La Piccionaia - I Carrara - Reteventi

Stradella Piancoli 6, 36100 Vicenza
Amministrazione
Tel. 0444 541756 Fax 0444 327562
Tel. 0444 541819 Fax 0444 327562
Ufficio Teatro Astra
Tel. 0444 323725 Fax 0444 322738
www.piccionaia.it
Amministrazione Provinciale
Assessorato alla Cultura, sport, tempo libero
Manifestazioni e Identità Veneta
Ass. Dott. Luca Littamè
Piazza Antenore 3 - 35100 PADOVA
p.c. Dott.ssa Marilena Nardi
Prot. N. 26 / gc
Vicenza 04/03/2014
OGGETTO : proposta spettacoli teatrali per Rete Eventi 2014 – Provincia di Padova
La Piccionaia - I Carrara Teatro Stabile di Innovazione di Vicenza, realtà professionistica che da
decenni opera nelle provincie del Veneto, propone per Rete Eventi 2014 le seguenti produzioni teatrali
suddivise in tre filoni principali:
•
Percorso brillante : è il filone su cui si inseriscono le quattro nuove produzioni che mirano ad
arrivare indistintamente ad un pubblico sempre più popolare ed allo stesso tempo esigente:
LA LOCANDEJRA, NOI VENETI e TAMBURI PAZZI.
Due spettacoli diversi tra loro per taglio registico e tematica affrontata, ma con un unico ed
imprescindibile tema che li accomuna: divertire, divertendosi. Filone che si rivolge ad un tout
public
•
Percorso solista: in questo filone si inseriscono gli spettacoli RACCONTI DI ANIMALI e
ALBERI dove Armando Carrara racconta storie tratte da racconti di due autori contemporanei
dell’area veneta: Mauro Corona ed il suo maestro di vita Mario Rigoni Stern. Ad accompagnare
le parole il suono suggestivo e popolare della fisarmonica bayan, delle percussioni e del
didjeridoo.
Sede Legale Stradella Piancoli 6 36100 Vicenza C.F. e P.I. 00345390249 Reg. Imp. 7087/VI116 RCA 128242/
albo cooperative N° A14211 Vicenza Reg. Coop. NR. 101/PL Prefettura di Vicenza
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•
Percorso per le famiglie : si inseriscono in questo filone due nuove produzioni di teatro ragazzi :
L’APPRENDISTA STREGONE e IL GIGANTE SOFFIASOGNI ed un classico del teatro
ragazzi come IL GATTO CON GLI STIVALI. Il primo ci riporta alla magia e all’incanto della
celeberrima favola di Walt Disney, ma con uno sguardo rivolto all’innovazione. I personaggi del
secondo spettacolo provengono invece dalla favola di uno dei più amati autori contemporanei
per l'infanzia : Roald Dahl.
“…Il gigante che acchiappa i sogni al volo con una rete da farfalle, e poi soffia con una tromba i
sogni più belli nelle camere da letto dei bambini…” . Nella terza proposta un grande lenzuolo,
delle scarpe da calcio, dei sacchi di farina e poco altro sono tutto ciò che serve oltre alla
capacità di stupirsi insieme agli spettatori. Il gatto con gli stivali è uno spettacolo di teatro
d’attore e di atmosfere, in cui comicità e poesia giocano a nascondino tra loro.
L’offerta artistica :
PERCORSO BRILLANTE
• LA LOCANDEJRA
riscrittura dalla Locandiera di Carlo Goldoni
cachet € 1.600,00 + iva 10%
• NOI VENETI
di David Conati
cachet € 1.700,00 + iva 10%
• TAMBURI PAZZI
di Valter Rado
cachet € 1.600,00 + iva 10%
PERCORSO SOLISTA
• RACCONTI DI ANIMALI
da testi di Mario Rigoni Stern e Mauro Corona
cachet € 1.500,00 + iva 10%
• ALBERI
da testi di Mauro Corona
cachet € 1.900,00 + iva 10%
PERCORSO PER LE FAMIGLIE
• IL GIGANTE SOFFIASOGNI
liberamente tratto da “Il GGG” di Roald Dahl
cachet € 1.400,00 + iva 10%
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• L’APPRENDISTA STREGONE
di Carlo Presotto
cachet € 1.400,00 + iva 10%
• IL GATTO CON GLI STIVALI
da Charles Perrault
cachet € 1.350,00 + iva 10%
LA LOCANDEJRA
riscrittura dalla Locandiera di Carlo Goldoni
di David Conati e Titino Carrara
con Titino Carrara, Giorgia Antonelli e Matteo Cremon
regia Titino Carrara
La storia si svolge a Villahermosa, ridente cittadina del centroamerica, dove si rifugiano tre improbabili
personaggi :
-El geneneral Pino, ex golpista in esilio, dalle ingenti somme di denaro in Svizzera;
-Chemin de fer, incallito giocatore d’azzardo in fuga da Parigi ricercato da centinaia di creditori;
-Don Jaime Cardon, fazendero che ha perso la famiglia nell’incendio della sua fazenda, ritirato ora a
Villahermosa per dimenticare.
Costoro soggiornano tutti nella locanda di Mirandoliňa, la bella Locandejra.
I primi due soggiogati dal suo fascino la corteggiano con assiduità e pesantezza, in tutti i modi, ma
senza mai riuscire a concupirla.
Don Jaime Cardon invece ignora le attenzioni della ragazza e col suo comportamento ne attira la
curiosità portandola a sedurre il fazendero.
Nella locanda di Mirandoliňa vive e lavora anche Paco Pedro Pancho Bernardo, uomo che fa per
quattro, innamorato neanche tanto segretamente della locandejra, geloso per le attenzioni degli
spasimanti e per la presenza del terzo incomodo che catalizza le attenzioni dell’amata.
Ma Pedro è anche un rivoluzionario incaricato dalla resistenza di far fuori El General.
Nella sua missione architetta attentati esilaranti quanto improbabili per le intromissioni di Mirandoliňa
che lo farà desistere all’ultimo istante.
Alla fine l’amore trionferà e la storia si concluderà con le nozze della locandejra e Paco Pedro Pancho
Bernardo e la partenza dei tre ospiti per altre destinazioni.
Disponibilità: da giugno 2014
Durata: 80 min.
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio
4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
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NOI VENETI
di David Conati
con David Conati, Giordano Bruno Tedeschi e Marco Pasetto
regia Titino Carrara
In Veneto si sgobba, c’è poco da fare, ma non esiste posto migliore al mondo dove vivere il problema
è che spesso i veneti non lo sanno.
Recita una vecchia filastrocca “Veneziani gran signori, Padovani gran dottori, Vicentini magnagati,
veronesi tuti mati…”;
Come se una semplice filastrocca bastasse a far capire oltre mille anni di storia di un territorio e le
popolazioni che lo hanno abitato, coltivato, amato, odiato, domato e purtroppo a volte sì anche
deturpato.
E questa filastrocca, quanti sanno che racconta in versi anche delle altre tre provincie venete? Il
Veneto, infatti è anche Rovigo, Treviso e Belluno, non solo Venezia, Padova, Verona e Vicenza.
Se i veronesi sono tuti mati, o i vicentini si cibano ancora di felini, o Belùn non è di nessun è ancora
vero? E le sette sorelle (le provincie venete), sono unite o sono ancora in rivalità?
Perché tradizionalmente i veneti hanno queste caratteristiche? Ma ai Veneti invece dovrebbe
interessare sapere cosa spinge un visitatore a un viaggio in Veneto, cosa cerca chi si avventura tra le
città o i paesi.
Riscoprire, conoscere e valorizzare al meglio le proprie tradizioni e la propria cultura potrebbe essere
un’ulteriore risorsa in tempi di crisi, perché spesso non ci si stupisce più delle bellezze che ci
circondano, della cucina, dell’ospitalità dimenticando che sono queste la vera ricchezza che ci hanno
lasciato in eredità i nostri avi.
Una volta un vecchio saggio disse che una storia che non si racconta è una storia che non è mai stata
vissuta. E se una storia non si racconta finisce per essere dimenticata.
Per questo noi la vogliamo raccontare.
Lo scopo di questo spettacolo è quello di raccontare o spiegare con un occhio ironico e divertito, pregi
e difetti dei veneti (dalle origini ai giorni nostri) nei quali gli autoctoni certamente si riconosceranno e
cercando di farli apprezzare a chi veneto non è (ovvero se li conosci “non” li eviti).
Per questo abbiamo scelto la formula del teatro di narrazione e canzoni, in quanto è una forma di
intrattenimento accessibile a tutti.
Disponibilità: da giugno 2014
Durata: 80 min.
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
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TAMBURI PAZZI
con Valter Rado e Massimo Tuzza
Spettacolo comico/musicale dove musica e comicità si sostengono a vicenda, si amplificano
reciprocamente a raccontare storie nello stile di un genuino e originale slapstick.
Rapidi canovacci con frizzi e lazzi di eloquente fisicità e ritmi spassosi che arrivano dritto in pancia agli
spettatori.
Trovate esilaranti che catapultano il pubblico in un mondo surreale dove l’eclettico Rado e il folletto
Tuzza danno vita con leggerezza impazzita ad oggetti strampalati, animali improbabili, situazioni
inverosimili. I due stralunati comici, tra inventiva, sorprese, poesia e allegria, conducono il pubblico
lungo un percorso fisico e sonoro che rispolvera movenze, gesti e facce tipiche di altri eroi comici, dai
Cartoon a Charlot, a Stanlio & Ollio.
Brillante intuizione di un comico che da 25 anni percorre i teatri della Germania, Valter Rado autoreattore-regista, che in questo spettacolo riscopre il piacere della musica, dei ritmi, del movimento e del
divertirsi con un pubblico italiano.
Suo degno compagno l’affermato, funambolico, musicista Massimo Tuzza, batterista virtuoso e
percussionista esplosivo, che ritorna sul palcoscenico teatrale dopo 25 anni a riscoprire il clown che è
in lui.
Disponibilità: da giugno 2014
Durata: 75 min.
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
RACCONTI DI ANIMALI
da testi di Mario Rigoni Stern e Mauro Corona
con Armando Carrara e Thomas Sinigaglia alla fisarmonica bayan
Loro, gli animali, il Paradiso Terrestre non l'hanno mai perduto. Siamo noi che stiamo perdendo loro.
Sulla scia del successo dello spettacolo ALBERI, Armando Carrara questa volta ci “costringe” a
riflettere, parlando del rapporto tra uomini ed animali, su tutte quelle tracce che dai tempi remoti
conducono all’uomo contemporaneo, con tutte le sue debolezze, sentimenti e paure.
La drammaturgia si basa soprattutto sui racconti di due ormai celebrati maestri di vita quali Mario
Rigoni Stern (di cui quest’anno ricorre il primo anniversario della morte) e il sempre più seguito e
“rincorso”Mauro Corona. ANIMALI vuole proporsi anche di svelare al pubblico un’intuizione, la
rivelazione degli animali totemici dei due scrittori: è risaputo infatti che Mario Rigoni Stern sostiene che
il Larice è il “suo” albero, mentre Mauro Corona si ritiene un Carpino nero.
Meno evidente è cogliere quali sono gli animali totemici dei due autori. I racconti scelti allo scopo
saranno: La Volpe, Il Lepre, L’Allocco (dalla voce registrata dello stesso Corona), L’Asina Giorgia, La
Martora. Attraverso una lettura drammatizzata si comprenderà chi o cosa si cela dietro a questi
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animali: potremo giungere a svelare quanto Mario Rigoni Stern si celi sotto i racconti de Il Lepre e
L’Asina Giorgia e quanto Mauro Corona si nasconda ne La Volpe, L’Allocco e La Martora.
A far da cerniera fra un racconto e l’altro, si inseriscono brani e poesie: dal biblico Diluvio Universale
alla poesia di Trilussa e Pirandello; da considerazioni sulle conseguenze del cambiamento climatico a
riflessioni sul rapporto tra gli uomini e gli animali.
Si potrà così comprendere che l’animale è in noi assai più di quel che pensiamo e che spesso
racconta di noi anche se ne siamo del tutto inconsapevoli.
Così ogni volta che accarezziamo un animale, che lo raccontiamo in una storia, che lo riconosciamo in
un atteggiamento o in un gesto, o perfino ce lo inventiamo è come se dicessimo: “amico, riportaci a
casa! Riportaci sulle nostre tracce!”
L’animale è ancora sempre una domanda e una risposta, il nostro prima e dopo, da dove veniamo e
dove andiamo.
E il rispetto per lui non è altro che rispetto per noi stessi e per il nostro futuro.
Disponibilità: giugno e agosto e da settembre a dicembre 2014
Durata: 80 min.
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
ALBERI
da testi di Mauro Corona
con Armando Carrara, Luca Nardon (percussioni) e Davide Mattiazzi (didjeridoo)
Le foreste giocano un ruolo fondamentale per l'equilibrio del pianeta. Eppure, ogni giorno, subiscono
un "taglio" di 350 kmq.
Per dire basta, l'Onu ha dichiarato il 2011 anno delle foreste
A partire dai testi di Mauro Corona, straordinario autore friulano che in pochi anni ha raggiunto con i
suoi libri un milione di copie, lo spettacolo guida all’ascolto delle “voci del bosco”, che a noi, distratti
uomini della globalizzazione, continuano a parlare e anzi, oggi più che mai, chiedono di essere
ascoltate.
Dalla foresta in cammino in cui Macbeth vede realizzarsi una tragica profezia, al bosco dei suicidi
interrogato da Dante nell’Inferno; da quella selva di alberi poetici così vicini alla nostra infanzia che si
studiano a scuola, a volte un po’ annoiati - il melograno, la quercia, i cipressi; a quel pino parlante che
un giorno un vecchio falegname volle trasformare in un burattino dal naso lungo.
Nello spettacolo si raccontano storie prese in particolare da Le voci del bosco, Il volo della
martora e Fantasmi di pietra: storie di uomini (il boscaiolo Sante della Val e la sua sfida al faggio
centenario) e di bambini (le discese sulle slitte a rompicollo giù per i pendii ghiacciati).
Storie di uomini bambini, come Mauro Corona e come oggi Armando Carrara, che continuano a
passeggiare nei boschi della propria infanzia e a interrogare quelle voci per farsi raccontare le nostre
radici.
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Lo spettacolo può essere realizzato in forma di “narrazione” in spazi non teatrali e anche con luce
diurna; particolarmente adatto a stimolare e preparare un percorso didattico, tra prosa e poesia, tra
scienza e memoria, intorno alla figura dell’albero.
Disponibilità: giugno e agosto e da settembre a dicembre 2014
Durata: 80 min.
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
IL GIGANTE SOFFIASOGNI
liberamente tratto da “Il GGG” di Roald Dahl
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Giorgia Antonelli
Liberamente ispirato al GGG di Roald Dahl ed a diversi testi sul rapporto millenario tra uomini e
giganti, il testo di Presotto e Carrara ritorna sulle scene, dialogando a più di vent'anni dal suo primo
allestimento con il linguaggio digitale sperimentato da Carlo Presotto nelle sue ultime opere.
Gli attori del fortunato spettacolo "l’Apprendista Stregone" si trovano nuovamente alle prese con le
visioni fantastiche, con ombre vere e immagini digitali, in una dimensione di coinvolgimento degli
spettatori cui è decisamente difficile resistere.
Uno spettacolo sui sogni, sui desideri e sulla forza dell’amicizia.
Una storia di feroci giganti mangiabambini che si trasforma in un esilarante viaggio nel mondo della
fantasia.
Una bambina sta leggendo un libro seduta sul letto:
“L'ora delle ombre, le avevano raccontato, è quel momento a metà della notte quando tutti, grandi e
piccoli, sono addormentati profondamente.
E' l'ora in tutti gli esseri oscuri vengono fuori e prendono possesso del mondo.
La bambina andò alla finestra... la luna brillava in modo strano.
Guardò lontano e improvvisamente sentì molto, molto freddo.
Qualcosa risaliva la strada... Qualcosa di nero... Qualcosa di grande...
Qualcosa di enorme, di magrissimo, di oscuro.“
Ma contro ogni apparenza questa è un’ombra amica dei bambini, che viene ogni notte dal paese dei
giganti per soffiare nelle loro stanze i sogni.
Ma la bambina non dorme e lo sorprende: si tratta del Grande Gigante Gentile.
Lui è costretto a portarla via con se nel suo mondo.
I due fanno amicizia e decidono insieme di rendere inoffensivo il gigante cattivo che ogni notte corre
per il mondo a mangiare i bambini.
Ce la faranno grazie alla magica miscela di sogni preparata dal GGG e all'aiuto nientemeno che della
Regina d'Inghilterra.
Alla fine l'orco, anche grazie all'aiuto degli spettatori, sarà esposto in una grande fossa allo zoo, con un
cartello dalla scritta
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"Vietato dare da mangiare ai giganti"
E vissero tutti felici e contenti.
Disponibilità: da luglio 2014
Durata: 60 min.
Età consigliata: dai 5 anni
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
L’APPRENDISTA STREGONE
di Carlo Presotto
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Giorgia Antonelli
collaborazione all'allestimento di Titino Carrara
Uno stregone, alchimista e prestigiatore, tiene scuola di magia e cerca di insegnare i suoi segreti ad un
apprendista distratto e pasticcione. Anima gli oggetti e li fa fluttuare nell’aria, raccoglie i più diversi
ingredienti creando pozioni dagli effetti imprevedibili, ma l’unica cosa che l’apprendista è in grado di
fare è spazzare il pavimento del laboratorio. Appena lo stregone si distrae il giovane si impossessa del
suo cappello magico e prova ad imitare i gesti del maestro, anima una scopa, la trasforma addirittura
in un’assistente proprio carina, pronta ad eseguire i suoi comandi. E’ che una volta liberata la magia gli
prende la mano, e l’apprendista viene sopraffatto dalla sua creatura, fino all’intervento dello stregone.
La creatura si è affezionata all’apprendista, lo segue dovunque, anche alla lezione su come mescolare
gli ingredienti, in cui lui naturalmente non ne indovina nessuno. Ma non gli importa, alla prima
distrazione dello stregone, apre un vaso contenente una pozione magica e scatena una musica
magica meravigliosa, sulla quale danzerà felice insieme alla sua nuova amica. Il barattolo si è però
vuotato, e come fare a riempirlo per non incorrere nell’ira dello stregone? Con l’aiuto della ragazza
l’apprendista mette le mani nell’armadio degli ingredienti e sceglie a caso qualcosa per riempire il
vaso. Lo stregone si accorge dell’imbroglio, e decide di giocargli uno scherzo. Prende l’aspetto di uno
spettro, rapisce la ragazza, e con i suoi incantesimi sfida l’apprendista ad una gara.
Disponibilità: da giugno 2014
Durata: 60 min.
Età consigliata: dai 5 anni
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
Sede Legale Stradella Piancoli 6 36100 Vicenza C.F. e P.I. 00345390249 Reg. Imp. 7087/VI116 RCA 128242/
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Tel. 0444 541819 Fax 0444 327562
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IL GATTO CON GLI STIVALI
da Charles Perrault
con Evarossella Biolo, Matteo Cremon e Beatrice Niero
Il tema della tradizione viene sviluppato distillando la drammaturgia ed il lavoro d'attore nel confronto
con il pubblico dei ragazzi di oggi. Mutano i tempi, l'uso della parola rispetto al testo, resta immutata la
forza di una fiaba che affronta il tema del difficile mestiere di crescere, di mutare pelle, di diventare se
stessi.
Se sappiamo ascoltare, anche un gatto buono solo per farne pelliccia, può rappresentare la guida per
superare con successo le prove e gli ostacoli che ci sembrano insormontabili.
C’era una volta un mugnaio così povero che riusciva appena a dar da mangiare ai suoi tre figli. Un
brutto giorno però il mugnaio morì, e lasciò per eredità ai figli solo il mulino, un asino e un gatto…
Rita, Marco e Sara, stralunati narratori, si disputano I personaggi, scoprendo che gli oggetti più
semplici possono trasformarsi in tutto ciò che serve loro.
Un grande lenzuolo, dei sacchi di farina e poco altro sono tutto ciò che serve oltre alla capacità di
stupirsi insieme agli spettatori.
Uno spettacolo di teatro d’attore e di atmosfere, in cui comicità e poesia giocano a nascondino tra loro.
Disponibilità: da giugno 2014
Durata dello spettacolo: 60 minuti
Età consigliata: dai 5 anni
Lo spettacolo può essere rappresentato in corti e luoghi particolarmente raccolti, previo sopraluogo da
concordare. Il sito deve essere protetto da rumori e luci.
Esigenze Tecniche
all’aperto
al chiuso – minimo
Dimensioni palco
m.8 x m.8
m. 8 x m. 6 – altezza m. 4.5
Carico luci
Kw 20
Kw 20
Tempi di montaggio 4 ore circa
4 ore circa
Tempi di smontaggio 1 ora circa
1 ora circa
La Piccionaia – I Carrara Teatro Stabile di Innovazione
Stradella Piancoli, 6
36100 Vicenza
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Referente organizzativo : Guglielmo Cola
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