Arrestato il gioielliere Carlo Gobbi

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.ADRIA-CAVARZERE
... Mercoledì 15
Ottobre 2014
La Voce
CAVARZERE Ai domiciliari, è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione
Arrestato il gioielliere Carlo Gobbi
Ritrovate nel negozio cinque lastre di oro fuso: si tratterebbe del bottino di una banda di ladri
CAVARZERE - Il blitz è avvenuto all’alba. In via dei Martiri, il cuore commerciale di
Cavarzere, davanti alla
gioielleria “Gobbi”. A finire
in manette Carlo Gobbi:
l’accusa per lui è associazione a delinquere finalizzata
alla ricettazione. In città, ieri l’incredulità era generale.
Una banda, almeno dieci
italiani e un albanese, che
compiva rapine, in provincia di Venezia, Padova e Rovigo, secondo l’accusa usava
proprio quella gioielleria per
riciclare il bottino, oro e
gioielli. Questa è l’ipotesi
investigativa degli inquirenti, corroborata dal ritrovamento, durante la perquisizione, di cinque lastre di oro
fuso, che ha portato i carabinieri di Padova, supportati
dai militari della locale stazione, che hanno operato sia
in divisa che in borghese,
all’arresto del noto commerciante cavarzerano. Il negozio, ieri, è sempre rimasto
con le serrande abbassate;
chiuse anche le tapparelle
dell’abitazione di Carlo Gobbi, al piano superiore.
L'ottica gioielleria “Felice
Gobbi” è un negozio storico
di Cavarzere. Un punto di
riferimento per tutte le famiglie.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, c’erano gli
specialisti dei furti, i professionisti delle rapine e i picchiatori per vocazione. E
CA’ EMO L’indagine
Co.Im.Po, sito in sicurezza
in attesa dei campionamenti
■ Il blitz all’alba di ieri
incredulità tra i cittadini
questo era il gruppo d’azione. Poi c’erano i ricettatori,
importantissimi perché
monetizzavano, per l’accusa, le fatiche del gruppo. Gli
investigatori sono riusciti ad
individuare tutti i soggetti
che giravano intorno a questa nuova cellula della malavita piovese. Ieri mattina all’alba gli uomini dell’Arma
hanno eseguito undici provvedimenti restrittivi: due
persone sono finite in carce-
re, sette agli arresti domiciliari, altre due dovranno firmare ogni giorno in caserma. Ventinove le perquisizioni eseguite in abitazioni e
campi nomadi tra il Piovese
e la riviera del Brenta. Il canovaccio investigativo tracciato dai carabinieri di Piove
di Sacco ha consentito al sostituto procuratore Benedetto Roberti di contestare, con
diverse responsabilità per gli
indagati, il reato di associa-
E’ finito in manette
il gioielliere di Cavarzere
Carlo Gobbi, arrestato
dai carabinieri
il negozio è punto
di riferimento in città
zione a delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio, furto aggravato, introduzione nello Stato di armi,
rapina aggravata e furti in
abitazione.
Carlo Gobbi, 60 anni, ora è
agli arresti domiciliari. Non
è escluso che il sequestro
apra il campo ad altri sviluppi. Magari con connotazioni
ancora più legate a Cavarzere e Chioggia.
Continuano le indagini che riguardano la tragedia avvenuta alla Co.Im.Po. di Ca’ Emo, dove
trovarono la morte quattro persone.
Peraltro, i soggetti coinvolti nelle diverse attività di indagine sono molti e non è semplice
coordinare il lavoro di tutti.
Sul posto, infatti, operano, tra gli altri la
polizia, i carabinieri, l’Arpa e lo Spisal. I tempi
probabilmente si allungano, proprio per poter
lavorare al meglio sul sito e con grande attenzione alla sicurezza di chi opera.
Anche per questo, su consiglio del consulente
tecnico, il pubblico ministero Sabrina Duò ha
fatto mettere in sicurezza il sito proprio per
preservare il buon esito delle indagini.
Per questo non si è ancora riusciti ad entrare: in
sostanza, servono ulteriori cautele. I campionamenti, soprattutto, vanno realizzati in massima sicurezza.
Continua anche l’attività relativa alle sommarie
informazioni testimoniali per approfondire al
meglio i diversi aspetti riguardano l’incidente.
Si ritiene opportuno sentire tutti i soggetti che
possono aiutare a chiarire bene quello che è
successo.
Va ricordato che, in quella tragedia, che per la
sua gravità ha avuto anche una eco nazionale,
hanno perso la vita mentre erano impegnate, in
ruoli diversi, nel loro lavoro quotidiano quattro
persone: Nicolò Bellato 28 anni di Adria; Marco
Berti 47 anni di Mardimago di Rovigo; Giuseppe
Baldan 47 anni di Campolongo Maggiore nel
Veneziano; Paolo Valesella 48 anni di Adria.
Si. Bo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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CAVARZERE Gestione mista della sanità ancora per tre anni
La sperimentazione va avanti
La cittadella sociosanitaria di Cavarzere
CAVARZERE - A Cavarzere la sperimentazione continua. Il consiglio regionale
del Veneto ha iniziato a discutere la
legge che determina il futuro delle due
“sperimentazioni gestionali” in atto
nella sanità veneta: Motta di Livenza
(Treviso) e Cavarzere.
Il provvedimento sarà votato oggi: al
centro del dibattito, la privatizzazione
di Motta o il suo ritorno ad una gestione
interamente pubblica. Per l’ospedale
riabilitativo di Motta di Livenza, polo
ad alta specializzazione gestito da quasi
vent’anni in forma mista pubblico-privata, il progetto di legge in discussione
autorizza l’Ulss 9 di Treviso a liquidare
il partner privato (la casa di cura di
Abano Terme) e affida la gestione dell’ospedale riabilitativo a una società a
partecipazione interamente pubblica,
alla quale potranno partecipare anche
altre aziende sanitarie, comuni, enti
pubblici regionali o statali. Quanto alla
seconda sperimentazione gestionale in
corso, quella di Cavarzere, il provvedimento prevede di prorogare per altri tre
anni la gestione mista in corso.
Sia per Cavarzere che per Motta di Livenza il testo prevede che sia la giunta
regionale a nominare gli amministratori di parte pubblica delle due Spa,
affidando al consiglio regionale il controllo attraverso la designazione dei revisori dei conti.
Nel corso del dibattito Claudio Sinigaglia (Pd), vicepresidente della commissione sanità e correlatore del provvedimento, si è dichiarato perplesso sulla
chiusura, definita “affrettata”, della
sperimentazione mista a Motta di Livenza. “Una scelta delicata, effettuata
senza adeguati approfondimenti – ha
spiegato - A Motta si va verso una Spa
pubblica, ma con quali risorse si andranno a liquidare le quote del socio
privato? Si parla dai 4, 6 agli 8 milioni di
liquidazione, a carico della nuova società, cioè dell’Ulss 9 di Treviso. Saranno
soldi sottratti all’erogazione dei livelli
essenziali di assistenza?”
CAVARZERE Aumentano le attività della scuola materna
San Giuseppe amplia l’offer ta
Nicla Sguotti
ROTTANOVA - (Cavarzere) – La scuola
materna parrocchiale “San Giuseppe”
di Rottanova continua, ampliando la
propria offerta formativa, la sua preziosa attività. Nel corso degli anni è andata sempre più definendosi come un
vero e proprio centro di aggregazione,
nel quale i bambini si preparano all’ingresso nella scuola primaria e beneficiano dei preziosi spunti educativi.
L’attività alla scuola materna “San Giuseppe” comincia tutte le mattine con
momenti di lezione e di gioco per i
piccoli scolari, insieme alla maestra e
al personale ausiliario. Prosegue con il
pranzo e poi nel pomeriggio prevede
diverse offerte formative, studiate in
relazione alle fasce di età dei bambini
che la frequentano. Accanto all’attività
dedicata ai bambini in età prescolare,
si consolida quest’anno una nuova iniziativa che la scuola materna offre alle
famiglie. Si tratta di un percorso dedicato ai bambini che frequentano la
scuola primaria, ai quali viene proposto un pomeriggio di studio, gioco e
condivisione.
“I bambini – spiega il parroco di Rotta-
nova, don Andrea Rosada – vengono
accolti dal nostro personale, che li segue per tutta la loro permanenza in
asilo”.
Come precisa il parroco, l’offerta prevede varie fasce di permanenza, in accordo alle esigenze delle famiglie, e per i
bambini è possibile fermarsi fino alle
18. “Quello della nostra scuola materna
– conclude don Andrea – è un servizio
prezioso per la famiglie che, con un
contributo mensile in accordo all’orario di permanenza del proprio figlio,
possono sentirsi tranquilli”.
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La scuola materna San Giuseppe
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