Scarica il quindicinale Russia 24 nr.213

N.213 - 5 APRILE 2014
Nel 2014 il mercato russo delle
auto potrebbe subire un calo
che oscillerà tra il 2,8 e il
6,5%, ha dichiarato il viceministro dell’Industria e del
Commercio della Federazione
Russa, Alexej Rakhmanov,
durante il Russian Automotive
Forum.
p.5
Dall’Italia al Cremlino e ritorno
per un gemellaggio culturale
nel nome della letteratura. È la
narrativa secondo Raduga, il
concorso letterario per scrittori
e traduttori, italiani e russi,
dell’Associazione Conoscere
Eurasia.
p.7
La rassegna delle informazioni
statistiche e delle previsioni
sull’economia della Russia e
della CSI.
p. 12
Investimenti e collaborazioni
industriali.
p. 14
Proposte commerciali.
p. 15
Le fiere internazionali in Russia
e nella CSI.
p. 16
Putin mette gli off shore
fuori legge
I
l Ministero delle Finanze ha
intenzione di controllare
completamente gli offshore dei
cittadini russi, i quali dovranno
pagare una tassa per tutte le società
di cui possiedono almeno il 10%. E’
ciò che consegue dal primo disegno
di legge anti-offshore relativo alle
imprese estere controllate (CFC). La
legge obbligherà le società a pagare
una tassa derivante dal fatturato
delle "filiali" straniere, mentre le
persone fisiche dovranno pagare una
tassa sulla base dei fatturati delle
proprie strutture estere.
Il disegno di legge riguarda una
categoria molto vasta di contribuenti,
precisamente secondo i piani del
Ministero di andare a toccare tutti i
proprietari di offshore e rendere
questo tipo di proprietà non
redditizio.
Il Ministero delle Finanze non vuole
prendere di mira le “filiali” delle
società, piuttosto i cittadini in
possesso di società russe tramite
strutture offshore. In Russia ve ne
continua a pagina 2
La Borsa di Mosca vuole “rimpatriare” i titoli
Le azioni delle imprese russe
ritornano alle Borse estere
La crisi ucraina ha rovinato i piani
della Borsa di Mosca di “richiamare”
in patria le azioni delle imprese russe
quotate all’estero. La recente
tendenza ad incrementare la
negoziazione domestica di titoli russi
si è infatti interrotta e gli investitori
stanno intensificando le
negoziazioni di titoli russi sui mercati
internazionali. La Borsa di Mosca
spera che si tratti di un fenomeno
temporaneo.


servizio a pagina 4
dalla prima pagina
sono molte di questo tipo:
Vladimir Potanin possiede il
30,02% di "Nornikel" per
mezzo di varie strutture, con
sede anche a Cipro, Vladimir
Lisin possiede NLMK per mezzo
della filiale Fletcher di Cipro
(85,54%), mentre il 63,46% di
Evraz appartiene alla società di
Cipro Lanebrook di Roman
Abramovich e dei suoi partner.
I dividendi e le percentuali non
derivano direttamente dagli
attivi russi, ma dal loro
trasferimento attraverso Paesi a
bassa tassazione: a Cipro la
tassa sui dividendi equivale al
5% invece che al 15%. Quella
sulle percentuali è dello 0%
invece che del 20%. D’ora in
poi questi redditi verranno
considerati come parte dei
redditi russi. Le società
pagheranno il 20% sugli incassi
non allocati, mentre gli azionisti
russi pagheranno un IRPEF del
13%.
La legge interesserà non solo le
società offshore incluse nella
lista nera del Ministero delle
Finanze, ma anche le società in
Paesi a bassa tassazione. E’ assai
probabile che nel novero di tali
Paesi rientri anche Cipro.
Il Ministero delle Finanze non si
è contenuto di fronte ai grandi
azionisti: basta che un cittadino
possieda, indirettamente o
meno, piu del 10% di una
società (non pubblica)
localizzata in un Paese della
lista. E se una persona fisica
possiede anche solo l'1% di una
società estera, questi verrà
sottoposto ad un regime di
controllo totale: dovrà
informare l’amministrazione
Federale delle contribuzioni
circa la sua quota, sebbene non
sarà tenuto a pagare alcuna
tassa.
Tale legge dovrebbe porre fine
al mercato delle società
offshore “giornaliere”,
ritengono gli esperti. Il progetto
di legge prevede una multa per
quanti non pagano le tasse
secondo le norme del CFC:
20% del reddito e non il 20%
della tassa non pagata, come di
consueto. Già nel 2012 il
Presidente Putin aveva parlato
di “deoffshorizzazione”.
"Abbiamo bisogno di un vero e
proprio sistema di misure per
“deoffshorizzare” la nostra
economia", - aveva dichiarato il
12 dicembre 2012 ,
promettendo che la Russia
avrebbe messo a punto un
piano di attacco contro gli
offshore.
L'anno dopo, in un messaggio
successivo, il presidente ha
annunciato che i risultati della
lotta contro gli offshore al
momento si notavano poco.
Secondo i suoi dati, nel 2012
erano passate attraverso
offshore e semi-offshore merci
russe per un valore di 111
miliardi di dollari, ossia un
quinto di tutto l'export russo.
Anche la metà dei 50 miliardi di
dollari di investimenti russi in
altri Paesi ha fatto tappa in un
offshore.
Putin ha proposto "di fare
pressione sugli offshore", di
privarli del sostegno statale e di
far sì che le società operanti in
Russia ma registrate sotto
giurisdizione straniera non
abbiano più la possibilità di
firmare contratti con lo Stato.
Ha anche sostenuto la proposta
del Ministero delle Finanze per
cui le società registrate
all'estero, ma con attivi in
Russia, dovrebbero pagare una
tassa sul reddito sulla base delle
normative russe.
Putin difende Bank Rossija e richiama
in patria i capitali
 Vladimir Putin corre in
soccorso di Bank Rossija, la
banca dell'élite russa finita nella
lista di Barack Obama. Lunedì il
presidente russo ci aprirà un
conto, dove si farà accreditare
lo stipendio. La banca, ha
chiarito Putin che è molto
legato ai tre fondatori - Jurij
Kovalchuk, Vladimir Yakunin e
Andrej Fursenko, tutti sotto
sanzione negli Stati Uniti - non
ha nulla a che fare con quanto
avvenuto in Crimea. «Questa
banca - ha detto Putin alla
stampa a Mosca - ha dei clienti,
e noi non solo dobbiamo
proteggerli, ma dobbiamo
evitare conseguenze negative
per la banca e per loro».
La cerchia interna di Putin simboleggiata dalla cosiddetta
"cooperativa del lago", il
gruppo di cui fanno parte i tre
fondatori di Bank Rossiya - serra
i ranghi patriottica e sprezzante
di fronte alle sanzioni decise da
americani ed europei per punire
l'annessione della Crimea alla
Russia, che a dispetto di tutto
Putin ha completato, firmando
2
al Cremlino la legge di
annessione. «Sono in buona
compagnia - scrive sul proprio
blog Yakunin, re delle Ferrovie
russe, ex agente del Kgb come
Putin e diversi altri del gruppo -.
Non nascondo che mi sento
lusingato. Tutte le persone della
lista sono gente che ha fatto
molto per la Russia».
S eco nd o Cl if f K up ch an,
direttore di Eurasia Group, il
divieto di ingresso e il
congelamento degli eventuali
asset negli Stati Uniti avrà un
effetto limitato sugli interessi
finanziari di molte delle persone
elencate da Washington: «La
prima reazione sarà raddoppiare
la lealtà di queste élite nei
confronti di Putin, a cui devono
carriera e fortune». E tuttavia,
sui mercati l'impatto di queste e
di possibili nuove sanzioni - in
caso di invasione delle regioni
orientali dell'Ucraina - sarà
reale, anche se non violento,
scrive Kupchan: «Molti russi,
persone e aziende, staranno in
guardia, in attesa di nuovi
provvedimenti. La fuga di
capitali nel primo trimestre del
2014 risulterà estremamente
elevata. E l'intervento su Bank
Rossija metterà in allarme
l'intero settore bancario russo,
gli istituti stranieri saranno
molto più prudenti nei loro
contatti con banche russe.
Mentre
gli
oligarchi
rallenteranno le loro attività,
consolideranno il capitale,
inizieranno a lasciare i mercati
occidentali». Per mettersi al
riparo dalle sanzioni, Putin ha
invitato i grandi imprenditori a
riportare in patria i propri asset,
rinnovando l'invito alla
"deoffshorizzazione" lanciato
un anno fa sulla scia della crisi
di Cipro, quando tra l'altro - ad
attutire l'impatto delle sanzioni
- Putin aveva introdotto il
divieto per i funzionari pubblici
di detenere conti bancari
all'estero.
Secondo Oleg Kuzmin di
Renaissance Capital, prima o
poi si troverà un compromesso
che risolva la crisi ucraina: «È
improbabile dunque che
scattino nuove sanzioni con un
impatto grave e diretto sulla
Russia». E tuttavia, la crisi ha
aggravato un andamento
economico già messo alla prova
all'inizio dell'anno dal
rallentamento del rublo, nel
contesto del calo delle valute
emergenti. Renaissance Capital
stima in 55 miliardi di dollari i
capitali di banche e imprese che
risulteranno aver lasciato la
Russia nel primo trimestre del
2014, a confronto del dato di
63 miliardi per l'intero 2013.
Ora uno scenario di volatilità sui
mercati e di stretta sui crediti
farà rallentare gli investimenti,
mentre
l'aumento
dell'inflazione legata alla
debolezza del rublo e il calo
nella crescita dei salari inciderà
sulla domanda interna.
Renaissance Capital riduce così
dal 3,3 all'1,6% le previsioni di
crescita del Pil russo per il 2014.
Mentr e, d op o l' an a l og a
decisione di Standard & Poor's,
l'agenzia Fitch ha retrocesso da
stabile a negativo il rating sul
debito russo: «Poiché le banche
americane ed europee saranno
riluttanti a fare credito alla
Russia nelle attuali circostanze scrive Fitch - l'economia
potrebbe ulteriormente
rallentare, e il settore privato
aver bisogno di sostegno
pubblico». (Il Sole 24 Ore)
3
Le azioni delle imprese russe fanno
ritorno alle Borse estere
 La crisi ucraina ha rovinato i
piani della Borsa di Mosca di
“richiamare” in patria le azioni
delle imprese russe quotate
all’estero. La recente tendenza
ad
incrementare
la
negoziazione domestica di titoli
russi si è infatti interrotta e gli
investitori stanno intensificando
le negoziazioni di titoli russi sui
mercati internazionali. A darne
chiara visione sono i dati di
LiquidMetrix, società di analisi
dei mercati finanziari. Mentre lo
scorso anno le negoziazioni
sulla piazza di Mosca dei titoli
liquidi di 15 maggiori emittenti
russi erano aumentate,
raggiungendo a novembre
quasi il 58%, a gennaio di
quest'anno tale percentuale si è
ridotta al 52,53%, facendo
registrare dati ancora peggiori
in febbraio e nella prima
settimana
di
marzo
(rispettivamente 50,82% e
48,14%).
La Borsa di Mosca ha esaminato
allo stesso modo i dati di
LiquidMetrix, registrando che a
novembre 2013 la negoziazione
di titoli di società russe sulla
Borsa di Mosca era pari al 61%,
a febbraio si è ridotta al 54%,
l'11 marzo era pari al 51% e il
13 marzo al 49%.
La Borsa di Mosca spera che si
t r a tt i d i u n f e n o m e n o
temporaneo, sebbene gli
analisti avvertano che le
sanzioni
economiche
potrebbero apportare una
nuova ondata di fuga di capitale
dalla Russia.
Inoltre, come ha spiegato ai
giornali un top-manager della
Borsa, a causa dell'inasprimento
del conflitto internazionale gli
investitori rifuggono dal rischio
che i loro conti in dollari
presenti in Russia vengano
bloccati.
Allo stesso tempo, a causa della
crisi in Ucraina, le banche statali
russe hanno cominciato a
rimandare i forum di
investimento.
Alcuni di questi, durante i quali
si sarebbero discussi i punti di
crescita dell'economia russa con
investitori esteri, sono stati
immediatamente rinviati a data
da definirsi. I funzionari
responsabili per la creazione di
un clima di investimenti
favorevole ammettono che gli
investitori stanno palesando
forti timori e, pertanto, non si
affrettano ad investire i propri
soldi nell'economia russa.
Se la situazione in Crimea non si
tranquillizza, molti investitori
esteri, in primis le banche,
potrebbero non giungere in
Russia, rivela al giornale un
funzionario dello Stato.
Ad esempio a Mosca il 10 e l'11
aprile era previsto il forum
d'investimento organizzato da
Sberbank, "Russia-2014". Ora
si prevede che avrà luogo il
prossimo autunno. L'evento è
rimandato a causa della
situazione internazionale tesa
dovuta alla crisi ucraina, ha
affermato l'ufficio stampa di
"Sberbank CIB". Tra le cause
vengono menzionate anche la
situazione economica instabile e
l'elevata volatilità sui mercati dei
capitali.
La settimana scorsa anche VTB
Capital ha annunciato la
cancellazione del suo forum
annuale a New York. Anche in
questo caso la decisione è
legata alla situazione in Ucraina,
rivelano gli impiegati della VTB.
Secondo i dati di Bloomberg, è
dovuta al gelo tra Russia ed
America. Le autorità statunitensi
ed europee avevano avvertito la
Russia circa la possibilità di
sanzioni nei confronti di banche
statali e funzionari, qualora la
Russia avesse inasprito il
conflitto in Crimea.
Gli investitori temono di venire
per poi dover affrontare i propri
governi, e non c'è nemmeno
molto da ridire, afferma un
funzionario federale. A detta di
quest'ultimo è difficile attirare
gli stranieri affinché investano i
propri soldi in un'economia,
quando tutti parlano di sanzioni
reciproche.
Sono nervosi anche i
rappresentanti delle società
estere operanti in Russia. Gli
imprenditori stranieri vogliono
essere fedeli sia ai propri
governi sia alla propria impresa
sul territorio russo.
Tuttavia, a dire il vero, non sono
stati rimandati tutti i forum. Ad
esempio la Borsa di Mosca
aveva previsto per il 27 marzo
un forum che non è stato
cancellato e al quale ci si
attendeva l'adesione di circa
1000 partecipanti, afferma un
rappresentante della Borsa. Allo
stesso modo non si prevede di
rimandare il forum economico
internazionale di San
Pietroburgo anche se qualcuno
potrebbe non aderire.
4
Pessime previsioni per il mercato
dell’auto della Russia
 Nel 2014 il mercato russo
delle auto potrebbe subire un
calo che oscillerà tra il 2,8 e il
6,5%, ha dichiarato il viceministro dell’Industria e del
Commercio della Federazione
Russa, Alexej Rakhmanov,
durante il Russian Automotive
Forum.
Secondo Rakhmanov, per
quanto riguarda le vendite di
autovetture, veicoli commerciali
leggeri (LCV), camion e
autobus, il Ministero
dell’Industria e del Commercio
della Federazione Russa prevede
una serie di scenari: uno
pessimistico (con un calo del
6,5%, fino a 2,72 milioni di
pezzi), uno medio (-2,8%, fino
a 2,83 milioni di pezzi) e uno
ottimistico (-0,7% fino a 2,89
milioni di pezzi). Nel 2013 le
vendite di autovetture, LCV,
camion e autobus, secondo i
dati del Ministero dell’industria
dei trasporti, hanno eguagliato i
2,91 milioni di pezzi.
“Noi stessi, osservando i fattori
che hanno influenzato il
mercato, siamo giunti alla
conclusione che bisogna partire
o da uno scenario medio o da
uno pessimistico”, - ha
affermato Rakhmanov.
Inoltre ha fatto notare che un
impatto sulla domanda effettiva
dipenderà dal tasso di cambio
del rublo, dal prezzo del
petrolio e dai redditi reali a
disposizione della popolazione.
Quindi, secondo i dati del
Ministero, dall’inizio del 2014
l’aumento del costo del paniere
bivalutario ha raggiunto il
12,44%. Il 15 marzo il paniere
era pari a 42,99 rubli, sulla base
del tasso di cambio della Banca
Centrale russa, e il tasso del
popolazione nel 2014 si
dovrebbe aggirare attorno al
dollaro eguagliava 36,64 rubli.
Tra gennaio e febbraio 2014 il
prezzo del petrolio è calato del
6,5% in confronto a gennaiofebbraio 2013, raggiungendo
106,9 dollari al barile, mentre la
crescita dei redditi reali della
3,1%, secondo le stime del
Ministero.
Anche relativamente alla
produzione di autoveicoli russi
nel 2014 le stime sono di tre
tipi. La variante positiva prevede
una crescita di produzione del
° I dati comprendono sia le auto assemblate in Russia, che quelle importate (Fonte: AEB)
5
3,7%, fino a 2,27 milioni di
pezzi, quella media è pari
all’1,5%, fino a 2,23 milioni di
pezzi, mentre la variante
pessimistica prevede un calo
dell’1,6%, fino a 2,16 milioni
pezzi. Nel 2013 in Russia sono
stati prodotti 2,19 milioni di
autovetture. Allo stesso tempo,
secondo il presidente della S.p.a
“AvtoVaz” Bo Andersson, il
calo
del
mercato
automobilistico in Russia nel
2014 potrebbe registrare un
record raggiungendo il 20%.
“Se si realizzerà lo scenario
ottimistico, ci si può attendere
che il mercato russo sarà pari
allo scorso anno.
M a s e pr ev a rr à q u e l lo
pessimistico, allora il calo
potrebbe essere del 20%”, - ha
dichiarato And ersson in
un’intervista al canale televisivo
“Rossija 24”.
Le stime di Andersson si
differenziano fortemente da
q u e l l e d e l v ic e - m i n i str o
dell’Industria e del Commercio
della Federazione Russa Alexey
Rakhmanov (meno 2,8-6,5%).
Secondo i dati del Comitato dei
produttori di autovetture nel
2013, le vendite di automobili e
di LCV in Russia si sono ridotte
del 5,5%, fino a 2,78 milioni di
pezzi. Le vendite di automobili e
di veicoli leggeri nuovi hanno
cominciato a calare nel marzo
dello scorso anno. Una parziale
crescita - del 4% - è stata
registrata solo in dicembre.
6
Sempre più capillare la presenza
economica italiana nelle regioni russe
Antonio Fallico (Associazione
Conoscere Eurasia): “È
la
migliore edizione di sempre”.
Dall’Italia al Cremlino e ritorno
per un gemellaggio culturale nel
nome della letteratura. È la
narrativa secondo Raduga, il
concorso letterario per scrittori
e traduttori, italiani e russi,
under 35 dell’Associazione
Conoscere Eurasia. Istituito nel
2010 dall’Associazione con sede
a Verona e l’Istituto Letterario
Gorkij di Mosca e giunto alla
sua V edizione, il Premio
Raduga si propone di rafforzare
i rapporti culturali tra Italia e
R u s s i a , o l tr e a f or n i r e
l’occasione di presentare la
scrittura di giovani penne al
mondo editoriale e a un ampio
pubblico di lettori.
La rosa dei dieci racconti
finalisti, di cui cinque in lingua
russa, è stata selezionata tra gli
oltre 140 autori partecipanti
che, aggiunti ai 27 traduttori,
fanno del Premio Raduga 2014
l’edizione dei record.
Sarà compito delle due giurie,
composte da personalità
dell’editoria e del panorama
letterario dei due Paesi,
nominare il “Giovane autore
dell’anno” e il “Miglior giovane
traduttore dell’anno”, per
l’Italia e per la Russia, e che
saranno premiati il prossimo 27
giugno nella città russa di
Nizhnij Novgorod.
Successivamente i racconti
vincitori saranno pubblicati
sull’Almanacco Letterario 2014
che sarà distribuito sia in Italia
che in Russia.
Per Antonio Fallico, presidente
dell’Associazione Conoscere
Eurasia “l’edizione 2014 è il
miglior Premio Raduga di
sempre, sia in termini di
partecipazione che di livello dei
racconti esaminati e consolida il
sodalizio letterario tra Italia e
Russia anche attraverso queste
nuove giovani penne”.
Realizzato in collaborazione con
il Centro Russo di Scienza e
C u l t u r a
a
R o m a
(RosSotrudnichestvo) e con l’
Istituto Italiano di Cultura a
Mosca, il Premio Raduga si
svolge con il patrocinio di
Rospechat, l’Agenzia Federale
per la stampa e le
comunicazioni di massa della
Federazione Russa e con il
sostegno di Banca Intesa, del
gruppo editoriale AzbookaAtticus e di Giangiacomo
Feltrinelli Editore.
Corrono per il titolo di
‘Giovane
autore
dell’anno
sezione
italiana: Gianluca Boroni
c o n
“ S e t t e
nani” (Brescia); Giovanni
Duminuco con “La
ferita” (Caltanissetta);
Gianluca
Lattuada
“Pasticceria
dal
1908” (Milano); Cristina
Ottelli con “Gestazione
di un angelo” (Trento);
Livio Santoro con “I
romantici e la fine del
mondo” (Napoli).
Per la categoria “Miglior
g io v an e
tr ad utt or e
dell’anno”,
sezione
italiana: Giacomo Foni
(Arezzo),
Niccolò
Galmarini
(Roma),
Chiara
Rampazzo
(Venezia), Liliana Scala
(Campobasso),
Francesca Scandurra
(Palermo).
Per la Russia, gli autori finalisti
sono: Elena Ljasenko con ‘La
chiusura”; Sergej Samsonov con
‘Il proprio e l’altrui”; Amalija
Mokrushina con il racconto “Un
po’ di tepore in una sera di
neve”; Margarita Urcheva con
“Un cucchiaio di zucchero” e
Dmitrij Filippov con “L’anno del
cavallo”.
Per la categoria “Traduttori
russi” i finalisti sono: Julija
Galatenko, Anna Kabanova,
Ksenija Timenchik, Diljara
Tuisheva e Olga Vitkovskaja.
Associazione Conoscere Eurasia: interCOM
Benny Lonardi
([email protected];
334.6049450)
Giorgia Vincenzi
([email protected];
320.9580392)
7
Dal 18 al 21 marzo si è svolta a
Mosca Obuv Mir Kozhi, la Fiera
più
importante della
Federazione per il comparto
moda calzature e la pelletteria,
che si svolge due volte l’anno. Il
Padiglione italiano, visitato
dall’Ambasciatore Ragaglini, è
stato
realizzato
da
Assocalzaturifici
in
collaborazione con l’Ufficio ICE
di Mosca: in 4500 mq di stand
erano presenti 225 aziende, che
hanno anche incontrato 35
operatori provenienti dalle
maggiori città russe.
Il settore moda e accessori
rappresenta una delle voci più
rilevanti dell’export italiano nella
Federazione: in tale comparto, il
nostro Paese detiene infatti una
quota di mercato del 6,8% (la
seconda dopo la Cina) e le
esportazioni, cresciute
costantemente dal 2008 a oggi,
hanno superato nel 2013 la
soglia di 960 milioni di euro (un
aumento del 3,2% rispetto al
2012). I settori cresciuti
maggiormente
sono
l’occhialeria (+12,8%), la
cosmetica (+7,5%) e le
calzature (+7,1%). In
quest’ultimo comparto, in cui
l’Italia detiene una quota di
mercato dell’8,2%, la Russia è il
quarto Paese di destinazione
per fatturato e il settimo per
volume: nell’ultimo anno sono
state vendute più di 7,5 milioni
di scarpe, per un valore di 267
milioni di euro.
Si è tenuto il 19 marzo, presso
l’Hotel Radisson Royal, l’evento
“Machines Italia in Russia”,
serata di gala organizzata dal
Ministero dello Sviluppo
Economico italiano, l’Agenzia
ICE e Federmacchine (la
Federazione dei costruttori
italiani di beni strumentali). Si
tratta di un’iniziativa che ha
come obiettivo lo sviluppo dei
contatti tra le associazioni
industriali italiane di beni
strumentali e loro controparti
russe, da realizzarsi attraverso
l’organizzazione di seminari
tecnologici, incontri B2B e
missioni di selezionate
delegazioni russe alle principali
fiere del settore in Italia.
All’evento presso il Radisson
Royal hanno preso parte, fra gli
altri, l’Ambasciatore Ragaglini, il
Direttore Generale dell’ICE
Luongo, il Presidente della
Rappresentanza Commerciale
della Federazione Russa in Italia
Shengelja e il Presidente di
Federmacchine Losma, oltre a
circa 200 operatori del settore.
L’Italia protagonista alla MITT
come P ae se Partner in
occasione dell’Anno del Turismo
con un intenso calendario di
conferenze e presentazioni
dedicate alle Regioni (Calabria,
Campania, Emilia Romagna,
Friuli Venezia Giulia, Lazio,
Liguria, Lombardia, Marche,
Piemonte, Puglia, Sardegna,
Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta,
Veneto) e alle Città presenti
(Roma, Mil ano, N ap oli).
Dall’Expo di Milano, alla Roma
del Cinema e della Grande
Bellezza, al Macerata Opera
Festival che celebra quest’anno
il suo 50mo Anniversario,
all’Infiorata di Noto, ai tesori
nascosti dei Borghi più Belli
d’Italia con l’obiettivo di
promuovere
l’”Italia
Sconosciuta” e di scoprire nuovi
itinerari e nuove idee per
tornare in quella già nota. Una
presenza che conferma – come
ha sottolineato l’Ambasciatore
d’Italia Cesare Ragaglini - la
priorità del mercato russo per il
sistema turistico italiano.
Promuovere l’Italia turistica con
un occhio particolare alle
esigenze della clientela russa.
Con questo obiettivo
l’Ambasciatore Ragaglini e il
Direttore Generale di ENIT Babbi
hanno presentato la campagna
di comunicazione «Made in
Italy, una vacanza fatta su
misura per te» articolata in 8
tipologie di prodotto: cultura e
benessere, enogastronomia,
mare e laghi, città d’arte, Expo
2015, montagne e parchi,
vacanza attiva, borghi e
enogastronomia. Previsti spot
televisivi, sui circuiti dei cinema,
inserzioni in giornali e riviste,
affissioni in stazioni,
metropolitane, diffusione via
web.
«L’originalità della campagna come ha spiegato il Direttore
Generale Babbi - è costituita
dall’innovativa combinazione di
elementi concreti ed emotivi
che caratterizzano ciascuna
proposta: grazie a questa
combinazione di luoghi,
prodotti, simboli e valori, si
riesce a rendere efficace tanto il
singolo annuncio quanto la
campagna nel complesso». Il
dominio della campagna è
www.italy.travel.it.
Presentato anche il nuovo spot
promozionale video "Le Piazze
d’Italia", realizzato in tre
versioni (30 e 60 secondi e 3
minuti). Una campagna aperta
perché il video e gli strumenti
pubblicitari utilizzati seguono le
regole del "copyleft"
permettendo alle Regioni e agli
operatori privati che vorranno
utilizzarlo di personalizzarla con
altre immagini per realizzare
insieme all’ENIT le loro azioni
promozionali all’estero. "Le
Piazze d’Italia" mette in scena le
tante piazze italiane con
immagini da tutte le 19 Regioni
e le 2 Province Autonome. Il
linguaggio è informale ed è
accompagnato dal ritmo del
brano "Fuga", composto ed
eseguito dal musicista sardo
Paolo Fresu, testimonial per la
campagna che conta anche
sulla voce dell’attore Giancarlo
8
Giannini.
Campagna e spot saranno
pubblicati anche sul Sito
dell’Anno del Turismo
www.italiagodturisma.com,
l’unico portale ufficiale esistente
sull’Italia in russo, realizzato con
il contributo delle Regioni
italiane.
L’Ambasciatore Ragaglini ha
annunciato il prossimo lancio
del
Deca logo
di
Raccomandazioni “Russian
Friendly” destinato alle strutture
ricettive, sviluppato con la travel
industry russa e con il sistema
alberghiero italiano.
Dal 1° marzo prenderà il via il
concorso fotografico per l’Anno
del Turismo rivolto a tutti i
turisti russi che nelle prossime
stagioni visiteranno l’Italia:
premio in palio un soggiorno
per due persone per una
settimana in Sardegna, messo a
disposizione da Alitalia e da
Dimore Esclusive. L’obiettivo è’
di costituire un Archivio
fotografico per la promozione
dell’Italia sul mercato russo.
L’Ambasciatore ha inoltre
ricordato la polit ica di
facilitazione per il rilascio dei
visti rassicurando i turisti russi
che non
ci saranno
cambiamenti nelle modalità di
concessione dei visti anche nella
situazione politica attuale. In
crescita il numero dei visti
rilasciati nei primi mesi
dell’anno (85.000) con un
incremento del 14% rispetto al
2013. In linea con la politica dei
visti introdotta in occasione
dell’Anno del Turismo,
l’obiettivo
secondo
l’Ambasciatore è di rilasciare
entro la fine dell’Anno e in vista
dell’Expo fino al 70% di visti
multipli a durata annuale e
pluriennale. Per i visti gratuiti
per eventi selezionati, si
comincerà con le Stagioni
dell’Arena di Verona e del
Macerata Opera Festival che
saranno presentate alla MITT e
con l’apertura della Mostra “
Michelangelo: incontrare un
artista universale” che si svolge
a Roma dal 14 maggio al 28
settembre in occasione del
450mo anniversario della
morte.
Per maggiori informazioni:
www.italiagodturisma.com
«Raddoppiare magari no ma in
cinque anni vorremmo
avvicinarci a questo target».
Sulle possibilità di rilancio
dell’export di macchinari in
Russia il direttore generale di
Federmacchine Alfredo Mariotti
resta fiducioso, nonostante il
mo me nto d e lic at o n el l e
relazioni tra Europa e Mosca.
Federmacchine, federazione di
riferimento per i produttori di
macchinari italiani, 29 miliardi di
produzione con 4.200 imprese,
avvia in Russia un ambizioso
progetto di promozione con
l’obiettivo di far lievitare l’export
oltre i livelli attuali, poco meno
di un miliardo di euro. Il piano,
Machines Italia in Russia, è
realizzato con un budget di
50 0m i la e uro m e ss o a
disposizione dal ministero dello
Sviluppo
e
vede
la
partecipazione diretta dell’Ice
per un mercato in cui, come
sottolinea il suo direttore
generale Roberto Luongo,
«l’export italiano di macchinari
e beni strumentali vale il 41%
del totale delle nostre vendite».
Alla presentazione iniziale,
stasera a Mosca, faranno
seguito i primi incontri tra le
imprese e altre iniziative avviate
dalle singole associazioni di
categoria come workshop mirati
oppure eventi ad hoc in Italia
con la partecipazione di buyer
russi. «L’offerta italiana –
aggiunge il presidente di
Federmacchine Giancarlo Losma
– risponde bene alle esigenze di
quel mercato, fortemente
int er ess ato ad acqu i sire
macchinari per supportare i
piani di sviluppo industriale
previsti dal Cremlino nel medio
periodo». Sviluppo su cui ora
pesa però l’ombra della crisi in
Crimea, con l’ipotesi di
un’escalation nella tensione con
possibili ritorsioni. «Spero
prevalga la diplomazia – spiega
Mariotti – il rischio maggiore è
quello delle sanzioni ma anche
l’eventuale blocco dei visti in
uscita da Mosca sarebbe
deleterio. Bloccherebbe sul
nascere le possibilità che in
questo mercato si stanno
sviluppando». Il progetto
Machines Italia in Russia segue
un percorso analogo in India,
dove le imprese italiane hanno
avviato una rete per presidiare
in maniera continuativa il Paese.
«L’esperienza è positiva –
aggiunge Mariotti – perché si
tratta di aziende che in India
non erano mai andate e che
ora, grazie a questo sforzo
promozionale, possono contare
su un mercato in più».
14 di marzo, in una giornata
opaca per Piazza Affari, Saipem
guadagna terreno (+1,01%, a
16,97 euro) dopo essersi
aggiudicata un contratto da 2
miliardi di euro per il South
Stream, il maxi-gasdotto che
promette di trasportare il gas
russo verso l’Europa, passando
sotto il Mar Nero e bypassando
l’Ucraina. L’annuncio è arrivato
alla fine di marzo da South
Stream Transport, la joint
venture incaricata di realizzare il
progetto, costituita al 50% dai
russi di Gazprom, dall’Eni
(20%), e, con il 15% ciascuno,
da Edf e da Wintershall. Il
gasdotto sarà composto da
quattro condotte parallele,
lunghe 931 chilometri ciascuna,
e sarà posato fino a 2.200 metri
di profondità.
Il contratto, sottoscritto dalla
società guidata da Umberto
Vergine, stabilisce che Saipem
esegua l’ingegneria di
9
installazione e costruisca la
prima linea oltre ai tratti in
acque poco profonde, le shore
crossing, i landfall e le connesse
facility per le quattro condotte.
La posa sarà affidata a due navi
della controllata dell’Eni: la
Saipem 7000, specializzata nel
lavoro in acque ultra-profonde
che ha già eseguito la
costruzione del Blue Stream nel
Mar Nero, e la Castoro Sei, che
opera invece in acque poco
profonde e profonde e che ha
già eseguito la posa di svariate
condotte, incluso il North
Stream.
La tabella di marcia prevede che
le attività sottomarine della
Saipem 7000 abbiano inizio alla
fine del 2014. Nel novembre
2014 la Castoro Sei si sposterà
in acque russe per cominciare il
lavoro in acque poco profonde.
La costruzione della prima linea
dovrebbe concludersi nel terzo
trimestre del 2015 e la condotta
sarà operativa entro la fine
dell’anno.
Nonostante la crisi ucraina e le
annesse tensioni tra l’Unione
Europea e la Russia, Mosca
punta dunque a completare il
progetto senza indugi. Proprio
nei giorni scorsi il consorzio
aveva annunciato di voler
firmare entro la fine di marzo
alcuni contratti per la tratta
offshore. E giovedì il numero
uno di Gazprom, Alexey Miller,
aveva ribadito che il gasdotto
«sarà completato nei tempi
stabiliti. Non ci sono dubbi che
il gas inizierà a scorrervi a
dicembre 2015».
Inoltre il cda di Saipem ha
approvato i conti 2013 che, in
linea con quanto comunicato
nel preconsuntivo, si chiudono
con un risultato netto - sulla
base della riesposizione del
bilancio chiesta da Consob negativo per 159 milioni di euro
(659 milioni il valore rettificato
nel 2012), un Ebit di 147 milioni
(1,245 miliardi l’anno prima) e
ricavi per 12,256 miliardi
(13,124 nel 2012). Visti i
risultati, non ci sarà alcun
dividendo per le azioni
ordinarie, mentre a quelle di
risparmio sarà distribuita una
cedola nel limite del 5% del
valore nominale del titolo, pari a
5 cent. Il board ha poi
deliberato, su proposta del
comitato remunerazione e
nomine, di sottoporre alla
prossima assemblea dei soci un
nuovo piano di incentivi
monetari, destinato all’ad e ai
dirigenti di Saipem e delle sue
controllate «responsabili dei
risultati aziendali o che sono di
interesse strategico». In
sostanza, il piano - che
sostituisce il precedente,
introdotto nel 2010 - introduce
come indicatore di performance
il "ritorno complessivo
dell’investimento
per
l’azionista" (Tsr, peso del 60%),
collegato all’andamento del
titolo e del valore dell’ "indice
di rendimento del capitale
investito" (Roace, che inciderà
per il 40%).
Il gruppo russo Rosneft spariglia
le carte e mette sul piatto 500
milioni per diventare il primo
azionista di Pirelli. Con un
accordo a sorpresa, comunicato
alla fine di marzo, si scioglie così
dopo meno di un anno, e in
largo anticipo rispetto ai piani
originari (4 anni), la cordata
Lauro61, formata da Marco
Tronchetti Provera, le banche
Intesa Sanpaolo e UniCredit e il
fondo di private equity
Clessidra, a cui faceva capo il
26,2% della Pirelli.
La nuova intesa prevede la
creazione di un nuovo veicolo, a
cui farà capo il 26,2% di Pirelli,
10
di cui Rosneft avrà il 50% e il
restante 50% sarà detenuto da
una newco composta all’80%
da Nuove Partecipazioni (Marco
Tronchetti Provera e altri soci a
lui vicini, Carlo Acutis, Luca
Rovati, Massimo Moratti,
Alberto Pirelli e Sigeri Diaz) e al
10% ciascuno da Intesa e
UniCredit. Nell’ambito del
nuovo riassetto dunque, dei
vecchi partner di Lauro61 solo il
fondo Clessidra liquiderà
completamente l’investimento
con una plusvalenza clamorosa:
il gruppo guidato da Igor Sechin
entrerà infatti nella catena
societaria a monte di Pirelli sulla
base di una valorizzazione del
gruppo degli pneumatici di 12
euro per azione contro un
investimento iniziale del fondo
che fissava a 8 euro la
valorizzazione di Pirelli. Le
banche, Intesa Sanpaolo e
Unicredit, attualmente titolari
del 18,4% di Camfin-Lauro
ciascuna, venderanno per poi
reinvestire una parte delle
plusvalenze realizzate accanto a
Nuove Partecipazioni industriali.
I nuovi accordi con Rosneft,
secondo quanto si apprende,
prevedono un periodo di lockup (vincolo a non cedere le
quote) di quattro anni, avranno
una durata di cinque anni e
saranno rinnovabili a scadenza
per un periodo di tre anni.
Nell’ambito dei patti sulla
governance è previsto che nel
caso in cui Tronchetti lasciasse
l’incarico alla guida operativa di
Pirelli per sua scelta, cioè prima
dei cinque anni previsti, Rosneft
avrà il diritto di vendere le
proprie azioni Pirelli, una quota
indiretta pari al 13,1% del
capitale, proprio a Mtp Spa e a
un prezzo che le garantisca un
rendimento sull’investimento
effettuato pari al 10 per cento.
L’inserimento di questa put
appare dunque il segno della
volontà dei russi di puntare
sull’attuale gestione del gruppo.
Se invece Tronchetti lasciasse
per ragioni naturali, Rosneft e la
newco dei soci italiani
disporranno di un congruo
periodo di tempo per trovare un
accordo che tuteli al meglio i
rispettivi interessi.
L’alleanza con il colosso
petrolifero – che rappresenta il
numero uno al mondo in
termini di riserve e produzione
con un risultato operativo pari a
33 miliardi di dollari su un
fatturato 2012 di 160 miliardi di
dollari e che è partecipato al
20% da Bp – arriva dopo che
già da un paio di anni Rosneft è
partner commerciale di Pirelli:
nel 2012 è stata avviata la
vendita di pneumatici Pirelli
nelle stazioni di servizio Rosneft
e, a tale intesa, è seguito un
anno fa il progetto del primo
flagship store Pirelli in Russia e
dello sviluppo di altri punti
vendita in stazioni di servizio
Rosneft. Inoltre il gruppo russo
ha definito con Pirelli un
protocollo di collaborazione nel
settore della ricerca e sviluppo,
in particolare nei materiali per la
produzione di pneumatici e
nella gomma sintetica.
L’accordo che porterà
all’ingresso di Rosneft
nell’azionariato, ha come
obiettivo per Pirelli lo sviluppo
delle attività e del business,
grazie all’intesa con un partner
forte, in una delle aree in cui il
gruppo della Bicocca punta a
espandersi e creare valore.
Questo sia grazie al ruolo di
Rosneft di investitore industriale
a lungo termine, in ottica
differente rispetto a quella
finanziaria di un fondo di
private equity che è
necessariamente a orizzonte più
limitato, sia grazie al supporto a
iniziative commerciali
sviluppabili attraverso il network
della compagnia petrolifera.
In Borsa, nel giorno in cui è
stato comunicato il nuovo
riassetto della Bicocca, le azioni
hanno registrato un calo del
2,24% a 11,77 euro, una
flessione dovuta, secondo alcuni
analisti, al minor appeal
speculativo del titolo. Con
l’ingresso di Rosneft nel capitale
al posto di Clessidra cade infatti
la prospettiva di un ricambio
dell’azionariato nel 2017 che
era legata all’orizzonte
temporale di investimento del
fondo di private equity.
11
La rassegna delle informazioni statistiche e
delle previsioni sull’economia della Russia
Nel mese di febbraio del 2014
la produzione industriale in
Russia è aumentata del 2,1% in
confronto a febbraio del 2013,
a seguito di un calo dello 0,2%
nel mese di gennaio, informa
Rosstat.
Gli analisti non si aspettavano
una crescita così importante:
secondo un consensus forecast
condotto da "Interfax", in
Russia ci si attendeva una
crescita della produzione pari
allo 0,3%.
Se si escludono i fattori
stagionali e di calendario, la
produzione di febbraio è
cresciuta dello 0,8%, dopo un
calo dell'1% in gennaio.
Tra gennaio e febbraio del 2014
la crescita della produzione
russa ha raggiunto lo 0,9% in
confronto al periodo analogo
del 2013. Tra gennaio e
febbraio del 2013 la produzione
si era ridotta dell'1,8%.
A febbraio 2014 e a febbraio
del 2013 il numero di giorni
lavorativi era lo stesso. Una
crescita relativamente alta
quest'anno è attribuibile in
parte ai mediocri risultati
dell'an no pr eced ent e: a
febbraio del 2013 l'industria si
era ridotta del 3,1% dopo un
calo dello 0,4% a gennaio del
2013.
A febbraio l’incr ement o
maggiore ha interessato la
produzione manifatturiera,
cresciuta del 3,4% dopo una
totale assenza di crescita a
gennaio (tra gennaio e febbraio
la crescita ha eguagliato
l'1,8%). La produzione
dell'industria estrattiva in
febbraio è aumentata dello
0,8% dopo una crescita dello
0,9% a gennaio (tra gennaio e
febbraio è stata registrata una
crescita dello 0,9%).
Si è registrato un calo solo nel
settore della produzione e della
dist r ibuzione di en e rgia
elettrica, gas e acqua: dello
0,3% dopo un calo del 2,9% a
gennaio (tra gennaio e febbraio
il calo ha eguagliato il 2,2%).
Dal 12 al 17 marzo 2014
l'inflazione in Russia ha
raggiunto lo 0,2%. I prezzi di
consumo crescono dello 0,2%
per la sesta settimana di fila,
mentre in precedenza era
aumentata per tre settimane
dello 0,1%. Come è stato
riferito, l'inflazione nella
Federazione Russa nel febbraio
del 2014 era pari allo 0,7%,
dopo lo 0,6% di gennaio. A
febbraio del 2014 l'inflazione si
è innalzata con un ritmo annuo
del 6,2%, mentre a gennaio del
6,1%.
Dall'1 al 17 marzo l'aumento
dei prezzi ha eguagliato lo
0,5% contro lo 0,3% dell'anno
prima (in generale a marzo del
2013 si era registrato un
aumento dello 0,3%). Dall'inizio
d el l' a n no a l 17 m a rzo
l'inflazione ha raggiunto l'1,8%
contro l'1,9% della data
analoga nel 2013.
Sulla base dei dati di Rosstat, il
17 marzo l'inflazione su base
annua ha raggiunto il 6,4%,
mentre era pari al 6,3% il 10
marzo.
La scorsa settimana i prezzi sullo
zucchero sono aumentati del
2,3%, quelli sulla vodka
dell’1,3%, sul latte sterilizzato
dell’1,1%, su burro, riso, grano,
uova, panna acida, ricotta e
latte pastorizzato i prezzi sono
aumentati dello 0,5-0,7%. Allo
stesso tempo l’olio di girasole
costa lo 0,2% in meno, mentre
il prezzo della pasta è calato
dello 0,1%.
L’aumento dei prezzi sulla
produzione ortofrutticola in
media ha raggiunto lo 0,6%, e
l’inflazione ha riguardato anche
patata (0,2%), cipolla, carota e
cavolo (1,3-1,4%). Si sono
invece ridotti i prezzi sui cetrioli
freschi.
La benzina ha subito un rincaro
dello 0,5%, mentre il diesel è
diminuito dello 0,1%.
Le stime ufficiali del governo
per il 2014 sono pari al 4,55,5%. La stima del Ministero
dello Sviluppo Economico è pari
al 4,8%, mentre quella della
Banca Centrale Russa è pari al
5%. Il vice-ministro dello
sviluppo economico, Andrej
Klepach, a metà febbraio ha
annunciato che, a causa
dell’indebolimento del rublo di
gennaio, a fine anno l’inflazione
potrebbe aumentare dello 0,40,5% rispetto all’indicatore del
Ministero e raggiungere il 5,25,3%, il che rientra anche
nell’intervallo di previsione.
12
A marzo la direttrice della Banca
Centrale, Elvira Nabiullina, ha
dichiarato che l’obiettivo è
quello di non superare
un’inflazione del 5% alla fine
del 2014, anche se oggi la
pressione inflazionaria è
maggiore. “Secondo le nostre
valutazioni, considerate le
misure adottate, possiamo
ridurre entro la fine dell’anno
l’inflazione, raggiungendo un
livello del 5%, sebbene in
generale rimanga elevato”, ha
affermato Nabiullina.
Gli analisti hanno cominciato a
rivedere gradualmente le stime
annuali per il 2014 declinando
verso un innalzamento del
livello d’inflazione. Rispetto allo
scorso mese il consensus
forecast preparato da “Interfax”
alla fine dell’anno è passato dal
4,8% al 5% e un incremento
così insignificante
probabilmente è attribuibile al
fatto che alcuni economisti non
hanno ancora avuto il tempo di
rivedere le stime (la dispersione
di valutazioni in materia
d’inflazione è abbastanza alta:
dal 4,2 al 6%).
Il presidente ha avvertito i
dirigenti delle imprese, abituati
a registrarle all'estero, che il
rientro in patria «è nel loro
interesse»
Barack Obama ha già firmato
l'ordine esecutivo e se - come il
presidente americano ha
r i c or d a t o i e r i a l l ' A j a l'intervento russo dovesse
superare i confini della Crimea,
le nuove sanzioni che
scatterebbero andrebbero a
colpire i set tor i chiave
dell'economia russa, inclusa la
sfera dell'energia. Eppure,
ammette il viceministro dello
Sviluppo economico Andrej
Klepach, anche se i
provvedimenti annunciati finora
da europei e americani «non
sono significativi dal punto di
vista
economico,
il
raffreddamento delle relazioni è
già di per sé un fattore negativo
considerevole per la crescita e,
di conseguenza, avrà un
impatto sulla fuga di capitali».
E ora è lo stesso Klepach a
lanciare l'allarme calcolando che
nel primo trimestre dell'anno il
flusso di capitali privati in uscita
dalla Russia, aumentato
drammaticamente dal giorno in
cui Vladimir Putin ha mandato
le truppe in Crimea, potrebbe
raggiungere i 70 miliardi di
dollari, cifra che si può mettere
a confronto con il dato relativo
all'intero 2013, 62,7 miliardi.
Soltanto due settimane fa
Goldman Sachs si era fermata a
45-50 miliardi in fuga finora,
con la prospettiva di chiudere il
2014 con 130 miliardi in meno.
Ai livelli della crisi finanziaria del
2008, quando nel quarto
trimestre i capitali in fuga
raggiunsero i 132 miliardi. «Il
tallone d'Achille dell'economia
russa - avevano scritto per
Goldman Sachs gli analisti
Clemens Grafe e Andrew
Matheny - resta la fuoriuscita di
capitali»: basata, secondo i due
analisti, più sulla fuga di capitali
russi che sul calo di capitali
stranieri in ingresso.
E circa la metà dei volumi ha
preso il largo in marzo, dopo
l'intervento russo in Crimea.
L'incertezza e il nervosismo che
nascono dalle tensioni politiche
e il calo della fiducia avranno un
impatto sulla domanda, sulle
condizioni del credito,
sull'andamento
degli
investimenti. La Borsa di Mosca
(indice Micex in rubli) ha perso il
12% dall'inizio dell'anno,
mentre finora il rublo si è
indebolito del 7,9% sul dollaro.
A fronte di una crescita
dell'1,3% nel 2013, la speranza
era per un rimbalzo quest'anno:
speranze che lo stesso Klepach
raffredda, segnalando per il
mese di febbraio un aumento
del Pil dello 0,3%, sia pure in
aumento dal +0,1% rivisto di
gennaio. «Non ci sarà una
recessione - ha detto Klepach ma c'è un problema di
stagnazione: la durata e la
profondità. Il calo degli
investimenti prosegue. Non
sono in grado di dire quanto
continuerà».
Il governo russo non ha grandi
margini di manovra. Per
arginare il crollo del rublo, la
Banca centrale di Elvira
Nabiullina ha aumentato i tassi
di interesse, il 3 marzo scorso.
Due giorni prima Putin aveva
ottenuto dal Parlamento
l'autorizzazione a inviare forze
in Ucraina: il rialzo dei tassi, di
150 punti base dal 5,5 al 7%,
ha portato il costo del denaro a
un livello che non veniva
raggiunto dal 1998. Una misura
«temporanea», scrisse allora
Bank Rossii, volta a «limitare i
rischi emergenti d'inflazione e
instabilità finanziaria associati
alla crescente volatilità dei
mercati internazionali».
L'economia non può crescere in
condizioni così difficili, se
queste dovessero prolungarsi
per qualche mese. Anticipando
lo scenario, Standard & Poor's e
Fitch hanno retrocesso da stabili
a negative le prospettive per il
rating sul debito russo. Per
correre ai ripari, nei giorni scorsi
Putin ha avvertito i dirigenti
delle grandi compagnie abituati
a registrarle all'estero a
riportare in patria i loro asset:
«Le imprese russe - ha detto il
presidente - dovrebbero essere
registrate nel territorio del
nostro Paese, e avere una
struttura
proprietaria
trasparente. Sono certo - ha
concluso - che questo sia anche
nel vostro interesse». (Il Sole 24
Ore)
13
Investimenti e collaborazioni industriali
La società GB della Moldavia
cerca un partner finanziario, al
quale sarà offerta una quota
della società, per lanciare
un’opera di riciclaggio di rifiuti
contenenti mercurio e metalli
pesanti, con l’estrazione di
stagno, oro, rame, altri metalli
di terre rare. I terreni
decontaminati saranno utilizzati
per l’agricoltura. I particolari
della partecipazione saranno
discussi direttamente con
investitori interessati.
Contatti:
Skype: victorr1958
La società di Julia Erina cerca un
investitore che sia interessato a
partecipare a un progetto volto
ad aumentare le vendite di un
negozio di abbigliamento
femminile della regione di
Krasnojarsk, Siberia. Il
finanziamento indispensabile è
di 10mila dollari. Il termine di
recupero dell’investimento è
previsto in 24 mesi.
Contatti:
Tel: +7 (923) 365-98-00
E-mail: [email protected]
La società russo-tedesca con la
sede in Germania cerca un
investitore per finanziare il
progetto immobiliare, che
prevede la costruzione nella
zona di Berlino delle villette
ecologiche di legno siberiano
importato dalla Russia (larice,
cedro del Bajkal). Il
finanziamento indispensabile è
stimato a un milione di Euro. Il
termine di recupero del capitale
è previsto in 36 mesi.
Contatti:
Tel: +49 (1573) 652-70-05
E-mail: [email protected]
La società NET della regione
siberiana di Altaj cerca un
investitore strategico che sia
interessato a partecipare alla
costruzione di un nuovo polo
energetico per la produzione di
energia elettrica e di acqua
calda. Il centro sarà costruito
sulla base della fabbrica AZPI,
produttore leader di macchine
utensili e di linee tecnologiche
ad alta precisione, nella città di
Barnaul. Il finanziamento
indispensabile è di 2,5 milioni di
dollari. Il termine di recupero
del capitale è previsto in 45
mesi.
Tel: +7 (963) 534-78-88
Fax: +7 (3852) 28-25-84
E-mail: [email protected]
Una società russo-tedesca cerca
un partner finanziario per
lanciare una rete innovativa di
fast-food. Il concetto, il business
-plan e la registrazione del
diritto di trade mark sono
disponibili su richiesta degli
investitori seri, Il finanziamento
necessario è stimato a 450.000
Euro. Il primo ristorante sarà
situato nel centro storico di
Francoforte.
Contatti:
Tel: +49 (1766) 689-24-43
E-mail: [email protected]
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“Investimenti e collaborazioni
industriali” e “Proposte
commerciali” vengono
pubblicati così come sono stati
ricevuti su base gratuita dagli
inserzionisti. La Redazione di
Russia24 non è responsabile
per i contenuti delle inserzioni
che vengono pubblicati su base
gratuita per gli inserzionisti.
14
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“Medemoiselle Varens”,
specializzata nelle vendite di
abbigliamento per signore e di
biancheria intima cerca fornitori
di mini collezioni di vestiti
femminili (nella fascia di taglia
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(quartiere Kalininsky di San
Pietroburgo) è stato messo in
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La società metalmeccanica
Tjazhmekhpress produce e
vende delle presse pesanti con
la pressione fino a 16.500 t/s.
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importare delle presse
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Contatti:
Tel: +7 (473) 239-25-13
E-mail: [email protected]
Internet: www.tmp-press.ru
La società Kavintexstroy vede
del materiale idro-isolante
(membrana liquida) destinato a
creare delle pellicole sulle
superfici degli edifici nuovi e in
stato di riparazione. Il materiale
conserva le proprie qualità nel
rango di temperature da -60° a
+100°C. Il materiale è
confezionato in secchi di
plastica da 15 e 20 chili.
Contatti:
Tel: +7 (8793) 39-87-53
E-mail: [email protected]
La società Serebrianny Mir 2000
vende dei tubi di vario tipo di
acciaio inossidabile di diametri
57x3; 57x4; 57x6; 76x3,5;
89x3,5; 89x3,5; 89x4; 89x5,
ecc. Tutti i tubi sono prodotti in
acciaio AISI 321 (analogo russo
08X18H10T) e in acciaio AISI
430
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Fiere internazionali a Mosca nel 2015
Fiera di abbigliamento, di beni
di consumo, di calzature
(stagione inverno 2015).
19-22.01.2015
Fiera di abbigliamento per
bambini e ragazzi, stagione
Primavera 2015.
24-27.02.2015
Fiera di gioielli, di orologi.
22-25.01.2015
24° edizione della fiera della
moda uomo, donna, accessori e
vestiti per nozze.
24-27.02.2014
Fiera di materiali da costruzione.
27-30.01.2015
Fiera di materie plastiche, di
tecnologie per la produzione e
per l’utilizzo di materie
plastiche.
27-30.01.2015
Fiera di materiali e di tecnologie
per l’imballaggio e la
confezione dei prodotti.
27-30.01.2015
Fiera di generi alimentari, di
bevande.
09-13.02.2015
Fiera di tecnologie e di impianti
per la produzione di energia
elettrica.
03-05.03.2015
Fiera di artigianato.
04-08.03.2015
Fiera di lacche e vernici, materie
prime e tecnologie di
produzione.
10-12.03.2015
Fiera di calzature, di prodotti in
pelle, accessori.
17-20.03.2015
Fiera dell’industria globale del
turismo.
18-21.03.2015
Fiera di tecnologie e di
macchinari per l’industria del
vending.
18-20.03.2015
Fiera delle tecnologie per la
produzione dei laser industriali.
24-26.03.2015
Forum delle tecnologie per la
produzione dei componenti
eletronici.
24-26.03.2015
Fiera di software per i sistemi
medici.
24-26.03.2015
Tel: +7 (800) 707-37-99
Fax: +7 (495) 605-60-75
E-mail: [email protected]
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