CUNEO La casa di riposo aiuta gli anziani al loro domicilio

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LA STAMPA
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
La casa di riposo
aiuta gli anziani
al loro domicilio
1 Proseguono
i controlli
congiunti dei carabinieri del
Reparto operativo di Cuneo e
del Nas di Alessandria su alcuni locali pubblici cittadini
(call center, bar, ristoranti,
pizzerie), identificando 76
persone. In un ristorante bar,
in periferia, i carabinieri hanno sequestrato 5 chili di pizze
e paste ripiene surgelate in
pessimo stato di conservazione. In un ristorante, nel
centro storico, i carabinieri
hanno scoperto 20 chili di pesce, carne e latticini surgelati
in cattivo stato di conservazione. I gestori sono stati denunciati e multati.
[R. C.]
Alba
Tranquillo all’evento
di «We Are Olimpo»
1 Primo
Il presidente
A casa degli anziani andrà solo personale specializzato
meno da distribuire nel
2015: la Legge di Stabilità costringe anche la
Fondazione Cassa di risparmio di Fossano a rivedere le erogazioni.
Sarà evitato un taglio
più pesante limando le
voci possibili, compensi
agli amministratori
compresi.
[LA. SE.]
L’incidente
mortale
avvenne
il 21 marzo
del 2011
La vittima
aveva 35 anni
era sposato
e padre
di due bimbi
Denunciati: surgelati
conservati male
E’ pensato per gli anziani che
vogliono continuare a vivere
nella propria abitazione. Ma
che hanno bisogno di tutti
quei servizi che la casa di riposo può offrire: dalla mensa
al bagno assistito. Per loro la
«Sacra Famiglia» di Mondovì
ha messo in piedi un progetto
innovativo. Nel titolo c’è tutto:
«Veniamo a trovarvi». E’ stato
presentato ieri sera in municipio dai partner coinvolti: Comune, capofila del progetto,
Cssm, Fondazione Crc e «Bottega del Possibile».
1 220 mila euro in
Cantiere
Cuneo-Asti
Controlli a Cuneo
CHIARA VIGLIETTI
MONDOVÌ
A Fossano
LaFondazioneCrf
riduceleerogazioni
Cuneo e provincia .39
In breve
MONDOVÌ: INIZIATIVA DEL COMUNE CON IL SOSTEGNO DELLA CRC
Il presidente della Sacra Famiglia, Bruno Lombardi:
«Con questa iniziativa, unica
nel suo genere, la casa di riposo si sposta nelle case degli
anziani. Per aiutare le persone ancora in grado di vivere
autonomamente, ma bisognose di un sostegno concreto per
continuare a farlo».
I servizi offerti: l’utilizzo
della mensa a pranzo, l’aiuto
al bagno in struttura o domicilio, l’animazione diurna, i servizi di accompagnamento e il
supporto a domicilio. Per realizzarlo sarà utilizzato personale della struttura. «Sono
due figure professionali –
spiega Lombardi - il cui scopo
è di entrare in contatto e visitare periodicamente tutti gli
anziani soli, offrire un sostegno affettivo e prevenire situazioni a rischio».
A disposizione degli anzia-
.
ni che lo vorranno anche un servizio a domicilio in più: l’infermiera professionale, il fisioterapista, lo psicologo. Lombardi:
«La nostra casa di riposo è un
fiore all’occhiello della città.
Conta 110 ospiti, 80 dei quali
non autosufficienti. Vogliamo
coinvolgere nell’iniziativa le
persone che abbiamo in lista
d’attesa per accedere alla casa
di riposo». Il finanziamento della Fondazione Crc: 30 mila euro
per il primo anno, 15 mila per il
secondo. Il sindaco di Mondovì,
Stefano Viglione è soddisfatto:
«L’attenzione agli anziani è una
priorità. Sono oltre il 20% della
popolazione: nostro dovere è
fornire loro servizi adeguati, e
incentivarne la partecipazione
attiva alla vita della comunità».
evento oggi della neonata associazione
«We Are Olimpo», che si occupa di sostenere economicamente le squadre giovanili dell’Olimpo Basket per
alleviare i costi delle famiglie. Alle 18, presso le Cantine Ceretto, alla tenuta
Monsordo Bernardina, Flavio Tranquillo, telecronista
Sky, giornalista, scrittore e
appassionato di basket,
presenterà il suo ultimo libro «Altro Tiro Altro Giro
Altro Regalo».
[I. C.]
SEI MESI ANCHE ALL’AUTISTA
Betoniera uccise operaio
Condannata la proprietaria
BARBARA MORRA
CUNEO
Fu omicidio colposo l’incidente in cui morì l’operaio Ivan
Liliu, 35 anni, schiacciato da
una betoniera nel cantiere
dell’autostrada Cuneo-Asti a
Castelletto Stura, il 21 marzo
2011. Lo ha deciso il giudice
del tribunale di Cuneo, Elisabetta Meinardi, che ha condannato a 7 mesi la proprietaria del veicolo Simona Bertolotti e a 6 mesi l’autista
Claudio Ambrogio.
Mancava uno specchietto
Cuneo
Vince 13600 euro
al Superenalotto
1 Gioca
una schedina al
Superenalotto da un euro e
ne vince 13.671. È accaduto
l’altro giorno al bar tabaccheria «Livio» di Mauro ed
Enzo Barra, padre e figlio, in
via Avogadro a Cuneo. Il fortunato ha realizzato uno dei
14 «cinque» usciti in tutta
Italia.
[MT. B.]
Cuneo
Per il pubblico ministero il camion avrebbe dovuto avere uno
specchietto che permettesse
all’autista di vedere il paraurti
anteriore. Quest’ultimo ha
spiegato al giudice di aver pensato che Liliu fosse passato dietro come un altro operaio che
era con lui.
Secondo la difesa quel tipo
di specchietto, all’epoca, non
era obbligatorio non essendo
entrata in vigore la normativa
europea che lo prescriveva.
Per la Procura, trattandosi di
una mezzo da lavoro, la ditta
era già vincolata ad installarlo.
Liliu era originario della provincia dell’Ogliastra: abitava a
Triei insieme alla moglie e i due
figli. Dall’estate del 2010 si era
trasferito dalla Sardegna a lavorare per una ditta torinese,
sub appaltatrice del maxi cantiere della Cuneo-Asti. Abitava
a Castelletto, con alcuni colleghi, in appartamenti in affitto
dove alloggiano le maestranze
che, da mesi, lavoravano al lotto
1.5. Quel giorno, alle 16,30, finite
le operazioni per scaricare calcestruzzo da una betoniera, Liliu si allontanò passando a fianco della cabina del mezzo. L’autista non si accorse della presenza del collega, accese il motore, e ripartì, travolgendolo.
Famiglia risarcita
Nel processo la famiglia non si è
costituita parte civile perché risarcita.
Il pm aveva chiesto l’assoluzione per Simona Bertolotti
perché il fatto non costituisce
reato e la condanna a 4 mesi per
Ambrogio. Il giudice li ha condannati concedendo la sospensione condizionale.
Si presenta il libro
sugli scandali italiani
A CENTALLO
1 Oggi, alle 15 al Centro in-
«MA SOLO SE CI SARANNO ANIMAZIONI»
Artigiano
Commercianti favorevoli
assolto
all’isolapedonaleestiva
dopo lo scontro ladomenicamattinaaCeva
È stato assolto da tutte le accuse Franco Barbero, artigiano cuneese a processo per lesioni colpose e omissione di
soccorso. Ieri il giudice del tribunale di Cuneo ha dichiarato
il «non doversi procedere»
per il primo reato perché la
parte offesa è stata risarcita
dei danni e ha assolto l’imputato per l’omissione. Era il 6
gennaio 2013. In auto, una
coppia andava da Castelletto
Stura a San Biagio di Centallo. Secondo la ricostruzione,
il furgone di Barbero, dalla
direzione opposta, tentò di
superare un altro veicolo,
sbandò e andò a sbattere
contro le due macchine. Il
furgone se ne andò per poi ripassare poco dopo sulla stessa strada, permettendo così
di annotare la targa.
Il difensore dell’imputato,
avvocato Paolo Dotta, ha insistito sull’assoluzione dal reato
di omissione di soccorso perché Barbero, che viaggiava insieme a un suo dipendente,
tornò sul luogo dell’incidente.
Sul «non doversi procedere»
per le lesioni, Dotta: «E’ un reato di competenza del giudice
di pace che si estingue se il
giudice ritiene congruo il ri[B. M.]
sarcimento».
Tra i nodi da sciogliere, per il
prossimo futuro, la concorrenza di Mondovicino, che fa
«sentire» la propria presenza
anche sul commercio cebano.
E la pedonalizzazione estiva
del centro di Ceva nei giorni
festivi. Questi i temi al centro
della prima riunione tra il Comune e i nuovi vertici di Confcommercio Ceva.
Il nuovo consiglio
Confermato lo storico presidente, Enrico Rizzon, proprietario di un distributore di
carburante, da 20 anni alla
guida dell’Ascom di Ceva. Con
lui Pier Giorgio Regis e Piergiorgio Sclavo, entrambi vice
presidenti. Nove gli altri consiglieri disegnati: Giuseppe
Bottero, Silvia Carazzone,
Enrico Durando, Elena Eraldi, Marco Ferrero, Barbara
Mao, Paolo Pavarino, Alessandra Vivado, Massimiliano
Vacca. Per Rizzon tanti i temi
da affrontare: «A partire dalla
crisi che ha colpito il nostro
tessuto commerciale. Tiriamo avanti, anche se tra i settori più penalizzati ci sono i generi alimentari che soffrono
la concorrenza schiacciante
della grande distribuzione».
Poi c’è Mondovicino, una
Enrico
Rizzon
Confermato
presidente
dell’Ascom
di Ceva
presenza che influisce non solo
su Mondovì: «Ha assorbito molta clientela delle nostre vallate,
da Garessio a Ceva, e oggi rappresenta un temibile contraltare per il settore dell’abbigliamento e degli accessori» commenta Renato Scapinello, dell’Ascom cebano. Tra le sfide del
futuro, invece, le grandi rassegne del calendario annuale, dalla Mostra del Fungo a Desbarasuma, «realtà importantissime
che vorremo contribuire a potenziare nell’ottica di una sinergia vincente» precisa Rizzon.
Mentre sulla pedonalizzazione
del centro cittadino la domenica mattina la posizione di Confcommercio è netta: «Sì alla pedonalizzazione – chiarisce Scapinello -, ma solo se questo non
si traduce nella mera chiusura
di via Marenco. Senza animazione o iniziative collaterali il rischio è, per assurdo, la desertificazione commerciale». [C. V.]
c o n t r i d i C u n e o, i l
Movimento5Stelle organizza
un convegno con Antonio
Moccia per parlare degli ultimi scandali italiani (dall’Expo 2015 alle Mose di Venezia). Interverrà anche la
deputata monregalese Fabiana Dadone, capogruppo
M5S alla Camera.
[L. B.]
Da Limone a Cuneo
Gli orari dei treni
nei fine settimana
1 Contrariamente
a
quanto pubblicato ieri, Trenitalia ha comunicato alla
Regione che il servizio per i
passeggeri sul «treno della
neve» da Limone a Cuneo
sarà possibile, ma senza
fermate, al mattino di sabato e domenica con partenza
alle 9,21 e arrivo nel capoluogo alle 9,47. Al ritorno da
Cuneo (16,24), il treno speciale effettuerà tutte le fermate fino a Limone (arrivo
alle 17,15), recupererà gli
sciatori e proseguirà verso
Arma di Taggia.
[MT. B.]
Cortemilia
Il sito Internet
dell’Unione montana
1 Stamane,
alle 10,30 nel
municipio di Cortemilia, si
terrà la presentazione del
nuovo sito Internet dell’Unione montana Alta Langa. Il sito www.altalanga-collinedavivere.it è un portale di
servizi legati al turismo, al
commercio, alla Sanità e al
sistema trasporti.
[M. A.]
COME CAMBIA LA POLITICA
Scelta Civica: dei cuneesi
nessuno per ora passa
al Partito democratico
Andrea
Olivero
ROBERTO FIORI
ALBA
Nessun passaggio nel Partito
democratico all’orizzonte
per i parlamentari cuneesi
eletti con Scelta Civica. «Siamo totalmente impegnati
nell’organizzazione del nostro primo congresso nazionale in programma domenica – dicono i deputati albesi
Mariano Rabino e Giovanni
Monchiero -, dove appoggeremo la candidatura a segretario di Enrico Zanetti. Non
abbiamo nulla contro il Pd,
ma lo riteniamo un partito
ancora pieno di contraddizioni, ora riformatore e ora conservatore. Non ci fidiamo e
andiamo avanti con il progetto di Scelta Civica».
Motivazioni diverse per il
viceministro all’Agricoltura,
il cuneese Andrea Olivero,
che già nel novembre del
2013 aveva lasciato il gruppo
di Scelta Civica per confluire, con altri colleghi di cultura cattolico-democratica e
popolare, nel gruppo «Per
l’Italia», lavorando alla costruzione di un progetto politico riformista nel campo democratico.
«Da tempo – spiega - ho
aderito al gruppo Per le Au-
Viceministro
all’Agricoltura
Giovanni
Monchiero
È stato
manager
della Sanità
Mariano
Rabino
È stato eletto
alla Camera
tonomie, in accordo con il Pd
stesso». Un gruppo del quale
fa parte anche il senatore a vita Giorgio Napolitano, iscrittosi dopo le dimissioni da Presidente della Repubblica.
Aggiunge Olivero: «Abbiamo uno stretto rapporto politico con Matteo Renzi, ma i tempi e le forme del passaggio nel
Pd li decideremo insieme
quando sarà opportuno».
12 45
38 .Novara e provincia
STAMPA
.LA
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
In breve
INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO ALL’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE
“Città della salute a Novara
Basta discutere a vuoto”
Ilrettorestoppalerichiestevercellesidiunospedaleametàstrada
BARBARA COTTAVOZ
GLORIA POZZO
NOVARA
«Per la Città della salute è necessario prendere decisioni
su come finanziarla e gestirla.
Basta dibattere su dove farla:
per noi la sede è Novara, come
stabilito»: così, in sintesi, ha
detto il rettore dell’Università
del Piemonte Orientale Cesare Emanuel ieri a Vercelli durante l’inaugurazione dell’anno accademico.
La cerimonia è stata l’occasione per il rettore per fare il
punto della situazione sulla vita dell’Avogadro: «L’Anvur ci
ha piazzati al quarto posto
nella classifica degli atenei
medi per la ricerca. Per il Censis siamo i migliori per le
scienze mediche e tra i top five per scienze politiche e sociali, fisiche, matematiche, informatiche, biologiche e giuridiche. Siamo al decimo posto
per l’incremento del finanziamento ordinario del Miur, e le
operazioni di sdoppiamento
dei corsi di laurea hanno portato un aumento del 12% delle
matricole pure».
In chiusura del suo discorso Emanuel è stato molto
esplicito: «La Scuola e i dipartimenti di Medicina e di
Scienze del farmaco, i corsi di
Biologia, di Informatica e di
Scienze dei materiali e il nascente Parco delle malattie
autoimmuni eleggono l’asse
Novara-Vercelli anche come
sede di un distretto biomedico-farmaceutico scientificamente avanzato. La sua affermazione implica che la nuova
Città della salute ne venga a
costituire il fulcro dal punto di
vista della ricerca integrata
con l’attività medica. Riteniamo che non debba più esserne
messa in discussione la localizzazione già definita e che
sia indispensabile configurare
un percorso che permetta al
più presto di porre rimedio alle gravi carenze delle strutture e di superare le resistenze
indotte da atteggiamenti conservativi e localistici».
Sindaco soddisfatto
Un passaggio che non è sfuggito, in particolare, al sindaco di
Novara
Giornata del ricordo
Fiaccole e cerimonie
1 Due
iniziative per la
Giornata del ricordo. Casa
Pound dà appuntamento per
una fiaccolata oggi alle 17,30,
nel piazzale Tigros in via
Monte San Gabriele. Martedì la cerimonia organizzata
dal Comune con la Provincia,
l’Istituto storico della Resistenza, l’Associazione Venezia Giulia e il liceo Carlo Alberto. Martedì alle 11 alla
chiesa della Sacra Famiglia
la messa in memoria dei Caduti. In piazza Vittime delle
Foibe, alle 11,45, la consegna
della Medaglia in memoria di
Guido Antuono e l’inaugurazione della targa a Norma
Cossetto, medaglia d’oro al
merito civile.
[B.C.]
Novara
Serata contro la tratta
con il vescovo
1 La
prima edizione della
«Giornata di preghiera e di
riflessione contro la tratta di
persone» viene celebrata con
una serata di riflessione nella
chiesa di San Francesco di
via Lualdi. Alle 20,45 di stasera testimonianze e dimostrazioni di solidarietà; partecipa il vescovo Franco Giulio Brambilla.
[R.L.]
Borgomanero
Tutti i riconoscimenti
ChiamparinohapremiatolostaffdellaMedicinadeidisastri
1 Alla cerimonia di ieri mattina ha parte-
cipato anche il presidente della Regione
Sergio Chiamparino che ha premiato docenti e ricercatori del Crimedim, il centro di
studio novarese per la medicina dei disastri,
assegnandogli il riconoscimento per la migliore prestazione internazionale. Nell’ultimo anno, infatti, il Crimedim ha tenuto lezioni in tutto il mondo, da Astana a Teheran
passando per il Giappone e Abu Dhabi e ha
sviluppato un’intensa collaborazione con
Save the children per la cura dell’Ebola. Uno
specializzando, Marco Foletti, e un ricercatore, Luca Ragazzoni, hanno trascorso un
mese in Sierra Leone. Lo staff è diretto dal
professor Francesco Della Corte e formato
da Pier Luigi Ingrassia, Ragazzoni, Luca Carenzo, Massimo Azzaretto, Fabio Maccapa-
Novara Andrea Ballarè seduto in
platea accanto alla collega eusebiana: «Un interlocutore fondamentale come Medicina chiude
qualsiasi velleità vercellese di realizzare qualcosa a metà strada ha sottolineato Ballarè -. La Città
della salute sarà a Novara».
ni, Nidaa Bajow, Federico Barra, Ahmadreza
Djalali, Marta Caviglia, Davide Colombo,
Aurora Falcone, Foletti, Franco Foti, Jeffrey
Franc, Eugenio Bellotti, Stefania Montani,
Mario Pirisi, Alba Ripoll Gallardo, Marco
Tengattini, Paolo Terenziani, Fabio Volonté.
Altri premiati novaresi sono stati i laureati
Francesca Airoldi, di Romentino, Anna Coppola, di Novara, entrambe a Economia, le
dottoresse Chiara Gallione e Miriam Gravellone di Novara, Manuel Lituri, di Studi umanistici. Ha vinto il premio «Dellacasa» Chiara
Vittoni, di Lesa, laureata in Chimica. Alberto
Massarotti, residente a Prato Sesia, di Farmacia, è il più giovane ricercatore con più
citazioni nelle pubblicazioni scientifiche
mentre Piercarlo Rossi, di Economia, è il ricercatore che ha attratto più risorse. [B.C.]
Via libera urbanistico
Nei giorni scorsi il Comune ha
portato a termine in Regione le
modifiche urbanistiche necessarie per il progetto: «Era l’ultimo passaggio necessario perché tutte le carte fossero a posto e noi l’abbiamo fatto - ha
precisato il sindaco Ballarè -.
Novara è pronta. Adesso aspettiamo notizie da Roma: abbiamo saputo che il nucleo di valutazione sarebbe arenato all’avvocatura dello Stato. La settimana prossima partiremo con
una nuova sollecitazione».
Consigli anti-truffe
Incontro per gli anziani
1 «Furti
e truffe: gli strumenti di difesa» è il convegno
organizzato dall’assessorato
alla Sicurezza con l’Auser.
L’appuntamento è oggi alle
16 in piazza 25 Aprile al Centro anziani. Dopo l’introduzione del sindaco Anna Tinivella seguiranno le relazioni
del comandante della polizia
locale, Ettore Tettoni, e dei
carabinieri, Luca Bianchi
Fossati, dell’avvocato Francesco Valsesia e di Paolo Tofi,
assicuratore.
[M.G.]
Galliate
La spesa solidale
per la Caritas
1 Oggi dalle 8,30 alle 19,15,
il centro commerciale Il Gallo ospiterà i volontari della
«Spesa solidale», la raccolta
di generi alimentari destinati
alla Caritas. L’iniziativa è organizzata dall’associazione
«Il pane e le rose», da parrocchia, Caritas, Anpi, Legambiente, Uverp, Laboratorio
per la pace, Auser, Anteas,
Comitato di solidarietà e cittadini volontari.
[S.M.]
NOVARA
Appello
di 10 gruppi
“Salviamo
i nostri campi”
Lo stop al consumo di suolo
coalizza le associazioni ambientaliste del Novarese. Ieri
le voci contro la trasformazione di terreno agricolo in aree
logistiche e industriali si sono
fatte sentire alla mattina e pure al pomeriggio.
Nella sede del Centro servizi per il territorio di corso
Cavallotti a Novara in mattinata presentazione del pamphlet «Per fermare il declino
di Novara. No al consumo di
suolo» condiviso dalle dieci
associazioni Ernesto Ragazzoni Orta, Burchvif Borgolavezzaro, Carp Novara Onlus,
Comitato Dnt Carpignano
Sesia, Comitato per Pernate,
Fai Novara, Italia Nostra Novara, Pro Natura Novara,
Unione tutela consumatori
Novara, ViviNovara.
Agognate e Cim
«L’area di Agognate e la particella T3b di Pernate - scrivono
i delegati delle 10 associazioni
- sono coinvolte in altrettanti
progetti di poli logistici, in cui
fertili terreni da 2 milioni di
metri quadrati verrebbero sostituiti da una doppia opera di
cementificazione. Al Cim di
Pernate serviva spazio per allestire il fascio di binari da 1,5
chilometri di lunghezza. Quell’esigenza non è più attuale ed
è stata abbandonata. I terreni
però si vorrebbero ugualmente per costruire capannoni destinati a restare vuoti». Per i
terreni di Agognate l’opposizione è circostanziata: «Si
ignora il divieto della legge regionale di destinare ad usi extra-agricoli i suoli utilizzati
per colture ad elevata produttività. La promessa di nuovi
posti di lavoro è inoltre tutta
da quantificare».
Nel pomeriggio è toccato a
ReteTerra Novara, l’altro nucleo di aggregazione dei contrari alla distruzione dei campi agricoli. Nella sede dell’ex
Quartiere Sacro Cuore hanno
trattato il tema «Difendiamo i
territori agricoli e le aree verdi, scelte urbanistiche per il
recupero e riuso» Domenico
Finiguerra, fondatore del movimento «Stop consumo di
suolo-Forum nazionale salviamo il paesaggio» e Paolo Pileri, professore di pianificazione territoriale ambientale al
[R.L.]
Politecnico di Milano.
L’INIZIATIVA PER I LETTORI DE LA STAMPA
La società Tecnoparco Srl, in
liquidazione, pone in vendita tutto
il proprio patrimonio immobiliare
costituito da fabbricati, terreni
pertinenziali ed altre aree. Per
dettagli, si invita a consultare il sito
internet della società all’indirizzo
www.tecnoparco.it
Raccontateci il vostro “principio”
In omaggio i biglietti della mostra
Una personale interpretazione della parola «principio»,
l’inizio di un lavoro o un’attività, il primo figlio o il primo
giorno di scuola: chi racconterà con una foto e poche righe
la propria esperienza potrà
entrare gratis alla mostra «In
Principio. Dalla nascita dell’Universo all’origine dell’arte»
allestita al Broletto di Novara
fino al 6 aprile.
Ognuno potrà raccontare la
propria storia con un’immagine, come quella inviata da Anna
Russo: «La casa nuova, tutta da
arredare con l’amore della mia
vita, Danilo, con cui convivo da
cinque anni. Quella foto così minimalista, quasi vuota, è in realtà piena di significato, per me
segna la fine del prima e l’inizio
del dopo che perdura tuttora,
che mi arricchisce ogni giorno e
mi fa amare la vita. Un big bang
infinitamente più piccolo di
quello che ha generato l’universo, ma che mi ha rivoluzionato
La foto inviata da Anna Russo
la vita». Le immagini si possono
inviare via mail all’indirizzo [email protected] accompagnate da una breve didascalia e
da un recapito telefonico, oppure portare in redazione, in via
della Vittoria 7, Novara, dal lunedì al sabato, dalle 11 alle 18.
Presentandosi in redazione, si
possono ritirare i coupon che
danno diritto all’ingresso gratuito alla mostra.
12 45 67 18
LA STAMPA
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
Metropoli .47
.
ETROPOLI
M
Agrati, i lavoratori incontrano il ministro
I lavoratori dell’Agrati manifesteranno con la Fiom,
stamane a Torino, davanti alla Gam. Incontreranno
il ministro Giuliano Poletti che partecipa ad
un’iniziativa del Pd regionale per rilanciare il lavoro
in Piemonte. I lavoratori rischiano di restare senza il
secondo anno di cassa integrazione.
[P. ROM.]
Per le vostre segnalazioni [email protected]
La nuova
residenza
Moncalieri
Verrà
inaugurata
a maggio
ma la corsa
per i 40 posti
è già partita:
selezionati
577 curricula
tra le 1700
domande
arrivate
Texas poker, blitz nella bisca
Denunciati 41 giocatori
Ai tavoli del Burraco di corso Trieste la sera si puntava sull’azzardo
Orbassano e Piossasco
GIUSEPPE LEGATO
La voce circolava da qualche
settimana. Dietro ai banconi
dei bar di Moncalieri, tra un
caffè e una confidenza si era
saputo che nel circolo privato «Burraco», corso Trieste
23 – alla sera - si giocava a
tutto tranne che a quello.
Chiacchiere che diventano
soffiate e che arrivano alle
forze dell’ordine. Qualche
giorno di appostamento, giusto il tempo di riscontrare
che le voci di paese erano vere, ed è scattato il blitz. Gli
agenti della Divisione Polizia
Amministrativa e sociale
della Questura hanno trovato 41 persone sedute in quattro tavoli diversi.
Lavoro alla casa di riposo
1400 domande per 40 posti
MASSIMO MASSENZIO
I lavori per la nuova casa di riposo San Giacomo sono appena terminati, l’inaugurazione
è prevista a maggio, ma la corsa ad accaparrarsi uno dei
nuovi 40 posti di lavoro comincerà già la prossima settimana. Finora le candidature
arrivate al Centro per l’impiego di Orbassano sono state
1400 e lunedì inizieranno i colloqui per i 577 profili già selezionati. La precedenza verrà
assicurata ai disoccupati piossaschesi, aumentati del 3% nel
2014, ma l’obiettivo dei gestori
è una ricaduta occupazionale
su tutta la cintura Ovest.
Campari e fiches
Come in una bisca. Si giocava
a Poker Texas Hold’em in versione live. Peccato che fosse
fuori legge e non da ora. A
marzo del 2008, l’allora Questore di Torino Stefano Berrettoni, emanò un’ordinanza
che dichiarò il gioco illegale.
Lavori da 6 milioni
FOTO LEGATO
Sotto sequestro
Gioco fuorilegge
Motivo? Texas poker si configurerebbe come un tipo di intrattenimento dove la capacità conta praticamente zero. Il
grosso della partita – e i suoi
esiti - si basa sulla fortuna, o
sull’azzardo, appunto con ricchi premi. Al vincitore va il
40% della somma pagata dai
giocatori per iscriversi alla
partita. Al secondo classificato viene consegnato il 30% e, al
terzo, il 20. Secondo alcuni sarebbe una specie di «variante
della Teresina», nella quale i
giocatori hanno ben pochi calcoli da fare. Le carte in mano
sono soltanto due e sul tavolo
ce ne sono cinque comuni. Per
capirci: si scommette al buio.
Da qui l’azzardo.
Da ieri le serrande sono abbassate al Burraco di corso Trieste, sotto i portici di Borgo San Pietro
Presidente e organizzatore sono stati denunciati per esercizio aggravato di giochi d’azzardo
1.300
euro
Le quote raccolte tra i
partecipanti solo per
accedere ai tavoli
e poter giocare
Tutti denunciati
A Moncalieri il circolo si trovava in borgo San Pietro, sotto i
portici che sorgono in parallelo
Rivoli
alla bretella della radiale. Lì, la
sera si ritrovavano i giocatori.
Quando gli agenti sono entrati
nessuno dei 40 convenuti era in
possesso della tessera associativa. «Non è stato nemmeno reperito alcun elenco degli iscritti
dell’anno in corso» sottolinea il
dirigente Antonio Baglivo. Ad
uno dei tavoli da gioco, era anche seduto il presidente del circolo. All’interno del locale era
presente l’organizzatore della
partita della serata: l’uomo è
stato trovato in possesso della
somma di 1.300 euro, somma
delle quote versate dai partecipanti per poter prendere parte
alla gara, elargite anche più volte per poter rientrare in gioco
nel caso di sconfitta prematura.
Tutte le 40 persone trovate sedute ai tavoli sono state denunciate per partecipazione a giochi d’azzardo, mentre il presidente e l’organizzatore sono
stati deferiti per esercizio aggravato di giochi d’azzardo. Per
questi motivi, il locale è stato
sottoposto a sequestro, così come le quote di partecipazione
alla gara.
Mappano
Alle 2 di notte paziente “Settimo ritiri il ricorso”
scompare dall’ospedale Il parco pedina di scambio
PATRIZIO ROMANO
Preoccupazione all’ospedale
di Rivoli. Dalle 2 della notte
scorsa non si trova più un paziente ricoverato al Pronto
soccorso. Da quando i sanitari
si sono accorti della sua scomparsa sono scattate le ricerche da parte di carabinieri e
vigili del fuoco, che hanno perlustrato tutto l’ospedale per
trovarlo. G. P. di 49 anni, infatti, sembra si sia allontanato
dalla camera con addosso solo
pigiama e scarpe. «Era qui da
due giorni - racconta un testimone - intorno alle 2 di notte
lo abbiamo visto alzarsi. Si è
diretto verso la sala d’attesa.
FOTO MASSENZIO
NADIA BERGAMINI
FOTO ROMANO
Vane le ricerche in ospedale
Abbiamo pensato volesse prendersi dell’acqua al distributore
automatico». Invece l’uomo
non è più tornato nel letto. «Pochi minuti dopo - continua -,
quando abbiamo notato l’assenza, lo abbiamo cercato aiutati
dagli agenti Telecontrol». Nulla. Così è scattata la denuncia.
Le hanno provate proprio
tutte. Convincere l’amministrazione di Settimo a ritirare il ricorso contro la legge
regionale che a gennaio 2013
ha istituito il comune di
Mappano (l’udienza al Tar è
prevista il 19 febbraio) sottraendogli una grande area
a parco, è ormai una missione impossibile. Anzi dopo
l’approvazione di due ordini
del giorno da parte del Consiglio Regionale, martedì
scorso, la situazione è diventata ancora più tesa. Tant’è
che Settimo ha proposto il
ritiro immediato del ricorso
se la Regione acquisirà il parco di Settimo (dove il Comune
ha speso un milione di euro) e
dopo averlo vincolato lo donerà al nuovo comune di Mappano. La querelle che divide Settimo e Mappano si trascina
ormai da tempo. Mappano, infatti, è da due anni il Comune
che non c’è. La vicenda, inoltre oppone il Pd regionale a
quello del territorio. Mentre a
Settimo, Borgaro, Caselle vota contro l’ordine del giorno,
in Regione il partito di Renzi
non solo vota a favore, ma presenta pure un suo documento
a tema, lasciando i suoi stessi
amministratori locali con un
palmo di naso.
Il trasloco della casa di riposo
dalla storica sede di via Palestro era atteso da almeno 30
anni. Il nuovo edificio è stato realizzato in via Marco Polo, su un
terreno acquistato dal Comune
grazie a una permuta, con un
intervento da 6 milioni di euro.
La struttura sanitaria, interamente finanziata dalla Onlus
San Giacomo, potrà assistere
fino a 80 ospiti: «Adempiamo al
vincolo testamentario del lascito del Cottolengo – spiega il presidente Aldo Andreis – Negli
anni abbiamo raccolto le donazioni di tanti cittadini e adesso
abbiamo voluto reinvestire
queste risorse a favore della popolazione locale».
Fame di lavoro
In quest’ottica si spiega la corsia preferenziale per i disoccu-
pati piossaschesi che, nel 2014,
hanno raggiunto la quota di 532
iscrizioni al Centro per l’impiego. Le donne di età superiore ai
35 anni rappresentano il 70% del
totale e più del 60% degli iscritti
è in possesso di una laurea, di un
diploma o almeno di una qualifica professionale. «Sono numeri
che vanno interpretati – precisano il sindaco Roberta Avola e
l’assessore alle politiche sociali
Fulvia Mantino – Il Comune si è
impegnato in una forte campagna di sensibilizzazione per far
comprendere ai cittadini che
l’iscrizione nelle liste è una tappa fondamentale per la ricerca
di un impiego. L’aumento dei
flussi si spiega anche così, ma
questi nuovi posti di lavoro sono
davvero importanti per tutto il
territorio».
In corsa per 40 posti
Le statistiche dimostrano che
l’intera Ovest sta vivendo un momento di difficoltà, con 3482 disoccupati sui 100 mila abitanti di
Piossasco, Orbassano, Beinasco,
Rivalta, Volvera e Bruino. E le
nuove assunzioni rappresentano
un’opportunità imperdibile: «Da
lunedì partiranno le selezioni per
8 o 10 addetti ai servizi generali
che verranno scelti fra 477 disoccupati residenti a Piossasco –
conferma Maurizio Serpentino,
presidente di Socialcoop, il consorzio che gestirà la Rsa – Altri
100 operatori sanitari verranno
esaminati per andare a integrare
il personale assistenziale. Le assunzioni verranno perfezionate
ad aprile e potrebbero variare fra
le 15 e le 30 unità».
12 45
LA STAMPA
SABATO 7 FEBBRAIO 2015
.
VCO .41
Si sposta
l’infopoint
TIMORI LEGATI AL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEGLI OSPEDALI
Appello di Marchionini
“Non si tocchi oncologia”
Centostazioni
non ha
concesso
il comodato
gratuito
per l’utilizzo
di alcuni spazi
per pubblicizzare «Il trenino delle Alpi»
Il sindaco di Verbania scrive all’Asl: “Il reparto è da potenziare”
Al «Castelli»
FILIPPO RUBERTÀ
VERBANIA
Sempre più nel caos la riorganizzazione sanitaria nel
Vco, con conferme e smentite, in arrivo dalla Regione,
che si rincorrono e mettono
in apprensione cittadini e
amministratori. E’ per questo che il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, continua a scrivere all’Asl per
avere rassicurazioni. L’ultima missiva ai vertici dell’azienda riguarda il reparto
di oncologia del Castelli.
«E ora - chiede il primo cittadino al direttore generale
dell’Asl - potrebbe accadere
che, con il nuovo progetto di
riorganizzazione della sanità, oncologia venga ridimensionata?». Marchionini mette in guardia dal prendere
una decisione così negativa:
«Come sindaco garantisco la
massima determinazione
perché ciò non accada». Nella lettera Marchionini chiede
collaborazione ai dirigenti affinché il reparto venga rafforzato. In questa prospettiva propone di fissare un incontro al quale far partecipare anche il coordinatore della
rete regionale oncologica
Oscar Bertetto. Marchionini
mette in evidenza come questa presa di posizione sia sostenuta dagli «elogi unanimi» che i pazienti e i loro familiari fanno al reparto. «Oncologia - spiega il sindaco - in
questi anni grazie all’Asl Vco,
all’associazione Amici dell’oncologia e alle donazioni è
riuscita a dotarsi di attrezzature d’avanguardia. Inoltre il
servizio di radioterapia ha
permesso di costituire un polo di alta specializzazione».
Critiche da Marcovicchio
La stessa apprensione del
sindaco verbanese è manifestata dal consigliere provinciale del Nuovo centrodestra, Matteo Marcovicchio:
«In Regione l’idea di come
riorganizzare la sanità la tengono gelosamente nascosta e
si guardano bene dal raccontarcela - dice con sarcasmo La scoperta che nel misterioso piano sanitario ci sia la
Il sindaco
di Verbania
ha scritto
alla dirigenza
dell’Asl
per chiedere
certezze
sul futuro
del reparto
di oncologia
e radioterapia
chiusura del pronto soccorso
di Omegna ha messo in ansia i
cittadini del Cusio. Ultima novità di questi giorni sono i dubbi su Emodinamica. L’assessore Saitta ha detto che è uno
spreco inutile se non ha un bacino di utenza di almeno 360
mila abitanti. Nel Vco ce ne sono solo 160 mila e allora che faranno, la tolgono?». Marcovicchio se la prende anche col sindaco di Verbania: «Il ruvido e
scomposto intervento con cui
ha bollato come pericoloso
partorire all’ospedale Castelli
Lettera del sindaco di Premosello a Chiamparino
«Sanità,nonc’ètracciadeiprogettiregionalisull’Ossola»
1 «Sono fortemente preoccupato per il
comportamento, per certi versi latitante,
della giunta regionale». Giuseppe Monti,
sindaco di Premosello Chiovenda, rompe il
silenzio sulla sanità, tema che dopo le
fiammate dell’autunno sembra sia finito
in soffitta. Monti parla di «situazione allarmante» e invita la giunta Chiamparino a
«comunicare entro pochi giorni la sua intenzioni e le iniziative per discutere, tutti
assieme, il nuovo modello di sanità provinciale». Un sasso quello di Monti, che
con il sindaco domese, Mariano Cattrini,
fa parte della rappresentanza dei sindaci
dell’Asl, organismo che si era già espresso
per salvare il Dea del S.Biagio a sfavore di
quello di Verbania. «La Regione non ha ancora iniziato un percorso condiviso con il
territorio sulla riorganizzazione della sanità - dice Monti - il Vco a oggi ignora ancora
le reali intenzioni della giunta Chiamparino». Chiede che «si tenga conto della peculiarità montana dell’Ossola, aspetto che
non potrà essere tralasciato e che dovrà
essere alla base di ogni decisione». C’è da
registrare anche l’intervento di Bernardino Gallo (Comitato Sos Ossola) che invita
gli amministratori ossolani a creare un organismo unico tra tutte le unioni dei comuni che serva «a sottolineare l’unitarietà
della valle in tutte le battaglie, sanità compresa». Gallo chiede «alla Regione l’assegnazione del Dea all’ospedale San Biagio
più lo sviluppo del servizio di Emodinamica, ma anche la conferma di Oncologia e
Radioterapia al Castelli».
[RE. BA.]
LA RACCOLTA SARÀ PRESENTATA OGGI A DOMODOSSOLA
Nostalgia e bellezza della terra d’origine
Tratti della Calabria nelle poesie di Basta
Tradizioni
FRANCESCA ZANI
DOMODOSSOLA
Mentre si ascolta Giuseppe
Basta che con la voce profonda legge una delle sue poesie
scritte in dialetto di Catanzaro sembra quasi di respirare
l’aria della Calabria che racconta e di vedere immagini e
situazioni descritte con nostalgia.
Nelle 50 poesie raccolte
nel libro «Paroliculuriesapuri» edito da poco e presentato oggi pomeriggio a Domodossola emerge tutta la malinconia di un uomo di 54 anni, calabrese di origine e ossolano di adozione, trasferitosi per motivi di lavoro negli
Anni 80. L’appuntamento og-
ha avuto l’effetto di produrre
una pubblicità negativa su un
servizio già sotto attacco. Inoltre ha alimentato le divisioni
territoriali e acuito le tensioni
all’interno dell’ospedale. In
questo caos non potremo pianificare il futuro della sanità».
Giuseppe
Basta
presenta
oggi
la raccolta
di poesie
scritte
in calabrese
Sogna
di realizzare
una rassegna
dedicata
ai dialetti
gi è alle 16,30 nella sala storica
sede della Società di mutuo
soccorso di vicolo Teatro a Domodossola. L’autore presenterà i suoi versi in modo incon-
sueto, accompagnato da un
momento musicale a sorpresa.
Interverranno anche Silvano
Ragozza, docente del liceo
Spezia domese e studioso di
linguistica, con Vincenzo Rizzo, insegnante dell’Istituto Cobianchi di Verbania. «Da 12 anni coltivo la passione per la poesia e mi interessa riuscire a
divulgare il dialetto della mia
terra, che, come altre parlate
locali, sta lentamente scomparendo - spiega l’autore - . Il libro contiene traduzioni in prosa solo alla fine del testo e non
a fianco, per forzare piacevolmente il lettore a capire il senso e a cogliere la musicalità
che non è possibile tradurre».
Le poesie di Basta racchiudono personaggi, luoghi, sofferenza e l’anima di chi le ha scritte, il
quale coltiva un sogno ossolano.
«Mi piacerebbe dare vita a una
rassegna dedicata alla conoscenza dei dialetti - spiega - . Vorrei che l’argomento fosse presentato in modo dolce, come a
voler rievocare le favole raccontate dai nonni, per rendere giustizia a una lingua che purtroppo a volte viene usata in modo
volgare». L’ingresso è libero.
COLLEGAMENTI OSSOLA-VALLESE
Le Ferrovie scaricano
“Il trenino delle Alpi”
Niente cartelli in stazione
RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
Centostazioni risponde picche. La stazione internazionale di Domodossola non
ospiterà l’infopoint (cartelli,
manifesti, sistemi informatici) per pubblicizzare «Il trenino delle Alpi», il progetto
transfrontaliero italo svizzero di turismo sostenibile tra
Canton Vallese e il Vco. Iniziativa che - secondo le intenzioni dei promotori del progetto - dovrebbe trasformare
i collegamenti ferroviari tra
le due regioni di confine in
una specie di metropolitana
veloce capace di trasportare
turisti in continuità.
Centostazioni, la società
che gestisce le stazioni delle
Ferrovie, ha rigettato infatti
la richiesta di poter utilizzare, gratuitamente, i locali e
l’ampio atrio della biglietteria. Un’occasione mancata
visto che l’interno della stazione internazionale è, da anni, desolatamente vuoto, non
essendoci più traccia neppure dei giganteschi pannelli
che adornavano la stazione
prima del restauro, fotografie che erano state donate
dalla Comunità montana delle Valli dell’Ossola.
«Non è stato possibile avviare un comodato d’uso spiega l’assessore comunale
domese Antonio Leopardi Centostazioni sostiene che la
gestione di questi spazi è affidata in convenzione a terzi,
che ne fanno un motivo di
monetizzazione attraverso
un affitto dei locali. Hanno
detto che ci potevamo scordare i locali in comodato
d’uso». Elena Poletti, titolare
della società che segue il progetto «Trenino delle alpi»,
aggiunge: «L’iniziativa sarebbe andata a vantaggio
delle Ferrovie, perché attraverso un finanziamento pub-
blico avrebbero colto l’occasione di arredare degli spazi desolatamente vuoti». Spazi che
invece sono stati dati dalla vicina Ferrovia Vigezzina.
Guide turistiche e navette
Il progetto Interreg va avanti
con l’avvio di sei nuovi corsi di
formazione dedicati al settore
turistico. Si tratta di corsi (della durata che varia da 38 a 60
ore) per guide turistiche ed
escursionistiche, accompagnatori naturalistici, addetti
agli uffici turistici e operatori
dell’accoglienza. Le lezioni si
terranno al Formont di Villadossola. In tema di mobilità il
progetto comprende anche un
servizio navetta tra la stazione
ferroviaria di Domodossola e il
Sacro monte del Calvario e la
Trinità di Ghiffa. Si tratta di
una corsa giornaliera di andata a ritorno nei fine settimana
e, in base alla richieste, anche
durante la settimana.
Domodossola
Pacchisospetti
suun«Eurocity»
1 Pacchi sospetti sul
treno hanno causato
l’intervento delle forze
dell’ordine. E’ successo sul treno Milano-Parigi, che transita a Domodossola in piena
notte e ferma solo per
controlli doganali.
Qualcuno ha segnalato la presenza di pacchi incustoditi. E’ stata
allertata la polizia di
Domodossola; i pacchi
non contenevano nulla di pericoloso. [RE. BA.]
12
36 .Biella città
STAMPA
.LA
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015
CANTIERI IN CITTÀ
LA BATTAGLIA IN DIFESA DELL’OSPEDALE
Via Aldo Moro
“off limits”
Cavicchioli cauto sul ricorso: “Non sono contrario, ma servono motivazioni forti” per un mese
“Sanità, il Tar è l’ultima spiaggia”
Strategie
FRANCESCA FOSSATI
BIELLA
Il ricorso al Tar per difendere
l’ospedale sì, ma per il sindaco di Biella Marco Cavicchioli
servono motivazioni forti.
Preparare i documenti dove
si spiegano le performance
dell’ospedale biellese per essere pronti a minacciare il ricorso al Tar se la Regione non
ascoltasse le richieste del
Biellese e non modificasse la
delibera sulla riorganizzazione ospedaliera con la quale si
svuoterebbe il Degli Infermi
di 80 posti letto e di 6 reparti
(4 eliminati e 2 declassati).
Da sinistra
il direttore
dell’Asl
Gianfranco
Zulian
il presidente
della
Provincia
Emanuele
Ramella
e il sindaco
Marco
Cavicchioli
al summit
sulla sanità
Il direttore Asl
«All’incontroospiti
nonautorizzati»
1 Il direttore genera-
L’impegno
È ciò che faranno i sindaci
biellesi sull’onda dell’impegno assunto da Claudio Corradino e da Elena Chiorino,
di Cossato e di Ponderano,
alla riunione dell’altro giorno avvenuta tra medici, sindacati e associazioni per decidere quali iniziative mettere in atto per salvare l’ospedale. «Convinceremo anche i
sindaci più tiepidi - ha detto
Corradino -, e Cavicchioli, a
cui ho appena telefonato, ha
dato il via libera». Corradino
è partito in quarta perché il
Biellese deve dimostrare di
essere deciso nelle sue richieste, pur ritenendo il ricorso al Tar l’extrema ratio
FOTO CORRADO MICHELETTI
perché si vuole che l’assessore
regionale Antonino Saitta arrivi a Biella (il 19 febbraio) ben
disposto ad ascoltare le ragioni del territorio laniero.
Idee chiare
Cavicchioli è più un diesel e
vuole avere le idee più chiare
sull’esistenza dei presupposti
per agire: «Valutiamo se il ricorso al Tar sia nell’interesse
della collettività. Io non sono
il caso
GIUSEPPE BUFFA
BIELLA
12
Anni
Gianluca
Susta ha
guidato la
città dal
’92 al 2004
poi è stato
vice
presidente
in Regione
euro
deputato Pd
e senatore
con Monti
d-Scelta civica, andata e
ritorno. E ora che è tornato, nessuno srotola i tappeti rossi per Gianluca Susta:
almeno a Biella. Sindaco per 12
anni, poi big del Pd, vicepresidente della Regione, eurodeputato. E infine senatore con Monti. L’ex ragazzo prodigio è diventato figliol prodigo, ma fra i Dem
non c’è molta voglia di ammazzare il vitello grasso. «Abbiamo
saputo dalla tv che è tornato fra
noi», sussurra Wilmer Ronzani,
altro cavallo di razza ma rimasto fedele alla linea: «Contestava il Pd perché voleva aderire al
P
né contrario né favorevole a
prescindere, ma siccome per
ricorrere bisogna che ci sia un
provvedimento irragionevole,
verifichiamo che ci sia e presentiamo motivazioni forti. Mi
sembra che manchi un profilo
tecnico, soprattutto perché
credo che la Regione, nell’ambito della valutazione della rete ospedaliera, abbia facoltà di
dire che ci siano tagli da fare».
Ciò che giustificherebbe il ri-
corso l’hanno ricordato i sindacati Cgil, Cisl e Uil l’altro giorno, e lo ribadisce anche Chiorino: «L’ospedale di Biella oggi
conta 482 posti letto, 49 in meno rispetto ai parametri nazionali e regionali. Togliendone
altri 80 il divario aumenterebbe. Biella, poi, avrebbe diritto a
28 reparti, ma con la nuova delibera regionale ne resterebbero 22. La raccolta di documenti
è propedeutica al ricorso».
Il gelo dei “Dem” biellesi
per il figliol prodigo Susta
Furia: “Dica almeno che sbagliò a uscire”
Il partito
diviso
Pse a Bruxelles. Renzi ha aderito veramente, ma si vede che
per Susta va bene lo stesso. È
stato un dirigente di primo piano del Pd e se n’è andato. Penso
che molti elettori avranno qualcosa da recriminare».
Su Facebook
Infatti, su Facebook, parecchi fra i
duriepurivannogiùpesante.Rita
De Lima parla di «marchette» e di
gente che «sale sul carro del vincitore». Forse per via dello 0,5 per
cento cui era sprofondato il con-
FOTO MICHELETTI
Il segretario
Pd Paolo
Furia
Il partito non
ha preso bene
la decisione
di Gianluca
Susta di
tornare
all’ovile
dopo la
morte di
Scelta Civica
le Asl prende le distanze dall’incontro avvenuto l’altro giorno in
ospedale tra le organizzazioni sindacali dei
medici Anaao e Cimo,
al quale hanno partecipato anche l’Ordine dei
medici, medici di famiglia, alcuni politici, associazioni e cittadini.
«Avevo dato l’autorizzazione, peraltro verbale, per un’assemblea
di Anaao e Cimo tra i
medici ospedalieri per
discutere della riforma
sanitaria - dice Gianfranco Zulian -. Non sapevo che sarebbero
state invitate anche
persone esterne all’azienda, cosa che
quindi non è stata autorizzata». Zulian per le
prossime volte vorrà la
richiesta scritta riportante il motivo dell’incontro e gli invitati.
senso popolare di Sc. Altri invocano almeno «l’autocritica», ma c’è
purechisifelicitacomel’exmigliorista Pci Giancarlo Ogliaro, «contento che Gianluca torni nel Pd».
Il segretario
A Paolo Furia, il segretario provinciale, Susta ha telefonato l’altro pomeriggio: «Capisco che il
suo ingresso nel Pd rafforzi il governo, ma sul piano locale mi
aspetto un confronto con lui».
Col senatore ci sono stati «zero
rapporti» e «scelte conflittuali
durante le amministrative». Furia dice che Biella non è Roma,
che non vuole «fare processi» e
che le porte del Pd sono aperte a
«un politico molto bravo»: «Ma
mi aspetto almeno che dica che è
stato un errore andarsene. Io
non sono di quelli che, se il segretario non mi piace, mollo il partito. La parte del Pd che lui avversava esiste ancora, per questo
dico che serve un chiarimento».
Sono in arrivo modifiche alla
circolazione che potrebbero
anche comportare qualche disagio per lavori di realizzazione di un collettore fognario
nei pressi della Camera di
Commercio. Dalle 9 di domani
fino alle 18 del 6 marzo è stato
istituito divieto di sosta con
rimozione forzata in via Aldo
Moro, tra via Tripoli e via Delleani, con esclusione della rotatoria tra via Delleani e via
Aldo Moro, e in via Tripoli, all’altezza di via Aldo Moro, fino
al centro carreggiata. In via
Tripoli, all’altezza di via Aldo
Moro, sono anche stati istituiti il senso unico, il limite di 30
chilometri orari e il restringimento della carreggiata, con
direzione di marcia verso via
Torino e deviazione obbligatoria su via Sant' Eusebio nella direzione opposta.
Proseguono anche i cantieri per lavori di manutenzione
straordinaria pavimentazione in cubetti. A questo proposito sono stati istituiti il divieto di sosta con rimozione forzata e la sospensione della circolazione in via Belletti Bona
tra vicolo Del Ricovero e piazza 1° Maggio fino a venerdì.
Modifiche alla circolazione
anche in via Rosselli per lavori di manutenzione: da domani limite dei 30 chilometri orari all’altezza del civico 98 fino
[S. ZO.]
alle 18 di sabato.
La replica
L’accusato fa spallucce: «Ci sarà modo e tempo per chiarirsi spiega Gianluca Susta -, ma
non sono io ad aver cambiato
idea, è stato il Pd». Il senatore
vola alto sulle beghe di paese,
parlando di «un’operazione politica nazionale», da non confondere con la semplice storia
dell’«andare e tornare»: «La
sinistra del Pd non è d’accordo? Se la pigli con Renzi, non
con me. Forse non si capisce
che si sta costruendo un partito nuovo rispetto a quello di
prima». E il voltagabbanismo?
«Sarebbe stato passare al centrodestra, che pure sta cambiando come il centrosinistra ribatte Susta -. In Renzi trovo
cose che 5 anni fa non c’erano.
Per questo me ne andai, e non
me ne pento». Il gelo dei biellesi lo tocca poco: «Se non ci sono le condizioni per entrare nel
Pd, non ci entrerò».
1
23 56 71 28
LA STAMPA
LUNEDÌ 9 FEBBRAIO 2015
.
Cronaca di Torino .41
GIUSTIZIAE POLITICA
«Prima di tutto
c’è la salute
del personale
e dei malati»
il caso
CLAUDIO LAUGERI
6
l pm Raffaele Guariniello indaga sui turni da 12 ore di
infermieri e Operatori sociosanitari (Oss) all’Asl To5. A
sollevare la questione era stato il ricorso al giudice del lavoro annunciato da una trentina
di dipendenti dell’azienda sanitaria con competenza sulle
zone di Chieri, Carmagnola,
Moncalieri e Nichelino.
I
12
ore
È il turno
messo in
discussione
dal ricorso di
una trentina
di lavoratori
dell’Asl To5 e
al centro
anche di
un’inchiesta
della procura
5
mila
È la cifra
legata a
indennità di
vario genere
persa in un
anno dagli
infermieri che
sono stati
impiegati per
turni di 12 ore
consecutive
30
dipendenti
Sono quelli
che hanno
chiesto l’intervento del
giudice del
lavoro per
valutare la
legittimità dei
turni istituiti
dall’Asl To5
domande
a
Daniele Baldinu
sindacalista
Ilsindacatoincontreràl’AslTo5
per discutere delle dodici ore?
«L’incontro è fissato per domani (oggi, ndr) pomeriggio.
Ma sia chiaro, la questione è
tutta da valutare».
Cioè?
«I turni da dodici ore sono
stati introdotti in modo silenzioso. Era prevista una sperimentazione di sei mesi, ma
dopo quel termine nessuno ha
discusso con i lavoratori la
questione».
La procura
Il magistrato aveva già avviato accertamenti dopo il ricovero per emorragia cerebrale
di un caposala del «Martini»
(Asl To1) al termine di un turno di dodici ore. Secondo l’Asl,
però, il caposala «aveva prolungato, di sua volontà, la presenza in ospedale per partecipare di persona alle riunioni
indette estemporaneamente
per affrontare l’emergenza in
corso». La volontà del singolo,
però, ha poco valore in materia antinfortunistica. Il punto
è un altro: quel tipo di situazione era prevista dal piano di
valutazione dei rischi?
Lo stesso vale per l’Asl To5.
Certo, nessun dipendente è finito in un letto d’ospedale. Ma
tanti si sono lamentati. Hanno
perso soldi, dai 2 ai 5 mila euro
l’anno. Ma soprattutto, hanno
perso la tranquillità. Ci sono
infermieri e Oss che sono costretti a ricorrere ai sonniferi
per riuscire a dormire, altri
sono in situazione di stress,
altri ancora hanno l’incubo di
commettere errori, dato che
difficile mantenere una soglia
di attenzione elevata per dodici ore. Dopo gli articoli pubblicati da La Stampa, l’Asl To5
ha deciso di riportare «la turnazione, fin da subito, ai turni
contrattualmente previsti
sulle 8 ore riservandosi di valutare con le organizzazioni
sindacali eventuali altre dinamiche organizzative». Il primo incontro con i sindacati è
in programma oggi. Dopo due
anni di turni da dodici ore.
Erano stati introdotti come
«sperimentazione», poi sono
diventati la norma.
Gli accertamenti
Il pm Guariniello ha già incominciato a raccogliere documenti e testimonianze. A incominciare con il ricorso, elabora-
Compito del sindacato, o no?
In corsia
Dopo il caso del caposala crollato al termine di un turno da dodici ore, la procura ha deciso di avviare
accertamenti anche in altre aziende dove sono adottati moduli di lavoro dello stesso tipo
La procura indaga sull’Asl To5
per i doppi turni degli infermieri
Il pm Guariniello ha già raccolto documenti e testimonianze
La procura
Il pm Raffaele
Guariniello ha
avviato
accertamenti
sui turni da
dodici ore
dell’Asl To5
to dagli avvocati Antonella Delaurenti ed Elena Pisani, con
l’aiuto della consulente Angela
Gammino. La procura vuole
chiarire vari aspetti. Il primo riguarda sempre il «piano di valutazione dei rischi»: cambiati i
turni da sei a dodici ore, doveva
mutare anche il documento che
valutava i rischi professionali
connessi al cambiamento. È stato così? Materia d’indagine, ancora «top secret».
Così sulla Stampa
44 .Cronaca di Torino
SANITÀ
Gli infermieri contro i turni da 12 ore
Maxi ricorso dei dipendenti dell’Asl 5: “Ci sono stati cali di stipendi e problemi di salute”
CLAUDIO LAUGERI
30
dipendenti
È il personale
dell’Asl 5 che ha
sottoscritto il
ricorso contro
l’azienda per le
condizioni legate
al cambiamento
di orario. Il documento sarà
sottoposto a
giorni al giudice
del lavoro
18
ore
È il massimo
di lavoro
consecutivo
svolto
da un infermiere,
dopo aver sommato
al doppio turno
anche
la reperibilità
Doppio conteggio
E poi, c’è il mistero del doppio
conteggio: le ore sono dodici per i
turni di lavoro, ma soltanto sei
per l’Inps. In questo modo, un’assenza per malattia o infortunio
viene contabilizzata la metà e costringe i lavoratori a essere debi-
LA STAMPA
.DOMENICA
1 FEBBRAIO 2015
Sistema sotto accusa
Pronto soccorso
L’emergenzarientra
manonovunque
I turni di 12 ore di infermieri e
operatori sociosanitari sono
«fuorilegge». E sono pericolosi.
Per tutti. È questa la tesi dei
trenta dipendenti che hanno
sottoscritto il ricorso contro la
propria Asl (la To5, Chieri-Carmagnola-Moncalieri-Nichelino), che in questi giorni finirà
sul tavolo dei giudici del lavoro
al Palagiustizia. Ma questa è
una «bomba» giudiziaria che
potrebbe far saltare tutto il sistema messo in piedi da varie
Asl a Torino e provincia. A scatenare la reazione degli infermieri era stato il malore di un
caposala del Martini, crollato
proprio dopo un turno di 12 ore
al pronto soccorso dell’ospedale in via Tofane.
1 Migliora la situa-
In ordine sparso
Questo tipo di organizzazione del
lavoro è ormai diffusa. Gli orari
sono stati adottati in tempi diversi e in modo autonomo da ciascuna Asl. Nella To5, il passaggio
dai turni di 6 ore a quelli di 12 è
avvenuto nel 2013, dopo sei mesi
di sperimentazione. «Ma senza
contrattazione con i sindacati»
spiegano gli avvocati Antonella
Delaurenti e Elena Pisani,aiutati
dalla consulente Angela Gammino. Sembra, però, che quello sia il
futuro. Questione di costi.
Ma la presentazione pareva
allettante: con il sistema delle
12 ore, infermieri e Oss avrebbero lavorato 3 giorni a settimana, con maggiore impegno
concentrato, ma anche più
tempo da dedicare alle famiglie. La realtà, però, è un’altra.
Con una montagna di problemi
snocciolati nel ricorso. Uno
suona addirittura come una
beffa. I turni da 12 ore risultano come una sorta di «accorpamento» di due turni da 6. Ma
questa variazione non è stata
comunicata all’Inps. Così, nell’eventualità di malattia o infortunio il dipendente è «coperto» soltanto per 6 ore. Le
altre, finiscono in una «banca
ore» da recuperare. Nei giorni
che in teoria dovevano rimanere liberi, è ovvio. Così, infermieri e Oss si ritrovano a lavorare per 5-6 giorni di seguito e
per il doppio delle ore. Nelle
settimane più intense, qualcu-
REPORTERS
In ospedale
Il grande affollamento del pronto soccorso in tutti gli ospedali causa sovente problemi al
personale, che si ritrova ad affrontare emergenze anche per 12 ore di seguito, come è avvenuto
per il caposala crollato al termine di un turno al Martini di via Tofane
Così sulla Stampa
L’11 gennaio La Stampa
ha raccontato il caso del caposala del Martini colpito
da emorragia cerebrale.
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REPORTERS
no è arrivato a fare l’«en
plein», sette su sette.
Lavoro a nastro
Questo è soltanto un aspetto.
Nella Asl 5 (e non solo) esiste il
meccanismo della «reperibilità».
Indagine dei Nas dopo i divieti della Regione
Applicato a un turno di 6 ore, lo
raddoppia. Ma quando le ore sono 12, il conto sale a 18. Contro
ogni logica. E il buon senso. Storia vissuta in prima persona da
qualcuno che ha firmato il ricorso. In questo modo, l’Asl rispar-
mia molte risorse, in termini di
personale e di denaro.
Buste leggere
Il passaggio da cinque a tre giorni di lavoro (sulla carta) porta a
tagli sulle indennità di turno, sui
zione nei pronto soccorso torinesi dopo
l’emergenza dei giorni
scorsi. Le contromisure
adottate dalla maggior
parte delle Asl, su input
della Regione e dei Nas
inviati dalla procura,
sembrano funzionare.
Si è finalmente decongestionata la situazione resa complicata da
una serie di problemi: i
pronto soccorso erano
pieni perché non riuscivano a inviare i pazienti
nei reparti a loro volta
saturi perché non erano in grado di dirottare
i malati nei centri di cura. Ma, per evitare ricadute, su alcune Asl meno efficienti resta puntata l’attenzione della
magistratura.
festivi e sui notturni. Dai 2 ai 5
mila euro l’anno. Da moltiplicare
per tutti gli infermieri e gli Oss.
«Per questi motivi, riteniamo illegittimo il turno di 12 ore così
strutturato» ribadiscono gli avvocati Delaurenti e Pisani.
Per non parlare della sicurezza. «L’episodio del collega crollato dopo un turno di pronto soccorso al Martini mi pare emblematico - sostiene Daniele Baldinu, infermiere alle Molinette e
segretario provinciale del Fials
-. Quanto è accaduto a quel caposala è la dimostrazione dei rischi legati ai turni di 12 ore». Da
tempo, il sindacalista studia il
fenomeno e ha raccolto le testimonianze di colleghi. «Molti
hanno problemi a dormire, qualcuno è costretto a prendere sonniferi - spiega -. C’è chi è andato
in depressione e chi ha avuto la
chiara percezione di un calo di
attenzione nelle ultime ore di
turno. È un rischio per il lavoratore. Ma anche per il malato».
La clinica dei vip
Il servizio su La Stampa
del 1° febbraio che annunciava un ricorso degli infermieri contro i turni di 12 ore
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tori di sei ore nei confronti dell’Asl. Risultato: quelle ore vengono recuperate, così i dipendenti
lavorano 5-6 giorni alla settimana anziché i tre previsti con l’accorpamento delle ore. Una procedura legittima? Il pm Guariniello valuterà anche questo
aspetto. Assieme a un altro paradosso: sovente, ai turni da dodici
ore veniva sommato una «reperibilità» di altre sei ore. Tutto regolare? Il piano di valutazione dei
rischi prevede anche questo?
L’incontro di oggi tra Asl
To5 e sindacati dovrebbe servire a trovare un accordo sui
turni come è avvenuto in altri
ospedali. L’indagine del pm
Guariniello e il ricorso al giudice del lavoro, però, andranno
avanti comunque.
«Dice bene. Sono segretario
provinciale del Fials, ma all’epoca non avevo incarichi
sindacali. Altri avrebbero dovuto vigilare, la situazione non
sarebbe arrivata a questo
punto».
Quale punto?
«Ci sono infermieri che faticano a gestire
il rapporto sonno-veglia,
qualcuno è in cura da psicologi, ad altri sono stati prescritti psicofarmaci. Ecco perché
la trattativa con l’azienda non
può essere rapida, almeno per
quanto mi riguarda».
Spieghi.
«C’è un’inchiesta della magistratura, io stesso sarò chiamato a testimoniare. Vorrei
che fosse chiarito il rapporto
tra i turni da dodici ore e i problemi di salute registrati dai
colleghi. È fondamentale. Altrimenti, di che cosa andiamo
a parlare? Soltanto di soldi?
La parte economica è importante, ma c’è anche la salute
dei lavoratori e delle persone
ricoverate in ospedale».
Teme che le dodici ore possano
causare pericoli?
«La soglia di attenzione
cambia, è fisiologico. In certi
reparti, poi, la situazione è
anche più stressante. Pensi
che abbiamo anche chiesto
di vedere il documento di valutazione dei rischi, ma l’Asl
non ci ha risposto. Le pare
normale?».