72382MonolisaHBcIgM PLUS - Bio-Rad

Monolisa™ HBc IgM PLUS
96 tests
72382
KIT PER IL MONITORAGGIO DELLE IgM SPECIFICHE DIRETTE
CONTRO L’ANTIGENE DEL “CORE” DEL VIRUS DELL’EPATITE B
MEDIANTE TECNICA DI IMMUNODOSAGGIO ENZIMATICO
IVD
Controllo di qualità del produttore
Tutti i prodotti fabbricati e commercializzati dalla società Bio-Rad sono sottoposti ad un sistema
di assicurazione di qualità dal ricevimento delle materie prime fino alla commercializzazione dei
prodotti finiti.
Ciascun lotto di prodotto finito è soggetto a un controllo di qualità e viene messo in commercio
soltanto se risulta conforme ai criteri di approvazione.
La documentazione relativa alla produzione e al controllo di ciascun lotto è conservata negli
archivi della nostra società.
SOMMARIO
1 - SCOPO DEL DOSAGGIO
2 - INTERESSE CLINICO
3 - PRINCIPIO DEL TEST
4 - COMPOSIZIONE DEL KIT
5 - MATERIALE NECESSARIO, MA NON FORNITO
6 - PRECAUZIONI
7 - ISTRUZIONI PER L'IGIENE E LA SICUREZZA
8 - RICOSTITUZIONE DEI REAGENTI
9 - CONSERVAZIONE - VALIDITÀ
10 - CAMPIONI
11 - PROCEDURA OPERATIVA
12 - VERIFICA SPETTROFOTOMETRICA DEL DEPOSITO DELLA SOLUZIONE DI RIVELAZIONE
13 - CALCOLO ED INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
14 - PRESTAZIONI
15 - LIMITI DEL TEST
16 - BIBLIOGRAFIA
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1 - SCOPO DEL DOSAGGIO
Monolisa™ HBc IgM PLUS è una tecnica di immunodosaggio enzimatico di tipo “sandwich” per la determinazione
qualitativa degli anticorpi di classe IgM diretti contro l'antigene del “core” del virus dell'Epatite B.
2 - INTERESSE CLINICO
Nel corso di un'infezione primaria da virus dell'epatite B, gli anticorpi anti-HBc sono i primi a manifestarsi e
vengono spesso rivelati nella fase iniziale dell’infezione in combinazione con l’antigene HBs.
Nel corso delle infezioni primarie virali vengono sintetizzati anticorpi di classe IgM e successivamente anticorpi
di classe IgG. Detti anticorpi di classe IgM generalmente rimangono presenti da qualche settimana ad alcuni
mesi, e vanno diminuendo progressivamente nel corso della convalescenza, mentre gli anticorpi di classe IgG
possono durare parecchi anni dopo la guarigione.
La rivelazione degli anticorpi di classe IgM specifici dell’antigene HBc consente di definire la diagnosi di Epatite
B acuta e risulterà particolarmente utile allorché l’antigenemia HBs cessa e gli anticorpi anti-HBs non sono
ancora apparsi. In certi casi, è possibile rivelare anticorpi IgM anti-HBc con titolo debole durante un epatite
cronica.
3 - PRINCIPIO DEL TEST
Monolisa™ HBc IgM PLUS è una tecnica di dosaggio immuno-enzimatico di tipo “sandwich” a 2 tempi con
cattura degli anticorpi IgM del siero sulla fase solida e successiva aggiunta del coniugato (proteina
ricombinante dell'antigene HBc originale di lievito e legato alla perossidasi).
La fase solida è costituita da 12 strip da 8 pozzetti sensibilizzati con un anticorpo di capra anti-IgM umana.
L’antigene HBc è legato direttamente con la perossidasi.
Il dosaggio comprende le seguenti fasi :
1. Incubazione dei sieri di controllo e dei campioni in presenza degli anticorpi anti-IgM umana fissati sulla fase
solida.
2. Lavaggio e successiva incubazione dei complessi resi insolubili mediante l’antigene HBc legati con la
perossidasi.
3. Eliminazione mediante lavaggio del coniugato non legato e successiva rivelazione dell'attività enzimatica
legata alla fase solida mediante aggiunta di substrato.
4. Blocco della reazione, successiva lettura delle densità ottiche a 450/620-700 nm e interpretazione dei
risultati.
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4 - COMPOSIZIONE DEL KIT
Tutti i reagenti sono destinati all'uso esclusivo per la diagnosi "in vitro".
I reagenti sono forniti in quantità sufficiente ad eseguire 96 determinazioni in 1-12 manipolazioni indipendenti.
ETICHETTATURA
NATURA DEI REAGENTI
PRESENTAZIONE
R1
Micropiastra : 12 strip da 8 pozzetti sensibilizzati
con anticorpi Anti-IgM umane.
1 piastra
R2
Soluzione di lavaggio concentrata (20X) :
Tampone Tris, NaCI, pH 7,4
Conservante : ProClin™ 300 (0,04%)
1 flacone
70 ml
R3
Siero di controllo negativo (umano) : Fornito in forma pre-diluita.
Pronto per l'uso. Siero umano negativo agli anticorpi anti-HIV1
e anti-HIV2, per l'antigene HBs e per gli anticorpi anti-HCV
Conservante : sodio azide < 0,1 %,
1 flacone
2,5 ml
R4
Siero di controllo positivo (umano) : Fornito in forma pre-diluita.
Pronto per l'uso. Siero umano positivo all’Ag HBs, all’Ag HBe
e alle IgM anti-HBc, negativo agli anticorpi anti-HIV1 e anti-HIV 2
e agli anticorpi anti-HCV. Inattivato fotochimicamente
Conservante : sodio azide di < 0,1 %
1 flacone
2,5 ml
R5
Diluente per campioni : Tampone Tris, NaCI, pH : 7,4 addizionato
con Tween® 20 allo 0,1% e con siero albumina bovina all’1 %
Conservante : sodio azide < 0,1 %
Colorante : Rosso di fenolo
1 flacone
100 ml
R6
Coniugato liofilizzato : Antigene HBc ricombinante legato
con la perossidasi
R7
Diluente del coniugato : Tampone Tris, NaCI, pH: 7,4 addizionato
con Tween® 20 allo 0,1 %
Conservante : Sodio mertiolato allo 0,01 %
Colorante : Rosso di fenolo
1 flacone
12 ml
R8
Tampone substrato : Soluzione di acido citrico e acetato di sodio
pH 4,0 contenente lo 0,015% di acqua ossigenata
e il 4% di dimetilsolfossido (DMSO).
1 flacone
60 ml
R9
Cromogeno : Soluzione contenente tetrametil benzidina (TMB)
1 flacone
5 ml
R10
Soluzione bloccante : Soluzione di acido solforico 1N
1 flacone
28 ml
2 flaconi
qsp 2 x 6 ml
5 - MATERIALE NECESSARIO, MA NON FORNITO
• Acqua distillata o completamente demineralizzata.
• Ipoclorito di sodio (candeggina) e bicarbonato di sodio.
• Carta assorbente
• Guanti monouso
• Provette in polistirene (12 x 75 mm) monouso.
• Pipette automatiche o semi-automatiche regolabili o fisse atte a dispensare 10 μl, 100 μl e 1 ml
• Provette graduate da 10 ml, 200 ml e 1000 ml.
• Agitatore tipo vortex.
• Contenitore per rifiuti contaminati.
• Sistema di lavaggio automatico, semi-automatico o manuale per micropiastre*
• Bagnomaria o incubatore a secco*, eventualmente dotato di termostato a 37 ± 1°C.
• Apparecchio per la lettura di micropiastre, dotato di filtri da 450/620-700 nm*.
(*) Consultateci per informazioni precise riguardo agli apparecchi approvati dai nostri servizi tecnici.
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6 - PRECAUZIONI
La qualità dei risultati dipende dal rispetto delle buone pratiche di laboratorio di seguito riportate :
• Sul telaio di ciascuna micropiastra sono riportati sia il nome del test sia un numero di identificazione
specifico del test. Tale numero di identificazione specifico si trova anche su ciascuna strip.
Monolisa™ HBc IgM PLUS : Numero specifico di identificazione = 57
Questo numero di identificazione deve essere controllato prima di ciascun utilizzo. Qualunque strip priva del
numero di test o in cui il numero è diverso da quello sopra indicato, non deve essere utilizzata.
• Non utilizzare i reagenti dopo la data di scadenza
• Non mescolare reagenti di lotti diversi nel corso di uno stesso dosaggio.
NOTA : È possibile utilizzare altri lotti di soluzione di lavaggio (R2, identificazione dell'etichetta : 20X di colore
verde), di tampone substrato (R8, indicato con TMB buf. in blu), di cromogeno (R9, identificato con TMB 11X.
in viola) e di soluzione bloccante (R10, indicata con 1N in rosso) diversi da quelli inclusi nel kit purché venga
utilizzato un solo e unico lotto nel corso dello stesso dosaggio. Detti reattivi possono essere utilizzati con altri
prodotti della nostra ditta. Inoltre, la soluzione di lavaggio (R2, identificazione dell'etichetta: 20X di colore
verde) può essere miscelata con le altre 2 soluzioni di lavaggio incluse in vari kit di reattivi Bio-Rad (R2,
identificazioni delle etichette: 10X di colore blu o 10X di colore arancione) una volta adeguatamente ricostituite,
a condizione che all'interno di una seduta analitica venga utilizzata solo una miscela. Contattare il nostro
servizio di assistenza tecnica per informazioni dettagliate.
• Prima dell’utilizzo è necessario attendere 30 minuti affinché i reagenti si riportino alla temperatura del
laboratorio (18-30°C).
• Ricostituire con cura i reagenti evitando qualunque contaminazione.
• Non eseguire il test in presenza di vapori reattivi (acidi, alcalini, aldeidi) o di polveri che potrebbero alterare
l'attività enzimatica dei coniugati.
• Utilizzare recipienti di vetro perfettamente lavati e risciacquati con acqua distillata o preferire materiale monouso.
• Lavaggio: è indispensabile attenersi scrupolosamente alle procedure di lavaggio al fine di ottenere dal test
prestazioni ottimali.
• La reazione enzimatica è molto sensibile a tutti i metalli o ioni metallici. Di conseguenza, nessun elemento
metallico deve venire a contatto con le diverse soluzioni contenenti i coniugati o il substrato.
• La soluzione di rivelazione (tampone substrato + cromogeno) deve essere di colore rosa. La presenza di una
colorazione diversa nei minuti successivi alla ricostituzione indica che il reagente è inutilizzabile e deve
essere sostituito.
Per questa preparazione utilizzare preferibilmente recipienti e materiale in plastica mono-uso distribuiti in
commercio o recipienti in vetro precedentemente lavati con acido cloridrico 1N, risciacquati con acqua
distillata e asciugati. Conservare la soluzione al riparo dalla luce.
• Utilizzare un puntale di distribuzione nuovo per ciascun campione.
• Non utilizzare mai lo stesso recipiente per distribuire i coniugati e la soluzione di rivelazione.
• Verificare l'esattezza e la precisione delle pipette e il buon funzionamento degli strumenti utilizzati.
• Non modificare la procedura operativa.
• I sieri di controllo devono essere testati in parallelo con i campioni di pazienti per ciascuna serie di test.
• Non lasciare che la micropiastra si asciughi tra la fine del lavaggio e la distribuzione dei reagenti.
• In presenza di particelle in sospensione nella soluzione di rivelazione, lasciar decantare la soluzione nel
flacone prima di pipettare (dette particelle non interferiscono con il test).
7 - ISTRUZIONI PER L'IGIENE E LA SICUREZZA
Tutti i reagenti del kit sono destinati all'uso diagnostico "in vitro".
• Durante la manipolazione dei reagenti indossare guanti monouso.
• Non "pipettare con la bocca".
• Il controllo positivo (R4) è stato inattivato fotochimicamente.
• Il materiale di origine umana utilizzato nella preparazione del controllo negativo R3 è stato sottoposto a test ed
è risultato non reattivo all'antigene di superficie del virus dell'epatire B (Ag HBs), agli anticorpi diretti contro il
virus dell’epatite C (anti-HCV) e agli anticorpi diretti contro il virus dell'immuno-deficienza umana (HIV1 e HIV2).
• Il materiale di origine umana utilizzato nella preparazione del controllo positivo R4 è stato sottoposto a test
ed è risultato non reattivo agli anticorpi diretti contro il virus dell'epatite C (anti-HCV) e agli anticorpi diretti
contro i virus dell'immunodeficienza umana (anti-HIV1 e anti-HIV2).
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• Poiché nessun metodo può dare la certezza assoluta dell’assenza di virus HIV, Epatite B o C o di altri agenti
infettivi, considerare sia questi reagenti sia i campioni prelevati dai pazienti come potenzialmente infettivi e
maneggiarli con le precauzioni d’uso.
• Considerare sia il materiale a diretto contatto con i campioni e i reagenti di origine umana, sia le soluzioni di
lavaggio come prodotti contaminati e trattarli come tali.
• Evitare schizzi di campioni o di soluzioni che li contengono.
• Le superfici sporche devono essere pulite con candeggina diluita al 10 %. Se il liquido contaminante è un
acido, le superfici sporche devono essere neutralizzate preventivamente con bicarbonato di sodio, poi lavate
con candeggina e asciugate con carta assorbente. Il materiale utilizzato per pulire dovrà essere gettato in un
contenitore speciale per residui contaminati.
• I campioni, i reagenti di origine umana come pure il materiale e i prodotti contaminati devono essere eliminati
dopo essere stati decontaminati :
- o immergendoli in candeggina a concentrazione finale del 5 % di ipoclorito di sodio (1 volume di
candeggina per 10 volumi di liquido contaminato o acqua) per 30 minuti,
- oppure mediante autoclavaggio a 121°C per almeno 2 ore.
ATTENZIONE : NON INTRODURRE NELL'AUTOCLAVE SOLUZIONI CONTENENTI IPOCLORITO DI SODIO.
• Non dimenticare di neutralizzare e / o autoclavare le soluzioni, gli effluenti o qualunque liquido contenente
campioni biologici prima di eliminarli nel lavello.
• La scheda con i dati relativi alla sicurezza è disponibile su richiesta.
• Evitare qualunque contatto del tampone substrato, del cromogeno e della soluzione bloccante con la pelle
e le mucose (rischi di tossicità, irritazioni e bruciature).
• La manipolazione e l’eliminazione dei prodotti chimici devono essere effettuate attenendosi alle buone
pratiche di laboratorio.
• Certi reagenti contengono sodio azide come conservante. La sodio azide può formare azoturi di piombo o
di rame nelle tubature di scarico del laboratorio. Detti azoturi sono esplosivi. Per evitare accumuli di azoturi,
risciacquare con abbondante acqua le tubature di scarico qualora le soluzioni contenenti azoturo vengano
eliminate nel lavandino una volta inattivate.
• Certi reattivi contengono ProClin™ 300 (0,04%, 0,1 % e/o 0,5%)
Xi Irritante
R43 : può comportare una sensibilizzazione per contatto con la pelle
S28-37: Dopo contatto con la pelle, lavare abbondantemente con sapone ed acqua.Utilizzare
appositi guanti.
8 - RICOSTITUZIONE DEI REAGENTI
NOTA : Prima dell'uso, attendere che tutti i reagenti abbiano raggiunto la temperatura ambiente (18 - 30°C)
1) Reagenti pronti per l'uso
Reagente (R1) : Micropiastra
Ciascun telaio supporto contenente 12 strip è confezionato in una bustina “ZIP”. Tagliare la bustina con le
forbici o un taglierino ad una distanza di 0,5 - 1 cm sotto la ZIP. Aprire la bustina ed estrarre il telaio. Riporre
nella bustina le strip inutilizzate. Richiudere la bustina con cura e riporla a +2-8°C.
Reagente (R3) : Controllo Negativo
Reagente (R4) : Controllo Positivo
Reagente (R5) : Diluente per campioni
Reagente (R7) : Diluente del coniugato
Reagente (R10) : Soluzione bloccante
2) Reagenti da ricostituire
Soluzione di lavaggio concentrata (20X) : R2
Diluire 20 volte la soluzione in acqua distillata. In tal modo si ottiene la soluzione di lavaggio prontaper l'uso.
Prevedere 800 ml per una piastra da 12 strip.
Coniugato (R6 + R7)
Ricostituire il contenuto di un flacone di coniugato liofilizzato (R6) con 6 ml di diluente per coniugato (R7).
Attendere 2 m. Omogeneizzare.
Per un numero di strip da 1 a 6, ricostituire un flacone di coniugato (R6). Per un numero di strip superiore a 6,
ricostituire 2 flaconi di coniugato e mescolare il contenuto di ciascun flacone in uno stesso contenitore.
Soluzione di rivelazione enzimatica (R8 + R9)
Diluire 11 volte la soluzione di cromogeno (R9) nel tampone substrato (R8) (ad es.: 1 ml di reagente R9 + 10 ml
di reagente R8). Stabilità : 6 ore dopo la ricostituzione al riparo dalla luce.
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9 - CONSERVAZIONE - VALIDITÀ
Il kit deve essere conservato a +2-8°C. Ciascun componente del kit conservato a +2-8°C può essere utilizzato
fino alla data di scadenza indicata sulla confezione (salvo diversa indicazione specifica)
R1 : dopo l'apertura della confezione sotto vuoto, le strisce per pozzetti conservate a +2-8°C nella loro
confezione risigillata con cura possono essere utilizzate per 4 settimane.
R2 : La soluzione di lavaggio diluita può essere conservata a temperatura ambiente (2-30°C) per 2 settimane.
La soluzione di lavaggio concentrata (R2) può essere conservata a +2- 30°C.
R6 +R7 : dopo ricostituzione, i reattivi possono essere utilizzati per 3 settimane se conservati a +2-8°C.
R8 + R9 : dopo essere stato ricostituito, il reagente conservato al buio può essere utilizzato per 6 ore a
temperatura ambiente (18-30°C).
10 - CAMPIONI
Prelevare un campione di sangue secondo le pratiche d'uso.
I test vanno eseguiti su campioni non diluiti di siero o di plasma (prelevati con anticoagulanti come l’EDTA,
l’eparina o il citrato).
Estrarre il siero o il plasma dal coagulo o dai globuli rossi non appena possibile per evitare emolisi. Un’emolisi
molto evidente può avere ripercussioni sulle prestazioni del test. I campioni che presentano grumi devono
essere chiarificati prima del test mediante centrifugazione. Le particelle o aggregati di fibrina in sospensione
possono produrre risultati falsi positivi.
Se il test è eseguito entro 7 giorni i campioni vanno conservati a +2 - 8°C oppure possono essere congelati a
- 20°C. Lo scongelamento dei plasmi deve essere rapido mediante riscaldamento per qualche minuto a 40°C
(per limitare la precipitazione della fibrina).
Si raccomanda di non utilizzare i campioni sottoposti a più di tre cicli di congelamento / scongelamento.
Se i campioni devono essere trasportati, imballarli secondo le normative vigenti in materia di trasporto di agenti
eziologici.
NON UTILIZZARE SIERI O PLASMI CONTAMINATI, IPERLIPEMICI O IPEREMOLIZZATI.
NOTA : Non sono state messe in evidenza interferenze sia nei campioni contenenti fino a 90 g/l di albumina e
100 mg/l di bilirubina, sia nei campioni lipemici contenenti fino a 36 g/l di trioleina e in campioni emolizzati
contenenti fino a 10 g/l di emoglobina.
11 - MODO OPERATIVO
1. Preparare la soluzione di lavaggio R2.
2. Diluire i campioni non noti a 1/101 nel diluente per campioni (R5). (10 μl di siero + 1000 μl di reagente R5). I
controlli negativi (R3) e positivi (R4) sono forniti in forma pre-diluita e non devono essere diluiti come i
campioni.
3. Estrarre dall’imballaggio di protezione il telaio supporto e il numero di strip necessarie (R1). Rimettere le strip
non utilizzate nell’imballaggio e richiuderlo.
4. Riempire tutti i pozzetti con 0,370 ml di soluzione di lavaggio. Vuotare mediante aspirazione il contenuto dei
pozzetti nel contenitore per rifiuti. Ripetere il lavaggio una volta, poi asciugare la piastra capovolgendola su
carta assorbente. Se si dispone di un lavatore automatico, seguire lo stesso ciclo di operazioni.
5. Distribuire nei pozzetti i sieri di controllo non diluiti e i campioni non noti diluiti a 1/101 nel seguente ordine :
• Pozzetti A1, B1, C1 : 100 μl di controllo negativo (R3)
• Pozzetti D1, E1, F1 : 100 μl di controllo positivo (R4)
• Pozzetti G1, H1, ecc : 100 μl di campioni non noti.
In funzione del sistema utilizzato, è possibile modificare la posizione dei oppure l'ordine di distribuzione
deicontrolli.
I controlli positivi e negativi sono forniti in forma pre-diluita e non devono essere diluiti come i campioni.
6. Coprire con una pellicola adesiva, e incubare per 30 ± 5 min. a 37°C ± 1°C
7. Preparare la soluzione di coniugato (R6 + R7).
8. Staccare la pellicola adesiva, svuotare mediante aspirazione il contenuto di ciascun pozzetto nel contenitore
dei rifiuti, quindi lavare per 3 volte come nella fase 4.
9. Dispensare 100 μl della soluzione di coniugato per pozzetto. Coprire con una pellicola adesiva, e incubare
per 60 ± 5 min. a 37 ± 1°C
N.B.: A questo stadio della manipolazione è possibile controllare visivamente la distribuzione della soluzione
di coniugato, che presenta una colorazione rossa: vi è una differenza significativa tra la colorazione di un
pozzetto vuoto e quella di un pozzetto contenente la soluzione di coniugato rosso.
10. Staccare la pellicola adesiva, svuotare mediante aspirazione il contenuto di ciascun pozzetto nel contenitore
dei rifiuti, quindi lavare per 6 volte come nella fase 4.
11. Preparare estemporaneamente la soluzione di rivelazione enzimatica (R8 + R9).
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12. Dispensare rapidamente in tutti i pozzetti 80 µl della soluzione di rivelazione dell'attività enzimatica (R8 +
R9) preparata in precedenza. Lasciare che la reazione si sviluppi al buio per 30 ± 5 minuti a temperatura
ambiente (18 - 30°C). Durante questa incubazione, non utilizzare alcun film adesivo.
N.B.: A questo stadio della manipolazione è possibile controllare visivamente la distribuzione della soluzione
di rivelazione, che presenta una colorazione rosa. Vi è una differenza evidente tra la colorazione di un
pozzetto vuoto e quella di un pozzetto contenente la soluzione di rivelazione rosa. (Fare riferimento al
paragrafo 12 per la verifica automatica – VERIFICA SPETTROFOTOMETRICA DELLA SOLUZIONE DI
RIVELAZIONE).
13. Aggiungere 100 μl della soluzione di arresto (R10) seguendo la stessa sequenza e lo stesso ritmo di
distribuzione come per la soluzione di rivelazione. Omogeneizzare la miscela di reazione.
N.B.: A questo stadio della manipolazione è possibile controllare visivamente la distribuzione della soluzione
bloccante, che è incolore. La colorazione del substrato, rosa (per i campioni negativi) o blu (per i campioni
positivi), scompare dai pozzetti che diventano incolori (per i campioni negativi) o gialli (per i campioni positivi)
dopo aver aggiunto la soluzione bloccante.
14. Asciugare accuratamente la parte inferiore delle piastre. Attendere almeno 4 minuti dopo la
distribuzione della soluzione bloccante e entro i 30 minuti successivi al blocco della reazione, leggere
la densità ottica a 450/620-700 nm per mezzo di un lettore di piastre.
15. Verificare, prima della trascrizione dei risultati, la concordanza tra la lettura ed il piano di distribuzione e di
identificazione delle piastre e dei campioni.
12 - VERIFICA SPETTROFOTOMETRICA DEL DEPOSITO DELLA SOLUZIONE DI RIVELAZIONE
È possibile verificare la presenza della soluzione di rivelazione rosa mediante lettura automatica a 490 nm : un
pozzetto contenente la soluzione di rivelazione deve avere una densità ottica superiore a 0,100 (una OD
inferiore indica una cattiva distribuzione della soluzione di rivelazione).
Vi è una differenza evidente tra la colorazione di un pozzetto vuoto e quella di un pozzetto contenente la
soluzione di rivelazione rosa.
13 - CACOLI ED INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
1. Calcolo della densità ottica media del controllo negativo : OD R3
Esempio :
Controllo negativo R3
OD
1
0,020
2
0,015
3
0,045
Totale OD R3/3 = 0,080/3 = 0,026 = OD R3
2. Calcolo della densità ottica media del controllo negativo : OD R4
Esempio :
Controllo positivo R4
OD
1
0,950
2
0,880
3
0,897
Totale OD R4/3 = 2,727/3 = 0,909 = OD R4
È possibile eliminare un valore di un controllo positivo allorché la sua OD si distacchi di oltre il 25% dalla media.
3. Calcolo del valore-soglia
Il valore soglia è uguale a : OD R3 + (OD R4/7)
Esempio :
OD R3 = 0,026
OD R4 = 0,909
Valore soglia = 0,026 + (0,909/7) = 0,156
4. Convalida del test
La media dei valori del controllo positivo (OD R4) deve essere superiore o uguale a : 0,4 unità di densità ottica :
OD R4 ≥ 0,400.
La media dei valori del controllo negativo (OD R3) deve essere inferiore o uguale a : 0,1 unità di densità ottica :
OD R3 ≤ 0,100.
5. Calcolo dei rapporti
Per ciascun campione calcolare il rapporto:
OD campione
Rapporto = ----------------VS
6. Interpretazione dei risultati
I campioni che presentano un rapporto inferiore a 1 sono negativi.
I campioni che presentano un rapporto superiore o iguale a 1 sono positivi.
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14 - PRESTAZIONI
Le prestazioni del test Monolisa™ HBc IgM PLUS sono state determinate a partire da test eseguiti su campioni
di donatori di sangue non selezionati, su campioni di pazienti ospedalizzati affetti da epatite B acuta e da
epatite B cronica, su campioni di pazienti che presentano diverse patologie senza alcuna relazione con il virus
dell'epatite B, su campioni in commercio e panel di sieroconversione.
Specificità
La specificità in 1312 donatori di sangue non selezionati è stata stimata pari al 99,9% (1311/1312).
Lo studio di specificità è stato altresì eseguito su 202 campioni di pazienti ed è stata stimata pari al 99,5%
(201/202).
L'analisi di 99 pazienti che presentavano patologie o stati senza alcuna relazione con l'epatite B (donne in
gravidanza, fattori reumatoidi o altre infezioni virali) ha evidenziato una specificità del 100% (99/99).
Sensibilità analitica
La soglia di sensibilità analitica valutata mediante lo standard PEI (cod. IGM HBc 84) è stata stimata inferiore
a 50 U/ml.
Sensibilità
Gli studi di sensibilità sono stati realizzati su 199 campioni positivi provenienti dal follow-up di pazienti affetti
da epatite B cronica e da epatite B acuta, che manifestavano una sensibilità pari al 98,5%.
Inoltre, 129 campioni provenienti dal follow-up di 27 infezioni acute e da 3 panel di sieroconversione in
commercio sono stati testati e paragonati a test di immunodosaggio enzimatico disponibili sul mercato.
Precisione
La precisione del test Monolisa™ HBc IgM PLUS è stata determinata mediante l'analisi di 4 campioni :
1 campione negativo, 2 campioni positivi all'IgM HBc (camp. 2 e 3) e un campione positivo alto all'IgM HBc.
La ripetibilità (intra-dosaggio) è stata valutata analizzando questi 4 campioni testati 30 volte nel corso della
stessa manipolazione.
La riproducibilità (inter-dosaggio) è stata valutata analizzando gli stessi 4 campioni testati in doppio per 20
giorni in ragione di 2 dosaggi indipendenti al giorno. I risultati sono riassunti nelle tabelle seguenti:
Tabella 1 : Ripetibilità intra-dosaggio
n = 30
camp. 1
camp. 2
camp. 3
camp. 4
Media dei rapporti
0,21
2,32
4,11
5,42
Deviazione standard (SD)
0,01
0,07
0,14
0,34
5,38%
3,21%
3,44%
6,22%
CV (%) rapporti
Tabella 2 : Riproducibilità inter - dosaggio
n = 40
camp. 1
camp. 2
camp. 3
camp. 4
Media dei rapporti
0,22
2,28
3,89
5,37
Deviazione standard (SD)
0,05
0,26
0,51
0,59
22,13%
11,27%
13,13%
11,02%
CV (%) rapporti
15 - LIMITI DEL TEST
Un risultato negativo indica che il campione analizzato non contiene anticorpi IgM anti-HBc rivelabili tramite il
test Monolisa™ HBc IgM PLUS. Tuttavia, tale risultato negativo non esclude la possibilità di un'infezione da
virus dell'epatite B.
Il metodo colorimetrico di verifica del deposito dei campioni e/o dei coniugati e/o della soluzione di rivelazione
non consente di verificare l'esattezza dei volumi distribuiti ma soltanto di evidenziare la presenza di campioni
e/o dei coniugati e/o della soluzione di rivelazione. Il tasso di risposte errate ottenute con tale metodo è
collegato alla precisione del sistema utilizzato (dei CV con cumuli di pipettaggio e di lettura superiori al 10%
possono deteriorare significativamente la qualità di detta verifica).
Nel caso di lavaggio inefficace in seguito alla fase di incubazione del coniugato, la verifica automatica della
distribuzione della soluzione di rivelazione (mediante lettura a 490 nm delle densità ottiche dei pozzetti) può
dare risultati errati con densità ottiche superiori a 0,100 in assenza di soluzione di rivelazione. Tuttavia questo
fenomeno non è stato osservato nel corso delle valutazioni condotte su 939 campioni testati.
29
16 - BIBLIOGRAFIA
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CE marking (European directive 98/79/CE on in vitro diagnostic medical devices)
Marquage CE (Directive européenne 98/79/CE relative aux dispositifs médicaux de diagnostic in vitro)
Marcado CE (Directiva europea 98/79/CE sobre productos sanitarios para diagnóstico in vitro)
Marchiatura CE (Direttiva europea 98/79/CE relativa ai dispositivi medico-diagnostici in vitro)
CE Konformitätskennzeichnung (Europäische Richtlinie 98/79/EG über In-vitro-Diagnostika)
Marcação CE (Directiva europeia 98/79/CE relativa aos dispositivos médicos de diagnóstico in vitro)
CE-märkning (Europeiskt direktiv 98/79/EG om medicintekniska produkter för in vitro-diagnostik)
CE-mærkningen (Europa direktiv 98/79/EF om medicinsk udstyr til in vitro-diagnostik)
CE ( 98/79/CE in vitro )
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For in vitro diagnostic use
Pour diagnostic in vitro
Para diagnóstico in vitro
Per uso diagnostico in vitro
In-vitro-Diagnostikum
Para uso em diagnóstico in vitro
In vitro-diagnostik
In vitro diagnose
in vitro CE oznaczenie (Dyrektywa unijna 98/79/CE dotycząca produktów medycznych do badań in vitro)
CE ženklas (Europos sąjungos direktyva 98/79/CE dėl in vitro diagnostikos medicinos prietaisų)
CE jelzés (98/79/CE Európai Irányelv az in vitro orvosi diagnosztikai eszközökről)
CE märgistus (Euroopa direktiiv 98/79/CE in vitro diagnostikameditsiiniseadmete kohta)
CE označenie o zhode (Európska direktíva 98/79/CE pre in vitro diagnostické zdravotnícke postupy)
CE značka (Evropská direktiva 98/79/CE o diagnostických zdravotnických prostředcích in vitro)
(NO) - CE-merking (EU-direktiv 98/79/CE om medisinsk utstyr til in vitro-diagnostikk)
(RO) - Marca CE (Directiva europeana 98/79/CE pentru dispozitive medicale de diagnostic in vitro)
(BG) - СЕ маркировка (Европейска директива 98/79/CE за ин витро диагностичните медицински изделия)
IVD
Do stosowania in vitro
in vitro diagnostikai
Csak in vitro diagnosztikai alkalmazásra
In vitro diagnostiliseks kasutamiseks
Na diagnostiku in vitro
Pro diagnostiku in vitro
(NO) - Til in vitro-diagnostikk
(RO) - Pentru diagnostic in vitro
(BG) - За ин витро диагностика
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