IDC WP CB Analysis UCC Cisco - Telecom Italia

WHITE P APER
L'analisi costi-benefici delle soluzioni di Comunicazione e
Collaborazione Integrata. Linee guida per valorizzare gli
investimenti
Sponsored by: Cisco - Telecom Italia
Giancarlo Vercellino
Daniela Rao
March 2014
IDC OPINION
Viale Monza, 14 20127 Milan, Italy
P.39.02.28457.1
Nei prossimi anni le tendenze globali che guideranno il mercato delle soluzioni di
Unified Collaboration & Communication (UC&C) saranno legate all'evoluzione delle
architetture Cloud e alla maggiore Mobilità delle persone. Da un lato, le soluzioni di
UC&C Cloud-based e Hosted sfideranno in modo deciso le soluzioni on-premise,
sostenute dai vantaggi derivanti dalla semplicità d’integrazione e gestione, oltre che
dalla promessa riduzione dei costi e del miglioramento dell’efficienza. Dall'altro, la
proliferazione dei nuovi dispositivi, tablet, smartphone e wearable, spingerà
l’integrazione delle soluzioni UC&C con le piattaforme di comunicazione Social e di
Enterprise Social Network, che diventeranno parte integrante dell’offerta di UC&C.
Con l’obiettivo di ridurre i costi operativi, migliorare le performance delle applicazioni
e la distribuzione delle risorse ICT, molte imprese stanno valutando le ipotesi di
migrare verso soluzioni di Private, Public o Hybrid Cloud anche per le applicazioni di
UC&C. A livello internazionale IDC stima una crescita media annua del mercato per
soluzioni e servizi di UC&C pari al 10% tra 2013 e 2017: nel breve termine le
componenti principali, come le soluzioni di telefonia IP e le applicazioni di messaging,
continueranno a crescere, mentre nel medio termine i servizi di Hosted Voice/Unified
Communication e Cloud-based diventeranno un’alternativa alle soluzioni on premise
per un numero sempre maggiore di aziende.
Nell'ambito delle soluzioni UC&C di nuova generazione, Cisco e Telecom Italia
propongono al mercato delle medie e grandi imprese italiane con Nuvola IT
Comunicazione Integrata, la nuova offerta di Unified Communication as-a-Service
(UCaaS), nata dalla sinergia fra la piattaforma Hosted Communication Solution di
Cisco e l'infrastruttura Nuvola Italiana di Telecom Italia. L’analisi proposta in questo
documento presenta la valutazione di uno specifico scenario di investimento in cui
una ipotetica impresa, la ACME Spa, decide di adottare Nuvola IT Comunicazione
Integrata basata su tecnologia Cisco, mettendo in evidenza i costi e i benefici
derivanti dal rinnovamento delle infrastrutture di comunicazione. A conclusione
dell'analisi costi-benefici, IDC stima che un’implementazione come quella ipotizzata
nella simulazione genera risultati positivi entro un orizzonte temporale di 12 mesi, con
un Payback Period che si attesta intorno ai 4 mesi, un NPV pari a 70mila euro e un
Adjusted-risk ROI pari al 34%.
INDICE
P
Definizioni e metodologia
1
La tassonomia IDC ................................................................................................................................... 1
L'analisi costi-benefici ............................................................................................................................... 2
Lo scenario di riferimento
3
Le Soluzioni di Comunicazione e Collaborazione Integrata ...................................................................... 3
Le tendenze internazionali ................................................................................................................. 3
I fattori abilitanti e le sfide emergenti ................................................................................................. 6
La domanda delle imprese italiane ........................................................................................................... 7
Il mercato italiano 2013-2017 ............................................................................................................ 7
Esigenze e aspettative delle imprese italiane .................................................................................... 8
Dinamiche di adozione di soluzioni UCaaS ....................................................................................... 10
L a p i a t t a f o r m a H C S d i C i s c o n e l l a N u vo l a d i T e l e c o m I t a l i a
11
Ambito della valutazione ........................................................................................................................... 11
Il servizi Nuvola IT Comunicazione Integrata di Telecom Italia ......................................................... 11
La piattaforma Hosted Collaboration Solution di Cisco...................................................................... 13
La simulazione: la ACME sceglie Nuvola IT Comunicazione Integrata basata su tecnologia Cisco .. 14
Il modello di analisi, le ipotesi di scenario e le variabili di riferimento ................................................ 15
Sintesi dell’analisi costi-benefici................................................................................................................ 18
Stima degli indicatori economici ........................................................................................................ 18
Analisi di sensitività della simulazione ............................................................................................... 20
CONCLUSIONI
#IDC
22
©2014 IDC
INDICE DELLE FIGURE
P
1
Il mercato mondiale delle soluzioni e servizi di Unified Communications & Collaboration,
2013–2017 (Milioni di euro).......................................................................................................... 4
2
Il mercato mondiale delle soluzioni di Unified Communications & Collaboration, 2013................ 5
3
Il mercato mondiale delle soluzioni e servizi di Unified Communications & Collaboration,
per Regione, 2013–2017 (Milioni di euro) .................................................................................... 5
4
Mercato italiano UC&C, 2013-2017.............................................................................................. 8
5
Il paradigma di sviluppo delle 4C ................................................................................................. 11
6
La composizione del canale multiservizio Virtual-PBX ................................................................. 12
7
Modelli di servizi della piattaforma HCS di Cisco ......................................................................... 13
8
Modello dei ricavi e dei costi contemplati nell’analisi.................................................................... 16
9
Caso ACME Spa: le variabili aziendali, l’infrastruttura tecnologica, i servizi selezionati............... 17
10 Stima dei risultati (NPV, PBP, Risk-adjusted ROI) ....................................................................... 19
11 Flusso di cassa cumulativo netto nello scenario ipotizzato .......................................................... 20
12 Analisi di sensitività dei risultati (Risk-adjusted ROI, PBP) .......................................................... 21
©2014 IDC
#IDC
DEFINIZIONI E METODOLOGIA
La tassonomia IDC
Con il termine Unified Communications & Collaboration (UC&C) IDC definisce
l’insieme di tecnologie e servizi IT che costituiscono una soluzione tecnologica
integrata per la comunicazione aziendale.
Una soluzione di UC&C comprende:
ִ Linee di telefonia IP/PBX: sistemi per la gestione delle linee telefoniche IP e lo
smistamento delle chiamate aziendali. Questi sistemi (detti IP PBX) includono
apparati hardware e piattaforme software. Nella stima del mercato delle soluzioni
di UC&C, IDC conteggia il valore della spesa aziendale in termini di hardware e
licenze per connettere endpoint IP, utenti di applicazioni di UC&C alla LAN
aziendale.
ִ Telefoni IP: includono sia i telefoni IP, che i softphone, ovvero applicazioni che
risiedono in un PC e offrono le funzioni di un telefono di rete fissa.
ִ Servizi VoIP Business: servizi voce su rete IP fruiti dalle imprese nelle seguenti
modalità:
Dedicated Hosted IP PBX: soluzioni in cui il PBX aziendale è gestito e
collocato presso il data center di un fornitore. L’apparato e/o la piattaforma
software può essere di proprietà dell’azienda cliente o del fornitore. Si tratta
di un servizio gestito da un fornitore, con costi correlati alle linee relativi
consumi e basati su canoni mensili.
Managed IPT: soluzioni in cui il PBX aziendale è gestito da un fornitore ma
collocato presso la sede dell’azienda utente. L’apparato e/o la piattaforma
software può essere di proprietà dell’azienda cliente o del fornitore. Si tratta
di un servizio gestito da un fornitore, con costi correlati alle linee relativi
consumi e basati su canoni mensili.
Multitenant Hosted IP Voice: (detto anche IP Centrex) è una soluzione
basata su un call management server gestito e collocato presso il data
center di un fornitore. Sono erogate le stesse funzioni di un IP PBX, ma la
piattaforma tecnologica è posseduta dal fornitore e gestita in modalità
condivisa (multitenant) per più aziende utenti.
IP/SIP Trunking: servizi VoIP forniti attraverso un collegamento IP/SIP (detto
“trunk”), che collega il PBX aziendale alla rete pubblica. Il servizio spesso
erogato da un operatore include la fornitura di uno IAD (Integrated Access
Device) installato presso l’azienda utente per il collegamento al PBX TDM.
ִ Collaborative application: è l'insieme di applicazioni per: posta elettronica,
messaging, conferencing ed enterprise social network. Tali applicazioni sono
gestite e distribuite dal dipartimento IT aziendale o, in un numero crescente di
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#IDC
1
casi, da un fornitore esterno che offre servizi di application management e
spesso è lo stesso provider dei servizi di VoIP e IP Telephony.
ִ Sistemi di Videoconferenza: si suddividono in soluzioni di telepresenza
immersiva, sale attrezzate, soluzioni all-in-one basate su hardware dedicato e
infrastrutture di supporto come: MCU, video software codec, schermi,
videocamere e altri componenti tecnologici audio-video.
ִ Mobile UC&C/FMC: soluzioni software che estendono agli smartphone e ai tablet
aziendali i servizi e le applicazioni della piattaforma di UC&C. Tra queste le
principali riguardano: voce, posta elettronica, messaging e videoconferencing.
ִ CEBP (Communications-Enabled Business Process): soluzioni software che
dialogano con il PBX e la piattaforma di CRM pdel contact centre aziendale per
gestire funzioni avanzate di comunicazioni “business”, ad esempio: gestione
della priorità e della distribuzione delle chiamate, notifiche e distribuzione di
notizie correlate a specifici eventi a personale interno o a clienti;
ִ CRM & Contact Center: applicativi e soluzioni di che permettono di gestire le
relazioni e i canali di vendita e comunicazione online con il parco clienti. Sono
incluse soluzioni di CRM e sistemi per la gestone del Contact Center (quali ad
esempio ACD, predictive dialing, telephony integration, universal queuing, skillbased routing, quality monitoring/assurance, business analytics/modelling).
ִ Insieme a queste tecnologie le aziende acquistano anche diversi servizi
professionali IT per sviluppare o implementare progetti del sistema di
comunicazioni aziendale. In quest’ambito sono rilevanti i servizi di consulenza
tecnologica, system integration, manutenzione e supporto e, quando si tratta di
soluzioni gestite attraverso un datacenter esterno, servizi di gestione.
L'analisi costi-benefici
L’analisi costi-benefici ha l’obiettivo di misurare la razionalità di una specifica scelta di
investimento in tecnologia calcolandone l’impatto rispetto a quattro dimensioni
economiche distinte (i costi cessanti, i costi emergenti, i ricavi cessanti, i ricavi
emergenti), nel contesto di uno scenario di implementazione determinato e
caratterizzato da un complesso di ipotesi descrittive (organizzative, tecnologiche,
economiche, etc.). Attraverso l’identificazione dei flussi netti determinati nello
scenario postulato, lo studio propone una valutazione ex-ante del risultato prevedibile
dell’investimento ricorrendo a diversi parametri economico-finanziari.
L’analisi proposta nel documento presenta la valutazione di uno specifico scenario di
investimento in piattaforme UC&C impiegando i seguenti parametri finanziari per
esprimere il razionale economico della scelta: il Payback Period (PBP), il Net Present
Value (NPV), il Risk-adjusted ROI.
ִ Il Payback Period è un metodo per calcolare il tempo entro il quale il capitale
investito in un'iniziativa viene recuperato attraverso i flussi finanziari netti
generati: è dato dalla somma del numero di periodi di flusso netto cumulativo
2
#IDC
©2014 IDC
negativo prima del Payback, con il rapporto tra il residuo negativo da recuperare
e il valore del flusso netto al primo anno dopo il Payback.
ִ Il Net Present Value è la somma dei flussi di cassa di un'iniziativa attualizzati a
un tasso di sconto che tiene conto del costo-opportunità del denaro in
considerazione di una pluralità di fattori (rendimenti medi di un settore industriale,
rischiosità specifica dell’investimento, costo medio del capitale, etc).
L’attualizzazione dei flussi consente di valutare il beneficio netto che è
ragionevole attendersi dall’iniziativa nel momento in cui si decide l’investimento.
ִ Il Risk-adjusted ROI è un indicatore che traduce sul piano temporale la logica del
tradizionale indicatore statico di bilancio, ponendo a numeratore l’attualizzazione
dei flussi netti, ovvero l’eventuale flusso di benefici derivanti dall’investimento, e
a denominatore l’attualizzazione dei flussi negativi, ovvero il flusso delle uscite di
cassa determinate dall’investimento nel corso del tempo.
I parametri sono stati stimati attraverso un modello di simulazione, identificando le
variabili aziendali, organizzative, tecnologiche ed economiche più rilevanti nel
rappresentare lo scenario di implementazione, eseguendo un numero
sufficientemente grande di iterazioni e generando una quantità sufficientemente
grande di risultati per determinare, anziché una stima puntuale, una stima
probabilistica (curva di frequenza) dei parametri finanziari.
LO SCENARIO DI RIFERIMENTO
Le Soluzioni di Comunicazione e
Collaborazione Integrata
Le tendenze internazionali
IDC stima che nel mondo il mercato delle soluzioni di Unified Communication e
Collaboration, che include sistemi, software middleware e software applicativo, nel
2013 ha registrato una crescita dell’8,8% rispetto al 2012, raggiungendo quasi i 14
miliardi di euro. Inoltre, le spese delle aziende utenti per manutenzione, gestione e
per servizi professionali legati alle tecnologie UC&C sono cresciute del 5,4% nel
2013, rispetto a un anno prima, arrivando a 5,2 miliardi di dollari.
Nel periodo 2013-17, nel mondo, è prevista una crescita media annua del mercato
per soluzioni e servizi di UC&C pari al 10% (Fig. 1): i componenti fondamentali (Fig.
2), come le soluzioni di telefonia IP e le applicazioni di messaging, continueranno a
crescere, mentre nel medio periodo i servizi di Hosted Voice/Unified Communication
e Cloud-based diventeranno un’alternativa alle soluzioni on- premise per un numero
crescente di aziende.
L’approccio all’adozione di soluzioni, applicazioni e servizi di Unified Communication
e Collaboration varia notevolmente fra diverse Regioni del mondo, a seconda del
livello di maturità (Fig. 3).
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#IDC
3
FIGURA 1
Il mercato mondiale delle soluzioni e servizi di Unified
Communications & Collaboration, 2013–2017 (Milioni di euro)
Soluzioni tecnologiche
Servizi di supporto e gestione
Servizi professionali
€ 30.000
Milioni di euro
€ 25.000
€ 20.000
€ 15.000
€ 10.000
€ 5.000
€0
2013
2014
2015
2016
2017
Fonte: IDC, 2014
Il Nord America è la Regione che esprime la domanda più evoluta come estensione e
valore dei progetti sviluppati: l’attenzione delle imprese americane è sempre più
focalizzata su tecnologie di videocomunicazione, Mobility e Communication-Eabled
Business Process. Tuttavia in quest'ambito la spesa per soluzioni di telefonia IP e
messaging, sta crescendo meno che nelle altre Regioni.
In EMEA, nonostante la pressione della crisi economica, le aziende mostrano un
notevole interesse per le più evolute applicazioni di collaborazione, le soluzioni di
videoconferenza e di contact center di nuova generazione, nonché per servizi di
UC&C Hosted o Cloud-based. Qui il valore delle spese per le tecnologie di UC&C, nel
periodo 2013-2017, registra la crescita media annua del 13%, di poco più alta rispetto
alle altre regioni del mondo.
In prospettiva, anche se il mercato nell’Europa Occidentale manterrà una crescita a
doppia cifra, l’incremento più rilevante sarà registrato dal Middle East e Africa,
sostenuto dall’adozione di soluzioni di IP telephony, in sostituzione dei sistemi TDM.
Inoltre molte aziende dell’area EMEA, sempre con l’obiettivo di ridurre i costi
operativi, migliorare le performance e rendere più fluide le comunicazioni aziendali,
stanno considerando evoluzioni verso soluzioni di Private, Public o Hybrid Cloud.
In APAC la domanda nel breve termine resterà focalizzata su soluzioni di IP
Telephony integrate in soluzioni prevalentemente “on premise”; solo nel medio
termine vedremo la diffusione di soluzioni estese che includono l’integrazione con le
comunicazioni in mobilità e l’adozione di servizi UCaaS.
4
#IDC
©2014 IDC
FIGURA 2
Il mercato mondiale delle soluzioni di Unified Communications
& Collaboration, 2013
CEBP
6%
Collaborative
applications
26%
IP telephony lines
13%
IP phones
6%
Videoconferencing
systems
4%
Mobile PBX/UC
2%
Customer service
applications
7%
Business VoIP/UC
services
23%
Contact center
applications
13%
Fonte: IDC, 2014
FIGURA 3
Il mercato mondiale delle soluzioni e servizi di Unified
Communications & Collaboration, per Regione, 2013–2017
(Milioni di euro)
Nord America
EMEA
APAC
CALA
€ 30.000
€ 25.000
Milioni di euro
€ 20.000
€ 15.000
€ 10.000
€ 5.000
€0
2013
2014
2015
2016
2017
Fonte: IDC, 2014
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#IDC
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Nella regione CALA è in aumento la domanda di applicazioni per la collaborazione,
videoconferenza e Mobility da parte delle poche grandi imprese che stanno
estendendo e potenziando le loro reti sul territorio, mentre le medie e piccole imprese
sono focalizzate sull’introduzione dei servizi e sistemi di IP Telephony.
A livello globale, le tendenze che guideranno il mercato UC&C nei prossimi anni
saranno legate a:
ִ Tecnologie Cloud: complessivamente, ad oggi le aziende continuano a investire
in soluzioni di UC&C on-premise, ma questa tendenza sta progressivamente
diminuendo: l’approccio Cloud-based per alcune delle tecnologie per il
messaging, webconferencing, è già diffuso e diventerà sempre frequente in tutte
le tipologie di imprese. Le soluzioni di UC&C Cloud-based e Hosted sfideranno in
modo deciso le soluzioni on-premise, sostenute dai vantaggi derivanti dalla
semplicità d’integrazione e gestione, oltre che dalla promessa riduzione degli
investimenti e del miglioramento dell’efficienza.
ִ Mobile UC&C e consumerization: la proliferazione dei dispositivi, sia per uso
privato che per uso lavorativo, favorirà l’utilizzo di soluzioni di Unified
Communication per smartphone e tablet, con interfacce intuitive e migliore user
experience. La contaminazione delle applicazioni nate per il mercato Consumer
spingerà inoltre l’integrazione delle soluzioni UC&C con le piattaforme di
comunicazione Social e con i software di Enterprise Social Network, che
diventeranno parte integrante dell’offerta di UC&C.
ִ Virtualizzazione: le soluzioni di virtualizzazione dei server adottate nei data
center aziendali saranno estese alla telefonia, Unified Communication e
Collaboration, con i relativi vantaggi in termini di flessibilità, scalabilità,
consolidamento dell’hardware, migliore gestione e controllo, sicurezza e
business continuity.
I fattori abilitanti e le sfide emergenti
Le tecnologie di Unified Communication e Collaboration nei prossimi anni vedranno
un rinnovato interesse e un successo crescente sia fra le medie che fra le grandi
aziende. Lo stimolo nasce in larga parte dall’evoluzione dell’offerta tecnologica
orientata a supportare il lavoro in mobilità, collaborazione, videocomunicazione e
sempre maggiore integrazione fra comunicazione e processi di business. Inoltre per
le imprese che stanno implementando la transizione da piattaforme legacy per
telefonia e messaging verso più recenti soluzioni di Unified Communications e
Collaboration, sono riconosciuti come fattori acceleratori l’esigenza di consolidare
l’infrastruttura hardware e contenere i costi, la necessità di migliorare la
collaborazione fra colleghi, dipartimenti e sedi in diverse aree geografiche, per
aumentare la produttività.
Tuttavia, adottare soluzioni di UC&C che coinvolgono diversi processi di business e
molti addetti, rappresenta una sfida sotto diversi punti di vista.
I vincoli di budget, con i quali i dipartimenti IT devono fare i conti, sono un ostacolo,
soprattutto quando i ritorni sull’investimento sono difficili da quantificare. È evidente
che le soluzioni di UC&C portano “soft benefit”, come un migliore time-to-market,
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#IDC
©2014 IDC
maggiore produttività individuale, migliore qualità della vita lavorativa, ma iniziare un
percorso di adozione di queste tecnologie, implica spesso dover affrontare la
complessità dell’integrazione tecnologica e organizzativa, il coinvolgimento di più
linee di business, nuovo approccio alla pianificazione dei costi e le difficoltà di
progressivo trasferimento dei flussi di lavoro sulle nuove piattaforme.
Secondo le analisi condotte da IDC, infatti, le principali barriere all’adozione di nuove
soluzioni UC&C sono riferite alla difficoltà di affrontare il percorso con un approccio
strategico e con una roadmap tecnologica. In quest’ambito anche se l’evoluzione
dalle soluzioni on-premise a quelle Hosted o Cloud, offrirà nuove prospettive,
consentendo più flessibilità e riducendo la complessità nella pianificazione dei costi
da affrontare, resterà sempre a carico delle aziende la strategia progettuale nel medio
termine. Spesso il problema è dato dal compromesso fra i costi da sostenere a breve
termine e i benefici che si vedranno nel lungo termine.
La domanda delle imprese italiane
Il mercato italiano 2013-2017
La domanda di mercato espressa dalle aziende italiane si è attestata sui 302 milioni
di euro nel 2013 e si prevede crescerà nei prossimi 4 anni sino a 493 milioni di euro,
con incrementi medi annui intorno al 13% e una progressione simile a quella dei più
evoluti Paesi Europei (Fig. 4).
La crescita è sostenuta dalla domanda da circa 10.000 aziende grandi e medie che
sviluppano progetti di ampio respiro ed estendono le funzioni offerte dalle piattaforme
UC&C a più divisioni aziendali in più sedi distribuite sul territorio.
La spesa di tali aziende sarà costituita da:
ִ Tecnologie: ovvero sistemi hardware (PBX, telefoni, sistemi di networking) e
prodotti Software middleware e applicativo, che ora rappresentano il 59% della
spesa totale e nel corso dei prossimi anni si ridurrà solo lievemente perché
nonostante la tendenza globale alla contrazione dei prezzi dei sistemi, nel nostro
Paese saranno ancora molte le imprese che investiranno sulle infrastrutture di
base.
ִ Servizi di supporto e gestione costituiti dai tradizionali servizi di installazione e
manutenzione correlati ai sistemi e i prodotti installati “on premise” a cui si
affiancheranno sempre più spesso servizi di gestione in Cloud o di Hosted VoIP,
gestiti attraverso un data center esterno. Nei prossimi anni il peso di quest’ultima
voce di spesa tenderà ad aumentare bilanciando la contrazione della
componente legata ai servizi di supporto tradizionali.
ִ Servizi Professionali di consulenza e system integration, che tenderanno a
crescere in relazione alla presenza di più aziende che avranno bisogno di
fornitori in grado di supportarle nelle decisioni per lo sviluppo di nuovi progetti o
implementazione dei progetti avviati negli anni scorsi.
©2014 IDC
#IDC
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FIGURA 4
Mercato italiano UC&C, 2013-2017
Soluzioni tecnologiche
Servizi di supporto e gestione
Servizi professionali
€ 500
Milioni di euro
€ 400
€ 300
€ 200
€ 100
€0
2013
2014
2015
2016
2017
Fonte: IDC, 2014
L’attenzione delle aziende è focalizzata su soluzioni che integrano servizi voce di rete
fissa e mobile con applicazioni di collaborazione e, sempre partendo dai servizi voce,
è prevedibile che nel corso dei prossimi 4 anni il focus si sposterà ulteriormente sulla
fruibilità di molteplici servizi di comunicazione in mobilità.
In prospettiva la domanda delle aziende italiane sarà caratterizzata da:
ִ Estensione delle piattaforme UC&C verso mobile device, collaborative work,
videocomunicazione e messaging;
ִ L’evoluzione dei servizi VoIP verso soluzioni Hosted IP e Managed IPT, guidata
dalla promessa di costi sempre più contenuti di scalabilità nel tempo;
ִ Convivenza e integrazione di soluzioni di telepresence immersiva
webconferencing application fruibili da desktop e da mobile device;
e
ִ Aumento della domanda di banda su rete fissa e mobile correlata alla
progressiva diffusione di Mobile device, sia personali che aziendali, e nuove
applicazioni;
ִ Crescente attenzione alle soluzioni in Cloud di UCaaS guidata dalla necessità di
contenere investimenti e di essere più flessibili nel tempo.
Esigenze e aspettative delle imprese italiane
La domanda di sistemi e delle soluzioni di comunicazione aziendali che supportano
l’attività di addetti in movimento è essenzialmente sostenuta da esigenze emergenti
di produttività e flessibilità, che spingono aziende e manager a sperimentare nuovi
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#IDC
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metodi di produzione, nuovi stili di comunicazione, con un diverso approccio alla
produttività individuale e alla valutazione del successo personale e dell’impresa.
A quest’esigenza, gli imprenditori italiani, associano l’accesso ad Internet in mobilità,
da diversi device e diversi luoghi, come strumento indispensabile non solo per
lavorare, ma anche per divertirsi, informarsi e comunicare, senza discontinuità e
senza sottostare a policy troppo restrittive.
Se nelle PMI tali esigenze hanno portato a spendere per device e comunicazioni
mobili quasi il doppio che per le risorse IT e di comunicazione su rete fissa, nelle
grandi imprese si associano alla necessità di contenere i costi e gestire la
coesistenza e la complementarietà tra device vecchi e nuovi. Qui smartphone, PC
laptop e tablet sono destinati a convivere con PC desktop e linee di rete fissa, uniti
dall’obiettivo comune di offrire, a seconda del luogo, del momento e dell’attività
specifica, la miglior qualità della comunicazione al costo più basso.
In sintesi, in base alle più recenti analisi svolte da IDC, le esigenze delle medie e
grandi imprese nei confronti di soluzioni di comunicazione evolute sono riferite a:
ִ Abilitare il lavoro da remoto e in movimento di un numero crescente di addetti
con diverse mansioni: non solo sales manager e tecnici, ma anche altre figure
professionali tradizionalmente tenute a recarsi in ufficio;
ִ Supportare la collaborazione lungo tutta la supply chain e per tutta la business
community aziendale, compresi partner, fornitori, rivenditori..;
ִ Migliorare l’efficacia dei processi decisionali, con più velocità, più precisione e
minore time-to-market;
ִ Contenere i costi operativi, riducendo tempi morti, spese di viaggio e costi
generali;
ִ Integrare le legacy tecnologiche evolvendo gradualmente verso nuove soluzioni;
ִ Sviluppare strumenti per migliorare i servizi di customer care anche attraverso
soluzioni multicanale.
Le aspettative nei confronti dell’offerta di mercato e dei provider si concentrano su:
ִ Comunicare meglio e spendere meno: mentre le PMI inseguiranno ancora
questa promessa scegliendo mobile device e applicazioni “freemium” nate per il
mercato consumer, nelle grandi e medie aziende quest’idea sembra destinata a
tradursi con una progressiva adozione del paradigma “Cloud”, dove le
infrastrutture sono gestite all’esterno, i costi sono tendenzialmente legati a
canoni (solo OPEX) e l’accessibilità al “cruscotto” di controllo è continua e
sempre nelle mani del management aziendale;
ִ Avere un partner di progetto: identificare un partner/fornitore in grado di
supportare il management aziendale nella pianificazione e nella ricerca delle
soluzioni più idonee, è considerato di essenziale importanza per evolvere
©2014 IDC
#IDC
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dall’approccio tattico a quello strategico ed attuare una trasformazione (non solo
tecnologica) in grado di generare benefici per l’intera organizzazione.
Dinamiche di adozione di soluzioni UCaaS
Dalle più recenti indagini di IDC in EMEA emergono diversi segnali di evoluzione dei
sistemi di comunicazione aziendale verso soluzioni di UCaaS, con evidenze
significative anche per quanto riguarda le dinamiche di adozione nel nostro Paese.
Le aziende dell’Europa Occidentale che utilizzano soluzioni di UC&C, a partire dal
2013, hanno affiancato alle tradizionali soluzioni on premise (ancora presenti nella
maggioranza dei casi) anche soluzioni di Hosted UC&C e più sporadicamente anche
soluzioni di UCaaS.
Le soluzioni di Hosted UC&C oggi sono diffuse molte grandi aziende europee che già
negli anni precedenti avevano adottato soluzioni on premise di UC&C, mentre le
soluzioni di UCaaS sono presenti in ancora pochi casi.
In Italia, possiamo dire che non emergono significative differenze con il resto
d'Europa nella dinamica di adozione di queste nuove soluzioni e che tale percorso è
di solito caratterizzato dalle seguenti fasi:
ִ I servizi voce migrano per primi, offerti con formule contrattuali convergenti
Fisso/Mobile (da operatori di telecomunicazioni o grandi hoster) e ora sono
sempre più spesso gestiti attraverso infrastrutture di Provider con data center
esterni, sia con piattaforme multitenant che con soluzioni dedicate di
Hosted/Managed PBX. Le aziende utenti sono attratte da queste soluzioni
perché possono eliminare telefoni fissi e centralini, mantenere i numeri di rete
fissa e mobile, ma utilizzare i solo telefoni mobili per ricevere e inoltrare tutte le
chiamate.
ִ Più complessa è invece la situazione dei sistemi e servizi di videoconferenza. In
molte grandi imprese le soluzioni di telepresence immersiva e le sale attrezzate
sono in opera e via via sono state affiancate anche da diverse applicazioni di
webconferencing facilmente accessibili da molti utenti da terminali e luoghi
diversi. In quest’ambito soprattutto tra le aziende italiane permangono forti
differenze e una notevole frammentazione nell’approccio all’acquisto e all’utilizzo
di queste dotazioni, e probabilmente solo nel medio termine vedremo una
consistente diffusione di servizi di videoconferenza integrati in piattaforme di
UC&C;
ִ Ancora più articolata l’evoluzione dei servizi di email, messaging e di
collaborative work. Nelle grandi aziende italiane prevale la gestione interna di
questi servizi, mentre le medie e piccole aziende hanno scelto da tempo di
affidarsi a fornitori esterni. Qui il percorso verso l’adozione di soluzioni Cloud
vede le grandi aziende guardare con interesse a soluzioni di Private o Hybrid
Cloud, mentre le medie e piccole, benché attratte da soluzioni Cloud proposte da
OTT, per ora restano legate ai loro fornitori storici, soprattutto per timore di
perdere un’interfaccia “amica” e ben conosciuta.
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©2014 IDC
Infine, per quanto riguarda la scelta del fornitore, da un’analisi di IDC sulla domanda
di Unified Communications & Collaboration in EMEA, nel 2013 emergeva che, in Italia
tra le diverse tipologie di fornitori preferiti per la fornitura di servizi di
telecomunicazioni e servizi IT o Cloud, erano segnalati gli operatori di
Telecomunicazioni in posizione dominante, mentre con una minore frequenza erano
indicate società di servizi IT o hoster e altri operatori.
LA PIATTAFORMA HCS DI CISCO NELLA
NUVOLA DI TELECOM ITALI A
Ambito della valutazione
Il servizi Nuvola IT Comunicazione Integrata di Telecom Italia
Nell'ambito delle soluzioni convergenti di nuova generazione, Telecom Italia si
propone al mercato delle medie e grandi imprese con Nuvola IT Comunicazione
Integrata, offerta di Virtual PBX che unisce servizi voce di centralino a soluzioni di
Unified Communication. L'erogazione dei servizi avviene attraverso il data center di
Telecom Italia basandosi sul Cloud di Nuvola Italiana.
I quattro pilastri che sorreggono la visione tecnologica di Telecom Italia (Fig. 5) in
merito ai servizi di nuova generazione VPBX/UC&C sono:
ִ Connessione: la possibilità di collegarsi alle reti da qualunque parte e in
qualunque momento;
FIGURA 5
Il paradigma di sviluppo delle 4C
Fonte: Notiziario tecnico Telecom Italia, N.3/ 2012
©2014 IDC
#IDC
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ִ Comunicazione: la possibilità di comunicare utilizzando sistemi e applicazioni
eterogenee;
ִ Collaborazione: la possibilità di usufruire di un layer condiviso di strumenti di
produttività come condivisione desktop, document sharing, accesso alle risorse
UC&C in mobilità, ecc.
ִ Community: accesso ai servizi Enterprise da network sociali e di settore (ad es
Facebook, Linkedin, ecc).
L’offerta Nuvola IT Comunicazione Integrata trova fondamento nei servizi di
connettività a larga banda di Telecom Italia, sia in modalità VPN MPLS che Internet,
utilizzando le infrastrutture di data center per l’integrazione delle piattaforme di
erogazione dei servizi. Dunque, l'offerta VPBX presenta le caratteristiche intrinseche
di un servizio caratterizzato dall'elevata disponibilità, l'aggiornamento tecnologico
costante e il rispetto dei parametri di sicurezza e di conformità normativa.
Se per i clienti maggiori la proposizione è basata su progetti ad-hoc in una prospettiva
di Private Cloud, per le PMI la soluzione si basa sul concetto di scalabilità di un
servizio gestito di UC&C, seguendo le logiche del Public Cloud, e quindi sulla
condivisione delle piattaforme di servizio tra una molteplicità di clienti, sia in logica
multitenant che multi-instance. Sono previsti anche modelli di Hybrid Cloud, dove
convivono le piattaforme virtualizzate con scenari legacy consolidati, generando in
questo modo un'offerta basata su criteri di modularità e personalizzazione per singolo
cliente.
FIGURA 6
La composizione del canale multiservizio Virtual-PBX
Fonte: Notiziario tecnico Telecom Italia, N.3/ 2012
L’offerta si rivolge sia ad aziende clienti monosede che multi-sede e contempla oltre
alla componente fonia/VoIP le funzioni più avanzate di UC&C, trasformando la
postazione del dipendente in un workspace composto da interfacce multiservizio, in
12
#IDC
©2014 IDC
cui si integrano, in una prospettiva di completo mash-up con qualsiasi applicazione
esistente, le funzionalità di VoIP, presence, messaging, outlook integration,
videocomunicazione e conferenza, a cui si aggiungono i vantaggi della convergenza
fisso/mobile abilitata nativamente (Fig. 6).
La piattaforma Hosted Collaboration Solution di Cisco
Attraverso la Hosted Collaboration Solution (HCS), Cisco propone l'unificazione della
user experience delle soluzioni di Unified Communication & Collaboration attraverso
la pluralità degli ambienti operativi e dei dispositivi fissi e mobili che caratterizzano lo
scenario attuale, coniugando coerenza, flessibilità e interoperabilità con la necessità
di espandere le infrastrutture di comunicazione al di fuori del perimetro aziendale per
il coinvolgimento sempre più stretto di partner, fornitori e stakeholder di qualsiasi tipo.
La piattaforma HCS di Cisco (Fig. 7) presenta una gamma completa di servizi e
applicazioni concepiti per gestire in modo sistematico la collaborazione aziendale in
scenari di impiego caratterizzati sempre di più dalla socialità e dalla mobilità, oltre che
dalla molteplicità dei dispositivi disponibili. In particolare, la piattaforma comprende
l'applicazione per il controllo voce e video (Cisco Unified Communications Manager),
l'applicazione per il voicemail (Cisco Unity Connection), l'instant messaging e la
presenza, il tutto integrato nel client unificato Cisco Jabber per i dispositivi mobili
Smartphone e Tablet (Apple e Google Android) e ambienti desktop (PC e MAC), lo
strumento di Customer Collaboration (Cisco Contact Center), l'applicazione per la
web-conference (Cisco WebEx) e quella per la multi video-conferenza personale e di
sala (Cisco TelePresence).
FIGURA 7
Modelli di servizi della piattaforma HCS di Cisco
Pure Hosted
On Premises
(remotely managed)
Fonte: Cisco, HCS Summit 2014
©2014 IDC
#IDC
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Altri aspetti evidenziati nella proposizione di HCS, quali ad esempio il livello di
disponibilità del servizio, il continuo aggiornamento tecnologico della piattaforma, la
gestione della sicurezza delle comunicazioni, rispondono anche a una logica di
servizio basata su architettura Cloud e vengono ulteriormente rafforzati attraverso la
sinergia con i partner tecnologici di Cisco. Nel caso dell’Italia, l'architettura del
servizio, basata sull'infrastruttura Cloud di Telecom Italia, consente la traslazione dei
costi da un regime di spese in conto capitale a uno di spese operative, mantenendo
comunque un ampio margine di governance e controllo sulla struttura dei costi anche
qualora l'azienda utente intenda procedere a un outsourcing completo delle
infrastrutture UC&C per focalizzare le risorse IT sul core business.
La simulazione: la ACME Spa sceglie Nuvola IT Comunicazione
Integrata basata su tecnologia Cisco
L’analisi costi-benefici della soluzione Nuvola IT Comunicazione Integrata basata su
tecnologia Cisco propone una simulazione di scenario che presenta il caso della
ACME Spa, un attore della grande distribuzione organizzata (GDO) presente in Italia
dalla fine degli anni ’30: con 240 milioni di fatturato nel 2013 e circa 900 addetti, la
ACME è una delle più dinamiche realtà della GDO in Italia, rappresentando oltre il
10% del mercato per i prodotti biologici e i surgelati con la gestione di 6 diversi marchi
sul territorio nazionale attraverso una rete composta da circa 25 punti di vendita.
Le strategie e le priorità di sviluppo di ACME vanno adeguandosi a un mutato
contesto di mercato: la consueta leva competitiva legata all’espansione sempre più
capillare della rete dei punti vendita si rivela una strategia con rendimenti marginali
decrescenti e un elevato di cannibalizzazione con i canali esistenti, dunque gli
amministratori di ACME decidono di investire in modo maggiore nella riconversione/
ristrutturazione/ ammodernamento dei punti vendita esistenti anziché aprire nuovi
centri. Una parte consistente delle attività logistiche sono state centralizzate negli
ultimi anni per migliorare l’efficienza di costo e ridurre gli overhead complessivi del
gruppo, tuttavia una parte importantissima dell’efficienza aziendale deriva dallo stretto
coordinamento commerciale tra i diversi punti vendita, che condividono sia obiettivi a
livello di marketing operativo, con la gestione integrata delle promozioni commerciali,
sia a livello di procurement, operando come gruppo di acquisto unico.
Dal punto di vista IT, la ACME è strutturata con un dipartimento IT costituito da circa
10 addetti che gestiscono la domanda interna per servizi e assistenza dei 25 punti
vendita di proprietà per una dimensione complessiva della domanda interna di circa
500 postazioni di lavoro informatizzate. L'azienda dispone di un budget IT annuo di
circa 3 milioni di euro, per il 70% destinato alle spese di manutenzione e
mantenimento delle infrastrutture (60% servizi, 30% software e 10% hardware), e per
circa il 30% disponibile per gli investimenti. Con l’obiettivo di promuovere nuove
forme di collaborazione tra i punti vendita, proseguendo contemporaneamente nel
processo di razionalizzazione dei costi di struttura, compreso i costi di gestione
dell’IT, gli amministratori di ACME hanno deciso di potenziare le infrastrutture di
comunicazione e collaborazione ricorrendo alla soluzione Nuvola IT Comunicazione
Integrata di Cisco - Telecom Italia.
In sintesi, lo scenario di adozione della soluzione è caratterizzato da quanto segue:
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#IDC
©2014 IDC
ִ Piano di trasformazione. Nel corso di 2 mesi, ACME Spa prevede la
migrazione progressiva di 500 postazioni di lavoro informatizzate disseminate in
25 punti vendita ai servizi proposti da Nuvola IT Comunicazione Integrata (70%
delle postazioni al Servizio Base, 20% al Servizio Standard e 10% a quello Plus).
Nel corso del processo di trasformazione, ACME prevede il rinnovo dei terminali
telefonici nel 70% dei casi, mentre la restante parte dei terminali viene
mantenuta ancora operativa.
ִ Caratteristiche essenziali dell’infrastruttura. Nello scenario proposto si
prevedono alcuni requisiti ambientali, quali la disponibilità di un contesto
infrastrutturale adeguato per l’installazione di connessioni Hyperway MPLS e la
disponibilità presso le diverse sedi di un cablaggio idoneo. Dal punto di vista
delle infrastrutture di comunicazione, ACME Spa dispone di propri sistemi PBX
operativi su un modello di noleggio, di cui prevede la dismissione nel 70% delle
sedi, mentre nelle restanti continueranno a persistere soluzioni legacy che si è
deciso di salvaguardare per ragioni di opportunità.
ִ Esigenze di comunicazione del gruppo. ACME Spa decide di utilizzare il
servizio base, senza funzionalità di Disaster Recovery: ogni sede richiede in
media 5 Linee Equivalenti (LEQ) per garantire una buona qualità del servizio
nelle comunicazioni aziendali; per ciascuna sede operativa si opta per il canone
di fonia flat (FF illimitate, FM illimitate tutti gli operatori) proposto nell’offerta di
Nuvola IT Comunicazione Integrata.
Il modello di analisi, le ipotesi di scenario e le variabili di riferimento
Il processo di analisi costi-benefici ha richiesto l’identificazione delle voci di costo e
ricavo derivanti dall’implementazione di Nuvola IT Comunicazione Integrata basata su
tecnologia Cisco nello scenario di impiego descritto nei paragrafi precedenti, ovvero
nel contesto di una ipotetica impresa di medio-grandi dimensioni operante nel settore
della distribuzione organizzata, la ACME Spa.
Rispetto alle canoniche dimensioni economiche di impatto che caratterizzano l’analisi
(costi cessanti, costi emergenti, ricavi emergenti, ricavi cessanti), ai fini di una
valutazione quanto più oggettiva e conservativa possibile, si è deciso di focalizzare
l’analisi in modo esclusivo sulle dimensioni di immediata valorizzazione quantitativa
(hard-cash values), escludendo dal computo gli impatti intangibili (es. riduzione dei
tempi di decisione e coordinamento, time-to-market, etc.) che di fatto rappresentano
una parte fondamentale dei benefici derivanti dal rinnovo delle infrastrutture, ma
dipendono in larga parte da valutazioni altamente specifiche e da misurazioni ex-post.
Le principali dimensioni considerate nella valutazione dei costi e dei benefici derivanti
dall’introduzione della piattaforma di collaborazione e comunicazione integrata di
Cisco – Telecom Italia sono dunque riassumibili nei seguenti aspetti (Fig. 8):
ִ Riduzione dei costi di infrastruttura e comunicazione: nello scenario
ipotizzato, ACME Spa riposiziona i suoi costi di infrastruttura con una sostanziale
riduzione dei fattori di spesa riconducibili al Legacy PBX e ai canoni relativi alle
linee ISDN, sia per quanto riguarda la parte di gestione che quella di
comunicazione.
©2014 IDC
#IDC
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FIGURA 8
Modello dei ricavi e dei costi contemplati nell’analisi
Costi cessanti
Ricavi cessanti
•
•
•
•
• NA (Dimensioni intangibili e valutazioni qualitative
escluse dalla valutazione)
Riduzione costi di esercizio e gestione PBX
Riduzione costi canone linea ISDN
Riduzione costi chiamate su linea ISDN
Riduzione costi trasferte
Costi emergenti
Ricavi emergenti
•
•
•
•
•
• NA (Dimensioni intangibili e valutazioni qualitative
escluse dalla valutazione)
Costo
Costo
Costo
Costo
Costo
esercizio nuovi terminali telefonici IP
esercizio e gestione canali Virtual PBX
esercizio e gestione MPLS, HDSL, VG
esercizio e gestione Fonia Flat
esercizio e gestione Servizi UCC
Fonte: IDC, 2014
ִ Riduzione dei costi di trasferta: le nuove policy aziendali di ACME Spa
impongono una riduzione importante delle trasferte rispetto al dato storico
aziendale, ricorrendo in modo sistematico ai servizi proposti da Cisco e Telecom
Italia per surrogare le esigenze di trasferta.
ִ Acquisizione dei costi relativi alla nuova infrastruttura: nello scenario
presentato ACME assume in carico i costi di esercizio e gestione per la nuova
infrastruttura di comunicazione, che consistono per quanto riguarda la parte
applicativa e middleware, nei costi relativi ai servizi di Virtual PBX e di UC&C;
per quanto riguarda la parte di infrastrutture fisiche, nel costo di esercizio e
gestione dei nuovi terminali telefonici IP, delle connessioni MPLS, dei router
HDSL e dei Voice Gateway; per quanto riguarda la parte dei servizi di
comunicazione, nei canoni relativi alla Fonia Flat.
La declinazione dell’analisi costi-benefici rispetto allo scenario simulato della ACME
Spa si è tradotta in un modello composto da una quarantina di variabili (aziendali,
tecnologiche, organizzative, etc., Fig. 9) che prendono in considerazione gli aspetti
salienti dello scenario, rappresentando al meglio le caratteristiche ipotizzate di una
azienda come la ACME Spa, la trasformazione che intende portare sulle proprie
infrastrutture di comunicazione e gli elementi essenziali dell’offerta Nuvola IT
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#IDC
©2014 IDC
Comunicazione Integrata che vengono implementati per rispondere a tali esigenze
(valorizzati in base alla struttura di pricing vigente a marzo 2014).
FIGURA 9
Caso ACME Spa: le variabili aziendali, l’infrastruttura
tecnologica, i servizi selezionati
Scenario
AS-IS
Scenario
TO-BE
Numero sedi (#)
25
25
Numero medio postazioni informatizzate per sede (#)
20
20
Postazioni informatizzate (#)
500
500
Parco complessivo terminali telefonici (#)
500
500
ACME Spa - What-if Scenarios
Variabili aziendali
Linee Equivalenti (LEQ), valore medio per sede (#)
5
5
125
125
Minutaggio nazionale (minuti mensili per sede)
30.000
30.000
Minutaggio FF nazionale (minuti mensili per sede)
20.000
20.000
Minutaggio FM nazionale (minuti mensili per sede)
10.000
10.000
Durata media delle telefonate (minuti per chiamata)
10
LEQ totali (#)
10
3
Numero medio di trasferte mensili per sede (#)
Costo medio di trasferta (Euro)
€
300,00
30%
Ipotesi riduzione delle trasferte (%)
Variabili tecnologiche
Infrastruttura legacy
Legacy PBX (canone mensile per sede, comprende leasing terminali telefonici, Euro)
€
583,33
Piano tariffario fonia Linea ISDN GNR SP AS-IS (canone mensile singola linea, Euro)
€
66,30
Piano tariffario fonia FF e FM Linea ISDN AS-IS (scatto alla risposta, Euro)
€
0,20
Piano tariffario fonia FM Linea ISDN AS-IS (prezzo al minuto, Euro)
€
0,03
Postazioni informatizzate servite da ciascuna linea ISDN (#)
8
70%
Dismissione Legacy PBX (% del parco installato)
Nuova infrastruttura
Terminale IP Cisco IP Phone 7821 (canone mensile per terminale, Euro)
€
Terminale IP Cisco IP Phone 7821 (una-tantum per terminale, Euro)
€
11,75
18,30
Virtual PBX (contributo una-tantum di attivazione, Euro)
€
180,00
Virtual PBX (canone mensile, Euro)
€
22,00
Connettività Hyperway MPLS, Flat office HDSL 2 M con BMG 256 (canone mensile per sede, Euro)
€
135,00
Connettività Hyperway MPLS, UT Flat office HDSL 2 M con BMG 256 (una-tantum per sede, Euro)
€
240,00
Connettività Hyperway MPLS, noleggio router (canone mensile per sede, Euro)
€
100,00
Connettività Hyperway MPLS, noleggio router (una-tantum per sede, Euro)
€
130,00
Piano tariffario fonia (flat mensile, Euro)
€
20,00
Voice Gateway per interconnessione a PBX esistente (costo mensile, Euro)
€
117,33
Variabili di servizio
Migrazione a Servizio Basic (% delle postazioni)
70%
Migrazione a Servizio Standard (% delle postazioni)
20%
Migrazione a Servizio Plus (% delle postazioni)
10%
Pricing Servizio Basic (Euro al mese per postazione)
€
5,00
Pricing Servizio Standard (Euro al mese per postazione)
€
6,00
Pricing Servizio Plus (Euro al mese per postazione)
€
7,00
2
Tempo di implementazione (mesi)
Fonte: IDC, 2014
©2014 IDC
#IDC
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Oltre alle variabili precedenti, nel corso della valutazione sono state formulate alcune
ipotesi per determinare il tasso di valutazione dei flussi economico-finanziari
determinati dal processo di adozione della soluzione Nuvola IT Comunicazione
Integrata basata su tecnologia Cisco e dal processo di dismissione dell’infrastruttura
legacy. Nella determinazione del tasso di valutazione dell’investimento è stato preso
in considerazione da un lato il rischio relativo al settore industriale di riferimento di
ACME Spa, dall’altra si è valutato la rischiosità specifica connessa a un progetto
tecnologico in ambito IT.
Nella comparazione fra le diverse alternative possibili, si è deciso di adottare il costo
medio ponderato del capitale (WACC) come criterio di riferimento per la valutazione,
rispondendo all’esigenza di valorizzare il progetto entro il perimetro delle attività
aziendali. Nello scenario ipotizzato ACME Spa sostiene un costo medio del debito
pari al 6%, un costo medio del capitale proprio pari al 10% e un quota di
indebitamento pari al 66% del totale attività.
Sintesi dell’analisi costi-benefici
Stima degli indicatori economici
Lo scenario descritto nei paragrafi precedenti prevede la sostituzione di gran parte
delle infrastrutture di comunicazione precedenti della ipotetica ACME Spa e
l’implementazione delle tecnologie di UC&C proposte da Cisco e Telecom Italia nel
quadro specifico della nuova proposta rappresentata da Nuvola IT Comunicazione
Integrata. Procedendo attraverso una simulazione Montecarlo (10.000 cicli di
iterazione, valori estratti entro un intorno pari a +/- 10% dei valori mediani evidenziati
in Fig. 9), sulla base delle ipotesi formulate nei paragrafi precedenti, si è giunti alla
conclusione che un’implementazione come quella descritta è in grado di generare
risultati positivi entro un orizzonte temporale di 12 mesi.
In particolare (Fig. 10), le statistiche di sintesi degli indicatori analizzati sono le
seguenti:
ִ Il Payback Period (PBP) in media si attesta intorno ai quattro mesi, con una
deviazione standard nel complesso limitata (tra uno e due mesi), e comunque un
coefficiente di variabilità inferiore rispetto alle statistiche degli altri indicatori
considerati (ovvero, il risultato è complessivamente abbastanza stabile attorno
alla media).
ִ Il Net Present Value (NPV) in media si attesta intorno ai 70mila euro in un
orizzonte di valutazione di 12 mesi, con una deviazione standard pari a circa
30mila euro: tra gli indicatori esaminati è quello caratterizzato dalla maggiore
variabilità (coefficiente di variabilità 0,43), dipendendo in misura non trascurabile
dalle dimensioni aziendali (si veda l’analisi di sensitività nel seguito).
ִ L’Adjusted-Risk ROI in media si attesta intorno al 34%, con una deviazione
standard pari al 14%: essendo una misura che dipende direttamente dalla
precedente, riflette in modo analogo lo stesso grado di variabilità del NPV,
senz’altro maggiore rispetto al PBP, comunque sufficientemente contenuto
affinché il risultato sia concentrato attorno alla media.
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#IDC
©2014 IDC
FIGURA 10
Stima dei risultati (NPV, PBP, Risk-adjusted ROI)
SCENARIO SIMULATO
Sintesi dei risultati
PBP (mesi)
Media
Mediana
Deviazione standard
Coefficiente di variabilità
NPV (€)
Risk-Adj. ROI (%)
3,96
€
70.000
34,0%
3,73
€
60.000
33,4%
1,22
€
30.000
14,0%
0,31
0,43
0,41
Fonte: IDC, 2014
Questi risultati mettono in evidenza come lo scenario proposto sia estremamente
vantaggioso dal punto di vista della razionalità economica dell’investimento e dunque
compatibile con i processi di razionalizzazione dell’IT della ACME Spa, consentendo
di riposizionare i costi di struttura aziendale su una architettura tecnologica allo
stesso tempo più efficiente e scalabile.
Come si osserva dall’andamento del flusso di cassa cumulativo nello scenario basato
sugli indicatori medi (Fig. 11), i benefici derivanti dalla rapida trasformazione
dell’infrastruttura di comunicazione si traducono in efficienza economica già entro un
orizzonte temporale di 12 mesi: il superamento del fardello di legacy inefficienti, come
nello scenario proposto, consente effettivamente di conseguire una sostanziale
efficienza di costi con impatto favorevole sui risultati complessivi dell’impresa.
©2014 IDC
#IDC
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FIGURA 11
Flusso di cassa cumulativo netto nello scenario ipotizzato
Net Cumulative Cash Flow
€ 80.000
€ 70.000
€ 60.000
€ 50.000
€ 40.000
€ 30.000
€ 20.000
€ 10.000
€0
-€ 10.000
0
3
6
-€ 20.000
9
12
MESI
Fonte: IDC, 2014, andamento approssimato del flusso netto cumulativo nello scenario medio
Analisi di sensitività della simulazione
L’analisi di sensitività dello scenario simulato del caso di ACME Spa consente di
misurare l’ampiezza dell’impatto delle variabili della simulazione sui risultati stimati in
termini di PBP e Risk-adjusted ROI (non si presenta la sensitività dell’indicatore NPV
in quanto del tutto analoga a quella del ROI, dunque non viene replicata). I grafici che
seguono (Fig. 12) illustrano il range di variazione del PBP e del Risk-adjusted ROI
guardando ai percentili di variazione delle variabili contemplate nel modello. Per
maggiore semplicità di rappresentazione si riportano le principali variabili aziendali da
tenere sotto controllo nel momento in cui si intenda valutare uno specifico
investimento nelle soluzioni di UC&C.
ִ La variabile “Numero di sedi” ha il maggiore impatto (in termini di magnitudine di
variazione e range di oscillazione dei risultati) sia rispetto al PBP che rispetto al
ROI. Ha una correlazione positiva rispetto al ROI e negativa rispetto al PBP. I
benefici della soluzione di UC&C si esprimono in modo più significativo quanto
più è articolata l’organizzazione multi sede delle imprese.
ִ La variabile “Dismissione Legacy PBX” è la seconda variabile in termini di
impatto, determinando il 70% del range di variazione del PBP e il 78% del ROI.
Ha una correlazione positiva rispetto al ROI e negativa rispetto al PBP. Nello
scenario simulato di ACME Spa si prevedeva di dismettere il 70% della
precedente infrastruttura salvaguardando per ragioni di opportunità l’infrastruttura
legacy presso alcune sedi. Nella simulazione, quanto più radicale è la
trasformazione, tanto maggiore risulta il beneficio finale.
ִ La variabile “Numero medio di postazioni informatizzate per sede” è la terza
variabile in ordine di importanza, determinando il 67% del range di variazione del
PBP e il 60% del ROI. Come nei casi precedenti, ha una correlazione positiva
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#IDC
©2014 IDC
rispetto al ROI e negativa rispetto al PBP. Il numero di postazioni informatizzate
di addetti che svolgono ruoli di coordinamento e gestione delle informazioni è
una determinante fondamentale per ottenere il maggior valore possibile dalle
soluzioni UC&C (nello scenario della ACME Spa abbiamo immaginato una
azienda con 900 addetti e 500 postazioni informatizzate).
FIGURA 12
Analisi di sensitività dei risultati (Risk-adjusted ROI, PBP)
Fonte: IDC, 2014
©2014 IDC
#IDC
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ִ La variabile “LEQ medio per sede” è la quarta variabile in ordine di importanza,
determinando il 53% del range di variazione del PBP e il 49% del ROI. A
differenza delle variabili principali, ha una correlazione positiva rispetto al PBP e
negativa rispetto al ROI. Il preciso dimensionamento delle esigenze di
comunicazione delle singole sedi in termini di Linee Equivalenti (LEQ)
rappresenta un momento fondamentale per determinare l’impatto potenziale
dell’introduzione delle UC&C in azienda.
ִ La variabile “Parco terminali telefonici” è la quinta variabile in ordine di
importanza, determinando il 49% del range di variazione del PBP e il 52% del
ROI. A differenza delle variabili principali, ha una correlazione positiva rispetto al
PBP e negativa rispetto al ROI: in molti casi rappresenta il fattore di maggiore
influenza dei costi nel momento in cui proceda al rinnovo delle infrastrutture di
comunicazione.
ִ La variabile “Numero medio di trasferte mensili per sede” è la sesta variabile in
ordine di importanza, determinando il 47% del range di variazione del PBP e il
51% del ROI. Andamento analogo alle variabili di maggiore impatto, con una
correlazione positiva rispetto al ROI e negativa rispetto al PBP. Nello scenario
ipotizzato della ACME Spa si è proposta una ipotesi di trasferta abbastanza
conservativa: i benefici derivanti da questa variabile potrebbero essere assai
maggiori in uno scenario reale.
ִ La variabile “Minutaggio FF nazionale” e “Minutaggio FM nazionale” hanno
sostanzialmente lo stesso andamento e un impatto variabile sugli indicatori
compreso tra il 10 e il 24%: nello scenario ipotizzato della ACME Spa non
rappresentano un driver con una influenza davvero determinante sugli indicatori
per effetto dell’offerta flat di Nuvola IT Comunicazione Integrata.
CONCLUSIONI
L’offerta Nuvola IT Comunicazione Integrata basata su tecnologia Cisco trova
fondamento nella sinergia tra gli asset strategici di Cisco e di Telecom Italia: da una
parte, la piattaforma HCS di Cisco, che costruisce un livello applicativo integrato e
coerente attraverso la complessa pluralità degli ambienti operativi e dei dispositivi
disponibili sul mercato, dall'altra, la Nuvola Italiana di Telecom Italia, che mette a
disposizione la connettività a larga banda e le infrastrutture di data center per
garantire un servizio caratterizzato dall'elevata disponibilità, l'aggiornamento
tecnologico costante e il rispetto dei parametri di sicurezza e di conformità normativa.
La sinergia tra Cisco e Telecom Italia rappresenta quindi l'occasione per proporre una
prima valutazione approfondita del razionale economico delle soluzioni di UCaaS.
Dalle ricerche più recenti di IDC emerge con chiarezza che le aziende italiane sono
consapevoli che le soluzioni di UC&C generano molteplici benefici, ma i vincoli di
budget con i quali i dipartimenti IT devono fare i conti sono un ostacolo, soprattutto
quando i ritorni sull’investimento sono difficili da quantificare.
È evidente che le soluzioni di UC&C portano benefici intangibili, come un migliore
time-to-market, maggiore produttività individuale, migliore qualità della vita lavorativa,
ma per iniziare un percorso di adozione di queste tecnologie è sempre più
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#IDC
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importante avere un quadro chiaro anche sui benefici tangibili (quali recupero
dei costi relativi alle infrastrutture legacy, riduzione dei costi legati alle trasferte e alla
mobilità delle risorse, risparmio sostanziale sui costi complessivi di mantenimento
delle infrastrutture), che si possono ottenere e, in particolare, sulle dimensioni degli
impatti positivi nel tempo.
L’analisi costi-benefici si è focalizzata in modo esclusivo sulle dimensioni di
immediata valorizzazione quantitativa (hard-cash values), escludendo dal computo gli
impatti intangibili derivanti di cambiamenti organizzativi indotti dal rinnovo delle
infrastrutture, si è giunti alla conclusione che un’implementazione come quella
ipotizzata nello scenario della ACME Spa è in grado di generare risultati positivi entro
un orizzonte temporale di 12 mesi, con un Payback Period che si attesta intorno ai 4
mesi, un NPV pari a 70mila euro in un orizzonte di valutazione di 12 mesi e un
Adjusted-risk ROI pari al 34%.
Nel corso dell'analisi sono stati evidenziati i fattori che si rivelano decisivi per trarre i
maggiori benefici dall'implementazione delle piattaforme di UC&C. L'articolazione
multisede rappresenta il fattore che incide in misura maggiore sul rendimento
economico-finanziario delle soluzioni di UC&C, determinando in misura
sostanziale la sensitività complessiva del modello. Anche l'ampiezza e la
progressività del processo di trasformazione sono fattori che incidono in misura
significativa nel dischiudere i maggiori vantaggi di tali soluzioni: nello scenario
simulato, quanto maggiore è la quota di dismissione del legacy PBX tanto
maggiori sono i risultati in termini di efficienza economica; da un altro punto di
vista quanto più graduale è il processo di dismissione, con dilazione nel tempo dei
costi relativi al passaggio sulla nuova infrastruttura, tanto maggiori sono i risultati in
termini di ritorno sugli investimenti, sebbene si estenda necessariamente il tempo di
rientro.
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