IL MERCATO DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI IN norvegia

IL MERCATO
DEI PRODOTTI
AGROALIMENTARI IN
norvegia
Incoming operatori esteri
al CIBUS 2014
Parma 5-8maggio 2014
Questa indagine è stata realizzata dall’ICE - Agenzia per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
Hanno contribuito alla realizzazione l’Ufficio di Varsavia, Vincenzo Lioi (impaginazione e layout
grafico) e Valentina Petroli dell’Ufficio Agroalimentari e vini.
L’indagine è stata scritta sulla base delle informazioni disponibili al 10 marzo 2014.
© ICE - Agenzia 2014
Norvegia — Scheda mercato agroalimentare
Disciplina doganale
Pur non sussistendo particolari problemi di accesso per i prodotti italiani in Norvegia - essendo
parte dello Spazio Economico Europeo (SEE) - esistono alcuni settori, quali quello agricolo o
quello della pesca, in cui persiste un regime di scambi non liberalizzato.
PRINCIPALI ESPORTAZIONI E IMPORTAZIONI ITALO-NORVEGESI 2012
IMPORTAZIONI NORVEGESI DALL`ITALIA
ESPORTAZIONI NORVEGESI IN ITALIA
1. macchinari e mezzi di trasporto (41,24 % del totale esportato in Norvegia)
1. Oli minerali, combustibili (74,21% dell’export norvegese in Italia)
2. Prodotti finiti (18,19%)
2. Manufatti industriali (10,74%)*
3. Prodotti industria manifatturiera (16,46%)
3. Macchinari e mezzi di trasporto (3,12%)
4. Prodotti chimico-farmaceutici (8,28%)
4. Prodotti alimentari (6,54%)
5. Prodotti alimentari (8,76%)
5. Prodotti chimico-farmaceutici (2,40%)
6. Bevande e tabacco (5,94%)
6. Materie prime non commestibili (1,54%)
L’analisi dei dati relativi agli scambi commerciali tra Norvegia e Italia mostrano come il
comparto agroalimentare - compresi i vini - rappresenti l’8,7% dell’export totale dell’Italia
verso la Norvegia. Il mercato norvegese riserva infatti un’attenzione particolare al comparto
agroalimentare nazionale e i consumatori locali si stanno sempre più appassionando al nostro
stile di vita.
* N.B. I manufatti industriali comprendono: prodotti elaborati e vari prodotti finiti.
(Fonte: SSB Istituto Nazionaledi Statistica Norvegese)
L’Industria alimentare in Norvegia
L’industria alimentare norvegese riveste un’importanza primaria per l’economia del Paese. In
tale settore operano circa il 15% delle aziende norvegesi e il 20% dei lavoratori del comparto
industriale. Esso genera oltre il 25% del fatturato complessivo realizzato dall’industria.
LE QUATTRO GRANDI CATENE
Le catene alimentari assorbono l’80% delle vendite totali di generi alimentari. In questo settore
dominano quattro grandi catene: Norgesgruppen ASA che controlla il 40 % del mercato
alimentare norvegese (incluso la distribuzione per il gruppo ICA NORGE AS), Coop Norge
Handel AS, Rema 1000 AS e ICA Norge AS. Complessivamente, tali catene generano
la quasi totalità del fatturato di questo canale di vendita, gestendo l’approvvigionamento dei
punti vendita di quasi tutti i prodotti alimentari trasformati. Le grandi cooperative di agricoltori e
allevatori dispongono invece di un proprio sistema distributivo.
Orkla Nordic Foods
Orkla ASA è il gruppo industriale multinazionale di riferimento del settore alimentare in Norvegia.
Gruppo operante in 20 paesi attraverso 73 aziende, Orkla conta oggi circa 13,000 dipendenti
e un fatturato complessivo superiore ai 3 miliardi di euro/anno. Orkla è leader in Norvegia come
importatore nel settore alimentare. L’azienda detiene nel suo portafoglio gran parte dei marchi
più famosi nel Paese.
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Norvegia — Scheda mercato agroalimentare
LA DISTRIBUZIONE
Le catene hanno il controllo della distribuzione dei prodotti alimentari ad esclusione delle parti
dei prodotti del comparto lattiero-caseario e del settore carne, per i quali la produzione e
la distribuzione è gestita direttamente dalle cooperative di contadini rispettivamente “TINE”
e “NORTURA”. Per quanto concerne la distribuzione di frutta e verdura, BAMA è l’attore più
grande del settore. (45% di proprietà della Norgesgruppen e 19,8% della Rema 1000).
POLITICA AGRICOLA
In Norvegia è sempre in corso un acceso dibattito sul livello di protezione accordato al
settore agroalimentare nazionale. Le elevate tariffe all’importazione e la fissazione di prezzi
minimi alla produzione hanno creato un forte divario tra il livello dei prezzi norvegesi e i prezzi
internazionali dei beni agroalimentari. La recente decisione del Governo di innalzare i dazi su
alcune merceologie quali i formaggi e la carne, ha ulteriormente confermato la forte attenzione
che l’esecutivo norvegese riserva nei confronti di questo comparto.
Soltanto il 21% del territorio norvegese è produttivo (il 3% è coltivato, il 18% è costituito dalla
silvicoltura). La Norvegia desidera mantenere un settore agricolo vitale per ragioni legate alla
sicurezza alimentare, ai modelli di insediamento umano nei distretti più lontani e al paesaggio
culturale. Oltre alle politiche finanziarie e di credito, le autorità centrali hanno attuato una politica
sugli introiti finalizzata ad influenzare il livello delle retribuzioni, le negoziazioni economiche nel
settore dell’agricoltura e in quello ittico.
La Norvegia non è membro dell’Unione Europea (UE), ma partecipa al mercato comune europeo
in qualità di firmataria dell’Accordo Economico Europeo (AEE) tra i paesi dell’Unione Europea e
dell’Associazione Europea di Libero Scambio (EFTA).
Tutto ciò determina ovviamente forti ostacoli all’ingresso di nuovi operatori (a titolo esemplificativo
il gruppo “Lidl” ha abbandonato il mercato poco dopo l’avvio dell’attività), i quali devono in
Norvegia far fronte a costi di trasporto superiori alla media (ad es. rispetto a quelli dei Paesi
scandinavi). I prezzi dei prodotti alimentari in Norvegia sono del 60% più elevati della media UE
(+69% per quanto concerne i prodotti agricoli). Tale divario è oggi inferiore rispetto a pochi anni
fa, per via della decisione del Governo norvegese di ridurre l’IVA dal 25% al 15% su gran parte
dei prodotti alimentari.
In generale, la principale causa dell’aumento dei prezzi è riconducibile alla scarsa concorrenza
presente per il settore a tutti livelli, dalla produzione alla vendita finale dei prodotti. La protezione
tariffaria assicurata alla produzione agricola nazionale - tra le più elevate in ambito OCSE accresce ancor più il livello dei prezzi al consumo. Il citato innalzamento dei dazi su formaggi
e carne ha ribadito la forte attenzione che l’esecutivo presta alle istanze delle cooperative di
agricoltori e agli allevatori. L’ulteriore aumento dei dazi nel settore agricolo ha acceso un forte
dibattito sul livello di protezione accordato al settore agroalimentare nazionale.
La crescente insofferenza verso gli elevati prezzi interni è confermata dal numero sempre
maggiore di “shopping trips” effettuati dal consumatore norvegese presso i centri commerciali
e i negozi ubicati al confine con la Svezia, in cui i prezzi dei generi alimentari sono mediamente
del 30% più bassi. Nel 2012 la spesa transfrontaliera all’estero ha superato il miliardo e mezzo
di euro (prevalentemente per l’acquisto di alimentari e bevande).
Nonostante i rilevanti sussidi pubblici accordati, gli agricoltori e gli allevatori norvegesi lamentano
comunque un supporto governativo insufficiente ritenendo inoltre che l’appartenenza e allo
Spazio Economico Europeo abbia indebolito la produzione nazionale.
Ufficio ICE - Agenzia di Stoccolma
Norvegia — Scheda mercato agroalimentare
CONSUMI ED ABITUDINI
Il miglioramento del tenore di vita dei norvegesi, l’urbanizzazione, l’aumento di viaggi di piacere
all’estero e i forti cambiamenti nelle abitudini alimentari hanno portato a un crescente consumo
di prodotti esteri. Oggi i consumi alimentari norvegesi sono caratterizzati da:
Aumento nel consumo di prodotti monodose e “Ready-to-Eat” in virtù dei cambiamenti
socio-demografici;
 Crescente interesse verso prodotti alimentari freschi, biologici, funzionali, a basso contenuto
di grassi e carboidrati o aggiunta di proprietá nutritive;
Sensibilitá al prezzo;
 Interesse verso nuove tradizioni culinarie;
 Evitano prodotti con olio di Palme e sono in cerca di prodotti contententi olio di canola;
 Indagini dimostrano che i norvegesi tendono a comprare prodotti che hanno un packaging
accattivante/piacevole.
OSTACOLI PER L’IMPORTATORE ITALIANO “LA CACCIA AUTUNNALE”.
Le trattative annuali tra le 4 maggiori catene di importatori/distributori e i fornitori sono indicate
con il termine di “Caccia Autunnale”.
Nel corso di tali trattative viene stabilito quali prodotti avranno accesso al mercato l’anno seguente
e a quali condizioni (bonus, prezzi, offerte speciali e attività di marketing). Il controllo della totalità
dei punti vendita del Paese e la concentrazione dei negoziati in un periodo determinato dell’anno
(quarto trimestre) garantiscono ai grandi gruppi alimentari norvegesi una posizione di vantaggio
al momento della fissazione dei termini dell’accordo.
Tra questi si segnala in particolare l’appropriazione
da parte dei negozi dei sistemi di incentivazione
delle vendite dei prodotti concordati con i fornitori,
i quali vengono soltanto in minima parte trasferiti
al consumatore, contrariamente a quanto dovrebbe
avvenire in mercati oligopolistici in cui tuttavia tra i
principali players è in atto una certa concorrenza per
sottrarsi clienti a vicenda. Altri fattori che ostacolano
gli importatori italiani sono gli importatori svedesi,
danesi, olandesi, inglesi che sono meglio dotati
di infrastrutture e servizi logistici idonei a servire la
Norvegia. Una tendenza importante è la nascita di
marchi propri delle catene alimentari, i cosiddetti
“Private labeling”.
Fonte: http://no.nielsen.com/
In base alle ricerche effettuate dal Norwegian Department of Agriculture and Food (Landbruksog matdepartementet) risulta che negli ultimi decenni i consumi dei norvegesi sono molto
cambiati. Si consumano meno prodotti tipo materie prime, come patate e farina. Si registra
invece un aumento del consumo di prodotti alimentari trasformati (patate fritte,bibite,pane
industriale, marmellate, piatti pronti, ecc.) ed una crescita del consumo di cioccolato, gelato,
formaggio nonostante i trends salutistici. Le tendenze al consumo di prodotti salutistici danno
preferenza ai prodotti scremati, come latte, yoghurt e latticini, ed ai prodotti biologici.
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Norvegia — Scheda mercato agroalimentare
In modo schematico, secondo i dati del Norwegian Department of Agriculture and Food:
 riso e pasta sono in forte aumento, mentre il consumo di patate fresche è diminuito;
 dal 1999 il consumo di verdura/ortaggi freschi è aumentato del 35%, così come il consumo
 di frutta fresca, in particolare banane e uva:
 il consumo di carne è aumentato. La carne di maiale del 60% circa, bovino del
 40% circa. In particolare il consumo di volatili è aumentato 10 volte rispetto a 50 anni fa;
 il consumo di pesce fresco è diminuito, mentre è aumentato quello per prodotti ittici preparati
(per es. in conserva);
 il consumo di uova è invariato e stabile;
 il consumo di latte ha registrato un forte calo, dal 168 litri /persona all’anno nel 1960 ai 100
 litri nel 2009; è aumentato invece per i prodotti del tipo yogurt;
 il consumo di burro è diminuito, mentre quello del formaggio è raddoppiato;
 il consumo di cacao, prodotti di cioccolato e dolci è aumentato.
INTERScambio italo-norvegese
Tabella della Statens Statistisk Sentralbyrå
Gruppi di prodotti alimentari importati dall’Italia 2011 – 2012 - 2013
Totale import alimentari dall’Italia Codice SITC : 08809
01 Carne e derivati
02 Prodotti caseari e uova
03 Pesce, crostacei, molluschi
04 Cereali e preparati a bese cerearicola
05 Frutta e verdure
06 Zucchero, preparati a base di zucchero, miele
07 Caffe´, te, cacao e spezie
09 Miscellanea di prodotti commestibili
11 Bevande
22 Semi e frutti oleosi
41 Grassi e olii animali
42 Olii e grassi essenziali raffinati e bifrazionati
43 Grassi e olii animali e vegetali lavorati
2011
Valore 1000 nok
30 109
56 843
3 808
217 589
650 996
7 287
46 719
118 338
782 281
206
33
33 949
0
2012
30 092
67 308
2 749
211 645
674 316
6 694
53 639
136 766
882 751
369
371
33 671
93
2013
34 532
91 579
2 230
231 494
721 508
8 433
53 185
153 007
955 551
566
3
36 386
0
L´olio extra vergine d´olio
In Norvegia, nel corso degli ultimi dieci anni, il consumo di olio d’oliva si è triplicato. L’Italia
rappresenta il secondo Paese fornitore di olio extra vergine d’oliva, con una quota di mercato
che è salita notevolmente nel 2011 passando dal 29% al 37,6% circa avvicinandosi ai valori
della Spagna, che ha invece perso nel 2011, il 14,8%. L’importazione di olio d’oliva extra
vergine dall’Italia nel 2011 risulta pari a circa 2,5 milioni di euro. Non sono applicati dazi
doganali o restrizioni sulle importazioni. La dieta mediterranea sta prendendo piede in Norvegia
e nonostante una crescita relativamente costante dell’importazione di olio d’oliva extra vergine
italiano, il mercato offre notevoli possibilità di miglioramento. La Spagna è in buona parte riuscita
a conquistare la grande distribuzione, mentre l’Italia commercializza olii di qualità per negozi
Ufficio ICE - Agenzia di Stoccolma
specializzati e per l’alta ristorazione.
IMPORTAZIONE DALL’ITALIA
Importazioni
Paese
Italia
Italia
Italia
Anno
2011
2012
2013
Importazioni in valore (NOK) 19833463
22255802
27262902
Tabella della Statens Statistisk Sentralbyrå
Gruppi di prodotti alimentari importati dall’Italia 2011 – 2012 - 2013
Codice SITC : 08801- Olio d’oliva extravergine
Cambio : EUR/NOK 8.23
IMPORTAZIONE DALLA SPAGNA
Importazioni
Paese
Spagna
Spagna
Spagna
Anno
2011
2012
2013
Importazioni in valore (NOK) 22277258
19842276
26501046
IMPORTAZIONE DALLA GRECIA
Paese
Grecia
Grecia
Grecia
Anno
2011
2012
2013
Importazioni in valore (NOK) 6116574
8668516
10345848
Tabella della Statens Statistisk Sentralbyrå
Gruppi di prodotti alimentari importati dalla Spagna e dalla Grecia 2011 – 2012 - 2013
Codice SITC : 08801- Olio d’oliva extravergine
Cambio : EUR/NOK 8.23
Formaggi
Per importare i formaggi in Norvegia è necessario ottenere un’apposita licenza dal Ministero
dell’Agricoltura. La quota contingentata annua destinata all’importazione di prodotti provenienti
dall’UE è attualmente pari a 4.500 tonnellate. Alle quantità che eccedono la quota prefissata
vengono applicati alti dazi doganali.
L’importazione di formaggi è, inoltre, sottoposta a controllo da parte delle Autorità Sanitarie.
Il comparto lattiero-caseario, segue peraltro la distribuzione degli altri generi alimentari. I punti
vendita sono costituiti da supermercati di generi alimentari con reparti di “dry goods” o negozi
di delicatessen nei grandi centri urbani.
Si raccomanda agli esportatori italiani di presentare certificati sanitari. I formaggi italiani importati
in Norvegia sono, in ordine di quantità: Grana Padano, Mozzarella, Parmigiano Reggiano,
Gorgonzola, Mascarpone, Taleggio, Pecorino, Provolone e Ricotta.
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Norvegia — Scheda mercato agroalimentare
Il prosciutto
Le esportazioni di prosciutto italiano nel 2012 sono state pari a circa 2,6 milioni di euro e
hanno dimostrato una lieve crescita rispetto all’anno precedente. L’Italia, dopo essere stata
negli anni passati il primo fornitore di prosciutti nel mercato norvegese, continua a mantenere la
seconda posizione con una quota di mercato del 29,9%. Nel 2012 come mostrano i dati riesce
a riguadagnare un piccolo margine ma è sempre la Spagna a dominare il mercato.
Informazioni utili
Su tutti i prodotti alimentari grava l’IVA del 14%. Il dazio doganale per il prosciutto preaffettato
è pari a ca. 120 corone, mentre per quello intero è variabile e viene determinato in aste annuali.
Sistemi di pagamento
In Norvegia le merci importate vengono pagate in genere con il sistema ‘’a certo tempo dalla
data di fattura. Viene usata poco la L/C irrevocabile e confermata. Prima di accettare un tipo di
pagamento diverso dalla L/C, si suggerisce di chiedere informazioni commerciali e finanziarie
sul futuro cliente.
Etichettatura
Viene rispettata la normativa dell’Unione Europea. Le indicazioni presenti sull’etichetta devono
essere specificate in lingua norvegese o in un’altra lingua scandinava.
Dazi doganali
In linea di massima i dazi doganali vengono soltanto applicati nei casi in cui la merce importata
fa concorrenza a prodotti locali similari. Su prodotti alimentari lavorati i dazi doganali vengono
stabiliti in base agli ingredienti del prodotto. Informazioni in inglese possono essere reperite sul
sito dell’Agenzia doganale locale:
http://www.toll.no/default.aspx?id=3&epslanguage=en,
Email: [email protected],
Mattilsynet
L’Ente Responsabile per la Sicurezza Alimentare, può imporre divieti d’importazione di certi
prodotti qualora esistesse un pericolo per la salute dei norvegesi. In linea di massima si segue
la normativa UE.
Mattilsynet “The Norwegian Food Safety Authority”
Postboks 383,N-2381 Brumunddal,E-mail: [email protected]
Tel.: 00 47 23 21 68 00
Fax: 00 47 23 21 68 01
Ufficio ICE - Agenzia di Stoccolma
Norvegia — Scheda mercato agroalimentare
Per informazioni e approfondimenti rivolgersi a
ITALIENSKA UTRIKESHANDELSINSTITUTET
ICE - Agenzia per la promozione all’estero e
Italienska Ambassadens sektion för handelsutbyte l’internazionalizzazione delle imprese italiane
SVEAVÄGEN 21, 3rd Flour
Ufficio Agroalimentari e vini
111 34 STOCKHOLM
Via Liszt, 21 - 00144 Roma
IL MERCATO
[email protected]
T +468 248960 F +468 4114947
DEI PRODOTTI
AGROALIMENTARI
IN
T 06 59926696
norvegia
Incoming operatori esteri
al CIBUS 2014
Parma 5-8maggio 2014
[email protected]
www.i c e .g o v.i t
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