La Stampa Torino - Fondazione CRT

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LA STAMPA
MARTEDÌ 6 MAGGIO 2014
Servizi
Servizi
La Fjord
ha realizzato
progetti
e servizi
digitali
per grandi
aziende
nel mondo
tra cui
la Nokia
e la Adidas
Sono oltre
300 le
cooperative
di servizi
associate
alla Confcooperative
del Piemonte
che oggi
si riuniscono
in assemblea
Fjord
Federlavoro
Un team di creativi Cooperative
a disposizione
Allarme per i ritardi
delle nuove imprese nei pagamenti
Un corso organizzato
dalla Fondazione Crt
per lo sviluppo
dei servizi digitali
NADIA FERRIGO
Un laboratorio pensato per mettere a disposizione di 20 giovani imprese piemontesi la competenza
del team di creativi di Fjord, azienda svedese leader mondiale del
«service design», cioè i servizi digitali che possono aiutarle a coltivare un rapporto sempre più produttivo con i clienti.
Il corso, organizzato dalla Fondazione Crt con la Regione, è iniziato ieri nei saloni del Circolo dei
Lettori e si concluderà mercoledì:
l’obiettivo è dare ai partecipanti gli
strumenti giusti per migliorare
l’interazione tra piattaforme digitali e utenti. Un vero «campo creativo» che si concluderà con le presentazioni dei progetti costruiti
con l’aiuto di due tutor d’eccezione,
Caitlin Sullivan e Christian Crusius, interactive e visual designer
arrivati da Stoccolma.
«Siamo qui per aiutare i partecipanti a capire quali sono i problemi
che dovranno affrontare nella realizzazione delle loro piattaforme, e quali gli strumenti per risolverli - spiega
Crusius -. Poi li aiuteremo a individuare le professionalità di cui hanno
bisogno, e riveleremo qualche segreto per sedurre il loro pubblico».
Fjord ha creato il sito della Nokia, ispirandosi al «responsive web
design», la tecnica per realizzare
piattaforme capaci di adattarsi a
dispositivi differenti, l’Università
di Harvard gli ha commissionato
un’applicazione per monitorare la
salute dei bambini, mentre per
Adidas hanno progettato My Coach, un orologio da polso tra i più
piccoli mai realizzati pensato per
gli amanti della corsa.
«Una realtà stimolante, e molto
divertente – commenta Agata Soccini, 32 anni, ricercatrice di informatica all’Università d Torino -. La
mia idea è costruire una piattaforma dedicata al co-working, anche
pensando all’Expo: chi ha un posto
da mettere a disposizione e chi invece lo sta cercando potranno
mettersi d’accordo con facilità».
Tra i venti partecipanti al laboratorio c’è anche Fab Lab, con un
progetto di artigianato digitale
dedicato ai giochi per bambini,
«We Home», una piattaforma di
architettura condivisa che vuole
far incontrare domanda e offerta
sul cohausing, oltre a neo-nate applicazioni per smartphone dedicate alla cucina e ai monumenti del
capoluogo. Non mancano nemmeno le piccole imprese come Prinp,
una piattaforma di servizi editoriali. «Da tre anni mi occupo di
editoria d’arte, ma “on demand”:
stampiamo un numero di copie su
richiesta – racconta Dario Salani,
44 anni, di Torino -. Musei, gallerie e artisti da sempre si autopubblicano, con il nostro servizio sarà
ancora più facile».
Polemica anche
sul «massimo
ribasso» per
gli appalti pubblici
MARINA CASSI
Stamattina si tiene l’assemblea
delle cooperative di Federlavoro
Confcooperative Piemonte per il
rinnovo degli organi sociali. Il presidente uscente della Federazione
(che raggruppa oltre 300 cooperative nella logistica, nei trasporti,
nei servizi) Pietro Di Ciancia affronta i temi caldi della categoria.
Parlerà dell’importanza del rapporto tra cooperativa e socio spesso falsato dalle cooperative spurie,
che non rispettano le regole.
Poi si soffermerà sulla necessità
di fare rete tra le cooperative per
«mettere insieme la capacità produttiva e le competenze tecniche
di ciascuna cooperativa». E, infine,
tornerà su un nodo fondamentale:
l’assegnazione degli appalti al
massimo ribasso che “crea pesanti
distorsioni sul mercato a vantaggio degli operatori senza scrupoli».
Dice: «L’assegnazione degli appalti al massimo ribasso è un tema
molto delicato, ma non per questo
deve essere taciuto. L’assegnazione degli appalti al massimo ribasso
in modo acritico e quale di fatto
unico criterio di aggiudicazione è
molto negativa e pericolosa». Spiega: « Pagare poco un servizio sap-
piamo bene che semplicemente vuol
dire pagare poco coloro che lo producono oppure accettare una qualità del risultato scadente o ambedue
le cose. Questo approccio crea pesanti distorsioni sul mercato a vantaggio di operatori senza scrupoli
che non hanno difficoltà a sottopagare gli operatori o peggio».
C’è poi un altro cronico aspetto
che crea enormi difficoltà alle imprese. Di Ciancia non ha dubbi:
«L’aspetto più critico è quello del ritardo dei pagamenti. Non possiamo
più accettare che lo Stato e gli enti
pubblici continuino a fare cassa con
noi». È esasperato e polemizza:
«Siamo al paradosso che se non
vengono versati Iva o ritenute per
appena 50 mila euro in un anno, gli
amministratori di una impresa subiscono una imputazione penale,
anche se a causare tale omesso versamento è stato un ente pubblico o
lo stato stesso con la sua insolvenza.
Per contro gli enti pubblici possono
non pagare fatture di qualunque entità senza che succeda praticamente nulla».
E incalza: «Siamo nella situazione surreale in cui il governo discute
se e come pagare i fornitori. Ma c’è
di più. Il ritardo abissale nei pagamenti, ha quale effetto collaterale
che le fatture emesse nei confronti
di un ente pubblico non abbiano
praticamente più alcun merito creditizio. Non voglio difendere le banche, ma in effetti quale valore si può
dare ad un documento le cui indicazioni circa il termine di pagamento
sono per definizione praticamente
inattendibili?».
Economia Nord-Ovest .55
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Costruzioni
Una regione
in mostra a Doha
Con sette imprese di Cuneo, Novara e
Torino dal 12 al 15 maggio il Piemonte è
al Project Qatar di Doha, evento
espositivo di riferimento del Paese per il
settore dell’edilizia e porta d’accesso al
mercato del Golfo Persico. La presenza
al salone è organizzata nell’ambito del
Progetto Integrato di Filiera Design
Building Living, gestito dal
Ceipiemonte. Il settore delle costruzioni
in Qatar è in
forte crescita
in seguito al
lancio del
piano di
sviluppo
infrastrutturale in vista
dei mondiali
di calcio del
2022.
Una immagine di Doha
Investimenti
massicci, garantiti dalla grande
liquidità di cui gode il Paese, sono
previsti nella costruzione di alberghi, 7
stadi e altre infrastrutture, come
l’aeroporto, il nuovo porto marittimo
commerciale, il Ponte dell’Amicizia che
collegherà Qatar e Bahrain, le ferrovie e
la metropolitana di Doha.
Unicredit-Api
Forum Nord Africa
e Emirati Arabi
UniCredit organizza, domani, in via
Pianezza 123, il Forum Nord Africa e
Emirati Arabi, in collaborazione con Api
P&A Legal e Diacron. I relatori si
soffermeranno sulle potenzialità di un
mercato da 160 milioni di persone,
caratterizzato, dopo i recenti radicali
mutamenti politici, da numerose
opportunità di business (un trend di
crescita
economica
importante,
che si è
attestata per il
2012 intorno al
3%), e da una
posizione
strategica, sia
per lo sbocco
al mare
Primavera araba
Mediterraneo
che per l’appartenenza alla più vasta area
del «Grande Medio Oriente». L’Italia, già
primo partner commerciale dell’area (1°
importatore, 2°esportatore), può
agganciare i trend di ripresa che stanno
caratterizzando l’area. Gli analisti hanno
registrato come l’effetto negativo sugli
scambi commerciali della Primavera
araba sia complessivamente limitato.