Spedizione in abbonamento postale – Allegato B Tipo B – (Tassa riscossa) – Autorizzazione n. 998 del 15.04.09 della Direzione Generale PP.TT. della Repubblica di S. Marino Rivista quadrimestrale di informazione Anno X - n° 1 - Febbraio 2014 - € 1.50 Le medicine integrate medicina omeopatia fitoterapia ia omotossicolog floriterapia naturopatia a psicosomatic ® Allergie? Prenditi una tregua. spray nasale capsule ® www.promopharma.it sommario Editoriale................................................................................................................ 05 Proprietà e benefici del pau d’arco o lapacho (Tabebuia avellanedae)........... 06 Dott. Luca Avoledo Obesità e diete proteiche: vantaggi e svantaggi. Considerazioni su un nuovo protocollo bilanciato.............................................. 09 Dott. Matteo Rizzolo Direttore responsabile Diletta Vaselli Capo Redazione Maurizio Petix Redazione Comitato scientifico PromoPharma Responsabile Elisa Gessaroli Grafica Studio Valenti 06014 - S.Maria di Sette Montone (PG) Editore Avalon di Gloriano Amici Redazione Avalon Strada Nona Gualdaria, 68 47895 Domagnano Repubblica di San Marino Tel. 0549 907025 Fax 0549 900104 e-mail [email protected] Autorizzazione: Segreteria di Stato per gli Affari Interni Prot. n. 569/75/2009 del 27 marzo 2009. Copia registrata presso il Tribunale della Repubblica di San Marino. Gli inserzionisti sono gli unici responsabili dei contenuti negli spazi pubblicitari. La riproduzione intera o parziale di articoli o immagini deve essere autorizzata dall’editore. PromoPharma spa Via Biagio di Santolino, 156 47892 Acquaviva (RSM) tel 0549 911030 - fax 0549 956700 [email protected] La prevenzione dell’osteoporosi comincia a tavola........................................... 12 Dott. Francesco Cagnazzo Flessibilità: lo Yoga per aiutare le nostre articolazioni........................................ 15 Dott.ssa Valeria Salsi Oak (Quercia)........................................................................................................ 19 Maurizio Di Leo Il counseling nutrizionale...................................................................................... 20 Dott.ssa Manuela Germani Esiste la memoria cellulare?................................................................................. 22 Dr. Giancarlo Ciurli Recensioni libri...................................................................................................... 25 Notiziario corsi....................................................................................................... 26 Un efficace alleato contro il colesterolo senza glutine Integratore alimentare con Monacolina K, da Riso rosso fermentato, che contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue ® www.promopharma.it editoriale Basta poco... Vasco docet La primavera e le belle giornate sono finalmente tornate, e con loro la voglia di “fare pulizia” non solamente in casa, ma anche nella nostra alimentazione per depurarci dallo stress, dalle tossine e dall’adipe accumulati durante l’inverno. Durante i mesi più freddi infatti l’alimentazione più calorica e ricca di grassi, la vita sedentaria e lo stress inducono il nostro organismo ad accumulare un maggior numero di tossine che, approfittando dell’arrivo della primavera, sarebbe buona abitudine eliminare. Basta poco diceva Vasco Rossi: niente di più giusto. Anche per star bene, ma davvero bene, basta poco, per esempio seguire una dieta purificante almeno un paio di giorni al mese: ci servirebbe a disintossicare l’organismo, a dare maggiore energia, ad eliminare i liquidi in eccesso, ad avere una pelle migliore ed una pancia meno gonfia, a far star meglio fegato, reni e pancreas. E’ importante scegliere il momento giusto per farla: meglio preferire i weekend o i giorni di vacanza alle normali giornate di lavoro, nelle quali ritmi e abitudini non consentirebbero di metterla in atto nel modo adeguato. Acqua, frutta e verdura saranno le nostre compagne in questa due giorni dedicata alla “purificazione” del nostro organismo. Se a questo regime alimentare aggiungiamo una discreta attività fisica otterremo ottimi risultati; ma facciamo attenzione a non lasciarci troppo andare nei restanti giorni del mese, altrimenti i nostri sforzi saranno vanificati! Dovremmo ormai aver capito che per mantenersi in salute, basta poco, per esempio trovare i giusti metodi per rallentare il naturale invecchiamento dell’organismo: dobbiamo avere cura di quella macchina complessa che è l’organismo umano e così essa ci darà per lungo tempo un funzionamento impeccabile e soddisfacente. D’altronde il professor Robert Gallo (scienziato americano co-scopritore, insieme al professor Luc Montagnier del Virus HIV) sostiene che “L’uomo è programmato per vivere 180 anni, se non arriva a questa età le cause vanno ricercate nell’alimentazione non corretta, negli stili di vita inadeguati e negli ambientali che ne accelerano l’invecchiamento”. Pur non pretendendo di raggiungere il traguardo dei 180 anni, rallentare però le lancette dell’orologio biologico è da sempre il sogno dell’uomo: essere adulto e sentirsi carico di energia, con un sonno profondo e ristoratore come quello di un bambino, una pelle luminosa e distesa, un ottimo tono muscolare e dell’umore. L’invecchiamento precoce è causato solo per un terzo da fattori genetici e per ben due terzi da fattori esterni: quindi ognuno di noi è causa per il 70% del proprio invecchiamento! Uno dei modi per combattere l’invecchiamento precoce è quello di ridurre il più possibile lo stress ossidativo. Le nostre cellule, infatti, se già vittime dello stress ossidativo, potrebbero non essere nelle condizioni più idonee per utilizzare i nutrienti ingeriti con il cibo. In questi casi, la semplice alimentazione, pur se corretta, potrebbe non essere sufficiente a mantenerci nelle ottimali condizioni di salute. Infatti, non dimentichiamoci che una buona parte della frutta e degli ortaggi, quando non contaminata da sostanze tossiche, giunge sulla nostra tavola in larga misura sottratta dei propri principi nutritivi, questo a causa di piogge acide, della desertificazione dei terreni, dei processi di conservazione, di manipolazione degli alimenti, etc. L’insieme di queste considerazioni ci suggerisce che in particolari condizioni di rischio (esposizione ad inquinanti, stress, lavoro o studio, alimentazione sbilanciata, inadeguato apporto di antiossidanti, esercizio fisico inadeguato, etc.) possa essere utile l’assunzione, nel contesto di un ambiente il più possibile sano e di un corretto stile di vita, di integratori ovviamente di ottima qualità. Vedi, caro lettore, basta poco! 5 Proprietà e benefici del pau d’arco o lapacho (Tabebuia avellanedae) Dott. Luca Avoledo Naturopata ed esperto di ecologia del corpo, nutrizione e salute naturale. Si è laureato in Scienze Naturali all’Università degli Studi di Milano e ha conseguito un Master in Naturopatia con lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sapienza Università di Roma. Svolge la libera professione presso il suo Studio di Naturopatia a Milano. www.lucaavoledo.it I l lapacho è una pianta dalle proprietà immunostimolanti e antimicrobiche, efficace soprattutto per prevenire e combattere infezioni come candida, cistite, malattie da raffreddamento. Si legge sul web anche della sua capacità di contrastare alcune forme di cancro. Cosa c’è di vero? Il pau d’arco o lapacho (Tabebuia avellanedae) è un albero che cresce spontaneo nelle foreste dell’America Centrale e Meridionale e che, grazie ai suoi bei fiori rosa-purpurei, viene anche utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e nelle alberature stradali. Le sue qualità non sono però solo estetiche: il pau d’arco è infatti ben conosciuto e apprezzato da sempre nell’ambito dell’etnomedicina, a partire dalle civiltà precolombiane come quella degli Inca, che usavano il lapacho come tonico generale dell’organismo, per rinforzare le difese immunitarie e per la cura di diverse malattie, innanzitutto infettive. La moderna ricerca scientifica ha confermato tanti benefici di questo fitoterapico, verificando la presenza di alcuni principi attivi, i chinoni, concentrati soprattutto nella parte interna della corteccia. La parte utilizzata, appunto, è la corteccia, che appena tolta ricresce molto velocemente senza arrecare alcun danno alla pianta stessa. Le sostanze presenti sulla corteccia, primo tra i quali il lapacholo, hanno una documentata attività antimicrobica (contro batteri e funghi, innanzitutto) e sono state studiate persino come possibile trattamento per alcuni tipi di cancro. Se è vero che le proprietà antibiotiche e immunostimolanti del pau d’arco sono indubbiamente interessanti, non ci sen- 6 l lapacho, alle proprietà de me pianta e am es in solo co tore prende utilizzato non le Abstract: L’Au Sud America, sa-purpurei), ma anche per l de io ar in ig ro co ri ni bero or fio to i , m si co a dei bellis antimicrobi ornamentale (h oprietà: immunostimolante, di condotti in labotu pr i (s ic o pl cr te an sue mol ità antic ciare ai rganismo, attiv sono da asso ll’o tà de rie le op ra pr ne Le ge olo. . e) ch al pa im la il an tti lo tra tu odel ratorio e su m enuti nella corteccia, primo nt principi attivi co bico ante, antimicro immunostimol o, ol ch pa la : Parole chiave Lapacho Tree operties of the pr ly e th es in America, not on author exam native to South owy colorful diAbstract: The ee Tr t pe um Tr sh the es a also known as erties: t which produc namental plan but also for its multiple prop antiused as an or , e, dy pl bo ur e -p th nk r pi c fo tiful splay of beau t, antimicrobial, general toni tory and on animal ra an immune stimul tudies conducted in the labo active ingredients (s ith w ity tiv ed ac at ci asso cancer properties are ing lapachol. models). The be st fir e th , rk ba e th in d ne contai bial ulant, antimicro ol, immunostim ch pa la : ds or Keyw tiamo però di condividere gli accenti enfatici, per non dire miracolistici, con cui questa pianta viene spesso presentata. Sull’attività anticancro del lapacho, in particolare, gli stessi ricercatori mantengono una certa cautela: gli studi, peraltro su composti isolati del pau d’arco, sono stati condotti soprattutto in laboratorio e su modello animale e sono necessarie ulteriori indagini sull’uomo perché gli effetti antitumorali siano accertati. Al momento esiste poi anche il problema che per avere un’azione terapeutica efficace contro il cancro sono necessari dosaggi così elevati da essere tossici per l’uomo. Ha molto più senso utilizzare il lapacho all’interno di un programma naturale di sostegno al sistema immunitario, considerando che le proprietà immunostimolanti e antinfettive del pau d’arco sono tra le più importanti di questo fitoterapico. Si può quindi serenamente ricorrere al lapacho per prevenire e contrastare raffreddori e influenza, ma anche candidosi e altre infezioni vaginali, cistiti e prostatiti. Per quanto riguarda le modalità di assunzione e i dosaggi del pau d’arco, è opportuno innanzitutto specificare che la pianta è disponibile in più forme farmaceutiche. La più conosciuta è il “tè”, ovvero la corteccia del lapacho in taglio tisana, con cui si prepara un decotto da bere in genere una volta al giorno, usandone 1/2-1 cucchiaino per tazza; poi abbiamo la soluzione idroalcolica, della quale si consiglia l’assunzione di 20 gocce dalle 2 alle 3 volte al giorno. In alternativa, potete ricorrere alle capsule contenenti la corteccia del pau d’arco in polvere, di cui di norma si assumono 300500 milligrammi 2-3 volte al giorno. Attenzione però a controindicazioni e interazioni farmacologiche del lapacho: il pau d’arco può interferire con i farmaci anticoagulanti, aumentandone gli effetti, e quindi dovrebbe essere evitato da chi è in cura con questi medicinali, compresa la comune aspirina. Come moltissime altre erbe, il pau d’arco è inoltre controindicato in gravidanza ed è prudenzialmente sconsigliabile durante l’allattamento. Ideale per: Influenza, bronchite, infiamamzioni della bocca e delle gengive, faringiti, rinofaringiti, laringiti, sinusite, candidosi. 7 Metodo dimagrante Il nuovo metodo dimagrante per le adiposità generalizzate e localizzate Dimagrimento mirato con azione efficace sulla silhouette Scomparsa della fame Nessun avvizzimento sulla pelle Rapidità e facilità d’uso dei prodotti www.aminbiodiet.com ® Obesità e diete proteiche: vantaggi e svantaggi. Considerazioni su un nuovo protocollo bilanciato. Dott. Matteo Rizzolo Laureato con lode presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Pavia, si diploma presso la Scuola di Specialità in Medicina Interna. Consegue il Diploma Internazionale in Omotossicologia e Omeopatia presso la Società Europea di Omotossicologia di BadenBaden e il diploma in Omeopatia Superiore presso Società Medico Biologica Europea. Utilizza come terapeuta Fiori di Bach. Ha conseguito diplomi in Cromoterapia, Cromopuntura, Auricolo-cromo puntura di cui è operatore. Attualmente svolge attività libero professionale nel suo studio di Monza. L ’obesità è entrata “di peso” nell’olimpo delle malattie con la certificazione dell’OMS e non può più essere considerata uno stato dell’essere ma una vera e propria patologia. Le persone in sovrappeso e obese in Italia rappresentano il 45% della popolazione. Negli USA la percentuale è ancora maggiore specie per la categoria grandi obesi, ma con il ritmo di incremento attuale rischiamo fra non molto di raggiungerli. Negli ultimi tre anni infatti l’aumento è stato del 25% con una media dell’8% annuo. Quel che è peggio è che i paesi mediterranei hanno la massima incidenza di bambini obesi. L’Italia è al primo posto fra di essi; e i super obesi, oltre i 130 chili, sono in deciso aumento. Sia il sovrappeso che l’obesità sono chiari fattori di rischio per rilevanti patologie come il diabete e altri dismetabolismi, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, le alterazioni scheletriche; l’unica patologia che non viene incrementata dall’obesità è il suicidio. Il costo per la nostra società è di circa trenta miliardi di euro l’anno. Le motivazioni che portano all’obesità sono ovviamente molteplici: a partire da quelle genetiche con la possibilità epigenetica di rimanere, tuttavia, in equilibrio ponderale se affrontata in tempo e correttamente. L’eccesso calorico alimentare, da cui la popolazione occidentale in particolare modo è afflitta, è associato alla progressiva riduzione fino alla scomparsa dell’attività fisica, portata da un mutamento dello stile di vita. La qualità intrinseca degli alimenti è in rapido e progressivo impoverimento, a causa delle tecniche di produzione industriali attente alla quantità e molto poco alla qualità; questo fatto è in associazione alla bomba ad orologeria delle modificazioni OGM, che i nostri figli scopriranno fra non molto con esiti assolutamente imprevedibili, nonostante le assicurazioni di scien- i poverimento de progressivo im à: il tit e an am qu es in lla re prende a favore de Abstract: L’auto raffinati e di minore qualità, determina nell’uomo ù o pi ric e lo pr ca m cibi, se to gravi. to introito e non bilancia ono avere risvolti anche mol forteo iv ss ce ec un e ss et po di e le ch so e, cces tologi una serie di pa hanno avuto un notevole su lla perdita di peso, su i ni ac Negli ultimi an e qualiibilmente effic rte di personal ieche: indiscut mente iperprot otte senza il supporto da pa rali sia a breve che nd llate re gema quando co eare una serie di effetti co cr lutamente esse pplio so on as ss di in po qu ve l’a ficato, de ti lu lo ol va e ne e. Il protoc o ico esperto, ch a lungo termin e con un med utica. In questi casi possiam on zi ra bo lla co pe ra te stito in e on zi lu gua l’evo curo. cabilità e ne se ollo si dimostra efficace e si oc ot pr il e dire ch o reset metabolic iperproteiche, e et di , ità es ob Parole chiave: ss of food, ressive poorne quality in og pr e th es the author examin fined lowering Abstract: The e and more re lanced food intake in huor m g in m co which is be e and unba rious imy: an excessiv n have very se ess of favor of quantit nge of diseases, which ca cc su e ted th a ra it has been no when mans causes last few years ctive on weight loss, but e th In . ns io r of fe ef be plicat m ly nu ab a ni n create ets: unde high-protein di support from trained staff ca the protocol should t ore, followed withou short and long term. Theref medical expert, who th ith a w n tio ra bo side effects bo olution. lla managed in co d will follow the therapeutic ev ctive fe be absolutely ef an y is ilit ol ab oc e applic at the prot will evaluate th we may say th s, ce an st um rc Under these ci and safe. t metabolic rese -protein diets, gh hi , ity es ob : Keywords ziati per lo più finanziati nel loro lavoro dalle multinazionali oligarchiche del cibo. Resistono, inoltre, retaggi culturali con pregiudizi difficili da sradicare; esempio eclatante la vexata questio del latte vaccino. Gli aspetti psicologici connessi col nutrimento, importantissimi nella nostra specie che mangia prima col cervello e poi con la bocca, subiscono attacchi devastanti da parte della frustrazione sociale e della pressione incontenibile dei media. Basta accendere la tv e in qualunque momento si trovano in onda programmi legati alla preparazione del cibo, che sembra essere l’unica preoccupazione della nostra povera casalinga, che per di più cucina sempre meno e compera sempre di più cibi preconfezionati. La risposta a questi cambiamenti sociosanitari si è manifestata con un proliferare di “diete” per ripristinare il peso ideale, anche se la maggior parte delle volte il bersaglio sottinteso è il ripristino di un’immagine sociale adeguata, anche a costo di generare danni con un’alimentazione fortemente sbilanciata, piuttosto che un vero ripristino di uno stato di vera salute. Tra gli oltre 350 schemi proposti per dimagrire negli ultimi anni, hanno avuto notevole risonanza le diete iperproteiche sia per la rapidità di induzione che per l’indiscutibile efficacia sul peso. 9 Tuttavia è ormai ampiamente noto come le diete fortemente iperproteiche, con percentuale di proteine alimentari oltre 1,53g pro chilo di peso corporeo ideale, comportino una notevole serie di effetti collaterali sia a breve che a medio termine. Esse infatti vengono costantemente associate ad una drastica riduzione di introito sia di carboidrati che di grassi allo scopo di forzare il metabolismo in senso chetogenetico: massiccio ricorso ai grassi di deposito come substrato quasi unico di produzione calorica. L’evento chetogenetico ha l’indiscutibile effetto di ridurre il senso di fame e di aumentare la secrezione di alcuni importanti ormoni ulteriormente lipolitici. La riduzione della produzione dell’insulina, da carenziamento forzoso dei carboidrati, favorisce l’utilizzo dei depositi lipidici ormono-dipendenti, santuari metabolici altrimenti inviolabili; questo favorevole effetto estetico è molto gradito come plus valore specie dalla popolazione femminile in postmenopausa che ne è particolarmente affetta. Questo fatto porta tuttavia ad un’ulteriore complicazione procedurale, dato che molti di questi protocolli iperproteici sono incontrollabilmente proposti da personale non competente, quindi media o addirittura autoprescritti e autogestiti ad libitum sull’onda della loro efficacia e propagandata sicurezza. I risultati possono essere devastanti. Infatti la mancanza di un controllo attento da parte di personale qualificato non permette di evitarne l’uso a pazienti affetti da patologie escludenti in assoluto o parzialmente l’utilizzo di tali prodotti: insufficienza renale border line, diabete, cardiopatie aritmogene, terapie croniche con farmaci interferenti (ad esempio diuretici), gravidanza, allattamento, ultra settantenni e adolescenti, patologie psichiatriche in terapia farmacologica. Effetti avversi potenziali, presenti spesso anche in pazienti in apparenza sani, possono diventare molto pericolosi nei soggetti a rischio: disidratazione, turbe elettrolitiche, ipoglicemia, iperlipidemia, costipazione, amenorrea secondaria, costipazione, urolitiasi, osteoporosi, carenze dei principali micronutrienti, fino alla seppur rara neuropatia ottica possono infatti rendere molto sgradevole l’esito di diete sbilanciate protratte o ripetute molto spesso. La messa a punto, quindi, di un protocollo terapeutico gestito obbligatoriamente in collaborazione con un medico esperto, che ne valuti l’applicabilità e segua l’evoluzione terapeutica, la presenza nel prodotto di elementi nutrizionali di elevato e controllato standard costitutivo, la semplicità di esecuzione che lo renda applicabile da chiunque, la rapidità di effetto e la perdita di peso in senso predominante a carico della massa grassa con 10 la contemporanea protezione e se possibile incremento della massa magra, il riassorbimento selettivo di depositi adiposi ormono-dipendenti particolarmente sgraditi per la loro localizzazione corporea anti-estetica sembrano essere eventi assolutamente auspicabili. è infatti disponibile un kit autosufficiente che propone le caratteristiche sopra descritte. Lo scopo primario del kit è quello di creare e gestire un reset metabolico del paziente; per far ciò, il modello segue il principio classico della dieta alcalinizzante ma con una quota di proteine pari al massimo ad 1gr\kg\die del peso ideale (quindi normoproteica), l’abbattimento dei grassi alimentari, il mantenimento di una parziale quota di carboidrati sufficiente ad evitare la caduta in chetoacidosi, un’integrazione con drenanti fitoterapici che favoriscono l’eliminazione della quota tossinica inevitabilmente prodotta dallo smaltimento di quote corporee indotte e di quelle già presenti in precedenza, un’efficiente integrazione con macro e micronutrienti, proteine ultrafiltrate da siero di latte, aminoacidi, silicio organico, papaia, MSM, vitamine, oligoelementi, carnitina, coenzima Q10, omega 3 da semi di lino, FOS. L’alimentazione consigliata (prettamente alcalinizzante) e l’utilizzo del kit, associati all’integrazione perfettamente bilanciata esposta sopra, ci danno l’effetto desiderato del reset metabolico dell’utilizzatore; il tutto nel massimo della sicurezza terapeutica. La brevità del protocollo proposto, appena dieci giorni, ci consente altresì la possibilità di replicarne, se necessario, la somministrazione in cicli sequenziali ciascuno dei quali presenta le stesse caratteristiche e rende sopportabile, anche psicologicamente, la variazione dell’abitudine alimentare. I numerosi casi nei quali il protocollo è stato applicato hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza clinica di questa impostazione. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI - T. Remer and F. Manz, “Potential renal acid load of foods and its influence on urine pH,” Journal of the American Dietetic Association, vol. 95, no. 7, pp. 791–797, 1995 - Bess Dawson-Hughes, Susan S Harris, and Lisa Ceglia “Alkaline diets favor lean tissue mass in older adults” Am J Clin Nutr March 2008 87: 3 662-665 - Frassetto L, Morris RC Jr, Sebastian A. “Potassium bicarbonate reduces urinary nitrogen excretion in postmenopausal women”. J Clin Endocrinol Metab 1997;82:254–9. - Dawson-Hughes B, Harris SS, Krall EA, Dallal GE. “Effect of calcium and vitamin D supplementation on bone density in men and women 65 years of age or older”. N Engl J Med 1997;337:670–6. - Lemann J Jr. “Relationship between urinary calcium and net acid excretion as determined by dietary protein and potassium: a review”. Nephron 1999;81(suppl):18–25 - Squires RD, Huth EJ.” Experimental potassium depletion in normal human subjects. I. Relation of ionic intakes to the renal conservation of potassium”. J Clin Invest 1959;38:1134–48 La prevenzione dell’osteoporosi comincia a tavola Dott. Francesco Cagnazzo Nutrizionista, esperto in fitoterapia e nutraceutica. Si è laureato con lode in Farmacia ed in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia. E’ collaboratore giornalistico, formatore e relatore a diversi convegni riguardanti la medicina naturale e l’alimentazione. Svolge la libera professione presso i suoi studi di nutrizione e dimagrimento nella provincia di Perugia e Terni. e-mail: [email protected] L’ osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla diminuzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo: ciò determina un aumento della fragilità ossea con un incremento del rischio di fratture. L’osso è un tessuto vivo, che viene costantemente distrutto e ricostruito durante tutta la vita. Si ha osteoporosi quando il processo di distruzione dell’osso è superiore a quello di ricostruzione. Assumere un’adeguata quantità di calcio e massimizzare i depositi ossei durante il periodo in cui l’osso è in rapida crescita (fino ai 30 anni di età) fornisce una base importante per il futuro; tuttavia non previene la perdita di osso nelle fasi successive della vita. E’ bene dunque mantenere corretti stili di vita perché inevitabilmente con l’avanzare dell’età il tessuto osseo tende ad impoverirsi. Come possiamo prevenire l’osteoporosi? 12 fragilità ossea aumento della un a in guata rm te de oporosi sumere un’ade Abstract: L’oste to del rischio di fratture. As re i depositi ossei en mizza con un increm lascia nte per massi lcio è importa è in rapida crescita. L’autore eta quantità di ca : di o si ss ro l’o i po cu eo st in ll’o do durante il perio me prevenire il fenomeno de eguato quantitaad co dei consigli su sizione solare; consumo di un limitare il consumo ; po ne ei es ; ot ta pr ra e lib K ina equi e zucD, calcio, vitam caffeina, cola one tivo di vitamina tilizzo di bevande a base di zi ta en im al a at l’u ta e un’adegu vi ssudi di vitamina A, te l ile st de tto po o un corre to nel tem chero. Quand tari. l’impoverimen en re im ita al i lim or a at ti gr en ci inte non sono suffi bile l’utilizzo di nta indispensa to osseo, dive io tamina D, calc osteoporosi, vi e Parole chiave: d increases th gile bones an fra im to is s n ad ke le ta s porosi calcium is ne Abstract: Osteo An adequate amount of bo in which the es. risk of fractur deposits during the period on how to prevent s ne tip bo e r re, es som portant fo The author leav : balanced diet, sun exposu in y. dl pi ra g in is m grow ta os vi or , op m iu te lc os ent of min D, ca the developm amount of vita in A, the use of beveof a sufficient m n ta io vi pt of n um io ns co umpt lifestyle , limit the cons hen a correct sing K and proteins caffeine, cola and sugar. W cr iting the de ea rages based on diet are not sufficient in lim etary supplements di ed and a balanc ore the use of er time, theref ov e su tis ne bo are essential. in D, calcium oporosis, vitam Keywords: oste D. In tal caso si può ricorrere alla sua integrazione, previo consiglio di personale sanitario. • assumendo la giusta quantità di vitamina D, attraverso la dieta, l’esposizione solare ed eventualmente gli integratori • consumando abbastanza calcio tale da ridurre la quantità che il corpo mobilita dai depositi ossei La vitamina D gioca un ruolo cruciale nel mantenere le ossa sane, in quanto stimola l’assorbimento del calcio a livello intestinale e riduce la perdita di calcio a livello renale. Per tale motivo viene aggiunta al latte ed altri cibi. Fonti naturali di vitamina D sono olio di fegato di merluzzo, pesci d’acqua fredda (sgombro, salmone, aringa), tuorlo d’uovo. Tale vitamina può essere prodotta nel nostro organismo dall’azione del sole sulla pelle, a partire dal colesterolo; tuttavia la luce solare durante il periodo invernale alla nostra latitudine non è forte abbastanza da promuovere la formazione di vitamina Numerosi studi dimostrano che il calcio è un elemento chiave nel prevenire la perdita di densità ossea, ma non vi sono dati definitivi per quanto riguarda il legame tra consumo di latte e prevenzione di osteoporosi e fratture. Un dato fa riflettere: l’osteoporosi, a livello mondiale, è molto più alta dove il consumo del latte è elevato. Attualmente, dunque, non c’è evidenza scientifica che il consumo di più di una porzione di latte o latticini in aggiunta ad una dieta ben bilanciata (che tipicamente fornisce 300 mg di calcio da fonti vegetali) riduca il rischio di fratture ossee. Anzi, a causa delle preoccupazioni irrisolte circa il rischio di cancro alle ovaie e alla prostata, può essere prudente evitare assunzioni più elevate di una porzione al giorno di prodotti lattiero-caseari. Per gli individui che non sono in grado di digerire o che non amano latte e derivati, o per chi semplicemente preferisce non consumare grandi quantità di questi alimenti, sono disponibili altre opzioni. Il calcio si può trovare anche in verdure a foglia verde (come cavolo, broccoli, cime di rapa), nelle alghe (soprattutto kelp), nelle mandorle, nel tofu, nei fichi secchi, nei semi di sesamo e in erbe e spezie (cannella, coriandolo, origano, rosmarino, salvia e timo). Il calcio può anche essere ingerito sotto forma di integratore; in tal caso è meglio sceglierne uno che includa anche la vitamina D. La ricerca, infatti, suggerisce che i supplementi che contengono solo calcio non proteggono contro le fratture; anzi, potrebbero addirittura aumentare il rischio di fratture ossee. il sovraccarico e che rafforzino la muscolatura. Le attività fisiche che richiedono un po’ di sforzo e generano un po’ di sollecitazione a livello osseo permettono infatti di preservare e anche di incrementare la densità ossea. Tra esse possiamo annoverare: walking, ballo, step, tonificazione a corpo libero, sollevamento pesi, ecc. Il nuoto è un ottimo esercizio per il cuore ed il sistema cardiovascolare. Tuttavia, dal momento che l’acqua sostiene le ossa, evitando la loro sollecitazione, non è considerato un buon esercizio per rafforzare il tessuto osseo. Inoltre, è bene ricordare che l’attività fisica non rafforza tutte le ossa, ma solo quelle che sono sollecitate, quindi è necessario eseguire una varietà di esercizi o attività per mantenere tutte le ossa sane. • consumando un’adeguata quantità di vitamina K Le verdure a foglia verde come quelle della famiglia dei cavoli (broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, cavolo riccio) contengono la vitamina K, che attiva l’osteocalcina, un’importante proteina che dirige e fissa il calcio al tessuto osseo. • assumendo la giusta quantità di proteine Il corpo necessita di proteine per costruire ossa sane. Tuttavia, una dieta ricca di proteine (in particolare quelle di origine animale) è associata all’aumento dell’escrezione di calcio nelle urine e al rischio di osteoporosi. Infatti, appena il corpo digerisce le proteine, rilascia acidi nel sangue, che vengono neutralizzati prelevando calcio dalle ossa stesse. I risultati del Nurses Health Study dicono che le donne che mangiano più di 95 grammi di proteine al giorno hanno il 20 per cento in più di probabilità di avere un polso rotto nel corso di un periodo di 12 anni rispetto a coloro che mangiano una quantità media di proteine inferiore ai 68 grammi al giorno. • non assumendo troppa vitamina A A livelli elevati, la vitamina A può interferire con la funzione ossea, promuovendo le fratture ossee. In caso assumiamo un integratore multivitaminico assicuriamoci che esso abbia la maggior quantità di vitamina A sotto forma di betacarotene (precursore della vitamina A), che non aumenta il rischio di fratture. • facendo attenzione alle bevande a base di caffeina, cola e zucchero Bere molto caffè (4 o più tazzine al giorno) può incrementare il rischio di fratture ossee. La caffeina, infatti, tende ad aumentare l’eliminazione di calcio attraverso le urine. Le bevande a base di cola sono associate ad osteoporosi perché sono ricche di fosfati e aumentano l’estrazione di calcio dalle ossa. Anche il consumo di zuccheri raffinati aumenta le perdite di calcio attraverso le urine. Inoltre, è di fondamentale importanza svolgere un’ attività fisica regolare, specialmente eseguendo esercizi che sfruttino RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI -Bischoff-Ferrari HA, Dawson-Hughes B, Baron JA, et al. Calcium intake and hip fracture risk in men and women: a meta-analysis of prospective cohort studies and randomized controlled trials. Am J Clin Nutr. 2007; 86:1780–90. -Bischoff-Ferrari HA, Willett WC, Wong JB, Giovannucci E, Dietrich T, Dawson-Hughes B. Fracture prevention with vitamin D supplementation: a meta-analysis of randomized controlled trials. JAMA. 2005; 293:2257–64. -Boonen S, Lips P, Bouillon R, Bischoff-Ferrari HA, Vanderschueren D, Haentjens P. Need for additional calcium to reduce the risk of hip fracture with vitamin D supplementation: evidence from a comparative meta-analysis of randomized controlled trials. J Clin Endocrinol Metab. 2007; 92:1415–23. -Bischoff-Ferrari HA, Dawson-Hughes B, Willett WC, et al. Effect of vitamin D on falls: a metaanalysis. JAMA. 2004; 291:1999–2006. -Weber P. Vitamin K and bone health. Nutrition. 2001; 17:880–87. -Booth SL, Broe KE, Gagnon DR, et al. Vitamin K intake and bone mineral density in women and men. Am J Clin Nutr. 2003; 77(2):512-16. -Tucker KL, Morita K, Qiao N, Hannan MT, Cupples LA, Kiel DP. Colas, but not other carbonated beverages, are associated with low bone mineral density in older women: the Framingham Osteoporosis Study. Am J Clin Nutr. 2006; 84:936–42. -Feskanich D, Willett WC, Stampfer MJ, Colditz GA. Protein consumption and bone fractures in women. Am J Epidemiol. 1996; 143:472–79. -World Cancer Research Fund, American Institute for Cancer Research. Food, nutrition, physical activity, and the prevention of cancer: a global perspective. Washington DC: AICR, 2007. -Giovannucci E, Liu Y, Platz EA, Stampfer MJ, Willett WC. Risk factors for prostate cancer incidence and progression in the Health Professionals Follow-up Study. International Journal of Cancer. 2007; 121:1571–78. -Larsson SC, Bergkvist L, Rutegard J, Giovannucci E, Wolk A. Calcium and dairy food intakes are inversely associated with colorectal cancer risk in the Cohort of Swedish Men. Am J Clin Nutr. 2006; 83:667–73. 13 ne Senza gluti Calcio per la salute… ma nel modo giusto!!! Il Calcio rappresenta il maggior componente dei tessuti mineralizzati ed è fondamentale per la normale crescita e per il normale sviluppo del tessuto scheletrico e dei denti. In condizioni ottimali l’intake del Calcio è proporzionale alle necessità dell’organismo. Il fabbisogno di Calcio varia durante i diversi periodi della vita: 60 MORBIDE TAVOLETTE GUSTO CACAO Kalcio plus fornisce : Calcio +Vitamina D3 +Vitamina K1 MASSIMO ASSORBIMENTO di Calcio AUMENTO DELLA FISSAZIONE di Calcio ® Flessibilità: lo Yoga per aiutare le nostre articolazioni Dott.ssa Valeria Salsi Insegnante di Yoga Kundalini, counselor esistenziale, educatrice con le tecniche espressivo-motorie. www.valeriasalsi.com L e nostre abitudini giornaliere, il tipo di alimentazione che seguiamo e la nostra età anagrafica sono alcuni dei fattori principali nel determinare lo stato di salute del nostro apparato scheletrico. Uno stile di vita adeguato e improntato sulla prevenzione è, senza alcun dubbio, il miglior modo per salvaguardare un buono stato di efficienza fisica e di salute, ma non sempre è sufficiente. Quando le nostre articolazioni ci mandano segnali di inefficienza e di rigidità, dobbiamo ascoltare questo campanello di allarme ed apprestarci ad intervenire prontamente. L’apparato scheletrico, con il passare del tempo, tende ad essere sempre meno flessibile e, talvolta, l’insorgere di malattie sistemiche quali l’osteoporosi, aggrava la capacità di movimento. to di r il mantenimen primo passo pe il nostro apparato il è e on zi en ev a Abstract: La pr , anche per quanto riguard di allarme per la lute segnali i im pr i no una buona sa rto ni, è necessauando si avve stre articolazio no scheletrico. Q lle , tra de za en ll’effici rventi specifici diminuzione de iatamente ai ripari con inte ga. In tale modo ed yo rio correre imm a mirata quale può essere lo avare ic possono aggr cui un’attività fis re effetti degenerativi che na è possibile argi eoporosi. iche come l’ost malattie sistem articolazioni flessibilità delle i, os or op te os yoga, Parole chiave: ntaining good st step for mai fir e th u feel is n tio preven ratus. When yo Abstract: The r skeletal appa iency of our joints is ou s rd ga re health even as gns for the decreased effic ith specific intersi w the first warning ediately rush to the shelters yoga. m n be targeted im ca to y ch ar hi ss w ce ity tiv ne may ac at al th ic s ys ct fe ing ph tive ef ventions, includ ssible to stem the degenera . is os or po op te In this way it is es such as os stemic diseas exacerbate sy , joint flexibility , osteoporosis Keywords: yoga L’osteoporosi è una malattia che in molti casi si può e si deve prevenire, e ciò è possibile se fin da giovani ci adoperiamo per costruire uno scheletro più forte e robusto. Infatti, la “qualità” del nostro osso si determina soprattutto nei primi 25-30 anni di vita, il periodo della crescita e dello sviluppo. Chi al termine dello sviluppo ha raggiunto un elevato picco di massa ossea, avrà per tutta la vita un minor rischio di osteoporosi. Ma in ogni caso, meglio tardi che mai. A qualunque età possiamo fare qualcosa per il nostro osso, e per evitare che la nostra situazione peggiori in futuro. Tra i cardini della prevenzione vi è senza dubbio l’attività fisica che, se svolta moderatamente ma regolarmente, è davvero un valido aiuto per la buona salute del nostro scheletro. Tra le possibili proposte di attività moderata, il Kundalini Yoga, disciplina basata su tecniche naturali e di facile pratica, offre notevoli benefici sotto vari punti di vista: sul piano fisico, mentale ed energetico. Sotto il profilo prettamente fisiologico, le sequenze di posizioni e movimenti (kryas) garantiscono vantaggi importanti quali: maggiore flessibilità, scioltezza articolare e tonicità muscolare, per quel che riguarda la parte esterna; benessere e buon funzionamento degli organi, per quanto concerne la parte interna. Sul piano psichico, la pratica di questo tipo di yoga conferisce maggior lucidità, forza di volontà, calma, concentrazione e serenità. 15 La Posizione dell’Arciere: si esegue piegando la gamba destra in modo che il ginocchio sia sul piede destro. La gamba sinistra è dritta e tesa all’indietro. Il braccio destro è alzato, dritto e parallelo al pavimento, con la mano destra chiusa a pugno come se si impugnasse un arco. L’altro braccio si estende come se si tendesse una corda. Il torace è in tensione. L’arco viene “teso” guardando avanti e concentrandosi su un punto immaginario all’orizzonte. Si mantiene questa posizione per 1-2 minuti con lungo respiro profondo e poi si ripete l’esercizio cambiando gamba e braccio per altri 1-2 minuti. La Posizione Mucca/Gatto: si assume la posizione a carponi sulle mani e sulle ginocchia. Inspirando si inarca la schiena formando una “sella” portando la testa all’indietro; espirando si porta il mento al petto, inarcando verso l’alto la schiena formando una “gobba” come un gatto. E’ consigliato alternare il movimento per 3 minuti. La Posizione della Locusta: si esegue giacendo proni e mettendo entrambe le mani con i pugni chiusi sotto l’addome, nella parte inguinale. Mantenendo i talloni uniti e le gambe dritte, si sollevano entrambi più in alto possibile. La posizione va tenuta per 1-2 minuti con un respiro profondo. La Posizione dell’Arco: si esegue giacendo proni. Dopo avere afferrato entrambe le caviglie si esegue una trazione per sollevare la testa e il torace da terra, portando la testa all’indietro e i piedi in avanti. Si consiglia di tenere la posizione per 1-2 minuti con un respiro lungo e profondo. 16 Boswellia serrata Artiglio del diavolo Soprattutto la rigidità della colonna vertebrale è spesso causa di malesseri e non solo in età avanzata. Per mantenere o riacquistare flessibilità in questa parte del corpo, il Kundalini Yoga suggerisce alcune posizioni specifiche tra cui: Abete bianco Un aiuto quando la colonna vertebrale è rigida I supporti naturali per la flessibilità Abbiamo visto che la mobilità articolare rappresenta una qualità importante per un soggetto attivo: essa contribuisce infatti a mantenere il benessere fisico, una corretta postura, ad economizzare i gesti, a migliorare le prestazioni sportive, a sviluppare la forza fisica e a prevenire gli infortuni di muscoli, tendini ed articolazioni. La flessibilità, che varia da individuo ad individuo, dipende sia da fattori fisiologici (sesso, età, stato emotivo, grado di stanchezza, temperatura corporea e atmosferica), sia dalla struttura anatomica dell’articolazione. Di tutto questo si dovrà tenere conto in qualsiasi tipo di intervento. Le pratiche naturali come il Kundalini Yoga, per risultare maggiormente efficaci, dovrebbero essere affiancate da un corretto stile di vita, da un regime alimentare adeguato e, se necessario, dall’integrazione di componenti specifici. Per quanto riguarda l’alimentazione, ad esempio, si ritiene che una maggiore assunzione d’acqua contribuisca ad una maggiore mobilità, sottolineando l’importanza di integrare un adeguato quantitativo di questo elemento nella dieta di chi ha problemi legati alla flessibilità delle articolazioni. Nel caso in cui già si siano manifestati problemi o nel caso si voglia agire preventivamente sul loro insorgere, la Natura ci viene incontro offrendoci alcuni estratti vegetali specifici, che sono risultati particolarmente efficaci a questo riguardo. Tra questi, l’Abete bianco, dalle proprietà remineralizzanti e utile per la fissazione di calcio nelle ossa, ideale quindi anche per il bambino e per l’adolescente; l’Artiglio del diavolo, per l’azione sull’infiammazione; la Boswellia serrata (conosciuta come “Frankincense” o “pianta dell’incenso”), dal potere antinfiammatorio e antiartritico degli acidi boswellici; il MSM – metilsulfenilmetano, valido analgesico naturale in grado di alleviare i dolori nei processi infiammatori delle articolazioni, dei tendini, delle mucose e in altri processi dell’apparato muscolare, in grado anche di bloccare il trasferimento degli impulsi dolorifici attraverso le fibre nervose. Riassumendo, non dimentichiamo di prestare attenzione anche alla salute delle nostre articolazioni. Per fare ciò possiamo ricorrere a diversi supporti naturali che, se integrati tra loro, potenziano la loro efficacia, consentendoci una migliore flessibilità e, di conseguenza, un migliore stato di benessere generale. Integratore alimentare GOCCE Un aiuto naturale per potenziare e mantenere la tua flessibilità ® ne Senza gluti Florit® è una linea completa di fiori di Bach prodotti secondo il metodo originale: diluizione 1:240 in puro brandy della migliore qualità. Le essenze naturali sono preparate a partire da fiori freschi spontanei raccolti presso zone incontaminate di Alpi e Appennini italiani. L’acqua utilizzata proviene dalle zone di raccolta dei fiori così da garantire il trasporto dell’energia vibrazionale dei fiori stessi. La linea comprende tutti i 38 rimedi, la miscela Soccorso (Rescue) e la formulazione Esami pronta all’uso. ® 22 Oak (Quercia) Maurizio Di Leo Erborista, ricercatore e fondatore del Laboratorio Erboristico Di Leo nel 1981, conduce vari corsi di aggiornamento per erboristi e farmacisti. Relatore a diversi congressi nazionali ed internazionali nel campo della Fitoterapia, scrive libri ed articoli su varie riviste. Ha portato per primo i Fiori di Bach in Italia, all’inizio degli anni ’80. Abstract: Quercus robur, quercia rovere. La Quercia nell’antichità era un albero sacro. Cresce dalla pianura alla montagna nei boschi e nelle macchie con fioritura inizio aprile-fine maggio. Nello stesso albero crescono fiori maschili (giallo verdi) e fiori femminili (rossobruno). Per il rimedio floreale si usano i fiori femminili. La quercia simboleggia la forza e la resistenza. Oak è ottenuto con il metodo dell’infusione solare. Definire i soggetti Oak degli “sgobboni” è sicuramente il termine che meglio indica il loro essere. Sono persone sempre dedite al lavoro, che non si stancano mai, sono molto affidabili, forti, resistenti alla fatica. Lavorano senza tregua, anche quando si ammalano, cosa che tra l’altro accade molto di rado. Sono persone altruiste, sempre disponibili. Oak si carica sulle spalle tutto il peso del mondo che lo circonda: dai doveri sul lavoro a quelli familiari. Non stacca mai la spina, non sa cosa sia il riposo, si priva di qualsiasi piacere. Spesso questo comportamento ha origine da un’educazione molto rigida e severa fatta di molte regole e poco affetto. Oak è spesso sconvolto dalla stanchezza perché non si risparmia mai, ma non può comportarsi diversamente. È sicuro che se proprio deve ammalarsi lo fa durante il fine settimana e solo se non deve aiutare amici e parenti. Quando viene colpito da una malattia grave, che lo rende inattivo, entra spesso in depressione. L’inattività, il non aver nulla da fare lo manda fuori di testa, lo innervosisce e lo rende irrequieto. Il vero problema del soggetto Oak è quello di non rendersi conto che il riposo è indispensabile, serve per ricaricarsi di energia; infatti, il rischio a cui Oak va incontro è proprio quello di crollare all’improvviso con un terribile schianto, soprattutto per non avere dato ascolto ai segnali di allarme che il fisico ogni tanto gli Abstract: Quercus robur, oak wood. In ancient times the oak tree was a sacred tree. It grows from the flat plains to mountains in the woods and where flowering takes place in early April to late May. Male flowers (yellow green) and female flowers (red-brown) grow on the same tree. For flower remedies you use the female flowers. The oak tree symbolizes strength and endurance. The Oak is obtained with a method of solar infusion. STATO NEGATIVO STATO POSITIVO Affaticamento cronico Affidabilità Collasso nervoso Capacità di valutare le forze Disturbi articolari Forza flessibile Disturbi del sonno Grande coraggio Eccessivo senso del dovere Maggiore energia Esaurimento Perseveranza Incapacità di fermarsi Tenacia Incapacità di rilassarsi Ossessioni Ostinazione Rigidità muscolare Sfinimento Stanchezza Stress Parole chiave: sgobbone, lottatore scoraggiato che non abbandona Keywords: drudge, discouraged fighter who does not abandon manda. La mancanza di riposo e il non fermarsi mai gettano la persona in una costante ansia da prestazione. Oak è così concentrato a rinunciare al riposo e a considerare la stanchezza come una manifestazione di debolezza al punto di aver bisogno di ammonimenti più gravi e incisivi da parte del proprio organismo come colpi della strega, rigidità se non addirittura infarti, embolie e depressioni gravi. È quindi necessario dare Oak a tutte quelle persone che non staccano mai la spina, che non si concedono mai una piccola vacanza, che non hanno tempo libero. Oak è sicuramente rigido, molto responsabile, ha una buona resistenza fisica, ma non è un fanatico, un idealista o eccessivamente perfezionista (come possiamo vedere in un soggetto Vervain o Beech), ma concentra i suoi sforzi per adempiere i propri doveri sia lavorativi che familiari. Fisicamente è spesso di corporatura robusta con collo e spalle rigidi. È una persona che accumula stress che poi si manifesta a livello fisico con problemi cardiaci, ipertensione arteriosa, rigidità a livello delle spalle, senso di affaticamento cronico, ansia, mal di testa cronico e disturbi articolari. Esistono anche i bambini Oak! Sono quei bambini che piacciono tanto ai genitori e agli insegnati perché fin da piccoli hanno già uno spiccato senso del dovere, sono seri, responsabili, equilibrati e fanno i loro compiti da soli. Già da piccoli sono autonomi e indipendenti, e sono pieni di attività extrascolastiche. Il problema però sorge quando questo senso del dovere e questi impegni sono così pressanti da sfinire i ragazzi, per cui essi non riescono più a rilassarsi e a riposarsi, e manifestano spesso mal di testa e difficoltà nell’addormentarsi. Lo stato Oak può essere uno stato tipologico o transitorio. Nello stato positivo il fiore aiuta a capire che per affrontare la vita bisogna avere cura e rispetto di se stessi, ricaricandosi e riequilibrandosi con il giusto riposo. 19 Il counseling nutrizionale Dott.ssa Manuela Germani Dietista e Counsellor professionista ad indirizzo analitico transazionale con indirizzo fitoterapico. Ha partecipato a numerosi seminari di formazione e aggiornamento specificatamente nella clinica nutrizionale e in ambito dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Specializzata in Counseling Nutrizionale presso l’ASPIC per la scuola di Roma. Iscritta all’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti Italiani) ed alla SIMSE (Società Italiana di Medicina dello Sport e dell’Esercizio). Svolge attività di libero professionista presso studi professionali con attività clinica e nell’ambito dei DCA (Disturbi Del Comportamento Alimentare) ed esegue consulenze presso alcune società e cooperative di ristorazione collettiva e scolastica. Fa parte del gruppo di lavoro di “Fitoterapia e Psicosomatica” nato nell’ambito dei Centri di Performat Salute ed è responsabile e coordinatrice del Centro Performat Salute Spoleto (Centro di Counseling, Psicologia e Psicoterapia). e-mail: [email protected] [email protected] L a nutrizione è l’insieme dei processi biologici che consentono, o che condizionano, la sopravvivenza, la crescita, lo sviluppo e l’integrità di un organismo vivente, sulla base della disponibilità di nutrienti e quindi di energia. L’alimentazione invece è considerata come il momento della nutrizione corrispondente all’azione di procurare i nutrienti all’organismo, e alle trasformazioni che il cibo subisce nel tratto digerente. Il comportamento alimentare rappresenta la sintesi di tutte quelle azioni che coinvolgono l’individuo nel suo rapporto con il cibo e con l’alimentazione. Il peso naturale di un individuo è quel valore di peso che egli raggiunge alimentandosi senza ricorrere nè a diete restritti- 20 di tutte le azio re è la somma ta n en co im e al bo to ci en il con mportam l suo rapporto coAbstract: Il co o l’individuo ne nde alle esigenze fisiologi on lg vo in co e po fatni ch ris di a n m no m so e; spes una vasta ga da o a at un in l’alimentazion te rm a risulta dete infatti non esis energetiche, m culturali. In molte persone e e la sensazione al ie tori psicologic tra il proprio stato nutrizion ti aspetti, per mies a qu nz e de rir on op sp sc ssecorri sazietà. Per e e maggiore bene m fa di o di at st o un percepita ad a nutrizionale. are la person gliorarli e guid grande aiuto il counselling di re se enre, può es rtamento alim zione, compo ta en im al e, on : nutrizi Parole chiave r llo se un co , tare up all the dividual sums in an of or n, and vi feeding beha od and nutritio t it’s Abstract: The with his relationship with fo bu d, ire qu ed energy re actions involv ral facphysiological ltu e cu th d fy an tis l sa ca t of psychologi between their nuoften does no a wide range ch tiety. determined by any people there is no mat hunger and sa vim of in n , io ct at fa ns In . se rs d di to in ve e ei th rc e pe id e and th e and gu tritional status order to improv l counselling can be in , es su is e To explore thes better well-being, nutritiona of dual to a state . lp he t ea gr of or, counsellor , eating behavi od fo n, tio tri Keywords: nu ve nè ad abbuffate, senza far ricorso a mezzi di compenso, come per esempio uso eccessivo di lassativi o induzione del vomito, e praticando una moderata e salutare attività fisica. Il nostro corpo non è quindi modellabile solo a nostro piacimento seguendo una specifica dieta restrittiva o un intenso programma di attività fisica, ma in realtà esso possiede numerosissimi meccanismi fisiologici propri per regolare il valore del peso e mantenerlo al suo livello naturale. A tal scopo la regolazione della nostra alimentazione non è casuale ma è severamente controllata, a “livello centrale“ e a “livello periferico“ da una complessa rete neuro-endocrina. Questa rete è responsabile del controllo dell’assunzione di cibo, con il fine ultimo di rispettare il bilancio energetico dell’organismo e quindi il corretto peso corporeo. L’insieme di questi segnali vengono percepiti come “fame” e “sazietà”. Per fare un esempio posso menzionare l’insulina,ormone prodotto dal pancreas in una situazione post-prandiale e deputato a regolare il livello di zucchero nel sangue. Tale ormone passa la barriera emato-encefalica e si lega a specifici recettori ipotalamici, inibendo l’attività del neuropeptide Y (neuropeptide con effetto oressizzante ossia che induce appetito) esercitando così un effetto anoressizzante (ossia che impedisce l’assunzione di cibo). In questo momento infatti l’organismo non ha bisogno di altra energia ed il segnale che l’essere umano riconosce è quello della sazietà. Tuttavia, se osserviamo il comportamento alimentare umano, è evidente come questo non risponda esclusivamente ad esigenze fisiologico-energetiche ma risulta essere determinato anche da una vasta gamma di fattori psicologici e culturali. Il valore simbolico che attribuiamo al cibo ed all’alimentazione può interferire con il corretto comportamento alimentare, deviandolo dalla sua vera funzione biologica, ossia quella di mantenere in condizioni di buona salute l’organismo. Infatti se viene introdotto ripetutamente cibo a stimoli diversi da quelli della fame, come per esempio quelli emotivi, ne consegue che viene alterato l’equilibrio dello stimolorisposta e l’organismo nel tempo si posizionerà su un’altra regolazione ma questa volta non funzionale al mantenimento dello stato di benessere. Ne risulta, infatti, che in molte persone non esiste una corrispondenza tra il proprio stato nutrizionale e la sensazione percepita di fame e sazietà. In generale, nel momento in cui una persona, che presenta un problema rispetto alla gestione del peso corporeo e del suo comportamento alimentare, si reca da un professionista della nutrizione con una richiesta di aiuto, si tende a trascurare le cause e ci si concentra sulla variazione del peso prescrivendo una “dieta” o somministrando supporti vari, generando false aspettative e a lungo termine maggiore senso di frustrazione. In realtà la parola “dieta” viene dal greco “diaita” che significa “stile di vita” e quindi riguarda non solo l’ambito dell’alimentazione ma molti altri aspetti che girano intorno alla persona. Per scoprire questi aspetti, per migliorarli e guidare la persona ad uno stato di maggiore benessere, può essere di grande aiuto il counselling nutrizionale. Il counselling è una professione di aiuto in evoluzione ed ancora alla ricerca di una definizione chiara e condivisa. La sottocommissione del Counselling della European Association for Transactional Analysis (EATA) ha recentemente (1995) elaborato una definizione del counselling in analisi transazionale: Il counselling analitico transazionale è un’attività professionale all’interno di una relazione contrattuale. Il processo di counselling permette ai clienti di sviluppare consapevolezze, alternative e competenze per la gestione dei problemi e dello sviluppo personale nella vita quotidiana, attraverso l’accrescimento delle proprie forze e risorse. L’obiettivo è quello di accrescere l’autonomia dei clienti in relazione al loro ambiente sociale, professionale e culturale. Il campo del counselling è scelto da quei professionisti che lavorano in ambito sociopsicologico e culturale. Alcuni esempi tra gli altri sono: assistenza sociale, sanità, prevenzione, mediazione, facilitatore di processo, attività umanitarie. (EATA 1995). Un’altra possibile definizione di counselling è quella di M. Novellino che appare in linea con la precedente ed è la seguente: Il counselling in analisi transazionale è una forma metodologica tesa ad ottenere un cambiamento attraverso una tecnica appropriata basata sul qui ed ora; l’intento è favorire il recupero autonomo di soluzioni più produttive rispetto a quelle precedentemente adottate. L’attività di counselling è svolta quindi da un professionista (il counsellor) in grado di aiutare il suo interlocutore in problematiche personali per consentirgli una visione realistica di sè e dell’ambiente sociale in cui si trova, in modo che possa affrontare meglio le scelte relative alla professione, alla gestione dei rapporti interpersonali, con la riduzione al minimo delle conflittualità dovuta a fattori soggettivi. Inoltre questa attività permette, attraverso delle tecniche specifiche, di agevolare l’autoconoscenza di se stesso attraverso la consapevolezza e lo sviluppo ottimale delle risorse personali, per migliorare il proprio stile di vita in modo soddisfacente e creativo. Il conselling lavora quindi in un ambito ben specifico e ben diverso da quello della psicoterapia, anche se entrambi tendono a produrre un cambiamento. La differenza sta nel tipo di contratto e nel piano d’intervento. Qui di seguito schematizzo brevemente le differenze tra il counselling e la psicoterapia. PSICOTERAPIA Disagio/Sofferenza psichica COUNSELLING Problemi interpersonali limitati e specifici all'area del conflitto Disordini patologici dovuti a disturbo Ambivalenza, stress, scelte e strutturale di personalità e riparazione decisioni difficili da compiere di strutture di gravi disturbi (patologia) (difficoltà) Fattori interni Fattori esterni Tempi più lunghi Tempi più brevi Complessità del funzionamento intrapsichico, impegno intensivo Crescita, prevenzione e sviluppo della personalità, questioni educative e di orientamento vocazionale Un counsellor è un esperto in comunicazione e quindi sa ascoltare in modo attivo, senza giudicare ed etichettare. È in grado di fare delle domande aperte e mirate, di riformulare ciò che è stato detto senza imporre le proprie opinioni, al fine di sviluppare o potenziare le motivazioni al cambiamento. Il paziente infatti molto spesso arriva deluso da precedenti esperienze fallite, non crede di potercela fare, non sa se vuole realmente cambiare. Ecco quindi l’importanza del colloquio come strumento per potenziare le motivazioni al cambiamento stesso. Tutto questo è possibile anche grazie alla capacità empatica che un counsellor ha, ossia la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo provato dal cliente. Ecco quindi che il counselling applicato in ambito nutrizionale permette di: • favorire la presa di coscienza di abitudini alimentari e stili di vita scorreti, • aiutare ad individuare ed acquisire comportamenti adeguati e riproducibili nel quotidiano, • individuare le cause che inducono a mangiare in risposta a bisogni diversi da quelli fisiologici, • individuare strategie per mantenere nel tempo le azioni e quindi i risultati conseguiti. Il counselling aiuta anche a definire degli obiettivi possibili e in quanto tali più facilmente raggiungibili, favorendo esperienze di successo. Poter sperimentare azioni nuove e viverle in maniera più oggettiva, contribuisce ad aumentare l’autostima ossia la considerazione che una persona ha di se stessa. Si arriva quindi al pensiero che in Analisi Transazionale si chiama posizione di vita “io sono ok” e che normalmemte, una persona che sfoga il suo stress emotivo o che riempie i suoi vuoti emozionali attraverso il cibo, non ha. Concludendo quello che il cliente riesce ad ottenere attraverso il counselling nutrizionale è saper dare la giusta risposta a stimoli diversi sviluppando la consapevolezza del problema, il potenziamento delle proprie risorse, il rinforzo della propria autostima, attraverso quello che viene attualmente chiamato l’accrescimento dell’empowerment. 21 Esiste la memoria cellulare? Dr. Giancarlo Ciurli Primario medico emerito. Specialista in malattie cardiovascolari. Docente in omeopatia, omotossicologia e medicina integrata. H o letto su una rivista scientifica un interessante articolo sulla possibile esistenza della memoria cellulare nei soggetti che sono stati sottoposti a trapianto d’organo, dove sono riportate molte testimonianze di persone che dopo il trapianto hanno vissuto importanti cambiamenti di gusti, di atteggiamenti, di personalità; l’articolo conclude chiedendosi se la memoria cellulare esista veramente o sia invece solo un parto di fantasia. A questo punto mi sono chiesto: “Può un soggetto che ha subito un trapianto d’organo possedere memorie del suo donatore?”. Secondo la letteratura medica la memoria cellulare non esiste, i pazienti arrivano molto debilitati prima dell’operazione tanto da sentirsi rinascere dopo l’intervento grazie anche al fatto che il cervello è meglio irrorato per la formazione di nuovi circuiti cerebrali. Gli scienziati che indagano sulla memoria cellulare fino ad ora non sono arrivati ad accertarne l’esistenza e a comprenderne il funzionamento. Effettivamente mi sembra abbastanza sconvolgente pensare che un organo trapiantato possa trasmettere i caratteri del donatore al trapiantato. Però, nonostante la scienza medica non riconosca la memoria cellulare, certe storie sembrano mettere in dubbio questa convinzione, anche se il fenomeno sembra più un prodotto di fantascienza che non di realtà, tanto è vero che si è dimostrato una inesauribile fonte per film e racconti dagli spunti più originali e fantasiosi. Questo argomento mi ha particolarmente interessato perché per i concetti che ho potuto ricavare da alcune discipline scientifiche e specialmente dalle più recenti scoperte nel campo della fisica, mi è balenata l’idea che fosse possibile ipotizzare l’esistenza della memoria cellulare proprio dai trapianti. Infatti l’organo trapiantato porta con sé non solo la funzione di quell’organo ma anche le cellule del donatore le quali contengono ancora i recettori dell’identità dello stesso donatore. Questi recettori si trovano sulla superficie esterna della membrana cellulare e rappresentano il Sé del soggetto, sono la sua carta di identità che lo differenzia da tutti gli altri individui. A questo proposito ho trovato originale il concetto che il biologo Bruce Lipton ha di questi recettori, chiamati auto-recettori HLA (leucociti antigeni umani), i quali una volta rimossi impediscono alle cellule di riflettere l’identità del soggetto. Inoltre nel suo libro “La biologia delle credenze” è arrivato ad affermare che secondo lui non sono i recettori a conferire agli individui la loro identità, ma ciò che attiva i recettori, i quali agiscono come antenne che scaricano i segnali complementari dall’ambiente. Per chiarire il suo concetto fa l’esempio di come funziona il televisore. Noi vediamo l’immagine sullo schermo ma questa non proviene dallo schermo perché l’immagine parte dalla stazione emittente e viene 22 loa di un nesso ssibile esistenz re il trapiantapo lla su te et tore rifl ò avverti Abstract: L’Au favoazione che pu anto e la sens co non ci sono dei risultati a pi tra il tra co gi oria ifi nt (te ie e lin sc ip a st o di vi rse disc un to. Da un punt gamento, ma secondo dive e ch ssibilità lle isterebbe la po o di trasferire es re di questo co ) c… et a, ic grad igenet olografica, ep to da un corpo all’altro, sia in ricevente. al ta re an to pi na tra , do l no de ga or personalità di ti en m m fra ricordi e oria, cervello trapianto, mem A, N D : ve ia ch Parole istence of a lo the possible ex u can expeon s ct fle re yo or ing auth Abstract: The n the transplant and the feel ientific point of sc ee a tw be om k Fr lin n. l ga ca to gi nsplanted or tra but according e k, th lin m is th fro of r e vo th rience fa ) ... in c enetics, et e no results view, there ar es (holographic theory, epig d from one body te lin different discip exist that an organ transplan of memories and d ts possibility coul be able to transfer fragmen ld to another, wou donor to the recipient. the personality of memory, brain A, transplant, Keywords: DN captata dall’antenna che la trasmette al monitor. Quindi per Lipton il Sé si troverebbe addirittura nell’ambiente e questa affermazione mi sembra piuttosto azzardata. Secondo la PNEI e la biologia molecolare l’organismo funziona come una rete integrata che unifica i vari organi e sistemi e il corpo umano è costituito da miliardi di cellule che comunicano fra loro e ricevono ed elaborano informazioni attraverso il DNA, che funziona da stazione rice-trasmittente. Grazie a queste rapide e continue informazioni ogni cellula conosce la situazione di tutto l’organismo istante per istante. Pertanto secondo la memoria cellulare la nostra personalità e i nostri gusti non rispondono solo al nostro cervello, ma dipendono anche dalle cellule del nostro corpo. Nonostante che una gran parte degli studiosi consideri questa evenienza una teoria senza senso, la neuro scienziata Candace Pert afferma nel suo libro “Molecole di emozioni” che “la memoria e altre caratteristiche della personalità non sono loca- lizzate esclusivamente nel cervello, ma formano una rete diffusa in tutte le cellule dell’organismo, le quali comunicano mediante catene di aminoacidi chiamati neuro peptidi. Di conseguenza quando ci emozioniamo queste attività apparentemente astratte si trasformano in una molecola capace di viaggiare per tutto l’organismo; per cui la nostra mente non è confinata solo nel cervello ma si trova in ogni cellula del corpo. Quando si trapianta un organo da un corpo all’altro, le cellule di quell’organo sono in grado di trasferire ricordi e anche frammenti della personalità del donatore al ricevente”. Quindi secondo questa teoria ciò che viviamo non diventa patrimonio solamente del cervello ma di qualsiasi altra cellula dell’organismo. Questo concetto si ritrova confermato nella teoria olografica, la quale afferma che ogni singola cellula contiene tutte le informazioni, i ricordi e i comportamenti del soggetto. Se queste teorie risultassero vere aprirebbero svariate evenienze alcune non del tutto felici. Per esempio, una persona semplice e onesta potrebbe diventare un temibile assassino dopo che gli è stato impiantato il cuore di un serial killer condannato a morte per tutti i suoi omicidi. Si possono citare innumerevoli esempi di casi simili di memoria, molti dei quali hanno costituito la trama di film e di racconti thriller. Arrivati a questo punto possiamo chiederci come mai una parte dei trapiantati non accusa alcun frammento della memoria del donatore e altri invece addirittura arrivano a sentire dentro di sé qualcosa appartenente a un altro, di non essere più se stessi. La ragione credo possa spiegarsi con l’epigenetica: il segnale che deriva dalle cellule del donatore cambierebbe l’espressione di alcuni geni del ricevente, attivandoli o disattivandoli, alterando così la sua attività senza alterare comunque la sequenza nucleotidica del gene. In un certo senso il trapianto, in quei soggetti che hanno subito la personalità del donatore, può aver alterato il sistema di regolazione dei geni del trapiantato. Inoltre non bisogna dimenticare l’importanza che ha il terreno in particolare quello del ricevente: ogni soggetto reagisce secondo le sue caratteristiche diatesiche. Sono pervenuto a questo risultato basandomi sulle ricerche più recenti nel campo scientifico la maggior parte delle quali, come ho accennato nel corso di questo rapido escursus, ancora non sono del tutto riconosciute dai canoni della scienza ufficiale. Ho costruito questa teoria nella stessa maniera di come si risolve un puzzle, assemblando i mattoncini ricavati dai concetti di alcune discipline scientifiche che ho reputato più coerenti all’argomento trattato e quindi basandomi esclusivamente sui loro presupposti scientifici. È evidente che il mio concetto sulla memoria cellulare si è formato esclusivamente dalla lettura di riviste, di articoli giornalistici, da documentari e dai programmi televisivi. In conclusione sebbene le conoscenze scientifiche attuali non siano riuscite a trovare l’esistenza e il funzionamento della memoria cellulare, riflettendo sulle recenti scoperte della fisica quantistica in particolare e delle altre discipline scientifiche, mi sembra di poter ipotizzare l’esistenza di un nesso logico fra trapianto e le eventuali sensazioni che può avvertire il trapiantato. Dal mare l’origine vitale del tuo benessere! “L’Organismo è un vero e proprio acquario marino vivente” René Quinton Un concentrato di preziosi elementi capace di rigenerare e rivitalizzare il metabolismo attraverso un profondo ricambio minerale dell’organismo. 23 Integratore alimentare di Vitamina C, Biox save e Potassio Vitamina C e Biox save Potassio ® www.promopharma.it recensioni libri Sergio Senise Amministratore delegato dell’Azienda PromoPharma. Progetto salute Come i comportamenti quotidiani possono incidere sulla salute e quali sono gli strumenti a disposizione per migliorare la qualità della nostra vita di Alberto Fiorito Presentazione È stato recentemente pubblicato (Editrice La Mandragola) un libro del nostro amico, già responsabile scientifico di questa rivista, il dottor Alberto Fiorito, dal titolo “Progetto Salute”. Il libro ha lo scopo di indurre il lettore ad un desiderio di cambiamento: la salute che si conquista e si conserva soprattutto a tavola, imparando sin da bambini le regole di una sana nutrizione; fornisce consigli pratici per iniziare a cambiare le nostre abitudini. Si tratta di un libro dedicato al grande pubblico, ma anche agli addetti ai lavori, chiaro e semplice da leggere, con illustrazioni di qualità, che descrive il collegamento tra lo stile di vita e la salute, passando attraverso una semplice descrizione di alcune funzioni del corpo. Dopo averlo letto, la parola “consapevolezza” accompagnerà le scelte alimentari e più in generale quelle che si riferiscono allo stile di vita di ciascuno di noi. Ci renderemo conto, infatti, di quanto certi atteggiamenti siano collegati al nostro benessere: la possibilità di scegliere il cibo, l’attività fisica, il riposo, una migliore gestione del tempo libero. L’autore suddivide le cose positive da fare in tre gruppi di 7 consigli, identificando così i sette guaritori, ovvero sette integratori importanti per il benessere, i sette cibi per la salute, che spesso trattiamo con superficialità ed infine i sette saggi, corrispondenti a sette comportamenti che dovranno diventare le nostre nuove buone abitudini quotidiane. In questo modo si opera la vera essenza della prevenzione primaria, ovvero l’insieme di tutte le azioni che impediscono l’insorgere della malattia, affidando a ciascuno di noi la responsabilità di essere il primo paladino della propria salute. Nel pensare comune, attribuiamo alle parole ‘’dieta’’ o “nutrizione” un significato negativo, legato all’idea di dover limitare l’assunzione di cibo rinunciando così ai piaceri della tavola. Il termine ‘’dieta’’ significa ‘’stile di vita’’: seguire una dieta non significa sacrificarsi qualche tempo per perdere i chili di troppo o per riportare nella norma i valori dei nostri esami del sangue, ma significa interiorizzare alcune abitudini alimentari che possono condurci ad una condizione di maggior benessere. Grande importanza quindi alle materie prime ed alla qualità del cibo (possibilmente biologiche e stagionali), all’attività fisica, al riposo. È possibile acquistare il testo chiamando il numero 018721898 dalle 15 alle 19 nei giorni feriali. 25 i s r o c io r ia iz t no Scuola FOLON: fitogemmo-omo-lito-oligoterapia e nutraceutica integrate Dott. Wilmer Zanghirati Le sedi dei prossimi appuntamenti sono: Roma, Sant’Arcangelo di Romagna e Catania. Nell’ambito della scuola FOLON verranno analizzati e trattati gli aspetti relativi a: concetti di base; meccanismi d’azione; esempi pratici ragionati per l’utilizzo dei rimedi; esempi pratici e mirati nel consiglio al cliente, nell’ambito dell’attività professionale quotidiana. Argomenti trattati Omeostasi e integrazione alimentare; alcune riflessioni sulla medicina naturale; i quattro pilastri della salute; la fisiologia delle tossine; le tossine, riassumendo; i tre metabolismi di regolazione; le due tipologie di tossine ed il terreno acido; le due tipologie di tossine a carattere idrofilo e lipofilo; il metabolismo maschile e il metabolismo femminile; la fisiopatologia delle tossine e l’omotossicologia; la tavola delle omotossicosi; l’omeostasi; i sei sistemi omeostatici; le differenti costituzioni umane; le differenti diatesi dell’oligoterapia catalitica; le sindromi da disadattamento nell’oligoterapia catalitica; il drenaggio connettivale (mesenchimale); i rimedi e gli integratori per prendersi cura del terreno della persona; i rimedi e gli integratori per prendersi cura del problema e delle esigenze della persona; il consiglio ragionato, mirato, pratico ed integrato degli integratori FitoDre, FitoCat, FitoSin, FitoDis, Meristemo e Promoligo, onde prendersi cura della persona, del suo terreno, dei suoi problemi e delle sue esigenze, creando un rapporto di fidelizzazione. Le strategie dietetiche nell’eccesso ponderale e nelle adiposità localizzate Dott. Alessandro Arcaro Milano - 11 maggio 2014 Nel 1973 il Prof. Blackburn ideò e sperimentò una dieta VLCD, capostipite della Dieta Proteica, in grado di determinare il dimagrimento in assenza del catabolismo muscolare grazie a un bilancio azotato positivo. Il comitato scientifico di PromoPharma propone un protocollo dietetico validato scientificamente che, articolandosi in fasi successive, permette di trattare in maniera sicura ed efficace il sovrappeso, l’obesità e le adiposità localizzate. Il corso ha l’obiettivo di illustrare i vantaggi di tale metodo e di insegnarne i principi fondamentali, partendo da una corretta valutazione nutrizionale del paziente fino a prescrivere un programma dietetico personalizzato basato su una sana e corretta alimentazione. Argomenti trattati Alimentazione, cibo e salute; l’obesità; la dieta e il digiuno; i processi biochimici della dieta oloproteica; meccanismo della chetosi: indicazioni e controindicazioni; la dieta chetogenica: perchè e quando prescriverla; valutazione dei parametri metabolici dopo una dieta oloproteica; la dieta dissociata; gli integratori, quali scegliere per la dieta proteica; la nutrizione proteica per os; risultati ed esperienze. Corso di presentazione Dimagra Dott. Alessandro Arcaro Abano Terme (PD) – 22-23-24 marzo 2014 Due giornate dedicate alla presentazione del metodo Dimagra. Verranno approfonditi i principi fondamentali del nuovo metodo dimagrante a triplice azione: dimagrire (permette di ridurre la massa grassa in modo semplice, rapido e sicuro), disegnare (permette di avere una nuova silhouette, una nuova linea) e disintossicare (permette di smaltire l’accumulo di tossine dall’organismo). Una giornata verrà dedicata al relax nelle piscine termali. Giornata di approfondimento su gemmoterapia e micoterapia Dott. Alessandro Maria Vinci Milano – 11 maggio 2014 I principi attivi che verranno descritti durante la giornata racchiudono in sé l’energia potenziale delle piante. Sarà una giornata di studio intensa, al termine della quale i partecipanti avranno acquisito le conoscenze necessarie per il miglior impiego dei preparati trattati. 26 Per info: Federica Fusini Fax 0549 956700 30 Tel 0549 9110 romopharma.it mail: Eventi@p risultati eccellenti Una linea completa di prodotti che abbinati in sinergia aiutano a contrastare efficacemente gli inestetismi della cellulite. Metodo dimagrante a triplice azione Dimagrire Disegnare Disintossicare Dai un colore alla tua forma Da Marzo Nelle migliori Farmacie, Parafarmacie ed Erboristerie
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