Vers. im P.A. It. Art. 2 ABS 20/C, Gesetz 662/96 - Poste Italiane - Zweigstelle Bozen - Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/C, legge 662/96 - Filiale di Bolzano 65. Jahrgang | Anno 2014 | Nr. 4 “Erschaffung von Mann und Frau - 6° Tag der Genesis” / “Creazione dell’uomo e della donna - 6° giorno della Genesi” - Werk von/Opera di Karen Thomas “Und Gott schuf den Menschen zu seinem Bilde, zum Bilde Gottes schuf er ihn; und schuf sie als Mann und Frau” “Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” MITEINANDER INSIEME p. 4 p. 7 p. 15 p. 18 Inhalt Indice 3 DEKANSWORT - Mann und Frau 3 SALUTO DEL DECANO - Uomo e donna ZUM NACHDENDEKN 4 PER RIFLETTERE 4 Sind Frauen und Männer vor Gott gleichwertig? 6 GLAUBE Uomini e donne uguali davanti a Dio? 6 Die Schöpfungsgeschichten über die Erschaffung von Mann und Frau 8 TREFFEN - Erfahrungen und Gedanken aus den Gemeinden 13 GESCHICHTEN - Mehr als nur ein Bild p. 28 FEDE Racconti della Genesi sulla creazione di uomo e donna 8 INCONTRI - Esperienze e riflessioni dalle comunità 13 STORIE - Più che un’immagine 14 ATTUALITÀ - Giustizia di genere nella Federazione Luterana Mondiale 14 AKTUELLES - Gendergerechtigkeit im Lutherischen Weltbund 16 ESPERIENZE 16 ERFAHRUNGEN Donna in un mondo di uomini: la mia esperienza come cappellano militare Als Frau in der Welt der Männer: meine Erfahrung als Militärseelsorgerin 18 AVVENIMENTI - 60° anniversario della Comunità di Torre 18 EREIGNISSE - 60. Jubiläum der Gemeinde Torre Annunziata 22 AUS DEN GEMEINDEN Annunziata 22 DALLE COMUNITÀ 14. Kompositionswettbewerb in Neapel: mit neuen Regeln 24 EVENTS - Weltgebetstag Europatreffen in Salzburg Concorso di composizione di Napoli: XIV edizione, nuovo regolamento 24 EVENTI - Giornata Mondiale di Preghiera Meeting Europeo a Salisburgo 26 KULTUR - Drei Buchempfehlungen zum Thema Partnerschaft 26 CULTURA - Tre libri consigliati sul tema del rapporto di coppia 28 TERMINE - 35. Deutscher Evangelischer Kirchentag in Stuttgart 28 APPUNTAMENTI - 35° Giornata della Chiesa evangelica tedesca a 30 PERSONEN - Henry Lohse, unser Pfarrer für (leider nur) sechs Stoccarda Monate 30 PERSONE - Henry Lohse, il nostro pastore (purtroppo solo) per sei mesi 31 POST SCRIPTUM - Eine dynamische Beziehung 31 MITEINANDER ist das Organ der »Evangelisch-Lutherischen Kirche in Italien« INSIEME è l’organo della «Chiesa Evangelica Luterana in Italia» mit Sitz im Dekanat in Rom • con sede a Roma nel Decanato Via Aurelia Antica, 391 - 00165 Roma Tel. 06 66 03 01 04 - Fax 06 66 01 79 93 E-Mail: [email protected] HERAUSGEBER • EDITORE: Konsistorium der ELKI/Concistoro della CELI VERANTWORTLICHER DIREKTOR • DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo Poggioli POST SCRIPTUM - Una relazione dinamica REDAKTION • REDAZIONE BMP Comunicazione - Uwe Habenicht Mitarbeit/Collaborazione: Roberto Tresoldi Caroline von der Tann SPENDEN FÜR DIE ZEITSCHRIFT• CONTRIBUTI PER IL GIORNALE: «ELKI / CELI – Miteinander / Insieme» c/c bancario in Italia: Banca Prossima IBAN IT 96 A 03359 01600 100000061391 BIC: BCITITMX Verwendungszweck/causale: Miteinander/Insieme. Oder in Deutschland auf: Evangelische Kreditgenossenschaft e.G., IBAN DE 92 5206 0410 0004 1090 15 BIC GENODEF1EK1 Verwendungszweck/causale: Miteinander/Insieme Autor. Trib. Bolzano 26/11/1968, n° 39/49 Stampa • Druck: A. Weger, Bressanone – Brixen Tiratura • Auflage: 3.000 n. 4 2014 Dekanswort | Saluto del Decano 3 Mann und Frau Uomo e donna änner und Frauen passen sowieso nicht zusammen.“ Ich weiß nicht mehr, in welchem Film oder Buch ich diesen Spruch aufgeschnappt habe, aber er begleitet mich seit vielen Jahren als probater Trostanker. Immer wenn Annette mal wieder anderer Ansicht ist als ich und sich seltsamer Weise nicht sofort von meiner – natürlich viel richtigeren – Auffassung überzeugen lassen will, bekommt sie ihn – verbunden mit einem Stoßseufzer – zu hören. Inzwischen bin ich seit 33 Jahren mit Annette verheiratet. Spätestens seit wir uns zusammen auf das Abenteuer Italien eingelassen haben, hat unsere Beziehung für mich den Geschmack von köstlichem, lange gereiftem Wein. Das war nicht immer so. Nicht nur, dass der Gärungsprozess manchmal schmerzhaft war, es gab auch Zeiten, da empfand ich das entstandene Produkt als schal und abgestanden. Dass wir immer noch zusammen sind, kann ich weder als Selbstverständlichkeit noch als eigenen Verdienst ansehen. Aber ich bin sehr dankbar dafür, denn was da gewachsen ist, scheint mir durch nichts ersetzbar zu sein. Und es gibt in diesem Zusammenhang noch mehr, wofür ich dankbar bin. Auch wenn ich gelegentlich bei der Weisheit Zuflucht suche, dass Mann und Frau sowieso nicht zusammen passen: Ich bin unserem Schöpfer äußerst dankbar dafür, dass er uns Menschen in dieser Zweiheit geschaffen hat. Angefangen von dem hormonellen Ausnahmezustand, der mit der Pubertät beginnt und so schnell nicht endet, über die mehr oder weniger subtilen Signale gegenseitiger Anziehung und Abstoßung im Alltag, bis hin zu den unauslotbaren realen oder vermeintlichen Unterschieden, die die beiden Hälften der Menschheit gleichzeitig trennen und verbinden: Was wäre das Leben ohne dieses wunderbare Chaos? Und ich bin dankbar dafür, dass im Glauben an den Schöpfer Lebensformen wie die Ehe entstanden sind, die der Erfahrung des einzelnen Menschen vorausgehen und die uns helfen können, dieses Durcheinander zu bewältigen und kreativ werden zu lassen. Natürlich gibt es zu dem Verhältnis von Mann und Frau noch viel mehr und ganz anderes zu sagen. Dazu finden Sie / findet Ihr Beiträge auf den folgenden Seiten. Ich wünsche Ihnen / Euch eine (ent?!-) spannende (Urlaubs?!-) Lektüre. li uomini e le donne non vanno comunque d’accordo”. Non so da quale film o libro ho preso questo detto che mi accompagna da molti anni come un’efficace ancora di salvezza. Ogni volta che Annette esprime un’opinione diversa dalla mia e stranamente non si fa convincere dalla mia interpretazione - naturalmente molto più giusta - le tocca ascoltare questo detto, accompagnato da un gran sospiro. Intanto sono passati ben 33 anni da quando io e Annette ci siamo sposati. Da quando ci siamo lanciati insieme nell’avventura italiana, la nostra relazione ha per me il sapore di un vino delizioso, invecchiato a lungo. Ma non è stato sempre così. Il processo di fermentazione a volte è stato doloroso. Non solo: ci sono stati anche dei momenti in cui trovavo che il prodotto ottenuto fosse insipido e stantio. Il fatto che siamo ancora insieme non posso considerarlo né come una cosa ovvia né come un mio merito. Ma sono molto grato per quello che abbiamo oggi, perché non mi sembra rimpiazzabile con nient’altro. In questo contesto c’è ancora altro di cui sono grato. Anche se ogni tanto cerco una scappatoia nel detto che gli uomini e le donne comunque non vanno d’accordo, sono estremamente riconoscente al nostro Creatore per aver plasmato l’umanità con questa dualità. Partendo dallo stato eccezionale dominato dagli ormoni, che inizia con la pubertà e che non finisce tanto presto, passando ai segnali più o meno sottili di reciproca attrazione o repulsione nella quotidianità, fino alle insondabili differenze reali o presunte, che dividono e uniscono allo stesso tempo le due metà dell’umanità: cosa sarebbe la vita senza questo caos meraviglioso? Ne sono grato e sono grato anche che nella fede nel Creatore siano nate forme di unione come il matrimonio, che trascendono l’esperienza della singola persona e possono aiutarci a superare la confusione, facendola diventare creativa. Naturalmente c’è ancora molto da dire e anche di molto diverso sul rapporto fra uomo e donna. Su questo argomento troverete vari articoli nelle prossime pagine. Auguro a tutti voi una rilassante e accattivante lettura! Ihr Dekan/Il Vostro Decano Heiner Bludau „M “G Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti 4 Zum Nachdenken | Per riflettere Sind Frauen und Männer vor Gott gleichwertig? Uomini e donne uguali davanti a Dio? 2 el 2017, quando cadrà il primo anniversario della Riforma, la grande maggioranza delle Chiese evangeliche in tutto il mondo avrà accettato sia l’ordinazione delle donne che le donne vescovo. Secondo Martin Lutero, è chiaro: il battesimo è l’evento e il sacramento centrale con cui Dio s’impegna a dare a una persona misericordia, amore, attenzioni, il senso della vita. Tutti i fallimenti e le strade sbagliate imboccate nella vita non possono annullarlo. Ritorniamo al battesimo. Non abbiamo bisogno di penitenza o di alcun sacramento espiatorio: siamo redenti, siamo figli di Dio da tanto tempo. “Baptizatus sum” – sono battezzato. È quello che si è detto Martin Lutero nei momenti più bui della sua vita e che gli è servito da sostegno. Ogni persona che ha avuto il battesimo è sacerdote, vescovo e papa, ha spiegato Lutero. Per questo Lutero ha promosso il rispetto anche nei confronti delle donne: sono battezzate e sono quindi allo stesso livello degli uomini. Questa, ai suoi tempi, era una presa di posizione straordinaria! Le donne venivano considerate impure se non erano vergini e imperversava la caccia alle streghe - da quest’ultima, purtroppo, Lutero non prese le distanze in maniera decisa. Soltanto dopo lunghi dibattiti venne attribuita un’anima immortale alle donne. A quei tempi dire “siamo battezzati e quindi uguali davanti a Dio” era una rivoluzione teologica e allo stesso tempo una rivoluzione sociale. È da questa interpretazione del battesimo che, nei secoli, si è sviluppata la convinzione che le donne in effetti potessero assumere qualsiasi carica ecclesiastica. Per me è importante chiarire il retroscena teologico, nel momento in cui altre Chiese richiedono l’ordinazione delle donne nelle cariche pastorali e vescovili. La vita in celibato veniva considerata come maggiormente apprezzata da Dio, come la “via diretta” verso il cielo, per 017 ist das erste Reformationsjubiläum, bei dem die große Mehrheit der evangelischen Kirchen in aller Welt Frauen im ordinierten Amt und auch als Bischöfinnen akzeptieren. Für Martin Luther wurde immer klarer: Die Taufe ist das zentrale Ereignis und Sakrament. Hier sagt Gott einem Menschen Gnade, Liebe, Zuwendung, Lebenssinn zu. Und alles Scheitern, alle Irrwege des Lebens können das nicht rückgängig machen. Gehen wir zur Taufe zurück, brauchen wir keine Buße, kein Bußsakrament: Wir sind erlöst, wir sind längst Kinder Gottes. „Baptizatus sum“ – ich bin getauft. In den schwersten Stunden seines Lebens hat Martin Luther sich das gesagt und daran Halt gefunden. Und: Jeder, der aus der Taufe gekrochen ist, ist Priester, Bischof, Papst, hat Luther erklärt. Von daher hat Luther auch den Respekt gegenüber Frauen entwickelt. Sie sind getauft und damit stehen sie auf gleicher Stufe wie Männer. Das war in seiner Zeit eine ungeheuerliche Position! Frauen galten als unrein, wenn sie nicht Jungfrau waren, Hexenwahn grassierte – von dem sich Luther allerdings leider nicht entschieden distanzierte. Erst nach langen Debatten wurde Frauen überhaupt eine unsterbliche Seele zugestanden. In solcher Zeit zu sagen: Wir sind getauft und damit vor Gott gleich, war ein theologischer Durchbruch und zugleich eine gesellschaftliche Revolution. Aus diesem Taufverständnis entwickelte sich durch die Jahrhunderte die Überzeugung, dass Frauen in der Tat jedes kirchliche Amt wahrnehmen können. Mir ist wichtig, die theologischen Hintergründe deutlich zu machen, gerade da, wo von anderen Kirchen die Ordination von Frauen in Pfarr- und Bischofsamt angefragt wird. Zölibatäres Leben galt als vor Gott angesehener, gerader Weg zum Himmel sozusagen. Viele Reformatoren gaben mit ihrem Schritt hin zur Ehe ein Beispiel dafür, dass auch N Prof. Dr. Margot Käßmann Zum Nachdenken | Per riflettere Leben in einer Familie, mit Sexualität und Kindern von Gott gesegnetes Leben ist. Die öffentliche Heirat von bisher zölibatär lebenden Priestern, Mönchen und Nonnen, war ein theologisches Signal. Die Theologin Ute Gause erklärt, dies sei eine Zeichenhandlung gewesen, die „etwas für die Reformation Elementares deutlich machen wollte: die Weltzuwendung und demonstrative Sinnlichkeit des neuen Glaubens.“1 Nun wird ja den Evangelischen im Land eher unterstellt, dass sie weniger sinnlich seien als die römischen Katholiken oder die Orthodoxie. Die Reformatoren aber wollten gerade deutlich machen: Weltliches Leben ist nicht weniger wert als priesterliches oder klösterliches. Es geht darum, im Glauben zu leben im Alltag der Welt. Das hat viele Konsequenzen. Eine ist beispielsweise, dass in den ersten Kirchenordnungen der Reformatoren Hebammen aufgewertet werden als Kirchendienerinnen. Eine Frau, die geboren hat, wird nicht mehr als unrein angesehen, sondern sie soll umsorgt und betreut werden. Luther konnte dabei übrigens ungeheuer modern sein. Es geht darum, ob gestandene Mannsbilder sich lächerlich machen, wenn sie Windeln waschen. Hören wir also mal kurz original Martin Luther: „Wenn ein Mann herginge und wüsche die Windeln oder täte sonst an Kindern ein verachtet Werk, und jedermann spottete seiner und hielte ihn für einen Maulaffen und Frauenmann, obwohl ers doch in …. Christliche[m] Glauben täte; Lieber, sage, wer spottet hier des anderen am feinsten? Gott lacht mit allen Engeln und Kreaturen, nicht, weil er die Windeln wäscht, sondern weil ers im Glauben tut. Jener Spötter aber, die nur das Werk sehen und den Glauben nicht sehen, spottet Gott mit aller Kreatur als der größten Narren auf Erden; ja sie spotten nur ihrer selbst und sind des Teufels Maulaffen mit ihrer Klugheit.“ 2 Das heißt: Es kommt nicht auf das Geschwätz der Leute an. Es kommt darauf an, dass ich weiß, wer ich bin, dass ich mein Leben vor Gott und in Gottvertrauen lebe und damit Rechenschaft gebe von der Hoffnung, die in mir ist. Und: Die Aufgabe, Kinder groß zu ziehen, ist Teil der Schöpfung Gottes, sie ist Teil der Existenz von Mann und Frau. Oder: „An der Art, wie beide im Vollzug täglicher Aufgaben miteinander umgehen, zeigt sich, ob sie glauben, was sie bekennen.“3 Margot Käßmann Note 1 Ute Gause, Antrittsvorlesung, unveröffentliches Manuskript, S. 2. 2 EL WA 10, 296f. (Scharffenorth S. 219) 3 Gerta Scharffenorth, Freunde in Christus, in: “Freunde in Christus werden...”, hg. v. Gerta Scharffenorth und Klaus Thraede, Gelnhausen 1977, S. 183ff.; S. 220 1 Ute Gause, lezione inaugurale, testo non pubblicato, pag. 2. 2 EL WA 10, 296sg. (Scharffenorth. pag. 219) 3 Gerta Scharffenorth, Amici in Cristo, in: “Diventare amici in Cristo...”, pubblicato da Gerta Scharffenorth e Klaus Thraede 1977, pag. 183ss.; pag. 220 5 così dire. Molti riformatori, sposandosi, testimoniarono come anche la vita in famiglia, con la sessualità e i figli, fosse una vita benedetta da Dio. Il matrimonio ufficiale di sacerdoti, monaci e suore – fino ad allora vissuti nel celibato - fu un segnale teologico. La teologa Ute Gause spiega che questo fu un segnale che “voleva chiarire qualcosa di elementare per la Riforma: la dedizione nei confronti del mondo e l’eloquente sensualità della nuova fede”1. Gli evangelici nel paese venivano piuttosto accusati di essere meno sensuali dei cattolici romani o degli ortodossi. I riformatori, tuttavia, volevano proprio chiarire che la vita laica non conta meno di quella sacerdotale o conventuale. Si trattava di vivere la fede nella quotidianità del mondo. Questo portò molte conseguenze. Una di queste, ad esempio, fu che nei primi ordinamenti ecclesiastici dei riformatori le levatrici vennero rivalutate come servitrici della Chiesa. Una donna che partorisce non viene più vista come impura, ma va assistita e bisogna prendersi cura di lei. Lutero in questo è stato straordinariamente moderno. Si trattava di capire se gli uomini si rendessero ridicoli lavando i pannolini. Ecco le parole originali di Martin Lutero: „Quando un uomo prendesse e volesse lavare i pannolini o fare altre cose disdegnabili, e tutti si prendessero beffe di lui e lo ritenessero un idiota e un uomo effeminato, anche se tuttavia lo facesse …. nella fede cristiana; caro, dimmi chi si prende meglio beffe dell’altro? Dio sorride con tutti gli angeli e le creature, non perché lava i pannolini, ma perché lo fa nella fede. Invece il beffeggiatore che vede solo l’azione e non la fede, Dio lo deride con tutte le creature come il più grande stolto sulla terra; sì, si prendono beffe solo di se stessi e sono degli idioti del diavolo con la loro saggezza”2. Ciò significa: non importa quello che dice la gente. Si tratta di sapere chi sono, se vivo la mia vita davanti a Dio e nella fede in Dio, rendendo in questo modo conto della speranza che è in me. Il compito di crescere i figli fa parte della creazione divina, fa parte dell’esistenza dell’uomo e della donna. O: “Nel modo in cui entrambi gestiscono insieme l’esecuzione dei compiti quotidiani, si dimostra se credono in ciò che professano”3. Margot Käßmann Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti 6 Glaube | Fede Die Schöpfungsgeschichten über die Erschaffung von Mann und Frau Racconti della Genesi sulla creazione di uomo e donna D e Chiese cristiane devono rispondere sempre più spesso a domande cruciali del mondo moderno, per esempio in merito al ruolo sociale e religioso della donna nella società contemporanea. Una delle conseguenze è che si assiste da anni ad una rivalutazione del ruolo della donna nella Chiesa, sia in ambito cattolico romano, sia in quello protestante o anglicano. La Chiesa cattolica ha promulgato alcuni documenti importanti sul tema, come l'enciclica del 15 agosto 1988 Mulieris Dignitatem (Della dignità della donna) di papa Giovanni Paolo II. In essa si sottolinea, in particolare, come Gesù abbia rivalutato il ruolo e il significato della donna: “È universalmente ammesso - persino da parte di chi si pone in atteggiamento critico di fronte al messaggio cristiano - che Cristo si sia fatto davanti ai suoi contemporanei promotore della vera dignità della donna e della vocazione corrispondente a questa dignità. A volte ciò provocava stupore, sorpresa, spesso al limite dello scandalo”. Tuttavia, questa rivalutazione del ruolo della donna si ferma davanti a un tema cruciale, quello del sacerdozio femminile. In un'intervista rilasciata da papa Francesco sul volo di ritorno dal Brasile, nel 2013 (Giornata Mondiale della Gioventù), dopo aver parlato dell'importanza della donna nella Chiesa, egli dice: “Per quanto riguarda l’ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato e ha detto no. Giovanni Paolo II si è pronunciato con una formulazione definitiva, quella porta è chiusa” 1. La posizione delle Chiese protestanti storiche sul rapporto uomo e donna ed il ruolo della Riforma in quest'ambito non sono stati sempre uniformi: si pensi solo al dibattito sul pastorato femminile. D'altra parte, si tratta di qualcosa di molto antico: la problematicità dei ruoli di uomo e donna nella comunità cristiana (e in quelle ebraica e giudaica prima) emerge già in alcuni testi dell'Antico Testamento. Nella Genesi, in particolare, si parla della creazione dell'uomo e della donna in due racconti diversi. Se li confrontiamo, sembra quasi che un testo intenda correggere l'altro. Il secondo racconto (in particolare Genesi 2,7.18.21-24), ritenuto da alcuni più antico, è quello che è entrato nel nostro immaginario collettivo e che ha influenzato anche la letteratura e le arti visive: Dio crea l'uomo, poi crea, traendola dalla sua carne, la donna, perché egli abbia un aiuto simile a lui. Qui la gerarchia è chiara: prima l'uomo, poi la donna; l'uomo viene creato da Dio, la donna proviene dal- ie christlichen Kirchen sehen sich immer häufiger dazu aufgefordert, auf entscheidende Fragen der modernen Welt eine Antwort zu finden, wie etwa die Frage der sozialen und religiösen Rolle der Frau in der heutigen Gesellschaft. Das hat u.a. zu einer progressiven Aufwertung der Frauenrolle in der römisch-katholischen, protestantischen und anglikanischen Kirche geführt. Von der katholischen Kirche wurden verschiedene wichtige Dokumente zu diesem Thema veröffentlicht. In der Enzyklika vom 15. August 1988 Mulieris Dignitatem (Über die Würde der Frau) weist Papst Johannes Paul II. ausdrücklich darauf hin, dass die Rolle und die Bedeutung der Frau von Jesus aufgewertet wurde. “Es wird allgemein zugegeben - sogar von solchen Menschen, die der christlichen Botschaft kritisch gegenüberstehen -, dass Christus seinen Zeitgenossen gegenüber zum Förderer der wahren Würde der Frau und der dieser Würde entsprechenden Berufung geworden ist. Das löste bisweilen Befremden und Verwunderung aus und ging oft bis an die Grenze eines Skandals“. Nicht zugelassen wird die Aufwertung der Frauenrolle allerdings bei einem ganz wesentlichen Thema, und zwar bei dem der Frauen-Priesterschaft. Nachdem er sich über die Bedeutung der Frau in der Kirche geäußert hatte, erklärte Papst Franziskus in einem Interview auf seinem Rückflug vom Weltjugendtag 2013 in Brasilien: „In Bezug auf die Frauenordination hat die Kirche gesprochen und sie sagt „Nein“. Johannes Paul II. hat dies gesagt, und zwar mit endgültiger Formulierung. Diese Tür ist geschlossen.“1 Die Meinungen der historischen protestantischen Kirchen zum Verhältnis Mann-Frau und zur Rolle der Reformation diesbezüglich gingen häufig auseinander. Man denke allein an die Diskussion über Frauen im Pastorenamt. Dass die Rollen von Mann und Frau schon in den ersten christlichen Gemeinden (und in den jüdischen davor) konfliktbeladen waren, ist schon im Alten Testament nachzulesen. In der Genesis ist in zwei verschiedenen Geschichten von der Erschaffung von Mann und Frau die Rede. Wenn man sie miteinander vergleicht, hat man fast den Eindruck, als wolle ein Bericht den anderen richtig stellen. Die zweite Geschichte (Genesis 2, 7, 18, 21-24), die von manchen als älter eingeschätzt wird, ist Teil unserer kollektiven Vorstellungswelt geworden L Glaube | Fede 7 und hat auch die Literatur und die l'uomo; l'uomo agisce, la donna lo aiubildende Kunst maßgeblich beeinta. Così Paolo potrà dire (riequiliflusst: Gott erschafft zuerst den brando però, in parte, la situazione, Mann und danach aus seiner Rippe subito dopo): “e l'uomo non deve codie Frau, damit er eine ihm ähnliche prirsi il capo, essendo immagine e gloHilfe habe. Die Rangordnung ist einria di Dio; ma la donna è la gloria deldeutig: erst der Mann, dann die l'uomo, perché l'uomo non viene dalFrau. Der Mann wird von Gott erla donna, ma la donna dall'uomo” (1 schaffen, die Frau ist ein dem Mann Corinzi 11,7b-8). 2 entnommenes Geschöpf. Der Mann Questo racconto viene tuttavia, in handelt, die Frau hilft ihm dabei. parte, riequilibrato dal primo racUnd so wird Paulus sagen (und teilconto, forse più recente, che compaweise mildert er die Situation sore in Genesi 1,27: “Dio creò l'uomo a gleich wieder ab): „Der Mann darf sua immagine; lo creò a immagine di sein Haupt nicht verhüllen, weil er Dio; li creò maschio e femmina.” 3 Qui Abbild und Abglanz Gottes ist; die non abbiamo un prima e un dopo Frau aber ist der Abglanz des Man(prima l'uomo, poi la donna che prones. Denn der Mann stammt nicht viene da una sua costola) e nemmevon der Frau, sondern die Frau vom no la definizione di un ruolo princiMann“ (1 Korinther 11, 7b-8).² pale e di uno subalterno. Il racconto Diese Schöpfungsgeschichte wird alsembra non voler porre delle diffelerdings, zumindest teilweise, durch renze: l'essere umano è creato fin dalden ersten Schöpfungsbericht ausl'inizio come uomo e donna ed engeglichen. Genesis 1, 27: „Und Gott trambi sono creati ad immagine di schuf den Menschen zu seinem BilDio. Il dominio su tutta la terra e ciò de, zum Bilde Gottes schuf er ihn; und che contiene spetta ad entrambi. Il schuf sie als Mann und Frau“3 . Hier suggerimento è chiaro: superando una visione delle cose più tradiziogibt es kein „zuerst und danach“ “The Nuremberg Chronicle”, Creation of Eve, 1493 nale, si indica che l'uomo e la donna (erst der Mann, dann die aus seiner Rippe entnommene Frau) und auch keine Festlegung einer vorrangincostituiscono, insieme, l'umanità e che essi hanno pari dignità e pari gen und einer untergeordneten Rolle. In dieser Schöpfungsgeschichte diritti agli occhi di Dio. Purtroppo, questo messaggio così importante sollen scheinbar keine Unterschiede gemacht werden: Der Mensch wird è passato, spesso, in secondo piano rispetto al primo, più in linea col von Beginn an als Mann und Frau erschaffen und beide als Gottes Abmodo di pensare di quell'epoca antica. Sta a noi, ora, riprenderlo e ribild. Die Herrschaft über die Erde und alles, was auf ihr lebt, steht beivalutarlo. den zu. Eine klare Aussage: Die Überwindung der traditionellen Sichtweise der Dinge führt zu einer Rollenverteilung, bei der Mann und Frau Roberto Tresoldi gemeinsam die Menschheit bilden. Vor Gottes Augen besitzen sie gleiche Würde und gleiche Rechte. Leider ist diese überaus wichtige Botschaft oft in den Schatten der ersten Geschichte gerückt worden, die eher zu der damaligen Denkweise passt. Jetzt ist es unsere Aufgabe, diesen SchöpNote fungsbericht wieder aufzunehmen und ihm neuen Wert zu verleihen. Roberto Tresoldi Übersetzung: Kerstin Gros 1 Corriere della Sera, 29.07.2013 2 Einheitsübersetzung 3 Einheitsübersetzung 1 Corriere della Sera, 29/07/2013 2 Trad. Nuova Riveduta 3 Trad. Nuova Riveduta 8 Treffen | Incontri Mann-Frau-Beziehung und Mischehen/Relazione uomo-donna e coppie miste Erfahrungen und Ged Esperienze e riflessio I n Italien geht die Zahl der Eheschließungen seit Jahren zurück. Im Gegensatz dazu gibt es allerdings immer mehr Ehepaare, deren Partner unterschiedlicher Herkunft sind. Die Ursachen dafür sind: Migrationsflüsse, Programme für kulturellen Austausch und Ausbildung für junge Menschen sowie die Globalisierung des Arbeitsmarktes. Laut ISTAT (Ital. Statistisches Amt - Anm. d. Ü.) fanden 2012 über 20.000 Eheschließungen zwischen einem italienischen und einem nicht-italienischen Ehepartner statt. Das sind + 15% im Vergleich zum Vorjahr und etwa 10% der gesamten Eheschließungen. Das ist für Viele eine neue Tendenz in Italien. Nicht aber für die lutherischen Gemeinden, in denen Mischehen – vor allem italienischdeutsche – ein altbekanntes Phänomen sind. In gewisser Weise ist es fast so, als seien diese Gemeinden– in den letzten Jahrzehnten – eine Art „unbewusstes Versuchslabor“ der neuen italienischen GeAlfredo Talenti sellschaft gewesen. Uns interessierten die Gedanken, Erfahrungen und Gefühle von Menschen, die eine solche Beziehung gelebt haben und noch leben. Ute Baglieri (Sizilien), Lore Sarpellon (Venedig) Marion Schulz (Rom), Alfredo Talenti (Mailand), Angelo Valdarno (Verona Gardone) und Dieter Kampen (Pastor der Gemeinde Triest) nahmen unsere Einladung zu einem Austausch über die Beziehung Mann-Frau in einer Mischehe an. Bei dem Gespräch kamen unweigerlich auch zahlreiche andere Aspekte des Familienlebens und I l numero dei matrimoni in Italia cala da anni, ma un dato appare in controtendenza: aumentano le unioni con sposi di nazionalità diversa. Per molteplici ragioni: flussi migratori, programmi di scambi culturali e formazione per i giovani, globalizzazione del mercato del lavoro. Secondo l’ISTAT, nel 2012 sono state oltre 20mila le nozze tra un coniuge italiano e uno straniero: +15% rispetto all’anno precedente, circa il 10% del totale dei matrimoni. È una tendenza spesso percepita da molti come nuova in Italia. Ma non nelle comunità luterane in cui i matrimoni misti – prevalentemente italo-tedeschi – sono un fenomeno storico. In un certo senso, è come se per questo aspetto esse siano state – negli ultimi decenni – una sorta di “laboratorio inconsapevole” della nuova società italiana. Abbiamo così messo a confronto riflessioni, esperienze e anche emozioni di chi ha vissuto e vive direttamente questo tipo di relazione. Ute Baglieri (Sicilia), Lore Sarpellon (Venezia) Marion Schulz (Roma), Alfredo Talenti (Milano), Angelo Valdarno (Verona Gardone) e Dieter Kampen (Pastore della Comunità di Trieste) hanno accettato il nostro invito a discutere della relazione uomo-donna in una coppia mista, toccando inevitabilmente molti altri aspetti della vita familiare e dell’integrazione culturale. “Se esiste un modello tipico di coppia mista? Non è corretto generalizzare. Ogni coppia ha peculiarità tutte sue. „Ob es die typische Mischehe gibt? Man sollte nicht verallgemeinern. Jedes Paar besitzt seine ganz eigenen Besonderheiten“ Alfredo Talenti “Se esiste un modello tipico di coppia mista? Non è corretto generalizzare. Ogni coppia ha peculiarità tutte sue” Alfredo Talenti Treffen | Incontri 9 anken aus den Gemeinden ni dalle comunit`a der kulturellen Integration zur Sprache. „Ob es die typische Mischehe gibt? Man sollte nicht verallgemeinern. Jedes Paar besitzt seine ganz eigenen Besonderheiten. Wahrscheinlich ist bei einem gemischten Paar, die unterschiedliche Herkunft eines der bezeichnenden Elemente. Was allerdings nicht bedeutet, dass man ein absolut gültiges Modell aufstellen kann“, sagt Alfredo Talenti, Vizepräsident der Synode, der seit fast 30 Jahren mit einer Berlinerin verheiratet ist und zwei Töchter hat. In gewisser Hinsicht ist ja jedes Paar ein gemischtes Paar: aufgrund von Erziehung, Bildung, Erfahrung, sozialem Status und v. a. m. „Jedes Paar ist eine Welt für sich, ob gemischt oder nicht gemischt, – so Lore Sarpellon, die seit 45 Jahren mit einem Italiener verheiratet ist, – sicher treffen in unserem Fall zwei sehr unterschiedliche Kulturen und Traditionen aufeinander. Allein wenn man an die Weihnachtsbräuche denkt. Wichtig ist, offen zu sein für einen Austausch, und meine Erfahrung zeigt, dass man sich gut verstehen kann". Gewiss ist im Leben aller Paare der Dialog in schwierigen Momenten unverzichtbar. „Als meine Frau und ich vor der Entscheidung standen, wo unsere Töchter studieren sollten, in Italien oder in Deutschland, na ja…. hat es etwas gedauert, bis wir uns einig wurden. Ich glaube aber nicht, dass das bei einem nur italienischen oder nur deutschen Paar anders gewesen wäre. Mit È probabile che, in una coppia mista, l’origine diversa dei suoi membri sia uno degli elementi più caratterizzanti. Questo però non significa che se ne possa trarre un modello assoluto” sostiene Alfredo Talenti, vicepresidente del Sinodo, da quasi trent’anni con una berlinese, sposato, due figlie. Anche perché qualsiasi coppia è, in un certo senso, mista: per educazione ricevuta, formazione avuta, esperienze vissute, status sociale d’origine e molto altro ancora. “Ogni coppia è un pianeta a sé, mista o non mista – aggiunge Lore Sarpellon, da 45 anni sposata con un italiano – Certo, nei casi come il nostro, s’incontrano due culture e due tradizioni molto diverse: pensiamo agli usi in occasione del Natale, ad esempio. L’importante è aprirsi al confronto e la mia esperienza dimostra che ci si può comprendere benissimo”. D’altronde, il dialogo è fondamentale Lore Sarpellon per superare i momenti più delicati nella vita di qualsiasi coppia. “Quando, con mia moglie, dovevamo decidere dove far studiare le nostre figlie, in Italia o in Germania, beh… ci mettemmo un po’ per trovare l’accordo. Ma non credo che per una coppia tutta italiana o tedesca sarebbe stato diverso. Così, con buon senso e flessibilità, alla fine decidemmo di farle studiare all’estero. E, sebbene l’inizio non fu facile, per la lontananza da famiglia e amici, ora sono contente…” racconta Angelo Valdarno, coniugato con una „Wichtig ist, offen zu sein für einen Austausch, und meine Erfahrung zeigt, dass man sich gut verstehen kann“ Lore Sarpellon “L’importante è aprirsi al confronto e la mia esperienza dimostra che ci si può comprendere benissimo” Lore Sarpellon 10 Treffen | Incontri etwas gesundem Menschenverstand und Flexibilität haben wir uns schließlich für ein Studium im Ausland entschieden. Und obwohl es am Anfang wegen der Entfernung von der Familie und den Freunden nicht einfach war, sind sie jetzt zufrieden…“, erzählt uns Angelo Valdarno, der seit 32 Jahren mit einer Deutschen verheiratet ist und zwei Töchter (28 und 30 Jahre) hat, die in Deutschland leben. Liebe und Anerkennung der Kultur des Anderen seien Schlüsselelemente für das Gelingen einer Mischehe, weil es dem Paar ermöglicht, das Beste seiner beiden Hälften wertzuschätzen, meinte Dieter Kampen aufgrund seiner pastoralen und persönlichen Erfahrung. Er lebt seit 15 Jahren in Italien und ist seit 3 Jahren mit einer Italienerin aus Triest verheiratet. Und weiter: „Zum Glück ist das Leben gemischter Paare heute einfacher als früher. Gerade auch, wenn man an den religiösen Aspekt denkt. In unserer Gemeinde lassen viele Paare - mit dem Einverständnis des katholischen Partners - ihre Kinder in der evangelischen Kirche taufen. Früher wäre das undenkbar gewesen. Die älteren Gemeindemitglieder erzählen, dass es für sie keine Alternative zur Taufe in der katholischen Kirche gab. Und wenn die Situation heute anders ist, dann nicht nur weil bei vielen Paaren sich derjenige „durchzusetzen“ scheint, der stärker auf den religiösen Aspekt achtet, sondern weil es ein größeres gegenseitiges Verständnis gibt. Wenn beide Partner sich in der eigenen Kirche engagieren, wird auf diese Weise akzeptiert, dass der andere Partner sich aktiv in seiner Gemeinde einbringt. Und ein offener Dialog ermöglicht es, gemeinsame Entscheidungen zum Wohl der Kinder zu treffen“. Ja, die Zeit vergeht und Widerstände und Vorurteile werden immer weniger. Aber Ute Baglieri, die seit 45 Jahren mit einem Sizilianer verheiratet ist, mit dem sie zwei Kinder hat, betont einen weiteren Faktor: der Wohnort des Ehepaars. „Als ich vor vielen Jahren nach Sizilien kam, war es überhaupt nicht leicht, sich einzuleben. Ich hatte das Glück, einen sehr offenen Mann an meiner Seite zu haben. Nicht alle deutschen Frauen hier hatten dieses Glück. Viele sind aufgrund der großen Schwierigkeiten bei ihrer Integration dann lieber wieder nach Deutschland zurückgekehrt. Heute hat sich vieles geändert. Es gibt nicht mehr so große kulturelle Entfernungen, weder in Sizilien und noch anderswo. Aber für den, der aus dem Ausland kommt und sich integrieren muss, bleibt es auch weiterhin ein großer Unterschied, ob „...ich glaube nicht, dass das bei einem nur italienischen oder nur deutschen Paar anders gewesen wäre“ Angelo Valdarno “...non credo che per una coppia tutta italiana o tedesca sarebbe stato diverso” Angelo Valdarno Angelo Valdarno tedesca da 32 anni e con due figlie di 28 e 30 che vivono in Germania. Amore e riconoscimento della cultura dell’altro sono le chiavi fondamentali per il successo di una coppia mista, perché consentono alla coppia di valorizzare il meglio delle sue metà. Lo sostiene Dieter Kampen, alla luce della sua esperienza pastorale e personale, visto che - in Italia da 15 anni - è sposato da 3 con una triestina. E prosegue: “Fortunatamente, oggi la vita della coppia mista è più facile di un tempo. Pensiamo proprio all’aspetto religioso. Nella nostra comunità, in molti fanno battezzare i figli nella chiesa evangelica, con il consenso del coniuge cattolico. Anni fa sarebbe stato quasi impensabile: le persone anziane raccontano di non aver avuto altra scelta che far svolgere il rito presso una chiesa cattolica. E se oggi le cose vanno diversamente, non è solo perché in molte coppie sembra “prevalere” chi dei due è più attento all’aspetto religioso. Ma perché c’è più comprensione. Così, anche se entrambi sono ad esempio impegnati per la propria chiesa, nella coppia si accetta che ognuno frequenti attivamente la rispettiva comunità, dialogando per compiere scelte condivise a favore dei figli”. È vero, il tempo passa e abbatte resistenze e pregiudizi. Ma Ute Baglieri, sposata da 45 anni con un siciliano da cui ha avuto due figli, evidenzia l’importanza di un altro fattore, il luogo in cui la coppia vive: “Quando arrivai tanti anni fa in Sicilia, non fu affatto facile adattarsi. Io ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un uomo molto aperto. Ma per alcune mie connazionali non fu lo stesso: la loro integrazione risultò così difficile che preferirono tornare a casa propria. Oggi, la situazione è mol- Treffen | Incontri 11 er in einer großen Stadt oder in einem kleinem Ort wohnt“. Das kann Marion Schulz bestätigen. Sie ist seit 18 Jahren mit einem Italiener verheiratet und hat eine Tochter. Sie konnte sich sofort in Rom integrieren. „Meine einzigen Probleme waren sprachlich bedingt. Denn, was Mentalität, deutschsprachige Einrichtungen und Austausch mit anderen Deutschen betrifft, ist es sehr viel leichter, sich in einer großen Stadt einzuleben. Dabei spielt in unserem Fall die Zugehörikgkeit zur Gemeinde eine wichtige Rolle. Die ist für uns „AusländerInnen“ nicht nur ein Treffpunkt, sondern auch Ort des Zusammentreffens und Kennenlernens für unsere italienischen Familienangehörigen. In Städten wie Rom oder Mailand erleichtert auch die Deutsche Schule die Sozialisation und Integration von Kindern und Eltern“. Aus dem Gespräch geht, abgesehen vom Wohnort der „gemischten“ Familien, deutlich hervor, dass die unterschiedlichen Identitäten als Bereicherung empfunden werden. Und die Kinder, die in diesem Umfeld aufgewachsen sind, sind häufig eher als ihre Altersgenossen bereit, sich auf neue Erfahrungen einzulassen, umzuziehen und Menschen kennenzulernen, die oft einen ganz anderen Hintergrund haben als sie selbst und ihre Eltern. Das zeigt auch die Tatsache, dass die meisten Kinder der Ehepaare, die an unserem Gespräch teilgenommen haben, anderswo in Italien oder sogar im Ausland studieren oder arbeiten. „Ich fühle mich durch mein Leben im Ausland, durch die andere Sprache und die andere Denk- und Lebensweise bereichert. Und ich bin stolz darauf, dass meine Kultur und to cambiata. Le distanze culturali si sono molto ridotte, in Sicilia come altrove. Ma per chi è straniero e deve integrarsi, credo che comunque continui ad esserci una grande differenza tra vivere in grandi città o in piccoli centri”. Lo conferma Marion Ute Baglieri Schulz - sposata da 18 anni con un italiano, una figlia – integratasi da subito al suo arrivo a Roma: “I miei unici problemi derivavano dalla lingua. Perché - per mentalità, strutture e presenza di connazionali – la grande città rende molto facile l’adattamento. Senza trascurare, nel nostro caso, il ruolo della comunità di appartenenza: non sono solo un punto di aggregazione per noi “stranieri” ma un luogo di incontro e conoscenza per i nostri familiari italiani. E in città quali Roma o Milano è importante anche il ruolo di facilitatore di socializzazione e integrazione delle scuole germaniche, per ragazzi e genitori”. Al di là del luogo di residenza delle famiglie “miste”, dalla conversazione emerge con forza come le identità diverse siano percepite come una vera ricchezza. E i ragazzi cresciuti in questi ambienti sono spesso ancora più propensi dei coetanei a cercare nuove esperienze, a trasferirsi, a conoscere persone spesso di origine diversa dalla propria e da quella dei propri genitori. Sembra testimoniarlo il fatto che anche la maggioranza dei figli - di chi ha partecipato alla nostra conversazione – studia o lavora in un’altra zona d’Italia o all’estero. “Io mi sento molto arricchita dall’essere andata a vivere in un altro paese, con un’altra lingua e un altro modo di pensare e vi- Marion Schulz “Die Gemeinden sind ein Ort des Zusammentreffens und Kennenlernens für unsere italienischen Familienangehörigen” Marion Schulz “Le comunità sono un luogo d’incontro e conoscenza per i nostri familiari italiani” Marion Schulz „Ich bin stolz darauf, dass meine Kultur und die meines Mannes in meinen Kindern verschmelzen.“ Ute Baglieri “Sono orgogliosa di vedere che nei miei figli sono confluite le culture mia e di mio marito.” Ute Baglieri 12 Treffen | Incontri die meines Mannes in meinen Kindern verschmelzen. Daher war es für uns selbstverständlich, sie, trotz ihrer Entfernung vom Elternhaus, auf ihrem Lebensweg zu unterstützen“, sagt Ute Baglieri. Sie ist es auch, die mit Feingefühl und Offenheit, einen heiklen Punkt anspricht. Es ist der Verzicht auf ihre Lieben im Alltag: „Ich habe es nicht bereut, aber wenn ich ehrlich sein soll, fühlen mein Mann und ich uns heute häufig einsam. Die Kinder sind weit weg, die Enkelkinder werden groß und obwohl uns nur zwei Flugstunden trennen, ist der Kontakt im Alltag nicht einfach. Ich muss zugeben, dass mir das Altwerden in Sizilien, so weit weg von ihnen, Angst macht“. Dieses Problem ist gewiss nicht auf die unterschiedliche Nationalität der Eltern zurückzuführen, sondern auf eine soziale Dynamik unserer Zeit. Pfarrer Kampen meint dazu: „Wir stehen vor einer weit verbreiteten, allgemeinen Mobilität, wie wir sie nie zuvor in unserer Gesellschaft erlebt haben. Ein positives Phänomen, denn es beinhaltet gegenseitiges Kennenlernen und Bereicherung. Unvermeidlich bringt es aber auch negative Auswirkungen auf Dieter Kampen die Nähe und den Zusammenhalt der Familienmitglieder mit sich. Deshalb ist es wichtig, denjenigen, die „bleiben“ Raum und Unterstützung zu bieten, um ihre Erfahrungen und Ängste mit ihnen zu teilen. Und das tun wir in unserer Gemeinde“. Das Gespräch schließt mit den Worten von Alfredo Talenti: „Gemischte Paare müssen - wie andere Paare auch - zahlreiche Hindernisse in ihrer Ehe überwinden. Aber jemanden anderen zu lieben, ist vor allem eine große Gelegenheit zur persönlichen Bereicherung. Dabei denke ich an mich selbst und meine Erfahrung. Dank meiner Frau hat sich mir ein Weg geöffnet, auf dem ich viel Neues kennengelernt habe. Das hat entscheidend dazu beigetragen, dass ich zu dem geworden bin, der ich heute bin. Vielleicht war es genau das, wonach ich gesucht habe. Ermöglicht haben es mir all diejenigen, denen ich auf meinem Weg begegnet bin. Und an den entscheidenden Begegnungen im Leben erkennt man die Hand Gottes“. Übersetzung:Kerstin Gros vere. E sono orgogliosa di vedere che nei miei figli sono confluite le culture mia e di mio marito. Sostenerli, quindi, nel loro percorso, pur lontano da casa, è stato naturale” dice Ute Baglieri. Ma è sempre lei a toccare, con delicatezza e sincerità, un tasto non facile, quello della privazione della quotidianità degli affetti più profondi: “Non sono pentita ma, se devo dire tutta la verità, oggi con mio marito spesso ci sentiamo soli: i figli sono lontani, i nipotini frattanto crescono e, sebbene ci separi da loro solo un paio di ore di volo, nella quotidianità non è affatto facile raggiungerli. Devo ammettere che la vecchiaia in Sicilia, lontana da loro, mi spaventa“. Ovviamente, è un problema non riconducibile alla nazionalità diversa dei genitori, ma a una dinamica sociale dei nostri tempi. Così commenta il Pastore Kampen: “Siamo di fronte a un tasso di mobilità, generalizzata e trasversale, mai sperimentato prima nella nostra società. È un fatto positivo, come detto, di conoscenza e arricchimento reciproco. Ma è inevitabile che abbia anche effetti negativi, ad esempio sulla vicinanza e sulla coesione dei membri delle famiglie. Ecco perché, a chi “rimane”, è importante offrire spazi e supporto per condividere esperienze e paure. Come accade nelle nostre comunità”. Chiudono idealmente questo confronto le parole di Alfredo Talenti: “La coppia mista, come qualsiasi altra coppia, deve superare ostacoli nel proprio cammino. Ma amare qualcuno di diverso da sé è soprattutto una grande opportunità di arricchimento. Penso a me stesso, alla mia esperienza. Grazie a mia moglie, ho potuto compiere un percorso che mi ha portato a conoscere tante cose che nemmeno immaginavo e che hanno influito profondamente su quello che oggi sono. Forse ero alla ricerca di questo. Ma ho potuto realizzarlo grazie a chi ho incontrato. E negli incontri determinanti della nostra vita si vede la mano di Dio”. Die Redaktion/La Redazione - BMP Comunicazione „Es ist wichtig, Raum und Unterstützung zu bieten, um ihre Erfahrungen und Ängste mit ihnen zu teilen. Und das tun wir in unserer Gemeinde“ Dieter Kampen “È importante offrire spazi e supporto per condividere esperienze e paure. Come accade nelle nostre comunità” Dieter Kampen Geschichten | Storie Mehr als nur ein Bild Più che un’immagine M n una rivista, talvolta, ci sono immagini che meritano una spiegazione. È il caso della copertina di questo numero di Insieme. Il quadro che vi è riprodotto è la “Creazione dell’uomo e della donna – 6° giorno della Genesi”. L’autrice è Karen Thomas, artista e pittrice berlinese, membro della Comunità luterana di Roma. “Considero quest’opera il mio testamento artistico, etico, estetico ”: basterebbero le parole di Karen Thomas per evidenziare il valore di questo dipinto nel suo percorso creativo e personale, ispirato costantemente al binomio arte ed etica. La grande tela di 230x260cm è stata realizzata con molteplici tecniche e materiali: olio, pigmenti, acrilici, metalli preziosi sono stati applicati - con spatola, pennelli e “mani” - su tela lavorata a rilievo per creare la sensazione della profondità. L’intero quadro è dominato dalla luce creatrice di Dio. Una figura femminile in rosso appare in tensione visiva con la sagoma maschile in bianco, dalla cui costola è stata generata: il rosso rappresenta simbolicamente il sangue quale linfa di vita. Nella parte inferiore del quadro è riconoscibile il pesce, simbolo dei primi cristiani, situato in un mare che un segno grafico-scultorico orizzontale separa – richiamando il racconto della Genesi – da terra e cielo: questo tratto, nella sua forma vagamente intrecciata, evoca nello spettatore la sensazione sia del cordone ombelicale della nascita sia della corona di spine di Cristo. Avviata nel 2009 e terminata oltre due anni dopo, l’opera è frutto del “dialogo”, lungo e a volte conflittuale, che l’autrice ha avuto con la tela: ispirazione, riflessioni, entusiasmo, nuove idee – derivanti dalla complessità del tema affrontato - si sono alternati in un flusso emotivo e creativo. E, come accade spesso in campo artistico, è solo quando si raggiunge questa intensità tra l'artista e il suo quadro, che si trova quello slancio verso l’alto, indispensabile per un risultato di valore che va oltre la ragione. E così è stato con quest’opera. Ringraziamo l'artista Karen Thomas per averci concesso l’uso del quadro e presto presenteremo più compiutamente lei e le sue opere a voi lettori. La Redazione – BMP Comunicazione anchmal begegnet dem Leser einer Zeitschrift ein Bild, das einer Erklärung würdig ist. Der Titel des hier abgedruckten Werkes ist der “6.Tag der Schöpfung – die Erschaffung des Mannes und der Frau”. Die in Berlin geborene Künstlerin Karen Thomas hat diese Bild im Rahmen eines künstlerisch-ethischen Zyklus über die “Genesis“ gemalt. Sie lebt und arbeitet als Malerin in Rom und ist Mitglied der lutherischen Gemeinde in Rom. “Ich betrachte dieses Bild als ein künstlerisches, ästhetisches und ethisches Testament. Mit diesen Worten betont Karen Thomas den Stellenwert dieses Werkes im Kontext ihrer künstlerischen und persönlichen Laufbahn, die von jeher durchdrungen war von dem Wunsch Kunst und Ethik im künstlerischen Schaffensprozess zu vereinigen. Die angewandte Technik dieser großformatigen Leinwand (230x260cm) umfasst verschiedene Materialien, wie Öl, Pigmente, Acryl und Blattgold, ausgeführt mit Pinsel, Spachtel und vor allem mit der Hand, als direktes Instrument zwischen Künstler und Werk. Die Oberfläche ist zum Teil erhaben gestaltet, um den Eindruck der Tiefe, der dritten Dimension zu schaffen. Das ganze Bild ist erfüllt von Licht, dem schöpferischen Leuchten Gottes. Man erkennt eine weibliche Figur in offensichtlicher Spannung zu einer hellen, männlichen Figur, in der rechten Bildhälfte, weiße Konturen, aus dessen Rippe die kleine rote Figur entnommen worden ist. Rot wie das Blut, das Leben symbolisiert. Im unteren Teil des Bildes erkennt man einen Fisch, Erkennungszeichen der ersten verfolgten Christen.Eine horizontale, plastische Linie trennt, wie uns die Genesis sagt, die Wasser oberhalb des Firmaments von den Tiefen, die Himmel von den Meeren. Diese leicht geschwungene, plastisch erhabene verzweigte Linie, erinnert den Betrachter entfernt an die Dornenkrone Christi. Diesem 2009 begonnen Bild liegt ein zweijähriger “Dialog” zwischen Werk und Autor zugrunde, geprägt von Enthusiasmus, Zweifeln und neuen Ideen, die schließlich zur Fertigstellung des Bildes führen, man könnte sagen: eine künstlerisch-ethischen Mission. Aus der intensiven Beschäftigung des Malers mit seine Arbeit entsteht manchmal eine wuchtige Geste, die in einem Zuge alles in Farbe, Form und Licht umsetzt, was das Bild zum Kunstwerk macht. Wir danken der Malerin Karen Thomas für die Erlaubnis, dieses Bild hier abbilden zu dürfen und werden Ihnen, liebe Leser, bald mehr über ihre Arbeit berichten. Die Redaktion – BMP Comunicazione I 13 14 Aktuelles | Attualità Gendergerechtigkeit im Lutherischen Weltbund Giustizia di genere nella Federazione Luterana Mondiale “U hiacchiere inutili“ aveva annotato un archivista sulla pila di lettere di Elisabeth von Rochlitz, che nel 1538 era stata l’unica donna ad entrare nella Lega di Smalcalda. Il suo castello assomigliava a un moderno ufficio stampa: da lì scambiò innumerevoli messaggi con le figure chiave di entrambi gli schieramenti avversari, a cui era legata da stretti rapporti di parentela. Da lì cercò di scongiurare la guerra imminente. Le 36 donne provenienti da 12 nazioni che hanno partecipato dal 12 al 16 maggio scorso alla conferenza europea WICAS a Meißen hanno mostrato un evidente interesse per la mostra in corso, dal titolo“eine STARKE FRAUENgeschichte. 500 Jahre Reformation” (“una FORTE storia di DONNE. 500 anni di riforma”) allestita nella residenza della vedova. Durante l’incontro le delegate delle regioni dell’Europa occidentale e orientale hanno presentato progetti che erano stati creati per la Lutherdekade (decade di Lutero). Le delegate del Nord Europa, invece, parlando della riforma “in atto” hanno raccontato di pioniere transfrontaliere del XVIII e XIX secolo. Vedendosi negata l’ordinazione a pastore le teologhe provenienti dalla Lettonia hanno parlato di blocco della riforma. Al centro dell’incontro il problema di come le donne di tutto il mondo, anche all’interno delle varie chiese, si trovino ad affrontare ancora oggi troppe condizioni ingiuste. Anche per questo motivo la traduzione tedesca del documento programmatico della Federazione Luterana Mondiale in merito alla giustizia di genere all’interno della FLM è stata accolta con grande favore dalle delegate WICAS. Non senza motivo la richiesta di giustizia, come compito biblico di formare una comunità inclusiva di donne e uomini, si trova in cima all’elenco delle priorità della Federazione delle Chiese, che all’interno delle sue strutture da tempo ha fatto seguire i fatti alle parole. Seguono, in breve, gli aspetti fondamentali di questo documento composto da 40 pagine e suddiviso in due parti: a) codice di condotta per una realizzazione della giustizia di genere nell’implementazione di doveri a tutti i livelli; b) metodi per la realizzazione della giustizia di genere nelle sue diverse forme regionali. In merito al primo punto, 10 impegni assunti su base volontaria rappresentano il cuore di ciò che significa la giustizia di genere per la comunità. La FML è determinata a: 1. promuovere la giustizia di genere come base teologica dell’annuncio di dignità e giustizia per tutti gli esseri umani; 2. far- nnützes Gewäsch” hatte ein Archivar auf einem Briefstapel von Elisabeth von Rochlitz vermerkt, die 1538 als einzige Frau Mitglied des Schmalkaldischen Bundes wurde. Ihr Schloss glich einer modernen Nachrichtenzentrale und durch unzählige Schreiben an die Schlüsselfiguren beider feindlicher Lager, mit denen sie aufs Engste verwandt war, versuchte sie den drohenden Krieg zu verhindern. Die 36 Teilnehmerinnen aus 12 Ländern auf der diesjährigen WICAS-Europakonferenz in Meißen vom 12.-16. Mai fühlten sich sichtlich vom Besuch der zeitgemäßen Ausstellung „eine STARKE FRAUENgeschichte. 500 Jahre Reformation“ auf dem Witwensitz der Herzogin angesprochen. Während des Treffens stellten die Delegierten der Regionen West- und Osteuropa Projekte vor, die sie im Zusammenhang der Lutherdekade ins Lebens gerufen haben. Nordeuropa hingegen berichtete im Rahmen der Ongoing-Reformation von grenzenüberschreitenden Pionierinnen aus dem 19. Und 20. Jahrhundert. Von blokkierter Reformation sprachen die Theologinnen aus Lettland, denen die Ordination verweigert wird. Wieviel ungerechten Strukturen Frauen weltweit, auch in den Kirchen, immer noch gegenüberstehen, war ein durchlaufender Grundton der Zusammenkunft. So kam den WICAS-Netzwerkerinnen die Übersetzung ins Deutsche des frisch erschienen Grundsatzpapiers des Lutherischen Weltbundes zur Gendergerechtigkeit im LWB gerade recht. Nicht umsonst steht die einzufordernde Gerechtigkeit als biblischer Auftrag, eine inklusive Gemeinschaft von Frauen und Männern zu bilden, an oberster Stelle der Dringlichkeitsskala des Kirchenbundes, der in seiner inneren Struktur längst den Worten hat Taten folgen lassen. Grundlegende Aspekte dieses 40 Seiten umfassenden Heftes seien kurz vorgestellt. Das Dokument ist zweigeteilt: in a) Handlungsvorgaben zur Verwirklichung der Gendergerechtigkeit für die Umsetzung von Verpflichtungen auf allen Ebenen und in b) Methoden zur Verwirklichung von Gendergerechtigkeit in den regionalen Ausprägungen. Zu a) 10 Selbstverpflichtungen sind das Herzstück dessen, was Gendergerechtigkeit für die Gemeinschaft bedeutet. Der LWB ist entschlossen: 1. Gendergerechtigkeit als theologische Grundlage der Verkündigung von Würde und Gerechtigkeit für alle Menschen zu fördern 2. für die Werte Würde und Gerechtigkeit, Inklusion und Partizipation einzutreten. 3. auf der lokalen Ebene die LWB-Beschlüsse im Blick auf In- “C Aktuelles | Attualità klusion sowie eine ausgewogene Vertretung von verschiedenen Generationen zur Anwendung zu bringen. 4. eine Anwendung der Genderanalyse auf sämtliche Aktivitäten in den Bereichen Nothilfe und Entwicklung sicherzustellen. 5. die Bevollmächtigung von Frauen zu fördern als zentraler Strategie zur Überwindung der ungerechten Verteilung von Wohlstand und zur Beendigung von Konflikten. 6. die Einbindung von Männern in die Reflexion über alternative Männlichkeitsmodelle aktiv zu fördern 8. sicherzustellen, dass Richtlinien und Budgets sowie Personalführung, -besetzung und –weiterbildung ein ausgewogenes Geschlechterverhältnis verwirklichen. 9. sicherzustellen, dass die Genderanalyse Teil aller Programme und Phasen von Projektzyklen ist. 10. alle Aspekte von Theologie, Liturgie und geistlichem Leben aus der Perspektive der Gendergerechtigkeit zu hinterfragen . Das Frauennetzwerk möchte dazu anregen, dieses so wichtige Dokument von der ELKI ins Italienische übersetzen zu lassen, damit es in den Kirchenvorständen, Gemeinden und – warum nicht - auf der nächsten Synode diskutiert werden kann. Wenn dieses Dokument eine reine „Frauensache“ bleibt, hat es seinen Sinn sicherlich grundsätzlich verfehlt. Gisela Salomon, Frauennetzwerk 15 si garante dei valori di “dignità e giustizia”, “inclusione e partecipazione”; 3. applicare a livello locale le delibere della FLM in merito all’inclusione, nonché ad avere una presenza equilibrata delle diverse generazioni; 4. garantire un’applicazione dell’analisi basata sul genere per tutte le attività nei settori legati ad attività di soccorso e sviluppo; 5. promuovere il conferimento di potere alle donne come strategia centrale per il superamento della distribuzione iniqua di ricchezza e porre fine ai conflitti; 6. promuovere attivamente la partecipazione degli uomini alla riflessione su modelli maschili alternativi; 8. assicurare che direttive e bilanci nonché gestione del personale, scelte di organico e aggiornamento avvengano nell’ottica di un equilibrio tra i generi; 9. garantire che l’analisi basata sul genere diventi parte integrante di tutti i programmi e delle varie fasi dei cicli di progetto; 10. analizzare in modo critico, dalla prospettiva della giustizia di genere, tutti gli aspetti di teologia, liturgia e vita spirituale. La Rete delle Donne suggerisce di far tradurre questo importante documento in lingua italiana in modo da poterlo discutere nei consigli delle comunità, nelle comunità e, perché no, durante il prossimo Sinodo. Se questo documento dovesse rimanere una pura “questione di donne” allora certamente avrebbe mancato in maniera sostanziale il suo stesso obbiettivo. Gisela Salomon, Rete delle Donne Traduzione: Kerstin Gros 16 Erfahrungen | Esperienze Als Frau in der Welt der Männer: meine Erfahrung als Militärseelsorgerin Donna in un mondo di uomini: la mia esperienza come cappellano militare 2 N 004 begann meine Beauftragung als Militärseelsorgerin, damit war ich zuständig für eine Gruppe von Menschen, die mir bis dahin eher fern standen: die deutschen Soldaten, sowie die Zivilisten der Verwaltung, und deren Familien in Decimomannu (Sardinien). Ich musste viel dazu lernen: die Hierarchie der Bundeswehr mit den verschiedenen Dienstgraden, die Schwierigkeiten vor allem der Frauen, sich in einem fremden Land zurecht zu finden oder mit der Abwesenheit des Ehemannes zurecht zu kommen, und vieles mehr. Es ist gut, dass die Militärseelsorger, Mann oder Frau, nicht aus den militärischen Reihen kommen, also von vornherein nicht der Hierarchie unterliegen. Zugegeben, ich hatte anfangs Bedenken: ich als Frau in einer von Männern beherrschten Domäne?! Würde man mich überhaupt ernst nehmen? Aber der Wunsch, wieder als Pastorin zu arbeiten, war grösser als die Bedenken, und so stürzte ich mich unbedarft in meine Aufgabe. Anfangs hatte ich vor allem mit den Soldatenfrauen und Familien zu tun – beim Frauenfrühstück, Bastelnachmittagen mit den Kindern und anderes. Zum Gottesdienst kam dann oft die ganze Familie und nach und nach Kirsten Thiele lernte ich so auch die Männer kennen, und diese mich. Ein Höhepunkt ist jedes Jahr die Familienrüstzeit, bei der jeweils 20-30 Familien mitfahren. Hier, in lockerer Atmosphäre an schönen Orten der Insel, kam man sich schnell näher, auch die Soldaten untereinander, die verschiedenen Dienstgrade überwindend. Vielleicht half auch meine Unbedarftheit, ich habe nie nach den Dienstgraden geschaut, sondern die Menschen gesehen. Und wenn wir beisammen waren, haben diese das Gleiche getan, oder zumindest versucht. Wenn ich nun rückblickend darüber nachdenke, glaube ich, dass es eher ein Vorteil ist, dass ich eine Frau bin in der Rolle der Militärseelsorgerin, ganz im Gegensatz zu meinen anfänglichen Befürchtungen. Nicht nur dass ich außerhalb der Hierarchie stehe, ich bin auch in keiner Weise eine Art von Konkurrenz. Ich muss mich nicht als Mann unter Männern behaupten, sondern kann als Frau ganz andere Zugänge finden. Bei den Männern, Soldaten, äußert sich das in Respekt, gemischt mit el 2004 è iniziato il mio incarico di cappellania militare, con cui diventavo responsabile di un gruppo di persone che fino a quel momento mi erano piuttosto lontane: i soldati tedeschi e i civili che lavoravano nell’amministrazione insieme alle loro famiglie a Decimomannu (Sardegna). Ho dovuto imparare molte cose: la gerarchia delle forze armate con i diversi gradi di servizio, le difficoltà soprattutto delle donne di ambientarsi in un paese nuovo o di abituarsi all’assenza del marito, e molte altre cose. È un bene che i cappellani militari, uomini o donne che siano, non provengano dalle file militari e quindi fin da principio non debbano sottostare alla gerarchia. Ammetto che inizialmente avevo dei dubbi: che ci facevo come donna in un campo dominato dagli uomini?! Mi avrebbero preso sul serio? Ma il desiderio di lavorare nuovamente come pastora era più grande degli scrupoli e così mi gettai a capofitto nel mio compito. Inizialmente avevo a che fare soprattutto con le mogli dei soldati e le loro famiglie, nelle colazioni delle donne, nei pomeriggi di bricolage con i bambini e in altre occasioni. Ai culti veniva di solito l’intera famiglia e così piano piano ho iniziato a conoscere anche gli uomini e loro me. Ogni anno il clou è costituito dal campo famiglie a cui partecipano ogni volta dalle 20 alle 30 famiglie. In questa occasione, in un’atmosfera rilassata in posti meravigliosi dell’isola ci si avvicina più rapidamente, anche i soldati fra di loro, superando i diversi gradi di servizio. Forse è servita anche la mia ingenuità, non ho mai guardato ai gradi di servizio, ma ho guardato alle persone e quando eravamo insieme hanno fatto lo stesso o almeno ci hanno provato. Riflettendo a posteriori penso che sia stato piuttosto un vantaggio essere una donna nel mio ruolo di cappellano militare. Non solo perché sono al di fuori della gerarchia, ma anche perché non rappresento in nessun modo un concorrente. Non devo affermarmi come uomo fra gli uomini, ma come donna posso trovare intese molto diverse. Dagli uomini, i soldati, ho ricevuto rispetto misto a galanteria: sebbene percepita come a un livello “inferiore”, svolgevo però un ruolo che Erfahrungen | Esperienze 17 Galanterie. Die Rolle als Frau, der man ohne Gefahr begegnen kann, da sie nichts befehlen kann, und der man in militärischen Kreisen mit Respekt und Würde begegnet, wenn auch immer als etwas unterhalb stehend – gemischt mit der Rolle als Militärpfarrerin, die eine Rolle ausfüllt die Achtung fordert und Respekt, von der man sich auch mal was sagen lassen kann/muss und die zumindest auf dem gleichen Level steht – das ist eine ganz interessante Mischung. Gerade mein Frau-Sein hat mich aber sicherlich leichter Zugänge finden lassen zu den Frauen der Soldaten, von Frau zu Frau redet es sich doch leichter. Auch die Soldaten kamen mit persönlichen Problemen zu mir, vielleicht auch weil ich weiblich bin und Sorgen mit ihrer Familie, ihren Frauen, besser verstehen kann. Zudem war meine Rolle als Mutter ein guter Start für die Arbeit in der Gemeinde, in der ich vor allem die Familien mit Kindern angesprochen habe. Ich persönlich, in meinen Erfahrungen, habe nie den Eindruck gehabt als Frau benachteiligt zu sein. Manchmal, zu Beginn, wurde ich als unwesentlich eingestuft, was aber nicht nur mit meiner Rolle als Frau zusammen hängt, sondern mit dem Faktor dass ich auf militärischem Niveau nichts zu sagen habe. Gerade die Rolle als Frau hat mich jedoch davor beschützt, beiseite geschoben zu werden, denn einer Frau gegenüber kann man ja nicht unhöflich sein! Ich bin der Meinung, was ich am Anfang als schwierig eingestuft hatte, hat mir indessen Zugänge erleichtert. Vielleicht auch, weil man mich anfangs unterschätzen konnte, aber es hat geholfen, Beziehungen ganz persönlicher Art zu knüpfen. Der gegenseitige Respekt und die Anerkennung wächst, wie in allen anderen Bereichen auch, mit dem besseren Kennenlernen und der Autorität der Rolle und des Auftretens – unabhängig vom Geschlecht. Kirsten Thiele esige considerazione: da me, in quanto pastora, ci si deve anche lasciar dire qualcosa da pari a pari. Si tratta di una mescolanza molto interessante. Il mio essere donna mi ha sicuramente aiutato ad avere più rapidamente un’intesa con le mogli dei soldati, perché da donna a donna si parla più facilmente. Anche i soldati si rivolgevano a me con i loro problemi personali, forse anche perché posso capire meglio le preoccupazioni legate alla loro famiglia e alle loro mogli. Inoltre, il mio ruolo di madre mi ha permesso di iniziare bene il lavoro nella comunità, dato che mi rivolgevo soprattutto a famiglie con figli. Personalmente, quindi, nella mia esperienza non ho mai avuto l’impressione di essere stata svantaggiata perché donna. A volte, inizialmente, sono stata classificata come persona di secondaria importanza, il che non ha a che vedere con il mio ruolo di donna ma con il fatto che a livello militare non ho voce in capitolo. Proprio l’essere donna mi ha invece evitato di essere messa da parte, perché non si può essere scortesi nei confronti di una donna! Sono del parere che quello che inizialmente poteva essere uno svantaggio mi abbia invece facilitato nei rapporti con gli altri. All’inizio mi si poteva sottovalutare, ma questo mi ha aiutato a instaurare delle relazioni molto personali. D’altra parte, il rispetto e il riconoscimento reciproco aumentano quando ci si conosce meglio, come in tutti i campi, e con l’autorità del ruolo e del modo di fare, questo indipendentemente dal genere. Kirsten Thiele Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti Pfingstgottesdienst während des Schießfestes 2011/ Culto di Pentecoste alla festa del tiro a segno 2011 18 Ereignisse | Avvenimenti 60. Jubiläum der Gemeinde Torre Annunziata 60° anniversario della Comunità di Torre Annunziata Eine Geschichte von sozialem und ökumenischem Engagement Una storia di impegno sociale ed ecumenico U a nostra è una piccola comunità religiosa: circa 70 persone tra membri iscritti e “simpatizzanti”. È contenuta nei numeri ma non certo nelle iniziative e nel suo modo di testimoniare la propria presenza. Anche per questo abbiamo celebrato il 60° Anniversario della sua fondazione, nel 1954, con orgoglio. Alla nascita, la comunità scelse per sé il nome di “Cristo Salvatore” proprio per comunicare che solo Cristo salva e che, oltre a Lui, non ci sono altri mediatori tra Dio e gli uomini. Da allora a oggi, molteplici e alterne sono state le fasi vissute dalla comunità: caratterizzate da forte conflittualità negli anni ’50, da una sorta di “sopportazione” negli anni ‘60, dalla crescente accettazione degli anni successivi, grazie all’apertura ecumenica auspicata nel Concilio Vaticano II, fino all’odierno riconoscimento confessionale. La comunità si è sempre contraddistinta per lo spiccato senso diaconico-sociale, testimoniato anche dalla realizzazione di ben due scuole elementari e materne (di cui una ancora operante oggi a Torre del Greco, in località Santa Maria la Bruna); e anche per la sua propensione al dialogo ecumenico che, soprattutto negli ultimi due decenni, ne ha determinato la crescente rilevanza teologica-ecclesiale per la realtà religiosa del territorio: le prediche di ben tre vescovi cattolici dal pulpito della nostra chiesa lo dimostrano. La nostra comunità è, peraltro, tra le fondatrici del centro spirituale ecumenico “Irini”, nato a metà degli anni ’90 e ospitato presso la chiesa dei francescani ad Angri. E, da circa cinque anni, è parte costituente e integrante del Consiglio Regionale delle Chiese Cristiane della Campania (CRCCC). La vocazione ecumenica e l’impegno diaconale della comunità hanno ispirato anche la decisione di concedere, da tanti anni, i locali della no- nsere Gemeinde ist eine kleine Glaubensgemeinschaft mit insgesamt ca. 70 Mitgliedern und Sympathisanten. Diese Zahl mag sich bescheiden anhören, aber die Initiativen und die vielfältige Art und Weise, mit der wir unseren Glauben bezeugen, sind es sicherlich nicht. Auch aus diesem Grund haben wir das 60-jährige Jubiläum mit großem Stolz gefeiert. Bei ihrer Gründung im Jahr 1954 gab sich die Gemeinde den Namen „Cristo Salvatore”. Damit wollte sie aussagen, dass allein Christus das Heil zu schenken vermag, und dass es, außer Ihm, keinen anderen Mittler zwischen Gott und den Menschen gibt. In den 60 Jahren ihres Bestehens durchlebte die Gemeinde zahlreiche wechselhafte Phasen. Die 50ger Jahre waren durch Konflikte geprägt, während in den 60ger Jahren die Gemeinde von ihrem Umfeld „geduldet“ wurde. Dank der vom Zweiten Vatikanischen Konzil geförderten ökumenischen Öffnung wuchs in den darauffolgenden Jahren die Akzeptanz der Gemeinde bis hin zur heutigen, gegenseitigen Anerkennung der Konfessionen. Diakonisch-soziales Engagement wurde und wird in unserer Gemeinde großgeschrieben. Das bezeugt auch die Einrichtung zweier Schulen, – eine Grundschule und ein Kindergarten – (erstere gibt es heute noch in Torre del Greco, in der Ortschaft Santa Maria la Bruna). Auch die Bereitschaft zum ökumenischen Dialog hat vor allem in den vergangenen zwanzig Jahren zu einer wachsenden theologischen und kirchlichen Relevanz im lokalen Umfeld geführt: Gut drei katholische Bischöfe haben von der Kanzel unserer Kirche gepredigt. Zudem gehört unsere Gemeinde zu den Gründungsmitgliedern des ökumenischen Zentrums „Irini“, das Mitte der 90ger Jahre gegründet wurde und in der Franziskanerkirche in Angri untergebracht ist. Seit fünf L Ereignisse | Avvenimenti Jahren ist es integrierender Bestandteil des CRCCC (Regionalrat der Christlichen Kirchen in Kampanien). Ihre ökumenische Berufung und ihr diakonisches Engagement haben die Gemeinde auch veranlasst, schon seit vielen Jahren die Räumlichkeiten der ehemaligen Schule in Torre Annunziata der (katholischen) Bevölkerung für sozio-kulturelle Initiativen und dem Verein Diffusione Teatro für seine Theaterwerkstatt zur Verfügung zu stellen. Auch in unserem alten Gotteshaus in Torre del Greco finden zahlreiche kulturelle Veranstaltungen statt, wie die des Vereins „La Giostra“ . Die Fürsorge und Hingabe für Hilfsbedürftige erklären den Einsatz unserer Gemeinde zugunsten des Krankenhauses „Villa Betania“, das sich in Ponticelli, im sozial benachteiligten Hinterland Neapels befindet. Gegründet wurde es von unserer Gemeinde zusammen mit anderen neun Glaubensgemeinschaften in den 60ger Jahren. Selbst unser kleines Gästehaus - für kleine bis mittlere Gruppen - ist ein Ort des Zusammentreffens mit „den Anderen“ geworden: Die Gastfreundschaft ermöglicht uns, schon bestehende Kontakte zu pflegen und neue zu knüpfen. Ich freue mich, auch das finanzielle und logistische Engagement der Gemeinde für die Verbreitung der klassischen und geistlichen Musik hier erwähnen zu können. Die damit verbundenen Initiativen stehen ganz im Einklang mit dem Geist der lutherischen Kirche und unserer Tradition: Über Jahre hinweg haben wir den nach dem Pastor und Gründer unserer Gemeinde benannten Musikwettbewerb „Idelmo Poggioli“ abgehalten. Treu den lutherischen Prinzipien „solus Christus, sola gratia und sola fide” befindet sich unsere Gemeinde in einer Kirche wieder, die "semper reformanda" ist. Und die, wie ich mir wünsche, sie stets auch in ihrer Zukunft als Kirche Christi, des alleinigen Erlösers und Heilands, begleiten möge. Paolo Poggioli Übersetzung: Kerstin Gros 19 Eröffnung vom Gottesdienstsraum stra ex scuola di Torre Annunziata alla popolazione (cattolica) locale per iniziative socio-culturali e all’associazione Diffusione teatro per attività di laboratorio teatrale dedicate soprattutto ai giovani. Anche il nostro vecchio locale di culto a Torre del Greco è a disposizione di attività culturali, quelle dell’associazione “La Giostra”. L’attenzione e la dedizione ai più bisognosi spiegano inoltre l’impegno della nostra Comunità a favore dell’Ospedale Evangelico “Villa Betania”, sito a Ponticelli nella disagiata periferia orientale di Napoli, co-fondato negli anni ’60 insieme ad altre nove realtà religiose. Persino la piccola foresteria della nostra comunità, in grado di accogliere gruppi piccoli e medi, è diventato uno strumento di incontro con “gli altri”: l’ospitalità ci consente di mantenere vivi i contatti esistenti e di svilupparne di nuovi. Mi piace, infine, ricordare il nostro impegno economico e logistico per la diffusione della musica classica e religiosa, in linea con lo spirito della chiesa luterana e con la nostra tradizione: per anni abbiamo promosso il concorso musicale nazionale intitolato a Idelmo Poggioli, Pastore e fondatore negli anni ’50 delle attuali Comunità luterane. Ligia ai principi luterani della “sola scriptura, sola Gratia e sola Fide”, la nostra comunità si riconosce nello spirito paolinico di una chiesa “semper reformanda” che mi auguro possa sempre accompagnarla nel suo futuro di chiesa di Cristo, unico Signore redentore e Salvatore. Paolo Poggioli 20 Ereignisse | Avvenimenti 60. Jubiläum der Gemeinde Torre Annunziata 60° anniversario della Comunità di Torre Annunziata Vortrag „Luther spricht Italienisch“ Conferenza “Lutero parla italiano” N L eonfarben leuchtete das Kreuz über der Einfahrt zum Hof der Gea croce sull’ingresso del cortile della comunità è illuminata con luci meinde. Gegen den Abendhimmel zeichneten sich die Hochhäuser al neon. I palazzi si stagliano contro il cielo della sera. La Comuniab. Die evangelische Gemeinde in Torre Annunziata befindet sich in eità evangelica di Torre Annunziata si trova in una piccola strada sener kleinen Nebenstrasse der Kleinstadt am Golf von Neapel. condaria della cittadina nel golfo di Napoli. An die 40 Personen hatten sich Ende Mai zu einem Vortragsabend mit A fine maggio, una quarantina di persone si sono ritrovate nel centro dem Thema „Luther spricht Italienisch“ im evangelischen Zentrum einevangelico per la conferenza serale moderata dal pastore Paolo Poggefunden. Pfarrer Paolo Poggioli moderierte den Abend. Die wahre Regioli. La vera rivoluzione di Lutero è stata l’introduzione della lingua volution Luthers sei die Einführung der Muttersprache in die Religion materna nella religione, ha spiegato nel suo discorso di benvenuto Bergewesen, erklärte Bernardo Mercolino, der nardo Mercolino, presidente della comunità. Präsident der Gemeinde, in seinen BegrüQuesta mossa ha avuto enormi ripercussioni ßungsworten. Dieser Schritt habe enorme non solo sulla fede e sulla Chiesa, ma anche Auswirkungen nicht nur auf den Glauben sullo sviluppo della società, perché l’alfabeund auf die Kirche, sondern auch auf die Enttizzazione di ampie fasce della popolazione wicklung der Gesellschaft gehabt. Denn die diede un impulso alla modernizzazione. Alphabetisierung breiter Teile der BevölkeIl professor Michele Cassese dell’Università rung führte zu einem ModernisierungsCa’ Foscari di Venezia ha tenuto una relazione schub. sulla storia della Bibbia di Lutero. Lutero era Professor Michele Cassese von der Universiconvinto che la lingua madre fosse la lingua tät Ca’ Foscari in Venedig referierte über die del cuore. I fedeli poterono sentire per la priGeschichte der Lutherbibel. Luther folgte ma volta la Parola di Dio direttamente nelseiner Überzeugung, daß die Muttersprache la propria lingua e avere in tal modo un acdie Sprache des Herzens sei. Erstmals konncesso completamente diverso alla fede. Già ten Gläubige direkt in ihrer eigenen Sprache Der Empfang von Bernardo Mercolino / Il benvenuto il famoso erudito umanista Erasmo da Rotdas Wort Gottes vernehmen und dadurch ei- di Bernardo Mercolino terdam aveva preteso che la Bibbia fosse acnen ganz anderen Zugang zum Glauben fincessibile a tutti. Nel 1471 apparve la prima traden. Bereits der berühmte Gelehrte des Humanismus Erasmus von Rotduzione della Bibbia in italiano. Ma nella patria della Chiesa cattolica terdam hatte gefordert, die Bibel allen zugänglich zu machen. 1471 ersi realizzarono solo poche tirature. Infine durante il Concilio di Trento schien die erste Übersetzung der Bibel ins Italienische. Doch im Mutnel 1546 venne stabilita come Bibbia ufficiale della Chiesa cattolica la terland der katholischen Kirche erreichte sie nur wenige Auflagen. Vulgata, la traduzione in latino della Bibbia effettuata da Girolamo. La Schließlich wurde im Konzil von Trient 1546 die Vulgata, die lateinische situazione rimase fondamentalmente invariata fino al Concilio VatiÜbersetzung der Bibel des Hieronymus, als offizielle Bibel der katholicano Secondo nella metà del ventesimo secolo. La conseguenza fu un’Euschen Kirche festgelegt. Das blieb im Wesentlichen so bis zum Zweiten ropa a due velocità. I paesi prettamente evangelici raggiunsero un graVatikanischen Konzil in der Mitte des Zwanzigsten Jahrhunderts. Die do più elevato di alfabetizzazione e quindi livelli culturali migliori riFolgen: ein Europa zweier Geschwindigkeiten. Die evangelisch geprägten spetto ai paesi cattolici. Ereignisse | Avvenimenti Länder erreichten einen höheren Alphabetisierungsgrad und damit bessere Bildungsstandards als katholische Länder. Professor Paolo Ricca von der Waldensischen Fakultät für Theologie in Rom reflektierte über die Verbreitung und Bedeutung der Schriften von Luther in Italien. Weil seine Werke auf dem Index der verbotenen Bücher standen wurden sie in Italien unter einem anderen Titel und in anonymer Autorenschaft veröffentlicht. Faktisch waren die Schriften Luthers in Italien bis zum 19. Jahrhundert so gut wie nicht verbreitet. Erst spät wurden einzelne Werke verlegt. Eine umfassende Publikation erfolgte dann im 20. Jahrhundert. Vor allem die Frage der Exkommunikation Luthers bewegte den Theologen Paolo Ricca. War Luthers Auffassung des Christentums wirklich häretisch oder einfach nur anders? Wir sind alle unterschiedlich, niemand ist wie der andere oder denkt wie der andere, argumentierte Paolo Ricca. Deswegen habe letztendlich jeder eine besondere Auffassung des Christentums. Ist es tatsächlich möglich, daß Luther für seine freie Art zu denken exkommuniziert worden ist. Die Kirche in Rom müsse entscheiden, ob die Exkommunikation von Luther heute noch aufrecht zu erhalten sei. Abschließend erläuterte Monsignore Franco Buzzi aus Mailand Luthers Überzeugung, dass der Mensch durch den Glauben alleine und nicht durch die Werke gerettet werde. Denn welches Werk könne im Angesicht des Todes Christi Bestand haben? Caroline von der Tann Theaterwerkstatt Vor über 30 Jahren hat die evangelisch- lutherische Gemeinde in Torre Annunziata eine Theaterwerkstatt ins Leben gerufen, die auch heute noch aktiv ist. Die Aufführung des Theaterstücks „Die kopflose Frau“ von Jacques Prévert im Rahmen der Feierlichkeiten wurde vom Publikum mit Begeisterung aufgenommen. Cinzia Annunziata spielte die Hauptrolle, Regie führte Libero de Martino. Laboratorio teatrale Più di 30 anni fa la Comunità evangelica-luterana di Torre Annunziata ha creato un laboratorio teatrale che è attivo ancora oggi. La rappresentazione della pièce teatrale “La donna acefala” di Jacques Prévert, nell’ambito delle celebrazioni dell’anniversario, è stata accolta con entusiasmo dal pubblico. Cinzia Annunziata ha recitato nel ruolo principale con la regia di Libero de Martino. 21 Il professor Paolo Ricca della Facoltà valdese di teologia a Roma ha riflettuto sulla diffusione e l’importanza degli scritti di Lutero in Italia. Dato che le sue opere si trovavano nella lista dei libri proibiti in Italia venivano pubblicate con un altro titolo e con autore anonimo. Di fatto gli scritti di Lutero in Italia rimasero pressoché sconosciuti fino al 19° secolo. Solo più tardi vennero pubblicate singole opere. Per avere una pubblicazione completa bisognò aspettare il 20° secolo. Soprattutto la questione della scomunica ha interessato il teologo Paolo Ricca. Ma la concezione del cristianesimo di Lutero era veramente eretica o soltanto diversa? Siamo tutti diversi, nessuno è come l’altro o pensa come l’altro, ha argomentato Paolo Ricca. Pertanto in fin dei conti ognuno ha una concezione particolare del cristianesimo. Sarebbe quindi possibile che Lutero sia stato scomunicato per il suo modo libero di pensare? La Chiesa a Roma dovrebbe decidere se mantenere ancora oggi la scomunica di Lutero. Infine Monsignore Franco Buzzi di Milano ha spiegato la convinzione di Lutero che l’uomo possa essere salvato solo attraverso la fede e non attraverso le opere. Perché quale opera potrebbe durare nel tempo se confrontata con la morte di Cristo? Caroline von der Tann Traduzione:MariaClara Palazzini Finetti 22 Aus den Gemeinden | Dalle comunità 14. Kompositionswettbewerb in Neapel: mit neuen Regeln Concorso di composizione di Napoli: XIV edizione, nuovo regolamento I I n einer festlichen Atmosphäre fand am 12. Mai der Abschlussabend der 14. Ausgabe des Kompositionswettbewerbs der lutherischen Gemeinde Neapel statt. Es war eine gelungene Veranstaltung, deren Erfolg dem Zusammenspiel verschiedener Faktoren zu verdanken ist: der Qualität der eingereichten Kompositionen, dem meisterhaften Spiel der Flötistin Martina De Longis, dem mitreißenden Auftritt des Chores und dem Zauber der ausgesuchten Gedichte von Annunziata Sgura (aus ihrer Gedichtsammlung „Ali”), die von dem Schauspieler Alessandro Paschitto vorgetragen wurden. Spannende Momente waren die Auszählung der vom Publikum abgegebenen Stimmen – es standen vier Kompositionen für Flöte zur Wahl – und die Prämierung von Angelo Maria Trovato und Luigi Rago, denen der Preis der Jury bzw. der Preis “Franco Caracciolo” verliehen wurde. Präsident der Jury war Monsignore Marco Frisina und Jurymitglieder die Musikwissenschaftlerin Giovanna Ferrara, der Leiter des Flötenensembles “I fiati di Toscanini” Paolo Totti, der Komponist Massimiliano De Foglio sowie der Pianist und Chorleiter Carlo Forni. Auch alle anderen Finalisten des Wettbewerbs – Donato Falco, Fabio Luppi und Mario Folli – wurden mit viel Beifall bedacht. Die Initiative fand insgesamt großen Anklang beim Publikum, das begeistert mitmachte. Der Wettbewerb fand dieses Jahr zum ersten Mal mit der neuen Regelung statt, die das Ziel hat, den Wettbewerb innovativer, interessanter und moderner zu gestalten. Es soll eine modernere musikalische Produktion angeregt werden, die sich auch für Laienkonzerte eignet. Neu ist, dass die Texte für die Kompositionen für Chor nicht mehr den heiligen Schriften entnommen werden, sondern lyrische Texte vorgegeben werden. Diese werden aufgrund ihrer künstlerischen Bedeutung und ihres Inhaltes ausgewählt, der sich an den neuen Prinzipien des Wettbewerbs orientieren sollte: Die Spiritualität des modernen Menschen, das Streben nach dem Übernatürlichen, die Hymne der Liebe als impulsgebendes Gefühl des Lebens und der zwischenmenschlichen Beziehungen. Und in diesem Sinne wurden für die diesjährige Ausgabe Texte der Dichterin Annunziata Sgura und für nächstes Jahr die der Dichterin Alda Merini gewählt. Bei der Musikkomposition werden mit den n un clima festoso, lo scorso 12 maggio si è svolta a Napoli la serata finale della XIV edizione del Concorso di composizione indetto dalla Comunità luterana partenopea. È stata una splendida manifestazione, al cui successo hanno concorso più fattori: la qualità delle composizioni in gara, l’eccellente esecuzione della flautista Martina De Longis, la coinvolgente esibizione del coro, nonché la suggestione e la raffinatezza delle liriche della poetessa Annunziata Sgura (tratte dal volume “Ali”) e lette dall’attore Alessandro Paschitto. Ma certamente i momenti più emozionanti sono stati lo spoglio dei voti assegnati dal pubblico alle quattro composizioni per flauto e la premiazione di Angelo Maria Trovato e Luigi Rago, vincitori rispettivamente del Premio “Giuria” e del Premio “Franco Caracciolo”, scelti dalla giuria presieduta da Monsignore Marco Frisina e formata dalla musicologa Giovanna Ferrara, da Paolo Totti, direttore dell’Ensemble “I fiati di Toscanini”, dal compositore Massimiliano De Foglio e da Carlo Forni, pianista e direttore di coro. Il pubblico ha riservato un caloroso applauso anche agli altri finalisti in gara - Donato Falco, Fabio Luppi e Mario Folli - testimoniando così la grande partecipazione ottenuta dall’iniziativa. Un’edizione particolare, quella di quest’anno, perché si è svolta applicando per la prima volta un nuovo regolamento, studiato per rendere la competizione più innovativa, interessante e moderna, e per stimolare una produzione musicale più attuale e più idonea alla diffusione anche in appuntamenti laici. Rispetto alle edizioni precedenti, per la prima sezione del concorso (composizione per coro), i testi sacri sono stati sostituiti da testi lirici, scelti sia per validità artistica, sia per adesione ai nuovi principi ispiratori del concorso: la spiritualità dell’uomo moderno, l’anelito al soprannaturale, l’inno all’amore come sentimento motore della vita e della relazione umana. La scelta di liriche della poetessa Luciana Renzetti Angelo Maria Trovato Aus den Gemeinden | Dalle comunità 23 Il Maestro Carlo Forni dirige il coro femminile della Comunità di Napoli Chorleiter Carlo Forni dirigiert den Frauenchor der Gemeinde Neapel neuen Regeln auch nicht-professionelle Komponisten angesprochen, da die Musik für den „Lutherischen Frauenchor Neapel“ zu schreiben ist. Ein dreistimmiger Chor, der altersgemäß und auch hinsichtlich der musikalischen Bildung eine sehr unterschiedliche Zusammensetzung aufweist. Auch bei der Komposition für das von Jahr zu Jahr wechselnde Musikinstrument (dieses Jahr Flöte, nächstes Jahr Gitarre) sollte der Komponist sich von den vorgegeben lyrischen Texten inspirieren lassen. Die Gemeinde Neapel setzt sich schon seit einigen Jahren verstärkt für kulturelle Initiativen ein, die unter dem Namen „Musica e cultura a Piazza dei Martiri“ bekannt sind. Dazu zählen außer den traditionellen Herbstkonzerten auch der Literaturwettbewerb „Una piazza, un racconto“, das Projekt der Theaterwerkstatt, die Aktivitäten der Chorausbildung, die Frühlingskonzerte und natürlich auch der Kompositionswettbewerb. (Bis zum 30. November 2014 können Kompositionen für die Teilnahme an der 15. Ausgabe des Wettbewerbs eingereicht werden - www.lutero.org). Die Gemeinde Neapel bedankt sich ganz herzlich bei allen, die uns bei diesen Veranstaltungen unterstützt und rege teilgenommen haben. Luciana Renzetti, Koordinatorin für kulturelle Initiativen der Gemeinde Neapel Übersetzung: Kerstin Gros Annunziata Sgura, quest’anno, è stata fatta proprio in quest’ottica e, per la prossima edizione, le poesie saranno di Alda Merini. Le composizioni, a partire da quest’anno, favoriscono l’approccio non professionistico, dovendo essere pensate per il “Coro femminile della Comunità luterana di Napoli”: un coro a tre voci, formato da elementi diversi per età e cultura musicale. Anche per la seconda sezione (composizione per strumento) il compositore deve ispirarsi al testo della lirica indicata. Lo strumento, poi, cambia di edizione in edizione: quest’anno è stato scelto il flauto, per il prossimo anno protagonista sarà la chitarra. La Comunità di Napoli da diversi anni è impegnata nel promuovere attività culturali, conosciute con la denominazione "Musica e cultura a piazza dei Martiri". Al tradizionale appuntamento con i Concerti d’autunno, si affiancano il concorso nazionale letterario "Una piazza, un racconto", il progetto di laboratorio teatrale, l’attività di formazione del coro e i Concerti di primavera. Oltre, ovviamente, al concorso di composizione, che ha già aperto le iscrizioni alla competizione della XV edizione (www.lutero.org - fino al 30 novembre si potranno presentare i propri lavori). Sono tutte iniziative che hanno trovato nel tempo il sostegno e il favore di tante persone: a loro va il sentito ringraziamento di tutta la comunità. Luciana Renzetti, coordinatrice culturale della Comunità luterana di Napoli 24 EVENTI EVENTS Weltgebetstag Europatreffen in Salzburg Im Juni sind Delegierte des Weltgebetstagskomitees aus 33 Ländern nach Salzburg zum Europameeting gekommen. Dieses Treffen findet alle 5 Jahre statt und dient dem Kennenlernen, dem voneinander Lernen und der Zusammenarbeitet. Der erste Tag war der Bibelarbeit über Johannes 13, 1-17 gewidmet. Die Theologin Frau Prof. Urike Bechmann führte uns durch die Erzählung der Fusswaschung. Vor dem Pessachfest, beim Abendmahl mit den Jüngern, steht Jesus plötzlich auf, Giornata Mondiale di Preghiera Meeting Europeo a Salisburgo A giugno, donne da 33 paesi si sono trovate a Salisburgo per la conferenza europea delle delegate dei comitati nazionali della Giornata Mondiale di Preghiera: a cadenza quinquennale, serve per conoscersi, imparare e avviare collaborazioni. Durante il primo giorno dedicato allo studio biblico zieht sein Obergewand aus, bindet einen Schurz um und wäscht den Jüngern die Füße. Jesus nimmt die Funktion eines Sklaven wahr, denn die wahre Macht zeigt sich in der Umkehr zur Liebe. Die Weigerung des Petrus, sich die Füße waschen zu lassen, zeigt nicht Demut, sondern Verweigerung der Hingabe. Das Motto der Tagung: „ Vom Ich zum Du zum Wir“, wurde in interaktiven Themensitzungen behandelt, zunächst mit der gegenseitigen Vorstellung, dann musste nach der Methode von Ruth Cohen als praktische Aufgabe aus mehreren Seilen ein Knoten geknüpft und wieder ent- flochten werden, mit dem Ziel, Aufmerksamkeit und gegenseitiges Zuhören zu schulen, Führung zu delegieren und kooperativ zu handeln. Am nächsten Tag unter dem Thema: Voneinander lernen- miteinander leben führte uns Viola Rehab eine palästinensische Theologin und Erziehungswissenschaftlerin durch die Bibelarbeit über Exodus, Kapitel 2, Verse 510, die Geschichte von der Rettung des Mose. Der Nil in unserer Vorstellung ist ein Symbol der Reinigung, Rettung und klarem Wasser, in Wirklichkeit wurden die Leichen der umgebrachten hebräischen Knaben in diesen Fluss geworfen. Es war ein Ort der Gefahr, der Aussetzung, des Todes, so wie heute das Mittelmeer das Grab der Emigranten ist. Frau Rehab zeigte auf, dass die Entwicklungspolitik zum großen Teil aus Versprechungen besteht und zum Machtinstrument der Industrieländer geworden ist. Ein Land ist nicht nur das, was es tut, sondern auch das, was es toleriert. Es muss sich etwas ändern, wir müssen andere su Giov. 13, 1-17 - la teologa Ulrike Bechmann ci ha guidato nell’analisi dell’episodio della lavanda dei piedi. Prima della festa di Pasqua, durante la cena, Gesù si alza dal tavolo, toglie il vestito, si cinge con un asciugamano e lava i piedi dei suoi discepoli. Con quell’atto, Gesù prende la funzione di uno schiavo perché il vero potere si dimostra nella sua conversione in amore. Mentre il diniego di Pietro di farsi lavare i piedi non dimostra umiltà ma mancanza di dedizione. Il motto della conferenza “Dall’ io al tu al noi” è stato trattato l’indomani in sessioni interattive: prima presentandoci una ad una; poi, sulla base del metodo di apprendimento di Ruth Cohen, abbiamo compiuto degli esercizi pratici, con delle corde da annodare, finalizzati allo sviluppo di attenzione, ascolto reciproco, delega della guida e cooperazione. Il giorno successivo è stato dedicato al motto “Impa- rare dagli altri – vivere con gli altri”: la teologa e pedagoga palestinese Viola Rehab ci ha presentato uno studio biblico sull’Esodo 2, 5-10, la storia della salvezza di Mosè. Se il Nilo nella nostra immaginazione è un simbolo di purificazione e salvezza, in verità in quel fiume furono buttate le salme dei bimbi ebrei assassinati. Era un luogo di pericolo, abbandono, morte, come oggi lo è il Mar Mediterraneo, tomba dei migranti: Rehab ha evi- Events | Eventi Solidaritätsformen finden, anders zu handeln als öffentliche Machtstrukturen und vor allem uns die Frage stellen, wie wir miteinander leben wollen. Anschliessend gab es eine Präsentation des Weltgebetstagslands 2015, den Bahamas. Viele Bilder zeigten uns die Schönheit und die Buntheit des Lebens in der paradiesischen Landschaft, aber auch die Schattenseiten, wie Teenagerschwangerschaften und dadurch bedingte Schulabbrüche, häusliche Gewalt, Jugendarbeitslosigkeit und eine hohe HIV Rate. Am Nachmittag waren wir zu den verschiedensten Workshops eingeteilt. 1x1 der Liturgie, Musik, Tanz, Trommeln, Rituale – vielfältig waren die Angebote. Der 4. Tag, der Sonntag, galt dem Besuch der Gottesdienste der verschiedenen Konfessionen in den Kirchen Salzburgs und am Nachmittag machten wir einen Ausflug zum Benediktinerkloster Gut Aich in der Nähe von St. Gilgen am Wolfgangsee. Der 5. Tag war dem Thema „Frauenfreundschaft“ gewidmet mit der Bibelarbeit über Lukas 1, 1-4, 39-56, denziato come il sostegno allo sviluppo dei paesi svantaggiati spesso consiste solo in promesse ed è strumento di potere dei paesi industrializzati. Bisogna cambiare, trovando altre forme di solidarietà, agendo diversamente dal potere pubblico e, soprattutto, domandandoci come vogliamo vivere assieme. Abbiamo anche assistito alla presentazione del paese GMP 2015, le Bahamas: le immagini ci hanno mostrato la bellezza policro- matica di questo paradiso caraibico ma anche i suoi lati oscuri quali gravidanze precoci, abbandono scolastico, violenza domestica, disoccupazione giovanile, alta incidenza di sieropositività HIV. Il giorno seguente, abbiamo partecipato ai culti delle varie confessioni nelle chiese di Salisburgo, compiendo poi una visita a St.Gilgen presso il monastero dei benedettini Gut Aich. Durante il quinto giorno, 25 der Geschichte vom Besuch Marias bei Elisabeth. Eine, die eigentlich zu jung war und die andere, die zu alt war um zu empfangen, begegneten einander und erkannten sich in der unverhofften Fruchtbarkeit. Sie wurden zum WIR. In diesem Sinn durften die TeilnehmerInnen in einer Fantasiereise sich alter Freundschaften erinnern, sich mit ihren Nachbarinnen darüber austauschen, aus einem Korb Bibelsprüche über die Freundschaft ziehen und verlesen. Immer im Rahmen des “WIR“ haben wir im Park mit Sand einen Weg gestaltet und mit farbigem Sand dekoriert.Es war spannend zu sehen, wie ein gewundener, hügeliger Weg entstand und dann Flüsse entstanden, wie Berge beschneit und Hügel begrünt wurden. Wir mussten uns untereinander verständigen um die Arbeit der anderen . Frauen nicht zu zerstören, sondern weiter zu führen. Wir konnten an verschiedenen Workshops teilnehmen zur Vorbereitung des Gottesdienstes, Fundraising, Fragen zum Nationalkomitee, neue soci- al media. Der Abschlussgottesdienst, mit der Liturgie der Frauen aus den Bahamas, beendete die intensiven Tage der Europakonferenz, die angefüllt waren mit Arbeit und gemeinsamem Lernen, aber auch mit Freude und Lachen wenn abends die Frauen Tänze und Lieder aus ihrer Heimat darboten. Wir haben aber auch mit den Ukrainerinnen geweint über das Blutvergießen in ihrem Land und ihre Sorgen geteilt. per il tema “Amicizia tra donne”, si è svolto lo studio biblico sul vangelo di Luca 1, 1-4 e 39-56, la storia della visita di Maria a Elisabetta: una troppo giovane e l’altra troppo anziana per concepire, si riconoscono a vicenda nella loro fertilità inaspettata, diventando un “NOI”. Con questo spirito, ogni partecipante ha potuto ricordare vecchie amicizie, scambiare esperienze con le proprie vicine, estrarre da un cestino versetti biblici sull’amicizia per leg- gerli a voce alta. Sempre nell’ambito del tema “NOI”, abbiamo poi creato un cammino di sabbia nel parco, decorandolo con altre sabbie colorate: creando strade curvilinee, che attraversavano fiumi, laghi, colline verdi e montagne innevate, dovevamo tutte comunicare tra di noi per non invadere e distruggere il lavoro delle altre e completare la nostra opera. Abbiamo avuto anche l’opportunità di partecipare a workshop su preparazione del culto, fundraising, domande al Comitato Nazionale, nuovi social media. Il culto di chiusura, con la liturgia delle donne delle Bahamas, ha concluso intensi giorni di lavoro, apprendimento reciproco e tanta gioia come quando, alla sera, le donne presentavano danze e canzoni dei propri paesi. Ma abbiamo anche pianto: assieme alle sorelle dell’Ucraina, per la guerra nel loro paese. Die Teilnehmerinnenan der Konferenz/ Le partecipanti alla conferenza AnneRose Lier, WGT Komitee Italien Comitato GMP Italia CULTURA KULTUR 26 Lieben und streiten … Drei Buchempfehlungen zum Thema Partnerschaft Manchmal ist es nur ein Satz, eine kurze Bemerkung, ein Tonfall oder die winzige Geste eines Augenaufschlags die zum Knall führen. Wer in einer Partnerschaft lebt und liebt, weiß um die Fallstricke des Zusammenlebens. Dort, wo die meisten Filme aufhören, beginnt Amarsi e litigare... Tre libri consigliati sul tema del rapporto di coppia A volte è solo una frase, una piccola osservazione, il tono o il gesto impercettibile di uno sguardo che porta allo scontro. Chi vive e ama in coppia conosce le insidie della convivenza. Laddove finisce la maggior parte dei film inizia la quotidianità con le sue infinite trappole e insidie, che le coppie devono ge- der Alltag mit seinen unendlichen Fallstricken und Tücken, die Paare miteinander meistern und überstehen müssen. Wer nicht ungebremst in unnötige Auseinandersetzungen schlittern möchte, tut gut daran, sich Zeit zum Verstehen zu nehmen, was gerade vor sich geht. Wer die strukturellen und zeitbedingten Belastungen kennt, die das Zusammenleben von Männern und Frauen heute prägen, wird manchen unguten Streit vermeiden und sinnvolle Klärungen rechtzeitig herbei führen können. Drei stire e superare insieme. Chi non vuole scivolare senza controllo in scontri superflui fa bene a prendersi del tempo per capire cosa stia succedendo. Chi conosce i carichi strutturali e tipici della nostra epoca che caratterizzano oggigiorno la convivenza di uomini e donne potrà evitare qualche brutta lite e giungere in tempo a dei chiarimenti ragionevoli. Dalla miriade di pubblicazioni sull’argomento degli ultimi anni ho scelto tre libri che ci forniscono ognuno a modo suo illuminanti indicazioni sugli Bücher aus der Vielzahl der Veröffentlichungen der letzten Jahre habe ich ausgewählt, die jedes auf seine Weise erhellende Einsichten auf Männer und Frauen heute werfen. Der Soziologe Sven Hillenkamp legt mit seinem Buch „Das Ende der Liebe. Gefühle im Zeitalter unendlicher Freiheit“ eine beeindruckende Zeitdiagnose vor, in der Leserinnen und Leser sich schnell wiederfinden werden. Hillenkamp erzählt kurze Miniaturgeschichten der von uomini e le donne di oggi. Il sociologo Sven Hillenkamp con il suo libro “La fine dell’amore. Sentimenti all’epoca della libertà infinita” presenta un’impressionante diagnosi dell’epoca in cui le lettrici e i lettori possono ritrovarsi velocemente. Hillenkamp attraverso brevi ihm so genannten „freien Menschen“, also den von Tradition und Bindung befreiten Menschen, die alles aus sich heraus entscheiden müssen und keinen vorgezeichneten Bahnen mehr folgen. Diese freien Menschen folgen so ihrer Sehnsucht und ihrem Traum von Liebe, scheitern aber letztlich an der Vielzahl der Möglichkeiten, weil sie ja immer nur einen Teil davon erleben können. Man kann eben nicht mit allen möglichen Partner leben. Die Hydra der unendlichen Möglichkeiten ist unbesiegbar. „Der Um- storie racconta la cosiddetta “persona libera”, quindi l’uomo liberato dalla tradizione e dal vincolo che deve decidere tutto da solo e che non segue più binari predefiniti. Queste persone libere inseguono il loro struggimento e il loro sogno d’amore, ma alla fine falliscono per la moltitudine di possibilità, perché possono viverne sempre solo una parte. Non si può vivere con tutti i partner possibili. L' Idra delle possibilità infinite è invincibile. “Relazionarsi con l’infinità è doloroso. Perché è proprio del- Kultur | Cultura 27 gang mit der Unendlichkeit ist schmerzhaft. Denn es ist der Unendlichkeit eigen, dass man sie nicht haben kann (S.164).“ Diesem Schmerz heutiger Liebe gibt Hillenkamp einen eindrucksvoll traurigen Ausdruck. Ganz anders, weil weniger zeitdiagnostisch und damit weniger resignativ, geht der Psychologe und Paartherapeut Arnold Retzer vor, der in seinem „Lob der Vernunftehe. Eine Streitschrift für mehr Realismus in der Liebe“ für lebbare Erwartungen an die Partnerschaft plädiert. Ganz praxisorientert lässt er sein Buch mit sieben Ratschlägen beginnen, wie man auf jeden Fall seine Ehe zum Scheitern bringt. Dieser humorvolle Zugang ist es auch, der trotz des ja nicht immer heiteren Themas, das Buch erfreulich lesenswert macht, denn Retzer arbeitet heraus, dass es für das Gelingen in Partnerschaften und Ehen vor allem Humor und Vergebung geht. Keine Partnerschaft, so Retzer, kommt ohne diese beiden oft unterschätzen Elemente aus. “Er: Ja, jetzt fühlst du dich wieder ganz großartig. Sie: So großartig kann ich gar nicht sein, sonst hätte ich dich ja wohl nicht geheiratet“( S. 209) Einander nicht nur kritisch, sondern liebevoll humorvoll wahrnehmen. Einen Schritt zurück treten und auf das Gemeinsame blicken, das ist die Art, wie es Retzer gelingt, ganz praktisch dem gemeinsamen Leben die schönen Seiten abzugewinnen. Unter Vergebung versteht Retzer den Verzicht auf Ausgleich und Vergeltung. Unerfüllbare Erwartungen auf Ausgleich fallen zu lassen, nennt Retzer das Geschenk der Freiheit, weil ich mich selbst nicht an etwas binde, das es nicht geben wird, sondern bereit für einen Neuanfang bin. Das Lob der Vernunftehe erweist sich so als eine realitätsnahe Hilfe zum Umgang mit den unvermeidlichen Dynamiken einer Partnerschaft. Das dritte von einer Frau geschriebene Buch zum Thema Partnerschaft „Sie sagt, er sagt. Kommunikationspsychologie für Partnerschaft, Familie und Beruf“ richtet seinen Focus stark auf das kommunikative Interaktionsgesche- hen einer Partnerschaft. Erhellend und erfrischend geht Damar Kumbier den täglichen Grabenkämpfen um Haushalt und Beruf zwischen Männern und Frauen nach. Im Rückgriff auf das psychologische Modell des Inneren Teams von F. von Schulz von Thun gelingt es aus spürbar weiblicher Perspektive die großen Konfliktfelder abzuschreiten und klärend zu durchdringen. Ein Buch das ins Handgepäck nicht nur eines jungen Paares gehört. Uwe Habenicht l’infinità non potere averla. (pag.164)“. Hillenkamp dà a questo dolore dell’amore attuale un’espressione estremamente triste. In maniera completamente diversa, perché meno legato all’epoca e quindi meno rassegnato, procede lo psicologo e terapista di coppia Arnold Retzer, che nel suo “Elogio del matrimonio di convenienza. Un pamphlet per un realismo maggiore nell’amore” si esprime a favore di aspettative realizzabili nel rapporto di coppia. Il suo libro molto praticamente inizia con sette consigli su come riuscire in tutti i casi a far fallire il proprio matrimonio. Questo approccio umoristico è anche ciò che rende interessante la lettura del libro, nonostante il tema non sia sempre allegro, perché Retzer evidenzia che per la riuscita dei rapporti di coppia e dei matrimoni ci vuole soprattutto l’umorismo e il perdono. Nessuna coppia secondo Retzer può cavarsela senza questi due elementi spesso sottovalutati. “Lui: Ecco adesso ti senti di nuovo così fantastica. Lei: Non posso essere così fantastica, altrimenti non ti avrei di certo sposato“(pag. 209). Percepire l’altro non solo criticamente ma amorevolmente con umorismo. Fare un passo indietro e osservare le cose comuni, questo è il modo in cui Retzer riesce in maniera molto pratica a ricavare i lati belli della vita in comune. Per perdono Retzer intende la rinuncia al pareggio e alla rivincita. Retzer chiama il dono della libertà la capacità di rinunciare a aspettative irrealizzabili, perché non lego me stesso a qualcosa che non ci sarà, ma sono inve- ce pronto per un nuovo inizio. L’elogio del matrimonio di convenienza risulta quindi un aiuto realistico per gestire le inevitabili dinamiche di un rapporto di coppia. Il terzo libro sull’argomento del rapporto di coppia è scritto da una donna, si intitola “Lei dice, lui dice. Psicologia comunicativa per la coppia, la famiglia e il lavoro” e si focalizza molto sull’interazione comunicativa di un rapporto di coppia. Damar Kumbier approfondisce in maniera chiara e fresca le lotte quotidiane di trincea in casa e sul lavoro fra uomini e donne. Riprendendo il modello psicologico del team interno di F. von Schulz von Thun da una prospettiva femminile riesce a passare in rassegna le grandi aree di conflitto e ad analizzarle in maniera chiara. Un libro che dovrebbe far parte del bagaglio di tutte le coppie, non solo di quelle giovani. APPUNTAMENTI / TERMINE 28 35. Deutscher Evangelischer Kirchentag in Stuttgart. “Damit wir klug werden” Dieser Halbsatz aus dem Psalm 90 ist der Titel für den deutschen Evangelischen Kirchentag 2015. Im Zentrum dieses Bibelwortes steht der Begriff „klug“. Dieses Wort beschreibt zweifelsohne eine wünschenswerte Tugend in allen Zeiten der Menschheitsgeschichte und in allen Kulturen der Welt. Was aber meinen wir, wenn wir dieses Wort gebrauchen? Meint „klug“, vernünftig sein? Meint es, gebildet sein und intelligent? Drückt es aus, dass jemand weise und besonnen ist? Junge Leute in Stuttgart Giovani a Stoccarda Inwiefern beschreibt es unsere Beziehung untereinander als Menschen und inwiefern unser Verhältnis als Gläubige zu Gott? Der ganze Satz, aus dem die Kirchentagslosung stammt, lautet gemäß der Übersetzung Martin Luthers: Lehre uns bedenken, dass wir sterben müssen, auf dass wir klug werden. (Ps 90,12) Prof. Dr. Andreas Barner, der Präsident des 35. Deutschen Evangelischen Kirchentages meint dazu: „Angesichts der Endlichkeit unseres Lebens sollen wir andere Maßstäbe anwenden als die, die wir vielleicht häufig geneigt sind anzuwenden … Die Losung drückt die Begrenztheit des Lebens aus und damit einhergehend die Aufforderung, bewusst zu leben. Und dies nicht nur für uns, sondern auch gemeinsam mit Anderen.“ Darüber „klug“ nachzudenken mit allen Sinnen, dazu lädt der Kirchentag ein. Vom 3. bis 7. Juni 2015 treffen sich aus diesem Anlass wieder viele tausend Menschen. Gastgeber ist die Baden-Württembergische Landeshauptstadt Stuttgart im Südwesten Deutschlands.Ein besonderes Gewicht kommt mit der Kirchentagslosung vor allem auch dem Nachhaltigkeitsgedanken beim geplanten Kirchentag zu. Die Frage des „klugen“ Wirtschaftens wird und muss eine Frage für den Kirchentag in Stuttgart sein. Das bringt uns auch zu kontroversen Diskussionen um Wachstum, seine Gren- zen, seine Notwendigkeit und zu vielen aktuellen Problemen – sei es Mobilität, die Stadt von Morgen oder Fragen der Energie. Der Stuttgarter Kirchentag greift damit viele Themen, die bereits 2013 in Hamburg diskutiert werden wieder auf und lädt damit ähnlich wie die parallel in Mailand unter dem Motto „Den Planeten ernähren. Energie für das Leben.“ stattfindende EXPO zum Mitdenken und zum Engagement für die Gegenwart und Zukunft dieser Welt ein.Es wäre so gesehen ein gutes Zeichen für uns als lebendige und engagierte Kirche, wenn Gemeinden unserer Kirche eine Reisegruppe zum Kirchentag organisieren könnten. Vielleicht sind hier auch Kooperationen unter den Gemeinden möglich. Wenn Sie teilnehmen und sich zugleich eine Unterkunft vom der Kirchentagsgeschäftsstelle vermitteln lassen möchten, dann müssten Sie sich bis zum 15. März 2015 verbindlich anmelden. Es stehen Gemeinschaftsunterkünfte (z.B. in Schulen etc.) wie auch Privatunterkünfte in ortsansässigen Familien zur Verfügung. Die Teilnehmerkarte für Einzelpersonen kostet 98,00 Euro (ermäßigt 54,00 Euro) Termine | Appuntamenti Beim Warten auf die Ereignis Aspettando l’evento und die Familienkarte kostet 158,00 Euro. Dazu kommen die individuellen Reisekosten und Unterkunftskosten in Höhe von pauschal 21,00 Euro. Robert Maier Für Informationen und Anmeldungen zur Teilnahme am Kirchentag wenden Sie sich bitte an: Das Pfarramt Ihrer Gemeinde, oder an das Dekanat der ELKI: Tel.: 06 66.03.01.04, E-Mail: [email protected] oder (zum Beispiel für individuelle Anmeldungen) an das Kirchentagsbüro www.kirchentag.de 35° Giornata della Chiesa evangelica tedesca a Stoccarda. “Per avere un cuore saggio” Questa mezza frase dal Salmo 90 è il titolo della Giornata della Chiesa evangelica tedesca del 2015. Al centro di questo versetto biblico c’è la parola “saggio”. Questo termine descrive una virtù indubbiamente auspicabile in tutti i tempi della storia dell’umanità e in tutte le culture del mondo. Ma cosa intendiamo se utilizziamo questa parola? “Saggio” significa essere ragionevole? Significa essere colto e intelligente? Significa essere savi e posati? In che senso descrive la nostra relazione reciproca come persone e in che sen- so il nostro rapporto di credenti con Dio? L’intera frase da cui è stato tratto il versetto della Giornata della Chiesa, secondo la traduzione di Martin Lutero suona così: Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per ottenere un cuore saggio. (Salmo 90,12). Il prof. dr. Andreas Barner, presidente della 35° Giornata della Chiesa evangelica tedesca afferma: “Considerando la finitezza della nostra vita, dobbiamo applicare altri parametri rispetto a quelli che forse siamo spesso soliti applicare … Il versetto esprime la limitatezza della vita e pertanto l’invito a viverla in maniera consapevole. Non solo per noi, ma anche insieme agli altri”. Riflettere in maniera “saggia” con tutti i sensi, questo è l’in- vito della Giornata della chiesa. Dal 3 al 7 giugno 2015 migliaia di persone confluiranno a Stoccarda, la capitale della regione del Baden - Württemberg nella Germania sudoccidentale, che ospiterà questo evento. Il versetto della Giornata della chiesa dà un peso particolare soprattutto al pensiero della sostenibilità, nel programma dell’evento. La questione di una “saggia” amministrazione dovrà essere e sarà una questione su cui si dibatterà molto. Questo ci porterà anche a discussioni controverse sulla crescita, i suoi limiti, la sua necessità e su molti problemi attuali. Sia che si tratti di mobilità, della città del domani o di questioni riguardanti l’energia. La Giornata della Chiesa di Stoccarda riprende pertanto molti temi di cui si è dibattuto già nel 2013 ad Amburgo e invita pertanto - in maniera similare all’EXPO che si svolge parallelamente a Milano con il motto “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” a riflettere sull’impegno per il presente e il futuro di questo nostro pianeta. In questo senso sarebbe un buon segnale per noi come Chiesa viva e impegnata se le comunità della nostra chiesa potessero organiz- 29 zare un gruppo di viaggio per partecipare all’evento. Forse sono possibili delle cooperazioni fra le comunità. Se volete partecipare e chiedere un alloggio all’ufficio della Giornata della Chiesa, occorre iscriversi obbligatoriamente entro il 15 marzo 2015. Sono a disposizione degli alloggi comuni (ad es. nelle scuole ecc.) e anche alloggi privati in famiglie del luogo. Il biglietto per persone singole costa 98,00 euro (ridotto a 54,00 euro) e la carta famiglia costa 158,00 euro. A questo si aggiungono le spese di viaggio individuali e le spese di alloggio per l’ammontare di 21,00 euro forfettari. Robert Maier Traduzione: MariaClara Palazzini Finetti Per informazioni e iscrizioni sulla partecipazione alla Giornata della Chiesa, vi preghiamo di rivolgervi: all’ufficio pastorale della vostra comunità, oppure al Decanato della CELI: tel.: 06 66.03.01.04, e-Mail: [email protected], oppure ancora all’uffcio organizzativo della Giornata della Chiesa (ad esempio per iscrizioni individuali) www.kirchentag.de 30 Personen | Persone Henry Lohse, unser Pfarrer für (leider nur) sechs Monate Henry Lohse, il nostro pastore (purtroppo solo) per sei mesi A I m 29. Juni hat sich die Gemeinde Florenz im Rahmen eines feierl 29 giugno, la Comunità di Firenze - durante un culto solenne aclichen Gottesdienstes unter Beteiligung des Chors, von Pfarrer Hencompagnato dal coro parrocchiale - ha preso congedo dal pastore ry Lohse verabschiedet, der für sechs Monate in Florenz als InterimsHenry Lohse che aveva coperto un periodo di vacanza di sei mesi. Alpfarrer tätig gewesen war. l’inizio di gennaio nessuno aveva immaginato che Henry Lohse si saNiemand hätte Anfang Januar gedacht, dass sich Henry Lohse so schnell rebbe integrato così rapidamente e intensamente e che poi, a modo und intensiv einarbeiten würde, um dann sogar auf seine Weise ein Klisuo, riuscisse a creare il clima di fiducia desiderato da mesi dalla coma des Vertrauens und der Zuversicht zu schaffen, das die Gemeinde munità. seit Monaten herbeigesehnt hatte. Henry Lohse è stato per molti un vero pastore, Er war für viele ein wahrer Seelsorger, jemand der una persona da ascoltare e di cui seguire volenzuhören kann und dessen Rat man gerne betieri i consigli, un membro rispettato del Consifolgt, ein geachtetes „Voll“-Mitglied des Kirchenglio di Chiesa che ci ha di nuovo trasmesso fiducia vorstands, der uns erneut Vertrauen und Selbste consapevolezza per gli impegni futuri per la cobewusstsein für unsere zukünftige Arbeit für die munità; ma a volte egli è stato anche solo un amiGemeinde vermittelt hat ; aber auch manchmal co e uomo fra amici. einfach nur Freund und Mensch unter Freunden Su iniziativa del pastore Lohse, durante la sudsein wollte. detta cerimonia, è stato realizzato il desiderio a Anlässlich der besagten Feierstunde wurde auf Inlungo accarezzato dalla custode Antje Andreini: itiative von Pfarrer Lohse der langgehegte Wunsch le è stato, infatti, consegnato un piccolo libro inder Küsterin Antje Andreini erfüllt, indem er ihr ein titolato "Küsterin mit Leib und Seele” (Una custode Pfarrer/Il pastore Henry Lohse kleines Buch mit dem Titel „KÜSTERIN MIT LEIB UND con anima e corpo). Si tratta dell’intervista, fatSEELE“ überreichte. Es handelt sich dabei um das ta ad Antje Andreini tre anni fa in occasione del Interview, das schon vor drei Jahren mit Antje Andreini, anlässlich ihsuo giubileo professionale di 40 anni: solo ora, con l’aggiunta di qualres 40jährigen Dienstjubiläums gemacht worden war, aber jetzt erst che foto, il libro è stato stampato. mit Fotos versehen, als Buch gedruckt wurde. In meiner Dankesrede als Nel mio discorso di ringraziamento, quale presidente del consiglio di Vorsitzender des Kirchenvorstands der Gemeinde Florenz habe ich gechiesa della comunità di Firenze, ho detto: "Credo che soltanto i veri sagt: „Ich glaube, dass nur die wirklich „großen“ Pfarrer in unserer Ge"grandi" pastori nella nostra Comunità, oltre al lavoro di parroco, hanmeinde, über ihre Tätigkeit als Gemeindepfarrer hinaus, gedruckte Zeugno lasciato testimonianze stampate delle proprie azioni, e lo farannisse ihres Tuns hinterlassen haben und das auch in Zukunft tun werno anche in futuro. Sono lieto che Henry Lohse sia uno di questi paden. Ich freue mich, dass Henry Lohse zu diesen Pfarrern gehört und stori e lo ringrazio per il suo grande, delicato impegno negli ultimi danke ihm für seinen großen, einfühlsamen Einsatz in den vergangen sei mesi". sechs Monaten.“ E poi ho rivolto le ultime parole del mio breve intervento direttamente Die letzten Worte meiner kurzen Rede habe ich dann direkt an ihn gea lui: "se ti rendiamo difficile la tua partenza da Firenze, ciò non è colrichtet: „wenn wir Dir den Abschied aus Florenz schwer machen, dann pa di nessuno, ma solo merito tuo! Per il futuro ti auguriamo tante ist das niemandes Schuld, sondern nur Dein Verdienst! Wir wünschen persone care che si sentano a proprio agio in presenza tua, proprio Dir für die Zukunft weiterhin viele liebe Menschen, die sich in deiner come è capitato a noi”. Gegenwart so wohl fühlen, wie wir es getan haben.“ Jörn Lahr Jörn Lahr Post Scriptum 31 Eine dynamische Beziehung Una relazione dinamica S a Adamo ed Eva la relazione uomo e donna è forse il rapporto più intrigante tra gli esseri umani. Ma anche il più dinamico e fondamentale. Su di esso si basa l’organizzazione sociale e un suo cambiamento mette in movimento le relazioni sociali, la visione sociale, l’organizzazione stessa della società e delle sue norme.A parte Adamo ed Eva (paradigma doppio della relazione tra uomo e donna fin dalla loro creazione) nella Bibbia, accanto a molti altri racconti, c’è il racconto delle figlie di Selofead (Numeri 27, 1 - 11 e Numeri 36. 1 - 13) e la loro richiesta di ereditare dal padre. La loro richiesta fa cambiare il diritto ebraico sull’eredità. E’ così spesso nella storia dei popoli. Ma che c’è dietro quest’importante relazione, perché è così fondante ed intricata? In essa c’è tutto l’immaginario della procreazione e il suo controllo. Il patriarcato nasce lì, nasce nel bisogno di aver garantita la propria discendenza e il controllo che di fatto le donne detengono in proposito. Facile psicologismo? Facile antropologia? Forse, ma queste scienze ci aiutano a collocare questa relazione in una dimensione profonda ed osservarla nel suo svolgersi e farsi struttura sociale. Ma noi uomini e donne non siamo in relazione all’interno di una dimensione statica, siamo anche gli attori di questa relazione e quindi in grado di modificarla pur all’interno di norme che siamo stati e state abituati a considerare universali. E così possiamo ripensare a queste relazioni, sia a livello personale che collettivo. È quanto le donne vanno dicendo nella società moderna da più di 150 anni. Tra queste, molte erano protestanti, predicatrici quacquere, bibliste e suffragette che chiedevano il voto alle donne. Il loro desiderio di emancipazione si era rafforzato con la lettura della Bibbia e il messaggio evangelico. Fu un vento forte che progressivamente modificò leggi e relazioni, usi e costumi, educazione dei figli e delle figlie fino ad oggi conquistando progressivamente l’idea che ogni persona, uomo e donna, vale per quanto è, fa, sogna e desidera. In una relazione, proprio per questo, feconda. eit Adam und Eva ist die Beziehung zwischen Mann und Frau wohl die spannendste zwischenmenschliche Beziehung. Sie besitzt große Dynamik und einen grundlegenden Charakter. Auf ihr basiert das soziale Gefüge, und jede ihrer Veränderungen wirkt sich auf die sozialen Beziehungen, die gesellschaftliche Vision und die Organisation selbst der Gesellschaft und ihrer Normen aus. Außer Adam und Eva (ein doppeltes Paradigma der Beziehung zwischen Mann und Frau seit ihrer Erschaffung) gibt es in der Bibel auch die Geschichte von den Töchtern Zelofhads (Numeri 27, 1 – 11 und Numeri 36, 1 – 13) und ihrer Bitte, das Erbe ihres Vaters antreten zu können. Diese Forderung führte zu einer Änderung des jüdischen Erbrechts. So etwas ist keine Seltenheit in der Geschichte der Völker. Aber was verbirgt sich hinter dieser Beziehung und warum besitzt sie einen so grundlegenden und faszinierenden Charakter? In der Beziehung zwischen Mann und Frau drückt sich ihre Vorstellungswelt über die Fortpflanzung und deren Kontrolle aus. Das Patriarchat entsteht aus dem Bedürfnis heraus, Kontrolle über die eigene Nachkommenschaft zu erwerben, die ja in Wirklichkeit die Frauen besitzen. Laienpsychologie und laienhafte Anthropologie? Vielleicht, aber gewiss helfen uns diese Wissenschaften, die Mann-Frau-Beziehung in einer tieferen Dimension zu sehen und ihre Entwicklung zu einer gesellschaftlichen Struktur zu erkennen. Wir Frauen und Männer leben allerdings nicht in einer statischen Beziehung, sondern sind die Akteure dieser Beziehung und damit in der Lage sie zu verändern – wohl innerhalb gewisser Normen, die wir gewohnheitsmäßig als allgemein gültig betrachten. Und daher können wir sie sowohl auf persönlicher als auch auf kollektiver Ebene neu überdenken. Seit über 150 Jahren ist genau das die Aussage der Frauen in der modernen Gesellschaft. Viele davon waren Protestantinnen, Quäker-Predigerinnen, Bibelforscherinnen und Suffragetten, die das Frauenwahlrecht forderten. Ihr Wunsch nach Emanzipation wurde durch die Bibellektüre und die evangelische Botschaft noch verstärkt. Es war ein starker Wind, durch den sich allmählich Gesetze und Verhältnisse, Sitten und Bräuche und auch die Erziehung der Töchter und Söhne veränderte. Mit der Zeit konnte sich auch die Idee durchsetzen, dass jeder Mensch, ob Mann oder Frau, seinen Wert daraus bezieht, dass er in einer Beziehung lebt, handelt, und seine Träume und Wünsche zum Ausdruck bringt . D Gianna Urizio, Präsidentin des Bunds der Evangelischen Frauen in Italien/ Presidente della Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI) Übersetzung: Kerstin Gros INFO - INTERNET Torre Annunziata, Innenraum der Kirche CELI|ELKI Chiesa Evangelica Luterana in Italia | Evangelisch-Lutherische Kirche in Italien www.chiesaluterana.it - [email protected] www.facebook.com/ChiesaEvangelicaLuteranaInItalia Sinodo | Synode [email protected] Centri studi | Studienzentrum Centro Filippo Melantone a Roma | Melanchthon Zentrum in Rom www.centromelantone.org [email protected] Altri siti | Andere Webseiten Per saperne di più | Um mehr darüber zu wissen www.bollunet.org www.luterani.it www.gustav-adolf-werk.de www.velkd.de Radio (in italiano / in italienischer Sprache) Rai Radiouno “Culto Evangelico” la domenica mattina alle 7.30 Per riascoltare le trasmissioni: www.fedevangelica.it/servizi/ssrtvo31.asp Anmerkung der Redaktion Torre Annunziata, interno della Chiesa Nota della redazione Die Redaktion freut sich über die La redazione gradisce la colla- ehrenamtliche Mitarbeit aller borazione a titolo gratuito di tutti i Leser. Die Artikel sind an lettori. Gli articoli vanno inviati a [email protected] [email protected]. zu senden. Die Redaktion behält La redazione si riserva, unica - sich das Recht vor, ausschließlich mente per eventuali ragioni di aus unter Umständen auftreten- spazio redazionale e di coerenza den Platzgründen und zwecks stilistica della testata, di apportare stilistischer Kohärenz der Zeit- tagli e/o effettuare rielaborazioni schrift, eingesandte Texte ohne degli articoli pervenuti, senza Rücksprache mit dem Verfas- necessità di ulteriori autoriz- ser/der Verfasserin sinnwahrend zazioni da parte degli autori e zu kürzen und/oder zu über- assicurando la massima cura nel arbeiten. Im Falle erwähnter rispetto dei contenuti origi- Änderungen sendet die Redaktion nariamente esposti. 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