“Und Gott schuf den Menschen zu seinem Bilde, zum Bilde Got

Vers. im P.A. It. Art. 2 ABS 20/C, Gesetz 662/96 - Poste Italiane - Zweigstelle Bozen - Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/C, legge 662/96 - Filiale di Bolzano
65. Jahrgang | Anno 2014 | Nr. 4
“Erschaffung von Mann und Frau - 6° Tag der Genesis” /
“Creazione dell’uomo e della donna - 6° giorno della Genesi” - Werk von/Opera di Karen Thomas
“Und Gott
schuf den
Menschen zu
seinem Bilde,
zum Bilde Gottes schuf er
ihn; und schuf
sie als Mann
und Frau”
“Dio creò
l’uomo a sua
immagine;
lo creò
a immagine
di Dio; li creò
maschio
e femmina”
MITEINANDER
INSIEME
p. 4
p. 7
p. 15
p. 18
Inhalt
Indice
3
DEKANSWORT - Mann und Frau
3
SALUTO DEL DECANO - Uomo e donna
ZUM NACHDENDEKN
4
PER RIFLETTERE
4
Sind Frauen und Männer vor Gott gleichwertig?
6
GLAUBE
Uomini e donne uguali davanti a Dio?
6
Die Schöpfungsgeschichten über die Erschaffung von Mann
und Frau
8
TREFFEN - Erfahrungen und Gedanken aus den Gemeinden
13
GESCHICHTEN - Mehr als nur ein Bild
p. 28
FEDE
Racconti della Genesi sulla creazione di uomo e donna
8
INCONTRI - Esperienze e riflessioni dalle comunità
13
STORIE - Più che un’immagine
14 ATTUALITÀ - Giustizia di genere nella Federazione Luterana Mondiale
14 AKTUELLES - Gendergerechtigkeit im Lutherischen Weltbund
16 ESPERIENZE
16 ERFAHRUNGEN
Donna in un mondo di uomini: la mia esperienza come cappellano
militare
Als Frau in der Welt der Männer: meine Erfahrung als
Militärseelsorgerin
18 AVVENIMENTI - 60° anniversario della Comunità di Torre
18 EREIGNISSE - 60. Jubiläum der Gemeinde Torre Annunziata
22 AUS DEN GEMEINDEN
Annunziata
22 DALLE COMUNITÀ
14. Kompositionswettbewerb in Neapel: mit neuen Regeln
24 EVENTS - Weltgebetstag Europatreffen in Salzburg
Concorso di composizione di Napoli: XIV edizione, nuovo regolamento
24 EVENTI - Giornata Mondiale di Preghiera Meeting Europeo a
Salisburgo
26 KULTUR - Drei Buchempfehlungen zum Thema Partnerschaft
26 CULTURA - Tre libri consigliati sul tema del rapporto di coppia
28 TERMINE - 35. Deutscher Evangelischer Kirchentag in Stuttgart
28 APPUNTAMENTI - 35° Giornata della Chiesa evangelica tedesca a
30 PERSONEN - Henry Lohse, unser Pfarrer für (leider nur) sechs
Stoccarda
Monate
30 PERSONE - Henry Lohse, il nostro pastore (purtroppo solo) per sei mesi
31
POST SCRIPTUM - Eine dynamische Beziehung
31
MITEINANDER
ist das Organ der
»Evangelisch-Lutherischen Kirche in Italien«
INSIEME
è l’organo della
«Chiesa Evangelica Luterana in Italia»
mit Sitz im Dekanat in Rom • con sede a Roma
nel Decanato
Via Aurelia Antica, 391 - 00165 Roma
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HERAUSGEBER • EDITORE:
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VERANTWORTLICHER DIREKTOR •
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Paolo Poggioli
POST SCRIPTUM - Una relazione dinamica
REDAKTION • REDAZIONE
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Mitarbeit/Collaborazione: Roberto Tresoldi Caroline von der Tann
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Autor. Trib. Bolzano 26/11/1968, n° 39/49
Stampa • Druck: A. Weger, Bressanone – Brixen
Tiratura • Auflage: 3.000 n. 4 2014
Dekanswort | Saluto del Decano 3
Mann und Frau
Uomo e donna
änner und Frauen passen sowieso nicht zusammen.“ Ich
weiß nicht mehr, in welchem Film oder Buch ich diesen
Spruch aufgeschnappt habe, aber er begleitet mich seit vielen Jahren
als probater Trostanker. Immer wenn Annette mal wieder anderer Ansicht ist als ich und sich seltsamer Weise nicht sofort von meiner – natürlich viel richtigeren – Auffassung überzeugen lassen will, bekommt
sie ihn – verbunden mit einem Stoßseufzer – zu hören.
Inzwischen bin ich seit 33 Jahren mit Annette verheiratet. Spätestens
seit wir uns zusammen auf das Abenteuer Italien eingelassen haben,
hat unsere Beziehung für mich den Geschmack von köstlichem, lange
gereiftem Wein. Das war nicht immer so. Nicht nur, dass der Gärungsprozess manchmal schmerzhaft war, es gab auch Zeiten, da empfand ich das entstandene Produkt als schal und abgestanden. Dass wir
immer noch zusammen sind, kann ich weder als Selbstverständlichkeit noch als eigenen Verdienst ansehen. Aber ich bin sehr dankbar dafür, denn was da gewachsen ist, scheint mir durch nichts ersetzbar zu
sein. Und es gibt in diesem Zusammenhang noch mehr, wofür ich dankbar bin. Auch wenn ich gelegentlich bei der Weisheit Zuflucht suche,
dass Mann und Frau sowieso nicht zusammen passen: Ich bin unserem Schöpfer äußerst dankbar dafür, dass er uns Menschen in dieser
Zweiheit geschaffen hat. Angefangen von dem hormonellen Ausnahmezustand, der mit der Pubertät beginnt und so schnell nicht endet,
über die mehr oder weniger subtilen Signale gegenseitiger Anziehung
und Abstoßung im Alltag, bis hin zu den unauslotbaren realen oder vermeintlichen Unterschieden, die die beiden Hälften der Menschheit
gleichzeitig trennen und verbinden: Was wäre das Leben ohne dieses
wunderbare Chaos? Und ich bin dankbar dafür, dass im Glauben an den
Schöpfer Lebensformen wie die Ehe entstanden sind, die der Erfahrung
des einzelnen Menschen vorausgehen und die uns helfen können, dieses Durcheinander zu bewältigen und kreativ werden zu lassen.
Natürlich gibt es zu dem Verhältnis von Mann und Frau noch viel mehr
und ganz anderes zu sagen. Dazu finden Sie / findet Ihr Beiträge auf
den folgenden Seiten. Ich wünsche Ihnen / Euch eine (ent?!-) spannende
(Urlaubs?!-) Lektüre.
li uomini e le donne non vanno comunque d’accordo”. Non so
da quale film o libro ho preso questo detto che mi accompagna
da molti anni come un’efficace ancora di salvezza. Ogni volta che Annette esprime un’opinione diversa dalla mia e stranamente non si fa
convincere dalla mia interpretazione - naturalmente molto più giusta
- le tocca ascoltare questo detto, accompagnato da un gran sospiro.
Intanto sono passati ben 33 anni da quando io e Annette ci siamo sposati. Da quando ci siamo lanciati insieme nell’avventura italiana, la nostra relazione ha per me il sapore di un vino delizioso, invecchiato a lungo. Ma non è stato sempre così. Il processo di fermentazione a volte è
stato doloroso. Non solo: ci sono stati anche dei momenti in cui trovavo
che il prodotto ottenuto fosse insipido e stantio. Il fatto che siamo ancora insieme non posso considerarlo né come una cosa ovvia né come
un mio merito. Ma sono molto grato per quello che abbiamo oggi, perché non mi sembra rimpiazzabile con nient’altro.
In questo contesto c’è ancora altro di cui sono grato. Anche se ogni tanto cerco una scappatoia nel detto che gli uomini e le donne comunque
non vanno d’accordo, sono estremamente riconoscente al nostro
Creatore per aver plasmato l’umanità con questa dualità.
Partendo dallo stato eccezionale dominato dagli ormoni, che inizia con
la pubertà e che non finisce tanto presto, passando ai segnali più o meno
sottili di reciproca attrazione o repulsione nella quotidianità, fino alle
insondabili differenze reali o presunte, che dividono e uniscono allo stesso tempo le due metà dell’umanità: cosa sarebbe la vita senza questo
caos meraviglioso? Ne sono grato e sono grato anche che nella fede nel
Creatore siano nate forme di unione come il matrimonio, che trascendono l’esperienza della singola persona e possono aiutarci a superare la confusione, facendola diventare creativa.
Naturalmente c’è ancora molto da dire e anche di molto diverso sul rapporto fra uomo e donna. Su questo argomento troverete vari articoli
nelle prossime pagine. Auguro a tutti voi una rilassante e accattivante lettura!
Ihr Dekan/Il Vostro Decano Heiner Bludau
„M
“G
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
4
Zum Nachdenken | Per riflettere
Sind Frauen und
Männer vor Gott
gleichwertig?
Uomini e donne uguali
davanti a Dio?
2
el 2017, quando cadrà il primo anniversario della Riforma, la grande maggioranza delle Chiese evangeliche in tutto il mondo avrà accettato sia l’ordinazione delle donne che le donne vescovo. Secondo Martin Lutero, è chiaro: il battesimo è l’evento e
il sacramento centrale con cui Dio s’impegna a dare a
una persona misericordia, amore, attenzioni, il senso della vita. Tutti i fallimenti e le strade sbagliate imboccate nella vita non possono annullarlo. Ritorniamo al battesimo. Non abbiamo bisogno di penitenza o di alcun
sacramento espiatorio: siamo redenti, siamo figli di Dio
da tanto tempo. “Baptizatus sum” – sono battezzato. È
quello che si è detto Martin Lutero nei momenti più bui
della sua vita e che gli è servito da sostegno. Ogni persona che ha avuto il battesimo è sacerdote, vescovo e
papa, ha spiegato Lutero. Per questo Lutero ha promosso
il rispetto anche nei confronti delle donne: sono battezzate e sono quindi allo stesso livello degli uomini.
Questa, ai suoi tempi, era una presa di posizione straordinaria! Le donne venivano considerate impure se non
erano vergini e imperversava la caccia alle streghe - da
quest’ultima, purtroppo, Lutero non prese le distanze
in maniera decisa. Soltanto dopo lunghi dibattiti venne attribuita un’anima immortale alle donne. A quei
tempi dire “siamo battezzati e quindi uguali davanti a
Dio” era una rivoluzione teologica e allo stesso tempo
una rivoluzione sociale.
È da questa interpretazione del battesimo che, nei secoli,
si è sviluppata la convinzione che le donne in effetti potessero assumere qualsiasi carica ecclesiastica. Per me è
importante chiarire il retroscena teologico, nel momento in cui altre Chiese richiedono l’ordinazione delle donne nelle cariche pastorali e vescovili.
La vita in celibato veniva considerata come maggiormente
apprezzata da Dio, come la “via diretta” verso il cielo, per
017 ist das erste Reformationsjubiläum, bei dem die
große Mehrheit der evangelischen Kirchen in aller
Welt Frauen im ordinierten Amt und auch als Bischöfinnen akzeptieren.
Für Martin Luther wurde immer klarer: Die Taufe ist das
zentrale Ereignis und Sakrament. Hier sagt Gott einem
Menschen Gnade, Liebe, Zuwendung, Lebenssinn zu. Und
alles Scheitern, alle Irrwege des Lebens können das nicht
rückgängig machen. Gehen wir zur Taufe zurück, brauchen wir keine Buße, kein Bußsakrament: Wir sind erlöst,
wir sind längst Kinder Gottes. „Baptizatus sum“ – ich bin
getauft. In den schwersten Stunden seines Lebens hat
Martin Luther sich das gesagt und daran Halt gefunden.
Und: Jeder, der aus der Taufe gekrochen ist, ist Priester,
Bischof, Papst, hat Luther erklärt. Von daher hat Luther
auch den Respekt gegenüber Frauen entwickelt. Sie sind
getauft und damit stehen sie auf gleicher Stufe wie Männer. Das war in seiner Zeit eine ungeheuerliche Position! Frauen galten als unrein, wenn sie nicht Jungfrau
waren, Hexenwahn grassierte – von dem sich Luther allerdings leider nicht entschieden distanzierte. Erst
nach langen Debatten wurde Frauen überhaupt eine unsterbliche Seele zugestanden. In solcher Zeit zu sagen:
Wir sind getauft und damit vor Gott gleich, war ein theologischer Durchbruch und zugleich eine gesellschaftliche Revolution. Aus diesem Taufverständnis entwickelte
sich durch die Jahrhunderte die Überzeugung, dass Frauen in der Tat jedes kirchliche Amt wahrnehmen können.
Mir ist wichtig, die theologischen Hintergründe deutlich zu machen, gerade da, wo von anderen Kirchen die
Ordination von Frauen in Pfarr- und Bischofsamt angefragt wird.
Zölibatäres Leben galt als vor Gott angesehener, gerader
Weg zum Himmel sozusagen. Viele Reformatoren gaben
mit ihrem Schritt hin zur Ehe ein Beispiel dafür, dass auch
N
Prof. Dr. Margot Käßmann
Zum Nachdenken | Per riflettere
Leben in einer Familie, mit Sexualität und Kindern von
Gott gesegnetes Leben ist. Die öffentliche Heirat von bisher zölibatär lebenden Priestern, Mönchen und Nonnen,
war ein theologisches Signal. Die Theologin Ute Gause erklärt, dies sei eine Zeichenhandlung gewesen, die „etwas
für die Reformation Elementares deutlich machen wollte: die Weltzuwendung und demonstrative Sinnlichkeit
des neuen Glaubens.“1 Nun wird ja den Evangelischen im
Land eher unterstellt, dass sie weniger sinnlich seien als
die römischen Katholiken oder die Orthodoxie. Die Reformatoren aber wollten gerade deutlich machen: Weltliches Leben ist nicht weniger wert als priesterliches oder
klösterliches. Es geht darum, im Glauben zu leben im Alltag der Welt.
Das hat viele Konsequenzen. Eine ist beispielsweise,
dass in den ersten Kirchenordnungen der Reformatoren
Hebammen aufgewertet werden als Kirchendienerinnen.
Eine Frau, die geboren hat, wird nicht mehr als unrein angesehen, sondern sie soll umsorgt und betreut werden.
Luther konnte dabei übrigens ungeheuer modern sein.
Es geht darum, ob gestandene Mannsbilder sich lächerlich machen, wenn sie Windeln waschen. Hören wir
also mal kurz original Martin Luther:
„Wenn ein Mann herginge und wüsche die Windeln oder
täte sonst an Kindern ein verachtet Werk, und jedermann spottete seiner und hielte ihn für einen Maulaffen
und Frauenmann, obwohl ers doch in …. Christliche[m]
Glauben täte; Lieber, sage, wer spottet hier des anderen am
feinsten? Gott lacht mit allen Engeln und Kreaturen,
nicht, weil er die Windeln wäscht, sondern weil ers im Glauben tut. Jener Spötter aber, die nur das Werk sehen und den
Glauben nicht sehen, spottet Gott mit aller Kreatur als der
größten Narren auf Erden; ja sie spotten nur ihrer selbst
und sind des Teufels Maulaffen mit ihrer Klugheit.“ 2 Das
heißt: Es kommt nicht auf das Geschwätz der Leute an.
Es kommt darauf an, dass ich weiß, wer ich bin, dass ich
mein Leben vor Gott und in Gottvertrauen lebe und damit Rechenschaft gebe von der Hoffnung, die in mir ist.
Und: Die Aufgabe, Kinder groß zu ziehen, ist Teil der Schöpfung Gottes, sie ist Teil der Existenz von Mann und Frau.
Oder: „An der Art, wie beide im Vollzug täglicher Aufgaben miteinander umgehen, zeigt sich, ob sie glauben, was
sie bekennen.“3
Margot Käßmann
Note
1 Ute Gause, Antrittsvorlesung,
unveröffentliches Manuskript,
S. 2.
2 EL WA 10, 296f.
(Scharffenorth S. 219)
3 Gerta Scharffenorth, Freunde
in Christus, in: “Freunde in
Christus werden...”, hg. v. Gerta
Scharffenorth und Klaus
Thraede, Gelnhausen 1977, S.
183ff.; S. 220
1 Ute Gause, lezione
inaugurale, testo non
pubblicato, pag. 2.
2 EL WA 10, 296sg.
(Scharffenorth. pag. 219)
3 Gerta Scharffenorth, Amici in
Cristo, in: “Diventare amici in
Cristo...”, pubblicato da Gerta
Scharffenorth e Klaus Thraede
1977, pag. 183ss.; pag. 220
5
così dire. Molti riformatori, sposandosi, testimoniarono
come anche la vita in famiglia, con la sessualità e i figli,
fosse una vita benedetta da Dio. Il matrimonio ufficiale
di sacerdoti, monaci e suore – fino ad allora vissuti nel celibato - fu un segnale teologico. La teologa Ute Gause spiega che questo fu un segnale che “voleva chiarire qualcosa
di elementare per la Riforma: la dedizione nei confronti del mondo e l’eloquente sensualità della nuova fede”1.
Gli evangelici nel paese venivano piuttosto accusati di essere meno sensuali dei cattolici romani o degli ortodossi. I riformatori, tuttavia, volevano proprio chiarire che la
vita laica non conta meno di quella sacerdotale o conventuale. Si trattava di vivere la fede nella quotidianità
del mondo.
Questo portò molte conseguenze. Una di queste, ad
esempio, fu che nei primi ordinamenti ecclesiastici dei
riformatori le levatrici vennero rivalutate come servitrici
della Chiesa. Una donna che partorisce non viene più vista come impura, ma va assistita e bisogna prendersi
cura di lei.
Lutero in questo è stato straordinariamente moderno.
Si trattava di capire se gli uomini si rendessero ridicoli lavando i pannolini. Ecco le parole originali di Martin Lutero: „Quando un uomo prendesse e volesse lavare i pannolini o fare altre cose disdegnabili, e tutti si prendessero
beffe di lui e lo ritenessero un idiota e un uomo effeminato,
anche se tuttavia lo facesse …. nella fede cristiana; caro, dimmi chi si prende meglio beffe dell’altro? Dio sorride con tutti gli angeli e le creature, non perché lava i pannolini, ma
perché lo fa nella fede. Invece il beffeggiatore che vede solo
l’azione e non la fede, Dio lo deride con tutte le creature
come il più grande stolto sulla terra; sì, si prendono beffe
solo di se stessi e sono degli idioti del diavolo con la loro saggezza”2. Ciò significa: non importa quello che dice la gente. Si tratta di sapere chi sono, se vivo la mia vita davanti a Dio e nella fede in Dio, rendendo in questo modo conto della speranza che è in me. Il compito di crescere i figli fa parte della creazione divina, fa parte dell’esistenza dell’uomo e della donna. O: “Nel modo in cui entrambi
gestiscono insieme l’esecuzione dei compiti quotidiani,
si dimostra se credono in ciò che professano”3.
Margot Käßmann
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
6
Glaube | Fede
Die Schöpfungsgeschichten
über die Erschaffung
von Mann und Frau
Racconti della Genesi
sulla creazione
di uomo e donna
D
e Chiese cristiane devono rispondere sempre più spesso a domande cruciali del mondo moderno, per esempio in merito al ruolo sociale e religioso della donna nella società contemporanea.
Una delle conseguenze è che si assiste da anni ad una rivalutazione del
ruolo della donna nella Chiesa, sia in ambito cattolico romano, sia in
quello protestante o anglicano. La Chiesa cattolica ha promulgato alcuni documenti importanti sul tema, come l'enciclica del 15 agosto 1988
Mulieris Dignitatem (Della dignità della donna) di papa Giovanni Paolo II. In essa si sottolinea, in particolare, come Gesù abbia rivalutato il
ruolo e il significato della donna: “È universalmente ammesso - persino da parte di chi si pone in atteggiamento critico di fronte al messaggio cristiano - che Cristo si sia fatto davanti ai suoi contemporanei promotore della vera dignità della donna e della vocazione corrispondente a questa dignità. A volte ciò provocava stupore, sorpresa, spesso al limite dello scandalo”.
Tuttavia, questa rivalutazione del ruolo della donna si ferma davanti
a un tema cruciale, quello del sacerdozio femminile. In un'intervista
rilasciata da papa Francesco sul volo di ritorno dal Brasile, nel 2013 (Giornata Mondiale della Gioventù), dopo aver parlato dell'importanza della donna nella Chiesa, egli dice: “Per quanto riguarda l’ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato e ha detto no. Giovanni Paolo II si è pronunciato con una formulazione definitiva, quella porta è chiusa” 1.
La posizione delle Chiese protestanti storiche sul rapporto uomo e donna ed il ruolo della Riforma in quest'ambito non sono stati sempre uniformi: si pensi solo al dibattito sul pastorato femminile. D'altra parte,
si tratta di qualcosa di molto antico: la problematicità dei ruoli di uomo
e donna nella comunità cristiana (e in quelle ebraica e giudaica prima)
emerge già in alcuni testi dell'Antico Testamento. Nella Genesi, in particolare, si parla della creazione dell'uomo e della donna in due racconti diversi. Se li confrontiamo, sembra quasi che un testo intenda correggere l'altro. Il secondo racconto (in particolare Genesi 2,7.18.21-24),
ritenuto da alcuni più antico, è quello che è entrato nel nostro immaginario collettivo e che ha influenzato anche la letteratura e le arti visive: Dio crea l'uomo, poi crea, traendola dalla sua carne, la donna, perché egli abbia un aiuto simile a lui. Qui la gerarchia è chiara: prima l'uomo, poi la donna; l'uomo viene creato da Dio, la donna proviene dal-
ie christlichen Kirchen sehen sich immer häufiger dazu aufgefordert, auf entscheidende Fragen der modernen Welt eine
Antwort zu finden, wie etwa die Frage der sozialen und religiösen Rolle der Frau in der heutigen Gesellschaft. Das hat u.a. zu einer progressiven Aufwertung der Frauenrolle in der römisch-katholischen, protestantischen und anglikanischen Kirche geführt. Von der katholischen Kirche wurden verschiedene wichtige Dokumente zu diesem Thema veröffentlicht. In der Enzyklika vom 15. August 1988 Mulieris
Dignitatem (Über die Würde der Frau) weist Papst Johannes Paul II. ausdrücklich darauf hin, dass die Rolle und die Bedeutung der Frau von Jesus aufgewertet wurde.
“Es wird allgemein zugegeben - sogar von solchen Menschen, die der christlichen Botschaft kritisch gegenüberstehen -, dass Christus seinen Zeitgenossen gegenüber zum Förderer der wahren Würde der Frau und der
dieser Würde entsprechenden Berufung geworden ist. Das löste bisweilen Befremden und Verwunderung aus und ging oft bis an die Grenze
eines Skandals“.
Nicht zugelassen wird die Aufwertung der Frauenrolle allerdings bei
einem ganz wesentlichen Thema, und zwar bei dem der Frauen-Priesterschaft. Nachdem er sich über die Bedeutung der Frau in der Kirche
geäußert hatte, erklärte Papst Franziskus in einem Interview auf seinem Rückflug vom Weltjugendtag 2013 in Brasilien:
„In Bezug auf die Frauenordination hat die Kirche gesprochen und sie
sagt „Nein“. Johannes Paul II. hat dies gesagt, und zwar mit endgültiger Formulierung. Diese Tür ist geschlossen.“1
Die Meinungen der historischen protestantischen Kirchen zum Verhältnis Mann-Frau und zur Rolle der Reformation diesbezüglich gingen häufig auseinander. Man denke allein an die Diskussion über Frauen im Pastorenamt. Dass die Rollen von Mann und Frau schon in den
ersten christlichen Gemeinden (und in den jüdischen davor) konfliktbeladen waren, ist schon im Alten Testament nachzulesen. In der Genesis ist in zwei verschiedenen Geschichten von der Erschaffung von
Mann und Frau die Rede. Wenn man sie miteinander vergleicht, hat man
fast den Eindruck, als wolle ein Bericht den anderen richtig stellen. Die
zweite Geschichte (Genesis 2, 7, 18, 21-24), die von manchen als älter eingeschätzt wird, ist Teil unserer kollektiven Vorstellungswelt geworden
L
Glaube | Fede
7
und hat auch die Literatur und die
l'uomo; l'uomo agisce, la donna lo aiubildende Kunst maßgeblich beeinta. Così Paolo potrà dire (riequiliflusst: Gott erschafft zuerst den
brando però, in parte, la situazione,
Mann und danach aus seiner Rippe
subito dopo): “e l'uomo non deve codie Frau, damit er eine ihm ähnliche
prirsi il capo, essendo immagine e gloHilfe habe. Die Rangordnung ist einria di Dio; ma la donna è la gloria deldeutig: erst der Mann, dann die
l'uomo, perché l'uomo non viene dalFrau. Der Mann wird von Gott erla donna, ma la donna dall'uomo” (1
schaffen, die Frau ist ein dem Mann
Corinzi 11,7b-8). 2
entnommenes Geschöpf. Der Mann
Questo racconto viene tuttavia, in
handelt, die Frau hilft ihm dabei.
parte, riequilibrato dal primo racUnd so wird Paulus sagen (und teilconto, forse più recente, che compaweise mildert er die Situation sore in Genesi 1,27: “Dio creò l'uomo a
gleich wieder ab): „Der Mann darf
sua immagine; lo creò a immagine di
sein Haupt nicht verhüllen, weil er
Dio; li creò maschio e femmina.” 3 Qui
Abbild und Abglanz Gottes ist; die
non abbiamo un prima e un dopo
Frau aber ist der Abglanz des Man(prima l'uomo, poi la donna che prones. Denn der Mann stammt nicht
viene da una sua costola) e nemmevon der Frau, sondern die Frau vom
no la definizione di un ruolo princiMann“ (1 Korinther 11, 7b-8).²
pale e di uno subalterno. Il racconto
Diese Schöpfungsgeschichte wird alsembra non voler porre delle diffelerdings, zumindest teilweise, durch
renze: l'essere umano è creato fin dalden ersten Schöpfungsbericht ausl'inizio come uomo e donna ed engeglichen. Genesis 1, 27: „Und Gott
trambi sono creati ad immagine di
schuf den Menschen zu seinem BilDio. Il dominio su tutta la terra e ciò
de, zum Bilde Gottes schuf er ihn; und
che contiene spetta ad entrambi. Il
schuf sie als Mann und Frau“3 . Hier
suggerimento è chiaro: superando
una visione delle cose più tradiziogibt es kein „zuerst und danach“
“The Nuremberg Chronicle”, Creation of Eve, 1493
nale, si indica che l'uomo e la donna
(erst der Mann, dann die aus seiner
Rippe entnommene Frau) und auch keine Festlegung einer vorrangincostituiscono, insieme, l'umanità e che essi hanno pari dignità e pari
gen und einer untergeordneten Rolle. In dieser Schöpfungsgeschichte
diritti agli occhi di Dio. Purtroppo, questo messaggio così importante
sollen scheinbar keine Unterschiede gemacht werden: Der Mensch wird
è passato, spesso, in secondo piano rispetto al primo, più in linea col
von Beginn an als Mann und Frau erschaffen und beide als Gottes Abmodo di pensare di quell'epoca antica. Sta a noi, ora, riprenderlo e ribild. Die Herrschaft über die Erde und alles, was auf ihr lebt, steht beivalutarlo.
den zu. Eine klare Aussage: Die Überwindung der traditionellen Sichtweise der Dinge führt zu einer Rollenverteilung, bei der Mann und Frau
Roberto Tresoldi
gemeinsam die Menschheit bilden. Vor Gottes Augen besitzen sie gleiche Würde und gleiche Rechte. Leider ist diese überaus wichtige Botschaft
oft in den Schatten der ersten Geschichte gerückt worden, die eher zu
der damaligen Denkweise passt. Jetzt ist es unsere Aufgabe, diesen SchöpNote
fungsbericht wieder aufzunehmen und ihm neuen Wert zu verleihen.
Roberto Tresoldi
Übersetzung: Kerstin Gros
1 Corriere della Sera, 29.07.2013
2 Einheitsübersetzung
3 Einheitsübersetzung
1 Corriere della Sera, 29/07/2013
2 Trad. Nuova Riveduta
3 Trad. Nuova Riveduta
8
Treffen | Incontri
Mann-Frau-Beziehung und Mischehen/Relazione uomo-donna e coppie miste
Erfahrungen und Ged
Esperienze e riflessio
I
n Italien geht die Zahl der Eheschließungen seit
Jahren zurück. Im Gegensatz dazu gibt es allerdings
immer mehr Ehepaare, deren Partner unterschiedlicher Herkunft sind. Die Ursachen dafür sind: Migrationsflüsse, Programme für kulturellen Austausch und Ausbildung für junge Menschen sowie die Globalisierung des
Arbeitsmarktes. Laut ISTAT (Ital. Statistisches Amt - Anm.
d. Ü.) fanden 2012 über 20.000 Eheschließungen zwischen
einem italienischen und einem nicht-italienischen Ehepartner statt. Das sind + 15%
im Vergleich zum Vorjahr und etwa 10%
der gesamten Eheschließungen. Das ist für
Viele eine neue Tendenz in Italien. Nicht
aber für die lutherischen Gemeinden, in
denen Mischehen – vor allem italienischdeutsche – ein altbekanntes Phänomen
sind. In gewisser Weise ist es fast so, als seien diese Gemeinden– in den letzten Jahrzehnten – eine Art „unbewusstes Versuchslabor“ der neuen italienischen GeAlfredo Talenti
sellschaft gewesen. Uns interessierten
die Gedanken, Erfahrungen und Gefühle
von Menschen, die eine solche Beziehung gelebt haben
und noch leben. Ute Baglieri (Sizilien), Lore Sarpellon (Venedig) Marion Schulz (Rom), Alfredo Talenti (Mailand), Angelo Valdarno (Verona Gardone) und Dieter Kampen (Pastor der Gemeinde Triest) nahmen unsere Einladung zu
einem Austausch über die Beziehung Mann-Frau in einer Mischehe an. Bei dem Gespräch kamen unweigerlich
auch zahlreiche andere Aspekte des Familienlebens und
I
l numero dei matrimoni in Italia cala da anni, ma un
dato appare in controtendenza: aumentano le unioni con sposi di nazionalità diversa. Per molteplici ragioni: flussi migratori, programmi di scambi culturali e
formazione per i giovani, globalizzazione del mercato del
lavoro. Secondo l’ISTAT, nel 2012 sono state oltre 20mila
le nozze tra un coniuge italiano e uno straniero: +15% rispetto all’anno precedente, circa il 10% del totale dei matrimoni. È una tendenza spesso percepita da molti come nuova in Italia. Ma non
nelle comunità luterane in cui i matrimoni misti – prevalentemente italo-tedeschi – sono un fenomeno storico. In un
certo senso, è come se per questo aspetto esse siano state – negli ultimi decenni – una sorta di “laboratorio inconsapevole” della nuova società italiana.
Abbiamo così messo a confronto riflessioni, esperienze e anche emozioni di
chi ha vissuto e vive direttamente questo
tipo di relazione. Ute Baglieri (Sicilia),
Lore Sarpellon (Venezia) Marion Schulz
(Roma), Alfredo Talenti (Milano), Angelo Valdarno (Verona
Gardone) e Dieter Kampen (Pastore della Comunità di
Trieste) hanno accettato il nostro invito a discutere della relazione uomo-donna in una coppia mista, toccando inevitabilmente molti altri aspetti della vita familiare
e dell’integrazione culturale.
“Se esiste un modello tipico di coppia mista? Non è corretto generalizzare. Ogni coppia ha peculiarità tutte sue.
„Ob es die
typische
Mischehe gibt?
Man sollte nicht
verallgemeinern. Jedes
Paar besitzt
seine ganz
eigenen
Besonderheiten“
Alfredo Talenti
“Se esiste un
modello tipico
di coppia
mista? Non
è corretto
generalizzare.
Ogni coppia
ha peculiarità
tutte sue”
Alfredo Talenti
Treffen | Incontri
9
anken aus den Gemeinden
ni dalle comunit`a
der kulturellen Integration zur Sprache.
„Ob es die typische Mischehe gibt? Man sollte nicht verallgemeinern. Jedes Paar besitzt seine ganz eigenen Besonderheiten. Wahrscheinlich ist bei einem gemischten
Paar, die unterschiedliche Herkunft eines der bezeichnenden Elemente. Was allerdings nicht bedeutet, dass man
ein absolut gültiges Modell aufstellen kann“, sagt Alfredo Talenti, Vizepräsident der Synode, der seit fast 30 Jahren mit einer Berlinerin verheiratet ist und
zwei Töchter hat. In gewisser Hinsicht ist
ja jedes Paar ein gemischtes Paar: aufgrund von Erziehung, Bildung, Erfahrung, sozialem Status und v. a. m.
„Jedes Paar ist eine Welt für sich, ob gemischt oder nicht gemischt, – so Lore Sarpellon, die seit 45 Jahren mit einem Italiener verheiratet ist, – sicher treffen in unserem Fall zwei sehr unterschiedliche Kulturen und Traditionen aufeinander. Allein
wenn man an die Weihnachtsbräuche
denkt. Wichtig ist, offen zu sein für einen
Austausch, und meine Erfahrung zeigt,
dass man sich gut verstehen kann".
Gewiss ist im Leben aller Paare der Dialog in schwierigen
Momenten unverzichtbar.
„Als meine Frau und ich vor der Entscheidung standen, wo
unsere Töchter studieren sollten, in Italien oder in Deutschland, na ja…. hat es etwas gedauert, bis wir uns einig wurden. Ich glaube aber nicht, dass das bei einem nur italienischen oder nur deutschen Paar anders gewesen wäre. Mit
È probabile che, in una coppia mista, l’origine diversa dei
suoi membri sia uno degli elementi più caratterizzanti.
Questo però non significa che se ne possa trarre un modello assoluto” sostiene Alfredo Talenti, vicepresidente
del Sinodo, da quasi trent’anni con una berlinese, sposato, due figlie.
Anche perché qualsiasi coppia è, in un certo senso, mista: per educazione ricevuta, formazione avuta, esperienze vissute, status sociale d’origine e
molto altro ancora.
“Ogni coppia è un pianeta a sé, mista o non
mista – aggiunge Lore Sarpellon, da 45
anni sposata con un italiano – Certo, nei
casi come il nostro, s’incontrano due culture e due tradizioni molto diverse: pensiamo agli usi in occasione del Natale, ad
esempio. L’importante è aprirsi al confronto e la mia esperienza dimostra che ci
si può comprendere benissimo”.
D’altronde, il dialogo è fondamentale
Lore Sarpellon
per superare i momenti più delicati nella vita di qualsiasi coppia.
“Quando, con mia moglie, dovevamo decidere dove far
studiare le nostre figlie, in Italia o in Germania, beh… ci
mettemmo un po’ per trovare l’accordo. Ma non credo che
per una coppia tutta italiana o tedesca sarebbe stato diverso. Così, con buon senso e flessibilità, alla fine decidemmo di farle studiare all’estero. E, sebbene l’inizio non
fu facile, per la lontananza da famiglia e amici, ora sono
contente…” racconta Angelo Valdarno, coniugato con una
„Wichtig ist,
offen zu sein
für einen
Austausch,
und meine
Erfahrung
zeigt, dass man
sich gut
verstehen
kann“
Lore Sarpellon
“L’importante
è aprirsi al
confronto e la
mia esperienza
dimostra che
ci si può
comprendere
benissimo”
Lore Sarpellon
10
Treffen | Incontri
etwas gesundem Menschenverstand und Flexibilität haben wir uns schließlich für ein Studium im Ausland entschieden. Und obwohl es am Anfang wegen der Entfernung
von der Familie und den Freunden nicht einfach war, sind
sie jetzt zufrieden…“, erzählt uns Angelo Valdarno, der seit
32 Jahren mit einer Deutschen verheiratet ist und zwei
Töchter (28 und 30 Jahre) hat, die in Deutschland leben.
Liebe und Anerkennung der Kultur des Anderen seien
Schlüsselelemente für das Gelingen einer Mischehe,
weil es dem Paar ermöglicht, das Beste seiner beiden Hälften wertzuschätzen, meinte Dieter Kampen aufgrund seiner pastoralen und persönlichen Erfahrung. Er lebt seit
15 Jahren in Italien und ist seit 3 Jahren mit einer Italienerin aus Triest verheiratet. Und weiter: „Zum Glück ist das
Leben gemischter Paare heute einfacher als früher. Gerade auch, wenn man an den religiösen Aspekt denkt. In unserer Gemeinde lassen viele Paare - mit dem Einverständnis des katholischen Partners - ihre Kinder in der evangelischen Kirche taufen. Früher wäre das undenkbar gewesen. Die älteren Gemeindemitglieder erzählen, dass es
für sie keine Alternative zur Taufe in der katholischen Kirche gab. Und wenn die Situation heute anders ist, dann
nicht nur weil bei vielen Paaren sich derjenige „durchzusetzen“ scheint, der stärker auf den religiösen Aspekt achtet, sondern weil es ein größeres gegenseitiges Verständnis gibt. Wenn beide Partner sich in der eigenen Kirche engagieren, wird auf diese Weise akzeptiert, dass der andere Partner sich aktiv in seiner Gemeinde einbringt. Und ein
offener Dialog ermöglicht es, gemeinsame Entscheidungen
zum Wohl der Kinder zu treffen“. Ja, die Zeit vergeht und
Widerstände und Vorurteile werden immer weniger. Aber
Ute Baglieri, die seit 45 Jahren mit einem Sizilianer verheiratet ist, mit dem sie zwei Kinder hat, betont einen weiteren Faktor: der Wohnort des Ehepaars. „Als ich vor vielen Jahren nach Sizilien kam, war es überhaupt nicht leicht,
sich einzuleben. Ich hatte das Glück, einen sehr offenen
Mann an meiner Seite zu haben. Nicht alle deutschen Frauen hier hatten dieses Glück. Viele sind aufgrund der großen Schwierigkeiten bei ihrer Integration dann lieber
wieder nach Deutschland zurückgekehrt. Heute hat sich vieles geändert. Es gibt nicht mehr so große kulturelle Entfernungen, weder in Sizilien und noch anderswo. Aber für
den, der aus dem Ausland kommt und sich integrieren
muss, bleibt es auch weiterhin ein großer Unterschied, ob
„...ich glaube nicht, dass das bei einem nur
italienischen oder nur deutschen Paar anders
gewesen wäre“
Angelo Valdarno
“...non credo che per una coppia tutta italiana
o tedesca sarebbe stato diverso”
Angelo Valdarno
Angelo Valdarno
tedesca da 32 anni e con due figlie di 28 e 30 che vivono in Germania.
Amore e riconoscimento della cultura dell’altro sono le
chiavi fondamentali per il successo di una coppia mista, perché consentono alla coppia di valorizzare il
meglio delle sue metà. Lo sostiene Dieter Kampen, alla
luce della sua esperienza pastorale e personale, visto che
- in Italia da 15 anni - è sposato da 3 con una triestina.
E prosegue: “Fortunatamente, oggi la vita della coppia
mista è più facile di un tempo. Pensiamo proprio all’aspetto religioso. Nella nostra comunità, in molti fanno battezzare i figli nella chiesa evangelica, con il consenso
del coniuge cattolico. Anni fa sarebbe stato quasi impensabile: le persone anziane raccontano di non aver avuto altra scelta che far svolgere il rito presso una chiesa cattolica. E se oggi le cose vanno diversamente, non è solo
perché in molte coppie sembra “prevalere” chi dei due è
più attento all’aspetto religioso. Ma perché c’è più comprensione. Così, anche se entrambi sono ad esempio impegnati per la propria chiesa, nella coppia si accetta che
ognuno frequenti attivamente la rispettiva comunità, dialogando per compiere scelte condivise a favore dei figli”.
È vero, il tempo passa e abbatte resistenze e pregiudizi. Ma Ute Baglieri, sposata da 45 anni con un siciliano
da cui ha avuto due figli, evidenzia l’importanza di un
altro fattore, il luogo in cui la coppia vive: “Quando arrivai tanti anni fa in Sicilia, non fu affatto facile adattarsi.
Io ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un uomo
molto aperto. Ma per alcune mie connazionali non fu lo
stesso: la loro integrazione risultò così difficile che preferirono tornare a casa propria. Oggi, la situazione è mol-
Treffen | Incontri 11
er in einer großen Stadt oder in einem kleinem Ort
wohnt“. Das kann Marion Schulz bestätigen. Sie ist seit
18 Jahren mit einem Italiener verheiratet und hat eine
Tochter. Sie konnte sich sofort in Rom integrieren. „Meine einzigen Probleme waren sprachlich bedingt. Denn, was
Mentalität, deutschsprachige Einrichtungen und Austausch mit anderen Deutschen betrifft, ist es sehr viel leichter, sich in einer großen Stadt einzuleben. Dabei spielt in
unserem Fall die Zugehörikgkeit zur Gemeinde eine wichtige Rolle. Die ist für uns „AusländerInnen“ nicht nur ein
Treffpunkt, sondern auch Ort des Zusammentreffens und
Kennenlernens für unsere italienischen Familienangehörigen. In Städten wie Rom oder Mailand erleichtert auch
die Deutsche Schule die Sozialisation und Integration
von Kindern und Eltern“.
Aus dem Gespräch geht, abgesehen vom Wohnort der „gemischten“ Familien, deutlich hervor, dass die unterschiedlichen Identitäten als Bereicherung empfunden
werden. Und die Kinder, die in diesem Umfeld aufgewachsen sind, sind häufig eher als ihre Altersgenossen
bereit, sich auf neue Erfahrungen einzulassen, umzuziehen und Menschen kennenzulernen, die oft einen ganz
anderen Hintergrund haben als sie selbst und ihre Eltern.
Das zeigt auch die Tatsache, dass die meisten Kinder der
Ehepaare, die an unserem Gespräch teilgenommen haben, anderswo in Italien oder sogar im Ausland studieren oder arbeiten.
„Ich fühle mich durch mein Leben im Ausland, durch die
andere Sprache und die andere Denk- und Lebensweise bereichert. Und ich bin stolz darauf, dass meine Kultur und
to cambiata. Le distanze
culturali si sono molto ridotte, in Sicilia come altrove. Ma per chi è straniero e deve integrarsi, credo che comunque continui ad esserci una grande
differenza tra vivere in
grandi città o in piccoli
centri”.
Lo conferma Marion
Ute Baglieri
Schulz - sposata da 18 anni
con un italiano, una figlia
– integratasi da subito al suo arrivo a Roma: “I miei unici problemi derivavano dalla lingua. Perché - per mentalità, strutture e presenza di connazionali – la grande
città rende molto facile l’adattamento. Senza trascurare, nel nostro caso, il ruolo della comunità di appartenenza: non sono solo un punto di aggregazione per noi
“stranieri” ma un luogo di incontro e conoscenza per i nostri familiari italiani. E in città quali Roma o Milano è importante anche il ruolo di facilitatore di socializzazione
e integrazione delle scuole germaniche, per ragazzi e genitori”.
Al di là del luogo di residenza delle famiglie “miste”, dalla conversazione emerge con forza come le identità diverse siano percepite come una vera ricchezza. E i ragazzi
cresciuti in questi ambienti sono spesso ancora più propensi dei coetanei a cercare nuove esperienze, a trasferirsi, a conoscere persone spesso di origine diversa dalla propria e da quella dei
propri genitori. Sembra
testimoniarlo il fatto che
anche la maggioranza dei
figli - di chi ha partecipato alla nostra conversazione – studia o lavora in
un’altra zona d’Italia o all’estero.
“Io mi sento molto arricchita dall’essere andata a
vivere in un altro paese,
con un’altra lingua e un altro modo di pensare e vi-
Marion Schulz
“Die Gemeinden sind ein Ort des
Zusammentreffens und
Kennenlernens für unsere
italienischen Familienangehörigen”
Marion Schulz
“Le comunità sono un luogo d’incontro
e conoscenza per i nostri familiari italiani”
Marion Schulz
„Ich bin stolz
darauf, dass
meine Kultur
und die meines
Mannes
in meinen
Kindern
verschmelzen.“
Ute Baglieri
“Sono
orgogliosa
di vedere
che nei miei
figli sono
confluite
le culture mia
e di mio
marito.”
Ute Baglieri
12
Treffen | Incontri
die meines Mannes in meinen Kindern verschmelzen. Daher war es für uns selbstverständlich, sie, trotz ihrer Entfernung vom Elternhaus, auf ihrem Lebensweg zu unterstützen“, sagt Ute Baglieri. Sie ist es auch, die mit Feingefühl und Offenheit, einen heiklen Punkt anspricht. Es
ist der Verzicht auf ihre Lieben im Alltag: „Ich habe es nicht
bereut, aber wenn ich ehrlich sein soll, fühlen mein Mann
und ich uns heute häufig einsam. Die Kinder sind weit weg,
die Enkelkinder werden groß und obwohl uns nur zwei Flugstunden trennen, ist der Kontakt im Alltag nicht einfach.
Ich muss zugeben, dass mir das Altwerden in Sizilien, so weit
weg von ihnen, Angst macht“. Dieses Problem ist gewiss nicht auf die unterschiedliche Nationalität der Eltern zurückzuführen, sondern auf eine soziale
Dynamik unserer Zeit. Pfarrer Kampen
meint dazu: „Wir stehen vor einer weit verbreiteten, allgemeinen Mobilität, wie wir
sie nie zuvor in unserer Gesellschaft erlebt
haben. Ein positives Phänomen, denn es beinhaltet gegenseitiges Kennenlernen und
Bereicherung. Unvermeidlich bringt es
aber auch negative Auswirkungen auf
Dieter Kampen
die Nähe und den Zusammenhalt der Familienmitglieder mit sich. Deshalb ist es
wichtig, denjenigen, die „bleiben“ Raum und Unterstützung zu bieten, um ihre Erfahrungen und Ängste mit ihnen zu teilen. Und das tun wir in unserer Gemeinde“. Das
Gespräch schließt mit den Worten von Alfredo Talenti: „Gemischte Paare müssen - wie andere Paare auch - zahlreiche Hindernisse in ihrer Ehe überwinden. Aber jemanden
anderen zu lieben, ist vor allem eine große Gelegenheit zur
persönlichen Bereicherung. Dabei denke ich an mich
selbst und meine Erfahrung. Dank meiner Frau hat sich mir
ein Weg geöffnet, auf dem ich viel Neues kennengelernt
habe. Das hat entscheidend dazu beigetragen, dass ich zu
dem geworden bin, der ich heute bin. Vielleicht war es genau das, wonach ich gesucht habe. Ermöglicht haben es mir
all diejenigen, denen ich auf meinem Weg begegnet bin.
Und an den entscheidenden Begegnungen im Leben erkennt man die Hand Gottes“.
Übersetzung:Kerstin Gros
vere. E sono orgogliosa di vedere che nei miei figli sono
confluite le culture mia e di mio marito. Sostenerli,
quindi, nel loro percorso, pur lontano da casa, è stato naturale” dice Ute Baglieri.
Ma è sempre lei a toccare, con delicatezza e sincerità, un
tasto non facile, quello della privazione della quotidianità degli affetti più profondi: “Non sono pentita ma, se
devo dire tutta la verità, oggi con mio marito spesso ci
sentiamo soli: i figli sono lontani, i nipotini frattanto crescono e, sebbene ci separi da loro solo un paio di ore di
volo, nella quotidianità non è affatto facile raggiungerli. Devo ammettere che la vecchiaia in Sicilia, lontana da loro, mi spaventa“.
Ovviamente, è un problema non riconducibile alla nazionalità diversa dei genitori, ma a una dinamica sociale dei nostri tempi. Così commenta il Pastore
Kampen: “Siamo di fronte a un tasso di
mobilità, generalizzata e trasversale, mai
sperimentato prima nella nostra società.
È un fatto positivo, come detto, di conoscenza e arricchimento reciproco. Ma è inevitabile che abbia anche effetti negativi, ad
esempio sulla vicinanza e sulla coesione dei
membri delle famiglie. Ecco perché, a chi “rimane”, è importante offrire spazi e supporto per condividere esperienze e paure. Come accade nelle nostre comunità”.
Chiudono idealmente questo confronto le parole di Alfredo Talenti: “La coppia mista, come qualsiasi altra
coppia, deve superare ostacoli nel proprio cammino. Ma
amare qualcuno di diverso da sé è soprattutto una
grande opportunità di arricchimento. Penso a me stesso,
alla mia esperienza. Grazie a mia moglie, ho potuto compiere un percorso che mi ha portato a conoscere tante cose
che nemmeno immaginavo e che hanno influito profondamente su quello che oggi sono. Forse ero alla ricerca di questo. Ma ho potuto realizzarlo grazie a chi ho incontrato. E negli incontri determinanti della nostra vita
si vede la mano di Dio”.
Die Redaktion/La Redazione - BMP Comunicazione
„Es ist wichtig,
Raum und
Unterstützung
zu bieten, um
ihre
Erfahrungen
und Ängste mit
ihnen zu teilen.
Und das tun
wir in unserer
Gemeinde“
Dieter Kampen
“È importante
offrire spazi e
supporto per
condividere
esperienze e
paure. Come
accade nelle
nostre
comunità”
Dieter Kampen
Geschichten | Storie
Mehr als nur ein Bild
Più che un’immagine
M
n una rivista, talvolta, ci sono immagini che meritano una spiegazione. È il caso della copertina di questo numero di Insieme. Il quadro che vi è riprodotto è la “Creazione dell’uomo e della donna – 6° giorno della Genesi”. L’autrice è Karen Thomas, artista e pittrice berlinese,
membro della Comunità luterana di Roma. “Considero quest’opera il
mio testamento artistico, etico, estetico ”: basterebbero le parole di Karen Thomas per evidenziare il valore di questo dipinto nel suo percorso
creativo e personale, ispirato costantemente al binomio arte ed etica.
La grande tela di 230x260cm è stata realizzata con molteplici tecniche e materiali: olio, pigmenti, acrilici, metalli preziosi sono stati applicati - con spatola, pennelli e “mani” - su tela lavorata a rilievo per
creare la sensazione della profondità. L’intero quadro
è dominato dalla luce creatrice di Dio. Una figura femminile in rosso appare in tensione visiva con la sagoma maschile in bianco, dalla cui costola è stata generata: il rosso rappresenta simbolicamente il sangue quale linfa di vita.
Nella parte inferiore del quadro è riconoscibile il pesce,
simbolo dei primi cristiani, situato in un mare che un
segno grafico-scultorico orizzontale separa – richiamando il racconto della Genesi – da terra e cielo: questo tratto, nella sua forma vagamente intrecciata,
evoca nello spettatore la sensazione sia del cordone ombelicale della
nascita sia della corona di spine di Cristo. Avviata nel 2009 e terminata
oltre due anni dopo, l’opera è frutto del “dialogo”, lungo e a volte conflittuale, che l’autrice ha avuto con la tela: ispirazione, riflessioni, entusiasmo, nuove idee – derivanti dalla complessità del tema affrontato - si sono alternati in un flusso emotivo e creativo. E, come accade spesso in campo artistico, è solo quando si raggiunge questa intensità
tra l'artista e il suo quadro, che si trova quello slancio verso l’alto, indispensabile per un risultato di valore che va oltre la ragione. E così è
stato con quest’opera.
Ringraziamo l'artista Karen Thomas per averci concesso l’uso del quadro e presto presenteremo più compiutamente lei e le sue opere a voi
lettori.
La Redazione – BMP Comunicazione
anchmal begegnet dem Leser einer Zeitschrift ein Bild, das einer
Erklärung würdig ist. Der Titel des hier abgedruckten Werkes ist
der “6.Tag der Schöpfung – die Erschaffung des Mannes und der Frau”.
Die in Berlin geborene Künstlerin Karen Thomas hat diese Bild im Rahmen eines künstlerisch-ethischen Zyklus über die “Genesis“ gemalt. Sie
lebt und arbeitet als Malerin in Rom und ist Mitglied der lutherischen
Gemeinde in Rom. “Ich betrachte dieses Bild als ein künstlerisches, ästhetisches und ethisches Testament. Mit diesen Worten betont Karen
Thomas den Stellenwert dieses Werkes im Kontext ihrer künstlerischen
und persönlichen Laufbahn, die von jeher durchdrungen war von dem
Wunsch Kunst und Ethik im künstlerischen Schaffensprozess zu vereinigen. Die angewandte Technik dieser großformatigen Leinwand (230x260cm) umfasst verschiedene Materialien, wie Öl, Pigmente, Acryl und Blattgold, ausgeführt mit Pinsel, Spachtel und vor allem
mit der Hand, als direktes Instrument zwischen
Künstler und Werk. Die Oberfläche ist zum Teil erhaben gestaltet, um den Eindruck der Tiefe, der dritten Dimension zu schaffen. Das ganze Bild ist erfüllt
von Licht, dem schöpferischen Leuchten Gottes.
Man erkennt eine weibliche Figur in offensichtlicher
Spannung zu einer hellen, männlichen Figur, in der
rechten Bildhälfte, weiße Konturen, aus dessen Rippe die kleine rote Figur entnommen worden ist. Rot wie das Blut, das Leben symbolisiert.
Im unteren Teil des Bildes erkennt man einen Fisch, Erkennungszeichen
der ersten verfolgten Christen.Eine horizontale, plastische Linie trennt,
wie uns die Genesis sagt, die Wasser oberhalb des Firmaments von den
Tiefen, die Himmel von den Meeren. Diese leicht geschwungene, plastisch erhabene verzweigte Linie, erinnert den Betrachter entfernt an
die Dornenkrone Christi. Diesem 2009 begonnen Bild liegt ein zweijähriger “Dialog” zwischen Werk und Autor zugrunde, geprägt von Enthusiasmus, Zweifeln und neuen Ideen, die schließlich zur Fertigstellung des Bildes führen, man könnte sagen: eine künstlerisch-ethischen
Mission. Aus der intensiven Beschäftigung des Malers mit seine Arbeit
entsteht manchmal eine wuchtige Geste, die in einem Zuge alles in Farbe, Form und Licht umsetzt, was das Bild zum Kunstwerk macht. Wir
danken der Malerin Karen Thomas für die Erlaubnis, dieses Bild hier
abbilden zu dürfen und werden Ihnen, liebe Leser, bald mehr über ihre
Arbeit berichten.
Die Redaktion – BMP Comunicazione
I
13
14
Aktuelles | Attualità
Gendergerechtigkeit im
Lutherischen Weltbund
Giustizia di genere
nella Federazione Luterana
Mondiale
“U
hiacchiere inutili“ aveva annotato un archivista sulla pila di
lettere di Elisabeth von Rochlitz, che nel 1538 era stata l’unica donna ad entrare nella Lega di Smalcalda. Il suo castello assomigliava a un moderno ufficio stampa: da lì scambiò innumerevoli messaggi con le figure chiave di entrambi gli schieramenti avversari, a cui
era legata da stretti rapporti di parentela. Da lì cercò di scongiurare
la guerra imminente.
Le 36 donne provenienti da 12 nazioni che hanno partecipato dal 12
al 16 maggio scorso alla conferenza europea WICAS a Meißen hanno
mostrato un evidente interesse per la mostra in corso, dal titolo“eine
STARKE FRAUENgeschichte. 500 Jahre Reformation” (“una FORTE
storia di DONNE. 500 anni di riforma”) allestita nella residenza della vedova. Durante l’incontro le delegate delle regioni dell’Europa occidentale e orientale hanno presentato progetti che erano stati
creati per la Lutherdekade (decade di Lutero). Le delegate del Nord Europa, invece, parlando della riforma “in atto” hanno raccontato di pioniere transfrontaliere del XVIII e XIX secolo. Vedendosi negata l’ordinazione a pastore le teologhe provenienti dalla Lettonia hanno parlato di blocco della riforma. Al centro dell’incontro il problema di come
le donne di tutto il mondo, anche all’interno delle varie chiese, si trovino ad affrontare ancora oggi troppe condizioni ingiuste.
Anche per questo motivo la traduzione tedesca del documento programmatico della Federazione Luterana Mondiale in merito alla giustizia di genere all’interno della FLM è stata accolta con grande favore dalle delegate WICAS. Non senza motivo la richiesta di giustizia, come
compito biblico di formare una comunità inclusiva di donne e uomini, si trova in cima all’elenco delle priorità della Federazione delle Chiese, che all’interno delle sue strutture da tempo ha fatto seguire i fatti alle parole. Seguono, in breve, gli aspetti fondamentali di questo documento composto da 40 pagine e suddiviso in due parti: a) codice di
condotta per una realizzazione della giustizia di genere nell’implementazione di doveri a tutti i livelli; b) metodi per la realizzazione della giustizia di genere nelle sue diverse forme regionali. In merito al primo punto, 10 impegni assunti su base volontaria rappresentano il cuore di ciò che significa la giustizia di genere per la comunità. La FML è
determinata a: 1. promuovere la giustizia di genere come base teologica dell’annuncio di dignità e giustizia per tutti gli esseri umani; 2. far-
nnützes Gewäsch” hatte ein Archivar auf einem Briefstapel von
Elisabeth von Rochlitz vermerkt, die 1538 als einzige Frau Mitglied des Schmalkaldischen Bundes wurde. Ihr Schloss glich einer modernen Nachrichtenzentrale und durch unzählige Schreiben an die
Schlüsselfiguren beider feindlicher Lager, mit denen sie aufs Engste
verwandt war, versuchte sie den drohenden Krieg zu verhindern. Die
36 Teilnehmerinnen aus 12 Ländern auf der diesjährigen WICAS-Europakonferenz in Meißen vom 12.-16. Mai fühlten sich sichtlich vom
Besuch der zeitgemäßen Ausstellung „eine STARKE FRAUENgeschichte. 500 Jahre Reformation“ auf dem Witwensitz der Herzogin
angesprochen. Während des Treffens stellten die Delegierten der Regionen West- und Osteuropa Projekte vor, die sie im Zusammenhang
der Lutherdekade ins Lebens gerufen haben. Nordeuropa hingegen
berichtete im Rahmen der Ongoing-Reformation von grenzenüberschreitenden Pionierinnen aus dem 19. Und 20. Jahrhundert. Von blokkierter Reformation sprachen die Theologinnen aus Lettland, denen
die Ordination verweigert wird. Wieviel ungerechten Strukturen Frauen weltweit, auch in den Kirchen, immer noch gegenüberstehen, war
ein durchlaufender Grundton der Zusammenkunft.
So kam den WICAS-Netzwerkerinnen die Übersetzung ins Deutsche
des frisch erschienen Grundsatzpapiers des Lutherischen Weltbundes zur Gendergerechtigkeit im LWB gerade recht. Nicht umsonst steht
die einzufordernde Gerechtigkeit als biblischer Auftrag, eine inklusive
Gemeinschaft von Frauen und Männern zu bilden, an oberster Stelle der Dringlichkeitsskala des Kirchenbundes, der in seiner inneren
Struktur längst den Worten hat Taten folgen lassen. Grundlegende
Aspekte dieses 40 Seiten umfassenden Heftes seien kurz vorgestellt.
Das Dokument ist zweigeteilt: in a) Handlungsvorgaben zur Verwirklichung der Gendergerechtigkeit für die Umsetzung von Verpflichtungen auf allen Ebenen und in b) Methoden zur Verwirklichung
von Gendergerechtigkeit in den regionalen Ausprägungen. Zu a) 10
Selbstverpflichtungen sind das Herzstück dessen, was Gendergerechtigkeit für die Gemeinschaft bedeutet. Der LWB ist entschlossen:
1. Gendergerechtigkeit als theologische Grundlage der Verkündigung
von Würde und Gerechtigkeit für alle Menschen zu fördern 2. für die
Werte Würde und Gerechtigkeit, Inklusion und Partizipation einzutreten. 3. auf der lokalen Ebene die LWB-Beschlüsse im Blick auf In-
“C
Aktuelles | Attualità
klusion sowie eine ausgewogene
Vertretung von verschiedenen
Generationen zur Anwendung
zu bringen. 4. eine Anwendung
der Genderanalyse auf sämtliche Aktivitäten in den Bereichen
Nothilfe und Entwicklung sicherzustellen. 5. die Bevollmächtigung von Frauen zu fördern
als zentraler Strategie zur Überwindung der ungerechten Verteilung von Wohlstand und zur
Beendigung von Konflikten. 6.
die Einbindung von Männern in
die Reflexion über alternative
Männlichkeitsmodelle aktiv zu fördern 8. sicherzustellen, dass Richtlinien und Budgets sowie Personalführung, -besetzung und –weiterbildung ein ausgewogenes Geschlechterverhältnis verwirklichen.
9. sicherzustellen, dass die Genderanalyse Teil aller Programme und
Phasen von Projektzyklen ist. 10. alle Aspekte von Theologie, Liturgie
und geistlichem Leben aus der Perspektive der Gendergerechtigkeit
zu hinterfragen .
Das Frauennetzwerk möchte dazu anregen, dieses so wichtige Dokument von der ELKI ins Italienische übersetzen zu lassen, damit es
in den Kirchenvorständen, Gemeinden und – warum nicht - auf der
nächsten Synode diskutiert werden kann. Wenn dieses Dokument eine
reine „Frauensache“ bleibt, hat es seinen Sinn sicherlich grundsätzlich verfehlt.
Gisela Salomon, Frauennetzwerk
15
si garante dei valori di “dignità e
giustizia”, “inclusione e partecipazione”; 3. applicare a livello locale le delibere della FLM in merito
all’inclusione, nonché ad avere
una presenza equilibrata delle
diverse generazioni; 4. garantire
un’applicazione dell’analisi basata sul genere per tutte le attività
nei settori legati ad attività di
soccorso e sviluppo; 5. promuovere
il conferimento di potere alle donne come strategia centrale per il
superamento della distribuzione iniqua di ricchezza e porre
fine ai conflitti; 6. promuovere attivamente la partecipazione degli uomini alla riflessione su modelli maschili alternativi; 8. assicurare che
direttive e bilanci nonché gestione del personale, scelte di organico e
aggiornamento avvengano nell’ottica di un equilibrio tra i generi; 9.
garantire che l’analisi basata sul genere diventi parte integrante di tutti i programmi e delle varie fasi dei cicli di progetto; 10. analizzare in
modo critico, dalla prospettiva della giustizia di genere, tutti gli
aspetti di teologia, liturgia e vita spirituale.
La Rete delle Donne suggerisce di far tradurre questo importante documento in lingua italiana in modo da poterlo discutere nei consigli delle comunità, nelle comunità e, perché no, durante il prossimo
Sinodo. Se questo documento dovesse rimanere una pura “questione di donne” allora certamente avrebbe mancato in maniera sostanziale il suo stesso obbiettivo.
Gisela Salomon, Rete delle Donne
Traduzione: Kerstin Gros
16
Erfahrungen | Esperienze
Als Frau in der Welt der
Männer: meine Erfahrung
als Militärseelsorgerin
Donna in un mondo
di uomini: la mia esperienza
come cappellano militare
2
N
004 begann meine Beauftragung als Militärseelsorgerin, damit war
ich zuständig für eine Gruppe von Menschen, die mir bis dahin eher
fern standen: die deutschen Soldaten, sowie die Zivilisten der Verwaltung, und deren Familien in Decimomannu (Sardinien). Ich musste viel
dazu lernen: die Hierarchie der Bundeswehr mit den verschiedenen
Dienstgraden, die Schwierigkeiten vor allem der Frauen, sich in einem
fremden Land zurecht zu finden oder mit der Abwesenheit des Ehemannes zurecht zu kommen, und vieles mehr. Es ist gut, dass
die Militärseelsorger, Mann oder Frau, nicht aus den militärischen Reihen kommen, also von vornherein nicht der Hierarchie unterliegen.
Zugegeben, ich hatte anfangs Bedenken: ich als Frau in einer von Männern beherrschten Domäne?! Würde man mich
überhaupt ernst nehmen?
Aber der Wunsch, wieder als Pastorin zu arbeiten, war
grösser als die Bedenken, und so stürzte ich mich unbedarft
in meine Aufgabe. Anfangs hatte ich vor allem mit den Soldatenfrauen und Familien zu tun – beim Frauenfrühstück,
Bastelnachmittagen mit den Kindern und anderes. Zum Gottesdienst kam dann oft die ganze Familie und nach und nach
Kirsten Thiele
lernte ich so auch die Männer kennen, und diese mich. Ein
Höhepunkt ist jedes Jahr die Familienrüstzeit, bei der jeweils
20-30 Familien mitfahren. Hier, in lockerer Atmosphäre an schönen Orten der Insel, kam man sich schnell näher, auch die Soldaten untereinander, die verschiedenen Dienstgrade überwindend. Vielleicht half auch
meine Unbedarftheit, ich habe nie nach den Dienstgraden geschaut, sondern die Menschen gesehen. Und wenn wir beisammen waren, haben
diese das Gleiche getan, oder zumindest versucht.
Wenn ich nun rückblickend darüber nachdenke, glaube ich, dass es eher
ein Vorteil ist, dass ich eine Frau bin in der Rolle der Militärseelsorgerin, ganz im Gegensatz zu meinen anfänglichen Befürchtungen. Nicht
nur dass ich außerhalb der Hierarchie stehe, ich bin auch in keiner Weise eine Art von Konkurrenz. Ich muss mich nicht als Mann unter Männern behaupten, sondern kann als Frau ganz andere Zugänge finden.
Bei den Männern, Soldaten, äußert sich das in Respekt, gemischt mit
el 2004 è iniziato il mio incarico di cappellania militare, con cui
diventavo responsabile di un gruppo di persone che fino a quel
momento mi erano piuttosto lontane: i soldati tedeschi e i civili che lavoravano nell’amministrazione insieme alle loro famiglie a Decimomannu (Sardegna). Ho dovuto imparare molte cose: la gerarchia delle forze armate con i diversi gradi di servizio, le difficoltà soprattutto
delle donne di ambientarsi in un paese nuovo o di abituarsi all’assenza
del marito, e molte altre cose. È un bene che i cappellani militari, uomini o donne che siano, non provengano dalle file
militari e quindi fin da principio non debbano sottostare
alla gerarchia.
Ammetto che inizialmente avevo dei dubbi: che ci facevo
come donna in un campo dominato dagli uomini?! Mi avrebbero preso sul serio?
Ma il desiderio di lavorare nuovamente come pastora era
più grande degli scrupoli e così mi gettai a capofitto nel
mio compito. Inizialmente avevo a che fare soprattutto con
le mogli dei soldati e le loro famiglie, nelle colazioni delle donne, nei pomeriggi di bricolage con i bambini e in altre occasioni. Ai culti veniva di solito l’intera famiglia e così
piano piano ho iniziato a conoscere anche gli uomini e loro
me. Ogni anno il clou è costituito dal campo famiglie a cui
partecipano ogni volta dalle 20 alle 30 famiglie. In questa occasione,
in un’atmosfera rilassata in posti meravigliosi dell’isola ci si avvicina più rapidamente, anche i soldati fra di loro, superando i diversi gradi di servizio. Forse è servita anche la mia ingenuità, non ho mai guardato ai gradi di servizio, ma ho guardato alle persone e quando eravamo insieme hanno fatto lo stesso o almeno ci hanno provato.
Riflettendo a posteriori penso che sia stato piuttosto un vantaggio essere una donna nel mio ruolo di cappellano militare. Non solo perché
sono al di fuori della gerarchia, ma anche perché non rappresento in
nessun modo un concorrente. Non devo affermarmi come uomo fra gli
uomini, ma come donna posso trovare intese molto diverse.
Dagli uomini, i soldati, ho ricevuto rispetto misto a galanteria: sebbene percepita come a un livello “inferiore”, svolgevo però un ruolo che
Erfahrungen | Esperienze 17
Galanterie. Die Rolle als Frau, der man ohne Gefahr begegnen kann, da
sie nichts befehlen kann, und der man in militärischen Kreisen mit Respekt und Würde begegnet, wenn auch immer als etwas unterhalb stehend – gemischt mit der Rolle als Militärpfarrerin, die eine Rolle ausfüllt die Achtung fordert und Respekt, von der man sich auch mal was
sagen lassen kann/muss und die zumindest auf dem gleichen Level steht
– das ist eine ganz interessante Mischung.
Gerade mein Frau-Sein hat mich aber sicherlich leichter Zugänge finden lassen zu den Frauen der Soldaten, von Frau zu Frau redet es sich
doch leichter. Auch die Soldaten kamen mit persönlichen Problemen
zu mir, vielleicht auch weil ich weiblich bin und Sorgen mit ihrer Familie,
ihren Frauen, besser verstehen kann. Zudem war meine Rolle als
Mutter ein guter Start für die Arbeit in der Gemeinde, in der ich vor allem die Familien mit Kindern angesprochen habe.
Ich persönlich, in meinen Erfahrungen, habe nie den Eindruck gehabt
als Frau benachteiligt zu sein. Manchmal, zu Beginn, wurde ich als unwesentlich eingestuft, was aber nicht nur mit meiner Rolle als Frau zusammen hängt, sondern mit dem Faktor dass ich auf militärischem Niveau nichts zu sagen habe. Gerade die Rolle als Frau hat mich jedoch
davor beschützt, beiseite geschoben zu werden, denn einer Frau gegenüber kann man ja nicht unhöflich sein!
Ich bin der Meinung, was ich am Anfang als schwierig eingestuft hatte, hat mir indessen Zugänge erleichtert. Vielleicht auch, weil man mich
anfangs unterschätzen konnte, aber es hat geholfen, Beziehungen ganz
persönlicher Art zu knüpfen.
Der gegenseitige Respekt und die Anerkennung wächst, wie in allen anderen Bereichen auch, mit dem besseren Kennenlernen und der Autorität der Rolle und des Auftretens – unabhängig vom Geschlecht.
Kirsten Thiele
esige considerazione: da me, in quanto pastora, ci si deve anche lasciar
dire qualcosa da pari a pari. Si tratta di una mescolanza molto interessante.
Il mio essere donna mi ha sicuramente aiutato ad avere più rapidamente
un’intesa con le mogli dei soldati, perché da donna a donna si parla più
facilmente. Anche i soldati si rivolgevano a me con i loro problemi personali, forse anche perché posso capire meglio le preoccupazioni legate
alla loro famiglia e alle loro mogli. Inoltre, il mio ruolo di madre mi ha
permesso di iniziare bene il lavoro nella comunità, dato che mi rivolgevo soprattutto a famiglie con figli.
Personalmente, quindi, nella mia esperienza non ho mai avuto l’impressione di essere stata svantaggiata perché donna. A volte, inizialmente, sono stata classificata come persona di secondaria importanza, il che non ha a che vedere con il mio ruolo di donna ma con il fatto che a livello militare non ho voce in capitolo. Proprio l’essere donna
mi ha invece evitato di essere messa da parte, perché non si può essere
scortesi nei confronti di una donna!
Sono del parere che quello che inizialmente poteva essere uno svantaggio mi abbia invece facilitato nei rapporti con gli altri. All’inizio mi
si poteva sottovalutare, ma questo mi ha aiutato a instaurare delle relazioni molto personali.
D’altra parte, il rispetto e il riconoscimento reciproco aumentano quando ci si conosce meglio, come in tutti i campi, e con l’autorità del ruolo e del modo di fare, questo indipendentemente dal genere.
Kirsten Thiele
Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti
Pfingstgottesdienst während des
Schießfestes 2011/
Culto di Pentecoste alla festa del
tiro a segno 2011
18
Ereignisse | Avvenimenti
60. Jubiläum
der Gemeinde Torre Annunziata
60° anniversario
della Comunità di Torre Annunziata
Eine Geschichte von sozialem
und ökumenischem
Engagement
Una storia di impegno
sociale ed ecumenico
U
a nostra è una piccola comunità religiosa: circa 70 persone tra membri iscritti e “simpatizzanti”. È contenuta nei numeri ma non certo nelle iniziative e nel suo modo di testimoniare la propria presenza.
Anche per questo abbiamo celebrato il 60° Anniversario della sua fondazione, nel 1954, con orgoglio.
Alla nascita, la comunità scelse per sé il nome di “Cristo Salvatore” proprio per comunicare che solo Cristo salva e che, oltre a Lui, non ci sono
altri mediatori tra Dio e gli uomini.
Da allora a oggi, molteplici e alterne sono state
le fasi vissute dalla comunità: caratterizzate da
forte conflittualità negli anni ’50, da una sorta
di “sopportazione” negli anni ‘60, dalla crescente accettazione degli anni successivi, grazie
all’apertura ecumenica auspicata nel Concilio Vaticano II, fino all’odierno riconoscimento confessionale.
La comunità si è sempre contraddistinta per lo
spiccato senso diaconico-sociale, testimoniato
anche dalla realizzazione di ben due scuole
elementari e materne (di cui una ancora operante oggi a Torre del Greco, in località Santa Maria la Bruna); e anche per la sua propensione al
dialogo ecumenico che, soprattutto negli ultimi
due decenni, ne ha determinato la crescente rilevanza teologica-ecclesiale per la realtà religiosa del territorio: le prediche di ben tre vescovi cattolici dal pulpito della nostra chiesa lo dimostrano.
La nostra comunità è, peraltro, tra le fondatrici del centro spirituale ecumenico “Irini”, nato a metà degli anni ’90 e ospitato presso la chiesa
dei francescani ad Angri. E, da circa cinque anni, è parte costituente e
integrante del Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania
(CRCCC).
La vocazione ecumenica e l’impegno diaconale della comunità hanno
ispirato anche la decisione di concedere, da tanti anni, i locali della no-
nsere Gemeinde ist eine kleine Glaubensgemeinschaft mit insgesamt ca. 70 Mitgliedern und Sympathisanten. Diese Zahl mag
sich bescheiden anhören, aber die Initiativen und die vielfältige Art und
Weise, mit der wir unseren Glauben bezeugen, sind es sicherlich nicht.
Auch aus diesem Grund haben wir das 60-jährige Jubiläum mit großem Stolz gefeiert.
Bei ihrer Gründung im Jahr 1954 gab sich die Gemeinde den Namen „Cristo Salvatore”. Damit wollte sie aussagen, dass
allein Christus das Heil zu schenken vermag, und
dass es, außer Ihm, keinen anderen Mittler zwischen Gott und den Menschen gibt.
In den 60 Jahren ihres Bestehens durchlebte die
Gemeinde zahlreiche wechselhafte Phasen. Die
50ger Jahre waren durch Konflikte geprägt,
während in den 60ger Jahren die Gemeinde von
ihrem Umfeld „geduldet“ wurde. Dank der vom
Zweiten Vatikanischen Konzil geförderten ökumenischen Öffnung wuchs in den darauffolgenden Jahren die Akzeptanz der Gemeinde bis
hin zur heutigen, gegenseitigen Anerkennung
der Konfessionen.
Diakonisch-soziales Engagement wurde und
wird in unserer Gemeinde großgeschrieben.
Das bezeugt auch die Einrichtung zweier Schulen, – eine Grundschule und ein Kindergarten – (erstere gibt es heute noch in Torre del Greco, in der Ortschaft Santa Maria la Bruna). Auch die Bereitschaft zum
ökumenischen Dialog hat vor allem in den vergangenen zwanzig Jahren zu einer wachsenden theologischen und kirchlichen Relevanz im
lokalen Umfeld geführt: Gut drei katholische Bischöfe haben von der
Kanzel unserer Kirche gepredigt.
Zudem gehört unsere Gemeinde zu den Gründungsmitgliedern des ökumenischen Zentrums „Irini“, das Mitte der 90ger Jahre gegründet wurde und in der Franziskanerkirche in Angri untergebracht ist. Seit fünf
L
Ereignisse | Avvenimenti
Jahren ist es integrierender Bestandteil des CRCCC (Regionalrat der
Christlichen Kirchen in Kampanien).
Ihre ökumenische Berufung und ihr diakonisches Engagement haben
die Gemeinde auch veranlasst, schon seit vielen Jahren die Räumlichkeiten der ehemaligen Schule in Torre Annunziata der (katholischen)
Bevölkerung für sozio-kulturelle Initiativen und dem Verein Diffusione Teatro für seine Theaterwerkstatt zur Verfügung zu stellen. Auch in
unserem alten Gotteshaus in Torre del Greco finden zahlreiche kulturelle Veranstaltungen statt, wie die des Vereins „La Giostra“ .
Die Fürsorge und Hingabe für Hilfsbedürftige erklären den Einsatz unserer Gemeinde zugunsten des Krankenhauses „Villa Betania“, das sich
in Ponticelli, im sozial benachteiligten Hinterland Neapels befindet. Gegründet wurde es von unserer Gemeinde zusammen mit anderen neun
Glaubensgemeinschaften in den 60ger Jahren.
Selbst unser kleines Gästehaus - für kleine bis mittlere Gruppen - ist
ein Ort des Zusammentreffens mit „den Anderen“ geworden: Die Gastfreundschaft ermöglicht uns, schon bestehende Kontakte zu pflegen
und neue zu knüpfen.
Ich freue mich, auch das finanzielle und logistische Engagement der
Gemeinde für die Verbreitung der klassischen und geistlichen Musik
hier erwähnen zu können. Die damit verbundenen Initiativen stehen
ganz im Einklang mit dem Geist der lutherischen Kirche und unserer
Tradition: Über Jahre hinweg haben wir den nach dem Pastor und Gründer unserer Gemeinde benannten Musikwettbewerb „Idelmo Poggioli“
abgehalten.
Treu den lutherischen Prinzipien „solus Christus, sola gratia und sola
fide” befindet sich unsere Gemeinde in einer Kirche wieder, die "semper reformanda" ist. Und die, wie ich mir wünsche, sie stets auch in ihrer Zukunft als Kirche Christi, des alleinigen Erlösers und Heilands, begleiten möge.
Paolo Poggioli
Übersetzung: Kerstin Gros
19
Eröffnung vom Gottesdienstsraum
stra ex scuola di Torre Annunziata alla popolazione (cattolica) locale per
iniziative socio-culturali e all’associazione Diffusione teatro per attività di laboratorio teatrale dedicate soprattutto ai giovani. Anche il nostro vecchio locale di culto a Torre del Greco è a disposizione di attività culturali, quelle dell’associazione “La Giostra”.
L’attenzione e la dedizione ai più bisognosi spiegano inoltre l’impegno
della nostra Comunità a favore dell’Ospedale Evangelico “Villa Betania”,
sito a Ponticelli nella disagiata periferia orientale di Napoli, co-fondato
negli anni ’60 insieme ad altre nove realtà religiose.
Persino la piccola foresteria della nostra comunità, in grado di accogliere
gruppi piccoli e medi, è diventato uno strumento di incontro con “gli
altri”: l’ospitalità ci consente di mantenere vivi i contatti esistenti e di
svilupparne di nuovi.
Mi piace, infine, ricordare il nostro impegno economico e logistico per
la diffusione della musica classica e religiosa, in linea con lo spirito della chiesa luterana e con la nostra tradizione: per anni abbiamo promosso
il concorso musicale nazionale intitolato a Idelmo Poggioli, Pastore e
fondatore negli anni ’50 delle attuali Comunità luterane.
Ligia ai principi luterani della “sola scriptura, sola Gratia e sola Fide”,
la nostra comunità si riconosce nello spirito paolinico di una chiesa “semper reformanda” che mi auguro possa sempre accompagnarla nel suo
futuro di chiesa di Cristo, unico Signore redentore e Salvatore.
Paolo Poggioli
20
Ereignisse | Avvenimenti
60. Jubiläum
der Gemeinde Torre Annunziata
60° anniversario
della Comunità di Torre Annunziata
Vortrag „Luther
spricht Italienisch“
Conferenza “Lutero
parla italiano”
N
L
eonfarben leuchtete das Kreuz über der Einfahrt zum Hof der Gea croce sull’ingresso del cortile della comunità è illuminata con luci
meinde. Gegen den Abendhimmel zeichneten sich die Hochhäuser
al neon. I palazzi si stagliano contro il cielo della sera. La Comuniab. Die evangelische Gemeinde in Torre Annunziata befindet sich in eità evangelica di Torre Annunziata si trova in una piccola strada sener kleinen Nebenstrasse der Kleinstadt am Golf von Neapel.
condaria della cittadina nel golfo di Napoli.
An die 40 Personen hatten sich Ende Mai zu einem Vortragsabend mit
A fine maggio, una quarantina di persone si sono ritrovate nel centro
dem Thema „Luther spricht Italienisch“ im evangelischen Zentrum einevangelico per la conferenza serale moderata dal pastore Paolo Poggefunden. Pfarrer Paolo Poggioli moderierte den Abend. Die wahre Regioli. La vera rivoluzione di Lutero è stata l’introduzione della lingua
volution Luthers sei die Einführung der Muttersprache in die Religion
materna nella religione, ha spiegato nel suo discorso di benvenuto Bergewesen, erklärte Bernardo Mercolino, der
nardo Mercolino, presidente della comunità.
Präsident der Gemeinde, in seinen BegrüQuesta mossa ha avuto enormi ripercussioni
ßungsworten. Dieser Schritt habe enorme
non solo sulla fede e sulla Chiesa, ma anche
Auswirkungen nicht nur auf den Glauben
sullo sviluppo della società, perché l’alfabeund auf die Kirche, sondern auch auf die Enttizzazione di ampie fasce della popolazione
wicklung der Gesellschaft gehabt. Denn die
diede un impulso alla modernizzazione.
Alphabetisierung breiter Teile der BevölkeIl professor Michele Cassese dell’Università
rung führte zu einem ModernisierungsCa’ Foscari di Venezia ha tenuto una relazione
schub.
sulla storia della Bibbia di Lutero. Lutero era
Professor Michele Cassese von der Universiconvinto che la lingua madre fosse la lingua
tät Ca’ Foscari in Venedig referierte über die
del cuore. I fedeli poterono sentire per la priGeschichte der Lutherbibel. Luther folgte
ma volta la Parola di Dio direttamente nelseiner Überzeugung, daß die Muttersprache
la propria lingua e avere in tal modo un acdie Sprache des Herzens sei. Erstmals konncesso completamente diverso alla fede. Già
ten Gläubige direkt in ihrer eigenen Sprache Der Empfang von Bernardo Mercolino / Il benvenuto
il famoso erudito umanista Erasmo da Rotdas Wort Gottes vernehmen und dadurch ei- di Bernardo Mercolino
terdam aveva preteso che la Bibbia fosse acnen ganz anderen Zugang zum Glauben fincessibile a tutti. Nel 1471 apparve la prima traden. Bereits der berühmte Gelehrte des Humanismus Erasmus von Rotduzione della Bibbia in italiano. Ma nella patria della Chiesa cattolica
terdam hatte gefordert, die Bibel allen zugänglich zu machen. 1471 ersi realizzarono solo poche tirature. Infine durante il Concilio di Trento
schien die erste Übersetzung der Bibel ins Italienische. Doch im Mutnel 1546 venne stabilita come Bibbia ufficiale della Chiesa cattolica la
terland der katholischen Kirche erreichte sie nur wenige Auflagen.
Vulgata, la traduzione in latino della Bibbia effettuata da Girolamo. La
Schließlich wurde im Konzil von Trient 1546 die Vulgata, die lateinische
situazione rimase fondamentalmente invariata fino al Concilio VatiÜbersetzung der Bibel des Hieronymus, als offizielle Bibel der katholicano Secondo nella metà del ventesimo secolo. La conseguenza fu un’Euschen Kirche festgelegt. Das blieb im Wesentlichen so bis zum Zweiten
ropa a due velocità. I paesi prettamente evangelici raggiunsero un graVatikanischen Konzil in der Mitte des Zwanzigsten Jahrhunderts. Die
do più elevato di alfabetizzazione e quindi livelli culturali migliori riFolgen: ein Europa zweier Geschwindigkeiten. Die evangelisch geprägten
spetto ai paesi cattolici.
Ereignisse | Avvenimenti
Länder erreichten einen höheren Alphabetisierungsgrad und damit bessere Bildungsstandards als katholische Länder.
Professor Paolo Ricca von der Waldensischen Fakultät für Theologie in
Rom reflektierte über die Verbreitung und Bedeutung der Schriften von
Luther in Italien. Weil seine Werke auf dem Index der verbotenen Bücher standen wurden sie in Italien unter einem anderen Titel und in
anonymer Autorenschaft veröffentlicht. Faktisch waren die Schriften
Luthers in Italien bis zum 19. Jahrhundert so gut wie nicht verbreitet.
Erst spät wurden einzelne Werke verlegt. Eine umfassende Publikation erfolgte dann im 20. Jahrhundert.
Vor allem die Frage der Exkommunikation Luthers bewegte den Theologen Paolo Ricca. War Luthers Auffassung des Christentums wirklich
häretisch oder einfach nur anders? Wir sind alle unterschiedlich, niemand ist wie der andere oder denkt wie der andere, argumentierte Paolo Ricca. Deswegen habe letztendlich jeder eine besondere Auffassung
des Christentums. Ist es tatsächlich möglich, daß Luther für seine freie
Art zu denken exkommuniziert worden ist. Die Kirche in Rom müsse
entscheiden, ob die Exkommunikation von Luther heute noch aufrecht
zu erhalten sei.
Abschließend erläuterte Monsignore Franco Buzzi aus Mailand Luthers
Überzeugung, dass der Mensch durch den Glauben alleine und nicht
durch die Werke gerettet werde. Denn welches Werk könne im Angesicht des Todes Christi Bestand haben?
Caroline von der Tann
Theaterwerkstatt
Vor über 30 Jahren hat die evangelisch- lutherische Gemeinde in Torre Annunziata
eine Theaterwerkstatt ins Leben gerufen, die auch heute noch aktiv ist. Die Aufführung des Theaterstücks „Die kopflose Frau“ von Jacques Prévert im Rahmen der
Feierlichkeiten wurde vom Publikum mit Begeisterung aufgenommen. Cinzia Annunziata spielte die Hauptrolle, Regie führte Libero de Martino.
Laboratorio teatrale
Più di 30 anni fa la Comunità evangelica-luterana di Torre Annunziata ha creato un laboratorio teatrale che è attivo ancora oggi. La rappresentazione della pièce teatrale “La donna acefala” di Jacques Prévert, nell’ambito delle celebrazioni
dell’anniversario, è stata accolta con entusiasmo dal pubblico. Cinzia Annunziata ha recitato nel ruolo principale con la regia di Libero de Martino.
21
Il professor Paolo Ricca della Facoltà valdese di teologia a Roma ha riflettuto sulla diffusione e l’importanza degli scritti di Lutero in Italia.
Dato che le sue opere si trovavano nella lista dei libri proibiti in Italia
venivano pubblicate con un altro titolo e con autore anonimo. Di fatto gli scritti di Lutero in Italia rimasero pressoché sconosciuti fino al 19°
secolo. Solo più tardi vennero pubblicate singole opere. Per avere una
pubblicazione completa bisognò aspettare il 20° secolo.
Soprattutto la questione della scomunica ha interessato il teologo Paolo Ricca. Ma la concezione del cristianesimo di Lutero era veramente eretica o soltanto diversa? Siamo tutti diversi, nessuno è come l’altro o pensa come l’altro, ha argomentato Paolo Ricca. Pertanto in fin dei conti
ognuno ha una concezione particolare del cristianesimo. Sarebbe quindi possibile che Lutero sia stato scomunicato per il suo modo libero di
pensare? La Chiesa a Roma dovrebbe decidere se mantenere ancora oggi
la scomunica di Lutero.
Infine Monsignore Franco Buzzi di Milano ha spiegato la convinzione
di Lutero che l’uomo possa essere salvato solo attraverso la fede e non
attraverso le opere. Perché quale opera potrebbe durare nel tempo se
confrontata con la morte di Cristo?
Caroline von der Tann
Traduzione:MariaClara Palazzini Finetti
22
Aus den Gemeinden | Dalle comunità
14. Kompositionswettbewerb
in Neapel:
mit neuen Regeln
Concorso di composizione
di Napoli: XIV edizione,
nuovo regolamento
I
I
n einer festlichen Atmosphäre fand am 12. Mai der Abschlussabend
der 14. Ausgabe des Kompositionswettbewerbs der lutherischen Gemeinde Neapel statt.
Es war eine gelungene Veranstaltung, deren Erfolg dem Zusammenspiel verschiedener Faktoren zu verdanken ist: der Qualität der eingereichten Kompositionen, dem meisterhaften Spiel der Flötistin Martina De Longis, dem mitreißenden Auftritt des Chores und dem Zauber
der ausgesuchten Gedichte von Annunziata Sgura (aus ihrer Gedichtsammlung „Ali”), die von dem Schauspieler Alessandro Paschitto vorgetragen wurden. Spannende Momente waren die Auszählung
der vom Publikum abgegebenen Stimmen – es standen vier Kompositionen für Flöte zur Wahl – und die Prämierung von Angelo Maria Trovato und Luigi Rago, denen der Preis der Jury bzw. der Preis “Franco Caracciolo” verliehen wurde. Präsident der Jury war Monsignore Marco
Frisina und Jurymitglieder die Musikwissenschaftlerin Giovanna Ferrara, der Leiter des Flötenensembles “I fiati di Toscanini” Paolo Totti, der
Komponist Massimiliano De Foglio sowie der Pianist und Chorleiter Carlo Forni. Auch alle anderen Finalisten des Wettbewerbs – Donato Falco, Fabio Luppi und Mario Folli – wurden mit viel Beifall bedacht.
Die Initiative fand insgesamt großen Anklang beim Publikum, das begeistert mitmachte.
Der Wettbewerb fand dieses Jahr zum ersten Mal mit der neuen Regelung statt, die das Ziel hat, den Wettbewerb innovativer, interessanter
und moderner zu gestalten. Es soll eine modernere musikalische Produktion angeregt werden, die sich auch für Laienkonzerte eignet. Neu
ist, dass die Texte für die Kompositionen für Chor nicht mehr den heiligen Schriften entnommen werden, sondern lyrische Texte vorgegeben werden. Diese werden aufgrund ihrer künstlerischen Bedeutung
und ihres Inhaltes ausgewählt, der sich an den neuen Prinzipien des
Wettbewerbs orientieren sollte: Die Spiritualität des modernen Menschen, das Streben nach dem Übernatürlichen, die Hymne der Liebe
als impulsgebendes Gefühl des Lebens und der zwischenmenschlichen
Beziehungen. Und in diesem Sinne wurden für die diesjährige Ausgabe
Texte der Dichterin Annunziata Sgura und für nächstes Jahr die der Dichterin Alda Merini gewählt. Bei der Musikkomposition werden mit den
n un clima festoso, lo scorso 12 maggio si è svolta a Napoli la serata
finale della XIV edizione del Concorso di composizione indetto dalla Comunità luterana partenopea.
È stata una splendida manifestazione, al cui successo hanno concorso più fattori: la qualità delle composizioni in gara, l’eccellente esecuzione della flautista Martina De Longis, la coinvolgente esibizione del
coro, nonché la suggestione e la raffinatezza delle liriche della poetessa
Annunziata Sgura (tratte dal volume “Ali”) e lette dall’attore Alessandro Paschitto. Ma certamente i momenti più emozionanti sono stati
lo spoglio dei voti assegnati dal pubblico alle quattro composizioni per
flauto e la premiazione di Angelo Maria Trovato e Luigi Rago, vincitori rispettivamente del Premio “Giuria” e del Premio “Franco Caracciolo”, scelti dalla giuria presieduta da Monsignore Marco Frisina e formata dalla musicologa Giovanna Ferrara, da Paolo Totti, direttore dell’Ensemble “I fiati di Toscanini”, dal compositore Massimiliano De Foglio e da Carlo Forni, pianista e direttore di coro. Il pubblico ha riservato
un caloroso applauso anche agli altri finalisti in gara - Donato Falco,
Fabio Luppi e Mario Folli - testimoniando così la grande partecipazione ottenuta dall’iniziativa.
Un’edizione particolare, quella di quest’anno, perché si è svolta applicando per la prima volta un nuovo regolamento, studiato per rendere la competizione più innovativa, interessante e moderna, e per stimolare una produzione musicale più attuale e più idonea alla diffusione anche in appuntamenti laici. Rispetto alle edizioni precedenti, per
la prima sezione del concorso (composizione per coro), i testi sacri sono
stati sostituiti da testi lirici, scelti sia per validità artistica, sia per adesione ai nuovi principi ispiratori
del concorso: la spiritualità dell’uomo moderno, l’anelito al
soprannaturale, l’inno all’amore
come sentimento motore della
vita e della relazione umana. La
scelta di liriche della poetessa
Luciana Renzetti
Angelo Maria Trovato
Aus den Gemeinden | Dalle comunità
23
Il Maestro Carlo Forni dirige il coro femminile
della Comunità di Napoli
Chorleiter Carlo Forni dirigiert den Frauenchor
der Gemeinde Neapel
neuen Regeln auch nicht-professionelle Komponisten angesprochen,
da die Musik für den „Lutherischen Frauenchor Neapel“ zu schreiben
ist. Ein dreistimmiger Chor, der altersgemäß und auch hinsichtlich der
musikalischen Bildung eine sehr unterschiedliche Zusammensetzung aufweist. Auch bei der Komposition für das von Jahr zu Jahr wechselnde Musikinstrument (dieses Jahr Flöte, nächstes Jahr Gitarre)
sollte der Komponist sich von den vorgegeben lyrischen Texten inspirieren lassen.
Die Gemeinde Neapel setzt sich schon seit einigen Jahren verstärkt für
kulturelle Initiativen ein, die unter dem Namen „Musica e cultura a Piazza dei Martiri“ bekannt sind. Dazu zählen außer den traditionellen
Herbstkonzerten auch der Literaturwettbewerb „Una piazza, un racconto“, das Projekt der Theaterwerkstatt, die Aktivitäten der Chorausbildung, die Frühlingskonzerte und natürlich auch der Kompositionswettbewerb. (Bis zum 30. November 2014 können Kompositionen
für die Teilnahme an der 15. Ausgabe des Wettbewerbs eingereicht werden - www.lutero.org).
Die Gemeinde Neapel bedankt sich ganz herzlich bei allen, die uns bei
diesen Veranstaltungen unterstützt und rege teilgenommen haben.
Luciana Renzetti,
Koordinatorin für kulturelle Initiativen der Gemeinde Neapel
Übersetzung: Kerstin Gros
Annunziata Sgura, quest’anno, è stata fatta proprio in quest’ottica e,
per la prossima edizione, le poesie saranno di Alda Merini. Le composizioni, a partire da quest’anno, favoriscono l’approccio non professionistico, dovendo essere pensate per il “Coro femminile della Comunità
luterana di Napoli”: un coro a tre voci, formato da elementi diversi per
età e cultura musicale. Anche per la seconda sezione (composizione per
strumento) il compositore deve ispirarsi al testo della lirica indicata.
Lo strumento, poi, cambia di edizione in edizione: quest’anno è stato
scelto il flauto, per il prossimo anno protagonista sarà la chitarra.
La Comunità di Napoli da diversi anni è impegnata nel promuovere attività culturali, conosciute con la denominazione "Musica e cultura a
piazza dei Martiri". Al tradizionale appuntamento con i Concerti
d’autunno, si affiancano il concorso nazionale letterario "Una piazza,
un racconto", il progetto di laboratorio teatrale, l’attività di formazione del coro e i Concerti di primavera. Oltre, ovviamente, al concorso di
composizione, che ha già aperto le iscrizioni alla competizione della XV
edizione (www.lutero.org - fino al 30 novembre si potranno presentare
i propri lavori). Sono tutte iniziative che hanno trovato nel tempo il sostegno e il favore di tante persone: a loro va il sentito ringraziamento
di tutta la comunità.
Luciana Renzetti,
coordinatrice culturale della Comunità luterana di Napoli
24
EVENTI EVENTS
Weltgebetstag
Europatreffen in
Salzburg
Im Juni sind Delegierte
des Weltgebetstagskomitees aus 33 Ländern nach
Salzburg zum Europameeting gekommen. Dieses Treffen findet alle 5
Jahre statt und dient dem
Kennenlernen, dem voneinander Lernen und der
Zusammenarbeitet.
Der erste Tag war der Bibelarbeit über Johannes
13, 1-17 gewidmet. Die
Theologin Frau Prof. Urike
Bechmann führte uns
durch die Erzählung der
Fusswaschung. Vor dem
Pessachfest, beim Abendmahl mit den Jüngern,
steht Jesus plötzlich auf,
Giornata Mondiale
di Preghiera
Meeting Europeo
a Salisburgo
A giugno, donne da 33 paesi si sono trovate a Salisburgo per la conferenza
europea delle delegate dei
comitati nazionali della
Giornata Mondiale di Preghiera: a cadenza quinquennale, serve per conoscersi, imparare e avviare
collaborazioni.
Durante il primo giorno dedicato allo studio biblico
zieht sein Obergewand
aus, bindet einen Schurz
um und wäscht den Jüngern die Füße. Jesus
nimmt die Funktion eines
Sklaven wahr, denn die
wahre Macht zeigt sich in
der Umkehr zur Liebe. Die
Weigerung des Petrus, sich
die Füße waschen zu lassen, zeigt nicht Demut,
sondern Verweigerung der
Hingabe.
Das Motto der Tagung: „
Vom Ich zum Du zum Wir“,
wurde in interaktiven Themensitzungen behandelt,
zunächst mit der gegenseitigen Vorstellung, dann
musste nach der Methode
von Ruth Cohen als praktische Aufgabe aus mehreren Seilen ein Knoten
geknüpft und wieder ent-
flochten werden, mit dem
Ziel, Aufmerksamkeit und
gegenseitiges Zuhören zu
schulen, Führung zu delegieren und kooperativ zu
handeln.
Am nächsten Tag unter
dem Thema: Voneinander
lernen- miteinander leben führte uns Viola Rehab eine palästinensische
Theologin und Erziehungswissenschaftlerin
durch die Bibelarbeit über
Exodus, Kapitel 2, Verse 510, die Geschichte von der
Rettung des Mose. Der Nil
in unserer Vorstellung ist
ein Symbol der Reinigung,
Rettung und klarem Wasser, in Wirklichkeit wurden die Leichen der umgebrachten hebräischen
Knaben in diesen Fluss geworfen. Es war ein Ort der
Gefahr, der Aussetzung,
des Todes, so wie heute
das Mittelmeer das Grab
der Emigranten ist. Frau
Rehab zeigte auf, dass die
Entwicklungspolitik zum
großen Teil aus Versprechungen besteht und zum
Machtinstrument der Industrieländer geworden
ist. Ein Land ist nicht nur
das, was es tut, sondern
auch das, was es toleriert.
Es muss sich etwas ändern, wir müssen andere
su Giov. 13, 1-17 - la teologa
Ulrike Bechmann ci ha guidato nell’analisi dell’episodio della lavanda dei piedi.
Prima della festa di Pasqua,
durante la cena, Gesù si
alza dal tavolo, toglie il vestito, si cinge con un asciugamano e lava i piedi dei
suoi discepoli. Con quell’atto, Gesù prende la funzione di uno schiavo perché
il vero potere si dimostra
nella sua conversione in
amore. Mentre il diniego di
Pietro di farsi lavare i piedi
non dimostra umiltà ma
mancanza di dedizione.
Il motto della conferenza
“Dall’ io al tu al noi” è stato trattato l’indomani in
sessioni interattive: prima
presentandoci una ad una;
poi, sulla base del metodo
di apprendimento di Ruth
Cohen, abbiamo compiuto
degli esercizi pratici, con
delle corde da annodare, finalizzati allo sviluppo di
attenzione, ascolto reciproco, delega della guida e
cooperazione.
Il giorno successivo è stato
dedicato al motto “Impa-
rare dagli altri – vivere con
gli altri”: la teologa e pedagoga palestinese Viola
Rehab ci ha presentato uno
studio biblico sull’Esodo 2,
5-10, la storia della salvezza
di Mosè. Se il Nilo nella nostra immaginazione è un
simbolo di purificazione e
salvezza, in verità in quel
fiume furono buttate le
salme dei bimbi ebrei assassinati. Era un luogo di
pericolo, abbandono, morte, come oggi lo è il Mar
Mediterraneo, tomba dei
migranti: Rehab ha evi-
Events | Eventi
Solidaritätsformen finden,
anders zu handeln als öffentliche Machtstrukturen und vor allem uns die
Frage stellen, wie wir miteinander leben wollen.
Anschliessend gab es eine
Präsentation des Weltgebetstagslands 2015, den
Bahamas. Viele Bilder zeigten uns die Schönheit und
die Buntheit des Lebens in
der paradiesischen Landschaft, aber auch die
Schattenseiten, wie Teenagerschwangerschaften
und dadurch bedingte
Schulabbrüche, häusliche
Gewalt, Jugendarbeitslosigkeit und eine hohe HIV
Rate.
Am Nachmittag waren wir
zu den verschiedensten
Workshops eingeteilt. 1x1
der Liturgie, Musik, Tanz,
Trommeln, Rituale – vielfältig waren die Angebote.
Der 4. Tag, der Sonntag,
galt dem Besuch der Gottesdienste der verschiedenen Konfessionen in
den Kirchen Salzburgs und
am Nachmittag machten
wir einen Ausflug zum Benediktinerkloster Gut Aich
in der Nähe von St. Gilgen
am Wolfgangsee.
Der 5. Tag war dem Thema
„Frauenfreundschaft“ gewidmet mit der Bibelarbeit über Lukas 1, 1-4, 39-56,
denziato come il sostegno
allo sviluppo dei paesi
svantaggiati spesso consiste solo in promesse ed è
strumento di potere dei
paesi industrializzati. Bisogna cambiare, trovando
altre forme di solidarietà,
agendo diversamente dal
potere pubblico e, soprattutto, domandandoci come
vogliamo vivere assieme.
Abbiamo anche assistito
alla presentazione del paese GMP 2015, le Bahamas: le
immagini ci hanno mostrato la bellezza policro-
matica di questo paradiso
caraibico ma anche i suoi
lati oscuri quali gravidanze
precoci, abbandono scolastico, violenza domestica,
disoccupazione giovanile,
alta incidenza di sieropositività HIV.
Il giorno seguente, abbiamo partecipato ai culti delle varie confessioni nelle
chiese di Salisburgo, compiendo poi una visita a
St.Gilgen presso il monastero dei benedettini Gut
Aich.
Durante il quinto giorno,
25
der Geschichte vom Besuch Marias bei Elisabeth.
Eine, die eigentlich zu jung
war und die andere, die zu
alt war um zu empfangen, begegneten einander und erkannten sich in
der unverhofften Fruchtbarkeit. Sie wurden zum
WIR. In diesem Sinn durften die TeilnehmerInnen
in einer Fantasiereise sich
alter Freundschaften erinnern, sich mit ihren
Nachbarinnen darüber
austauschen, aus einem
Korb Bibelsprüche über
die Freundschaft ziehen
und verlesen.
Immer im Rahmen des
“WIR“ haben wir im Park
mit Sand einen Weg gestaltet und mit farbigem
Sand dekoriert.Es war
spannend zu sehen, wie
ein gewundener, hügeliger Weg entstand und
dann Flüsse entstanden,
wie Berge beschneit und
Hügel begrünt wurden.
Wir mussten uns untereinander verständigen um
die Arbeit der anderen .
Frauen nicht zu zerstören,
sondern weiter zu führen.
Wir konnten an verschiedenen Workshops teilnehmen zur Vorbereitung
des Gottesdienstes, Fundraising, Fragen zum Nationalkomitee, neue soci-
al media.
Der Abschlussgottesdienst,
mit der Liturgie der Frauen
aus den Bahamas, beendete die intensiven Tage
der Europakonferenz, die
angefüllt waren mit Arbeit und gemeinsamem
Lernen, aber auch mit Freude und Lachen wenn
abends die Frauen Tänze
und Lieder aus ihrer Heimat darboten.
Wir haben aber auch mit
den Ukrainerinnen geweint über das Blutvergießen in ihrem Land und
ihre Sorgen geteilt.
per il tema “Amicizia tra
donne”, si è svolto lo studio
biblico sul vangelo di Luca
1, 1-4 e 39-56, la storia della
visita di Maria a Elisabetta:
una troppo giovane e l’altra
troppo anziana per concepire, si riconoscono a vicenda nella loro fertilità
inaspettata, diventando un
“NOI”. Con questo spirito,
ogni partecipante ha potuto ricordare vecchie amicizie, scambiare esperienze
con le proprie vicine, estrarre da un cestino versetti biblici sull’amicizia per leg-
gerli a voce alta.
Sempre nell’ambito del
tema “NOI”, abbiamo poi
creato un cammino di sabbia nel parco, decorandolo
con altre sabbie colorate:
creando strade curvilinee,
che attraversavano fiumi,
laghi, colline verdi e montagne innevate, dovevamo
tutte comunicare tra di noi
per non invadere e distruggere il lavoro delle altre e completare la nostra
opera.
Abbiamo avuto anche l’opportunità di partecipare a
workshop su preparazione
del culto, fundraising, domande al Comitato Nazionale, nuovi social media.
Il culto di chiusura, con la liturgia delle donne delle
Bahamas, ha concluso intensi giorni di lavoro, apprendimento reciproco e
tanta gioia come quando,
alla sera, le donne presentavano danze e canzoni
dei propri paesi. Ma abbiamo anche pianto: assieme alle sorelle dell’Ucraina, per la guerra nel
loro paese.
Die Teilnehmerinnenan der
Konferenz/
Le partecipanti alla conferenza
AnneRose Lier,
WGT Komitee Italien
Comitato GMP Italia
CULTURA KULTUR
26
Lieben und
streiten …
Drei
Buchempfehlungen zum Thema
Partnerschaft
Manchmal ist es nur ein
Satz, eine kurze Bemerkung, ein Tonfall oder die
winzige Geste eines Augenaufschlags die zum
Knall führen. Wer in einer
Partnerschaft lebt und
liebt, weiß um die Fallstricke des Zusammenlebens. Dort, wo die meisten
Filme aufhören, beginnt
Amarsi
e litigare...
Tre libri
consigliati sul
tema del rapporto
di coppia
A volte è solo una frase,
una piccola osservazione, il
tono o il gesto impercettibile di uno sguardo che
porta allo scontro. Chi vive
e ama in coppia conosce le
insidie della convivenza.
Laddove finisce la maggior parte dei film inizia la
quotidianità con le sue infinite trappole e insidie,
che le coppie devono ge-
der Alltag mit seinen unendlichen Fallstricken und
Tücken, die Paare miteinander meistern und überstehen müssen. Wer nicht
ungebremst in unnötige
Auseinandersetzungen
schlittern möchte, tut gut
daran, sich Zeit zum Verstehen zu nehmen, was
gerade vor sich geht. Wer
die strukturellen und zeitbedingten Belastungen
kennt, die das Zusammenleben von Männern
und Frauen heute prägen,
wird manchen unguten
Streit vermeiden und sinnvolle Klärungen rechtzeitig
herbei führen können. Drei
stire e superare insieme.
Chi non vuole scivolare
senza controllo in scontri
superflui fa bene a prendersi del tempo per capire
cosa stia succedendo. Chi
conosce i carichi strutturali
e tipici della nostra epoca
che caratterizzano oggigiorno la convivenza di uomini e donne potrà evitare qualche brutta lite e
giungere in tempo a dei
chiarimenti ragionevoli.
Dalla miriade di pubblicazioni sull’argomento degli ultimi anni ho scelto
tre libri che ci forniscono
ognuno a modo suo illuminanti indicazioni sugli
Bücher aus der Vielzahl der
Veröffentlichungen der
letzten Jahre habe ich ausgewählt, die jedes auf seine Weise erhellende Einsichten auf Männer und
Frauen heute werfen.
Der Soziologe Sven Hillenkamp legt mit seinem
Buch „Das Ende der Liebe.
Gefühle im Zeitalter unendlicher Freiheit“ eine
beeindruckende Zeitdiagnose vor, in der Leserinnen und Leser sich schnell
wiederfinden werden. Hillenkamp erzählt kurze Miniaturgeschichten der von
uomini e le donne di oggi.
Il sociologo Sven Hillenkamp con il suo libro “La
fine dell’amore. Sentimenti all’epoca della libertà infinita” presenta
un’impressionante diagnosi dell’epoca in cui le
lettrici e i lettori possono ritrovarsi velocemente. Hillenkamp attraverso brevi
ihm so genannten „freien
Menschen“, also den von
Tradition und Bindung befreiten Menschen, die alles
aus sich heraus entscheiden müssen und keinen
vorgezeichneten Bahnen
mehr folgen. Diese freien
Menschen folgen so ihrer
Sehnsucht und ihrem
Traum von Liebe, scheitern
aber letztlich an der Vielzahl der Möglichkeiten,
weil sie ja immer nur einen
Teil davon erleben können.
Man kann eben nicht mit
allen möglichen Partner
leben. Die Hydra der unendlichen Möglichkeiten
ist unbesiegbar. „Der Um-
storie racconta la cosiddetta “persona libera”,
quindi l’uomo liberato dalla tradizione e dal vincolo
che deve decidere tutto da
solo e che non segue più
binari predefiniti. Queste
persone libere inseguono il
loro struggimento e il loro
sogno d’amore, ma alla
fine falliscono per la moltitudine di possibilità, perché possono viverne sempre solo una parte. Non si
può vivere con tutti i partner possibili.
L' Idra delle possibilità infinite è invincibile. “Relazionarsi con l’infinità è doloroso. Perché è proprio del-
Kultur | Cultura 27
gang mit der Unendlichkeit ist schmerzhaft. Denn
es ist der Unendlichkeit eigen, dass man sie nicht
haben kann (S.164).“ Diesem Schmerz heutiger Liebe gibt Hillenkamp einen
eindrucksvoll traurigen
Ausdruck.
Ganz anders, weil weniger
zeitdiagnostisch und damit weniger resignativ,
geht der Psychologe und
Paartherapeut Arnold Retzer vor, der in seinem „Lob
der Vernunftehe. Eine
Streitschrift für mehr Realismus in der Liebe“ für
lebbare Erwartungen an
die Partnerschaft plädiert.
Ganz praxisorientert lässt
er sein Buch mit sieben
Ratschlägen beginnen, wie
man auf jeden Fall seine
Ehe zum Scheitern bringt.
Dieser humorvolle Zugang
ist es auch, der trotz des ja
nicht immer heiteren Themas, das Buch erfreulich lesenswert macht, denn Retzer arbeitet heraus, dass
es für das Gelingen in Partnerschaften und Ehen vor
allem Humor und Vergebung geht. Keine Partnerschaft, so Retzer, kommt
ohne diese beiden oft unterschätzen Elemente aus.
“Er: Ja, jetzt fühlst du dich
wieder ganz großartig.
Sie: So großartig kann ich
gar nicht sein, sonst hätte
ich dich ja wohl nicht geheiratet“( S. 209) Einander
nicht nur kritisch, sondern
liebevoll humorvoll wahrnehmen. Einen Schritt zurück treten und auf das
Gemeinsame blicken, das
ist die Art, wie es Retzer gelingt, ganz praktisch dem
gemeinsamen Leben die
schönen Seiten abzugewinnen. Unter Vergebung
versteht Retzer den Verzicht auf Ausgleich und
Vergeltung. Unerfüllbare
Erwartungen auf Ausgleich fallen zu lassen,
nennt Retzer das Geschenk
der Freiheit, weil ich mich
selbst nicht an etwas binde, das es nicht geben wird,
sondern bereit für einen
Neuanfang bin. Das Lob
der Vernunftehe erweist
sich so als eine realitätsnahe Hilfe zum Umgang
mit den unvermeidlichen
Dynamiken einer Partnerschaft.
Das dritte von einer Frau
geschriebene Buch zum
Thema Partnerschaft „Sie
sagt, er sagt. Kommunikationspsychologie für
Partnerschaft, Familie und
Beruf“ richtet seinen Focus
stark auf das kommunikative Interaktionsgesche-
hen einer Partnerschaft.
Erhellend und erfrischend
geht Damar Kumbier den
täglichen Grabenkämpfen
um Haushalt und Beruf
zwischen Männern und
Frauen nach. Im Rückgriff
auf das psychologische
Modell des Inneren Teams
von F. von Schulz von Thun
gelingt es aus spürbar
weiblicher Perspektive die
großen Konfliktfelder abzuschreiten und klärend
zu durchdringen. Ein Buch
das ins Handgepäck nicht
nur eines jungen Paares
gehört.
Uwe Habenicht
l’infinità non potere averla.
(pag.164)“. Hillenkamp dà
a questo dolore dell’amore
attuale un’espressione
estremamente triste.
In maniera completamente diversa, perché
meno legato all’epoca e
quindi meno rassegnato,
procede lo psicologo e terapista di coppia Arnold
Retzer, che nel suo “Elogio
del matrimonio di convenienza. Un pamphlet per
un realismo maggiore nell’amore” si esprime a favore di aspettative realizzabili nel rapporto di coppia. Il suo libro molto praticamente inizia con sette
consigli su come riuscire in
tutti i casi a far fallire il
proprio matrimonio. Questo approccio umoristico è
anche ciò che rende interessante la lettura del libro,
nonostante il tema non
sia sempre allegro, perché
Retzer evidenzia che per la
riuscita dei rapporti di coppia e dei matrimoni ci
vuole soprattutto l’umorismo e il perdono. Nessuna coppia secondo Retzer
può cavarsela senza questi
due elementi spesso sottovalutati.
“Lui: Ecco adesso ti senti di
nuovo così fantastica.
Lei: Non posso essere così
fantastica, altrimenti non ti
avrei di certo sposato“(pag.
209). Percepire l’altro non
solo criticamente ma amorevolmente con umorismo.
Fare un passo indietro e osservare le cose comuni,
questo è il modo in cui
Retzer riesce in maniera
molto pratica a ricavare i
lati belli della vita in comune. Per perdono Retzer
intende la rinuncia al pareggio e alla rivincita. Retzer chiama il dono della libertà la capacità di rinunciare a aspettative irrealizzabili, perché non lego
me stesso a qualcosa che
non ci sarà, ma sono inve-
ce pronto per un nuovo
inizio. L’elogio del matrimonio di convenienza risulta quindi un aiuto realistico per gestire le inevitabili dinamiche di un rapporto di coppia.
Il terzo libro sull’argomento del rapporto di coppia è
scritto da una donna, si
intitola “Lei dice, lui dice.
Psicologia comunicativa
per la coppia, la famiglia e
il lavoro” e si focalizza molto sull’interazione comunicativa di un rapporto di
coppia. Damar Kumbier
approfondisce in maniera chiara e fresca le lotte
quotidiane di trincea in
casa e sul lavoro fra uomini e donne. Riprendendo il
modello psicologico del
team interno di F. von
Schulz von Thun da una
prospettiva femminile riesce a passare in rassegna le
grandi aree di conflitto e ad
analizzarle in maniera
chiara. Un libro che dovrebbe far parte del bagaglio di tutte le coppie, non
solo di quelle giovani.
APPUNTAMENTI / TERMINE
28
35. Deutscher
Evangelischer
Kirchentag in
Stuttgart.
“Damit wir klug
werden”
Dieser Halbsatz aus dem
Psalm 90 ist der Titel für
den deutschen Evangelischen Kirchentag 2015. Im
Zentrum dieses Bibelwortes steht der Begriff „klug“.
Dieses Wort beschreibt
zweifelsohne eine wünschenswerte Tugend in allen Zeiten der Menschheitsgeschichte und in allen Kulturen der Welt. Was
aber meinen wir, wenn wir
dieses Wort gebrauchen?
Meint „klug“, vernünftig
sein? Meint es, gebildet
sein und intelligent?
Drückt es aus, dass jemand
weise und besonnen ist?
Junge Leute
in Stuttgart
Giovani
a Stoccarda
Inwiefern beschreibt es unsere Beziehung untereinander als Menschen und
inwiefern unser Verhältnis als Gläubige zu Gott?
Der ganze Satz, aus dem
die Kirchentagslosung
stammt, lautet gemäß der
Übersetzung Martin Luthers: Lehre uns bedenken,
dass wir sterben müssen,
auf dass wir klug werden.
(Ps 90,12) Prof. Dr. Andreas
Barner, der Präsident des
35. Deutschen Evangelischen Kirchentages meint
dazu: „Angesichts der Endlichkeit unseres Lebens sollen wir andere Maßstäbe
anwenden als die, die wir
vielleicht häufig geneigt
sind anzuwenden … Die
Losung drückt die Begrenztheit des Lebens aus
und damit einhergehend
die Aufforderung, bewusst
zu leben. Und dies nicht
nur für uns, sondern auch
gemeinsam mit Anderen.“
Darüber „klug“ nachzudenken mit allen Sinnen,
dazu lädt der Kirchentag
ein. Vom 3. bis 7. Juni 2015
treffen sich aus diesem Anlass wieder viele tausend
Menschen. Gastgeber ist
die Baden-Württembergische Landeshauptstadt
Stuttgart im Südwesten
Deutschlands.Ein besonderes Gewicht kommt mit
der Kirchentagslosung vor
allem auch dem Nachhaltigkeitsgedanken beim geplanten Kirchentag zu. Die
Frage des „klugen“ Wirtschaftens wird und muss
eine Frage für den Kirchentag in Stuttgart sein.
Das bringt uns auch zu
kontroversen Diskussionen
um Wachstum, seine Gren-
zen, seine Notwendigkeit
und zu vielen aktuellen
Problemen – sei es Mobilität, die Stadt von Morgen
oder Fragen der Energie.
Der Stuttgarter Kirchentag greift damit viele Themen, die bereits 2013 in
Hamburg diskutiert werden wieder auf und lädt
damit ähnlich wie die parallel in Mailand unter dem
Motto „Den Planeten ernähren. Energie für das Leben.“ stattfindende EXPO
zum Mitdenken und zum
Engagement für die Gegenwart und Zukunft dieser Welt ein.Es wäre so gesehen ein gutes Zeichen
für uns als lebendige und
engagierte Kirche, wenn
Gemeinden unserer Kirche eine Reisegruppe zum
Kirchentag organisieren
könnten. Vielleicht sind
hier auch Kooperationen
unter den Gemeinden
möglich. Wenn Sie teilnehmen und sich zugleich
eine Unterkunft vom der
Kirchentagsgeschäftsstelle vermitteln lassen möchten, dann müssten Sie sich
bis zum 15. März 2015 verbindlich anmelden. Es stehen Gemeinschaftsunterkünfte (z.B. in Schulen etc.)
wie auch Privatunterkünfte in ortsansässigen Familien zur Verfügung. Die
Teilnehmerkarte für Einzelpersonen kostet 98,00
Euro (ermäßigt 54,00 Euro)
Termine | Appuntamenti
Beim Warten auf die Ereignis
Aspettando l’evento
und die Familienkarte kostet 158,00 Euro. Dazu kommen die individuellen Reisekosten und Unterkunftskosten in Höhe von
pauschal 21,00 Euro.
Robert Maier
Für Informationen und Anmeldungen zur Teilnahme
am Kirchentag wenden Sie
sich bitte an:
Das Pfarramt Ihrer Gemeinde, oder an das Dekanat der ELKI: Tel.: 06
66.03.01.04,
E-Mail: [email protected]
oder (zum Beispiel für individuelle Anmeldungen)
an das Kirchentagsbüro
www.kirchentag.de
35° Giornata della
Chiesa evangelica tedesca a Stoccarda.
“Per avere un cuore
saggio”
Questa mezza frase dal
Salmo 90 è il titolo della
Giornata della Chiesa
evangelica tedesca del
2015. Al centro di questo
versetto biblico c’è la parola
“saggio”. Questo termine
descrive una virtù indubbiamente auspicabile in
tutti i tempi della storia
dell’umanità e in tutte le
culture del mondo. Ma
cosa intendiamo se utilizziamo questa parola? “Saggio” significa essere ragionevole? Significa essere
colto e intelligente? Significa essere savi e posati? In
che senso descrive la nostra relazione reciproca
come persone e in che sen-
so il nostro rapporto di credenti con Dio? L’intera frase da cui è stato tratto il
versetto della Giornata della Chiesa, secondo la traduzione di Martin Lutero
suona così: Insegnaci dunque a contare bene i nostri
giorni, per ottenere un cuore saggio. (Salmo 90,12). Il
prof. dr. Andreas Barner,
presidente della 35° Giornata della Chiesa evangelica tedesca afferma: “Considerando la finitezza della nostra vita, dobbiamo
applicare altri parametri rispetto a quelli che forse
siamo spesso soliti applicare … Il versetto esprime la
limitatezza della vita e pertanto l’invito a viverla in
maniera consapevole. Non
solo per noi, ma anche insieme agli altri”. Riflettere
in maniera “saggia” con
tutti i sensi, questo è l’in-
vito della Giornata della
chiesa. Dal 3 al 7 giugno
2015 migliaia di persone
confluiranno a Stoccarda,
la capitale della regione
del Baden - Württemberg
nella Germania sudoccidentale, che ospiterà questo evento. Il versetto della
Giornata della chiesa dà un
peso particolare soprattutto al pensiero della sostenibilità, nel programma dell’evento. La questione di una “saggia” amministrazione dovrà essere e sarà una questione su
cui si dibatterà molto. Questo ci porterà anche a discussioni controverse sulla crescita, i suoi limiti, la
sua necessità e su molti
problemi attuali. Sia che si
tratti di mobilità, della città del domani o di questioni riguardanti l’energia. La Giornata della Chiesa di Stoccarda riprende
pertanto molti temi di cui
si è dibattuto già nel 2013
ad Amburgo e invita pertanto - in maniera similare all’EXPO che si svolge
parallelamente a Milano
con il motto “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” a riflettere sull’impegno
per il presente e il futuro di
questo nostro pianeta. In
questo senso sarebbe un
buon segnale per noi come
Chiesa viva e impegnata se
le comunità della nostra
chiesa potessero organiz-
29
zare un gruppo di viaggio
per partecipare all’evento.
Forse sono possibili delle
cooperazioni fra le comunità. Se volete partecipare
e chiedere un alloggio all’ufficio della Giornata della Chiesa, occorre iscriversi obbligatoriamente entro
il 15 marzo 2015. Sono a disposizione degli alloggi comuni (ad es. nelle scuole
ecc.) e anche alloggi privati in famiglie del luogo. Il
biglietto per persone singole costa 98,00 euro (ridotto a 54,00 euro) e la
carta famiglia costa 158,00
euro. A questo si aggiungono le spese di viaggio individuali e le spese di alloggio per l’ammontare di
21,00 euro forfettari.
Robert Maier
Traduzione: MariaClara
Palazzini Finetti
Per informazioni e iscrizioni sulla partecipazione alla
Giornata della Chiesa, vi
preghiamo di rivolgervi:
all’ufficio pastorale della
vostra comunità, oppure al
Decanato della CELI: tel.:
06 66.03.01.04,
e-Mail: [email protected], oppure ancora
all’uffcio organizzativo della Giornata della Chiesa
(ad esempio per iscrizioni
individuali)
www.kirchentag.de
30
Personen | Persone
Henry Lohse, unser Pfarrer
für (leider nur) sechs Monate
Henry Lohse, il nostro
pastore (purtroppo solo) per
sei mesi
A
I
m 29. Juni hat sich die Gemeinde Florenz im Rahmen eines feierl 29 giugno, la Comunità di Firenze - durante un culto solenne aclichen Gottesdienstes unter Beteiligung des Chors, von Pfarrer Hencompagnato dal coro parrocchiale - ha preso congedo dal pastore
ry Lohse verabschiedet, der für sechs Monate in Florenz als InterimsHenry Lohse che aveva coperto un periodo di vacanza di sei mesi. Alpfarrer tätig gewesen war.
l’inizio di gennaio nessuno aveva immaginato che Henry Lohse si saNiemand hätte Anfang Januar gedacht, dass sich Henry Lohse so schnell
rebbe integrato così rapidamente e intensamente e che poi, a modo
und intensiv einarbeiten würde, um dann sogar auf seine Weise ein Klisuo, riuscisse a creare il clima di fiducia desiderato da mesi dalla coma des Vertrauens und der Zuversicht zu schaffen, das die Gemeinde
munità.
seit Monaten herbeigesehnt hatte.
Henry Lohse è stato per molti un vero pastore,
Er war für viele ein wahrer Seelsorger, jemand der
una persona da ascoltare e di cui seguire volenzuhören kann und dessen Rat man gerne betieri i consigli, un membro rispettato del Consifolgt, ein geachtetes „Voll“-Mitglied des Kirchenglio di Chiesa che ci ha di nuovo trasmesso fiducia
vorstands, der uns erneut Vertrauen und Selbste consapevolezza per gli impegni futuri per la cobewusstsein für unsere zukünftige Arbeit für die
munità; ma a volte egli è stato anche solo un amiGemeinde vermittelt hat ; aber auch manchmal
co e uomo fra amici.
einfach nur Freund und Mensch unter Freunden
Su iniziativa del pastore Lohse, durante la sudsein wollte.
detta cerimonia, è stato realizzato il desiderio a
Anlässlich der besagten Feierstunde wurde auf Inlungo accarezzato dalla custode Antje Andreini:
itiative von Pfarrer Lohse der langgehegte Wunsch
le è stato, infatti, consegnato un piccolo libro inder Küsterin Antje Andreini erfüllt, indem er ihr ein
titolato "Küsterin mit Leib und Seele” (Una custode
Pfarrer/Il pastore Henry Lohse
kleines Buch mit dem Titel „KÜSTERIN MIT LEIB UND
con anima e corpo). Si tratta dell’intervista, fatSEELE“ überreichte. Es handelt sich dabei um das
ta ad Antje Andreini tre anni fa in occasione del
Interview, das schon vor drei Jahren mit Antje Andreini, anlässlich ihsuo giubileo professionale di 40 anni: solo ora, con l’aggiunta di qualres 40jährigen Dienstjubiläums gemacht worden war, aber jetzt erst
che foto, il libro è stato stampato.
mit Fotos versehen, als Buch gedruckt wurde. In meiner Dankesrede als
Nel mio discorso di ringraziamento, quale presidente del consiglio di
Vorsitzender des Kirchenvorstands der Gemeinde Florenz habe ich gechiesa della comunità di Firenze, ho detto: "Credo che soltanto i veri
sagt: „Ich glaube, dass nur die wirklich „großen“ Pfarrer in unserer Ge"grandi" pastori nella nostra Comunità, oltre al lavoro di parroco, hanmeinde, über ihre Tätigkeit als Gemeindepfarrer hinaus, gedruckte Zeugno lasciato testimonianze stampate delle proprie azioni, e lo farannisse ihres Tuns hinterlassen haben und das auch in Zukunft tun werno anche in futuro. Sono lieto che Henry Lohse sia uno di questi paden. Ich freue mich, dass Henry Lohse zu diesen Pfarrern gehört und
stori e lo ringrazio per il suo grande, delicato impegno negli ultimi
danke ihm für seinen großen, einfühlsamen Einsatz in den vergangen
sei mesi".
sechs Monaten.“
E poi ho rivolto le ultime parole del mio breve intervento direttamente
Die letzten Worte meiner kurzen Rede habe ich dann direkt an ihn gea lui: "se ti rendiamo difficile la tua partenza da Firenze, ciò non è colrichtet: „wenn wir Dir den Abschied aus Florenz schwer machen, dann
pa di nessuno, ma solo merito tuo! Per il futuro ti auguriamo tante
ist das niemandes Schuld, sondern nur Dein Verdienst! Wir wünschen
persone care che si sentano a proprio agio in presenza tua, proprio
Dir für die Zukunft weiterhin viele liebe Menschen, die sich in deiner
come è capitato a noi”.
Gegenwart so wohl fühlen, wie wir es getan haben.“
Jörn Lahr
Jörn Lahr
Post Scriptum
31
Eine dynamische Beziehung
Una relazione dinamica
S
a Adamo ed Eva la relazione uomo e donna è forse il rapporto più
intrigante tra gli esseri umani. Ma anche il più dinamico e fondamentale. Su di esso si basa l’organizzazione sociale e un suo cambiamento mette in movimento le relazioni sociali, la visione sociale, l’organizzazione stessa della società e delle sue norme.A parte Adamo ed
Eva (paradigma doppio della relazione tra uomo e donna fin dalla loro
creazione) nella Bibbia, accanto a molti altri racconti, c’è il racconto delle figlie di Selofead (Numeri 27, 1 - 11 e Numeri 36. 1 - 13) e la loro richiesta di ereditare dal padre. La loro richiesta fa cambiare il diritto ebraico sull’eredità. E’ così spesso nella storia dei popoli. Ma che c’è dietro
quest’importante relazione, perché è così fondante ed intricata? In essa
c’è tutto l’immaginario della procreazione e il
suo controllo. Il patriarcato nasce lì, nasce nel bisogno di aver garantita la propria discendenza
e il controllo che di fatto le donne detengono in
proposito. Facile psicologismo? Facile antropologia? Forse, ma queste scienze ci aiutano a collocare questa relazione in una dimensione profonda ed osservarla nel suo svolgersi e farsi struttura sociale. Ma noi uomini e donne non siamo
in relazione all’interno di una dimensione statica, siamo anche gli attori di questa relazione
e quindi in grado di modificarla pur all’interno
di norme che siamo stati e state abituati a considerare universali. E così possiamo ripensare
a queste relazioni, sia a livello personale che collettivo. È quanto le donne vanno dicendo nella società moderna da più di 150 anni. Tra queste, molte erano protestanti, predicatrici quacquere, bibliste e suffragette che chiedevano il voto alle donne. Il loro desiderio di emancipazione si era rafforzato con la lettura della Bibbia e il messaggio evangelico. Fu un vento forte che progressivamente modificò leggi e relazioni, usi e costumi, educazione dei figli e delle figlie fino ad oggi conquistando progressivamente l’idea che ogni persona, uomo e donna,
vale per quanto è, fa, sogna e desidera. In una relazione, proprio per questo, feconda.
eit Adam und Eva ist die Beziehung zwischen Mann und Frau wohl
die spannendste zwischenmenschliche Beziehung. Sie besitzt große Dynamik und einen grundlegenden Charakter. Auf ihr basiert das
soziale Gefüge, und jede ihrer Veränderungen wirkt sich auf die sozialen
Beziehungen, die gesellschaftliche Vision und die Organisation selbst
der Gesellschaft und ihrer Normen aus. Außer Adam und Eva (ein doppeltes Paradigma der Beziehung zwischen Mann und Frau seit ihrer Erschaffung) gibt es in der Bibel auch die Geschichte von den Töchtern
Zelofhads (Numeri 27, 1 – 11 und Numeri 36, 1 – 13) und ihrer Bitte, das
Erbe ihres Vaters antreten zu können. Diese Forderung führte zu einer
Änderung des jüdischen Erbrechts. So etwas ist keine Seltenheit in der
Geschichte der Völker. Aber was verbirgt sich hinter dieser Beziehung und warum besitzt sie einen so grundlegenden und faszinierenden Charakter? In der Beziehung zwischen Mann und
Frau drückt sich ihre Vorstellungswelt über die
Fortpflanzung und deren Kontrolle aus. Das
Patriarchat entsteht aus dem Bedürfnis heraus,
Kontrolle über die eigene Nachkommenschaft
zu erwerben, die ja in Wirklichkeit die Frauen besitzen. Laienpsychologie und laienhafte Anthropologie? Vielleicht, aber gewiss helfen uns
diese Wissenschaften, die Mann-Frau-Beziehung in einer tieferen Dimension zu sehen
und ihre Entwicklung zu einer gesellschaftlichen
Struktur zu erkennen. Wir Frauen und Männer leben allerdings nicht
in einer statischen Beziehung, sondern sind die Akteure dieser Beziehung und damit in der Lage sie zu verändern – wohl innerhalb gewisser
Normen, die wir gewohnheitsmäßig als allgemein gültig betrachten.
Und daher können wir sie sowohl auf persönlicher als auch auf kollektiver Ebene neu überdenken. Seit über 150 Jahren ist genau das die
Aussage der Frauen in der modernen Gesellschaft. Viele davon waren
Protestantinnen, Quäker-Predigerinnen, Bibelforscherinnen und Suffragetten, die das Frauenwahlrecht forderten. Ihr Wunsch nach Emanzipation wurde durch die Bibellektüre und die evangelische Botschaft
noch verstärkt. Es war ein starker Wind, durch den sich allmählich Gesetze und Verhältnisse, Sitten und Bräuche und auch die Erziehung der
Töchter und Söhne veränderte. Mit der Zeit konnte sich auch die Idee
durchsetzen, dass jeder Mensch, ob Mann oder Frau, seinen Wert daraus bezieht, dass er in einer Beziehung lebt, handelt, und seine Träume und Wünsche zum Ausdruck bringt .
D
Gianna Urizio,
Präsidentin des Bunds der Evangelischen Frauen in Italien/
Presidente della Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI)
Übersetzung: Kerstin Gros
INFO - INTERNET
Torre Annunziata, Innenraum der Kirche
CELI|ELKI
Chiesa Evangelica Luterana in Italia | Evangelisch-Lutherische
Kirche in Italien
www.chiesaluterana.it - [email protected]
www.facebook.com/ChiesaEvangelicaLuteranaInItalia
Sinodo | Synode
[email protected]
Centri studi | Studienzentrum
Centro Filippo Melantone a Roma | Melanchthon Zentrum in Rom
www.centromelantone.org
[email protected]
Altri siti | Andere Webseiten
Per saperne di più | Um mehr darüber zu wissen
www.bollunet.org
www.luterani.it
www.gustav-adolf-werk.de
www.velkd.de
Radio (in italiano / in italienischer Sprache)
Rai Radiouno “Culto Evangelico” la domenica mattina alle 7.30
Per riascoltare le trasmissioni:
www.fedevangelica.it/servizi/ssrtvo31.asp
Anmerkung der Redaktion
Torre Annunziata, interno della Chiesa
Nota della redazione
Die Redaktion freut sich über die
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ehrenamtliche Mitarbeit aller
borazione a titolo gratuito di tutti i
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