Relazione dott.Leonardo Becchetti

Le ragioni del bene comune
Leonardo Becchetti
www.benecomune.net
Il bene comune
• Per bene comune si deve intendere « l'insieme di quelle
condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai
singoli membri di permettere a ciascuno dei suoi membri di
realizzare la propria vocazione. GS 26
• il bene dell’individuo è rappresentato dal lavorare per il
progresso della comunità ma, poiché la dignità della persona
è al centro della concezione stessa del bene comune, la vita
della comunità è finalizzata al bene della persona Argandona
(2013)
• Dottrina sociale deve allargare la mente confutando visioni
anguste e riduzioniste di persona, impresa e valore.
2. Identificazione delle cause
Il riduzionismo antropologico.
L’uomo ridotto alla dimensione della soddisfazione materiale è triste e
socialmente dannoso. La vita economica è fatta di dilemmi sociali.
Dono, gratuità e fraternità sono fondamentali per fertilità sociale
Il riduzionismo organizzativo
La dominanza di un solo modello d’impresa orientato alla superiorità
dell’azionista su tutti gli altri portatori d’interesse (lavoratori, clienti,
comunità locali) mortifica la diversità organizzativa che è ricchezza per
il bene comune e genera società più resilienti
Il riduzionismo nella misurazione del valore
La «ricchezza delle nazioni» non coincide con il flusso di beni e servizi
economici creati ma con lo stock di beni spirituali, culturali, relazionali,
naturali ed economici di una comunità e di un territorio
L’impresa deve caratterizzarsi per la
capacità di servire il bene comune,
Compendio 338
La vita dell’uomo al pari di quella sociale
della collettività non può essere ridotta ad
una dimensione materialistica..
Compendio 375
Gli economisti davano per scontato che l’aumento del reddito
avrebbe aumentato la felicità…
Il paradosso di Easterlin sembra negare quest’assunto
Prima della primavera araba lo stesso grafico valeva per Egitto
e Tunisia
•
Sui
limiti
del
PIL
(2)
. “Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle
sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle
carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali
per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle
[...]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per
vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di
napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per
migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli
equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che
aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della
loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. [...] Non
comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari,
l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei
rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro
coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra
compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve,
eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci
tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere
americani”
• Robert Kennedy del 18 marzo del 1968,
•Un altro noto indicatore in letteratura è Il
•Genuine Progress Index (GPI)
•o Indice di Progresso Autentico .
•Il GPI parte dal PIL e lo corregge, aggiungendo o sottraendo la stima monetaria di altre variabili
considerate importanti nella misurazione di un progresso “autentico”
•Utilizzando una terminologia aziendale il PIL rappresenta il fatturato dell’azienda, mentre il GPI
rappresenta l’utile netto.
Vengono ad esempio inclusi lavoro domestico e
volontario, così come si aggiusta per la spesa in
infrastrutture o l’indebitamento estero.
Al PIL viene sottratto anche il valore monetario
dei costi sociali (come criminalità e
disoccupazione) e ambientali (inquinamento di
acqua e aria, cambiamento climatico e altri)
Da cui si pone lo spinoso problema di come
assegnare un valore monetario ai beni sociali
e ambientali..
Fonte: Rapporto sul GPI dello stato dello Utah, disponibile a questo link
GPI è e
molto
citatonegli
soprattutto a
Come sono variati Ilcausa
PIL
GPI
del grafico a fianco, che
l’andamento del GPI e del
USA?mostra
PIL procapite degli Stati Uniti a
partire dagli anni ’50, entrambi
misurati in dollari del 2000,
Si può vedere come ad una forte
crescita del PIL si è associata, a
partire dagli anni ‘70, una
sostanziale
stagnazione
del
progresso misurato dal GPI!
Perché è successo?
Perché la crescita economica si è accompagnata ad un processo di degrado
dei beni ambientali e delle relazioni sociali, che il PIL non considera.
e: Redefining progress, 2004
Esempi del primo tipo ne esistono molti
•Uno dei più noti è lo Human Development Index (HDI),
o Indice di Sviluppo Umano, realizzato per la prima volta
nel 1990 dall'UNDP (Programma per lo Sviluppo delle
Nazioni Unite).
•Ispirato alle idee di Amartya Sen riguardo le molteplici
capacità (capabilities) degli individui e la necessità di
lasciare spazio al loro libero sviluppo, lo HDI è una
misura composta da tre elementi:
1. Reddito pro-capite annuo
2. Aspettativa di vita alla nascita
3. Un indice di educazione basato sugli anni di scolarizzazione
•Ogni indicatore viene espresso in un valore compreso tra 0 ed 1.
I tre indicatori vengono poi aggregati, ognuno con lo stesso peso, in un unico Indice
di Sviluppo
Umano .
8
L ’ UNDP pubblica ogni anno un Rapporto che contiene statistiche e
classifiche delle nazioni di tutto il mondo sulle 3 dimensioni del benessere
menzionate.
Lo Human Development Index
•Le nazioni sono classificate in base al loro livello di sviluppo umano:
• Tra 0 e 0,5: basso
• Tra 0,5 e 0,8: medio
• Tra 0,8 e 0,9: alto
• Sopra 0,9: molto alto
La cartina qui a fianco
mostra l’indice di
sviluppo umano nel
2011
FONTE: http://hdr.undp.org/en/statistics/
•Esistono poi altri importanti indicatori che si concentrano su specifiche variabili,
ad esempio ambientali, solitamente escluse dal PIL, come nel caso dell’Impronta
Ecologica (Ecological Footprint).
L’Impronta Ecologica misura l'area di mare e di terra
biologicamente produttiva necessaria per rigenerare
le risorse consumate da una popolazione umana e
per assorbirne i rifiuti.
Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile quindi stimare
quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità
Come si vede dalla
figura a lato, l’impronta
ecologica della nostra
società
globale
e’
fortissima!
E
alcuni
paesi
contribuiscono piu’ di
altri ad appensantirla..
10
Fonte: Global Footprint Network (2007)
Indicatori simili all’Impronta Ecologica sono:
Il Sustainability Index della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEMSI), che
raccoglie numerose variabili economiche, sociali ed ambientali (link per
approfondire) in un unico indicatore di sostenibilita’.
Il FEEMSI ha la peculiarita’ di offrire una prospettiva temporale dell’evoluzione delle variabili considerate.
Attraverso le simulazioni di un modello di equilibrio economico generale e’ infatti in grado di proiettare la
dinamica dell’indice di sostenibilita’ fino al 2020.
Lo Happy Planet Index (HPI) della New Economics Foundation, che è
una misura dell’efficienza con cui le nazioni trasformano le proprie
risorse naturali in benessere sostenibile, inteso come vite lunghe e
soddisfacenti. (link per approfondire)
Lo HPI e’ quindi calcolato come un rapporto tra:
•L’aspettativa di vita alla nascita aggiustata per un indicatore di
benessere soggettivo (che discutiamo piu’ avanti);
•L’Impronta ecologica (che abbiamo presentato nella slide
precedente).
Se un paese e’ in grado di garantire lunghi anni di benessere alla
propria popolazione utilizzando poche risorse naturali, risultera’ ben
piazzato nella classifica dell’HPI..
11
11
Di questo se ne sono accorti ormai in molti!
•Un’esperienza molto presente sui media e’ ad esempio quella del Bhutan, una
piccola nazione sulla catena dell’Himalaya.
•Su iniziativa del suo re, il Bhutan ha iniziato calcolare la sua Felicità Interna Lorda
(Gross National Happiness), un indicatore di sviluppo calcolato combinando nove
domini:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Tenore di vita
Salute
Istruzione
Uso del tempo
Buon governo
Diversità e resilienza ecologica
Benessere psicologico
Vitalità della collettività
Diversità e resilienza culturale
Per saperne di piu’: www.grossnationalhappiness.com
La Felicità Interna Lorda
nel mondo
13
Fonte: GNH Report (2010) disponibile a questo LINK????
E L’Italia?
L’Italia non è stata con le mani in mano!
•L’Istat (il nostro ufficio statistico nazionale) ha presentato l’11 marzo il primo
rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile. Si tratta di un’analisi basata su 134
indicatori raggruppati in 12 dimensioni.
Il Presidente dell ’ ISTAT Enrico Giovannini (oggi
ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali) è il
promotore di quella che lui definisce l’alba di una
nuova ‘“Una nuova Costituzione Statistica”
14
Cosa misura il BES?
•Il BES non è un indicatore unico. Sfrutta piuttosto un approccio orizzontale di
aggregazione di diverse statistiche. In particolare, si tratta di 12 dimensioni del
benessere e di 134 indicatori tra i più utilizzati in letteratura
:
Salute
Istruzione
Lavoro e conciliazioni
tempi di vita
Benessere economico
Relazioni Sociali
Politica e istituzioni
Sicurezza
15
Qualità
dei servizi
Benessere soggettivo
Paesaggio e
patrimonio culturale
Ambiente
Ricerca e innovazione
Qual è la peculiarità del BES?
Come detto, il BES non è un numero
solo.
Nasce da un approccio più orizzontale,
in cui un insieme di indicatori su
molteplici ambiti serve per inquadrare
meglio un determinato fenomeno e
individuare soluzioni politiche efficaci.
Non più la politica al servizio di un solo
numero, ma tanti numeri al servizio della
politica.
Per ogni dimensione, è disponibile un
quadro dettagliato in cui vengono
presentati lo stato dell’arte a livello
territoriale, le criticità, le possibili
modalità di intervento per migliorare la
situazione.
Un sito consente poi di elaborare
personalmente grafici, mappe, dati.
La figura accanto mostra la mappa
16
dell’Italia per quanto riguarda il
Fonte: www.misuredelbenessere.it
Come spendereste 100 milioni da
dividere tra gli 11 domini del BES?
5
10
Mean
15
20
BES Domains
Health Edu
Job
95% confidence intervals
Innov
Env
Serv
Cul Ecowell Soc
Domain
Sec
Pol
20
Come spendereste 100 milioni da
dividere tra gli 11 domini del BES?
5
10
15
BES Domains and Poltical Orientation
Health
Edu
Job
Innov
Env
Serv
0
Right
Cul Ecowell Soc
Left
Sec
Pol
Cosa vogliono gli italiani nelle loro città : classifica degli indicatori
dominio per dominio
L’Italia del bene comune
Regione
Trentino Alto Adige
Lombardia
Valle d‘Aosta
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Piemonte
Toscana
Liguria
Umbria
Marche
Abruzzo
Molise
Lazio
Basilicata
Sardegna
Puglia
Calabria
Campania
Sicilia
Punteggi
4,00
3,64
3,52
3,48
3,32
3,32
3,08
2,72
2,52
2,32
2,12
1,88
1,32
1,12
0,76
0,72
0,40
0,32
0,20
0,00
20
Soddisfazione Salute
6,5-7,06
7,07-7,63
7,64-8,2
Soddisfazione di Vita nel
Complesso
6,2-6,73
6,74-7,26
7,27
Risultati dopo un anno….
• Nestlè, Coca-Cola e Unilever hanno dimostrato più capacità di scalare la
classifica, migliorando rispettivamente del 10% del 13% e del 14% le loro
posizioni iniziali: Kelloggs (8°) e Associated British Food (9°) hanno
migliorato del 6% e dell’8% le loro posizioni mentre le aziende a metà
classifica, come Danone (al 6° posto con Mars) e Mondelez (al 4° posto con
PepsiCo) hanno migliorato solo di poco le loro posizioni e dovrebbero
certamente fare di più.
• Le aziende sono davvero interessate a rispondere in modo veloce ed
efficace, se sono i consumatori a chiedere loro di farlo.
• grazie alle nuove politiche sui diritti fondiari adottate da alcune delle più
grandi aziende mondiali, molte comunità in Cambogia e Brasile hanno
potuto rivendicare il giusto compenso per aver perso 10 anni fa la terra su
cui vivevano e iniziare a risolvere una volta per tutte dispute vecchie di
anni.”
Un metodo di educazione alla fede e
all’azione credente sui temi
economico-sociali
1. a) Analisi del contesto e dei suoi elementi critici (le
«Res novae») b) lettura del contesto alla luce della
DSC
2. Identificazione delle cause
3. Ipotesi di soluzioni da parte degli esperti
4. Laboratori e proposte di azione nei quali i
partecipanti lavorano attivamente alla ricerca di
soluzioni adatte al contesto locale
Il Magistero avverte l’esigenza di proporre una grande
opera educativa e culturale, Compendio, 376
La proposta di metodo
La proposta di metodo sintetizza le migliori pratiche
dell’approccio scientifico e di quello spirituale
1) Approccio spirituale: (es. EE.SS. S.Ignazio) la
Trinità osserva il mondo, identifica i problemi
dell’umanità, adotta la strategia più opportuna
(l’incarnazione) (contesto, esperienza,
riflessione, azione, valutazione PPI)
2) Approccio scientifico: analisi del fenomeno,
studio delle cause, scelta delle strategie di
azione per realizzare l’obiettivo
Perché i quattro momenti sono
fondamentali? (1)
• I limiti dell’approccio odierno: fermarsi ai primi
due momenti (analisi e cause della crisi) genera
sfiducia e non alimenta speranza….
• ….per «seminare» efficacemente ed essere
«generativi» c’è bisogno di sviluppare e di
soffermarsi sulle soluzioni
• …per coinvolgere in modo attivo i partecipanti
sono fondamentali i laboratori e le proposte di
azione
Perché i quattro momenti sono
fondamentali? (2)
• L’importanza del primo momento (analisi)
i) per evitare i due opposti rischi: «velleitarismo»
e «volare troppo basso».
ii) per tradurre i principi generali in idee
concrete adatte al contesto…
• L’importanza del terzo momento (soluzioni) per
dare segni di speranza
• L’importanza del quarto momento (proposte di
azione) per rendere le persone attive e
protagoniste
Ev. Gaudium: il tempo è superiore
allo spazio
• Assumere la tensione tra pienezza e limite, assegnando
priorità al tempo
• Dare priorità al tempo significa occuparsi di
iniziare processi più che di possedere spazi
• Si tratta di privilegiare le azioni che generano
nuovi dinamismi nella società e coinvolgono
altre persone e gruppi che le porteranno avanti,
finché fruttifichino in importanti avvenimenti
storici. Senza ansietà, però con convinzioni
chiare e tenaci.
• (slot mob, voto portafoglio, riforma finanza)
1.b Lettura del contesto alla luce della
DSC
• Cos’è persona, impresa, virtù civica, bene
comune alla luce della DSC (in particolare
Compendio e Caritas in Veritate)...e come
questo ci aiuta a fare le giuste domande al
contesto
• …e come l’analisi del contesto ci indica una
distanza da questi ideali.
Sintesi del contesto
(il 4-3-4)
• Cinque gravi problemi
(povertà, ambiente, Europa, crisi di senso della vita e crisi finanziaria)
• Tre cause
(riduzionismo antropologico, di impresa e nella concezione e misura della «ricchezza delle
nazioni»)
Dottrina sociale è allargamento prospettive contro visoni anguste persona, impresa e valore
• Le soluzioni
Mettere gli occhiali giusti (ISTAT/CNEL, indicatori),riforma della finanza, voto
col portafoglio, riforma per l’Italia (patto fiscale, aggredire i 50 spread), creare
valore economico puntando su fattori competitivi non delocalizzabili,
sostegno a persona e famiglia
• Per lavorare assieme alla soluzione..mettiamoci in
cammino (retinopera….)
OO5, Next, social networks, associazionismo dell’economia civile, le
fabbriche di capitale sociale
1.a Una lettura «spirituale» del
contesto e dei suoi elementi critici
• La multidimensionalità della crisi: economica, ambientale,
finanziaria, spirituale.
• La globalizzazione chiede il conto dello sviluppo ineguale
del passato mettendo in modo processi di convergenza nel
reddito dei paesi poveri verso i paesi ricchi
• Nei paesi ricchi la finanza accomoda con il debito
aspettative di crescita di benessere che eccedono le
possibilità dell’economia reale e della sostenibilità
ambientale
• Lo scoppio della crisi finanziaria chiede il conto di questi
eccessi: sgonfiamento e sobrietà sono condizioni subite che
ci sforziamo di riscoprire come virtù
• CAUSE PROFONDE CRISI: il riduzionismo antropologico ed
organizzativo crea modelli culturali ed economici che
avviliscono la persona producendo povertà relazionale e
spirituale
Il tema della ricaduta favorevole
•
•
•
•
•
In questo contesto, alcuni ancora difendono le teorie della “ricaduta favorevole”,
che presuppongono che ogni crescita economica, favorita dal libero mercato,
riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo.
Questa opinione, che non è mai stata confermata dai fatti, esprime una fiducia
grossolana e ingenua nella bontà di coloro che detengono il potere economico e
nei meccanismi sacralizzati del sistema economico imperante. Nel frattempo, gli
esclusi continuano ad aspettare.
Per poter sostenere uno stile di vita che esclude gli altri, o per potersi
entusiasmare con questo ideale egoistico, si è sviluppata una globalizzazione
dell’indifferenza. Quasi senza accorgercene, diventiamo incapaci di provare
compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non piangiamo più davanti al
dramma degli altri né ci interessa curarci di loro, come se tutto fosse una
responsabilità a noi estranea che non ci compete.
“ricaduta favorevole”, per cui “ogni crescita economica favorita dal libero mercato
riesce a produrre di per sé una maggiore equità e inclusione sociale nel mondo”.
Il problema originario
• I divari di tenore di vita e di costi del lavoro NordSud sono immensi
• The US Bureau of Labour Statistics (2012) calculates in the year 2010 a
gross hourly labour cost in the manufacturing sector of 33.1 US dollars
for Italy against 1.9 dollars in the Phillipines. Comparable data for India
are 1.17 dollars in 2007 and for China 1.36 dollars in 2010.
• Dati Svimez su operaio italiano e bulgaro..
• La globalizzazione trasforma i mercati del lavoro
locali in globali aumentando la dispersione
salariale
• I processi di convergenza in media sono lenti (60
anni la Cina)…nel frattempo la diseguaglianza
intra-paese e mondiale cresce
Globalizzazione e distribuzione
Perché è razionale ed importante
lavorare per gli ultimi
RICH
X
POOR
• ...per promuovere la convergenza nella
direzione giusta!
La causa del terzo problema:
lo spiazzamento delle relazioni nelle società
occidentali (time pressure)
•
•
•
•
Tiziano Terzani confrontando alcuni anni fa i paesi sviluppati con l’India
rurale diceva “L’India è ricca di tempo e povera di denaro, noi siamo ricchi
di denaro e poveri di tempo”
1) la crescita della produttività e le maggiori opportunità di tempo libero
non relazionale (internet, “second life”, satellite TV channels) aumentano il
costo (opportunità) di un’ora di tempo libero investita in vita relazionale
2) Non basta lungimiranza individuale perché c’è sempre il rischio di
fallimento per il sottoinvestimento dei partners (problema di
coordinamento)
3) La qualità dei beni relazionali nei paesi occidentali è in forte declino
(partecipazione associativa, successo relazioni affettive, ecc.)
Invece di ridurre il costo dell’investimento in beni relazionali si riduce il
costo della loro distruzione !!
La virtù è come lo sci…. i beni di stimolo
• Per i beni che danno
maggiore felicità
(beni di stimolo) non
basta il reddito ma ci
vogliono abilità
particolari «educate
nel tempo»
• Un esempio sono le
attività di
volontariato con
motivazioni
altruistiche: danno
felicità ma non tutti
sono allenati per farle
I beni di comfort..
• La pubblicità
spinge invece sui
beni di comfort
perché è più
facile venderli.
Non richiedono
allenamento per
essere
consumati, ma
producono
dipendenza ed
attenuano le
capacità di
consumare beni
di stimolo
Riduzionismo
antropologico
Quando la
riduzione ad
homo
economicus
ci
avvilisce…..
Homo economicus
Persona
100% autointeresse
Autointeresse,
relazioni, dovere
morale
100%razionalità
Problemi di
autocontrollo
Consequenzialismo:
sodd.dipende dal
risultato
Ut. Procedurale:
sodd. Dipende da
esperienza e
circostanze azione
Massimo risultato
con minimo sforzo
Mia felicità km fatti
per raggiungervi
L’homo economicus è triste
• Leibnitz la felicità è “delectatio in felicitate alterius”.
• “per ogni granello di gioia che seminerai nel petto di un altro, tu
troverai un raccolto nel tuo petto, mentre ogni dispiacere che tu
toglierai dai pensieri e dai sentimenti di un’altra creatura sarà
sostituito da meravigliosa pace e gioia nel santuario della tua
anima”. Jeremy Bentham
• John Stuart Mill “sono felici solo coloro che hanno le menti fissate
su qualcos’altro che la propria felicità: sulla felicità degli altri, o nel
miglioramento dell’umanità”.
• La preoccupazione per la nostra felicità dovrebbe raccomandarci la
virtù del discernimento e farci capire attraverso di questo che essa
dipende dalla nostra preoccupazione per quella degli altri” (Adam
Smith, 1759: 385)
L’homo economicus è minoranza
•
•
•
•
•
•
•
•
Engel (2010): i risultati di 328 diversi esperimenti riassunti per un totale di 20,813
observationi da diversi paesi del mondo.
Solo il 36 percento degli individui segue il modello dell’homo economicus e dà
zero
Più di metà dà non meno del 20 percento.
La quota degli homines economici scende al 28 percento se i “diritti di proprietà”
sono del ricevente e bisogna prendere i soldi da lui
25 percento se si usano soldi veri nel gioco
19 percento se il ricevente è identificato come bisognoso
Gli studenti sono I più vicini all’homo economicus (40 percent) mentre solo il 20
percento dei bambinim il 10 percento dei giocatori di mezzaetà e nessuno tra chi
ha più di 50 anni si comporta così.
Engel’s finally comments results of his meta-analysis by saying that “While
normally a sizeable fraction of participants does indeed give nothing, as predicted
by the payoff maximisation hypothesis, only very rarely this has been the majority
choice. It by now is undisputed that human populations are systematically more
benevolent than homo oeconomicus”
L’homo economicus è socialmente
dannoso…
• « Il tuo grano è maturo, oggi, il mio lo sarà domani.
Sarebbe utile per entrambi se oggi io... lavorassi per te
e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo
nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi
confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io
oggi non lavorerò per te perché non ho alcuna garanzia
che domani tu mostrerai gratitudine nei miei confronti.
Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai
allo stesso modo domani. Ma il maltempo sopravviene
e così entrambi finiamo per perdere i nostri raccolti per
mancanza di fiducia reciproca e di una garanzia.»
(Hume Trattato sulla natura umana, 1740, libro III).
Il modello riduzionista
Azionisti
Consumatori
Impresa
massimizzatrice
di profitto
Lavoratori
Comunità
Locali
Concorrenza
(mano invisibile)
Istituzioni benevolenti,
perfettamente informate e
indipendenti
(mano pubblica)
Reputazione
Ottimo Sociale per Lavoratori, Azionisti,
Consumatori e Comunità Locali
Equivalenza tra il prima e il dopo
Uscite
Ingressi
La scatola dell’organizzazione “produttiva
Input fisici della produzione (capitale,
lavoro, materie prime, energia)
Risorse morali (autostima, capitale
sociale, fiducia, valori ideali) dei
lavoratori prima dell’attività produttiva
Ambiente naturale prima dell’attività
produttiva
Scarti fisici della produzione (emissioni,
residui di produzione )
Il valore aggiunto del
bene o servizio
prodotto
Risorse morali (autostima, capitale
sociale, fiducia, valori ideali) dei
lavoratori dopo l’attività produttiva
La mancanza di equivalenza tra
stakeholders nell’impresa che max
profitto
Figura 2 Impresa capitalistica che massimizza il profitto
Contributi in entrata
Azionisti
Risultato dell’attività
“produttiva
Fette distribuite in
uscita
Azionisti
Il valore aggiunto del bene o servizio prodotto
Lavoratori (salari)
Lavoratori
Fornitori
Comunità locali
Comunità locali (filantropia)
Fornitori
Quando la rendita dei manager
La divisione diventa + ineguale con
globaliz e minaccia delocalizzazioni
Il modello riduzionista: perché non funziona?
Azionisti
Consumatori
Impresa
massimizzatrice
di profitto
Lavoratori
Comunità
Locali
Concorrenza imperfetta
Istituzioni non
benevolenti, non
perfettamente informate e
catturate
Reputazione
Easterlin paradox Divario PIl/felicità, crescita senza creazione posti di lavoro
Come dovrebbe funzionare: la rivoluzione
copernicana dell’Economia civile
Lavoratori
Azionisti
Impresa multi-Stakeholder
(cooperativa, etica, soc.
resp.)
Consumatori
Comunità
Locali
Concorrenza produce
risultati sociali con voto p.
Consumatori e imprese SR
producono capitale sociale
e migliori regole e
istituzioni
Consumattori
Cittadini socialmente responsabili
che votano col portafoglio
per autointeresse lungimirante
Reputazione agevolata da
responsabilità sociale
Bene Comune
Direttrici promettenti di azione
• Slot mob
• Ranking
• Non solo indicare l’orizzonte ma abitare i
luoghi dove il nuovo si fa presente
• Incarnazione e ossimori
• Carità
Verso un nuovo concetto di carità
• Carità significa volere il bene dell’altro
• La nostra antropologia ad immagine e
somiglianza ci dice che la nostra pienezza è nello
scoprire la nostra identità relazionale e la nostra
capacità di dono e gratuità
• Quindi carità significa mettere il “povero” in
condizioni di essere dono, dare dignità,
opportunità di inclusione, pari opportunità, diritti
ma anche doveri
• Jean Danielou “se ami qualcuno chiedigli
qualcosa in cambio”
5.Conclusioni
Per capire il nuovo concetto di caritas:
Lea
Il voto nel portafoglio
• E` necessario un effettivo cambiamento di
mentalita` che ci induca ad adottare nuovi stili
di vita, ‘‘nei quali la ricerca del vero, del bello
e del buono e la comunione con gli altri
uomini per una crescita comune siano gli
elementi che determinano le scelte dei
consumi, dei risparmi e degli investimenti’’
Il voto nel portafoglio (2)
• La interconnessione mondiale ha fatto emergere un nuovo
potere politico, quello dei consumatori e delle loro
associazioni. Si tratta di un fenomeno da approfondire, che
contiene elementi positivi da incentivare e anche eccessi da
evitare. E` bene che le persone si rendano conto che
acquistare e` sempre un atto morale, oltre che economico.
C’e` dunque una precisa responsabilita` sociale del
consumatore, che si accompagna alla responsabilita` sociale
dell’impresa. I consumatori vanno continuamente educati 145
al ruolo che quotidianamente esercitano e che essi possono
svolgere nel rispetto dei principi morali, senza sminuire la
razionalita` economica intrinseca all’atto dell’acquistare.
Incarnazione è rendere possibili gli
ossimori….
• L’ossimoro è quella figura retorica composta da un
sostantivo e un aggettivo nel quale il secondo sembra
contraddire il primo. L’incarnazione è un apparente
ossimoro (un Dio-uomo) che scandalizza i religiosi del
tempo e diventa realtà possibile e concreta, superando
dualismi e separazioni tra ideale e reale che ricompariranno
insistentemente nella storia successiva del pensiero
teologico cristiano attraverso le varie eresie trinitarie.
• La storia della vita sociale ed economica è uno dei luoghi
più importanti in cui questo progresso deve avvenire
perché nella creazione di valore e nella condivisione di ciò
che si è prodotto l’uomo realizza il suo compito di concreazione e realizza (o non realizza) concretamente principi
di inclusione, equità e giustizia sociale.
5.Conclusioni
• Nella storia dell’economia e della società gli uomini capaci di
speranza hanno il dovere di indicare nuovi orizzonti che
possono apparire lontani ed irraggiungibili agli uomini del
tempo, nuovi traguardi in grado di mobilitare energie ed
idealità, traguardi che saranno raggiunti dagli uomini di
domani.
• Gli uomini capaci di speranza possono rischiare di inciampare
nel presente ma hanno una visione del domani più nitida di
chi non è in grado di sollevare gli occhi dai limiti e dalle
miserie della realtà del momento. Il loro compito, oggi come
ieri, è quello di indicare che gli ossimori possono diventare
realtà quando il principio dell’incarnazione si realizza
nuovamente nella storia.
• Banca e finanza etica, commercio equo e solidale, consumo
responsabile, economia di comunione, economia e felicità
sostenibile sono gli apparenti ossimori di oggi che mobilitano
energie e idealità degli uomini capaci di speranza.
5.Conclusioni
La nostra missione
• Abbiamo bisogno di operatori competenti e testimoni
credibili: oggi soffriamo la distanza tra operatori che
dimenticano l’anima quando diventano esperti addetti
ai lavori e testimoni sensibili che però non hanno
strumenti (e sono bollati come anime belle).
• C’è bisogno di un ponte tra i due mondi, dobbiamo
essere il fiume che scorre tra le due rive sensibilizzando
i competenti e dando competenze ai sensibili
• Se l’uomo non è istruito non potrà aiutare efficacemente il
prossimo, se non è buono non lo aiuterà o perlomeno non si
potrà contare sul suo aiuto
P.Kolvenbach,1993
5.Conclusioni
Chi ci chiede di muoverci in questa
direzione ?
• Superando le limitazioni proprie dei sindacati di categoria, le
organizzazioni sindacali sono chiamate a farsi carico dei nuovi
problemi delle nostre societa`: mi riferisco, ad esempio, a
quell’insieme di questioni che gli studiosi di scienze sociali
identificano nel conflitto tra persona-lavoratrice e personaconsumatrice. Senza dover necessariamente sposare la tesi di
un avvenuto passaggio dalla centralita` del lavoratore alla
centralita` del consumatore, sembra comunque che anche
questo sia un terreno per innovative esperienze
• Enciclica Caritas in Veritate
Istituzioni, responsabilità, fraternità
• Lungo la storia, spesso si e` ritenuto che la creazione di istituzioni fosse
sufficiente a garantire all’umanita` il soddisfacimento del diritto allo
sviluppo. Purtroppo, si e` riposta un’eccessiva fiducia in tali istituzioni,
quasi che esse potessero conseguire l’obiettivo desiderato in maniera
automatica. In realta`, le istituzioni da sole non bastano, perche´ lo
sviluppo umano integrale e` anzitutto vocazione e, quindi, comporta una
libera e solidale assunzione di responsabilita` da parte di tutti.
• Il sottosviluppo ha una causa ancora piu` importante della carenza di
pensiero: e` «la mancanza di fraternita` tra gli uomini e tra i popoli »
Questa fraternita`, gli uomini potranno mai ottenerla da soli? La societa`
sempre piu` globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. La
ragione, da sola, e` in grado di cogliere l’uguaglianza tra gli uomini e di
stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la
fraternità
Contro il riduzionismo nella concezione
dell’impresa
• Serve, pertanto, un mercato nel quale possano liberamente
operare, in condizioni di pari opportunita`, imprese che
perseguono fini istituzionali diversi. Accanto all’impresa
privata orientata al profitto, e ai vari tipi di impresa pubblica,
devono potersi radicare ed esprimere quelle organizzazioni
produttive che perseguono fini mutualistici e sociali. E` dal
loro reciproco confronto sul mercato che ci si puo` attendere
una sorta di ibridazione dei comportamenti d’impresa e
dunque un’attenzione sensibile alla civilizzazione
dell’economia.
Importanza imprese not for profit nel
mercato
• La vittoria sul sottosviluppo richiede di agire non solo
sul miglioramento delle transazioni fondate sullo
scambio, non solo sui trasferimenti delle strutture
assistenziali di natura pubblica, ma soprattutto sulla
progressiva apertura, in contesto mondiale, a forme
di attivita` economica caratterizzate da quote di
gratuita` e di comunione. Il binomioesclusivo
mercato-Stato corrode la socialita`, mentre le forme
economiche solidali, che trovano il loro terreno
migliore nella societa` civile senza ridursi ad essa,
creano socialita`.
Responsabilità sociale d’impresa
• si va sempre piu` diffondendo il convincimento in base al
quale la gestione dell’impresa non puo` tenere conto degli
interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi
carico di tutte le altre categorie di soggetti che
contribuiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori, i clienti, i
fornitori dei vari fattori di produzione, la comunita` di
riferimento. Negli ultimi anni si e` notata la crescita di una
classe cosmopolita di manager, che spesso rispondono solo
alle indicazioni degli azionisti di riferimento costituiti in
genere da fondi anonimi che stabiliscono di fatto i loro
compensi
Imprese e banche “etiche”
• Oggi si parla molto di etica in campo economico, finanziario, aziendale.
Nascono Centri di studio e percorsi formativi di business ethics; si
diffonde nel mondo sviluppato il sistema delle certificazioni etiche, sulla
scia del movimento di idee nato intorno alla responsabilita` sociale
dell’impresa. Le banche propongono conti e fondi di investimento
cosiddetti « etici ». Si sviluppa una « finanza etica », soprattutto
mediante il microcredito e, piu` in generale, la microfinanza. Questi
processi suscitano apprezzamento e meritano un ampio sostegno. I loro
effetti positivi si fanno sentire anche nelle aree meno sviluppate della
terra.
• E` bene, tuttavia, elaborare anche un valido criterio di discernimento, in
quanto si nota un certo abuso dell’aggettivo « etico » che, adoperato in
modo generico, si presta a designare contenuti anche molto diversi, al
punto da far passare sotto la sua copertura decisioni e scelte contrarie alla
giustizia e al vero bene dell’uomo. Molto, infatti, dipende dal sistema
morale di riferimento.
Dualismo consumatore- lavoratore
• Superando le limitazioni proprie dei sindacati di
categoria, le organizzazioni sindacali sono chiamate a
farsi carico dei nuovi problemi delle nostre societa`:
mi riferisco, ad esempio, a quell’insieme di questioni
che gli studiosi di scienze sociali identificano nel
conflitto tra persona-lavoratrice e personaconsumatrice.
• Senza dover necessariamente sposare la tesi di un
avvenuto passaggio dalla centralita` del lavoratore
alla centralita` del consumatore, sembra comunque
che anche questo sia un terreno per innovative
esperienze
Mercati, speculazione, iniquità
• Finché non si risolveranno radicalmente i
problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia
assoluta dei mercati e della speculazione
finanziaria e aggredendo le cause strutturali della
inequità,[173] non si risolveranno i problemi del
mondo e in definitiva nessun problema
• Come ? i) riforma finanza 4 punti; ii) filiere
equosolidali; iii) voto portafoglio…es beni comfort
beni stimolo…tendenza oligopolistica
mercati..due istinti da contrastare
Contro idolatria mercato
• Non possiamo più confidare nelle forze cieche e
nella mano invisibile del mercato.
• La crescita in equità esige qualcosa di più della
crescita economica, benché la presupponga,
richiede decisioni, programmi, meccanismi e
processi specificamente orientati a una migliore
distribuzione delle entrate, alla creazione di
opportunità di lavoro, a una promozione integrale
dei poveri che superi il mero
assistenzialismo. Beni comfort e beni di stimolo
!!! Voto portafoglio
I quattro principi del bene comune
• Il tempo è superiore allo spazio
• L’unità deve prevalere sul conflitto
• La realtà è superiore all’idea
• Il tutto è superiore alla parte
L’unità prevale sul conflitto
• . È accettare di sopportare il conflitto,
risolverlo e trasformarlo in un anello di
collegamento di un nuovo processo. «Beati gli
operatori di pace» (Mt 5,9)
• Non significa puntare al sincretismo, né
all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla
risoluzione su di un piano superiore che
conserva in sé le preziose potenzialità delle
polarità in contrasto.
La realtà è più importante dell’idea
• Ecco perché lavoro empirico più importante…non
platonismo non si parte da idee ma da
concretezza dei fatti
• Contro i purismi angelicati, i totalitarismi del
relativo, i nominalismi dichiarazionisti, i progetti
più formali che reali, i fondamentalismi
antistorici, gli eticismi senza bontà, gli
intellettualismi senza saggezza
• valorizzare la storia
Speculazione e mercati
•
Non possiamo più confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato.
La crescita in equità esige qualcosa di più della crescita economica, benché la
presupponga, richiede decisioni, programmi, meccanismi e processi
specificamente orientati a una migliore distribuzione delle entrate, alla creazione
di opportunità di lavoro, a una promozione integrale dei poveri che superi il mero
assistenzialismo.
•
ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione
finanziaria
•
Finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando
all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le
cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo e in
definitiva nessun problema. L’inequità è la radice dei mali sociali.
Da dove viene ? Vedi Torta
Tre cose importanti
• i) non esiste “determinismo positivo mercatista” per il quale le forze
automatiche del mercato (e, si sottolinea nel testo, “ogni” crescita
economica che curiosamente sparisce sia dall’inglese) producono di
per sé maggiore equità (ovvero riducono le diseguaglianze);
• ii) la conseguenza di questa mancata (o insufficiente) riduzione della
diseguaglianza è che gli ultimi continuano ad aspettare (ovvero una
riduzione troppo lenta, che si realizza oltre l’orizzonte di vita di chi
oggi soffre le conseguenze dell’inequità non produce per gli stessi
alcun beneficio apprezzabile);
• iii) le conseguenze morali e pratiche di quest’ideologia
“rassicurante” sono l’anestetizzazione del problema e il disimpegno
che incide negativamente sulla messa in moto di quelle forze
positive che potrebbero mettere le energie del mercato al servizio
di maggiore giustizia ed equità.
I tre lati del paradosso eticaeconomia
• Il modello homo economicus sottostima
motivazioni non autointeressate
• Una delle sfide più affascinanti trovare una
soluzione ai problemi che ci stanno a cuore
che prescinda da livelli di etica individuale
troppo elevati.
• Dobbiamo stimolare produzione virtù civiche
senza le quali sistema non può funzionare
Progresso tecnologico e progresso
umano
• Progresso
tecnologico è
irreversibile
Progresso umano
??
Il lascito della Populorum Progressio- un finale
“Tehillardiano”
• Certuni giudicheranno utopistiche siffatte speranze.
Potrebbe darsi che il loro realismo pecchi per difetto,
e che essi non abbiano percepito il dinamismo d'un
mondo che vuol vivere più fraternamente, e che,
malgrado le sue ignoranze, i suoi errori, e anche i
suoi peccati, le sue ricadute nella barbarie e le sue
lunghe divagazioni fuori della via della salvezza, si
avvicina lentamente, anche senza rendersene conto,
al suo Creatore. “
Fattori competitivi non delocalizzabili
su cui puntare nella globalizzazione
• Italia è leader mondiale per numero siti Unesco
(5 percento mondiale)
• Leader europeo per biodiversità naturale
• Leader mondiale per beni culturali religiosi
• Leader per turisti da paesi extraUE in Europa
• 10% Pil da turismo e indotto
• Scarsa capacità di creare valore da beni culturali
(Metropolitan Museum a New York produce 14.2
euro per visitatore contro i 3.8 degli Uffizi e gli 0.3
di Pompei)…e Roma ?
Imperativi generali
• 1)Mettere il genius loci in beni e servizi per creare
vantaggi competitivi non delocalizzabili
• Genius loci=oro italiano biodiversità, qualità
tecnologica, territorio, storia, arte, cultura
• 2)un po’ di sano protezionismo “etico”: tassare o
bloccare il dumping sociale, ambientale e
criminale (Soc.Bus.In., CAS, CAD)
• 3) marcia degli xmila per smuovere acque e
creare ondata emotiva e culturale di
cambiamento.
Gli ultimi dati globali Nielsen
(28.000 interviste in 56 paesi)
Ben il 46% dei consumatori globali è disposto a
pagare di più per prodotti e servizi di aziende che
hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale
Il voto nel portafoglio
• E` necessario un effettivo cambiamento di
mentalita` che ci induca ad adottare nuovi stili
di vita, ‘‘nei quali la ricerca del vero, del bello
e del buono e la comunione con gli altri
uomini per una crescita comune siano gli
elementi che determinano le scelte dei
consumi, dei risparmi e degli investimenti’’
Il voto nel portafoglio (2)
• La interconnessione mondiale ha fatto emergere un nuovo
potere politico, quello dei consumatori e delle loro
associazioni. Si tratta di un fenomeno da approfondire, che
contiene elementi positivi da incentivare e anche eccessi da
evitare. E` bene che le persone si rendano conto che
acquistare e` sempre un atto morale, oltre che economico.
C’e` dunque una precisa responsabilita` sociale del
consumatore, che si accompagna alla responsabilita` sociale
dell’impresa. I consumatori vanno continuamente educati 145
al ruolo che quotidianamente esercitano e che essi possono
svolgere nel rispetto dei principi morali, senza sminuire la
razionalita` economica intrinseca all’atto dell’acquistare.
Il voto nel portafoglio
• Vincerà perché sostenuto dalla forza dell’autointeresse
lungimirante (non c’è bisogno di altruismo)
• Crea capitale sociale di cui il sistema ha bisogno per
sopravvivere
• E’ efficace perché l’alleanza tra cittadini solidali-pionieri
scatena imitazione imprese tradizionali
• Maggiori successi: 50 percento banane «fair» in Svizzera e
25 percento nel Regno Unito (25% contadini in Kenya e
Tanzania,20 % in Colombia)
• 1 dollaro su 10 investito in US in finanza etica
• Carrot mobs…dalle strade ai negozi
• Se domani il 50 percento dei cittadini votasse col
portafoglio il problema dell’art. 41 sarebbe risolto…
• Le
commesse
Irlandesi…
• Orgogliosi
di essere da
questo lato
della storia
I limiti attuali al voto nel portafoglio
• Problema del coordinamento tra i
consumatori
• Asimmetrie informative
• Costi di ricerca e limiti diffusione prodotti
solidali
• …se vogliamo (cittadini, imprenditori,
istituzioni) aumentare la resa dei prodotti
solidali bisogna organizzare meglio l’offerta
La classifica Scopri il Marchio
Page 88
La piattaforma interattiva Scopri il Marchio
Scopri il Marchio: sfide e
prospettive
– Dall’internazionale all’Italia – progetto di lungo periodo –
come realizzare casi di studio di aziende italiane? Come?
(indipendenza vs capacità)
– Dalla critica al progresso – quale ruolo di Oxfam verso le
aziende? Come conciliare bisogno di accompagnamento
con esercizio di critica? Come differenziarsi da chi
boicotta?
– Dalla lotta alla fame al consumo sostenibile – come
integrare l’analisi ai temi di impatto sul territorio italiano?
Page 90
La sostenibilità per
E' difficile una vera sostenibilità senza uno
spirito e un atteggiamento sincero e profondo,
ossia senza valori che pongano l'uomo e
l'ambiente al centro
Principi
Occorre generare convenienze alla sostenibilità
per le imprese, spostando quote di mercato
verso le imprese sostenibili
• Autovalutazione delle imprese che
svolgono un percorso di
sostenibilità, esponendo i propri
progetti
• Disponibilità dell'impresa alle
osservazioni dei cittadini sul
percorso di sostenibilità
dell'impresa
• Uno spazio libero per le
osservazioni dei cittadini sul
percorso di sostenibilità
dell'impresa
• Valorizzazione verso i cittadini del
percorso di sostenibilità e crescita
della reputazione aziendale
Il Portale
...una piattaforma online, dove cittadini-consumatori e imprese
si incontrano per dialogare sui temi della sostenibilità
Mission in sintesi: far crescere il
BeS e il capitale territoriale
• Ricchezza nazioni non è flusso redditi ma stock
di capitale fisico, umano, sociale, ambientale,
culturale, spirituale
• Spiritual capital: giacimento di ispirazione e
capacità di sense making da cui scaturiscono
operosità e produttività
un crocevia della reputazione per elevare il
livello di consapevolezza su questo tema
Il mercato è composto da
domanda e offerta e la domanda
siamo NOI
Disclosure, disponibilità delle
imprese al confronto con i
cittadini
•
Neural circuitries are homeostatically regulated, as are most physiological
functions of our bodies: blood pressure, temperature regulation, glucose
regulation, and many others. They strive toward a dynamic balance of self and
other motivation. Deviation from homeostatic dynamic balance is
accompanied by behavioral tension that is expressed internally as well as in
social behavior as the neural circuitries strive to return to dynamic balance
Ilsegreto della felicità
OVVERO….
• Massimizzare la nostra relazionalità
• Soddisfare il bisogno di stimoli e sfide
• Trasformare limiti, dolori e tragedie in
opportunità
QUINDI….
• La sfida di cambiare verso il bene comune il
mondo che ci circonda massimizza i tre
ingredienti fondamentali……..
Mettiamoci in prospettiva storica: un
po’ di ottimismo nonostante notizie di
questi giorni
• Prima il pessimismo….Twit di ieri «Affidare a
oligopolio big banks un tasso come Libor come
affidare ai corsari la regolazione del traffico
dei mari»
• Poi ottimismo…Raistoria
Rispetto a 100 fa la nostra
vita oggi è da semidei
Per continuare il cammino della
storia…
• Per alimentare la speranza e stimolare il
progresso verso il bene comune non basta
indicare l’orizzonte e ragionare di utopie non
incarnate. Bisogna anche tracciare i sentieri
che ci avvicinano ad esso e abitare i luoghi
dove il nuovo si costruisce.
I 23 punti misurano la linea
tratteggiata…..
Progresso verso bene
comune
Banca Etica
Altre
banche
velleitario
Vincolo sostenibilità
«inefficiente»
O la distanza sul segmento….
La concorrenza bancaria sul segmento etico
Banche troppo
grandi per
fallire..97%
deriv
speculativi
Contributo minimo
Al bene comune
Banche
commerciali
Banche di
credito
cooperativo
Casse Rurali
Banca Etica
22 punti
vantaggio
competitivo
mutualità
Contributo
massimo al
bene comune
Analisi
Scuole pensiero
Strategia
Limiti
A) Supply side Sviluppo dipende da
export e da qualità
offerta
Riduzione cuneo
Spending review
«Austerità esp.»
ossimoro se ec.
dipende da
domanda
Difficile diventare
come tedeschi
B) No euro
Cambio necessario per
compensare minore
comp. Italia vs
Germania
Uscita dall’euro (senza
cui altre vie non
funzionano. A)
ossimoro B) produce
debito estero
Costi turnaround e
di navigazione in
mare aperto glob.
finanziaria con
bassa reputaz.
C) Keynesiani
Sviluppo dipende da
domanda
Pol fiscali espansive
Pol monetarie esp
Ridisegnare BC
(padre)
Senza sovr.
monetaria e fiscale
si decide in Europa
D) Economia
civile
3 riduzionismi cause
profonde infelicità
insostenibile
Voto portafoglio e
Richiede azione
pionieri complemento cittadini e pionieri
sforzo istituzioni
(non alternativa alle
altre 3 ne richiede
una per sviluppo)
La crescita dell’Africa
Fine della distribuzione twin-peaked ed emersione
progressiva della classe media mondiale
Considerazioni….
• Convergenza non c’è con top 5%
• Situazione ottimale sarebbe linea blu..
• Convergenza troppo lenta se consideriamo
punto di partenza di «bottom billion»
• Top 5% controlla mezzi di comunicazione e ci
fa credere che questo pattern è ineluttabile
• Non c’è convergenza tra bottom 5% e top 1%
• Problema chiave è redistributivo tra ricchi e
poveri: come far pagare tasse ai super ricchi ?
L’Italia in decrescita
Tasso
medio
annuo di
crescita
del
reddito
pro capite
tra il 2000
e il 2010
Italia
• Paghiamo il
dividendo
sociale ma non
sfruttiamo il
dividendo
monetario della
globalizzazione:
pol. monetaria
stile Fed,
riforma finanza,
pol fiscale UE
espansiva
Il dividendo monetario
Sul sistema paese
• Ridurre i 50 gap di ec. reale con Germania (eff.
Giustizia e PA, digital divide, istruzione,
corruzione, evasione)
• Proventi per ridurre pressione fiscale
• Attenzione però a demonizzare spesa (scuola,
1 euro + sanità aumenta asp. vita)
Certuni giudicheranno utopistiche siffatte speranze. Potrebbe
darsi che il loro realismo pecchi per difetto, e che essi non
abbiano percepito il dinamismo d'un mondo che vuol vivere più
fraternamente…
Populorum Progressio