Vai alla traduzione - Il Porto di Toledo

Traduzione commentata dell’incipit di
Grimms Wörter – Eine Liebeserklärung, di Günter Grass
Introduzione
Grimms Wörter è, per molti versi, una biografia anomala.
Innanzitutto è la biografia non di una sola persona, ma di due. Non è dunque
un unico bios, un unico io a costituire l’oggetto della narrazione, ma non si
può neanche dire che si tratti di due soggetti scissi. Se questo testo fosse
scritto in greco antico, probabilmente riscontreremmo una forte presenza del
duale, caso connaturato a tutto ciò che, in natura, esiste in doppia copia. E
del resto, nell’immaginario collettivo, pensare a un fratello Grimm senza l’altro
sarebbe altrettanto innaturale che dire Oreste senza Pilade, Bouvard senza
Pécuchet, Pincopanco senza Pancopinco, Stanlio senza Ollio e così via…
Un’altra particolarità è la notorietà del biografo, il cui nome sulla copertina
spicca forse quanto quello dei due protagonisti. Mentre, dunque, nella
maggior parte delle biografie, l’autore tende ad eclissarsi, e l’appeal del libro
sta tutto nella persona che fa da referente e di cui si vuole conoscere la
storia, qui si stabilisce una tensione tra due poli (quasi) di pari importanza.
Questo rapporto, del resto, è evidenziato già nel sottotitolo: Grimms Wörter si
qualifica, infatti, come una “dichiarazione d’amore”.
Ma la caratteristica che più interessa il presente lavoro è la cornice di questo
testo: così come si parla di “biografie per immagini”, Günter Grass ha voluto
scrivere una “biografia per parole”. Omaggiando una delle fatiche più
significative dei due fratelli, ovvero il Dizionario della lingua tedesca, l’autore
dedica ogni capitolo di questo libro ad una lettera, come se si trattasse delle
voci di un vocabolario.
Non sono presenti, però, tutte le lettere dell’alfabeto, bensì solo A, B, C, D, E,
F, K, U e Z. La scelta di queste lettere si chiarisce poi nell’ampiezza del titolo
dato a ciascun capitolo: Im Asyl, Briefswechsel; Die Cäsur; Däumeling und
Daumesdick; Der Engel, die Ehe, das Ende, Bis die Frucht fiel; Vom Friedhof
zu endlosen Kriegen; Ungezälte Kukucksrufe; Am Ziel.
Dovrebbe già, a questo punto, essere manifesta la difficoltà che la traduzione
di un simile testo comporta. È possibile individuare almeno tre dominanti, che
il traduttore dovrebbe tentare di seguire:
1. la resa delle “parole dei Grimm”, evocate nel titolo, che sono non solo le
parole adatte ad interpretare e periodizzare la loro vita, ma anche e
soprattutto quelle parole che i due hanno amato tanto (filologia, appunto) da
farne il proprio principale motore e obiettivo;
2. il rispetto del linguaggio e dello stile di Günter Grass, autore con una
poetica non di poco peso;
3. indissolubilmente legato a quest’ultima, la salvaguardia dell’aspetto
“ludico” del testo, ovvero la centralità delle lettere (nel senso di Buchstaben)
con cui iniziano alcune parole. Questo elemento distintivo è presente non
solo nei titoli dei capitoli, ma anche nel testo stesso ed è strettamente
connaturato alla forma del testo.
Si è scelto, per la presente traduzione (limitata solo alle prime cinque pagine
del libro), di privilegiare quest’ultimo aspetto. Ciò, senza dubbio, fa di questo
lavoro un mero esercizio di stile, giustificato forse dalla visione del corso,
nell’ambito del quale questo elaborato viene scritto, come una palestra di
traduzione.
Traduzione con testo a fronte
Asilo
Im Asyl
Dalla A di avvio alla Z di zavorra.
Parole di anni e anni fa, che ormai
sono antiquate o girano appartate
nella ruota dell’ansia, e poi altre , che
vengono arrogantemente ancora alla
bocca: allontanate, accompagnate
da qualche altra parte. Ah, amico
Adamo!
C’erano una volta due fratelli, di
nome Jacob e Wilhelm, che si diceva
fossero inseparabili e famosi in tutto
il mondo. Per questo, a causa del
loro cognome, Grimm, venivano
chiamati “i fratelli Grimm”, “i due
Grimm”, “i germani Grimm”, o da
alcuni semplicemente “i Grimm”.
Persino oggi, che ci si adorna
volentieri di prestiti, si parla spesso
dei Brothers Grimm, che sia solo per
sentito dire da affabulatori intenti a
raccontarci le storie di Dognipelo e di
Cenerella.
Poiché erano nati in quella parte
dell’Hessen,
che
insieme
al
Granducato di Hanau andava a
Von A wie Anfang bis Z wie
Zettelkram. Wörter von altersher; die
abgetan sind oder abseits im
Angstrad laufen, und andere, die
vorlaut noch immer bei Atem sind:
ausgewiesen, abgeschoben nach
anderswo hin. Ach, alter Adam!
Es waren einmal zwei Brüder; die
Jacob und Wilhelm hießen, für
unzertrennlich und landesweit als
berühmt galten, weshalb sie ihres
Nachnamens wegen die Brüder
Grimm,
Grimmbrüder,
auch
Gebrüder Grimm, von manchen die
Grimms
genannt wurden. Selbst
nach heutigem Sprachgebrauch, der
sich gern mit Anleihen brüstet, sind
sie als Grimm Brothers Redensart,
und sei’s nur vom Hörensagen als
Märchenonkel, die uns von Allerleirauh und Aschenbrödel erzählen.
Geboren in jenem Teil Hessens, der
mit der Obergrafschaft Hanau im
deutschen
Flickenteppich
der
Kleinstaaterei als einer von über
costituire uno dei trecento staterelli
che
componevano
il
mosaico
tedesco, rimasero legati al modo di
parlare di quella regione, anche se
più tardi esso fu mitigato da diversi
cambi di residenza.
Jacob venne al mondo nel 1785,
Wilhelm un anno più tardi, cioè
appena prima della Rivoluzione
Francese, la quale provocò enormi
cambiamenti nelle strutture del
potere fin nelle lontane colonie, ma
non nell’Hessen. O almeno non
accadde quasi nulla nella loro città
natale Hanau, dove il padre Philipp
Wilhelm
Grimm
esercitava
la
professiore di Avvocato di Corte
prima e di Segretario di Stato poi.
Così anche nella vicina Francoforte,
se si eccettua l’incoronazione
imperiale, di cui i fratelli serberanno
nebulosa memoria a distanza di un
anno: le immagini colorate offerte
dallo spettacolo della parata delle
truppe landgravie ne abbellivano il
ricordo. Il tuonar dei cannoni e la
paura della guerra restavano lontani,
ma scura era la vicina foresta in cui
correvano i ragazzi e i desideri, e la
paura germogliava sotto molte forme.
I Grimm si trasferirono in seguito a
Steinau, una cittadina che si trovava
sulla strada dei commerci tra le città
mercantili di Francoforte e Lipsia. Qui
Jacob e Wilhelm furono istruiti da un
precettore, fino al momento in cui,
dopo la morte del padre, si
trasferirono a Kassel, dove a causa
delle
ristrettezze
economiche
vennero iscritti al liceo, col sostegno
della zia Zimmer, la quale, in quanto
dama di corte, godeva di una buona
reputazione e disponeva di un
dreihundert Flecken galt, blieb ihnen
der dort übliche Zungenschlag bis ins
Alter
anhänglich,
wenngleich
gemildert durch Ortswechsel.
Jacob kam 1785 zur Welt, Wilhelm
ein Jahr später, zeitlich nur eine
kurze Spanne vor der Französischen
Revolution, deren Folgen das
europäische Machtgefüge bis in
ferngelegene Kolonien, doch in
Hessen kaum etwas änderten.
Jedenfalls
tat
sich
in
ihrer
Geburtsstadt Hanau, wo der Vater
Philipp
Wilhelm
Grimm
als
Hofgerichtsadvokat, dann Stadtsekretär seines Amtes waltete, so gut
wie nichts, desgleichen im nahen
Frankfurt, abgesehen von einer
Kaiserkrönung, an die sich die
Brüder später aus dem trübenden
Abstand der Jahre erinnern werden:
das Schauspiel der landgräflichen
Truppenparade bot bunte Bilder, die
das Gedächtnis schönte. Kanonendonner und des Krieges Schrecken
blieben fern, aber dunkel stand ihnen
der Wald nahe, in dem sich Kinder
und Wünsche verliefen und in
vielerlei Gestalt die Angst wurzelte.
Danach lebten die Grimms in
Steinau, einem an der Handelstraße
zwischen
den
Messestädten
Frankfurt und Leipzig gelegenen
Städtchen, in dem Jacob und
Wilhelm von Hauslehrern unterrichtet
wurden, bis sie nach dem Tod des
Vaters nach Kassel zogen, wo sie bei
karger Lebensführung aufs Lyzeum
gingen,
unterstützt
von
Tante
Zimmer, die als Hofdame Ansehen
genoß und über ein kleines
Vermögen verfügte.
Von drei weiteren Brüdern, der
piccolo capitale.
Degli altri tre fratelli e della sorella,
di cui dopo la morte della madre
furono Jacob e Wilhelm a doversi
occupare, solo Ludwig Emil Grimm è
noto alla posterità. Costui, chiamato
dagli altri fratelli Louis, ha disegnato
con morbida matita, caricaturato con
piuma veloce, ed eternato in
un’incisione su rame
la celebre
coppia, di cui sola si parlerà da
questo momento in poi: Jacob è
davanti a Wilhem, di lato, cosicché i
loro profili restano incisi in maniera
nitida. Entrambi in una posa nobile, il
più grande col collarino chiuso, il più
giovane ha i bordi del colletto tirati
su. Il loro sguardo è fisso su
qualcosa che sembra trovarsi molto
lontano. I capelli dell’uno sono
arricciati, quelli dell’altro leggermente
ondulati.
Sui
loro
volti,
un’espressione seria.
I fratelli. La coppia di fratelli vestita
in maniera borghese. Stampata sulle
copertine dei libri e sulla banconota
da mille marchi, riportata sui
francobolli. Buona come marca da
bollo tedesca, come monumento, per
dar nome alle strade e ai festival,
adatta
ad
accalappiare
turisti
giramondo: una “strada delle fiabe”
segue il binario della loro vita. Così
evidentemente invitante e confacente
ad ogni gusto ci è stata tramandata e
giudicata innocua.
Io invece vedo questi due fratelli
sempre curiosi davanti ai carrelli
carichi di libri. Mentre sfogliano
fascicoli rilegati in pelle di maiale,
impilano gli uni sopra gli altri libroni,
miti, saghe, leggende, ricercano
manoscritti scomparsi; questo già da
Schwester, die nach dem Tod der
Mutter von Jacob und Wilhelm
versorgt werden mußten, wurde der
Nachwelt nur Ludwig Emil Grimm
bekannt. Er, von allen Geschwistern
Louis gerufen, hat die namhaften
Brüder, um die es zu allererst und
fortran gehen soll, mit weichem Blei
gezeichnet, mit schneller Feder
karikiert und mit harter Radiernadel
auf Kupferplatten verewigt: Jacob vor
Wilhelm aus seitlicher Sicht gestellt,
so daß sich ihre Profile gestochen
scharf eingeprägt haben. Beide in
edler Handlung, der ältere mit
geschlossener
Halsbinde,
des
jüngeren Kragenspitzen stehen ab.
Ihr Geradeausblick auf etwas fixiert,
das fernab zu finden sein mag. Des
einen Haar fällt gelockt, des anderei
leicht gewellt glatt. Ihr jeweils
ausdrücklicher Ernst.
Die Gebrüder. Das bürgerlich
gekleidete Brüderpaar. Auf Titelblättern, dem Tausendmarkschein
gedruckt,als Briefmarken gestempelt.
Deutsche Wertzeichen, für Denkmäler, Straßennamen, Festspiele
tauglich und fürs Anwerben wanderfreudiger Touristen geeignet:
eine Märchenstraße folgt ihrer
Lebensbahn.
So
augenfällig
anheimend und angepaßt dem
allgemeinen Geschmack wurde sie
uns überliefert und zur Harmlosigkeit
verurteilt.
Ich
aber
sehe
sie
als
Doppelgespann lebenslänglich vor
den stets überladenen Bücherkarren
gespannt. Wie sie in Schweinsleder
gebundene
Schwarten
wälzen,
Folianten stapeln, Mythen, Sagen,
Legenden, verschollenen Manuskrip-
studenti a Marburgo e poi altrove,
ovunque possa essersi nascosto
qualcosa di dimenticato. Romantici, a
tratti Biedermeier, innamorati pazzi
delle parole, selezionano lemmi,
contano le sillabe, interrogano la
lingua sulla sua origine, subodorano
la rotazione consonantica, svelano
doppi sensi, risvegliano con un bacio
ciò che era dormiente, spazzano via
la polvere da canuti monumenti
linguistici e anche più tardi sempre lì
a ficcare il naso tra le parole, su ogni
lettera con particolare attenzione alle
vocali iniziali. La loro disperata
ricerca e la fronda autoimposta. Gli
spiritosi dicevano che ci si poteva
benissimo
immaginare
Jacob
racchiuso tra due copertine e rilegato
in pelle finissima.
Non si dirà niente, per il momento,
di tutto ciò che riuscirono a stanare
col loro fiuto – Wilhelm negli archivi,
Jacob persino in trasferta, a Vienna
mentre i partecipanti al Congresso
ballavano il valzer e ridisegnavano lo
scacchiere
geopolitico
–
e
ravvivarono con il loro soffio zelante,
che in Lutero si chiamava ancora
afflato divino. Solo un accenno:
entrambi, benché appaiano relegati
nell’immagine di coppia di fratelli,
erano unici ed opposti. Anche
quando lavorarono insieme, per la
prima volta su incarico del poeta
Brentano – “poiché a Clemens
mancavano la costanza o la voglia” è stato Wilhelm a lisciare e ad
uniformare il tono delle fiabe, raccolte
dapprima nella loro versione originale
e perciò grezza così come venivano
raccontate presso i telai e riferite loro
da amici che se ne facevano
ten auf der Spur sind, schon in
Marburg als Studenten und später
anderenorts,
wo
immer
sich
Vergessenes
abgelagert
haben
mochte. Romantiker, unterwegs ins
Biedermeier, die wortvernarrt Wörter
klauben, Silben zählen, die Sprache
nach ihrem Herkommen befragen,
Lautverschiebungen nachschmecken
,verdeckten Doppelsinn etblößen,
Entschlafenes
wachküssen, von
altehrwürdigen
Sprachdenkmälern
den Staub wegwedeln und später als
Wortschnüffler um jeden Buchstaben
und
besonders
pingelig
um
anlautende Vokale besorgt sein
werden. Ihre heillose Sucht und
selbstverordnete
Fron;
Spötter
meinten, man könnte sich Jacob
zwischen Buchdeckel gesperrt, in
kostbares
Leder
gebunden
vorstellen.
Doch soll es vorerst ungenannt
bleiben, was alles die beiden in
Bibliotheken
mit
Spürsinn
aufstöberten
–
Wilhelm
in
Kellerarchiven, Jacob sogar auf
Reisen, so in Wien, während
walzerselig der Kongreß tante oder
Länderschacher betrieb – und dank
fleißiger Beatmung, bei Luther noch
Odem, wiederbelebten. Nur soviel:
beide waren, so vergattert sie als
Brüderpaar auftraten, eigen und
gegensätzlich. Wenn sie sich,
anfangs noch im Auftrag des
Dichters Brentano, gemeinsam tätig
sahen, hat danna aber - >> weil es
Clemen san Ausdauer oder Lust
mangelte<< - allein Wilhelm alle gehorteten Märchen, wie sei in
Hessens Spinnstuben erzählt wurden
und die ihnen befreundete Zuträger
portavoce, per renderle pubblicabili e
far sì che non cadessero nelle fauci
dell’oblio/nel dimenticatoio. Ampliate
edizione dopo edizione, sono giunte
così fino a noi le Fiabe del focolare
dei Grimm.
Il fratello più grande, Jacob, si
interessava piuttosto dell’etimologia
delle parole e ne investigava le
regole grammaticali. Mentre Wilhelm
imbrogliava qua e là in favore
dell’armonia sonora, Jacob era
sempre fedele alla lettera. Si
limitavano
e
completavano
a
vicenda. In molti dei luoghi in cui
hanno lavorato, i loro studioli si
trovavano uno accanto all’altro
permettendo più tardi, grazie a porte
comunicanti
che
restavano
occasionalmente aperte, muti scambi
di
materiale
scritto,
ferventi
discussioni
e
persino
dispute
sottovoce da una stanza all’altra. In
questo modo gran parte della polvere
depositata sui libri finì nei loro
polmoni, soprattutto in quelli di
Wilhelm, il quale era cagionevole di
salute. Egli si ammalava spesso, si
lasciava andare agli umori, se ne
stava con lo sguardo perso nel vuoto
e allora appariva come assente e
bisognoso dell’incoraggiamento del
fratello.
Spesso cercavano conforto nella
natura e per questo mi si sono
presentati di frequente come grandi
camminatori: nel parco del castello di
Kassel, lungo le rive del Fulda, o più
tardi allo Zoo di Berlino e ancora oggi
evocati su richiesta o con intenti
furbeschi. Qualche volta ognuno per
conto proprio, perché da quanto so
Jacob aveva il passo più svelto di
geliefert hatten, vorerst in grober,
weil ursprünglicher Fassung, danach
behutsam
geglättet
und
in
gemäßigten Ton gebracht, sodann
als Buch herausgegeben, auf daß sie
nicht in den allzeit offenen Schlung
des Vergessenes fielen. Auflage
nach Auflage verbreitet, sind sie uns
als Grimms Kinder- und Haumärchen
noch immer zu Hand.
Der ältere der Brüder, Jacob,
kümmerte
sich
mehr
ums
Herkommen der Wörter und ging
ihrem grammatischen Regelwerk
nach. Wo Wilhelm dem schönen
Klang
zuliebe
ab
und
an
schummelte, bliebe er wortgetreu.
Sie ergänzten und grenzten sich ab.
An verschiedenen Orten lagen ihren
Gelehrtenstuben nebeneinander und
erlaubten später, bei gelegentlich
offener
Zwischentür,
stummen
Austausch
von
Geschriebenem,
heitere Anrede, auch halblauten
Disput von Stube zu Stube. Dabei
kam ihnen viel Bücherstaub in die
Lungen, der besonders Wilhelm,
dessen Gesundheit von schwacher
Natur war, wenig bekam. Er
kränkelte häufig, gab Stimmungen
nach, sah unverwandt in Abgründe,
schien dann wie abwesend zu sein
und bedurfte der brüderlichen
Aufmunterung.
Oft suchten sie Ausgleich in der
Natur weshalb sie mir bald und
immer wieder, sei es in Kassels
Schloßpark oder entlang dem Ufer
der Fulda, sei es später in Berlina
Tiergarten, aber auch gegenwärtig
auf Wunsch oder aus listiger Absicht
herbeizitiert,
weil
ich
Jacob
schnelleren Schritts als Wilhelm
Wilhelm, e poi fianco a fianco per
brevi tratti. Entrambi sono mossi
dall’impeto interiore verso le parole;
ci sono quelle dette e quelle non
dette, che sussurrate restano fedeli,
spingono e chiedono rumorosamente
la precedenza. Basta che siano state
dette una volta e sono riportate alla
lettera, assumono un significato o si
limitano a risuonare; quasi tutte si
guadagnano il diritto ad essere
accompagnate da una citazione.
È un compito particolare ad aver
reso i due fratelli così eloquenti. Mi
sembra di sentirlo Jacob, mentre
dopo essere giunto pian pianino da
aristocrazia ad arteria, cambia l’aria,
aggiungendo un accento sulla sillaba
iniziale citando il “prender ària” di
Schiller o “era senz’ària e non poteva
più dire una parola”, e poi riprende
alla lettera il tradizionale Fischart che
chiama “venditori d’ària” i “suonatori
di cornamusa, che per denaro
emettono
ària”. Nel
frattempo
Wilhelm, suo fratello, non riesce a
vedere la fine della lettera D, tra
dama, daga, deserto… Adesso è
arrivato a “due”, “duo” come i due
fratelli della fiaba.
unterwegs weiß, dann auf kurzer
Strecke Seit an Seit. Beide sind
zuinnerts vom Andrang der Wörter
bewegt, die gerufen wie ungerufen
zur Stelle sind, wispernd anhänglich
bleiben, drängeln und laut auf Vortritt
bestehen. Kaum abgerufen, sind sie
wortwörtlich da, ergeben Sinn oder
klingen nur nach; fast alle erheben
Anspruch, mit Zitaten bestätigt zu
werden.
Ein Auftrag besonderer Art hat die
Brüder beredt gemacht. Schritt nach
Tritt höre ich Jacob, nachdem er vom
Adel auf Ader gekommen ist, den
Atem abwandeln wobei er ihm
zwischenlautlich ein H gönnt und das
>>athemholen<< bei Schiller, des
>>lebens athemkraft<< bei Goethe
nachweist, dann Fischart althergebracht beim Wort nimmt , der die
>>sackpfeifer, die für geld ihren
athem verblasen<<, >>athemverkaufer<< nennt; derweil Wilhelm,
dem Bruder hinterdrein, von Dank
über Dorn und Durst der Wortstrecke
des Buchstaben D kein Ende
absehen kann: jetzt ist er bei drei.
Dreierlei, den drei Wünschen im
Märchen.
Commento alla traduzione
In questa breve nota si dà conto di alcuni problemi e scelte di traduzione (il
riferimento è segnalato in corsivo nel testo tradotto).
- Per salvaguardare la Z si è tradotto “Zettelkram” (scartoffie) con
“zavorra”, che rende l’idea di accumulo e pesantezza.
- Per la A di “abgetan” (liquidato) si è scelto “antiquato”.
- Per la A di “abseits” (in disparte) si è scelto “appartato”.
- Per “Angstrad” si è trovato un referente nella teoria teosofica di Jacob
Böhme. Lo si è tradotto letteralmente.
- Per la frase “vorlaut noch immer bei Atem” si è spostata la A su
“arrogantemente” (per vorlaut).
- “ausgewiesen” è, nel dizionario dei Grimm “expellere”, si è scelto
dunque il sinonimo “allontanare”.
- “abschieben” è, nel dizionario dei Grimm, “removere”. Si è scelto
“accompagnate da qualche altra parte” per rendere più accettabile la
frase.
- In “Ach, alter Adam” si è cambiato “alter” in “amico”.
- Per la resa di “Allerleirauh” si è scelta la traduzione Einaudi della stessa
fiaba.
- Per Aschenbrödel si è scelto “Cenerella” (presente nella versione
Disney) poiché entrambi si discostano dalle versioni più correnti
“Aschenputtel” e “Cenerentola”.
- “Evidentemente invitante e confacente” vorrebbe rendere con
un’allitterazione l’anafora “augenfällig anheimelnd und angepasst”.
- La rima tra “Doppelgespann” e “gespannt” è resa con una rima tra
“fratelli” e “carrelli”, anche se nel contesto sarebbe stato forse più
adatto “carretti”.
- “Beathmen” è nel dizionario dei Grimm “afflare”. Si è scelto soffio per
offire al lettore l’immagine degli studiosi che soffiano via la polvere dai
libri. Lo si è distinto dall’afflato divino (Odem) della Bibbia di Lutero.
- “Adel” (nobiltà) diventa “aristocrazia” e nel dizionario è poco prima di
“Ader” (vena) che diventa “arteria”.
- La traduzione del passo che riguarda la parola “Athem” è sicuramente
non adeguata, ma si è cercato di renderla accettabile attraverso alcune
operazioni, più o meno discutibili: il senso di Atem (respiro) non è
lontanissimo semanticamente da quello di aria; l’aggiunta di una H,
legata al respiro, è stata sostituita con l’aggiunta di un accento (che
implica comunque una considerazione di tipo metrico); si è consultato il
dizionario dei Grimm alla voce “Athem” e si è scelta un’altra citazione
da Goethe “sie war auszer athem und konnte kein wort sagen”, più
facilmente traducibile.
- Per la lettera D si sono scelte delle parole che potessero richiamare
anche vagamente gli originali (Durst-sete-deserto).
- Per la D di “drei” invece dei tre segreti si è usato il “due” dei Due fratelli
della fiaba n. 60 dei Kinder- und Hausmärchen. Uno dei problemi di
questa resa, però, è che si crea un riferimento (quello ai due fratelli)
che nell’originale non c’è.
Come si vede, tradurre questo testo è un paradosso, poiché le protagoniste
sono le parole dei Grimm, quelle e non altre. E ogni tentativo di aggirare
questo ostacolo non può che coinvolgere una buona dose di arbitrarietà.
FLAVIA DI BATTISTA, Dicembre 2014
Indicazioni bibliografiche
Testo di partenza: Günter Grass, Grimms Wörter, eine Liebeserklärung,
Deutscher Taschenbuch Verlag, München, 2010.
Strumenti:
- Bruno Osimo, Manuale del traduttore Hoepli, 2011.
- Jacob e Wilhelm Grimm, Fiabe del focolare, trad. it. Clara Bovero,
Einaudi, Milano, 1992.
- Jacob e Wilhelm Grimm, online Wörterbuch.