Centrale idroelettrica sul rio Bedù

Valli Giudicarie e Rendena
l'Adige
giovedì 5 marzo 2015
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Angelo Zambotti sfiderà la Aloisi
FIAVÉ. La sorpresa
della seconda lista
FIAVE’ – Arriva una seconda lista in lizza per la poltrona di
sindaco di Fiavé oltre a quella già annunciata dell’attuale
primo cittadino in carica Nicoletta Aloisi. E a farsi avanti come candidato alla poltrona di
primo cittadino è il giovane
Angelo Zambotti: 31 anni fra
una settimana, maturità classica, appassionatissimo di calcio e organizzatore di eventi
sportivi, tanto che ne ha fatto
una professione diventando
giornalista sportivo e co-fondatore del Gruppo Giovani di
Fiavé nel 2006. Poche righe per
una biografia e un candidato
giovane considerando gli standard anagrafici degli amministratori, ma Zambotti è molto
conosciuto in valle, complice
la sua professione oltre ad
un’intensa attività all’interno
della comunità fiavetana.
Una decisione arrivata dopo
diversi incontri e movimenti
che in queste settimane sono
nati in parte attorno alla minoranza consigliare uscente e
in parte attorno a nuove forze
che si pongono, a distanza di
cinque anni, come alternativa
all’amministrazione uscente e
auspicano un cambiamento al
vertice del comune giudicariese.
Sul nome di Zambotti ci si è
concentrati negli ultimissimi
giorni, dopo che nei mesi scorsi il candidato più quotato pareva essere Enzo Caresani, co-
mandante dei vigili del fuoco
volontari di Fiavé. Ma le cose
sono cambiate nel giro di poche ore, e il nome di Angelo
Zambotti è uscito un po’ a sorpresa dall’ultima riunione di
un gruppo di paesani, solo in
parte riconducibile all’attuale minoranza.
Uscito a sorpresa, anche se un
interesse per la vita politica e
amministrativa del paese Zambotti lo aveva già mostrato
candidando, cinque anni fa,
nella lista che sosteneva Paolo Bronzini. Obiettivo della
nuova compagine: «Un netto
cambio di direzione rispetto
alla gestione Aloisi – spiega
Zambotti - e riuscire a superare antichi rancori che in un
paese di mille abitanti non
hanno molto senso. Ci teniamo al futuro di Fiavé ma inserito nel contesto delle Giudicarie Esteriori: lavoreremo per
dare un peso al paese e al suo
D. R.
ruolo nella valle».
Da oggi on-line il lancio mondiale della RS6 con Blardone e Burrini, girato sulle piste
CAMPIGLIO
Lo spot Audi
con il bolide
sulla 3 Tre
CAMPIGLIO - Le piste di Madonna di
Campiglio come set cinematografico,
e un «traino» pubblicitario mondiale:
il lancio della nuova Audi RS6 è infatti affidato ad uno spot girato sulle piste, con la potente vettura tedesca a
gareggiare con l’azzurro Massimiliano
Blardone.
A bordo della macchina, inoltre, una
«gloria» dello sci nazionale: il campigliano Gino Burrini, classe 1934, è stato quattro volte campione italiano, 3
in gigante (1956, ’57, ’58) 1 in discesa
libera (1956), nel 1956 sesto, primo degli italiani, nella libera olimpica di Cortina.
A bordo del bolide guidato da un pilota, Burrini è ritornato nuovamente in
pista, tra i pali dello slalom gigante nello spettacolare video che Audi ha realizzato e sta diffondendo sul web e i
canali social a partire da oggi. Sulla pagina facebook di Audi Italia, il video,
in poche ore, ha superato le 40.000 visualizzazioni.
Durante le riprese, le piste di Madonna di Campiglio sono diventate un set
cinematografico. Registi, autori, videomaker, tecnici della fotografia e del suo-
no, maestranze hanno lavorato per la
realizzazione dei 3 minuti di video che
esaltano le caratteristiche della Audi
RS6, ma anche le peculiarità di Madonna di Campiglio e della sua storia.
È stato grande anche l’impegno delle
Funivie di Madonna di Campiglio, che
in via eccezionale hanno concesso l’utilizzo delle piste, tra le quali la 3Tre, e
dell’Azienda per il Turismo: «L’occasione di lavorare a fianco di Audi in
questo progetto – spiega Matteo Bonapace, vice direttore dell’Apt – ci ha dato una nuova chance di rendere visibile, su scala nazionale e internazionale, l’immagine di Madonna di Campiglio abbinandola ad uno tra i marchi
più prestigiosi al mondo».
Dopo lo show allo slalom di Coppa del
Mondo di sci il 22 dicembre scorso, la
festa Tulot Audi quattro experience
del 28 febbraio, la collaborazione continua anche nel 2015: le gare di golf del
circuito «Audi quattro Cup», si terranno il 18 luglio al Golf Club Campo Carlo Magno e il giorno dopo al Golf Club
Rendena, a seguire la seconda edizione dello “Chic-nic” e “Street golf” a luglio.
IN BREVE
CADERZONE
Rendena Terme
È convocato per questa sera
il consiglio comunale.
All’ordine del giorno, oltre
all’ipotesi di fusione con
Strembo e Bocenago nel
comune unico di Rendena
Terme anche le convenzioni
in ambito di asilo nido e
intervento 19. Alle 20,30.
COMANO
Consiglio comunale
Questa sera sui banchi del
consiglio comunale approda
la variante al Prg relativa al
compendio area Alberti. In
approvazione anche
l’accordo di programma per
le piste ciclo pedonali, il
regolamento di gestione
dell’asilo nido e il Paes
(piano d’adozione per
l’energia sostenibile).
WWW.LADIGE.IT
@
GIUDICARIE
Fusione di Comuni
I consiglieri di Lardaro e
Roncone sono chiamati ad
esprimere, rispettivamente
alle 20 e alle 21 il proprio
parere in merito all’ipotesi
di fusione dei comuni di
Bondo, Breguzzo, Lardaro e
Roncone e la creazione di
Sella Giudicarie.
A fianco: Blardone
sfida la nuova Audi
RS6 tra i pali del
gigante sulla
mitica 3 Tre di
Campiglio. In alto,
un altro momento
dello spot che
inizia con le
memorie di Gino
Burrini, campione
di sci degli anni
Cinquanta. Il video
lo trovate sul sito
www.ladige.it
VIGO RENDENA
Gatti sterilizzati
L’amministrazione ha
impegnato 400 euro per la
sterilizzazione di una
colonia di 8 gatti.
Pelugo | Via libera
Tione | Comune e Comunità replicano
Frioli: «Non ho ambizioni»
Centrale idroelettrica
sul rio Bedù: si farà
in deroga al Prg
«Pronto soccorso, ritardi dei lavori
La colpa è dell’Azienda sanitaria»
in faccia la curiosità Ilda Frioli,
ma più di così non vuole dire.
«Dico solo che siamo rimasti
nauseati e abbiamo deciso di
accelerare le nostre dimissioni.
In ogni caso è un anno che le cose non vanno in Comune».
E il referendum? «Guardi che il
commissario, appena arrivato,
mi ha contattata per sentire il
parere della minoranza, e mi ha
comunicato che essendoci tre
Comuni coinvolti, oltre a Breguzzo, e oltretutto avendo già
deliberato il Consiglio comunale, era orientato a deliberare per
il referendum. Il Comitato ha fatto bene a raccogliere le firme,
anche se il documento che sta
alla base ci dà degli antidemocratici. Avrebbero dovuto fare
come abbiamo fatto noi per la
centrale sull’Arnò».
«Nessuno ha parlato - interviene ancora Luciano Bonazza delle firme raccolte contro quell’impianto. E dire che erano numerosissime».
«Certo - osserva la capogruppo
di minoranza - ci siamo espressi contro l’utilizzo a scopo
idroelettrico dell’acqua del torrente Arnò, perché la costruzione di due nuove centrali su quel
torrente, già sfruttato da altri
due impianti, comporterebbe
un pesante danno ambientale,
con conseguente grave perdita
per l’economia turistica. Questa è una decisione per la quale avremmo voluto che la gente fosse informata e consultata».
G. B.
VAL RENDENA - Via libera
urbanistico alla centrale
idroelettrica sul rio Bedù,
nella parte terminale della
valle di Borzago, tra le località Acqua osteria e Pra
Marc.
Già in agosto la giunta provinciale aveva approvato il
progetto definitivo dell’impianto idroelettrico proposto dai Comuni di Pelugo e
Spiazzo per produrre 3,5
milioni di chilowattora all’anno, derivando un massimo di 1.200 l/s dal rio a
1.026 metri di quota, subito a monte dell’opera di
presa di Hydro Dolomiti
Enel.
Ora arriva il secondo okay,
ossia l’autorizzazione urbanistica in deroga al Prg
di Pelugo (territorio sul
quale la centrale sarà realizzata), necessaria perché
l’intervento ricade in zona
a pascolo e viabilità agropastorale.
Il via libera comunque contiene alcune prescrizioni:
la briglia di presa dovrà essere mascherata con massi e la pianta dell’edificio
centrale dovrà essere ruotata di 90 gradi per creare
una rampa naturale e ricoperta dell’intero lato della
centrale verso il torrente.
Inoltre, la parte a vista delle murature della centrale
dovrà essere rivestita in tonalite.
TIONE - Comune di Tione e
Comunità delle Giudicarie: «Il
progetto di completamento
dell’attuale Pronto Soccorso
è stato presentato da parte
dell’Azienda Sanitaria provinciale al Tavolo di concertazione per l’Ospedale di Tione l’11 novembre 2014 insieme all’Apss». In un lungo comunicato i due enti rispondono all’assessora provinciale
Donata Borgonovo Re, secondo la quale i ritardi sarebbero dovuto alle problematiche
tecniche sollevate dal Comune.
«Il Tavolo di concertazione
per l’Ospedale ha assistito alla presentazione sintetica della proposta di progetto che
prospettava la sistemazione
definitiva del Pronto Soccorso nell’area allestita provvisoriamente a nord del Presidio, con la costruzione di uno
spazio aggiuntivo attraverso
la previsione di un nuovo prefabbricato permanente in
prossimità dell’ingresso principale dell’Ospedale...Nell’incontro del Tavolo, il dottor
Luciano Flor ha confermato
che il completamento dei lavori sarebbe avvenuto entro
il 2015, in coerenza con quanto prospettato».
Comune e Comunità precisano che il Tavolo non ha alcuna competenza urbanistica
e/o tecnica. Nell’ambito del
Tavolo in data 11 novembre,
peraltro, da parte del sinda-
BREGUZZO
E Bonazza: «Le 276 firme non sono decisive»
BREGUZZO - «Eh no! Adesso voglio dire anch’io la mia». Ilda
Frioli (già sindaco di Breguzzo
e consigliere comunale di lungo corso) ha la tensione nella
voce: non le va di passare per
antidemocratica o per colei che
con le dimissioni voleva far saltare la fusione del suo Comune
con Roncone, Lardaro e Bondo.
«Innanzitutto voglio rimandare
al mittente la frase secondo cui
avrei ambizioni politiche».
Il mittente è Piergiorgio Ferrari,
che dava Frioli per tentata di fare la vice all’attuale vicesindaco Sandro Bonazza, aspirante
sindaco.
«Guardi», interviene Luciano Bonazza, già amministratore di
Breguzzo («giurassico», ironizza) e ora vicino al gruppo di Ilda Frioli, «che è tutta una strumentalizzazione quella di chi
ha raccolto le firme». Beh, obiettiamo, 276 firme per 460 votanti non sono uno scherzo. «Intendiamoci - replica - sono legittime, ma non decisive. Il commissario Bonafini aveva intenzione di indire il referendum ugualmente. Le dimissioni per me sono un atto coraggioso, perché
i dieci consiglieri avrebbero potuto rimanere lì fino al referendum e fino alla fusione».
«Non voglio fare polemiche - riprende la parola Ilda Frioli - ma
esigo il rispetto per le nostre
idee e per la scelta che abbiamo fatto. Vorrei far notare ai
breguzzesi che la scelta è stata
di dieci persone, maggioranza
Ilda Frioli, ex sindaco del paese
e minoranza, che da un anno vivono il malessere di un’amministrazione comunale in cui il
sindaco non riesce a tenere la
maggioranza. Probabilmente
pochi hanno letto il documento che abbiamo inviato in tutte
le case a seguito delle dimissioni: non c’era solo la fusione, tant’è che la delibera di intento è
stata approvata all’unanimità.
Se esprimere delle perplessità
è essere contro, allora non ci
capiamo più».
Sì, ma il pensiero ricorrente è
che avreste potuto rimanere fino al referendum. «Ci abbiamo
pensato e ripensato - risponde
Ilda - ma sono accaduti fatti
spiacevoli». Cioè? «Un assessore ha cercato di vendicarsi poco lecitamente verso alcuni consiglieri che hanno votato una
mozione contro di lui». Ci legge
co di Tione Mattia Gottardi è
stata data all’Azienda sanitaria «immediata e piena disponibilità ad analizzare il progetto dal punto di vista urbanistico e paesaggistico, anche
con convocazione straordinaria della Commissione edilizia
comunale di Tione, al fine di
accelerare il più possibile i
tempi di realizzazione dell’opera. Solo nel mese di dicembre 2014 l’Azienda Sanitaria ha coinvolto il Comune di
Tione sul progetto che ha convocato in via straordinaria la
commissione edilizia dopo soli 2 giorni dal deposito degli
elaborati progettuali da parte di Apss e la commissione
edilizia ha rilevato delle evidenti e insuperabili problematiche sia di tipo funzionale che
di natura paesaggistica: inaccessibilità ai mezzi di soccorso in caso di emergenza a una
consistente parte dell’edificio
ospedaliero e prefabbricato
per la camera calda troppo impattante. Ha quindi deciso di
sospendere la pratica. E’ seguito un incontro con i vertici dell’Apss, nel corso del quale è stato formalizzato l’impegno dell’Azienda Sanitaria a
ripresentare in tempi brevi
una nuova soluzione progettuale, ad oggi ancora non pervenuta al Comune. Pertanto,
i ritardi nella realizzazione del
Pronto Soccorso non sono imputabili né al Comune, né alla Comunità».