Usa, balzo da record

domani in ufficio,
macchina o motorino?
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ve lo dice
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Edizione delle ore 18
per 27.000 località italiane
e 170.000 città del mondo
Cairo ed EI Towers: nuovo multiplex
Nasce un nuovo multiplex nazionale sul digitale terrestre. Ei Towers ha
sottoscritto con Cairo Network, società di Cairo Communication, gli
accordi per la realizzazione e la gestione tecnica pluriennale in modalità
full service di un nuovo multiplex nazionale in digitale terrestre, destinato
a operare sulla frequenza nazionale in
tecnologia Uhf (lotto L3), per la quale Cairo ha ottenuto dal ministero per
lo Sviluppo Economico l’assegnazione dei relativi diritti d’uso. Prevista
una fase transitoria, nel corso della
quale avranno luogo la realizzazione, la messa in esercizio e il primo
periodo di gestione (fino al 31 dicembre 2017) e una fase a regime della
durata di 17 anni (dal 2018 al 2034).
In questa seconda fase la copertura è
stata stimata pari al 94% della popolazione, allineata ai Mux nazionali a
maggior copertura. L’accordo attribuisce a Cairo la facoltà di recesso
Domani con MF
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dal mondo della moda
libero a partire dal 1* gennaio 2025.
I corrispettivi per EI Towers ammontano complessivamente nel triennio
di transizione a 11,5 milioni di euro
e a partire dal 2018, cioè dalla fase a
regime a 16,3 milioni annui. Tali valori sono comprensivi del corrispettivo per la messa a disposizione dei trasmettitori. L’onere annuo potenziale
per Ei Towers nel periodo di pieno
regime del multiplex è stato stimato
pari a un massimo di 4 milioni di euro, se la banda disponibile sul Mux
non fosse integralmente sfruttata da
Cairo con nuovi contenuti propri o
di terzi. Le precedenti cifre stabilite
nel termsheet firmato a giugno erano
di 14 milioni complessivi per la fase
transitoria.
Mercoledì 28 Gennaio 2015
n° 251/2
Edizione del pomeriggio di MF, il quotidiano dei mercati finanziari. Reg. al tribunale di Milano n.266 del 14-4-89.
Direttore Responsabile: Paolo Panerai. Milano Finanza Editori Spa, Via Burigozzo 5, 20122 Milano, tel. (02)582191.
C o n c e s sio n a r i a e s clu siva : C l a s s P ub bl ic it à , v i a Bu r igoz z o 8 , 2 0122 M i l a no, t el.(0 2)5821952 4.
Il piano industriale del gruppo piace agli analisti
Finmeccanica, c’è valore
Il settore Aerospace & Defence dovrebbe crescere del 20% entro il 2016
Milano. Finmeccanica brilla a Piazza Affari dopo il varo del piano industriale della società e le previsioni
di risultati migliori delle attese per
il 2014. Il titolo segna va
stamani un progresso del
2,88% a quota 9,285 euro. Ieri,dopo aver alzato gli
obiettivi 2014 (nuovi ordini
a 15,2/15,5 miliardi di euro,
ricavi a 14,4/14,7 miliardi,
ebita a 1,04/1,06 miliardi,
free clash flow a -160/-140
milioni e debito netto a 4,1
miliardi dai 4,3 miliardi stimati in
precedenza), il cda di Finmeccanica ha approvato il piano industriale
2015-2019 che in generale per gli
analisti ha obiettivi realizzabili e offre la possibilità di sbloccare il valore ancora nascosto del titolo. Il piano industriale è focalizzato
sull’efficienza. Indica che
due segmenti di Drs, che
rappresentano 200 milioni
di euro di vendite, verranno
ceduti. Il piano si concentra
un po’ di più sulla guidance
2014-2015 e sugli obiettivi
a medio termine: l’obiettivo
di Finmeccanica è far crescere l’ebita dell’Aerospace & Defence del 20% nel periodo 2014-2016
(+150 bps sul margine ebita).
Solo il debito Fca spiazza il mercato
Fiat Chrysler non sorprende il mercato, solo il debito spiazza. Il gruppo
automobilistico ha chiuso il quarto trimestre 2014 con un utile netto sceso a
420 milioni di euro (1,296 miliardi nel quarto trimestre 2013), un ebit in
aumento a 1,066 miliardi (da 460 milioni dello stesso periodo del 2013),
leggermente meno di quanto previsto dagli analisti a 1,1 miliardi, ricavi per
27,084 miliardi (23,943 miliardi nello stesso periodo del 2013) e un indebitamento pari a 7,7 miliardi, in aumento dai 7 miliardi di fine dicembre 2013
ma in calo rispetto agli 11,4 miliardi di settembre 2014, beneficiando di 2,3
miliardi di euro dalle operazioni sul capitale effettuate nell’ultimo trimestre.
Mentre nell’intero esercizio 2014 i ricavi sono saliti dell’11% a 96,1 miliardi
di euro (+12% a parità di cambi di conversione), oltre il budget (93 miliardi), l’ebit ha raggiunto quota 3,223 miliardi di euro, +7% (+9% a parità di
cambi di conversione). L’utile netto è stato pari a 632 milioni di euro, in calo
rispetto agli 1,951 miliardi del 2013 a causa di una serie di componenti atipiche come l’onere di 495 milioni di euro derivante dall’accordo con l’Uaw
siglato da Chrysler il 21 gennaio 2014 e l’onere di 98 milioni di euro derivante dall’impatto negativo della svalutazione del Bolivar venezuelano. Il
cda di Fca ha quindi deciso di non raccomandare la distribuzione di un dividendo alle azioni ordinarie al fine di rafforzare ulteriormente i mezzi finanziari a sostegno del piano quinquennale. La vera sorpresa positiva è stato
quindi l’indebitamento netto industriale pari a 7,7 miliardi.
Atlantia
22,570 0,6
Autogrill
7,515 0,8
Azimut
20,690 0,7
A2a
0,847 -0,5
B M.Paschi Siena 0,460 -5,0
B P Emilia Romagna6,040 -2,4
B Pop Milano
0,715 Banco Popolare 11,320 -1,8
Buzzi Unicem
10,410 -0,8
Campari
5,840 0,5
FTSE Mib -0,81%
Cnh Industrial
Enel
Enel Green Power
Eni
Exor
Fiat Chrysler
Finmeccanica
Generali
Gtech
Intesa Sanpaolo
6,560 0,3
4,004 -0,4
1,787 1,4
15,200 -0,1
35,980 0,5
11,560 -0,2
9,240 2,4
18,340 -0,9
17,130 -1,7
2,590 -1,2
Luxottica Group 51,800 0,6
Mediaset
3,904 -0,5
Mediobanca
7,550 -2,2
Mediolanum
6,200 1,6
Moncler
13,200 1,5
Pirelli e C.
12,310 -1,8
Prysmian
16,490 1,7
Saipem
8,220 -0,2
Salvatore Ferragamo24,950 0,2
Snam
4,350 -0,2
STMicroelectronics 7,125 -3,1
Telecom Italia
1,000 -1,2
Tenaris
12,650 -1,8
Terna
3,918 0,1
Tod’s
90,700 1,8
Ubi Banca
6,175 -3,1
Unicredit
5,370 -3,2
UnipolSai
2,454 -0,2
World Duty Free 8,800 0,5
Yoox
18,840 -0,1
per 27.000 località italiane
e 170.000 città del mondo
Gala Holding rinvia offerta per Eems
Alcuni istituti di credito hanno chiesto ulteriori informazioni sul processo di ristrutturazione di Eems , azienda scambiata sul Mta di Borsa Italiana e a un passo dal fallimento. E Gala
Holding ha prorogato al 6 febbraio
prossimo le proprie offerte vincolanti per salvare Eems e la controllata
Solsonica. Entro quella data, scrive
oggi Gala , società dell’energia quotata sull’Aim, Eems deve presentare
la proposta di concordato al tribunale.
Che cosa è successo? Secondo quanto ha potuto ricostruire milanofinanza.it, alcuni istituti di credito hanno
voluto capire bene quali sono i valori reali delle quattro società estere
(due a Singapore, due in Cina) che
fanno capo ad Eems. Alla data del
30 novembre scorso queste società
vantavano una cassa di 14 milioni di
euro. Salvare Eems significa trovare
un accordo con il pool di banche che
ha come capofila Unicredit (le altre
sono Bnl, Mps , Ubi, Banco Popolare
e Royal Bank of Scotland): i debiti
finanziari scaduti a breve ammontano a 48,5 milioni. L’idea sarebbe di
stralciare questo debito compensandolo con la cassa delle società estere. Alla quale, però, dovranno essere
tolti i costi legati al processo di liquidazione e le parcelle dei periti. Nel
comunicato del 19 gennaio scorso,
Gala scriveva che l’esecuzione del
concordato è prevista entro il 31 agosto 2015. “Qualora a tale data alcune
delle attività di Eems non siano ancora state vendute o liquidate, Gala
Holding fornirà un finanziamento per
l’importo necessario all’esecuzione
del concordato che sarà rimborsato
da Eems a Gala Holding non appena le predette attività saranno state
liquidate, ovvero non appena Eems
sia in grado di finanziarsi autonomamente”. Questo significa che se la liquidazione delle società estere non
avverrà entro fine agosto, sarà Gala a
fornire la liquidità necessaria per trovare l’accordo con le banche. Salvo
poi farsi pagare una volta vendute le
controllate del Far East. Gala ha previsto poi, tramite un doppio aumento
di capitale, di diventare azionista di
Eems al 98% e procedere al delisting
dal mercato Aim per passare successivamente al Mta.
News
Mercoledì 28 Gennaio 2015
STM rivede l’utile nel 2014
Stm rivede l’utile. Nel 2014 l’utile
netto è stato di 128 milioni di dollari (0,14 dollari per azione), rispetto
a una perdita netta di 500 milioni di
dollari (0,56 dollari per azione) nel
2013. Nel quarto trimestre gli utili
sono stati di 43 milioni contro una
perdita di 36 milioni di un anno prima e i ricavi sono ammontati a 1.823
milioni dai 2.015 milioni del 2013.
Per il primo trimestre 2015 Stm prevede una riduzione dei ricavi del 5%
rispetto al precedente trimestre. «Alla luce del portafoglio ordini, degli
attuali programmi dei clienti e del
contesto generale del mercato dei
semiconduttori, ci aspettiamo che
i ricavi nel primo trimestre 2015 si
riducano rispetto al trimestre precedente di circa il 5% come punto intermedio, il che vuol dire meglio della
nostra solita evoluzione stagionale»
ha commentato il presidente e ceo,
Carlo Bozotti. Stm ha registrato nel
quarto trimestre del 2014 ricavi netti
in calo a 1,83 miliardi di dollari dai
2,015 miliardi del pari periodo del
2013. Nel confronto anno su anno,
i ricavi netti sono diminuiti del 9,2%
a causa dell’effetto combinato della
progressiva riduzione dei prodotti StEricsson, della contrazione delle vendite di Dcg, nello specifico dei decoder Tv, e delle minori vendite di Ams
dovute allo sfoltimento del portafoglio e alla transizione delle generazioni di prodotti. Nel 2014 i ricavi
netti hanno toccato quota 7,4 miliardi
di dollari, in diminuzione dell’8,4%
in termini totali rispetto all’anno precedente. L’utile lordo del quarto trimestre è stato di 619 milioni di dollari e il margine lordo pari al 33,8%,
in discesa dello 0,5% soprattutto a
causa della pressione sui prezzi e dei
maggiori oneri da sottoutilizzo della
capacità produttiva nelle tecnologie
digitali. Anno su anno, invece, il margine lordo è cresciuto dello 0,9% a
causa dell’efficienze di produzione
e cambi favorevoli. Nel 2014 il margine lordo è cresciuto dell’1,4% al
33,7% dei ricavi netti, da raffrontare al 32,3% dei ricavi netti riportato
nel 2013. Nel quarto trimestre, l’utile
netto è stato pari a 43 milioni di dollari (0,05 dollari/azione), da raffrontare a un utile netto di 0,08 dollari/
azione e a una perdita netta di 0,04
dollari/azione fatti segnare rispettivamente nel trimestre precedente e
nello stesso periodo del 2013. Inoltre,
nel 2014 l’utile netto è ammontato a
128 milioni di dollari, o 0,14 dollari/
azione, rispetto a una perdita netta di
500 milioni di dollari, o meno 0,56
dollari/azione, fatta segnare nel 2013.
Nel quarto trimestre la liquidità netta
da attività operative è stata pari a 311
milioni di dollari.
In netto rosso ieri le borse americane
Asia volatile, pesa WS
Tokyo sotto pressione a causa del rafforzamento dello yen sul dollaro
Milano. Borse asiatiche piuttosto
volatili nelle scorse ore, a causa della
chiusura in rosso di Wall Street ieri e
dello yen che ha ripreso a rinforzarsi
contro il dollaro. Non sono piaciuti neanche nel Far East i
dati sui salari e sugli ordini dei beni durevoli negli
Usa e neppure le ultime
trimestrali, come quella
di Microsoft. Lo yen ha
guadagnato ieri lo 0,1%
sul dollaro e il giorno precedente lo 0,5%. Adesso si
è portato a quota 117,81.
Gli investitori stanno attendendo i risultati del
meeting, oggi pomeriggio, della Fed e una serie
di dati economici dagli Stati Uniti.
Alle ore 8 italiane l’Hang Seng scambiava a +0,25%, Shanghai era in rosso per l’1,2%. Il Nikkei ha chiuso a
17.795,73 punti (+0,2%). A risentirne
di più lo Shanghai Composite, che
comunque ritraccia dopo cinque giorni di guadagni. Non sono chiaramente piaciuti i dati sulla Cina relativi ai
profitti delle società del comparto industriale, calate ai minimi negli ultimi
tre anni lo scorso mese. Fra le mag-
Apple sorprende ancora: ricavi su del 38%
Apple sorprende ancora. I ricavi del primo trimestre fiscale 2015 (chiuso il 27
dicembre 2014) sono balzati del 38% grazie all’enorme successo di iPhone 6
e iPhone 6 plus in tutto il mondo. Ma sono andati bene anche iPad e iMac. Il
fatturato ha quindi toccato quota 74,6 miliardi di dollari contro i 57,6 miliardi
dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto si è assestato a 18 miliardi di dollari (erano 13,1 miliardi un anno prima), vale a dire 3,06 dollari per
azione contro i 2,07 precedenti (tenendo conto dello split 7:1 dell’anno scorso).
Gli analisti interpellati da Thomson Reuters avevano stimato guadagni pari a
2,6 dollari per azione su ricavi per 67,7 miliardi di dollari. Sono stati venduti
74,5 milioni di iPhones nel trimestre, in salita del 46% sull’ano precedente
e oltre le attese degli analisti per 66,5 milioni. Le vendite sui mercati internazionali hanno pesato per il 65% del fatturato complessivo, con un grande
exploit in Cina. Apple non ha solo venduto di più, ma ha anche collocato sul
mercato prodotti di prezzo mediamente più elevato: 687 dollari contro i 637
di un anno prima. Ieri il titolo aveva perso il 3,5% durante le contrattazioni di
Wall Street, con le borse americane in netto calo per colpa del rafforzamento
del dollaro, che ha pesato sugli utili della coporate America. Ma sul mercato
afterhours il titolo è balzato del 5% a 115,4 dollari. Per il trimestre corrente
la multinazionale prevede ricavi tra 52 e 55 miliardi con un margine lordo tra
38,5% e il 39,5%, a fronte di attese rispettivamente di 53,8 miliardi e del 38,7%.
Le stime, solitamente conservative di Apple, potrebbero trovare un’ulteriore
spinta dalla Cina, dove la società sta riuscendo finalmente a trovare un suo
spazio nonostante la concorrenza di produttori di smartphone cinesi low-cost.
D’altro canto negli ultimi tre mesi dell’anno scorso i risultati in Cina sono state
impressionanti. Nell’area Greater China, che include anche Taiwan e Hong
Kong, Apple ha visto i ricavi crescere del 70% a 16,1 miliardi con le vendite
degli iPhone raddoppiate malgrado i nuovi dispositivi siano disponibili in Cina solo da metà ottobre.
TerniEnergia sale grazie alla Cdp
Questa mattina era in netto in rialzo in borsa il titolo TerniEnergia
(+5,94% a a 1,605 euro). La ragione? E’ stato pubblicato in Gazzetta
Ufficiale il decreto che riconosce la
garanzia statale alla Cdp per il suo
ruolo nel Decreto «Spalma incentivi»
approvato lo scorso luglio. La Cassa
presterà la sua garanzia alle banche
che finanzieranno gli operatori del
fotovoltaico e a sua volta vedrà coperta la sua garanzia da quella statale. Da segnaslre che TerniEnergia
presenterà il nuovo piano industriale
il 9 febbraio.
disponibile su:
®
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giori cause, il crollo dei prezzi delle
materie prime. Nel frattempo sono
giunte buone notizie dall’Australia:
i prezzi al consumo sono saliti, nel
quarto trimestre, dello 0,2% rispetto al trimestre precedente
e dell’1,7% nei confronti di un anno prima. Nel
frattempo, il ministero
delle Finanze giapponese
ha mantenuto invariata la
valutazione sull’economia
nipponica, che sta recuperando moderatamente e ha
superato l’impatto del rialzo dell’Iva introdotto ad
aprile 2014. E’ il quarto
mese consecutivo in cui
il Dicastero conferma la
valutazione complessiva sull’economia. La «ripresa graduale sta continuando con delle aree di debolezza»,
ha dichiarato il ministero, utilizzando
la stessa frase usata nei tre precedenti rapporti sulle 11 undici economie
regionali del Paese. Il consumo privato non ha raggiunto ancora i livelli registrati prima del rialzo sull’Iva,
quando le famiglie avevano anticipato gli acquisti in vista della nuova
tassazione.
Yahoo! gioca la carta Alibaba
Yahoo! annuncia un bilancio trimestrale deludente, ma gli investitori premiano lo spin-off di Alibaba.
Nella serata di ieri, dopo la chiusura
di Wall Street, la società californiana
guidata da Marissa Mayer ha alzato il
velo sui conti del quarto trimestre che
hanno mostrato un declino di quella
che dovrebbe essere la principale fonte di guadagno del gruppo, vale a dire
le entrate dalla pubblicità, scese del
5% su base annua. I ricavi totali sono
calati del 2% a quota 1,18 miliardi
di dollari contro gli 1,2 miliardi dello stesso periodo del 2013 e gli 1,19
miliardi previsti dagli analisti. L’utile
netto è si è dimezzato da 348 milioni
di dollari a 166 milioni e l’utile per
azione è stato di 30 centesimi, contro i 46 centesimi dell’anno prima,
ma sopra il consenso di 29 centesimi. Anche l’outlook per il trimestre
in corso ha deluso le attese: fatturato tra 1,02 e 1,06 miliardi di dollari,
sotto le stime degli analisti di 1,10
miliardi. L’ad, Marissa Mayer, si è
così giocata l’ultima carta: lo spinoff esentasse del restante 15,4% di
azioni Alibaba. Una mossa che sposterà un valore di 40 miliardi di dollari (348 milioni di azioni Alibaba),
consentirà un risparmio di 16 miliardi
in tasse e darà alla Mayer un po’ di
fiato per cercare di cambiare ritmo e
tornare a crescere. Lo scorporo, che
dovrebbe arrivare nel quarto trimestre
di quest’anno, darà vita a un nuovo
gruppo che si chiamerà SpinCo, in
cui verranno conferite tutte le azioni del colosso cinese in possesso di
Yahoo, ma che non assumerà alcun
debito. Inoltre, darà la possibilità agli
azionisti di mettere le azioni in loro
possesso sul mercato e ad Alibaba di
fare un buyback a un prezzo più basso di quanto dovrebbe sborsare ora.
Gli investitori hanno accolto positivamente la notizia visto che lo spin-off
fa evitare a Yahoo di pagare miliardi
di dollari in tasse, ma soprattutto cancella la paura degli azionisti di vedere
sparire il valore delle azioni Alibaba
in altre acquisizioni.
giornali
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News
Mercoledì 28 Gennaio 2015
Dal 30 gennaio al museo Macro di Roma
I primi vent’anni di Patella
L’esposizione Ambienti proiettivi animati esplora i lavori dal 1964 al 1984
Milano. Luca Maria
Patella è stato nella prima
metà degli anni Sessanta
uno dei pionieri in Europa
dell’uso artistico di fotografia e film. Dal 30 gennaio al 26 aprile 2015 il
Macro di Roma presenta
la mostra dedicata ai primi vent’anni di carriera
dell’artista. Il titolo, Luca
Maria Patella Ambienti
proiettivi animati, 19641984, prende spunto dalla prima mostra personale
dell’artista tenutasi a Roma nel 1968. La mostra si
snoda attraverso una serie
di “ambienti” disposti in
un percorso che mette in
luce i peculiari procedimenti creativi della produzione degli anni Sessanta e
Settanta.
Da non perdere in TV
Partita Doppia – Class Cnbc ore 21.00
Da non perdere questa sera “Partita Doppia” condotto da Andrea
Cabrini: Come investire dopo il QE e le elezioni in Grecia. Ne parliamo
con i nostri ospiti: Francesco Filia (Fasanara Capital),Lorenzo Alfieri
(JP Morgan), Giacomo Campora (Allianz GI) e Simone Bini Smaghi
(Arca SGR).
I Vostri Soldi – Class Cnbc ore 19.10
«Nel sistema penale americano, lo Stato è rappresentato da due gruppi
distinti, ma di uguale importanza. La polizia, che indaga sui crimini,
ed i procuratori distrettuali, che perseguono i criminali. Queste sono le
loro storie.» Le avvincenti indagini di un team di investigatori che portano avanti l’analisi criminale del delitto e un team di magistrati che si
occupano di far condannare l’imputato in tribunale.
QUESTA SERA SUllE TV di
Canale 55
17.00 Alert Mercati
18.00 Report - Il Tg della Finanza
Ospiti: C. Mazzola (Norisk) M. Storti (Zenit Sgr)
F. De Novellis (REF)
19.10 I Vostri Soldi di C. Signorile
20.00 Desk China Con M. Pira
21.00 Partita Doppia Con A. Cabrini
23.00 Italia Oggi TG
00.30 Capital. La Sfida
17.00 Class Horse Tv Live
17.30 Saddle Up 19.10 Highlights FEI Classics 2015: Adelaide
“Follow the highlights”
20.15 Prize Giving.
“Scopriamo insieme tutti i risultati del weekend”
20.50 Longines FEI World Cup 2015: Zurigo
00.00 Class Horse Tg
00.15 Global Horse News
00.00 Global Horse News
Canale 56
18.00 Fashion Dream
18.15 Full Fashion Designer, Le sfilate dei grandi stilisti
21.00 Breakout
22.00 Full Fashion Designer, Le sfilate dei grandi stilisti
22,.30 Fashion Dream
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