, ogni particolare dovrà essere a posto, dalle
scarpe alle borse e alle tiare, che Kate
indosserà con maggiore frequenza. La
sua parrucchiera, Amanda Cook Tucker, ha dovuto seguire uno speciale
corso per imparare ad acconciarle i
capelli in modo che la tiara resti ferma
al suo posto, un’impresa molto difficile. Proprio per questa ragione, la Regina non ha mai cambiato acconciatura
in sessant’anni di regno.
Angela Kelly si occupa degli abiti di
Elisabetta dal 1993. Figlia di un portuale di Liverpool, è nata in una casa
popolare 61 anni fa. Con il tempo, è diventata la più stretta confidente della
Regina, con la quale parla di tutto.
Una familiarità che le è costata molte
invidie a palazzo, al punto da farle dire che nella sua schiena non ci sono
più lembi di pelle liberi per ricevere
altre coltellate.
È lei a ideare e creare i vestiti color
pastello, spesso criticati al di fuori della Gran Bretagna, che Elisabetta indossa. Potranno anche non piacere a
tutti, ma sono perfetti per il loro scopo: sono senza tempo, i colori sono così inusuali da rendere sempre la Regi-
na visibile anche da lontano nella folla,
restano impeccabili in situazioni
estreme e sono disegnati per non creare mai momenti di imbarazzo.
Kate, che ama Alexander McQueen
e Alice Temperley, dovrà farsene una
ragione. Il tempo degli svolazzi è finito
e da qui in avanti tutto dovrà essere
più austero e regale. Elisabetta ha
scelto con Angela Kelly anche quali
dei gioielli della collezione reale la duchessa dovrà portare durante la visita. Molte tiare, spille e pendenti, ma
anche la meravigliosa Delhi Durbar
Parure che Diana, la madre di William, aveva indossato nel viaggio in
Australia del 1983.
Il successo di Diana fu tale che si attribuisce a lei il merito della sconfitta
dei repubblicani nel successivo referendum che proponeva il distacco dell’Australia dal Commonwealth. La visita di Kate e William ha proprio lo
scopo di conquistare di nuovo gli australiani e tenere a bada le orde repubblicane ancora per un po’. Quindi nessun momento imbarazzante deve essere ammesso. Ma Elisabetta può stare tranquilla. L’accessorio che avrà
maggior successo durante la visita,
Kate lo terrà in braccio: ha nove mesi,
e si chiama George.
LA CONFIDENTE REALE
Angela Kelly segue Sua Maestà
da 20 anni, è lei che crea
i famosi vestiti color pastello
dati, mentre nel tripudio generale la
gonna del suo leggerissimo vestito
giallo viene gonfiata dal vento almeno mezzo metro oltre i limiti accettati dalla decenza reale.
Così, in vista del viaggio ufficiale
di William e Kate in Australia e Nuova Zelanda, Elisabetta ha deciso di
intervenire. La duchessa dovrà
smetterla di vestirsi seguendo la moda di Regent e Oxford Street, come
faceva da ragazzina. Le gonne dovranno allungarsi e i vestiti avere
quella sobrietà e quell’eleganza senza tempo che sono caratteristici del
guardaroba di tutta la famiglia reale.
Per essere sicura che Kate abbia
capito che un’epoca è finita e che ne
“DEVE CREARSI UNO STILE. O ALMENO UN COLORE”
MARIA CORBI
arina, anche elegante a volte, ma mai riconoscibile». Il
giudizio su Kate di Guillermo Mariotto, direttore creativo di Gattinoni, è severo. Nasconde una parola terribile per chi un giorno indosserà la corona: banalità. Kate banale? «Un po’ - dice lo stilista che ha tra le clienti molte
principesse, tra cui le eredi della dinastia
saudita - è difficile ricordarsi un look di
Kate mentre ricordiamo perfettamente
quelli della Regina e di Lady Diana. Non
vedo buona volontà da parte sua. Sembra che voglia essere la ragazza della
porta accanto, mentre è - e deve sembrare - una principessa, una futura regina».
«C
«Anche Diana - continua Mariotto ha iniziato male, ma poi si è fatta aiutare
dai migliori stilisti del mondo ed è diventata una maestra e una icona di stile. Era
lei a imporre la moda a consacrare un accessorio, un abito, il taglio di capelli. Lo
stile Diana».
Ci vorrebbe uno stile Kate? «Certo!
Ha ragione la Regina, non può diventare
la reginetta del low cost, delle catene
commerciali. Kate deve mettersi in testa
che ha un incarico pubblico e deve indossare una “divisa” come hanno fatto in
maniera differente Diana ed Elisabetta.
Una sembrava sempre appena uscita da
una copertina di Vogue, l’altra con i colori forti e i cappellini fa in modo che nessuno possa dimenticarla. Diana era una
Spencer ed era
stata educata a distinguersi. Lei invece è cresciuta in
una famiglia borghese. Questo
conta se dovrai sedere su un trono
Stilista
con gli occhi del
Guillermo
mondo puntato,
Mariotto
devi imparare a rispettare canoni
diversi da quelli della gente comune».
Consigli? «Iniziare a farsi riconoscere
anche solo da un dettaglio, da un colore,
per esempio. Lei porta benissimo il blu e
allora che si imponga con una sfumatura, come il blu magenta. Perché no? Po-
trebbe diventare il blu Kate. Il nero o i
colori neutri vanno bene solo ai grandi
ricevimenti di sera, per abiti importanti
illuminati dai gioielli della corona. Di
giorno vincono le sfumature brillanti».
Insomma, gli appunti della regina
Elisabetta a Kate sono, secondo l’esperto, sacrosanti, a iniziare dalle lunghezze
degli orli. «Abbassare gli orli e i tacchi è
necessario. Per una principessa avere
un’andatura regale è d’obbligo. Il massimo concesso sono sette centimetri, oltre si inizia a sculettare. E no alle minigonne: chi dovrà indossare la corona e
ha bisogno di una divisa riconoscibile,
elegante, che renda chiara l’appartenenza al rango».
«In fondo anche le dive indossano una
divisa sul red carpet, e Kate ha bisogno
di un po’ di glamour. Deve riuscire a diventare un po’ diva».
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Anni 70 Sulle piste da sci cominciarono
ad apparire panini e bibite, ma ora anche
polenta e salsiccia sono superati
MONTAGNA
www.lastampa.it/montagna
.
Società .21
Oggi La sfida è per gli architetti, che possono
sperimentare con costruzioni che devono
consumare poco e essere autosufficienti
ENRICO MARTINET
Indirizzi
hissà se l’antropologo
francese Marc Augé infilerebbe l’etichetta di non
luogo a questi nostri monti del turismo? Certo è
che la montagna d’inverno non soltanto ha da sempre richiamato la città, ma ora compie il miracolo di far
salire le stelle. Quelle della gastronomia, non del firmamento.
Capita così di sedersi a un curioso
«indovina chi c’è in cucina» mentre
hai piantato gli sci davanti al Monte
Bianco, sulle piste classiche del Col
Chécrouit di Courmayeur e di sapere
che a spadellare c’è il pluristellato inglese Heston Blumenthal. Fontina e
agnello. Oppure ai fornelli ci sono gli
altri suoi due famosi connazionali, gli
chef Marcus Wareing e Sat Bains:
uno su al Col Chécrouit alla Maison
Vieille, l’altro giù al Plan Chécrouit,
alla Chaumière della famiglia Grivel
(guide e inventori di ramponi).
Cene da 250 euro a seggiola per il
«Mountain Gourmet Ski Experien-
C
Chalet Etoile (Cervinia)
1 Ai 2.500 metri di Plan Maison,
vista Cervino: nato nel 1974, è stato
considerato i tra i migliori 15 ristoranti delle Alpi europee.
DOVE SONO
L’offerta cresce a Nord-Ovest
dalle Marittime al Monte Rosa
Ma il primato va alle Dolomiti
ce». In coda a queste cene per Vip
d’Oltremanica non c’è il dolce, ma il
sale della polemica, con i viticoltori
valdostani adirati perché ai loro vini
sono stati preferiti quelli più blasonati di Toscana o Piemonte.
Il lusso sia degli alberghi sia dei ristoranti accompagna i vacanzieri cittadini sulle piste di sci, perfino nei
più alti rifugi, trasformati da riparo
per alpinisti a hotel d’alta quota. Con
bagni personalizzati, perfino con le
docce nei bivacchi a 3000 metri. Sulle piste i ristoranti, dopo alcune timide comparse di chalet panino e bibita
degli Anni 70 del Novecento, sono ormai una presenza irrinunciabile.
E la polenta con salsiccetta è un
po’ in ribasso, mentre salgono pietanze raffinate. Non c’è una sola aerea dell’arco alpino che faccia eccezione, dalla più occidentale Valle
d’Aosta all’orientale Friuli. Impossibile togliere un record alle Dolomiti,
l’offerta è cominciata in Alto Adige,
MARCO ALBINO FERRARI
Il rifugio al Colle di Burz, nella Dolomiti bellunesi dopo la ristrutturazione costata 2 milioni e 800 mila euro
Se le stelle (della cucina)
brillano in alta quota
Da Casse (Sestriere)
1 Sulle piste olimpiche del Sestrie-
re, alla partenza della seggiovia Banchetta: fra i piatti, una serie sfiziosa
di ricette sorprendenti con vegetali.
Anche i rifugi cambiano: ora il lusso arriva a 3000 metri
per ragioni di blasone turistico e soprattutto per comodità di territorio.
Ma la forza dell’abbinamento sci-cibo
ha avuto rapida diffusione, dalle Marittime del Cuneese ai villaggi Walser
del Monte Rosa.
Da qualche anno l’offerta è diventata anche architettonica, con progettisti di fama che hanno sperimentato tenendo sempre presente fra le priorità
l’esigenza di «case» con poco consumo
energetico e il più possibile autosufficienti. Nelle Dolomiti bellunesi, nel
comprensorio di Arabba, al colle di
Burz (1.810 metri) è stato ricostruita
l’estate scorsa la struttura ricettiva (in
legno e vetro) con una spesa di 2 milioni e 800 mila euro. A proposito di stelle, Renzo Casse è il patron di Lou Brachettes, chalet nella Via Lattea, sulle
piste olimpiche del Sestriere. Fra i
piatti una serie sfiziosa di verdure.
Come si partecipa
Ma c’è chi ama i contrasti e sulla sua
tavola apparecchia per il pesce come al
Club Moriztino in Alta Badia o nella
grande capanna lignea dello Chalet
Etoile, ai 2500 metri di Plan Maison,
vista Cervino. E sempre in Badia c’è
L’Pom, nel rifugio Piz Arlara, architettura studiata e piatti a base di mele.
Legno e pietra in stile alpino d’antan
per il MonSoleil, di Clavière, Val di Susa. Lo sci è servito.
Las Vegas Lodge (Alta Badia)
1 Il rifugio di design in Alta Badia:
tra le offerte, pernottamento a 2000
metri e «Colazione tra le vette» (partenza alle 6,50 con gatto delle nevi).
La vetta del cuore
ostruire, costruire, costruire.
Chi va in montagna ha un luogo speciale,
notti in bed & breakfast a luglio 2014) e
Dove arriva una strada, si cocapace di accendere il cuore al primo
una fornitura di prodotti Novi, l’azienda di
struirà un albergo. Dove c’è
sguardo. Non importa che sia famosa,
cioccolato nota anche per lo spot ambienMONTA basta sia quella che sentiamo «noun albergo ci saranno i turisti. E
tato sulle Dolomiti.
A
I
con loro il benessere, la moderstra». È quella, «la mia montagna»
Partecipare è semplice:
nità, il futuro. Viva la velocità,
che vi invitiamo a segnalarci.
1) Mandate le vostre foto a lamiamonviva le strade e le macchine
Mandateci una foto, le [email protected] o tramite Twitter o
in collaborazione con
che annullano lo spazio.
remo sul nostro sito e ogni
Instagram #lamiamontagna.
Era questo il mito di un’eposabato ne sceglieremo una da
2) Indicate luogo, località e provincia in
ca superspensierata, la Belle
pubblicare sul giornale di carta,
cui
è stata scattata la foto e una breve
Époque, e di uno dei suoi massimi
con il nome del lettore e un articolo
descrizione (sarete contattati).
paladini, il progenitore del turismo
scritto da una delle nostre firme. A fine
3) All’indirizzo web www.lastampa.it/
sulle Alpi Theodor Christomannos.
marzo, fra tutte quelle arrivate, la redaziolamiamontagna troverete tutti i dettagli e
«Tante più strade si apriranno- dine ne sceglierà tre e gli autori vinceranno
la galleria di foto.
ceva rivolto all’avvenire - tanto più
un weekend a Livigno (due persone e due
si affermerà la bellezza del luogo».
Il suo sogno si esaudì nel 1909,
quando venne inaugurata la Grande
Strada delle Dolomiti, tra Bolzano e
Cortina. E fu quella la prima di una
GIUSEPPE BUZZI
serie di carrozzabili costruite nel
La foto che abbiamo scelto tra le numerose inviate a «La mia
primo dopoguerra a misura della
montagna» è quella di Giuseppe Buzzi, che ci ha mandato immagini
nascente forma di fruizione della
«scattate una sul versante Italiano e le altre due sul versante svizzero
montagna, l’auto-turismo: la strada
del Passo Spluga (metri 2114 sul livello del mare, che divide le Alpi
che porta sotto le Lavaredo, la HoLepontine dalle Alpi Retiche)».
chalpenstrasse fino ai piedi del
Grossglockner (Austria), la Route
des Grandes Alpes (Francia), seicento chilometri di tornanti fino al- passi transalpini. Un esempio magni- molto bene - è l’andamento della stra- sempre lui: Carlo Donegani, di Bre- 36 ore da Milano a Coira, contro i difico è quello raffigurato nella fotogra- da sul pendio che scende dal passo. scia. Questi tornanti terminati nel versi giorni della precedente mulatla Costa Azzurra.
Le Alpi, con le nuove strade turi- fia. È una delle strade più suggestive Ciò che conta è il disegno dei tornanti 1823, se percorsi in bici assecondan- tiera. La strada portò un vero boom
stiche, iniziavano a offrirsi come e cariche di significati delle Alpi.
che si inseguono.
do l’andamento ritmico, sono uno dei economico per la zona: Splügen diuno spazio domato, dove trovare la
È un disegno che, di fatto, è una fir- tratti più entusiasmanti delle Alpi.
Siamo al Passo dello Spluga, esatvenne un paese fiorente, alberghi,
In trenta chilometri di salita, la stazioni di posta, stalle piene di cavallibertà individuale attraverso l’au- tamente al centro dell’arco alpino, tra ma. E con un po’ di attenzione si può
tomobile: fermarsi a una curva sulla la Valle San Giacomo in provincia di infatti riconoscere il suo autore. Pro- strada di Donegani passa dai vigneti li da tiro. La fortuna delle due valli
vallata, scendere, scattare la foto ri- Sondrio e il cantone elvetico dei Gri- viamo a concentrarci. Sono gli stessi di Chiavenna ai ghiacciai del Tambò e unite dalla strada durò 144 anni. Poi,
cordo, e ripartire al volante.
gioni. Fin dall’antichità - vista la sua tornanti (stesso raggio di curvatura, del Suretta. Oltre il passo, a quota il primo settembre 1967, venne inauMa, sulle Alpi, ci sono strade che posizione lungo la via maestra verso stessa pendenza, stessa regolarità) 2114, si butta sul paese di Splügen do- gurata la galleria stradale sotto il San
raccontano tutta un’altra storia. il Reno - il Passo dello Spluga è stato che troviamo sulla strada del Passo ve poco più avanti partono gli orridi Bernardino. E la strada di Donegani,
Carrozzabili di epoche precedenti, uno dei più frequentati. Ma ciò che dello Stelvio nel lato di Bormio, e in- spaventosi e bui della Via Mala. A con la sua inconfondibile firma, cadtra le prime a essere disegnate sui conta – e che la fotografia evidenzia fatti l’ingegnere che li ha disegnati è strada ultimata, si impiegavano solo de in disgrazia.
A
GN
LA M
C
«La mia montagna», una foto, un luogo
La strada che disegna
il ritmo delle Alpi
22
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
In Italia
FTSE/MIB
FTSEItaliaAllShare
All’estero
+0,96%
+0,93%
Euro-Dollaro
CAMBIO
DOWJONES(NewYork)
NASDAQ(NewYork)
DAX(Francoforte)
1,3617
Petrolio
dollaro/barile
FTSE(Londra)
R Oro
99,88
euro/grammo
+1,06%
+1,69%
+0,49%
+0,20%
R
30,0887
ECONOMIA
FINANZA
&
SODDISFATTO IL MINISTRO ZANONATO: È UNA BUONA NOTIZIA MA DOBBIAMO INSISTERE. IL TAVOLO AL MINISTERO SLITTA DAL 17 AL 25 FEBBRAIO
Electrolux fa retromarcia, Porcia resta
La multinazionale vara il piano B: “Investiremo nello stabilimento, turni a 6 ore solo con gli ammortizzatori”
FRANCESCO SPINI
MILANO
La retromarcia è contenuta in
una pagina inviata ai sindacati. «Electrolux - scrive il responsabile delle relazioni industriali della filiale italiana,
Marco Mondini - sulla base
delle proposte e disponibilità
che stanno giungendo da parte del governo e delle istituzioni per interventi di supporto
alla riduzione del costo del
prodotto, con particolare riferimento al settore delle lavabiancheria, si è impegnata ufficialmente a presentare un
piano industriale con investimenti per Porcia nel prossimo
incontro in sede istituzionale». Ossia al tavolo ministeriale che, visti gli sviluppi, slitterà dal 17 al 25 febbraio.
L’azienda, poi, specifica che
«intende mantenere lo schema di orario di lavoro a 6 ore
(quando è necessario) esclusivamente attraverso il ricorso
agli ammortizzatori sociali»,
che compensano in parte le
due ore in meno lavorate.
Uno spiraglio su Porcia dove ci sono 1500 lavoratori in
ansia, senza contare l’indotto
- e un tentativo di rendere più
digeribile l’intervento sull’orario di lavoro e dunque sul
In fabbrica
Lo stabilimento di Porcia,
in provincia
di Pordenone,
dà lavoro
a 1500
dipendenti
Electrolux
L’indotto è
di circa 4 mila
persone
IMAGOECONOMICA
ANSA
MA IL DATO DELUDE GLI ANALISTI
La disoccupazione negli Usa
scende ai minimi da oltre 5 anni
La disoccupazione negli
Stati Uniti scende ai minimi
da più di cinque anni: dal
6,7% di dicembre al 6,6% di
gennaio. Mai così bassa dall’ottobre 2008. «Nessuno
immaginava che potesse calare in un arco di tempo così
breve», dice la Casa Bianca,
ricordando come nel 2009 si
era arrivati al 10%. Ma non è
tutto oro quello che luccica.
Gli analisti, infatti, non nascondo la loro delusione per
il numero di posti di lavoro
creati nell’ultimo mese: appena 113 mila contro gli al-
1
L’azienda: senza stop
ai blocchi non si tratta
I sindacati: passeranno
solo pochi camion
salario. Per il ministro dello
Sviluppo Economico, Flavio
Zanonato, è una buona notizia. «Il gruppo - dice - comincia a ragionare sul grande sito
di Porcia in modo diverso da
come sembrava fare inizialmente». Ma non s’illude. «Non
dobbiamo pensare che una
rondine in questo caso faccia
primavera. Però è una rondine. E’ un qualcosa di positivo
da valorizzare e adesso dobbiamo muoverci con maggiore insistenza». Gli imprenditori di Unindustria Pordenone esultano, parlano di «inizio
di un cammino, ma le prospettive che si aprono lasciano
sperare in un buon esito del
confronto». I sindacati sono
più prudenti. Certo, il segretario generale della Uilm,
Rocco Palombella, rivendica
che «la Lotta dei lavoratori ha
prodotto un primo risultato».
Dieci giorni tra blocchi e
scioperi hanno colpito duro
l’azienda. A Porcia i magazzini sono pieni, ci sono qualcosa
come 50 mila lavatrici a prendere polvere. «Da lunedì i lavoratori rischiavano la messa
in libertà a retribuzione zero spiega Elisabeth Fanella, delegata Rsu Fim-Cisl di Porcia
-. Per questo ieri mattina, ancor prima che arrivasse la lettera, abbiamo deciso che da
lunedì allenteremo i blocchi,
facendo uscire solamente la
produzione quotidiana». Briciole: si tratta di 4-5 mila lava-
meno 180 mila attesi. E a dicembre - è stato confermato
- non si è andati oltre i 75 mila. Troppo pochi, tanto da
smorzare gli entusiasmi per
un 2014 di «svolta» per l’economia, come auspicato da
Barack Obama. E non basta
evocare il duro inverno per
spiegare un andamento così
fiacco. «Ci stiamo muovendo nella giusta direzione»,
spiega Jason Furman, consigliere del presidente, che
però non nasconde come si
scontino ancora gli effetti
della crisi degli ultimi anni.
trici che occupano poco più di
20 camion. A Electrolux non
basterà. Perché nella lettera
Mondini precisa che il gruppo
«richiede con fermezza» che da
lunedì i blocchi cessino. Altrimenti «ci troveremo costretti a
ritirare dal tavolo sindacale e
istituzionale tutte le nuove ipotesi di lavoro e a interrompere
qualsiasi ipotesi di confronto».
Macché. «I blocchi continuano assicura Walter Zoccolan, della
Rsu Fiom-Cgil -. Non bastano le
vaghe promesse di una lettera.
Vogliamo vedere impegni sostanziali presi in sede di trattativa: garanzie su Porcia e l’avvio
di un discorso serio sulla riduzione del costo del lavoro, che
non sia ricetta imposta fatta solo di tagli salariali». Anche lo
slittamento del tavolo al ministero, a Pordenone, è visto con
sospetto. «Ci vogliono logorare,
ma noi non molliamo».
Questi
e molti altri avvisi
li puoi trovare
anche su internet
Consulta i siti
www.legaleentieaste.it
www.lastampa.it
In Italia Ibm ha circa 6 mila dipendenti
Informatica in crisi,
vertenza Ibm al via
A rischio 400 posti
rete, outsourcing e assistenza
tecnica e ha come clienti grandi
banche e gruppi industriali.
«Ma in Italia - sottolinea Luciano Richetto della Rsu FiomLUCA FORNOVO
Cgil della Ibm - il taglio totale
TORINO
comprende altre direzioni oltre
Gts ed è di circa 400 persone,
compresi vari tipi di contratti.
i sta per aprire una nuo- Tra questi 89 dipendenti della
va vertenza sul lavoro, sede di Torino verranno licencon protagonista un’al- ziati». Negli ultimi tre anni, ritra multinazionale, dopo il ca- cordano i sindacati, l’azienda ha
so Electrolux. Stavolta niente già subito una riduzione dell’orelettrodomestici, ma di mez- ganico di circa mille addetti in
zo c’è un colosso dell’informa- Italia, tenendo conto di varie
tica che nel mondo fattura cir- procedure: ricorso alla mobilica 16 miliardi di dollari. Se- tà, a incentivi all’esodo e nel
condo fonti sindacali, Ibm 2013 la cassa integrazione».
prevede di tagliare in Italia
Nella lettera inviata ai sindacirca 400 posti di lavoro su cati, il gruppo che ha grandi ufcirca 6mila dipendenti.
fici a Segrate, Roma, Torino, ViL’azienda interpellata da mercate, Padova, Napoli, BoloLa Stampa, non
gna, Firenze e
entra nel dettaA MILANO Bari, giustifica la
glio degli esube- L’azienda incontrerà ristrutturazione
ri, ma un portacon l’andamento
i sindacati lunedì negativo del setvoce conferma
per il nodo esuberi tore informatico.
che la vertenza
è in corso per il
E poi il forte auribilanciamento della forza la- mento della competitività che
voro nel nostro Paese. Ibm si è impone un contenimento dei codetta disponibile a incontrare sti. Nonostante l’andamento
lunedì i sindacati a Milano, in economico del 2012 abbia regiAssolombarda per discutere strato un incremento dei ricavi
della vertenza. Finora il mini- di 85 milioni, Ibm Italia scrive
stero dello Sviluppo, che negli nella lettera che la variazione
ultimi due anni sta seguendo dei lavori in corsi è negativa per
quasi 160 tavoli, non è stato 180 milioni e il valore complessiancora coinvolto. Il 30 gennaio vo della produzione è diminuito
con una lettera, Ibm ha avver- di 139 milioni. Numeri che però
tito le Rsu dell’apertura di una non convincono del tutto i sinprocedura di riduzione del dacati. «Nel 2012 - spiega Ripersonale che toccherà 290 chetto - Ibm ha fatto milioni di
dipendenti della divisione utili e ora chiedono i sacrifici ai
Gts, che si occupa di servizi e lavoratori. Così è facile dare la
sviluppo di infrastrutture di colpa alla crisi».
il caso
S
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Panorama
Dopo il tonfo in Borsa
Apple fa shopping
14 miliardi di titoli propri
A
lla Apple quella reazione di Wall Street il
28 gennaio scorso
proprio non era andata giù. Il
titolo crollò dell’8% dopo la
pubblicazione dell’ultima trimestrale, nonostante il record di iPhone venduti. Record sì, ma al di sotto delle attese degli analisti.
Così l’amministratore delegato Tim Cook ha deciso di Alti e bassi per la Mela
passare al contrattacco e di
riacquistare in meno di due settimane 14 miliardi di dollari di
azioni della casa della Mela. Un’operazione di buyback che porta i titoli riacquistati daple negli ultimi 12 mesi a un totale di 40
miliardi di dollari: un primato in un arco di tempo così breve, ha
sottolineato l’amministratore delegato di Cupertino.
Cook ha motivato l’ultima mossa con la delusione per quel
capitombolo dell’8%, letto come un segnale di strisciante sfiducia verso i piani futuri di quella che comunque resta l’azienda
più ricca del pianeta, insieme ad Exxon Mobile.
[LUI. GRA.]
Il nodo dei consiglieri indipendenti
Telecom, faro Consob
su Sentinelli e Fitoussi
C
onsob torna in pressing su Telecom: nel mirino ci sono
Mauro Sentinelli e Jean Paul Fitoussi, due consiglieri indipendenti sulla cui qualifica però la Commissione ha qualche dubbio. Si può lavorare 30 anni in un’azienda e non conservare nessun legame con essa(vedi Sentinelli)? Si può essere consigliere di uno degli azionisti forti e definirsi indipendenti (vedi Fitoussi)? Consob vuole vederci chiaro e scrive al cda e al collegio
sindacale richiamandoli a riconsiderare la qualifica e poi rispondere motivando, se la valutano corretta. Sentinelli è entrato in
Telecom quando ancora si chiamava Sip, era il 1974, ed ha lasciato
il gruppo (e la carica di direttore generale di Tim) nel 2005.
Fitoussi siede dal 2010 nel Consiglio di Sorveglianza di Intesa
Sanpaolo, socio di Telecom. Intanto in Borsa l’appeal di Telecom
resta alto. Il titolo ha guadagnato il 2,79% a 0,86 euro. Da inizio
hanno le azioni si sono apprezzate del 14%.
[R. E.]
Economia .23
.
LA CORTE COSTITUZIONALE NON DECIDE, BATTUTI I FALCHI DELLA POLITICA MONETARIA
I giudici tedeschi rinviano
l’anti-spread alla Corte Ue
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
Per la prima volta nella sua
storia, la Corte costituzionale
tedesca ha deciso di non decidere. La sentenza sullo scudo
anti-spread Omt, approvato
dalla Bce a settembre 2012, è
stata rinviata alla Corte di
Giustizia europea. La mossa
segue mesi di indiscrezioni su
presunte spaccature tra gli
otto giudici della corte di Karlsruhe, confermate dal parere
contrario espresso ieri da due
di loro. In ogni caso, anche se
non c’è ancora un verdetto,
un parere c’è: e dà parzialmente ragione a economisti e
studiosi tedeschi che avevano
fatto ricorso contro l’ipotesi
di acquisti di titoli di Stato, interpretandoli come aiuto diretto ai Paesi in difficoltà –
concepito per l’Italia e la Spagna quando i rendimenti sui
bond stavano raggiungendo
soglie insostenibili –, vietatissimo dai Trattati europei.
Tra i più importanti sostenitori di questa tesi figura il
presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che
ha testimoniato contro il programma voluto da Mario Draghi. Ma per la Bundesbank, e
per i falchi della politica monetaria, quella di ieri è una sonora sconfitta. Per dirla con
Bert Van Rossebeke, del Centre for european politics
(Cep), «le chances per l’Omt
sono migliori a Lussemburgo
che a Karlsruhe». Nelle mani,
cioè, di giudici meno diffidenti nei confronti della Bce di
quanto non lo siano tradizionalmente i tedeschi, e più propensi a difendere questioni
nell’interesse dell’Europa.
Gunnar Beck, esperto di di-
Presidente
Andreas
Vosskuhle,
presidente
della Corte
costituzionale
tedesca
205
punti base
Il valore su cui s’è attestato
lo spread nella giornata di
ieri. Giovedì aveva chiuso a
207 punti, ieri ha toccato
anche quota 203
REUTERS
I RENDIMENTI
Btp sotto il 3,7%
come nel 2006
Torna a ridursi, e
punta ormai verso quota
200 punti base, lo spread
tra i Btp italiani e i Bund
tedeschi, con il rendimento dei decennali italiani al 3,68%, ai minimi
da 8 anni. Il differenziale
tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco ieri si è attestato a 205. Ancora migliore la performance dei
Bonos spagnoli che segnano uno spread coi
Bund a 189 punti e un rendimento dei titoli decennali di Madrid al 3,55%.
1
ritto europeo dell’Università di
Londra: «In termini concreti la
Corte non è un’organizzazione
indipendente, è preposta a interpretare questioni legali nell’interesse dell’Unione europea». Secondo lui e la maggior
parte degli analisti, la Corte darà parere favorevole. Ma i tempi potrebbero essere lunghi,
anche due anni, spiega Beck.
Tornando alla decisione di
ieri, se è vero che la Corte di
Karlruhe «vede importanti ragioni per ritenere che il piano
Omt ecceda il mandato della
Bce e quindi vìoli i poteri degli
Stati membri e il principio che
proibisce il finanziamento dei
bilanci nazionali», è vero anche
che «un’interpretazione restrittiva del piano Omt» potrebbe essere conforme alla
legge. Ora spetterà alla più alta
istanza europea valutare il programma. Mai avviato, tra l’altro, perché è stato sufficiente
l’annuncio per far battere in ri-
tirata i mercati, dopo due anni
di scommesse contro l’euro. La
Bce ha replicato alla Corte tedesca sostenendo che «prende
atto dell’annuncio dell’Alta corte tedesca», e «ribadisce che il
programma Omt rientra nel
suo mandato». Ai piani alti,
raccontano varie fonti, molti
banchieri centrali hanno tirato
un sospiro di sollievo.
Una sentenza negativa da
Karlsruhe avrebbe legato mani e piedi al Parlamento tedesco e reso molto più pungente
la Bundesbank. Soprattutto,
avrebbe scatenato una nuova
ondata di sfiducia sull’euro. In
Germania c’è anche chi sostiene che il mancato verdetto sia
una condanna. Marcel Fratzscher, direttore dell’istituto
economico Diw, parla di una
«fine temporanea» dell’Omt,
che creerebbe «incertezza»
sulla «capacità operativa»
della Bce. Un pessimismo
piuttosto isolato
Londra cerca un vicegovernatore
Risparmio gestito
Anima presenta domanda
per quotarsi a Milano
A
nima, società attiva
nel settore del risparmio gestito, ha presentato la domanda di quotazione a Piazza Affari, chiedendo
alla Consob l’approvazione
del prospetto informativo sull’offerta pubblica di vendita.
«Anima ha dimostrato di
avere un modello di business
solido, con ricavi che nel 2013
sono stati pari a circa 220 mi- Piazza Affari a Milano
lioni di euro, in crescita di oltre il 30% rispetto al 2012», ha commentato l’ad Marco Carreri.
I soci venditori sono Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare
di Milano, Clessidra sgr e Prima Holding 2, quest’ultima partecipata, tra gli altri, da Mps e alcuni manager di Anima. Mps e
Bpm, partner resteranno gli azionisti di riferimento della società anche dopo la conclusione del processo di quotazione.
I coordinatori dell’offerta globale sono Goldman Sachs, Banca Imi e UniCredit che, insieme a Ubs, agiranno anche in qualità di joint bookrunner.
[R. E.]
Bank of England, Reichlin
in pole come numero due
DALL’INVIATA A BERLINO
L’italiana Lucrezia Reichlin
vicepresidente della potentissima Banca d’Inghilterra?
Perché no. Nel 2012 gli inglesi
avevano già dimostrato di
non essere attaccati, come
molte altre banche centrali,
all’obbligo della scelta interna, o, al limite, a una lista di
candidati dettata dal passaporto. Per rinvigorire l’esangue economia di Sua Maestà,
il cancelliere dello Scacchiere
britannico Osborne aveva
chiamato dal Canada uno dei
più geniali e capaci banchieri
centrali al mondo, Mark Carney. E il successore di Mervyn
King alla Boe sta facendo, letteralmente, faville, e ha rag-
giunto i suoi obiettivi dichiarati
già prima del tempo. Ma è noto
anche che il canadese neanche
si fosse candidato, per quel posto. Gli inglesi, senza complessi
di bandiera, hanno cercato il
più bravo sul mercato e, forse,
l’hanno trovato.
Allo stesso modo, Lucrezia
Reichlin non si è mai candidata
per il posto di Charles Bean, il
numero due di Carney, che dovrà lasciare a giugno. Ma nella
short list dei papabili pare sia finita anche lei. Forte di un curriculum che la pone in vetta alle
economiste più importanti al
mondo, che l’ha vista ricoprire
un ruolo di primo piano nella Bce
e ora, da anni, insegnare alla prestigiosa London Business School, l’economista italiana ha qual-
Economista
Lucrezia Reichlin
ha ricoperto ruoli
di primo piano
alla Banca
Centrale Europea
e da anni
insegna
alla London
Business
School
che probabilità di riuscire. Al
momento i bookmaker britannici scommettono soprattutto sul
capo economista della Boe,
Spencer Dale, ma siccome anche alla Banca d’Inghilterra, come l’anno scorso alla Bce, si è
creato ormai un caso sulla pre-
senza esclusivamente maschile
ai vertici, forse una donna potrebbe farcela più facilmente.
Tra gli interni, si fa il nome di
Charlotte Hogg, ma tra i candidati esterni, Reichlin è in cima alla lista, davanti ad Anat Admati,
Sheila Dow e Diane Coyle. [T. MAS.]
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 24
Borsa .25
LA STAMPA
.
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
LEGENDA
AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal
prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è
espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente.
OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono
indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il
prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse
aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende;
denaro quello di chi acquista.
OBBLIGAZIONI 07-02-2014
il punto
TITOLI
Atlantia nv18 TF Eur 3.6
B IMI dc15 Tv Eur
B IMI giu17 Eur TV Minim
B Pop lg17 Mc Eur
Barclays giu17 Fix Fl.No
Barclays mar15 Cap.Float
Bco Popolare nv20 TF LT
Bei/20 EIBeuF
BP MG14 MC Eur
Centrob /18 Rfc
Centrob /19 Sdi Tse
Comit 97/27 Zc
Comit 98/28 Zc
Cr.Suisse ago15 MC eur
Crediop /14 Fe Cms
DB LG14 MC Eur
Dexia Cr/15 ST Gen05
Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6
Dexia Cred/05/15
Dexia Mz16 4.85
Dexia ott18 Ser.Spec.2 T
Enel 07/15 Eu 5.25%
Enel 07/15 Ind
Enel 10/16 TV Eur
Enel Feb16 Eur 3.5
Enel feb18 TF 4.439% Eur
Enel feb18 TF 4.875% Eur
Eni giu 15 Eurib 6m+0.89
Eni ott 17 4.875
IMI fb15 Bposta MC Eur
IMI mar15 Tasso Misto
IMI Mz 17 Mc Eur
IMI MZ15 MC eur
LUIGI
GRASSIA
IL MIGLIORE
+13,18%
Cell Therapeutics
IL PEGGIORE
-35,4%
Bastogi
2,5
2,422
Lun
Mar
Mer
Gio
Ven
Lun
Mar
Mer
Gio
PREZZO
Ven
BENE UNICREDIT E MEDIOLANUM
BOOM PER SARAS E BUZZI
C
hiusura in buon rialzo per la Borsa di Milano, anche
grazie allo spread in calo: l’indice Ftse Ftse Mib registra un +0,96% e l’All Share +0,93%. Positivi i bancari
fra cui spicca Unicredit (+3,55%) che beneficia anche di
un’indicazione «buy», mentre su Monte Paschi (-1,15%) resta
il giudizio negativo. Bene anche Bpm (+1%). In evidenza inoltre gli assicurativi, con Generali +1,13% e Unipol +3,95%, e il
risparmio gestito (Azimut +2%, Mediolanum +4,62%).
Negli altri settori bene Telecom (+2,79%) all’indomani
dell’assemblea che ha approvato la procedura per l’eventuale cessione di Tim Brasil. Rialzo dei cementi-costruzioni,
con Buzzi +4,60%, Italcementi +3,98% e Salini Impregilo
+1,40% su un estremo tentativo di accordo tra il consorzio e
l’Autorità del Canale di Panama.
Fra le altre blue chip, rialzo per l’energia, soprattutto
Enel (+2,18%) e Saras (+6,42%). Nuovo rialzo per Mediaset
(+3,03%). Giù il lusso, con Tod’s -1,97% e Moncler -1,02%.
107.43
100.03
95.70
106.85
99.01
99.47
104.25
103.51
101.67
108.14
94.51
61.37
59.46
110.42
101.24
111.71
98.58
101.20
98.69
103.31
100.93
103.98
100.37
100.04
104.67
107.74
110.85
100.84
112.43
107.78
99.78
104.39
99.01
FUTURES SU FTSE MIB
TITOLI
FTSE MIB
FTSE Italia All Share
FTSE Italia Mid Cap
FTSE Italia MIB Storico
FTSE Italia Stars
FTSE Italia Small Cap
D.J.Eurostoxx 50
PREZZO
IMI st14 Bposta MC Eur
Interb /21 359 Cr
Med Lom /18 Rf C 75
Med Lom /19 1 Sd
Med Lom /19 3 Rfc
Medio ap23 Lower Tier2 T
Medio Cen 18 Floor Top S
Medio dic17 Zc Eur
Medio giu21 TV 4to Atto
Medio gn20 TV Cap Floor
Medio mag20 Eur 4.5
Medio Mb 12 fb18 TM Mc e
Medio nov 14 Eur 2.65
Medio Nv 20 Eur 5
Medio Nv14 Eur 3
Medio Nv14 TV Eur
Mediob 14 BP1 Rel3
Mediobanca ap19 MB14 Tas
Mediobanca ge19 MB10 Tas
Mediobanca ge22 MB30 Tas
Mediocr C/28 Zc
Mediocr L/28 Zc 25.Ma
Mittel lg19 Tf Call eur
Mps nov17 Stepbystep 5%
MPS ot17 Mc Eur
MPS set17 MC Eur
Rbs 09-14 4%
Rbs 09-14 tv
Rbs 10-19 6%
Rbs 22-12-14 tf/tv
RBS gen17 TM BcoPosta
RBS MZ20 Tsf
Rep Aus/CMS SFN
INDICE BORSA
VALORI DI MILANO
Mercati
Fondi su LaStampa.it
1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B
9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9
117.64
111.46
108.73
95.67
106.71
108.78
95.80
91.69
105.11
102.11
107.70
98.73
101.06
106.69
101.28
99.78
100.45
100.30
102.33
101.48
58.98
59.35
105.58
106.83
104.17
103.93
101.79
100.42
96.13
99.83
99.46
97.62
99.79
EURIBOR
07-02-2014
VAR.%
19692,08
20930,06
27090,18
16532,18
17923,89
18059,36
3038,49
+0,96
+0,93
+0,84
+1,15
+0,54
+0,28
+0,92
PER.
TA.360 TA.365
1 sett
1 mese
2 mesi
3 mesi
6 mesi
9 mesi
12 mesi
0,1900
0,2290
0,2560
0,2910
0,3910
0,4740
0,5520
Il Mercato Azionario del 07-02-2014
0,1926
0,2321
0,2595
0,2950
0,3964
0,4805
0,5596
TITOLI
PREZZO
Rep Aus/CMS SL
Rep Ellenica /19 Tf
SG mg16 MC Eur
Spaolo /19 Sw Euro
Spaolo 97/22 115 Zc
UBI DC14 Mc Eur
UBI giu15 Tasso Misto
UBI giu19 MC eur
UBI gn18 Eur 5.4
UBI lug14 Tasso Misto
UBI mar19 LowT2 Call
UBI nov15 LowT2 Amor
UBI ott19 Lower Tier II
UniCr ag18 TF 5.65% Banc
97.79
96.40
103.28
102.81
80.13
98.88
100.05
99.23
104.72
99.58
97.73
98.70
107.18
110.98
TITOLI DI STATO
BoT 13-14/02/14 A
13-28/02/14 S
13-14/03/14 A
13-31/03/14 S
13-14/04/14 A
13-30/04/14 S
13-14/05/14 A
13-30/05/14 S
13-13/06/14 A
14-30/06/14 S
13-14/07/14 A
14-31/07/14 S
13-14/08/14 A
13-12/09/14 A
13-14/10/14 A
13-14/11/14 A
13-12/12/14 A
14-14/01/15 A
12-01/03/15 S
CcT 07-01/03/14 S 0.59%
07-01/12/14 S 0.42%
13-31/12/14 A
08-01/09/15 S 0.59%
10-15/12/15 S 0.59%
09-01/07/16 S 0.56%
12-01/12/16 S 3.00%
10-01/03/17 S 0.59%
12-15/06/17 S 1.45%
10-15/10/17 S 0.58%
11-15/04/18 S 0.68%
13-01/11/18 S 1.08%
100.00
99.99
99.97
99.96
99.94
99.93
99.92
99.90
99.87
99.83
99.82
99.78
99.74
99.68
99.62
99.55
99.51
99.41
101.89
100.04
100.17
99.46
100.05
100.42
99.47
105.00
98.68
103.95
98.57
98.83
101.83
SCADENZA
Mar14
Giu14
Set14
Dic14
CAMBI VALUTE
APERT.
CHIUS.
MIN.
MAS.
19560
19260
-
19673
19381
19281
19162
19440
19155
-
19725
19410
-
MONETE AUREE
VALUTA
EURO
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Marengo Belga
Marengo Austriaco
20 Marchi
10 Dollari liberty
10 Dollari Indiano
213,990 - 240,710
218,350 - 245,890
218,350 - 245,890
169,800 - 187,470
165,260 - 185,920
164,610 - 184,530
164,610 - 184,530
163,780 - 182,980
206,580 - 233,750
516,460 - 583,650
517,040 - 577,560
MERCATI
EURO
%
Dollaro Usa
1,3574
1 0,7367
Yen giapponese
138,7900
100 0,7205
Sterlina inglese
0,8314
1 1,2028
Franco Svizzero
1,2237
1 0,8172
Corona ceca
27,503
100
3,636
Corona danese
7,462
10
1,340
Corona islandese
100
Corona norvegese
8,412
10
1,189
Corona svedese
8,860
10
1,129
Dollaro australiano
1,518
1
0,659
Dollaro canadese
1,502
1
0,666
Dollaro Hong Kong
10,553
1
0,095
Dollaro neozelandese
1,646
1
0,607
Dollaro Singapore
1,722
1
0,581
Fiorino ungherese
308,810
100
0,324
Litas lituano
3,453
1
0,290
Leu rumeno
4 10000 2230,898
Lev bulgaro
1,956
1
0,511
Lira cipriota
1
Lira maltese
1
Lira turca
3,016
1
0,332
-0,58
-1,34
-0,32
-0,11
0,08
0,00
AZIONI
A A.S. Roma
A2A
Acea
Acque Potabili
Acsm-Agam
AdF-Aerop.Firenze
Aedes
Aedes 14 warr
Aicon
Aiòn Renewables
Alerion
Ambienthesis
Ansaldo Sts
Antichi Pell
Arena
ASTM
Atlantia
Autogrill
Autostrade Mer.
Azimut
1,174
0,833
8,245
0,796
1,180
10,950
0,042
0,001
0,122
0,621
3,270
0,538
8,435
0,082
0,006
11,190
17,590
6,770
15,940
22,900
B Banca Generali
Banco Popolare
Basicnet
Bastogi
Bca Carige
Bca Carige r
Bca Intermobiliare
Bca Pop.Milano
Bca Pop.Spoleto
Bca Popolare Italiana 10 warr
Bca Profilo
Bco Desio-Brianza
Bco Desio-Brianza rnc
Bco Santander
Bco Sardegna rnc
Bee Team
Beghelli
Beni Stabili
Best Union Co.
Bialetti Industrie
Bioera
Boero Bart.
Bon.Ferraresi
Borgosesia
Borgosesia rnc
Brioschi
Brunello Cucinelli
Buzzi Unicem
Buzzi Unicem rnc
C Caleffi
24,190
1,267
2,188
2,500
0,403
1,107
3,458
0,455
1,794
0,293
2,528
2,220
6,505
9,595
0,291
0,432
0,567
1,505
0,418
0,398
21,400
38,980
0,878
0,954
0,110
20,740
14,090
7,085
+0,51
+0,97
-0,60
+0,63
-1,50
+3,11
-0,95
-11,11
0,00
0,00
+0,49
+2,18
-0,12
0,00
-1,67
+0,63
+0,11
-0,59
+1,27
+2,00
+2,80
+0,56
+0,18
-35,40
+0,50
+0,18
-1,20
+1,00
0,00
0,00
-0,95
+1,85
+0,09
+0,70
-0,88
+2,40
0,00
+0,89
-0,33
-7,32
-0,70
0,00
+1,80
-0,17
0,00
-3,17
-0,53
+4,60
+4,11
1,173
0,829
8,225
0,790
1,184
10,814
0,042
0,001
0,120
0,622
3,235
0,536
8,438
0,082
0,006
11,166
17,494
6,767
15,872
22,867
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
TITOLI PUBBLICI
USA 10 anni
CAN 10 anni
UK 10 anni
GER 10 anni
FRA 10 anni
REND.
TITOLI PUBBLICI
1,980%
2,060%
2,140%
1,940%
2,940%
REND.
ESP 10 anni
HOL 10 anni
SVE 10 anni
GIA 10 anni
5,320%
2,260%
1,870%
0,980%
nr
0,026
0,250
nr
0,040
0,080
nr
nr
nr
nr
0,120
nr
0,180
nr
nr
0,450
0,355
nr
nr
0,550
1,090
0,782
8,054
0,759
1,038
9,622
0,040
0,001
0,120
0,622
3,231
0,488
7,796
0,082
0,005
10,688
16,498
6,159
15,005
19,857
1,259
0,850
8,536
0,795
1,202
11,338
0,045
0,002
0,120
0,622
3,431
0,562
8,609
0,082
0,007
12,088
17,746
6,893
15,872
22,867
126083
158
8597360 2596
36815 1752
40735
28
50683
91
6268
98
4141719
42
4000
0
0
13
0
11
60650
141
95806
50
660051 1519
0
4
8397244
10
11903
983
1414878 14446
1210999 1721
8293
69
1045404 3276
24,078 0,900
1,264
nr
2,179
nr
3,372
nr
0,403
nr
1,097
nr
3,482
nr
0,453
nr
1,796
nr
nr
0,300 0,002
2,489 0,036
2,212 0,044
6,508 0,152
9,559
nr
0,290
nr
0,429
nr
0,561 0,022
1,532
nr
0,458
nr
0,399
nr
21,448
nr
38,858 0,040
0,878
nr
0,954
nr
0,110
nr
20,862 0,080
13,910 0,050
7,030 0,104
21,572 25,136 457494
1,203 1,733 33397345
2,125 2,511
56636
0,813 3,718 357894
0,396 0,482 2453059
1,041 1,136
4995
3,128 3,522
24894
0,435 0,543 56398525
1,796 1,796
0
0,200
2,198
2,038
6,268
9,510
0,258
0,415
0,492
1,482
0,222
0,380
20,600
34,994
0,839
0,931
0,078
19,134
12,972
6,729
0,300
2,638
2,354
6,830
9,838
0,307
0,482
0,577
1,585
0,458
0,433
21,448
38,858
0,887
1,045
0,117
26,230
14,372
7,496
35230249
16395
1600
20814
3102
311247
43820
1239152
6602
7492212
27491
0
24029
1140
0
7522973
163985
1054807
307116
2770
2230
133
60
877
3
544
1464
53
0
203
291
29
75245
63
39
86
1075
14
34
14
93
219
33
1
87
1419
2300
286
1,546 -1,78 1,551
nr 1,412 1,608
18536
19
Caltagirone
2,324 +1,04 2,330 0,030 2,009 2,392
72119
280
Caltagirone Ed.
1,180 -0,42 1,172
nr 1,054 1,232
29881
146
Campari
6,005 -0,25 5,968 0,070 5,844 6,281 1324269 3466
Cape Live
0,062 +2,13 0,063
nr 0,056 0,066 5908061
20
Carraro
3,020 -0,66 3,037
nr 2,928 3,385 103336
140
Cattolica As
18,600 +1,14 18,509 0,800 18,071 19,715
41635 1001
CDC
0,424 0,00 0,415
nr 0,415 0,415
0
5
Cell Therap
2,422 +13,18 2,240
nr 1,443 3,101 6091079
326
Ceram. Ricchetti
0,216 -2,96 0,218
nr 0,184 0,247
72667
18
CHL
0,047 +3,09 0,046
nr 0,044 0,050 732545
10
CIA
0,270 +0,04 0,268
nr 0,252 0,283
43030
25
Ciccolella
0,326 +0,71 0,327
nr 0,300 0,350
63825
59
Cir
1,066 -1,20 1,074
nr 1,037 1,178 566189
853
Class Editori
0,238 +3,35 0,232
nr 0,209 0,255 231725
25
CNH Industrial
7,770 +0,52 7,716
nr 7,577 8,793 2587442 10417
Cofide
0,545 -0,82 0,543
nr 0,529 0,569 135592
391
Cogeme Set
0,048 0,00 0,049
nr 0,049 0,049
0
3
Conafi Prestito'
0,613 +0,57 0,610 0,060 0,593 0,655
13466
28
Cred. Artigiano
0,00
nr
0
Cred. Bergamasco 15,520 +2,11 15,288 0,550 14,552 20,039
31950
944
Cred. Emiliano
6,160 +2,50 6,136 0,120 5,708 6,511 194845 2039
Cred. Valtell. 10 warr
0,00
nr
0
Cred. Valtell. 14 warr 0,161 -4,27 0,159
nr 0,159 0,191
81413
0
Cred. Valtellinese
1,200 +0,93 1,202
nr 1,135 1,533 2357393
566
Crespi
0,026 0,00 0,025
nr 0,025 0,025
0
4
Csp
1,410 0,00 1,411 0,050 1,324 1,445
35838
47
AZIONI
D D'Amico 16 warr
Danieli
Danieli rnc
De'Longhi
Delclima
Diasorin
Dmail Group
0,099
25,320
16,890
13,750
1,288
33,230
3,988
E Edison r
-3,88
-0,51
-0,41
+0,73
+3,37
+0,76
0,00
0,099
25,400
16,932
13,781
1,278
33,181
3,977
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
nr
0,300
0,321
0,290
nr
0,500
nr
0,099
24,472
16,213
11,869
1,200
32,854
3,870
0,114
26,251
17,983
13,781
1,278
35,923
4,192
Quantità
trattate Capitalizz.
161639
46994
66735
207226
458353
42790
0
0
1038
684
2060
191
1856
6
1,020
EEMS
0,325
Enel
3,564
Enel Green Pw
1,970
Enervit
3,774
Eni
16,520
Erg
10,400
Ergy Capital
0,169
Ergy Capital 16 warr 0,029
Eukedos
0,670
Exor
28,790
0,00 1,021 0,150 0,973 1,043 418340
112
+0,31 0,323
nr 0,308 0,364 161559
14
+2,18 3,542 0,150 3,151 3,542 75912906 33306
+1,29 1,959 0,026 1,835 1,959 10072814 9795
+1,23 3,756 0,028 3,147 3,833
5788
67
+0,36 16,351 0,550 16,301 17,599 18547002 59424
+0,48 10,369 0,400 9,884 10,532
85322 1559
+1,20 0,169
nr 0,166 0,190 1741895
28
+5,56 0,028
nr 0,026 0,031 268000
0
+1,52 0,672
nr 0,620 0,698
6015
12
-0,72 28,754 0,335 28,048 30,730 235902 7080
F Ferragamo
23,000
7,300
6,645
0,589
3,118
+0,74 22,902 0,330 22,041 27,699 487339
+0,27 7,267
nr 6,613 7,665 13504759
+0,68 6,605
nr 5,480 6,605 2842718
-0,76 0,588 0,012 0,485 0,628 580515
0,00 3,117
nr 2,620 3,158
17968
0,031
4,620
16,130
2,910
1,650
22,920
+0,96 0,031
nr 0,031 0,041 26072864
26
-2,12 4,617 0,220 4,555 5,061
4417
207
+1,13 16,066 0,200 15,596 17,523 7767318 25012
-0,68 2,908 0,060 2,708 3,113 434283
754
-1,02 1,651
nr 1,357 1,668 201325
678
-0,04 22,865 0,730 21,967 23,374 190895 3979
Fiat
Finmeccanica
FNM
Fullsix
G Gabetti Pro.Sol.
Gas Plus
Generali
Geox
Gruppo Edit. L'Espresso
Gtech
H Hera
I I Grandi Viaggi
IGD
Il Sole 24 Ore
Immsi
Indesit
Indesit rnc
Industria e Inn
Intek Group
Intek Group rnc
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo rnc
Invest e Sviluppo
Iren
Italcementi
Italcementi rnc
Italmobiliare
Italmobiliare rnc
IVS Group
IVS Group 16 warr
1,785 +2,00
0,512
1,026
0,650
0,497
9,680
9,525
0,855
0,333
0,429
2,096
1,717
0,772
1,074
7,575
3,990
28,990
16,100
7,560
0,244
1,764 0,090
1,641
1,764 2888818
0,223 -0,18
0,224
nr
0,220
0,230 1052456
K K.R.Energy
1,684 +6,58
2,070 +1,37
1,634
nr
2,072 0,010
1,575
1,926
1,908
2,249
L Lazio
Luxottica
Lventure Group
M M&C
Maire Tecnimont
Mediacontech
Mediaset
Mediobanca
Mediolanum
Meridie
Mid Industry Cap
Mittel
MolMed
Moncler
Mondadori
Monrif
Monte Paschi Si.
Montefibre
Montefibre rnc
Moviemax
2508
+6,58 0,519
nr 0,383 0,546 433258
23
+1,28 1,020 0,070 0,861 1,038 813145
355
+0,85 0,642
nr 0,606 0,650
68436
28
+0,93 0,495
nr 0,464 0,515
96045
169
0,00 9,739 0,200 9,387 10,185
83212 1107
-0,16 9,411 0,218 8,090 9,819
624
5
-2,12 0,871
nr 0,652 0,977
17242
20
+1,52 0,333
nr 0,316 0,337 237984
115
-2,48 0,434
nr 0,406 0,439
14317
22
+0,10 2,097 0,050 1,803 2,097 166631887 32528
-0,12 1,721 0,061 1,469 1,721 7972968 1604
+4,47 0,781
nr 0,667 0,839
81888
5
-0,65 1,074 0,052 1,044 1,138 848227 1269
+3,98 7,428 0,060 6,271 7,456 473778 1316
+3,91 3,912 0,060 3,428 3,912 166250
412
+2,44 28,544
nr 24,973 28,917
11535
633
+1,58 15,949
nr 14,552 16,175
18756
261
+2,02 7,511 0,125 7,204 7,511
2262
293
-9,63 0,246
nr 0,246 0,299
33000
0
J Juventus FC
Kinexia
3857
9089
3819
256
35
633886
48944
226
54
44
0,515 +1,38 0,513
nr 0,490 0,536
39917
35
39,110 -0,64 39,324 0,580 37,321 39,871 632590 18781
0,072 -6,25 0,081
nr 0,049 0,084 10279160
9
0,159
1,550
5,805
3,876
7,025
6,790
0,125
1,676
0,615
13,560
1,330
0,506
0,180
0,036
0,171
0,062
-0,56 0,159
nr 0,157 0,162
19468
0,00 1,543
nr 1,487 1,854 1038296
+3,11 5,746
nr 5,676 7,518
3915
+3,03 3,844
nr 3,457 4,016 13251265
-0,43 7,058
nr 6,342 7,136 5619837
+4,62 6,724 0,100 6,183 6,899 5798346
-2,35 0,128
nr 0,078 0,164 330230
0,00
nr
+0,78 1,668
nr 1,632 1,787
15658
+0,90 0,626
nr 0,558 0,855 3451615
-1,02 13,601
nr 13,371 16,314 401466
+0,45 1,330
nr 1,326 1,483 174839
+1,75 0,499
nr 0,446 0,605
24091
-1,15 0,181
nr 0,166 0,190 178104230
0,00 0,037
nr 0,037 0,037
0
0,00 0,167
nr 0,167 0,167
0
-1,27 0,062
nr 0,062 0,067 531623
75
472
107
4541
6078
4949
6
0
147
139
3400
328
75
2118
5
4
4
AZIONI
N Noemalife
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOTAZIONI BOT
SCADENZA
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
PREZZO
TASSO %
3
31
62
92
122
153
184
213
245
276
304
337
99,996
99,969
99,944
99,917
99,869
99,816
99,741
99,682
99,618
99,546
99,506
99,413
0,000
0,200
0,210
0,240
0,270
0,300
0,380
0,380
0,440
0,510
0,510
0,550
Quantità
trattate Capitalizz.
3,669
0,130
0,863
nr
nr
nr
3,473
0,130
0,702
3,780
0,131
0,886
1657
0
0
O Olidata
0,386 +1,96
0,382
nr
0,374
0,434
P Parmalat
2,478
1,456
2,252
0,560
Parmalat 15 warr
Piaggio
Pierrel
Pierrel 12 war
Pininfarina
3,350
Piquadro
2,178
Pirelli & C.
11,840
Pirelli & C. rnc
9,210
Poligrafici Editoriale 0,320
Pop Emilia 01/07
Pop.Emilia Romagna 7,025
Pop.Sondrio
4,330
Prelios
0,597
Premuda
0,347
Prysmian
18,420
R Ratti
RCS MediaGr r B
RCS Mediagroup
RCS Mediagroup risp
Recordati
Retelit
Risanamento
Rosss
S Safilo Group
Saipem
Saipem risp
Salini Impregilo
Salini Impregilo rnc
Saras
Sat
Save
Screen Service BT
Seat PG
Seat PG r
Servizi Italia 15 warr
Sesa
Sesa 18 warr
SIAS
Sintesi
Snai
Snam
Sol
Sorin
Space
Space warr
Stefanel
Stefanel risp
STMicroelectr.
T Tamburi
Tamburi 15 warr
TAS
Telecom IT
Telecom IT Media
Telecom IT Media rnc
Telecom IT rnc
Tenaris
Terna
Tiscali
Tiscali 14 warr
Tod's
Trevi Fin.Ind.
U UBI Banca
Unicredit
Unicredit risp
Unipol
Unipol pr
UnipolSai
UnipolSai risp
UnipolSai risp B
2,426
0,554
1,515
0,879
11,550
0,659
0,196
1,330
28
0
12
71010
13
-0,08 2,474 0,013 2,460 2,482 1001296
-0,95 1,466
nr 1,448 1,472
12221
-2,51 2,271 0,092 2,193 2,479 593197
+1,63 0,559
nr 0,515 0,614 259090
0,00
nr
-2,05 3,381
nr 3,207 3,678
41704
-1,63 2,160
nr 1,778 2,259 140297
+0,34 11,822 0,320 11,683 12,595 2611691
+1,10 9,202 0,390 8,763 9,620
17267
+0,28 0,314 0,020 0,296 0,337
38102
0,00
nr
+0,64 6,996
nr 6,520 8,067 3124035
+1,17 4,284 0,033 4,045 4,487 379301
+0,42 0,598
nr 0,573 0,656 760681
+5,27 0,339
nr 0,289 0,413 193257
+0,33 18,378 0,420 17,538 19,565 834824
4512
0
820
27
0
102
108
5624
113
41
-0,16 2,403 0,100 2,183 2,619
15050
+2,50 0,552
nr 0,430 0,556
88538
0,00 1,511
nr 1,295 1,578 1215299
+2,39 0,869
nr 0,704 0,869 213052
-0,17 11,554 0,220 10,290 11,647 181085
-0,23 0,662
nr 0,553 0,662 2112508
-1,51 0,197
nr 0,192 0,231 236912
+0,45 1,328
nr 1,294 1,393
13264
66
43
642
25
2416
109
160
15
+0,47 17,183
-1,67 16,508
0,00 16,610
+1,40 4,340
-0,08 12,661
+6,42 0,983
0,00 11,195
+0,24 12,551
-3,58 0,092
+5,88 0,002
-5,21 0,900
+1,86 0,345
-0,25 11,754
+1,77 2,225
+0,07 7,369
-0,71 0,111
-0,22 1,811
-0,05 4,066
-0,73 6,117
+1,45 2,216
+0,98 10,217
0,00
0,394 -0,45 0,392
146,000 0,00 146,000
6,035 -0,08 6,025
17,240
16,440
16,610
4,360
12,790
0,995
11,440
12,630
0,092
0,002
0,900
0,350
11,750
2,300
7,355
0,112
1,800
4,084
6,100
2,232
10,300
nr 16,503
0,680 15,499
0,710 16,220
1,490 4,263
1,594 12,337
nr 0,837
0,190 10,750
1,924 12,416
nr 0,061
nr 0,002
nr 0,900
nr 0,235
nr 11,476
nr 2,225
0,060 7,252
nr 0,108
nr 1,356
0,100 3,975
0,100 5,696
nr 2,108
nr 9,704
nr
nr 0,369
nr 146,000
0,100 5,491
-0,39
(Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035
SCADENZA
2335
1320
166
64
3944
19,075
45239 1070
17,710 4199497 7285
18,500
0
2
4,910 381086 1942
12,876
1593
20
0,983 16511720
935
11,988
0
110
12,993
13505
695
0,117 3039824
13
0,002 659154065
29
0,950
900
1
0,345 216589
0
11,983
10567
165
2,548
12639
0
8,065 251890 1677
0,118 278372
5
1,924 157991
211
4,129 9104696 13749
6,154
12924
555
2,300 1466496 1061
10,473
1200
133
0
0,442 130769
33
146,000
0
0
6,044 4188912 5487
2,282
0,408
0,505
0,866
0,134
0,180
0,654
16,370
3,668
0,044
0,000
96,800
6,795
+0,53 2,284 0,041 2,182 2,327 391698
311
+1,34 0,399
nr 0,322 0,443 205265
0
0,00 0,512
nr 0,473 0,555
5501
21
+2,79 0,850 0,020 0,712 0,866 233414477 11407
-2,55 0,135
nr 0,123 0,143 2702641
195
-0,28 0,180
nr 0,180 0,196
14931
1
+2,75 0,645 0,031 0,563 0,671 26912956 3888
+0,06 16,409 0,130 15,273 17,363 2088592 19372
+0,88 3,647 0,070 3,568 3,654 6695015 7331
-1,12 0,045
nr 0,042 0,046 22891352
83
0,00 0,000
nr 0,000 0,000 4342438
0
-1,97 97,408 2,700 97,408 120,260 287190 2982
+0,82 6,777 0,130 6,210 6,842
90497
476
5,715
5,690
8,360
4,470
3,928
2,274
214,500
2,214
+0,62 5,698
+3,55 5,630
+1,27 8,356
+3,95 4,442
+2,56 3,889
-0,09 2,273
+0,99 214,250
+1,10 2,195
0,050 4,895 5,698 9393644 5138
0,090 5,391 6,107 104953262 32594
0,090 7,827 9,435
4653
20
0,150 4,105 4,594 2228846 1972
0,170 3,602 3,939 2271727 1064
nr 2,154 2,518 6991461 5117
nr 175,169 214,250
7080
274
nr 2,058 2,267 527090
828
07-02-2014
Londra
Milano (Euro/gr.)
Argento (Euro/Kg.)
1259,25
30,0887
494,4899
06-02-2014
EURO
1256,50 927,6926
29,9808
502,5099
-
BORSE ESTERE
GIORNI
14/02/14
14/03/14
14/04/14
14/05/14
13/06/14
14/07/14
14/08/14
12/09/14
14/10/14
14/11/14
12/12/14
14/01/15
3,690 -0,16
0,130 0,00
0,863 0,00
Noemalife 15 warr
Novare
-0,14
-0,80
-0,84
-0,67
-0,78
-0,43
-0,63
-0,43
0,00
-0,27
0,00
ORO CHIUSURE
MERCATI
QUOTAZ.
VAR.%
Amsterdam (Aex)
Bruxelles (Bel 20)
Francoforte (Dax Xetra)
Hong Kong (Hang Seng)
Londra (Ftse 100)
Madrid (Ibex 35)
Parigi (Cac 40)
Sydney (AllOrd)
Tokio (Nikkei)
Zurigo (Smi)
New York (Dow Jones)
Nasdaq
389.54
2909.43
9301.92
21636.85
6571.68
10072.40
4228.18
5184.51
14462.41
8318.60
15794.08
4125.86
+0.29
+0.51
+0.49
-1.81
+0.20
+1.08
+0.96
+0.72
+2.17
+1.22
+1.06
+1.61
VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
X
RENDIMENTI ESTERI
Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR.
I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente.
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
QUOT.
AZIONI
Prezzo Differ. %
Chiusura Riferim.Prezzo VWP
V Valsoia
Vianini Industria
Vianini Lavori
10,990 +0,37 10,953 0,170 10,252 11,548
1,324 +1,85 1,315 0,020 1,192 1,315
5,110 -1,16 5,085 0,100 4,960 5,449
Divid.
Minimi
Anno
Massimi
Anno
Quantità
trattate Capitalizz.
3632
34385
7009
115
40
223
W World Duty Free 10,670 +0,95 10,712
nr
9,242 10,905
896572
2726
Y Yoox
nr 26,311 34,569
423695
1731
0,143 5288118
0,008 2580003
0,294 119000
47
0
1
Z Zucchi
Zucchi 14 warr
Zucchi rnc
29,880 +0,74 29,692
0,121 -4,04
0,004 -10,26
0,265 +1,93
0,123
0,004
0,263
nr
nr
nr
0,073
0,003
0,183
STAR
Acotel Group
21,200
Aeffe
0,775
Amplifon
4,190
Ascopiave
1,968
Astaldi
6,630
B&C Speakers
7,890
Banca Ifis
12,350
BB Biotech
131,000
Bca Finnat
0,458
Bca Pop.Etruria e Lazio 0,682
Biancamano
0,700
Biesse
5,590
Bolzoni
3,292
Brembo
19,690
Cad It
4,810
Cairo Comm.
6,980
Cembre
8,945
Cementir Hold
4,760
Cent. Latte Torino
1,830
Cobra
0,700
D'Amico
0,695
Dada
3,680
Damiani
1,449
Datalogic
8,010
Dea Capital
1,249
Digital Bros
2,334
EI Towers
37,690
El.En.
16,360
Elica
1,700
Emak
0,818
Engineering
46,570
Esprinet
6,395
Eurotech
2,066
Exprivia
0,815
Falck Renewables
1,384
Fidia
2,590
Fiera Milano
7,600
Gefran
3,086
Ima
30,850
Interpump
9,550
Irce
1,863
Isagro
2,692
IT WAY
1,604
La Doria
4,328
Landi Renzo
1,288
MARR
12,200
Moleskine
1,637
Mondo Tv
0,530
Mutuionline
4,134
Nice
2,760
Panariagroup
1,283
Poligr. S.Faustino
6,135
Poltrona Frau
2,932
Prima Industrie
9,710
R. De Medici
0,323
Reply
56,000
Sabaf S.p.a.
12,800
Saes
7,070
Saes rnc
6,770
Servizi Italia
4,770
Sogefi
4,040
TerniEnergia
2,082
Tesmec
0,860
TXT e-solution
11,460
Vittoria Ass.
9,435
Zignago Vetro
5,245
+1,63 21,090
+2,99 0,762
-0,48 4,185
+0,36 1,965
-1,63 6,630
+6,62 7,715
+4,13 12,279
+1,47 130,438
+2,35 0,466
-0,44 0,681
0,00 0,696
+4,19 5,544
+1,29 3,235
+0,20 19,762
+2,08 4,789
+1,31 6,902
+1,59 8,955
+1,32 4,731
-1,19 1,814
+1,01 0,702
-0,64 0,687
+0,49 3,689
-0,07 1,438
-0,56 8,043
-0,79 1,242
+0,26 2,294
-0,21 37,924
+0,37 16,099
+0,41 1,703
+0,06 0,817
+0,15 46,802
-0,62 6,413
+3,61 2,034
0,00 0,811
-0,22 1,382
+0,39 2,563
-0,52 7,614
+1,45 3,047
+0,23 30,765
+1,98 9,491
0,00 1,837
-0,66 2,666
+2,17 1,587
+1,12 4,290
+1,50 1,278
+0,66 12,199
-0,97 1,644
+1,34 0,537
-1,81 4,129
-0,36 2,761
0,00 1,262
+1,24 6,071
+0,14 2,930
-1,42 9,736
-1,58 0,324
-0,36 56,220
0,00 12,804
+0,14 7,105
-0,22 6,661
+1,49 4,731
-1,03 4,062
+1,36 2,072
-0,41 0,861
+0,61 11,338
+2,22 9,354
-0,66 5,259
nr 19,665
nr 0,730
0,043 4,025
0,110 1,775
0,170 6,630
0,280 6,404
0,370 11,790
4,500 115,438
0,010 0,361
nr 0,515
nr 0,499
nr 5,016
0,050 2,925
0,400 18,923
0,300 4,624
0,140 5,898
0,160 8,528
0,040 4,240
0,020 1,752
nr 0,564
nr 0,630
nr 3,383
nr 1,237
0,150 7,972
nr 1,204
nr 2,179
0,420 33,649
0,500 16,021
0,024 1,683
0,020 0,805
0,533 43,751
0,089 5,286
nr 1,834
nr 0,789
nr 1,326
nr 2,405
nr 7,039
nr 2,749
1,250 28,136
0,170 8,795
0,020 1,686
nr 2,292
nr 1,484
0,065 3,917
nr 1,198
0,580 11,639
nr 1,582
nr 0,500
0,120 4,050
0,075 2,729
nr 1,232
nr 5,900
nr 2,270
nr 9,295
nr 0,263
0,570 53,541
0,350 12,470
0,400 6,906
0,555 6,658
0,130 4,026
0,130 3,910
0,055 2,037
0,035 0,773
0,400 9,112
0,170 8,548
0,250 4,998
22,772
0,900
4,288
2,011
7,640
7,715
13,335
131,083
0,539
0,720
0,704
5,682
3,463
20,649
4,789
6,902
9,054
4,827
1,947
0,702
0,728
3,727
1,453
8,603
1,299
2,409
37,924
16,767
1,841
0,852
47,323
6,624
2,127
0,896
1,411
2,717
8,759
3,196
31,059
9,739
1,912
2,840
1,598
4,513
1,286
12,205
1,738
0,540
4,206
2,810
1,350
6,485
2,933
10,428
0,361
59,381
13,084
7,212
6,850
4,736
4,341
2,190
0,904
11,972
9,354
5,299
2490
130422
111362
341647
501258
90014
142701
14698
2268375
1586530
512856
143503
39873
81873
10421
353651
13056
366548
2120
1321600
861622
32346
150258
48815
116971
10109
30916
7421
59364
110928
5135
98770
261549
88418
900240
4764
49520
11865
38643
118361
7521
28060
39733
22472
330012
94887
887253
206742
4049
5505
38301
4814
3080366
8185
635110
11660
5034
2896
19679
70787
91075
82108
120210
77364
64551
17365
88
82
938
461
653
85
661
1546
169
147
24
152
84
1320
43
541
152
753
18
68
247
62
119
470
381
32
1072
78
108
134
585
336
72
42
403
13
321
44
1133
1033
52
47
13
133
144
812
348
14
163
320
57
52
411
102
122
522
148
104
49
130
476
78
92
134
630
463
26 .Lettere e Commenti
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
LA STAMPA
I MIGLIORI LIBRI DELLA NOSTRA VITA
MARIO
CALABRESI
L’inedito volto di Thomas Mann
padrone di un “bracco bastardo”
hi ha o ha avuto un cane deve assolutamente leggere Cane e padrone, questo
breve racconto di Thomas Mann. E’ una
lettura serena dove l’acutezza di analisi dell’autore, destinata di solito a scandagliare anime
tormentate, è rivolta al rapporto di amicizia col
proprio cane.
Lo scrittore ci narra come Bauschan, un
bracco di non pura razza (viene definito dal
veterinario del racconto «bracco bastardo»),
sia entrato a far parte della propria famiglia e
della propria quotidianità e ci parla, all’occorrenza con piacevole ironia, dei gesti, delle
azioni e dei fatti che sono tipici della convivenza con l’animale.
Il racconto inizia con la descrizione del cane,
prosegue narrandoci il modo in cui Bauschan è
stato adottato, e ci dà alcune informazioni sulla
abitudini di vita e sul carattere dell’animale.
Il lettore continuamente si ritrova e si riconosce nelle situazioni e negli stati d’animo descritti dall’autore, insolitamente sorridente e
sereno. C’è la gioia che comunica il cane quando al mattino, facendo mille piroette e movimenti buffi, capisce che è l’ora della passeggiata. C’è il senso di colpa quando per motivi diversi il padrone deve uscire da solo e si allontana
vedendo l’animale sempre più lontano diventare «un triste puntino».
Non manca la sincera descrizione del sopraggiungere di momenti di stanchezza quando a volte si desidererebbe non avere questo essere impegnativo così dipendente dall’uomo.
La parte indubbiamente più bella del racconto (e anche quella che più sta a cuore all’autore)
è la seconda dove sono descritte le passeggiate
1 Mi è piaciuta moltissimo
la lettera del sig. Vittorio
Fiore pubblicata su La
Stampa del 6 febbraio
(«Dirigenti pubblici, basta
megastipendi»), che
suggerisce una semplice
ricetta per i nostri amati,
onesti e sinceri parlamentari;
consiglierei di
recapitargliene una copia
ciascuno, mi sembra che sia
una ricetta molto semplice da
applicare. Grazie delle
comprensione da una vecchia
della Stampa.
Siamo democratici
non masochisti
1 A proposito di Renzi e
Letta alcuni giorni fa
qualcuno ha parlato di
«duellanti», ora altri parlano
di staffetta. Veniamo da 20
anni di politica da televendita
fatta di slogan e non abbiamo
bisogno di essere noi
democratici ad allungare la
lista delle promesse non
mantenute.
Mi piacerebbe che non ci
fermassimo alla forma, al
contenitore, limitandoci a
decidere come andare a
votare, ma dedicassimo il
maggior tempo del nostro
agire politico alla sostanza, al
contenuto, ovvero mettere in
essere azioni (scelte
politiche) che motivino le
persone e le convincano che
sia ancora giusto recarsi alle
urne a votare e che la scelta sia
per il Pd. Perché questo
avvenga bisogna dare risposte
immediate alle persone
soffocate dalla crisi, per
evitare che l’ostinato silenzio
della politica e degli
imprenditori (che hanno pari
responsabilità) si trasformi in
un aumento dell’astensionismo
(già da tempo partito di
maggioranza, per ora relativa)
o peggio ancora in un voto di
protesta (rabbia) rendendo di
fatto ingovernabile il Paese e
mettendo a rischio la nostra
giovane e fragile Democrazia.
Dobbiamo dare risposte
immediate su lavoro,
ammortizzatori e
immigrazione altrimenti sarà
la «guerra tra poveri» e con
sempre più forte il rischio che
alle prossime Elezioni Europee
a risultare vincitori siano quelli
che da molti parti - da destra e
purtroppo anche da sinistra, o
presunta tale - soffiano sul
fuoco del malcontento. Mi
piacerebbe che ognuno si
limitasse a fare al meglio il
proprio dovere e credo che
Amicizia
Tra le opere minori
di Thomas Mann,
Padrone e cane
(Herr und Hund),
Feltrinelli, è un
romanzo breve
che illumina
il piccolo mondo
e i segreti tormenti
di un cane,
Bauschan
in campagna col cane. L’istinto per la caccia porta il bracco a stanare diversi animali selvatici e il
padrone, non cacciatore e in polemica con i cacciatori, si ritrova ad affrontare situazioni particolari e assolutamente anomale per un cittadino. Qui emerge la grande capacità del cane, attualmente validissima e preziosa, di riuscire a
far staccare dagli affanni e dalle preoccupazioni
quotidiane l’uomo per immergerlo nella natura
lontano da tutto.
L’autore utilizza tutte le sue grandi doti di
scrittore e proprio dal contrasto fra la raffinatezza della tecnica narrativa e l’animalesca semplicità dell’oggetto del narrare (il cane) nasce la
particolare bellezza di questo breve racconto.
Editrice La Stampa
2
EDITRICE LA STAMPA SPA
PRESIDENTE JOHN ELKANN
AMMINISTRATORI
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO,
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GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI
DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI
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MARIO CALABRESI
2
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REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013.
LA TIRATURA DI VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2014 È STATA DI 324.506 COPIE
L’editoriale
dei
lettori
ANGELA BOSCA
www.lastampa.it/lettere
cambiare il conducente (leggi
Letta) quando il treno ( leggi
Governo) è già in corsa, corre il
rischio di farci deragliare.
CLAUDIO GANDOLFI BOLOGNA
Il coraggio non ha
nazionalità
1 In Italia facciamo leggi,
discussioni, analisi, sul
fenomeno dell’immigrazione
ma di concreto c’è che un
immigrato di colore, a Napoli ,
ha fatto qualcosa di
straordinario, di bello, di
buono, soccorrendo una donna
inerme, vittima di uno scippo
perpetrato da uno dei nostri
concittadini… magari un po’
brigante, un po’ lazzaro e un
po’ fuorilegge , ma sempre
nostro concittadino.
Su uno scooter, il nostro
Lazzaro trascina a terra, nel
centro storico di Napoli, una
donna inerme, per consumare
un reato diventato oramai
consuetudine, «lo scippo».
La cosa che risalta di più
non è il reato in sé, diventato il
più comune dei reati, da
sempre, ma il fatto che i
passanti osservano, senza
intervenire, quando
l’immigrato dimostra coraggio
nel bloccare il fuorilegge e
affrontare il malvivente, dove
gli altri passanti fingono di non
sapere e non vedere.
Non è inquietante che si sia
consumato un reato sotto gli
occhi dei passanti, ma che a
intervenire da solo, per poi
rimanere pure isolato, sia stato
un immigrato, quando il
Lazzaro nostrano è riuscito
persino a scappare, e poi
arrestato successivamente
dopo giorni di indagine
investigativa delle forze
dell’ordine. In fondo, siamo
tutti figli dello stesso tempo,
dove essere immigrato, a volte,
è più che essere un uomo, come
ha dimostrato di essere il
nostro fratello immigrato nord
Africano.
SALVATORE SPAVONE VV.F. - NAPOLI
Le Olimpiadi
a pagamento
1 Ho appreso che la Rai non
Il premio Igor Man, il riconoscimento intitolato alla memoria del «Vecchio Cronista»
che la direzione de la Stampa assegna ogni
settimana al giornalista che più si è messo in
evidenza, questa volta va a Guido Ruotolo,
caposervizio in forza alla redazione romana
ed esperto di cronaca giudiziaria, per l’intervista a Raffaele Sollecito il giorno dopo le dichiarazioni del presidente della Corte d’appello di Firenze che ha condannato il giovane
pugliese a 25 anni e Amanda Knox a 28 anni
e mezzo per l’omicidio di Meredith Kercher.
REDAZIONE
AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111,
fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885;
Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it.
ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958.
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CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA
PAOLO BARONI
RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA
DARIO CORRADINO
ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO
REDAZIONI
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MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA,
PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI,
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STAMPA IN FACSIMILE:
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Guido
Ruotolo
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VICEDIRETTORI
MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO),
CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI
REDATTORI CAPO CENTRALI
FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO
MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR)
LAURA CARASSAI
(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA)
C
Tagli, la ricetta
è semplice
Quotidiano fondato nel 1867
2
trasmetterà le Olimpiadi di
Sochi. Quindi per vederle devo
andare su Sky e pagare. E’
assolutamente assurdo! Mi
rammarico di essere puntuale
nel pagare il canone. La Rai
non considera tutte le fasce di
spettatori, purtroppo.
Invece ci ritiene tutti
spettatori desiderosi di vedere
l’ennesimo Festival di San
Remo e di non poterne fare a
meno. Che tristezza!
SALVARE
LA FAMIGLIA
In periodi di crisi anche peggiori di questo
i valori vissuti in casa servivano a non smarrirsi.
Una lezione di equilibrio dal passato, per il futuro
ANTONIO GUARNIERI
a famiglia, intesa come nucleo familiare, oggi deve guardarsi al passato e
chiedersi che cosa ha dimenticato e
che cosa non ha trasmesso alle generazioni moderne. Se diamo uno
sguardo alla famiglia di oggi, dovremmo domandarci che cosa c’è di sbagliato o che cosa ci
hanno tramandato di errato le famiglie dei nostri nonni e dei nostri padri.
Basta pensare al periodo dei conflitti mondiali
quando si sono affrontati carestia e fame, eppure
si è continuato ad andare avanti tramandando valori importanti come il rispetto per gli altri.
Se ci guardiamo intorno, anche adesso stiamo
affrontando un periodo di crisi, segnato anche
dalla fame, ma non siamo più capaci di risalire la
china, perché abbiamo trascurato, o vogliamo far
finta di aver dimenticato, che cosa significa rispettare gli altri, volersi bene, darsi una mano.
Appropriarsi di beni altrui, pensando di sentirsi
più ricchi, più appagati e soprattutto più furbi,
non fa altro che renderci ancora più poveri.
E’ dal passato che dobbiamo ricominciare,
guardare alle famiglie di un tempo cercando di
prendere quello che di giusto ci hanno tramandato e proiettandoci verso il futuro riscoprendo il
vero valore della famiglia che rappresenta un
banco di prova importante e offre tante possibilità di attuazione.
La cultura, il rispetto, l’amicizia sono alcuni valori di riferimento per mantenere l’equilibrio nelle
famiglie, per vivere al meglio nella pienezza dei
nostri principi.
La gioia di vivere, la sicurezza, il coraggio, la
soddisfazione morale con cui saremo ripagati ci
darà più forza a proseguire e cercare di salvare
le famiglie.
L
58 anni, pensionato, Cisternino
ROSETTA M. NIZZA
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LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Lettere e Commenti .27
.
GIANNI RIOTTA
LE AMBIZIONI
DELL’ULTIMO ZAR
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
L
e tre serate fanno la storia della tv, in sala solo 700 posti, l’ex
vicepresidente Nixon invoca
un biglietto per la figlia, il compositore Bernstein – ricorda il
sito dell’Ed Sullivan Show – rimane fuori, mentre le ragazze urlano e sotto l’inquadratura di John Lennon appare la
scritta «Ci spiace ragazze, è sposato». 73
milioni di spettatori, share del 60%,
l’America si innamora dei Beatles.
Era ancora un’Europa capace di soft
power, l’influenza sottile che passa attraverso la cultura, studiata nel saggio
celebre di Joseph Nye tradotto da Einaudi: ai falchi di George W. Bush (tra cui
proprio il marito della Nuland, Robert
Kagan) Nye contrappone il soft power,
accanto alla forza delle armi creare egemonia con arte, costume, moda. Nye lamenta l’arte perduta del soft power Usa,
ma davanti al «si f… l’Europa» scandito
mezzo secolo dopo la trionfale tournée
dei ragazzi di Liverpool vien da chiedersi: e noi europei quando abbiamo perduto il nostro «Potere soffice»?
Quando non siamo riusciti a darci una
Costituzione condivisa? Quando abbiamo dimenticato il monito del vecchio
Churchill, 19 settembre 1946, Zurigo
«Dobbiamo costruire gli Stati Uniti
d’Europa…»? Quando su Balcani, Ucraina, Medio Oriente, Iran, Siria, balbettiamo nella Babele delle lingue nazionali?
Quando abbiam perduto l’occasione di
avere al Consiglio di Sicurezza Onu un
solo seggio, dall’altissimo prestigio morale e politico, per l’Unione?
Gli storici decideranno. Nel frattempo
i politici minimizzano, in America un
«f…» non si nega a nessuno, nel suo ultimo film su Wall Street Leonardo DiCaprio impiega la parolaccia per un record
di 506 volte. Ma la verità è che Usa ed
Europa sono ormai lontane. Durante la
presidenza G.W. Bush tanti, tra gli europei e i democratici Usa, davano la responsabilità ai «neoconservatori» repubblicani. Sciocchezze. La presidenza
Obama, che incanta gli europei fin dal discorso da candidato a Berlino, luglio
2008 «L’America non ha migliore amico
dell’Europa», lascerà Washington e Bruxelles non più vicine di un pollice. Il patto
sul libero commercio Atlantico non scatta, e non per mancanza di interessi, ma
perché il negoziato langue burocratico,
sterile, senza passione civile.
Nsa e spionaggio, Russia e Cina, shale
gas e Ogm, ambiente, troppi attriti tra i
partner del dopoguerra. Se non ci offendiamo per il «vaffa» della Nuland, se lo
N
ascere in uno slum, i
genitori malati di lebbra. La vita sembrava aver riservato solo
miseria ed emarginazione a Shaila, Dandhya e Vidya, 3
sorelline di Versova, villaggio di
pescatori a Nord di Mumbay. Ma
Shaila e le sorelle si sono conquistate un diverso destino. Anni fa
sono state tra le prime bambine
indiane a essere accolte al boarding del Vimala Hospital, una sorta di pensionato per orfani e i figli
di malati creato nel 1994 dalle
Missionarie dell’Immacolata e da
un gruppo di nostri volontari in
un’ala dell’ospedale per lebbrosi.
Non adozione ma «sostegno a distanza», si chiama questo progetto dal cuore tutto italiano.
Nell’India, grande nazione dalle immense diseguaglianze dove
milioni di bambine non hanno futuro (se sopravvivono agli aborti
selettivi e alla fame sono destinate a diventare baby spose; secondo l’Unicef ogni anno 78 mila ra-
ENZO BETTIZA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
N
Illustrazione
di Gianni
Chiostri
IL POTERE
PERDUTO
DELL’EUROPA
guardiamo in controluce, con nostalgia per
la Beatlemania 1964 Usa, quando l’Europa
era «cool», forse cogliamo la magia perduta. I nostri leader di oggi, gli incolori Van
Rompuy e Lady Ashton, i contendenti alla
guida dell’Unione, gli eterni Jean-Claude
Juncker, Martin Schulz, Guy Verhofstadt,
Di profilo
CHIARA BERIA
DI ARGENTINE
un conservatore, un socialista, un liberale
per tutte le stagioni come mai potrebbero
colpire il nipote di una ragazzina urlante
del 1964? Immaginate qualcuno a strillare
per Jean-Claude, Martin, Guy come per
John, Paul o George? Noi no, purtroppo.
Twitter @riotta
Così Zibordi aiuta
i bimbi perduti indiani
gazzine muoiono di parto. Per tutte l’istruzione è meta impossibile)
Shaila, la maggiore delle sorelle,
si è diplomata in Scienze Politiche
e ha trovato un buon impiego in
un’azienda di import-export; Sandhya dopo l’università si è iscritta
a un master di Economia e commercio e Vidya, la più piccola, frequenta con ottimi risultati il secondo anno della facoltà d’ingegneria.
Piccole donne, immensi successi. A 20 anni dalla sua apertura il boarding del Vimala, cresciuto sotto l’ala di una straordinaria
donna, suor Bertilla Capra, nata a
Bagnatica (provincia di Bergamo), da più di 40 anni missionaria
in India, ospita quest’anno 76
bambine, tutte di famiglie pove-
rissime che così non solo vivono in
un ambiente protetto, ma alla vicina scuola pubblica sono iscritte
sia alle classi in lingua Marathi
che in inglese. Le figlie dei lebbrosi a Vimala; i bambini dei malati di
Hiv nel boarding in Andra Prahesh e dei nomadi in quello in Rajastan. «Nella sola in India (ma siamo anche in Africa, Brasile e Papa
Nuova Guinea) sosteniamo direttamente quasi 900 bambini.
Quanti in tutti questi anni? Non
abbiamo il numero esatto ma sono alcune migliaia», racconta
Franco Zibordi, presidente degli
Amici delle Missionarie dell’Immacolata, l’onlus creata nel 1997
da 41 volontari («Abbiamo aggregato vari gruppi; ciascuno ha
mantenuto la sua autonomia»)
on a caso i suoi coreografi hanno retrocesso l’inglese da lingua franca internazionale, restituendo all’idioma francese il lustro storico di cui godeva una
volta in Europa e al di là dell’Europa.
Hanno fatto riecheggiare l’idioma di Voltaire (comunque lingua ufficiale del Comitato olimpico),
con incalzante susseguirsi di echi allusivi attraverso le tribune dello stadio gremito da decine di migliaia di spettatori.
Da Cechov a Tolstoj fino a Gagarin, dall’inventore dell’elicottero a quello del paracadute, gli scenografi russi hanno dato l’impressione di voler preparare al meglio la scena per l’entrata trionfale di
un Putin vincente e insondabile insieme. Sembrava del tutto indifferente e distante dalle critiche e
dai boicottaggi in difesa dei diritti umani, che rendono queste Olimpiadi mutilate, quasi la questione
non potesse riguardarlo personalmente. Era come
se non volesse far dimenticare al mondo che, pur
avendo di fronte un Occidente ostico, avesse però
alle spalle il sostegno dell’innegabile popolarità
che la grande Russia continua a tributargli.
Le spettacolari visioni e gli effetti speciali trasmessi ieri sera da Sochi indubbiamente rafforzano le ambizioni dell’ultimo zar proprio per la
loro retorica e la loro deliberata grandeur. In
queste Olimpiadi sensibilmente e visibilmente
molto russificate, che tendono a privilegiare Mosca e il continente europeo sul mondo anglosassone, pur senza Obama l’America ha voluto tuttavia segnare con la sua numerosissima delegazione sportiva il peso oggettivo che gli Stati Uniti
occupano nella realtà contemporanea. La politica è sembrata scalzare lo sport nel solenne saluto rivolto al pubblico in mondovisione dalla star
televisiva russa Yana Churikova: «Benvenuti nel
centro dell’universo!».
Ma quale universo? Evidentemente l’universo
che Putin sembra privilegiare sul piano ideologico
e retorico, depurato in parte dall’influsso americano e sostenuto dalla Russia con l’appoggio di altre
nazioni slave come l’Ucraina, la Bielorussia e la
Moldavia. Lux ex Oriente. La Russia sembra voler
quasi riprendere così, all’ombra del Cremlino, il
ruolo che, da Pietro il Grande e dall’inesorabile Caterina, ha svolto nei confronti dell’Europa e al di là
dell’Europa. Non è un caso che il luogo in cui si è
riunita la folla celebrante rievochi nel nome, Krasnaya Polyana, la radura di proprietà della famiglia Tolstoj: radura nella quale il più grande degli
scrittori russi compose, con il titolo di «Guerra e
Pace», il romanzo considerato l’Iliade russa ed europea dell’Ottocento.
che, senza tanti clamori, affiancandosi alle missionarie ha costruito una magnifica rete di solidarietà.
La prima fu una signora milanese, Annabella Galletti che, visitando una colonia di lebbrosi, trovò il piccolo Ganesh; poi, si mobilitarono Mimmi Guglielmone e Gabriella Fresa sotto il segno di un
infinito amore per quei bambini.
Modenese, dirigente di banca ora
in pensione, cattolico d’area Acli,
Franco Zibordi, da 20 anni parte
in missione per l’India. «Resto 3
settimane. Tutti sanno che per
me è un periodo sacro!», sorride.
Perché avete scelto il sostegno a
distanza? «Il tema non è garantire
un bravo e bel bimbo a un genitore
italiano ma occuparsi dei piccoli
che hanno più problemi costruendo opportunità per il loro futuro».
Sul sito dell’onlus leggo dei microprogetti per acquistare un pulmino o installare dei pannelli solari;
basta 1 euro al giorno per aprire le
porte della scuola a un bambino.
«I soldi vengono distribuiti secondo le diverse esigenze dalle suore», dice Zibordi. «Come associazione diamo le linee guida; gestiamo direttamente i progetti e, ogni
anno, in India verifichiamo gli interventi. Ci tengo molto a dirlo:
noi siamo corretti, precisi nei conti, puntuali nei bilanci. I nostri sostenitori che ci aiutano anche con
piccole donazioni hanno imparato
a fidarsi di noi».
Dall’Italia all’India senza dimenticare i marò. L’eroismo delle
missionarie - non solo curano i
lebbrosi ma vanno negli slum per
informare sui primi sintomi di
una malattia solo ufficialmente
debellata - e il vostro impegno di
volontari viene apprezzato?
«Molto, dalle famiglie. Onestamente le autorità indiane non ci
hanno mai steso i tappeti rossi»,
risponde Zibordi. «Al Vimala è
venuto un parlamentare d’opposizione. Ha promesso un qualche
aiuto alle suore. Ha mandato 2
computer. Già un passo avanti!».
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 28
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Hoffman, legami con la Winehouse
Un filo rosso lega Philip Seymour Hoffman a Amy Winehouse:
tra le persone arrestate dopo la morte per overdose del premio
Oscar per Capote c’è un sassofonista canadese che ha suonato
per la cantante britannica morta nel 2011 dopo una lunga
battaglia contro alcol e droga. Robert Vineberg, 57 anni, ha
lavorato in Frank, l’album bestseller di Amy che nel 2003 la rese
famosa: da mercoledì è sotto chiave assieme a Thomas
Cushman, 48 anni e Max Rosenblum, 22 anni.
CULTURA
SPETTACOLI
.
29
&
Pontecorvojr.
“Sonoibambini
l’orodiScampia”
FULVIA CAPRARA
INVIATA A BERLINO
adri assenti, madri scriteriate, fratelli persi, ritrovati, disorientati. Non è un
mondo per ragazzi quello
che viene fuori dalla panoramica sui film invitati alla 64a edizione della Berlinale: «Ci sono due miliardi di bambini al mondo - aveva
sottolineato il direttore Dieter Kosslick annunciando che uno dei focus
della rassegna avrebbe riguardato
proprio la condizione dei giovanissimi -, e una gran parte di loro soffre».
Un dolore che viene dagli adulti, da
genitori latitanti, ma anche dalle condizioni economiche, sociali, politiche,
che rendono sempre meno accogliente l’universo dove le nuove generazioni dovrebbero crescere.
Era così negli Anni Settanta, nell’Irlanda del Nord squassata dalla
guerra civile, descritta in ’71 di Yann
Demange, ed è così nella Berlino di
oggi, movimentata e distratta, che fa
da sfondo, in Jack di Edward Berger e
Nele Mueller Stofen, all’avventura
metropolitana di un ragazzino di dieci anni impegnato a proteggere il fratello minore. I bambini ci guardano
anche se, come spiegano gli autori
del film tedesco, l’ottica non dev’essere necessariamente di denuncia:
«Non volevamo mettere in scena un
dramma sociale per condannare la figura di una madre sciagurata, ma
raccontare una storia che somiglia a
quella di tante altre persone».
P
SIMONETTA ROBIONY
ROMA
«Jack», storia
di un
ragazzino di
dieci anni, che
in assenza di
sua madre si
prende cura di
suo fratello
minore. Un
giorno però
vengono divisi:
il tentativo di
tornare a casa
si trasforma in
un’avventura
fitta di
incontri
uando il produttore Roberto
Sessa ha capito che si metteva
in moto il suo film-tv sulla storia
di Gianni e Pino Maddaloni , il titolare
di una palestra a Scampia e suo figlio,
vincitore alle Olimpiadi del 2000 di un
oro nel judo, che grazie allo sport hanno dato speranza ai ragazzini di strada, ha pensato subito di far dirigere il
film a Marco Pontecorvo, uno dei figli
di Gillo, che aveva esordito nella regia
con Pa-ra-da, su un gruppo di ragazzi
della Bucarest del dopo-Ceausescu
costretti a vivere nelle fogne della città. Arrivare a Scampia, uno dei quartieri intorno a Napoli più noti alla cronaca nera non poteva quindi impres-
Q
Berlino, il coraggio
è cosa da ragazzini
In “’71” di Demange i giovanissimi e la rivolta irlandese
Nel tedesco “Jack” l’odissea di due fratellini trascurati
UN DOLORE DA ASCOLTARE
Il direttore Kosslick ha voluto
che si focalizzasse l’attenzione
sul disagio dei più piccoli
Eppure sulle spalle di Jack, interpretato da Ivo Pietzcker, mini-attore
di stupefacente bravura, cui si deve
l’intero pathos del film, pesano, da
una parte, la responsabilità nei confronti del fratellino Manuel (Georg
Arms) e dall’altra la leggerezza inconsapevole di una mamma-bambina. Un carico enorme: «Tutto nasce
dall’immagine di un ragazzino, un
compagno di scuola di mio figlio, che
mi ha dato l’idea, in un incontro brevissimo, di come sia possibile credere nella vita e affrontarla con occhi
aperti e forza invincibile». Mentre la
madre trascorre il week-end con l’ultima fiamma, Jack e Manuel vagano
nei parchi, nei garage, nei grandi magazzini di una città indifferente, dove
gli adulti sono troppo presi da se
stessi per occuparsi dei più piccoli.
Alla fine, contando solo sulle proprie forze, Jack e Manuel ce la faranno. Come ce la farà, in ’71, il soldato
Gary Hook (Jack O’Connell), spedito
dall’esercito inglese nella polveriera
di Belfast. Nell’arco di un’oscura notte di violenza, Gary sarà ferito, nascosto e curato da un medico cattolico mentre spie, militanti, infiltrati e
traditori perdono il senso della vita e
della morte. Anche Gary ha un fratello di 10 anni, Darren (Harry Verity), da cui vuole assolutamente tornare e, nella scena finale, dopo essersi salvato per un intreccio di circostanze fortunate e aver visto ragazzini armati e uccisi, inizierà con lui
una nuova vita, senza fucili e senza
divisa: «Mi ha attratto - spiega il regista - la possibilità di descrivere
un’esperienza umana che riguarda
un ragazzo, ma ha un carattere uni-
Una scena di «’71» di Demange, ambientato in un’Irlanda del Nord in rivolta
Two men in town
per Bouchareb
Rachid Bouchareb fa un remake di
Due contro la città, film del 1978 con
Jean Gabin e Alain Delon
ambientandolo però in una cittadina
del New Mexico. Al centro della
storia un ex carcerato rilasciato per
buona condotta, ma si ritroverà a
confrontarsi con il suo passato. Nel
cast Forest Whitaker e Harvey Keitel
versale. Più che il contesto specifico,
cioè il conflitto nell’Irlanda del Nord,
mi interessava parlare dei tanti giovani mandati a combattere sporche
guerre. Reclute che, spesso, hanno
molte più cose in comune con gli avversari coetanei che con i superiori da
cui ricevono ordini. Questa storia
avrebbe potuto svolgersi anche in Iraq
o in Afghanistan. Attraverso il personaggio di Gary volevo esplorare la vulnerabile virilità di un ragazzo spiantato, senza famiglia, in cerca semplicemente di una tribù a cui appartenere.
Per Gary la tribù è l’esercito, ma proprio da quello sarà tradito».
E poi, osservando il comportamento di quelli che dovrebbero dare il buon
esempio, si può sempre sperare di essere diversi. È quello che sembra dire
Richard Linklater, in gara alla Berlinale con Boyhood, dedicato al bambino e
poi adolescente Mason e alla sua fami-
glia composta da una sorella e da due
genitori divorziati. Il padre, interpretato da Ethan Hawke, è un Peter Pan
che forse un giorno riuscirà a crescere,
la madre, Patricia Arquette, è una neosingle che continua a innamorarsi di
uomini sbagliati. Non va meglio alla
protagonista quattordicenne di Stations of the Cross, regia di Dietrich
Bruggemann, divisa tra i normali interessi di una teen-ager e le regole di una
famiglia devota a un gruppo di cattolici
integralisti. Tutto quello che fa e pensa
dev’essere prima giudicato da Dio, una
condizione che riduce Maria in uno
stato di terrore. Lo stesso che, in Macondo, esordio di Sudabeh Mortezai,
accompagna la vita di Ramasan, 11 anni, fuggito con la madre dalla Cecenia
in guerra. Anche qui, nello sguardo
sofferente di un bambino, c’è l’atto
d’accusa verso una società che non sa
costruire il suo futuro.
Una scena de L’oro di Scampia
sionare Pontecorvo. «Nonostante lo
sfascio e la droga che circola in libertà nelle vie, la situazione di Scampia
oggi, è molto meno drammatica della
Bucarest di ieri dove i bambini sniffavano colla per vincere la fame. Prima
di tutto perché i ragazzi non sono abbandonati ma dietro di loro ci sono le
famiglie. Poi perché, pur essendoci la
camorra, la maggior parte degli abitanti ha un lavoro , anche se mal pagato. Infine perché oggi Scampia non
è quella di anni fa: ci sono molte associazioni per i più giovani, si vede la
presenza delle forze dell’ordine. Insomma, girare è stato duro ma inevitabile se si voleva restituire a questo
racconto un tono realistico e non farne una vicenda edificante e basta. Come diceva mio papà, se vuoi la realtà
la devi raccogliere là dove sta».
Dunque lunedì su Raiuno arriva
L’oro di Scampia con Beppe Fiorello
nel ruolo del padre, Gianluca Di Gennnaro è il figlio, ottima la colonna sonora di Forti e De Luca con una canzone
di Raiz e una di Pino Daniele. Forse
per Marco Pontecorvo è il passaggio
decisivo alla regia dopo anni da direttore di fotografia. «Veramente che volevo fare il regista l’avevo deciso fin da
ragazzino. Ora il direttore di fotografia lo faccio solo per progetti straordinari come il film di Turturro o quello
appena finito di Woody Allen. E’ stato
mio padre a dirmi di trovarmi un mestiere spingendomi a diventare direttore di fotografia. Da vero autore, la
regia non gli appariva un lavoro sicuro e duraturo». Ha mai lavorato con
suo padre? «Poco, qualche spot e
qualche documentario. Mio padre ha
firmato pochissimi film, anche se
molto importanti. Ero più pratico di
set io di lui. Voleva girare solo quello
che sentiva necessario, non si adattava alle circostanze. E siccome, grazie
ai suoi film che hanno continuato ad
esser visti e studiati in mezzo mondo,
non aveva necessità economiche, a un
certo punto si è fermato. Ha vissuto
con leggerezza. Certo molti lussi gli
apparivano superflui. Quando ebbe
un incarico a Cinecittà accettò l’auto
con l’autista solo quando lui gli spiegò
che, se non lo utilizzava, lui non sarebbe stato pagato. Era un uomo che non
si faceva condizionare. È la lezione più
importante che mi ha lasciato».
30 .Spettacoli
.
Talento
mediterraneo
Personaggio
Milos Karadaglic,
ha 30 anni, è
montenegrino di
nascita e inglese
di vita, suona la
chitarra ed è la
nuova star
discografica su
cui punta la
major più major
di tutte, la
Deutsche
Grammophon
ALBERTO MATTIOLI
INVIATO AD ARANJUEZ
A
nnotatevi questo nome:
Milos Karadaglic, anche se basta il nome
perché per tutti (e per
fortuna) è solo Milos.
Ha 30 anni, è montenegrino di nascita e inglese di vita, suona la chitarra
ed è la nuova star discografica su cui
punta la major più major di tutte, la
Deutsche Grammophon. Adesso
esce il suo terzo album, in cui Milos
esegue (molto bene) Rodrigo e De
Falla con la London Philharmonic
Orchestra diretta da Yannick NézetSéguin. In particolare, il Concierto de
Aranjuez di Rodrigo, forse il più bel
brano per chitarra classica mai
scritto, di certo il più popolare.
Per l’occasione la DG ha portato
una torma di discografici, giornalisti
e addetti ai lavori appunto ad
IL MITO DI SEGOVIA
«L’uomo che nel ’900
sta alla chitarra
come la Callas al canto»
Aranjuez, per ascoltare Milos e vedere i giardini del palagio borbonico
(una Versailles spagnola dove già
cantava e spadroneggiava Farinelli,
però in febbraio la Castiglia è più desolata - e più fredda - della Bielorussia) che ispirarono Rodrigo in viaggio
di nozze. Un trattamento tipo Bartoli, che dimostra come su Milos si
scommetta, e molto. Del resto, secondo la Bbc, il suo primo cd, Mediterraneo, ha rappresentato da solo il 20%
dell’intero mercato della classica del
Regno Unito, oltre a finire nelle classifiche pop di Francia e Germania.
A parlarci, poi, il giovin signore
della chitarra risulta tutt’altro che
stupido, oltre a disporre di una bella faccia che oggi pare l’indispensabile attributo di chiunque voglia fare carriera in ogni campo, e figuria-
Milos: amo la chitarra perché
si suona con un abbraccio
La nuova star: “Non a caso è lo strumento più popolare al mondo”
moci in quello dello spettacolo. Riassumendo la biografia: nascita in
Montenegro, chitarra in mano a 8
anni («Ma mai avrei immaginato che
l’avrei fatto di mestiere e mi sarei fatto crescere le unghie», ride guardandosele), borsa di studio a 16, trasferimento in Inghilterra e svolta nella
carriera nel settembre 2012. La
scommessa fu quella di tenere un recital di chitarra sola, e classica, alla
Royal Albert Hall, l’enorme catino
vittoriano dove di solito si tengono i
fracassanti concerti dei Proms.
«Questo concerto l’avevo in testa da
12 anni, dalla prima volta che ero stato ai Proms. Ma tutti mi dicevano che
ero pazzo». Evidentemente no. Milos
venne, suonò e vinse, davanti a tremila persone «di tutte le generazioni». «Non avessi mai più suonato una
nota, sarei comunque un uomo felice», ricorda oggi e si capisce che è
sincero. Così a star is born, dalla sera
alla mattina. Il Guardian parlò di «serata ipnotica e straordinaria».
E dire che i chitarristi sono raramente celebrità «classiche». Il repertorio è piccolo («Quindi voglio allargarlo commissionando dei pezzi ai
compositori di oggi. Penso a Osvaldo
Golijov, per esempio»), ma in compenso la chitarra ha notevoli possibilità
mainstream: «Non è un caso che sia lo
strumento più popolare del mondo».
Crossover dunque sì, ma con giudizio.
Del resto, proprio il Concerto di
Aranjuez è il padre di tutte le contaminazioni, dato che il secondo movimento è stato riarrangiato, utilizzato e perfino cantato in tutte le salse, da Miles
Davis a Chick Corea, da Frank Sinatra
a José Carreras: «La versione di Davis
è splendida, dunque perché no?». Curiosamente, l’unico a non averlo mai
suonato fu Andrés Segovia, «l’uomo
che nel 900 sta alla chitarra come la
Callas al canto» (sempre Milos), ma
solo perché Rodrigo l’aveva dedicato a
un altro chitarrista e Segovia aveva
uno «strong ego». E comunque si fece
indennizzare da Rodrigo con la non
meno splendida Fantasia para un gentilhombre, pure incisa nel cd.
Milos confessa un amore delirante
per l’opera («Se non fossi un chitarrista, sarei un cantante»), galeotta una
Tosca Pappano-Gheorghiu-Alagna al
Covent Garden. Ma poi spiega sornione che la chitarra gli piace tanto perché non si suona con le mani. Ah, no?
«No, si suona con tutto il corpo. Si
suona abbracciandola...».
Colonna sonora
GIORGIO PESTELLI
Rophé, il Bolero
non fallisce mai
I
l Bolero di Ravel non fallisce
mai: con il suo andamento ipnotico cattura sempre l’ascoltatore, sia chi lo conosce a menadito sia chi non l’hai mai sentito: e
di neofiti dovevano essercene parecchi all’Auditorium Rai, pieno
fino alle gallerie di un pubblico
specialmente di giovani; l’ha diretto benissimo Pascal Rophé con
viva sensibilità per la nitidezza dei
singoli interventi e per la continuità della crescita dinamica, con
l’Orchestra in grande vena: successo travolgente che ha preteso il
bis dell’ultima sezione. Altra celebrità subito prima, Un Americano
a Parigi di Gershwin, con i suoi temi che subito evocano le danze di
Gene Kelly ai tempi d’oro della
MGM: anche qui orchestra schierata che era già uno spettacolo, e
prime parti, tromba, clarinetto,
sassofono e tutti gli altri in serata
di grazia. E sì che tutto era incominciato in punta di piedi, con i
classici bassorilievi delle Due
Danze, sacra e profana, di Debussy per arpa e archi: solista Margherita Bassani, che ne ha estratto con delicatezza il magico fluido
e ci ha pure regalato una trascrizione della Jeune fille dai capelli di
lino ancora di Debussy. Meno nota
la Sinfonietta del 1947 di Poulenc,
con i due volti, serio e giocoso, ben
illuminati da Rophé: nel primo
movimento colpisce come Poulenc sappia appropriarsi del suono Stravinsky (Bacio della fata) in
modo quasi sovrapponibile; il lato
riflessivo si deposita nell’Andante,
mentre nelle altre pagine tornano
a brillare i toni scanzonati.
Torino, Auditorium Rai
****
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
.
Spettacoli .31
Rock & dintorni
Anna Calvi
John Legend,
classe 1978,
nasce John
Stephens e
inizia a
cantare nel
coro di una
chiesa
Scrive per
artisti come
Janet Jackson,
Kanye West e
Alicia Keys,
finché non si
accorgono del
suo talento
“Dipingo le canzoni
per capirle meglio”
L’autrice italo-inglese firma “One breath”
MARINELLA VENEGONI
LONDRA
n bel tipetto questa cantautrice Anna Calvi, 33
anni, minuscola e timida
come può essere timida
la figlia di due psicanalisti (specialisti in ipnosi) che abbia
passato infanzia e giovinezza sotto
una doppia lente di ingrandimento.
Essere ipnotizzata, a casa sua, era
una pratica ricorrente durante l’età
dello sviluppo, e ha giocato un ruolo
nel formarne la creatività: «Incoraggiavano me e mia sorella a pensare in
modo fantasioso, perché fa parte della terapia, e così capivamo perché
stessimo facendo determinate cose.
Qualche volta può essere noioso avere genitori che son sempre lì a chiedere: “Sì, ma perché? Perché è successo?” Ci deve sempre essere un altro
significato, per loro».
Il risultato è stato che, se sua sorella è diventata scrittrice, Anna ha finito per maturare un talento segreto
nelle canzoni che componeva fin da
U
John Legend
“La schiavitù è più vicina
di quel che sembra”
L’artista nella colonna sonora di “12 anni schiavo”: un film sconvolgente
ALESSANDRA RIZZO
LONDRA
er molti critici 12 Anni
Schiavo è il film che tutti
quest’anno dovrebbero
vedere. Ma c’è anche qualcosa da ascoltare. John
Legend, musicista eclettico già vincitore di 9 Grammy, ha curato la colonna sonora mettendo insieme un cast
stellare, da Alicia Keys al compositore Hans Zimmer. Il risultato è un album di 16 brani originali, in uscita in
Italia l’11 Febbraio. Ma per l’artista
americano questo film di schiavitù
raccontata in modo duro ha un significato particolare. «Dobbiamo imparare dalla storia per non ripetere gli
stessi errori - dice - . E’ stato un onore
che mi abbiamo chiesto di contribuire ad un film bello e commovente».
P
Che differenza c’è tra una colonna
sonora e un suo album?
«Con tanti altri artisti coinvolti, il
progetto non riguardava me personalmente. Ci siamo messi tutti al
servizio del film. Volevo che la colonna sonora fosse coerente ma al
tempo stesso che rappresentasse
ciascuno degli artisti coinvolti. Ho
dato a ognuno libertà di interpretazione ma anche alcune linee guida:
volevo che la musica fosse direttamente ispirata al film, che non vio-
lasse lo spirito della pellicola, il periodo storico o il genere».
Il film è molto forte. Cosa suscita in lei?
Il film di Steve McQueen è basato sulla
storia vera di Solomon Northup, uomo nero libero rapito e venduto come
schiavo. Come si è preparato?
«È un film che fa male perché mostra
la schiavitù in maniera onesta: era «Conoscevo già la storia di Solomon,
brutale, disumana, uno degli esempi all’università molti dei miei studi si
più orribili di quanto spietati e crudeli sono concentrati sulla cultura afrogli essere umani possano essere l’uno americana. Inoltre la mia famiglia ha
con l’altro. E’ dura pensare che non si avuto un’esperienza simile: alcuni antratta nemmeno di storia antica. Mio tenati sono stati rapiti, portati nel
padre è nato in Ohio nel 1949, in un’epo- Sud, e ridotti di nuovo in schiavitù.
ca in cui molti neri non potevano anda- Hanno dovuto lottare per la libertà in
re nelle stesse scuole dei bianchi, bere tribunale. Quindi è una storia che mi
dalle stesse fontane, erano picchiati o tocca molto da vicino».
uccisi se guardavano
A quali altri progetti
una donna bianca
IL RAZZISMO IN USA sta lavorando?
nel modo sbagliato.
momento sono
«Di generazione «Al
Ignorare questo pasconcentrato sul tour
in generazione (All Of Me Tour ndr),
sato significa non
le cose migliorano» che mi porterà in
comprendere appieno la nostra storia.
tutto il mondo».
E’ importante affrontarlo, non per riPrevede date in Italia?
muginarci ma per imparare la lezione «Se andiamo in Europa, certamente
e rendere il mondo un posto migliore». saremo in Italia, è uno dei mercati più
Come vede le tensioni razziali nel- importanti. Per non parlare del fatto
che adoro l’Italia e anche se non ci fosl’America di oggi?
«E’ un problema molto reale, molto se il tour, ci andrei comunque in vacanpresente. Ma di generazione in genera- za: il cibo, la gente, il vino, l’architettuzione la situazione migliora, ci si abi- ra … è un paese bellissimo!»
tua ad avere gruppi di amici e colleghi
12 Anni Schiavo ha 9 candidature alsempre più vari. Più ci conosciamo, più
l’Oscar. Andrà alla cerimonia?
ci parliamo, più ci liberiamo del razzi- «Sarò lì a tifare per loro e sono entusiasmo. Ma il retaggio della nostra storia sta all’idea. Penso che abbia ottime
è ancora presente, dobbiamo esserne possibilità di vincere per il miglior
consapevoli per poterlo superare».
film, e lo merita senz’altro».
più apertamente i propri demoni, in
una sorta di viaggio onirico che oscilla fra irrequietezze, silenzi, riprese. I
synth sono curati da John Baggot, un
tipo che aveva già dato una mano ai
Portishead, ma fra ballate dulcamare
come Sing to me e crescendo d’archi,
ci si imbatte pure in un rockaccione
sporco e lisergico come Love of My Life che torna a far pensare a PJ Harvey,
alla quale già era stata paragonata in
quei tentativi che sempre si fanno,
per spiegare chi si sta per ascoltare.
Calvi è davvero una diva un po’
speciale, una che ha avuto il coraggio
di far uscire come primo singolo Jezabel, cover del successo di Frankie Laine del 1951. In famiglia ha ascoltato
tanta musica: «E’ vero, mio padre mi
ha fatto sentire di tutto, da Rossini a
Captain Beefheart, da Maria Callas a
LA SUA FORMAZIONE
«Ho imparato da Rossini, dal rock
e dalla psicanalisi. I talent? Per me
quella non è neanche musica»
bambina («nella prima ho immaginato di essere nella band di David
Bowie, avevo 10 anni»), e invece solo
più tardi si è impadronita della chitarra, ora ostentata con disinvoltura
e sfizi sui palchi dei concerti dove si
trasforma in una dark lady sciolta e
tenebrosa. Dopo una serata d’assaggio di bel successo a Milano, Calvi sta
per tornare in Italia con alcune date,
a partire dall’Hiroshima di Torino il
21 febbraio. Dal pullman sul quale
viaggia con i suoi musicanti, mentre
si sposta per l’Inghilterra, la linea è
difficoltosa, e il cerbero che risponde
dà naturalmente la colpa ai telefoni
italiani; ma lei, come Paolo Nutini,
mezza italiana lo è, per parte del padre Claudio arrivato in Inghilterra a
18 anni. E funziona già benissimo come neo-diva, sponsorizzata fin dal
primo lavoro da Brian Eno, che l’ha
consigliata e aiutata.
Anche il suo secondo album, One
Breath, uscito ad ottobre, ha avuto recensioni a dir poco entusiastiche. La
ragazza ha fatto ulteriori passi avanti,
è maturata nella conturbante vocalità oscura e nell’espressività. Affronta
Anna Calvi
Edith Piaf che sono le mie preferite, e
hanno contribuito a formarmi un modello di vocalità. Da piccola mi portavano in vacanza a Roma, dove c’era
mio nonno che suonava il pianoforte.
Io sono proprio l’incrocio fra due popoli diversi: la mia famiglia italiana è
drammatica, espansiva; da mia madre Veronica invece ho preso tutti i tipici risvolti inglesi».
Le piace molto la pittura: «Quando
guardo un quadro, spesso sento uscire musica. E quando scrivo, immagino dei piccoli film; a volte me le dipingo davvero, le canzoni, come un modo
per capire dove vogliono arrivare.
Non so come facciano quelli dei talent-show come X-Factor, non la ritengo nemmeno musica, quella».
Le date del tour: 21 Febbraio Hiroshima
Mon Amour Torino, 22 Estragon Bologna,
24 Auditorium Parco della Musica Roma,
25 Teatro Grande Brescia.
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 32
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
6.00
6.05
6.55
7.00
7.05
Euronews
Cinematografo
Rai Player Rubrica
Tg 1
Rai Parlamento Settegiorni Attualità
8.25 UnoMattina in famiglia
10.10 Linea Verde Orizzonti
11.10 Rai Educational RES
12.00 La prova del cuoco
13.30 Telegiornale
14.00 Easy driver Magazine
14.30 Maddaloni - Una storia di
scampia Documentari
15.00 Le amiche del sabato
17.00 Tg1
17.15 A Sua immagine
17.45 Passaggio a Nord Ovest
18.50 L’eredità Game show
20.00 Telegiornale
20.30 Tg sport
20.35 Affari tuoi Game show
Rai 2
6.30 Due uomini e mezzo TF
6.50 La gang della Spider
rossa Film (comm.,
1976) ★★
8.45 Inside the World
9.30 Rai Parlamento Punto
Europa Attualità
10.00 Sulla via di Damasco
10.30 Cronache animali
11.30 Mezzogiorno in famiglia
13.00 Tg 2 Giorno
13.25 Dribbling
14.00 Sea Patrol Telefilm
15.35 Voyager Factory Doc.
17.10 Sereno Variabile
18.00 Tg 2 Flash L.I.S.
18.05 Rai Sport 90° minuto
Serie B Sport
18.50 Razza Umana Magazine
19.35 Squadra Speciale
Cobra 11 Telefilm
20.30 Tg2 20.30
Rai 3
8.10 L’amore Film (dramm.,
1948) ★★★★
9.30 Catene Film (dramm.,
1949) ★★★
11.00 Tgr BellItalia Attualità
11.30 Tgr Prodotto Italia
12.00 Tg 3
12.25 Tgr Il Settimanale
12.55 Tgr Ambiente italia
14.00 Tg Regione
14.20 Tg 3
14.45 Tg3 Pixel Attualità
14.55 Tg 3 Lis
15.00 Tv Talk Attualità
16.50 Per un pugno di libri
Quiz
17.50 Rai Player Rubrica
17.55 Un caso per due Telefilm
19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr
Meteo
20.00 Blob Videoframmenti
20.10 Che tempo che fa
Canale 5
6.00 Tg 5 Prima pagina
7.55 Traffico
8.00 Tg 5 Mattina
9.10 Superpartes Attualità
10.00 Melaverde Magazine
11.00 Forum Attualità
13.00 Tg 5. Meteo.it
13.40 Beautiful Soap opera La
soap opera statunitense
più seguita al mondo
14.10 Amici Talent show Il programma ideato, scritto
e condotto da Maria De
Filippi che scopre, coltiva e promuove il talento di giovani artisti
16.00 Verissimo Attualità
18.50 Avanti un altro! Game
show
20.00 Tg 5. Meteo.it
20.40 Striscia la notizia Varietà
satirico
21.10
Ti lascio una canzone
21.05
Castle
21.30
Generation War
21.10
C’è posta per te
VARIETÀ. La seconda puntata
TELEFILM. Un famoso addestra-
MINISERIE. Nessuno dei giovani
VARIETÀ. Spesso i protagonisti
dello show condotto da Antonella Clerici sarà dedicata al festival di Sanremo: una sfida tra i
brani di ieri e di oggi interpretati da quaranta ragazzi
tore di cani viene ucciso. Le indagini di Beckett e Castle li conducono a sospettare di una carismatica star dei reality show
televisivi
amici, come milioni di altre persone, riuscirà a immaginare ciò
a cui la guerra li costringerà. Solo
tre di loro si ritroveranno. Con
Volker Bruch, Tom Schilling
delle storie scelgono di regalare un momento da sogno a una
persona cara: l’incontro con il
proprio beniamino. Conduce
Maria De Filippi
0.30
1.10
1.35
2.40
S’è fatta notte Varietà
Tg1 Notte. Che tempo fa
Applausi. Teatro e Arte
Quel che resta di mio
marito Film (comm.,
2008) con Jessica Lange,
Kathy Bates, Joan Allen
21.50 Body of Proof Telefilm
22.40 Tg 2
22.55 Rai Player Rubrica
23.00 Sabato Sprint Sport
23.45 Tg 2 Dossier
0.30 Tg 2 Storie. I racconti
della settimana
23.45 Tg 3. Tg Regione
0.05 Stelle Nere Attualità
Conduce Marco Marra
1.10 Tg 3
1.20 Tg3 Agenda del mondo
1.35 Appuntamento
al cinema
0.30 Speciale Tg5 Attualità Il
programma di approfondimento del Tg5
1.30 Tg 5 Notte. Rassegna
stampa. Meteo.it
2.00 Striscia la notizia Varietà
satirico
Italia 1
6.55 Cyber girls Telefilm
7.45 True Jackson, VP Telefilm
8.35 Glee Serie
10.30 Secret circle Telefilm
12.25 Studio Aperto. Meteo
13.00 Sport Mediaset
13.40 Batman - Il ritorno Film
(fant., 1992) con Michael Keaton, Danny De
Vito. Regia di Tim Burton ★★★
15.55 Skyrunners Film-tv
17.45 E alla fine arriva mamma
Sitcom
18.15 Love bugs Sitcom
18.30 Studio Aperto
19.00 Tom & Jerry Cartoni
19.20 The Mask 2 Film (fant.,
2004) con Jamie Kennedy, Ryan Falconer. Regia
di Lawrence Guterman
★★
an-ta-ra-tantan-tan, e va il
tamburo a segnare il tempo, e poi il
flauto, il clarinetto, il
fagotto, e tutti gli strumenti, in crescendo,
sempre più forte, sempre più ossessivo. E’ il
«Bolero» di Ravel eseguito l’altra sera in diretta su Rai5 dall’Orchestra Nazionale Rai
diretta da Pascal
Rophé e la regia puntuale e conoscitrice di
Rossella De Bonis
(consulente musicale
Oto Perillo) seguiva
per noi ogni parossistica aggiunta. Ne diciamo tante di questa tv,
però è bello che ci sia
una rete dedicata alle
arti di scena. Farà
ascolto, non lo farà,
permettetemi di usare
un’espressione corriva: e chi se ne frega. Si
sa che gli spettatori talvolta mentono, e dicono, a esempio, di sentire tanto la mancanza
dei vecchi venerdì della
prosa, quando poi se la
prosa va in onda non la
guardano. Ma se è fatta
bene, e apposta, vedrete che la guarderanno.
Teatro e musica: dall’altra sera, una volta al
mese un concerto della
stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai viene trasmesso in diretta in prima
serata dall’Auditorium
di Torino. Sempre di
giovedì: il «prime time» che stabilmente
Rai5 dedica alla grande
musica. Introduce Michele dall’Ongaro, l’autore (insieme con Paolo
Cairoli) di «Petruska»,
il quale riesce a far capire le «Danses» di Debussy e la scala cromatica dell’arpa persino a
me. Se torno a nascere,
suono, e non soltanto i
campanelli.
7.10 Valeria medico legale
9.00 Carabinieri Telefilm
10.05 Donnavventura
10.50 Ricette all’italiana
11.30 Tg 4 - Telegiornale
12.00 Ieri e Oggi in Tv Speciale
12.05 Detective in corsia TF
12.55 La signora in giallo TF
14.00 Lo sportello di Forum
15.30 Ieri e Oggi in Tv Speciale
16.00 Le indagini di padre
Castell Telefilm Monsignore Simon Castell
(Francis Fulton-Smith) è
un padre gesuita che ha
ricevuto dal Vaticano
l’incarico speciale di
risolvere i casi criminali
17.00 Poirot Film-tv
18.55 Tg4 - Telegiornale
19.35 Il segreto Telenovela
20.30 Tempesta d’amore SO
6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo.
Traffico
7.00 Omnibus - Rassegna
stampa Attualità
7.30 Tg La7
7.50 Omnibus meteo
7.55 Omnibus Attualità
9.55 Coffee Break Attualità
11.10 Otto e mezzo Attualità
11.50 Marty, vita di un timido
Film (comm., 1955)
★★★
13.30 Tg La7
14.00 Tg La7 Cronache
14.40 Le strade di San Francisco Telefilm
16.40 Il dito più veloce del West
Film (western, 1968)
★★★
18.10 L’ispettore Barnaby TF
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo sabato
FILM. (western, 1994) con Mel Gib-
FILM. (thriller, 1996) con Demi
FILM. (fant., 2004) con Daniel
son, Jodie Foster. Regia di Richard
Donner. Maverik, giocatore d’azzardo, desideroso di iscriversi al
famosotorneodipokerdiSt.Louis,
incontra l’affascinante Annabelle
Moore, Alec Baldwin. Regia di
BrianGibson.Unascultriceviene
scelta per far parte della giuria
in un processo di mafia. Ma
viene avvicinata da un killer
Radcliffe, Emma Watson. Regia
di Alfonso Cuaron. Harry Potter scopre che il mago Sirius
Black gli dà la caccia
23.45 The fog - Nebbia assassina Film (horror, 2005)
con Selma Blair, Tom
Welling, Maggie Grace.
Regia di Rupert Wainwright ★★
1.45 Sport Mediaset
can. 55
Vero in cucina
Alen Telenovela
Vero in cucina
Marina Telenovela
Zingara Telenovela
Perla nera TN
Carolina Telenovela
City of No Limits
Film
0.45 Vendetta d’amore
Telenovela
T
La 7
21.30
Maverick
16.00
16.30
17.30
18.30
19.30
20.30
21.30
22.30
ALESSANDRA
COMAZZI
Rete 4
21.10
Harry Potter
e il prigioniero... ★★★
VERO TV
TV & TV
Spettacoli .33
Programmi tv
I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi
Rai 1
.
0.05 Rapimento alla Casa
Bianca Film-tv
1.55 Tg 4 Night News
2.20 Ieri e Oggi in Tv Special
Varietà
3.50 Dove vai tutta nuda?
Film (comm., 1969)
TV2000
18.50
19.50
19.55
20.00
20.30
20.55
21.20
23.00
23.30
★★
21.10
Il giurato
23.15 Sporco segreto Film
(dramm., 1999) con William Hurt, Irene Jacob,
Nigel Hawthorne. Regia
di George Hickenlooper
★★
1.15 Tg La7 Sport
REAL TIME
Il Tempo Vola?
Gocce di Miele
Storie da Lourdes
Rio da Lourdes
Nel cuore dei
giorni
Tg Tg
Rita da Cascia Film
Effetto Notte
Nel Cuore della
Domenica
★★
DMAX
17.15 Bake Off UK
18.10 Bakery Boss: SOS
Buddy Documentari
19.10 Il boss delle torte
20.10 La fabbrica del
cioccolato
21.10 Il mio grosso
grasso matrimonio gipsy Varietà
23.05 Incidenti di bellezza Documentari
17.20 Rugby Social Club
post-partita
18.05 RBS 6 Nazioni
19.55 Rugby Social Club
post-partita
20.10 Banco dei pugni
21.00 Dynamo: magie
impossibili
22.40 Banco dei pugni
23.30 Tutto sul Poker: la
fortuna non basta
film / intrattenimento
16.05 Angelica alla corte del
Re Innamoratosi di
Angelica (M. Mercier), il
re Sole decide di farla
ambasciatrice SKY
CLASSICS
digitale terrestre
10.10 Private Pratice RAI 4
Meno della polvere
RAI
MOVIE
10.25 Storie di Cinema IRIS
10.50 Una spia per caso Un
insegnante imbranato,
assillato dalla moglie, si
finge agente della Cia
IRIS
10.55 Brothers & Sisters RAI 4
11.35 Streghe RAI 4
12.10 Il ritorno di Zanna
Bianca Le disavventure
nel Klondike del piccolo Bill, di suo nonno e
di un piccolo lupo RAI
MOVIE
12.45 Il prescelto La scomparsa di una donna spinge
uno sceriffo a indagare.
Con Nicolas Cage IRIS
13.05 Rush RAI 4
13.50 Rai Player RAI MOVIE
13.55 Private Pratice RAI 4
14.00 Zoolander Derek,
modello dell’anno,
perde il titolo. Così
accetta un ambiguo
lavoro RAI MOVIE
14.35 The Express IRIS
16.10 Duro a Morire JOI
16.30 Dance Academy MYA
Fringe PREMIUM ACTION
16.45 Countdown dimensione zero Una portaerei
atomica, a causa di un
tempesta magnetica,
finisce nel passato
PREMIUM UNIVERSAL
17.25 Non mi scaricare Peter
viene scaricato dopo sei
anni dalla sua fidanzata, la star Sarah
Marshall PREMIUM
CINEMA
17.45 Gossip Girl
17.50 Friends JOI
18.05 Revolution
MYA
PREMIUM
ACTION
18.15 Big Bang Theory JOI
18.35 Desperate Housewives
MYA
18.45 Suburgatory
JOI
14.40 Brothers & Sisters RAI 4
15.25 Melrose Place RAI 4
15.35 Un colpo perfetto RAI
MOVIE
16.05 One Tree Hill RAI 4
17.15 The Big White Robin
Williams vuole spacciare un cadavere congelato per il fratello scomparso IRIS
17.25 Rai News - Giorno RAI
MOVIE
17.30 Rai Player RAI MOVIE
17.40 Streghe RAI 4
Sperduti a Manhattan
Quando il secondo
figlio va all’università,
Henry e Nancy Clark si
sentono soli RAI MOVIE
19.15 Being Human RAI 4
Noi uomini duri Un
romano e un milanese
fanno amicizia durante
un corso di sopravvivenza IRIS
Ecco noi per esempio...
RAI MOVIE
20.20 Supernatural RAI 4
21.05 Metalmeccanico e
Parrucchiera in un turbine di sesso IRIS
19.00 L’aereo più pazzo del
mondo Un aereo pieno
di strampalati personaggi va in avaria, ma
interviene un pilota
PREMIUM UNIVERSAL
19.05 2 Broke Girls JOI
19.15 Scusa ma ti chiamo
amore Federico Moccia
racconta la Roma bene
dei quartieri alti. Con
Raoul Bova PREMIUM
CINEMA
19.35 Dr. House - Medical
division JOI
19.40 Nikita PREMIUM ACTION
21.15 Due Uomini e 1/2 JOI
Dune PREMIUM ACTION
La versione di Barney
Barney ha una sua versione sulla sua vita e
sulla scomparsa del suo
amico Boogie PREMIUM
CINEMA
21.10 Copycat Omicidi In
Serie RAI 4
21.15 Tra cielo e terra RAI
MOVIE
22.55 Paulo Roberto
Cotechiño centravanti
di sfondamento
Travagliata trasferta
italiana per il calciatore
brasiliano Alvaro Vitali
IRIS
23.20 Scandal RAI 4
23.40 L’ultimo colpo in canna
Il cowboy Glenn Ford
affronta gli indiani che
gli hanno rapito moglie
e figlie RAI MOVIE
0.05 Mad Men RAI 4
0.30 Storie di Cinema IRIS
1.05 Una sull’altra Una
donna, per liberarsi del
marito e vivere col
cognato, scompare IRIS
1.15 Rai News - Notte RAI
MOVIE
1.20 In cerca di Mr. Goodbar
La doppia vita di Diane
Keaton: insegnante di
giorno, vagabonda nei
bar la notte RAI MOVIE
L’amore secondo Dan
Dan, giornalista e vedovo, chiuso nel suo dolore conduce una vita
ripetitiva PREMIUM
UNIVERSAL
22.05 2 Broke Girls JOI
22.10 Rescue Special
Operations PREMIUM
ACTION
23.00 Il seme della follia
Scrittore horror scompare. Il detective Trent
inizia la ricerca. Di J.
Carpenter PREMIUM
UNIVERSAL
23.05 The Office La serie che
scoperchia tutte le spietate rivalità tra colleghi
d’ufficio JOI
23.30 Di nuovo in Gioco
PREMIUM CINEMA
23.50 The Secret Circle MYA
23.55 Fringe PREMIUM ACTION
16.20 C.S.I. Miami FOX CRIME
16.35 Come funziona la
Terra? DISCOVERY SCIENCE
16.55 Jakob il bugiardo
L’ebreo Jakob si inventa
ogni giorno notizie
confortanti sulla fine
del nazismo SKY PASSION
Quantum of Solace
Daniel Craig veste per
la seconda volta lo
smoking di James Bond
SKY MAX
17.15 Un sogno, una vittoria
Un giocatore di baseball, costretto a lasciare
lo sport diventa allenatore SKY CINEMA FAMILY
17.20 The Mexican - Amore
senza la sicura Brad Pitt
e Julia Roberts, innamorati sempre in crisi,
arrivano a un bivio SKY
CINEMA 1
17.30 Morgan Freeman
Science Show
DISCOVERY SCIENCE
17.45 La verità nascosta Un
film che esplora le
dinamiche dell’amore,
della gelosia e del tradimento SKY HITS
17.50 Angelica e il gran sultano Su ordine del re del
Marocco che la vuole
nel suo harem,
Angelica viene rapita
SKY CLASSICS
18.10 Grey’s Anatomy
FOX
LIFE
18.45 Il primo cavaliere
Ginevra è promessa a
re Artù, ma il crudele
Malagant la rapisce.
Con R. Gere SKY MAX
19.00 Grey’s Anatomy FOX
LIFE
Ti va di ballare?
SKY
FAMILY
21.10 Malattie misteriose
PASSION
19.10 The Following
I fiumi di porpora Un
omicidio efferato sconvolge gli abitanti di un
paesino vicino a
Grenoble SKY MAX
Miracle La storia vera
dell’allenatore di hockey Herb Brook (Kurt
Russell) SKY CINEMA
FOX
DISCOVERY SCIENCE
CRIME
19.20 Cool Runnings Quattro sotto zero
SKY
CINEMA FAMILY
19.25 Ghost Rider - Spirito di
vendetta SKY HITS
Jimmy Bobo - Bullet to
the Head SKY CINEMA 1
19.30 L’indomabile Angelica
SKY CLASSICS
19.45 In Cucina con
GialloZafferano FOX LIFE
20.05 Elementary FOX CRIME
20.10 Quattro matrimoni in
Italia FOX LIFE
21.00 Affari a quattro ruote:
Auto da paura
DISCOVERY CHANNEL
Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Castle FOX LIFE
Sky Cine News Smetto quando voglio
SKY CINEMA 1
La voglia matta Il
maturo ingegnere Ugo
Tognazzi affascinato
dalla sedicenne
Catherine Spaak SKY
CLASSICS
Cantando sotto il
vischio SKY PASSION
40 carati Un ex agente
minaccia di uccidersi
saltando dal tetto di un
hotel di Manhattan SKY
HITS
Le 5 leggende Quando
Pitch decide di impossessarsi del mondo, i
Guardiani si uniscono
SKY CINEMA 1
21.55 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Castle FOX LIFE
22.35 Possession Jessica vive
col marito e il fratello
di lui, giovane poco
raccomandabile SKY
PASSION
22.45 Terapia d’urto FOX LIFE
22.50 Criminal Minds
Anthology FOX CRIME
Pazze di me Francesco
Mandelli interpreta
l'unico maschio in una
ingombrante famiglia
SKY CINEMA 1
22.55 Easy Rider - Libertà e
paura Dennis Hopper e
Peter Fonda attraversano gli States a bordo
dei loro chopper SKY
CLASSICS
34
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
SPORT
Il programma di oggi
SNOWBOARD (M)
6,30-8,10
Slopestyle, 1ªmanche
Ora italiana (-3 ore rispetto a Sochi)
Tutto in diretta tv su Sky Olimpiadi (pay tv), in chiaro su Cielo dalle 17 alle 20,30
HOCKEY (F)
9-11,30
Usa-Finlandia
SCI DI FONDO (F)
11-12,05
Skiathlon
7,5 km TC+7,5 km TL
De Martin, Brocard,
Piller, Agreiter
SNOWBOARD (M)
9,45-10,55
Slopestyle, 2ªmanche
PATTINAGGIO VELOCITÀ (M)
12,30-15,25
Giovannini
5000 m
HOCKEY (F)
14-16,30
Canada-Svizzera
SCI FREESTYLE (F)
15-15,30
Moguls, 1ª manche
Scanzio
Centimetri - LA STAMPA
BIATHLON (M)
15,30-17,10
10 km sprint
Hofer, D. Windisch,
M. Windisch, De Lorenzi
SLITTINO (M)
15,30-19,05
1ª-2ª manche
D. Fischnaller, Rieder, Zoeggeler
SOCHI 2014: OGGI I PRIMI CINQUE TITOLI
Arriva
l’Italia
Slittino, biathlon e domani la discesa
Subito in pista azzurri da medaglia
DALL’INVIATO A SOCHI
Arriva l’Italia. La speranza è che qualcuno se ne accorga. Ci
giochiamo subito la carta più pregiata: Armin Zoeggeler, il
cannibale dello slittino. Due manche oggi, due domami e che
il ghiaccio ce la mandi buona. Ma questo pomeriggio c’è un
ragazzo che potrebbe far saltare il banco, Lukas Hofer. Fa il
biathlon, sta col fiato sul collo dei migliori: Sport Illustrated
lo accredita di una medaglia, quindi vincerla non è un’utopia. Poi domani mattina toccherà ai discesisti, nella loro enclave si può trovare metallo prezioso. Innerhofer e Paris
sono secondi a nessuno e, per come siamo messi, se anche lo
fossero per un giorno, ci sarebbe poco da lamentarsi. [P. BRU.]
Sesta Olimpiade
Armin Zoeggeler, 40 anni, in pista e (in alto a destra)
portabandiera italiano durante la sfilata
REUTERS
Slittino: alle 15,30 le prime due manche
Zio Zoeggeler, inizia la corsa all’oro
PAOLO BRUSORIO
INVIATO A SOCHI
«C
erti giorni mi alzo e faccio un po’
più fatica del solito, ma appena mi siedo sulla slitta sono il vecchio Armin». E del vecchio Armin
abbiamo bisogno tra oggi e domani al Sanki Sliding Center
dove Sochi e il suo mare sono
un ricordo: alle 15,30 comincia
la gara di slittino, quattro coltellate alle emozioni, quattro
manche (due oggi) in fondo alle quali c’è la medaglia d’oro.
Nel budello di ghiaccio lungo quasi due chilometri troverà il suo habitat naturale Zoeggeler, la prima speranza di
medaglia azzurra. Ritto come
un fuso ieri sera nella cerimonia inaugurale al Fisht Olympic Stadium, oggi si metterà
nella sua posizione preferita,
sdraiato sulla slitta a fare un
corpo unico con quella lingua
in fibra di vetro costruita su
misura per lui. Il più possibile
schiacciato a terra. Con questa fanno sei Olimpiadi, poi si
chiude. A casa ci sono cinque
medaglie e una collana le cui
perle sono 103 podi in Coppa
del Mondo, un conto in banca
non indifferente frutto dello
stipendio da carabiniere e soprattutto dei premi olimpici,
una moglie e due figli che
l’aspettano. Non sono venuti
qui a Sochi («Sarebbe stato
troppo complicato e anche costoso portarli»), ma della sfilata non si sono persi un attimo
nella casa di Foiana, in Alto
Adige.
Fiero di quella bandiera,
impettito il giusto nel mo-
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
PATTINAGGIO ARTISTICO
15,30-20
Qualificazione
gara a squadre
Kostner,
Berton-Hotarek
SALTO (M)
17,30-18,35
Qualificazioni NH
Colloredo,
Dellasega,
Bresadola
15,30-20
Gara
a squadre
SCI FREESTYLE (F)
19-20,35
Moguls, 2ª manche
Slittino
Gare
cronometrate
in 2-4 manche
(conta il tempo
totale) su pista
ghiacciata di
circa 1500 metri
con curve
sopraelevate
La slitta
Peso 21-30 kg,
consentite le
zavorre per
gli atleti
più leggeri,
limite massimo
di peso
Tecnica
Fondamentale
la spinta (grazie
anche a guanti
chiodati), la slitta
non ha freni,
si guida con
inclinazioni di
spalle e polpacci
Kostner debutta nel team event
Oggi in Tv
Ore 18,23: a quell’ora Carolina Kostner scende
sulla pista dell’Iceberg, programma corto nel
team event di pattinaggio. L’Italia è ottava
dopo la prova degli uomini e delle coppie,
passano le prime 5, ma per lei si tratta di
rompere il ghiaccio. Letteralmente visto
i brutti ricordi olimpici da aggiornare.
6,30 Olimpiadi: diretta della giornata SkyOlimpiadi
11,00 Ciclismo. Giro del Dubai
Eurosport
13,40 Calcio. Liverpool-Arsenal
FoxSports2
14,50 Calcio. Ternana-Avellino
SkySport1
15,00 Rugby. Sei Nazioni: Irlanda-Galles
DMax
15,55 Calcio. Chelsea-Newcastle
FoxSports
17,00 Olimpiadi invernali
Cielo
Sci, domani alle 8 la discesa libera maschile
Emozionato
e orgoglioso
d’aver mostrato
l’Italia a tutto
il mondo
D
C
I rivali più pericolosi
Innerhofer studia il colpo
“Qui si vince con il cervello”
Armin Zoeggeler, alfiere azzurro
«Sono emozionato, ma molto orgoglioso di aver mostrato
al mondo l’Italia. È stata
un’esperienza particolare, è la
mia cerimonia. E anche se ne
ho già fatte cinque, per un atleta l’Olimpiade è sempre un
evento speciale». Poi direzione montagna: silenzio, concentrazione. C’è una gara, c’è
sempre un’Italia da rappresentare. «Siate simbolo di patriottismo ma non di nazionalismi», gli disse il presidente
Napolitano al Quirinale, quando gli consegnò il Tricolore.
Oggi è un’altra storia, il perPORTABANDIERA
Dopo la sfilata via subito
a pensare alla gara: tra lui
e la storia ci sono i tedeschi
Specialità
Singolo
(maschile
e femminile),
doppio, a squadre
(una donna,
un uomo,
un doppio)
Centimetri - LA STAMPA
strarla al mondo, terzo slittinista a farlo nella storia del nostro sport dopo Paul Hildgartner (due volte di fila, 1976 e
1980) e Gerda Weissensteiner
(1998): entra nello stadio alle
20,50 locali (17,50 in Italia),
sotto la tribuna centrale il cerimoniale gli impone di svoltare a destra, sventola il Tricolore e sembra quasi sorridere
che per lui non è mai un affare
semplice. Fila quasi subito via,
alfiere in fuga-riparo dalla vetrina, le luci e il frastuono che
ogni cerimonia si porta dietro.
35
17,00 Volley. Vibo Valentia-Modena
RaiSport2
17,20 Rugby. Sei Nazioni: Scozia-Inghilterra DMax
17,45 Basket. Semifinale Coppa Italia
RaiSport1
19,00 Tennis. Fed Cup: Usa-Italia
RaiSport2
19,55 Calcio. Real Madrid-Villarreal
FoxSports
20,25 Basket. Semifinale Coppa Italia
RaiSport1
20,30 Calcio a 5. Europei: Italia-Russia
Eurosport
20,40 Calcio. Napoli-Milan
SkySport1
22,30 Olimpiadi Invernali di Sochi
RaiSport1
corso gli piace, 17 le curve che
lo scandiscono: altrettanti frame in cui sezionare la discesa
e governare la slitta con i piedi. È arrivato in Nazionale nel
1989 Armin Zoeggeler, una vita fa. Dovrà mangiare centesimi ai tedeschi, tra lui e la storia ci sono loro, ieri il migliore
in prova è stato Loch si è alternato nel ruolo di lepre al russo
Demtschenko. Armin ha fatto
terzo e quarto tempo, tutto
sotto controllo.
L’ultima prova di Coppa del
Mondo, in Lettonia, l’ha portata a casa lui, ma i tedeschi non
c’erano. Gli può dare una mano il suo delfino, Dominik Fischnaller, uno che ha appena
cominciato, che ha già vinto e
ha le idee chiare: «Voglio gareggiare fino a 40 anni come lo
zio Armin». Sono pronti. E, sicuri, al Cannibale la fame non
manca neanche questa volta.
ANIELA OTTO
INVIATA A ROSA KHUTOR
tudia la pista della libera pezzo
dopo pezzo, come per comporre un mosaico. Giovedì è andato veloce solo nel primo tratto, ieri
ha tirato al massimo solo nel secondo, oggi si dedicherà al tracciato finale, quella striscia bianca e piatta
che meno ama. Christof Innerhofer
costruisce con cura certosina la discesa olimpica di domani (ore 8 italiane), cerca la gara perfetta per coronare il sogno di una carriera, vincendo l’oro che gli regalerebbe un
posto d’onore nella storia dello sci.
Inner come Zeno Colò, un paragone
da brividi. Mito e modernità, curve
e ghiaccio per Christof, la stella azzurra che sa interpretare i tracciati
come pochi altri nel circus.
È lui l’alfiere a cui si aggrappa
l’Italia, dovrà battere anche il mal
di schiena che lo tormenta dall’inizio della stagione. Ma è solido di
testa e deciso, queste sono le sue
virtù. Ci crede: «Mi sto preparando così, non posso andare a mille
ogni giorno, arriverei senza energie all’appuntamento che conta.
Le gare si vincono anche con il cervello, ci vuole intelligenza per gestirsi a questi livelli. Oltre all’esperienza». Che ha da vendere, perché a 29 anni un discesista raggiunge il culmine dell’efficienza.
Simpatico e ambizioso, Innerhofer
è l’unico tra i velocisti azzurri fuori dai cliché classici dello sciatore:
scelto da Armani come testimonial, fidanzato con una giornalista
altoatesina (Martina), Christof ha
molte carte da giocare, in pista e
nella vita. Ci vuole coraggio e consapevolezza per spingere oltre i
130 chilometri l’ora, quando a guidare sono solo i tuoi piedi, e il tuo
corpo deve essere in perfetta sintonia con i materiali.
Al capitano («felice di esserlo, i
gradi li ho conquistati sul campo»)
si accodano gli altri azzurri che in
questi giorni hanno dato segnali
buoni. Ieri ha colpito la prova di Peter Fill, da poco papà del piccolo Le-
Fra i più attesi nella libera
l’austriaco Mayer (a lato, il
più veloce ieri), il norvegese
Svindal (di seguito),
l’americano Miller
e il canadese Guay
S
Capitano non aveva partecipato alla competiChristof Innerhofer, 29 anni,
ai Giochi 2010 fu 19º in libera,
6º in superG e 8º in superK,
ma ai Mondiali 2011 si piazzò
al terzo, primo e secondo posto
on: l’altoastesino di Castelrotto, se il
tracciato rimane così ghiacciato,
potrebbe sorprendere centrando il
podio. È in difficoltà, invece, Dominik Paris. Stenta a ritrovare il ritmo
magico che l’aveva spinto al trionfo
a Lake Louise a inizio stagione e si
innervosisce. Dall’infortunio al polpaccio che l’ha bloccato in Val Gardena, Dominik è uscito bene fisicamente ma non mentalmente e sul
pessimo umore incide anche il dolore profondo che l’ha colpito a giugno
per la morte del fratello maggiore
René, vittima di un incidente in moto. Si sente vicino alla medaglia
Werner Heel, l’unico che due anni fa
Personaggio
Medaglie
zione preolimpica e dunque ha sciato senza mai provare la pista qui.
Tira le fila, Gianluca Rulfi, il capo
di questa squadra che va veloce:
«La pista è faticosa come a Schladming, in alto è ripida e tecnica, a metà veloce, peccato per il piano finale,
abbiamo già lavorato su quello. I ragazzi stanno bene, tutto è sotto controllo, anzi direi che le condizioni
quest’anno non sono mai state così
buone e il meteo di domenica (domani, ndr) non è male come sembrava all’inizio della settimana». Si
è lavorato su ogni dettaglio, il tracciato è davvero spettacolare e lungo
come si addice a una classica di
Coppa del Mondo. Il campione da
imitare è Didier Defago, svizzero,
oro a Vancouver 2010. Innerhofer fa
l’occhiolino: «Ho buone sensazioni e
la neve è perfetta». Domani tocca a
lui, l’Italia ci conta.
Biathlon, alle 15,30 la 10 km sprint
Biathlon
Unisce
sci di fondo (tl)
e tiro a segno
(carabina)
Sfida Hofer: “Testa e gambe, valgo i migliori”
Percorso
GIULIA ZONCA
INVIATA A SOCHI
A ogni giro
l’atleta si ferma
al poligono:
bersagli a 50 m,
5 colpi a
disposizione,
due posizioni
(a terra o in piedi).
Ogni colpo
mancato 1’
di penalità
(nell’individuale)
o un breve anello
supplementare
da percorrere
(nelle altre gare)
è chi si agita quando arriva il
giorno del giudizio olimpico e chi
lo considera un concentrato di
adrenalina. Lukas Hofer sta nella seconda
categoria, sarà per l’ultima vittoria nello
sprint di Anterselva, sarà perché il biathlon ti abitua a trovare la calma interiore.
C’
Oggi c’è la 10 km sprint, emozionato?
«I Giochi sono particolari, aspettarli 4
anni spesso ti frega, per me è un nuovo
libro che si apre, primo capitolo».
Biathlon, sport in Italia non proprio conosciuto: consigli per chi lo segue in tv?
«Non si capisce chi vince fino alla fine,
quindi è thrilling. Il biathlon è una famiglia enorme e calorosa, in Germania e
Russia è secondo sport nazionale. E
quando guardi l’atleta che spara ti viene
la tensione addosso anche dalla tv».
Specialità
4 individuali
e 3 in staffetta
Lukas Hofer, 23 anni
Sembra che le piaccia di più il tiro, ma il
suo forte è il fondo.
Intervista
Azzurri in gara
.
«Era la mia parte preferita, ora ho lavorato sui colpi. Il livello degli uomini è talmente cresciuto che non puoi più fare
errori e non basta compensare una parte con l’altra. È una miscela che devi
equilibrare ogni anno. All’inizio ti alleni
alle due discipline separatamente. Poi si
uniscono ed è magia».
quando mi alleno. Salgo solo un po’
più su».
Russia, molte polemiche, molte critiche.
Lei come si sente qui?
Ecco, non accetta divieti, quindi approva il tentativo di molti suoi colleghi di
manifestare le proprie opinioni dentro
eventi importanti?
«Ho un certo feeling agonistico con questo Paese, qui ho vinto la mia prima medaglia in Coppa del Mondo. Ciò che mi fa
più impressione è la differenza economica: c’è chi ha il tetto d’oro e chi vive con i
buchi del soffitto a -50 gradi».
Oltre al biathlon che c’è nella sua vita?
«Amo il parapendio, mi serve per
sbloccare la testa, ho fatto l’ultimo volo il 31 dicembre, per Capodanno, è
una tradizione con il mio club Flightfor-life. Ma ormai l’attrezzatura pesa
solo 4 chili e me la porto dietro anche
E glielo lasciano fare?
«Diciamo di sì, ma non sono contenti per
niente, comunque il divieto non lo accetterei: mi ruberebbero qualcosa, io mi libero quando mi butto. Mi far stare proprio bene».
«Sì, ma bisogna anche capire chi non
vuole. Non significa vivere su Marte, ma
provate a capire: io sono qui per il mio
lavoro e un atleta cerca concentrazione.
Certe discussioni distraggono in piena
Olimpiade».
Concentrato, sereno. Pronto per una
medaglia?
«Chi non è qui per il podio? Io so che se
riesco a mettere in gara quello che valgo
negli allenamenti lotto con i migliori».
W
36 .Sport
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Scudetto e il sogno Mondiale
Juve, Tevez ha bisogno di gol
Personaggio
GIANLUCA ODDENINO
TORINO
P
rovaci ancora, Carlitos. E mai richiesta poteva essere
più globale e polifonica per il numero
dieci bianconero. Perché glielo urlano i tifosi della Juve che
aspettano il suo primo gol del
2014, glielo scrivono gli appassionati di calcio su internet
dopo aver visto la prodezza
balistica dalla terrazza di Vinovo e glielo chiedono tutti gli
argentini che sognano di vedere Tevez al Mondiale. Lui ci
proverà ad accontentare tutti, a partire da chi se lo sta godendo da 230 giorni a questa
parte. Da quando Carlitos
Tevez è sbarcato a Torino
nello scorso giugno, si è preso sulle spalle l’eredità di Del
Piero e ha aggiornato la storia juventina a colpi di gol.
Ben undici nella sua prima
stagione italiana, viaggiando
su ritmi solo sfiorati da grandi campioni come Sivori, Zidane, Baggio, Platini, IbrahiGIOCATORE DEL POPOLO
Tifosi e grandi ex
lo rivorrebbero vedere
in Nazionale
movic e Trezeguet. Insieme a
Llorente, poi, forma una delle
coppie più forti e prolifiche
dell’attuale serie A (20 gol in
due), riuscendo a richiamare
alla memoria dei sostenitori
bianconeri lo storico tandem
Sivori-Charles.
Tevez è sempre più il totem
di questa Juve e a Torino, dove farà nascere il figlio Lito jr,
ha messo radici profonde. «Si
diceva che era una testa calda
L’argentino ancora a secco nel 2014: il suo ct lo ignora, lui spera di convincerlo
Dicono
di lui
L’ultimo arrivato
Tifo Boca da sempre
e quando ero là pagavo
il biglietto per vedere
giocare Carlitos
Pablo Daniel Osvaldo
11
9
Reti
Uno sponsor speciale
Milioni
Dieci realizzate
su azione, una
su rigore
nelle prime 17
partite giocate
Sta facendo
un bel campionato
Sabella è un grande ct,
sceglierà bene
L’investimento
della Juve per
acquistarlo dal
City. Altri 6 sono
legati a bonus
REUTERS
Carlitos Tevez, 30 anni, arrivato a Torino la scorsa estate
Lionel Messi
– ha detto recentemente Conte
-, ma Carlos oggi è esempio di
voglia e sacrificio». Nonché un
idolo per chi gli sta a fianco per
la prima volta. «Tifo Boca fin da
bambino – ha svelato ieri Pablo
Daniel Osvaldo, attaccante italo-argentino e ultimo arrivato
in bianconero -: quando ero in
Argentina pagavo il biglietto
per vedere giocare Tevez. Ora
essere in squadra con lui è fantastico». Anche se l’ingaggio di
Osvaldo è stato fatto per mettere ancora più concorrenza nell’affollato reparto offensivo juventino. Perché nessuno può
coltivare certezze con Conte e il
primo a saperlo è proprio Tevez, che ha appena compiuto 30
anni e vorrebbe farsi un regalo:
il gol, smarrito nell’anno nuovo.
L’ultima sua perla, infatti, risale allo scorso 22 dicembre con
la prima rete all’Atalanta. Da
cinque partite, dunque, l’Apa-
Domani bianconeri a Verona
Barzagliarischioforfait:prontoCaceres
1 Si scalda Caceres per so-
stituire Barzagli, sempre più a
rischio forfait per la trasferta
di Verona, in una difesa che
vuole uscire indenne contro
Toni, Iturbe e Romulo. «Bisognerà tenerli d’occhio – com-
menta Chiellini a Sky – e per
noi sarà la partita più difficile
di questo periodo. Siamo cresciuti tanto e siamo più forti di
due anni fa, ma dobbiamo dimostrare la nostra superiorità
ogni domenica».
che è a digiuno e finora nella Juve un’assenza così prolungata
dalla voce marcatori non si era
registrata. Nell’attesa Carlitos
si è divertito a mandare i propri
compagni in gol e soprattutto
ha allenato la sua mira. Non soltanto con gli straordinari sul
campo di allenamento, ma anche con una magia da 150 metri
per celebrare con un video i 10
milioni di «amici» della pagina
Facebook della Juve.
La prossima, però, Tevez
spera di mostrarla in uno stadio. Magari già domani al Bentegodi contro il Verona, rivelazione di questa prima parte di
campionato. L’Apache non è
uno che si fa schiacciare dall’assenza del gol, ma più segna e
più aumentano le possibilità di
andare in Brasile con l’Argentina. Lui è «il giocatore del popolo», anche se non mostra più le
maglie per ricordare i quartieri
poveri di Buenos Aires perché è
in diffida e non vuole farsi
squalificare per un’esultanza.
«La Nazionale non è proibita a
Tevez – ha commentato Julio
Humberto Grondona, presidente della federazione argentina - e siamo tutti molto contenti del suo rendimento con la
Juve». Sponsorizzato da Batistuta («Lui è fortissimo, punto
e basta. Non si discute») e sostenuto anche da Messi («Sta
facendo un bel campionato:
Sabella è un grande ct e sceglierà il meglio»), Tevez spera
di rivestire quella camiseta
persa nel 2011.
Sport .37
LA STAMPA
.
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Il confronto tra i bomber dopo 22 giornate al debutto in granata
11
4
Gol
Gol
Segnati da
Immobile in
19 presenze
con 1435
minuti
giocati
Segnati da
Bianchi in 16
presenze per
un totale di
1147 minuti
giocati
130
286
Minuti
Minuti
La media
gol di
Immobile
che segna
una rete
ogni 130’
La media-gol
di Bianchi che
nella stagione
2008/2009
segnava
ogni 286’
Immobile meglio di Bianchi
Toro, scommessa vinta
Domani contro: così il presente ha cancellato il passato
Retroscena
FRANCESCO MANASSERO
TORINO
no ha impiegato
pochi mesi per
conquistare la
nuova piazza.
L’altro, nonostante il doloroso addio, ha giurato
amore eterno. Sarà anche una
questione tra numeri 9, domani all’Olimpico tra Torino e
Bologna: una sfida tra «pistoleri» che sono entrati nella
storia del club di Urbano Cairo. Sono Ciro Immobile e Rolando Bianchi. Il primo è appena arrivato, proprio a scapito del secondo. E la bilancia,
un po’ a sorpresa considerate
le premesse, pende già a favo-
U
re dell’ultimo acquisto.
tus, club che ne detiene ancora
Il menù della partita all’ora metà cartellino.
di pranzo metterà per la prima
Ma oggi la situazione è camvolta di fronte - all’andata l’ex biata, clamorosamente, a favodel Genoa mancò per infortunio re di Immobile. L’ex pupillo di
- il nuovo bomber di Ventura Zeman è riuscito a bruciare le
che sogna l’Europa e la bandie- tappe nella hit parade granata
ra-capitano delle stagioni della perché ha fatto vedere fin da
sofferenza e poi del ritorno in A. subito il motivo per il quale l’alSarà quasi un passaggio di te- lenatore gli aveva messo gli ocstimone, tra i due: cosa che fino chi addosso già lo scorso invera qualche mese
no, anche a costo
fa pareva blasfeSFIDA AL BOLOGNA di sacrificare il toma solo a penBianchi: i gol,
L’ex capitano torna tem
sarla, visto che il
tanti, sempre più
all’Olimpico, il suo decisivi. ImmobiTorino aveva lasciato partire sostituto sta volando le ne ha già messi
uno da 77 gol dia segno 11 dopo 22
ventato l’idolo assoluto della ti- giornate, più uno in Coppa Itafoseria. Per rimpiazzarlo, pe- lia. È quasi il triplo del bottino
raltro, con un attaccante redu- di Bianchi nel suo primo anno
ce dall’unica esperienza in A dopo 22 turni: 4, che al traguarcon il Genoa (negativa, dopo un do furono 9.
buon avvio), per giunta arrivaÈ vero che quel Toro, sceso
to con la «macchia», secondo i in B, non era minimamente patifosi, di essere cresciuto nel ragonabile con l’attuale (di
settore giovanile della Juven- quella squadra non è rimasto
nessuno). Ma è anche grazie al
nuovo gruppo, quindi pure a
Immobile, se adesso si può parlare di «rinascimento granata».
In molti temevano che la cessione della bandiera Bianchi - ma
anche di Ogbonna - determinasse un salto nel buio. Invece è
avvenuto l’opposto: il Toro non
era così in alto da oltre 20 anni.
Per Rolandinho, come l’avevano incoronato i suoi vecchi tifosi, rimarranno gli applausi di
uno stadio che ha salutato in lacrime il 19 maggio dell’anno
scorso, naturalmente con l’ultimo gol in granata (2-2 contro il
Catania). «Rolli non l’ho sentito - dice Vives -, però sarà strano averlo da avversario all’Olimpico. Lui si emozionerà
molto, tiene ancora tanto a
questi colori». Che adesso indossa Immobile: il nuovo volto
di un Toro che ha avuto il coraggio di cambiar pelle. Vincendo la scommessa.
ALLE 20,45
C’è Napoli-Milan
Seedorf: “Sfida
verità? Abbiamo
studiato poco”
Bocca cucita sulla formazione
(ma un virus gastrointestinale ha messo ko Honda) e massimo riserbo anche sulla vita
privata di Balotelli. Seedorf
continua il suo percorso di apprendistato mettendo una serie di paletti. Il primo dogma è
cercare di proteggere Mario
da tutto ciò che non riguarda
il mondo del pallone («Le cose
private devono restare tali»),
il secondo è alleggerire la
squadra dal peso di un eventuale ko. «Napoli-Milan non è
una sfida verità. Non si può
sostenere un esame con poche ore di studio», ha spiegato
l’olandese.
Il cantiere è aperto, Seedorf lavora sul nuovo modulo
e su molti dettagli che in futuro potranno apparire come
autentiche innovazioni. L’idea
di un ritiro più flessibile non
gli dispiace, ma non è certo
applicabile in queste ore, visto
che l’attenzione dei media è rivolta alla vicenda della paternità di Balotelli. «Cosa farei se
Mario mi chiedesse di vedere
la figlia? Sono cose personali»,
la sua risposta. Gli amanti del
gossip a lieto fine sperano che
la gita a Napoli possa diventare l’occasione per spingerlo a
vedere finalmente la figlia Pia,
ma le sue mosse sono pilotate
dagli avvocati che per adesso
si sono «limitati» a fargli scrivere una lettera che oggi ver[L. BAN.]
rà letta a Verissimo.
Fiorentina
MARCO ANSALDO
arco Polo fece in Cina
le esperienze che descrisse nel Milione. I
milioni entrano anche nelle vicende cinesi di Alessandro
Diamanti che ha lasciato il Bologna per accasarsi al Guangzhou, il club che Marcello Lippi ha portato al vertice del calcio asiatico: il fantasista pratese ne guadagnerà 9 in tre
anni, più di quanti ne ha incassati da quando lasciò la Fiorentina dopo la promozione in
C1 e dopo due pneumotorace.
Per dirla con Andrea
M
Addio
Alessandro
Diamanti,
30 anni, lascia
il Bologna
dopo due
campionati
e mezzo
Per lui anche
17 presenze
in azzurro
dal 2010
NEL RICCO GUANGZHOU
Nove milioni in tre anni
Senza di lui, Bologna
a rischio retrocessione
Agnelli quella dei cinesi è stata una proposta indecente che
mette una pezza anche al bilancio del Bologna. Gli emiliani restano senza l’unico giocatore di qualità e aumentano le
chances di retrocessione ma
di questo si preoccupano i tifosi non il presidente Guaraldi, il quale incamera i 7-8 milioni dell’operazione. Voleranno gli stracci però ben pagati.
La vicenda di Diamanti testimonia come sia radicato il processo di globalizzazione avviato
con l’acquisto di club prestigiosi da parte di russi e arabi.
L’Italia è partita in ritardo, come succede spesso, ma sta recuperando. La Roma agli americani, l’Inter con un presidente
indonesiano e un capitano giapponese, il Cagliari che potrebbe
passare in mani arabe così co-
me si dice che gli emiri puntino
al Milan post berlusconiano.
Sono i segnali del cambiamento
che coinvolge anche i calciatori.
Fino a 10 anni fa pochi accettavano di andare all’estero, oggi è
più normale e le opportunità li
portano persino verso i Paesi
nuovi per il calcio. Il Guangzhou
economicamente è un nuovo
soggetto del calcio mondiale.
Ha concesso a Lippi e al suo
staff tecnico ingaggi inarrivabili per l’Europa: a Canton hanno
avviato un progetto ambiziosissimo che va dalle strutture (un
centinaio di campi) al reclutamento dei giovani e degli allenatori per addestrarli, molti ingaggiati in Spagna. Diamanti si
inserisce nel potenziamento
della squadra che vuole vincere
il terzo campionato consecutivo e tra una settimana comincerà la Coppa dei Campioni conquistata pochi mesi fa.
In questi casi si parla di scelta di vita, Diamanti (che ebbe
già un’esperienza a Londra nel
West Ham) tra l’altro è sposato
con una bellissima showgirl di
origine cinese. Ma la sua avventura è diversa da quella di chi
ha accettato destinazioni esotiche per trovare spazi impossibili in Italia, gente come Beppe
Accardi che vent’anni fa si trasferì a Giava (e adesso è un consulente di Thohir). Diamanti,
che rimane in corsa per i Mondiali, è il primo nazionale ad accettare un trasferimento del genere. Ecco il salto di qualità.
Atalanta
(4-3-3)
(4-4-1-1)
SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO
Milan
(4-2-3-1)
SKY SPORT 1 - PREMUM CALCIO
ORE 20,45
25
Reina Abbiati
11
Maggio De Sciglio
21
32
2
13
Fernandez Rami
33
5
Albiol Mexes
31
Ghoulam Emanuelson
28
8
Jorginho De Jong
34
88
15
Inler Essien
7
23
Callejon Taarabt
17
22
Hamsik Kakà
14
Mertens Robinho
7
9
Higuain Balotelli
45
ARBITRO: MASSA
All: BENITEZ
All: SEEDORF
Classifica
Juventus
59
Genoa
Roma*
50
Atalanta
Napoli
44
Sampdoria
Fiorentina
41
Cagliari
Verona
35
Udinese
Torino
33
Chievo
Inter
33
Bologna
Parma*
32
Sassuolo
Lazio
31
Livorno
Milan
29
Catania
(*) = Una partita in meno
27
27
25
24
23
18
18
17
17
15
Udinese
Chievo
(3-5-1-1)
(3-5-2)
SKY CALCIO 2
47
22
29
75
2
5
Savic Lucchini
3
6
Bubnjic Cesar
12
66
Vargas Del Grosso
27
27
Widmer Sardo
17
7
Pizarro Raimondi
77
7
1
Neto Consigli
3
Diakitè Benalouane
Rodriguez Stendardo
15
Personaggio
Napoli
(4-2-3-1)
I due anticipi delle 18
2
Un azzurro in Cina
Diamanti sceglie Lippi
e apre una strada
Clarence Seedorf, 37 anni
Scuffet Puggioni
Heurtaux Claiton
Danilo Canini
Badu Guarente
1
4
5
23
88
Anderson Cigarini
21
21
Lazzari Rigoni
27
20
Borja Valero Carmona
17
37
Pereyra Hetemaj
56
Cuadrado Bonaventura 10
34
11
70
Maicosuel Thereau
77
19
10
Di Natale Paloschi
43
11
32
17
Matri Moralez
Joaquin Denis
93
ARBITRO: BANTI
ARBITRO: GUIDA
All: MONTELLA
Gabriel Silva Dramè
All: COLANTUONO
All: GUIDOLIN
All: CORINI
In breve
A Manaus è il terzo
Stadi mondiali, 6° morto
1 Un
altro operaio morto
negli stadi di Brasile 2014: un
portoghese di 55 anni, travolto da un pezzo di una gru, è il
sesto del macabro conto, il
terzo a Manaus, impianto che
ospiterà Italia-Inghilterra.
Serie B: oggi clou a Trapani
Cesena, pari a Lanciano
1 Serie
B (24a): ieri Lanciano-Cesena 1-1; oggi ore 15 BariSiena, Carpi-Spezia, Cittadella-Modena, Crotone-Pescara,
J. Stabia-Reggina, Palermo-Padova, Ternana-Avellino, Trapani-Empoli, Varese-Latina; lunedì Novara-Brescia.
Basket: Coppa Italia, Final 8
Milano, clamoroso ko
1 Quarti:
Siena-Roma 76-
67; Brindisi-Venezia 83-70; Reggio E.-Cantù 84-77; Milano-Sassari 80-82. Oggi semifinali (Rai
Sport 1): ore 18 Siena-Brindisi;
20,30 Sassari-Reggio Emilia.
Volley: un anticipo in A1
In tv c’è Vibo-Modena
1 L’anticipo di A1 è Vibo-Mo-
dena (ore 17, Rai Sport 2).
Calcio: Viareggio Cup
Il Torino qualificato
1 Il 2-2 con il Laguna qualifi-
ca il Toro agli ottavi del «Viareggio» con Atalanta, Palermo,
Envigado, Anderlecht, Livorno.
Tennis: Fed Cup, 1º turno
Le azzurre negli Usa
1 Fed
Cup, Usa-Italia a Cleveland: stasera Knapp-McHale
e Giorgi-Keys (diretta tv dalle
19 su RaiSport2).
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 38
39
C’è Squinzi per la protesta
degli industriali torinesi
Ci sarà anche il presidente
della Confindustria, Giorgio
Squinzi, giovedì 13, a Torino,
all’incontro promosso dall’Unione industriale per dire
che «Senza impresa non c’è ripresa». L’inocntro straordinario sulla situazione economica
Oggi
Ieri
MIN (˚C)
IL TEMPO IN CITTÀ
1
3.8
-1.3
MAX
* In edicola con La Stampa *
L’INCONTRO DEL 13 FEBBRAIO
6
5.5
8.8
Un anno fa
Diario
è rivolto alle aziende associate e
vi parteciperanno i presidenti
di tutte le associazioni territoriali del Piemonte «per ribadire
alla classe politica e al governo
che la situazione dell’economia
e dell’industria sono molto gravi e che, in assenza di interventi
Giorgio Squinzi
risolutivi, il Paese non ha futuro». Ai lavori partecipano i presidenti di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato e
dell’Unione Licia Mattioli e il
nuovo presidente nazionale di
Piccola Industria Alberto Baban. Che la situazione economica sia particolarmente pesante
per chi fa impresa lo testimonia
anche la grandissima partecipazione ai treni speciali organizzati da artigiani e commercianti per la manifestazione nazionale a Roma del 18 febbraio.
T1 T2
RUDY
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LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
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Parla la colf
“E’ vero, ero
nella casa
della strage”
Il delitto di Caselle
«Ma abbiamo
fatto tutto da soli»
Gianni Giacomino
A PAGINA 47
La prima volta
di Chiamparino
è con i montiani
L’ALLARME DEI DIRIGENTI MENTRE CRESCE LA MOBILITAZIONE DI GENITORI E STUDENTI
Scuole senza bidelli
“sporche e insicure”
Da marzo tagli del 50% per il personale delle cooperative
LA FONDAZIONE TORINO MUSEI AL COMUNE: NON VOGLIAMO IL PALAZZO DEL MAO
La protesta. Da marzo
* scatteranno
i tagli del cin-
quanta per cento - che si
aggiungono a quelli partiti
nel 2011 - gli addetti ai servizi nelle scuole. Immediato l’allarme dei dirigenti
scolastici: «Senza bidelli a
rischio pulizia delle aule e
sorveglianza».
L’esordio da candidato
stasera alla Gam
con Scelta civica
Servizio
A PAGINA 43
Martinengo
A PAGINA 40
All’asilo
con il tablet
e le app
LA STORIA/1
“Vogliono
ridurci
alla fame”
Per i bimbi di Pecetto
nuove tecnologie
e matite colorate
In piazza gli addetti
delle coop scolastiche
Luca Indemini
A PAGINA 51
Cassi A PAGINA 40
Quasi un secolo
d’Italia visto
con la “Stampa”
La storia di Luigi,
l’abbonato record
che compie 99 anni
Elena Lisa
LA STORIA/2
“Dateci soldi, non immobili”
Beppe Minello e Letizia Tortello ALLE PAGINE 44 E 45
A PAGINA 53
“Lasciateci
i nostri angeli
custodi”
Insorgono bambini
e docenti alla «Parato»
Accossato A PAGINA 41
L’appalto “fai da te”
ALESSANDRO MONDO
R
egione e appalti, binomio travagliato: specie
se rientrano nel perimetro della Sanità. Sergio
Morgagni, direttore della Sanità piemontese, ha bloccato
il rinnovo di un contratto novennale, in convenzione diretta, per i servizi informatici all’Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di
Torino: una partita da 25 milioni. La lettera, con la richiesta di sospendere la delibera,
è arrivata ieri.
Più che l’opportunità di
adottare un’iniziativa di que-
sta portata in una fase delicata
per la Regione, vincolata dalla
sentenza del Tar sulle elezioni
del 2010 a occuparsi solo di atti
«indifferibili e urgenti», a pesare sullo stop è stata una serie di
anomalie nella catena di comunicazioni interna alla direzione
regionale. In estrema sintesi,
così la spiegano dall’assessorato di corso Regina, la decisione
di rinnovare il contratto è stata
presa a seguito di un carteggio
diretto tra il settore della direzione che si occupa di tecnologie informatiche e l’azienda
ospedaliera, senza informare
Morgagni: il quale intende vederci chiaro. Come minimo.
L’ANNUNCIO
Ballestrero
sulla via
della santità
MARIA TERESA MARTINENGO
«C
on gioia, in modo
plebiscitario, annunciamo l’avvio
dell’inchiesta diocesana per la
causa di beatificazione-canonizzazione del cardinale Anastasio Ballestrero». Così la
Conferenza episcopale piemontese comunicato che
l’arcivescovo
di Torino dal
1977 al 1989
(morto nel ’98)
è sulla via della santità.
«Con il nullaosta si può introdurre la causa e nominare il
postulatore che si incaricherà
di trovare le testimonianze»,
spiega don Giuseppe Tuninetti,
incaricato diocesano per le
Cause dei santi. «Quella di Ballestrero, mistico coi piedi per
terra, uomo di cultura formidabile, figura bellissima e non facile, è una “causa contemporanea” perché sono presenti testimoni oculari». Ad impegnarsi perché la memoria del cardinale, molto amato dal suo clero,
fosse coltivata, è stato il segretario, padre Giuseppe Caviglia.
A sostenere la causa, poi, i Carmelitani, la sua congregazione,
e l’arcivescovo Cesare Nosiglia.
E sulla via della santità, c’è
anche suor Maria Carola Cecchin, missionaria del Cottolengo che visse in Kenya con i
più poveri dal 1905 al 1925
(morì sulla nave del ritorno e
fu «sepolta» nel Mar Rosso).
T1 CV PR T2
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
gg Dossier/ Emergenza in classe
“Molte scuole
resteranno senza
sorveglianza”
L’allarme dei presidi anche per l’igiene
“Impossibile il lavaggio quotidiano dei banchi”
MARIA TERESA MARTINENGO
«Che cosa succederà nelle
scuole con il taglio al personale delle cooperative, l’abbiamo sperimentato in gennaio
quando non arrivavano i fondi dal ministero e avevamo
dovuto lasciare a casa la coop. Nel corridoio non c’era
nessuno a fare vigilanza, la bidella era due piani sotto, a
sorvegliare l’ingresso e a rispondere al telefono, quando
a un bambino si è messo a
sanguinare il naso. La maestra non poteva lasciare la
classe per portarlo in bagno,
allora la bidella ha chiuso il
portone ed è salita in aiuto».
A raccontare un disastro annunciato da tempo e reso concreto in numerose scuole con
lo sciopero di ieri è Nunzia
Del Vento, dirigente del circolo didattico Gabelli-Pestalozzi. Uno dei sessanta presidi
che, mentre i lavoratori protestavano davanti alla Rai,
erano in assemblea alla Cgil,
arrabbiati e delusi di fronte
«a una situazione di impoverimento delle scuole mai vista». Tanto grave e paralizzante, con il fondo d’istituto
quasi azzerato, che il 14 febbraio Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals,
Confedir hanno proclamato
lo sciopero della categoria.
Tra venti giorni
Il primo marzo la «rivoluzione», con l’arrivo delle cooperative vincitrici della gara d’appalto europea, sarà compiuta.
«Nella nostra regione - riassume Del Vento - la spesa finora si
aggirava sui 600 milioni, adesso se ne spenderanno 300 e almeno 500 lavoratori ”fragili”
resteranno senza lavoro. E lo
Stato pagherà la cassa integrazione. Ha senso?». Lorenza Patriarca, responsabile dirigenti
Uil ricorda il ragionamento che
L’ANNUNCIO
Presto assunti
161 docenti
di sostegno
Saranno 161 le immissioni in ruolo di insegnanti di sostegno che il
ministero dell’Istruzione farà a breve, ancora
in questo anno scolastico, scorrendo le graduatorie. In tutto il Piemonte le assunzioni saranno
367. «Si tratta della prima tranche del piano di
assunzioni triennale
previsto: positiva perché consolida l’organico
di sostegno e le aspettative di molti precari»,
dice la segretaria Cisl
Scuola Piemonte, Maria
Grazia Penna. Si complica, intanto, la strada
per i precari in attesa
dei Pas (percorsi abilitanti). Per ora non è
prevista l’attivazione
dei corsi per l’infanzia e
la primaria e neppure
per lingue.
1
sta alla base del taglio: «Lo Stato
ha considerato la spesa che
avrebbe per un bidello assunto
direttamente. Il fatto è che in
questo territorio la scelta, molti
anni fa, era stata di utilizzare cooperative sociali che impiegano
categorie deboli come ex carcerati, ex tossicodipendenti. Persone che ora torneranno ad essere
un problema sociale».
I guai
«Le scuole più colpite sono quelle
come la mia - prosegue Nunzia
Del Vento -, dove di bidelli statali
ne ho solo due. La situazione è diversificata, c’è chi ha metà cooperative e metà bidelli. Io perderò operatori sia alla Pestalozzi
che alla Gabelli: due persone per
sede da sette ore al giorno».
Il risultato, qui come in molte altre realtà, è che non si potrà più tenere aperta la scuola
oltre l’orario, ad esempio per
permettere di utilizzare la palestra. «Per non parlare delle
scuole fuori città dove i dirigenti si ritrovano a gestire 12-14
sedi sparse su vasti territori. O
di scuole come la Castello di
Mirafiori, costruita in modo tale da richiedere un surplus di
vigilanza. Ci saranno scuole
con interi piani scoperti. Abbiamo fatto i conti, il personale
basterà appena per le pulizie,
ma non per quelle “intermedie”, fatte nei bagni durante la
giornata, e nemmeno per lavare ogni giorno i banchi, svuotare i cestini».
Pulizie a rischio
La riduzione dei fondi per i servizi scolastici potrebbe avere effetti negativi
anche sulle pulizie delle aule, dei corridoi e delle palestre
Lo sciopero
Per il taglio alle cooperative e
l’estinzione del fondo d’istituto
Tommaso De Luca, preside dell’Avogadro e presidente dell’Asapi, associazione delle scuole autonome del Piemonte, parla di
«agonia della scuola. Il fondo
d’istituto, tagliato del 30% lo
scorso anno, è stato ulteriormente ridotto del 50%. In due
mesi l’abbiamo esaurito. Questo
significa paralisi perché il lavoro
che le cooperative non fanno più
in buona parte ricade sui bidelli
ai quali però non puoi più chiedere straordinario perché non
puoi pagarlo. È una faccenda
molto seria». Al punto che la Flc
Cgil ha proclamato un mese di
sciopero, dal 21 febbraio, di tutte
le «funzioni aggiuntive» di docenti e Ata: insegnamento oltre
le 18 ore, collaborazione col preside, responsabilità di sede, laboratorio, coordinamento del
consiglio di classe.
I dipendenti delle coop
“Dopo averci decimati
ora vogliono ridurci alla fame”
Corteo di protesta
degli addetti
ai servizi scolastici
fra rabbia e paura
MARINA CASSI
«Vogliamo lavorare» e «vergogna, vergogna». Le urla salgono scandite da voci sempre
più roche e stanche. Sono
quelle delle donne - e dei pochi
uomini presenti - che prote-
stano per i tagli ai servizi nelle
scuole. Non si chiamano più così, ma sono i bidelli e gli addetti
alle pulizie che da marzo rischiano di vedere la loro vita
andare in pezzi.
I tagli del 50% - che si susseguono a quelli partiti nel 2011 - a
questi servizi adesso imporranno una drammatica riduzione
di stipendi già miseri che sono
4-500 euro al mese e solo nei
mesi in cui le scuole sono aperte. I casi saranno solo due: le cooperative che gestiscono i servizi dimezzeranno gli organici
licenziando le persone o dimez-
zeranno le ore di lavoro - 20 a
settimana - e i salari.
Raramente in un presidio di
lavoratori - malgrado i terribili
anni di crisi - si incontrano una
disperazione e una rabbia così
potenti. C’è rabbia perchè i soldi che già non bastano diventeranno ancora meno e c’è disperazione perchè molti di questi
lavoratori - circa il 40% - sono
svantaggiati e perdere il lavoro
significa - come dice Marco Prina della Cgil - «tornare a casa a
dipendere dall’assistenza e interrompere un progetto di vita
che significava anche un po’ di
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
.
Cronaca di Torino .41
g
La storia
MARCO ACCOSSATO
«L
La protesta
Durante lo sciopero i lavoratori hanno presidiato la Rai per
chiedere che almeno i tagli non arrivino prima di giugno
a scuola
Parato dice no ai tagli alle cooperative»:
all’ingresso dell’elementare di
via Aquileia c’è uno striscione
che gli alunni e gli insegnanti
dei bambini su cui pende la
spada di Damocle hanno appeso per manifestare la loro
preoccupazione. Il finanziamento destinato a coprire i
turni di sorveglianza e assistenza degli allievi, oltre ai costi di pulizia di classi, corridoi,
scale, bagni, cortile, palestra e
aula polivalente scende a 4
mila e 800 euro mensili, rispetto ai 16 mila finora a disposizione. Prospettiva nera significherà riduzione netta
dei servizi - contro la quale un
gruppo di genitori e insegnanti della Parato si è riunito ieri
per decidere come sostenere
la protesta. Anche gli alunni
sono mobilitati: stanno realizzando disegni, poesie e temi
da inviare in Regione: «Non
toglieteci i nostri bidelli».
Taglio netto
La Parato è la prima di tante
I controlli
IL BUDGET
L’entrata e l’uscita dalla scuola:due momenti
della giornata affidati al lavoro dei bidelli
I fondi a disposizione
della scuola sono ridotti
da 16 a 4 milioni al mese
autonomia».
di lavoro che «ci hanno indeboAnna Germinario, ha 47 an- lito ginocchia e mani» messe inni, un cappello di lana bianco in sieme per guadagnare «qualcotesta ormai fradicio di acqua. sa da mettere da parte per i meUrla: «Già adesso non riesco si senza stipendio».
più a pagare l’affitto Atc, nepAnna D’Agostino, non riesce
pure una casa popolare posso a calmarsi: «Ma perchè ci vopermettermi». La sua è una an- gliono mandare via? Io, oltre al
goscia profonda: «Mia figlia resto, apro e chiudo la scuola,
non va più a
metto gli allarmi,
scuola tanto io i
STIPENDI BASSI ho le chiavi. Io solibri non li posso
utile; ci hanno
«Con 4-500 euro no
comprare». E
sfruttati e adesso
al mese impossibile via». E Fabiana
lancia domande
tirare avanti» Felici di 55 anni
terribili: «Che
cosa vogliono da
non ha neppure
me? Come farò a vivere? E se l’energia per urlare: «Ma dove
non ce la faccio?».
posso andare io? Come faccio a
Questi lavoratori - che gua- andare avanti? Ho un figlio didagnano tra i 5 e i 7 euro lordi soccupato. Come vivremo?».
all’ora - amano il loro lavoro.
Il senatore Pd D’Ottavio e la
Raccontano di bambini che consigliera regionale Pd Pentetrattano «come figli da accudi- nero chiedono, insieme ai sinre, a cui misurare la febbre se dacati, alla Regione di mettere
stanno male, da pulire e conso- anche quest’anno i fondi per inlare». E raccontano di ore e ore tegrare quelli mancanti.
scuole pronte a scendere sul
piede di guerra. Che cosa significa ridurre a un quarto i
fondi a disposizione di una elementare? «E’ a rischio non solo l’assistenza agli alunni, specie quelli disabili - spiega la direttrice Francesca Podavini ma anche l’igiene e la manutenzione, quest’ultima già oggi in gran parte assicurata
dalla disponibilità di uno degli
operatori scolastici che sarà
riassorbito dalla cooperativa
che s’è aggiudicata il nuovo
appalto, ma potrebbe essere
destinato altrove».
Nella scuola in zona piazza
Zara - dove grazie a un’associazione si garantisce la possibilità di stare fino alle 16,30
anche a chi non è riuscito a
frequentare il tempo pieno c’è timore. Sul personale che
resterà è certa la riduzione
d’orario. I tre turni di sorve-
Lo striscione degli alunni
Accanto all’ingresso della scuola di via Aquileia gli alunni dell’elementare Parato hanno appeso
uno striscione colorato contro i tagli di risorse alla cooperativa che gestisce i servizi scolastici
I bimbi della “Parato”
“Non toglieteci
i nostri amici bidelli”
La direttrice: “A rischio la sicurezza e l’igiene”
Spada
di Damocle
Dal 1° marzo
i fondi
a disposizione
per pulizia
e assistenza
nella scuola
in zona
piazza Zara
sono ridotti
a un quarto
glianza dalle 7,30 alle 18 non saranno più garantiti. Tagliare sul
budget vorrà dire che «le pulizie saranno fatte soltanto una
volta, a fine giornata, mentre
oggi il personale passa in continuazione a controllare la situazione dei bagni e a sistemare le
classi», sottolineano allarmate
le maestre. Anche l’igienizzazione e la pulizia profonda sarà
garantita solo una volta al mese, mentre oggi si fa ogni sera,
quando la scuola chiude, perché tutto sia pronto la mattina
successiva.
La questione disabili
Saranno i disabili a pagare il
prezzo più pesante. «L’assistenza necessaria per questi bambini - osserva la direttrice - ci co-
stringerà a spostare personale
statale da altri plessi, dove però
al momento non sono neppure
sempre garantiti gli operatori
in tutti i piani».
Ai tre bidelli che alla Parato
si alternano dalle 7,30 alle 18
vanno aggiunte oggi le quattro
persone che si occupano della
pulizia la sera. Quanti operatori
ci si potrà permettere da marzo
con un budget ridotto a un
quarto? Nessuna garanzia.
Colpo di spugna. «Poco importa, a chi fa i conti con i bilanci, del rapporto di fiducia, rispetto e amicizia che si è creato
tra i bambini e gli operatori della scuola», polemizzano inoltre
alcune mamme. Insegnanti e
genitori dei bambini sono decisi
a non fermarsi: «Pensano forse
che si possa fare come nelle
scuole di montagna, dove un bidello solo apre la mattina, se ne
va e chiude la sera?».
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 42
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
.
Cronaca di Torino .43
Cattaneo
il caso
“Azzeriamo
i fondi
dei gruppi”
BEPPE MINELLO
li avversari, mano
aperta davanti al
naso, gli fanno
pepperepè e lui fa
la prima mossa di
una campagna elettorale che
s’annuncia lunga e rovente.
Sergio Chiamparino per la
sua prima uscita pubblica da
candidato in pectore alla Regione, sceglie l’assemblea di
Scelta Civica oggi alla Gam. I
seguaci di Mario Monti danno
vita a un brainstorming per
capire chi (quanti) sono, dove
e con chi andranno nei prossimi appuntamento elettorali:
amministrative, Europee e,
dicono di sperare, le Regionali. Che, per ora, sono ancora
fissate alla scadenza naturale
del 2015. Come hanno ricordato all’ex-sindaco con una metaforica pernacchietta prima
Agostino Ghiglia («Chiamparino ha occupato tante poltrone, ma non ancora quella di
presidente del Consiglio di
Stato che deve pronunciarsi
G
LA DESTRA
«Chi crede di essere?
Le elezioni sono
ancora fissate al 2015»
sul voto contestato in Piemonte») e poi il governatore Cota
legittimamente seccato per le
sortite mediatiche dell’ex-presidente della Compagnia:
«Nelle mie liste - ha detto non voglio rinviati a giudizio
per Rimborsopoli».
«No all’archiviazione»
Parole dure che hanno anche
scatenato il centrodestra a
Palazzo Civico dove l’antiChiamparino numero 1, Maurizio Marrone, sta facendo
fuoco e fiamme con gli alleati
perché la Sala Rossa non ha
ancora discusso la sua mozione con la quale chiede che il
Comune di opponga all’archiviazione chiesta dal Pm per
l’ex-sindaco toccato dall’inchiesta sui Murazzi. Scaramucce. Le cose più importanti
germineranno stamane alla
ALESSANDRO MONDO
Il «mercato» dell’ex-presidente della Compagnia
Chiamparino, qui ripreso al mercato di Alba qualche giorno fa, oggi incontra uno dei più che probabili alleati della futura
competizione elettorale in Regione: i montiani di Scelta Civica dove sono finiti molti Pd con i quali ha un ottimo rapporto
La prima di Chiamparino
è con montiani e Moderati
Alla Gam, Scelta Civica corteggia l’ex-sindaco e Portas
Gam dove la presenza di
Chiamparino è stata accolta
con un sorrisone dagli ex-compari nel Pd, Rabino e Susta. Che
ufficialmente fanno i sostenuti
(«Non l’abbiamo ancora ufficialmente appoggiato, dialogheremo con lui...») come si
conviene in ogni partita a poker.
E nel contempo punteranno
sull’altro invitato, Giacomo Portas, leader incontrastato dei
Moderati, secondo partito del
centrosinistra, 170 amministratori in Piemonte, lealissimo e,
anche qualcosa di più, con
Chiamparino. «Andare in giro
con lui è emozionante: tutti lo
fermano ancora oggi che non è
più sindaco» dice Portas altro
giocatore di poker che, ieri pomeriggio, ostentava sufficienza
sull’incontro di oggi: «Non
so...vedremo se riesco ad arrivare da Roma...».
L’obiettivo dei montiani
È lui l’obiettivo dei Montiani
che oggi avranno ospite anche
la segretaria nazionale del partito Stefania Giannini. I Montiani, nell’unica competizione elet-
torale, cioè le Politiche, hanno
raccolto un lusinghiero 11,6%.
Ma erano un secolo e un super
Monti fa. Oggi l’antico alleato
Udc veleggia verso il centrodestra, i finiani - finiani chi? - chissà dove sono e quell’11,6% è un
bel ricordo. Ecco l’importanza
di «dialogare con Portas» dice
Rabino: «Magari ipotizzare liste comuni». Portas, da Roma e
senza nemmeno conoscere (ma
immaginando) i desiderata dei
montiani, fa capire che i Moderati sono autosufficienti e snocciola cifre su cifre: «Nell’ultima
tornata amministrativa a Ivrea
e Orbassano siamo stai l’unico
partito ad aver fatto il quorum».
«Lista civica vera»
E da esperto conoscitore dei
meccanismi elettorali mette in
guardia tutti: «La vittoria non è
scontata, anzi. Soprattutto se
avremo contro Crosetto». Il leader dei Moderati concorda con
Chiamparino anche sulla lista
civica che sosterrà Chiamparino: «Ma non diventi un refugium peccatorum».
Il caso
Le nomine dei direttori
appesi alla sentenza
del Consiglio di Stato
L’assessore Vignale
«Vanno fatte ora»
Ma potrebbero
essere invalidate
ALESSANDRO MONDO
Martedì prossimo, 11 febbraio,
non sarà soltanto il giorno nel
quale il Consiglio di Stato si
pronuncerà sulla sospensiva
della sentenza del Tar Piemonte chiesta dai legali di Roberto Cota, ma quello che determinerà il futuro del concorso bandito ai primi di dicembre per il rinnovo dei direttori regionali: i «mandarini» di piazza Castello; figure
apicali che, nella misura in cui
guidano le direzioni dell’ente e
reggono i cordoni della borsa,
«pesano» più degli assessori.
Un altro fronte sul quale è ca-
lata la nebbia, l’ennesimo paradigma dello stato di semi-paralisi in cui versa la Regione.
cidere: consapevoli che qualunque scelta rischia di esporre
l’amministrazione a brutte sorprese.
Regione in stand-by
Oiettivo della gara, resa appetibile dal potere dell’incarico e dalla
consistenza della busta paga (132
mila euro lordi l’anno): rimpiazzare gli attuali direttori, in regime di prorogatio da gennaio
2013. Il termine per la presentazione delle candidature era il 27
dicembre: 166 domande esaminate e ritenute potenzialmente
idonee. La nomina dei 12 supermanager, al concorso potevano
partecipare anche quelli uscenti,
dovrà avvenire entro 90 giorni
dall’apertura del bando.
Tutto chiaro? Più o meno. A
fare la differenza sarà la sentenza del Consiglio di Stato. Se
concederanno la sospensiva, la
giunta-Cota sarà reintegrata
nei pieni poteri e potrà procedere con ragionevole sicurezza.
In caso contrario, bisognerà de-
I dubbi della giunta
«La gara è stata bandita in tempi non sospetti, penso si debba
concludere un procedimento
urgente dal quale dipende la
continuità amministrativa spiega Gian Luca Vignale, assessore al Personale -: tanto più
che i direttori uscenti sono già
in regime di proroga. Questo è
l’orientamento che porterò nella giunta di lunedì».
Concorso in forse
In realtà la partita è più complessa di quanto appaia. Non a caso,
gli uffici regionali sono al lavoro
per capire fino a che punto questo orientamento è compatibile
con i termini di legge. Non a caso,
l’opposizione ha già alzato il disco rosso, chiedendo di soprassedere. Questo perchè oggi nes-
Politica in stand-by
Dopo la sentenza del Tar nessuno sa dire con sicurezza quali
atti «indifferibili e urgenti» può adottare la giunta
suno è in grado di stabilire, al di
là di ogni ragionevole dubbio, se
la nomina dei nuovi direttori è
inattaccabile o se nel prossimo
futuro rischia di essere invalidata. Magari proprio dal Tar, al
quale il Movimento 5 Stelle ha
chiesto con un ricorso ad hoc di
fissare i paletti nei quali deve
muoversi la giunta.
Rischio-ricorsi
L’alternativa è bloccare il concorso come «atto non indifferibile e
urgente», prorogando per la seconda volta i direttori uscenti: il
che esporrebbe la giunta all’eventualità, per nulla remota, di
un ricorso da parte dei 166 candidati già allineati ai nastri di partenza. Un vero rebus.
Abolire i fondi trasferiti ai
gruppi del Consiglio regionale, e convertirli in servizi: luce, cancelleria, stampanti e
quanto occorre per garantire
il funzionamento di qualsiasi
ufficio.
La proposta, la più curiosa
tra quelle che verranno affrontate prossimamente da
un comitato ristretto composto da cinque Regioni, è firmata da Valerio Cattaneo,
presidente dell’Ufficio regionale in quota Nuovo Centrodestra: l’ha formulata ieri a
Roma, dove si è riunita la
Conferenza dei presidenti
delle Assemblee legislative
delle Regioni e delle province
autonome.
Si parte da una premessa,
ovvero il robusto taglio operato dal 2013 sui fondi in dotazione per il funzionamento
dei gruppi: complessivamente parliamo di mezzo milione,
per un ammontare di 8-9 mila
euro a consigliere. Non certo
briciole, data l’aria che tira
fuori dai palazzi della politica,
poca roba rispetto ai più sostanziosi trasferimenti del recente passato. Da qui l’idea di
azzerare i fondi e riconvertirli
in servizi, spiega Cattaneo:
«Tanto vale, potrebbe essere
più utile anche per i gruppi».
E, tra parentesi, scoraggiare
il ripetersi di spese indebite
messe a rimborso: l’esperienza insegna.
Va da sè che Cattaneo intende sottoporre l’ipotesi all’Ufficio di presidenza e alla
conferenza dei capigruppo.
Vale per le altre proposte che
ha portato al tavolo romano, a
fronte di temi che tengono
banco in altre Regioni. È il caso dei vitalizi, protagonisti
della «querelle» seguita all’approvazione dell’emendamento che permette ai consiglieri piemontesi di farsi restituire le trattenute versate
nelle precedenti legislature
rinunciando alla pensione.
«Per cominciare, - riassume
Cattaneo - sono favorevole alla pubblicazione di un’anagrafe dei vitalizi sul sito del
Consiglio». Ogni cittadino potrebbe sapere quanto percepiscono i consiglieri, analogamente a quanto già avviene
per le buste-paga.
Nello stesso perimetro,
quello dei vitalizi, si inserisce
la proposta di un «contributo
di solidarietà» sulle somme
percepite dai consiglieri, da
destinare a un apposito capitolo di spesa dedicato alle Politiche sociali: quelle che risentono maggiormente dei
tagli dei trasferimenti statali.
In questa fase il presidente
del Consiglio non entra nelle
cifre, limitandosi a parlare di
«una percentuale accettabile». Ipotesi, quella del presidente, che ricalca l’emendamento recentemente presentato in Aula da Eleonora Artesio, FdS, respinto dalla
maggioranza. Dell’eliminazione dei trasferimenti ai
gruppi, previo un corrispettivo in termini di utilities, abbiamo già detto.
Proposte da sottoporre ai
capigruppo di maggioranza e
opposizione, mette le mani
avanti Cattaneo a scanso di
polemiche, prima di essere
portate al tavolo del Comitato
ristretto delle Regioni convocato a Roma il 20 febbraio:
dove presumibilmente ne arriveranno altre. Staremo a
vedere.
T1 CV PR T2
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
gg Dossier/ I finanziamenti per la cultura
La Fondazione Musei
dice no al Comune
“Soldi, non immobili”
Fassino: “Studiamo un piano di rientro del debito”
dere liquidità. I nodi sono venuti al pettine ieri, nel corso di
un consiglio di amministrazione infuocato della Torino Musei, durato più di quattro ore,
in cui erano presenti gli assesLETIZIA TORTELLO
sori Coppola e Braccialarghe, i
segretari delle fondazione
bancarie Lapucci e Gastaldo e
la presidente, Patrizia Asproe banche hanno ni. I soci si sono trovati tutti
detto no. Non c’è d’accordo: no a Palazzo MazMao che tenga. zonis in cambio dei soldi dovuNon sono disposte ti. Dopo aver bussato alle pora concedere mutui te delle banche, si è capito che
su Palazzo Mazzonis, immo- nessuna di loro avrebbe conbile che era stato dato alla cesso un prestito per la cifra
Fondazione Torino Musei, a necessaria. Semmai, per 1 o 2
fine 2013, per
milioni al massicoprire un buLE BANCHE mo, creando più
co di 4,5 milioni
di
Nessun Istituto problemi
di euro che il
quanti ne doveva
s’è detto disponibile risolvere, tra inComune non
era in grado di a ipotecare l’immobile teressi passivi e
erogare. Un
rate da pagare.
palazzo da ipotecare al posto
E allora la Fondazione ha
dei soldi. Peccato che il Mao lanciato l’Sos. Mancano di fatsia un museo di arte orienta- to a budget 4,5 milioni dei 7 che
le, dunque difficile da mette- l’amministrazione si è impere a reddito, né rivendibile gnata a dare nel 2013 per il so(salvo trasferire le collezioni, stegno dei musei civici (la gema nessuno sa dove). Dun- stione dei musei costa circa 15
que, le banche non lo accetta- milioni di euro, ma gli altri soci
no come garanzia per conce- erogatori hanno confermato il
il caso
L
Sulla «Stampa»
FINANZIAMENTI PUBBLICI L’OBIETTIVO DEL 2014 È PORTARE TUTTA LA SPESA DAI MEZZI STRAORD
Soldi e case, ecco i fond
Nell’ultima giunta dell’anno, il Comune ha stanziato i finan
BEPPE MINELLO
«Ma chi sono io? Babbo Natale?» recitava il vecchio spot di
un panettone che ben si attaglia, fatte le debite proporzioni, all’assessore Gianguido
Passoni, che l’ultimo dell’anno
ha portato in giunta la delibera di spesa forse più corposa
del 2013. Quella, che tra le altre cose, ha finalmente chiuso,
almeno dal punto di vista contabile, la polemica sui contributi di Palazzo Civico al sistema culturale. In tutto, l’ultima
riunione del governo-Fassino
ha dunque approvato oltre 60
milioni di spesa.
Al metrò 30 milioni
Per quasi la metà obbligata visto che riguardano quelle che
potremmo definire le «rate»
della metropolitana e delle carrozze della Linea 4. Ma dei trenta rimanenti, l’80% è andato a
Fondazioni e rassegne culturali.
Non tutti contanti come anticipato le scorse settimane, ma un
«mix» di soldi cash e immobili
da vendere direttamente oppure da utilizzare come pegno per
Sulla «Stampa» l’annuncio della «rivoluzione»
del Comune: gli immobili sostituiscono parte dei fondi.
1
loro contributo). Resta da
chiarire quello del Comune. Il
rischio, per la Fondazione, è di
chiudere i conti (dell’anno
scorso) in rosso. Uno spettro
che fa agitare i sindacati e i 180
dipendenti diretti dell’ente.
Il bubbone
Il bubbone scoppia a pochi mesi
dal termine ultimo del 30 aprile,
concesso per legge, per chiudere i bilanci consuntivi. Ieri, l’atmosfera era piuttosto surriscal-
La casa del Museo di Arte orientale
Palazzo Mazzonis è stato valutato oltre 9 milioni di euro e il Comune voleva conferirlo alla
Fondazione Museo che avrebbe dovuto utilizzarlo per metterlo a garanzia di un mutuo
data, con la Asproni che ha in
mano una patata bollente, ma
vuole crederci: «Il mutuo è difficile – ha detto –. Bisogna cercare altre strade insieme alla Città, come mi risulta abbiano già
fatto altri enti prima di noi. I musei sono fondamentali, la cultura è un asset strategico per il Comune. Devo poter pensare positivo, che si troverà una soluzione». Si realizzano, puntuali come un orologio svizzero, i vaticini dell’assessore regionale Cop-
4,5
milioni
Il buco nei conti della
Fondazione è di 4,5 milioni
che il Comune voleva
coprire con l’immobile
pola a fine 2013, della pericolosità di dare immobili in cambio
delle erogazioni. Inutile negare
che l’assessore Braccialarghe,
ieri, si sia trovato tra l’incudine e
il martello. Ma Fassino non è
certo indifferente all’emergenza. A fine giornata, Braccialarghe, reduce dalla riunione fiume, ha incontrato il sindaco, che
gli avrebbe esposto due soluzioni: quella di un nuovo immobile
o di un piano di rientro dei soldi
mancanti, spalmato su tre anni.
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
.
Cronaca di Torino .45
g
Retroscena
BEPPE MINELLO
D
a un lato c’è sempre lui, Gianguido
Passoni. Dall’altra
c’è stato prima il
brillante Fiorenzo
Alfieri e oggi il massiccio Maurizio Braccialarghe. Ma il terreno di scontro continua ad essere lo stesso: la Cultura, o meglio
i soldi per tenerla in piedi. Già
in epoca chiampariniana Palazzo Civico si era posto il problema di rientrare in un alveo
più sicuro dopo i fasti olimpici e
anche qualche, se lo si può dire,
esagerazione, perché il sollevare il solo dubbio sull’utilità, il
valore di certe performance e
personaggi, vi fa finire spediti
nell’angolo degli ignoranti. Risale a quell’epoca l’esordio del
«decalage», parola elegante
per definire la durezza di tagli
progressivi che dovrebbero
portare a una cifra complessiva di risorse comunali da distribuire pari a venti milioni dai 2324 degli anni d’oro. Soldi che
vanno comunque ad aggiungersi ad altri 30-40 milioni legati a più voci in qualche modo riconducibili al carrozzone della
Cultura. Insomma, non un’impresa impossibile. Ma taglia
oggi, taglia domani, spariti i
IL DECALAGE
“Se quel Palazzo non basta
cerchiamo altre soluzioni”
La battaglia dell’assessore Passoni per contenere la spesa
Contributi alla cultura
FONDAZIONE TEATRO REGIO
900.000 euro
«L’ha fatto pure Sarkozy»
E invece, l’ultima trovata di Palazzo Civico per chiudere i conti
del 2013 - eravamo già a dicembre! - è stata quella di proporre
un mix. Una strada non originalissima («Anche Sarkozy vi ha
fatto ricorso» ricordò il sindaco
Fassino) e già percorsa in passato, ad esempio con il Teatro
Regio. Che con lo Stabile ha ricevuto un paio di immobili liberi e pronti per la vendita. E infatti nè Vergnano, nè Evelina
Christillin si sono lamentati, almeno pubblicamente. Non così
la Fondazione Museo del Cinema che s’è vista assegnare il ci-
Immobile str. Altessano
3.260.000 euro (valore)
«Tenere tutto aperto»
FONDAZIONE TEATRO STABILE
2 milioni di euro
+
Via Riberi
2.000.000 euro
FONDAZIONE SALONE DEL LIBRO
800.000 euro
TORINO CITTA’
CAPITALE EUROPEA
DELLA CULTURA
FILM COMMISSION
130.000 euro
400.000 euro
SALONE DEL GUSTO
MUSEO DI TORINO
640.000 euro
200.000 euro
Un raggio di luce che difficilmente illuminerà la Fondazione
Torino Musei e il suo cda che,
ieri mattina, su sollecitazione
dei soci privati, Fondazione Crt
e Compagnia, ha detto no all’ipotesi di ricevere, anziché
7,030 milioni, solo 2,550 e Palazzo Mazzonis sede del Mao. «Come si può tenere tutto aperto
come ci chiede il sindaco Fassino e ricevere meno soldi?» è
stato il ragionamento dell’assessore Braccialarghe la cui
ipotesi di soluzione (o un palazzo più «spendibile» di Palazzo
Mazzonis oppure più soldi nei
prossimi tre anni per assorbire
il buco di 4,5 milioni apertosi
nei conti del 2013) verrà valutata, come ha promesso il sindaco, con l’assessore Passoni. Il
quale non si fa fatica a immagi-
FONDAZIONE PER LA CULTURA
Già con Chiamparino
iniziò il progressivo
taglio delle risorse
grandi finanziamenti straordinari - ultimo, Italia 150 -, i sacrifici sono arrivati per tutti. E anche di più. Perché è evidente
che tra mattoni e cash, chiunque preferisce la moneta.
+
nema Massimo: «Ma come? Ci
serve per le proiezioni. Chi se lo
piglia?» si lamentò Alberto Barbera che nel frattempo pare aver
trovato una banca disposta ad
accendere un’ipoteca sulla sala.
1 milione
di euro
+
LE FONDAZIONI
1 appartamento
600.000 euro
«Sono contraddittorie,
dicono no a misure che
servono a contenere i costi»
FONDAZIONE TORINO MUSEI
2,55 milioni di euro
+
Palazzo Mazzonis
9,5 milioni di euro
CASTELLO DI SANTENA
Centimetri-LA STAMPA
100.000 euro
FONDAZIONE MUSEO DEL CINEMA
800.000 euro
+
ARTISSIMA
Cinema Massimo
2,5 milioni di euro
BIBLIOTECHE
260.000 euro
50.000 euro
nare che mastichi amaro. Ma
come? è il suo ragionamento,
tutto il sistema cultura deve affrontare il problema delle risorse sempre più scarse. E le Fondazioni cosa fanno? Da un lato
bocciano il trasferimento degli
immobili e dall’altro partecipano alla nascente Superfondazione che altro non è se non una
strada per ottimizzare le risorse. Un comportamento apparentemente contraddittorio.
Anche il doppio ruolo ricoperto
da Braccialarghe, da un lato assessore di quella giunta che approva il trasferimento degli immobili, dall’altra membro del
Cda «ribelle», sembra non piacere a Passoni: «Palazzo Mazzonis non va bene? Parliamone.
Intanto, come promesso, abbiamo pagato l’arretrato 2012 e,
presto, i 2,5 milioni promessi
per il 2013».
Il progetto
“Il Borgo
medievale
ai francesi”
Il caos finanziario nella Fondazione Torino Musei coinvolge, a catena, anche il Borgo Medievale. Il museo originalissimo del D’Andrade ha
concesso i suoi 18 dipendenti
alla Gam, per rinforzare le fila dei lavoratori impegnati a
sorvegliare e tenere aperta la
mostra di Renoir. Rocca Medievale sacrificata, dunque,
fino al 16 marzo, perché il numero dei visitatori invernali è
inferiore ad altre stagioni, ed
è necessario fare qualche sacrificio in un momento difficilissimo per i musei civici.
Ma questo non è il solo scotto
che deve pagare il Borgo sul
Po. Per valorizzare la struttura, infatti, la Fondazione Torino Musei avrebbe in serbo
una carta nascosta: esternalizzare la gestione del gioiellino museale del Parco del Valentino a una società francese che si occupa di divertimento e cultura. Il soggetto
dovrebbe essere la Culturespaces. Il “falso” storico creato dal d’Andrade per l’Esposizione Universale del 1884,
scegliendo il meglio dell’architettura delle fortificazioni
tardo medievali piemontesi e
valdostane, potrebbe diventare un centro del “divertissement” a tema. Ovviamente,
per ora, è solo una proposta,
niente di concluso. L’idea della presidente, Patrizia Asproni, sarebbe però in conflitto
con quanto aveva promesso
l’assessore comunale Braccialarghe al Circolo dei Lettori: di concedere il Borgo Medievale come salotto estivo
del Circolo di via Bogino. Ipotesi mai smentita ma che, se
passa la linea imprenditoriale di aprire ai francesi, sarebbe di fatto tramontata. La direttrice del Circolo Parigi sta
sondando la disponibilità della scuola di scrittura di Baricco, per programmare il palinsesto estivo di via Bogino. I
sindacati dei lavoratori al
Borgo, invece, sono sul chi va
là: «Se ci sfilano un solo dipendente affidandolo a nuove
società – spiega Dante Ajetti
della Cgil – siamo pronti alle
barricate. No anche all’introduzione di biglietti d’ingresso
al Borgo. quel luogo deve re[L.TOR.]
stare pubblico».
1
Unlettorescrive:
basta! La nostra
classe politica sembra assomigliare sempre più ad un esercito
sconfitto in ritirata: cerca di saccheggiare tutto quello che può
portarsi dietro prima di andarsene. Ultimo esempio la Regione
Piemonte; vogliono portar via
15.000.000 di euro di vitalizi, rivendicando, come diritti acquisiti, privilegi che si sono autoassegnati. Hanno tagliato di tutto meno questo, la qualifica di ladri di
welfare, purtroppo, si adatta loro
perfettamente. Perché non si fa
uan campagna intimando loro di
mollare il malloppo e nello stesso
tempo invitano gli elettori alle
prossimeelezionianonvotarechi
nonloavràmollato?».
2 «Adesso
ANTONIOTAMBURELLI
Unalettricescrive:
2 «SonoincappataconlaGttin
una situazione davvero assurda.
Mesifamisonotrovatanellospiacevolecasodivedereilmiobiglietto nuovo, valido per una corsa in
Specchio dei tempi
1
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C39C9E9E95AABCE5993AC3ABCF9ECEAC17C959EE5C56A7C9AC
1
metropolitana, risucchiato dalle
obliteratrici. Poiché avevo assoluta
necessità di raggiungere il luogo di
lavoroinorario.nonhopotutoutilizzare il citofono per avvertire il personale ed attendere il recupero del
bigliettoehoaccedutoallastazione
dei treni. Certo avrei dovuto informareimmediatamenteilpersonale
ed attendere diversi minuti, come
giàsuccessoinpassato,cherecuperassero il biglietto. In ogni caso alla
stazione successiva sono stata fermatadaregolaricontrolloriGttche
mi contestavano la mancanza del
biglietto.Accettatalamultaspiegavo l’accaduto e lo stesso controllore
miconsigliavaditornareallastazio-
neprecedenteechiederechevenisserecuperatoilbigliettoperpoifare
ricorso. Detto fatto! Il biglietto era
rimastoincastratonellaobliteratrice ed un addetto Gtt provvedeva a
emettereregolareverbaledelritrovamento.Dopomolteoreecodeper
presentare un ricorso ricevo una
raccomandata che mi avvisa che la
mia richiesta non è stata accettata
in quanto il biglietto ritrovato nella
obliteratricenonerastatocorrettamenteobliterato.Lamulta,contantodimora,ammontaapiùdi250euro.Credoche,sebbeneioabbiasbagliatoanonprovvedereimmediatamente al recupero del biglietto, le
motivazioni siano alquanto bizzar-
re. Infatti non mi viene contestato il
fattodinonesserestatainpossesso
del biglietto ma che quest’ultimo
non fosse obliterato cosa che certamente non dipende da me ma dalla
obliteratricestessa...».
ANTONIETTA
Ungruppodilettoriscrive:
2 «LamaestraRitanonc’èpiù.E
da allora nessuno vuole dormire
pernonsvegliarsiinungiorno,inun
mondo, in un’aula senza di lei. La
maestraRitanonc’èpiù,cisonosoloibambini,attoniti,lefamiglieinsilenziosottogliombrelli,lesuecollegheincreduleeferite.Aveviaccolto
noigenitoriquattroannifaconiltuo
faredecisoeasciutto.Aveviaccoltoi
nostri figli con tenerezza ed esperienza.Daallorailtempodellascuola è stato per noi tutti il tempo della
crescita, dell’apprendimento ma
anche della serenità e dell’amicizia.
La tua classe era diventata giorno
dopo giorno, una classe di amici, di
bambiniunitialdilàdiogniimmaginazione: tutti con tutti. La maestra
Rita non c’è più e non sembra vero.
Perchéforsenonèvero.Lamaestra
Rita non se ne è mai andata, certo
che no. Non ci ha mica salutato. E’
soloingirotraibanchilaggiù,oraripassa. Si è attardata a correggere
gliultimicompitiepoitorna.C’èancora la gita da fare e poi la quinta e
poic’èdadiventaregrandieinostri
bambinisonoancoracosìpiccoli…Il
pensiero corre ai tanti grazie che
avremmovolutodirtichesonotanti
più di quelli che abbiamo pronunciato,perchéiltempononèmaiabbastanza. Li abbiamo nel cuore e
ora, cara maestra, li potrai leggere
da sola nei nostri cuori. Li potrai
ascoltare sedendoti accanto a noi a
cena nelle nostre case, dove il tuo
nome sulle labbra dei nostri bimbi
sarà sempre accompagnato da un
sorriso: quello dei bambini a cui tu
hai insegnato ad amare la scuola
perché lì hanno trovato sempre,
grazie a te, amore, rispetto e comprensione. Ti abbracciamo maestraRita,conilcuorepienodigratitudineegliocchipienidilacrime.
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LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
.
Cronaca di Torino .47
La colf cede: ero nella casa
e Giorgio aveva il coltello
Ma la donna non ammette la partecipazione alla strage di Caselle
il caso
GIANNI GIACOMINO
«Q
uella sera,
quando stavamo per
uscire da
casa nostra
per andare dagli Allione, ho
visto Giorgio che prendeva un
coltello a serramanico, ma
pensavo che gli servisse solo
per minacciare. E chi poteva
pensare che avrebbe ammazzato tre persone.....». Ieri Dorotea De Pippo, 52 anni, l’ex
colf della famiglia sterminata
a Caselle il 3 gennaio dal reo
confesso Giorgio Palmieri, ha
raccontato la sua verità ai pm
Roberto Sparagna e Fabio
Scevola e agli investigatori del
nucleo investigativo dei carabinieri. «Dora» da due settimane è in carcere con l’accusa
di concorso in omicidio. La
donna, considerata dal gip
CINQUE ORE DAI PM
«Dora» De Pippo
interrogata ieri non ha
convinto i magistrati
Alessandra Danieli «spregiudicata e cinica», secondo l’accusa sarebbe stata la vera istigatrice della mattanza in cui
hanno perso la vita Claudio
Allione, la moglie Annamaria
Greggio e la suocera Emilia
Campo Dall’Orto, uccisi a coltellate. Ieri la donna ha parlato per quasi cinque ore con gli
inquirenti. Un confronto serrato, ma sereno che, tuttavia,
non avrebbe aggiunto grandi
particolari a quanto già non si
sapesse.
Verbali secretati
Lo hanno deciso gli inquirenti
anche se in questa brutta storia che ha sconvolto un’intera
città per la sua efferatezza,
non dovrebbero esserci altre
persone coinvolte. Almeno,
così si è affrettata a dire la De
Pippo, ripetendo di aver accompagnato Palmieri nella
Versioni a confronto
I pm vogliono mettere a confronto i racconti dell’omicida degli Allione, Giorgio Palmieri, e della
ex convivente Dorotea De Pippo. Lei dice che non sapeva cosa sarebbe accaduto, lui smentisce
Sulla «Stampa»
Vittime e carnefici
La presunta mandante
L’esecutore
Il padre
La madre
La nonna
Il figlio
Dorotea De Pippo, 52 anni,
era colf in casa degli Allione
Giorgio Palmieri, 55 anni, è
l’ex convivente di Dorotea
Claudio Allione, aveva 66 anni
ed era un ex dipendente Sagat
Mariangela Greggio, 65 anni,
professoressa in pensione
Emilia Dall’Orto, 93 anni,
era la madre di Mariangela
Maurizio Allione, 29 anni,
è l’unico sopravvissuto
Così hanno incastrato l’ex domestica
Le dichiarazioni dell’assassino sono state fondamentali, ma è stato decisivo anche il lavoro dei carabinieri
Ecco i dettagli dei tabulati telefonici e le tracce dei bancomat rubati. Ora mancano le prove della presenza in casa
Le frasi
GIANNI GIACOMINO
Le indagini sul triplice omicidio di Caselle non sono ancora terminate. Lo ha evidenziato anche il colonnello
Roberto Massi, comandante
provinciale dei carabinieri,
prima di iniziare la conferenza stampa sull’arresto di
Dorotea De Pippo, l’ex colf
della famiglia Allione, da sabato in carcere con l’accusa
di concorso in omicidio.
Insomma mancano ancora pochi tasselli per avere il
puzzle completo del massacro compiuto da Giorgio Palmieri che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato istigato a
commettere la mattanza
proprio dalla sua compagna.
Intanto si attende che venga
fissata l’udienza per la convalida del fermo.
I rilievi dei Ris
I risultati delle analisi, effettuate dagli specialisti di Parma saranno fondamentali per
chiarire se la De Pippo (che effettuò dieci ore di sopralluogo
con i carabinieri), al momento
del delitto, sia entrata nella casa, oppure no. Per l’ex compagno Palmieri, non ci sono dubbi: «La sera del 3 gennaio io e
Dorotea siamo andati a casa
degli Allione, senza nessun
preavviso. Ha aperto la signora Greggio ed ha chiuso i cani,
quindi siamo saliti in casa ed
entrati in cucina... La signora
misurava una trentina di
centimetri di lunghezza.
L’uomo ha ammesso di averlo gettato in un bidone per la
raccolta della spazzatura alla
periferia di Caselle, insieme ad
altri vestiti sporchi di sangue
delle vittime. In un primo tempo
per consolidare l’ipotesi del delitto d’impeto, e quindi non premeditato, il killer aveva sostenuto di aver usato un improbabile
tagliacarte per uccidere gli Allione. Un oggetto che avrebbe
addirittura trovato per caso nei
presse della villetta di via Ferrari. Una versione che ai carabinieri è subito sembrata fasulla.
Voglio precisare
che sono stato indotto
a compiere tutto
ciò da De Pippo
Dorotea
Io volevo legarli
e rubare
Il suo progetto
era uccidere
gli Allione
I tabulati telefonici
Manca ancora un quadro dettagliato di tutte le telefonate e di
tutti gli sms scambiati tra una
Io non volevo
e lei per istigarmi
mi disse: ci vogliono
le palle per fare
certe cose
CACCIA AL COLTELLO
L’arma della strage
non è ancora stata trovata
«Dopo l’ho buttata via »
I bancomat li ha usati
solo Dorotea
io non sono capace
E ha preso
anche i soldi
L’attesa per i riscontri del Ris
Giorgio Palmieri
esecutore materiale
della strage
quello che io dovevo fare, e cioè
Dovrebbero arrivare in settimana i risultati dei controlli fatti dal Ris di Parma che potrebbero
essere decisivi per capire se è stato solo l’uomo l’esecutore materiale della strage
be venire a galla tra pochi
saranno anche in grado di ri-
tre membri della famiglia Al-
serie di telefonini cellulari. I militari del nucleo investigativo,
coordinati dal tenente colonnello Domenico Mascoli, sono però
riusciti ad evidenziare come il
traffico telefonico tra la De Pippo e Palmieri sia «compatibile»
con l’esecuzione del delitto.
Il pomeriggio del massacro,
tra l’altro si sentono anche Maria Angela Greggio e la De Pippo. Alle 18,20, poco prima di
morire, la Greggio manda un
Il 27 gennaio scorso La
Stampa ha raccontato i
retroscena dell’arresto di
Dorotea De Pippo
1
villa degli Allione ma di essersene andata non immaginando
lontanamente ciò che sarebbe
successo. Il racconto dell’ex
colf, che ha frequentato la casa
delle vittime per oltre 4 anni,
contrasta però nettamente con
la ricostruzione di Palmieri:
«....In quel momento è scesa
anche Dorotea con il pretesto
di salutare la nonnina, invece
se n’è andata via ben sapendo
quello che io dovevo fare e cioè
uccidere i componenti della famiglia Allione e rubare i soldi».
Proprio per questo nei prossimi giorni Palmieri verrà risentito dagli investigatori che metteranno a confronto le deposizioni tentando di capire chi dei
due dica la verità. Tutto si gioca su dettagli, particolari che,
però, potrebbero modificare la
posizione della donna. «Tutti i
giorni, in carcere, prego per
quella povera gente che conoscevo e con la quale avevo un
rapporto confidenziale», ripeterebbe dietro le sbarre. Molto
probabilmente verranno effettuati altri riscontri in base a
quello che ha raccontato la De
Pippo e potrebbero essere interrogate di nuovo alcune persone di Caselle. Testimonianze
che gli inquirenti ritengono utili per capire cosa sia successo
davvero prima e dopo l’omicidio. Una ricostruzione che si
articola su qualche minuto di
orologio.
Il Ris di Parma
Una mano alle indagini potrebbe arrivare dai laboratori dei
carabinieri del Ris di Parma
che stanno effettuando un lavoro meticoloso sulle tracce biologiche rinvenute all’interno della villa di via Ferrari, ma anche
su indumenti sequestrati sia a
Palmieri che alla De Pippo. La
donna, difesa dall’avvocato
Giulio Calosso, ha anche ammesso di aver «coperto» il suo
ex convivente nei giorni successivi alla strage per paura di finire nei guai.
INCHIESTA
Mozzarelle blu, quattro indagati
“Vendevano prodotti non genuini”
Nei guai i dirigenti
di Granarolo
Jaeger Gmbh
e LatBri
PAOLA ITALIANO
Il primo caso che fece notizia
e a cui ne seguirono molti altri, venne segnalato nel 2010;
l’ultimo è arrivato in procura
proprio ieri. Sono le mozzarelle blu finite sulle tavole di
decine di consumatori: il procuratore Raffaele Guariniello,
dopo 4 anni, ha chiuso la sua
inchiesta. Gli indagati sono
quattro: si tratta dei responsabili della Granarolo, della tedesca Milchwerk Jaeger Gmbh e
della LatBri (Latticini Brianza), ai quali è contestato il reato
di «vendita di alimenti non genuini come genuini», oltre alla
violazione dell’articolo 5 della
legge 283/62 sugli alimenti. E
sono chiamate in causa come
responsabili anche le società, in
qualità di persone giuridiche.
Secondo gli accertamenti
della procura, a donare l’anomala colorazione alle mozzarelle sarebbe un batterio, lo pseudomonas fluorescens, innocuo
per la salute, ma comunque indicatore di un prodotto altera-
to. All’origine del problema sarebbero lle acque usate nel processo di lavorazione: acque di
pozzo invece di quelle potabili,
nelle quali, oltre allo pseudomonas, sono stati rilevati altri
batteri, come l’escherichia coli
o l’enterobacter cloacae.
Oltre alle mozzarelle, le contestazioni sono dovute anche a
un altro formaggio a pasta filata, lo «Sfiziosino», prodotto
dall’azienda tedesca nello stabilimento di Haag per conto
della Granarolo: stando alle risultanze delle indagini, il blu in
quel caso era dovuto alla presenza di muffe.
L’ultimo caso, in ordine di
tempo (quello segnalato ie-
Le mozzarelle blu
ri;ndr) riguarda invece una
burrata in foglia, acquistata in
un supermercato di corso Rosselli, ma non riguarda nessuna
delle ditte coinvolte nell’inchiesta appena chiusa. I carabinieri
del Nas hanno già consegnato
le analisi condotte sul prodotto:
anche in questo caso, l’innaturale colore blu sarebbe dovuto
alle muffe.
T1 CV PR T2
48 .Cronaca di Torino
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
L’Università in carcere
“Studio in cella
per non tornare più”
Ricerca, il Politecnico
si allea con l’Iren
dell’ex rettore Profumo
Da 16 anni l’accordo con l’ateneo: 30 laureati L’azienda offre stage, borse di studio e di lavoro
Sudoku
Alberto ha 48 anni, alle spalle
una condanna a 16. Sarà libero tra 7. Si è diplomato in carcere e sta preparando una tesi
sull’eutanasia. Con lui c’è Daniele, 34 anni, deve scontarne
14. Gli mancano quattro esami
prima della tesi sul rischio recidiva nei detenuti.
Alberto e Daniele sono tra i
dieci studenti del polo dell’
Università di Torino del «Lorusso e Cutugno» a un passo
dalla laurea. In totale gli iscritti
sono 28: 19 seguono Scienze
Politiche, 9 Legge. Tra loro anche tre ergastolani. La «classe», composta solo da detenuti
maschi, vive e studia nell’ala
del carcere in cui, forse più che
in altri, è lecito sperare: «Occuparci dei detenuti - ha detto
Gianmaria Ajani, rettore dell’Università - è una nostra responsabilità sociale. Il sapere
migliora le persone e forma la
capacità critica».
In 16 anni di attività, sono
circa 30 i detenuti che si sono
laureati grazie alla collabora-
28
iscritti
Gli studenti
detenuti:
19 a Scienze
Politiche
9 a Legge
zione tra università e Compagnia di San Paolo che finanzia
l’operazione: «Ma da quest’anno
- ha detto Luca Remmert - il progetto è entrato nella convenzione con l’Ateneo ed è stato riconosciuto una priorità formativa».
All’inaugurazione era presente anche Carlo Federico Grosso,
professore emerito di diritto penale che ha tenuto la lectio magistralis evidenziando le lacune
del sistema giudiziario e auspicando una riforma che veda nel
carcere una delle soluzioni e non
l’unica. Infatti anche quando è in
grado di offrire buone chance, le
criticità nelle prigioni non mancano: per esempio, nel caso degli
studenti in carcere a Torino, non
sono sufficienti le aule per studiare e occorrerebbero i computer per le lezioni on line.
Certo non tutto è perfetto,
ma «il rischio di tornare a delinquere - ha detto Daniele durante la presentazione dell’anno accademico - per chi
nel frattempo si è laureato è
pari a zero. Per tutti gli altri
sale al 68%». Se non è un suc[E.LIS.]
cesso questo.
LETIZIA TORTELLO
Ritorno
a casa
Iren e Politecnico insieme per
la ricerca. E’ stato siglato ieri
un accordo tra l’università
scientifica e l’azienda dell’energia presieduta da Francesco Profumo, per il sostegno a studenti e laureandi nel
campo dell’efficientamento
energetico. L’ex rettore del
Poli ha scelto proprio l’università da lui guidata fino al
2012 per mettere in piedi una
collaborazione che fornisca ai
ragazzi interessati al tema del
teleriscaldamento, dell’information technology, delle fonti
rinnovabili e della gestione
delle reti del gas e della luce,
un appiglio concreto in termini di borse di studio e possibilità di stage e borse lavoro.
Il Gruppo Iren finanzierà
per il Politecnico tesi di ricerca, progetti di laurea e dottorato, esperienze professionali
sul campo. L’azienda dell’energia potrà attingere alle
fila dei laureandi e dottorandi
Il presidente
dell’Iren
Francesco
Profumo
è stato
rettore del
Politecnico
fino al 2012
per contratti di formazione e
apprendistato, assunzioni a
tempo determinato o altre forme di collaborazione. Insomma, il cerchio tra università e
mondo del lavoro si stringe.
L’intenzione di Iren è quella di
incentivare la ricerca, incentivando l’ottimizzazione dei consumi: uno degli esempi che
Profumo, già da rettore, faceva
ai suoi studenti era la possibilità di trasformare, con l’ausilio
della tecnologia, alcuni punti
luminosi presenti nelle nostre
strade, quali sono i pali della lu-
ce, in centraline intelligenti per
il calcolo dei consumi energetici. Un obiettivo per una città
sempre più «smart». L’accordo
con Iren renderà possibile,
inoltre, la partecipazione congiunta a «bandi di ricerca regionali, nazionali, europei e internazionali, con particolare
attenzione ai Programmi della
Commissione Europea. Attiverà possibilità di consulenze tecnico-scientifiche comuni, promuoverà la cultura del management dell’innovazione», dicono i partner.
T1 T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
.
Cronaca di Torino .49
Diario
Gli insospettabili pusher
della movida torinese
Epicentro ai Murazzi, rifornivano i clienti di alcuni noti locali
Retroscena
MASSIMO NUMA
Due anni di indagini. Gli investigatori della Narcotici hanno tagliato un ramo del racket
che controlla il traffico di cocaina a Torino e provincia. Diciotto arresti, quasi tutti italiani. Identificati decine e decine di consumatori del «sabato sera» ma anche no. Persone come tante. Dall’operaio
all’industriale, dalla pr, una
splendida ragazza all’«organizzatori di eventi», per chiudere con uno studente universitario di 20 anni. Ci sono
ore di videoregistrazioni, intercettazioni, immagini. Poi
testimonianze, relazioni su
appostamenti e pedinamenti.
C’è il video del padre che va a
comprare la droga con la sua
bimba a fianco. E il dolore di
una famiglia che ha perso un
figlio di 25 anni stroncato da
un overdose. E che ora vuole
sapere la verità su chi ha dato
le dosi mortali al ragazzo.
Alla fine, la radiografia di
un segmento di società torinese che usa la droga come
una specie di giocattolo per
animare le serate nei locali
della movida, soprattutto
concentrata tra i Murazzi,
piazza Vittorio e le vie più
«in» del centro. Cocaina di
notevole qualità, con un alto
principio attivo. Proviene dai
Si affidavano alle profezie di
una fattucchiera per importare dal Marocco all’Italia i
carichi di hashish. La maga
«Fenice», amica dei trafficanti, che ha dato il nome all’operazione della Guardia di
Finanza, era sempre contattata al telefono. E puntualmente le spedizioni venivano
bloccate dagli investigatori,
che intercettavano le telefonate internazionali dirette
alla donna. Così, in alcuni
mesi di indagine, i finanzieri
di Torino, coordinati dalla
Direzione Antimafia, hanno
Ventisette postazioni per cucire, due per stirare. Al piano superiore, in due stanze, dieci letti.
Un laboratorio di sartoria cinese
in cento metri quadrati, con un
botola per fuggire in caso di controlli: ovunque i fili elettrici, prese
non protette, montagne di indumenti in pronta consegna. L’attività, ricavata in un fabbricato con- 27 postazioni e10 letti
dominiale di via Cigna 58, è stata
sequestrata dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro, in collaborazione con il servizio di prevenzione dell’Asl e
dei militari della compagnia Oltre Dora. Al momento del
controllo, scattato l’altro ieri, c’erano dieci operai cinesi. Alcuni sono scappati sul tetto, soltanto per paura. Tutti con
permesso di soggiorno e assunzione in regola. Ma costretti
a lavorare in condizioni precarie e rischiose, al alto rischio
incendio. Da qui il provvedimento di sequestro e la denuncia dei responsabili.
1
Le radici del racket sul Lungopo
Le indagini della Narcotici hanno individuato un numero ingente di giovani consumatori del
«sabato sera», equamente divisi tra i locali di piazza Vittorio e l’area dei Murazzi
laboratori di Londra connessi
con i narcos sudamericani. Tagliata con sostanze chimiche
per non costare troppo, in grado di «agganciare» il consumatore in breve tempo. «E’ un canale nuovo, per certi versi inedito - spiega il capo della Narcotici, Maurizio Brutti - trattano droga di buona qualità, la
spacciano nel circuito dei locali, i pusher sono italiani, discreti e affidabili».
Il boss è un imprenditore di
origine catanese, titolare di
un’autofficina: Antonino Calì.
Segue, nella gerarchia dell’organizzazione, Alessio Zuccaro,
13
complici
«Pr», autotrasportatori,
industriali, agricoltori,
ristoratori, camerieri,
studenti e artigiani
28 anni. Fa il ristoratore-cuoco
in un locale di buon livello, ben
frequentato. Lo aiuta la fidanzata Mariaelena Dell’Edera.
Dalle intercettazioni emergono
le tracce di un rapporto in cui le
cessioni di droga, i contatti con
i narcos e i consumatori sono
un mestiere, un lavoro come un
altro. Ruotano attorno fratelli,
altri familiari, amici e soci di
questo business che produce
migliaia e migliaia di euro.
Calì e Zuccaro, gli ultimi a finire in cella, avevano capito
che l’organizzazione era in pericolo. «Hanno visto “cadere”
in trappola uno dopo l’altro i
clienti-spacciatori - conclude il
capo della mobile, Luigi Silipo ma le indagini non sono ancora
finite, ci sono di sicuro altri
complici».
Il responso
I trafficanti
di droga
chiedevano
alla
cartomante
se era
il periodo
giusto per
attraversare
il confine
con la droga
oppure no.
Le telefonate
anche
internazionali
dal Marocco
Una fattucchiera
per far entrare
la droga in Italia
MASSIMILIANO PEGGIO
La Fiom comunica che oltre
470 firme sono state raccolte a Torino in calce a un ordine del giorno,
promosso dai delegati di Mirafiori
e di altre aziende, di solidarietà e
vicinanza al segretario generale
Maurizio Landini, «oggetto in questi giorni di accese polemiche all’interno della Cgil». Le adesioni
sono già state inviate alla Cgil na- Un corteo Fiom
zionale; la raccolta firme proseguirà nei prossimi giorni. Commenta il segretario Fiom, Federico Bellono: «In una delicata fase congressuale è importante
che nella nostra organizzazione, coinvolta su tanti fronti, ci
sia una spinta e un appoggio corale verso il gruppo dirigente e
verso Landini in particolare, impegnati in un difficile confronto con la Cgil sulla legge per la rappresentanza». La polemica si riferisce all’accordo interconfederale sulla rappresentanza firmato dalla Cgil e contestato dalla Fiom che su
questo chiede una consultazione dei lavoratori o almeno degli
iscritti.
1
Sartoria cinese sequestrata
“E’ a rischio incendio”
La storia
La Finanza
scopre oltre
una tonnellata
di hashish
Fiom, raccolte 470 firme
per la solidarietà a Landini
Via Cigna
ULTRAS JUVE E TORO
Tra gli arrestati due
supertifosi e organizzatori
di eventi in discoteca
L’accordo sulla rappresentanza sindacale
sequestrato una tonnellata e
mezza di hashish, più mezzo
chilo di eroina. Tre persone,
tutte di origine marocchina,
sono state arrestate su ordinanza del gip Daniela Rispoli.
Due trafficanti, considerati i
coordinatori dell’organizzazione, sono stati fermati in Spagna, a Barcellona, in collaborazione con le autorità antidroga
iberiche. Il terzo, ufficialmente
disoccupato, è stato arrestato
a Leini, in una cassetta di proprietà, ben arredata, frutto
dell’attività di spaccio. L’uomo
aveva il ruolo di importatore.
«Secondo te questa è la
giornata buona per portare la
roba in Italia?» chiedevano alla
donna i due organizzatori residente in Spagna, prima di dare
il via libera al carico. «Fenice»
consultava le carte, preparava
intrugli con capelli e pozioni,
almeno così diceva lei al telefono, e poi dava il suo responso.
«Non oggi, dopodomani è me-
Elezioni alla Cia
Perinetto nuovo presidente
degli agricoltori piemontesi
L’assemblea elettiva regionale della Confederazione Italiana
Agricoltori ha eletto Lodovico Actis Perinetto presidente regionale, succedendo a Roberto Ercole,
mentre l’alessandrino Gabriele
Carenini, già vicepresidente nazionale Agia-Cia, è stato nominato
vicepresidente regionale vicario.
L’investitura di Actis Perinetto, Lodovico Perinetto
58 anni, titolare di un’azienda
agricola a Caluso (To), rappresenta l’approdo del percorso
congressuale che ha portato, per la prima volta, un imprenditore agricolo ad occupare gli incarichi di presidenza ad
ogni livello organizzativo della Confederazione Italiana
Agricoltori, in Piemonte. In precedenza Lodovico Actis Perinetto aveva guidato la Cia provinciale di Torino per ventiquattro anni, fino al dicembre scorso, e nell’ultimo quadriennio aveva ricoperto il ruolo di Vicepresidente regionale
vicario.
1
Per diffamazione
I grillini lo querelano,
Crosetto verso il giudizio
Guido Crosetto a processo
per diffamazione. Lo comunica
Davide Bono, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione: il
«casus belli» era stata la trasmissione «Coffee Break» nella quale il
coordinatore nazionale di Fratelli
d’Italia, scrive Bono, «mi imputava di avere assunto un congiunto
con i fondi del gruppo consiliare Guido Crosetto
destinati al personale». Da qui la
querela. «Diffamare qualcuno citando fonti a casaccio è
una scorrettezza degna della peggiore, vecchia politica»,
conclude Bono esprimendo la propria soddisfazione: «Certo non è un buon inizio per Crosetto». Il quale, al momento
è il candidato più probabile del centrodestra contro Chiamparino. ««Sono sconcertato - replica l’interessato senza
scomporsi -. Il pm aveva chiesto l’archiviazione, il gip ha
formulato l’accusa. La cosa più incredibile è che non avevo
nemmeno citato Bono. È la prima volta che qualcuno non
citato cita per diffamazione».
[ALE.MON]
1
glio» oppure, «la giornata ideale è giovedì». Altra volte metteva in guardia i clienti: «questa settimana le carte non dicono nulla di buono». E nonostante i fallimenti, i trafficanti
continuavano a chiamarla, riponendo le loro speranze nella
magia nera.
Superstiziosi ma accorti nel
nascondere la merce. La droga
veniva sistemata su tir e auto,
all’interno di doppi fondi, ricavati in alcuni casi con grande
ingegno. Tant’è che i finanzieri
hanno dovuto utilizzare stru-
menti all’avanguardia, capaci
di sottoporre ai Raggi X i veicoli. Nel corso dell’indagine sono stati arrestati 18 corrieri. I
carichi erano destinati per lo
più in Piemonte, ma anche in
Lombardia, Emilia Romagna,
Lazio e pure in Francia. Oltre
alla droga la Guardia di Finanza ha bloccato anche dei beni
immobiliari, con il sequestro
preventivo di due appartamenti: uno Torino, l’altro nell’hinterland milanese. Inoltre
sono state sequestrate e 10 autovetture e un camion.
T1 T2
50 .Quartieri
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
uartieri
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24).
Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30.
Orario minimo 9 - 19,30: via Reggio 1/A; corso Trapani 150; via
Cimabue 8; via dei Mille 48; corso Vitt. Emanuele II 84; corso Turati 38; corso Un. Sovietica 491; strada San Mauro 35; corso M.
D’Azeglio 100.
Orario minimo 9 - 15: via San Marino 37; via Oglianico 4; via Pietro
Cossa 106; piazza della Vittoria 29; corso R. Margherita 218/bis.
Orario prolungato fino alle 21,30: piazza Galimberti 7; via Borgaro
58.
Aperte anche di notte: Corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vitt.
Emanuele II 66; piazza Massaua 1.
Informazioni: www.farmapiemonte.org
Vanchiglia
San Donato
Saranno abbattuti
150 alberi lungo il fiume
È il filare di Lungo Po Antonelli: le radici stanno affondando nel limo
Una petizione
per riavere
il bus
della linea 3
centocinquanta alberi da abbattere in Lungo Po Antonelli.
E da abbattere in fretta, perchè alla fine di febbraio gli uccelli del Po cominciano a nidificare. Si tratta del primo filare di piante che sono cresciute
in maniera spontanea negli
anni lungo il fiume. Ora poggiano sul limo, alcune sono già
state sradicate dalla piena del
fiume, altre sono instabili e risultano a rischio caduta.
PIER FRANCESCO CARACCIOLO
Il fiume si è alzato
Doppio filare
Fortunatamente non si tratta
delle uniche piante della via,
ma del secondo filare quello
appunto che se ne sta ormai a
pelo d’acqua. Si tratta comunque di una delle più imponenti operazione-sfalcio
affrontate dal Comune. «Prima che possano diventare pericolose - spiegano ancora al-
La fermata del 3
Madonna del Pilone
EMANUELA MINUCCI
Così il Comune sta mettendo
in sicurezza la zona per intervenire: «Si tratta di vegetazione nata sulle sponde del Po in
modo naturale negli anni spiegano all’assessorato all’Ambiente - ora però il livello
del fiume alzandosi ha come
mangiucchiato un pezzo di
sponda e tutti gli alberi risultano quindi pericolanti».Presto, dunque i residenti di Lungo Po Antonelli vedranno arrivare le motoseghe di Palazzo
civico che sradicheranno tutte le piante lungo il fiume.
“Via Durandi
non deve
essere chiusa
alle auto”
Piante pericolanti
Sono circa 150 le piante che costellano il fiume su Lungo Po Antonelli. Alcune hanno raggiunto anche
i 20 metri di altezza e ora stanno crollando nel fiume
la divisione Ambiente - organizzeremo il taglio». Che non
sarà un intervento facile proprio perchè questi alberi affondano le loro radici nel fango.
L’albero e il paesaggio
Un’altra potatura molto massiccia e importante - e questa
oltretutto molto attesa dai cittadini - è quella degli alberi
cresciuti a dismisura davanti
al Monte dei Cappuccini, una
quinta inaspettata che di fatto
- quando ci sono le foglie oscura la vista della più bella
balconata su Torino. Dal momento che anche gli alberi sono tutelati dalla Soprintendenza il Comune ha impiegato un
po’ di tempo ad ottenere il via
libera. Ora l’Amiat sta provvedendo a pulire il terreno (che
essendo in discesa è molto difficile da raggiungere e negli
anni si è trasformato in mini-
discarica) e poi ancora qualche giorno e si potrà intervenire con il taglio. Non sarà un taglio da niente. Perché dovranno essere impiegati speciali
operai imbragati che, come
acrobati, salteranno da un ramo all’altro armati di motosega. «E così la prossima primavera - ha spiegato l’assessore
all’Ambiente Lavolta - i turisti
potranno godere di una vista a
180 gradi su Torino».
La raccolta firme è partita.
Residenti e commercianti della zona a cavallo di corso Gabetti si sono mossi per protestare contro il taglio della linea 3. Il trasloco del capolinea
del tram, che dal 9 dicembre si
è spostato da piazza Hermada
a largo Regina Margherita,
sta creando molti disagi. I numerosi cittadini che partendo
dalla collina erano soliti usare
il 3 per attraversare la città
sono costretti a salire sul 75,
con tutti gli inconvenienti di
scomodità e perdite di tempo
che utilizzare un mezzo in più
porta con sé. Chi ha un esercizio nei pressi di piazza Hermada, invece, si lamenta perché insieme al vecchio capolinea ha perso parte della propria clientela. Il malcontento
è sfociato in una petizione
presentata mercoledì in Comune per chiedere il ripristino della linea o una navetta:
«Abbiamo già raccolto quasi
300 firme», spiega il Consigliere di Circoscrizione Roberto Gaudio, tra i promotori.
Contro la pedonalizzazione
«a sorpresa» di un isolato di
via Durandi i residenti hanno raccolto 500 firme. A dicembre, all’altezza della
Piazza dei Mestieri (centro
di formazione e vetrina di Cl
in città) la via è stata chiusa
al traffico con transenne e
fioriere dalla sera alla mattina. La pedonalizzazione tra
via San Donato e via Vidua è
stata richiesta dall’istituto e
concessa dal Comune. I residenti protestano per l’eliminazione dei parcheggi, l’intasamento del traffico per
chi da via San Donato è diretto in via Cibrario e perché
di fatto la via sarebbe diventata un parcheggio privato
della «Piazza». C’è poi una
polemica politica: l’ex presidente della Circoscrizione
Alunno ha accusato l’assessore Lubatti di favoritismi
verso la Piazza. È un piccolo
giallo la posizione della Circoscrizione. Nella delibera
comunale si dice che la richiesta di pedonalizzare la
via sia arrivata proprio da lì.
Quel che è certo è che l’iniziativa non è stata discussa
né presentata ai cittadini,
che si sono trovati di fronte
al fatto compiuto. I residenti
hanno anche bocciato le due
varianti alla viabilità presentate dal Comune per risolvere i disagi. Si tratta dell’inversione dei sensi di marcia
nelle vie del Sarto, Bossi e
Durandi (piano a), oppure di
rendere a doppio senso via
Bossi (piano b), togliendo così altri parcheggi. I residenti
sono sicuri: «La pedonalizzazione va sospesa». [R. Q. ]
San Salvario
Pozzo Strada
Il vescovo Nosiglia
nel cuore della movida
Sicurezza nei consultori Ancora senza
un esposto in procura
stipendi alla Pia Lotteri
PAOLA ITALIANO
E dopo tutte le polemiche, il
vescovo andrà a farsi un giro
nella movida di San Salvario.
E’ fissata per sabato primo marzo, in tarda serata, la
visita di monsignor Cesare
Nosiglia alla parrocchia dei
Santi Pietro e Paolo, la chiesa di largo Saluzzo che il parroco don Mauro tiene aperta
come punto di riferimento
spirituale nel cuore del divertimento notturno.
Non sarà il tavolo che Nosiglia vuole propiziare tra locali, istituzioni e residenti
che si sono rivolti a lui per
ottenere ascolto alle lamen-
tele: i contatti sono in corso,
ma una convocazione ufficiale
non c’è ancora.
Quella del primo marzo sarà più una visita esplorativa
per capire la portata del fenomeno, così come lo stesso
vescovo aveva fatto anni fa ai
Murazzi. Ma le istituzioni ci
saranno: il presidente della
Circoscrizione Otto, Mario
Levi, accompagnerà Nosiglia
in un giro per locali e spera
che l’interessamento del vescovo serva a ottenere a breve almeno una delle misure
in discussione, come zona a
traffico limitato notturna
con i parcheggi riservati ai
residenti.
Borgo Po
FABRIZIO ASSANDRI
Locali insicuri. Spazi degradati. Assenza di controlli. È
partito un esposto al pm Raffaele Guariniello sulle condizioni dei consultori familiari e
ambulatori di psicologia dell’AslTo1 di via Monte Ortigara.
Sono locali del Comune, confinano con la biblioteca Carluccio e il Sert per i tossicodipendenti. Una psicologa e referente del sindacato Cub Sanità a dicembre in servizio ha
subito una rapina. L’esposto
denuncia che le telecamere di
sorveglianza sono spente, le
porte sono sempre aperte,
non c’è vigilanza. L’edificio è
PAOLO COCCORESE
in parte abbandonato, da quando l’anagrafe si è trasferita in
via De Sanctis, ed è rifugio di
senza fissa dimora. Vari progetti, come quello di realizzare aule studio, sono naufragati. Ci sono poi il problema dell’amianto
in alcuni pannelli danneggiati,
rifiuti lasciati nel sottoscala, illuminazione scarsa, sinistri
scricchiolii alla struttura.
I dipendenti dell’Opera Pia
Lotteri sono ritornati a protestare davanti l’ingresso della
residenza per anziani. La cooperativa L’Approdo non ha rispettato gli impegni. Il personale era già sceso in strada
per le tredicesime e gli stipendi a dicembre. «Molti dei 70
dipendenti aspettano ancora.
Alcune hanno ricevuto anche
degli assegni scoperti: siamo
stanchi di essere presi in giro», dicono dal presidio che è
andato avanti tutto il giorno
sotto la pioggia. «All’ultimo
momento la cooperativa ha
annunciato di aver fatto i pa-
gamenti. Ci hanno fatto vedere
dei documenti della banca, ma
prima di martedì non potremo
verificare. Intanto è trascorso
un altro mese» dice il rappresentante Cgil Funzione Pubblica, Fausto Cristofari. L’Approdo si difende: «Sono solo una
decina le persone che attendono gli stipendi arretrati. Ma abbiamo già fatto tutti i bonifici».
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
etropoli
Metropoli .51
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Moncalieri, arrestato per stalking
Chieri, riacceso il semaforo
Da mesi perseguitava la ex con pedinamenti e
telefonate. F. P., 21 anni, di Moncalieri, non si
rassegnava alla fine della storia. I carabinieri di
Carmagnola lo hanno arrestato per stalking
mentre l’attendeva al lavoro.
[m. mas.]
Il sindaco Francesco Lancione ha chiesto e
ottenuto la riaccensione del semaforo tra
strada Riva e via Pascoli, dove una settimana
fa è stato investito un pedone. Giovanni
Lancellotti, 76 anni, è ancora grave al Cto.
Pecetto
Ieri il voto
All’asilo con il tablet e le “app”
Referendum
alla Skf
sul contratto
Già a diciotto mesi di età i bambini affiancano le nuove tecnologie a matite e pastelli vince il Sì
cia ai piccoli scolari: «Prima fra
tutte la fiducia che non distruggano i tablet – spiega Mirella
Maglio –. All’inizio eravamo un
po’ timorosi, ma abbiamo visto
che spiegando ai bimbi che si
tratta di oggetti delicati, li usano con l’attenzione necessaria».
La storia
LUCA INDEMINI
Nella natura
La «Casa di Dada» è immersa
nel verde delle colline di Pecetto,
tra prati e orti; i bambini hanno
così la possibilità di vivere a contatto con la natura. Tra campi,
ciliegie e alberi, si inserisce dunque la tecnologia che non vuol
sostituire l’esperienza diretta,
ma affiancarla: «Non rinunciamo al rastrello – scherza Alessandro De Salvo, coordinatore
dell’asilo nido –. Semplicemente
aggiungiamo un attrezzo in più».
Un «attrezzo» che offre un
numero quasi infinito di possibi-
osì è più
divertente venire
a scuola!”. Parola di Filippo, capelli rossi e
sguardo vispo, mentre affronta le prove numeriche di «Contabosco», col tablet appoggiato sul banco. «Io usavo l’iPad
anche a casa – racconta Sofia
–. Il mio gioco preferito è “Baby Care & Dress Up”». Siamo
nella classe dei cinque e dei sei
anni de «La Casa di Dada», asi-
«C
IL PROGETTO
I PROGRAMMI
Lavorano sull’iPad
a piccoli gruppi: così
imparano a cooperare
La scelta è stata fatta
in collaborazione
con un prof universitario
lo nido e scuola dell’infanzia
non paritaria di Pecetto Torinese, diretta da Mirella Maglio. La prima scuola dell’infanzia «digitale», che ha introdotto i tablet nelle classi per i
bambini tra i 18 mesi e i 6 anni.
L’idea
Il progetto, battezzato «Dada
1.0» e inaugurato quest’anno,
non si propone come un laboratorio di informatica, ma
prevede l’inserimento dell’iPad tra gli strumenti didattici tradizionali, accanto a fogli, matite, colla e pastelli. Il
tablet diventa così uno degli
Primi passi «digitali»
I baby alunni sono attratti dalle immagini colorate su un tablet tanto quanto da quelle
stampate sui libri. Comincia così, in tenera età, l’apprendimento per i «nativi digitali».
La scuola di Pecetto è tra le prime in Italia ad utilizzare queste tecnologie per bimbi così piccoli.
«attrezzi» a disposizione dei
bambini e li affianca nell’esplorazione delle diverse aree didattiche: dalla motricità alla
musica, dalla narrazione ai primi approcci con i numeri. «È divertente vedere i piccolissimi,
tra i 18 e i 36 mesi, che giocano
con le loro manine sugli schermi touch – spiega la direttrice,
Mirella Maglio –. Con loro funzionano soprattutto le applica-
zioni che permettono di disegnare e colorare, mentre quando si usano programmi più
complessi vengono affiancati
dai più grandi o fanno da spettatori affascinati».
Strumento per aggregare
Contrariamente a quanto diffusamente si pensa dei tablet e
dei videogames, cioè strumenti
che favoriscono l’isolamento,
qui l’iPad viene utilizzato come
strumento d’aggregazione:
«Facciamo lavorare i bambini a
coppie o in piccoli gruppi – spiega Alessandro Giaccaglia, coordinatore della scuola dell’infanzia –. In questo modo stimoliamo la cooperazione: i bambini
giocano, si divertono e imparano la condivisione e il lavoro di
gruppo». Inoltre è uno strumento che dà autonomia e fidu-
lità, come racconta Giaccaglia:
«Siamo partiti da 1.500 “app”
educative e le abbiamo selezionate con la collaborazione del
professor Giuseppe Riva dell’Università Cattolica Sacro
Cuore di Milano, che realizzerà
due tesi di laurea su questa sperimentazione». Oltre che come
mezzo di apprendimento nelle
diverse aree tematiche, i tablet
vengono usati come strumento
che offre nuove possibilità: ad
esempio per realizzare video e
fotografie. «Uno dei nostri obiettivi è quello di far sì che i bambini
si raccontino ai compagni usando l’iPad», conclude De Salvo.
MARINA CASSI
Il Sì ha vinto il referendum alla Skf sia negli stabilimenti
italiani sia in quelli torinesi. I
lavoratori hanno votato sul
contratto di gruppo firmato
da Fali e Fim - maggioritarie
nell’azienda - e non da Fiom e
Uilm. A livello nazionale i Sì
sono stati 1558 su 2254 votanti, il 77%. A Airasca 704 sì su
1059 votanti, a Villar Perosa
248 su 484, a Pianezza 74 su 92
e nella più recente e tecnologica sede di Moncalieri 38 su 43.
L’accordo prevede che i 45
euro di aumento mensile del
contratto nazionale anziché
essere calcolati sui minimi tabellari diventino un bonus di
redditività con 20 euro in più
(quindi 65 euro), se vengono
raggiunti degli obiettivi di
redditività.
Per il 2014 i 20 euro in più
sono già garantiti, per il 2015
si verificherà a ottobre. È inoltre previsto un ulteriore bonus di produttività di mille euro in media all’anno in relazione a obiettivi individuali e di
gruppo (per il 2013 la cifra
erogata è stata tra 700 e 800
euro per aprile-dicembre).
Soddisfatti i firmatari. Dice
Gianni Viani della Fali: «I lavoratori hanno capito e apprezzato i contenuti dell’intesa». E Chiarle della Fim: «Il risultato dimostra che la Fim ha
visto premiata la sua coerenza, linearità e trasparenza di
sindacato partecipativo». Per
Dario Basso della Uilm si tratta di «una vittoria di Pirro, il sì
è passato di poco mentre
l’obiettivo dei firmatari era oltre l’80%».
Collegno
Chieri
Una scuola calcio
contro il razzismo
Edilizia convenzionata Furti in aumento
Via i vincoli per chi paga Denunciate 15 persone
Giocare a pallone può servire
a fare gol contro il razzismo e
la discriminazione. Ci credono fortemente alla Pro Collegno dove hanno realizzato un
progetto che ha vinto la borsa
di studio bandita da Juventus
club e Unesco. Il progetto, stilato da Alessandro Ciquera,
prevede l’inserimento di ragazzini del campo nomadi
nella società sportiva.
«Oggi ne abbiamo già
quattro, tutti fratelli, dai 5
ai 12 anni - dice Ciquera -.
Ragazzi che tutti i giorni accompagno a scuola e vado a
riprendere. E altri potrebbero aderire, ma sempre a
condizione che frequentino
FEDERICO GENTA
I fratellini Marincovic
la scuola». E così fanno i piccoli Michele, Gabriel, Patrik e
Kevin Marincovic: due futuri
attaccanti e due portieri in
erba. «E’ bello - dice Kevin, il
più grande - prima giocavamo solo all’oratorio, ma qui
si fa sul serio». E sotto l’occhio attento del responsabile dalla scuola calcio, An[P. ROM.]
drea Ristorto.
Il Municipio mette al bando i
vincoli sull’edilizia convenzionata. Lo fa per facilitare le
vendite tra privati, ma anche
per dare respiro alle casse
comunali. «Non si tratta di
una trasformazione obbligatoria, ma si tratta senz’altro
di un’opportunità» spiega
l’assessore all’Urbanistica,
Valter Cravero.
Chiunque può rivolgersi
agli sportelli di via Palazzo di
Città per cancellare la norma
che sino ad oggi prevedeva la
cessione degli alloggi al Comune passati 99 anni dalla
prima stipula del contratto.
Chivasso
Valter
Cravero
assessore
all’urbanistica
«Non è
un obbligo
ma una
opportunità»
«Gli immobili interessati sono
più di 1400 - dice Cravero - Le
quote da versare per svincolare gli alloggi sono molto varie,
da poche centinaia di euro ad
alcune migliaia».
Dall’operazione l’amministrazione conta in ogni caso
di poter incassare, nel breve
periodo, non meno di 200
mila euro.
GIUSEPPE LEGATO
Negli ultimi tempi sono aumentati i furti in negozi e
market del comprensorio Chivassese. I carabinieri della
Compagnia di Chivasso, coordinati dal maggiore Stefano
Saccocci, hanno intensificato
i controlli anche con personale in borghese. E tra il 26 gennaio e il 6 febbraio i militari
dell’Arma hanno denunciato
11 uomini e 4 donne, italiani,
magrebini e romeni, tutti pregiudicati abitanti a Torino.
Sono accusati di furto ai danni
di esercizi commerciali di Chivasso, Brandizzo e Settimo
Torinese. I colpi messi a segno
Controlli dei carabinieri
sono una decina. Alcuni di questi ladri sono stati bloccati dai
carabinieri mentre uscivano
con la refurtiva da supermercati, altri identificati dai filmati
dalle telecamere della zona. La
refurtiva, capi di abbigliamento, calzature, prodotti alimentari e cosmetici per un valore di
1.500 euro, è stata recuperata e
restituita ai proprietari.
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R
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SPECIALE EVENTI
PUBLIKOMPASS
SERVIZI PROMOZIONALI
APPUNTAMENTO
Domani il Gran Balon
L’occasione di andare
nel cuore di Torino
Con il suo aggrovigliarsi di strade,
cortili, negozi e banchi ha ispirato storie incredibili, amate dai creatori di
romanzi d’appendice e da generazioni e generazioni di torinesi. È il Gran
Balon, il maestoso e imponente mercato dell’antiquariato che ogni seconda domenica del mese prende vita tra
via Borgo Dora, via Lanino, via Mameli e il Canale Carpanini e che torna anche questa settimana con il suo profumo di legno dei mobili misto a quello
della carta antica dei libri, all’incenso
e ai fumi alcolici provenienti dai bar.
Come sempre, il Cortile del Maglio
è il punto di ritrovo per gli amanti del
vintage, con i suoi artigiani e creativi,
tra abiti d’altri tempi e oggetti davvero particolari. Sul calar della sera, poi,
merenda sinoira al ristorante San
Giors e un tuffo nell’atmosfera jazz
degli Anni Cinquanta con il quartetto
CETRI. E chi vuole visitare in modo un
po’ diverso il Gran Balon, scoprendo
Il mercato è un successo
e ora parte il rilancio
dell’appuntamento
del sabato
piccole storie non note, può prendere
parte ai “Tour-et”, le passeggiate guidate che partono da piazza Castello
angolo via Garibaldi dalle 10 alle 17 e
si snodano tra bancarelle e anticaglie
di qualsiasi tipo e per tutti i gusti.
LE SOLUZIONI MAGICSON
Dopo un periodo difficile, intanto, anche il Balon del Sabato prova a
risalire la china con una nuova gestione, affidata tramite bando pubblico del Comune proprio all’Associazione Commercianti che lo ha visto nascere tra passione e fatica. Lo
storico mercato delle pulci, sulla scena torinese dal 1856, sarà aperto a
operatori professionali e non, artisti
dell’ingegno e musicisti, con tutto il
loro carico di ricchezza commerciale e socio-culturale, colori, profumi e
sapori, che guardano al passato come nostalgici sognatori.
Tutti gli aggiornamenti sono
disponibili sul sito www.balon.it
o sulla pagina Facebook Balon Torino.
IL LOOK SECONDO COLETTI
La strada giusta I consigli
per sentire meglio del parrucchiere
Chisentebenespessononsacosa significa udire male o non
udire del tutto. L’importanza
dell’udito supera di molto la
semplice comprensione di un
messaggio ed entra nella sfera
dei contenuti emozionali della
comunicazione. Capire come
preservarnelasalute,magariattraversolasempliceadozionedi
uno stile di vita più attento a
“moderare” il volume di mp3,
cellulari e stereo è il primo passo. Non a caso l’invito a controllarelapropriacapacitàuditivaè
rivolto soprattutto alle persone
giovani perché, secondo gli
esperti,sonoquest’ultimelepiù
arischio,chealtempostessoperò possono giocare d’anticipo e
abbracciare per tempo piccoli
comportamenti più salutari e
utili nel lungo termine. Nel
mondo circa 500 milioni di persone hanno difficoltà di udito e
nel 90% dei casi possono trarre
giovamentodall’usodiapparecchi acustici, grazie all’alto livellotecnologicoraggiuntoinque-
stosettore.Conprofessionalitàe
passione i tecnici audioprotesisti della Magicson S.r.l., creata
quasicinquant’annifadaMaria
Teresa Nervo, assistono passo
per passo chi ha bisogno nella
scelta – fondamentale e condizionata da diversi fattori – degli
apparecchiacusticidiultimagenerazioniMaico.Adattiperogni
esigenza,ancheestetica,piccoli,
invisibili,automaticieleggeri.
Con venti negozi dotati di attrezzature all’avanguardia e oltre 150 punti vendita, Magicson
è la più importante organizzazione nel Nord-Ovest al servizio
deidebolidiudito.Concessionaria delle più importanti marche
mondialidiapparecchiacustici,
per le provincie di Aosta, Asti,
Biella Cuneo, Torino e Vercelli è
rivenditore esclusivo del leader
di settore Maico, fondata nel
1937 a Minneapolis, negli Stati
Uniti, per fornire soluzioni per
“vincerelasordità”eaiutarechi
è afflitto da questo problema a
comunicaremeglio.
Quante volte nella vita una donna cambia acconciatura? “Ogni
volta che sta per cambiare vita”,
avrebbe risposto Coco Chanel.
Modificare il taglio dei capelli,
simbolo della propria femminilità,puòsignificareunaveratrasformazione, così come la loro
salute può condizionare emozioni e stati d’animo. Lo sa bene
Mario Coletti che da oltre vent’annihamessoalprimopostole
esigenzeeidesideridelleclienti
cheognigiornoaccoglieconprofessionalità, passione e fantasia
nel suo salone di corso Einaudi
27, nel cuore della Crocetta. Fin
dal primo momento, tra trattamentipersonalizzatiearomaterapia, l’esperienza in questa elegante spa per il benessere della
vostrachiomaèunverotoccasanaperilcorpoelospirito.
“Riserviamo grande attenzionealtaglio–spiegaColetti–
chedeverispettarelaconsistenza di ogni tipo di capello, valorizzare la forma del viso e garantire un risultato naturale e
sbarazzino”.Proprioquelloche
la maggior parte delle donne
desidera: un’acconciatura che
lefacciasentireuniche,affascinanti e sicure. “Per ogni chioma cerchiamo di ricreare una
tinta che si avvicini il più possibilealpropriocolore,restituendo quella naturalezza che non
sempre si riesce a dare”. La ricerca di prodotti di alta qualità
e all’avanguardia è da sempre
unadeipuntidipregiodelsalone: «Vogliamo poter offrire a
ogni donna la soluzione migliore per non sentirsi “colorata per forza” a causa dei capelli
bianchi». Ogni cliente ha la sua
scheda con shampoo e crema
personalizzata, studiata da Coletti e preparata al momento.
Conmechesecolpidisoleosenza, il risultato sono capelli lucidi, morbidi, setosi e ma soprattutto vitali e curati con una
semplice seduta. Per garantire
un’accoglienza davvero speciale è necessaria la prenotazione
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LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
In città .53
.
incittà
LA STAMPA
Società cultura & spettacoli
ELENA LISA
Sclerotica
uesta è la storia di
un lettore speciale,
uno di quelli che
ogni giornale vorrebbe avere. Il suo
nome è Luigi Robotti, oggi
compie 99 anni ed è il più longevo abbonato della «Stampa».
È un torinese vecchia maniera: ti invita a casa, abita in
corso Montecucco, e ti aspetta
con una bottiglia di spumante
Gancia sul tavolo, un «cabaret» di paste fresche e il quotidiano appoggiato sul divano.
«La leggo da sempre. Prima
mio padre, poi io. Conta l’affetto, in parte l’abitudine, ma non
è questa la cosa importante.
Nella vita bisogna informarsi,
sapere. Specie quando i periodi da attraversare sono bui e
avere coscienza di ciò che accade sembra inutile, ecco,
quello è il momento in cui bisogna leggere di più».
Q
NORIA NALLI
Il ricordo
delle
mie gambe
Q
La guerra
Luigi Robotti parla di «momenti bui» perché sa cosa sono. Tutti quelli che hanno visto con i loro occhi la guerra lo
sanno. Racconta del freddo.
Della sporcizia e delle pulci.
Della fame che divora il corpo
di giorno e il sonno di notte.
Quando è stato catturato
dai tedeschi era soldato a Ulzio. Robotti è un «Imi», un internato militare italiano, rastrellato e deportato nei territori del Terzo Reich nei giorni
immediatamente successivi
IL CONSIGLIO
«Se fossi direttore direi
ai politici: parlate chiaro
o di voi non scrivo più»
alla proclamazione dell’armistizio. «Mi hanno caricato su
un treno. Il viaggio è stato lungo, estenuante. Quanta paura
avevamo. Non è vero che ti
prendevano solo se ti rifiutavi
di aderire alla Repubblica di
Salò. A noi i nazisti non hanno
chiesto niente. Ci hanno prelevato con la forza, con ordini urlati e calci di fucile sulla testa».
Luigi Robotti, un abbonamento per il centesimo anno di vita
È nato l’8 febbraio 1915. Legge la «Stampa» da quando suo padre la portava a casa, nei primi anni Venti del secolo scorso
È abbonato da mezzo secolo. La Stampa gli ha regalato un nuovo abbonamento per il suo centesimo anno di vita
La storia
Quasi un secolo d’Italia
visto attraverso la Stampa
L’abbonato più fedele compie oggi 99 anni: vi leggo fin da bambino
La cricca
Robotti parla al plurale. Lui,
che nella vita è stato un tecnico geometra all’ Enel, è appassionato di disegni e di poesia.
Da una scatola verde tira fuori
le rime che durante la prigionia ha dedicato alla famiglia in
Italia e agli amici internati:
«Eravamo in sette, ci davamo
forza l’un l’altro. È grazie a loro se non sono morto di nostalgia. Eravamo una cricca».
Liberato dagli americani,
Robotti è tornato in Italia dove si è sposato, ha trovato lavoro all’Enel e ha ricominciato a leggere la «Stampa».
«Le pagine che ricordo di
più? - sorride - non saprei dire. La memoria è quella che
è». Come non comprendere:
quasi cent’anni di giornali,
dall’ infanzia fino a oggi. Impossibile fare classifiche.
Il calcio
«Il giornale lo sfoglio di mattina. Poi lo riguardo se al telegiornale non capisco qualche
uesta è l’ultima
casa in cui sono
vissuta con delle
gambe «funzionanti». L,’
abitazione che sto lasciando con la mia famiglia, terrà
con sè una cosa che non è
trasportabile con il trasloco: la mia capacità di
camminare sicura e
godermi una lunga camminata all’aria aperta.
La «me stessa» che amava le passeggiate, ormai
appartiene solo alle
fotografie, chiuse nelle
scatole di latta, come
cantava Loredana Bertè
in una delle sue belle
canzoni. .
Forse per questo motivo
il distacco d questa casa
è più doloroso del previsto, quasi insostenibile.
Le nuove mura mi conosceranno incerta
e legata al deambulatore,
sarà un po’ come elaborare definitivamente
il«lutto» della perdita di
parte delle mie abilità
motorie.
«Prima o poi dovrà camminare senza quel coso!
Perché noi non siamo
attrezzati ai bisogni di
persone come lei», è
stato il delicato commento di una vicina, nel
darmi il benvenuto e
dimostrarmi la sua preziosa ospitalità nel nuovo
condominio.
Non sono più la stessa è
vero, cammino male, ma
sono anche più fiera,
combattiva e desiderosa
di fare.
Questa sarà la casa di
Sclerotica della sua
vitalità e del fermo desiderio di trasformare i
limiti in opportunità.
Se il condominio non ha
adeguati ausili, si cercherà di ottenerli applicando le leggi. Certo, un
piccolo tragitto sotto
casa sarà sempre un’impresa, ma ho già pronto
un piano per riprendere
a usare i mezzi pubblici e
spingermi ad esplorare
con il mio deambulatore,
anche le vie più belle
del centro di Torino.
Se le barriere saranno
invalicabili, cercherò di
segnalarlo, smuovere
le acque, insistendo
affinché le istituzioni
facciano loro parte,
rimediando in qualche
modo. Sarà una battaglia civile per tutti i
cittadini, non soltanto
per chi deve vivere la
disabilità.
Le prime pagine
La nascita
Il ritorno
Lo scudetto
La prima pagina dell’8
febbraio 1915
Quando Luigi Robotti
nasce, l’Italia non è ancora
entrata nella Grande
Guerra. A casa sua, il padre
già portava la Stampa
Dopo gli anni di prigionia in
Germania, Robotti ritorna a
Torino. Trova la «Nuova
Stampa», questo il nome
del giornale dopo la
Liberazione, il primo
numero è del 21 luglio ’45
Luigi Robotti è tifoso del
Toro. Indimenticabile
per lui la pagina dell’ultimo
titolo dei granata. «Lo
scudetto ha premiato il
coraggio», scrive la Stampa
il 18 maggio 1976
servizio. Sa quando mi capita? chiede infastidito - Quando c’è
la politica: oggi è troppo complicata, e pure noiosa. Se fossi il
direttore della “Stampa” a
quelli in Parlamento direi così:
o parlate e fate cose che tutti
possano capire oppure noi, di
voi, non scriviamo più».
Robotti non chiacchiera spedito. Si ferma, guarda in alto.
Sembra voler acchiappare le
parole che stanno sulla sua testa. Quando le trova, però, lui sì
che si fa capire bene: «La prima
cosa che leggo è Specchio dei
tempi. Lì ci sono tutti i fatti della città. Poi vado sulle pagine
dello sport, perché se leggo la
“Stampa” da sempre vorrà anche dire che sono un grande tifoso, no?».
Allora sarà entusiasta della
Juventus di Conte. «La Juve?
Ma per carità, io sono del Toro» sorride lui dietro al giornale aperto.
Guarda il video
www.lastampa.it/torino
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R
54 .In città
LA STAMPA
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
alle 10,30
Maison Musique
Galleria Fogliato
Officine Caos
Per imparare
la danza siciliana
La personale
dello scultore Delia
Poema omerico
recitato da tutti
La danza tradizionale siciliana, con una
due giorni di seminari di ballettu,
tamburello e canto, friscalettu e
ciaramedda tenuti dal gruppo folk
Unavantaluna: prima lezione alle 10,30 a
Maison Musique a Rivoli (via Rosta 23;
ttel. 011/9561782). Alle 22 concerto e
domani incontri fino alle 19,30.
alle 17,30
Fernando Delia, classe 1939, si avvicinò alla
scultura da ragazzo e da autodidatta: alle
17,30 si inaugura la sua personale alla
Galleria d’Arte Fogliato (via Mazzini 9; fino
al 1 marzo, orario: dalle 10 alle 13 e dalle 16
alle 19,30). Fra le sue opere più note, il
busto in ricordo del giudice Bruno Caccia
esposto al Palazzo di Giustizia.
alle 21
Lo spettacolo procede «per stazioni» nella
narrazione del poema omerico: è la scelta
del regista Gabriele Boccaccini per la
riedizione de «Gli Ulissidi», alle 21 alle
Officine Caos (piazza Montale 18). Sul palco
gli attori di Stalker, abitanti delle Vallette,
studenti del Dams, utenti e operatori del
Dipartimento di Salute Mentale Asl 2.
Hiroshima
Festahip-hop
conRayden
Intervista
PAOLO FERRARI
profeta in patria,
Umberto Tozzi. Lo
show del cantante
pop torinese si tiene questa sera alle
21 di fronte alla platea di un
teatro Colosseo esaurito. Una
nuova dimostrazione di affetto e di fiducia, per un figliol
prodigo che torna a casa dall’attuale residenza nel Principato di Monaco.
È
1 È festa hip hop que-
Viene spesso da queste parti, al di là dei concerti?
«Quando gli impegni di lavoro
me lo consentono, torno sempre volentieri a trovare mia
madre. In quelle occasioni
faccio una vita torinese molto
casalinga, non frequento i locali e la movida. I cambiamenti li avverto quindi sotto il
profilo urbanistico, a cominciare dagli spostamenti. Da
qualche anno le trasformazioni mi obbligano a usare in auRIGHEIRA
«Ci stimiamo molto
e tra noi c’è
affetto reciproco»
to il navigatore, devo ammettere che a uno nato e cresciuto in città fa un certo effetto».
Nato e cresciuto in che fetta
di Torino?
«La nostra base fissa da ragazzi erano le panchine di corso Peschiera all’altezza di via
Frejus, lì scorreva il tempo libero e nascevano infinite discussioni sul rock di allora.
Per trovare la musica però dovevamo muoverci: le sale prova nei garage, un piccolo jazz
club del centro, il Vumvum di
via Barge, dove arrivavano i
gruppi più in voga, gente come l’Equipe 84 e la Formula
Tre che ammiravamo tantissimo. Poi si andava al Palasport per i concerti, il più esaltante che ricordi lo tennero i
Allora poche tournée
toccavano Torino,
adesso è impensabile
fare un tour in Italia
senza passare di qui
Il repertorio
Nel concerto al Teatro Colosseo l’artista torinese proporrà tutti i suoi più grandi successi
compresa «Gloria», interpretata da Laura Branigan nel film «Flashdance»
Teatro Colosseo
“Sognavo sulle panchine
di corso Peschiera”
Umberto Tozzi torna nella sua città per un concerto da tutto esaurito
“I pomeriggi passati a parlare di musica e poi le prove nei garage”
Chicago. C’era però una grossa
differenza con la situazione
odierna: allora pochissime
tournée toccavano Torino,
adesso è impensabile fare un
tour in Italia senza la nostra città sulla mappa. Buon segno».
A Capodanno l’abbiamo vista
alla Rai nello spettacolo di Carlo Conti in cui c’erano anche i
Righeira: siete amici?
«A fine Anni Settanta mi ero
stabilito per lavoro a Milano e
loro venivano nello studio a cui
facevo riferimento per incidere i pezzi che li avrebbero resi
famosi. Non ci siamo mai frequentati direttamente, però ci
stimiamo e si sente un certo affetto reciproco. Mi ha fatto
molto piacere ritrovarli in piena forma a Capodanno dopo
tanto tempo».
vacche grasse sotto il profilo
della qualità. In sintesi: il meglio del pop mondiale va dai BeWikipedia ha preso il pallotto- atles ai Police, quello nazionale
liere, dice che lei ha venduto parte da Battisti e finisce col
primo Tiziano
più di 70 milioni di dischi:
I DISCHI Ferro. Il resto è
oggi sarebbe
«Ne ho venduti sostanzialmente
derivativo».
possibile?
70 milioni quando Che effetto le ha
«No, però non
la musica tirava» fatto trovare la sua
voglio fare del
vittimismo sulla
«Gloria» nel film «Il
diffusione in rete, sulla piratelupo di New York» di Martin
ria eccetera. Sono stato dopScorsese?
piamente fortunato. Un po’ per- «Una gioia immensa. In primo
ché oggettivamente i supporti luogo perché ha scelto la mia
fisici avevano un ruolo premi- versione originale. Avere lo
nente, ma anche, credo soprat- stesso brano in “Flashdance” fu
tutto, perché la mia carriera si una grande soddisfazione, ma
è sviluppata in un periodo di in quel caso la canzone fu inter-
pretata da Laura Branigan, che
la portò in vetta alle classifiche
americane. E poi Scorsese non
è un regista qualsiasi, lui vive
immerso nel rock, nel blues, ha
una collezione di dischi mostruosa ed è un buongustaio».
A proposito di rock, come suona il suo concerto?
«Più rock rispetto all’ultimo
disco, “Yesterday, Today”, ma
è sempre così. In studio cerco
più raffinatezza, dal vivo cerco un impatto fisico superiore.
È un live corposo, ripercorre i
successi si una carriera con
qualche chicca insolita: un
medley acustico a cui tengo
molto e tre brani inediti, che
andranno a far parte di un
L’edizione 2014
EMANUELA M INUCCI
Veloso e Avitabile
al nuovo
Jazz Festival
«Stavolta facciamo davvero il botto», dice
l’assessore alla Cultura del Comune Maurizio
Braccialarghe. E a guardare la rosa di musicisti che Torino riuscirà a portare sul palco del
suo prossimo Jazz festival c’è da credergli.
Sette giorni di concerti dal 25 aprile al primo
maggio, eventi e spettacoli, sperando che que-
sta sera a Hiroshima Mon
Amour per la presentazione del nuovo disco del rapper Rayden (in foto). L’album si intitola «Raydeneide», l’appuntamento in
via Bossoli 83 è alle 22, si
entra con 10 euro. Per lanciare il quinto cd della sua
carriera il giovane artista
di Alpignano ha invitato
colleghi e dj che si avvicendano sul palco e alla consolle. Non possono mancare ovviamente Ensi e
Raige, con cui il protagonista divide la militanza nel
gruppo OneMic; con loro,
hanno risposto presente il
funambolico Dj Double S,
e poi Prez, Neroargento,
Vox P, Tirelli e Dinu.
Trent’anni, vero nome
Marco Richetto, Rayden è
immerso nel mondo hip
hop dal 1999 ed è specializzato nel freestyle, l’improvvisazione senza rete
su basi musicali in cui ha
sbaragliato avversari di
tutta Italia. Dal 2004 lavora con OneMic, progetto
aperto alle fughe solitarie
dei singoli artisti, com’è
del resto abitudine in questo ambiente. Il nuovo cd
lo ha visto approdare all’etichetta discografica di
uno dei suoi tanti estima[P. FER.]
tori, Fabri Fibra.
Dvd live in uscita a marzo.
Non è strategico suonarli prima della pubblicazione, ma mi
piacciono così tanto che non
riesco a tenerli per me».
Teatro Colosseo
Via Madama Cristina 71
Tel: 669.80.34
Quando torno qui
non frequento la
movida, ma ogni
volta faccio fatica
ad orientarmi
st’anno dal cielo non scendano catinelle d’acqua. Per il secondo anno della manifestazione
diretta da Stefano Zenni, il concerto gratuito
delle ore 21, in piazza Castello riserva nomi
stellari. Perché quella sera si esibiranno, tra gli
altri, Diane Schuur, Al Di Meola, Enzo Avitabile, i Bottari dei Portici, Manu Dibango e Caetano Veloso. Ai concerti gratuiti, come sempre, si
affiancheranno gli eventi a pagamento.
R
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
In città .55
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
alle 21
Teatro Lanzo
Circolo Bloom
Teatro Le Serre
Prima di salire
sul palcoscenico
Dal teatro del ’600
al “Mistero buffo”
Il vj Maccarini
giudica e conduce
Il racconto dell’ora che precede l’andata in
scena, nel camerino, con l’attore e la sua
sarta intenta a leggere «La morte di Ivan
Il’Ic» di TolstoJ: il titolo dello spettacolo
proposto alle 21 al Teatro LanzoIncontra a
Lanzo Torinese (piazza Rolle), dalle
associazioni culturali Compagni di Viaggio e
Macapà e primo di una rassegna.
Cardinal Massaia
Magia e superstizione
Da Italia’s Got Talent
al palcoscenico
NOEMI PENNA
Dopo aver impressionato i giudici di Italia’s
Got Talent, il mentalista Aldo Aldini approda anche a teatro con
«Forma mentis». Un
viaggio nelle simbologie e nelle superstizioni legate al numero
tredici, diretto da Vanessa Gasbarri, in
scena questa sera alle ore 21 al Cardinal
Massaia di Torino (telefono 011/25.78.81) in
via Sospello 32. Aldini conquisterà il pubblico con uno spettacolo che unisce per la
prima volta l’arte del mentalismo con la
scrittura teatrale, seppur incentrata sul
linguaggio non verbale. Niente di paranormale: pura psicologia, suggestione e un
pizzico di magia racchiusi in giochi ed esperimenti di comunicazione subliminale che
promettono di stupire anche i più scettici.
L’ingresso costa 19 euro, 22 euro con l’apericena servito alle 19 da Spes, la bottega
golosa di via Saorgio 139.
Teatro Ragazzi
alle 21
E’ una dissertazione comica sul teatro del
’500 e ’600 «Sulle tracce della commedia»,
lo spettacolo di ArtQuarium ideato, diretto
ed interpretato da Eugenio Allegri alle 21
al Circolo Bloom (via Challant 13; ingresso:
10 euro). Un omaggio alla letteratura di
Folengo, Ruzante e Andreini, e anche brani
dal «Mistero Buffo» di Dario Fo.
alle 21
Teatro Concordia di Venaria
Il mondo del circo
entra nei teatri
e si apre all’Europa
TIZIANA PLATZER
L’idea è allargare il pubblico,
arrivare a quello che d’abitudine siede nelle platee teatrali. Pare questo il progetto più
reale di compagnie, scuole e
formatori che da anni, ormai,
s’inerpicano sulla strada complicata, ma ricca di possibilità
creative, del «circo contemporaneo». Arte, oggi, quasi d’obbligo intrecciata con le produzioni teatrali e di danza in senso stretto, e dunque legittimata a puntare al palcoscenico
classico, con tanto di cartelloni, sbigliettamento e abbonamenti: per questo si espande
ai teatri. Ha preso la decisione
la Scuola di Circo Flic, con ra-
dici e base da dieci anni alla Reale Società di Ginnastica in via
Magenta, ma che da stasera si
propone al Teatro Concordia a
Venaria (corso Giacomo Puccini; biglietti: 13 euro. Prenotazioni: tel. 011/530217), dove realizL’INAUGURAZIONE
È con gli iberici Psirc
che mettono insieme poesia
musica e acrobazie
za la rassegna internazionale
«Citè», in collaborazione con il
teatro stesso.
Si tratta di tre spettacoli con
cadenza mensile provenienti
da Spagna e Belgio e l’inaugurazione alle 20,30 - previsto
aperitivo e la possibilità di visitare la mostra fotografica sul
percorso artistico della Flic - è
con gli iberici Psirc e lo spettacolo «Acrometria», vale a dire
«Poesia+Oggetti+Circo». Tre
personaggi vivono in una realtà inesistente e nessuno di loro
sa quando ne uscirà: è una
trappola, da cui nascono nuove
geometrie acrobatiche, musicali e coreografiche. Dal Belgio
arriveranno invece l’8 marzo i
La Ruspa Rocket con «La Geste», occasione per far aprire il
sipario su uno scenario apocalittico, su mille chili di terra e
su tre superstiti. Il 5 aprile in
scena la co-produzione Spagna-Italia «Capas» della compagnia «eia».
La serata è Torino contro Roma: le due
squadre di attori si disputeranno al
Teatro le Serre a Grugliasco (via Lanza
31, ingresso: 12 euro; prenotazioni: tel.
327/7423350) il primo «Match di
Improvvisazione Teatrale» organizzato
da Cirko Vertigo. Giudice e presentatore
dello spettacolo, il vj Marco Maccarini.
Circolo dei Lettori
Nei laboratori
ad occhi chiusi
tra timbri e adesivi
Nel quartier generale di
Piemonte Fabrica di
idee, al Circolo dei
Lettori (via Bogino 9,
telefono 011/43.26.827),
oggi e domani dalle 9,30
alle 19,30 saranno esposti i lavori conclusivi dei
workshop e i bambini
potranno giocare con timbri, illustrazioni e
adesivi nei laboratori ad occhi chiusi tenuti
da Mariana Fernandes e Marta Celso in
cambio di 7 euro. A mezzogiorno via Lagrange sarà invasa dalla parata di manifesti «A
modo mio, a modo tuo, a modo nostro», realizzati da giovani designer sotto la guida di
Sam Baron. Poi alle 15 in piazza Castello
andrà in scena «Standing man»: la performance del ballerino Erdem Gunduz che utilizza il corpo come strumento di contestazione non violenta. Alle 19,30 l’Istituto d’arte
applicata e design di via Pisa 5 ospita la festa
«Get up! Stand up!» con il dj-set di Troppo
Red e infine domani alle 17 si potrà incontrare lo scrittore Hamid Ziarati.
[N. PEN.]
Palazzo Cisterna
Giovani per i giovani
spettacolo di ultima
generazione
Il Gran Ballo
ottocentesco
a Palazzo Cisterna
È un progetto nuovo
«Giovani per i giovani»,
un ciclo di spettacoli
dove vengono coinvolti
autori e interpreti d’ultima generazione cresciuti artisticamente
alla Casa del Teatro
Ragazzi (corso Galileo
Ferraris 266): oggi si propone Giorgia Goldini,
attrice comica e autrice/interprete dello spettacolo «Maifemili» sull’idea di famiglia in tante
versioni, alle 18,30 e alle 21,15. Per i più piccoli
dai 4 anni, alle 21 (e domani alle 16,30) va in
scena «Voglio la luna!» del Teatro Pirata. [T. PL.]
Il gruppo storico Nobiltà Sabauda 1861
conduce questa mattina alle 10 una visita
teatralizzata di Palazzo dal Pozzo della
Cisterna (via Maria
Vittoria 12, telefono
011/86.12.644), sede
storica ed istituzionale della Provincia, che
si concluderà a mezzogiorno con la rievocazione del Gran ballo ottocentesco, che permetterà al pubblico di apprezzare i sontuosi
abiti indossati dai figuranti. La partecipazione è gratuita.
[N. PEN.]
Sauze d’Oulx
Teatro Alfieri
Vin brulè e cioccolata
per lo spettacolo
di musica e snowboard
Il mondo dell’operetta
tra Chicago
e campanelli
Musica, sci e freestyle
nella prima edizione del
«Total rock contest» di
Sauze d’Oulx, che oggi
dalle 18,30 infiammerà il
campetto di Clotes con lo
slalom parallelo «Punte
di diamante» in notturna,
accompagnato dall’esibizioni delle band Sebadeth, D_no, Jester’s Age e
dalle selezioni dance di Lonis Dj, Dinodeuts e Dj
Rob. In pista è atteso il campione di snowboard e
mountain bike Marco Torchio. Al pubblico saran[N. PEN.]
no offerti cioccolata calda e vin brulé.
Ad inaugurare il «Festival
dell’Operetta» al Teatro
Alfieri (piazza Solferino 1;
biglietti: 23,50), due titoli
affidati alla Compagnia
Italiana di Operette: alle
15,30 si alza il sipario su
«La Duchessa di Chicago» con la musica di
Emmerich Kàlman, e alle 20,45 su «Il paese dei
campanelli» (replica domani alle 15,30). In scena il
cast guidato da Matteo Micheli e Silvia Santoro e
con l’Operetta Italiana Dance Ensemble, mentre
le regie sono firmate da Marco Prosperini. [T. PL.]
T1 PR T2
56 .In città
STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
LA STAMPA
casaverde
A CURA DI
ANTONELLA MARIOTTI
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Corso di potatura di alberi
Come coltivare le rose
Con Lineaverde di Pianezza «Gli alberi ornamentali. Questi
sconosciuti: potatura e non solo», con due incontri (20 e 27
febbraio) e un’uscita (1 marzo). Docenti Luigi Delloste, tecnico del Comune di Torino, e i due giardinieri Marco Minuto e
Diego Lupoli. Costo 15 euro, info 340/313.98.55.
[C. PR.]
Come coltivare le rose? Il Vivaio Anna Peyron di Castagneto Po, un’istituzione per le rose, organizza un corso
teorico-pratico il 22 febbraio per scoprire come potarle,
innaffiarle, pacciamarle, concimarle, dove e come collocarle in giardino o sul terrazzo. Info: 011/912.982. [C. PR.]
Tendenze
L’architetto
Trasformare il balcone
in un giardino vivente
Quali sono le piante che attirano uccelli, coccinelle e farfalle
Un’immagine della Val Grana
Guida
per conoscere
le piante
in Valle Grana
Farfalle, uccellini, coccinelle.
Non bisogna avere un parco
per sognare un «giardino naturale», anche in terrazzo. In
Europa è entrata nelle coscienze, per l’Italia è quasi
una novità organizzare il
proprio spazio verde in modo che possa attirare insetti
e uccelli. «Si restituisce alla
natura ciò che l’uomo le ha
tolto» dice Mauro Nicolini,
di Giaveno, un precursore
dei tempi. Da 20 anni fa il
giardiniere naturalista e nei
suoi lavori pensa al bene
d’insetti e uccelli, non usando prodotti chimici, piantando specie autoctone, posizionando nidi. «Ci
sono
specie
d’api che stanno scomparendo, farfalle
che ormai non
si vedono più»
ammonisce
l’esperto che sarà il docente del primo corso sul tema in Piemonte, quattro incontri dal
14 febbraio al giardino botanico Rea di Trana (info:
011/432.64.03). «Questo è il
periodo per preparare il proprio terrazzo» conferma Liliana Quaranta del Rea, che
ha deciso d’organizzare queste lezioni.
Un appuntamento alla scoperta della ricchezza floristica della Valle Grana, che oggi
comprende oltre 1700 specie,
dopo quasi cinquant’anni di
indagini alla ricerca delle varietà più interessanti e di
nuove segnalazioni. A organizzarlo sono la Società botanica italiana, il Museo regionale di scienze naturali e
l’Università; l’incontro, che si
terrà mercoledì alle 16 nell’aula magna dell’Orto botanico del Valentino, sarà guidato dal professor Gian Paolo
Mondino.
Durante il seminario verranno in particolare illustrate le variazioni nella vegetazione causate dall’abbandono delle attività di sfalcio dei
prati, di pulizia del sottobosco e di coltivazione sui terrazzamenti dei versanti. La
partecipazione è gratuita ma
i posti sono limitati a cento.
L’appuntamento successivo
all’Orto botanico sarà per il
26 febbraio con una conferenza sull’evoluzione del
giardino all’italiana, dal Medioevo fino al Barocco. [S. CAP.]
Cosa fare
OLTRE IL GIARDINO
Uccelli
Possiamo posizionare nidi sul
terrazzo, sempre a Sud-Est.
Variano a seconda delle specie che ospitano: sul muro ecco una casetta con il foro per
cinciallegre, nei cespugli un
nido con balconcino per il
pettirosso. In rete ci sono tutorial per realizzarli, magari
con i bambini, e metterli in
terrazzo prima della primavera. Stesso dicasi per le
mangiatoie.
L’amore
per il verde
a Torino
Appuntamento
CHIARA PRIANTE
«Nelle fioriere piantiamo arbusti con bacche che attirano
uccelli, dalla rosa canina al cotoneaster, e se abbiamo un
spazio optiamo per sempreverdi come agrifoglio o ligustro dove possano trovare riparo: basta una pianta con 80
centimetri di circonferenza».
Scegliamo poi fiori e arbusti
come la budleia o le coreopsis
che richiamano farfalle e coccinelle (queste ultime tengono
lontane i pidocchi). E c’è la lavanda, rifugio per la farfalla
Sfinge del Gallio. Un’unica regola: «Niente prodotti chimici, solo naturali o biologici. O
lasciamo fare alla natura il suo
corso».
ALESSANDRA AIRES
Le «scarpette di Venere»
1 Queste sono le «scarpette di Venere» di Attilia e Roberto Cibra-
rio di Givoletto, che sono molto orgogliosi delle loro orchidee. Noi
pubblichiamo volentieri le loro foto, le orchidee sono ormai in quasi
tutte le case degli appassionati «pollici verdi», ma non tutti hanno
buoni risultati. Per pubblicare le vostre foto scrivete e [email protected] oppure per il live blog [email protected]
«L’
amore nostro
del verde sia
cosa istintiva,
ereditaria attraverso i
millenni. Indispensabile
come il recipiente del sale,
perché è anche quello
condimento dell’anima. Di
questa predilezione per il
verde Torino ha, come
forse nessun’altra città
d’Italia, risonanza e interpretazioni ufficiali. Qui il
governo della pubblica
cosa ha sempre curato in
modo speciale i suoi giardini, le sue aiuole, i suoi
parchi, sicuro di fare cosa
grata agli amministrati».
Alla ricerca di materiale
sul giardino zoologico di
Palazzo Reale, emergere
un articolo dall’archivio
storico della «Stampa», 26
settembre 1923, che racconta l’inaugurazione dei
Giardini Reali bassi, al
posto di «un terreno
pianeggiante, seminato di
sterpaglie o corso da
alberate rettilinee». Un
brillante articolo quasi un
manuale di progettazione
e gestione del verde pubblico, attuale e interessante. Ci racconta dell’apertura dei due viali, Duchessa Clotilde e Conte di
Salemi (ora Primo Maggio
e Partigiani), delle
«morbide conche smeraldine, con piazzette inghiaiate destinate ai giochi dei
bimbi», della «più varia e
ricca popolazione di piante che si possa adunare in
un parco castani, platani,
conifere, tigli, magnolie»
lodando l’operato del
direttore dei Giardini
Municipali, il Cavalier Galleani, capace di «pensare
all’armonia generale e
curare il particolare» vista
la complessità nel progettare un parco pubblico,
con testa da Napoleone,
che sa disporre al meglio
gli elementi del parco
imma- gi nandoli nel loro
sviluppo futuro. Seguiamo
il consiglio del giornalista
di 90 anni fa, U.L., e
«dall’ingresso all’angolo di
Corso San Maurizio con
Corso Regina, osservare
come fu ottenuta la visuale verso la collina. La
linea dei colli e l’audace
snella sagoma della Mole
sono inquadrate come solo
un pittore od un poeta
potevano sperare». Ed è
proprio la stagione giusta
per gustarlo, ora che i maestosi alberi sono senza
foglie, la Mole compare a
ricreare quel quadro.
Architetto presidente
Aiap Piemonte
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 57
T1 PR T2
T1 CV PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 58
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
port
.
Sport Cronaca .59
A CURA DI
SILVIA GARBARINO
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Volley
Bocce
Riprendono oggi i campionati di B1 femminile.
Lilliput Settimo ed Eurospin Pinerolo, 1ª e 2ª,
saranno impegnate in casa della Foppapedretti
Brescia e di Busto Arsizio, mentre il Fenera
Chieri, terzo, fa visita a Vercelli.
[O.SER.]
Undicesima giornata di serie A Volo. Oggi
dalle 14, per l’accesso ai play-off , l’incontro
di cartello è Pontese-La Perosina. Completano
il quadro Canova-Graphistudio, ChiereseBorgonese e Ferriera-Brb Ivrea.
[G. BER]
Calcio
Viareggio, Toro negli ottavi
dopo la corrida messicana
Due a due e cinque espulsi nella sfida contro il Santos Laguna
Atletica leggera
IVANA CROCIFISSO
Agli Assoluti juniores
a caccia di medaglie
Il Toro Primavera conquista
gli ottavi di finale del Torneo
di Viareggio, aggiudicandosi
il girone 4 dopo un rocambolesco 2-2 contro il Santos Laguna, nella terza ed ultima
giornata del girone eliminatorio. Basta il pari alla squadra
granata, che alla vigilia del
match era in testa con lo stesso punteggio dei messicani
ma davanti grazie alla differenza reti. Solo una larga vittoria del Siena con cinque gol
di scarto (poi vittorioso 3-1
sullo Stabaek) avrebbe rovinato la festa alla squadra di
Longo. Ed invece è il Toro ad
avere la meglio sulle due avversarie, chiudendo a quota
cinque punti, promosso proprio per la differenza reti.
ENRICO ZAMBRUNO
Campo impossibile
La gara, condizionata da un
arbitraggio discutibile (quattro giocatori espulsi e Moreno Longo allontanato dopo
pochi minuti) e da un campo
reso pesante dalla pioggia, si
mette subito male per la formazione granata, sotto dopo
nove minuti. La reazione non
si fa attendere ed è Graziano,
sugli sviluppi di una punizione, a siglare l’1-1. Santos e Toro restano in dieci al 41’, quando il direttore di gara decide
di spedire sotto la doccia sia
Parodi che Sandoval, per reciproche scorrettezze. Gyasi
porta avanti il Toro all’8’ della
ripresa poi, prima del pareg-
Michele Tricca
Primi nel girone
Le reti di Graziano e di Gyasi (nella foto d’archivio) hanno consentito ai granata di pareggiare
contro i brasiliani e di classificarsi al primo posto del girone grazie alla differenza reti
gio di Lacayo alla mezz’ora, c’è
tempo per altri due rossi. A
Najera (autore del primo gol
del Santos), per proteste, e al
granata Comentale per doppia
ammonizione: il secondo severo cartellino costringe Longo a
ridisegnare il centrocampo.
Il forcing finale
Sul 2-2, con un orecchio alla gara del Siena, il Santos tenta di
spaventare i granata. Ma il To-
ro stringe i denti e porta a casa
un pari che vale oro. «Partita
d’altri tempi – commenta Longo – Solo chi non conosce la categoria può muovere critiche
contro questa squadra. Tra
campionato e Viareggio abbiamo giocato 18 partite, senza
mai perdere. Difendo un gruppo che anche oggi ci ha messo
il cuore, fino all’ultimo minuto,
al cospetto di una squadra di
provocatori. Se contro il Siena
avessimo vinto avrebbero tutti
parlato di campioni, invece è
arrivato un pari e ho letto tante critiche. Non siamo noi i favoriti, l’ho detto e lo ripeto». Il
Toro dovrà attendere le gare di
oggi per conoscere l’avversaria di martedì. Le quattro teste
di serie (Juve, Inter, Milan e
Fiorentina) incontreranno le
migliori seconde, ai granata
spetterà invece una delle altre
prime classificate.
Ancona, come sempre, in
questo periodo è il fulcro
dell’atletica leggera italiana.
Al Banca Marche Palas infatti oggi e domani si svolgono i Campionati Italiani juniores e promesse, una manifestazione che vanta 1120
atleti-gara in rappresentanza di 180 società. Molte di
queste sono torinesi, pronte
a dare la caccia alle maglie
tricolori indoor.
Nella categoria juniores,
da seguire per l’Atletica Piemonte soprattutto due talenti, Andrea Carioti e Fabrizio Fruci: il primo è impegnato nel salto in lungo,
mentre il secondo punta ad
un risultato di alto livello
nella marcia. Da seguire anche Gregorio Dotti dell’Atletica Pinerolo sugli 800 metri e Lorenzo Pravato della
Novatletica Chieri su 400
metri e 60 hs. Al femminile
da tenere d’occhio sono soprattutto le ragazze della
Sisport Fiat. A partire da
Daisy Osakue, impegnata
sia nei 60 ostacoli che nel
peso. Fari puntati anche
sulle compagne Helen Falda
(asta) e Stefania Ackon (60
e lungo). Doppio impegno anche per Giulia Crivello della
Novatletica Chieri, pronta a
scattare dai blocchi nei 60 hs
e nei 400 piani.
Tra le promesse, la stella è
senza dubbio il segusino Michele Tricca, portacolori delle Fiamme Gialle e dell’Atletica Susa. Dopo l’esordio di domenica scora a Padova
(47”36), nei 400 è lui il favorito per eccellenza, pronto ad
avvicinare il primato perso-
Attesa la prova di Tricca
pronto a migliorare
il suo personale
sui 400 al coperto
nale al coperto. Contro di lui,
tra i tanti, anche il cussino
Marco Gadaleta ed Emanuele Ottaviani dell’Atletica Piemonte. Per quest’ultimo club
corrono anche Italo Quazzola (1500 e 3000), Gabriele Parisi (lungo e peso) e Davide
Sottile (alto). Negli 800 il favorito è però il cussino Soufiane El Kabbouri. Nelle gare
rosa il punto di riferimento è
invece Laura Oberto della
Canavesana, attesa sui 60 hs
e nel lungo.
Ginnastica artistica
La polemica
Pallanuoto
La Victoria a Firenze
per rimanere in A2
“Il Museo dello sport
non deve chiudere”
Ostacolo Trieste
per la Torino ’81
Non si era mai spinta così in
alto, la Victoria Torino. Dopo
la promozione conquistata la
scorso maggio, oggi la società subalpina a Firenze esordisce in A2 femminile di ginnastica artistica. Il teatro è
d’eccezione, perchè il Mandela Forum è una delle cattedrali per eccellenza della Penisola: qui si svolge la prima
tappa, la seconda sarà al PalaRuffini sabato 8 marzo, per
un evento che dalle grandi attese: già venduti oltre 1000 i
biglietti (acquistabili su
www.victoriaseriea.it). In
terra toscana la Victoria
punta ad accumulare punti
determinanti per centrare la
Adriana
Crisci
È l’atleta
di punta
della società
Victoria
Torino
salvezza, l’obiettivo dichiarato. La stella Adriana Crisci farà corpo libero, volteggio e parallele, Susanna Torta sarà al
volteggio; Carola Macchia sarà protagonista alla trave e al
volteggio, Sofia Calò alle parallele, Martina Natale alla
trave, al corpo libero e alle parallele e Johara Faccone alla
trave e al corpo libero. [E. ZAM.]
ALMA BRUNETTO
Si apre uno spiraglio per il
Museo dello sport. Nell’incontro avvenuto ieri alla presenza dell’assessore allo
sport Stefano Gallo, del direttore Giuseppe Ferrari e
del presidente Onorato Arisi,
l’amministrazione avrebbe
dato la sua disponibilità a sostenere la struttura. «E’ ammirevole - spiega l’assessore
Gallo - che un privato investa
in un progetto così importante e soprattutto voglia crederci e non darsi per vinto.
Anche perché il museo è per
antonomasia cultura dello
sport e non deve chiduere».
In concreto, sono tre le proposte avanzate per il momento. A febbraio ci sarà una riunione per un progetto con le
scuole e i presidi saranno invitati a fare sinergia, tramite gli
studenti, con l’ente museale.
In occasione del Salone del libro, il Museo sarà ospite privilegiato all’interno dello
stand dedicato a Torino capitale europea dello sport 2015,
dove potrà organizzare eventi. Infine, saranno risolte una
serie di problematiche legate
alla logistica e verrà dato ampio risalto mediatico all’iniziativa dell’ingresso agevolato a
due euro negli ultimi due
weekend di febbraio.
Dopo due trasferte consecutive, la Torino ’81 torna tra le
mura amiche. Alle 18,30 (ingresso gratuito) alla Monumentale i ragazzi di Simone
Aversa ospitano la Pallanuoto
Trieste nell’8ª giornata del girone Nord di serie A2, sperando nel solito pienone in corso
Galileo Ferraris: fino ad ora la
media è stata di oltre 500 persone. In casa i gialloblù hanno
sempre vinto e questa è una
buona occasione per avvicinare il secondo posto del Lavagna, lontano solo tre lunghezze. La Iren Energia – priva
dello squalificato Andrea
Maffè - è terza a 15 punti, con i
triestini invece quinti a quota
Terzo
posto
È la classifica
attuale
della Iren
Energia
Torino ’81
12. Nella 5ª giornata di B la Dinamica Torino, reduce da due
successi di fila, alle 18,30 gioca a
Genova nella vasca del Centro
Nuoto Sestri. Un match alla
portata di Ninfa e compagni,
che vantano 4 punti in più in
classifica rispetto ai liguri, che
in stagione non hanno ancora
vinto, avendo mosso la classifica con due soli pareggi. [E. ZAN.]
T1 CV PR T2
60 .Dove andiamo
.SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Musei
ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18,
mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 2 marzo la mostra «Accademia Italia». Visite guidate (sovrapprezzo 2
euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16.
A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18
ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21,
orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14..
ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le
carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: da lunedì a venerdì 8,30-18,30.
ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: mardom e festivi 8,30-19,30.
BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Orario lun-dom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19.
BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011 543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven
8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45.
BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Borgo: Orario:
tutti i giorni 9-19. La Rocca è chiusa fino al 16 marzo.
FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Orario gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione.
FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite
guidate alla collezione permanente ogni ora. Dal 7 febbraio la mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso.
FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Fino al 9 marzo la mostra «Alfredo Jaar. Abbiamo amato tanto la rivoluzione». Mar-dom 11-19.
FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19.
GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mostra «Renoir. Dalle Collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie» fino al 23 febbraio, mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude
un’ora prima. Ogni domenica. ore 16 visita guidata a 4 euro. Tel. 011 4429546/7.
JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi
10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com.
MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il
lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro).
MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata:
lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sabdom 17.15.
MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (Cso Agnelli ang. cso Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le
partite.
MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.:
da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita.
MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18.
MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun
chiuso.
MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30,
lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio-dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. Fino al 23 febbraio: proiezioni in diretta delle gare olimpiche di Sochi.
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560).
Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre
«Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo
e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. Mar-dom 10-18.
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147).
Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun. chiuso.
MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Orario: dal martedì alla domenica 10 18 ultimo ingresso ore 17. Visite guidate 10,30-14,30-16,30; domenica 10,30-14,30-15,30-16,30.
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso.
PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar. a sab. ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero.
PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10.
Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile)
PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven. 15-18, sab. e dom. 12-19.
PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: da mart. a dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. Lunedì chiuso.
PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso.
SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20,
dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore
17,30.
TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione
Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19.
PROVINCIA
CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22).
Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso.
FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600.
MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740,
www.planetarioditorino.it).
REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Chiuso
PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario fino al 9 febbraio: gio-ven 10-17.30; sabdom-festivi 10-18.30. Chiusura biglietteria un’ora prima. 011/013.30.73
[email protected]
T1 CV PR T2
LA STAMPA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Dove andiamo .61
.
I Cinema
Le trame
ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50
int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC
Molière in bicicletta
Solferino 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
La grande bellezza
Solferino 2
P 16.30-19.15-22.00
AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 rid
All is lost - Tutto è perduto Sala 1
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Dallas Buyers Club
Sala 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Khumba
Sala 3
16.00
Il capitale umano
Sala 3
17.50-20.10-22.30
ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi:
€ 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
Tutta colpa di Freud
Sala 1
P 15.30-18.00-21.15
The Butler
Sala 2
P 15.30-18.10-21.15
CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
I segreti di Osage County VO
16.15 (sott.it.)
The Wolf of Wall Street V.M. 14 VO
18.30 (sott.it.)
A proposito di Davis VO
21.45 (sott.it.)
CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461.
Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 ridotto. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid.
RoboCop
P 15.00-17.30-20.00-22.35
La gente che sta bene
P 17.30-22.30
Tutta colpa di Freud
P 20.00-22.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 15.00-18.20-21.50
A spasso con i dinosauri
P 15.00
Smetto quando voglio
P 16.30-18.30-20.30-22.35
Khumba
P 15.40
Belle & Sebastien
P 14.50-16.40-18.40-20.30
DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
P 15.30-17.50-20.10-22.20
I segreti di Osage County Nirvana
The Wolf of Wall Street V.M. 14
Ombrerosse P 15.00-18.15-21.30
ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; €
5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40
A proposito di Davis
Eliseo Grande
15.30-17.50-20.00-22.10
Dallas Buyers Club
Eliseo Blu
P 15.15-17.30-19.45-22.00
Il capitale umano
Eliseo Rosso P 15.30-17.40-19.50-22.00
F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410.
Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18
A proposito di Davis
Sala Groucho P 16.15-18.15-20.30-22.30
The Butler
Sala Chico
P 16.00
La mia classe
Sala Chico
P 18.30-20.20
Nebraska
Sala Chico
P 22.15
I segreti di Osage County Sala Harpo
P 15.45-18.00-20.15-22.30
GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: €
7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
A spasso con i dinosauri Sala 1
P 16.00
La mafia uccide solo d’estate
Sala 1
P 18.00-22.30
American Hustle
Sala 1
P 20.00
Tutto sua madre
Sala 2
P 15.30-17.30-20.00-22.30
Belle & Sebastien
Sala 3
P 16.00-18.00-20.30
American Hustle
Sala 3
P 22.30
IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi:
€ 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Belle & Sebastien
P 15.30-17.30-19.30-21.40
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 15.00-18.20-21.40
RoboCop
P 15.15-17.40-20.05-22.30
Khumba3D
P 15.45
Dallas Buyers Club
P 17.40-20.05-22.30
Hercules: La leggenda ha inizio 3D
P 15.00-20.40-22.30
A spasso con i dinosauri 3D
P 17.00-18.50
LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto
The Wolf of Wall Street V.M. 14
Sala 1
P 15.00-18.15-21.30
RoboCop
Sala 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
La gente che sta bene Sala 3
P 15.30-17.50-20.10-22.30
MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; € 5,00
Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid.
Smetto quando voglio Massimo 1
P 16.00-18.10-20.20-22.30
Il capitale umano
Massimo 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
Park row VO
Massimo 3
P 16.30 (sott.it.)
La casa nera VO
Massimo 3
P 18.15 (sott.it.)
Corea in fiamme VO
Massimo 3
P 20.30 (sott.it.)
I figli della gloria VO
Massimo 3
P 22.15 (sott.it.)
NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.;
€ 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40
A proposito di Davis
Nazionale 1
15.45-17.50-20.00-22.00
Nebraska
Nazionale 2
15.30-17.40-20.00-22.10
REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int.
serale; € 6,00 int. pom.; € 5,00 over 65. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00
Hansel e Gretel e la strega della foresta nera V.M. 14
Reposi 1
P 15.45-18.00-20.15-22.30
Il capitale umano
Reposi 2
P 15.30-17.50-20.10-22.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14
Reposi 3
P 15.00-18.15-21.30
Hercules
Reposi 4
15.30-17.50-20.10-22.30
Smetto quando voglio Reposi 5
15.15-17.40-20.05-22.30
La gente che sta bene Reposi 6
15.30-17.50-20.10-22.30
Tutta colpa di Freud
Reposi 7
15.00-17.30-20.00-22.30
ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50
int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40
All is lost - Tutto è perduto Sala 1
P 16.00-18.00-20.00-22.00
I segreti di Osage County Sala 2
P 15.00-17.30-19.45-22.00
Philomena
Sala 3
P 16.00-18.00-20.00-22.00
BRUTTO · MEDIOCRE ··
INTERESSANTE/DIVERTENTE ···
BELLO ····
THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00
Belle & Sebastien
Sala 1
P 14.00-16.35-19.10
The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 1
P 21.45
RoboCop
Sala 2
P 14.15-17.05-19.55-22.45
Hercules
Sala 3
P 14.30-17.00-19.30-22.00-0.30
Belle & Sebastien
Sala 4
P 14.30
La gente che sta bene Sala 4
P 17.05-19.45-22.25-1.05
Tutta colpa di Freud
Sala 5
P 14.00-16.55-19.50-22.40
Khumba
Sala 6
P 15.30-17.45
The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 6
P 20.00-23.45
A spasso con i dinosauri Sala 7
P 15.15-17.35
Hansel e Gretel e... V.M. 14 Sala 7
P 19.55-22.20-0.40
Smetto quando voglio Sala 8
P 14.40-17.15-19.50-22.25-1.00
ALL IS LOST
UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00
int. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00
Smetto quando voglio
P 14.20-17.00-19.40-22.15-0.50
Hercules: La leggenda ha inizio
P 14.25-16.55
Hercules: La leggenda ha inizio 3D
P 19.25-21.55
Hercules: La leggenda ha inizio
P 14.50-17.20
Hercules: La leggenda ha inizio 3D
P 19.50-22.20
Hansel e Gretel e... V.M. 14
P 15.00-17.15
La gente che sta bene
P 19.30-22.10
RoboCop
P 0.45
Frozen - Il regno di ghiaccio
P 14.10
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 17.00-21.00
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 14.20-18.10-22.00
RoboCop
P 14.00-16.50-19.40-22.30
Tutta colpa di Freud
P 19.30-22.30
A proposito di Davis
P 14.30-17.20-19.50-22.15-0.40
A spasso con i dinosauri
P 15.30-17.45
Hansel e Gretel e... V.M. 14
P 20.30-22.40-0.45
Khumba
P 15.00-17.20
Dallas Buyers Club
P 19.35-22.10-0.45
Belle & Sebastien
P 14.15-17.00-19.35-22.10
Khumba
P 14.15
Tutta colpa di Freud
P 16.30
···· Azione. Regia di Joel e Ethan
Coen, con Oscar Isaac e Carey Mulligan. Durata: 105 minuti. Le vicissitudini di Llewyn Davis, musicista nella New
York dei primi anni Sessanta. Dagli autori di «Fargo» e «Il grande Lebowski».
Premiato al Festival di Cannes.
Cinema: Torino e altre visioni
CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187.
I sogni segreti di Walter Mitty
21.00
ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474.
Teatro: Cercasi bellezza
21.00
Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia
ALMESE
AUDITORIUM MAGNETTO via Avigliana 17, tel. 34826.62.696.
Viva la libertà
18.30-21.15 (euro 5,00: 2 Film)
BARDONECCHIA
POLITEAMA 0125641.571.
Turbo
Belle & Sebastien
I segreti di Osage County
LEINÌ
SABRINA 012299.633.
RoboCop
Khumba 3D
Tutta colpa di Freud
16.15-22.30
18.30
20.20
15.30
18.00-20.15
22.15
AUDITORIUM 01199.88.098.
Spettacolo Teatrale
CONDOVE
UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678.
Hercules: La leggenda ha inizio
P 15.00-17.30
Hercules: La leggenda ha inizio 3D
P 20.00-22.35-1.00
Khumba
P 14.30-17.05-19.15
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 21.30
Belle & Sebastien
P 19.45-22.15-0.45
Tutta colpa di Freud
P 14.00-16.50
Smetto quando voglio
P 15.00-17.30-19.55-22.20-0.50
La gente che sta bene
P 14.40-17.15-19.50-22.30
Il castello magico
P 14.45
I segreti di Osage County
P 17.00-19.50
Il segnato V.M. 14
P 22.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 14.30-18.15-22.00
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 16.30-20.30
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 17.00-21.00
RoboCop
P 14.10-17.05-19.50-22.35
Tutta colpa di Freud
P 19.35-22.25
Belle & Sebastien
P 14.30-17.05
A spasso con i dinosauri
P 11.30-15.00-17.20
A spasso con i dinosauri 3D
P 19.30
RoboCop
P 21.40-0.30
Un boss in salotto
P 14.45-17.10-20.00-22.35
A proposito di Davis
P 14.45-17.10-19.30-22.15-0.40
Frozen - Il regno di ghiaccio
P 14.30-17.10
Dallas Buyers Club
P 19.45-22.35
Hansel e Gretel e... V.M. 14
P 20.30-22.40-0.50
Khumba
P 14.00
All is lost - Tutto è perduto
P 14.50-17.20-20.00-22.30-0.50
P 15.10-17.20
Hansel e Gretel e... V.M. 14
The Wolf of Wall Street V.M. 14
P 16.45
CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128.
Belle & Sebastien
16.30-18.30
I segreti di Osage County
21.00
CINEMA EDEN 01199.05.020.
RoboCop
BEINASCO
THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACIvia G. Falcone, tel. 892111.
Belle & Sebastien
Sala 1
14.30-17.00-19.25-21.50-0.15
A spasso con i dinosauri Sala 2
15.00-17.20
Tutta colpa di Freud
Sala 2
19.30-22.20
RoboCop
Sala 3
14.00-16.40-19.20-22.00-0.40
Khumba
Sala 4
15.10-17.15-19.20
A spasso con i dinosauri Sala 4
21.30-23.40
Tutta colpa di Freud
Sala 5
14.30-17.20
Hansel e Gretel e... V.M. 14 Sala 5
20.10-22.20-0.30
The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 6
14.05-17.45-21.30
Smetto quando voglio Sala 7
14.40-17.10-19.40-22.10-0.40
Belle & Sebastien
Sala 8
14.00-16.30
La gente che sta bene Sala 8
19.00-21.40-0.20
Hercules
Sala 9
15.20-17.40-20.05-22.30-0.55
CASCINE VICA - RIVOLI
DON BOSCO DIG. 01195.08.908.
RoboCop
21.15
CHIERI
SPLENDOR 01194.21.601.
Tutta colpa di Freud
20.10-22.10
COLLEGNO
CINEMA ARPINO via Bussoleno 50.
I segreti di Osage County
17.00-19.00-21.00
CHIVASSO
POLITEAMA 01191.01.433.
Belle & Sebastien
20.00-22.05
CUORGNÈ
MARGHERITA 0124657.523.
Tutta colpa di Freud
21.30
GIAVENO
SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923.
Belle & Sebastien
21.00
IVREA
ABC CINEMA D’ESSAI corso Botta 30, tel. 0125425.084.
Dallas Buyers Club
20.15-22.20
BOARO 0125641.480.
A spasso con i dinosauri 3D
16.00-18.00
Tutta colpa di Freud
20.00-22.30
NONE
PIANEZZA
LUMIERE 01196.82.088.
Smetto quando voglio
The Wolf of Wall Street V.M. 14
Belle & Sebastien
RoboCop
Khumba
La gente che sta bene
A spasso con i dinosauri
PINEROLO
HOLLYWOOD 0121201.142.
A spasso con i dinosauri
Smetto quando voglio
20.15-22.30
20.15-22.30
20.15
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IL MULINO 01190.41.984.
Belle & Sebastien
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GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408.
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Belle & Sebastien
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P 16.30
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Belle & Sebastien
Sala 1
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The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 1
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A spasso con i dinosauri 3D Sala 2
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Sala 3
15.00-17.30-20.00-22.40
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CENISIO corso Trieste 11, tel. 0122622.686.
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Indovina chi viene a Natale?
VINOVO
20.30
22.30
AMERICAN HUSTLE
···· Azione. Regia di David O. Russell, con Christian Bale e Amy Adams.
Durata: 132 minuti. Dall’autore de «Il
lato positivo», la storia vera di un’inchiesta Fbi degli Anni Settanta su politici corrotti del New Jersey.
A PROPOSITO DI DAVIS
BELLE & SEBASTIEN
··· Avventura. Regia di Nicolas Vanier. Durata: 98 minuti. Durante la seconda guerra mondiale, l’amicizia tra il
piccolo Sèbastien e un cane di montagna sulle Alpi francesi.
IL CAPITALE UMANO
···· Commedia drammatica. Regia
di Paolo Virzì, con Fabrizio Bentivoglio
e Fabrizio Gifuni. Durata: 109 minuti.
Un incidente stradale cambia il destino di due uomini e delle loro rispettive
famiglie, il finanziere Bernaschi e l’immobiliarista in crisi Ossola.
DALLAS BUYERS CLUB
···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti.
Il rude cowboy texano Ron scopre nel
1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo
ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera.
LA GENTE CHE STA BENE
··· Commedia nera. Regia di Francesco Patierno, con Claudio Bisio e Margherita Buy. Durata: 105 minuti. La crisi
irrompe all’improvviso nell’agiata vita
del cinico manager Giuseppe Sobreroni. Dal romanzo di Federico Baccomo,
nel cast Diego Abatantuono.
··· Drammatico. Regia di Daniele Gaglianone, con Valerio Mastandrea. Durata: 85’. Un maestro insegna l’italiano
a una classe di extracomunitari.
NEBRASKA
···· Commedia drammatica. Regia
di Alexander Payne, con Bruce Dern e
Will Forte. Durata: 115 minuti. L’autore di «Paradiso amaro» segue il viaggio
dal Montana al Nebraska di un anziano convinto di aver vinto alla lotteria
un milione di dollari. Lo accompagna il
figlio. Dern premiato a Cannes.
ROBOCOP
··· Azione. Regia di José Padilha,
con Joel Kinnaman e Gary Oldman.
Durata: 118 minuti.Torna in scena
l’agente di polizia in parte robot e in
parte uomo in carne ed ossa: nel 2028
combatte la criminalità di Detroit.
I SEGRETI DI OSAGE ...
21.30
20.30
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VENARIA
20.50-22.30
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···· Avventura. Regia di J.C. Chandor, con Robert Redford. Durata: 100
minuti. La lotta per la sopravvivenza di
un navigatore solitario in alto mare.
Dall’autore di «Margin call», nomination all’Oscar per Redford.
LA MIA CLASSE
MULTISALA 0121393.905.
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PIOSSASCO
MONCALIERI
A CURA DI Daniele Cavalla
···· Commedia drammatica. Regia
di John Wells, con Meryl Streep e Julia
Roberts. Durata: 119 minuti. Dal premio Pulitzer «Agosto, foto di famiglia»
di Tracy Letts, la storia delle caparbie
donne della famiglia Weston.
SMETTO QUANDO VOGLIO
··· Commedia. Regia di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo e Valeria Solarino.
Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con
suoi ex colleghi.
THE WOLF OF WALL STREET
···· Commedia. Regia di Martin
Scorsese con Leonardo DiCaprio e
Margot Robbie. Durata: 179 minuti.
La storia vera di Jordan Belfort, spregiudicato agente di borsa negli States
degli Anni Ottanta: la sua vita piena di
eccessi fra donne, alcol e droga.
TUTTO SUA MADRE
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15.15-17.45-20.15-22.30
15.15-17.45-20.15
22.00
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·· Commedia. Regia di Guillaume
Gallienne, con Gallienne e André Marcon. Durata: 85 minuti. Affascinato
dalla madre, il giovane Guillaume si
crede omosessuale: il futuro riserverà
sorprese. Caso in Francia.
TUTTA COLPA DI FREUD
21.00
AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181.
The Butler
21.00
··· Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini e Anna Foglietta. Durata: 122 minuti. Uno psicanalista è alle prese con tre casi complicati: in realtà non si tratta di suoi pazienti, ma sue figlie.
Teatri
AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I,
CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer-
tel. 011 81.93.529. Sabato 8 ore 21 e domenica 9 ore 16 la Compagnia di Operette ALFAFOLIESpresentaLafigliadiMadameAngot
operetta di Lecocq. Regia di Augusto Grilli.
Info o prenotazioni 011.8193529 - [email protected]
ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800.
Oggiore15.30,laCompagniaItalianadiOperetteconMatteoMichelieSilviaSantoro,presenta “La Duchessa di Chicago” musica
E.Kalman,regiaM.Prosperini,direttoremusicale M° M. Bogliolo, coreografie M. Emmi. Stasera ore 20.45 e dom ore 15.30, in
scena “IIl paese dei campanelli”
ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583.
Per lavoro non è peccato - Froci (pare!)Compagnia Barbari Invasori e Thealtro. Ore 21
AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011
81.04.653.ConcertoFabioMaestridirettore,
Francesco D’Orazio violino. Musiche di Michele Tadini, Bruno Maderna, Valerio Sannicandro,IvanVandor.Giovedì20.Ore20.30
CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera
ore20.45Primadelsilenzio,diG.PatroniGriffi, con Leo Gullotta, regia Fabio Grossi, Teatro Eliseo
raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatro Pirata presenta Voglio la luna!
SalaPiccola:Sabatoore18.30eore21.15Giorgia Goldini presenta Maifemili. Domenica
ore 15.30 e ore 17.30 La Bonaventura presenta C’era una volta – Favole di città
COLOSSEO via M. Cristina 71.. Sabato 8 Umberto Tozzi in concerto. Martedì 11 ore 21
“Pasiones tango-musical” con Adrian Aragon e Erica Boaglio. Mercoledì 12 ore 21
“Fisico e politico tour” concerto di Luca
Carboni
ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447.
Oggi ore 15.30 e ore 21 fino al 9 febbraio,
in scena in scena “Minchia sig. Tenente”, di
A. Grosso, regia di N. Pistoia. Si prenota per
“Tutto Shakespeare in 90 minuti” in scena
dall’11 al 16 febbraio
GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo
31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino
al 23 febbraio torna il giallo comico interattivo “Forbici Follia”, a cura della Compagnia Torino Spettacoli, per la regia di G.
Williams
GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO
via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore
20.45 Gl’innamorati, di Goldoni, con Nello
Mascia,regiaMarcoLorenzi,Fondazionedel
Teatro Stabile di Torino/Il Mulino di Amleto con il sostegno di Sistema Teatro Torino
e Provincia
I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4.. Rinnovo abbonamenti posti numerati per stagione 2014 presso Teatro Alfieri
Tel.011.5623800.Oraribiglietteria:feriali1120, festivi 15-20. Concerto-fantasia...dallo
Schiaccianoci al Barbiere di Sivigliacon Sara
Galassi pianoforte, Alberto Ortolano pianoforte. Mercoledì 12. Ore 16
LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo
via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800.
“Ciaikovskij Suites” da Il lago dei cigni, La
bella addormentata, Lo schiaccianoci. CoreografiaMatteoLevaggi,musicaP.J.Ciaikovskij. Venerdì 21 e Sabato 22. Ore 21
LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone
16, tel. 0161 840.796. Domenica 16 ore 16,
eLunedì17ore10perlescuole,alTeatroEducatoriodellaProvvidenzaincorsoGovone16
aTorinolaCompagniaTeatroAventinodiPalena (CH) presenta Alicespettacolo con attori, burattini e figure
MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88,
tel. 800.235.333. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e
dei singoli biglietti stagione TST. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore
19.00, domenica e lunedì riposo
MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011
23.04.153. Sabato 8 ore 21, Domenica 9 ore
15.30 Toca nen, ch’a brusa!di Livio Gebtile,
Compagnia Ernesto Ollino
Martedì 11 ore 15.30 E vai... con il liscio!con
la Compagnia “Erik group”
TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel.
65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna
internazionaledidanzaeartiintegrate.Giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 ore 21 e domenica 16 ore 16 Ballett Flamenco Espanol
in La pasion de Carmen.
Venerdì21esabato22ore21EvolutionDance Theater in Electric city
OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel.
011 73.99.833. Dal 7 al 22 febbraio ore 21
(ogni mercoledì, giovedì, venerdì e sabato): “Gli ulissidi”, spettacolo di teatro ambientaleapercorsodiStalkerTeatro,regiadi
Gabriele Boccacini, tratto dall’Odissea tradotta da Giovanna Bemporad
PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Il Sabato
delRegio.Ore15Sabatoall’Opera:Turandot
presentazionedell’opera,visitaguidataevisionediunaprova.Ore15Operandoconipiccoli: L’arca di Noè, laboratorio-gioco per
genitoriebambini(3-6anni)sull’operadiBritten. Info 011.8815.557
PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco,
tel.011787.780.L’elefantesmemoratoelapapera ficcanasoCompagnia Burambò. Domenica 9. Ore 16.30
SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. George Dandin ovvero il marito beffatodi Moliere. Sabato 8 febbraio. Ore 21
SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011
56.23.800. Prosegue la campagna abbonamenti Torino Spettacoli nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello. Nuovo abbonamento “G.R.
Grandi Ritorni” – Stomp – Forbici follia Frankestein, con date e posti a scelta. Quest’annopuoiacquistare“Forbiciinfamiglia!”
TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel.01130.42.808.
Domenicamattinateatro – il 9 febbraio alle
ore 11 Teatro del Rimbalzo in “L’incanto delle
fiabe”. Insolito – 11 febbraio ore 21 Thon Gu
in “Biscotti integrali per la libertà”
TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala Grande. Stasera ore 21 Giulio Cesare / Julius Cae-
sardiWillamShakespeare,regiadiAndreaBaracco. Giovedì 13 alle ore 18 si terrà la presentazione della seconda parte di Stagione
TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187.
Il libraio suona sempre due voltea cura della
libreria Therese - Profumi per la mente. Ingresso gratuito. Lunedì 10. Ore 21.
Rajo... ciascuno ha la sua stellaideazione e
testo di Suad Omar. Mercoledì 19. Ore 21
TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese,
tel.01180.28.456.Stagione2013/2014Fisico
Bestiale – Sabato 8 Kataplixi Teatro in “Hey
Man!” regia Mauro Piombo. Sabato 15 ore
21 Mysound/Almateatro/Enza Levatè in “Il
sogno del baccalà”
TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. AcrometriaCompagnia Psire. Sabato 8. Ore 21
La Toscadi Giacomo Puccini. Domenica 16.
Ore 16
TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri, tel. 011 64.03.700. Pigna secca
e pigna verdeTeatro Dialettale. Ore 20.45
Maddalene (da Giotto a Bacon)di V. Malosti.
Lunedì 10. Ore 21
La fabbrica dei pretidi e con Giuliana Musso. Sabato 15. Ore 21
TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338
87.06.798. Stasera ore 21 Eko Dance Project
direttadaPompeaSantoroin“SunelProfondo…” Cor. Mats Ek. E’ consigliata la prenotazione al n° 3388706798
TEATROREGIO.Ore11eore15.30AlRegiodietro le quinte, visite guidate. Stagione
d’Opera: vendita biglietti per Una tragedia
fiorentina - Gianni Schicchi (21-30/3), GuglielmoTell(7-18/5),TheRake’sProgress(1022/6), La vedova allegra (27/6-6/7)
TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. La settima
mogliegiallo di Giorgio Perona, Compagnia “Piccolo Teatro Comico”. Regia di Antonello Panero. Ore 21
TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelinowww.teatrosuperga.it,tel.01162.79.789.
Stagione Lirica. “Don Chisciotte” (8/2) ore
20.30 Regia di Marinel Stefanescu, Balletto
Classico L. Cosi e M. Stefanescu.
TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011
51.76.246.Unionemusicale.ConcertoAmedeo Salvato pianoforte, Giovanni Punzi
clarinetto, Liana Puschel relatrice. Musiche
di Brahms, Schumann, Mascagni, Francaix,
Widor. Sabato 8. Ore 20 Info 0115669811
Pierino e il lupoSpettacolo di Carnevale. Sabato 15. Ore 20. Domenica 16. Ore 16.30
T1 PR T2
SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 62
W
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
Il tempo
Tempo .63
.
Altra perturbazione al Centro-Nord, domani più sole e lunedì altre piogge
È il momento di fare gli gnocchi
Attenti a scegliere le patate giuste
CARLO BOGLIOTTI
S
econdo chi si occupa di mercati, il
maltempo scoraggia i consumi di
frutta e verdura. Dunque il momento propizio per fare acquisti, che
segnaliamo già da alcune settimane,
con prezzi stazionari e bassi, prosegue. Scegliamo tra tutti i prodotti invernali disponibili qualcosa di diffuso
e facilmente reperibile in tutto lo Stivale, poco costoso, per occupare in cucina qualche ora in questo weekend: le
patate per fare gli gnocchi.
Ci sono ancora quelle della passata
raccolta, prima che si faccia posto alle
novelle, e questo è il primo requisito
che cerchiamo. Le patate nuove, infatti, sono inutili per fare gli gnocchi e bisogna scegliere quelle più farinose.
Molti libri di cucina indicano patate a
pasta gialla, altri a pasta bianca. Poi-
ché sul mercato nazionale quelle a pasta gialla farinose non sono molto diffuse, sarà più facile usare quelle a pasta bianca con questa caratteristica: le
più adatte sono la majestic, la bianca
comasca, la tonda di Napoli, la cardinal, la baraka, la draga, la kennebek.
I prezzi vanno dai 50 centesimi al
chilo in su, a seconda delle varietà. Oltre a quelle più diffuse, si può dire che
ogni valle montana un tempo potesse
vantare la propria varietà di patata e
oggi in alcune zone si sta cercando di
salvare questo patrimonio di biodiversità, quindi se abitate non troppo lontano dalle montagne informatevi sulle
vostre patate locali. Del resto, che la
patata di montagna sia migliore dovrebbe essere ovvio: se si dicesse a un
coltivatore delle Ande (dove ha origine
la patata) che in Europa le coltiviamo
in pianura probabilmente scoppiereb-
be a ridere. Nei secoli siamo riusciti ad
adattarle, ma il clima in altitudine resta l’ideale per sviluppare migliori caratteristiche organolettiche.
Ora, scelto il tipo giusto di patate,
cimentatevi e tenete conto che farlo in
famiglia, insieme, sarà più divertente:
fate un impasto semplice di farina di
frumento (meglio se macinata a pietra), patate (lessate in acqua poco salata, pelate, schiacciate e lasciate intiepidire), che sia soffice e non troppo
lavorato. C’è chi aggiunge un tuorlo
d’uovo ogni chilo di patate, mentre il
rapporto di peso tra patate e farina è di
quattro a uno. Suddividete in bastoncini di un centimetro e mezzo di spessore e tagliateli ogni due centimetri.
Passateli con un dito o sui rebbi di una
forchetta e lasciateli asciugare infarinati un paio d’ore, prima di cuocerli.
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STAMPA
.LA
SABATO 8 FEBBRAIO 2014
MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA
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L’ULTIMA
STORIA
La polizia di Osterhofen
(foto) non ne può più
di Harri F.
Harri, il poliziotto
tedesco in pensione
che denuncia tutti
e non sbaglia mai
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO
MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA
S
i sa, i tedeschi sono famosi
per la loro tendenza al controllo sociale, ad alzare il
ditino quando non attraversi sulle strisce, anche se
la strada e deserta e da tre giorni
non passa una macchina. Storicamente questa tradizione di sbirciare
gli altri per un esasperato senso del
bene comune ha conosciuto anche
tragiche aberrazioni, come sa
chiunque sia finito nel mirino del più
feroce e accurato servizio segreto
del mondo, la Stasi, durante il regime della Germania Est. Ma è notizia
di queste settimane che in Baviera
qualcuno è riuscito ad applicare la
delazione in maniera talmente grottesca e sistematica, ma infallibile,
da far inferocire un intero paesino.
A Osterhofen, il poliziotto berlinese in pensione Harri F. - prontamente ribattezzato «Dirty Harri» o
«Harry-Multa» - denuncia da mesi
furiosamente chiunque infranga la
legge. Chi parcheggia dieci secondi
dove non è consentito, chi va in moto senza casco, chi imbocca in modo errato una strada a senso unico,
chi guida male. Dirty Harri è persino riuscito a denunciare due poliziotti perché secondo lui non erano
stati abbastanza severi con qualche automobilista che aveva infranto la legge.
Il problema, per le autorità locali
che in anno solo hanno ricevuto dall’ex commissario un migliaio di denunce - circa tre al giorno - è che non
riescono a dargli torto. Stanno pensando di ingrandire la cassetta della
posta per far fronte ai tomi di denunce che arrivano dal loro ex collega berlinese. Ma intanto sono disperati perché ha ragione. Al quotidiano della capitale «Berliner Kurier»,
l’unico che è riuscito a parlarci in
queste settimane, il pensionato settantunenne ha spiegato che «non
posso più fare multe. Ma, da cittadino, ho il diritto di fare una denuncia». Non fa una piega.
Del caso si sta occupando il
quartier generale della polizia della
Baviera meridionale. Il questore,
Michael Emmer, cerca di essere diplomatico: «In generale siamo grati
per ogni aiuto che venga dalla popolazione». Ma anche lui non riesce
a trattenere un velo di irritazione:
«Noi però siamo accurati nel nostro lavoro».
Per fortuna i due colleghi denunciati per omissione di multa dallo zelantissimo ex collega hanno tirato di
recente un sospiro di sollievo: la magistratura ha archiviato la denuncia
contro di loro. Chi però continua a
vivere nell’ansia dei Knöllchen come
i tedeschi chiamano in gergo le multe, sono gli abitanti di Osteerhofen.
E pensare che nella sua città e nel
suo quartiere di provenienza, Harry
F. era un eroe. Scorrendo le cronache della stampa locale berlinese, si
scopre che nel 2000 l’ex commissario aveva vinto addirittura il premio
di «poliziotto più amato di Berlino».
Ci sono anche le foto di questo omo-
ne biondo con gli occhiali fumé che risalgono al 2002, quando la stampa informò che era andato in pensione, che
lo immortalano mentre saluta, con
grandi sorrisi e in divisa gialla e verde, gli abitanti del quartiere. I berlinesi lo adoravano, sostengono gli articoli di allora, perché era sempre disponibile a spiegare le regole del codice
della strada, a tutti.
Qualche anno dopo, nel 2009, si è
trasferito a Osterhofen. E qui è diventato, nel giro di poco, l’uomo più odiato del villaggio.
I poveri negozianti sulla piazza
centrale, il Marienplatz, dove vige il
divieto assoluto di parcheggio, sono
sull’orlo di una crisi di nervi. I loro
fornitori, che magari si concedevano
trenta secondi di sosta proibita per
scaricare le casse di merce, adesso
sono costretti ad attraversare tutta
la piazza per consegnarla. Le vittime più frequenti della furia di Harry
sono proprio i frequentatori del Marienplatz: i fornitori che sostano pochi minuti per scaricare casse, la
gente che fa un salto veloce in farmacia, clienti della pizzeria Sale e
Pepe che vanno a prendersi una
Margherita da asporto. La pizzeria,
in particolare, pare essere uno degli
obiettivi più illustri dell’ossessione
compulsiva dell’ex commissario.
Il proprietario del ristorante, Musa
Ismajal, sa meglio di chiunque altro
che i margini per difendersi da Harri
F. sono sottilissimi. Il Sale e Pepe era
un posto, tra l’altro, dove l’ex poliziotto andava spesso a mangiare nel
2009, appena si era trasferito in Baviera. Adesso i proprietari lo hanno
dichiarato «persona non grata». Ogni
volta che qualcuno glielo chiede,
Ismajal sventola furibondo le decine
di multe ricevute su denuncia di Harri: «Il postino ormai suona il campanello, perché le buche delle lettere so-
no troppo piene». In un giorno gli sono arrivati 380 euro di multe, in tutto
ha già sborsato 2000 euro. Non fa neanche più ricorso: sono quasi trenta
euro di tasse e, purtroppo, l’ex commissario è praticamente infallibile.
Per difendersi dall’iperattivismo di
Harri-Multa, la polizia locale ha cominciato a mandare avvisi gratuiti,
prima di far scattare le sanzioni pecuniarie. Ma ora si vuole muovere addirittura il sindaco, Liane Sedlmeier.
Vuole andare a parlare con Harri,
vuole convincerlo a smettere. «Voglio
insegnargli il mio motto - ha dichiarato - che è: vivi e lascia vivere».