MERCOLEDÌ 21 MAGGIO 2014 ANNO 139 - N. 119 40 5 2 1> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 9 771120 498008 In Italia EURO 1,40 www.corriere.it italia: 51575551575557 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: [email protected] Fondato nel 1876 Trasporti pubblici Come muoversi in città ai tempi dello smartphone Nuovo canale web Non solo «Buone Notizie» Nasce Corriere Sociale In edicola Grande Guerra, 2° dvd L’attentato a Sarajevo di Gianni Santucci a pagina 21 commento di Mario Garofalo a pagina 34 di Giangiacomo Schiavi e Luca Mattiucci a pagina 22 Domani a 5,99 euro più il prezzo del quotidiano LITI DA CORTILE, EUROPA DIMENTICATA Verso le urne Accuse tra i leader sempre più pesanti. Renzi: nessuna ricaduta sul governo UNA CAMPAGNA VERGOGNOSA «Votate, rischio populismi» di LUIGI OFFEDDU e DANILO TAINO Appello di Napolitano. Scontro durissimo Berlusconi-Grillo L’ «Andare a votare merita il nostro tempo e il nostro sforzo»: appello contro l’assenteismo e i «populismi» del presidente Napolitano per le Europee. Scontro tra Berlusconi e Grillo. Renzi: nessuna ricaduta sul governo dopo le elezioni. essere in Europa, non per disinteressarsene: per modificare ciò che non funziona, per ritrovare un ruolo. E — ce lo dobbiamo dire — per non finire con l’essere agenti distruttivi su scala continentale. Anche in passato — dagli Anni Ottanta — l’Italia ha sottovalutato i benefici dell’avere una presenza attiva nell’Unione Europea. La gestione dei fondi comunitari ne è il caso più noto ed eclatante. Paesi come la Spagna, l’Irlanda, la Polonia ne hanno fatto un uso migliore, con benefici per le loro economie e infrastrutture. Ma ora stiamo facendo di peggio. I salvataggi di Grecia, Irlanda, Portogallo, Cipro e delle banche spagnole ci sono costati 58 miliardi, quattro punti di Pil, in termini di aumento del debito pubblico — ha calcolato Roberto Perotti dell’Università Bocconi — : ma i frutti di questo sforzo gigantesco (e giusto) saranno pari a zero se prevarrà il disinteresse europeo, l’autoemarginazione che si registra in queste elezioni. Oggi, dopo la Grande Crisi, tutto è più difficile. Non solo perché, in una situazione di risorse scarse, aggiudicarsi fondi europei richiede sempre più attenzione e presenza. Non solo perché per difendere gli interessi dell’economia italiana servono volontà, coerenza e determinazione. Soprattutto perché nelle ore più buie e rischiose degli scorsi tre anni, quando la moneta unica è stata a un minuto dal frantumarsi, è sembrato che l’Italia, vacillante e confusa, non fosse capace di reagire: e lì ha perso un cospicuo patrimonio di credibilità, in Europa e nel mondo. Possiamo ricostruirla? CONTINUA A PAGINA 34 Giannelli SPIONAGGIO CON I VACCINI IL PASSO FALSO DELLA CIA di GUIDO OLIMPIO Il premier E n Italia condannato, in Europa candidato!». Dicono che quando ha visto lo striscione steso contro di lui dai giovani di Forza Nuova, lunedì sera a Lamezia Terme, Giuseppe Scopelliti sia sbottato: «È molto cambiata, la mia destra!». o e Filippo l’abbiamo chiamata operazione Argo, come il film», racconta al telefono Matteo Renzi. Filippo sarebbe Sensi, portavoce, spin-doctor (e molto altro) del presidente del Consiglio. Una vera macchina da guerra, insomma. E l’iniziativa che prende il nome dalla pellicola diretta e interpretata da Ben Affleck è consistita nel mandare al Sud e in Sicilia «tre ministri che fanno presa: Maria Elena Boschi, Giuliano Poletti, titolare del dicastero del Lavoro, e Graziano Delrio che si occupa dei Fondi europei». ra un programma segreto della Cia. Usare una finta campagna di vaccinazione per spiare i terroristi in Pakistan. Un piano concepito per arrivare a Osama Bin Laden ma che poi è andato oltre. Con conseguenze drammatiche. Decine di persone innocenti sono state eliminate dai talebani perché sospettate di essere complici dell’operazione americana. Ora la Casa Bianca ha annunciato che questa tattica non sarà più usata e lo ha fatto con una lettera pubblica. CONTINUA A PAGINA 7 CONTINUA A PAGINA 3 CONTINUA A PAGINA 13 «Operazione Argo: riprendo gli elettori pd» DA PAGINA 2 A PAGINA 7 di MARIA TERESA MELI LA CORSA A OSTACOLI DI SCOPELLITI «I di GIAN ANTONIO STELLA «I La moglie di Matacena dalla Francia all’Italia Nell’archivio documenti su Tangentopoli Scajola sapeva che Biagi era in pericolo Ecco le carte segrete di FIORENZA SARZANINI Il Vaticano indaga T ANSA / LUCA ZENNARO Italia non è uscita dall’Unione Europea. Se le forze politiche, in queste ore al culmine di una campagna elettorale nominalmente per il Parlamento di Strasburgo, continueranno a eludere le questioni che riguardano la Ue, finiranno con il mettere il Paese definitivamente ai margini di quella Europa che ci vide membri fondatori. Le elezioni di domenica prossima sono le prime dopo la Grande Crisi dell’euro scoppiata nel 2010, uno sconvolgimento che ha cambiato la faccia del Vecchio Continente, ne ha modificato la prospettiva, ha ridisegnato la mappa e le gerarchie dei Paesi che stanno al cuore o alla periferia della costruzione europea. Da esse verranno le indicazioni sulla strada che una n u ova E u ro p a d ov r à prendere negli anni a venire. Concentrare, come stanno facendo i partiti italiani, le discussioni (si fa per dire), i battibecchi, le contumelie o le banalità solo a finalità neanche nazionali ma di Palazzo è da irresponsabili: significa rinunciare a esserci e abdicare a ogni cultura politica a favore della ricerca di un potere secondario in provincia. È vero che negli anni recenti, trascorsi in buona parte nell’emergenza per evitare la catastrofe della rottura della moneta unica, la Ue non si è fatta amare per le incertezze, le divisioni, le politiche di rigore, le confusioni di sovranità, la troppa eurocrazia. Ed è vero che in poco tempo gli italiani, fino a cinque anni fa gli europeisti più entusiasti, secondo i sondaggi oggi sono i più scettici: il 51% di loro si dice «totalmente pessimista» sul futuro della Ue. Ma queste sono ragioni forti per Scuse pubbliche hiara Rizzo, moglie «in via di separazione» Il ritorno di Chiara Rizzo: dell’ex deputato Amedeo Matacena, arriva Cin manette scortata dai gendarmi francesi al per favore, toglietemi le manette confine di Ventimiglia e scoppia in lacrime: «Toglietemi quest’armatura». E i poliziotti di MARCO IMARISIO italiani subito acconsentono. A PAGINA 9 Il ministro Giannini: via da luglio, ingresso libero e selezioni al primo o secondo anno A Medicina finisce l’era dei test Occupate tv e radio In Thailandia legge marziale e carri armati nelle strade di GUIDO SANTEVECCHI A PAGINA 12 di LEONARD BERBERI T est d’ammissione a Medicina, addio. Dopo polemiche, proteste, ricorsi al Tar e appelli da Nord a Sud, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini scopre le carte e annuncia: entro luglio arriverà il nuovo sistema di selezione per gli aspiranti camici bianchi. Niente più quiz. Nessun esame in primavera, a poche settimane dalla maturità. Il vero banco di prova arriverà alla fine del primo o del secondo anno di università. A PAGINA 20 Decisione del giudice Caso Telecom, archiviazione per Tronchetti sul Brasile di LUIGI FERRARELLA A PAGINA 19 ra le centinaia di carte trovate dalla Finanza nell’archivio di Claudio Scajola, affidato al suo segretario e a uno 007 del servizio segreto militare, non c’erano solo documenti classificati, atti riservati, appunti manoscritti sulle vicende che hanno segnato il suo incarico di ministro dell’Interno, ma anche la storia giudiziaria degli ultimi anni, da Tangentopoli ai più recenti attentati delle Brigate Rosse. In particolare, c’erano anche scritti che svelerebbero un ruolo ben diverso da quello finora emerso nelle indagini sulla mancata scorta al professor Marco Biagi. A PAGINA 9 «Bertone prese 15 milioni dallo Ior» Nei conti dello Ior c’è un buco da 15 milioni. Soldi che sarebbero stati utilizzati dal cardinale Tarcisio Bertone, quando era segretario di Stato vaticano, per finanziare un affare del suo amico Ettore Bernabei, giornalista e produttore televisivo presidente della «Lux Vide». L’accusa per l’alto prelato, mossa dal Vaticano, è quella di malversazione. L’indagine si intreccia con quella dei pm di Roma sulla società di Bernabei. A PAGINA 17 Calabrò 2 Primo Piano Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Verso il voto Le scelte La Nota A Berna Il capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente della Confederazione Svizzera Didier Burkhalter (Ansa) di Massimo Franco I 5 Stelle all’attacco cercano di forzare il senso del voto P arla come se avesse già vinto. La spavalderia di Beppe Grillo probabilmente fa parte della sua strategia elettorale per le Europee di domenica prossima. Ma il concetto di vittoria va tarato e interpretato. L’impressione è che il capo del Movimento 5 Stelle voglia tallonare il più possibile il Pd anche senza superarlo, nella speranza di destabilizzare Matteo Renzi. Martella dunque su palazzo Chigi profetizzando «gli ultimi giorni di Pompei» per il premier. E continua con una campagna di insulti e di intimidazioni che gli servono per incorniciare la propria identità di unico oppositore del sistema. Può darsi che l’operazione gli porti più voti. Meno verosimile è che riesca a mettere in crisi un governo privo di alternative. Che sia in questo momento il leader politico più avvantaggiato si intuisce dalla proposta di sfidarlo in un dibattito televisivo, che Silvio Berlusconi gli fa: un tempo sarebbe stato il contrario. D’altronde, elezioni interpretate a torto come una sorta di mega-sondaggio degli umori dell’opinione pubblica rischiano di essere il terreno ideale per sfogare i malumori: non solo contro l’Europa ma contro i partiti tradizionali e contro l’esecutivo. E il sistema proporzionale consente a ogni forza di misuParlando come rare i propri consensi senza dover discutere di alleanze. se avessero Per questo Grillo cerca di già vinto mirano additare «gli altri» come un insieme indistinto e complice: a far crollare punta a calamitare tutti i voti il sistema antisistema. Renzi lo contrasta, senza però ricambiare gli insulti. E continua a definirsi ottimista. Nega che il voto europeo sia un referendum tra lui, Grillo e Silvio Berlusconi. «Altrimenti anche il Pd avrebbe messo il mio nome sulla scheda». Si tratta di «cambiare l’Ue, non il governo», precisa. E con lui lo dicono i fedelissimi, con un’insistenza perfino singolare: forse parlando anche all’interno del Pd. Il sottosegretario a palazzo Chigi, Graziano Delrio, avverte che se si dovessero bloccare le riforme, le elezioni anticipate si avvicinerebbero. «Non siamo incollati alla sedia: non ci faremo ricattare», aggiunge. Un filo di inquietudine, però, si avverte. E non tanto perché in ottanta giorni Renzi ammette di avere compiuto «un percorso non perfetto». I timori sono legati ad una situazione economica che il governo può arginare ma non rovesciare in poco tempo; al tentativo del grillismo di sfruttare una delusione e un malcontento che sono figli di una crisi prolungata; e alle oscillazioni continue di un Berlusconi che per motivi elettorali un giorno dice che l’asse istituzionale con Renzi regge, un altro no. «Lo aspettiamo dopo il 26 maggio», si cautela il premier. Ma a seminare incertezza è anche lo spread, la differenza di rendimento tra titoli di Stato italiani e tedeschi. Ieri è risalito a 191 punti, a conferma di una ripresa precaria, in bilico. Ma «se l’economia deve riprendere a tirare», sottolinea Renzi, «bisogna che il governo vada avanti». Mentre «c’è chi scommette sulla rovina dell’Italia». Il riferimento è a Grillo che minaccia di mandare a casa governo, Parlamento. E capo dello Stato. E invece, fa notare Renzi, a Giorgio Napolitano «si dovrebbe dire solo grazie perché ha accettato l’invito di Berlusconi e Bersani di restare lì»: in una delle fasi più convulse dell’Italia. ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Napolitano condanna i populismi L’invito ad andare alle urne «L’impegno nella Ue continua». E su Grillo: c’è libertà di parola DAL NOSTRO INVIATO BERNA — Lo riconosce in premessa: l’Europa che sta per votare è percorsa «da pulsioni e populismi che mettono in discussione struttura e obiettivi della costruzione comune». E questo vale pure, e forse soprattutto, per l’Italia. Dove qualcuno, oltre a voler minare la stessa idea fondante dell’Ue, pretenderebbe di trasformare l’esito delle urne in un referendum sul governo e sulle stesse istituzioni. Tuttavia, lui se ne dichiara convinto: «L’asprezza del confronto politico, e in questo momento dello scontro elettorale, non ci farà deviare dallo sviluppo dei rapporti e della collaborazione con i Paesi amici e non ci priverà dell’energia per proseguire nel progetto di unità europea nel senso più ampio e comprensivo dell’espressione». Il nostro impegno, insomma, non si interromperà. Almeno su questo «bisogna mantenere l’unità», se non altro perché a Roma si «attraversa una fase complessa e cruciale di rinnovato impegno per il rilancio dell’economia e dell’occupazione, per la definizione di riforme strutturali, anche in senso costituzionale, da tempo mature» e questa prova è fondamentale «per gettare le basi di un futuro degno della nostra storia e delle nostre potenzialità». Giorgio Napolitano comincia una visita di Stato in Svizzera, ed è scontato che qualche sua riflessione tocchi i temi dell’Europa. Del resto, tra populismi e certi «sterili nazionalismi», sono troppe le incognite che pesano sul voto. La più inquietante delle quali, profetizzata da diversi sondaggi incrociati, riguarda l’astensionismo, dato per massiccio in molte nazioni, Italia compresa. Una prospettiva che, se si materializzasse davvero, oltre ad aggravare il distacco tra politica e gente comune, finirebbe per falsare lo stes- so risultato della consultazione. Ecco perché il presidente della Repubblica, dopo il summit con il presidente della Confederazione, nell’incontro con alcuni rappresentanti della comunità italiana ricorda e rilancia un appello per un voto meditato che ha sottoscritto nei giorni scorsi con il collega tedesco Joachim Gauck e con quello polacco Bronislaw Komorowski. «Libertà e prosperità, pace e diritti umani: questo è l’Europa... ed è perciò che andare a votare merita il nostro tempo e il nostro sforzo», avevano avvertito, con toni quasi accorati, i tre capi di Stato. Oggi, spiega Napolitano, La visita a Berna In viaggio in Svizzera: all’Italia un ruolo più incisivo per cambiare le istituzioni europee «non dico una parola in merito alle scelte, che spettano alla libertà di ciascuno… Dico solo che bisogna tenere presente lo straordinario progresso che l’Europa ha rappresentato per noi e per centinaia di milioni di cittadini». Infatti, insiste, è grazie al nostro stare insieme, al nostro progressivo integrarci, che «è fortemente cresciuta l’economia, abbiamo conquistato diritti e consolidato la pace. Ora si tratta di darle un nuovo slancio, di ridare all’Italia un nuovo ruolo, forse più assertivo e incisivo per cambiare le istituzioni europee». Più «forza all’Italia, più fiducia in noi stessi e nelle nostre istituzioni, sapendo bene tutti noi da tempo quali sono i problemi da affrontare». Più «forza e fiducia», ancora, per riformare anche l’Unione Europea. Un obiettivo che è comunque cosa molto «diversa dal negare quello che si è fatto, dal negare le grandi scelte compiute». A tarda sera, incalzato dai cronisti che gli chiedono un parere sul valore politico del voto, prima si schermisce con un «voi sapete come la penso». Per poi aggiungere, quando gli viene fatto notare come Grillo ripeta che, nel caso di una vittoria del Movimento 5 Stelle, lui dovrebbe sciogliere le Camere e indire subito nuove elezioni: «C’è libertà di parola». E si congeda con un sospiro estenuato, per scrollarsi di dosso le polemiche più strumentali nelle quali si vorrebbe coinvolgerlo. A ben guardare, quelle pretese di cambiamenti in corsa sugli esecutivi dovrebbero contagiare mezzo continente, dato che ci si aspettano risultati choc alle urne un po’ ovunque. Marzio Breda © RIPRODUZIONE RISERVATA L’APPELLO di Napolitano, Gauck, Komorowski nelle Idee&opinioni Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 Palazzo Chigi Verso la nomina del successore di Befera all’Agenzia delle entrate: in pista il pm Greco 3 I 28 alle urne Europee, il premier blinda il governo Escluse ricadute: non c’è nessun nesso con il risultato del 25 maggio DAL NOSTRO INVIATO BARI — Qualcuno dice sei punti, altri soltanto due, il distacco fra Renzi e Grillo si accorcia e si allunga a seconda dei sondaggi, ma lui fa spallucce, «la sondaggite non mi piace, sono sicuro che vinceremo», e poi comunque «non c’è mai stato, in nessuno Paese europeo, un collegamento fra elezioni europee e futuro del governo». Renzi è un flipper, si sposta da Milano a Bergamo, da uno studio tv all’altro, da La7 a Mediaset, conclude la sua giornata in Puglia, prima di Bari fa tappa a Modugno e a Monopoli, poi alle sette e trenta è in piazza, a fianco del teatro Petruzzelli, eppure si porta dietro uno spettro, la rincorsa di Grillo: fa anche un para- gone con Hollande, «i socialisti francesi saranno al terzo o al quarto posto ma nessuno pensa che in Francia cadrà il governo». Nella categoria dei messaggi nuovi, ad effetto, ritorna il fisco, la futura riforma del governo: non dice come Grillo che vuole abolire Equitalia, ma per tutto il giorno si rincorrono anticipazioni dei contenuti della delega fiscale, complici gli indizi che lui stesso comunica. La dichiarazione dei redditi potrebbe arrivare a casa, precompilata, ha già detto, ora aggiunge che in teoria «anche con un sms» si potrebbe concludere il rapporto con il fisco. Di sicuro «non dico che bisogna pagare con un sorriso, ma con maggiore semplicità sì». Fra le novità possibili, confermano nel governo, un'Agenzia unica del fisco, che ingloberebbe alcune funzioni della Guardia di finanza nell’Agenzia delle entrate. Agenzia che venerdì potrebbe avere un nuovo direttore, al posto di Attilio Befera, forse il magistrato Francesco Greco, della Procura di Milano. Sul resto si vedrà dopo le elezioni, così come per le riforme: «Il 26 maggio vedremo se Berlusconi mantiene le promesse», aggiunge Renzi, anche perché «domenica non si gioca un der- by fra Milan e Inter, ma solo fra chi prova a cambiare le cose e chi pensa che sia meglio evocare terrore». Insomma la speranza è che il Cavaliere non faccia come Grillo, che alla fine non si sfili dal processo riformatore. La caccia agli ultimi voti è come sempre una caccia agli indecisi: la scommessa di Renzi è ridurre la quota di astensione, ai suoi dice che gli indecisi sono soprattutto elettori del centrodestra, ed è bene che il Pd «si Nel campo avverso La scommessa: «andare a recuperare a uno ad uno» gli elettori di centrodestra indecisi La serenata Su Grillo e le minacce al Colle: va sotto il terrazzo di Napolitano? Può solo fargli una serenata tolga un po’ di puzza sotto il naso e li vada a recuperare uno per uno». Lui ci sta provando, da Bergamo a Bari, da Milano a Palermo, dove potrebbe tornare prima di domenica, cercando di evitare che la campagna elettorale diventi soltanto «un ping pong di insulti e di slogan». Magari sterili, come nel caso delle minacce di Grillo dirette al Colle: «Se Grillo va sotto il terrazzo di Napolitano, gli andrà a fare una serenata, perché altro non può fare». Il ragionamento sui voti del centrodestra lo fa a Bergamo, dove sostiene la candidatura di Giorgio Gori: quando «dicevo che andavo a cercare i voti nel centrodestra, mi prendevano in giro, ma se tengo solo i miei voti perdo le elezioni. Io voglio vin- cere le elezioni». Nel pomeriggio, a Monopoli, negli stabilimenti dell’azienda Blackshape, fa un test di altro tipo, entrando nell’abitacolo di un aereo ultraleggero da turismo, in fibra di carbonio, utilizzato per l’addestramento nelle scuole militari. A Modugno, nella zona industriale di Bari, partecipa invece a una conferenza stampa dell’azienda farmaceutica Merck Serono, che ha annunciato un investimento di 50 milioni di euro nello stabilimento pugliese. È motivo di soddisfazione, «vorrei abituarmi a pensare che l’investimento tedesco non sia un investimento straniero in Italia, né che un investimento italiano sia straniero in Germania». Marco Galluzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA Le elezioni in Italia Sono 49,3 milioni gli elettori iscritti nelle liste per le elezioni europee, la maggioranza sono donne. Gli elettori italiani iscritti all’estero sono 3,7 milioni. In Italia vengono eletti 73 deputati per il prossimo Parlamento di Strasburgo: 20 nella circoscrizione Nordovest, 14 nella circoscrizione Nordest, 14 al Centro, 17 al Sud, 8 nella circoscrizione delle Isole. Si vota solo domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 in 61.588 sezioni distribuite su tutto il territorio nazionale Il colloquio La strategia del capo del governo sul modello delle campagne elettorali americane per recuperare gli indecisi La giornata Matteo Renzi a Bergamo, ieri alle 13, in piazza Vittorio Veneto è intervenuto a sostegno del candidato sindaco Giorgio Gori (a destra). Prima a Cologno Monzese aveva registrato l’intervista a Pomeriggio 5 (nella foto con Fedele Confalonieri e Barbara D’Urso). Poi è andato a Bari (a sinistra), per il candidato sindaco Antonio Decaro: in piazza non è mancato il momento dei selfie (PhotoMasi, Mediaset, Arcieri) SEGUE DALLA PRIMA E poi? «E poi ci sono io che mi sto sbattendo come un pazzo, mi stanco, ma mi diverto e sono convinto che ne usciremo bene». Dunque, la missione che si è prefisso il presidente del Consiglio è quella di riportare a votare gli indecisi, sul modello delle campagne elettorali americane. O, per usare un linguaggio più consono ad «Argo», di riportare a casa i Democratici che non ci stavano più. Ce la farà? L’altra sera, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta Beppe Grillo ha sbancato l’auditel. «Secondo me non ha preso voti né li ha persi. Magari chi ha visto solo uno spezzone di quella trasmissione può averlo trovato convincente, ma tutto sommato la sua è stata una prestazione senza infamia e senza lode». Tranquillo, quindi, nonostante sui sondaggi impazzino le voci più disparate? «Io non sono preoccupato, so che non ci sarà nessun sorpasso del Movimento 5 Stelle, anzi il sorpasso lo faremo noi, visto che alle Politiche erano loro il primo partito. Poi è chiaro che mi piacerebbe vedere il numero 3 davanti alla percentuale del risultato del Partito democratico, io sono fatto così, non mi accontento mai. Però l’importante è vincere, perché se vinciamo noi diamo stabilità al Paese, che è proprio ciò che serve per far ripartire l’Italia». È per questa ragione che quasi ogni giorno il presidente del Consiglio ripete ai suoi: «Guai a chi di voi insulta, non cadete nelle provocazioni dei grillini». Il timore è che «una campagna aggressiva, i toni populistici, gli insulti», possano spaventare l’Europa e i mercati. «Per noi — ripete l’inquilino di Palazzo Chigi — è importante non essere inglobati nel solito copione dello scontro all’ultimo sangue, anche perché così la gente non capisce quello che succede e non si riesce nemmeno a far comprendere quello che sta facendo il governo». Come la storia degli 80 euro, per esempio, che sembra aver avuto una valenza elettorale minore di quanto ci si potesse aspettare. «Certo avremmo potuto raccontare meglio quello che abbiamo fatto, ma, diciamo la verità, non ce n’è stato modo, con le urla e gli insulti. Comunque in questa campagna elettorale ho potuto toccare con mano che c’è grande attenzione per questo governo. E c’è molta speranza per quello che potrà fa- Renzi, operazione «Argo»: riporto a casa i nostri elettori «Non ci sarà sorpasso, anzi lo faremo noi» re». Non sempre le piazze piene corrispondono a urne piene di voti... «So bene che le piazze non equivalgono ai voti, ma rivedo la gente che si interessa, il partito che si muove, i dirigenti del Pd che si danno da fare. Sento una nuova vitalità intorno a me». «Felice ma stanco», il presidente del Consiglio snocciola i dati degli ultimi sondaggi riservatissimi, che non possono essere più pubblicati e vorrebbe riprendere a raccontare quanto lo esaltino «il contatto con la gente», «i discorsi in piazza», anche quando «le piazze sono difficili». Del resto, lui lo ha sempre detto «mi sento veramente me stesso quando sono fuori dal palazzo» e in questi giorni di campagna forsennata è tornato il sindaco di Firenze che viveva perennemente a contatto con i cittadini. Gli piace stringere mani, ma anche risolvere problemi, come ha fatto ieri con la Merck a Modugno, in provincia di Bari, portando investimenti in Italia, e come ha fatto nei giorni scorsi con l’Electrolux. Si sente nel suo elemento e si vede. «Anche se lavoro come un matto, perché mi devo occupare del partito, del governo, della campagna elettorale...». E allora, questa storia che pure continua a girare di possibili elezioni dopo le Europee? C’è chi le minaccia, chi se le augura. «Stupi- Piazze e voti «So bene che le piazze non equivalgono ai voti, ma rivedo la gente che si interessa, il partito che si muove» La missione al Sud Boschi, Poletti e Delrio inviati al Sud. «E poi ci sono io che mi sto sbattendo come un pazzo, ma mi diverto» daggini, noi abbiamo sempre detto che auspichiamo la stabilità. C’è la possibilità reale di portare fino in fondo le riforme e non è più il tempo di scherzare: abbiamo sempre detto che siamo qui per cambiare il Paese e che il governo si afferma con i fatti. E io ci sto provando». Quel che il premier non dice è perché alcuni degli esponenti del Partito democratico a lui più vicini in questi giorni, in più di un’intervista, non escludano lo scioglimento anticipato della legislatura nel caso in cui le riforme non vadano in porto. Ma quelli, in realtà, sono segnali indirizzati all’interno del partito. Rivolti a quanti pensano o sperano che in caso di una mancata clamorosa affermazione del Pd, di un successo di misura e di un tracollo di Berlusconi, si possa riprendere il giochino iniziato prima della campagna elettorale. Cioè, quello di frenare le riforme del presidente del Consiglio, di tentare di far impantanare Renzi nella palude parlamentare. Ecco, Domani Olanda e Gran Bretagna Britannici e olandesi saranno i primi a votare, giovedì 22, tra i 28 Paesi dell’Unione Europea. Il 23 maggio si vota in Irlanda e in Repubblica Ceca (quest’ultimo è l’unico Paese in cui si vota in due giorni anche il 24). Sempre il 24 urne aperte in Lettonia, Slovacchia e a Malta. In tutti gli altri Paesi dell’Unione si vota solo domenica 25 con orari di chiusura dei seggi differenziati (l’Italia finirà più tardi di tutti, alle 23). Gli ultimi sondaggi in Europa davano un testa a testa tra il Ppe e i socialisti del Pse l’inquilino di Palazzo Chigi non è assolutamente intenzionato a farsi fermare: «La nostra sulle riforme — spiega ai fedelissimi — sarà una marcia inarrestabile. Dobbiamo andare avanti sulle revisioni istituzionali, sul lavoro, sul fisco, sulla burocrazia». Insomma, niente elezioni. Non perché Renzi ne abbia «paura», ma perché non se le vuole proprio «andare a cercare», dal momento che è «convinto», come ha avuto modo di spiegare più volte ai propri collaboratori, che «vi siano tutte le condizioni per fare di questa una legislatura costituente». Sono progetti ambiziosi, quelli del presidente del Consiglio, il quale è deciso a «fare sul serio». Un’unica cosa non si può chiedere a Matteo Renzi. Quella non è disposta a concederla a nessuno, non agli avversari interni del Partito democratico, non agli alleati del governo e nemmeno agli oppositori con i quali vuole fare le riforme: tirare a campare. «Noi — è il suo ritornello — non vivacchieremo, perché, come ho detto mille volte, non siamo attaccati alla poltrona. Ma questo con il risultato delle Europee non c’entra niente, perché quel risultato sul governo non ha nessuna influenza». Maria Teresa Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica notte i risultati I risultati ufficiali della consultazione, a cui sono chiamati quasi 400 milioni di aventi diritto per scegliere i 751 deputati dell’Europarlamento, saranno resi noti nella tarda serata di domenica. Una volta stabilita la composizione del Parlamento, entro giugno i parlamentari dovranno formare i diversi gruppi politici: la convocazione dell’Europarlamento è fissata per il primo luglio a Strasburgo: in quella sede sarà eletto il nuovo presidente della Commissione europea 4 Primo Piano Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Verso il voto Le scelte «È un assassino». «Pover’uomo» Berlusconi-Grillo, scontro a distanza Per il capo dei 5 Stelle a «Porta a Porta» oltre 4 milioni di telespettatori I botta e risposta I democratici nel mirino del Movimento È Renzi l’obiettivo principale degli affondi di Beppe Grillo nella campagna per le Europee. Il leader del Movimento attacca fin dalla presentazione delle liste pd, tutte guidate da donne: «Quattro veline e un gabibbo». E ancora: «I democratici? La peste rossa». La replica di Renzi: Grillo è uno «sciacallo» che lucra sul malessere del Paese e le Europee sono «un derby tra rabbia e speranza» La polemica su Dudù e la vivisezione Anche se Grillo considera il Pd il suo avversario principale, in una sfida a due per la vittoria, non mancano gli affondi contro Forza Italia: «Berlusconi è impazzito per questo cane, ma Dudù deve essere affidato alla vivisezione» dice a un comizio a Napoli. Proteste da FI e dalle associazioni animaliste. Il leader cinquestelle si corregge ma rincara: «Noi non vogliamo vivisezionare Dudù, ma il proprietario» «Io sono oltre Hitler» E si alzano i toni I toni di Grillo si alzano sempre di più durante la campagna. Il candidato del Pse Schulz lo paragona a Stalin. Berlusconi a Hitler. La replica: «Senza Stalin oggi Schulz avrebbe la svastica»,dice Grillo. E ancora: «Io non sono Hitler... sono oltre Hitler». Le reazioni degli avversari non si fanno attendere: «Hitler non va citato neppure per scherzo» è il commento di Renzi Contro il segretario pd cita la lupara bianca Tra Grillo e Renzi si consuma la sfida delle piazze. Il leader del M5S contesta i numeri del Pd sulle presenze ai comizi e affonda: se vinciamo noi a casa Napolitano e il governo. «Votate per tutti, ma non per i buffoni» risponde Renzi. E Grillo lo attacca sul blog: «La lupara bianca attende Renzie», che sparirà (politicamente) dopo che «perderà le Europee». Il premier: «I morti di lupara bianca esigono rispetto» ROMA — «Grillo è un assassino che ha ucciso tre amici». «Berlusconi è un pover’uomo, che non crede nemmeno più in quello che dice». Il giorno dopo la partecipazione, salutata da un grande successo di pubblico, a Porta a Porta, il leader del Movimento 5 Stelle viene attaccato a testa bassa dal leader di Forza Italia. E risponde per le rime. La campagna elettorale dimentica sempre più spesso i grandi temi — il lavoro, l’economia, l’Europa e i diritti — e finisce per deviare verso insulti e iperboli, accuse e battute che condiscono show televisivi e agenzie di stampa. La partecipazione di Grillo al programma di Raiuno ha ottenuto pareri contrastanti. A qualcuno il leader dei 5 Stelle è parso fiacco, in difficoltà per il contraddittorio serrato di Vespa, ma ad altri (come Carlo Freccero) è piaciuto il piglio meno ruvido di Grillo, che ieri era più che soddisfatto della partecipazione. L’addetto stampa Rocco Casalino esaltava il dato degli ascolti — 4 milioni 276 mila spettatori — e dello share, 26,88: «Vespa, parlando con me, ha usato pa- I soldi in nero L’accusa dell’ex Cavaliere: questo signore è conosciuto come uno che non faceva lo spettacolo se non era pagato in nero La protesta Il fondatore del M5S: dopo il voto andremo al Quirinale a protestare A Pescara l’attacco a Equitalia: va chiusa role come “botto”, “impressionante” e “miglior puntata dell’anno”». Tanto che lo stesso Grillo avrebbe preferito una prima serata: e scherzando con i suoi, ha dato la colpa dell’orario tardivo a Roberto Fico, presidente della Vigilanza Rai. Ma ancora non si erano spenti gli echi del duello con Vespa, che Grillo ne ingaggiava un altro con Silvio Berlusconi. Il primo a colpire è proprio il leader di Forza Italia che, all’Aria che tira, riferendosi a un vecchio incidente stradale nel quale fu condannato per omicidio colposo, spiega che «Grillo è un esperto nel non entrare in pri- 26,9 per cento lo share della prima parte di «Porta a porta» di lunedì che aveva come ospite Beppe Grillo: 4 milioni e 276 mila gli spettatori. Nel complesso gli spettatori di tutta la puntata sono stati 3 milioni e 165 mila, per il 23,8 di share gione: è scampato alla galera nonostante sia un assassino». Ma Berlusconi va oltre: «Le persone che lo votano cercano la vendetta e vogliono il sangue. Lui dice le stesse cose che diceva Hitler in campagna elettorale. Questo signore è conosciuto come uno che non faceva lo spettacolo se non era pagato in gran parte in nero: vederlo fare il moralista in tv mi disturba». Pronta la replica di Grillo: «Sono voci dall’aldilà, non replico neanche. Uno dei più grandi evasori della storia che dà dell’evasore a me? È fantastico. Pover’uomo, zampetta da una tv all’altra per salvare le sue aziende». Ma Grillo pensa ad altro. Arrivato alla Camera, dice: «Quando veniamo qui, ne licenziamo un po’ di queste persone», riferendosi ai commessi («battute di cattivo gusto», secondo la presidente della Camera Laura Boldrini). Attacca ancora una volta il capo dello Stato: «È illegittimo, si goda la vita. Dopo le elezioni andremo sotto il Quirinale a protestare». Definisce il Movimento 5 Stelle «il piano b, tra un comunismo che ha fallito e il capitalismo che ha distrutto il sistema economico». Se per Renzi «sono gli ultimi giorni di Pompei», non è previsto alcun compromesso con le altre forze politiche: «La parola alleanza è terribile». Raccapriccio anche per l’espressione «moderati»: «Da Vespa ho conquistato il voto dei moderati? Ma che vuol dire, è una parola che fa paura, stiamo andando verso una ban- carotta moderata». Ieri Grillo era a Pescara, per un comizio e per testimoniare la sua solidarietà a un imprenditore costretto a mettere la sua casa all’asta. «Un caso simbolo — ha detto —. La sua casa me la compro io, me la intesto a mia insaputa, come Scajola. Le case non vanno espropriate e messe all’asta». Poi l’attacco a Equitalia: «Un baraccone da chiudere, L’intervista Il conduttore: dietro le quinte scherzava, ha imitato il nostro vecchio direttore generale Biagio Agnes Vespa entusiasta: Beppe cercava i voti del Pd «È stato un evento, quasi un replay di Berlusconi da Santoro L’età media di ascolto più bassa di 5 anni» ROMA — Beppe Grillo sarebbe stato «vespizzato», lunedì notte durante «Porta a Porta». Lei che ne pensa, Bruno Vespa? «Per i “malevoli”, “vespizzare” sta per “anestetizzare”. Grillo mi è parso tutt’altro che anestetizzato. Anzi, il contrario». Grillo ha però subito abbassato i toni, nel suo salotto... «Aveva già rilasciato due interviste, una a Enrico Mentana e l’altra a Sky. Entrambe tradizionali, con domande e risposte. La nostra — la prima in uno studio — è stata una vivace conversazione tra due persone che non si vedevano da trentuno anni». Modalità anomala per i riti di «Porta a Porta». «Beh, è stata l’intervista più anomala della mia carriera. Non uso mai il “tu” lavorando. Grillo ha cominciato, io ho proseguito. L’informalità ha assicurato il successo al tutto». Anche Renzi ha ammesso: «Due professionisti straordinari, due attori dello show televisivo». «Forse ha apprezzato il rispetto dei ruoli, la correttezza del confronto. Era indispensabile procedere così». Perché, alla fine, Grillo è venuto a «Porta a Porta»? «Per raggiungere un elettorato che non frequenta la rete né le piazze. Se Grillo si trovasse al 20% non sarebbe venuto perché gli sarebbe stato inutile. Invece vuole avvicinarsi il più possibile al Pd con l’ambizione di superarlo. Aveva bisogno del nostro pubblico per completare il mercato potenziale. Gente che non ha mai assistito a un suo comizio: età in larga parte sopra ai 50-55 anni, tranquillo, politicamente, culturalmente trasversale. Attenzione: è stata quella fascia a decidere, in tempi di bipolarismo, alle Politiche per due volte la vittoria di Prodi e per due quella di Berlusconi. È vero che le Europee sono elezioni diverse ma se le elezioni si vincono negli ultimi giorni puntando sugli indeci- si…». Mentana sostiene che Grillo lunedì notte ha guadagnato «centinaia di migliaia di voti». Lei che ne pensa? «Non lo so, francamente. Teoricamente tutto è possibile, quando ti vedo- no in 5 milioni. Abbiamo avuto una media di 4,3 milioni con punte di 4,8. Abbiamo abbassato di 5 anni l’età media della fascia di ascolto. Ha assistito un laureato maschio su due. Il pubblico giovanile, che in genere ci guarda poco, era molto presente, così come quello maturo» È stata la puntata record stagionale di «Porta a Porta». «È stato un evento. Quasi un replay di Berlusconi da Santoro» Come ha trovato Grillo dopo trentu- no anni? «Identico. Solo con i capelli e la barba bianchi. Sempre disposto all’ironia. Dietro alle quinte ha scherzato, ha riproposto l’imitazione del nostro vecchio direttore generale Biagio Agnes quando gli raccomandava di non combinare guai (“Beppe, io ti ho sempre stimato...”), è tornato sulla famosa puntata di Fantastico del 1986, condotta da Baudo, in cui attaccò Craxi e il Psi e poi venne cacciato dalla Rai. E poi Pippo che si dissociò…». Il «cinque» Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo dà il cinque a Bruno Vespa alla fine della puntata di «Porta a Porta» andata in onda in diretta lunedì sera. Per tutta la durata dell’intervista i due si sono dati del tu. Grillo era assente dalla Rai da oltre 20 anni, da quando fu allontanato per una battuta sui socialisti «ladri» (Liverani) Dopo 13 anni «La nostra è stata una vivace conversazione tra due persone che non si vedevano da tredici anni» L’imprenditrice è anche presidente delle Poste Luisa Todini ci ripensa: in autunno lascio il cda Rai Ma perché non è entrato in studio il plastico portato da Grillo con il castello di Lerici, con quel carcere pronto a «ospitare» politici e giornalisti, tra cui anche lei? «Nessuna censura. Avevamo patteggiato un format della durata di un’ora. Col direttore di Raiuno, Giancarlo Leone, abbiamo capito che introdurre elementi estranei avrebbe snaturato l’operazione. Ora il plastico, che Grillo ci ha regalato, farà parte del nostro prezioso patrimonio storico. Lo potremo prestare, forse, per qualche manifestazione del Movimento 5 Stelle. Però poi deve tornare» Su Twitter «Porta a Porta» è stata seguitissima... «Perché ci hanno seguito tanti giovani: 34.000 cinguettii». Qualche utente ha scritto: Grillo si è sottoposto al plotone di esecuzione di Bruno Vespa. «Il vero rischio era che Vespa si ritrovasse davanti al plotone di Grillo. È an- Dopo le polemiche sul doppio incarico, il consigliere della Rai e presidente delle Poste, Luisa Todini, ha deciso che lascerà il cda di Viale Mazzini: «Probabilmente in autunno». Neanche una settimana fa, sull’opportunità di restare su due poltrone, Todini aveva risposto al Corriere: «Sono multitasking, riesco a fare tutto e bene». Ieri invece l’imprenditrice ha spiegato: «In autunno sarò ben felice di lasciare il mio incarico nel cda». E ha aggiunto di aver «già preso all’atto della nomina a presidente» la decisione «di lasciare l’incarico nel cda al momento opportuno». Cioè dopo aver finito con i dossier a cui lavora, da Raiway alla spending review. E alle polemiche sul doppio stipendio, ha risposto: «Non è il compenso la mia motivazione, metà finisce © RIPRODUZIONE RISERVATA al fisco e l’altra metà è devoluta in beneficenza». data bene per entrambi. Ieri mattina Beppe mi ha chiamato. Era contentissimo e sincero». Vi siete scattati persino un selfie insieme... «Non ero sicuro che Grillo accettasse. Mentre lo scattavamo, sono stati i suoi a fotografarci e a mandare su Rete». Come ha reagito il popolo Rai a via Teulada? «Una grande curiosità. Abbiamo dovuto blindare i corridoi all’arrivo di Grillo. Avessimo registrato alle 17 o alle 18, avremmo dovuto chiedere i cordoni della polizia». Dopo questo lunedì con Grillo, «Porta a Porta» si conferma la Terza Camera della Repubblica. «Lasciamo perdere. Oggi, le Camere le aboliscono...». Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 5 Il retroscena Il leader convinto che sopra il 18% il risultato è buono La scelta dell’ex Cavaliere, pieno controllo sul partito Rossi al posto di Bondi «Mariarosaria sarà il braccio operativo» un’usura dell’anima e dei sentimenti». Infine, il bagno di folla del comizio, cominciato intonando un blues. E proseguito con un florilegio di battute. Su Craxi: «A lui tirarono le monetine, noi quando vinceremo, tireremo il Maalox». Su Vespa: «Questa è una rivoluzione felice, vado addirittura da Vespa senza vomitare». Su Berlusconi: «È un po- vero pensionato avvilito. Quando vinceremo, o va in prigione o fuori dai coglioni». Su se stesso: «Mi rottamerete, come Iva Zanicchi». Ma il leader che secondo Berlusconi ormai si sente «onnipotente», guarda avanti e pensa in grande: «Alle Politiche ci presenteremo con una squadra di governo già pronta». Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA A Montecitorio Di fronte alla Camera Beppe Grillo firma, con deputati e senatori 5 Stelle, l’assegno gigante da oltre 5 milioni di euro: la cifra restituita dai parlamentari. È il terzo «Restitution day» (Inside) A Pomezia Il sindaco M5S e il caso dei menù distinti: dolce solo ai bimbi che pagano di più 5 Stelle Il sindaco di Pomezia Fabio Fucci ROMA — Stessa scuola, due menu diversi. Uno con dolce, l’altro senza. Chi paga prende la merenda, gli altri no. Succederà per i prossimi tre anni a Pomezia, dove il Comune guidato dal grillino Fabio Fucci ha deciso di fornire due tipi di pasti negli asili e nelle elementari: 460 mila pasti all’anno, di cui la metà a prezzo più alto. Il bando per la gara d’appalto lanciata un mese fa ipotizza una base di 4,40 euro a pasto, 4 se senza dessert. «Cultura discriminatoria dei 5 Stelle — attaccano i senatori pd Valeria Fedeli e Raffaele Ranucci —: si nascondono dietro al governo partecipato ma fanno subire ai bambini l’esperienza più terribile, la disuguaglianza sociale». Tutto falso, replica il sindaco che parla piuttosto di «tempismo elettorale». E poi spiega: «La scorsa estate, alcuni rappresentanti dei genitori ci hanno chiesto un menu più corposo e uno più leggero, volevano spendere di meno. A me è sembrata una grande discriminazione: vogliamo che tutti abbiano gli stessi piatti». Così l’idea del pasto con o senza dessert: «A pranzo tutti i i bambini mangiano la stessa cosa». È a merenda che qualcuno più fortunato riceverà il dolce. «Ma gli altri — sostiene Fucci — avranno già la merenda da casa, dove è la discriminazione?». Scelta «inaccettabile e incredibile — attacca ancora il Pd — per chi si candida a rappresentare i cittadini in Europa e invece vuole minare la convivenza democratica del Paese». E Sel: «Il sindaco ci ripensi». Claudia Voltattorni © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Giurano che è stato lui, Sandro Bondi, a costringere Berlusconi ad accelerare i tempi: «Presidente, non voglio continuare a fare l’amministratore del partito. Ti chiedo di sollevarmi dall’incarico» ha ripetuto insistentemente anche nei giorni scorsi, «ferito» come si è detto dall’atteggiamento di tanti colleghi di partito che l’hanno accusato di voltare le spalle a Forza Italia proprio nel momento del bisogno. Lui, che ribadisce che a Berlusconi e al movimento che ha guidato per anni resterà fedele per sempre, le sue dimissioni le aveva presentate da settimane, ma il Cavaliere gli aveva chiesto di tenere duro ancora per un po’: «Aspettiamo la fine della campagna elettorale, meglio non creare tensioni...». Non è stato possibile, giurano. E Berlusconi ha convocato in tutta fretta un ufficio di presidenza (molte le assenze) per nominare un nuovo amministratore, ruolo essenziale per il partito visto che racchiude le funzioni di tesoriere nonché di depositario del simbolo e di firmatario di ogni decisione, a partire dalle liste. Un ruolo che nel Pdl dividevano Bondi e Rocco Crimi e che da ieri è nelle mani di Mariarosaria Rossi, la fedelissima, colei che per molti è la più vicina al capo del ristretto gruppo del «cerchio magico». Praticamente sua ombra, costantemente ad Arcore e già nominata mesi fa capo dello staff, la Rossi, con la sua nomina, ha fatto sobbalzare mezzo partito. Nonostante Berlusconi abbia tentato di spiegare la scelta come qualcosa di assolutamente normale: «L’incarico di amministratore lo prendo io, Mariarosaria che è sempre con me mi aiuterà a gestire le cose e mi affiancherà come braccio operativo». Una questione di comodità, insomma, e poi si tratta di «un incarico a commissario straordinario, di fatto», magari «tra qualche mese» potrebbe ritornare Rocco Crimi, che oggi da liquidatore del Pdl non aveva la possibilità di rivestire la doppia carica. E però, non c’è dubbio che il segnale mandato da Berlusconi sia dei più forti. Anche se costretto dalla richiesta di Bondi, anche se la Rossi è in fondo davvero una sua «estensione» operativa, il messaggio a quattro giorni dalle elezioni è uno solo: il partito è mio e resta nelle mie mani, è inattaccabile, nessuno pensi di scalarlo se i risultati del voto saranno negativi come pare e nessuno immagini un ritorno all’«ancien régime». È d’altronde questo il discorso che ha fatto — ovviamente in termini più soft — ai suoi. Ha detto che non bisognerà farsi abbattere da quello che è solo «un passaggio elettorale intermedio», che si dovrà «proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso, quella del rinnovamento e se i Club non hanno ancora dato abbastanza ci lavoreremo con più convinzione, non torneremo indietro». Ha dato incarico a Toti (che potrebbe pre- sto essere nominato portavoce unico) e Cattaneo di scovare durante l’estate, attraverso uno «scouting» ad hoc, «facce nuove tra i nostri amministratori, i sindaci, i giovani» per fare un’operazione «alla Renzi: serve un grande rinnovamento, non possiamo tornare indietro, è l’unica strada che possiamo percorrere». In tutte le direzioni, se è vero che anche sul fund-raising gli sforzi di Daniela Santanchè «non hanno prodotto quello che ci si aspettava» e bisognerà inventarsi altro. Appare chiaro insomma come i big della Forza Italia «tradizionale» siano oggi molto ai margini delle leve del potere e del partito futu- ro per come se lo immagina Berlusconi. Sia in caso di un risultato onorevole (dal 18% in su si parlerebbe di dato positivo e, comunque, ha ripetuto ieri, «anche sotto il 20% io resto» ) sia in caso di tracollo. Ma, se le urne consegnassero a Berlusconi un partito molto indebolito, la resa dei conti interna sarebbe inevitabile. Tanto più se davvero Raffaele Fitto uscisse, come tanti prevedono, da trionfatore della campagna elettorale azzurra in termini di preferenze, a fronte di performance molto più contenute di fedelissimi come Toti, ma anche Ronzulli o Comi, tanto che c’è chi parla insistentemente di telefonate che starebbero partendo da Arco- Palazzo Grazioli I senatori Sandro Bondi e Manuela Repetti, sua compagna (Benvegnù-Guaitoli) L’incarico La nomina Il 24 marzo, istituito il comitato di presidenza di Forza Italia, Sandro Bondi è nominato amministratore. Il mese scorso si dice deluso dal partito: «Ha fallito, nessuna strategia per il futuro» La successione Ieri il comitato di presidenza ha ratificato le dimissioni di Bondi dall’incarico, indicando per quel ruolo Mariarosaria Rossi (sopra) re e dintorni «per chiedere di non votare Fitto», a vantaggio di Matera e Martusciello. È vero che il gioco delle preferenze tra Nord e Sud è anche ingeneroso da fare, ma è altrettanto vero che la partita di chi comanda e quanto e per andare dove, in Forza Italia, è tutta da giocare. In un clima di grandissima preoccupazione. Raccontano che Berlusconi sia sempre più convinto che l’abbraccio con Renzi abbia «fatto male a noi come a lui, premiando solo Grillo» e tutto — dalle riforme alla legge elettorale — potrebbe tornare in discussione. Nella consapevolezza che «si voterà massimo nella prossima primavera» e il cammino per il centrodestra sarà tutto in salita, che scenda in campo o meno l’erede Marina. Tanto che a tarda sera avverte: «Io spero di non doverci passare, ma se la grande operazione che stiamo facendo non dovesse avere successo potremmo farne una di mera convenienza elettorale» con Alfano e la Lega. Paola Di Caro © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Primo Piano Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Verso il voto Le scelte Napoli, arrestato un candidato Ncd Alfano alle toghe: era meglio aspettare Tentata concussione per Romano, presidente del consiglio campano La vicenda Tentata concussione e domiciliari 1 Ieri la Guardia di Finanza ha arrestato ai domiciliari a Capua Paolo Romano, con l’accusa di tentata concussione per costrizione ai danni di Paolo Menduni, direttore della Asl di Caserta La denuncia nel 2012 e il via all’inchiesta 2 L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere è partita dopo una denuncia di Menduni nel luglio 2012: ai pm il direttore dell’Asl disse che i politici volevano i dire la loro sulle nomine DAL NOSTRO INVIATO SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) — Candidato con il Nuovo centrodestra alle Europee di domenica, e attivissimo in campagna elettorale, il presidente del consiglio regionale della Campania Paolo Romano è stato arrestato ieri mattina con l’accusa di aver cercato di imporre al direttore generale della Asl di Caserta i nomi di persone a lui vicine per le cariche dirigenziali di più alto livello (direttore sanitario e direttore amministrativo). Inoltre avrebbe anche provato a fargli annullare altre nomine in quanto a lui sgradite. La Procura del- la Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, titolare dell’inchiesta condotta dagli uomini del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Caserta, aveva chiesto per Romano l’accusa di indebita induzione, ma il giudice per le indagini preliminari che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, concedendo a Romano gli arresti domiciliari, ha ritenuto più grave la sua azione, accusandolo di tentata concussione. Lo scenario in cui si consuma la vicenda è quello della sanità pubblica casertana, che come sottolinea il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, rappresenta un «settore L’indagine La denuncia partita dal direttore generale della Asl di Caserta La fiducia Il titolare dell’Interno si dice comunque fiducioso sull’azione dei magistrati fondamentale e strategico, anche sul piano elettorale, dell’organizzazione amministrativa regionale». Secondo quanto emerge dalle indagini, Romano avrebbe esercitato ogni genere di pressione sul direttore generale della Asl Paolo Menduni nel tentativo di imporgli la scelta dei più importanti manager. Su quelle nomine il rapporto tra i due, che in origine era di assoluta sintonia, si è incrinato fino a rompersi del tutto. E più volte Romano avrebbe addirittura minacciato di tartassare la Asl casertana con controlli e ispezioni se Menduni non lo avesse accontentato sulla questione dei dirigenti. L’inchiesta si basa Chi è Con il partito di Berlusconi Paolo Romano, 49 anni, nato a Quarto Flegreo (Napoli), imprenditore edile, presidente del consiglio regionale della Campania, è stato arrestato ieri dalla Guardia di Finanza. La sua carriera politica inizia a Capua (Caserta) alla fine degli Anni 90 come consigliere comunale e poi come presidente dell’assemblea. Nel 2000 è eletto al consiglio regionale della Campania con Forza Italia. Rieletto nel 2005. Nel 2009 è capogruppo del Pdl in consiglio regionale, nel 2010 è rieletto consigliere con 18 mila preferenze e nominato presidente Con il partito di Alfano Romano si era autosospeso dall’incarico di presidente del consiglio regionale perché candidato alle prossime Europee con il Nuovo centrodestra nella circoscrizione Sud sulle dichiarazioni dello stesso direttore generale, confermate da altri dirigenti, che ai magistrati hanno dichiarato di non aver mai assistito a così tante pressioni da parte della politica. All’imbarazzo per l’arresto di un proprio candidato proprio alla vigilia del voto, il segretario dell’Ncd Angelino Alfano reagisce dicendo che «chi ha sbagliato deve pagare», ma anche che «la nostra impostazione resta garantista». Quindi «fiducia nella magistratura», ma anche la speranza che Romano «riesca a dimostrare che non merita il provvedimento che gli è piovuto addosso». In ogni caso, conclude Alfano se l’arresto fosse avvenuto «prima della presentazione delle liste o dopo le elezioni avremmo evitato il sospetto di un intervento a tre giorni dal voto». F. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le carte Dirigenti e nomine al vaglio dei pm 3 Le carte raccontano di presunte pressioni che Romano avrebbe esercitato sul dirigente della Asl per ottenere le nomine di persone da lui indicate come direttore sanitario e amministrativo Il direttore della Asl e il «deciso rifiuto» 4 Le presunte pressioni sarebbero andate a vuoto, per i pm, dopo il deciso rifiuto di Menduni. Vane anche le insistenze sulla nomina del dirigente del distretto sanitario di Capua Il distretto di Capua e la frase incriminata 5 Nel capo di imputazione della Procura è riportata una frase che Romano avrebbe detto a Menduni proprio sulla guida dell’Asl di Capua: «Come ti sei permesso di mettere quella nel mio distretto?» Il coinvolgimento della stampa locale 6 Nell’inchiesta, oltre ad altri politici, sarebbero convolti alcuni cronisti per servizi e interviste «pilotati» sulla gestione della Asl di Caserta che, per i pm, dovevano contribuire a «pressare» Menduni Le minacce: sms e intimidazioni 7 Menduni denunciò pure minacce anonime, tra le quali un sms: «Abbiamo decretato la tua fine». Altre furono denunciate da un dirigente dell’Asl di Caserta: «Fui avvicinato e intimidito su una gara di appalto da due estranei» DAL NOSTRO INVIATO SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) — Era il 31 luglio del 2013 quando il direttore generale della Asl di Caserta Paolo Menduni si presentò in Procura a Santa Maria Capua Vetere per mettere a verbale di aver subito pressioni da parte del presidente del consiglio regionale della Campania Paolo Romano sulla scelta dei dirigenti dell’azienda. Da quella denuncia all’ordinanza di custodia cautelare che il gip Sergio Enea ha firmato ieri è passato circa un anno e mezzo. La richiesta della Procura è giunta sul tavolo del giudice delle indagini preliminari il 3 febbraio scorso. E dopo averla letta il magistrato ha ritenuto non solo di accogliere la richiesta di arresto concedendo a Romano i domiciliari, ma ha scelto anche di aggravare la sua posizione, accusandolo di tentata concussione. Ma che cosa raccontò Menduni quel 31 luglio 2012 e nella deposizione successiva, quella del 6 novembre dello stesso anno? Il gip dapprima sintetizza quanto denunciato dal manager. A proposito dei rapporti tra Menduni e Romano, il magistrato scrive che questi «gli ha in più occasioni manifestato la propria irritazione per la mancata nomina di un direttore sanitario di fiducia del Romano stesso, e ha esercitato pressanti richieste di revoca dell’incarico di rettore sanitario di Capua conferito dal Menduni alla dottoressa Nicoletta Tessitore, al fine di sostituirla con un medico politicamente vicina al medesimo Romano». Ancora più dettagliata la deposizione del Menduni a proposito del verbale redatto a novembre: «Subito dopo la nomina ho avuto la necessità di nominare il direttore amministrativo e il direttore sanita r i o ( … ) . N e l l e p re d e t te occasioni il dott. Paolo Romano riferiva che essendo il presidente del consiglio a lui spettava l’indicazione del direttore sanitario. Tutte queste pressioni a cui ho fatto riferimento sono state fatte presso la sede del consiglio regionale di Napoli e nelle predette occasioni mi veniva fatto vagamente cenno a una sorta di accordo politico per l’individuazione di cariche di responsabilità nel settore sanitario». Secondo quanto riferisce Menduni, Romano non si sarebbe mai sbilanciato nei toni: «Non ci sono mai state minacce esplicite ma vaghi riferimenti al fatto che, se non avessi ottemperato all’invito, sarei stato sottoposto a delle pressanti attività di verifiche e controlli sulla gestione della mia azienda: cosa poi Sui cartelloni I manifesti elettorali per le prossime Europee del presidente del consiglio regionale della Campania Paolo Romano, in corsa con Ncd (Ansa) La ricostruzione del giudice Quelle pressioni sulla Asl per avere vantaggi elettorali L’ordinanza del gip Ecco il testo dell’ordinanza che dispone il provvedimento cautelare per Paolo Romani e per altre tre persone firmato dal gip di Santa Maria Capua Vetere puntualmente verificatasi». Secondo quanto racconta il manager della Asl casertana, Romano perse le staffe in occasione della nomina delle dirigente sanitaria di Capua: «Subito dopo la nomina della predetta dottoressa, scelta di consueto quale persona di fiducia, ricevevo una telefonata furiosa del predetto Romano, il quale, non avendo gradito tale nomina, mi diceva cose del tipo come ti sei permesso nel mio distretto di mettere tale persona». Il gip ritiene attendibile la deposizione di Menduni in quanto, scrive, «appare assolutamente inverosimile che un dirigente di un ente pubblico, la cui nomina discende proprio da quegli ambienti politici, denunci fatti non veri, accusando uno dei più alti esponenti politici regionali di gravi delitti mai commessi, atteso che da ciò gli deriverebbe un insanabile discredito, oltre che la verosimile esclusione da ulteriori incarichi dirigenziali». Particolarmente pesanti, poi, le parole che il giudice usa a proposito di Romano: «L’indagato non ha esitato a strumentaliz- zare il ruolo ricoperto e l’esercizio delle relative prerogative al precipuo fine di influenzare le scelte fondamentali relative all’ente pubblico in questione e di determinare la costituzione di un organigramma ricoperto da persone di fiducia e compiacenti, così da poter ingerirsi nelle determinazioni inerenti un settore strategico, anche da un punto di vista elettorale, della vita pubblica regionale». Nessuna giustificazione, quindi, per l’esponente politico, responsabile di aver creato, secondo il gip, una «situazione naturalmente del tutto incompatibile con l’interesse pubblico all’efficienza ed efficacia del servizio pubblico sanitario e al contrario incline a una logica meramente spartitoria e personalistica dell’esercizio di rilevanti funzioni pubbliche». E anche nessun dubbio circa gli obiettivi di Romano: «In quest’ottica il Romano si è servito impropriamente della qualità ricoperta soltanto come mezzo per generare nell’interlocutore, all’atto delle richieste indebite, il necessario atteggiamento di riverenza e compiacenza, onde orientarne le scelte oppure determinarlo a scelte compiacenti e consone agli obiettivi individuali conseguiti, così da sopprimere completamente la capacità di autodeterminazione dello stesso interlocutore e garantirsi risultati illeciti. Ebbene, ad avviso del giudicante, l’aver posto in essere una simile condotta (…) connota la personalità del Romano in termini assolutamente negativi». Fulvio Bufi © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 7 Da luglio la presidenza di turno della Ue Verso il voto Le scelte La campagna a ostacoli di «pennellone» Scopelliti per restare in campo Tagliato fuori dalla Regione dopo la condanna: enti locali svuotati, l’Europa è fonte di ricchezza SEGUE DALLA PRIMA «Quello cambiato sei tu!», gli avrebbe risposto uno dei manifestanti. Certo l’ex governatore calabrese non avrebbe potuto liquidare i contestatori come «i soliti fascisti». Perché quella dei ragazzi che gli urlavano «il tuo partito ti ha offerto come premio per la condanna il salvacondotto dell’immunità parlamentare», è anche la «sua» storia. È da lì che viene, quello che gli amici (affettuosamente) e nemici (meno affettuosamente) chiamano per la statura e la camminata «Pennellone». E mai e poi mai, almeno fino ad oggi, è venuto meno alla coerenza di difendere fino in fondo il suo percorso nero. Nato nel 1966, aveva quattro anni quando scoppiarono i «moti di Reggio» contro la scelta di Catanzaro come Chi è In Calabria Laureato in Economia e Commercio, 47 anni, Giuseppe Scopelliti è stato governatore della Calabria per il centrodestra fino alle dimissioni dello scorso 28 marzo. È stato sindaco di Reggio Calabria dal 2002 al 2010 e, dal ‘95 al 2000, presidente del Consiglio regionale corso per Giuseppe Scopelliti è la campagna elettorale più difficile di sempre. Un po’ perché, lui che intimava ad Angelino Alfano di non essere «troppo democristiano», si ritrova a correre sotto le insegne dello scudo crociato. Ma soprattutto perché, certo, sono in tanti a riconoscergli la presunzione di innocenza fino alla Cassazione. La sentenza di fine marzo con la quale i giudici di Reggio Calabria l’hanno condannato per abuso d’ufficio a sei anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, però, pesa. Pesa maledettamente. E pesa ancor di più la storia che c’è dietro. Cioè l’oscura vicenda, conclusa col suicidio, di Orsola Fallara, da sempre amica e poi braccio destro burocratico del sindaco al Comune reggino dove lasciò un buco di 87 milioni di euro, Una rondine stilizzata per il semestre a guida italiana Una rondine stilizzata con il becco verde rivolto verso l’alto, la testa rossa e ali e coda dell’azzurro europeo. È il logo del semestre europeo a guida italiana presentato dal sottosegretario alla presidenza Sandro Gozi, dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e dall’astronauta Luca Parmitano, ambasciatore della presidenza (foto Agf). Il logo è stato realizzato dai ragazzi del liceo artistico Meroni di Lissone (foto Omnimilano) Le «procedimentalità» Per evitare il taglio degli eletti, la sua ex maggioranza cerca di tenere in piedi il consiglio: vanno rispettate le «procedimentalità» capoluogo regionale. Gli anni dell’adolescenza, però, furono marcati dal basket e da un mito: il capopopolo dei «boia chi molla» Ciccio Franco. Al quale, appena ha potuto, avrebbe dedicato l’Arena dello Stretto. Votarono per lui, forse, alle Regionali del 2010, alcuni di quei giovani neri della traumatica contestazione lametina. Del resto, tra quanti sostenevano l’ex sindaco reggino in corsa per diventare governatore, c’erano allora anche i militanti della Fiamma Tricolore-Destra Sociale. Figli di quella tradizione missina durissima nei confronti della politica corrotta, della politica spregiudicata, della politica degli affari. Una storia in cui lo stesso «Peppe» si riconosceva ai tempi delle invettive di Gianfranco Fini prima della svolta moderata: «Basta col garantismo, basta con questa larva di Stato impotente, basta con la legge che premia i delinquenti e abbandona i cittadini onesti». Sia come sia, quella in Le inchieste Il 27 marzo è stato condannato a 6 anni di reclusione per abuso d’ufficio e falso durante il mandato da sindaco a Reggio Calabria, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È candidato alle Europee per il Nuovo centrodestra (nella foto Fotogramma è a un comizio con l’assessore regionale Pino Gentile e il fratello Antonio Gentile, ex sottosegretario) oltre la metà di quello accertato dagli ispettori dell’Economia. Una montagna di soldi finiti in parte, sotto forma di consulenze, anche nelle tasche della donna e del fidanzato architetto. «Firmavo decine di carte al giorno e firmavo sulla fiducia», sostiene Scopelliti, «senza neanche leggere cosa c’era scritto». Gli amici del Nuovo Centrodestra, come Francesco Cascio, parlano di un accanimento: «Se si regolassero allo stesso modo, i giudici dovrebbero perseguire tutti i sindaci italiani». Fatto sta che la condanna ha messo nei guai non solo «Pennellone», costretto a lasciare il suo ufficio di presidente della Regione, ma l’intero centrodestra calabrese. Che da settimane, come hanno raccontato sul Quotidiano della Calabria Adriano Mollo e Giovanni Verduci, sta cercando di tenere in piedi la giunta e compatta la maggioranza intorno a un quesito pelosetto: se Scopelliti è stato sospeso come poteva dimettersi dopo la sospensione? Della serie: vien prima l’uovo o la gallina? Conclusione: fermi tutti ed elezioni rinviate finché non sarà chiarito il pasticcio. È una questione, ha spiegato il presi- dente del parlamento regionale Franco Talarico di «rispetto delle procedimentalità». Testuale: «procedimentalità». Un turbo-burocratese che serve a guadagnare tempo, ridono i maliziosi, per arrivare a votare il 3 giugno in seconda lettura una modifica dello statuto che, creando i «consiglieri supplenti», proverà a arginare gli effetti della riforma Monti che ha costretto la Calabria a ridurre da 50 a 30 i seggi dell’assemblea. Certo è che in mezzo a tutto questo facce da Europee bordello, mentre divampa la guerra intestina con Forza Italia, il tentativo dell’ex governatore di acchiappare uno spazio in Europa per non essere travolto dagli eventi e dal «calcio dell’asino» che la politica riserva da sempre a chi è nei guai, è sempre più in salita. Ultima batosta, ieri: l’arresto di Paolo Romano col quale faceva asse, con una reciproca indicazione di voto campano-calabrese. Non è tipo, però, «Pennellone», da piangersi addosso. E così, dopo alcune settimane di campagna in sordina, di cene riservate, di appuntamenti ristretti, ha deciso di sfidare i possibili contestatori con qualche iniziativa pubblica. Come a Cosenza, dove in un albergone di Rende ha riunito i sostenitori del Ncd con Renato Schifani e i potenti fratelli Gentile (ricordate? Tonino doveva fare il sottosegretario con Renzi e fu costretto a dimettersi per le polemiche intorno alle pressioni esercitate sull’Ora della Calabria) esordendo con la grinta di un rugbista: «È dal 2009 che la nostra squadra vince tutte le elezioni in questa regione e vinceremo anche stavolta». Ammonisce a «non considerare Bruxelles qualcosa di distante» perché con l’aria che tira «i comuni non sono più una grande azienda sul territorio, le regioni sono state svuotate, le province cancellate» e insomma la grande mammella degli aiuti pubblici è lì: «l’Europa rappresenta una fonte di ricchezza straordinaria per i nostri territori». Attacca l’antipolitica, infischiandosene delle ironie, perché «la politica non è un teatrino, non è una barzellet- ta, è una cosa seria». Spiega che lassù, a Bruxelles, c’è un forziere con dentro «360 miliardi di euro di fondi strutturali, di risorse dirette, e altri 900 miliardi di risorse indirette» ai quali «bisogna attingere». Ammette che ci sono delle difficoltà dovute alla «farraginosità delle procedure» europee ma anche a una «classe burocratica del Mezzogiorno che in parte non è adeguata». E spiega, come scendesse dalla luna, che bisogna dire basta all’andazzo di «disperdere quelle risorse in mille rivoli». Vabbè, ma la condanna? Nessun cenno alla condanna che fa di lui un’anatra zoppa? Eccolo: «Noi siamo una classe dirigente che giocando la partita sul campo, 11 contro 11, non c’è storia: per i prossimi 15 anni il centrosinistra con noi è perdente». Ma, purtroppo, «non è che abbiamo avuto l’arbitro contro. No: abbiamo avuto un’invasione di campo di migliaia di persone che hanno deciso di interrompere questa legislatura…» Peccato, sospira, proprio adesso che stava cambiando la Calabria… Gian Antonio Stella © RIPRODUZIONE RISERVATA L’intervista La scrittrice e saggista: Berlusconi lo fa solo per convenienza elettorale, ma ha capito che sul tema c’è grande sensibilità Padoan, l’animalista di Tsipras: il Dudù act è positivo MILANO — «Quella di Berlusconi sugli animali è strategia elettorale dell’ultimo minuto, tuttavia — da abile comunicatore— prende Dudù perché sa che sul tema esiste una grande sensibilità». Per Daniela Padoan, scrittrice e saggista, candidata nella lista Tsipras per le Europee ( e due gatti in casa) il rapporto tra «umani e animali» è «certamente un argomento da campagna elettorale». «L’animalismo — spiega— non è una questione per signore che hanno tanto tempo a disposizione, ma una battaglia culturale: il rispetto dei viventi, uomini o animali, è, o dovrebbe essere, a fondamento della politica». Quindi per lei è positivo che Forza Italia abbia proposto quel «Dudù Act» su cui si è molto ironizzato? «Ma sì, è positivo. Berlusconi è un animalista dell’ultimo minuto, per convenienza elettorale. Ma nel suo partito c’è chi su questi temi lavora da tempo come Michela Vittoria Brambilla». Ma che animalismo è quello di Forza Italia? «Diciamo che loro hanno un’idea degli animali un po’ da salotto, restringono il discorso sull’animale domestico, li fanno sembrare tutti dei pelouche. Propongono misure sensate — poter portare il cane in albergo o al ristorante — ma lasciano, come dire, intatto il resto del mondo. E invece non possiamo fingere che attorno a noi non ci sia una realtà terribile. Per non pensarci, distogliamo lo sguardo dagli allevamenti industriali, lasciamo che si riducano gli animali a cose e i nostri figli, che non li conoscono più, si commuovono per il maialino dei Scrittrice Daniela Padoan, 55 anni, saggista. Il suo ultimo libro, scritto con il genetista Luca Cavalli Sforza, è «Razzismo e noismo: le declinazioni del noi e l’esclusione dell’altro» cartoni animati. Ragionare sugli animali, invece, significa ripensare l’etica». Cosa vuole dire? Che una persona — cioè il soggetto di un diritto — è chi sente, chi è capace di affetto, chi con il suo sguardo ci interpella. Quindi anche gli animali, e non solo gli umani. Schopenhauer parlava dell’ “essenziale legame tra tutti gli occhi che guardano il sole”. Insomma, cambiando il nostro sguardo sugli animali, cambia — e migliora — la qualità della nostra convivenza. Come è successo in Uruguay. Cosa è successo in Uruguay? Il presidente della Repubblica Pepe Mujica, che ha un passato da guerrigliero ai tempi della dittatura, ha proposto una legge magnifica: definisce per gli animali cinque libertà basilari: libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal dolore, dalla paura, dalla costrizione e dalla sofferenza. È una legge che insegna a rispettarne la dignità — e infatti gli animali non possono essere usati nei circhi — e che stabilisce, giusto per fare un esempio, che gli asini non debbano portare carichi eccessivi o che impedisce di lasciare i cavalli legati sotto il sole per troppo ❜❜ Una battaglia culturale Il rispetto per gli animali non è una questione per signore, ma una battaglia culturale. Il mio modello? L’Uruguay di Mujica tempo senza protezione. Un mio amico, uno scrittore uruguaiano, dice che per il Paese è stata una svolta: si guardano gli esseri viventi, tutti, da un’altra prospettiva. Migliore. Deve averle fatto male quella battutaccia di Grillo su Dudù e la vivisezione. Se è per questo Grillo ha usato anche la Shoah: è una strategia comunicativa, basta fare notizia e far parlare di sé. Ciò che mi preme è altro: io arrivo a queste posizioni sugli animali proprio perché mi sono occupata molto di razzismo e genocidi. I regimi costruiscono i propri nemici privandoli della loro umanità, definendoli “sottouomini” o animali. Se invece noi mettiamo il rispetto per tutti i viventi al centro della agenda politica costruiamo una società senza violenza: e sarebbe una rivoluzione». Massimo Rebotti © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 Primo Piano Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Il caso Expo L’inchiesta Le intercettazioni L’analisi «Società arabe per le tangenti» Il consiglio dell’imprenditore MILANO — Tangenti in salsa araba. Arriva il momento in cui anche il corruttore che ha sborsato mazzette per circa 350/400.000 euro in contanti, e sa che dovrà sborsarne altre per accaparrarsi i lavori pubblici, ha paura di essere scoperto. E allora che fa? pensa di creare una società off-shore da cui far passare le bustarelle, meglio se in uno dei «Paesi del Golfo». Era questa l’idea di Enrico Maltauro per «smaltire» le maxitangenti destinate al «centro servizi» politico-affaristico degli appalti milionari di Expo e della sanità lombarda. È l’11 marzo scorso. Maltauro, titolare dell’impresa vicentina arrestato poi l’8 maggio con Gianstefano Frigerio, è al telefono con l’ex parlamentare di Forza Italia. Maltauro si trasforma in consulente dell’associazione a delinquere di cui fanno per i pm parte anche l’altro ex parlamentare di Fi Luigi Grillo, Primo Greganti, cioè il «Compagno G» già arrestato durante Mani pulite nel filone delle tangenti rosse, e l’ex Udc ligure e ora esponente Ncd Sergio Cattozzo (il cui lungo interrogatorio ieri è stato segretato). «Bisogna che vi facciate una formula che ci metta nella condizione di essere sereni nella gestione finanziaria ed economica», quasi implora l’imprenditore. Pagare sempre in contanti, infatti, «diventa un problema gigantesco» specialmente quando, «come io spero, portiamo a casa un’altra cosa grossa come la Città della Salute», l’appalto da 350 milioni per il polo sanitario nell’area ex Falck di Sesto San Giovanni (le offerte della gara sono ora state sequestrate dai pm). In banca gli hanno spiegato che per evitare sospetti non deve prelevare più di 900 euro la settimana, «sennò lo segnaliamo alla Banca d’Italia» gli hanno det- to. Per drammatizzare, e convincere l’interlocutore, racconta che «tutti i prelevamenti e tutte le robe che ha fatto Berlusconi, parlo di Berlusconi, per pagare le sue amiche gliel’hanno tracciati tutti, uno per uno» e che «se c’è una visita della Finanza...sei finito! Tirano la catena e ci sono tutti i pesci attaccati (...) è garanzia assoluta di disastro futuro». E siccome «i condoni non li fanno più», la soluzione neanche può essere «una consulenza con mio figlio e con mia nuora», come prova a suggerire Frigerio per «distribuire in tanti rivoli» le mazzette. «È una cazzata», «bisogna inventarsi qualcosa», sentenzia Maltauro, che vuole «dare una mano» perché «il sistema di qui non è praticabile». Come? Con una società, f dove «ottimi sono i Paesi del Golfo, (...) uno la chiama Gast Arab Trading, gli dà il nome anche arabo. In quei paesi si fa quello che si vuole». Frigerio sa come gira, un suo «amico generale della Guardia di finanza che lavora ai servizi ed è quello che (...) controlla da palazzo Chigi i flussi finanziari», gli ha detto che «il mondo è questo qui, non quello che immaginiamo noi». La risposta del procuratore Bruti al In hotel Sergio Cattozzo ed Enrico Maltauro a Roma, il 18 dicembre 2013. Nel documento sopra: Maltauro parla di società off-shore dove far passare le tangenti presidente Grasso conferma che la pg non ha mai controllato gli ingressi del Parlamento, ma ha intercettato Greganti («sto uscendo dal Senato») mentre in cui il suo cellulare agganciava in effetti la cella di Palazzo Madama. Per il grande affare sanitario, Frigerio cerca protezioni anche per la Manutencoop, la coop rossa partner della Maltauro. Il 26 novembre Frigerio parla con Danilo Bernardi, braccio destro del numero uno di Manutencoop (Claudio Levorato, di cui il gip ha negato l’arresto, ma i pm hanno fatto ricorso): «Bisogna cominciare a lavorare sui collegamenti» e «in modo riservato», e gli assicura di poter contare su Antonio Rognoni, il poi arrestato direttore generale di Infrastrutture Lombarde. Ma Rognoni non basta, c’è anche «il mondo ciellino. Lì voi avete un buon rapporto, però ce l’ho buono anch’io», e poi «c’è il grande problema della Lega». Lui ha «un buon rapporto con Maroni», e qualcosa può fare anche Maltauro «in buoni rapporti con Tosi (sindaco di Verona, ndr.). Cominciamo a ragionare con Tosi e pian piano arriviamo a Maroni». «Mi sembra una buona idea. Noi stiamo dialoghicchiando con il suo entourage», risponde Bernardi. Frigerio: «Col suo entourage meridionale?». Bernardi «Bravo». Frigerio: «Aiello» (per la GdF è l’avvocato Domenico Aiello, penalista della Lega), ma è anche «importante» la «signora Votino», Isabella, portavoce del Governatore lombardo. Aiello e Votino, interpellati dal Corriere, dichiarano però di non aver mai avuto rapporti né con Frigerio né con Bernardi, e anche Maroni e Tosi avevano già smentito, al pari del ministro Lupi. Di certo Frigerio con i propri interlocutori non lesinava riferimenti a Silvio Berlusconi: «Sono uno dei suoi principali consiglieri politici dal ’94, quindi qualche dritta gliela posso dare...». Luigi Ferrarella [email protected] Giuseppe Guastella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Roma Tensioni nell’organo di autogoverno della magistratura. L’ipotesi della proposta di archiviazione Lite Robledo-Bruti, si dimette un consigliere Il laico Albertoni voleva riascoltare l’aggiunto, la decisione è rinviata ROMA — E ora è scontro al Csm. Chiamata a dirimere la guerra del procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, contro il capo Edmondo Bruti Liberati, la settima commissione del Consiglio superiore della magistratura diventa teatro, a sua volta, di uno confronto serratissimo. Il consigliere laico Ettore Adalberto Albertoni si è dimesso in polemica con la linea adottata dalla presidenza di chiudere al più presto i lavori, senza altre audizioni. L’ex consigliere Rai, al Csm in quota Lega, aveva chiesto che la commissione sentisse ancora Robledo che, con un esposto contro le «anomalie» dell’assegnazione delle indagini operata, a suo dire, da Bruti Liberati, aveva dato origine alla doppia pratica del Csm: ce n’è una anche nella prima commissione per verificare un’eventuale incompatibilità ambientale. Dopo ripetuti appelli a fare presto, per salvaguardare le indagini delicate in corso a Milano, uno lanciato anche dallo stesso vicepresidente del Csm, Michele Vietti, la maggioranza era decisa ad evitare altri atti. Ma Albertoni non ha gradito la bocciatura e lo ha scritto a Vietti e agli altri componenti. Nella missiva, secondo Panorama.it, sostiene di avere ricevuto garanzie che la seduta del 15 maggio scorso sarebbe durata circa mezz’ora e le decisioni sarebbero state prese successivamente. Così non è stato. Da qui le dimissioni: perché «è venuto meno il leale e doveroso rispetto che deve essere garantito a tutti i consiglieri in qualsiasi sede del Csm». «C’è stato un fraintendimento a cui penso si rimedierà» minimizza Vittorio Borraccetti. E lo stesso Vietti, ieri ha glissato: «C’è stato uno slittamento tecnico a giovedì che non pregiudica la sollecita definizione che ho più volte auspicato e che continuo a invocare per il bene dell’ufficio intero e del Csm». L’ipotesi più accreditata sull’esito delle due istruttorie ieri, a Palazzo dei Marescialli, era che ci si avviasse verso una proposta di archiviazione di entrambi i fascicoli. E, in analogia con casi precedenti, si cedesse il passo al pg della Cassazione che valuta eventuali profili disciplinari. Tra le contestazioni di Robledo a Bruti Liberati, lo «scippo» di alcune indagini, a partire dal Rubygate. E l’anomalia di alcune direttive, come temporeggiare sul caso San Raffaele e sull’iscrizione tra gli Protagonisti Edmondo Bruti Liberati Procuratore capo di Milano ha accusato l’aggiunto Alfredo Robledo di aver intralciato le indagini del pool Alfredo Robleto Procuratore aggiunto, si è rivolto al Csm contro Bruti Liberati. A suo dire sarebbe stato lui a turbare «l’Ufficio» Ilda Boccassini Capo della Dda di Milano ha dichiarato di non aver fatto interferenze nelle inchieste sul caso Ruby e l’Expo indagati di Roberto Formigoni. A difendere con veemenza Bruti Liberati, in audizione, era stato l’aggiunto Francesco Greco. «Le procure sono gli uffici dove la flessibilità, l’informalità e la delega orale sono l’Abc», aveva spiegato e rivendicando l’esperienza di Mani pulite. Su Formigoni era insufficiente, aveva detto, la deposizione di un testimone con «problemi mentali» che lo chiamava in causa come referente di Daccò. E contrattaccando sul processo Oil for food, istruito da Robledo senza iscrivere Formigoni, aveva rimarcato: «Lo sapevano anche i sassi che Daccò era il referente di Formigoni, così come sapevano che Mazzarino De Petro in Oil for food era il referente di Formigoni, suo braccio destro, ma non basta questo per iscrivere Formigoni». Greco ha anche ricordato l’indagine sulle sim fittizie Telecom: «Non riuscivamo a trovare un coordinamento. Gli chiediamo “fattelo tu”. Robledo dice, “No, io faccio solo la mia parte”. Risultato? Il processo è finito a Roma, poi credo siano stati assolti». Severe invece le accuse dell’aggiunto Nunzia Gatto sulle direttive per non arrestare Alessandro Sallusti: «Bruti Liberati ci chiese di fare un unicum violando il principio costituzionale della parità di tutti davanti alla legge. Lo stesso Pomarici gli disse in assemblea: “Edmondo tu prendi il testimone di grandi procuratori, Borrelli, D’Ambrosio, Minale, devi continuare con quello stile”». Virginia Piccolillo © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Csm inquieto vota sul «pacchetto» delle tre Procure di GIOVANNI BIANCONI L e tessere dovrebbero andare a posto oggi stesso, se il plenum del Consiglio della magistratura rispetterà gli orientamenti già espressi nell’apposita commissione. Un mosaico di tre nomine per la guida di tre Procure importanti: Torino, Firenze e Bari, che aspettano da mesi i nuovi capi. Gli schieramenti interni si sono già palesati, e se non ci saranno sorprese tutto dovrebbe andare secondo accordi non ufficiali ma abbastanza chiari tra le due maggiori componenti «togate» dell’organo di autogoverno: il cartello di Area, che riunisce le correnti di sinistra dei giudici, e i centristi di Unità per la costituzione. Tuttavia a palazzo dei Marescialli, sede del Csm, si vivono giorni agitati; per via del «caso Milano» — nel quale c’è chi intravede una ritorsione dei «moderati» di Magistratura indipendente rimasti esclusi dal valzer delle investiture — e per la tribolata scelta del segretario generale avvenuta la settimana scorsa, dove l’alleanza tra Area e Unicost è saltata all’ultimo minuto. Anzi all’ultimo voto, giacché la diversa opzione di un consigliere ha scombussolato i piani. Dunque i giochi restano aperti (tra i timori e le speranze di molti, a cominciare dai diretti interessati) fino al fischio finale. Stando alle scelte espresse nella commissione incarichi direttivi, il gioco a incastro delle Procure prevede che a Torino vada Armando Spataro, inquirente di grande esperienza e già procuratore aggiunto a Milano; a Firenze Giuseppe Creazzo, attuale procuratore di Palmi dopo una lunga permanenza a Reggio Calabria e un periodo trascorso all’ufficio legislativo del ministero della Giustizia; a Bari Giuseppe Volpe, ora in forza alla Procura generale della Cassazione e in passato sostituto pg presso la corte d’appello del capoluogo pugliese. Spataro e Volpe sono catalogati come appartenenti ad Area, Creazzo a Unicost; nella selezione preliminare i due schieramenti hanno votato insieme facendo uscire la terna Tra accordi e che deve afmalumori, oggi le favorita frontare l’esame del nomine dei capi plenum. Dal momento delle dei pm a Torino, scelte ratificate in comFirenze e Bari missione si è parlato in maniera piuttosto esplicita, nei corridoi del palazzo e non solo, di un accordo tra Unicost e Area. Che comprendeva anche una quarta nomina: quella del segretario generale, per la quale Unicost aveva individuato il procuratore di Trento Giuseppe Amato. Sul suo nome è confluita anche Area, ma al momento del voto, giovedì scorso, è andato in scena il colpo di teatro: la consigliera di Unicost Giovanna Di Rosa s’è espressa per la candidata alternativa, Paola Piraccini, fino a quel momento segretario generale della Scuola superiore della magistratura. Anche lei è considerata vicina a Unicost, e in suo favore si sono schierati i «moderati» di Magistratura indipendente (due su tre, uno si è astenuto), un paio di «togati» fuori dalle correnti e la maggioranza dei «laici», di destra e di sinistra; gli altri si sono astenuti. È finita 10 a 10, con conseguente elezione della Piraccini per maggiore anzianità di ruolo. «Un voto trasversale ha battuto l’accordo negoziato dai due gruppi maggiori», ha commentato un consigliere dello schieramento avverso. Denunciando ad un tempo sia il presunto patto che la manovra per farlo saltare. Questi sussulti contrapposti mettono a rischio il voto sulle tre Procure fissato per oggi? A palazzo dei Marescialli tutti assicurano di no, però i malumori per quello che è accaduto e potrà ancora accadere in questo scorcio di consiliatura (il Csm scade tra un mese e mezzo, poi si voterà per quello nuovo) sono sempre più espliciti. Anche all’interno di Area, dove c’è chi si lamenta del «pacchetto» precostituito: un magistrato come Armando Spataro (che in commissione è prevalso sull’attuale procuratore di Novara, Enrico Saluzzo, sostenuto da Mi) merita di andare a Torino per le sue qualità, non in ossequio a un patto che comprende la terna per i tre uffici. Discorsi analoghi si sentono, dalle parti di Unicost, a sostegno di Creazzo per Firenze; qualcuno ha ipotizzato uno spostamento di qualche voto di Area dal suo nome a quello di Alfredo Morvillo (procuratore di Termini Imerese, battuto in commissione), ma — riferiscono a palazzo dei Marescialli — sarebbe un azzardo: oggi si voterà prima per Firenze, e se non passasse Creazzo il sostegno di Unicost per Spataro a Torino non sarebbe più certo. Accordi o no, insomma, dovrebbero valere quantomeno i condizionamenti reciproci. ❜❜ © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Primo Piano italia: 51575551575557 9 Il caso dell’ex ministro Le carte Fascicoli su Tangentopoli e le Br nell’archivio segreto di Scajola In Lombardia E una lettera smentisce la sua versione sulle minacce a Biagi La vicenda L’arresto e le accuse all’ex ministro L’8 maggio Claudio Scajola viene arrestato: è accusato di aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa La perquisizione e l’inchiesta Il 9 luglio 2013 i finanzieri perquisiscono la casa di Luciano Zocchi (ai tempi capo della segreteria di Scajola) nell’ambito di un’altra inchiesta Il materiale riservato uscito dal Viminale Nella casa di Zocchi vengono trovati documenti classificati, atti riservati, appunti usciti dal Viminale e parte dell’archivio di Scajola ROMA — Documenti classificati, atti riservati, appunti manoscritti sulle vicende che hanno segnato il suo incarico di ministro dell’Interno, ma anche la storia giudiziaria degli ultimi anni da Tangentopoli ai più recenti attentati firmati dalle Brigate Rosse. Tra le centinaia di carte trovate dalla Guardia di Finanza nell’archivio di Claudio Scajola, affidato al suo segretario Luciano Zocchi e a uno 007 del servizio segreto militare, c’erano anche scritti che svelerebbero un ruolo ben diverso da quello finora emerso nelle indagini sulla mancata scorta al professor Marco Biagi. Nel fascicolo trasmesso dalla Procura di Roma ai colleghi di Bologna ci sarebbe infatti la lettera di un politico vicino allo stesso Biagi, spedita al Viminale pochi giorni prima dell’attentato delle Brigate Rosse del 19 marzo 2002 per caldeggiare l’assegnazione del dispositivo di protezione evidenziando la serietà della minaccia. La missiva risulterebbe «vistata» da Scajola che invece ha sempre sostenuto di non essere mai stato informato del reale pericolo per il giuslavori- sta bolognese. Non solo. Nell’archivio erano conservate due cartelline riguardanti le vicende giudiziarie di Alberto Grotti, l’ex presidente dell’Eni finito in carcere per le tangenti Enimont nel 1993. E tanto basta per comprendere come la scoperta di faldoni e cartelline, buste di carta e di plastica che il segretario e l’agente segreto hanno custodito nei loro appartamenti, apra nuovi e inediti scenari investigativi. I finanzieri ci sono arrivati per caso, nel corso delle verifiche sul ruolo avuto dallo stesso Zocchi nella disputa per l’eredità lasciata del marchese Gerini ai Salesiani. Il 9 luglio 2013, durante una perquisizione nel suo appartamento, trovano numerosi raccoglitori con i documenti dell’ex ministro e un «quaderno rosso» dove è annotato l’elenco delle altre carte portate a casa dello 007. Zocchi racconta di avergli chiesto aiuto «perché era una persona che conoscevo bene, un poliziotto che avevo fatto assumere al Sismi di Pollari e io a casa non avevo spazio per tenerli». Una versione che non appare affatto credibile per gli in- Il documento Il decreto della perquisizione avvenuta il 9 luglio dell’anno scorso nell’abitazione di Luciano Zocchi, ai tempi capo della segreteria di Claudio Scajola quirenti. Anche perché lo stesso Zocchi aggiunge: «Al momento delle dimissioni dal Viminale sono state le segretarie a fare gli scatoloni mandando le carte alla sede di Forza Italia. Poi io sono stato chiamato dal responsabile organizzativo Alessandro Graziani e ho deciso di mandarli a prendere». Scajola si dimise da ministro dell’Interno nel maggio del 2002 dopo aver definito Marco Biagi «un rompicoglioni» e dunque gli scatoloni dovrebbero contenere atti fino a quella data. Tra i documenti affidati al segretario e allo 007 ce ne sono svariati che hanno invece una data successiva, alcuni risalgono addirittura al 2012. Quanto basta per dimostrare che in realtà la raccolta è stata alimentata in tutti questi anni, ma anche per far sorgere nuovi e più inquietanti dubbi. Il 9 luglio 2013 i finanzieri vanno subito a casa dello 007 e quando arrivano, lui consegna alcune buste «contenenti documenti» tutti numerati, alcuni con un codice alfanumerico. Poi specifica: «Le borse che vi ho consegnato mi sono state date dal signor Zocchi di recente, ma non ricordo precisamente il giorno, il quale a titolo di cortesia mi ha chiesto di custodirle in attesa di un suo trasferimento ad altro domicilio. Le buste, a quanto detto dal signor Zocchi, contengono suoi effetti o carte personali di cui non conosco la fattispecie, provenienza e contenuto. Le buste sono imballate e sigillate così come mi sono state consegnate». L’ipotesi è che in realtà il materiale sia stato visionato da entrambi e adesso si sta cercando di scoprire se anche altri ne fossero a conoscenza, soprattutto si vuole sapere se possa essere stato utilizzato a fini illeciti. Fiorenza Sarzanini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il viaggio Uomini della gendarmeria con i mitra spianati e dipendenti degli uffici comunali di Ventimiglia che fanno le foto con il telefonino Rimossi i manager della Sanità indagati MILANO — Lo scandalo sulle mazzette di Expo ha pesanti ripercussioni anche sulla Sanità. La Cupola truccaappalti guidata dall’ex politico dc Gianstefano Frigerio era parecchio attiva anche negli ospedali della Lombardia. Così ieri sotto i colpi dell’inchiesta giudiziaria sono cadute le (prime) teste dei manager, accusati di avere assegnato appalti per le pulizie e le forniture ospedaliere a imprese amiche. La rimozione dagli incarichi l’ha decisa il governatore Roberto Maroni. Il provvedimento riguarda i direttori generali Mauro Lovisari (ospedale di Lecco, in quota Lega) e Paolo Moroni (Melegnano, in quota ex Pdl), insieme con la direttrice amministrativa Patrizia Pedrotti. Per tutti e tre era stato chiesto l’arresto (poi respinto dal gip). Nelle prossime settimane il Tribunale del riesame deciderà se continuare a lasciarli a piede libero. Ma, in attesa degli sviluppi giudiziari, i vertici della Regione hanno preferito commissariare i due ospedali. È una decisione con pochissimi precedenti, che segnala il tentativo di arginare il pericoloso intreccio tra la Sanità e gli affari sporchi emerso dalle indagini della Procura. © RIPRODUZIONE RISERVATA DAL NOSTRO INVIATO VENTIMIGLIA (Imperia) — «Ogni volta questo cinema». Salvatore Giambro asciuga le tazzine appena lavate e rivolge un’occhiata distratta all’esercitazione militare che si svolge fuori dal suo bar. «La settimana scorsa hanno fatto la stessa cosa, credo fosse un pregiudicato napoletano accusato di omicidio. Oggi c’è solo più baraonda». Il cinema comincia alle 10.40 quando dal primo tornante italiano dell’Aurelia spuntano tre motociclette con tanto di bandierina francese. Bloccano la strada alla fine della salita. Un agente comunica il via libera e solo allora arriva il resto del corteo. Dalla prima auto scendono quattro gendarmi con giubbotto antiproiettile e mitra spianati. Dalla seconda, un’altra gendarme che tiene sottobraccio una donna vestita con jeans, giacca bianca, felpa, e soprattutto due vistose manette ai polsi. La piccola folla che si è radunata a Ponte San Luigi, il confine storico sul Mar ligure tra Italia e Francia è qui per lei. Si chiama Chiara Rizzo, è la moglie dell’ex parlamentare indagato per mafia e latitante Amedeo Matacena. «In via di separazione», ha tenuto a precisare ai dirigenti della Direzione investigativa antimafia che poi la prenderanno in consegna. Nell’ultima settimana, trascorsa in cella nel carcere di Marsiglia, è diventata a sua insaputa l’elemento di colore dell’inchiesta su Claudio Scajola, accusato di aver favorito la latitanza del suo quasi ex marito. La sequenza girata in questo sperduto e bellissimo avamposto d’Italia fa impressione. Chiara Rizzo è indagata per riciclaggio, con le sue parole al telefono ha dato un notevole contributo ai guai giudiziari dell’ex ministro dell’Interno ai tempi del G8 di Genova. In questi giorni c’è stata abbondanza di racconti e dettagli sulla sua vita agiata in quel di Montecarlo e le illazioni sui rapporti con l’ormai ex ministro, come lo continuano a chiamare nel feudo di Imperia, poco distante da qui. Davanti alla ressa di fotografi e telecamere, Chiara Rizzo tenta un sorriso che si spezza subito. Comincia a piangere, gli occhiali neri nascondono le lacrime, ma i singhiozzi si sentono forte e non bastano a fermare gli Il progetto È fallita la società del porto di Imperia L’arrivo Chiara Rizzo ieri all’uscita degli uffici della polizia dopo l’estradizione (foto Cavicchi) «Toglietemi le manette per favore» La consegna di Chiara Rizzo al confine francese: spero nei domiciliari Il marito Il personaggio Chiara Rizzo è la moglie dell’armatore ed ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena (foto sopra) Le accuse Chiara Rizzo — estradata ieri dalla Francia — è accusata di aver favorito la latitanza del marito con Scajola scatti dei telefonini di alcuni dipendenti degli uffici comunali di Ventimiglia, usciti dall’ufficio per la foto ricordo non si capisce bene quanto preziosa di una donna in ceppi. L’abnormità di quelle manette fissate al corpo da un cinturone di pelle salta subito agli occhi dei funzionari italiani che la attendono al posto di frontiera. La procedura francese le impone, ma non è comunque un bel vedere. Gli agenti della Dia fanno scudo con i loro corpi. Portano la detenuta in un piccolo ufficio, un tavolo di formica, tre sedie di plastica. «Sono contenta di essere qui con voi, levatemi questa armatura per favore». La legge italiana, ci spiegheranno dopo, prevede un ampio margine di discrezionalità rispetto a quella d’Oltralpe, molto più severa nelle norme che regolano il trasporto di persone agli arresti. «Togliete pure» dice Pier Paolo Fanzone, dirigente della Polizia di frontiera. Non è pericolosa, come potrebbe esserlo, tra quell’assembramento di uomini in divisa. All’uscita, dopo mezz’ora trascorsa a regolare ogni formalità burocratica tra i due Paesi, Chia- ra Rizzo pare più sollevata, non solo per la restituzione della valigia sequestrata al momento del fermo all’aeroporto di Nizza e degli effetti personali. Per i feticisti del dettaglio: trolley Louis Vuitton più un iPhone, due Sim, una monegasca e un’altra italiana, tre carte di credito e 300 euro. «I francesi su queste cose non vanno molto per il sottile...» chiosa il dottor Fanzone. All’interno del posto di polizia, Chiara Rizzo ha effettuato l’unica telefonata alla quale aveva diritto, chiamando i figli, in attesa nella casa di Montecarlo. Il resto della mattinata passa nel tentativo di ricostruire quanto avrebbe detto agli agenti che l’hanno poi trasportata all’aeroporto di Genova, dove l’attendeva un volo per Ro- Ai poliziotti italiani «Cos’altro potevo fare? Mio figlio è senza padre e io senza soldi, ho chiesto una mano Non sapevo fosse così grave» ma, poi un altro per Reggio Calabria, e infine il carcere italiano, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. «Voglio chiarire tutto. Spero di ottenere i domiciliari per vedere i miei familiari». Durante il viaggio avrebbe continuato a difendere il suo operato, senza negare nulla delle contestazioni, che ha mostrato di conoscere. «Cos’altro potevo fare? Non avevo scelta. Mio figlio è senza un padre, io senza soldi. Ero obbligata ad aiutare mio marito, ho chiesto una mano a tutti quelli a cui potevo chiederla. Non pensavo di fare una cosa sbagliata, non sapevo che fosse così grave». Alle 11.30 in punto il cinema finisce con due auto italiane che filano verso l’imbocco dell’autostrada. Gli uffici della Polizia di frontiera di Ponte San Luigi, ultima frazione di Ventimiglia e d’Italia, tornano alla normale attività quotidiana, che in gran parte consiste nella «riammissione», questo il termine tecnico, dei migranti fermati in Francia senza permesso di soggiorno. Anche loro sempre e rigorosamente in manette. Marco Imarisio © RIPRODUZIONE RISERVATA L’avventura della società Porto di Imperia, costituita da Francesco Bellavista Caltagirone insieme con imprenditori locali per la costruzione di un megaporto turistico nella cittadina ligure, è arrivata al capolinea: il Tribunale ha emesso ieri una sentenza di fallimento della società. Il porticciolo imperiese era stato definito da Claudio Scajola «il mio grande sogno». L’ex ministro aveva sostenuto con tutto il suo peso politico il progetto, che doveva essere un po’ la sua «eredità» alla città; Scajola aveva interessato alla realizzazione Bellavista Caltagirone ma presto erano iniziati i guai giudiziari. La Procura di Imperia ha indagato (e ottenuto l’arresto) dell’imprenditore romano con l’accusa di turbativa d’asta contestandogli di aver ottenuto l’appalto per la costruzione del porto senza che il Comune indicesse alcuna gara pubblica. Scajola inizialmente indagato è stato prosciolto da ogni accusa mentre il processo a Caltagirone è in corso a Torino. L’attività della Porto di Imperia si è incagliata, chi aveva versato congrui anticipi per acquistare posti barca di fatto non più disponibili ha costituito un’associazione per tutelare i propri interessi. E.D. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Primo Piano Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Il governo Le tasse Il conto della Tasi potrebbe slittare ancora Spunta l’ipotesi di rinviare fino al 30 settembre. Bonus mobili e cedolare secca, c’è la legge ✒ L’associazione dei banchieri ROMA — Riprende a ballare la data per il rinvio della prima rata della Tasi, la nuova tassa sulla casa, che scade il 16 giugno. Due giorni fa, per i soli Comuni che non fisseranno aliquote e detrazioni entro venerdì, il ministero dell’Economia aveva annunciato in una nota lo slittamento a settembre. E la scelta sembrava già fatta per il 16 del mese. Ma nelle ultime ore ha preso quota l’ipotesi di un rinvio più lungo, al 30 settembre o addirittura a ottobre. E questo perché il 16 settembre sarebbe troppo vicino al rientro dalle vacanze, sovrapposto alla riapertura delle scuole: insomma, a serio rischio di code agli sportelli e di arrabbiatura del contribuente. L’osservazione è partita dai Caf, i Centri di assistenza fiscale, che non a caso ieri hanno chiesto di far slitta- re anche un’altra scadenza, quella per la presentazione del 730. La decisione finale, si spera, arriverà con il decreto legge che il Consiglio dei ministri potrebbe approvare già domani. Nello stesso testo si dovrà chiudere anche la parte economica della questione: dopo le frenate degli ultimi giorni il governo ha deciso di anticipare i soldi ai Comuni che a giugno non incasseranno la Tasi. Lo scontro si è spostato sugli interessi passivi da pagare sulle stesse anticipazioni, che il Anticipi Il governo ha deciso di anticipare i soldi ai Comuni che a giugno non incasseranno la Tasi governo vorrebbe mettere in conto ai Comuni ma che i sindaci respingono verso Roma. Una soluzione si troverà, in gioco ci sono «appena» 3 milioni di euro. Nel frattempo aumentano i Comuni che hanno fissato aliquote e detrazioni, e pubblicato le relative delibere sul portale del federalismo fiscale, condizione richiesta dalla legge per confermare al 16 giugno la scadenza della prima rata. A ieri sera erano 1.200, più altri 112 in dirittura d’arrivo. Segno che il braccio di ferro degli ultimi giorni sui soldi da anticipare ha dato i suoi frutti. Ieri sono arrivate le delibere di Genova, Venezia e Alessandria, oggi dovrebbe essere la volta di Napoli, mentre Trieste e Ravenna hanno alzato bandiera bianca annunciando il rinvio a settembre. Varese si chiama fuori e chie- «Mutui casa +20% in tre mesi» Tra gennaio e marzo, secondo l’Abi, le nuove erogazioni di mutui casa sono cresciute di oltre il 20%. Per i consumatori però non c’è ripresa. Un «dato illusorio» per il Codacons: tra il 2007 e il 2013 l’erogazione di mutui è crollata di oltre il 70%. derà alla Consulta di pronunciarsi sulla costituzionalità dell’intera tassa. Mentre i consumatori del Codacons giudicano illegittimo il rinvio solo per i Comuni ritardatari perché creerebbe disparità di trattamento tra contribuenti. Un discreto caos, insomma. Proprio ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato di voler semplificare il Fisco: «Sono convinto che se ci impegniamo le tasse possiamo pagarle con un sms». Un annuncio apprezzato dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti che però chiede di «archiviare già dal 2015 l’obbrobrioso pasticcio Tasi-Imu che il governo ha ereditato». Sempre ieri è diventato legge il decreto casa, con il voto finale della Camera dopo la fiducia incassata il giorno precedente e con nuove proteste davanti a Montecitorio dei movimenti per la casa. Tra le tante misure contenute nella legge c’è il rifinanziamento del fondo per i cosiddetti morosi incolpevoli, chi non paga l’affitto perché ha perso il lavoro; la riduzione dal 15 al 10% della cedolare secca, il prelievo fisso sul reddito per chi dà in affitto una casa a canone concordato; l’espulsione per cinque anni dalle liste per le case popolari di chi occupa abusivamente un immobile. Lorenzo Salvia @lorenzosalvia Dagli statali 44 risposte (+1) di ENRICO MARRO I sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno risposto ieri, punto per punto, alle 44 proposte di riforma della Pubblica amministrazione sulle quali il governo Renzi ha aperto una consultazione pubblica che si chiuderà alla fine del mese, per poi preparare i testi di legge che saranno varati il 13 giugno. La mossa dei sindacati è una novità. Per la prima volta accettano di misurarsi con un metodo diverso dalle vecchie ed estenuanti trattative attorno al tavolo ministeriale. Ma si tratta di una novità di facciata. A leggere infatti le poche righe che Cgil, Cisl e Uil dedicano a ciascuno dei 44 punti, il documento sembra più una scusa per arrivare al 45esimo e più importante punto per il sindacato, quello che manca nelle proposte del governo: il rinnovo dei contratti. Richiesta legittima, visto che sono bloccati dal 2010. Ma se il governo trovasse tra le 20mila email collezionate nella consultazione idee e contributi più utili per la riforma, lo stesso sindacato non dovrebbe stupirsene. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ipotesi Bonus di 80 euro ai redditi fino a 31 mila euro per chi ha tre figli ROMA — La novità è di quelle dal sapore elettoralistico: l’ ampliamento della platea dei beneficiari del bonus di 80 euro, tenendo conto del nucleo familiare. Ad anticiparlo, ieri, è stata Cecilia Guerra, relatrice del Pd sul decreto Irpef: «Il governo sta ragionando per capire se ci sono spazi. Il tema — ha aggiunto — è quello delle coperture, quindi la prima parola è del governo». L’ipotesi più accreditata prevede di estendere il bonus ai nuclei monoreddito con almeno tre figli. Il tetto di reddito passerebbe in questo caso da 26 a 31 mila euro. Un’indicazione che in base ai primi calcoli effettuati non comporta oneri eccessivi e, quindi, sostenibile sul versante delle coperture. La misura, oltre che cara all’alleato Ncd, da giorni impegnato a introdurre il cosiddetto quoziente familiare nel decreto, si presterebbe come cartuccia nel rush finale di una campagna elettorale in cui il bonus, voluto da Renzi, ha ottenuto un’indiscussa centralità. Tutto questo però non trova per ora riscontro nel pacchetto delle 19 modifiche sul decreto Irpef presentato ieri dal governo e dai relatori in Coperture commissione Bilancio e Finanze al La rimodulazione Senato. Tra le proposte già depositate figurano invece tre deleghe per del bonus costa riformare e riordinare la struttura del 100 milioni di euro bilancio, oltre che predisporre alcune misure in materia di contabilità e tesoreria dello Stato. Tornando all’estensione del bonus, le mosse del governo saranno ufficializzate da martedì 27 maggio, giorno in cui governo e relatori riprenderanno la discussione sul decreto in vista del voto. In attesa di tali decisioni, il nodo resta legato alle eventuali coperture che nel frattempo verranno approfondite. Nei giorni scorsi Ncd ha specificato che la rimodulazione dei beneficiari del bonus in base al numero dei figli (soglia di reddito a 1.800 euro per chi ha due figli, a 2.200 per chi ne ha tre e a 2.600 per chi ne ha quattro) richiede circa 100 milioni di euro, che potrebbero essere coperti dalla spending review. Tra gli emendamenti del governo c’è quello che riporta il pagamento dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni d’impresa in tre rate, eliminando il versamento unico previsto dal decreto. Inoltre è previsto che gli stanziamenti iscritti nel bilancio 2014 per le spese di funzionamento di Corte dei conti, Consiglio di Stato e Tar, Csm e Consiglio di Giustizia amministrativa della Sicilia siano ridotti, complessivamente, di 5,3 milioni di euro. Sempre quest’anno entro il 15 giugno il Cnel dovrà risparmiare ulteriori 195 mila euro. A. Duc. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Come funziona la tassa sulla casa È il tributo sui servizi indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione strade, verde pubblico, servizi per la sicurezza…) COS’È LA TASI IL CALENDARIO 16 L’IPOTESI PROROGA CHI PAGA COME SI CALCOLA LE DETRAZIONI Seconde case: prima rata 16 giugno, seconda rata entro il 16 dicembre. Prime case: versamento unico 16 dicembre (a meno che il Comune non deliberi le aliquote entro maggio) Casa A3 70 metri quadrati Il confronto con l’Imu 2012 Tasi 2014 Imu 2012 Differenza Nei Comuni che non hanno ancora deciso si pagherebbe la prima rata il 16 settembre Il proprietario dell’immobile: minimo 70%, massimo 90%. L’inquilino: minimo 10% massimo 30% Tra l’1 e il 3,3 per mille del valore catastale, pari alla rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente I Comuni che arrivano alla soglia massima del 3,3 per mille devono destinare una quota pari allo 0,8 per mille alle detrazioni per categorie svantaggiate Fonte: Elaborazione Corriere della Sera su dati Agenzia Entrate 58 33 Aosta 136 76 Ferrara Genova 204 231 Milano 230 165 IMU Nessuna proroga per i proprietari di immobili che sono ancora soggetti all’Imu. La normativa prevede che qualora non sia avvenuta in tempo utile la pubblicazione della delibera si dovrà versare il 50% di quanto si pagherebbe con le regole in vigore per l’anno precedente. In pratica nei Comuni che non hanno ancora deciso se nel 2013 si è tenuta una casa a disposizione per tutti e 12 i mesi basta pagare la metà di quanto complessivamente versato lo scorso dicembre. Se invece sono cambiate le condizioni di possesso o di utilizzo bisogna invece effettuare il calcolo tenendo conto della situazione del 2014. Se ad esempio nel 2013 la casa è stata affittata per sei mesi e per sei è rimasta vuota e quest’anno è ancora libera bisogna applicare l’aliquota prevista per le case a disposizione e pagare sulla base di questa. TARI Minori problemi di calcolo per i contribuenti presenta la Tari, il nuovo nome della tassa sui rifiuti. Non esiste una specifica scadenza, le norme dicono solo che i Comuni devono prevedere almeno due rate e che entro il 16 giugno deve essere possibile saldare per l’intero anno, ipotesi del tutto teorica almeno nei Comuni che non hanno ancora effettuato la delibera. Il Comune deve farsi carico di calcolare la cifra dovuta e mandare il bollettino precompilato o il modello F24 al domicilio di chi deve pagare, che per questo tributo è sempre l’occupante a qualsiasi titolo dell’immobile. Nel caso la delibera tardasse non si potranno applicare sanzioni al contribuente. Di norma i Comuni che non hanno ancora deciso le tariffe mandano i primi bollettini d’acconto (da uno a tre, a seconda del numero di rate) 304 256 60 305 281 Modena Novara 129 58 71 Pordenone 18 16 Reggio Emilia 0 0 0 199 338 -43 15 -139 232 265 248 326 -77 951 -290 Bologna allo 0,33%, Novara senza detrazioni Verifica sul sito del ministero delle Finanze serà a settembre. Nei molti Comuni che non invieranno i bollettini a casa i contribuenti possono rivolgersi al Caf ma chi ha una minima pratica di Internet nella maggior parte dei casi potrà effettuare i calcoli sul sito amministrazionicomunali.it, che predispone anche il modello F24. La base imponibile della Tasi è la medesima dell’Imu; le ali- quote possono arrivare allo 0,25% per l’abitazione principale mentre sommate a quelle dell’Imu non possono superare l’aliquota massima dell’Imu (0,6% per le case di lusso, 1,06% per il non residenziale). I Comuni possono prevedere detrazioni sull’abitazione principale e finanziarle con un’addizionale dello 0,08% da applicare o sull’abitazione principale o sugli altri immobili (ma non a entrambe le tipologie). Per cui sulla prima casa vi sono Comuni che prevedono un’aliquota massima fino allo 0,33%, altri che invece sul non residenziale arrivano a una somma Imu -Tasi pari all’1,14% Tra le città che hanno deciso di portare al massimo il prelievo sul- Le abitazioni Un’abitazione A/3 di 70 metri paga 208 euro, una A/2 da 110 metri versa 547 euro l’abitazione principale c’è Bologna, che in compenso ha modulato le detrazioni sulla rendita catastale in modo che gli immobili di livello medio e basso pagassero la stessa cifra versata per l’Imu nel 2012. Così un’abitazione A/3 di 70 metri comporta un esborso di 208 euro, una A/2 da 110 metri versa 547 euro e infine una villetta A7 di 150 metro ha un tributo da 724 euro. Novara invece ha scelto l’aliquota senza addizionale e nessuna detrazione. Il pagamento è direttamente proporzionale alla rendita; per i tre immobili del nostro precedente esempio l’esborso è rispettivamente di 129, di 243 e di 252 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Si parte pagando il 50% dello scorso anno A Milano esborso tra 1.149 e 2.645 euro L’Imu è dovuta per tutte le abitazioni principali di categoria A/1, A/8 e A/9 e per tutti gli immobili non residenziali. Sulle pertinenze delle abitazioni principali è dovuta quando ve ne sia una oltre alla prima: se una casa ha due box, il primo è esente da Imu il secondo (ovviamente quello con minore rendita catastale) è soggetto al tributo. Il Comune può decidere se far pagare l’Imu o esentare il contribuente in tre casi: 1) se l’abitazione è data in comodato a un figlio o a un genitore, ma solo se l’immobile ha rendita catastale inferiore a 500 euro o se il comodatario ha Isee inferiore a 15 mila euro; 2)se la casa non è locata ed è di persona ricoverata in casa di riposo; 3) se la casa è di un italiano residente all’estero e iscritto all’Aire. Nelle grandi città gli immobili a disposizione già nel 2013 erano tassati al massimo. A Milano per un’abitazione in classe A/2 di rendita uguale a quello della media catastale l’esborso è 2.645 euro, per una classe A/3 sempre di valore medio si scende a 1.149 euro. Nella Capitale i due valori sono 2.072 e 1.575 euro. Pertinenze Le abitazioni principali pagano l’Imu sulle pertinenze ma solo se sono più di una La delibera va letta con particolare attenzione se l’immobile è dato in affitto, sia perché vi potrebbero essere aliquote differenziate rispetto a quelle delle case sfitte (molti Comuni ad esempio abbassano l’imposta a chi loca a canone concordato) sia perché possono esserci obblighi di comunicazione da rispettare per ottenere l’agevolazione (così ad esempio succede a Milano). I proprietari di immobili residenziali tenuti a disposizione e ubicati nel medesimo comune in cui hanno l’abitazione principale, a giugno dovranno pagare anche l’Irpef calcolata sulla metà della rendita catastale rivalutata. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per quattro persone conto di 175 euro Con il possibile conguaglio a fine anno calcolati sulla base delle tariffe in vigore l’anno precedente per poi mandare a fine anno una richiesta di conguaglio calcolato sulle tariffe in vigore. Anche sulle modalità di computo della tariffa i Comuni possono recitare a soggetto, ricorrendo ancora ai criteri previsti per la vecchia Tarsu oppure quelle più analitici che già lo scorso anno erano applicati a chi aveva opta- I Comuni I Comuni invieranno i modelli, in caso di ritardo nessuna sanzione to per il sistema di tariffazione della Tares. Una notizia positiva per i contribuenti è che non bisogna più pagare il contributo di 0,30 euro per metro quadrato che nel 2014 viene assorbito dalla Tasi. Al tributo va però aggiunto il contributo provinciale, in genere del 5%, con buona pace dell’abolizione delle Province. Ma vediamo due esempi di costo sulla base di delibere già assunte. A Bologna si applica ancora la tariffa Tarsu. Le abitazioni pagano 2,64 euro al metro quadrato, che significa su una casa da 100 metri versare 277 euro (di cui 13 a titolo di addizionale provinciale); per il non residenziale sono previste 22 diverse tariffe, che arriva- -5 791 998 -207 674 879 -204 363 556 252 304 -192 -52 186 395 -209 485 535 -33 661 -65 443 448 -92 -221 -1 342 403 -130 -109 119 340 2 95 80 24 286 395 243 286 -234 494 724 725 48 486 578 65 260 -1 640 770 -26 Villetta A7 150 metri quadrati -266 422 0 -44 Torino 155 547 548 0 44 Savona Casa A2 110 metri quadrati -2 0 0 Brescia ILLUSTRAZIONI DI PAOLA PARRA La nuova tassa sui servizi indivisibili va pagata entro il 16 giugno esclusivamente per immobili situati nei Comuni che abbiano pubblicato entro il 31 maggio le delibere sul sito del ministero delle Finanze. Il termine ultimo stabilito dal ministero per l’invio da parte delle amministrazioni è venerdì 23 maggio: le amministrazioni ritardatarie (sette su otto) hanno ancora poche ore per approvare aliquote e detrazioni. Per verificare se il Comune ha adempiuto alla pubblicazione bisogna consultare il sito www.finanze.it, cliccare nella sezione di sinistra al link finanza locale e poi nella nuova pagina scendere al terzo link di destra, alla voce Iuc, per poi effettuare una ricerca per regione o per comune. Nei Comuni che non hanno effettuato la pubblicazione la prima rata si ver- 25 208 210 Bologna CORRIERE DELLA SERA TASI Primo Piano 11 italia: 51575551575557 -50 250 -237 487 910 1.386 -476 Gli acronimi Tasi ‘‘ La Tasi è il tributo che si paga a fronte dei cosiddetti «servizi indivisibili» erogati dai Comuni (dall’illuminazione pubblica alla cura del verde). Può variare dall’1 al 3,3 per mille. Molto ampia la discrezionalità dei municipi. I Comuni che arrivano alla soglia massima devono destinare una quota pari allo 0,8 per mille alle detrazioni per categorie svantaggiate. Tari ‘‘ È il nuovo acronimo per la tassa sui rifiuti. Solo per il 2013 si è pagata la Tares che a sua volta aveva sostituito Tarsu e Tia. Il nuovo tributo è stato istituito dalla legge 147 del dicembre 2013. La Tari è dovuta da proprietari o inquilini che possiedano o detengano locali o aree scoperte che producono rifiuti urbani. L’aliquota varia in base all’immobile e al nucleo familiare. Imu ‘‘ L’Imu è la tassa sulla proprietà degli immobili. Non è dovuta dai proprietari di prime case, a meno che non si tratti di immobili di lusso. Le aliquote sono rimaste le stesse dell’anno passato: 10,6 per mille per le seconde case, 5,8 per mille sulle abitazioni di lusso e 8,5 per mille sugli immobili affittati con contratto di locazione a canone concordato. Iuc no al massimo a 16,96 euro al metro quadrato. A Brescia invece la tariffa prevede una doppia articolazione, con una parte fissa e una variabile. Il costo applicato alle residenze dipende dal numero di occupanti l’abitazione. Ad esempio un single per una casa da 80 metri pagherà complessivamente 98 euro, di cui 57 rapportati alla superfice dell’immobile, 36 a titolo di tariffa applicata ai nuclei monofamiliari e 5 per addizionale. La stessa abitazione occupata da 4 persone pagherà circa 175 euro. Per il non residenziale sono poi previste 30 diverse tariffe che arrivano fina a un massimo di 21 euro all’anno al metro quadrato tutto compreso. © RIPRODUZIONE RISERVATA ‘‘ L’acronimo Iuc sta per Imposta unica comunale. In realtà di unico la Iuc ha molto poco perché si tratta della somma dei tre tributi di cui abbiamo parlato qui sopra: Imu, Tarsu e Tasi. Si pagherà di più o di meno della vecchia Imu? La situazione varia di molto da Comune a Comune. Solo per la Tasi la Uil fa notare come in alcune città si sia arrivati a una decina di aliquote diverse. 12 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 # Esteri Bangkok Il decreto permette ai militari il controllo sul Paese Selfie Due thailandesi si scattano un «selfie» vicino a una pattuglia di militari, a Bangkok. Da ieri le strade della capitale sono presidiate dall’esercito Legge marziale in Thailandia Carri armati nelle strade L’esercito: «Non è un golpe» Blindati davanti ai ministeri, occupate tv e radio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Le sedi di televisioni e radio occupate dai soldati, i palazzi dei ministeri presidiati, i blindati dell’esercito schierati nei punti strategici di Bangkok. «Ma questo non è un golpe», ha detto alle tre del mattino il generale Prayuth Chan-Ocha, comandante delle forze armate thailandesi. «Invitiamo la popolazione a non allarmarsi, a condurre le sue attività come al solito, perché questo non è un colpo di Stato», ha ripetuto la tv dell’esercito. Non un golpe ma «solo» imposizione della legge marziale, dicono i generali, in un Paese che dal 1932 ha già subito una ventina di tentativi di pronunciamento militare, undici dei quali conclusi con il rovesciamento dei governi eletti. La legge marziale, non concordata con il governo, permette ai generali di esercitare un’autorità senza controlli. Tra i primi atti la sospensione della libertà di stampa «per evitare la diffusione di notizie LAOS incendiarie», di informazioni IA AN che «distorcendo la situaRM BI zione» possano istigare THAILANDIA disordini. In realtà, è dal Asia Bangkok novembre dell’anno scorso che la Thailandia CAMBOGIA è rientrata nel tunnel M NA dell’instabilità. Per sette Pattaya ET VI mesi decine di migliaia di oppositori hanno stretPhuket to d’assedio i palazzi dei ministeri, paralizzandoli. La signora Yingluck Shinawatra, premier in carica dal 2011, è stata destituita due settimane fa da una sentenza della Corte costituzionale di Bangkok per abuso di potere. Yingluck secondo i giudici supremi aveva rimosso il consigliere per la sicurezza nazionale sostituendolo con un parente, ma la sua vera «colpa» è di essere la sorella di Thaksin Shinawatra, il miliardario delle telecomunicazioni che all’inizio degli anni Duemila ha fat- Il Paese La storia La Thailandia ha oltre 69 milioni di abitanti: in ottocento anni di storia non è stata mai colonizzata. La capitale, Bangkok, è una metropoli con otto milioni di residenti to irruzione nella politica thailandese con un’agenda populista che ha spaccato il Paese tra i suoi sostenitori, la gente delle campagne, e la borghesia della capitale, vicina ai militari e ai circoli monarchici. Yingluck aveva cercato di uscire dall’accerchiamento convocando nuove elezioni a febbraio: la famiglia Shinawatra ha sempre vinto nelle urne con il sostegno massiccio dei contadini. Ma il boicottaggio da parte dell’opposizione sicura di perdere e gli scontri di piazza hanno impedito il voto in 10 mila dei 94 mila seggi. Il risultato è stato annullato dai giudici. Dopo altre violenze con decine di morti a Bangkok, che hanno causato danni gravi anche all’economia, Yingluck ha cercato di nuovo la via delle urne: si sarebbe dovuto vo- Il dialogo Il generale Prayuth Chan-Ocha ha invitato le parti politiche al dialogo per superare la crisi Instabilità L’instabilità ha contraddistinto le vicende politicoistituzionali del Paese, in particolare a partire dal XX secolo: dal 1932 ad oggi (nella foto il generale Prayuth Chan-Ocha, che ieri ha proclamato la legge marziale) si sono registrati una ventina di colpi di Stato da parte dei militari, undici dei quali hanno portato al rovesciamento dei governi eletti. La Thailandia è una monarchia costituzionale, il potere esecutivo è affidato al Consiglio dei ministri, guidati dal primo ministro Il turismo L’economia nazionale poggia in gran parte sul turismo, di nuovo in attivo dopo lo tsunami che aveva piegato la Thailandia nel 2004. Quello che viene definito il «Paese dei sorrisi» registra una media di 20 milioni di visite ogni anno. Gli italiani sono quasi trecentomila. Ma il dato è in continua crescita. Tra le mete preferite, località come Phuket e Pattaya tare a luglio. Ma prima è arrivata la destituzione per via giudiziaria e la sostituzione della signora con il ministro del Commercio Niwattumrong Boonsongpaisan (un altro personaggio vicino a Thaksin). E ora l’ennesimo pronunciamento dell’esercito. Il generale Prayuth ChanOcha ha invitato le due parti politiche a parlarsi per risolvere la crisi. La situazione a Bangkok è stata descritta come tranquilla, con la gente che in strada si faceva foto accanto ai soldati. Ma questa volta neanche il comandante delle forze armate forse ha un piano: il suo «quasi golpe» sembra un tentativo per fingere che la responsabilità resti alla politica, in una situazione bloccata. Il premier Niwattumrong Boonsongpaisan nei giorni scorsi aveva proposto di tenere nuove elezioni il 3 agosto. Ma prima bisognerebbe che anche la cosiddetta opposizione accettasse di partecipare. Molti aspettano una parola del re, il vecchio e malato Bhumibol Adulyadej, che ha appena celebrato i 64 anni di regno. Guido Santevecchi © RIPRODUZIONE RISERVATA Strage a Jos Camion-bomba in Nigeria Tra le 120 vittime molte donne ABUJA — Decine di vittime (120 secondo fonti ospedaliere, 45 per la polizia) tra cui molte donne: è il bilancio provvisorio del doppio attentato che ieri ha sconvolto Jos, capoluogo dello Stato di Plateau nel centro della Nigeria. Un camion e un minibus carichi di esplosivo sono saltati in aria nel giro di mezz’ora in un’area commerciale nei pressi di una stazione di autobus, uccidendo civili e personale di soccorso. Fumo nero, sangue, arti strappati, diversi edifici in fiamme, tensione (gruppi di giovani hanno bloccato alcune strade). Nessuna rivendicazione, anche se la dinamica è tipica di Boko Haram che negli ultimi anni aveva risparmiato Jos, epicentro di sanguinose dispute per la terra tra nomadi islamici di etnia Fulani e agricoltori cristiani Berom. Plateau è nella «cintura di mezzo» tra il Sud a maggioranza cristiana e il Nord in prevalenza musulmano. Lunedì a Kanu due autobomba (una disinnescata) in un quartiere cristiano avevano fatto 25 vittime. Nessuna notizia delle 200 studentesse rapite da Boko Haram il 14 aprile, giorno in cui nella capitale Abuja una bomba in una stazione di autobus ha ucciso 70 persone. Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Esteri 13 italia: 51575551575557 Dietrofront La consigliera di Obama si scusa per aver messo a rischio il lavoro dei medici 56 Il caso In carcere Nella foto sotto, il medico pachistano Shakil Afridi: la Cia lo reclutò per varcare il portone del complesso dove Osama Bin Laden si nascondeva, a Abbottabad, in Pakistan. Il medico, insieme ai suoi assistenti, operò delle vaccinazioni sui figli e sulle mogli di Osama, pare, per consentire alla Cia di identificare i residenti. In seguito all’operazione delle truppe speciali e all’uccisione di Bin Laden, il medico fu arrestato: è ancora in carcere le persone impegnate in programmi antipolio e trucidate nel Pakistan tribale dal dicembre 2012 al maggio di quest’anno. Da tempo, i talebani accusano i medici di essere «spie occidentali» e ostacolano i programmi di vaccinazione Vaccinazioni, il mea culpa della Cia «Non le useremo più come copertura» Gli Usa si servirono di un dottore pachistano per cercare Bin Laden SEGUE DALLA PRIMA Una mossa a lungo attesa dopo polemiche dure anche negli Stati Uniti, con l’agenzia accusata di aver messo in pericolo le vite di molti, la cui colpa era quella di portare un camice. Torniamo indietro nel tempo. Di almeno tre anni. Soffiate, dati satellitari, indagini e ricognizioni concentrano l’attenzione dell’intelligence americana su una palazzina di Abbottabad, in Pakistan. C’è il sospetto che all’interno del complesso recintato si nasconda un capo di al Qaeda, probabilmente lo stesso Bin Laden. Non c’è la conferma, però, e prima di lanciare un eventuale blitz servono delle verifiche. Ma certo non si può andare a bussare al pesante portone verde. Ed ecco che la Cia, mentre un team sorveglia l’edificio del target da distante, si inventa un trucco. Gli agenti ingaggiano il medico pachistano Shakil Afridi che dovrà fingere di condurre un programma di vaccinazione contro l’epatite ad Abbottabad. In questo modo potrà mandare delle infermiere nella palazzina per prelevare campioni di Dna dagli ospiti, in particolare i mol- ti bambini presenti, e quindi stabilire se combaciano con quelli del leader qaedista. Afridi porta avanti il progetto, anche se non è mai stato chiarito se la sua missione sia stata decisiva nell’identificare Bin Laden. Secondo molte versioni avrebbe fallito. Di certo c’è che Osama è La polio Su 77 casi di polio accertati nel 2014, ben 61 si sono verificati nell’area tribale pachistana La crisi Il premier: «L’Onu gestisca campi profughi sulle coste» Renzi: l’Ue si occupi di Libia Ma Bruxelles: «Già attivi» Migranti Un gruppo di migranti arrestati dalla guardia costiera libica a Zawia, a ovest di Tripoli, mentre tentavano di lasciare le coste del Paese nella speranza di approdare in Europa (Reuters) ROMA — (r.r.) L’Italia porrà la questione Libia al vertice europeo convocato per martedì prossimo, all’indomani delle elezioni per il Parlamento. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente del Consiglio, osservando che «anche le elezioni europee saranno fondamentali per capire se l’Europa si occupa di Libia oppure no». Il capo del governo ha fatto particolare riferimento alle ondate migratorie che arrivano dalla Libia in Italia, rilevando che la situazione va peggiorando perché ora «la Libia è nel caos». Serve, ha sottolineato il premier, un diverso ruolo dell’Onu del quale ha già parlato con il Segretario generale Ban Ki-moon: sarebbe appunto l’Onu a dover gestire i campi profughi in territorio libico e a stabilire in loco chi abbia diritto allo status di rifugiato. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha nominato l’ambasciatore a Tripoli Giuseppe Buccino Grimaldi, inviato speciale del nostro Paese per la Libia. Mentre il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha ricordato che esistono accordi funzionanti con l’Algeria e il Marocco, «ma che è evidente a tutti che oggi non è possibile fare accordi con la Libia dove c’è una situazione di caos e di instabilità interna». Un miglioramento della situazione con o senza Onu, ha aggiunto Pinotti, «presuppone Al summit L’Italia porrà la questione al vertice europeo convocato per martedì prossimo una stabilizzazione che oggi appare quanto mai lontana». Sulla Libia si è tenuta ieri a Palazzo Chigi una riunione interministeriale con i rappresentanti di Esteri, Interno, Difesa e Sviluppo Economico. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha per parte sua evo- cato la possibilità che i costi dell’operazione Mare Nostrum siano defalcati dai contributi che il nostro Paese versa all’Europa, ma la Ue aveva nel frattempo emesso una nota nella quale, rispondendo alle inquietudini italiane, ricordava che l’Unione «ha già un ruolo molto attivo in Libia, dove stiamo facendo tutto il possibile lavorando insieme alla comunità internazionale contro l’instabilità di queste ore». A nome di Forza Italia l’on. Gasparri, citando l’editoriale del Corriere di ieri, rileva che «Renzi scopre ora che l’Ue non ha una politica estera e che la questione libica è allarmante». Come è stato possibile abbattere Gheddafi e poi non interessarsi al dopo Gheddafi, si chiede Gasparri. Ma è Berlusconi in persona a fornirgli ulteriori argomenti: «Gheddafi era un uomo con cui si poteva trattare — ha detto — mentre ora la Libia è diventata una polveriera dalla quale partono le armi per Al Qaeda». © RIPRODUZIONE RISERVATA stato ucciso e che il medico è finito, in seguito, in una prigione pachistana. Ma, purtroppo, non sono mancati altri effetti. Tragici. I talebani hanno scatenato una guerra contro le vaccinazioni considerate il paravento della Cia. In realtà i militanti le osteggiavano già da prima, sostenendo che si trattava di una manovra per sterilizzare i piccoli musulmani. Visioni da dementi che però si sono sommate ai sospetti dopo l’assalto di Abbottabad e al piano Usa. Così i terroristi si sono scatenati prendendo di mira vaccinatori, medici e uomini di scorta all’equipe di infermieri. I numeri dicono tutto: dal dicembre 2012 al maggio di quest’anno almeno 56 persone sono state trucidate. Tutte erano legate, in qualche modo, all’azione anti-polio. Un massacro. Che si è portato dietro un altro fenomeno. Molte famiglie pachistane si sono opposte alla vaccinazione. E su 77 casi di polio accertati nel 2014 ben 61 si sono verificati nell’area tribale pachistana, il tradizionale rifugio di esponenti talebani ed elementi di al Qaeda. La storia ha avuto poi con- Agguati In seguito, con l’idea che dietro alla campagna antipolio nelle zone tribali si nascondessero emissari della Cia, i talebani uccisero sistematicamente medici e scorte. L’ultimo episodio, a marzo scorso, quando undici agenti e un bambino sono rimasti uccisi nel distretto di Jamrud traccolpi negli Usa, dove sedici rettori di scuole legate alla Sanità hanno protestato con la Casa Bianca chiedendo l’immediato stop di un modus operandi che trasformava il personale medico in un bersaglio. La risposta è arrivata con una lettera firmata dal consigliere antiterrorismo di Obama, Lisa Monaco, che ha precisato: 1) Il direttore della Cia, John Brennan, ha bloccato la tecnica nell’agosto 2013. 2) L’agenzia non cercherà di sfruttare o ottenere materiale genetico attraverso questo tipo di iniziative. L’ordine vale su scala globale. Ora si spera che l’annuncio possa convincere i talebani a fermare la caccia all’uomo. Anche se i militanti sono abilissimi nel trovare pretesti. Sull’altro fronte, l’intelligence dovrà inventarsi nuove tattiche per infiltrarsi in zone altrimenti precluse. Con il prossimo ritiro, gli Stati Uniti avranno la necessità di mantenere occhi e orecchie sul posto, ossia quegli uomini dietro le linee che non possono essere sostituiti dai droni. Il teatro afghano-pachistano si è rivelato piuttosto complesso. Senza, però, dimenticare che la Cia non è stata la sola agenzia a ricorrere all’aiuto di qualche medico amico. In Afghanistan, in passato, ha operato un network di informatori che aveva i suoi punti di forza in alcuni ospedali. Si trattava di afghani che collaboravano nella raccolta di informazioni sui terroristi, dati che poi erano passati ai militari. Un apparato, però, che non aveva la «copertura» del Pentagono e neppure della Cia ma agiva in modo autonomo. Guido Olimpio @guidoolimpio © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Stati Uniti Esteri 15 italia: 51575551575557 Trentanove anni, figlio di immigrati messicani, politico già esperto, potrebbe fare da vice alla Clinton nella corsa alla Casa Bianca del 2016 La stella di Castro un sindaco texano nella scia di Hillary L’ascesa del primo cittadino di San Antonio DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Mancano ancora quasi sei mesi alle elezioni di mid term di novembre, ma il partito democratico già guarda alle Presidenziali del 2016. E, mentre i repubblicani non hanno ancora un candidato credibile per la Casa Bianca, il partito della sinistra sembra già aver chiuso il suo ticket. Puntando anche stavolta sulla diversità, sul cambiamento: dopo il presidente afroamericano, toccherà a una donna con un vice ispanico. Salvo colpi di scena la nomination, non è una novità, dovrebbe andare alla ex first lady ed ex segretario di Stato, Hillary Clinton. Contro la quale è già partita la campagna dei conservatori che l’attaccano per gli errori commessi a Bengasi, La poltrona di ministro Obama gli sta per offrire il posto di ministro dell’Edilizia, passaggio che sarebbe stato concordato con l’ex First Lady quando fu assassinato l’ambasciatore Stevens, e avanzano dubbi sul suo reale stato di salute. Ma se i repubblicani hanno un’ampia maggioranza tra gli elettori bianchi di sesso maschile, i democratici sono forti, oltre che tra le donne che hanno a suo tempo scelto in prevalenza Barack Obama, anche nelle minoranze etniche. La più vasta delle quali è, ormai, quella dei «Latinos». Ecco perché puntare su Julian Castro, il sindaco ispanico di San Antonio: giovane, ma già lanciato a livello nazionale dal partito democratico nella Convention 2012, dove gli fu affidato il ruolo di keynote speaker. Lo stesso che era toccato a Obama nel 2004, quattro anni prima della sua elezione.Trentanove anni, figlio di immigrati messicani, Julian è già un politico esperto come, del resto, il fratello gemello, il deputato Joaquin Castro. Dopo la «convention» e la sua rielezione alle Presidenziali del novembre 2012, Obama offrì a Julian un posto nel suo governo, ma il giovane leader democratico preferì restare sindaco di San Antonio. Il presidente tornerà alla carica nei prossimi giorni proponendogli Alle urne Il peso dei Latinos I cosiddetti Latinos (ispano-americani) hanno costituito il 10% dell’elettorato alle ultime Presidenziali Usa nel 2012 (erano il 9% nel 2008 e l’8% nel 2004). Votano tradizionalmente per il partito democratico, il loro peso demografico (e dunque elettorale) è in continuo aumento Da Clinton a Obama Il 71% dei Latinos ha votato per Barack Obama nel 2012. È stato il risultato più significativo per un candidato democratico dal 1996, quando Bill Clinton raccolse il 72% dei voti dei Latinos Donne e uomini Alle presidenziali del 2012 hanno votato democratico più donne (76%) che uomini (65%). Per gli ispanici l’economia è il tema più importante (60%), in linea con le priorità di tutto l’elettorato statunitense (59%) Il processo per la morte della giornalista Omicidio Politkovskaja condannati i cinque imputati Ci sono voluti tre processi per condannare i cinque imputati per l’uccisione di Anna Politkovskaja, la giornalista russa, assassinata a colpi di pistola davanti alla sua casa di Mosca il 7 ottobre del 2006. Dopo otto anni una giuria ha emesso la sentenza che ha individuato nel ceceno Lom-Ali Gaitukayev l’organizzatore del delitto, insieme ai complici, i suoi tre nipoti, Rustam, Ibragim e Dzhabrail Makhmudov, e all’ex dirigente della polizia moscovita Sergehi Khadzhikurbanov che avevano respinto ogni addebito. Nel primo processo, Ibragim e Dzhabrail Makhmudov e Khadzhikurbanov erano stati assolti per insufficienza di prove, Rustam era ancora latitante e Gaitukayev era stato ascoltato come teste. Ma la Corte Suprema aveva annullato la sentenza per gravi vizi procedurali. Dopo alcuni mesi, accogliendo un ricorso della famiglia Politkovskaja, la Corte aveva sospeso il processo bis appena iniziato, inviando gli atti alla Procura per unificarli con l’inchiesta sul mandante (ancora sconosciuto) e sul presunto killer, Rustam Makhmudov, che nel frattempo era stato catturato in Cecenia. In un processo stralcio, l’ex poliziotto Dmitri Pavlyuchenkov, pur collaborando con la giustizia, è stato condannato a 11 anni di carcere duro per aver pedinato la vittima, partecipato all’organizzazione del delitto e fornito l’arma al killer. la nomina a ministro dell’Edilizia e dello Sviluppo urbano. Stavolta, anche se non ha una gran voglia di entrare nel gabinetto di un presidente indebolito, Castro dirà sì: è il consiglio che ha ricevuto dal suo stesso partito e la mossa sembra essere stata concordata anche col clan Clinton. A febbraio Castro incontrò a pranzo l’ex presidente Bill Clinton ed Henry Cisneros, un ex sindaco di San Antonio che è stato anche ministro dell’Edilizia durante la presidenza Clinton. Al termine Cisneros suscitò un certo scalpore con le sue dichiarazioni: «Ho suggerito a Julian di accettare la posizione che gli verrà offerta dal presidente Obama: se vuole entrare nel ticket per le Presidenziali del 2016 deve essere qualcosa più di sindaco di una città del Texas». A quel tempo par- In corsa Hillary Clinton, 66 anni, e Julian Castro, 39 anni, sindaco di San Antonio ve un’uscita estemporanea: Castro aveva appena ribadito di voler completare il suo lavoro a San Antonio e non c’erano posti vacanti nel gabinetto Obama. Ma oggi la situazione è diversa: dopo le dimissioni di Kathleen Sebelius da mi- nistro della Sanità, un gioco a incastri ha aperto la posizione dell’Edilizia il cui titolare, Shaun Donovan, è destinato a diventare il responsabile dell’Ufficio del Bilancio della Casa Bianca al posto di Sylvia Mathews Burwell, già passata ad occu- parsi della salute degli americani. La Casa Bianca non ha commentato le indiscrezioni dei giorni scorsi, ma le notizie pubblicate dal New York Times sono state confermate da varie fonti e il sito Politico.com scrive che Julian Castro ha recentemente confermato la sua disponibilità al cambio di casacca. Un passaggio non privo di insidie, secondo molti osservatori: i ministri negli Usa hanno un ruolo importante ma la loro visibilità è scarsa. Sono, in sostanza, alti funzionari della presidenza: e Castro verrà chiamato a servire in un biennio nel quale un Obama sarà sempre più «anatra zoppa», paralizzato da un Congresso ostile. Chiamare Castro, secondo molti, servirà anche a cercare di evitare una possibile crisi di disaffezione dell’elettorato ispanico, certamente deluso dal mancato varo della riforma dell’immigrazione con la promessa sanatoria per 12 milioni di clandestini. Il compito che attende Castro all’Edilizia, poi, non è dei più facili e comporta anche qualche insidia, visto che un rapporto di due anni fa, redatto dall’ispettore generale dell’Agenzia per lo sviluppo urbano del ministero, aveva accusato proprio la città amministrata da Castro di aver speso male gli 8,6 milioni di dollari avuti dal governo federale per i programmi di risanamento urbano. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 17 italia: 51575551575557 Cronache Vaticano Nell’indagine avviata dalla Santa Sede i favori alla famiglia Bernabei. Il cardinale: tutto regolare La strage in Gallura «Bertone sottrasse 15 milioni allo Ior» L’assassino di Pietro sotto cocaina Conti e società di Londra e Malta per finanziare la società Lux Vide Porporato L’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, 79 anni (foto di Fabio Frustaci/Ansa) Il caso La Banca vaticana E il bilancio 2013 non è ancora pronto ROMA — Il bilancio dello Ior per il 2013 deve essere ancora certificato da Deloitte, e non è stato ancora pubblicato. Ma sicuramente la «perdita Lux Vide» (che è emersa anche dall’ispezione on site dell’Aif diretta da Rene Bruhelart ed eseguita dalla società EY) inciderà pesantemente sui conti dello scorso anno della cosiddetta Banca vaticana. E il quadro è destinato a peggiorare ulteriormente visto che altre operazioni di questo genere sono venute alla luce durante la stessa ispezione. Evidenziando ulteriori perdite, che unite al forte incremento dei costi dovuti alle società di consulenza, potrebbero ridurre moltissimo l’utile dello Ior. Il costo per l’Istituto per le opere di religione della sola «operazione Lux Vide» nata nei giorni immediatamente antecedenti le dimissioni di papa Benedetto XVI è dunque di quindici milioni. Operazione compiuta perché il 31 gennaio 2013 doveva giungere a scadenza un prestito in obbligazioni convertibili sottoscritto a favore della Lux Vide di Ettore Bernabei da Intesa Sanpaolo il 18 novembre 2009. E pari (ha ricostruito Panorama) a 8.469.743,61 euro, costituto da 16.500.572 obbligazioni nominali al tasso annuo di interesse del 4,5 per cento. La Lux Vide, società di produzione da sempre vicina al Vaticano ottenne alla fine del 2012 che lo Ior subentrasse a Intesa. La certificazione Secondo quanto conDeloitte non l’ha ancora fermato ieri al Corriere, la sottoscrizione da parte certificato. E l’ispezione dello Ior non sarebbe ha evidenziato altre passata formalmente atoperazioni in perdita traverso gli organismi collegiali di vigilanza e controllo dell’Istituto neppure quando il 15 febbraio successivo è stato nominato il nuovo presidente von Freyberg. Ma il «subentro» dello Ior a favore di Lux Vide si è risolto in un danno per l’Istituto, secondo l’analisi delle sofferenze svolta dalla società Promontory nel corso del 2013. Tanto che il Consiglio d’amministrazione e la stessa Commissione cardinalizia di controllo (allora ancora presieduta da Tarcisio Bersone) il 4 dicembre 2013, hanno deciso di chiudere l’operazione, stabilendo di disdire l’accordo e trasferendo le obbligazioni, convertite in azioni, a una fondazione vicina alla Santa Sede, azzerando perciò il valore delle partecipazioni. La storia della Lux Vide ha inciso fortemente sulla governance dello Ior. Erano quelli i giorni della prima riunione del G8 dei cardinali e segnò lo slittamento di ogni trattazione del caso Ior (annunciato pubblicamente dal cardinale Maradiaga). Il 15 dicembre 2013 papa Francesco ricevette in udienza il presidente onorario di Lux Vide Ettore Bernabei e suo figlio Luca. Il 5 gennaio 2014 il Corriere rivelò che il Pontefice aveva appena deciso di sostituire Bertone alla guida della Commissione cardinalizia con il cardinale Abril y Castellò. Dieci giorni dopo Francesco ha rinnovato per i quattro quinti la Commissione cardinalizia. M.Antonietta Calabrò © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — C’è un buco da 15 milioni di euro nei conti dello Ior. Soldi che sarebbero stati utilizzati dal cardinale Tarcisio Bertone, quando era segretario di Stato vaticano, per finanziare un affare del suo amico Ettore Bernabei, giornalista e produttore televisivo presidente della «Lux Vide». Per questo l’alto prelato è accusato di malversazione. L’operazione, effettuata attraverso società e conti correnti esteri, riguarda proprio l’acquisto di quote della Lux ed è stata ricostruita dall’Aif, l’Autorità di informazione finanziaria vaticana. L’indagine si intreccia con quella avviata dalla Procura di Roma sulla gestione dei depositi dell’Istituto delle Opere Religiose e si concentra su quanto accaduto nel dicembre 2012. La Lux Vide è una società quotata almeno 80 milioni di euro, ritenuta strategica da chi si occupa di tv, visto che ogni anno viene finanziata dalla Rai con oltre 30 milioni di euro per la produzione di fiction. La proprietà è di vari soci tra i quali figurano la «Rml comunicazione» della famiglia Bernabei, la «Prima Tv» dell’imprenditore tunisino Tarak Ben Ammar, Intesa Sanpaolo, la «Impresat» che fa capo alla Cei e la «Ricerche e Consulenze Az» del banchiere Pellegrino Capaldo. Due anni fa la Rml decide di aumentare la propria partecipazione e chiede un finanziamento proprio allo Ior. Parte così una complessa operazione che ha come perno la «Movie Invest Ltd» società britannica che in realtà fa capo proprio ai Bernabei. L’azienda emette obbligazioni per 15 milioni di euro che vengono acquistate dalla «Futura», società che invece è di diritto maltese. Ed è proprio quest’ultima a diventare anello di congiunzione con lo Ior visto che proprio alla Banca vaticana cede le obbligazioni. I soldi non tornano però nelle casse e dopo l’esame dei bilanci l’Aif avvia l’indagine interna. Ieri, dopo il lancio della notizia del suo coinvolgimento da parte del giornale tedesco Bild, Bertone ha emesso una nota per assicurare come «la convenzione dello Ior con la società Lux Vide è stata discussa e approvata dalla commissione cardinalizia di vigilanza e dal consiglio di sovrintendenza nella riunione del 4 dicembre 2013, come dimostra il verbale relativo» e padre Lombardi esclude che si tratti di «un’azione penale». In realtà il retroscena di quanto accaduto lo hanno svelato proprio le indagini della Procura di La notizia Il sito del quotidiano tedesco «Bild» con la notizia della presunta indagine aperta dal Vaticano a carico del cardinale Bertone Roma, affidate al Nucleo Valutario guidato dal generale Giuseppe Bottillo, sul ruolo dell’ex presidente Ettore Gotti Tedeschi. Le intercettazioni e le mail sequestrate avevano fatto emergere la volontà dell’allora direttore di Rai Vaticano Marco Simeon di far comprare allo Ior il 25 per cento della Lux Vide per 20 milioni. In una mail spedita a Gotti scriveva: «Credo fermamente nel progetto Lux Vide (...). Ho incontrato il presidente Geronzi col quale ho analizzato alcune strategie che qui ti trasmetto, affinché tu possa rivolgerle al cardinale (Bertone, ndr)...». Lo scambio di lettere va avanti per giorni e alla fine Gotti manifesta la propria contrarietà proprio nel memoriale spedito a Bertone: «Il valore richiesto non è frutto di vere valutazioni di mercato, il valore sarebbe molto più basso». TEMPIO PAUSANIA — Infine ha ammesso. «C’ero anche io, ma non ero solo». È però una confessione resa in più tempi, confermata, smentita, poi ancora ripetuta con nuovi non sempre credibili particolari, quella di Angelo Frigeri (foto), il disoccupato che sabato ha sterminato la famiglia Azzena. «Dice di aver partecipato attivamente al delitto», confermano gli inquirenti. «Ero fuori di me, non mi sono reso conto di quello che ho fatto e ora ho rimorso». Uno scenario sempre più inquietante: la forza con la quale ha strangolato Giulia, Giovanni Maria e ha infierito sul piccolo Pietro — è l’ultima rivelazione, in attesa di conferme che possono venire solo dall’analisi di sangue e urine — è stata scatenata dalla cocaina. Frigeri è in isolamento, accusato di omicidio plurimo commesso «insieme ad altri soggetti non identificati». I carabinieri li cercano, ma le indicazioni di Frigeri portano su piste che non è facile verificare: i due napoletani, che lo avrebbero costretto a colpire; un conoscente poi scagionato. Controlli sui traghetti, indagini per approfondire il movente passionale, una vecchia storia fra l’idraulicoelettricista, all’epoca poco più che ventenne, e Giulia Zanzani. Oggi l’udienza di convalida del fermo e i funerali. Ieri all’arrivo del feretro una folla silenziosa; solo per Pietro un accenno d’applauso. a.p. Fiorenza Sarzanini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Tribunale di Siracusa Con Sen. N. 3/2013 depositata il 01.08.2013, il Tribunale di Siracusa ha dichiarato la morte presunta di Di Natale Crispino, n. a Tripoli il 01.03.1934. Autorità Portuale Livorno AUTORITA’ PORTUALE DI LIVORNO AVVISO ESITO DI GARA L’Autorità Portuale di Livorno in relazione alla seguente gara mediante procedura ristretta ai sensi dell’art. 3, comma 38 e dell’art. 55, comma 6 del D. Lgs. n. 163/2006: “Esecuzione dei lavori per l’attraversamento con microtunnel del Canale Industriale del Porto di Livorno” - Importo complessivo a base di gara: € 6.154.872,41 (non imponibile IVA), compresi oneri della sicurezza pari a € 318.505,41. CIG: 49544995E9; CUP: B41G11000050001; CPV: 45231210-0. COMUNICA che con Provvedimento del Presidente n. 76 del 06/05/2014 la predetta gara è stata aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D. Lgs. n. 163/2006, all’A.T.I. Dott. Carlo Agnese S.p.A./I.CO.P. S.p.A. con sede legale in Milano, per un importo complessivo pari ad Euro 5.061.370,62 compresi oneri della sicurezza (non imponibile IVA). Imprese invitate: 14. Imprese partecipanti: 5. Livorno, lì 07/05/2014 IL SEGRETARIO GENERALE Dott. Massimo Provinciali CITTA’ DI GUIDONIA MONTECELIO Provincia di Roma AREA IV URBANISTICA E ASSETTO DEL TERRITORIO, DEMANIO E PATRIMONIO ADOZIONE DI N. 1 ATTO DI NATURA URBANISTICA IL DIRIGENTE Ai sensi e per gli effetti dell’art.4/4 della l.R. n. 36/1987 RENDE NOTO Che i documenti tecnici ed amministrativi del seguente atto urbanistico: 1. AVVIO DEL PROCEDIMENTO FINALIZZATO ALL’IPOTESI DI SVILUPPO PER UN POLO DIREZIONALE E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE IN LOCALITA’ TOR MASTORTA ai sensi dell’art. 4/4 della L.R. n. 36/1987. saranno depositati a libera visione al pubblico presso la Segreteria Comunale, dalla data odierna e per trenta giorni naturali e consecutivi dalla data di pubblicazione del presente avviso all’Albo Pretorio, all’Albo dell’Area IV, sul sito www.guidonia.org e su quattro quotidiani. Le eventuali osservazioni-opposizioni, distinte ciascuna per ogni atto e non una per più atti, prodotte dagli aventi titolo, dovranno essere redatte in triplice copia, di cui una originale su carta legale, e presentate al protocollo generale fino al trentesimo giorno dopo la scadenza dell’ultimo giorno di deposito. Eventuali allegati esplicativi potranno essere redatti in carta semplice. Dalla Sede Municipale, il 21/05/2014 IL DIRIGENTE Ing. Umberto FERRUCCI AVVISO PUBBLICO Avviso Pubblico volto alla selezione di un Soggetto Concessionario per la progettazione, la realizzazione, l’allestimento e la gestione di un’area espositiva denominata “Azienda Salumi”, sita nell’area cardo nord ovest all’interno del Padiglione Italia. Le condizioni per la partecipazione sono indicate nell’Avviso Pubblico in forma integrale pubblicato sul sito http://www.padiglioneitaliaexpo2015.com/it/gare_appalti e sul sito http://www.rfp.expo2015.org/. Termine ricezione offerte: ore 12:00 del 23/06/2014. L’Avviso è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 15-05-2014. Il Direttore Generale Padiglione Italia Ing. Cesare Vaciago TRIBUNALE DI LECCO SANDRIGARDEN SPA IN LIQUIDAZIONE E C.P. INVITO A PRESENTARE MANIFESTAZIONI DI INTERESSE Il liquidatore Giudiziale Rag. Daniele Andreotti rende noto che è intenzione della procedura addivenire alla alienazione al miglior offerente del compendio aziendale corrente in Molteno (LC) e Rosà (VI), concernente la produzione e commercializzazione della linea di prodotti con marchio proprio e di terzi nel settore del giardinaggio, dell’hobbistica e del tempo libero (tagliaerba, decespugliatori, motoseghe, barbecue, ecc.), costituita da macchinari, attrezzature tecniche e d’ufficio, arredi, automezzi e stampi di produzione, nonché dai prodotti finiti a magazzino, della componentistica e delle materie prime, oltre al segno distintivo non registrato “Sandrigarden”. Verrà inoltre alienato, anche separatamente dall’azienda e/o in via frazionata, l’immobile in proprietà sito in Molteno (prov. LC), costituto da vari corpi ad uso industriale di circa mq. 20.000 complessivi, una palazzina ad uso uffici ed accessori di mq. 4.500, parzialmente al grezzo, parcheggi interni ed esterni, il tutto insistente su di un’area scoperta di oltre 50.000 mq, in parte con cubatura residua, posta nei comuni di Molteno e Sirone. La cessione dei beni aziendali potrà avvenire in blocco, per singoli rami d’azienda, o per lotti di beni. Maggiori informazioni potranno essere chieste al Liquidatore Giudiziale con studio in Calco largo Pomeo 4/c 039-9288704, mail ordinaria [email protected], pec della procedura [email protected]. Le manifestazione di interesse per l’acquisto dell’azienda, di un ramo d’azienda e/o di singoli lotti di beni, nonché dell’immobile, dovranno pervenire esclusivamente alla pec della procedura sopra indicata entro il giorno 20.6.2014. In caso di offerte similari il liquidatore Giudiziale procederà con gara tra gli offerenti secondo le modalità successivamente comunicate. Il liquidatore giudiziale - Rag. Daniele Andreotti 18 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Cronache 19 italia: 51575551575557 La decisione Accolta la richiesta della Procura sul Brasile: «I flussi di denaro hanno una possibile giustificazione lecita» La polemica Telecom, archiviazione per Tronchetti Per il giudice la ricostruzione è «carente». Cade l’accusa di corruzione La vicenda Le accuse Marco Tronchetti Provera (nella foto sotto) era stato accusato di associazione a delinquere e corruzione internazionale per le consulenze milionarie pagate da Telecom ai brasiliani Naji Nahas e Roberto De Marco. Le accuse sono state mosse in uno degli ultimi rivoli dell’inchiesta sui dossieraggi della security di Telecom nell’era di Tavaroli Lo stralcio Nell’ottobre 2012 uno stralcio dell’inchiesta aveva fatto intuire che le accuse a Tronchetti Provera fossero avviate ad archiviazione La decisione Il 4 marzo scorso il gip Giuseppe Gennari ha archiviato quelle accuse su richiesta dei pm Alfredo Robledo e Antonio D’Alessio del 24 febbraio Le motivazioni L’archiviazione è stata decisa perché «i flussi di denaro hanno una possibile giustificazione lecita, e comunque non è dimostrabile siano pervenuti a funzionari o politici stranieri». E «sul denaro sicuramente corrisposto a Nahas, nonostante si collochi in un quadro complessivamente suggestivo, è carente la ricostruzione certa della destinazione a fini di corruzione». Secondo i pm, «tutti i versamenti a De Marco troverebbero giustificazione nella temporanea collaborazione tra costui e l’azienda italiana in ragione del comune interesse che per un certo periodo li vedeva contrapposti a Dantas ma per fatti del tutto autonomi e preesistenti». MILANO — Nell’ottobre 2012 uno stralcio aveva già fatto intuire che fossero avviate ad archiviazione, in uno degli ultimi rivoli dell’inchiesta sui dossieraggi della security di Telecom nell’era Tavaroli, le accuse di associazione a delinquere e corruzione internazionale mosse a Marco Tronchetti Provera per le consulenze milionarie pagate da Telecom ai brasiliani Naji Nahas e Roberto De Marco. Ora a distanza di un anno e mezzo quel percorso verso l’archiviazione risulta compiuto: su richiesta il 24 febbraio 2014 dei pm Alfredo Robledo e Antonio D’Alessio, il 4 marzo il gip Giuseppe Gennari ha archiviato Tronchetti Provera perché, su fatti che «risalgono a non pochi anni fa» (2004-2006), e nell’impossibilità di ottenere rogatorie in Brasile, «i flussi di denaro hanno una possibile giustificazione lecita, e comunque non è dimostrabile siano pervenuti a funzionari o politici stranieri». E pure «sul denaro sicuramente corrisposto a Nahas, nonostante si collochi in un quadro complessivamente suggestivo, è carente la ricostruzione certa della destinazione a fini di corruzione». Tronchetti resta in attesa dell’Appello (non ancora fissato) del processo nel quale il 17 luglio 2013 è stato condannato in primo grado a 1 anno e 8 mesi — attenuanti generiche, pena sospesa e indulto — per ricettazione nel 2004 di un dvd: il frutto dell’attacco informatico agli 007 privati dell’agenzia Kroll, che documentava lo spionaggio dei rivali brasiliani di Tronchetti (Daniel Dantas e Carla Cico) ai danni del presidente dell’azienda italiana, anche con «taglia di 100.000 euro per chi avesse dato notizie utili su Afef», secondo un de relato dello 007 privato (fornitore di Tavaroli e condannato a 7 anni) Marco Bernardini. Secondo i pm, «tutti i versamenti a De Marco troverebbero giustificazione nella temporanea collaborazione tra costui e l’azienda italiana in ragione del comune interesse che per un certo periodo li vedeva contrapposti a Dantas ma per fatti del tutto autonomi e preesistenti». E rispetto ai sospetti che Nahas avesse veicolato «presunte tangenti alle autorità brasiliane per conseguire decisioni favorevoli a Tronchetti nel 2004» nel duello con Dantas, «tutte le consegne di denaro appaiono supportate da una formale investitura contrattuale approvata dal cda», e Nahas «ha poi posto in essere Interrogato a Roma Il magistrato indagato per vilipendio a Napolitano Dopo un interrogatorio tumultuoso, Robert Schulmers, procuratore della Corte dei Conti di Bolzano, resta senza legale. Invitato a presentarsi in Procura (è indagato per calunnia e vilipendio al capo dello Stato), Schulmers è stato sentito per 4 ore dall’aggiunto Nello Rossi e dai pm Stefano Pesci e Corrado Fasanelli. Una controversia sulla convocazione avrebbe spinto l’avvocato Giovanna Corrias a rinunciare al mandato: la Procura avrebbe notificato l’invito a comparire secondo una modalità concordata, forse per evitare fughe di notizie. Schulmers si attendeva un provvedimento motivato. Durante un’inchiesta sulla gestione illecita dei fondi riservati da parte dell’ex presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder, il magistrato lamentò ingerenze del Colle e pressioni da Luigi Giampaolino, ex presidente della Corte dei Conti, denunciando via mail alla sua associazione una guerra di logoramento. Il.Sa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il principe La visita di Carlo in Canada L’accoglienza all’aeroporto di Halifax riservata al principe Carlo e alla moglie Camilla. Il viaggio in Canada della coppia reale durerà quattro giorni una effettiva e proficua attività di intermediazione tra i due». È vero che «in un albergo di San Paolo è comprovato anche un pagamento in contanti di 1,3 milioni di dollari a Nahas nel maggio 2003 autorizzato» da un manager della Telecom in Sudamerica: «Tuttavia anch’esso, in assenza di elementi di riscontro sul punto, non appare univocamente riconducibile ad azioni corruttive». Inoltre la GdF di Firenze «ha concluso come non fosse stato possibile verificare pagamenti a funzionari o politici stranieri». E «non appare priva di fondamento» l’osservazione difensiva circa «l’assenza di una diretta consequenzialità Il dvd Ora si attende il processo di appello per la ricettazione del dvd della Kroll temporale tra le consegne di denaro a Nahas e le decisioni delle autorità brasiliane». Già archiviato il 5 giugno 2012 per alcuni coindagati, il 4 marzo 2014 è andata in archivio anche per Tronchetti la vicenda del sistema informatico Radar, che fino all’intervento dei pubblici ministeri nel 2006 consentiva in Telecom di estrarre illecitamente tabulati delle persone. Seppure Radar sia stato «illecitamente sfruttato da Tavaroli con l’acquiescenza e/o approvazione di almeno una parte dei vertici dell’azienda», e sebbene ci sia stata «preoccupante assenza di attenzione verso le problematiche della sicurezza», per gli i pm le criticità erano già esistenti all’ingresso di Tronchetti in azienda: «Si desume quindi che il management insediatosi in Telecom aveva ereditato (e quindi non creato) una gestione carente della rete». Luigi Ferrarella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA «Sappiamo dove cercare Bonafè» «Simona Bonafè presenterà giovedì la sua candidatura a Roma e sarà una giornata in cui farà i conti con questa città». Così il leader dei Movimenti per la casa, Paolo Di Vetta, ha lanciato il suo attacco alla deputata del Pd in una conferenza stampa a piazza Montecitorio. «Sappiamo dove cercarla e dove andarla ad incontrare e faremo i conti con lei». Immediata la reazione del Pd per bocca del suo segretario romano, Lionello Cosentino: «Le minacce disgustose contro la Bonafè di questo professionista delle occupazioni, non ci fanno paura». © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Cronache Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Università Il ministro dell’Istruzione: i quesiti mi hanno lasciata perplessa. Ma i quiz di aprile restano validi A luglio sparisce il test per Medicina «Iscrizioni libere, poi selezioni dure» Giannini: sono prove inutili, sbarramento al primo o secondo anno Stavolta si cambia davvero. Niente più quiz. Mai più domande che, «a voler essere buoni, hanno lasciato molto perplessi». Nessun esame in primavera, a poche settimane dalla maturità. A contare «saranno soltanto la preparazione e la motivazione» dei ragazzi. E, soprattutto, il banco di prova arriverà alla fine del primo o del secondo anno di università. Ma in cambio la selezione «sarà più dura». Test d’ammissione a Medicina, addio. Dopo polemiche, proteste, ricorsi al Tar e appelli da Nord a Sud, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini scopre le carte e annuncia: entro luglio arriverà il nuovo sistema di selezione per gli aspiranti camici bianchi. Per la gioia delle associazioni degli studenti universitari che esultano: «Abbiamo vinto noi». Il capo del Miur I dati In quali atenei ci sono stati più idonei 58,5% Padova Milano Statale Udine La quota di aspiranti medici che è risultata idonea (almeno 20 punti) al test di ammissione Dove hanno fatto il test i migliori cento studenti d’Italia 9 8 Roma - La Sapienza Bari Catanzaro 36,8% Sassari 39,3% Torino Molise 40,8% Milano - Bicocca Il numero chiuso da noi è stato concepito e applicato male 11 10 71,7% Pavia E in quali meno ❜❜ Bocciatura 15 Padova 71,9% Bologna 71,8% Milano - Statale 6 5 5 però precisa: le novità valgono soltanto dall’anno accademico 2015/2016. Per chi ha fatto il quiz lo scorso aprile non cambia nulla. Così come resta tutto com’è per gli altri corsi ad accesso programmato. «Il meccanismo andava cambiato il prima possibile», ragiona il ministro. «Non solo per il caos sui test di primavera, ma Pisa Napoli - Federico II Brescia Genova Palermo Foggia Messina Perugia anche per quei ragazzi che — in centinaia, migliaia — vanno a formarsi in Albania e Romania per evitare un numero chiuso che qui è stato concepito e applicato male». A proposito dell’appuntamento di aprile, il numero uno dell’Istruzione spiega che la data stabilita rispondeva a una logica precisa: «Bisognava allinearsi al 4 4 3 3 3 2 2 2 2 Roma - T. Vergata Verona Vercelli Catania L’Aquila Udine Insubria Il sistema Che cosa cambia Stefania Giannini, 53 anni, ministro dell’Istruzione ha deciso di abolire i quiz a risposta multipla per l’accesso alla facoltà di medicina (nella foto alcuni studenti al test di ammissione). Entro luglio verrà illustrato il nuovo sistema, che prevede iscrizioni libere al corso di studi e poi una selezione al termine del primo o del secondo anno in base a «preparazione e capacità effettive degli studenti» 1 1 1 1 1 1 D’ARCO resto del mondo». Ma nel concreto qualcosa non ha funzionato. «Gli studenti hanno smesso di studiare le materie classiche, quelle che servono per la maturità, per prepararsi ai quiz. E questo ha fatto arrabbiare i professori delle scuole superiori». Il sistema che vedrà la luce a luglio si ispira al modello francese — un primo anno aperto a Il percorso La prima parte del percorso di studi sarà comune a tutti gli aspiranti medici, farmacisti, dentisti e ostetrici. Poi bisognerà superare la selezione. I parametri da soddisfare non sono ancora stati definiti: il ministero stabilirà quale sarà la valutazione standard ma in materia potrebbe essere lasciata un po’ di autonomia ai singoli atenei. Chi non supererà lo sbarramento potrà usare gli esami dati per altri corsi di laurea. Resta il nodo del sovraffollamento delle aule, che il numero chiuso contribuiva a risolvere I tempi Le novità valgono dall’anno accademico 2015/2016. Per chi ha fatto il quiz lo scorso aprile non cambia nulla. Così come resta tutto com’è per gli altri corsi ad accesso programmato tutti con sbarramento finale: continui solo se passi gli esami —, «non solo perché ha una realtà accademica simile alla nostra, ma anche perché molti Paesi guardano a Parigi come ad un esempio da seguire». Certo, il tutto dovrà essere importato «con dei correttivi che tengano conto delle caratteristiche italiane». I tempi non sono ancora decisi. «Vediamo se fissare la selezione alla fine del primo o del secondo anno». Ma una cosa è certa: il test a crocette va in soffitta. Un po’ perché, dice Giannini, «non hanno senso». Un po’ perché «non valutano le competenze di chi vuole fare il medico». «Nell’ultimo test c’erano domande di Logica e Cultura generale che francamente mi hanno lasciato perplessa», commenta. E così nella nuova ammissione «conteranno solo la preparazione e le capacità dello studente». Il percorso sarà a «Y»: «Prima parte degli studi comune a tutti gli aspiranti medici, farmacisti, dentisti e ostetrici. Poi, una volta dati gli esami previsti, bisognerà superare la selezione». Selezione che sarà dura. «Il nostro sistema accademico deve davvero garantire la continuazione soltanto ai migliori». E a questo proposito una delle questioni «scottanti» sarà quello dell’asticella. Chi la decide? «Il ministero stabilirà quale sarà la valutazione standard», risponde Giannini. E lascia intendere che forse, su questo punto, potrebbe concedere un pizzico di autonomia ai singoli atenei. Come avviene in Francia. E cosa succede a chi non passa l’«esame»? «Non resterà per strada — assicura la responsabile dell’Istruzione —, avrà la possibilità di utilizzare gli esami dati per altri corsi». C’è, poi, il rischio del sovraffollamento delle aule: in alcuni atenei le classi potrebbe scoppiare. «Il problema esiste — ammette il ministro —, ma lo risolveremo. Intanto prima portiamo a termine i lavori per il nuovo sistema di ammissione». Leonard Berberi [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il lutto Addio a Bindi, il re dei dolci consegnati ai ristoranti che conquistarono il mondo MILANO — Rino Bindi era un bambino quando nel 1946 il padre Attilio comprò a Milano, per 176 mila lire, un piccolo negozio di pasticceria di fronte al Teatro Lirico, in via Larga. «Quando finisce la guerra, voglio fare il pasticciere», era il sogno del padre Attilio. Lui, Rino, ne prese il testimone con il fratello Romano. Rino è morto ieri a 73 anni, dopo aver lavorato per decenni come amministratore delegato dell’azienda con il nome di famiglia, poi diventata una vera e propria multinazionale dei dolci. Perché da quel negozio in via Larga i dessert targati Bindi sono arrivati a Madrid, Londra, Parigi, Berlino, Mosca, New York e Tokyo. Tutto partendo da quelle 176 mila lire e dal primo anno del dopoguerra, quando il Paese era a pezzi e il boom economico ancora distante una decina d’anni. I Bindi però — il padre AttiErede lio e poi i figli Rino e Romano — investono su quello che alRino era figlio del lora era quasi un lusso, i dolci. fondatore Attilio, Aggiungendo al prodotto il che nel ‘46 investì 176 servizio: oltre alle torte la famila lire in una pasticceria miglia inizia a offrire consegne veloci su ordinazione ai ristoranti milanesi. Da quarantacinque minuti a due ore per il recapito del dessert. Che sia per una classica cena o per un più impegnativo ricevimento. Attilio guidava l’azienda e i figli, man mano che crescevano, lo aiutavano con il lavoro. Prima i compiti a scuola e poi i pasticcini in laboratorio. Fino ad arrivare tutti e due ai vertici della società, man mano che uno dei più classici esempi del «made in Milano» decollava per poi atterrare sui tavoli dei ristoranti di tutto il mondo. «Made in Milano», ma con sangue toscano, perché i Bindi arrivano da Pistoia. Da dove è partita la passione per i dolci: un interesse di famiglia che è diventato — nel tempo — un lavoro, un negozio, un’azienda e una multinazionale. Giovanni Stringa © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Cronache 21 italia: 51575551575557 ILLUSTRAZIONI DI GUIDO ROSA Le novità dal mondo Dritti al parcheggio Minivan a chiamata Nessuno al volante Taxi senza radio Una app a Los Angeles guida l’automobilista direttamente al parcheggio più vicino alla sua destinazione Dei minivan cambiano percorso a Helsinki a seconda delle prenotazioni e delle richieste dei passeggeri Ginevra sta pensando ad autobus senza conducente che si muovono in sicurezza lungo percorsi prestabiliti Niente più radiotaxi o chiamate a centralini: tassisti di Amburgo e clienti dialogano direttamente grazie a una app La rivoluzione Non solo Uber sta cambiando il trasporto pubblico Autostop virtuale, taxi liberi Muoversi nelle città ai tempi dello smartphone «La tecnologia spazzerà via i monopoli» MILANO — I figli di Uber scalpitano. Rompono regole. L’applicazione per smartphone esportata dalla California in Italia (e in mezzo mondo) in questi giorni sta bloccando Milano. Taxi in «sciopero» selvaggio. In opposizione — dicono — alla «concorrenza sleale». L’app di Uber mette in rete le berline del noleggio con conducente e replica un sistema taxi senza sottostare alle leggi del servizio pubblico. Sembra una battaglia campale. Ma al contrario, secondo qualcuno, è già una contesa di retrovia. Altra app, altre possibilità: Letzgo. Si scarica sul telefonino. Ognuno (non un tassista, non un noleggiatore, ma un cittadino con la sua auto) può offrire un passaggio. Chi ha bisogno, chiede una «corsa». L’app fa da piattaforma di contatto. E suggerisce un rimborso. Autostop virtuale, ma a pagamento. Potenzialmente, un esercito di tassisti estemporanei. Letzgo è nata a Milano. E appare (per ora) come l’estrema avanguardia nella rivoluzione della mobilità nelle metropoli. Da Londra, a Los Angeles. Fragili steccati Obiettivo: condividere, tutti i mezzi possibili. Auto pubbliche e private, biciclette, minibus. Milano è già capitale del car sharing: le Smart di Car2go sono oltre 600, 60 mila abbonati, 25 mila «noleggi» a settimana. Le Fiat 500 di Enjoy (Eni) arriveranno sopra quota 500 e presto metteranno in strada i modelli «large». Twist è l’ultimo operatore sbarcato a Milano con 80 Volkswagen Up. Se si aggiungono i due servizi pubblici (Atm, l’azienda dei trasporti, e Trenord, le ferrovie regionali), il capoluogo lombardo è la metropoli a più alto tasso di auto in condivisione in rapporto agli abitanti. Un anno fa tutto questo non esisteva. La rivoluzione ha tempi acce- Il criterio L’obiettivo dichiarato è condividere tutti i mezzi possibili, dall’auto, ai minibus fino alla bicicletta lerati. Nei mezzi e nelle teste. Spiega Andrea Poggio, vice direttore nazionale di Legambiente: «Nel 2009 il Comune di Milano ci chiedeva di acquistare il nostro servizio di car sharing. Si pensava che il servizio dovesse essere in mano pubblica. Pochi anni dopo, lo stesso Comune ha aperto il mercato alle multinazionali». Eccola, la sfida per le amministrazioni di fronte alla tecnologia. Cambiare ruolo. «Da gestori, a regolatori e garanti dell’apertura del mercato — conti- nua Poggio — verso soluzioni sempre più flessibili e innovative». Conclusione: «Gli steccati non possono che cadere, sempre più velocemente». E stanno cadendo. Rapida panoramica. Blablacar, altra app per autostop virtuale, usata principalmente per i viaggi a lunga percorrenza. Taxinsieme mette in contatto diversi utenti per condividere un’auto bianca. Non ha alcun impatto sul servizio, permette solo ai clienti di dividere la spesa. MyTaxi, app fondata ad Amburgo, oggi ha 45mila tassisti associati tra Germania, Stati Uniti, Austria, Polonia, Spagna; in Italia c’è Cabeo, che funziona sullo stesso, semplice concetto: gi utenti chiamano direttamente la macchina sorpassando la mediazione di centrali e radiotaxi. La svolta per chi invece usa l’auto privata sarà sul posteggio. La Xerox ha sviluppato per il centro di Los Angeles un sistema innovativo: l’app sul telefonino indica un posto libero; il cervellone aggiorna il costo della sosta in tempo reale, valutando domanda e offerta; l’utente paga in diretta, sempre con lo smartphone. In condivisione Il movente primario è semplice. Risparmiare. Ma a rivoluzionare i sistemi di mobilità nelle metropoli contemporanee è l’incrocio di tre fattori chiave: crisi economica; una spinta uguale e contraria della tec- Il confronto Mezzi pubblici Car sharing Taxi Uber Bike sharing Metro + Bus 35 minuti 1,5 euro 20 minuti 6 euro 15 minuti 15 euro 15 minuti 18 euro 33 minuti* 0,50 euro *(i primi 30 minuti sono gratis) ARRIVO Piazzale Angelo Moratti Stadio Meazza MILANO PARTENZA Piazza del Duomo Le altre città in Italia TORINO BOLOGNA MILANO FIRENZE ROMA LEGENDA Mezzi pubblici Car sharing Taxi Uber Bike sharing PALERMO *il servizio parte a fine 2014 nologia legata agli smartphone; il tutto saldato dalla coscienza sempre più green/ambientalista dei cittadini. Ieri è stato assegnato all’Area C di Milano il prestigioso premio Transport Achievement Award, il riconoscimento dell’Ocse (l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ai migliori progetti di miglioramento nelle politiche dei trasporti: il ticket della giunta Pisapia che ha ridotto del 30 per cento il traffico in centro. Il terzo premio è andato all’azienda dei trasporti di Londra. Motivazione: ha messo a disposizione dei cittadini l’intero bagaglio delle proprie rilevazioni. E questo è il punto chiave. In base a quegli open data, i privati hanno sviluppato 190 applicazioni per il miglioramento della mobilità. È il crollo di un’altra fron- L’accelerazione Un anno fa tutto questo non esisteva: il cambiamento ha tempi rapidissimi e soprattutto costi molto bassi tiera. I progressi non vengono solo dall’alto, dalle decisioni della politica. Alleanza trasparenza-tecnologia. Ed ecco, ancora una volta, il ruolo istituzionale da ripensare. Spiega Marco Ponti, docente di Economia applicata al Politecnico di Milano: «Questo fervore di iniziative per la mobilità alternativa ha un nome: concorrenza. Anche per il caso Uber, è urgentissimo che cambi la normativa nell’interesse dei cittadini, magari con forme di compensazione per ammortizzare i danni ai tassisti. In tutto ciò che è trasporto pubblico, i monopoli mantengono un lungo sonno. Su questo tema chiave, siamo molto arretrati». Gianni Santucci © RIPRODUZIONE RISERVATA L’analisi QUANDO L’ANTITRUST DÀ RETTA AI PICCOLI ANCHE TRIPADVISOR ADESSO È NEL MIRINO di DARIO DI VICO D obbiamo o no fare la guerra alle grandi piattaforme online di prenotazione degli alberghi? È da lunedì che il quesito si pone con una certa insistenza dopo che l’autorità antitrust ha aperto un’istruttoria nei confronti di Expedia e Booking.com per limitazione della concorrenza. Un intervento replicato ieri nei confronti di un altro gigante del web, Tripadvisor, messo sotto la lente di ingrandimento perché incapace di bloccare le false recensioni di alberghi, ristoranti e bar. Per completare il quadro varrà la pena ricordare il peso che sta assumendo anche da noi Airbnb (affitto temporaneo di case) e ovviamente la patata bollente di Uber e del conflitto aperto con i tassisti milanesi. Un Paese come il nostro, che punta molto sul turismo, non può certo tagliarsi l’erba sotto i piedi anche perché Expedia e Booking.com hanno dato a tantissime piccole aziende una vetrina globale che da sole non si sarebbero nemmeno sognate di poter avere. Pur di entrare nella prima schermata dei due colossi delle prenotazioni i Piccoli dell’«hoteleria» italiana si sono svenati e sono arrivati a riconoscere ai loro partner sconti che vanno dal 15 al 30%. In qualche caso per ottenere maggiore visibilità questo tetto è stato addirittura sforato. È evidente che in queste condizioni diventa difficile remunerare l’attività e si finisce quasi per lavorare sottocosto. Ed è anche chiaro che il prezzo più basso dovrebbe essere compensato da un aumento dei turisti ma non è facile poter confrontare i due dati e capire precisamente quanti di loro non sarebbero mai arrivati senza Expedia e Booking.com. «Riconosciamo grandi meriti alle piattaforme online — dicono, per esempio, alla Federalberghi — ma non è merito loro se il turismo cresce. Il motivo principale sta nell’aumentata mobilità di cinesi e russi che, per motivi diversi tra loro, usano molto poco il sistema di prenotazioni online». Insomma il problema non risiede tanto nell’esistenza dei grandi operatori — che tra l’altro svolgono un servizio semplificato apprezzatissimo dai consumatori — quanto nelle loro pratiche di riduzione della concorrenza. Il guaio, dicono gli operatori italiani, è che sono rimasti in due e tendono ad assumere comportamenti tipici dei monopolisti. Ed è questo, infatti, il motivo del faro acceso dall’antitrust italiano dopo quello tedesco e poco prima di quello francese. Expedia e Booking.com esigono di vendere le camere al Competitività Ma è anche grazie ai grandi siti di prenotazioni online che il settore dell’accoglienza ha avuto visibilità internazionale best price e l’albergatore ha le mani legate. Non può praticare lo sconto che vuole nemmeno al cliente che si presenta fisicamente in hotel senza aver aperto Internet. Viene in mente la favola di Fedro sull’agnello che era in basso mentre «superior stabat lupus». È importante, comunque, che l’antitrust abbia accolto — per una volta — le obiezioni dei Piccoli e abbia riconosciuto che in questo caso consumatori e operatori alberghieri sono interessi da tutelare in pari modo. Se infatti l’attività alberghiera non è remunerativa come si fa a chiedere alle piccole imprese di migliorare la loro offerta, di investire e magari di aggregarsi? Volendo si possono fare delle considerazioni più generali sulla bassa cultura del servizio che affligge la nostra tradizione imprenditoriale. Siamo rimasti dietro a francesi, svedesi e inglesi nella grande distribuzione e Internet purtroppo non è servita a rimescolare le carte bensì a far nascere nuovi player bravissi- I casi Le recensioni L’Autorità antitrust ha aperto un fascicolo sul sito Tripadvisor, contestando che alcune delle recensioni messe a disposizione dei lettori potrebbero essere fasulle Le prenotazioni La stessa Antitrust sta accertando se i siti di prenotazioni online Expedia e Booking hanno tenuto comportamenti scorretti nei confronti degli albergatori mi nell’innovare, nel captare i mutamenti degli stili di vita e di consumo e subito dopo nello sfruttare la posizione dominante conquistata. Ce ne stiamo via via accorgendo e non è un caso che nascano a ritmo serrato nuove iniziative. Paolo Zegna per Confindustria ha lanciato di recente Storytalia, un portale per l’export di piccole e medie imprese. E ieri, proprio nel bel mezzo della polemica scoppiata dopo le notizie dell’antitrust, è stata annunciata da Confturismo, Uvet e Digital Magics la nascita di Tripitaly, un portale open per il turismo straniero in Italia. È chiaro che si tratta di iniziative che non possono competere con i big dell’ecommerce ma sono il segno di un’inversione di tendenza e come tali vanno salutate con favore. Non sappiamo come l’industria e i servizi made in Italy usciranno da questa lunghissima crisi, tutti auspichiamo che sappiano alzare la qualità della loro proposta; se però c’è una strozzatura al momento della vendita, se paghiamo (troppo) dazio a chi colloca i nostri prodotti/servizi questa corsa diventa ancor più in salita. Per questo motivo varrà la pena seguire con attenzione gli sviluppi del caso Expedia/Booking.com. @dariodivico © RIPRODUZIONE RISERVATA 22 Cronache Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Il nuovo canale di Corriere.it Voci dal mondo del non profit, arriva «Corriere Sociale» «Se si vuole, si può fare, ci dicevano una volta, quando la coperta della solidarietà riscaldava il disagio diffuso delle periferie urbane e dei paesi svantaggiati. Anche oggi se si vuole si può fare, o far fare, per esempio, un passo avanti a chi è nato indietro, lasciando intorno a noi la scia pulita dell’altruismo e della generosità. Qui si racconta una bella Italia capace di remare anche controcorrente». Con quest’augurio un anno fa nasceva il blog del Corriere della Sera «Buone Notizie». Uno spazio immaginato per raccontare il bello e il buono del Paese. Un percorso chiesto dai lettori, che non vogliono trovare soltanto cattive notizie sul loro giornale. A parlare, un anno dopo, sono i numeri del blog, che oggi risulta essere il secondo più letto della piattaforma Corriere.it, subito dopo La 27esima ora. E se per anni il Terzo Settore, che dell’Italia buona è portavoce naturale con il suo 8% sul Pil e un esercito di oltre 3 milioni di operatori, si è ritrovato a essere marginalizzato dall’informazione, dove la «notizia sociale» era accezione sufficiente a destinare una news in una «breve», ecco che il passo da Buone Notizie a Corriere Sociale è breve. Evoluzione naturale di un percorso che vedrà online, a partire da domani su Corriere.it, la nuova sezione Prima pagina La schermata di Corriere Sociale, la sezione di Corriere.it dedicata al Terzo settore online da domani interamente dedicata all’universo del non profit: spazio alla fotografia con la sezione di apertura del portale per lasciare all’obiettivo il compito di interpretare la realtà, a seguire il Primo piano con quattro news di apertura. Come quattro saranno i focus dall’Italia e dal mondo, senza dimenticare le storie che compaiono con una rubrica ad hoc. Nello spazio centrale, ampia visibilità ai due blog più sociali della piattaforma di Corriere della Sera: Buone Notizie e Invisibili. Non meno importante poi lo spazio riservato alle inchieste. Cosi come l’area dedicata ai video che viene accompagnata dalle rubriche degli appuntamenti e delle opportunità rivolte a organizzazioni e cittadini. Una vera e propria home page, con social network dedicati (su Facebook: Corriere Sociale; su Twitter: @CorriereSociale), che fa il paio con le raccomandazioni di papa Francesco e con l’agenda di governo, grazie ai quali termini come servizio civile, volontariato e welfare di Lo spazio aperto Uno spazio dedicato al volontariato con focus dall’Italia e dall’estero e aperto alle idee dei lettori Le tappe «Troppa indifferenza verso i poveri» Ecco com’è nato l’angelo invisibile di GIANGIACOMO SCHIAVI L e scelte dei giornali sono segnate dai fatti; qualche volta dagli attimi e dalle improvvisazioni sul filo delle notizie. Quando sul Corriere è nato il pezzo sull’«Angelo invisibile» c’era solo la volontà di mettere in pagina una buona notizia per contrapporre all’Italia degli scandali quella del bene, la positività delle tante persone che lavorano in silenzio per contrastare il male che ci assedia. Milano, le sue periferie, i suoi poveri, la solitudine e la disperazione di chi ha perso tutto, le vite al minimo di chi non ha una casa o un lavoro, i principi di convivenza calpestati. Mettete dietro a tutto questo l’anonimo signore che aiuta chi è rimasto indietro, paga debiti, salda conti in sospeso, garantisce un assegno di studio o trova una casa La storia ILLUSTRAZIONE DI PAOLA FORMICA in affitto per chi non ha un tetto, aiuta le famiglie di immigrati che non pagano la mensa ai figli e i profughi che bivaccano alla Stazione... Così è nata due anni fa una storia scritta con fatica e imbarazzo e non pochi ripensamenti, perché c’era il rischio di bruciare il protagonista facendolo diventare un eroe di carta, abbagliato dal desiderio di apparire, vanificando un insegnamento umano e civile. Per fortuna è accaduto il contrario. Gli interventi dell’«Angelo invisibile» si sono moltiplicati, è sorta una Fondazione che si chiama Condividere, è cominciata una collaborazione con tre centri d’ascolto e con la Casa della carità di don Virginio Colmegna, c’è un nutrito gruppo di persone che lo ringraziano con la gratitudine che Emily Dickinson chiamava «la timida ricchezza di chi non possiede nulla». La storia adesso è un libro. Un’autobiografia anonima dettata in prima persona, per fissare sulla carta e sul web alcuni punti chiave di una solidarietà che in Italia potrebbe essere molto Il testo Il libro L’angelo invisibile (Feltrinelli, pp. 183, euro 17) è in libreria da oggi più estesa. «Se soltanto chi è nelle mie condizioni di benestante rinunciasse a quello che avanza oltre al superfluo, avremmo risolto tanti drammi e tanti casi umani. Il valore dei gesti che facciamo è proporzionale al valore di quello di cui ci priviamo per farli», scrive. E si racconta per la prima volta per quel che è, l’agiatezza in cui è cresciuto, le buone scuole, gli amici ricchi, la Bocconi, i master e l’ossessione del padre che pensa troppo ai soldi, ad accumulare, alla sua storia di imprenditore di successo che non fa sconti a nessuno, neanche a se stesso. «Quante discussioni abbiamo avuto sulla ricchezza, sulla condivisione e sulla partecipazione. Al punto che ai miei figli mi trovavo a ripetere: quando toccherà a noi faremo diversamente». Ci prova. Tenta di rivedere il modello industriale di famiglia, ispirandosi a Adriano Olivetti e alla responsabilità sociale. «Per me l’economia giusta è quella che rende anche gli altri partecipi dei maggiori guadagni», spiega. Ma il padre lo gela. «Quando le cose vanno bene si mette da parte per quando vanno male». Hanno lo stesso carattere. L’ammutinamento è inevitabile. Così sbatte la porta in faccia al genitore e va per la sua strada. Finirà per diventare l’uomo di punta di una grande banca. «Mi chiamavano Wolf, quello che risolve i problemi. Gestivo clienti sempre più importanti, le loro fusioni, acquisizioni, operazioni personali, quello che si chiama relationship management. Si trattava di fare soldi con altri soldi...». Una carriera di successo. Luca Mattiucci © RIPRODUZIONE RISERVATA Il volume Da oggi in libreria il racconto autobiografico scritto dal benefattore misterioso scoperto dal «Corriere» Buone notizie comunità stanno acquisendo di giorno in giorno una sempre maggiore rilevanza. Offrire quindi un contributo di riflessione, analisi e soprattutto d’informazione è l’obiettivo che si pone questo nuovo spazio, nei confronti di un Paese che non ha smarrito la voglia di ripartire e di ascoltare esempi positivi per credere ancora in quella «ricerca della felicità» che gli americani hanno fissato nella loro costituzione. Da domani su Corriere.it inizia questa nuova avventura con le porte rigorosamente aperte ai contributi dei lettori. La vicenda dell’Angelo invisibile, un benefattore anonimo milanese che soccorre i più sfortunati, è stata raccontata per la prima volta a giugno del 2012 sul Corriere della Sera Il progetto In seguito, lo sconosciuto «angelo», ex manager con esperienza nel mondo bancario, ha dato vita alla Fondazione Condividere (www.fondazi onecondivider e.org) Che dura per anni. Poi la crisi di rigetto. «Hanno cominciato ad arrivare in banca amici degli amici, clienti impresentabili che avevano fatto i soldi con le dittature, amministratori delegati lunari». Si dimette. Pensa al padre che non c’è più. A come riprendere il vecchio progetto. E comincia un’altra avventura. Quella che sente più sua. Finanzia la missione Mato Grosso in Perù. Incontra un prete, padre Francesco: una guida pratica e spirituale. «Molte volte non riusciamo a capire che possiamo fare qualcosa di buono per gli altri anche con poco». Si innamora dei volontari che danno la vita, tempo, emozioni, attenzione ai bisognosi. Lui all’inizio offre soldi. Li chiama interventi di sostegno al reddito. «Credo nella necessità di stanziare per ciascuno dei bisognosi con cui vengo in contatto somme sufficienti a concedere per un periodo di tempo ragionevole la tranquillità necessaria per tornare a galla. Ma penso che prolungare gli aiuti in eterno porti all’assistenzialismo». A Milano interviene e scompare. Come un Angelo invisibile. In realtà è un professionista della finanza che ci dice che dobbiamo attivarci in prima persona e non voltarci dall’altra parte per mettere le cose a posto. «Chi dipinge una società di disperati, profittatori pronti a fregarti perché nell’emergenza homo homini lupus, dovrebbe farsi un giro in mezzo alla gente che ho incontrato in questi anni. Tutte le lezioni di solidarietà che ricevo vengono dalla direzione sbagliata. O meglio da direzioni giuste tranne una: la mia. Vedo troppa gente che i soldi se li tiene stretti. La dignità della restituzione la trovo in altri», confessa. Nelle ricostruzioni c’è sempre qualcosa di romanzesco. Questa volta no: è tutto vero. Anche l’ammissione che l’articolo sul Corriere gli ha rovinato le vacanze, gli ha mandato il boccone di traverso, gli ha creato problemi in famiglia. Ma alla fine è andata bene. Non ci sono solo cattive notizie, intorno a noi. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Cronache 23 italia: 51575551575557 Seconde vite La russa Rybolovleva ha appena ottenuto 3,2 miliardi Elena e i divorzi da favola Le ex mogli dei magnati sono le nuove milionarie Irina fa shopping, Wendi scriverà un libro di MARIA LUISA AGNESE I precedenti 909 milioni di euro 190 milioni di euro 1,31 miliardi di euro O Ecclestone-Radic Il record del divorzio più costoso di sempre era del magnate della Formula 1 Bernie Ecclestone che, dopo 24 anni di matrimonio, pagò 909 milioni di euro a Slavica Radic I coniugi Abramovich Buonuscita notevole anche per l’ex moglie di Roman Abramovich, il multimiliardario russo. A Irina, legata a lui da 15 anni e cinque figli, sono andati oltre 190 milioni di euro Murdoch e la terza moglie Il divorzio tra il tycoon dei media Rupert Murdoch e la terza moglie Wendi Deng è di giugno: lei avrebbe ricevuto oltre un miliardo di euro dopo 13 anni di matrimonio e due figlie ltre tre miliardi di euro sta costando al magnate russo Dmitrij Rybolovlev il divorzio dalla moglie Elena. Dopo cinque anni di serrate battaglie giudiziarie e di pedinamenti reciproci la storia fra la bella ex studentessa degli Urali e il proprietario dell’As Monaco, cominciata all’università di Medicina, finisce in una corte svizzera con una sentenza miliardaria che batte tutti i record precedenti. E incorona Elena neo divorziata più ricca della storia: secondo il sito Buzzfeed subito dopo Elena Rybolovleva ci sarebbe ora in classifica Jocelyn Perisse Wildestein, Wendi Deng Murdoch e Slavica Ecclestone. Il divorzio da un ricco e famoso sta diventando una scorciatoia per scalare le classifiche dei più ricchi del mondo: ma che cosa ne faranno ora, di quella montagna di soldi, Elena e le altre doviziose signore separate che ora hanno un problema in più: come spendere i loro sontuosi appannaggi, dilemma condiviso in casa nostra dall’ex consorte di Silvio Berlusconi, Veronica Lario, che ogni giorno deve far fruttare 46 mila euro (la cifra che ha ottenuto dopo il divorzio). Elena Rybolovleva intanto fa sapere che vivrà molto semplicemente, lo ha dichiarato a Bilan, rivista economica svizzera nel salotto della sua casa ginevrina dove domina un pianoforte a coda. Coltivando la sua anima russa, ma in modo diverso dal marito che nel tempo si è trasformato sotto i suoi occhi, diventando rapace produttore di fertilizzanti a base di potassio estratto negli Urali (si dice che anche l’acquisto della squadra monegasca sia stato un tentativo in extremis per sottrarsi ai suoi doveri di ricco divorziando) e — a dire di Elena — animatore di orge sul suo panfilo; mentre lei invece si dedicava alle molteplici passioni (tutte le mattine alle sei è sul lago a vogare, è una buona enologa, ama viaggiare) ma soprattutto diventava mecenate artistica musicale, impegno che è decisa a in- Giornalismo In Svizzera A destra, Elena Rybolovleva (foto Marc Ninghetto), ex moglie di Dmitry Rybolovlev (in alto, Afp, con un’altra donna in tribuna allo stadio), il multimiliardario degli Urali proprietario del club di calcio del Principato di Monaco. I due si sono separati nel 2008. Elena riceverà 3,2 miliardi di euro Premiolino a Stefanelli e Franco tensificare: quest’estate sarà anfitriona del Festival di Verbier. Il suo futuro insomma si profila migliore di quello di Irina Abramovich, separata da Roman, altro magnate russo con il pallino del calcio (è proprietario del Chelsea): Irina ha indurito il celestiale sguardo celeste e si distingue più che altro per lo shopping londinese. Certo, nessuna si può lamentare una volta che è accomodata su un tesoretto che va dai 100 milioni di euro in su, ma è altrettanto vero che può non essere facile reinventarsi una vita a 45 anni e oltre. E difatti le nuove miliardarie si tengono lontane dai modelli delle ex prime mogli di un tempo. Come Ivana Trump che dopo la separazione da Donald ha cominciato a girare il mondo accompagnandosi a toy boy sempre più giovani e in cerca di luce riflessa. Meglio, molto meglio, seguire la cultura, come insegna Elena: buttarsi per esempio su un mix di mecenatismo e glamour come aveva fatto Mouna Ayoub, bella libanese andata sposa al milionario saudita Amir Al-Tharik e presto delu- Buffon parla della Seredova «Noi in crisi, ma grazie Alena» «In un momento delicato, nel quale bastava un niente per crearmi difficoltà da un punto di vista mediatico, mia moglie ha messo davanti l’amore per la famiglia e i figli, non il suo ego. La ringrazierò per sempre». Così Gigi Buffon, a Sky Sport, ha ringraziato Alena Seredova. E ha confermato che la loro unione è in crisi (le voci del gossip parlano di una sua relazione con Ilaria D’Amico). «Nonostante fossimo separati da un po’ — ha continuato — Alena è stata splendida, come pensavo fosse e come ha dimostrato di essere». © RIPRODUZIONE RISERVATA sa dai riti di corte, che ha abbandonato per una vita parigina fatta di arte e beneficenza. E per restare nei dintorni della cultura, si può scrivere un libro, come medita (o minaccia) di fare Wendi Deng, fresca separata da Rupert Murdoch. O addirittura tornare sui banchi di scuola: è stata la scelta di Elin Nordegren che dopo i pubblici tradimenti subiti dal marito, il golfista Tiger Woods, e la conseguente liquidazione miliardaria, ha deciso di tornare alla sua prima passione, la Psicologia (ci sta, con un ex così) e ha conquistato una laurea triennale al Rollins College in Florida. Ricche, sole e corteggiate: forse gestire tutti quei soldi e i problemi che ne conseguono può anche far paura, può sconcertare il fatto di diventare una possibile preda dei cacciatori di dote internazionali. Per sfuggire a questa paranoia non resta che una soluzione: sparire o quasi, entrare in clandestinità mediatica e rinunciare a quel cognome così dovizioso. Ricominciando, davvero, una nuova vita. @maragnese © RIPRODUZIONE RISERVATA Arte L’esposizione a Punta della Dogana nel racconto interattivo realizzato da 160 studenti di Venezia e Mestre per i loro coetanei Alla mostra con la video-guida fatta dai ragazzi delle scuole ROMA — «Il rapporto tra i ragazzi e l’arte? Quando cerchi di incanalarli, di proporre vecchie modalità di racconto, alzano muri e chiudono i contatti, percepiscono noia e distanza. Noi abbiamo puntato tutto sull’autonomia dell’approccio. Quando vennero per la prima volta qui a Punta della Dogana, li lasciammo liberi di correre tra le opere, di guardarle come volevano. Solo dopo cominciammo a parlare». Marina Rotondo, responsabile dei servizi educativi di Palazzo GrassiPunta della Dogana, l’impero culturale veneziano di François Pinault, confessa di avere ancora negli occhi i sorrisi e l’allegria dei ragazzi, quel giorno di novembre. Sei mesi dopo, ecco il frutto di quella visita un po’ anarchica: la prima video-guida mai realizzata per una mostra da ragazzi delle scuole e destinata ai loro coetanei. Un esperimento assoluto, non solo in Italia ma in Europa. Il 29 maggio la Pinault Collection presenterà «Detto tra noi», la prima video-guida interattiva dedicata a un’esposizione d’arte basata su un approccio da pari a pari: a spiegare agli under 18 la mostra allestita a Punta della Dogana, «Prima materia», saranno circa 160 ragazzi di scuole di Venezia e di Mestre (7 classi tra quarta elementare, terza media, terza liceo classico, quinto anno di un istituto per il turismo) che, in un semestre di laboratori guidati da un educatore museale hanno trasformato le loro impressioni in una guida su tablet che sarà distribuita gratis per la mostra «Prima Materia», un viaggio nella contempora- neità proprio della materia curato da Caroline Bourgeois e Michael Govan. Per capire l’approccio, basta leggere uno dei testi messi a punto, per esempio, per «Talking Heads» di Thomas Schutte: «Con le sue sculture, l’artista vuole scoprire cosa significa rappresentare delle emozioni. Non è stata un’impresa facile: ha osservato a lungo le persone che lo circonAl lavoro Due dei giovanissimi che hanno contribuito alla realizzazione della video-guida per la mostra «Prima materia», allestita a Punta della Dogana, che assieme a Palazzo Grassi compone l’impero culturale veneziano di François Pinault davano, ha fatto degli schizzi, ha poi realizzato lo stampo in gesso e la fusione in bronzo vera e propria. Anche noi possiamo rappresentare le emozioni, ma in modo più veloce, semplicemente cambiando l’espressione del nostro viso. Triste, arrabbiato, sorpreso, felice, spaventato: tu come ti senti?». Il racconto è accompagnato, nell’audiovisivo, dalle espressioni dei visi dei ragazzi che «interpretano» a loro modo quei sentimenti. Una installazione nell’installazione. Un dialogo senza mediazioni tra un artista e il futuro pubblico delle sue opere, che da adulto approderà all’arte contemporanea con la cultura del nativo digitale. Spiega Martin Bethenod, direttore di Palazzo Grassi: «Questa prima video-guida è l’edizione pilota di uno strumento che si iscrive in una strategia di lunga durata e di ampia diffusione. Il nostro impegno come produttori di cultura non può prescindere da una funzione educativa, di formazione e avvicinamento di un pubblico ampio, compreso quello dei teenagers, molto difficile da raggiungere e da coltivare». Paolo Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Giacomo Di Girolamo ed Ester Castano, Lucia Goracci, Fabio Lepore e Luca Piana, Niccolò Zancan, Barbara Stefanelli, Gerardo Greco, Massimo Franco e Paolo Marchi sono i vincitori del Premiolino 2014, premio giornalistico nato nel 1960 e vinto in passato da grandi firme come Indro Montanelli, Eugenio Scalfari e Sergio Zavoli. Per la sezione Web/New Media il riconoscimento è stato assegnato a Barbara Stefanelli, vicedirettore del Corriere della Sera e ideatrice de La 27esima ora, il blog sulle questioni di genere di Corriere.it. Il premio per la sezione Quotidiani va a un altro giornalista del Corriere, l’editorialista Massimo Franco. La cerimonia di consegna si svolgerà il 10 giugno a Milano, a Palazzo Marino. © RIPRODUZIONE RISERVATA Tecnologie Mal di testa da occhiali di Google I malesseri segnalati da chi indossa a lungo gli occhiali di Google potrebbero derivare dalla disposizione del display nell’angolo in alto a destra della lente. Lo sostiene l’oculista Eli Peli, consulente della stessa Google. La posizione è stata scelta perché non interferisce col campo visivo. Ma proprio perché è «periferica», è difficile concentrarsi su di essa e si è costretti a roteare gli occhi verso l’alto, affaticando così il nervo ottico: «Solo gente che fa lavori particolari, come gli imbianchini e gli elettricisti, ha questa abitudine», ha spiegato l’esperto. Il dolore, però, si potrebbe prevenire con un po’ di esercizio. Per assicurarsi che i «glass», che saranno messi in commercio a breve, non abbiano controindicazioni per la salute, Google li ha sperimentati per due anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 25 italia: 51575551575557 Economia `V `ii ÀÃi /- > ÃiÌÌ>> ÌiV >L >Ì ` iÜ 9À >}}À>Ì >i Ài Óä°ää Óä°ÎÇ]nx ä]Îä¯ e `À> È°näÓ]ää ä]ÈÓ¯ £ iÕÀ /- Ì° - >Ài Ó£°Ènn]äÎ ä]Óǯ e À>VvÀÌi °ÈÎ]än ä]Ó£¯ £ iÕÀ £În]nnää Þi *>À} >V{ä® /- /- Ì°-Ì>À £n°£äÇ]ÈÓ ä]Çä¯ e Ü ià £È°Îx£]£{ ä]ǯ } } >Ã`>µ {°änÎ]ää £]ä{¯ -E* xää £°nÇÓ]{n ä]Èǯ La lente ALITALIA-ETIHAD, L’INSOFFERENZA DEL SOCIO AIR FRANCE-KLM P otrebbe arrivare in settimana la lettera di intenti di Etihad, il vettore emiratino che intende acquisire una quota fino al 49% di Alitalia. Intanto Air France-Klm, che ancora detiene il 6-7% della compagnia tricolore, lancia segnali di insofferenza nei confronti dell’accordo che si andrebbe profilando. Ieri, rispondendo a una domanda durante l’assemblea degli azionisti, l’amministratore delegato del gruppo francoolandese, Alexandre de Juniac, ha detto che le condizioni poste da Etihad per investire in Alitalia sono «analoghe, anzi probabilmente più severe» di quelle poste nell’autunno scorso da Air France-Klm. In ogni caso, ha aggiunto de Juniac, la decisione sull’ingresso di Etihad in Alitalia «sta agli attori coinvolti, agli azionisti italiani e soprattutto alle banche, che decideranno se accettare queste condizioni» imposte dal vettore arabo. Ma, e questo è il punto più importante, «se l’operazione di Etihad non sarà amichevole e ci sarà ostile, dovremo riflettere se ritirarci in modo più importante» dal capitale di Alitalia. Parole che non rappresentano un cambiamento di approccio, assicura il manager. Che però poi conclude dicendo di «non dubitare che la Commissione Ue sorveglierà molto da vicino gli investimenti che vengono da Paesi non europei in compagnie europee». Arabi avvisati. Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA SETTORE GARE OPERE PUBBLICHE Avviso sui risultati della procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara ai sensi dell’art. 122 comma 7 del D.lgs. 163/2006 e s.m.i. e provvedimento del Commissario Unico delegato dal Governo per EXPO 2015 n. 14 del 29 gennaio 2014. LAVORI DI SEGNALETICA STRADALE FINALIZZATI ALLA MANUTENZIONE STRAORDINARIA, ALLA ESTENSIONE DELLA SOSTA REGOLAMENTATA, ALLA CREAZIONE DI CORSIE RISERVATE E ZONE A TRAFFICO LIMITATO 2 LOTTI C. Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso. Data di aggiudicazione: 06/05/2014. R.U.P.: Ing. Fabrizio Mazzei. APPALTO N. 31/2014: LOTTO 1/C DI N. 2 LOTTI: LOCALITA’ CENTRO-NORD Z.D. 1-2-3-8-9 - CUP. B47H12000640004; Importo a base d’Appalto (IVA ESCLUSA) € 2.223.702,96; Oneri per la Sicurezza (IVA ESCLUSA) € 9.297,46; Numero di Offerte ricevute: n. 22; Aggiudicatario: S.V.S. SOCIETA’ VENETA SERVIZI S.R.L. Via Dell’artigianato, 10A 36070 CASTELGOMBERTO VI con il ribasso del -47,843% - Importo contrattuale: € 1.169.114,21. APPALTO N. 32/2014: LOTTO 2/C DI N. 2 LOTTI: LOCALITA’ CENTRO-SUD Z.D. 1-4-5-6-7 - CUP. B47H12000650004; Importo a base d’Appalto (IVA ESCLUSA) € 2.223.702,96; Oneri per la Sicurezza (IVA ESCLUSA) € 9.297,45; Numero di Offerte ricevute: n. 22; Aggiudicatario: GUBELA SPA Via Mazzini, 44 46043 CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN con il ribasso del -47,74% - Importo contrattuale: € 1.171.404,62. L’elenco delle ditte concorrenti è in pubblicazione all’ALBO PRETORIO dal 16/05/2014. IL DIRETTORE DI SETTORE (Dott.ssa ML. Grande) {°{xÓ]Îx ä]ί ÓÓ°nÎ{]Èn ä]xǯ e / i® £{°äÇx]Óx ä]{¯ e >`À` £ä°{xÎ]nä ä]Óǯ e £]ÎÇäÓ `>À > ÃiÌÌ>> ä]ä¯ ä]äȯ e /Ì ` -Ì>Ì /Ì i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° Óääx iÌÌ ¯ /Ì i`° +ÕÌ° ,i`° ivv° Óääx iÌÌ ¯ Ì« ä{ä£ÉäÓÉ£x {]Óxä¯ £äÓ]{{ ä]Óä Ì« Èä£É££ÉÓÈ Ç]Óxä¯ £ÎÇ]äÎ Ó]n£ Ì« £ä£xÉä{É£x Î]äää¯ £äÓ]äÓ ä]ÎÈ Ì« £££xÉäÉÓÈ Î]£ää¯ ££ä]Ó Ó]ÎÎ Ì« £££xÉä{É£È Î]Çxä¯ £äx]ÓÈ ä]{ Ì« äÎä£ÉänÉÎ{ x]äää¯ ££Î]ÈÇ Î]{È £ iÕÀ ä]n£{ä ÃÌiÀi ä]äǯ Ì« äÈ£xÉäÉ£Ç Ó]£ää¯ £ä{]nx ä]{È £ iÕÀ £]ÓÓÓÎ vÀ° ÃÛ° Ì« £Î£xÉäÉ£n £]Çää¯ £äÎ]Ó Ì« ää£ÉäÎÉÓä {]Óxä¯ £££]Óä £]£Ó £]Èn Ì« äxä£ÉäÓÉÎÇ {]äää¯ £ää]{Î Ì« äÇä£ÉänÉÎ x]äää¯ ££Î]Ó{ VÌ äÇä£É£ÓÉ£{ ä]{Óä¯ £ää]äÇ Î]xä Î]Èä ä]È{ £ iÕÀ ]äÓ{ VÀ°ÃÛi° ä]£n¯ £ iÕÀ £]{Ó£ `°V>° ä]££¯ e Ì« ££ä£ÉäÉÓ£ {]Çxä¯ ££Î]Èn Ì« ££ä£ÉäÎÉÓÓ x]äää¯ ££x]Ó£ Ì« £Îä£ÉäÎÉÓ{ {]xää¯ ££ä]{ Ó]£Ó Ó]ÓÎ Ó]ÈÇ VÌ änä£ÉäÉ£x ä]Înä¯ VÌ ää£ÉäÇÉ£È ä]xÈä¯ VÌ £££xÉä{É£n ä]ÇÓȯ ä]nÎ ä]Ç £]Óx ä]ä{¯ ]n ]xx ]£ L’inchiesta Nel mirino Jp Morgan, Hsbc e Crédit Agricole. Lo scorso dicembre la multa record da 1,04 miliardi «Tre banche manipolavano i tassi sull’euro» L’accusa di Bruxelles: un cartello tra gli istituti per i contratti derivati DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — Cresce il sospetto che grandi banche d’affari abbiano organizzato un «cartello» sommerso per condizionare il multimiliardario mercato dei derivati collegati ai tassi d’interesse sull’euro, in modo da poter incassare colossali guadagni speculativi spesso a danno di governi e altre amministrazioni pubbliche. La Commissione europea ha infatti esteso a Hsbc, JP Morgan e Crédit Agricole la sua indagine sulle presunte violazioni della normativa Antitrust, che nel 2013 ha già portato Barclays, Deutsche Bank, Rbs e Société Générale ad ammettere e a collaborare in cambio di una riduzione nella multa miliardaria. Il commissario Ue per gli Affari economici, lo spagnolo Joaquin Almunia, ha annunciato di attendere ora le repliche delle tre banche alle contestazioni di aver agito per condizionare i valori di derivati sui tassi d’interesse sull’euro. Almunia ha aggiunto che JP Morgan, Hsbc e Crédit Agricole «in nessun caso riceveranno riduzioni delle multe se saranno alla fine sanzionate» perché non hanno ammesso comportamenti scorretti o accettato di collaborare. La Commissione europea può così imporre sanzioni fino al 10% del fatturato di queste multinazionali della finanza, se le accuse dell’Antitrust Ue saranno dimostrate. Hsbc e JP Morgan hanno fatto sapere di essere pronte a difendersi, mentre al Crédit Agricole starebbero ancora valutando nel merito le contestazioni di Bruxelles. Il commissario spagnolo ha anticipato l’imminente sviluppo di un’altra indagine in corso sulla multinazionale Icap, che è considerata il principale broker mondiale dei venditori del settore e in grado di influenzare le quotazioni con la sua mega operatività finanziaria. «Nei prossimi giorni o settimane probabilmente emetteremo una nuova contestazione formale contro il broker». L’Antitrust Ue sta inol- tre sviluppando una inchiesta sui cambi delle valute, scandagliando quello che è considerato il più grande mercato finanziario del mondo. Almunia ha precisato che «abbiamo ricevuto molte informazioni, ma al momento non siamo al punto di poter annunciare sviluppi di questo caso». L’azione sui derivati è particolarmente significativa perché riporta agli onerosi contratti sottoscritti da governi e altre amministrazioni pubbliche per assicurarsi dalle variazioni dei tassi d’interessi sui loro debiti. Spesso questi trasferimenti del rischio si sono rivelati vantaggiosi solo per le banche d’affari private che li avevano proposti. Ne sono già scaturiti contenziosi legali a vari livelli. Ma, se emergesse un «cartello» globale delle banche d’affari in grado di condizionare i prezzi e i tassi di riferimento, potrebbero scaturirne perfino conseguenze politiche per i governi e per gli alti funzionari dello Stato responsabili del ricorso a derivati costati miliardi dei contribuenti. Ivo Caizzi Cartelli Joaquin Almunia (Antitrust Ue) e Jamie Dimon (Jp Morgan) © RIPRODUZIONE RISERVATA Wall Street Sanzione esemplare da 2,6 miliardi alla banca svizzera: ammesse violazioni penali «Aiutò i clienti a beffare il Fisco americano» Stangata al Credit Suisse (gli altri tremano) 5.000 Milioni di dollari, l’ammontare della sanzione che secondo Wall Street potrebbe riguardare Bnp per aver violato l’embargo in Sudan DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Brady Dougan, curiosa figura di americano del MidWest (è il figlio di un ferroviere dell’Illinois) alla guida di una banca svizzera, è stato soprannominato «teflon» perché impermeabile alle abitudini della comunità finanziaria di Wall Street che non ha mai frequentato e perché è sopravvissuto allo «tsunami» bancario del 2008 insieme a pochi altri che, come lui, hanno salvato la poltrona: il capo di JP Morgan Chase, Jamie Dimon e quello di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein. Anche stavolta, con ogni probabilità, il capo di Credit Suisse riuscirà a restare in sella, ma l’ammissione della banca di aver commesso crimini di rilevanza penale è un colpo micidiale dal quale l’istituto faticherà a riprendersi. Ed è anche un atto che non ha precedenti negli ultimi decenni: il segnale un cambio di rotta della giustizia Usa, decisa a perseguire i reati finanziari con molta più durezza rispetto al recente passato. La chiusura del caso — uno scandalo scoppiato due anni fa, la massiccia evasione fiscale di migliaia di ricchi americani che hanno nascosto i loro capitali all’estero con la complicità della banca svizzera — è stata comunicata lunedì a tarda sera, dopo la chiusura dei mercati. Il Credit Suisse non ha fornito l’elenco dei suoi clienti evasori fiscali, sostenendo che la legislazione svizzera glielo impedisce, ma accettato di pagare una multa enorme, 2,6 miliardi di dollari, per mettere insieme i quali dovrà vendere una parte del suo patrimonio. Ma, soprattutto, stavolta il ministro della Giustizia, Eric Holder, non si è accontentato della multa e di una generica dichiarazione di colpevolezza, come aveva fatto finora nel timore che una sanzione più severa potesse pregiudicare l’operatività di un istituto di credito molto attivo a Wall Street. Una prudenza che chi segue le vicende finanziarie Usa ha soprannominato «too big to jail»: banchieri troppo importanti per poter essere messi in prigione senza che la cosa provochi un pericoloso terremoto finanziario. Un’espressione derivata dall’originale «too big to fail», le banche troppo grosse per essere lasciate fallire. Holder ha detto ieri che centinaia di dipendenti della banca sono stati complici degli evasori fiscali. E ha aggiunto che, anche dopo essere stato scoperto con le mani nel sacco nel corso di un’indagine del Congresso, il Credit Suisse ha collaborato assai poco con la giustizia Usa. Anche per questo la punizione è stata pesante, sul piano economico e con l’incriminazione penale di otto dirigenti della banca: l’ultimo caso analogo, quello della banca Drexel, risale a quasi trent’anni fa. Ma la Drexel era molto più piccola di Credit Suisse e, comunque, fallì. Il governo Usa oggi non vuole certo far fallire la banca svizzera né escluderla dal mercato americano. E, infatti, anche stavolta nessun banchiere è stato arrestato, mentre le autorità non hanno fatto ricorso al loro potere di revoca della licenza bancaria: un provvedimento che potrebbe scattare per reati di questa gravità. Ma potrebbero anche esserci conseguenze impreviste e gravi: ad esempio un esodo dei clienti, soprattutto aziende che per statuto non possono avere rapporti con banche incriminate. In ogni caso, è evidente l’intento di Obama di mandare un messaggio alle istituzioni creditizie: la ricreazione è finita, d’ora in poi chi viola la legge sarà punito, anche se è un gigante. Tremano altre istituzioni come la francese Bnp, già sotto accusa per altre violazioni (ha fatto affari col Sudan nonostante l’embargo) che, secondo gli analisti, verrà costretta a pagare una multa di almeno 5 miliardi di dollari. Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’indagine Il precedente Lo scorso dicembre la Commissione europea ha sanzionato con una multa record da 1,04 miliardi di euro Barclays, Deutsche Bank, Société Générale e Rbs. Le banche avevano riconosciuto di aver partecipato a un’intesa illegale per manipolare i derivati sui tassi di interesse in euro (basati sull’Euribor). Nuove banche Ieri la Commissione sulla concorrenza ha ampliato l’indagine nei confronti di Hsbc, Crédit Agricole, e Jp Morgan, aperta nel marzo 2013. L’ipotesi è che anche queste tre banche abbiano preso parte al cartello. La sanzione rischia di essere pari al 10% del fatturato annuo Il Leone Cassa depositi avvia la vendita del 4,5% di Generali La Cdp ha avviato la dismissione dei titoli Generali che ha in portafoglio, cioè la quota pari al 4,48% del Leone venduta a fine 2012 da Bankitalia al Fondo strategico italiano, che fa capo appunto a Cassa depositi e prestiti. Secondo gli accordi sottoscritti al momento del passaggio delle azioni, l’intera partecipazione dev’essere venduta da Fsi a terzi in modo «ordinato» «in un arco di tempo ragionevole e comunque entro» fine 2015. Ieri con un comunicato Cdp ha precisato che Fsi ha «avviato un programma di copertura (e connesso prestito titoli) dal rischio prezzo della partecipazione detenuta in Generali». Finora il programma ha interessato poco più di metà delle azioni. Si tratta in sostanza di contratti che danno la facoltà di vendere i titoli a termine e a determinati prezzi. Fino al perfezionamento dell’operazione la proprietà resta però a Cdp, ecco perché nella nota si sottolinea che la partecipazione resta immutata. E così probabilmente si spiega anche la ragione per cui all’assemblea della compagnia triestina, che si è svolta il 30 aprile, non risultavano variazioni per quanto riguarda la presenza della Cassa nel capitale. La precisazione «tecnica» è arrivata dopo che il presidente di Cdp, Franco Bassanini, ha dichiarato alle agenzie che circa il 50% della partecipazione in Generali «è stata venduta ai prezzi di mercato, un poco alla volta e si andrà avanti così». Bassanini, a proposito questa volta della Cassa, sempre ai cronisti ha detto che l’ipotesi dell’apertura o meno del capitale della Cdp a investitori privati «è un tema aperto. Ne abbiano ragionato con il governo molte volte». Nel frattempo Generali prosegue nel programma di acquisto delle partecipazioni di minoranza in mercati considerati ad alto sviluppo. Nei giorni scorsi il gruppo guidato da Mario Greco ha rilevato il pieno controllo di Delta Generali, joint venture costituita in Serbia nel 2006 che nel Paese rappresenta il secondo operatore assicurativo. Sergio Bocconi © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 italia: 51575551575557 CONNETTIAMO L’ITALIA ALL’ITALIA DI DOMANI. C i siamo dati un grande obiettivo: accompagnare tutti gli italiani nel cuore dell’era digitale. Con la rete di fibra ottica di Telecom Italia e l’ampia copertura 4GLTE, daremo un impulso fondamentale alle passioni e ai sogni di un Paese che, come noi, vuole andare avanti senza lasciare indietro nessuno. Con lo stesso spirito, con l’iniziativa Italia Volta Pagina vogliamo promuovere e continuare a credere nell’Italia, ma soprattutto nelle idee degli italiani. CREDICI ANCHE TU, CONDIVIDI LA TUA PICCOLA O GRANDE IDEA SU ITALIAVOLTAPAGINA.CORRIERE.IT O ATTRAVERSO GLI HASHTAG DEDICATI. Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Economia 27 italia: 51575551575557 Nomine Trattative e strategie Fiat va avanti sul contratto In Polonia «caso» Tychy Non è la prima volta che capita. Dall’estero qualcuno annuncia «il» piano di investimenti Fiat Chrysler sul Paese. Da Fiat Chrysler, a stretto giro, arriva la smentita. È successo spesso con la Russia: e lì, di solito, le notizie delle presunte accelerazioni venivano da chi — banche o politici — provava a forzare la mano. Qui, però, siamo in Polonia. E la fonte è il governo. È in un suo documento che si parla dei 2,36 milioni di zloty (563 milioni di euro), che Fiat Auto Poland sarebbe pronta a mettere sul piatto per una nuova citycar a Tychy: dovrebbe prendere il posto della Panda made in Pomigliano e consentire, aggiungendosi a 500, Ypsilon e Ford Ka, di tornare alla saturazione delle +1,73% Il rialzo Fiat ieri in Borsa dopo i dati sul raddoppio delle vendite in Asia linee. Il problema è che sì, Tychy è uno degli impianti in cui Fca investirà. Le cifre e gli altri particolari circolati ieri sono però, probabilmente, frutto di vecchie indicazioni. Così Fca, impegnata a Torino nelle trattative sul rinnovo del contratto, precisa: sono «ricostruzioni di stampa che non hanno in questo momento concretezza nelle strategie aziendali», tant’è che «lo scorso 6 maggio Fiat ha annunciato un piano quinquennale di investimenti a livello mondiale ma non ha fornito dettagli in merito ai singoli Paesi». Lo farà solo «al momento opportuno, contestualmente alle scelte di carattere industriale che intenderà intraprendere». Vale, del resto, per l’Italia. Dove si aspetta l’annuncio per l’Alfa a Cassino. E dove, intanto, la proposta di aumenti legati al sistema World Class Manufacturing «apre spiragli» — definizione del sindacato — sul rinnovo di contratto per gli 80 mila dipendenti Fca e Cnh. Aggiornamento al 3 giugno. Senza «ricadute» polacche. R. Po. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il rapporto Segnali positivi da meccanica e metallurgia. In cinque anni recuperati 80 miliardi sui 180 persi dal 2007 Industria, il ritorno della fabbrica Intesa Sanpaolo: il fatturato manifatturiero in crescita dell’1,5% nel 2014 Sorpresa, l’economia riparte dalla fabbrica. Il fatturato dell’ industria manifatturiera torna a crescere dell’ 1,5% già alla fine di quest’anno, per poi accelerare nei quattro anni successivi, quando l’aumento dei ricavi potrebbe tenere il ritmo del 2%. Lo dice il «Rapporto dei settori industriali», l’analisi annuale di Intesa Sanpaolo e Prometeia. In termini assoluti, il quinquennio di moderata crescita permetterà di recuperare 80 miliardi di euro di fatturato sui 180 persi tra il 2007 e il 2013. Nel 2018 il fatturato dell’industria italiana sarà ancora dell’11% inferiore rispetto al 2007. «La crisi degli ultimi anni ha ridotto le dimensioni del sistema industriale italiano che però si è rafforzato soprattutto in termini di livello qualitativo delle nostre produzioni», dice il capoeconomista di Intesa Gregorio De Felice, coordinatore del rapporto che parla di «riscossa» del manifatturiero. «Dopo anni in cui la fabbrica è stata vista come una reminiscenza del passato, la “old economy” rispetto alla “new economy” , e dopo la crisi, — osserva De Felice — si torna a pensare all’importanza delle Nome Data Valuta Quota/od. AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 [email protected] 19/05 EUR 16,164 AcomeA America (A1) 19/05 EUR 16,679 AcomeA America (A2) 19/05 EUR 4,031 AcomeA Asia Pacifico (A1) 19/05 EUR 4,146 AcomeA Asia Pacifico (A2) 19/05 EUR 14,648 AcomeA Breve Termine (A1) 19/05 EUR 14,806 AcomeA Breve Termine (A2) 19/05 EUR 4,484 AcomeA ETF Attivo (A1) 19/05 EUR 4,594 AcomeA ETF Attivo (A2) 19/05 EUR 17,218 AcomeA Eurobbligazionario (A1) 19/05 EUR 17,416 AcomeA Eurobbligazionario (A2) 19/05 EUR 13,023 AcomeA Europa (A1) 19/05 EUR 13,357 AcomeA Europa (A2) 19/05 EUR 11,080 AcomeA Globale (A1) 19/05 EUR 11,498 AcomeA Globale (A2) 19/05 EUR 19,792 AcomeA Italia (A1) 19/05 EUR 20,321 AcomeA Italia (A2) 19/05 EUR 8,898 AcomeA Liquidità (A1) 19/05 EUR 8,899 AcomeA Liquidità (A2) 19/05 EUR 6,370 AcomeA Paesi Emergenti (A1) 19/05 EUR 6,549 AcomeA Paesi Emergenti (A2) 3,916 AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 19/05 EUR 4,034 AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 19/05 EUR 5,247 AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 19/05 EUR 5,355 AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 19/05 EUR 6,268 AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 19/05 EUR 6,406 AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 19/05 EUR 19/05 EUR 22,003 AcomeA Performance (A1) 19/05 EUR 22,329 AcomeA Performance (A2) Invictus Global Bond Fd Invictus Macro Fd Sol Invictus Absolute Return 13/05 EUR 14/05 EUR 15/05 EUR 107,154 80,433 102,320 Quota/pre. 16,116 16,627 4,066 4,181 14,649 14,808 4,485 4,594 17,227 17,423 13,028 13,361 11,085 11,502 19,824 20,352 8,900 8,901 6,383 6,562 3,917 4,035 5,247 5,354 6,263 6,401 21,977 22,302 106,673 80,123 102,269 www.azimut.it - [email protected] AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981 Azimut Dinamico Azimut Formula 1 Absolute Azimut Formula 1 Conserv Azimut Formula Target 2013 Azimut Formula Target 2014 Azimut Garanzia Azimut Prev. Com. Crescita Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C Azimut Prev. Com. Equilibrato Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C Azimut Prev. Com. Garantito Azimut Prev. Com. Protetto Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C Azimut Prev. Com. Obbli. Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C Azimut Reddito Euro Azimut Reddito Usa Azimut Scudo Azimut Solidity Azimut Strategic Trend Azimut Trend America Azimut Trend Europa Azimut Trend Italia Azimut Trend Pacifico Azimut Trend Tassi Azimut Trend 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 30/04 30/04 30/04 30/04 30/04 30/04 30/04 30/04 30/04 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 26,339 6,947 6,879 6,949 6,752 12,879 11,073 11,086 12,137 12,145 11,002 11,904 11,913 10,226 10,226 17,453 6,022 8,743 8,836 6,262 12,540 13,377 17,839 6,709 10,155 27,850 AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 AZ F. Active Selection AZ F. Active Strategy AZ F. Alpha Man. Credit AZ F. Alpha Man. Equity AZ F. Alpha Man. Them. AZ F. American Trend AZ F. Asset Plus AZ F. Asset Power AZ F. Asset Timing AZ F. Best Bond AZ F. Best Cedola ACC AZ F. Best Cedola DIS AZ F. Best Equity 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 5,378 5,036 5,481 4,841 3,559 3,175 5,544 5,375 5,025 5,369 5,669 5,127 5,109 26,353 6,958 6,868 6,946 6,746 12,881 11,031 11,042 12,092 12,098 10,923 11,865 11,872 10,177 10,177 17,427 6,020 8,746 8,822 6,259 12,459 13,359 17,683 6,781 10,145 27,880 5,370 5,063 5,486 4,867 3,567 3,152 5,551 5,388 5,026 5,369 5,671 5,129 5,130 capacità e delle competenze manifatturiere. Il futuro dell’economia europea non sarà basato sui servizi, come molti pensavano ma sulla manifattura». Segnali positivi sono stati rilevati ieri dall’Istat che ha se- gnalato ordinativi in aumento dell’1,3% a marzo per l’industria (fatturato +0,3% rispetto a febbraio e del 2,7% su base annua). Secondo il rapporto, cresceranno di più i produttori di beni intermedi, come la me- tallurgia, i primi a ripartire nelle fasi di ripresa ciclica, e i settori della meccanica e dell’auto e motocicli, che beneficiano, dice la ricerca, della tonicità di molti mercati esteri e del rimbalzo atteso sul mercato in- Editoria I conti Jovane (Rcs MediaGroup): «Murdoch? Il benvenuto» Vodafone, utile di 73 miliardi con la plusvalenza di Verizon «Non mi risulta» un interesse di Rupert Murdoch per Rcs MediaGroup. Così l’amministratore delegato del gruppo editoriale, Pietro Scott Jovane, nella trasmissione «2 next», precisando però che comunque «sarebbe il benvenuto, come gli altri azionisti». Jovane ha poi risposto a una domanda su un possibile cambio ai vertici del Corriere della Sera: nei grandi quotidiani internazionali c’è molto fermento, «quindi non si esclude nessuno». Il manager ha poi ricordato che «la scelta del direttore dipende dal consiglio». Infine, su Fiat: con il 20% comanda in Rcs? «Direi proprio di no, ma non c’è dubbio che è un azionista rilevante, di peso». Vodafone ha chiuso l’esercizio fiscale (al 31 marzo 2014) con un utile di 59,42 miliardi di sterline, circa 72,8 miliardi di euro, grazie alla vendita della quota in Verizon Wireless per 130 miliardi di dollari, contro un utile di 413 milioni di sterline del precedente esercizio. I ricavi sono scesi dell’1,9% a 43,6 miliardi di sterline, mentre per l’esercizio in corso si stima un utile operativo lordo tra 11,4 e 11,9 miliardi di sterline, rispetto ai 12,8 miliardi del 2013-2014. Ma dopo i conti il titolo ha perso il 5% in Borsa a Londra. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA terno, con un contributo domestico ai ricavi che torna a essere rilevante. In assestamento la farmaceutica, lenta anche la crescita dell’elettronica, condizionata dalle pressioni competitive. «La crisi ha ridotto le dimensioni del sistema industriale italiano che però si è rafforzato soprattutto in termini qualitativi — ha osservato ancora De Felice — L’Italia ha mantenuto la propria base produttiva, può e deve giocare un ruolo da protagonista nelle politiche europee verso l’industrial compact». Alla presentazione del rapporto erano presenti, tra gli altri, il presidente di Prometeia Angelo Tantazzi e il presidente del consiglio di gestione di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro. Quest’ultimo ha escluso riflessi negativi dell’inchiesta Ubi sul ruolo di Giovanni Bazoli come presidente della Sorveglianza di Intesa Sanpaolo. «Aspettiamo che tutto si chiarisca. Come ci si aspetterebbe da lui, Bazoli ha grande rispetto per la magistratura» ha detto Gros-Pietro . Paola Pica paolapica Pirelli, pronte le candidature Passo indietro di Malacalza Pirelli si prepara al rinnovo del consiglio confermando gli attuali equilibri. Ieri Camfin, anche a nome di Clessidra, Intesa Sanpaolo e Unicredit (soci di Lauro 61) ha depositato la lista in vista dell’assemblea in programma il 12 giugno. Al numero uno c’è Marco Tronchetti Provera, confermato con Alberto Pirelli, Anna Maria Artoni, Luigi Roth, Paolo Fiorentino, Gaetano Miccichè e Claudio Sposito. Poi Riccardo Bruno, Enrico Parazzini, Piero Alonzo, Emiliano Nitti, Luciano Gobbi, Claudia Bugno, Romina Guglielmetti e Stefano Bugliosi. Dovrebbero prendere 13 posti su 15. Gli altri due dovrebbero andare ad Assogestioni, che ha candidato Elisabetta Magistretti, Manuela Soffientini e Paolo Pietrogrande. A sorpresa si è chiamata fuori la famiglia Malacalza che dopo aver divorziato da Tronchetti e ingaggiato l’ex direttore generale di Pirelli, Francesco Gori, sembrava pronta a dar battaglia. Ma l’accordo tra Lauro 61 e Rosneft, in dirittura d’arrivo, ha chiuso gli spazi di manovra alla Bicocca, di cui i Malacalza restano comunque soci con il 7%. Federico De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Quota/od. Quota/pre. AZ F. Bond Target 2015 ACC AZ F. Bond Target 2015 DIS AZ F. Bond Target 2016 ACC AZ F. Bond Target 2016 DIS AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS AZ F. Cash 12 Mesi AZ F. Cash Overnight AZ F. Cat Bond ACC AZ F. Cat Bond DIS AZ F. CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2014 AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target AZ F. Italian Trend AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income Nome Data Valuta 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 14/05 14/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 30/04 30/04 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 14/05 14/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 5,994 5,498 5,415 5,135 5,150 5,150 5,640 5,218 5,864 5,523 5,352 5,258 5,307 5,270 6,074 6,701 6,222 5,554 4,377 6,457 5,612 5,590 5,312 5,687 5,029 5,827 3,187 5,043 5,172 3,330 5,203 5,583 5,522 4,769 6,072 5,575 4,937 4,425 4,169 5,013 4,916 5,299 5,187 6,277 5,791 4,642 4,352 5,522 3,509 4,926 4,825 6,011 5,119 4,010 6,589 6,115 5,278 5,148 5,284 5,053 5,251 6,300 5,104 5,026 6,004 5,609 5,770 5,086 5,086 6,112 5,443 5,996 5,500 5,415 5,134 5,148 5,148 5,642 5,220 5,867 5,526 5,352 5,258 5,305 5,268 6,080 6,791 6,257 5,555 4,391 6,454 5,616 5,589 5,312 5,680 5,023 5,798 3,198 5,025 5,173 3,324 5,210 5,578 5,535 4,767 6,066 5,569 4,940 4,417 4,161 4,951 4,856 5,303 5,191 6,267 5,781 4,635 4,345 5,522 3,476 4,923 4,822 6,004 5,197 4,050 6,575 6,103 5,278 5,143 5,280 5,042 5,253 6,300 5,108 5,030 5,997 5,603 5,767 5,081 5,081 6,120 5,442 Abs. UK Dynamic Fd P1 Abs. UK Dynamic Fd P1 H Abs. UK Dynamic Fd P2 Abs. UK Dynamic Fd P2 H UK Abs. Target Fd P1 UK Abs Target Fd P2 UK Abs Target Fd P2 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 GBP EUR GBP EUR GBP EUR GBP 1,444 1,586 1,476 1,655 1,168 1,116 1,197 1,450 1,592 1,482 1,661 1,162 1,111 1,191 Nome Data Valuta Bond Risk A Bond Risk B CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B CompAM Fund - SB Bond B CompAM Fund - SB Equity B CompAM Fund - SB Flexible B European Equity A European Equity B Multiman. Bal. A Multiman. Bal. M Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M Multiman.Target Alpha A DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Comm Harvest R3C E Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Dyn. Cash R1C A Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A Fondi Unit Linked Flex Equity 100 Global Equity Maximum Progress Quality Quota/od. Quota/pre. Nome EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1443,401 1382,508 1652,793 1590,903 1074,352 1124,588 1016,406 1403,526 1328,709 116,224 115,786 74,698 77,724 103,902 1444,060 1383,189 1651,830 1590,028 1074,081 1122,953 1015,243 1402,622 1327,911 116,291 115,849 72,883 75,925 103,926 16/05 EUR 19/05 EUR 07/05 EUR 19/05 EUR 66,360 113,190 74,930 935,410 67,130 112,270 74,490 935,200 120,600 7997,590 163,340 101,530 6044,350 107,300 10371,970 119,700 8048,390 162,410 101,530 6173,080 107,340 10321,000 Balanced-Risk Allocation A Em. Loc. Cur. Debt A Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M Em. Mkt Corp Bd A Euro Corp. Bond A Euro Corp. Bond A-Dis M Euro Short Term Bond A European Bond A-Dis Glob. Bond A-Dis Glob. Equity Income A Glob. Equity Income A-Dis Glob. Inv. Grade.Corp. Bd A-Dis M Glob. Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 19/05 19/05 19/05 19/05 16/05 16/05 16/05 19/05 19/05 16/05 16/05 14/05 14/05 14/05 19/05 19/05 19/05 16/05 14/05 19/05 14/05 14/05 14/05 14/05 14/05 14/05 EUR JPY USD EUR EUR EUR EUR 11,105 5,456 5,253 6,464 7,072 EUR EUR EUR EUR EUR Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection Data Valuta Quota/od. Quota/pre. 14,950 15,190 9,685 12,314 16,690 12,692 10,933 5,629 5,787 61,260 15,430 11,433 40,760 10,418 12,946 11,829 44,070 30,300 2873,000 17,480 15,770 11,760 18,810 13,680 14,290 13,580 10,579 9,369 14,120 11,920 10,812 31,350 29,970 14,950 15,214 9,700 12,298 16,703 12,703 10,937 5,642 5,793 61,010 15,370 11,451 40,500 10,433 12,952 11,835 44,130 30,160 2870,000 17,330 15,640 11,660 18,790 13,660 14,170 13,470 10,579 9,358 14,120 11,867 10,764 31,170 29,800 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com 31/03 EUR 873555,970 31/03 EUR 571470,686 31/03 EUR 588531,969 31/03 EUR 537043,435 19/05 EUR 6,803 19/05 EUR 10,387 873230,021 571552,756 588092,605 537063,412 6,801 10,375 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 KAIROS INTERNATIONAL SICAV ABS- I ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 31/03 16/05 28/02 28/02 30/04 31/12 EUR 15709,208 14994,109 5031,075 5029,131 EUR EUR 721205,818 703354,240 EUR 721205,818 703354,240 EUR 613699,760 608277,667 61951,842 59550,161 EUR Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it 19/05 EUR Dividendo Arancio 19/05 EUR Convertibile Arancio 19/05 EUR Cedola Arancio 14/05 EUR Borsa Protetta Agosto 14/05 EUR Borsa Protetta Febbraio 14/05 EUR Borsa Protetta Maggio 14/05 EUR Borsa Protetta Novembre 19/05 EUR Inflazione Più Arancio 19/05 EUR Mattone Arancio 19/05 EUR Profilo Dinamico Arancio 19/05 EUR Profilo Equilibrato Arancio 19/05 EUR Profilo Moderato Arancio 19/05 EUR Top Italia Arancio 49,750 61,340 58,940 61,960 60,710 62,840 60,910 56,690 45,690 64,660 62,360 58,540 48,700 49,880 61,290 59,010 61,890 60,400 63,310 60,970 56,740 45,520 64,560 62,340 58,560 48,910 KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Income D KIS - Income P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 16/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 16/05 EUR USD USD USD EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 267,890 188,370 189,510 171,510 122,750 126,870 125,560 130,640 132,650 175,020 121,920 124,180 123,760 122,200 124,140 126,290 126,830 102,910 104,060 107,600 130,100 129,820 135,080 137,800 150,240 110,440 113,200 114,010 122,900 124,850 124,620 98,830 103,530 100,230 266,990 187,730 188,870 171,600 122,810 126,940 125,710 130,800 132,820 175,320 122,130 124,400 124,020 122,460 124,240 126,390 126,930 102,890 104,090 107,640 129,470 129,320 135,010 137,730 150,630 110,740 113,490 114,310 122,870 124,820 124,580 99,230 103,950 100,230 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it Invesco Funds Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - [email protected] 19/05 USD 1523,641 1523,064 Bluesky Global Strategy A 19/05 EUR 1240,201 1240,499 Bond Euro A 19/05 EUR 1198,834 1199,156 Bond Euro B Asia Balanced A Asia Balanced A-Dis Asia Consumer Demand A Asia Consumer Demand A-Dis Asia Infrastructure A Asian Bond A-Dis M 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 20/05 USD USD USD USD USD USD 24,590 16,170 13,880 13,530 13,880 10,234 24,670 16,220 13,920 13,570 13,930 10,245 ASIAN OPP CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR FLEX STRATEGY RET EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SHORT DURATION CAP RET EUR 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 EUR EUR EUR EUR EUR EUR 11,402 110,451 91,834 114,759 25,013 904,600 11,565 110,652 91,944 115,300 25,117 904,871 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. www.multistarssicav.com [email protected] T. +41 (0)91 640 37 80 19/05 EUR 100,790 100,850 19/05 EUR 101,630 101,540 19/05 EUR 139,680 137,900 19/05 EUR 1422,470 1404,200 Orazio Conservative A Sparta Agressive A WM Biotech A WM Biotech I www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 19/05 EUR 191,030 190,920 NM Augustum Corp Bd A 19/05 EUR 146,300 146,270 NM Augustum High Qual Bd A 19/05 EUR 134,150 134,310 NM Balanced World Cons A 19/05 EUR 138,090 138,190 NM Euro Bonds Short Term A 19/05 EUR 47,630 47,600 NM Euro Equities A 16/05 EUR 71,030 70,910 NM Global Equities EUR hdg A 105,340 105,490 NM Inflation Linked Bond Europe A 19/05 EUR 19/05 EUR 112,370 112,290 NM Italian Diversified Bond A 19/05 EUR 114,770 114,680 NM Italian Diversified Bond I 19/05 EUR 135,740 135,780 NM Large Europe Corp A 19/05 EUR 105,570 105,590 NM Market Timing A 19/05 EUR 106,370 106,380 NM Market Timing I 19/05 EUR 62,500 62,550 NM Q7 Active Eq. Int. A 16/05 EUR 105,480 105,090 NM Q7 Globalflex A 16/05 EUR 121,800 122,070 NM Total Return Flexible A 19/05 EUR 100,420 100,370 NM VolActive A 19/05 EUR 100,850 100,790 NM VolActive I AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 19/05 EUR 19/05 EUR 19/05 EUR 109,010 112,040 148,990 108,870 111,580 148,370 Numero verde 800 124811 [email protected] 19/05 EUR 6,865 Nextam Bilanciato 19/05 EUR 7,391 Nextam Obblig. Misto 19/05 EUR 6,428 BInver International A 19/05 EUR 5,575 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 19/05 EUR 4,999 CITIC Securities China Fd A 19/05 EUR 5,438 Fidela A 19/05 EUR 5,696 Income A 19/05 EUR 7,053 International Equity A 19/05 EUR 6,787 Italian Selection A 19/05 EUR 5,340 Liquidity A 19/05 EUR 4,746 Multimanager American Eq.A 19/05 EUR 4,509 Multimanager Asia Pacific Eq.A 19/05 EUR 4,294 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 19/05 EUR 4,552 Multimanager European Eq.A 19/05 EUR 5,205 Strategic A 19/05 EUR 5,920 Usa Value Fund A 19/05 EUR 5,571 Ver Capital Credit Fd A 6,867 7,412 6,399 5,571 4,989 5,448 5,703 7,052 6,819 5,339 4,738 4,519 4,275 4,568 5,208 5,895 5,573 Nome Data Valuta PS - Bond Opportunities B PS - Dynamic Core Portfolio A PS - EOS A PS - Equilibrium A PS - Fixed Inc Absolute Return A PS - Global Dynamic Opp A PS - Global Dynamic Opp B PS - Inter. Equity Quant A PS - Inter. Equity Quant B PS - Liquidity A PS - Opportunistic Growth A PS - Opportunistic Growth B PS - Prestige A PS - Quintessenza A PS - Quintessenza B PS - Target A PS - Target B PS - Titan Aggressive A PS - Total Return A PS - Total Return B PS - Valeur Income A PS - Value A PS - Value B 19/05 13/05 13/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 13/05 13/05 13/05 13/05 13/05 13/05 19/05 19/05 19/05 13/05 13/05 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR Quota/od. Quota/pre. 121,930 98,790 132,630 100,990 99,400 98,010 98,260 109,520 111,770 124,810 96,460 101,760 97,500 102,970 106,080 107,100 107,120 102,960 101,940 95,490 111,070 103,020 105,210 122,010 98,950 133,210 101,040 99,480 98,150 98,390 109,090 111,330 124,840 96,580 101,880 98,150 102,650 105,750 106,370 106,380 103,150 102,200 95,720 111,190 102,860 105,040 www.pegasocapitalsicav.com 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 19/05 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,080 107,250 105,660 105,760 103,750 101,620 107,010 107,180 105,600 105,710 103,700 101,570 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com 19/05 EUR Asian Equity B 19/05 USD Asian Equity B 19/05 USD Emerg Mkts Equity 19/05 EUR Emerg Mkts Equity Hdg 19/05 EUR European Equity 19/05 USD European Equity B 19/05 EUR Greater China Equity B 19/05 USD Greater China Equity B 19/05 USD Growth Opportunities 19/05 EUR Growth Opportunities Hdg 19/05 JPY Japanese Equity 19/05 USD Japanese Equity B 19/05 EUR Japanese Equity Hdg 19/05 CHF Swiss Equity 19/05 EUR Swiss Equity Hdg 19/05 USD US Equity 19/05 EUR US Equity Hdg 95,210 133,650 449,590 439,170 275,600 340,640 104,360 148,560 70,170 76,850 122,420 121,450 159,220 132,710 100,770 167,500 184,470 95,510 134,070 448,740 438,350 275,560 340,590 103,930 147,940 69,470 76,090 123,770 122,790 160,980 132,800 100,830 166,720 183,610 Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] 19/05 EUR 71,940 PS - 3P Cosmic A 19/05 CHF 71,520 PS - 3P Cosmic C 19/05 EUR 113,110 PS - Absolute Return A 19/05 EUR 119,300 PS - Absolute Return B 19/05 EUR 109,980 PS - Algo Flex A 19/05 EUR 105,000 PS - Algo Flex B 19/05 EUR 85,690 PS - BeFlexible A 19/05 USD 84,440 PS - BeFlexible C 13/05 EUR 102,190 PS - Best Global Managers A 13/05 EUR 105,940 PS - Best Global Managers B 19/05 EUR 107,990 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 19/05 EUR 163,500 PS - Bond Opportunities A 72,660 72,190 113,160 119,350 109,710 104,740 85,980 84,730 102,420 106,150 108,730 163,620 8a+ Eiger 8a+ Gran Paradiso 8a+ Latemar 8a+ Matterhorn Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it 19/05 EUR 6,107 6,107 19/05 EUR 5,223 5,229 19/05 EUR 5,930 5,931 09/05 EUR 841561,700 856702,492 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13351E8B 28 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Piazza Affari MILANO TIENE CON LE BANCHE L’OPA CIMENTS SPINGE PESENTI di GIACOMO FERRARI L’incertezza e la volatilità frenano sempre più le Borse europee mano a mano che si avvicina la scadenza elettorale. Anche gli scambi si assottigliano. Ieri tutti i listini europei hanno ceduto poche frazioni di punto, ad eccezione di Milano. Il Ftse-Mib è migliorato dello 0,30%, ma è un risultato poco significativo, tenuto conto dei segnali contraddittori sull’economia. Se da un lato sono tornati a crescere produzione industriale e ordini alle imprese, dall’altro l’incertezza politica riporta lo spread a 191 punti, ai massimi da marzo. Nonostante ciò, i titoli bancari hanno guadagnato terreno con Intesa Sanpaolo (+2,98%), Bper (+2,98%), Bpm (+2,81%) e Mediobanca (+2,62%), anche se fra le blue-chips a correre di più è stata Yoox (+6,32%). Buona performance anche per Italcementi (+1,49%) dopo il rialzo dell’offerta sulle minorities di Ciments Francais a 79,5 euro e dunque l’operazione di finanziamento dell’Opa da 450 a 500 milioni. Ancora più consistente il rialzo di Italmobiliare, controllante del gruppo Pesenti, che ha terminato con un progresso del 5,24%. Sul fronte dei ribassi spicca Tod’s (-2,81%), seguita da Telecom (1,64%), Terna (-1,45%) e Ferragamo (-1,15%). © RIPRODUZIONE RISERVATA ÀÃ> Ì>>> i /Ì /i° Sussurri & Grida Bonomi diventa primo socio del Club Med (f.mas.) La scalata della Bi-Invest di Andrea Bonomi al Club Med non si arresta. Dopo essere comparso lo scorso 9 maggio nell’azionariato del gruppo turistico francese con il 6,5% ha continuato a comprare azioni e ieri ha annunciato di aver superato la soglia del 10% che fa di Bi-Invest (attraverso il veicolo Strategic Holdings) il primo azionista della società che ha inventato le vacanza «all inclusive». Con circa 60 milioni di investimento Bonomi ha la conglomerata cinese Fosun property holdings, al 9,5%, e il fondo Ardian (già Axa private equity), all’8,9%, ovvero i due grandi soci che hanno lanciato sulla società un’Opa che scade venerdì, e che ha poche possibilità di successo visto che il prezzo di Borsa, circa 19 euro, è superiore a quello offerto in Opa (17,5 euro). Bonomi comunque ha dichiarato di non puntare al controllo né a superare la soglia d’Opa del 30%. Piuttosto scommette su una ripresa della compagnia, in particolare sul mercato cinese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Decina ritira il libro sulla Telecom (f.d.r.) È stata la sua opera prima. Un lavoro dall’interno, con cui Matteo Decina (figlio di Maurizio Decina, guru delle tlc italiane nonché ex commissario AgCom), vicepresidente di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti Telecom, ha voluto raccontare dal suo punto di vista gli errori manageriali che hanno pregiudicato lo sviluppo dell’azienda di telecomunicazioni. In «Goodbye Telecom» Decina è partito dall’Opa di Roberto Colaninno e, passando attraverso la gestione di Marco Tronchetti Provera, è approdato all’era di Telco e di Franco Bernabè. Ma ieri Decina e l’editore Lit hanno comunicato il ritiro del libro dal commercio, in seguito a una denuncia, con relativa richiesta danni, da parte di Tronchetti. Il quale ha contestato la ricostruzione dell’autore «ritenendola lesiva della sua reputazione e immagine» hanno spiegato Decina e l’editore con un annuncio a pagamento pubblicato sul «Sole24Ore», in cui si da notizia del ritiro del libro «tenuto conto delle argomentazioni relative al periodo 2001-2007 contenute nell’atto di citazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Fraunhofer, ecco l’angelo che protegge dai colpi di sonno chi guida (giu.fer) Un angelo per proteggere dai colpi di sonno chi guida. L’Istituto Fraunhofer per le tecnologie media digitali (Idmt), il network tedesco di ricerca applicata che Barack Obama vorrebbe replicare negli Stati Uniti per rilanciare innovazione e occupazione, presenta alla Safety Expo, la fiera sulla sicurezza che si apre oggi ad Aschaffenburg, in Baviera, un nuovo sistema di allerta per impedire di addormentarsi al volante. Il dispositivo si chiama «Micro-Sleep-alerter» (il nome ufficiale), ma in laboratorio è stato soprannominato Schutzengel («angelo della sicurezza», in tedesco). Come funziona? ³{]xÎ Ó£]{Ó ä]n{{ ³Ó]xä ³ä]x{ ä]Çn{ ³Ó]{È ³£x]xä Ç]x ä]{È £Î]ÎÇ £Ç]Îää p ³În]ÈÓ ä]Ç{ p ³£ä]ÈÇ £]äxä p ³În]ÇÎ ]xx ³ä]ÇÇ Ó]ää ä]äÎ p Îx]Ç£ ä]ää£ ³££]{Î ³{È]Óx ä]Çä£ p p p ³Ó]xÈ ³n]£{ Î]ÓÎ{ ä]Îx ³£Î]£ ä]{ä p ³]ä Î]È ³Î]Ó{ p Î]Çää ³ä]ÓÈ £]{n Ç]x£ä p p p ³Ó]£Î £Ó]ÇÎ ä]ääx Ó]ÎÓ ³n]x £]Çn£ £]xÓ È]ÇÓ È]È£ä ä]x ³£Î]{{ £È]Î£ä ³ä]£È ³{]{ È]£Óä £]ÎÈ x]ÓÓ £ä]Çää ä]äÈ ³ä]În £x]äää ³ä]{n £]ä £n]{nÓ p ³£x]{ È]Îää ä]Î £ä]ÇÈ Óä]Σä ä]xÈ ³££]Ó£ ££]xÇä ³Ó]n ³x]n È]xää ä]n ³È]äÇ {]äÓn ³£]£Ç ³£È]È{ n]ÇÓ p p p ³£]Èn ä]Çn Ó]£Óä ä]{dzÓäÇ]Èx ä]nÓÎ ³ä]Óx ³Î]În £ä]£ää £]£n ³££]xn ä]Îä Î]Ó£ ³ÎÎ]£È £]äÎÇ ³ä]ÇÎ ³£Ç]xÇ ä]룂 ³£]ää ³£ä]Èä Î]££Ó £]Çx ³{n]Ó{ ä]x£ä ³Ó]n£ ³{Ç]£Ó ä]În{ p p p ³ä]Ç{ ³ÇÈ]È ä]£ ä]Îx ³Ón]È{ Ó]£{ ä]ÇÇ ³ÓÈ]x Ó]äÎn ³Î]£ä ³£Î]{ È]Ó{x p ³Ç]ä ]xÎä ³Î]Ódz£äx]Îx ä]Óx ³Ó]äÓ ³£ä]ÓÓ ä]{£x ³£]ÈÇ ³ÓÓ]n£ ä]{ä ³ä]ÎÇ ³{{]ÓÈ £]{n ³£]ȳ£xx]Îx ä]ÓÓ{ Ó]nx ³ÓÈ]Ç£ ä]{x ³ä]nÈ ³£]Ó£ x]£Îä ³Ó]äÇ n]nx ä]ÎÎn ³ä]{Î ³{]x Óä]äää £]äÎ ³£Ç]{Ó Ó]nÇä ³ä]äÇ £{]ÈÓ Ón]äää ä]{È Î]ÇÎ ä]n{Î p p p ä]nä ³ÎÎ]ÇÎ £n]nnä ³ä]În 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L’ente guidato da Paolo Momigliano, che nei giorni scorsi ha ricevuto il via libera da Bankitalia e Tesoro, scenderà così al 25% dell’istituto di credito verso la quota-obiettivo del 19% indicata nell’ultima assemblea. L’alleggerimento, con un percorso analogo a quello che la Fondazione Mps ha compiuto nella banca senese, avviene a ridosso della partenza dell’aumento di capitale da 800 milioni. Ai prezzi attuali il pacchetto della Fondazione Carige vale 163 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA *iÀÀi £ÓÜ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7*,£Ó® p *v>À> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°* ® Î]ÈÇ{ *µÕ>`À °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*+® Ó]ä£ä *Ài E ° °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°* ® ££]xÇä *Ài E ° ÀV °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°* *® ]äx *}À° -°>ÕÃÌ I°°°°°°°°°°°°°°°°°*-® Ç]äxx *}À>vV `ÌÀ>i°°°°°°°°°°°°°°°*"® ä]ÎÇ *ÌÀ> À>Õ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® Ó]xÈ *Àið°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,-® ä]xÇÎ *ÀiÕ`> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,® ä]ÎÓ£ *À> `ÕÃÌÀi I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,® £Î]Óä *ÀÞÃ> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*,9® £È]xää , ,° i i`V I °°°°°°°°°°°°°°°°°°,® ä]Óä ,>ÌÌ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,/® Ó]{Î{ , - i`>}ÀÕ« °°°°°°°°°°°°°°°°°°°, -® £]{Ó£ , - i`>ÀÕ« À °°°°°°°°°, -,® ä]Ç{ä , - i`>}ÀÕ« Àë °°°°°°°°°°, -,® £]£{Ç ,iVÀ`>Ì I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® £Ó]£ää ,i«Þ I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,9® x]£ää ,iÌiÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/® ä]Èä{ ,Ã>>iÌ°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® ä]£ä ,ÃÃð°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°,"-® £]Î - 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Il Fraunhofer Idmt lavora da 2 anni alle tecnologie che possono salvare la vita e quello che sarà presentato oggi è l’ultima versione, aggiornata e migliorata, di un precedente modello che un’azienda di Norimberga sta già producendo. Sul mercato in autunno, il nuovo dispositivo potrà essere comprato da qualsiasi automobilista, e applicarlo alla proprio vettura come un navigatore. +ÕÌ>â `ÀiÌÌ> ÃÕ Ìiiv\ Û> +1"/ Ã}> ÌÌ] >` iÃi«\ +1"/ > ÕiÀ {nÓÓ{Ó° ÃÌ ä]x ÕÀ «iÀ -- ÀViÛÕÌ° v ÃÕ ÜÜÜ°VÀÀiÀi°ÌÉiV> *Àiââ 6>À° 6>À° >Ý >«Ì>â ,v° ,v° äÓä£Óä£{ iÕÀ® ¯® ¯® iÕÀ® iÕÀ® ` iÕÀ® °-° ,> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°-,® ä]n Ó °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°Ó® ä]n{£ Vi>°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® ]xÇx VÌi ÀÕ« I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° "® £Ç]Îää VµÕi *Ì>L °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° *® £]ä{n VÃ}> °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° -® £]£ÈÓ `iÀ«°Àiâi °°°°°°°°°°°°°°°°°°® £Î]ÎÈä i`ià I °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® ä]äÎ i`ià £{Ü I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°7£{® ä]ää£ ivvi I°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® £]£Çä ¢ ,iiÜ>Lið°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ® p iÀ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°, ® Î]È£Ó LiÌ iÃð°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°/® ä]xÈx «v°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°*® {]{{ä > `} °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°® Î]nÓä Ã>` -Ìà 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Fra gli interventi, quello di Salvo Iavarone, Mario B. Mignone e Marcello Saija. Il volume (nell’immagine a fianco, pp. 320, 48) è a cura di Linda Barrett Osborne e Paolo Battaglia, con una premessa di Martin Scorsese. Anteprima Esce domani (per Longanesi) «La sposa silenziosa», bestseller dell’autrice canadese La vicenda Jodi contro Todd, amanti pentiti La guerra delle rose (avvelenate) Il fallimento coniugale nell’opera-testamento della Harrison di PAOLO GIORDANO L a scrittrice canadese A.S.A. Harrison ha deciso di firmare il suo primo romanzo, La sposa silenziosa, con uno pseudonimo, forse per proteggersi dalle associazioni con una storia narrata in maniera così sicura e convincente da lasciare, in effetti, il dubbio che scaturisse da qualcosa di sperimentato da molto vicino. Occultare il proprio nome le è stato inutile: nel giugno del 2013, prima che finisse tra le mani di migliaia di lettori, prima che raggiungesse le vette delle classifiche statunitensi e Nicole Kidman, sedotta dall’idea di interpretare il personaggio femminile, ne acquistasse i diritti cinematografici, Harrison è morta di cancro, a sessantacinque anni, lasciandoci orfani di una scrittura che avrebbe potuto esprimere ancora molto. E sarebbe disonesto negarlo: la consapevolezza della sua morte precoce aggiunge un elemento di suggestione alla lettura, le attribuisce l’urgenza speciale delle ultime azioni deliberate che precedono la scomparsa di qualcuno. Ci resta quindi il solo romanzo di A.S.A. Harrison, La sposa silenziosa (Longanesi), cronaca chirurgica e impietosa di un tradimento coniugale e della conseguente separazione, nel solco maestro della narrativa americana contemporanea che ha affrontato la dissoluzione della coppia, salvo che Harrison sfodera una freddezza e una lucidità tali da far apparire molti suoi predecessori perfino sentimentali. L’assenza o quasi di orpelli linguistici, l’uso asciutto del presente e la parsimonia nelle ambientazioni fanno assomigliare la discesa agli inferi di Jodi e del suo compagno Todd a una guida sullo sfaldamento, un manuale per aspiranti divorziati. La storia, per il lungo tratto iniziale, è addirittura paradigmatica, sembra perseguire un preciso intento illustrativo, al punto che i capitoli dedicati a Jodi sono intitolati a una più generale «lei» e quelli dedicati all’esistenza parallela di Todd a un più generale «lui». «Lei», Jodi, è una psicoterapeuta senza troppo successo, né una vocazione eccessiva per il proprio mestiere. Ha capito agli esordi della sua carriera che i casi troppo scottanti — i potenziali suicidi, le adolescenti con disturbi alimentari — non le si addicevano: troppo rischiosi, troppo coinvolgenti. Ha preferito restringere il suo campo di azione agli adulti con problemi più lievi di autostima o situazioni sentimentali in stallo. Lavora part-time e per il resto della giornata si dedica soprattutto a cucinare piatti elaborati per Todd. La sua formazione le permette nondimeno di avere una visione disincantata e a suo modo profonda degli esseri umani, di mostrarsi indulgente rispetto alle loro debolezze e aspirazioni (perfino verso le scappatelle saltuarie di Todd, delle quali è al corrente). Jodi ha rinunciato a tutti i capricci, innocenti e non, e perfino infoline E prevendita 02 5491 7 www.ticket.it/klimt www.ticketone.it Johann Heinrich Füssli, dipinto a olio, «Il Duca di Ravenna sul corpo di Meduna» a parte dei diritti che il suo genere le permetterebbe — ci ha rinunciato in seguito a un evento sprofondato da tempo nell’inconscio che, quando riemerge con violenza durante la sua analisi didattica, la lascia sbalordita e la induce non a cercare ulteriore verità, come ci aspetteremmo, ma a ritrarsi ancora di più nella negazione. «Dà per scontato, ma non perché ci abbia riflettuto, che la sua esistenza andrà avanti indefinitamente nel suo equilibrio imperfetto ma del tutto accettabile.» Una donna affidabile Jodi, pratica, un po’ austera, forse frigida senza saperlo e per nulla asfissiante, proprio il tipo di amica che serve a «lui», a Todd, il quale è soggetto, al contrario, a un’esuberanza incontrollabile. Todd è un imprenditore edile: avere cominciato da zero, da un capannone acquistato indebitandosi, ed essere arrivato così in alto lo hanno reso pieno di sé e tracotante. La sua fame insaziabile lo porta ad avere molteplici storielle collaterali a quella con Jodi, per le quali non si sente in colpa né punibile. Nel mettere a confronto la sessualità esasperata di Todd con la rettitudine di Jodi, Harrison dimostra di essere fortemente parziale, se non fosse che il personaggio di «lei», nella sua complessità infinitamente maggiore, viene svelato piano piano ed esibisce infine contraddizioni perfino più gravi e oscene della debolezza/ottusità di «lui». Il romanzo di A. S. A. Harrison (nella foto sopra), «La sposa silenziosa», esce domani per la Longanesi (traduzione di Alisa Matizen e Irene Abigail Piccinini, pp. 336, 16,60) « La sposa silenziosa» è l’opera narrativa di esordio della scrittrice canadese (vero nome Susan Harrison), già autrice di numerosi scritti saggistici, sposata all’artista visuale John Massey, e morta l’anno scorso a 65 anni. Subito dopo la pubblicazione negli Stati Uniti, la malattia contro cui stava lottando da mesi ha avuto la meglio su di lei L’autrice, che viveva a Toronto con il marito, non ha fatto in tempo ad assistere al clamoroso successo del suo romanzo, il quale in poco tempo è arrivato ai vertici delle classifiche negli Stati Uniti e in molti Paesi europei La star cinematografica Nicole Kidman, dopo aver comperato i diritti, sarà l’interprete principale, oltre che la produttrice, dell’adattamento de «La sposa silenziosa» sul grande schermo M i L A N O · PA L A Z Z O R E A L E 12.03 · 13.07.2014 ultimo ingresso un'ora prima della chiusura www.klimtmilano.it Partner sponsor tecnici con il sostegno di con il supporto di in partnership con in collaborazione con Consigliata da palazzo reale è stato restaurato grazie a Gustav Klimt, Salomè, 1909 (particolare) Olio su tela, 178 x 46 cm Venezia, Ca' Pesaro, Galleria Internazionale d'Arte Moderna © 2014 Foto Scala, Firenze / Artwork Sebastiano Girardi www.comune.milano.it/palazzoreale UNA MOSTRA ❜❜ Una discesa all’inferno È un misto di reticenze, manipolazioni, invidie, egoismi, paure che in pochi mesi trasforma un uomo e una donna in nemici se che esplode sulla copertina, proiettando frammenti di petali rossi a raggiera, rende bene conto di questa deflagrazione dell’amore. Harrison si spinge fino in fondo agli abissi di viltà che si celano dentro ognuno di noi, registra con compostezza il modo viscido in cui lasciamo così spesso che siano le circostanze, le convenzioni ad agire al posto nostro. Fino a creare dei disastri, fino all’assurdità quotidiana di due innamorati che si fanno a pezzi l’un l’altro. L’unica luce che balugina al fondo del corridoio di crudeltà di Jodi-contro-Todd non viene dalla comprensione reciproca, né tantomeno dall’introspezione dei personaggi, bensì dal chiarore freddo del cinismo: per alcuni, sembra constatare Harrison, la sola possibile sopravvivenza si fonda sul rinnovare all’infinito la falsità nei confronti di se stessi. «Gli infedeli prosperano; molti di loro, quantomeno. E anche se non prosperano, non cambieranno perché, di regola, le persone non cambiano: non senza una forte motivazione e uno sforzo continuativo». Figurarsi che perfino una psicoterapeuta, la cui dimestichezza con il profondo dovrebbe essere maggiore di quella di chiunque altro, può decidere di rinunciare del tutto o quasi all’esercizio della verità: «Jodi non ha problemi con l’offuscarsi dei fatti. Se ne traggono dei benefici e, comunque, alcune cose è meglio lasciarle come stanno, senza esaminarle. Non c’è bisogno di guardare in faccia la realtà se c’è una strada più dolce e garbata. Non c’è bisogno di tutta quella macabra insistenza». © RIPRODUZIONE RISERVATA ORARi lUN 14.30 — 19.30 mar • mer • ven • dom 9.30 — 19.30 gio • sab 9.30 — 22.30 la mostra è posta sotto l’alto patronato del presidente della repubblica Jodi e Todd non sono sposati. Il matrimonio è un’altra delle comodità alle quali Jodi ha sentito di poter rinunciare. Perciò, nel momento in cui Natasha, l’ultima delle trasgressioni di Todd — una ragazza di vent’anni più giovane, nonché figlia di uno dei suoi migliori amici — rimane incinta e lo strappa con irruenza al proprio nido, a Jodi non resta più nulla. Rischia di perdere perfino la casa che lei stessa ha arredato e dove ha vissuto per mezza vita. Per salvarsi, «entro pochi mesi sarebbe diventata un’assassina», ci avverte l’autrice fin dalla prima pagina del libro. E un crimine avviene davvero, in modi e tempi inattesi. A quel punto il romanzo ha uno scarto brusco, il genere poliziesco s’innesta dandogli una forte accelerazione e, insieme, comincia la necessaria spirale di castigo conseguente al delitto. Ciò che ha davvero importanza, tuttavia, è il complicarsi delle dinamiche che portano al punto di non ritorno, il mix di reticenze, manipolazioni, invidie, egoismi, paure, che in pochi mesi conduce due persone che hanno avuto la pretesa di amarsi e vivere insieme per anni a diventare i nemici peggiori, a sfoderare una meschinità che essi stessi ignoravano di possedere. È una «guerra dei Roses», quella di Jodi e Todd, assai meno grottesca, più controllata di quella del film, ma proprio per questo ancora più sconcertante — una guerra che può capitare a chiunque e che, in effetti, capita a molti. Il mazzo di ro- 32 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Cultura 33 italia: 51575551575557 Urbino Un premio e una mostra Maestri A Venezia i dipinti del grande pittore croato. Spesso nati come schizzi d’occasione su block-notes Gillo Dorfles, elogio dell’indagine con sentimento Kraljevic, autoritratto da dandy di STEFANO BUCCI di SEBASTIANO GRASSO S ono 104 anni appena compiuti lo scorso 12 aprile. Ma visto che si tratta di Gillo Dorfles la sua longevità (di spirito, d’arte, di fisico, di mente) non fa più nemmeno notizia. A ricordarcelo (e a ricordarglielo) ci pensano in fondo gli altri. In occasione del suo compleanno era così uscito per le Edizioni Medusa il libro di Marco Meneguzzo Arte con sentimento. Conversazione con Gillo Dorfles (pp. 70, 9) mentre oggi a Urbino gli verranno conferiti in un colpo solo il diploma di socio onorario dell’Accademia Raffaello e il premio «Sogno di Piero» (ore 10, sala Convegni Serra d’Inverno, Palazzo Ducale)«per essersi fatto interprete di indagini tanto accorte e per avere arricchito la cultura italiana di un appannaggio di conoscenze straniere che alla sua opera d’importazione culturale su deve attribuire». Infine sempre oggi e sempre a Urbino, stavolta alla Casa Raffaello, si inaugurerà una mostra dedicata alle opere più recenti di Dorfles (critico e artista tra i fondatori del Movimento arte concreta nonché tra i teorici-inventori del kitsch), quelle realizzate tra il 2010 e il 2013 (fino al 4 giugno, www.accademiaraffaello.it). Ad accompagnare la mostra Pittura e filosofia, librocatalogo con testi di Luigi Sansone e Luca Cesari stampato dall’editore Campanotto che contiene anche due vere e proprie «chicche»: due antichi scritti (Goethe disegnatore e Raffaello) apparsi sulla rivista «Arti Plastiche» nel 1933. Come d’altra parte prezioso è anche il testo che accompagna la brochure del premio (prima di Dorfles era andato a René Berger, Fernanda Pivano, Eliseo Mattiacci, Alexandr Sokurov, Pier Paolo Calzolari, Enrico Ghezzi, Enzo Cucchi, Rosellina Archinto): un testo dedicato a Montale pittore che Dorfles (nato a Trieste nel 1910) aveva pubblicato sulla «Fiera Letteraria» del 12 luglio 1953. Gillo Dorfles, Strega marina (2012) Scriveva Dorfles: «Il Montale lucido, cristallino, terso dei versi non è certo quello ingenuo, dolcissimo, fiabesco dei pastelli o quello ironico e caustico dei disegni e degli schizzi. Dove dovremo cercare allora il “vero” Montale? Proprio nell’incontro del pittore e del poeta». Lo stesso vale in fondo anche per Dorfles: «A cavallo tra due secoli nessun’altra figura di studioso al pari di Dorfles — spiega la motivazione del premio — ha vissuto senza timore di impurità, la connessione tra forme artistiche e ricerca scientifica nella propria persona». E premiare Dorfles (che oggi in occasione della consegna sarà al centro di una conversazione con il curatore della mostra Luigi Sansone) vuol dire «riconoscere il carattere totale dell’espressione artistica». Filosofia, estetica, medicina (considerata la laurea che Dorfles aveva inizialmente conseguito), pittura, scultura, musica, letteratura: in questo intreccio si ritrova il segreto della modernità di Dorfles e della sua longevità, la stessa che ogni anni lo spinge (ad esempio) ad affrontare senza paura Venezia e la sua Biennale per ritrovare e definire i nuovi percorsi dell’arte e dell’architettura. Una ricerca, la sua, ancora vitalissima come dimostrano già i titoli, sempre sorprendenti, dei suoi dipinti più recenti, quelli esposti alla Casa Raffaello: da Bleu vincente a Strega marina, da Articolazioni a Simmetria sconfitta, da Doppia visione a Tre gemelli. Quasi che quei titoli giocosi stessero a ribadire la forza e la vitalità dei colori e delle forme che da sempre caratterizza i dipinti di Gillo: arancio, rosa, blu, giallo, viola, verde come elementi di un arcobaleno creativo capace ancora di affascinare. Proprio come Dorfles. © RIPRODUZIONE RISERVATA Festival internazionale di Roma Piazza del Campidoglio per «Letterature» Non più alla Basilica di Massenzio, bensì nella piazza del Campidoglio, ritorna il Festival Internazionale di Roma Letterature, dal 27 maggio al 1° luglio. Dieci serate di reading di inediti ispirati quest’anno alla frase di Elias Canetti «Ognuno, ma proprio ognuno, è il centro del mondo». Si comincia il 27 con Ildefonso Falcones e letture dai diari inediti di Tiziano Terzani interpretati da Sonia Bergamasco, Claudio Santamaria e Angela Terzani Staude, per continuare nei giorni successivi con Roddy Doyle, Fabio Volo, Joshua Ferris, Paolo Giordano, Jhumpa Lahiri, Dario Fo, Jonathan Lethem. Tra le novità, gli incontri collaterali nel giardino della Casa delle letterature: da citare la serata del 30 giugno su John Fante, con Emanuele Trevi e Sandro Veronesi (sito www.festivaldelleletterature.it). Rappresentarsi al centro della scena, anche senza maschere C ome il flâneur di Charles Baudelaire, vale a dire il gentiluomo che, pigramente, va in giro per la città guardandosi attorno — successivamente definito come «uno che porta al guinzaglio le tartarughe per le vie di Parigi» — nei tredici mesi (settembre 1911-ottobre 1912) in cui vive nella capitale francese, Miroslav Kraljevic (1885-1913) si aggira per la città con un taccuino in mano. Tratti rapidi per annotare scene e volti di passanti, ma anche di personaggi teatrali, di figure colte nei salotti mondani, nei caffè e nei bordelli. Spesso, dal blocknotes alla tela il passo è breve. Anche se non ha avuto il tempo di dipingere moltissimo, le opere del giovane aristocratico, rimaste, sono straordinarie, tanto da incidere sull’arte croata del XX secolo. Ventinove anni dopo la sua morte, Ivan Mestrovic, commissario ai Giardini, porta cinque suoi lavori alla XXIII Biennale di Venezia del 1942. Fra essi, Autoritratto con cane (1910), Bonvivant (1912), In una caffetteria a Parigi (sempre del ’12). Gli stessi che, assieme ad un’altra quindicina, fanno parte della mostra itinerante, adesso in corso al museo di Ca’ Pesaro (sino al 15 giugno), curata da Gabriella Belli, Biserka Rauter Plancic e Cristiano Sant. Segue la retrospettiva di qualche mese a Zagabria per il centenario della morte dell’artista, in cui si evidenziava come Kraljevic sia stato una sorta di ambasciatore nel proprio Paese delle nuove correnti europee che furoreggiavano nella Parigi del primo Novecento. Ritratti di amici, scene di taverne, le tre Grazie, particolari dei balletti russi (Vaslav Nijinsky, Tamara Karsavina al teatro Châtelet), coppie danzanti. E, soprattutto, autoritratti. Non solo singoli, ma anche inseriti, come personaggi, in alcuni dipinti. In Golgota (che mutua da Van Dyck), per esempio, Miroslav diventa uno dei soldati romani: nella parte del centurione Longino, trafigge con la lancia il corpo di Cristo. Oppure in Vive la joie, nella figura centrale di Frédéric Chopin. Nell’Autoritratto del 1911, nel bordo alto dell’opera, scrive di proprio pugno: «Vino bianco di quattro boccali / nella notte fra il 9 e il 10 maggio / e il vino ha raggiunto il suo scopo». In realtà riprendeva un motivo popolare del suo Paese: «Quattro boccali di vino bianco / il mio amato barcolla / che bar- Capolavori A sinistra: Miroslav Kraljevic, Nella taverna (Vive la joie), 1912. Sopra: Autoritratto con cane (1910, particolare). Miroslav Kraljevic (18851913) è stato un pittore, scultore e incisore. È uno dei fondatori della moderna arte croata colli, che barcolli / da me dovrà tornare». Kraljevic ha una vita breve, ma intensissima: muore, a soli 28 anni, di tisi. Una morte che il suo collega, il pittore espressionista Antun Branko Simic — scomparso anche lui giovanissimo (1898-1925) — trova «assolutamente naturale». «Se non fosse morto negli anni in cui è morto — spiega Simic —, Kraljevic sarebbe sicura- Biennale di Architettura Il Leone d’oro a Phyllis Lambert È andato all’architetto canadese Phyllis Lambert il Leone d’oro alla carriera di Fundamentals, la 14esima Biennale di Architettura di Venezia (7 giugno-23 novembre) diretta da Rem Koolhaas. Tra le opere di Phyllis Lambert (nata a Montreal nel 1927) il Canadian Centre for Architecture di Montreal. La cerimonia sabato 7 giugno (alle 11) nei Giardini della Biennale. mente impazzito. Non resta impunito chi, come lui, vive e dà la propria esperienza di vita all’arte. La natura non perdona». Miroslav ne era cosciente? A quanto pare, sì. Basta confrontare gli autoritratti, nei quali è possibile, addirittura, seguire le fasi della sua malattia. Soprattutto l’ultimo, dipinto a Zagabria, in cui si mostra col corpo magrissimo, nudo, con la malattia ormai all’ultimo stadio (infatti, morirà poco tempo dopo), definito «una sorta di Ecce Homo». Nato a Gospic in una famiglia nobile e facoltosa, dopo gli studi in casa propria, frequenta le Accademie di Belle arti di Vienna e di Monaco di Baviera in cui ha come docente Hugo von Habermann (Autoritratto con l’amico Olszewski, 1909). Compagni di avventura, Oskar Herman, Vladimir Bercic e Jopi Rasic: costituiranno il «Circolo di Monaco» che tanta parte avrà nella formazione modernista dei giovani artisti croati. Quando Kraljevic raggiunge Parigi, i suoi punti di riferimento sono Édouard Manet, Paul Cézanne e Gustave Caillebotte nell’arte; realismo e naturalismo in letteratura. È proprio Victor Hugo a suggerirgli Vive la joie, di cui addirittura ri- prende il titolo di uno dei capitoli di Notre-Dame de Paris. Elegante, dandy, flâneur, Kraljevic si impadronisce della città, ne coglie gli umori, traducendoli in una visione personalissima; un po’ come a Berlino fa Ernst Kirchner. Con una differenza: il suo tratto è sinuoso, flessibile, mentre quello del cofondatore di Die Brücke (Il Ponte), ha i contorni marcati, piuttosto taglienti, un po’ come la scultura lignea primitiva e africana che amava. Quando raffigura Arsen Masovcic (Bonvivant), elegantissimo nel suo vestito alla moda, col monocolo, il bastone da passeggio e la tuba, con una mano che calza il guanto, in realtà Miroslav dipinge se stesso «come dandy e flâneur» che, senza freni, si abbandona ad una vita scapigliata. Che restituisce sulla tela con eccezionali colpi di pennello. Una mostra come questa rappresenta una boccata d’aria pura in un clima sempre più terribile di installazioni fatte con gessetti, pezzi di binari, cumuli di carbone con una bandierina sopra (come su qualche torta di compleanno), di cui quanto prima non se ne avrà più memoria. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La Milanesiana Dal 23 giugno la quindicesima edizione a Milano e Torino, con oltre 40 incontri e 6 esposizioni Da Gao Xingjian a Paoli, la fortuna dell’arte di IDA BOZZI L a fortuna, intesa come sorte buona o cattiva, come destino e caso, è stata rappresentata dalla letteratura e dall’arte come il più incerto dei doni dell’uomo, ma anche il più inflessibile e insondabile. Proprio alla «fortuna», raccontata dalla poesia, dalla narrativa e dalle arti che si intrecciano nella rassegna, è dedicata la quindicesima edizione della Milanesiana, la manifestazione ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi presentata ieri, che si svolgerà dal 23 giugno al 10 luglio a Milano (con molti eventi anche a Torino). Ritorna anche quest’anno la formula con cui è modulato l’evento, con le letture e i concerti al Teatro Dal Verme, e i dibattiti in Sala Buzzati, Palazzo Reale e in altri luoghi; ma la rassegna (che quest’anno costerà 600 mila euro, di cui 120 mila di cachet per gli autori, come ha ricordato la Sgarbi) ha una dimensione sempre più «diffusa» e allarga il ventaglio delle proposte ad altre sedi prestigiose. Per esempio, lo Iulm, che oltre a essere tra i partner sarà la nuova sede del ciclo di incontri dedicati alla filosofia, e inoltre Brera, il Politecnico, La Cavallerizza del Fai, Palazzo Edison (Edison fa il suo ingresso tra i «main sponsor» accanto a Fondazione «Corriere della Sera», Fondazione Cariplo, Grafiche Venete), e con sei mostre tra i siti milanesi e quelli torinesi. Reading, eventi e nuovi spazi integrati Una kermesse diffusa sul tema della sorte Nel fitto programma, ci pare di notare più eventi dedicati alle arti figurative, più teatro, più poesia, oltre a molte curiosità inattese e rare cui ci ha abituato questo festival. Apre al milanese Teatro Dal Verme il 23 giugno il ministro Dario Franceschini, con le autorità cittadine, con letture e interventi di Jonathan Lethem, Edoardo Nesi e il concerto di Gino Paoli; e sul palco si susseguiranno tra gli altri Michael Cunningham, Melania Mazzucco, Ute Lemper, il Nobel cinese naturalizzato francese Gao Xingjian, Susanna Tamaro, Claudio Magris, oltre a Dacia Maraini (con un poema inedito) e Lyudmila Ulitskaja, presentate dal direttore del «Corriere della Sera» Ferruccio de Bortoli. Intanto prenderanno il via gli altri filoni di incontri: Aperitivo con l’autore in Sala Buzzati al «Corriere della Sera» con ospiti come Roberto Vecchioni, Aldo Nove, Alba Donati e ben due serate dedicate alla poesia; Orario continuato con cinque cicli di incontri — sulla filosofia allo Iulm, sui luoghi italiani in Sala Buzzati, sulla musica a Palazzo Reale e sull’Europa al Teatro Grassi: da segnalare almeno lo A sinistra, lo scrittore Michael Cunningham, al centro Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttrice della Milanesiana, a destra lo scrittore Jonathan Lethem spettacolo Fedra il 28 giugno allo Iulm con Galatea Ranzi, e la serata con Wim Wenders, Fleur Jaeggy, Hanif Kureishi e Omar Sosa il 1° luglio. Inoltre, gli incontri L’energia della città con concerti di classica e letture di Fabio Genovesi e Marco Malvaldi a Palazzo Edison. Terza sezione, «La Rosa monografica» proporrà serate di cinema e teatro, come la giornata dedicata a Edgar Reitz o l’omaggio teatrale a François Truffaut. Si chiude il 10 luglio con il concerto lettura di Aldo Nove con Morgan e la proiezione non stop del «Blob» di Enrico Ghezzi. Quattro le mostre a Milano: in Sala Buzzati Milano sotto sopra sulla nascita della Linea 1 della Metropolitana; allo Iulm, Federica Giglio — Citazione c’òlta, e una mostra dedicata a Tinto Brass Tra popolarità e arte (alle opere giovanili del regista sono dedicate le proiezioni del 5 luglio), mentre alla Pinacoteca di Brera un suggestivo confronto tra l’arte del contemporaneo Antonio López García e il Caravaggio. A Torino (dove gli incontri al Circolo dei Lettori ospiteranno Michael Cunningham, David Lodge, Tim Parks e Meir Shalev tra gli altri) da vedere la mostra Tahar Ben Jelloun. Giovinezza e l’esposizione dedicata ai disegni originali del Codex Seraphinianus XXXIII, la splendida enciclopedia dell’immaginario di Luigi Serafini. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Corriere della Sera SMS Idee&opinioni Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984 Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile APPELLI ✒ La protesta dei tassisti e le tensioni di questi giorni nelle strade di Milano (ultima rivolta del genere in ordine di tempo lungo una linea che va dalla California alla Lombardia) ci dicono che in uno spazio di tempo brevissimo, appena quattro anni, si è consumata nel campo della mobilità cittadina una rivoluzione senza precedenti. L’applicazione Uber, che consente di far arrivare una macchina con autista in pochi minuti al proprio indirizzo semplicemente sfiorando lo schermo del telefonino, è senza dubbio un miracolo economico: fondata quattro anni fa da Garret Camp e Travis Kalanick (motto di quest’ultimo: «Siamo brutalmente onesti») ha superato il miliardo di dollari e sta pensando di quotarsi a Wall Street. Ma non è l’unico fenomeno degli ultimi anni. Il car sharing, che mette a disposizione di chi apre la app mezzi senza conducente parcheggiati nelle vicinanze, ha raggiunto la quota di 450 mila iscritti a Berlino, 100 mila a Parigi e 70 mila a Milano (dove sono attivi cinque gestori: Car2go, Twist, Enjoy, Atm e Trenord), e si è diffuso a Roma, Firenze e Bologna. Il bike sharing, un modo di muoversi faci- le, economico e anche atletico, è ormai attivo in 132 città italiane. Crescono a ritmi veloci, poi, le app che automatizzano e rendono più affidabile il vecchio sistema dell’autostop: una nata a Milano, Letzgo, e una filiazione di Uber, Uberpop. Le cifre rendono chiaro che la classica distinzione tra il trasporto pubblico (effettuato da bus, metro e taxi) e quello privato (le auto comprate dalle famiglie) è stata messa in crisi dall’economia della condivisione. C’è un numero crescente di consumatori che non ritiene più indispensabile (o sufficiente) essere proprietari dell’automobile, ma che si accontenta del semplice uso, di quella che è stata definita «proprietà temporanea». Se tutto il mondo va in quella direzione non sarà certo facile fermarlo. La competitività delle città a livello globale si giocherà anzi sulla capacità di intercettare questo processo di trasformazione e di offrire a turisti e operatori tutti gli strumenti che la tecnologia offre per spostarsi in modo rapido, comodo e libero. Mario Garofalo garofalo_ma © RIPRODUZIONE RISERVATA TORNA L’INTERESSE PER LA MUSICA IN RETE LE PARTITE INCROCIATE DI APPLE E TWITTER ✒ Proprio come le news, la musica non è mai stata ascoltata così tanto grazie a Internet nonostante il suo tradizionale modello di business sia in difficoltà almeno dalla nascita di iTunes. In termini economici non c’è nulla di strano: il valore d’uso può essere molto alto, anche se il valore di scambio crolla. Ma ora, dopo anni di difficoltà, la musica sta tornando al centro dell’attenzione anche nella produzione e distribuzione dei ricavi. Dopo due sole settimane dalla notizia che Apple sarebbe interessata a Beats, la piattaforma di ascolto delle canzoni in streaming fondata da Dr. Dre e Jimmy Iovine, ora Twitter, un social network, sarebbe in trattativa per la tedesca Soundcloud. Il rumor è stato pubblicato da Re/Code, giornale online fondato dall’ex innovation editor del Wall Street Journal, Walter Mossberg, generalmente molto ben informato. Le due operazioni sono molto diverse: Apple, che ha allo stesso tempo ucciso e fatto rinascere la musica, deve arginare la fine dell’era iTunes che aveva sancito il passaggio dall’acquisto del disco a quello della singola canzone. Oggi, nella sharing economy, non si compra più nem- meno la singola traccia ma il diritto di ascoltarla. Per Twitter la partita è ben diversa. La società è sotto pressione in Borsa a causa degli utenti che non crescono abbastanza e al modello di business ancora non chiaro. Ed è probabilmente a questi due fattori che bisogna guardare per comprendere l’operazione su Soundcloud. La piattaforma di condivisione della musica fondata a Berlino da Eric Wahlforss ha circa 250 milioni di utenti ed è valutata 700 milioni di euro. È possibile che Twitter guardi proprio a questi utenti — una platea giovane e diversa da quella che popola il social network dei 140 caratteri — per dare una spinta ai propri numeri. Ma più in generale il problema di tutti i cosiddetti over the top è la difesa della qualità dei contenuti. Google, Apple, Amazon, Facebook e Twitter hanno ora un obiettivo comune: senza contenuti di qualità la propria audience è destinata a crollare perché, come insegna la parabola di iTunes, la condivisione distrugge i business tradizionali per poi autocannibalizzarsi. Massimo Sideri © RIPRODUZIONE RISERVATA LITI DA CORTILE, EUROPA DIMENTICATA UNA CAMPAGNA VERGOGNOSA SEGUE DALLA PRIMA Sì, sapendo però che negli ambienti politici e nei mercati è rimasta radicata l’idea — più di un semplice retropensiero — che l’Italia non ce la potesse, anzi che non ce la volesse fare. E che una parte di essa fosse in fondo disinteressata, o inconsapevole, delle conseguenze globali delle sue azioni. Possiamo dire che il modo in cui i partiti italiani stanno conducendo la campagna elettorale non fa niente per dissipare questa idea. Domenica l’Italia eleggerà il dieci per cento dei deputati che entreranno nel Parlamento di Strasburgo. Parecchi. Ma alcuni andranno a sostenere una battaglia per l’uscita dall’euro: saranno inutili, nel senso che l’obiettivo non ha possibilità di affermarsi se non in una crisi incontrollata; così facendo affermeranno l’uso solo strumentale (prendere i voti di un’opinione pubblica arrabbiata) di una questione europea, nella peggiore tradizione. E altri entreranno con un mandato generico, senza avere discusso del presente e del futuro dell’Europa con i cittadini e spesso nemmeno all’interno dei loro partiti. L’Unione Europea ha vinto la dura battaglia per evitare il crollo della moneta unica. Un risultato non scontato. E qualche altro passo è stato fatto: ad esempio per la prima volta il voto influirà sulla scelta del presidente della prossima Commissione europea, affidata all’Europarlamento. I pericoli però non sono finiti: c’è quasi ovunque un enorme problema di crescita delle economie, come hanno segnalato i dati del Prodotto lordo europeo nel primo trimestre. Come mettere definitivamente in sicurezza l’Unione, su quali programmi di medio e lungo termine; quali riforme introdurre per favorire la crescita; e con quanto rigore e quanta solidarietà: questi sono i temi dei quali i futuri parlamentari e i partiti italiani avrebbero dovuto discutere in campagna elettorale (e sui quali dovrebbero andare a impegnarsi in Europa). Non è stato così: occhi fissi solo sul potere, a Roma e in provincia. C’è da augurarsi che, a questo punto, siano gli elettori a parlare, a dire che la nuova normalità del dopo crisi non è un’Italia chiusa, asfittica, relegata in periferia: andando a votare in buon numero per l’Europa. Quando non c’è leadership, bisogna darsela. Luigi Offeddu Danilo Taino © RIPRODUZIONE RISERVATA Una casa di libertà, pace e sicurezza L’importanza di votare per l’Europa di JOACHIM GAUCK, BRONISLAW KOMOROWSKI e GIORGIO NAPOLITANO Pubblichiamo qui di seguito l’appello al voto firmato congiuntamente dai presidenti Giorgio Napolitano, Joachim Gauck e Bronislaw Komorowski in occasione delle prossime elezioni europee. Non è un caso che l’iniziativa sia partita dai massimi rappresentanti di Italia, Germania e Polonia, tre Paesi drammaticamente segnati dalla Seconda guerra mondiale e in cui è molto sentita la vocazione europea. Le discussioni attorno alla pace e all’Europa dei tre Presidenti si sono fatte più intense a partire dall’incontro di Napoli del 19 novembre 2012. C ari cittadini, ci accingiamo ad eleggere il nuovo Parlamento dell’Unione Europea. Quest’anno la nostra voce conterà più che in passato: per la prima volta la potremo impiegare per influire significativamente sulla scelta di chi guiderà la Commissione europea verso il futuro. Allo stesso tempo, i nuovi membri del Parlamento europeo avranno una responsabilità crescente nell’ambito del processo di formazione delle leggi. Ciò che faranno sarà importante per tutti noi e per ciascuno di noi europei. Siamo in larga maggioranza consapevoli dei vantaggi, concreti e quotidiani, che ci vengono dall’appartenenza all’Unione Europea. Oggi sono dati per scontati le libertà e i diritti fondamentali. Non dovrebbero essere considerati come acquisiti una volta per tutte. Essi devono essere invece costantemente riaffermati e difesi. Ormai da tempo si è affermato uno stile di vita europeo al quale la maggior parte di noi non intende rinunciare. Essere cittadini europei significa oggi poter vivere, lavorare ed esercitare un’attività imprenditoriale dovunque, all’interno dei confini dell’Unione. Significa poter viaggiare senza controlli alle frontiere e, spesso, senza neppure la necessità di dover cambiar moneta. Significa poter studiare a Varsavia, Roma, Berlino ed in qualsiasi altra città in Europa. Significa poter esprimere il proprio punto di vista liberamente, sempre e dovunque. Essere europei significa, in definitiva, essere liberi. Essere europei significa anche vivere al sicuro. Possiamo fare affidamento su un insieme comune di norme e sul rispetto di standard ambientali, sociali e di sicurezza alimentare comuni. I vincoli della solidarietà europea sono così forti che possiamo fare affidamento su uno sforzo comune per contrastare gli effetti della crisi economica e finanziaria. Combattere la disoccupazione e ristabilire le condizioni per una crescita sostenibile costituiscono il nostro obiettivo comune. Lavorando ed interagendo gli uni con gli altri acquisiamo infatti la capacità di plasmare insieme il nostro comune destino. Nata dalle tenebre della più tragica delle guerre, l’integrazione europea è stata, sin dagli albori, un progetto di pace. Lo è ancora. La violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina ci richiama all’urgente bisogno di dar vita ad un sempre più stretto coordinamento europeo, ad esempio nei settori della politica estera, di difesa e dell’energia. Libertà e prosperità, pace e diritti umani: questo è l’Europa. Ed è perciò che andare a votare merita il nostro tempo ed il nostro sforzo. Con il nostro voto possiamo davvero influire sull’evoluzione delle politiche europee. Per questi motivi, il 25 maggio, votate! Votate per l’Europa! © RIPRODUZIONE RISERVATA LENTEZZA DELLA GIUSTIZIA Processi e avvocati, il Paese degli eccessi di PIETRO TRIMARCHI C aro direttore, l’Italia ha una posizione di spicco nell’ambito europeo per la lentezza della giustizia civile. Dovendo spiegarsene il perché, la spiegazione che sembra ovvia e viene per prima alla mente è che siano insufficienti le risorse dedicate all’organizzazione giudiziaria. Ma così non è; o meglio: così non sarebbe in una situazione normale, perché la spesa annuale per l’intero sistema giudiziario italiano (civile e penale) corrisponde a circa € 73 per abitante, che corrisponde sostanzialmente alla media dei Paesi dell’eurozona (dati 2010 Cepej). Il problema è dovuto principalmente all’ingente arretrato, che a sua volta si è formato per l’insostenibile pressione di una massa ingente di domande giudiziali. 2.399.530 nuove liti civili e commerciali in un anno è un numero abnorme, perché corrisponde a 40 nuove liti per 1.000 abitanti, dato che si confronta con 28 per la Francia, 19 per la Germania, 13 per l’Austria (dati 2010 Cepej). Contrastare un fenomeno che ha radici nel costume non è facile; ma qualcosa si può fare. Si può e si dovrebbe, innanzitutto, evitare che la via della lite infondata sia più conveniente di quella dell’adempimento del dovuto. È questo il caso, in Italia, dell’adempimento di molti debiti di diritto privato, per i quali la condanna attribuisce sovente solo gli interessi legali, che oggi, per esempio, sono calcolati al tasso dell’1% annuo. Ciò significa che in questi casi il debitore inadempiente è finanziato dal creditore, per la durata del processo fino a un provvedimento esecutivo di condanna, al tasso (per il 2014) dell’1% annuo, mentre un finanziamento bancario (che oltre tutto non gli sarebbe sempre possibile di ottenere) gli costerebbe oggi almeno il 5% annuo. Ciò è tanto più sconcertante, in quanto per il ritardo nel pagamento di merci e servizi oggetto di operazioni commerciali sono invece dovuti (per imposizione europea, al solito) interessi al tasso, oggi, dell’8,25% annuo. Sembrerebbe, inoltre, corretto e opportuno disporre che la parte soccombente, la quale abbia temerariamente abusato del processo agendo o resistendo in giudizio con malafede o colpa grave, sia condannata a pagare allo Stato una sanzione adeguata. Merita poi di essere accertato se un contributo alla riduzione del contenzioso possa essere dato dalla Pubblica Amministrazione, mediante un suo più generale e rigoroso controllo preventivo interno, che operi come filtro selettivo delle posizioni da mantenere in giudizio, separandole da quelle da abbandonare spontaneamente in riconoscimento delle DORIANO SOLINAS CITTÀ PIÙ VIVIBILI E COMPETITIVE ANCHE GRAZIE ALLA MOBILITÀ URBANA buone ragioni della controparte. Si tratta di una questione assai importante, poiché i procedimenti in cui è parte la Pubblica Amministrazione, spesso con cause seriali, costituiscono una quota assai importante del contenzioso. Altra posizione di punta del nostro Paese riguarda il numero degli avvocati (nel 2010 circa 350 avvocati ogni centomila abitanti, a fronte, per esempio, di 80 in Francia e 190 in Germania: dati Cepej). «Troppi avvocati!» scriveva Piero Calamandrei con riferimento ai dati del 1913 (quando avvocati e procuratori erano 21.488: 59 ogni centomila abitanti; oggi sono circa 250.000). Troppe cause, perché troppi avvocati, o invece, gli avvocati sono molti per provvedere alle molte cause? O, infine, entrambi gli eccessi sono paralleli e hanno la radice nella particolare cultura del Paese? Delle due prime tesi, la seconda non sembra fondata: la domanda di giustizia è cresciuta, ma se il numero degli avvocati fosse adeguato alla pressione della domanda, essi dovrebbero essere pienamente occupati, mentre così non è, poiché risulta che in gran numero sono in difficoltà per insufficienza di lavoro. La tesi opposta — che siano gli avvocati a fomentare le liti — si ricollega con una secolare diffidenza verso la categoria e, più in generale, verso i giuristi: dal detto «giuristi, cattivi cristiani», ripetutamente ripreso da Lutero, all’Azzeccagarbugli del Manzoni. La tesi non è rigorosamente dimostrabile, e va in ogni modo ridimensionata, considerando che, di regola, l’incontro fra avvocato e cliente avviene su iniziativa di quest’ultimo, e non viceversa. È peraltro ragionevolmente presumibile che avvocati con poco lavoro non siano molto portati a frenare la litigiosità dei loro clienti. Anche per questa ragione, di fronte al gravissimo problema della crisi della giustizia civile, che richiede di adottare tutti i rimedi ragionevoli e possibili, l’opportunità di introdurre un numero programmato per l’ammissione all’esercizio della professione andrebbe seriamente considerata. Questa soluzione, dopo le deplorevoli vicende degli esami d’avvocato a Catanzaro, che ora si vorrebbero sostituire con la facile abilitazione professionale ricercata in certi Paesi stranieri per poi farla valere in Italia, si raccomanderebbe, inoltre, come l’unica veramente in grado di assicurare un sufficiente livello di competenza tecnica. La critica, secondo la quale limiti all’accesso alla professione sarebbero contrari alle esigenze del mercato, appare dettata da una concezione scolastica e semplicistica dei benefici della concorrenza; inoltre trascura che la garanzia di competenza tecnica non è solo nell’interesse del cliente, ma è anche nell’interesse pubblico alla qualità del giudizio, poiché il dibattito fra difensori competenti è di grande aiuto a chi deve poi decidere la lite, come qualsiasi giudice può testimoniare. Professore emerito di Diritto civile all’Università Statale di Milano © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 35 italia: 51575551575557 Lettere al Corriere LA SPARTIZIONE DELL’AFRICA FRA CATTOLICI E PROTESTANTI Risponde Sergio Romano Dopo anni di colpevole silenzio sulla carneficina operata dalla setta islamica del Boko Haram, contro i cristiani in Nigeria (si parla di oltre 10 mila morti) ora tutto il mondo si è commosso per il rapimento delle studentesse. Governo nigeriano, Usa, Francia stanno concertando le misure idonee per ottenerne la liberazione. Chi e quando ha portato il cristianesimo in Nigeria, che pare seguito da una percentuale consistente della popolazione? Chi finanzia Boko Haram? Carmen Bellavista carmenbellavista@ outlook.com Cara Signora, on credo che vi sia stato silenzio. I mezzi d’informazione, soprattut- N STATI UNITI La pena di morte Caro Romano, sul no alla pena di morte sono persuaso che la maggioranza della gente sia d’accordo. Ciò non dovrebbe però indurre ad astenersi dall’interrogarsi sulle ragioni che spingono talune civiltà avanzate (ad esempio gli Stati Uniti) a considerare la pena capitale una misura valida ed efficace. Una volta scartata l’ipotesi che sia il senso di inumanità a dettare la scelta, rimane quella del deterrente e della lezione da dare a chi si macchia dei delitti più efferati. Ma se le statistiche poi sconfessano detta tesi, a che pro certe nazioni perpetuano il diritto di uccidere i colpevoli anche con sofferenze (queste sì) inumane? La ragion di Stato è ancora così forte da additare la morte a soddisfazione della pretesa punitiva e a strumento di contrasto al crimine violento? Alessandro Prandi alessandro.prandi51@ gmail.com Mi limito a una risposta breve, limitata agli Stati Uniti e necessariamente parziale. Molti to nell’era della globalizzazione, sono costretti a saltare da un continente all’altro. Ma non passa giorno senza che la stampa e la televisione riservino spazio alla crescente ondata del terrorismo islamista nel Sahel, in altre zone dell’Africa a sud del Sahara e nel Corno d’Africa. Il fenomeno è almeno in parte collegato alle resistenze con cui gli islamisti si sono scontrati, dopo gli attentati dell’11 settembre, negli Stati Uniti, nell’Europa centro-occidentale e in Russia. Tenuti a bada in Occidente, hanno spostato le loro operazioni nel continente africano dove i loro attentati hanno un obiettivo strategico: dimostrare che i governi più o meno laici e filo-occidentali non sanno garantire la sicurezza dei loro cittadini. Ogni attentato, soprattutto americani continuano a pensare, biblicamente, che il sangue si lava con il sangue e che soltanto la morte dell’assassino può dare soddisfazione ai parenti della vittima. CAPITALI DALL’ESTERO Solo speculazioni? Blackrock, la più grande società di investimenti del mondo, è entrato in Intesa Sanpaolo, in Unicredit e in Mps. People’s Bank of China, la banca centrale cinese, ha rilevato azioni di Eni e di Enel. Altri capitali stranieri sono entrati recentemente. Da una parte, si afferma che l’Italia è diventata un terra di conquista; dall’altra si risponde che è il segnale dell’interesse degli investitori stranieri per il mercato La tua opinione su sonar.corriere.it Tassisti di Milano in rivolta contro le «auto con conducente» di Uber. Siete d’accordo con la loro protesta? @ Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 quando colpisce le aziende straniere e le istituzioni della società civile, denuncia l’impotenza delle autorità e scoraggia gli investimenti stranieri. Il denaro necessario alla loro organizzazione viene spesso dall’uso criminale (ricatti, estorsioni, contrabbando) delle risorse naturali del Paese in cui stanno operando. In Nigeria, per esempio, la maggiore fonte dei loro finanziamenti è probabilmente il petrolio. Alla sua domanda — chi ha portato il cristianesimo in Nigeria? – devo dare la stessa risposta che darei se lei mi avesse interrogato sulla diffu- italiano. Fino a che punto ciò possa fare bene alla nostra economia è tutto da vedere. Gli investimenti non generano sviluppo e posti di lavoro. Semplicemente si tratta di investimenti speculativi. Giorgio Volonteri Imperia «GOMORRA» Il cartello pubblicitario Di fronte all’Altare della Patria, in Piazza Venezia, giganteggia un cartellone di propaganda per «Gomorra». Non si poteva scegliere un posto meno solenne per esporre le facce volutamente sione della cristianità in qualsiasi altro Paese africano: il colonialismo. Mentre l’Islam si diffondeva fra le popolazioni animiste grazie ai mercanti musulmani che operavano soprattutto lungo le coste occidentali e orientali del continente, il cristianesimo marciava con le truppe conquistatrici delle potenze europee. Per l’evangelizzazione cattolica del continente furono creati nuovi ordini religiosi fra cui i Missionari comboniani del cuore di Gesù (dal nome di Daniele Comboni, primo vescovo di Khartum) e la Société des missionaires d’Afrique, meglio noti come pères blancs, fondata nel 1868 da Charles Lavigerie, arcivescovo d’Algeri. La diffusione del cristianesimo protestante, invece, fu dovuta principalmente ai missionari britannici e di altri Paesi di lingua inglese. La Nigeria è uno dei Paesi in cui i due volti della cristianità sono presenti, più o meno, alla pari. I cattolici sono 30 milioni e i protestanti poco meno, ma con un largo ventaglio di confessioni: 17 milioni di anglicani, 6 milioni di battisti, 4 milioni di presbiteriani, 1 milione e mezzo di evangelisti. Le segnalo infine, cara Signora, che gli anglicani dell’Africa sono oggi una delle maggiori componenti della Comunità anglicana ed episcopale nel mondo. Grazie al loro numero fanno del loro meglio per frenare le tendenze «troppo» liberali dei loro fratelli inglesi e americani, soprattutto quando occorre decidere se un vescovo possa vivere nel palazzo vescovile con il suo compagno. da galera dei protagonisti, risparmiando al Milite Ignoto l’umiliante vista di quel che rimane della sua gloria dimenticata? NOLE DJOKOVIC Corrado Rubeo [email protected] STILE E SOBRIETÀ Rinuncia alle auto blu Il Capo della Polizia ha rinunciato a scorta e auto blindata preferendo una più economica berlina. Dopo aver notato il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri che da tempo arriva alle cerimonie ufficiali con una vettura non di rappresentanza, fa piacere osservare che alcuni altissimi dirigenti dello Stato stiano dando esempio di sobrietà e stile. Carlo Panucci, Roma SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda di oggi Sì La proposta del ministro all’Istruzione Stefania Giannini: i bambini scuola a 5 anni. Condividete? 8 No 92 © RIPRODUZIONE RISERVATA Gesto da imitare Al nobilissimo gesto del tennista Nole Djokovic, il quale ha dato in beneficenza il proprio montepremi del Torneo di Roma, non sarebbe male se seguisse la stessa azione di qualche milionario operante in altri campi, primo fra tutti quello della politica! Mauro Mai, Rieti LIMITE DI ETÀ A 70 ANNI Presidenti di seggio Un amico che per moltissimi anni è stato presidente di seggio durante le tornate elettorali, mi riferisce che per le elezioni europee non può più ricandidarsi —secondo la legge — perché ha superato i 70 anni. Se la legge prevede per tale incarico una norma cosi restrittiva, considerato che esso, secondo la mia opinione, è meno importante e meno delicato rispetto a quello svolto dai parlamentari, mi domando: per quale legge soprannaturale una norma simile non è prevista per i politici in Parlamento? E-mail: [email protected] oppure: www.corriere.it oppure: [email protected] Tuttifrutti di Gian Antonio Stella Quelle tangenti nel paese di Maccus C ome mai ventidue anni dopo lo scoppio di Mani Pulite c’è gente che continua a chiedere tangenti e gente che continua a pagarle? Alla domanda che tanti ipocriti si sono pensosamente posti nei giorni scorsi dopo gli arresti per l’Expo 2015, risponde una sentenza del tribunale di Napoli Nord. Così bonaria verso l’imputato da incoraggiare alla mazzetta ogni amministratore pubblico che si senta portato al mestiere di ladrone. Eugenio Di Santo, un ricco imprenditore sindaco di Sant’Arpino, in provincia di Caserta, era stato arrestato sei mesi fa per avere «ripetutamente sollecitato» un imprenditore che gestisce i servizi mensa delle scuole comunali a «regalargli» un prezioso bracciale tempestato di diamanti che costava intorno ai tremila euro e che, stando a quanto diceva, avrebbe dovuto regalare a sua volta a un magistrato. Nessun dubbio sui fatti. Come ha scritto ieri mattina sul Mattino Marilù Musto, l’uomo non poteva che «ammettere la colpa a fronte di prove schiaccianti: un video che ritraeva il sindaco con la sua vittima sul retro della scuola elementare, nastri registrati durante i colloqui fra i due e una denuncia ai carabinieri presentata dal ristoratore alla stazione di Lusciano il 1 novembre 2013. Difendersi sarebbe stato inutile, meglio chiedere la riqualificazione del reato e andare avanti in un processo più breve possibile. Bisognava evitare l’interdizione dai pubblici uffici». Ed è esattamente quello che, grazie al patteggiamento, Eugenio Di Santo ha ottenuto l’altro giorno dal tribunale di Le condanne Napoli Nord. I giudici, presidente Maria Picardi, lo hanno bonarie possono Alberto infatti condannato a un anno e sei alimentare mesi di carcere. Più il pagamento di 2.500 euro come risarcimento il sistema all’imprenditore costretto a pagadelle mazzette re e al Comune. Tanto per capirci, visto che la popolazione del paese assomma complessivamente a 14.267 anime, l’onore di ogni abitante offeso dal tangentismo del primo cittadino è stato valutato 17 centesimi. Di più: trattandosi di una condanna inferiore ai due anni, così leggera anche grazie al fatto che il Comune non si era costituito parte civile, la pena è stata sospesa. E poiché l’uomo non si era mai dimesso (si era candidato a sindaco con questa promessa: «Né io, né gli assessori, né i consiglieri comunali prenderemo un solo euro in cinque anni») potrebbe teoricamente tornare in sella. Come andrà a finire non si sa. Dopo la condanna l’uomo, eletto da un’«alleanza democratica» trasversale che comprendeva il Pd, l’Udc, i socialisti, i mastelliani e altri ancora, è stato festeggiato nella sua villa da decine di simpatizzanti entusiasti. Un altro elettore si è spinto a scrivere sulla pagina Facebook del condannato: «abbiamo sempre confidato in te, Gesù!». Ancora più divertente, a latere, c’è un’altra noterella: solo due settimane fa quel Comune che non si è costituito parte civile contro il sindaco reo confesso ha premiato il presidente del Senato Pietro Grasso nel corso della manifestazione «Pulcinellamente»… Il paese si vanta infatti di aver dato i natali, secoli fa, al personaggio teatrale di Maccus. L’antenato di Pulcinella. Complimenti: coerenza perfetta… ❜❜ Enzo Marchiori, Bresso (Mi) © RIPRODUZIONE RISERVATA Interventi & Repliche Expo: sfida da non perdere L’appello lanciato dalle pagine del Corriere del 18 maggio da parte di Giangiacomo Schiavi è l’ennesima dimostrazione di quanto l’Esposizione Universale rappresenti un evento di portata storica per Milano e per l’Italia. I recenti avvenimenti di cronaca hanno «macchiato» la nostra reputazione, ma anche continuare a ribadire che l’evento sarà «mafia free» o che l’Autorità Anticorruzione vigilerà su Expo, non fa altro che rafforzare la convinzione presso i nostri interlocutori esteri che l’evento e in definitiva il nostro Paese siano in un continuo stato di emergenza. Sia chiaro, è fondamentale rafforzare i controlli per evitare che episodi di malcostume, che comunque si verificano puntualmente in ogni Paese al mondo in occasione di eventi di questa portata, siano il solo «bigliettino da visita» che in questo momento circola nel mondo. Nel mio specifico caso, «per poter vendere» il padiglione americano mi trovo nella condizione di «dover vendere» il nostro Paese a investitori americani, raccontando una storia convincente, abbattendo luoghi comuni e fugando ogni dubbio sul reale ritorno dell’investimento. Sforziamoci di ribaltare la comunicazione di questi giorni e facciamo in modo che i veri ambasciatori di Expo siano i ragazzi e le imprese di ogni angolo del mondo che hanno voglia di stupirci con la loro creatività, operosità ed ingegno. Questo è il modo migliore per invitare le imprese, americane nel mio caso, ad investire sul nostro Paese ancor prima che nel padiglione Usa. Uno sforzo che sicuramente porterà i suoi frutti e che, nella nostra ambizione, convincerà qualche investitore americano non ancora presente nel nostro mercato a investire qui, creando occupazione e sviluppo. Qualche giorno fa ho lanciato una provocazione, chiedendo al nostro governo l’istituzione di un ministero dedicato esclusivamente dedicato ad Expo, con l’impegno d’onore di cessare le sue funzioni il 1° novembre 2015, dopo la presentazione di un rendiconto dell’attività svolta. Stiamo parlando di un evento che genererà tra i 25 e i 69 miliardi di euro di giro d’affari sino al 2020, come da studi di Camera di commercio di Milano e Confindustria , tra il 2 e il 5% del Pil. Numeri del genere giustificano un impegno politico prioritario, allo scopo di valorizzare e © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE Luciano Fontana VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. 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Per la prima volta l’Expo di Milano avrà un tema molto sfidante e cucito intorno al nostro Paese, che ogni padiglione affronterà senza divagazioni, consentendoci di stare sulla scena da protagonisti oltre la durata dei 6 mesi di manifestazione. Quello che permetterà all’Expo di Milano di essere un successo sarà dare una risposta convincente alla domanda, che mi viene spesso rivolta: «why Italy?». La risposta a questo interrogativo è già oggi dipinta sui volti dei tanti ragazzi, la «Generazione Expo», che si identificano nel mondo globale e interconnesso di oggi e di cui il Expo 2015 è una perfetta rappresentazione. Questa però è la sfida che la mia generazione non deve perdere. Simone Crolla Consigliere delegato American Chamber of Commerce in Italy, Executive Vice President Friends of the Usa Pavilion EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • Seregni Padova s.r.l. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • Speedimpex USA, Inc. 38-38 9th Street Long Island City - NY 11101 USA • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - Argentina • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 - Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus • FPS Fernost Presse Service Co. Ltd 44/10 Soi Sukhumvit, 62 Sukhumvit Road, Bang Chark, Phrakhanong - Bangkok 10260 - Thailandia na + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 0,93 + € 0,47; m/m/g/d Corsera + CorMez. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. 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La vita del “Papa buono” nelle sue parole” € 11,30; con “La grande cucina italiana” € 11,30; con “Lucia Annibali, Io ci sono” € 14,30; con “Grande Guerra. 100 anni dopo” € 3,39; con “Holly e Benji ” € 11,39; con “English Express” € 12,39; con “Biblioteca della Montagna” € 10,30 36 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Spettacoli In platea Il dramma dei Dardenne C L’operaia Cotillard emoziona e punta alla Palma d’oro di PAOLO MEREGHETTI i sono dei film che riempiono gli occhi, altri che soddisfano la mente. Deux jours, une nuit (Due giorni, una notte) dei fratelli Dardenne riempie il cuore. Non che non abbia altre qualità, tutt’altro, ma è un film che va diritto all’emozione, anche se è ben attento a non «ricattare» mai lo spettatore. Piuttosto usa l’empatia con la protagonista per aprirti gli occhi sull’oggi e sulla realtà. La storia è semplicissima: un’operaia belga (Marion Cotillard) ha un weekend — i due giorni e la notte del titolo — per convincere i suoi sedici colleghi se accettare o rifiutare il bonus promesso dall’azienda in «cambio» del suo licenziamento: lavoreranno tutti un po’ di più per una gratifica di mille euro. Lei, Sandra, esce da una depressione (e per questo l’azienda non la Il Festival Ieri protagonista con una storia tratta da Cocteau e il restauro di «Matrimonio all’italiana». Oggi una lezione di cinema DA UNO DEI NOSTRI INVIATI CANNES — «Sto strillando, mi senti? Pronto, pronto...» esclama un’intensa Sophia Loren. Una donna attaccata al telefono, il filo che va dritto in bocca al precipizio. È il film di 25 minuti diretto da suo figlio Edoardo Ponti («Lei mi ha donato la vita, io le dono questo piccolo film»), che ha riadattato con Erri De Luca il celebre monologo di Cocteau, che qui perde l’articolo e si intitola Voce umana. Tutti si alzano in piedi ad applaudire la diva, vestita color oro con la porporina. È la seconda volta che accade in poche ore, dopo il tributo alla cena dei registi e giurati selezionati quest’anno, davanti ai fratelli Dardenne e Wim Wenders, Willem Dafoe e una Sofia più piccola (Coppola), e ai vertici del festival. Ieri, oggi e domani: la tre giorni della Loren si conclude questo pomeriggio, quando terrà una master class su cui ha le idee ancora da mettere a fuoco: «Io devo dare delle lezioni di cinema? Ma no, mi faranno delle domande, non è che devo inventare la storia dei fratelli Lumière, mi arrangerò come ho sempre fatto». A Cannes, che vide la prima volta quando ancora doveva fare cinema, porta il film diretto da suo figlio. Si sa quanto Donna Sophia sia protettiva in famiglia: «Cosa posso dire, Edoardo è un regista attento, meraviglioso, sensibile; sceglie sempre storie difficili da fare e anche stavolta è così». Interviene Edoardo: «Mamma è un’attrice istintiva, che non prova. Qui abbiamo provato per sei settimane, perché altrimenti il monologo è un blocco ripetitivo, dovevamo costruire un itinerario emotivo». «È stato come una pièce teatrale — dice lei — è un monologo che hanno fatto tante grandi del cinema, Ingrid Bergman, la Thulin. E Anna Magnani: quando la vedevi ti veniva voglia di fare questo mestiere. Bella, intelligente, piena di coraggio. Un’attrice se si vuole cimentare in cose importanti sceglie La voce umana. Erano tanti anni che lo volevo fare. Ma prima non avevo l’età giusta». La storia di una donna al crepuscolo di una storia d’amore, che viene lasciata dal suo uomo. Il set è Napoli negli phia Lobacio tra So anni 50, la casa di lei è Passione L’intenso o Lo Verso (50) ne ric En ed immersa nella penom- ren (79 anni) i. In alto, oardo Pont bra. In questo adattamen- «Voce umana» di Ed adre ieri a Cannes m la n co to Sophia recita in napole- il regista (41) La diva Sophia «Ho tanta energia, voglia di fare e sogni» Applausi al film diretto dal figlio Edoardo tano. La perdita dell’«ultimo amore della mia vita» è ancora lontano, come ogni martedì gli ha preparato la melanzana alla parmigiana. Arrivano le prime parole: «Sotto i bombardamenti della guerra ho perso tutto, mio marito… È calato il sipario sugli anni miei, poi sei arrivato tu e hai rimesso in piedi la mia vita, a forza delle tue carezze mi hai tolto la cenere dal cuore». C’è la presenza muta di Enrico Lo Verso, l’amante giovane che appare nei flashback di quando erano una coppia felice. D’un tratto si baciano (questione di due-tre secondi). Edoardo aveva già diretto in un cortometraggio Lo Verso; gli ha detto un po’ scherzando e un po’ no: «L’idea che mia madre baci qualcuno non mi fa felice, ho voluto te perché ti conosco». «In quella scena — dice l’attore — ero emozionato prima di girarla, una volta partito il ciak, eravamo solo colleghi. Ho conservato un quaderno delle elementari in cui nella copertina c’è una foto della Loren. Lei ha aspettato per interpretare La voce umana, prima non sarebbe stata credibile. Una donna come lei essere lasciata a quarant’anni…». Il corto precede la proiezione di Matrimonio all’italiana nel restauro della Cineteca di Bologna. Uno dei quattordici film che Sophia ha girato Dal 28 maggio «Voce umana», libro e dvd Voce umana con Sophia Loren ed Enrico Lo Verso è il cortometraggio (25 minuti) diretto da Edoardo Ponti e ispirato al celebre monologo di Cocteau. Il dvd e un libro (che raccoglie il dialogo tra il critico Maurizio Porro e la diva italiana) saranno in vendita da mercoledì 28 maggio: in edicola con il Corriere della Sera e in libreria con Rizzoli. con Marcello Mastroianni: «Mamma mia, che bello rivederlo nel poster del Festival, è come se dicesse: “Ci sono anch’io”. Ricordo ogni dettaglio dei miei film, ci sono momenti che non ti dimenticherai mai, penso al sasso che tiro in La ciociara, Vittorio De Sica era diventato piccolino piccolino dietro la macchina da presa». Il cinema italiano oggi? «L’Oscar a Sorrentino porterà cose positive. Siamo bravi, belli, abbiamo tante cose da dire. Ci vogliono i soldi». Voterà alle elezioni? «Io non voto. Sono francese, mi sono sposata in Francia, all’epoca non c’era il divorzio in Italia». A settembre compie 80 anni: «Il regalo più bello sarebbe una chiamata da papa Francesco. Io però ve lo dico, se lo sento al telefono, svengo. Gli anni passano per tutti, che devo fare. Sto benissimo, con tanta energia e voglia di fare. Ho un sogno che non posso rivelare, una cosa importante che vorrei fare e non ho mai fatto a cui devo pensare attentamente». Signora, vede eredi? «Mhhh». Brusio in sala. «Scusate, è la napoletanità che viene fuori. Sono un po’ stanca, non lo so». Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Spettacoli 37 italia: 51575551575557 Baci da Bollywood La star indiana Aishwarya Rai (40 anni) sul red carpet del film «Due giorni, una notte» dei Dardenne considera più all’altezza del lavoro) ed è rassegnata al peggio ma l’incoraggiamento del marito (Fabrizio Rongione) e di una combattiva collega la spinge a contattare i sedici colleghi per convincerli a difenderla. La grandezza dei Dardenne, come sempre autori della sceneggiatura, è quella di lasciare pochissimo spazio ai «problemi» sindacali per scavare nelle contraddizioni delle persone: solidarietà contro gratificazione finanziaria, libertà di decisione contro ricatti aziendali (il capofabbrica è una presenza lontana ma incombente), disponibilità al sacrificio contro egoismo. A reggere tutto il film, Volti dall’Oriente Le attrici Miyuki Matsuda e Jun Yoshinaga e la regista Naomi Kawase (da sinistra) Il selfie della modella La modella ceca Petra Nemcova (34 anni) si fa un selfie davanti ai flash dei fotografi una Cotillard davvero straordinaria, capace di comunicare la tensione che la agita — non vuole «elemosine», non vuole ricattare nessuno — grazie a una forza espressiva intensissima, vera e commovente, che la candida a una Palma che finora le è sempre sfuggita. E che i due registi (già premiati con due Palme d’oro, una terza sarebbe un record) assecondano con una macchina da presa come sempre molto mobile ma che questa volta più che «pedinare» i personaggi, li inquadra in un contesto umano e sociale di più grande respiro. È piuttosto Naomi Kawase che sta addosso ai suoi due adolescenti, i protagonisti di Futatsume no mado (Still the Water), l’altro film in concorso ieri. I timidi sedicenni Kyoto e Kaito scopriranno cosa sono Due giorni, una notte di Luc e Jean Pierre Dardenne Futatsume no mado di Naomi Kawase da evitare interessante da non perdere capolavoro l’amore e la morte attraverso i destini dei rispettivi genitori: la madre di lei in lotta con un tumore, quella di lui con la solitudine dopo l’abbandono del marito. Insieme, impareranno ad accettare dolore e gioia, che si alternano senza possibilità di controllo come l’agitarsi e il calmarsi della natura — vivono su un’isola spesso devastata da tifoni — per riuscire alla fine a capire quali sono i rispettivi sentimenti. Un viaggio alla scoperta di sé e della vita che la Kawase racconta con un occhio sensibile al fascino della natura selvaggia — vento, onde, piogge, neve — e con un incedere meditabondo e ondivago, attenta alla bellezza delle cose quanto ai sentimenti delle persone. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il debutto L’attore sceglie periferie degradate per il suo set Gosling regista dark: il mio modello è Lynch Un’America da incubo in «Lost River» L’abito di Marion Marion Cotillard, 38 anni, ha stupito indossando un abito in rilievo di Maison Martin Margiela Couture, con bottoni, perline e altri elementi colorati CANNES — La lista degli attori che, diventando registi, aspirano a essere emuli di Ben Affleck e Clooney, all’ombra di Eastwood, continua ad allungarsi. Ryan Gosling, 33 anni, ex ragazzino del Mickey Mouse Club canadese figlio della middle class operaia e apprezzato in Europa e a Hollywood ha rinunciato a vari ruoli per dirigere il suo horror fantasy intitolato per tutto il tempo delle riprese How to catch a monster, poi diventato Lost River, girato a Detroit Una città stretta da una drammatica crisi economica e che giovani e vecchi stanno abbandonando, ma che sembra ispirare da ultimo il cinema con alcuni suoi interi quartieri abbandonati e, infatti, come dice lo stesso Ryan: «Anche Jarmusch, uno dei registi che più mi piacciono, per il suo film Only lovers left alive (Solo gli amanti sopravvivono) ha voluto girare dove io ho ambientato il film che ho scritto e diretto e del quale ho scelto una a una tutte le musiche, con note che svariano dal country al jazz. Ci sono a Detroit un senso di vitalità e una atmosfera di spettrale solitudine e disfacimento». Il giovane attore amico sin dall’infanzia di Justin Timberlake — e che Clooney aveva voluto per Le idi di marzo — da tre anni voleva passare dietro la cinepresa. «Sino a che ho scelto l’isolamento per scrivere un copione ambientato in un immaginario luogo che ho chiamato Lost River, ma che ha come tela di fondo le ville vittoriane più fatiscenti di Detroit e le case popolari coperte da graffiti». «Voglio che sia il pubblico a giudicare il mio film — ribadisce da mesi e lo ripete a Cannes — perché parlarne sarebbe comunque riduttivo per me. Amo il cinema, insieme a quello di altri autori, David Lynch in testa. Mi è spesso capitato, nella regia del mio primo film, di pensare a quello che mi ave- In camicia Ryan Gosling è nato a Londra il 12 novembre 1980 ✒ Wenders e la bellezza di Salgado I l grande fotografo Sebastião Salgado è il soggetto dell’ultimo documentario di Wim Wenders, firmato insieme al figlio del fotografo, Juliano, Il sale della terra (uscirà in Italia il 28 agosto), presentato nella sezione «Un certain regard». La voce del fotografo, che spesso riempie lo schermo con il suo volto segnato dalla vita, accompagna e spiega il suo percorso umano e professionale: la giovinezza in Brasile, la famiglia, la decisione di documentare la fatica dell’uomo e poi i grandi reportage sui dannati della terra, fino a quelli in Etiopia, nell’ex Jugoslavia e in Ruanda, la cui violenza gli ha fatto depositare la macchina fotografica. Fino al ritrovato entusiasmo per la Natura e la sua capacità di «sopravvivere» all’uomo, con cui si chiude un film appassionante e di lancinante bellezza. (p.me.) © RIPRODUZIONE RISERVATA «Caricaturistes» vano dato alcune sue opere, con il senso del paesaggio, personaggi capaci di travalicare ogni genere. Lost River non è un film horror, oscilla tra reale e immaginario, ma spero metta bene a fuoco una Detroit emblematica per l’America, con le sue industrie di automobili, i giovani che la abbandonano, i vecchi che ne ricordano i tempi d’oro e vorrebbero ritrovare il senso della collettività. Il film oscilla tra sogni e quotidiano, incubi e affetti di una famiglia». Ryan ha scelto un cast quanto mai vario, da Christine Hendricks all’espressiva Saoirse Ronan la quale da mesi dice a Hollywood: «Quella con Gosling è stata un’esperienza speciale: con Eva Mendes, Iain De Caestecker, Matt Smith, Barbara Steele, Ben Mendelsohn abbiamo tutti davvero vissuto ogni giorno fianco a fianco con Ryan». Una scelta rischiosa comunque per Gosling: la pellicola non ha una distribuzione Usa, sulla Croisette cerca compratori per tutti i Paesi. Spiega: «Ho dimenticato di essere un attore dirigendo il film. Che inizia con un bimbo che vaga nella campagna: saranno le nuove generazioni a ridare linfa a Detroit. Non voglio assegnare un cine/genere al nostro lavoro, che per me riflette anche tante pellicole degli anni Settanta e Ottanta, con sogni spezzati, speranze, crisi poi esplose. Vivo a Los Angeles — ride — dove ci sono sempre incendi, come in Lost River». La passione di Ryan per il teatro — a Los Angeles non è difficile vederlo nella platea di spettacoli sperimentali, non certo solo sulla sua inseparabile moto — trova espressione nel ruolo affidato a Eva Mendes (si lasciano e si riprendono), protagonista nel film di uno spettacolo mortuario, ritmato dalle musiche di Johnny Jewel, un compositore amico di Ryan, lui stesso anche musicista. «Nel film ho messo molto di me, della mia infanzia, del mio vagabondare nella natura del Canada — afferma Gosling —. Continuerò a essere un attore, è stata speciale l’esperienza con Mara Rooney in un film girato da Terrence Malick ad Austin, in Texas. Ma in futuro conto di cimentarmi ancora come regista, perché dietro la cinepresa mi sento creativo». Giovanna Grassi © RIPRODUZIONE RISERVATA Coming Home L’autore ed ex compagno dell’attrice torna al passato: «Senza di lei non avrei girato questa storia» Gong Li e l’amore senza memoria per Zhang Yimou CANNES — «Senza di lei questo film non avrei potuto realizzarlo — ammette Zhang Yimou, maestro del cinema cinese, ieri a Cannes con Coming Home —. Solo Gong Li possiede l’arte e la sensibilità necessarie per un personaggio come Wan Yu, capace di amare oltre il tempo e la memoria». Gong Li, ancora e sempre lei. La musa di Zhang, la straordinaria interprete di Lanterne rosse, per molti anni anche la sua compagna di vita. Che qui nel ‘95 con La triade di Shanghai sancì con delle lacrime inattese la loro separazione. Da allora sono passati quasi vent’anni. Proprio quanti separano la coppia di Coming Home, Wan Yu e suo marito Yan Shi (il magnifico Chen Daoming) divisi dall’ottusità feroce di una Rivoluzione Culturale allergica a ogni dissenso. Finito in un campo di rieducazione l’uomo riesce a fuggire, tenta di riavvicinarsi alla famiglia ma viene denunciato dalla figlioletta, che quasi non lo conosce e spera di far carriera come danzatrice nel Distaccamen- Sguardo Gong Li (48 anni) e Zhang Yimou (62) to femminile rosso. Quando infine torna a casa, e a quel punto sono passati appunto 20 anni, scoprirà che la moglie ha perso la memoria. Non lo riconosce più, ogni volta chiede chi lui sia. E lui, che la ama di amore profondo, tenta ogni strada per riaccenderle un barlume di ricordi. Mostrandole vecchie foto, suonando al piano motivi un tempo cari a entrambi, leggendole le centinaia di lettere scritte per lei durante la prigionia e mai potute spedire. Niente. La sola cosa che la mente offuscata della donna ha saldamente registrato è il biglietto con cui lui le annunciava il suo ritorno imminente. Il cinque, alle 8 del mattino. Senza mese e senza anno. E così ogni 5 del calendario Wan Yu si prepara, si pettina con cura, prende l’autobus all’alba e si reca in stazione ad attendere il treno che dovrebbe riportarle il marito. Che in un angolo spia disperato la sua attesa e la sua delusione per un fantasma che mai verrà. Pronto a farsi complice del suo oblio pur di starle accanto. Un amore sconfinato, intrecciato alla storia recente e ancora rovente, tratto da un romanzo di Yan Geling. Dopo tanti film wuxia ispirati a splendori di una Cina leggendaria, per Zhang quasi un ritorno al passato. «Piuttosto un nuovo inizio» precisa lui. «Questo film mette insieme lo stato d’animo della giovinezza e la creatività della maturità. Mi spiace solo che Cannes non abbia voluto metterlo in concorso». Nel film (che Il rosso e il nero Regista e cast di «Geronimo» da sinistra Tony Gatlif, Celine Sallette, Rachid Youcef e Nailia Harzoune da noi si vedrà in autunno) un grande posto ha la musica. Per cercare di risvegliare la mente assopita della moglie, il marito chiede aiuto anche all’amato pianoforte. A dare anima a quei suoni il tocco impareggiabile di Lang Lang. «Ho incontrato Zhang ai Giochi Olimpici di Pechino — ricorda il pianista, che il 26 maggio suonerà a Milano in piazza Duomo con la Filarmonica della Scala diretta da Esa-Pekka Salonen —. Questo è il nostro primo progetto insieme. Ci siamo visti con Qigang Chen, il direttore musicale delle Olimpiadi cinesi, che è anche l’autore della colonna sonora del film. Ho cercato di sottolineare al piano quella sua musica così intensa, intima, toccante. Come la storia raccontata da Zhang». Ha visto il film? «Si. E l’ho trovato molto commovente, di struggente nostalgia. Mentre lo guardavo avevo le lacrime agli occhi». Ieri in sala è successo a molti. Giuseppina Manin © RIPRODUZIONE RISERVATA I 12 vignettisti che difendono la democrazia DA UNO DEI NOSTRI INVIATI CANNES — Si chiamano Plantu, Zlatkovsky, Danziger, Slim, Rayma Suprani, Pi San, Nadia Khiari. Sono le matite più temute dai potenti di tutto il mondo: Putin, Obama, Chávez, Xi Jinping, i leader algerini e tunisini, protagonisti insieme ad altri di Caricaturistes - Fantassins de la democratie di Stéphanie Valloatto, fuori concorso a Cannes 67. Un progetto nato grazie all’amicizia tra il regista di Train de vie Radu Mihaileanu, qui in veste di produttore, e il celebre vignettista di Le Monde Plantu, uno dei fondatori di Cartooning for peace. «Mi hanno proposto di lavorare a un film su dodici vignettisti, fantassin della democrazia, un neologismo che rende l’idea della loro battaglia quotidiana in prima linea contro ogni potere. La vignetta è la cosa che colpisce immediatamente in una prima pagina, la loro arma è solo la matita eppure fanno paura». Allo stesso tempo «giornalisti, artisti, umoristi Il produttore e combattenti. «La loro arma In alcuni Paesi — Russia, Cina, è solo la Tunisia, matita, ma Venezuela — fanno paura» rischiano la vita ma la libertà d’espressione è minacciata anche negli stati democratici». In Russia il regime di Putin ha vietato al caricaturista più famoso, Zlatkovsky, di pubblicare i suoi disegni, come ai tempi dell’Urss di Breznev. La venezuelana Rayna Suprani ha ricevuto minacce di morte. Nel doc si ricorda il caso del siriano Ferzat: nel 2011 fu trovato per strada con le dite spazzate. In alcuni casi, sostiene Valloatto circondata dai suoi dodici apostoli dell’irriverenza, «il nemico non è la censura ma l’autocensura o la political correctness». «Una vignetta che non fa male non esiste», argomenta l’israeliano Kichka, malvisto dai politici di Tel Aviv tanto quanto da quelli di Hamas e Olp. Come il suo collega Boukhari che da Ramallah si ostina a credere che la pace possa arrivare non grazie alle armi ma a una risata. «Uno degli obiettivi del film — dice Stéphanie che nel film fa parlare anche il dissidente cinese Ai Weiwei — è spiegare ai giovani anche in Occidente quanto sia importante avere un’opinione, avere il coraggio di esporsi per difenderla». Rilancia Plantu: «I vignettisti danno una lezione di democrazia all’Europa addormentata che ha dimenticato che l’intolleranza è di fronte a noi». Stefania Ulivi © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 L’intervista Spettacoli 39 italia: 51575551575557 La ballerina porta in scena al Ravenna Festival «Chéri», storia di Léa che si innamora di un ragazzo più giovane di lei In edicola Ramazzotti svela a «Oggi»: nozze a giugno La danza di Alessandra Ferri: esploro l’eros che non ha età «Un’occasione meravigliosa per i miei 51 anni» C orre tra le braccia muscolose Il suo ritorno (lo scorso anno a Spodel ventenne Herman Cornejo leto), dopo sette anni di addio alle in un letto dalle lenzuola sfat- scene, viene ora confermato da Chéri te, mentre la sottoveste di seta che sarà presentato in prima europea rosa le fluttua leggera intorno al corpo al Ravenna Festival dal 9 all’11 giugno esile. A guardarla non c’è dubbio: per al Teatro Alighieri. «È un’opportunità alcune donne la vita ricomincia a cin- meravigliosa, per una donna della quant’anni. Se poi la 51enne è Ales- mia età, essere in scena — ammette la sandra Ferri, l’étoile che dall’età dei 17 Ferri —. Nei panni di Léa posso esploha più incarnato la sensualità femmi- rare l’erotismo di una mia coetanea in nile in scena, la rimessa in gioco è to- maniera realistica. È stato un processo tale lungo i binari tortuosi dell’eros. intimo: alcuni spettatori newyorchesi La sua interpretazione di Léa in Chéri, pièce tra danza e teatro che la regista-coreografa Martha Clarke (suo il balletto di Vasco Rossi alla Scala) ha liberamente tratto dai romanzi di Colette, è stato definita dalla stampa americana, al debutto lo scorso dicembre al Signature Theatre di New York, «una passione delirante intinta nell’estasi sessuale». E non potrebbe essere altri- Sul palco Alessandra Ferri (51 anni) e Amy Irving (60) menti: l’ex cortigiana Léa che, alla soglia dei cinquant’anni, vive la scandalosa relazione con un ventenne viziato (Fred Peloux detto Chéri, qui interpretato dall’argentino Her- Donne man Cornejo, principal dell’American Ballet Theatre e sex symbol) è solo Quando i sentimenti l’ultima, in ordine cronologico, di una sono senza tempo, galleria di femmine dai sensi accesi: Manon, Carmen, persino la sua carna- la passione può andare le Giulietta avevano segnato la prima oltre la fisicità carriera della Ferri, tra la Scala e l’ABT. ❜❜ si sono sentiti scomodi, quasi nella camera da letto dei due. La storia ha echi autobiografici perché Colette ebbe nella realtà una relazione con un ragazzo molto più giovane di lei». La scrittrice ambienta Chéri e il seguito La fine di Chéri nella Parigi d’inizio Novecento delineando il prototipo letterario di quella che oggi chiameremmo la relazione tra toy boy e cougar woman. «Sì, all’inizio Léa vede il suo amante Chéri come toy boy, ma finisce per innamorarsene — spiega l’étoile —. Alla coreografa importava indagare il rapporto inusuale tra la donna e il ragazzo. La grande differenza d’età porta l’amore pieno, erotico, reso più intenso dalle insicurezze tra i due. Se si accetta che i sentimenti non abbiano età, l’amore è libero di andare oltre la fisicità. Alla fine, Léa si rassegna a invecchiare, Chéri invece crollerà suicidandosi». Lo sguardo femminile difficilmente separa l’eros dal sentimento… «Certo ma, in questo caso, a una prospettiva allargata dell’amore approda anche il ragazzo frequentando una donna molto più matura. Chéri vive in un mondo femminile e ha una madre che lo manipola, amica di Léa di cui poi sarà gelosa, interpretata dall’attrice Amy Irving. Per questo, la Clarke ha voluto che Cornejo fosse attorniato da un tris di sole donne, l’amante, la madre e la pianista». Quello al Signature è stato il suo debutto a Broadway. E continua la sua consulenza artistica con il Festival dei Due mondi di Alla Scala «Elettra», capolavoro di Strauss Oggi come la prima di 105 anni fa di PAOLO ISOTTA L’ Elektra di Richard Strauss, su grande testo poetico di Hugo von Hofmannsthal da Sofocle, è uno sconvolgente capolavoro oggi non meno che il giorno della prima esecuzione, centocinque anni fa. Nessuno aveva scandagliato gli abissi dell’orrore come Strauss portando il linguaggio musicale a un millimetro dal negare se stesso; non tutti ricordano come però l’arrivo di Oreste, il vendicatore degli Atridi e il ristabilitore della patrilinearità In scena Behle, Herlitzius, Meier nell’opera «Elettra» negata da Clitennestra, sia narrato in scena col più nobile e austero diatonismo: e si tratta di cosa meno nuova ma ancor più grande. Or l’Elettra è andata in scena domenica alla Scala con immenso successo; e si trattava dell’allestimento più atteso della stagione. Sul podio Esa-Pekka Salonen: io posso dire che quella diretta da lui è stata la miglior Elettra che abbia, dal vivo, ché storicamente v’è quella di Dimitri Mitropoulos proprio alla Scala, ascoltata in vita mia. Erano anni, e precisamente dalla «prima» di Una casa di morti di Janacek, che alla Scala non tornava un direttore altrettanto grande; e nell’Elettra Salonen ha compiuto un lavoro di trasfigurazione dell’orchestra quasi incredibile, riportandola a una qualità di suono e una precisione esecutiva che non vedevamo dai tempi di Riccardo Muti. Smaglianti gli ottoni; incisivi i legni, in particolare quando debbono rabescare per dirci che Egisto è uomo vano e vile; perfetti gli archi e in gran luce la percussione. Il maestro finlandese rifinisce quasi si trattasse di esecuzione meramente sinfonica ma le attribuisce un fortissimo passo teatrale; e al finale Valzer s’eleva come in volo sulle ali della musica. Lo spettacolo è in memoria di Patrice Chéreau, da pochi mesi scomparso; la regia è, appunto, sua, ma ripresa da Vincent Huguet. Sul bellissimo impianto scenico di Richard Peduzzi ispirato a Giorgio de Chirico, essa regia è al tempo stesso innocua e, come oggi piace dire, minimalista. Nel senso che, ambientata nell’epoca contemporanea, scorre senza disturbare: il che è gran cosa. Però al finale Elettra deve danzare un Valzer, giacché tripudia, ossia batte tre volte il piede: il Valzer è, appunto, a tre tempi; qui vediamo una agitarsi senza senso e rimanere immobile invece di cader morta a terra per un eccesso di gioia. Mah! Chissà se il compianto Chéreau sapeva che Elettra deve morire giacché a lei la vendetta laddove Oreste, uccidendo Clitennestra assassina dello sposo per comando degli Dei, fonda il Diritto. La bravissima Evelyn Herlitzius è la protagonista mentre la veterana Waltraud Meier ci regala un bozzetto quale Clitennestra. A posto la Crisotemide di Marianna Pieczonka e ottimo il gruppo delle ancelle. In campo maschile vediamo tra i comprimarî due illustrissime figure del canto che negli anni Settanta onorarono le scene, Donald McIntyre, indimenticato Wotan, e Franz Mazura, indimenticato Klingsor e Mosè di Schönberg. René Pape è un grande Oreste e Thomas Randle un ottimo Egisto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Amanti Alessandra Ferri e Herman Cornejo (33) in «Chéri», dal romanzo di Colette Spoleto? «Credo di no, ho fatto quello che potevo. Avrei voluto delle creazioni, ma non ci sono le condizioni. Altrove, invece, coreografi importanti creeranno nuovi balletti per me: sarò la protagonista di Eleonora Duse di Il video del balletto «Chéri» con Alessandra Ferri è su www.corriere.it John Neumeier ad Amburgo (e non più alla Scala, come annunciato) e, nel 2015, di Virginia Wolf di Wayne McGregor al Royal Ballet di Londra». Se le proponessero di dirigere il Balletto della Scala lascerebbe New York dove vive da trent’anni? «Valuterò con attenzione. Non rifiuto mai nulla a priori. Ora meno che mai». Valeria Crippa © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo settimane di indiscrezioni, Eros Ramazzotti conferma al settimanale Oggi, in edicola da oggi (anche su www.oggi.it), le nozze con la compagna, la modella Marica Pellegrinelli: «Ci sposeremo il 21 giugno. Quindi auguri a me!», dice il cantante, restio a rivelare dettagli sull’evento: «Né io né Marica siamo tipi da fare le interviste con le foto per dire cosa, come e dove. Sono trent’anni che faccio così», racconta. In passato, però, persino loro si erano concessi ai rotocalchi: «In passato, è vero, ho parlato anche di cose private, ma è sempre stato quando c’era qualcosa da mettere a posto. Ora è tutto a posto». E fa nulla se alla fine i paparazzi li seguono ovunque: «Per quello non posso fare nulla, è il loro lavoro». Per Ramazzotti è il secondo matrimonio, dopo quello con Michelle Hunziker. 40 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Sport Niente auguri, Tourè vuole lasciare Giggs valuterà Van Gaal in tv I proprietari del Manchester City non gli fanno gli auguri per il 31°compleanno e Yaya Tourè minaccia di andarsene. Il suo agente ha detto che Yaya è rimasto molto deluso dalla società tanto da ipotizzare il divorzio: «Chiedevamo solo che gli stringessero la mano e gli facessero gli auguri, è il minimo». «Tutto è vero — conferma il giocatore — mi spiegherò dopo i Mondiali». A Ryan Giggs potrebbe capitare di dove valutare pubblicamente le «prestazioni» del suo nuovo «capo» nel suo ruolo di opinionista per i Mondiali per la tv sudafricana SuperSport. Giggs sarà infatti il vice di Louis Van Gaal, che al Mondiale brasiliano guiderà l’Olanda prima di trasferirsi al Manchester United. Verso il Brasile Primo giorno di lavoro per gli azzurri Il c.t.: «Servono uomini veri prima ancora che atleti» Voglio un’Italia mondiale DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — «Stiamo andando al Mondiale e non a lavorare», avverte Cesare Prandelli. Sono le ultime parole della prima conferenza stampa a Coverciano. La missione è cominciata sotto il sole cocente con un allenamento a gruppi che ha fatto sforare di 40 minuti l’orario del pranzo. Qui non si scherza. «Vogliamo arrivare in finale», racconta il c.t. senza giri di parole. La sua non è presunzione. Sa che non siamo né i più forti, né i favoriti. Ma sulla scorta dell’esperienza in Confederations, ha maturato la convinzione che, con la cura maniacale dei dettagli, si può colmare il gap e ridurre le differenze sino a colpire al cuore chi è convinto di essere imbattibile. Per questo tutto è stato studiato nei particolari. Sarà un Mondiale tecnologico, in cui niente sarà lasciato al caso: dieta; recuperi (nello staff c’è un uomo in più, Takahiro Yamamoto, masso-fisioterapista giapponese che aveva lavorato con la Fiorentina ai tempi di Nakata e adesso è al West Ham); allenamenti mirati riproducendo le condizioni climatiche di Manaus, nella foresta equatoriale, dove esordiremo il 14 giugno contro l’Inghilterra. Servono atleti più che giocatori, ripete il c.t. da un anno. Ora aggiunge un particolare, che scontato non lo è: servono uomini prima che atleti. Così, al primo giorno di scuola, Prandelli fissa le regole: «Dobbiamo diventare i primi tifosi di noi stessi. Bisogna avere la forza morale per saper sopportare le provocazioni e non reagire. Se sarà così l’Italia farà un grande Mondiale. Ma se invece ci sarà qualcuno che Prandelli detta le regole e fissa gli obiettivi «Nessuno deve mettere l’io davanti al noi se sapremo fare gruppo arriveremo in finale» Di corsa Giorgio Chiellini guida il gruppo nel primo giorno di lavoro della nazionale. In alto, Cesare Prandelli, 56 anni, c.t. azzurro dall’estate del 2010 (LaPresse, Activa Foto) ❜❜ Il ballottaggio Cassano sa che è la sua ultima occasione, Rossi è un riferimento per tutti metterà l’io davanti al noi, allora avremo un problema. È un discorso che non vale solo per Cassano, ma per tutti. Dobbiamo pensare al bene del gruppo e non al proprio tornaconto». Messaggio che, oltre Fantantonio, dovrà far riflettere Balotelli. L’allenatore azzurro non gira intorno al problema, ma lo affronta di petto con uno slogan efficace: bando ai personalismi. È il primo dei suoi comandamenti. Il più importante. Non l’unico. Ieri, tra i due allenamenti, ha riunito la squadra nell’aula magna del centro tecnico e ha dettato la linea: rispetto degli orari, attenzione all’alimentazione, comportamenti consoni in ogni occasione. Si è parlato del codice etico e il c.t. ha spiegato, come aveva fatto in sala stampa, perché non ha punito Chiellini dopo l’intervento su Pjanic durante Roma-Juventus. «Quella di Giorgio non è stata una gomitata, ma un blocco prolungato». Al tempo stesso ha ricordato a tutti di fare attenzione: perché al Mondiale certe disattenzioni si possono pagare a caro prezzo. «Ho fatto un sogno: c’erano tre squadre massacrate per le gomitate e noi immacolati che andavamo avanti… », racconta con ironia. Nel vertice si è parlato anche di Twitter. I calciatori dovranno farne un uso limitato: «Se qualcuno ha qualcosa da dire, vada a parlare in sala stampa. A me piace responsabilizzare le persone e mi piacciono le scelte condivise: però la squadra deve sapere che se sbaglia uno, tutti vanno in difficoltà». Sul campo, Prandelli studierà una squadra camaleontica, ca- Libro Il calcio iridato raccontato con armonia I Mondiali e il loro calcio raccontati da Gigi Riva, Roberto Boninsegna, Sandro Mazzola, Renato Zaccarelli, Fulvio Collovati, Giovanni Galli, Beppe Bergomi, Demetrio Albertini, Gigi Di Biagio, Damiano Tommasi, Gennaro Gattuso, Gianluca Zambrotta, Arrigo Sacchi, Cesare Prandelli. Una garanzia. Quei campioni vicini e lontani ci hanno fatto sognare, ci hanno regalato emozioni, Sacchi e Prandelli, così diversi con il loro calcio ma così uguali nella serietà del loro mestiere hanno fatto compagnia a noi malati di pallone. E in questo libro («Il Mondiale è un’altra cosa» — La coppa del Mondo raccontata dagli azzurri — Bompiani editore 17 euro) sono generosi, proprio come lo erano in campo, nel regalare confidenze, confessioni, rivelazioni, amarcord rinnovati a Massimo Rota e Franco Dassisti, i due autori, che hanno sfogato con talento la loro voglia di raccontare e di scrivere. Divertente leggere le alleanze offensive di Riva & Boninsegna per mandare in crisi i rudi difensori avversari. Ha ragione il grande Gigi quando osserva che nel calcio di adesso «si è persa la poesia». E non si perde in chiacchiere Boninsegna quando parla della staffetta Mazzola-Rivera: «una cosa da deficienti». Valcareggi, buonanima, sistemato. E Mazzola fondatore, insieme a Rivera, del sindacato calciatori, osteggiato dalle istituzioni sportive e non solo, ricorda che per rappresaglia Preti, ministro delle Finanze di allora, «fece emettere cartelle per tasse arretrate di 6 milioni e mezzo per me e Rivera». Un salto in avanti e Bergomi fa capire al lettore chi fosse Enzo Bearzot «un condottiero che andava contro tutti, contro il sistema, contro le convocazioni “facili” che volevano gli altri, mentre lui proseguiva con i suoi uomini». Profonda la riflessione di Sacchi «... il calcio è armonia, ma noi siamo in un Paese che pensa che sia uno spettacolo multiplo di solisti. Invece no, il calcio è uno sport di squadra con armonia. E l’armonia la dà il gioco». Bene, anche il libro di Massimo Rota e Franco Dassisti è armonia. Daniele Dallera © RIPRODUZIONE RISERVATA Da oggi in libreria La copertina del libro «Il Mondiale è un’altra cosa» — La coppa del Mondo raccontata dagli azzurri — (Bompiani editore, 17 euro) scritto da Massimo Rota e Franco Dassisti, da oggi in libreria. pace di cambiare faccia, non ancorata a un solo piano tattico. «Niente moduli fissi, dovremo essere duttili e pronti a cambiare in corsa». Il 4-3-1-2 con il centrocampo rotante sarà il sistema di riferimento, ma il c.t. terrà in forte considerazione anche il 3-5-2 (ieri De Rossi, forse non per caso, si esercitava con i difensori della Juve), mentre il 4-3-3 sembra un’opzione da adottare a partita in corso con un falso nove (Cassano?) e due ali forti come Candreva e Cerci. «Ho preferito la gioventù all’esperienza e se non ho chiamato né Gilardino né Toni è perché voglio manovrare in maniera diversa. Questo è un messaggio per i sette attaccanti». Che si contenderanno, da qui al 2 giugno, i cinque posti a disposizione. Balotelli, Cerci e Immobile sembrano sicuri. Destro dovrebbe spingere fuori Insigne, mentre Cassano è in vantaggio su Rossi, il grande ballottaggio di questi giorni: «Antonio l’ho visto sereno e convinto, si è rimesso in gioco, sa che questa è la sua ultima occasione». Prandelli è invece più cauto su Pepito: «La sua determinazione è un riferimento per tutti, ma aspetto anche le risposte sul campo». Con fiducia e leggerezza: «Non lo guarderò ogni minuto con la lente d’ingrandimento e non voglio mettergli pressione: lui ha già fatto tanto ad essere qui». Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA Fino al 2016 A giorni la firma di Cesare DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — L’accordo c’è, da tempo. La firma invece continua a slittare. Scusi Prandelli, ma il nuovo contratto (sino al 2016)? «Non è una domanda per me», replica il commissario tecnico. Che aspetta solo una mossa della Federcalcio. «Posso solo ribadire quanto detto: che ci metterò meno di un nano secondo a firmare». Demetrio Albertini, capo delegazione (e vicepresidente dimissionario), assicura che non ci sono problemi. In Federcalcio confermano. Questione di giorni. Prandelli sottoscriverà l’impegno prima di volare in Brasile, probabilmente anche prima dell’amichevole di Londra, il 31 maggio a Craven Cottage contro l’Irlanda, quando la preparazione entrerà nel vivo. Lunedì il presidente Giancarlo Abete (nella foto) sarà a Coverciano per lo sponsor day: che sia la volta buona? a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Sport 41 italia: 51575551575557 F1: Raikkonen fiducioso per Montecarlo Kimi Raikkonen (nella foto) fiducioso. Beato lui, la Ferrari ha bisogno di fiducia. Il pilota finlandese non pensa certo alla vittoria, ma guarda con ottimismo al gran premio di domenica a Montecarlo. Sulla pista più famosa e glamour della stagione, la vettura è fondamentale, ma a Monaco anche il pilota ci deve mettere del suo: «Si tratta di una pista unica in cui bisogna dare il massimo dal primo al 78esimo fine posso dirmi soddisfatto del lavoro che siamo riusciti a fare. La F14T cresce e, passo dopo passo, sono convinto che i risultati arriveranno». Non resta che aspettare. Già domani si va in pista: a Montecarlo è così. giro. Molto si decide anche in qualifica, e cercheremo di fare il massimo per migliorare. Dopo l’ultima gara siamo rimasti a Barcellona per un test che è stato abbastanza positivo: all’inizio ci sono stati dei problemi, ma alla Strategie bianconere Oggi nuovo incontro società-Conte per il mercato Stress da panchina Sistema di gioco e interpreti La nuova Juve riscopre le ali e Senad Lulic. Poi, in un altro ruolo, c’è il difensore del Manchester United, Patrice Evra (in scadenza di contatto). Un grande acquisto potrebbe essere quello di Simone Pepe, se consideriamo terminato il suo calvario. L’interesse per Evra confermerebbe l’intenzione di passare al 43-3, con Giorgio Chiellini spostato al centro della difesa. Qui potrebbe arrivare Ezequiel Garay bronzo argentino della retroguardia del Benfica. Conte, infatti, è preoccupato per le condizioni di Andrea Barzagli. Ci sarà anche da cedere e da trattenere, soprattutto. Una battuta di Mino Raiola ha riacceso la luce su Paul Pogba, ma l’orientamento, in caso di sacrificio, prevede piuttosto l’addio ad Arturo Vidal. Vedremo. Tutto questo e anche di più, sarà oggetto di un nuovo incontro di Conte con Beppe Marotta e Fabio Paratici, previsto per oggi. Ieri sera il tecnico tri-campeon ha ricevuto il premio Scopigno a Rieti, mentre, in mattinata ha parlato alle maestranze dello stabilimento Fiat di Melfi. «Fate gioco di squadra e non smettete mai di avere fame di vittorie» il messaggio. Anche la nuova Juventus riparte ancora di qua. Caccia agli esterni per il 4-3-3 ma senza grandi spese Il futuro deve sempre fare i conti (non è un gioco di parole) con il presente. Dal comunicato emesso dopo l’ultimo cda della Juventus, sette giorni fa: «I primi nove mesi dell’esercizio 2013/2014 si sono chiusi con un utile di euro 2,9 milioni, evidenziando una variazione negativa di euro 11 milioni rispetto all’utile di euro 13,9 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente». Insomma le cose vanno bene, ma non benissimo. E qui si innesta la riflessione su quello che si prepara dopo la decisione della società e di Antonio Conte di proseguire, secondo contratto (ma senza rinnovo) il rapporto fino al termine dell’accordo, 30 giugno 2015. Insomma confermato il ticket Agnelli-Conte, ora si passa a discutere sulla ricostruzione/ristrutturazione/riconversione/rivoluzione della squadra. Si lavorerà sul nuovo sistema, ma sempre senza spese che Lieto fine Desideri Da sinistra Antonio Candreva, 27 anni, Alexis Sanchez, 25, ed Ezequiel Garay, 27, tutti nella lista dei sogni della Juventus per il prossimo anno (LaPresse, Ap) appesantiscano il bilancio. Il 35-2 si è rivelato vincente in Italia ma, nell’anno sociale 20132014 il formato esportazione non ha avuto un grande successo, almeno in Champions. Tra l’altro, le due migliori partite Madama le ha giocate, schierata con il 4-3-3, contro il Real Madrid. Meglio in Europa League con il rimpianto per l’occasione sprecata. Conte ha sempre detto che sistema di gioco che vince non si cambia, però quest’anno più che il sistema, cioè il gioco, sono state stata la solidità psicofisica del gruppo e la bravura dei singoli a puntellare la grande impresa dei 102 punti. Per cui il 3-5-2, nato il 29 novembre del 2011, la notte del 3-3 di Napoli, quella in cui la Juventus di Conte capì che la storia per cambiare, sta per andare in pensione o magari resisterà ancora, ma si troverà affiancato/assistito da un badante, il 4-3-3. Conte non l’ha mai rinnegato, ma, difendendo il sistema che l’ha porta- to a entrare nella storia del calcio con i tre successi consecutivi, l’aveva sempre escluso per via della mancanza degli interpreti giusti: «Non ho i giocatori adatti» ripeteva. Per questo il primo acquisto della nuova Juventus potrebbe essere Nani, per cui le trattative sono già state avviate. Gli altri «desideri» sono Alexis Sanchez (Llorente potrebbe rientrare nell’affare), ma anche gli esterni della Lazio Antonio Candreva (dopo questo campionato molto costoso) Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA La terza asta in Tribunale ha risolto la crisi: cambia la proprietà, dopo 37 anni di gestione legata alla famiglia Matarrese Clamoroso a Bari: un arbitro compra il club Paparesta vince l’asta con 4.800.000 euro Venerdì svelati i nomi dei veri proprietari Cinque vittorie consecutive (la decima in 13 partite), i playoff per la A a un passo, il record di spettatori paganti in B (35.181, incasso 179.504. 050 euro) per la partita di lunedì con il Cittadella. E ora una nuova proprietà. È successo ieri mattina, quando con un’offerta di 4.800.000 euro Gianluca Paparesta, 45 anni, laurea in Economia e Commercio con 110 e lode, già opinionista tv, un passato da arbitro internazionale (135 partite in A) in una storia interrotta in un groviglio di corsi e ricorsi, legati a Calciopoli, vicenda nella quale era entrato per la famosa storia del contestato «sequestro» nello spogliatoio dopo RegginaJuve (2-1, 6 novembre 2004), ha acquistato il Bari come amministratore unico della Fotball club Bari 1908. La fumata bianca è arrivata alla terza asta (le prime due erano andate deserte). Alla cancelleria della sezione fallimentare del Tribunale di Bari erano arrivate quattro offerte: oltre a quella presentata da Paparesta, c’erano quella dell’As Bari 1908 del gruppo Rosati (vicepresidente dimissionario del Genoa)-Montemurro; della società Bari calcio 2014 di Antonio Cipollone; della Bari Calcio 2014 di Francesco Izzo. Base d’asta: 2.200.000. Paparesta è arrivato a 4 milioni, seguito da Cipollone e al quattordicesimo affondo, ha chiuso i giochi con 4.800.000 euro. Accanto ai legali dello studio Trisorio-Liuzzi e al padre Romeo, Paparesta, con cravatta biancorossa, come la maglia del Bari (ha portato fortuna), si è limitato a spiegare, prima di andarsene in Vespa, acclamato dai tifosi: «C’è un grande progetto per una grande piazza e una grande tifoseria. Chi sono gli investitori? Tutto sarà chiaro al momento della stipula davanti al notaio». Cioè fra 48 ore, quando l’ac- quisto della società verrà formalizzato nello studio del notaio Francesco Petrera. Sono molte le indiscrezioni sui finanziatori dell’operazione; è possibile che si sia trovata la convergenza fra soggetti italiani e stranieri (forse gli indiani della Cmg). E in questo senso Paparesta, insieme con il suo staff di consulenti, ha compiuto un mezzo miracolo, perché è riuscito ad assemblare un gruppo di imprenditori in grado di garantire non soltanto l’acquisto del club, ma anche l’estinzione dei debiti esistenti (esempio: quello Ex Vincenzo Matarrese, 76 anni, per 28 anni presidente del Bari (Arcieri) Futuro Gianluca Paparesta, 44 anni, nuovo n.1 della società (Ansa) Il mercato Thohir cerca Torres. Addio di Ambrosini MILANO — Milito saluta l’Inter. «Sono stati anni fantastici, purtroppo ora siamo al capolinea» ha annunciato l’eroe del triplete che probabilmente tornerà in Argentina (al Racing Avellaneda). In compenso Erick Thohir ha progetti ambiziosi per l’attacco e punta al Niño Torres, 30 anni, da tre al Chelsea. Lo spagnolo, militando in Premier, ha acquistato visibilità in Oriente e il magnate indonesiano chiede il prestito gratuito facendosi aiutare per l’ingaggio (8 milioni) dai blues. Dopo il blitz a Lisbona per la finale di Champions, Thohir volerà a Londra. L’altro nome su cui Mazzarri conta è Behrami, suo pallino dai tempi del Napoli considerato l’uomo giusto per il post Cambiasso. L’alternativa è il giovane Xhaka del Borussia Monchenglabach. In casa Milan i piani per il mercato sono in attesa che si definisca il futuro di Seedorf. Il contratto di due anni (2,5 milioni a stagione) e la mancanza di alternative valide pesano a favore della permanenza. Ma nel caso in cui il tecnico rimanesse, sono dieci i giocatori che potrebbero chiedere la cessione: Abbiati, Abate, Bonera, De Sciglio, Montolivo, Poli, Balotelli, Pazzini, Zapata ed Emanuelson. Senza contare che il fratello-agente di El Shaarawy ha detto: «Vedremo cosa farà il Milan sul mercato: sono in atto tanti cambiamenti, a partire dalla questione allenatore». Gabriel rifiuta il prestito e resta a Milano. Per Robinho si profila un ritorno in Brasile (Flamengo?). Sogliano resta a Verona e smentisce la frase: «Al Milan non avrei certo fatto da cameriere a Galliani». Mihajlovic rinnova con la Samp fino al 2015, Benatia ha ricevuto l’offerta di 4 milioni dal City.. Ambrosini dà l’addio alla Fiorentina: «Mi ha stupito la gestione tecnica nella seconda parte della stagione, forse smetto». Monica Colombo © RIPRODUZIONE RISERVATA Viavai Sopra Fernando Torres, sotto Massimo Ambrosini (Ansa, Epa) con il credito sportivo); l’iscrizione al prossimo campionato; una buona campagna-acquisti. L’asta di ieri mattina ha chiuso definitivamente l’era Matarrese; la famiglia aveva acquistato il pacchetto azionario nel 1977 dal professor Angelo De Palo. Nel 1982, a 41 anni, Antonio Matarrese era diventato presidente della Lega di A e B, una designazione a sorpresa, nata da un’idea di Boniperti, che aveva raccolto tantissimi consensi. E la presidenza era passata da Antonio al fratello, Vincenzo. Il Bari, caduto in C1 nel 1983, era tornato in A nel 1985 e lì era rimasto fino al 1992. Già nel 2001, i Matarrese avevano deciso di cedere il club, ma nessuno si era fatto avanti. Nel 2009, con Conte in panchina, era arrivata una sorprendente e spettacolare promozione, seguita da Un omaggio alla città Paparesta, acclamato all’uscita dal Tribunale: «È un grande progetto per una grande piazza e grandi tifosi» un grande campionato di A con Ventura in panchina. Poi la retrocessione nel 2012, il caos legato al calcioscommesse, la decisione dei Matarrese di portare i libri in tribunale, dopo aver allestito una squadra che sembrava destinata a lottare per salvarsi e che invece sta meravigliando tutti. Ora la città sogna la serie A. A due giornate dalla fine, la squadra è sesta, nonostante i 4 punti di penalizzazione: domenica gioca a La Spezia, quasi uno spareggio playoff, prima di chiudere il 30 maggio con il Novara. Il commento più divertente sulla pagina del gruppo «Comprate la Bari»: «Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro compra una squadre e non viceversa». Venerdì sarà tutto più chiaro. Fabio Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA La svolta di Guidolin: supervisore dell’Udinese Cambio Guidolin (LaPresse) C’è davvero poco di sorprendente nella svolta professionale di Francesco Guidolin, classe 1955, cinquecento e rotte panchine in serie A, successi con il contagocce (una Coppa Italia nel ’97 con il Vicenza) in relazione alle capacità, peraltro testimoniate dalla Panchina d’oro che i colleghi gli hanno assegnato un paio d’anni orsono. Ieri il tecnico di Castelfranco Veneto, amante del ciclismo e dei Pink Floyd, ha ufficialmente liberato la panchina dell’Udinese che occupava da quattro stagioni senza peraltro abbandonare l’Udinese: diverrà infatti una sorta di deus ex machina incaricato di seguire la holding calcistica della famiglia Pozzo che, oltre alla casa madre in Friuli, possiede Granada (Primera Division spagnola) e Watford (serie B inglese). Con il trascorrere del tempo la panchina era diventata sempre più stressante per lui, era un’idrovora che ne prosciugava inesorabilmente le energie. Così l’idea di abbandonarla dedicandosi ad altro aveva preso spazio da un paio d’anni nella sua mente. «Sono curioso — confessa —. Misurarmi in un nuovo ruolo, in una nuova veste mi intriga». Di certo il fatto di conservare la sua base operativa a Udine («È il mio habitat») è stato decisivo per approdare a questa scelta di rottura, abbastanza inconsueta per il nostro calcio, e non è proprio una questione di etichette, che fanno solo facciata: «A me interessa mettere la mia esperienza a disposizione del club, che poi mi si voglia chiamare direttore tecnico oppure supervisore non ha importanza». Guidolin avrà modo di confrontarsi, anche supportandolo «nel modo più totale e leale», con il suo successore in Friuli che radiomercato individua in una ristretta cerchia di nomi (Delneri, Di Francesco, Maran) e lo stesso farà con Luis Alcaraz, il suo collega di Granada, e con Giuseppe Sannino a Watford. Soprattutto potrà dare libero sfogo al suo fiuto di talent scout («È una cosa per cui mi sento portato»), andando a monitorare nuovi talenti in giro per il mondo. Che poi, a ben vedere, rappresenta il vero tratto distintivo dell’Udinese targata Pozzo. Alberto Costa © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 MONOLOCALE /bilocali nuovi Affori/Taccioli, corte d'poca. Da euro 120.500 CE: D - IPE: 111,1 kWh/mqa 02.88.08.31 cod. M04 www.filcasaimmobili.it Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 A Milano distaccamento impiega 4 ambosessi per amministrazione, magazzino e clienti. 02.24.30.29.21 STUDIO notarile zona ovest Milano seleziona addetti alla gestione del repertorio con precedente esperienza. Corriere 144-XZ - 20132 Milano Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). 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Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 Sport 43 italia: 51575551575557 # Giro Nizzolo ancora beffato in volata Evans resta in rosa Oggi tappa da attaccanti, salite e discese da brividi DA UNO DEI NOSTRI INVIATI SALSOMAGGIORE TERME — Si fa presto a dire colpo d’occhio: Nacer Bouhanni colleziona il terzo capolavoro di questo Giro rimontando ancora una volta Giacomo Nizzolo con una punta di velocità e una scelta di tempo che lo lanciano, a nemmeno 24 anni, sulla scia di un grande sprinter come Mark Cavendish. Il segreto di Bouhanni, ex campione di Francia sia dei professionisti che dei militari (quando era nella Gendarmerie) sta nelle leve corte e potentissime, nella rabbia «da morto di fame» (lo dice lui) e nell’istinto da pugile che non lo abbandona mai. Ma anche negli occhi: quest’inverno Nacer si è sottoposto a un intervento chirurgico perché soffriva di una forte miopia (7/10) ad entrambi gli occhi, che in gara non era attenuata né da occhiali né da lenti a contatto. «Adesso ci vedo molto A terra Le immagini televisive della maxi caduta a 600 metri dal traguardo innescata da una manovra azzardata di Farrar e il belga Eijssen che attende i soccorsi (Ipp) Operazione riuscita Quest’inverno Nacer ha subito un intervento agli occhi: «Mi ha cambiato la vita di sprinter» Tripla Nacer Bouhanni, 23 anni, francese, al terzo successo al Giro d’Italia (LaPresse) 98 - Santuario 714 - Naso di Gatto 6 - Varazze 66 84 107 115 128 138 157 167 194 211 221 3 - Sestri Levante 4 - Chiavari 8 - Rapallo 8 - Recco 47 SAVONA 10 m 12 - Genova 12 - Sestri Ponente km 1058 - Passo Cento Croci 294 - San Pietro Vara COLLECCHIO 116 m 414 - Borgo val di Taro meglio — dice sorridendo — . La mia vista mi svantaggiava nell’analisi degli sprint e mi faceva commettere degli errori. Per esempio mi succedeva di partire troppo presto perché non distinguevo bene la linea d’arrivo. Questa operazione ha davvero cambiato la mia vita di sprinter». Anche Tyler Farrar, 30enne con vittorie a Giro, Tour e Vuelta, deve avere qualche problemino alla vista: i teledipendenti in effetti lo ricorderanno in uno spot di qualche anno fa mentre reclamizzava un paio di 249 costosi occhiali con le lenti fotocromatiche. Evidentemente l’americano con la passione per il buddismo dovrebbe fare il tagliando dall’oculista: gli avversari sanno che non ama frenare e rischia troppo, non a caso lo ricordano in almeno una ventina di cadute degli ultimi anni. Quella di ieri conferma la pericolosità negli spazi stretti di Farrar, che a quarantacinque all’ora tocca la ruota posteriore di Ferrari, rovina a terra e fa rotolare Viviani e un’altra decina di colleghi: «L’impatto è stato inevitabile — racconta l’azzurro — © RIPRODUZIONE RISERVATA Francesco Battistini me lo sono trovato di traverso. Ho preso una botta forte alla schiena e considerando che avevo 38 di febbre non è stata una grande giornata. Bouhanni? È alla mia portata e anche di Nizzolo, ma finora è stato bravo perché non ha sbagliato niente». Detto così sembra facile: «Ma le vittorie facili non esistono e io non sottovaluto nessuno — sentenzia Nacer con la sua espressione seriosa — perché il finale era molto tortuoso e il ritmo altissimo. Mi sono incollato alla ruota di Nizzolo e poi l’ho superato. Cavendish? È un grandissimo, lo rispetto, ma lui è lui e io sono io. Spero di guadagnarmi un posto per il Tour con queste vittorie. Ma l’obiettivo adesso è la maglia rossa della classifica a punti. Sulle grandi salite i tifosi adesso mi riconosceranno e spero che mi diano una spinta...». Non è un modo di dire e potrebbe succedere anche oggi, perché certi spuntoni della Liguria tolgono il fiato: il Passo Cento Croci e il Naso di Gatto a 28 km dall’arrivo (lungo 7 km all’8% di pendenza media) con la sua discesa tecnica e pericolosa sembrano terreno per gli attaccanti. La maglia rosa Evans ieri in pianura ha perso per un’altra caduta Yannick Eijssen, uno dei suoi gregari, a testimonianza che le giornate tranquille in questo Giro sono un lusso non previsto. E anche oggi potrebbe esserci movimento. Come direbbe Bouhanni: occhi bene aperti. Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA Basket, playoff Porte aperte a Cantù e Siena: vincono Roma e Reggio E. Subito una capriola del destino, alla seconda giornata di gare dei playoff, con l’avvio a sorpresa nella parte destra del tabellone che registra due successi esterni: Reggio Emilia espugna Siena (8285) e si impossessa del fattore campo, mentre anche Roma passa a Cantù sparigliando subito la serie. Per la prima volta in questa stagione il Pianella di Cantù viene violato, ed è la volta sbagliata, perché a violarlo è l’Acea Roma (71-75) dell’ex coach Luca Dalmonte, in gara 1 dei quarti del tabellone di destra. La vipera Baron è il giustiziere dell’ultimo quarto, il centro Mbakwe l’architrave che ha permesso a Roma di non crollare. Una partita sempre strettissima, con uno spunto a testa, il +8 iniziale di Cantù (15-7) e lo strappo romano nel finale (50-55 al 33’), che Aradori (9 con 5 assist) e Leunen (11 con 4 assist hanno cercato di ricucire (67-63 a 3’ dalla fine) ma che si è riaperto definitivamente con il pallone clamorosamente perso da Jenkins a 3 secondi dalla fine. Impietosa legge di un contrappasso che assegna l’errore fatale al migliore La situazione Ieri, gara 1 Siena 82 Reggio Emilia 85 Cantù 71 Roma 75 Oggi, gara 2 Milano-Pistoia (20.30, serie 1-0) Sassari-Brindisi (20.30, serie 1-0, tv RaiSport 1) DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Werther Pedrazzi Terzo blitz del francese. Farrar esagera: megacaduta 1. Bouhanni (Fra) in 4.01’13’’ 2. Nizzola (Ita) s.t. 3. Matthews (Aus) s.t. Classifica 1. Evans (Aus) 34.22’35’’ 2. Uran Uran (Col) a 57’’ 3. Majka (Pol) a 1’10’’ Oggi in tv 14.30 Eurosport; 15.10 Rai3, RaiSport 2 Malori va di fretta E senza procuratore SALSOMAGGIORE — Quanta fretta ma dove corri... Due categorie mandano regolarmente in malora il giovin Malori: i giornalisti e i procuratori. Ai primi, manifestò antipatia due anni fa con l’unica maglia rosa vinta: «Avete visto voi che criticate tanto — guardò fiero i criticoni —, anch’io al mondo posso combinare qualcosa...». Agli altri, la dimostra solo correndo. E correndo da solo: al cento per cento sicuro di sé, da quand’è professionista ha deciso di fare a meno di quel mister cinque per cento, l’inevitabile procuratore sportivo, l’imperdibile impresario, l’azzeccato acchiappacontratti, talvolta più semplicemente quella volpe ciarliera che s’accompagna al gatto di raggiera e che sta alle spalle d’ogni sportivo moderno. «Il procuratore — dice Malori —, io non l’ho mai avuto e non m’interessa averlo». Nel 2014? E come si fa? «È una scelta di vita e di professione. Io preferisco fare tutto da me». È mattina calda e di dopo riposo. Oggi i procuratori più navigati sono tutti qui. A sciabordare fra i pullman, ondeggiare nelle interviste, costeggiare la cerimonia della firma. Alleanze da fare. Sodalizi da saldare. Non fatevi ingannare: il Ciclista Moderno farà ancora tappa a a Montecopiolo, vivrà scalando Cima Grappa, avrà tifosi più barbera che champagne, ieri ha pure visto due fuggitivi che passando per la patria di Don Camillo&Peppone (Brescello) non potevano che chiamarsi l’uno Fedi e l’altro Bandiera, ma appena può è un homo oeconomicus non molto diverso da un Nadal o da un Alonso. Con le residenze fiscali a Montecarlo e a Lugano e a Dubai, con gli sponsor giusti da mostrare alle giuste telecamere, con le Pro Malori, 26 anni (LaPresse) riunioni di team manager che neanche nelle multinazionali... «A me queste cose interessano poco», liquida un po’ strafottente Adriano Malori: «Io mi fido solo di me stesso». È un caso forse unico: «Ho solo un avvocato e un commercialista. Nient’altro, neanche la mia famiglia». Schiva le scuderie dei potenti fratelli Carera, i Raiola del ciclismo che mettono sotto contratto i Nibali e i Cunego, evitando questa Repubblica fondata sul brokeraggio (lo sapevate che siamo il Paese al mondo col più alto numero di procuratori sportivi?): «Fra i professionisti non usa, ne sono consapevole, ma i contratti me li leggo io. Li discuto io. Lo svantaggio è che devi sempre guardarti le spalle: negli anni, ne ho sentite di belle... Il vantaggio è che ho imparato a crescere molto più in fretta dei colleghi della mia età... ». Ventiseienne di Parma, un giornale lo definì addirittura un «cervello in fuga» quando lasciò l’Italia pedalatoria per lo squadrone spagnolo di Movistar: adesso è tornato qui «per far vincere il mio capitano Quintana, vedrete, s’è nascosto ma se sta bene vi farà divertire», e intanto lasciar fermentare le capacità di passista e sperare nell’etilica crono di domani, la Barbaresco-Barolo. «Il dolore di una crono tirata è una cosa indescrivibile — è il suo credo —. L’ideale per chi ha rabbia da sfogare». Non è all’antica, Malori, è uno che d’inverno va a testarsi con la squadra a Silverstone, nella galleria del vento delle Mercedes F1. Non è una meteora: ne descrivono a bocca aperta la potenza di polmoni e quadricipiti. Ma delle sue scelte parla solo con Elisa, quando vanno insieme a camminare sui colli di Traversetolo. Quanta fretta ma dove corri, di noi ti puoi fidar... «Il mondo dei procuratori non mi piace — la sua è una pedalata costante, immutabile —. Diffido di certe categorie. Sono fatto così... ». Bouhanni ha il colpo d’occhio Arrivo Il personaggio Fuori dal gruppo della serata, proprio Jenkins con i suoi 19 punti. Reggio Emilia, intanto, è la buona novella, perché vince mandando alla ribalta i suoi baldi giovani, Ojars Silins del 1993, lettone che ha fatto tutte le giovanili alla Reggiana e Riccardo Cervi (12), il centro di azzurra speranza, il tutto, naturalmente, supportato dal gran califfo, James White (22). Mentre per Siena, sommersa anche di 17 (55-72), l’unico tentativo di diga è venuto dall’ex milanese Haynes (22) © RIPRODUZIONE RISERVATA Rugby Assente Parisse, il c.t. Brunel ha affidato i gradi al sudafricano per le tre partite di giugno. Ma la scelta potrebbe diventare definitiva Capitan Geldenhuys, un afrikaner prova a rimettere in piedi l’Italia Sergio Parisse ha giocato 105 partite in azzurro (record in comproprietà con Martin Castrogiovanni), 57 da capitano (record), ma non parteciperà al tour estivo della nazionale di rugby. E per le tre partite di giugno con Figi (7), Samoa (14) e Giappone (21) il c.t. Jacques Brunel lo sostituirà con Quintin Geldenhuys. La novità è forte. Perché un capitano nato e cresciuto in un altro Paese (il Sudafrica) e privo di parenti italiani è un’autentica rarità, e perché i gradi Geldenhuys potrebbe conservarli nei mesi successivi. «È una scelta per il tour, vediamo come funziona e decideremo – argomenta Brunel —. Durante l’ultimo Sei Nazioni si è parlato molto di mancanza di leadership, Geldenhuys è diverso da Parisse, meno espansivo, ma ha le qualità che fanno un capitano». Si cambia, forse. Ed è normale che Brunel insegua una svolta dopo le 10 sconfitte rimediate nelle ultime 11 partite. Geldenhuys ha statura (203 cm) e peso (120 kg) che danno un senso di sicurezza (se sta dalla tua parte), ha vinto un titolo mondiale (under 21, col Sudafrica) e ogni volta che ha messo la maglia azzurra (47, la prima nel 2009) ha combattuto senza risparmiarsi, con la dedizione e la ferocia con la quale i suoi avi difendevano il cerchio dei carri durante il Grande Trek. Il nuovo capitano azzurro è un afrikaner, un discendente dei boeri, nato 32 anni fa a Klerksdorp, 180 mila abitanti nel mezzo dell’altopiano a sud di Johannesburg. Miniere, fattorie e un museo nel quale sono custodite le sfere metalliche che secondo Torre Quintin Geldenhuys, 31 anni, nuovo capitano della nazionale azzurra, ruba un pallone aereo agli inglesi. Geldenhuys, nato e cresciuto in Sudafrica, gioca in Italia dal 2005 (Afp) alcuni arrivano dallo spazio. Gioca da quando ha 6 anni, è diventato rugbista all’Accademia degli Sharks, a Durban, e ha iniziato la carriera di professionista nei Pumas del Mpumalanga. La squadra aveva problemi economici e Quintin, nel 2005, si ritrovò a Viadana, provincia di Mantova. Doveva restare un anno, ne sono passati 9 ed è ancora qua, a Parma, dove gioca con le Zebre. «Non avevo intenzione di fermarmi in Italia. Avevo un anno di contratto, poi me ne hanno offerti altri due, infine è arrivata la telefonata di Nick Mallett, il c.t.: dopo tre anni puoi giocare con l’Italia, pensaci, mi ha detto. Ci ho pensato, ne ho parlato con mia moglie e siamo rimasti. Le mie due figlie sono italiane, in Sudafrica fanno solo le vacanze, e la nazionale è la mia squadra». Quando torna a Klerksdorp, Geldenhuys lavora nella sua fattoria, 50 mucche e 1500 ulivi piantati da lui per provare a fare l’olio. Va a caccia col fratello che fa il ranger («ma sparo solo agli animali che poi mangio») e ha una piccola macelleria nella quale prepara il biltong, la carne salata, e le salsicce per il braai, il barbecue degli afrikaner. Sul prossimo tour che l’Italia affronta senza nove giocatori importanti ha le idee chiare: «Sarebbe un pessimo segnale non vincere Campione del mondo Alto 203 cm, parla poco e bada al sodo. Ha vinto un titolo mondiale con i baby Springboks almeno due partite a 15 mesi dal Mondiale». Brunel si augura di vincerle tutte e tre, ma sarà un impegno duro per il rugby tricolore alle prese con le solite turbolenze interne, a cominciare dal rapporto tra nazionale e franchigie («Non so con chi parlare a Treviso, non so chi giocherà» spiega il c.t.). Insomma, il momento è complicato, e Geldenhuys potrebbe rivelarsi l’uomo giusto anche perché, fedele alle radici del rugby di casa sua, parla poco e si dà da fare in campo. «Se sono il capitano parlo, sennò sto zitto. In spogliatoio devono parlare l’allenatore e il capitano, gli altri meno parlano meglio è». E il tempo delle chiacchiere, per il rugby italiano, è finito da un pezzo. Domenico Calcagno © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 La famiglia tristemente annuncia la scomparsa dellamato Rino Bindi I funerali si terranno giovedì 22 maggio alle ore 11 direttamente nella Basilica di San Marco piazza San Marco, 2 Milano.- Non fiori ma donazione a: Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori - bonifico c/c bancario Iban: IT15 C056 9601 6200 0000 2001 X82. - Milano, 19 maggio 2014. Rino quanta strada abbiamo percorso insieme, uniti senza perderci mai.- Ciao grande uomo, amore mio.- Elena. - Milano, 19 maggio 2014. Un ultimo abbraccio a mio fratello Rino compagno di mille battaglie.- Uniti da sempre.Uniti per sempre.- Romano. - Milano, 19 maggio 2014. Ci è mancato il nostro zio Rino Siamo addolorati così come tutte le persone che lo conoscevano.- Per il suo comportamento nella vita sarà sicuramente un angelo.- Con la sua inseparabile bicicletta.- Lo potrete incontrare sulle colline della sua amata Toscana sempre con il sorriso.- Laura, Marta, Giorgio, Romano e Attilio. - Milano, 19 maggio 2014. I membri del Consiglio Direttivo e i dirigenti di Bindi nel porgere le più sentite condoglianze sono vicini alla famiglia per la scomparsa di Rino Bindi - San Giuliano Milanese, 19 maggio 2014. Partecipano al lutto: Roberto Sala. Massimo Cucchi. Alessandro Lolli. Mauro Trichilo. Paolo Barbara. Guido Frediani. Stefano Minutelli. Paolo Maria Montalbetti. Antonino Musarra. Claudio Squassina. Roberto Strabello. I dipendenti e i collaboratori di Bindi si uniscono alla famiglia per la perdita dellAmministratore Delegato Rino Bindi Benito e Wilma, tristi e addolorati si stringono con affetto a Elena e ai suoi famigliari per la scomparsa del caro Rino Anna, Nando con Gabriella e Virginia annunciano con profondo dolore il ritorno al Padre di Erminio e Donata Bonatti partecipano al lutto dellavvocato Filippo Disertori per la morte del padre amatissima sorella e cognata. - Motta Visconti, 21 maggio 2014. Rino Bindi e abbraccia forte Elena, Romano, Attilio e tutta la famiglia. - Milano, 20 maggio 2014. Cara Elena, abbiamo perso lultimo degli esempi incomparabili di vita Rino Siamo vicini a te e famiglia.- Dante e Denise. - Milano, 20 maggio 2014. Angelo, Maurizio con Paola e Patrizia Goffi profondamente colpiti partecipano con cordoglio e commozione al grave lutto che ha colpito la famiglia Bindi per la scomparsa del caro Rino - Bergamo, 20 maggio 2014. La società Italcanditi di Pedrengo (BG) partecipa, con tutte le sue maestranze, al grave lutto che ha colpito la famiglia e la società Bindi per la scomparsa del Dott. Rino Bindi - Pedrengo, 20 maggio 2014. Franco e Patrizia Mantellassi, con i figli Marco e Matteo, le nuore Cecilia e Francesca partecipano con immenso affetto al dolore di Elena, Attilio, Romano e di tutta la famiglia per la perdita del caro e indimenticabile amico Rino Bindi Rino Bindi carissimo amico di giovinezza, grande imprenditore e uomo di rara intelligenza, simpatia e umanità il cui ricordo rimarrà sempre nei nostri cuori. - Milano, 20 maggio 2014. Rino Bindi Sentite condoglianze per la grave perdita di Rino Bindi Rino Bindi Rino un grande uomo che non dimenticherò mai e che conserverò sempre nel mio cuore.- Roberto Sala. - San Giuliano Milanese, 19 maggio 2014. Un grande amico che ha lasciato un segno profondo nei nostri cuori e che porteremo sempre con noi.- Ci mancherai, Gian Paolo e Simonetta. - Milano, 20 maggio 2014. Umberto Rondani profondamente commosso partecipa al dolore della famiglia e di tutto il gruppo Bindi per la scomparsa del caro Marco e Mariangela Rosi, assieme ai figli Alessandro e Stefania, sono vicini a Elena e a tutta la famiglia per la scomparsa del caro Rino Bindi Rino Pippo ed Elena sono vicini con affetto ad Elena per la perdita del caro Rino - Milano, 20 maggio 2014. Rino Bindi Addolorati e commossi, Alberto, Mariuccia, Silvia e Fabio, si uniscono al dolore di Elena, Romano, Attilio, Ida e tutti i nipoti per la perdita di un grande amico e di un grande uomo.- Alberto Cortesi e famiglia. - Milano, 20 maggio 2014. Paolo e Mariela si uniscono a Elena, Romano e Attilio con dolore per la perdita di un grande uomo e amico Rino Bindi - Milano, 20 maggio 2014. Ricky Ronchi si stringe commosso al dolore di Elena e della famiglia Bindi nel ricordo del caro amico Rino - Milano, 20 maggio 2014. - Parma, 21 maggio 2014. Siamo uniti alla famiglia Bindi per la perdita del nostro caro Rino La famiglia Pampaloni, Bagno Annetta. - Forte dei Marmi, 20 maggio 2014. Roberto, Lory, Marino e Francesca Quiriconi partecipano commossi al dolore per la scomparsa di Rino Bindi - Milano, 21 maggio 2014. LAmministratore Delegato della Panarello Guido Profumo si unisce al cordoglio della famiglia per la perdita di Rino Bindi un caro amico ed uno stimato imprenditore. - Genova, 20 maggio 2014. People Srl nelle persone di Sara e Vittoria Ponzio e di tutta la squadra di confezionamento partecipano al grande dolore per la scomparsa di Rino Bindi - Milano, 20 maggio 2014. Il Presidente Paolo Barilla, i Consiglieri, il Direttore e lintero staff AIDEPI sono vicini nel dolore alla famiglia Bindi e ricordano con commozione Le famiglie Ricci, Paletti e Vimercati sono unite ad Elena, Attilio e Romano nel ricordo e nel rimpianto del caro Rino grandissimo amico e grande imprenditore. - Milano, 20 maggio 2014. Alberto e Silvia, Maurizio e Alessandra, sono vicini con affetto al grande dolore di Elena per la scomparsa del suo amatissimo Rino grande gentiluomo. - Milano, 20 maggio 2014. Toni Dalle Molle porterà sempre nel cuore un sincero e generoso amico Rino - Milano, 20 maggio 2014. Dirigenti, impiegati e collaboratori tutti della Frigoscandia S.p.A. partecipano al lutto della famiglia per la sofferta scomparsa del sig. Rino Bindi - Cornaredo, 20 maggio 2014. Riki con Ginevra, Lodovica e Fiammetta si stringe ad Attilio, Elena e a tutta la famiglia per la perdita di Rino uomo che lascia un indimenticabile ricordo in tutti coloro che lo hanno conosciuto. - Milano, 20 maggio 2014. Angelo Colussi, i Dirigenti e i dipendenti tutti della Colussi S.p.A. esprimono sentite condoglianze alla famiglia Bindi e a tutti i dipendenti della SIPA per la scomparsa del Dott. Rino Bindi Lo Studio Notarile Trimarchi tutto partecipa commosso al dolore della famiglia e della società per la scomparsa del signor Rino Bindi grande uomo e grande imprenditore. - Milano, 20 maggio 2014. Lo Studio Tracanella partecipa commosso al dolore dellintera famiglia Bindi per la prematura scomparsa del dott. Rino Bindi ricordandone le doti umane ed industriali. - Milano, 20 maggio 2014. Partecipano al lutto: Lavvocato Umberto Tracanella. Il dottore Mario Tracanella. Il signore Franco Tracanella. Aleph Sgr, il liquidatore, il Collegio sindacale, i soci, i dipendenti, partecipano commossi al dolore della famiglia per la scomparsa di Rino Bindi - Milano, 20 maggio 2014. I condomini, lAmministratore ed i dipendenti del condominio Residenza Idra di Milano Due, commossi, partecipano con profondo cordoglio al lutto della famiglia per la scomparsa del signor Dott. Rino Bindi - Segrate, 20 maggio 2014. Roberto Gulli partecipa commosso al dolore per la scomparsa di Mino Potestà amico e straordinario collega, con cui ha condiviso per anni problemi e esperienze di gestione nel Gruppo Educativo dellAssociazione Italiana Editori. - Milano, 19 maggio 2014. I dipendenti della casa editrice Pearson Italia partecipano con grande affetto al dolore per la scomparsa del dott. Girolamo Potestà stringendosi alla famiglia in questo difficile momento. - Milano, 19 maggio 2014. Claudio e Marco Serrantoni partecipano al lutto della famiglia per la scomparsa del caro amico Dott. Mino Potestà - Milano, 20 maggio 2014. Rino rimarrai sempre nei nostri cuori.- Un abbraccio a Elena e famiglia.- Pamela, Francesco Zangrillo. - Milano, 20 maggio 2014. Pino e Paola, Carlo, Saro e Annì, Maurizio e Anna, Fabio e Michela, sono vicini con affetto ad Elena e alla famiglia Bindi nel ricordo del caro e indimenticabile amico Rino Marco Salomone, Aldo Dolmetta e Fabio Schilirò con tutto lo studio rimpiangono la figura esemplare e la forte personalità del dott. Girolamo Potestà - Milano, 20 maggio 2014. La Zanichelli Editore partecipa al dolore della famiglia e della Casa Editrice Giuseppe Principato per la scomparsa di Girolamo Potestà - Milano, 20 maggio 2014. - Bologna, 21 maggio 2014. Angelo Miglietta abbraccia Elena, Attilio e Romano ricordando Gli amici di Equita SIM sono vicini a Patrizio in questo triste momento per la perdita del caro fratello Rino un uomo straordinario. - Milano, 20 maggio 2014. Il consiglio di sorveglianza, il comitato esecutivo ed i dipendenti tutti della Podravska Banka esprimono vivo cordoglio allavvocato Filippo Disertori per la perdita del caro papà Alessandro Disertori ing. Alessandro Disertori - Milano, 20 maggio 2014. È tornato alla casa del Padre il Dott. Vincenzo Novi Lo annunciano la moglie Mariacarla con i figli Francesco, Guido, Filippo, con le loro famiglie e i nipoti Andrea, Davide, Elia, Paride, Nicolò, Serenella, Susanna, Elena.- I funerali saranno a Busnago giovedì 22 alle 15 partendo dalla parrocchia. - Busnago, 20 maggio 2014. Partecipano al lutto: Giorgio e Ornella Rosti con figli. La zia Titti con Renzo e Silva. Guido e Francesco Rosti. Caro Dott. Vincenzo Novi fratello e zio indimenticabile.- La tua profondità e bontà danimo rimarranno sempre con noi.- La sorella Giuliana e i figli Silvia Stefano e Laura con rispettive famiglie. - Milano, 20 maggio 2014. Il fratello Sandro con Luisa, figli e nipoti è vicino con affetto a Maria Carla e famiglia per la perdita del caro Vincenzo - Milano, 20 maggio 2014. Cara Mariacarla i tuoi cugini Biancamaria, Luciana, Paolo, Stefania, Maurizio, Marco, Mariarosa, Camilla con le loro famiglie ti sono vicini per la scomparsa del tuo Vincenzo e ti abbracciano con affetto. - Milano, 20 maggio 2014. Vincenzo abbiamo percorso con te sentieri e ghiacciai, ma ora, con il tuo passo sicuro, ci hai preceduto nel raggiungere la vetta più alta.- Gli amici di Campiglio Teresa Franco Carla Giuliano Claudia Luigi Mariangela Aurelio. - Madonna di Campiglio, 20 maggio 2014. Con immenso dolore annunciamo limprovvisa scomparsa di Gianpietro Omobono Sandrini amatissimo marito, padre, fratello, genero, cognato, zio e amico.- È stato un privilegio per tutti volerti bene.- Antonietta e Ludmila con tutti i tuoi cari.- La data delle esequie verrà comunicata appena possibile. - Milano, 20 maggio 2014. Tutti i dipendenti e colleghi dellazienda Hitachi Drives & Automation (Italy) S.r.l. precedentemente nota come Drivetec Srl si stringono costernati attorno ad Antonietta, a Ludmila ed alla famiglia nativa nel piangere limprovvisa dipartita di Gianpietro Sandrini Rino Bindi Caro Alessandro Disertori - Milano, 21 maggio 2014. direttore generale ineguagliabile, uomo buono onesto e stimato a cui tutti quanti hanno saputo volere bene sinceramente.- Lo ricorderemo sempre nei nostri cuori e cercheremo di portare avanti le sue battaglie nella vita aziendale quotidiana. - Milano, 20 maggio 2014. Paolo e Maria Cristina Bandecchi sono vicini ad Elena in questo triste momento per la scomparsa del caro amico - Milano, 20 maggio 2014. Alessandro Disertori - Monza, 20 maggio 2014. Miljan, Dolly e Miljan Todorovic partecipano commossi al dolore di Filippo, Marisa ed Alessandro per la scomparsa dellamato Rino Bindi Ciao "grande leone", caro ed indimenticabile amico.Resterai per sempre nei nostri cuori oggi colmi di tanta tristezza e dolore.- Con grandissimo affetto, ci stringiamo ad Elena e a tutta la famiglia.Ermanno e Susanna. - Milano, 20 maggio 2014. Ing. Alessandro Disertori - Concesio (BS), 21 maggio 2014. Umberto e Loredana Vergani si stringono con affetto a Filippo, Marisa e Alessandro per la perdita del caro come amico, collega e soprattutto come figura imprenditoriale di primaria importanza nel mondo dellindustria dolciaria dal dopoguerra ad oggi. - Roma, 20 maggio 2014. - Milano, 21 maggio 2014. Rino Il Consiglio di Amministrazione della Metal Work S.p.A. partecipa al lutto dellavvocato Filippo Disertori per la dolorosa perdita del carissimo padre I soci di NCTM Studio Legale Associato, partecipano con affetto al dolore dellamico Filippo e dei suoi cari per la perdita del padre Ci uniamo al dolore di Elena e di tutta la famiglia per la scomparsa delladorato Piero, Manu e Carlo. - Milano, 20 maggio 2014. - Concesio (BS), 21 maggio 2014. Bruno e Iris Ermolli con Massimiliano, Alessandro e Valentina abbracciano affettuosamente Elena, Romano e Attilio per la dolorosissima scomparsa di Mi stringo al dolore della famiglia e ringrazio di aver conosciuto Rino Ing. Alessandro Disertori - Milano, 21 maggio 2014. Consorzio Ias. - Milano, 20 maggio 2014. Cara Elena, abbiamo conosciuto un uomo, trovato un amico e perso il fratello Sandro - Prato, 20 maggio 2014. - San Giuliano Milanese, 19 maggio 2014. Rino Bindi Con immenso dolore ne danno annuncio il marito Giuseppe Cassani, i figli Aldo e Francesca.Il funerale si terrà oggi mercoledì 21 maggio alle ore 15 nella chiesa di San Giovanni Battista a Motta Visconti. - Motta Visconti, 21 maggio 2014. e si stringono alla sua famiglia. - Milano, 20 maggio 2014. - Roma, 20 maggio 2014. ricordano le sue doti umane e tanti anni di stima e profonda amicizia. - Milano Due, 20 maggio 2014. - Milano, 20 maggio 2014. Domenico Buonamici ricorda con grande affetto lamico Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale del gruppo Bindi porgono le più sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa di Mariangela e Alfonso Nardella addolorati per la perdita del caro amico Angela Conti Marco, Licia, Matteo, Tommaso e Azzurra Tajana partecipano al dolore di Filippo per la perdita del papà Massimo Mancinelli partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di grande imprenditore e persona squisita. - San Giuliano Milanese, 19 maggio 2014. Circondata dallamore dei propri cari il 19 maggio 2014 è mancata Sandro Disertori Abbiamo perso un grande amico, una persona dalle grandi doti imprenditoriali, ma soprattutto morali ed umane.- Una persona perbene, di grande signorilità.- Sentiremo molto la sua mancanza e ricorderemo con nostalgia i bei momenti trascorsi insieme. - Milano, 20 maggio 2014. - San Giuliano Milanese, 19 maggio 2014. Rino Bindi I Maggioni tutti abbracciano Filippo e Peter che piangono la morte delladorato padre Vincenzo Intini - Milano, 20 maggio 2014. Il management e i colleghi tutti di Hitachi Ltd Giappone e Hitachi Europe apprendono con grande dolore limprovvisa scomparsa del caro Ing. Gianpietro Sandrini Ne ricordano le non comuni doti umane e la grande professionalità partecipando al dolore della famiglia. - Milano, 20 maggio 2014. Maria Teresa Alsoli Etoldo Gli amici tutti con tanto tantissimo amore ti salutano e ti ringraziano per la gioia che sapevi dare.- Gemma, Maurizio e Anna, Donatella, Giulio, Ambrogio e Margherita, Luisa, Marco, Gabriella, Bruna, Susanna, Rosalba, Nino. - Milano, 20 maggio 2014. Gli amici piangono Mariuccia che tanto avrebbe amato giocare ancora con la vita.- Ci mancheranno il suo spirito lieve, la sua allegria, il suo contagioso piacere di vivere.- Elena e Giuliano, Marisa, Lucio, Graziella, Wanda e Aimo, Bruna, Betty, Lucky, Anna Rita, Cristiana, Tiziana e Vittorio, Carlo, Alberto e Memi, Giovanna, Mara, Marisa, Kitti e Klaus, Heidi, Titta, Gianni, Susanna, Alberto. - Milano, 20 maggio 2014. Grazia Neri partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Mariuccia Etoldo e ricorda lamica generosa, brillante, ricca dinventiva e portatrice sempre di positività.- Mi mancherai sempre. - Milano, 21 maggio 2014. Ci ha lasciati l Ing. Saverio Martinelli di 77 anni.- Lo annunciano la moglie Mary, la figlia Arianna ed i parenti tutti.- La famiglia ringrazia gli amici ed i colleghi e quanti gli sono sempre stati vicini.- I funerali si svolgeranno mercoledì 21 maggio alle ore 15 partendo dallabitazione in piazza della Libertà n. 28 per la parrocchia di Leffe (Bg).- I familiari ringraziano quanti interverranno alla cerimonia funebre. - Leffe (Bg), 19 maggio 2014. Luciano Bacchini Il nostro amore ti manterrà sempre vivo nei nostri cuori e in quelli di Elisa e Marta.- Da Enrico Laura e Luciana. - Roma, 18 maggio 2014. Angela Conti La sorella Piera, partecipa con profondo dolore alla perdita dellamato fratello I nipoti Giancarlo e Marina con Patrizia e Alberto, partecipano commossi alla perdita del caro zio Luigi Formenti - Veduggio, 21 maggio 2014. Dopo lunga malattia serenamente vissuta Annarita Fabretti Zani Ciao zia Angela sarai sempre con noi.- I tuoi nipoti Alberto con Sabrina, Cristina con Roberto, Augusto con Ramona, i piccoli Edoardo, Alessandro, Lorenzo e Andrea. - Motta Visconti, 21 maggio 2014. Serenamente è mancato allaffetto dei suoi cari l Ingegnere Silvio Barigozzi Ne danno il doloroso annuncio la moglie Anna Carulli, le figlie Adelaide con Anna e Tomas, Marcella, Giovanna con Giuseppe ed i parenti tutti.I funerali si svolgeranno giovedì 22 maggio alle ore 8.15 nella parrocchia San Pio X.- Il Santo Rosario sarà recitato oggi alle ore 17.30 presso labitazione, via Siena 9/2, Genova.- No fiori ma opere di bene. - Genova, 20 maggio 2014. La cognata Rita Carulli con Nicola e la nipote Eleonora con Pablo sono vicini ad Anna e famiglia per la perdita del caro ci ha lasciato in un vuoto incolmabile.- Lo annunciano il marito Carlo, i figli Filippo e Andrea, la sorella Marinetta e il fratello Franco.- Ci ritroveremo per lestremo saluto a Rita il 22 maggio alle 9 presso la parrocchia San Pio X, piazza Leonardo da Vinci. - Milano, 20 maggio 2014. Pier Luigi e Wilma Pavesi con Chiara e Paolo, Mario e Francesca, Ettore e Patrizia, Elisabetta e Mariuccia partecipano al grave lutto dellamico Mauro Rossi per la perdita della mamma signora Anna Maria De Stefanis ved. Rossi - Genova, 20 maggio 2014. I docenti, la segretaria della sede di Verona Manuela Modonutti, lo staff amministrativo, gli specializzati e gli specializzandi della Associazione di Psicologia Cognitiva e della Scuola di Psicoterapia Cognitiva sono vicini a Cristina nel dolore per la perdita di Franco Baldini psicoterapeuta e docente, stimato per il suo lavoro e amato per la sua gentilezza da chiunque lo abbia conosciuto. - Verona, 19 maggio 2014. Francesco e Teresetta Mancini si stringono a Cristina con affetto e partecipano al suo dolore per la scomparsa di Franco Baldini amico fraterno. - Roma, 20 maggio 2014. Dopo una lunga vita interamente dedicata alla famiglia è mancata allaffetto dei suoi cari Alda Girardi Simonazzi Ne danno il triste annuncio il marito Sergio e la figlia Paola.- Per il giorno e lora dei funerali contattare lImpresa San Siro al n. 02.32867. - Milano, 20 maggio 2014. Alda Girardi Simonazzi - Milano, 20 maggio 2014. ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ - Milano, 20 maggio 2014. TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Corriere della Sera Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Mario Giorgio Frigerio Paolo Antonacci Gli amici di sempre ti piangono e stringono in un forte abbraccio Ornella Biagio e Graziano.- Bruna e Paolo, Nerina e Federico, Wally e Vittorio, Gina e Carlo e famiglie. - Rozzano, 20 maggio 2014. Mariuccia Formica ci ha lasciato.- Parenti, amici e conoscenti con grande affetto ne ricordano lesempio di una vita dignitosa.- La piangono i cugini Erica e Umberto Formica, il nipote Luciano Mariani con tutti i loro famigliari. - Milano, 21 maggio 2014. 1990 - 2014 In ricordo della nostra dolcissima mamma e nonna Mariuccia Banfi Moreno Mariella Manuela. - Milano, 21 maggio 2014. Partecipano al lutto: Adalberto e Paola Ferrari. I soci del Lions Club Milano Sforzesco abbracciano affettuosamente Sergio e Paola per la scomparsa delladorata moglie e mamma SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE Il 30 aprile 2014 è mancato allaffetto dei suoi cari Il giorno 23 maggio alle ore 11.15 si svolgerà una funzione presso la cappella del Cimitero Monumentale di Milano.- La famiglia. - Milano, 21 maggio 2014. Silvio RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano Luigi Formenti - Veduggio, 21 maggio 2014. Nel trigesimo della nascita in cielo dell Avv. Gesuele Panucci sarà celebrata una Santa Messa in Pavia, Basilica di San Pietro in Ciel doro, giovedì 22 maggio 2014, ore 17.30.- La famiglia. - Pavia, 21 maggio 2014. 21 maggio 1984 - 21 maggio 2014 ANTONIETTA TRONNOLONE Cara mamma, in tutti questi lunghi anni c’è mancato il tuo amore, un tuo abbraccio, il tuo bel sorriso, la tua gioia quando ci vedevi o semplicemente una parola di conforto. Grazie per la vita che ci hai donato e per l’educazione che ci hai insegnato!!! Sei presente tutti i giorni nei nostri pensieri, con grande amore i tuoi figli. Franca e Vito. Roma, 21 maggio 2014 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: [email protected] Servizio sportello da lunedì a venerdì Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). Conformemente all’impegno e alla cura che la nostra società dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003. Per permetterle di usufruire dei servizi offerti da RCS MediaGroup S.p.A., la stessa deve trattare alcuni Suoi dati. I dati personali che Lei fornirà al Titolare, verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza. I dati saranno trattati da RCS MediaGroup S.p.A. esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe il servizio da Lei richiesto. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, sempre per la predetta finalità, a RCS MediaGroup S.p.A., oltre che a società che svolgono per nostro conto compiti di natura tecnica od organizzativa strumentali alla fornitura del servizio richiesto, e che sono stati nominati Responsabili del Trattamento. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003. Per ogni informazione riguardo ai diritti può rivolgersi, a tal fine, al Responsabile del trattamento dei dati personali di RCS MediaGroup S.p.A. scrivendo allo stesso c/o RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 45 italia: 51575551575557 Il Tempo Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile #> >CC. ##C >C1$ ##= >C#9 #=. >C1 #$$ >C> #$: >C#= ##C >C#C #== >C$C #$C >C$1 #$= >C=. -&2( -".2 (.2 &:" "$&( (-"&( ($(& &(6 "-&: &(& -5" ?+ )<77-/ -<7+ %)?-</ --)+ +6-<))+/- -/7"7)-/ /- + <,2/ 8/+%%)</ 8<)+ +/ 27 /%%) /,-) 8+A/ 2)@ -?) /4?+' 7/A8)/ / <,2/7+ 8?) 8<</7) ) /7 A8<3 --)+ 270 A7 A)< 7A 2/)' %) A-7* A77 <<</ ?- 27<?7B)/- <+-<) ' 2/7<7 7/A8) <,2/7+) )""?8) + -<7/(/7 2/) -+ ")- 8<<),- 2)/%% +/+) 8?) 8<</7) 7)<)) + ?3 ,+5"$ %*(..( -" (2&: *($" 2&:-( $"-" /8< /7)-/ -/A /+/%- /, ,2/88/ 3 +7) <-) )+-/ 7-</ -B) 7)8< )7-B 7?%) -/- 54?)+ 2/+) 7) /<-B < $-%( +7,/ +%'7/ %+)7) ?7 ) +) /+ ?A/+/ /27</ )/%%) /A8) ,2/7+) A /7</ /7< /+</ "/7< +,/ %8 -/- /8< 7) /+/%- /+B-/ 78) %+)7) ) )) ) ) ) )3 ) 4; )/ 4) 43 4 44 44 ! 7-/ ! )/%%) %8 )) )) ) )4 ) )0 ) ) 43 44 )/ 4 4) 4) ! ?A/+/8/ 54?)+ 88)- )+-/ 2/+) +) +7,/ ! ,2/7+ %"& %8 )) ) ) ) ) ) ) 4) 44 4 4) 4 43 40 ! /27</ 9 5 2 Puzzles by Pappocom 2 6 4 1 4 7 3 3 5 9 1 6 8 3 8 1 5 9 Altri giochi su www.corriere.it 5 %"& %8 )3 )4 ) )3 ); ) )3 44 44 44 44 ) 4 43 ! /A8) /, /7)-/ 7-</ 7)8< )- -B) 7/- %"& %8 8 Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 LA SOLUZIONE DI IERI 9 1 6 5 2 3 4 7 8 4 8 5 6 1 7 2 3 9 7 2 3 8 9 4 5 6 1 6 3 4 7 8 2 9 1 5 8 7 1 9 3 5 6 2 4 5 9 2 1 4 6 7 8 3 1 4 8 2 6 9 3 5 7 3 6 7 4 5 1 8 9 2 -$"&( "6 -.6" - (&- %.2-% 2(($% (*&!& 5$"&( "&& $-( -"" "$&( &#- 5-.2 -" (% -$$(& ".(& "-& 2& 5&"." $-" )4 )3 ) )4 )) )3 )0 4 )' 43 43 4; 43 43 $!" !&!" &#(# &(56- 9&9 2 5 9 3 7 8 1 4 6 Estrazioni di martedì 20 maggio 2014 BARI CAGLIARI FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA NAZIONALE 54 37 73 37 58 25 38 20 19 82 41 44 83 15 32 47 26 10 59 8 42 26 33 76 29 71 65 73 69 57 24 69 9 59 59 82 5 61 50 25 8 46 7 90 86 56 3 58 39 41 79 15 15 32 80 &2"( 7 (-# (. 5& "22 $ *( "22 $ .."( I più letti Combinazione vincente 10 17 41 45 69 78 32 Numero SuperStar Jackpot indicativo prossimo concorso: 20.300.000,00 Ai 6: - Ai 5 stella: 27.929,00 Ai 5+ - Ai 4 stella: Ai 3 stella: 1.631,00 Ai 5: 31.297,94 Ai 2 stella: 100,00 Ai 4: 279,29 Agli 1 stella: 10,00 5,00 Ai 3: 16,31 Agli 0 stella: www.corriere.it/giochiepronostici Il video Imbarazzo Berlusconi Il giornalista chiede al leader di Forza Italia: «È vero che l’ha definito così?». Il video. Superenalotto Numero Jolly "( &"-( 5&(. "-. "-(" Oggi su www.corriere.it 8 10 15 19 20 25 26 32 33 37 38 42 44 47 54 58 59 73 82 83 2 !"( & -&".( (. &$. $ "-( "-2 10eLotto I numeri vincenti Lotto .$& "% ! ) (#9( -. ((2 5$ !"&( Giochi e pronostici 2 7 7, 7?%) 87 )8 /<-B 3 +7) ),)-) ! A Sudoku Difficile 3 $."&#" .$( "%5-( %)<</ %"& ,2/88/ <-) 7/</- ?-/ )7-B -/A ,27) /88/ %"& /+ ) - )7/+B)/- 2788)/-7) <+-<) )-<788 ?/- 27< ++6?7/2 /)-<+ /A 22/7< -?) /7/A8) <,2/7+) )""?8) +/+,-< "/7<) 8?++6A8< ++ 7-)3 - /+ )-8<)+)< 278-< -' 8?++ 7%)/-) +<)' 8? 4?++ )-</7-/ + 7 7/ /- +/+) 7/A8) / <,2/7+) 2/,7))-) 8?+ 78</ + /-<)--< 27A+ +6+< 2788)/- /- + <,2/ 8/+%%)</3 Verso il Mondiale ecco l’elenco dei Comuni 1 Tasi, dove si pagherà entro il 16 giugno Detrazioni, proprietari e inquilini 2 Ecco chi paga la nuova super Imu «Vespa? È stato corretto» 3 Grillo: Selfie all’inizio, il «cinque» alla fine Grillo: «La mia è una rabbia buona 4 Se vincesse Renzi? Ne prenderei atto» «Io e Alena separati da tempo 5 Buffon: Eppure mi ha aiutato, è incredibile» Gli Azzurri si preparano Dalle navi ai resort, 70 anni di ritiri. L’Italia di Prandelli, primo allenamento: immagini. Tecnologia Videogame da incubo Il futuro di Wolfenstein, un mondo di terrore dove hanno vinto i nazisti. Le foto. A Firenze Grillo Il comizio del leader Cinque Stelle nella città del rivale del Pd, Matteo Renzi. In diretta sul Corriere.it. 46 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera italia: 51575551575557 Tv in chiaro Teleraccomando ,>£ di Maria Volpe PER RICORDARE PER CAPIRE Gli ultimi giorni di Borsellino Milano e i tassisti in protesta 23 maggio 1992. Paolo Borsellino (Luca Zingaretti, foto) aspetta il suo amico Giovanni Falcone, che torna a Palermo da Roma per qualche giorno. Ma arriva la notizia dell’attentato. Borsellino corre all’ospedale e l’amico gli muore tra le braccia. Dal giorno dopo Borsellino combatte contro il tempo: deve capire cosa c’è dietro alla morte dell’amico. Ma ora lui è solo. Questa fiction è la storia dei 57 giorni che separano la morte di Falcone da quella di Borsellino. Giorni in cui il giudice intuisce il suo destino e fa i conti con la propria vita. Tanti gli argomenti stasera. Tra questi, la protesta dei tassisti (foto) a Milano contro Uber, un servizio di auto a noleggio con conducente, fondato da una società di San Francisco, che funziona tramite un’applicazione per smartphone. In particolare, con il nuovo servizio UberPop, chiunque disponga di patente e di auto può diventare autista Uber e usare il proprio veicolo per trasportare i clienti. Secondo i taxisti, questa è «concorrenza sleale». La Iena Andrea Agresti si occupa di questa polemica raccogliendo le ragioni di entrambi, e racconta com’è cambiata la mobilità nelle città italiane. Paolo Borsellino - I 57 giorni Rai1, ore 21.15 Le Iene show Italia 1, ore 21.10 ,>Ó À>°Ì È°Îä / £° *,6-" -1 6/ -6, ",/° È°{x 1 "// ° ÌÌÕ>ÌD £Ó°ää *,"6 1" "° 6>ÀiÌD £Î°Îä /", ° £{°ää / £ " "° ÌÌÕ>ÌD £{°£ä 6,//" ° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi 6iÀV> >Þ> £x°Óä 6/ ,//° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi *>> *iÀi}] À>V >Ài° i «À}À>>\ ,> *>À>iÌ /ii}À>iÆ /} £Æ i Ìi« v> £n°xä ½,/° +Õâ Óä°ää /", ° Óä°Îä , /1"° 6>ÀiÌD Ó£°£ä ,"-" ,"° V° -, Ó£°£x *"" ",- "° xÇ ", ° À>>ÌV] Ì>>] Óä£Ó®° ,i}> ` LiÀÌ i}À° ÕV> <}>ÀiÌÌ] Àiâ> `Û>] ÀV >i ÓΰÓä *",/ *",/° ÌÌÕ>ÌD ä°xx / £ "//° £°Óx /*" ° £°Îä /"," -* -° ,>Î À>°Ì ,iÌi{ Ì>>£ >Ç /Û i`>ÃiÌ°ÌÉÀiÌi{ i`>ÃiÌ°ÌÉV>>ix i`>ÃiÌ°ÌÉÌ>>£ n°Îx -*,/ "1-76- -,/ 7-/, ° /iiv £ä°ää /Ó -° ÌÌÕ>ÌD £ä°xä <" 1,"* Óä£{° ÌÌÕ>ÌD ££°ää // 6"-/,° ÌÌÕ>ÌD £Î°ää / Ó ", "° £Î°Îä / Ó "-/1 -" /° ÌÌÕ>ÌD £Î°xä Îΰ ,ÕLÀV> £{°ää //" //"° ÌÌÕ>ÌD £È°£x / "" 7° /iiv £Ç°£ä <" 1,"* Óä£{° /6" ,"/" ° ÌÌÕ>ÌD £Ç°xx , / -*",/° £n°£x / Ó° £n°{x -+1, -* ", ££° /iiv Óä°Îä / Ó Óä°Îä° £ä°£ä ,/,° ÌÌÕ>ÌD ££°£ä / Î 1/° ££°£x -,° ÌÌÕ>ÌD £Ó°ää / ΰ £Ó°Óx * +1"/ "° ÌÌÕ>ÌD £Ó°xä ," ½/ Óä£{\ À >ÌÌ>° Và £Î°£ä /*" -/",° ÌÌÕ>ÌD £{°ää / ," ° É / ΰ £{°xä /, " ,"° ÌÌ° £x°äx /, *<< ,° ÌÌÕ>ÌD £x°£ä ," ½/ Óä£{\ ££c Ì>««>\ iVV ->Û>° Và ÀiÌÌ>® £n°äx -*// " "° VÕiÌ £n°£x "° VÕiÌ £°ää / Î É / ," ° Óä°ää "° ÌÌÕ>ÌD Óä°£ä * +1"/ "° ÌÌÕ>ÌD Ç°Óä 6 ° /iiv n°£x 1 /,° /iiv °{ä , ,° /iiv £ä°{x , // ½/ ° ÌÌÕ>ÌD ££°Îä / { /"°/ £Ó°ää / /6 ",-° /iiv £Ó°xx - ", "° /iiv £{°ää " -*",/" ",1° ÌÌÕ>ÌD £x°Îä 1, -/,//" Ó£° /iiv £È°Îx 9 -,/ *--" ° /iiÛi> £È°xx , " -1 " "° ÕiÀÀ>] 1Ã>] £xn® £n°xx / { /"°/ £°Îx -,/"° /iiÛi> Óä°Îä /*-/ ½",° ->« "«iÀ> È°ää / x *, * ° ÌÌÕ>ÌD n°ää / x // ° n°{x // " +1° ÌÌÕ>ÌD £ä°ää / x ", £ä° ££°ää ",1° ÌÌÕ>ÌD £Î°ää / x° /"°/ £Î°{ä 1/1° ->« £{°äx , ,/" £Î° ,i>ÌÞ £{°£ä /"6/, ° ->« £{°{x 1" " ° /> Ã Ü £È°äx , ,/" £Î° ,i>ÌÞ £È°£x -,/"° /iiÛi> £Ç°£ä *"," +1° ÌÌÕ>ÌD £n°xä 6 / 1 /,"t +ÕâÌV«>âi Óä°ää / x° /"°/ Óä°{ä -/,- "/< 6" ½,,1 <° /} ->ÌÀV° `ÕVi V>ÀÀ> i *Vi °Óä " 6",,° 6>ÀiÌD £ä°äx ,° "1- 6-" ° /iiv £Ó°äx "//" /" 5 ", "° ÌÌÕ>ÌD £Ó°Óx -/1" *,/"° /"°/ £Î°äx -*",/ -/° £Î°{ä , ,/" £Î° ,i>ÌÞ £{°ää , ,/" £Î 6° ,i>ÌÞ £{°£ä -*-" ° >ÀÌ £{°Îx 6 -/,° 6>ÀiÌD £x°Óx ," ° >ÀÌ £x°xä 1, 7° 6>ÀiÌD £È°{x /",9° -iÀi £Ç°{ä " 6",,° 6>ÀiÌD £n°Îä -/1" *,/" £°Óä °-° - , ° /iiv Ç°ää " 1- ,-- -/*° ÌÌÕ>ÌD Ç°Îä / Ç° Ç°xä " 1- /"° ÌÌÕ>ÌD Ç°xx " 1-° ÌÌÕ>ÌD °{x " ,° ÌÌÕ>ÌD ££°ää ½, /,° ÌÌÕ>ÌD £Î°Îä / Ç° £{°ää / Ç ," ° ÌÌÕ>ÌD £{°{ä -/,-9 E 1/ ° /iiv £È°{ä "--," ",,° /iiv° *iÀÀi `Þ] ÀÕ >`iÀ] Ìi> Õ>` £n°£ä ½-*//", , 9° /iiv° iÌÌiÃ] >i 7Þ>À] >ÀÀÞ >Và Óä°ää / Ç° Ó£°äx / 6" " /9° ÕÃV>i° `ÕVi 6>iÌ> ÀÀi>] i`iÀV ,ÕÃð ,>vv>i> >ÀÀD] Ý] i] *iÀ *iÙ° i «À}À>>\ /} Ó ä°£x 7 6ä° /iiv Óä°Îx 1 *"-/" -"° ->« Ó£°äx <" 1,"* Óä£{ " , < -/*° ÌÌÕ>ÌD Óΰ£ä +1 , *<<" ½/° , /1//" - ,//" ,6" -/,//° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£x *//" /° âi] 1Ã>] £Î®° ,i}> ` ,Ü`Þ iÀÀ}Ì° ÀÕVi 7Ã] ->À> iÃÃV> *>ÀiÀ] ià >À>° i «À}À>>\ /}VÆ iÌi°Ì Ó£°£ä 1,", 6 /" -*, <° ÃiÀi° Õ>> i -] À>ViÃV /iÃÌ] -Ìiv> Ã] i> ,ÕÃà Óΰää -,/"° /iiÛi> Ó£°£ä -"7° 6>ÀiÌD° `ÕVi >ÀÞ >Ã] /i >ÕV>À° >>««>½Ã ä°{ä ,// -1*,,/° 6>ÀiÌD° `ÕVi *iÀ >LÀiÌÌ Óä°Îä "//" <<"° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÀÕLiÀ Ó£°£ä ° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi >Õ} *>À>}i Ó{°ää / Ç / -° ÌÌÕ>ÌD £°£ä "6 -° ÌÌÕ>ÌD Ó{°ää /Î "//° ä°£ä / ," ° £°äx ,- " ///" *//" " 66 <° ÌÌÕ>ÌD ÓΰÓä -° /iiv Ó{°ää /," "/<° ÌÌÕ>ÌD £°Îä 1", " \ ", ,/ ,/ ° Ó{°ää 1/1 7 9",° À>>ÌV] 1Ã>] Óäää®° ,i}> ` > i° ,V >À` iÀi ,> -ÌÀ> ,> Õ« ,i> /i /" Ó° Ó°ää " /, "° ÃiÀi ΰÎä 6" " ° 6`ivÀ>iÌ À>°Ì >>ix Ó°ää ---° /iiv° Ì > ÕÌÃÞ] >i iÝ>`iÀ Ã] Ài> >i à >Ç°Ì £°£x "//" <<"° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi ÀÕLiÀ £°xx " ,° ÌÌÕ>ÌD° `ÕVi /â>> *>i> ÌÛ°Ì £{°£x - ,1-° -iÀi £x°£ä 7 ,° /iiv £È°ää /-\ - //½ -iÀi £È°xä /½- 1* "** " /," /*"° 6>ÀiÌD £Ç°Óä / 8 79¶ ,/", " -¶ 6>ÀiÌD £Ç°xä £È /° 6>ÀiÌD £n°xä 6 66, ° 6>ÀiÌD £°xä *, ° 6>ÀiÌD Óä°£x 7 ,° /iiv Ó£°£ä * <" "° i`>] iÀÉ1Ã>] Óää{®° ,° >Àà > / ÕÀLiÀ ii>Þ /6 £È°ää 6 -- Ó° -iÀi £È°Îä 1", ,"° 6>ÀiÌD £È°xx 9 /° £Ç°ää 9 /-° ÕÃV>i £n°ää /9° /iiv £n°xx 9 /° £°ää -7/ / ,/ ΰ /iiv Óä°ää +1 "° 6>ÀiÌD ÓÓ°ää 9 / ° 6>ÀiÌD ÓΰÎä -° /iiv ä°Îä ", *-1° ÕÃV>i 2 -/$/ ?$! $/!2 "*1/ Film e programmi Jamie Bell sogna di fare il ballerino Nuove esibizioni da Carrà e Pelù ,>{ Billy (Jamie Bell, foto) sogna di fare il ballerino e la sua maestra di danza ne incoraggia il talento. Ma gli ostacoli sulla sua strada sono molti, a partire dal padre che invece lo vorrebbe pugile... Billy Elliot Iris, ore 21.10 Terzo appuntamento con i live del programma che vede in giuria Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi e J-Ax. Ospiti la boy band The Vamps e il giovane cantautore Ed Sheeran. The Voice Rai2, ore 21.10 Goebbels voce del nazismo Sfida di rime tra giovani rapper Ministro della propaganda del Terzo Reich, Joseph Goebbels è l’uomo che ha plasmato le immagini, le parole e i suoni della Germania nazista. Joseph Goebbels: la voce del terzo Reich Rai Storia, ore 20.30 Dopo un tour nei club di tutta Italia, il programma dedicato al freestyle e alle rap battles torna con un episodio speciale dedicato alla finale del tour ai Magazzini Generali di Milano. Mtv Spit Mtv, ore 23 ,>x À>°Ì À>°Ì °Óä , ° -iÀi £ä°äx *,6/ *, / ° -iÀi £ä°{x ,"/,- --/,-° -iÀi ££°Îä -/,° -iÀi £Î°äx -*" /° -iÀi £Î°xä *,6/ *, / ° -iÀi £{°{ä ,"/,- --/,-° -iÀi £x°Óä **1 / /" ° ÌÌÕ>ÌD £x°Óx äÓ£ä° -iÀi £È°£ä -/,° -iÀi £Ç°{x , 7- ", "° £Ç°xä " " , ° -iÀi £n°{ä ,° -iÀi £°Óx " /", 7"° -iÀi Óä°Óx ,"-° -iÀi Ó£°£ä ", {n ",° *âiÃV®° ,i}> ` 7>ÌiÀ ° ÓÓ°xä 7" , ° ÌÌ° Óΰäx /° âi®° ,i}> ` Ì > >µÕÃ] ,LiÀÌ ,`À}Õiâ £°{ä ,"<° ÕÃV> Óä°Îx *--*,/"1/° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£x - ° VÕiÌ>À ÓÓ°£ä , "° VÕiÌ>À Óΰ£ä 6 //, -"7° /> Ã Ü Ó{°ää " " /° ÌÌÕ>ÌD £°Îä /*,° VÕiÌ £°Îx //<< 1, ° VÕiÌ Óä°Îä /*" -/",° VÕiÌ Ó£°£x 1 ", / *,/ ",° VÕiÌ ÓÓ°Óä //° VÕiÌ Óΰ£ä ,° VÕiÌ ,> ,> *ÀiÕÀ>°Ì Ûi £n°äx , 7- ", "° £n°£ä /"*<"° /iiÛi> £n°xx * 6/° /iiÛi> £°{ä /-"° ->« "«iÀ> Óä°£ä "--," ," ° -iÀi Ó£°£ä /1// 1- 1",° ÃiÀi À>°Ì À>°Ì £Ç°Îä , 7- ", "° £Ç°Îx " 6"9 /, ½-/"° £°Îä *" ½, "° Ó£°£x / -",/1 ° Óΰää "," ,"° ä°Óx , 7- "//° ä°Îä t À>°Ì Ài>ÌiÌÛ°Ì >Ãà /Û >Ý >Ç` V>ÃÃ°Ì `>Ý°Ì >Ç°Ì £n°{x "1- " 1-° /iiv £°äx "1- " 1-° /iiv £°Îä 6"//° /iiv Óä°Óä / ,1-° /iiv Óä°{x / ,1-° /iiv Ó£°£ä 7 8 1° >ÀÌ ÓÓ°ää 7 8 1° >ÀÌ £°ää "/" ° ÌÌÕ>ÌD £°Óx "-- /",/\ -° ÌÌÕ>ÌD Óä°Óä "-- /",/° ÌÌÕ>ÌD Óä°{x "-- /",/° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä 1 ", " *, ° ÌÌÕ>ÌD £Î°xä 1 -/, "° -iÀi £È°ää / ", "° ÌÌÕ>ÌD £È°Îä -/ -«ÀÌ £Ç°Îä -," ° -iÀi Óä°{x -/,//" *"<° -iÀi ÓÓ°Îx " - "° ÌÌÕ>ÌD £Ç°{x *,"*,/9 7,-°V° £n°Îx *,1/"¶ 6 1/"t VÕiÌ>À £°Îä , //"t V° Óä°{x " *1 ° VÕiÌ>À Ó£°£ä 9/1-/,-° ÌÌ° ÓÓ°ää - / 1-/t ÌÌÕ>ÌD ÓÓ°Óx - / 1-/t ÌÌÕ>ÌD £n°xx / Ç° £°ää "" ° ÌÌ° £°Îä ,9½- /"9° /iiv Óä°£ä 1" ° ÌÌÕ>ÌD Ó£°£ä -6 "*° -iÀi Óΰää 7 /,*9° /iiv Ó{°ää / ,° "< -"7° 6>ÀiÌD ,> 99 Àà i >x /Û Óäää À>°Ì Àði`>ÃiÌ°Ì ViÌÛ°Ì Óä°£ä *** *° >ÀÌ Óä°£x *** * x , 1*," 6° >ÀÌ Óä°Óä *** * x "-/ 9-° >ÀÌ Óä°Óx *** *° >ÀÌ Ó£°Óä * "" , " "9° >ÀÌ Ó£°{x 1" "// " 6" 9" 9"° £Ç°{Î "] ,1//"] ,/ "° £°Îä " ½" 6-/"° 6>ÀiÌD £°Î{ /° /iiv Óä°£ <<,° /iiv Ó£°än " ½" 6-/"° 6>ÀiÌD Ó£°££ 9 "/° ÓΰäÇ " ½" 6-/"° 6>ÀiÌD £Ç°Îä 6 / *"--° 6>ÀiÌD £n°£x 19 E - ° VÕiÌ>À £°£x , 1"° VÕiÌ>À Óä°£x , ° 6>ÀiÌD Ó£°£ä ""9 ΰ ÀÀÀ] 1Ã>] Óään®° >ÀÞ ià i`>ÃiÌ°Ì £°Óä ° /iiv Óä°£x "* -* ° -iÀi Óä°Óä 1 *, ° /iiv Ó£°£ä " -] " 6/° ,i>ÌÞ ÓÓ°ää , ,/" ¼£{ 6 x° ,i>ÌÞ Óΰää 1" " ° ÌÛÓäää°Ì Óä°ää ,"-," "1,- ,/° ,i}i Óä°Óx 1", ", "° ÌÌ° Óä°xx / /° Ó£°Óä 1 -,/ 6,- 1" -, " ** , - "° ,i}i Corriere della Sera Mercoledì 21 Maggio 2014 47 italia: 51575551575557 Pay Tv Film e programmi Kidman e Wasikowska sul piede di guerra Alla morte del padre, India (Mia Wasikowska) rimane sola con l’algida madre Evelyn (Nicole Kidman, foto con Wasikowska). La situazione si complica con l’arrivo del misterioso zio Charlie... Stoker Sky Cinema 1, ore 21.10 Compleanno insolito per la figlia di Dracula -Þ i> -«ÀÌ £{°ää /1// " /," /1// ÀÌÀ `>> VÕi `i v} Àiâ] }ÃÌ i > ÃÕ> v>}> ÌÀÛ> > «ÀÌ> ` V>Ã> V ÕÃ> i > ÃiÀÀ>ÌÕÀ> V>L>Ì>°°° -Þ i> £ £x°£x "", ,/ ÃiV` i V>ÀViÀi ` ,LLi Ã>`] ÃÃÌiÌÀi `i½«>ÀÌ i`] `iÛi ÃÀÛi}>Ài ià >`i>° >LiÀD `i>°°° -Þ i> ÕÌ £È°ää // *iÀ Õ Ìi«À>i] `iV ÃVÃVÕÌ Ã ÀÌÀÛ> Õ ÃÌÀ> >LiÀ} «iÀ >ÕÌLÃÌ }iÃÌÌ `> Õ `ÀiÌÌÀi ÌÌÕÀ° / ÀiÀ `i Óääΰ -Þ i> >Ý £Ç°£x // 6, 7>``> > £ä > i ÛÛi À>L> ->Õ`Ì> `Ûi i m «iÀiÃà >`>Ài LViÌÌ>° > À>}>ââ> ÌiÌ> VÕµÕi ½«ÃÃLi° -Þ i> ÕÌ £n°xx ", " 1/ V> 6ÌÌ m > }i vi`vÀ>}> ` LiÀÌ -À`° *iV> `ÀiÌÌ> `>½>ÌÌÀi° -Þ i> >ÃÃVà £°äx -*, -° ,> `À}i /° >}ÕÀi i ° ÕÃÌ i> Ã>}> `i½Õ À>}] >>à *iÌiÀ *>ÀiÀ° -Þ i> Ìà £°£x * " " -,/" > L>ÌÌ>}> ÌÀ> i vÀâi `i Lii] V i >Ìi} ÛÌ> ` >ÌÕÀ>i] i i vÀâi `i >i] Ìiâ>Ìi > `ÃÌÀÕ}}iÀ°°° -Þ i> £ Ó£°ää / ääÇ <" *, "" ½ > ÛÌ> ` /° >Ì i «> ` >ià `Æ «iÀ > «À> ÛÌ> ääÇ Ã >À>° Ãi}ÕiÌ i ë>À>ÌÀi Õ *>iÃi `i½ÃÌ° -Þ i> >ÃÃVà " ", ½, " " `ÌÌ>ÌÀi Vi *V iÌ i £nn > V>ÕÃ> `i> «ÀiÃÃi ÌiÀ>â>i] m VÃÌÀiÌÌ > `Ài Õ ÀiviÀi`Õ «iÀ À>iÀi >> }Õ`> `i «>iÃi° -Þ i> ÕÌ "/ /, -96 VV>Ãi `i ££nc V«i> `i> v}>] À>VÕ>] «À«ÀiÌ>À `i½Ìi /À>ÃÞÛ>>] ÛÌ> } >V «Ù ÃÌÀiÌÌ i iÃÃÕ Õ>° -Þ i> >Þ 1, iÃÃV> >ÀÌ ° >Ã}iÀ®] Ãi}>Ìi ` ÃViâi Õ Vi] Ûii À>«Ì>° /iÌ> ` Ã>Û>Àà À«>À>` Õ Ìiiv ÀÌÌ° -Þ i> >Ý " / " - ° >}i i ° iÀÀÞ Ã i «ÀÌ>}ÃÌi ` Õ `À>>ÌV v }Õ`â>À > Ãv` À>ââ>i° À}i -° Þi >> i £x° -Þ i> *>Ãà ӣ°£ä -/", > ÀÌi `i «>`Ài] `> À>i V > >`Ài] ÃÌ>Li ` iÌi° ÕÀ>Ìi vÕiÀ>i `i }iÌÀi à «ÀiÃiÌ> Õ ÃÌiÀà ⰰ° -Þ i> £ ÓÓ°{ä 1 , *,-/ /" 1 Õ ÕÃVÌ `ii `> Õ ÀÌ>i V`iÌi i Õ `Û`Õ v>}i>Ì `>> vÀ>}ÌD `i ÃÕ VÀ«\ VV`iâi `iÃÌ>Ìi > VÀV>Àð -Þ i> >Ý ÓÓ°xx --/, / Ó *5 -6// -iµÕi Ãi«Ài ÌiÀ«ÀiÌ>Ì `> 7° `LiÀ}° ÃÌ>Ìi > vÀ>}ÌD `i> ÌÀ>>] ½>ÌÌÀVi ÀiÃVi > `>Ài VÀi`LÌD >> «iV>° -Þ i> £ Óΰää /8 ,6, ,° i À m Õ Ài`ÕVi `> 6iÌ> V i à ÌÀ>ÃvÀ> }ÕiÀÀiÀ iÌÀ«Ì>° ° ÃÌiÀ m Õ> }Û>ÃÃ> «ÀÃÌÌÕÌ>° *>> `½"À > >ià «iÀ ° -VÀÃiÃi° -Þ i> ÕÌ Óΰäx £{än 1 ÃVÀÌÌÀi ° ÕÃ>V® `>}> ÃÕ >VÕi ÃÌÀ>i ÀÌ] >ÛÛiÕÌi i> ÃÌ>â> £{än ` Õ >LiÀ}° > Õ À>VVÌ ` -Ìi« i }° -Þ i> Ìà Óΰ£x / ääÇ -"" *, /1" " >ià ` ,° Ài® i > v}> ° ÕµÕiÌ® ` Õ >ÀV i} >ÃÃ>ÃÃ>Ì] `iÛ ÀiVÕ«iÀ>Ài Õ Ã>À° *iV> ÕiÀ ``V° -Þ i> >ÃÃVà 䰣x ½1/" " /", ½, > ÌiÀÀ> m `ÛÃ> µÕ>ÌÌÀ >â i ÕV `V >À> Õ> ÌiÀÀLi }ÕiÀÀ> >i v>â `i½À>] `i½VµÕ> i `i½À>° -Þ i> >Þ £{°ää -"\ " --"", /, Çc À `½Ì>> ÕÀëÀÌ £{°Îä -"\ " " -6" Çc À `½Ì>>° ÀiÌÌ> ÕÀëÀÌ £x°ää " 9 -1 *,/"\ >«>Ì Ì>> -iÀi ,>-«ÀÌ £ £È°£x "\ <" "" -iÀi -Þ -«ÀÌ £ £È°Îä ,19\ -, - ," / 16, iii Õ« -Þ -«ÀÌ Ó £Ç°Îä / -\ "//6 /Ài /* ` ÕÃÃi`Àv° ÀiÌÌ> ÕÀëÀÌ £°ää "\ >«>Ì ÕÀ«i 1£Ç° ÀiÌÌ> ÕÀëÀÌ Óä°Óä -/\ -, - *9 " + , Ó® ,>-«ÀÌ £ Ó£°ää "\ 9, " " /, 1 >«Ã i>}Õi ÓääÉ£ä -Þ -«ÀÌ £ Ó£°£x -1,\ -1, / *-\ -1, 1 9>V Ì E -> Ó£°Îä -/\ *>Þvv -Þ -«ÀÌ Ó Ó£°Îx +1/<" \ ,"8 , - vviÀÌ> ÕÀëÀÌ Ó£°{x -1,\ -1, -,9>V Ì E -> ÓÓ°xx "\ * 1,"* /"1, "«i ` -«>}>° vviÀÌ> ÕÀëÀÌ -iÀi /Û ÌÀ>ÌÌiiÌ ,>}>ââ VÕiÌ>À £{°ää 1" ",/1 ,t ÃiÞ >i £x°£x "7 / 9"1, "/, Ý £È°£ä -- ÃiÞ >i £Ç°Óx -*-" Ý £n°Óä 7 E ",,\ 1 / -* Ý Ài £°äx "1- " 1- ,> Õ« £°£ä ° °°-° Ý Ài £°Îä 6"// ,> Õ« Óä°äx / /",9 Ý Óä°£ä 1" ",/1 ,t ÃiÞ >i Óä°Îä / /",9 Ý Ó£°ää \ , ,*",/, Ý Ài Ó£°xx 6 ½- " - Ý ÓÓ°ää /- ÃiÞ >i £x°äx *," / ,1 79 -/,- £ Ý vi £x°xx -/, 1- -Þ 1 £Ç°äx 6-/ -*"- " /," -1" , £Ç°Îä "/ " - " -Þ 1 £°£ä ½1"" - -Þ 1 £°Îx , 1" -Þ 1 £°{ä 1 " "<, " Ý vi Óä°£ä " -Þ 1 Ó£°ää 1 1" Ó Ý vi ÓÓ°ää -* " * / -Þ 1 ÓÓ°Îx 1 ,/" { <* -Þ i> >Þ ÓÓ°{x 6-/ -*"- " /," -1" , Óΰäx /"1, ÃiÞ >i £{°{ä / ,1, -"7 >ÀÌ iÌÜÀ £{°xx "9 // - , Ó £È°£ä ," / " 9- Ó £È°£x - ""9"" 9-/,9 ° >ÀÌ iÌÜÀ £Ç°ää -1/,, 1 -*"-6 Ó £n°£x *"" 89 Ó £n°Óä "," iÀ>} £°£ä / ,1, -"7 >ÀÌ iÌÜÀ Óä°äx 7 /" E ,,9 -"7 iÀ>} Óä°Óä / "" 9 /1 - -"7 iÀ>} Óä°Óx " -/,", ," " " 1 >ÀÌ iÌÜÀ £{°£x -6/ ÃÌÀÞ >i £x°Óä +1, ÃVÛiÀÞ >i £È°äx // -,/ ÃÌÀÞ >i £Ç°Óx /", ½"," >Ì> i}À>« V £n°£ä - *"--\ ----** ÃVÛiÀÞ >i £°ää , ÃÌÀÞ >i Óä°Óx "- / ,6"¶ >Ì> i}À>« V Ó£°Óx 1"6/ " 1", >Ì> i}À>« V ÓÓ°ää , " , ÃVÛiÀÞ >i ÓÓ°Îx £äää " *, ",, ÃVÛiÀÞ -ViVi £È°äÓ /1// - 6/ /° *ÀiÕ i> £È°ä 1 *, ° /iiv 9 £È°Óx 6/ ,6"-° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £È°x 1 / ,"° /Û 9 £Ç°ÓÈ - *,/ ",° ,ÕLÀV> *ÀiÕ i> £Ç°ÓÈ / ° /iiv " £Ç°Îx " 1° *ÀiÕ i> £n°În +1 "° - Ü " £n°{ä "7 1/° /iiv -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £n°{Ó 1 *, ° /iiv 9 £n°xä "7 1/° /iiv -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £°äx // -"-*//° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £°Ó£ 9 ,° *ÀiÕ i> £°ÎÎ / 6*, ,-° /iiv 9 £°ÎÈ 1," ",,° /iiv " Óä°ÓÓ / 6*, ,-° /iiv 9 Óä°ÓÎ 1," ",,° /iiv " Per festeggiare il 118esimo compleanno della figlia Mavis, Dracula (nell’immagine con Mavis) invita nel suo resort gli altri amici mostri. Un giovane umano arriva per caso, perdendosi nel bosco. Hotel Transylvania Sky Cinema Family, ore 21 Tom Cruise avvocato disilluso Un giovane e brillante avvocato (Tom Cruise, foto) entra in un grosso studio legale. L’illusione finisce presto: il suo capo e gli altri soci sono legati alla criminalità organizzata. Il socio Premium Cinema, ore 21.15 Stipe e compagni in concerto a Dublino i`>ÃiÌ *ÀiÕ Michael Stipe, Peter Buck e Mike Mills sul palco del Point Theatre di Dublino nel febbraio del 2005: in scaletta le canzoni più famose dei REM, da «Man On The Moon» a «Losing My Religion». REM - Live Sky Arte HD, ore 22.15 £{°äÇ 11-/ ,1- 1- 1",° *ÀiÕ i> £{°££ -* "° ,ÕLÀV> " £{°Óx "*" 1 ° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> £{°Ó /- ½",° 9 £{°xÇ ,° "1- 6-" ° /iiv " £x°{n ,° "1- 6-" ° /iiv " A fil di rete di Aldo Grasso Staffetta in cucina: nuova formula in tv S arà ancora possibile inventarsi un modo originale di raccontare il cibo e la cucina di fronte all’abbuffata di programmi che ha invaso i palinsesti italiani negli ultimi anni? Sulla rete Lei hanno provato a proporre una formula nuova con il programma «Staffetta in cucina» (canale 129 di Sky, dal lunedì al venerdì, ore 19). Lasciamo da parte per un attimo gli chef stellati dal carattere fumantino, lasciamo da parte i piatti lanciati, i cazziatoni, le lacrime e i concorrenti agguerriti fino allo Vincitori e vinti stremo delle forze, che vedono nella cucina televisiva una posBruno sibilità di riscatto e di affermaVespa zione della propria personaliScontro tà. politico a A «Staffetta in cucina» i toni distanza, sono altri, meno ansiogeni, Grillo per la prima volta più quotidiani e ironici: in gara da Vespa batte ci sono due squadre contrapBerlusconi e Renzi. poste di cuochi amatoriali, più Grande attesa per la convinti della propria simpadiretta di «Porta a tia che del proprio talento culiporta»: l’ora con Beppe nario. Si sfidano sulla preparaGrillo è seguita da zione del piatto del giorno, 4.268.000 spettatori, proposto dal giovane e talen26,9% di share tuoso chef Roberto Valbuzzi che è anche giudice della gara Paolo e conduttore del programma. Del Debbio Il tutto ha la formula di un gioScontro co perché i concorrenti, che si politico a alternano dandosi il cambio ai distanza, fornelli, possono approfittare Berlusconi e Renzi di alcuni aiuti ed eventualsuperati da Grillo e mente anche mettere in crisi Vespa. Silvio Berlusconi è l’altra squadra rubandole uno ospite nella prima parte degli attrezzi da cucina, ma nel di «Quinta Colonna», con frattempo si possono imparaPaolo del Debbio: gli re le ricette proposte. spettatori del talk sono Le squadre sono composte, 1.107.000, per una share come succedeva in «Ciao del 4,8% di share Darwin», da categorie umane contrapposte, mariti e mogli, vigili e multati, e via così. È sempre più evidente il ruolo che la televisione sta avendo nell’imporre una rivoluzione culturale e dei costumi: abbiamo smesso di considerare il cibo un semplice strumento di nutrimento per elevarlo (o degradarlo?) a un oggetto di intrattenimento pop che può declinarsi in infinite forme, ma anche per trasformarlo in metafora di modi d’intendere la vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv Óä°{ä "97""½- -/ , /",-° - Ü -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> Ó£°£x -" "° *ÀiÕ i> Ó£°£x 1-/ - ", /,1° /iiv " Ó£°£x *,//9 // ,-° /iiv 9 Ó£°£x /," " -",° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> ÓÓ°äÇ / ", -° /iiv 9 ÓÓ°£È 1-/ - ", /,1° /iiv " ÓÓ°xx 1 *1*° -ÌÕ` 1ÛiÀÃ> ÓÓ°x *½ /1 ° /iiv 9 ÓΰxÎ -/1" ° *ÀiÕ i> ÓΰxÈ / 6*, ,-° /iiv 9 48 italia: 51575551575557 Mercoledì 21 Maggio 2014 Corriere della Sera
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