SabirFEST vivere il mediterraneo messina 25-28 settembre 2014 Comitato Promotore MESOGEA in collaborazione con in partnership con con il patrocinio di comune di messina università degli studi di messina con la sponsorizzazione di Segreteria Organizzativa via Catania 62, Messina tel./fax 0902936373 [email protected] [email protected] www.sabirfest.it festival Sabir incontri e conversazioni fiera del libro Sabirlibri SUQ Sabir artigianato, odori e sapori SabirFEST vivere il mediterraneo fiera di messina 25-28 settembre 2014 www.sabirfest.it, [email protected] Sabirfestival Sabirlibri SabirSUQ conferenza stampa di presentazione della prima edizione di SabirFEST vivere il mediterraneo giovedì 24 luglio 2014, ore 10.30 Sala Falcone-Borsellino, Palazzo Zanca, Messina interverranno Ugo Magno, Claudio Prestopino, Gaetano Giunta Comitato Promotore SabirFest Biagio Guerrera, Caterina Pastura, Gigi Spedale per il Comitato Organizzatore SabirFest Tonino Perna Assessore alla Cultura Anita Magno [email protected] | tel. 3298164320 – 0902936373 Elisa Calabrò [email protected] | tel. 3663727420 SabirFEST vivere il mediterraneo fiera di messina 25-28 settembre 2014 Sabir è la lingua franca con cui, dal Medioevo fino a tutto l’Ottocento, nei porti e sulle imbarcazioni del Mediterraneo, comunicavano mercanti e pescatori, commercianti e marinai provenienti da vari paesi del continente europeo e dal mondo arabo. Lingua meticcia che accoglie arabo, greco, catalano, turco, siciliano e così via, non corrisponde a una popolazione precisa, non designa un territorio, ma esprime l’esigenza primaria di sapere e di comunicare. Per rendere immediatamente visibili segni e voci dell’universo di contrasti e affinità in cui viviamo, abbiamo intitolato SabirFEST le tre manifestazioni che articolano il progetto di ripensare e vivere il mediterraneo : Sabirfestival culture dal mediterraneo Incontri e conversazioni con scrittori e artisti provenienti da diversi paesi del Mediterraneo Sabirlibri fiera dell’editoria mediterranea Mostra-mercato della produzione editoriale dal e sul Mediterraneo SabirSUQ artigianato, odori e sapori dal mediterraneo Un percorso fatto di oggetti, odori e sapori da apprezzare per la prima volta o da ritrovare Sabirfestival culture dal mediterraneo Pensare al futuro Un tema ‘forte’ apre questa prima edizione di Sabirfestival delle culture dal mediterraneo: Pensare al futuro. Tema tanto più significativo in quanto proposta da un luogo, la Sicilia, il cui dialetto non possiede, nella coniugazione dei verbi, il tempo futuro… Una maniera immediata e immediatamente percepibile di porre all’attenzione del pubblico e al centro delle riflessioni di studiosi e artisti che interverranno il doppio senso di tensione verso il domani e di ‘cura’ del domani. Un pensare al futuro che contiene imprescindibilmente un pensare il futuro, quindi quello spirito dell’utopia oggi pronunciata con imbarazzo o ridotta a grigio sinonimo di tutto ciò che non si potrà realizzare. Le iniziative previste per Sabirfestival si svolgeranno nei padiglioni del quartiere fieristico di Messina, avranno la durata di quattro giorni, nel mese di settembre 2014. Prevedono l’intervento di circa 25 ospiti: scrittori, studiosi, scienziati, artisti, impegnati in ambiti diversi di ricerca, provenienti dall’Italia e dall’estero, chiamati a discutere e approfondire, in forme diverse, in quaranta appuntamenti ripartiti tra mattina, pomeriggio e sera, il tema generale, Pensare al futuro. Sabirlibri fiera dell’editoria mediterranea Nello spirito della fiera di tradizione medievale è una mostra-mercato della produzione editoriale dal e sul Mediterraneo. Testimonianza di impegno culturale ma anche di varietà e vivacità della ricerca creativa e dei suoi linguaggi, risponde alla necessità di costruire occasioni sempre più frequenti perché i libri e i saperi vadano incontro ai lettori. Il modo più immediato per attraversare lo spazio dei libri, per curiosare tra le pagine, le lingue e le voci di scritture, scrittori ed editori diversi raccolti in un’unica libreria ‘quasi’ all’aria aperta. SabirSUQ artigianato, odori e sapori dal mediterraneo «Suq» è il termine arabo che tradizionalmente, in tutto il Mediterraneo, indica lo spazio del mercato, il luogo in cui diverse tipologie di merci vengono esposte e vendute secondo una ripartizione per aree di arti e mestieri (es. orafi, profumieri, tintori, ecc.). Luogo di transito, di passaggio, il Suq è occasione di relazione, di scoperta, di curiosità e, non a caso, prevede al proprio interno spazi dedicati alla ‘sosta’, come caffé, bistrot o aree collettive di degustazione dei cibi. A parte l’importanza architettonica che spesso riveste nel tessuto storico delle diverse città, il suq costituisce un vero e proprio spazio di socializzazione. SabirsuQ, dunque, non sarà una teoria di bancarelle o di stand con qualsivoglia genere di merce, ma un vero e proprio ‘percorso’ di colori, odori e sapori che, attraverso i manufatti artigianali e i prodotti tipici provenienti da vari luoghi del Mediterraneo (dalle ceramiche di Santo Stefano ai monili realizzati nel Maghreb) ‘tradurrà’ in forme e linguaggi diversi e complementari al piacere di leggere quella costellazione di molteplicità culturale, espressiva, creativa, comunicativa che è al cuore della stessa fiera del libro e degli incontri con gli autori. Allo stesso modo, le aree di degustazione comporranno una geografia dei sapori mediterranei, affidata alla cura di ristoratori specializzati in gastronomie tipiche locali o di altri paesi. Come una libreria o una biblioteca, come il Mediterraneo, SabirsuQ è dunque uno spazio della molteplicità, pertanto il suo allestimento sarà accuratamente progettato in base ai rigorosi criteri di qualità che informano le diverse sezioni di SabirFEST. SabirFEST vivere il mediterraneo www.sabirfest.it, [email protected] Sabirfestival Sabirlibri SabirSUQ Comunicato stampa SabirFEST vivere il mediterraneo fiera di messina, 25-28 settembre 2014 una fiera per conversare con gli autori, curiosare tra i libri, gustare storie, musiche e sapori Sabir è la lingua franca con cui, dal Medioevo fino a tutto l’Ottocento, nei porti e sulle imbarcazioni del Mediterraneo, comunicavano mercanti e pescatori, commercianti e marinai provenienti da vari paesi. Lingua meticcia che ne accoglie molte altre come l’arabo, l’occitano, il greco, il catalano, il turco, il siciliano, il genovese, il veneziano, Sabir non corrisponde a una popolazione precisa, non designa né un territorio né un confine, ma esprime l’esigenza primaria di sapere e di comunicare. Per rendere immediatamente visibile l’universo di contrasti e affinità in cui viviamo, abbiamo intitolato SabirFEST le tre manifestazioni intrecciate una all’altra nel corso dei 4 giorni: Comitato Promotore via Catania 62, 98124 Messina, tel./fax 0902936373 MESOGEA part. iva/cod. fisc. 03309520835 festival Sabir incontri e conversazioni Incontri e conversazioni con scrittori e artisti nazionali e internazionali. In un’area all’interno del quartiere fieristico di Messina saranno allestiti spazi per i dibattiti, per le letture dal mare (dalle feluche), per le proiezioni, per i reading estemporanei e spontanei, per i concerti e gli spettacoli teatrali e infine un’area lettori per chi si vuole riposare in un luogo tranquillo con un libro in mano. fiera del libro Sabirlibri Una grande libreria aperta e al coperto sul Mediterraneo ma non solo… Il pubblico di SabirFEST potrà curiosare tra i libri che tante case editrici da tutta Italia hanno inviato per popolare questa coloratissima libreria temporanea. Gli originali e inconsueti allestimenti di Sabirlibri doneranno ai visitatori un’atmosfera accogliente dove poter passeggiare e sfogliare, riposarsi e, ovviamente, acquistare libri. SUQ Sabir artigianato, odori e sapori Un vero e proprio mercato di oggetti, odori e gastronomia mediterranea. Assieme all’oggettistica artigianale, infatti, qua e là i passanti e gli ospiti del SabirFEST potranno trovare degli angoli-ristorazione dove degustare le cucine di vari paesi mediterranei. Attraverso questa manifestazione e proprio a partire dallo stretto di Messina vogliamo lanciare spunti di riflessione, emozioni e idee, ma soprattutto proporre occasioni per vivere la cultura come pratica di cittadinanza attiva. Per questo motivo abbiamo chiesto a scrittori, artisti, narratori e giornalisti italiani e stranieri di offrire al pubblico del SabirFEST un ciclo ininterrotto di incontri, dibattiti, reading dal mare e dalla terraferma, dal palco ai viali della Fiera di Messina, come una grande festa colorata ma anche uno spazio di discussioni e di scambi di conoscenze. E non solo… lanceremo un bando per i volontari che vorranno regalare il loro tempo, le loro capacità e la loro collaborazione allo staff del SabirFEST, rendendosi disponibili per qualche ora, per un solo giorno o nel corso di tutti i 4 giorni della manifestazione. Lo scopo è aiutare, fare squadra e divertirsi al contempo, avremo bisogno di tutti coloro che avranno voglia di aiutarci, di conoscere gente nuova, di mettersi in gioco imparando (ma anche insegnando!) e crescere insieme agli altri. Gli ospiti di festival Sabir incontri e conversazioni Antonella Agnoli Antonella Agnoli è una bibliotecaria, operatrice culturale e saggista italiana. È stata fondatrice e direttrice della Biblioteca di Spinea, Venezia, dal 1977 al 2000. Negli ultimi dieci anni ha collaborato con le biblioteche di moltissime città italiane dove ha collaborato con gli Idea Store come advisor per il riallestimento e il rinnovamento delle sezioni ragazzi. La sua esperienza internazionale invece l’ha portata da Mosca a Seattle e da Helsinki a Limoges. Ha collaborato e collabora ancora con innumerevoli Comuni sparsi in tutto il territorio italiano come esperta di biblioteche e collaboratrice di amministrazioni locali. La Agnoli ha lavorato e continua a lavorare da anni sul concetto di biblioteca come primo promotore di lettura, ma non come servizio statico, al contrario come un organismo vivente e dinamico che ottimizzando l’offerta scova, inventa e diffonde pratiche virtuose, che riguardano non solo i libri ma anche e soprattutto la politica e la società. A questa attività sul campo, Antonella Agnoli ha affiancato un’intensa attività saggistica e pubblicistica culminata con il libro La biblioteca che vorrei (Editrice Bibliografica, 2014), che verrà presentato al SabirFESTIVAL . Ha pubblicato inoltre Le piazze del sapere. Biblioteche e libertà (Laterza, 2009), Caro sindaco parliamo di biblioteche (Editrice Bibliografica, 2011). Marco Aime Marco Aime (Torino 1956) è un antropologo e scrittore italiano. La passione per l’antropologia nasce dai primi viaggi compiuti attorno agli anni Ottanta. Il primo, un trekking tra le montagne Pakistan nel 1983 e successivamente, nel 1984 in Mali, viaggio a cui deve la passione per l’Africa e in particolare per il Sahel e le regioni desertiche. Decide di lasciare il suo lavoro in fabbrica e dedicarsi alla sua passione. Nel 1988 si laurea in Antropologia all’Università di Torino e si dedica alla professione di giornalista e fotografo freelance collaborando con testate come La Stampa, Airone, Atlante, Gulliver. Da allora, oltre a insegnare antropologia culturale presso l’Università di Genova, continua a scrivere saggi, romanzi e racconti prendendo spunto dai suoi viaggi e della sue esperienze. Ha partecipato alle edizioni 2007 e 2008 del Festival della Mente di Sarzana e alle edizioni 2004, 2007, 2009 e 2012 del Festivaletteratura di Mantova. Ha vinto il Premio Chatwin e il Premio Albatros con il libro di racconti Taxi Brousse. Tra le sue opere ricordiamo: Una bella differenza. Alla scoperta della diversità del mondo (Einaudi, 2009), African graffiti. “Taxi brousse” e altri racconti dalle strade d’Africa (Nuovi equilibri, 2012), Le radici nella sabbia, viaggio in Mali e Burkina Faso (EDT, 2013), Le fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita raccontati ai bambini (EMI, 2012); Etnografia del quotidiano. Uno sguardo antropologico sull’Italia che cambia (Eleuthera, 2014), che verrà presentato al SabirFESTIVAL. Maria Attanasio Maria Attanasio (Caltagirone, 1943) è una poetessa e scrittrice italiana, autrice di diversi saggi, romanzi e raccolte poetiche. È stata la prima donna dirigente del comprensorio del Calatino. Come poetessa, scarna e concisa, sublima melodicamente la femminilità tenera e nel contempo la sete di giustizia sociale che sfocia in un femminismo delicato ed incisivo politicamente. Come romanziera, la storia è protagonista, viene vista con i se e i ma, senza per nulla negare alla realtà la sua materialità avvenuta, ma dando rilievo al fato dei greci e speranza ai destini crudeli. Tra le sue opere ricordiamo: Correva l’anno 1698 e nella città avvenne un fatto memorabile (Sellerio, 1994), Di Concetta e le sue donne (Sellerio, 1999), Il falsario di Caltagirone (Sellerio, 2007), Della città d’argilla (Mesogea, 2012), Il condominio di Via della Notte (Sellerio, 2013). Elisabetta Bartuli Elisabetta Bartuli (Il Cairo, 1955) è una traduttrice italiana. Si occupa di letteratura araba contemporanea, traduzione letteraria dall’arabo all’italiano e dialogo transculturale, materie che insegna anche presso il Master Universitario Europeo Mediazione intermediterranea: investimenti e integrazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Membro del comitato scientifico del Master di Traduzione letteraria arabo-italiano alla Scuola Superiore Mediatori linguistici di Vicenza, ha collaborato con varie riviste letterarie in qualità di responsabile per il settore di cultura araba e mediorientale. Ha tradotto numerosi romanzi di autori arabi, tra cui L’uovo del gallo di Muhammad Zafzaf (Mesogea, 2000), Il viaggio del piccolo Gandhi di Elias Khuri (Juvence, 2001), La porta del sole (Einaudi, 2004) , Facce bianche (Einaudi, 2007)e Una memoria per l’oblio di Mahmud Darwish (Feltrinelli, 2014). Vanta inoltre la curatela di svariati volumi, da Rose del Cairo. Racconti di scrittrici egiziane (e/o, 2001) a Islam e democrazia di Fatima Mernissi (Giunti, 2002), fino a L’infelicità araba di Samir Kassir (Einaudi, 2006) e Il gioco dell’oblio di Muhammad Barrada (Mesogea, 2009). Paola Caridi Paola Caridi (Roma, 2 maggio 1961) è una giornalista e scrittrice italiana. Giornalista free lance, Paola Caridi collabora con le pagine culturali del Sole24Ore, La Stampa, Famiglia Cristiana, Terra, Il Fatto online, Limes e alcuni giornali del Gruppo Editoriale Espresso-Repubblica. È socia fondatrice dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22. Dal 2001 al 2003 è stata corrispondente dal Cairo, coprendo le aree del Vicino Oriente e del mondo arabo in genere. Nel 2007 ha scritto, per la casa editrice Feltrinelli Arabi Invisibili, vincendo il Premio Capalbio 2008. Di tale opera una versione in arabo è stata pubblicata al Cairo nel settembre del 2011, dopo la Rivoluzione Egiziana, con la prefazione di ‘Alā’ al-Aswānī. Nel 2009, sempre per la Feltrinelli, ha pubblicato Hamas, la cui versione in lingua inglese (From Resistance to Government) è stata pubblicata da Passia, a Gerusalemme est, nel 2010. Per i tipi della Feltrinelli ha curato, prefato e tradotto nel 2011 La Rivoluzione Egiziana, la raccolta di articoli pubblicati da ‘Ala al-Aswani prima della Rivoluzione del 25 gennaio 2011. Nel 2013 ha pubblicato il libro Gerusalemme senza Dio sempre per Feltrinelli che presenterà al SabirFESTival. Amante del teatro e della musica, attualmente dirige il Teatro L’Idea di Sambuca di Sicilia. Giuseppe Conte Giuseppe Conte (Porto Maurizio, 1945) è uno scrittore e poeta italiano. Sin da giovanissimo dimostra un particolare interesse per la geografia, l’astronomia e la musica. Si reca spesso a Parigi a Londra e a Bath per ragioni di studio, finché non si stabilisce a Milano dove si laurea in estetica con Gillo Dorfles nel 1968. Negli anni Settanta si impone all’attenzione della critica con due libri di poesia: Il processo di comunicazione secondo Sade (Altri termini, 1975) e L’ultimo aprile bianco (Società di poesia, 1979) e negli anni Ottanta si cimenta con successo anche nella narrativa (Primavera incendiata ed Equinozio d’autunno, Rizzoli, 1980), cui faranno seguito, nei decenni successivi, L’impero e l’incanto (Rizzoli, 1995), Il terzo ufficiale (Longanesi, 2002). Dalla neo-avanguardia, Conte procede verso la riscoperta del mito, del sacro, della natura. Nel 1994, in ottobre, promuove a Firenze l’occupazione pacifica della Basilica di Santa Croce con un gruppo di poeti e pronuncia sul sagrato di Santa Croce un discorso in cui rivendica il primato etico e spirituale della poesia. Al primo Festival del Mitomodernismo di Alassio presenta l’opera L’Iliade e il jazz, con testi suoi e di Omero e musiche di Duke Ellington scelte dal bassista Dodo Goya. È invitato dall’Unesco a rappresentare l’Italia nel World Institute for Opera and Poetry. In collaborazione con Silvia Ronchey porta poesia e mito in televisione, realizzando settimanalmente clips per il programma di Rai2, L’altra edicola. Intanto collabora a diverse riviste e giornali quali Il Verri, Nuova Corrente, Altro versante, la Stampa, il Giornale, Il Secolo XIX ecc. Nel 2006 vince con Ferite e rifioriture (Mondadori) il Premio Viareggio, sezione poesia. Nel 2013 ha pubblicato Il male deriva dal mare (Longanesi). Riccardo Cristiano Riccardo Cristiano (Roma 1955) è un giornalista italiano. Dal 1990 al 2000 è stato corrispondente Rai in Medio Oriente e dal 2001 lavora per la Rai. Scrive per diverse testate come The Globalist, Limes e Jesus. Insieme al altri colleghi giornalisti ha fondato il giornale online Il mondo di Annibale. Attualmente è vaticanista per la Radio Rai. Ha pubblicato: La speranza svanita. Medio Oriente, islam, democrazia. Il dramma dei diritti negati (Laterza 2002); Tra lo scià e Khomeini. ‘Ali Shari’ati, un’utopia soppressa (Jouvence 2006); Beirut, Libano. Tra assassini, missionari e grands cafés (Utet 2008); Caos arabo. Inchieste e dissenso in Medio Oriente (Mesogea 2011) e Il giorno dopo la primavera (Mesogea 2012). Andrea De Georgio Andrea De Georgio (Milano 1985) è un giornalista freelance italiano. Si è laureato in Studi Arabo-Islamici all’Università Orientale di Napoli. Nel 2011 ha vinto il Premio Maria Grazia Cutuli per la miglior tesi di laurea specialistica. Ha seguito da vicino, anzi vicinissimo, le rivolte arabe soprattutto in Egitto durante le elezioni del 2011, dove è stato arrestato e detenuto per diversi giorni con l’accusa di spionaggio. Da diversi anni vive a Bamako, in Mali, dove ha fatto la guida e l’interprete per alcuni inviati del Corriere della Sera e La Stampa e ora lavora e scrive per RaiNews 24, Radio 3, Corriere della Sera, Lettera 21, Il Fatto Quotidiano ecc. Corrado De Rosa Corrado De Rosa (Salerno 1975) è uno psichiatra italiano. Si è laureato in Scienze del comportamento ed è stato giudice onorario del Tribunale di Sorveglianza di Salerno (triennio 2008-2010). Attualmente è rappresentante dell’Esecutivo nazionale della Società Italiana di Psichiatria dal 2012. Ama definirsi uno scrittore occasionale, anzi “rudimentale” perché non lo fa di mestiere ma solo per passione. Eppure è considerato uno degli scrittori più letti e più recensiti in fatto di mafia, camorra e attualità. Ha scritto I medici della camorra (Castelvecchi, 2011) e Mafia da legare [con Laura Galesi] (Sperling & Kupfer, 2012). È tra gli autori di Strozzateci tutti (Aliberti, 2010), La giusta parte (Caracò, 2011) e Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia (Castelvecchi, 2012). È uscito da pochissimo il suo ultimo libro, La mente nera (Sperling & Kupfer, 2014), che presenterà al SabirFESTival. Nino De Vita Nino De Vita (Marsala, 1950) è scrittore e poeta dialettale italiano. È riconosciuto come una delle voci poetiche più interessanti e rigorose delle letteratura contemporanea. Dopo le scuole superiori, si trasferisce a Palermo dove consegue la Laurea in Scienze Agrarie. Esordisce, nel 1984, con la raccolta di versi Fosse Chiti, Società di Poesia 1984 con il quale vince il Premio Cittadella, a cui fa seguito una trilogia in siciliano: Cutusìu (Mesogea, 2001) con il quale ha vinto il Premio Mondello; Cùntura (Mesogea, 2003) vincitore del Premio Napoli; Nnòmura (Mesogea, 2005) vincitore del Premio Salvo Basso e Bartolo Cattafi. Nel 2011 esce, sempre per Mesogea, Òmini, il suo quarto libro in dialetto, che vince la sezione poesia del Premio Viareggio-Rèpaci 2012. Òmini, che verrà presentato al SabirFESTival, è considerato il capolavoro di Nino De Vita, in cui cùnta in un vero e proprio poema gli incontri e i dialoghi con importanti personaggi e scrittori come Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Ignazio Buttitta. È vincitore di moltissimi premi oltre quelli già citati tra cui il Premio Alberto Moravia, il Premio Tarquinia-Cardarelli e nel 2012 il Premio Ignazio Buttitta. Un suo racconto per bambini, La casa sull’altura (illustrato da Simone Massi, Orecchio Acerbo, 2011), è stato inserito nella terna di libri che concorrevano al Premio Andersen 2012. Alessio Genovese Alessio Genovese (Trapani 1981) è un giornalista, foto reporter e documentarista italiano. Dopo essersi laureato in Comunicazione di Massa e Giornalismo all’Università di Perugia, si è specializzato in Studi Arabo-Islamici all’Orientale di Napoli. Ha passato molti anni in giro per il Medio Oriente – Palestina, Libano, Siria e Iraq – soprattutto nei campi palestinesi disseminati in Siria, Cis-Giordania e Palestina, per la sua attività di giornalista ma anche per progetti di promozione e rispetto dei diritti dei rifugiati. Ha preso parte infatti a diversi progetti per Ong internazionali sulle condizioni dei migranti in Europa e nel Mediterraneo. I suoi reportage sono stati pubblicati da Rai3, La Repubblica, Vanity Fair e Il Mensile, Famiglia Cristiana, Amnesty International Svizzera, The Guardian, Jungle World, The Daily Star, Left. Nel 2012 la giuria del Premio Cutuli lo premia per la sezione «giornalisti siciliani emergenti». Sempre nel 2012 è tra i finalisti del Premio Ilaria Alpi per il documentario Libia un anno dopo realizzato assieme a Gabriele Del Grande, Manolo Luppichini e Nancy Porsia. L’anno dopo esce EU 013, L’ultima frontiera, il primo documentario “autorizzato” nei Cie dall’allora ministro Cancellieri. EU ha partecipato a diversi Festival tra cui il Festival dei Popoli, il Festival di Rotterdam, il Festival del Cinema Africano, il Festival del giornalismo di Perugia. Moncef Ghachem Moncef Ghachem (Mahdia, 1946) è uno scrittore e poeta tunisino. Le sue lingue di espressione letteraria sono due, il francese e l’arabo. Proviene da una famiglia di pescatori di Mahdia, un incantevole paesino poco sotto Monastir, dove ha vissuto fino a 19 anni. In seguito si è traferito a Tunisi e poi a Parigi per completare gli studi. Si è laureato infatti all’Université de Paris IV in Letteratura comparata araba e francese. Giornalista e scrittore, è tornato a vivere in Tunisia nel 1981; attualmente risiede a Sidi Bou Said. È il cantore del mare e dell’antica tradizione marinara mediterraneo-tunisina. Considerato uno dei poeti più intensi della sua generazione, «dalla scrittura trasparente e vera» (A. Mesbah), Ghachem è l’autore di una ricca produzione poetica come Car vivre est un Pays (Caractères, 1978), Cap Africa (L‘Harmattan, 1978), Orphie (Maison des écrivains étrangers et des traducteurs de Saint-Nazaire, 1996), Nouba (Our de Temps, 1997). In Italia ha pubblicato la raccolta Dalle sponde del mare bianco (Mesogea, 2004, in collaborazione con il gruppo musicale Dounia) e la raccolta di racconti Il salto del cefalo (Mesogea, 2013), che presenterà durante il SabirFESTival. È stato spesso ospite di prestigiosi festival italiani come Festivaletteratura di Mantova o Pordenonelegge. Biagio Guerrera Biagio Guerrera (Catania, 1965) ha studiato canto con Michiko Hirayama. È tra i fondatori del collettivo artistico Famiglia Sfuggita, con cui nel 1992 presenta, a Santarcangelo dei Teatri, Idda (Il Girasole, 1997). Nel 2003 partecipa alla realizzazione di Dalle sponde del mare bianco (Mesogea, 2003), insieme ai Dounia e al poeta tunisino Moncef Ghachem. Nel 2009 pubblica la sua seconda raccolta poetica, Cori niuru spacca cielu (Mesogea) e nel 2011 Quelli che bruciano la frontiera (Folkstudio ethnosuoni) insieme a Moncef Ghachem e alla Pocket Poetry Orchestra. Il suo interesse per la lingua siciliana lo ha portato a collaborare con il drammaturgo Carmelo Vassallo e a firmare alcune regie tratte da opere proprie o di altri autori (tra cui: Idda, L’incittà, ’U spavintapàssari, Le vecchie e il mare). Svolge un’intensa attività di curatore e operatore culturale in diverse associazioni (Associazione Musicale Etnea, Festival Internazionale di poesia Voci del Mondo, Leggerete, Sabir). Nel 2014 è uscita la sua nuova raccolta di poesie Amàri che presenterà al SabirFESTival. Shady Hamadi Shady Hamadi (Milano, 1988) è uno scrittore, attivista e giornalista italiano. Nato a Milano da madre italiana e padre siriano, fino al 1997 gli è stato vietato di entrare in Siria in seguito all’esilio del padre Mohamed, appartenente al Movimento nazionalista arabo e più volte arrestato e torturato in patria. A marzo del 2011, allo scoppio della rivolta siriana contro il governo di Bashar al Assad, prende posizione contro il regime, diventando un attivista per i diritti umani e una tra le principali figure di riferimento dell’opposizione in Italia. Partecipa a numerosi dibattiti e trasmissioni televisive e radiofoniche, tra cui L’Infedele, Mediterraneo, Uno Mattina, Radio Tre, Radio Svizzera Italiana. A dicembre viene invitato dalla terza commissione Affari Esteri del Parlamento italiano come unico relatore per un’audizione conoscitiva sui diritti umani e la democrazia in Siria. A dicembre del 2011 inizia a collaborare con il Fatto Quotidiano, dove tiene un blog. Nel 2012 ha scritto diversi appelli sul Corriere della Sera e su Famiglia Cristiana denunciando gli eccidi ancora in corso in Siria. In quello stesso periodo ha anche avviato la campagna Un fiocco nero per la Siria. Nel 2013 pubblica La felicità araba (Add editore, 2013) un libro autobiografico sulla sua famiglia e sul suo paese che presenterà al SabirFESTival. Amira Hass Amira Hass (Gerusalemme, 1956) è una scrittrice e giornalista israeliana, conosciuta per i suoi articoli pubblicati sul quotidiano israeliano Ha’aretz. È figlia di due attivisti comunisti ebrei, sopravvissuti all’Olocausto di Bosnia e di Romania. Ha deciso di stabilire la propria residenza nei territori della West Bank e nella striscia di Gaza per osservare da una prospettiva palestinese il conflitto israelo-palestinese. Attualmente Amira Hass è l’unica corrispondente israeliana dai territori occupati (è stata a Gaza dal 1993 al 1996 e a Ramallah dal 1997 a oggi). Dal 2001 scrive un diario per il settimanale italiano Internazionale. Nel 2000 ha ricevuto il Press Freedom Hero award dall’International Press Institute; il Bruno Kreisky Human Rights Award nel 2002, la Colomba d’Oro per la pace 2001, il Premio Unesco/Guillermo Cano per la libertà di stampa nel mondo 2003 e il Premio Anna Lindh Memorial Fund 2004. I suoi articoli sono spesso molto solidali con il punto di vista palestinese e generalmente molto critici della politica messa in atto dal governo israeliano nei confronti dei Palestinesi, ma durante gli anni dell’Intifada Al-Aqsa, la Hass ha anche pubblicato diversi articoli che criticavano molto severamente il caos e l’anarchia causati dalle bande armate di Fatah, facenti capo a Yasser Arafat e dalla guerra sanguinosa tra le milizie palestinesi a Nablus. Ha scritto diversi libri, in Italia è stato pubblicato soltanto Domani andrà peggio. Lettere da Palestina e Israele 2001-2005 (Fusi orari, 2005). Paolo Jedlowski Paolo Jedlowski è un sociologo e docente di sociologia italiano. Si è laureato in Filosofia all’Università Statale di Milano e ha studiato Sociologia in Italia e negli Stati Uniti. È attualmente professore ordinario di Sociologia all’Università di Cosenza, ha insegnato anche all’Università di Napoli L’Orientale e Università della Svizzera italiana, a Lugano. Ha fondato e dirige Ossidiana, Osservatorio sui processi culturali e la vita quotidiana. Da molti anni si occupa di sociologia della cultura, di teoria sociale, di storia della sociologia, e si è interessato a temi come la memoria collettiva o la comunicazione nella vita quotidiana. Tra le sue opere ricordiamo: In un passaggio d’epoca. Esercizi di teoria sociale (Orthotes, 2012), Il racconto come dimora. Heimat e le memorie d’Europa (Bollati Boringhieri, 2009), Un giorno dopo l’altro. La vita quotidiana fra esperienza e routine (Il Mulino, 2005), Storie comuni. La narrazione nella vita quotidiana (Bruno Mondadori, 2000). Per il teatro ha scritto il monologo Smemoraz (2000). Luigi Lo Cascio Luigi Lo Cascio (Palermo, 20 ottobre 1967) è un attore italiano di teatro e cinema. Nel 2000 vince il David di Donatello, come migliore attore protagonista per I cento passi, film di Marco Tullio Giordana con cui esordisce nel cinema; sempre Giordana lo dirigerà in La meglio gioventù (2003), che gli vale il Nastro d’argento 2004, ex aequo con tutti i protagonisti maschili del film. Tra gli altri suoi maggiori lavori per il grande schermo, ricordiamo: Buongiorno, notte, regia di Marco Bellocchio, La bestia nel cuore, regia di Cristina Comencini, Il dolce e l’amaro, regia di Andrea Porporati. Esordisce come regista nel 2012 con La città ideale, film presentato alla 69ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Per il teatro ha scritto, realizzato e diretto diverse opere tra le quali ricordiamo la più recente, Otello, con cui ha debuttato a febbraio 2014. Farouk Mardam Bey Farouk Mardam Bey (Damasco, 1944) è un intellettuale, storico ed editore siriano. Vive in Francia dal 1965 dove ha studiato, ma il suo legame con il Medio Oriente è sempre rimasto ben saldo sia dal punto di vista lavorativo sia da quello emotivo. È stato per molto tempo direttore della biblioteca de l’Institut du monde arabe di Parigi. È studioso, editore e grande conoscitore della cultura e della letteratura araba, dal 1995 dirige per Actes Sud la collana Sindbad. È attualmente consulente per Actes Sud. È autore e coautore di diverse opere dedicate alla cultura, alla letteratura, alla storia contemporanea dei paesi arabi. Tra queste, insieme a Samir Kassir, Itinéraires de Paris à Jérusalem. La France et le conflit israélo-arabe (R.e.p. 1992-1993) e, con Elias Sanbar, Être arabe (Sindbad 2005). In Italia sono stati pubblicati La cucina di Ziryab (Ed. Lavoro 2000), Gerusalemme. Il sacro e il politico (Bollati Boringhieri, 2002) di cui è curatore insieme con Elias Sanbar e Trattato dei ceci (Mesogea, 2011). Appassionato e cultore di gastronomia, ha fondato la collana di Actes Sud L’Orient gourmand. Silvio Perrella Silvio Perrella (Palermo 1959) è uno scrittore e critico letterario italiano. È nato a Palermo ma vive e lavora a Napoli da molti anni. Fino al 2012 è stato presidente del Premio Napoli. La sua passione per il Novecento italiano lo induce a scrivere alcune introduzioni a libri da lui curati, i Sillabari di Goffredo Parise, Anna e Bruno di Romano Bilenchi e L’aria della sera di Silvio D’Arzo. Nel 2003 ha curato il Meridiano dedicato a Raffaele La Capria. Ma è anche autore di saggi e romanzi come: Calvino (Laterza, 1999), Fino a Salgareda. La scrittura nomade di Goffredo Parise (Bur, 2003), Giùnapoli (Neri Pozza, 2006), L’Aleph di Napoli (Il filo di Partenope, 2012), In fondo al mondo (Mesogea, 2014). Collabora con diversi giornali come Il Mattino, La Repubblica, L’indice dei libri del mese. Vincenzo Pirrotta Vincenzo Pirrotta (Palermo 1971) è un attore, scrittore e drammaturgo palermitano. È stato allievo del maestro Mimmo Cuticchio e si è diplomato alla scuola di teatro dell’Inda (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Nasce come puparo e cantastorie, ma la sua carriera si estende al teatro e al cinema. Dal 1990 al 1996 ha realizzato una serie di spettacoli classici per il teatro Greco di Siracusa. Come attore ha lavorato con molti registi tra cui: Pasquale De Cristofaro, Gabriele Lavia, Mario Martone, Roberto De Simone e con attori tra cui Anna Proclemer, Piera Degli Esposti, Toni Servillo. Ha diretto La lupa di Verga per le Verghiane 2002 e il Prometeo di Eschilo per l’Associazione Campania grandi classici. È stato protagonista in molti spettacoli tra cui Ratto dal serraglio di Mozart per la regia di Roberto De Simone. Ha diretto e tradotto le Eumenidi di Eschilo nella traduzione di P.P. Pasolini, riproposta in siciliano, per la biennale di Venezia 2004. Ha diretto Donne al Parlamento di Aristofane al teatro greco di Siracusa. Il suo ultimo successo è Otello, interpretato con Luigi Lo Cascio, che è anche autore e regista. Come autore per il teatro, sono tantissimi i testi scritti, interpretati, diretti, inventati. il suo lavoro si inserisce nell’articolato tessuto dei grandi autori monologhisti italiani. Ha ricevuto diversi premi tra cui nel 2005 il Premio della critica come miglior autore, attore e regista emergente dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro e nel 2011 il Premio Domenico Danzuso. Ha lavorato con grandi attori, artisti e musicisti sia in Italia che all’estero. Iman Sabbah Iman Sabbah (Nazaret, 24 dicembre 1977) è una giornalista israeliana di origine araba e di religione cristiana. Dal 2003 conduce telegiornali e programmi di approfondimento in onda su Rai News e Rai Med. Nel 1997 si trasferisce a Roma dopo aver ottenuto una borsa di studio insieme ad altri studenti di Nazaret. Nella capitale inizia l’apprendimento della lingua italiana e intraprende gli studi universitari alla LUMSA, ottenendo la Laurea in Scienze della Comunicazione. Nel 2002 si iscrive all’Albo dei giornalisti (elenco stranieri). Allo scoppio della guerra in Iraq nel 2003, ottiene un contratto con Rai Med, il primo canale bilingue in Europa. Dopo circa tre anni, l’allora direttore Corradino Mineo le propone di affiancarlo nella conduzione del programma Il Caffè su Rai News, canale col quale aveva già collaborato conducendo il programma Il Chiosco. Sguardo sulla stampa euro-araba e curando programmi di approfondimento sulla realtà del Medio Oriente. t Igiaba Scego Igiaba Scego (Roma, 1974) è una scrittrice italiana di origine somala. Immigrata di seconda generazione, nasce in Italia nel 1974 da genitori somali fuggiti dalla dittatura di Siad Barre. La sua prima prova letteraria è La nomade che amava Alfred Hitchcock (Sinnos, 2003), a cui segue Rhoda (Sinnos, 2004). Nel 2005 pubblica i racconti Dismatria e Salsicce nella raccolta Pecore nere (Laterza) e, nel 2008, Identità, in Amori Bicolori (Laterza) e il romanzo Oltre Babilonia (Donzelli). Nel 2010 partecipa come interprete al film di Ascanio Celestini La pecora nera e pubblica La mia casa è dove sono (Rizzoli). Nel 2014 esce Roma negata. Percorsi postcoloniali nella città (Ediesse) – che presenterà al SabirFESTival – dove recupera i luoghi poco noti di Roma e lo stretto legame che essi hanno con una parte d’Africa violata e sfruttata durante il fascismo ma non totalmente cancellata, viva nei luoghi cittadini, viva ma ignorata. La aiuta Rino Bianchi, fotogiornalista, che dà voce fotografica a tutte quelle prospettive “nuove” della Roma negata. Collabora con varie testate giornalistiche con la passione e la grinta delle sue opere letterarie. Giuliana Schiavi Giuliana Schiavi è una traduttrice italiana. Si è laureata all’Università di Padova con una tesi sulla traduzione letteraria e si è poi perfezionata alla Katholieke Universiteit di Lovanio, in Belgio, dove ha seguito i seminari di Teoria della traduzione diretti da Josè Lambert. È docente di Teoria della traduzione e Traduzione dall’inglese presso la Scuola Superiore Mediatori Linguistici di Vicenza di cui coordina anche il master di Traduzione specialistica dall’inglese e il master di Traduzione editoriale-letteraria dall’arabo. Ha tenuto e tiene lezioni e seminari di traduzione letteraria per il master in Traduzione letteraria dall’inglese dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e per il British Centre for Literary Translation presso la University of East Anglia. Lavora da anni nel campo della ricerca sulla traduzione in collaborazione con varie istituzioni universitarie italiane ed europee. È inoltre traduttrice dall’inglese; fra gli autori tradotti citiamo Henry James, W.D. Howells, Ahdaf Soueif, Michèle Roberts. Gianluca Solera Gianluca Solera ama definirsi “un uomo di frontiera“, è stato uno dei co-fondatori della prima lista verde civica in Italia, a Mantova, durante la stagione del nucleare, dell’urbanizzazione selvaggia e dei poli petrolchimici, e di due tra le prime cooperative del biologico e del commercio equo in Italia. Ha studiato urbanistica e pianificazione territoriale in Francia e Germania; ha scritto per testate cattoliche e riviste culturali su società civile e politica locale, religione e cultura, ambiente e questioni giovanili. È stato consigliere politico al Parlamento Europeo per dieci anni (1995-2004). Negli ultimi otto anni (2005-2012), è stato coordinatore delle Reti della Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le culture, un’istituzione dell’Unione per il Mediterraneo che raccoglie più di 4000 organizzazioni non-governative, fondazioni pubbliche e private, enti locali e imprese. Ha concepito il Premio Anna Lindh, che viene attribuito ogni anno tramite un referendum tra i membri delle reti nazionali, e che ha avuto tra i suoi vincitori il monastero Mar Musa di Padre Paolo dall’Oglio (2006) e il Teatro Valle Occupato (2012). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Muri, lacrime e za’tar (Nuova dimensione, 2007) e Riscatto mediterraneo (Nuova dimensione, 2013). Andrea Staid Andrea Staid è nato nel 1982 a Milano, dove vive. Storico, antropologo ed editor della casa editrice Elèuthera, scrive per diverse riviste. Insegna Antropologia culturale e visuale al Naba, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. È autore di Le nostre braccia. Antropologia delle nuove schiavitù (Agenzia X, 2011), Gli arditi del popolo (La Fiaccola, 2012) e di I dannati della metropoli (Milieu, 2014) che presenterà durante il SabirFESTival. Ha lavorato e lavora tutt’ora su temi attuali e vivi come il rapporto tra migranti, criminalità e legalità, da studioso ma anche da militante. Come scrive Anna Maria Rivera sul Manifesto: «La ricerca di Andrea Staid – partecipata nel senso pieno del termine – ha il merito d’incrementare, in modo non convenzionale e coraggioso, un filone di ricerca empirica non abbastanza sviluppato in Italia». Daniele Ventre Daniele Ventre (Napoli 1974) è un filologo classico e un professore di scuola, nel tempo libero ama scrivere e soprattutto coltivare la sua passione e i suoi studi traducendo dal greco antico e dal latino. Spinto dall’amore per i testi classici, ha ritradotto moltissime opere tra cui Iliade (Mesogea, 2010) e Odissea (Mesogea, 2014) di Omero, Ciclope (Mesogea, 2013) di Euripide, Satyricon di Petronio e molti altri inediti. Ma lo fa svecchiando e sperimentando, pur mantenendo il rigore metrico dell’originale e restituendo ai versi quella musicalità tipica della tradizione orale classica. Il risultato è stupefacente, tutte le sue traduzioni infatti non sono soltanto una scoperta da leggere ma un piacere da ascoltare. Nel 2011 Ventre vince il prestigioso Premio Marazza per la traduzione in esametri di Iliade di Omero. Scrive poi su diversi giornali e fa parte della redazione del blog letterario Nazione Indiana. SabirFEST vivere il mediterraneo www.sabirfest.it, [email protected] Sabirfestival Sabirlibri SabirSUQ Chi sono i sabirici? I sabirici sono i volontari che vorranno condividere il loro tempo con SabirFEST, un’occasione unica per confrontarsi con persone e opportunità diverse, fare amicizia e vivere nuove esperienze per 4 giorni di cultura e divertimento! Perché diventare volontari sabirici? Il volontariato al SabirFEST non è tempo perso! Essere sabirici ti dà la possibilità di mettere in pratica le tue abilità e scoprirne di nuove. • Se sei uno studente delle scuole superiori o uno studente universitario, diventare un volontario ti consente di aver dei crediti formativi, svolgere uno stage o ricevere dei vantaggi per il tuo percorso di studi. • Se non sei uno studente e vuoi comunque stare quattro giorni a stretto contatto con scrittori, musicisti, attori, se ti interessa il mondo della cultura e vuoi mettere alla prova le tue capacità divertendoti… non ti resta che compilare la “scheda volontari” Cosa fanno i sabirici? I sabirici svolgeranno diverse mansioni, indicate in dettaglio sulla “scheda volontari”. Ogni volontario può contribuire dando la sua disponibilità durante i 4 giorni di SabirFEST o in altri modi, ad esempio mettendo a disposizione posti letto per volontari e collaboratori di altre città. Potrà anche indicare il nome di un’amica o di un amico con cui condividere questa esperienza, in questo caso entrambi dovranno compilare la scheda indicando nell’apposito campo il nome del compagno o della compagna. Tutti i volontari saranno dotati di un ingresso gratuito in tutta l’area in cui si svolgerà la manifestazione e per tutti gli incontri e gli spettacoli. A seconda delle loro mansioni, riceveranno in dotazione le t-shirt personalizzate con il proprio nome e il logo SabirFEST, assieme ai gadget da indossare durante i giorni della manifestazione. Comitato Promotore via Catania 62, 98124 Messina, tel./fax 0902936373 MESOGEA part. iva/cod. fisc. 03309520835 SabirFEST vivere il mediterraneo www.sabirfest.it, [email protected] Sabirfestival Sabirlibri SabirSUQ «Colpi di Fulmine» Innamorarsi della lettura al SabirFEST Colpi di fulmine è il titolo del ciclo di incontri di cui saranno protagonisti gli studenti delle scuole secondarie che parteciperanno a SabirFEST e gli autori ospiti della manifestazione. Gli autori, infatti, si presenteranno, di volta in volta, ai diversi gruppi di ragazzi, attraverso letture ad alta voce e il loro peculiare modo di raccontare, cercando di far scoccare la scintilla tra i propri libri e i giovanissimi lettori. I ragazzi, dal canto loro, entreranno in questo ‘gioco’, con domande, osservazioni, curiosità sullo scrittore o sulla scrittrice di turno su cui non hanno alcun obbligo di documentarsi in precedenza o di leggere il libro, cercando così di cominciare a ‘scoprirlo/a’ proprio in quest’occasione. I più timidi, per partecipare, potranno ricorrere alle domande (prevedibili o stravaganti) contenute in un cappello magico che girerà tra i presenti. Alla fine della conversazione, ognuno deciderà se il colpo di fulmine è avvenuto, e quindi se leggere o meno il libro o i libri dell’autore “intervistato”. Gli insegnanti, nei giorni che precedono SabirFEST parteciperanno, a loro volta, coinvolgendo i ragazzi nella scelta dell’autore da incontrare e di cui provare a ‘innamorarsi’. Colpi di fulmine potrà servire da spunto di conversazione tra professori e alunni anche dopo SabirFEST, durante tutto l’anno scolastico, anche con l’aiuto dei libri di cui ci si sarà invaghiti, per discutere e approfondire le tematiche trattate nel corso dell’incontro con l’autore. Comitato Promotore via Catania 62, 98124 Messina, tel./fax 0902936373 MESOGEA part. iva/cod. fisc. 03309520835 SabirFEST vivere il mediterraneo messina 25-28 settembre 2014 Comitato Promotore MESOGEA in collaborazione con in partnership con con il patrocinio di comune di messina università degli studi di messina con la sponsorizzazione di Segreteria Organizzativa via Catania 62, Messina tel./fax 0902936373 [email protected] [email protected] www.sabirfest.it festival Sabir incontri e conversazioni fiera del libro Sabirlibri SUQ Sabir artigianato, odori e sapori
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