medicina omeopatia fitoterapia omotossicologia floriterapia

Spedizione in abbonamento postale – Allegato B Tipo B – (Tassa riscossa) – Autorizzazione n. 998 del 15.04.09 della Direzione Generale PP.TT. della Repubblica di S. Marino
Rivista quadrimestrale di informazione
Anno X - n° 1 - Febbraio 2014 - € 1.50
Le
medicine
integrate
medicina
omeopatia
fitoterapia
ia
omotossicolog
floriterapia
naturopatia a
psicosomatic
®
Allergie?
Prenditi una tregua.
spray nasale
capsule
®
www.promopharma.it
sommario
Editoriale................................................................................................................ 05
Proprietà e benefici del pau d’arco o lapacho (Tabebuia avellanedae)........... 06
Dott. Luca Avoledo
Obesità e diete proteiche: vantaggi e svantaggi.
Considerazioni su un nuovo protocollo bilanciato.............................................. 09
Dott. Matteo Rizzolo
Direttore responsabile
Diletta Vaselli
Capo Redazione
Maurizio Petix
Redazione
Comitato scientifico
PromoPharma
Responsabile
Elisa Gessaroli
Grafica
Studio Valenti
06014 - S.Maria di Sette
Montone (PG)
Editore
Avalon di Gloriano Amici
Redazione
Avalon Strada Nona Gualdaria, 68
47895 Domagnano
Repubblica di San Marino
Tel. 0549 907025
Fax 0549 900104
e-mail [email protected]
Autorizzazione:
Segreteria di Stato per gli Affari Interni
Prot. n. 569/75/2009
del 27 marzo 2009.
Copia registrata presso il Tribunale
della Repubblica
di San Marino.
Gli inserzionisti sono gli unici
responsabili dei contenuti negli spazi
pubblicitari.
La riproduzione intera o parziale
di articoli o immagini deve essere
autorizzata dall’editore.
PromoPharma spa
Via Biagio di Santolino, 156
47892 Acquaviva (RSM)
tel 0549 911030 - fax 0549 956700
[email protected]
La prevenzione dell’osteoporosi comincia a tavola........................................... 12
Dott. Francesco Cagnazzo
Flessibilità: lo Yoga per aiutare le nostre articolazioni........................................ 15
Dott.ssa Valeria Salsi
Oak (Quercia)........................................................................................................ 19
Maurizio Di Leo
Il counseling nutrizionale...................................................................................... 20
Dott.ssa Manuela Germani
Esiste la memoria cellulare?................................................................................. 22
Dr. Giancarlo Ciurli
Recensioni libri...................................................................................................... 25
Notiziario corsi....................................................................................................... 26
Un efficace alleato
contro il colesterolo
senza glutine
Integratore alimentare
con Monacolina K, da Riso rosso fermentato,
che contribuisce al mantenimento di livelli normali
di colesterolo nel sangue
®
www.promopharma.it
editoriale
Basta poco...
Vasco docet
La primavera e le belle giornate sono finalmente tornate, e con loro la voglia di “fare pulizia” non solamente in casa,
ma anche nella nostra alimentazione per depurarci dallo stress, dalle tossine e dall’adipe accumulati durante l’inverno.
Durante i mesi più freddi infatti l’alimentazione più calorica e ricca di grassi, la vita sedentaria e lo stress inducono il
nostro organismo ad accumulare un maggior numero di tossine che, approfittando dell’arrivo della primavera, sarebbe
buona abitudine eliminare.
Basta poco diceva Vasco Rossi: niente di più giusto. Anche per star bene, ma davvero bene, basta poco, per esempio
seguire una dieta purificante almeno un paio di giorni al mese: ci servirebbe a disintossicare l’organismo, a dare maggiore energia, ad eliminare i liquidi in eccesso, ad avere una pelle migliore ed una pancia meno gonfia, a far star meglio
fegato, reni e pancreas. E’ importante scegliere il momento giusto per farla: meglio preferire i weekend o i giorni di
vacanza alle normali giornate di lavoro, nelle quali ritmi e abitudini non consentirebbero di metterla in atto nel modo
adeguato. Acqua, frutta e verdura saranno le nostre compagne in questa due giorni dedicata alla “purificazione” del
nostro organismo. Se a questo regime alimentare aggiungiamo una discreta attività fisica otterremo ottimi risultati;
ma facciamo attenzione a non lasciarci troppo andare nei restanti giorni del mese, altrimenti i nostri sforzi saranno
vanificati! Dovremmo ormai aver capito che per mantenersi in salute, basta poco, per esempio trovare i giusti metodi
per rallentare il naturale invecchiamento dell’organismo: dobbiamo avere cura di quella macchina complessa che è
l’organismo umano e così essa ci darà per lungo tempo un funzionamento impeccabile e soddisfacente. D’altronde
il professor Robert Gallo (scienziato americano co-scopritore, insieme al professor Luc Montagnier del Virus HIV)
sostiene che “L’uomo è programmato per vivere 180 anni, se non arriva a questa età le cause vanno ricercate nell’alimentazione non corretta, negli stili di vita inadeguati e negli ambientali che ne accelerano l’invecchiamento”. Pur non
pretendendo di raggiungere il traguardo dei 180 anni, rallentare però le lancette dell’orologio biologico è da sempre
il sogno dell’uomo: essere adulto e sentirsi carico di energia, con un sonno profondo e ristoratore come quello di un
bambino, una pelle luminosa e distesa, un ottimo tono muscolare e dell’umore. L’invecchiamento precoce è causato
solo per un terzo da fattori genetici e per ben due terzi da fattori esterni: quindi ognuno di noi è causa per il 70% del
proprio invecchiamento! Uno dei modi per combattere l’invecchiamento precoce è quello di ridurre il più possibile lo
stress ossidativo. Le nostre cellule, infatti, se già vittime dello stress ossidativo, potrebbero non essere nelle condizioni
più idonee per utilizzare i nutrienti ingeriti con il cibo. In questi casi, la semplice alimentazione, pur se corretta, potrebbe non essere sufficiente a mantenerci nelle ottimali condizioni di salute. Infatti, non dimentichiamoci che una
buona parte della frutta e degli ortaggi, quando non contaminata da sostanze tossiche, giunge sulla nostra tavola in
larga misura sottratta dei propri principi nutritivi, questo a causa di piogge acide, della desertificazione dei terreni,
dei processi di conservazione, di manipolazione degli alimenti, etc. L’insieme di queste considerazioni ci suggerisce
che in particolari condizioni di rischio (esposizione ad inquinanti, stress, lavoro o studio, alimentazione sbilanciata,
inadeguato apporto di antiossidanti, esercizio fisico inadeguato, etc.) possa essere utile l’assunzione, nel contesto di
un ambiente il più possibile sano e di un corretto stile di vita, di integratori ovviamente di ottima qualità. Vedi, caro
lettore, basta poco!
5
Proprietà e benefici del
pau d’arco o lapacho
(Tabebuia avellanedae)
Dott. Luca Avoledo
Naturopata ed esperto di ecologia del corpo,
nutrizione e salute naturale. Si è laureato in Scienze
Naturali all’Università degli Studi di Milano e ha
conseguito un Master in Naturopatia con lode presso
la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sapienza
Università di Roma. Svolge la libera professione
presso il suo Studio di Naturopatia a Milano.
www.lucaavoledo.it
I
l lapacho è una pianta dalle proprietà immunostimolanti e antimicrobiche, efficace soprattutto per prevenire e
combattere infezioni come candida, cistite, malattie da
raffreddamento. Si legge sul web anche della sua capacità di
contrastare alcune forme di cancro. Cosa c’è di vero?
Il pau d’arco o lapacho (Tabebuia avellanedae) è un albero
che cresce spontaneo nelle foreste dell’America Centrale e
Meridionale e che, grazie ai suoi bei fiori rosa-purpurei, viene anche utilizzato come pianta ornamentale nei giardini e
nelle alberature stradali.
Le sue qualità non sono però solo estetiche: il pau d’arco
è infatti ben conosciuto e apprezzato da sempre nell’ambito dell’etnomedicina, a partire dalle civiltà precolombiane
come quella degli Inca, che usavano il lapacho come tonico
generale dell’organismo, per rinforzare le difese immunitarie
e per la cura di diverse malattie, innanzitutto infettive.
La moderna ricerca scientifica ha confermato tanti benefici di questo fitoterapico, verificando la presenza di alcuni
principi attivi, i chinoni, concentrati soprattutto nella parte
interna della corteccia. La parte utilizzata, appunto, è la corteccia, che appena tolta ricresce molto velocemente senza
arrecare alcun danno alla pianta stessa. Le sostanze presenti
sulla corteccia, primo tra i quali il lapacholo, hanno una documentata attività antimicrobica (contro batteri e funghi,
innanzitutto) e sono state studiate persino come possibile
trattamento per alcuni tipi di cancro.
Se è vero che le proprietà antibiotiche e immunostimolanti
del pau d’arco sono indubbiamente interessanti, non ci sen-
6
l lapacho, alle proprietà de me pianta
e
am
es
in
solo co
tore prende
utilizzato non
le
Abstract: L’Au
Sud America, sa-purpurei), ma anche per
l
de
io
ar
in
ig
ro
co
ri
ni
bero or
fio
to
i
,
m
si
co
a dei bellis
antimicrobi
ornamentale (h oprietà: immunostimolante, di condotti in labotu
pr
i
(s
ic
o
pl
cr
te
an
sue mol
ità antic
ciare ai
rganismo, attiv
sono da asso
ll’o
tà
de
rie
le
op
ra
pr
ne
Le
ge
olo.
.
e)
ch
al
pa
im
la
il
an
tti
lo
tra tu
odel
ratorio e su m enuti nella corteccia, primo
nt
principi attivi co
bico
ante, antimicro
immunostimol
o,
ol
ch
pa
la
:
Parole chiave
Lapacho Tree
operties of the
pr
ly
e
th
es
in
America, not on
author exam
native to South owy colorful diAbstract: The
ee
Tr
t
pe
um
Tr
sh
the
es a
also known as
erties:
t which produc
namental plan but also for its multiple prop antiused as an or
,
e,
dy
pl
bo
ur
e
-p
th
nk
r
pi
c fo
tiful
splay of beau t, antimicrobial, general toni tory and on animal
ra
an
immune stimul tudies conducted in the labo active ingredients
(s
ith
w
ity
tiv
ed
ac
at
ci
asso
cancer
properties are
ing lapachol.
models). The
be
st
fir
e
th
,
rk
ba
e
th
in
d
ne
contai
bial
ulant, antimicro
ol, immunostim
ch
pa
la
:
ds
or
Keyw
tiamo però di condividere gli accenti enfatici, per non dire
miracolistici, con cui questa pianta viene spesso presentata.
Sull’attività anticancro del lapacho, in particolare, gli stessi
ricercatori mantengono una certa cautela: gli studi, peraltro su composti isolati del pau d’arco, sono stati condotti
soprattutto in laboratorio e su modello animale e sono necessarie ulteriori indagini sull’uomo perché gli effetti antitumorali siano accertati.
Al momento esiste poi anche il problema che per avere un’azione terapeutica efficace contro il cancro sono necessari dosaggi così elevati da essere tossici per l’uomo.
Ha molto più senso utilizzare il lapacho all’interno di un
programma naturale di sostegno al sistema immunitario,
considerando che le proprietà immunostimolanti e antinfettive del pau d’arco sono tra le più importanti di questo
fitoterapico. Si può quindi serenamente ricorrere al lapacho
per prevenire e contrastare raffreddori e influenza, ma anche
candidosi e altre infezioni vaginali, cistiti e prostatiti.
Per quanto riguarda le modalità di assunzione e i dosaggi
del pau d’arco, è opportuno innanzitutto specificare che la
pianta è disponibile in più forme farmaceutiche. La più conosciuta è il “tè”, ovvero la corteccia del lapacho in taglio
tisana, con cui si prepara un decotto da bere in genere una
volta al giorno, usandone 1/2-1 cucchiaino per tazza; poi
abbiamo la soluzione idroalcolica, della quale si consiglia
l’assunzione di 20 gocce dalle 2 alle 3 volte al giorno. In alternativa, potete ricorrere alle capsule contenenti la corteccia
del pau d’arco in polvere, di cui di norma si assumono 300500 milligrammi 2-3 volte al giorno.
Attenzione però a controindicazioni e interazioni farmacologiche del lapacho: il pau d’arco può interferire con i farmaci anticoagulanti, aumentandone gli effetti, e quindi dovrebbe essere evitato da chi è in cura con questi medicinali,
compresa la comune aspirina. Come moltissime altre erbe, il
pau d’arco è inoltre controindicato in gravidanza ed è prudenzialmente sconsigliabile durante l’allattamento.
Ideale per:
Influenza, bronchite, infiamamzioni della
bocca e delle gengive, faringiti, rinofaringiti,
laringiti, sinusite, candidosi.
7
Metodo dimagrante
Il nuovo metodo dimagrante
per le adiposità generalizzate e localizzate
Dimagrimento mirato con azione efficace sulla silhouette
Scomparsa della fame
Nessun avvizzimento sulla pelle
Rapidità e facilità d’uso dei prodotti
www.aminbiodiet.com
®
Obesità e diete proteiche:
vantaggi e svantaggi.
Considerazioni su un nuovo
protocollo bilanciato.
Dott. Matteo Rizzolo
Laureato con lode presso la Facoltà di Medicina e
Chirurgia di Pavia, si diploma presso la Scuola di
Specialità in Medicina Interna. Consegue il Diploma
Internazionale in Omotossicologia e Omeopatia presso
la Società Europea di Omotossicologia di BadenBaden e il diploma in Omeopatia Superiore presso
Società Medico Biologica Europea. Utilizza come
terapeuta Fiori di Bach. Ha conseguito diplomi in
Cromoterapia, Cromopuntura, Auricolo-cromo puntura
di cui è operatore. Attualmente svolge attività libero
professionale nel suo studio di Monza.
L
’obesità è entrata “di peso” nell’olimpo delle malattie con
la certificazione dell’OMS e non può più essere considerata uno stato dell’essere ma una vera e propria patologia.
Le persone in sovrappeso e obese in Italia rappresentano il 45%
della popolazione.
Negli USA la percentuale è ancora maggiore specie per la categoria grandi obesi, ma con il ritmo di incremento attuale rischiamo fra non molto di raggiungerli.
Negli ultimi tre anni infatti l’aumento è stato del 25% con una
media dell’8% annuo. Quel che è peggio è che i paesi mediterranei hanno la massima incidenza di bambini obesi. L’Italia è al
primo posto fra di essi; e i super obesi, oltre i 130 chili, sono in
deciso aumento.
Sia il sovrappeso che l’obesità sono chiari fattori di rischio per
rilevanti patologie come il diabete e altri dismetabolismi, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, le alterazioni scheletriche;
l’unica patologia che non viene incrementata dall’obesità è il
suicidio. Il costo per la nostra società è di circa trenta miliardi di
euro l’anno. Le motivazioni che portano all’obesità sono ovviamente molteplici: a partire da quelle genetiche con la possibilità
epigenetica di rimanere, tuttavia, in equilibrio ponderale se affrontata in tempo e correttamente. L’eccesso calorico alimentare, da cui la popolazione occidentale in particolare modo è
afflitta, è associato alla progressiva riduzione fino alla scomparsa
dell’attività fisica, portata da un mutamento dello stile di vita.
La qualità intrinseca degli alimenti è in rapido e progressivo
impoverimento, a causa delle tecniche di produzione industriali attente alla quantità e molto poco alla qualità; questo fatto
è in associazione alla bomba ad orologeria delle modificazioni
OGM, che i nostri figli scopriranno fra non molto con esiti assolutamente imprevedibili, nonostante le assicurazioni di scien-
i
poverimento de
progressivo im
à:
il
tit
e
an
am
qu
es
in
lla
re prende
a favore de
Abstract: L’auto raffinati e di minore qualità, determina nell’uomo
ù
o
pi
ric
e
lo
pr
ca
m
cibi, se
to gravi.
to introito
e non bilancia ono avere risvolti anche mol forteo
iv
ss
ce
ec
un
e
ss
et
po
di
e
le
ch
so
e,
cces
tologi
una serie di pa hanno avuto un notevole su lla perdita di peso,
su
i
ni
ac
Negli ultimi an
e qualiibilmente effic
rte di personal
ieche: indiscut
mente iperprot otte senza il supporto da pa rali sia a breve che
nd
llate
re gema quando co eare una serie di effetti co
cr
lutamente esse pplio
so
on
as
ss
di
in
po
qu
ve
l’a
ficato,
de
ti
lu
lo
ol
va
e ne
e. Il protoc
o
ico esperto, ch
a lungo termin
e con un med utica. In questi casi possiam
on
zi
ra
bo
lla
co
pe
ra
te
stito in
e
on
zi
lu
gua l’evo
curo.
cabilità e ne se ollo si dimostra efficace e si
oc
ot
pr
il
e
dire ch
o
reset metabolic
iperproteiche,
e
et
di
,
ità
es
ob
Parole chiave:
ss of food,
ressive poorne quality in
og
pr
e
th
es
the
author examin
fined lowering
Abstract: The
e and more re lanced food intake in huor
m
g
in
m
co
which is be
e and unba
rious imy: an excessiv
n have very se ess of
favor of quantit nge of diseases, which ca
cc
su
e
ted th
a ra
it has been no
when
mans causes
last few years ctive on weight loss, but
e
th
In
.
ns
io
r of
fe
ef
be
plicat
m
ly
nu
ab
a
ni
n create
ets: unde
high-protein di support from trained staff ca the protocol should
t
ore,
followed withou short and long term. Theref medical expert, who
th
ith a
w
n
tio
ra
bo
side effects bo
olution.
lla
managed in co d will follow the therapeutic ev ctive
fe
be absolutely
ef
an
y
is
ilit
ol
ab
oc
e applic
at the prot
will evaluate th
we may say th
s,
ce
an
st
um
rc
Under these ci
and safe.
t
metabolic rese
-protein diets,
gh
hi
,
ity
es
ob
:
Keywords
ziati per lo più finanziati nel loro lavoro dalle multinazionali
oligarchiche del cibo.
Resistono, inoltre, retaggi culturali con pregiudizi difficili da
sradicare; esempio eclatante la vexata questio del latte vaccino.
Gli aspetti psicologici connessi col nutrimento, importantissimi nella nostra specie che mangia prima col cervello e poi con la
bocca, subiscono attacchi devastanti da parte della frustrazione
sociale e della pressione incontenibile dei media. Basta accendere la tv e in qualunque momento si trovano in onda programmi
legati alla preparazione del cibo, che sembra essere l’unica preoccupazione della nostra povera casalinga, che per di più cucina
sempre meno e compera sempre di più cibi preconfezionati.
La risposta a questi cambiamenti sociosanitari si è manifestata
con un proliferare di “diete” per ripristinare il peso ideale, anche
se la maggior parte delle volte il bersaglio sottinteso è il ripristino di un’immagine sociale adeguata, anche a costo di generare
danni con un’alimentazione fortemente sbilanciata, piuttosto
che un vero ripristino di uno stato di vera salute. Tra gli oltre
350 schemi proposti per dimagrire negli ultimi anni, hanno
avuto notevole risonanza le diete iperproteiche sia per la rapidità di induzione che per l’indiscutibile efficacia sul peso.
9
Tuttavia è ormai ampiamente noto come le diete fortemente
iperproteiche, con percentuale di proteine alimentari oltre 1,53g pro chilo di peso corporeo ideale, comportino una notevole
serie di effetti collaterali sia a breve che a medio termine. Esse
infatti vengono costantemente associate ad una drastica riduzione di introito sia di carboidrati che di grassi allo scopo di
forzare il metabolismo in senso chetogenetico: massiccio ricorso
ai grassi di deposito come substrato quasi unico di produzione calorica. L’evento chetogenetico ha l’indiscutibile effetto di
ridurre il senso di fame e di aumentare la secrezione di alcuni
importanti ormoni ulteriormente lipolitici.
La riduzione della produzione dell’insulina, da carenziamento
forzoso dei carboidrati, favorisce l’utilizzo dei depositi lipidici
ormono-dipendenti, santuari metabolici altrimenti inviolabili;
questo favorevole effetto estetico è molto gradito come plus valore specie dalla popolazione femminile in postmenopausa che
ne è particolarmente affetta.
Questo fatto porta tuttavia ad un’ulteriore complicazione procedurale, dato che molti di questi protocolli iperproteici sono
incontrollabilmente proposti da personale non competente,
quindi media o addirittura autoprescritti e autogestiti ad libitum sull’onda della loro efficacia e propagandata sicurezza. I
risultati possono essere devastanti. Infatti la mancanza di un
controllo attento da parte di personale qualificato non permette di evitarne l’uso a pazienti affetti da patologie escludenti in
assoluto o parzialmente l’utilizzo di tali prodotti: insufficienza renale border line, diabete, cardiopatie aritmogene, terapie
croniche con farmaci interferenti (ad esempio diuretici), gravidanza, allattamento, ultra settantenni e adolescenti, patologie
psichiatriche in terapia farmacologica. Effetti avversi potenziali,
presenti spesso anche in pazienti in apparenza sani, possono diventare molto pericolosi nei soggetti a rischio: disidratazione,
turbe elettrolitiche, ipoglicemia, iperlipidemia, costipazione,
amenorrea secondaria, costipazione, urolitiasi, osteoporosi, carenze dei principali micronutrienti, fino alla seppur rara neuropatia ottica possono infatti rendere molto sgradevole l’esito di
diete sbilanciate protratte o ripetute molto spesso.
La messa a punto, quindi, di un protocollo terapeutico gestito
obbligatoriamente in collaborazione con un medico esperto,
che ne valuti l’applicabilità e segua l’evoluzione terapeutica, la
presenza nel prodotto di elementi nutrizionali di elevato e controllato standard costitutivo, la semplicità di esecuzione che lo
renda applicabile da chiunque, la rapidità di effetto e la perdita
di peso in senso predominante a carico della massa grassa con
10
la contemporanea protezione e se possibile incremento della massa magra, il riassorbimento selettivo di depositi adiposi
ormono-dipendenti particolarmente sgraditi per la loro localizzazione corporea anti-estetica sembrano essere eventi assolutamente auspicabili.
è infatti disponibile un kit autosufficiente che propone le caratteristiche sopra descritte. Lo scopo primario del kit è quello di
creare e gestire un reset metabolico del paziente; per far ciò, il
modello segue il principio classico della dieta alcalinizzante ma
con una quota di proteine pari al massimo ad 1gr\kg\die del
peso ideale (quindi normoproteica), l’abbattimento dei grassi
alimentari, il mantenimento di una parziale quota di carboidrati sufficiente ad evitare la caduta in chetoacidosi, un’integrazione con drenanti fitoterapici che favoriscono l’eliminazione della
quota tossinica inevitabilmente prodotta dallo smaltimento di
quote corporee indotte e di quelle già presenti in precedenza,
un’efficiente integrazione con macro e micronutrienti, proteine
ultrafiltrate da siero di latte, aminoacidi, silicio organico, papaia, MSM, vitamine, oligoelementi, carnitina, coenzima Q10,
omega 3 da semi di lino, FOS.
L’alimentazione consigliata (prettamente alcalinizzante) e l’utilizzo del kit, associati all’integrazione perfettamente bilanciata
esposta sopra, ci danno l’effetto desiderato del reset metabolico
dell’utilizzatore; il tutto nel massimo della sicurezza terapeutica. La brevità del protocollo proposto, appena dieci giorni, ci
consente altresì la possibilità di replicarne, se necessario, la somministrazione in cicli sequenziali ciascuno dei quali presenta le
stesse caratteristiche e rende sopportabile, anche psicologicamente, la variazione dell’abitudine alimentare.
I numerosi casi nei quali il protocollo è stato applicato hanno
dimostrato l’efficacia e la sicurezza clinica di questa impostazione.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
- T. Remer and F. Manz, “Potential renal acid load of foods and its influence on urine pH,” Journal
of the American Dietetic Association, vol. 95, no. 7, pp. 791–797, 1995
- Bess Dawson-Hughes, Susan S Harris, and Lisa Ceglia “Alkaline diets favor lean tissue mass in
older adults” Am J Clin Nutr March 2008 87: 3 662-665
- Frassetto L, Morris RC Jr, Sebastian A. “Potassium bicarbonate reduces urinary nitrogen excretion
in postmenopausal women”. J Clin Endocrinol Metab 1997;82:254–9.
- Dawson-Hughes B, Harris SS, Krall EA, Dallal GE. “Effect of calcium and vitamin D supplementation on bone density in men and women 65 years of age or older”. N Engl J Med
1997;337:670–6.
- Lemann J Jr. “Relationship between urinary calcium and net acid excretion as determined by
dietary protein and potassium: a review”. Nephron 1999;81(suppl):18–25
- Squires RD, Huth EJ.” Experimental potassium depletion in normal human subjects. I. Relation
of ionic intakes to the renal conservation of potassium”. J Clin Invest 1959;38:1134–48
La prevenzione
dell’osteoporosi
comincia a tavola
Dott. Francesco Cagnazzo
Nutrizionista, esperto in fitoterapia e nutraceutica.
Si è laureato con lode in Farmacia ed in Scienze
dell’Alimentazione e Nutrizione Umana presso la
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli
Studi di Perugia. E’ collaboratore giornalistico,
formatore e relatore a diversi convegni riguardanti
la medicina naturale e l’alimentazione. Svolge la
libera professione presso i suoi studi di nutrizione e
dimagrimento nella provincia di Perugia e Terni.
e-mail: [email protected]
L’
osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla diminuzione della massa ossea e dal deterioramento
della microarchitettura del tessuto osseo: ciò determina un aumento della fragilità ossea con un incremento
del rischio di fratture. L’osso è un tessuto vivo, che viene
costantemente distrutto e ricostruito durante tutta la vita.
Si ha osteoporosi quando il processo di distruzione dell’osso
è superiore a quello di ricostruzione. Assumere un’adeguata
quantità di calcio e massimizzare i depositi ossei durante il
periodo in cui l’osso è in rapida crescita (fino ai 30 anni di
età) fornisce una base importante per il futuro; tuttavia non
previene la perdita di osso nelle fasi successive della vita. E’
bene dunque mantenere corretti stili di vita perché inevitabilmente con l’avanzare dell’età il tessuto osseo tende ad
impoverirsi.
Come possiamo prevenire l’osteoporosi?
12
fragilità ossea
aumento della
un
a
in
guata
rm
te
de
oporosi
sumere un’ade
Abstract: L’oste to del rischio di fratture. As re i depositi ossei
en
mizza
con un increm
lascia
nte per massi
lcio è importa è in rapida crescita. L’autore eta
quantità di ca
: di
o
si
ss
ro
l’o
i
po
cu
eo
st
in
ll’o
do
durante il perio me prevenire il fenomeno de eguato quantitaad
co
dei consigli su sizione solare; consumo di un limitare il consumo
;
po
ne
ei
es
;
ot
ta
pr
ra
e
lib
K
ina
equi
e zucD, calcio, vitam
caffeina, cola one
tivo di vitamina tilizzo di bevande a base di
zi
ta
en
im
al
a
at
l’u
ta e un’adegu
vi
ssudi
di vitamina A,
te
l
ile
st
de
tto
po
o un corre
to nel tem
chero. Quand
tari.
l’impoverimen
en
re
im
ita
al
i
lim
or
a
at
ti
gr
en
ci
inte
non sono suffi
bile l’utilizzo di
nta indispensa
to osseo, dive
io
tamina D, calc
osteoporosi, vi
e
Parole chiave:
d increases th
gile bones an
fra
im
to
is
s
n
ad
ke
le
ta
s
porosi
calcium
is
ne
Abstract: Osteo An adequate amount of
bo
in which the
es.
risk of fractur deposits during the period on how to prevent
s
ne
tip
bo
e
r
re,
es som
portant fo
The author leav : balanced diet, sun exposu in
y.
dl
pi
ra
g
in
is
m
grow
ta
os
vi
or
,
op
m
iu
te
lc
os
ent of
min D, ca
the developm
amount of vita in A, the use of beveof a sufficient
m
n
ta
io
vi
pt
of
n
um
io
ns
co
umpt
lifestyle
, limit the cons
hen a correct
sing
K and proteins caffeine, cola and sugar. W
cr
iting the de ea
rages based on diet are not sufficient in lim etary supplements
di
ed
and a balanc
ore the use of
er time, theref
ov
e
su
tis
ne
bo
are essential.
in D, calcium
oporosis, vitam
Keywords: oste
D. In tal caso si può ricorrere alla sua integrazione, previo
consiglio di personale sanitario.
• assumendo la giusta quantità di vitamina D, attraverso
la dieta, l’esposizione solare ed eventualmente gli integratori
• consumando abbastanza calcio tale da ridurre la quantità che il corpo mobilita dai depositi ossei
La vitamina D gioca un ruolo cruciale nel mantenere le ossa
sane, in quanto stimola l’assorbimento del calcio a livello
intestinale e riduce la perdita di calcio a livello renale. Per
tale motivo viene aggiunta al latte ed altri cibi. Fonti naturali
di vitamina D sono olio di fegato di merluzzo, pesci d’acqua
fredda (sgombro, salmone, aringa), tuorlo d’uovo. Tale vitamina può essere prodotta nel nostro organismo dall’azione
del sole sulla pelle, a partire dal colesterolo; tuttavia la luce
solare durante il periodo invernale alla nostra latitudine non
è forte abbastanza da promuovere la formazione di vitamina
Numerosi studi dimostrano che il calcio è un elemento chiave nel prevenire la perdita di densità ossea, ma non vi sono
dati definitivi per quanto riguarda il legame tra consumo
di latte e prevenzione di osteoporosi e fratture. Un dato fa
riflettere: l’osteoporosi, a livello mondiale, è molto più alta
dove il consumo del latte è elevato. Attualmente, dunque,
non c’è evidenza scientifica che il consumo di più di una
porzione di latte o latticini in aggiunta ad una dieta ben bilanciata (che tipicamente fornisce 300 mg di calcio da fonti
vegetali) riduca il rischio di fratture ossee. Anzi, a causa delle
preoccupazioni irrisolte circa il rischio di cancro alle ovaie
e alla prostata, può essere prudente evitare assunzioni più
elevate di una porzione al giorno di prodotti lattiero-caseari.
Per gli individui che non sono in grado di digerire o che
non amano latte e derivati, o per chi semplicemente preferisce non consumare grandi quantità di questi alimenti, sono
disponibili altre opzioni. Il calcio si può trovare anche in
verdure a foglia verde (come cavolo, broccoli, cime di rapa),
nelle alghe (soprattutto kelp), nelle mandorle, nel tofu, nei
fichi secchi, nei semi di sesamo e in erbe e spezie (cannella,
coriandolo, origano, rosmarino, salvia e timo). Il calcio può
anche essere ingerito sotto forma di integratore; in tal caso è
meglio sceglierne uno che includa anche la vitamina D. La
ricerca, infatti, suggerisce che i supplementi che contengono
solo calcio non proteggono contro le fratture; anzi, potrebbero addirittura aumentare il rischio di fratture ossee.
il sovraccarico e che rafforzino la muscolatura. Le attività
fisiche che richiedono un po’ di sforzo e generano un po’ di
sollecitazione a livello osseo permettono infatti di preservare
e anche di incrementare la densità ossea. Tra esse possiamo
annoverare: walking, ballo, step, tonificazione a corpo libero, sollevamento pesi, ecc. Il nuoto è un ottimo esercizio per
il cuore ed il sistema cardiovascolare. Tuttavia, dal momento
che l’acqua sostiene le ossa, evitando la loro sollecitazione,
non è considerato un buon esercizio per rafforzare il tessuto
osseo. Inoltre, è bene ricordare che l’attività fisica non rafforza tutte le ossa, ma solo quelle che sono sollecitate, quindi è
necessario eseguire una varietà di esercizi o attività per mantenere tutte le ossa sane.
• consumando un’adeguata quantità di vitamina K
Le verdure a foglia verde come quelle della famiglia dei cavoli (broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, cavolo riccio)
contengono la vitamina K, che attiva l’osteocalcina, un’importante proteina che dirige e fissa il calcio al tessuto osseo.
• assumendo la giusta quantità di proteine
Il corpo necessita di proteine per costruire ossa sane. Tuttavia, una dieta ricca di proteine (in particolare quelle di
origine animale) è associata all’aumento dell’escrezione di
calcio nelle urine e al rischio di osteoporosi. Infatti, appena
il corpo digerisce le proteine, rilascia acidi nel sangue, che
vengono neutralizzati prelevando calcio dalle ossa stesse. I
risultati del Nurses Health Study dicono che le donne che
mangiano più di 95 grammi di proteine al giorno hanno il
20 per cento in più di probabilità di avere un polso rotto nel
corso di un periodo di 12 anni rispetto a coloro che mangiano una quantità media di proteine inferiore ai 68 grammi
al giorno.
• non assumendo troppa vitamina A
A livelli elevati, la vitamina A può interferire con la funzione
ossea, promuovendo le fratture ossee. In caso assumiamo un
integratore multivitaminico assicuriamoci che esso abbia la
maggior quantità di vitamina A sotto forma di betacarotene
(precursore della vitamina A), che non aumenta il rischio di
fratture.
• facendo attenzione alle bevande a base di caffeina, cola
e zucchero
Bere molto caffè (4 o più tazzine al giorno) può incrementare il rischio di fratture ossee. La caffeina, infatti, tende ad
aumentare l’eliminazione di calcio attraverso le urine. Le
bevande a base di cola sono associate ad osteoporosi perché
sono ricche di fosfati e aumentano l’estrazione di calcio dalle
ossa. Anche il consumo di zuccheri raffinati aumenta le perdite di calcio attraverso le urine.
Inoltre, è di fondamentale importanza svolgere un’ attività
fisica regolare, specialmente eseguendo esercizi che sfruttino
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
-Bischoff-Ferrari HA, Dawson-Hughes B, Baron JA, et al. Calcium intake and hip fracture risk in
men and women: a meta-analysis of prospective cohort studies and randomized controlled trials.
Am J Clin Nutr. 2007; 86:1780–90.
-Bischoff-Ferrari HA, Willett WC, Wong JB, Giovannucci E, Dietrich T, Dawson-Hughes B. Fracture prevention with vitamin D supplementation: a meta-analysis of randomized controlled trials.
JAMA. 2005; 293:2257–64.
-Boonen S, Lips P, Bouillon R, Bischoff-Ferrari HA, Vanderschueren D, Haentjens P. Need for
additional calcium to reduce the risk of hip fracture with vitamin D supplementation: evidence
from a comparative meta-analysis of randomized controlled trials. J Clin Endocrinol Metab. 2007;
92:1415–23.
-Bischoff-Ferrari HA, Dawson-Hughes B, Willett WC, et al. Effect of vitamin D on falls: a metaanalysis. JAMA. 2004; 291:1999–2006.
-Weber P. Vitamin K and bone health. Nutrition. 2001; 17:880–87.
-Booth SL, Broe KE, Gagnon DR, et al. Vitamin K intake and bone mineral density in women and
men. Am J Clin Nutr. 2003; 77(2):512-16.
-Tucker KL, Morita K, Qiao N, Hannan MT, Cupples LA, Kiel DP. Colas, but not other carbonated beverages, are associated with low bone mineral density in older women: the Framingham
Osteoporosis Study. Am J Clin Nutr. 2006; 84:936–42.
-Feskanich D, Willett WC, Stampfer MJ, Colditz GA. Protein consumption and bone fractures in
women. Am J Epidemiol. 1996; 143:472–79.
-World Cancer Research Fund, American Institute for Cancer Research. Food, nutrition, physical
activity, and the prevention of cancer: a global perspective. Washington DC: AICR, 2007.
-Giovannucci E, Liu Y, Platz EA, Stampfer MJ, Willett WC. Risk factors for prostate cancer incidence and progression in the Health Professionals Follow-up Study. International Journal of Cancer. 2007; 121:1571–78.
-Larsson SC, Bergkvist L, Rutegard J, Giovannucci E, Wolk A. Calcium and dairy food intakes
are inversely associated with colorectal cancer risk in the Cohort of Swedish Men. Am J Clin Nutr.
2006; 83:667–73.
13
ne
Senza gluti
Calcio per la salute… ma
nel modo giusto!!!
Il Calcio rappresenta il maggior componente dei tessuti mineralizzati
ed è fondamentale per la normale crescita e per il normale sviluppo
del tessuto scheletrico e dei denti. In condizioni ottimali l’intake del
Calcio è proporzionale alle necessità dell’organismo.
Il fabbisogno di Calcio varia durante i diversi periodi della vita:
60 MORBIDE TAVOLETTE
GUSTO CACAO
Kalcio plus fornisce :
Calcio
+Vitamina D3
+Vitamina K1
MASSIMO
ASSORBIMENTO di Calcio
AUMENTO
DELLA FISSAZIONE di Calcio
®
Flessibilità: lo Yoga per
aiutare le nostre articolazioni
Dott.ssa Valeria Salsi
Insegnante di Yoga Kundalini, counselor esistenziale,
educatrice con le tecniche espressivo-motorie.
www.valeriasalsi.com
L
e nostre abitudini giornaliere, il tipo di alimentazione che
seguiamo e la nostra età anagrafica sono alcuni dei fattori
principali nel determinare lo stato di salute del nostro apparato scheletrico. Uno stile di vita adeguato e improntato sulla
prevenzione è, senza alcun dubbio, il miglior modo per salvaguardare un buono stato di efficienza fisica e di salute, ma non
sempre è sufficiente. Quando le nostre articolazioni ci mandano
segnali di inefficienza e di rigidità, dobbiamo ascoltare questo
campanello di allarme ed apprestarci ad intervenire prontamente.
L’apparato scheletrico, con il passare del tempo, tende ad essere
sempre meno flessibile e, talvolta, l’insorgere di malattie sistemiche quali l’osteoporosi, aggrava la capacità di movimento.
to di
r il mantenimen
primo passo pe il nostro apparato
il
è
e
on
zi
en
ev
a
Abstract: La pr , anche per quanto riguard di allarme per la
lute
segnali
i
im
pr
i
no
una buona sa
rto
ni, è necessauando si avve
stre articolazio
no
scheletrico. Q
lle
, tra
de
za
en
ll’effici
rventi specifici
diminuzione de iatamente ai ripari con inte ga. In tale modo
ed
yo
rio correre imm a mirata quale può essere lo
avare
ic
possono aggr
cui un’attività fis re effetti degenerativi che
na
è possibile argi
eoporosi.
iche come l’ost
malattie sistem
articolazioni
flessibilità delle
i,
os
or
op
te
os
yoga,
Parole chiave:
ntaining good
st step for mai
fir
e
th
u feel
is
n
tio
preven
ratus. When yo
Abstract: The
r skeletal appa iency of our joints is
ou
s
rd
ga
re
health even as gns for the decreased effic ith specific intersi
w
the first warning ediately rush to the shelters
yoga.
m
n be targeted
im
ca
to
y
ch
ar
hi
ss
w
ce
ity
tiv
ne
may
ac
at
al
th
ic
s
ys
ct
fe
ing ph
tive ef
ventions, includ ssible to stem the degenera
.
is
os
or
po
op
te
In this way it is
es such as os
stemic diseas
exacerbate sy
, joint flexibility
, osteoporosis
Keywords: yoga
L’osteoporosi è una malattia che in molti casi si può e si deve
prevenire, e ciò è possibile se fin da giovani ci adoperiamo per
costruire uno scheletro più forte e robusto.
Infatti, la “qualità” del nostro osso si determina soprattutto nei
primi 25-30 anni di vita, il periodo della crescita e dello sviluppo.
Chi al termine dello sviluppo ha raggiunto un elevato picco di
massa ossea, avrà per tutta la vita un minor rischio di osteoporosi.
Ma in ogni caso, meglio tardi che mai. A qualunque età possiamo fare qualcosa per il nostro osso, e per evitare che la nostra
situazione peggiori in futuro. Tra i cardini della prevenzione vi
è senza dubbio l’attività fisica che, se svolta moderatamente ma
regolarmente, è davvero un valido aiuto per la buona salute del
nostro scheletro.
Tra le possibili proposte di attività moderata, il Kundalini Yoga,
disciplina basata su tecniche naturali e di facile pratica, offre notevoli benefici sotto vari punti di vista: sul piano fisico, mentale ed
energetico. Sotto il profilo prettamente fisiologico, le sequenze di
posizioni e movimenti (kryas) garantiscono vantaggi importanti
quali: maggiore flessibilità, scioltezza articolare e tonicità muscolare, per quel che riguarda la parte esterna; benessere e buon funzionamento degli organi, per quanto concerne la parte interna.
Sul piano psichico, la pratica di questo tipo di yoga conferisce
maggior lucidità, forza di volontà, calma, concentrazione e serenità.
15
La Posizione dell’Arciere:
si esegue piegando la gamba destra in modo che il ginocchio sia
sul piede destro. La gamba sinistra è dritta e tesa all’indietro. Il
braccio destro è alzato, dritto e parallelo al pavimento, con la
mano destra chiusa a pugno come se si impugnasse un arco. L’altro braccio si estende come se si tendesse una corda. Il torace è in
tensione. L’arco viene “teso” guardando avanti e concentrandosi
su un punto immaginario all’orizzonte. Si mantiene questa posizione per 1-2 minuti con lungo respiro profondo e poi si ripete
l’esercizio cambiando gamba e braccio per altri 1-2 minuti.
La Posizione Mucca/Gatto:
si assume la posizione a carponi sulle mani e sulle ginocchia. Inspirando si inarca la schiena formando una “sella” portando la
testa all’indietro; espirando si porta il mento al petto, inarcando
verso l’alto la schiena formando una “gobba” come un gatto. E’
consigliato alternare il movimento per 3 minuti.
La Posizione della Locusta:
si esegue giacendo proni e mettendo entrambe le mani con i pugni chiusi sotto l’addome, nella parte inguinale. Mantenendo i
talloni uniti e le gambe dritte, si sollevano entrambi più in alto
possibile. La posizione va tenuta per 1-2 minuti con un respiro
profondo.
La Posizione dell’Arco:
si esegue giacendo proni. Dopo avere afferrato entrambe le caviglie si esegue una trazione per sollevare la testa e il torace da
terra, portando la testa all’indietro e i piedi in avanti. Si consiglia
di tenere la posizione per 1-2 minuti con un respiro lungo e profondo.
16
Boswellia serrata
Artiglio del diavolo
Soprattutto la rigidità della colonna vertebrale è spesso causa di
malesseri e non solo in età avanzata. Per mantenere o riacquistare
flessibilità in questa parte del corpo, il Kundalini Yoga suggerisce
alcune posizioni specifiche tra cui:
Abete bianco
Un aiuto quando la colonna vertebrale è rigida
I supporti naturali per la flessibilità
Abbiamo visto che la mobilità articolare rappresenta una
qualità importante per un soggetto attivo: essa contribuisce
infatti a mantenere il benessere fisico, una corretta postura,
ad economizzare i gesti, a migliorare le prestazioni sportive,
a sviluppare la forza fisica e a prevenire gli infortuni di muscoli, tendini ed articolazioni.
La flessibilità, che varia da individuo ad individuo, dipende
sia da fattori fisiologici (sesso, età, stato emotivo, grado di
stanchezza, temperatura corporea e atmosferica), sia dalla
struttura anatomica dell’articolazione. Di tutto questo si dovrà tenere conto in qualsiasi tipo di intervento.
Le pratiche naturali come il Kundalini Yoga, per risultare
maggiormente efficaci, dovrebbero essere affiancate da un
corretto stile di vita, da un regime alimentare adeguato e,
se necessario, dall’integrazione di componenti specifici.
Per quanto riguarda l’alimentazione, ad esempio, si ritiene
che una maggiore assunzione d’acqua contribuisca ad una
maggiore mobilità, sottolineando l’importanza di integrare
un adeguato quantitativo di questo elemento nella dieta di
chi ha problemi legati alla flessibilità delle articolazioni. Nel
caso in cui già si siano manifestati problemi o nel caso si
voglia agire preventivamente sul loro insorgere, la Natura
ci viene incontro offrendoci alcuni estratti vegetali specifici,
che sono risultati particolarmente efficaci a questo riguardo.
Tra questi, l’Abete bianco, dalle proprietà remineralizzanti e
utile per la fissazione di calcio nelle ossa, ideale quindi anche
per il bambino e per l’adolescente; l’Artiglio del diavolo, per
l’azione sull’infiammazione; la Boswellia serrata (conosciuta
come “Frankincense” o “pianta dell’incenso”), dal potere antinfiammatorio e antiartritico degli acidi boswellici; il MSM
– metilsulfenilmetano, valido analgesico naturale in grado di
alleviare i dolori nei processi infiammatori delle articolazioni, dei tendini, delle mucose e in altri processi dell’apparato
muscolare, in grado anche di bloccare il trasferimento degli
impulsi dolorifici attraverso le fibre nervose.
Riassumendo, non dimentichiamo di prestare attenzione
anche alla salute delle nostre articolazioni. Per fare ciò possiamo ricorrere a diversi supporti naturali che, se integrati tra loro, potenziano la loro efficacia, consentendoci una
migliore flessibilità e, di conseguenza, un migliore stato di
benessere generale.
Integratore alimentare
GOCCE
Un aiuto naturale
per potenziare e mantenere
la tua flessibilità
®
ne
Senza gluti
Florit® è una linea completa di fiori
di Bach prodotti secondo il metodo
originale: diluizione 1:240 in puro
brandy della migliore qualità.
Le essenze naturali sono preparate
a partire da fiori freschi spontanei
raccolti presso zone incontaminate di
Alpi e Appennini italiani.
L’acqua utilizzata proviene dalle zone
di raccolta dei fiori così da garantire il
trasporto dell’energia vibrazionale dei
fiori stessi.
La linea comprende tutti i 38 rimedi,
la miscela Soccorso (Rescue) e la
formulazione Esami pronta all’uso.
®
22
Oak (Quercia)
Maurizio Di Leo
Erborista, ricercatore e fondatore del Laboratorio Erboristico
Di Leo nel 1981, conduce vari corsi di aggiornamento per
erboristi e farmacisti. Relatore a diversi congressi nazionali
ed internazionali nel campo della Fitoterapia, scrive libri ed
articoli su varie riviste. Ha portato per primo i Fiori di Bach in
Italia, all’inizio degli anni ’80.
Abstract: Quercus robur, quercia rovere. La Quercia nell’antichità
era un albero sacro. Cresce dalla pianura alla montagna nei boschi
e nelle macchie con fioritura inizio aprile-fine maggio. Nello stesso
albero crescono fiori maschili (giallo verdi) e fiori femminili (rossobruno). Per il rimedio floreale si usano i fiori femminili. La quercia
simboleggia la forza e la resistenza. Oak è ottenuto con il metodo
dell’infusione solare.
Definire i soggetti Oak degli “sgobboni” è sicuramente il termine che meglio indica il loro essere. Sono persone sempre dedite
al lavoro, che non si stancano mai, sono molto affidabili, forti,
resistenti alla fatica. Lavorano senza tregua, anche quando si ammalano, cosa che tra l’altro accade molto di rado. Sono persone
altruiste, sempre disponibili.
Oak si carica sulle spalle tutto il peso del mondo che lo circonda:
dai doveri sul lavoro a quelli familiari. Non stacca mai la spina,
non sa cosa sia il riposo, si priva di qualsiasi piacere. Spesso questo comportamento ha origine da un’educazione molto rigida e
severa fatta di molte regole e poco affetto.
Oak è spesso sconvolto dalla stanchezza perché non si risparmia
mai, ma non può comportarsi diversamente. È sicuro che se
proprio deve ammalarsi lo fa durante il fine settimana e solo se
non deve aiutare amici e parenti. Quando viene colpito da una
malattia grave, che lo rende inattivo, entra spesso in depressione.
L’inattività, il non aver nulla da fare lo manda fuori di testa, lo
innervosisce e lo rende irrequieto.
Il vero problema del soggetto Oak è quello di non rendersi conto che il riposo è indispensabile, serve per ricaricarsi di energia;
infatti, il rischio a cui Oak va incontro è proprio quello di crollare all’improvviso con un terribile schianto, soprattutto per non
avere dato ascolto ai segnali di allarme che il fisico ogni tanto gli
Abstract: Quercus robur, oak wood. In ancient times the oak tree
was a sacred tree. It grows from the flat plains to mountains in the
woods and where flowering takes place in early April to late May.
Male flowers (yellow green) and female flowers (red-brown) grow on
the same tree. For flower remedies you use the female flowers. The
oak tree symbolizes strength and endurance. The Oak is obtained
with a method of solar infusion.
STATO NEGATIVO
STATO POSITIVO
Affaticamento cronico
Affidabilità
Collasso nervoso
Capacità di valutare le forze
Disturbi articolari
Forza flessibile
Disturbi del sonno
Grande coraggio
Eccessivo senso del dovere
Maggiore energia
Esaurimento
Perseveranza
Incapacità di fermarsi
Tenacia
Incapacità di rilassarsi
Ossessioni
Ostinazione
Rigidità muscolare
Sfinimento
Stanchezza
Stress
Parole chiave: sgobbone, lottatore scoraggiato che non abbandona
Keywords: drudge, discouraged fighter who does not abandon
manda. La mancanza di riposo e il non fermarsi mai gettano la
persona in una costante ansia da prestazione. Oak è così concentrato a rinunciare al riposo e a considerare la stanchezza come
una manifestazione di debolezza al punto di aver bisogno di ammonimenti più gravi e incisivi da parte del proprio organismo
come colpi della strega, rigidità se non addirittura infarti, embolie
e depressioni gravi. È quindi necessario dare Oak a tutte quelle
persone che non staccano mai la spina, che non si concedono mai
una piccola vacanza, che non hanno tempo libero.
Oak è sicuramente rigido, molto responsabile, ha una buona resistenza fisica, ma non è un fanatico, un idealista o eccessivamente
perfezionista (come possiamo vedere in un soggetto Vervain o
Beech), ma concentra i suoi sforzi per adempiere i propri doveri
sia lavorativi che familiari.
Fisicamente è spesso di corporatura robusta con collo e spalle rigidi. È una persona che accumula stress che poi si manifesta a
livello fisico con problemi cardiaci, ipertensione arteriosa, rigidità
a livello delle spalle, senso di affaticamento cronico, ansia, mal di
testa cronico e disturbi articolari.
Esistono anche i bambini Oak! Sono quei bambini che piacciono
tanto ai genitori e agli insegnati perché fin da piccoli hanno già
uno spiccato senso del dovere, sono seri, responsabili, equilibrati
e fanno i loro compiti da soli. Già da piccoli sono autonomi e
indipendenti, e sono pieni di attività extrascolastiche. Il problema
però sorge quando questo senso del dovere e questi impegni sono
così pressanti da sfinire i ragazzi, per cui essi non riescono più a
rilassarsi e a riposarsi, e manifestano spesso mal di testa e difficoltà
nell’addormentarsi.
Lo stato Oak può essere uno stato tipologico o transitorio.
Nello stato positivo il fiore aiuta a capire che per affrontare la vita
bisogna avere cura e rispetto di se stessi, ricaricandosi e riequilibrandosi con il giusto riposo.
19
Il counseling
nutrizionale
Dott.ssa Manuela Germani
Dietista e Counsellor professionista ad indirizzo analitico
transazionale con indirizzo fitoterapico. Ha partecipato
a numerosi seminari di formazione e aggiornamento
specificatamente nella clinica nutrizionale e in ambito dei
Disturbi del Comportamento Alimentare. Specializzata in
Counseling Nutrizionale presso l’ASPIC per la scuola di
Roma. Iscritta all’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti
Italiani) ed alla SIMSE (Società Italiana di Medicina dello
Sport e dell’Esercizio). Svolge attività di libero professionista
presso studi professionali con attività clinica e nell’ambito
dei DCA (Disturbi Del Comportamento Alimentare) ed
esegue consulenze presso alcune società e cooperative di
ristorazione collettiva e scolastica. Fa parte del gruppo di
lavoro di “Fitoterapia e Psicosomatica” nato nell’ambito dei
Centri di Performat Salute ed è responsabile e coordinatrice
del Centro Performat Salute Spoleto (Centro di Counseling,
Psicologia e Psicoterapia).
e-mail: [email protected]
[email protected]
L
a nutrizione è l’insieme dei processi biologici che consentono, o che condizionano, la sopravvivenza, la crescita, lo sviluppo e l’integrità di un organismo vivente,
sulla base della disponibilità di nutrienti e quindi di energia.
L’alimentazione invece è considerata come il momento della
nutrizione corrispondente all’azione di procurare i nutrienti
all’organismo, e alle trasformazioni che il cibo subisce nel
tratto digerente.
Il comportamento alimentare rappresenta la sintesi di tutte
quelle azioni che coinvolgono l’individuo nel suo rapporto
con il cibo e con l’alimentazione.
Il peso naturale di un individuo è quel valore di peso che egli
raggiunge alimentandosi senza ricorrere nè a diete restritti-
20
di tutte le azio
re è la somma
ta
n
en
co
im
e
al
bo
to
ci
en
il
con
mportam
l suo rapporto
coAbstract: Il co
o l’individuo ne nde alle esigenze fisiologi
on
lg
vo
in
co
e
po
fatni ch
ris
di
a
n
m
no
m
so
e; spes
una vasta ga
da
o
a
at
un
in
l’alimentazion
te
rm
a risulta dete
infatti non esis
energetiche, m culturali. In molte persone e e la sensazione
al
ie
tori psicologic tra il proprio stato nutrizion ti aspetti, per mies
a
qu
nz
e
de
rir
on
op
sp
sc
ssecorri
sazietà. Per
e
e
maggiore bene
m
fa
di
o
di
at
st
o
un
percepita
ad
a
nutrizionale.
are la person
gliorarli e guid grande aiuto il counselling
di
re
se
enre, può es
rtamento alim
zione, compo
ta
en
im
al
e,
on
: nutrizi
Parole chiave
r
llo
se
un
co
,
tare
up all the
dividual sums
in
an
of
or
n, and
vi
feeding beha
od and nutritio t it’s
Abstract: The with his relationship with fo
bu
d,
ire
qu
ed
energy re
actions involv
ral facphysiological
ltu
e
cu
th
d
fy
an
tis
l
sa
ca
t
of psychologi between their nuoften does no
a wide range
ch
tiety.
determined by any people there is no mat
hunger and sa vim
of
in
n
,
io
ct
at
fa
ns
In
.
se
rs
d
di
to
in
ve
e
ei
th
rc
e
pe
id
e
and th
e and gu
tritional status
order to improv l counselling can be
in
,
es
su
is
e
To explore thes better well-being, nutritiona
of
dual to a state
.
lp
he
t
ea
gr
of
or, counsellor
, eating behavi
od
fo
n,
tio
tri
Keywords: nu
ve nè ad abbuffate, senza far ricorso a mezzi di compenso,
come per esempio uso eccessivo di lassativi o induzione del
vomito, e praticando una moderata e salutare attività fisica.
Il nostro corpo non è quindi modellabile solo a nostro piacimento seguendo una specifica dieta restrittiva o un intenso programma di attività fisica, ma in realtà esso possiede
numerosissimi meccanismi fisiologici propri per regolare il
valore del peso e mantenerlo al suo livello naturale. A tal scopo la regolazione della nostra alimentazione non è casuale
ma è severamente controllata, a “livello centrale“ e a “livello
periferico“ da una complessa rete neuro-endocrina. Questa
rete è responsabile del controllo dell’assunzione di cibo, con
il fine ultimo di rispettare il bilancio energetico dell’organismo e quindi il corretto peso corporeo. L’insieme di questi
segnali vengono percepiti come “fame” e “sazietà”.
Per fare un esempio posso menzionare l’insulina,ormone
prodotto dal pancreas in una situazione post-prandiale e
deputato a regolare il livello di zucchero nel sangue. Tale
ormone passa la barriera emato-encefalica e si lega a specifici
recettori ipotalamici, inibendo l’attività del neuropeptide Y
(neuropeptide con effetto oressizzante ossia che induce appetito) esercitando così un effetto anoressizzante (ossia che
impedisce l’assunzione di cibo). In questo momento infatti
l’organismo non ha bisogno di altra energia ed il segnale che
l’essere umano riconosce è quello della sazietà.
Tuttavia, se osserviamo il comportamento alimentare umano, è evidente come questo non risponda esclusivamente
ad esigenze fisiologico-energetiche ma risulta essere determinato anche da una vasta gamma di fattori psicologici e
culturali.
Il valore simbolico che attribuiamo al cibo ed all’alimentazione può interferire con il corretto comportamento alimentare, deviandolo dalla sua vera funzione biologica, ossia
quella di mantenere in condizioni di buona salute l’organismo. Infatti se viene introdotto ripetutamente cibo a stimoli
diversi da quelli della fame, come per esempio quelli emotivi, ne consegue che viene alterato l’equilibrio dello stimolorisposta e l’organismo nel tempo si posizionerà su un’altra
regolazione ma questa volta non funzionale al mantenimento dello stato di benessere. Ne risulta, infatti, che in molte
persone non esiste una corrispondenza tra il proprio stato
nutrizionale e la sensazione percepita di fame e sazietà.
In generale, nel momento in cui una persona, che presenta
un problema rispetto alla gestione del peso corporeo e del
suo comportamento alimentare, si reca da un professionista della nutrizione con una richiesta di aiuto, si tende a
trascurare le cause e ci si concentra sulla variazione del peso
prescrivendo una “dieta” o somministrando supporti vari,
generando false aspettative e a lungo termine maggiore senso di frustrazione. In realtà la parola “dieta” viene dal greco
“diaita” che significa “stile di vita” e quindi riguarda non solo
l’ambito dell’alimentazione ma molti altri aspetti che girano
intorno alla persona. Per scoprire questi aspetti, per migliorarli e guidare la persona ad uno stato di maggiore benessere,
può essere di grande aiuto il counselling nutrizionale.
Il counselling è una professione di aiuto in evoluzione ed
ancora alla ricerca di una definizione chiara e condivisa. La
sottocommissione del Counselling della European Association for Transactional Analysis (EATA) ha recentemente
(1995) elaborato una definizione del counselling in analisi
transazionale:
Il counselling analitico transazionale è un’attività professionale all’interno di una relazione contrattuale. Il processo di
counselling permette ai clienti di sviluppare consapevolezze, alternative e competenze per la gestione dei problemi
e dello sviluppo personale nella vita quotidiana, attraverso
l’accrescimento delle proprie forze e risorse. L’obiettivo è
quello di accrescere l’autonomia dei clienti in relazione al
loro ambiente sociale, professionale e culturale. Il campo del
counselling è scelto da quei professionisti che lavorano in
ambito sociopsicologico e culturale. Alcuni esempi tra gli altri sono: assistenza sociale, sanità, prevenzione, mediazione,
facilitatore di processo, attività umanitarie. (EATA 1995).
Un’altra possibile definizione di counselling è quella di M.
Novellino che appare in linea con la precedente ed è la seguente:
Il counselling in analisi transazionale è una forma metodologica tesa ad ottenere un cambiamento attraverso una tecnica
appropriata basata sul qui ed ora; l’intento è favorire il recupero autonomo di soluzioni più produttive rispetto a quelle
precedentemente adottate.
L’attività di counselling è svolta quindi da un professionista
(il counsellor) in grado di aiutare il suo interlocutore in problematiche personali per consentirgli una visione realistica
di sè e dell’ambiente sociale in cui si trova, in modo che
possa affrontare meglio le scelte relative alla professione, alla
gestione dei rapporti interpersonali, con la riduzione al minimo delle conflittualità dovuta a fattori soggettivi. Inoltre
questa attività permette, attraverso delle tecniche specifiche,
di agevolare l’autoconoscenza di se stesso attraverso la consapevolezza e lo sviluppo ottimale delle risorse personali, per
migliorare il proprio stile di vita in modo soddisfacente e
creativo.
Il conselling lavora quindi in un ambito ben specifico e ben
diverso da quello della psicoterapia, anche se entrambi tendono a produrre un cambiamento. La differenza sta nel tipo
di contratto e nel piano d’intervento.
Qui di seguito schematizzo brevemente le differenze tra il
counselling e la psicoterapia.
PSICOTERAPIA
Disagio/Sofferenza psichica
COUNSELLING
Problemi interpersonali limitati e
specifici all'area del conflitto
Disordini patologici dovuti a disturbo Ambivalenza, stress, scelte e
strutturale di personalità e riparazione decisioni difficili da compiere
di strutture di gravi disturbi (patologia) (difficoltà)
Fattori interni
Fattori esterni
Tempi più lunghi
Tempi più brevi
Complessità del funzionamento
intrapsichico, impegno intensivo
Crescita, prevenzione e sviluppo
della personalità, questioni
educative e di orientamento
vocazionale
Un counsellor è un esperto in comunicazione e quindi sa
ascoltare in modo attivo, senza giudicare ed etichettare.
È in grado di fare delle domande aperte e mirate, di riformulare ciò che è stato detto senza imporre le proprie
opinioni, al fine di sviluppare o potenziare le motivazioni
al cambiamento. Il paziente infatti molto spesso arriva deluso da precedenti esperienze fallite, non crede di potercela fare, non sa se vuole realmente cambiare. Ecco quindi
l’importanza del colloquio come strumento per potenziare
le motivazioni al cambiamento stesso. Tutto questo è possibile anche grazie alla capacità empatica che un counsellor ha, ossia la capacità di comprendere appieno lo stato
d’animo provato dal cliente.
Ecco quindi che il counselling applicato in ambito nutrizionale permette di:
• favorire la presa di coscienza di abitudini alimentari e
stili di vita scorreti,
• aiutare ad individuare ed acquisire comportamenti adeguati e riproducibili nel quotidiano,
• individuare le cause che inducono a mangiare in risposta a bisogni diversi da quelli fisiologici,
• individuare strategie per mantenere nel tempo le azioni
e quindi i risultati conseguiti.
Il counselling aiuta anche a definire degli obiettivi possibili e in quanto tali più facilmente raggiungibili, favorendo esperienze di successo. Poter sperimentare azioni
nuove e viverle in maniera più oggettiva, contribuisce ad
aumentare l’autostima ossia la considerazione che una
persona ha di se stessa. Si arriva quindi al pensiero che
in Analisi Transazionale si chiama posizione di vita “io
sono ok” e che normalmemte, una persona che sfoga il
suo stress emotivo o che riempie i suoi vuoti emozionali
attraverso il cibo, non ha.
Concludendo quello che il cliente riesce ad ottenere attraverso il counselling nutrizionale è saper dare la giusta
risposta a stimoli diversi sviluppando la consapevolezza del problema, il potenziamento delle proprie risorse,
il rinforzo della propria autostima, attraverso quello che
viene attualmente chiamato l’accrescimento dell’empowerment.
21
Esiste la memoria cellulare?
Dr. Giancarlo Ciurli
Primario medico emerito. Specialista in malattie
cardiovascolari. Docente in omeopatia, omotossicologia e
medicina integrata.
H
o letto su una rivista scientifica un interessante articolo sulla possibile esistenza della memoria cellulare nei
soggetti che sono stati sottoposti a trapianto d’organo,
dove sono riportate molte testimonianze di persone che dopo
il trapianto hanno vissuto importanti cambiamenti di gusti, di
atteggiamenti, di personalità; l’articolo conclude chiedendosi se
la memoria cellulare esista veramente o sia invece solo un parto
di fantasia. A questo punto mi sono chiesto: “Può un soggetto
che ha subito un trapianto d’organo possedere memorie del suo
donatore?”.
Secondo la letteratura medica la memoria cellulare non esiste,
i pazienti arrivano molto debilitati prima dell’operazione tanto
da sentirsi rinascere dopo l’intervento grazie anche al fatto che il
cervello è meglio irrorato per la formazione di nuovi circuiti cerebrali. Gli scienziati che indagano sulla memoria cellulare fino ad
ora non sono arrivati ad accertarne l’esistenza e a comprenderne
il funzionamento.
Effettivamente mi sembra abbastanza sconvolgente pensare che
un organo trapiantato possa trasmettere i caratteri del donatore al
trapiantato. Però, nonostante la scienza medica non riconosca la
memoria cellulare, certe storie sembrano mettere in dubbio questa convinzione, anche se il fenomeno sembra più un prodotto
di fantascienza che non di realtà, tanto è vero che si è dimostrato
una inesauribile fonte per film e racconti dagli spunti più originali e fantasiosi.
Questo argomento mi ha particolarmente interessato perché per i
concetti che ho potuto ricavare da alcune discipline scientifiche e
specialmente dalle più recenti scoperte nel campo della fisica, mi
è balenata l’idea che fosse possibile ipotizzare l’esistenza della memoria cellulare proprio dai trapianti. Infatti l’organo trapiantato
porta con sé non solo la funzione di quell’organo ma anche le
cellule del donatore le quali contengono ancora i recettori dell’identità dello stesso donatore.
Questi recettori si trovano sulla superficie esterna della membrana cellulare e rappresentano il Sé del soggetto, sono la sua carta di
identità che lo differenzia da tutti gli altri individui.
A questo proposito ho trovato originale il concetto che il biologo
Bruce Lipton ha di questi recettori, chiamati auto-recettori HLA
(leucociti antigeni umani), i quali una volta rimossi impediscono
alle cellule di riflettere l’identità del soggetto. Inoltre nel suo libro
“La biologia delle credenze” è arrivato ad affermare che secondo
lui non sono i recettori a conferire agli individui la loro identità,
ma ciò che attiva i recettori, i quali agiscono come antenne che
scaricano i segnali complementari dall’ambiente. Per chiarire il
suo concetto fa l’esempio di come funziona il televisore. Noi vediamo l’immagine sullo schermo ma questa non proviene dallo
schermo perché l’immagine parte dalla stazione emittente e viene
22
loa di un nesso
ssibile esistenz re il trapiantapo
lla
su
te
et
tore rifl
ò avverti
Abstract: L’Au
favoazione che pu
anto e la sens co non ci sono dei risultati a
pi
tra
il
tra
co
gi
oria
ifi
nt
(te
ie
e
lin
sc
ip
a
st
o di vi
rse disc
un
to. Da un punt gamento, ma secondo dive
e
ch
ssibilità
lle
isterebbe la po o di trasferire
es
re di questo co
)
c…
et
a,
ic
grad
igenet
olografica, ep to da un corpo all’altro, sia in ricevente.
al
ta
re
an
to
pi
na
tra
,
do
l
no
de
ga
or
personalità
di
ti
en
m
m
fra
ricordi e
oria, cervello
trapianto, mem
A,
N
D
:
ve
ia
ch
Parole
istence of a lo
the possible ex u can expeon
s
ct
fle
re
yo
or
ing
auth
Abstract: The n the transplant and the feel ientific point of
sc
ee
a
tw
be
om
k
Fr
lin
n.
l
ga
ca
to
gi
nsplanted or
tra
but according
e
k,
th
lin
m
is
th
fro
of
r
e
vo
th
rience
fa
)
...
in
c
enetics, et
e no results
view, there ar es (holographic theory, epig d from one body
te
lin
different discip exist that an organ transplan of memories and
d
ts
possibility coul be able to transfer fragmen
ld
to another, wou donor to the recipient.
the
personality of
memory, brain
A, transplant,
Keywords: DN
captata dall’antenna che la trasmette al monitor. Quindi per Lipton il Sé si troverebbe addirittura nell’ambiente e questa affermazione mi sembra piuttosto azzardata.
Secondo la PNEI e la biologia molecolare l’organismo funziona
come una rete integrata che unifica i vari organi e sistemi e il
corpo umano è costituito da miliardi di cellule che comunicano
fra loro e ricevono ed elaborano informazioni attraverso il DNA,
che funziona da stazione rice-trasmittente. Grazie a queste rapide
e continue informazioni ogni cellula conosce la situazione di tutto l’organismo istante per istante. Pertanto secondo la memoria
cellulare la nostra personalità e i nostri gusti non rispondono solo
al nostro cervello, ma dipendono anche dalle cellule del nostro
corpo. Nonostante che una gran parte degli studiosi consideri
questa evenienza una teoria senza senso, la neuro scienziata Candace Pert afferma nel suo libro “Molecole di emozioni” che “la
memoria e altre caratteristiche della personalità non sono loca-
lizzate esclusivamente nel cervello, ma formano una rete diffusa
in tutte le cellule dell’organismo, le quali comunicano mediante
catene di aminoacidi chiamati neuro peptidi. Di conseguenza
quando ci emozioniamo queste attività apparentemente astratte
si trasformano in una molecola capace di viaggiare per tutto l’organismo; per cui la nostra mente non è confinata solo nel cervello
ma si trova in ogni cellula del corpo.
Quando si trapianta un organo da un corpo all’altro, le cellule di
quell’organo sono in grado di trasferire ricordi e anche frammenti
della personalità del donatore al ricevente”. Quindi secondo questa teoria ciò che viviamo non diventa patrimonio solamente del
cervello ma di qualsiasi altra cellula dell’organismo.
Questo concetto si ritrova confermato nella teoria olografica, la
quale afferma che ogni singola cellula contiene tutte le informazioni, i ricordi e i comportamenti del soggetto. Se queste teorie
risultassero vere aprirebbero svariate evenienze alcune non del
tutto felici.
Per esempio, una persona semplice e onesta potrebbe diventare
un temibile assassino dopo che gli è stato impiantato il cuore di
un serial killer condannato a morte per tutti i suoi omicidi. Si possono citare innumerevoli esempi di casi simili di memoria, molti
dei quali hanno costituito la trama di film e di racconti thriller.
Arrivati a questo punto possiamo chiederci come mai una parte
dei trapiantati non accusa alcun frammento della memoria del
donatore e altri invece addirittura arrivano a sentire dentro di sé
qualcosa appartenente a un altro, di non essere più se stessi.
La ragione credo possa spiegarsi con l’epigenetica: il segnale che
deriva dalle cellule del donatore cambierebbe l’espressione di alcuni geni del ricevente, attivandoli o disattivandoli, alterando così
la sua attività senza alterare comunque la sequenza nucleotidica
del gene. In un certo senso il trapianto, in quei soggetti che hanno subito la personalità del donatore, può aver alterato il sistema di regolazione dei geni del trapiantato. Inoltre non bisogna
dimenticare l’importanza che ha il terreno in particolare quello
del ricevente: ogni soggetto reagisce secondo le sue caratteristiche
diatesiche.
Sono pervenuto a questo risultato basandomi sulle ricerche più
recenti nel campo scientifico la maggior parte delle quali, come
ho accennato nel corso di questo rapido escursus, ancora non
sono del tutto riconosciute dai canoni della scienza ufficiale. Ho
costruito questa teoria nella stessa maniera di come si risolve un
puzzle, assemblando i mattoncini ricavati dai concetti di alcune
discipline scientifiche che ho reputato più coerenti all’argomento
trattato e quindi basandomi esclusivamente sui loro presupposti
scientifici.
È evidente che il mio concetto sulla memoria cellulare si è formato esclusivamente dalla lettura di riviste, di articoli giornalistici,
da documentari e dai programmi televisivi.
In conclusione sebbene le conoscenze scientifiche attuali non siano riuscite a trovare l’esistenza e il funzionamento della memoria
cellulare, riflettendo sulle recenti scoperte della fisica quantistica
in particolare e delle altre discipline scientifiche, mi sembra di
poter ipotizzare l’esistenza di un nesso logico fra trapianto e le
eventuali sensazioni che può avvertire il trapiantato.
Dal mare l’origine vitale del tuo benessere!
“L’Organismo è un vero e proprio acquario marino vivente”
René Quinton
Un concentrato di preziosi elementi capace di rigenerare e rivitalizzare il
metabolismo attraverso un profondo ricambio minerale dell’organismo.
23
Integratore alimentare
di Vitamina C, Biox save e Potassio
Vitamina C e Biox save
Potassio
®
www.promopharma.it
recensioni libri
Sergio Senise
Amministratore delegato dell’Azienda PromoPharma.
Progetto salute
Come i comportamenti quotidiani possono incidere sulla salute e quali sono
gli strumenti a disposizione per migliorare la qualità della nostra vita
di Alberto Fiorito
Presentazione
È stato recentemente pubblicato (Editrice La Mandragola) un
libro del nostro amico, già responsabile scientifico di questa rivista, il dottor Alberto Fiorito, dal titolo “Progetto Salute”.
Il libro ha lo scopo di indurre il lettore ad un desiderio di cambiamento: la salute che si conquista e si conserva soprattutto a
tavola, imparando sin da bambini le regole di una sana nutrizione; fornisce consigli pratici per iniziare a cambiare le nostre
abitudini. Si tratta di un libro dedicato al grande pubblico, ma
anche agli addetti ai lavori, chiaro e semplice da leggere, con illustrazioni di qualità, che descrive il collegamento tra lo stile di
vita e la salute, passando attraverso una semplice descrizione di
alcune funzioni del corpo.
Dopo averlo letto, la parola “consapevolezza” accompagnerà le
scelte alimentari e più in generale quelle che si riferiscono allo
stile di vita di ciascuno di noi. Ci renderemo conto, infatti, di
quanto certi atteggiamenti siano collegati al nostro benessere: la
possibilità di scegliere il cibo, l’attività fisica, il riposo, una migliore gestione del tempo libero.
L’autore suddivide le cose positive da fare in tre gruppi di 7 consigli, identificando così i sette guaritori, ovvero sette integratori
importanti per il benessere, i sette cibi per la salute, che spesso
trattiamo con superficialità ed infine i sette saggi, corrispondenti
a sette comportamenti che dovranno diventare le nostre nuove
buone abitudini quotidiane.
In questo modo si opera la vera essenza della prevenzione primaria, ovvero l’insieme di tutte le azioni che impediscono l’insorgere della malattia, affidando a ciascuno di noi la responsabilità di
essere il primo paladino della propria salute.
Nel pensare comune, attribuiamo alle parole ‘’dieta’’
o “nutrizione” un significato
negativo, legato all’idea di
dover limitare l’assunzione di
cibo rinunciando così ai piaceri della tavola. Il termine
‘’dieta’’ significa ‘’stile di vita’’: seguire una dieta non
significa sacrificarsi qualche tempo per perdere i chili di
troppo o per riportare nella norma i valori dei nostri esami del sangue, ma significa interiorizzare alcune abitudini alimentari che possono condurci ad una condizione di
maggior benessere. Grande importanza quindi alle materie prime ed alla qualità del cibo (possibilmente biologiche e stagionali), all’attività fisica, al riposo.
È possibile acquistare il testo
chiamando il numero 018721898
dalle 15 alle 19 nei giorni feriali.
25
i
s
r
o
c
io
r
ia
iz
t
no
Scuola FOLON: fitogemmo-omo-lito-oligoterapia e nutraceutica integrate
Dott. Wilmer Zanghirati
Le sedi dei prossimi appuntamenti sono: Roma, Sant’Arcangelo di Romagna e Catania.
Nell’ambito della scuola FOLON verranno analizzati e trattati gli aspetti relativi a: concetti di base;
meccanismi d’azione; esempi pratici ragionati per l’utilizzo dei rimedi; esempi pratici e mirati nel
consiglio al cliente, nell’ambito dell’attività professionale quotidiana.
Argomenti trattati
Omeostasi e integrazione alimentare; alcune riflessioni sulla medicina naturale; i quattro pilastri
della salute; la fisiologia delle tossine; le tossine, riassumendo; i tre metabolismi di regolazione;
le due tipologie di tossine ed il terreno acido; le due tipologie di tossine a carattere idrofilo e lipofilo; il metabolismo maschile
e il metabolismo femminile; la fisiopatologia delle tossine e l’omotossicologia; la tavola delle omotossicosi; l’omeostasi; i sei
sistemi omeostatici; le differenti costituzioni umane; le differenti diatesi dell’oligoterapia catalitica; le sindromi da disadattamento
nell’oligoterapia catalitica; il drenaggio connettivale (mesenchimale); i rimedi e gli integratori per prendersi cura del terreno della
persona; i rimedi e gli integratori per prendersi cura del problema e delle esigenze della persona; il consiglio ragionato, mirato,
pratico ed integrato degli integratori FitoDre, FitoCat, FitoSin, FitoDis, Meristemo e Promoligo, onde prendersi cura della persona, del suo terreno, dei suoi problemi e delle sue esigenze, creando un rapporto di fidelizzazione.
Le strategie dietetiche nell’eccesso ponderale e nelle adiposità localizzate
Dott. Alessandro Arcaro
Milano - 11 maggio 2014
Nel 1973 il Prof. Blackburn ideò e sperimentò una dieta VLCD, capostipite della Dieta Proteica, in
grado di determinare il dimagrimento in assenza del catabolismo muscolare grazie a un bilancio
azotato positivo. Il comitato scientifico di PromoPharma propone un protocollo dietetico validato
scientificamente che, articolandosi in fasi successive, permette di trattare in maniera sicura ed
efficace il sovrappeso, l’obesità e le adiposità localizzate. Il corso ha l’obiettivo di illustrare i vantaggi di tale metodo e di insegnarne i principi fondamentali, partendo da una corretta valutazione
nutrizionale del paziente fino a prescrivere un programma dietetico personalizzato basato su una
sana e corretta alimentazione.
Argomenti trattati
Alimentazione, cibo e salute; l’obesità; la dieta e il digiuno; i processi biochimici della dieta oloproteica; meccanismo della chetosi: indicazioni e controindicazioni; la dieta chetogenica: perchè e quando prescriverla; valutazione dei parametri metabolici
dopo una dieta oloproteica; la dieta dissociata; gli integratori, quali scegliere per la dieta proteica; la nutrizione proteica per os;
risultati ed esperienze.
Corso di presentazione Dimagra
Dott. Alessandro Arcaro
Abano Terme (PD) – 22-23-24 marzo 2014
Due giornate dedicate alla presentazione del metodo Dimagra. Verranno approfonditi i principi
fondamentali del nuovo metodo dimagrante a triplice azione: dimagrire (permette di ridurre la
massa grassa in modo semplice, rapido e sicuro), disegnare (permette di avere una nuova silhouette, una nuova linea) e disintossicare (permette di smaltire l’accumulo di tossine dall’organismo).
Una giornata verrà dedicata al relax nelle piscine termali.
Giornata di approfondimento su gemmoterapia e micoterapia
Dott. Alessandro Maria Vinci
Milano – 11 maggio 2014
I principi attivi che verranno descritti durante la giornata racchiudono in sé l’energia potenziale delle piante. Sarà una
giornata di studio intensa, al termine della quale i partecipanti
avranno acquisito le conoscenze necessarie per il miglior impiego dei preparati trattati.
26
Per info:
Federica Fusini Fax 0549 956700
30 Tel 0549 9110
romopharma.it
mail: Eventi@p
risultati eccellenti
Una linea completa di prodotti
che abbinati in sinergia aiutano
a contrastare efficacemente gli
inestetismi della cellulite.
Metodo dimagrante
a triplice azione
Dimagrire
Disegnare
Disintossicare
Dai un colore
alla tua forma
Da Marzo
Nelle migliori Farmacie, Parafarmacie ed Erboristerie