Brochure - Lungodegenza

Struttura ospedaliera privata accreditata con il Servizio
Sanitario Nazionale
LUNGODEGENZA
“La Maddalena” – Casa di Cura di Alta Specialità
Via San Lorenzo, 312/D - Palermo
Tel. 091 6806111 – Fax 091 6806906
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SOMMARIO
SOMMARIO ......................................................................................................................... 2 1. PREMESSA ................................................................................................................... 3 1.1 Indicazioni all’ammissione ..................................................................................... 3 1.1.1 Criteri di ammissione: ............................................................................................ 3 1.1.2 Criteri di non ammissione: ..................................................................................... 3 1.2 Condizioni cliniche eleggibili a ricovero in lungodegenza post-acuzie ................. 3 1.3 Modalità di accesso e dimissione del paziente ....................................................... 4 1.4 Qualità e valutazione dell’assistenza ...................................................................... 5 2. PRESENTAZIONE DELL’UNITA’ OPERATIVA DI LUNGODEGENZA .............. 6 3. LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI .......................................................................... 6 3.1 Caratteristiche delle prestazioni erogate ................................................................. 6 3.2 Assistenza medica .................................................................................................. 6 3.3 Assistenza infermieristica:...................................................................................... 7 3.3.1 Accertamento dei bisogni ................................................................................... 7 3.3.2 Diagnosi .............................................................................................................. 7 3.3.3 Pianificazione...................................................................................................... 7 3.3.4 Attuazione ........................................................................................................... 8 3.3.5 Valutazione ......................................................................................................... 8 3.4 Assistenza riabilitativa............................................................................................ 8 3.5 Assistenza alla persona ........................................................................................... 8 3.6 Assistenza psicologica ............................................................................................ 8 4. MODALITÀ DI ACCESSO........................................................................................... 8 4.1 Assetto organizzativo della struttura ...................................................................... 9 Emesso da: DS Verificato da: RQS Revisione del 05.05.14 Approvato da: P File: All02RCO0402.doc Archiviato da: RQ Pag 2 di 10
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1. PREMESSA
1.1 Indicazioni all’ammissione
Il ricovero in lungodegenza rappresenta la naturale prosecuzione delle cure ricevute nelle
degenze per acuti di provenienza e deve essere sempre finalizzato alla risoluzione di un
problema sanitario. In definitiva la lungodegenza ospedaliera non si configura come un
“cronicario”, bensì come una struttura di carattere transitorio in cui la durata della
degenza deve essere inferiore ai 60 giorni. La durata media attesa della degenza è di 30
giorni. É necessaria una rigorosa selezione dei pazienti eleggibili a ricovero sulla base dei
criteri di seguito elencati.
1.1.1 Criteri di ammissione
I pazienti per i quali è indicato un ricovero in lungodegenza post-acuzie debbono
rientrare nelle seguenti fattispecie.
a) Pazienti provenienti da UU.OO. di area medica:
• Pazienti con pregressa malattia acuta e clinicamente stabilizzati, non autonomi, in
cui persiste la necessità di verifica medica quotidiana per l’aggiustamento della
terapia ed il recupero dell’autonomia in tempo contenuto;
• Pazienti convalescenti con esiti non stabilizzati di malattia, non autonomi, con
deficit funzionali emendabili;
• Pazienti destinati a trattamenti periodici ad elevata frequenza;
• Pazienti con deficit funzionale lieve e prognosi favorevole per il recupero a breve
termine, che necessitano prevalentemente di assistenza internistica oltre ad
interventi riabilitativi mirati di tipo estensivo.
Si precisa sull’argomento che i trattamenti di riabilitazione estensiva effettuabili nel
corso di ricovero in lungodegenza post-acuzie devono rispondere ad uno specifico
programma riabilitativo da cui sono attesi concreti risultati di recupero funzionale.
In assenza di questi presupposti non deve essere effettuato nessun trattamento
riabilitativo specifico che non sia quello finalizzato alla prevenzione e/o al
trattamento della sindrome da immobilizzazione (nursing, allineamento posturale,
mobilizzazione passiva).
b) Pazienti provenienti da UU.OO. di area chirurgica:
• Pazienti provenienti da UU.OO. chirurgiche con quadro clinico risolto per quanto
concerne la patologia di interesse chirurgico ma che presentano comorbidità e/o
complicanze di pertinenza internistica a rischio di instabilità e/o che presentano
deficit funzionali e che necessitano di sorveglianza medica ed assistenza
infermieristica continuativa non erogabile in regime alternativo al ricovero.
1.1.2 Criteri di non ammissione:
• Pazienti terminali per i quali sono attivabili forme alternative di assistenza;
• Pazienti con importante deterioramento cognitivo;
• Pazienti anziani non autosufficienti con esiti di patologia stabilizzata;
• Pazienti non provenienti da reparti di degenza per acuti.
1.2 Condizioni cliniche eleggibili a ricovero in lungodegenza post-acuzie
Ad integrazione delle indicazioni all’ammissione sopra riportate si elencano di seguito
alcune condizioni cliniche eleggibili al ricovero in lungodegenza post-acuzie, elenco che
non è da ritenersi rigidamente vincolante né esaustivo.
a) Area medica:
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Ictus cerebri in fase subacuta o di convalescenza;
Scompenso cardiaco congestizio dopo la fase di edema polmonare acuto
(complicato da infezioni o da piaghe da decubito) o scompenso cardiaco cronico,
già stabilizzato in acuzie, che richiede cure ulteriori continuative;
Diabete mellito scompensato, superata la fase di acuzie, per il quale è indicato un
trattamento sanitario di ridotta intensità e di durata limitata ai fini della
stabilizzazione delle condizioni cliniche;
Polmonite o altro processo infettivo a lenta risoluzione non stabilizzato;
Insufficienza respiratoria cronica riacutizzata, superata la fase acuta ipercapnica,
che necessita di ulteriori trattamenti (infusionale, areosol);
Endocardite infettiva dopo la scomparsa della febbre, a basso rischio di
embolizzazione e di rottura valvolare;
Pazienti cronici con affezioni concomitanti che richiedono cure continuative (ad
esempio grave anemizzazione, vasculopatie periferiche, piede diabetico,
disidratazione, malnutrizione);
Cirrosi epatica complicata con ascite e/o encefalopatia portosistemica a basso
rischio di sanguinamento delle varici esofagee;
Nefropatia stabilizzata in fase di terapia di consolidamento;
Fibrillazione striale cronica a rischio di instabilità clinica,
Pazienti reduci da malattie acute, con esito in disabilità stabilizzata non dimissibili
per problematiche socio-assistenziali e/o per non adeguato sostegno familiare per
i quali è in atto un percorso di dimissione protetta in strutture residenziali,
semiresidenziali o in assistenza domiciliare.
b) Area chirurgica:
• Fase di convalescenza controllata, temporaneamente limitata, per alcuni interventi
di chirurgia generale o specialistica;
• Necessita di eseguire medicazioni in regime di ricovero;
• Complicanze mediche di interventi chirurgici (metaboliche, infettive, circolatorie);
• Pazienti dimessi da strutture per acuti, sottoposti a sostituzione protesica
dell’articolazione dell’anca o del ginocchio, o affetti da fratture recenti, che
richiedono ulteriori cure mediche continuative prima di essere inviati alla
riabilitazione intensiva.
1.3 Modalità di accesso e dimissione del paziente
L’accesso all’Unità Operativa di degenza post acuzie si attua per dimissione da unità per
acuti. Non è ammesso il ricovero diretto in reparto di pazienti provenienti dal pronto
soccorso o su indicazione dei servizi territoriali.
La richiesta di ricovero (scheda biografica allegata) deve essere effettuata dal medico del
reparto per acuti che trasferisce il paziente e deve riportare le motivazioni che indicano il
ricovero in lungodegenza. La richiesta deve essere successivamente validata dal
responsabile dell’UO di lungodegenza post-acuzie.
All’arrivo del paziente va compilata una cartella clinica e redatto un programma
assistenziale individualizzato (PAI), multidisciplinare che tenga conto delle diverse
professionalità coinvolte nella gestione del paziente, sulla base dei suoi bisogni
assistenziali di tipo:
• clinico (inquadramento clinico, stabilizzazione delle condizioni cliniche);
• riabilitativo estensivo (recupero funzionale ove necessario);
• infermieristico (prevenzione e trattamento delle lesioni da decubito, gestione dei
dispositivi medici, etc.);
• sociale.
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Elementi peculiari della lungodegenza posta acuzie sono la bassa intensità dell’assistenza
medica e l’elevata intensità di cure infermieristiche. Particolare attenzione va rivolta,
all’aspetto socio ambientale (promozione delle relazioni sociali, di attività ricreative,
animazione, contatti con i familiari etc.).
Il programma assistenziale andrà sottoposto a valutazione periodica al fine di avere
contezza del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati. Infine occorre prevedere,
in fase di riacutizzazione, un percorso prioritario di rientro nel reparto per acuti di
provenienza o in altro reparto adeguato alla necessità del caso.
La dimissione dalla struttura di lungodegenza deve avvenire nel momento in cui cessa la
necessità di una sorveglianza medica continuativa.
Essa viene decisa dal responsabile dell’UO di lungodegenza post acuzie e
contestualmente va redatta una relazione clinica per il medico curante che riporti:
1. una sintesi dei problemi clinici che hanno condotto al ricovero nel reparto per acuti ed
al successivo trasferimento in lungodegenza;
2. le procedure assistenziali diagnostiche terapeutiche e riabilitative effettuate durante la
degenza;
3. le condizioni cliniche alla dimissione;
4. la terapia consigliata al domicilio;
5. gli eventuali controlli specialistici programmati.
Ove possibile, andrà coinvolto il distretto di residenza per una valutazione comune sulle
modalità più appropriate di dimissione diversa da quella ordinaria, al domicilio del
paziente (ADI, RSA, etc.).
È possibile ricoverare nell’Unità Operativa di degenza post acuzie anche pazienti de La
Maddalena (trasferimento interno). In tal caso il medico dell’U.O. per acuti, presi accordi
con il medico responsabile dell’U.O. di lungodegenza, dovrà dimettere il paziente
redigendo la relazione di dimissione, la SDO relativa al ricovero e predisporre la scheda
biografica.
L’U.O. di lungodegenza, aprirà una nuova cartella clinica come già descritto.
1.4 Qualità e valutazione dell’assistenza
Al momento del ricovero occorre definire ed applicare protocolli per la corretta gestione
del paziente, quali, ad esempio:
1. prevenzione della sindrome da immobilizzazione;
2. prevenzione delle lesioni da decubito;
3. prevenzione delle trombosi venose profonde;
4. prevenzione delle cadute;
5. prevenzione delle infezioni ospedaliere;
6. gestione corretta di ausili e dispositivi (protesi, cateteri, PEG, sondino N.G. etc.).
L’U.O. di lungodegenza, inoltre, sarà sottoposta al monitoraggio di alcuni indicatori al
fine di valutare l’efficacia dell’intervento sanitario erogato:
• rapporto tra pazienti ricoverati con criteri di ammissibilità conformi /totale pazienti
ricoverati;
• rapporto tra dimessi con giornate di degenza inferiori a 30 giorni/totale dimessi;
• rapporto tra dimessi con giornate di degenza superiori a 60 giorni/totale dimessi;
• degenza media;
• tasso di occupazione dei posti letto;
• indice di rotazione;
• rapporto pazienti trasferiti nel reparto per acuti di provenienza/totale ricoverati;
• rapporto pazienti trasferiti in reparto per acuti diverso da quello di provenienza/
totale ricoverati;
• rapporto pazienti dimessi al domicilio/ totale ricoverati;
• rapporto pazienti dimessi in carico al distretto/ totale ricoverati;
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rapporto pazienti deceduti/ totale ricoverati;
incidenza di infezioni ospedaliere;
incidenza di piaghe da decubito;
gradimento del paziente e dei familiari.
2. PRESENTAZIONE DELL’UNITA’ OPERATIVA DI LUNGODEGENZA
L’Unità Operativa di Lungodegenza è sita all’interno della Casa di Cura ad alta specialità
“La Maddalena” che consta di un dipartimento oncologico di III livello, che è il più
elevato nella classificazione degli ospedali oncologici siciliani pubblici e privati e di una
U.O . di microchirurgia oculare.
La Casa di Cura si avvale di un sistema informatico che assicura la velocizzazione delle
procedure amministrative, di raccolta dati ed elaborazioni statistiche per l’effettuazione
dei controlli di qualità.
L’Unità Operativa, allocata al 6° piano, è così strutturata:
• N.7 stanze di degenza di cui 6 da 2 posti letto ed una da 3 posti letto, la dimensione
delle camere è di mediamente 30 m2, l’illuminazione naturale è garantita da ampie
vetrate e terrazze prospicienti l’esterno. Tutte le camere sono dotate di servizi igienici
autonomi, aria condizionata, telefono personale, TV; i letti sono forniti di testata con
luci diurne e notturne, attacco per ossigenoterapia e aria compressa, dispositivo di
chiamata computerizzato collegato con l’infermeria. In ogni camera sono presenti
prese elettriche a norma CEI.
• bagno assistito;
• bagno per il personale;
• bagno utenti;
• infermeria di piano;
• deposito sporco;
• deposito pulito;
• stanza soggiorno;
• cucina.
3. LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI
3.1 Caratteristiche delle prestazioni erogate
L’attività principale della nostra struttura è quella di offrire accoglienza a pazienti che
presentino esiti di:
• patologie non stabilizzate;
• malattie croniche in fase di discreto compenso;
• esiti stabilizzati di problemi neurologici;
• pazienti con problemi funzionali che necessitano di un intervento fisioterapico
estensivo.
Inoltre il processo di erogazione dei nostri servizi non si esaurisce con la sola e costante
produzione delle prestazioni sanitarie e sociali, ma si amplia al miglioramento dei livelli
di benessere e della qualità di vita.
3.2 Assistenza medica
Il medico di reparto procede al riesame dei contenuti della documentazione fornita dalla
U.O. per acuti che ha inviato il paziente ed alla trascrizione sulla cartella clinica dei rilievi
anamnestici e delle risultanze dell’esame obiettivo.
Alla luce dei rilievi effettuati, il Medico di Reparto, in collaborazione con l’Infermiere
Coordinatore e con il supporto ove necessario, di consulenze specialistiche procederà alla
redazione del PAI.
Il medico di Reparto provvede contestualmente a redigere il piano terapeutico contenente
la terapia farmacologica necessaria e ad effettuare le prescrizioni dietetiche specifiche.
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Il medico inoltre fornisce al personale infermieristico le indicazioni sui parametri vitali da
rilevare e le rispettive frequenze.
Delle valutazioni e rivalutazioni del personale medico e delle revisioni del PAI vengono
effettuate opportune registrazioni in cartella clinica.
3.3 Assistenza infermieristica
L’assistenza infermieristica è garantita attraverso una turnazione a ciclo continuo nelle 24
ore ed è centrata sulla presa in carico della persona secondo il paradigma “bio-psicosociale”.
Il personale infermieristico effettua le proprie prestazioni secondo un modello bifocale
(DPR 739/94) strutturato su:
• la diagnosi infermieristica, gestita mediante il processo di accertamento dei bisogni di
assistenza infermieristica del paziente, la pianificazione, l’attuazione e la valutazione
degli interventi assistenziali;
• l’ambito collaborativo, attraverso la corretta applicazione delle prescrizioni
diagnostico - terapeutiche effettuate dai medici.
Lo strumento disciplinare dell’infermiere è la cartella infermieristica, nella quale è
contenuto il “processo di nursing” erogato ad ogni paziente in forma individualizzata.
All’équipe infermieristica è integrata la figura dell’operatore socio sanitario (OSS) che, su
prescrizione infermieristica, garantisce l’assistenza di base.
3.3.1 Accertamento dei bisogni
L’accertamento infermieristico è effettuato al momento del ricovero e consiste nella
raccolta sistematica di dati rilevanti e importanti, ossia di informazioni o fatti riguardanti
la persona assistita ed è finalizzato ad identificare i problemi di salute attraverso
l’acquisizione di un quadro complessivo delle condizioni dell’assistito.
La raccolta dei dati viene effettuata con il diretto coinvolgimento della persona assistita.
3.3.2 Diagnosi
La diagnosi infermieristica costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi
assistenziali volti al raggiungimento dei risultati di cui l’infermiere è responsabile
(NANDA, 1990).
Le diagnosi ricorrenti sono:
• deficit della cura di sé;
• rischio di compromissione dell’integrità cutanea;
• compromissione dell’integrità cutanea;
• rischio di infezione;
• rischio di caduta;
• deficit di conoscenze per la prosecuzione delle cure assistenziali a domicilio.
3.3.3 Pianificazione
La pianificazione comprende l’identificazione degli obiettivi assistenziali e la prescrizione
degli interventi necessari al raggiungimento degli stessi. Gli obiettivi sono distinti in
obiettivi a breve, medio e lungo termine. Il comune denominatore degli obiettivi di
assistenza infermieristica è il potenziamento/mantenimento delle capacità residue del
paziente con il raggiungimento del maggior grado di autonomia possibile.
Per tutta la durata della degenza la pianificazione viene aggiornata, tenuto conto che può
necessitare di modifiche in relazione alle condizioni cliniche del paziente.
In corso di ricovero vengono valutati i possibili trattamenti infermieristici che
potrebbero/si renderanno necessari anche nel post ricovero e pianificati mediante una
relazione di dimissione infermieristica. A tal fine, la pianificazione è realizzata in accordo
con il paziente ed il caregiver, in quanto ritenuti entrambi “oggetti e soggetti di cura”.
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3.3.4 Attuazione
L’attuazione dell’assistenza infermieristica è relativa agli interventi assistenziali finalizzati
al trattamento delle diagnosi infermieristiche ed all’applicazione delle prescrizioni
diagnostico – terapeutiche mediche.
3.3.5 Valutazione
La valutazione comprende due livelli:
• la valutazione periodica dei problemi clinico/assistenziali del paziente e le relative
modifiche;
• la valutazione dello stato della diagnosi infermieristica comparata con la valutazione
dello stato precedente. Tale valutazione è espressa con gli indicatori: peggiorato,
stabile, migliorato, risolto, escluso.
Il paradigma “bio-psico-sociale” richiede un approccio multidisciplinare al paziente. Lo
strumento che rappresenta l’anello di congiunzione e di sintesi tra le varie figure
professionali è il PAI, alla realizzazione del quale partecipano il medico, l’infermiere, il
fisioterapista, lo psicologo, il fisiatra e l’OSS.
3.4 Assistenza riabilitativa
L’attività fisioterapica è impostata su programmi di mantenimento, orientata su specifiche
funzioni, in base alla situazione dell’utente (deambulazione, equilibrio, attività motoria
degli arti superiori, abilità manuale), o attuata, anche in collaborazione con il
fisioterapista.
3.5 Assistenza alla persona
Comprende la cura del paziente, l’aiuto nell’igiene personale e abbigliamento, la
somministrazione dei pasti con eventuale assistenza e la sorveglianza, l’esecuzione degli
schemi di posizionamento, l’accompagnamento del paziente negli spostamenti all’interno
del reparto, l’utilizzo di protesi o ausili prescritti.
3.6 Assistenza psicologica
La nostra struttura offre assistenza psicologica come parte integrante dell’intero processo
assistenziale di presa in carico del paziente e della famiglia rispetto a quelle previste dalla
normativa regionale. Lo psicologo si occupa sia della gestione della fase di preinserimento e di ingresso del paziente in struttura curando la rilevazione dei bisogni
complessi di cui l’utente e la famiglia sono portatori e negoziando le aspettative delle
parti sia della gestione degli aspetti relazionali con l’utente e la famiglia nel tempo.
Lo psicologo, inoltre, coordina e supervisiona le attività di socializzazione, partecipa
all’elaborazione del PAI e alle successive revisioni, promuove e realizza, anche in
collaborazione con l’equipe, interventi di terapia non farmacologica.
4. MODALITÀ DI ACCESSO
Il paziente può giungere alla Casa di Cura La Maddalena trasferito da strutture
ospedaliere. Il personale medico della struttura inviante, valutata la necessità di ricovero
in lungodegenza e contattato il personale medico di reparto concorderà con esso il
trasferimento; quindi dovrà inviare la relazione di dimissione ospedaliera e la “Scheda
Biografica”
(allegata
alla
presente
brochure)
e
scaricabile
dal
sito
www.lamaddalenanet.it/attività clinica/lungodegenza.
Il personale della struttura provvede, dopo la raccolta dati in ingresso e un periodo di
osservazione, all’elaborazione del piano assistenziale individualizzato (PAI), strumento
fondamentale per la presa in carico del paziente.
In ogni caso paziente sarà ricoverato in struttura nei tempi richiesti compatibilmente con
la disponibilità del posto.
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4.1
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Assetto organizzativo della struttura
Direttore Sanitario della casa di cura: Dott. Mauro Bellassai;
Vice Direttore Sanitario: Dott. Antonio Testa;
Medico Collaboratore Direzione Sanitaria: Dott. Giacomo Maria Lucentini;
Responsabile Unità Operativa Lungodegenza: Dott.ssa Maria Cristina Garascia;
o Telefono 0916806609 Fax 0916806616
o e-mail [email protected]
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Coordinatore infermieristico: Sig. Salvatore Greco;
Operatori socio sanitari;
Personale ausiliario;
Fisioterapista.
La struttura si avvale, inoltre, della collaborazione di professionisti consulenti.
Tutto il nostro personale nello svolgimento delle attività si impegna al raggiungimento
della migliore qualità della vita dei pazienti con particolare attenzione a protezione,
sicurezza, cure, caring, relazionalità, socializzazione, riabilitazione e mantenimento delle
capacità fisiche.
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SCHEDA BIOGRAFICA PER PROPOSTA DI RICOVERO IN U.O. LUNGODEGENZA POST
ACUZIE
Ospedale di provenienza: ___________________________________________________________
Trasferimento richiesto dal reparto di : ________________________________________________
Dott: ____________________________ Tel: ____________________ Fax: __________________
Familiare di riferimento: ____________________________________ Tel: ___________________
Dati dell’assistito:
Cognome: _________________________________ Nome: ________________________________
Luogo di nascita: ____________________ Data di nascita: /___ / ___ / ______/ Sesso: M □ F □
Residenza: __________________________________________ Tel: ________________________
Diagnosi all’atto della dimissione: ____________________________________________________
________________________________________________________________________________
Motivo del ricovero in lungodegenza: _________________________________________________
________________________________________________________________________________
Terapie in corso: __________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Malattie sistema nervoso: ___________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Malattie apparato muscolo/scheletrico: ________________________________________________
________________________________________________________________________________
Malattie apparato respiratorio: _______________________________________________________
________________________________________________________________________________
Malattie apparato cardiocircolatorio: __________________________________________________
________________________________________________________________________________
Malattie metaboliche: ______________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Interventi chirurgici: Data: /___ / ___ / ______/ Descrizione: ______________________________
________________________________________________________________________________
Complicanze post operatorie e condizioni delle ferite chirurgiche: ___________________________
________________________________________________________________________________
Si
No
Alimentazione autonoma
Alimentazione artificiale*
Controllo minzione
Disturbi dello stato di coscienza
Disturbi del comportamento
Presenza cannula tracheale
Lesioni da decubito**
Pannolone
Si
No
Controllo dell’alvo
Catetere vescicale
Deambulazione autonoma
Disturbi del linguaggio
collaborazione
Dolore
Disfagia
□
*In caso affermativo, specificare:
PEG
□
SNG
□
CVC
Altro: _______________
**In caso affermativo, descrivere la sede e lo stadio delle lesioni: ___________________________
________________________________________________________________________________
L’ammissione al ricovero è subordinata al parere del medico di accettazione della Casa di Cura ai sensi
dell’art. 14 del D.P.R. n. 128 del 27/03/1969. I familiari si impegnano a riprendersi cura del paziente all’atto
della dimissione o mancata accettazione.
N.B.: L’accettazione della proposta è subordinata alla completa e corretta compilazione del modulo.
Firma del paziente o familiare
________________________________________
Firma e timbro del Medico Responsabile
_________________________________
Firma e timbro del Medico di Lungodegenza post acuzie per validazione
_________________________
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