Dirigenti Scolastici - FLC CGIL Lombardia

Dirigenti Scolastici
NOTIZIARIO NAZIONALE
047/ 2014 – 15 Settembre 2014
REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC
IN PRIMO PIANO
01. Scuola: parte la mobilitazione
DIRIGENTI SCOLASTICI
02. Dirigenti scolastici: #sbloccacontratto - #sbloccacir
03. Dirigenti scolastici: le guide FLC COME strumenti di
lavoro utili anche ai i dirigenti scolastici
SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA
04. #sbloccacontratto, firma anche tu per chiedere il
rinnovo del contratto
05. Rapporto OCSE "Education at a glance" e Piano Scuola
del Governo: serve più cambiamento
FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI
SCUOLA
06. Tavolo tecnico sulle semplificazioni: si entra nella fase
delle soluzioni operative
PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI - PROFILI
07. Pagamento scatti di anzianità e posizioni economiche
ATA: comunicato NoiPA
08. Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2014/2015:
firmato il CCNI
NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
09. Condannato il professore che senza autorizzazione
faceva l'ingegnere e l'amministratore di condominio
ORDINAMENTI - RIFORME
10. Focus “Anticipazione sui principali dati della scuola
statale” -A.S. 2014/2015
11. "Geografia generale ed economica" nei tecnici e
professionali: adottate le Linee guida
12. Licei musicali: aggiornamento del vademecum della FLC
CGIL per l'anno scolastico 2014/15
SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE
13. Il Piano Scuola del Governo: ragioniamoci - Antonio Valentino
(anticipazione pubblicazione art.33)
ALLEGATI

Education at a Glance 2014 Sintesi in italiano

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015 libretto

opuscolo flc cgil per docenti e ata neo assunti in ruolo a s 2014 2015

una GUIDA alle regole per la sostituzione dei docenti assenti.

una GUIDA sulle modalità di convocazione supplenti dalle graduatorie di istituto

opuscolo flc cgil per docenti e ata supplenti della scuola a s 2014 2015

nota mef 117 del 10 settembre 2014 momentanea chiusura applicazione gestione
stipendio

ccni utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s 2014 2015 del 11 settembre
2014
Avvio_Anno_Scolastico2014_2015_3 principali dati scuola statale


decreto ministeriale del 5 settembre 2014 linee guida geografia generale ed
economica

flc cgil vademecum liceo musicale 2014 15 12 settembre 2014
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IN PRIMO PIANO
01. Scuola: parte la mobilitazione
La FLC CGIL rilancia la sua azione
sul rinnovo del contratto e chiama
il Governo alla prova dei fatti.
L’Ocse conferma che sono diminuiti
gli stipendi nella scuola e gli
investimenti
nell’istruzione.
Le
risorse si trovano eliminando gli
sprechi: ma il Governo ha il
coraggio di farlo?
Parte la mobilitazione sindacale per la scuola. Lo ha deciso il Comitato direttivo nazionale
della FLC CGIL nei giorni scorsi. Si cercherà un percorso unitario con gli altri sindacati.
L’ennesimo blocco dei contratti pubblici e la sospensione degli scatti di anzianità per i prossimi
tre anni è di certo un terreno comune.
All’ennesimo stop del rinnovo dei contratti si aggiunge la proposta del Governo, contenuta nel
piano per la scuola, di costruire per legge un sistema di carriere dei docenti basati su criteri
fumosi e molto arbitrari. La valorizzazione dei lavoratori si fa con risorse aggiuntive e logiche
diverse rispetto a quelle del piano governativo che vorrebbe togliere gli scatti al 34% della
categoria per ridistribuirlo, fra tre anni, solo al 66%. Una scelta che divide e che comporta un
taglio complessivo degli stipendi.
La FLC CGIL parteciperà attivamente alla consultazione promossa dal Governo sul piano “La
buona scuola”. Le parole contratto e sindacato sono le grandi assenti da un piano che, come
abbiamo già detto, assume alcune nostre proposte, a partire dalla (per ora solo annunciata)
soluzione del problema della precarietà. Ma - che piaccia o meno al Governo - il sindacato esiste
ed è ben radicato nelle realtà lavorative, scuola compresa. È un soggetto attivo che ha rapporti
solidi non solo con i lavoratori che rappresenta, ma anche con i genitori e gli studenti. Quindi
farà sentire la sua voce. Ed è bene che il Governo, una volta tanto, stia a sentire.
Non permetteremo che la consultazione sia un’operazione demagogica e di facciata, anche
perché siamo forti di proposte interessanti e utili alla scuola e ai lavoratori. I contenuti della
nostra iniziativa sono ben delineati in un documento del Direttivo nazionale. Ma il sindacato
condurrà anche una propria consultazione capillare. Ecco come:

la promozione di una campagna di assemblee con tutto il personale scolastico, docenti,
ATA, educatori, dirigenti per esaminare punto per punto il documento governativo e ne
restituisca i risultati

la partecipazione alla consultazione lanciata dal Governo dei nostri dirigenti sindacali,
RSU, militanti e iscritti; consultazione che dal 15 settembre al 15 novembre vedrà
impegnati studenti, genitori, personale scolastico sul documento ‘La buona scuola’.
Vogliamo far sentire la nostra voce a una platea più ampia possibile di cittadini.

la promozione di dibattiti che coinvolgano attori del tessuto sociale, genitori e studenti,
parlamentari e istituzioni locali territorio per territorio, a partire da assemblee dei
componenti dei Consigli di Istituto

il sostegno alle iniziative degli studenti previste il 10 ottobre prossimo.
Tra le priorità che la FLC CGIL sottoporrà all’attenzione c’è prima di tutto l’emergenza salariale,
non più rinviabile per i lavoratori della scuola, dirigenti, docenti e ATA con retribuzioni basse
rispetto al resto d’Europa, come viene confermato in tutti i confronti internazionali. Una buona
scuola ha bisogno non solo di docenti motivati e ben pagati, ma anche di personale ATA motivato
e ben pagato. Si deve, inoltre, innalzare l’obbligo a 18 anni.
Infine, una vera riforma della scuola ha bisogno di investimenti freschi. Certo, lo stato della
finanza pubblica crea qualche problema alla vigilia della legge di stabilità. Ma la scuola ha già
dato e pure tanto. “L’Italia è il solo Paese che registra una diminuzione della spesa pubblica per
le istituzioni scolastiche tra il 2000 e il 2011” è l’Ocse che lo rileva, ancora una volta, nel suo
ultimo rapporto “Education at the Glance 2014”.
Allora ci vuole più coraggio a tagliare gli sprechi che – come dimostra la spending review di
Cottarelli – sono tanti e annidati laddove si alimentano clientelismo e corruzione. Bisogna cercare
le risorse combattendo l’evasione fiscale che insieme alla corruzione sono i macigni che
impediscono un vero risanamento del nostro Paese.
Il Governo farebbe bene a colpire privilegi e centri di potere per fare il bene del Paese.
Colpire le retribuzioni del personale della scuola e dei dipendenti pubblici è una scelta
profondamente sbagliata.
ALLEGATI
 Education at a Glance 2014 Sintesi in italiano
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DIRIGENTI SCOLASTICI
02. Dirigenti scolastici: #sbloccacontratto - #sbloccacir
Rinnovo del contratto e sblocco dei
CIR
Ancora promesse disattese, ancora un colpo alla dignità del lavoro e delle professioni della
conoscenza. Puntualmente sono arrivate rassicurazioni che sarebbe stato l’ultimo rinvio e con
altrettanta puntualità sono arrivati ulteriori blocchi della contrattazione.
Come sappiamo oltre al blocco del contratto nazionale da due anni sono bloccati i CIR ed i
dirigenti non ricevono l’adeguamento fasce e tantomeno la retribuzione di risultato.
Inoltre molti dirigenti scolastici non ricevono neppure l’INTEGRAZIONE RETRIBUZIONE DI
RISULTATO (reggenza parte CIR 80% della retribuzione di posizione parte variabile che
caratterizza il posto assunto in reggenza) retribuzione spettante per aver coperto in reggenza.
A ciò si aggiunge che in molte regioni i neo DS nominati nel 2013 non hanno avuto neppure
l’adeguamento stipendiale al nuovo ruolo e percepiscono ancora lo stipendio da docenti.
Dopo le proteste di inizio d’anno, sit-in e sciopero, ancora irrisolto il problema relativo al calcolo
del FUN (fondo unico nazionale per la retribuzione dirigenti scolastici) e non ha avuto seguito
neppure l’OD.G. n. 1.23 /marzo 2014. approvato in Senato che lo stesso governo aveva accolto
e dove si riconosceva «un’illegittima, discriminatoria e non più tollerabile sperequazione
retributiva» nei confronti dei dirigenti scolastici.
È necessario quindi:




Definire al più presto a consistenza del FUN 2012-2013 secondo il calcolo dello stesso
MIUR euro 142.679.264,34 già comunicato agli USR (importo sul quale erano stati
firmati i CIR nelle varie regioni) e non sull’importo calcolato dall’UCB di circa
16.000.000,00 di euro inferiore;
Sblocco delle contrattazioni regionali 2012-2013 e liquidazione emolumenti spettanti;
Calcolo FUN per gli anni 2013-2014 e 2014-2015 secondo i parametri applicati fino al
2011-2012
Avvio delle contrattazioni regionali per gli anni 2013-2014 e 2014-2015

Rinnovo del contratto nazionale di lavoro
Ora basta, mobilitiamoci! Occorre che parta la campagna per chiedere il rinnovo del
contratto, lo sblocco dei CIR, gli investimenti in istruzione.
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03. Dirigenti scolastici: le guide FLC COME strumenti di lavoro utili anche
ai i dirigenti scolastici
Molte le guide e gli opuscoli FLC per
coadiuvare il lavoro delle strutture
sindacali, dei Dirigenti scolastici e
per gli stessi lavoratori.
ALLEGATI

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015

fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015 libretto

opuscolo flc cgil per docenti e ata neo assunti in ruolo a s 2014 2015

una GUIDA alle regole per la sostituzione dei docenti assenti.

una GUIDA sulle modalità di convocazione supplenti dalle graduatorie di istituto

opuscolo flc cgil per docenti e ata supplenti della scuola a s 2014 2015
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SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA
04. #sbloccacontratto, firma anche tu per chiedere il rinnovo del
contratto
Rinnovo
del
contratto
e
mantenimento degli scatti, parte la
petizione dei sindacati scuola.
Ancora promesse disattese, ancora un colpo alla dignità del lavoro e delle professioni della
conoscenza.
Puntualmente sono arrivate rassicurazioni che sarebbe stato l’ultimo rinvio e con altrettanta
puntualità sono arrivati ulteriori blocchi della contrattazione.
Anche il decisionismo di #matteo ha dato continuità alle decisioni dei governi di destra e di
centro destra. Significativa la modalità scelta per la sua comunicazione: un tweet per le
promesse, l’annuncio affidato alla giovane ministra per le retromarce.
Del resto, non è la prima volta. Poche settimane fa ci fu detto che avrebbero ripresentato un
provvedimento per i "quota 96" insieme ad uno complessivo e specifico per la scuola, ma sono
arrivate solo 136 slide e di questo provvedimento non v’è traccia. Ora, con un annuncio laconico,
ci viene detto che non ci sono soldi per i contratti. E ancora una volta a pagare saranno i
dipendenti pubblici.
I lavoratori della scuola pagheranno due volte, senza contratto e adeguamenti della
retribuzione da 5 anni, e per altri 4 ancora, e senza neanche più l’unica forma di adeguamento,
gli scatti di anzianità.
Facendo un po’ di conti, è come se #matteo abbia infilato la mano nelle tasche dei lavoratori
pubblici e abbia sottratto loro i famosi 80 euro, spesso ricordati come la grande redistribuzione
dei redditi. Certo redistribuiti come un Robin Hood alla rovescia, anzi come lo Sceriffo di
Nottingham.
Ora basta, mobilitiamoci!
È partita la campagna dei lavoratori della scuola per chiedere il rinnovo del contratto, continuità
per gli scatti di anzianità, investimenti in istruzione.
Come prima forma di pressione raccoglieremo migliaia di firme che consegneremo alla
Presidenza del Consiglio.
Scarica il modello, firma e fai firmare
Questi i recapiti per inviare le firme raccolte: via mail a [email protected] o via fax al n. 06 58 83 926.
La nostra consultazione non sarà online ma con centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro
e iniziative con associazioni, movimenti, istituzioni. Seguiranno altre forme di mobilitazione,
sia unitarie sia congiunte con le altre categorie del pubblico impiego. Saremo in piazza con una
grande manifestazione e sarà sciopero.
Facciamo appello alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola perché ci sostengano in questo
percorso di mobilitazione, per dare una risposta forte e corale all’altezza della situazione.
Scarica il modello, firma e fai firmare
Questi i recapiti per inviare le firme raccolte: via mail a [email protected] o via fax al n. 06 58 83 926.

raccolta firme sbloccacontratto
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05. Rapporto OCSE "Education at a glance" e Piano Scuola del Governo:
serve più cambiamento
“Le scelte di oggi sulla scuola
decideranno il futuro del Paese,
occorre dare speranza al futuro, per
questo sono necessari cambiamenti
all'altezza
del
mandato
costituzionale".
Tl rapporto OCSE 2014 "Education at a glance" descrive una crescita diffusa nei paesi sviluppati
dei livelli di istruzione e di competenza della popolazione adulta ed evidenzia le crescenti
disuguaglianze socioeconomiche determinate dai diversi livelli raggiunti dai singoli soggetti.
I laureati hanno maggiori opportunità occupazionali dei diplomati: in media, oltre l’80% dei
laureati svolge un’attività lavorativa, rispetto a meno del 60% degli adulti con livelli d’istruzione
inferiori al secondario superiore. Anche dal punto di vista retributivo la laurea conviene: i laureati
guadagnano l'82 per cento in più di chi non arriva al diploma di secondaria superiore.
Nel caso italiano le tabelle OCSE confermano che anche in Italia la laurea conviene ma in misura
sensibilmente inferiore rispetto alla media OCSE. Ciò è dovuto fondamentalmente a un sistema
produttivo poco innovativo che esprime una domanda di alte qualifiche professionali molto
inferiore a quella dei paesi sviluppati. L'insufficiente valorizzazione occupazionale e retributiva
dei giovani altamente qualificati a sua volta contribuisce a rallentare la crescita dei livelli di
istruzione che rimangono molto al di sotto della media OCSE.
Di conseguenza la situazione italiana negli ultimi anni, anche a causa della crisi, per molti aspetti
sta peggiorando. Aumentano i NEET (15-29enni) di oltre 5 punti passando dal 19,2 nel 2008 al
24 6 per cento nel 2012; se si considera la fascia di età 20-24anni un giovane su tre non studia
e non lavora. Diminuiscono le iscrizioni all'università e dal 2010 si è fermata la lenta ma
progressiva diminuzione della dispersione scolastica. Nel 2012 solo l'86 per cento dei
diciassettenni era ancora iscritto al sistema scolastico, una delle percentuali più basse dei paesi
dell'Ocse.
Naturalmente questi dati negativi si inseriscono in un trend crescita dei livelli di istruzione: dal
2000 al 2012 i giovani senza diploma sono diminuiti dal 41 al 28 per cento, la percentuale dei
laureati tra 25 e 34 anni è passata dall'11 al 22 per cento (il 62 per cento dei nuovi laureati sono
donne).
Tuttavia, nonostante i miglioramenti realizzati, i giovani italiani hanno livelli di istruzione
sensibilmente al di sotto della media dei paesi OCSE: i giovani 25-34enni senza diploma, come
abbiamo visto, sono il 28 per cento contro una media OCSE del 17,4 e una media europea (UE
21) del 15,7, mentre sul tasso dei laureati l'Italia si colloca al 34 posto su 37 paesi. Anche il
livello di apprendimento accertato con i test PISA migliora pur restando tra i più bassi tra i paesi
OCSE.
Intanto dal 2008 la spesa per istruzione, pubblica e privata, è stata ridotta del 12 per cento. Tra
i 34 paesi esaminati l'Italia è il solo paese che tra il 2000 e il 2011 diminuisce la spesa pubblica
per le istituzioni scolastiche (- 3 per cento) mentre nei paesi OCSE è aumentata mediamente del
38 per cento. Inoltre la spesa pubblica per l'istruzione in Italia è diminuita più dell'insieme della
spesa destinata alle amministrazioni pubbliche: nel 2008 l'istruzione rappresentava il 9,4 per
cento del totale della spesa pubblica, mentre nel 2011 era scesa all'8,6.Il quadro presentato dal
rapporti OCSE deve far riflettere nel momento in cui si avvia la consultazione su un piano,
presentato dal governo, che finalmente torna a investire in modo consistente nel
sistema scolastico.
L'Italia rimane un paese con pesanti ritardi nei livelli di istruzione e con un sistema economico
che non ne incentiva a sufficienza l'innalzamento. Servono scelte politiche che diano il senso
della svolta e del balzo in avanti che il paese deve fare per superare il deficit cognitivo che ci
separa dai paesi sviluppati. Per questa ragione la CGIL rilancerà nell'ambito della consultazione
i temi dell'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni (con conseguente riordino dei cicli) e del
diritto all'apprendimento permanente, considerati prioritari nel piano del lavoro ma assenti nelle
proposte del governo.
Come notava Alberto F. De Toni sul Sole 24 Ore occorre anche rimodellare l'architettura dei cicli
scolastici italiani per renderla più inclusiva e sconfiggere la dispersione scolastica, per facilitare
l'interazione tra scuola e mondo del lavoro e migliorare la formazione di competenze a sostegno
dell'innovazione e dell'occupabilità dei giovani. La "Buona Scuola" deve infatti porsi l'obiettivo di
assicurare a tutti i giovani un percorso di formazione iniziale fino a 18 anni in cui apprendere
le competenze per la cittadinanza e il lavoro necessarie per continuare a apprendere lungo tutto
il corso della vita.
Le riforme della scuola e del lavoro oggi al centro del dibattito politico devono infatti convergere
in una strategia di innalzamento e valorizzazione delle competenze di tutta la popolazione adulta.
La costruzione del sistema dell'apprendimento permanente, come delineato dall'Intesa raggiunta
in Conferenza Unificata Stato Regioni nel luglio scorso, permette di dotare il paese degli
strumenti necessari (Reti Territoriali dei Servizi e Sistema Nazionale di Certificazione
delle Competenze) per promuovere la qualità del lavoro (formazione continua dei lavoratori,
transizioni lavorative basate sulle competenze certificate) e l'esercizio della cittadinanza attiva.
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FINANZIAMENTI SCUOLA - PROGRAMMA ANNUALE – MOF - CONTRATTAZIONE DI
SCUOLA
06. Tavolo tecnico sulle semplificazioni: si entra nella fase delle
soluzioni operative
Il
nuovo
Direttore
offre
la
disponibilità ad individuare soluzioni
di semplificazione e di riduzione
delle
molestie
burocratiche
denunciate dalla FLC CGIL e dalle
altre Organizzazioni sindacali
Come da impegno già preso nell’ultima seduta del tavolo tecnico tenutosi il 30 luglio 2014, oggi
11 settembre, si è svolto l’incontro presso il MIUR tra le Organizzazioni Sindacali e i
rappresentanti dell’Amministrazione, al fine di affrontare in termini di proposte operative tutte
le questioni che sono state esaminate nel corso di un confronto, ormai lungo un anno, sulle
semplificazioni amministrative e i rapporti fra Scuole e Amministrazione centrale.
Ricordiamo che il Tavolo sulle semplificazioni scaturì da una nostra iniziativa, nell’ottobre del
2013 (proclamazione dello stato di agitazione e successiva conciliazione sulla formazione di tre
tavoli tecnici: sulla gestione amministrativa delle questioni retributive del personale,
sull’organico ATA e, appunto, sulle semplificazioni).
Il nuovo Direttore generale, Iacopo Greco, presentato dal Capo Dipartimento, Dott.ssa Sabrina
Bono, e accompagnato dal Dott. Rocco Pinneri, ha aperto la seduta dichiarando di considerare
fondamentale il rapporto con il Sindacato e impegnandosi ad avere un rapporto costante su tutti
i temi di interesse generale per la vita delle scuole.
Coerentemente, egli ha passato in rassegna tutti gli argomenti, avanzati via via nel corso degli
incontri dalla nostra organizzazione e dagli altri Sindacati scuola, che per memoria riportiamo:
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liquidazione diretta delle supplenze da parte del MEF
DURC (Documento unico di regolarità contributiva): costruzione su SIDI di un warehouse
progetto help desk ( linea permanete e diretta fra MIUR e scuole)
mercato MEPA (varo dei provvedimenti alla firma del Ministro e fermi da un anno)
Servizi assicurativi (sostegno alle scuole lasciate sole in queste operazioni)
convenzione di cassa: accordo ABI – Convenzione Consip (modalità uniformi di
interlocuzione con le banche)
fatture elettroniche (fonte di disfunzioni laddove gli interlocutori non intendano dotarsi
delle strutture adeguate)
quinquennale ricognizione dei beni e decennale rinnovo inventari con rivalutazione di beni
(vademecum permanente)
gestioni speciali degli istituti agrari e con reparti di lavorazione (vademecum permanente)
rilevazione dati monitoraggio: riduzioni degli stessi e restituzione e collegamento fra reti
pubbliche
multe pagamento oneri riflessi non versati per mancanza di fondi per pagare le supplenze
negli anni dal 2004 al 20008 (accordo di sanatoria da trovare cl MEF)
regolamento di contabilità (sua indifferibile revisione)
formazione del personale (ripristinare corrette relazioni sindacali su tale tematica)
aumento fondo di funzionamento: aggiornamento DM 21/2007

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informativa su finanziamenti: 440, DL 104 (ogni provvedimento che ha ricadute salariali
deve vedere un momento di informativa.La cosa molte volte non avviene)
residui attivi (i residui attivi cumulati dalle scuole per aver esse fatto fronte con fondi non
dedicati - contributo famiglie, FIS - alle supplenze e agli esami di stato, devono essere
riconosciuti e quantificati e restituiti)
costituzione di un gruppo di lavoro di esperti, a livello centrale, che esaminino i
provvedimenti che riguardano la scuola al fine di armonizzare i tempi della scuola e i
tempi dell’amministrazione.
Su ognuno di questi argomenti, passati rapidamente in rassegna, il Direttore generale,
che ora assomma insieme le competenze sia del bilancio sia delle risorse umane (costituendo
ciò una potenziale velocizzazione delle scelte), ha mostrato di essere aperto a soluzioni
condivise, chiedendo tuttavia un piccolo lasso di tempo per approfondimenti che avranno
però carattere operativo.
Come FLC CGIL, apprezzando il metodo di lavoro proposto (e del resto le riunioni ora
avranno un senso solo se su ciascun tema si prenderanno delle decisioni), abbiamo
sottolineato le seguenti questioni:


vogliamo essere puntualmente informati sullo sviluppo della sperimentazione nel corso
del 2014-15 del pagamento diretto delle supplenze da parte del MEF (come annunciato
nell’incontro del 30 luglio)
è diventata ineludibile la costituzione di un help desk per le scuole

fondamentale risulta essere la costituzione di un gruppo centrale che esamini
preventivamente (o subito dopo la loro approvazione) i provvedimenti che possano avere
ricadute sulle scuole, al fine di evitare le penose lungaggini adattative a cui assistiamo
ogni volta;

non si può più attendere il varo dei provvedimenti ministeriali per il mercato elettronico

occorre procedere alla revisione del DM 44 coinvolgendo i rappresentanti sindacali

occorre trovare soluzioni definitive per i residui attivi vantati dalle scuole

occorre una soluzione per tutti gli altri argomenti che sono stati finora affrontati e ricordati
sopra.
L’Amministrazione ha accolto queste proposte per cui le parti hanno convenuto di rivedersi
il 25 settembre alle ore 10.30 per esaminare, punto per punto, ogni questione con l’intento di
uscire dal confronto con proposte operative su ciascuna di esse.
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PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI – PROFILI
07. Pagamento scatti di anzianità e posizioni economiche ATA:
comunicato NoiPA
Il sistema NoiPA interviene per
predisporre
il
pagamento
degli
emolumenti spettanti al personale
della scuola, in applicazione dei due
CCNL sottoscritti all’Aran.
NoiPA, con messaggio 117 del 10 settembre 2014, comunica la momentanea chiusura delle linee
per gli interventi in applicazione dei due CCNL relativi al ripristino degli scatti d’anzianità
anno 2012 e delle posizioni economiche del personale ATA.
Tali adeguamenti sono previsti sulla rata di ottobre 2014 e la relativa elaborazione verrà
effettuata a partire da venerdì 12 settembre, con chiusura anticipata delle linee alle ore 12.00.
La chiusura dell’applicazione Gestione Stipendio per consentire l’intervento si protrarrà fino a
martedì 16 settembre.
NoiPA informa, inoltre, che con successivi messaggi operativi fornirà i dettagli sulle modalità
di applicazione dell’intervento stesso.
ALLEGATI

nota mef 117 del 10 settembre 2014 momentanea chiusura applicazione gestione
stipendio
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08. Utilizzazioni e assegnazioni provvisorie 2014/2015: firmato il CCNI
Confermata
l’ipotesi
di
contratto
integrativo sottoscritta il 26 marzo
2014.
Giovedì 11 settembre 2014 Ministero dell’Istruzione e sindacati hanno firmato definitivamente il
Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulle utilizzazioni ed assegnazioni
provvisorie del personale docente, educativo ed ATA della scuola per l’anno scolastico
2014/2015.
L’amministrazione, infatti, ha concluso le procedure previste dal Dlgs 165/01 per ottenere
l’autorizzazione alla firma definitiva.
ALLEGATI

ccni utilizzazioni e assegnazioni provvisorie a s 2014 2015 del 11 settembre
2014
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NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA
09. Condannato il professore che senza
l'ingegnere e l'amministratore di condominio
autorizzazione
faceva
Danno Erariale - La Corte dei Conti
condanna un docente a risarcire il
danno, per tutti i compensi guadagnati
senza il consenso dell'Amministrazione.
Solo la prescrizione e le ritenute
previdenziali
gli
"addolciscono
la
pillola".
Da il quotidiano della pubblica amministrazione.
La Procura erariale, su segnalazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, apre le indagini su un
docente di un istituto superiore, che svolgeva attività extra istituzionale, retribuita e senza
autorizzazione, in violazione della disciplina sull’ “Incompatibilità , cumulo di impieghi e
incarichi”, prevista dal legislatore all’art. 53, comma primo, del D.lgs. n. 165/2001.
Il professore, oltre a svolgere gli impegni istituzionali si occupava di due distinte attività: la prima
lo vedeva come amministratore di numerosi condomini situati nella Provincia di Pisa; la seconda
nell’esercitare la libera professione di ingegnere. Egli svolgeva tali attività per dieci anni in
assenza della continua e dovuta autorizzazione da parte dell’Amministrazione, trasgredendo così
ai suoi doveri d’ufficio.
Per il personale docente, afferma il legislatore (art. 508 del D.lgs. n. 297/1994) “ è consentito,
previa autorizzazione del direttore didattico o del preside, l’esercizio di libere professioni che non
siano di pregiudizio all’assolvimento di tutte le attività inerenti alla funzione docente e siano
compatibili con l’orario di insegnamento e di servizio”. Tutto ciò tende a garantire il proficuo
svolgimento delle mansioni dei pubblici dipendenti, i quali prima devono impegnarsi ad
assicurare il buon andamento degli uffici e poi sotto il controllo dell’Amministrazione possono
essere autorizzati ad esercitare altre attività professionali.
La Corte dei conti, sez. giurisd. per la Regione Toscana, con la sentenza n. 159/2014 (deposita
l’8 settembre 2014) ha ritenuto provato il nesso causale tra la condotta del docente e l’evento
dannoso e nel quantificare il danno erariale, non ha tenuto conto della richiesta formulata dalla
Procura (circa 250 mila euro).
I giudici toscani hanno ricalcolato la somma al netto delle ritenute previdenziali e sottraendo da
questa i compensi percepiti caduti in prescrizione, hanno condannato il professore a risarcire la
somma di € 59.200,54.
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ORDINAMENTI - RIFORME
10. Focus “Anticipazione sui principali dati della scuola statale” -A.S.
2014/2015
In particolare, i dati presentati, relativi
alle scuole statali, derivano dalle
procedure dell'Organico di fatto per
l'anno scolastico 2014/2015, aggiornati
al 28 agosto 2014.
Il primo di settembre è ufficialmente iniziato il nuovo anno scolastico, di cui si vogliono fornire,
con questo breve Focus, i dati che ne descrivono il sistema articolato delle sedi scolastiche, la
numerosità degli alunni, la loro distribuzione nelle classi, la consistenza delle dotazioni organiche
del personale docente analizzati a livello regionale.
ALLEGATI
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Avvio_Anno_Scolastico2014_2015_3 principali dati scuola statale
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11. "Geografia generale ed economica" nei tecnici e professionali:
adottate le Linee guida
Il MIUR pubblica il Decreto ad
anno scolastico ormai avviato.
Come è noto, a partire dall’a.s. 2014/15, in applicazione dell’art. 5 comma 1 del Decreto Legge
104/13, i quadri orari degli istituti tecnici e professionali sono integrati, in una delle due classi
del primo biennio, da un'ora di insegnamento di "Geografia generale ed economica" laddove
non sia già previsto l'insegnamento di geografia. Pertanto l’insegnamento è stato introdotto nei
piani di studio degli indirizzi del settore Tecnologico degli istituti tecnici e dei settori Servizi e
Industria e Artigianato degli istituti professionali. La collocazione della disciplina in uno dei
due anni del primo biennio, è deliberata in autonomia dalle singole istituzioni scolastiche.
In applicazione di tale disposizione il Ministero, con un tempismo degno di miglior causa, ha
adottato con un apposito decreto (DM 5/9/2014), apposite Linee guida disciplinari che vanno ad
integrare gli Allegati A.1 e A.2 delle Linee guida del primo biennio degli istituti professionali
(Direttiva 65/10) e l’Allegato A.2 delle Linee guida degli istituti tecnici (Direttiva 57/10).
Come di consueto, anche le Linee guida di "Geografia generale ed economica" sono
strutturate in
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risultati di apprendimento

competenze

abilità

conoscenze.
Segnaliamo al MIUR che ad oggi non risultano ancora adottate le Linee guida relative
all’opzione “Tecnologie dl legno” istituita con il D.I. 7/10/2013.
ALLEGATI
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decreto ministeriale del 5 settembre 2014 linee guida geografia generale ed
economica
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12. Licei musicali: aggiornamento del vademecum della FLC CGIL per
l'anno scolastico 2014/15
Per orientarsi nelle norme
relative all'individuazione dei
docenti
delle
materie
di
indirizzo.
Nel mese di luglio avevamo pubblicato il consueto vademecum finalizzato a dare un quadro il
più completo possibile sulle modalità di individuazione dei docenti delle materie di
indirizzo nonché sulla sequenza delle operazioni di nomina.
Avevamo anche preannunciato che il vademecum sarebbe stato aggiornato in occasione della
pubblicazione di specifiche disposizioni da parte del MIUR.
Alla fine del mese di agosto è stata pubblicata l’annuale nota ministeriale (nota 8481 del 27
agosto 2014) con la quale sono state fornite indicazioni sugli accantonamenti e sul
conferimento delle supplenze. La nota regolamenta, per la prima volta, i casi di esaurimento
delle graduatorie di istituto delle materie di indirizzo.
L’11 settembre è stato sottoscritto definitivamente il CCNI sulle utilizzazioni relativo all’a.s.
2014/15. All’articolo 6bis sono stati aggiornati i riferimenti alla nota ministeriale relativa alle
tabelle di atipicità (nota 3119/14 e relative tabelle). Segnaliamo il refuso che riguarda le
graduatorie di istituto: il riferimento corretto è al DM 353/14 e non al DM 62/11.
Riguardo alle utilizzazioni, segnaliamo un importante chiarimento che il MIUR ha fornito
all’USR Sicilia in relazione al servizio utile ai fini della maturazione del requisito di accesso per
gli insegnamenti di “Esecuzione e Interpretazione” e “Laboratorio di Musica d’insieme”. La nota
8822 del 5 settembre 2014 stabilisce che i servizi utili sono:
1. quelli prestati negli aa.ss. 2009/10 e precedenti nei dieci Licei Musicali sperimentali
autorizzati con apposito decreto ministeriale e dei quali viene fornito l’elenco
2. quelli prestati dal 2010/11 in poi nei Licei Musicali ordinamentali istituti ai sensi del
DPR 89/10.
Nel primo caso i docenti hanno diritto alla priorità assoluta, nel secondo caso alla conferma
sulla quota oraria assegnata nell’a.s. 2013/14.
La nota precisa che solo per i docenti di ruolo della A031, è utile anche il servizio prestato
per almeno 180 giorni in un anno scolastico nello strumento musicale facoltativo negli ex istituti
magistrali, fino all’a.s. 2001/02.
ALLEGATI
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flc cgil vademecum liceo musicale 2014 15 12 settembre 2014
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SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE
13. Il Piano Scuola del Governo: ragioniamoci - Antonio Valentino
Ripensandoci dopo una prima lettura, direi che può valere la pena impegnarsi in approfondimenti
utili perché il Rapporto recupera filoni di pensiero e strumenti che hanno caratterizzato il dibattito
dentro la scuola.
E perché comunque è una proposta che tende a liberarci di problemi gravosi (il precariato,
l’impaludamento progressivo del sistema e la marginalizzazione progressiva della scuola….)
Ragioniamoci, lasciando però da parte qualche stravaganza e scivolata pesante del Rapporto.
Tipo: “i docenti mediamenti bravi” che, per avere più chance di maturare scatti “di merito”,
potranno “spostarsi in scuole dove la media dei crediti maturati dai docenti è relativamente
bassa…” (!); oppure “il Registro nazionale degli insegnanti, con il portfolio dei crediti, dove i
presidi potranno cercare insegnanti per migliorare la propria squadra e l’offerta formativa” (!).
Ed evitando di perdere tempo a sottilizzare sulle inesattezze lessicali o sull’utilizzo. un po’ ridicolo
e comunque fuori misura, degli anglismi di moda che furoreggiano nel Piano.
Evitiamo anche di impelagarci sugli aspetti finanziari. Assumiamo – con un po’ di ottimismo che i soldi ci saranno nella misura e nei tempi previsti. Se sarà un bluff – ma personalmente non
credo – chi ne ha responsabilità sarà mandato giustamente a casa. Avremmo perso tempo e
male indirizzate le nostre energie. Ma è la democrazia, bellezza! Si possono scegliere altre
strade. Comunque sconsigliabili, a sapere un po’ di storia.
Eviterei anche, in questa fase, di dare rilevanza all’inserimento di nuovi insegnamenti
nell’offerta formativa, soprattutto nella Secondaria. Introdurre altre discipline in un curricolo già
intasato, aumentando il carico orario obbligatorio, non mi sembra cosa sensata. Altra cosa
sarebbe se, per la secondaria, parlassimo – come invece dovremmo fare con più forza - di area
delle opzioni negli ambiti proposti nel Piano (che vanno ovviamente bene), da ritagliare però
all’interno dell’orario curricolare.
Evitiamo anche la facile retorica e le enfasi eccessive.
Concentriamoci piuttosto su alcuni nuclei tematici cui più riconosciamo un valore, diciamo così,
strategico. Cercando di capirne il senso e ragionando su fattibilità e rischi e quindi su eventuali
possibili miglioramenti.
Partendo in ogni caso dal riconoscimento, comunque doveroso, che nel Piano sono riprese e
articolate questioni su cui le parti più avvedute del mondo della scuola hanno sempre puntato.
Come ha riconosciuto anche il Segretario Nazionale della FLC, Mimmo Pantaleo (che pure non
ha fatto mancare giudizi sferzanti al riguardo, soprattutto per la mancanza di riferimenti al
rinnovo contrattuale), citando tematiche affrontate nel Rapporto, quali: “il superamento del
lavoro precario, l’istituzione dell’organico funzionale, l’eliminazione delle ‘molestie burocratiche’,
la restituzione del tempo pieno, la riforma degli organi collegiali” (dichiarazione del 4 settembre).
Tematiche su cui le OOSS si sono particolarmente spese e che nel Piano hanno trovato ampia
considerazione.
Il cuore della proposta mi sembra sia la questione docente: precari, centralità del lavoro in
classe, differenziazione di ruoli e figure organizzative, riconoscimento del merito e sviluppo di
carriera, organico funzionale, ruolo e responsabilità dell’insegnante nel funzionamento e governo
dell’IS.
Tema cruciale della questione è certamente quello della progressione di carriera, in cui si
incrociano la maggior parte degli aspetti qui richiamati.
Sul tema del precariato e come uscirne, la proposta appare sensata (oltre che
drammaticamente strategica).
Andrebbe però tenuta nella giusta considerazione il rischio che la stabilizzazione si trasformi in
una ennesima maxi sanatoria e non si limiti a essere strumento di regolarità / normalità della
vita scolastica - e degli interessati – che è comunque una gran cosa, ma diventi anche una
occasione importante, da costruire con cura, di qualificazione del lavoro scolastico. Questo
discorso vale soprattutto per i 148.000 mila (o quanti saranno effettivamente), delle GAE; ma
anche per i 40 mila che saranno messi in ruoli col concorso (per i quali andrebbe comunque
prevista una adeguata valorizzazione delle esperienze maturate, se ovviamente maturate).
Quindi il provvedimento, quando verrà formalizzato, dovrebbe farsi carico di questo rischio
attraverso opportune iniziative e misure chiare e responsabilizzanti.
Sull’altro tema cruciale della progressione di carriera si incentrano una serie di questioni.
Consideriamone le caratteritiche nel rapporto per sviluppare ragionamenti di merito
Di essa si dice che consisterà in scatti triennali (di circa 60 euro), “coperti” con le risorse degli
attuali scatti di anzianità, da destinare al 66% del personale docente che abbia maturato nel
triennio più crediti “didattici” (per il lavoro in classe), formativi (per la partecipazione a momenti
di crescita della professionalita) e “professionali” (termine peregrino col quale si intende fare
riferimento alla partecipazione agli aspetti organizzativi e alle iniziative migliorative della scuola:
dal coordinamento di materia alla progettazione e messa in campo di iniziative di istituto).
Questi scatti detti “di competenza” (chissà perché) saranno “strutturali e stabili”, mentre rimarrà
“accessoria e variabile” la retribuzione (ogni anno) “per lo svolgimento di ore e attività aggiuntive ovvero progetti legati alle funzioni obiettivo o per competenze specifiche: BES, Valutazione,
POF, Orientamento, Innovazione Tecnologica” (che potranno risultare utili anche per il
conseguimento di crediti professionali) .
Si precisa inoltre che
 “il valore di ogni scatto triennale sarà sempre lo stesso”, “ma si potrà decidere di modularlo
su tre fasce di merito, in funzione del punteggio ottenuto da ciascun docente sui crediti
maturati”.

i crediti saranno documentabili, valutabili, certificabili e trasparenti , “arricchiranno” il
portfolio del docente e saranno inseriti in un registro pubblico (su cui si è già anticipata la
valutazione).

Il portfolio del docente è vagliato dal Nucleo di Valutazione interno di ogni scuola, a cui
partecipa anche un membro esterno
È questa forse la parte più delicata e anche più “incasinata” e problematica dell’intero piano.
Se ne intuisce forse il senso: spingere una parte consistente dei docenti della scuola a migliorare
la qualità della propria didattica, a partecipare a eventi formativi, a collaborare al funzionamento
didattico-organizzativo della scuola, assumendo che un terzo degli insegnanti non sarà
interessato al discorso dei crediti.
A parte la arbitrarietà della soglia del 66% e del ragionamento, gli interrogativi – pesanti –
riguardano
 i criteri di definizione e attribuzione dei punteggi (di cui si parla nell’inciso in cui si fa
riferimento alla modulazione del valore dello scatto su tre fasce e non più ripreso nei
passaggi successivi),

il fatto che i crediti scatterebbero con soglie di punteggi diversificate da scuola a scuola,

gli effetti sul clima interno alle scuole, con riferimento sia agli “insegnanti del 34% “ che
verrebbero ufficialmente vissuti come di serie b: con pesanti ricadute nella considerazione
dei ragazzi e delle famiglie e rischi molto forti di lacerazioni tra colleghi; sia alle tensioni
competitive – e conseguenti lacerazioni - che il meccanismo molto probabilmente
innescherebbe. Sono forse questi gli aspetti più negativi e odiosi.
È da ritenere pertanto che questa proposta va certamente accolta nel suo nucleo portante (che
lega la progressione economica di carriera all’acquisizione di crediti nei tre diversi ambiti sopra
richiamati), ma andrebbe articolata diversamente così da ovviare alle criticità sopra richiamate.
Indicazioni forse utili, per assicurare risposte in positivo alle criticità rilevate, sono riportate
nella Scheda seguente.
Per una proposta alternativa
Deve garantire
 Uniformità nella definizione e attribuzione dei crediti e
nelle soglie di riconoscimento
Le condizioni

Affidabilità degli indicatori per ciascuna area nella quale
si maturano crediti

Un modello il più possibile semplice

Terzietà, attraverso la presenza di un Dirigente Tecnico,
coadiuvato dal DS, nell’atto conclusivo dell’attribuzione
degli scatti.

Scatti se si acquisiscono,nelle tre aree previste e nel giro
di un triennio, crediti in una misura da definire
nazionalmente.

Il portfolio: format nazionale, con istruzioni di massima
per l’uso, sulla base di scelte riguardanti criteri e modalità
Chi valuta
•
Comitato di valutazione di scuola, così come previsto dal
ddl della scorsa legislatura, per le esperienze e le attività
da valutare annualmente;
•
DS, all’interno del Comitato di valutazione, per gli per gli
aspetti
più legati alle sue competenze specifiche
(rispetto
delle
regole
interne,
correttezza
negli
adempimenti, ….),
•
Dirigente tecnico (coadiuvato dal DS), che entra nelle
procedure di progressione con compiti di verifica.
Progressione di carriera. Strumenti e valutazione
Strumenti e modalità. Il Portfolio e i crediti.
I crediti (didattici, formativi professionali), assieme alle esperienze realizzate nell'ambito della
propria funzione e coerenti anche lato sensu al proprio ruolo, vanno fatti rientrare in un apposito
portfolio, che andrebbe predisposto
a. secondo un format da valere a livello nazionale (potrebbero farsene carico l’INVALSI e altre
strutture / agenzie competenti);
b. sulla base di indicazioni preliminari su questioni chiave, quali: in cosa dovrà consistere il
credito (punteggi o giudizi in scala per ciascuna attività che si intende considerare e
premiare); in che misura va accordato per le varie attività, iniziative o incarichi ricoperti; i
valori massimi e minimi dei crediti per ciascuna attività, in modo da attribuire la necessaria
discrezionalità a chi i crediti poi effettivamente dovrà riconoscerli).
La valutazione. I soggetti
Le proposte da sperimentare su "chi valuta" dovrebbero soprattutto obbedire ai criteri sia della
viciniorità del valutatore rispetto agli “oggetti” valutativi (incarichi, attività, esperienze da
valutare); sia della omogeneità nell’applicazione dei criteri adottati a livello nazionale; sia della
trasparenza.
Quanto ai soggetti “giudicanti”, penso si debba ragionare su "figure" che obbediscano ai criteri
suesposti, come, ad esempio :
 Comitato di valutazione di scuola così come previsto dal ddl della scorsa legislatura (non
andato in porto) sulle Norme di autogoverno delle scuole (e questo, almeno in prima battuta),
per le esperienze e le attività da valutare annualmente;
 DS, all’interno del Comitato di valutazione, per gli aspetti più legati alle sue competenze
specifiche (rispetto delle regole interne, correttezza negli adempimenti, ….),
 Dirigente tecnico (coadiuvato dal DS), che entra nelle procedure di progressione per
verificare - con cadenza triennale e attraverso uno specifico colloquio - a. le dichiarazioni e
la documentazione del portfolio, b. la correttezza e l’adeguatezza dei crediti riconosciuti ai
fini del passaggio, c. la valorizzazione o meno del percorso autovalutativo dell’insegnante
interessato o di parti del portfolio meritevoli di approfondimenti.
Suo compito conclusivo dovrebbe essere quello di decretare l’attribzione dello scatto “di
competenza” e il passaggio al livello superiore del percorso di carriera.
Una integrazione al modello proposto dovrebbe prevedere anche una progressione di carriera
non solo economica, ma anche professionale, valorizzando i crediti acquisiti (per passaggi
ad altre funzioni “orizzontali” di particolare responsabilità e di ambito territoriale; per passaggi
“verticali” a ruoli superiori, come la DS e la funzione ispettiva, fermo restano ovviamente
l’accesso ai ruoli attraverso il corso-concorso).
Un aspetto critico su cui andrebbe sviluppato un approfondimento specifico è quello relativo
all’attribuzione del credito didattico. Va evitato al riguardo che siano i risultati delle prove
INVALSI a determinarne l’attribuzione (anche – e non solo - perché quelle prove riguardano solo
alcuni ambiti di competenze) e vanno invece individuati strumenti attendibili (risultati delle
prove interne finali definite nel Dipartimento? Tenuta d’aula e relazione educativa
attraverso….?).
Potrebbe essere approfondita al riguardo la valutazione reputazionale.
Il discorso dei crediti professionali rinvia alle pluralità delle funzioni di organizzazione e di
supporto all’insegnamento.
Il Rapporto prevede funzioni e quindi figure diverse, gran parte delle quali ormai consolidate
nella pratica organizzativa delle scuole: di coordinamento, elaborazione e gestione progetti
speciali, funzioni obiettivo (intenzionale il recupero della dizione del CCNL del 1999 e la
scomparsa delle “funzioni strumentali”?) per le quali si prevedono specifici crediti “professionali”.
Ma il discorso che al riguardo si fa nel Rapporto è di profilo piuttosto basso e non coglie il valore
potenziale di una loro più opportuna collocazione dentro una scuola vista come organizzazione a
leadership educativa diffusa. Probabilmente questo è un discorso complesso da recuperare
dentro ragionamenti sullo sviluppo dell’autonomia (autonomia statutaria di cui al ddl
sull’Autogoverno delle scuole della scorsa legislatura) e da rimandare quindi a tempi migliori.
Forte risalto ha invece nel Rapporto la figura del “mentor”, di cui si prevede la presenza nelle
scuole in misura indicativa del 10% del numero dei docenti. Viene descritta come una sorta di
factotum dell’organizzazione didattica e del sostegno ai docenti. Una sorta di funzione obiettivo
che assomma in sé tutte le funzioni (e anche di più) delle 4 aree previste dal CCNL prima citato.
Saranno sostitutive delle FS? Sono destinate a diventare lo staff del DS? una sorta di middle
management? Oppure una équipe di direzione della scuola, tipo quella prevista da Piero Romei?
Sarebbe bene pensarci e chiarire anche in funzione dell’idea di scuola verso cui tendere. Ma su
questo può essere utile un’altra puntata.
Un’ultima considerazione: questo rapporto è stato definito da qualcuno come il tentativo di
riorganizzare in chiave moderna la nostra scuola. Affermazione in buona parte condivisibile. Però
non si legge nel Rapporto neanche un accenno su come dovrebbe cambiare il Ministero della
Pubblica Istruzione e l’Amministrazione scolastica in generale per essere in sintonia con nuovo
modello di scuola che si va a costruire
Non sarebbe, anche qui, il caso di pensarci? 1
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Il testo del presente contributo sarà pubblicato sul prossimo numero di Articolo 33