Direttore Massimo Tomasi Direzione e Redazione Michele Zacchi Trento - Via Maccani, 199 Tel. 0461 1730452 - Fax 0461 422259 e-mail: [email protected] In Redazione: Ivonne Chistè, Gabriele Dalprà, Francesca Eccher, Stefano Gasperi, Sabrina Grillo, Nicola Guella, Francesca Tonetti, Gianluca Turrina, Nadia Paronetto, Martina Tarasco Iscrizione n. 150 del Tribunale di Trento 30 ottobre 1970 A cura di AGRIVERDE CIA SRL - Trento - Via Maccani 199 5HDOL]]D]LRQHJUDÀFDHVWDPSD Studio Bi Quattro - Trento Concessionaria esclusiva per la pubblicità Publimedia snc - Tel. 0461 238913 SOMMARIO 5 11 12 13 14 18 19 20 21 22 24 25 26 28 29 30 Tutti per uno: la parola al presidente CIA Uno stimolo utile Assistenza libera I numeri della Lombardia Uccisi dai superstipendi e pensioni d’oro Le nuove zone montane in parlamento Notizie dal Caa Notizie dal Caf Nuova tariffazione contabilitá esterne Relazione andamento infortunistico 2013 trentino 40 righe di storia I laboratori delle Donne in Campo La castanicoltura ,WLQHUDULRHWQRJUDÀFRGHO7UHQWLQR Notizie dalla Fondazione Edmund Mach Vendo&Compro BUON NATALE E FELICE 2015! La Confederazione Italiana Agricoltori del Trentino, i suoi collaboratori e dipendenti augurano ai propri soci e ai propri lettori un sereno Natale e un felice anno nuovo! Le nostre sedi VAL D’ADIGE TRENTO - UFFICIO PROVINCIALE Via Maccani 199 Tel. 0461.420969 - 0461.421230 0461.1730440 - Fax 0461.422259 0461.1738860 Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.45 e dalle 14.00 alle 17.30, il venerdì dalle 8.00 alle 13.00 E-mail: [email protected] ALDENO Mercoledì dalle 8.15 alle 10.00 c/o Studio Maistri - via Giacometti 9/2 Tel. 0461.842636 MEZZOLOMBARDO Via Degasperi 41/b c/o Studio Degasperi Martinelli giovedì dalle 8.30 alle 10.30 Tel. 0461.211451 VERLA DI GIOVO Venerdì dalle 8.30 alle10.00 c/o Cassa Rurale di Giovo VAL DI NON CLES - UFFICIO DI ZONA 9LD'DOODÀRU Tel. 0463.422140 - Fax 0463.423205 Da lunedì a giovedì dalle 8.00 alle 12.15 e dalle 14.00 alle 18.00, il venerdì dalle 8.00 alle 12.15 E-mail: [email protected] AVVISO CHIUSURA PERMANENZA SEDE PERIFERICA DI MALÈ Abbiamo deciso, dopo attento monitoraggio e valutazione delle presenze, che dal 01 luglio 2014 la permanenza settimanale di Malè, presso il Municipio, verrà chiusa. Per mantenere un livello qualitativo elevato così come è nostro obiettivo, concentreUHPR O·DWWLYLWj QHOO·XIÀFLR GL &OHV DSHUWR durante tutta la settimana: dal lunedì al giovedì 8:00/12:15 14:00/18:00 e venerdì 8:00/12:15. SANT’ORSOLA TERME Il 1° e il 3° martedì del mese dalle 8.00 alle 10.00 presso il Municipio FIEROZZO Dalle 10.30 alle 12.30 presso il Municipio VALLAGARINA ROVERETO martedì: 8.30-13.30, giovedì: 8.30-13.00 e 14.00-16.30, venerdì: 8.30-12.30 piazza Achille Leoni, 33 (Follone) c/o Confesercenti (3° piano). Tel. 0464.424931 - Fax 0464.400457 E-mail: [email protected] VALSUGANA ALTO GARDA E GIUDICARIE BORGO VALSUGANA Lunedì dalle 8.00 alle 12.45 e il pomeriggio su appuntamento Mercoledì dalle 8.00 alle 12.45 e il pomeriggio dalle 14.00 alle 17.30 Venerdì dalle 8.00 alle 13.00 via Gozzer, 6 Tel. 0461.757417 E-mail: [email protected] ARCO martedì dalle 14.30 alle 16.00, via Galas, 13 TIONE lunedì dalle 9.00 alle 12.00 su appuntamento mercoledì dalle 9.00 alle 12.00, via Roma, 53 Tel. 0465.765003 E-mail: [email protected] Tieniti aggiornato sugli adempimenti e le scadenze consultando il nostro sito internet www.cia.tn.it Convegno CIA TUTTI PER UNO: LA PAROLA AL PRESIDENTE CIA Pubblichiamo l’intervento del presidente Cia del Trentino Paolo Calovi con il quale ha aperto il convegno del 24 novembre Paolo Calovi, presidente della CIA del Trentino di Paolo Calovi T La Cia del Trentino è arrivata, con questo incontro, alla sua quarta iniziativa pubblica, un’occasione di confronto e di proposte sul futuro del nostro territorio. Anche quest’anno siamo un po’ costretti a ricordare che il nostro paese, e la nostra provincia, anche se in forme molto diverse, conoscono il 7° anno di crisi consecutivo. Anzi, possiamo ormai dire che la parola crisi è impropria queste sono le nuove condizioni che dobbiamo governare e che hanno PRGLÀFDWR LQ PDQLHUD SURIRQGD stili di vita e l’economia reale. I segnali ci arrivano da tutti i comportamenti personali e sociali. Si acquista, ad esempio in maniera diversa, e l’entrata di forza del web nella commercializzazione ha ridisegnato la mappa della distribuzione, piccola o grande che sia. Pure i consumi che più ci riguardano, quelli alimentari, sono molto diversi rispetto al passato anche se in parte presentano caratteri contraddittori. Accanto alla minor spesa per i prodotti alimentari, abbiamo il costante segno più per i prodotti biologici e di qualità. Vuol dire, a nostro avviso, che cambia il consumatore tipo, che non cerca più la quantità ma non rinuncia alla qualità e ai prodotti di eccellenza. Da questo punto di vista la nostra provincia è stata lungimirante, perché ha scelto – e la Cia ha sostenuto in modo forte e fermo questa direzione – di caratterizzarsi sul prodotto di qualità, PD XQD TXDOLWj ÀJOLD DQFKH GHOOD salubrità del territorio. La qualità del territorio è un valore tangibile e concreto nella commercializzazione dei nostri prodotti. È per questo che, in passato, abbiamo invitato alle nostre iniziative i rappresentanti del turismo, del commercio, dell’artigianato e dell’industria: era un segnale che arrivava dal mondo agricolo per far capire in maniera forte e chiara che per tutto il mondo imprenditoriale trentino la salvaguardia del territorio è imprescindibile: noi siamo tutti, a vario titolo, ÀJOLGLTXHVWDWHUUDHODVXDTXDOLWj FL SHUPHWWH GL HVVHUH LGHQWLÀFDWL come prodotto di eccellenza. Ancora di più in questo momento una collaborazione attiva è determinante per il futuro economico del Trentino: noi non dobbiamo mai dimenticare che siamo una piccola realtà alpina che deve confrontarsi, per i suoi prodotti agricoli di maggior notorietà, con concorrenti agguerriti e presenti in tutto il pianeta. Se anche in Alto Adige/Sudtirolo si confrontano con le esperienze dei produttori della Nuova Zelanda, Olanda, Francia, Polonia ed altre realtà molto competitive, vuole dire che anche noi dobbiamo aumentare questa attenzione per evitare di dover poi rincorrere gli altri. La qualità, le eccellenze e la salubrità dei nostri prodotti sono la carta di identità dell’agricoltura trentina. Ma non solo per il nostro settore lo stesso vale anche per tutta la produzione della nostra Provincia. Non ci basta dire che il mondo è cambiato e globale, ora dobbiamo capire come inserirci con autorevolezza in questo commercio planetario. Lo stiamo facendo però ognuno per conto proprio. Abbiamo già detto che possiamo guardare con orgoglio al lavoro che sta alle nostre spalle. Questo SHUz QRQ VLJQLÀFD FKH YDGD WXWWR bene, non ci siano problemi e che non ci resta altro da fare. Non possiamo continuare impassibili nella solita direzione. Riteniamo che questa non sia la strada giusta, anzi è diventata pressoché impraticabile perché è venuto meno un elemento essenziale: non possiamo più attenderci quelle risorse che in passato arrivavano con pochi problemi. Oggi viviamo nella fase delle vacche magre e quindi dobbiamo valutare le nostre attuali forze e potenzialità. Siamo anche costretti a vivere in una strana contraddizione: proprio ora che le forze sociali dimostrano Convegno CIA di essere su strade nuove e propositive, sembra venir meno il pilastro della politica. L’abbiamo già scritto sul nostro mensile, la vicenda dei vitalizi ha provocato danni incalcolabili per la credibilità della nostra classe dirigente, ma al contempo non possiamo fare a meno di una amministrazione di qualità per offrire all’imprenditoria indicazioni straWHJLFKH HIÀFLHQ]D DPPLQLVWUDWLYD ÁHVVLELOLWjGLJHVWLRQH Queste indicazioni sono vitali per le imprese e anche per i cittadini, SHUFKpXQDEXURFUD]LDDVÀVVLDQWH non aiuta, anzi è un danno e allontana persone e aziende. In poche parole ci rende più poveri in senso materiale e culturale. E’ stato quindi davvero lungimirante lo spirito con il quale il presidente della cooperazione Diego 6FKHOÀ KD SDUODWR GL QHFHVVDULR rilancio della autonomia del Trentino. (· XQD VWUDGD VWUHWWD GLIÀFLOH PD che dobbiamo percorre per ritrovare le energie che hanno reso questa provincia un modello della qualità della vita. La cooperazione ha aperto questo fronte culturale prima ancora che politico, perché l’autonomia è anche autogoverno responsabile, innovativo e capace di attivare le risorse, ivi comprese quelle del volontariato, (che è fortunatamente molto diffuso fra la nostra gente), ma ci sembra di aver registrato una generale sordità al tema. Invece noi dobbiamo recuperare in pieno lo spirito che ci ha consentito, di raggiungere una posizione che in tanti ci invidiano, dando valore e sostegno alle particolarità che abbiamo, nel momento in cui non le governiamo al meglio i nostri vicini si chiederanno per quali misteriosi motivi noi ne disponiamo e questo potrebbe essere un punto di non ritorno devastante. La nostra agricoltura, per tornare ai nostri problemi, aveva già superato la dimensione di nicchia per conquistare, soprattutto nel settore frutticolo e vitivinicolo, un ruolo importante anche nei mercati internazionali. Proprio quando ci si poteva aspettare un ulteriore salto di qualità, produttiva e commerciale, siamo stati frenati da situazioni che possiamo tranquilODPHQWHGHÀQLUHUHJUHVVLYHFKHFL riportavano, cioè a quella dimensione del piccolo campanile che pensavamo di aver superato. Eppure avevamo alle spalle la straordinaria esperienza del movimento cooperativo(non a caso noi dedichiamo sul nostro giornale tanta attenzione a questo tema). L’unitas sigla della cooperazione VLJQLÀFDDQFRUDRJJLVXSHUDUHO·H- 6 goistico livello individuale per arrivare ad un risultato che, nell’unità, garantisce: reddito, qualità del lavoro, qualità del territorio. Mi piace ricordare una frase di don Ciotti che considero di grande attualità e valore “non bisogna pensare all’io, ma al noi). Questi valori sono il fondamento della cooperazione trentina senza dimenticare il profondo senso civico, etico solidale che allora era parte spontanea del vivere quotidiano. Purtroppo oggi evidenziamo che anche una profonda svalutazione di questi valori. Il territorio, e può sembrare fuori tema, ma le immagini che la televisione ci ha proposto delle recenti alluvioni in Liguria, Piemonte ed Emilia, ci mandano un segnale preciso: al di là dei mutamenti climatici (che ci sono) esiste anche una pervicace volontà umana di badare solo al proprio minuscolo interesse. Così nascono gli abusi edilizi, così si genera uno sguarGR GLVWUDWWR VXOOH FHPHQWLÀFD]LRQL selvagge perché puntiamo a valutare solo il risultato immediato e SHUVRQDOH VDFULÀFDQGR O·LQWHUHVVH collettivo (il bene comune). Non ci possiamo permettere distrazioni, i nostri errori possono ormai assuPHUHGLPHQVLRQLFDWDVWURÀFKH Quindi quel che la Cia del Trentino dice da anni, e cioè che l’agricoltore è una fondamentale sentinella del territorio, è assolutamente corretto. Chi ha ironizzato su questo tema oggi è costretto a ricredersi e se in questo momento, nella nostra provincia, non conosciamo situazioni così gravi come quelle appena citate è perché una politica lungimirante, (il piano urbanistico voluto da Water Micheli) e la difesa ostinata della presenza lavorativa anche nei piccoli appezzamenti marginali ci hanno difeso dagli eventi straordinari. Non è solo storia passata, è anche storia presente, anche se ora va intrecciata con situazioni di crisi pesanti in alcuni aziende, del comparto vitivinicolo e caseario. Le crisi sono arrivate per una serie di errori anche dei gruppi dirigenti Convegno CIA delle società, ma erano sopportate in virtù dell’idea che a fronte del momento nero fosse possibile ricorrere a risorse esterne per mettere a posto i conti. Oggi questa equazione non è più possibile: le risorse non ci sono e scopriamo che le singole realtà aziendali sono arrivate a questo GLIÀFLOHDSSXQWDPHQWRLPSUHSDUDte e tendono a reagire in maniera scomposta. Se, come abbiamo già detto, autonomia vuol dire autogoverno, allora tocca a noi, alle organizzazioni agricole, alla cooperazione individuare le strade per uscire vincenti GD VLWXD]LRQL GLIÀFLOL WUDVIRUPDUH cioè le criticità in opportunità di nuovo sviluppo. Politica e cooperazione devono andare di pari passo con i loro ruoli precisi e ben GHÀQLWL PD QRQ GHYRQR PDL PHscolarsi fra loro; dove è purtroppo capitato abbiamo assistito ad imSDWWDQWLGHÁDJUD]LRQL Prendiamo ad esempio il caso della cantina di Lavis. Sono coinvolti qualche centinaia di soci che, attraverso il conferimento, valorizzavano la loro attività e garantivano un reddito alle loro famiglie. Sia chiaro che Cia e tutti noi dobbiamo continuare a garantire dignità e reddito al lavoro degli agricoltori, perché questo è il nostro ruolo. Oggi quell’impresa può avere una nuova vita se, tutti insieme, individuiamo la miglior strada per uscire GDOOH GLIÀFROWj DWWXDOL &RPH" 1RL una proposta la presentiamo in questa sede e vogliamo condividerla con tutti voi perché il tempo GHOOHDWWHVHqSURSULRÀQLWR Riteniamo indispensabile che venga istituito un tavolo di confronto, carico di concretezza, con i maggiori attori del mondo vitivinicolo. A quel punto vanno individuate le strategie per riportare la cantina in sicurezza dal punto di vista economico (garantendo quindi i soci) e rilanciare il suo ruolo di azienda legata al territorio e alla produzione di alta qualità. Questa occasione potrebbe con- tribuire all’avvio di sinergie positive fra i due grandi gruppi vitienologici trentini. Lavis, ritornando cantina cooperativa di territorio, vocata all’eccellenza, può poi diventare un anello di congiunzione con il mondo dei vignaioli. Gran parte di questi produttori provengono dall’esperienza cooperatiYDHODVÀGDFRQODFRRSHUD]LRQH deve essere propositiva e non una contrapposizione reciproca che lascia sul campo solo feriti, spesso anche gravi. (Trasformiamo l’attuale situazione della cantina di Lavis in un’opportunità per costruire il tavolo di concertazione della vitienologia trentina) e ci sono esempi interessanti in territori vicini ai nostri. Quindi anche qui emerge secondo noi la necessità di agire uniti di fare squadra assieme, ancora una volta emerge che il tutti per uno è fondamentale. Una volta presa, anzi ripresa, la consapevolezza che l’essere uniti è il primo passo, (il cosa fare), dobbiamo anche individuare come si arriva a questo risultato. In quest’ottica Cia sta portando a conclusione, proprio in questi giorni, un progetto di ricongiungimento con la Federazione Contadini Trentini (FCT), un’associazione presente soprattutto in Vallagarina. Questo speriamo sia solo il primo passo per ulteriori au- spicate evoluzioni. Le rappresentanze agricole sono nate nel primo dopo guerra con FRPSLWL H ÀQL OHJDWL DG XQ FRQWHsto storico, politico,economico e sociale completamente diverso dall’attuale, oggi certi attriti del passato non hanno più ragion’ d’ essere e se vogliamo mantenere una rappresentanza incisiva a livello nazionale ed europeo a tutela del territorio, degli agricoltori e del loro reddito non possiamo sottrarci ad un confronto proposiWLYRFRQLOÀQHGLSURSRUUHLVWDQ]H comuni e condivise. A questo proposito a livello nazionale è nata da qualche tempo Agrinsieme, coordinamento di agricoltori e delle loro sigle di rappresentanza Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari. (Di questo evento epocale vi darà lumi il nostro vicepresidente nazionale Antonio Dosi che come alcuni di noi era presente anche all’assemblea di Agrinsieme della settimana appena scorsa.) In Trentino al momento c’è un panorama diverso da quello nazionale e non crediamo che sia possibile, sempre, riproporre uno stesso modello. Questo non ci esime dall’essere concreti e lanciare da qui una proposta: a nostro parere il luogo privilegiato per far crescere e indi- Convegno CIA viduare proposte e iniziative, frutto del confronto di tutto il mondo agricolo, compresa l’agroindustria è la nuova Camera di Commercio. Siamo arrivati a questa conclusione perché quello è il luogo istituzionale in cui tutti, per usare un’espressione calcistica, giocano in casa. Noi, tutti insieme, dobbiamo giocare una partita per il Trentino e pur nell’ovvio rispetto del principio della concorrenza fra le aziende, dobbiamo cercare di evitare che la competizione diventi distruttiva per molti degli attori di questo settore.(concorrenza al ribasso). La concorrenza non deve essere fra le nostre aziende, la regione del Trentino Alto Adige/Sudtirolo è in concorrenza con l’Europa e il resto del pianeta. Ecco perché non possiamo più permetterci di agire soli. In mano abbiamo carte vincenti nella relazione ne ho già citate alcune, autonomia, un grande movimento cooperativo, un territorio invidiabile pensiamo solo alle dolomiti patrimonio dell’umanità, un turismo e un agricoltura d’ eccellenza, il volontariato che non conosce uguali e non per ultimi i trentini, ma, per vincere la partita dobbiamo iniziare subito a lavorare assieme, con umiltà e senso comune, fare di nuovo nostro quello spirito che nel passato ci ha permesso di godere di una prosperità innegabile. Vi ringrazio della vostra presenza che per noi sono un segno tangibile di sensibilità, vostra personale e delle organizzazioni che rappresentate. HERBERT DORFMANN Pubblichiamo i messaggi arrivati dall’Alto Adige in occasione del convegno di CIA del Trentino del 24 novembre 2014 Il tema dell’incontro di oggi è molto interessante e attuale, “Tutti per uno, ecco il bene comune”. In un territorio come il nostro, caratterizzato soprattutto dalla piccola azienda agricola, la cooperazione tra operatori è fondamentale per imporsi su un mercato sempre più globale e concorrenziale. È questa la strategia giusta per essere più produttivi e meno vulnerabili. Sono ottimista e convinto che gli agricoltori della Provincia Autonoma di Trento e di Bolzano, grazie ai loro prodotti di qualità e di eccellenza, riusciranno a superare l’attuale crisi economica. /HVÀGHDOLYHOORHXURSHRFRQWLQXDQRFROJRO·RFFDVLRQHSHUFRPXQLFDUHOD mia disbonibilità per ogni collaborazione. HILTRAUD NEUHAUSER ERSCHBAMER Vi auguro un buon lavoro e porgo i miei più cordiali saluti, Herbert Dorfmann La prima cosa che noi come donne coltivatrici del Sudtirolo vogliamo sottolinare è che il mondo agricolo funziona esclusivamente con la collaborazione, nella famiglia agricola, come nel campo agricolo e nella politica agricola. 1RLFRPHVDSHWHYRJOLDPRFROODERUDUHFRQODVSHFLÀFLWjVLDGHOOHQRVWUHDVVRFLDte dell’Alto Adige Sudtirolo sia con le associate del mondo agricolo oltre i nostri FRQÀQL4XHVWDFROODERUD]LRQHQRQSXzFKHSRUWDUHDWXWWLQRLGHLYDQWDJJLDOOH organizzazioni con le quali collaboriamo, alle nostre associate e alle nostre faPLJOLHGLDJULFROWRUL$EELDPRDYYLDWRQXPHURVHHGHIÀFDFLFROODERUD]LRQLFRPH alcuni di voi sapranno, sia nei paesi di madelingua tedesca sia con quelli di madrelingua italiana. Apprezziamo la collaborazione con le Donne in campo del Trentino e siamo molto contente il prossimo anno, insieme alla Cia, di poter dare il bevenuto alle tre presidentesse delle organizzazione italiane del mondo agricolo, CIA, Coldiretti e Confagricoltura. Perché anche sul nostro territorio nazionale dobbiamo lavorare insieme per riuscire a portare avanti le nostre esigenze. Cari saluti dall’Alto Adige, buon proseguimento dei vostri lavori Hiltraud Neuhauser Erschbamer Presidente della Südtiroler Bäuerinnenorganisation 8 Convegno CIA Presidente Federazione DIEGO SCH ELFI zione trentina della coopera WALTER NICOLETTI Acli trentine LUCA RIGOTTI CCIAA di Trento Associa zione Giovani SAR A FERRARI Assessore provinciale all’un SILVANO DOM INICI Imprenditori Agricoli I FRA NCESCO CAT TAN tino Consigliere CIA del Tren MAR A BAL DO po Trentino Presidente Donne in Cam PAOLO SAIA NI Mori Presidente Cantina di TIS ROBERTO DE LAUREN e artigiani Presidente Associa zion 10 giovanili, pari iversità e ricerca, politiche one allo sviluppo opportunità, cooperazi MAURO FEZZI h Fondazione Edmund Mac ANTONIO DOSI le CIA Vicepresidente naziona Convegno CIA UNO STIMOLO UTILE Va aperta una nuova stagione di collaborazione. Alcune domande al presidente della Camera di Commercio, Giovanni Bort C VENDITA DIRETTA ome valuta la relazione del presidente della CIA Paolo Calovi? “Vi sono molti punti, nella relazione del presidente Calovi, che possono essere sottoscritti. Soprattutto laddove si fa riferimento alla libertà d’impresa e si richiama l’uso del senso civico. Anche il settore dell’agricoltuUD YLYH PRPHQWL GLIÀFLOL WHVR GD una parte dalla crisi e dall’altra da un’evoluzione che deve avere la qualità del prodotto come faro illuminante. Le imprese, sia quelle agricole che tutte le altre, devono poter lavorare in un clima che sia loro favorevole, che garantisca il rispetto delle regole senza tuttavia penalizzarle nella loro attività. *UDYDPL EXURFUDWLFL SUHVVLRQH Àscale e costo del lavoro sono argomenti comuni che vanno affrontati con coesione e con la medesima forza da tutte le rappresentanze imprenditoriali. Ben venga, quindi, l’invito del presidente Calovi, per una nuova stagione di collaborazione e condivisione, sorpassando schemi del passato che purtroppo non ci porteranno molto lontano.” Come valuta la proposta operativa? “Credo che sia sensato, prima ancora di discutere di collaborazioni intersettoriali, avviare un dialogo FKH QRQ VLD VROWDQWR VXSHUÀFLDOH GHOOH YDULH ÀJXUH FKH DUULFFKLVFRQR il panorama dell’agricoltura trentina. Dobbiamo per altro essere consci che l’agricoltura, in un territorio come il nostro, non va soltanto inquadrata in un’ottica che potremmo chiamare ‘alimentare’: grazie al collegamento con il turismo, infatti, l’agricoltura è portatrice di un’identità molto forte e caratterizzata, capace di trasmettere esperienze e valori ben al di fuori dei QRVWUL FRQÀQL 3HU TXHVWR FRHVLRQH e sinergie, qui più che mai, sono gli strumenti essenziali di un provincia che ha con il proprio territorio un legame talmente profondo e radicato.” È disponibile la Camera di commercio a dare il la a questo primo incontro del mondo agricolo? “Indubbiamente la Camera di Commercio riveste un ruolo di sintesi e di promozione delle varie manifestazioni del fare impresa in Trentino. Credo che il suo ruolo possa essere ancor più valorizzato in un clima di collaborazione tra le sigle della rappresen- SEI UN ASSOCIATO CIA E VUOI ESSERE SEMPRE INFORMATO SULLA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE A MERCATI E FIERE? 6HPSUHSLVSHVVR&,$qLQYLWDWDDSDUWHFLSDUHDPHUFDWLÀHUHHDOWUHLQL]LDWLYH $OÀQHGLGLIIRQGHUHJOLLQYLWLHOHFRPXQLFD]LRQLLQPRGRHIÀFDFHVWLDPRUDFcogliendo gli indirizzi e-mail degli interessati alle iniziative di vendita diretta, con l’obiettivo di creare una mailing list dedicata. ,QYLWLDPRTXLQGLWXWWLJOLDVVRFLDWLFKHGHVLGHUDQRHVVHUHFRLQYROWLHLQIRUPDWL VXTXHVWRWLSRGLHYHQWLDFRQWDWWDUHLQRVWULXIILFLPDQGDQGRXQDPDLOD WFVIRUPD]LRQH#FLDWQLWRFKLDPDQGRLOQXPHURGLWHOHIRQR 11 Giovanni Bort, presidente della Camera di Commercio tanza del mondo agricolo, che consenta di contestualizzare i prodotti del territorio nel più ampio mondo dell’imprenditoria e della promozione trentina, dal turismo alla commercializzazione. Che la competitività non sia più intra-territoriale ma inter-territoriale è ormai assodato: abbiamo il bisogno, ora, di mettere a regime le buone pratiche di dialogo e concertazione che non elidano gli sforzi e i pesi di ciascuno ma li integrino in un sistePDYLUWXRVRHGHIÀFDFH Per certi aspetti, il Trentino presenta casi in cui questo sistema è già operativo e dà i suoi frutti; in altri ambiti basta poco per invertire la rotta e ridare vitalità e slancio ad un’economia che non può permettersi di stagnare troppo a lungo nelle secche di questa crisi. In questo senso, lo stimolo del presidente Calovi non può che essere di giovamento e utile ad una discussione che non dev’essere né riservata a pochi addetti ai lavori né, caso peggiore, del tutto sterile.” Assistenza ASSISTENZA LIBERA ,Q/RPEDUGLDJOLDJULFROWRULVFHOJRQRLOORURWHFQLFRGLULIHULPHQWR di Massimo Tomasi N ei numeri scorsi del nostro giornale, abbiamo deciso di approfondire il tema della assistenza tecnica, e in particolare abbiamo voluto aprire un canale di confronto con la provincia di Bolzano. Abbiamo poi deciso di uscire dalla nostra regione e di ampliare la nostra inchiesta, guardando alle regioni a noi vicine. E siamo partiti dalla Lombardia, con un’intervista a Marco Corbetta, responsabile regionale del Caa della Lombardia. Al nostro interlocutore abbiamo brevemente riassunto la situazione dei nostri territori, per poi arrivare all’ovvia domanda. E voi come lavorate? “Se nell’assistenza comprendiamo anche il fascicolo aziendale, il vero cuore del nostro intervento, posso dire che la sua gestione, è in mano a Opr (organismo pagatore regionale) che si convenziona, annualmente, con i vari Caa. Si distingue da quel che succede con altri sistemi perché abbiamo una convenzione che viene stipulata pre-campagna e di fatto la gestione del fascicolo aziendale rimane capo ai Caa in modo esclusivo. Questo lavoro viene svolto sotto forma di assistenza gratuita, vengono fatte pagare solo alcune competenze.” E che si può dire dell’assistenza tecnica “Tutto quel che gravita intorno al fascicolo viene gestita normalmente GDL&DDPDSHUDVSHWWLVSHFLÀFLQRQ i maniera esclusiva e qui entrano in ballo i professionisti che hanno una loro tariffa. Le parti più squisitamente tecniche possono quindi essere deleJDWHDGDOWUHÀJXUH In Lombardia sono ben presenti le tre organizzazioni storiche, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, a cui si è DJJLXQWD &RRSDJUL ÀJOLD GHOO·HVSHrienza Cobas e quote latte) e adesso sta emergendo un’altra associazione, Unicaa, nella quale sono coiYROWHGLYHUVHÀJXUHGLSURIHVVLRQLVWL Quest’ultima, in particolare, è in grado di offrire quei servizi che le storiche associazioni non sono in gradi di garantire (un esempio per tutti riguarda il settore vitivinicolo). Noi ci occupiamo direttamente di quelle pratiche che vengono istruite dalla Provincia.” Quindi, ogni organizzazione cerca di fare del proprio meglio e arULYDÀQGRYHSXz “Diciamo che funziona più o meno FRVu 2JQL RUJDQL]]D]LRQH GHÀQLVFH un proprio percorso e dove non arriva ricorre a tecnici esterni. Teniamo poi presente che se l’azienda è ben strutturata, normalmente ha l’agronomo all’interno dello staff.” Rimaniamo in questo ambito: che differenze ci sono, in Lombardia, l’area padana e la montagna? “Differenze sostanziali. La montagna, che rappresenta per noi una parte consistente di lavoro, si presenta come un territorio coperto da aziende piccole e frammentate. Lì noi dobbiamo seguire molto aziende, e l’agricoltura si presenta come un’attività di tipo sussidiario. Qui tutto l’iter di assistenza viene fatto dall’organizzazione.” Parliamo di costi, su chi gravano? “La parte che chiamo extra-Caa ha un suo prezzario, non c’è un intervento del pubblico, mentre le domande presentate attraverso il Caa per i contributi non hanno costi per l’agricoltore. I Caa sono soggetti di diritto privato, 12 ai quali gli Organismi Pagatori possono delegare, con apposita convenzione, alcune attività inerenti alla gestione degli aiuti previsti dalla PAC. Data la presenza capillare sul territoULRGHLORURXIÀFLRSHUDWLYLL&$$VRQR il tramite tra le aziende agricole e gli Organismi Pagatori.” Per il futuro prevedete qualche novità? “Vedo che il mutamento che si sta YHULÀFDQGRqGLWLSRTXDOLWDWLYR6LFcome i soldi sono sempre meno nelle aziende si è avviata una sorta di selezione naturale. Rimangono le medio-grandi, che determinano il mercato perchè adesso le richieste VDUDQQR VHPSUH SL VSHFLÀFKH H molto spesso all’interno della organizzazione dobbiamo evolverci verVRLQWHUYHQWLGLDOWDTXDOLÀFD]LRQH Rimane sempre il fatto che la consulenza tecnica è tendenzialmente gestita da strutture esterne e i costi sono a carico degli agricoltori.” Scheda I NUMERI DELLA LOMBARDIA PROROGA BANDO FIPIT 2014 Questi i principali risultati che sono emersi dal censimento Istat sull’agricoltura in Lombardia. - Le aziende agricole attive in Lombardia sono 54.333 e rappresentano il 3,3% del totale QD]LRQDOH OD 6XSHUÀFLH $JULcola Utilizzata (SAU), pari a 986.853 ettari, rappresenta il 7,7 % di quella nazionale. - La dimensione media aziendale cresce nell’ultimo decennio del 24%, passando da 14,8 ettari di SAU a 18,2 ettari nel 2010, valore più che doppio rispetto alla media nazionale. - A fronte del calo complessivo del numero di aziende (-23,5 % rispetto al Censimento del 2000), si osservano variazioni positive SHUVXSHUÀFLHD]LHQGHULHQWUDQti nelle classi di SAU maggiori di 50 ettari. La SAU della classe 50 ettari e oltre copre il 55,6% del totale. - La struttura giuridica prevalente in termini di SAU è l’azienda individuale (53,5%); tuttavia, le forme - - - - societarie hanno un peso relativo (39,4%) maggiore di quello nazionale (15,4%). Aumenta il ricorso a terreni in afÀWWR SHU L TXDOL OD TXRWD di SAU sul totale è più elevata di quella osservata nel 2000 ed è superiore al valore nazionale (29,9%). In Lombardia le aziende sono più informatizzate che nel resto d’Italia (15% in Lombardia, 4% in Italia) con un utilizzo delle tecnologie informatiche rivolto prevalentemente alla gestione dei servizi amministrativi (70,1%). Rispetto al resto d’Italia, in Lombardia risulta superiore alla media il ricorso alla vendita diretta dei prodotti ad altre aziende agricole (33,5%) e ad imprese industriali (41,0%). Si riducono le aziende con allevamento (-21,8% rispetto al Censimento 2000) ma aumenta la loro dimensione e l’importanza relativa del settore nel contesto nazionale. - La forza lavoro è prevalentemente familiare ma la corrispondente quota sul totale del lavoro impiegato è inferiore a quella che caratterizza il contesto nazionale (71,4% contro 75,8%). - L’intensità di lavoro pro-capite è più elevata in Lombardia rispetto a quella nazionale: 153 giornate di lavoro contro 69 per la manodopera familiare, 107 contro 53 per quella non familiare. - Tra la manodopera non familiare circa quattro lavoratori su 10 sono stranieri. - Si diffonde il contoterzismo, sia attivo che passivo. Il primo è praticato dal 2,4% delle aziende regionali (1,1% a livello nazionale). Al contoterzismo passivo fa ricorso il 48% delle aziende (il 33% nell’intero territorio nazionale), con un più elevato numero di giornate per azienda (9 giornate per azienda in Lombardia a fronte di 7,4 a livello nazionale). PROROGA BANDO FIPIT 2014 $VHJXLWRGHOODULFKLHVWDGLSURURJDHIIHWWXDWDGD&,$O·,1$,/FRQGHWHUPLQDQGHO1RYHPEUHKD DSSRUWDWROHVHJXHQWLPRGLILFKHDOEDQGR),3,7 ,O WHUPLQH GL VFDGHQ]D SHU OD SUHVHQWD]LRQH GHOOH GRPDQGH GL SDUWHFLSD]LRQH DO EDQGR q SURURJDWR DOOH RUH GHO*HQQDLR ,OWHUPLQHSHUODSXEEOLFD]LRQHVXOVLWR,1$,/GHOODFRPSRVL]LRQHGHOOH&RPPLVVLRQLWHUULWRULDOLGLYDOXWD]LRQH GHLSURJHWWLqSURURJDWRDO*HQQDLRLOWHUPLQHLQ]LDOHHUDLOGLFHPEUH ,OWHUPLQHSHUO·DYYLRGHOO·DWWLYLWjLVWUXWWRULDGHOOH&RPPLVVLRQLqSURURJDWRDO*HQQDLRDQ]LFKpGDO GLFHPEUHHGRYUjFRQFOXGHUVLHQWURJLRUQLGDTXHVWDGDWD /·DYYLVRGLSURURJDqSXEEOLFDWRVXOODVXOOD*D]]HWWD8IILFLDOHQGHO'LFHPEUH 6LULFRUGDFKHWDOLILQDQ]LDPHQWLVRQRULYROWLDOOHD]LHQGHGHOVHWWRUHDJULFRORLVFULWWHLQ&&,$$DVVRJJHWWDWHHLQ UHJRODFRQJOLREEOLJKLDVVLFXUDWLYLHSUHYLGHQ]LDOL,OSURJHWWRGLLQQRYD]LRQHWHFQRORJLFDGHYHHVVHUHULIHULWRDQ trattore per azienda e deve riguardare il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. ,OFRQWULEXWRLQFRQWRFDSLWDOHqHURJDWRILQRDOGHLFRVWLVRVWHQXWLSHUODUHDOL]]D]LRQHGHOSURJHWWRHWDOH ILQDQ]LDPHQWRVDUjVRWWRSRVWRDOUHJLPH´GHPLQLPLVµFLRpQRQSXzVXSHUDUHSHUOHD]LHQGHDSSDUWHQHQWLDOVHWWRUHDJULFRORO·LPSRUWRGLĄLQWUHHVHUFL]LILQDQ]LDULFRPSUHQVLYRGLWXWWLJOLDLXWLULFHYXWLGDOO·D]LHQGD Ulteriore requisito, a pena di esclusione, è la dichiarazione rilasciata e redatta, secondo il modulo allegato ai banGLUHJLRQDOHSURYLQFLDOLGDJOL(QWL%LODWHUDOL7HUULWRULDOLRFDVVHH[WUDOHJHPLQDVVHQ]DGLHQWUDPELJOLRUJDQLVPL VLSRWUjIDUULFRUVRDOO·(QWH%LODWHUDOH1D]LRQDOHFKHDWWHVWLO·HIILFDFLDGHOSURJHWWRLQWHUPLQLGLUHSOLFDELOLWjDL ILQLGHOPLJOLRUDPHQWRGHLOLYHOOLGLVDOXWHHVLFXUH]]DGHLODYRUDWRUL 3HULQIRUPD]LRQLFRQVXOWDLOVLWRGL&,$ZZZFLDWQLWRVFDULFDLO%DQGR),3,7GLUHWWDPHQWHGDOVLWRGHOO·,1$,/ 13 Cooperazione UCCISI DAI SUPERSTIPENDI E PENSIONI D’ORO ,PROD&DUOR%RU]DJDSUHVLGHQWH(XULFVH RIIUHXQDVXDOHWWXUDGHOODFULVLHFUHGHFKHOD cooperazione abbia ancora molto da proporre al paese e ai territori. Carlo Borzaga, presidente Euricse di Michele Zacchi P rima di tutto un TXDGURJHQHUDOH “La situazione nazionale è molto compliFDWD HG q GLIÀFLOH RIIULUH XQD IRWRJUDÀD FRPSOHVVLYD 6LDPR HQWUDWL nella crisi con il settore edile e imPRELOLDUH JRQÀDWR H XQ DSSDUDWR industriale invecchiato, in particolare in regioni come il Veneto che da tempo non facevano investimenti perchè privilegiavano la delocalizzazione della produzione. Questo ha avuto un effetto pesante: la crisi ha distrutto una capacità produttiva più grande di quella che avrebbe comunque danneggiato in una situazione meno deteriorata. Questa spiega anche la perdita di Pil potenziale che abbiamo visto nel nostro paese. Inoltre siamo in presenza di un settore dei servizi che non decolla e di uno Stato (e comprendo in questa definizione Regioni e Comuni) che non possono fare politiche keynesiane a causa dell’eccessivo debito pubblico. La politica monetaria è in mano alla Bce, ma non possiamo attenderci più di tanto dalla banca europea. Serve la ripresa, e la ripresa c’è se mettiamo soldi in tasca alle persone, e quindi investimenti. Se non c’è domande di beni e servizi, se non c’è un progetto nuovo, gli investimenti non partono. L’unica strada sarebbe quella degli investimenti pubblici, (i famosi 300 miliardi di Euro dell’Unione Europea) ma non si è ancora capito da dove saltano fuori questi soldi.” E gli impegni per gli investimenti pubblici del Governo? “A mio avviso, l’Italia ha una pubblica amministrazione che non ha le risorse per far partire la macchina degli investimenti; mi pare che tutti questi soldi che girano (miliardi per tutto) assomiglino come le mucche di Mussolini (che venivano spostate da un posto all’altro per dare l’impressione del gran numero). Ho l’impressione che ci sia un po’ di finanza creativa dietro questi numeri, più che soldi reali. Il problema è quello del debito pubblico; e ho una mia idea, molto personale..” …Sentiamola “Non si lavora tagliando servizi (regioni e comuni senza soldi sono costretti a ridurre quantità e qualità dei servizi). Cosa possiaPR WDJOLDUH" 6WLSHQGL H SHQVLRQL Non è possibile continuare a pagare 250.000 Euro per un dirigente ministeriale, quando ne bastano 80.000 mila. E vivono bene lo stesso. Non possiamo permetterci di dare a Giuliano Amato 36.000 Euro 14 al mese di pensione, o pagare 450.000 Euro l’anno un giudice costituzionale. Non siamo (se mai è successo) un paese che può permettersi simili emolumenti. Lo dico anche pensando a me stesso. Stiamo assistendo all’egoismo dei privilegiati. Queste generosi stipendi, queste grandi pensioni sono figli di un periodo in cui andava di moda, per lo Stato, fare debito. Debito senza limiti. Per accontentare tutti. Quel tempo è finito e allora dobbiamo dire che ci sono troppi che vivono troppo bene. E possono fare dei “sacrifici”. Quando il ministro Poletti, in agosto, ha fatto questa proposta, è stato subito smentito da Renzi che ha replicato: le pensioni non si toccano. E quindi anche questo Matteo Renzi, dipinto come un leone inferocito verso le rendite, non ha poi la forza di essere conseguente.” 0DVHTXHVWRqLOSXQWR« “Rimango in argomento, anche perché la mia esperienza mette a nudo le tante incongruenze. Io con 46 anni di anzianità vado in pensione con un emolumento vicino allo stipendio. Se resto fino al 2018, andrò in pensione con un assegno più alto dello stipendio. Anche la Fornero, alla fin fine, ha Cooperazione favorito i dipendenti pubblici. La situazione è questa. Ci vuole il coraggio di prendere il tori per le corso oppure si va verso un lento declino.” E a Trento? “Qui abbiamo retto nella prima fase della crisi, perché hanno tenuto sia il sistema del credito che quello cooperativo. Poi, comunque, gli effetti negativi sono arrivati. E’ stata colpita soprattutto l’edilizia, perche nel 2008 questo comparto che era, proporzionalmente, doppio rispetto a quello nazionale. Da lì si capiva che non c’era trippa per gatti.Dopo il boom immobiliare, è arrivata la tempesta e la nostra economia è ormai sulla scia di quella nazionale.” E cosa può succedere “Rimane un punto fermo la crisi edile, che ha indebolito anche il settore creditizio (nelle difficoltà delle casse rurale c’è molto mattone). Le fusioni delle casse rurali erano ormai un passo obbligato.” Perché? “Perché ormai, come dico da tempo, gli stati non vogliono più spendere un euro per salvare le banche, grandi o piccole che siano. Questo aumenta i costi delle banche e non sono più sopportabili per le piccole. Ho l’impressione è che alle autorità monetarie interessi poco che le banche diano soldi per gli investimenti. La prima e sola preoccupazione è che non vogliono più dover arrivare LQVRFFRUVRDFKLqLQGLIÀFROWj no meglio, vendano di più, investano di più; possono semplicemente aumentare i profitti. Noi, al contrario, abbiamo bisogno di creare imprese perché i posti di lavoro sono creati dalle aziende. Non li può più “inventare” l’amministrazione pubblica. Però mancavano due milioni di euro per sostenere le imprese dei giovani….Una breve riflessione sul settore agroalimentare: la globalizzazione ha aperto mercati ai nostri prodotti, agricoltura è una delle migliori al mondo e la Cooperazione trentina aveva gli strumenti per utilizzare questa opportunità.” Il sistema cooperativo è ancora una scelta positiva? “Certamente le coop svolgono un funzione anticiclica. E i numeri confermano questa tesi. Euricse ha esaminato i bilanci (dal 2006 al 2012) di oltre 2.000 con più di 500.000 Euro di fatturato e li ha messi a confronto con una ampio numero di spa con caratteristiche equivalenti stesso. E possiamo osservare che le coop hanno aumentato il loro fatturato del 30% le spa del 5%, e che le prime hanno aumentato il costo del lavoro del doppio delle spa, e che un terzo indicatore ci fa capire la differente mission delle imprese: le coop han- Questo ha indebolito il nostro sistema Non vedo uscita dalla crisi, non vedo lungimiranza nella proposta della giunta di importare aziende o di sostenere le aziende in crisi (alla fin fine si buttano via risorse che è meglio usare in altro modo), non vedo proposte per l’edilizia, insomma non vedo scelte strategiche selettive (abbassare l’Irap non è una scelta selettiva). Se si abbattono i costi per le imprese non è detto che le imprese vada- 15 no visto un calo forte degli utili mentre le spa li perde solo nel 2009. Vuol dire, in poche parole, che le coop hanno messo al primo posto i lavoratori, mentre le altre aziende hanno VFDULFDWRVXLGLSHQGHQWLOHGLIÀFROWj Basterebbero queste elementi per puntare con maggior convinzione sulla scelta cooperativa.” E dopo Schelfi, cosa prevedi? “Mi aspetto un movimento cooperativo che sappia esprime un’idea di Trentino. E’ la condizione base per trovare un progetto condiviso. Chi ha idee le esprima e le metta sui tavoli. Servono persone particolari? “Non posso fare la squadra. Ho notato che ci sono le forze e che possono prendere in mano la situazione. Mettere insieme tutte le intelligenze e le buone volontà per avere una classe dirigente diffusa perchè sa fare progetti sul territorio. Viviamo una situazione simile a quella degli anni ’70. Allora la Federazione inventò la cooperazione sociale; è ben vero che ci mise un po’ a digerirla, ma poi è stata capace di sistematizzarla. Nuove forme di cooperazione sono possibili, con un principio ben chiaro: costruire esperienze che sostituiscono il pubblico con forze espressione della comunità organizzata.” Parlamento LE NUOVE ZONE MONTANE IN PARLAMENTO I ULTIM’ORA l senatore Franco Panizza (Patt) ha presentato un’interrogazione per richiamare il Governo a mantenere gli impegni senza adottare tecnicismi che risulterebbero peraltro incomprensibili. L’unico dato certo è che, con la scelta che il senatore evidenzia, vengono penalizzati gli agricoltori di montagna, proprio quelli che dovrebbero essere sostenuti per il loro ruolo di salvaguardia del territorio. Ovviamente ci auguriamo che queVWDLQL]LDWLYDYDGDDEXRQÀQH “La decisione assunta nei giorni scorsi dal Governo, attraverso l’introduzione dei decreti attuativi della Legge sulla Competitività, con i quali si individua l’altitudine della sede della Casa Comunale come FULWHULRDLÀQLGHOUHJLPHGLHVHQ]LRne dall’IMU per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina, costituisce un grave errore e una forma di penalizzazione per tutti gli agricoltori di montagna”. Lo dice in una nota il Senatore e segretario politico del PATT nonché vicepresidente del Gruppo Interparlamentare per lo Sviluppo della Montagna, Franco Panizza. “La scorsa settimana avevo presen- tato un’interrogazione al Governo dove chiedevo che non fosse questo il criterio. Innanzitutto perché SHUGLIÀFROWjGLFROOHJDPHQWRQHOOD maggior parte dei comuni di montagna, la sede della casa comunale è stata nel tempo spostata o costruita ab initio a fondovalle; pertanto, la sua altitudine - assunta dall’ISTAT D ULIHULPHQWR SHU OD FODVVLÀFD]LRQH statistica dei comuni - non può ritenersi un indice minimamente idoQHR D GHÀQLUH OD QDWXUD ´PRQWDQDµ di un comune, a maggior ragione VHWDOHGHÀQL]LRQHqSRVWDDIRQGDPHQWRGLXQWUDWWDPHQWRÀVFDOHGLIferenziato per i contribuenti. A questo s’aggiunge il fatto che siamo a ridosso della scadenza di pagaPHQWRWXWWRTXHVWRPHWWHLQGLIÀFROWj i Comuni, che dovranno ricalcolare la quota, ma soprattutto i proprietari dei piccoli appezzamenti terrieri. Con tale indice come nuovo riferimento per l’individuazione dei comuni montani esonerati dalla riscossione dell’IMU agricola si sta determinando un’irragionevole disparità di trattamento tra territori del tutto omogenei, basata su un dato del tutto accidentale quale la collocazione in quota della casa comunale. Nell’interrogazione avevo chiesto al ULTIM’ORA $G´RUDµODTXRWDDOWLPHWULFDFRUULVSRQGHDTXHOODGHOO·HGLÀFLRGHOPXQLFLSLR GHOFRPXQH1HOORVSHFLÀFR ]RQDQRQPRQWDQDPD[DOWH]]DVOPPW ]RQDFROOLQDUHWUDLHLPWVOP ]RQDPRQWDQDROWUHLPWVOP 9LVWR LO YRUWLFRVR H FRQWLQXR PRGLÀFDUVL GHOOH GLYHUVH SRVL]LRQL SHU OD GHÀQL]LRQH GHOOD QXRYD ,PX SHU DJJLRUQDPHQWL ULPDQGLDPR DO QRVWUR VLWRZZZFLDWQLW ,QTXHVWRSHULRGRGRYUDQQRHVVHUHULGHÀQLWLLFULWHULGLFDOFRORVLIDUjRJQL azione possibile per per evitare la sua applicazione nei territori montani come il nostro. 18 Franco Panizza, segretario del Partito Autonomista Trentino Tirolese Governo se non riteneva opportuno, LQDOWHUQDWLYDDOODPRGLÀFDGHLFULWHUL rinviare all’esercizio di imposta 2015 l’applicazione della nuova disciplina in ottemperanza al principio di QRQ UHWURDWWLYLWj GHOOH QRUPH ÀVFDli, anche in modo da consentire ai comuni di adottare i provvedimenti amministrativi necessari a garantire la riscossione dell’imposta. Sto già predisponendo una lettera DO *RYHUQR DIÀQFKp LQWHUYHQJD FRQ la massima urgenza: una tale decisione rappresenta un grave errore e una penalizzazione oltre ogni modo la montagna e la sua agricoltura” Assistenza legale Ricordiamo ai gentili lettori che la &RQIHGHUD]LRQH ,WDOLDQD $JULFROWRUL mette gratuitamente a disposizione GHL SURSUL DVVRFLDWL LQ UHJROD FRQ LO SDJDPHQWRGHOOHWHVVHUDDVVRFLDWLYD un consulente legale secondo i seguenti orari e previo appuntamento TRENTO - Via Maccani, 199 WXWWLLJLRYHGuGDOOHDOOH Avv. Andrea Callegari CLES9LD'DOODÀRU il primo lunedì del mese dalle 14.00 DOOHAvv. Sandri Il testo integralePiergiorgio dell’interrogazione è disponibile sulmese nostro il secondo giovedì del dallesito 14.00 www.cia.tn.it! DOOHAvv. Lorenzo Widmann CAA NOTIZIE DAL CAA a cura di Stefano Gasperi (Responsabile CAA-CIA) GASOLIO AGEVOLATO Con delibera del 3 novembre scorso la Giunta Provinciale ha destinato la minuscola disponibilità riservata del bilancio di previsione 2014 di €. 1.310 PLODDÀQDQ]LDUHLQWHUYHQWLVXWUHVHWWRUL individuati probabilmente sulla base delle più pressanti richieste sottoposte all’assessore agricolo Michele Dallapiccola. In periodi di penuria estrema GLULVRUVHWUDVSDUHQ]DHSULRULWjGHÀQLte, sarebbero d’obbigo. Invece.... Così 700 mila euro saranno riservati a contributi per la produzione di energie rinQRYDELOLELRJDV &RPH" 6L WUDWWD FRQ estrema probabilità di interventi deliberati su nominativi assegnatari gia’ individuati vista che la mole di documentazione richiesta per accedervi e i tempi ristrettissimi. Procedure censuUDELOL"&HUWDPHQWHVuPLODHXUROL racimola ovviamente la cooperazione FKHSRWUjÀQDQ]LDUHO·DFTXLVWRGLFDVsoni sull’articolo 28 della L.P. 4/2003 che si intitola “potenziamento delle strutture” ma che prevede “anche” le attrezzature. Per la verità il senso sembra quello di acquisto di attrezzature connesse a operazioni di acquisto, ampliamento e ammodernamento di magazzini e non per la semplice sostituzione periodica di attrezzature come i cassoni cui, forse, ben potrebbero provvedere, almeno in periodo di crisi, più dignitosamente le imprese con SURSULHULVRUVH,QÀQHHGqO·LQWHUYHQWR che più condividiamo, sono stati de- VWLQDWLĄPLODSHUÀQDQ]LDUHIRUVH O·XQLFDULVSRVWDHIÀFDFHDGXQDHPHUgenza assoluta per i produttori di frutta piccola e cioè la copertura delle colture con reti anti Drosophila Suzukii. NEL COMUNE DI PERGINE NON E’ PIU’ LECITO LASCIARE I TERRENI INCOLTI Il nuovo Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Pergine Valsugana impone ai proprietari, conduttori e afÀWWXDULGLWHUUHQLO·REEOLJRGLWHQHUHJOL stessi puliti, liberi da sterpaglie, vegetazione incolta, colture arboree abbandonate. Le operazioni di “pulizia” andranno eseguite almeno una volta all’anno e, in caso contrario, sarà il Comune ad eseguirle addebitando poi le relative spese all’inadempiente. E’ inoltre prevista l’applicazione di una sanzione compresa fra i 50 e i 300 euro. ,OÀQHqTXHOORGHOGHFRURGHOO·LQFROXmità delle persone e di salvaguardare le coltivazioni limitrofe da malattie, infestazioni di insetti dannosi, e dal rischio di incendi. SEMPLIFICAZIONI E LE PROMESSE DEL MINISTRO MARTINA Dopo il modello 730 anche la domanda dei contributi della Politica DJULFRODHXURSHDDUULYDDOEHQHÀFLDULR precompilata. La rivoluzione scatta da marzo: per un milione di domande che valgono circa 4 miliardi di premi Ue basterà un click. È solo una delle novità del piano antiburocra- GASOLIO AGEVOLATO PER RISCALDAMENTO SERRA ,O0LQLVWHURKDLQSUHYLVLRQHDOFXQHPRGLÀFKHVXOVLVWHPDGLDVVHJQD]LRQH GHOFDUEXUDQWHDJULFRORDJHYRODWRSHUO·DQQR(·PROWRSUREDELOHFKHL buoni per il prossimo anno, si possano stampare solo successivamente al JHQQDLRRDGGLULWWXUDROWUH9LFRQVLJOLDPRSHUWDQWRGLXVXIUXLUH GHOTXDQWLWDWLYRDVVHJQDWRSHULODFTXLVWDQGRHQWURLOXQD TXDQWLWjGLJDVROLRVXIÀFLHQWHDJDUDQWLUHLOULVFDOGDPHQWRGHOOHVWUXWWXUH almeno per tutto il mese di gennaio, ma anche oltre. 19 zia annunciato ieri dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, alla prima conferenza economica di Agrinsieme, il coordinamento di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle coop agroalimentari (Fedagri-Confcoop, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital). Oltre alla domanda precompilata, ci saranno l’anagrafe unica delle aziende agricole, la banca dei certiÀFDWL H XQ IDVFLFROR D]LHQGDOH FKH diventa il «passaporto» dell’azienda con informazioni a 360 gradi sul piano colturale, assicurativo e integrato anche con il quaderno di campagna. Inoltre i soldi arriveranno in anticipo rispetto alla tabella di marcia: non più una tranche a dicembre e saldo a giugno, ma pagamento al 100% entro il 30 giugno. Il ministro ha spiegato che il «piano Mipaaf 2.0» ha l’obiettivo (ambizioso) di eliminare la burocrazia inutile, quel monte di 25 chilogrammi di carte che l’azienda produce ogni anno e che assorbe oltre 100 giornate di lavoro. Un salto di qualità, dunque, per la platea di circa 1,5 milioni di aziende agricole. ERRATA CORRIGE 1,3 MILIONI SULLA L.P. 4/2003 PER CASSONI, BIOGAS E DROSOPHILA ERRATA CORRIGE Segnaliamo che nello scorso numero del nostro mensile, a SDJLQD YL HUD ULSRUWDWD XQD LQHVDWWH]]D QHOOD QRWL]LD ´,/ &202'$72 ', 0(==, $*5,&2/, 9$ $1127$72 68//$ &$57$ ', &,5&2/$=,21(µ Le nuove procedure in vigore GDO LQWURGRWWH GDO comma 4-bis, art. 94 del CdS H UHJRODPHQWDWH GDOO·DUW bis del Regolamento al CdS, si applicano alle seguenti cateJRULHGLYHLFROL$8729(,&2/, 02729(,&2/,²5,025&+, /DQRUPD121VLDSSOLFDLQYHFH D 0$&&+,1( $*5,&2/( 0$&&+,1(23(5$75,&,H&,CLOMOTORI. &$) NOTIZIE DAL CAF a cura di Nadia Paronetto (responsabile CAF-CIA Agriverde) LA FATTURA ELETTRONICA SOSTEGNO DELL’ECONOMIA A partire dal 01 aprile 2015, sarà obbligatorio per tutti coloro che hanno rapporti con la Pubblica Amministrazione emettere le fatture in formato elettronico. La pubblica amministrazione avrà l’esplicito divieto di accettare fatture cartacee, che quindi non saranno più accettate e di conseguenza non potranno essere pagate. L’emissione della fattura elettronica deve rispettare dei precisi parametri e deve garantire 3 requisiti: - autenticità dell’origine, - integrità del contenuto, - leggibilità. Di conseguenza sarà necessario un programma apposito per emetterla, ed inoltre è obbligatoria la conservazione elettronica per almeno 10 anni. La Camera di Commercio ha deciso di mettere a disposizione delle piccole e medie imprese un programma per l’emissione di questo tipo di fatture. Il programma è on-line e non è necessario scaricare alcun software. La procedura guida nella compilazione delle fattura, la invia automaticamente e provvede alla conservazione sostitutiva. Il servizio è completamente gratuito ed è riservato alle imprese con meno di 250 occupati e un fatturato dell’ultimo bilancio inferiore a 50 milioni di euro. E’ consentito l’utilizzo di questo servizio per l’emissione di un massimo di 24 fatture nell’arco dell’anno, tra il 01 gennaio e il 31 dicembre. Se nel corso dell’anno si supera questo limite, dalla 25° fattura in poi bisognerà dotarsi di una propria procedura. Al programma si accede dal sito http://fattura-pa.infocamere.it, e l’unico requisito necessario è es- SOSTEGNO DELL’ECONOMIA AGRICOLA – DELIBERA RIPARTIZIONE DEI FONDI ,OJLRUQR1RYHPEUHOD*LXQWDSURYLQFLDOHKDGHOLEHUDWRODULSDUWL]LRQH GHLIRQGLGLVSRQLELOLGHOELODQFLR,QSDUWLFRODUHSHUTXDQWRULJXDUGD &RQWULEXWL SHU OD SURGX]LRQH GL HQHUJLD GD IRQWL ULQQRYDELOL ² ELRJDV /S DUWWHUFRPPDWHU &RQWULEXWLSHUFRSHUWXUHGDQQLGURVRSKLOD²GHOLEHUDLQFRUVRGLDSSURYD]LRQH /SDUWF 3RWHQ]LDPHQWRGHOOHVWUXWWXUH²GHOLEHUDLQFRUVRGLDSSURYD]LRQHSHUDFTXLVWRFDVVRQL/SDUW Testo della delibera disponibile su www.cia.tn.it ´/DGLUH]LRQHHWXWWLLFROODERUDWRUL GHOOD&RQIHGHUD]LRQH,WDOLDQD Agricoltori del Trentino VRQRYLFLQLDLIDPLJOLDUL per la perdita di /,9,2'$//$%5,'$µ 20 sere in possesso della Carta Nazionale dei Servizi; che viene rilasciata dalla Camera di Commercio HKDXQFRVWRFKHYDÀQRDLĄ La procedura dà anche la possibilità di indicare un delegato, che può anche essere un intermediario abilitato come la Cia, che da quel momento avrà la facoltà di emettere fatture a nome del titolare, senza che siano necessari ulteriori passaggi. ARRIVANO I CONTROLLI SULLE RURALITA’ Nel 2012 in Trentino sono state presentate più di 7.000 domande di ruralità, per un totale di 17.000 immobili. Questo ha permesso di regolarizzare molti immobili, e nel contempo di usufruire di agevolazioni, come l’esenzione dall’ICI arretrata e dall’IMU. Dopo due anni, partono i controlli su quelle domande e se la ruralità non dovesse essere confermata, dovranno essere versati tutti gli arretrati di Imu e Ici. Oltre ai controlli “formali”, rilevabili già dalla documentazione presentata, verrà effettuato un controllo sul 5% delle domande presentate, cioè circa 350. Se questi controlli metteranno in evidenza un’alta percentuale di errori, la platea dell’accertamento verrà allargata. Le pratiche da controllare saranno scelte in modo casuale da un’appoVLWDFRPPLVVLRQH/DYHULÀFDSUHYHde anche un sopralluogo sul posto. I controlli partiranno dal 01 gennaio 2015 e il contribuente interessato riceverà una comunicazione scritta, con la data prevista per il sopralluogo. Se la ruralità non dovesse essere confermata, dovranno essere versati tutti i pagamenti arretrati di Imu e Ici. Quando si riceve la lettera è consigliabile avvisare subito chi ha presentato la documentazione (associazione o professionista) in modo che possa ricontrollare tutto un’ultima volta. Infatti se in quel momento ci si dovesse rendere conto di aver presentato una domanda errata, ci sarà ancora il tempo per sistemare il problema o, in casi estremi, ritirarla. &$) NUOVA TARIFFAZIONE CONTABILITÁ ESTERNE a cura di a cura di Nicola Guella (Responsabile amministrativo - CIA Agriverde) L H FRPSOLFD]LRQL Àscali introdotte negli ultimi anni, per ultima il cosiddetto Spesometro, hanno appesantito di molto il compito dei consulenti nella tenuta della contabilità. Ad esempio questo nuovo adempimento, implica la registrazione puntuale di tutti i documenti di acquisto e di vendita di una ditta, indipendentemente se la contabilità venga tenuta in proprio consegnando i registri IVA annualmente o periodicamente al consulente, oppure se essa venga tenuta con mezzi informatici direttamente GD FKL YL VHJXH OD ÀVFDOLWj ,QROWUH le sanzioni per errata compilazione sono decisamente onerose. Per questi motivi non è più sostenibile da parte della scrivente la tenuta della contabilità per i soggetti esterni e quindi questo servizio non verrà più erogato con tempi e modi di seguito esplicitati. Agriverde Cia srl ha previsto il passaggio di questa tipologia a quelle eseguite ordinariamente dal 01-01-2016. Il 2015 sarà quindi un periodo transitorio ove però all’utente, che è ancora considerato esterno, verrà applicato un prezzo che dovrà compensare il nostro maggior onere per la registrazione dei documenti contabili. Qui di seguito sono elencati i vari momenti del processo sopra descritto: DSSOLFD]LRQH SHU OD FRQWDELOLWj SHU O·DQQR GHOOH WDULIIH ÀVse tutt’ora in vigore che saranno fatturate nel 2015; DSSOLFD]LRQH SHU OD FRQWDELOLWj GHOO·DQQR GHOOH WDULIIH ÀVVH tutt’ora in vigore oltre ad una tariffa puntuale per ogni documento registrato pari ad Euro 2,00 + IVA cadauno. La fatturazione avverrà nel 2016; DEROL]LRQHGHOVHUYL]LRGLFRQWDbilità per gli utenti esterni dal 0101-2016 ed applicazione della tariffa ordinaria per la contabilità che sarà fatturata nel 2017. Dal 2016, quindi, Agriverde Cia srl non potrà più seguire nessun tipo di contabilità esterna; per chi coPXQTXHQRQYRUUjDIÀGDUVLDQRLVL richiede l’obbligo di disdetta scritta entro l’anno precedente al quale si intende recedere dal servizio. $O ÀQH GL YHULÀFDUH LO FRVWR GHOOD contabilità ordinaria, essendo la sua determinazione complessa, si invitano gli interessati a recarsi presso le sedi CIA di Trento o Cles per la formulazione di un preventivo per la tenuta della contabilità 2016, avendo ben presente che sicuramente esso avrà un minimo margine di variabilità visto l’orizzonte temporale non breve. Vogliamo evidenziare che la contabilità informatizzata Vi permetterà di avere a richiesta e senza costi aggiuntivi una reportistica dettagliata circa l’andamento della Vostra azienda potendo consultare, relativamente ad un lasso di tempo annuale o infrannuale, il conto economico 21 dell’azienda agricola, il partitario dei clienti o dei fornitori piuttosto FKH TXHOOR VSHFLÀFR GL XQ FRVWR o di un ricavo. Inoltre in caso in cui chiedeste consulenze di ogni genere sarà per noi più facile fornirvele avendo già a disposizione dati in formato facilmente elaborabile. Ricordiamo inoltre che in FDVR GL DIÀGDPHQWR DG $JULYHUGH Cia srl, tutte le irregolarità relative alla tenuta della contabilità e degli adempimenti annessi saranno a suo carico. Nella situazione attuale le responsabilità della corretta tenuta della contabilità sono in capo all’azienda agricola. La costante crescente difficoltà che la fiscalità richiede ci ha visti costretti ad assumere questa decisione che però ci permetterà di potervi fornire una maggior serenità nella gestione della Vostra contabilità oltre che a potervi fornire celermente informazioni e consulenze, ormai elementi indispensabili per tutte le imprese, comprese quelle agricole. ,1$,/ RELAZIONE ANDAMENTO INFORTUNISTICO 2013 TRENTINO Il Comitato provinciale di Coordinamento in materia di salute e sicurezza QHLOXRJKLGLODYRURKDHPHVVRODUHOD]LRQHVXOO·DQGDPHQWRLQIRUWXQLVWLFR UHODWLYRDOLQ7UHQWLQR R iportiamo qui in breve alcuni dati, soprattutto quelli relativi al settore agricoltura. I dati, secondo la normativa europea, sono da quest’anno presentati secondo il modello “open data”, dati di tipo statistico descrittivi di fenomeni generali ai quali non viene applicato alcun ÀOWUR6RQRGDWLDFFHVVLELOLDWXWWLXQLYHUVDOPHQWH GLVSRQLELOL WUDVSDUHQWL H QRQPDQLSRODELOLHVWUDWWLGDLGDWDEDVH dell’INAIL senza alcun intervento e resi SXEEOLFLVXOODUHWH,QWHUQHW Nel 2013, sono stati denunciati all’INAIL (sedi di Trento e Rovereto) complessivamente 9.542 infortuni: il 9,63% in meno rispetto al 2012. Per quanto riguarda la distribuzione per gestione tariffaria INAIL i casi di infortunio sono così ripartiti nei diversi settori: alla gestione Industria e Servizi. 3 in Agricoltura. MALATTIE PROFESSIONALI Si conferma il trend in aumento con evidente progressione dei casi denunciati in Agricoltura, triplicati negli ultimi cinque anni. Per ciò che riguarda il settore Agricoltura si notano, oltre all’aumento generale delle denunce, gli stessi fenomeni: la preponderanza delle malattie legate ai disturbi osteo-articolari e l’aumento delle malattie non tabellate. Tale aumento è dovuto soSUDWWXWWR DG XQD ´VHPSOLÀFD]LRQHµ delle procedure per il riconoscimento delle malattie professionali agricole. Sono quindi aumentate le persone che chiedono tale riconoscimento rispetto al passato. Pertanto si riscontra un aumento, ma solo nel numero dei richiedenti e non in proporzione ai casi. Anno di manifestazione Gestione 2009 2010 2011 2012 2013 Industria e servizi 247 281 287 223 226 Agricoltura 45 54 121 117 152 Conto Stato Dipendenti 1 1 2 - 2 TOTALE 293 336 410 340 380 INDUSTRIA E SERVIZI 6718 (-11.36%) AGRICOLTURA 885 (-6.15%) Anno si manifestazione Malattia professionale o sostanza che la causa 2010 2011 2012 2013 Malattie causate da radiazioni solari 281 287 223 226 Ipoacusia da rumore (h83.3) 54 121 117 152 Malattie causate da vibrazioni meccaniche trasmesse al sistema mano braccio 1 2 - 2 Ernia discale lombare (m51.2) 14 19 20 16 Malattie da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori 25 69 58 70 Malattie non tabellate 11 25 35 59 - 2 - 1 336 410 340 380 PER CONTO STATO 1.939 (-4.81%) CASI MORTALI Nel corso del 2013 sono stati denunciati all’INAIL 12 casi di infortunio mortale, 10 in occasione di lavoro e 2 in itinere, 9 ascrivibili Non determinato TOTALE 22 La 'RQQHLQ&DPSR nostra storia 40 righe di Storia /8,*,&$5%21$5, L uigi Carbonari nasce a Carbonare di Folgaria il 3 ottobre 1880. Ancora studente si avvicina al movimento cooperativo fondando la Cassa rurale e la Famiglia cooperativa di carbonare. Si iscrive all’Università di Vienna, e nel 1906 subisce l’arresto per aver fomentato i moti studenteschi a favore di una università italiana a Trieste. L’anno seguente subisce un processo per irredentismo. Entrato nel partito Popolare con Alcide Degasperi, con il quale è promotore delle Leghe dei Contadini. Dall’Università di Vienna passa a quella di Pavia, poi a Padova (atenei non riconosciuti dall’Impero), e FRQVHJXHLQÀQHODODXUHDLQVFLHQze politiche e contabilità dello Stato, a Heidelberg nel 1908. È consigliere della Federazione GHL &RQVRU]L &RRSHUDWLYL ÀQR DO congresso federale del 27 aprile del 1911, quando non viene rieletto. Sempre nello stesso anno si candida per il partito popolare e viene eletto rappresentante del Trentino alla dieta di Innsbruck. In questo periodo dà impulso alla lega dei contadini e nel 1912 le cooperative agricole da lui fondate sono 40. Allo scoppio della guerra è arruoODWR FRPH XIÀFLDOH DXVWULDFR PD per le sue idee nazionaliste è internato, riuscendo però a fuggire a Firenze, dove mantiene i contatti con i gruppi irredentisti trentini. Viene eletto deputato per il Partito Popolare Italiano, e nel contempo promuove 117 cooperative di lavoro, è nominato presidente della Federazione trentina delle leghe dei contadini, restando in FDULFDÀQRDOSDUtecipando al dibattito sulla concorrenza fra Leghe e Famiglie Cooperative , scrive: “la sottoscrizione delle scorte vada alle prime e lo smercio alle seconde”, ma la sua proposta non viene accettata. Durante il fascismo l’on. Carbonari viene perseguitato per i suoi ideali di politica sociale e per vivere è costretto ad esercitare “la professione di ambulante vendendo prodotti artigianali di sua produzione”. Passata la seconda guerra mondiale, fra il 1945 e il 1950 costituisce, organizza e presiede l’Unione Contadini, che si dota di un organo di stampa, il periodico “Il Contadino”. Entra a far parte della Consulta e della Costituente e viene eletto senatore di diritto. È portavoce del sindacalismo contadino e delle istanze autonomistiche regionali e provinciali, in particolare di quelle del movimento cooperativo, che gli vale la nomina a presidente onorario della Federazione dei 24 24 consorzi cooperativi. Nel 1953 non si ricandida perché occupato alla ricostruzione del Consiglio Agrario Provinciale, di cui è SUHVLGHQWHÀQRDOODVHFRQGDPHWj degli anni Sessanta. Per contrasti di metodo con la DC e per una diversa visione dell’autonomia, uscì da questa, fondando l’Alleanza dei Contadini Artigiani che rappresentò nel consiglio provinciale di Trento dal 1964 al 1968.Al suo ritiro dalla scena pubblica può “vantare di aver costituito più di 230 tra Famiglie Cooperative, consorzi, Casse rurali, Leghe e Cooperative di lavoro”. Muore a Strigno il 20 settembre 1971. 'RQQHLQ&DPSR I LABORATORI DELLE DONNE IN CAMPO a cura di Francesca Eccher Trento Anche quest’anno l’Associazione Donne in Campo è stata invitata dal Comune di Trento a realizzare laboratori per bambini nel ricco calendario di iniziative di “Trento città del Natale”. Andrea Robol, Assessore con delega per le materie della cultura, turismo e giovani spiega: “La rinnovata Piazza Dante costituirà la magica cornice del Natale dedicato ai bambini: illuminata dalle luci di un grande albero di Natale sarà animata da numerose iniziative rivolte ai più piccoli, con aree attrezzate anche per la loro cura e per il loro benessere”. L’appuntamento con le Donne in Campo è in Piazza Dante a Trento nelle seguenti date: Lunedì 22 e Martedì 23 dicembre 2014 – orario 15:00-18:00 PROFUMO DI PANE... DA IMPASTARE, CUOCERE E PORTARE A CASA a cura dell’associata Elisabetta Monti Sabato 27 e Domenica 28 dicembre 2014 – orario 15:00-18:00 CREA CON LE FOGLIE DI MAIS IL BAMBINELLO E GLI ANGIOLETTI DEL NATALE a cura dell’associata Rinuccia Napoletani Sabato 3 e Domenica 4 gennaio 2015 – orario 15:00-18:00 ARRIVA LA BEFANA! CREA CON LE FOGLIE DI MAIS LA BEFANA E LA SCOPINA “SPAZZAGUAI” a cura dell’associata Rinuccia Napoletani Info: www.mercatinodinatale.tn.it Bolzano SEMINARIO I laboratori delle Donne in Campo sono stati premiati a Bolzano lo scorso 25 novembre con un importante riconoscimento. Il progetto “Educare all’agricoltura con i laboratori e i mercati delle Donne in Campo” è stato nominato al concorso “Il Turismo incontra l’Agricoltura”, bandito nel 2014 per la terza volta a livello di Euregio. L’obiettivo del concorso è quello di promuovere la cooperazione tra agricoltura e turismo e di renderla visibile. La Presidente Mara Baldo ha ritirato dall’Assessore provinciale Michele Dallapiccola la targa di riconoscimento e il cesto di prodotti locali. Info: www.tla-euregio.info SEMINARIO NOVITÁ ETICHETTE ALIMENTARI 7UHQWRJHQQDLRGDWDHRUDULRGDGHÀQLUVL 'DO'LFHPEUHGLYHQWDOHJJHLO5HJRODPHQWR(XURSHR/·HWLFKHWWDWXUD GHLSURGRWWLDJURDOLPHQWDULqXQDVSHWWRPROWRGHOLFDWRLQTXDQWRUDSSUHVHQWDO·LQWHUIDFFLDWUDLOSURGXWWRUHHLOFRQVXPDWRUH'XUDQWHLOVHPLQDULRYHQJRQRIRUQLWHOHLQGLFD]LRQL SHUODUHGD]LRQHGLHWLFKHWWHFRUUHWWH0RGXOLVWLFDSHUO·LVFUL]LRQHVXZZZFLDWQLW ,QIRUPD]LRQLWHOPDLOWFVIRUPD]LRQH#FLDWQLW 25 Terre coltivate LA CASTANICOLTURA A cura della Fondazione Museo storico del Trentino L All’albero di castagno (Castanea sativa) è stato attribuito nell’800 il nome di “albero del pane”. Esso ha originato un vero e proprio modello di civilizzazione, soprattutto nelle aree della media montagna appenninica e prealpina. In Trentino occupa aree piuttosto periferiche rispetto alle grandi distese boschive di aghifoglie. Vi sono tuttavia alcune zone, ubicate prevalentemente in aree a clima temperato con terreni acidi poveri di calcio, in cui i castagneti da frutto formano compatte unità paesaggistiche. Notissimo è il territorio di Castione sull’altipiano di Brentonico, ai piedi del Baldo trentino. Anche l’altipiano della Vigolana (Vigolo Vattaro), la Valle del Centa (Centa San Nicolò), la Valsugana lungo le pendici meridionali del Lagorai (Roncegno), la bassa Valle del Chiese con i noti m a r r o n i di Darzo e l’A l to Garda (Drena) sono entrate a far parWHGHOODJHRJUDÀDWUHQWLQDGHOODFDVWDnicoltura. Negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, la diffusione del cancro della corteccia aveva fatto temere la perdita di questa importante presenza. Anche l’interesse commerciale sia nei confronti del frutto che del legno era andato scemando. Negli ultimi anni si sta registrando, invece, un nuovo interesse per questa familiare latifoglia e per i suoi saporiti frutti, icone e simboli della stagione autunnale. Esemplari di alto fusto di castagno domestico, governati secondo la tipologia del prato alberato luminoso, portano una nota di serenità bucolica nel panorama di una riscoperta ruralità montana. Nel corso dell’800 l’impero Asburgico sostiene nei territori del Trentino ripetute campagne di promozione del castagno. La diffusione di questa pianta viene favorita per far fronte alle necessità alimentari della popolazione spesso minacciata dalla fame e dalle FDUHVWLH7DOHSROLWLFDYDDEXRQÀQH popolando di alberi di castagno numerosi territori del Trentino. Un’indagine condotta nel 1889 da Antonio de Pizzini (membro del Consiglio provinciale di agricoltura) sulla produzione delle specie da frutto nelle valli del Tirolo meridionale riporta queste cifre: la produzione totale di castagne risultava all’epoca di 5.600 quintali su base annua preceduta solo dalla produzione di mele (16.000 quintali) e pere (10.998 quintali). Il frutto non veniva quasi mai trasformato in farina ma consumato e parte della produzione era venduta o barattata con beni di prima necessità. /HIRJOLHLQÀQHHUDQRVSHVVRXWLOL]]Dte come lettiera per gli animali. La decimazione del patrimonio castanicolo del Trentino nel corso del ’900 è favorita da alcuni fattori: la necessità di legna da ardere per il riscaldamento delle truppe nel corso dei due conÁLWWL PRQGLDOL H O·LPSLHJR LQGXVWULDOH del legno. Tra gli usi industriali un ruolo chiave giocano l’impiego di legno di castagno per la palatura dei vigneti e l’utilizzo per la costruzione delle traversine della ferrovia del Brennero, inaugurata nel 1867. Nel 1994 viene effettuato un censimento per rilevare in Trentino la presenza del castagno da frutto. Su 648 ettari di castagneti presenti nel territorio provinciale, 240 sono coltivati (specializzati) e 400 risultano abbandonati. A seguito dell’inventariazione la Provincia autonoma di Trento Terre coltivate ÀQDQ]LD DOFXQL SURJHWWL GL UHFXSHUR zonale di castagneti basati su modalità differenti: il ripristino di vecchie piante ripulite dai rami disseccati dal cancro e la messa a dimora di piante da vivaio di alto valore genetico (marroni). Oggi, gli operatori agricoli che dichiarano il possesso GLVXSHUÀFLDFDVWDJQHWRVRQR Nell’ultimo decennio, la produzione di castagne in Trentino è oscillata i 2.400 e i 600 quintali annui. Il 90% del prodotto è commercializzato fresco. Per la parte residuale, la trasformazione a carattere artigianale su scala limitata riguarda l’essicazione, la produzione di farina di castagne, di conserva, di frutta glassata, sciroppata o sotto spirito. In Trentino la castanicoltura è diffusa prevalentemente in sei territori: Bassa Valsugana (Roncegno), Alta Valsugana (Castagnè, Bosentino, Centa), Valle dell’Adige (Albiano, Lases, Sardagna), Valli Giudicarie (Darzo, Storo), Alto Garda e Ledro (Pranzo, Tenno, Drena), Vallagarina (Brentonico, Castione) e Tesino. Tra queste, in Bassa Valsugana si ULVFRQWUDODPDJJLRUHVXSHUÀFLHFROtivata a castagneto, anche se una vasta parte risulta abbandonata (su 231 ettari solo 38 sono coltivati). La zona di Castione nei pressi di Brentonico è invece la più rilevante VRWWRLSURÀOLFROWXUDOHHSURGXWWLYR ettari di cui 29 coltivati con ampie suSHUÀFLDFDUDWWHULVWLFKHRPRJHQHH “TERRE COLTIVATE”. IL LIBRO E LA MOSTRA ITINERANTE. A corredo della mostra sulla storia dei paesaggi del Trentino è stato da poco pubblicato il volume “Terre coltivate”, a cura della Fondazione Museo storico del Trentino. Inoltre, dopo la chiusura del percorso espositivo, rimasto aperto alle Gallerie di Piedicastello GD RWWREUH ÀQR D JLXJQR il Museo storico del Trentino ha realizzato una mostra itinerante con venti grandi pannelli che ripropongono i temi principali della mostra. Il libro – 228 pagine, 15 euro – rappresenta un contributo allo studio del paesaggio agrario del Trentino e propone una miscellanea di saggi sul tema del paesaggio. L’antropologo ed esperto di terriWRUL DOSLQL $QQLEDOH 6DOVD ÀUPD XQ contributo sulle unità paesaggistiche del Trentino. Lo studioso di storia economica Andrea Leonardi si occupa della rilevanza dell’agricoltura nell’economia del nostro territorio. Il paesaggista Bruno Zanon si sofferma sulla costruzione del paesaggio agrario e sullo strumento dei piani urbanistici provinciali. L’economista e studioso di politiche agrarie Geremia Gios tratta il tema dei territori di montagna e delle attività agrosilvopastorali. Il direttore della Fondazione Edmund Mach Mauro Fezzi fa il punto sui 140 anni dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige. L’agronomo e giornalista Sergio Ferrari racconta 27 L FHQWR DQQL GL GLIHVD ÀWRVDQLWDULD LQ Trentino. Monica Ronchini, studiosa di paesaggi, si occupa delle testimonianze dei viaggiatori. Alessandro de Bertolini, Fondazione Museo storico del Trentino, spiega quali fonti e strumenti della storia sono stati utilizzati per la ricostruzione dei paesaggi agrari del Trentino alla mostra delle Gallerie di Piedicastello. La prefazione del volume è a cura di Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino. La mostra itinerante raccoglie la descrizione di tutte le unità paesaggistiche presenti in mostra (la gelsicoltura, la tabacchicoltura, la coltivazione del grano saraceno, la viticoltura, la melicoltura, la castanicoltura, la nocicoltura, la cerealicoltura, l’alpicoltura, la selvicoltura, l’olivicoltura, l’orticoltura e le unità paesaggistiche residuali) insieme al racconto della trasformazione dei paesaggi agrari del Trentino negli ultimi due secoli. Come è stato SRVVLELOHLOFDPELDPHQWR"&RPHVLq passati da un modello di agricoltura di autoconsumo e di sussistenza ai moderni comparti agricoli e industriali GLRJJL",YHQWLSDQQHOOLDXWRSRUWDQWL delle dimensione di 1 metro di larghezza per 2 metri di altezza) cercano di rispondere a queste domande. Per conoscere il calendario e le sedi itineranti della mostra, o se interessati ad ospitarla, contattare la Fondazione Museo storico del Trentino allo 0461.230482. 'RQQHLQ&DPSR Itinerari L Casa Bonus %RQGR a raccolta rappresenta un bell’esempio della cura spontanea e dell’interesse con cui la cultura materiale dismessa viene ormai riguardata all’interno della comunità, laddove ogni oggetto, ogni strumento di lavoro, ogni manufatto, diventa occasione per uno scambio cordiale tra gli anziani e i meno anziani che gestiscono il percorso e i visitatori: scambi di ricordi, di nozioni linguistiche, di tecniche, di modi di fare e di dire. Per informazioni: DVVRFLD]LRQHFXOWXUDOH)LORÀRU1RUPD%RQHQWL ITINERARIO ETNOGRAFICO DEL TRENTINO 086(2'(*/,86,(&26780,'(//$*(17(75(17,1$ ZZZPXVHRVDQPLFKHOHLW a cura di Antonella Mott M Museo degli attrezzi agricoli e artigianali della Comunità di Canezza – Portolo &DQH]]D useo, allestito da un’associazione culturale locale e spostato di recente in una nuova sede, raccoglie gli oggetti e gli attrezzi che un tempo erano utilizzati DOFDVHLÀFLRVRFLDOHQHOOHFDVHHQHLODERUDWRULDUWLJLDQLGHOSDHVH/HVH]LRQLFKH VSHFLÀFDQRVHPSUHFRQQRPHHFRJQRPHO·DUWLJLDQRGLULIHULPHQWRVRQRFDVHLÀFLRVDOXPLÀFLRIDEEURPXOLQRIDOHJQDPHERWWDLRFDO]RODLRIDEEULFDQWHGLGjOPedre, tessitore, mondo contadino, funaio e sellaio. In mostra vi sono anche l’orologio della chiesa di Canezza, datato 1913, e la vecchia pompa dei Vigili del Fuoco. Le schede didascaliche di approfondimento riportano la nomenclatura in italiano e nel dialetto locale degli oggetti esposti. Per informazioni: Claudio Morelli 28 (GPXQG0DFK CONGRESSO SCIENZE SENSORIALI CON OLTRE 100 RICERCATORI Si è svolto nei giorni scorsi alla Fondazione Mach il quinto congresso della Società italiana di scienze sensoriali. L’evento ha chiamato a raccolta più di cento ricercatori da tutta Italia e si è articolato su tre giornate di lavori, con 4 sessioni, 26 presentazioni e 61 poster. E’ stato fatto il punto sulle moderne tecniche sensoriali per valorizzare ed innovare i prodotti alimentari, affrontando l’attualissimo tema dei comportamenti alimentari dei consumatori unitamente alle frontiere della percezione sensoriale. del territorio, inclusi quelli della ricerca, più idonei per il mercato”. Le scienze sensoriali permettono di collegare la prospettiva sul prodotto e sulle sue caratteristiche sensoriali con il punto di vista dei consumatori, considerando quindi motivazioni, aspettative, preferenze ed emozioni. FONDAZIONE MACH E LAIMBURG INSIEME CONTRO GLI SCOPAZZI DEL MELO Si è avviata mercoledì 1 ottobre, con la presentazione dei progetti di ricerca congiunti della Fondazione Edmund Mach ed il Centro di Sperimentazione di Laimburg, presso NOTIZIE DALLA FONDAZIONE EDMUND MACH ',6$10,&+(/($//·$',*( DFXUDGL6LOYLD&HVFKLQL8IÀFLR6WDPSD)RQGD]LRQH(GPXQG0DFK La Fondazione Machè stata scelta tra le sedi candidate in virtù del contributo scientifico significativo che il moderno laboratorio di analisi sensoriale apporta in questo settore. “Questo campo costituisce un tassello importante in cui la Fondazione Mach ha investito molto e continuerà ad investire anche in futuro -ha spiegato il direttore generale, Mauro Fezzi-, perché rappresenta un modo per riuscire a capire le esigenze del consumatore e comprendere quali sono i prodotti Seguici su fmach.it e sui nostri social media! la sede della VOG (Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole dell’Alto Adige) di Terlano, la ricerca sugli scopazzi del melo, la malattia insidiosa che sta causando gravi danni in alcune zone frutticole di entrambe le province, cioè la Valsugana ed il Burgraviato e la bassa Val Venosta. “La ricerca congiunta sugli scopazzi del melo concretizza quanto condiviso nell’accordo quadro tra i due istituti. Ovviamente, la collabo- razione non è nata ieri, lo scambio di conoscenze tra Laimburg e Fondazione Mach è di tradizione. Con questo progetto uniamo le nostre risorse per dare più spessore alla ricerca su questa malattia che colpisce entrambi i territori causando gravi danni economici per la frutticoltura”, hanno ribadito il direttore della Laimburg Michael Oberhuber e Roberto Viola, dirigente del Centro di Ricerca e Innovazione della Fondazione Mach. L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BONIFICHE IRRIGAZIONI VISITA LA FEM Hanno fatto tappa anche alla Fondazione Edmund Mach il direttore dell’Associazione nazionale bonifiche irrigazioni, Massimo Gargano, e il presidente del Consorzio Trentino di Bonifica, Luigi Stefani, che nei giorni scorsi hanno incontrato la Giunta provinciale presso l’idrovora di Grumo. Accolta dal direttore generale, Mauro Fezzi, la delegazione ha visitato il campus di San Michele: dall’unità sistema informatico geografico per conoscere l’attività sperimentale nel settore agrometeorologico, con un’attenzione particolare ai sistemi per gestire al meglio l’irrigazione, al laboratorio sensoriale, dalla scuola al laboratorio per la vitienologia e il controllo alimentare, per concludere nella cantina storica. Erano presenti anche il direttore del Consorzio Trentino di Bonifica, Claudio Geat, il presidente del Consorzio di Bonifica “Monte Salorno” di Egna, Paolo Nicolodi, il direttore Eduard Franzelin, e il direttore dei consorzi di bonifica di Bolzano, Florian Penner. Facebook Twitter Youtube Pinterest Linkedin Google+ www.facebook.com/ fondazionemach www.twitter.com/ fondazione_mach www.youtube.com/ fondazionemach www.pinterest.com/ fondazionemach www.linkedin.com/company/ fondazione-edmund-mach http://bit.ly/100AuHx 29 M.12.1 CERCO CARRO AMBRA IN BUONO STATO CON LIVELLAMENTO 333-7967255 MACCHINE AGRICOLE M.05.3 VENDO IMBALLATRICE MARCA JOHN DEERE, PER BALLE PICCOLE, FUNZIONANTE. PER INFORMAZIONI 320/8456574 M.12.2 VENDO ARATRO ERMO MONOVOMERE VOLTA ORECCHIO IDRAULICO FUORI E DENTRO SOLCO PER TRATTORI DA 60 CAV IN SU; MUNGITRICE VESTFALIA 600 LITRI CELL. 340.1005000 T.05.1 VENDESI DIRITTI IMPIANTO VIGNETO MQ. 7000 ANCHE FRAZIONATI. TEL. 348.0343067 M.06.2W VENDO BARRA FALCIANTE MASCHIO GASPARDO S.P.A. DEL 2012 COME NUOVA, MISURA BARRA M.1,75, 2.000 EURO TRATTABILI TEL 3404882794 T.05.2 VENDO IN BELLA POSIZIONE TERRENO IDEALE PER FRUTTETO DI MQ. 4.726 IN C.C. VIGO CAVEDINE, PREZZO INTERESSANTE. 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