12 LA STAMPA SABATO 7 FEBBRAIO 2015 La casa di riposo aiuta gli anziani al loro domicilio 1 Proseguono i controlli congiunti dei carabinieri del Reparto operativo di Cuneo e del Nas di Alessandria su alcuni locali pubblici cittadini (call center, bar, ristoranti, pizzerie), identificando 76 persone. In un ristorante bar, in periferia, i carabinieri hanno sequestrato 5 chili di pizze e paste ripiene surgelate in pessimo stato di conservazione. In un ristorante, nel centro storico, i carabinieri hanno scoperto 20 chili di pesce, carne e latticini surgelati in cattivo stato di conservazione. I gestori sono stati denunciati e multati. [R. C.] Alba Tranquillo all’evento di «We Are Olimpo» 1 Primo Il presidente A casa degli anziani andrà solo personale specializzato meno da distribuire nel 2015: la Legge di Stabilità costringe anche la Fondazione Cassa di risparmio di Fossano a rivedere le erogazioni. Sarà evitato un taglio più pesante limando le voci possibili, compensi agli amministratori compresi. [LA. SE.] L’incidente mortale avvenne il 21 marzo del 2011 La vittima aveva 35 anni era sposato e padre di due bimbi Denunciati: surgelati conservati male E’ pensato per gli anziani che vogliono continuare a vivere nella propria abitazione. Ma che hanno bisogno di tutti quei servizi che la casa di riposo può offrire: dalla mensa al bagno assistito. Per loro la «Sacra Famiglia» di Mondovì ha messo in piedi un progetto innovativo. Nel titolo c’è tutto: «Veniamo a trovarvi». E’ stato presentato ieri sera in municipio dai partner coinvolti: Comune, capofila del progetto, Cssm, Fondazione Crc e «Bottega del Possibile». 1 220 mila euro in Cantiere Cuneo-Asti Controlli a Cuneo CHIARA VIGLIETTI MONDOVÌ A Fossano LaFondazioneCrf riduceleerogazioni Cuneo e provincia .39 In breve MONDOVÌ: INIZIATIVA DEL COMUNE CON IL SOSTEGNO DELLA CRC Il presidente della Sacra Famiglia, Bruno Lombardi: «Con questa iniziativa, unica nel suo genere, la casa di riposo si sposta nelle case degli anziani. Per aiutare le persone ancora in grado di vivere autonomamente, ma bisognose di un sostegno concreto per continuare a farlo». I servizi offerti: l’utilizzo della mensa a pranzo, l’aiuto al bagno in struttura o domicilio, l’animazione diurna, i servizi di accompagnamento e il supporto a domicilio. Per realizzarlo sarà utilizzato personale della struttura. «Sono due figure professionali – spiega Lombardi - il cui scopo è di entrare in contatto e visitare periodicamente tutti gli anziani soli, offrire un sostegno affettivo e prevenire situazioni a rischio». A disposizione degli anzia- . ni che lo vorranno anche un servizio a domicilio in più: l’infermiera professionale, il fisioterapista, lo psicologo. Lombardi: «La nostra casa di riposo è un fiore all’occhiello della città. Conta 110 ospiti, 80 dei quali non autosufficienti. Vogliamo coinvolgere nell’iniziativa le persone che abbiamo in lista d’attesa per accedere alla casa di riposo». Il finanziamento della Fondazione Crc: 30 mila euro per il primo anno, 15 mila per il secondo. Il sindaco di Mondovì, Stefano Viglione è soddisfatto: «L’attenzione agli anziani è una priorità. Sono oltre il 20% della popolazione: nostro dovere è fornire loro servizi adeguati, e incentivarne la partecipazione attiva alla vita della comunità». evento oggi della neonata associazione «We Are Olimpo», che si occupa di sostenere economicamente le squadre giovanili dell’Olimpo Basket per alleviare i costi delle famiglie. Alle 18, presso le Cantine Ceretto, alla tenuta Monsordo Bernardina, Flavio Tranquillo, telecronista Sky, giornalista, scrittore e appassionato di basket, presenterà il suo ultimo libro «Altro Tiro Altro Giro Altro Regalo». [I. C.] SEI MESI ANCHE ALL’AUTISTA Betoniera uccise operaio Condannata la proprietaria BARBARA MORRA CUNEO Fu omicidio colposo l’incidente in cui morì l’operaio Ivan Liliu, 35 anni, schiacciato da una betoniera nel cantiere dell’autostrada Cuneo-Asti a Castelletto Stura, il 21 marzo 2011. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Cuneo, Elisabetta Meinardi, che ha condannato a 7 mesi la proprietaria del veicolo Simona Bertolotti e a 6 mesi l’autista Claudio Ambrogio. Mancava uno specchietto Cuneo Vince 13600 euro al Superenalotto 1 Gioca una schedina al Superenalotto da un euro e ne vince 13.671. È accaduto l’altro giorno al bar tabaccheria «Livio» di Mauro ed Enzo Barra, padre e figlio, in via Avogadro a Cuneo. Il fortunato ha realizzato uno dei 14 «cinque» usciti in tutta Italia. [MT. B.] Cuneo Per il pubblico ministero il camion avrebbe dovuto avere uno specchietto che permettesse all’autista di vedere il paraurti anteriore. Quest’ultimo ha spiegato al giudice di aver pensato che Liliu fosse passato dietro come un altro operaio che era con lui. Secondo la difesa quel tipo di specchietto, all’epoca, non era obbligatorio non essendo entrata in vigore la normativa europea che lo prescriveva. Per la Procura, trattandosi di una mezzo da lavoro, la ditta era già vincolata ad installarlo. Liliu era originario della provincia dell’Ogliastra: abitava a Triei insieme alla moglie e i due figli. Dall’estate del 2010 si era trasferito dalla Sardegna a lavorare per una ditta torinese, sub appaltatrice del maxi cantiere della Cuneo-Asti. Abitava a Castelletto, con alcuni colleghi, in appartamenti in affitto dove alloggiano le maestranze che, da mesi, lavoravano al lotto 1.5. Quel giorno, alle 16,30, finite le operazioni per scaricare calcestruzzo da una betoniera, Liliu si allontanò passando a fianco della cabina del mezzo. L’autista non si accorse della presenza del collega, accese il motore, e ripartì, travolgendolo. Famiglia risarcita Nel processo la famiglia non si è costituita parte civile perché risarcita. Il pm aveva chiesto l’assoluzione per Simona Bertolotti perché il fatto non costituisce reato e la condanna a 4 mesi per Ambrogio. Il giudice li ha condannati concedendo la sospensione condizionale. Si presenta il libro sugli scandali italiani A CENTALLO 1 Oggi, alle 15 al Centro in- «MA SOLO SE CI SARANNO ANIMAZIONI» Artigiano Commercianti favorevoli assolto all’isolapedonaleestiva dopo lo scontro ladomenicamattinaaCeva È stato assolto da tutte le accuse Franco Barbero, artigiano cuneese a processo per lesioni colpose e omissione di soccorso. Ieri il giudice del tribunale di Cuneo ha dichiarato il «non doversi procedere» per il primo reato perché la parte offesa è stata risarcita dei danni e ha assolto l’imputato per l’omissione. Era il 6 gennaio 2013. In auto, una coppia andava da Castelletto Stura a San Biagio di Centallo. Secondo la ricostruzione, il furgone di Barbero, dalla direzione opposta, tentò di superare un altro veicolo, sbandò e andò a sbattere contro le due macchine. Il furgone se ne andò per poi ripassare poco dopo sulla stessa strada, permettendo così di annotare la targa. Il difensore dell’imputato, avvocato Paolo Dotta, ha insistito sull’assoluzione dal reato di omissione di soccorso perché Barbero, che viaggiava insieme a un suo dipendente, tornò sul luogo dell’incidente. Sul «non doversi procedere» per le lesioni, Dotta: «E’ un reato di competenza del giudice di pace che si estingue se il giudice ritiene congruo il ri[B. M.] sarcimento». Tra i nodi da sciogliere, per il prossimo futuro, la concorrenza di Mondovicino, che fa «sentire» la propria presenza anche sul commercio cebano. E la pedonalizzazione estiva del centro di Ceva nei giorni festivi. Questi i temi al centro della prima riunione tra il Comune e i nuovi vertici di Confcommercio Ceva. Il nuovo consiglio Confermato lo storico presidente, Enrico Rizzon, proprietario di un distributore di carburante, da 20 anni alla guida dell’Ascom di Ceva. Con lui Pier Giorgio Regis e Piergiorgio Sclavo, entrambi vice presidenti. Nove gli altri consiglieri disegnati: Giuseppe Bottero, Silvia Carazzone, Enrico Durando, Elena Eraldi, Marco Ferrero, Barbara Mao, Paolo Pavarino, Alessandra Vivado, Massimiliano Vacca. Per Rizzon tanti i temi da affrontare: «A partire dalla crisi che ha colpito il nostro tessuto commerciale. Tiriamo avanti, anche se tra i settori più penalizzati ci sono i generi alimentari che soffrono la concorrenza schiacciante della grande distribuzione». Poi c’è Mondovicino, una Enrico Rizzon Confermato presidente dell’Ascom di Ceva presenza che influisce non solo su Mondovì: «Ha assorbito molta clientela delle nostre vallate, da Garessio a Ceva, e oggi rappresenta un temibile contraltare per il settore dell’abbigliamento e degli accessori» commenta Renato Scapinello, dell’Ascom cebano. Tra le sfide del futuro, invece, le grandi rassegne del calendario annuale, dalla Mostra del Fungo a Desbarasuma, «realtà importantissime che vorremo contribuire a potenziare nell’ottica di una sinergia vincente» precisa Rizzon. Mentre sulla pedonalizzazione del centro cittadino la domenica mattina la posizione di Confcommercio è netta: «Sì alla pedonalizzazione – chiarisce Scapinello -, ma solo se questo non si traduce nella mera chiusura di via Marenco. Senza animazione o iniziative collaterali il rischio è, per assurdo, la desertificazione commerciale». [C. V.] c o n t r i d i C u n e o, i l Movimento5Stelle organizza un convegno con Antonio Moccia per parlare degli ultimi scandali italiani (dall’Expo 2015 alle Mose di Venezia). Interverrà anche la deputata monregalese Fabiana Dadone, capogruppo M5S alla Camera. [L. B.] Da Limone a Cuneo Gli orari dei treni nei fine settimana 1 Contrariamente a quanto pubblicato ieri, Trenitalia ha comunicato alla Regione che il servizio per i passeggeri sul «treno della neve» da Limone a Cuneo sarà possibile, ma senza fermate, al mattino di sabato e domenica con partenza alle 9,21 e arrivo nel capoluogo alle 9,47. Al ritorno da Cuneo (16,24), il treno speciale effettuerà tutte le fermate fino a Limone (arrivo alle 17,15), recupererà gli sciatori e proseguirà verso Arma di Taggia. [MT. B.] Cortemilia Il sito Internet dell’Unione montana 1 Stamane, alle 10,30 nel municipio di Cortemilia, si terrà la presentazione del nuovo sito Internet dell’Unione montana Alta Langa. Il sito www.altalanga-collinedavivere.it è un portale di servizi legati al turismo, al commercio, alla Sanità e al sistema trasporti. [M. A.] COME CAMBIA LA POLITICA Scelta Civica: dei cuneesi nessuno per ora passa al Partito democratico Andrea Olivero ROBERTO FIORI ALBA Nessun passaggio nel Partito democratico all’orizzonte per i parlamentari cuneesi eletti con Scelta Civica. «Siamo totalmente impegnati nell’organizzazione del nostro primo congresso nazionale in programma domenica – dicono i deputati albesi Mariano Rabino e Giovanni Monchiero -, dove appoggeremo la candidatura a segretario di Enrico Zanetti. Non abbiamo nulla contro il Pd, ma lo riteniamo un partito ancora pieno di contraddizioni, ora riformatore e ora conservatore. Non ci fidiamo e andiamo avanti con il progetto di Scelta Civica». Motivazioni diverse per il viceministro all’Agricoltura, il cuneese Andrea Olivero, che già nel novembre del 2013 aveva lasciato il gruppo di Scelta Civica per confluire, con altri colleghi di cultura cattolico-democratica e popolare, nel gruppo «Per l’Italia», lavorando alla costruzione di un progetto politico riformista nel campo democratico. «Da tempo – spiega - ho aderito al gruppo Per le Au- Viceministro all’Agricoltura Giovanni Monchiero È stato manager della Sanità Mariano Rabino È stato eletto alla Camera tonomie, in accordo con il Pd stesso». Un gruppo del quale fa parte anche il senatore a vita Giorgio Napolitano, iscrittosi dopo le dimissioni da Presidente della Repubblica. Aggiunge Olivero: «Abbiamo uno stretto rapporto politico con Matteo Renzi, ma i tempi e le forme del passaggio nel Pd li decideremo insieme quando sarà opportuno». 12 45 38 .Novara e provincia STAMPA .LA SABATO 7 FEBBRAIO 2015 In breve INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO ALL’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE “Città della salute a Novara Basta discutere a vuoto” Ilrettorestoppalerichiestevercellesidiunospedaleametàstrada BARBARA COTTAVOZ GLORIA POZZO NOVARA «Per la Città della salute è necessario prendere decisioni su come finanziarla e gestirla. Basta dibattere su dove farla: per noi la sede è Novara, come stabilito»: così, in sintesi, ha detto il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Cesare Emanuel ieri a Vercelli durante l’inaugurazione dell’anno accademico. La cerimonia è stata l’occasione per il rettore per fare il punto della situazione sulla vita dell’Avogadro: «L’Anvur ci ha piazzati al quarto posto nella classifica degli atenei medi per la ricerca. Per il Censis siamo i migliori per le scienze mediche e tra i top five per scienze politiche e sociali, fisiche, matematiche, informatiche, biologiche e giuridiche. Siamo al decimo posto per l’incremento del finanziamento ordinario del Miur, e le operazioni di sdoppiamento dei corsi di laurea hanno portato un aumento del 12% delle matricole pure». In chiusura del suo discorso Emanuel è stato molto esplicito: «La Scuola e i dipartimenti di Medicina e di Scienze del farmaco, i corsi di Biologia, di Informatica e di Scienze dei materiali e il nascente Parco delle malattie autoimmuni eleggono l’asse Novara-Vercelli anche come sede di un distretto biomedico-farmaceutico scientificamente avanzato. La sua affermazione implica che la nuova Città della salute ne venga a costituire il fulcro dal punto di vista della ricerca integrata con l’attività medica. Riteniamo che non debba più esserne messa in discussione la localizzazione già definita e che sia indispensabile configurare un percorso che permetta al più presto di porre rimedio alle gravi carenze delle strutture e di superare le resistenze indotte da atteggiamenti conservativi e localistici». Sindaco soddisfatto Un passaggio che non è sfuggito, in particolare, al sindaco di Novara Giornata del ricordo Fiaccole e cerimonie 1 Due iniziative per la Giornata del ricordo. Casa Pound dà appuntamento per una fiaccolata oggi alle 17,30, nel piazzale Tigros in via Monte San Gabriele. Martedì la cerimonia organizzata dal Comune con la Provincia, l’Istituto storico della Resistenza, l’Associazione Venezia Giulia e il liceo Carlo Alberto. Martedì alle 11 alla chiesa della Sacra Famiglia la messa in memoria dei Caduti. In piazza Vittime delle Foibe, alle 11,45, la consegna della Medaglia in memoria di Guido Antuono e l’inaugurazione della targa a Norma Cossetto, medaglia d’oro al merito civile. [B.C.] Novara Serata contro la tratta con il vescovo 1 La prima edizione della «Giornata di preghiera e di riflessione contro la tratta di persone» viene celebrata con una serata di riflessione nella chiesa di San Francesco di via Lualdi. Alle 20,45 di stasera testimonianze e dimostrazioni di solidarietà; partecipa il vescovo Franco Giulio Brambilla. [R.L.] Borgomanero Tutti i riconoscimenti ChiamparinohapremiatolostaffdellaMedicinadeidisastri 1 Alla cerimonia di ieri mattina ha parte- cipato anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino che ha premiato docenti e ricercatori del Crimedim, il centro di studio novarese per la medicina dei disastri, assegnandogli il riconoscimento per la migliore prestazione internazionale. Nell’ultimo anno, infatti, il Crimedim ha tenuto lezioni in tutto il mondo, da Astana a Teheran passando per il Giappone e Abu Dhabi e ha sviluppato un’intensa collaborazione con Save the children per la cura dell’Ebola. Uno specializzando, Marco Foletti, e un ricercatore, Luca Ragazzoni, hanno trascorso un mese in Sierra Leone. Lo staff è diretto dal professor Francesco Della Corte e formato da Pier Luigi Ingrassia, Ragazzoni, Luca Carenzo, Massimo Azzaretto, Fabio Maccapa- Novara Andrea Ballarè seduto in platea accanto alla collega eusebiana: «Un interlocutore fondamentale come Medicina chiude qualsiasi velleità vercellese di realizzare qualcosa a metà strada ha sottolineato Ballarè -. La Città della salute sarà a Novara». ni, Nidaa Bajow, Federico Barra, Ahmadreza Djalali, Marta Caviglia, Davide Colombo, Aurora Falcone, Foletti, Franco Foti, Jeffrey Franc, Eugenio Bellotti, Stefania Montani, Mario Pirisi, Alba Ripoll Gallardo, Marco Tengattini, Paolo Terenziani, Fabio Volonté. Altri premiati novaresi sono stati i laureati Francesca Airoldi, di Romentino, Anna Coppola, di Novara, entrambe a Economia, le dottoresse Chiara Gallione e Miriam Gravellone di Novara, Manuel Lituri, di Studi umanistici. Ha vinto il premio «Dellacasa» Chiara Vittoni, di Lesa, laureata in Chimica. Alberto Massarotti, residente a Prato Sesia, di Farmacia, è il più giovane ricercatore con più citazioni nelle pubblicazioni scientifiche mentre Piercarlo Rossi, di Economia, è il ricercatore che ha attratto più risorse. [B.C.] Via libera urbanistico Nei giorni scorsi il Comune ha portato a termine in Regione le modifiche urbanistiche necessarie per il progetto: «Era l’ultimo passaggio necessario perché tutte le carte fossero a posto e noi l’abbiamo fatto - ha precisato il sindaco Ballarè -. Novara è pronta. Adesso aspettiamo notizie da Roma: abbiamo saputo che il nucleo di valutazione sarebbe arenato all’avvocatura dello Stato. La settimana prossima partiremo con una nuova sollecitazione». Consigli anti-truffe Incontro per gli anziani 1 «Furti e truffe: gli strumenti di difesa» è il convegno organizzato dall’assessorato alla Sicurezza con l’Auser. L’appuntamento è oggi alle 16 in piazza 25 Aprile al Centro anziani. Dopo l’introduzione del sindaco Anna Tinivella seguiranno le relazioni del comandante della polizia locale, Ettore Tettoni, e dei carabinieri, Luca Bianchi Fossati, dell’avvocato Francesco Valsesia e di Paolo Tofi, assicuratore. [M.G.] Galliate La spesa solidale per la Caritas 1 Oggi dalle 8,30 alle 19,15, il centro commerciale Il Gallo ospiterà i volontari della «Spesa solidale», la raccolta di generi alimentari destinati alla Caritas. L’iniziativa è organizzata dall’associazione «Il pane e le rose», da parrocchia, Caritas, Anpi, Legambiente, Uverp, Laboratorio per la pace, Auser, Anteas, Comitato di solidarietà e cittadini volontari. [S.M.] NOVARA Appello di 10 gruppi “Salviamo i nostri campi” Lo stop al consumo di suolo coalizza le associazioni ambientaliste del Novarese. Ieri le voci contro la trasformazione di terreno agricolo in aree logistiche e industriali si sono fatte sentire alla mattina e pure al pomeriggio. Nella sede del Centro servizi per il territorio di corso Cavallotti a Novara in mattinata presentazione del pamphlet «Per fermare il declino di Novara. No al consumo di suolo» condiviso dalle dieci associazioni Ernesto Ragazzoni Orta, Burchvif Borgolavezzaro, Carp Novara Onlus, Comitato Dnt Carpignano Sesia, Comitato per Pernate, Fai Novara, Italia Nostra Novara, Pro Natura Novara, Unione tutela consumatori Novara, ViviNovara. Agognate e Cim «L’area di Agognate e la particella T3b di Pernate - scrivono i delegati delle 10 associazioni - sono coinvolte in altrettanti progetti di poli logistici, in cui fertili terreni da 2 milioni di metri quadrati verrebbero sostituiti da una doppia opera di cementificazione. Al Cim di Pernate serviva spazio per allestire il fascio di binari da 1,5 chilometri di lunghezza. Quell’esigenza non è più attuale ed è stata abbandonata. I terreni però si vorrebbero ugualmente per costruire capannoni destinati a restare vuoti». Per i terreni di Agognate l’opposizione è circostanziata: «Si ignora il divieto della legge regionale di destinare ad usi extra-agricoli i suoli utilizzati per colture ad elevata produttività. La promessa di nuovi posti di lavoro è inoltre tutta da quantificare». Nel pomeriggio è toccato a ReteTerra Novara, l’altro nucleo di aggregazione dei contrari alla distruzione dei campi agricoli. Nella sede dell’ex Quartiere Sacro Cuore hanno trattato il tema «Difendiamo i territori agricoli e le aree verdi, scelte urbanistiche per il recupero e riuso» Domenico Finiguerra, fondatore del movimento «Stop consumo di suolo-Forum nazionale salviamo il paesaggio» e Paolo Pileri, professore di pianificazione territoriale ambientale al [R.L.] Politecnico di Milano. L’INIZIATIVA PER I LETTORI DE LA STAMPA La società Tecnoparco Srl, in liquidazione, pone in vendita tutto il proprio patrimonio immobiliare costituito da fabbricati, terreni pertinenziali ed altre aree. Per dettagli, si invita a consultare il sito internet della società all’indirizzo www.tecnoparco.it Raccontateci il vostro “principio” In omaggio i biglietti della mostra Una personale interpretazione della parola «principio», l’inizio di un lavoro o un’attività, il primo figlio o il primo giorno di scuola: chi racconterà con una foto e poche righe la propria esperienza potrà entrare gratis alla mostra «In Principio. Dalla nascita dell’Universo all’origine dell’arte» allestita al Broletto di Novara fino al 6 aprile. Ognuno potrà raccontare la propria storia con un’immagine, come quella inviata da Anna Russo: «La casa nuova, tutta da arredare con l’amore della mia vita, Danilo, con cui convivo da cinque anni. Quella foto così minimalista, quasi vuota, è in realtà piena di significato, per me segna la fine del prima e l’inizio del dopo che perdura tuttora, che mi arricchisce ogni giorno e mi fa amare la vita. Un big bang infinitamente più piccolo di quello che ha generato l’universo, ma che mi ha rivoluzionato La foto inviata da Anna Russo la vita». Le immagini si possono inviare via mail all’indirizzo [email protected] accompagnate da una breve didascalia e da un recapito telefonico, oppure portare in redazione, in via della Vittoria 7, Novara, dal lunedì al sabato, dalle 11 alle 18. Presentandosi in redazione, si possono ritirare i coupon che danno diritto all’ingresso gratuito alla mostra. 12 45 67 18 LA STAMPA SABATO 7 FEBBRAIO 2015 Metropoli .47 . ETROPOLI M Agrati, i lavoratori incontrano il ministro I lavoratori dell’Agrati manifesteranno con la Fiom, stamane a Torino, davanti alla Gam. Incontreranno il ministro Giuliano Poletti che partecipa ad un’iniziativa del Pd regionale per rilanciare il lavoro in Piemonte. I lavoratori rischiano di restare senza il secondo anno di cassa integrazione. [P. ROM.] Per le vostre segnalazioni [email protected] La nuova residenza Moncalieri Verrà inaugurata a maggio ma la corsa per i 40 posti è già partita: selezionati 577 curricula tra le 1700 domande arrivate Texas poker, blitz nella bisca Denunciati 41 giocatori Ai tavoli del Burraco di corso Trieste la sera si puntava sull’azzardo Orbassano e Piossasco GIUSEPPE LEGATO La voce circolava da qualche settimana. Dietro ai banconi dei bar di Moncalieri, tra un caffè e una confidenza si era saputo che nel circolo privato «Burraco», corso Trieste 23 – alla sera - si giocava a tutto tranne che a quello. Chiacchiere che diventano soffiate e che arrivano alle forze dell’ordine. Qualche giorno di appostamento, giusto il tempo di riscontrare che le voci di paese erano vere, ed è scattato il blitz. Gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e sociale della Questura hanno trovato 41 persone sedute in quattro tavoli diversi. Lavoro alla casa di riposo 1400 domande per 40 posti MASSIMO MASSENZIO I lavori per la nuova casa di riposo San Giacomo sono appena terminati, l’inaugurazione è prevista a maggio, ma la corsa ad accaparrarsi uno dei nuovi 40 posti di lavoro comincerà già la prossima settimana. Finora le candidature arrivate al Centro per l’impiego di Orbassano sono state 1400 e lunedì inizieranno i colloqui per i 577 profili già selezionati. La precedenza verrà assicurata ai disoccupati piossaschesi, aumentati del 3% nel 2014, ma l’obiettivo dei gestori è una ricaduta occupazionale su tutta la cintura Ovest. Campari e fiches Come in una bisca. Si giocava a Poker Texas Hold’em in versione live. Peccato che fosse fuori legge e non da ora. A marzo del 2008, l’allora Questore di Torino Stefano Berrettoni, emanò un’ordinanza che dichiarò il gioco illegale. Lavori da 6 milioni FOTO LEGATO Sotto sequestro Gioco fuorilegge Motivo? Texas poker si configurerebbe come un tipo di intrattenimento dove la capacità conta praticamente zero. Il grosso della partita – e i suoi esiti - si basa sulla fortuna, o sull’azzardo, appunto con ricchi premi. Al vincitore va il 40% della somma pagata dai giocatori per iscriversi alla partita. Al secondo classificato viene consegnato il 30% e, al terzo, il 20. Secondo alcuni sarebbe una specie di «variante della Teresina», nella quale i giocatori hanno ben pochi calcoli da fare. Le carte in mano sono soltanto due e sul tavolo ce ne sono cinque comuni. Per capirci: si scommette al buio. Da qui l’azzardo. Da ieri le serrande sono abbassate al Burraco di corso Trieste, sotto i portici di Borgo San Pietro Presidente e organizzatore sono stati denunciati per esercizio aggravato di giochi d’azzardo 1.300 euro Le quote raccolte tra i partecipanti solo per accedere ai tavoli e poter giocare Tutti denunciati A Moncalieri il circolo si trovava in borgo San Pietro, sotto i portici che sorgono in parallelo Rivoli alla bretella della radiale. Lì, la sera si ritrovavano i giocatori. Quando gli agenti sono entrati nessuno dei 40 convenuti era in possesso della tessera associativa. «Non è stato nemmeno reperito alcun elenco degli iscritti dell’anno in corso» sottolinea il dirigente Antonio Baglivo. Ad uno dei tavoli da gioco, era anche seduto il presidente del circolo. All’interno del locale era presente l’organizzatore della partita della serata: l’uomo è stato trovato in possesso della somma di 1.300 euro, somma delle quote versate dai partecipanti per poter prendere parte alla gara, elargite anche più volte per poter rientrare in gioco nel caso di sconfitta prematura. Tutte le 40 persone trovate sedute ai tavoli sono state denunciate per partecipazione a giochi d’azzardo, mentre il presidente e l’organizzatore sono stati deferiti per esercizio aggravato di giochi d’azzardo. Per questi motivi, il locale è stato sottoposto a sequestro, così come le quote di partecipazione alla gara. Mappano Alle 2 di notte paziente “Settimo ritiri il ricorso” scompare dall’ospedale Il parco pedina di scambio PATRIZIO ROMANO Preoccupazione all’ospedale di Rivoli. Dalle 2 della notte scorsa non si trova più un paziente ricoverato al Pronto soccorso. Da quando i sanitari si sono accorti della sua scomparsa sono scattate le ricerche da parte di carabinieri e vigili del fuoco, che hanno perlustrato tutto l’ospedale per trovarlo. G. P. di 49 anni, infatti, sembra si sia allontanato dalla camera con addosso solo pigiama e scarpe. «Era qui da due giorni - racconta un testimone - intorno alle 2 di notte lo abbiamo visto alzarsi. Si è diretto verso la sala d’attesa. FOTO MASSENZIO NADIA BERGAMINI FOTO ROMANO Vane le ricerche in ospedale Abbiamo pensato volesse prendersi dell’acqua al distributore automatico». Invece l’uomo non è più tornato nel letto. «Pochi minuti dopo - continua -, quando abbiamo notato l’assenza, lo abbiamo cercato aiutati dagli agenti Telecontrol». Nulla. Così è scattata la denuncia. Le hanno provate proprio tutte. Convincere l’amministrazione di Settimo a ritirare il ricorso contro la legge regionale che a gennaio 2013 ha istituito il comune di Mappano (l’udienza al Tar è prevista il 19 febbraio) sottraendogli una grande area a parco, è ormai una missione impossibile. Anzi dopo l’approvazione di due ordini del giorno da parte del Consiglio Regionale, martedì scorso, la situazione è diventata ancora più tesa. Tant’è che Settimo ha proposto il ritiro immediato del ricorso se la Regione acquisirà il parco di Settimo (dove il Comune ha speso un milione di euro) e dopo averlo vincolato lo donerà al nuovo comune di Mappano. La querelle che divide Settimo e Mappano si trascina ormai da tempo. Mappano, infatti, è da due anni il Comune che non c’è. La vicenda, inoltre oppone il Pd regionale a quello del territorio. Mentre a Settimo, Borgaro, Caselle vota contro l’ordine del giorno, in Regione il partito di Renzi non solo vota a favore, ma presenta pure un suo documento a tema, lasciando i suoi stessi amministratori locali con un palmo di naso. Il trasloco della casa di riposo dalla storica sede di via Palestro era atteso da almeno 30 anni. Il nuovo edificio è stato realizzato in via Marco Polo, su un terreno acquistato dal Comune grazie a una permuta, con un intervento da 6 milioni di euro. La struttura sanitaria, interamente finanziata dalla Onlus San Giacomo, potrà assistere fino a 80 ospiti: «Adempiamo al vincolo testamentario del lascito del Cottolengo – spiega il presidente Aldo Andreis – Negli anni abbiamo raccolto le donazioni di tanti cittadini e adesso abbiamo voluto reinvestire queste risorse a favore della popolazione locale». Fame di lavoro In quest’ottica si spiega la corsia preferenziale per i disoccu- pati piossaschesi che, nel 2014, hanno raggiunto la quota di 532 iscrizioni al Centro per l’impiego. Le donne di età superiore ai 35 anni rappresentano il 70% del totale e più del 60% degli iscritti è in possesso di una laurea, di un diploma o almeno di una qualifica professionale. «Sono numeri che vanno interpretati – precisano il sindaco Roberta Avola e l’assessore alle politiche sociali Fulvia Mantino – Il Comune si è impegnato in una forte campagna di sensibilizzazione per far comprendere ai cittadini che l’iscrizione nelle liste è una tappa fondamentale per la ricerca di un impiego. L’aumento dei flussi si spiega anche così, ma questi nuovi posti di lavoro sono davvero importanti per tutto il territorio». In corsa per 40 posti Le statistiche dimostrano che l’intera Ovest sta vivendo un momento di difficoltà, con 3482 disoccupati sui 100 mila abitanti di Piossasco, Orbassano, Beinasco, Rivalta, Volvera e Bruino. E le nuove assunzioni rappresentano un’opportunità imperdibile: «Da lunedì partiranno le selezioni per 8 o 10 addetti ai servizi generali che verranno scelti fra 477 disoccupati residenti a Piossasco – conferma Maurizio Serpentino, presidente di Socialcoop, il consorzio che gestirà la Rsa – Altri 100 operatori sanitari verranno esaminati per andare a integrare il personale assistenziale. Le assunzioni verranno perfezionate ad aprile e potrebbero variare fra le 15 e le 30 unità». 12 45 LA STAMPA SABATO 7 FEBBRAIO 2015 . VCO .41 Si sposta l’infopoint TIMORI LEGATI AL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEGLI OSPEDALI Appello di Marchionini “Non si tocchi oncologia” Centostazioni non ha concesso il comodato gratuito per l’utilizzo di alcuni spazi per pubblicizzare «Il trenino delle Alpi» Il sindaco di Verbania scrive all’Asl: “Il reparto è da potenziare” Al «Castelli» FILIPPO RUBERTÀ VERBANIA Sempre più nel caos la riorganizzazione sanitaria nel Vco, con conferme e smentite, in arrivo dalla Regione, che si rincorrono e mettono in apprensione cittadini e amministratori. E’ per questo che il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, continua a scrivere all’Asl per avere rassicurazioni. L’ultima missiva ai vertici dell’azienda riguarda il reparto di oncologia del Castelli. «E ora - chiede il primo cittadino al direttore generale dell’Asl - potrebbe accadere che, con il nuovo progetto di riorganizzazione della sanità, oncologia venga ridimensionata?». Marchionini mette in guardia dal prendere una decisione così negativa: «Come sindaco garantisco la massima determinazione perché ciò non accada». Nella lettera Marchionini chiede collaborazione ai dirigenti affinché il reparto venga rafforzato. In questa prospettiva propone di fissare un incontro al quale far partecipare anche il coordinatore della rete regionale oncologica Oscar Bertetto. Marchionini mette in evidenza come questa presa di posizione sia sostenuta dagli «elogi unanimi» che i pazienti e i loro familiari fanno al reparto. «Oncologia - spiega il sindaco - in questi anni grazie all’Asl Vco, all’associazione Amici dell’oncologia e alle donazioni è riuscita a dotarsi di attrezzature d’avanguardia. Inoltre il servizio di radioterapia ha permesso di costituire un polo di alta specializzazione». Critiche da Marcovicchio La stessa apprensione del sindaco verbanese è manifestata dal consigliere provinciale del Nuovo centrodestra, Matteo Marcovicchio: «In Regione l’idea di come riorganizzare la sanità la tengono gelosamente nascosta e si guardano bene dal raccontarcela - dice con sarcasmo La scoperta che nel misterioso piano sanitario ci sia la Il sindaco di Verbania ha scritto alla dirigenza dell’Asl per chiedere certezze sul futuro del reparto di oncologia e radioterapia chiusura del pronto soccorso di Omegna ha messo in ansia i cittadini del Cusio. Ultima novità di questi giorni sono i dubbi su Emodinamica. L’assessore Saitta ha detto che è uno spreco inutile se non ha un bacino di utenza di almeno 360 mila abitanti. Nel Vco ce ne sono solo 160 mila e allora che faranno, la tolgono?». Marcovicchio se la prende anche col sindaco di Verbania: «Il ruvido e scomposto intervento con cui ha bollato come pericoloso partorire all’ospedale Castelli Lettera del sindaco di Premosello a Chiamparino «Sanità,nonc’ètracciadeiprogettiregionalisull’Ossola» 1 «Sono fortemente preoccupato per il comportamento, per certi versi latitante, della giunta regionale». Giuseppe Monti, sindaco di Premosello Chiovenda, rompe il silenzio sulla sanità, tema che dopo le fiammate dell’autunno sembra sia finito in soffitta. Monti parla di «situazione allarmante» e invita la giunta Chiamparino a «comunicare entro pochi giorni la sua intenzioni e le iniziative per discutere, tutti assieme, il nuovo modello di sanità provinciale». Un sasso quello di Monti, che con il sindaco domese, Mariano Cattrini, fa parte della rappresentanza dei sindaci dell’Asl, organismo che si era già espresso per salvare il Dea del S.Biagio a sfavore di quello di Verbania. «La Regione non ha ancora iniziato un percorso condiviso con il territorio sulla riorganizzazione della sanità - dice Monti - il Vco a oggi ignora ancora le reali intenzioni della giunta Chiamparino». Chiede che «si tenga conto della peculiarità montana dell’Ossola, aspetto che non potrà essere tralasciato e che dovrà essere alla base di ogni decisione». C’è da registrare anche l’intervento di Bernardino Gallo (Comitato Sos Ossola) che invita gli amministratori ossolani a creare un organismo unico tra tutte le unioni dei comuni che serva «a sottolineare l’unitarietà della valle in tutte le battaglie, sanità compresa». Gallo chiede «alla Regione l’assegnazione del Dea all’ospedale San Biagio più lo sviluppo del servizio di Emodinamica, ma anche la conferma di Oncologia e Radioterapia al Castelli». [RE. BA.] LA RACCOLTA SARÀ PRESENTATA OGGI A DOMODOSSOLA Nostalgia e bellezza della terra d’origine Tratti della Calabria nelle poesie di Basta Tradizioni FRANCESCA ZANI DOMODOSSOLA Mentre si ascolta Giuseppe Basta che con la voce profonda legge una delle sue poesie scritte in dialetto di Catanzaro sembra quasi di respirare l’aria della Calabria che racconta e di vedere immagini e situazioni descritte con nostalgia. Nelle 50 poesie raccolte nel libro «Paroliculuriesapuri» edito da poco e presentato oggi pomeriggio a Domodossola emerge tutta la malinconia di un uomo di 54 anni, calabrese di origine e ossolano di adozione, trasferitosi per motivi di lavoro negli Anni 80. L’appuntamento og- ha avuto l’effetto di produrre una pubblicità negativa su un servizio già sotto attacco. Inoltre ha alimentato le divisioni territoriali e acuito le tensioni all’interno dell’ospedale. In questo caos non potremo pianificare il futuro della sanità». Giuseppe Basta presenta oggi la raccolta di poesie scritte in calabrese Sogna di realizzare una rassegna dedicata ai dialetti gi è alle 16,30 nella sala storica sede della Società di mutuo soccorso di vicolo Teatro a Domodossola. L’autore presenterà i suoi versi in modo incon- sueto, accompagnato da un momento musicale a sorpresa. Interverranno anche Silvano Ragozza, docente del liceo Spezia domese e studioso di linguistica, con Vincenzo Rizzo, insegnante dell’Istituto Cobianchi di Verbania. «Da 12 anni coltivo la passione per la poesia e mi interessa riuscire a divulgare il dialetto della mia terra, che, come altre parlate locali, sta lentamente scomparendo - spiega l’autore - . Il libro contiene traduzioni in prosa solo alla fine del testo e non a fianco, per forzare piacevolmente il lettore a capire il senso e a cogliere la musicalità che non è possibile tradurre». Le poesie di Basta racchiudono personaggi, luoghi, sofferenza e l’anima di chi le ha scritte, il quale coltiva un sogno ossolano. «Mi piacerebbe dare vita a una rassegna dedicata alla conoscenza dei dialetti - spiega - . Vorrei che l’argomento fosse presentato in modo dolce, come a voler rievocare le favole raccontate dai nonni, per rendere giustizia a una lingua che purtroppo a volte viene usata in modo volgare». L’ingresso è libero. COLLEGAMENTI OSSOLA-VALLESE Le Ferrovie scaricano “Il trenino delle Alpi” Niente cartelli in stazione RENATO BALDUCCI DOMODOSSOLA Centostazioni risponde picche. La stazione internazionale di Domodossola non ospiterà l’infopoint (cartelli, manifesti, sistemi informatici) per pubblicizzare «Il trenino delle Alpi», il progetto transfrontaliero italo svizzero di turismo sostenibile tra Canton Vallese e il Vco. Iniziativa che - secondo le intenzioni dei promotori del progetto - dovrebbe trasformare i collegamenti ferroviari tra le due regioni di confine in una specie di metropolitana veloce capace di trasportare turisti in continuità. Centostazioni, la società che gestisce le stazioni delle Ferrovie, ha rigettato infatti la richiesta di poter utilizzare, gratuitamente, i locali e l’ampio atrio della biglietteria. Un’occasione mancata visto che l’interno della stazione internazionale è, da anni, desolatamente vuoto, non essendoci più traccia neppure dei giganteschi pannelli che adornavano la stazione prima del restauro, fotografie che erano state donate dalla Comunità montana delle Valli dell’Ossola. «Non è stato possibile avviare un comodato d’uso spiega l’assessore comunale domese Antonio Leopardi Centostazioni sostiene che la gestione di questi spazi è affidata in convenzione a terzi, che ne fanno un motivo di monetizzazione attraverso un affitto dei locali. Hanno detto che ci potevamo scordare i locali in comodato d’uso». Elena Poletti, titolare della società che segue il progetto «Trenino delle alpi», aggiunge: «L’iniziativa sarebbe andata a vantaggio delle Ferrovie, perché attraverso un finanziamento pub- blico avrebbero colto l’occasione di arredare degli spazi desolatamente vuoti». Spazi che invece sono stati dati dalla vicina Ferrovia Vigezzina. Guide turistiche e navette Il progetto Interreg va avanti con l’avvio di sei nuovi corsi di formazione dedicati al settore turistico. Si tratta di corsi (della durata che varia da 38 a 60 ore) per guide turistiche ed escursionistiche, accompagnatori naturalistici, addetti agli uffici turistici e operatori dell’accoglienza. Le lezioni si terranno al Formont di Villadossola. In tema di mobilità il progetto comprende anche un servizio navetta tra la stazione ferroviaria di Domodossola e il Sacro monte del Calvario e la Trinità di Ghiffa. Si tratta di una corsa giornaliera di andata a ritorno nei fine settimana e, in base alla richieste, anche durante la settimana. Domodossola Pacchisospetti suun«Eurocity» 1 Pacchi sospetti sul treno hanno causato l’intervento delle forze dell’ordine. E’ successo sul treno Milano-Parigi, che transita a Domodossola in piena notte e ferma solo per controlli doganali. Qualcuno ha segnalato la presenza di pacchi incustoditi. E’ stata allertata la polizia di Domodossola; i pacchi non contenevano nulla di pericoloso. [RE. BA.] 12 36 .Biella città STAMPA .LA DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 CANTIERI IN CITTÀ LA BATTAGLIA IN DIFESA DELL’OSPEDALE Via Aldo Moro “off limits” Cavicchioli cauto sul ricorso: “Non sono contrario, ma servono motivazioni forti” per un mese “Sanità, il Tar è l’ultima spiaggia” Strategie FRANCESCA FOSSATI BIELLA Il ricorso al Tar per difendere l’ospedale sì, ma per il sindaco di Biella Marco Cavicchioli servono motivazioni forti. Preparare i documenti dove si spiegano le performance dell’ospedale biellese per essere pronti a minacciare il ricorso al Tar se la Regione non ascoltasse le richieste del Biellese e non modificasse la delibera sulla riorganizzazione ospedaliera con la quale si svuoterebbe il Degli Infermi di 80 posti letto e di 6 reparti (4 eliminati e 2 declassati). Da sinistra il direttore dell’Asl Gianfranco Zulian il presidente della Provincia Emanuele Ramella e il sindaco Marco Cavicchioli al summit sulla sanità Il direttore Asl «All’incontroospiti nonautorizzati» 1 Il direttore genera- L’impegno È ciò che faranno i sindaci biellesi sull’onda dell’impegno assunto da Claudio Corradino e da Elena Chiorino, di Cossato e di Ponderano, alla riunione dell’altro giorno avvenuta tra medici, sindacati e associazioni per decidere quali iniziative mettere in atto per salvare l’ospedale. «Convinceremo anche i sindaci più tiepidi - ha detto Corradino -, e Cavicchioli, a cui ho appena telefonato, ha dato il via libera». Corradino è partito in quarta perché il Biellese deve dimostrare di essere deciso nelle sue richieste, pur ritenendo il ricorso al Tar l’extrema ratio FOTO CORRADO MICHELETTI perché si vuole che l’assessore regionale Antonino Saitta arrivi a Biella (il 19 febbraio) ben disposto ad ascoltare le ragioni del territorio laniero. Idee chiare Cavicchioli è più un diesel e vuole avere le idee più chiare sull’esistenza dei presupposti per agire: «Valutiamo se il ricorso al Tar sia nell’interesse della collettività. Io non sono il caso GIUSEPPE BUFFA BIELLA 12 Anni Gianluca Susta ha guidato la città dal ’92 al 2004 poi è stato vice presidente in Regione euro deputato Pd e senatore con Monti d-Scelta civica, andata e ritorno. E ora che è tornato, nessuno srotola i tappeti rossi per Gianluca Susta: almeno a Biella. Sindaco per 12 anni, poi big del Pd, vicepresidente della Regione, eurodeputato. E infine senatore con Monti. L’ex ragazzo prodigio è diventato figliol prodigo, ma fra i Dem non c’è molta voglia di ammazzare il vitello grasso. «Abbiamo saputo dalla tv che è tornato fra noi», sussurra Wilmer Ronzani, altro cavallo di razza ma rimasto fedele alla linea: «Contestava il Pd perché voleva aderire al P né contrario né favorevole a prescindere, ma siccome per ricorrere bisogna che ci sia un provvedimento irragionevole, verifichiamo che ci sia e presentiamo motivazioni forti. Mi sembra che manchi un profilo tecnico, soprattutto perché credo che la Regione, nell’ambito della valutazione della rete ospedaliera, abbia facoltà di dire che ci siano tagli da fare». Ciò che giustificherebbe il ri- corso l’hanno ricordato i sindacati Cgil, Cisl e Uil l’altro giorno, e lo ribadisce anche Chiorino: «L’ospedale di Biella oggi conta 482 posti letto, 49 in meno rispetto ai parametri nazionali e regionali. Togliendone altri 80 il divario aumenterebbe. Biella, poi, avrebbe diritto a 28 reparti, ma con la nuova delibera regionale ne resterebbero 22. La raccolta di documenti è propedeutica al ricorso». Il gelo dei “Dem” biellesi per il figliol prodigo Susta Furia: “Dica almeno che sbagliò a uscire” Il partito diviso Pse a Bruxelles. Renzi ha aderito veramente, ma si vede che per Susta va bene lo stesso. È stato un dirigente di primo piano del Pd e se n’è andato. Penso che molti elettori avranno qualcosa da recriminare». Su Facebook Infatti, su Facebook, parecchi fra i duriepurivannogiùpesante.Rita De Lima parla di «marchette» e di gente che «sale sul carro del vincitore». Forse per via dello 0,5 per cento cui era sprofondato il con- FOTO MICHELETTI Il segretario Pd Paolo Furia Il partito non ha preso bene la decisione di Gianluca Susta di tornare all’ovile dopo la morte di Scelta Civica le Asl prende le distanze dall’incontro avvenuto l’altro giorno in ospedale tra le organizzazioni sindacali dei medici Anaao e Cimo, al quale hanno partecipato anche l’Ordine dei medici, medici di famiglia, alcuni politici, associazioni e cittadini. «Avevo dato l’autorizzazione, peraltro verbale, per un’assemblea di Anaao e Cimo tra i medici ospedalieri per discutere della riforma sanitaria - dice Gianfranco Zulian -. Non sapevo che sarebbero state invitate anche persone esterne all’azienda, cosa che quindi non è stata autorizzata». Zulian per le prossime volte vorrà la richiesta scritta riportante il motivo dell’incontro e gli invitati. senso popolare di Sc. Altri invocano almeno «l’autocritica», ma c’è purechisifelicitacomel’exmigliorista Pci Giancarlo Ogliaro, «contento che Gianluca torni nel Pd». Il segretario A Paolo Furia, il segretario provinciale, Susta ha telefonato l’altro pomeriggio: «Capisco che il suo ingresso nel Pd rafforzi il governo, ma sul piano locale mi aspetto un confronto con lui». Col senatore ci sono stati «zero rapporti» e «scelte conflittuali durante le amministrative». Furia dice che Biella non è Roma, che non vuole «fare processi» e che le porte del Pd sono aperte a «un politico molto bravo»: «Ma mi aspetto almeno che dica che è stato un errore andarsene. Io non sono di quelli che, se il segretario non mi piace, mollo il partito. La parte del Pd che lui avversava esiste ancora, per questo dico che serve un chiarimento». Sono in arrivo modifiche alla circolazione che potrebbero anche comportare qualche disagio per lavori di realizzazione di un collettore fognario nei pressi della Camera di Commercio. Dalle 9 di domani fino alle 18 del 6 marzo è stato istituito divieto di sosta con rimozione forzata in via Aldo Moro, tra via Tripoli e via Delleani, con esclusione della rotatoria tra via Delleani e via Aldo Moro, e in via Tripoli, all’altezza di via Aldo Moro, fino al centro carreggiata. In via Tripoli, all’altezza di via Aldo Moro, sono anche stati istituiti il senso unico, il limite di 30 chilometri orari e il restringimento della carreggiata, con direzione di marcia verso via Torino e deviazione obbligatoria su via Sant' Eusebio nella direzione opposta. Proseguono anche i cantieri per lavori di manutenzione straordinaria pavimentazione in cubetti. A questo proposito sono stati istituiti il divieto di sosta con rimozione forzata e la sospensione della circolazione in via Belletti Bona tra vicolo Del Ricovero e piazza 1° Maggio fino a venerdì. Modifiche alla circolazione anche in via Rosselli per lavori di manutenzione: da domani limite dei 30 chilometri orari all’altezza del civico 98 fino [S. ZO.] alle 18 di sabato. La replica L’accusato fa spallucce: «Ci sarà modo e tempo per chiarirsi spiega Gianluca Susta -, ma non sono io ad aver cambiato idea, è stato il Pd». Il senatore vola alto sulle beghe di paese, parlando di «un’operazione politica nazionale», da non confondere con la semplice storia dell’«andare e tornare»: «La sinistra del Pd non è d’accordo? Se la pigli con Renzi, non con me. Forse non si capisce che si sta costruendo un partito nuovo rispetto a quello di prima». E il voltagabbanismo? «Sarebbe stato passare al centrodestra, che pure sta cambiando come il centrosinistra ribatte Susta -. In Renzi trovo cose che 5 anni fa non c’erano. Per questo me ne andai, e non me ne pento». Il gelo dei biellesi lo tocca poco: «Se non ci sono le condizioni per entrare nel Pd, non ci entrerò». 1 23 56 71 28 LA STAMPA LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015 . Cronaca di Torino .41 GIUSTIZIAE POLITICA «Prima di tutto c’è la salute del personale e dei malati» il caso CLAUDIO LAUGERI 6 l pm Raffaele Guariniello indaga sui turni da 12 ore di infermieri e Operatori sociosanitari (Oss) all’Asl To5. A sollevare la questione era stato il ricorso al giudice del lavoro annunciato da una trentina di dipendenti dell’azienda sanitaria con competenza sulle zone di Chieri, Carmagnola, Moncalieri e Nichelino. I 12 ore È il turno messo in discussione dal ricorso di una trentina di lavoratori dell’Asl To5 e al centro anche di un’inchiesta della procura 5 mila È la cifra legata a indennità di vario genere persa in un anno dagli infermieri che sono stati impiegati per turni di 12 ore consecutive 30 dipendenti Sono quelli che hanno chiesto l’intervento del giudice del lavoro per valutare la legittimità dei turni istituiti dall’Asl To5 domande a Daniele Baldinu sindacalista Ilsindacatoincontreràl’AslTo5 per discutere delle dodici ore? «L’incontro è fissato per domani (oggi, ndr) pomeriggio. Ma sia chiaro, la questione è tutta da valutare». Cioè? «I turni da dodici ore sono stati introdotti in modo silenzioso. Era prevista una sperimentazione di sei mesi, ma dopo quel termine nessuno ha discusso con i lavoratori la questione». La procura Il magistrato aveva già avviato accertamenti dopo il ricovero per emorragia cerebrale di un caposala del «Martini» (Asl To1) al termine di un turno di dodici ore. Secondo l’Asl, però, il caposala «aveva prolungato, di sua volontà, la presenza in ospedale per partecipare di persona alle riunioni indette estemporaneamente per affrontare l’emergenza in corso». La volontà del singolo, però, ha poco valore in materia antinfortunistica. Il punto è un altro: quel tipo di situazione era prevista dal piano di valutazione dei rischi? Lo stesso vale per l’Asl To5. Certo, nessun dipendente è finito in un letto d’ospedale. Ma tanti si sono lamentati. Hanno perso soldi, dai 2 ai 5 mila euro l’anno. Ma soprattutto, hanno perso la tranquillità. Ci sono infermieri e Oss che sono costretti a ricorrere ai sonniferi per riuscire a dormire, altri sono in situazione di stress, altri ancora hanno l’incubo di commettere errori, dato che difficile mantenere una soglia di attenzione elevata per dodici ore. Dopo gli articoli pubblicati da La Stampa, l’Asl To5 ha deciso di riportare «la turnazione, fin da subito, ai turni contrattualmente previsti sulle 8 ore riservandosi di valutare con le organizzazioni sindacali eventuali altre dinamiche organizzative». Il primo incontro con i sindacati è in programma oggi. Dopo due anni di turni da dodici ore. Erano stati introdotti come «sperimentazione», poi sono diventati la norma. Gli accertamenti Il pm Guariniello ha già incominciato a raccogliere documenti e testimonianze. A incominciare con il ricorso, elabora- Compito del sindacato, o no? In corsia Dopo il caso del caposala crollato al termine di un turno da dodici ore, la procura ha deciso di avviare accertamenti anche in altre aziende dove sono adottati moduli di lavoro dello stesso tipo La procura indaga sull’Asl To5 per i doppi turni degli infermieri Il pm Guariniello ha già raccolto documenti e testimonianze La procura Il pm Raffaele Guariniello ha avviato accertamenti sui turni da dodici ore dell’Asl To5 to dagli avvocati Antonella Delaurenti ed Elena Pisani, con l’aiuto della consulente Angela Gammino. La procura vuole chiarire vari aspetti. Il primo riguarda sempre il «piano di valutazione dei rischi»: cambiati i turni da sei a dodici ore, doveva mutare anche il documento che valutava i rischi professionali connessi al cambiamento. È stato così? Materia d’indagine, ancora «top secret». Così sulla Stampa 44 .Cronaca di Torino SANITÀ Gli infermieri contro i turni da 12 ore Maxi ricorso dei dipendenti dell’Asl 5: “Ci sono stati cali di stipendi e problemi di salute” CLAUDIO LAUGERI 30 dipendenti È il personale dell’Asl 5 che ha sottoscritto il ricorso contro l’azienda per le condizioni legate al cambiamento di orario. Il documento sarà sottoposto a giorni al giudice del lavoro 18 ore È il massimo di lavoro consecutivo svolto da un infermiere, dopo aver sommato al doppio turno anche la reperibilità Doppio conteggio E poi, c’è il mistero del doppio conteggio: le ore sono dodici per i turni di lavoro, ma soltanto sei per l’Inps. In questo modo, un’assenza per malattia o infortunio viene contabilizzata la metà e costringe i lavoratori a essere debi- LA STAMPA .DOMENICA 1 FEBBRAIO 2015 Sistema sotto accusa Pronto soccorso L’emergenzarientra manonovunque I turni di 12 ore di infermieri e operatori sociosanitari sono «fuorilegge». E sono pericolosi. Per tutti. È questa la tesi dei trenta dipendenti che hanno sottoscritto il ricorso contro la propria Asl (la To5, Chieri-Carmagnola-Moncalieri-Nichelino), che in questi giorni finirà sul tavolo dei giudici del lavoro al Palagiustizia. Ma questa è una «bomba» giudiziaria che potrebbe far saltare tutto il sistema messo in piedi da varie Asl a Torino e provincia. A scatenare la reazione degli infermieri era stato il malore di un caposala del Martini, crollato proprio dopo un turno di 12 ore al pronto soccorso dell’ospedale in via Tofane. 1 Migliora la situa- In ordine sparso Questo tipo di organizzazione del lavoro è ormai diffusa. Gli orari sono stati adottati in tempi diversi e in modo autonomo da ciascuna Asl. Nella To5, il passaggio dai turni di 6 ore a quelli di 12 è avvenuto nel 2013, dopo sei mesi di sperimentazione. «Ma senza contrattazione con i sindacati» spiegano gli avvocati Antonella Delaurenti e Elena Pisani,aiutati dalla consulente Angela Gammino. Sembra, però, che quello sia il futuro. Questione di costi. Ma la presentazione pareva allettante: con il sistema delle 12 ore, infermieri e Oss avrebbero lavorato 3 giorni a settimana, con maggiore impegno concentrato, ma anche più tempo da dedicare alle famiglie. La realtà, però, è un’altra. Con una montagna di problemi snocciolati nel ricorso. Uno suona addirittura come una beffa. I turni da 12 ore risultano come una sorta di «accorpamento» di due turni da 6. Ma questa variazione non è stata comunicata all’Inps. Così, nell’eventualità di malattia o infortunio il dipendente è «coperto» soltanto per 6 ore. Le altre, finiscono in una «banca ore» da recuperare. Nei giorni che in teoria dovevano rimanere liberi, è ovvio. Così, infermieri e Oss si ritrovano a lavorare per 5-6 giorni di seguito e per il doppio delle ore. Nelle settimane più intense, qualcu- REPORTERS In ospedale Il grande affollamento del pronto soccorso in tutti gli ospedali causa sovente problemi al personale, che si ritrova ad affrontare emergenze anche per 12 ore di seguito, come è avvenuto per il caposala crollato al termine di un turno al Martini di via Tofane Così sulla Stampa L’11 gennaio La Stampa ha raccontato il caso del caposala del Martini colpito da emorragia cerebrale. 1 REPORTERS no è arrivato a fare l’«en plein», sette su sette. Lavoro a nastro Questo è soltanto un aspetto. Nella Asl 5 (e non solo) esiste il meccanismo della «reperibilità». Indagine dei Nas dopo i divieti della Regione Applicato a un turno di 6 ore, lo raddoppia. Ma quando le ore sono 12, il conto sale a 18. Contro ogni logica. E il buon senso. Storia vissuta in prima persona da qualcuno che ha firmato il ricorso. In questo modo, l’Asl rispar- mia molte risorse, in termini di personale e di denaro. Buste leggere Il passaggio da cinque a tre giorni di lavoro (sulla carta) porta a tagli sulle indennità di turno, sui zione nei pronto soccorso torinesi dopo l’emergenza dei giorni scorsi. Le contromisure adottate dalla maggior parte delle Asl, su input della Regione e dei Nas inviati dalla procura, sembrano funzionare. Si è finalmente decongestionata la situazione resa complicata da una serie di problemi: i pronto soccorso erano pieni perché non riuscivano a inviare i pazienti nei reparti a loro volta saturi perché non erano in grado di dirottare i malati nei centri di cura. Ma, per evitare ricadute, su alcune Asl meno efficienti resta puntata l’attenzione della magistratura. festivi e sui notturni. Dai 2 ai 5 mila euro l’anno. Da moltiplicare per tutti gli infermieri e gli Oss. «Per questi motivi, riteniamo illegittimo il turno di 12 ore così strutturato» ribadiscono gli avvocati Delaurenti e Pisani. Per non parlare della sicurezza. «L’episodio del collega crollato dopo un turno di pronto soccorso al Martini mi pare emblematico - sostiene Daniele Baldinu, infermiere alle Molinette e segretario provinciale del Fials -. Quanto è accaduto a quel caposala è la dimostrazione dei rischi legati ai turni di 12 ore». Da tempo, il sindacalista studia il fenomeno e ha raccolto le testimonianze di colleghi. «Molti hanno problemi a dormire, qualcuno è costretto a prendere sonniferi - spiega -. C’è chi è andato in depressione e chi ha avuto la chiara percezione di un calo di attenzione nelle ultime ore di turno. È un rischio per il lavoratore. Ma anche per il malato». La clinica dei vip Il servizio su La Stampa del 1° febbraio che annunciava un ricorso degli infermieri contro i turni di 12 ore 1 tori di sei ore nei confronti dell’Asl. Risultato: quelle ore vengono recuperate, così i dipendenti lavorano 5-6 giorni alla settimana anziché i tre previsti con l’accorpamento delle ore. Una procedura legittima? Il pm Guariniello valuterà anche questo aspetto. Assieme a un altro paradosso: sovente, ai turni da dodici ore veniva sommato una «reperibilità» di altre sei ore. Tutto regolare? Il piano di valutazione dei rischi prevede anche questo? L’incontro di oggi tra Asl To5 e sindacati dovrebbe servire a trovare un accordo sui turni come è avvenuto in altri ospedali. L’indagine del pm Guariniello e il ricorso al giudice del lavoro, però, andranno avanti comunque. «Dice bene. Sono segretario provinciale del Fials, ma all’epoca non avevo incarichi sindacali. Altri avrebbero dovuto vigilare, la situazione non sarebbe arrivata a questo punto». Quale punto? «Ci sono infermieri che faticano a gestire il rapporto sonno-veglia, qualcuno è in cura da psicologi, ad altri sono stati prescritti psicofarmaci. Ecco perché la trattativa con l’azienda non può essere rapida, almeno per quanto mi riguarda». Spieghi. «C’è un’inchiesta della magistratura, io stesso sarò chiamato a testimoniare. Vorrei che fosse chiarito il rapporto tra i turni da dodici ore e i problemi di salute registrati dai colleghi. È fondamentale. Altrimenti, di che cosa andiamo a parlare? Soltanto di soldi? La parte economica è importante, ma c’è anche la salute dei lavoratori e delle persone ricoverate in ospedale». Teme che le dodici ore possano causare pericoli? «La soglia di attenzione cambia, è fisiologico. In certi reparti, poi, la situazione è anche più stressante. Pensi che abbiamo anche chiesto di vedere il documento di valutazione dei rischi, ma l’Asl non ci ha risposto. Le pare normale?».
© Copyright 2024 Paperzz