Legainf 44-2014

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Anno XXV - N. 44 - 28 Novembre 2014
Primo piano
Quaranta cooperative in prima fila
per la sostenibilità e l’innovazione ambientale
I risultati ottenuti anche quest’anno da Cooperambiente testimoniano la rilevanza di un impegno
Eventi
Territori
a pagina 2-5
25 novembre
Giornata
contro la violenza
sulle donne
Emilia Romagna
Sardegna: assemblea “Noi cooperatori,
generale “La parola un’anomalia in questi
anni di crisi”
ai pescatori”
Un impegno istituzionale più
forte, ma anche un salto
culturale, necessario per
cambiare davvero. È questo
l’auspicio contenuto nel
messaggio che la Presidente del Coordinamento
Donne AGCI Sandra Miotto,
la Presidente della Commissione Dirigenti Cooperatrici Giovanna Zago e la
Presidente della Commissione Pari Opportunità Legacoop Dora Iacobelli
hanno sottoscritto in occasione della Giornata...
Assemblea Generale dei L’assemblea congressuale
Pescatori della Sardegna è di Legacoop Emilia-Romaconvocata a Cagliari...
gna ha confermato il 26
novembre all’unanimità
Giovanni Monti come
presidente. Tra le priorità
del mandato, la creazione
di nuove imprese attraverso
Lega Pesca
progetti e un “nuovo tipo di
Sigla protocollo
sviluppo” che, come ha più
volte sottolineato Monti:
con Associazione
“vedano
protagoniste cooCittà dell’Olio
perative di diversi settori e
Olio d’oliva e pesce: l’unione di diversi territori, anche di
di terra e mare che vale un altre regioni, cercando di
coinvolgere privati...
tesoro, non solo per...
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 27 novembre 2014 alle ore 14,30
Settori
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
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Centro Olimpo
Sequestrato
alla mafia, rinasce
come cooperativa
Osservatorio SWG
Cresce l’ansia sul
lavoro, il futuro
e la sicurezza
È morto per mafia. Sequestrato alla criminalità organizzata e quindi chiuso. Ma
il 20 novembre è rinato
grazie alla cooperazione.
Grazie al coraggio di 34 ex
dipendenti che hanno trovato in Legacoop e in Coopfond un sostegno
fondamentale. È la parabola del Centro Olimpo di
Partanna Mondello, uno dei
primi superstore nati a Palermo. Una storia emblematica di come si possa
salvaguardare.....
Secondo l’ultima rilevazione
Swg sul clima emotivo del
Paese, come sei mesi fa, ciò
che preoccupa maggiormente gli italiani sono la disoccupazione (51%) e
l’assenza di prospettive per i
giovani (43%). Seguono le
tasse (37%) e, in rapida
ascesa,
l’immigrazione
(29%) e la criminalità (25%);
a distanza la questione ambientale (16%).
A settembre la disoccupazione ha raggiunto il 12,6%
(fonte Istat) e rimane...
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Quaranta cooperative in prima fila
per la sostenibilità e l’innovazione ambientale
I risultati ottenuti anche quest’anno da Cooperambiente testimoniano la rilevanza di un impegno
Oltre 40 cooperative e Legacoop Liguria, Toscana e Romagna tra gli espositori e 13 convegni e workshop organizzati dalle
cooperative e numerosi appuntamenti nell’Area Incontri. Sono questi numeri di Cooperambiente 2014. Un’opportunità importante
per chi vi ha partecipato, visti i numeri da record ottenuti da Ecomondo, la fiera nel cui
ambito si è svolto il salone cooperativo, che
ha raggiunto quest’anno le 100.000 presenze. Ma anche, e soprattutto, la testimonianza di un’attenzione crescente che il
mondo cooperativo riserva ai temi della sostenibilità e dell’innovazione ambientale.
Alla settima edizione dell’iniziativa fieristica –
che ha visto anche la visita agli stand di Cooperambiente del Ministro del Lavoro Giuliano
Poletti – hanno partecipato grandi cooperative come Cefla con il proprio settore Impianti;
Manutencoop che ha promosso Energiko il
proprio programma sull’efficienza energetica;
Coopservice in Fiera a proporre “sostenibilità”
con lo Strumento di Ecoprogettazione dei Servizi di Pulizia. Concludono l’elenco delle
grandi cooperative Cooperambiente Idealservice la cui Differenziata 2.0 rappresenta una
interessante innovazione nel mercato dei rifiuti e Cellini operatore internazionale nel settore delle energie rinnovabili, che in fiera ha
promosso modelli di sviluppo di bioraffinerie
e filiere agro energetiche in particolar modo
afferenti all’uso di pellets.
Novità interessanti anche tra le cooperative
più piccole; di queste hanno riscosso molto
interesse diversi prodotti manifatturieri come
il brevetto Tecnolana della cooperativa sarda
Brebey e il Biosyn dell’ altra start up innovativa Fedra, una micro centrale di cogenerazione alimentata da biomassa vegetale solida,
frutto della collaborazione tra Fedra, il DIMSET dell’Università di Genova e la consulenza
di Legacoop Agroalimentare. A questi si aggiungono il TSun della cooperativa Etabeta di
Cervia, l’albero fotovoltaico che ricarica smartphone e dispositivi elettronici, meta di tanti
visitatori durante i quattro giorni di Cooperambiente ed infine il modulo fotovoltaico mobile Wolly della senese Coop Comea ospite
dello spazio di Generazioni Toscana.
La presenza delle Leghe territoriali si è rivelata importante per la visibilità di piccole cooperative, l’accoglienza nelle collettive infatti
ha permesso a coop di progettazione ambientale, edile o di servizi integrati; a consorzi
e cooperative del settore dei rifiuti, a cooperative sociali che promuovono il settore ambientale, energetico, di avere un proprio
spazio per incontrare il mercato, altre cooperative aderenti e l’Associazione stessa.
Di questo folto gruppo fanno parte: la cooperativa Dream di Pistoia che, in collaborazione
con Legacoop Agroalimentare ha presentato
nell’ambito delle attività del progetto SUCCELLOG realizzato con una significativa rete
di cooperative europee nell’ambito di Intelligent Energy Europe– sulla progettazione europea sui temi energetici e ambientali; la
cooperativa produttrice di polimeri Rigenerazione Plastica Senese che a Cooperambiente; Servizi Integrati Gestionali Ambientali
di Ravenna; Logica del Territorio di La Spezia; la coop di progettazione Tabloidcoop.
Da segnalare anche la partecipazione del settore delle cooperative sociali presente a Cooperambientecon le cooperative Il Rastrello, e
Maris della Liguria, la cooperativa laziale Viola,
le già menzionate Fedra ed Eta Beta, le cooperative e consorzi romagnoli ospiti di Legacoop Romagna tra cui Formulambiente. La
competenza di queste cooperative nel settore
del verde pubblico, dell’innovazione sociale fa
ben sperare che nei prossimi anni il settore
possa crescere particolarmente in relazione
ai Fondi previsti dalla nuova programmazione
comunitaria 2014-2020, ed in particolare
quelle risorse spesso non utilizzate relative
alla manutenzione del territorio urbano e rurale, l’agricoltura sociale, il turismo responsabile, il presidio delle aree marginali e del
tessuto urbano.
Le cooperative presenti a Cooperambiente
hanno animato l’area con 13 convegni e workshop su più temi. In particolare sull’efficienza
energetica e filiere agro energetiche. Manutencoop ha organizzato workshop per l’efficienza dei condomini, degli immobili destinati
ad attività del terzo settore, del settore alberghiero; l’anconetana SPES ha presentato il
proprio intervento di efficienza energetica realizzato nei punti vendita di Coop Adriatica;
Brebey su nuovi modelli di recupero architettonico in Bioedilizia. L’altro argomento al centro delle iniziative svolte a Cooperambiente è
lo sviluppo delle filiere di energie rinnovabili:
Cellini, Dream, Fedra hanno organizzato incontri su tecnologie e progettazione di filiere
locali energetiche che utilizzano l’energia del
legno. Altra iniziativa degna di nota è l’attività
svolta nell’Area Incontri di Cooperambiente,
lo spazio allestito per accogliere i matching
tra imprese è stata animata da una serie di
incontri ed in particolare dalle attività del progetto Unipol Ideas che ha messo a confronto
giovani imprenditori con iniziative innovative
in settori green e le cooperative di Cooperambiente.
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ESPERIENZA / 1
Coopservice misura e taglia i propri consumi ambientali
Aumentare insieme efficienza e sostenibilità. È l’obiettivo del “Percorso Ambientale”,
il progetto avviato da Coopservice nella seconda metà del 2012 al fine di dare corso,
in modo professionale (non empirico o fatto
di buone intenzioni) ad un allineamento alle
normative vigenti, superandone i requisiti
minimi, in ambito di acquisti verdi per la
pubblica amministrazione, qualificando
maggiormente quella che sarà l’offerta nei
confronti degli enti.
La normativa lascia grande libertà di innovazione all'azienda. Ed è questa la porta da
cui Coopservice ha deciso di entrare con
determinazione, cominciando dalla metodologia LCA (Life Cycle Assessment) definito dalla SETAC (Society of Enviromental
Toxicology and Chemistry) come "un procedimento oggettivo di valutazione dei carichi energetici ed ambientali relativi ad un
processo od un'attività, effettuato attraverso
l'identificazione dell'energia e dei materiali
usati e dei rifiuti rilasciati nell'ambiente".
E’ attraverso lo studio di un LCA che si possono individuare le fasi e i momenti in cui si
concentrano maggiormente le criticità ambientali, i soggetti che dovranno farsene carico (produttore, utilizzatore, ecc.) e le
informazioni necessarie per realizzare gli interventi di miglioramento. L'elaborazione di
un LCA si articola essenzialmente in quattro fasi: definizione dell'obiettivo e del
campo di applicazione; inventario (Life Cycles InventoryAnalysis); valutazione degli
impatti (Impact Assessment); valutazione
dei miglioramenti (Improvement Assessment).
A differenza d'altri metodi di valutazione
ambientale, la LCA si concentra sul tema
economico e sui risultati che esso produce
che possono essere definiti in termini di benefici, funzioni o servizi.
Su questo stesso assunto, Coopservice ha
impostato il suo studio-sperimentazione da
cui di prepara a far discendere uno strumento di eco progettazione dei servizi di
pulizia, il cui obiettivo finale sarà quello di
sviluppare uno strumento di supporto alla
valutazione degli impatti ambientali dei prodotti-servizi utilizzabile come evidenza
spendibile della completezza ed accuratezza delle misure di gestione ambientale
adottate nell'ambito del Decreto Legge
24/05/2012 (criteri premianti).
Si può fare molto di più concentrando gli interventi di riduzione dell’impatto ambientale
non solo sui prodotti di pulizia utilizzati, ma
anche – per fare un primo esempio – sulla
fornitura del servizio. E, nei casi in cui tali
servizi sono appaltati a imprese private, la
procedura di gara può essere utilizzata per
stabilire alcune condizioni che possono incidere sulla quantità e tipo di prodotti per la
pulizia utilizzati, sull'organizzazione e la gestione del servizio.
Nello studio-sperimentazione di Coopser-
vice sono emersi con grande evidenza i
vantaggi sulla riduzione degli impatti ambientali non solo attraverso l’esclusione di
determinate sostanze dai prodotti, ma
anche dalla riduzione tout court della quantità di prodotti o sostanze chimiche utilizzate. Riutilizzando in panni in microfibra
invece di sostituirli ha un notevole effetto
sulla riduzione dell’impatto ambientale
complessivo. Risultato incentivato anche attraverso un migliore dosaggio dei prodotti
e anche attraverso la revisione dei piani di
pulizia, soprattutto riguardo allo loro frequenza.
Coopservice ha analizzato anche un case
history, misurando l’impatto ambientale sui
servizi di pulizia eseguite da Coopservice su
un appalto dei servizi di pulizia nell’ambito
di un cantiere reale (una grande struttura
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ospedaliera). Gli obiettivi del progetto erano
quelli di sviluppare uno strumento di supporto alla valutazione degli impatti ambientali
dei prodotti-servizi. La metodologia di riferimento per la valutazione ambientale è stata
l’LCA. I dati si riferiscono ad un appalto della
durata di 5 anni per il servizio di pulizia erogato su una superficie di circa 120.000 m2,
comprendente blocchi operatori e bagni.
Nei 5 anni si pulisce complessivamente una
superficie di 188,93 Km2, pari al territorio
del Principato del Liechtenstein. Nello
stesso periodo vengono utilizzati 53.810 litri
di prodotti chimici (10.165 confezioni in
grado di riempire tre container). Il peso degli
imballi tocca i 2205 kg (come dire il peso di
2 Smart e mezza) e i km percorsi per le
consegne ammontano a 7.170 (la distanza
tra Milano e New York).
Il consumo di energia elettrica per lavatrici,
asciugatori, ricariche lavasciuga e monospazzole tocca i 524 MWh, equivalente ad
un’ora di lavoro di una centrale nucleare
come quella di Caorso. Ebbene, applicando
le nostre indicazioni nel cantiere dell’esperimento è possibile ritoccare verso il basso
le emissioni dannose in atmosfera dagli attuali 5,76 g/CO2 a m2 medi a 4,99 g/CO2 a
m2. Mentre attraverso future scelte a favore
della mobilità del personale attraverso carpooling, le emissioni scenderebbero ulteriormente per attestarsi a 3,9 g/CO2 a m2.
ESPERIENZA / 2
Brebey con Tecnolana fonde
tecnologia e tradizione per l'abitare sostenibile
Dopo tre giorni di contrattazioni con buyer e
visitatori, Brebey, la start up innovativa vincitrice del Premio Impresa Ambiente 2014
nella categoria “Miglior innovazione di processo/ tecnologia” come prodotto a base di
lana con elevate prestazioni termoisolanti e
fonoassorbenti, ha proposto una serie di seminari formativi che hanno animato la platea
dell'auditorium allestito da Cooperambiente
alla diciottesima edizione di Ecomondo,
l'evento promosso dalla fiera di Rimini sul recupero di materia ed energia e dello sviluppo
sostenibile.
Durante le sessioni i relatori hanno illustrato
come i concetti di sostenibilità, attenzione all'ambiente e utilizzo consapevole delle risorse
naturali, siano entrati a far parte della nostra
quotidianità e come le norme sul risparmio
energetico abbiano favorito la diffusione dell'uso degli isolanti a base naturale in edilizia.
É stato inoltre descritto come il ri-utilizzo della
tecnica costruttiva in terra cruda rappresenti
ancora oggi un modello per lo sviluppo sostenibile e come le etichettature ambientali
costituiscano uno strumento per aumentare
la competitività delle imprese e migliorare la
sostenibilità ambientale di prodotti e processi.
Infine sono state presentate alcune soluzioni
costruttive che utilizzano la lana di pecora
come isolamento termico e acustico, e in particolare alcuni interventi realizzati con l'isolante naturale "Tecnolana 4075", prodotto di
eccellenza realizzato dalla cooperativa Brebey che coniuga tutela dell'ambiente e prestazioni di ottimo livello. I quattro seminari
sono stati condotti dall'Ing. Carlo Pillola, dalla
dott.ssa Roberta Giorio, dal Dott. Paolo Callioni e dall'Arch. Marco Tradori.
Lo stand Brebey
a Cooperambiente
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ESPERIENZA / 3
Spes sperimenta l’efficienza energetica
nei punti vendita della Grande Distribuzione
L’efficienza energetica non è soltanto risparmio energetico, o sacrificio produttivo.
L’efficienza energetica è la capacità di produrre i medesimi benefici governando i processi di produzione di beni e servizi,
ottimizzandone il consumo di energia. In
questi termini, una corretta gestione dell’efficienza abilita la capacità di utilizzare l’energia nel modo migliore e diventa la prima
fonte di approvvigionamento a disposizione
delle aziende. La filiera di competenze che si
articola intorno ad un’applicazione di efficienza energetica, se governata in termini di
sistema, è capace di generare anche un aumento del PIL, determinando un meccanismo positivo, ad alto valore aggiunto, di
incontro tra domanda ed offerta di innovazione tecnologica.
La cooperativa SPES sta realizzando un intervento innovativo di efficientamento energetico dei punti vendita di Coop Adriatica
attraverso l’applicazione del proprio Sistema
di Gestione dell'Energia e riduzione di consumi e costi energetici. Le caratteristiche del
progetto? Abilita la capacità di utilizzare
l'energia nel modo migliore, applica azioni
di misura, programmazione e pianificazione,
che permettono, a parità di servizi offerti, di
consumare meno energia; individua i punti
di criticità e interviene con azioni correttive,
laddove sono impostate logiche di riduzione
degli sprechi energetici; grazie alla sua modularità e scalabilità è applicabile ad impianti
di varia scala.
I risultati attesi? È presto detto.
• Efficienza energetica intervenendo, con
granularità oraria, sull’uso delle utenze
elettriche e sulla gestione del confort inteso come grado termico: Schedulazione+Bilanciamento;
• Riduzione del power budget annuo (dipendente dal fornitore di energia), rinegoziando il contratto sulla base della
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individuazione di un profilo energetico
ottimizzato;
• Ottenimento dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE);
• Risparmi gestionali derivanti dal monitoraggio in tempo reale
– Ottimizzazione dei costi di manutenzione ordinaria e straordinaria
– Maggiore efficienza degli impianti
(funzionale ed energetica)
– Retrofit con integrazione per recupero dell’esistente installato
– Risparmio Energetico derivante dal
comportamento “virtuoso” indotto dal
monitoraggio del profilo energetico.
Nei punti vendita dovevano essere monitorati i consumi di energia elettrica (dalla catena del freddo alla climatizzazione
passando per le insegne) ma anche di gas
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o gasolio, dal riscaldamento ai forni e alle
centrali di sterilizzazione. Concretamente a a
disposizione dell’Energy Management vengono messi:
• controllo e monitoraggio dei punti vendita
• pianificazione programmata dell’accensione/spegnimento delle utenze elettriche;
• profilo programmato della temperatura
all’interno del punto vendita per il mantenimento del livello di confort;
• gestione in tempo reale di allerte per allarmi o malfunzionamenti dell’impianto
elettrico e meccanico
• gestione e reportistica per la parte Energia
• generazione di allarmi energetici (consumi anomali, gestione non ottimale del
benessere) e delle relative allerte.
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Per noi pensare al futuro
delle persone vuol dire
pensare anche a ciò
che amano: l’ambiente
UnipolSai Assicurazioni e Unipol Banca
Main Sponsor di Cooperambiente.
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www.unipolbanca.it
25 novembre
25 novembre
Giornata contro la violenza sulle donne
ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE
7
ONU
“Contro la violenza sulle donne un
salto culturale sul luogo di lavoro”
Messaggio del Segretario Generale in occasione della Giornata
internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Un impegno istituzionale più forte, ma anche
un salto culturale, necessario per cambiare
davvero. È questo l’auspicio contenuto nel
messaggio che la Presidente del Coordinamento Donne AGCI Sandra Miotto, la Presidente della Commissione Dirigenti
Cooperatrici Giovanna Zago e la Presidente
della Commissione Pari Opportunità Legacoop Dora Iacobelli hanno sottoscritto in occasione della Giornata internazionale contro
la violenza sulle donne.
“In occasione della giornata internazionale
contro la violenza sulle donne – si legge nel
messaggio – l’Alleanza delle cooperative Italiane ribadisce l’esigenza di azioni di prevenzione ed assistenza, dando piena attuazione
alle richieste contenute nella Convenzione di
Istanbul, da qualche mese in vigore anche in
Italia. Secondo il rapporto di Eures (Istituto
Statistica Europeo), sono stati 179 i decessi di
donne nel 2013 in Italia, uno ogni due giorni.
Una realtà che non può essere ignorata!”.
“Accanto all’auspicio di un più forte impegno
istituzionale – prosegue il messaggio – l’Alleanza si fa promotrice di un cambiamento
culturale che parta anche dai luoghi di lavoro,
dalle imprese che, come parecchie cooperative associate già fanno, possono essere il
luogo per attivare buone pratiche per un equilibrato rapporto tra donne e uomini, tra persone, per garantire inclusione dal punto di
vista occupazionale e dell’assistenza alle
donne vittime di violenza”.
La violenza sessuale e di genere
costituisce la forma più estrema
della globale e sistematica ineguaglianza sperimentata da
donne e ragazze, che non conosce confini geografici, socio-economici o culturali. In tutto il
mondo, una donna su tre è destinata a subire violenza fisica o sessuale: dallo stupro alla violenza
domestica fino ad abusi sul posto
di lavoro e bullismo su internet.
Soltanto quest’anno, più di duecento ragazze sono state rapite in Nigeria; abbiamo avuto prova dello stupro e dello sfruttamento sessuale di donne irachene
durante il conflitto; due studentesse indiane sono state stuprate, uccise e appese
ad un albero; negli Stati Uniti ci sono stati casi di alto profilo di violenza sessuale
in squadre sportive e campus universitari.
Donne e ragazze subiscono violenza ovunque, ma tali crimini rimangono spesso
impuniti. Occorre porre fine al silenzio. Questo è il motivo per cui la Giornata Internazionale per l’Eliminiazione della Violenza Contro le Donne di quest’anno si
concentra su di uno sforzo che parte dal basso per stimolare la sensibilità sull’argomento e che è stato battezzato: Colora di arancione il tuo quartiere. Intorno
alle Nazioni Unite a New York, il Palazzo di Vetro e l’Empire State Building saranno
illuminati d’arancione, e molti altri eventi sono previsti nel mondo e sui social
media.
Tutti abbiamo la responsabilità di prevenire ed eliminare la violenza contro donne
e ragazze, confrontando innanzitutto la cultura della discriminazione che porta all’impunità. Dobbiamo porre fine agli stereotipi sessuali negativi, introdurre leggi
che prevengano la discriminazione e lo sfruttamento e opporci a qualunque forma
di abuso. Dobbiamo condannare tutti gli atti di violenza, creare condizioni d’uguaglianza sul posto di lavoro e in casa per cambiare la vita quotidiana di donne e ragazze.
Un tempo, i diritti delle donne erano considerati affare esclusivo delle donne; ora
sempre più uomini e ragazzi prendono parte a questa battaglia a pieno titolo. Due
mesi fa, ho lanciato la campagna HeForShe, un movimento di solidarietà globale
per l’uguaglianza di genere che vuole portare una metà dell’umanità in aiuto dell’altra, per il bene di tutti.
Tutti abbiamo un ruolo da svolgere, e vi chiedo di giocare il vostro. Se restiamo
uniti nelle case, nelle comunità, nei paesi e nel mondo, possiamo sfidare discriminazione e impunità ed eliminare le idee e le tradizioni che incoraggiano, ignorano o tollerano quella disgrazia globale che rappresenta la violenza contro donne
e ragazze.
ROMAGNA
Al via “BV: Basta Violenza” accordo
con comuni e centri anti violenza
Dal primo gennaio al 30 settembre 2014
complessivamente 724 donne si sono rivolte ai 5 centri antiviolenza che operano
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sul territorio romagnolo. Nel 2013 i femminicidi in Italia presentano numeri terribili:
sono stati 179, +14% rispetto alle 157 vittime del 2012. Un anno nero, con la più elevata percentuale di donne tra le vittime di
omicidio mai registrata in Italia. In 7 casi su
10 i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare. Ogni due giorni
una donna muore. Questo è il crudo dato
(del rapporto della banca dati Eures) di una
violenza che non ha eguali. La violenza di
genere è uno dei mali più subdoli e, purtroppo, radicati nella società. Spesso nascosta, ma con effetti evidenti e devastanti.
A partire da questi numeri terribili Legacoop
Romagna si è fatta promotrice, a partire
dalla Settimana del Buon Vivere, di un Accordo Quadro che coinvolge i Comuni e i
Centri Anti violenza della Romagna allo
scopo di contrastare concretamente e con
determinazione questa piaga.
Protagonisti del Progetto “BV: Basta Violenza” sono: gli Assessorati Pari Opportunità del Comune di Forlì, di Cesena, di
Rimini e di Ravenna unitamente al Centro
Donna del Comune di Forlì, al Centro Donna
del Comune di Cesena, La Casa delle
Donne del Comune di Rimini, Centro Antiviolenza Rompi il Silenzio di Rimini, Associazione Demetra di Lugo, SOS Donna di
Faenza, Linea Rosa di Ravenna.
Sicurezza personale, distacco dalla famiglia,
rifugio sicuro, reinserimento lavorativo, educazione e prevenzione con le giovani generazioni sono solo alcuni dei temi trattati.
Dalla firma dell’accordo, di cui è stata madrina Lella Costa, in occasione di un‘iniziativa con le scuole lo scorso 4 ottobre a
Ravenna, si parte ora con la prima azione
concreta diretta a un gruppo di cooperative
che si sono rese disponibili a intraprendere
un percorso di sensibilizzazione e informazione al proprio interno sulle tematiche della
violenza di genere.
Alle aziende saranno proposti incontri formativi, organizzati in collaborazione con i
Centri Anti Violenza della Romagna, si partirà con un modulo base di sensibilizzazione. Sulla base delle disponibilità e del
percorso specifico delle imprese si potranno poi attivare moduli specifici.
«La violenza mina, nell’oggi, la libertà di
ognuno, minando pertanto il domani», di-
Primo piano
ACI
cono il direttore di Legacoop Romagna,
Monica Fantini, e la responsabile Politiche di Genere, Federica Protti. «Legacoop
Romagna - proseguono - s’impegna a continuare questo percorso, nella convinzione
che l’impegno deve essere congiunto,
ognuno per il suo ruolo e la sua funzione.
Parliamo di cittadinanza attiva d’impresa e
del coinvolgimento delle persone, uomini e
Legacoop
donne insieme; a partire dall’educare i
bambini e le bambine, i giovani. Per questo
famiglia, scuola e impresa, assumono un
ruolo prioritario. Un ringraziamento sentito a
questi Centri Antiviolenza che silenziosamente e quotidianamente s’impegnano e
lavorano per rendere la vita di tutti noi migliore».
COOP ADRIATICA
Contro la violenza sulle donne devolve l’1% delle vendite
a strutture di accoglienza e sostegno delle vittime
Tormentate,
molestate,
oppresse. Sono donne nel 73% dei
casi le vittime dei reati cosiddetti di
stalking o di molestie sessuali, e il
2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in
pratica una vittima ogni due giorni.
Coop Adriatica dice no a quella
che è diventata una vera e propria
piaga sociale, e lo fa il 25 novembre, data istituita nel 1999 dall’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite
per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La
Cooperativa parteciperà offrendo un sostegno concreto: l’1% delle vendite
dei prodotti confezionati a marchio Coop ffettuate in questa giornata verrà destinato a strutture che si occupano di sostenere ed accogliere donne vittime di violenza. I fondi raccolti nei negozi del Veneto andranno all’associazione Mimosa
di Padova, quelli di Bologna e provincia alla Casa delle donne per non subire
violenza, quelli della Romagna sosterranno la ravennate Linea Rosa; i clienti di
Pesaro, Ancona e Macerata contribuiranno ad aiutare lacooperativa sociale La
Gemma, mentre quelli di Fermo, Ascoli e San Giovanni Teatino doneranno alla
onlus On the road di Pescara. Testimonial d’eccellenza della giornata saranno nomi celebri della televisione, del mondo della musica e del teatro: l’amatissimo attore e regista Ascanio Celestini per il Veneto, l’emozionante cantante
Silvia Mezzanotte per Bologna, la divertente comica di Zelig Maria Pia Timo per
la Romagna, ed infine il pungente “nemico pubblico” Giorgio Montanini per le
Marche e l’ Abruzzo. Questa iniziativa vuole suscitare una riflessione e sensibilizzare la società civile su un fenomeno che sembra essere purtroppo dilagante:
spesso la violenza e i maltrattamenti peraltro esplodono nell’ambito delle relazioni
affettive e tra le pareti domestiche, proprio dove dovrebbe essere maggiormente
garantita la loro incolumità. La data del 25 novembre ricorda la vicenda delle tre
sorelle Mirabal, divenute simbolo di un dramma di portata mondiale, che si consuma senza distinzione di età, ceto sociale e paese di origine: nel 1960 furono torturate, massacrate e uccise perché secondo l’ autorità del loro Paese, la Repubblica
Dominicana, avevano la “colpa” di pensarla a modo loro, di aver combattuto per
difendere i loro diritti e i loro ideali.
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>> Alleanza Cooperative Pesca
ALLEANZA COOPERATIVE PESCA
Sardegna: assemblea generale
“La parola ai pescatori”
Assemblea Generale dei Pescatori della
Sardegna è convocata a Cagliari il 1 dicembre 2014, alle ore 09.00, presso la
Fiera Campionaria della Sardegna.
Questa importante giornata, che non a caso
è stato deciso di proporre con il titolo “La
parola ai pescatori”, dovrà servire per far
giungere in maniera forte all’opinione pubblica e, soprattutto, alla classe politica, proprio la voce dei pescatori per esprimere lo
stato di sofferenza in cui si trova l’intero set-
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Settori
tore e portare proposte concrete al fine di
superare una crisi che sta portando la
pesca alla graduale dismissione.
Programma
9.00 Inizio lavori
Modera Giovanni Angelo Loi, responsabile Agci Agrital Pesca Sardegna
Intervengono
Benedetto Sechi, responsabile
Legapesca Sardegna
Roberto Savarino, presidente Federcoopesca Sardegna
Renato Murgia, presidente Associazioni Armatori Sardegna.
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>> Lega Pesca
LEGA PESCA
TURISMO
Sigla protocollo con
Associazione Città dell’Olio
>> Turismo
>> Pesca
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10
ALL IN(N): Squisy vince il contest sui
Giovani Innovatori del Turismo
Olio d’oliva e pesce: l’unione di terra e mare
che vale un tesoro, non solo per la salute, ma
anche per i territori. Enrico Lupi, presidente
dell’Associazione Città dell’Olio, e Ettore
Ianì, presidente di Lega Pesca, siglano il 28
novembre a Monteriggioni (Siena), nell’ambito della tappa toscana del Girolio d’Italia,
un protocollo di intesa per puntare insieme
su questo connubio di eccellenza del made
in Italy agroalimentare e farne il protagonista
non solo di una alimentazione sana e diun
consumo responsabile, ma anche della valorizzazione turistica della cultura alimentare
ed enogastronomica del paese.
A distanza di quasi un decennio dalle prime
forme di collaborazione tra olivicoltori e pescatori avviate in Liguria nell’ambito della
manifestazione Olioliva, vi è di più che un
semplice salto di qualità della collaborazione
tra le due Associazioni a livello nazionale. Sul
tappeto vi sono anche e soprattutto le grandi
potenzialità sottese alla attivazione di sinergie tra i progetti europei (entrambi del Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo
2007-2013) che vedono coinvolte le due Associazioni. Da una parte, MED DIET (di cui
ANCO è partner) per la promozione e valorizzazione della Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità
dall’Unesco nel 2010. Dall’altra, READY MED
FISH (di cui Lega Pesca è capofila), volto a
dare respiro mediterraneo alla sfida sulla
multifunzionalità dell’impresa di pesca, come
occasione di nuova imprenditorialità, giovanile e femminile, e nuova occupazione ce
può giungere da un mestiere antico e millenario come la piccola pesca artigianale. Progettualità importanti, che hanno permesso di
consolidare una diffusa rete di rapporti nei
Paesi del Bacino, oltre ad esperienza e Know
how che potrebbero in futuro convergere su
progetti comuni.
ACI
Legacoop
Settori
Tutti con lo sguardo rivolto al futuro. Si è
chiuso in questo modo ALL IN(N) - 1°
Forum Italiano dei Giovani Innovatori del
Turismo, che gli scorsi 21 e 22 novembre
ha dato visibilità a tanti progetti innovativi,
giovani ed interessanti nel panorama del
mercato turistico nazionale.
Sul palco della Sala dei Quattrocento del
meraviglioso Palazzo del Popolo di Orvieto,
che ha ospitato la due giorni di ALL IN(N), si
sono alternate oltre 20 tra startup e progetti
non imprenditoriali legati al turismo, insieme ad altre best practice legate al
mondo dell’innovazione turistica e delle opportunità per i giovani imprenditori.
A trionfare nel primo contest ALL IN(N) è
stata Squisy, startup perugina che ha sviluppato una app che facilita la possibilità di
andare a pranzo e a cena fuori in ogni occasione ed a prezzo contenuto. Accanto al
vincitore la giuria tecnica ha voluto menzionare anche i progetti di Fleisure, Mind
The Guide, CheMangi e Finena, capaci
di esprimere diversi elementi positivi e potenzialità per il futuro.
A pronunciare il verdetto è stato Stefano
Ceci, presidente dell’Associazione Startup
Turismo e rappresentante della giuria che
ha valutato i progetti partecipanti, composta
anche da Nicola Papi (Sviluppumbria),
Marco Pauselli (Hub Corciano) e Francesco Ranghiasci (Puntodock).
Nel sito www.all-inn.it sono disponibili le
foto dell’evento e si possono ammirare le
descrizioni ed i video dei partecipanti al
contest.
Il Consorzio ITACA, che ha curato l’organizzazione dell’evento con il supporto della Regione Umbria ed il patrocinio di Comune di
Territori
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Settori
11
Orvieto e Legacoop Turismo, esprime
grande soddisfazione per l’esito dell’evento,
con una sua particolare menzione per tutte
le startup ed i progetti che hanno deciso di
mettersi in gioco e presentarsi in questa
prima edizione di ALL IN(N)
L’organizzazione, pronta a mettersi al lavoro
per preparare la seconda edizione, ringrazia
per la collaborazione e la disponibilità i partner dell’evento Seat Pagine Gialle, Associazione Startup Turismo, TTG Italia,
Puntodock, Generazioni Legacoop Umbria
e Forum Regionale Giovani Umbria, ed i
media partner Piacere Magazine, WeBITmag.it, Startup Business ed Orvietonews.it.
“Dal cuore verde d’Italia - sottolinea Matteo Ragnacci, Presidente del Consorzio
ITACA - parte quindi il messaggio di ALL
IN(N), l’invito a credere nelle proprie idee, a
confrontarsi con il mercato e con i suoi attori, e ad essere pronti a “rischiare”, convinti
che ciò che si ha in mano sia la base per un
futuro di successo e per il rilancio del sistema Italia nel mercato turistico globale. I
giovani innovatori hanno questa responsa-
Primo piano
ACI
bilità e sapranno mettere in campo passione e competenze per risolvere fabbisogni
tramite soluzioni accessibili da una sempre
più larga fetta della popolazione.”
PESCA
A Tricase si ri-disegna il futuro
della pesca nel mediterraneo
Le vie per la multifunzionalità della pesca artigianale nel Mediterraneo partono dalla Puglia, protagonista per l’Italia, con Regione,
IAMB ed i suoi pescatori, del progetto UE
“Ready Med Fish” (leader applicant Lega
Pesca) co-finanziato dal Programma Europeo ENPI CBC MED. I partner si sono incontrati mercoledì 25 novembre a Tricase,
presso l’Associazione Magna Grecia Mare,
con una presenza d’eccezione. A sottolineare il rilievo internazionale di questo appuntamento la partecipazione del segretario
generale del Consiglio generale per la Pesca
nel Mediterraneo (GFCM) della FAO, Mr Ab-
Legacoop
Settori
dellah Srour, insieme a una rappresentanza del ministero marocchino. La prospettiva che i risultati del progetto READY
MED FISH ( attualmente in corso con la collaborazione di Egitto Libano e Tunisia) possano essere oggetto di una riflessione più
ampia a livello di Bacino rappresenta una
grande sfida su cui far convergere l’interesse e la sensibilità del GFCM/FAO nel perseguimento dei suoi obiettivi istituzionali di
sviluppo sostenibile della filiera ittica mediterranea. Oltre agli interventi sulla formazione, che interesseranno 80 operatori del
comparto ittico nei 4 Paesi, il progetto
READY MED FISH intende contribuire alla
definizione di un moderno quadro normativo
che consenta di superare gli ostacoli ed i
vincoli che attualmente frenano, nelle due
sponde, lo sviluppo della diversificazione
delle attività di pesca artigianale (pescaturismo, ittiturismo, ristorazione, vendita diretta,etc...) come occasione di nuova
imprenditorialità e nuova occupazione.
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Imprese
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Territori
>> Alto Adige-Südtirol
12
ALTO ADIGE-SÜDTIROL
>> Piemonte
Una voce comune
per le cooperative
>> Campania
I presidenti di Legacoopbund, Raiffeisenverband, Confcooperative e AGCI si sono incontrati il 24 novembre con il Presidente
dell’ACI-Alleanza Cooperative Italiane
Mauro Lusetti. L’ACI è nata nel 2011 dall’unione delle tre centrali cooperative nazionali: AGCI, Confcooperative e Legacoop.
Con 43.000 imprese associate, essa
rappresenta oltre il 90% del mondo cooperativo italiano per persone occupate
(1.200.000), per fatturato realizzato (140
miliardi di euro) e per soci (oltre 12 milioni).
“L’obiettivo dell’unione tra le centrali è
quello di tramandare la cultura cooperativa
e i suoi valori alle nuove generazioni”, ha
affermato Mauro Lusetti durante il suo intervento sul progetto dell’ACI. Anche in Alto
Adige si sta lavorando in questa direzione;
per favorire la collaborazione e lo scambio
le centrali cooperative Legacoopbund, Raiffeisen, Confcooperative e AGCI hanno istituito il tavolo di coordinamento delle
centrali cooperative con l’intento di unire
e dar voce agli interessi delle cooperative
associate.
La tavola rotonda tenutasi ieri è stata la
prima occasione in cui i presidenti delle
centrali altoatesine si sono riuniti per parlare
in pubblico del percorso intrapreso e degli
sviluppi futuri. Le esperienze fatte sinora
sono state molto positive, ha affermato
Hener Nicolussi-Leck, presidente del
Raiffeisenverband Südtirol. L’obiettivo è
quello di creare le migliori condizioni possibili per le cooperative e di incentivare la collaborazione. “Come rappresentante di tutti
i gruppi linguistici, Legacoopbund è già da
sempre impegnata nell’allacciare relazioni
fra le diverse culture e nel consolidamento
della cooperazione”, ha spiegato Heini
Grandi, presidente di Legacoopbund.
Anche Giulio Clamer, presidente di AGCI
ha sottolineato che un confronto tra le centrali del territorio è sempre stato auspicato.
Il presidente di Confcooperative Claude
Rotelli ha accennato all’attuale situazione
economica: “In questo momento storico
particolare e difficile per tutti, diventa fondamentale riscoprire quelli che sono i valori
della cooperazione e dare la possibilità ai
>> Emilia Romagna
>> Puglia
>> Imola
>> Modena
>> Messina
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
giovani di poter dare vita alla loro autoimprenditorialità.”
Il tema della serata era molto sentito dalle
cooperative che hanno partecipato numerose all’incontro intervenendo al dibattito
con interesse e condividendo il percorso di
collaborazione intrapreso. Grazie al tavolo
di coordinamento è già stato fatto un primo
passo importante in questa direzione, ora
le centrali cooperative altoatesine vogliono
continuare su questa via.
Rispetto per le specificità
del territorio
Riconoscere la specificità della cooperazione in Alto Adige, caratterizzata da una
propria storia e cultura a cavallo tra il
mondo di lingua italiana e quello di lingua
tedesca, per rafforzare la cooperazione e incentivare lo sviluppo del settore e per portare avanti anche in questa provincia un
percorso di collaborazione tra le centrali
cooperative. Queste le tematiche principali
dell’assemblea dei soci di Legacoopbund,
tenutasi il 24 novembre a Bolzano, durante
la quale il Presidente Mauro Lusetti ha ribadito che la specificità del territorio altoatesino va rispettata e preservata.
Legacoopbund rappresenta 190 cooperative in Alto Adige con quasi 12.000 soci e
Territori
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2.300 persone occupate. È una delle quattro centrali cooperative presenti in Alto
Adige, dove oltre a Legacoop, AGCI e Confcooperative è presente anche il Raiffeisenverband, organizzazione cooperativa di
lunga tradizione nel mondo di lingua tedesca.
“Accogliamo con favore il percorso intrapreso a livello nazionale dall’ACI. Le specificità culturali della nostra provincia ci
obbligano però a scegliere un percorso in
parte diverso nei tempi e nei modi. L’obiettivo finale rimane comunque lo stesso”, ha
spiegato il Presidente di Legacoopbund
Heini Grandi in apertura di assemblea.
“Legacoopbund è nata dal bisogno di alcune cooperative altoatesine di auto-organizzarsi e con la consapevolezza che il
nostro territorio è completamente diverso
da quello delle altre regioni italiane”, ha
spiegato l’ex-presidente di Legacoopbund
Alberto Stenico: “Le cooperative hanno
scelto l’autonomia dai partiti politici e hanno
optato per un’organizzazione che fosse in
grado di superare le barriere etniche e linguistiche e favorire lo scambio di conoscenze tra le diverse culture”.
“Ho conosciuto Legacoopbund e la particolarità del movimento cooperativo in Alto
Adige circa venti anni fa, quando con la
cooperativa Conad si presentò il problema
dei volantini bilingui e degli assortimenti
particolari che facevano riferimento alla cultura gastronomica del territorio altoatesino.
Il tema dell’autonomia è un tema ricorrente.
La cooperazione in Alto Adige presenta radici storiche e linguistiche con connotati diversi, fortemente radicati sul territorio”, ha
affermato il Presidente di Legacoop Mauro
Lusetti: “Legacoop è legata ai propri territori e in ogni parte d’Italia ha la sua precisa
connotazione. Riconoscere queste diversità
territoriali fa parte dei principi cooperativistici”. Va comunque, come ha sottolineato
lo stesso Presidente Lusetti, preservata e
garantita una certa unità all’interno dell’organizzazione.
Inoltre Mauro Lusetti ha elogiato i presidenti
delle quattro centrali locali per aver intrapreso la strada della collaborazione attraverso l’istituzione del tavolo di
coordinamento fra le centrali e ha fatto loro
i suoi migliori auguri. “La buona riuscita di
questa collaborazione a livello locale sarà di
aiuto anche per il processo nazionale in
atto”.
Primo piano
ACI
PIEMONTE
Giancarlo Gonella confermato
Presidente di Legacoop
Il Congresso di Legacoop Piemonte , svolto
il 22 novembre, si è aperto con il ricordo di
Marcello Balestrero, VicePresidente di Coop
Italia, tragicamente scomparso il giorno
precedente. Ernesto Dalle Rive ne ha ricordato con commozione i tratti umani e professionali, emersi in una vita dedita al lavoro
in Cooperativa.
Al termine di una intensa giornata di interventi, Giancarlo Gonella è stato rieletto
Presidente.
Il Congresso ha avuto al proprio centro la
necessità di superare la divisione tra le associazioni di rappresentanza delle cooperative e far diventare operativa l’Alleanza delle
cooperative italiane. Un processo che Legacoop, Confcooperative e AGCI intendono
concludere il primo gennaio del 2017.
L’Alleanza delle Cooperative in Piemonte ha
una solida base: 2mila imprese, 14,5 miliardi di euro di fatturato complessivo, più di
un milione di soci e più di 65mila occupati.
Gonella nella relazione introduttiva ha spiegato: “Noi non vogliamo essere uno di quei
corpi intermedi che si mettono di traverso al
cambiamento, ma vogliamo contribuire a
questo cambiamento”.
La crisi economica ha fatto da sfondo agli
interventi che si sono susseguiti. Il governatore Sergio Chiamparino, ha riportato
l’attenzione sulla difficilissima situazione del
bilancio regionale: “Con 5 miliardi di debiti
la Regione o prende la strada del risanamento o lascia le chiavi al Commissario” E
di conti ha parlato anche Gianguido Passoni, l’assessore al Bilancio del Comune di
Torino: “Avremo tra i 20 e i 40 milioni in
meno a causa della Legge di stabilità che
verrà discussa a breve”.
A far da contraltare alla crisi è emersa la
capacità di reagire delle cooperative: “In
tutto il mondo, ha sottolineato Gonella - le
Legacoop
Settori
cooperative hanno privilegiato l’occupazione, anzi in alcuni casi l’hanno incrementata, sacrificando la redditività dell’impresa,
nonostante i tagli, i ritardi di pagamento e il
crollo di scenari portanti dell’economia italiana. Insomma, sono un modello da valorizzare”.
Elemento quest’ultimo ripreso dal Presidente Nazionale Mauro Lusetti che ha ricordato come attraverso l’acquisizione
d’aziende in crisi da parte dei dipendenti
riuniti in cooperativa sono state salvate nell’ultimo anno in Italia 30 imprese e 1.000
posti di lavoro.
Una di queste è piemontese, si tratta della
neonata Cooperativa Cartiera Pirinoli di
Roccavione: molto apprezzato in sala l’intervento del suo Presidente, Ferdinando
Tavella.
Altro intervento che ha segnato la giornata
è stato quello di Ernesto Dalle Rive, Presidente di Nova Coop, capace di motivare
la platea parlando dell’innovazione come di
un faro per il movimento cooperativo: “I nostri valori riescono sempre a motivarci nei
momenti difficili”.
I documenti del Congresso sono consultabile al sito www.legacoop-piemonte.coop e
alla pagina twitter @LegacoopPiemont.
EMILIA ROMAGNA
“Noi cooperatori,
un’anomalia in questi anni di crisi”
L’assemblea congressuale di Legacoop
Emilia-Romagna ha confermato il 26 novembre all’unanimità Giovanni Monti
come presidente. Tra le priorità del mandato, la creazione di nuove imprese attraverso progetti e un “nuovo tipo di sviluppo”
Territori
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che, come ha più volte sottolineato Monti:
“vedano protagoniste cooperative di diversi
settori e di diversi territori, anche di altre regioni, cercando di coinvolgere privati, istituti di credito, istituzioni per rilanciare
territorio e occupazione”.
Sobrietà, eticità, coerenza, ricambio dei
gruppi dirigenti, le persone e il lavoro, restano al centro delle politiche di Legacoop
Emilia-Romagna che ora porta al congresso
nazionale i propri 227 delegati. Nel corso
del congresso sono intervenuti, tra gli altri,
il neoeletto presidente della Regione Stefano Bonaccini e Romano Prodi.
“Un commentatore ha scritto che, in questo momento di crisi dei corpi intermedi, noi
rappresentiamo una anomala identità. E’
vero – ha detto il presidente nazionale di
Legacoop Mauro Lusetti concludendo il
congresso regionale dell’Emilia Romagna –
noi abbiamo resistito perché la nostra visione del mondo, della società, non è settoriale. La nostra visione tiene conto degli
interessi generali, degli interessi della comunità perché noi rappresentiamo una
speranza di evoluzione sociale. Ma la cooperazione ha il dovere di ripensare e rendere sempre più attuale questa identità. Il
nostro congresso è anche questo”.
CAMPANIA
Campania 2020: la Cooperazione
del futuro
Mario Catalano, è stato riconfermato per
acclamazione Presidente della Legacoop
Campania ed all’unanimità è stata eletta la
Direzione. Un congresso partecipato, che ha
evidenziato la voglia dei cooperatori di incontrarsi e discutere nel merito delle questioni che dal livello nazionale a quello
locale si pongono all’Associazione, non ultima quella del ricambio dei gruppi dirigenti
nell’ottica di un riequilibrio generazionale e
di genere.
Tanti i temi al centro della relazione introduttiva ai lavori della giornata, che hanno
interessato il dibattito del pomeriggio e gli
interventi dei moltissimi rappresentanti del
mondo istituzionale, dell’associazionismo e
della rappresentanza d’impresa e del sindacato che hanno voluto portare il loro saluto e il loro contributo al Congresso.
Primo piano
ACI
Dal valore della cooperazione e dell’unità
cooperativa, all’importanza dell’impresa
come patrimonio da difendere e sostenere;
dalle politiche della Regione Campania, con
luci ed ombre, alle proposte di Legacoop sui
fondi europei, politiche sociali, ambientali,
culturali e del lavoro.
Ma nel giorno coincidente con la Giornata
internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Catalano spiega che
ha voluto aprire la relazione al Congresso
affrontando quello che è “un tema che ci riguarda tutti e tutte, che è parte drammatica della nostra quotidianità e che
attraversa le nostre vite più di quanto possiamo immaginare o siamo in grado di
poter accettare”. E prosegue: “Di fatto, la
violenza contro le donne, si tratti di stupro,
atti di libidine violenta, maltrattamenti fisici
e psichici dentro la famiglia, molestie e ricatti sessuali sul lavoro è un problema sia
politico che sociale e nessuno può sottrarsi
dall’affrontarlo”, riaffermando così l’impegno dell’Associazione contro la violenza
sulle donne. Grande spazio ha trovato nelle
riflessioni del Presidente campano anche la
questione ambientale, “perché le nostre imprese non devono porsi solo il problema
della legalità, ma anche quello della sostenibilità e compatibilità ambientale, che sono
entrambi parte del cambiamento sociale
che vogliamo realizzare come imprese e
come cittadini”.
E a proposito di lotta all’illegalità, Catalano
conferma l’impegno dell’Associazione in
Campania nel lavoro sui beni confiscati
come Agenzia Cooperare con Libera Terra,
assieme all’Associazione Libera. Così come
riconferma gli impegni assunti con Agrorinasce.
Sul posizionamento delle imprese associate, Catalano dice che “la cooperazione,
pur nel contesto del protrarsi della crisi economica, si conferma come uno strumento
di difesa di interessi primari: lavoro, casa,
cultura e tutela della qualità e del potere
d’acquisto”.
Al 31 dicembre 2012, Legacoop Campania
associava 428 cooperative attive, con circa
100.000 soci, 5.000 addetti ed un valore
della produzione di 985 milioni di euro.
“Anche se i primi dati sui bilanci 2013 offrono risultati mediamente migliori rispetto
a quelli del 2012, non vediamo una chiara
inversione di tendenza” – commenta – “Il
Legacoop
Settori
complesso delle nostre cooperative è ancora molto forte, soprattutto nel comparto
agricolo e del commercio, ma complessivamente in calo, pur segnalando vitalità e
capacità di reagire alla crisi”.
Molti gli interventi esterni, a cominciare dal
Presidente Uniocamere Campania, Maurizio Maddaloni che, in riferimento alla cooperazione, dice: “La vostra energia, il vostro
apporto di idee, ma anche e soprattutto di
professionalità e di valori sono un patrimonio irrinunciabile per rimettere in moto
l’economia e intercettare tutti i segnali di
cambiamento”. Il Consigliere regionale, Antonio Marciano, afferma convinto che “La
sfida, in questi tempi di crisi, è rimettere in
moto sviluppo e occupazione, ma anche
costruire un modello economico e una società meno ingiusti. In questo quadro, le
classi dirigenti a tutti i livelli sono chiamate
a dare risposte di merito, soprattutto al
Mezzogiorno e in Campania, per risalire la
china. Dentro questo scenario, il modello
organizzativo e sociale del mondo cooperativo è sicuramente un riferimento importante”. Anna Savarese, Vice Presidente
Legambiente che sostiene con forza l’importanza di “fare rete dal basso per uno sviluppo sostenibile e diffuso sui territori”.
Luciano Schifone, Presidente del Tavolo
di Partenariato della Regione Campania,
che loda il contributo attento che Legacoop
Campania non fa mai mancare, anche
quando critico sempre in un’ottica costruttiva. Fabio Giuliani, Referente dell’Associazione Libera Campania, ricorda Vanda
Spoto ed il cammino comune di Legacoop
e di Libera, con l’Agenzia Cooperare con Libera Terra, che in Campania ha dato vita
alla Cooperativa Le Terre di don Peppe
Diana e che va intensificato. Sono, inoltre,
intervenuti tra gli altri Gian Luigi De Gregorio, Presidente dell’Alleanza delle Coo-
Territori
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perative Campania e Maria Patrizia Stasi,
Presidente Confcooperative.
Alcuni temi sensibili per la cooperazione,
hanno interessato il dibattito del pomeriggio
tra i Delegati. “La legge sulla cooperazione
– dice Catalano – è sicuramente uno di
questi”. “Dopo l’approvazione nel dicembre
2012 della legge regionale n. 37, appunto,
siamo ancora in attesa di sbloccare il provvedimento con i decreti che approvano la
composizione e la regolamentazione della
Consulta, senza la quale è impossibile la valutazione di qualunque misura di sostegno.
Di fatto, dopo oltre venti anni di attesa della
nuova legge, ci troviamo in una situazione
paradossale per la quale non abbiamo più
i benefici della vecchia legge, oramai abrogata, e non possiamo richiedere i benefici
della nuova perchè manca l’organismo di
valutazione delle istanze. Si tratta di una situazione gravissima che vede una vera e
propria omissione di atti dovuti.” Questo per
non parlare della legge sulla cooperazione
sociale, attesa dal 1991, rispetto alla quale
la Campania rimane tuttoggi l’unica Regione a non aver rispettato l’obbligo di adeguamento della normativa nazionale. O
della legge sul commercio, promulgata all’inizio del 2014, “che non raccoglie le esigenze di modernizzazione e di
liberalizzazione del settore dettate dalle direttive europee”. “Non solo – continua a
spiegare Catalano - abbiamo richiesto invano che all’interno della normativa venissero inserite norme per la salvaguardia dei
lavoratori e il rispetto dei contratti di lavoro,
un aspetto al quale la Cooperazione ha
sempre guardato con grande attenzione,
per dare dignità al lavoro e favorire un regime di concorrenza leale, dove tutte le
aziende partano alla pari, ma non si possono penalizzare iniquamente i format del
supermercato di prossimità e del superstore che costituiscono la formula distributiva più diffusa nel Paese e contribuiscono
a rallentare l’inflazione ed a calmierare i
prezzi, con vantaggio dei consumatori”.
In riferimento alle politiche sociali della Regione Campania, Legacoop Campania ritiene che vada fatto uno sforzo straordinario
per il finanziamento di un settore che non
esprime solo la volontà di un sostegno caritatevole alle fasce più deboli della popolazione. Infatti, la Regione, dal 2009 ad oggi,
Primo piano
ACI
ha progressivamente eroso le risorse destinate alle politiche sociali (si passa da oltre
100 milioni di euro stanziati nel 2009, ai 17
del 2013), mentre nel frattempo aumentava
la spesa sanitaria. “Si tratta – afferma Catalano - di compiere una scelta politica e riconoscere l’assistenza come diritto di
cittadinanza e veicolo di aiuto all’emancipazione, prima che alla sopravvivenza”. A
proposito della Regione Campania, c’è preoccupazione in Legacoop Campania sull’utilizzo dei fondi europei, “per la mancanza
di una visione sistemica e sovraregionale,
di una strategia di ampio respiro”. La programmazione 2014-2020 è fortemente
orientata allo sviluppo dei luoghi. L’Accordo
di partenariato Italia-UE recepisce questo
indirizzo e lo declina in due strategie nazionali: Aree Urbane e Aree Interne. E’ una
scelta condivisibile e, proprio sulla questione della valorizzazione delle aree interne
Legacoop Campania ha tenuto la scorsa
settimana una manifestazione con Legambiente ed il Tavolo di Partenariato, nella
quale è stata illustrata l’esperienza delle
Cooperative di Comunità. “Naturalmente –
conclude Catalano - occorre confrontarsi e
decidere in tempi brevi per evitare il ripetersi di ritardi ed errori già commessi e che
ci porteranno a perdere una parte dei finanziamenti. E’ necessario prepararsi per
tempo con una programmazione che tenga
conto anche dello stato delle finanze regionali e dei vincoli derivanti dal patto di stabilità, evitando rallentamenti nella spesa per
mancanza di fondi destinati al cofinanziamento regionale e con un’attenzione a
quelle che sono le ricchezze di questa regione : cultura, turismo e agroalimentare”.
Le conclusioni di Mauro Lusetti, Presidente
Legacoop, sono state articolate ed hanno
affrontato tutte le questioni poste nell’arco
della giornata, a partire dall’impegno sulla
rapida concretizzazione dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane. Temi tutti a loro volta
attraversati da uno imprescindibile: la legalità, nell’agire d’impresa e, per i cooperatori intimamente connessa, nell’agire
sociale. In particolare poi, ha sottolineato la
necessità per l’Associazione e per i cooperatori di essere conseguenti rispetto agli impegni che si prendono, anche quelli più
scomodi, perché questo è l’unico mezzo per
il cambiamento nella società e nella ge-
Legacoop
Settori
stione della cosa pubblica che tutti evochiamo, tenendo conto che il fattore tempo
è una variabile non trascurabile. Tempo che
non possiamo concedere neppure più alla
politica, specie alla classe dirigente del
Mezzogiorno “che ha commesso errori delittuosi” e rispetto alla quale occorre che le
Leghecoop meridionali chiedano senza
mezzi termini una forte riforma della macchina amministrativa e un indispensabile ricambio della classe dirigente. “Il Paese non
riparte se non siamo in grado di mettere insieme progetti che servano alla crescita del
territorio”, ha detto Lusetti, tanto che sull’attualità politica nazionale chiede al governo di fare presto sulle riforme, “se pur
alcuni correttivi andrebbero introdotti”, sottolineando come su lotta all’evasione fiscale
e sulle liberalizzazioni sia necessario attivarsi se si vuole dare un segnale di svolta
nel Paese, sul piano morale e su quello
dello sviluppo d’impresa.
PUGLIA
Ad Alberobello per parlare
di Coop di Comunità
Alberobello, comune pugliese noto in tutto il
mondo per i suoi caratteristici trulli, inserito
dall’Unesco nella World Heritage List, si avvia,
attraverso un percorso di cittadinanza attiva,
alla costituzione di una Cooperativa di Comunità, progetto promosso da Legacoop Puglia.
Qualche mese fa un gruppo di giovani alberobellesi aveva lanciato, all’interno di un progetto, una “call”, attraverso il questionario dal
titolo “Alberobello mi piace?”, con la possibilità di segnalare i propri bisogni personali
e con l’obiettivo ultimo di costituire di una
cooperativa di comunità.
Il prossimo 28 novembre 2014 ci sarà un incontro per fare il punto della situazione sul
progetto, chiamato “Verso una cooperativa
di comunità”, nato dall’idea di un gruppo di
giovani alberobellesi, finanziato dalla Regione
Puglia nell’ambito di “Piccoli sussidi 2014”,
con la collaborazione dell’Università degli
Studi di Bari e il patrocinio dell’O.d.V.
E.S.A.S Consultorio Familiare Diocesano.
A partire dalle ore 19.00, nel Centro Polivalente Contrada Pudicino di Alberobello, An-
Territori
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gelo Mariano, farà da moderatore in un incontro di informazione e approfondimento
sulle Cooperative di Comunità ecome dal titolo della serata, sulla “Ricerca e proposte
per un nuovo modo di fare Alberobello”. Interverranno Feldia Loperfido e Gianvito
D’Aprile dell’Università degli Studi di Bari, e
Gianvito Turi del Gulp Studio.A raccontare,
nel corso dell’evento aperto alla cittadinanza,
cos’è, quali i vantaggi e opportunità, come si
costituisce una cooperativa di comunità, saranno Carmelo Rollo, presidente di Legacoop Puglia, e Pasquale Ferrante,
responsabile dell’Ufficio Soci e revisioni della
Lega delle cooperative pugliese.
IMOLA
IX Assemblea, Olivieri confermato
presidente e Mazzanti vice
Con la conferma di Domenico Olivieri, Presidente e di Raffaele Mazzanti, Vice Presidente, si sono conclusi i lavori della IX
Assemblea Congressuale di Legacoop Imola,
tenutasi presso la Sala Assemblee della Cooperativa “SACMI IMOLA S.C.”, alla presenza
di una qualificata cornice di delegati, rappresentanti delle istituzioni, della associazioni imprenditoriali, delle organizzazioni sindacali,
delle forze politiche ed invitati.
Importanti e significativi contributi ai lavori
della Assemblea Congressuale, sono stati
portati dal Sindaco di Imola e Presidente del
Circondario Imolese Daniele Manca, dal
Presidente di Confcooperative Bologna – Circondario Imolese Giovanni Bettini, da
Marco Gasparri in rappresentanza del Tavolo Unico di Coordinamento delle Associazioni Imprenditoriali Imolesi, dal Segretario
generale aggiunto CISL Metropolitana Danilo
Francesconi, dal Segretario generale UIL di
Primo piano
ACI
Imola Giuseppe Rago, dal Segretario CGIL
Imola Paolo Stefani, oltreché da numerosi
Cooperatori presenti.
Nelle conclusioni il Presidente Regionale di
Legacoop Giovanni Monti, dopo avere condiviso problematiche, riflessioni e valutazioni
della relazione introduttiva del Presidente sottolineando poi le eccellenze buone prassi del
sistema Cooperativo Imolese, pur colpito anch’esso dalla grave crisi del settore delle costruzioni e filiera, ha ribadito la necessità per
il sistema Paese e Associativo ma anche imprenditoriale di fare rete, di trovare sinergie, di
valorizzare le eccellenze, di coniugare efficienza e principi e ripreso alcuni spunti contenuti nel documento di mandato, ha
richiamato le principali linee del documento
congressuale regionale e nazionale.
La IX Assemblea Congressuale ha poi provveduto alla approvazione della relazione introduttiva del Presidente, delle modifiche
statutarie e del Documento congressuale di
Mandato di Legacoop Imola, a conferma della
piena condivisione delle linee programmatiche ed organizzative prospettate ed ha concluso i propri lavori con la nomina dei
componenti il Consiglio di Presidenza ed il
Collegio dei Revisori dei Conti, confermando
i vertici della Associazione e riconoscendo in
tal modo un modello organizzativo che da
sempre vede presenti, all’interno degli Organi
decisionali della Associazione, i Rappresentanti delle Imprese aderenti.
Partendo dalle risultanze emerse dalla IX Assemblea Congressuale Legacoop Imola, il
Consiglio di Presidenza, nelle prossime settimane, andrà a definire un programma di lavoro che avrà tra i tanti punti qualificanti
anche quello del progetto dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane e che vedrà impegnati gli
Organi nominati della recente Assemblea
Congressuale, le Imprese Cooperative e le
basi sociali delle stesse.
MODENA
Legacoop
è EBI Ambasciatore
Grazie alla realizzazione di un’Assemblea
Congressuale eco-friendly, Legacoop Modena è EBI Ambasciatore.
La XXIII Assemblea Congressuale di Legacoop Modena è stata infatti un evento sostenibile grazie all’attuazione di alcune
Legacoop
Settori
pratiche che hanno permesso di ridurre le
emissioni inquinanti e lanciare un messaggio
di attenzione quotidiana verso la sostenibilità ambientale: car pooling e utilizzo dei
mezzi pubblici, abbattimento dell’uso della
carta, arredi in cartone riciclato e riutilizzabili, buffet con prodotti locali e stoviglie compostabili, realizzazione di strutture
scenografiche senza materiali a perdere.
Legacoop Modena ha voluto quantificare –
per poter poi neutralizzare – le emissione di
gas clima prodotte dall’Assemblea Congressuale:
– organizzazione evento (consumi energetici legati alla progettazione): 44,6 Kg
CO2 equivalenti
– materiale informativo su supporto cartaceo: 12 Kg CO2 equivalenti
– trasporto partecipanti: 2.256 CO2 equivalenti
– trasporto staff: 11,6 CO2 equivalenti
– allestimenti: 47,2 CO2 equivalenti
– svolgimento dell’evento: 45,2 CO2 equivalenti
– altri servizi: 5,2 CO2 equivalenti
Le emissioni totali, 2,42 tonnellate di CO2
equivalenti come risulta dalla Carbon Footprint certificata, sono state neutralizzate
tramite l’acquisto di 3 crediti di emissione.
Un credito di emissione, generato attraverso
la creazione di progetti che promuovono l’utilizzo di fonti rinnovabili o interventi di forestazione, neutralizza, cioè elimina, una tonnellata
di CO2 rilasciata nell’atmosfera in una parte
del mondo impedendo l’emissione della
stessa quantità di CO2 in un’altra parte del
mondo.
In particolare, Legacoop Modena ha scelto di
acquistare 3 crediti del progetto “HYDRO
POWER PROJECT” a Sikkim, India, per la costruzione di una centrale idroelettrica atta a
migliorare il benessere socio economico
dell’intera regione favorendo occupazione,
approvvigionamento di energia elettrica e di
Territori
Imprese
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Territori
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acqua per le famiglie, costruzione di strade
e di nuove infrastrutture sanitarie.
MESSINA
Debora Colicchia
è il nuovo Presidente Legacoop
Si è svolto martedì 25 novembre, nella Sala
Consulta della Camera di Commercio, il
Congresso Provinciale 2014 di Legacoop
Messina, l’associazione che riunisce 178
cooperative tra Messina e provincia. In questa sede grande risalto è stato dato alle politiche di sostegno ai giovani che vogliono
fare impresa.
Grande partecipazione ai lavori del Con-
Primo piano
ACI
gresso, non solo dagli addetti ai lavori, ma
soprattutto da parte dei membri delle cooperative aderenti all’associazione, con momenti di condivisione di esperienze e
successi.
Lavori che si sono conclusi con l’elezione
del primo presidente donna di Legacoop in
Sicilia, Debora Colicchia. Insieme a lei,
rinnovato tutto il consiglio, di cui fanno parte
il Vice presidente Vicario Carmelo Galipò,
il Vice presidente Marco Fiorino, e i consiglieri Giuppi Sindona, Giuseppina Polito, Pinuccia Zaccone e Flavio
Corpina.
Nell’ottica di un maggiore sostegno ai giovani che, coraggiosamente, decidono di rimanere nella propria terra e fare impresa, lo
sottolinea anche Domenico Arena, presidente uscente che ha lasciato la carica
dopo dieci anni, affermando che stiamo vivendo un momento difficile e ci sono tanti
fattori che bloccano lo sviluppo. Sono necessarie riforme profonde e coraggiose. “In
questo momento storico così complesso,
anche il cooperativismo incontra molte difficoltà. Noi di Legacoop vogliamo proporre
obietti strategici di sviluppo e riaffermare
l’idea di cooperativa. Anche l’assessore regionale al Lavoro Bruno Caruso, interve-
Legacoop
Settori
nuto in videoconferenza da Palermo, ha
confermato la preoccupante situazione occupazionale della Sicilia, “Il lavoro deve essere rilanciato dalle imprese, non più dal
settore pubblico.” Sui giovani si è concentrato soprattutto Giacomo D’Arrigo, Direttore dell’Agenzia Nazionale per i Giovani: “Ci
vuole coraggio per rimanere, ma bisogna
avere spirito di imprenditorialità. Le risorse
ci sono, impariamo a sfruttarle.”
Paradigmatiche, infine, le parole di Emanuele Sanfilippo, vicepresidente della Legacoop nazionale che ha dichiarato:” Per
favorire la creazione d’impresa bisogna instaurare un sistema di legalità. L’imprenditore deve sapere che non andrà incontro a
mala politica e mala amministrazione. Mai
più si dovrà dire la mafia ci fa lavorare, lo
Stato ce lo impedisce”. E per favorire i giovani: “E’ necessario istituire una rete civile
che colleghi giovani e disoccupati al mondo
del lavoro e dell’imprenditorialità.” Momento di particolare pregio per Legacoop
Messina, la consegna degli attestati per la
seconda edizione del “Corso di alta specializzazione in economia della cooperazione”.
Si tratta del terzo in Italia, gli altri a Roma e
Bologna e dell’unico di questo tipo nel Sud
Italia.
Territori
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Imprese
>> Centro Olimpo
18
CENTRO OLIMPO
>> COOP
Sequestrato alla mafia,
rinasce come cooperativa
>> Fail
È morto per mafia. Sequestrato alla criminalità organizzata e quindi chiuso. Ma il 20
novembre è rinato grazie alla cooperazione.
Grazie al coraggio di 34 ex dipendenti che
hanno trovato in Legacoop e in Coopfond
un sostegno fondamentale. È la parabola
del Centro Olimpo di Partanna Mondello,
uno dei primi superstore nati a Palermo.
Una storia emblematica di come si possa
salvaguardare l’occupazione e riaffermare
la legalità in un settore come quello della
Gdo particolarmente esposto al rischio di
infiltrazioni della criminalità organizzata.
“Questa – ha detto il viceministro agli Interni Filippo Bubbico – è una giornata importante per voi e per il Paese. Il vostro
impegno, la vostra dedizione, l’attaccamento al lavoro, la vostra volontà di trasformare una criticità in opportunità
rappresenta un esempio, ancora più significativo perché consente il reimpiego in assoluta legalità di patrimoni appartenuti alla
criminalità organizzata”. Bubbico ha definito il nuovo Centro Olimpo un “modello di
coesione sociale e condivisione” da seguire.
Il viceministro ha poi lodato il protocollo
d’intesa siglato tra Comune, Tribunale e
Procura per facilitare il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati.
Il progetto ha avuto un costo di oltre un milione di euro di cui oltre 500mila euro investiti dai lavoratori che hanno utilizzato le
indennità della loro mobilità, il resto da Coopfond e CFI (società finanziaria partecipata
dal Ministero dello Sviluppo Economico che
sostiene la nascita di cooperative di lavoratori che rilevano aziende in crisi), mentre
Ircac, Unipol Banca e Banca Etica hanno offerto il credito bancario per assicurare liquidità all’impresa. Nel Centro, che conta
complessivamente una superficie di 6000
metri quadri, hanno aperto: una media
struttura di vendita alimentare affiliata al
gruppo Ergon sotto l’insegna Eurospar, ed
una galleria di negozi, tra cui una boutique.
In programma anche l’apertura, nei prossimi mesi, di una media superficie non food,
di un bar e di una tabaccheria.
“È stato un percorso lungo e faticoso ma ce
l’abbiamo fatta – ha detto il presidente della
cooperativa Gaetano Salpietro – Invece
>> Mediagroup98
>> Coop Sociale Kepos
>> Il Quadrifoglio
>> Radio Siani
>> Coop Zora
>> Itaca
>> Aribandus
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
di restare ad aspettare risposte da qualcuno
abbiamo deciso darci da fare e diventare
imprenditori di noi stessi. Prima eravamo in
cinque poi in sei alla fine nella cooperativa
ci siamo ritrovati in 34 su 47. Al nostro
fianco abbiamo avuto Legacoop e i suoi
strumenti finanziari che ci hanno offerto
consulenza e supporto tecnico. E ancora,
CFI e le istituzioni: il Comune di Palermo, la
Procura e la Sezione Misure di Prevenzione
che hanno siglato un protocollo d’intesa per
facilitare il riutilizzo dei beni sequestrati e
confiscati”.
“Abbiamo creduto fin dall’inizio nel progetto
– ha detto il presidente di Legacoop Palermo, Filippo Parrino – Ci hanno convinto
l’esperienza e la professionalità dei lavoratori insieme alla loro voglia di scommettersi
in prima persona. Due elementi essenziali
per il successo di ogni impresa cooperativa.
Il modello di workers byout è una risposta
concreta alla crisi che a Palermo sta prendendo piede. In corso ci sono diverse istruttorie per la nascita di nuove cooperative di
dipendenti pronti a rilevare imprese dopo il
loro fallimento. Determinante anche la collaborazione col sindaco Orlando e con Silvana Saguto, presidente del Tribunale di
Palermo, sezione Misure di Prevenzione”.
“Accelerare al massimo i tempi per rimettere sul mercato le aziende sequestrate e
confiscate – ha detto Camillo De Berardinis, amministratore delegato di Cfi – è
indispensabile per non farle fallire”.
Centrale per la riuscita dell’operazione il
protocollo d’intesa firmato a dicembre 2013
tra Comune di Palermo, Tribunale di Palermo sezione Misure di Prevenzione e Procura della Repubblica. “Un protocollo unico
– ha aggiunto Orlando – che sta consentendo di salvare centinaia di posti di lavoro
e che ho inviato come presidente dell’Anci
a tutti i sindaci perché venga applicato
anche nelle altre città”. “Stiamo scrivendo
una pagina di democrazia”, ha concluso
Davide Pati di Libera.
Territori
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Imprese
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COOP
Arrivasugliscaffali“Falloprotetto!”,
il primo profilattico a marchio
Altre insegne della grande distribuzione lo
hanno già sui propri scaffali, in Italia ancora
nessuno si è avventurato nel settore dei dispositivi medici, nello specifico i profilattici,
includendoli nei propri prodotti a marchio (in
gergo private label ovvero i prodotti che portano il nome della catena distributiva o del
supermercato che li pone in vendita, sui quali
il controllo e le garanzie iniziano dalla prima
fase produttiva).
A tenere a battesimo in Italia il primo profilattico a marchio è Coop che lancia “Falloprotetto!” (puro lattice di gomma naturale,
100% testati elettronicamente e un prezzo
di vendita di circa 3 euro per la confezione da
6 pezzi ovvero il 30% in meno rispetto alla
media delle marche leader: per il “sottile” addirittura il -50%)). La scelta, solo apparentemente insolita, ruota intorno a tre parole
chiave: informare, prevenire e normalizzare
in un Paese che fa ancora fatica a parlare di
educazione sessuale, di sicurezza e quindi di
profilattici (anche se se ne
vendono 91 milioni di pezzi
all’anno per un giro d’affari
di 82 milioni di euro). “E’ la
prima volta che Coop entra
nel settore dei dispositivi
medici dopo essere entrata
nel settore dei farmaci (con
4 farmaci a marchio) e degli
integratori alimentari (ne
sono disponibili 5 tipi), con
l’obiettivo di offrire un prodotto sicuro, di alta qualità a
prezzi decisamente inferiori rispetto al mercato –spiega Domenico Brisigotti, direttore del Prodotto a Marchio Coop. Crediamo
Primo piano
ACI
che dare la possibilità ai soci e consumatori
di acquistare il profilattico a marchio sia un
modo per rispondere all’esigenza di vivere
consapevolmente la propria sessualità oltre
che tutelare la propria salute e che sia giusto nel contempo svolgere un’attività di informazione e formazione, rivolta alle giovani
generazioni ma non solo”.
Non a caso, a fianco di Coop, al lancio di
“Falloprotetto!”, la Lila (Lega Italiana per la
lotta contro l’Aids) che nell’occasione presenta i primi risultati dell’indagine “Questionaids” svolta con l’Università di Bologna su
un campione rappresentativo di circa 12.000
persone. Un’indagine che attraverso un
semplice questionario ha voluto testare il
grado di conoscenza attuale sui rischi legati
alle malattie sessualmente trasmissibili, i
comportamenti più abituali e l’atteggiamento
che prevale nei confronti delle persone che
vivono con l’Hiv. Il “Questionaids” ha anche
contestualmente una funzione educational
indicando i comportamenti corretti da adottare.
“Dalla ricerca –dichiara Alessandra Cerioli, presidente di Lila Onlus- emerge che le
conoscenze di base sull’Hiv/Aids sono
buone, ma che sono ancora troppo basse
quelle relative a specifici aspetti diventati fondamentali negli ultimi 10 anni con il progredire delle conoscenze sul virus. Penso alla
conoscenza della Tasp (Treatement as prevention) o al termine dei tre mesi, e non più
sei, necessari per considerare definitivo
l’esito del test. Resistono poi certi “falsi miti”
come quelli sul contagio accidentale o sullo
scambio di siringhe infette come modalità di
trasmissione più diffusa in Italia, quando invece lo è il rapporto sessuale non protetto.
Questo, insieme al fatto che il nostro Paese
è all’ultimo posto in Europa nell’uso del profilattico e che le donne sono particolarmente
esposte al rischio di infezione, la dice lunga
su quanto ancora occorra mantenere alta
l’attenzione su informazione e prevenzione.
Per questo dal 23 novembre al 7 dicembre
abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con SMS solidale
al 45508 per sostenere il progetto DONNA.”
Del resto anche Coop vuole contribuire a non
abbassare la guardia su un’emergenza solo
apparentemente lontana e superata.
A questo servirà la partnership Lila-Coop che
prevede non a caso occasioni di approfondi-
Legacoop
Settori
mento successive come il rilancio attraverso
i siti www.lila.it e www.e-coop.it di un Quiz
sull’Hiv, ispirato al mondo del cinema (“HivCineQuiz”) e al suo immaginario, attraverso
il quale ci si potrà “mettere alla prova” e verificare le proprie conoscenze sul tema, e il
1° dicembre, in occasione del World Aids
Day, la distribuzione gratuita attraverso i presidi territoriali Lila di 30.000 profilattici “Falloprotetto!”.
MEDIAGROUP98
Best Event Award 2014:
un altro premio
Lunedì 17 novembre il Teatro Franco Parenti
di Milano ha ospitato la kermesse più attesa
dalla event industry italiana: la
consegna dei premi della XI
Edizione del Best Event Award
Italia, quegli Elefantini d’Oro,
espressione di eccellenza, che
dal 2004 assegnano un certificato di qualità ai migliori
eventi dell’anno. Oltre 700
persone tra professionisti di
agenzie ed event manager di aziende hanno
partecipato a questo momento di approfondimento, incontro e celebrazione.
4 edizioni di successo per Mediagroup98:
dopo il primo premio nella categoria Educational-formazione 2013 con l’evento “Immagina, Progetta, Costruisci - Bellacoopia
Modena 2013”, il 2° premio per “l’Eccellenza
Tecnica per la Migliore Location/Ambientazione” nel 2011 e il “Premio Speciale dell’Editore Coraggio e Tenacia per aver
organizzato eventi di qualità durante il periodo
del sisma del 2012”, quest’anno Mediagroup98 si aggiudica la medaglia di
bronzo nella categoria Team Building con
“THE BIG TEAM, Protagonisti di una nuova
dimensione”, organizzato lo scorso giugno
durante la XIII Convention del canale distributivo Assicoop di UnipolSai Assicurazioni.
Con questo premio Mediagroup98 conferma
la sua capacità di stare al passo col miglior
mercato italiano degli eventi, o meglio
della “live communication” come oggi
viene chiamato questo strumento di comunicazione che sempre più si afferma
come attività strategica nel below the
Territori
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Sondaggio
Imprese
20
line. L’ingresso tra i finalisti del Best Event
Award Italia (107 eventi in gara) ha consentito a Mediagroup98 di essere tra i protagonisti dell’Eubea Festival, il 1° festival degli
eventi europei (Siviglia 23-24 ottobre 2014),
una manifestazione di altissimo interesse per
gli operatori del mercato italiano ed europeo,
che ha visto la partecipazione di oltre 400 delegati, ed un livello di qualità qualche anno fa
del tutto inimmaginabile sia nella produzione degli eventi, che per le strategie e
contenuti di comunicazione sottesi agli
stessi.
Tutto ciò rappresenta per Mediagroup98 una
grande sfida per mantenere il passo di questa evoluzione che vede Milano e Roma al
centro, ma dove anche dalla “periferia emiliana” abbiamo saputo distinguerci grazie alle
nostre specializzazioni e competenze interne e ad un buon equilibrio tra creatività e capacità organizzativa,
caratteristiche al centro delle richieste delle
aziende, come sottolineato da Astraricerche nel suo Monitor sul mercato degli
eventi 2014, proprio in occasione del BEAItalia.
Crescere e cambiare passo per continuare a ricoprire un ruolo da protagonisti all’interno della nuova dimensione che il
Gruppo Unipol ha acquisito sul mercato:
erano questi i motivi conduttori di THE BIG
TEAM, un evento vivace, motivante e multimediale, che ha saputo mettere in scena la
crescita intrapresa dal Gruppo Unipol. Con
uno staff di oltre 30 persone tra creativi,
sceneggiatori, registi, videomakers, web developer, event manager e welcome crews,
Mediagroup98 ha curato l’ideazione,
progettazione e realizzazione dell’attività di team building,la produzione tecnico-autoriale dell’evento (concept, regia,
produzione video, web communication, tecnologie informatiche), la realizzazione delle
scenografie e allestimenti e della gestione
della logistica (iscrizioni, transfer&accomodation degli ospiti).
duce infissi in legno, acciaio, alluminio e facciate continue ventilate. Obiettivo per questo
primo anno: 2 milioni di fatturato. E per scommettere sul proprio futuro ha aperto un punto
di vendita a Casablanca (Marocco) ed altri in
Italia. “Ci stiamo proponendo – spiega il presidente Moretti – anche in Turchia e nella
Bassa Francia”. Una storia che riparte grazie
a Legacoop:“Ha avuto un ruolo fondamentale
– ammette il presidente – ci ha sostenuti dal
primo istante, aiutandoci ad accedere a Coopfond per ottenere i finanziamenti necessari”.
La Fail Spa, azienda storica marscianese, occupava 70 dipendenti. A causa della profonda crisi immobiliare e di diverse
disavventure è stata avviata alla liquidazione.
Alcuni dei lavoratori hanno contattato Legacoop per trovare una soluzione che potesse
garantire la continuità dell’impiego ma soprattutto la salvaguardia del patrimonio tecnico, le relazioni commerciali e le competenze
cresciute negli anni. Il 24 febbraio 2014 è
così nata la nuova Fail Società cooperativa
che è ripartita da subito nella produzione di
infissi in legno, alluminio, acciaio e di facciate
continue a recupero energetico industrializzando un progetto di ricerca già sviluppato
con la facoltà di Ingegneria di Perugia.
Oggi la cooperativa conta 9 soci lavoratori, 3
soci sovventori (professionisti che collaborano
con l’azienda e ne hanno sposato il progetto)
e 12 dipendenti. Il capitale sottoscritto dai soci
– grazie alla disponibilità dell’INPS di Perugia
ad anticipare, nella sua totalità, il sostegno
della mobilità – è stato raddoppiato da Coopfond e CFI (Cooperazione Finanza Impresa),
che hanno assunto una partecipazione nel
capitale stesso. Entro fine anno dovrebbe arrivare un ulteriore aumento da parte dei soci.
La storia è stata presentata nel corso di una
conferenza stampa cui hanno preso parte, tra
gli altri, il presidente di Fail società cooperativa, Roberto Moretti, il presidente di Lega-
FAIL
La cooperativa riparte
dall’Umbria al Marocco
Non solo è risorta dalle proprie ceneri, ma
spinge forte sull’acceleratore la Fail, ex Spa,
oggi società cooperativa che in Umbria proPrimo piano
ACI
Legacoop
Settori
coop Umbria, Dino Ricci, il sindaco di Marsciano Alfio Todini e rappresentanti del
mondo imprenditoriale e produttivo locale. “Il
raggiungimento di questo primo traguardo da
parte dell’azienda – ha sostenuto il presidente
di Legacoop Umbria Ricci – è per noi motivo
di grande soddisfazione. La Legacoop umbra
e nazionale non faranno mancare il loro sostegno a questa esperienza anche nel futuro
e intendiamo rimanere un punto di riferimento
importante nell’accompagnare l’azienda in
questo percorso”.
COOP SOCIALE KEPOS
Con il Museo del tessuto di Prato
raccolta fondi per l’acquisto sede
I ragazzi della cooperativa sociale al museo
del tessuto “Voci e urla dal tessuto” è questo il titolo del progetto sperimentale che la
Fondazione Museo del Tessuto ha sviluppato
in collaborazione con la Cooperativa Sociale
Kepos di Prato per la realizzazione di percorsi e attività creative basati sulla sensibilizzazione all’arte del tessuto e pensati per
utenti con disabilità motorie e cognitive di
diversi livelli. Organizzato in tre fasi distinte
che andranno a coprire il periodo compreso
tra novembre e il prossimo maggio 2015, il
progetto è stato concepito con l’intenzione di
stimolare la partecipazione, la conoscenza
e la capacità di lavorare in gruppo degli
utenti coinvolti attraverso l’esercizio delle
abilità espressive, delle capacità sensoriali
e lo stimolo della fantasia grazie all’interazione con la materia tessile. Il programma
di “Voci e urla dal tessuto”, ha preso il via
ad inizio novembre con il primo dei quattro
incontri settimanali che costituiscono la fase
di lancio del progetto in cui i ragazzi sono
introdotti all’universo del tessile mediante un
ciclo di visite guidate alle collezioni del
museo e soprattutto attraverso laboratori
Territori
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Imprese
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creativi pensati appositamente.Attività in cui
potranno scoprire le differenti tecniche di
stampa su tessuto, decorando ognuno una
shopping bag diversa e che, tutte insieme,
verranno presentate al pubblico nel corso
della Festa di Natale organizzata dalla Cooperativa Kepos per il prossimo 13 dicembre.
La seconda fase del progetto prevede quindi
un calendario di incontri quindicinali a partire dal prossimo gennaio fino a maggio, volti
ad incoraggiare l’esperienza sensoriale attraverso il contatto diretto con le stoffe e ad
individuare quale, tra i tanti tessuti proposti,
possa rappresentare al meglio il tratto principale del carattere di ognuno dei partecipanti. I ragazzi, utilizzando le tecniche di
stampa apprese nel mese di novembre, potranno così rappresentare su tessuto la propria caratteristica personale emersa durante
l’esperienza tattile e, una volta realizzate le
stoffe decorate, strapparle in mille frammenti che faranno da fili di trama e andranno a comporre un arazzo collettivo
creato su una rete da cantiere. Un atto allo
stesso modo liberatorio e di partecipazione,
che testimonierà il contributo di ognuno alla
creazione di un elaborato che diventa testimonianza creativa ed emozionale dell’esperienza fatta insieme e che verrà presentato
al pubblico nel corso di un evento finale previsto a fine maggio. Parallelamente allo svolgimento delle fasi del progetto, il Museo del
Tessuto si opererà per individuare
un’azienda tessile sul territorio che possa,
in forma di sponsorizzazione, realizzare un
certo numero dei bellissimi foulard creati
dagli utenti e frutto delle precedenti esperienze artistiche dei ragazzi. Con l’obiettivo di
innescare una ricaduta commerciale che
contribuisca alla sostenibilità della Cooperativa Kepos, il Museo metterà quindi a disposizione anche il proprio spazio
commerciale per la vendita di questi accessori. Un impegno congiunto, attivo e totalmente autofinanziato quello tra la
Cooperativa Kepos e il Museo del Tessuto di
Prato che sottolinea l’interesse di quest’ultimo nel promuovere, diffondere e rendere
accessibile la cultura del tessuto anche a
quelle utenze che spesso non hanno occasione e possibilità di interagire con l’offerta
museale. La Cooperativa Sociale “Kepos”
nasce nel 2003 dall’incontro di diverse professionalità (pedagogisti, psicologi, animatori, tecnici e volontari), con l’obbiettivo di
Primo piano
ACI
operare per la crescita globale e il miglioramento della qualità di vita delle persone disabili, favorendone l’integrazione sociale,
l’autonomia personale, il sostegno alle famiglie e attuando un percorso integrato duraturo e funzionale che ne valorizzi le
potenzialità. Nell’intenzione di offrire una
proposta adeguata ai reali bisogni nell’ambito del disagio e disabilità rilevati nel contesto pratese, nel 2003 prende forma l’idea
di realizzare un centro polivalente in grado di
dare le risposte di qualità ai bisogni delle disabilità, con particolare riguardo a quelle
motorie. Un luogo che ha richiesto un anno
di attenta e profonda ristrutturazione, pensata su misura per le diverse esigenze degli
utenti e resa possibile grazie ai fondi raccolti
con l’aiuto dei tanti amici e donatori e che ha
permesso a questo progetto di divenire una
splendida realtà. Oggi, a dieci anni dalla
conclusione dei lavori, il contratto di comodato d’uso della sede in via Arcangeli si è
concluso e nell’impossibilità di rinunciare
alla qualità di questo luogo e al valore che
rappresenta, Kepos lancia “Un mattone per
Kepos ONLUS”, raccolta fondi aperta a tutte
le persone che credono nel valore di un progetto importante come questo. L’obbiettivo è
quello di arrivare a raggiungere la cifra di
115.000 euro e poter acquistare la sede
della Cooperativa Kepos attraverso il contributo della cittadinanza, adeguato alle possibilità di ciascuno. Le modalità di adesione
sono attraverso Bonifico bancario alle coordinate: BANCA CR FIRENZE – PRATO –
IBAN: IT 41 M 06160 21517
100000015735 BANCA UNICREDIT –
PRATO – IBAN: IT12 O 02008 21506
000102352398 CAUSALE: DONAZIONE
PROGETTO “UN MATTONE PER KEPOS
ONLUS” oppure attraverso l’accesso al portale www..ilmiodono.it ricercando la Cooperativa Sociale “Kepos”e l’iniziativa “Un
mattone per la Kepos”, mentre sarà costantemente monitorato l’andamento della raccolta fondi attraverso una rendicontazione
semestrale sul sito internet www.keposcoop.it e attraverso i canali social, seguendo Kepos Onlus su Facebook e Twitter.
Fonte: Museo del tessuto - ufficio stampa
Fonte
http://www.gonews.it/2014/11/19/cooperat
iva-sociale-kepos-e-il-museo-del-tessutoraccoglieranno-fondi-per-lacquisto-dellasede/
Legacoop
Settori
IL QUADRIFOGLIO
Tuttimattiperl’arte,ilnuovodisegno
aziendale del gruppo cooperativo
Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo è la sintesi
di due cooperative, Il Quadrifoglio “tipo A”
e Lo Scoiattolo “tipo B”, a questi settori è
stato affiancato un terzo, Creactivity adv
che si occupa di creatività, pubblicità e comunicazione. Ad oggi il Gruppo Cooperativo
può contare circa 170 soci / lavoratori ed
eroga oltre venti diversi tipi di servizi in gran
parte nella provincia di Grosseto. L’ultima
grande sfida che Il Quadrifoglio ha accettato
è quella di potenziare in Amiata il settore
della legatoria e rilegatura, cercando di trasformarlo in un’eccellenza nazionale.
Tutti Matti per l’Arte è quindi il nuovo disegno “aziendale” realizzato dalla Legatoria
Lo Scoiattolo che nasce e si sviluppa grazie
alle competenze dei soggetti svantaggiati
coinvolti dalla cooperativa e dalla freschezza
di illustrazioni di artisti nazionali e internazionali. L’obiettivo è quello di far riscattare le
persone che collaborano al successo di questo brand che nel concreto realizza agende,
skechbook, quaderni per la scuola, diari, ricettari e molto altro senza tralasciare materiali e soluzioni innovative strettamente legate
al mondo della legatoria.
“Promuovere le abilità e la produttività di
soggetti svantaggiati (settore B della cooperativa) portando i prodotti proposti della linea
ad un livello tale da poter essere competitivi
sul mercato odierno. – afferma Filippo
Raffi, responsabile di Tutti Matti per l’Arte –
E’ nostra intenzione creare prodotti accattivanti che possano rispondere ad esigenze
giovanili in fatto di gusto, funzioni e finitura.”
Il progetto, dopo tre anni dal suo inizio ha
raggiunto un buon livello di maturità ed è
proprio grazie alle competenze acquisite che
ha potuto sostenere collaborazioni progettuali con il design Campus di Calenzano (Fi)
è che ad ottobre è stato presentato all’assemblea generale di Lega Coop Toscana.
“Tutti Matti per l’Arte rappresenta anche
un’importante sfida per Creactivity adv. –
Territori
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Imprese
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spiega Raffi – Adesso che i nostri prodotti
cominciano ad essere conosciuti in buona
parte del territorio nazionale e che i ragazzi
della legatoria hanno acquisito professionalità, stiamo finalmente iniziando a raccogliere
piccole ma importanti soddisfazioni.”
Eleonora Vanni, responsabile Regione Toscana delle Cooperative Sociali spiega: “Lavorare per progetti integrati che attraversano
e coinvolgono mondi differenti, arricchisce la
cooperazione sociale e favorisce la contaminazione nelle comunità dei valori sociali che
esprimiamo e sosteniamo. Il progetto Tutti
matti per l’Arte - continua - coniuga integrazione fra mondi diversi con la valorizzazione di un marchio che promuove estetica,
socialità ed efficienza economica fondamentali per qualificare l’inclusione lavorativa e sociale di persone in situazione di svantaggio”.
RADIO SIANI
Per i cinque anni di attività
“Radio a porte aperte”
Il 21 novembre Radio Siani, web radio della
legalità, ha compiuto i suoi primi cinque anni
di attività nel bene confiscato al boss della
camorra di Ercolano Giovanni Birra. E’ stata
una giornata “Radio a porte aperte” con interventi in diretta e con la filodiffusione dal
balcone dell’appartamento: come già avvenuto l’anno scorso, le casse dell’emittente
erano rivolte su corso Resina e via Cuparella
e hanno trasmesso messaggi di legalità, interventi e musica lì dove fino a qualche anno
fa gli unici messaggi trasmessi erano quelli
di morte in una faida che ha insanguinato la
città per due decenni.
Il programma della giornata ha visto la presenza di delegazioni di scolaresche del territorio cittadino e di esponenti delle forze
dell’ordine, tra i quali il Tenente Colonnello
Antonio Petti, comandante del Gruppo di
Torre Annunziata.
Primo piano
ACI
Alle 12.00 è andato in onda lo speciale
“L’Italia della mafie raccontata dai cronisti”.Ai
microfoni di Mary Liguori e di Ciro Oliviero
sono intervenuti Danilo Sulis di “Radio 100
Passi” che trasmette dalla Sicilia, Andreana
Illiano giornalista calabrese de “Il quotidiano
del sud”, Carlo Gregori de “La Gazzetta di
Modena”. Ha fatto il punto dalla Brianza
Ester Castano de “Il Fatto Quotidiano” e
“Fan Page”. Per Caserta Marilù Musto de
“Il Mattino”; a seguire Manuela Galletta di
“Cronache di Napoli” che ha illustrato la situazione attuale delle cosche del capoluogo
campano. La chiusura è stata affidata a Mary
Liguori con un focus su Torre Annunziata ed
Ercolano. E’ stato dunque un viaggio nelle
regioni in cui la pressione della criminalità
organizzata è più forte che altrove, e un
modo per fare un punto della situazione attraverso chi, come Giancarlo Siani, quella realtà la racconta tutti i giorni tra mille difficoltà,
i giornalisti appunto.
Nel pomeriggio, si sono alternati ai microfoni
della web radio della legalità molti artisti e
scrittori di calibro nazionale ed internazionale,
tra i quali Pino Imperatore, Ernesto Mahiux,
Roberto Gentile, Mario Gelardi. Erano
inoltre presenti associazioni e cooperative
che collaborano con Radio Siani. Hanno
preso parte ai festeggiamenti anche i magistrati della Dda di Napoli Pierpaolo Filippelli e Vincenzo D’Onofrio, oltre ad
esponenti dell’associazione Libera e della
Fondazione Polis.
Tutti gli ascoltatori hanno potuto lasciare un
proprio messaggio di auguri in diretta, inviare
un selfie o un video o un file audio accompagnato dall’ashtag #auguriradiosiani connettendosi alla pagina Fb Radio Siani la radio
della legalità, su Twitter @RadioSiani.
COOP ZORA
nema. Durante il percorso i partecipanti
hanno ideato, progettato e realizzato alcuni
cortometraggi, mettendo in gioco i propri talenti naturali e costruendo uno storia comune
frutto di confronto e condivisione delle narrazioni individuali.
Da questo progetto è scaturita la realizzazione
di quattro cortometraggi i cui protagonisti
hanno potuto raccontare di loro attraverso
l’interpretazione di personaggi di realtà e di
finzione. I filmati sono frutto della collaborazione di tutti i partecipanti che hanno curato
ogni fase della realizzazione (ideazione, sceneggiatura, recitazione, riprese e montaggio).
I cortometraggi prodotti sono 4 di cui 3 realizzati da operatori e utenti delle strutture ed
uno dai componenti della direzione della cooperativa. Nei cortometraggi i talenti sono intrinseci ad ogni persona, al di la delle difficoltà
e disabilità che manifesta,
In occasione della Giornata internazionale
delle persone con disabilità la cooperativa
presenterà al pubblico i cortometraggi realizzati L’iniziativa, dal titolo “Tessere Trame”, si
terrà lunedì 1 dicembre 2014 alle 20:30 al
Cinema Cristallo di Reggio Emilia, in via Ferrari Bonini 4. Il titolo nasce proprio dall’idea
del mettere in comune ed armonizzare storie
individuali nel tentativo di dare vita, come avviene con l’ordito e la trama del tessuto, ad
una narrazione comune che possa rappresentare il valore e la bellezza delle persone.
Saranno presenti alla serata Matteo Sassi,
vicesindaco di Reggio Emilia, Alessio
Mammi, sindaco di Scandiano, Annalisa
Rabitti, consigliera comunale a Reggio Emilia con delega alla disabilità, Laura Mauri,
responsabile del Servizio Handicap adulti dell’Ausl Reggio Emilia, Simona Caselli, presidente di Legacoop Emilia Ovest e
Gianbattista Giuliani, del Servizio Handicap adulti dell’Ausl Reggio Emilia.
Il 1 dicembre al Cinema Cristallo i
cortometraggi di utenti e operatori
Tra le numerose iniziative realizzate negli anni
2013 e 2014 dalla cooperativa sociale Zora
di Scandiano, va segnalato un percorso formativo che ha coinvolto operatori ed utenti,
rivolto al potenziamento delle capacità
espressive, di costruzione e narrazione di storie attraverso il canale comunicativo del ci-
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ITACA
Assemblee separate per moltiplicare la partecipazione
Assemblee “separate” per una “maggiore
condivisione delle nostre attività e di ciò che
anima le nostre scelte”. Così la presidente di
Itaca, Orietta Antonini, presenta la principale proposta che il Consiglio di amministrazione della Cooperativa sociale friulana
sottoporrà all’Assemblea dei soci prevista il
10 dicembre a Pordenone (Fiera h 16). La
proposta “non ha a che fare con i miracoli,
ma si pone l’obiettivo di essere un nuovo
strumento di partecipazione e di governo”.
L’Assemblea straordinaria dei soci della Cooperativa sociale Itaca si terrà il 10 dicembre
a partire dalle 16 nella Sala Congressi “G. Zuliani” della Fiera di Pordenone in viale Treviso
1.All’ordine del giorno principalmente la modifica dello Statuto Sociale con l’ipotesi di Assemblee separate che precedano
l’Assemblea generale dei delegati, ma anche
la possibilità di introdurre la partecipazione
alle Assemblee in videoconferenza.
Le regole con le quali il Consiglio di amministrazione propone di attivare questo nuovo
strumento di partecipazione e di governo, che
per Itaca non è obbligatorio per legge, è l’og-
Primo piano
ACI
getto delle molteplici riunioni che in queste
settimane si stanno svolgendo in varie località del Friuli Venezia Giulia e del Veneto orientale. La forma sarà poi contenuta nello Statuto
Sociale e, fin dove possibile, in un Regolamento separato approvato dall’Assemblea.
Diversi i punti di forza della proposta, come
spiega la presidente Orietta Antonini.“Realizzando Assemblee separate, in specifiche aree
che raggruppano i soci residenti in quel territorio, potremo moltiplicare l’attenzione alla
“territorialità”, accogliendo le tante ricchezze
che permettono la molteplicità anche geografica delle nostre attività”. Quanto alla regola sulle sezioni soci, “così come l’abbiamo
pensata non pone steccati invalicabili, ma
consentirebbe di adeguare i confini ad esigenze specifiche come, ad esempio, nuove
socie e nuovi soci”.
Realizzando Assemblee separate nei diversi
territori in cui la Cooperativa Itaca opera, infatti, “si accorcerebbero le distanze, non solo
chilometriche – prosegue Antonini -, per avvicinare il dialogo e il confronto, lasciando che
l’Assemblea generale possa raccogliere con
più precisione la portata qualitativa e quantitativa delle nostre ricchezze, soprattutto di relazioni, e rimetterle in un’efficace prospettiva
di sviluppo”.
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Settori
ARIBANDUS
Aribandus: workshop “WorkLife
Balance - Lab”
La rete territoriale di Aribandus per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro In dialogo con le donne per costruire un nuovo
welfare.
L’appuntamento è per sabato 29 novembre,
dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso lo Spazio Famiglie del Comune di Verona.
Un workshop pensato per le donne del territorio e le loro famiglie, un osservatorio sui
mutati fabbisogni e nel contempo un laboratorio di idee, strategie e soluzioni : è una
sfida ambiziosa quella che si è posta la cooperativa sociale Aribandus di Verona, che
punta allo sviluppo di servizi innovativi e di
reti territoriali per la conciliazione dei tempi
di vita e di lavoro.
“WorkLife Balance - Lab”, è questo il nome
dell’iniziativa della coop scaligera, cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo e realizzata
in collaborazione con il Comune di Verona –
Servizi Sociali e Famiglia, nell’ambito del
progetto WorkLife Balance Network (finanziato dalla Dgr 448/2014 Programma operativo regionale 2007 – 2013 – Fse in
sinergia con il Fers).
Territori
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24
OSSERVATORIO SWG
Cresce l’ansia sul lavoro,
il futuro e la sicurezza
Secondo l’ultima rilevazione Swg sul clima
emotivo del Paese, come sei mesi fa, ciò
che preoccupa maggiormente gli italiani
sono la disoccupazione (51%) e l’assenza
di prospettive per i giovani (43%). Seguono
le tasse (37%) e, in rapida ascesa, l’immigrazione (29%) e la criminalità (25%); a distanza la questione ambientale (16%).
A settembre la disoccupazione ha raggiunto
il 12,6% (fonte Istat) e rimane l’ansia più
grande per la popolazione. Ad affiancarla,
l’assenza di prospettive per i giovani, tra i
quali lo stesso indicatore ha superato il
44%. Ma anche chi lavora si trova spesso
a farlo a condizioni, mansioni e stipendi ritenuti inadeguati. Resta sul podio delle
ansie, seppur in discesa, la preoccupazione
per l’eccessiva tassazione (37%). In tutto
ciò si fa strada la consapevolezza che la ripresa è ancora molto lontana e di certo,
quando arriverà, non riporterà di certo indietro la lancetta al Paese di Bengodi.
Ma non finisce qui. Sei anni di recessione,
impoverimento, sfilacciamento del welfare
hanno scosso le sicurezze degli italiani su
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
piani ben più profondi. Scavalcando l’aumento dei prezzi ( -11%), la mancanza di
una classe dirigente ( -5%) e il sistema previdenziale ( -6%), dilagano la preoccupazione per l’immigrazione (+16%) e per la
criminalità (+11%). Parole sempre più
spesso associate e strumentalizzate, ma
anche problemi già da tempo sentiti e inascoltati, che in queste settimane sono arrivati al pettine soprattutto nelle periferie
metropolitane: zone dove il disagio era già
di casa e la frattura del tessuto sociale si è
consumata prima che altrove.
Segue infine a distanza, seppure in rapida
crescita, l’apprensione per le problematiche ambientali e dell’inquinamento (+9%).
Più che le voci dei climatologi o gli accordi
internazioni, ai quali lo spazio concesso alla
ribalta è limitato, hanno forse contato le
esperienze dirette: l’estate più piovosa del
secolo, le ripetute alluvioni degli ultimi mesi
e un’annata tutta da dimenticare per l’agricoltura.
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 4 e il 5 novembre
2014 tramite sondaggio CAWI (Computer
Assisted Web Interview) su un campione
rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti.
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