Legainf 39-2014

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Anno XXV - N. 39 - 24 ottobre 2014
Primo piano
Conciliare tempi di vita e lavoro?
Noi facciamo così
Foto © Gaia Levi
In un convegno a Bologna raccontate le buone pratiche della cooperazione per un’effettiva parità
a pagina 2-6
Legacoop
Settori
Da otto regioni (Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia,
Sardegna) lunedì 27 ottobre arriveranno a Bari i rappresentanti delle imprese e
di Legacoop per gli “stati
generali” della cooperazione nel Mezzogiorno.“Da
Sud. Il lavoro di tutti, l’impresa di ognuno” il titolo
scelto per una giornata di
lavoro che candida la cooperazione meridionale a
svolgere un ruolo da protagonista per aprire...
“AL SERVIZIO DEL PAESE. I protagonisti del progetto
Centralità del lavoro, nella Vivere Milano Bicocca si
legalità e per il....
sono incontrati a Milano il
4 ottobre per riflettere sulle
politiche dell’abitare e sulla
collaborazione virtuosa fra
privato e pubblico per far
fronte alle richieste di casa.
Marche
Vivere Milano Bicocca, 7
Legacoop sigla
torri per circa 700 appartamenti totali che affacaccordo regionale
ciano su un grande parco
sull’orientamento
pubblico di 11.500 mq,
Legacoop Marche ha sotto- rappresenta infatti un
scritto un protocollo d’intesa esempio concreto di accon Regione Marche...
cesso alla casa, reso ...
Mezzogiorno
“DA SUD – Il lavoro
Reggio Emilia, si è
svoltala1ªAssemblea di ognuno,
l’impresa di tutti”
provinciale
Lavoro, sviluppo economico, sicurezza e coesione
sociale: la cooperazione
reggiana – protagonista
della prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia scende in campo unita su
questi obiettivi, “cui si lega
– come è emerso dai lavori
– non solo l’interesse di
decine di migliaia di soci e
di lavoratori presenti nelle
509 cooperative reggiane,
ma tanta parte del futuro
del nostro territorio”....
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 26 ottobre 2014 alle ore 14,15
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Legacoop Servizi
Assemblea
di mandato a Roma
il 4 novembre
Imprese
Uniabita e Cmb
Ediliziaconvenzionata,
patto di futura vendita
per il “bene casa”
Territori
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Dora Iacobelli
Sondaggio
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Osservatorio SWG
La liquidazione
in busta paga non
fa gola ai lavoratori
La possibilità di infilare direttamente il Tfr in busta
paga non alletta la maggioranza degli italiani, che preferirebbe riscuotere il tutto
alla fine del rapporto. Molti
lavoratori rivendicano comunque la libertà di scegliere, a prescindere dalle
implicazioni della propria
decisione sulle finanze
aziendali.
Solo il 15% degli italiani preferirebbe godere mese per
mese del proprio Tfr e poco
più di un quarto...
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Conciliare tempi di vita e lavoro?
Noi facciamo così
Foto © Gaia Levi
In un convegno a Bologna raccontate le buone pratiche della cooperazione per un’effettiva
parità di genere. La frontiera è lo smart working, per lavorare quando e dove si vuole
Il TFR? Alla Cadiai lo anticipano già. E non
danno 80 euro per tre anni, ma integrano il
reddito fino al 100% della retribuzione durante la maternità. Sono queste due delle
nove azioni di welfare aziendale realizzate
nella cooperativa emiliana anche per migliorare la conciliazione tra vita e lavoro.
Tutte premiate con un giudizio positivo da
parte dei dipendenti. Le altre azioni vanno
dalla concessione di part time reversibili e
modificabili ai permessi retribuiti per paternità, dalle aspettative non retribuite di massimo 6 mesi per i lavoratori stranieri alla
scontistica per gli esercizi commerciali.
Sono previste poi sia polizze infortuni che
incentivi alla previdenza complementare,
c’è la banca delle ore e ci sono convenzioni
per servizi alla persona, dagli ambulatori ai
centri estivi.
Da Nord a Sud del Paese sono davvero
tante le esperienze di conciliazione tra
tempi di vita e tempi di lavoro, indispensabili per garantire le pari opportunità, realizzate dalle cooperative. Ne presentiamo qui
alcune emerse durante il convegno “Prendere Tempo” che la Commissione Pari opportunità di Legacoop ha organizzato oggi,
venerdì 24 ottobre, a Bologna insieme alla
Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con
la Commissione Pari opportunità di Legacoop Emilia-Romagna e con il contributo di
Coopfond.
PiùPerTe, ecco le azioni
di Coop Adriatica
Una coppia dello stesso sesso che si è sposata all’estero godendo del permesso matrimoniale; tre neo-nonni che invece hanno
chiesto l’aspettativa per aiutare i figli ad accudire i nipotini appena nati; una donna che
si è rivolta allo sportello anti-stalking e, per
questo, ha potuto assentarsi dal lavoro.
Sono alcune delle esperienze più innovative
realizzate in Coop Adriatica con PiuPerTe, il
progetto di welfare aziendale varato all’inizio di quest’anno e che verrà presentato a
Bologna al convegno “Prendere tempo”.
Coop Adriatica, una delle maggiori cooperative del sistema Coop, occupa circa 9
mila dipendenti, per il 76% donne, in gran
parte con occupazione part time (62%). Nel
Consiglio di amministrazione, eletto nel
2014, su 25 componenti 12 sono donne.
“Ci rivolgiamo ad una platea di lavoratrici e
lavoratori che, operando nella grande distribuzione, hanno un orario particolarmente esteso e complesso da gestire,
conciliandolo con gli impegni familiari: sette
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3
giorni su sette di apertura dei punti vendita,
con orario molto ampio nell’arco della giornata” spiega il direttore del Personale, Nicoletta Bencivenni. Per comprenderne le
necessità, la Cooperativa ha realizzato una
indagine sui bisogni dei destinatari del progetto, ad ha poi messo a punto un sistema
di welfare che offre numerosi strumenti per
agevolare la gestione dei carichi e dei problemi familiari di tutti i dipendenti, andando
a ritagliare soluzioni su misura delle persone. “L’evoluzione di PiùPerTe – spiega
Bencivenni – sarà ora lo smart working,
che sfrutta le nuove tecnologie per permettere alle persone di lavorare quando vogliono e dove vogliono, nell’ottica del
diversity management e dell’age management, a favore delle persone”.
In Friuli la cooperativa Itaca
è “un’isola di conciliazione”
La cooperativa Itaca si occupa in Friuli di servizi socio assistenziali sanitari ed educativi.
Conta 1400 lavoratrici e lavoratori di cui
1100 socie e soci. L’83% sono donne –
come donna è il presidente – e la media
annua di maternità si aggira attorno al 10%.
Dal 2010 avvio di un percorso formativo
strutturato per mettere a sistema temi e processi in un ottica di genere. Nel 2013 grazie
ad un progetto regionale è stata consolidata
la capacità di individuare (e misurare) un si-
Coop Adriatica - PiùPerTe, i primi risultati sul campo
da gennaio a settembre 2014
CONTATTI TELEFONICI
1080
PERMESSI STUDIO
34
CONGEDO MATRIMONIALE coppie omosessuali
1
AGEVOLAZIONI TURNI
93
ASPETTATIVA (soprattutto per assistenza a figli con età inferiore a 8 anni)
109
ASPETTATIVA PER STALKING
1
PERMESSI RETRIBUITI
4.000 ore
VOUCHER SERVIZI
1110 ore
FONDO SOLIDARIETA'
70.000 euro
ANTICIPO TFR fuori casistica di legge
67
PRESTITO A TASSO AGEVOLATO
245
SPERIMENTAZIONE TELELAVORO
11
BORSE DI STUDIO figli lavoratori
140
ore per attività di volontariato
183
PARTECIPAZIONE/COINVOLGIMENTO (concorsi, festa della mamma e del papà)
900
stema di indicatori sul rapporto tempi di vita
e lavoro, da cui sono nate tante azioni positive.
Si parte con l’integrazione 100% maternità
obbligatoria, congedo parentale 5 gg per soci
papà e un pacchetto di part-time, flessibilità,
telelavoro per passare all’elezione del Cda
con previsione quote di genere – che per fortuna non è mai stato necessario utilizzare –
e all’attivazione servizi di babysitter per partecipazione assemblee e riunioni sociali. In
Voucher per la conciliazione si investono
30mila euro annui. Ci sono poi posti riservati
presso 2 asili nido a tariffe agevolate.
Progetto ‘Itaca un’isola di conciliazione’ è
stato finanziato con L. 53/2000 per Baby
parking – supporto scolastico teenagers –
Baby sitter on call – promozione telelavoro.
Il Progetto family friendly sostenuto con
fondi regionali prevede invece Work and
conference room (in rete tutti gli uffici territoriali), supporto psicologico e consulenze
in-formative al rientro dalla maternità. E nell’ordinario le azioni di Empowerment ovvero
sviluppo competenze prevedono confronto
su utilizzo delle job description , sui percorsi
formalizzati di sviluppo di carriera, su strumenti di misurazione del benessere organizzativo e comunicazione strategica – sulle
competenze relazionali e la loro valutazione
nell’ambito professionale.
Puglia, il 77% chiede
flessibilità nell’orario
L’azione sviluppata dalla Commissione Pari
Opportunità e Politiche di Genere della Legacoop Puglia, ha inteso fornire strumenti
concreti contrattuali che possano favorire la
conciliazione vita lavoro. Il settore di intervento è quello della cooperazione sociale.
Propedeuticamente è stata condotta una ricerca finalizzata alla rilevazione diretta di bisogni maturi ed emergenti. La rilevazione è
stata condotta nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Puglia. Molti sono
stati i bisogni emersi in tema di carico di
cura e bilanciamento vita/lavoro. Chiare
sono state le soluzioni suggerite ed auspicate. Tra le soluzioni per migliorare il carico
di cura:
• Introduzione della flessibilità nell’orario
di lavoro, rappresentato dalla richiesta
del 77,3% del campione
• Asili nido aziendali, tempo pieno nelle
scuole, doposcuola. Circa un terzo della
domanda si concentra nella richiesta di
servizi collettivi per l’infanzia, con orari
più estesi e prossimi ai luoghi di lavoro
o alle abitazioni dei nonni che dei bambini si prendono cura;
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• Aumento dell’utilizzo del congedo parentale;
• Servizi sociali di supporto per la cura di
disabili e anziani, rappresentato dal
41,3% del campione intervistato. Le soluzioni per migliorare il bilancio vita/lavoro:
o Orari di apertura dei servizi non esattamente sovrapponibili a quelli del lavoro;
o Aumento ed introduzione dei servizi
on line nella Pubblica Amministrazione;
o Miglioramento dei trasporti.
Il 29 luglio 2013 è stato sottoscritto il CCNL
territoriale regionale della cooperazione sociale, notoriamente a forte impiego di lavoro
INTERVENTO / 1
femminile. I risultati della contrattazione
hanno consentito di promuovere all’interno
delle cooperative sociali l’istituzione della figura interna aziendale della/del Garante
delle Pari Opportunità di Genere. Rilevante
è l’introduzione del lavoro a domicilio. Si introduce il concetto del lavoro svolto per
obiettivi; il risultato dell’azione lavorativa sostituisce il concetto di struttura e luogo di
lavoro in cui l’attività lavorativa è svolta. La
flessibilità, l’orario di lavoro, il part – time
reversibile sono sempre declinati non solo
ai fini del miglioramento/funzionalità dell’organizzazione aziendale, ma anche in
funzione delle esigenze della/del lavoratrice/lavoratore in ottica di conciliazione.
Parità, un obiettivo per ‘liberare’ il Paese
Spunti dall’intervento del presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti
al convegno bolognese di oggi
L’ultimo sondaggio di SWG sullo stato del
nostro Paese racconta che gli italiani vorrebbero un’Italia rispettosa, sana, equa,
moderna. Lo sappiamo tutti: non è purtroppo la foto di come siamo oggi. Se il nostro Paese fosse così le Pari opportunità
sarebbero una realtà. Perché una società
rispettosa, sana, equa, moderna, giusta è
una società in cui a tutte le persone – agli
uomini e alle donne – è garantita la possibilità di realizzarsi, sul lavoro come nella
vita privata, senza dover a priori rinunciare
a uno dei due aspetti, entrambi fondamentali per ognuno di noi.
Dico questo perché credo sia fondamentale capire che parlare di Pari opportunità
non vuol dire parlare di una parte. La mancanza di Pari opportunità non è un problema soltanto delle donne ma per tutto il
Paese. Per un Paese che ha bisogno di diventare – appunto – più rispettoso, sano,
equo e moderno. Credo che solo vivendolo
così potremo avere qualche possibilità di
risolverlo.
D’altra parte lo dicono tutti gli studi più recenti, partiti in ambito anglosassone ma
confermati anche da noi: una buona presenza femminile ai vertici delle imprese è
utile innanzitutto all’impresa stessa. Viviamo in una realtà sempre più complessa,
a ogni livello. Per leggerla sono necessari
più punti di vista, ottiche diverse, sensibilità
differenti. Maschili ma anche femminili.
Solo potendo contare su questa ricchezza
le imprese saranno in grado di leggere
adeguatamente il mercato e di compiere le
scelte giuste.
Credo sia molto importante questa convergenza e che costituisca uno dei tratti più
promettenti della modernità: valori e mercato non sono necessariamente in conflitto,
anzi. A volte, come in questo caso, ma
anche come in tanti altri, ciò che si persegue per dare vita a un valore serve poi per
essere più competitivi sul mercato. È una
sfida importante, che la cooperazione si
candida a giocare a pieno titolo, come raccontano le testimonianze che abbiamo
ascoltato.
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INTERVENTO / 2
“Il ruolo della cooperazione rispetto ai nuovi bisogni”
Sintesi dell’intervento di Dora Iacobelli, presidente Commissione Pari opportunità
e vicepresidente Legacoop Nazionale
Il Convegno è la tappa finale di un Progetto
sul tema dei tempi promosso dalla Commissione PO di Legacoop e dalla Fondazione Nilde Iotti, con il contributo di
Coopfond, il Fondo Mutualistico di Legacoop. Al progetto è anche collegata la Mostra “Noi donne cooperattive” realizzata
dalla rivista Noi Donne, che ripercorre le
tappe più importanti della conquista dei diritti delle donne in Italia incrociandole con
la storia della cooperazione. La Mostra sarà
ospitata in una sala del Comune limitrofa
a quella dove si terrà il Convegno.
La società italiana è cambiata negli anni
che sono trascorsi dall’approvazione dalla
legge 53 del 2000, legge di riferimento per
la conciliazione in Italia (aspetti demografici, tipologia e organizzazione del lavoro,
ruoli nella famiglia e nella comunità, disoccupazione giovanile…). Sono necessarie
nuove formule di welfare (focus su welfare
aziendale, contrattazione di secondo livello,
ruolo della tecnologia). Il ruolo della cooperazione rispetto ai nuovi fabbisogni può essere letto sul versante delle buone pratiche
di welfare aziendale che le cooperative
hanno sviluppato e su quello dell’offerta
qualificata di servizi per le donne.
Sul tema della conciliazione e delle PO in
genere, all’interno del nostro sistema, indichiamo due ambiti di miglioramento : 1)
la formalizzazione delle politiche di conciliazione, la loro pianificazione ed il loro monitoraggio (per questo l’organizzazione
potrebbe prevedere premialità) 2) la valorizzazione femminile per la quale ancora
strumentalmente facciamo ricorso alle
quote, ma che intendiamo affrontare attraverso un cambiamento della cultura dei
gruppi dirigenti sia uomini che donne (attraverso la formazione e la consulenza) per
arrivare alla consapevolezza che la conci-
liazione deve riguardare uomini e donne
(meglio parlare di condivisione) e che la valorizzazione di tutto il capitale umano è un
fattore di competitività, oltre che di equità.
Indichiamo alcuni progetti su cui è stata/è
impegnata l’Alleanza: Progetto Foncoop
“Modelli per la diffusione delle PO nelle imprese cooperative”, Protocollo ABI sulle imprese femminili, alla cui firma abbiamo
contribuito, Vademecum sugli strumenti finanziari per le cooperative femminili, costruzione della “cassetta degli attrezzi”per
l’implementazione della Garanzia Giovani
in ottica di genere in collaborazione, insieme alle altre organizzazioni datoriali e
alle OOSS, con la Consigliera Nazionale di
Parità, presso il Ministero del Lavoro
Prendendo spunto da quanto previsto dalla
Legge delega sul lavoro in tema di conciliazione , chiediamo al Governo di attivare
la Commissione sulla conciliazione promossa dall’ex ministro Giovannini, prevedendo la presenza al suo interno delle parti
sociali, la riattivazione dell’Osservatorio
sulle buone pratiche e sulla contrattazione
di secondo livello presso la Consigliera Nazionale di Parità, il coordinamento degli interventi in tema di PO. Nello specifico della
legge delega esprimiamo condivisione rispetto ai seguenti punti: il credito d’imposta per le lavoratrici con figli minori sotto
determinate soglie di reddito, l’integrazione
dei servizi per l’infanzia forniti dalle aziende
nel sistema publico-privato (in questo ambito, in cui la copertura anche rispetto ai
target fissati dall’Europa, è bassa nel nostro paese, le imprese cooperative possono giocare un ruolo centrale),
l’incentivazione di accordi collettivi tesi a
facilitare la flessibilità dell’orario di lavoro
(e, come si vedrà nel laboratorio con
l’esperienza pugliese del contratto delle
cooperative sociali, il nostro mondo ha sottoscritto in diverse occasioni- aziendali, territoriali - importanti contratti in tal senso), la
maggiore flessibilità nei congedi parentali.
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I DATI
Italia, fanalino di coda in Europa
Italia, fotografia di un Paese arretrato. L’ha fornita Linda Laura Sabbadini al
convegno di oggi, raccontando la conciliazione secondo i dati Istat. In sintesi:
il nostro Paese ha i tassi di occupazione femminile più bassi d’Europa; con
il part time siamo in linea ma è doppio quello involontario; come possibilità
di lavorare da casa peggio di noi fanno solo Lettonia, Cipro, Croazia, Bulgaria e Romania.
COOPERATIIVE
IL
IN
M
FStruEmM
no
eg
st
so
a
enti
femminile
dell’imprenditoria
Ancora: le differenze di genere nei tempi dedicati al lavoro totale sono assenti nei Paesi del Nord Europa, anche in Germania, in Italia si arriva a 1h05’
in più per le occupate. Nel Nord Europa circa un’ora in più di lavoro familiare
svolto dalle donne viene poi compensata dal minor tempo dedicato al lavoro
retribuito. In Italia le 2h36’ di lavoro familiare in più non riescono ad essere
riassorbite dal minor tempo dedicato al lavoro retribuito.
L’asimmetria nella coppia? Migliora ma lentamente ed è più bassa per coppie di impiegati insegnanti 64,7%, coppie di laureati 65,2%, coppie del Nord
68,4%. Il Sud migliora, ma ancora distante: valore più alto del centro e del
nord del 2002. Esistono molti ostacoli culturali verso una divisione dei ruoli
simmetrica: siamo un Paese con un modello breadwinner modernizzato: la
donna lavora un po’ meno assumendosi il carico familiare in gran parte,
l’uomo lavora ma aiuta un po’.
VADEMECUM
Tutti i sostegni
per le cooperative
al femminile
Durante il convegno di oggi è stato lanciato anche il Vademecum che l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha
predisposto per le cooperative femminili. Una guida a tutte le opportunità di
sostegno economico e finanziario a cui
possono attingere le imprese ‘in rosa’.
Un aiuto necessario: anche gli ultimi
dati di Banca d’Italia raccontano come
prosegua un minore ricorso al credito
delle imprese femminili rispetto a quelle
a conduzione maschile, provocato
anche da elementi di discriminazione
quali la richiesta di maggiori garanzie e
tassi più alti. Il Vademecum presenta
dunque, in modo agile, tutti i sostegni
che le tre centrali cooperative e le strutture che fanno loro riferimento hanno
messo in campo in questi anni per lasciarsi alle spalle questa difficoltà.
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>> Alleanza Cooperative
Reggio Emilia
>> Alleanza Cooperative
Reggio Emilia
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ACI
ALLEANZA COOPERATIVE
REGGIO EMILIA
Si è svolta la 1ª Assemblea
provinciale
Lavoro, sviluppo economico, sicurezza e
coesione sociale: la cooperazione reggiana
– protagonista della prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio
Emilia - scende in campo unita su questi
obiettivi, “cui si lega – come è emerso dai
lavori – non solo l’interesse di decine di migliaia di soci e di lavoratori presenti nelle
509 cooperative reggiane, ma tanta parte
del futuro del nostro territorio”.
Quattro precise priorità, dunque, per una
cooperazione che negli anni di crisi ha saputo aumentare fino a oltre 8 miliardi di
euro il proprio fatturato (+11%) ma che è in
parte colpita anch’essa dalla crisi soprattutto nell’area delle costruzioni e manifatturiero, con un calo del fatturato che si è
registrato soprattutto nel 2013, con indici
leggermente negativi nel settore del commercio, dell’abitazione e del credito e finanza, mentre segnali positivi si riscontrano
nell’agroalimentare, nei servizi e nel socioassistenziale.
La cooperazione reggiana, com’è stato sottolineato nei vari interventi, ha tenuto sostanzialmente sul fronte dell’occupazione,
con 50.080 addetti, di cui 16.887 nella
provincia di Reggio Emilia, praticamente
stabili sul 2012 ma con un leggero calo per
gli occupati reggiani. Va comunque segnalato che dal 2008 al 2013 l’occupazione
complessiva è aumentata in maniera significativa: da 45.537 a 50.080 addetti.
Tra gli elementi emersi con forza dalle relazioni e dagli interventi da sottolineare in
particolare il tema delle false cooperative.
“Non è più tollerabile – ha sostenuto nel
suo intervento Simona Caselli, presidente
dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio
Emilia e di Legacoop – la presenza pervasiva anche nei nostri territori di false cooperative e del loro dumping contrattuale,
che stravolge il corretto funzionamento dei
mercati, altera la concorrenza, distorce il
modello cooperativo sfigurandolo e minandone la reputazione, e che porta illegalità
diffusa nelle nostre comunità”. Così come
non è più tollerabile, hanno sostenuto i rappresentanti dell’Aci, il ricorso sistematico
agli appalti al massimo ribasso, che la cooLegacoop
Settori
perazione reggiana condanna da anni. “Ora,
di fronte agli evidenti rischi d’infiltrazioni
mafiose – ha affermato la presidente Caselli - è aumentata la consapevolezza che
occorre cambiare rotta, e questo non può
che essere considerato un segnale positivo”
Anche il tema dell’Europa, e del ruolo della
cooperazione per uscire dalla crisi, è stato
centrale nell’Assemblea del Malaguzzi. “Nel
2013 il Parlamento Europeo – ha ricordato
il presidente di Confcooperative Giuseppe
Alai - ha votato all’unanimità il parere d’iniziativa sullo statuto della mutualità europea,
con il quale si chiede alla Commissione Europea di procedere all’emanazione di un regolamento sullo statuto della mutualità. Le
cooperative per loro stessa genesi, riuniscono persone che cercano risposte concrete ed innovative ai bisogni del momento,
di volta in volta avvertiti come emergenze. In
quest’ultimo secolo e mezzo, la cooperazione ha saputo reindirizzare la propria attività verso le necessità sociali più
impellenti. Lo ha fatto con spirito imprenditoriale, in modo partecipativo e creativo,
senza mirare a scopi di lucro. Lo ha fatto
puntando sulla forza e la coesione della comunità da sempre luogo naturale di elezione per sviluppare forme di solidarietà
attraverso la mutualità”.
Il rapporto con l’Europa è stato evidenziato
anche dal direttore generale di Cooperative
Europe Klaus Niederlander, che si è collegato da Bruxelles nel corso dell’Assemblea e che ha rimarcato l’interesse a
valorizzare l’esperienza reggiana nella rete
europea della cooperazione. D’altra parte la
cooperazione, come ha ricordato Simona
Caselli - in Italia, in Europa e nel mondo, ha
saputo reagire meglio di altre forme di impresa alla crisi.
All’Assemblea, presieduta dal presidente di
Agci Reggio Emilia Mauro Veronesi, sono
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intervenuti anche il presidente della Camera
di Commercio Stefano Landi, il presidente
della Provincia Giammaria Manghi e il vicesindaco del Comune di Reggio Emilia
Matteo Sassi. Da tutti è stato dato rilievo
alla scelta delle organizzazioni cooperative
di unirsi in una unica Alleanza, un fatto positivo non solo per le cooperative ma per
tutto il territorio.
“L’Alleanza- ha precisato il presidente Alai non è un fatto congiunturale, non è un’operazione di facciata e non è neppure uno
strumento a disposizione della politica, è un
modo unitario per proporre la politica delle
imprese utile e necessaria al rilancio dell’occupazione nel nostro Paese”. “Reggio
Emilia – ha aggiunto Simona Caselli – ha
un caposaldo culturale ed economico nella
cooperazione e da oggi, con questa prima
Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane, sa che ha davanti a sé un interlocutore duraturo, più forte, affidabile e sensibile
al bene della comunità”
L’importanza della scelta della cooperazione
reggiana è stata sottolineata anche dal presidente nazionale dell’Aci, Mauro Lusetti,
che nel suo intervento ha anche ricordato
come la sostanziale tenuta della cooperazione italiana di fronte alla crisi si debba ai
grandi sforzi dei soci e dei lavoratori delle
cooperative.
Lusetti ha anche ribadito il fortissimo impegno dell’Aci nella battaglia contro le false
cooperative. Sulla Legge di stabilità Lusetti
ha affermato che “si tratta di un provvedimento coraggioso, molto ampio e articolato,
che introduce novità molto positive sulla riduzione del costo del lavoro e sulla lotta all’evasione fiscale. É un cambio di passo
notevole che segna una svolta sulla strada
giusta. Altrettanto positiva la conferma degli
80 euro in busta paga che possono rappresentare una stampella ai consumi e al
rilancio della domanda interna drammaticamente ferma al palo”.
Tra i presenti alla prima Assemblea dell’Alleanza Cooperative Italiane il Viceprefetto vicario Adriana Cogode, il Questore di
Reggio Emilia Isabella Fusiello, il comandante provinciale dei Carabinieri Paolo
Zito, i consiglieri regionali Roberta Mori e
Giuseppe Pagani, gli assessori del Comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni e
Primo piano
ACI
Francesco Notari, i rappresentanti di Cgil
e Cisl e delle associazioni di categoria.
ALLEANZA COOPERATIVE
REGGIO EMILIA
Nasce la Scuola
della Cooperazione di Comunità
“Fare cooperazione di comunità per lo sviluppo locale delle aree interne. Esperienze,
competenze e strumenti operativi per la cura
e la valorizzazione dei territori attraverso la
cooperazione di comunità”: questo è il tema
delle due iniziative organizzate a Succiso (24
e 25 ottobre) e a Cerreto Alpi (15 e 16 novembre) per presentare la Scuola della Cooperazione di Comunità, un progetto
promosso dall’Alleanza delle Cooperative
Italiane dell’Emilia-Romagna e di Reggio
Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna grazie al progetto “La cooperativa è una comunità” finanziato dalla
Legge Regionale 6/2006.
L’intervento nasce dalla significativa esperienza delle cooperative di comunità situate
nell’alto Appennino reggiano, in particolare
la cooperativa I Briganti di Cerreto di Cerreto
Alpi e la cooperativa sociale Valle dei Cavalieri, di Succiso. Sono cooperative nate in
piccoli paesi, con l’obiettivo di mantenere in
quel luogo una comunità viva, attraverso la
forma dell’impresa cooperativa. Una cooperativa di comunità, quindi, che ha creato i
presupposti economici perchè la gente del
paese (specialmente i giovani), e il territorio
nel suo complesso non scivolino a valle.
Questo è stato possibile perché la comunità
ha dato vita ad una impresa economica che
ha creato lavoro, ha dato risposte in termini
di servizi agli abitanti del paese e ha saputo
realizzare forme di ricettività prima non esistenti, anche innovative.
Da questi presupposti l’Alleanza delle Cooperative Italiane ritiene che il modello di cooperativa di comunità possa essere replicato
in altri territori, e che la rete di esperienze e
di competenze già sviluppato dalle cooperative citate e dalle organizzazioni cooperative proponenti possano diventare un
supporto importante a questa replicabilità.
Il primo appuntamento si svolgerà a Succiso
Legacoop
Settori
il 24 e 25 ottobre 2014. Alla mattina è prevista la visita al paese e la presentazione
della cooperativa Valle dei Cavalieri. dopo il
pranzo porteranno il loro saluto il sindaco di
Ramiseto Martino Dolci, il presidente del
Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano Fausto Giovanelli e Giancarlo Ferrari per l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Seguiranno gli interventi di Giovanni Teneggi, Alleanza delle Cooperative di Reggio
Emilia, Rosa Maria Manari, Servizio Documentazione, Europa, Cittadinanza attiva
della Regione Emilia-Romagna, Federica
Bandini, Università di Bologna, Renato
Medei, Università di Bologna, Paolo Rizzi,
LEL - Università Cattolica - Osservatorio Appennino Reggiano Cciaa Reggio Emilia, Ugo
Baldini, Caire Urbanistica, Alessandra
Bonfanti, responsabile PiccolaGrandeItalia
di Legambiente, Dario Torri, presidente
Valle dei Cavalieri e Carlo Possa, Alleanza
delle Cooperative Italiane. Dopo cena verrà
proiettato il film “Varvilla”, di Valerio Gnesini:
un ritratto di Succiso, piccolo paese di montagna e di una cooperativa di comunità.
Il 25 ottobre è previsto l’intervento della Federazione Trentina della Cooperazione, a cui
seguirà un lavoro di gruppo, coordinato da
Maurizio Davolio e Giovanni Teneggi
(Alleanza delle Cooperative Italiane) in cui i
partecipanti saranno aiutati a vedere/progettare/accompagnare la propria cooperazione per la comunità. I lavori termineranno
nella mattinata.
Il secondo appuntamento sarà il 15 e 16 novembre a Cerreto Alpi. Dopo la visita alla comunità di Cerreto Alpi e la presentazione
della cooperativa I Briganti del Cerreto sono
in programma diversi interventi di esperti,
tra cui Flaviano Zandonai (Euricse) Paolo
Venturi (direttore Aiccon) e per l’Alleanza
delle Cooperative Italiane Maurizio Davolio, Mauro Iengo e Vanni Ceccardi, Alleanza delle Cooperative Italiane. Seguirà una
conversazione sulla comunità sulle montagne con Giovanni Lindo Ferretti, musicista, scrittore e abitante della montagna. Il
giorno successivo verrà presentata l’esperienza della cooperativa di comunità L’Innesto (BG). I lavori termineranno alle 12 con
l’intervento di Claudia Fiaschi sul percorso
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane per
la cooperazione di comunità.
Territori
Imprese
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Legacoop
>> Legacoop
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LEGACOOP
“DA SUD – Il lavoro di ognuno,
l’impresa di tutti”
Da otto regioni (Puglia, Basilicata, Calabria,
Campania, Abruzzo, Molise, Sicilia, Sardegna) lunedì 27 ottobre arriveranno a Bari i
rappresentanti delle imprese e di Legacoop
per gli “stati generali” della cooperazione nel
Mezzogiorno. “Da Sud. Il lavoro di tutti, l’impresa di ognuno” il titolo scelto per una giornata di lavoro che candida la cooperazione
meridionale a svolgere un ruolo da protagonista per aprire una nuova fase di sviluppo
puntando alla crescita dell’occupazione e alla
creazione di nuove imprese, affermando un
mercato libero da ogni condizionamento a
cominciare da quello mafioso.
Appuntamento alla Camera di Commercio di
Bari (Corso Cavour, 2) dalle ore 11 alle 17.
Programma
Prima sessione - Inizio lavori
10.30 Registrazione partecipanti
11.00 Introduce Carmelo Rollo - Presidente Legacoop Puglia – Presidenza Legacoop
11.15 Saluto del Sindaco di Bari Antonio
Decaro
11.30 Nunzio Mastrorocco – Resp.
Area Analisi e Programmazione territoriale IPRES
“Il Mezzogiorno negli anni della
crisi. Cenni sul ‘non profit in Puglia”
11.45 Alberto Zevi - Presidente Centro
Studi Legacoop
“Presenza e ruolo della cooperazione nel Sud”
12.00 Elio Sanfilippo - Vice Presidente
Legacoop – Presidente Legacoop
Sicilia
“La cooperazione meridionale: una
risorsa per il Paese e per le nuove
generazioni”
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
12.20 Interventi invitati ed imprese cooperative
Sospensione lavori dalle ore 13.00
alle ore 14.00
Seconda sessione
14.00 Ripresa lavori
Tavola rotonda* con la partecipazione di:
Mariana Mazzucato - Docente di
Economia dell’Innovazione - University of Sussex
Mauro Lusetti - Presidente Legacoop
Coordina: Mauro Alberto Mori giornalista
16.30 Termine dei lavori
* Nel corso della tavola rotonda verranno
presentati esempi di buone pratiche cooperative
La scomparsa
di Gianluca Cerrina Feroni
Il 22 ottobre è mancato Gian Luca Cerrina Feroni, uomo di grande spessore
umano e di profonda onestà intellettuale;
con tenacia ha sempre difeso i valori cooperativi, di partecipazione, di cultura solidale e di democrazia.
Cerrina Feroni era nato a Roma il 12 gennaio 1939. Laureato in Giurisprudenza
presso l’Università di Firenze, assunto dalla
Fiat agli inizi della sua carriera.
Ha ricoperto incarichi istituzionali e nel movimento cooperativo di Legacoop.
Eletto deputato alla Camera per il PCI nella
VII,VIII,IX legislatura
Componente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla Strage di Via Fani,
sul sequestro e l’assassino di Aldo Moro e
sul terrorismo in Italia
Componente della Commissione Parla-
Territori
Imprese
Sondaggio
Legacoop
10
mentare per l’indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi
Capogruppo del gruppo dei deputati comunisti nella Commissione Industria.
Membro dell’Ufficio di Presidenza del
gruppo comunista della Camera.
Successivamente ha coperto la carica di
Presidente della Lega Coop regionale della
Primo piano
ACI
Toscana, poi Presidente della Associazione
regionale toscana cooperative di consumo
e Presidente della Associazione nazionale
cooperative di consumo.
Presidente del Comitato dei Garanti di Legacoop nazionale
La Presidenza Nazionale Legacoop ha in-
Legacoop
Settori
viato alla famiglia il seguente telegramma:
“Esprimiamo a nome di tutta l’organizzazione, profondo cordoglio per la scomparsa
di GIANLUCA. Partecipiamo al lutto della famiglia ricordando la serietà e la competenza
che hanno contraddistinto il suo lungo impegno al servizio del movimento cooperativo”.
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
>> Legacoop Servizi
11
LEGACOOP SERVIZI
>> Ancpl - Oise
Assemblea di mandato
a Roma il 4 novembre
>> Turismo
“AL SERVIZIO DEL PAESE. Centralità del lavoro, nella legalità e per il cambiamento”.
Sono i tempi al centro dell’Assemblea di
mandato di Legacoop Servizi che si terrà a
Roma il 4 e 5 novembre prossimi, presso il
Centro Congressi Frentani.
Dopo le Assemblee che hanno visto e vedono impegnate fino a fine ottobre le strutture territoriali di tutta Italia, i cooperatori di
Legacoop Servizi si riuniranno a Roma per
definire linee ed indirizzi per il nuovo mandato e affrontare insieme problematiche e
sfide presenti e future del settore dei Servizi
alle imprese, agli enti e alle comunità.
I lavori saranno aperti la mattina del 4 novembre dal Vice Presidente Vicario di Legacoop Servizi, Angelo Migliarini, cui
seguirà l’intervento del Presidente di Legacoop Servizi, Fabrizio Bolzoni e del Presidente di Legacoop, Mauro Lusetti.
E’ inoltre prevista la partecipazione del
Ministro del Lavoro e Politiche Sociali,
Giuliano Poletti, e del Viceministro alle
Infrastrutture e Trasporti, Sen. Riccardo Nencini.
Nel pomeriggio, dopo gli interventi dei delegati regionali e degli ospiti in sala, si terrà
la tavola rotonda coordinata dal giornalista di La7 Andrea Pancani,“Gli acquisti
nella PA e il processo di centralizzazione.
Le conseguenze sul mercato dei servizi e
sulle dinamiche della spesa pubblica”, cui
interverranno l’On. Pier Paolo Baretta,
Sottosegretario al Ministero dell’Economia e
Finanze, Domenico Casalino, Amministratore Delegato Consip spa, Elisabetta
Longo, Direttore Centrale Acquisti Regione
Lazio, Brenno Peterlini, Presidente del
Consiglio di Sorveglianza del CNS – Consorzio Nazionale Servizi.
La seconda giornata del 5 novembre si
aprirà con gli interventi dei delegati regionali
e degli ospiti, per proseguire con la tavola
rotonda “I percorsi di innovazione: la situazione, i problemi, le opportunità”, introdotta da Enzo Risso, Direttore
scientifico SWG che presenterà un’indagine
sul tema dell’innovazione nei settore dei
servizi. Alla discussione parteciperanno Silvano Curcio, Docente dell’Università La
>> Agroalimentare
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Sapienza di Roma, Pietro Andreotti, Presidente ICIE – Istituto cooperativo per l’innovazione, Alberto Ferri, Presidente
Fondazione “Scuola Nazionale Servizi”,
Matteo Serra, Presidente della cooperativa pugliese “PazLab”.
link al programma dell’Assemblea
http://www.legacoopservizi.coop/wpcontent/uploads/2014/10/Programma-Assemblea-di-mandato-Legacoop-Servizi.pdf
1a edizione Stati Generali dell’Autotrasporto “La Strada del Futuro”
Legacoop Servizi è stata tra i protagonisti
della prima edizione degli Stati Generali dell’Autotrasporto, organizzati dalla rivista Tir
venerdì 17 e sabato 18 ottobre a Fiuggi con
l’obiettivo di trovare una via comune per affrontare le grandi sfide che si stanno presentando per il trasporto su strada e la
logistica.
“Due giorni importanti per l’autotrasporto
italiano, presto un incontro con le associazioni sui costi minimi”. Queste le parole del
Ministro dei Trasporti Lupi, che intervenendo durante i lavori, ha espresso per la
prima volta la posizione del Governo sulla
recente sentenza europea sui Costi Minimi
di Sicurezza.
Durante le due giornate Legacoop Servizi
ha partecipato con una propria delegazione
ai gruppi di lavoro riguardanti le tematiche
sull’evoluzione dell’autotrasporto per un
nuovo assetto normativo.
Nel corso degli Stati Generali, le Associazioni di categoria che compongono il Comitato Centrale dell’Albo (Legacoop
Servizi insieme a Anita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Sna
Casartigiani, Unitai) hanno condiviso una
serie di proposte che saranno portate all’attenzione del Governo e delle Istituzioni
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
12
nei prossimi giorni.
Tra le misure condivise: la semplificazione
normativa e burocratica; l’attenzione ai passaggi di filiera; un deciso ruolo dell’Albo
come organismo di controllo e verifica della
regolarità delle imprese, grazie alla interoperabilità con le banche dati istituzionali; la
definizione di misure per lo sgravio del
costo del lavoro; programmi di formazione
specifici per le Forze dell’Ordine.
ANCPL - OICE
Società di ingegneria nel mercato
dei lavori privati da 16 anni
Per l’ANCPL-Legacoop e per l’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria aderente a Confindustria, l’inammissibilità
dell’emendamento al decreto-legge
“Sblocca Italia”, che il Governo aveva proposto per meglio chiarire e per ribadire l’efficacia dei contratti privati delle società di
ingegneria a decorrere dal 1997, non tocca
in alcun modo un dato incontrovertibile: da
16 anni i contratti privati delle società di ingegneria e delle cooperative sono legittimi.
L’operatività delle società di ingegneria nel
privato è infatti garantita dalla abrogazione
del divieto a svolgere attività professionale
in forma di società di cui all’articolo 2 della
legge 1815/39 avvenuta nel 1997, nonché
da 16 anni di sentenze della Cassazione e
della giurisprudenza di merito ed è confermata nei fatti dai dati delle nostre rilevazioni
annuali che registrano una quota pari al
40% del fatturato italiano prodotto per committenti privati, in tutti i settori, dai servizi,
all’edilizia, all’impiantistica.
La vergognosa e inaccettabile campagna di
controinformazione dei presidenti degli
Consigli nazionali degli ingegneri e degli architetti e di tutta la Rete delle professioni
tecniche, che hanno utilizzato questa vicenda per porre un problema che non esiste, cioè quello del riassetto di regole che
funzionano da venti anni chiedendo di riaprire tavoli chiusi all’epoca, la dice lunga
sulla loro visione anticoncorrenziale e corporativa: la realtà è che non si danno pace
per un flop come quello della legge 183, di
cui per le professioni tecniche nessuno, se
non loro, sentiva il bisogno. Si comprende
che ancora brucia sulla pelle dei vertici di
Primo piano
ACI
Cnappc, CNI e Rtp il fatto che sia stato il
Governo a farsi carico di una semplice necessità di chiarezza, meno si comprende la
finalità di gettare fango su società che
danno lavoro a migliaia di giovani professionisti, usando le stesse argomentazioni
fasciste che portarono nel 1939 al varo
della legge razziale abrogata nel 1997 e
millantando rischi di varia natura di cui sarà
valutata nelle sedi competenti la portata.
L’emendamento del Governo avrebbe avuto
semplicemente lo scopo di evitare contenziosi come quello della sentenza di dicembre del Tribunale di Torino. Evidentemente
non si è ben compreso - per dare retta alla
malafede delle corporazioni professionali che il rischio potrebbe essere quello di alimentare cause e contenziosi che danneggeranno oltre che le società e i
professionisti che in esse lavorano, anche
le Casse previdenziali.
Nell’auspicio che il Governo non si faccia
intimidire da queste manovre, ci auguriamo
che il Parlamento abbia ben compreso che
l’irresponsabilità delle corporazioni ordinistiche è tale che, pur di coprire le proprie
miopie, sono disposte a mettere a rischio
migliaia di posti di lavoro, di cui molti di giovani colleghi, costringendoli a cercare
un’occupazione all’estero, guarda caso proprio con le strutture di ingegneria organizzate al pari delle nostre Società.
AGROALIMENTARE
Legacoop con il Consorzio Flavours Of Italy al “China Food Week”
Legacoop Agroalimentare ha affiancato il
Consorzio Flavours Of Italy, di cui è socio
sostenitore, in un’importante missione in
Cina, per una serie di eventi di promozione
dei prodotti agroalimentari di nove cooperative aderenti al Consorzio. Gli eventi si
sono tenuti in due grandi città della Cina
Sud Occidentale, CHONGQING e CHENGDU.
Legacoop
Settori
La missione è parte di un progetto più complessivo a sostegno della internazionalizzazione delle piccole e medie cooperative
finanziato da Coopfond, fondo mutualistico
di Legacoop.
Nella città di CHONGQING (con oltre 30 milioni di abitanti è il maggior agglomerato urbano del paese) il Consorzio ha partecipato
alla 91° Edizione della “CHINA FOOD &
DRINK FAIR”, una delle principali fiere cinesi sull’agroalimentare, nell’ambito dello
Stand ITALIA, voluto dal Consolato Italiano e
realizzato con una serie di operatori italiani
del settore operanti in Cina.
Particolarmente importante è stato l’apporto dato all’evento fieristico da parte del
Consolato Italiano a Chongqing, in particolare nella figura del Console Generale Sergio Maffettone. Partendo dalla
partecipazione alla Fiera, tutta la delegazione italiana, supportata dal Console generale, ha preso parte sia ad un’intervista
con la più importante rete televisiva dell’area sia ad un incontro incentrato su Legacoop Agroalimentare e i prodotti delle
proprie cooperative, presso la Commissione
Governativa per le relazioni commerciali ed
economiche della città di Chongqing. A
questo ultimo incontro, erano presenti i
massimi dirigenti della Commissione e numerosi imprenditori e manager del settore
della grande distribuzione organizzata cinese e alcuni importatori del settore food.
Durante l’incontro è stata illustrata la prossima apertura a Chongqing di una “zona
franca” e la volontà della Commissione di
allestire al suo interno un “PADIGLIONE ITALIA”: aspetto, quest’ultimo, che aprirà
anche una valutazione sull’opportunità di
partecipare con i prodotti delle cooperative
agroalimentari italiane.
A CHENGDU (quarta città della Cina con
oltre 14 milioni di abitanti), le cooperative
hanno partecipato alla sessione di degustazione con visitatori e operatori locali, incontri con buyer e operatori del settore,
cena con i prodotti delle cooperative partecipanti, conferenze stampa.
Tutte le manifestazioni sono state organizzate da Indaco, società che supporta l’internazionalizzazione delle cooperative
italiane e dal suo ufficio operativo di Chengdu.
Un esame complessivo della missione è
stato svolto dalla delegazione, guidata da
Territori
Imprese
Sondaggio
Settori
13
Angelo Petruzzella, vice-presidente di
Legacoop Agroalimentare e Presidente del
Consorzio Flavours of Italy.
La delegazione ha espresso un giudizio positivo sugli eventi organizzati, ma soprattutto
ha concordato con Indaco una serie di
azioni a medio, lungo periodo per consolidare la presenza del Consorzio Flavours of
Italy in queste due provincie e incrementare
la commercializzazione dei prodotti delle
cooperative aderenti, che deve passare attraverso una selezione delle referenze, dei
canali e delle modalità di distribuzione. Tutto
questo proprio alla luce delle informazioni,
degli input, dei contatti registrati durante la
missione.
Un vivo ringraziamento è stato espresso da
tutta la delegazione, per l’impegno profuso,
a Simone Mattioli, presidente di Indaco e
presente alla missione, ad Augusto Bordini e a tutti i collaboratori dell’ufficio operativo di Chengdu di Indaco.
TURISMO
Cooproute, Conferenza
Internazionale
“Cooproute: le cooperative costruiscono la
cultura europea: un itinerario turistico innovativo”. Questo il tema della Conferenza internazionale che sarà dedicata a Cooproute,
il progetto cofinanziato dalla Commissione
Europea, promosso e coordinato da Legacoop, Confcooperative, AGCI e Cecop, che si
terrà mercoledì 29 ottobre a Bologna presso
la sede della Regione Emilia Romagna (Viale
della Fiera, 8 – Sala A).
Transnazionale e innovativo nel campo del turismo culturale e industriale, Cooproute ha
l’obiettivo di creare e sviluppare un percorso
cooperativo che sia opportunità di scambio
fra diversi paesi europei e promozione dei valori e della cultura cooperativa.
A tutt’oggi hanno aderito al progetto 18 partner di 11 paesi: Italia, Francia, Spagna,
Regno Unito, Germania, Danimarca, Porto-
Primo piano
ACI
gallo, Estonia, Irlanda, Bulgaria, Malta.
L’evento sarà l’occasione per presentare il
piano di lavoro per lo sviluppo e la promozione dell’Itinerario e occasione di lancio del
sito web del progetto e della guida interattiva.
Programma
Saluti di Paola Castellini (Responsabile del Servizio Commercio, Turismo e Qualità Aree Turistiche della
Regione Emilia-Romagna)
Presentazione del progetto
Maurizio Davolio (Vicepresidente
di ACI Turismo)
Presentazione del sito web
Fabiana Terenzi (Kitchen)
Domande
Resoconto delle riflessioni del partenariato Cooproute: valutazione intermedia sul progetto e ipotesi per la
sua prosecuzione oltre la fine del
progetto (Bruno Roelants, Segretario Generale di CECOP)
Presentazione di buone pratiche - Tre cooperative di Cooproute illustrano la
loro esperienza
NAZARENO Cooperativa Sociale
(Italy)
L’Ovile cooperative di solidarietà sociale (Italy)
Rochdale Pioneers Museum (Regno
Unito)
Tavola Rotonda
“Come sviluppare il potenziale turistico delle cooperative coniugando
attrattività turistica e promozione
della cultura cooperativa”
Mauro Lusetti, Presidente di ACI Alleanza delle Cooperative Italiane,
Carlo Scarzanella, Consigliere di
International Cooperative Alliance,
Fabrizio Pozzoli, Presidente OITS
Europa,
Tito Menzani, Università di Bologna,
Liviana Zanetti, Presidente APT
Servizi Emilia-Romagna,
Mario Campli, Consigliere del Comitato Economico e Sociale Europeo
Domande
Conclusioni di Luca Dal Pozzo (Presidente
di CECOP)
Moderatore: Debora Violi, ACI Turismo.
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Alto Adige-Südtirol
>> Veneto-Friuli Venezia Giulia
>> Friuli Venezia Giulia
14
ALTO ADIGE-SÜDTIROL
Cooperative di comunità, cittadini
si impegnano per il bene comune
>> Emilia-Romagna
>> Emilia-Romagna
>> Marche
>> Toscana
>> Bologna
>> Reggio Emilia
Primo piano
Nell’ambito del progetto Meet CoopPoint
Legacoopbund ha organizzato il 16 ottobre
a Merano un incontro formativo ed informativo sulle cooperative di comunità.
Rendere i comuni e le città più vivibili non è
solo compito degli enti pubblici, ma diventa
sempre più spesso un obiettivo che gli
stessi cittadini perseguono attivamente. Nel
caso delle cooperative di comunità i cittadini
si associano con lo scopo di generare dei
benefici diffusi nella comunità. “Queste
cooperative favoriscono l’integrazione dei
più deboli, contribuiscono alla valorizzazione
del patrimonio artistico e culturale locale e
incentivano la conservazione delle tradizioni
e degli antichi mestieri”, ha spiegato il Presidente di Legacoopbund Heini Grandi durante la conferenza tenutasi ieri a Merano.
Le cooperative di comunità possono rappresentare una possibile soluzione per contrastare il rischio di spopolamento delle
piccole località montane. I comuni periferici
hanno, infatti, come ha affermato il relatore
Armin Bernhard, un forte svantaggio
competitivo dovuto alla loro localizzazione.
Maurizio Davolio, responsabile delle cooperative di comunità di Legacoop, ha illustrato le caratteristiche delle cooperative di
comunità con due esempi concreti e sottolineando la necessità di una chiara regolamentazione di questa nuova forma di
cooperazione. Anche in Alto Adige ci sono
cooperative che perseguono obiettivi simili
a quelli delle cooperative di comunità; come
ad esempio le cooperative “alpha beta” di
Merano e “Familien und Seniorendienste”
di Lana.
Ivo Carli, Presidente di “alpha beta”, ha
sottolineato il valore culturale e sociale della
cooperativa: “Da 25 anni la nostra coopeACI
Legacoop
Settori
rativa promuove la comunicazione interculturale e favorisce l’apprendimento delle lingue in Alto Adige”. “alpha beta” oggi conta
82 soci, due sedi – una a Merano e una a
Bolzano – e nell’anno 2013 ha organizzato
1.260 corsi di lingua in 45 località altoatesine.
“Il salto di qualità che dobbiamo fare nei
prossimi anni e decenni consiste nella costruzione di una comunicazione sincera e
di una cooperazione efficace”, ha spiegato
Christoph Gufler, membro del consiglio di
amministrazione della cooperativa “Familien und Seniorendienste“.
Il modello delle cooperative di comunità sarebbe dunque anche attuabile nei comuni e
nelle valli altoatesine. La costituzione di
queste cooperative non può però avvenire
dall’alto, ma, come ha affermato l’esperto
Maurizio Davolio, è una cosa che nasce
dalla responsabilizzazione dei cittadini, dalla
loro voglia di attivarsi per il bene della propria comunità.
Lo sportello gratuito e bilingue “CoopPoint”
di Legacoopbund offre consulenza ai cittadini che intendono costituire una cooperativa. Esperti in campo economico, giuridico,
fiscale e del diritto del lavoro accompagnano i futuri cooperatori nella realizzazione
della loro idea imprenditoriale.
Co-abitare, un’opportunità
per il territorio
Nell’ambito dell’iniziativa
Meet CoopPoint, l’ufficio
di promozione di Legacoopbund diretto da
Monica Devilli, ha organizzato una serie di conferenze sul territorio
altoatesino. Si è tenutoil
21 ottobre a Laives, l’ultimo incontro incentrato
sulla tematica delle
nuove forme dell’abitare
cooperativo.
Con l’aumento dell’aspettativa di vita e l’incremento di nuclei
familiari composti da una sola persona, la
tematica del cohousing, vale a dire della
condivisione degli spazi abitativi, diventa
sempre più attuale. “Lo sviluppo di nuove
forme di co-abitazione può sicuramente es-
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
15
sere uno strumento utile per rispondere alle
nuove esigenze dei cittadini e aumentarne
così la qualità di vita”, ha affermato il Presidente di Legacoopbund Heini Grandi durante la conferenza sul “Cohousing”
tenutasi ieri a Laives.
Un esempio concreto e di successo del “coabitare” è il progetto “Numero Zero”, un
progetto nato a Torino dall’idea di un gruppo
di persone accomunate da obiettivi condivisi e dalla disponibilità ad aiutarsi reciprocamente. Dopo aver acquistato
congiuntamente una palazzina ottocentesca a Porta Palazzo nel centro storico di Torino, le famiglie si sono riunite in
cooperativa ed hanno ristrutturato l’edificio
creando uno spazio del co-abitare. Oltre agli
otto appartamenti nell’edificio hanno trovato
posto anche degli spazi comuni – un terrazzo, il cortile, un laboratorio e un soggiorno dove gli abitanti si incontrano per le
cene settimanali in compagnia. “Il nostro
progetto non riguarda solo gli abitanti della
casa, è un progetto aperto anche agli altri
cittadini”, ha sottolineato Piera Salvano, abitante della palazzina, ricordando la festa di
inaugurazione della casa alla quale ha partecipato tutto il quartiere.
Ludovica Govean, che ha aderito sin dall’inizio a questo progetto di cohousing, è
convinta che attraverso la crisi le persone
stiano riscoprendo i valori antichi. “La condivisione e lo sfruttamento congiunto
degli spazi è la normalità”, ha, infatti, osservato l’architetto Matteo Scagnol: “Ciò
nonostante sono pochi gli spazi condivisi
nei nostri condomini, anche in quelli progettati per le cooperative edilizie”. Per
Massimo Guariento, Presidente della
cooperativa edilizia Iris di Laives, l’assenza
di spazi comuni è dovuta all’idea da cui nascono le cooperative edilizie: “Le cooperative edilizie si costituiscono con lo scopo di
offrire ai cittadini un appartamento di proprietà di qualità e a prezzi ragionevoli”.
Le difficoltà sono dovute anche ad altri fattori. Stefano Ruele, Direttore di Legacoopbund ne ha ricordati alcuni: “A causa del
costo della cubatura i soci delle cooperative edilizie cercano di sfruttare ogni minimo
spazio per il proprio appartamento. Inoltre,
le graduatorie non permettono la creazione
di gruppi di persone accomunate da un
obiettivo comune”. “È necessario un intervento politico e istituzionale per creare i
Primo piano
ACI
presupposti di sviluppo per questa
nuova forma dell’abitare”, ha affermato
Monica Devilli, responsabile del ufficio di
promozione della forma cooperativa di Legacoopbund, esprimendo un’opinione condivisa anche dagli altri relatori che hanno
partecipato al convegno.
Rimane comunque fondamentale la disponibilità dei cittadini ad aprirsi a queste
nuove opportunità riconoscendo l’importanza e il valore delle relazioni interpersonali per la vita quotidiana.
Lo sportello gratuito e bilingue “CoopPoint”
di Legacoopbund offre consulenza ai cittadini che intendono costituire una cooperativa o sviluppare un progetto di cohousing.
Per informazioni: Dr. Monica Devilli, Tel.
0471 067100, E-Mail: [email protected]
www.legacoopbund.coop
Nella foto Ludovica Govean il moderatore
della serata Alberto Stenico la responsabile
di CoopPoint Monica Devilli e Piera Salvano
VENETO - FRIULI VENEZIA GIULIA
Legacoop Servizi, Carlo Dileo
nuovo presidente
Legacoop Servizi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia hanno eletto, il 22 ottobre, a
Villa Manin di Passariano (Udine), durante
l’assemblea di mandato, il nuovo presidente
Carlo Dileo, il vicepresidente Nicola Comunello, e la Direzione del distretto. Sono
stati eletti anche 22 delegati al congresso
nazionale di Legacoop Servizi nazionale,
che si terrà a Roma il 4 e 5 novembre. L’appuntamento odierno ha dato conto di una
significativa novità, vale a dire, l’unificazione
delle rappresentanze del settore, delle cooperative friulane e venete, e la nascita del
“distretto del Nord Est”.
Legacoop
Settori
Si tratta di un organismo che punta ad essere l’unica voce per le associazioni territoriali, con l’obiettivo di offrire una
rappresentanza unitaria della cooperazione
di servizi (logistica, pulizie, ambiente, ecologia, servizi alla persona, culturali, gestione
dei musei, gestione biblioteche, turismo, ristorazione ecc.) che, nel 2013, in FVG, ha
contato 9.239 addetti, (+2,2% rispetto al
2012), e 72 cooperative con un valore della
produzione di oltre 324milioni di euro
(+5.8% rispetto al 2012). In Veneto il settore assomma 13.500 addetti e sviluppa un
fatturato di oltre 590 milioni di Euro. L’unificazione porterà i soci a circa 23.000 unità
e il valore della produzione raggiungerà
oltre 914 milioni di euro con un totale di
190 cooperative.
“In un Paese in cui vige ancora la moltiplicazione dei posti, - ha detto il neo presidente Dileo - in cui si contano numerose
rappresentanze politiche, sindacali e quant’altro, noi andiamo contro corrente e, oggi,
dopo due anni di impegno, siamo riusciti a
dare concretezza ad un percorso di unificazione fra due regioni contermini. Con quest’unificazione di rappresentanza - ha
proseguito - abbiamo dato vita di fatto al distretto del Nord Est: un distretto fortemente
voluto, nato per affrontare meglio la competizione, anche in una logica di alleanze,
tenuto conto che il nord est rappresenta ancora un mercato interessante ed è oggetto
di attenzione da parte di imprese importanti,
anche cooperative, di altre regioni. L’auspicio ora è di allargare il distretto, coinvolgendo anche il Trentino Alto Adige”.
E, considerando che la rappresentanza necessita di competenze diverse, Dileo ha sottolineato l’esigenza di offrire una rete in
grado di dare competenze specialistiche
che saranno poi messe a disposizione del
sistema cooperativo. Dileo ha ringraziato il
presidente uscente, Loris Asquini, per il lavoro svolto e l’importante contributo offerto
in questi anni.
«Giunge oggi finalmente a conclusione un
lungo percorso di avvicinamento tra i territori e tra le imprese cooperative del Veneto
e del Friuli Venezia Giulia - commenta il vicepresidente Nicola Comunello - : un percorso che intende valorizzare le
competenze maturate in Legacoop in questi anni e, al contempo, promuovere strategie comuni e attivare sinergie tra imprese
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
16
che consentano di sviluppare il tessuto cooperativo del Nordest e creare nuova occupazione di matrice cooperativa».
Nel corso dell’assemblea si è dato conto,
inoltre, delle problematiche che hanno segnato il comparto dei servizi e di come il
2014 sia un anno ancora segnato dalle difficoltà per il settore che, nonostante la crisi,
ha mantenuto il fatturato e fatto crescere gli
addetti.
Oltre i saluti iniziali del sindaco di Codroipo,
Fabio Marchetti, sono intervenuti il presidente nazionale di Legacoop servizi Fabrizio Bolzoni e del suo vice Angelo
Migliarini, a testimonianza dell’importanza
nazionale dell’evento.
Carlo Dileo, 57 anni, ha ricoperto dal
2003, il ruolo di direttore risorse umane
della cooperativa udinese Aster coop, e dal
2007 ne è il vicepresidente; in precedenza
e per 13 anni è stato sindacalista a tempo
pieno della CGIL di Vicenza.
Nicola Comunello, veneziano, 41 anni,
laureato in Giurisprudenza, lavora in Legacoop Veneto dal 2001, occupandosi inizialmente della materia legislativa e poi del
settore Servizi; dal 2004 è responsabile
delle Relazioni industriali dell’organizzazione. È anche consigliere di Coopform Veneto (ente bilaterale confederale per la
validazione e il monitoraggio dei progetti a
valere sul Foncoop), di cui è stato presidente dal 2011 al 2014.
FRIULI VENEZIA GIULIA
La start up “4 BIT” vince il festival degli ultracorti
Nuovi talenti che germogliano, i pordenonesi “4Bit” sbancano il Festival Internazionale del Film di Roma e si aggiudicano il
premio per l’ultracorto più originale al concorso L’invasione degli Ultracorti indetto da
Wired Italia, quotatissima rivista di innovazione, tecnologia e futuro. Bloom, questo il
Primo piano
ACI
titolo del video realizzato da Alan Millo,
Andrea Spinelli e Lorenzo Giol – alias 4
Bit Animation Studio di Pordenone -, ha
vinto uno dei 6 premi ufficiali in palio ricevendolo dalle mani di Massimo Russo, direttore di Wired Italia.
Trecento i partecipanti al contest per i video
brevissimi inserito all’interno del Wired Next
Cinema Powered by Mazda, solo 30 i finalisti selezionati, l’evento si è tenuto venerdì
17 ottobre alla presenza tra gli altri di Enrico
Ghezzi, Sabina Guzzanti e Olimpia Zagnoli.
I “4 Bit” per quasi un anno hanno lavorato
instancabilmente dagli uffici di FAB, l’incubatore sociale della Cooperativa Itaca con
sede in via San Francesco a Pordenone,
frequentando l’Academy formativa come
documentato attraverso la pagina Facebook
di FAB. La neo start up è specializzata nella
produzione di cortometraggi, serie web,
serie tv e lungometraggi in animazione 3D,
video informativi, educativi, spot e mascotte
animate.
Si può creare una storia in meno di 15 secondi, secondo i 3 startupper friulani decisamente sì. “L’idea di Bloom nasce
provando ad estremizzare la tendenza della
società a chiudersi nei mondi digitali dei social network – spiega Alan Millo -, rubando
sempre più tempo alla quotidianità vera e
tangibile. Ci ho pensato un giorno in treno
quando, alzando gli occhi dal mio smartphone, mi sono accorto che nella mia carrozza erano tutti chini sul proprio telefono”.
“Ci siamo chiesti: e se questa tendenza
prendesse sempre più piede e le persone
si dimenticassero della “realtà reale”? Assisteremmo – afferma Andrea Spinelli alla nascita di un’umanità che si inganna di
essere felice lasciando che il mondo reale si
spenga e muoia”.
“Il corto comunque vuole dare un’ottica di
speranza – sostiene Lorenzo Giol -. Alla
prima visione la sensazione è di confusione,
tanti elementi in poco tempo, come la confusione del protagonista a cui cade di mano
il cellulare e riapre gli occhi in un mondo
che non conosce. La seconda visione fa
comprendere quello che accade, e la confusione lascia il passo all’opprimenza di un
mondo grigio, tanto popolato quanto silenzioso”.
Perché il titolo Bloom? “In inglese, tra i vari
significati ha quello di “germogliare”, e
Legacoop
Settori
l’idea è proprio quella di lasciar intendere
che il protagonista diventerà il germoglio –
conclude Giol - che riaprirà gli occhi alla società e ricolorerà il mondo. All’occhio più attento potrebbe addirittura capitare di
intravedere un importante elemento nascosto che lascia immaginare gli sviluppi futuri
che il corto non mostra”.
Il curriculum dei “4 Bit” si arricchisce dunque con un premio di prestigio assegnato
in un contest marchiato Wired, dopo che
nelle scorse settimane si è conclusa a
Udine l’esperienza di Fvg Labor, portata
avanti da Itaca e FAB insieme a Upi Fvg,
Province di Pordenone, Udine, Gorizia e
Trieste, e una trentina di associazioni. Grazie a Fvg Labor i tre startupper pordenonesi
hanno ricevuto un assegno di 12 mila euro
(48 mila euro complessivi previsti dal
bando, una start up per ogni provincia del
Friuli Venezia Giulia). Fvg Labor, bando rivolto ai giovani 18-35 anni residenti o operanti in Friuli Venezia Giulia, ha avuto come
modello l’esperienza di FAB, l’incubatore di
innovazione sociale lanciato il 29 giugno
2012 dalla Cooperativa sociale Itaca in occasione del Ventennale di fondazione.
EMILIA-ROMAGNA
Legacoop Servizi, a congresso
a Bologna
Sarà il Savoia Horel Regency di via del Pilastro 2 a Bologna a ospitare, venerdì 24 ottobre, il congresso di Legacoop Servizi
Emilia-Romagna, associazione alla quale
aderiscono 327 cooperative.
Quello dei servizi è un ambito vasto, nel
quale confluiscono diversi comparti: trasporto merci, logistica e movimentazione,
multiservizi, ristorazione, trasporto persone,
culturali e varie.
«Il dato più rilevante – osserva il presidente,
Alberto Armuzzi, avviato alla riconferma
– è quello sull’occupazione: dal 2009 al
2013 è aumentata di circa 10.000
unità, in netta controtendenza con l’andamento generale. Insomma, le cooperative
hanno salvaguardato e ampliato le occasioni di lavoro, magari riducendo parte
del patrimonio e gli utili».
Si tratta di un comparto a forte intensità di
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
17
lavoro dove i processi produttivi e la cultura
cooperativa hanno visto una larga innovazione: internazionalizzazione, forte
know-how, introduzione dei sistemi tecnologici più avanzati hanno consentito di stare
nella crisi interpretando in modo nuovo i
mercati, trasformandosi.
«Questo – sottolinea Armuzzi – pur in una
situazione dove, ad esempio nella logistica
e nel trasporto e movimentazione delle
merci, abbondano le cooperative spurie,
quelle che non aderiscono a nessuna associazione, spesso continugue alla criminalità, che inquinano il mercato con
prezzi più bassi ottenuti attraverso la
compressione e il disconoscimento dei diritti dei lavoratori. Contro di esse stiamo
conducendo un’opera continua di denuncia». Armuzzi richiama la pubblica amministrazione ad abbandonare negli appalti la
pratica del massimo ribasso per adottare
il criterio dell’offerta economicamente
più vantaggiosa, che consideri anche gli
aspetti etici e il costo del lavoro valutandolo
secondo i contratti di settore.
«Su questi e su altri punti vogliamo e possiamo lavorare assieme alle organizzazioni
sindacali – prosegue Armuuzzi – alle quali
chiediamo di trovare una convergenza, tenendo presente le difficoltà del mercato,
anche sulla contrattazione».
Armuzzi guarda al futuro, anche della rappresentanza: «La prospettiva è quella dell’Alleanza delle cooperative italiane –
sostiene il presidente di Legacoop Servizi –
. Bisogna dare vita anche in Emilia-Romagna, assieme a Confcooperative e Agci, al
coordinamento dei Servizi e delle Utilities e,
intanto, avviare il cantiere per arrivare alla
costituzione dell’area Lavoro di Legacoop».
Legacoop Servizi tiene costantemente monitorato un campione di 114 cooperative. Il raffronto degli anni che vanno dal
2009 al 2013 mostra che Il patrimonio
(capitale sociale e riserve), pur a fronte di
alcuni segni negativi a livello di percentuale
( -6,79% il 2010 sul 2009 e -14,02% il
2012 sul 2011) nel complesso è stato salvaguardato e preservato, attivando interventi di ripiano delle perdite, liquidità fresca
immessa nelle cooperative e riduzione degli
utili.
Il capitale sociale passa da 146.705.838
euro nel 2009 fino a 161.131.887 euro nel
Primo piano
ACI
2013. Così pure le riserve che nel 2009
erano pari ad 887.489.576 euro raggiungono nel 2013 quota 893.607.764 euro.
La redditività, negli anni, si è sempre più
erosa fino ad arrivare al segno negativo ( 9,28% il 2010 sul 2009 e -25,53% il 2011
sul 2010 mentre il dato positivo del
+60,56% del 2012 sul 2011 è da analizzare, infatti per il 99% deriva da proventi
straordinari, quindi da non considerare
come un incremento dell’attività ordinaria)
per salvaguardare l’occupazione sia dei
soci sia dei dipendenti non soci.
Anche il fatturato nel suo complesso ha
tenuto passando da 3.773.117.427 euro
del 2009 a 4.303.218.051 euro del 2013,
con margini positivi molto ridotti, come pure
il numero dei soci che registra un piccolo
aumento fra i soci dipendenti, e dei dipendenti non soci. I soci lavoratori passano
da 27.293 del 2009 a 27.362 del 2013, i
soci imprenditori calano da 5.925 nel
2009 a 5.541 nel 2013, i dipendenti non
soci passano da 31.111 nel 2009 a
40.818 nel 2013.
Sul valore della produzione, circa il
40% viene assorbito dal lavoro e circa
il 2% dalle imposte. Quest’ultimo (2%) in
termini percentuali non dice nulla; viceversa, preso come valore assoluto pesa per
circa 70milioni di euro all’anno che le
cooperative pagano all’erario che è pari ad
una media del 60% dell’utile lordo e/o
utile ante imposte, questo a conferma
che il movimento cooperativo, come tutti i
soggetti economici, contribuisce alla fiscalità della Regione e del Paese.
EMILIA-ROMAGNA
Bando alloggi per giovani coppie, a
cooperative il 15% delle richieste
Grande apprezzamento da parte di Legacoop Abitanti dell’Emilia-Romagna per la
Delibera con la quale, con un notevole aumento delle risorse inizialmente stanziate,
la Giunta della Regione Emilia-Romagna ha
deciso di finanziare tutte le richieste di contributo per l’acquisto di un alloggio presentate da giovani coppie e altri nuclei familiari.
“Va sottolineato che, nonostante le cooperative di abitanti rappresentino l’8,19% del
Legacoop
Settori
totale di alloggi messi a disposizione del
bando, è verso di loro che si è diretto il 15%
delle richieste di contributo – annota il presidente dell’associazione, Rino Scaglioni –.
Questo dato conferma le cooperative di abitanti come operatori di riferimento per la
realizzazione delle politiche pubbliche per
la casa in quanto coniugano requisiti organizzativi e finalità sociali”.
L’efficacia che il Programma “Giovani coppie e altri nuclei familiari” ha dimostrato, sia
riguardo agli aspetti sociali corrispondenti
alla qualità della domanda, sia come intervento utile per incidere su cruciali aspetti
della crisi dell’edilizia, «mette in evidenza –
conclude Scaglioni – la sua utilità e dovrebbe essere assunto, senza soluzione di
continuità, nelle politiche per la casa che la
nuova Giunta andrà a definire».
Incontro Legacoop, sindacati
e Terzo Settore
In vista del prossimo congresso di Legacoop Emilia-Romagna, il presidente Giovanni Monti ha promosso un confronto sul
tema “Il futuro del welfare e le sfide della
cooperazione”.
All’incontro, oltre ai rappresentanti di Legaccop regionale, hanno partecipato: Natascia Astolfi (Compagnia delle Opere),
Sauro Bandi (Caritas), Daniela Bortolotti
(CGIL), Luca dal Pozzo (Confcooperative),
Luca de Paoli (Forum del Terzo settore),
Maurizia Martinelli (CISL) e Giuseppina
Morolli (UIL).
L’incontro è stato introdotto dal responsabile regionale di Legacoop Sociali, Alberto
Alberani.
Dal confronto è emerso il bisogno, comune
a tutti i partecipanti, di “uscire dagli steccati” e di stringere nuove alleanze.
«È stato un confronto positivo – ha commentato Monti – fra soggetti che rappresentano mondi diversi e che si rendono
disponibili a continuare questo percorso
svolgendo una serie di approfondimenti tematici».
In particolare sono stati individuati alcuni argomenti: Il lavoro e il volontariato nell’ambito del welfare.
La riforma del terzo settore e gli effetti nelle
politiche regionali; in particolare, il ruolo
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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delle Regione e delle Pubbliche Amministrazioni nella relazione con il terzo settore.
La condivisone di progetti innovativi per
ascoltare-rispondere insieme ai bisogni
delle famiglie e dei cittadini, in particolare i
più fragili, come l’housing sociale, l’inserimento lavorativo delle fasce deboli, lo sviluppo della mutualità.
MARCHE
Legacoop sigla accordo regionale sull’orientamento
struire un’offerta di orientamento in sintonia
con le linee guida regionali e a mettere a
disposizione professionalità, strutture e
strumenti per il monitoraggio dei fabbisogni e la realizzazione degli interventi locali.
Prevede la costituzione di gruppi di lavoro
provinciali che dovranno gradualmente
coinvolgere gli istituti scolastici per rendere
operative le azioni di orientamento. A livello
regionale, invece, sarà creato un Osservatorio di monitoraggio e una banca dati delle
attività di orientamento.
TOSCANA
Convegno “Economia toscana,
crisi e mutamenti”
Legacoop Marche ha sottoscritto un protocollo d’intesa con Regione Marche, scuole,
Università, Province, Centri per l’impiego,
associazioni imprenditoriali e sindacali per
rafforzare la collaborazione nell’incrementare le opportunità offerte attraverso l’orientamento. Dal prossimo anno scolastico
2014-2015, il sistema della formazione e
quello del lavoro, rappresentato dai 29 soggetti che si occupano di orientamento e che
hanno siglato l’accordo, metterà a rete le
iniziative esistenti sul territorio e quelle di
nuova realizzazione per costruire un’offerta
integrata secondo le linee guida emanate
dalla Regione.
I beneficiari di questa rete saranno i giovani
delle fascia d’età 16-18/19 anni, durante
i percorsi per il perseguimento della qualifica professionale o il diploma secondario, e
quelli della fascia 11-14 anni, nel corso
della suola media e nel passaggio alla superiore o all’Istruzione professionale. Tutti i
firmatari si sono impegnati per promuovere
opportunità di istruzione, formazione e lavoro, in grado di sostenere lo sviluppo sociale, culturale, economico e occupazionale
su tutto il territorio regionale.
L’intesa, che ha una durata triennale, impegna gli enti a cooperare allo scopo di coPrimo piano
ACI
“Economia toscana, crisi e mutamenti.
La via per la crescita e il ruolo della
cooperazione”. E’ il tema al centro del
convegno promosso da Legacoop Toscana
che si svolgerà a Firenze - Palazzo dei Congressi, Sala Onice, con inizio alle ore 9.30.
Introduzione di Roberto Negrini, vicepresidente Legacoop Toscana
Relazione di Elena Gennari, Divisione Analisi e Ricerca Economica Territoriale Banca
d’Italia
Interventi di Leonardo Bassilichi, presidente Camera Commercio
Umberto Tombari, presidente Fondazione
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Presiede Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana.
REGGIO EMILIA
BOLOGNA
Ottava assemblea di Cooperare
con Libera Terra
Il 21 ottobre, presso il Centro di Documentazione sulla cooperazione e sull’economia
sociale di Bologna, si è svolta l’ottava Assemblea dei Soci di Cooperare con Libera
Terra. Proprio a Bologna, dove si svolse l’assemblea fondativa dell’Agenzia, è stata proposta una riflessione sui risultati di questa
esperienza. A cominciare dalla vocazione e
dalla tensione, in questi anni, nel collaborare con le cooperative di Libera Terra verso
Legacoop
Settori
l’estensione dei diritti attraverso un’economia legale, responsabile e sostenibile. Il lavoro dell’Agenzia, in tal senso, costituisce
un patrimonio di pratiche e di sapere unico
nell’ambito del recupero e della restituzione
all’utilità sociale dei beni confiscati alle
mafie. L’ottava Assemblea dei Soci è stata,
perciò, occasione per condividere ed allargare questo valore, per consolidare l’azione
e ragionare sugli scenari di impegno futuro.
La giornata è stata articolata in due momenti. La prima parte, con la lettura della
relazione annuale del presidente, Gianpiero Calzolari, ha permesso di ripercorrere lo stato dell’arte del progetto. La
seconda, è stata occasione di confronto sul
tema del contrasto della criminalità organizzata attraverso la promozione di una
economia legale, con particolare attenzione
alla sfida del recupero delle imprese confiscate.
All’assemblea è intervenuto Mauro Lusetti, presidente di Legacoop che ha dichiarato “L’esperienza di cooperare con
Libera Terra è un grande esempio di sostegno alla lotta contro la mafia ma anche un
esempio di buone pratiche, perché l’adozione di nuove cooperative da parte di cooperative già affermate rappresenta il segno
della solidarietà e continuità che è uno dei
nostri valori fondativi”.
Sono intervenuti, inoltre, Andrea Sanmarco, vice segretario generale di Unioncamere. Don Luigi Ciotti ha concluso i
lavori.
Presentato Bellacoopia University,
il progetto di Legacoop e Università
Con Bellacoopia University la cooperazione
entra all’Università, attraverso il corso riservato agli studenti universitari promosso da
Legacoop Reggio Emilia in collaborazione
con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La premiazione del progetto vincitore della edizione 2013-2014 e la
presentazione della 2ª edizione di Bellacoopia University si sono svolte il 21 ottobre,
nella sede universitaria di viale Allegri. L’iniziativa, dal titolo ”Cooperare innovando. Svi-
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
19
luppare progetti innovativi in cooperativa”, è
stata preceduta da una interessante discussione su Università, impresa cooperativa e
innovazione a cui hanno partecipato Riccardo Ferretti, Pro Rettore della sede di
Reggio Emilia, Patrizia Battilani, professore
di Storia economica all’Università di Bologna
e Simona Caselli, presidente di Legacoop
Reggio Emilia. Ha coordinato la discussione
Massimiliano Panarari, editorialista e saggista.
“L’iniziativa di Bellacoopia University – ha
spiegato Simona Caselli – si propone di trasmettere ai giovani i valori di socialità, mutualità, imprenditorialità, impegno civile,
attraverso la conoscenza dell’esperienza
cooperativa mostrando una via alternativa di
fare impresa”.
“Siamo lieti di confermare la collaborazione
con Legacoop – ha dichiarato il prof. Riccardo Ferretti – nella realizzazione di Bellacopia University. Ci sembra un bell’esempio
di come si possano rafforzare i legami tra
Università e mondo del lavoro, offrendo agli
studenti un’occasione qualificata di acquisire
competenze da spendere sul territorio. Tutto
ciò ha maggior valore in una fase economica
difficile come quella che stiamo attraversando”.
Possono partecipare al progetto “Bellacoopia University” gli studenti iscritti al terzo anno
di corsi di laurea oppure ai corsi di laurea
magistrale di ciascun Dipartimento dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia avente corsi di studio presso la sede di
Reggio Emilia (economia e comunicazione,
ingegneria, educazione e scienze umane,
agraria, discipline sanitarie). La prima fase
prevede il coinvolgimento degli studenti in
momenti formativi dedicati alle peculiarità del
Primo piano
ACI
modello cooperativo d’impresa. Sono previsti 6 incontri in cui verranno approfondite, attraverso lezioni e testimonianze aziendali,
specificità normative, governance, tipologie
cooperative, responsabilità sociale d’impresa. Verranno inoltre affrontati gli aspetti
basilari dello sviluppo di un progetto d’impresa. Verranno poi organizzati 3 workshop
con l’obiettivo di offrire spunti concreti di attuazione del modello cooperativo mettendo
in relazione il mondo accademico con quello
delle imprese e con quello della ricerca, grazie anche alla collaborazione con “REI - Reggio Emilia Innovazione”. Gli ambiti tematici
dei workshop sono: “Innovazione Agroalimentare” (sperimentazioni e applicazioni tecnologiche nel mondo del cibo e nella filiera
produttiva), “Smart city” (nuove tecnologie
per migliorare la qualità della vita con particolare attenzione alle fasce fragili della popolazione), “Educazione 2.0” (le potenzialità
offerte dalle nuove tecnologie per servizi
educativi innovativi).
L’intento è di creare gruppi di studenti con
competenze multidisciplinari in grado di pre-
Legacoop
Settori
sentare soluzioni articolate e complete sotto
diversi punti di vista. Le iscrizioni al progetto
Bellacoopia University 2014-2015 sono
aperte fino al 31 ottobre 2014. Sul sito
www.legacoop.re.it sezione Bellacoopia si
può scaricare il bando informativo e il format
di adesione da inviare a [email protected]
Al termine della presentazione dell’edizione
2014-2015, Daniela Cervi, responsabile
del progetto Bellacoopia, ha proclamando il
vincitore della prima edizione del concorso
relativa all’anno accademico 2013-2014. Il
vincitore della borsa di studio di 1000 euro è
la studentessa Noemi Romani con il progetto “Sweet hug”; si tratta del progetto di
cooperativa sociale per la gestione di caffèpasticceria che offre in ambiente suggestivo
prodotti tipici puntando sull’eco sostenibilità.
Tra i dieci progetti realizzati dagli studenti in
concorso (in tutto 36 ragazzi) il progetto vincitore è quello che meglio ha saputo coniugare fattibilità con mutualità, con attenzione
agli aspetti sociali, applicando l’innovazione
anche in un’attività classica e tradizionale.
Territori
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Imprese
>> UniAbita e CMB
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UNIABITA E CMB
>> COOP
Ediliziaconvenzionata,pattodifutura
vendita pergarantire il “bene casa”
>> AICCON
I protagonisti del progetto Vivere Milano Bicocca si sono incontrati a Milano il 4 ottobre per riflettere sulle politiche dell’abitare
e sulla collaborazione virtuosa fra privato e
pubblico per far fronte alle richieste di casa.
Vivere Milano Bicocca, 7 torri per circa 700
appartamenti totali che affacciano su un
grande parco pubblico di 11.500 mq, rappresenta infatti un esempio concreto di accesso alla casa, reso possibile grazie alla
collaborazione fra UniAbita, cooperativa di
abitanti con circa 20.000 soci, CMB, cooperativa di costruzioni con oltre 1.400 soci
e 800 dipendenti, Regione Lombardia e il
Comune di Milano. L’area interessata dal
progetto, che fa parte del Piano esecutivo
dell’accordo di Programma “Besta-Bicocca”, è situata all’incrocio fra via Breda
e Viale Sarca (nei pressi del centro commerciale Sarca, del Bicocca Village e del
Polo universitario Bicocca).
UniAbita ha qui sviluppato due torri: una di
14 piani per 76 appartamenti in edilizia
convenzionata già tutti assegnati in proprietà e abitati, e una di 15 piani per 89 appartamenti in housing sociale (classe
energetica A, canone annuo, pari a euro
73,69 per ogni mq di superficie commerciale al quale si andranno ad aggiungere le
spese condominiali e iva al 4%). L’edificio è
un esempio concreto di come la collaborazione tra soggetti pubblici e privati possa,
anche in contesti socio-economici difficili,
produrre risultati importanti per l’intero tessuto sociale. Tale traguardo, infatti, è stato
raggiunto per effetto della norma urbanistica adottata nella circostanza dal Comune
di Milano, che ha classificato come standard qualitativo l’housing sociale, azzerando
conseguentemente gli oneri dell’area ed urbanistici; per effetto dell’erogazione del finanziamento regionale (attraverso i fondi
derivanti dal Piano Nazionale Edilizia Abitativa DPCM del 16/07/09, su questo specifico progetto per 3.055.000 euro) e per
effetto di investimenti diretti da parte di
UniAbita (per 7.445.000 di euro).
“Il social housing è lo strumento che oggi
può svolgere un ruolo rilevante nella definizione delle politiche dell’abitare capaci di ri-
>> Coop Voce
>> Cooperativa sociale Arte.Mide
>> Coopsette
>> Il Bettolino
>> Consorzio Sisifo
>> O.P. Terra Orti
>> Teatro Le Nuvole
>> Unicoop Tirreno
>> Coop Itaca
>> Augeo
>> Città e Salute
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
spondere al bisogno delle categorie sociali
che non riescono a trovare soluzioni nel
mercato privato e che non hanno le caratteristiche di reddito per accedere all’edilizia
popolare” ha dichiarato Gian Matteo Marangoni, Presidente di UniAbita che ha
continuato “la realizzazione del progetto è
stata possibile grazie al contributo pubblico
che ha avuto un effetto moltiplicatore attivando investimenti e risorse private”.
Cmb – Cooperativa muratori e braccianti di
Carpi – è l’azienda che ha realizzato, su
progetto dello Studio Urbam di Milano, l’intero intervento Vivere Milano Bicocca.
L’obiettivo, condiviso sin dal principio con
quello di UniAbita, è stato costruire alloggi
di qualità, tecnologicamente all’avanguardia, nel rispetto dell’ambiente, a prezzi il più
possibile contenuti, da proporre ai cittadini
nelle diverse forme del social housing, dell’edilizia convenzionata, del patto di futuro
acquisto, in modo da favorire il più possibile l’accesso al “bene casa”.
Accanto alle torri realizzate per UniAbita,
Cmb ha realizzato 5 torri con circa 540 alloggi a edilizia convenzionata, tutti in classe
A, che ha proposto ai propri acquirenti in
sette tipologie di appartamenti e con modalità di acquisto e garanzia innovative. Tra
queste ricordiamo il Patto di futuro acquisto,
che consente a chi vuole acquistare la casa
di entrare nel nuovo alloggio, procrastinando nel tempo l’effettivo acquisto, in
modo da recuperare la liquidità necessaria;
la piena disponibilità a personalizzare i pagamenti; l’assistenza di Federconsumatori
in caso di contestazioni. Nonostante la crisi
economica, la qualità dell’offerta Cmb ha
consentito a circa quattro anni dall’inizio del
cantiere Bicocca, la vendita di oltre il 90 per
cento degli alloggi.
“La caratteristica principale del nostro settore immobiliare che ci fa diversi dagli altri
Territori
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Sondaggio
Imprese
21
operatori – afferma Aldo Tognetti, vice
presidente Cmb – è che abbiamo creato un
processo aziendale che partendo dalle esigenze del cliente, dalla sue capacità di
spesa e dalla sue legittime ambizioni di vivere in una casa bella e funzionale, procede
con la progettazione, sceglie tecnologie e
materiali, inizia la costruzione, dà il via alla
vendite, consentendo la personalizzazione
degli alloggi e delle modalità di finanziamento. Un processo questo – spiega con
soddisfazione Tognetti – che viene svolto interamente all’interno di Cmb, con evidenti
economie di scala, che unite alla vocazione
cooperativa, che mira al giusto profitto ma
non alla speculazione, ci consente di offrire
ai nostri clienti un prodotto su misura, di alta
qualità e a costi ragionevoli”.
UniAbita, il cui impegno negli ultimi quattro
anni ha portato alla realizzazione di 371
nuovi alloggi in regime di housing, da oltre
110 anni interpreta le politiche dell’abitare
in un’ottica di sussidiarietà supportando le
amministrazioni pubbliche nel rispondere
alla domanda di alloggi accessibili, di qualità e inseriti in contesti ricchi di servizi e opportunità relazionali. In particolare, questo
è avvenuto in periodi storici particolarmente
critici come, per esempio, nelle fasi dei consistenti flussi migratori che hanno riguardato tutta l’area del nord Milano o in
quest’ultimi anni dove la congiuntura economica ha drasticamente ridotto le risorse
per l’accesso al bene casa a disposizione
di famiglie, giovani e lavoratori. L’attenzione
ai soggetti di riferimento, si è tradizionalmente coniugata per UniAbita con l’attenzione per l’alta qualità delle residenze
realizzate. Oggi, in particolare, la cura di
aspetti quali l’efficienza energetica degli
stabili (classe A) e l’utilizzo di materiali e
Primo piano
ACI
COOP
quadri di terreno nel Chianti toscano, animali che si nutrono in primo luogo di bacche e ghiande del sottobosco integrate in
minima parte da mangimi naturali e non
ogm. Il recupero di un’esperienza di allevamento che non c’è più. E per finire in tema
di dolci con il nuovissimo cremino alle nocciole e mandorle. La linea Fior Fiore continua a registrare tassi di crescita sostenuti e
decisamente superiori alla media del prodotto a marchio: nel primo semestre 2014
ha fatto registrare oltre il 21% di vendite in
più rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente.
Degno corollario delle degustazioni (tutte le
degustazioni presso lo stand Coop sono
gratuite; ingresso al Salone scontato per i
soci Coop) i vini della linea “Assieme”, un
progetto nato e pensato in Coop, che ha
unito 12 cantine cooperative per la produzione di vini quotidiani di qualità: Sangiovese, Merlot, Chardonney, Pecorino… Vini
che appartengono a terre diverse ma frutto
della passione di contadini innamorati del
proprio lavoro e controllati in ogni passaggio della filiera.
Coop è l’unica impresa della grande distribuzione italiana presente anche quest’anno
al Salone del Gusto di Torino. Una partecipazione che data oramai 7 edizioni all’insegna di un comune sentire su tematiche
affini. Il buon cibo in primo luogo a cui è
doveroso aggiungere il concetto caro a
Coop di democrazia del gusto: ovvero la
possibilità che si realizza proprio attraverso
un marchio popolare come è Coop di far diventare accessibili, sia in termini di maggiore reperibilità che di contenimento di
prezzo, autentiche prelibatezze di casa nostra. Non a caso il calendario di incontri
ruota attorno alla linea “Fior Fiore” che raccoglie oggi in Coop oltre 370 specialità trovate scandagliando in lungo e in largo i
territori. Tra le più recenti novità si va dalla
piemontese Raschera d’Alpeggio, prodotta
esclusivamente con latte crudo di vacche al
pascolo sopra i 900 metri, alla Boscatella
trentina, un formaggio fresco prodotto in un
unico caseificio in Italia (quello di Fiavè) e
ancora la nuova linea di salumi: maiali che
crescono liberi, ciascuno in 1000 metri
Buono, sano e giusto. I requisiti CoopCoerentemente con i valori di Coop e i requisiti di qualità, sicurezza e convenienza a
cui sottostanno tutti i prodotti a marchio
(complessivamente quasi 4000 referenze
che hanno raggiunto nel 2013 i 2,9 miliardi
di euro di vendite), la linea Fiorfiore deve essere garantita dall’unicità e qualità organolettica rispetto a prodotti simili, la rigorosa
selezione e ricerca delle materie prime migliori, il processo di produzione in grado di
associare innovazione tecnologica e attenzione alla tradizione. Non è facile diventare
un fornitore di prodotto Coop: il monitoraggio a cui si sottopongono nella fase istruttoria le imprese interessate riguarda i
processi produttivi, le materie prime ma
tecnologie a basso impatto ambientale
(come, per esempio, il tele-riscaldamento e
il tele-raffreddamento utilizzato negli edifici
di Bicocca), sono, oltre che un beneficio per
l’ambiente in termini di mancata produzione
di CO2, un vantaggio economico significativo per i residenti che vedono abbattersi
drasticamente i costi di gestione delle proprie abitazioni. L’incidenza dei miglioramenti
tecnico qualitativi necessari al raggiungimento della classe A in Bicocca, ad esempio, ha previsto un investimento aggiuntivo
da parte della Cooperativa pari a €
1.300.000. Grazie a questo gli abitanti potranno beneficiare di un risparmio netto sui
costi energetici che potrà arrivare fino a
circa il 40%. UniAbita ha oggi un attivo di
2.902 alloggi a proprietà indivisa (assegnati
in locazione), 2140 box, 106 negozi mentre,
per quanto riguarda la proprietà divisa, sono
380 gli alloggi in costruzione e 330 quelli in
programma.
La grande distribuzione
al Salone del Gusto 2014
Legacoop
Settori
Territori
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Sondaggio
Imprese
22
anche la compatibilità con le regole che
Coop si è data per ciò che concerne l’etica
e il rispetto ambientale.
Sull’etica la scelta parte da lontano ma è
quanto mai attuale: Coop è stata la prima
impresa europea e tra le prime dieci al
mondo a ottenere nel 1998 la certificazione
SA 8000 che è lo standard internazionale
di responsabilità sociale delle imprese. E’
uno standard sempre più da rispettare considerando che anche all’interno dei confini
nazionali e del mondo occidentale possono
esserci filiere critiche su cui è opportuno vigilare. Se pensiamo ad esempio alla filiera
del pomodoro nelle campagne del sud
d’Italia, Coop interagisce da anni con l’ausilio anche di associazioni sensibili al problema dei diritti dei lavoratori per verificare
le situazioni a rischio e far sottoscrivere alle
aziende agricole documenti di responsabilità, fino ad arrivare in caso di inadempienza
alla sospensione della fornitura. Un’altra
particolarità del prodotto Coop è la certificazione della sua bontà affidata a una pratica singolare che data ormai da più di 10
anni: l’”Approvato dai soci”, ovvero i prodotti vengono testati dai loro stessi consumatori (i soci Coop) e solo se da questo
confronto il prodotto Coop risulta vincente
ottiene “l’approvazione dei soci”. Diversamente i prodotti vengono rivisti e migliorati e
sottoposti nuovamente al giudizio dei soci
sino alla loro approvazione. La valutazione
avviene su prodotti senza etichetta per garantire un giudizio il più obiettivo possibile
comprendendo nel confronto anche la
marca leader più conosciuta. Dal 2000 oltre
417.000 soci hanno testato più di 1900
prodotti approvandone l’88%.
Compagni di strada e guest star. Cibo
che si mangia, si ascolta e si vedePrincipali protagonisti nello stand Coop i
produttori locali che hanno saputo realizzare
filiere di valore: è il caso della cantina piemontese Terre di Vino (una delle cantine
coinvolte nel progetto Assieme) o di “Alta
Marea”, l’azienda di Calogero (Lillo) Sardo
che con i suoi otto dipendenti fissi e i metodi
artigianali di salatura e affumicatura ha traghettato i suoi tonni e pesci spada da
Sciacca a tutta Italia. O di Italo Della Corte
anima l’anima del Birrificio Pedavena che
firma le Birre Doppio Malto Fior Fiore Coop.
Antica ricetta, acqua cristallina delle DoloPrimo piano
ACI
miti e un mastro birraio d’eccezione a guidare le danze: Gianni Pasa. E ancora Enrico
Rosso, cuore e testa del Caseificio Rosso
perduto nelle valli del Biellese da dove nasce
la toma maccagno Fior Fiore. Completano il
programma appuntamenti con compagni di
strada che, a tema, offriranno il loro contributo e la loro competenza. Si inizia giovedì
23 quando la tradizionale apertura di una
forma di Parmigiano Reggiano (per opera di
un maestro come Giuseppe “Beppe” Mariani, uno che sembra viverci dentro il formaggio) e si prosegue la sera del giovedì e
venerdì 24 con l’apporto della redazione
della rivista “Fior Fiore in cucina” e le blogger di “Giallo Zafferano”: ricette e consigli
utili. E ancora sabato 25 entrano in scena i
“Mangiatori”, giovani attori dello Stabile di
Torino con i loro fantasiosi Menu poetici per
chiudere in bellezza domenica 26 (in replica
il 27) con la cuoca dai capelli rossi Luisanna
Messeri da “La prova del cuoco” al Salone
del Gusto. Con lei faremo la spunta di ciò
che è rimasto di commestibile e realizzeremo una curiosa ma sfiziosa cena degli
avanzi.
Completano il cast i ragazzi degli Istituti Alberghieri piemontesi: un centinaio di cuochi
in erba che prepareranno, selezioneranno,
serviranno tutte le degustazioni in programma.
COOP VOCE
Lancia la nuova app “Vivibici”
per la mobilità sostenibile
Una applicazione che premia
chi si muove in modo sostenibile e amico dell’ambiente:
è l’app “ViviBici” di Coop
Voce, l’operatore di telefonia
mobile Coop, che permette ai
suoi clienti di convertire i chilometri percorsi in bicicletta e
a piedi in traffico telefonico e
internet gratuito. Coop Voce e
l’app “ViviBici” sono presenti anche alla
fiera Smart City Exhibition di Bologna che si
tiene a partire dal 21 fino al 24 ottobre: lì
sarà possibile infatti provare e testare l’applicazione direttamente su tablet e cellulari
smartphone. La novità introdotta da “Vivi-
Legacoop
Settori
Bici” sono i cosiddetti “Km Voce” ovvero la
possibilità, riservata ai clienti Coop Voce –
e a quanti lo diventeranno – di convertire i
Km percorsi in bici o a piedi in minuti di
chiamate nazionali verso tutti e in megabyte
di traffico internet nazionale gratuito. Il servizio di conversione chilometri percorsi-traffico telefonico è disponibile attivando
dall’app “ViviBici”, per i clienti CoopVoce, la
promozione “Chiamatutti bici” che prevede 200 minuti, 200 sms di traffico nazionale e 500 Mbyte di navigazione internet
mobile al costo di 7,50 euro al mese. A
questa promozione è possibile sommare
mensilmente 200 minuti e 1000 Mbyte con
un massimo di 200 “Km Voce” realizzati a
piedi o in bici. “ViviBici”, disponibile su Play
Store di Android e App Store di Apple, è
scaricabile gratuitamente in tutta Italia e
promuove uno stile di vita “verde” tracciando l’attività motoria e le informazioni più
interessanti dei percorsi effettuati. Infatti pedalando, camminando o durante una corsa,
l’app, grazie a specifiche funzionalità di immediata comprensione, permette di scoprire quanti chilometri si sono percorsi, a
quale velocità, e quante calorie sono state
consumate durante le attività fisiche.L’applicazione è inoltre collegata anche con il
portale dei Ciclisti Urbani per scoprire le novità e le attività di Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta Onlus – che ha
partecipato alla realizzazione del progetto
con la sua collaborazione tecnica. Alla completezza di “ViviBici” ha contribuito anche
l’esperienza della Fondazione Unipolis, fondazione d’impresa del Gruppo Unipol, che
con il progetto Sicurstrada promuove iniziative per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile.
L’attenzione per la tutela dell’ambiente e per la qualità
della vita fanno parte da
sempre della missione della
Cooperazione, nel quadro
delle attività volte a difendere
i diritti dei consumatori.
Per Coop “ViviBici” è un’occasione di ribadire l’impegno nel campo
della sostenibilità ambientale che va dalla
telefonia all’offerta di prodotti – con la linea
biologica Vivi Verde – alla realizzazione di
punti vendita pensati con accorgimenti
“green” per il contenimento dei consumi
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
23
energetici. CoopVoce infine ha attualmente
circa 600.000 linee attive ed è stata recentemente riconosciuta da un’indagine di
“Altro Consumo” diffusa a settembre di
quest’anno, svolta su un campione di
19.000 persone, come l’operatore telefonico più apprezzato in assoluto per i servizi
offerti.
AICCON
La cultura guarda
al fundraising
La sostenibilità della cultura italiana dipende
sempre più da strategie di raccolta fondi
mirate e personalizzate, per questo The
Fund Raising School propone un corso dedicato al fundraising nel settore culturale.
Le imprese del sistema produttivo culturale
sono 443.458, ovvero il 7,3% delle imprese
nazionali. A loro si deve il 5,4% della ricchezza prodotta in Italia, cifra che raggiunge
il 5,7% circa 80 miliardi di euro se includiamo istituzioni pubbliche e non
profit. Tutte queste realtà danno lavoro a
circa un milione e mezzo di persone, il
6,2% del totale degli occupati italiani.
In particolare le istituzioni non profit che si
occupano di “cultura, sport e ricreazione”
sono le più numerose e sono cresciute più
del non profit nel complesso: +39,5% di
unità attive e più 67,6% di addetti integrati
(addetti, lavoratori esterni, lavoratori temporanei e volontari ricondotti a
persone/anno). Fonte: Rapporto Io sono
cultura di Fondazione Symbola e Unioncamere
Inoltre, negli ultimi anni la crisi economica
ed i finanziamenti pubblici sempre più carenti hanno restituito rilevanza al finanziamento privato. In questo contributo si
considera il ruolo svolto in proposito dalla
spesa delle famiglie italiane, dall’azione
delle Fondazioni di origine bancaria e dal
crowdfunding.
“La cultura rappresenta un settore produttivo a cui la comunità ed i nuovi investitori
stanno guardando per rigenerare meccanismi di sviluppo locale, occorre quindi una
nuova visione del fundraising capace di essere al servizio di nuovi modelli di fare cultura” afferma Paolo Venturi, Direttore di
AICCON.
Primo piano
ACI
Di fronte a questo scenario è
evidente che le organizzazioni
culturali stanno legando sempre di più la loro esistenza ad
attività di fundraising. Per
questo, The Fund Raising
School, prima scuola italiana
dedicata alla formazione sulla
raccolta fondi promossa dall’area Alta Formazione di AICCON, promuove il corso Cultura E Fundraising che si
terrà il 6 e 7 novembre a Forlì e sarà coordinato da Marianna Martinoni e Martina
Bacigalupi con la partecipazione di Irene
Sanesi (Presidente della Commissione
“Economia della Cultura” UNGDCEC Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili).
Secondo Martina Bacigalupi, coordinatrice del corso, “Le imprese e le associazioni del sistema culturale oggi sono invitate
a ripensarsi per imparare a camminare con
le proprie gambe. Un percorso necessario
affinché questo settore possa diventare una
vera industria culturale, creativa, solida, efficiente, così come la intende la Commissione Europea, anche attraverso il
programma Europa Creativa”.
Il corso si rivolge a teatri, biblioteche,
musei pubblici e privati e gallerie
d’arte e “oltre ad un approccio pratico e
tecnico su strumenti e canali di fundraising
applicabili alle organizzazioni del settore
culturale - spiega Mariana Martinoni, coordinatrice del corso - intende stimolare,
soprattutto attraverso il confronto con casi
di eccellenza nazionali e internazionali, una
profonda riflessione su come il settore culturale debba porsi in futuro per intercettare
nuovi pubblici e nuovi sostenitori, imparando a descrivere con mezzi e grazie ad
indicatori nuovi , l’impatto (sociale ancorché culturale) che è in grado di generare
sui territori di riferimento”.
Il programma e la scheda di iscrizione
sono pubblicati sul sito www.fundraisingschool.it
Per informazioni e iscrizioni: Sandra Savelli
t. 0543 62327
[email protected]
Ufficio stampa AICCON: Rossella De
Nunzio t. 0543 374675 [email protected]
Legacoop
Settori
I coordinatori del corso
Marianna Martinoni - Consulente di Fundraising
Laureata in Conservazione dei
Beni Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è
in seguito specializzata con un
Master Internazionale in Comunicazione e gestione delle politiche culturali
pubbliche e private alla LUMSA di Roma.
Dopo varie esperienze professionali nell’ambito dell’organizzazione di mostre ed
eventi culturali, ha iniziato ad interessarsi
alle tematiche legate all’economia della cultura e del fundraising in ambito culturale.
Nel 2001 ha conseguito il certificato in
Fund Raising Management presso la Fund
Raising School - AICCON a Forlì, entrando
dal 2004 a far parte del corpo docente. In
questi anni ha collaborato come ricercatore
con Mecenate ‘90, l’Associazione CIDAC,
l’Osservatorio Impresa e Cultura di Milano,
l’Università IUAV di Venezia e con goodwill,
società di consulenza strategica per il fundraising e la progettazione del territorio secondo il modello del distretto culturale
evoluto. Ha pubblicato articoli in Italia relativi al tema del fundraising per la cultura e
in ambito socio-sanitario: nel 2005 è stata
coautrice del primo libro sul fundraising per
la cultura in Italia, a cura di Pier Luigi Sacco
(Il fundraising per la cultura, Meltemi 2005).
Attualmente svolge attività di consulenza
come libera professionista nel settore della
comunicazione e del fundraising per le organizzazioni non profit, in particolare per
quelle che operano nel settore culturale.
Svolge attività di docenza sul fundraising
culturale in ambito universitario e post universitario.
Martina Bacigalupi - Esperta nella progettazione e gestione di progetti
Laureata a Siena in Scienze della Comunicazione con una tesi in economia della cultura, ha sviluppato specifiche competenze
nel settore culturale, collaborando a studi e
ricerche in ambito universitario e non.
Nel 2001 ha frequentato il Corso di Specializzazione “Agente di Sviluppo Locale_Area beni culturali”, organizzato dal
FORMEZ. Attraverso quest’esperienza ha
approfondito ulteriormente le proprie conoscenze soprattutto in materia di progettazione europea e raccolta fondi. In seguito
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
24
ha collaborato per cinque anni con l’istituto
Luigi Sturzo, fondazione culturale di Roma,
all’interno della quale si è occupata di progettare e gestire progetti finanziati dai fondi
strutturali e dai programmi della Commissione Europea.
Dal 2007 si occupa di progettazione e gestione di progetti nazionali ed europei, in
particolare per i temi legati alla valorizzazione dei patrimoni culturali, allo sviluppo di
politiche per il sociale e per lo sviluppo organizzativo.
Docente formatore presso numerosi enti
non profit, Università e aziende, dal 2010 è
iscritta all’Associazione italiana Fundraiser
– ASSIF
gnedda)
COOPERATIVA SOCIALE ARTE.MIDE
Inaugurato nuovo Centro Riabilitativo a San Benedetto del Tronto
Gestito dalla cooperativa sociale Arte.Mide,
affronta con un approccio multidisciplinare
il complesso mondo di questi disturbi, che
riguarda il 5% delle giovani fra i 15 e i 18
anni
Con uno sguardo attento verso i disturbi del
comportamento alimentare. Nasce con
questa volontà il Centro ambulatoriale riabilitativo psico-socio-sanitario Artemide,
inaugurato il 17 ottobre in contrada San
Giovanni di San Benedetto del Tronto (Ap),
vicino all’uscita dell’autostrada. Il Centro è
gestito dalla cooperativa sociale Arte.Mide
di San Benedetto ed è stato aperto in un
territorio, quello delle province di Ascoli Piceno e di Fermo, sprovvisto di specifiche
strutture per un sistema integrato di servizi
per la prevenzione e la cura dei Dca-disturbi
del comportamento alimentare. Un territorio
che, negli ultimi anni, ha visto una crePrimo piano
ACI
scente attenzione verso questo disturbo per
il progressivo aumento dei casi. Secondo i
dati nazionali del ministero della Salute, il
5% delle giovani fra i 15 e i 18 anni può
presentare qualche disturbo collegato all’alimentazione. Il rapporto tra femmine e
maschi è di circa 9 a 1 ma il numero dei
maschi è in crescita soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale.
All’inaugurazione del nuovo Centro hanno
partecipato Stefania Pasqualini, presidente della cooperativa sociale Arte.Mide,
che ha presentato il servizio e l’equipe multidisciplinare operativa nel Centro
Arte.Mide, Stefano Polimanti, psichiatra
e medico del Centro, Antonio Canzian, vicepresidente Regione Marche, Massimo
Del Moro, direttore Area Vasta n. 5 Ascoli
Piceno-San Benedetto del Tronto, Mattia
Fontanella, Coop Adriatica, Franco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche,
Bruno Bucciarelli, presidente Confindustria Ascoli Piceno.
L’innovazione del Centro Artemide sta nel
voler dotare l’ambulatorio per il trattamento
dei disturbi alimentari di un’equipe di tipo
multidisciplinare, con le diverse figure professionali che si occupano della presa in
carico integrata della persona e della sua
famiglia. Una equipe costituita da un pool
di specialisti, psichiatra, internista, dietista,
nutrizionista, psicologi, educatori professionali, professionisti della riabilitazione psicosociale, che possa garantire un trattamento
completo per la persona affetta dai disturbi
del comportamento alimentare. Il modello di
riferimento promosso nel Centro Artemide è
quello bio-psico-sociale che prevede, nella
strategia terapeutica, l’approccio globale alla
malattia e al suo trattamento, in cui vengono
considerati tutti i livelli di funzionamento
della persona: biologico, psicologico, sociorelazionale.
COOPSETTE
Vince appalto per la costruzione
di un ospedale in Algeria
E’ di questi giorni l’aggiudicazione a Coopsette, da parte della Provincia di Tlemcen,
dell’appalto relativo alla realizzazione di un
ospedale da 120 posti letto nella città di
Legacoop
Settori
Maghnia. La città algerina è situata nel nordovest del paese, a 15 km dal confine col
Marocco.
L’opera, del valore di circa 24 milioni, sarà
realizzata da Coopsette in 22 mesi. Ora la
Cooperativa reggiana, che ha già aperto un
ufficio di rappresentanza ad Algeri, è in attesa della firma del contratto per dare il via
ai lavori.
L’ospedale servirà la vasta area della provincia di Tlemcen, la cui popolazione di oltre
un milione di persone, potrà godere di questo moderno impianto.
L’acquisizione di questo appalto assume un
valore simbolico molto importante; infatti si
tratta della prima acquisizione all’estero
della Cooperativa da quando Coopsette,
Unieco e Sicrea hanno costituito una task
force finalizzata ad un approccio unitario
per far fronte alla difficile sfida di sviluppo
nei mercati esteri.
IL BETTOLINO
Al Salone del Gusto di Torino
nello stand Coop
Ogni giorno il pane appena sfornato uscirà
dalla Casa di Reclusione San Michele di
Alessandria e prenderà la via del Salone del
Gusto allo stand Coop (Padiglione 1 Zona
Ingresso 1A008 – 1B013). Qui, dal 23 al
27 ottobre, ci saranno anche il basilico, il
rosmarino, la salvia, la menta, il peperoncino. Tocchi di verde e di odori in uno stand
dove le degustazioni la faranno da padrone.
Un piccolo orto in un mare di sapori che rimanda a una realtà particolare che opera
nella campagna del Reggiano: la cooperativa sociale Il Bettolino che accoglie 27 ragazzi svantaggiati oltre ad altri 50 inseriti
attraverso progetti sociali stilati insieme a
servizi e comuni.
Storie di solidarietà che si raccontano at-
Territori
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CONSORZIO SISIFO
Al Parlamento europeo
delle imprese
traverso precisi progetti e che trovano un
canale di collegamento in Coop.
Il panificio nel carcere di Alessandria utilizza
un metodo artigianale, ma ha una capacità
produttiva significativa (quasi 2500 chili di
pane al giorno) e può arrivare a occupare
sino a 10 addetti. Da lì, grazie al progetto
della cooperativa “Pausa Cafè” arrivano il
“Pane Quotidiano” il “Pane Libero” e il
“Grissino Stirato” realizzati esclusivamente
con farine biologiche e lievito madre; lievitati per 18 ore e cotti in forno a legna. Una
“eccellenza solidale”, distribuita da circa
due anni in oltre 70 punti vendita Coop di
Piemonte Liguria e Lombardia. E ora per i
quattro giorni del Salone chiamata a accompagnare i salumi, i formaggi, le prelibatezze del Fior Fiore Coop.
Nello stand poi faranno bella mostra le
piante aromatiche biologiche a marchio
Coop della linea Vivi Verde; un progetto partito nel 2012 e una linea che nel tempo è
cresciuta fino a raggiungere 12 proposte
tutte coltivate secondo i metodi dell’agricoltura biologica. Da un lato la tendenza
crescente che rende gli italiani pollici verdi
dall’altro il fenomeno bio (secondo il Rapporto Coop 2014 è davvero un bio-boom e
il giro d’affari solo nella grande distribuzione
nel 2014 supererà i 700 milioni di euro) le
piante aromatiche hanno saputo conquistare una loro fetta di popolarità.
Significativa tanto più perché dietro c’è la
storia del Bettolino il cui scopo è dunque
quello di integrare persone in difficoltà proponendo esperienze di lavoro nel settore
agricolo. L’acquisto delle piante si trasforma
anche in un gesto di solidarietà. Senza nulla
togliere alla statura imprenditoriale della
cooperativa in questione. Agli inizi del 2014
sono state inaugurate nuove serre alimentate a biomasse e con un’altezza inconsueta in pianura (fino a 6 metri dal terreno)
proprio per garantire le condizioni ottimali
per le coltivazioni biologiche in serra.
Primo piano
ACI
Energia, internazionalizzazione, competenze
e lavoro, accesso al credito. Il Consorzio
Sisifo è volato a Bruxelles, il 16 ottobre, insieme a 750 imprenditori tra cui 73 italiani
per discutere e votare provvedimenti su
questi quattro temi di grande rilevanza per
lo sviluppo economico e sociale europeo.
Gli industriali dell’Unione Europea hanno
dato vita alla terza edizione del Parlamento
Europeo delle Imprese, un’iniziativa di EuroChambres per avvicinare il mondo imprenditoriale ai funzionari dell’UE e alle
rappresentanze politiche degli Stati membri.
A far parte della delegazione italiana, composta da 73 aziende, c’era anche Sisifo
Consorzio di Cooperative Sociali, operante
da 15 anni in Sicilia nel settore della sanità,
dell’assistenza socio-sanitaria e dell’integrazione. Le aziende sono state selezionate
da Unioncamere per la loro capacità di inserimento nel mercato del lavoro europeo
e per dare un contributo al dibattito sui
quattro temi che si ritengono fondamentali
perché l’Europa vinca la sfida dell’internazionalizzazione dei mercati.
“E’ un onore – afferma Domenico Arena,
presidente di Sisifo – aver potuto rappresentare l’Italia a un evento così importante,
ma soprattutto poter dare voce alla cooperazione sociale che sta assumendo, in Europa e nel mondo intero, un ruolo sempre
più rilevante. Le dinamiche del mercato e
del lavoro tendono a porre sempre più ai
margini i soggetti deboli considerandoli improduttivi, mentre è nostro compito salvaguardare quelle fasce della popolazione che
hanno bisogno di cure e di assistenza, creando anche per loro opportunità di inserimento nel tessuto sociale ed economico.
Siamo convinti che ciò si può tradurre in un
beneficio per l’intera società e perciò abbiamo portato a Bruxelles tutte le istanze
della cooperazione sociale certi che si
possa fare un ulteriore passo avanti per un
welfare europeo”.
Erano presenti il Presidente di EuroChambres Richard Weber e il Presidente del
Parlamento Europeo Martin Schulz, oltre
Legacoop
Settori
al rappresentante della Presidenza Italiana
dell’Unione Europea.
Sisifo è un consorzio di cooperative sociali
aderente a Legacoop e costituito da 27 imprese localizzate soprattutto in Sicilia. Opera
nel settore dei servizi e dell’assistenza alla
persona con crescente successo dal 1999.
Nel corso degli anni è sempre stato in prima
fila nel riconoscere i bisogni e le esigenze
degli strati deboli della popolazione e nel
predisporre un sistema di risposte efficienti
che ne garantiscano la dignità e il benessere.
O.P. TERRA ORTI
Ha partecipato al Fruit
Attraction a Madrid
L’O.P. Terra Orti quest’anno ha partecipato
alla manifestazione fieristica Fruit Attraction,
che si è tenuta a Madrid dal 15 al 17 ottobre 2014. La Fiera madrilena, da alcuni
anni a questa parte, ha assunto un rilievo
internazionale facendo registrare la massiccia partecipazione di visitatori e di operatori del comparto provenienti da ogni
parte del mondo.
La partecipazione di Terra Orti è avvenuta
in uno stand di collettivo, realizzato in collaborazione con l’Unione nazionale Italia Ortofrutta, in uno spazio espositivo di circa
100 mq, con l’allestimento di un apposito
stand in cui i rappresentanti dell’O.P. possono incontrare visitatori e operatori del settore.
In tale occasione, Terra Orti e le altre O.P.
presenti, oltre che verificare la possibilità di
nuove opportunità di collocamento commerciale, per ottimizzare la gestione dei volumi e prevenire l’insorgenza di eccedenze,
Territori
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Imprese
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hanno promosso il consumo della frutta e
degli ortaggi e la qualità del Made in Italy.
A tal fine anche i colori dello stand sono
stati tesi a richiamare la bandiera italiana
per catturare l’attenzione del visitatore e
consentirgli di stabilire subito un’analogia
con l’Italia e con i nostri prodotti ortofrutticoli.
TEATRO LE NUVOLE
“Fare e vedere teatro a scuola” progetto per docenti e studenti
Vedere, fare ed esplorare il teatro nelle diverse dinamiche relazionali questa è la proposta del percorso di formazione sul campo
TEATRO SCUOLA VEDERE FARE ideato dal
teatro stabile di innovazione Le Nuvole, in
collaborazione con AGITA e inserito nell’ambito della più ampia programmazione
della Fondazione SAT, rivolto agli insegnanti
e agli studenti delle scuole primaria e secondaria di I e II grado. Il progetto, presentato in un workshop dedicato, si propone di
far avvicinare al teatro le nuove generazioni
attraverso un tutoraggio permanente di un
percorso teatrale progettato in comune ed
elaborato nell’ottica della crescita culturale,
sociale e civile.
I lavori - riservati ai docenti - si è aperto
con la messa in scena dello spettacolo “Se
Il Mare Potesse Parlare”, la conclusione di
un percorso di teatro educazione con adolescenti a cura di Miriam Jacopo e l’Ass.ne
culturale Guarnieri, gruppo I Gianburrasca,
di Lucca. Da qui si è partiti per attivare un
dialogo con i docenti e gli operatori presenti
per confrontare e discutere metodologie,
prassi e poetiche del teatro educazione.
Primo piano
ACI
“Il fare teatro a scuola rappresenta un significativo momento nel panorama della
cultura pedagogica italiana - dicono Morena Pauro di Le Nuvole e Salvatore
Guadagnuolo di AGITA, ideatori del progetto, e continuano - Dalla fine degli anni
‘80 del secolo scorso, poi, è diventato sempre più un movimento, inteso come grande
forza popolare nella quale confluiscono due
elementi determinanti della cultura, l’arte e
l’educazione, nella quale si riflettono le varie
tendenze dell’essere e del fare scuola e
teatro. Un’educazione al teatro e alla teatralità impone una visione pedagogica del
fare anche attraverso un confronto diverso
ovvero la visione degli spettacoli di teatro
professionale che diventa, in maniera paradigmatica, la naturale e giusta sintesi, e
verifica, di un percorso di crescita sociale e
culturale”.
In breve questi i numeri della proposta: 2
workshop con i docenti, 5 incontri laboratoriali a scuola, la visione di 3 spettacoli a
scelta nel cartellone de Le Nuvole e 1 teatro, il Galilei 104, a disposizione per presentare il proprio spettacolo. Il tutto da
ottobre 2014 a maggio 2015.
Contrariamente alla prassi comune legata
alla costruzione del tradizionale spettacolo
di fine anno scolastico, TEATRO SCUOLA
VEDERE FARE è un percorso laboratoriale
dove i ragazzi sono protagonisti, coinvolti e
motivati in tutte le fasi del progetto, a partire dalla scrittura del testo teatrale - ispirato
per questa annualità al tema dell’impegno
civile - alla messa in scena dello stesso su
un vero palcoscenico dotato di ogni strumentazione tecnica necessaria. Il workshop
di venerdì 24 ottobre è essenziale per conoscere le modalità di partecipazione alla
selezione con la quale l’organizzazione
provvederà a scegliere fino ad un massimo
di 10 scuole partecipanti.
In una società che oggi con enormi sacrifici
riesce a provvedere a stento ai bisogni essenziali dell’istruzione attivare un progetto
di teatro della scuola e della comunità è
dunque l’occasione giusta per incrementare gli obiettivi artistici e pedagogici di cui
noi e non solo noi, siamo protagonisti e responsabili. Una realtà che, pur non trovando
la sua dimensione all’interno dei circuiti ufficiali della cultura e dell’educazione, riveste
una notevole importanza per la propensione
Legacoop
Settori
ad essere una reale lente d’ingrandimento
delle tendenze di pensiero dei giovani e dei
loro educatori.
TEATRO SCUOLA VEDERE FARE è anche
un’occasione di formazione per i docenti dal
momento che gli eventi cui parteciperanno
saranno riconosciuti come attività di formazione per il personale della scuola, con esonero dall’obbligo del servizio e il rilascio di
attestato di partecipazione.
UNICOOP TIRRENO
‘La Campania in tavola’
nei supermercati Coop
Fagioli di Controne, limoni di Amalfi, carne
di bufalo e mele Annurca. Sono solo alcuni
dei protagonisti de “La Campania in Tavola”, l’iniziativa per la valorizzazione dei
prodotti campani nei super e ipermercati
Coop dal 9 ottobre al 9 novembre: Ipercoop
di Avellino, Afragola, Quarto e supermercati
Coop di Napoli-via Arenaccia e Santa Maria
Capua Vetere.
Oltre 200 i prodotti Dop (denominazione di
origine protetta) e Igp (indicazione geografica tipica) e 50 le aziende coinvolte. Alcune
già nel parco fornitori Coop e altre selezionate per questa occasione. Molte le imprese cooperative.
La campagna è stata presentata presso il
supermercato Coop di Napoli-Via Arenaccia, alla presenza del presidente di Lega-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
27
coop Campania Mario Catalano e del vicepresidente Massimo Pelosi, del resp.
Ipercoop Tirreno Sergio Caruso e dei referenti Unicoop Tirreno: Pietro De Rosa
resp. relazioni commerciali territoriali e Giovanni D’Auria resp. politiche sociali per la
Campania.
Ad oggi Unicoop Tirreno ha 164 fornitori
campani: 26 in provincia di Avellino, 19 a
Benevento, 19 Caserta, 73 Napoli e 28 Salerno. Il giro di affari totale è di circa 52milioni di euro (anno 2013). I prodotti si
riconoscono dal marchio “Vicino a noi”,
ideato per indicare quei prodotti acquistati
direttamente dai fornitori locali (dopo selezione e controlli), favorendo una concreta
crescita economica dei territori.
Dichiarazione di Mario Catalano, Presidente
Legacoop Campania
L’iniziativa di Unicoop Tirreno è molto importante perché non solo valorizza i prodotti
della tradizione campana che sono tanti, di
grande qualità e di altissimo valore nutrizionale, ma rafforza il legame della Cooperativa toscana con il nostro territorio. Questa
promozione dimostra come Unicoop Tirreno
stia lavorando concretamente per favorire il
sistema agroalimentare regionale, distinguendosi per un impegno che non è mai
solo esclusivamente commerciale.
In occasione di “Campania in tavola” sono
stati e saranno organizzati anche appuntamenti con nutrizionisti e produttori.
COOP ITACA
“Zombie non sei” il corto
per proseguire gli studi
Giovani sotto i riflettori per arginare la
dispersione scolastica e stimolare i
coetanei a proseguire gli studi in maniera consapevole, è
questo l’obiettivo di
“6x6=36. Zombie
non sei”, il cortometraggio promosso
dal Centro di aggregazione giovanile di
Torviscosa, gestito dalla Cooperativa sociale
Itaca. Protagonisti del video nove ragazzi del
Primo piano
ACI
luogo tra i 14 e i 18 anni. Il corto sarà proiettato in anteprima domenica 26 ottobre
alle 18 al Museo Cid di piazzale Marinotti a
Torviscosa, a seguire sfilata di moda prêtà-porter. La giornata è organizzato dal
“Cag” in collaborazione con l’associazione
giovanile Tormenti e alcune realtà economiche del territorio.
Dopo il successo del video spot “Bull Over”,
realizzato nel 2012-13 all’interno dei progetti sulla sicurezza attivati dal servizio di
Polizia locale dell’Unione dei Comuni, il 26
ottobre alle 18 al Centro di informazione e
documentazione – Cid, verrà proiettato il
nuovo video che ha per protagonisti nove
ragazzi di Torviscosa, guidati nel percorso
dal Teatrino del Rifo con i registi di Uponadream studios di Gemona del Friuli.
I lavori di produzione del corto sono durati
10 mesi, il risultato è un’interessante provocazione - con riferimenti al cinema horror
- sui pericoli della dispersione scolastica,
nonché uno stimolo a proseguire gli studi
che arriva direttamente dai loro coetanei.
Fortemente voluto dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Torviscosa, il
progetto si propone obiettivi articolati tra cui
la promozione del protagonismo giovanile,
l’educazione alla legalità e alla cittadinanza
attiva.
Sempre domenica 26 ottobre al Cid, a seguire la proiezione del cortometraggio, un
altro gruppo di ragazzi e ragazze di Torviscosa, questa volta con il supporto dell’assessorato alla Cultura, organizzeranno una
sfilata di moda con vestiti prêt-à-porter per
mettere in gioco le competenze, apprese
durante gli studi o nel corso di esperienze
lavorative. Un’occasione ulteriore e preziosa
per rendere protagonisti i giovani e stimolarne la crescita attraverso nuove esperienze e responsabilità.
AUGEO
Parte il progetto
“Mamme e bambini”
l’integrazione faticosa, la futura disoccupazione e la più generale creazione dello
stigma dello straniero, tutti fattori causa di
crepe nello sviluppo della coesione sociale.
Situazioni che derivano da problematiche
complesse come le differenze nel sistema
di regole e valori, la mancata conoscenza
della lingua e di contesti in cui i bambini potessero relazionarsi con i propri coetanei.
Il sistema nido-infanzia su Reggio e provincia è riconosciuto come eccellenza, ma si fa
pressante l’esigenza di porre attenzione ai
bambini – stranieri e non solo – che arrivano tardi nel circuito di scolarizzazione o
addirittura rischiano di rimanerne esclusi
perché membri di famiglie che per condizioni sociali, economiche e culturali, non
posso accedervi.
Convinta che sia possibile agire su queste
famiglie per accompagnarle a un’acquisizione fiduciosa delle proprie capacità genitoriali con un conseguente avvicinamento
alle istituzioni scolastiche vere e proprie, la
cooperativa sociale Augeo, grazie anche
alla collaborazione della cooperativa La Dimora di Abramo e al patrocinio del Comune
di Rubiera, ha dato vita al progetto “Mamme
e bambini”. Cuore degli interventi previsti
dal progetto, che vanno di pari passo con il
periodo dell’anno scolastico, sono le famiglie e in particolare le madri, madri straniere
di bambini dagli zero ai tre anni.
Il progetto su Rubiera – gestito da Mounia
Ghedir (educatrice) e coordinato da Mila
Melloni (presidente di Augeo) che vede già
18 iscritte di diverse nazionalità divise in
due gruppi – concretamente si articola in
due incontri a settimana presso la sede
della cooperativa Augeo (lunedì e mercoledì, dalle 9:00 alle 11:00) che partiranno
dal 20 ottobre. Incontri in cui il personale
adeguatamente preparato e formato, a partire dalle capacità naturali di ciascuna
mamma, le affianca in un percorso di acquisizione di competenze nella cura e nella
relazione educativa con i propri figli (una
sorta di cultura pedagogica della condivi-
Il progetto “Mamme e bambini” è nato dalla
consapevolezza che, in una provincia dove
c’è un’alta percentuale di minori stranieri di
cui il 9% (anche italiani) è in carico ai servizi sociali, sono necessari interventi che
mirano a diminuire il disagio, la marginalità,
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sione, del fare insieme con i propri figli).
Momenti di vera e propria pratica per la
cura dell’igiene, dell’alimentazione, del vestiario, della salute dei bambini. Ma anche
momenti di gioco, momenti in cui imparare
a vivere il territorio e i suoi luoghi (ad esempio la biblioteca), laboratori di cucina dove
coinvolgere anche i padri.
Il progetto non vuole porsi come alternativa
ai nidi e alle scuole d’infanzia, ma piuttosto
vuole essere di aiuto alle mamme affinché
comprendano l’importanza del sistema
educativo per il futuro e sereno inserimento
dei propri figli nel sistema scolastico e nella
comunità.
CITTÀ E SALUTE
UROBURO l’atelier orafo sociale,
presenta i propri spazi rinnovati
crisi, è dal 2002 all’Isola in via Thaon di
Revel al 19 e non a caso anche architetti e
giovani falegnami che hanno inventato la
nuova vetrina/arredamento con legni riciclati e di recupero sono dell’isola.
L’Isola è “il terreno naturale” per una bottega:.Qui l’artigianato è una tradizione che
UROBURO riprende con i banchi a vista e la
filiera corta del rapporto tra cliente e produttore. Qui è di casa anche l’innovazione
con la ricerca sui materiali a cui si aggiunge
un valore in più sociale.
E non è un caso nemmeno che l’inaugurazione coincida con due feste di quartiere:
quella della parrocchia del cinquecentesco
santuario della Fontana e quella delle Associazioni di via Revel e di via Farini che
propongono “fattorie e botteghe sotto i grattacieli”,vendita diretta dei coltivatori ed
esposizione di giovani artigiani e designer
dell’Isola.
Domenica 26 ottobre (dalle 11 alle 18)
UROBURO, l’atelier orafo della cooperativa
sociale Città e Salute che ha tra i suoi creativi dei sofferenti psichici, inaugura il suo
nuovo negozio e laboratorio, ridisegnato
dallo Studio di architettura Arch-più e dall’architetto Nicola Rovere.
Uroburo nato da un’idea di Fiorenza Roveda, che ancora oggi lo anima e coordina
nonostante le “tempeste perfette” della
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Uroburo è capace di promuovere corsi orafi
rivolti anche a sofferenti psichici (come
quello in corso di svolgimento al Laboratorio di via Procaccini 14 con il Centro Diurno
del Fatebenefratelli) cosi come corsi creativi
sul gioiello con Margareta Niel,orafa e psicologa di Salisburgo.
Uroburo ospita “promessi sposi” che con il
progetto “Fai la tua fede” realizzano da soli
in una giornata con l’assistenza tecnica dell’atelier le proprie fedi matrimoniali....
Ma soprattutto Uroburo realizza in continuazione gioielli anche con materiale “povero” (rame,bronzo,argento,titanio,...) in
piccole serie o in pezzi unici.
L’inaugurazione del 26 ottobre sarà l’occasione di vedere nuove creazioni e pezzi unici
di Emy Kato, Irene Marasco, Massimo
Sciancalepre,Naoko Iyoda,Sara Progressi.
“In un mondo globalizzato forse “il locale” è
ancora una risposta-dice Pier Vito Antoniazzi presidente della cooperativa socialenon per stare “fuori dal mondo” ma per
avere radici,legami,alleanze...per essere resilienti anche nelle crisi. Perchè la generosità e la bellezza sono contagiose. E qui
all’Isola lo senti per strada, c’è un’altro
modo di vivere, un paradigma esemplare
tra memoria e futuro...”
In un quartiere splendido anche “la stella” di
Uroburo irradia una luce su Milano e sull’Isola.
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OSSERVATORIO SWG
La liquidazione in busta paga
non fa gola ai lavoratori
La possibilità di infilare direttamente il Tfr in
busta paga non alletta la maggioranza degli
italiani, che preferirebbe riscuotere il tutto alla
fine del rapporto. Molti lavoratori rivendicano
comunque la libertà di scegliere, a prescindere dalle implicazioni della propria decisione
sulle finanze aziendali.
Solo il 15% degli italiani preferirebbe godere
mese per mese del proprio Tfr e poco più di
un quarto ne inserirebbe una quota in busta
paga. Sono quasi la metà invece i previdenti:
coloro che preferirebbero riscuoterlo tutto
alle fine (37%) o che lo verserebbero mensilmente in un fondo pensione integrativo
(9%). Per molti l’idea che la pensione, se
mai arriverà, sarà troppo magra non è più
una paura, ma una certezza. Meglio così rinunciare a un pugno di euro mensili e tenere
da parte qualcosa; oppure, per i tanti precari,
usare il Tfr come ammortizzatore in attesa,
si spera, di un nuovo rapporto.
Seppure rimane bassa la quota di coloro che
vorrebbero tutto subito, la sacralità del Tfr è
percepita diversamente dalle differenti generazioni. Tra i più giovani prevale la quota
di coloro che vorrebbero inserire parte della
liquidazione in busta paga (+13%) e diminuisce quella dei previdenti (-16%). Invecchiando invece, quest’ultima aumenta
gradualmente, fino a ad avvicinarsi alla metà
tra i senior (55-64enni) e tra gli anziani (over
64enni). Questi già pregustano la liquidazione, hanno maggior certezza di pensionarsi
e non vedono così di buon occhio l’idea di
un fondo privato (snobbato anche dai giovanissimi). Più ricettivi alla previdenza integrativa i 35-44enni (+6%), troppo giovani per
mettersi al riparo dagli smottamenti del sistema pensionistico, ma non abbastanza da
infischiarsene.
Se l’idea generale è di non usufruire del
provvedimento, si vorrebbe comunque poter
decidere liberamente su quando percepire il
Tfr, a prescindere della situazione della propria impresa (40%). Quasi un terzo riconosce
invece che le aziende si troverebbero in difficoltà se dovessero versare subito la liquidazione ai lavoratori (30%): spesso infatti
quei proventi vengono impiegati, specialmente dalla piccola impresa, per far fronte
al ritardo nei pagamenti e al credit crunch.
Un 20% ritiene altresì che, una volta siglato
un accordo chiaro con il sistema bancario, le
imprese sarebbero in grado di far fronte all’esborso.
NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata
da SWG tra il 6 e l’8 ottobre 2014 tramite
sondaggio CAWI (Computer Assisted Web
Interview) su un campione rappresentativo
nazionale di 1.000 soggetti.
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