IL SECOLO XIX savona / provincia GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2014 15 VALANGA DI DENARO ALL’IMPRENDITORE FALLITO, ATTRAVERSO PRESTANOME, DIRIGENTI BANCARI E PROFESSIONISTI COMPIACENTI Svelato il sistema Nucera i nomi eccellenti della “cricca” Il pm: non fermarono la concessione di fidi pur sapendo del crac imminente ALBERTO PARODI SAVONA. Tre livelli. Professionisti, teste di legno prestanome e banchieri. Tutti al servizio di Nucera e del suo mondo. Pronti secondo l’accusa a non vedere e a non fermare la concessione di mutui e finanziamenti a società che andavano verso il baratro. Ecco come funzionava il sistema (fallito)- Nucera. Trentatre indagati che, secondo l’accusa, avrebbero consentito a vario titolo al gruppo Geo un “accesso pressoché illimitato al credito bancario, fornendo false garanzie e senza verificarne la solidità patrimoniale”. Tre i perni su cui si poggiava il metodo Nucera. In uno i familiari, gli amici, e i più stretti collaboratori di Andrea Nucera, 45 anni, l’ex re del mattone, usati come prestanome e braccia operative. Oltre a intestazioni fittizie di società, beni , immobili e terreni. Da Sanremo a Vado, passando per Bordighera sino a Milano, finendo in Svizzera, Lussemburgoeparadisifiscali.Poici sono professionisti. Periti, commercialisti, revisori dei conti che fornivano le carte taroccate con i bilanci fasulli che risultavano in attivo e virtuosi. Trasformati in garanzie da esibire. E infine i banchieri che vidimavano e davano l’ok sulla concessione di finanziamenti, mutui, proroghe di fideussioni. Denaro poi sottratto alle aziende Geo decotte e poi fallite. Fallimenti che secondo Procura e Finanza potevaSOLDI no essere evitati. “FACILI” Nei settanta falCoinvolte doni delle indagini (35 pagine di anche notifica di chiule banche sura per ogni inCarige dagato) oltre ai e Carisa manager del gruppo Carige (come Berneschi, Cavanna, La Monica, Sanguinetto) e Carisa (Tori e Giadresco), accusati di reati finanziari e tributari e “di non essersi accorti”- c’è anche chi avrebbe avvallato conti in rosso per Nucera, ora latitante negli Emirati dove opera nel settore della ristorazione. Latitante come un’altra indagata, Simona Musso,diFinale,32anni.Conluinegli Emirati. La Procura ne aveva chiesto l’arresto. È l’attuale compagnadiNucera.Nellagalassiadeifallimenti Geo era la “responsabile finanziaria”.Comunicaconisuoilegali solo via mail con l’assenso della Procura. Indagata anche l’ex moglie, l’avvocatoElenaCaviglia,45anni,di Cairo,MonicaNucera,sorelladiAndrea, residente a Ceriale, 50 anni. Anna Bruno, 48 anni, albenganese, moglie del candidato a sindaco Massimiliano Nucera (cugino di Andrea), eletto in consiglio comunale. La Bruno è revisore dei conti dell’istituto Trincheri (assistenza agli anziani). Era nel collegio sindacale delle società Geo. Poi il braccio destro Andrea Damele, 49 anni, amministratoresoloteorico,sullacarta. Finito in carcere. Roderico Cavallo, 58 anni, australiano, direttore finanziario. A chiudere il filone degli indagati ingauni Monica Vasini, 38 anni, collaboratrice-amministratore a cui veniva destinati “finte” erogazioni di denaro. Poi l’amministratore, il commercialista savonese RobertoDiCursi,50anni,cheprimadi entrare nell’orbita Nucera, per cui erafinitoaPraga,erainquelladiBettino Piro nel Savona calcio. Indagati anche commercialisti di grido come Pietro Carlo Pastorino, di Loano, con studi ad Albenga, PietraeSavona,conunnotevolecurriculum come revisore dei conti e consulente per il Tribunale, l’ospe- LATITANZA DORATA NEGLI EMIRATI «NAN IN CARISA NON SI OCCUPAVA DI COMMERCIALE» Andrea Nucera, 45 anni, è latitante negli Emirati dove opera con successo nel settore della ristorazione. Latitante, con lui, anche la finalese Simona Musso, compagna di Nucera. Indagata anche l’ex moglie Elena Caviglia. «Nan era semplicemente l’avvocato di Nucera, non un collaboratore. Quando era in Carisa non era al corrente di questioni commerciali». Così l’avvocato Carlo Biondi che difende l’ex parlamentare coinvolto nell’inchiesta. dale Santa Corona, aziende municipalizzate tra le altre e soprattutto rappresentante dell’ordine professionale provinciale. E Lorenzo Zecchino, ora nel collegio sindacale di Carisa, savonese con studio in corso Italia, finito nei guai come revisore dellesocietàGeopoifallite.Altriprofessionisti raggiunti dall’avviso di fine indagini sono i genovesi Enrico Picasso, Iris Dagnino e Domenico Palazzolo. Ieri l’avvocato Carlo Biondi che assiste l’ex parlamentare e vicepresidente Carisa per un triennio, Enrico Nan, ha dichiarato: «Chiariremo tutto, siamo sereni, chiederemo di essere interrogati e presenteremomemorie».Biondiche insieme al padre Alfredo tutela l’ex parlamentare precisa come «Nan non si possa definire un collaboratore di Nucera come scrive la Procura. È il suo avvocato difensore dal punto di vista penale. E stop. Quando era in Carisanoneraalcorrentediquestioni commerciali». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Berneschi (a sinistra) con il suo avvocato a Savona per essere interrogato NELLE PAGINE DELL’INCHIESTA IL TENORE DI VITA SFRENATO DEL COSTRUTTORE FUGGITO DALL’ITALIA La Porsche Panamera tra i beni di Nucera IL RETROSCENA SAVONA. Dall’aereo ai terreni agricoli. Dalle stelle alle stalle. Così si è consumato un vortice di denaro. Un buco pieno di debiti pari a 400 milioni di euro. Aerei, auto di lusso, fuoriserie, Porsche e Bmw, hotel, alberghi, ville e palazzi. Il sistema Nucera primadellafugaaDubai,nonostante gli scricchiolii del gruppo immobiliare Geo, era sfociato stando a quanto ricostruito dagli investigatori nel lusso più sfrenato nonostante i conti in rosso. Come nell’aereo personale di Andrea Nucera, un Falcon 50, il cui acquisto è stato citato dal pm Pelosi a pagina 31 nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’aereo spunta nell’ambito della ricostruzione del fallimento “Geo Logistica srl”. In cui a Nucera viene contestato “perchè quale amministratore unico e presidente del cda dellasocietàdichiaratafallita daltribunalediSavonadissipavaibenidella società- si legge negli atti- ed in particolare in data 7 aprile 2010 acquistava per il corrispettivo di 60 canoni mensili dell’importo di 46 mila euro ciascuno con conseguente indebitamento della società amministrata, l’aereo Falcon 50 che intestava alla diversa società Geo Aviation Ltd con sede nelle isole Cayman”. La ricostruzione sulla vicenda dell’aereo va avanti. Aereo “che utilizzava scrive il pm- in parte per finalità aziendali e in parte per finalità personali, e che riconsegnava alla socie- Nella disponibilità di Nucera anche un aereo Falcon La lussuosa villa sulla prima collina di Ceriale AEREO, FUORISERIE, VILLE L’IMPERO CROLLAVA NEL PARADISO DEL LUSSO Il faccendiere succhiava cifre da capogiro alle società fallite Il ristorante aperto e gestito da Andrea Nucera ad Abu Dhabi insieme alla moglie Simona Musso (nella foto) tà venditrice dopo aver eseguito il pagamento di circa 12 mensilità del canone pattuito e dopo aver assunto glioneridimanutenzioneconconseguente depauperamento della societàfallitachesitrovava,afrontedelrilevante esborso, priva del cespite”. Tra i complicati sistemi di scatole cinesi e di artifizi finanziari messi in piedi dall’ex imprenditore ingauno, c’è spazio anche per intestare beni di lusso ad amici e parenti. Nelle carte dell’inchiesta conclusa dal pm Ubaldo Pelosi con la Finanza si sottolinea anche l’acquisto in leasing di veicoli utilizzati da terzi “per fini non conformi a quelli dell’impresa amministrata”. E nell’atto di conclusione delle indagini vengono elencate una Audi Q 7 utilizzata dall’ex moglie, una Audi A6, svariate moto Bmw e una Porsche Panamera. Un parco macchine a disposizione di amici e parenti sino al giugno del 2012. Il tempo trascorso dall’acquisto dell’aereo al crac sino ai terreni agricoli degli amici usati per “parcheggiare” i propri beni è stato relativamente breve. Tra le tante accuse a Nucera c’è infatti anche quella, in concorso con Damele, di aver distratto beni (come quote di partecipazione di una società, la Siib con un proprio patrimonio immobiliare) cedendoli a gennaio del 2012 con una scrittura privata -“inassenzadicorrispettivo” scrive la Procura- ad una società agricola di Daniele Capello, un suo collaboratore. E rimanendo sempre in tema di terreni, Nucera e c. dovranno rispondere anche di valutazioni e stime gonfiate. Come nel caso della banca d’affari Leonardo di Milano. Era stato presentato a garanzia l’acquisto di un terreno a Vado Ligure comprato a 500 mila euro che invece era risultato frutto di un esborso, solo fittizio, di circa 19 milioni di euro. Nucera lo aveva dato in garanzia indicando il valore di una ventina di milioni di euro. Vicenda che ha trascinato nei guai anche il milanese Paolo Leccardi, responsabile dell’ufficio crediti della banca Leonardo. E con lui altri manager della stessa banca come Piercarlo Rolando e Osvaldo Rigamonti. Manager che, come i vari revisori dei conti, non si sarebbero accorti o avrebbero avallato perizie gonfiate su beni e patrimoni con parti delle somme ottenute girate su conti personali di Nucera. Indagati anche loro per concorso nel fallimento. Come nel caso di Marea Neagra. Finanziamenti ottenuti dalle banche per operazioni immobiliari in Romania e finiti invece sui conti di Lugano. Forse impiegati per aprire un ristorante ad Abu Dhabi. A. P.
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