REGIONE MARCHE Sig. Simoncini Sauro

Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected]
ACB Progettazione di Cacciamani Marcello
V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU)
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REGIONE MARCHE
PROVINCIA DI PESARO E URBINO
Sig. Simoncini Sauro
IMPIANTO MINIEOLICO DI POTENZA NOMINALE
PARI A 55 kW
LOCALITA’ CAMINATE
COMUNE DI FANO
Valutazione d’Incidenza Ambientale
Studio di Screening
Fermignano, 22 settembre 2014
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Indice
1
Premessa ........................................................................................................................................................... 3
2
Ambito di Riferimento dell’Intervento.............................................................................................................. 3
3
Vincoli presenti nell’area di progetto ............................................................................................................... 5
4
Valenza dell’iniziativa ........................................................................................................................................ 5
5
Caratteristiche dell’intervento .......................................................................................................................... 6
6
Trasformazioni territoriali ................................................................................................................................. 9
7
Descrizione delle Aree Natura 2000 ................................................................................................................. 9
8
Verifica di compatibilità .................................................................................................................................. 20
9
Conclusioni ...................................................................................................................................................... 30
Allegati
Allegato A – Delimitazione cartografica del SIC/ZPS
Allegato B – Formulario Standard del SIC/ZPS vigente (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea
n° 350 del 21/12/2013)
Allegato C – Data Form del SIC/ZPS dell’Agenzia Europea per la Protezione dell’Ambiente
Allegato D – Schede descrittive degli habitats di cui al Manuale Italiano di Interpretazione degli
Habitats
Allegato E – Schede descrittive dell’IUCN delle specie presenti nel SIC/ZPS
Tavole
Tavola 1 – Stralcio della carta degli habitats regionali in base alla Dir. 92/43/CEE
Tavola 2 – Stralcio della carta della vegetazione (fitosociologica)
2
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1 Premessa
L’oggetto del presente Studio di Screening è il progetto di realizzazione di un impianto per la
produzione di energia elettrica da fonte eolica della potenza di 55 kW da ubicarsi su un terreno agricolo,
sito nel Comune di Fano (PU), in località Caminate.
Il proponente è il Sig. Simoncini Sauro, nato a Fano – il 17/11/1957 – e residente in Via Di Villa Giulia,
54 – 61032 – Fano (PU) – C.F.: SMN SRA 57S17 D488D.
Lo Studio di Screening si rende necessario in quanto il sito di realizzazione si trova relativamente
vicino ad una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e ad un Sito di Interesse Comunitario (SIC), ma non
all’interno. Anche l’area vasta – definita secondo i criteri di cui alla DGRM 220/2010 – è esterna,
tuttavia, per valutare le possibili interferenze, si è ritenuto di redigere comunque lo Studio di
Screening. Il SIC/ZPS d’interesse sono, precisamente e rispettivamente: “Fiume Metauro da Piano di
Zucca alla Foce” (ZPS05, codice regionale - IT5310022, codice europeo), “Fiume Metauro da Piano di
Zucca alla Foce” (SIC80, codice regionale - IT5310022, codice europeo). Si consulti l’Allegato A.
Ai fini della consultazione di alcuni Allegati si rimanda, inoltre, alla Relazione Geologica, al Progetto
Definitivo ed allo Studio di Impatto Ambientale.
2 Ambito di Riferimento dell’Intervento
Il sito oggetto di studio è ubicato in Località Caminate nel Comune di Fano; il terreno è sostanzialmente
pianeggiante e si trova ad un’altitudine di circa 9,00 m s.l.m. Nella carta topografica d’Italia, alla scala
1:25.000, esso risulta nel quadrante NO della Tavoletta IGM Vecchia Serie “San Costanzo” F. 110-III.
L’area interessata dall’intervento risulta registrata al catasto terreni con i seguenti riferimenti:
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Provincia
Comune
N° Foglio
N° Particella
Pesaro-Urbino
Fano
90
69
Il terreno sui cui verrà realizzata l’opera si trova a circa 150 m dalla Strada Comunale di Galantara I in
direzione sud-est, a circa 950 m dalla Zona Industriale di Bellocchi in direzione ovest ed a circa 4,7 km
dal centro di Fano. L’agglomerato urbano di Caminate dista circa 2,0 km, mentre l’alveo del fiume
Metauro si trova a circa 360 m.
Il contesto paesaggistico nell’intorno dell’area di progetto è il tipico paesaggio agrario in un’area con
terreni pianeggianti e basso - collinari destinati, appunto, all’agricoltura.
Figura 1 – Area di intervento e contesto in cui si inserisce
L’area destinata all’impianto è di circa 200,96 mq; gli edifici più vicini si trovano rispettivamente a 110
m (direzione sud-est) e 151 m (direzione nord).
Il lotto di intervento attualmente risulta adibito a coltivazioni agricole con scarso valore di produttività.
In base alla zonizzazione di cui al PRG vigente del Comune di Fano, il terreno è ubicato in zona E4
(agricola di ristrutturazione ambientale).
Dall’esame della cartografia del PAI dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche, il sito di
intervento si trova in area soggetta a rischio di esondazione (codificata come E-05-0004, con grado di
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rischio R2, ossia medio). Si ritiene – stante la tipologia e l’entità - l’intervento, come evidenziato anche
nella relazione geologica, compatibile con il grado di rischio (le opere non alterano in alcun modo il
normale deflusso delle acque in caso di esondazione e non sono destinate ad ospitare persone).
3 Vincoli presenti nell’area di progetto
L’area d’intervento è sottoposta a vincolo – paesaggistico-ambientale ai sensi dell’Art. 136 del D.L.vo
42/2004 e s.m.i. (ex L. 1497/1936, dichiarazione di area di notevole interesse pubblico, vedi la D.P.G.R.
n°668, 03.02.1981). Ai sensi della Legge Regionale n° 3 del 26 marzo 2012 e s.m.i., l’iter autorizzativo
del progetto in oggetto prevede anche la VIA provinciale in quanto rientra nella tipologia di cui alla
Lett. i) dell’Allegato A2, ossia “impianti eolici per la produzione di energia elettrica con potenza
installata inferiore a 1000 kW ricadenti, anche parzialmente, all’interno di aree soggette a vincolo
paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004”.
Per un’analisi approfondita della vincolistica che insiste nel sito in oggetto si rimanda allo Studio
di Impatto Ambientale.
4 Valenza dell’iniziativa
L’uso delle fonti di energia alternative/rinnovabili ha una valenza ormai non più discutibile, visto
l’impegno di tutti gli Stati del Mondo a ridurre l’inquinamento da combustibili fossili e gli investimenti
ed incentivi che ha messo in atto lo Stato Italiano.
In particolare, lo sviluppo delle energie rinnovabili contribuisce al soddisfacimento delle esigenze di
energia pulita e sviluppo sostenibile invocate nel Protocollo Internazionale di Kyoto del 1997 e dal
Libro Bianco italiano scaturito dalla Conferenza Nazionale Energia e Ambiente del 1998, dai quali
discendono gli obiettivi europei e nazionali (vedi D.L.vo 28/2011 e s.m.i.).
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La realizzazione di un impianto eolico collegato alla rete elettrica di distribuzione ha principalmente lo
scopo di immettere l’energia elettrica prodotta in rete contribuendo così al generale fabbisogno.
In generale, l’applicazione della tecnologia eolica consente:
-
la produzione di energia elettrica senza alcuna emissione di sostanze inquinanti;
-
il risparmio di combustibili fossili;
-
soluzioni di progettazione di sistemi compatibili con le esigenze di tutela ambientale;
-
risparmio d’immissione in atmosfera di CO2, per questo impianto pari a circa 15 ton
annue.
5 Caratteristiche dell’intervento
L’intervento riguarda l’installazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica
da ubicarsi in un lotto di terreno destinato ad uso agricolo, in territorio aperto in località Caminate
nel Comune di Fano (PU).
L’aerogeneratore, marca ERGOWIND modello KGE 55KT1 della potenza nominale di 55 kW, è
una macchina ad asse orizzontale in cui il sostegno (torre tubolare) porta alla sua sommità la
gondola (o navicella), costituita da un basamento e da un involucro esterno. All'interno di essa
sono contenuti l'albero di trasmissione lento, il moltiplicatore di giri, l'albero veloce, il generatore
elettrico ed i dispositivi ausiliari. All'esterno della gondola, all'estremità dell'albero lento, è montato
il rotore, costituito da un mozzo in acciaio, su cui sono montate le tre pale in vetroresina. La
gondola è in grado di ruotare allo scopo di mantenere l'asse della macchina sempre parallelo
alla direzione del vento (imbardata).
Opportuni cavi convogliano al suolo l'energia elettrica prodotta (cavi di potenza) e trasmettono i
segnali necessari di controllo.
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Figura 2 - Scheda tecnica dell’aerogeneratore
Si è previsto, quale sostegno per l’aerogeneratore, l’utilizzo di una torre tubolare in acciaio zincato
ad alta resistenza, di altezza pari a 24 metri e di diametro variabile. Lo spessore dell’acciaio della
torre è calcolato per resistere alle azioni statiche e dinamiche esterne così come indicato nel D.M.
14/01/2008.
Il generatore eolico è accoppiabile direttamente alla rete (tramite l'opportuno sistema di interfaccia
richiesto dall'ente distributore di energie elettrica) senza interposizione di inverter, in modo da
evitarne le perdite e ridurre le probabilità di guasto dell'elettronica. Sono previsti tre diversi livelli di
sicurezza attiva e passiva, tramite freno a disco oleodinamico, freno magnetico ad azionamento
manuale e automatico e sicurezza passiva assicurata da appendici aerodinamiche azionate da forza
centrifuga (questo garantisce una frenatura indipendente da tutta l’elettronica ed ogni pala ha una
sua appendice indipendente dalle altre).
Le opere civili strettamente inerenti la realizzazione dell’impianto eolico possono suddividersi
come segue:
-
plinto di fondazione dell’aerogeneratore;
-
viabilità;
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-
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manufatto per l’alloggio dei quadri di comando, del quadro di parallelo con la rete e il
misuratore dell’energia prodotta (locale tecnico).
L’accesso al sito è previsto anche tramite una strada interpoderale esistente. Nell’ambito della particella di
ubicazione – è di alcune contigue – è in progetto la realizzazione di u n breve e nuovo tratto stradale –
che si congiungerà con quello esistente - di larghezza pari a m 3,00, posta alla stessa quota del piano di
campagna e in materiale inerte naturale (breccia).
Il manufatto per l’alloggio dei quadri sarà posto in prossimità della turbina.
L’energia prodotta dal l ’ aerogeneratore verrà trasportata i n B T fino al punto di consegna
(contatore di ENEL Distribuzione SpA, ubicato nel locale tecnico), dove verrà immessa nella rete
elettrica nazionale, mediante cavi interrati posati all’interno di cavidotti corrugati.
L’area di intervento e l’impianto stesso saranno sottoposti ad azioni periodiche di manutenzione atte
a preservarne la funzionalità. Precisamente:
-
pulizia del terreno e sfalcio delle eventuali erbe infestanti in corrispondenza della strada di
accesso e delle pertinenze della turbina e del manufatto di alloggio quadri e misuratori (locale
tecnico);
-
manutenzione periodica della turbina;
-
controllo periodico dei quadri e dei misuratori.
Per una descrizione più dettagliata ed approfondita delle caratteristiche dell’intervento si
rimanda al Progetto Definitivo.
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6 Trasformazioni territoriali
La realizzazione, l’esercizio e lo smantellamento finale dell’impianto proposto non prevedono
trasformazioni territoriali quali:
-
infrastrutture;
-
insediamenti abitativi, turistici e produttivi su aree naturali e/o seminaturali;
-
cambi colturali su vaste superfici (dell’ordine di decine di ettari);
-
riduzioni di aree ecotonali;
-
modifiche di ambienti fluviali e perifluviali;
-
modifiche di ambienti costieri;
-
modifiche di ambienti collinari e montani.
L’intervento prevede una ridottissima movimentazione di terreno pari a circa 221,24 mc, necessaria per
la realizzazione del plinto di fondazione e della piazzola alla base del locale tecnico.
Verrà realizzato uno scavo di dimensioni pari a 10 x 10 x 2,15 m (plinto). Il plinto di fondazione
dell’aerogeneratore è di dimensioni pari a 5 x 5 x 2 m. Il terreno eccedente – pari alla volumetria del
c.a., ossia 57,10 mc (compresa la piazzuola alla base del locale tecnico) - verrà gestito secondo la
normativa vigente (si consulti lo Studio d’Impatto Ambientale).
7 Descrizione delle Aree Natura 2000
L’intervento proposto si trova a circa 244 m da due aree della Rete Natura 2000. Precisamente:
-
ZPS IT5310022 (Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce);
-
SIC IT5310022 (Fiume Metauro da Piano di Zucca alla Foce).
La Figura 3 evidenzia la delimitazione del S.IC./Z.P.S, mentre la Figura 4 l’Area di Intervento e
l’Area Vasta. Per Area Vasta si intende, come previsto dal Punto 9 della D.G.R.M. n°220 del 9
Febbraio 2010, un’area il cui baricentro è coincidente con quello dell’Area d’Intervento e la cui
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estensione è pari a dieci volte quella di quest’ultima, nel caso di opere con prevalente estensione
planimetrica. Ne consegue, per il caso in oggetto:
-
estensione dell’Area di Intervento: 200,96 mq; calcolata come un’area circolare di raggio pari a
8 m (raggio del rotore, proiettato in pianta), stante la possibilità della navicella di ruotare di 360°
sul piano d’appoggio / ancoraggio alla torre di sostegno;
-
estensione dell’Area Vasta: 2000,96 mq, che equivale ad un’area circolare di raggio pari a 25 m.
Figura 3 – Delimitazione del SIC/ZPS
Figura 4 – Area d’intervento e Area Vasta (reticolo blu)
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La caratterizzazione dell’area della Rete Natura si è basata sulle informazioni riportate nel relativo
formulario specifico ufficiale (reperibile on-line nella sezione dedicata della Regione Marche1) che, per
completezza, è stato allegato (Allegato B: Formulario Standard del sito IT5310022, Fiume Metauro da
Piano di Zucca alla Foce).
Si è preso a riferimento anche il contenuto informativo della banca dati specifica ufficiale dell’Agenzia
Europea per la Protezione dell’Ambiente, consultabile on-line tramite l’interfaccia web nota come
Natura 2000 Network Viewer (dalla Figura 5 alla Figura 10). Le informazioni dedotte sono state le
seguenti:
-
delimitazione territoriale dell’area della Rete Natura 2000 in oggetto;
-
il contenuto del Data Form (analogo a quello del Formulario Standard, Allegato C, nel solo
formato elettronico);
-
il tipo e il numero di specie protette;
-
gli habitats presenti e il relativo peso percentuale rispetto all’estensione territoriale complessiva.
Figura 5 – Identificazione del SIC/Z.P.S
1
Regione
Marche
–
Ambiente
–
Natura
–
(http://www.ambiente.regione.marche.it/Ambiente/Natura/ReteNatura2000.aspx)
11
Rete
Natura
2000
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Figura 6 - Specie protette
Figura 7 - Specie protette uccelli, pesci e piante
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Figura 8 – Habitats 1-3/9
Figura 9 - Habitats 4-6/9
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Figura 10 – Habitats 7-9/9
L’estensione areale complessiva dell’area in oggetto è la seguente: S.I.C/ZPS IT5310022 771,00 ha
(7.710.000 mq).
Appartiene alla regione biogeografica di tipo continentale.
Gli HABITAT di cui all’Allegato I della Direttiva 92/43/CEE sono i seguenti:
-
di carattere prioritario (si veda la Tabella 1);
-
di carattere non prioritario (si veda la Tabella 2).
Tabella 1 – Habitat di carattere prioritario di cui all’All. I Dir. 92/43/CEE
9
9
1
1
14
A
E
A
0
*
*
Foreste dell'Europa temperata.
Boschi orientali di quercia bianca.
Foreste dell'Europa temperata.
Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (AlnoPadion, Alnion incanae, Salicion albae).
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Tabella 2 – Habitat di carattere non prioritario di cui all’All. I Dir. 92/43/CEE
1
2
1
0
3
1
3
0
3
1
5
0
3
2
7
0
6
4
2
0
6
4
3
0
9
2
A
0
Scogliere marittime e spiagge ghiaiose.
Vegetazione annua delle linee di deposito marine.
Acque stagnanti.
Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei
Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto-Nanojuncetea.
Acque stagnanti.
Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o
Hydrocharition.
Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni significative.
Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p
e Bidention p.p.
Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte.
Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del MolinioHoloschoenion.
Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte.
Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile.
Foreste mediterranee caducifoglie.
Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba.
La nomenclatura degli habitat è quella dedotta dal Manuale Italiano di Interpretazione degli Habitat
dell’Unione Europea2. In allegato (Allegato D, in solo formato elettronico), sono state riportate anche le
schede descrittive degli habitat.
Gli HABITAT presenti, inclusi anche quelli non elencati nell’All. I della Direttiva 92/43/CEE sono
riportati in Figura 11.
2
Università degli Studi di Perugia (http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp)
Autori del Manuale: E. Biondi, C. Blasi, S. Burrascano, S. Casavecchia, R. Copiz, E. Del Vico, D. Galdenzi, D. Gigante, C. Lasen,
G. Spampinato, R. Venanzoni, L. Zivkovic
15
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Tipi di Habitat
% Coperta
Shingle, Sea cliffs, Islets
Tidal rivers, Estuaries, Mud flats, Sand flats, Lagoons (including
saltwork basins)
Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular
fallowing)
Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines,
Industrial sites)
Inland water bodies (Standing water, Running water)
Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana
Non-forest areas cultivated with woody plants (including
Orchards, groves, Vineyards, Dehesas)
Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic
trees)
Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens
Broad-leaved deciduous woodland
Coniferous woodland
Dry grassland, Steppes
Copertura Totale Habitat
1
3
34
5
8
11
2
6
2
22
1
5
100%
Figura 11 - Habitat presenti nel SIC/ZPS IT5310022 inclusi anche quelli non elencati nell’All. I Dir. 92/43/CEE
Tabella 3 – Estensione areale degli habitat del SIC/ZPS
Habitat
%
ha
mq
Shingle, Sea cliffs, Islets
Tidal rivers, Estuaries, Mud flats, Sand flats, Lagoons
(including saltwork basins)
Extensive cereal cultures (including Rotation cultures
with regular fallowing)
Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste
places, Mines, Industrial sites)
Inland water bodies (Standing water, Running water)
Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana
Non-forest areas cultivated with woody plants (including
Orchards, groves, Vineyards, Dehesas)
Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar
or Exotic trees)
Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens
Broad-leaved deciduous woodland
Coniferous woodland
Dry grassland, Steppes
1
7,7100
77.100
3
23,1300
231.300
34
262,1400
2.621.400
5
38,5500
385.500
8
11
61,6800
84,8100
616.800
848.100
2
15,4200
154.200
6
46,2600
462.600
2
22
1
5
100%
15,4200
169,6200
7,7100
38,5500
771,0000
154.200
1.696.200
77.100
385.500
7.710.000
Copertura Totale
16
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La Tabella 3 mostra l’estensione areale, data l’estensione areale complessiva del SIC/ZPS, degli habitat
presenti.
In merito alle specie elencate nel All. II della direttiva 92/43/CEE, dalla consultazione dei Formulari si
evince quanto segue:
SIC/ZPS IT5310022:

mammiferi  n.d.;

anfibi e rettili  n.d.;

pesci  1 specie

invertebrati  n.d.;

altre importanti specie di flora e fauna  n.d..
In relazione alle specie sottoposte a tutela della Direttiva 409/79/CEE (Direttiva Uccelli, come sostituita
dalla DIRETTIVA 2009/147/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30
novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici) dalla consultazione dei Data Form
si evince:
SIC-ZPS IT5310022:

uccelli elencati dall’All. I  7 specie;

uccelli non elencati dall’All I  5 specie.
Al fine di poter verificare l’appartenenza o meno delle specie di cui sopra alle “Liste Rosse” è stata
presa in considerazione la banca dati, di valenza internazionale, messa a disposizione online,
dall’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN). Per l’area
appartenente alla rete Natura 2000 in oggetto si è dedotto quanto segue:
SIC/ZPS IT5310022:
-
le specie per le quali il grado di pericolo è pari a VU sono quattro:

A022 – Ixobrychus minutus;

A338 – Lanius collurio;
17
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-

A081 – Circus aeruginosus;

A336 – Remiz pendulinus;
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tutte le specie rimanenti sono caratterizzate da un grado di pericolo pari a LC.
Figura 12 – Struttura delle Categorie (IUCN Vers. 3.1 -2001)
Definizione delle Categorie
La valutazione del rischio di estinzione è basata sulle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione
3.1, le Linee Guida per l'Uso delle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 10, e le Linee
Guida per l'Applicazione delle Categorie e Criteri IUCN a Livello Regionale versione 3.0.
Le categorie di rischio sono 11, da Estinto (EX, Extinct), applicata alle specie per le quali si ha la
definitiva certezza che anche l'ultimo individuo sia deceduto, e Estinto in Ambiente Selvatico (EW,
Extinct in the Wild), assegnata alle specie per le quali non esistono più popolazioni naturali ma solo
individui in cattività, fino alla categoria Minor Preoccupazione (LC, Least Concern), adottata per le
specie che non rischiano l'estinzione nel breve o medio termine.
18
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Tra le categorie di estinzione e quella di Minor Preoccupazione si trovano le categorie di minaccia, che
identificano specie che corrono un crescente rischio di estinzione nel breve o medio termine:
Vulnerabile (VU, Vulnerable), In Pericolo (EN, Endangered) e In Pericolo Critico (CR, Critically
Endangered). Queste specie rappresentano delle priorità di conservazione, perché senza interventi
specifici mirati a neutralizzare le minacce nei loro confronti e in alcuni casi a incrementare le loro
popolazioni, la loro estinzione è una prospettiva concreta.
Sebbene le categorie di minaccia siano graduate secondo un rischio di estinzione crescente, la loro
definizione non è quantitativamente espressa in termini di probabilità di estinzione in un intervallo di
tempo, ma affidata a espressioni lessicalmente vaghe quali rischio "elevato", "molto elevato" o
"estremamente elevato". L'incertezza adottata è necessaria quantomeno per una ragione. Qualsiasi
stima quantitativa del rischio di estinzione di una specie si basa infatti su molteplici assunti: tra questi
l'assunto che le condizioni dell'ambiente in cui la specie si trova (densità di popolazione umana,
interazione tra l'uomo e la specie, tasso di conversione degli habitat naturali, tendenza del clima e
molto altro) permangano costanti nel futuro. Ciò è improbabile, anche perché l'inclusione di una specie
in una delle categorie di minaccia della Lista Rossa IUCN può avere come effetto interventi mirati alla
sua conservazione che ne riducono il rischio di estinzione.
Oltre alle categorie citate, a seguito della valutazione le specie possono essere classificate Quasi
Minacciate (NT, Near Threatened) se sono molto prossime a rientrare in una delle categorie di
minaccia, o Carenti di Dati (DD, Data Deficient) se non si hanno sufficienti informazioni per valutarne
lo stato. Le specie appartenenti a questa categoria sono meritevoli di particolare interesse. Infatti se le
specie che rientrano in una categoria di minaccia sono una priorità di conservazione, le specie per le
quali non è possibile valutare lo stato sono una priorità per la ricerca, e le aree dove queste si
concentrano sono quelle dove più necessarie le indagini di campo per la raccolta di nuovi dati.
Per le sole valutazioni non effettuate a livello globale (inclusa la presente) si aggiungono due
categorie:
Estinto nella Regione (RE, Regionally Extinct), che si usa per le specie estinte nell'area di valutazione
ma ancora presenti in natura altrove, e Non Applicabile (NA, Not Applicable), che si usa quando la
specie in oggetto non può essere inclusa tra quelle da valutare (per esempio se è introdotta o se la sua
presenza nell'area di valutazione è marginale).
In ultimo, la categoria Non Valutata (NE, Not Evaluated) si usa per le specie che non sono state
valutate secondo le Categorie e i Criteri della Red List IUCN.
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L’Allegato E, in solo formato elettronico, riporta le schede dell’IUCN per tutte le specie della ZPS e del
SIC.
8 Verifica di compatibilità
L’intervento proposto non ricade all’interno e non produce effetti su di un’Area Naturale Protetta. Nei
Formulari attualmente in vigore (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n° 350 del 21/12/2013) ed
adottati dalla Giunta Regionale nel periodo 2010-2012 non sono indicati i fattori di vulnerabilità. I
fattori di vulnerabilità del SIC/ZPS in oggetto, come desunti dai Formulari relativi ai Siti individuati nel
periodo 1996-2006 (tali dati hanno solo un valore di tipo storico), sono:
-
trasformazioni nell’alveo;
-
cave;
-
distruzioni dei boschi ripariali.
Si ritiene pertanto che l’intervento proposto sia compatibile.
Il 29 gennaio 2013 l'Assemblea legislativa della Regione Marche ha approvato con legge l'istituzione e
la disciplina della Rete ecologica delle Marche (REM). Dalla consultazione degli elaborati finali relativi
all’area in oggetto, si ritiene di poter confermare la compatibilità dell’intervento proposto.
Inoltre, nei Formulari attualmente in vigore, è indicato che per il SIC/ZPS in oggetto un piano di
gestione non esiste.
L’area di ubicazione non appartiene ad una delle Aree Floristiche esistenti (L.R. n° 52/1974). Vedi
Quadro di Riferimento Programmatico dello Studio d’Impatto Ambientale.
20
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TAVOLE (D.G.R.M. 220/2010)
Tav. 1 - Habitat naturali della Direttiva 92/43/CEE ed altri habitat naturali interessati dall’Intervento
1
CODICE
2
*
3
DENOMINAZIONE
SUPERFICIE
4
5
6
(mq)
(%)
(%)
9
1
A A *
Foreste dell'Europa temperata.
Boschi orientali di quercia bianca.
0
0
0
9
1
E 0
0
0
0
1
2
1
0
0
0
0
3
1
3
0
0
0
0
3
1
5
0
0
0
0
3
2
7
0
0
0
0
6
4
2
0
0
0
0
6
4
3
0
0
0
0
9
2
A
0
Foreste dell'Europa temperata.
Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus
excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion
albae).
Scogliere marittime e spiagge ghiaiose.
Vegetazione annua delle linee di deposito marine.
Acque stagnanti.
Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con
vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli
Isoëto-Nanojuncetea.
Acque stagnanti.
Laghi eutrofici naturali con vegetazione del
Magnopotamion o Hydrocharition.
Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica
naturale o seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta
alterazioni significative.
Fiumi con argini melmosi con vegetazione del
Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p.
Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte.
Praterie umide mediterranee con piante erbacee
alte del Molinio-Holoschoenion.
Praterie umide seminaturali con piante erbacee alte.
Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie
idrofile.
Foreste mediterranee caducifoglie.
Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba.
0
0
0
*
Colonna 1 – inserire il codice dell’habitat (per gli habitat di Direttiva)
Colonna 2 – indicare con un asterisco se si tratta di habitat prioritario (per gli habitat di Direttiva)
Colonna 3 – inserire il tipo di habitat secondo la nomenclatura del Manuale di interpretazione degli habitat dell’Unione europea (per gli
habitat di Direttiva)
Colonna 4 – inserire la superficie complessiva in mq dell’habitat interessato dal piano/intervento
Colonna 5 – indicare la percentuale della superficie indicata in colonna 4 rispetto al totale della superficie dell’habitat interessato
Colonna 6 – indicare la percentuale della superficie indicata in colonna 4 rispetto al totale della superficie dell’habitat presente nel SIC
e/o nella ZPS
NOTA: L’area d’intervento non interessa alcun habitat in quanto ricade al di fuori del SIC/ZPS. Per completezza
si allega uno stralcio della carta degli habitat regionali e della vegetazione (vedi Tavola 1 e Tavola 2).
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Tav. 3 - Lista di controllo dello Studio di Screening (INTERVENTI)
Generalità
Denominazione
dell’intervento
SI
Normativa di riferimento
SI
“Impianto minieolico di potenza nominale pari a 55
kW – Località Caminate – Comune di Fano”
Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n.387
Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla
promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti
energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità.
(GU n. 25 del 31-1-2004- Suppl. Ordinario n.17).
Comune/i interessati
SI
Fano
Proponente
Denominazione
SI
Sig. Simoncini Sauro
Indirizzo
SI
Via di Villa Giulia, 54
61032 – Fano (PU)
Contatto
SI
Cellulare: 333 4844985
Timbro e firma del tecnico
SI
Dott. M. Giavazzi
Dich. sostitutiva di atto di
notorietà
SI
Ambito di riferimento
Inquadramento
Superficie di intervento
dell’intervento
territoriale
200,96 mq
SI
Sovrapposizione con altri interventi SI
L’intervento in oggetto non si sovrappone con altri
interventi.
Vincoli presenti
SI
Area cartografata dal PAI come soggetta a fenomeni di
esondazione (codice E-05-0004) con grado di rischio
R2.Vincolo paesistico ai sensi dell’Art. 136 del D.L.vo
42/2004 e s.m.i. (D.P.G.R. n° 668 del 03/02/1981).
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Aree naturali protette
SI
nazionali o regionali
L’intervento non ricade all’interno di aree naturali protette
di carattere nazionale o regionale.
Ubicazione
e
teristiche stazionali
carat-
SI
Vedi:
-
Obiettivi e finalità
il presente;
Studio di Impatto Ambientale;
Relazione Tecnica del Progetto Definitivo.
SI
Vedi il presente.
Caratteristiche dell’intervento
Azioni ed opere previste
SI
Vedi:
-
Previsioni di trasformazione
territoriale
Infrastrutture
il presente;
Relazione Tecnica del Progetto Definitivo.
SI
Non è prevista la realizzazione di infrastrutture.
Interventi
con
movimentazioni di terreno
SI
Insediamenti
abitativi,
turistici e produttivi su aree
naturali e/o seminaturali
SI
Cambi colturali su vaste
superfici
SI
Riduzione di aree ecotonali
SI
L’intervento prevede una ridotta movimentazione di
terreno necessaria per la realizzazione del plinto di
fondazione.
Non sono previsti interventi di questa natura.
Non sono previsti interventi di questa natura.
L’intervento non prevede la riduzione di aree
ecotonali.
23
Modifica
di
ambienti
fluviali e perifluviali
SI
Modifica
di
ambienti
costieri
(coste
alte,
ambienti
dunali
e
retrodunali)
SI
Modifica
di
ambienti
collinari e montani
SI
Non sono previsti interventi di questa natura.
Non sono previsti interventi di questa natura.
Non sono previsti interventi di questa natura.
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Siti Natura 2000
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Elenco dei siti interessati
SI
SIC-ZPS IT5310022
Modalità
della
caratterizzazione
naturalistica della parte dei
siti interessati
Analisi dell’area di intervento
SI
Vedi il presente.
Analisi dell’area vasta
SI
Vedi il presente.
Formulario
SI
Vedi Allegati al presente.
Banche dati naturalistiche
-
SI
Banca Dati Ufficiale dell’EEA (consultabile
tramite Natura 2000 Network Viewer);
Banca Dati dell’IUCN.
Rilievi di campo
NO
Fonti bibliografiche
SI
Vedi il presente.
Metodiche analitiche SI
Consultazione documentazione e banche dati ufficiali.
Contenuti
della
caratterizzazione
naturalistica della parte dei
siti interessati
Habitat
SI
naturali
secondo
lo
schema
di
Tav.
Specie animali delle Dir. 92/43/CEE e 79/409/CEE e
delle Liste Rosse nazionale e regionale:
- lista (SI)
- fenologia (SI )
- dati censimenti (SI)
- superficie habitat di specie (SI)
Specie vegetali delle Liste Rosse nazionale e regionale:
- lista (SI)
- fenologia (SI
- dati censimenti (SI)
- superficie habitat di specie (SI)
Comunità vegetali in senso fitosociologico:
- lista (SI)
24
2
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- superficie interessata (SI)
- struttura della vegetazione (SI)
- rilievi fitosociologici (SI)
Elaborati tecnici e grafici
Relazione tecnica
SI
Vedi:
-
il presente;
Studio di Impatto Abientale;
Relazione Tecnica del Progetto Definitivo.
Tavola di inquadramento
rispetto alle previsioni
urbanistiche
SI
Principali tavole
Planimetria
Vedi Allegati dello Studio d’Impatto Ambientale.
SI
Vedi Progetto Definitivo e Studio di Impatto
Ambientale
Sezioni
SI
Vedi Progetto Definitivo
Particolari costruttivi
SI
Vedi Progetto Definitivo
Tavole
dell’ubicazione
dell’intervento (1:10.000 o
<)
Doc. fotografica
Verifica di compatibilità
Individuazione degli impatti
25
Sovrapposta agli habitat naturali SI
L’intervento non è sovrapposto. Si è condotto lo Studio
di Screening in relazione alle possibili interferenze e
per completezza.
Sovrapposta agli habitat di specie SI
L’intervento non è sovrapposto. Si è condotto lo Studio
di Screening in relazione alle possibili interferenze e
per completezza.
SI, vedi Studio d’Impatto Ambientale.
Con la normativa vigente
nell’Area Naturale Protetta
SI
Con
le
misure
di
conservazione vigenti nei
siti Natura 2000
SI
Con i fattori di vulnerabilità
nei siti Natura 2000
Con le Aree floristiche di
cui alla L.R. n. 52/1974
SI. Vedi il presente.
Cause e fattori di impatto
Tipo di impatto
Genere di impatto
Quantità dell’impatto
L’intervento non ricade in un’area naturale protetta.
Vedi il presente.
SI. L’intervento non ricade in un’area floristica
esistente.
SI
SI
SI
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Tav. 5 – Fattori di impatto e caratteristiche dei rispettivi impatti
IMPATTO
Cause e fattori di impatto
Tipo
Genere
(Indicare il Tipo di
impatto, v. Tav. 6)
(Indicare il Genere di
impatto, v. Tav. 7)
SI
Temp
7
Ind
Disturbo di specie
animali
Iso
SI
Temp
7
Dir
Disturbo di specie
animali
Iso
SI
Temp
7
Dir
Disturbo di specie
animali
Iso
Urbanizzazioni residenziali e produttive
NO
\
\
Cambio di destinazione d’uso di ampie
superfici agricole
NO
\
\
Realizzazione di drenaggi superficiali e/o
profondi
NO
\
\
Captazioni e derivazioni idriche
NO
\
\
Scarico di rifiuti al suolo
NO
\
\
Emissione di rifiuti in atmosfera
NO
\
\
SI
Perm
7
Ind
Disturbo di specie
animali
Iso
SI
Perm
7
Ind
Disturbo di specie
animali
Iso
Escavazioni e movimentazioni di terreno
Occupazione temporanea
deposito materiali
di
suolo
Occupazione temporanea di suolo
movimentazione macchine operatrici
Produzione di rumori e vibrazioni
Produzione di campi elettromagnetici
26
per
per
Quantità
Di ridottissima entità,
quasi irrilevante.
Di ridottissima entità,
quasi irrilevante.
Di ridottissima entità,
quasi irrilevante.
Di ridottissima entità.
Rumori e vibrazioni
impercettibili all’interno
del SIC-ZPS.
Di ridottissima entità,
visto
il
diminuirne
dell’intensità con il
quadrato della distanza,
l’elevato
grado
di
isolamento,
l’interramento
dei
cavi
dall’aerogeneratore
al
locale tecnico e il
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trasporto dell’energia in
BT.
Realizzazione di infrastrutture lineari
SI
Perm
7
Dir
Disturbo di specie
animali
Iso
Di ridottisima entità,
vista la ridottissima
lunghezza delle opere di
allacciamento alla rete
elettrica pubblica, il tipo
di
cavo
(trifase
elicoidale autoportante
e isolato).
Di ridottissima entità,
vista la quota pari a
quella
del
piano
campagna (non sono
necessari sbancamenti o
riporti), la modesta
lunghezza, larghezza (e
il
materiale
inerte
naturale)
del
breve
tratto stradale di nuova
realizzazione.
Realizzazione di infrastrutture verticali, fisse o
in movimento
SI
Perm
7
Dir
Realizzazione palo di
sostegno h=24m +8m di
raggio rotorico
Disturbo di specie
animali
Iso
Di modestissima entità.
Impianti luminosi
NO
\
\
Immissioni faunistiche
NO
\
\
Immissioni di specie vegetali
NO
\
\
27
Si consulti lo Studio
d’Impatto Ambientale.
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Tav. 6 – Tipo di impatto
N. identificazione
dell’impatto
Codice
habitat
naturale
Denominazione tipo di impatto
Habitat naturale non
previsto dalla
Direttiva
Specie
1
Perdita di habitat naturale o di altro
habitat
2
Perdita
di
habitat
di
specie
(alimentazione, riproduzione, rifugio)
3
Degrado o danneggiamento di habitat
naturale
4
Degrado o danneggiamento di habitat di
specie (alimentazione, riproduzione,
rifugio)
5
Frammentazione di habitat naturale
6
Frammentazione di habitat di specie
(alimentazione, riproduzione, rifugio)
NO
7
Disturbo di specie animali
SI.
Potenziale,
vedi il presente.
8
Perdita di specie animali
NO
9
Interferenza con la circolazione idrica
superficiale
10
Interferenza con la circolazione idrica
profonda
11
Dissesto idrogeologico
12
Introduzione di fauna alloctona
NO
13
Riduzione degli elementi naturali e
seminaturali del paesaggio
Introduzione di flora alloctona
NO
14
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
Tav. 7 – Genere di impatto
28
Sigla di identificazione genere di impatto
Denominazione tipo di impatto
Temp
Temporaneo
Perm
Permanente
Dir
Diretto
Ind
Indiretto
Iso
Isolato
Cum
Cumulativo
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Tav. 8 – Valutazione della significatività degli impatti
Indicatore
Evento
Associazione
ID
(*. La presenza anche di un solo indicatore con
asterisco determina incidenza significativa)
(Barrare in caso di
occorrenza)
(Il
verificarsi
di
uno
degli
accoppiamenti determina incidenza
significativa)
1
Perdita temporanea di habitat naturale prioritario
No
1 – 9; 1 – 11
2
Perdita permanente
prioritario (*)
naturale
No
3
Frammentazione temporanea di habitat naturale
prioritario
No
4
Frammentazione permanente
naturale prioritario (*)
No
5
Perdita temporanea di habitat naturale
No
6
Perdita permanente di habitat naturale (*)
No
7
Frammentazione temporanea di habitat naturale
No
7 – 9; 7 – 11
8
Frammentazione permanente di habitat naturale
No
8 – 9; 8 – 11; 8 – 12
9
Perdita temporanea di habitat di specie
No
9 – 1; 9 – 3; 9 – 5; 9 – 7; 9 – 8; 9 – 11; 9 –
12
10
Perdita permanente di habitat di specie (*)
No
11
Frammentazione temporanea di habitat di specie
No
11 – 1; 11 – 3; 11 – 5; 11 – 7; 11 – 8; 11 – 9
12
Frammentazione permanente di habitat di specie
No
12 – 8; 12 – 9
13
Perdita di specie animali (*)
No
14
Immissione di specie alloctone/invasive (*)
No
15
Rarità regionale, nazionale, comunitaria
dell’habitat o della specie interessata (*)
No
29
di
habitat
di
habitat
3 – 9; 3 – 11
5 – 9; 5 – 11
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9 Conclusioni
Vista la valenza dell’intervento, tenendo presente che l’impianto è di ridottissime dimensioni, di facile
rimozione e che non si eseguono opere edili permanenti, si ritiene che i vantaggi che derivano dalla
produzione di energia elettrica da una fonte rinnovabile (energia eolica) siano da considerarsi superiori
al ridottissimo impatto. Ancor più specificatamente visto che l’intervento non ricade all’interno della
delimitazione territoriale degli habitat del SIC/ZPS IT5310022 di cui alla Dir. 92/43/CEE, visto che
anche l’area vasta ricade al di fuori del SIC/ZPS, si ritiene che gli effetti della possibile interferenza
dell’intervento con/sul SIC/ZPS siano sostanzialmente nulli (anche in relazione ai contenuti della
Tabella 4). Si propone pertanto, ai sensi della normativa vigente, e nella fattispecie della D.G.R.M.
220/2010, la conclusione del procedimento di valutazione di Screening e la contestuale
dichiarazione di valutazione di Screening positiva.
Tabella 4 – Peso percentuale dell’area di intervento rispetto all’estensione degli habitat – SIC/ZPS
Habitat
%
mq
(Area Intervento/Area Habitat)%
Shingle, Sea cliffs, Islets
1
77.100
0,261
Tidal rivers, Estuaries, Mud flats, Sand flats, Lagoons (including saltwork basins)
3
231.300
0,087
34
2.621.400
0,008
Other land (including Towns, Villages, Roads, Waste places, Mines, Industrial sites)
5
385.500
0,052
Inland water bodies (Standing water, Running water)
8
616.800
0,033
11
848.100
0,024
Non-forest areas cultivated with woody plants (including Orchards, groves, Vineyards,
Dehesas)
2
154.200
0,130
Artificial forest monoculture (e.g. Plantations of poplar or Exotic trees)
6
462.600
0,043
Bogs, Marshes, Water fringed vegetation, Fens
2
154.200
0,130
22
1.696.200
0,012
Coniferous woodland
1
77.100
0,261
Dry grassland, Steppes
5
385.500
0,052
100
7.710.000
0,003
Extensive cereal cultures (including Rotation cultures with regular fallowing)
Heath, Scrub, Maquis and Garrigue, Phygrana
Broad-leaved deciduous woodland
Copertura Totale
30
Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected]
ACB Progettazione di Cacciamani Marcello
V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU)
Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected]
Fermignano, 22 set. 14
Per. Ind. Marcello Cacciamani
_________________________
Dott. Mauro Giavazzi
Consulente Ambientale / Aziendale
____________________________
31
Allegato A
Allegato B
NATURA 2000 - STANDARD DATA FORM
For Special Protection Areas (SPA),
Proposed Sites for Community Importance (pSCI),
Sites of Community Importance (SCI) and
for Special Areas of Conservation (SAC)
SITE
IT5310022
SITENAME
Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce
TABLE OF CONTENTS
1. SITE IDENTIFICATION
2. SITE LOCATION
3. ECOLOGICAL INFORMATION
4. SITE DESCRIPTION
5. SITE PROTECTION STATUS
6. SITE MANAGEMENT
7. MAP OF THE SITE
1. SITE IDENTIFICATION
1.1 Type
1.2 Site code
C
IT5310022
Back to top
1.3 Site name
Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce
1.4 First Compilation date
1.5 Update date
1995-12
2013-10
1.6 Respondent:
Name/Organisation:
Address:
Email:
Regione Marche Servizio Territorio Ambiente Energia
Via Tiziano,44 - 60125 ANCONA
[email protected]
1.7 Site indication and designation / classification dates
Date site classified as SPA:
2003-03
National legal reference of SPA designation
No data
Date site proposed as SCI:
1995-12
Date site confirmed as SCI:
No data
Date site designated as SAC:
No data
National legal reference of SAC designation:
No data
2. SITE LOCATION
Back to top
2.1 Site-centre location [decimal degrees]:
Longitude
13.0244444444444
Latitude
43.7902777777778
2.2 Area [ha]:
2.3 Marine area [%]
771.0
0.0
2.4 Sitelength [km]:
0.0
2.5 Administrative region code and name
NUTS level 2 code
Region Name
ITE3
Marche
2.6 Biogeographical Region(s)
Continental
(100.0
%)
3. ECOLOGICAL INFORMATION
Back to top
3.1 Habitat types present on the site and assessment for them
Annex I Habitat types
Code
1210
3130
3150
PF
NP
Cover
[ha]
Site assessment
Cave
[number]
Data
quality
6420
A|B|C
Representativity
Relative
Surface
Conservation
Global
1.0
G
B
C
C
C
7.71
G
B
C
A
B
14.73
G
B
C
A
B
B
C
B
B
3260
3270
A|B|C|D
6.48
G
B
C
B
B
15.43
G
A
C
A
B
6430
91AA
91E0
92A0
7.17
G
B
C
B
B
8.64
G
C
C
C
C
1.23
G
B
C
C
B
135.97
G
B
C
C
B
PF: for the habitat types that can have a non-priority as well as a priority form (6210, 7130, 9430) enter
"X" in the column PF to indicate the priority form.
NP: in case that a habitat type no longer exists in the site enter: x (optional)
Cover: decimal values can be entered
Caves: for habitat types 8310, 8330 (caves) enter the number of caves if estimated surface is not
available.
Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with
some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation)
3.2 Species referred to in Article 4 of Directive 2009/147/EC and listed in Annex II of Directive
92/43/EEC and site evaluation for them
Species
G
Code
Population in the site
Scientific
Name
S
NP
T
Size
Unit
Min
Max
Site assessment
Cat.
D.qual.
A|B|C|D
A|B|C
Pop.
Con.
Iso.
Glo.
B
A229
Alcedo atthis
r
6
10
p
G
C
C
C
C
B
A221
Asio otus
c
1
5
i
G
C
C
C
C
B
A288
Cettia cetti
r
6
10
p
G
C
C
C
C
B
A081
Circus
aeruginosus
c
11
50
i
G
C
C
C
C
B
A347
Corvus
monedula
p
11
50
i
G
C
B
C
B
B
A240
Dendrocopos
minor
p
1
5
p
G
C
B
C
B
B
A131
Himantopus
himantopus
r
1
5
p
G
C
C
C
C
B
A022
Ixobrychus
minutus
r
1
5
p
G
C
C
C
C
B
A338
Lanius
collurio
r
6
10
p
G
C
C
C
C
B
A094
Pandion
haliaetus
c
1
5
i
G
C
C
C
C
B
A235
Picus viridis
p
1
5
p
G
C
B
C
B
B
A336
Remiz
pendulinus
r
1
5
p
G
C
B
C
A
F
1136
Rutilus
rubilio
p
DD
C
B
C
C
P
Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, I = Invertebrates, M = Mammals, P = Plants, R = Reptiles
S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public
access enter: yes
NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)
Type: p = permanent, r = reproducing, c = concentration, w = wintering (for plant and non-migratory
species use permanent)
Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the Standard list of population units and
codes in accordance with Article 12 and 17 reporting (see reference portal)
Abundance categories (Cat.): C = common, R = rare, V = very rare, P = present - to fill if data are
deficient (DD) or in addition to population size information
Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with
some extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation); VP = 'Very poor' (use this category only, if not
even a rough estimation of the population size can be made, in this case the fields for population size
can remain empty, but the field "Abundance categories" has to be filled in)
3.3 Other important species of flora and fauna (optional)
Species
Group
CODE
Scientific
Name
S
NP
Population in the site
Motivation
Size
Cat.
Species
Annex
Other
categories
C|R|V|P
IV
A
Min
Unit
Max
V
B
C
D
P
Myriophyllum
verticillatum
P
X
P
Najas marina
R
X
P
Potamogeton
nodosus
R
X
P
Salicornia europaea
P
X
P
SCHOENOPLECTUS
MUCRONATUS (L.)
PALLA
P
X
P
Stachys palustris
R
X
P
Suaeda maritima
P
X
P
Typha domingensis
C
X
P
Zannichellia
palustris
V
X
Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, Fu = Fungi, I = Invertebrates, L = Lichens, M =
Mammals, P = Plants, R = Reptiles
CODE: for Birds, Annex IV and V species the code as provided in the reference portal should be used
in addition to the scientific name
S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public
access enter: yes
NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)
Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the standard list of population units and codes
in accordance with Article 12 and 17 reporting, (see reference portal)
Cat.: Abundance categories: C = common, R = rare, V = very rare, P = present
Motivation categories: IV, V: Annex Species (Habitats Directive), A: National Red List data; B:
Endemics; C: International Conventions; D: other reasons
4. SITE DESCRIPTION
4.1 General site character
Back to top
Habitat class
% Cover
N12
34.0
N02
3.0
N17
1.0
N05
1.0
N16
22.0
N20
6.0
N06
8.0
N21
2.0
N08
11.0
N23
5.0
N09
5.0
N07
2.0
Total Habitat Cover
100
Other Site Characteristics
Settore terminale del Fiume Metauro, ricco di vegetazione palustre e sommersa.
4.2 Quality and importance
Specie divenute rare nelle Marche.
5. SITE PROTECTION STATUS (optional)
Back to top
5.1 Designation types at national and regional level:
Code
Cover [%]
IT00
100.0
Code
Cover [%]
Code
Cover [%]
6. SITE MANAGEMENT
6.1 Body(ies) responsible for the site management:
Organisation:
Provincia di Pesaro e Urbino
Address:
Via Gramsci, 4 (61121) Pesaro Tel. 0721.700041, fax 0721.700057
Email:
[email protected]
Back to top
6.2 Management Plan(s):
An actual management plan does exist:
Yes
No, but in preparation
X
No
7. MAP OF THE SITES
Back to top
INSPIRE ID:
Map delivered as PDF in electronic format (optional)
Yes
X
No
Reference(s) to the original map used for the digitalisation of the electronic boundaries (optional).
A7c1 1:10000 Gauss-Boaga
Allegato C
8/7/2014
N2K IT5310022 dataforms
Database re le ase :
End2013 --- 07/02/2014
SDF
NATURA 2000 - STANDARD DATA FORM
For Special Protection Areas (SPA),
Proposed Sites for Community Importance (pSCI),
Sites of Community Importance (SCI) and
for Special Areas of Conservation (SAC)
SITE
IT5310022
SITENAME
Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce
TABLE OF CONTENTS
1.
2.
3.
4.
5.
6.
SITE IDENTIFICATION
SITE LOCATION
ECOLOGICAL INFORMATION
SITE DESCRIPTION
SITE PROTECTION STATUS
SITE MANAGEMENT
Print Standard Data Form
1. SITE IDENTIFICATION
Back to top
1.1 Type
1.2 Site code
C
IT5310022
1.3 Site name
Fiume Metauro da Piano di Zucca alla foce
1.4 First Compilation date
1.5 Update date
1995-12
2013-10
1.6 Respondent:
Name/Organisation:
Regione Marche Servizio Territorio Ambiente Energia
Address:
Email:
[email protected]
1.7 Site indication and designation / classification dates
Date site classified as SPA:
2003-03
National legal reference of SPA designation
No data
Date site proposed as SCI:
1995-12
Date site confirmed as SCI:
No data
Date site designated as SAC:
No data
National legal reference of SAC designation:
No data
http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022
1/5
8/7/2014
N2K IT5310022 dataforms
2. SITE LOCATION
Back to top
2.1 Site-centre location [decimal degrees]:
Longitude
13.024444
Latitude
43.790278
2.2 Area [ha]:
2.3 Marine area [%]
771.0000
0.0000
2.4 Sitelength [km]:
0.00
2.5 Administrative region code and name
NUTS level 2 code
Region Name
ITE3
Marche
2.6 Biogeographical Region(s)
Continental
(100.00
%)
3. ECOLOGICAL INFORMATION
Back to top
3.1 Habitat types present on the site and assessment for them
Annex I Habitat types
Code
1210
3130
3150
3260
3270
6420
6430
91AA
91E0
92A0
PF
NP
Cover
[ha]
Site assessment
Cave
Data
[number] quality
A|B|C|D
A|B|C
Representativity
Relative
Surface
Conservation
Global
1
0.00
G
B
C
C
C
7.71
0.00
G
B
C
A
B
14.73
0.00
G
B
C
A
B
0
0.00
B
C
B
B
6.48
0.00
G
B
C
B
B
15.43
0.00
G
A
C
A
B
7.17
0.00
G
B
C
B
B
8.64
0.00
G
C
C
C
C
1.23
0.00
G
B
C
C
B
135.97
0.00
G
B
C
C
B
PF: for the habitat types that can have a non-priority as well as a priority form (6210, 7130, 9430) enter "X"
in the column PF to indicate the priority form.
NP: in case that a habitat type no longer exists in the site enter: x (optional)
Cover: decimal values can be entered
Caves: for habitat types 8310, 8330 (caves) enter the number of caves if estimated surface is not available.
Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with some
http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022
2/5
8/7/2014
N2K IT5310022 dataforms
extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation)
3.2 Species referred to in Article 4 of Directive 2009/147/EC and listed in Annex II of Directive
92/43/EEC and site evaluation for them
Species
Population in the site
Code
Scientific
Name
B
A022
Ixobrychus
minutus
B
A338
B
G
S
NP
T
Size
Unit
Site assessment
Cat.
D.qual.
A|B|C|D
A|B|C
Pop.
Con.
Iso.
Glo.
Min
Max
r
1
5
p
C
C
C
C
Lanius
collurio
r
6
10
p
C
C
C
C
A240
Dendrocopos
minor
p
1
5
p
C
B
C
B
B
A288
Cettia cetti
r
6
10
p
C
C
C
C
B
A131
Himantopus
himantopus
r
1
5
p
C
C
C
C
B
A347
Corvus
monedula
p
11
50
i
C
B
C
B
B
A235
Picus viridis
p
1
5
p
C
B
C
B
F
1136
Rutilus rubilio
p
C
B
C
C
B
A081
Circus
aeruginosus
c
11
50
i
C
C
C
C
B
A336
Remiz
pendulinus
r
1
5
p
C
B
C
A
B
A094
Pandion
haliaetus
c
1
5
i
C
C
C
C
B
A229
Alcedo atthis
r
6
10
p
C
C
C
C
B
A221
Asio otus
c
1
5
i
C
C
C
C
P
Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, I = Invertebrates, M = Mammals, P = Plants, R = Reptiles
S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public access
enter: yes
NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)
Type: p = permanent, r = reproducing, c = concentration, w = wintering (for plant and non-migratory species
use permanent)
Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the Standard list of population units and codes in
accordance with Article 12 and 17 reporting (see reference portal)
Abundance categories (Cat.): C = common, R = rare, V = very rare, P = present - to fill if data are deficient
(DD) or in addition to population size information
Data quality: G = 'Good' (e.g. based on surveys); M = 'Moderate' (e.g. based on partial data with some
extrapolation); P = 'Poor' (e.g. rough estimation); VP = 'Very poor' (use this category only, if not even a rough
estimation of the population size can be made, in this case the fields for population size can remain empty, but
the field "Abundance categories" has to be filled in)
3.3 Other important species of flora and fauna (optional)
Species
Group
Population in the site
CODE
Scientific
Name
S
NP
Size
Min
Unit
Max
Motivation
Cat.
Species
Annex
Other
categories
C|R|V|P
IV
A
V
B
C
D
P
Suaeda maritima
P
X
P
Typha
domingensis
C
X
P
Najas marina
R
X
P
Stachys palustris
R
X
P
Myriophyllum
verticillatum
P
X
P
Zannichellia
palustris
V
X
P
Potamogeton
nodosus
R
X
P
X
P
SCHOENOPLECTUS
MUCRONATUS (L.)
http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022
3/5
8/7/2014
N2K IT5310022 dataforms
PALLA
Salicornia
europaea
P
P
X
Group: A = Amphibians, B = Birds, F = Fish, Fu = Fungi, I = Invertebrates, L = Lichens, M = Mammals, P =
Plants, R = Reptiles
CODE: for Birds, Annex IV and V species the code as provided in the reference portal should be used in
addition to the scientific name
S: in case that the data on species are sensitive and therefore have to be blocked for any public access
enter: yes
NP: in case that a species is no longer present in the site enter: x (optional)
Unit: i = individuals, p = pairs or other units according to the standard list of population units and codes in
accordance with Article 12 and 17 reporting, (see reference portal)
Cat.: Abundance categories: C = common, R = rare, V = very rare, P = present
Motivation categories: IV, V: Annex Species (Habitats Directive), A: National Red List data; B: Endemics; C:
International Conventions; D: other reasons
4. SITE DESCRIPTION
Back to top
4.1 General site character
Habitat class
% Cover
N05
1.00
N02
3.00
N12
34.00
N23
5.00
N06
8.00
N08
11.00
N21
2.00
N20
6.00
N07
2.00
N16
22.00
N17
1.00
N09
5.00
Total Habitat Cover
100
Other Site Characteristics
Settore terminale del Fiume Metauro, ricco di vegetazione palustre e sommersa.
4.2 Quality and importance
Specie divenute rare nelle Marche.
5. SITE PROTECTION STATUS
Back to top
5.1 Designation types at national and regional level:
Code
Cover [%]
IT00
100.00
Code
Cover [%]
Code
Cover [%]
6. SITE MANAGEMENT
6.1 Body(ies) responsible for the site management:
Organisation:
Back to top
Provincia di Pesaro e Urbino
Address:
Email:
[email protected]
6.2 Management Plan(s):
An actual management plan does exist:
Yes
No, but in preparation
http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022
4/5
8/7/2014
N2K IT5310022 dataforms
X
No
SITE DISPLAY
http://natura2000.eea.europa.eu/Natura2000/SDF.aspx?site=IT5310022
5/5
Allegato D
15/7/2014
Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
home
collaboratori
documenti
archivio link
tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
1210 Vegetazione annua delle
linee di deposito marine
1240 Scogliere con
vegetazione delle coste
mediterranee con Limonium
spp. endemici
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
mostra didascalie (in ogni campo)
12: Scogliere marittime e spiagge ghiaiose
1210: Vegetazione annua
delle linee di deposito marine
Annual vegetation of drift lines
Codice
CORINE
Biotopes
17.2 Shingle
beach drift
lines
Codice EUNIS
B1.12 Comunità di
Formazione a Cakile maritima in località Sacca
erbe
di Bellocchio (Emilia Romagna), E. Biondi
annuali
delle spiagge sabbiose dell’Europa centrooccidentale
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale e Mediterranea
Descrizione generale dell’habitat
Formations of annuals or representatives of
annuals and perennials, occupying
accumulations of drift material and gravel rich in
nitrogenous organic matter (Cakiletea maritimae
p.).
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Formazioni erbacee, annuali (vegetazione
terofitica-alonitrofila) che colonizzano le
spiagge sabbiose e con ciottoli sottili, in
prossimità della battigia dove il materiale
organico portato dalle onde si accumula e si
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65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
Scheda tipo di habitat
decompone creando un substrato ricco di sali
marini e di sostanza organica in
decomposizione. L’habitat è diffuso lungo tutti i
litorali sedimentari italiani e del Mediterraneo
dove si sviluppa in contatto con la zona afitoica,
in quanto periodicamente raggiunta dalle onde,
e, verso l’entroterra, con le formazioni
psammofile perenni.
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
93: Foreste sclerofille
mediterranee
Combinazione fisionomica di riferimento
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Cakile maritima subsp. maritima, Salsola kali,
S. soda, Euphorbia peplis, Polygonum
maritimum, Matthiola sinuata, M. tricuspidata,
Atriplex latifolia, A. tatarica var. tornabeni,
Raphanus raphanistrum ssp. maritimus,
Glaucium flavum.
Frequente in questa vegetazione è la presenza
di giovani individui di Elymus farctus (= Elytrigia
juncea, Agropyron junceum) o di Sporobolus
arenarius a causa del contatto catenale con la
vegetazione delle dune embrionali mentre altre
specie psammofile perenni degli stessi ambienti
vi si possono solo occasionalmente rinvenire:
Euphorbia paralias, Medicago marina, Otanthus
maritimus, Eryngium maritimum.
Riferimento sintassonomico
Le formazioni erbacee terofitiche colonizzanti le
spiagge sabbiose ricche di detriti organici sono
spesso riconducibili all’associazione Salsolo
kali–Cakiletum maritimae Costa e Manzanet
1981 nom. mut. propos. in Rivas-Martínez et al.
2002, essendo la più diffusa in Italia e nel resto
del Mediterraneo, oltre che ad altre associazioni
dell’alleanza Euphorbion peplis Tx 1950. Questo
habitat è inoltre caratterizzato da cenosi
appartenenti all’alleanza Thero-Atriplicion
Pignatti 1953. Entrambe queste alleanze sono
annoverate nell’ordine Euphorbietalia peplis Tx
1950, classe: Cakiletea maritimae Tüxen &
Preising ex Br.-Bl. & Tüxen 1952.
Dinamiche e contatti
E’ un habitat pioniero che rappresenta la prima
fase di colonizzazione da parte della
vegetazione superiore fanerogamica nella
dinamica di costruzione delle dune costiere.
Prende quindi contatto da un lato, con le
comunità dunali delle formazioni
embrionali riconducibili all’habitat 2110 "Dune
embrionali mobili" e dall'altro lato con la zona
afitoica, periodicamente raggiunta dalle onde.
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Scheda tipo di habitat
Specie alloctone
Xanthium italicum (esotica dubbia), Cenchrus
incertus, C. longispinus.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Liguria, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana,
Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania,
Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia,
Sardegna
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD
2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
La regione del Friuli Venezia Giulia annovera
nell’habitat 1210 anche l’habitat col biotopo
identificato dal codice CORINE 15.56 – “Linee di
deposito delle paludi salmastre mediterranee” in
cui sono riconoscibili, a livello sintassonomico,
differenziazioni fra le linee di deposito su suoli
argilloso-limosi in ambito lagunare (TheroSuaedion splendentis).
In base alla revisione di S. Rilke (1999,
Bibliotheca botanica 149), Salsola kali è specie
diffusa lungo le coste altlantiche e rarissima nel
Mediterraneo (probabilm. solo come specie
introdotta), dove viene sostituita da Salsola
tragus.
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Galdenzi ([email protected])
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8/8
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Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
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tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
3110 Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale
delle pianure sabbiose
(Littorelletalia uniflorae)
3120 Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale,
su terreni generalmente
sabbiosi del Mediterraneo
occidentale, con Isoëtes spp.
3130 Acque stagnanti, da
oligotrofe a mesotrofe, con
vegetazione dei Littorelletea
uniflorae e/o degli IsoëtoNanojuncetea
3140 Acque oligomesotrofe
calcaree con vegetazione
bentica di Chara spp.
3150 Laghi eutrofici naturali
con vegetazione del
Magnopotamion o
Hydrocharition
3160 Laghi e stagni distrofici
naturali
3170* Stagni temporanei
mediterranei
mostra didascalie (in ogni campo)
31: Acque stagnanti
3130: Acque stagnanti, da
oligotrofe a mesotrofe, con
vegetazione dei Littorelletea
uniflorae e/o degli IsoëtoNanojuncetea
Oligotrophic to mesotrophic standing waters
with vegetation of the Littorelletea uniflorae
and/or of the Isoëto-Nanojuncetea
Codice
CORINE
Biotopes
22.12 -
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
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Eryngium barrelieri su fondale argilloso in
disseccamento in Puglia (LE), P. Ernandes
Aspetto a Sparganium angustifolium sul Lago
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Scheda tipo di habitat
delle Nassere (Lagorai, TN), C. Lasen
40: Lande e arbusteti temperati
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
Mesotrophic waters
22.31 - Northern perennial amphibious
communities - Littorelletalia
22.32 - Northern dwarf annual amphibious
swards - Cyperetalia fusci (Nanocyperetalia)
54: Phrygane
Codice EUNIS
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
C1.2 - Permanent mesotrophic lakes, ponds and
pools
C3.4 - Species-poor beds of low-growing waterfringing or amphibious vegetation
C3.5 - Periodically inundated shores with
pioneer and ephemeral vegetation
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale, Alpina (Alp), Mediterranea
Descrizione generale dell’habitat
22.12 x 22.31 - aquatic to amphibious short
perennial vegetation, oligotrophic to
mesotrophic, of lake, pond and pool banks and
water-land interfaces belonging to the
Littorelletalia uniflorae order.
22.12 x 22.32 - amphibious short annual
vegetation, pioneer of land interface zones of
lakes, pools and ponds with nutrient poor soils,
or which grows during periodic drying of these
standing waters: Isoëto-Nanojuncetea class.
These two units can grow together in close
association or separately. Characteristic plant
species are generally small ephemerophytes.
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Vegetazione costituita da comunità anfibie di
piccola taglia, sia perenni (riferibili all’ordine
Littorelletalia uniflorae) che annuali pioniere
(riferibili all’ordine Nanocyperetalia fusci), della
fascia litorale di laghi e pozze con acque
stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, su
substrati poveri di nutrienti, dei Piani
bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro-Temperato
(anche con la Variante Submediterranea), con
distribuzione prevalentemente settentrionale; le
due tipologie possono essere presenti anche
singolarmente. Gli aspetti annuali pionieri
possono svilupparsi anche nel Macrobioclima
Mediterraneo.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Nel Manuale EUR/27 vengono evidenziati due
aspetti, corrispondenti a due distinte tipologie
CORINE, che possono essere presenti anche
singolarmente, distinguibili sulla base del ciclo
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Scheda tipo di habitat
vitale.
22.12 x 22.31: Vegetazione perenne, acquatica
o anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine
Littorelletalia uniflorae, della fascia litorale di
laghi e pozze con acque stagnanti, da oligotrofe
a mesotrofe, su substrati poveri di nutrienti, dei
Piani bioclimatici Meso-, Supra- ed OroTemperato (anche con la Variante
Submediterranea).
22.12 x 22.32: Vegetazione annuale pioniera,
anfibia, di piccola taglia, riferibile all’ordine
Nanocyperetalia fusci, della fascia litorale di
laghi e pozze con acque stagnanti, o di fondali
melmosi periodicamente in emersione, su
substrati poveri di nutrienti, dei Piani
bioclimatici Meso-, Supra- ed Oro-Temperato
(anche con la Variante Submediterranea), Mesoe Termo-Mediterraneo.
Combinazione fisionomica di riferimento
22.12 x 22.31:
Sono indicate come specie guida nel Manuale
EUR/27: Littorella uniflora, Potamogeton
polygonifolius, Pilularia globulifera, Juncus
bulbosus subsp. bulbosus, Eleocharis
acicularis, Sparganium minimum (= S. natans)
alle quali possono essere aggiunte Isoëtes
echinospora, #Marsilea quadrifolia, Ranunculus
trichophyllus subsp. eradicatus, Rorippa
islandica, Juncus heterophyllus, Baldellia
ranuculoides, Sparganium angustifolium .
22.12 x 22.32:
Sono spesso specie fisionomizzanti i piccoli
giunchi, scirpi e ciperi annuali quali Juncus
bufonius, Scirpus setaceus (= Isolepis
setacea), Schoenoplectus supinus, Cyperus
fuscus, C. flavescens, C. michelianus; possono
inoltre essere menzionate Elatine spp.,
Eleocharis ovata, Juncus tenageja, Limosella
aquatica, Centaurium pulchellum, Eryngium
barrelieri, E. corniculatum, Gnaphalium
uliginosum, Peplis portula, Samolus valerandi,
Crypsis schoenoidis, Ranunculus revelieri,
Teucrium campanulatum, #Lindernia palustris,
Ludwigia palustris. Alcune specie menzionate
dal Manuale EUR/27, quali Centunculus
minimus (= Anagallis minima) e Cicendia
filiformis, sono più tipiche di Habitat
riconducibili ai codici 3120 'Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale, su terreni
generalmente sabbiosi del Mediterraneo
occidentale, con Isoëtes spp.' o 3170* 'Stagni
temporanei mediterranei'.
Riferimento sintassonomico
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Scheda tipo di habitat
Le cenosi del sottotipo 22.12 x 22.31 sono
riferibili all’ordine Littorelletalia Koch, con le
alleanze Eleocharition acicularis Pietsch 1967,
Isoëtion lacustris Nordhagen 1937 e Hyperico
elodis-Sparganion Br.-Bl. & Tüxen ex Oberdorfer
1957. Gli aspetti del sottotipo 22.12 x 22.32
afferiscono all’ordine Nanocyperetalia fusci Klika
1935, con le alleanze Nanocyperion Koch ex
Libbert 1933, Verbenion supinae Slavnic 1951 (=
Heleochloion Br.-Bl. ex Rivas Goday 1956) e
Lythrion tribracteati Rivas Goday et RivasMartínez ex Rivas Goday 1970.
Dinamiche e contatti
Entrambi i sottotipi instaurano rapporti di tipo
catenale con numerose tipologie di Habitat
acquatici e palustri, molti dei quali già ricordati
a proposito dell’Habitat 3110 ‘Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale delle pianure
sabbiose (Littorelletalia uniflorae)’, quali ad
esempio le cenosi idrofitiche a dominanza di
Utricularia spp. di ‘Laghi e stagni distrofici
naturali’ dell’Habitat 3160, le cenosi a grandi
carici e/o elofite perenni della classe PhragmitoMagnocaricetea, le comunità erbacee igrofile
dell’Habitat ‘Praterie con Molinia su terreni
calcarei, torbosi o argilloso-limosi’ dell’alleanza
Molinion coeruleae corrispondenti al codice
6410, o le fitocenosi di torbiera acida degli
Habitat del gruppo 71, corrispondente al
complesso delle ‘Torbiere acide di sfagni’, per le
tipologie presenti in Italia. Talora, in
corrispondenza di sistemi di micropozze
alternate a zone asciutte, è possibile la
presenza in mosaico con comunità erbacee
acidofile meno strettamente legate all’ambiente
umido, quali le ‘Formazioni erbose a Nardus,
ricche di specie, su substrato siliceo delle zone
montane’ dell’Habitat 6230, le ‘Formazioni
erbose boreo-alpine silicicole’ dell’Habitat 6150
o le ‘Lande alpine e boreali’ dell’Habitat 4060.
Per quanto riguarda le fitocenosi annuali del
sottotipo 22.12 x 22.32, esse possono
sviluppare contatti anche con la vegetazione
idrofitica a dominanza di Callitriche spp. o
Ranunculus spp. dell’Habitat 3260 ed in alcuni
casi con la vegetazione annuale di grande taglia
delle sponde in emersione a dominanza di
Bidens spp. e Polygonum spp. dell’Habitat 3270.
Specie alloctone
Cyperus esculentus, Lindernia dubia, L.
anagallidea, Eleocharis obtusa. Le sponde
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Scheda tipo di habitat
melmose in emersione estiva, tipico ambiente di
elezione soprattutto per il sottotipo 22.12 x
22.32, sono spesso colonizzate da specie aliene
del genere Amaranthus, soprattutto in presenza
di acque eutrofiche.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte, Valle
d'Aosta, Liguria,
Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto,
Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna,
Toscana, Marche, Lazio,
Calabria, Sicilia,
Sardegna, Campania,
Umbria
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD Natura 2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
Sulla base della Banca Dati del Ministero,
sembra che l’Habitat 3130 presenti la massima
diffusione in Sardegna, dove sarebbe presente
per il 66% della superficie totale da esso
occupata in Italia. Si ha l’impressione che
nell’Italia mediterranea sia stato usato
prevalentemente per identificare le cenosi
dell’ordine Nanocyperetalia fusci (ad es. in
Lazio); la compresenza di entrambe le tipologie
è verosimile soprattutto nell’Italia continentale
e alpina. Per gli aspetti afferenti all’ordine
Nanocyperetalia fusci dell’area mediterranea si
può in molti casi fare riferimento all’Habitat
3170*.
Nei casi in cui siano presenti solo le formazioni
perenni dell’ordine Littorelletalia uniflorae
(22.12 x 22.31) su substrato sabbioso, con
acque oligotrofiche, potrebbe essere più
adeguato il riferimento all’Habitat 3110 ‘Acque
oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle
pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae)’.
I popolamenti monospecifici a Sparganium
angustifolium (raram. accompagnato solo da
Ranunculus trichophyllus o Callitriche
palustris), presenti nei piccoli laghetti subalpini
con acque oligotrofe non troppo profonde,
possono essere riferiti a questo habitat.
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http://www.floradoc.org/habitat/habitat-natura2000.html
Nomi dei compilatori con e.mail
Daniela Gigante ([email protected])
Cesare Lasen ([email protected])
Alberto Selvaggi ([email protected])
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=88
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Scheda tipo di habitat
Habitat Italia
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link tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
3110 Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale
delle pianure sabbiose
(Littorelletalia uniflorae)
3120 Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale,
su terreni generalmente
sabbiosi del Mediterraneo
occidentale, con Isoëtes spp.
3130 Acque stagnanti, da
oligotrofe a mesotrofe, con
vegetazione dei Littorelletea
uniflorae e/o degli IsoëtoNanojuncetea
3140 Acque oligomesotrofe
calcaree con vegetazione
bentica di Chara spp.
3150 Laghi eutrofici naturali
con vegetazione del
Magnopotamion o
Hydrocharition
3160 Laghi e stagni distrofici
naturali
3170* Stagni temporanei
mediterranei
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
mostra didascalie (in ogni campo)
31: Acque stagnanti
3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione
del Magnopotamion o Hydrocharition
Natural euthrophic lakes with Magnopotamion or Hydrocharition-type
vegetation
Codice CORINE Biotopes
22.13 x (22.41 or 22.421)
22.13 - Eutrophic waters
22.41 - Free-floating vegetation Lemnion minoris (Hydrocharition)
22.421 - Large pondweed bed Magnopotamion
22.422 - Small pondweed communities Parvopotamion
22.431 - Floating broad-leaved carpets Nymphaeion albae
Nuphar lutea al Lago di Piediluco (TR), R.
Venanzoni
Codice EUNIS
C1.3 - Permanent eutrophic lakes, ponds and pools
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale, Alpina (Alp, App), Mediterranea
Descrizione generale dell’habitat
Lakes and ponds with mostly dirty grey to blue-green, more or less turbid,
waters, particularly rich
in dissolved bases (pH usually > 7), with free-floating surface communities of
the Hydrocharition
or, in deep, open waters, with associations of large pondweeds
(Magnopotamion).
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Habitat lacustri, palustri e di acque stagnanti eutrofiche ricche di basi con
vegetazione dulciacquicola idrofitica azonale, sommersa o natante, flottante o
radicante, ad ampia distribuzione, riferibile alle classi Lemnetea e Potametea.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Combinazione fisionomica di riferimento
Le comunità idrofitiche sono spesso paucispecifiche e vedono la forte
dominanza di 1-2 specie, accompagnate da poche sporadiche compagne. Tra le
entità indicate nel Manuale EUR/27, possono essere ricordate per l’Italia:
Lemna spp., Spirodela spp., Wolffia spp., Hydrocharis morsusranae, Utricularia australis, U. vulgaris, Potamogeton lucens, P.
praelongus, P. perfoliatus, Azolla spp., Riccia spp., Ricciocarpus spp.,
#Aldrovanda vesiculosa, Stratiotes aloides (va aggiunto però che
quest'ultima specie ha valore diagnostico solo nei casi in cui la sua presenza
sia certamente autoctona).
A queste possono essere aggiunte Salvinia natans, Potamogeton alpinus, P.
berchtoldii, P. coloratus, P. crispus, P. filiformis, P. gramineus, P. natans, P.
nodosus, P. pectinatus, P. pusillus, P. trichoides, Persicaria amphibia, Trapa
natans, Nymphoides peltata, Nuphar lutea, Nymphaea alba, Ceratophyllum
demersum, C. submersum, Myriophyllum spicatum, M. verticillatum, Najas
marina, N. minor, Hippuris vulgaris, Hottonia palustris, Vallisneria spiralis,
Zannichellia palustris, Z. obtusifolia.
Riferimento sintassonomico
L’Habitat 3150 viene riferito alle classi Lemnetea Tüxen ex O. Bolòs &
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caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Scheda tipo di habitat
Masclans 1955 e Potametea Klika in Klika & Novák 1941. In particolare, si fa
riferimento alle alleanze di seguito riportate, per ciascuna delle quali si
fornisce anche una breve definizione. Per la classe Potametea Klika in Klika &
Novák 1941: Potamion pectinati (Koch 1926) Libbert 1931 che include la
vegetazione radicante sommersa generalmente con organi fiorali emergenti
(CORINE Biotopes: 22.421, 22.422); Nymphaeion albae Oberdorfer 1957 che
include la vegetazione radicante natante (CORINE Biotopes: 22.431);
Zannichellion pedicellatae Schaminée, Lanjouw & Schipper 1990 em. Pott 1992
che include la vegetazione radicante completamente sommersa (CORINE
Biotopes: 22.422); Ceratophyllion demersi Den Hartog & Segal ex Passarge
1996 che include la vegetazione bentopleustofitica (CORINE Biotopes: 22.414);
Utricularion vulgaris Den Hartog & Segal 1964 che include la vegetazione
mesopleustofitica di media taglia (CORINE Biotopes: 22.414). Per la classe
Lemnetea Tüxen ex O. Bolòs & Masclans 1955: Lemnion trisulcae Den Hartog &
Segal ex Tüxen & Schwabe in Tüxen 1974 che include la vegetazione
mesopleustofitica di piccola taglia (CORINE Biotopes: 22.411); Lemno minorisHydrocharition morsus-ranae Rivas-Martínez, Fernández-González & Loidi 1999
(= Hydrocharition morsus-ranae Passarge 1996) che include la vegetazione
acropleustofitica di media taglia (CORINE Biotopes: 22.412); Lemnion minoris
Tüxen ex O. Bolòs & Masclans 1955 che include la vegetazione
acropleustofitica di piccola taglia (CORINE Biotopes: 22.411, 22.415).
Le alleanze Ranunculion fluitantis Neuhäusl 1959 e Ranunculion aquatilis
Passarge 1964 (= Callitricho-Batrachion Den Hartog & Segal 1964, CORINE
Biotopes 22.432) (entrambe della classe Potametea) vanno invece riferite
all’Habitat 3260 ‘Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del
Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion’.
I termini acro-, meso- e bento-pleustofitica si riferiscono alla vegetazione
idrofitica flottante che si sviluppa rispettivamente sulla superficie, tra la
superficie ed il fondo, o sul fondo dei corpi d’acqua (in quest’ultimo caso con
eventuale possibilità di radicare), secondo Rivas-Martínez (2005) e Peinado
Lorca et al. (2008).
Dinamiche e contatti
La vegetazione idrofitica riferibile all’Habitat 3150 si sviluppa in specchi
d’acqua di dimensione variabile, talora anche nelle chiarie dei magnocariceti o
all’interno delle radure di comunità elofitiche a dominanza di Phragmites
australis, Typha spp., Schoenoplectus spp. ecc., con le quali instaura contatti
di tipo catenale. Ciascuna di queste comunità rappresenta una permaserie ed
in linea di massima non è soggetta a fenomeni dinamico-successionali a meno
che non vengano alterate le condizioni ambientali ed il regime idrico. Una forte
minaccia di scomparsa per questi sistemi di acqua dolce deriva proprio dai
fenomeni di interrimento provocati dall’accumulo di sedimento sui fondali (o
dall’alterazione artificiale del regime idrico), che se particolarmente accentuati
possono provocare l’irreversibile alterazione dell’habitat e l’insediarsi di altre
tipologie vegetazionali.
Specie alloctone
Elodea canadensis, Lemna minuta, Eichornia crassipes, Lemna aequinoctialis,
Myriophyllum aquaticum
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,
Sardegna
●
●
●
●
●
Dato
Dato
Dato
Dato
Dato
già presente in BD Natura 2000 e confermato
già presente in BD Natura 2000 ma dubbio
già presente in BD Natura 2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
Non sembrano esserci motivazioni di ordine ecologico
o conservazionistico per limitare l’Habitat 3150 alle
tipologie vegetazionali inquadrabili nelle alleanze Hydrocharition e
Magnopotamion; esso viene pertanto ampliato includendovi per intero le classi
Potametea (escl. Ranunculion fluitantis e Ranunculion aquatilis) e Lemnetea,
ampliando quindi il riferimento anche alle tipologie CORINE 22.422 (Small
pondweed communities - Parvopotamion) e 22.431 (Floating broad-leaved
carpets - Nymphaeion albae).
È possibile la confusione con l’Habitat 3260: infatti, alcune delle specie qui
menzionate (ad es. Myriophyllum spp., Zannichellia palustris, Potamogeton
spp.,) sono riportate nel Manuale EUR/27 anche a proposito dell’Habitat 3260
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=10
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Scheda tipo di habitat
‘Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e
Callitricho-Batrachion’; tuttavia il 3260 si riferisce ad habitat di acque fluenti
mentre il 3150 è legato ad acque ferme (anche in corpi idrici di estensione
lineare, come canali e fossi inondati, purché con acque stagnanti). Questa
importante distinzione ecologica consente un appropriato riferimento
all’Habitat più opportuno.
L'Habitat non risulta segnalato nelle Marche, regione in cui queste tipologie di
vegetazione sono comunque presenti, sebbene talora in modo molto
frammentario.
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http://www.floradoc.org/habitat/habitat-natura-2000.html
Nomi dei compilatori con e.mail
Daniela Gigante ([email protected])
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=10
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Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
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collaboratori
documenti
archivio link
tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
3220 Fiumi alpini con
vegetazione riparia erbacea
3230 Fiumi alpini con
vegetazione riparia legnosa a
Myricaria germanica
3240 Fiumi alpini con
vegetazione riparia legnosa a
Salix eleagnos
3250 Fiumi mediterranei a
flusso permanente con
Glaucium flavum
3260 Fiumi delle pianure e
montani con vegetazione del
Ranunculion fluitantis e
Callitricho- Batrachion.
3270 Fiumi con argini melmosi
con vegetazione del
Chenopodion rubri p.p e
Bidention p.p.
3280 Fiumi mediterranei a
flusso permanente con
vegetazione dell’alleanza
Paspalo-Agrostidion e con filari
ripari di Salix e Populus alba.
3290 Fiumi mediterranei a
flusso intermittente con il
mostra didascalie (in ogni campo)
32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a
dinamica naturale o seminaturale (letti
minori, medi e maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
3260 : Fiumi delle pianure e
montani con vegetazione del
Ranunculion fluitantis e
Callitricho- Batrachion.
Water courses of plain to montane levels
with the Ranunculion fluitantis and CallitrichoBatrachion vegetation
Codice
CORINE
Biotopes
24.4 -
Formazioni a Nasturtium officinalis sulle rive
dell'Esino (Marche), Edoardo Biondi
Euhydrophytic river vegetation
22.432 - Shallow-water floating communities
Codice EUNIS
C1.242 - Comunità galleggianti di Ranunculus
subgenus Batrachium in acque poco profonde
C2.1 - Sorgenti, fontanili e geyser
C2.2 - Corsi d’acqua permanenti a carattere
torrentizio (ruscelli e torrenti), non influenzati
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1/7
15/7/2014
Paspalo-Agrostidion
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
Scheda tipo di habitat
dalle maree
C2.3 - Corsi d’acqua permanenti a carattere
potamale (fiumi a lento decorso), non
influenzati dalle maree
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale, Mediterranea, Alpina
Descrizione generale dell’habitat
81: Ghiaioni
Water courses of plain to montane levels, with
submerged or floating vegetation of the
Ranunculion fluitantis and Callitricho-Batrachion
(low water level during summer) or aquatic
mosses.
This habitat is sometimes associated with
Butomus umbellatus bank communities. It is
important to take this point into account in the
process of site selection.
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Questo habitat include i corsi d’acqua, dalla
pianura alla fascia montana, caratterizzati da
vegetazione erbacea perenne paucispecifica
formata da macrofite acquatiche a sviluppo
prevalentemente subacqueo con apparati fiorali
generalmente emersi del Ranunculion fluitantis
e Callitricho-Batrachion e muschi acquatici.
Nella vegetazione esposta a corrente più veloce
(Ranunculion fluitantis) gli apparati fogliari
rimangono del tutto sommersi mentre in
condizioni reofile meno spinte una parte delle
foglie è portata a livello della superficie
dell’acqua (Callitricho-Batrachion).
Questo habitat, di alto valore naturalistico ed
elevata vulnerabilità, è spesso associato alle
comunità a Butomus umbellatus; è importante
tenere conto di tale aspetto nell’individuazione
dell’habitat.
La disponibilità di luce è una fattore critico e
perciò questa vegetazione non si insedia in corsi
d'acqua ombreggiati dalla vegetazione esterna e
dove la limpidezza dell’acqua è limitata dal
trasporto torbido.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Combinazione fisionomica di riferimento
Ranunculus trichophyllus, R. fluitans, R.
peltatus, R. penicillatus, R. aquatilis, R.
circinatus (Padania, Puglia e Sicilia), R.
muricatus, R. rionii (Lago di Garda), R. baudotii,
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15/7/2014
Scheda tipo di habitat
Zannichellia palustris, Z. obtusifolia,
Potamogeton spp. (tra cui P. schweinfurthii,
presente in Italia solo in Sardegna),
Myriophyllum spp., Callitriche spp., Isoëtes
malinverniana# (endemica padana), Sium
erectum, Fontinalis antipyretica, Alopecurus
aequalis, Butomus umbellatus, Glyceria
maxima, G. fluitans, Groenlandia densa,
Hottonia palustris, Baldellia ranunculoides,
Utricularia minor, Ceratophyllum submersum,
Hippuris vulgaris, Najas minor, Sagittaria
sagittifolia, Vallisneria spiralis, Nuphar luteum,
Ceratophyllum demersum, Cardamine amara,
Veronica anagallis-aquatica, Nasturtium
officinale, Sparganium erectum, Apium
nodiflorum, Scapania undulata.
Riferimento sintassonomico
Le cenosi acquatiche attribuite a questo habitat
rientrano nell’alleanza Ranunculion fluitantis
Neuhäusl 1959 e nell’alleanza Ranunculion
aquatilis Passarge 1964 (syn. CallitrichoBatrachion Den Hartog & Segal 1964) dell’ordine
Potametalia Koch 1926 (classe Potametea Klika
in Klika & Novák 1941). Il nome dell’alleanza
Callitricho-Batrachion (segnalata nel nome
dell’habitat e sinonimo del Ranunculion
aquatilis) deriva dai generi Callitriche e
Batrachium. Quest’ultimo è in realtà un
subgenere ritenuto attualmente mal
differenziabile dal genere Ranunculus, pertanto
nell’elenco floristico riportato nella scheda non è
indicato.
Dinamiche e contatti
Vegetazione azonale stabile. Se il regime
idrologico del corso d’acqua risulta costante, la
vegetazione viene controllata nella sua
espansione ed evoluzione dall’azione stessa
della corrente. Ove venga meno l’influsso della
corrente possono subentrare fitocenosi elofitiche
della classe Phragmiti-Magnocaricetea e,
soprattutto in corrispondenza delle zone
marginali dei corsi d’acqua, ove la corrente
risulta molto rallentata o addirittura annullata,
si può realizzare una commistione con alcuni
elementi del Potamion e di Lemnetea minoris
che esprimono una transizione verso la
vegetazione di acque stagnanti (habitat 3150
“Laghi eutrofici naturali con vegetazione del
Magnopotamion o Hydrocharition”). Viceversa,
un aumento molto sensibile della corrente può
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15/7/2014
Scheda tipo di habitat
ridurre la capacità delle macrofite di radicare sul
fondale ciottoloso e in continuo movimento.
Specie alloctone
Elodea canadensis, Hydrocotyle ranunculoides,
Myriophyllum aquaticum, Heteranthera
reniformis.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte, Liguria,
Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto,
Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna,
Toscana, Umbria,
Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania,
Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia,
Sardegna
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD Natura 2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
Alcune delle specie dell’habitat 3260 (ad es.
Potamogeton spp.) possono rientrare anche nel
3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione
del Magnopotamion o Hydrocharition”; tuttavia
tra i due habitat c’è un’importante distinzione
ecologica in quanto il 3150 è legato ad acque
ferme mentre il 3260 si riferisce ad acque
fluenti.
Riferimenti Bibliografici
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Scheda tipo di habitat
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Scheda tipo di habitat
vegetazione e della flora delle aree umide nel
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VENANZONI R. & GIGANTE D., 2000 –
Contributo alla conoscenza della vegetazione
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Scheda tipo di habitat
degli ambienti umidi dell’Umbria (Italia).
Fitosociologia 37(2): 13-63.
Riferimenti Bibliografici online
Nomi dei compilatori con e.mail
Liliana Zivkovic ([email protected]), Edoardo
Biondi ([email protected]), Cesare Lasen
([email protected])
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15/7/2014
Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
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tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
3220 Fiumi alpini con
vegetazione riparia erbacea
3230 Fiumi alpini con
vegetazione riparia legnosa a
Myricaria germanica
3240 Fiumi alpini con
vegetazione riparia legnosa a
Salix eleagnos
3250 Fiumi mediterranei a
flusso permanente con
Glaucium flavum
3260 Fiumi delle pianure e
montani con vegetazione del
Ranunculion fluitantis e
Callitricho- Batrachion.
3270 Fiumi con argini melmosi
con vegetazione del
Chenopodion rubri p.p e
Bidention p.p.
3280 Fiumi mediterranei a
flusso permanente con
vegetazione dell’alleanza
Paspalo-Agrostidion e con filari
ripari di Salix e Populus alba.
3290 Fiumi mediterranei a
flusso intermittente con il
mostra didascalie (in ogni campo)
32: Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a
dinamica naturale o seminaturale (letti
minori, medi e maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
3270 : Fiumi con argini
melmosi con vegetazione del
Chenopodion rubri p.p e
Bidention p.p.
Rivers with muddy banks with Chenopodion
rubri p.p. and Bidention p.p. vegetation
Codice CORINE Biotopes
24.52 - Euro-Siberian annual river mud
communities
22.33 - Bur marigold communities
Codice EUNIS
C3.5 - Vegetazione pioniera effimera delle
sponde periodicamente sommerse
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale, Alpina, Mediterranea
Descrizione generale dell’habitat
Muddy river banks of plain to submontane
levels, with annual pioneer nitrophilous
vegetation of the Chenopodion rubri p.p. and
the Bidention p.p. alliances. During the spring
and at the beginning of the summer, sites look
like muddy banks without any vegetation
(developes later in the year). If the conditions
are not favourable, this vegetation has a weak
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Paspalo-Agrostidion
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Scheda tipo di habitat
development or could be completely absent.
This habitat is found in close association with
dense populations of the genus Bidens or of
neophitic species. In order to support the
conservation of these communities, with a late
or irregular annual development, it is important
to take into account bank widths of 50 to 100 m
and even parts without vegetation (24.51).
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Comunità vegetali che si sviluppano sulle rive
fangose, periodicamente inondate e ricche di
nitrati dei fiumi di pianura e della fascia
submontana, caratterizzate da vegetazione
annuale nitrofila pioniera delle alleanze
Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.. Il
substrato è costituito da sabbie, limi o argille
anche frammisti a uno scheletro ghiaioso. In
primavera e fino all’inizio dell’estate questi
ambienti, a lungo inondati, appaiono come rive
melmose prive di vegetazione in quanto questa
si sviluppa, se le condizioni sono favorevoli, nel
periodo tardo estivo-autunnale. Tali siti sono
soggetti nel corso degli anni a modifiche
spaziali determinate dalle periodiche alluvioni.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Combinazione fisionomica di riferimento
Chenopodium rubrum, C. botrys, C. album,
Bidens frondosa, B. cernua, B. tripartita,
Xanthium sp., Polygonum lapathifolium, P.
persicaria, Persicaria dubia, P. hydropiper, P.
minor, Rumex sanguineus, Echinochloa crusgalli, Alopecurus aequalis, Lepidium virginicum,
Alisma plantago-aquatica, Mentha aquatica,
Lycopus europaeus, Cyperus fuscus, C.
glomeratus, C. flavescens, C. michelanius.
Riferimento sintassonomico
Le cenosi terofitiche nitrofile che colonizzano i
suoli più fini e con maggiore inerzia idrica sono
incluse nell’alleanza Bidention tripartitae
Nordhagen 1940 em. Tüxen in Poli & J. Tüxen
1960, mentre quelle presenti su suoli con
granulometria più grossolana e soggetti a più
rapido disseccamento rientrano nell’alleanza
Chenopodion rubri (Tüxen ex Poli & J. Tüxen
1960) Kopecký 1969. Entrambe queste alleanze
rientrano nell’ordine Bidentetalia tripartitae Br.Bl. & Tüxen ex Klika & Hadač 1944 e nella
classe Bidentetea tripartitae Tüxen, Lohmeyer &
Preising ex von Rochow 1951.
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Scheda tipo di habitat
Dinamiche e contatti
L’habitat comprende le tipiche comunità pioniere
che si ripresentano costantemente nei momenti
adatti del ciclo stagionale, favorite dalla grande
produzione di semi. Il permanere del controllo
da parte dell’azione del fiume ne blocca lo
sviluppo verso la costituzione delle vegetazioni
di greto dominate dalle specie erbacee biennali
o perenni (habitat 3220 “Fiumi alpini con
vegetazione riparia erbacea”). L’habitat è in
contatto catenale con la vegetazione idrofitica
dei corsi d’acqua (3130 “Acque stagnanti, da
oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei
Littorelletea uniflorae e/o degli IsoetoNanojuncetea”, 3140 “Acque oligomesotrofe
calcaree con vegetazione bentica di Chara spp”,
3150 “Laghi eutrofici naturali con vegetazione
del Magnopotamion o Hydrocharition”, 3170
“Stagni temporanei mediterranei”, 3260 “Fiumi
delle pianure e montani con vegetazione del
Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion”),
la vegetazione erbacea del Paspalo-Agrostidion
(3280 “Fiumi mediterranei a flusso permanente
con il Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di
Salix e Populus alba”), con la vegetazione di
megaforbie igrofile dell’habitat 6430 “Bordure
planiziali, montane e alpine di megaforbie
idrofile “ e la vegetazione arborea degli habitat
91E0* “Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e
Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae,
Salicion albae)” o 92A0 “Foreste a galleria di
Salix alba e Populus alba”. Frequenti sono le
inltrazioni di specie delle classi Artemisietea
vulgaris, Stellarietea mediae, Plantaginetea
majoris e Phragmito-Magnocaricetea.
Specie alloctone
All’interno di questo habitat molto spesso è
assai elevata la partecipazione di specie aliene;
il forte carattere esotico della flora presente
costituisce un elemento caratteristico di questo
habitat. Tra le specie tipiche del 3270 vi sono
infatti anche molte specie alloctone tra cui
Bidens frondosa, B. connata, Xanthium italicum,
Lepidium virginicum, Aster novi-belgii agg.,
Helianthus tuberosus, Impatiens balfourii, I.
glandulifera, I. parviflora, Solidago canadensis,
S. gigantea, Erigeron annuus, Conyza
canadensis, Lycopersicon esculentum,
Amaranthus retroflexus, A. cruentus, A.
tuberculatus, Ambrosia artemisiifolia, Cyperus
eragrostis, C. glomeratus, Galega officinalis,
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Scheda tipo di habitat
Oenothera glazoviana, Sorghum halepense,
Symphyotrichum squamatum, Artemisia annua,
Cycloloma atriplicifolium, Eragrostis pectinacea,
Mollugo verticillata, Panicum dichotomiflorum.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte, Liguria,
Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto,
Emilia-Romagna,
Toscana, Umbria,
Marche, Abruzzo,
Campania, Calabria,
Sicilia, Basilicata, Lazio,
Friuli Venezia Giulia
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD
2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
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Nomi dei compilatori con e.mail
Liliana Zivkovic ([email protected]), Edoardo
Biondi ([email protected])
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Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
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tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
6410 Praterie con Molinia su
terreni calcarei, torbosi o
argilloso-limosi (Molinion
caeruleae)
6420 Praterie umide
mediterranee con piante
mostra didascalie (in ogni campo)
64: Praterie umide seminaturali con piante
erbacee alte
6420: Praterie umide
mediterranee con piante
erbacee alte del MolinioHoloschoenion
Mediterranean tall humid herb grasslands of
the Molinio-Holoschoenion
Codice CORINE Biotopes
37.4 (Mediterranean tall humid grasslands)
Codice EUNIS
E3.1 (Prati igrofili mediterranei)
Regione biogeografica di appartenenza
Mediterranea, Continentale, Alpina
Descrizione generale dell’habitat
Mediterranean humid grasslands of tall grasses
and rushes, widespread in the entire
Mediterranean basin, extending along the coasts
of the Black Sea, in particular in dunal systems.
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Giuncheti mediterranei e altre formazioni
erbacee igrofile, di taglia elevata, del MolinioHoloschoenion, prevalentemente ubicate presso
le coste in sistemi dunali, su suoli sabbiosoargillosi, ma talvolta presenti anche in ambienti
umidi interni capaci di tollerare fasi temporanee
di aridità.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
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erbacee alte del MolinioHoloschoenion
6430 Bordure planiziali,
montane e alpine di megaforbie
idrofile
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Scheda tipo di habitat
Combinazione fisionomica di riferimento
Scirpus holoschoenus (Holoschoenus
vulgaris), Holoschoenus romanus, Agrostis
stolonifera, Galium debile, Molinia caerulea,
M. arundinacea, Briza minor, Melica cupanii,
Cyperus longus ssp. longus, C. longus ssp.
badius, Erianthus ravennae,Trifolium
resupinatum, Schoenus nigricans, Carex
mairii, Juncus maritimus, J. acutus, J. litoralis,
Asteriscus aquaticus, Hypericum tomentosum,
H. tetrapterum, Inula viscosa, Oenanthe
pimpinelloides, O. lachenalii, Eupatorium
cannabinum, Prunella vulgaris, Pulicaria
dysenterica, Tetragonolobus maritimus,
Orchis laxiflora, O. palustris, Succisa
pratensis, Silaum silaus, Sanguisorba
officinalis, Serratula tinctoria, Genista
tinctoria, Cirsium monspessulanum, Senecio
doria, Dorycnium rectum, Erica terminalis,
Imperata cylindrica, Festuca arundinacea,
Calamagrostis epigejos, Epipactis palustris,
Sonchus maritimus, Ipomoea sagittata, Allium
suaveolens.
Riferimento sintassonomico
L'habitat viene riferito all’alleanza MolinioHoloschoenion vulgaris Br.-Bl. ex Tchou 1948
dell'ordine Holoschoenetalia vulgaris Br.-Bl. ex
Tchou 1948 della classe Molinio-Arrhenatheretea
Tx. 1937.
Dinamiche e contatti
Rapporti seriali: il pascolamento, in particolare
di bovini ed equini, favorisce la persistenza di
queste formazioni a giunchi nel tempo. In
assenza di attività agro-pastorali si verifica
l'invasione da parte di specie igrofile arbustive
(salici ecc.) che conduce allo sviluppo di
boscaglie e boschi a dominanza di frassino
meridionale degli habitat 91B0 "Frassineti
termofili a Fraxinus angustifolia", 91F0 "Foreste
miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur,
Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior
o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)".
Sulle coste nordadriatiche, le condizioni
subalofile in cui si sviluppano queste comunità,
le rendono relativamente stabili.
I contatti catenali sono vari e si possono
considerare, fra gli altri, diversi aspetti di
vegetazione elofitica e palustre quali canneti e
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Scheda tipo di habitat
cariceti; frequente è il mosaico con pozze
effimere degli habitat 3120, "Acque oligotrofe a
bassissimo contenuto minerale su terreni
generalmente sabbiosi del Mediterraneo
occidentale con Isoetes spp.", 3170* "Stagni
temporanei mediterranei" e 3130, "Acque
stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con
vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli
Isoeto-Nanojuncetea" e con giuncheti alofili
dell'habitat 1410 "Pascoli inondati mediterranei
(Juncetalia maritimi)". A contatto con queste
comunità, nelle aree più asciutte, possono
svilupparsi praterie subnitrofile a dominanza di
Agrostis stolonifera riferibili all'ordine
Plantaginetalia majoris Tx. et Preis. in Tx. 1950.
In Toscana, ad esempio, questo habitat include
junceti retrodunali in rapporti catenali con
Caricetum elatae Koch, Cladietum marisci
(Allorge) Zobrist, Phragmitetum communis e
Alno-Fraxinetum oxycarpae. Nelle zone umide
retrodunali del settore jonico il contatto
catenale è con le cenosi del Plantaginion
crassifoliae (Juncetalia maritimae). Sulle coste
nordadriatiche, inoltre, si rilevano contatti con
gli elementi della lecceta extrazonale e con
comunità di Ruppietea e di Juncetalia maritimi.
Specie alloctone
Distribuzione dell’habitat in Italia
Liguria, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana,
Umbria, Marche, Lazio,
Abruzzo, Molise,
Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria,
Sicilia, Sardegna
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD
2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
Confusione con: l'habitat è stato confuso con il
2190 "Depressioni umide interdunali" che si
rinviene solo nei sistemi dunali atlantici e quindi
non è presente in Italia. Ne consegue che le
citate segnalazioni dell'habitat 2190 vanno in
parte riferite al 6420.
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Scheda tipo di habitat
Le specie in comune con l'habitat 6410 “Praterie
con Molinia su terreni calcarei, torbosi o
argilloso-limosi (Molinion caeruleae)” sono da
considerare come penetrazioni in questo habitat
di tipo mediterraneo.
Di particolare interesse fitogeografico sono le
praterie termo-igrofile e sublitoranee a
Imperata cylindrica segnalate in Lazio e
derivanti da abbandono agricolo a seguito della
distruzione dei boschi di farnia.
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Riferimenti Bibliografici online
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Cesare Lasen [email protected]
Giovanni Sburlino [email protected]
Edoardo Biondi [email protected]
Daniela Gigante [email protected]
Simona Casavecchia [email protected]
Diana Galdenzi [email protected]
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Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
home
collaboratori
documenti
archivio link
tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
mostra didascalie (in ogni campo)
64: Praterie umide seminaturali con piante
erbacee alte
6430: Bordure planiziali,
montane e alpine di
megaforbie idrofile
Hydrophilous tall herb fringe communities of
plains and of the montane to alpine levels
Codice
CORINE
Biotopes
37.7
(Humid tall
herb
fringes)
37.8
(Subalpine
and alpine
tall herb
52: Matorral arborescenti
mediterranei
Megaforbieto (Adenostylion) - (Lagorai - TN) ,
Alberto Scariot
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
6410 Praterie con Molinia su
terreni calcarei, torbosi o
argilloso-limosi (Molinion
caeruleae)
6420 Praterie umide
mediterranee con piante
Comunità a Scirpus sylvaticus e Filipendula
ulmaria, Comelico (BL), Cesare Lasen
communities)
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erbacee alte del MolinioHoloschoenion
6430 Bordure planiziali,
montane e alpine di megaforbie
idrofile
Scheda tipo di habitat
Codice EUNIS
E5.4 (Megaforbieti mesofili e bordure di felci, su
suolo umido), E5.5 (Comunità sub-alpine di felci
ed alte erbe, su suolo umido)
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
Regione biogeografica di appartenenza
Alpina, Continentale, Mediterranea
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
Descrizione generale dell’habitat
83: Altri habitat rocciosi
37.7 - Wet and nitrophilous tall herb edge
communities, along water courses and woodland
borders belonging to the Glechometalia
hederaceae and the Convolvuletalia sepium
orders (Senecion fluviatilis, Aegopodion
podagrariae, Convolvulion sepium,
Filipendulion).
37.8 - Hygrophilous perennial tall herb
communities of montane to alpine levels of the
Betulo- Adenostyletea class.
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Comunità di alte erbe a foglie grandi
(megaforbie) igrofile e nitrofile che si
sviluppano, in prevalenza, al margine dei corsi
d’acqua e di boschi igro-mesofili, distribuite dal
piano basale a quello alpino.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Possono essere distinti due sottotipi principali:
comunità di megaforbie igro-nitrofile planiziali e
collinari, più raramente montane (37.7);
comunità di megaforbie igrofile dei piani da
alto-montano ad alpino (37.8)
In massima parte le comunità di Calthion R. Tx,
1937 em. Bal.-Tul. 1978 sono riconducibili ai
due sottotipi.
Combinazione fisionomica di riferimento
Per il sottotipo planiziale-collinare (37.7):
Glechoma hederacea, G. hirsuta, Epilobium
hirsutum, Filipendula ulmaria, Petasites
hybridus, Cirsium oleraceum, Chaerophyllum
hirsutum, C. temulum, C. aureum,
Aegopodium podagraria, Alliaria petiolata,
Geranium robertianum, Silene dioica, Lamium
album, Lysimachia punctata, Lythrum
salicaria, Crepis paludosa, Angelica sylvestris,
Mentha longifolia, Eupatorium cannabinum,
Scirpus sylvaticus, Senecio nemorensis agg.,
Calystegia sepium, Aconitum degenii, Cirsium
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Scheda tipo di habitat
palustre, Juncus conglomeratus. J. effusus,
Lathyrus laevigatus, Lysimachia vulgaris,
Phalaris arundinacea, Poa remota,
Stemmacantha rhapontica, Thalictrum
aquilegiifolium, T. lucidum, Arctium
tomentosum, Symphytum officinale, Barbarea
vulgaris, Eupatorium cannabinum, Myosoton
aquaticum, Galium aparine, Ranunculus ficaria,
R. repens, Arctium sp. pl., Lamium maculatum,
Humulus lupulus, Solanum dulcamara, Aconitum
variegatum, Peucedanum verticillare, Thalictrum
flavum, Alliaria petiolata, Dipsacus pilosus,
Viburnum opulus, Sambucus nigra, Rubus
caesius, Heracleum sphondylium, C. lutetiana,
Lapsana communis,
Per il sottotipo montano-alpino (37.8):
Aconitum lycoctonum (agg.), A. napellus
(agg.), Geranium sylvaticum, Trollius
europaeus, Adenostyles alliariae,
Peucedanum ostruthium, Cicerbita alpina,
Digitalis grandiflora, Calamagrostis
arundinacea, Cirsium helenioides, Doronicum
austriacum, Achillea macrophylla, Cirsium
carniolicum, Eryngium alpinum*, Deschampsia
caespitosa, Epilobium angustifolium, Rubus
idaeus, Senecio cordatus, S. cacaliaster,
Alchemilla sp., Crepis pyrenaica, Delphinium
dubium, Pedicularis foliosa, P. hacquetii,
Phyteuma ovatum, Poa hybrida, Cerinthe glabra,
Geum rivale, Pleurospermum austriacum,
Ranunculus platanifolius, Tozzia alpina,
Athyrium distentifolium, Hugueninia
tanacetifolia, Stellaria nemorum, Saxifraga
rotundifolia, Athyrium filix-femina, Viola biflora,
Veratrum album, Ranunculus aconitifolius,
Circaea alpina, Carduus personata, Festuca
flavescens, Cirsium alsophilum, Chaerophyllum
hirsutum susbp. elegans, Tephroseris
balbisiana, Heracleum sphondylium subsp.
elegans, Epilobium alpestre, Delphinium elatum
subsp. helveticum, Cortusa matthioli, Betula
pubescens, Poa hybrida, Stemmacantha
rhapontica, Thalictrum aquilegiifolium,
Riferimento sintassonomico
Sottotipo 37.7: le formazioni riferite al sottotipo
si inquadrano negli ordini Convolvuletalia
sepium Tx. ex Mucina 1993 (Calystegetalia
sepium) con le alleanze Convolvulion sepium Tx.
ex Oberdorfer 1957 (Senecionion fluviatilis R.
Tx. 1950), Petasition officinalis Sillinger 1933,
Calthion Tx. 1937 e Bromo ramosi-Eupatorion
cannabini O. Bolos e Masalles in O. Bolos 1983
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Scheda tipo di habitat
e Galio aparines-Alliarietalia petiolatae Goers e
Mueller 1969 (Glechometalia hederaceae) con le
alleanze Aegopodion podagrariae R. Tx. 1967,
Galio-Alliarion petiolatae Oberd. et Lohmeyer in
Oberd. et ali 1967, Impatienti noli-tangereStachyon sylvaticae Goers ex Mucina in Mucina
et ali 1993, Conio maculati-Sambucion ebuli
(Bolos & Vigo ex Riv.-Mart. et ali 1991) Riv.Mart. et ali 2002 (= Sambucion ebuli) (classe
Galio-Urticetea Passarge ex Kopecky 1969).
Sottotipo 37.8: le formazioni riferite al sottotipo
si inquadrano nelle alleanze Rumicion alpini
Ruebel ex Klika et Hadac 1944 e Adenostylion
alliariae Br.-Bl. 1926 dell'ordine
Adenostyletalia Br.-Bl. 1930 e Calamagrostion
arundinaceae (Luquet 1926) Jenik 1961
dell'ordine Calamagrostietalia villosae Pavl. in
Pavl. et al. 1928 (classe Mulgedio-Aconitetea
Hadac et Klika in Klika 1948 (=BetuloAdenostyletea Br.-Bl. et R. Tx. 1943).
Le comunità della suballeanza Calthenion (R.
Tx. 1937) Bal.-Tul. 1978, sono riconducibili, in
massima parte, ad uno dei due sottotipi.
Dinamiche e contatti
La diversità di situazioni (sono coinvolte almeno
tre classi di vegetazione in questo codice),
rende difficili le generalizzazioni. In linea di
massima questi consorzi igro-nitrofili possono
derivare dall’abbandono di prati umidi falciati,
ma costituiscono più spesso comunità naturali
di orlo boschivo o, alle quote più elevate,
estranee alla dinamica nemorale. Nel caso si
sviluppino nell'ambito della potenzialità del
bosco, secondo la quota, si collegano a stadi
dinamici che conducono verso differenti
formazioni forestali quali querco-carpineti, acerifrassineti, alnete di ontano nero e bianco,
abieteti, faggete, peccete, lariceti, arbusteti di
ontano verde e saliceti.
I contatti catenali sono molto numerosi e
articolati e interessano canneti, magnocariceti,
arbusteti e boschi paludosi, praterie mesofile da
sfalcio. I megaforbieti subalpini sono spesso in
mosaico, secondo la morfologia di dettaglio, con
varie comunità erbacee ed arbustive.
Specie alloctone
Come segnalato dallo stesso manuale e sopra
ricordato, gli ambienti ripariali e degli orli
boschivi plano-collinari sono soggetti a
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Scheda tipo di habitat
invasione di neofite. Oltre a quelle già nominate
ve ne sono molte altre (Reynoutria japonica,
Amorpha fruticosa, Phytolacca americana,
Helianthus tuberosus, Impatiens balfourii, I.
balsamina, I. glandulifera, I. parviflora, Telekia
speciosa, Rudbeckia sp., Bidens frondosa,
Sicyos angulatus, Humulus japonicus, ecc.). Tra
le specie arboree è particolarmente diffusa e
spesso dominante la robinia, mentre anche il
platano è competitivo in queste cenosi. Meno
frequenti le entità alloctone nei consorzi a
megaforbie delle fasce montane e subalpine.
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte, Valle
d'Aosta, Liguria,
Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto,
Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna,
Toscana, Umbria,
Marche, Lazio, Abruzzo,
Molise, Campania,
Calabria, Sicilia,
Basilicata
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD Natura 2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
I megaforbieti montano-subalpini, ancorchè
spesso frammentari, non sono confondibili con
altre comunità rientranti in natura 2000. Data la
componente nitrofila, invece, si dovrà valutare
se si tratta di situazioni apprezzabili a livello
naturalistico o di semplici stadi di degradazione
(alcune comunità di Rumicion alpini). Nel caso,
frequente, di radure boschive di una certa
dimensione, meritano di essere segnalate,
anche quando, per motivi di scala, si tenderà a
inglobarle negli habitat nemorali (9410 “Foreste
acidofile montane e alpine di Picea (VaccinioPiceetea)”, 9420 “Foreste alpine di Larix decidua
e/o Pinus cembra”, 9140 “Faggeti subalpini
dell'Europa Centrale con Acer e Rumex
arifolius”) o arbustivi (alneta di ontano verde,
4060 “Lande alpine e boreali“). Tra di essi
spiccano comunità di rilevante valore
fitogeografico, quali, ad esempio, quelle
dell'endemica Sanguisorba dodecandra nelle Alpi
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Scheda tipo di habitat
Orobie.
Gli orli boschivi rivieraschi planiziari e collinari
non sono confondibili con altre cenosi, se non
con stadi di degradazione, sempre più frequenti,
caratterizzati da elevata partecipazione di
neofite. Il limite maggiore è costituito dal fatto
che spesso si tratta di formazioni ad andamento
sublineare, difficili da isolare a livello di rilievo
cartografico.
In stazioni montano-subalpine fresche e
innevate (impluvi, conche) le alte erbe sono
sostituite da consorzi erbacei in cui sono
dominanti entità del genere Alchemilla, talvolta
presenti come ordinario corredo dei
megaforbieti. Nonostante la differenza
strutturale, in relazione alle convergenze
floristiche ed ecologiche, tali comunità possono
essere associate a questo habitat.
Le cenosi presenti in Appennino riferibili
all'habitat 6430 nel sottotipo montanosubalpino (37.8) risultano rare e frammentarie e
scarsi se non assenti sono i dati di letteratura a
disposizione. Risulta quindi peculiare sia per la
rarità che per l'aspetto biogeografico
l'indicazione dell'habitat 6430 per l'Appennino
centrale con l'associazione Ranunculo
lanuginosi-Aconitetum neapolitani Allegrezza
2003 in collegamento dinamico con gli acereti
dell'associazione Aceretum obtusatipseudoplatani Biondi et al. 2002 dell'alleanza
Tilio-Acerion.
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Cesare Lasen, [email protected]
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Scheda tipo di habitat
Habitat Italia
home collaboratori
documenti archivio link
tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
mostra didascalie (in ogni campo)
91: Foreste dell'Europa temperata
91AA*: Boschi orientali di quercia
bianca
Eastern white oak woods
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
Codice CORINE Biotopes
41.7371 Thracian white
oak-oriental hornbeam
woods
41.7372 Moesian white
oak woods
41.731 Northern Italian
white oak woods
41.732 Southern Italian
and Sicilian Quercus
pubescens woods
41.72 Cyrno-Sardian white
oak woods
Un aspetto di un querceto termofilo a Quercus
virgiliana nella dorsale marchigiana
dell'Appennino, E. Biondi
Codice EUNIS
G1.71 (Boschi di Quercus
pubescens e comunità
correlate del Bacino
mediterraneo occidentale);
G1.72 (Boschi sardo-corsi
di Quercus pubescens)
G1.73 (Boschi di Quercus
pubescens e comunità
affini del Bacino
mediterraneo orientale);
G1.74 Boschi
supramediterranei italoillirici di Quercus sp. ed
Ostrya carpinifolia
Bosco di Quercus virgiliana subcostiero, Simona
Casavecchia
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
9110 Faggeti del LuzuloFagetum
9120 Faggeti acidofili atlantici
con sottobosco di Ilex e a volte
di Taxus (Quercion roboripetraeae o Ilici-Fagenion)
9130 Faggeti dell’AsperuloFagetum
9140 Faggeti subalpini
dell’Europa centrale con Acer e
Rumex arifolius
9150 Faggeti calcicoli
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale e Mediterranea
Descrizione generale dell’habitat
Azonal white-oak dominated woods with a submediterranean
flora, occupying thermic oases within the sub-continental
Quercion frainetto and Carpinion illyricum zones
Includes the subtypes:
41.7371 Thracian white oak-oriental hornbeam woods Quercus
pubescens - Quercus virgiliana woods of the Black Sea plains
and hills of Turkey in Europe, and of the northern Thracian plain
of southern and southeastern Bulgaria, where they are
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35
1/7
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Scheda tipo di habitat
dell’Europa centrale del
Cephalanthero-Fagion
9160 Querceti di farnia o
rovere subatlantici e
dell’Europa centrale del
Carpinion betuli
9170 Querceti di rovere del
Galio-Carpinetum
9180* Foreste di versanti,
ghiaioni e valloni del TilioAcerion
9190 Vecchi querceti acidofili
delle pianure sabbiose con
Quercus robur
91AA* Boschi orientali di
quercia bianca
91B0 Frassineti termofili a
Fraxinus angustifolia
91D0* Torbiere boscate
91E0* Foreste alluvionali di
Alnus glutinosa e Fraxinus
excelsior (Alno-Padion, Alnion
incanae, Salicion albae)
91F0 Foreste miste riparie di
grandi fiumi a Quercus robur,
Ulmus laevis e Ulmus minor,
Fraxinus excelsior o Fraxinus
angustifolia (Ulmenion minoris)
91H0* Boschi pannonici di
Quercus pubescens
91K0 Foreste illiriche di Fagus
sylvatica (Aremonio-Fagion)
91L0 Querceti di rovere illirici
(Erythronio-Carpinion)
91M0 Foreste PannonicoBalcaniche di cerro e rovere
represented by mostly insular patches, particularly in the
middle Maritsa and Tundja hills, the eastern and northern
Rhodope foothills. The oaks are accompanied by Carpinus
orientalis, Fraxinus ornus, Acer campestre or Tilia tomentosa
and by sub-Mediterranean floral elements.
41.7372 Moesian white oak woods Thermophilous, subMediterranean Quercus pubescens and Quercus virgiliana woods
of the southern Dinarides, the Balkan Range, and neighbouring
regions including south eastern and southern Romania.
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
Combinazione fisionomica di riferimento
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Boschi mediterranei e submediterranei adriatici e tirrenici (area
del Carpinion orientalis e del Teucrio siculi-Quercion cerris ) a
dominanza di Quercus virgiliana, Q. dalechampii, Q. pubescens
e Fraxinus ornus, indifferenti edafici, termofili e spesso in
posizione edafo-xerofila tipici della penisola italiana ma con
affinità con quelli balcanici, con distribuzione prevalente nelle
aree costiere, subcostiere e preappenniniche. Si rinvengono
anche nelle conche infraappenniniche. L’habitat è distribuito in
tutta la penisola italiana, dalle regioni settentrionali (41.731) a
quelle meridionali, compresa la Sicilia dove si arricchisce di
specie a distribuzione meridionale quali Quercus virgiliana, Q.
congesta, Q. leptobalana, Q. amplifolia ecc. (41.732) e alla
Sardegna (41.72) con Quercus virgiliana, Q. congesta, Q.
ichnusae.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Quercus pubescens, Q. dalechampii, Q. ichnusae, Q.
virgiliana, Fraxinus ornus, Carpinus orientalis, C. betulus,
Ostrya carpinifolia, Coronilla emerus, Anthericum ramosum,
Asparagus acutifolius, Cornus sanguinea, Crataegus monogyna,
Dictamnus albus, Geranium sanguineum, Epipactis helleborinae,
Hedera helix, Ligustrum vulgare, Rosa sempervirens, Rubia
peregrina, Smilax aspera, Viola alba subsp. dehnhardtii.
Riferimento sintassonomico
I boschi appartenenti all’habitat 91AA vengono inquadrati nelle
suballeanze Lauro nobilis-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995,
Cytiso sessilifolii-Quercenion pubescentis Ubaldi 1995,
Campanulo mediae-Ostryenion carpinifoliae Ubaldi 1995
dell’alleanza Carpinion orientalis Horvat 1958 e nelle
suballeanze Pino-Quercenion congestae Blasi, Di Pietro & Filesi
2004 e Quercenion virgilianae Blasi, Di Pietro & Filesi 2004
dell’alleanza Pino calabricae-Quercion congestae Brullo, Scelsi,
Siracusa & Spampinato 1999 (ordine Quercetalia pubescentipetraeae Klika 1933, classe Querco-Fagetea Br.-Bl. & Vlieger in
Vlieger 1937).
Alla prima suballeanza vengono riferiti i querceti termofili delle
aree costiere e subcostiere dell’Italia centro-meridionale
attribuiti alle associazioni Roso sempervirentis-Quercetum
pubescentis Biondi 1986, Cyclamino hederifolii-Quercetum
virgilianae Biondi et al. 2004, Stipo bromoidis-Quercetum
dalechampii Biondi et al. 2004; all’alleanza Cytiso sessilifoliiQuercenion pubescentis che raggruppa i boschi termofili di
roverella delle aree appenniniche interne intramontane
dell’Appennino centrale (Marche, Umbria e Abruzzo) fanno capo
le associazioni Peucedano cervariae-Quercetum pubescentis
Ubaldi 1988 ex Ubaldi 1995, Cytiso-Quercetum pubescentis
Blasi et al. 1982, Stellario holostae-Quercetum pubescentis
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35
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Scheda tipo di habitat
Biondi e Vagge 2004, Knautio purpureae-Quercetum
pubescentis Ubaldi, Zanotti & Puppi 1993 e Cytiso hirsutiQuercetum pubescentis Biondi et al. 2008. All’alleanza
Campanulo mediae-Ostryenion carpinifoliae, infine, vengono
riferiti i boschi dell’associazione Orno-Quercetum pubescentis
Barbero e Bono 1970 delle aree collinari e submontane delle
Alpi Marittime, le Alpi Apuane e l’Appennino ligure-piemontese.
Alla suballeanza Pino-Quercenion congestae vengono attribuiti i
boschi acidofili e subacidofili di Quercus congesta della Sicilia e
dell’Aspromonte delle associazioni Agropyro panormitaniQuercetum congestae Brullo, Scelsi, Siracusa & Spampinato
1999, Festuco heterophyllae-Quercetum congestae Brullo &
Marcenò 1985, Quercetum leptobalanae Brullo & Marcenò 1985,
Arabido turritae-Quercetum congestae Brullo & Marcenò 1985,
Vicio elegantis-Quercetum congestae Brullo & Marcenò 1985,
Quercetum gussonei Brullo & Marcenò 1985, Erico arboreaeQuercetum congestae Brullo, Scelsi, Spampinato 2001 mentre
alla suballeanza Quercenion virgilianae vengono ascritti i
querceti termofili e moderatamente basifili della Sicilia e della
penisola meridionale delle associazioni Sorbo torminalisQuercetum virgilianae Brullo, Minissale, Signorello &
Spampinato 1996, Celtido australis-Quercetum virgilianae Brullo
& Marcenò 1985, Mespilo germanicae-Quercetum virgilianae
Brullo & Marcenò 1985, Erico arboreae-Quercetum virgilianae
Brullo & Marcenò 1985, Lauro nobilis-Quercetum virgilianae
Brullo, Costanzo & Tomaselli 2001, Aceri monspessulaniQuercetum virgilianae Brullo, Scelsi & Spampinato 2001, OleoQuercetum virgilianae Brullo 1984, Irido collinae-Quercetum
virgilianae Biondi et al. 2004. Da ultimo alla suballeanza
Paeonio morisii-Quercenion ichnusae Bacchetta et al., 2004,
propria del subsettore Sardo-Corso, sono state attribuite le
associazioni: Ornithogalo pyrenaici-Quercetum ichnusa
Bacchetta et al. 2004 e Glechomo sardoae-Quercetum
congestae Bacchetta et al. 2004.
Tutte le a associazioni siciliane e calabresi citate quando si
parla della suballeanze Pino-Quercenion congestae e
Quercenion virgilianae andrebbero ascritte, secondo Brullo,
Scelsi & Spampinato (2001), alla classe Quercetea ilicis Br.-Bl.
ex A. & O. Bolòs 1950, in quanto il loro corteggio floristico è
fortemente caratterizzato in tal senso, visto che in tali contesti
il contingente dei Quercetalia pubescenti-petraeae e dei
Querco-Fagetea è del tutto irrilevante. Queste formazioni sono
state infatti ascritte a due alleanze, Quercion ilicis Br.-Bl. ex
Molinier 1934 em. Riv.-Mart. 1975 ed Erico-Quercion ilicis Brullo
et al. 1977, rispettivamente basifila e acidofila dei Quercetalia
ilicis Br.-Bl. ex Molinier 1934 em. Riv.-Mart. 1975.
Dinamiche e contatti
Rapporti seriali: in rapporto dinamico con i querceti si
sviluppano cenosi arbustive dell’alleanza Cytision sessilifolii
(ass. di riferimento: Spartio juncei-Cytisetum sessilifolii) e
praterie della classe Festuco-Brometea riferibili all’habitat 6210
“Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da
cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*notevole
fioritura di orchidee) e all'habitat 62A0 “Formazioni erbose
secche della regione submediterranea orientale (Scorzoneretalia
villosae)” sia per l'Italia meridionale-orientale (Puglia) sia per
l'Italia settentrionale-orientale.
Rapporti catenali: i contatti catenali possono essere con le
leccete (habitat 9340 “Foreste di Quercus ilex e Quercus
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35
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Scheda tipo di habitat
rotundifolia”), con ostrieti o cerrete delle suballeanze LauroQuercenion e Laburno-Ostryenion o con boschi dell’alleanza
Teucrio siculi-Quercion riferibili all’habitat 91M0 “Foreste
pannonico balcaniche di quercia cerro-quercia sessile”.
Specie alloctone
Ailanthus altissima, Pinus halepensis, Robinia pseudoacacia
Distribuzione dell’habitat in Italia
Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, Emilia-Romagna,
Toscana, Umbria, Marche, Lazio,
Abruzzo, Molise, Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna
● Dato già presente in BD Natura 2000 e
confermato
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma
dubbio
● Dato già presente in BD Natura 2000 ma
errato
● Dato nuovo
● Dato probabile
Note
Confusione con: a causa della specie dominante e strutturante
(Quercus pubescens) l’habitat può essere confuso con il 91H0*
“Boschi pannonici di Quercus pubescens” a cui sono stati
attribuiti erroneamente la maggior parte dei querceti italiani a
Quercus pubescens. In realtà tale habitat è da escludere per la
penisola italiana per ragioni sia biogeografiche sia floristiche
mentre può localmente essere presente nelle vallate alpine
interne dove si registrano condizioni di accentuata
continentalità.
A questo habitat vanno infatti riferiti tutti i boschi di Quercus
pubescens s.l. prealpini, appenninici, subappenninici, costieri e
sub costieri della penisola italiana mentre sono da escludere i
querceti termofili delle vallate interne alpine orientali (Trentino
Alto-Adige nella Val Venosta, Friuli Venezi-Giulia e forse anche
Lombardia) e occidentali (Liguria) che vanno invece riferiti
all’habitat 91H0*.
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Nomi dei compilatori con e.mail
Edoardo Biondi ([email protected]), Simona Casavecchia
([email protected])
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=35
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Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
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documenti archivio
link tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
9110 Faggeti del LuzuloFagetum
9120 Faggeti acidofili atlantici
mostra didascalie (in ogni campo)
91: Foreste dell'Europa temperata
91E0* : Foreste alluvionali di
Alnus glutinosa e Fraxinus
excelsior (Alno-Padion, Alnion
incanae, Salicion albae)
Alluvial forests with Alnus glutinosa and Fraxinus
excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)
Codice CORINE
Biotopes
44.13 - Middle
European white
willow forests
44.2 - Boreoalpine riparian
galleries
44.3 - Middle
European stream
ash-alder woods
44.5 - Southern
alder and birch
galleries
4.91 - Alder
swamp woods
Codice EUNIS
G1.121 - Boscaglie
ripariali montane
di Alnus incana
G1.131 - Boscaglie
ripariali meso- e
supramediterranee di
Salici arrigonii-Alnetum glutinosae sul Rio Perdu
Alnus glutinosa
Melis (Uta, Sulcis), G. Bacchetta
G1.211 - Boschi
fluviali di Fraxinus excelsior e Alnus glutinosa presso
sorgenti e ruscelli
G1.213 - Boschi fluviali di Fraxinus excelsior e Alnus
glutinosa a denso sottobosco, presso fiumi a lento
scorrimento
G1.224 - Foreste fluviali di Quercus sp., Alnus sp. e
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=12
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con sottobosco di Ilex e a volte
di Taxus (Quercion roboripetraeae o Ilici-Fagenion)
9130 Faggeti dell’AsperuloFagetum
9140 Faggeti subalpini
dell’Europa centrale con Acer e
Rumex arifolius
9150 Faggeti calcicoli
dell’Europa centrale del
Cephalanthero-Fagion
9160 Querceti di farnia o
rovere subatlantici e
dell’Europa centrale del
Carpinion betuli
9170 Querceti di rovere del
Galio-Carpinetum
9180* Foreste di versanti,
ghiaioni e valloni del TilioAcerion
9190 Vecchi querceti acidofili
delle pianure sabbiose con
Quercus robur
91AA* Boschi orientali di
quercia bianca
91B0 Frassineti termofili a
Fraxinus angustifolia
91D0* Torbiere boscate
91E0* Foreste alluvionali di
Alnus glutinosa e Fraxinus
excelsior (Alno-Padion, Alnion
incanae, Salicion albae)
91F0 Foreste miste riparie di
grandi fiumi a Quercus robur,
Ulmus laevis e Ulmus minor,
Fraxinus excelsior o Fraxinus
angustifolia (Ulmenion minoris)
91H0* Boschi pannonici di
Quercus pubescens
91K0 Foreste illiriche di Fagus
sylvatica (Aremonio-Fagion)
91L0 Querceti di rovere illirici
(Erythronio-Carpinion)
91M0 Foreste PannonicoBalcaniche di cerro e rovere
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Scheda tipo di habitat
Fraxinus excelsior della Val Padana (nord-Italia)
G1.41 - Boschi igrofili di Alnus sp. su terreno paludoso
Regione biogeografica di appartenenza
Continentale, Mediterranea, Alpina
Descrizione generale dell’habitat
Riparian forests of Fraxinus excelsior and Alnus
glutinosa of temperate and Boreal Europe lowland and
hill watercourses (44.3: Alno-Padion); riparian woods of
Alnus incana of montane and sub-montane rivers of the
Alps and the northern Apennines (44.2: Alnion
incanae); arborescent galleries of tall Salix alba, S.
fragilis and Populus nigra, along medio-European
lowland, hill or sub-montane rivers (44.13: Salicion
albae). All types occur on heavy soils (generally rich in
alluvial deposits) periodically inundated by the annual
rise of the river (or brook) level, but otherwise welldrained and aerated during low-water. The herbaceous
layer invariably includes many large species
(Filipendula ulmaria, Angelica sylvestris, Cardamine
spp., Rumex sanguineus, Carex spp., Cirsium
oleraceum) and various vernal geophytes can occur,
such as Ranunculus ficaria, Anemone nemorosa, A.
ranunculoides, Corydalis solida.
This habitat includes several sub-types:
44.13 -white willow gallery forests (Salicion albae);
44.21 - montane grey alder galleries (Calamagrosti
variae-Alnetum incanae Moor 58);
44.22 - sub-montane grey alder galleries (Equiseto
hyemalis-Alnetum incanae Moor 58);
44.31 - ash-alder woods of springs and their rivers
(Carici remotae-Fraxinetum);
44.32 - ash-alder woods of fast-flowing rivers
(Stellario-Alnetum glutinosae);
44.33 - ash-alder woods of slow-flowing rivers (PrunoFraxinetum, Ulmo-Fraxinetum).
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Foreste alluvionali, ripariali e paludose di Alnus spp.,
Fraxinus excelsior e Salix spp. presenti lungo i corsi
d’acqua sia nei tratti montani e collinari che planiziali o
sulle rive dei bacini lacustri e in aree con ristagni idrici
non necessariamente collegati alla dinamica fluviale. Si
sviluppano su suoli alluvionali spesso inondati o nei
quali la falda idrica è superficiale, prevalentemente in
macrobioclima temperato ma penetrano anche in quello
mediterraneo dove l’umidità edafica lo consente.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
"Saliceti non mediterranei" Boschi ripariali a dominanza
di Salix alba e S. fragilis del macrobioclima temperato
presenti su suolo sabbioso con falda idrica più o meno
superficiale lungo le fasce (a volte lineari) più prossime
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Scheda tipo di habitat
alle sponde in cui il terreno è limoso e si verificano
sovente esondazioni. Rientra in questo gruppo il
sottotipo 44.13 (Foreste a galleria di salice bianco –
Salicion albae).
"Ontanete e frassineti ripariali" Boschi ripariali a
dominanza di ontano (Alnus glutinosa, A. incana, A.
cordata - endemico dell’Italia meridionale, ) o frassino
(Fraxinus excelsior) dell’alleanza Alnion incanae (=
Alno-Ulmion, = Alno-Padion, = Alnion glutinosoincanae). Questi boschi ripariali occupano i terrazzi
alluvionali posti ad un livello più elevato rispetto ai
saliceti e sono inondati occasionalmente dalle piene
straordinarie del fiume. Rientra in questo gruppo il
sottotipo 44.21 (boschi a galleria montani di ontano
bianco - Calamagrosti variae-Alnetum incanae), il
sottotipo 44.31 (alno-frassineti di rivi e sorgenti Carici remotae-Fraxinetum excelsioris) e il sottotipo
44.33 (boschi misti di frassino maggiore ed ontano
nero dei fiumi con corso lento - Pruno-Fraxinetum).
"Ontanete riparali del Mediterraneo
occidentale" Boschi ripariali mediterranei a dominanza
di Alnus glutinosa dell’alleanza Osmundo –Alnion
glutinosae che vicaria l’Alnion incanae nel Mediterraneo
occidentale. E’ prevalentemente concentrata nel corso
medio e inferiore dei fiumi e si rinviene su substrati di
natura acida. Il sottobosco è caratterizzato dalla
dominanza di varie pteridofite idrofilocalcifughe. Rientrano in questo gruppo anche la cenosi
endemica della Sardegna meridionale - rinvenibile in
ambito mesomediterraneo - caratterizzata da Salix
arrigonii e Ilex aquifolium e riferibile alla suballeanza
Hyperico hircini-Alnenion glutinosae. Questo gruppo
appartiene al codice Corine Biotopes 44.5 (foreste
riparali mediterranee di ontano nero dell’ Osmundo–
Alnion glutinosae).
"Ontanete paludose" Boschi a dominanza di Alnus
glutinosa dell’alleanza Alnion glutinosae che
colonizzano le zone paludose con ristagni idrici non
necessariamente collegati alla dinamica fluviale su
suoli da torbosi a minerali, a reazione da acida a
neutro-alcalina. La permanenza dell’acqua e l’asfissia
dei suoli facilitano la dominanza di Alnus glutinosa.
Rientrano in questo gruppo anche i boschi paludosi a
dominanza di frassino ossifillo (Cladio marisciFraxinetum oxycarpae Piccoli, Gerdol & Ferrari 1983)
che si insediano in depressioni interdunali con falda
affiorante, svincolate dalle dinamiche fluviali. Esempi
si rilevano lungo le coste emiliano-romagnole (Mesola FE; Punte Alberete - RA) e laziali (Circeo - LT). Questo
gruppo appartiene al codice Corine Biotopes 44.91
(foreste paludose di ontano nero dell’ Alnion
glutinosae).
Combinazione fisionomica di riferimento
Alnus glutinosa, A. incana, A. cordata, Fraxinus
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Scheda tipo di habitat
excelsior, Salix alba, Salix fragilis, Acer campestre, A.
pseudoplatanus, Angelica sylvestris, Arisarum
proboscideum (endemica dell’Italia peninsulare),
Betula pubescens, Cardamine amara, C. pratensis,
Carex acutiformis, C. pendula, C. remota, C.
strigosa, C. sylvatica, Cirsium oleraceum, C. palustre,
Equisetum telmateja, Equisetum spp., Festuca
gigantea, Filipendula ulmaria, Geranium sylvaticum,
G. palustre, Geum rivale, Humulus lupulus, Leucojum
aestivum, L. vernum, Lysimachia nemorum, L.
nummularia, Petasites albus, P. hybridus, Populus
nigra, Prunella vulgaris, Ranunculus ficaria, Rubus
caesius, Sambucus nigra, Scutellaria galericulata,
Solanum dulcamara, Stachys sylvatica, Stellaria
nemorum, Ulmus glabra, U. minor, Urtica dioica,
Viburnum opulus, Cladium mariscus, Hydrocotyle
vulgaris, Thelypteris palustris
Salix arrigonii, Ilex aquifolium, Carex microcarpa,
Hypericum hircinum subsp. hircinum, Hedera helix
subsp. helix, Carex riparia, Carex elongata, Thelypteris
palustris, Salix cinerea, Matteuccia struthiopteris,
Osmunda regalis, Caltha palustris ( rarissima in
pianura), Adoxa moschatellina, Chrysosplenium
alternifolium, Fraxinus angustifolia, Carex elata, Carex
elongata, Carex riparia, Thelypteris palustris,
Dryopteris carthusiana, Frangula alnus, Salix cinerea,
Chrysosplenium alternifolium, Geum rivale, Caltha
palustris, Chaerophyllum hirsutum ssp. villarsii.
Riferimento sintassonomico
I boschi ripariali di salice bianco appartengono
all’alleanza Salicion albae Soó 1930 (ordine Salicetalia
purpureae Moor 1958, classe Salici purpureaePopuletea nigrae Rivas-Martínez & Cantó ex RivasMartínez , Báscones, T.E. Díaz, Fernández-González &
Loidi classis nova (addenda).
I boschi ripariali di ontano e/o frassino si inseriscono
nell’alleanza Alnion incanae Pawłowski in Pawłowski,
Sokołowski & Wallisch 1928 (= Alno-Ulmion BraunBlanquet e R. Tüxen ex Tchou 1948 em. T. Müller e
Görs 1958; = Alno-Padion Knapp 1942; = Alnion
glutinoso-incanae (Braun-Blanquet 1915) Oberdorfer
1953) che caratterizza generalmente il tratto superiore
dei corsi d’acqua e nelle suballeanze Alnenion
glutinoso-incanae Oberd. 1953 e Hyperico androsaemiAlnenion glutinosae Amigo et al. 1987 (dell’Appennino
meridionale).
Le ontanete ripariali del Mediterraneo occidentale sono
incluse nell’alleanza Osmundo-Alnion glutinosae (Br.Bl., P. Silva & Rozeira 1956) Dierschke & RivasMartínez in Rivas-Martínez 1975 (che vicaria nel
Mediterraneo occidentale l’ Alnion incanae) e nella
suballeanza Hyperico hircini-Alnenion glutinosae
Dierschke 1975 (che ha una distribuzione limitata alla
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Scheda tipo di habitat
parte meridionale della penisola italiana).
Sia l’ Alnion incanae che l’Osmundo-Alnion glutinosae
rientrano nell’ordine Populetalia albae Br.-Bl. ex Tchou
1948 (classe Salici purpureae-Populetea nigrae RivasMartínez & Cantó ex Rivas-Martínez , Báscones, T.E.
Díaz, Fernández-González & Loidi classis nova
(addenda)) che comprende associazioni forestali
insediate nell’alveo maggiore dei corsi d’acqua, sui
terrazzi più alti e più esterni, quindi interessati più
raramente dalle piene, rispetto all’ordine Salicetalia
purpureae Moor 1958 (in cui ricadono i saliceti).
Infine, le ontanete ad Alnus glutinosa delle aree
paludose (variante 44.91) rientrano nell’alleanza Alnion
glutinosae Malcuit 1929 (ordine Alnetalia glutinosae
Tüxen 1937, classe Alnetea glutinosae Br.-Bl. & Tüxen
ex Westhoff, Dijk & Passchier 1946). La classe Alnetea
glutinosae, a differenza della Salici-Populetea nigrae,
comprende associazioni forestali sviluppate in ambienti
paludosi, al di fuori dell’influenza diretta dei corsi
d’acqua; infatti tali ambienti si incontrano in
depressioni o terreni pianeggianti, sempre con falda
freatica affiorante e con suoli idromorfi che spesso
contengono un’alta percentuale di sostanza organica
non decomposta (torba).
Dinamiche e contatti
I boschi ripariali e quelli paludosi sono per loro natura
formazioni azonali e lungamente durevoli essendo
condizionati dal livello della falda e dagli episodi ciclici
di morbida e di magra. Generalmente sono cenosi
stabili fino a quando non mutano le condizioni
idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in
caso di allagamenti più frequenti con permanenze
durature di acqua affiorante tendono a regredire verso
formazioni erbacee (ciò che non avviene per le
ontanete paludose che si sviluppano proprio in
condizioni di prolungato alluvionamento); in caso di
allagamenti sempre meno frequenti tendono ad
evolvere verso cenosi forestali mesofile più stabili.
Rispetto alla zonazione trasversale del fiume (lungo
una linea perpendicolare all’asse dell’alveo) le
ontanete ripariali possono occupare posizione diverse.
Nelle zone di montagna si sviluppano direttamente
sulle rive dei fiumi, in contatto catenale con le
comunità idrofile di alte erbe (habitat 6430 “Bordure
planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile”) e
con la vegetazione di greto dei corsi d’acqua corrente
(trattata nei tipi 3220 “Fiumi alpini con vegetazione
riparia erbacea”, 3230 “Fiumi alpini con vegetazione
riparia legnosa a Myricaria germanica”, 3240 “Fiumi
alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix
elaeagnos”, 3250 “Fiumi mediterranei a flusso
permanente con Glaucium flavum”, 3260 “Fiumi delle
pianure e montani con vegetazione del Ranunculion
fluitantis e Callitricho-Batrachion”, 3270 “Fiumi con
argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri
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Scheda tipo di habitat
p.p. e Bidention p.p.”, 3280 “Fiumi mediterranei a
flusso permanente con il Paspalo-Agrostidion e con
filari ripari di Salix e Populus alba”, 3290 “Fiumi
mediterranei a flusso intermittente con il PaspaloAgrostidion”). In pianura questi boschi ripariali si
trovano normalmente, invece, lungo gli alvei
abbandonati all’interno delle pianure alluvionali in
contatto catenale con i boschi ripariali di salice e
pioppo.
Lungo le sponde lacustri o nei tratti fluviali dove
minore è la velocità della corrente, i boschi dell’habitat
91E0* sono in contatto catenale con la vegetazione di
tipo palustre riferibile agli habitat 3110 “Acque
oligotrofe a bassissimo contenuto minerale delle
pianure sabbiose (Littorelletalia uniflorae), 3120
"Acque oligotrofe a bassissimo contenuto minerale su
terreni generalmente sabbiosi del Mediterraneo
occidentale con Isoetes spp.”, 3130 “Acque stagnanti,
da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei
Littorelletea uniflorae e/o degli Isoeto-Nanojuncetea”,
3140 “Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione
bentica di Chara spp.”, 3150 “Laghi eutrofici naturali
con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition”,
3160 “Laghi e stagni distrofici naturali” e 3170 “Stagni
temporanei mediterranei”.
Verso l’esterno dell’alveo, nelle aree pianeggianti e
collinari, i boschi ripariali sono in contatto catenale con
diverse cenosi forestali mesofile o termofile
rispettivamente delle classi Querco-Fagetea e
Quercetea ilicis, verso cui potrebbero evolvere con il
progressivo interramento. In particolare possono
entrare in contatto catenale con i boschi termofili a
Fraxinus oxycarpa (91B0 “Frassineti termofili a Fraxinus
angustifolia”), i boschi a dominanza di farnia (habitat
9160 "Querceti di farnia o rovere subatlantici e
dell'Europa Centrale del Carpinion betuli”) e le foreste
miste riparie a Quercus robur dell'habitat 91F0 “Foreste
miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus
laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus
angustifolia (Ulmenion minoris)”. Contatti possono
avvenire anche con le praterie dell’habitat 6510
“Praterie magre da fieno a bassa altitudine Alopecurus
pratensis, Sanguisorba officinalis”. In montagna sono
invece in contatto con le praterie dell’habitat 6520
"Praterie montane da fieno” o con le foreste di forra del
Tilio-Acerion (habitat 9180 “Foreste di versanti,
ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion”). In stazioni
montane fresche si osserva la normale evoluzione delle
alnete di Alnus incana verso boschi più ricchi di abete
rosso (climax della peccata montana).
Specie alloctone
Le cenosi ripariali sono frequentemente invase da
numerose specie alloctone, tra cui si ricordano in
particolar modo Robinia pseudoacacia, Ailanthus
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Scheda tipo di habitat
altissima, Acer negundo, Amorpha fruticosa,
Phytolacca americana, Solidago gigantea, Helianthus
tuberosus e Sicyos angulatus
Distribuzione dell’habitat in Italia
Piemonte, Valle d'Aosta,
Liguria, Lombardia, TrentinoAlto Adige, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana, Umbria,
Marche, Lazio, Abruzzo, Molise,
Calabria, Sicilia, Sardegna,
Basilicata
● Dato già presente in BD Natura
2000 e confermato
● Dato già presente in BD Natura
2000 ma dubbio
● Dato già presente in BD Natura
2000 ma errato
● Dato nuovo
● Dato probabile
Note
Non vengono considerati in questo habitat i saliceti ed
i pioppeti mediterranei che vengono attribuiti
all’habitat 92A0 "Foreste a galleria di Salix alba e
Populus alba".
I sottotipi 44.22 (boschi a galleria sub-montani di
ontano bianco - Equiseto hyemalis-Alnetum incanae) e
44.32 (alno-frassineti di fiumi a corso rapido Stellario-Alnetum glutinosae), segnalati nel manuale
europeo, non sono presenti in Italia.
E’ stato proposto il nuovo sottotipo definito dal codice
Corine 44.5 che include le foreste riparali mediterranee
di ontano nero del Mediterraneo occidentale (alleanza
Osmundo-Alnion glutinosae vicariante dell’Alnion
incanae).
La Direttiva Habitat non prende in considerazione i
boschi dell’alleanza Alnion glutinosae con associazioni
forestali sviluppate in ambienti paludosi, al di fuori
dell’influenza diretta dei corsi d’acqua. Per l’interesse
naturalistico di queste formazioni, frammentarie e in
prossimità di laghi ed altri biotopi umidi, si reputa
opportuno l’inserimento del nuovo sottotipo definito
dal codice Corine 44.91.
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Edoardo Biondi ([email protected]), Liliana Zivkovic
([email protected]), Gianni Sburlino
([email protected]), Filippo Piccoli, Mauro Pellizzari
([email protected]), Gianluigi Bacchetta ([email protected]),
Mascia F.
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Scheda tipo di habitat
Habitat
Italia
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collaboratori
documenti
archivio link
tematici
11: Acque marine e ambienti a
marea
12: Scogliere marittime e spiagge
ghiaiose
13: Paludi e pascoli inondati
atlantici e continentali
14: Paludi e pascoli inondati
mediterranei e termo-atlantici
mostra didascalie (in ogni campo)
92: Foreste mediterranee caducifoglie
92A0 : Foreste a galleria di
Salix alba e Populus alba
Salix alba and Populus alba galleries
15: Steppe interne alofile e
gipsofile
21: Dune marittime delle coste
atlantiche, del Mare del Nord e del
Baltico
22: Dune marittime delle coste
mediterranee
23: Dune dell'entroterra, antiche e
decalcificate
31: Acque stagnanti
32: Acque correnti - tratti di corsi
d'acqua a dinamica naturale o
seminaturale (letti minori, medi e
maggiori) in cui la qualità
dell'acqua non presenta alterazioni
significative
40: Lande e arbusteti temperati
51: Arbusteti submediterranei e
temperati
52: Matorral arborescenti
mediterranei
53: Boscaglie termo-mediterranee
e pre-steppiche
54: Phrygane
61: Formazioni erbose naturali
62: Formazioni erbose secche
seminaturali e facies coperte da
cespugli
63: Boschi di sclerofille utilizzati
come terreni di pascolo (dehesas)
64: Praterie umide seminaturali
con piante erbacee alte
65: Formazioni erbose mesofile
71: Torbiere acide di sfagni
72: Paludi basse calcaree
81: Ghiaioni
Codice CORINE Biotopes
44.141 - Mediterranean white willow galleries
44.613 - Cyrno-Sardian poplar galleries
44.614 - Italian poplar galleries
Codice EUNIS
G1.112 - Boscaglie ripariali mediterranee di
Salix sp. ad alto Fusto
G1.31 - Foreste ripariali mediterranee a Populus
alba e Populus nigra dominanti
Regione biogeografica di appartenenza
Mediterranea, Continentale, Alpina
Descrizione generale dell’habitat
Riparian forests of the Mediterranean basin
dominated by Salix alba, Salix fragilis or their
relatives (44.141). Mediterranean and Central
Eurasian multi-layered riverine forests with
Populus spp., Ulmus spp., Salix spp., Alnus
spp., Acer spp., Tamarix spp., Juglans regia,
Quercus robur, Fraxinus angustifolia. Tall
poplars, Populus alba, are usually dominant in
height; they may be absent or sparse in some
associations which are then dominated by
species of the genera listed above (44.6).
Frase diagnostica dell’habitat in Italia
Boschi ripariali a dominanza di Salix spp. e
Populus spp. presenti lungo i corsi d’acqua del
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82: Pareti rocciose con
vegetazione casmofitica
83: Altri habitat rocciosi
91: Foreste dell'Europa temperata
92: Foreste mediterranee
caducifoglie
9210* Faggeti degli Appennini
con Taxus e Ilex
9220* Faggeti degli Appennini
con Abies alba e faggete con
Abies nebrodensis
9250 Querceti a Quercus
trojana
9260 Boschi di Castanea
sativa
9280 Boschi di Quercus
frainetto
92A0 Foreste a galleria di Salix
alba e Populus alba
92C0 Foreste di Platanus
orientalis e Liquidambar
orientalis (Platanion orientalis)
92D0 Gallerie e forteti ripari
meridionali (Nerio-Tamaricetea
e Securinegion tinctoriae)
93: Foreste sclerofille
mediterranee
94: Foreste di conifere delle
montagne temperate
95: Foreste di conifere delle
montagne mediterranee e
macaronesiche
Scheda tipo di habitat
bacino del Mediterraneo, attribuibili alle
alleanze Populion albae e Salicion albae. Sono
diffusi sia nel piano bioclimatico
mesomediterraneo che in quello
termomediterraneo oltre che nel macrobioclima
temperato, nella variante submediterranea.
Sottotipi e varianti (compilare se necessario)
Sottotipo 44.141 – Saliceti ripariali mediterranei
Saliceti mediterranei (Salix alba, S.
oropotamica) che si sviluppano su suolo
sabbioso e periodicamente inondato dalle piene
ordinarie del fiume. A causa di queste
considerazioni il suolo è quasi mancante di uno
strato di humus, essendo bloccata l’evoluzione
pedogenetica dalle nuove deposizioni di
alluvioni.
Sottotipo 44.6 – Pioppeti riparali mediterranei
(Populion albae)
Formazioni a dominanza di Populus alba e
Populus nigra che occupano i terrazzi alluvionali
posti ad un livello più elevato rispetto alle
cenosi del sottotipo precedente, soprattutto dei
corsi d’acqua a regime torrentizio nel
macrobioclima mediterraneo ed in quello
temperato nella variante submediterranea.
Combinazione fisionomica di riferimento
Salix alba, S. oropotamica (endemismo
aspromontano), Populus alba, P. nigra, P.
tremula P. canescens, Rubus ulmifolius, Rubia
peregrina, Iris foetidissima, Arum italicum,
Sambucus nigra, Clematis vitalba, C.
viticella, Galium mollugo, Humulus lupulus,
Melissa officinalis subsp. altissima, Ranunculus
repens, R. ficaria, R. ficaria subsp. ficariiformis,
Symphytum bulbosum, S. tuberosum, Tamus
communis, Hedera helix, Laurus nobilis, Vitis
riparia, V. vinifera s.l., Fraxinus oxycarpa, Rosa
sempervirens, Cardamine amporitana, Euonymus
europaeus, Ranunculus lanuginosus, Ranunculus
repens, Thalictrum lucidum, Aegopodium
podagraria, Calystegia sepium, Brachypodium
sylvaticum, Salix arrigonii e Hypericum hircinum.
Riferimento sintassonomico
I saliceti ripariali rientrano nell’alleanza Salicion
albae Soó 1930 (ordine Salicetalia purpureae
Moor 1958), mentre i boschi di pioppo
nell’alleanza Populion albae Br.-Bl. ex Tchou
1948 (ordine Populetalia albae Br.-Bl. ex Tchou
1948). Entrambi gli ordini sono inclusi nella
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Scheda tipo di habitat
classe Salici purpureae-Populetea nigrae RivasMartínez & Cantó ex Rivas-Martínez , Báscones,
T.E. Díaz, Fernández-González & Loidi, classis
nova (addenda).
Dinamiche e contatti
I boschi ripariali sono per loro natura formazioni
azonali e lungamente durevoli essendo
condizionati dal livello della falda e dagli
episodi ciclici di morbida e di magra.
Generalmente sono cenosi stabili fino a quando
non mutano le condizioni idrologiche delle
stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di
allagamenti più frequenti con permanenze
durature di acqua affiorante, tendono a
regredire verso formazioni erbacee; in caso di
allagamenti sempre meno frequenti, tendono ad
evolvere verso cenosi mesofile più stabili.
Verso l’interno dell’alveo i saliceti arborei si
rinvengono frequentemente a contatto con la
vegetazione pioniera di salici arbustivi (habitat
3240 “Fiumi alpini con vegetazione riparia
legnosa a Salix elaeagnos”), con le comunità
idrofile di alte erbe (habitat 6430 “Bordure
planiziali, montane e alpine di megaforbie
idrofile”) e in genere con la vegetazione di greto
dei corsi d’acqua corrente (trattata nei tipi 3250
“Fiumi mediterranei a flusso permanente con
Glaucium flavum”, 3260 “Fiumi delle pianure e
montani con vegetazione del Ranunculion
fluitantis e Callitricho-Batrachion”, 3270 “Fiumi
con argini melmosi con vegetazione del
Chenopodion rubri p.p. e Bidention p.p.”, 3280
“Fiumi mediterranei a flusso permanente con il
Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e
Populus alba” e 3290 “Fiumi mediterranei a
flusso intermittente con il PaspaloAgrostidion”). Lungo le sponde lacustri o nei
tratti fluviali, dove minore è la velocità della
corrente, i contatti catenali si esprimono con la
vegetazione di tipo palustre trattata nei tipi
3120 “Acque oligotrofe a bassissimo contenuto
minerale su terreni generalmente sabbiosi del
Mediterraneo occidentale con Isoetes spp.”,
3130 “Acque stagnanti, da oligotrofe a
mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea
uniflorae e/o degli Isoeto-Nanojuncetea”, 3140
“Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione
bentica di Chara spp.”, 3150 “Laghi eutrofici
naturali con vegetazione del Magnopotamion o
Hydrocharition", 3160 “Laghi e stagni distrofici
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Scheda tipo di habitat
naturali” e 3170 “Stagni temporanei
mediterranei”.
I saliceti ed i pioppeti sono in collegamento
catenale tra loro, occupando zone
ecologicamente diverse: i saliceti si localizzano
sui terrazzi più bassi raggiunti periodicamente
dalle piene ordinarie del fiume, mentre i
pioppeti colonizzano i terrazzi superiori e più
esterni rispetto all’alveo del fiume, raggiunti
sporadicamente dalle piene straordinarie. I
boschi dell’habitat 92A0 possono entrare in
contatto catenale con le ontanete riparali
dell’habitat 91E0* “Foreste alluvionali di Alnus
glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion,
Alnion incanae, Salicion albae)”, con i boschi
igro-termofili a Fraxinus oxycarpa (habitat 91B0
"Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia") e
con le foreste miste riparie a Quercus robur
dell'habitat 91F0 “Foreste miste riparie di grandi
fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus
minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia
(Ulmenion minoris)”.
Specie alloctone
Le cenosi ripariali sono frequentemente invase
da numerose specie alloctone, tra cui si
ricordano in particolar modo Robinia
pseudoacacia, Ailanthus altissima, Acer
negundo, Amorpha fruticosa, Buddleja davidii,
Helianthus tuberosus, Solidago gigantea,
Parthenocissus quinquefolia, P. tricuspidata,
Lonicera japonica, Phytolacca americana .
Distribuzione dell’habitat in Italia
Liguria, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, EmiliaRomagna, Toscana,
Umbria, Marche, Lazio,
Abruzzo, Molise,
Campania, Puglia,
Basilicata, Calabria,
Sicilia, Sardegna,
Piemonte
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
Natura
● Dato
● Dato
già presente in BD
2000 e confermato
già presente in BD
2000 ma dubbio
già presente in BD
2000 ma errato
nuovo
probabile
Note
Questo habitat si differenzia dai saliceti
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Scheda tipo di habitat
arbustivi (habitat 3240) prevalentemente per
quanto riguarda la struttura ed anche la
composizione floristica. Si differenzia inoltre
dalle analoghe formazioni a Salix alba dell’Italia
settentrionale (habitat 91E0*) per la presenza
di specie tipicamente mediterranee e la
mancanza di altre specie a distribuzione più
settentrionale come Fraxinus excelsior.
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Liliana Zivkovic ([email protected]), Edoardo
Biondi ([email protected])
http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do?formato=stampa&idSegnalazione=38
9/9
Allegato E
9/7/2014
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IUCN | Alcedo atthis
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
CORACIIFORMES
ALCEDINIDAE
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(genere, specie o nome comune...)
Alcedo atthis
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
CORACIIFORMES ALCEDINIDAE
Nome scientifico
Alcedo atthis
Descrittore
(Linnaeus, 1758)
Nome comune
Martin pescatore
© credit
Kingfisher feeding 5 day old
chicks
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ARKive.org
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani
et al. 2002). La popolazione italiana è stimata in 12000-32000 individui maturi e il
trend è stabile (Brichetti & Fracasso 2007). Pertanto la popolazione italiana non
Razionale
raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di
minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di
individui maturi e areale ristretto) e viene quindi classificata a Minore
Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Presenza diffusa in tutta italia specialmente al Nord. Localizzato in Sicilia e
Sardegna.
Popolazione
Popolazione
Tendenza della
popolazione
Stimata in 6000-16000 coppie e ritenuta stabile (Brichetti & Fracasso 2007).
Stabile
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Ambiente
La specie è legata alle zone umide quali canali, fiumi, laghi di pianura o collina.
Frequenta anche lagune costiere (Boitani et al. 2002).
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Distruzione e trasformazione dell'habitat, inquinamento delle acque (Brichetti &
Fracasso 2007).
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE).
Bibliografia
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
Brichetti, P. and Fracasso, G. (2007), Ornitologia italiana - Apodidae-Prunellidae Alberto Perdisa Editore,
Bologna
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http://www.iucn.it/scheda.php?id=-1445905240
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9/7/2014
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IUCN | Asio otus
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
STRIGIFORMES
STRIGIDAE
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(genere, specie o nome comune...)
Asio otus
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
STRIGIFORMES STRIGIDAE
Nome scientifico
Asio otus
Descrittore
(Linnaeus, 1758)
Nome comune
Gufo comune
© credit
Portrait of long-eared owl
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ARKive.org
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km²,
Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 12000-24000 e risulta
Razionale
in aumento (Brichetti & Fracasso 2006). Pertanto la popolazione italiana non
raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di
minaccia (declino della popolazione, ridotto numero di individui maturi e areale
ristretto) e viene quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Nidificante e sedentaria in tutta la Penisola, in maniera frammentaria al
meridione, Sicilia e Sardegna.
Popolazione
Popolazione
Tendenza della
popolazione
Popolazione italiana stimata in 6.000-12.000 coppie ed è considerata in
incremento (Brichetti & Fracasso 2006).
In aumento
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Nidifica in ambienti boscati di latifoglie o conifere, circondati da aree aperte.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Trasformazione dell'habitat di nidificazione e alimentazione. Uso di pesticidi e
rodenticidi. Uccisioni illegali. Collisione con cavi aerei ed elettrocuzione.
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.
Bibliografia
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
Brichetti, P. and Fracasso, G. (2006), ORNITOLOGIA ITALIANA - Stercorariidae-Caprimulgida Alberto
Perdisa Editore, Bologna
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11/7/2014
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IUCN | Cettia cetti
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
PASSERIFORMES
SYLVIIDAE
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(genere, specie o nome comune...)
Cettia cetti
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
PASSERIFORMES SYLVIIDAE
Nome scientifico
Cettia cetti
Descrittore
(Temminck, 1820)
Nome comune
Usignolo di fiume
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km²,
Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 400000-800000
(BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2010) ed è risultato in
Razionale
incremento nel periodo 2000-2010 (LIPU & Rete Rurale Nazionale 2011,
www.mito2000.it). La specie non raggiunge pertanto le condizioni per essere
classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del
30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi, areale ristretto) e viene
pertanto classificata a Minore Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Nidifica in tutta la penisola, Sicilia e Sardegna.
Popolazione
Popolazione italiana stimata in 200.000-400.000 coppie ed è considerata stabile
Popolazione
(BirdLife International 2004) o fluttuante nelle regioni settentrionali (Brichetti P.
com. pers.).
Tendenza della
popolazione
Stabile
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Nidifica in zone umide.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Nessuna informazione
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Nessuna informazione
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
LIPU & Rete Rurale Nazionale (2011), Lo stato degli uccelli comuni in Italia MIPAAF
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11/7/2014
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IUCN | Cettia cetti
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9/7/2014
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IUCN | Circus aeruginosus
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
FALCONIFORMES
ACCIPITRIDAE
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(genere, specie o nome comune...)
Circus aeruginosus
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
FALCONIFORMES ACCIPITRIDAE
Nome scientifico
Circus aeruginosus
Descrittore
(Linnaeus, 1758)
Nome comune
Falco di palude
Marsh harrier
© credit
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Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Vulnerabile (VU) D1
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
Il numero di individui maturi nella popolazione italiana è stimato in 400-600
(BirdLife International 2004, Martelli & Rigacci 2005) ed è in incremento. La specie
è comunque ancora minacciata da uccisioni illegali nelle fasi di migrazione e
Razionale
viene pertanto classificata Vulnerabile (VU), a causa del ridotto numero di individui
maturi e presenza di minacce. In Europa la specie si trova in uno stato di
conservazione definito sicuro (BirdLife International 2004), ma non vi è alcuna
evidenza al momento di immigrazione di nuovi individui da fuori regione, pertanto
la valutazione della popolazione italiana rimane invariata.
Areale Geografico
Distribuzione
Diffusa in Pianura Padana, e soprattutto in zone costiere di Toscana e Sardegna
(Brichetti e Fracasso 2003)
Popolazione
Popolazione
Tendenza della
popolazione
Popolazione in incremento. Nel 2005 stimate 200-300 coppie (Martelli & Rigacci
2005), in precedenza stimate 170-220 coppie (Brichetti & Fracasso 2003).
In aumento
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Ambiente
Nidifica in zone umide ricche di vegetazione palustre emergente, soprattutto
fragmiteti (Brichetti & Fracasso 2003) .
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Uccisioni illegali.
Misure di conservazione
Misure di
Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Specie oggetto di tutela
conservazione
secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Brichetti, P. and Fracasso, G. (2003), Ornitologia italiana - Gavidae-Falconidae Alberto Perdisa Editore,
Bologna
Martelli D. & Rigacci L. (2005), Aggiornamento dello status del falco di plaude in Italia Avocetta n.29 pp.
117
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IUCN | Circus aeruginosus
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11/7/2014
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IUCN | Corvus monedula
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
PASSERIFORMES
CORVIDAE
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(genere, specie o nome comune...)
Corvus monedula
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Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
PASSERIFORMES CORVIDAE
Nome scientifico
Corvus monedula
Descrittore
Linnaeus, 1758
Nome comune
Taccola
© credit
Jackdaw sunbathing on
thatched roof
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Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km²,
Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 100000-200000,
sebbene la stima non si basi su dati quantitativi, la popolazione sembra essere
stabile (BirdLife International 2004), anche se alcune località sono caratterizzate
Razionale
da una situazione di declino. In generale, la popolazione italiana non sembra
raggiungere le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di
minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di
individui maturi e areale ristretto) e viene pertanto classificata a Minore
Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Nidifica in tutta la penisola, Sicilia e Sardegna.
Popolazione
Popolazione
Tendenza della
popolazione
Popolazione italiana stimata in 50.000-100.000 coppie ed è considerata stabile
(BirdLife International 2004).
Stabile
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Aree urbane e rurali. Aree agricole.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Nessuna informazione
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Nessuna informazione
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
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1/1
9/7/2014
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IUCN | Dendrocopos minor
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
PICIFORMES
PICIDAE
Cerca nella Lista Rossa:
(genere, specie o nome comune...)
Dendrocopos minor
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
PICIFORMES PICIDAE
Nome scientifico
Dendrocopos minor
Descrittore
(Linnaeus, 1758)
Sinonimo
Picoides minor (Linnaeus, 1758)
Nome comune
Picchio rosso minore
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani
et al. 2002). La popolazione italiana è stimata in 6000-10000 individui maturi e il
trend è apparentemente in incremento (Brichetti & Fracasso 2007, Brichetti com.
Razionale
pers.). Pertanto non sono raggiunte le condizioni per la classificazione entro una
delle categorie di minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni,
ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e la popolazione italiana viene
quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Presente dal Piemonte alla Calabria lungo tutta la dorsale appenninica. Assente
in Sicilia e Sardegna.
Popolazione
Popolazione italiana stimata in 3000-5000 coppie, il trend non è quantificabile
Popolazione
(BirdLife International 2004) ma apparentemente in incremento (Brichetti P. com.
pers.).
Tendenza della
popolazione
In aumento
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Ambiente
Occupa principalmente boschi di caducifoglie con abbondanza di alberi morti o
marcescenti (Boitani et al. 2002).
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Trasformazione dell'habitat di nidificazione e alimentazione.
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
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http://www.iucn.it/scheda.php?id=1466817770
1/2
9/7/2014
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IUCN | Dendrocopos minor
2/2
9/7/2014
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IUCN | Himantopus himantopus
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
CHARADRIIFORMES
RECURVIROSTRIDAE
Cerca nella Lista Rossa:
(genere, specie o nome comune...)
Himantopus himantopus
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Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
CHARADRIIFORMES RECURVIROSTRIDAE
Nome scientifico
Himantopus himantopus
Descrittore
(Linnaeus, 1758)
Nome comune
Cavaliere d'Italia
© credit
Black-winged stilt, side view
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ARKive.org
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km²,
Boitani et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 3400-8000 e risulta in
leggero incremento (BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2004). Per
Razionale
tali ragioni la popolazione italiana non raggiunge le condizioni per essere
classificata entro una delle categorie di minaccia (declino della popolazione del
30% in tre generazioni, ridotto numero di individui maturi e areale ristretto) e viene
quindi classificata a Minore Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Distribuito in maniera puntiforme lungo tutta la Penisola, Sicilia e Sardegna.
Popolazione
Popolazione
Tendenza della
popolazione
Popolazione italiana stimata in 1.700-4.000 coppie ed è considerata in aumento
(BirdLife International 2004, Brichetti & Fracasso 2004).
In aumento
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Nidifica in zone umide d'acqua dolce o salmastra con acque poco profonde.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Trasformazione dell'habitat di nidificazione e alimentazione.
Misure di conservazione
Misure di
Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Specie oggetto di tutela
conservazione
secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
Brichetti, P. and Fracasso, G. (2004), Ornitologia italiana - Tetraonidae-Scolopacidae Alberto Perdisa
Editore, Bologna
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http://www.iucn.it/scheda.php?id=2133093844
1/1
9/7/2014
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IUCN | Ixobrychus minutus
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
CICONIIFORMES
ARDEIDAE
Cerca nella Lista Rossa:
(genere, specie o nome comune...)
Ixobrychus minutus
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
CICONIIFORMES ARDEIDAE
Nome scientifico
Ixob rychus minutus
Descrittore
(Linnaeus, 1766)
Nome comune
Tarabusino
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
© credit
Female little bittern perched
on branch, side view
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Vulnerabile (VU) C1
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della popolazione italiana risulta essere maggiore di 20000 km² (Boitani
et al. 2002). Il numero di individui maturi è stimato in 2600-4600 e risulta stabile
nel periodo 1990-2000 (Brichetti & Fracasso 2003, BirdLife International 2004).
Tuttavia la specie appare oggi in declino, sospettato essere almeno del 10% negli
Razionale
ultimi 10 anni (circa tre generazioni) soprattutto in Pianura Padana (Brichetti
com.pers.). Per questo motivo la popolazione italiana viene classificata
Vulnerabile (VU) per il criterio C1. La popolazione globale sembra essere in lieve
declino (IUCN 2009) e quella Europea non presenta uno stato di conservazione
sicuro (BirdLife International 2004). Al momento dunque non è possibile
sospettare immigrazione da fuori regione, la valutazione rimane quindi invariata.
Areale Geografico
Distribuzione
Specie migratrice nidificante estiva in Pianura Padana e nelle regioni centrali, più
scarsa e localizzata al meridione, in Sicilia e Sardegna.
Popolazione
Popolazione italiana stimata in 1.300-2.300 coppie (Brichetti & Fracasso 2003) ed
è considerata stabile nel periodo 1990-2000 (BirdLife International 2004). Tuttavia
la specie appare oggi in declino sospettato essere almeno del 10% negli ultimi
Popolazione
10 anni (circa 3 generazioni) soprattutto in Pianura Padana. In Lombardia è
riportata una forte diminuzione della specie durante gli ultimi 20 anni (Vigorita &
Cucè 2008 in Gustin et al. 2009) mentre in Piemonte appare in calo sia a livello
generale, che a livello di singole province (Aimassi & Reteuna 2007 in Gustin et al.
2009).
Tendenza della
popolazione
In declino
Habitat ed Ecologia
Nidifica in zone umide d'acqua dolce, ferma o corrente. Si rinviene
Habitat ed Ecologia
prevalentemente presso laghi e stagni eutrofici, con abbondante vegetazione
acquatica ed in particolare canneti a Phragmites.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Nelle risaie e nelle zone umide naturali (o naturaliformi) sottoposte a forti
pressioni antropiche è minacciato dall'eliminazione delle aree marginali (canneti,
Principali minacce
altra vegetazione palustre spontanea), utilizzate per la nidificazione.
Potenzialmente importanti per la conservazione della specie sono anche le
condizioni riscontrate durante lo svernamento in Africa e la migrazione per e da i
quartieri riproduttivi (Gustin et al. 2009).
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE).
http://www.iucn.it/scheda.php?id=866013304
1/2
9/7/2014
IUCN | Ixobrychus minutus
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
Brichetti, P. and Fracasso, G. (2003), Ornitologia italiana - Gavidae-Falconidae Alberto Perdisa Editore,
Bologna
Gustin M., Brambilla M. & Celada C. (2009), Valutazione dello stato di conservazione dell'avifauna
italiana. Rapporto tecnico inedito su incarico del Ministero dell'Amb iente, della Tutela del Territorio e del
Mare. pp. 01/01/51
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9/7/2014
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IUCN | Lanius collurio
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
PASSERIFORMES
LANIIDAE
Cerca nella Lista Rossa:
(genere, specie o nome comune...)
Lanius collurio
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
PASSERIFORMES LANIIDAE
Nome scientifico
Lanius collurio
Descrittore
Linnaeus, 1758
Nome comune
Averla piccola
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
© credit
Red-backed shrike male
perched on musk thistle
View more photos and videos at
ARKive.org
Vulnerabile (VU) A2bc
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20.000 km², Boitani
et al. 2002) e la popolazione è stimata in 100000- 240000 individui maturi (BirdLife
International 2004, Brichetti & Fracasso 2011). Per l'intero territorio italiano, sulla
base di 800 coppie mediamente contattate nel corso del progetto MITO2000, viene
stimata una diminuzione del 45% nell'arco temporale 2000-2010 (LIPU & Rete
Rurale Nazionale 2011, www.mito2000.it). La causa principale sembra essere la
trasformazione degli ambienti idonei alla nidificazione, che agisce sulla specie in
Razionale
maniera più marcata nelle zone di pianura e collina rispetto a quelle montane
(Gagliardi et al. 2009). Non si escludono anche criticità legate ai quartieri di
svernamento in Africa. La popolazione italiana viene pertanto classificata
Vulnerabile (VU) per il criterio A2. In Europa la specie ha subito un forte declino nel
passato dal quale non si è ancora ripresa, in particolare sono ancora in declino la
popolazione scandinava, italiana, balcanica e turca (BirdLife International 2004). Al
momento non vi è alcuna evidenza di immigrazione da fuori regione, pertanto la
valutazione rimane invariata.
Areale Geografico
Distribuzione
Ampia distribuzione in tutta la penisola inclusa la Sardegna. Rara e localizzata in
Sicilia (Ientile & Massa 2008).
Popolazione
Stimata in 50.000-120.000 coppie in diminuzione (BirdLife International 2004)
Popolazione
sospetta del 50% negli ultimi 10 anni in Pianura Padana (Brichetti P. com. pers.) e
Toscana (Puglisi L. com. pers.).
Tendenza della
popolazione
In declino
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Specie ecotonale, tipica di ambienti aperti cespugliati o con alberi sparsi.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Perdita di habitat.
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Elencata in Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE).
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
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9/7/2014
IUCN | Lanius collurio
Gagliardi A., Sonno S., Casale F., Morello C., Pretatoni D., Tosi G. (2009), Influenza di variab ili amb ientali
sull'insediamento nei siti riproduttivi delle coppie di Averla piccola Lanius collurio in amb ienti alpino e
prealpino Alula
Ientile R. & Massa B. (2008), Uccelli (Aves). In: AA. VV., Atlante della Biodiversità della Sicilia: Verteb rati
terrestri. Studi & Ricerche Arpa Sicilia, Palermo 6, 115-211.
LIPU & Rete Rurale Nazionale (2011), Lo stato degli uccelli comuni in Italia MIPAAF
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IUCN | Picus viridis
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
PICIFORMES
PICIDAE
Cerca nella Lista Rossa:
(genere, specie o nome comune...)
Picus viridis
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Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
PICIFORMES PICIDAE
Nome scientifico
Picus viridis
Descrittore
Linnaeus, 1758
Nome comune
Picchio verde
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Minor Preoccupazione (LC)
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della popolazione italiana risulta essere vasto (maggiore di 20000 km²,
Boitani et al. 2002), il numero di individui maturi è stato stimato in 120000-240000
(Brichetti & Fracasso 2007) e risulta in incremento nel periodo 2000-2010 (LIPU &
Razionale
Rete Rurale Nazionale 2011, www.mito2000.it). Pertanto la popolazione italiana
non raggiunge le condizioni per essere classificata entro una delle categorie di
minaccia (declino della popolazione del 30% in tre generazioni, ridotto numero di
individui maturi e areale ristretto) e viene quindi classificata a Minore
Preoccupazione (LC).
Areale Geografico
Distribuzione
Presente in tutta Italia, escluse le isole (Boitani et al. 2002).
Popolazione
Popolazione italiana è stimata in 60.000-120.000 coppie ed è considerata stabile
Popolazione
(BirdLife International 2004) o in netto incremento come in Pianura Padana
(Brichetti P. com. pers.).
Tendenza della
popolazione
Stabile
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Ambiente
Frequenta un'ampia varietà di ambienti: boschi, terreni coltivati, zone ad alberi
sparsi, frutteti e parchi (Boitani et al. 2002).
Terrestre
Minacce
Principali minacce
Nessuna informazione
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.
Bibliografia
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
LIPU & Rete Rurale Nazionale (2011), Lo stato degli uccelli comuni in Italia MIPAAF
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IUCN | Picus viridis
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IUCN | Remiz pendulinus
Liste Rosse italiane
Gruppi sistematici
AVES
PASSERIFORMES
REMIZIDAE
Cerca nella Lista Rossa:
(genere, specie o nome comune...)
Remiz pendulinus
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WWW.IUCN.ORG
Tassonomia
Regno
Phylum
Classe Ordine
ANIMALIA CHORDATA AVES
Famiglia
PASSERIFORMES REMIZIDAE
Nome scientifico
Remiz pendulinus
Descrittore
(Linnaeus, 1758)
Nome comune
Pendolino
Informazioni sulla valutazione
Categoria e criteri
della Lista Rossa
Anno di
pubblicazione
Autori
Vulnerabile (VU) A2ab
2012
Valentina Peronace, Jacopo G. Cecere, Marco Gustin, Carlo Rondinini
Alessandro Andreotti, Nicola Baccetti, Pierandrea Brichetti, Lorenzo Fornasari,
Revisori
Bruno Massa, Sergio Nissardi, Lorenzo Serra, Fernando Spina, Guido Tellini
Florenzano
Compilatori
Carlo Rondinini, Alessia Battistoni, Valentina Peronace, Corrado Teofili
L'areale della specie in Italia risulta essere vasto (maggiore di 20000 km², Boitani
et al. 2002) e il numero di individui maturi è maggiore di 10000 (BirdLife
International 2004). La popolazione italiana nell'ultimo decennio è diminuita
sensibilmente in particolar modo in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed
Emilia Romagna (Brichetti & Grattini 2010) mentre in Sicilia è in aumento (Ientile &
Massa 2008). Il tasso di decremento maggiore si è avuto nell'ultimo decennio e il
fenomeno è probabilmente ancora in atto. Sulla base dei dati disponibili, sebbene
per alcune regioni solo presunti o parziali, Brichetti & Grattini (2010) ritengono che
l'attuale popolazione italiana nidificante abbia subito una contrazione del 50-70%
Razionale
negli ultimi 20 anni. Sulla base delle osservazioni dirette seppur non sempre
supportate da dati di tipo quantitativo e sull'intera scala nazionale e della
scomparsa della specie da alcuni contesti locali, è ragionevole ipotizzare che la
popolazione italiana sia diminuita almeno del 30% negli ultimi 10 anni (tre
generazioni per la specie). Per tali ragioni, essa viene classificata Vulnerabile (VU)
secondo il criterio A2. È bene precisare che le cause che hanno portato alla
presente situazione non sono chiare, probabilmente anche poco indagate. La
popolazione europea presenta nel complesso uno stato sicuro ma non vi è alcuna
evidenza di immigrazione da fuori regione, pertanto, la valutazione della
popolazione italiana rimane invariata.
Areale Geografico
Distribuzione
Nidifica in buona parte del territorio nazionale e in Sicilia.
Popolazione
Popolazione italiana stimata in 20.000-30.000 coppie (BirdLife International 2004)
Popolazione
e nell'ultimo decennio sembra essere diminuita sensibilmente in tutto l'areale,
con stime che raggiungono il 50% negli ultimi 10 anni (Brichetti & Grattini 2010). In
Sicilia risulta stabile dal 1984 al 2006 (Ientile & Massa 2008).
Tendenza della
popolazione
In declino
Habitat ed Ecologia
Habitat ed Ecologia
Nidifica in zone umide con presenza di vegetazione ripariale arborea.
Ambiente
Terrestre
Minacce
Le minacce per questa specie non sono del tutto chiare, può contribuire in parte la
Principali minacce
manutenzione dei canali di bonifica dove la specie volentieri nidifica, tuttavia
questa non sembra essere la causa principale del marcato declino della
popolazione italiana.
Misure di conservazione
Misure di
conservazione
Nessuna informazione
Bibliografia
http://www.iucn.it/scheda.php?id=1589698436
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IUCN | Remiz pendulinus
BirdLife International (2004), Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.
Boitani, L., Corsi, F., Falcucci, A., Maiorano, L., Marzetti, I., Masi, M., Montemaggiori, A., Ottaviani, D.,
Reggiani, G., & Rondinini, C. (2002), Rete Ecologica Nazionale. Un approccio alla conservazione dei
verteb rati italiani Università di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo;
Ministero dell'Ambiente, Direzione per la Conservazione della Natura. Istituto di Ecologia Applicata, Roma
Brichetti P. & Grattini N. (2010), Distrib uzione e trend delle popolazioni di Pendolino Remiz pendulinus
nidificanti in Italia nel periodo 1980-2007 Picus, 36 (69): 1-11, 2010
Ientile R. & Massa B. (2008), Uccelli (Aves). In: AA. VV., Atlante della Biodiversità della Sicilia: Verteb rati
terrestri. Studi & Ricerche Arpa Sicilia, Palermo 6, 115-211.
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TAVOLA 1
Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected]
ACB Progettazione di Cacciamani Marcello
V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU)
Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected]
Tavola 1 – Stralcio della carta degli habitats in base alla Dir. 92/43/CEE Scala originale 1:10.000 – In nero è indicata l’area di ubicazione dell’impianto
Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected]
Indicazione della fonte e legenda.
ACB Progettazione di Cacciamani Marcello
V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU)
Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected]
TAVOLA 2
Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected]
ACB Progettazione di Cacciamani Marcello
V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU)
Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected]
Tavola 2 – Stralcio della carta della vegetazione (fitosociologica) - Scala originale 1:10.000 – In nero è indicata l’area di ubicazione dell’impianto
Dott. Mauro Giavazzi - Consulente Ambientale / Aziendale
Via G. Reni, 15 - Fermignano (PU)
Cell.: 338 2403369 - E-mail: [email protected]
Indicazione della fonte e legenda.
ACB Progettazione di Cacciamani Marcello
V.lo San Tommaso, 5 - Sant'Angelo in Vado (PU)
Cell.: 3294663826 - E-mail: [email protected]