Prerequisiti CORSO DI FISICA 2006 Testo consigliato z z R. A. Serway, J.W. Jewett Principi di Fisica III edizione EdiSES z z N.B. È possibile utilizzare testi già in possesso, qualora siano testi universitari adatti al contenuto del corso z z Cos’è la calcolo differenziale derivata e sue proprietà differenziale di una funzione df=(df/dx) dx calcolo integrale sviluppo in serie equazioni differenziali calcolo vettoriale Vedere appendice B: Vedere appendice B: richiami richiamididimatematica matematica Cos’è la La parola fisica deriva dalla parola greca physis = natura • La fisica era intesa come filosofia naturale • recentemente si intendono come fenomeni fisici quei processi nei quali non cambia la natura delle sostanze che vi partecipano *R. *R.Feymann Feymann, ,lalalegge leggefisica fisica La fisica è la scienza che ha per obiettivo lo descrizione e comprensione dei fenomeni naturali che accadono nell’universo LINGUAGGIO La descrizione può essere: – qualitativa – quantitativa Cos’è la Cos’è la La fisica è la scienza che ha per obiettivo lo studio dei costituenti la materia e delle loro interazioni Tutta la materia, vivente e non, deriva dalla aggregazione di costituenti elementari elettroni, protoni e neutroni(e altri instabili) i quali si aggregano per formare gli atomi, che a loro volta si aggregano per formare le molecole, le quali si aggregano a formare i corpi, che ci appaiono sotto forma di solidi, liquidi o gas: perchè? la risposta a questi quesiti risiede nel concetto di interazione Perché studiare la Fisica? z z z z z Sviluppo scientifico Metodo fisico scientifico Connessioni con altre discipline matematica tecnologia sviluppo strumentazione informatica Competenze di programmazione Simulazione La fisica è la scienza che descrive i fenomeni naturali mediante relazioni e leggi struttura,ritmo che lega tra loro i fenomeni naturali * Newton-Maxwell molteplicità di argomenti caratterizzanti la fisica, a partire dalla caratterizzazione percettiva, fino alla storica: classica, atomica, molecolare, nucleare, astrofisica, biofisica metodo fisico: dall’osservazione al modello Osservazione accurato e critico esame di un fenomeno Sperimentazione osservazione di questo fenomeno in condizioni controllate Verifica teorica modello Sulla base delle conoscenze acquisite, e tramite l’uso di un lo scienziato può predire fenomeni non ancora noti o verificare relazioni tra fenomeni noti, grazie all’uso dell metodo fisico: sperimentale grandezze significative Operazione di misura Individuazione di tutte quelle necessarie a descrivere il fenomeno determinazione quantitativa della grandezza numero definizione operativa grandezza relazioni, leggi, teorie quantitative che collegano le grandezze Verifica Formulazione quantitativa linguaggio matematico z z caratteristiche z z z Riproducibilità Verificabilità Capacità di previsione qualora sorgano discrepanze tra teoria ed esperimento è necessario: 1- verificare le condizioni sperimentali 2- formulare nuove teorie •descrizione di tutti i fenomeni con le stesse caratteristiche http://www.interactivephysics.com/simulations.html •previsione http://www.phy.syr.edu/courses/modsim.html http://www.myphysicslab.com/ •simulazione metodo fisico: storia z metodo fisico: sperimentale Quando è iniziata le fisica? Con lo studio sistematico e quantitativo di fenomeni : meccanica e astronomia Cosa ha determinato il loro sviluppo? Lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche del tempo: invenzione del telescopio e la messa punto di orologi precisi Quando? Galileo (1564-1642) Newton (16421727) metodo fisico: sperimentale grandezze significative Operazione di misura Individuazione di tutte quelle necessarie a descrivere il fenomeno definizione operativa grandezza determinazione quantitativa della grandezza numero misura di una grandezza fisica z procedimento chiaro e ripetibile che associa ad una grandezza un numero z definizione operativa di una grandezza (svolgimento sperimentale) z Valutazione relativa di grandezze della stessa specie rapporto quantitativo con unità di misura grandezza= numero * unità *Un’unità di misura è una quantità fisica particolare, definita ed adottata per convenzione, con cui altre quantità dello stesso tipo sono paragonate Da Daintegrare integrare1.1 1.1ee 1.2 1.2 misura di una grandezza fisica dirette indirette Strumenti (prontezza, sensibilità, precisione) Errori di misura (casuali e sistematici) Unità di misura z z L’operazione di misura (lo strumento) può perturbare il fenomeno da misurare Cifre significative Sono legate alla misura e alla sua indeterminazione Regole per operazioni prodotto minimo numero cs somma ultima cs comune 0,01 0,1 1 1,0 10 1 1 1 2 2 z Cifre Cifresignificative significative Da Da integrare integrarecol colparagrafo paragrafo 1.6 1.6 La scelta dell’unità di misura è arbitraria Scelta di un campione: - accessibile - riproducibile - invariabile Evoluzione nel tempo *http://physics.nist.gov/cuu/Units/introduction.html Da Daintegrare integrare1.1 1.1ee 1.2 1.2 Unità di misura Sistema di unità di misura, internazionale lunghezza metro: Grandezze Nome Simbolo 1972 Fino 1960 1960 Lunghezza metro m Tempo secondo s Massa kilogrammo kg Quantità di materia mole mole Temperatura kelvin K Corrente elettrica ampere A Intensità luminosa candela cd 1983 1/40 000 000 meridiano terrestre distanza tra due tacche in unregolo di Pt- Ir,regolo a parigi 1 650 763,73 lunghezza d’onda della luce rossa emessa da una lampada dikrypton Distanza percorsa dalla luce in un tempo = 1/299 792 458 tempo secondo: Fino al 1960 1/86400 giorno solare medio Dopo 1960 Frequenza Cs 133 9 192 631 770 Periodo Massa Kg *http://physics.nist.gov/cuu/Units/introduction.html l = 36 ft 3 0.3048 m/ft = 10.9728 m = 11.0 m. http://physics.nist.gov/cuu/Units/units.html Multipli e sottomultipli (notazione scientifica) Prefissi del sistema internazionale Fattore Prefisso z z z z z z z 1018 1015 1012 109 106 103 102 exapetateragigamegakilo etto- Simbolo Fattore Prefisso 10-1 10-2 10-3 E P T G M 10-9 10-15 k h Conversione delle unità di misura http://www.megaconverter.com/Mega2/index.html deci centi milli 10-6 10-12 nano femto Simbolo d c m micro pico n P p f 1 ft= 0.3048 m 1= 0.3048 m/ft l = 36 ft x 0.3048 m/ft = 10.9728 m = 11.0 m. N.B. N.B.esercizi esercizi Le unità di misura derivate si dicono coerenti con l’unità fondamentale se si utilizza sempre una unità delle unità campione fondamentali .Esempio - la velocità media è lo spazio diviso il tempo necessario a percorrerlo, se è espressa in: 1 m /1 s = m/s dimensionalmente [LT-1], questa è coerente con l’unità di misura fondamentale. Se invece la grandezza velocità è espressa in km/h essa non è più coerente essendo: 1km / 1 h = 10³ m / 3,6 .10³ s = 1/ 3,6 = 0,278 m/s Una semplice regola per trasformare le unità di misura delle grandezze fondamentali in quelle derivate, o viceversa, è quella di moltiplicare per il quoziente reciproco delle unità di misura da trasformare. Esempio - a quanto corrispondono 20 m/s in km/h ? v = 20 m/s x 1 km/10³ m x 3600 s/ 1h = 20 x 3,6 = 72 km/h Analisi dimensionale legge fisica equazione tra grandezze z dimensione natura della grandezza es. spostamento L o [L] z unità di misura nei due membri devono essere omogenee uguali dimensioni Come usarla? z Analisi dimensionale 1. verificare la correttezza di un’espressione v2= 2 a x2 L2T-2=L T-2L2 errata 2 2 -2 -2 v =2ax L T =L T L corretta ordini di grandezza Per fare dei conti approssimati non è necessario utilizzare il numero che rappresenta la grandezza, basta utilizzare l’ordine di grandezza potenza di 10 del numero in esame 2. determinare dimensioni di costante a=-kv LT-2 = k LT-1 dimensioni di kT-1s-1 es 1050 103 0.09 10-1 0.03 10-2 approssimazioni N.B. N.B.esercizi esercizi metodo fisico: sperimentale grandezze fisiche dimensione misura definizione operativa grandezza determinazione quantitativa numero e unità di misura Fondamentali Lunghezzq [L] m Massa [M] kg Tempo [T] s-1 Derivate Velocità [LT-1] m s-1 Forza [MLT-2] N http://physics.nist.gov/cuu/Units/introduction.html Analisi dimensionale Sistema di unità di misura, internazionale Grandezze Nome Simbolo Lunghezza metro m Tempo secondo s Massa kilogrammo kg Quantità di materia mole mole Temperatura kelvin K Corrente elettrica ampere A Intensità luminosa candela cd z z La legge fisica rappresenta un’equazione tra grandezze Sulle dimensioni si possono eseguire calcoli algebrici Esempio: verificare che la grandezza ½ a t2 rappresenta una lunghezza [LT-2][T2] = [L] Esempio: dimostrare che l’equazione v=v0+ a t è dimensionalmente corretta [LT-1] = [LT-1] + [LT-2][T] http://physics.nist.gov/cuu/Units/units.html Cifre Cifresignificative significative Da Da integrare integrarecol colparagrafo paragrafo 1.6 1.6 misura di una grandezza fisica Le grandezze sono misurabili con un metodo preciso e riproducibile •Dirette e indirette •Strumenti (prontezza, sensibilità, precisione) •Errori di misura (casuali e sistematici) att.ne L’operazione di misura può perturbare il fenomeno da misurare •Cifre significative legate alla indeterminazione della misura Regole per operazioni •Notazione scientifica prodotto minimo numero cs somma ultima cs comune es: 0.015 1.5*10-2 15000 1.5*104 (2 cs) o 1.50 *104 (3 cs) Conversione delle unità di misura 1 ft= 0.3048 m 1= 0.3048 m/ft l = 36 ft x 0.3048 m/ft = 10.9728 m = 11.0 m. Una semplice regola per trasformare le unità di misura delle grandezze fondamentali in quelle derivate, o viceversa, è quella di moltiplicare per il quoziente reciproco delle unità di misura da trasformare. Esempio - a quanto corrispondono 20 m/s in km/h ? v = 20 m/s x 1 km/10³ m x 3600 s/ 1h = 20 x 3,6 = 72 km/h http://www.megaconverter.com/Mega2/index.html N.B. N.B.esercizi esercizi Unità coerenti con il sistema fondamentale N.B le unità si elidono come fossero numeri ordini di grandezza Misura di un grandezza sistemi di riferimento Per fare dei conti approssimati non è necessario utilizzare il numero che rappresenta la grandezza, basta utilizzare Sistemi di coordinate: origine + assi l’ordine di grandezza potenza di 10 del numero in esame es 1050 103 0.09 10-1 0.03 10-2 •cartesiane •polari approssimazioni Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari rappresentate da un numero (scalare) nella opportuna unità di misura. Massa Temperatura Energia Pressione m T E p Simbolo Grandezze vettoriali rappresentate da numero (modulo) direzione verso nella opportuna unità di misura velocità v forza F simbolo lettera grassetta s, v, F o frecce o segni sul simbolo Grandezze scalari e vettoriali scalari invarianti nei diversi sistemi di riferimento costanti medesimo valore determinato con accuratezza in determinate es: m condizioni costanti universali invarianti in qualsiasi condizione es: c k h variabili assumono valori diversi in un certo punto e in un certo istante operazioni numeriche vettori modulo invariante nei diversi sistemi di riferimento Operazioni con i vettori Proprietà ed operazioni con i vettori Rappresentazione grafica di un vettore a Proprietà ed operazioni con i vettori Prodotto di vettore per uno scalare a z z Sono tutte rappresentazioni dello stesso vettore z b=ma* b=-a a=au u Un vettore non dipende dal punto di applicazione del vettore stesso Uguaglianza di due vettori Somma di vettori a vettore opposto versore** au * b e a hanno uguali direzioni e verso, il modulo di b è m volte quello di a ** vettore unitario Somma di vettori z somma di 2 vettori è un vettore c= a+b AC=AB+BC Proprietà della somma a+b= b+a commutativa (a+b)+c= a+(b+c) associativa z diversi modi di calcolarla 1. graficamente metodo punta-coda a1+a2= a1 u+ a2 u = (a1+a2) u 2. regola parallelogramma diagonale maggiore regole di triangolazione della trigonometria -a Differenza di vettori a-b = d a+ (-b) = d Parallelogramma Diagonale minore Scomposizione di un vettore z Vettore ń A Sistema di assi cartesiani ń = Ax + Ay +Az = vxux + vy uy+vz uz z Ax = A cosT Ay = A senT z z =(Ax2+ z ń z Somma Ay 2)1/2 Somma di vettori z z diagonale rettangolo R= (a2+b2)1/2 tg T b/a tanT Ay/Ax a+b= axux + ay uy+az uz + bxux + by uy+bz uz= a+b= (ax + bx)ux + (ay + by)uy+ (az +bz) uz z http://www.schulphysik.de/suren/Applets.html z http://www.interactivephysics.com/simulationlibrary/vectors.html http://www.engapplets.vt.edu/statics/resultant/ifmres2.html Prodotto di vettori: scalare 2. Prodotto scalare il prodotto scalare tra due vettori ha come risultato una grandezza scalare calcolo e proprietà s = a · b = a b cosT a cosTb = b cosTa a·b=b·a commutativa 2 a·a=a Esempi Vettori perpendicolari z Somma di più vettori Somme successive Componenti dei vettori somma delle stesse Rx= ax+ bx+ cx Ry= ay+ by+ cy tg T Ry/ Rx e Prodotto di vettori: scalare calcolo con le componenti a · b = (axux + ay uy+az uz) ·( bxux + by uy+ az uz )= a · b =ax bx+ ay by+ az bz ux· ux = uy · uy = uz · uz=1 ux· uy = uy · uz = uz · ux=0 Non si può definire il prodotto scalare di 3 vettori, no associativa Prodotto di vettori: vettoriale Prodotto tra due vettori che dà un vettore z c=axb Modulo c= a b senT area Direzione perpendicolare al piano z verso avanzamento vite destrorsa, z Prodotto di vettori: vettoriale proprietà z axb=-b xa anticommutativa a x (b x c) z - (a x b) x c z calcolo con le componenti c = a x b determinante di matrice a x b = (axux + ay uy+az uz) ·( bxux + by uy+ az uz )= =(ay bz -az by) ux + (az bx -ax bz) uy + (ax bx -ay bx) uz uxx ux = uy x uy = uz x uz=0 uxx uy = uz uyx uz = ux uzx ux = uy individuato da a e b cavatappi, mano destra z Vedi web z http://www.schulphysik.de/suren/A pplets.html z http://www.schulphysik.de/suren/Applets.html Altre operazioni z z z z Momento di un vettore rispetto ad un punto Mo =OP x v Derivata di un vettore vettore Integrazione di un vettore integrale componenti Gradiente di una funzione scalare Il punto per controllare le conoscenze •Unità di misura conoscenza delle unità fondamentali •Eseguire l’analisi dimensionale di un’equazione •Convertire le unità di misura •Vettori •Distinguere le grandezze scalari e quelle vettoriali •Scomporre un vettore nelle sue componenti •Eseguire operazioni con i vettori e con le loro compone •Versori: capire l’uso per l’espressione di un vettore Cinematica Cosa studia? il moto di un corpo indipendentemente dalle cause che lo determinano Perché? è uno dei principali effetti evidenziati su un corpo, soggetto a diversi fenomeni naturali, interazioni Come è definita? variazione della posizione nel tempo fenomeno misurabile, diverse cause esempi (terra-sole, elettrone-atomo) Come si misura? rappresentazione (coordinate, unità) modello Cinematica: moto di un corpo Come si misura? è necessario conoscere la posizione di un corpo (coordinate) in funzione del tempo (unità) Quale corpo si muove? in generali tutti gli oggetti, estesi con diverse forme e proprietà rigido, elastico il suo moto perciò può essere complicato. modello di punto materiale o particella corpo privo di dimensioni, ovvero dimensioni trascurabili rispetto alle distanze considerate Moto rettilineo: descrizione posizione di un punto materiale coordinate in un sistema di riferimento -x(t)in funzione del tempo posizione x=x(t) spostamento vettore 'x= xf - xi = x(tf) - x(ti) Caso particolare: quiete x(t)=cost 'x= 0 tempo (s) 0 1 3 4 5 6 7 8 10 11 12 Tabella posizione (m) -2,0 -2,0 -2,0 -1,5 0,0 2,5 6,0 6,0 6,0 4,0 4,0 Diagramma orario Cinematica: spostamento - tempo z traiettoria: luogo dei punti occupati successivamente dal punto z spostamento: variazione posizione tra due istanti vettore Spostamento z traiettoria Quiete: particolare tipo di moto con variazione nulla moto rettilineo moto in una sola direzione viene descritto da una sola componente, una sola variabile rappresenta il moto di molti sistemi fisici (caduta grave-molla Moto rettilineo: velocità Velocità media <v> = 'x/'t = = (xf - xi) / (tf - ti) m/s Esempio <v> =4-(-2)/ 12-0 = 0,5 m/s Moto rettilineo:velocità interpretazione grafica pendenza retta congiungente i punti iniziale e finale del diagramma spazio-tempo segno xf > xi v>0 velocità aumenta quando il corpo si sposta verso x positive n.b. •non dipende dalla traiettoria •Non rappresenta la velocità del corpo in un determinato istante Moto rettilineo uniforme il punto materiale percorre spazi uguali in tempi uguali z <v> = 'x/'t v = 'x/'t = cost grandezze misurate t, x grandezza derivata v Operazione inversa determinazione spostamento da velocità media 'x= <v> 't grandezze misurate grandezza derivata t, v x Moto rettilineo vario:velocità v= dx/dt Calcolo di v dallo spostamento Si determina la funzione x=x(t) legge oraria Si calcola la derivata Si calcola il suo valore nel momento desiderato z Es. x=3 t2 v=dx/dt=6 t t=3 v= 18 m/s Moto rettilineo vario:velocità v=lim 'x/'t = dx/dt 'to0 m/s Rapidità della variazione temporale della posizione nell’istante t pendenza della retta tangente alla curva nel punto P n.b. segno velocità istantanea = velocità Velocità istantanea e media v = lim 'x/'t= dx / dt 'to0 moto uniforme: spazi uguali in tempi uguali v =cost <v>= v solo in questo caso equazione oraria x(t)=a + b t b=v a = x0 (condizioni iniziali) Moto rettilineo: equazione oraria •Problema inverso: determinazione della posizione (legge oraria) quando è nota la velocità (istantanea) v=dx/dt v dt = dx •³0t v (t) dt = ³x0x dx •x(t)= x0 + ³0t v (t) dt Se v= cost moto rettilineo uniforme •x(t)= x0 + v(t-t0) • Moto rettilineo: accelerazione Variazione velocità nel tempo Moto rettilineo: accelerazione Variazione velocità nel tempo accelerazione (istantanea) Si conosce la velocità v= v(t) accelerazione media a=lim 'v/'t=dv/dt= d/dt(dx/dt) = d2x/dt2 <a> = 'v/'t= (vf - vi) / (tf - ti) [L] / [T] *[T] m/s2 'to0 pendenza della curva v(t) segno positivo vf >vi maggiore di 0 se v e a stesso verso modulo velocità aumenta il segno di a non ha il segno dello spostamento Es: Es:(20-10)/1 (20-10)/1aumento aumento |v| |v| (-10-(-20))/1 (-10-(-20))/1 diminuzione diminuzione |v| |v| Moto rettilineo: accelerazione Problema inverso: determinazione di v se è nota a a dt = dv ³0t a (t) dt = ³v0v dv v(t)= v0 + ³0t a (t) dt accelerazione velocità Moto uniformemente accelerato a = cost a = dv/dt a dt = dv v=dx/dt segno v>0 corpo si muove verso x crescenti segno a=dv/dt=d2x/dt2 ³0t a dt = ³v0v dv a>0 vfin> vin v = v0 + at Problema inverso Problema inverso posizione conoscendo la velocità x(t)= x0 + ³0t v (t) dt •Moto uniforme v= cost •x(t)= x0 + v(t-t0) esercizi velocità conoscendo l’accelerazione v(t)= v0 + ³0t a (t) dt posizione conoscendo la velocità x(t)= x0 + ³0t v (t) dt Casa succede se a= cost dv/dt=x *v = v0 + at ³0t v dt = ³0t (v0 + at) dt <v>=1/2 ( v0 + v) ³x0x (dx/dt)dt = ³0t (v0 + at) dt #x = x0 + v0 t + ½ at2 *t = (vx –v0)/a #vx2 = v02 + 2 a (x – x0) manca t #(x – x0) = ½ (vx +v0 ) t manca a Moto uniformemente accelerato a = cost Spostamento-velocità e accelerazione v = v0 + at #x = x0 + v0 t + ½ at2 #vx2 = v02 + 2 a (x – x0) manca t #(x – x0) = ½ (vx +v0 ) t manca a velocità accelerazione a=dv/dt= d2x/dt2 v = dx/dt Problema inverso posizione da velocità t ³0 v (t) dt = ³x0x dx x(t)= x0 + ³0t v (t) dt ³0t a (t) dt = ³v0v dv v(t)= v0 + ³0t a (t) dt Spostamento-velocità e accelerazione Moto uniforme Moto uniformemente accelerato v(t) = cost a(t) = cost x(t)= x0 + v(t-t0) v = v0 + at x = x0 + v0 t + ½ at2 vx2 = vx02 + 2 ax (x – x0) manca t (x – x0) = ½ (vx +vx0 ) t manca a variabili v Condizioni iniziali v0 x t x0 t0 http://physics.bu.edu/py105/simulations.html http://physics.bu.edu/py105/simulations.html Moto verticale di un corpo Come risolvere problemi? •raffigurarsi il problema (semplificato) Corpo sottoposto a gravità a= g = 9.8 m/s2 diretta verso il basso •rappresentazione pittorica o grafica •scegliere coordinate •controllare le unità di misura •scrivere i parametri iniziali e le grandezze da definire •individuare le leggi vy2 = v02 - 2 g (y – y0) v = v0 – gt y = y 0 + v0 t - ½ gt2 (y – y0) = ½ (vy +v0 ) esempi z Corpo in caduta libera vedi slide 1 z v0= 0 y0 = h =10 m Tempo di volo: 0 = h + 0 t - ½ gt2 •Controllare il risultato Velocità al suolo v = 0 – gt t= (2h/g)1/2 = 1.4s v=(2gh)1/2 = 14m/s domande: cosa succede sulla luna? (3.4-5.7) Moto verticale di un corpo: esempi Moto nel piano: posizione e velocità Corpo sottoposto a gravità a=g= 9.8 m/s2 diretta verso il basso v = v0 – gt vy2 = vy02 - 2 g (y – y0) • Raggio vettore y = y0 + v0 t - ½ gt2 r(t)=x(t) ux + y(t) uy • Velocità media z (y – y0) = ½ (vy +vy0 ) Corpo lanciato verso l’alto (da terra) v0= v2 y0 = 0 v = v2 – gt y = 0 + v2 t - ½ gt2 Nb i segni dipendono dall’orientazione dell’asse y in questo caso verso l’alto r(t) descrizione in un sistema di coordinate cartesiane piano <v> = 'r/'t= (rf - ri) / (tf - ti) m/s • Velocità v = lim (r(t+'t)-r(t)) /'t= dr/dt 'to0 v = dr/dt dir tangente alla traiettoria http://www.interactivephysics.com/images/simulationimages/motioninonedimension/spacetimediagram.gif Non dipende dal sistema di riferimento velocità velocità v = dr/dt direzione tangente traiettoria dr=ds ut ds spostamento infinitesimo v=(ds/dt) ut =v ut • Problema inverso t r(t)= r0 + ³0 v (t) dt In un sistema di riferimento cartesiano v = d/dt (x ux + y uy + z uz ) = vx ux + vy uy+ vz uz * Moto nel piano:accelerazione z Accelerazione media <a> = 'v/'t z m/s2 Accelerazione a = dv/dt = =d2 r/ dt2 m/s2 In un sistema di riferimento cartesiano v = dr/dt v =d/dt (x ux+y uy+z uz) =vxux+vy uy+vz uz * Problema inverso r(t)= r0 + ³0t v (t) dt Integrali per componenti In un sistema di riferimento polare r=rur v =d/dt (rur) = dr/dt ur + r dur/dt = = dr/dt ur + r dT/dt uT (r) =vr+vT Moto nel piano:accelerazione a=d/dt (vut) = = (dv/dt)ut + v(dut/dt) derivata di versore = (dv/dt)ut + v(d)/dt)un (dv/dt) ut = at parallela a v variazione del modulo v (d)/dt) un = an ortogonale a v variazione direzione di v R d) = ds ds/dt=v d)/dt= (d)/ds) (ds/dt)= v/R a = (dv/dt) ut + v2/R un= at + an • a= (at2 + an2)1/2 Moto nel piano:accelerazione coordinate cartesiane z Accelerazione media <a> = 'v/'t= =('vx/'t)ux+('vy/'t)uy+('vz/'t)uz z Accelerazione a = dv/dt = =d/dt (vx ux + vy uy + vz uz) = =(dvx/dt)ux+(dvy/dt)uy+(dvz/dt)uz*= ax=(dvx /dt), ay = (dvy /dt),az = (dvz /dt) Moto in due direzioni con accelerazione costante v= v0+ a t vx=v0x+axt vy=v0y+ayt r= r0+ v0t+ ½ at2 x= x0+voxt+½axt2 y= x0+voyt+½ayt2 *Se il sistema non ruota accelerazione velocità v=dr/dt v=(ds/dt) ut =v ut a=dv/dt a =d/dt(v ut)=(dv/dt)ut + v(dut/dt) = (dv/dt) ut+ (v2/R) un a= at + an In un sistema di riferimento cartesiano In un sistema di riferimento cartesiano v = vx ux + vy uy+ vz uz * a = d/dt (vx ux + vy uy + vz uz) = ax uy + ay uy + az uy •Problema inverso •r(t)= r0 + ³0t v (t) dt du dut t/dt= /dt=(d)/dt) (d)/dt)uunn d)/dt= d)/dt=(d)/ds) (d)/ds)(ds/dt)= (ds/dt)=v/R v/R RRd) = ds ds/dt=vdu d) = ds ds/dt=vdut t Problema inverso v(t)= v0 + ³0t a (t) dt posizione conoscendo la velocità x(t)= x0 + ³0t v (t) dt Moto nel piano:accelerazione a=d/dt (vut) = = (dv/dt)ut + v(dut/dt) derivata di versore = (dv/dt)ut + v(d)/dt)un (dv/dt) ut = at parallela a v variazione del modulo v (d)/dt) un = an ortogonale a v variazione direzione di v R d) = ds ds/dt=v d)/dt= (d)/ds) (ds/dt)= v/R a = (dv/dt) ut + v2/R un= at + an • a= (at2 + an2)1/2 Moto nel piano:accelerazione coordinate cartesiane z Accelerazione media <a> = 'v/'t= =('vx/'t)ux+('vy/'t)uy+('vz/'t)uz z Moto in due direzioni con accelerazione costante v= v0+ a t vx=v0x+axt Accelerazione a = dv/dt = =d/dt (vx ux + vy uy + vz uz) = =(dvx/dt)ux+(dvy/dt)uy+(dvz/dt)uz*= ax=(dvx /dt), ay = (dvy /dt),az = (dvz /dt) vy=v0y+ayt r= r0+ v0t+ ½ at2 x= x0+voxt+½axt2 y= x0+voyt+½ayt2 *Se il sistema non ruota Moto parabolico di un punto Moto nel piano Moto di particella lasciata libera con vin di qualunque direzione nel piano z componente x v costante ax =0 z componente y a costante ay =g z condizioni iniziali v0 con direzione -0 vox=v0 cos-0 voy=v0 sen-0 Moto parabolico di un punto Equazioni del moto: vx=vox=v0 cos-0=cost (1) vy=voy–gt =v0sen-0-gt (2) x=voxt= (v0 cos-0) t (3) y=voyt-1/2 gt2=(v0sen-0)t-1/2 gt2 (4) La risoluzione dei due sistemi permette di calcolare: traiettoria y= (tan -0) x- (g x2)/ 2 (v0 cos -0)2 (3) in (4) altezza massima vy=0 tmax =v0 (sen -0) / g (2 v=0) h= ( v02 sen2 -0) /2g gittata y=0, x=0 t=2 tmax xmax = (2 v02 sen -0cos -0) / g xmax= v02 sen 2-0) / g Sistema di riferimento 1. Origine tetto 2. Origine pavimento Tempo di volo yf=y0 +v0yt-1/2 gt2 1. –45m=0+ 20.0m/s(sen30)t–1/2 9.8m/s2 t2 t= 4.22 s xg=(2v02 sen-0cos-0)/ g dxg/dT = 0 T = 45 t = -2.18 s 2. 0m=45m+ 20.0m/s(sen30)t–1/2 9.8m/s2 t2 t= 4.22 s x finale x=voxt= 20.0m/s (cos30) 4.22s= 73.13 m v finale vy=voy–gt = 20.0m/s (sen30)- 9.8m/s2 4.22s -31.4 m Moto circolare •Moto piano la cui traiettoria è una circonferenza 1 descrizione con riferimento allo spazio percorso s(t) riferimento cartesiano posizione x(t) = R cos-(t) m y(t) = R sen-(t) m velocità vPx = v cos-(t) m/s vPy = v sen-(t) m/s Corrisponde a descrizione in coordinate polari Moto circolare Velocità nel moto circolare 2 descrizione con riferimento all’angolo T(t) sotteso da s(t) angolo T(t) = s(t)/R definizione velocità nel piano r=r ur v = dr/dt v= (dr/dt)ur+rdur/dt = v R = (dr/dt)ur + r(dTr/dt)uT dr/dt=0 moto circolare v=R Z velocità angolare Z= d- /dt =(1/R) ds/dt =v/R rad/s Nb Z vv • Moto uniforme » v» e Z costanti s(t) =s0 + vt -(t) =-0 + Zt solo » v» costante moto accelerato Moto circolare: accelerazione Moto circolare:periodo accelerazione <a> = ' v/ ' t <a> =(v 'r) /(r 't) ar= v2/r = Z2 r m/s2 Tempo necessario per compiere una rivoluzione completa ' v/v= ' r/r normale o radiale Spazio circonferenza 2Sr v= 2Sr /T T= 2Sr/v= 2S/Z 'v/v='r/r Moto circolare: accelerazione a = d/dt (v ut) = (dv/dt) ut + v2/R un at an 2 2 Moto vario a = (at + an ) 1/2 accelerazione angolare D=dZ/dt=d2T/dt2 =1/R dv/dt= at/R Moto circolare •Problema inverso Z(t)= Z0 + ³0t D (t) dt T(t)= T0 + ³0t Z (t) dt Moto circolare uniformemente accelerato T(t)= T0 + Z dt + ½ D t2 Moto periodico T= 2Sr/v = 2S/Z periodo x(t) = R cos-(t) = R cos(Z(t)+ -0) y(t) = R sen-(t) = R sen(Z(t)+ -0) A Z Moto armonico ampiezza moto m Pulsazione s-1 I fase iniziale A e I condizioni iniziali Z caratteristica del moto Moto vario lungo un asse rettilineo legge oraria : x(t) = A cos (Zt +I moto periodico: oscillazione con estremi –A e A Periodo: tempo necessario affinché il punto compia un ciclo completo del moto in un tempo T detto periodo t e t’ t’-t=T x(t)=x(t’) Zt’ +I = Zt+I +2S frequenza: numero oscillazioni nell’unità di tempo T= 2SZ s Z= 2S7pulsazione Q=1/T= Z/2S 1/s=Hz frequenza x(t) = A cos (Zt +I v(t) = dx/dt=-A Z sen (Zt +I a(t) = dv/dt= d2x/dt2 =-A Z2cos (Zt +I =-Z2x x0 = A cos I v0 = -A Z sen I tg I = v0 / Z x0 A= (x02+(v0/ Z)2)1/2 Massa-molla pendolo xmax = A vmax = Z A amax = Z2 A Moti relativi Moti relativi: Sistemi di riferimento in moto vettore posizione r dipende da sistema di riferimento r = OO’ + r’= vot + r’ v = dr/dt= d OO’/dt + dr’/dt v = vo + v’ 'r non dipende da sistema di riferimento r = OO’ + r’ r’ = r - OO’ = r -vot v’ =dr’/dt=dr/dt- d OO’/dt v’ = v- vo a= dv/dt = dvo/dt + dv’/dt = a’ * se il sistema non ruota v = dr/dt= d OO’/dt + dr’/dt @ se v << c v non dipende da sistema di riferimento se fisso •Spostamento e traiettoria •velocità media e velocità istantanea in un moto rettilineo: definizioni, differenze •Accelerazione media ed istantanea in un moto rettilineo •Costruire il grafico posizione-tempo, e scrivere l’equazione del moto •Calcolare velocità ed accelerazione dalle equazioni del moto o dai grafici •Calcolare lo spostamento a partire dalla velocità o dall’accelerazione •Moto uniforme •Moto uniformemente accelerato •Corpo in caduta libera: descrizione delle equazione della cinematica, individuazione del moto ed individuazione di tutti i parametri del moto •Descrizione dei vettori spostamento velocità e accelerazione di un punto in moto nel piano x-y •Descrizione del moto nel piano come due moti indipendenti (sistemi di equazioni) •Moto di un corpo nel piano sottoposto solo g •Moto di un corpo lungo una circonferenza: relazione tra velocità e velocità angolare •Moto di un corpo lungo una circonferenza: accelerazione con le sue componenti tangenziale e normale, capire il loro significato •Accelerazione in un moto circolare uniforme •Accelerazione angolare •Relazione tra moto circolare e la sua proiezione lungo il raggio •Moto armonico •Il risultata della misura del moto (posizione, velocità, accelerazione) dipende dal sistema di riferimento •posizione, velocità, accelerazione in due sistemi di riferimento diversi e che si muovono con velocità relativa costante Moti relativi: Sistemi di riferimento in moto composizione di vettori r = OO’ + r’= vot + r’ v = dr/dt= d OO’/dt + dr’/dt v = vo + v’ a= dv/dt = dvo/dt + dv’/dt = a’ * se il sistema non ruota @ se v << c r’ = r - OO’ = r -vot v’ =dr’/dt=dr/dt- d OO’/dt v’ = v- vo Moti relativi sistema di riferimento SR vettore posizione r dipende da SR descrizione di 'r in un Sistema con origini in O’ traslato rispetto a O r = OO’ + r’ v = dr/dt= d OO’/dt + dr’/dt v non dipende da sistema di riferimento se fisso •Spostamento e traiettoria •velocità media e velocità istantanea in un moto rettilineo: definizioni, differenze •Accelerazione media ed istantanea in un moto rettilineo •Costruire il grafico posizione-tempo, e scrivere l’equazione del moto •Calcolare velocità ed accelerazione dalle equazioni del moto o dai grafici •Calcolare lo spostamento a partire dalla velocità o dall’accelerazione •Moto uniforme •Moto uniformemente accelerato •Corpo in caduta libera: descrizione delle equazione della cinematica, individuazione del moto ed individuazione di tutti i parametri del moto Dinamica del punto materiale Le leggi del moto esprimono il legame tra la variazione del moto di un punto e le sue cause variazione quali cause? stato di interazione con ambiente moto Definizione operativa FORZE grandezza vettoriale natura delle forze •Descrizione dei vettori spostamento velocità e accelerazione di un punto in moto nel piano x-y •Descrizione del moto nel piano come due moti indipendenti (sistemi di equazioni) •Moto di un corpo nel piano sottoposto solo g •Moto di un corpo lungo una circonferenza: relazione tra velocità e velocità angolare •Moto di un corpo lungo una circonferenza: accelerazione con le sue componenti tangenziale e normale, capire il loro significato •Accelerazione in un moto circolare uniforme •Accelerazione angolare •Relazione tra moto circolare e la sua proiezione lungo il raggio •Moto armonico •Il risultata della misura del moto (posizione, velocità, accelerazione) dipende dal sistema di riferimento •posizione, velocità, accelerazione in due sistemi di riferimento diversi e che si muovono con velocità relativa costante Forza 1 energia fisica, robustezza, vigoria del corpo o delle sue membra: potenza muscolare, vigore: colpire, spingere con f.; spec. al pl., efficienza generale dell’organismo: 3a energia spirituale, capacità di resistenza morale, spec. di fronte a ostacoli e avversità; coraggio, animo: 3b convinzione, impegno deciso: sostenere qcn. con f. 3c spec. al pl., doti, qualità personali, o, anche, mezzi economici, disponibilità finanziarie di qcn.: contare sulle proprie forze, emergere, farsi strada con le proprie forze 12 TS fis., grandezza vettoriale che descrive la sollecitazione cui è sottoposto un corpo materiale, definita nel secondo principio della dinamica (simb. 3f, F) Le leggi del moto di Newton A partire dai testi di Galileo (15641642) e di Cartesio Newton (1642-1727) enunciò le tre leggi della meccanica, con cui si aprono i Principia. 1ª legge o principio d’inerzia Ogni corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, a meno che non sia costretto a mutare tale stato da forze impresse Le leggi del moto di Newton I principio di inerzia Le leggi del moto di Newton un corpo libero (non soggetto a forze) permane nel suo stato di moto Forza: Esprime la tendenza di un corpo a rimanere in quiete se è in quiete, a continuare a muoversi di moto rettilineo uniforme, se è in moto Definizione operativa misura 6iFi= 0 v=cost interazioni diverse su stesso oggetto v=cost a=0 sistema di riferimento inerziale un corpo di massa maggiore ha più inerzia di un corpo di massa minore massa inerziale m: proprietà intrinseca di un corpo che misura la sua risposta ad una forza esterna grandezza che misura interazione tra ambiente e punto statica : dinamometro dinamica: cosa si F2/F1=a2/a1 interazioni uguali su oggetti diversi m1/m2=a2/a1 F= m a kgms-2=N Grandezza vettoriale con le regole di Somma* misura? massa inerziale m: proprietà intrinseca di un corpo che misura la sua risposta ad una forza esterna Le leggi del moto di Newton II F= m a 6i Fi = ma particella è sottoposta a più forze, ovvero ad una forza risultante in assenza di interazione a=0 v=cost I legge inerzia 6i Fi = 0 equilibrio II legge inerzia 6i Fi = ma N.B.: dallo studio del moto otteniamo informazioni solo sulla risultante delle forze agenti sul corpo Risultante delle forze R= F1 + F2 + F3 + F4 + …… =6i Fi relazione vettoriale, in coordinate cartesiane Rx= F1x + F2x + F3x + F4x + …… =6i Fix Ry= F1y + F2y + F3y + F4y + …… =6i Fiy Rz= F1z + F2z + F3z + F4z + …… =6i Fiz •R=0 moto uniforme (equilibrio) R=0 Rx= Rx=Rz= 0 •R=cost (direzione e verso) moto uniformemente accelerato •R variabile Le leggi del moto di Newton II moto vario relazione vettoriale F= ma =m at +m an =m (dv/dt) ut +m (v2/r) un Legge vettoriale 6i Fix = max 6i Fiy = may 6i Fiz = maz Massa proprietà del corpo Peso m Kg forza gravitazionale che agisce sul corpo di massa m Fg Fg= mg Risultante delle forze N Le leggi del moto di Newton III Applicazione delle leggi di Newton: azione delle forze quantità di moto p = mv Risoluzione problemi F = m dv/dt = d(mv)/dt= dp/dt p = mv Kg m s-1 Sistema di 2 corpi isolati, misuriamo la quantità di moto p1 + p2 = p1’ + p2’ = cost dp1 /dt + dp2 /dt =0 1. 2. 3. 4. z In un sistema isolato la quantità di moto è costante 5. z III legge inerzia 6. F12 = - F21 individuazione del corpo definizione del sistema di riferimento determinazione forze agenti sul punto costruzione del diagramma di corpo libero applicazione delle leggi di Newton in ciascuna direzione (sistema rif. x, y, z) risoluzione delle equazioni del moto, usando le leggi della cinematica Classificazione delle forze Quali tipi forze? Gravitazionali Elettromagnetiche Forti Deboli Esempi Applicazione delle leggi di Newton: Le leggi del moto di Newton z 1ª legge o principio d’inerzia z 6i Fi = ma z azione delle forze Risoluzione problemi 1. 2. F12 = - F21 3. 4. 5. 6. forza peso individuazione del corpo definizione del sistema di riferimento determinazione forze agenti sul punto costruzione del diagramma di corpo libero applicazione delle leggi di Newton in ciascuna direzione (sistema rif. x, y, z) risoluzione delle equazioni del moto, usando le leggi della cinematica reazioni vincolari normale P=mg g=9.8m/s2 verso il basso m=1 kg P=9.8 N P = costante produce un moto uniformemente accelerato m tensione P T m P+T=0 T = -mg m P P Sulla terra tutti i corpi sono soggetti alla forza peso, se non si muovono vuol dire che esiste almeno un’altra forza uguale in modulo, contraria in direzione applicata allo stesso P + N= 0 per ogni punto del filo Caratteristiche filo: inestensibile m=0 Cambiamento direzione Applicazioni: forza peso: piano inclinato pendolo P+T=ma P + N = ma m g sen D = ma m g cos D 1 = 0 N y arco RN = -m g cos T7 7 = m aN mg N = m g cos D Moto uniformemente accelerato componenti: tangente at =DR=(d2T/dt2)R Rt = -m g sen T = m at D x traiettoria s normale aN = v2/R Rt nella direzione del moto: Rn tensione filo indipendente da m T= m (g cos Tv2/L) d2T/dt2= -(g/L) sen TTpiccolo a<g dipende dall’angolo d2T/dt2= -(g/L) T Moto armonico Z2=g/L indipendente da m e T T=2S(L/g)1/2 s = L T cos (Zt +I Forze di attrito Forze di attrito 1. particella non si muove nonostante presenza di F 2. presenza Fa N N Fa Fa =F F m P 3. Fa d PsN Ps coefficiente di attrito statico I N-P0 N= P-F sen T Fa+F= 0 Fa=-F F2dFa= Ps N = Ps mg II N-P+F1= 0 N= P-F sen T Fa+F2= 0 Fa=-F2 = -F cos T F2dFa= Ps N = Ps (P-F sen T Fa N F1 F F2 m P Forze di attrito Coefficienti di attrito Materiale Come determinare il coefficiente di attrito? P + N = ma mg sen T fs= ma x m g cosT 1 = 0 y mg sen T P mg cos T=ma x a= (senTP cosTg se tg D<Pil corpo non si muove Pd=tg Ta=0 moto uniforme Forze viscose F=-bv Applicazioni: forza peso: piano inclinato In assenza di attrito P + N = ma Dinamico o Radente 0.74 0.11 0.61 0.53 0.51 0.94 0.68 0.04 0.04 0.001 0.027 0.7 0.65 0.4 0.2 0.1 0.57 0.05 0.47 0.36 0.44 0.40 0.53 0.04 0.04 0.001 0.014 0.3 0.5 0.35 0.15 0.97 N Forza elastica: molla mg In presenza di attrito D m g sen D = ma x mg sen D P N= ma x m g cos D 1 = 0 y m g cos D 1 = 0 direzione: retta Verso: sempre verso punto O (richiamo) forza centrale P + N = ma F=-kx (1) dalla II legge di Newton y N = m g cos D N= m g cos D moto uniformemente accelerato in direzione x a= (sen DP cos Dg a=g sen D <g se tg D<Pil corpo non si muove dipende dall’angolo Statico Acciaio su acciaio Acciaio su acciaio lubrificato Alluminio su acciaio Rame su acciaio Ottone su acciaio Vetro su vetro Rame su vetro Teflon su teflon Teflon su acciaio Acciaio su aria Acciaio su ghiaccio Legno su pietra Gomma su cemento asciutto Gomma su cemento bagnato Gomma su ghiaccio asciutto Grafite su grafite Gomma su asfalto Pd=tg Ta=0 moto uniforme F= ma = - kx per 1 = a = F/m = -(k/m) x 2 2 d x/dt = -Z2 x Moto armonico con Z= (k/m)1/2 T = 2S (m/k)1/2 x(t) = A cos (Zt + I d2x/dt2 Forze centripete Forze centripete Non è un tipo di forza, ma il nome che si dà alla componente ortogonale alla traiettoria della risultante delle forze agenti FN= m an=m (v2/r) un Se il moto è circolare uniforme F=FN Forza centripeta es. 1 auto in curva con raggio r Ps v? per mantenere la curva Fs =ma=mv2/r Fs =PsN=Ps mg mv2/r= Ps mg v= (Ps g r)1/2 N P Forze centripete Curva sopraelevata determinare le condizioni affinché un corpo con velocità v percorra a velocità costante una curva sopraelevata r y tg T N sen T mv2/r F a(t) x(t) x(t) a(t) F F, s v(t) N cos Tmg=0 v2/rg Fs Lavoro: definizione F a(t) x(t) Cosa produce lavoro? x(t) a(t) F F (vettore) agisce su punto materiale Quando si ha lavoro? il punto si sposta Come si definisce il Lavoro W F, s S (vettore) prodotto da F? W = ³J Fxds =³ab Ft ds v(t) W grandezza scalare dimensioni: N m= kg m2s-2= J Lavoro: definizione Lavoro di una forza costante W= Fxs = F s cos- s=0 W=0 F non compie lavoro se non produce spostamento W= Rxs = F1xs + F2xs + ….. =W1+ W2+..=6 iWi I° caso particolare Lavoro svolto da una forza costante (modulo e direzione) e spostamento rettilineo F~~s W=F s F~~s W= Fxs = F s cosW= Fxs d-S S<-dS Lavoro prodotto da più forze costanti lavoro motore lavoro resistente Esempio Forza peso 1. moto lungo y corpo sale corpo scende W= (mg)xs= (mguy )x 'yuy= -mgd W=mgd Lavoro di una forza costante W= Fxs = F s cos- Ricorda il prodotto scalare C=AxBa b cosT a cosTb = b cosTa a · b = b · a commutativa a · a = a2 2. piano inclinato W=mgsenT l=mgd calcolo con le componenti a · b = (axux + ay uy+az uz) ·( bxux + by uy+ az uz )= a · b =ax bx+ ay by+ az bz ux· ux = uy · uy = uz · uz=1 ux· uy = uy · uz = uz · ux=0 Lavoro prodotto da più forze W= Rxs = F1xs + F2xs + ….. =W1+ W2+..=6 iWi Lavoro svolto da F variabile Lavoro svolto da F variabile in generale: spostamento del corpo lungo una traiettoria nello spazio caso particolare lo spostamento del corpo avviene lungo una retta Lavoro elementare dW = Fxds b W = ³J Fxds =³a Ft ds Se 'x piccolo si può assumere F costante 'W = Fx 'x W= 6Fx 'x Per 'xo0 d W = Fx dx W = ³ab Fx dx F1 'x F ds W = ³J Fxds =³J (F1+ F2+…. Fn)xds =W1+ W1+….. Wn F2 'x N.B. l’integrale è eseguito lungo una linea l’integrale può variare al variare della linea di integrazione Il lavoro dipende dal percorso lavoro svolto da una molla F=-kxux W= ³J dW=³J Fxds= ³if(-kx) ux x dx ux= ³if Fx dx= =³if (-kx) dx = -k ³if x dx = = -½ k (xf2 - xi2) Lavoro svolto dalla forza della molla sul blocco Lavoro svolto da una forza esterna sulla molla W= ½ k (xf2 - xi2) Energia cinetica dW = Fxds =Ft ds= mat ds=m (dv/dt) ds = = m dv (ds/dt) =m v dv = Wab = ³J Fxds =³ab Ft ds==³ab m v dv = ½ m vb2 - ½ m va2 = Ek,b - Ek,a= 'Ek Teorema dell’energia cinetica N.B. Lavoro come trasferimento di energia Se il lavoro è positivo aumenta la velocità del corpo Ek = ½ m v2 J N.B Non si è fatta alcuna ipotesi sul tipo di forza lavoro delle forze di attrito Wab = ³J Fatxds= ³J- P N utxds = -P N ³J utxds =-P N ³J ds Lavoro delle forze di attrito dipende dal percorso Per il teorema dell’energia cinetica Wab =- P N ³J ds = ½ m vf2 - ½ m vi2 Lavoro delle forze di attrito produce una diminuzione della velocità Sistemi non isolati Altre forme di energia Metodi per trasferire energia Vedi capitolo 6.6 Lavoro ed energia potenza Il lavoro W misura il trasferimento di energia W = ³J Fxds =³ab Ft ds Quanto rapidamente avviene il trasferimento di energia? Si definisce una nuova grandezza: potenza <P>= W/'t kWh= 103 W 3.6 103s 3.6 106 J P= dW/dt =Fxds/dt= Fx v = FTv * in generale dipende dal percorso J manifestazione dell’interazione tra sistema e ambiente, scambio Teorema dell’energia cinetica P= dW/dt= dE/dt dimensioni: [M][L][T]-2[T]= [M][L][T]-3 N m/s= kg m2s-3-= J/s=W 1 hp=746 W J Wab= ³J Fxds =½ m vb2-½ m va2=Ek,b- Ek,a= 'Ek Lavoro come trasferimento di energia l’energia è posseduta dal sistema la variazione di energia è un effetto misurabile dell’interazione *N.B per il calcolo occorre conoscere il diagramma di corpo libero conoscere le componenti delle forze e calcolare l’integrale, anche graficamente Lavoro di particolari forze Esempio •non dipende dal percorso J Il sistema per lanciare la pallina di un flipper è costituito da una molla di costante elastica 1.2 N/cm inclinata di 10.0° rispetto all’orizzontale. Se la molla è inizialmente compressa di 5.00 cm, determinare la velocità con cui viene lanciata l pallina quando lancia il pistoncino. •dipende solo da posizione iniziale e finale T. EK Forza peso Wab = mgya-mgyb F(a)–F(b) = Ua – Ub W='EK ½ kx2 – mgs sen 10.0 = ½ (vf2 -v02 ) v= (2/m [½ kx2 – mgs sen 10.0 ])1/2 Forza elastica Wab=½ k xi2-½ k xf2 = Ua - Ub v=(2/0.100 kg[½ (120 N/m)(5.00 10-2 m)2–(0.100 kg)(9.8 m/s2)(5.00 10-2 m) sen 10.0 ])1/2 v=1.68 m/s Forze conservative Energia potenziale a) il lavoro svolto dalla forza su una particella che si muove tra due punti è indipendente dalla traiettoria seguita dalla particella tra i due punti ³abJ1 Fxds =³abJ2 Fxds =³abJ3 Fxds b) il lavoro svolto dalla forza su una particella è esprimibile come differenza dei valori che una funzione assume in a e in b, tale funzione si chiama energia potenziale e la sua espressione dipende dalla forza cui si riferisce -Non esiste una formula generale per l’energia potenziale la sua espressione dipende dalla forza cui si riferisce Forza peso mgy + c Forza elastica ½ k x2 + c ³abJ Fxds= Ua - Ub = -'U - come è possibile calcolare 'U ? calcolando il lavoro svolto c) il lavoro svolto dalla forza su una particella che si muove in un percorso 'U esprime la capacità di fornire lavoro chiuso è zero Se U aumenta bisogna fornire lavoro ³aa Fxds=0 Energia potenziale Conservazione dell’energia meccanica -Non esiste una formula generale per l’energia potenziale, ma la sua espressione dipende dalla forza cui si riferisce Forza peso mgy + c Forza elastica ½ k x2 + c - è possibile calcolare 'U calcolando il lavoro svolto 'U esprime la capacità di fornire lavoro Se U aumenta bisogna fornire lavoro Energia potenziale (J) Wab = Ua - Ub = -'U da una forza conservativa non si può ricavare lavoro se il percorso è chiuso, se il processo è ciclico la funzione U è definita a meno di una costante additiva, ininfluente nel calcolo del lavoro, (legato al sistema di riferimento) Wab = Ek,b - Ek,a tutte le forze Wab = Ua - Ub forze conservative Ek,b - Ek,a = Ua - Ub Ek,a + Ua = Ek,b + Ub Ek+ U = E = cost E= energia meccanica Ek si trasforma in U mediante lavoro Conservazione dell’energia meccanica E= energia meccanica Conservazione dell’energia meccanica Cosa significa? Esiste un numero (E) che si può calcolare in un dato momento e che, misurato in un momento successivo, anche dopo cambiamenti, rimane lo stesso Quando si applica? quando un sistema è soggetto solo a forze conservative Che implicazioni ha? le energie possono trasformarsi una nell’altra, ma la loro somma resta costante Quale seguito? Possibilità di determinazione di altre leggi (forme di energia) Ek, + U = E = cost Relazione valida solo quando in un sistema agiscono forze conservative, in presenza di forze non conservative, dissipative, l’energia meccanica non si conserva, la sua variazione = al lavoro delle forze non conservative Conservazione dell’energia meccanica I fisici hanno un debole per i principi di conservazione, vuoi per la loro intrinseca eleganza e semplicità, vuoi perché spesso semplificano sorprendentemente i calcoli. Quali conseguenze pratiche? Quali conseguenze teoriche? Esempi Esempio 1 Punto materiale di massa m in caduta libera da un’altezza h. Determinare la sua velocità ad un’altezza qualsiasi (trascurare la resistenza dell’aria). 1. deteminazione con le leggi del moto uniformemente accelerato 2. Con conservazione dell’energia: corpo soggetto solo a forza peso forme di energia Ep = mgy posizione iniziale A Ep,A = mgh posizione finale B Ep,B = mgy mgh+0= mgy+ ½ mvB2 A terra mgh+0= 0+ ½ mvB2 Ek= ½ mv2 Ek= 0 Ek= ½ mvB2 vB= (2g(h-y))1/2 vB= (2gh)1/2 h Esempio 2 Punto materiale di massa m può muoversi lungo un piano inclinato, parte da fermo da un’altezza h. Determinare la sua velocità quando arriva a terra (trascurare la forza d’attrito). 1. deteminazione con le leggi del moto uniformemente accelerato 2. Con conservazione dell’energia: corpo soggetto solo a forza peso Ek= ½ mv2 forme di energia Ep = mgy posizione iniziale A Ep,A = mgh EkA= 0 posizione finale B Ep,B = 0 EkB= ½ mvB2 mvB2 Esempio 3 Punto materiale di massa m può muoversi lungo una superficie curva qualsiasi (scivolo) inclinato, parte da fermo da un’altezza h. Determinare la sua velocità quando arriva a terra (trascurare la forza d’attrito). 2. Con conservazione dell’energia: corpo soggetto solo a forza peso forme di energia (2gh)1/2 A terra mgh+0= 0 + ½ vB= Arriva a terra con la stessa velocità del corpo in caduta libera, cosa cambia? Tempo t che impiega. t’= (2h/g)1/2 t= [(2 h/sen T)(g sen T)]1/2 A che altezza arriverà? posizione iniziale B Ep,B = 0 posizione finale C Ep,C = mgh’ EkB= ½ mvB2 Ek= 0 Ep = mgy posizione iniziale A Ep,A = mgh posizione finale B Ep,B = 0 A terra mgh+0= 0 + ½ mvB2 Ek= ½ mv2 EkA= 0 EkB= ½ mvB2 vB= (2gh)1/2 Velocità finale dipende solo dall’altezza della caduta mgh’+0= 0 + ½ mvB2 Esempio 4 Esempio 5 Punto materiale di massa m e velocità v va contro una molla di costante elastica k. Di quanto si accorcia la molla? (trascurare la forza d’attrito). forme di energia Ep = ½ k x2 Ek= ½ mv2 Moto del pendolo Forze agenti: Peso,forza conservativa e tensione del filo che non compie lavoro perché perpendicolare alla traiettoria posizione iniziale A Ep,A = 0 EkA= ½ mvB2 Riferimento per energia potenziale: punto più basso posizione finale B Ep,B = ½ k x2 EkB= 0 alto Ep = mgy= mgL(1-cosD) EkA= 0 ½ mvB2 = ½ k x2 basso Ep,B = 0 x= (m/k)1/2 vB generico Ep = mgy= mgL(1-cosD) Ekg= ½ mvB2 V= (2gl (cosD –cosD))1/2 EkB= ½ mvB2 Presenza di forze di attrito: non conservazione dell’energia Lavoro ed energia W = ³J Fxds =³ab Ft ds W= Wc + Wnc= Ekb-Eka (Ek, + U)b - (Ek, + U)a = Wnc * in generale dipende dal percorso J Esempio 6 manifestazione dell’interazione tra sistema e ambiente, scambio Punto materiale di massa m può muoversi lungo un piano inclinato con coefficiente di attrito P, parte da fermo da un’altezza h. Determinare la sua velocità quando arriva a terra Non si conserva l’energia: posizione iniziale A Ep,A = mgh EkA= 0 posizione finale B J Ep,B = 0 EkB= ½ mvB2 Lavoro della forza di attrito Wnc = -P N s= -P mg cos T (h/senT) ½ mvB2 -mgh= -P mg (h/tgT) vB= (2gh(1-P/tgT))1/2 Conservazione dell’energia meccanica E= energia meccanica Ek, + U = E = cost Relazione valida solo quando in un sistema agiscono forze conservative, in presenza di forze non conservative, dissipative, l’energia meccanica non si conserva, la sua variazione = al lavoro delle forze non conservative Teorema dell’energia cinetica Wab= ³J Fxds =½ m vb2-½ m va2=Ek,b- Ek,a= 'Ek Lavoro come trasferimento di energia l’energia è posseduta dal sistema la variazione di energia è un effetto misurabile dell’interazione *N.B per il calcolo occorre conoscere il diagramma di corpo libero conoscere le componenti delle forze e calcolare l’integrale, anche graficamente Presenza di forze di attrito: non conservazione dell’energia W= Wc + Wnc= Ekb-Eka (Ek, + U)b - (Ek, + U)a = Wnc Esempio 6 Punto materiale di massa m può muoversi lungo un piano inclinato con coefficiente di attrito P, parte da fermo da un’altezza h. Determinare la sua velocità quando arriva a terra Non si conserva l’energia: posizione iniziale A Ep,A = mgh EkA= 0 posizione finale B Ep,B = 0 EkB= ½ mvB2 Lavoro della forza di attrito Wnc = -P N s= -P mg cos T (h/senT) ½ mvB2 -mgh= -P mg (h/tgT) vB= (2gh(1-P/tgT))1/2 Relazione tra energia potenziale e forza Per forze conservative E= Ep+Ek = cost dE dEK dU = 0 = + dt dt dt dEK = dt dE/dt=0 dU dt dE d = (1/2 mv2) = mv (dv/dt) = mv a= Fx v dt dt dU dU dx = = (dU/dx) v dt dx dt Relazione tra energia potenziale e forza Fx v = - (dU/dx) v Fx = - (dU/dx) tre dimensioni dW = Fxds = Fx dx + Fy dy + Fz dz = -dU Fx = - (dU/dx) Fy = - (dU/dy) Fz = -(dU/dz) F = - grad U = - U Fx v = - (dU/dx) v Fx = - (dU/dx) Diagrammi energia: equilibrio z Diagramma di energia Fx=-(dU/dx) Forza, lavoro impulso z U(x) Es Forza elastica Fx=-(dU/dx)=-d(1/2 kx2)/dx=-kx Forza F = dp/dt F = m a (N) Lavoro J Wab = ³abJ Fxds Energia J conservazione quantità di moto o momento 1/2mv2 cinetica per tutte F potenziale (conservative) In un sistema isolato la quantità di moto rimane costante Impulso conservazione energia dp = F dt teorema in un sistema interagente solo mediante forze conservative l’energia meccanica rimane costante ³ti tf F dt = pf - pi = 'p F = m a (N) Quantità di moto p=mv Forza F = dp/dt F12+F21 = 0 dp1/dt + dp2/dt = 0 p1 + p2 = cost Lavoro J Wab = ³abJ Fxds Energia J cinetica teorema per tutte F Wab=³abJ Fxds='EK potenziale (conservative) Wab = Ua - Ub = -'U conservazione energia in un sistema interagente solo mediante forze conservative l’energia meccanica rimane costante Ek, + U = E = cost Quantità di moto e sistemi isolati conservazione quantità di moto o momento In un sistema isolato la quantità di moto rimane costante p=mv F = ma= m dv/dt = dp/dt 6i FiE = 0 ptot = cost dp1/dt + dp2/dt = 0 Impulso dp = F dt teorema ³ti tf F dt = pf - pi = 'p J= ³ti tf F dt = 'p <F> = 1/ 't ³ti tf F dt 'p = J = 't <F> F12+F21 = 0 p1 + p2 = cost 6pi = cost 6pixi = 6pixf =cost 6piyi = 6piyf =cost 6pizi = 6pizf =cost Esempi rinculo del fucile pattinatore decadimento caone 6Pi= 0=p++p- FF==ma= ma=m mdv/dt dv/dt==dp/dt dp/dt Impulso • URTI si definisce impulso di una forza che agisce su un punto in un tempo compreso tra ti e tf I= ³ti tf F dt teorema dell’impulso dp = F dt ³ti tf F dt = pf - pi = 'p kg m s-1 I= ³ti tf F dt = 'p è conveniente definire una forza media tf F <F> = 1/ 't ³ti dt I= 't <F> = 'p • approssimazione impulsiva: una delle forze agenti agisce per un breve intervallo di tempo, ma è molto più intensa e produce una variazione di momento pi e pf momento prima e dopo l’intervento della forza Sistema isolato URTI 2 punti interagiscono mediante una forza impulsiva Approssimazione forza impulsiva molto più intensa delle forze esterne sistema isolato Si conserva la quantità di moto totale per ogni tipo di urto 1) Urto elastico 'p1 = 'p2 si conservano: - quantità di moto - energia (cinetica) (Ep=0) urto anelastico • m1v1i + m2v2i = m1v1f + m2v2f • urto perfettamente anelastico m1v1i + m2v2i = (m1 + m2) vf 2) Urto anelastico vf = (m1v1i + m2v2i) / (m1 + m2) si conserva: - quantità di moto non si conserva energia cinetica (deformazione di corpi o variazione massa, temperatura) 3) urto perfettamente anelastico quando i corpi rimangono uniti Urto elastico Sistemi di punti corpi pianeti elettroni nell’atomo n discreto e infinito atomi in un gas (molto grande) elettroni nel metallo n continuo corpo rigido (distanze invariabili) elastico n discreto e finito sistema (n punti) m1v1i + m2v2i = m1v1f + m2v2f ½ m1v21i + ½ m2v22i =½ m1v21f + ½ m2v22f ambiente moto in una sola direzione: si risolve il sistema v1f=[(m1- m2)/(m1+m2)]v1i+ [2m2/ (m1 + m2)] v2i - Forze su un punto i del sistema v2f=[2m1/(m1 + m2)]v1i+[(m2 - m1)/(m1+m2)] v2i Fi = Fie + Fii Fie esterna Fii Urti in più dimensioni: impostare le equazioni delle componenti, per un sistema nel piano 3 equazioni, nello spazio 4 equazioni 6i Fii= interna 0 III legge Newton F12 P1 P2 F21 F12=- F21 Forze interne Sistemi di punti: descrizione sistema ciascun punto Pi posizione velocità accelerazione quantità di moto energia cinetica sistema (n punti) ri vi ai = Fi / mi pi = mi vi Eki = ½ mi v2i sistema complessivo quantità di moto totale P = 6i pi = 6i mi vi energia cinetica totale Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i Sistemi di punti: descrizione sistema grandezze caratteristiche di ogni punto Pi posizione velocità accelerazione quantità di moto energia cinetica Sistemi di punti ri vi ai = Fi / mi pi = mi vi Eki = ½ mi v2i grandezze del sistema complessivo quantità di moto totale P = 6i pi = 6i mi vi energia cinetica totale Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i corpi pianeti elettroni nell’atomo n discreto e infinito atomi in un gas (molto grande) elettroni nel metallo n continuo corpo rigido (distanze invariabili) elastico F12 n discreto e finito ambiente - Forze su un punto i del sistema Fi = Fie + Fii P1 Fie esterna Fii P2 F12=- F21 Forze interne F21 interna 6i Fii= 0 III legge Newton Centro di massa (CM) sistema composto da 2 punti xcm = (m1 x1 + m2 x2) / (m1 + m2) • es 1: atomo di ossigeno O-O 8 uma (1.66 10-27 kg) 1.2 10-10 m La posizione del CM rispetto ai punti materiali non dipende dal sistema di riferimento •es 2: CO 6 uma 8 uma (1.66 10-27 kg) 1.13 10-10 m •0,48 0.64 •es 3: 3 corpi con la medesima massa disposti ai vertici di un triangolo equilatero Centro di massa (CM) •es 3: 3 corpi con la medesima massa disposti ai vertici di un triangolo equilatero sistema costituito da n punti rcm = 6i mi ri / M rcm = xcmi + ycmj + zcmk xcm = 6i mi xi / M ycm = 6i mi yi / M zcm = 6i mi zi / M Si può calcolare anche per step successivi Centro di massa (CM) •es sbarra m xcm=³ x dm =³ x O dx =O³³ x dx = (O x2]xixf= O l2/2 In un corpo simmetrico e omogeneo il CM si trova in un asse di simmetria e può essere un punto non appartenente al corpo (cerchione di una ruota) Per calcolare il CM di un corpo composto si suppone che la massa di ciascun componente sia concentrata nel rispettivo centro di massa Centro di massa (CM) per un sistema continuo (n= con distribuzione distribuita rcm= 6imiri/M) rcm = (³ r dm) / M occorre conoscere la distribuzione spaziale della massa del corpo U = dm/dV dm = U dV ³dm = ³v U dV integrale lineare o di superficie se corpo lineare o piano rcm = (³ r U dV ) / M (O x2]xixf= O l2/2 Moto di un sistema di punti vcm = drcm /dt= 1/M 6i (mi dri / dt) = 6i mivi / M Mvcm=6i mivi=6i pi = ptot momento CM=momento sistema acm= dvcm/dt= 1/M 6i (mi dvi /dt) = 6i miai /M M acm= 6i miai = 6i Fi = 6i FiE = dptot /dt 6i FiE = M acm = dptot /dt Moto di un sistema di punti Mvcm=6i mivi=6i pi = ptot momento CM=momento sistema M acm = 6i miai = 6i Fi = 6i FiE = dptot /dt 6i FiE = M acm = dptot /dt Sistema isolato 6i FiE = 0 dptot /dt = M acm=0 Si conservano ptot e vcm rcm vcm acm proprietà medie del sistema (media pesata) e non dei singoli punti leggi del CM leggi del punto materiale Esempi: nuotatore-zattera, decadimento radioattivo, pattinatore, bomba Sistema di riferimento del CM Origine CM assi µµ assi laboratorio sistema non inerziale (eccezione sistemi isolati) r = OO’ + r’ = rCM + r’ Moto di un sistema di punti moto traslazionale del cm + moto rotazionale attorno al cm moto traslazionale del cm Sistema di riferimento del CM OrigineCM assi µµ assi laboratorio sistema non inerziale (eccezione sistemi isolati) O’ posizione del cm v = vCM + v’ r’CM = 0 = 6 mi r’i r = OO’ + r’ = rCM + r’ v = vCM + v’ r’CM = 0 = 6 mi r’i F12 Energia cinetica P1 P2 Energia cinetica F21 per un punto Pi dWi =Fi x dri= FiExdri + FiIxdri =dWiE +dWiI W = WE + WI = Ekb - Eka = 'Ek Totale * nb il lavoro delle forze interne non è nullo WI z 0 es 2 punti F12 x dr1+F21 x dr2 = F12xd(r1-r2) Nel sistema isolato l’energia si conserva solo se le forze interne sono conservative Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i Energia cinetica: rotazione* Cosa succede se un sistema di punti ruotano attorno ad un punto? Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i = ½ 6i mi r2i Zi2 Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i cosa succede in un particolare sistema di riferimento? Ek=6i ½mi(vCM + vi’)2=½M v2CM + 6i½mi v’2i+ 6i mi v’i vCM 0 Ek = ½ M v2CM+ E’k = ECM + E’k Teorema di Koening: non è sufficiente conoscere il moto del centro di massa per conoscere l’energia del sistema, utile perché si possono sommare le energie punti fermi rispetto a CM Ek = E’CM Sistemi di punti sistema (n punti) ambiente rotazione di un corpo rigido attorno ad un asse fisso z Z = cost per tutti i punti vi = ri Z Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i = 6i ½ mi r2i Z2 = ½ (6i mi r2i) Z2 Ek = ½ I Z 2 corpi pianeti elettroni nell’atomo n discreto e infinito atomi in un gas (molto grande) elettroni nel metallo n continuo corpo rigido (distanze invariabili) elastico F12 n discreto e finito - Forze su un punto i del sistema Fi = Fie + Fii Fie esterna Fii interna 6i Fii= 0 III legge Newton P1 P2 F21 F12=- F21 Forze interne Sistemi di punti: descrizione sistema grandezze caratteristiche di ogni punto Pi posizione ri velocità vi accelerazione ai = Fi / mi quantità di moto pi = mi vi energia cinetica Eki = ½ mi v2i grandezze del sistema quantità di moto totale P = 6i pi = 6i mi vi energia cinetica totale Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i Centro di massa rcm = xcmi + ycmj + zcmk sistemi di punti rcm = (³ r U dV ) / M corpo Moto del centro di massa di un sistema - Forze sul sistema 6Fi = 6Fie + 6Fii = 6Fie F12 F1 cm P2 0 F21 Moto di un sistema di punti Centro di massa rcm = 6i mi ri / M rcm = (³ r dm) / M vcm = 6i pi/M Sistema isolato acm=(6i miai)/M=6i Fi /M=6i FiE /M 6i FiE = 0 6i FiE = M acm = dptot /dt Risultante delle forze esterne cambia il moto del centro di massa dptot /dt = M acm = 0 Si conservano ptot e vcm Moto di un sistema di punti moto traslazionale del cm + moto rotazionale attorno al cm moto traslazionale del cm Sistema di riferimento del CM OrigineCM assi µµ assi laboratorio sistema non inerziale (eccezione sistemi isolati) O’ posizione del cm r = OO’ + r’ = rCM + r’ v = vCM + v’ r’CM = 0 = 6 mi r’i F12 Sistema di riferimento del CM Energia cinetica P1 P2 F21 per un punto Pi dWi =Fi x dri= FiExdri + FiIxdri =dWiE +dWiI Origine CM assi µµ assi laboratorio sistema non inerziale (eccezione sistemi isolati) r = OO’ + r’ = rCM + r’ W = WE + WI = Ekb - Eka = 'Ek Totale * nb il lavoro delle forze interne non è nullo WI z 0 v = vCM + v’ es 2 punti r’CM = 0 = 6 mi r’i Nel sistema isolato l’energia si conserva solo se le forze interne sono conservative F12 x dr1+F21 x dr2 = F12xd(r1-r2) Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i Energia cinetica Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i cosa succede in un particolare sistema di riferimento? Ek=6i ½mi(vCM + vi’)2=½M v2CM + 6i½mi v’2i+ 6i mi v’i vCM 0 Ek = ½ M v2CM+ E’k = ECM + E’k Teorema di Koening: non è sufficiente conoscere il moto del centro di massa per conoscere l’energia del sistema, utile perché si possono sommare le energie punti fermi rispetto a CM Ek = E’CM Energia cinetica: rotazione* Cosa succede se un sistema di punti ruotano attorno ad un punto? Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i = ½ 6i mi r2i Zi2 rotazione di un corpo rigido attorno ad un asse fisso z Z = cost per tutti i punti vi = ri Z Ek = 6i Eki = 6i ½ mi v2i = 6i ½ mi r2i Z2 = ½ (6i mi r2i) Z2 Ek = ½ I Z 2 rotazioni Energia cinetica: rotazione Momento d’inerzia angolo T(t) = s(t)/R velocità angolare Z= d- /dt =(1/R) ds/dt =v/R rad/s accelerazione angolare D=dZ/dt=d2T/dt2 =1/R dv/dt= at/R I = 6i mi r2i rotazione kg m2 dipende da M e asse di I = ³ r2 dm corpo rigido tabella Iz = ³ (x2+y2) U dV Moto uniforme » v» e Z costanti s(t) =s0 + vt -(t) =-0 + Zt Moto circolare uniformemente accelerato T(t)= T0 + Z dt + ½ D t2 Principi di conservazione per sistemi QUANTITA’ DI MOTO se un è sistema isolato 6i FiE = 0 dptot /dt = M acm = 0 Si conservano ptot e vcm ENERGIA MECCANICA se un sistema è soggetto solo a forze conservative (interne ed esterne) l’energia meccanica rimane costante Ek+U = E = cost Momento di una forza rispetto ad un punto •Forza applicata in un punto P Una ruota con momento d’inerzia di 0.50 kg·m2 ruota con una velocità angolare di 40 rad/s quando si spegne il motore. A causa del momento delle forze dissipative la ruota si ferma. Il lavoro fatto dal momento delle forze dissipative è in J A. 20 •P è punto diverso dal centro di massa •r distanza di P da CM o da punto fisso braccio della forza W = r F sinT= rFt = rAF modulo direzione e verso C. 400 D. – 400 Wat = 'EK = 0- ½ I Z2 =- 16 /4 * 102 = -400 J W su sistema o corpo rigido rotazione Perché il corpo sia fermo: 6Fi = 6Fie=0 fermo CM 6W= 0 fermi i punti rispetto CM Momento di una forza rispetto ad un punto Lavoro ed energia Più forze su un punto dW=F x ds = (F sen) r dT M=rxR M = 6iMi = 6iri x Ri =6iri x RiI +6iri x RiE=6iri x FiE=6iri x miai Se il moto è circolare di raggio R il modulo Mi = ri Ft i = (mi at) ri = mi ri Di ri =mi ri2 D i Modello di corpo rigido 6iMi=6iriFt i=6i(mi at)ri=6i(mi ri D)ri=(6i mi ri2)D = ID Equilibrio dW= W dT= I D dT= I (dZdt) dT I (dZdT) (dTdt) dT = I Z dZ ³if dW= ³if W dT = ³if I Z dZ = = ½ I Zf ½ I Zi F r W=rxF B. - 20 Sistema di punti M P Momento della quantità di moto o momento angolare Punto i che si muove con velocità vi rispetto ad un punto fisso O Momento della quantità di moto o momento angolare z corpo rigido che ruota attorno ad un asse di simmetria quantità di moto pi=m vi momento della quantità di moto il moto è circolare di raggio R attorno all’asse Z Li = rix pi = ri x mi vi Li = rix pi = ri x mi vi = mi ri Ri Zi L = r mv sinT Liz = Lz mi ri senTi Ri Zi =mi Ri2 Zi rAL, vAL Sistema di particelle Lz = 6iLiz = ( 6imi Ri2) Z I Z L= 6iLi =6i ri x pi = 6i ri x mi vi L=I Z Momento angolare e Momento di una forza Momento angolare e Momento di una forza L = rx p = r x mv dL/dt=(dr/dt)x p + r x (d (mv)/dt)= v x mv+r x F= M dL/dt= M 0 M=0 dL/dt= 0 L costante F=0 o r~~F Conservazione del momento angolare Il momento angolare di un sistema di conserva quando si annulla il momento delle forze esempi ballerina, forze centrali corpo rigido L=IZ dL/dt= I dZ /dt= ID forze centrali F (r) ur M= r x F (r) ur = 0 L=cost L= r x mv dA/dt=1/2m _ r x v_ vi ri L O Equazioni dinamica Moto traslatorio Moto rotatorio attorno asse fisso Energia cinetica Ek = ½ M v2 Ek = ½ I Z2 Seconda legge di Newton Seconda legge di Newton Equilibrio 6 F=ma 6 M=ID 6 F=dp/dt 6 M= dL/dt 6 Fi=0 6 Mi=0 p=mv L=IZ pi=pf Li=Lf Momento e momento angolare Principio di conservazione 8QGLVFRUXRWDDWWRUQRDGXQDVVHSDVVDQWHSHULOVXRFHQWUR XQFDPELRQHOODYHORFLW¢ GLDQJRODUHª SURGRWWDGD $XQDIRU]D %PRPHQWRDQJRODUH &PRPHQWRGLXQDIRU]D 'PRPHQWRGಬLQHU]LD 3HUFK«ಹ Le legge della gravitazione universale 8QDSDOOLQDª DSSRJJLDWDVXOERUGRGLXQGLVFRFKHVLPXRYHFRQ YHORFLW¢ DQJRODUHFRVWDQWHZDGXQFHUWRSXQWRODSDOOLQDVL PXRYHYHUVRLOFHQWURGHOGLVFRHVLIHUPDDPHW¢ GHOUDJJLR /DYHORFLW¢ DQJRODUHZGHOGLVFRLQTXHVWRPRPHQWR $ ª GLPLQXLWD % ª DXPHQWDWD C. UHVWDLQYDULDWD 3HUFK« 6LFRQVHUYDLOPRPHQWRDQJRODUH ,GP5 Z ,GP5 Z 'LPLQXLVFHLOPRPHQWRGಬLQHU]LDTXLQGLDXPHQWDODYHORFLW¢ DQJRODUH Conoscenze ai tempi di Newton (1642-1727) Teoria Copernico Misure sperimentali Brahe Leggi cinematiche Keplero Leggi di Keplero II legge di Keplero e momento angolare 1. I pianeti percorrono orbite ellittiche intorno al sole che occupa uno dei due fuochi 1. approssimazione orbite circolari terra b/a = 0.99986 2. La velocità areale con cui un raggio vettore che unisce il sole ad un pianeta descrive l’orbita è costante 3. Il quadrato del periodo di rivoluzione di un pianeta è proporzionale alla distanza di un semiasse al cubo T2 = K r3 II legge di Keplero e momento angolare ipotesi: F = F(r) ur 2. Definizione: velocità areale dA = ½ r dT r = ½ r2 dT dr dA/dt = ½ r2 dTdt r 3. II legge di Keplero dA/dt vdTdt = cost (uniforme) II legge di Keplero e momento angolare forza centrale F(r)<0 attrattiva momento di una forza centrale M = r x F = r x F(r) ur = 0 r~~F M =dL/dt =0 L= cost Il momento angolare si conserva se sono costanti direzione e verso moto dei pianeti è piano, in unico verso M =dL/dt = 0 L= cost si conserva anche il modulo del momento angolare L = rxp = r x m v L = r m r Z = m r2 d-/dt ricordando l’espressione dell’area dA/dt = L/2m = cost II legge Keplero Nel 1798 Cavendish riuscì a misurare la costante di attrazione gravitazionale grazie ad un dispositivo chiamato bilancia a torsione Determinazione della legge di gravitazione Forza agente sul pianeta: centripeta F=mv2/r=m F= (4 S2/ Z2r=m kr3) (2 mr = (4 direzione ur S/T)2 r III legge Keplero T2=kr3 S2/ m/r2 proporzionale m e k) 1/r2 Per determinare la costante sole oterra terraosole Fts = (4 S2/ kt) mt/r2 Fst = (4 S2/ ks) ms/r2 III legge newton Fts = -Fst G= 4 S2/ ks mt = kt ms ks mt = 4S2/ kt ms G =6.672 x 10-11 N m2/ kg2 Misura bilancia torsione Questa apparecchiatura è costituita da due piccole sfere di piombo, fissate ad una asta di 2 m sospesa per il punto medio a un filo di quarzo sul quale era posizionato uno specchietto. Vicino alle sferette sono posizionate due grosse sfere. La forza gravitazionale esercitata dalle sfere grosse sulle piccole fa ruotare il dispositivo mobile di un angolo proporzionale alla forza. Dalla misura dell’ angolo di torsione si ricava il valore della forza gravitazionale. La sensibilità è aumentata mediante la riflessione di un raggio luminoso su una scala di graduata in cui viene letto l’angolo di torsione. Cavendish ha così potuto determinare il valore di costante di attrazione gravitazionale, che nel Sistema Internazionale vale G= 6,67 10 -11. F= - G ms mt/r2 ur Equivalenza forza peso- forza gravitazionale Hp: La forza gravitazionale esercitata da una distribuzione di massa a simmetria sferica è la stessa del caso in cui tutta la massa della sfera fosse concentrata nel suo centro (Teorema di Gauss) F= G m mt/rt2ur F= mg Hp: massa inerziale = massa gravitazionale Verifica dipendenza da 1/R2 al /g = (rt / rl)2 al = (rt / rl)2 g= 2.70 10-3 ms-2 al = v2/rl = (2S rl/T)2 /rl = 2.70 10-3 ms-2 g= G mt/rt2 Come fare senza conoscere G e MT? analisi dell’orbita lunare Flt= G ml mt/rl2 = ml Zl2 rl G mt = Zl2 rl3 Equivalenza forza peso- forza gravitazionale si ricava g dati sperimentali in accordo peso della terra mt = g rt2/ G Campo Gravitazionale g sulla terra 1. M = r V g dipende dalla densità F12 = (- G m2 /r2 u12) m1 2. dipende dalla forma della terra (polo) F21 = (- G m1 /r2 u21) m2 3. dipende dall’altezza 4. dipende dalla rotazione G1= F21/m2= - G m1/r2 ur F21 = G1 m2 G2= F12/m1= - G m2/r2 ur F12 = G2 m1 Puntiforme o simmetria sferica Principio di sovrapposizione mag- mg = m Z2 r = 0.034 Fi = 6j Fij Gi = 6j Gij Campo Gravitazionale Energia potenziale gravitazionale Puntiforme o simmetria sferica d W = Fxds Principio di sovrapposizione Forza gravitazionale è conservativa? Fi = 6j Fij W = ³ab dW = ³rarb –G m1m2/ r2 urxd s = Gi = 6j Gij =³rarb –G m1m2/r2d r = – G m1m2/ ra -(– G m1m2/ rb ) = Epa – Epb 'Ep = – G m1m2/ r |ab Energia potenziale gravitazionale Ep = – G m1m2/ r E’ necessario determinare un punto di riferimento Ep= 0 r= f Potenziale Energia potenziale gravitazionale Forza - campo G= F /mp En pot - potenziale V1= Ep /mp Relazione tra F gravitazionale ed Ep V1= Ep /m2 F = - grad Ep Relazione tra F gravitazionale ed Ep G = - grad V F = - d Ep/ dr Superfici equipotenziali F = - grad Ep G = - grad V Energia e moto di satelliti Energia e moto di satelliti E= EK + EP E = ½ m v2 + -G Mm/r E = cost Ep = – G m1m2/ r E = ½ m v2 + -G Mm/r Velocità di fuga che velocità deve avere un corpo per fuggire all’orbita? corpo legato E<0 Conservazione dell’energia GMm/r2 = mv2/r E = ½ m v2 + -G Mm/R E = - G Mm/2r ½ m v2 -G Mm/R= ½ m v02 ½ m v2 + -G Mm/R= 0 v2= 2GM/R ½ m v2 = GMm/2r Atomo di idrogeno Spettri di emissione e assorbimento Onde elettromagnetiche c= OQ Atomo di Bohr 1. elettrone si muove in orbite circolari: quale interazione? 2. 3. solo alcune orbite sono stabili E=cost l’elettrone può “saltare” da un livello energetico ad un altro (quantizzazione) Ef-Ei=hQ La dimensione delle orbite è legata al momento angolare (quantizzazione) mevr=nh/2S 4. Non conservazione dell’energia meccanica Lavoro [J] interazione sistema –ambiente Wab = ³abJ Fxds Energia [J] grandezza caratteristica di un sistema cinetica potenziale solo F conservative variazione di energia è un effetto misurabile dell’interazione conservazione energia In un sistema interagente solo mediante forze conservative l’energia meccanica rimane costante Ek, + U = E = cost Cosa accade quando non si conserva l’energia meccanica? Trasformazione dell’energia meccanica in altre forme di energia energia interna (ordine-disordine) Ad un sistema può essere aggiunta energia sia come lavoro che come calore 1. Sistema isolato Lavoro della forza peso 2.Sistema non isolato Sorgente di temperatura mgh Energia cinetica delle pale ½ IZ2 Lavoro delle forze dissipative calore Aumento della temperatura Variazione di Energia interna Ein(c,T,p,V..) I Principio termodinamica conservazione energia 1. Wad =- 'U = Uin-Ufin W>0 fatto dal sistema 2. Q = 'U Q>0 ceduto al sistema Attenzione!! 'U = Q–W funzione di stato Sistema : porzione del mondo costituita da una o più parti, sistema continuo (NA atomi) •Aperto •Chiuso •Isolato dipendono dal percorso f(p,V,T,comp) mc'T (sistema idrodinamico) W [J] Convenzione segni Sistema termodinamico Ambiente: il resto del mondo con cui il sistema può interagire Quale descrizione? mediante quantità utili a studiare: •trasformazioni del sistema (reversibili, irreversibili) • interazioni con l’ambiente • sistema in equilibrio p'V Q [cal] 1 cal = 4186.8 J dQ = dU + dW Equilibrio termodinamico Sistema termodinamico meccanico chimico Due corpi in equilibrio termico sono alla stessa temperatura termico Descrizione microscopica Descrizione delle grandezze di numero molto grande di particelle Molti parametri meccanica statistica ipotesi sulla struttura (molecole e loro interazione) Descrizione macroscopica Caratteristiche globali del sistema •composizione •Volume •Pressione F/S •Temperatura T •Energia interna •poche proprietà fondamentali misurabili senza ipotesi sulla struttura della materia Coordinate termodinamiche Misura della temperatura: Equilibrio termico 2 corpi in contatto termico possono scambiare calore principio zero termodinamica: se 2 corpi A e B sono in equilibrio termico con un corpo C, allora A e B sono in equilibrio termico tra loro Calore: ente che viene scambiato tra sistema e ambiente in virtù di una differenza di temperatura Termometri sostanze termometriche Scale termometriche Celsius Fahrenheit Kelvin Joule Lavoro: sistema idrostatico 1 cal= 4.186 J Wab = ³ab Fxds = ³ab P S ds = Calore: energia che viene scambiato tra sistema e ambiente a causa di una loro differenza di temperatura Calore specifico ³ViVf P dV Caloria: quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di 1 g di acqua da 14.5 ° a 15.5° Q= m c 'T Calore latente e cambiamenti di fase Trasformazioni particolari Energia interna: energia appartenente ad un sistema quando si trova in equilibrio termodinamico variazione di energia interna è un effetto misurabile dell’interazione ADIABATICHE CICLICHE In un gas perfetto l’energia interna dipende solo dalla temperatura Eint= 3/2 nRT Q=0 'U =-W 'U =0 Q=W sistemi idrodinamici ISOCORE V= cost 'U =Q W=0 Carica elettrica Forza elettrica Q (C) legge di Coulomb F= k q1 q2/r2 ur F= 6Fi = q0 6k qi / Campo elettrico Teorema di Gauss Forza elettrica Teorema di Gauss Carica puntiforme attraverso una superficie sferica ri2 E= F/q0 =(1/4SH0) q /r2 ur ui generato da più cariche E= 6 Fi/ q0 = 6 Ei k 6 qi/ri2 ui generato da una distribuzione continua E= k ³ dq /r2 ur Rappresentazione : Linee di forza ) = ³supc ExdS = qint/H0 Applicazioni: determinazione del campo elettrico per distribuzioni semplici Energia Teorema di Gauss ) = ³sch ExdS = qint/H0 ) = ³sch ExdS = ³sch (E1+ E2+ E3+ …. )xdS= qint/H0 S= S ur Campo di una carica e sfera E~~S ) = ³supc ExdS = (1/4SH0) ³supc q /r2 ur x S ur= =(1/4SH0) q /r2 ³supc S =(1/4SH0) q /r2(4Sr2 ) = q/H0 Caso generale )= ³sc E cosT dS = ³sc kq/r2 cosT dS = k q ³sc dS cosT /r2 = = k q ³sc d: =k q (4S) = q/H0 ) = ³supc ExdS = qint/H0 definizione di una superficie gaussiana Il flusso elettrico che attraversa una superficie chiusa che non contiene cariche è nullo determinazione del campo elettrico con il teorema di Gauss ) = ³supc ExdS = qint/H0 •Scelta superficie gaussiana stessa simmetria della distribuzione di carica •Dimensione superficie gaussiana deve includere il punto in cui si calcola E •Dalla simmetria della distribuzione di carica si deve conoscere in ogni punto della superficie la direzione di E rispetto a dS •Si scrive ExdS e si divide la superficie in zone in cui E dS cosT = 0 E AdS o E dS cosT E¸¸ dS •Si calcola il valore di qint •Quindi si uguagliano i due membri e si determina il valore di E Applicazioni: determinazione del campo elettrico per distribuzioni semplici Piano indefinito ) = ³supc ExdS = 2ES= qint /H0=VS /H0 E = V / 2H0 Carica puntiforme )= ³supc ExdS = E ³supc dS= E 4Sr2 = q/H0 E= (1/4SH0) q/r2 Teorema di Gauss equivalente legge di Coulomb Distribuzione carica a simmetria sferica (uniforme) Superficie esterna equivalente alla carica puntiforme Superficie interna qint=U V’=U (4/3 S r3) )= ³supc ExdS = E ³supc dS= E 4Sr2 = qint /H0 E= qint / 4SH0 r2 = U (4/3 S r3) / 4SH0 r2 = Ur H0 E= kQ/a3 r Conduttori in equilibrio Lavoro della forza elettrica Carica che si muove in E W su q0 da E =- W da F esterna Campo elettrico all’interno è sempre nullo: si creerebbe un campo che provocherebbe il moto delle cariche e non sarebbe in equilibrio E= F/ q0 F = q0E Carica si distribuisce sulla superficie dW = Fxds = q0E xds = q0E cosT ds Dal teorema di Gauss W1 = ³C1 Fxds = q0 ³C1 Exds ) = ³supc ExdS = ES= qint /H0=VS /H0 In generale il lavoro dipende dal percorso E=V / H0 La carica tende ad accumularsi nei punti in cui W1 = ³C1 Fxds z³C2 Fxds = W2 W= ³ch Fxds= ³C1 Fxds -³C2 Fxds Definizione generale la curvatura della superficie è maggiore, W=q0³ch Exds=q0H sulle punte H Forza elettromorice lavoro/carica Cosa accade per una forza elettrostatica? Lavoro del campo elettrostatico dW = q0E xds = (q q0/4SH0) uxds/r2 = (q q0/4SH0) dr/r2 E xds = (q /4SH0) dr/r2 W1 = ³C1 Fxds = q0 ³C1 Exds = q0 ³ab (q /4SH0) dr/r2= = (q q0/4SH0) ³ab dr/r2 = -(q q0/4SH0) (1/rb- 1/ra) W = -(q q0/4SH0) (1/rb- 1/ra) Forza elettrostatica è conservativa (centrale) 'U= U(b)- U(a)=-W J U(r)= qq0/4SH0r+C Energia potenziale elettrostatica 'V =Vb-Va= W/q0 V(r) = q/4SH0r+c differenza di potenziale Potenziale elettrostatico J/C=V costante si definisce ponendo U(f)=V(f) =F(f)= E(f)= 0 Potenziale elettrico in un punto è uguale al lavoro necessario per portare una carica di prova unitaria e positiva dall’infinito al punto stesso Unità di misura del Potenziale elettrostatico : 'V =Vb-Va= W/q0= -³ab Exds V =J/C=Nm/C J=VC 1 eV energia di un elettrone che supera una ddp di 1 V 1 eV= 1.6 10-19 CV Campo elettrico uniforme Calcolare ddp tra due punti posti a una distanza d con d¸¸E 'V =Vb-Va= W/q0= -³ab Exds= - E ³ab ds=-Ed Vb<Va le linee di forza indicano la direzione del potenziale decrescente Ub<Ua (per q pos) una carica positiva diminuisce U quando va nel verso del camp, accelera nella direzione del campo Lavoro per spostare q di d 'U=-q Exb +q Exa = ½ m vb2- ½ m vb2 Calcolo del lavoro elettrostatico Superfici equipotenziali Lavoro di una carica U(r)= qq0/4SH0r+C Potenziale punto da una carica V(r) = q/4SH0r+c Lavoro di più cariche U(r)= 6qqi/4SH0ri ds A E Potenziale di più cariche V(r) = 6qi/4SH0ri+c carica non compie lavoro se si muove lungo essa Lavoro di una distribuzione continua di cariche Potenziale di una distribuzione continua di cariche -³ qE xd s = 0 Forza elettrica Relazione tra campo e potenziale Integrale di linea W1 = ³C1 Fxds legge di Coulomb derivata gradiente Ricavare V da E Energia conservativa elettrostatica 'U= U(b)- U(a)=-W V = -³ E xd s = - q ³ E d r = - q ³ 1/4 S H d r = q/4 S H >r] V= 1/4 S HR q/r) Campo elettrico Ricavare E da V E= F/ q0 dV = E xd s campo radiale Er= -dV/dr dr Er Integrale di superficie Er = dV/dr Integrale di linea Potenziale V = - ³C1 Exds derivata gradiente 'V =Vb-Va= W/q0 Teorema di Gauss ) = ³supc ExdS = qint/H0 Calcolo del lavoro elettrostatico W1 = ³C1 Fxds Lavoro di una carica Potenziale in un punto campo una carica U(r)= qq0/4SH0r+C V(r) = q/4SH0r+c campo più cariche U(r)= 6qqi/4SH0ri V(r) = 6qi/4SH0ri+c campo una distribuzione continua di cariche U(r)= k0q³dq/r V(r) = k0q³dqr Quale andamento di campo e potenziale per diverse configurazioni di cariche? Carica puntiforme E= k q /r2 ur V= ³C1Exds = k q0/r E= - dV/dr=d(k q0/r ) /dr Sfera conduttrice Interno E=0 Esterno E= k q /r2 ur V=cost Piani paralleli Campo elettrico uniforme E= V/H0ux V= ³C1Exds = V/H0(x-xi) E= - dV/ dx V= ³C1Exds = k q0/r E= - d(k q0/r ) dr Sfera carica omogeneamente Interno E= kqr/R3=Ur/3H0 V= U/6H0(R2-r2) Esterno V= ³C1Exds = k q0/r E= k q /r2 ur Vb<Va le linee di forza indicano la direzione del potenziale decrescente Ub<Ua (per q pos) una carica positiva diminuisce U quando va nel verso del campo, accelera nella direzione del campo E= - d(k q0/r ) dr Moto di una carica conservazione energia Superfici equipotenziali Se una particella cambia velocità W='Ek=1/2 mvb2- 1/2 mva2 -³ qE xd s = 0 Lavoro per spostare q di d ds A E W= 'U=-(qVb-qVa) carica non compie lavoro se si muove lungo essa E= 1/2 mv2 +qV Per un campo uniforme V(x)= -Ex +costante ½ m vb2- ½ m vb2 =qE(xb-xa) E cost = a uniformemente accelerato Conduttori in equilibrio Capacità Campo elettrico all’interno è sempre nullo Carica si distribuisce sulla superficie E=V / H0 ) = ³supc ExdS = ES= qint /H0=VS La carica tende ad accumularsi nei punti in cui la curvatura della superficie è maggiore, sulle punte Carica indotta: Inserendo un conduttore in un campo si ha una distribuzione di carica indotta Superficie: stesso potenziale Vb-Va = - ³ab Exds 2 conduttori in contatto sono allo stesso potenziale V1 = q1/4SH0r1 = V2 = q2/4SH0r2 q1/ q2=r1/r2 2 conduttori tra i quali c’è induzione completa: Condensatore Armature Capacità C= Q/'V F= C/V mF PF nF pF Sferico V1-V2= q/4SH0 (1/r1- 1/r2) C= q/(V1-V2)= 4SH0 r1 r2/(r2-r1) Dipende solo dalla geometria e dal mezzo Condensatore piano Collegamento di condensatori Parallelo E= V/H0 = q/H0A 'V1= 'V2 = V 'v=Ed = qd/H0A q1=C1V C= q/'v=q/(qd/H0A)= H0A/d q=q1+ q2= (C1 +C2) V q2=C2V Ceq= (C1 +C2) Ceq=6Ci Energia immagazzinata in un condensatore serie condensatore scarico q1=q2 = q processo di carica separazione di cariche Vc-Vb=q/C1 Vb-Va=q/ C2 richiede un lavoro che non dipende dal processo V= Vc-Va=q/C1+ q/C2=q(1/ C1) + (1/ C2) q Ceq= (1/C1) +(1/C2) Lavoro necessario per trasferire un ulteriore elemento di carica Ceq= 61/Ci dW= 'V dq= q/C dq 'V=q/C W= ³dW= ³0Q q/C dq= ½ q2/C Energia potenziale immagazzinata da un condensatore U= ½ q2/C = ½ q 'V= ½ C 'V2 In un condensatore piano 'V=Ed U = ½ H0A/d (Ed)2= ½ H0Ad E2 C= H0A/d densità di energia Conduzione elettrica Dielettrico Conduttori (solidi) proprietà macroscopiche Non cambia la caricadiminuisce 'V 'V= 'V0/k C= Q0/ 'V= k Q0/ 'V C=kC0 H= k H0 proprietà microscopiche distribuzione di carica campo elettrico potenziale elettrico struttura metallica elettroni liberi portatori di carica materiali in cui le cariche elettriche si muovono liberamente elettroni liberi per unità di volume in Cu n= (NA U/A= (6.022 1026 8.96 103)/ 63.55 = 8.49 1028 e/m3 moto disordinato vm = 1/N(6 vi) = 0 C1 e C2 a potenziali V1 e V2 si portano allo stesso potenziale V moto ordinato di elettroni che formano una corrente elettrica tempo breve Per avere una corrente per tempo lungo occorre: dispositivo capace di mantenere una ddp, campo elettrico tra due conduttori o punti diversi di uno stesso conduttore Generatore di f.e.m. + portatori : elettroni (solidi) ioni (gas liquidi) moto delle cariche ostacolato: resistenza necessità di lavoro per vincere le forze che si oppongono al passaggio di corrente, a spese dell’energia del generatore Corrente elettrica e moto di cariche V= S 'x n portatori di carica per unità di volume 'q= (n S 'x) q 'x= vd 't La carica complessiva che passa attraverso la superficie S 'q= (n S vd 't) q (cosT) I= n q S vd j = n+ e vd densità di corrente I = j S (se S A vd vdvE Corrente elettrica Conduttore n e /vol ( portatori di carica) E Campo elettrico sul conduttore I portatori di carica si muovono sotto l’azione di F= e E con vd lungo direzione di E e danno origine a corrente S superficie all’interno del conduttore 'q carica che passa attraverso S nel tempo 't Imed= 'q/ 't A= C/s I= lim 'q/ 't verso della corrente, verso delle cariche positive Conducibilità e legge di ohm Legge sperimentale ddp ai capi di un conduttore IvV 'V= R I R 'V/ I := V/A Resistore R = U (L/A) U= 1/ V resistività j =I/S= V/RS= El/RA= V E Variazione con la temperatura R= R0[1+D(T-T0)] Tavola delle resistività di alcuni materiali (calcolati a 20 °C) Superconduttori Resistività U (in : × mm2 / m ) Materiale Argento Rame Oro Alluminio Tungsteno Platino Ferro Acciaio Piombo Mercurio Costantana (lega 80% Cu, 40% Ni) Carbonio Germanio Silicio Ambra Vetro Mica Zolfo 0.016 0.017 0.024 0.028 0.055 0.10 0.13 0.18 0.22 0.94 0.49 35 60 × 102 2.3 × 109 5 × 1020 1016 ÷ 1020 1017 ÷ 1021 1021 Modello microscopico F=ma Effetto Joule F= qE dW= Vdq= V I dt P= dW/dt= VI a=qE/m P = V I = R i2= V2/R v = v0+at= v0+ qE/m t W = R i2 t vd= qE/m W j = n+ q vd = n j =V E V= n q2/m W q2 E/m W 1 kWh= 3.6 106 J j=VE Forza elettromotrice Collegamento di resistori Serie Generatore di f.e.m. Va-Vb=R1i Vb-Vc=R2i Dispositivo che aumenta l’energia potenziale delle cariche nel circuito Va-Vc=(R1+R2)i= Reqi f.e.m Req = 6Ri H Parallelo 'V= H -Ir i= i1+i2 H= Ir + IR i= V/R1+V/R2=V(1/R1+1/R2) =V/Req lavoro per unità di carica V Req = (1/R1) +(1/R2) Req= 61/Ci Magnetismo Carica e scarica di un condensatore RC H= VR+VC = = RI(t)+ q(t)/c Scarica di un condensatore Magnesia Interazione ambiente ddp ai capi del condensatore V0=q0/C Uc=q2/2C 0= RI+q/C campo magnetico Magnetite Fe3O4 1. attrazione di limatura di ferro 2. bacchetta di ferro vicino a magnetite acquista le stesse proprietà 3. magnete sospeso ad un filo I=-dq/dt= -q/RC - poli positivi e negativi -fenomeni non dipendenti da q ³0qdq/q= ³0tdt/RC 4. ago si dispone verso nord + - comportamento simile dipolo in E - esistenza di un campo magnetico terrestre ln q/q0=-t/RC q(t)=q0e-t/RC 5. studio quantitativo - proporzionalità con 1/r2 campo magnetico :proprietà Similitudine con forza elettrica: • interazione tra magneti attrattiva o repulsiva • definizione di Campo B • modulo: proporzionalità con 1/r2 campo magnetico :proprietà Differenze ogni magnete ha due poli nord -sud impossibilità di dividere polo positivo e negativo Relazione tra forze elettriche e magnetiche: una corrente elettrica fa deviare un ago magnetico Oersted (1819) Generatore campo • massa •carica •carica in moto campo magnetico : forza di Lorentz Forza magnetica esercitata da B su carica in moto * Fvq FvB Fvv oggetto interazione G E B massa carica carica in moto campo magnetico : forza di Lorentz FA v W =³pQ Fxds= ³pQ Fxv dt= 0 FAB, v W=0 ' Ek = 0 F = qv x B Forza di Lorentz F= qvBsenT T = N s/C m= kg/ s C quando v¸¸B F=0 il corpo procede indisturbato L’energia cinetica di una particella non viene modificata da B Forza magnetica non compie lavoro quando si sposta una particella ** Verso di B determinato dalla regola della mano destra se carica + B può cambiare la direzione della velocità, Forza magnetica è sempre perpendicolare a B ** non il modulo campo magnetico : forza di Lorentz Similitudine e differenza con forza elettrica: Moto di una particella carica in un campo magnetico Fe agisce su carica Fm agisce su carica in moto Campo magnetico uniforme F ¸¸ E FAB Particella q+ v AB T=S/2 moto circolare F=ma=mv2/r linee di forza linee di campo Q W = q³p Exds= q(Vp-Vq) W =³pQ Fxds= 0 F=qvB W ='EK= q(Vp-Vq) W ='EK= 0 r=mv/qB B modifica la direzione di v T= 2Sr/v=2S/v (mv/qB)= 2Sm/qB non il modulo Z=2S/T =qB/m non dipende da v raggio costante Campo magnetico uniforme T=generico F=qv x B =q(vn+vp) x B =qvnx B moto elicoidale r=mvn /qB = =mv senT /qB Vp=cost Applicazioni: Spettrometro di massa Ciclotrone Determinazione di v quando particella si muove in equilibrio r = mv/qB qE=qvB ½ m v2 = qV V= E/B Dopo t1 t1=1/2 (2Sr1/v1)=Sm/qB ½ m v2 = qV v= (2qV/m)1/2 r = mv/qB= 1/B (2mV/q)1/2 ½ m v22 = ½ m v12 +qV forza magnetica su un conduttore percorso da corrente Corrente: moto di elettroni o ioni se il conduttore non è rettilineo Esperimento: filo tra le espansioni di un magnete dF= I ds x B F= qv x B forza di lorentz su una carica in moto F= ³I ds x B conduttore con n cariche per unità di volume vd F= (qvd x B) nAl =Al j x B= I l x B ricorda I=nqvdA forza su un filo che giace su un piano ed è immerso in un campo magnetico uniforme non dipende dalla forma del filo, ma dai punti iniziali e finali, in un percorso chiuso F=0 Momento su una spira in un campo magnetico Spira rettangolare percorsa da corrente I Campo B uniforme piano della spira Forze agenti sui lati B ~~b ds x B = 0 F1=F3= forza nulla F2=F4=IaB F2 uscente F4 entrante P= IAun momento magnetico M= P x B Galvanometro momento spira P= IAun momento bobina P= NiAun Linee di campo perpendicolari alla superficie Forze producono una coppia che produce rotazione in senso orario intorno all’asse della spira il momento Momento della forza M= F2b/2 + F4b/2 = IabB=IAB M= NiAB Se il campo magnetico non è nel piano della spira KT=NiAB M= F2b/2senT + F4b/2 senT= IabBsenT=IABsenT M=I A x B P= IAun momento di dipolo magnetico M= P x B campo magnetico su carica in moto su conduttore forza di Lorentz F= q v x B dF= I dl x B rettilineo forma arbitraria e B cost F= I l x B F= I l’ x B Legge di Biot-Savart Verificato che B esercita F su I la corrente I genera B in P? Legge sperimentale: si misura B in P dB A ds e dr dBv1/r2, I, ds dBvsenT Momento agente su una spira W=P x B Momento magnetico P= I A Circuiti particolari dB =P0/4S(I dsxur/r2) P0/4S km= 10-7 Tm/A Legge elementare di laplace Generatore del campo Ids Direzione: perpendicolare spira circolare dB =P0/4S(I dsxur/r2) Filo rettilineo dsAur dB =P0/4S(I dsxur/r2) Bx, B y dB =P0/4SI (ds senT/r2) dB =P0/4SI (senTdT/R) dB =P0/4SI d(cosT/R B =P0I/2Sr r senT= R dBx =P0/4S(I dscosT/r2) r-2= sen2T/R2 -s tgT=R ds=RdT/sen2T B= P0 I /4S³ dscosT/r2 cosT=R/(x2+R2)1/2 r= /(x2+R2)1/2 B= P0 IR/4S(x2+R2)3/2 ³ ds B= P0 IR2 /2(x2+R2)3/2 Centro B= P0 I/2R 2SR Forza magnetica tra due conduttori Carica in moto dB =P0/4S(I dsxur/r2) Forza su un conduttore dovuta ad un campo B Ids=jAds= n q v A ds= n q v dW Filo produce campo magnetico in grado di produrre forza su un altro filo due fili esercitano una mutua interazione Corrente I1 produce campo magnetico B1 dB =P0/4S(qvxur/r2)n dW Per una carica B =P0/4S(qvxur/r2) F= Il x B B1 =P0I1/2Sr perpendicolare al filo 2 F2= I2l xB1 forza agente su filo 2 F2 = P0lI1I2/2Sd F1= F2 Se la corrente è parallela i fili si attraggono Teorema di Ampère aghi magnetici intorno filo percorso da corrente I linee di campo circonferenze orientate Intensità di B uguale in ogni punto della circonferenza BvI B v 1/r Si calcoli B•ds Si sommi il contributo su un percorso circolare B • ds = Bds B »» ds ³c B • ds =B ³ c ds = (P0I/2Sr )(2Sr)= P0I ³ c B • ds =P0I I è la corrente concatenata al percorso E’ analoga alla legge di Gauss per il magnetismo solenoide Se il percorso non ha correnti concatenate ³ c B • ds = 0 linee di campo entranti = linee uscenti Come la legge di gauss è utile per calcolare B generato da circuiti simmetrici Insieme di spire Se molto fitte e numerose (lungo) Solenoide ideale (poli di un magnete) Filo ³ c B • ds = B 2Sr =P0I B=P0I/2Sd ³ c B • ds = ³ c B • ds = Bh=P0I N B= P0IN /h = P0In Toroide ³ c B • ds = B 2Sr =P0NI B=P0NI/2Sr Campi magnetici variabile nel tempo Magnetismo di un elettrone q, v=0 E q,v B B variabile E Faraday qe= 1.6 10-19 C E variabile B Ampere-Maxwell T=10-16 s si parla solo di campi elettromagnetici Ie = qe /T= 1.6 10-3 A legge Faraday induzione Ie = qe /T= qe /2Sr/v = qe v /2S I° esperimento P=IA= qe v /2SSr2)=1/2 qe v r spira con galvanometro P=1/2 qe v r= (qe /2m)L Momento magnetico orbitale Momento magnetico di spin magnete in moto B variabile Se un magnete si muove rispetto ad una spira si ha produzione di corrente II° esperimento Generalmente in un materiale i momenti magnetici si annullano 2 circuiti affacciati Proprietà: materiali ferromagnetici si chiude il primo circuito e si misura corrente nel secondo circuito Legge di Faraday quale corrente circola nel circuito? Una corrente elettrica può essere generata da un campo magnetico variabile : descrizione quantitativa I= H/R=-(1/R) d)b /dt corrente effetto secondario, dipende dalla resistenza del circuito Flusso magnetico: )b a circuito aperto: Tm2=W ³ B • dA V= se il flusso )b concatenato con un circuito varia nel tempo si ha fem indotta H H= -d)b /dt spira H = -d)b /dt= -d/dt(BA cosT) bobina H=- d)b /dt fem indotta si comporta come la fem di un generatore ddp che si misura quando non passa corrente H = -d)b /dt=³c E•ds H= - N d)m/dt si ha fem indotta quando 1 varia il modulo di B 2 varia la superficie del circuito 3 varia l’angolo tra B e il circuito 2- conduttore rettilineo parte di un circuito Forza elettromotrice dinamica indotta R conduttore =0 B resistenza circuito=R x v costante (dx) 1- conduttore rettilineo B uniforme direzione entrante B B uniforme direzione entrante F =q vxB (basso) separazione di carica che genera campo elettrico + x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x l x x x x x x x x x x x x l R d)m=Blx H= - d )m /dt =- d (Blx /dt = - Bl (dx/dt) = - Blv V - x x conduttore che si muove in un campo magnetico B costante v costante (dx) x x x x x x x x x I x x x x x x x x x x x x x x V x I = |H_R = Blv/R finché non si avrà condizione di equilibrio qE= qvB V=El E cost Lavoro della forza applicata = energia el. che la fem indotta fornisce al circuito = energia dissipata sotto forma di calore V=vBl la tensione V è presente ai capi del conduttore finché si muove nel campo magnetico, il segno dipende dal verso del moto Fm= IlB=-Fappl P= Fapplv= IlBv= (lBv)2/R=V2/R Generatore di corrente alternata Legge di Lenz )m variabile produce E con caratteristiche diverse da E statico H= - d)m/dt La polarità della fem indotta tende a produrre una corrente che crea un campo magnetico che si oppone alla variazione di flusso attraverso il circuito )m= BA cos T= BA cos Zt Corrente indotta tende a mantenere costante il flusso iniziale spira circolare in campo magnetico H= - d)m/dt= BA Zsen Zt conseguenza del principio di conservazione dell’energia Flusso magnetico variabile produce un campo elettrico E H= - d)m/dtE tg spira lavoro qE s q H= q E 2Sr E= 1/ 2Sr d)m/dt H = -d)b /dt=³c E•ds Autoinduzione autoinduttanza: quando si chiude un circuito la corrente non passa istantaneamente da 0 al massimo, aumenta la corrente e aumenta nel tempo anche il flusso magnetico concatenato con il circuito, l’aumento produce una fem che si oppone all’aumento del flusso fem autoindotta. per una bobina H= - N d)m/dt = - L dI/dt L =N)m/I induttaza dipende dalla geometria e fisica L = H/dI/dt H = Vs/A=Wb/A Induttanza impedisce di crescere o diminure istantaneamente W=L/R Energia immagazzinata I H= I2R + LI dI/dt dU/dT= LI dI/dt U=LI2 Una carica +2q è posta nella posizione x=0 e una seconda carica –5q nella posizione x=L Determinare qual è il valore della posizione del punto P tra 0 e L(come rapporto di x/L) in cui il potenziale è 0. campo elettrico (statico) forza di Lorentz su carica in moto legge di Coulomb A. 1/3 campo magnetico F= q v x B E= F/ q0 B. 1/5 dF= I dl x B C. 5/2 D. 2/7 * Teorema di Gauss E. 3/4 Legge di Biot-Savart ) = ³supc ExdS = qint/H0 F. 2/5 Perché……Vp=k(2q)/x+ k(-5q)/(L-x)== 2L=7x dB =P0/4S(I dsxur/r2) Forza conservativa Potenziale Teorema di Ampère V = - ³C1 Exds ³lineac B • ds =P0I 'V =Vb-Va= W/q0 V = - ³lineac Exds=0 campo magnetico su carica in moto su conduttore rettilineo forma arbitraria e B cost forza di Lorentz F= q v x B q v=0 E q vำ0 B dF= I dl x B F= I l x B B variabile ?E Faraday E variabile ?B Ampere-Maxwell F= I l’ x B si parla solo di campi elettromagnetici Momento agente su una spira W=P x B Momento magnetico Campi magnetici variabile nel tempo P= I A legge Faraday: induzione Legge di Faraday: una corrente elettrica può essere generata da un campo magnetico variabile nel tempo: descrizione quantitativa I° esperimento Flusso magnetico: spira con galvanometro magnete in moto B variabile Se un magnete si muove rispetto ad una spira si ha produzione di corrente indotta II° esperimento 2 circuiti affacciati si chiude il primo circuito si misura corrente nel secondo circuito )b =BƔdA Tm2=W flusso )b concatenato con un circuito quando varia nel tempo si ha fem indotta H H= -d)b /dt H = fem tensione ai capi di un generatore quando la corrente è zero (circuito aperto) H= IR+Ir Conclusione: una corrente elettrica può essere generata da un campo magnetico variabile nel tempo spira H = -d)b /dt= -d/dt(BA cosT) bobina H= - N d)m/dt si ha fem indotta quando 1 varia il modulo di B 2 varia la superficie del circuito 3 varia l’angolo tra B e il circuito quale corrente circola nel circuito? I= H/R=-(1/R) d)b /dt corrente effetto secondario, dipende dalla resistenza del circuito a circuito aperto: V= H=- d)b /dt fem indotta si comporta come la fem di un generatore ddp che si misura quando non passa corrente H = -d)b /dt=³c E•ds Forza elettromotrice dinamica indotta conduttore che si muove in un campo magnetico B costante 1- conduttore rettilineo v costante B uniforme direzione entrante F =q vxB (basso) separazione di carica che genera campo elettrico finché non si avrà condizione di equilibrio qE= qvB V=El E cost V=vBl la tensione V è presente ai capi del conduttore finché si muove nel campo magnetico, il segno dipende dal verso del moto 2- conduttore rettilineo è parte di un circuito chiuso Generatore di corrente alternata resistenza conduttore =0 resistenza circuito=R Lavoro su bobina v costante energia elettrica )m variabile produce E con caratteristiche diverse da E statico B uniforme direzione entrante spira circolare in campo magnetico )m=BA= Blx H= - d)m/dt H= - d )m /dt =- d (Blx /dt = - Bl (dx/dt) = - Blv )m= BA cos T= BA cos Zt H= - d)m/dt= BA Zsen Zt I = |H_R = Blv/R circuito equivalente Lavoro della forza applicata = energia el. che la fem indotta fornisce al circuito = energia dissipata sotto forma di calore Fm= IlB=-Fappl P= Fapplv= IlBv= (lBv)2/R=I2/R Legge di Lenz La polarità della fem indotta tende a produrre una corrente che crea un campo magnetico che si oppone alla variazione di flusso attraverso il circuito Corrente indotta tende a mantenere costante il flusso iniziale La legge serve per determinare la direzione della corrente Considerazioni energetiche Forze elettromotrici indotte e campi elettrici )m aumenta entrante I indotta produce B uscente antioraria )m diminuisce uscente I indotta produce B entrante oraria Flusso magnetico variabile produce una corrente indotta corrente è generata da un campo elettrico E Un flusso magnetico variabile crea un campo elettrico E (anche nel vuoto, in assenza di cariche ) H= - d)m/dtE tg spira lavoro Fs qE l q H= q E 2Sr E=-(1/2Sr) d)m/dt =-(1/2Sr) d%Sr2)/dt=-r/2 dB/dt H= -d)b /dt=³c E•ds Campo con proprietà diverse, Non conservativo Circuiti RL Autoinduzione autoinduttanza: quando si chiude un circuito la corrente non passa istantaneamente da 0 al massimo, aumenta la corrente e aumenta nel tempo anche il flusso magnetico concatenato con il circuito, l’aumento produce una fem che si oppone all’aumento del flusso fem autoindotta. per una bobina H= = - L dI/dt H– IR - L dI/dt= 0 ,W H /R(1- e-Rt/L) H= - N d)m/dt = - L dI/dt L =N)m/I Induttanza impedisce alla corrente di crescere o diminuire istantaneamente W=L/R induttaza Energia immagazzinata dipende dalla geometria e fisica I H= I2R + LI dI/dt L = H/dI/dt dU/dt= LI dI/dt H = Vs/A=Wb/A U=1/2 LI2 CAMPI ELETTROMAGNETICI B variabile E Faraday (Lenz) H = -d)b /dt=³c E•ds E variabile B Ampère-Maxwell Teorema di Ampère c BƔds =P0I I è la corrente di conduzione concatenata alla linea s è valida solo se corrente è continua (spazio) Legge Ampère-Maxwell Come si calcola la corrente di conduzione? Si considera una superficie S delimitata dal contorno s e si calcola la corrente all’interno della stessa. La corrente i che fluisce attraverso tutte le superfici delimitate da s è la medesima se la corrente entrante è uguale a quella uscente condizione di stazionarietà Cosa succede se si interrompe la corrente? I(S2)=0 Situazione contraddittoria Corrente di spostamento Leggi di Maxwell armature di un condensatore a1 variazione di carica dq/dt = i entrante Vuoto c=(P0H0)-1/2= 3 108 m/s cariche q corrente di spostamento legata alla variazione di E nel condensatore correnti di conduzione i Is= H0d)E/dt ³supc ExdA=q/H0 a2 variazione di carica -dq/dt = i uscente Da Gauss ) = q/H 0 ) = ³supc ExdS ³c E•ds= -d) (B) /dt Is= H0d)E/dt =dq/dt E variabile è da considerare come corrente di raccordo c BƔds =P0(Ic+ Is)= P0(Ic+ H0d)E/dt) ³supc BxdA=0 c BƔds =P0Ic+ P0H0d)E/dt) stessi effetti corrente e variazioni del campo elettrico Se Ic=0 c BƔds =P0H0d)E/dt= 1/c2 d)E/dt F= qE+ qvxB Onde elettromagnetiche CAMPI ELETTROMAGNETICI B variabile E Faraday (Lenz) Dalle leggi di Maxwell: H = -d)b /dt=³c E•ds Onda piana Onda trasversale E variabile B Ampère-Maxwell Propagazione con velocità c c= OQ Teorema di Ampère c BƔds =P0I I è la corrente di conduzione concatenata alla linea s Legge Ampère-Maxwell Come si calcola la corrente di conduzione? Si considera una superficie S delimitata dal contorno s e si calcola la corrente all’interno della stessa. La corrente i che fluisce attraverso tutte le superfici delimitate da s è la medesima se la corrente entrante è uguale a quella uscente Corrente di spostamento armature di un condensatore a1 variazione di carica dq/dt = i entrante a2 variazione di carica -dq/dt = i uscente corrente di spostamento legata alla variazione di E nel condensatore Is= H0d)E/dt Da Gauss ) = q/H 0 ) = ³supc ExdS Is= H0d)E/dt =dq/dt condizione di stazionarietà E variabile è da considerare come corrente di raccordo Cosa succede se si interrompe la corrente? c BƔds =P0(Ic+ Is)= P0(Ic+ H0d)E/dt) I(S2)=0 stessi effetti corrente e variazioni del campo elettrico Situazione contraddittoria Se Ic=0 c Se Ic=0 BƔds =P0H0d)E/dt= 1/c2 d)E/dt Leggi di Maxwell c BƔds = P0(Ic+ Is)= P0H0d)E/dt= 1/c2 d)E/dt Vuoto c=(P0H0)-1/2= 3 108 m/s c BƔds = 1/c2 d)E/dt cariche q correnti di conduzione i Simmetria con la legge di Faraday circuitazione del campo elettrico ³c E•ds= -d) (B) /dt ³supc ExdA=q/H0 ³supc BxdA=0 F= qE+ qvxB ³c E•ds= -d) (B) /dt c BƔds =P0Ic+ P0H0d)E/dt) campo magnetico Onde elettromagnetiche su carica in moto su conduttore Dalle leggi di Maxwell: Onda piana rettilineo Onda trasversale Propagazione con velocità c forma arbitraria e B cost c= OQ forza di Lorentz F= q v x B dF= I dl x B F= I l x B F= I l’ x B Momento agente su una spira W=P x B Momento magnetico Uno ione con carica q, massa m e velocità v entra in un campo magnetico e deflette in una traiettoria con raggio di curvatura R. Se un secondo ione ha velocità 2v (m, q e B rimangono invariati) quale sarà il raggio della seconda traiettoria? A. 4 R B. 2 R * C. R D. 1/2 R E. 1/4 R F=qvxB = ma= mv2/r P= I A E’ possibile orientare una spira rettangolare percorsa da corrente in un campo magnetico uniforme in modo che non tenda a ruotare? A. No, la spira tende sempre a ruotare B. Sì se il campo magnetico è perpendicolare al piano della spira C. Sì se il campo magnetico è parallelo al lato più lungo della spira D. Sì se il campo magnetico è parallelo al lato più corto della spira r= mv/qB E. Sì se il campo magnetico è orientato parallelamente ad uno qualsiasi dei lati della spira Perché M= iAunxB A quale distanza da un filo rettilineo percorso da una corrente di 5 A il campo magnetico del filo è uguale al campo magnetico terrestre che è circa 5 10-5 T? A. 50 cm B. 2 cm C. 0 D. 6 mm E. 50 m Perché B= P0I/2 Sr * r= P0I/2 SB Nella figura seguente ci sono tre fili paralleli percorsi dalla stessa corrente I con quattro linee chiuse. Ordinatele secondo i valori decrescenti del modulo ³ Bx ds lungo ciascuna di esse a In un campo magnetico uniforme di 0.5 T sono immerse con direzione perpendicolare ,al piano del circuito, due guide parallele separate di 25 cm e unite da due sbarre, una fissa e una mobile con velocità di 50 cm/sec. quanto vale la forza elettromotrice indotta nella spira? A. 625 B. 6.25 C. 0.25 D. 0.063 * E. 1 F. 0.5 Perchè E= -d)i/dt )i=Blx E= Blv Due fili paralleli sono separati da una distanza d=3 cm. I fili sono percorsi da una corrente di 4 A e 3 A rispettivamente in opposte direzioni. Qual è la forza per unità di lunghezza (N/m) che i fili esercitano tra di loro? A. 0 B. 1*10-5 attrattiva C. 3*10-5 attrattiva D. 4*10-5 attrattiva E. 8*10-5 attrattiva F. 12*10-5 attrattiva G. 1*10-5 repulsiva H. 3*10-5 repulsiva I. 4*10-5 repulsiva L. 8*10-5 repulsiva * -5 M. 12*10 repulsiva 3HUFK« )/ P0I1I2 SG Un circuito privo di forza elettromotrice è percorso da corrente quando A. esiste un flusso magnetico statico concatenato con il circuito B. esiste un flusso magnetico variabile concatenato con il circuito C. è immerso in un campo elettromagnetico statico non uniforme D. è immerso in un campo elettromagnetico statico normale al circuito E. è immerso in un campo elettromagnetico statico parallelo al circuito Perché …( d)/dt….
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