Scarica PDF - Parrocchia di San Giovanni in Persiceto

La Voce che
Chiama
Festa della Madonna del Poggio 2015
Sabato 9 maggio
• h. 18.30: apertura dello stand gastronomico
(il menu quest’anno comprenderà tigelle,
crescentine, piadine, patate fritte, salsiccia,
friggione, fagioli in umido) e della pesca di
beneficienza che quest’anno prevederà 5 premi
abbinati all’estrazione dei numeri rossi.
• h. 21: spettacolo “La Corrida – dilettanti allo
sbaraglio”. Per informazioni ed iscrizioni chiedere
in sagrestia o scrivere all’indirizzo lacorrida.
[email protected]. Il pubblico è invitato a
presentarsi con pentole, coperchi e strumenti
improvvisati per esprimere i propri giudizi.
Venerdì 14 maggio
Ore 20.45: Processione con l’Immagine della
Madonna del Poggio dalla chiesa di San Camillo alla
Collegiata e benedizione del Cimitero
Domenica 10 maggio
Ore 18: arrivo della Madonna del Poggio. Processione
fino alla Collegiata
S. Messe nei giorni di lunedì - martedì ­ mercoledì e
sabato ore: 8.30 - 10.00 - 18.30
• h. 8.30 - 12.30: apertura della pesca di
beneficienza
• h. 18.30: apertura dello stand gastronomico e
della pesca
• h 20: concerto della band “Ritardo Cronico”
Domenica 17 maggio
Ore 17.00: Vespro e processione al Poggio
• h. 8.30 – 12.30: apertura della pesca di
beneficienza
• h. 18.30: apertura dello stand gastronomico e
della pesca
• h 20: concerto della band “Maddalen’s Brothers”
• h 22: estrazione dei numeri rossi:
1. viaggio
2. bicicletta
3. televisore led
4. tablet
5. robot da cucina.
Mercoledì 13 maggio
Ore 20.45: Processione con l’Immagine della
Madonna del Poggio alla chiesa di San Camillo
Sabato 16 maggio
Ore 16: S. Messa per i malati
• h 17: apertura della pesca
• h 18.30: apertura dello stand gastronomico
• h. 20.30: “Giochi Senza Frontiere” per bambini
e famiglie. Per informazioni ed iscrizioni scrivere
entro domenica 12 aprile all’indirizzo: giochi.
[email protected]
Notizie Flash Notizie Flash
MUSEO DI ARTE SACRA
L’anno è iniziato con le visite guidate di circa 500
bambini delle scuole elementari e ragazzi delle
medie. A seconda della classe di appartenenza,
ai piccoli visitatori delle elementari sono stati
proposti, a cura dell’associazione Co.me.te ,diversi
itinerari o applicazioni, come il ‘gioca museo’, la
‘bottega del pittore’, i ‘Corali’ e un ‘corso di argilla’.
Si è trattato di un appassionante approccio didattico:
un’introduzione all’arte e alla spiritualità dei nostri
tesori d’arte Sacra, accolta con grande entusiasmo
CAT GARDECCIA
Si è iniziato il 66° anno di attività con importanti
obiettivi da centrare nel corso del 2015. Concerti di
beneficenza (in particolare, uno in favore dell’Asilo
amici dei bimbi avrà luogo al teatro Fanin venerdi 8
maggio), partecipazione il 13 giugno alla XII rassegna
città di Persiceto assieme ai ragazzi cantori e a due
IL CENTRO CULTURALE G.K. CHESTERTON,
nato da pochi mesi a san Giovanni ma aperto a
tutti coloro che si vogliono aggiungere come soci
senza limitazione di luogo di residenza, ha già
svolto numerose e seguitissime attività culturali,
tra cui all’inizio di quest’anno – in collaborazione
col CTG locale- una conferenza del prof. Barbieri,
concittadino e astrofisico di fama internazionale ed
un incontro con la ‘bambina di Dio’, Gianna Jessen,
Notizie Flash
dai nostri piccoli.
Col patrocinio del Centro culturale Chesterton si
sono invece svolti nella fascinosa sala Maggiore del
Museo un paio di interessanti e apprezzati incontri
serali per adulti. La Prof. Loretta Secchi ha incantato
il pubblico con un paio di esposizioni rispettivamente
sull’ ‘Ultima Cena’ di Leonardo e sul celebre dipinto
di Tiziano : ‘Amor sacro e amor profano’. Altri incontri
sono allo studio per essere proposti nella seconda
metà dell’anno in corso.
cori ospiti; partecipazione ad una rassegna di cori
in val di Chianti e, in novembre, uno straordinario
concerto di canti per ricordare il centenario
dell’entrata italiana nella Grande guerra. Il cat
Gardeccia continua così la sua storia, sempre aperto
a tutti coloro che volessero entrare nel suo organico.
scampata ad un aborto salino negli USA e ora nota
attivista pro-life . In entrambi i casi il teatro Fanin, pur
tanto capace, ha accolto a malapena- o addirittura
è stato insufficiente- a contenere tutte le persone
accorse per assistere agli avvenimenti. Altri incontri
culturali, di argomento storico e letterario, sono in
programma dopo Pasqua e in Maggio.
CENTRO FAMIGLIA
Durante la distribuzione di primule a favore del
Progetto Gemma nella Giornata per la vita del 1
Febbraio, effettuata all’uscita della Collegiata di
San Giovanni in Persiceto, ad Amola, Zenerigolo e
Lorenzatico, Castagnolo, Santuario del Poggio, Le
Budrie, Sala Bolognese, Manzolino, Cavazzona e
Osteria Nuova, è stata raccolta l’importante cifra di
4.935,00 € al netto delle spese che ammontano a
1.080 €. Tale importo permette di avviare due nuove
adozioni di mamma e bambino. I bambini delle
classi di catechismo hanno dato una bellissima nota
di colore alla giornata, e durante la distribuzione
del sabato pomeriggio hanno raccolto ben 618 €,
continuando poi a collaborare e rendere piacevole
anche la domenica. Grazie a tutti i donatori e
collaboratori!!!
Ricordiamo gli incontri di Aprile per Genitori di
ragazzi preadolescenti e adolescenti:
ore 20,30 al Primo piano del palazzo Fanin
PREADOLESCENTI, OLTRE LA SCUOLA MEDIA
d.ssa Benedetta Micol Marangoni, PsicologaPsicoterapeuta
dr. Giorgio Paltrinieri, Psicologo
GIOVEDI’ 9 APRILE: “L’età delle scelte”
Incontro per riflettere sull’importanza della scelta
scolastica per il futuro dei propri figli
ADOLESCENTI E GENITORI…SENZA PAROLE
d.ssa Federica Granelli, Educatrice e counselor
GIOVEDI’ 16 APRILE:
“Le parole per litigare e per fare la pace”
Normalità quotidiana tra conflitti evitati e conflitti
infiniti
GIOVEDI’ 23 APRILE:
“Le parole sostituite e messe in rete”
Adolescenti nella giungla digitale tra immagini e
simboli
MARTEDI’ 28 APRILE:
“Le parole non dette nei momenti difficili”
Prevenire le nuove dipendenze nella società dei
consumi
5 PER MILLE PER IL NO PROFIT
Oltre ad invitarvi a firmare per la destinazione dell’8
x mille alla Chiesa Cattolica, anche quest’anno è
possibile scegliere di destinare il 5 per 1000 della
Dichiarazione dei Redditi, a un’associazione di
Volontariato ONLUS.
È sufficiente firmare nell’apposito spazio e indicare
precisamente il CODICE FISCALE dell’Ente a cui si
vuole destinare il contributo.
Di seguito indichiamo gli Enti, con relativo codice
fiscale, che hanno un riferimento con le attività
parrocchiali:
Centro Famiglia
Centro Missionario Persicetano
Coro “I Ragazzi Cantori”
Cooperativa sociale “G. Fanin”
92031520379
92028440375
91217440378
02601561208
Bollettino della Parrocchia di San Giovanni Battista • Marzo 2015
Piazza del Popolo, 22 - 40017 San Giovanni in Persiceto (Bo) - tel. 051821254 - www.parrocchiapersiceto.it
Periodico - Direttore responsabile: Don GIOVANNI BONFIGLIOLI Arciprete
Fate questo
LA LITURGIA
DELLA SETTIMANA SANTA
29 Marzo 2015 DOMENICA DELLE PALME
SS Messe ore 8 - 10,30 - 18,30 (inizio Quarantore)
ore 10: Ritrovo presso la Chiesa degli Angeli
e benedizione dell’ulivo. A seguire
Processione solenne alla Collegiata dove
all’arrivo sarà celebrata la S. Messa.
ore 18,30 S. Messa, al termine esposizione
Eucaristica e Adorazione per tutta la
notte.
Da Domenica 29 a Martedì 31 Marzo 2015
Solenni Quarantore con Adorazione Eucaristica per
tutta la giornata
Martedì 31 Marzo
ore 20,30: S: Messa, processione in piazza
del Popolo e solenne Benedizione
Eucaristica.
2 Aprile 2015 GIOVEDÌ SANTO
ore 20: S. Messa della Cena del Signore.
Concelebrano tutti i sacerdoti della
parrocchia. All’offertorio i fedeli sono
invitati a un gesto di carità offrendo in
denaro e in natura. Seguirà la solenne
processione per accompagnare il
Santissimo Sacramento alla Chiesa della
Cintura per l’adorazione.
ore 22: Adorazione Eucaristica presso la Chiesa
della Cintura.
3 Aprile 2015 VENERDÌ SANTO
Astinenza e digiuno
ore 7: Recita dell’Ufficio delle Letture e delle
Lodi Mattutine.
Ore 15: Via Crucis per i bambini in Collegiata
ore 18,30: Commemorazione della Morte del
Signore.
ore 21: Via Crucis per le vie della città.
4 Aprile 2015 SABATO SANTO
Durante la giornata saranno a disposizione alcuni
sacerdoti per la confessione.
Nel pomeriggio benedizione delle uova
ore 7: Recita dell’Ufficio delle Letture e delle
Lodi Mattutine
ore 21,30: Solenne VEGLIA PASQUALE DI
RESURREZIONE con la celebrazione di
tre battesimi
in memoria di me
Un pastorello solo, addolorato,
sta privo di piacere e di contento,
il pensiero alla donna tiene intento,
ha il petto dall’amore lacerato.
Non lacrima, perché di amore piagato,
ché non gli pesa di vedersi afflitto,
quantunque nel suo cuore sia ferito;
ma piange al sol pensier d’essere obliato;
ché al solo pensier di essere obliato
dalla sua bella donna, con gran pena
si lascia maltrattare in terra aliena,
e il petto dall’amore ha lacerato.
E dice il pastorello: Ahi, disgraziato
colui che dal mio amor si è reso assente
e non vuole godere di me presente!
E il petto per suo amore ha lacerato.
E dopo un po’ su un albero è salito
dove ha disteso le sue braccia belle
e morto se n’è rimasto appeso a quelle,
e il petto dall’amore lacerato.
(S. Giovanni della Croce, Strofe spirituali su Cristo e l’anima)
Ci apprestiamo a vivere ancora una volta la Grande Settimana, quella che per
antonomasia chiamiamo Santa. In questi giorni “rievocheremo e rivivremo
– accogliendone tutta la luce e la grazia – i tre giorni centrali e più santi
dell’intera storia umana: i giorni in cui siamo stati singolarmente amati, i
giorni che ci hanno redento, i giorni che hanno riacceso per gli uomini la
speranza di un destino imperituro di fulgore e di gioia. Il protagonista
dell’azione salvifica di questi giorni è il Signore Gesù, colui che “avendo
amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (cf Gv 13,1): vale
a dire, fino a donarsi a noi, attraverso il sacramento del “Corpo dato” e del
“Sangue versato”, in una arcana ma reale e intima comunione” (card. Biffi).
Proprio nel momento di dare la propria vita in riscatto per i peccatori (ossia
per ciascuno di noi!) Gesù era più oppresso dall’indifferenza degli uomini che
dalla sua stessa sofferenza. Come dice splendidamente san Giovanni della
Croce: Non lacrima, perché di amore piagato, (..) ma piange al sol pensier
d’essere obliato. Di fronte al sacrificio d’amore di Gesù si erge quanto mai
tragica la tiepidezza degli uomini, che faticano a rendersi conto di essere
salvati e scordano facilmente quanto la loro redenzione sia costata.
A perenne memoria del suo sacrificio, Gesù ci ha donato allora l’Eucaristia,
che è stata affidata ai suoi apostoli la sera dell’Ultima Cena non perché
divenisse un ricordo annuale della Redenzione (come avveniva per la Pasqua
ebraica), ma perché fosse la fonte della vita della Chiesa. La celebrazione
eucaristica è infatti molto più di un ricordo di un fatto passato e ormai
remoto: essa rende presente e operante l’evento che commemora, perché
attualizza sull’altare lo stesso sacrificio della Croce.
”Questo è il mio corpo”, “questo è il calice del mio sangue”: le parole
sorprendenti di Gesù, pronunciate per la prima volta nel cenacolo, non si
sono più spente; risonando sugli altari in ogni tempo e in ogni luogo della
terra, continuano a operare il loro prodigio. E in ogni tempo e in ogni luogo
suscitano un’emozione, una meraviglia, uno stupore adorante che non può
trattenersi dall’erompere nel grido: “Mistero della fede!”.
In questo grido si riassume e si manifesta l’intera storia cristiana; in questo
grido c’è lo sbigottimento degli apostoli davanti alla prima Eucaristia; c’è il
fervore delle comunità delle origini, radunate per la “frazione del pane”;
c’è il rapimento estatico di quanti nei secoli sono stati affascinati dall’arcana
presenza in mezzo a noi di Cristo e del suo sacrificio. Al centro della vita della
Chiesa e di ogni cristiano non vi può pertanto essere altro che la celebrazione
eucaristica, nella quale, facendo memoria ed esperienza dell’infinito amore
di Dio, impariamo ad amarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amato, per
sostenerci vicendevolmente sulla strada della salvezza.
Don Giovanni Bonfiglioli
5 Aprile 2015 PASQUA DI RISURREZIONE
Decalogo
6 Aprile LUNEDÌ DELL’ANGELO
In una parrocchia americana, il parroco, decisamente seccato dalle scuse
addotte nel corso degli anni dai parrocchiani per non andare a Messa, inserì
“I dieci motivi per cui non mi lavo mai” nel bollettino domenicale:
Messe secondo l’orario festivo.
ore 9,30 : S. Messa presso la cappella dell’Ospedale
SS Messe ore 8 - 11 - 18,30
12 Aprile DOMENICA IN ALBIS
SS Messe secondo l’orario festivo
ore 10 e 11,30: S. Messa e celebrazione dei
Battesimi
I malati e gli anziani che non possono partecipare
ai riti pasquali e desiderano ricevere l’Eucaristia
possono contattare la sagrestia al numero
telefonico 051 821254.
È possibile anche comunicare in sagrestia il nome di
anziani o persone che desiderano partecipare alla
Messa del giorno di Pasqua e hanno la necessità
del trasporto. Si potrà indicare quale Messa tra
quella delle 9,30 all’Ospedale, delle 10 o 11.30 in
Collegiata.
1. Sono stato obbligato quando ero piccolo.
2. Le persone che si lavano sono ipocrite: pensano di essere più pulite degli
altri.
3. Ci sono così tanti tipi di sapone, che non so decidere quale sia il migliore.
4. Ero abituato a lavarmi, poi ho cominciato ad annoiarmi ed ho smesso.
5. Mi lavo solo in occasioni particolari, come Natale e Pasqua.
6. Nessuno dei miei amici si lava.
7. Comincerò a lavarmi quando sarò più vecchio e più sporco.
8. Non riesco a trovare il tempo.
9. Il bagno non è mai caldo abbastanza in inverno o fresco a sufficienza in
estate.
10. I produttori di sapone cercano solo i tuoi soldi.
Cena di Emmaus pittore fiorentino o emiliano della prima metà del XVII sec
Sinodo sulla famiglia:
siamo chiamati a riflettere
Ormai da molti anni, almeno dal pontificato di Giovanni Paolo II, la Chiesa ha
avviato una riflessione sulla famiglia, intesa come luogo teologico di incontro
tra Dio e gli uomini, ma anche come cellula fondamentale della società.
Molte volte sono stati pubblicati documenti che trattavano l’argomento (il
più conosciuto è la Familiaris consortio di Giovanni Paolo II), ma negli ultimi
anni si è scoperta l’urgenza di trattare l’argomento in maniera originale,
in particolare per quanto riguarda gli aspetti sociologici, antropologici ed
ecclesiologici: se è vero che il Vangelo non cambia, è però vero che “siamo
noi che incominciamo a comprenderlo meglio... È giunto il momento di
riconoscere i segni dei tempi, di coglierne l’opportunità e di guardare
lontano” come scrisse Giovanni XXIII.
Per questo il papa Francesco ha convocato un primo Sinodo lo scorso
autunno, che aveva come oggetto la famiglia; tale Sinodo ha prodotto un
documento che sarà lo strumento base per il lavoro del secondo Sinodo, che
si terrà nell’ottobre prossimo.
Fino a qui poco di originale, a parte forse il fatto di riconvocare l’assemblea
dei vescovi due volte consecutive per lo stesso argomento; una novità però
c’è: in previsione di entrambe le sessioni del Sinodo sono stati diffusi a tutte le
Diocesi del mondo, e quindi alle parrocchie e ai fedeli, degli schemi di spunti
di riflessione, corredati di domande per raccogliere i pensieri, le attività in
essere, i progetti, le necessità percepite, i rischi presenti sull’argomento in
tutta la Chiesa, che, non dimentichiamolo, è sparsa in tutto il mondo, in
contesti culturali, politici, religiosi estremamente differenziati.
Questa attività richiesta a tutte le Chiese del mondo ha principalmente lo
scopo di raccogliere idee, informazioni e proposte per i Vescovi riuniti nel
Sinodo; ha però certamente anche lo scopo di stimolare in ogni chiesa locale,
in ogni parrocchia una riflessione approfondita sull’argomento, sempre
centrale nella vita delle persone e delle comunità, per arrivare a trovare
modi sempre migliori per portare il Vangelo nella vita delle persone e delle
famiglie.
Per accogliere l’indicazione del Papa, il Consiglio Pastorale Parrocchiale
appena eletto ha deciso di avviare un lavoro sui testi forniti, tenendo come
orizzonte il nostro territorio e la nostra parrocchia, per valutare quale sia la
situazione e come si possa fare per annunciare il Vangelo in maniera sempre
più efficace. Sono state così create alcune commissioni, ognuna della quali
dovrà esaminare una parte del documento e produrre un contributo di
valutazione e proposta.
Alla prossima seduta del Consiglio Pastorale Parrocchiale si esaminerà
congiuntamente il lavoro delle commissioni.
Il Signore ci aiuti a vivere questa occasione come momento di crescita e
confronto sereno alla luce della sua Parola.
Paolo Cocchi
Per chi volesse approfondire il tema, in sintonia con tutta la Chiesa, e dare anche un proprio contributo, è possibile
collegarsi al sito ufficiale del Vaticano e scaricare la relazione del Sinodo straordinario 2014 e i lineamenti del prossimo, che
avrà come titolo: La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo (4-25 ottobre 2015)
www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20141209_lineamenta-xiv-assembly_it.html
Spunti per la Liturgia in Collegiata
Nella prefazione alla raccolta dei suoi scritti sulla liturgia, Papa Benedetto
XVI – rifere ndosi al fatto che la prima Costituzione discussa e approvata dal
Concilio Vaticano II riguardava appunto la liturgia – sintetizza da par suo la
questione: “Ciò che, visto appunto dall’esterno, potrebbe sembrare un caso,
si rivela guardando la gerarchia dei temi e dei compiti della Chiesa, come la
cosa intrinsecamente più giusta. Cominciando con l’argomento della liturgia,
si poneva inequivocabilmente in luce il primato di «Dio», la priorità assoluta
del tema Dio. Prima di tutto Dio, questo ci dice l’iniziare con la liturgia”.
Niente di più di questa premessa è appropriato per avviare una breve
riflessione sul tema della liturgia all’interno della nostra Comunità; e per
condividere alcune iniziative che, come coro dei Ragazzi Cantori, stiamo
portando avanti in questo tempo di preparazione alla Santa Pasqua.
Credo che si possa affermare con tutta tranquillità che, all’interno della
nostra Parrocchia, la riforma liturgica avviata dal Concilio è stata interpretata
in modo equilibrato, lontano dagli eccessi che invece hanno trovato
spazio altrove. In questo il compianto don Enrico è sempre stato una
guida sicura e discreta, che non ha mai mancato di “dettare la linea” con
quell’equilibrio che ne ha sempre contraddistinto il ministero pastorale.
Una delle eredità più preziose che ci ha lasciato è il Coro dei Ragazzi Cantori
di San Giovanni. Fortemente da lui voluto e sostenuto per più di trent’anni,
questo complesso ha sempre messo al centro della sua azione il servizio
liturgico, che ne ha sempre costituito la bussola e al quale ha sempre
dedicato le energie migliori, presentandosi sempre e in ogni occasione anche nei consessi artisticamente più blasonati - prima di tutto come “coro
liturgico che effettua il suo servizio ogni domenica alla messa delle ore 10”.
Nei più di quarant’anni di attività naturalmente le scelte e gli orientamenti si
sono evoluti, sono state esplorate strade diverse, spesso fruttuose e talvolta
meno efficaci: quello che è certo è che l’intento è sempre stato quello di
conferire alla liturgia quell’apporto insostituibile fornito dalla musica e dal
canto.
Negli ultimi mesi, anche stimolati da alcune giuste osservazioni che ci
sono giunte da più parti, abbiamo provato ad immaginare come fare un
ulteriore passo avanti nella direzione di sostenere ancora meglio quello che
è il centro della vita liturgica di una comunità: la Celebrazione Eucaristica.
Naturalmente, non c’è nulla da stravolgere, proprio perché la situazione
attuale è il risultato di una evoluzione pluridecennale, che ha distillato un
tutto coerente ed armonico: purtuttavia, alcune correzioni di rotta sono state
proposte e condivise con i nostri sacerdoti, ed hanno visto la luce con l’inizio
della Quaresima, tempo di preparazione per eccellenza.
Prima di tutto, vi era da migliorare il momento dell’accoglienza, che precede
l’inizio della celebrazione. E’ un momento che per sua natura poco si presta
a creare le condizioni di raccoglimento necessarie a prepararsi all’azione che
sta per cominciare. Un canto polifonico eseguito dalla sola schola qualche
minuto prima dell’inizio della Messa, ed intonato al tempo liturgico, ci è
sembrato fosse la soluzione più adatta a favorire il silenzio e il raccoglimento;
lasciando al termine qualche breve istante per la meditazione personale.
Si è poi pensato di riportare nella giusta luce l’Antifona di ingresso, che avvia
e dà il “motivo” dell’intera celebrazione, e che sovente non trova il giusto
rilievo nel canto di ingresso: per il tempo quaresimale, il canto rimane fisso
mentre la strofa ricalca per l’appunto la Antifona del giorno.
Un altro momento qualificante è il Salmo Responsoriale, nel quale il salmista
ed il popolo si alternano nel canto, e quest’ultimo è chiamato a rispondere
coralmente all’invito del primo. Per facilitare la partecipazione, si è pensato
di adottare una semplice melodia, e sempre la stessa, per il ritornello,
variando invece i versetti: in questo modo si vuole facilitare l’apprendimento
da parte dell’assemblea, così che possa davvero rispondere allo spirito di
questo momento di passaggio tra l’Antico ed il Nuovo Testamento.
Per il resto, si è confermato lo schema dei canti di comunione, in cui al canto
a popolo segue un canto meditativo eseguito dalla schola, per il quale si è
posta maggiore attenzione alla corrispondenza con la liturgia del giorno.
Il nostro obbiettivo è trarre da queste settimane di “sperimentazione”
le conferme alla correttezza delle scelte effettuate, ma anche gli spunti
per fare sempre meglio, portando quindi il nostro piccolo contributo alla
vita della comunità; e magari fornendo qualche spunto per le scelte e gli
orientamenti che verranno definiti dalla neo-ricostituita Commissione
Liturgica parrocchiale.
Andrea Bongiovanni
IL LUPO E L’AGNELLO
Venerabile Mari Carmen Gonzalez-Valerio
Madrid, 14 marzo 1930 - Madrid, 17 luglio 1939
La Chiesa, sia pur con molta cautela, ha dato il via ai processi di beatificazione
e santificazione di bambini che hanno vissuto la loro breve vita nell’innocenza,
nella santità, nell’immolazione di vittime, di testimoni o prescelti di fatti
prodigiosi. E così ci indica anche la venerabile Mari Carmen Gonzalez-Valerio,
fanciulla spagnola di nove anni; vissuta e morta in un periodo infelice della
storia della Spagna, di cui da poco si sta cominciando a parlare diffusamente,
mentre prima per opportunità politiche e di servilismo culturale verso
l’ideologia marxista c’era un velo di silenzio. Il periodo in questione fu la
sanguinosa Guerra Civile, che devastò la Spagna a partire dal 1931 e che ebbe
il suo culmine negli anni 1936-39. Si cominciò nel ’31 con l’espulsione dalla
Spagna del cardinale di Toledo, poi con l’incendio di alcuni conventi, con lo
scioglimento della Compagnia di Gesù, con l’approvazione del divorzio, la
secolarizzazione dei cimiteri, con l’imposizione di togliere il Crocifisso dalle aule
scolastiche. Nei quattro anni dal ’36 al ’39, la Guerra Civile scoppiata in tutta
la sua violenza fece migliaia di morti, dei quali 4184 sacerdoti, braccati come
animali concedendo una ricompensa per il loro ritrovamento; inoltre 2365
religiosi e religiose per un totale di 6832 consacrati della Chiesa; le diocesi più
colpite furono Barbastro, Lérida, Toledo. In questo tristissimo periodo nacque
Mari Carmen Gonzalez-Valerio il 14 marzo 1930 a Madrid, secondogenita di
don Julio Gonzalez-Valerio e di donna Carmen Sáenz de Heredia, genitori di
nobili origini; il padre già capitano di artiglieria, con l’avvento dei comunisti al
potere, aveva lasciato la carriera militare e si era impiegato come ingegnere
nelle Ferrovie dello Stato. La bambina, secondo un’antica tradizione, venne
consacrata alla Madonna del Carmine, dandole il nome della Vergine. Con lei le
tappe dei sacramenti furono veloci, venne battezzata poche ore dopo la nascita
per paura di perderla e eccezionalmente a soli due anni venne cresimata:
l’eccezionalità del fatto si giustificava con la percezione, che non ci fosse
molto tempo per prepararsi alla lotta per la fede. Mari Carmen crebbe con
una volontà vigorosa e temperamento forte, “presumidilla” (presuntuosetta)
diceva con affetto qualche parente; dotata di un pudore ostinato e scontroso,
non amava vestitini troppo esposti. Aveva assistito con tanto fervore alla Prima
Comunione del fratello Julio, e il desiderio si fece vivo in lei di ricevere Gesù
al più presto. E anche per lei arrivò il gran giorno desiderato, con l’incontro
con Gesù Eucaristia e con la “totale offerta di sé”; ricevé il libro di preghiere
intitolato “Mi Jésus” che terrà in mano ostinatamente durante la sua malattia,
in esso si trovava la formula da recitare dopo la Comunione: “Oh mio Gesù, io
sono tutta tua. Ti sei donato a me e io mi dono interamente a te”. Già da piccola sentiva il desiderio di farsi santa con la consapevolezza
sempre più crescente che per diventarlo bisogna soffrire.
In casa si curava la
diffusione e il sostegno della devozione all’Amore Misericordioso e al Sacro
Cuore di Gesù con l’invio di scritti e volantini, e la bambina di sua iniziativa
andava per strada a distribuire ai passanti i foglietti della devozione. Ma sulla
famiglia incombeva il pericolo della rivoluzione. Il 15 agosto del 1936, giorno
dell’Assunta, una ronda di miliziani si presentò alla loro porta, per prelevare
don Julio: egli nel salutare la moglie, che voleva seguirlo, le raccomandò i
bambini, dicendo di spiegare loro quando grandicelli, come era morto, nel
difendere i principi cattolici. Fu rinchiuso in una vicina prigione e qualche volta
la famiglia riusciva ad intravederlo. Dopo qualche giorno si udì un suo grido e
si vide un camion militare che si allontanava; alla prigione dissero brutalmente
“se vuoi vedere tuo marito, va all’obitorio”. La piccola Mari Carmen ebbe
l’intuizione che il padre fosse stato ucciso e cominciò a pregare intensamente
con il ‘rosario delle piaghe di Gesù’, da usare nei momenti di dolore. Il capo
del governo rivoluzionario era Azana, e
per lei era il responsabile dell’assassinio del
papà; ciò nonostante domandava alla madre:
“Dimmi: Azana si salverà?” e la madre da
vera cristiana rispondeva: “Se fai dei fioretti e
preghi per lui si salverà”. L’odio dei rivoluzionari
verso la sua famiglia era particolare, perché erano
parenti di Primo de Rivera, l’ex capo el Governo, e il
loro arresto era imminente, perciò fu consigliato di
rifugiarsi nell’ambasciata belga di Madrid, dove
vennero raggiunte dai bambini, perché avevano saputo
che erano inclusi in una lista di bambini da deportare
in Russia. Nell’ambasciata si nascondevano anche
quattro sacerdoti, così perlomeno si poteva celebrare
la Messa e ricevere la Comunione. Attraverso vie
diplomatiche riuscirono ad avere un salvacondotto
e con un camion la famiglia raggiunse Valencia dove
si imbarcarono per Marsiglia. La sua vita in quel periodo fu i n t e s s u t a
di piccole e grandi delicatezze verso i suoi familiari, la servitù e i poveri.
Nell’ottobre del 1938 Mari Carmen fu affidata ad un istituto di suore irlandesi
come alunna interna, distinguendosi fra le altre alunne perché era l’unica a
partecipare alla Messa delle suore, che si celebrava alle sette del mattino. Un
sacerdote che frequentava l’Istituto, indicandola usò questa espressione:
“Quella bambina è piena di Spirito Santo”.
Dopo un periodo di vacanze pasquali, trascorso a casa, dove il Giovedì Santo
la piccola Mari chiese di offrirsi al Signore, tornò in collegio, dove l’8 maggio
1939 cadde ammalata di scarlattina. Iniziò così la fase finale della sua vita, la
malattia si complicherà sempre più, portandole atroci sofferenze che sopportò
senza un lamento, fra la meraviglia dei familiari, medici, infermieri. Nei suoi
ultimi giorni disse all’infermiera: “Mio padre è morto martire, povera mamma,
e io muoio vittima”.
Avvicinandosi la festa della Madonna del Carmine, diceva che desiderava
morire in quel giorno, ma gli dissero che si sarebbe sposata una zia, allora lei
disse, “morirò il giorno dopo”. E così con la visione della Vergine che veniva a
pigliarla, morì verso le tre del pomeriggio del 17 luglio 1939. La nonna scriveva
ad una parente lontana “La nostra piccola santa se ne va. Ormai è tutta assorta
in Dio”.
Dopo la sua morte si ebbe ancora più chiara la spiritualità della sua giovane
vita, nella sua borsetta venne trovata un’agendina in pelle rossa con tre
pagine importanti, nella prima è annotato “29 agosto. Oggi hanno ucciso
mio padre”, in un’altra è scritto il grido dei martiri di quel periodo “Viva la
Spagna. Viva Cristo Re!”, nella terza pagina “Mi sono offerta nella parrocchia
del Buon Pastore, 6 aprile 1939”; il tutto custodito in un foglio con su scritto
‘privatissimo’ come fanno i ragazzi con i loro segreti.
Un anno dopo nel 1940, esule in Francia, moriva anche Manuel Diaz Azana
con l’assistenza in punto di morte di un vescovo, ricevendo la Confessione
e l’Estrema Unzione, spirando dolcemente nell’amore di Dio, senza sapere
però quante preghiere di una bambina di nove anni avevano ottenuto la
conversione.
Il 18 Settembre 1953
a Roma, Papa Pio XII
ha ricevuto un gruppo
di persicetani guidato
da don Guido Franzoni,
e ha donato 18 milioni
per la costruzione
del Palazzo Fanin.