BIBLIOGRAFIA ARIOSTESOA DEL GIUSEPPE PROF. JACOPO COMM. FERRAZZI BASSANO TIPOGRAFIA SANTE 1881. POZZATO Proprietà Letteraria. SUA A EGGELL. GUIDO BACCELLI MODERATORE SUPREMO NEL UOMO DI FERMI E PROFICUE RINSANGUANO GIUSEPPE ARIOSTESCA TESTIMONIANZA POVERA PROFONDO IMMANCHEVOLE ED D. XXX NAZIONE FERRAZZI BIBLIOGRAFIA A INTENDIMENTI DUREVOLI LA JACOPO QUESTA ALTI DI AFFIDA CI PENSATE CHE DI D'ITALIA PROPOSITI RIFORME STUDI DEGLI REGNO CHE DI GOMM. IL GIUGNO D. OSSEQUIO D. MDCCCLXXXI. Con de' ad profondo da' degli solo quali immortali ! V se di semel, non nuove e come poesia delle mal passi dirò cosa haec si possa repetita stile ci non di dal corri col divino salda. Ma con placebit ben ratura, lette- poc' van che quante né Non ? — sa tentando le sono : oltre. sempre va, opere, eccezioni, pochissime Orazio seguire con- intelletto nostra si opere di Alighieri, toltene dire le con la uom sommi, mai poetare passato; vie, fa che scito riu- serio più e procede ritrosi, io studio avverrà m'avviso, segnatamente, quali bello foss' allo noti più e spastoiare riesca, ombre arte fa assaggiando V dell' se giovani il che di non vogliamo dove trarsi Senza Ma, nostri scrittori può abito d'amore. Ci i illustrazione- all' Così italiani. poeti invogliare fine pongo maggiori quattro e volume questo placuit haec e' è verso : amraannire a che spolvero,e degliarrogantelli, di lo ritenere, senza gioventù nostra, parlare.La Se della fermi d'attorno a primi suoi atti contemperate in non a avessero resero Ed tempio e peritava, con V animo guisa ora del mio solve senescentem. non mi fin qui avvenne, dette, son ricrearmi nel che calar le vele resta del detto Oraziano memore Quantunque, e vi arrechi volendo all'altre nazioni. quasiperegrino posso raccoglierele sarte, miglioramento le scuole classiche mi conobbi come scientifiche che le materie non nuova e non allegrarmi, sfruttare,come voto, tratto ogni lustre,ma vane l'Italia maestra che ad rivolti al con e potenti solo some, l'avvenire, erano onde quelletanto vitali, che di alti potei non non dei classici studi, non e Uomo il camino lieti presagi per i prove. che hanno maestri un dannose sempre, proposta di bene. E che si non sé, tante ricidere,come trarne sue di sgomberare d" un ogni battaglia, che vince a le meno a arte. pubblicaistruzione propositi,che e- la conforta il pensiero di veder altro, mi non capo ed scienza bisogno educhino ha giàfatte garrulità vuota ogni onorato abbiam meglio pensare e rispecchiarci negliantichi Occorre fa scienza, forti sentimenti a più a degliuomini non inteso. Noi avere che di studi virili, a che faremo non spiluzzico, proviamo di ci cognizioniche svariate le tante con che a mi è forza malincuore. : fessarlo, con- Il mio XI di necessità,vi è sparsa più volumi sarebbe il da non trar l'operasino pochi amorevoli scriveva nel a' nostri edizione certamente da del Manuale, conoscenza di opera V , : e è hai? potei certo tenermi Tasso, che oltre di gran Eccone, non mi con ogni giunte agnon già fatto, e Dante. » sé a rivisto, mecum E perchè ardire e breve, la ragione. in vennero contento e soddisfazione poesia di conda se- utilità alla retta si dirà, perchèristai? Perchè non egregio correzioni Dantesco, così riformato Se i conforti morali come il Ferrazzi, del lavoro poca questo mancherebbero non di molta di tutti i cultori della franchezza di V indispensabile sicuro vacle e diventerebbe dunque, mi non del poema, stesso. Il Manuale più è, Se parte deglistudiosi di Dante egli farebbe e qua porsia questa e consigli troppa fatica,poichéil grosso che « Domenica di annunziasse e dal di fuori,ebbi anche della lui aiuti di a il troppo esso giorni;e incitamenti. Fanfulla prof.d'Ancona, ad d' entro partid' Italia,ed molte è mestieri percorrere talora ciò che v' è disseminato ; raggruppare là; condur : notizia desiderata: oltrecchè, una per buono pur vano rifuso: uscito essere la materia, parecchianni (1865-1877), fu in come vorrebbe Dantesco Manuale mai meno, de' materiali. speranza, trovò non Il mio lodatori, e peso, pare sortisse la iettatura, lo sfortunatissimo poeta che prese ad illustrare. Pochissimi de' licei del regno lo chiesero ; la più XII ripetuti inviti disdetto ogni andarono frutto, asciutto grave conforto darò : dall' anche sussidio. I all'estero. alcun colla d'Italia biblioteche delle parte il Il passi; magro età all'opera, ma alto, più fu, mi degli le sarebbe stolto i crescono tosto venduti fatiche, il con animo Che Jacopo l' al- quando mi si giovanile mano! Gius. senza porre specialmente bisogni. ai volta, questa esemplari rimetterci borsellino, e rispose nemmen Ferrazzi. dia vi BIOGRAFI. Pigna Giam sig. Donno parti ne' modo si della quali Giovan indi dal Tasso neW paion di vescovo et della vita dell'Ariosto con latino segretario del secondo Aminta di nome tre nuovo in italiano, dotto e Alfonso, Elpino, Liberata Gerusalemme calunnie di fabbro il sotto nella adombrato modi Nuovi e poi in che lodi. » G. Sansovino più con quell'Alete, sono accuse e Carducci. Francesco (figliodel Roma in n. — e lodato fu , nel di L. Ariosto tratta 1521 dalle sue architetto celebre , vita in 1879. 1792; Milano, Sonzogno, scrittore Pigna poco a Sansovino La divisi Ferrara, Venezia, Angelieri, 1585; Venezia, Remondini, Battista duro, che gran poesia 1587, 1608; 1765; Bassano, « Este, al parla. Venezia, Valgrisio,1554, 1556, 1557, 1560, 1568, 1574, 1580, verità , da Luigi (1529-1575),i Romanzi, ferrarese batista m. a opere Venezia medesime. Jacopo nel 1586), Venezia, Rampazzetto, 1565; Venezia, Scotti, 1567. Fornari Ariosto. Simone Premessa (Reggio di all'edizioni Calabria, 1560?),Vita di Lodovico del Furioso, Venezia, Guadagnino, 1566; Venezia, Guerra, 1568, 1577; Venezia, Giddini, 1575; Venezia, Farri, 1580; Venezia, Alberti, 1589 Imberti, 1590 e 1768; Londra, e 1598; Venezia, 1626; Venezia, Deuchino, 1607; Parigi,Prault, 1783. l 2 BIOGRAFI. figliodel Girolamo, Garofolo celebre pittore,Benvenuto nezia, Ve- Tisi,Vita di Lod. Ariosto. Precede V edizioni del Furioso de' Franceschi,1584; Venezia, Orlandini,1730. , Pigna, il Sansovino, il Fornari, il Garofolo scrissero del poeta in quel secolo stesso in cui eglivisse,operò e morì, e Il poterono attingerele notizie dalla famiglia, dagli amici quanti lo Jovn dì 11 imaginibus expressa Petrum apud Boxonii il Firenze a ad Ven., 1544; Basileae, exornata. IClogium L. — illustrium Monumenta m. literis illustrium virorum 1577, in-fol. Pernam, Luerii, aprile1483, 19 a' (n.in Como 1552),Elogia dicembre vivum conosciuto. avevano Pauli da e Areosti. virorum elogia. et Amstelodami, apud Jansonium, 1639. Maressi Rolandi, Epistolarum philologicarum.Parisiis, 1650; Lipsiae,1785. L'Epistolaxv — del Tasso gli elogi dell'Anodo, Barotti del Ronsardo. e di L. Ariosto. vita Ferrara, tip.Camerale, 1773; Birmingham, Prose sue Ferrara, 1777. del e nel volume volume nel e vita Nella — pubblicate le Memorie i delle Memorie del Barotti che scrisse storiche,ecc., furono la per Virginio per padre (Ediz.di Ferrara, 1773). Mazzucchelli Giammaria (Brescia,1707-1768),Gli d'Italia,cioè Notizie de Letterati voi. i, p. Appio 2, storiche intorno alla italiani, Brescia,Bossini,1753. — vita e De Faba de Lodovico Cromaziano sue Scrittori Ariosto, (P.Appiano Bonafede di lettere, Napoli,Torres, 1775. uomini Soria la Vita p. 1069-1084. Anneo dell'Ariosto prima agli scritti Comacchio, 1716-1793),Ritratti poetici,storici,critici moderni n (p.137), Ferrara, tip.Camerale, 1774; Ferrara, Pomatelli,1802; volta l' Preposta al- Baskerville,1773; Livorno, Masi, 1797; Milano, tip.Classici, 1825; delle contiene n Furioso, Venezia, Pitteri,1741, 1745, 1766; del edizioni La Giov. Andrea, volume del si legge a pag. 51 Giovanni, Vita — di — vari Il ritratto . di L. Ariosto. Nella Raccolta delle Barbieri Gaetano, Vita di L. Ariosto,e Dichiarazione l' del- opere Orlando Fabroni inedite. Livorno, Masi, 1773. Furioso, Angelo e testo del poema. Ferrara, 1773. (Maradi,1752-1803), Elogio Parma, tip.Reale, 1800; Firenze,Molini,1821. di L. Ariosto. 3 BIOGRAFI. Ughi Luigi, Vita illustri t. ferraresi, di L. Ariosto. e ed dal Ro- inciso I d'Este medaglie del card. Ippolitoe di Alfonso le saspina,e luglio1740, m. 1824), Negri, 1807, di p. 324, Tiziano dal dell'Ariosto,preso col ritratto degli il 10 Ferrara (n.a Ferrara, Bianchi Vita di L. Ariosto. storico 21-23, Ferrara, Rinaldi, 1804. i, p. Girolamo Baruffaldi Dizionario Nel incise dal Masi. «Più delle copioso scoperte di tutti è il dei lavori e la vita del portò il Serassi ne sbiadito. — fino Bertolotti chiesa di S. ci danno pubblicaBiblioteca eretta dopo il 1815 — Il Voi. vm, : Nelle Vite Ferrara a L. Ariosto Ariosto, da quadro un La — di Orazio Monumento — e Il e Ritratti Bologna nella Ariosti nella di L. Ariosto nella della Biblioteca La sua Statua — piazza Ariosta — — Le seconda. di L. Ariosto onore sedia sua di Famiglia Monumento Medaglie in — calamaio suo di L. Ariosto. 1786, nel Giorgioin L. — Padova, Bettoni, 1820. estinta annesse — perfezione però ricca di notizie ma (Milano,1781-1852),Ariosti Pompeo Famiglia tavole dalla una a Davide, Vita d' illustri italiani. Lita avevan » Campori. quel tempo ignoti. le soverchie lungaggini, e lo stile fiacco accusa e Vita sonnifera la dice Prospero Viani. di documenti Casella Tasso, lo nuovi, compose studii e che dotti concittadino,ben lontana storia dell'illustre suo e degli uomini indagini nuove preceduto, con cui Baruffaldi,il quale giovandosi in rara Fer- Ambrosiana casa in trada con- Mirasole. Vita di Lodovico (Montalbano,1777-1810), Ariosto; Lomonaco, Opere (Lugano, Ruggia, 1836), Lomonaco Francesco Voi. vii, 274-298. Petrucci Giuseppe , Vite Ritratti di XXX e illustri resi. ferra- Bologna, 1831. Sacchi Lodovico (Casamattadi Pavia, 1796-1840), Defendente Ariosto. Uomini utili e Saggi.Milano, Silvestri,1840, Solerà Temistocle, L. benefattori del genere umano, Voi. n, p. 240. Nella Ariosto. Cronografiaitaliana, 1840. Tortoli Discorso Giovanni, Bella premesso alla sua vita e edizione dell opere delle di L. AìHosto. Commedie Satire dell'Ariosto. Firenze, Barbèra-Bianchi, 1856. e delle 4 BIOGRAFI. A., Bella Zaccaria solenne letto nella Conti, 1867, al de' distribuzione premii 1863. Faenza, fonti a dell'Ariosto. vita di L. Ariosto,e Né Estense. il Cappelli E ben di Stato dell'Archivio tanto inesplorate, che della Biblioteca di Modena. documenti e già conosciuti,che attinse de' documenti contento L.Ai-iostt a da notizie che egregiamente illustrano la importanti, i fatti principali che si svolsero nella corte si tenne intorno ix-clxxxiv. dissertazione,ravvalorata Dottissima spesso nel all'edizione delle Lettere Bologna, Romagnoli, 1866, bene Ariosto,Discorso di L. di p. 63. tempo, premessa suo delle opere e Ant., Prefazione storico-critica Cappelli e vita a ragione ei si ripromette speseviattorno possano servire di utile scorta vorrà, dopo lui,parlareintorno l'Ariosto e il suo tempo. che le cure Campori Giuseppe, Studi Estratti dal tomo delle Memorie ed Arti in Modena. Lettere di p. vii 84, per inediti,II* ediz. della R. Accademia di Ariosto, Scienze, Modena, tip.dell'erede Soliani,1866,. la vita di Lodovico corretta documenti da accresciuta. Modena, p. 146. il modestamente Ariosto notevolmente e Vincenzi, 1871, in-16, di Campori dice di produrre notizie,in della Camera Ducale, e parte spillatedai libri di spese Carteggidi Ambasciatori,e che il raccolto gran da L. chi in-4. Notizie Assai di la vita intorno a non poteva essere quale doveva aspettarsida chi spigola in un campofalciato da esperti mietitori. Ma è un libro assai ben e diligenti fatto ; ed io lo percorsipiù volte con molto ne piacere,e me se non giovai grandemente. La seconda monografia del reggimento Barbi più e Cinti accreditati documenti Pepoli parte è di L. Ariosto Francesco, Vita di L. biografiantichi e bella una nella ed Garfagnana. Ariosto,desunta moderni, sante interes- corredata da suoi di note inediti. march. Ferrara, tip.dell'Eridano, 1874. Giovanni, Cenni biograficidi L. Ariosto* Ferrara, tip.Sociale,1875. N. N., Vita di L. Ariosto. Ferrara, Società de' Compositori, 1875. L. Taddei Antonio, Mugna Pietro, Ricordo Ariosto, 24 Vita maggio di L. Ariosto. del IV 1875. Ferrara, Taddei, 1875. Centenario dalla nascita Padova, Prosperini,con di foto- BIOGRAFI. Ritratto grafia del piazza Ariostea,del in della Statua della Famiglia Ariosto. Universale L'Illustrazione Ferrara. Il — l'edizioni del Crescentino, Giannini Furioso, secondo la «E il perchè, così meglio dalla vita si Ariosto. Precede degli scritti,che attese efficacemente stessa rinverdire a coltura. nostra critico senno, con ed il Ariosto. L. l'edizione del i sommi ed amore, gloriadelle la » mentando capi,ram- istudio e nostre ben vi E il Giannini parola ornata con della particolarità dalle comprendono, di codesta discorrerò cercati che sieno con che quelli, lettere,anzi della in 294). p. e e L. Ariostee stampa del 1516, Ferrara, Taddei, 1875. Giannini, gli altissimi di lui meriti assai bontà contribuiscono "T Di dello Stemma degli scritti di del Sonzogno. vita Pagnoni della Casa, il Calamaio Sedia, la e le Memorie (23 maggio 1875, Eugenio, Della Camerini Calamaio ci dà Ritratto, la Casa, Castello di Ferrara Precede dipintodel Tiziano, dal preso O intelletto con amore. Giacinto Casella preliminare alla Discorso Barbèra, 1877. Nel dotto iscorcio Della vita e , e Voi. i, — forbito la vita del edizione sua di L. Ariosto. del Furioso. Firenze, i-xlvi. discorso gran delle opere proemiale, oltre ferrarese ci dà pure una al darci in completa quasi estetica dell'opera ariostesca. Sovrattutto che se fossero intende a scagionare1'Ariosto da certe accuse, ben meritate, sonerebbero più gravi di quellea cui accennò la volgare domanda Raccolse attribuita al cardinale Ippolito. il Casella i luoghi del poema, si di Lodovico in cui l'animo mostra più italiano ; così rispondendo a chi lo disse cortigiano incurante dell'italiano servaggio. apologiae una U. Canello A., Lodovico Italiana del secolo Scrissero gli storici xvi. Storia Ariosto. Milano, Vallardi,1880, in-8,p. 54-65. della vita di L. Ariosto, della nostra della Letteratura Letteratura: più o meno Tiraboschi stesamente, Girolamo renze, (Fi- Giamb. 1231-40; Corniani (Torino,Pomba, 1855),n, 198-203; 217-225; Maffei Giuseppe (Milano,Classici, 1834),n, 31-42; Cereseto Giambatista (Milano, Silvestri, 1857), Voi. i, 412-24; SanfilippoPietro (Palermo, Laudi, 1812),Voi. vii, 41 e BIOGRAFI. 6 1861), Pedone, 164-171; Ambrosoli 11, Antologia italiana, ginnasii superiori(Vienna, Ueberreuter Francesco, Dizionario Vedi di che gli uomini tutti 1796), Remondini, si 1841). popolare (Torino, Pomba, popolare, di Voi. famiglia,A. 27 20, xn, detto il 26 (Bassano, ecc. e Enciclopedia -- Illustrazione pure luglio antica 1875. Museo — p. 302. nov., nell'Aula maggio 4 e alle inaugurale Luigi, Discorso Borsari Vedi — giugno 30 1877, iv, 190. in, — compendio Universale Biografia — (Venezia, Missaglia, 1822), moderna illustri, resi dei 60-67. n, in storia ovvero sono 151. n, 1857), rara Car- classi alle proposta , (storico, nuovo di 1832), n, 200-214; (Milano, Fontana, Italiana Letteratura Manuale Francesco, festedi dell' Università di L. Ariosto, Ferrara. rara, Fer- Taddei, 1875 Petrijcci La Giuseppe, mente il e L. di cuore Ariosto. Ferrara, Taddei, 1875. Monti Achille, Degli studi del Monti sopra l'Ariosto. rara, Fer- Taddei, 1875. Moreni Louis, Le grand Dictionnaire historique.Paris, 1614. i, 446. L'Arioste, M. Mazuy A., La Furioso. del Fernow C. vie de V Arioste. Paris, Knabe, L., Leben Klein, Ariosto' L. alla sua sione ver- 1839. Ariosto. Leben. s Premessa Nella sua Zurich, 1809. Geschichte opera: des Drame. Harrington versione chiude come del John, Furioso. la vita con di poche lui: sic Panizzi Furioso. appendice da London, avrei Premessa Field, 1591. sembra desiderato di lifeof Pickering, vivere clxi-clxxvi. Premessa 1834. Nel e sua Harrington che, fatta Ariosto. — alla L' — contingat vivere, sicque Ant., The London, Ariosto. lifeof queste parole: Mi cose, mihi The di zione ecce- morire mori. volume all'edizione vi, i-clx, del con BIOGRAFICHE. MONOGRAFIE Frizzi di Ariosti scientifici Antonio, Memorie Ferrara. Nel L. Cittadella. coW di genealogico di Lodovico A — di quella Città, Viani Mauriziano, xix tutto ; colle il Daria luoghi che tempo Malaguzzi, e fatti e copertina aveva il rami di de' Reggiani Lavoro delle Turri Membro — Sezione — di Reggio Capitolo della — che in celebrati furono di L. Ariosto aggiunta Casino alla tedrale. Cat- in Ferrara alla Biblioteca descrizione del a in-8 col titolo volume dell' Ariosto, rappresentanti la : documenti, con villa nel secolo xvi Ariosto, padre di Ludovico, per del Reggio, figli quivi nati mentovati de' suoi annunciato, Lettere un promesso Nicolò stette satire, e colle notizie Malaguzzi. Fatte — Reggio-Emilia, Calderini, 1876. ci notizie l' vili Reggio in 1875. pubblicano due e — dedica, prefazione, Giuseppe patria Modenese Rogiti ovvero testimonianze, e si Ariosteo. Prospero Con — pel trasporto delle Ossa Centenario Il Tre Centenario le descrizioni questo reverendissimo di Giuseppe, 1801 nel di cura Reggio, Calderini, Turri Celebrate città Ariosto, L. Negri, 1803. pel quarto — di agli Ariosti genitori di riproducono nostra di storia Deputazione Bibliotecario — Si nella allegati e Ariosto — giornali aggiunte rarese, Fer- 1874. e Feste delle — mdccclxxiv vari della Bianchi biografico.Ferrara, settembre da Raccolta famiglia Ariosti, nobil il juniore, Dei Girolamo, nascita della Ferrara, Ambrosini, Ferrara. Neil' Anniversario Dalla Opuscoli di — intorno Appunti Napoleone, albero Baruffaldi Saggio Raccolta sua famiglia 80. in, ramo della vi letterarii,Ferrara, Rinaldi, 1779. e Ferrara, voi. nobile della storiche dal matrimonio suo ; colle dichiarazioni dei poeta, specialmente nelle cugini Sigismondo di con ed Annibale prossima pubblicazione, nella filologichee critiche di Prospero Viani 8 BIOGRAFICHE. MONOGRAFIE 1874),e nella prefazionedelle (Bologna,Zanichelli, uscì più nulla. ne non ma Pietro, Lodovico Raffaelli popolariraccolte N., Ariosto gouverneur 1846, voi. i. Universelle, 11 e de la prigione di A., La Cavara vii. T. Tasso la e casa alcune , dell'Ariosto. lettere narrative Milano, Moggiani, 1872, Cesare, Sulla Gregorio Montagnana — Garfagnane. Bibliothòque selvaggioWattorraihka, aggiuntevi descrittive,Lett. dizioni Tra- fognano,. Torino, Fontana, 1856. da A. Brofferio. N. Bresciani in Gar Ariosto Satire autografe, p. 79-83. prima sepolturadi L. Ariosto e su inediti. Vicenza, Burato, Documenti 1872. SPECCHIO CRONOLOGICO DELLA Gli Ariosti vi à terra una DI L. ARIOSTO. originamidi Bologna. detta Riosto; quindi se seco Ferrara, a alla trapiantatisi, e del metà n'ebbe 1300, del di ramo 1469. diede — Trovandosi impero Ariosto, ed nera coronata ch'era ai a' loro in — del tre a il soprannome. fece Bologna (Fur. xiii,73). Degli Ariosti figli. Ferrara, veggansi gliAppunti ci dà l'albero genealogico, tredici campo Nicolò III l'imperatoreFederico lateranense sacro palazzo e fratelli Francesco, Lodovico discendenti,con di tre bande 1472. ne di Pianoro comune Cittadella, p. 36. Ei pur Bonifacio. Ferrara; capostipite titolo di conte romano Nel IV della bella Lippa da Obizzo Invaghitosi la condusse VITA d'oro sopra d'argento in Ariosto facoltà di la del santo e Nicolò portare 1' aquila insegna della casa, azzurro. campo nominato Ferrara, a Capitaneus civitatellae Regii. 1473, settembre. Nicolò conduce in moglie Daria nata da Taddea Valeri,di nobil famiglia originatada Parma, e dal nobil reggiano Gabriele Malaguzzi, medico buon dovico e poeta. Lusolea della madre. dire di — aver ricevuto l'arte del poetare dall' utero ]0 nella patria università, padre del clamosi Amplaque Mio che Ma poi il mio ma poco in gittarsi,dopo van mi contrasto, in libertà Molto Gli fruttuose il tempo e quelle ciancie. in cinque anni vide che L' opere, div. Amor. volger a m'occupò E modenese, spiedi e lancie, testi e chiose, con sproni, con fori. De lucra quaerere cacciò mi padre Non , perdiscereleges, suasit verbosas me Sadoleto Giovanni sotto cardinale: celebre Hic no, CRONOLOGICO SPECCHIO vii, 157. Sat. pose. padre il cugino Pandolfo anzi U anima mezza mia, non parente, amico, fratello, della stirpeAriosta.... e forse il più intiera.... un ramo è intercessore bello. Sat. vii, 220. Nel — Ventenne, ha — da Ellio,o Elladio E Lodovico, uomini mi Che ragion scolar em. gorio de' suoi studii Gre- duce di da Spoleti, benedica. eh' io sempre le scriveva è raro, Gregorio vuol d'ambe ardore e legum allora amica, fu offerse mi con nominato vembre no- Spoleto: Che Tenea di Nicolo, del 2 testamento maestro molto Fortuna — primo vien 1492, Lodovico 1494. il presso lingue secreti.... Sat. vii, 166. che ne' grandi gratitudine, berto al condiscepoloAlmaestro memore del i bei suo Pio: Io! redibit Lignum qui penitus dolavit Pigràque et me, mole rude ab inutili gratiorem In redegit ! speciem hanc, Pie, me Io! videbo qui tribuit magis Ipso parente, Mihi In populo dederit boni Virum, tantum cum esse, dedit qui ut Dì, optime alter esse frequenti! amabilem rursus Amplectar!.... Carmen in. bella Gregorio da Spoleto,ad istanza d'IsaFrancesco institutore,il figliuolo d'Aragona, seguita,come da Luigi decimo Sforza, mandato secondo, nuovo padrone di in una di Borgogna; dove, badia Milano, a vestirsi monaco 1499, 19 ottobre. morendo, lasciò i cari 1500, 10 febbraio. Sanctis quens a — tenera — huc amici — Mi usque ch'io bisogna.... in lutto. il padre. muore puèrtìd, Cum muti in Imperiis — semper squarci ed fuerim in tuis obse~ vacchette VITA DELLA Omero. empta per ipsum noviter colaus umani e v. ' Ubi Carm. i, xvi, 1502. Hanc Borgia 1502. il bel Reggio in quest'anno nido 11 natio in Quivi Rivi E Carm. ih, nozze di Lucrezia ix ; dal Canossa; la tutto Reggio, più "T un in stile laco. Gorgoneo miei passa parte.... sua e e le carte il nostro lingua, una sin traea per le : empir n' ha allora gli anni Erano a di che mio, d' più di rocca ne' dintorni o ameni luoghi Li abiret, I d'Este. dolci inviti fur mi Già manet. catulliano È capitanodella — heredes carme Alfonso e pridie quam , Ni- — Carducci, p. 104. e Detta — archa in dicto monasterio. , brevi secuturos di S. Francesco in testatorem Areostus, insignis comes emù, 11 ARIOSTO. L. chiesa sepoltonella Fu — DI fra aprile belli.... Sat. v, 115. maggio quest'anno entra a' servigidel d'Este. Non ci è ben noto con card. Ippolito quale stipendio. Da una lettera del cardinale,addì 11 gennaio 1511, si vede in duxento libre V anno determinato (L.ital. 1200), quaranta 1503. suo In sullo scorcio — salario et spexa di senza rispectoche gli si faccian avere le spexe: Ogni quattro molte Che 1507. del volte È inviato — Sat. H, 238. Furioso. Mantova a contesi. sien mi non principioal Dà — sì fermi, venticinquescudi, né Ho 1506. mesi a congratularsi, per nome Isabella Estense cardinale,del felice parto della marchesa Gonzaga. 1508, carnovale. 1509, febbraio. 1509. che Lodovico Prima — si trovasse squadra comandata qual battagliail Costui card. alla Pio,pio celebri Ippolitofé' miracoli pochi uscir tre decembre da Enea con Veggio Oltre rappresentazionedei Suppositi. presente, con il 22 battagliacombattuta Che rappresentazione della Cassaria. Prima BarufFaldi,il Polidori, il Carducci Il — — a piedi e mesto, quindicigalee e mena mill' altri legni alle Ariosti, alla Polesella, e nella sub principe,nella di valore in sella meno poi altri vorrebbero tornar giocondo; captive, sue rive. Fur. m, 57. : 12 CRONOLOGICO SPECCHIO Quindici galee....a queste rive, mille legni, star vidi captive. Fur. Con La vostra, Signor mio, fu degna loda, in al Leone Quando Gh' avea Del Po, da V occupata mar tanto una e sin Francolin S' io cel sia Lodovico Che disse;cel 6),che xxxvi, Ariosti,lo certo alla vide io Mutando del 2. xv, il fratello Gabriele diversis cel disse di Polesella st. 4 xl, già, eh' ogni molta Con Del gran Poi né Fu Cinti Il Barbi abbian Furioso; della altre amoribus; (Fur., pure preso parte vi fu eglinon ma tre molta e Pastore, voi al Leon d' anzicchè EI soccorso: fanti; 1' artiglioe '1 morso or sì.... Fur. rotto alla xl, dimandar subsidio,secundo ecc., p. 34). Che poi Roma, Ma ei V Ariosto p. 70 al nardino s'inganna.Beril 16 decembre Ariosto,familiare è dicto stesse a fissandola di Mantova et D. me recato avea D. Lodovico Roma Cardinale,compositor de commedie per che alla marchesa scriveva a 3. volta di al 16 decembre. fo spazate corso piedi santi p. 77 rettifica la data Prospero : ai domandar a partenza di Lodovico novembre giorni inanti, vetture, cavalli bisognar né da a sei era ora fretta Gh' in tanto del di Padova giornata Far. voce. : Noi 24 alla oda, d'arme, uom d'arme nel cantò V de eglistesso nell'elegia disse ne' fatti ch'ei fosse foce, ruggir tremerò stato pur feroce, V altra proda alla che si, eh' ancor vedrò voi, non Faceste i. xl, a Theodosio Bruza (V. Campori, oste nella tizie, No- rabile memo- crede il aprile1512, come Baruffagli,io noi ritengo.Neil' elegiax, v. 32-50 ei ci dipinge la spaventevole scena d' un non una dopo la battaglia, campo, parola che accenni l'avervi pur eglipreso parte (V. Fur., xiv, 2). giornata di Ravenna card. Cesarmi, e di commendatario. il 24 di da 12 viaggio dell'Ariosto a Roma accattar favore e discolpaal card. Ippolito, d' esaccusato sersi intruso nell'abbazia del di Nonantola, dopo la morte 1510, 20 maggio. per del a aver Parte Primo — di placar la grand' giugno ; Massa di bel ad un nuovo quei monaci ad eleggerloabate Ferrara il 20 maggio, giunge a Roma forzato vi ritorna ai primi ira di neh" scriveva agosto. Il card. Ippolito cardinale suo Secondo, amico il 30 agosto 1510: «Il DELLA mio in fiume S. da altro deli miei scbedun le lettere del Ben — Gabr.Ar. Costabili vescovo Dal bestie monti e cardinal Del dalla Di di Benedetto e cia- a Cappelli Fantino,cxxxvii-cxl. di cantare: e in fretta corro la morte balze, e con da oppresso Este insino creazione mi lasciò scherzo. il, 112. Sat. anco molto in di un Si sacros, incompatibilia,et de tria allo scopo luogo, di V. — al raccomanda Leone Medici,legatodi Bologna (dipoi dispensiad Leo, feo. Sat. vii, 233. mi — fui; al rogo anni sette fermar di poeta cavallar 1511, 25 novembre. ordines V. nel — guide, e Giulio,e poi Non lo il simile giogo Che E et di fare butato sferzo, e Mutando Per d'essere Epiced.). ragione Lodovico avea Io sprono de' fu minazato denante, sione conclu- gratia on potette avere li appresentassi. » (Poene tuo foedasti se sanguineripasTibridis: 13 ARIOSTO. L. Santità, ma le toleva non se DI solamente gentilhomo non alchuna VITA Capii, il. Giovanni card. X), perchè per bolla non promovendo ad conseguire (moccare)il benefìcio sposto suo Agata, che quell'arciprete, consanguineo, era diV. Polidori, Ar., n, a farglila cessione. Sat. i, 102. di S. — p. 532. 1512, 12 ottobre. a Giulio nel grande stento di castello Alfonso, non che lo tenner Marino, onde più sotto L' Ariosto quellefughe e travestimenti in riparo a Firenze scriveva latebre e horret meminisse la paura ancora da' casetta da r orecchio papa. a , trovandomi soccorso, all'erta marzo. signore; Gonzaga un e il e : pontefice celato tre mesi travestimenti « Sono uscito caccia,ormato delle degli animus è quieta da vrieri, le- scampi. Ho passato la notte in una vicin di Firenze, col nobile mascherato, ne ed il — in rara Fer- a passato alla conversazion ancora di e in que'pericoli primo d'ottobre non pericoli parlare: posso ancora luctuque refugit.Da parte mia non qualiDomine 1513, 11 a il de' lustri delle fiere De' nostri uomini. fra accompagnò del la Toscana cacciatore,di famiglio,di frate,si salvò per nell'ottobre. il salvacondotto, ostante dall' ira potè scampare dei Colonna II,tra le armi loro Il duca — cuore Elezione in » soprassalto. del card. Giovanni de' Medici 14 1513, 13 del nome marzo. ho che il veduto non miei mi pare quali che Tito mi Bella in sempre le rammenta la versi Alle in veder di S. Giovanni feste Benucci fatta ; poco. » Zampella, di che vedova di fu me poco cale: ne immortale io voi in 163; EL in, 1520. servire diffondendosi nella con : Vo' che fronte e che trovo sempre nel cor sculpita in Borgia, in alabastro Era di tanto Che sotto Senza oro e puro e una gran sì sublime velo, in gemme, in coni' è chiuso detto, donna aspetto, nera un gonna, vestire schietto, la bondanza sovrab- negli occhi, ne' versi suoi appassionatamente l'adombra Formata come che la letizia, questo loco, e quel de la colonna fu a che digiuna, dipennare Ma : Che xi).In elegia{EL v), nella quale un Non cuore EL il dovere creditore. della mosso. Furioso va suo si duole anni, pronto sì il colmo sfogo è lei 6. e nini certo ; il Gian- è ben voglia oltre da quanto del xi Nell'elegia di tanti darvi i, st. 5 1, 37, 67; moglie, non a il fedele cuore Canz. affatto la donna del egli tocca quella tutta bella. più cosa divenne 24-51 ; vi, vidi non sua Tra Firenze, vidi, tenni che disascondesse il nome nel è papa stata alcuna lasciato l' avida cagione ond' Anche m'abbia, che dopo che vo- è nel torno del a di odir mostrato mi città,di volentieri far sua, traevalo vero grandi novamente tutti imitino il Papa ei la conducesse riterrebbe potò È vestiti. Santità,nò restò ella poi 173; v, donarle in tutti S. io Memoria, e che da ricordo, e Sol abbia schivato né — che Poco anno rivato ar- Strozzi: DT altro qual son 16, ediz. Cappelli. di Leonardo (Sat.iv, li ben non m' ha e Offerta di Alessandra indi «Io panni ho aver non se , che credo 1513, 24 giugno. innamora Fantino: divenuti li amici Lett. vi, p. Da Papa al porta più l'occhiale. non li estimati pie scriveva Lodovico dignità,perchè qui, più sono baciato lontera: di ossequiare,in appunto Benedetto mess. persone gli altri lochi,non di Roma E — ad Roma a e per staffetta, abito di a inviato X. aprile a qui in di andare È — Leone duca, il 17 da CRONOLOGICO SPECCHIO ne' mai tace ne ini resti. seguenti VITA DELLA. Tra le Che sia tra adorne più non Conoscer maggior O più Chi ingegno quantunque Parea sdegnarsi che Ardisse bello suo era (Non so sì ne umil con ; vegna. grazia formato tanto segno, canto ingegno, rozzo quel perchè),le altri canto a fu fatto sostegno. i nomi erano P artefice questiduo se sol, senz' che tutto '1 resto ognaltra degna di ben e lei lodar Coni' d' pien e il Sol d' onestade. o fin mai a Fosse Di viso, (dicea P inciso impresa più però, eh' non Dolce nel parlar,quanto parlar n' accade, torrà Ma d' più beltade, o fosse di costei Marmo) Ben contemplando fiso, maestà indizio vorrà bella, men parea più grazia se O 15 ARIOSTO. L. P altre la Ciprigna stella. si potea, ben Non DI sculti : occulti. Fur. avea xlii, 93 e seg. perdere eglii frutti ed ella la tutela del patrimonio de' figliuoli de' benefici, ; e per Di fatti nella questa stessa ragione viveano separatidi casa. Giolettera 18 (p. 309), 21 giugno 1532, scriveva a messer Questa unione fu tenuta de' Strozzi vanfrancesco Alessandra che Lodovico di Ebuda e (cxx,42) in la facesse card. — lire de intrada del dui non né ; Roma a da eh' Da lo eh' o lo di aver tri anni. ha frumento a tutto segnata per due mai Sembra per né auto che Ariosto al raggiungesse a vivere e della mente conveniente- più che dalla né provissione spesse la lettera la somministrazione bocche, inumane, zioni l'angustiadelle sue condiproprio oltre cento cinquanta abbia sotto effetto, giacchenel libro delle dispensanti, si trova donne per esserglibastante non di casa d'avviso sono di Alfonso desiderio suo era tante stipendioassegnatogli;tanto cardinale a donna ma- egli amava. lettera una vi si rifiuta Lodovico economiche; casa gentilefra donna grazia della Ippolitorilevasi Roma: il Casella e di casa di qua venuto son Il Fabroni tanto marzo. io in Alessandra,la giovinepietosadell' isola nominasse 1514, 28 poi — non trovandomi Ora : Io — Alessandra. madonna secreta,e per sortito il il dì 30 suo ottobre, fattaglidel vino paglia dal 1 ottobre e del 1515 il 1516. Dalla stessa lettera abbiamo ripetutamentel'Ariosto come e farsi il card. tasse solleciIppolito prete. Di che scrive il suo 16 CRONOLOGICO SPECCHIO cugino prete....l'è essere in prete, perchè mi o di d'Urbino in volere non pregato el vole essere : in mezza tutta o Sat. i, 113. si pona. mi capo rasa questo? (delbisognevole).Sat.iv, Lodovico — niente per tonicella, né dare può V è che so vo' che testa, più La 1514-15. io effètto chierca Né che dice, questa fantasia de in pianeta mai Io né Che el mi Lodovico Alfonso: nell'andar del che faceva 233. Ferrara da ' alla Ippolito,suo signore, malato cadde parte degliAppennini detta il Furio, presso una lo che gli arrestarsi probabilmente a Fossombrone, dovè e diede argomento al primo Capitolo(Ediz.Polidori,i, 250). corte compagnia Prima 1516, 21 aprile. — 1517. molte Si rifiuta di — ragioni e Il cardinale né vuol più povero, onde guiderdone di si ritiene quindici anni spesi gli comparire non servirlo, n'esce in lodi non prodigategli, manto (Sat.n, 89); e delle tante per lui che possa tanto farsiun peggio,gli vien tolto ogni assegno, e i redditi ecclesiastici ; tarpandogli le miglioripenne. 1517. Si conduce — legar ....per Sì che di bel Che Milan a provveder Sant' nuovo non mi sieno che primo, avvien lo Roma a gli fui grato sempre, amar più di me Io in non Gli far 1' ho E me al fratel a suo ritrovato,quando mano il santo me e dalla beata poi le gote bacio prete, Leone, poche persone. baciai prima, di memoria Piegòssi La di (V. S. apparenza più volte Legato, ed in Fiorenza Mi disse, che al bisogno mai non Per molti: inocchi tocchi. 5. r, 99. far a e sian che al vecchio che s' andò Mostrò E lino, non Sopravvivendogli io, di morir ....fin che benefici mio, certi bajocchi piglio,ancor se eh' è tolti eh' io sia il Agata, e di due siede pos- Roma: a carta, piombo tra che tener Possa, pel viver E Ungheria,per in soprattuttoper la salute cagionevole. furie; lo dice senza fede e senza amore, in Dopo a Furioso. seguireil cardinale le scuse, sentirne né del edizione tutte vere, monta innanzi. card. era differenza. il piede privo. sede; ambe in amendue mi prese, mi diede. *S".iv, 97. n, 109). 18 CRONOLOGICO SPECCHIO mangiato troppigamberi arrostiti di a cui i sempre avea fiaschinel (Sat.n, 101).Così nona di Bolsena Esce — 1522, 1 febbraio. dice troppa vernaccia, la in sera IV furono Martino fresco fatali V anguille la vernaccia. e 1521, 16 febbraio. E — dell'eletta Garfagnana. E per pozzo papa a bevuta e edizione la seconda Commissario nominato dell'accettazione e del Furioso. ducale dell'ufficio della ce ne egli la ragione: 10 solea Ma contento star stipendio che Dello sai forse non Fin che che Mi Chiusa Prima Andrea di uscì poi lento come di veder restò, che tutto non me ogni spento. dolse; ne poi che volse come e in restasse quella durò, dolse Ferrara. a la guerra; Succedendo 11 duca traea la mano si sciolse. Sat. timor partireda Ferrara, addì 12, fa Succi Il Castelnovo giunge a : oggi scesi,dove Qui Con eterno novità C del Albergo da questi monti, di confondon Serchio loco è giorni fossa una non 1' acque fra duo stata in Accuse e tanta, che muta resta che non pie senza voglia o liti sempre e or con che chiaro or alcuno ogni dì scriva Al duca, Sì che vanno Non i or per ladron, osa trar del salire sponda. all' aria uscire, gridi ascolto, con ed ire: turbato volto, mandi ne assolto. ed empia fogli,e spacci consiglio or per aiuto, e' ho gli assassini altra che un pieno.... prieghi,alcun minacci, Altri condanni, altri Ch' canta.... orror la fiera Apennin rocca, Convien Qui gabbia, abito, profonda, ove Furti, omicidi, odi, vendette Ch' ponti;.... augel muovo selvoso siami Sì che rovaio, fonti giocondità,d'ogni è D' onde Del : vuoto D'ogni Quest' che il vento diversi come molti Che O col fatto ho da rumor Turrita La La 1' anno, a' Toschi danno Che testamento di febbraio vigesimo giorno Chiude il 26 v, 173. per sacco d' in ogn' intorno, scacci.... sì gran schiera, prenderlici è posta, la bandiera. ai rogitidi DELLA dal Saggio chi Ben scrivo m Nell'elegia d' chi a si scosta! più tocca, ci tal gregge ma torna, non la risposta. alza le corna, stessa che 19 ARIOSTO. L. vorrei, mai sediz'ion di custode a poco ottantatrè, sono Dalla E Castel in sé terra Che DI eh' io Secondo Ogni VITA partite tutte soggiorna....Sat. Ariosto! eletto il buon stato era v. ci descrive il disastrosissimo viaggio,in tempo suo Garfagnana. L' Ariosto,d' animo mite, vaggi, poteva certo acconciarsi a vivere tra quegli uomini selin che parea Circe gli avesse diversi d' ogni costume, inverno, da non in Ferrara pastura. Non egli,da scriveva uomo, son altri uomini, governare che ho fronte di negare cosa troppa pietà,e non sia dimandata (Lett.10, p. 27). Il difetto che alcuni di Caho che mi imputato è d'esser troppo buono (L. 15, p. 43). la guida del suo governo: la giustizia fu sempre nondimeno la giustizia» deve mai corrompere misericordia non (L.10, stelnovo m'hanno Ciò «la p. 26). Ei — Ma missione. ne' cortigianidi agosto 1523: il 31 Lodovico E frutto. poco con rarissima duca che que'soccorsi tutti duca più e più volte dal chiedere al gli potevano agevolare la difficile si ristette non avrò non libera franchezza, secoli, scriveva tutti i io «Quando con al più che dire,e fuggirò di notte, perduto il credito,me ne venirò a Ferrara.... Ognuno è di malavoglia,e dicono me e ne E il 23 genmal di me, ma naio più di V. S. » {Cappellip. 87). avendo 1524: star qui o dovendo « Non partirmi,sempre desidererei che la giustizia avesse luogo. V. E. determini quel che totalmente avrò — che le pare 30 dello l'onor vedono che cerca stesso V. E. li assolva ragione che del non ne servo; e a « Se me tali verso ho forza me per a E. mi tali incarichi far le persone li lor e non E il difendere a di farlo ; che che dar aiuta Dio se bene disobbediscano, e poi mi di mostri aiuto ignominie parola perchè V. a mi non in modo viene essa me, ridondando insolenti non E. quelliche , ma V. determini susseguentemente più : Se magistro.... farei che passano, cose — mese o le a appresso abbia luogo» (p. 102). giustizia la minaccio e scaricato essere come dell' officio, io per io condanno lor di basta me a che gli uomini altro si : a dar più torità deprimere l'au- si facessino a me solo, suo può trattare come più nell'onor dell'officio, chi ho da praticare con governi, non mi par di tollerarlo 20 SPECCHIO a luogo che mio ingiurie,che a tanto importa V. S Prego V. S. che mandi qui uno m di me abbia a miglior stomaco patirequeste la pazienza a tollerarle....Dove basta me non dolermene senza CRONOLOGICO dell' onor smaccamento mio, io gridare vo e instanza,e pregare e supplicareV. E. che più presto mi chiami a Ferrara,che lasciarmi qui con vergogna....» (L.xxxvm, farne 103-106). pag. — questo ufficio non scritte da 1525 al 134). Ben di Lodovico memoria poste p. atto con in di ov' ella è nata luogo Il marchese disse alcuno, se il cura. dalla Alla — que'sassi e e non la non esserci stizia giu- la Garfagnana, di metà colà e giugno del quellagente inculta,simile (Sat.vi, 118). avvezza Campori ci ha dato una reggimento dell'Ariosto monografia del Campori in starò quale onori la queste sempliciparole* lettera una ch'io «Fin del Furioso ottava severa lasciò V asprezza amico Ariosto,siccome lui al Duca in luglio 1524: per avervi sublime splendidae così il 30 sono (L. xlix, » E bellissima ed erudita in pelli Garfagnana: il Cap44 lettere che lo riguardano ; le Grida pubblicate ; 89 lettere che Lodovico della repubblica di Lucca scrisse agli Anziani edite prima dal Fondora; 13 agli Otto di Pratica di Firenze, già edite dal Milanesi, sicché, direi, possiam seguirloquasi giorno per giorno negli atti più importantidel suo governo ; r interessantissimi cuore sua ad e un documenti che ci fan fede tempo della sua della bontà suo della giustiziae imparzialità, sagacia e de' suoi politici accorgimenti,non condizione del che della mala di quellaprovincia. In parecchieriprese (giugno, novembre 1526-27. 1526; gennaio 1527, atti Suzzi) acquistain via di Mirasole, alcune fabbriche ed alcuni ritaglidi terreno, e vi si costruisce una modesta casa (giàsegnata al n. 1208, ora 67),e vi si forma un Nella quiete,a' suoi pensieri giardino,sua delizia e suo amore. — amica, di quella solitaria contrada, è Furioso. Dalle spirito, passava che medesimo alcuna che anime di vedere se Ei non lunghe meditazioni al del correzione tutto nella suo a ristoro dello studiolo, « giardino,ove, scrive Virginio, nel far de' piantassepiù pesche o semente versi,perchè mai di tre mesi di alcuna m del un lasciava non loco, e sorte,andava germogliavano che finalmente rompeva davasi altro pensieroche di fare,disfare il modo teneva se cosa piantava tante volte a il germoglio.» e rifare intorno VITA DELLA alla ed all'orto casa sua DI 21 ARIOSTO. L. L'uomo (1). che scritto V Orlando, avea o a siepe spalliera L. n, xx). del suo giardinouna boscagliache ¥ aduggiava{Carni., tendeva Egli,il poeta, porgeva l'orecchio a' mormorii delle piante,inla loro favella, e se ne rendeva (Carm., L. n, vin. interprete finché visse una V. Carducci, 199-204). Virginioconservò ben giusta per la casa venerazione e per l'orbo paterno (in riusciva ridurre quando tutto contento era a — — del fondo che a quale costruì abbellire fece Carrara, -piramidi e del l'assistenza con Appunti,ci di Lorenzo) , amicissimo. suo cui passaggi, i vari ScipioneCittadella: Giuseppe, ne fece acquistoil il dì 8 nel notaio 1815 marzo andò cadde dal figlio instrumento mediante comune, , lavorate marmo Ghirlanda, reca S. a poeta soggetta, finché a' 7 maggio del 1805 del casa statue con Il Cittadella, ne' suoi la cappelladedicata una rogato dal notaio dott. Luigi Pistoni. L' Ariosto omnino et obligationem quamcumque , presentistat et luogo di ritiro furono in sita Ferrariae , proposito Ferrante F Borsetti guleiusquidam elegantem in viridarii remotiore aediculam loco in costruito della nel il gemmis poeta, manoscritto suo al n. Le- 50: ornatam, egregiis picturis positam, in qua vates summus ne lite coram mosse Cataldo de Nicolo^ luogotenente col seguente carme appunto prendea a celebrare 1' opera cioè ridotto il suo luogo del tutto campestre e selvatico a fruttifero giardino: e (1)E insieme qual — Direttario aver il poematis partem composuit,solo aequavit, et lateres Il quibuscumque anteponendos vili pretiodistrateti. magnam d1 de qua sul casa, Centuria, stator te- cappella,ed La era ci racconta Nugarum ensium errar ipsiusd. horto — inter etiam S. Benedicti ivi si et et alienationem.... cum degli enfiteuti uno Prohibens : pignorationem Testator. studio,che lo per et contrada ipse d. habitat distrutti da intitolato: Testamento voluntate, domus in ultima vivos,quam suo ipse D. Testator venditionem vetans is dispostonel avea Quae Et Lucus E sua, vago frondere serie plantarialongà, vides densae sepis opaca vicem, erant, horti latus impedientia dextrum fungi regione domus, regione viae; ut jugera frustra, brev'is esset agri. JProspectus longi cum Non mites edi fructus, coalescere ramos, Parta viderentur Crescere ad Emptor Non minus e septena non urens hos usus umbra Ariostus hospitibus, quam sinebat olus. vertit,et optat placiturasibi. {Libr. in, Carni. 20). 22 CRONOLOGICO SPECCHIO Legato Casoni, e il Cataldo preso da hominum fex,asine, nefas ecoecrandum civile del card. esclamò ah : audivit? At (Ilmanoscritto spendat. 1528, decembre. l'arrivo alla marchesa ed 1531, 18 di ottobre. in Strozza Strozzi, gli à sui in cum d"1oro. hora di » 1532, 7 — novembre. dominatore crosetta che qua il la corona l'uso del donativo Prima e — Presenta Jesù per legato Christo veder, sì che per da Ferrara sano molto e marchese nato. gli à do- nell'archivio conservasi in Mantova (1),il suo detta il secondo l'incoronazione in che mente Carlo et etiam restituendum seu sequuta morte a poema. poeta con solenne V si trattenne Carlo V, il L'imperatore imporglisul ebbe non a canti. xlvi luogo per languens universale il figlio ad dandum gravavitipsam D. Alexandram tinenti inconconsignandum ipsi D. Virginio.... libros intitulatos ipsiustestatoris omnes più saggio imperatore e giusto, dopo Augusto.... qual pareggio valor, di cui si parli o scriva.... Fior, sia stato o Che ....al valor del Nessun , l'angustia Mantova. licet corpore intellectu, Instituisce erede testamento. Virginio: Ultro il in richiedevano,anche dignità cesarea la tempo Lodovico, sanus Il e beilissimo edizione del Furioso del mondo ma ; del (1) in lui per cum prefattoS.r desiderio,di voler rimeritare mostra et ritrova scrivea Giovanfrancesco a all'anno bellissima cossa Coreggio, in partirsuo, lapislazari una Vasto, comandante del Coreggio. 1532, 7 ottobre. come una dono questo della città di capo e oro L' atto autentico — più gran d1 Signoria se sua contento eh' è vero offrì al del duca nome trova Al 1531 d'intrata un Lo « novembre donato catena d' Este Lodovico, a Gambara. D. 100 gli ha una In il 16 donato heredi, et oro di a Mantova. truppe imperiali Alessandra di Francia. Davolo, marchese della celebre Veronica casa giare festeg- per di Mantova. Ferrara, presso D. Alfonso le Lena eh' Ercole cena Missione — su- della Cassarla, rappresentazione Nuova lautissima una et Ferrara). Renata e quis patibulo in di simile descendere manibus deglisposiErcole Estense precedenza di Em. della Rappresentazione — — marchese propriis ad è nella Biblioteca 1529, 14 gennaio. in volo nunc ipse sacrilegum ut rogare impune; non ira somma sarà mai xv, st. 21-25- VITA DELLA Orlando Furioso d. Alexandram, 23 ARIOSTO. L. existentes ipsiusdora. Testatoris, quotquot fuerint. 1532, 25 decembre. Ammala — di penes ostruzione contumace una Mancardo Maria Anton e Canani. assistito dalla beneamata Lodovico Alberto suo » MORALE. (Sat. li, 146); crespi,spaziosala fronte, il Pigna, « capeglineri e sottili ed alte le ciglia,e gli occhi in dentro neri ed aquilino, raccolte giocondi,grande il naso, curvo denti bianchi da Cestellari Ariosto, fu grande della persona ebbe, scrive la barba diletto suo 8, giorni28. mesi anni, RITRATTO SUO giugno 1533, Alessandra, dal ed amico 58 il 6 Muore consorte Virginioe dal parroco figlio alle ore 5 pomeridiane,di e ipsam febbre di consununa zione vescica; alla quale sopravvenne (1).È curato da' medici Lodovico Bonacciolo, Giovanni della « DI un ed po'rara. tempo un » A — in qua quarantaquattroanni (ilcapo) sotto le e labbra, tendenti all'olivastro le guance, eguali,scarne vivaci e il cufflotto era già calvo : (2) ammanto Sai. n, 217. Entrato co' minori T ufficio che Ei in fratelliin debito e luogo di pietà gli avea padre, compì (Sat.vii, 205). commesso patìa che, levato ogni sostegno, la casa mina; né dubitò di far sacrificio veruno, non modo loro potesse giovare; sollecito il molle piegassero non ebbe di nostra L' età Di madre pietà il cor, Senza (1) A infamia mi che da lasciata anni cominciò a debolezza di stomaco. quaranta e "principiocol tutto avesse che che cadere a in qualche dalla virtù (Sat.vii, 209).Alla madre grande riverenza: sempre dal catarro al vizio animo anzi amore con da percóte tutti in esser non tratto un puote. guastarglisila salute; fu travagliato Ei ritenea che il suo male avesse in posta. Ogni alterazione che ancor leve bastava Il caldo della stufa gli era a rincrudelirglielo. infestissimo; Dal vapor che, dal stomaco elevato, Fa catarro alla testa, e cala al petto Ne rimarre' notte una soffocato. I suoi medici, il Valentino ed il Postumo terdetto in(Guido Silvestri)gli aveano il vino nocivissimo, ogni cibo condito di aro(fumoso) e, come mati. (Sat.n). (2) Altri correre per il calvizio le strade Sotto il cuffìotto appiatta. La Cassaria, Prologo. 2i RITRATTO SUO Avviò sorte, sua impedito detti piedi e delle braccia. Ed a la prima instituzione del figlio Virginio: era volle riserbata Già me per ciò che sa Scene.... che non cìt esaltano ; e plautine vii, 142. Sat. uomo le e tutte le arti Virginio suo perchèpiù sicuro procedessenegli studi, in tardavagli a veder V del greco segnatamente, raccomandavalo all'amico P. Bembo, affinchè glitrovasse buon un institutore,che gì'insegnasseintender cui ....a Donar Ecco i le Muse Dottrina ben Lodovico che Sì mal di que'tempi che , mia : vale. fìa più presta la dottrina la bontade: nell' altra 1' una questa, estima, oggi s' innesta. di benefìci come ecclesiastici, primo pensierofu ....a suo Sat. vii, 14. portava l'abuso la chiesa di affidare di persona Saggia Lodovico, il lor e sciente e di costumi onesti. Sat. i, 110. sdegnava de' scioli presund' altro,che si credeano, non d' alto intelletto , si d! acqua cristiani tuosetti, dando figliosuo investito era E del nel maestro vi essendo lasciarsi trovar, che Provveduto Sat. vii, 131-141. sì faconde. e bontà; che non molto quella,alla A Venezia argive Sia la So a e sc'ienzia, più in costumi.... abbia e bontà, ma principale in Né Padova, od a più prestanti, lingue quanto chiedeva paterno affetto con propria lingua dell'autore nella bene sì dolci Buono sé Virgilioscrive, Terenzio, Ovidio, Orazio Se tala Gabriele,che per mala lettere il fratello nelle eglistesso MORALE. consenso e non quel che a mostrar gli altri, approvan ingegno Da e chiede ad penetrar più Dimmi, Che Per spese che che debbia tu truovi tu immenso; sì la mente che avviluppar,sì non l'angustia del creda come padrone si mutano tórre il senno, 1' altra gente ? Sat. vii, 40 domestico censo altrui,ne sopportòsempre mutando '1 cielo di loro: uno Ti su a astretto e il giogo V un seg. di vivere , malincuore solo le some, e a (Cap.n) : giogo e V altro 26 il sempre amiche delle nome ai cK legare il poi per multinolo poeta è mio suo. a ei si più dolce, che da Ma — tacque mia ricchezza seppe fissare , Ella e unico, gentilee durato affetto un onor Che — : assai del cielo. occhi tanti desire, fu tuttissimo mio facile vantatore segreto d' amore : Strozzi,queiruna la conobbe mai fu non si cela anche quando e amori de' suoi Però MORALE. RITRATTO SUO sempre. Che fosse cel disse mutabile io mi com' So olim Hoc Multa Della Uscendo ingenio Carpi fino una Ferrara. a mi e volga hausimus vitales auras, placeant,displiciturabrevi. cito ut — De diversis Am. seguenti aneddoti. in pianelle, gersene, accormattina viene,senza forestiero, un quando Sopraggiuntogli astrazione sua da muti : tosto.... Sat. I, 121. voler Di egli stesso i si raccontano già desinato,fece rimettere in tavola, e così discorrendo, vivande si mangiò per se le nuove badarci preparate senza Un bel giorno gli amici suoi, in un altro pranzo, all'ospite. invece d' una fecero pernice portare innanzi un uccellacelo avea , — , , curiosi di vedere aveva già di Lodovico cantato lui Per se Da E mi Dalla mia Viver contento, s' io sarei tol chi città e ancor uno a statue non potrei grembo cinque o passeggiar de' marchesi lontananza morto.... rimove eh' in Sat. a Giove. sei fra il duomo miei ; domo vi, 148. città difende una presso fiere corna e Il Po fra minacciose ; di qui si stende cui iurisdizion La il mar Fin dove tugge dal lito e torna. contende ben Cede d'antiquità,ma Fur. ricca e adorna. le vicine in esser Con xliii, 32. città bene avventurosa.... la gloria tua salirà tanto, Ch' ancor di tutta Italia il pregio e '1 vanto. Ch' avrai Id. st. 55. (1) Qui O Strozzi d'Italia (1):piaceagliabitar mi fuor fossi d' ogni stato sì noiosa Già Ercole alio mentem. Divisus più adorna la il mondo terra; non le due E — Castelnovo: stesso me Mesi, Da tutto da onde giovane: Ferrara, sua 6), era (Fur. xxxv, contrada: la del cambio. eglisi addava la sua RITRATTO SUO 27 MORALE. gliavveniva perchè non servigio, più si piacque del mutato veduto iv, 69).Gli basta d' aver partirpiù dal nido nativo (Sat. che il resto della terra, senza buona pagar mai parte d'Italia, Tolomeo con (Sat.iv, 58). l'oste,l'andrà cercando E che svolgevano quegli avvenimenti si nelle il Guicciardini storie, che potrebbono dirsi sue qtfalesi chiude Ludovico ebbe il Furioso accrebbe,corresse Quand' eglipreparò,compose, descrive tragico,il il dramma italiana. Né dell'indipendenza indifferente ai mali che di quei dì la morte con l'animo mai travagliavanola patria.Ventiduenne, compiange glisciagurati il lor sangue. Egli prevedeva,scrive la cupidigiae il Carducci, egli sentiva già, egli accusava ai figlioli de' tiranni che rubano T ingratitudine quel po'di bene lasciato loro dal padre, il quale ha combattuto a far più grandi, che a vendevano danno, suo a prezzo a i fronte preca, Ed egliimsuperbipadroni(Ad Philiroem). che han preso la verga alta,a' tanti signorotti, — solo per martiriarla, ma reggimentid' Italia, per farne succhio dei denti, lupi arrabbiati, guardiani di greggi inutili e mal nati, che da' boschi oltremontani chiamano lupi di più ingorde brame in brani e disertare il bel paese. Lo che gli mettere a de' fa gridare: Che importa servire a re francese o latino,se per condizione cambiar signorenon facciam punto migliorela nostra (Frammento primo) ; se sotto V uno o sotto l'altro il servaggio d' un ? È forse eglipeggio star soggetto ad un modo è grave di barbaro paghino quelloche volta una Com' governaticon gli dei, secondo può esser essere eh' barbaro il merito costume ? Oh loro, questa bor- ancor.... Debban così fiorir queste paludi Di tutti i liberali e degni studi? E crescer abbia di si piccol borgo cittade e di sì gran bellezza? ciò eh' intorno è tutto stagno e gorgo, Sien lieti e pieni campi di ricchezza ? Città,sin ora a rivenire assorgo L' amor, la cortesia, la gentilezza Ampia E De' tuoi Signori, e gli onorati pregi Dei cavallier, dei cittadini egregi. Id. st. 60 e 61. V. Fior, di Lucrezia ni, 34; e l'Epitalamio per le nozze Borgia e del principe Alfonso d'Este, Polidori, i, 329. E di Ferrara cantava V. Monti : Che dal ferro si noma. O « Cittade delle Muse Abitate mai alme Onde contrade si tanta pel mondo sempre diffuse Itala gloria e tal di carmi Che non Chio n' ha magvena Ascra non gior — schiusa, D' onor di cortesia nutrice eterna. » 28 RITRATTO SUO la cui tirannia Italia ha daglia di principi quantisono, quelladei francesi (Ad Hercidem impeto generoso impreca a' mercenari con lor barbaro della milizia uso proclamano libera tane E ben dico, il te a Tedesco barbari, al e poi affamati dalle lor (Fur.xvn, 74),e soggiunge il feudalismo Quel che — (1), garrisce gli svizzeri,che l'Elvezia,e scendono difendere per sopportato Strozsam). che prima E MORALE. dico al tuo : vicino ancor.... il vedere sapeaglireo diluvio di un gente peregrina irrompere da strani deserti ad inondare i nostri dolci campi ; fameliceinique e fierearpie, che alto giudiciotraeva a punire l'accecata Italia (Fur. xxxiv, di 1). E tutta respira l'anima Dante nella di Tristano, in che ei ci ritrae pitturadella rocca le guerre da francesi qui combattute, con brevi allegrezzee danno mente lunghi lutti,con poco guadagno et infinito ; onde altadi generoso commosso sdegno, esclama: Acciò chi Che, poi succederà, comprenda ha come d' acquistar vittoria d' Italia la difesa Qualor onore e prenda Incontra ognaltro Barbaro furore; eh' a danneggiarla scenda, Così, s' avvien porle Per il Comprenda, Gh' oltre E a dico, e signore, rèndasi quei monti ben il avrà non Giglio in quel terreno il altamente incurante certo sepulcroaperto. che si dolea ancella di abbia 12. xxxm, radice. Italia sua, fetida sentina quellegenti istesse che le furon de' suoi auguravasi di vedere Fur. lice ....che d'ogni vizio,divenuta a farsene e Che sovrattutto serve, giogo guai, dormisse quel giorno, che i scuotesse noi, eh' ella,risentitasi, embriaca cieli amici la chioma a' sempre, serbarono suoi neghittosi de' tanti suoi figli e sgomberasse le dannose pensosi sqIo di sé stessi,e in una some finalmente grandezza (Fur.xvn, 76-80 , xxxm, (1) 5 a e risurgereall'antica sua Ma seg.). sola poi quasine dispera,ed aggiunge crudele, onde hai tu il modo appreso De la milizia? In qual Scizia s'intende Gh' uccider si debba un, poi eh' egli è preso, Che rende 1' arme, si difende ? e più non Dunque uccidesti lui,perchè ha La patria?.... Fur. xxxvi, 8. regoli , famigliariunita Schiavon difeso e avesse scorato ; : SUO 29 MORALE. RITRATTO migliori.Massima, nota lorquando saren fitta nell'animo, sapientemente il Giannini, da aver sempre virtù nessun reggimento permane perchè senza (1). ciò solo otteremo I suoi biograficel riguardoso,prudente,a mestizia e festevole nel conversare. inchinevole, ma cogliamici gioviale, buono D' animo e retto, trovò persino un lodatore nell'Aretino, Cristo. Nel Prologo che l'accoccava eccettuatone a tutti,non stiere della Cortigiana fa che un Gentiluomo risponda a un Fore: Oimè, che lo Ariosto se ne è ito in Cielo,poi che non aveva più bisogno di gloria in terra. Cui il forestiere : Gran danno ha il mondo vertuti era la dicono di un tanto uomo, che oltre le a sue bontà. somma autori;ma, ci assicura il figlioVirginio, cercò fondo i prediletti; Tibullo, Catullo, a Omero, Virgilio, Orazio, Ovidio, ed il poema sugliArgonauti. Non lesse molti dei Mecenati proposito1'aggiungere un cenno o a meglio dire dei padroni di Lodovico (2),il giusto desima Alfonso e Ippolitobenigno (Fur. in, 50), tutti e due della medel gran e lega di Alfonso il magnanimo Luigi, i padroni del Tasso. di Ercole di Eleonora e d'Aragona il 21 Ippolitonacque 1749. Era meglio nato a cingersila spada, e lo si torse marzo A sei anni vestì l'abito clericale, alla religione. e nel duomo di Ferrara ricevette la prima tonsura. si ebbe mai Forse non di poligamìa ecclesiastica più spudorata e più scandail caso losa. Egli era poco più che settenne, che dallo zio Matteo Corvino, re d' Ungheria, fu nominato arcivescovo di Strigonia. Il piccoloarcivescovo partì alla volta della sua diocesi,facen- credo Né fuor di , (1) E m' increbbe leggere nel Castagna : « Foste testimonio Lodovico, potevate nel vostro flagellarnei danni.... voi, ai vostri giorni, non sventure, o messer delle alto Poema nel trovaste zionali na- terle, scuo- tesoro dei vostri versi che qualche scintilla qui e qua, qualche sprazzo... della patria! l' ispirazione Ahi, a tanta divina bellezza dei vostri carmi mancò Ahi, tanto professavate a occhi veggenti non importarvile condizioni del vostro dell'Ariosto, p. 33. paese. » ! ! ! I Proverbi inesauribile (2) L'umil servo vostro. (Fur. i, 3). 30 portare in lettica con dosi a fu cardinale;nel 1497 1508 nell'ottobre ad arcivescovo di fu 14 a anni vi aggiunse quello di Capua; Ferrara; nel 1507 di vescovo 1502 nel vescovato dall' arci- nel 1499 di Milano: Narbona; viva (1),e seril Cappelli, di Modena, tempo arcipretedella basilica Vaticana, prevosto della un della Abbazia ricchissima il capo gli aggregavano quella voragine ingorda, nel 1510, Nonantola, violenza con e Commendatario. erano sue astrinse Incurante — monaci sacre, saziare a di a nominarlo scrive il pelli, Cap- i convegni militari, le mostre cacce, queste nell'Abbazia s'intruse cose tutte bastassero non quei delle graditele cure quasi che E Pomposa. che mitre dice ben come passava, spettacolodi profanataautorità. Dimessosi ebbe il vescovato di Agram; di Strigonia, ridicolo il vescovato e grande accompagnamento troppo, ovunque pur MORALE. RITRATTO SUO i conviti l'amor delle donne, i ricchi pontificali, geniali, la maggior parte della notte. Nel 1504 fece ne' quali durava del papa, che gliportò un monitorio, che bastonare messo un gligarbava ; prepotenza inuditissima non troppo intima amicizia ebbe donne egli invaghito perdutamente Ferrara, la quale,com' di contenta (1) E don — Delle damigella della di corte non lusinghiere, cardinale,mostrò gradire delle donne è costume quelledi Giulio II. (2).Erasi parecchie.... con una del accoglierele istanze anche moltissimo di sotto Giulio,fratello bastardo di lui. l'Ariosto: Ercole Da partirsiriverente Si vede, e da la madre Leonora; sul Danubio, la gente E venir ove Gorre Dio 1' adora un (!!)Fur. xlvi, 87. a vederlo, e come fredo di GofSancia vedova rivale col duca Valentino amori Fu con negli (2) Borgia. Dalla Dalila Putti, di Ferrara, ebbe un figlionaturale che nel 1529, ebbe Isabella,maritata del suo un' altra donna chiamò nome : da il 23 scriveva di Brescia Pio di Sassuolo. Veronica Una Giberto gli con giugno raccomandandoglisi 1508 ; «tante de' suoi il giorno amori quanti volte gli amanti quanti sono e terminava, baciandogli le belle manine, il suo signore. che tanto ama serva e adora nascono riamati. a (Capit.i, cantava v. e ?» — sono Oh i pensieri quanti sono che ! — dichiarandosi: quella fedele Onde Lodovico parlandogli 28): mi fido eh' a voi, che della fiera notizia avete, Punta d'Amor chiara Debbia la colpa mia leggiera, parer Vostre imprese così tutte sian liete! talor v' ha punto, ch'ella Come è ben ver forse ancora Né sano oggi ne siete. amiGuido Silvestri,medico del cardinale, nella sua elegia ad Laedam eh' ivi troinvitandola ad una partitadi caccia alla Mesola, accenna cam, il cardinale, e eh' egli procurerà che gentilmente vi sia accolta : verassi Ma Illi Tu carus ego, quoque et per amans; me fies carissima sensit et ille faces. nostras SUO Il cardinale la se di sì cagione agli occhi bastevoli bellissimi il vincere a la donna di don di tutte cuore Giulio non che , le donne. nel vivo aver La dicava giu- vanità trafitta: onde pueriledel cardinale lasciandosi trasportare dall'impetodella gelosiae dell'invidia machinò in di di buon mezzo di a un videsi di lui cantava Eppure dinale car- di percosse, lo ammortirono i, 3 ; ni, 56 ; d' In oro si fan Che Ai in Gh' bocce era infatti par 4 ; di mercede speranza Principi,ai ascosi Patroni. lacci; e chiede, cicale scoppiate imagine hanno vide e doni Di Poi son adulazioni. tutte laude dei di rotte il servir de Signor, si fanno. xxxiv, 77. più sorti, le misere corti. Id., 79. Ippolitosi il cardinale Fur. ben curasse poco delle poeta: suo Non vuol Per Di con ch'in sia da è composta, si pona; di mercè laude l'ho me l' ir correndo ne' miei fatto a in versi piacere e grato fora esserglistato posta.... messo, in appresso. ozio; Sai. n, 97. giano dialogointitolato Equitatio un cortidove induce l'Ariosto cardinale,Celio Calcagnini, glielofa ripeterein del laude degna degno opra Dice Più che mercè S' io T ho vero con quei ode ch'in 1 vede appresso erano ghirlande che 2 ; xl, , più spesso egliavesse Et Versi lodi del eh' Re, agli avari Vede che xxxvi versi: d1 argento massa, 4 ; 72 ; xxxv, , suoi e una vii Hyppolito? castius quis vorrei credere — Ami Lodovico: (arma gerit) casto io Ma 83). mente questialtri xlvi, E che cavallo. Il da cosa (V.Fur. Ed l'attendeva, quando stramazzato e de' suoi uomini Mistica a sorte che restituivasi tranquillamente stando ma egliproprio incredibile, pure certissima, ambedue vedere, feceglicon acuti stecchi cavare gli occhi. e, — assalito Giulio stito, trasve- che il fratello coli'insidia dell' assassino don Giulio don alla campagna si portò staffieri, Ferrara,ignaro della tratto 1505 caccia; e il cardinale L'infelice ritorno. lo circondò a alla suoi quattro a e Il 3 novembre mattino Belriguardo,attendendo fosse ad restò vendetta. un* atroce andato era umiliata chiarirgli a ella di capriccio,confessò nuovo resistere potuto sollecitando e accorse, ne 31 MORALE. RITRATTO un 32 SUO parlar così a fuori dal i Se « vada ne petto quasi ogni gradire ad e : RITRATTO MORALE. mio Ippolitosommo mio quel pur libro che mi trasse poiché,sforzandomi sapere, principenostro, giorni tutti impiegai, e il miglior mio in quellole di notti tempo malamente » perdei. Ciò nondimeno, moneta la pagato, morte, sua nell' edizioni tolse non lasciò tributategli, e al famose Del né in scienze,né ; miglioreeconomo una sopra dei benefattore gran per salvezza de' suoi alcuni parassitadell'altre del stati, appassionatodi cosa che adoperarsi con l'ingegno e giungesseroa pareggiaree a nel Non : fu mal così détto onora la con ; gran a sarlo river- quella zelatore, d'Italia; equilibrio dominante; cioè di un affinchè mano altresì superare uomo, amplissimo delle vico supposero)di Lodo- mecenate (come molto formazione pregio V altre linguepiù pubblico avere, che facile anco particolarclasse di cittadini (foss' in quato Tor- il card. Cinzio che ricon- del trasformandola dotti), anche anche studi. i sacri stolto; non né mala dopo troppo larghe lodi scrive F. L. Polidori giusto Alfonso signor crudele in tornava e assai intitolato il Furioso. nome Alfonso sostituì Elicona, e che di poema, delle parola suo l'arti più belle e cardinale posterioridel una del magnanimo ducevalo del quantunque gli italiani gli stranieri nella delle Ma ben altrimenti artiglierie.... lo giudica il Cappelli. Trascrivo il le sue .parole: «Dice Pistofilo che il duca Alfonso e più tosto maninconico severo, che lieto e giocondo....fu poco amico della frequenza.... ed ebbe e volse che si avesse rispettograndissimo all' onor delle e maneggio — di donne, quali continentissimamente sia confermato sempre dal qual grado fossero, da Sanuto alcuni cronache Gianni persona e lo e così in il 1497: Y andava toglievain : a il duca che pare zorni fa don nudo zorno. per ciò molto Alfonso Ferrara, Anche » troviamo voleva che che al che bene nelle prete lui in , di torre groppa nel processo mezo sudditi; dalle Ne' diarii veneti scritti lizera,che andoe de' Mantovani « Non » «Pochi compagnia, di Francesco cantore astenne. altre memorie. assai cosa zoveni di suo da leggesisotto fece in Ferrara con si i suoi tutti e casa tre andavano poi fu fatto a quattro volte il giorno, per la terra a bordello;» e Gianni prima di metterlo 34 ICONOGRAFIA ARIOSTESCA. RITRATTI, Tiziano STATUE, Yecellio,(di'onora..,. di L. DIPINTI. Cador, Ariosto, dipinto,secondo che il Tiziano si trovava dell'arte Ferrara. a (t.i, p. 146) ne il Fur. tratto 2), Ri- xxxiii, Baruffaldi,nel tempo Il Ridolfi nelle fa la descrizione: viglie Mara- sue di velluto veste foderatodi pelle di lupi cervieri,con sul seno le crespe nella camicia....;e poi soggiunge: hora trovasi Venezia in il sig.Nicolò Renieri, degno pittore. Il Pigna,nel appresso libro i Romanzi, scrive: l'Ariosto, dipintodi mano suo l' delnero, — eccellentissimo Tiziano che pare sia ancor vivo; ed aggiunge Prospero Viani: pittore e poeta spaventosamente grandi, e Il Fontanini,nel suo libro dell' Eloquenza degni d" esser insieme. — italiana,dice di Canziano al di Venezia. 636. n. Ferrara ha la è febbraio evidente a quanto io ad amo Giov. donò già V eccellentissimo anco questo disegno nel dunque eh' era per lo terrà dir Orazio non ad che Orazio di un giornaledelle Provincie novembre Gallery, nella Biblioteca di stessa Biblioteca si Ed è questi ritratti. che libro suo legge: «Non parente, del quale si in due lo dipinse,e che 21 data Verdizzotti,in stampata primo e e del compare. Giuseppe,Lettera lettera una cui,inviandogli Verdizzotti di quel Tiziano mio amor per Antonelli con Nella San a si stampò mi che copie fece ne del suo meglio nelle prime edizioni (1532).V. amicissimo suo National Ariosto,ove stimo e il ritratto in carta o conserva Maria Orazio le mando Furioso, si Vianoli casa nella dell' autenticità diretta in Londra ricavataae. autografadi 1588, V. S. vede incisione una prova ora veduto Il ritratto che — lettera una E averlo al suo gran zio,e dell'autore » sig.Cons. Agostino Fapanni, scritta nel 1588 Ariosti, si danno Venete,Treviso,1827. e Giov. Maria da notizie ritratto dell'Ariosto. 1874, l'articolo Tiziano S. È del nel — gli Estensi. medesimo voi. xir V. Antol. — Lo del ital. copiò STATUE, RITRATTI, Paolo nel Kieioert 1857; tal e Toraline,acquistatadipoi dal 7 Ferrara, 1854, L'Ariosto così tre De : il lo anni Urbino),Nel {di onora di pittoredal poeta sommo, sepolcro.Carni., L. in, 1, seguì nel bel un carme Piace,scrive il Polidori,il vedere Urbinate. sommo ticano. del Va- Parnaso di Raffaello in morte dettava Raphaele onorato ritratto , Gazzetta stesso febbraio. RaffaelloSanzio latino copia era posseduta dal signor Beaucousin. sig\Edmondo Napoleone, Sullo Cittadella L. 35 DIPINTI. che dopo soli ediz. Polidori, 359. Lodovico da Modena Refettorio dell'ex vestibolo Neil' affresco della il (che credesi dell'ex Sottovecchie). Nel — di convento gloriadel Paradiso, fra un S. Benedetto. di vergini. 1660), Due coro Boulanger Giovanni, di Troyes (n.1566, m. doversi mezze figure o ritratti quasi al vero, che, sembrano Tiene tenere Alessandra. per quellidell'Ariosto e della sua il primo un libro sotto al braccio sinistro, sul quale è scritto « Furioso. N. Carlo Galleria » N., Ritratto Estense, ad al 208. n. Dossi. del olio,creduto Presso il signor Canonici. Ritratto l'avv. Francesco olio, presso Montebello, n. 37. Ferrara, Via Nella ad galleriadel marchese Presso il Mayr. In Costabili. signorGiuseppe Campana. Ferrara, Via In Montebello, n. 95. Garlo Bononi signora Maria N. Ritratto olio. In Ferrara, presso la Barbi-Cinti. N., Ritratto ad olio. In Ferrara, presso il prof.Saratelli. Nell'Ateneo Ferrarese. di Milano. Nell'Ambrosiana Vico Da ad , Enea, V. Vasari, ix, 286. Ponte Jacopo. — Condusse il ritratto di L. Ariosto vivo sì somiglianteche basterebbe ad immortalarlo. Roberto, Studi stor. ed archeol.,n, 102. Tonini, L. Ariosto. In Franceschinì casa — - sì D'Azeglio Via S. Egidio di Firenze. Batelli, Vincenzo, di Napoli,Lodovico Ariosto. Espoz. Gius., di Portomaggiore Lod. Ariosto. Espoz. ital. 1861. Mazzoleni , Ferrar. 1875. ÓO STATUE, RITRATTI, N. Pietro L'Ariosto N, LA RIGUARDANTI DIPINTI DIPINTI. VITA L. ARIOSTO. Pietro che parla con Fur.xhvi, 14).Nel Aretino. DI (ildivin Aretino palazzo della Signoria di Firenze. nello studio Gavagnini Napoleone, L'Ariosto Quadro ad olio. Espos. Ferrar. 1875. A., L. Ariosto ritorna alla corte di Ferrara. Bozzetto. Bencini 1875. Espos. Ferrar. Lodi di Tiziano. che Massimiliano, L. Ariosto al legge il suo poema Proprietà del signor Giuseppe cospetto dei duchi di Ferrara. Fabbri di Bologna. passaggio per Todi che i gli fecero del Perugia, Sipariorappresentante il di Brugnoli Annibale, la sfarzosa poeta, e sommo Pel maggiorenti di quella città. accoglienza teatro com. di Todi. Saraceni che Fr., Ariosto ducale. Affresco,nel Cimitero uomini in illustri, una illustrata da Moretti da del a L. Biondi e cantata ed Eleonora. Tavola V. Monti. da Colonna, circondata Michelangelo,L. Ariosto, Rucellai,Bembo suo degli Alighieri,Fr. Petrarca, L. Ariosto, Salvatore, Vittoria Domenico cella chiaroscuro. Beatrice,Laura, Alessandra con alla corte poema suo Ferrara, nella di com. delle lunette Agricola Filippo, Dante T. Tasso recita il ed altri grandi tempo. Espos. Fior. 1855. Barabbini, L'apoteosi del cantore del Furioso. Espos. di Genova, 1858. MONUMENTI, Nani nel 1612 Alessandro, STATUE, BUSTI. Mausoleo. mantovano, Lo fece erigere Ariosto,nipotedel grande poeta.È composto Lodovico liste a pregevolimarmi, cioè, di giallobrecciato,di rosso di paradi nero veneto, e di nero gone. sanguigne,di bianco lunigiano, statuette Sulle due colonnette esterne veggonsidue graziose di la raffigurantil'una il distinto artista al monumento Gloria, V altra Giuseppe un grande la Poesia. Vi lavorò pure intorno Santi, bolognese,dipingendo panno verde sostenuto da diversi di comico dell'Ariosto. — della Piazza ossia Yidoni Mai niun gli dolse mai di colonna Questa di la storia delle due di un quale si in Po una, della e giacque inutile 1659, che al ove dalla 1810 nel sopra e assistito alla che colonna la colonna invece l'Ariosto duca Ariosto in poi che divino vide su di nel 1814. portata G. del Carducci, p. 203. Delle de' sambuchi poesielatine 1833 Dal Ferrara a 1796 i su blicani repub- il cala- inalzarono non anch' : in egli vi poi su quella sorreggere per che e quale egli nacque, repubblica,un imperatore; di Ludovico l'effigie sta E e ti nò papi né , te di cacceran , crescere posero Napoleone imperatore, aveva già repubbliche, di gesso Vidoni. 1' Orlando , tanto vi il sotto medesima scrivesti di Libertà Francesco Libertà la e gli austriaci loro conto per una pontefice, quellacolonna scolpitada nò epigramma, piazzaariostea, colonna 1799 Nel la statua della estense sopportò un 1833 dal elevazione del la statua e gli antichi repubblicanidella Cispadana poco, fu abbassato ben statua pontefice, generale Napoleone Bonaparte, in gesso. di gesso, è la ora che, generale repubblicano e fondator durò Ferrara. suo la drizzarono Cispadanaatterrarono la Libertà elevarono una per trasporto rottasene pontefice.Nel settimo della Libertà Ma nulla. si non una sorreggere scrisse il piantaronosu, presente il giù epigramma che fece nel portarlaa ruppe per cui l'Ariosto d'Alessandro ron questo perdesseniuna che cosa nel la statua statua Virginio, figlio per primo: quando, anni, fino una di Dovevano colonne. per molti vi Ma 1833. novembre suo e Nella di....A questo punto la quellacolonna compagna Virginioè interotta. Finirò io,prosegue il Carducci, l'altra fu lasciata e rimutava: verso. come la equestre di Ercole caduta e suo tanto, marmo, era memoria li mutava e in mente teneva Inaugurata il 1 lasciò scritto satisfaceva, si suoi, Ariosto, Statua. L. Mansueto, e di Ferrara. non de' versi e Statue, Padova, Seminario, 1806. delle Francesco piazza Ariostea « satirico romanzesco, Luigi, L' Ariosto, Statua. Nel prato della Valle in V. Neumayer, Illustrazione del Prato della Valle, Verona Padova. il Genio figure, indicanti gruppi 37 DIPINTI. STATUE, RITRATTI, lassù, o poeta consolavi rallegravie credendo ratori, impe- fossero capperi.» edite ed inedite di L. Ariosto, 38 Alfonso (n.1488, Lombardi DIPINTI. STATUE, RITRATTI, 1577). m. Lasciò « — pure di di cera in medaglietta piccola e dell'Ariosto, del buon giudizio ch'egliebbe. » Vasari, ix, 10. il ritratto naturale stucco, che fa fede Spani Prospero,detto il Clemente, reggiano,Busto in pietra sarcogafo erettoglinel 1573 da Agostino condotto sul disegnodi Pirro Ligorio. Ilsarcogafovenne Mosti (*). l' Scutellari (inFerrara, Via delOra proprietàdel sig.Girolamo lo ritiene invece lavoro del Università n. 5). Il Barbi-Cinti Il busto fu scoperto nell' antica casa Lombardi. Pompili Ariosti, il Per di Carrara. , entro alla chiesa rimpetto situata nicchia, che una D. scala. or si vede pure murato stato della destra mano a 1801 l'acquistònel Scutellari Maurelio Era di S. Martino. da Biagio Pompili Ariosti, ultimo superstitedella famiglia.Il Cinti,che vuole che lo scultore modellasse lo tiene tra' più pregiati, questo le prove, e posteriormente ritratto dall' Ariosto,vivo,e ne reca del 1532. Il sig.Aldo al novembre Gennari, segretariodel Municipio ferrarese, scrisse Taddei, 1856).Ma vi (Ferrara, e, a avviso, con a buone rilievo. Nel mezzo par che lode avrai « Nella del Il eh. sig.Vilelmo lettere,ed in era Boari pietradura, incastonato Il poeta dell'epoca. è coronato si Tenerani, sculto. hai Protometeca L. Capitolina. a Ariosto, profilo, Busto, 1875. — Pincio Roma. a gabinetto Numismatico. Nel tiene un minuto un anello. E di lauro. È assai e servire che doveva in Ruggiero del i sotto intanto, sembiante passeggiatadel A., L. Ariosto, Bronzo. ritratto delle Nella Nel canto grand1 Ombra il mio medaglione. un N. N., Busto. L. la che allievo Angelo, rilievo, in basso dica Carlo, Busto. Finelli Conti Mi Se entrando, sottarco, appena dell'Ariosto. portico,nella casa trovano questiversi: il suggello per antico,e un gliante somi- sembra gioiello.» vero Giovecca, n. 173. Barbi- Cinti, p. 187. (*) « un il Cittadella, ricisamente si oppone ritratto. questo su dovico ragioni(Barbi-Cinti, Vita di LoAppunti, p. 27-31). Ariosto, p. 183; Cittadella, Cittadella Cesare, Protonotario Apostolico,Busto o ritratto mio in istucco Via opuscolo un Dalla meschino sua casa di Mirasole, così il Barbi-Cinti,fu cataletto,da quattro uomini, accompagnato a notte da due portato in fiaccole, RITRATTI, nel testamento, suo d' il sacrato. né gli Estensi tumulo pietra sul Ma ben vi ci del del sinistra a nelP situato prescritto avea come che orto cenobio, quaranta quelle degnamente, e fabbriche menticate giacquero di- ossa nemanco porre una memore la lor Casa. glorificata sì nobilmente avea 1574, di mai pensarono nel anni petto dirim- resta chiesa di S. Benedetto, fra le due Per » poeta che provvide, stanza una al cimitero nuova circondano , ov'era deposto ingresso della alla facciata che fu e serviva che stanza sepolto umilmente, Fu di S. Benedetto.... alla chiesa 39 DIPINTI. STATUE, discepolo, amoroso suo un Agostino Mosti; quellostesso Mosti, che, priore dello spedaledi Sant'Anna, il povero Tasso. tanto verso severo dovea, cinque anni dopo, mostrarsi — questo primo trasferimento Su di al Guerrino sideratissimo intero,di per prof.Cesare Cavara, che, per la e Guerrino Signor Giulio esprima meglio mio Sig. Giulio^ Magnifico Quantunque le cose quelleche si leggono su narrate le li concetti Padrone bocca a di meno li casi occorsi et di significarle di maggio, mio Messer con a Girolamo questa pia la S. V. che come figliuolodel ossa nella insino anzi che né questa anco in una dieci monaci Poeta che e in sotto padre) mi gli anni Maggior molto un de' minimo d' acqua, dente dalla vi mancava, conca, con si portarono sopra si lumi parte dinanzi riportarono ossa le ove con di marmo ; et gato, pre- scender un tomba alta cateratta ad uno Madre pure et si vedeva si erano separate, un pur la disse Già a quelladi Chiesa quiviprima Batt. che dette et vano tocca- minimo articolo ; intero si non alla può negar eminenza, et dietro. Maggiore, era bianche, mascella, tanto : uno vostra. et Compostele sendovi accesi, così all'improvviso, et cantando 1' avello esso, quel felice capo, ossa io la riconosco sino nella Messer con ad Laura talché piedi ondeggiando sia la testa del poeta, che era le che dico, alli28 fu vi fu posto il Capitano Gio. è però che vi mancasse non con Agostino pigliò il capo in mano un ch'Ella parso, disopra alla noi al muro, non , parso instantemente fu posto ove altro vi era, passati,quando era è che io andai fratello di Madama braccio è compagnia, vidi una volta, ovver stando la cassa, mi questiquattro giorno seguente, di ciò haveva mano in terra, né parte minuta larghezza che tutte mio vidi,dico, sceglier tutte sapere poeta, vi Messer che in Lei da per la paterna amistà Benedetto v'erano pur ricevuti , Ariosto da per di San lumi con il la scrittura però che giornata, però Corpus Domini, dui altri uomini et affatto convertita tutta et ha che opera, Lodovico di Messer Qua altri cinque piedi,et mirar del Garofoli,qual col muratore, monaco Ferrara, solennità al Monastero Zio di alcuni et sino della ottava a che più fldeltà, par alla delli favori arrivato come osservantissimo. soglianohavere lettere,non di in Agostino piace, Modena. a ricompensa parte giorni passatiin Modena, (ilche è però stato in sua ha tenuta gioventù con Messer Zenobio debito mio rarità,mi sua de- riferire. Al Molto Mosti pubblicataper la prima volta, nel 1872, dal mio Modena, amico Giulio un'importantissimalettera dettò benedicendo otto o il miserere, la nuova 40 del capo altre Poeta nel fronte simile quella che a potendosi non la terra, fu mattoni buon disegno, di termini da Mess. una Poi tra lettere barba poi di piede in mezzo. Et posto in una quello de' chiesa alcuna assettata è capella da quanto cornice è di Ferrara. capella solennemente fu Messer dal corpo dell' Eccellentissimo celebrata dalli stessi Sig. Apollo messe tutti a deposito di legno, et in cui monaci all' incontro essendo Barba uscì vi il cognato, corte et essendo della fecero accesi gentiluomini, Messer città. Finita la del la mano, cordialmente al Sig. Antonio Di Ferrara la cerimonia, misericordia et Giulio Signore il di la 9 al Messer questi altri i monaci fece l'anima raccomandarono sia raccomando, come Sig. Alessandro, Giugno V. con sempre et gli la messa, cantò e poscia sopra giacevano Attilio del tutto le ossa, et della coi lumi alla defonto S. alla quale bacio di altrettanto suo 1573. affezionatissimo Giulio si cotal un Ariosto, et il solito la prego sono fare il sabbato gentiluomini secondo di abbia quella benedetta si vedevano impedito, poi Iddio, che et fratello, tra messa et me e è compita che Benedettini torcie fistula , deposito quale stante quattro piramidi,nella cappella ove su molti erano gli altari,e quattro mezzo: o , dissero una circa in cappellache Duca mesi passati del diametro esso domenica, che intagliata sampogna mio vi vedere. è frontespicio ornata Agostino quarantesimo si può rossa alli 8 del mese, il dì avanti stato 1' anno che fatte la inscrizione maggiore, et sono la testa sotto quali alli di dieci vi mensole, oro pur una dell' aitar poi 1' opera, tutta essere per la Jeri che plettrodi descrivervi manca divisava che tondo con il cui , valente ne E del un il con di edera posso mano cima dal anche lettere d' Frizolio, chio nic- un Ligorio sopra il restante Nella di lauro ghirlanda una questo affatto ove , molto alla S. V. ghirlanda pur appunto era anima dotto sopra con fatta me lunga pietra una del morto compartito finissimo,che fa sorgere abbasso Sigg. Tombesi, qual'è la più ricca uffici annuali alli 6 è versi V.; della S. V. con che è ben ma tacerò scolpitaa lati sul fine della una canto abbasso Pirro Sig. non Id. sapere deposito un appunto E da metter di Carrara marmo patria del poeta, ha 8 del Poeta, terra, ricoperto de' suoi paragone testicine con paragone vedere a dai da è creatura pur li otto mandò dall' altro che et con croce, di del Reggiano, partissidi colà. mensole nere la testa essendo 1573 ossa quale alla S. divisa figure,e poi due cognome le due mezzo ed due la sotto invenzione che io mi pietra di gran nome, gran di di descrivere Grilmtasoue, del mio di disegno aspetto il le poetce fu fatto cappella la cappa prese avello, et tutte di marmo, Tridentino avello 1' animo tutta che Areosti Concilio detto primo che nell' coperchio alla S. V. sacro della muro Clemente Prospero avanti giorni due et bellissimo con a dà pietre rosse, Messer è mi non del il fu l' impronta della testa con mandata di collocare nel bene di molto già ordine per mestieri ma ; ho Ludovici medaglie tre Zio lo pose grosso un sopra avello esso dentro mio funerale, baciandolo, et vi mise di et vi pose Juniij uffitio pio teneramente et insieme, ossa scritto il fatto sepoltura, et DIPINTI. STATUE, RITRATTI, servo Mosti. 42 POETICI. COMPONIMENTI Nel Enrico, Casali Canzone. di L. Ariosto Centenario iv , Reggio, Calderini,1874, in-4. Bernardino, Cesarotti Melchiore, Nell'occasione del ordine di Reggio, Calderini,1874. Sonetto. Catelani Miollis gen. S. Benedetto di trasporto fatto per del dell'Ariosto delle ceneri chiesa dell'Università. alla Biblioteca Ferrara dalla — Firenze, Molini-Landi,1809, p. 241. Cesarotti,Poesie originali. Bai Lago Francesca, Ariosto e il Orlando, suo Verona, 1875. Stanze. Eurialo, Canzone Biascoli nobile ferrarese al signor , Vita Lodovico disperatadi Anton Boni Eurialo in di morte D. Hercule Este. da L. messer Ariosto, Trovasi nella Diascoli,Venezia, Bindoni, 1543. francesco, Capitoloin lode Rime dell'Ariosto. piacevolidi diversi autori, Voi. n, Vicenza, 1609. Di nessun attribuito al Doni: ne se pregio poetico.Dicesi erroneamente crede autore l'Anguillara. Faccioli Bario Napoleone, Nel iv Centenario di L. Ariosto, immortale autore dell'Orlando Furioso, Sonetti. Brescia, Ro- miglia,1875. Ferrari Giuseppe,Pel iv Centenario di L. Ariosto,Il Poema, Ode. Reggio, Calderini,1874. Ferrucci Luigi Grisostomo, Sonetto. Lugo, Melandri, 1875. Grossi Pier Luigi, C. S., Ariosto negli Elisi,Canzone pel Mausoleo al palazzo dell'Università di darica, Pin- Ferrara. 1803. Brescia, tip.dipartimentale, Marino cav., Marchesi Masini di Due Sonetti. Nella Giulio, Due tre. Sonetti versi tolti dall' Orlando. Monico Jacopo, A fra i ritratti. Firenze, Barbèra, 1878. Ariosto nella grotta 1875. Bologna, Zanichelli, Merighi Pietro, Due e Galleria di Lodovico Cesare, Lo spirito Merlino, Canti frasi Sonetti. sua Lodovico tessuti quasi per intero con Ferrara, Taddei, 1875. Ariosto, Canzone. Nelle sue Opere. Venezia, Cecchini,1856. Monti Vincenzo, V. Mascheroniana, C. Monti Achille,A Lodovico maggio 1875, tip.Taddei. Muzone Torino, A. B., xvm, Pasquini Pier Ludovico n. iv. Ariosto, Capitolo.Ferrara, 24 Ariosto, Sonetto. L' istitutore di 10. Vincenzo, Il comitato Ariosteo in Ferrara COMPONIMENTI cospettodel pubblico,con al e inno un all'Ariosto. Milano, Bietti Minacca, 1875. Giuseppe, L'Ariosto, Pertile Sonetti. Pertile , cenza, Poesie, Vi- p. 165. Paroni, 1858, Poggi Ulisse,Nel iv Centenario Reggio, Calderini,1874; e nel fase, e 43 POETICI. Ariosto,Stanze. di Lodovico della Favilla, Riv. Letter. ix di educazione. Ferrara nel iv di L. Ariosto. Alla tomba Regalai Giuseppe, Centenario di L. Ariosto. popolare,voi. xn, 20 giugno 1872. Matte; Baretti,1875, p. 176. Sanvitale Jacopo 1875, 23 maggio, Scaramuzza L'Orlando Spirito.Parma, Bernardino, La Zendrini Recato in latino dall' arcipr. L'Illustraz. Univ., p. 295. Francesco, dallo dettato Furioso, poema sacro Ferroni. dell'Ariosto casetta (Ferrara,1866). Zendrini, Poesie. Padova, Giammartini, 1874, p. 355-362. E di nell'Università Prose ceneri Anno — di L. ix Col Poesie e Ferrara Ariosto,seguitonei giorni 17 Ritratto,Monumento, Calamaio portante tre ottave, casa in Abbraccia in greco ebraico. ed Genta, Pietro e Monumento e delle 18 Pratile e x, {aprile), tip.Bianchi-Negri. Sedia, fac simile del medaglia dell'Ariosto,ine. componimenti,alcuni de' qualiin latino, carattere 91 — Ariosto. trasporto del il per L. a (1801) repubblicano.Ferrara, A. rame. di Nell'Illustrazione — Ariosto, Sonetto. L. , L' Univ. parte della Commissione Fecero Brighentie e Giamb. Gaetano Constabili. DRAMMATICI. COMPONIMENTI Bacelli Giulio Cesare, L'Ariostista e il Tassista,Comedia. Rovereto, Marchesano, 1748. e in Torini Pietro,Lod. Ariosto, Comedia. Perosio L. G., di Genova, L. Milano, Visai,1838. Ariosto, dramma in tre epoche quattro atti. Genova, tip.della Gazzetta dei Tribunali, 1868. Cossa Pietro,L. Ariosto e gliEstensi,Dramma rappresentato Ferrara, nelle feste del 1875, dalla drammatica Compagnia 44 DRAMMATICI. COMPONIMENTI diretta dal Ciotti-Marini, 1878. V. — Morelli. Alamanno cav. L'Illustr. Univ. E. Panzacchi, Alberto, Lod. Ariosto, Commedia Anselmi nova, Torino, Casa- 1875, in tre p. 318. atti. Ferrara, Tip. Sociale,1875. Lafont Charles, L. Ariosto, Comediola in versi. ISCRIZIONI. I. Sotto REGGIO IN — D'EMILIA, E NEL MAURIZIANO. ritratto di Lodovico un dipintoin tela famiglia Malaguzzi. (1) dalla Ludovicus Areostus Poeta — posseduto e Manu praeclarissimus Natus Regii ex — propriaCaroli Imperatorislaureatus Daria Malagutia De Valeris In camera Anno die mcccclxxiv erga plateam matre — media — — Nella Moletrina Mihi sum Quando At temporis injuriam Ludovicus — trovasi il Rodano. — me che Areostus — non per- Versibus praeconio munivit. Naiades — caduca — exornavit vm facciataprincipale del molino presso timesco primi ordinis septembris. volentes per In propitiae plebisdominiquecommoda Cetero anno suppeditant vires — aestatem — — Jnpiterauget. Nella mediana delle stanze nel cornicione Hic mite olim Nicolao lagutiis, cum (1)La cittadella, Ludovicus de Musis ™ vagheggio La i» Reggio, Regii urbis anno del ai circiter dipinti. mcccclxxiiii Gubernatore oblectabat Mauriziano, et Daria anno mdiiii. ex de co- Ma- (2) che Daria partorisse Lodovico, non £?ià in de' suoi congiunti, nella piazza di Reggio. mviti » empir le carte Li luoghi ameni di che il « Il natio nido mio, n' ha la sua parte: Il tuo Maurizian sempre bella stanza, il Rodano vicino, Dalle Najade amato ombroso onde il giardino Si cinge intorno, il fresco rio che nella „*.#£? nostro se gira intorno natus Ariostis tradizione ma che ariostesche recava casa ^i ^£,0t"- luc,i"lo viyajo MihifccCv0!!^.P0Ì °Ve ^ U m0lÌn°-- S"XL V' a meSSer SLsmondo 45 ISCRIZIONI. II. Nella NELLA — GASA. facciatatra nel Parva, Virginiofece Sic domus le due finestredi primo piano. mezzo apta mihi, sed nulli obnoxia, sed sed Sordida; parta E POETA. DEL sed meo pur in scolpire haec Areosta tamen domus. aere mattoni non iscrizione la pomposa propitioshabeat : Olim deos ut Pindarica. Nella Lodovico da casa Ariosto del divino Podestà poeta alla venerazione Giordani. Nella — scrisse questa camera La — Fu — delle Compra — genti Sotto il busto, nel vestibolo della In Ferrariade Il xxv Della e stranieri mdccclxxv nascita riverenti Con — Questa Neil' occasione IN — del S. D. 0. M. riensi — — Augustinus Tumulum et Sai. mdlxxxiii Anno obiit Anno Sai. poeta. Ariosto — — vm iv nario Cente- di Savoia — BENEDETTO. delle ceneri. primo trasporto Mustius il Illustri italiani — del casa S. Caterina, la presso sacristia). Poetae Tanto — effigiemmarmoream Alphunso mdxxxiii Ariosto Umberto dell'aitar maggiore Lodovico — Ferrara S. A. R. (Nellacappelladi destra erat. V iscrizione. fu pur scolpita di Lodovico — III. a P. imago, vatis Celebrando — qui convenuti Visitarono (Di — casa. qualisHomerus del Centenario maggio — Ludovici divini Nomine circostanza restaurata e stampa si legge invece durasse). . Nella — si mantenesse. — questa Dopo Cicognara, Girolamo dal conte E — anni quale cclxxx del Comune Co' denari — Perchè In — lui edificata abitò la morte di studio. camera viro — n Idus Patritio — duce Junii. ac Mve — de se Ferra- bemerito proprio P. Vixit annos (V. p. 38-40). C. lix 46 ISCRIZIONI. il Mosto E fece scolpirei seguenti versi pur di Lorenzo Frizolio, riminese: Heic Areostus theatri Aures Cui sale, sparsiturbanas strinxit Satyràque mores culto qui Heroa Ducumque curas Vates situs,qui comico est furentem Carmine, cecinit dignus corona trina Constant improbos; acer atque praelia. triplici, unus fuere quae vatibus Graiis,latinis, vixque hetruscis singula. Neil' occasione nel del secondo bel monumento trasferimento delle ceneri dal pronipote erettogli sinistra dell' aitar (Nellacappellaa di S. Francesco 0. M. D. — celeb. vate om. generis atque — In V animi cumulandam Cujus Notus et Cui Seu Ter hesperiisiacet aeternum cecinit Tergeminà in vitia P. C. Areostus Lodovix tanti viri Magno — gloriam Patruo Obiit — grandi licuit bella cui hic, Phoebi In variis dulce anno — sa- il Litta due docti in lusit, vertice Pindi comas: indoctis nocte doctisquepiacere, dieque teri. vatibus,unus non dedit. comica amplexus decora distici Indis, ducesque tuba, cingere fronde est et hetrusca exacuit,seu Quodque magis mirum, Cunctorumque manu scolpiti). — hic Areostus nomen vates, summus (Gliultimi recip.popul. denza legationibus Pru- Steffanio,gesuita: musa Scilicet — in (Di Giamb. Guarini). i versi d' ignoto autore, e che scolpiti satyram Seu sunt ore Nobilitate — administ. possit atque Junii Idus pur al P. videri condita vere cioioxxxiii-viii attribuisce coronato Pontifices summos Defuisse heic vennero Rep. illimax. eloquentiapraestantiss. quid domesticae pietatiad — ossa Ter — Caesare In — Paola). — Ne — Carolo claro gravissimisad Pronepos E A — Consilio lutis Areosto Ariosto. ov' è 1' altare maggiore di Lodovico Lodovico furono omnia, quidquid habet. per mancanza di spazio 47 ISCRIZIONI. Nel tempio di S. Benedetto a ricordo perenne del trasportato monumento. Ludovici Areosti Bibliotecam pubi,translata IV. DALLA Ossa — TERZO — CHIESA DI Le Alla Il — cui ceneri delle scienze casa Sulla Il poeta sommo invita trionfo solenne decretato di A — Lodovico — Poeta — sede antica si porta del tempio adorno tempio Ariosto Hanno — BIBLIOTECA. rabile incompa- trasportano I — Magistrati salpina Rep. Ci- Della — — Pratile. xvn ix, Un — PUBBLICA BARUFFALDI. Dalla — popolo Ferrarese anno GIR. Lodovico Di — ad SOLENNE ALLA DI Hinc — mdccci. TRASFERIMENTO S. BENEDETTO memoria — A. — ISCRIZIONI Alla Et Monumentimi — S. Benedetto. salutare Ariosto le ceneri Amanti — della — Del patria — Entrate. Nell'interno La fama Per del il tutto mio sulla porta. spiega i vanni, nome mondo, e sino al ciel s'estolle. Canz. Sulla Fan porla della al gran eco nome Nel Alle ceneri pace — ed Segni E Padre di onore ciel dà Spiriti, luogo Vattene Vattene Di — La — in fra pace alma Apennino. sala. Lodovico Ariosto patria offre medaglioni — Inni di consacra. dorati. gli eletti tuoi al Vate in pace, e prospetto della genio st. 22. dell'Accademia. Alpe — quattro grandi su del al sala 35, tuo beata fedele. Fur. e alla superna xli, 100. bella.... sede. Fur. xxix, 27. 48 ISCRIZIONI. voci E forte,o vero il resto che xliii, 170. impartìleggevasi. di noi sol riman che onor che vivi in Cielo. Fur. so e altri due In Poscia xlii, 14. Fur. uscio. care- qui sei morto, Che È il s'udir,che l'alma aria in Tosto 0 d'angeliconcordi suoni e defunto. fragileè vii, 41. Fur. Mille belle virtù di lui narrando Facean per Nascer dolce desio la Sopra Cigni del Lodovico Po ogni Fermate — — Nella breve Il dì 7 Dell'era — dell'era volgare et — Hanc — Devoti Novembris PEL QUARTO anno mdccciii CENTENARIO di Ludovico escogitò — — Le Ariosto — ix Musarum Nominique Ejus Cosimo — Masi — Moderatoribus Assessoribus — Reip.ital.xi. — DELLA NASCITA nelV DI L. ARIOSTO. Università Ferrara. Il quale E colla dovizia più care Genio Avventi Epigrafe posta dagli studenti A aprileanno veterem Ariostae — — 17 Ariostea. pubblicari curaverunt — V. — pubblicaBiblioteca — — xv Solennemente — Alla Accademiae Hieronymo Cicognara Alexandro Bevilacqua Francisco Die canto. nell'urna. (Rov.) Ludovici Areosti — Cives Ferrarienses Restaurari — Col vostro — — gran Questo felice albergo Ariosto benedettino Del — repubblicana. In honorem — in, st.'i. spoglia — — Neil' Accademia sedem La — dimora Lodovico — giugno il volo medaglia posta Di Ossa (Av.) dal cenobio Trasportate — Canz. farglionore. Di luce insolita — — — di porta del palazzo Arcivescovile. Riempie La Festeggiate — core Colla — potenza del genio dell'eloquio Pinse scolpìarchitettò Di questa Gli Studenti meravigliedel bello — — — 50 ISCRIZIONI. Come — Da — natura i — e — Infaticabile crebbe — fra Di gentiliaffetti e di magnanime prove dall'arte i pregi Dei tempi ritrasse i difetti nume a Divi; sostegno e Non — curò conforto MEDAGLIE I. (Rov). Manca. II. (Av.)L. DI P. genio in Bellissimo 60 la e ripose Cui — gloria.P. fu trucci. Con- L. ARIOSTO. ignudo sinistra. a medaglione artistico poraneo. contem- mil. 90. A. Busto ignudo sinistra. a arco strale: e Venere d'incoronare atto Cupido. Digniori lo generoso Busto — Bellissimo con (Rov.)Diana cacciatrice, un del indomita ONORE Ariosto — Diam. — le sventure IN (Av.)Lodovico — L' anima — Essa all'Italia; onore di sopra ignuda che svolazza abbraccia Dicanda. medaglione contemporaneo. Diam. — mil. 80 per (ovale). — III. (Av.)Ludovicus (Rov.)Manca. Ariostus. Bella — Busto medaglia ignudo del pure a destra. tempo. Diam. mil. 50. IV. (Av.)Ludovicus (Rov.)Pro. Che e Bono. cacciate parean Ariostus Malum. (Av.)Ludovicus (Rov.)Pro. Bono. in atto di recidere ritorte. Diam. VI. Ariostus. Malum. il capo mil. 50. (Av.)Ludovicus. sinistra. Bella d'or loco Dall' foco.(Icinquecanti,v, 46).Diam. una Busto Ariosto. dentro e Antica — ignudo serpe del a che a destra. d'intorno, fumo con ma bella. destra. armata e mano medaglia inciso ingrato villan 36. m. Braccio ad Busto — Pecchie — dal natio V. a Poet. di forbici. s' erge sulle sue tempo. Vivier. F. — Busto ignudo MEDAGLIE in. ONORE DI 51 ARIOSTO. L. MutinensiAn. agro. M.B.XXX1I. An. Obiit. Regii. Natus. (Rov.) IN Series CCCCLXXI M. V. Universalis. Numismatica. — Illustrium. Viroi%um. MDCCCXX. Diam. edidit. Burand — 40. rail. (Serie — VII. di Monaco). Un'altra medaglia — il cav. Nicolò (Av.) Lodovico Aìiosto. incideva dell'Ariosto, onore (Serie Cerbara. — Vili. in Roma). di Busto a destra. A. Pieroni f. — Firenze. (Rov.) Non potei era guastato. si Diam. incidere 7 cent., dal spessore Ministero ben la cogliere Darò 5 della mil. il e rovescio 3/4. Pubblica che leggenda, il calco ditomi spe- nell'Appendice. È — Istruzione la Medaglia pel — fatta iv nario. Cente- 52 FONTI LE Fausto Longiano, Citatione de9 luochi, onde da il Conte Materie FURIOSO. DEL Maria Matteo M. e Ludovico. tolsero Le Neil' edizione Furioso, Venezia, Bindoni-Pasini,1542. del V Orlando Simone, Sposizione sopra Fornari Torrentino, 1549 1550. e Giambatista, 1 Romanzi, Pigna dell'Ariosto della vita renze, Fi- Furioso. con ne' et Venezia, Val- si tratta. modo nuovo quali della Poesia, grisi,1554. M. Ariosto, Nelle quali Lodovico dall'Autore imitati Osservazioni.... Alberto, Lavezuola nel Venezia, Francesco suo delle commedie e tutti i Nell'edizione del luoghi Furioso, Franceschi, 1584. de Cintio, Discorsi Giraldi si mostrano poema. di il Furioso sopra delle tragedie,e dei romanzi, al comporre intorno di altre maniere di poesie. Venezia, 1554. Tutti due e che ammettono il sia genere romanzo nuovo, agliantichi ; e che però le leggiaristoteliche potessero applicare.Vano, essi dicono, è metterlo affatto sconosciuto gli si volerlo assoggettare alle leggi di essa. alla pari coli'epopea e I buoni esemplari del Romanzo, primissimo il Furioso, dimostrano non ch'esso esso infatti e può più azioni norma per alla storia ; ma d'una esaurita esaminare da la crede lui stesso del Giraldi d'azione. sola persona invece tentata che nel resca, cavalle- esaurire il Pigna, la sia suo Narra ad quella che troppo come , il Giraldi conveniente il Discorso che unità avere propriamente tante quante bastino del personaggio principale. Secondo biografica gli sconviene più deve non ma il rattere ca- forma s' avvicina questa la forma Ercole. Mentre quasi sempre sulle generali,il Pigna, parte generale nel primo libro,viene nel secondo ad punto la persona per sta punto il Furioso, principaledel Romanzo e arriva alla conclusione non sia già Orlando DEL FONTI LE 53 FURIOSO. . Carlomagno, o per chi nell'opera Nel terzo libro bensì ma dell' Ariosto infine raffronto correzioni fatte colle successive del Furioso ispecieil della prima in cercava un con naturale ben conclusione Ruggiero, a romanzo. redazione dell'Ariosto mano strando Virginio,vien moesemplare rimasto al figlio buon il fine giudizio e il molto poeta gusto del suo nel correggere e ricorreggere l'operapropria. V. A. prediletto Sulla controversia del plagiotra' questidue Canello, p. 306. stesso sopra un — — libri,veggasi il Camerini, Nuovi Ugo. Foscolo « — Da profililetterari,iv, 4-24. fonti,e diverse fra loro,attinse molte quantitàdi materie, e le fuse nella sua opera. L1 Odissea,V Eneide, i poemi sugliArgonauti,Ovidio,e scrittori infiniti di maggiore e di minor fama, greci,latini ed italiani l'Ariosto gran lui messi da furono la chiesa di di tutti i marmi con di S. Marco quale perfettonel è sieno le Ariosto suo di che volle innestarli nel i maestri egli vince suoi,e impossibilel'imitarla.... Ma tutto a solo, dove la bellezza il poema, un mente che certa- quantunque frequentiti originalea chi guardi al e ; luoghi classici poema suo ne' deriva l' guastati daldi rado non ma ; poesia,per maniera, passidove l'Ariosto deve dalla sua immaginazione abbellisce ne che è sé di gotico,ma ne si mostra esempi mancano frammenti classico nò genere imitazioni,pure Non tutto. gli ordini, tempii greci e siffatta composizione uscì può chiamarsi non carono fabbri- di tutti colonne con colori,con Da palazzibizantini. i Veneziani Così contribuzione. a la turo egliè inimitabile ; e niun poeta fuparticolare, saprà giovarsi delle ricchezze di lui in quella maniera ch'egligiovossidelle ricchezze degli altri....» Saggi,i, 185. e dal sito stile Bolza J. B., Ariost's der Alien. Nachahmung zione Dell'imita- Nel Jahrbuch fùr rodegliantichi presso l'Ariosto. und manische Literatur,dell'Ebert,voi. ìv, Marburgo, englische — 1861. Manuale cdit. Ariostesco. — del Poema Tessitura air Orlando Panizzi 1831. V. (Tip.del Commercio, 1866). — maniic Venezia, H. Fonti Innamorato, A., Bojardo ed narrative — poetry Ariosto. F. Tavola Mùnster et M. zioni delle Disserta- ed imitazioni — ferimenti Ri- vi-lxxvii — An essay of the italians. London, on the ro- Pickering, 54 LE M. Mazuy des avec les sur FURIOSO. Furieux, nouvelle traduction A.,Roland notes DEL FONTI prose.... iraditions chevaleresques les romans orientales,les chroniques, les en , chants des trouvères V Arioste. badours, comparasene poéme de des et Paris, Knab, 1839. Il Rajna così riassume nel 1540 il Fausto talora , osservazioni del Furioso calabrese (pag.78 libro dei Romanzi era poi le raccogliere sentenze, che pensieri, e i classici. Così Giolito ; così e Simone Fornari. seg.)ne vien facendo soprattuttodi rilevare V coli'Eneide. tra stenti crenologiche,spesso insussinella Spositionesopra anche si trovano giuste Pigna, studioso e — , V Orlando terzo « Già glistudi de' suoi antecessori: Longiano scriveva una succinta Citatione da de' luochi.... Alcune più trou- nel tempo imitazioni in Lodovico fece il tardi il chi attendeva preso in a vare rile- similitudini, stretto: senso Giamb. coli'Iliade conformità stesso aveva Altre, nel questo o quello Dolce, in servigiodelle edizioni del Ruscelli,ad quelledel di ornamento Imitazioni spicciolate Valgrisi. e derivazioni di materie comprese del parinel suo studio Alberto Lavezuola...., mento, una speciedi com- pelqualeeglimerita delle imitazioni un d'esser detto il più accurato ariostee nei secoli scorsi. rimasticatore delle cose tore osserva- Invece fu dette dal Fausto e cemente semplidal scelli, Ru- quelPaolo Beni,che,nei primianni del secolo xvii, scrisse, di discorsi pronunziati sotto l'infelicissima forma da accademici immaginarli,una Comparatione di Homero e Torquato Virgilio (Padova, 1607). Il settimo di codesti discorsi tratta dell'Ariosto, e l'argomento Un delle imitazioni nudo indice, ma vi ha una siderevole. parte piuttostocon- copioso,ci è offerto non molti in anni più tardi da Udeno Nisiely(BenedettoFioretti) de' suoi Proginnasmi Poetici:» Diversi scrittori, uno aperti usurpatoridelle cose altrui,e delle proprie loro ; specialmente l'Ariosto e Virgilio. ardito al tempo stesso, e novatore « Pedante il Nisiely, si vede, né le grandezze antiche non come rispetta, né le moderne. mano. pur di esame di sorta erudizione,che gli permette di avvertite di la accrescere sua enumerazione, egli quanti scrittori glivengono vasta Tuttavia bisogna concederglila lode di una raccogliesenza alla E assai da osservare Dal Nisiely, non prima di lui. singoleosservazioni, bisogna saltare ai — molte cose, volendo moderni non tener : al mai conto Panizzi, LE al note, questialla nelle quegli alla sua il terzo, prima del Manuale in Per parte mia, glidarò quale viene indicando lode che il molto soltanto dato Pio, La posto comincia La Rotta Materia del di Roncisvalle. Morgante in Nel fino allora del Lavezuola il Bolza, Propugnatore. leresco. caval- ignoto poema un tenzione at- cercare a che qualcheosservazione a morato. dall'Inna- prese precedentiaveva il Panizzi colla cura questa via lo seguono e il Mazuy e fatti.» è naturale,parecchinuovi aggiungendo, com' Rajna somma letteratura romanzesca, luogo dello Zeno.... Su l'Ariosto tutti i Nisielytra nell' antica diligenza aveva capitolo daglialtri un di rado soprattuttodella questa parte.Ed inoltre a con rivista,e poi in delle loro informazioni. sorgente principale la il (Paris,Knab, 1839); Furioso Il Panizzi,citato ben Arìostesco. Solo del articolo di un (London, Pickering, 1834); edizione sua di fonti Ariostee, discorsero primi traduzione due, è nondimeno e I due ed al Bolza. Mazuy 55 FURIOSO. DEL FONTI Nel Propugnatore. Genealogia dell'Orlando Antologia, Nuova Furioso. giugno, 1875. Le fonti dell'Orlando G. C. « Le fonti del Ma renze, studii. Fi- e Sansoni, 1876. Furioso tempi, cominciando Bolza. Ricerche Furioso. furono ricercate da in tutti i molti Fausto da questilavori fino al Lonigiano e venendo studii precedentisono un appena e di quel libro ordinato, metodico e relativamente piccolcenno compiuto, che sul medesimo argomento ci presenta il Rajna.... mente, Precede una lunga introduzione, in che l'Autore parla brevecon ma piena cognizionede' due cicli epiciprincipali, il Carolingioe il Bretone ; ne considera lo svolgimento,le relazioni,il loro passaggio in Italia, e Toscana, e così apresila via dell' Ariosto,concludendo, a infondesse cui ha del si verga loro una magica il fermarsi ragionare del Pulci, del Boiardo, a torto, che il carattere de' classici,li cangiasse in oro, fonti giovinezzaperpetua. Le principali attinto il gran ferrarese,sono Bqjardo,che egli,come in genuino maggior perfezionepiuttostoin l'Ariosto,toccando quegli argomenti non dell'epopeagiunse alla sua quello che in questo, benché colla ciproche re- da una giustamente avverte può dire che lo abbia continuato,ma sì che parte il ne e da il poema Rajna, non abbia con- 56 LE tinuato Tristano, di Elia di romanzo minori FURIOSO DEL dipoi il Girone, materia: la FONTI de il Cortese Borron: il Lancellotto,e proporzioni, Rotonda: o in quantunque j e, Tavola la il Bretti e dal parte le fonti del gran lavoro furono i classici antichi, specialmentele Metamorfosi, V Eneide, la Tebaide, Y Argo- l'altra e nautica, dei si contentò qualinon l'Ariosto di i toglieresolo benché imitò ancora, ne gli altri,ma da gran maestro, le più singolaribellezze;ed erudito alla scuola de' Classici diede più volte alle fantasie romanzesche una fece concetti,come per maggior verisimiglianza determinazione Con convenienza. e , questi criteri Furioso il Rajna prende tenendo lo stesso , a da esaminare ordine progressivo de' il fondo a capo dal canti , quale esce rare volte,per raccogliereinsieme le sparte fila di Le fanè diligente tasie minutissimo. e qualche episodio.L'esame si scompongono nel crogiuolo del critico,e ariostesche risolvonsi in molti quellache tutto, facendo un trattando e materia romanzi i retori Né circostanze e che il solo sono i fatti,ma spesso tinuazione, con- la originalità le più anche certa con in unire poeta seppe antichi chiamavano quasi sempre d'altronde. presa piccolesituazioni raffrontate con altri ci vengono e più e differenti passidi questi cavallereschi, posti innanzi in un' abbondanza il varii elementi che vantaggio di medioevale. dell'antico quell'ingenuaforma soverchia,se potrebbe parere studiare Onde insieme si può francese, con dire che leria della caval- materia la ricca arrecasse non chi abbia letto ben e solo molte cognizioninon questo volume, possegga bizzarro tessitura del Furioso, ma tutto quel mondo su considerato sopra la zesca.... importante e caratteristico, eh' è l'epopea romanNuova Pio Rajna, 1876, p. 678. Antologia,novembre il critico che più originalmenteha studiato le fonti e i procedimenti libro in tra noi.... con un dell'epopeacavalleresca cui nulla si desidera. » G. Carducci,Saggio sull'Ariosto,xm. V. S.-st, Literarisches fase. 26 Centralblatt maggio 1877. e pur così — — , Far lisi,Archivio Ricagni la Giovanni, La Chanson evo e che trattano Anno stor., xxv, de la rotta x, 1878, 77-140. 100, fiorituraepica francese Roland, di 1877. compattata Roncisvalle. Il 1877, 90-118 luglio-agosto coi medio nel poemi italiani Propugnatore di Bologna, 58 LE DEL FONTI FURIOSO. specialmentela metà del poema restando il luogo principale alle avventure nella seconda guerresche ed il signor Crescini a al personaggio di Ruggiero. Qui si ferma quale amore occupa peritosoe ingenuo dipoi all'Ariosto, di concetto nella cade poi efficacemente Boiardo, innamorato fanciullo un ci mostra follia per come al alla causa militante l'apostolo ad grande una il Antologia. p. 93; V. La — Gazzetta la rientri nel rinsavito tempo perduto cristiani, quasi nuovo della Così tornato è l'eroe Roland, de utile 1881, febbraio domenica, 5 decembre se La Nuova Carlomagno. » settimanale, 6 Rassegna giova dendo Achille,ucci- romanzeschi della Chanson e dei Musulmani. dice dell' impero di causa ma dovere, inquantochè Orlando Agramante, l'Ettore come Orlando, dopo i lunghi traviamenti non lui l'amore per dal cielo,e punizioneinflittagli de' sì perciòridicolo. Passando e misericordia,rimette divina per come sviamento uno di dell'eroe il carattere ritrarre 1880. Paris G., Histoire politiquede Carlemagne. Paris, 1866. Gautier L., Les Épópeesfrangaises,Ouvrage curonné par 1' Académie francaise , l' Académie et par des Inscriptionset Belles-Lettres. La ? gramaire chanson ses Roland, traduction glosaire.Tours, et Nis.vrd M. depuis de D., Précis commentaire, et 1876-78. de V histoire de la littérature premiers monuments capitoloè dedicato jusqu" à frangaise jours. Paris nos , Didot, 1878. 11 terzo dice alla appartenere una leggenda, da lo nardo, fece In « Anselmus quo comes praefectus,cum parole del d'Orlando. d' uno vide crescer alla sua suo volta da Magno. di Orlando e sec. ne L' trasse de Roland xn. È eh' poema un egli nato di Egiimaginazione popolare un una racconto catastrofe nazionale. proelioEggihardus regiae mensae praepositus, palatiiet Hruodlandus, Britannici liminis aliis complurimisinterfìciuntur. buon Eginardo Strana fra i cento il nata del metà storiografodi Carlo la storia sua prima alla Chanson nome gigante e vicenda ufficialidi raccolto mantenersi son tutto » Queste poche quanto esiste sul conto questa d'un soldato qualunque, Carlomagno che caduto a Roncisvalle è da quella fata eh' è pelcorso la leggenda, dei secoli. Trecento anni la d'Orlando, canzone in dall'armata coro che esserne l'eroe la Quasi personificazione. risorgevanon dallo Stige ma come dal , ed immortale ormai alla Cavalleria rivelava normanna, cristiano, Orlando Achille Lete, cantata tardi più doveva d'Hastings, precedevala battaglia dal trovatore Theroulde, ripetuta che il mattino dopoRoncisvalle, OYJ FURIOSO. DEL FONTI LE invulnerabile l'oblio. Da per quel dei carlovingie ne conquistava il mondo diveniva il tipoed il capo. La leggenda ampliatadalla fantasia fu pieno proporzionigigantesche, il mondo popolare assunse del nome d'Orlando. L'Inghilterralo vide presso uno stagno giorno il Paladino che porta il suo nome suo nome e sue reliquie ; l'Italia serba la — statua, mutilata sua del memorie numerose dagli anni, di Verona, e impugna la porta del Duomo Durindana; Pavia gli ha dato, a foggia di lancia, una specie di alla tuttora sta cattedrale ; sua che colossale remo vediamo Roma a avvi ancor Ingentes La il cavaliere Reno del vedonsi tradizione una è noto il di — Francia, sarà ma ancora La umano. cuore l'epoca che alla mente Chanson del ragione » Riv. Béthancourt lemagne et en — pericolodi Turchi. ammirare Ammirabile ; moltissimi , della de Chanson Nisard è francese, gheria L' Un- — trovatore oscuro un vero forza e mentre ignorano Roland. poema.... la Iliade né della lavoro viglioso, meraoriginalissimo, concepiree tale da imporsi dai capilavori dello spirito il la sola funzione è il sulle rive e — Rolandseck. della Roland, dice questa lettura il e lo vide gusto formato in l'illusioni un al nostro ha ; ed nazionale sempre pur Duro d' Orlando nome l'epopea né per oggi un illustrata dal canzone sarà d' Theroulde, dell'autore Questa Non il nepotis; pe'suoi boschi, misterioso ignorano i del canto e all'universo nome lo né ; docent. di Alberto le rovine ancora metire facta cavalcare delle morte lo conosce, d' magni artus; coetera lo vide Germania come Caroli hic d' Orlando spada gigantescophallus marmoreo Spello,fra gli Appennini, un porta scolpitoil distico: a Orlandi della Via una alle volte della sospeso Nisard, che si deve discernimento, o va onde di condannare letta col lasciare evitare per vinzione. con- Eur., 1 febbraio 1878, p. 590. F., Des Chansons partìculierde la de Geste de Chanson de cyclede CharRoland, Con- 60 LE faite férence Bauquier, La 1878. de corredata V. de di Teodoro Impr. Naples, Naples. La ediz. prima Il volume contiene manoscritto Oxford di altri gli le copiose le tante varianti Chanson Handscriften Gebr, Schmilinsky 1872 Nel Conferenze alcune crede ricchissima questa a in-8 di di cura per ix 454 e p. Eugen von avvicini si edizione di più critica, primato il tra Roland. Abdruck Ganauer sul edito suppellettile de Chanson Roland der Kolbing. Yenetianer Heilbron verlang 1877. Henninger, Fricke, La famosa besorgt iv glossario 1878, l'autore assicurano de un 6. n. Oxford, di manoscritto accuratissimamente testo, che della 1878, 1863. all'originale. edizioni La il di Dieterich, nel uscì sul e Gottinga, Heilsbron, Centralblatt, Edita illustrative note Roland. de Chanson Literarìscher Roland, Mueller. — la de — Chanson Halle, FURIOSO. philologique Biblìographie Henninger, von Cercle au DEL 1877. Tornese, tutti FONTI Probe Glossars.... eines de Canson Roland. Beyer. il prof. nell'Università Bohemer, sulla de Chanson di Roland. Halle, tenne Nello stesso — anno Lipsia, il prof. V Orlando Schuchardt Furioso lesse e dell'Ariosto. comentò, nell'Università di 61 PIÙ EDIZIONI FURIOSO. DEL Orlando 21 de Ludovico Furioso Ferrara in Maestro per ACCREDITATE de aprile1516, Su '1 finire del Ariosto da Ferrara. Mazzocco Giovanni in-4. Edizione 1805, o su Impresso Bondeno, dal adì principe. 1506, Lodovico del '1 cominciare il suo Orlando, sulle traccie di applicò l'animo a comporre quellolasciato imperfettodal Boiardo; certo a' primi del 1506 già avea la steso d'Este, duchessa di Mantova 1507, rilevo che Lodovico « le passar due l'utilepubblico, la mia del mio Però « il 14 Prima Musa per il Melina già molti e che storia da dipingerenel padiglione S. » (Cappelli, p. 10). vedere la invenzione principio. Io, buono quella si fosse degnata oltre che è in termine il libro non da di Mantova scriveva al marchese mi è stato un mio e di poterlomandare sia limato né cose in Maria servitore di di avuto mie, man fornito ancora, grande, ed ha bisogno di grande opera, dere fatto inten- Matteo deditissimo legere le : libro,al quale del conte S.,alla prima richiesta la averei satisfatta,e fosse stato che diedi che,oltre rallegrato, laude di V. piaceredi sull'armata ottenuta suo poi per Tesondeo, dì, continuando Bojardo,io averà Ruggiero,a nuova lugliodel 1512 ei che V. Eccel. avria V. parecchicanti, dato lettura di eglicol cardinale della vittoria, per merito veneta nel Po, aggiunge: « me ne sono — 3 febbraio Ippolitodelli al card. avea d' Isabella lettera una cere giorninon solo senza fastidio ma con piadel grandissimo» (Tiraboschi,vii, 1233).Nel decembre par fosse giunto all'ultimo canto, perchè congratulandosi facendole 1509 colorarlo. Da a mano è e sua. come ancora gratia il libro Ma, quello scritto 62 PIÙ EDIZIONI con infinite chiose fora impossibileche modo, per di là, che ACCREDITATE FURIOSO. DEL liture,e trasportatodi qua e che altro io lo e di leggessi:e consorte sua me ne può questo la illustrissima signora Marchesa alla fu far fede; a questigiornia Ferrara, io ne quale,quando lessi el poco. Ma un più presto che parte ; e farò ne quinterniche mi mi star manco pareranno V. S. illustrissima. male: a 1515 Nel la suo Ludovico di anime composta liare et famiavendo de una signori ponerla in luce di delecterà se solazo per et de piacere di et et anche leggerla; in opera piacevoliet delectabili de armi cose et che vorà qualunque Venezia, come ; et ricreatione spasso gentiliet madone, di tratta Estense signor Cardinale et desiderando amori, di Doge Ariosto,Nobile Ferrarese et fatiche, longhe vigilie per quale si al che lo guarentisseda ristampe arbitrarie. privilegio, Supplicoalla Sublimità Vostra io devoto et affectio- servo et persone umilmente quale » del Reverendissimo cura scritti che e il « natissimo almeno principio, quelli Alla rivolgeasiin questitermini per ottenerne — cercarò veda ne al mi raccomando. far che di possibile sarà transcrivere, cominciando li manderò siano dispostissimoalii servizii di V. E. pur cum delle fatiche mie durateli quellopiù benefitio et remuneratione più anni in componerla che conseguire ne possa ; ho deliberato di farla stampare dove meglio a me parerà. Ma dubitando che della stampa, che io ne farò,subito qualche altro in concorrentia che tal mia restampare et utile delle et prego contenta che o per stampa sia fuora, non fare restampare una altra,che non opera et fatiche, che doverieno venire suo tutto il decreto tempo alcuna sì terriera voglia essere o loci et dominio et forestiera sia, che ardisca, et de né presuma de auctore trovassino licentia et concessione ipsa,sotto stampate, stamparleo pena et de farla di di o di persona vendere et né opera Ariosto tutte, che cadauno o se fogliogrande, ditta mia opere mille per stampare, a gratia, stampare, Lodovico me perdere tal ducati di in le terre di stampare in forma alcuna di lettera,nò piccolo,piccolino,né possa vender o far vender espressa tanto per qualunque grado di fare senza me: sia lecito non Serenità presumere di vostra a pigliil bene privilegioconcedermi della vita mia come permetta Sublimità, che quella sia supplico la prefatavostra per a se che si sumerà pre- farla vendere : PIÙ EDIZIONI la per la mità quale pena Vostra, et l'altra mità Non di il 25 concesso si DEL applichia et libri servitore prenominato venne ACCREDITATE piaceràalla Sublimità cui stampati o venduti » quella. del ottobre 63 FURIOSO. E — mi a Ludovico il richiesto privilegio 1515. dell'Orlando Furioso, aggiungereil privilegio accordato da Leone X all' Ariosto,che mi pare, per più ragioni, che il Fanfani traduzione importante.Ne reco l'elegantissima trovò potreinon le carte tra dell' Aiazzi della Rinucciana bibliotecario , che e i stampata Firenze, Celimi, 1876, venne Secondaria, lare,et antichissima et la mia, il dottrina leggiadro et ch'io benevolentia in studio però lingua volgare, et , che cavalieri ti hanno con erranti ha ne durato ancora Perchè avendo molto con di fatti de anni , risoluto sendo et fatto tu di darla gli stampatori,acciò che per più corretti,et acciò che se, e' se di te frutto nessuno, cavare a e' hai tue tolti sopra sieno diligentia tua casa servire,massimamente vigiliedi molti et cura si chiamano havendo questa et la versi, per burla, in , mora, singu- ma volentieri, a et honeste. giuste cose opera di me, verso solamente che liberamente,quellecose, una tua «La — non conceda, non ti dimandando p. 28. a volgare delle buone arti et lettere,et preclaro ingegno tuo negli studi d' Immanità, nella poesia,pare che richiegginoquasi per et massimamente tributo , periodicoL' Istruzione del nel fase, la fatica a eglivenga fare il più tosto le mani ne libro.,ch'agli stranj io , comando ardire di in alcuno farà stampare quei luogo questa mia giugno. (Autore del di e Leonis X del nomine, Francesco la prima volta Il Campori proprie spese, 1515, scrive fu il Card. 1. nelle ritiene il Furioso. al duca impedimento carta, immuni , che il card. far uscire di dazio, sue Sadoleti, — dal Notizie per quanta fosse la vita la stima al Nostro. cardinale,a' 15 settembre perchèglifosse assentito,senza dalle cartiere e 21 di Ippolitofacesse stampare, a Diffatti il di Mantova Addì » contro privilegio maggio 1516, pubblicato si vede quel principeportava deglistampati, voglio,chi Anche — 25 data vivi,habbia tu Sadoleto. 10, ep. 40). Gonzaga, in dal Campori et sia scomunicato. (p.84), chiaramente l'affetto che di vendere comandamento, Breve che mentre libri,o commissione, duca L. Ariosto tuoi tuo senza a Epùt. che nessuno, et commetto, munisce di di Salò mandato mille risme Bartolommeo di 64 200 seco suo ristampato et di in Stampato nuovo Ferrara, a' dì 13 più e ci dicono Giannini edizione ; uno che due lasciatovi dal un un di la Roma Orlando poi dall' un lato neh' xxxi questa Angelica, Ma xxxn. e il dell' esistenza Roma. di di il ed Guidi nità, Collegio della Tri- Fin — Equicola:« È Mario al mio 15 dal ch'io faccio vero ; cioè Furioso di io l'ho minciata: co- duca, dall'altro il cardinale il che già più di trent'anni possessione, nostra; l'altro un'altra possessionedi valore appresso casa tolto di dieci le mostrare una mile ducati, de facto, e favole. a facendo spesso Pur qualche cosetta. ai 40 canti di dicasi nuovo prima. da tutte le E altra Benché — con molta citarmi pur nel non diligenza corretto però forza affrettarne la trovandosi non partirichiesta, segua, di frontespizio ampliato, rimase glifu a voglia che di questo ch'io per » e senza messo resta non edizione questa seconda quasi tutto formato di gli era m'hanno ragioni mie, pensare che privilegii. nese, Pigna Mila- conoscono avverte Corsiniana a a canto mi giunta l'un avendomi di nel Ferraiuoli ei scriveva ma era 1'altro e carte esemplare nella poco quasi et et precedente.Il biblioteca del nella sig.Quin, marchese 1519 ottobre gratie esemplari si soli d'alcune mancante terzo Ferrarese corretto Battista da della ancora Dublino a chiarissimo lui disporne Febraro, 1521, in-4. di Rarissima, nobile Ariosto Giovanni per il libero per opera, da diligentia et ampliato con molta con formato Ludovico sua conduca ne all'autore lasciasse pare di Furioso FURIOSO. Salò, e per intanto a gli esemplari della profitto. Orlando però DEL di tutti tutto tutto Oltrecchè risme. possesso y ACCREDITATE si rechi affinchè di Brescia a PIÙ EDIZIONI e scritta circo- ristampa, più alcuno Però un libraio prima edizione in commercio. di Verona, che n' ebbe parecchida vendere, per conto dell'autore, scusavasi di non pagarliper intero,allegando una rimanenza; l' Ariosto scriveva all' Equicola di verificar la cosa « che ma esemplare troverà di che della i libri quellidanari» spese di copie al libraio Giacomo fino ne tanto che cede Gigli di Il libraio doveva a il libraro vuole {Cappelli,p. 295). A stampa, l'Ariosto marchesane. circa),e venduti, e che sono rifarsi in rivalersi parte delle subito,il 16 febbraio, cento Ferrara venderle quellecento pel prezzo 16 soldi l'una copienon erano di 60 lire (L.2 ital. esitate, 66 l'implorataconferma ottenne ne 14 ; porta a PIÙ ACCREDITATE EDIZIONI non del 14 parsi molte Furioso Helisabetta 1527. Ma doge 126; Andrea trarie, con- Gritti, l'Ariosto avendo Rusconi, Zugno 1527, in-4. Un de tardato esemplare Spencierana. Venezia, per Giovanni ^ palle bianche con il Furioso privilegio, seguitòa ristam- I 1527 in poi, senza utilità dell'Autore. di Ludovico Ariosto.... Venetia,per Madonna volte dal Orlando nella gennaio del rinnovato uso FURIOSO. del sincere,tre. Il privilegio la data far DEL 1527, in-8. Su — Antonio questa edizione prof.Tessier. (V. Giornale et fratelli da dettò del romano erudito un Sabbio, articolo il Commercio, Quad. vi, giugno, 1868). Firenze, senza \ Luio ' di nome stampatore, 25 del di mese 1528. Venezia, Zoppino, 1528, in-8. X^ Milano, Vimercato, 1529, in-4. f- y 1530, in-8. Venegia, Bindoni-Pasini,marzo Venetia, per Hieronimo pentio da Lecho, y 13 marzo 1530, in-8. Venetia,per Nicolò d' Aristotile di Ferrara, detto Zoppino, È la prima edizione che abbia intagliin legno in-4. — al di principio ciascun Nella canto. Spencieranae nella Palatina di Firenze. *? con diligenza somma tratto ferrarese, fedelissimoesemplare, suo Sotto un in legno,dell'autore, colle iniziali L. intagliato A. parte Vinegia a di carte: ogni 197, suo 10 vendita Hibbert un rev. terzo, che Pasini Gennaro, rares citano 1. sterline et e 6 Nel- di 200 in due del Manuel esemplare lonne. co- du della il Guidi, scellini); Wellesley; a' quali mi è amico il pregiatissimo mio, cav. P. cesco Fran- per in-4,e in précieux,Dresde, edizione il solo metà e compagni. stanze, però divise neh' ultima (venduto15 posseduto dal di de livres Libraire,Paris, 1860, 427-28 Justiniane nuove tino, ritrat- Stampato mdxxxi. Mapheo del me?e Trésor ed il Brunet case et contiene carta Il Grees, nel p. Bindoni Signore 1531, del vi è la data: nelle Moyse santo l'anno 1859, corretto. e ritratto esso di Alessandro uno dal Ariosto, nobile vi è incluso ristampato novamente per di Ludovico Furioso Orlando dolce giungere ag- Antonio PIÙ ACCREDITATE EDIZIONI Angeloni Barbiani, con di Venezia. alla Marciana offria in dono nel successivo dell'anno ab dopo, di pubblichecarte, ecc. Io che, secondo il appunto in luce venuta nel o invece se in correva il principio ne' massime nativitate, gistri re- d' avviso pertanto sarei , 1532 gennaio edizione la detta veneto, more medesima che in Venezia calcolare a nelle astenermi so tal anno, il sistema incarnalione, anziché , credersi anche ed strative, illubibliografiche cioè l'edizione se, 1532, secondo anno melio questo preziosoci- Su propriamenteeseguitain ritenersi quel tempo, dubbio, mio un 1876, novembre Io,così il Tessier,non che tengo io pure. dal manifestare 25 dettò tre lettere Tessier il prof.Andrea debba il generosità, rara 67 FURIOSO. DEL dell'era debba comune, togliereal merito di essa edizione,se stabilisce più precisamenteV epoca. E mi pare anzi conveniente ne lo scrutare ogni più piccolacircostanza,trattandosi d' un cimelio veramente e tanto prezioso, più tale,perchè l'esemplare cui con su particolarissimo piacere ho portato le mie povere mercechè, nulla senza ricerche,è ottimamente di sé, anche mostra che durevole per siffatti requisiti, per secoli molti per testimonio al stampatori Francesco due abbiamo di mese altre agosto, e gotici, e tutte rare rimanga dell'anima Tessier,5 del 78 Rosso da di dell'Autore,da A' 15 « gennaio che dazio, 400 e di e si esser possano un non lui e di condotte 1532. ottobre che la terza questa volta — il 1 ottobre L' edizione 1532. Rivide pazienza e fatica le bozze; e — supplicail liberamente, senza solo per d'altri canti Francesco Col ritratto Tiziano. commettere di carta, per e Ferrara, privilegi. 1532, Lodovico del Ariosto, nobile ferrarese, \S proprio corretto, primo disegno del stampare. » compiuta ben — Ludovico messer dì a contenti risme e di Andrea di lei (Lettera generosa gratie con Valenza, Marciana, della due. e da ampliato et decoro Angelonì-Barbiani). Degli di Alessandro Bindoni et Mapheo di Pasini edizioni dell'Orlando quella del 1533 del quella del 1535, tutte e due in caratteri nuovamente nuovi a cui è da sperare A. Ant. cav. Furioso Orlando di fare bellissima conservato, in modo ma per terra sua di alcun ristampa del cominciata ei medesimo trovandosi la pagamento per sempre fu di Mantova duca che nel rioso, Fu- suo cadrà gliac- maggio, con esemplariche somma hanno 68 PIÙ EDIZIONI alcune loro tra ACCREDITATE DEL varietà, è manifesto interromperela tiratura miglioramenti.Con tutto ciò non faceva d'esser stato mal Al canto ix assassinato. FURIOSO. che dei quando a introdurvi fogliper se tenne ne servito in nuovi contento, «parendogli questa ultima cominciano quando a le mutazioni stampa e aggiunte « Le vere e principali qui e là nel poema aggiunte sono : la storia di Olimpia e di Bireno interposta nei canti nono decimo : la storia di Ullania tadue e e undecimo Marganorre nei canti tren» e — e trentasette l'incidente di Leone : dell'imperatore figliuolo che protrae il matrimonio di Bradamante Costantinopoli con di questo in Bulgaria, il duello di lui Ruggiero, le avventure Bradamante, ecc., nei canti quarantaquattro, incognitocon Di esse quarantacinque,quarantasei. aggiunte i primi gettie le copie per la stampa, tutto di mano del poeta, si conservano di nella biblioteca settimo del ultimo e che l'Alfieri scrisse contiene a — di arte. Se si — il Foscolo,le due edizioni scrittore che uno come le regoledel seguitoespungere contro potesse in così gran il Carducci, d'eleganza fosse facoltà di del 1516 che trovatore e gusto 32) dal sì grossamente peccare della dizione e bellezze. « — poetica, in loro anche poivero, proprietàe di l'ingegno aiutato e la stampa del 1532. del L'Ariosto Orlando — Furioso luogo Se fosse secondo da una V. Giannini, — d' Orlando mente giusta- il confronto e — tali colpe,e mettere afifinatore di appariràincomprensibile — all'Ariosto una monumento percezioneprontissimae squisitissima?» Differenze nel Poema la stampa di L. Ariosto secondo Furioso 1521, p. 163-166. rivide il poema edizione ; né ridottolo al termine per lo spazio di passò mai dì, per vi fosse attorno lui del e incominciò di trascendenti numero aggiunge non (del16 buon dare pensato a confrontino,nota lezione a' giovani poetiutilissima sarebbe prima mai quegli scritti,reliquiae di tanta gloriae quaderno quarantacinquesimo Alfierivide e venerò, 18 in Italia ha Niuno In fine del il canto lapis: Vittorio Giugno 1783. riproduzionefedele tanta di Ferrara. comune e con la penna dell'accrescimento 16 dopo la tutto quel tempo eh' egli col pensiero;poscia, e e della anni correzione che convenevole, lo portò a molti begli ed eccellenti il loro giudicio.Difatti il 21 febbraio ingegni d'Italia, per averne a parve 1531 scriveva a P. Bembo: «Io son per finir di riveder PIÙ EDIZIONI il mio da imparare tanto addizion,che di 1532 mandò marzo così sono stampa a ad altro. » esemplare : « mando, egli,a Furiosi, che avendoli meglio Orlandi delli miei uno il 18 Furioso attender posso ne un Io Isabella di Mantova alla marchesana V. Eccel. non delli 9 octobris lettera il mio : difficilecontentarsi era (Fur. xlii, 85),io volta un'altra mettere così e S.,e conoscere Adesso, scriveva « — Calandra Giacomo occupato per con alquanto Con medesimo, V. con atto a sono non me per » propriogiudicio. Giov. a per conferire Padova a sentia di sé umilmente del 1532 poi verrò lei quello che Furioso: 69 FURIOSO. DEL ACCREDITATE così- ampliatidi sei canti,e di molte stanze sparse chi qua chi là pel libro,mi parrebbe molto uscir del debito mio, s' io, facessi copia a V. E., come a tutti gli altri,non innanzi ne a posizioni quellache riverisco e adoro, e alla quale so che le mie comsi vogliono) essere gratissimesogliono. (sienocome corretti ed si Quella quale io le fo raccomando ne presentòpure detto sempre.» la dal marchese encomiato: Cesarea ma soggiorno impeditaper ex Di in l'incoronazione pensieropotè che il dalla sempre se pergamena: fece in monarca prossima morte se esser per riconoscenza la e dignità preparata essere quellacittà,e dell'Ariosto. venne » pelli, Cap- ne trova Estensi ; n'avea un nella uno terzo nella secondo un presso il Barberina di Roma, comunitativa sig.Giuseppe Valetta Garimberti di Lire di di di Parma, quattro mila, Grenville. Orlando , imporgli suggerito quattro esemplariimpressi Napoli;il quarto ch'era possedutodal co. al prezzo venne acquistatoin Inghilterra lord di «Fu vi. fregiatodell' arme da V. con l'uso solenne,come questa edizione si conoscono Vicenza: si trovò esso lasciò forse campo richiedeva,non nel breve Il Vasto, che anch' del 1532, novembre il poeta di voler rimeritare d'alloro. corona nel Mantova, Carlo esemplare all'Imperatore un ch'ei dichiarasse sul capo In — col animo buon grazia della quale In buona questo piccioldono. mi col accettarlo,insieme di degnerà con Furioso la di giunta, Ludovico messer novissimamente Ariosto stampato nobile e rarese fer- corretto. de Saviliano, Rubi Turino, per Martin Cravoto et Francescho Il Razzolini,che ne possedè 1536, Adì xx di Zenaro, in-4. — un esemplare, lo dice rarissimo. 70 Orlando alla EDIZIONI PIÙ Furioso di ACCREDITATE Ludovico messer integritàridotto sua FURIOSO. DEL Ariosto di et ornato mente novissima- varie figure.... Venezia, Giolito,1542, in-4. E la prima dell'edizioni del Giolito, dalla cui tipografia non poche per forma altre ristampe uscirono pe'caratteri , in-4,che in-8,leggiadre viziate ma , sì Tra nella lezione. tutte l'edizioni del Giolito si in-4 tengono più pregevoliquelladel 1558, fig.,e segnatamente quelladel 1551, in-8,riputatala con più bella, la più Orlando il Governo perciòdivenne e Orlando di M. Nicolò di Orlando di Furioso M. Il Graesse — varie mese di Lodovico il Brunet ed Orlando di Furioso aggiuntovi in autore più vedute. di non Aldo, in-4. Assai — Aldina,siccome celebre una rara. Furioso Girolamo Ruscelli. Giambattista Suole esposi- Ariosto, in del casa di et più medesimo de' figliuoli riguardarsiquesta stampa gli Avvenimenti la La Vita Pigna. Gli sieno uscite da quella et scontri Autore. cose aggiuntivi nuovo Et utili et de' tavola una le et necessarie. li Dichiaratione libro In dal signor dall'Autore di tutte le fatteda L. Nicolò Canti del simo mede- tutte le stanze. Con Cinque principiidi di Dichiarationi de"1luoghi mutati prima impressione, La favoletoccate nel presente Di figure adornato. dell'Autore,descritta sua Eugenico. altre Lodovico tutto ricorretto et di nuove le Annotationi Istorie molte rarissima. Vinegia, 1545, — Raro. — Giunta,1543, in-4. Bernardo più elegantiche delle , dopo Zenaro, 1543. cinquecento stanze In Venetia, ornato. tipografìa. Orlando Con di figure Ariosto, con la dicono Messer fine più plari, disperderegli esem- Ariosto, novissimamente di tioni illustrato....Firenze,appresso Il Baruffaldi edizioni del Furioso. più rare Ludovico nel Bascarijii, mente novissima- figure.Roma, corretta. e fece ne delle integritàridotto,et sua per di Roma Ariosto di varie et ornato la dice bella una Furioso di tutte. Lodovico messer Il Brunetti — che asserisce stimata più integritàridotto sua Biado, 1543. alla di Furioso alla la rara, Venetia, appresso Vincenzo Il frontespizio istoriato ed inciso venne 1556, in-4. Valgrisi, in legno da Dosso Dossi, coli'impresa dello stampatore. Prima edizione Valgrisiana. Fu dal Ruscelli intitolata a Don Alfonso — — d' Este, figlioad Ercole III. — È curiosa la lettera indirizzata PIÙ EDIZIONI propositodi tal dedica, al card. Ippolito doleva, così egli,che il figliodel tuo fratello, Manuzio, Aldo da «Io d' Ester 71 FURIOSO. DEL ACCREDITATE mi a talità, dell'immorgiovane d' animo prestante,infiammato dall' amore per le foledell'impazzito Orlando, stampate col nome collana d' oro del valore di cinquecento donata una di lui,avesse scudi, e che di tu fama sì gran libro delle pel comparabile,siccome credo, avessi mandato neppure 1 febbraio a me Di 1557). — introdusse che sintassi, degli ultimi stampati di dell'Ariosto. Di Orlando Bastiano d'aver » rame (Venezia, B. Gamba: la mostrarono esaminato tore L'edi- « de' desimi, me- insensata sua Furioso canto.... di M. di Bartholomeo di in Ariosto Galasso presso Ferrara, ScipioneAmmirato ciascun 1556, in-4. Edizione Fu non disoneste. alquantestanze, come qualcheconto di questa stampa, poichéil Furioso a fermagliodi un assicurò rima Leggi, e punto quellefurie d'Orlando, non con Ruscelli in terza , anche tuttavia fare mano Romane questa edizione scrive di e pedanteria.Ommise Vuoisi ricchezze tante con , cangiamento di vocaboli,d'inflessioni tal di modi grande cotanto uomo notato sono un postillato gliargomenti e » Lodovico Ariosto.... Lione, appresso (stampatoper Jacopo Fabro), Honorati Crusca, e dal Razzolini tenuta rarissima. dall'Onorati anno. riprodottanel medesimo Il Guidi giudicapur rara l'edizione del Rovilio,1557, in-32; rarissime le Valgrisianedel 1557, in-24, del 1558, in-4, del 1565, del in-8 1567; quella del Giolito,1559, in-4, e gr. ; la Roviliana il Razzolini dei Testi Bibliografia Vagrisiana del 1603; il detto Orlando Orlando di de' figure in che si M. di 300 Lodovico Pesaro, per Bicille da Urbino, Ariosto.... Cesano, et Guidobaldo Il G — rame di M. aesse sopravanza Lodovico da Girolamo Franceschi,1584,in-4. , sua la dice delle una più belle Furioso. Furioso B. Gamba 1561, in-32,e nella di di Furioso del Scotto Lingua (Bologna, 1878) descrive la il Bravetti e il Brunet vassori, quelladel ValGuadagnino, in-4,del 1566. glieredi di Bortolommeo Compagni, 1561, in-4. edizioni del dello Porro tutte ; isbagliate. — dal Morali Al e. xxxiv Venezia, scrive d'illustrazioni, il testo ma nato ador- nuovamente Padovano.... Per corredo — lezioni avvertite leggono non Ariosto n' è come è tanto scorretto genuine, 24 replicatala sole tavola 72 del Ed FURIOSO. a dallo sbaglio commesso uno DEL il Poggiali:«Noi non proposito, credere che la replica della figuradal e. xxxiii. inclinati a sia PIÙ ACCREDITATE EDIZIONI naturale,che tale avvenimento un esemplariper stampatore, in più quasi tutti gli Governo di quel Rame tempo la pubblicazione per xxxiv ci sembra dal dall' Inquisizione o stata essere ai xxxiii ma accadesse punto saremo pedita im- cente inde- come eh' esce rappresentandonella parte principaleAstolfo dalla buca infernale col suo gelista Ippogrifo,e neh" indietro l'EvanSan Giovanni nel paradisoterrestre con Astolfo,e quindi amendue sul carro trasportati per le vie del fuoco, nel mondo , , della luna » si I — il Santo ove , sui qualifurono disegnioriginali, il Orlando di M. Furioso 52 1730, con condotti gl'intagli, di assai ricercata t. in due rame; Lodovico M. 4, in-8. le 46 per Ariosto. dino Venezia, Orlan- voi. in-fol. Questa — l'operedell'Ariosto. tutte Furioso Baskerville,1773, Lodovico figure in comprende Orlando Ariosto. Edizione — incisioni onde lodata va Birmingham, dal Morali, Cochin, Eisen,Greuze, Monnet, Moreau, Cipriani, dal Bartolozzi,Choffard,Duclos, Massard, Moreau, si è la tavola al Baskerville che momento sollecitudine di mancanza nel più cancellate,e un R avanti L' editore per l'A,e si Furioso Rouséau-Montaut),a in-12 gr. di figureincise Lunay, di rendere Società Furioso e di esse L. Letteraria,1809, le altre all'urna fossero mai si aggiunse di poco chiara di Giov. Claudio Molini,1788, t. 5, correttissima. È fregiata da N. Pouce, Bartolozzi, da N. de Ghendt, sui disegnidel Cochin. Ariosto. t. Morghen. Splendidaedizione da eh' Poltrone Piquet. Ariosto, Parigi,(Orleans, Lodovico dal dal vilipeso per è inciso dal impressa e ben all' acqua dall'Helman Orlando M. spese Edizione — e male, alla parola Asino procurò di lavorava, potè ottenere non minor vi parole di Asino stesse parolein mezzo Il ritratto dell'Ariosto intelligenza. Orlando Curiosa ecc. le con sull'istante le Animale, intagliò di Brandimarte. ed incise appunto perchè il Bartolozzi, sorpreso xliii, e. e adorna, disegnate dal dal d' Orlando. senno nella collezione Renouard. conservano edizione al Paladino consegnò della Pisa, dalla tipografia 5, in-fol.,col ritratto inciso di soli 250 dal esemplari,pubblicata G. Rosini. Orlando Furioso di L. Ariosto. Milano, società tipografica 74 PIÙ EDIZIONI ACCREDITATE DEL e chiamatele i cangiamenti introdottivi dal Ruscelli pieno a questialtrettanti esser severissimo e la arbitrii d' uomini copia degliesempii: in sindacato, pose veduta dagli altri;mostrò e di corto insieme le sincere lezioni dell'Ariosto col e FURIOSO. vedere,e afforzò rigor del ragionamento d'industriosa pazienza,onde la parte maggiore della prefazione, ed una delle cinque poste al fine del libro ; tra le quali è da esser mentata qui ramla prima, in che dodici edizioni del Furioso ancor formasi tavole 1535 dall'anno al 1556 1532, rispettoa dei canti le : opera poste sono confronto a lezioni tolte per trecento qualitrecento lezioni quelladel con ordine divengono così da ognuno il saggiatore come delle ristampe tutte che di questo poema già fatte si Un glossario sono, e di quellepure che nel seguitosi faranno. di esso, consistente di più che ottomila articoli avea pilato pur com— il Morali....» Ottavio superiore,picciolaterra Brera, di Orlando in-8. Orlando by assai Firenze, Molini,1824, Wiih — and memoirs notes A. Manuzio. di tipografico — Orlando the on romantic il rimanente l' Orlando del da voi. i 198. alla p. 436. da pag. 393 da canti,le facesse note da la sovranità Il — — del dell'edizione fatto di non contiene — dal avvantaggiarsi Morali. al » reca Il come dalla le note ix-xxn; xxiii-xxxvi ; il rimanente Panizzi,sebbene potesse non andò, alcuni negò ogni fede « — non vanno ha i canti Il nono Morali, e del 1532 i canti (p.i-clx, del volume Le note volume alla 330. critici sogliono,raffrontandone eziandio vii L'ottavo pag. 293 grande stima life of Ariosto Furioso. del alla pag. 428. pag. 383 The : (che voi. abbracciano v e italians Il rimanente clxi-clxxvi). pag. 167 alla pag. poetry of the Il il,ni, iv, — Il vi voi. — gli otto primi canti contiene le note narrative innamorato. appendice pag. — — occupa con — Gugliemo Roscoe. Dopo la prefazione I. Bibliographical of several editions of the Notices II.An Furioso printedbefore mdli (dallapag. 1,77). segue: Essay 4, t. precisa. A dedica la Porta ed bliotecar bi- 1826. febbraio Stemma — Bonate provinciadi Bergamo, morì, di L. Ariosto. Panizzi. in discìpulusAnglus. London, William, Pickering,1834. Aldi dei il 12 la dice Furioso Antonio della 1763 l'anno n. di L. Ariosto. Furioso Il Brunet — Morali i fini accettare e curiosi passicon quelladel 1516, Ruscelli;onde gli venne Camerini. Edizioni ad purgate 75 PURGATE. EDIZIONI studiosa della uso gioventù. ad Nardini castigatoda Leonardo deglistudiosi della lingua italiana. Londra, Dulau, 1804. — Orlando Furioso.... Orlando Furioso di M. ad recato epica integrità, sua utili annotazioni, cura per Lodovico gioventù, con Verona, Avesani. Giovacchino nella conservato della studiosa uso di Ariosto, uso Merlo, 1810; Firenze, Galletti, 1823; Venezia, Bianconi, 1823; Venezia, Santini,1823; Lucca, Bertini,1824; Milano, Stella, 1829, 1830, 1842; Venezia,Tasso, 1829 e 1844; Prato, Guasti, 1846; Napoli,stamp. dell'Ancora, 1836; Firenze, 1841; Firenze, Le Monnier, 1837; Milano, Società de' Classici, 1846, 1849, 1850, 1854; Firenze, Fraticelli,1847; Napoli,Ron1832, 1838 e dinelli, 1849; Venezia, Antonelli,1858; Milano, Guigoni,1871. dell'Avesani, Cantata Giacchetti e Lettera. 1813. Batelli, e Orlando di M. Lodovico Furioso Ariosto note, con e Zotti, castigatoad grammaticali di Romualdo studiosa gioventù. Londra, 1814. della Orlando con Gesuita),per V Ariosto Firenze,Piatti,1813; Firenze, Pace Filippo (Filippodel Irenico ed indice note di L. Furioso Ariosto,edito ad uso della cidazioni diluuso gioventù, Vienna, Ueberreuter, del doti. G. B. Bolza. 1863; 4a ediz. ster., 1853; Firenze,Barbèra, la ediz. stereotipa, 1879; un voi. in-16,p. xiv-366. È consentimento voro unanime degl'institutori che il miglior ladella gioventù,sia quello del Bolza. suir Ariosto, ad uso vorrei celarvi, o giovanetti, « Non io,così egli,anche potendolo, è in tutto quale esso uscì che vi presento, non che il Furioso di Messer Anch' egli,seguendo il mal Lodovico. dalla penna licenze un contaminare de' tempi non non vezzo con seppe , poema per ciò glimeritò che la il titolo di divino dovere. Ma gioventù era solo che lo che deturpa; e il racconciatore nel vi , si ecco poteva: al che quelloche ho altri non si è ommesso, distratte pur si trovasse men male del toglierne partirimase quanto suo nesse sconmeno riguardo: ed forse il debito fare. Conservata così nell' essenziale chi lamento non sarà muova poi che, se anche fra le materie qualche margherituzza,ben diceva il il perdere qualche poco sarà sempre che Ruscelli,che le zione in un' edidi pur dovere mettesse procacciatodi poco del era lo sceverarle rannodare ebbe l'integritàdel poema, : 76 PURGATE. EDIZIONI che il metter vivere eternamente. Le Milano, ediz. sec. per stereot.,1879. Florilegiodi episodie L. Ariosto, ossia di dall' Orlando tratte stanze sieno le scuole curata di L. Ariosto, edizione per Furioso Bellezze libri che in nefande e importanza, » Camerini. Eug. di tutta non cosa una scellerate cose Orlando da in di dolcezza grazia e di Furioso ad della uso gioventù. Milano, Bernardoni, 1827. Orlando 1832 T. 2. Palermo, della Furioso, episodie gioventù studiosa, Lanfranchi. parte della Biblioteca Torino, Vaccarino, 1874. di L. e Ariosto, a delle scuole / e delle dall' Orlando del doti. Costantino cura La Ottave comporre un in Furioso Scanello in Croce le Morte con da spirituale Cristofaro, Goro Il p. 33. Magno di a Lod. trascelte e ordinate di concetto che onesta espressionemen Pescatori. in-8,di dell'Ariosto verso un Ariosto, e d'azione, che vi senza e decente,a e cura Firenze, Mariani, 1874. — da primo Il Furioso, trasportato Firenze,1589. Collalto. canto tradotto dell'Ariosto, spirituali. Napoli,1593. rime esso voi. Furioso spiritualizzato. argomento un unità perfetta con neppur del dott. Costantino Lodovico Carlo uso resco, cavalle- poema di contro dall' Orlando poema legga alcuna Il Pescatori, Agramante estratte cambiare senza si di guerra Ariosto. e Furioso per in-8,di p. 31. voi. Bradamante, e — Furioso, Pescatori famigliemorigerate, un promessi sposi Ruggiero estratto a del doti. Costantino cura concio ac- gioventù italiana. della cavalleresco dell'Orlando Astolfo, poema in stanze prof. Vincenzo di Sales, di S. Francesco Torino, tip.dell' Oratorio Orlando ventù. gio- del note con Fa — della studiosa uso 1840, in-18. e bellezze dell'1Orlando Le 1870. scelte ad Stanze Furioso, e Giulio sue Rime Cesare, compassionevoli e devote Risurrezione altro Scamacca il Furioso, spiritualizzò di N. S. Gesù Cristo. Palermo, Nicolò Ortensio, Gesuita, Orlando Buo e Michele da la Passione, sovra Viterbo, Martinelli; titolo,Bologna, Bart. Cocchi, 1607 P. traendo e 1610. Furioso morale. Portanuova, 1644, in-12. 77 DEL BIBLIOGRAFIA Antonio, Somasco, Catalogo di Pier Zeno FURIOSO. V edizioni tutte dell'Operedi L. Ariosto,Venezia, Orlandini italiana di 1730; e nella Biblioteca dell'eloquenza Giusto Fontanini, Venezia, Pasquali,1753, i, 261-267. mons. del Furioso. Nell'edizione — , Girolamo, Gli Mazucchelli Bossini, 1753. Lo — d' Scrittori Italia,ecc. catalogo accresciuto stesso e Brescia, illustrato, voi. i, p. 1069-1075. Orlando con IlBaruffaldi ebbe pure In la d' di di accresciuta con ed di Cavalleria un Poeta, di parveglibene storia Giulio troppo. promesso aver dei Romanzi Biblioteca in appendice alla Italia, Romanzi lingue diverse, vita del sua ristampòarricchito il catalogo,ma di tutte. quell'aggiunto Gaetano, di avvedersi ad fatti,pubblicandonel 1807 Melzi in Ferrara, Gius. Rinaldi,1786. note. e l' del- l'edizioni tutte le traduzioni Furioso, comprese osservazioni di Catalogo Girolamo, Baruffaldi e non solo sopprimere poemi zeschi roman- degli antichi ed analisi Milano, 1829; Ferrano. supplemento nel 1831; riprodottanel 1838 Tosi; riformata aggiunte e correzioni di Paolo Antonio L. Ariosto, ampliatadallo stesso Tosi. Milano,Daelli,1865. — p. 23-73. Notices ofseveralEditions Antonio, Bibliographical Panizzi ofthe Orlando e dell' Orlando ring,1834; nel printedbefore:Nell'edizione del Bojardo dal Panizzi (in9 volumi)Londra, Picke- Furioso curata i il Panizzi voi.,p. 1-77. fece — Di questo suo lavoro imprimere a parte 24 esemplarida privatamente,ed un solo in pergamena per grafico bibliobuirsi distri- la biblioteca Granvilliana. Guidi Orlando tip.in via Ulisse, Annali Furioso, e dell'Edizioni e di altri lavori al poema Poggiale,settembre, 1861. delle Versioni l' del- relativi. Bologna, 78 BIBLIOGRAFIA È il più copioso ed dell'edizioni del Furioso e FURIOSO. DEL il più diligentelavoro bibliografico più notevoli con molta accuratezza ; le periziadescritte. Il Guidi ci dalla 1516 principedel sole 38 nel seicento; mentre di 1668 che più. Ed è fatte più rare al 1713 non le Satire Commedie Poesie Il 1581 al Orlando la figure, con medesimo sua E mi le Rime e seicento eh' è più , giova pur 1585 dal 1573 zioni edi- dal , osservare 1730; al al 1710 e le le avuto da 200 edizioni a Firenze ; 27 Milano ; 25 Parigi; dato il di M. vita. Et maggior 84 a ricordate le Lodovico cinque di numero versioni; edizioni. trovo non a Bassano, ecc. a si ebbero Furioso 63 avuto Guidi, avrebbe del Guidi Negli Annali dell'ottocento. il ed 8 avrebbe insieme tutte ; ristampatedal 1724; 101; 64 principiodel Furioso — cinquecento; al 1730. nella sola Venezia ; 40 10 a Prato ; 8 a Londra 29, che dal come Furioso, n'ebbe avrebbe meno conti alcuna. ne Furioso, secondo Francia di l'edizioni del latine dal 1553 La anni siensi mai non dal la Gerusalemme notevole se nel primi cinquantottoanni 68 in Gerusalemme, siensi tutto il 1858; cioè 176 a nel settecento; 151 ne' La edizioni del quattrocentotrentuna novera poche seguenti: Ariosto, ornato di canti aggiunti. Con un nuovo di varie libro del le allegorieet nel fine un' expositioneet con la tavola. Venetia,appresso Rampazzetti, 1565. Edizione illustrata da Teodoro Landoni (Poesielatine edite ed inedite di L. Ariosto,per cura di G. Carducci, Bologna, Zanichelli, 1876, p. 257). nuovamente Orlando Edizione Furioso.... sconosciuta a Venetia, tutti i de Franceschi, 1568, in-4. Catalogo Romagnoli. bibliografi. Venezia,Gobbi, 1580, in-4,con Palermo, 1830-32, figure in legno. t. 4. Napoli,tip.dell'Ancora, 1852, voi. 2, in-8. corredato da note storiche e filologiche. Napoli,Palma, 1854, voi. 2, in-8. Io m'era del Guidi innanzi gli Annali posto in animo di condurre sino al 1881, ma, sgomentatomi, me ne rimasi ben BIBLIOGRAFIA tosto. Né di trovarvi edizioni che mi Orlando adorna alle mani. vennero Furioso, Milano, Pagnoni, 1870. Dell'edizioni — le annotazioni con dell' autore, per integra,2a Ediz. — Orlando la dì a figli, i vili di Firenze,Barbèra, rame. 558, ciascun ediz. diamante. canto, le notizie con Milano, Sonzogno, 1874. Camerini. di Ludovico Ariosto Secondo di Ferrara. Ferrara, Taddei, 1875, voi. di in Ferrara stampare settembre del Nella ricorrenza berti. V. Gio- stereotipa. del MDXVI. stampa « ediz. Furioso il,528. Terminato e di E. cura in e a pensieridi voi. in-16. vm-540, 552 p. Eug. Camerini. Pagnoni ne trovo del alcuni ritratto ed illustrazioni 1872, 3 volumi, da del 1869. e Milano, Guigoni,1871, due con Edizione Fomari. note con Furioso, precedutoda Orlando dal lui descritta del 1868 le date con cinque Canti,di frammenti di aggiunta incisioni, e dichiarata con ricordate V con vita di epicie della venne av- tuttavia alcune le indicazioni. Accenno erronee volte mi cataloghi,che più ai fede presto gran 79 FURIOSO. DEL i, xx-512; Taddei per Domenico mdccclxxv. Quarto Centenario dalla natività, sua bero avrebche meglio non Taddei si avvisarono signoritipografi il principedei poetiromanzatori, che ripubblionorato cando la maggiore di lui opera. Il divisamento,si risponderà, è commendevole: 1516? quella del Tutti favore. il Furioso nessuno come volume perchè ma Ecco in la cosa, ridicendo vanno alla né che quaranta canti, del stampa anteporre ci verrà dubitiamo l'Ariosto 1532 negato dapprima compose aggiunse sei, ma poi ve ne dichiararvi il per la rarità della prima edizione sa di tale addizione od ampliamento. Alla fine del secondo noi collocheremo cherà un registrodei canti, il quale indile due dove e pubblicazionisi differenziano quindi si e , rileverà una giunta propositonostro stampa còme da anteriore vi compensa la ci l'altra ne presenta raccorre. fummo ancora il lavoro ricca vena, da naturalità;e copiosifrutti a cui al L'una grado Nel confortati. La di primo getto, se difetta così la finitezza, tali differenze i mostra ed amendue dell'arte, guidano nella seconda. quattrocento stanze altri motivi dalla versato era di supremo. la giovanipossono l'ingegno, prevalenzadel- vicendevolmente Oltre a ciò tandosi aiu- alquante 80 BIBLIOGRAFIA voci, coniate quel potente intelletto, perchè da s'incontrano più espressive, non forse cambiare tanto docile vi si dove V h stampa riporta L'Orlando 16, in- Lodovico Ariosto, Orlando due colonne, e la matita che il che la la Studio disegni Dorè, I Carducci. s' che critico sul di di che e testo, 535 oltre pensiero, il di-s dell'artista fantasia esprimere più e immaginazione una ha Ragon. V. creato. a del Fanfulla Fleres, id., 2 gennaio della 1881. anche L' Orlando Domenica, ha con Furioso 19 ritratti la dalla lo pregio Giosuè nella volta versione illustrato decembre rendo scor- il mondo e dettato prima viglioso mera- solo aggiunge la 1869, ci dà il Dorè il poema, volume apparvero , G. che prefazione, dell' Hachette Sacchetti guisa del ancora fantastico quei personaggi Al di Dorè per Più — poeta, il carattere comprende — modo del dirsi deve dell' Ariosto. immagini si intravede, disegni edizione Dorè, di Giosuè pagine la mai poema delle viva che, magnifica — 664 di poesia, questo poesia ariostesca; meraviglie Due sopraffina,carattere Se audacie quei disegni, quelle scene, di 1877. Prefazione carta su ispirazione vertiginosa, il colore, del discorso e 526. e staccate, altissima una riproduzione matita » Note incisioni — sterminate di e della nostra . de' suoi e seconda. con con massimo, indovinare, le pensiero stessa legno. Splendida edizione, grandi testo. seppero straordinaria Dorè nel soltanto disegni riprodotti col processo I sul in-fol. 81 con intercalati segni È fuso. La Firenze, Barbèra, italiana l' arte grafia, l'orto- concerne nella liii-492 bravo, quanto attenuti, avendo Furioso, incisi o grandemente appositamente quanto Ariosto Casella. cui aspirazione. di Lodovico lui sembrate a edizione, fattegli a si rinviene ritratto, pag. con eliografico di Gillet a di Milano, Treves, 1880. Carducci. onora Per — ritratto,che Giacinto di grammatista, è mestieri non il seconda scrupolosamente Furioso proemiale nella sottoponeva. siamo omesso volumi qualche da ci FURIOSO. DEL da 1880; del stavo Gu- Ugo CRITICI. STUDI 82 fastidio del caldo Io cantando? andar ch'in credo non strade, per le dì per lo sentite voi tutto Non cantandole, rende lungo cammino, del e li nore? mi- campi spazio di tempo, tanto mandò in dopo che quel dottissimo Gentiluomo quant'è corso man degli uomini il suo Poema, si sian stampati,né venduti tanti Omeri, tanti Virgili, quantiFuriosi....» A Bened. Varchi, ir. L. 165. donna; Non « — né vecchio,né dotto, né indotto,né fanciullo, è egli tutto dì i viandanti legni,le verginelleper lor di diletto,si contenti dal sol leggerlo una e del mondo, stata posta dal parere, e difficileil torla, che buon Quel Milziade non che greco perchè disegnasse egli d' alzarne ed io del per non vostro altre,se egualise non perchè desiderava : simiglianti (parlo florentisHomeri o fatto assai spesso m'abbiano soverchia simili,tali non di questo gli avveniva né sernper lungamente il verde, conservare per ch'i trofei dire struggerli;ma forsi per più (1) mazza.... per desiderio ch'io abbia mai non ma sfrondarle, o la ad Ercole : stesso.... è me cui sarebbe quel vostro, a sonno per giudiciode' dotti altri,di Serse, soleva negherò che le corone Omero non ferrarese) di sfiorarle d' il torre dal di riserbata a quellio gloria altri, eguali sua vigilareserenas; noctes di vinse il destavan spesso che non era s'ode 169, il, 453. L. corona del soprano.... dal le chiome sovra Non dell'Ariosto per Perez. — e tirata volta. le stanze le lor camere, de l' eccellentissimo che, strade,i navigantisu li solcanti le per diportocantare....?»Al sig. Consalvo Tasso Torquato (1544-1595). «La premio stato basso qualsivoglia di é persona non vogliad'acquistarne che fossero almeno (useròle temere senza avuto metafore)il gelo de la morte. Questo è stato il fine de il quale s'io conseguirò,terrò per bene le mie lunghe vigilie, impiegata ogni mia fatica;se non, mi consolerà l'esempio di vostre molti famosi,i quali non si recarono a grandi imprese.» L. 94, ad Orazio Ariosto. vecchio ad Entello,che io alzarzi da chiamo più caro con sua di nome ed onorato (1) Neque corouam. la ego lo non padre, di l'onoro, maestro titolo che possa illi detrhaere Or., Sat., L. i, 10: n, — costringo con sedia; ma ausim 18. il cader vergogna e da Haerentem e di - « Si sotto riposiil vostro importuna disfida e lo me gl'inchino, signore,e con ogni riverenza e da capiti multa affezione cum laude STUDI essermi dettato. che io vorrei ben se F Ariosto oltre l'uno scudo L. 141. gliargomenti due da da Ovidio 1' Anguillara fatti; Gli fece gli vendea e , si contavano stanze furon migliorfortuna. con di parole, onor me per a mezzo ducato. un » L'Olimpia dell'Ariosto,II Minturno, Dial. in, 557. «L'Ariosto,il qualelasciando le vestigie degliantichi scrittori — e poterglifare ; sì che desiderar Virgilio, a cui molt' altri , , da avrà invidiar da di far contento Signoriami manderà l'Ariosto, porrò cura ch'eglid'argomenti fia sì cortesemente né molto molto son Vostra fornito,eh' egli non ben Io « — l'Ariosto.... se a vedrà Id. » 83 CRITICI. le — ha molte regoled'Aristotele, abbracciate, è letto noto a le tutte di natura zion la di e nella Come che suo poema i vola il lodano, vive le gloriosoper giudichiil divino Ariosto,e per sessi, e rin- lingue felicità diligenzae per la varia cognida lunga praticadeglieccellenti scrittori, per la e e azioni nel l'età, da tutti tutte fama, sua V accurata per cose riletto da e diverse lingue,piacea tutti,tutti gioviniscesempre de' mortali.... e sua del bello,arrivasse e quale acquistòun esatto gusto del buono a derno moquel segno nel poetare eroicamente,a cui nessun e » pochi fra gliantichi son pervenuti. Prose, i, 30. V Apologia del Poema. Id.,30 e 140: Id.,153. — V. Dolce Lodovico (1508-1568), Apologia contro dell'Ariosto. In fine dell'edizione Bindoni, 1535 un altre Caburacci Fr., discorso in difesadeW Bologna, Rossi, Malatesta Ragionamento poesia n regia , in. e Galileo aprirsiuna veggo ornata ristampe. Orlando Bastian Furioso le Imprese, di Lodovico Roma, grande poesia,ovvero nuova delle romanzesca, Donne, con Ariosto. Faciotto, 1596. guardarobba, di e una antiche statue intere difesa 1589. difesadell"Ariosto, ovvero «Quando (1564-1642). di cento infinite storie numero Furioso, Venezia, Pasini- Imola, Trattato sopra , un detrattori 1580. Verona, Della Galilei da Gius.,Dialogo della del Furioso. con in ed del ai le entro Tribuna, de' più nel una Furioso, Galleria celebri Scultori con migliori di Pittori illustri, vasi,di cristalli, d'agate,di lapislazari, d' altre gioie,e finalmente ripienadi cose rare, preziose, madi tutta al Tasso, eccellenza....» Considerazioni e ravigliose Roma, Pagliari™,1793, p. 8. al Galileo donde Dimandato e — quellasingolareattitudine esprimere,cioè, con proprietàe attinto egliavesse brillava,di disse difficilicose, : Chracas, 1698. Pasquali,1753, Tiraboschi Prose, Yolgar Poesia^ 95; L. v, p. 323-27. dell'Eloquenza sig.Apostolo Zeno. Venezia, (1695-1756),Della storia Saverio Milano, 1739-52. e e — iv, p. 556. Girolamo Storia (1731-1794), Firenze, Landi, 1812. italiana. della n, p. ragione d'ogni poesia. Bologna Ariosto,voi. » voi. i, p. 261. Quadrio Francesco della del le Annotazioni italiana,con Furioso. del Biblioteca (1666-1736), Giusto Fontanini Ariosto, L. L. — grazia le più con p. 126. Istoria (1663-1728), Mario Crescimbeni lettura che ne' suoi scritti (1664-1718),Dell'Ariosto. Barbèra-Bianchi,1857, Edizione Roma, un1 assidua da « Vincenzo Gian Gravina L. CRITICI. STUDI 84 L. — della Letteratura Ariosto, t. vii, p. m, p. 1231-1242. Corniani italiana. Giamb. (1742-1813),/ Lampredi Urbano t. ha scritto Serlocke dall'Ariosto Torti L. Ariosto, t. lì, 198-255. — tre al Furioso. dello preposto Lastri logia Anto- Francesco, Ritratto critico intorno della Poesia stato Shakespeare.Ferrara, a Letteratura i. Alessandro, Lettere Zorzi della (1761-1838),L'Orlando A. 1822, italiana, ciò che 1855. Torino, Pomba, Secoli a italiana 1779. di L. Ariosto. Bevagna, 1875. Foscolo e Ugo romanzeschi 1859),voi. L'Ariosto (1777-1827), italiani. Saggi Sui — di Critica poemi narrativi (Firenze,Le Monnier, i, 181-202. Maffei Giuseppe,Lodovico Milano, Classici,1834, Riccardi Ariosto. Storia della Lett. ital. n, 32-51. Antonio, Manuale d'ogni Letteratura. Prato, Guasti, 1839. Salfi Francesco,L'Ariosto,suo di questo poema .stile — — moralità Orlando Furioso piano — ricchezza,spontaneità d'invenzione del poeta e di (Torino,1833).Milano, Silvestri, 1854, 1-179-191. Gioberti Vincenzo, Lodovico Primato,ecc., sull' Ariosto pag. 328. venne — Il Ariosto e il suo magnifico discorso poema. del Del Gioberti preposto all'edizioni del Furioso, Brusselles, STUDI «5 CRITICI. 1845, p. 382-93; Firenze, Le Monnier, 1846 Rondinella, 1848, e in parecchiealtre. Cereseto Giambatista, L'Ariosto di questo poema di — Chisciotte il dopo Furioso, e un la satira Che — sia 1849; Napoli, il Furioso degli antichi Se il Furioso dipingere il don come Imitazione — e e Bellezze — l'arte Perfezionenel- — serio poema satirico, o del Romanzo comincia qual ragione. Dell'Epopea italiana, per Torino, Pomba, 1853, p. 133-145. L'Ariosto 1857, italiana,Milano, Silvestri, i, 370-460. Paolo, L. Ariosto. Storia della Letteratura Emiliani-Giudici Monnier, 1855. Italiana. Firenze, Le Ferrucci Storia della Poesia romanzesca. dell'Epopea o Lezione Caterina, Lodovico Franceschi p. 88-107. xm, I Ariosto. primi al quattro secoli della Letteratura Italiana dal secolo xm Firenze, Barbèra-Bianchi, 1858. Lezione xx e xxi, volume xvi. n, p. 147-228. A., L'Ariosto. Racheli di L. Ariosto. opere ital. Palermo, L' e Furioso Stravaganti invenzioni l'Ariosto del- Adulazione — oppure ad e bellezze Difetti — istinto diresse poetico,non a solo, l'adulazione.... adulazione uno di lui. Firenze, Le Monnier, 1865, p. 214-24. incomparabilesuo veruno, e L' Orlando della Letter. ital. Storia a Pedone-Lauriel,1861, voi. n, 164-188. , — « Trieste,1857. Cesare Cantù all'edizione delle premesso Pietro, L. Ariosto. Storia della Letteratura Can. Sanfilippo Discorso principeimmeritevole.... Vivendo bassa d'arti belle lume in sì gran scopo mostrò di quelle ignorare queste vaneggiò affatto, praticae teorie. I suoi palagi sono bizzarre mostruosità; le di scienze,in pittureesprimono azioni successive. luna, falla neglielementi della Astolfo Conducendo cosmogonia....Gli dan lode nella maginoso: d'im- nel Bojardo,già erano e massime precedenti, ordite le favole eh' egli tessè, e che talvolta sciolse,per verità, di (eccettonelle avventure stupendamente, e abbandonando creduto di cui il Bojardo avea Ruggero con Alcina)l'allegoria, dover sorreggere l'immaginazione.Comincia con versi di Dante, imitò i rapidie versi di Virgilio finisce con ; dai predecessori ma crudi mento nei passaggi,e e d'uno la sconnessione, snodo. facile delle invenzioni — e Dall'altra d' il mancar un parte, qual fantastiche,quando non cominciacosa devano è più essere CRITICI. STUDI gQ perpetuamente falso.... Diresti che, col balzar di alla riflessione di meraviglia,voglia tórre agiispazidel cielo in arti,in in che del vero sé, i sentimenti de' Astolfo e s'imbattono non che mano allorché proposto di struggere li suscitò.... Triviale è la moralità che ribalda.... Dissero è non siasi di l'Ariosto , tutti gli stati le condizioni: e ma l'uomo, fallisce ed vista travolge le il fa delirare che forse , la patria divinizza il vizio raziocinio,che imbelletta gì'istinti voluttuosi » (???) sospetti. L. Ariosto Agra/ti G., Manuale pratico-cristiano Bernal-doni,1858 (V. Il Crepuscolo,1858, p. 238). II Furioso Terenzio, Mamiani Firenze, Barbèra, 1867, p. 41 dell Ariosto. Prose e volare come ohe io per la mia rispettoed ebbi non guasto io gl'ipocriti: più mi il appunto quando la prima le pagine del Furioso, e che da cuore nuova, volte è il poema ed io nella l'Ariosto non mia ero né sento che più che seppe dare vi come dicono che né tristo. un son vecchio La ringiovanire.... 1' Orlando all' Italia io di sedici anni furbo ora vostra patria, che malizia un mi volando giovanezza della vita, ed dell'Umanità, tutto della Cristianità; che Dante mondo, la volta le nuvole. sopra quella lettura, che la mia piace,e leggendolomi Commedia da perchè speranza lessi cosa riletto varie il mondo vedessi 63, 74, xlvi, voi. n, p. giovanezza,e per amo non apprendesse come L' ho su il fiato, e mancasse giuro di Letteratura sedici anni avevo sembrò Letterarie. Lezioni del Furioso. italiana,Napoli,Morano, 1870. Lez. Io Milano, seg. Luigi, Il poema Settembrini vi eh' ella , , mi forza, seconda e mali più trasse la noi stessa « esagera Dagli scherzi del-' di virtù, che idee quel entro per conchiude: e linguaggiodella passione.... l'Ariosto, che il vanno L'Ariosto, mancante pieno il Cinquecento.... pregio d'un epopea, la sincerità, ridendo barbagliodi meraviglieperde di E viglioso mera- era man capocanti abbraccia il Rinaldo — soggetto, de' lettori,diresti del venienze; scon- mestieri,in leggi,in quellodi che vive l'umanità, quellodi sempre le il guisa, che all'Italia, eppure e meraviglia in appuntarne tal in vero credibile. col s'accordi traverso al mondo un grand'arte d'ogni poesia sta la la finzione nell'ammisurare mai che comprende né in versiamo coli'Ariosto ragione? E riscontrate dalla Divina è il poema appartienea tutto fine,e colorito significato, STUDI Settembrini, Lezioni lo anima che Ciò che è lui fede, moralità per rimutare, finché riverita Divinità creazioni in ancora vive ciò eh' è fronte quasidi fuori illuminato sorriso , a' e sente Iddio. un l'ultima vedere a l'Artista... Evenuto Italia, in dalle di grazie vaporie che letteratura sogno, la Per la eccellenza,come nuova del medio allegra e evo, soave. sia comparabilea Risorgimento realizzava il Il omerico. luce una freschezza una a' misteri dalla fantasia moderna suo finito mutare lumina, sguardo s'ilLà, su quella suo , questo limpido mondo sua Il compone. il cielo italiano di sotto è uscito Niente e vivo ancora eterna, tolto alle ombre e sue della getto,quasi per generazionespontanea, questo un cavalleresco mondo alle Italia,l'Arte.... Andate si faccia,è ispirata, sua lo vedi abbia dato riore supe- è il culto E quest'uomo quando fantastica la sentimento un questa serietà e generalitàdi lavoro alla sola Rinascimento, il Tempio consacrato del 1' epopea uscì è Da lo contenti. che forma voi. n, 46-88. artistica. ispirazione non della 1871, 845-879. tutto, ed e Storia Lez. xm, lo preoccupa, poeta Ital., il,73. Furioso. vi, voi. xvi, apr. e bella forma, la schietta e Orlando U , Antologia, A. Nuova « di Letter. ital. Napoli,Morano, 1870. Letteratura — Francesco Sanctis De è il primo appartieneall'Italia,ed all'Epopea d' Orlando italiano. » 87 CRITICI. il trovato avea di pura opera mondo.... suo arte, il lavoro più italiana....» dell'imaginazione Vito, Fornari dell'Ariosto. 11 Furioso Napoli,Marghieri,1872; Dello stile,della Libro Lezione iv, lingua,del Dell'Arte verso, xxiv, del dire, p. 326-35. dell' armonia, della forza, dell'evidenza,della varietà, della spontaneità,della lucidezza, e degli altri minuti assai da e del molti; poema, e sì della a mio vogliono che fosse tali un poema se addio natura di io più ne dico. Ma quella poesia si è parlatodi meglio tacere. I più ingegnosi può dire, ne giudizioera una satira cavalleria;e giungono ag- mazione, temperamenti, che si distruggela prima afferne fa un poema quelloche giocosa, o epopea: della amena grave. serio;e s'impaccianonon disdicono è di natura se , maniera, che e più se e difficili pregi del Furioso, si è detto ma esso ha hanno di grave, Altri meno dico io. Se novanta fanno a dirittura sione primi,e in concluda principio. 0 egli il poema è giocoso, de' affermato perduto il ne per cento del suo CRITICI. STUDI 88 e E che non ; vi si contiene? nell'universo; che si contiene che vi dimandassi Se perchè il rispondere, è facile in verità contenga nel Furioso. si dire che Se è grave esaminarlo. pregio; né questo è il luogo di è grave? che vi si contiene? Non potreste l'universo. Ma come pienocome altro piccolouniverso, cioè la creatura l' universo ha in sé un dove raccogliee specchiae chiarisce tutto sé stesso umana, sola vista, di comprenderlo in una sì che ci si fa possibile Or rispondermi? il Furioso definirlo ; così il gran piccolopoema dove è di poema concentra Lodovico messer specchia e e ha in sé chiarisce tutto , e un il pazzia d' Orlando. Qui mi sovviene deldi GuglielmoShakespeare,e parmi che ivi sia, non dirò YAmlet imitato, ma ripetutol'artificio dell'Ariosto;cioè introdotto nell' azion generaledel dramma azione speciale, eh' è parte un rimanente di : vo' dir la un' n' è anche quella,e immagine ma riflessa, e impicciolita chiarita. è la perfezionee la spieDunque, siccome l' uomo gazione dell'universo,così la pazzia d' Orlando è la perfezione del poema la spiegazione e epico italiano. Di qui seguiterebbe, vasta che una l'Ariosto. e moltiplice pazzia fosse l'epopea trattata dal— Ed è così. di avventure odii e di e amori d' incontri fatti, e di fughe senza fine,quegli cagione proporzionata, quelleguerre senza odio Quell'intreccio,quelviluppo,quel laberinto quelle filo,quelle e quelleazioni senza che non hanno sèguito quel mescersi e alternare delle cose grandissime colle piccolissime,delle nobili con le vili,delle virtuose con le vituperevoli, quellasuccessione sempre fusione inaspettatadi pianto e di riso, tutta, in somma, quella con- paci senza imprese una gran quanta cristianità nel di Orlando il scorgi,né delle di cose società di una tempo eh' eglifu e più nò meno, il poeta ritraendo l'indole di che fu cui quell'altrasi specchia e r uomo una popoli.Lo dall' Ariosto A matto. una gran pazzia,o composta, persona dunque, di somigliavaallo stato stato, guardare e considerare la contraddizione voglie che tumultuano una è che non cioè di persona, tempo descritto nel la confusione e amore, contraddizione pazzia di vi senza , e di tutta e universal individuo e una degliuomini e delle cose, tu disordine degli atti,delle parole nello spiritodi un folle. Perciò quella età follia,descrive vasta diviene società una più umana e di quella società, follia personalein chiara. sta di E mezzo come tra la fami- CRITICI. STUDI 90 edizione del Treves, Milano, 1880, • parlato, da di averci Dopo Epopea Romanzesca, a anche mano, il ciclo innestando noi, al tra d' galante siasi scambiato male ciclo per dei suo, l'Ariosto scriveva stesso, è, come* e finalità del antico. La tempo piacevolea ricreazione l'Ariosto più che altri fu che d* una finale feudale era ironia un di per cavalleria civile colorava della F Europa trasformantesi amministrative.» «11 dio per E — noi è dell'Ariosto l'artista. E dall'intenzione La monarchie artista cavalleria critici dozzinali di fantasia , è senza in via egli invece le mille sue favole: un poeti della famiglia greco-latina, un senso proporzione, Si e » ragionatore. Boiardo, nuovi « nomi non per della finalità propose di e nuovi nella egli,non poco smarrirsi suo ha, tutti i come ordine, cominciamenti i della e serio l' Innamorato benissimo il del Pigna di materie soggetti del si conte , l'orecchie nelerano impressi ed istabiliti in tal guisa, che diversa istoria cominciando, cosa ma continovandogli perchè Orlando accetto che mente dilettevole composta poema, ed loro di lettori artistica,mirabilmente introdurre, osservava di persone del dell' continuare essendoché degl'italiani, già stessa senso goni para- smemorata ella e egli: prosegue l'Ariosto sorridendo prodiga negli episodi, dietro scolare crepu- accentratrici artista e sbrigliata l'ideale luce grande. Non, quale se lo favoleggiacerto volgo e contar rac- gentile; il Carducci,ma come del è in sé d' un' ultima nelle dame d'animo cavalleresco. ancora luminoso Venezia, nel di lontano se mano zeschi roman- romanzesco doge soggiunge pezzo, scherza persone l'ideale contro da morta al poemi i veli delle poema delle di ironia quel fino spiritodel tempo nuovo fra i pennoni dei paladinie tranquillo buon a ad evidenza, come ci mostra « e come carolingiosi venisse guerresco intenzionale l' periodidel- tre svolgimento, e Artù, magnifica v-xx. par loro del e alla Preposto Furioso. t Orlando Saggio sa delle avrebbe » : intitolò da Orlando il l'eroe più popolarmente conosciuto geste carolingie:la guerra poi tra cristiani era oltre che l'aveva ereditata dal infedeli, Bojardo,era d' obbligo, come quellache forniva,per così dire, lo spazio e il termine idealmente storico a ogni la parte di Ma romanzesca. epopea continuatore abbandonò dalla egli subito e uscì francamente e serie o dalla classe de' suoi predecessori avanzando in prima STUDI 91 CRITICI. e Ruggiero e di Bradamante il soggetto principale del poema, facendo del loro matrimonio la illustrazione della soggetto che ha in sé il concetto politico, Giulia. ebbe l'Eneide casa d'Este, come l'apoteosidella casa democratici o Così l'Ariosto, lungi dagl'intendimentio spiriti tutto nel tempo rientra e rimane feudali de' suoi predecessori, del secolo xvi, quando, non rialzatosi nel primo ventennio suo, forme di gran le nuove Carlo V l'impero sotto con ancora potenza militare straniera a soggettare l' Italia era possibile i caratteri luce già di secondari , opportuno era italiana le insidie contro papale che utile sollevare era ingoiòFerrara. alfine artista. Egli è un Voltaire,l'Iliade l'Odissea e ed E il classico;e Carlomagno con le minacce e dinastia antica una glorificare e signoria della mostruosa rientra nel tempo Furioso suo suo il disse ben è come gioso relie politico privatoe famigliare il poema insieme, Orlando, il poema mento Favola Ruggiero e Bradamante. generale o meglio fondadel complesso poema è la guerra fra tutta la cristianità tutto l'Islam: centro Parigi,con i due re i due eserciti l'uno fronte dell' altro,dai quali e ai quali nano, ritorvanno, vengono, con e a intrecciandosi i cavalier pel cui come V armi amore direzioni e la per pazzia la la personaggi Ruggero di tutti i Sommo gli amori. l'ira d'Achille per fra i nelle presa fra de' due Orlando duello gran giorno delle nemico di nemico di Carlo pur salva Canello ma l'ultimo Rodomonte. U. gli altri poemi. A., U Così tratto e d' un insieme specialeche poema nello e stesso più terribil la cristianità è » principio. ciclo Carlingioe Italiana del secolo xvi, p. 104-125. grande composizione Ariostesca la coesistenza Odissea, del Furioso Storia della Letteratura la finisce col Este ha famigliad' Orlando Milano, Vallardi,1880, Nella la e secura, e Lampedusa. Ruggero, , non favola si chiude. , cristiano nome di fede e cristiana in Africa, espugnando Bradamante, uccide con principalissimi ricongiungeil vario campi,nella congiunzione la nell'isola del si , sospesa, Bradamante, di nazione e capitaledel nozze rimane di Troia: rinsavito trasporta la guerra Biserta i cavalieri Orlando catastrofe diversi,nella disgiunzionede' cui amori movimento venti, le donne e d' un l' esistenza di arieggiail Don romanzo, il Canello ci trova d' un' Iliade qualcheepisodioe Chisciotte. di e d' una qualche Determinare, ei 92 CRITICI. STUDI nella dice, se volesse l'Ariosto mente sua un comporne poema quale delle due narrazioni che sembrano il primato,il Furioso cioè,e la storia di Ruggero e disputarsi annettesse eglimaggiore importanza, è forse del Bradamante, tutto impossibile:onde la questione,quale sia nel Furioso insolubile. Acute e pregevoliper la novità V azione principale, ci parvero le osservazioni sulla già vecchia e dibattuta questione specialefra di connessione l'età del e della vita nostra mondo ha ben ha nel salda e d' nel suo tragicanel Europa a mal di Carlo diviso da V mette staterelli nei e grande della ad la fantastica che d' si fosse divertito Germania natura, sua tutto e Europa, come la materia e bizzarre, l'Ariosto ; ottomana. dell'Omero — Tale un nuovo regale in mista carattere suo frammezzato appare si possono del episodii, dissolveva guardato ma intime l'Italia e l'Europa da gono ven- e si gran si direbbe capriccioso ricomporre gli ordinamenti e ragioni,esso si mostra essere più energiche volontà di quel tempo, sue del ne base oltrepotentee liberamente leggendaria europea base prima giunta lo a uomo disfare che con , che governi semiliberi, a e grande unità, colla stato e d'un ; è incerta una neolatino ; creazione priccioso ca- ammasso un o ha apparenze della parte che singolistati vogliono alla prima occasione staccare, come corpo. Esso propria; e alla capo imperialein lì incerto e seria, superficie, d'Ttaliae composizione politica sicura nel tutto nuovo di posizione com- romanzo vera altre avventure è frivola Così la fondo. prevalentegermanico e le apparenze svolgimento; colla base Italia,pende ha unità La « — di l'unità appiccatead dipendere:il Spagna, e in padre italiano da di poema, è mista insieme,alcuna suo poema; opera per ad unità ma rapporti del poema italiana ed europea. perspicuanemmeno di avventure anzi sui espressionedi quel momento nostra letteratura,in cui Virgilioe il perfettamente intesi,e il loro spirito della e costituisce il vero bizzarra Il Furioso, «nato — e vita nostra spirito poeticadell'Ariosto di novelle: non, non scrive fondamentale il concetto poeta. venivano romano diventava quanto egli latina », è la schietta madre da e che dell'unità;non letteraria ariosteo a e romanzo; un o e nel l'opera il quale,sia Ferrarese, fondo, nelle provvidadelle collaboranti rimbarbarimento è l'importanza che ricomponeva salvare della invasione noi attribuiamo per l'arte a con al poema cui racconta, grandezza e valore del mondo poeticoda lui creato, tra i primi,od è il primo fra i poeti neolatini.» sia per la stare può 93 CRITICI. STUDI E,. Ariosto i Francesi. presso Non — vogliam sapere grado ai Francesi se di tanti nomi ne adottano oggimai uno l'Ariosto. solo,che possiedele fantasie, per diritto di conquista, Oggi però non v' è lettore un po'colto, e certo non v' è ne' poeti critico degno del nome che si contenti di cercar anche il mero e diletto,e si propende, festevoli, più lusinghieri mal — , anche troppo, Neppure di sovrapporre Ludovico, eh' è prezzo crediamo, abbozza ; la le dinanzi moderne; la Germania fosse tuttavia ai riunita ogni nazione ha ad risponde all'indole le resta zimbello che le accetta che per xvi : lo sforzo Oriente e senza a prezzo, il filtro non in ha e eroe un del il sogno ; che , nazionale, eroe al Boiardo trasmette ne come dominio glialtrui. I prodi del Nord grasse borghesiemeridionali secolare v' è l'istinto delle modo diventano ; il Pulci al Berni e Cinquecento,l'Ariosto balocco un dell'Imperio del si di fondere l'anima a prezzo ; v' Ma tutto l'uomo questo nuova; e se — è a troppo che bevve Olimpia,è Angelica che e l' del- intervento potenza che troppo ardenti amatori. audace Dante; Y anima d'obblio; l'Italia è l'Orlando alle insidie di un'ermeneutica , è, nel continuo della sulla natura. è continuo dell'invisibile in opposte civiltà insieme dell'Occidente esercitare non prossimescoperte,un come visibile, fatale;è Bradamante, posa di certo tipo suo , l'Italia sola sua; meraviglioso,un'intuizione chiamato caro il modo resistenze stesso all'Italia il sorriso, facendole allargamentodel del Romancero suo uno le e dissipa di famiglie In tutti lasciar posto all'apoteosi signorili. circola l'alito cosmopolita poemi pseudo-cavallereschi del secolo v' è sotto fra le atroci battiture vincitore,ma cotesti nel cambiamento, senza alla Francia demolire tuttavia insegna suo : una propriieroi, preludendo alle alle facezie delle la tradizione La ricordare. volle e significazione, Francia, se gli connettere romanzesca ; grandi figure dell'epopeafeudale, raccogliedal Boccaccio ne fantasia Quinet darsi per vinto dell' opera ogni , teoria. una piacel'errabonda si Spagna raccogliela sfida,e le umilia non il consentì alla travestita epopea dimentica ogni individualità a a' fioritilabirinti ove entro messer anche a , s'invola Ed si vuole, ecco non CRITICI. STUDI 94 Certo qualche fondo di vero.... dell'Ariosto,se non eminentemente plastico La cavalleria arte. questo il qui forse fu indotto Quinet società erano che e conduce, il e c'è badarvi, la mal è dell'uomo veri gusto far cui con chiusa se il più manifesto sono a' sentimenti cui il con e chi a la critica s' è francese Tulio, Studii del cantore di Letteratura Giovine — voglia piaciuta , Voltaire. vi si poeta libera.... Forse, ne l'epopea del- di di che profondimiti musa dono alla spensierata rani nell' altra ; qualcuna di quellemalaugurate che in tutti i più fermento d'indignazione, nella genealogieestensi dotti noja repressa di e le viscere più manifesto appicco colla realtà;l'accenno l' del- scomposte; penetrò non adulatorie ariostesca. Le freddure suo ingegno immaturità, l'una effigiata credere a casuale, coincidenza è ma soverchia, maturità per l'umoristico il Cinquecento, quella per come l'ingegno diletto diletto,allo squisito al unicamente del Berni, mirò che poi è un senza d'arte, p. 98 e nel ancora, d' Orlando. bel suo e Massa- seg. sulla Saggio rarese poesia epica, non s'era peritatodi asserire che il poeta fer«è più fertile,più vario, più ricco d'imaginazioneche tutti glialtri poetiepiciriuniti insieme. » E soggiungeva: « Si lit Homère on l'Arioste pour Waguiòre, racconta bene d'umor o era leggetemene e » plaisir. son che leggeva un ne illustre. Il segretario altro,e un ultima il Infino all'ultima — est donc suo mirabilissimo « Perchè — le charme Quello che mi si è che con un de la si sentiva non pigliavaV poi uno, altro,poi un s'incamminava — riporre per Perchè — l' del- verso nuate conti- non Proprio tutto? Ebbene, ricominciate! — lando, Or- diceva il vecchio uno, l'ho letto tutto. e , «Quel — egli nel poesie naturelle;» esclama Dictionnaire philosophique.E ha soprattutto ammaliato l'autore, sempre celiando. Ei dice le spesso rima. o relit on segretari. quarantaseifino all'ultimo S'alzava allora, e leggere? a Ancora — il Voltaire lo richiamava. ma de' suoi il Voltaire leggeva ancora ne lit et segretarioubbidiva: canto. via via tutti i ottava. volume, Il on dirgli:PigliateY Orlando usava — devoir, uno Infatti, — quando nero, canto. un de espèce une par cose Gli è tutt' insieme superiorealla sua materia, più sublimi frizzo che non in seguitadicendo : giosa, quest'opera prodi- è né l'Odissea l'Iliade, senza sforzo ; e le conclude ricercato né fuor e don la tratta di posto. Chisciotte....» n' avais Je « tesques: mais en L' Arioste regardé que concime realisant je l'ai trouvè le fais très-humblement plaisantet je luis sulV Epopea, e. 7. fois beaucoup mieux écrit Homère plus peintreque les romancier tous compter parmi 1' avais epiques;je ne « autrefois le osé pas Ah! et esemble, La déesse Et leur Un gro- sublime que Fontaine,est le lui à cent seul, que , 102, lxix, poéte ! esclamava appela le Gout dit d' enfanter Edit. Beuchet. giorno il Janin; chez nous un disciple un — , » d'un Ainsi, voi nouveau. sur la agile essayant souplesse, volage interrompt son essor, S'élève, redescend, S'abàt prodige mille aspeets divers hochet, sous l'univers. couleurs, lui montre fois l'oiseau Cent la Folie pour mille sous un et naquit.... prisme Et et se fleur,se une relève encor, sur pose chène.... un il Montaigne : Cettuy cy (on le voit)volter de comme bien une breves branche courte que tentai! ! Anche di belle et de conte et saulteler branche, ne l'haleine se fiant à ses conte, en ailes que prendre pied à chasque et la force lui faille: pour bout de Exursusqae Ess. n, eh. 10. — Lamartine ha consecrato all'Ariosto un centinaio pagine. Gingubné P. L. préliminairessur Observations ce en traverse, de peur champ, de des il Delille: L' Arioste — poétes Voltaire, Diction. philosophique » on Ed E aussi mieux et vaut comprend qu' il ait fait très-granddisciple,appelé Voltaire. un premier , le ravissant comme le les rèparation.» Saggio que Epopèeet Correspondance,lxv, 428; « 95 CRITICI. STUDI poème romanzesque. — (1748-1816),L.Ariosto. V Orlando Furioso Caractères Observations Analyse de — Furioso l' Orlando générales sur — — de et distinctifs particuliers ce poème Beautés V epopèe Histoire Lettéraire d'Italie, Milano, Giusti,1820, iv, 315-477. U Ariosto non creò il genere aperse la via da lui corsa favole e le forme istesse, le non in cui trionfando riuscì eccellente : la materia , delle egli sue qualipaiono esserglipiù proprie 96 e altri le personali, lui. Ma storico T Arioste fut pour action immense et triple n'esalta le bellezze quelle del paese ove il » «In Laocoonte, che la « pitture.E' sue pennellatache L' Ariosto celebri e dipintede' dimostrò une « oramai suoi colori nel , , trova in ti dà Ginguené come de' suoi e die' egli, il ogni luogo del poema, Ma » pari a quello del dipingere. 1' occhio non il gli episodiipiù meravigliosi, all'evidenza Omero come la tratto delle amore spesso sempre, un meritamente suo troppo nuoce e , delle e genie de in cui ei trova l'Ariosto, per particolaritàconfonde «le , sì varie e altro critico ben , famoso cita di il dotto seguitando , nacquero dell'immaginare è Lessing E » prima inerte le soufflé créateur encore ne ; tante effluvii imbalsamate. talento masse analisi del Furioso, un' accuratissima dà in opera italiana: letteratura della cette poste e vivere, continua senza de Prométhée. le flambeau ou ritrovate aveano esisteva ciò tutto benemerito e CRITICI. STUDI Dante, e visione delle cose. e pei caratteri inferiore al solo Omero riore supetutti gli altri poeti conosciuti. » E riguardo alla naturalezza il ne cherehe rien tout vien alla spontaneità : « e a è , à lui, tout e' era est sa dell'Omero. Nella C » lui dell' Ovidio in era descrizioni delle esattezza come locali il , Ferrarese frase qu'il avait Furieux. Simonde De J. C. L. la Letterature Qaises,Paris, Didot, 1853. morales et in Italia sanno « La dans conaissance toutes Parodi, l'Ilustr. Univ. A. A. Dumont, 1837, p. 306-319. Rathery E. J. B., Influencede Tréveret tutti come les plice sem- parfaite partiesde n, 23 maggio col. 2. Sismondi Roland : géographie brille D. » francese storico la de 1875, p. 295, E splendidamentesvolgessee ampliassequesta dello ouvrage. De Smirneo. agguaglia lo l'ab. Gioberti son sous main. de, U Italie politiques L' — au du Midi V Italie xelles, de l'Europe, Bru- sur les Lettres fran- Arioste, p. 93-96. XVI Deuxieme — (Ginevra, 1773-1821), Le siede. serie: Études littéraires, L' Arioste — ciardini. Guic- Paris, Hachette, 1879. Dell' Orlando un' ci dà analisi,la quale e p. 180. dottrina non un completo ragguaglio, mostra comune. presenta dizio, gusto, finezza,di critico e di giuV. Riv. Eur., maggio 1879, e ne 98 STUDI National-Literatur, ecc. italienische Die L., Handbuch C. Ideler Berlino, 1800. e sulla storia Ruth Literatur. della L'illustre Paolo Heyse in Comitato è fenomeno unico arriverebbero ecc. ecc. Lipsia,1844. deva rispon- Ariostesche: le feste — di centenario i «E — Poeta, che un poetidel mondo, incomparabile che è forza ripetere è quelloche è, e tutte le paroledel mondo dire la centesima parte de' suoi pregi.A Ariosto : Saggi — del Centenario connazionali,e forse fra tutti così col Giusti Poesie. occasione è il quarto gloriosissima fra tutti i suoi Poesie. Berlino, 1837, per Ranke ?— , italienischen italienischen der all'invito del non der Geschichte der 1832-34. Magdeburgo — Literatur. Sprache und Handbuch W., poesia italiana. E., Geschichte solennità F. Berlino,1800. ecc. italienischen Geschichte Zur Leopold, der Genthe — italienischen der CRITICI. a e di tutto ciò che si egli è sempre parso la personificazione comprende nel nome poesia : quellamagica potenza di giuocare me a piacer suo così di sollevati con la fantasia che irresistibile, ogni più grave da le tutte col e tal un serietà l'aria nel mantello Faust, meravigliesognate da così codesto esistenza mondo ci abbandoniamo fosse la altro che ci sentiamo quasi trasportati per e, in preda alle immaginazione, come inesauribile fantastico fosse invece non della vita, che miserie umane di se niera degliuomini, e in magiuoco ci riesce più tante impor- cuore realtà,e la un nostra sogno.... terrena » PARALLELI. Dante — 1845. li, 59. e — Dante - due Sanctis Mamiani - Francesco, Storia e Tasso. Torino, Scioldo,1877, Dante e l'Ariosto delle finzioni Primato, e altri poeti V. — p. 65. ecc. della viltà. ci- opposta Ediz. Bruxelles. letteratura ital., Letterarie,p. 45. Terenzio, Prose Ariosto di vessilliferi Gioberti Vincenzo, Del De — l'Ariosto — fecero mitologiche.Id.,p. 196. Gioberti, Studi Dell'uso rari, lette- promiscuo che delle verità cristiane e 99 PARALLELI. Dante Ariosto - letterario dell'Ariosto effettieh' è tra il lavoro Furioso, Divina La e xix. Commedia, il Decamerone e Analogia. Gioberti, Scritti Letterari,p. G. di e quello,da una Manzoni. Saggio su di Alessandro parte, dì Dante, dall'altra, l'Orlando Giosuè, Delle Carducci — di svolgimento preparazione,d'ispirazione, di circostanze Manzoni. e Doccaccio L. e Ariosto. 291. Gioberti — il Furioso. Scritti Letterari, , p. 189. Il Furioso il e del Furioso Cornino,1744, col Giacinto, Esame Ariosto il e del L'Epopea Mantova, Segna, 1878, cap. L. del Pulci. L'Ercolano, Ediz. Morgante del Furioso. e parazione Benedetto, Com- Varchi — p. 86. Fontana Innamorato Morgante. Boiardo. Ugo, la e Filosofiadella storia, xm. Torquato Tasso, Prose, — (EdizioneLe Monnier), i, 136-142. poetica,Prose, i, 26. Foscolo Morgante, dell'Orlando L'Ariosto Jd., Discorso — e il dell'Arte tica, Boiardo, Saggi di Cri- i, 179. Ranalli L. e Ragguaglio fra Omero, e differenza tra il primo e i secondi. Ferdinando, Ariosto, e di Carducci e merito per dell'Ariosto cura dell' ab. l'Ariosto T. Tasso. La — Galileo, Lettera e del Tasso. a al Orlando Furioso di T. Tasso. il Furioso. e Francesco Rinuccini sul impressoa Londra, Neil' Orlando Pezzana, 1777. Tasso, Osservazioni Giudizio Y Innamorato Saggio,ix. Gerusalemme Baruffaldi Girolamo, seniore paragonare Furioso,p. 31-36. continuasse il Furioso. componendo Galilei — alle fonti del Giosuè, Perchè Boiardo L'Ariosto maestramenti Am- Letteratura, iv, 432. Rajna Pio, Introduzione del il Boiardo e. critiche, di diversi autori di L. Ariosto L' Ariosto , e intorno xx, alla p. 326 — può del t. II. l' delprecellenza della Gerusalemme Ferrara, tip.Camerale, 1869. si non Liberata Gli autori sono: 100 PARALLELI. Metastasio,lettera ab. Pietro 1768. Aristotele, Venezia, Zatta Gravina venne pur 326. Lettere,n, Belle L'Ariosto della Letter. nel 28); Il Galileo giudizio Corso suo il Tasso e tobre, ot- postume sopra i,p. Batteaux riferito dal Girolamo, Tiraboschi Storia e. , Vienna, 10 Vincenzo; Guaritili Giambattista. Galilei; Gravina del Metastasio, Considerazioni (V. pure di Poetica la Diodati. Domenico a di paragonati. ital.,Firenze, Landi-Molini,1812, vii, 1265. Maffei Giuseppe, Storia della Letter. ital. sici, Milano, Clas- il, 87. Gioberti Vincenzo, T. Tasso e che in differisce. ne in che rassomiglial'Ariosto, Scritti letterari tratti dagli autografi r Torino, Scioldo,1877, p. 65. Giamb., Storia Cereseto — Dell' Epopea in EmilianiFranceschi della Letteratura Giudici Paolo, Storia Liberata, iva si può far giusto I primiquattro secoli e il Furioso. italiana,n, 341. ediz.,p. Cantù 60-64 ; della Letter. ital.il, 136. Caterina, Non Ferrucci Camillo, L'Orlando Mela poesiain Italia,u, Italia,p. 169-171. fra la Gerusalemme confronto della e ilGoffredo. La Gerusalemme 4L Cesare, Paralello tra il Tasso e l'Ariosto. Storia Letter. ital., 326. della Giovanni, Franciosi loro paragonati tra letto al R. Liceo Il poema sotto Muratori, Modena, Castagna Nicolò, L'Ariosto dell'Ariosto,Ferrara, Taddei, 1877, Renier R., Le donne ed Alcina. Ariosto Armida del Furioso diversi e Discorso aspetti. Vincenzi,1870, p. 41-59. / T. Tasso. e Proverbi p. 8. della Gerusalemme e del Furioso. Cervantes, Rev. Eur., 18 e della Gerusalemme, nov. 1878, 239-42. loro e del Furioso, e Rajna Pio, Le donne dell' Innamorato tipi.Le Fonti, Introduz.,39-49. zioni, DissertaRicci, nel voi. i delle sue Angiolo Maria di all'Ariosto nell'annotazione p. 13, preferisceil Tasso Omero. V. Menzini, Dell'arte poetica. Zanotti, Poetica,Ragionamento V. nel mio Tasso. — - T. Tasso e iv. la Crusca, p. 261-272. 101 PARALLELI. duca di Tasso T. Ariosto, L. Piacenza, nella li. Ariosto la memoria intollerante V incendio satire delle vanità, mentre sott' occhio e il frate il comico il paladiniamorosi, la adosso scoccata frate nel da S. di dal Marco, del ad canto suo, meglio rigidoed ardere nel- commedie, delle avuto avesse se probabilmente avrebbe tipofra il grottesco Negromante....Ma se si guardi lato del a porre fu per lo poeta delle ironia,traendone sua e poeta gli sieme in- Ferraresi!.... Essi ascetismo suo gettate le opere avrebbe dei e in vita ; celebrare dal prima vista questidue a si conobbero né perchè il due, e balza antitesi,anzi quale Quale — l'opera di e s'incontrarono tutti 1867, p. 28-33. Savonarola. e Achille,noi Buo- Monti — marzo e sgarbata contraddizione di Brun, Gerusalemme, Parigi, della Michelangelo. e narotti,Quad. li, febr. non versione sua Le — 1. Bossange, 181 Ariosto JYIctastasio. P. e un soggiungeva il De Sanctis superficiedelle cose nulla ha più alto significato che questa celebrazione poranea contemdi due tipicosì diversi,e appunto perchè tanto diversi. La ragione moderna rario leva il suo volo tanto sul paganesimo lettedel Cinquecento, quanto sugliultimi sforzi d'un ascetismo dietro alla , , medioevale d'una altri riscalducciato grande sintesi ; la storica ragione riunisce amichevolmente ciò che sapevasiconsiderare se non «l'un contro voglio dire un rispettorazionale a tutte le » ; legittimeesigenze della vita umana, come bello come la svariatissima secondo civiltà. ha bene essa quellodel bene, a Lo — ripeto: oggi dal silenzio dovunque frase una il di suo con nome, certo degliamori fraterne del cardinale d'Alfonso con non I con dei accet- del della tempi nel corso questa doppia celebrazione ed civile, e è ben giusto nare faccia risuo- miglioretuba (perdirla attorno quando mandava la Torella Ippolitoagli occhi all'ammirazione e si manifestano e dalla solitudine e Ariosto)che la fama tramandate Ferrara vere dei dell'Italia e del mondo meritato sorga « condizione senza in l'altro ; al sentimento si scorgono come è, essa tazioni,esclusioni preconcette ed arbitrarie con armonie tempi non armato eh' nelle moderna o delle belli di don posteridal Pistofilo carezze Giulio, e dal 102 PARALLELI. Guicciardini. p. 299. maggio 1875, 30 n. 38, Sanctis, L' Illustrazione Universale, Fr. De » li. Ariosto Cervantes. e Sanctis Fr., Storia della De — Lettor, ital., n, 79, 98. Renier A. L., Rivista 621-653; voi. Se tirarono ne Il Renier abbiamo copie così veduto Italia,ed in ìx, 1-31 ; di nascita 466-489; 668-690; in ottenesse derivò il la come forma Quindi 13-463; studio Noi svolgesse tardi artistica solo questa condizione di : elementi, che nei particolare io credetti cessario ne- qualchelarghezza.L'elemento con meglio inalterato,specienel Furioso, generosità dell' animo punto senza si veramente da miscela cavalleresco che si conservò modificato,e interessantissimo suo e trattare distinguere fu la p. 49-65; 236-256. voi. x, poesia cavalleresca una una voi. vili, disparte. riassume di rinascenza. secoli Europea, 1878, quello che ; trasfondersi completamente venne nelli affetti di famiglia, si decompose nella volubilità e nella sensualità, fu l'amore; voluttuoso particolarmente leggeronel Boiardo, particolarmente e lascivo nell'Ariosto. la religione cercai Quanto di dimostrare lo elementi la fede e medievali,dei quali alcuni vita, altri s'infuturarono totalmente di e di e nelle nella dimostrai ne Morgana s' intrecciano di , nel Pulci al carattere non parere, guisa le reale, per variamente ad un metà come in tutti i pur zionali tradi- di rinascenza: tuttavia nel poema ha una di Ludovico ; segnalatol'Ariosto, e imborghesarsidei paladini ; atteggiata, ma e Tisbina che Boiardo, nel Pulci, nell' Ariosto, conscia retino, nel Folengo, episodidi correnti che ma si è loro, cangiando queste correnti secondaria cui equivaleunicamente la comicità nelli Con etico affatto nella quellidi Alcina, di Astolfo, in Furioso. in mirabil di puramente letteraria, , importanza,a mio la tendenza l'esistenza dell' Innamorato, personazioni del l'adulazione tendenza scettico questi avanzi morti erano sostanzialità forma, aggiunsi una e l'allegoria, Pulci. A del inconcussa medievale, indifferentismo , di Ludovico sentimento al terzo poemi inconscia sempre, evidentemente eroicomici nel nell'A- dell'ultima del cinquecento ; la classicità infine, palesecosì nel Boiardo in quest'ultimocon caratteristica ma nell'Ariosto, una la drammatizzazione particolare, drammatizzazione, parimentein di essa, lui ad parallela un'altra segnalata,quelladelli amori. 103 PARALLELI. tanta poi tempo che si ritornerà le e cause: e allora del di esaminare necessario creduto Cervantes. di Michele è psicologicafra relazione La Italia spensierata alla nostra prima che uscisse in Ispagna lissima dunque un'intima e notevoi prodottipoeticiche io ho minutamente, cavalleria vive la creazione e formalmente, e nei due esecrata Quijote.Pulci e Boiardo la traveste; Aretino abbatte. Il metodo diversi i sono che ne d' etisia; una vivificante. diverso, il è E chiude ad son : una diversi diverse medesimo; una accoppiabili, insieme come sono letteratura che — ; nel don la tempi, come consegue non loro : Ariosto rimpastano a modo Folengo la scherniscono; Cervantes la e è vive Orlandini; ma nel Furioso sostanzialmente, nel Morgante, ne\Y Innamorato vive comicamente Verrà secolo Quijote.Vi del quale egli vita moderna. Questo avveniva mezzo cinquecento, prima parte dell'arte. nel mani, sua un quel riso,e se ne comprenderanno le parodie coscienti dei cavalieri, su nasceranno di beffa. intenzione Italia,in mente ride. Inconscia- sotto sue parte della sì bella trasfonde la aldi delle quell'edificio di ride in serve ai combinamenti e l'artista edifica,l'uomo mentre con adunque alle trasformazioni artisti, secolo di Ma cavalleresca tradizione La — una gliuomini, Ma le nazioni. istituzione sparisceperchèmanca che come il fine muore di contenuto cilmente Cervantes, dotato di due qualitàdiffìfreddezza rara inesauribile e di ragionamento, precisione comica vena e ad un dell'arte ; Cervantes,filosofo ed artista, concreta squisito l'ironia dell'Europatutta e la lancia in faccia alla cavalleria istinto medievale. e ne quando va Orlando « Don diviene Chisciotte in frantumi. don entra Chisciotte,dice in iscena, tutto il De Sanctis, mondo un se » ILLUSTRAZIONI AL POEMA. Argomenti in di M. Livio Coraldo. stanze Vinegia,Rampazzetti,1562. Argomenti all'Orlando dell'Anguillara, (n.in Sutrio 1517, in Roma). Venetia, Varisco,1563; 1566 e 1568. m. T. Tasso Argomenti ai Canti del Furioso. — — 104 ILLUSTRAZIONI scriveva fornito,eh' eglinon ben né da io vorrei ben scudo l'uno; S. mi egli d' da miglior con di onor me Ovidio cui da argomenti furon fortuna. due si contavan stanze parole, Gli fece a mezzo ducato.... un per , fia fatti,se altri, l'Anguillara, e gli vendea molt' sì che eh' cura l' Ariosto manderà desiderar da avrà poterglifare l'Ariosto, oltre V. a Virgilio, invidiar molto POEMA. porrò sì cortesemente che vedrà Se Coccapani: Guido a AL {Lett.141). in Argomenti rima discorsi e Luigi di Grotto d' Adria. , Venetia, Valgrisi,1565. M. Gio. Mario di Argomenti sori, Verdezzotti, Venetia, Valvas- 1566. Dolce. Venezia, Guerra, 1568, Argomenti di M. Lodovico 1570, 1577, 1582; Deuchino, 1574; Gidini,1575; Farri, 1580; De Gobbi, 1581; Alberti, 1588; Bindoni, 1588; Missirini,1596, 1600, 1604, 1630; Prati,1603; Imberti,1612, 1626; Giunti,1641 ; Brigna, 1656; Lovisa, 1713, 1730; Zatta,1766, Milano, Soc. Classici, 1825. Lodovico — Dolce, dice il Tiraboschi, fu storico, fisico ed etico,poeta tragico, oratore, grammatico, retore, filosofo, comico, epico, lirico, editore, traduttore, raccoglitore, comentatore scrisse Dolce, e con e che insomma eccellenza. L' d' Hayn Gerolamo tuttavia quanto la ; scrisse pretendevaa grammatico. non ebbe violente ed Le il impure su Allegorie. Giov. Giuseppe Fu vero un settantatre cosa opere del spacciò per ignorante, buone prove; e abboracciatore scienziato e ; mise il Dolce un le uomo mani , tutto. Le — Horologio. ciascun in del pudore diede ne lo di niuna ma cosa, contava Ruscelli lingua italiana a ogni canto Allegorie delV Orlando Furioso Venetia, Varisco, 1563 e di M. Clemente di 1568. Valvassori, giureconsulto, Venetia, Valvassori,1566. ciascun a Aretino, 1570, 1577 ; m. a di Tomaso glione Porcacchi, (n. a CastiVenezia, 1585).Venezia, Guerra, 1568, canto Deuchino, 1574, 1607 ; Gidini,1575 ; De' Gobbi, 1581; Polo, 1585; Alberti, 1589; Bindoni, 1589; Imberti, 1589, 1598, 1612; Missirini,1589, 1604, e 1630; Fioravante Prati, 1603; Farri, 1619; Giunti,1641 ; Brigna, 1656; Lovisa, 1713, 1730; Zatta, 1735. 106 POEMA. AL ILLUSTRAZIONI di tutte le storie favole. 1580. 1558, 1560, 1580; Venetia, Angelieri, Venetia, Valgrisio, d'istorie et di favole. Dichiaratione Tomaso, Porcacchi dichiaratione La Nicolò, Eugenico et 1566; Guerra, 1570, 1577; Gidini,1575. Venetia, Valgrisio, 1741. Venezia, Pitteri, Andrea, Dichiarazioni. Giov. Barotti zione Nell'edi- il Furioso. sopra Franceschi, Venezia, 1584. De del Osservationi Alberto, Lavezuola 1746; Firenze, Passigli,1838, 1847, 1854. Agostino, Note grammaticali, in inglese.Cambridge, Isola 1804. Romualdo, Note Zotti grammaticali.Londra, dilucidazioni e 1814. Rubbi sul A., Riflessioni ab. Firenze, Molini, 1821. Annotazioni. Renzi ab. Antonio, Bolza G. B., Orlando Parigi,Crapelet,1818. Furioso. Furioso, con Note Vienna, ed Indice. Ueberreuter, 1853, « alle note Quanto riguardano gli Estensi si non , o altre chiariti sono passi che i ne , della persone di corte Ferrara, molte allusioni storiche importanza; né manco perchè di nessuna la o mitologiche,delle quali si troverà in più acconcio modo spiegazionein opere da ciò. E converso, guardando al fine al quale più specialmente è diretta la presente edizione, si è abbondato nelle chiose critiche e filologiche, e nel contrapporre molti Stazio a passi dell' Autore quellidi Virgilio Ovidio , , Dante, altri, che ed Casella di Furioso essi convengono. m. a Firenze Lodovico Ariosto il 18 di Pisa, a' 12 gennaio 1880),V note con , » nel contado Giacinto, (n.a Filettole, 1817, settembre con e discorso Orlando proemiale. Firenze, G. Barbèra, 1877. Le note alcune e da apposte, me così il di varie sorte: Casella,sono riguardano la storia, la geografia, la mitologiaantica quellamedioevale o cavalleresca ; altre critiche,spiegativeinsomma di voci e son di lingua,altre maniere insolite son o al tutto l'uso secondo poetiche con sostituzione di equivalenti, odierno,con avvertenza sull'orditura della favola e sui luoghi più notabili,con frequenti richiami ai passi di scrittori in ispecie imitati latini, studiosi e talor il destro soprattutto con quasi tradotti dal poeta, che porgono agli di utili raffronti, lo stile;e per formare accenni ai punti dell'Orlando Innamorato del ILLUSTRAZIONI Boiardo Giraldi Giamb. si inedito Classe nuovo, pur autogr. osservazioni Le servansi la recitalo de' 16 sera Melon Feb. Gian- e Padova, Conzatti, in-4. 1746. che nel abbia degV Intrepidi,Venezia, Pitteri suo nella sopra V Ariosto. poema pubblica Accademia in-4. 1751, , accademici Discorsi — detti in Ferrara accademici Discorsi Barotti — ciglianere d' Alcina, Discorso di Ferrara, nell'Accademia degl'Intrepidi bionde più rimarcabili Ire azioni VII. 11-12. — Girolamo, Sanese. dott. con- di Firenze. parziali. Belle chiome accademico del dott. Cocchi al Furioso manoscritte Illustrazioni nandrea, di voci, spiegazioni CI. i Ferraresi). nuovo, e (n.413 vecchio,406 Riccardiana nella Biblioteca si trovano stessa altre brevi annotazioni Giraldi del medesimo annotazioni L'autografo (n.vecchi 411, di Ferrara Nella Ferraresi). i alcune brevi sei canti del Furioso. primi nella Biblioteca conserva 377 racconto. Cintio lasciò manoscritte alcuni versi de' sopra — medesimo del continuatore eh' è il svolti dall'Ariosto e ricollegati ampiamente , 107 POEMA. AL Le — tre azioni di Bireno l'ingratitudine questidiscorsi sono (C.x); la pazzia di Orlando (C.xxm) e l'amicizia di Leone di Ruggiero (C.xlv). di cui si tratta in XXIX. XIII,XXIII, XXIV, e Girolamo, Isabella Congedo — Zerbino, Episodio dell'Ariosto e nel Furioso. Saggi Lette- — rarii,Lecce, Tip. ed. Salentina,1872, p. 78-113. Borgognoni l' XVIII, 45. Adolfo, / morti resuscitati del— Il Foscolo Ariosto. nelle annotazioni sue che mai taluno dialogo C. ad il xviii Balastro si ce Ma il Raverta, 45 , ci dice ucciso di di son samonca, Paliano è E da Rinaldo Bambirago perironoper mano nel Betussi xvi, nel che Lucarnio il il Betussi re di 45; anche di lui nello stesso xl Pulì ano re xvi; suo l'Ariosto nello stesso quattro ritornati in vita, il Bambirago, Agricaltee Manilardo altri ucciso , , ricompariscein scena. addiede, aggiunge il Borgognoni, che ne nel xl, 73 tornino morte di Balastro mano accorto che veramente G. il bassanese precisamente e dopo Borgognoni osserva fu accorgersene s' era , ariosteschi de' cavalieri in iscena. primo nel sull' Orlando manoscritte il Cocchi eccettuatone nessuno, , nuovamente il che nota qual poi non canto, di NaMorizia. Agricalte e Manilardo 108 ILLUSTRAZIONI POEMA. AL 29). Or bene, tutti questi morti prigionidi Dudone Ruggero un bel dì li trova risuscitati, che in due passi in Arles (xl,73). Oltre a ciò ne fa osservare ciata, narrazione del poema già cominpromette di proseguireuna gognoni attenne lo che poi non (xxvil116; xlii, 23). Ed il Borsi 83 (xii, Orlando quelladi per di argomenta La contraddizioni. ; xiv, le darne di ragioni siffatte sviste settimanale, 19 dee. 1880, Rassegna e 155, n. p. 393. XIX. saggio decoroso e di Angelica di Medoro. e Ulisse e L'Annotatore di XXIII, 132. neW Nel Girolami — Orlando intanto ne' stato sono dimostrare scienza astrusa scienza abbia frenopatica, XXXIII. Thomagni, — citate da Lodovico Furioso. Roma, Alessandro — citate da Orlando e. in di Mar XXXVIII, detta Tasso Ariosto saputo nel le di campo una le esagerazionie ed i foschi barlumi sì lucidamente ritrarlo, V historie Colle, Compendio de da nel XXXIII fratelli Dorico, 24-37) (st. 1555, in-4. Orlandi Giovanni, Lodovico Ariosto Furioso. XXXVIII. one naturale fra magistralePoeta — dell' Orlando Ne fu editore Piccolomini. XXXVI. storie liare pecu- V intendimento con e V annebbiamento e una del verità colorirlo. tanta con tempo, fare, sebbene speciale;e di ritrarne grande un fatto un follia amatoria periodied espressioni ; ed ciò a gurata raffi- amatoria Roma, Mugnoz, 1873. Girolami, F intuito di e suo il spinto a mania episodiodella distinti suoi ancor come del specialità della più saputo fissarsi abbia e il celebre La Discorso. Furioso, considerare monografia di Giuseppe, Orlando, ho stimato, così co. Salerno, 1878. marzo iv, e Diomede, Niso , A. da si portasse lxxix. Cloridano Eurialo V Ariosto innamoramento Vittorio, Gli Episodi Salvoni ed neW poeta Discorso Medoro. Se Antonmaria, Salvini — — Caloprese fisa e nella conclone, nell'orazione 1691, in-4. Roma, Carlo da nel Pescia, Compendio delle trigesimosestocanto Dorico, 1555, in-4. Gregorio, Magno , Lettura contenuta sopra nel espone di ancora Armida a la Furioso quale,oltre l'artifizio adoperatodall' si l' del- ci con- al Ariosto quello che si è usato dal Goffredo.Napoli, Bulifon, ILLUSTRAZIONI 69. XXXIX, Sorio — 109 POEMA. Lettera Bartolommeo, alle intorno fase. 6, Ginnasiale, (Milano,Redaelli), Rivista Ariostesche. parde AL p. 33-62. 1855, Parenti Picei Le Bolza — Scolari Giambattista dott. dott. Filippo parde dell'Ariosto,Lettere critiche. Giuseppe prof. Giamb., Marcantonio prof. — — Rambelli — ab. Milano, Redaelli, 1855. P. Bresciani Cicogna di Emanuele stampa adottarsi da canto Letter. di Modena, Rei. Mor. Opus. arbitrio un" Essere — degli editori, non rore er- variante una ìeggesi nella Furioso di Lodovico edizioni del di alcune Lettere. 303-309. n, che sasso voce parde Ariostesche, Osservazioni. Antonio, un o la xxxix le Antonio, Sopra stanza 69 del Ariosto. Venezia, Merlo, 1855, in-8. Stecchi Lesione Giov. Lorenzo Ariosto, detta nell'Accademia Vegezzi G. Note L. Pisa,Bindi,1712, in-4. VII filologiche sopra , o dignità di ufficio, de' Disuniti. passi di alcuni sopra , dinotanti vocaboli nell'Asia,che leggonsi nelV Orlando persona Torino, 1832. Furioso. Rimarli. cadentie Paruta — Giov. Neil' edizione dell' Ariosto. di tutte Giacomo, Rimario del Furioso le Valvassori, del Venezia, 1566. Il dott. Nicolò un rimario suo Belani, medico ferrarese,pare che del Furioso uscir dovea nel in , Orlandini, Venezia dell'edizione che Baldarsin intorno V unita andar alla 1730. Al primi Rimario detto veva do- non ma si blicaron pub- volumi. Lettera Alessandro, volume , Esposizione del Fornari, i due pronto avesse pubblicazionedi un al chiar. Rimario co. Corsi Francesco dell' Ariosto. Bologna, Nobili, 1829, in-8. G. Coen, che ci ha dato i Rimarii del Canzoniere e della e già pronto quello del Furioso come gli altri,verrà pubblicatodal Barbèra. L' utilità di questi Rimari ha Essi servono dimostrata. a non bisogno d' essere Gerusalemme ha Liberala , ricordare che nella più corretta si vuol citare, e mancanza del Rimario lezione si ricordi non a volte qualunque verso se non bisogna , del Poema imperfettamente.In scorrere tutto il libro. 110 SENTENZE. Abitudine. Ben mi potriadir: Frate, si mostrando, L'altrui {Petr.j Sem. 67. manticae quod in tergo acutum, Quam aquila aut Quid — tuo aut Or che Ed ho di mente videmus non in oculo festucara vii, 3. — Gum vitiis tam amicorum Or.} Sat. t, 3, tosto Che '1 male (Imitato,per lucido (e spero cura gran Ma v. tua cernis 24). d'uscir far, come è vorrei, di ballo: noi posso ali*osso. infin dal tradotto Voltaire sia, sempre che, ovunque Sia un cor gentil,ch'esser non per natura Quel che di Convien e che, ovunque L'abito al non xxiv, nella sua 3. Enrichiade). cortese può altrimente; prese è possente; sia, sempre palese similmente. si mostri inchina Natura abito poi mutar villan cor per ormai) farlo fuor penetrato dire non intervallo; Convien Un vides autem in sed error, vides...? Math.. non serpens.... ho riposarmi,e Che est fallo. rispondo che comprendo assai, Io vi Di oculo il tuo attributus lippus inunctis, Gur mala pervideas oculis Catullo. est. in fratris tui, et trabera cuique Suus — vedi non e vai tu male, e viene a farsi poi difficile a mutarsi. xxxvi, 1. Abbondanza. Spesso che avvien Seco in 1' abbondanza giovenil fastidio cor consolare. Afflitto Rilevare Talora Mai (Non che un non desis Eoe!., vii, 58). al fortuna fondo, e fu biasmo xx, 20. mena. ruote consolar ma l'afflitto, gloria.... plorantibus in consolatione,et cuin x, 41. languentibus ambula.... 1 11 SENTENZE. Ambizione. D' tolga Dal dritto corso Non credo che il Né più Brama dietro Né mai Che si trovi il salir questa voglia in buona in buona (Che L' Che sia Ma Che che guida dir e virtù al compagna ogni mal si di può La morte, e I sorte. Cinque Canti,in, 1-2. ventura. dianzi frequentata tanto Mattina e sera dagli amici, Sola restò, tosto che fu privata ch'era casa amici, Si (Tempore felici multi numerantur erit. Ov. Vulgus amicitias utilitate probat. — angustiis comprobatur. Prov.j xvn, i loro conforti: onerosa verba. di Amicizie Spesso in Nelle Meglio Che fra e di e in Corti regali e la caritade si vede : principi. piccioltetti, ed i petti, agi di sospetti splendidipalagi, e è in tutto amicizia,se non estinta, finta. amicus amico vero — ci avverte: — Gonsolatores disagi, invidiose piene d'insidie Né corti nei Delle Ove Il — 2). xvi, s' aggiungon d' amicizia ricchezze Ov. illi fidelis. Eccl.j xxn. poveri alberghi e calamitadi perit,nullus V Ecclesiaste E — fortuna di sterili consolazioni gliamici,larghi solo chiamava 17. illius permane tribulationis tempore xliii, 76. starne, di fagian, di coturnici. Di e rade mentire), senza di Amici salire: (che son peggior desire), strade, le suo Indi aspettar calunnie, insidie Ed il anco gii apra possiam buone cade forza in ria mente cade se ha innanzi. più mente mente studia uom comande; gli altri avanzi, tanto disegni ancor non cui lato, a che gli par più possente quel dell'esser grande: primo, e molta gente d'esser da mande, traverso a di e mente nostra ed comun ognun Aver Se che desir ogni E in In Giobbe onerosi... 112 SENTENZE. che Quindi avvien Patti Principi e Signori tra convenz'ion e sì frali. sono Imperatori, : capitali lega oggi Re, Papi Fan Doman nimici saran e Perchè, qual l'apparenze esteriori, Non i cor, hanno Che, Attendon gli animi tali; più ch'ai dritto, al torto mirando non han non al lor solamente profitto. 1. xliv, Amore. Quel che E l'uom l'invisibil fa veder (Amatorem Àr., xxxn, amicae quod Delectant. haec vede, Amor Turpia decipiunt caecum Or., Sat. i, 3, far può non ....Dolcemente E E il Cerchi Che A ipsa Ov. V. — gran Desir dal involva non Amor / la sovente se colpa si non insania, xxiv, riflette. veder vari disacerbi e passioniil lontananza La 20. xm, 1. s' ammette, xxiv, luoghi.... sfoghi core. ogni 38. xxvm, gran piaga sana. — Lontan 47. dagli cuore). in contrasto di laude, ed giovenilpensiero, ! impeto d' amore Né, chi più vaglia,ancor Che stempre e universale. scusa in Amor proverbio: 4. pania, v'inveschi l'ale; somma Dell'amorose occhi lontan xm, l'amorosa pie su ogni che fraude. e disleale, come lunga absenzia,il Par ix, 1. sempre fu sua giudizio de' savi Quando suggetto disegno razionale. è in non che Amor, ritrarlo,e Facilmente Se est. Amore?.... inganno guarda nostro mette Amor Amor principii applaude, promessa sempre Ogni Oh etiam vitia,aut res ch'abbia cor nascosto tiranno D'ogni il Credula — traditore e nei di tesse Il crudo (E 38. v. d'un Questo crudele La i, 56. amore. 39). Che Chi gli fa invisibile; resta or questo sempre rio spesso nuoce, non or si trova il vero; quel superiore.... si ritrova: anco talvolta giova. xxv, 1-2. 114 SENTENZE. far egli lodi,o voglia altrui eh' — io consento. Sic vitis horret, tutto il viso iterat per umiltà par che voglia dire: partes lecti,sic Ut tollit, cadentia vel Reddere ha non Derisor imi et concento un di siffatti lodatori Orazio verba et voces chi E subito voci applaude, E Ed — pronus aequo magistro dictata credas d' intorno. Sat. ti,1-18. » obseqium plus in Alter aprir, con bocca La Anch' ha quanti n' di accordar S' ode varie Di scorno, mimum mento ardi- parassiti: di- nutum saevo puerum tractare secundas. Ep. i, 18, v. 10-14). Orazio, Avarizia. Avarizia, d'ogni vizio scuola, Tanto costumi, apprezza fa '1 l'asino Quanto Battaglia Oh Diverso mal Quantunque io sappia come A un capitanodir : non Africanus (Scipiovero putabam. Italico). pensai. in aiebat esse x, 54. ! convegna mei turpe incerto. innante Martis.... Silio Incerti (Discedepericlis 19. successe si credette quel che a fin xxxiv, esito Battaglia - ammira, della lira. suon quante battaglieil di virtù o xxxvm, militari dicere: re 38. non Massimo). Valerio Bellezza. Beltà, ch'in lieve xliv, 64. può assai. animo Beneficio. Studisi giovare altrui;che ognun Volte il ben Chi il senza altrui,tardi nuoce Il debito far a scontar, che premio suo o per non rade fia:... tempo cade xxiii, 1. s'obblia. Castità. Che A Sol può donna aver al mondo cui la castità levata perchè casta Penelope non fu vale Più che quant'oro 20. quae — E dos Plauto xm, 60. sola al mondo ponderatio non Amphitr. dicitur ; sed d' Ulisse. minor che autem vili, 42. sia? visse, Castità (Omnis di buono, più n, et Non ego pudorem xliii, 14. possiede. digna continentis est 2, 207: pudicitiam si animae. illam dotem et sedatam Eccl. mi esse cupidinem, xxvi. duco, Deum 115 SENTENZE. metum.... Orazio, Ed — mori. virtutis honos. modestia A nella Satira E — può non donna Sì che E di Che vera. V. — me- pretium est : primus pudicizia la 72 canta st. fortuna gran vero nome per che C. vi, bellezza et nefas aut 82 chiama v. Virtus che riserbo senza Pelr., Son. 204 e e 205). bellezza. né nobiltà, né Né Se esser in donna parentium magna primo, nel il Nostro est castitas. Et peccare del libro vi Ed — Dos foedere alterius viri Certo tuens 24: m, altezza, è non opre per quella virtù di sopra in monti onor e basta, casta; via più si prezza. quando contrasta. riman xliii, 84. Consiglio. Temerità per È la tua, di e chiamato Ove il e consigliarmai A (E pazzia vera qualunque che certo proverbio: pur questo : mal va raro cosa buona o chi Guardati da in Fur., ti xli, 42. sia. richiesto gatta ci consiglionon Sotto ria, o consigliarnon a vano. si pose fin di bene. consiglia a — cova. Il — E corre consiglio del 48). xxi, Contratto. Fatto timor, nullo per xxi, 43. il contratto. è Cortesia. ....non pur per cittadi per tugurii Spesso si trovan Ma e' per ancora e castella, fenili per gli uomini xiv, 62. gentili. Cortigiani. Ruffiani, adulatori, Buffon, cinedi,accusatori, e quelli E alle Che vivono Più grati assai son chiamati corti,e che vi eh '1 virtuoso sanno De' lor Signor,tratto V asino imitar giusta Parca, anzi che e solo ad (Venuto al mondo '1 ciacco ; n' abbia Venere Questi di ch'io ti dirò, inerti Nati '1 buono. e cortigian gentili, Perchè La sono e e i fili Bacco, vili, empir di cibo il sacco.... sol per far letame. Sat. i, Ar. 33). xxxv, 20, 21. 116 SENTENZE. Curiosità. È pur Di Ben desio, cercando coraun folle sarebbe Chi v, 48. altri accada. ad ciò che spiar sempre quel che vorria non trovar, xliii, 6. cercasse. Destino. il L'uomo nullo (Ma — Al destin suo chi contrasta destino Mal suo L'uom né Al (Son sorti sue può contraddire. fisse. Petr., dì che 45). Petr., Son. fuggire, per ciascun a dal ciascun ha ventura né fisso destin suo le star per 58. al fato. II., vi, 647. si sottragge chi si nasconde. mal e xvm, raro. vii sia forte Sia mondo, al di fugge 135. Son. Petr., Son. nasce. 35, Nel — p. xxvn, 26. mondo Sua 2). Dio. La ch'in ineffabile, Bontà Non fu pregata dat lasso da ....et dabit (Spera in Domino, qui mai et his virtutem, vano cordis petitiones tibi qui xiv, 75. fedele. cor sunt non tui. Sai. fortitudinem 36, 3. et robur — Deus multiplicat. Isaia, xl). Dio, che spesso chiunque Ch'altri eh' al più Contra bene, si sempre volse; meglio aiutarlo. 80-83). iv, st. di qua ancor si fida. bontà sua puote mai Canti, Mercede Dio.... Dio a non (V. i" cinque Dio chi in lascia mai Né Savio gl'innocentiaiuta, niega non ed al contrario pena. più, quando s'offende. s'accende chi egliama Donna. Molti consiglidelle donne Meglio improvviso,eh' (E il Proverbio: aggiungeva: sentimento della La Che donna. Che questo Fra tanti e è sono a pensarvi,usciti. più semplice tutti i donna vale due ragionamenti degli uomini Castagna). spezialee proprio dono tanti lor dal del uomini. largiti. non — E il Voltaire valgono il 117 SENTENZE. Ma Che maturo Ove non O se. s'abbia di gente che a' lor aiti, non sopra molto e ed studio Chi Scolastica: buono, esser ruminarvi a tempo nella invece (Ed discorso alcun Speso quel degli uomini mal può per cervel di femmina, Atto far cosa buona. in. si governa piaceriattendano, Non mai può 1. xxvn, opra. 1). A donna si fa non Che quando maggior dispetto, vecchia o L'arbitrio di femmina femminile Come ti p. 2. et mutabile ubi Catullo. dura, 1' occhio Se Vide so trovar Se non donna Ove femmine il Tutto velis ; ubi il tatto spesso donne, mobil cosa si o Che iv, 569. noi Novi — ultra. Terenzio natura. per comprende, Quanto raccende. xxvn, 108. xxvn, 117. ego ingenium Eunuco. Cam. Petrarca, in femmina Purg., vin, — , fuoco n, d'amor 76). visco, con le bellezze vostre. xxxiv, 81. cagione a' casi miei, donna, è son, ed ogni donna liti e son dì occulta cosa xxvn, xliii, 6. è molle. xliii, 120. risse. femmine 118. sono non risse). mancano possibile è non sei. femmina proverbiopopolare:Dove un Mn.j nolis,cupiunt quest'una,che Mia (Ed Foemina. semper di lieve o Ch'erano, Né chi ti crede! copia di panie gran far deve, men facilmente, miser Femina, — lei assai Per — 120. xx, oggetto proprio della fede! mulierum; Nolunt, Multivola. che quel a muti volgi e infelice,oh (Varium detto, ingegno.... Contrario Oh le vien lieve ....sempre inchina Oh brutta o stia che sappia femmina. Il Negromante,Atto in, se. i. Esperienza. Van di par e l'esperienza gli anni. I Cinque Canti, n, 107. xxxn, 32. Fama. Tosto, buona o Fuor 0 bene d'una o mal ....disempre o ria,che bocca, che in infinito la Fama accrescere la fama ci ha esce cresce. apporti, in usanza. 118 SENTENZE. com'è Fama.... Di usanza sua che aggrandir cosa sempre rapporte. I (E il proverbio dice Fede, La data a E così in Lontan dinanzi mille; a ville, di e postille, altro s' abbia più espresso, xxi, 2. promesso. semplice promessa D'un amico fedel,pur troppo valida è Senza Per La giunterella). grotta, una segno che volta una è la tribunali, in frotta a giurare,o Basti insieme dalle e testimon, di scritti Senza La cittadi dalle Come Di selva, in una non corrotta, esser data solo, o un se 66. Giuramento. e debbe non è bella non Promessa fede unqua 0 novella La : Cinque Canti, n, giurar,o testimoni o rogiti. la vii plebe è fatto il giuramento; Ma. tra gli spirtipiù elevati sono Le semplicipromesse un sagramento. La Scoi.,m, 6. El. ix, 46. fede Più che Da l'oro e le gemme vai tra gli uomini bene. I Suppositi, ir, 4. Fermezza. Non sai che non Alcun valore, Come ne Si può compar, alcun (e cosa vedere • ove nobil sia non Chi più Forza ....Contra Chi un e tanto xxxn, 39. altrui. espresso altri,ch'in debol, quanto le forze usa, costume? in riputatopazzo si fida in quella(fermezza), quanto vuol bella) splenda lume. Fidarsi ....sempre ho v'è non se sé stesso. xl, 41. debolezza. è è più gagliardo maggior fallo. / Cinque Canti, iv, 57. 119 SENTENZE. Fortuna. Dona ogni tolle e Sol in virtù Fortuna; altro ben ha non ni, 37. alcuna. possanza V. xlv, st. 1,2,3,4. Fragilità. che Ognun vive al mondo, Se che non Che l'uno gli vien L'altro Ma è homo qui ad rio, ogni guerra piccoldisio; un all'arme il nemico enim est da mossa ricorre se vinto è erra: dal differisce in altro il buon Né (Non ed pecca si difende, e ei si rende. forte,anco 30. xxiv, peccet. in, Reg. 8, 46). non Furto. Tu sai bene Che si non chi l'altrui tiene. salvar può umani. Giudizi! Oh Dio, sommo Spesso Ecco il offuscati mortalia (Quantum i come giudiciiumani da son pectora giudiciouman 42. xxxn, nembo un hahent! Noctis caecae x, 25. 0v.3 Met.j vi). erra! spesso come ! oscuro i, 7. Giuramento. si de' Non osservare Quel eh' Il era illicito a Giustizia divina. giusto Dio, quando Hanno che Uguale tiranni E dà E peccatinostri lor duo atrocissimi forza,e Neroni (Regnare facit dà pietà,spesso questo Mario 30). xl, 67. passato il segno, giustiziasua dimostri la alla A Per i giurare. di remission Acciò xxxiv, ingiustoe e hominem ed di mal e Caio a regno mostri, fare Siila pose ingegno. al furibondo.... mondo, xvn, 1. hypocritam propter peccata populi sui. Job., 120 SENTENZE. Dio.... di ancor al Mercede Vedi di Dio venit pedibus. Deseruit pede Ed — ti man, tagliain claudo V. — giunge xli, 53. più lunge. xxir. enim Lento — gradu tarditatemque supplicii gravitate , Tibullo i, 94 j 31 2, v. L. in, Orazio* poena E — xli, 53. pena. fretta. Par.* procedit ira Massimo. Valerio compensat. lunga non sui divina vindictam al contrario gli pensastiesser tu (La spada nega ed bene, Dio, e' ha che Quando ad non qua Fw., : : Sera tamen tacitis Poena scelestum antecedentem Raro 105). xxxvn, Ignoranza. Usanza vecchia Che E '1 volgare ignorante ognun parlipiù quel che di riprenda, intenda. meno 1. xxvnr, Ingratitudine. Ch'agli nemici In ogni Ma dar Il tuo gli uomini età n'è se veduto la morte ben sien chi a esempio; procuri studi e troppo ingiusto ed empio. è sempre, crudi, v, 6. Ira. vincer Quando da Si lascia la E che 0 mano Se S'a ragion, né il cieco o ben Non l'impeto e di è per furor si poi che Non (E — E mal nei biasimevole. — E che l'uom Atto Sitppositi, Dante, Vita — l'animo Nuova, V. il proverbio: in sé i, Conv., i, 2. Chi et non Laudettealienus, si loda os 2 se. — 1. xxx, : L' Laus petto balia.... xlii, 2. propria. lodi. xliii, 12. che uom L' esser : s' emende.... del bocca stesso § 29 sospira, svia, perchè allor ragione imperio nò ha offende; effetto escusa; Lode Sta si e l'error inumano Quell'impetotalor tira gli amici piange questo difende, sì innanzi lingua, che crudel, s'ad Merita si l'ira da sé stesso loda lodator di sé medesimo in s'imbroda tuum; extraneus, e: et non La lode vitupera. è al postutto proprio sordescit. ore — si propria labia tua. Prov. Cicerone. puzza. xxvn, — 2). SENTENZE. 122 Che medesmo, sé altrui richiesta, senza vi, 1. manifesta. Inavedutamente coeli iniquitatem ejus et (Revelabunt consurget terra adversus eum. Job., 20). fallo Gran mal al fine lava.... non cor 41. xxxn, aspetta. 106. xxxvn, ch'imita L'arte La » male opra, il emenda debita Quando Chi flagello, aspettagran natura paté eh' abbian non scellerato mai D'un esito. mal non se l'opere Il Negromante, se. v. 6. mercenari!. Non che sanno La vaglia quei che sì vita l'estiman poco; disegno,innanzi alla battaglia, '1 pie li salvi a più sicuro loco. mal mercenaria fida canaglia c'han 0 Che La Prezzar gli antiquiimperatori poco; Della lor nazion più tosto venti Volean, che cento di diverse genti.I Cinque Canti, n, 43. Nobiltà. Nobiltà.... Nome Quell'odor che Poscia Che buono. di noi sol riman che '1 resto trae xliv, 64. volgo abbagliar suole la vista, Ch' al sciocco l'uom fragileè defunto, del sepolcro vir, 41. in vita il serba, e Occasione. Non mai son lasciar l' occasioni. da (L'occasion fuggì sdegnata, Sai. vii, Cristo Non ha lasciato nei far altrui (Omnia quecumque est che mi porge il crine, ed io noi prendo. 182). Offesa Haec Poi 173. xvm, enim lex et del prossimo. precettisuoi: quel che patir non vultis ut faciant prophetae. Matti., vobis vii, vuoi. homines, 12). xxvm, et vos 82. facite illis. 123 SENTENZE. Onore. è di più pregio,che la vita, tutti altri piaceriè preferita. L'onore Ch' a crede (Summum vita V Alla Prima l'onor che Convenevole è Dell' onor vero chi All' onor, Non la misura. sia; che non bugia fa chi ben Da Chi biasmo satisfar né intenzion lodare sua Sat. iv, v. 256. in cento. xxxvm, 6. propria. difende così molto altrui...., la per sua essendo, momento, Opinione Come tenga si spenga. tosto d'un cent' anni 42. divenga non ti gli manca in può tu Cinque Canti, n, cura ben da uom che e tórre, s'abbia tal, che ma eh' che è che passi ogni è Ciascuno, Forza ; e alcuna: cosa ch'una.... / perdere,non suo onore altra ; lasciarti l'onor ancor Ambizione, Il c^a preporre non mai Dei mille vite praeferrepudori.Juven.). vitam s' ha onor che Fuor nefas 4. xxxvm, erra ogn' altra offende. Cap. ni, v. 145. Plebe. Se dir che udite La vii plebe si mostri È della lepre aver La Di Ah mira quel dove Sempre {Inf.xxxn, Il di basso, cor natura sempra xx, 91. paura. più lungi né comprende ch'innanzi sfortunata Che priva turba sciocca ....non e maravigliate; che vi Non d'ardimento agli occhi xxx, 27. xxxix, 71. si ritrova. plebe, del tiranno è in conto utile appare, di pecore e di zebe! 13). popolo facea, come Ch' ubbidiscon più i a più fanno, quei che più in odio hanno. xxxvn, 104. 124 SENTENZE. Ma volgo, nel cui arbitrio il Che, lui, li leva a pare come gli onori son dona.... e Questo volgo.... Ch'altro vede Né E riverisce che non al cosa nulla senza, che mondo, cura ricchezza, nulla e più ammire, apprezza, SiaNquanto voglia la beltà,l'ardire, La possanza La virtù, il enim (Omnis 94. v. destrezza, virtus,fama, decus, xliv, divina qui construxerit,ille Clarus Qui — la la bontà.... senno, res. vitiis parent: quas 1. il,3, del corpo, stultus riverir fu vista Più dat Saepe imaginibus....Sat. che virtù. indignis, et i, 6, Sat. iv, Ar.j pulchris Di- humanaque erit,fortis, justus...Or. honores in titulis et ineptus,Qui stupet 50, 51. v. 15. — famae _, Sai., servit Sempre chezza ric- 60). Poeti. Son, i cigni,anco i poeti rari, Poeti che non sian del nome indegni, Sì perchè il Ciel degli uomini preclari Non paté mai che troppa copia regni, Sì per gran colpa dei Signori avari Che lascian mendicare i sacri ingegni; come Che I le virtù ed premendo vizii,caccian le buone cosa D'un Che signor giusto del Benché debito talor vada Che curi Che da' lor Che l'opre e Fan quasi sempre, Ponga II ai ed ami padri curvo mondo, prono: e popoli,secondo amati i le fatiche periglied e alle figlisono ; pei figliuoli sé raro per cose strette soli; petto innanzi,e faccia agli altri schermo: Che non sia Poi che venir Ma sì bene La i al può ogni parte buono, getti il pondo, non suo ne in e xxxv, buono. si miglior non in bando arti Principe Pensar esaltando vita il mercenario il vide a pastor propria per sé il il vero, il suo qual non stette, lupo, fermo; che mette gregge infermo, 23-30. 125 SENTENZE. Il qual Ad ad una, una il Quando le conosce e lui i sudditi anco chi regge.... imita buoni; che ognun Fa / Il Giov.,x, 11). elle.... (Ev. S. conoscon buono, è signor pecorelle sue Cinque Canti, n, 1 . popolo innocente, Il cui parer È chi ascolti è non chieggia, o più volte quel che solamente Patisce quando il suo signor vaneggia. le (Quidquid delirant plectuntur reges, Achivi. Id.,v, 5. Orazio, Ep. i, 2, v. 14). xvm, 177. Previdenza. potrianegli uomini Non Se del futuro il destino, fosse indovino. ognun Ragione Non tanto può La sensi. e ragion,che xliv, 43. i sensi. possinopiù non Ricchezza. Nobiltà E virtù,se men L'oro si prezza, poco e il v1 è non durezza premio ogni ricchezza. ancor xliv, 36. xliii, 70. inchina. (V. Plebe). Vilius argentum est auro, virtutibus quaerenda pecunia primum est; Virtus post nummos.... v. 52). O aurum. cives,cives, Or., Epist., 1. i, Seduzione. Oh quante Incantator Che Di Non oh quanti incantatrici, sono tra lor con noi, che arti uomini cangiando i se, e visi donne tali Né con osservazion Ma con simulazion,menzogne Legano i cor sanno ! amanti lor,fatto hanno. spirticonstretti con si non di stelle d' indissolubil incanti, fanno; e frodi nodi. vili, I. Segreto. ....Sìsecreto Ch' al alcuno lungo andar esser non non puote, sia chi '1 vegga e note, xxn, 39. 126 SENTENZE. Senno. Altri in Signori, magiche sciocchezze; altri in opre di pittori; alle Altri in gemme, Ed che altri in altro (V. Par., ricchezze; de' speranze Altri dietro onori, il mar, scorrendo Altri in cercar, Altri nelle in perde, altri lo amar d' altro più 85. xxxiv, apprezze. 1). xi, Speranza. Pochi Che Se al mondo mali l'uomo la trar cagion Di speranza se non si sa; pravi, sì son ne mai odono non Questo....gl'intervien, perchè visi Se non se xlvi, 30. mai, finché sia vivo. esser Tiranni Mai privo debbe né fuore, possa e finti, non non mai il vede ode non adulazion, menzogne e vero. frode. 76. xxxix, Varietà. Raccende il il mutar gusto xui, 80. esca. Verginità. La verginellaè simile Ch'in bel alla giardin su rosa, la nativa i, 42, 43. spina.... Vigilanza. Chi si leva per non La mattina Perde Poi il le tempo che cose giorno, e non e opera gì'importano, i suoi fatti non succedono La troppo ben. Lena, n, 1 . Viltà. La damma Né non le colombe (Nec imbellem genera il leone, l' aquila o il falcone. feroces Progenerai^ aquilae columbam. xxxi, 33. Qr.j Ode, iv, 1,4). 127 SENTENZE. Vita 0 vita Che allegrezza è gioir tuo dura! poco aria come fredda alla piena, travaglio tua ogni Come Il di nostra serena stagion troppo dura. non 1 Cinque Canti, il, 34. I Cinque Canti, n, Canti, v, Vittoria. Conobbe Aver Un di si Che la Meglio è Che, si il ritrarsi vincer o degli o Come siam Tutti i Più quei presti pensier che mutiamo nascon Cinque 1-2. che '1 tutto pera, 156. xvm, cosa, ingegno. per xv, 1. umana. e a cosa schiera, laudabil mai inferma uomini / ascosa.... Volubilità 0 debbia qualche fortuna per vantaggio, certa: cagion sempre Vincasi nel ch'aver salvar esser merta.... nome prometta nimico suo e stando, sì dubbio in ripararsi il fidar vittoria sempre Da il mai 50. saggio e d'invitto e suol data. vittoria d'inclito magno Non Sta Fu che usata prestezza la volte più capitan E la tempo a instabil mente! disegno! variar facilmente, d'amoroso sdegno. xxix, 1. 128 PROVERBII. Amore Il miser facile credenza il Ognora L'amar Né Talor xxxi, è sogno speme cerve beltà (Egregius forma bel manto. un cultu di vite quam 3. xxv, 49. xxv, 35. bella, all' agnelle agnella. nò cerva, cresce ciancia. e all'altre donne la donna a vede core. senza par che ciò i, 56. vuole. ciò che a gli occhi veggon Non Bellezza. - suole Dar Non Donna - 12. xxvm, Augebat. Ov.t Met.). È impossibile ....che agliamanti Bene Piangerà Non male e comincia Quando mortai un avvicendano eh' uom fortuna il proverbio : A (E si V diman Si possa. legge mettere mai si miser oggi ride. per Cinque Canti, scherno andar giova non / vita. n, 35. poco, pigliaa uom nella Scoi.,ti, 2. La e 50. gioco., vm, a lontano Che la sciagura gli tien mano). sempre Cosa buona Che duri Il ben E Delle Non chi al talor spine ancor si male, ride, anco fortuna (Etiam così sempre, dietro va Convien si trova non vepres può sempre si 7. xxxvn, al bene. xlv, 4. lagni, 70. xxn, 121. xxvn, rose. nascuntur. rosae ria. ribella. le nascon inter il male talor trovi né ancor Ammirato guadagnar. Marcellino). La Cassaria, v, 4. Bisogno. Il bisogno Trae aperta dispogliargli altari l'uom (Ilbisogno il a non xliii, 91. talvolta. ha legge. giusto pecca. — — L' occasione Turpis egestas). fa 1' uomo ladro. — All' arca 130 PROVERBII. Faine condiscono sete e ed fa L'acque parer La sete, xxi, 73. buone saporitee Fé savorose (E Dante: ogni ruscello. Purg.} xxii, la sete. Purg.j bevanda. ogni pei digiun s' apprezza. il cibo e fame con 149. le ....Si — sale Gum — cibo ogni ghiande, gode E — del Tanto panis Latrantem 2. xxxi, nettare sete con ber, quant' è grande stomachum bene leniet. Or., Sat. li, 2, 17). Famiglia. Il ramo (Ilramo il padre, tale al ceppo s' assimiglia. simigliail tronco. il figlio,qual La scheggia ritrae madre, tal la figlia). — la Fatti ! si Ne' libri,oimè Molte (Altro è Dal fare altro dire in poi non Dal — ceppo. — Qual si scrivono o fatti fare. è al dire, e' è che dal parole. e leggono che cose, Sat. ni, 106. detto La reggono. al fatto e' è un Scoi.,li,5. gran tratto. — ire). Garrulità. Già tanto montano non Le ciance tue, che montino (Voce di asino non in va si imparar Sa più del il può dove sai non Il della Negromante, i, 4. vita. dove Questo calzar mi in discepolo maestro. suo Scoi., in, 3. La discepolo. e Miserie Tu pel d'asino. cielo). Maestro Male un (E il proverbio: piede). Dove stringe la Sat. vi, 46. dia dolore. e preme scarpa, non lo sa che altro chi 1' ha Mutabilità. Si mutano Facilmente le volontà degliuomini. Nature La Scoi.,in, 4. diverse. Natura E della lepre aver Degli uomini Non son si adatta Ad vari una ogni dosso; All'altro sempre gli appetiti. «ella ad stringee xx, paura. un o un basto non par preme e 91. Sat. iv, 52. solo che l'abbia, gli dà duolo. Sat. iv, 34. 131 PROVERBII. Occasione. Quel viene ne Che un' ora, a anni in mille in giam Grata Cosa ora supervenietquae in mille raggiunto. è non in speratur non che punto, un mai o (Acciditin puncto quod venire a anni anno. sperabitur hora. non Ma — avviene. non i, 48. noi come Or.s Ep. i, 4, veg- Teseide. Boc.j — 14). v. Mentre.... Differendo Vo.... l'occasion fugge sdegnata, Poi che mi il crine,ed io noi porge Sat. vii, 181. prendo. Ozioso. *Nel bisogno si gratta la pancia. 50. xxxvm, Pericolo. Con periglioarreco In una è il (Vero Il fuoco A arde : negare Non 1' esca metter . troppo 46). paglia facilmente. (Suol da dirsi maggiore. Nel — schizza la quando modo fuori per italiano xxiv, 39. xm, 30. altro pari e — casca in prunas Dalla un in fuoco cecidit. vivo. E — vivo Ed — Scylla in entrai. naia. carbo- nella padella, abbiamo i proverbi: Garybdin. Or, Inn.j, xxvi, I pericoli. gran un calcinaio nella che, gettato pesce nel Dal — padella nelle brage incorre dice: male, incappiam un carbonariam. abbiamo , pel mondo va in liberarsi vitans in fiammam. fuggire per calcarla De — Cinerem Chi proverbioil vulgo padellane le brage. in sovente Cader fumo la i, st. 91 xxiv, quellaimage Che o si può non e Cirif.., p. Pulci la facella. paglia e proverbio, al fuoco. presso la man E — 34). Swpp., n, 2. Promettere. Larghi promettitorialla presenzia Voi La siete. Cass., i, 3. Passano E gli oggi Mai (Come e gì'ieri tutti,pur questivostri la cosa non giungono Id. dimani.... indugia, pigliavizio. — Le cose lunghe diventano serpi). Restituzione. Facile è il tór; sta la fatica al rendere. La Lena, ni, 1. 132 PROVERBII. presto Ricompensa Premio Pur al ben servire viene al fin, se al venire. tarda ben viene. tardi o 3. xxxi, Sciocchezza. sciocchezza La è la (Infinita Quando lo Sale Un al degli sciocchi. Petr., schiera parlar.... creder li sciocchi, Non con è abbondanza. in mondo che o battezzar che mondo, lor modo a doveva non Tr. da in bocca. grano Tempo., 84. Petr.j Canz. — Negr., iu Non vi, errar 6, p. 2). essere trovar non Il porgliene Il Negr., ir, 3. Sospetto. Il sospetto peggior di tutti i mali. / Cinque Canti, H, 8. Timidezza. Non come so che timidamente cosa una faccia,possa si ben La succedere. Scoi.,iv, 3» Troppo. Riprensibile È ogni (Ogni troppo troppo guasta. V. Non ben (Ilvero Abbia è troppo stroppia. — xxxi). Verità Bugia. ha e Suppositi, iv, L'assai e il xxi, 69. dassi. vero basta, 3. risposta.Proverbio). memoria Chi bugiardo esser (Oportetmendacem buona avere Il troppo — Giusti, Illustrazione rispostaal non I troppo. cosa esse memoria. V. vuol. memorem. Come il non suo l'asino E — il proverbio: Il Giusti, Proverbi. Vestirsi Indosso Il Negr., in, bugiardo 3. vuole 299). dell'altrui. cuoio aveva, già quel del leone, xvn, 112; {Esopo,Fav.)~ Vigilanza. Chi si leva per Per tempo. tempo ancora desina / Suppositi, i, 2. 133 PROVERBU. Vivi. È de' parlar meglio - morti de' che vivi. meglio sempre i Lasciar I Cinque Canti, n,5. vivi,e dir del tempo veglio. Volontà. L' animo è il pronto, ma (Spiritusquidem promptus, FRASI E Pon l'impiastroove Ben è felice faciunt E fu, com'è buon Al che Dice il ix, provata in usò colligit. — corre ognuno — Quando si impare — alle ET — xvi, 39. italiano A : cavai vanno fermi i monti e col divino Ariosto,ma caminano. stanno. piuttostocon ai : I monti Giusti). xxiv, 109. Proverbi, 408). e l'estima non ha non 1. xxm, la lavandaia porta pena. la pace la guerra proverbio,ognun All'arbore (Lo eh' altri calcar currenti. trovar spesso, non conosce Com'è Addere : (V. Giusti, Illustraz. Chi Plauto. — in gli uomini e Ambasciador Non periculosapere. Gonvien — Tibullo. 3). proverbio,che (Né diresti così fermi Alieno — tuo. carere posse proverbio,aggiunger sproni corsier che già ne va veloce. Gli uomini stan disces x, 6. impara. abbisognano sproni). non corre Alterius frui. Plinio. il proverbiolatino (E vii, 46. punge. aliena pericula cautum. Petrarca, spese. PROVERBIALI. MODI all'altrui spese dolore aliena insania Felix quem 76. xxv, zoppo. infirma). autem caro il duol accorto (Felixquicumque sue è quel.... Ch'esser Optimum potere che '1 vento corre prima. far legna a in terra getta. 2. xxxi, xxxvii, 106. Giovenale, parlando di Sejano: Arbore dejecta quivis ligna caduto albero che cade dagli dagli e : Sopra 1' albero la casa far legna a e: Quando brucia, tutti si scaldano. Ad — , — alcuno è caduto dall'alto suo grado, tutti lo bestemmiano e lo vituperano). Poco saggio si può Che perde il suo dir colui per acquistarl'altrui. xxxvin, 53. 134 parria quasi,.... Mi Portar, come Nottole a silvani (In Samo si dice, a Atene, Egitto. a insanius. : Portar 1. xl, Or., Sai. i, 10, v. ; i Toscani al molino acqua vasi, crocodili e ligna feras non Portar a PROVERBIALI. MODI cavoli 34. Ed — il proverbio: Legnaia, frasche a Vallombrosa). tempo rio foglia non ch'ai L'arbor eh' Mostra primavera a si dice che Come chiodo Talor (Etiam si suol il modo Come d'asse d'Arezzo: dal Né si trae Di Quel giù proverbio: è Non si Nescit da chi basti. (Magno Or., Sai. i, 1, Ritrova E — Guitton leva tera let- chiodo) . di flumine v. pur mi (E Dante: non detto. voglia). 2. xxx, me ne doglio: m' intend' io. io. Petr., Cassarla, v, 4. — xliii, 5. Canz. Da poco ix, 2. — Sei dente, pru- se intenditor, hai ir, 3). rio un prendere, s'io pesco. mallem Quam hoc ex Sat. vi, 16. fonticulo tantumdem sumere. zimbello, che l'augel caschi questo par Sat. vi, 26. nella ragna. amo esca, duro a se pigliarmi Sat. vi, 113. vuoi. rodere Quest'osso.... baiar Dio 9. 55). altro vuoi Suppositi, v, reverti). grande che da Coprir d'altra Chi mente total- spegnon l'ordine non intend' m' La L' Aminta, sperar de missa può, che fiume un Posso Molto chiodo quaggiù foglia,che muove cagion, s' io senza tanto Cerca : clavum, copiato a verso — proverbio senza può far vox (Intendami chi può che e pòmmi intendere. Se Il E : chiodo. con chiodo con — si muove, detto, non Intendami Più chiodo 1 Orazio: Non senno, ni, 66. 1' Ariosto Dio. e' ha (Ed chiodo davo tamquam amorem, 29. xlv, minima una il iv. fuore. altrove Ed da l'asse si trae Petrarca, Tr., Am„ Foglia qua (E Che primo, a cacciar — xli, 2. legno veterem amore ejiciendumputo. Cicer., Tusc. verde. ancor d'un chiodo con quodam novo era perde, La vuol, bai. Lascia l'abbaiar dei cani). dir Cass., v, 4. Sat. i, 237. le genti. — E il proverbio: La luna non cura t MODI Poco il Più In (Chi chi altrui per il Ara «Io, proverbi fattomi del e sigillare otto ora, I 3. 3. ii, al di ora Amore cercai interrogando la seguire VII. — dell' V. Consigli Loquacità, animo. » 5. n, Negrom., m, dal Poema ed trova e 2. II. — Conoscenza buoni e Silenzio. Miserie, li e con divide Caparbietà e indole Giudizii — Vili. — nella e e VI. rei. vie motti e trasformarli, Donne. stessa nelle sapeva 63; Orlando natura proverbi illustra IV. nell' poeta Lodovico talento, a il tratto perchè ; diverse. — Scoi, tratti — persone. stesso). te proverbi, ho sono ne vada; fine). dell'Ariosto studiai e vuol — che messo suo Furioso Ei Condizioni Chi 1. i, 1877. e impastarli I. satolla. Il Proverbi no; paiono un'idea.... bel più Scoi., La raccoglitor Orlando rubriche: III. è mezzo popolo; sovrana si tardi Taddei, già non mente ogni Ferrara, Dall' e 260. n, Lena, La l' asino. Niccola, fonte, v' lettere. con vespaio. con e servire sapienza nella Non nel bue illustrati. che — Castagna — La s'imbrocca, mano dito col (Fa la Negrom., gloria. cose mandi. vuol, non le meglio fan Posto e in Il iv, presenzia Si e l' antifona. termina salmo Sat. nuoce. salmo del lunga Ogni mi dir mal 135 PROVERBIALI. Stati l'arte.... delche sua essi in Vizii. delle pratici. della vita 136 Alcina, id.,38. Sua — Alessandria Amicizia Anello descritta,id.,58-71. della Paglia, sua di Filandro incantato, ed origine,xx, Argeo. 61. ni, castello xxi, 58. 14. Angelica dallo splendore Difende — incantato, x, 107. incantato, (Metam., ni, 663 ; Catul.,Epit. Angelica all'isola di Ebuda ; Ov., Er. x).vili, 137. Angelica e Medoro, loro nozze, xix, 17. di Merlino, Arca ni, 14. 91 ; xi, 22. Archibugio,ix, 28, 29, 75, Ardenna selva ; odio, l'odio Le Suo — città dello scudo 61 iv, 19. isola incantata, sua FURIOSO. DEL DESCRIZIONI in fonte sua amore, : chi vi bee a in cangia l'amore e seg. V. Rejna, 78, 10-15; iv, 428 i, Fonti, p. 80. Arpie (Virg.,JEn., ni, 119, 120. 225-241 V. Renier, Confronto — di Valerio danni Artiglieria, ch'essa stessa descrizione Assalto di Argon., ; il,;Inf.,xm), xxxi, ariostesco l'episodio tra Fiacco, Ariosto la Cervantes. xi, 26. reca, 99. Parigi,xiv, 66, e e Espugnazione — di Biserta. xl, 15-26. Autunno, ix, Avarizia, xxvi, 7; Bradamante, Di xvin, Olimpia,xi, 166. — Bruttezza Cairo, 65. — Di Elbanio. di xv, Alcina. r Di — elegiaca, Angelica, vili,62; Di Doralice. xx, canzone Sanctis). xiv, 50. xi, 11. Di Medoro, — 37. vii, 73. Di — di Atlante, Gabrina. xx, 116. n, 41; m, 67; iv, 37. — Di vi, 35. Cavalieri antichi lodati, i, 22. xxvu, vera 63. Castello incantato Alcina. vii, 10. 1. xlih, seg.; e (È una xlv. paragoni.De Bellezza di Alcina. — 1 31-49; xxxni, lamento, di amabili sparsa 15. xxi, 29. — Loro prodezza in battaglia, 138 Lipadusa. Isola di Invidia 38 e casa. 45. xl, Alcina. Di — vi, 19. Cinque Canti, Canto descritta. 1 Invidia — FURIOSO. DEL DESCRIZIONI ì, seg. Italia,avarizia, Landa, 96. xxv, X. Leone 1. xxxiv, 79. xvm, 83. Borgia, lodata, xm, 69; xliii, Luna, suoi paesi descritti, xxxiv, 70. Mantova, 8; xliii, 11. xxxvn, Lucrezia Maleficio in Mare burrasca. di Morte Mostre, rimane non Zerbino, V. — Tempesta. 75. xxiv, 84; xxxm, vi, 1. occulto, Di — xliii, 82. 21. Navigazione,suoi progressi,xv, Naufragio, Fiordaligi.xliii, 183. 21. xli, Notte {sEn.,iv, 521). viii, 79. da Bireno Olimpia abbandonata a Teseo; Catullo, Carmen Orca 34. di dell'isola (Ovidio,Epist.di Nuptiale).x, Ebuda 16. 100. descritta, x, (V. Rajna, Fonti, 175-183). Orco di Soria descritto (Odis., ix, Arianna 216 ; — Uccisa, Bojardo, p. ni, xi, e. 3). 29. xvn, Paesaggio Palazzo descritto, vi, 20. incantato, Paradiso terrestre, Parche, Pensieri xxxiv, ci seguono da tutto, per 20. 5. xxxiv, — xxvm, 87. Vogliono essere protetti. 29. Primavera, Rete xi, 82. fatta Ricordo Rocca memoria, o di (1) Merita Vulcano, da che più larga si spontanea po' artificiata del Tasso. 56. 115. 58. paragoni questa di Armida, e descritta, xv, xxvm, Logistilla. x, giardino incantato maniera 48. 124; xxxm, Poeti, loro potenza, xxxv, xxxv, xliii, 132. 104. Orlando, di 52; xxxiv, 88-89. xxxiv, Parigi,xiv, Pazzia (1) nel xvi descrizione della con quella che si ha Si vedrà Gerusalemme. dell'Ariosto, e quella più studiata e del la un DESCRIZIONI Sannazaro, V. — di cavalieri, due Invettiva fatale, Scudo Scultore della Silenzio, xiv, Sogno, 70; Balisarda, di Svizzeri, 46. xii, i. V. si Le xiv, 92. « come xxx, 74. xvi, 49. xlvi, — — 120. 90. xn, 252 Fonti, 8 ; xli, (Ov., Met., n ; 402). e difesa, 21; xxvn, xl, 15; 81. xliii, 29. xxxvn, Canti, 7. xxiv, i, 1. Id., dell' Imavo. inaccessibili i monti i, 38. ii, 8. del casa x, 837), ma nelle anche dove in è la infatti un l'Ariosto Sonno liberamente e imitazioni. la Natura più potente spesso 75; nezza, fi- Id., i, 72. dove orientale, 141 xvm, 11; Cinque la portare sa settentrione 21 ; xli, Sua — finezza, Isabella, alla un'otre, tra (1) Nel descrivere (Met., xi, 594; Teb., paese vivere Rajna, riviera. Sospetto. Id., : 15; xxv, / Invidia, Casa il Nicolini xm, in tempio. che 58; xxiv, Sua — xxvi, trovò 60; amena, Genova, e apparecchia raccolti Fate 78; 3. ix, 11. xxm, Valletta Orlando, di xxm, 76; vii, mare, xxxv, Uccisione, 38. xxvi, 17. — che 8, 9. xxxvi, 23. iv, li, 10. Rinaldo dove di 12, J?n., Rinaldo, di xvn, Tempo, a 48; e seg. (1) 43; xiv, Ruggero, Tempesta Venti 93. 92, 79; xii, Spelonca, stessi, Merlino, di fontana xiv, spada un e 62, 63. Fusberta, Turba 67; in, -Durindana,*spada — ix, a ; il, 7 94. casa, Spada gli contro 55; n, xxxin, gonno casa 17, 61 i, Duello. Schiavoni, x, 17. xlvi, Scontro 139 FURIOSO. DEL pare vita la con mollezza dormiveglia. il gelo. del ma » Stazio e ginalità d'ori- quella impronta Ovidio, assonnata, sotto Ovidio segue L' clima per es., pure, Ariosto invita pone come la codesta ben coHoca dice in all'inerzia, e 140 SIMILITUDINI. condurre Nel le similitudini,sia sue nomia da inventi, sia che le derivi le riproduca fìsocon nuova è riputato insuperabile. Nelle poche che le che altri e inventò mostrò che pare miracoloso. della Storia Letter. che resta Acqua da ch'esce Ermi. Giudici, u, bollire,ove un Borea, che Anteo (V. xxi, 16. che Amante 113. xxni, 12. (Yirg.,jEn., vili, 21). vm, 71. 134. xvm, poi ch'è rotto il ritegno, all'impeto marino (Orazio,i, 3), e pino saldo Acrocerauno stretta, x, 102). che sgorgano, Acque di bocca vaso Ita!., II, 100. fredda, l'acqua senta Giudici, dal sole percossa contro di ardire un Emiliani sente sorge aprire il chiavistello, xxxn, 74. più fiero dalla percossa sempre arena. ix, 77. Api che vogliono mutar regno, xx, 82. vobis Ape che rinova, e non per se, il mele (Sic vos non mellificatis apes. Yirg.).xliv, 45. Aquila che adugna la biscia (Yirg.,JEn., xi, 751 ; Ov., Met., iv, 104; Omero, IL, xn, 244). x, 103. che porta nell'ugna torta altro augello colombo o (Aìn.,ix, 563). xi, 20. che ad rapisceun pollo,xxvn, 89. fulmine. (V.Ariosto,nel Aratore stordito dal Alberto Pio),i, Arbore troncato, che Arco ben 65. radice, v, 23. dalla torna composto di fino acciaio, xxiv, Argento, dagli alchimisti detto mercurio, Aspide che Assedio non Augello incauto {Ov.,Met., xi, (Mn., che 3). xxiii, dà che 439). xlv, di xv, 70. petto nella ragna il falcone spogliagli arbori, grifagno,xxv, xvi, 19. 75. o nel visco 105. Augelli stormo, veduto Autunno v, 103. (Salmo 57, 4).xxxn, vuole udir l'incanto di città esametro carme 75. 12. 141 SIMILITUDINI. Avaro, col nel tesoro, cuore 34. xlv, Avorio, sparso di bianca grana {JEn.,xn, 372). x, 98. {Purg. xxx, Bambino, quantunque battuto ricorre alla madre 43; xxxi, Barbaro Belva ondeggiantia viene or Biscia il sopra vista da ventolino un lito,or 71. 22. (Mn., ix, 793).xvm, mobile maggio, e mare {Ov.,Ep., xiv, 39).xvi, 68. va di pastore,xlii, 7. un da drappello,pesto Cacciatore xlv, mosse, cacciata per le selve generosa, Biade che 64). xliii, 92. sulle (cavallo) scagliatosasso, 38, 39. xm, pescatore,ix, 55. e che attende al il cignale, ix, varco 73; / Cinque Canti, in, 84. che lepre,x, 7. appende nell' alpino castello che lui uccisi, xv, Cane la segue pellidegliorsi le 50. che saltella intorno il padrone, i, 75. alle prese, n, 5. due cani che dà cui sia intercetta alla fiera, vili, 33. la caccia lepre o volpe,xii, 36. lupo, xvii, 88. spinto addosso al che porco, assalta un 62. xxiv, arida, xiv, 48. Canna (Infi,xm, 40). vi, 27. Cervo ferito {Mn., iv, 72). xvi, 3. Cielo di primavera,pioggiosoa un tempo e sereno, xi, al varco, Cinghialeche ruinoso scende atteso ix, 73. cacciate dai venti (jEn.,n, 138).xlvi, 111. Colombe Ceppo che Condannato ricevuta, xlvi, Cornacchia stride al foco a morte; sua allegrezzaall'annunzio che che Corridore meta, xv, Diana si dietro mena ultimo impaurita or qua or 95). iv, 43. lascia le mosse ed là il cane in arriva primo secca alla che fugge dal pardo {Or.,i, ode 23 a 34. che Erittonio esso, grazia 28. Damma Cloe),i, della 65. 66. (Morg. Maggiore, xxiv, arena da fa di sé bella mostra inventore del , le deformità de' suoi cocchio , {JEn.,i, 114).i, 52. per coprire sedendo piedi,xxxvii, , 27. in 142 SIMILITUDINI. Euristeo al (Petr.,Trionfo,Morte, dell'alimento mancar che vi, 160). v. Y altra face, xi, 47. accende discende che Falcone che discende che tra i Filomena dall'incendio, ripone frutto fiori,e fanciulla che turture e (Mn., logoro,xliii, a Famiglia esterrefatta Fanciullo l' anitra veduta maniero, Falcone l'anitra incontro colombo o (Par., 96. 33). xxiv, Falcon n, 38. ferire, per venirsi vede che xlv, (Mn., 85. xxiv, xix, Ercole ad imposte 39. 800). xxxiv, Face fatiche Giunone, e si 720). xlix, xi, 50. 63. 89. xx, vii, 71. maturo, fra i suoni le danze, e xvm, lagnano (Yirg.,Geor., iv, 112. 512). 39. Fiore IL, vm; Yirg.,Mn., che piova d'estate, colore Foglie che quando dal Fulmine che che Fuoco vi, vi, 15. de' venti, xlv, murmurar 112. imputridito, vii, 71. Frutto Met., al mare e (Ov.,Fasti, xvi, 75. Foglia volubile (Ov.,Epist.,v, 109).xxi, Fronde, (Omero, 108. è tolta ramo d' autunno, cadono xxxn, umore 153. 435; Catullo), xvm, ix, rivive,a Foglia,suo 149).xxxn, 47. di soverchio gravido reciso,papavero cade, tutto coli' esca 466). x, Gatto che Giardino ix, 8. abbatte, e 102. xxxvn, colle spiche mature col topo, iv, 22. (Georg.,ni, 68; Ov., 11. scherza veduto nell' aprilee riveduto nella fredda stagione. 26. xlv, Gru che corre e s'alza, poi n, 49. Incendio vicino, xvi, 88. dalle finestre,al famiglia esterreffatta che si periglia pericolo dell'incendio, Infermo, acceso che si xxvin, 89. xx, di gran volgeor su l'uno 90. disperato, xxx, sete, 2. or xxv, 40. sull'altro lato (Purg.,vi, 149). 143 SIMILITUDINI. Lavoro, che uomo vi si affretta, xlv, Legno soperchiatodall' acque, in alto percosso xxi, contrarli venti xl, 29. (Teb.,i, 296). 53. che arido s'accende, Leoni o Leone cacciato per le selve Nomade che tori si danno impasto (Mn., sulle tolto Leonessa Levriere che dal bue. Lepre cacciata, xu, 87; Lupo reposto che attende i, 15, 29). iv, 25. che porta via 78. xxvi, chiusi in la fiera, xxxix, insegue 120. gabbia, xvm, 14. 10. 17. xxv, alla macchia il capriolo(Or.,Odi, agnello; aquila neh' ugna un 22. (Mn., ix, 339).xvm, 151. indomito tauro e petto,i, 62. di 297).xvm, ix, corna 103. xxvi, visto il torello, xvm, torta un xi, 26. colombo, che il paventa non dell'agnelle(Yirg.,Ed., numero 78. vii),xu, mastino o che vede Mare giunge al bue lasciato morto preda, xxxvii, 95. che piansemorto, d'improvvisoil figlio dai cani sorpreso Madre eh' ultimo dai 37. villani, xiv, colla i, 53. tempestoso, xl, 29. [Orlando Inn., i, 16).n, 8. al ladro, e poi si racheta di Vulcano Martello Mastino o del nocchiero, paura da mare 79. che si avventa con pane 139. cacio, xx, che che il ciottolo morde 1' ha colpito(Inf.,vi, 28). 78. xxxvii, sotto Medico il feroce alano, con ferro che cura xlvi, e 158. fuoco, sebbene offenda da cipio, prin- giova da poi.vii, 42. Mina che Minatori, scoppia,xxvi, xi, 38; xlvi, 24. 136. (Inf,xvii, 47). x, dei che assalgonole reliquie Mosche (Omero, IL, xvi).xiv, 109. col mastino Mosca Nastro purpureo dalla sua che divide Alessandra). tela 105. convivii o vasi rali pasto- camato d'argento, xxiv, 66. (Ri- 144 SIMILITUDINI. sospintadal Nave 100. 33. n, el. (Ov.,Am., nocchiero senza pigliaporto, x, venti, xxi, dai combattuta che vento 9, v. 31). xxxn, del nocchiero, soperchiatadall'acque, paura a' venti tiepidi meridionali Nevi che si disciolgono 46. ; Ov., Mei., x, 660). xxxvi, Nibbio che fura i pulcinidalla chioccia, il, 39. xix col caggendo assorda Nilo che Nocchiero minaccioso il serpe pastore contro Nomade 29. xl, (Odiss., xvi, 56. suono, venire vede 62. che il flutto, xli, gli ha ucciso 24. il figlio. xlii, 7. improvvisa che cuopre la faccia da pregna di pioggiache ascende Nube che Ombra Onda che vien cui sieno Orso condotto valle, xi, 35. oscura (Cat.,Car., 64, v. 270). xxiv, i figli {StazioTeb.). xix, 7. involati le fiere che per 100. all'apparire del sole, xlv, 36. meno sferza il lido Orsa del sole, xxxn, non l'abbaiar teme 9. dei cani. xi, 49. Parde tornanti i cervi, xxxix, Pastorella dopo vergognose, di aver invano inseguito 69. timida, veduto il serpente (JZn.,Yirg.,n, 379; Ov., Fasti, 11,311). i, 11. Pescatori,presso Pianta 12, a giovane che Volano (Iliade, xvi).ix, in morbido cresce 45). vm, 69. Piante dell'Appennino, stelle del (Or.,Ode, terreno i, v. Pino duro incontro Borea a Po, cresciuto dai fiumi che xxxvii, cielo innumerabili, (JEn.,iv, 440). xxi, 16. tributo (Mn., n, 496). glirecano 31. Pollo, delle cui interiora si ciba falcone od Porco, preso dall'orso Silvestro tra Quercia antica Ramarro che Rane percosse e Razzi xxix, 56. dal attraversa da cauto la via (Inf., xxv, arciere, ix, 60. velocità, xxi, 9. che astoro. lupo, xn, 77. le palustricanne, xiv, 120. scoglio,xlv, 83. o 62. Reo xiv, 99. 92. disarginato, xl, v. 65. si avvicina al supplizio, n, 11. 79). xvm, / 36. Cinque Canti, 146 SIMILITUDINI. all'improvviso, allacciato Toro infuriato, ch'abbia tori due la eh' è vinto, delle Georgiche, Trota Turbine a che di Vento che (JEn., ii, che 135). che quello libro terzo vivi 110. x, da i 72. uccelli, primi cui 14. xxxix, l' acqua 67. ix, esce a fatica, goccia 113. xxm, turbinoso (Catullo, rosa il mette vii, 625). 99. xxiv, 72. xlv, alla (Theb., piede incauto 39-47). lxii, il sopra i, serpente 42. (JEn., 32. xxxix, Villano nel di 63. xxiv, simile Viandante (La battaglia 110. xxvn, 99 ; xlv, xxiv, 625). vii, il tuono, Verginella Virgilio 14. xvni, il dolore e primavera, fiume, crescendo va dopo 378). nel stretta alpino, che li, gonfi di porta bocca goccia (Theb., da asciutto, ora impetuoso, Uccellatore Vaso gonfio scaglione o 111. xxvn, il ritirarsi e lionessa. 52. torrenti due giovenca, mirabilmente xxxix, ora d'antica 223). v. caccia, Torrente la giovenca, descritto è 42. x, gabbia in perduto per 27. vi, 19. xvm, salvatico, rinchiuso di 140). cigola (Inf., xm, che Tizzo ripari pon al comincia che fiume trapelare 111. xxvi, ignudo mezzo al corre pallio rosso (Inf.,xv, 121). i,ll. villani Villana Vite s'azzuffano ch'ode bachi dai trae incolta Volpe Fav.). che che in orto il (Omero, le spoglie, bagnate (Catullo), x, figlio gridare II., xii).xxm, xxxiv, 83. 88. 9. dal dell'aquila [Esopo, nido ii, 44. che cade co' suoi nati in bocca al cane, xxvn, 27. 147 FLORILEGI. dichiarati del Furioso toschi nuovamente alfabeto. Napoli Sultzbach, 27 raccolti per e vocaboli mila cinque utili e necessari che oscuri men non di Fabrizio,Vocabolario Luna bre otto- , 1536. dei Discrittioni (sic) comparationi Dichiaratione d' allegorie, d' historie Epildelle Dimostratione tempi luoohi e et — — elocuttioni. Nella teti et alcune Varie et delle et altre cose si degne può di memoria : 1544. sì del dell'Ariosto giorno , stagionideW comodamente del Giuntina descrizioni bellissime della notte come — anno delle proverbi,sentenze, gegno qualiciascun destro in; Nell'edizione servire. Giolito di Venezia, 1544. espositionedell' Historie,Favole, Allegorieet de Vocaboli V che difficili, delle con neW Orlando Comparationi le Citationi de' si contengono.... Furioso et Annotationi luoghi dall' Autore aggiunte, nuovamente imitati. tione Dimostra- del Nell'edizione Valvassori,detto Guadagnino, 1561. Dolce L., Modi volgar lingua, con e diversi Ferrazzi Liriche e {figuratie un discorso voci scelte ed del medesimo elegantidella sopra Jacopo, Fraseologiadella Divina Commedia della Gerusalemme voi. i, di pag. 794, Bolza Giamb., Manuale Liberata, del sec. xm e con xiv. i confronti — Manuale Ariostesco. per ciò che storia,la geografia,la mitologiaed saper commento subito delle se una del parativi com- tesco, Dan- Bassano, Pozzato, 1865. Venezia, H. F. Mùnster edit.;tip.Visentini,al Commercio, 1866, in-8,cxn-384. È un eccellente Manuale del Furioso. Lo si può per e Alighieri, aggiuntaviquelladel Petrarca, degli altri rimatori completo menti muta- a Venezia, Sessa, 1564. dell'Ariosto. ornamenti di Dante Furioso a voce fu usata dal un la lessigrafia, Basta aprireil libro poeta e in qual ma- riguarda altro. dire la 148 FLORILEGI. ammannito, e vi che e il frutto con cercare si meritano preposte, son presentiil destro, attinse latini in vengono dissertazioni grande aiuto meraviglioso poema. Né di additarci alle dagl'italiani. Alla tolse o lode le molte pur le fonti è nudamente rivelino l'evidenza ne luoghi eh' egliimitò i molti e , ci pellegrini e che proposizioni in ma proprietà.E la reconditi de' modi il tesoro Nò niera. da' che chi vuol a gli ove manca, quali l'Ariosto poeti e prosatori fine dell' opera v' due anno vole ta- genealogiche;quelladegliEstensi,ricca di note erudite, e quella de' principalicavalieri cristiani e pagani dall' autore introdotti nel poema. Aggiunse da ultimo una carta geografica che ci indica per terra da per aria ; nel secondo e Ruggiero nel Metaphorae a dilae Ludovico primo viaggio suo quelle percorse aria. Areosto Dyonisio. nel aria ; di per viaggioper suo D. Antonio a da Astolfo regionicorse le latinitate red- numeris sub Veronae, apud Angelum Tamum, 1599. Bellezze del Furioso Toscanella. di Lodovico Ariosto Venezia, de' Franceschi, 1574. Camilli ed aggiunti Camillo, Epiteti ediz. de' Franceschi, 1584. Croce Giulio del Furioso. Monti Cesare, Ricercata gentissimo di tutte maestrevolmente le bellezze tutti i suoi che pone nella esempii del gran Lodovico erasi fatto il diritto di por insieme dei patrimonio gran scritti,son Frutto prò per le di questo ingemmare vazioni importantiosser- Proposta ad arricchire della nostra con favella di cui e al riformare mano Achille comune.» et sententiosi Ariosto, et raccolti cavato spogliodili- uno propugnatore, allargandone i ristretti limiti di Toscana, la quale voleva negato Lodovico fece del Furioso. il tesoro vindice fuori morali Monti famosa sua confini Versi gentilissima delle bellezze Vincenzo « — spoglio,oltre l'averne il Monti di tutti è dall'Ariosto. Venezia, usati Bologna, Cocchi, 1607. Vincenzo. il Monti Orazio scelte da di molti perché in di lingua,che pur Monti. Dante, altri autori. essi si la del Per Petrarca, utilità può imparare molte di M. comune cose utili. Venetia,1544. Sentenze tratte dalle liani, poetiita1831. Milano, Schiepatti, principali opere Dante, Petrarca,Ariosto e Tasso. de''quattro 149 FLORILEGI. e dei quattro classici comparazioni Ariosto L. ed dalle evidentissime primi quattro secoli Firenze, Tofani, 1872. deriva dini similitu- I Ital.,u, 211. Letter. della dott. e' impressionano i sensi. Iliade nel? Vincenzo, Le Similitudini Inàma Rivista che cose dal ordinata Caterina, L'Ariosto Franceschi Ferrucci Bocci. Ippolito trarca, PeAlighieri, poeti,Dante eseguita ed Tasso T. e Bizzari Anacleto massime, concetti sublimi, similitudini di sentenze, Raccolta e nell'Odissea. classica,gennaio-aprile1877, Filologicad'istruzione p. 277-376. L' Inama pur mostra tutti i come Virgilio sovrattutto, l'Ariosto il Tasso INSPIRATI SOGGETTI L'isola ed grandi epiciposteriori, DAL largamente FURIOSO. di Alcina, tragediadel co. Fulvio 1636; Soliani,1646; Venezia, Giunti, 1646. delusa Alcina 1725 in Venezia 172o. Poesia teatro di Antonio eli Marchi, Dramma veneziano. Dramma Maga. recitato di Tommaso in S. Pietro di 1726, nel Bologna, m. nel teatro di diversi. d'incerto, musica — ganista Ottavio, or- Yernizzi del 1649. settembre — drammatiche gl'intermezzinell'opere il Giacobbi, musicò bolognese Silvestro Branchi. Angelica Paolo Bissari. R. Teatro D'incerto Dramma India, in Vicenza, Angelica nel Catai. nel Musica — l'anno Angelica legataallo scoglio(1623). del Modona, veneziano. Formagliari di Bologna. Poesia Dopo Testi. rappresentato l'anno S. Cassiano. Venezia, Rossetti, Ruggero. nel Albinoni, Alcina da vi attin- — di Milano, eredi per sopra co. Pietro Amadio, 1656.- Melodramma l'anno recitato Milano, Pandolfo 1702 Malatesta, 1702. autore. Angelica vincitrice d' Alcina, Festa la musica, del teatrale rappresentata Favorita, grande peschieradell'Imperiale solennizzan- 150 SOGGETTI dosi la nascita di Leopoldo di Modena. Angelica. Yedoa, veneziano, Medoro. Bradamante. di Venezia Paolo Milano, Candi, 1658. vicentino. Musica — di Poesia di muele S. SaCarlo nel Teatro Metastasio. de' Ss. Gio. Venezia, Valvasense, 1650; — Poesia — teatro di Pietro recitato 1650. l'anno Reggio Lampugnani. Melodramma — Dramma — Giamb. di Musica — di GioseffoFux. Venezia, Rossetti, 1738. di Venezia. Angelica e Parìati rappresentato nel Dramma — 1716. d'Austria, l'anno di Pietro Gian di Musica — FURIOSO. Arciduca Ghelen, 1716. Poesia Vienna, Van e DAL INSPIRATI del Pietro co. di Francesco Paolo Bissari, Cavalli,veneziano. Opera, Venezia, Bassaglia,1747. Di Luisa Bergallì Gozzi, veneziana. Bradamante — Azione Ruggero. e di Modena. III duca accademica, rappresentata dai Convittori 1780. Collegiodei Nobili,l'anno Carlo di Venezia di Adriano di S. Giov. Gri- Venezia, Nicolini, 1688. 1688. l'anno Morselli. — Gabrielli, di Domen. Musica — del ducale Soliani,1780. Modena, recitato nel Teatro Dramma Magno. sostomo Poesia Ercole Ad — veneziano. Roma, toboni. de' Musica — Parole di Rossi, 1729. di Giov. l'anno Pinamonte — 1690 Poesia Bassani. Ginevra, principessadi villa di Pratolino dott. Antonio l'anno Salvi S. Giov. Grisostofho titolo di musica nel Ariodante; di Gius. 1736, con di Torriani. nel Teatro Giulio di musica per del Cesare presentato rap- signor Ferrara, Pomatelli, 1690. Scozia. — recitato Dramma 1709, Firenze, 1709. nella Poesia — — di in S. Samuele e — In di D. Ginevra, Tragedia nelli,1638. di Venezia Firenze, nel Teatro Antonio di Fr. co. Grazzini. Lucignano. Riprodottonel Teatro Venezia negli anni 1716 e 1717, Sellini. musica di Dramma — Ferrara, — di Giamb. Musica — Scozia. in Bonacossi. Musica Costami. Cressoni. Ginevra, infanta di Ot- del card. Pietro Poesia — nel 1733, della del di col con Pergola, Vivaldi. Cerati, vicentino. Venezia, Pi- Ginevra di Scozia, Musica Ginevra (la),Tragedia canto dell'Ariosto. v le Mayer. maestro Giov. di Fra — del 151 FURIOSO. DAL INSPIRATI SOGGETTI Pindemonte, tragediedel dal tratta Pinderaonte. nezia, Ve- 1796. Isabella U Archieri. Gius. di prologo e Rappresentato a Londra Zerbino, Dramma, e la Isabella,detta Perez, tradotta dallo con Constante Muger. spagnuolo da 4 atti. nel 1710. d' Ivan Comedia — Calò. Tomaso sica Mu- — Roma, scardi, Ma- di faello Raf- 1638. la Donna ovvero, Costante. più Commedia Napoli,De Bonis, 1697. Bartolammei, già Smeducci, Tragedia di Girolamo fiorentino. Roma, Cavallo,1632; Firenze,Nesti, 1655. Tauro. di Leone Cortesia Ariosto, ridotta in e di favola Ruggiero, Commedia scenica Giovanni da di Lodovico Villafranchi. Venezia, Ciotti,1600. di Leone Cortesia di Fiorillo di Ruggiero, con Silvio,Soggetto cavato e ridotto in stile rappresentativo. Milano, e Medoro. Dramma, — di Toscana Duca per Ariosto Malatesta,1624. all'Imperiodi l'elezione Gran del Ferdinando Ercole, 1668. II. Poesia — di Salvadori, fiorentino. Andrea Dramma Aureli. da Lodovico rappresentato nel Palazzo Firenze, Cecconcelli,1623; Roma, l'anno di Rodomonte, la morte 1658. — recitato nel Venezia, Nicolini Musica di Tragedia Teatro dei Ss. Giov. 1658. — Poesia , di e Paolo, Aurelio Fr.^Luzzo. del card. Giovanni Delfino.Roma, Salvioni, 1733; Padova, Cornino, 1733. Medoro , Bonarelli Roma, Innamorato, della tragedia Rovere, d'Ancona. di lieto Ancona, fine, di Prospero Salvioni, 1623; Moneta, 1648. di A. Colla,napolitano, Olimpia. Tragicommedia spirituale 1605. S. Napoli,Scorriggio. Olimpia vendicata. Dramma Angiolo di Venezia,l'anno rappresentato nei Teatro di 1681. Venezia,Nicolini, 1681. — 152 INSPIRATI SOGGETTI Aurelj,veneziano. di Aurelio Poesia FURIOSO. DAL Musica — di D. Domenico Freschi, vicentino. di Il lamento card, de' Medici, Stefano Rossetti, Musico di Olimpia basso alto canto tenore del R.° quinto. Venezia, e Scotto, 1567, in-4. Parole — la Gelosia ossia L'Orlando, Capeci Carlo Sigismondo. di De Roma, pazza. Rossi, 1711. Musica — di Domenico Scarlato. Orlando Furioso. di S. nel teatro 1713. Ristori. Alberto nel Grazio Venezia,Fenzo, Musica — 1727. Poesia — La mutazioni, del carnovale 1746, 1725, Mantova, Pazzoni, nel di S. teatro Pollaiolo. Angelo. Venezia, Rossetti, Braccioli,ferrarese. Musica — Vivaldi. Poesia forsennato. Napoli,Roncagliolo,1624 e L'Orlando Perillo. del maestro molte con nel Orazio d.r Grazio del A. del maestro Mantova del maestro Venezia, nel in setti, Venezia, Ros- Musica — tarsi rappresen- 1746. Rappresentatoin 1725. Braccioli. Giustiniani,a S. Moisè, teatro del 1713. Riprodotto nel 1714, — da musica per Angelo, l'autunno di Poesia Dramma — scenica — pazzia d' Orlando di Marcantonio 1642. di Domenico Lalli. Venezia, Rossetto, 1728. La d' Orlando pazzia Rovere, d'Ancona. del Opera — Prospero co. recitativa Venezia, Salvadori, 1635; Ancona, Il Furioso. Fusi, 1843. la — Al — Tasso — Di Poesia di dal Donizzetti. casa — in Roma, Abitò il Furioso vi compose Milano, fu posta Gaetano e il nizzetti Do- Torquato lirico di Quinault. Roncisvalle. Mermet a Il Rodomonte Angelo E azioni. Q. R. Dramma Orlando — 4 in Salvioni,1647. musicato In questa della in musica 78, via delle Murate Bergamo S. P. Roland. — n. seguente inscrizione: — S. Melodramma Bonarelli A. sdegnato, Dramma Venezia, l'anno del d.r Grazio Gasparini, lucchese. canto recitato e pianoforte. nel Teatro di Venezia, Rossetti, 1714. 1714. Braccioli. A — Musica di Michelagnolo 154 Selvaggio.Venezia, Guidon Antonio, Legname FURIOSO. DAL INSPIRATI SOGGETTI Bindoni- Pasini, 1555, iu-8. xm. Venezia, in- 12. Fascina, 1649, Marco, Bandarini Selvaggio, C. Guidon Pietro, Bel Michiele Mandricardo Vinegia, Bin- innamorato. doni-Pasini,1535, 1542. Due Marco, Bandarini Vinegia,1530, Pietro, Aretino s. e Marphisa rata. innamo- primi canti di Marphisa, s. 1. ed a. di Marphisa. Vinegia,Zoppino, 1535, Due Marfisa, Canti di Danese, Dell' amor xm. Venezia, Franceschi, 1562. Dragoncino Gozzi 1545. Carlo, La Marfisa bizzarra, (Venezia),Colombani, 1772, Palombi Orlando Giov. I amori 1828. Olivieri, Roma, Ariosto. primi l' del- in continuazione coronato, dell'immortale Maria, faceto. Firenze poema in-8. Gaetano, Il Medoro Furioso Avanzi Venezia, di Viano, Giamb., Marfisa bizzarra. 1531, 1532, e d'Orlando, poema citato Mazzucchelli. dal Lodovico, Le prime imprese Dolce canti. xxv della del Vinegia,De Ferrari,1572, in-4. Letter. Oldoino de' di primi canti 1538; Vinegia,Valvassori, 1543. Cataneo De canti stamp. n. Tre 1537 primi — Co. Orlando, in V. Canello, Storia xxi canti. Ital.,p. 125. prevosto Ercole, V Orlando, in Venezia, Franceschi, 1598. Tromba Francesco, La Perugia, dal Leone, Il secondo Baiardi de Orlando innamorato. 1525. libro della Andrea, Bragha La Bragha de Orlando. Tromba d'Orlando, Perugia,1527. 1551. (Doni, seconda libreria). Asinari Federico, Dell'Ira d'Orlando, Torino, libri tre. Prato, 1595. Filauro Bagnoli Giamb.,aquilano,Orlando Pietro, Orlando savio. savio, poema in xv canti. e le imprese nuove del di la coronazione fine in cui descrivonsi Ariosto, poema Lodovico di M. dell' Orlando Giamb., Continuazione Marchitelo in Orlando co. 155 FURIOSO. DAL INSPIRATI SOGGETTI Furioso le avventure difesa di Angelica in , Medoro, in poema canti. Venezia, ix Bassaglia, 1785. Vinegia,da Sabbio, 1520. Ermolao, La Barbaro capitoli. in 8 (TeofiloFolengo),Orlandino, Pitocco Limerno di Orlando. morte Venezia, Garbo, 1807. Graziano mila venti con Giulio santo. Vita Cornelio, Di Orlando Cristiani, uccisi Roncisvalle in Morte, e dal cavata , Catalogode' Santi, libri otto. Trevigi,Deuchino, 1597; Venezia, 1609; Venezia, Imberti, 1659. Pietro, Quattro canti Civeri Giovan Venezia, Zoppino, 1595. di Ricciardetto Il Tosi — sei altre novera ne morato. inna- edizioni. Forteguerri Nicolò 1738, (Venezia), Tadini xu in-4 gr. Se molte fecero ne Luigi, Ricciardetto ammogliato , Parigi edizioni. poema comico in Crema, Ronna, 1803. canti. Ettore, Rinaldo Baldovinetti Bart. Michelagnolo di cita 23 Ricciardetto. (Carteromaco),Il di F. Adì appassionato.Fiorenza, xi 1533. di octobre per Il Tosi edizioni. Marco Cavallo Rinaldo Furioso. (Tromba Francesco, di Gualdo di Nocera), pino, Vinegia,Bindoni-Pasini, 1526 e 1530; Zop- 1530. Libro secondo, Zoppino, 1531. Brunossi Possente, Contrari Daniele, Rodomonte dopo la Lo Bei spiritodi Rodomonte, successi, delle repulsa,ch'ebbe nozze 1542. dell' orgoglioso daBoralice; Canti due. Venetia, 1557. Teluccini poema in xx Opera di Rodomonte Mario, Le pazzìe amorose canti. Parma, Viotti,1560. nova, del superbo Re di Sarza signorezzare Linferno,poemetto di79 in-8;Venetia,ad instantia di Fontaneto Rodomonte stanze. di secondo, Senza che volse luogo,1532, Monfera, 1532 e 1534. 156 Cristoforo, Stanze Scanello Venetia,1543, Chiabrera in Canti di nome canti in x taglia. quattro di bat- vassore stamp.; Venetia,Val- Gabriello, Il Ruggiero, Poema, Guasco, 1653 seguito alla materia del in versi sciolti, Furioso, Genova, 1656. e Galluzzo Hucher, Tintinazzi,1582. Ruggiero, senza di Rodomonte. la morte sopra Guadagnino, 1544. detto diviso Il Bartolommeo, Horiuolo In FURIOSO. Grandi, 1562; Orvieto, Rosati de' Fermo, DAL INSPIRATI SOGGETTI Cesare, Il Ruggiero, in xi canti. Ferrara, Bughlat- 1550. Costo Tommaso Il pianto di Ruggiero. Napoli Cappelli, , , 1582, in-4. Cittadella Cesare, Il Ruggiero, poema eroico-comico. rara, Fer- Rinoldi, 1775-76. Pauluccio Sigismondo,Continuazione la morte con di Pescatore de materia generose Trino di V Ariosto, con Furioso, di morte Ruggiero, di tutte ogni riuscimento lui proposte continuata le alla imprese Comin fornite.Venezia Monferrato, 1546, 1548, 1549, 1550 e 1551, 1557. La Paolo Orlando Ruggiero. Vinegia, da Sabbio, 1543. Giamb., La da di vendetta di e da non , Ruggiero, poema in xxv canti. Venezia, Gherardo, 1556, 1557. Dolce Lodovico, Cinque primi canti di Sacripante.Vinegia, Bindoni-Pasini,1535; Perugia, 1536. Il Sacripante in x canti. Vinegia,Bindoni-Pasini,1536; Vinegia,Zoppino, 1537. Croce cento Giulio nel quale si narra Cesare, Diporto piacevole.... avvenimenti.... accordati coi fini di cento Bologna, Cochi, 1614. Giudicciolo (da Levanzio), Antidoto in due libri cavati dall'Ariosto con le della stanze Gelosia Novelle. sue del Furioso. distinto Brescia, Turlini,1565. Horiuolo Bartolomeo, Le semplicitàovver erranti descritte per contenute lui in nel Furioso: lingua di contado. et valieri Ca- gofferiede' raccolte tutte.... Venezia, Vidali,s. a. et SOGGETTI Il « ingegni della al secolo delle Fate Regina al xix, al secolo e 1'Oberon. Il Furioso letteratura europea. e a » il Byron nella tiene dunque quattro de' più nobili lo europea, fra loro il Voltaire nel nella Spenser Giovanni Don simpaticigeniidelle il Wieland Pulcella, un due nel- alto nella bene luogo e Carducci. Erotiche. Epistole xvi, i due xvm nazioni avverse letteratura 157 FURIOSO. diversi Furioso, inspiròa tempi universali più DAL INSPIRATI Antonio, Epistoleeroiche Bruni — poesie.Milano, 1626; Roma, Mascardi, 1634. tolte dal Furioso : Fiordispina Tre di queste Epistoleson Brandimarte; Olimpia a Bireno; Angelica ad Orlando. Uries d. Pietro, Saette di Cupido,Elegie.Napoli, Casaburri 1685. L' — elegiaxx di Alcina ha per titolo : I clamori Ruggiero. FilippiMarco, Epistoleheroide. donata abban- da imitazione scritte ad nominati nel Furioso, ecc. dieci lettere Ovidio da amatorie, diversi personaggi Venezia, Varisco, 1584 alla Mandricardo 1598. e lettera , Rodomonte Doralice. a G. Batt., Lettere Marino di Gioseffo Risposta di Guerriero scritta da dell'Eroidi Son rispostadel S.r Dionisio Valle [della)Francesco Venezia, Babà, 1627. di Rodomonte Viola. Doralice a 1619. fratelli, Venezia, Faber Lettere delle la con dame e , degli eroi, Napoli,1664. Son Bradamante a argomenti presi dal Furioso: I. di Ruggero; II. di Isabella a Zerbino;III.di Olimpia cui lettere, i nove a Bireno; IV. di Rodomonte a Doralice; V. di Ricciardetto a Angelica;VII. d' Alcina a Ruggiero; Vili, di Ginevra ad Ariodante ; IX. di Fiordiligi a Brandimarte. Salvadori Andrea, EpistoleEroiche. Roma, Ercole, 1569. ad Angelica, Si trovano in terzine una lettera di Orlando VI. Fiordispina; con d'Orlando ad lettera di Rodomonte rispostadi Angelica, una la rispostadi Doralice Rodomonte. a e e Giocondo, È l'episodiodi Alfonso re di Lombardia la preso in dal prosa, xxvni del Furioso. V. Passano Torino, Paravia, 1878, p. 38. novella. soggetto di una È la novella xxu Bandello, Ginevra. fontaine, ne iv-v, metta Fiam- Novellieri — Anche ralice Do- liani ita- il La- fece — (Ar.,e. : a vi). della parte prima 158 PRESI ARTISTICI SOGGETTI Giuseppe, di Perugia, (Ori.Fur.. Cossi W FURIOSO. DAL i, 19).Prima espos. italiana,1861. d'Argalia(i,25),1834. L'ombra D'Azeglio Massimo, Salvatore, di Napoli,Ferrati Guidotti Tom., Rinaldo Minardi Angelica.Dis. Rinaldo ed stanco la smarrita afflitto per 1816. all'acquerello, Ferdinando, Fontana Angelica e ital.,1861. esposiz. (i,29). Prima in distanza , Paesaggio storico bolognese nel Abbraccio di lica. Ange- Sacripantecon premiato al grande 1851 (i,54). concorso cademia dell1Ac- Sacripanteed Angelica, 1839. dipintepresso soggetto stoviglie D'Azeglio Massimo, N. iV.,Lo Domenico Steiner stesso Mazza il cav. , in Pesaro. Enrico, bergamasco, Combattimento di Rinaldo e Sacripante. Cigola Giamb., Bradamante alla grotta di Merlino, con la accende che canta le donne, i cavalier, l'arme, gli amori (1) "•"Il poema la fantasia del giovinetto (Fr. Sabatelli) che quanto in quello per modo, in quadri meravigliosi, era mano dipinto in verso, tanto egli con pronta tracciava rilesse colui che di condotti alla mente o a a e matita; penna, quei versi, e contemplò quei quadri, presentarono imagine di due api cui di primavera. di libare ai calici dei fiori più ridenti gara il il il vinse il talvolta Spesso poeta.» Guerrazzi, poeta pittore, pittore Elogio di Fr. Sabatelli. « Questo giovine avea saputo inspirarsinella vivace Fr. telli. Sabaabbondanza e grazia pittricedell' Ariosto. » Tommaseo, statue Nei nelle moree marche il Poeta « descrive, maravigliosi palazzi che vi sostengono i padiglioni delle fontane, nei bassirilievi che adornano la fonte di "Merlino nelle pitturedi cui è istoriata la torre di studiosa prema — — , di Rugnel padiglioneche copre il talamo giero Tristano, nelle figure ricamate di Bradamante, nel rappresentare con e tanta compiacenza la bella d' Alcina, d' Angelica, d' Olimpia, chi non il contemporaneo sente persona di Michelangelo, del Bramante, di Tiziano in di Raffaello? Traducendo e stare di donne eh' uomini di pitturaquei gruppi letterati, egli finge gentilie ad felice ritorno in porto dopo del suo aspettarlo per congratularsi seco si lunga navigazione poetica, si avrebbe si ha dinanzi sott' occhio, come liana itadella bellezza all'immaginazione,un quadro immenso della coltura e al tempo del Rinascimento.... del Furioso, xxxn. edizione » Casella, Discorso proemiale alla sua Melissa, che maga PRESI ARTISTICI SOGGETTI tutti mostra DAL 159 FURIOSO. gli eroi che di lei devono scendere di- (n,9),Espos. mil., 1818. Manin Pietro, Verona, Bradamante di Bradamante Ambrosoli Bosetti ine, Fr. Combattimento (iv,16) e illustrò. ital.,Milano, Bravetta, 1848. incantato di Merlino 1838. (n,70),Espos. mil. D'AzeglioMassimo, alla tomba — il mago Atlante Fiori d'Arti (iv, 33). e Lettere Espos.mil.,1838. di Bradamante Atlante con al castello Suo capolavoro.Espos. mi].,1835. che, vinto Atlante,libera Ruggero, 1837, — Bradamante (iv,40). dendolo Fiordispinas'accende di Bradamante, crecavaliere (xxv,27). Nella Galleria degliUffizi. Guido, Reni un Luini A., Id.,id. di D'Azeglio Massimo, Ippalca,messaggera a narra Ruggero, riposantepresso la fonte Rodomonte come gliabbia tolto Frontino Bradamante, incantata di Merlino, 54).Espos. (xxvi, mil.,1835. tra Rodomonte Duello Brambilla di (xxxi,65),1836. Bradamante Giambatisia, Angelica,Statua. cav. Espos. univ. 1876. Filadelfia, Magni di e Pietro, Angelica, Statua. Parigi,1855. Illustrata da proprietàdi Di — Espos. mil. 1858; Univ. S. M. la Regina d'Olanda. G. Sacchi. Giovanni, inglese,Angelica, Statua Bell marchese Espos.univ. Lansdowne. di di proprietàdel Parigi,1855. Trupheme Francesco, d'Aix, Angelicalegata allo scoglio (vm, 64), Statua. Espos. univ. di Parigi. Ingres Giov. Augusto Domenico, Lo stesso soggetto (1819). Espos.univ. di Parigi,1855. Litogr.da Giov. Pietro Sudre. Espos.univ. di Parigi. — Steiner Enrico di , Bergamo, Ruggero che salva Angelica dall'Orca, 1837. Piatti,Angelicache (xi,4). Espos.univ. Mensi bocca di mette incantato,Statua Fr., Angelica che insidiata da Ruggero si l'anello di l'anello Vienna, 1873. incantato fuga. Espos. mil., 1844. Uboldo in bocca Villareggio. per — divenire invisibile Proprietà del nob. e mette salvarsi cav. in colla Ambrogio 160 Lo Ingres Giov. Domenico, des Parigi. V. Planche, Revue des Angelica M., Barye deux p. 133. 1851, mondes, sull'Ippogrifo.V. 69. voi. xi, 1851, mondes, deux soggetto. Espos. univ. di stesso Ruggero e FURIOSO. DAL PRESI ARTISTICI SOGGETTI Appartiene Revue al duca di Montpensier. Il Giovanni, Turini incontro primo di Angelica e Medoro l'improvvisa passione che di questo giovinettoeroico donzella (xix,13).Gruppetto che non concepì quell'altera ne e giunge ag- terzi del naturale. due a Medoro Agostino,Angelica che appresta soccorso in una (xix,20). Nel palazzo del principe leggiadracampagna in Napoli. di Cassero Lo stesso Monti Gaetano, soggetto, Gruppo in marmo, Espos.mil.,1844. Dell' avv. Pietro Repossi di Chiari. Caracci Cossi di Giuseppe, Lo Perugia, soggetto. Prima stesso espos. ital.,186Ì. Bezzuoli Medoro Giuseppe, Angelica e nomi i loro le sopra mentre cidendo in- stanno piante(xix,36). Espos. mil., 1820; 1861. espos. ital., Prima fiorentina,Lo Scuola di Firenze, seconda Paolo stanza. Lo Veronese, 1816, apparteneva Galleria alla Rosa Gius., Lo Costantino, Gallizioli Allori Carlo, del relative a dipinto,nel principe Pio di Ferrara, p. 556). Savoia stesso soggetto. Bergamo, Lo stesso di di Alessandro Lo Bergamo, il Bronzino, , castello di Alcina soggetto. Questo stesso {Luigi Cittadella,Notizie Errante soggetto.Nel palazzo Rinuccini stesso (vii, 75). In casa soggetto, 1839. soggetto, 1854. stesso Ruggiero Strozzi in che fugge dal Firenze , prima stanza. Beliverti Strozzi di Antonio, Ruggiero Firenze, sesta Carlini Giulio, Lo Narducci Pietro voltar abbatte stesso di Espos. mil., 1841, Carlini 1854. casa soggetto. Espos. ven., 1854. Vercelli , nelle ancelle cammino, risoluto (x,30). In stanza. , Logistillasi le tre donne e di non Ruggiero di cedere Alcina, alle loro che ed passando è in atto a di lusinghe(x,36). 1861. prima espos. ital., Giulio, Ruggiero ed Orlando (i,8).Espos. ven., e 162 PRESI ARTISTICI SOGGETTI ed DAL FURIOSO. (xxxv,43). Lovison ine. Lodi Massimiliano, di Ferrara, Ariosto ohe legge il suo di Ferrara. Proprietàdel signor al cospetto dei duchi poema Giuseppe Fabbri di Bologna. Gilpert,Rodomonte Giulio. Schnor piace ricordare mi xiv, 75 : 109 Carlo — di Avventure il col vaso 54; Orlando, Pazzia xxxi, pagani Ruggero: xl, 32 78; 59 xli, Orlando — sposaliziodi Ruggiero e Magno La scuola Dante, di di eterno versione con- Agramante: la vittoria sui dell'unione — Melissa dei due di civile sapienza,e di maestro all'Italia. amore di lui conobbe tolte dal per degli artisti,specialmentese la bellezza,valse raffigurare meglio uccide e sposi: seg. vera scuola nel e la flotta pagana; Bradamante con contenta meravigliosopadiglione, xlvi, 73 xxxiv, Avventure, amori — — ad Astolfo consegna vince xiv, xvii, 6 racquistail senno: Dudone — stiani Cri- Parigi: a Parigi: xvi, 89; trionfale di ,Carlo Festa della dei soccorso i Cristiani Orlando 51 di Biserta: — in tre stanze in S. Giovanni — d'Orlando: xxxix, xlii, 8 assale all'assalto di 24; di nel L'Arcangelo Michele Magno senno xxxvm, presa : Agramante — affrescava toltidal Furioso,tra'quali quadriprincipali alcuni villa Massimi Schnor Lo — Oliviero efficace di bene renderla Dante — artista ; nacque diffìciledi quell'arte che e nessun lumeggiare le immagini que' tratti larghi e determinanti con vero l'arte a è la italiani, il carattere imprimere spiccata,limpida,vigorosa l'idea; nessun meglio di lui seppe dar splendoredi verità, evidenza alle azioni originate incolorata plasticae sintesi variamente artista più Ei si mostra dall'affetto o dal tumulto del cuore. tutti gliodierni scrive P. Salvatico,che non efficace sul cuore, che ad servono parola,i quali stimano di impressione sull'animo, solo quando dipingonoo realisti del pennelloe tutti i in cui v' è scene perdendo della vera stato mai e due minuziosi bisogno di vista nel campo tutti più della accidenti bellezza. Sicché non verità gorosa vi- vono descri- intorno alle rapido l'affetto, semplicità,eh' è prima dote sia è meraviglia se l'Alighieri di manifestare quellasobria della far caldo e più si esercitarono dell'arte e ne conseguirono i primi onori. Giotto, Rafgli Orcagna, il B. Angelico,Luca Signorelli, sempre la delizia di coloro che faello,il Tribolo nel finale, il Bronzino DAL PRESI ARTISTICI SOGGETTI Ugolino,il Pantormo suo nella discesa sua al 163 FURIOSO. nel Giudizio suo Limbo, s'inspirarono il Dante Trilogia. Michelangelo Buonarotti informò seste, dell'Alighieri dell'arte, sugl'immortalinumeri Divina nella colori del e — , Il creatore del scalpelli. FilippoBrunelleschi, tanto terzine di intere da Poema, sacro fervidamente Dante, da ma rintracciar disegno la col gironi danteschi. bello Ed era segnatamente ne' primi 60 come secolo, il vedere, nelle annuali esposizioni, conversare suo anni di , continuassero il gran cercare a conducessero esso, sura mi- dei la forma e i versi amava solo nel infrapporre non tonico, architet- rinascimento nostro volume, e questo i nostri artisti meditando come, su a compoe scalpelli matite,pennelli sizioni i di poesia.Pressocchè tutti,almeno tuttavia ricche di nobiltà e bianze quasilor dovere, di darci le venerate sempiù valenti,riputavano, del lor divino maestro, di rappresentarci qualche tratto della sua vita. Io stesso ricordai quasi 200 lavori particolare riguardano ; oltre 300, il cui soggetto venne d' arte che lo dal sacro senza poema, i tanti contare dei Buonarotti, dei Flaxman, ticelli, che Scaramuzza Né solo Simone Dossi, in Dante Menimi e si fecero Tizian si i nostri grandi la cantica artisti pregiavadell'amicizia di ch'onora Cadore (Fur., dell'Ariosto;Francesco Terzi e Bernardo preso disegnidei Bot- Vogel, dei Dorè, dei istoriare ad nobili immortale. continui; ma erano Fr. dei Petrarca; i due xxxm, 2) Castelli di di quella quelladi col a Torquato Tasso, e si recavano gran pregio di eternare de' loro amici. E quanti nobili artisti lor pennelloi lineamenti nel meraviglioso Liberata e non s'inspirarononella Gerusalemme che canta le donne, i cavalier,l'arme, gliamori! poema 70 opere Ne' miei studi su nostri maggiori poeti io registrai d'arte che riguardano il Petrarca; 81 che riguardanoT. Tasso, l'Ariosto oltre a 60, tolte dalla Gerusalemme; 38 che ci rendono vace o qualche tratto della sua vita ; più che 70 inspiratenella viabbondanza del Furioso. nella graziapittrice e in quest'anno1' Esposizione Ben 1669 lavori artistici novera di Milano; 439 di scultura; 986 di pittura;221 tra Nazionale che ci ho trovato disegnied incisioni. Ma io non acquerelli, statuetta di Ugo Zannoni che mi dia l' effigie una dell'Alighieri ; — una statua del Mazzini di Roma, ed un dipintodel bolognese 164 Ferrari Cesare Giulio 'Fucci, statua di Lugli una Silvia di fonte, prof. e genere, solo di ad del di Barzaghi, Io noto solo Il Lamento ed I più il Vanni un lavoro L. Mollica; T. dei del Broggi; Achille un che Ariosto milanese napolitano !! ; ed Nessun oglio Bologna — Pia la statua dal del statuetta paesaggi. FURIOSO. Firenze. ritratto maiolica Paradisi, L. di d'Este. in dipinta al Albano Un DAL rappresentino un'Eleonora Carpi; Clorinda, PRESI mi Salvatore di una dal che il Petrarca. ricordi mi ARTISTICI SOGGETTI Tasso, ciso in- dipinti, quadri fatto, altri agli il commento. MUSICOGRAFIA. Canto, Tenore, Rossetto, del a et nove in-4 don Musico dieci x, i voci.... st. 1, Salvadore di dalla de' secondo 19 alla terzo con Furioso, nuovamente 1561, Zingarelli Brandimarte. la musica di in-8 a lui stampati sei, Stefano zone Can- una sette, a a otto, Scotto, 1567, musica da del dati in 1559, in-4 Capriccio di composta e con posti Scotto, libro di 34). , Bercham, Medici dell'Ariosto Vinegia, e Olimpia Girolamo appresso Canti Cataldo. de cinque, a Vinegia, e di cardinal quattro, a principii Primo Rev.° del medesimo, (Fur., Tutti Quinto. e sopra in luce. le oblungo. Jachetto stanze Venetia, del gano, Gar- oblungo. Nicolò, Lamento di Fiordiligi nella morte di 165 TRADUZIONI DELL'ORLANDO IN L' Orlando Per notizia. ha inediti,non il potei rinvenire Francesco co. inteso mai amico civica di in mi Fermo, il De Minicis, S.r Egidi fra le lasciate opera Astolfo de' Grandi Muzzarelli frutto. lui Mi dalle 109, — De sono esemplare dell'indicata 77 solo primo Filippini. Unito dal Verme, citato dal canto alle 1659. Guidi. operis summa! sue Anche — La (sic). Aggiunge molte dai e stenti esi- nuazione contifratelli rivolto al si hanno Furioso , Se — d'Ovidio l'Egidi,che del non varie edito per le Metamorfosi 1570, e patavino. dalle la per pure cui ) Cannelli,collettore gymnasio biblioteca,almeno nel latini del opere della potei solo apprendere che libri di quell'archivio nale, comu- (Rolando 1'Orlando in Osimo versi trasportatein E il mio » sua. raccolte, e M.r da alcun senza quali proposito competentissima,non nei vecchi (scritto Maurizio) fu buon poeta latino,di , in bibliotecario FilippoRafFaelli, scrive: Ho spogliatotutte le schede Montefiore, e da di (in14 voi.), cav. Visito Maurizi p. averne com' eglino,apMaurizi, e bibiofilo, bibl. Picena ma Consultato — affatto alcuna questa Biblioteca della opere verso di Visito Maurizi nome Fiorenzi, persona conosce Marchese il del Piceno. nominare non passionatissimo, ottimo ci fu dell'eruditissimo Lancellotti letterati gl'illustri anche facessi,non Guidi. — Il « i manoscritti fra io latini da Visito esametri munale prof.Giosuè Cecconi,bibliotecario della coOsimo, rispondeva: Riscontrati molto scrupolosamente di rimasti in versi Montefiore.Osimo, 1570, in-8. quante ricerche alcuna LATINO. Furioso, recato Maurizi, da FURIOSO. ciò Riccobono, che in indaginiche feci,si levasi ri- t. n, nessuna trova un versione. in versi prose e esametri poesie,Roma, questo lavoro riduzione latini da venne è in esametri Bernardino Bernabò Angelo così erroneamente italiani: Infelice 166 DELL'ORLANDO TRADUZIONI latini dall' illustrissimo di de' Conti di stamp. vesc. di Legato Una nome a' 17 Convento nome dei lugliodel 1756, Pp. Riformati tradotto le gestae Aretii est lavoro suo ratio nar dedicato tiationì Vennero Adriano, Da di nel Memorie che col essi — ricorda di nello 1737 Nel febr. tavia tut- Anonimo un stesso metro Ottavio in versi eroici 1490, col titolo: Virginis Mariae — simulacrum In Annuntempio ejusdem Yirginis Illacrymavit.Il Barbolani firmò questo — Adelaslis Arcadico nome il 26 avvenuto all'Arcadia pavimento, ne alcune cum — — di Arezzo sepoltonella Chiesa Sargiano,presso Arezzo. satire dell'Ariosto. prodigioivi un quod — Sig. fu e Loreti,stampatore Aretino,pubblicòla Relazione Rei Al , le virtù. e pur latini di Bellotti, ?— S. Corifasiano;nel 1711 Aretino, contemporaneo, risulterebbe avesse di inscritto tra' Forzati fu : inscrizione, posta modesta il xvm di Addaste morì di Roma: dell'ex Diacono delle Ferrara. il ebbe ed Arezzo, Michele — Banchieri, Francesco nel secolo Fiorì Imp. versi Cavalleria all'insegnadel Petrarca,1756, in 2 voi. Giov. Card. di in Barbolani Torquato Colonnello Tenente di S. M. tradotto Ariosto signor Marchese Montauto, Toscana truppe L. di Messer Furioso Orlando FURIOSO. Coryphasiani P. tradotti Virgiliani, versi,veramente in ottava A. rima dal prof.Pietro Guadagnoli,col testo latino a rincontro (Arezzo, renze in Fifu ripubblicata Bellotti, 1784).La relazione del Montauto dallo Stecchi,1759; della Biblioteca che fu sempre mio a Matte canto nome, J. nel 1818. della Fraternità del Liceo dei casa di Arezzo B., Traduzione dell' Orlando Bergamasco. stramudat Chimenti, bliotecario Bi- di conti Montauto, da Arezzo, Giulio Nazari, gliene faceva ricerca. in versi Furioso IN Arost notizie de' Laici prof.cav. in — de' Proemi latini di L. secondaria,Firenze,Cellini, 1876, fase, I. In Queste ab. Francesco famigliare della all'egregioPreside che, in Pisa favorite dall'eruditissimo vennero e ed i Ariosto. e scun cia- a L'Istruzione seg. DIALETTO. Rolant Furius lengua Bergamascha di Mesir per Lodevic ol Zambo de di Val DELL'ORLANDO TRADUZIONI (1) ìndrizat Brombana gere da Ber- Minchio Bartolame Sagnor Patro. so « al 167 FURIOSO. Civica di si nella conserva bibliotecario della , trascrisse Bergamo, che Tiraboschi prof.Antonio Il chiariss. questa versione dal codicetto rissimo ra- l'Archivio nelFerrarese,-per ripubblicarla Glottologicodell'Ascoli. Il codicetto stampato in-4 è di quattro carte intiere, numerate, ma non picc.; si compone col registroA ed Aij,co' suoi due riscontri. Ogni pagina ha ha quattro,col titolo in capo, la prima ne undici ottave, ma è cui fa seguitoil ritratto di Maria d'Aragona, il cui nome intorno Maria : Aragonia, XXXIIII. Anno seconda del secolo metà Da corsivo.» Orlando ha Non — e de Furius note xvi, ed JEtatis scudetto uno della sembra ma tipografiche, è a colonne, in due suae carattere gennaio 1878. del 5 lettera sotto in Ludovic Misser Ferraris nouament lingua de Berghem de ster vocabul Lombard adornat, opera da piasie da sgrigna profondament indirizat tutti i duttur plus dal Gobno Venesia a M. Pasqui saura da in buna compost quarti Del Venetia, Bindoni, 1550. perfetto. Vecchio, Il lamento d'Olimpia lingua Bergamasca. S. in « la Posso quale anche donata da Esiste Vimercati Paolo co. N., 4 Capitolodel fogl.in-8. nella ms. Sozzi colta preziosarac- alla Civica Questa versione comprende i primiundici canti il traduttore ne è affatto al secolo lettera del 5 II. in Ariost torch il codice di darne un di Bergamo. del Poema: biamente appartieneindubbel saggio nella Bergamaschi.» Prof. A. Tiraboschi, da gennaio 1878. Bolognese. tradutt dia Io spero xvn. di testi raccolta mia ignoto, ed trarca Pe- dell'Orlando, notizia di altra versione darle punto conosciuta. è non A. con — L' Urland bulgnes da Eraclit stampari real,1865, in-4. in Furios Manfred. d mssir Aldvigh Bulogna, pr'i mi è possibiledarle notizie né intorno al Gobno da Venezia, Non chiararsi al Zambo de Val io li credo pseudonimi, e il diBriombana; molto di Val Brembana all'essere è probabilmente da attribuire conosciuti gliabitanti di quellaValle, che forse più degli altri Bergamaschi fu dato per patria S.r Giov. Bianco frequentavano Venezia. All' Arlecchino di Val Brembana, ed il Bressanini,travestitore delle Metamorfosi d'Ovidio, s' intitolò Barieocol dottor de Val Brembana. » Da lettera del Bibl. Tira- (1) « né intorno boschi, 27 marzo 1878. Nessuna — . Vecchio. notizia potei pur raccoglieresul Del 168 DELL'ORLANDO TRADUZIONI Manfredi, medico Eustachio l'anno 1673, vi 1759. il 15 settembre morì in geometra, nacque e La — saggio di breve di traduzione di bolognese, cioè il Lamento in dialetto questo poema, Bradamante è S.r Ferdinando fu e Bologna versione pubblicataper la prima volta dal Guidicini, che ne possedè l'originale. rima, in ottava Un FURIOSO. ci diede Giulio pei tipidel Cocchi nel 1617. Il Fantuzzi, Scrittori bolognesi,t. in, p. 278, fra gli scritti Fabri (n.in Castel S. Piero, m. a Boloinediti di Alessandro gna nell'Universitaria di Bologna, nel 1768) che si conservano versione in lingua bolognese dei tre primi canti e di nota una Cesare Croce parte del del xxvm III. In Furioso. Genovese. da dialetto genovese Leggesi fra le rime Cristofaro Zabatta. è di Vicenzo Dartonna, scrive Canto — del Furioso tradotto in d' Arona Yicenzo diverse primo (cioèPaolo Foglietta). lingua genovese pubblicateda in Genova, 1588. Dartonna, l'eruditissimo e Così il Guidi. — del non Ma — Foglietta. — « la sione ver- Vicenzo P. G. N. Spotorno,non pago di aver pubblicatorime italiane nel 1579 e rime genovesi nel 1583, tra quelledi Paolo Foglietta, trasportònell'ottava rima del nostro volgar dialetto il primo canto dell' Orlando Furioso. » E Raffaele Soprani,nel suo libro degli Scrittori di Liguria: « Yicenzo Dartonna nella quale si Furioso, che invenzione Rime si diverse Bartol. IV. in Stanze si mostrò facile nel rimare dilettò di tradurre altre con leggerà tra ottave le rime lingua genovese."» 1612. Calzetta, dell' Ariosto Maschera tramudade e primo canto lando d'Or- sua propria Fogliettaintitolate : rino, Pavia, Bartoli,1583; To- del per lingua genovese, sonetti di di Paolo in Gratiano, II in Teatro el dottor Italiano. Partesanon — da Francolin, in lingua gratiana (1).Venetia, 1594. fi) Per la parte che segnatamente riguarda le versioni in dialetto, io grafica prof.cav. Andrea Tessier, la cui profonda valentia biblioè già da tutti ben conosciuta. Ed egli,come anima gentil che non fa scusa Che il tuo comandamento rispondevano : Tanto m'aggrada j V obbedir, se già fosse, m' è tardi. Ed io anche titolo di grato animo, a , riferisco quanto egli mi scrivea sul dialetto Gratiano. ad onta delle più accurate « Confesso, che mi avvenne ricerche, non di trovare alcun esemplare della suddetta versione, e nemmeno di trovarla mi rivolsi al 170 DELL' TRADUZIONI FURIOSO. ORLANDO 108; Venetia,Bizzardo, 1610, p. 58-71 p. ; Venezia, Brigna,1659, p. 110. Il Rustichejli n. a Zeuto, nei pressidi Vicenza. paron Iseppo Begotto de rustega, perch'elio che Il barba in Magagnò Perchè no puoto ti,sti è buon Li tre primi chel no no so ha le dettò ne in lengua fattasunanza. canta: Rustichelli, al Fare, in quel Viersi scrivere al licenza, scrive che puoche, che son sae no sonetto un di Caluonego Sanseverino le rime (Giamb. Maganza) Magagnò dal dedicatoria,premessa Nella lettera che tanto ti fé i farria gnan Canti dell' Orlando sartore, un un gahhan dottore? Furioso tradotti in lingua dialetto bolognese. Cosi, alla pag. 77, in altra favola il Burattino, il Graziano, ivi introdotti il Pantalone, favola boschereccia, dice il Zanni, Parimenti, nella pag. 78, in una ecc. che un esservi il Graziano parla bolognese; ed alla pag. 79 annovera: talone, PanGraziano un dottore, un Capitano Spavento, un Cavicchio paesano, ed altri,a ciascuno de' qualiè asseun Pedrolino, gnato un Burattino, lo stesso un particolaredialetto. Per ultimo, sempre Gamba, nella libro del Belando ed osceno detto Vincenzo pag. 95, cita il rarissimo , in lengua rustica venetiana, et una Cataldo, Lettere facete e chiribizzose alcuni Sonetti e Canzoni a la Gratiana, con piacevoliveneziani e toscani,ecc. Graziano parla in pastorale,dice esser in prosa vernacola, ma dichiara che le Lettere nota deGamba sono non i vernacoli dell'altre composizioni,e non dà alcuna sulla detta nozione ventura io posseggo un lengua gratiana. Per buona esemplare di cotesto volume, per cui mi fu dato di esaminarlo, ed ho veduto che la citata Lettera, la quale è contenuta dialetto che mi pare nelle pag. 26-31 è dettata in un Esso si Per procurarmi qualche cosa rassomigli al bolognese, od al ferrarese. mi corrisposero in proposito oltre a varii autori che non più precisa e concreta ricorso al dottissimo Quadrio, il quale nel t. v, p 219-220 punto, sono — , della sua luce sul sufficiente abbia messa volgar poesia, mi sembra in genere, del Graliano, giusta le seguenti parole: al carattere, alla maschera al dialetto del Dottore, quale oggi « Quanto e in teatro si rappresenta, di Lucio, famoso fu invenzione esso Comico, circa il 1560. Costui,siccome Francesco narra Panigarola (Coment, sopr. Demetr. Part. 69), i nuovi considerando le strane costumi in Ferrara e niere mad'un vecchio Messer Graziano delle Celtiche, Barbiere, chiamato nativo di Francolino, cavò ne una parte ridicola per la scena, quasi fondata sul freddo, la quale poi esercitò da Bologna; tempo un Lodovico per molto indi fu celebre un e di Graliano de' Volani, Girolamo Chiesa, sotto il nome Pietro da sotto il nome di Gratiano Forbizone Francolino, Bagliano, altri. Sotto del Dottor Gioseffo Milanta, sotto il nome e alcuni Lanternone, nome in lingua bolognese Rao delle Celtiche, scrisse Cesare poi di Gralian una Storia lettera,eh' succitato qualche della personaggio, è le altre con libro del Panigarola, altra notizia o stampate, ecc.» — Non ho potuto vedere il probabilmente avrebbesi potuto trarre che la che farci meglio conoscere schiarimento, con da cui altro non lingua gratiana da sia stata che un dialetto usato nel secolo xvi figuredi maschere, aventi il carattere di Graliano; di Dottore ed il nome che tale dialetto più propriamente e sia stato il bolognese, o piuttostoquello affine, eh' è il ferrarese: ciocché ci verrebbe fatto credere, oltre che dalle addotte testimonianze,altresì se erro, dalla circostanza di Francolino, che la terra deve ritrovarsi riflesso che alla in quei territorii,fatto pure terra medesima si sarebbero dichiarati appartenenti, oltreché il detto Parlesanon o Partesana, anche altri che sostenevano in quel tempo la stessa maschera di Gradano, che sono dal Quadrio. » e citati,come sopra, non DELL'ORLANDO TRADUZIONI privilegioIn Vinegia, presso Egidio Con Padovana, rustica . Regazzola,1572, in-8 picc. È un opuscolo di carte 4 nei recti carte et molto i eh' è quali dall'Autore il Regazzola tace Bertevello canti fanno lingua Isabella imitati da da (Ant.Buz- Paovan Vigo Ariosto. Questi — delle poesie in frontispizio, con irata, madrigali, Bradamante cioè raccolti et addolorato, lamenti et Orlando leggiadricanti dell'Ariosto. Venezia, Bissuccio,1612. Sbravamante cava fora del [Bradamante) scorrezd de slibrazon VII. In Cavalieri Vigo Ariosto. Venezia, Bissuccio,1612. barba Trevigiano. erranti lui in lingua di Contado. di 24 carte. Vili, in Gofferiede semplicitàover Furioso : Et raccolte tutte per Horiuolo, trevigiano,et descritte per Bartolomeo Sembra nel contenute per data. Le — ordine in sono Fastubiò, Lamento Orlando — de Barba i versi padovana, Zerbino e la Bella. parte, ognuno rustica contain Brentelle, e cernii e Ariosto, dell'Autore. nome dalle Zerbin zacarini), stramuò havuto ora arguto, mi et molto ingegnoso Abbate del divino Furioso allo donati, ho voluto dandogli alla stampa.... Ma stati cortesemente il ....che havendo dell' Orlando tre canti le mani per Nelle diretta Trevisano Antonio quale dice: nella e merate nu- zola, Regaz- del dedicatoria agosto 1572, di Guido mons. rev. Borgognoni, Be' lettera una 42 di carte e arabici, 2-83. coi numeri Vinegia,il mese di data in illustre vi ha numerate non numerate, non nei versi e 171 FURIOSO. S. A. N. impressa nel 1557, Veneziano. Il — lingua Venetiana, sec. xvi, libro rarissimo Vidali: dal primo composto canto per alcuna in-8,senza Orlando de Benedetto rioso FuClario piacer a glisuoi amici. In Venetia, per Agustino Bindoni, 1554, in-8; per Matthio Pagano, in Frezzeria,all'insegna È un opuscolodi otto carte non della Fede, nell'anno 1555. per dar — in-8 numerate, La piccolo.Le prima di esse Le Fie, l'Amor, Le Che cortesie,el fu in stanze stanze i cominciano è la nel seguente: Zovenoti, armai, dispiaserve quel tempo che digo, vene verso i soldai tispizio. del fron- 172 DELL' TRADUZIONI In Franza Tutti La castigar el a vegniva Dirò le con Agramànte, de Per vendicar Che fu squartao nemigo; so che lai a giera da Rime intrigo, un de un Troia, dal boia.... assassin per di piasevoli Modesto Messer FURIOSO. spade la morte Caravana, da ORLANDO diversi Autori Parte Pino, vamente nuo- in Venezia I, per Sigismondo Borgogna, 1573, in-8; Farri,1576, in-8; Altobello Imberti,1609, in-12; Trevigi, Salicato,1580, in-12; Domenico Angelo Reghettini,1612, in-12. che del traduzione La si in dialetto veneziano, dell'Ariosto, canto i legge nella Caravana, IN Martin en — FRANCESE. Jean, (Jean de primièrement en anonima. è Gouiles?)Roland thuscane,par ryme frangoise.(« Partie suyvant prose partieaussi suyvant le stylede ceste Sablon, 1543; Paris, Galliot du Pré, pose com- messire la Loys Arioste phrase de l'autheur langue »).Lyon, nostre 1545 1552; Paris, Ca- e 1552; Lyon, Regnault,1545; Paris, Menier, 1555; Paris, rozer, Olivier de Le Harsy, 1571; Paris, Gautier, de premier volume Thuscan en Vascosan, 1555. chez Roland Furieux 1571 e 1582. Furieux pose primièrement comrime franen Loys Arioste goise — Fornier Montauban de en Quercy. 'Paris, I soli 15 — Anvers, Roland messwe par Jean par — — Furieux, primi canti in versi di 10 sillabe. Spelman, 1555; Paris, Plautis,1555. Gerard trad. vers en Guil. par Landre. Paris, 1571. N. R. P. (Rapin Nicolas),Chante d" Arioste, trad. de la rime. en giunto, aue bien i 27 precedono e prose, par Gabr. che lo en mal que la frangois à Paris, Breyer, 1572. XXVIII rigueur des Non — alla fine del gli altri che de Roland vinse 28 la rieux Fu- stanzes et prova, canto, lasciò e stare lo seguono. Lyon, Honorat, 1576, Chappuys. 1577, 1582; Lyon, Est. Michel, 1582; Rouen, Villain,1610, 1617,1618. n' ai Il Brunet jamais pulire ductions en prose» chiama un seul diceva questa versione chant il de ce mauvasie. poème Voltaire;e dans le molte « — tra- nos che Je se ne DELL'ORLANDO TRADUZIONI fatte sono dopo quelle che 173 FURIOSO. lo tediavano tanto valgono non meglio. Ariosto ferrand traduit (/') frangoisde J. D. B. (Jean de Boessiére de MontAuvergne), ou te XII premier s chants de VArioste vers. Ancelin, 1580; Lyon, TheLyon, Thibaud en en luson, 1580. Le en divin Fr. frangoispar Con Roland le Furiente, trad. nouvellement Rosset. Paris,Fouet, 1615, e 1625. Arioste,ou de incisioni del celebre Leonardo maville-Combe,1644. Gauttier. Paris — È in prosa. Il Brunet — de dice che — Somvoit ne mieux. guèré De bezadigde gestelten nu in H Frans Roelant door Francois vertaalt. Amsterdam, van Rosset, bijJan Jacobsz Schipper,1649. Roland V Arioste. prosa traduit, ou Furieux Rouen, de Beaucour. figures en Paris 1758); Tra le canto sue opere. le Furieux, Gomez Vasconcelle, dame de trad. in en gois franGillot Lyon, 1685; Paris, Cavalier,1720, avec e taille-douce. Roland nouvelle primo Rouland ou Louise-Geneviéve — italiens de vers Il solo — Nic. Renouard. da L' Arioste moderne, des , Berthelin, 1638. francese,trad. par imité Furieux, héroìque de V Arioste,traduciion La Haye (Paris,Barrois,1741, poeme J. B. Mirabeaud. par Amsterdam Paris, Barrois, 1756, 1758, 1766, 1771, 1775, 1778. Roland Furieux, d'Ussieux. M. Paris, 1775 C, Roland Roland figuresde trad. en frangoispar (con 92 fig.del trad. Furieux Cochin). voi. 4, 1780. Paris,par l'Esprit, precede de Furieux, trad. par reux héroìque, poeme V extrait de Roland Vamou- Tressan. Paris,Pissot, 1780, 1787; avec belles Marillier,Paris,Pissot,1788, 1792; Paris, la Porte, 1800; Id.,1804; Paris,de Salles,1818; Paris, Lebegne, 1822; Id.,1823, Jolie edition ; Paris,de Bredif,1824; Paris,de Gueffier, 1824; Paris, Didot ainé, 1828; Paris,Id.,1835, ne' voi. 3, 4, 5 delle sue Opere ; Paris, 1846. Fa pur parte della Bibl. Nation., — in 6 volumi. Essai — de traduction V Arioste par Didot, 1812 È poco Dupont e 1813. de — fedele. en vers Nemours. I tre du Roland-le-Furieux Paris,Tombert, 1781 primi canti. de ; Paris, 174 DELL'ORLANDO TRADUZIONI Furieux Roland nouvelle Revue tion Furieux Roland Paris,Didot jeune, en vers Chavagne. Angers, 1829; Paris, traduction en des et notes les sur de troubadours comparés , Paris, Knabe, 1839 incisioni 1840. e tirate xilografiche, de des trouvères M. l'Arioste par Edizione — parte a Chevalerie, les chants poème au la vie avec prose, romans orientales,les chroniques,les Mazuy. 100 de nouvelle Furieux, traditions A. XXIII. a le jeune, 1838. VArioste, et des I poème héroìquede VArioste, trad. Furieux, Roland de Traduc- — 1834. francais par M. Ch. Duveau Fournier — frangois,de dix syllabes, par chants Les 1822; Paris, Michaud, Roland Paris, 1787. Paris, 1842. Latour. de vers en Frènilly, de Framery. et coté, a Brunet. exacte. assez baron A. corrigéepar Vitalien l'Arioste,avec Panckouche trad. par et de poème FURIOSO. illustrata da del testo sopra carta della China. Roland les dessins de M. En delaine. De 1851. En — Roland 20 era de boire chants de sons, pas s'è mai non F — traduits des 38,000 versi. fondo ; J. de' Roland « Nous Pays, Revue lo de Tasso del Marc, Le « vegetare come una de tutto dee. contiene, non Divina della cette di et franV Orlando, tàche come Commedia. 1864. en vers franpoispar 1869. V Ariosto raconté , francais,Paris, Sandoz Ei si propose Roland C, coupé ed e' la tradusse sbigottìmeno, l'Arioste,imité et il cui ideale reculé devant scientif. 21 Paris, Hachette Monnier musicales, dice nella di tradurre avons l'Epopea ma Furieux F. Ragon. Ma- vers en notes Iliade,che 15 mille versi, mille più V. la (alessandrini) Paris,Lévy fréres,1864. proposto formidable.» La Gerusalemme a de Paris, Charpentier, prefazioneil signorDesserteaux, fine liqueur italienne dans une cette Egli però capo Philipon Furieux.... F. Desserteaux. octavepar modestissima da vignettes, d'aprés prose. sua cioè de 350 Paris, 1844. Antoine, Roland traduit ne orné l'Arioste, Tony Johannot, par Furieux, octavepour caise. M. prose. Latour On de Furieux en vers Fischbacher, 1878. trapiantaresul pianta francese suolo il francese capolovoro e farlo de' nostri DELL'ORLANDO TRADUZIONI cavallereschi poemi tradusse per forse oggi il poema; né gusto francese V Ariosto lo fece Francia, e d'Este. lo rifarebbe come se che «corbellerie» al Cardinal scandalo di tale , in Egli non scrupolosa;ma fedeltà con rinascesse se dell' Ariosto. Furioso occuparsidi quelle di voglia intero al lo ridusse 1' Orlando 175 FURIOSO. avesse ancor davano sione occa- L'Orlando è tipo un francese,1' Ariosto nell'adottarlo per l'Italia ne ornò originario la storia di numerosi episodiche non lo riguardano ; il Monnier volendo mostrare della quel eh' è divenuto il Roland di Turpino, passando pel cervello Chanson della cronaca e d'un italiano,mise l' eroe da parte francese , ridusse e ciò che tutto riguardadappresso non V Orlando Furioso alla sua forma più semplice.A qualche lettore parrà che il Monnier abbia commesso una Noi stessi,alla specie di profanazione. di ripugnanza nell' osservare una specie prima, provammo come tanta parte dell'Ariosto ossia ad si fosse sacrificata in Delphini, usum del popolo francese. Ma la lettura ci trascinò e ci vinse. Dovemmo fatta opera avea accorgerciche il Monnier di buon da gusto, che aveva ridotto,perafrasato interpretato, di spirito, alterar la sostanza dal poema, uomo mente solasenza ma uso convertendo l'umorismo ma impresa difficilissima, Il poema di antico di rado corre nella sua ora italiano in umorismo nella quale ci pare ch'eglisia rapido e vivace,con una lieve espressione poetica,e seducente. squisitae Esso grande versatilità dell'ingegno tradotto avere potè tanto felicemente fortuna tanta con diversa com'era la riduzione mantenere al con francese Furioso ci pare tinta grazia non una ogni modo, la Monnier, il quale dopo in versi francesi il Fausto provarsi sopra scito. riu- in prova, di Marc 1' Orlando elesse per francese, un ; di di opera e pure il metro il Goethe, natura ch'egli più adatto a cavalleresco quellaagilità che lo deve distinguere dalla solenne e grave degli antichi epopea Nuova greci e latini. De Gubernatis Antologia, lo marzo V. Rivista Europea, 15 aprile1878, e 16 luglio 1878, 380. nuovo poema , — 1878. J. Giraudn. Carteret,Revue 7; République Francois Du Pays, Roland illustrée 1879. — avec È le 7 Suisse illustrata da Beaux Arts, a. in, juin 1878. Furieux dessins des , traduction nouvelle, edition de Gustave 80 grandi quadri tirati Dorè. Paris, Hachette, a parte e 176 DELL' TRADUZIONI FURIOSO. ORLANDO vignette,inserite nel testo, riprodottecol processo oleograficodel Signor Gillet,ed incise in legno su disegnidi 536 con G. Dorè. 1659 Nel en — Gelais, H. A. de si trovano de V Arioste chants nel raccolte versi decasillabi da in Amies; da venne de Beranger S. Gailles Fumèe, hanno Zerbino e {Lyon, Granjon, 1558), che Vivarais de St. recato pure le loro de sioni ver- plusieurs poètes francois.Paris, Breyer, L'episodiod'Isabella — Mellin Imitations volume: divers par trasvesti , belli dell'Ariosto,e degliepisodipiù in francese Ariosle U de Portes d' Orléans Lovis Ba'ije Parigi: FU burlesques (Graesse). vers 1572. in alla luce usciva pur cese fran- reso cT Albenasen la Tour intitolavate: L'Amie col titolo: Le de miroir des Loyauté Antonio Valle (Paris, Matteo (Paris,Auvray, 1575);e quello d'Isabelle. L'Olimpia fu tradotta Breyer, 1576), con dal signor Motte-Montussan, (Bordeaux, Millanges,1584); e dal De Nervese (Lyon,1605). L'Aroux, nella sua versione della da Bella — Divina ci diede Commedia, Furioso tradotti pur alcuni frammenti del (Paris,Blanc-Montanier, 1842). IN OLANDESE. Hoogste Voorbeelt beleevan Oprecht Ridderschap. Oock claren spieghel van alle welgeboorne Vrouwen ftheytvoor Begypende over hondert // divino nieuwe historien lanlsche oft Orlando Ariosto overgezet uyt italiaansche door rymen Evera.RT gratie en privilegie, bijDavid 11 divino Ariosto, ed altresì un contenente rime Mertens. van Brussel. Thantwerpen, più grande modello della vera specchiodi cortesia per tutte le cento istorie novelle,tradotto 1615. Met — cavalleria, nobil dame, dall'italiano in olandesi, ecc. Edizione, divenuta estremamente nell'esemplareda conosciutogli:in de Siceram in Neder- veersen il lucido oltre Furioso. Jonge : « trovasi un altro segnata, Traduction lui rara. M.r Gerard, di Bruxelles, posseduto,notava ch'era proveniente dalla biblioteca di Flamande l'unico di Tom. tizia sconosciuta, la seguente no- mano du Roland Furieux d' Arioste 178 DELL'ORLANDO TRADUZIONI Schipper Jacobsz bij Jan intitolata è duzione Princegracht,1649. (La traSpiegel,sposa del borgomastro de op Maria a FURIOSO. Schaap). Gerardo SPAGNUOLO. IN dirigidoal Principe Furioso Orlando traduzido sennor, Romance en castellano don Philipe,nuestro D. Hieronimo por de famoso (naturaide Epila,en Aragon, capitan no menos espada que por la piuma).Anvers, por Martin Nucio, a' 25 Urrea por la 1544, 4°, f. 260, y 2 de tabla. Id.,20 agosto 1549. Id.,1554; Id.,1558. de agosto nel C. del dell'Orlando versione Della della vi fosse nel se Io lo Non tengo è in lo originaleme suo che bene per da al S.r ora Sul fondamento « tela il cristiano sua si trovasse, dal diverso ma terei por- la testa. V intendo. non lo ha in tradotto » — risposeil curato, voi sia inteso, Capitano che non proprio; suo riporreisopra italiano,disse il barbiere, neppur perdoniamo qui se parlasse in idioma rispettose la ordita Ariosto, al quale poeta Ludovico ma ha Boiardo Matteo celebre fatta dall' Urrea, scrive Cervantes di D. Chisciotte: parte prima — e lingua col torgli gran pito castigliana, parte del nativo suo pregio; discatutti coloro che s' impegnano a portare in a già comune altra lingua i libri poetici, mentre, per quanto studio vi pongano, mai del loro di far riuscirà nascimento. primitivoloro sionatissimo accenno, dell' Ariosto lo mostrano ariostesco che 1' egregio amico di Barcellona, a cui tanto che forse il Cervantes prima se si fosse non d' Orlando. Ma fece della versione è grazia a' libri non troviamo del 1586. bene sia che esso suo del poema Chisciotte ; della tanta nel il del alcuna tore can- che censura ei Chisciotte,e questo 1605, desse il già screditati di cavalleria, il fatto si edizione e eccellenza, lettura influisse la comparire, riportato perita di ritenere, raggiunto imbevuto su si non dell' Urrea, sia che più verisimile,al di debbo, avrebbe non al sità Vidal, prof,nell'Univer- Valenciano Gaet. Don nel stato fosse appas- reminiscenze molte s' incontrano mano mio il Cervantes Orlando, oltre suo evidenza ad mano Che — del e appuntino il vero conoscere dell' Orlando, colpo è che posteriorea quella DELL'ORLANDO TRADUZIONI Furioso.... En Orlando 1550 Furioso.... Assimismo Orlando introducion el por saber para Alonso sennor Ferrara, 1553, Orlando de Furioso saber para sicion y tenidos pronunciar la el presente en Ulloa. ha de A Lyon, en impresso el presente libro casa de Mathias Roviìio è , che cambiato Orlando con sic del de ensenna grabados Orlando emendado En (A expo- de Al fine: Lyon Mathias en vinio, Ro- L'edizioni — sola una de cosa : dèi vi non en casa en Ariosto, traduzido Urrea de de los cantos uno nuevos muy utiles, — Canto, 1572, in-4. dirigido,ecc.... Al mdlxxv. de con , en compendiosa. En Barcelona, en Medina Aguila fuerte),1564. del ecc., de Domingo En Venecia, à fine,a pag. 570 Farris,mdlxxv : « » la Im- in-4, madera. Furioso.... de la Salamandra, primioseen Venecia con che cada Francisco Furioso, la madera. en D. Hieronimo por Bornat. por Orlando una el S.T Alonso Lyon, por Ludovico alphabetica muy Claude Campo, introducion (sic)Rovilio,1550. — cantos condiffilcultosos todo por sono M. alegorias en y tabla de casa non de Furioso argumentos los con lo stemma. castellano romance de la inclita ciudad en en Urrea breve los vocablos grabados con Giolito de de uno una Bonhome, 4°, p. 529. del Bonhome e cada en Hecho Fue 1556, 4°, castellana traduzido Hieronimo Gulielrao de lengua lengua castellana, con : breve una Ariosto annadido todos libro casa la Ludovico M. se la Thoscana en annadido madera. en alegorias y uiiles. Assimismo muy Bonhomme, Venecia, Gabriel el S.r Don por argumentos nuevos Ulloa. de ha se pronunciar y grabados con castellano romance Leon, por Mathias in-fol. 1556, e 179 FURIOSO. traduzido por Hieronimo muchos.errores,y cotejadocon Salamanca, en de Alonso casa de Urrea, de originaitoscano. Terranova y Neyla,1577, el in-4; id.,1578, 4°. Bilbao, Mathias Marea, 1583, 4°. Toledo, Lopez, 1583 Orlando Furioso traduzido de el nuestro castellano exposicion en Bervo cada de ad por canto e 1586, 4°. Ludivico Berbum Hernando y una (sic)Ariosto, nuevamente (sic)del vulgar toscano Alcocer. breve Con declaracion en moral una en prosa 180 al DELL'ORLANDO TRADUZIONI alto y al muy 250 Toledo, En Bohemia. excelente muy diriva. se Dirigido Rey de principe Maximiliano Juan de casa eri Ferrer, 1550, 4°, f. Tamayso de Vergas insignispagnuoli,citano un' D. la data Ferrer, 1510. Ma 1515. Però, è non D. e Antonio edizione Nicolas, bibliografi dell'Alcocer Toledo, L. , può non che erronea; esser giacche, prima stampa del Furioso non uscì che improbabile,avverte anche l'egregiomio noto, la è ben come nel la obra de donde saber principiopara FURIOSO. volendo non prof.Vidal,che a bello studio sia stata falsata, il tipografo incorrere nelle censure avventura minacciate amico per Orlando Vazques castellana prosa come publicòde da xvi e del la comparsa Id., — nazione, più che la Spagna, fosse nessuna xv Diego por Madrid, por Sanchez, 1584. Sanchez, 1585, in-fol. nei secoli inondata en pag. 63. a Contreras. de È notissimo Dopo traducido Furioso Francisco por X, che riferimmo di Leone dal Breve don tanti romanzi cavallereschi. Chisciotte, al dire del Clemencin libro alguno de caballerias, y dejaron de reimprimirseles anteriores. » Orlando, scrive argutamente 4L no se il De nuevo Sanctis, diviene don in entra iscena, tutto cavalleria,la distrusse 1586 al 1851, E citata anche dal Orlando Ariosto por Aranda tracion : traducido y Sanjuan. », calle de Los grandes questa ragione che per in nò coperto la avea Portogallo nessuno tenuto era Cervantes. il cui ilustrada poema al è nome Ariosto, adornada de Barcelona, empresa poemas, publicados bajo la direccion y anotado Mendijabal,1873. Joyas de literaria 45 sciuta. cono- grabados. Forma — Roig. Ludovico italiano,por en y meglio In prosa. Gaspar escrito castellano con 1851. Roig editores, Furioso, y di che vantes, Cer- frantumi. l'Ariosto; l'Ariosto che pur stesso parte della Biblioteca Orlando in va Chisciotte don Guidi, col solo titolo di D. Diego Vazquez, Furioso Madrid, Gaspar y fu Ispagna, de' Contreras, sotto ommettendo ne col ridicolo e in né pregio dallo se affatto. E s'attentò di far rivivere in tanto mondo un la fine ironia con dal Chisciotte,e quando por D. Manuel editorial: «La Ilus- Fa della lezione Col- — parte la literatura de D. universal, Francisco José DELL'ORLANDO TRADUZIONI Orellana. poemi della Collezione,la versione sulle versioni francesi. pregio,condotta tutti i Come — di poco è in prosa, Orlando al espannol Originai,por Vicente y Prospecto Este ingénios el Hasta dia, no de mèrito, y su asegurar que Cervantes, contribuyó que se halla relegada deseo entre prender de que, segun el informe estimable del trabajo al que El dictàmen lo de Es la fàcil, y habiendo nuestro sima, su a solo no estilo otras colores usàndolos tan pero lo que las del del en nosotros en ostensiblemente que colosal tan Medina à em- las inmensas con trabajo. Trabajo importantisvno, muy las bellezas sin cuento escrito,poseer un los traductores, pues limites los estrechos sujeten a originai y que èstro los que de puede nunca un portar re- aquella. (volviendo a copiar las palabras del resuelta ha acertadamenle y puesto en . Ariosto. Medina, general, en dice la Academia. poder annadir, que conseguido en ella,darnos una creemos lleno estremo fuè que gloria corno tanta y de cada subidos, que dudamos poema el en castellanos,es necesario,ademàs obra una sennor entender de todas un sennor es relieve de poner versos Academia) à veces especial, lectoras,si obra; la comprender àrduo tan Espannola, del idioma comun traduccion fieljClara, annos generalmente inspiraà es hoy casi tiempos presentes. buenos en emprende, espannolas octavas los a de al presenta traductor, sin embargo nuevo citado no que la Academia dificil, quizàs, que mas su en que que y mortai in- annadir en de concienzudamente, luchando y conocimiento él cuentan, muchos apreciar y del que poèticomayor con hace ajeno Furioso, profundo podemos nuestro obra entusiasmo, literatos, capaces el conocimiento géneros de realidad,para Orlando un distintos y parece En estendiera se diflcultades dice una una apenas nosotros de las bellezas. traduccion,lenta su aplaudida los dan octavas, en el brillo con mas pais, pues no corno » titubeando nublar a y de aprecio de que valor los de uno entero. prosa, intento se ha completa que de nuestro en en naturai su refiriéndose,no espannoles,movió los la que a de oscuridad su al han se cuanto innumerables originai sus El él publicacion fuè leida primera y mundo hecho ella con gracia del de en à y la conocido perdio mucho «e literaria mas debidamente es que annunciata. la obra Italia privilegiada la traducciones varias idea de celona, lujo.Bar- de blico questa versione, pub- di venne essa poètico, la erudicion producido el talento famosos il valore reconocidamente es poema Edicion Espannola. che ecsaminado Hernandes, y del las reales, siguiendo Medina de con italiano por Luis Ariosto, en octavas en aprobado por la Academia Imprenta de Manero. Affinchè meglio si conosca il de escrito Furioso, poema traducido 181 FURIOSO. una de de las ideas se harian haya ninguna, à a cuya seguir pudor todas hilaridad se conceptos, sirviéndose menudo salir los del decidieran copia literal, exacti- del Ariosto, sino imitando poesia y elevadisimos sublime llanos, y bastante sin duda casi es al rostro de de las pàginas de la resista a la gracia las 182 interesando de haya que 5, tales otros en sido hayan dan completo moral, raudales ocasiones, que era parece cambio, poesia,de ingénio y de cantos nadie debe los manuscritos de Orlando. su inagotable ingénio Reggio, noticia tenemos ni verso, Ludovico de daremos del poeta de No idioma, en à nuestro de moralidad. el poema, consta que entre del mas de hallaron traducidos uunca En quien lo varias en la libertad Ariosto. el asunto se corno prueba una en que sana vivisimas, tiernas, conmovedoras escenas 46 los de continuaba los que tantas el autor con del la època en brotan que continuacion A de la lectura de religiosas, aun y principios de prudente aviso, para hace escritas algunas pàginas, celebrada aun y de de aconsejàndole,comò alto por permitida privarse ilustrar à advertencia està obstante, no menester, pase tienden el poema, salpimentado està que FURIOSO, divirtiendo. y Sirva, con todos generalmente, el fondo, y cuentos, los numerosos de ORLANDO DELL TRADUZIONI en de que Ellos prosa. Ariosto de y lo la traduccion. de Il Guidi cita pure in 3 versione una voi.,in-8,S. dell' Università di A. del Ma — celona, Burgos, edita in Bar- il mio amico Yidal, prof, Barcelona, e bibliografo egregio,non trovò ne notizie. di Fimonneda Giovanni fu lettore infaticabile di de' entusiasta gusto ei si fece , (Patrannuelo),libraio valenziano, quanto gli cadeva d'argomento piacevole,e allo invogliarli studio italiana. sua Questa calà,Henares, 1576 La novella Furioso, vi Fiammetta; dante e di sono la xix, Ginevra, la novella por de Luis da Miranda francese. e a' suoi diletto Colecionada novelle, e lettori, per de 22 letteratura novelles,Al- i lubrici amori narrati dal tolta di peso venne del v Furioso, ci mutatine fatta vili, forse dà a d'ordine del xxvm e di e di Ario- gli amori Lisbona favore. Giocondo in Tancredi i nomi venne dal di miratore am- di buon acquistònel pubblicograndissimo — Furioso, Silva ; ed di raccolta una grandi esemplari della raccolta IN Orlando versi dar per de' Però, nella edizione che ommessa in (patranna) vm e mani poetiitaliani: dotato, com'era, ridurre a alle Brandiana. 1580, venne nel de' Padri Inquisitori. PORTOGHESE. de poema Alvares de Carneiro,1833, Ariosto, traduzido Arambuja. cuatro volum. Rio em prosa, Janeiro, en-8. — Trad. Typ. dal DELL'ORLANDO TRADUZIONI Furioso Orlando de 8 1851, e quatro de cantos precedido Lisboa, Typ. de Sylva, portuguezes versos em Amoroso. Orlando do extracto um quarenta em poema traduzido Ariosto Luis : 183 FURIOSO. e mayor. Non uscì che il ne canti. Ne Correa fu Manuel , i dieci Almeida de Consejero del Supremo Cerda La de José traduttore che abbraccia volume primo primi Aranjo y Tribunal de Justicia. di Lisbona il 23 gennaio parecchi anni scrivevano tonio 1877, l'egregioe valentissimo amico mio comm. Giuseppe AnVial, si sta occupando di traslatare il Furioso in versi sciolti il principe de' nostri storici,oltrecchè poeta di grido E ne manacco Ercolano. Alessandro pubblicò già un saggio nell'Al« Da , del 1876. delle Dame de Barros IN Rich. verse). London, tolte da Rogers L' p. grav. di fare un' tale ma la cavaliere della del testo. teme Croker i vede Temple « della dagliscrittori.... decimottavo. Così ritrarre le bellezze del testo poetici,e ne rifugge. — Furioso in Foscolo. italian and 1757. une ( beaucoup d' exemplaires ayant incendie),mais point estìmée. Dans quel- est exemplaires le William poeta italiano ; saggio curioso il canto Henry, Orlando Cette traduction été détruits par del ostentata essere più di mezzo impossibiledi luoghi altamente English, London, erreur scrupolodi tradurre È vero eh' egliprofessa delicatezza poca dell'Ariosto alla Regina facevasi di tradurre eglifa quando ques traduzione sua finta modestia, solita allora ad che the addition, ofthe authors, un apologia,ci presenta piuttosto Egli omise Novo — le decenti apologia Heroical portr. de Harrington grave, p. Cockson); London, Clement, 1724. il buon parola i passi meno {in English Ediz. ital. del 1584. with (avec Harringtondedicava Vergine. Né a Porro. amended London, Mùller, 1634 W. Furioso sioni Field, 1591; Id.,1607, in-fol. (con inci- quelle del ihirdlyrevised and, tuttavia inediti. sono INGLESE. John, Orlando Harrington J. Monteiros Francisco parecchicanti, che tradusse ne Anche — rare du nom Huggins » au traducteur est lieu de T. H. annoncée Croker. par Graesse. 184 FURIOSO. translated Furioso John, Orlando Hoole ORLANDO DELL TRADUZIONI with notes. London, Caddel, 1783, 5 voi.,in-8; 1799, 5 voi., in-8;1807, 5 voi.,in-18; Tuttaby,1818, in-24,e 1819; London, Chiswch, 1818, London, in-24. de valeur, parce de peu Est fort exacte. pas — dell' Harrington , poeta, ed suo è la dice l' Hoole, dice abile traduttore. non ma idee del disperdele E il n' est Foscolo, tagliaa pezzie colpa che in parte deriva britanna. dalla stanza version, nouvelle Une — connais- ne Il Brunet fond. Graesse. Più coraggioso è V italien à sait pas le traducteur que citons Nons été continuée. par Ch. commencée encore book from the tejpenty-eighth : Johnson, n' landlord The of Orlando 's tale, a a pas : poem Furioso, 1708, in-fol. Graesse. — Henry, Orlando Boyd translated.... Furioso London, 1784, voi. 2. Stewart, Orlando W. Rose Traduction ha into english London, Murray, 1825, 8 voi.,in-8; Boston, Bohn, 1858. verse. — translated Furioso lasciato britanna Graesse. elegante et spirituelle. de' uno nella migliorimodelli Dietrich Werder rasenden Dietrich Gesànge ersten dem von Werder : — von tische Poe- Historie Verlauf der Noch weiterer History(Ges.4-10),1638 Verlauf (Ges.11-20), 1638 Folge der History (Ges.21-30).Leipsig,4°, 1636. Aus Mauvillon Roland, eine Heldengedicht, T., Wùthender dem Italienischen (instanze libere). Lemgo, Meyer, in-8,1779, vom Roland della stanza Leipzig,4°, 1632. als Probe. Uebersetzung von ci Foscolo. — drei Uebersetzung (en) der dem von Il Rose TEDESCO. IN Poetische maneggio dell'Ariosto. versione sua nel — (Ges. i, 3). — Fernerer — — — Traduction Werthes ne F. A. rien. vaut Graesse. Kl., Ariosto' 's Rasender Roland. Bern, 1778. typogr. Societàt, Heinse W., Prosaische Uebersetzung. Hannover, Helwing, 1782-88. Rasender Strophen von Roland Uebersetzungin Lutremiìller. reim freienjambischen Zurich, Gesner, 1797-98. 186 immortali, epopee la DELL'ORLANDO TRADUZIONI al Kuun prof. canto Se Fiammetta, del il del dal E rimane Agram legge nel l'intero Mosca, 1855, delle Simeone, che le usò strofe narrazione ricca Storia non di epica. della Mosca). Furioso prosa. — Perwed XXIII 100-112. Episod V. o Melise attribuire al poco tradotto poesie, pubblicate Ljudevit Raice Gaj. di Monnier, 1862, p. di Gius., p. 177. « xxm 308. Orlando rioso» Fu- dell'Orlando 100-112). (Episodio alla dell' Università alunni canto ma la vuole Rubini e Ariostova del atto Mosca, Schewyrew-Rubini, pesni russo, poco Stefano migliori dell'ottava Parnaso bibliotecario de' usò metro Firenze, Le compiuta), non non nel Giucovschi, (Traduzione ottave da vivente. tuttora (traduz. Schewyrew (uno dell'Ariosto, Burenin, di russa, nel tradotto venne L'episodio dott. nella Rodomonte, Varie introdotta V. — Giacomo In Il — Sobolewschi, Letteratura Paschkin, odavi Il pregi. Bulgacof di in-18. ballate 1737), m. a deve Furioso ancora delle molti Géza co. RUSSO. Orlando era si sue del cura per tipogr. Semun, rima, del secolo, tradusse poema in Dalmazia. 40 pag. IN Raice preziosa il Minorità, raguseo, librario a (n. 1675, dall' oste inedito, lo commercio si Giorgi lettera abbandonare narrato Furioso. lavoro suo Giorgi di Radeljevic', Pacifico sviluppo ad di xxviii fra Ignazio gioventù, prima l' episodio più non ILLIRICO. SLAVO p. Fr. Il benedettino prima Da — la Ei Ferrazzi. IN sua abbiamo. noi versione. sia ; sibbene tentativo un che traduzioni delle perla che più nulla disse la continuato abbia ne non FURIOSO. Melissa). L. ARIOSTO OPERE MINORI. 189 CANTI I CINQUE FATTI PUBBLICARE ARIOSTO. VIRGINIO DA I che, secondo taluni,sarebbero il Cinque Canti dell'Ariosto, desunto dalle gesta dei ribelli, principiodi un nuovo poema, al Ginguenó, una nuazione contipaiono a noi, scrive il Canello,come del fino alla rotta è affermato L'Ariosto Anche dal il poeta pensò dapprima di condurre li farebbero al scorrezioni arguireopera giovanile. in sé probabilitànon — Ruscelli, ed ha accenna Le di Roncisvalle. alla vendetta e di metro lingua e che Furioso seguito della nel guerra Fur., xxxix, di Ciò poca. 74. — Gaspary viene alle stesse conclusioni, e riesce pur a al Furannodare rioso, precisareche i Cinque Canti si dovevano qualeera nell' edizione del 1516, alla stanza 45 del canto xl st. 63 dell'ediz. comune); e che poi il poeta li lasciasse, (clvi, al matrimonio per sostituirvi gli ultimi impedimenti famigliari di Ruggiero e Bradamante. (Zeitschrifì fur roman philol,in, il 232-33). I c.3Ì il Rajna, un che e poco d'umor si conviene dopo il riconoscere Furioso, il scrive principiod'un presto interrotto per deliberato proposito,hanno più grave, più solenne, andamento l'opera scritti Canti Cinque in cui poema, nuovo un detti Solo principale. l'avventura faceto. della Sicché Liberata, nel balena: Furioso, ci in quarto una canto parola,più epico, viene a ricrearci neglialtri appena v'è traccia rusalemme Cinque Canti, Rinaldo, Ge- rappresentano quattro termini succes- 190 Le progressioneregolare.... sivi d'una V. Polidori, Proemio da a la lezione Canti, I Cinque da reales 1857, la compresa non Canti de Medina Di illustrato di Ardito Articolo un pubblica a Polidori — a I dell'Ariosto. falla Far- sett. 1845. di L. Ariosto. Articolo 13. n. nel critico. Mondo n. 13 del Rinaldo del Mondo Ardito, ecc. illustrato o — Frammenti preposto alla del Rinaldo che si edizione sua Ardito, venuti Ariosto, Opere Minori, Firenze,Le Sul L. Ariosto Rinaldo al Ardito, Prefazione nier, Mou- storico-critica tempo, premessa delle Lettere dell'Ariosto. Modena, 1862, p. lxxix; a La i, 383. CappelliA., intorno Aiazzi. Firenze, Baracchi, 1847. Cinque Canti, 1857, 17 poema FilippoLuigi, Proemio luce nel 1846. octavas en Ardito, frammenti inediti, blicati pub- dei Frammenti inserito Torino. espannol INEDITI. nuovo Torino, 1847, ReplicadegliEditori ad al gr. un Bologna, n. 28, N. N., Rinaldo Cinque ARDITO. Firenze, Piatti,1846, in-8 di edizioni dei originaleda J. Giampieri e G. manoscritto Cesare, Furioso, tenendo Hernandes. y Lodovico, Rinaldo Cantù 20 tradotti FRAMMENTI sul Ariosto, sua. RINALDO Ariosto di Lodovico fine del annovera vennero Vincenzo intitolato Stanze dal Polidori. data al Polidori,fino Il 1544, in volta nel prima confronto Codice un Ariosto, ai Cinque Canti Lodovico la Cinque Canti fattipubblicare Ariosto,Opere Minori,i, 1. nel 1545. CappelliA., Varianti, tratte editi per ai premesso VirginioAriosto di Messer rioso. Fu- iv, 464. Ginguené, da dell'Orlando Fonti p. 34. Introduzione V. CANTI. CINQUE I Romagnoli,1866. — e cxxi. suo all'edizione e Bologna, RINALDO Tosi Paolo Rinaldo frammento autografo del Busto Arsizio,Tip.Sociale,1863. Ardito, Osservazioni. Romanzi Bibliografiadei Riprodotte nella — il Sopra Antonio, 191 ARDITO. di Cavalleria, Milano, Daeli,1865, p. 345-357. Primo « fattura far a pubblicamenzione dell' autore inedita nell'operadivulgata però, mal di ciò come di Seconda nome del né poeta, e Al Doni, Libreria. fu creduto, anche non veritiero, sempre Doni, chè per- VirginioAriosti, anco parola e così pur niuno tra gli eruditi o Contuttociò,un Manoscritto biografiposteriori. autografo, o avea da mosso tale parer nella , di quel , raccolta di opere passaggio alla libreria dei in quel tempo era chi desse anche cimelio ; sino fecesi a di Lod. fosse la che, a nel secoli dal dotto 1730; dalla cui Bevilacqua.Ma marchesi notizia di al mondo 1807, nel formata penna morto due circa dopo né fatto sif- un il giuniore Baruffaldi non riparlarne, producendone altresì alcuni saggi,nella Vita Ariosto (p. 172); ma senza manifestarci,qual che ne veduto. Si udì poi farsi, cagione, dov'egligià lo avesse 1812, Francesco da nella raccolta Reina la promessa dei Classici Italiani ; più tardi, gli effetti.Rimane codice a a fé casa nel trovossi poema stampa ed ferrarese Giuseppe Lanzoni, medico o Ardito, del Furioso, fu Gianfrancesco i coetanei tra nessuno i né uomo col del Rinaldo pervenissealle mani di non ma se similmente di intero pubblicarlo videro, ne ignoto il allora quel come fu argentese, che padre a un Vincenzo Faustini,canonico di quellacittà ; il quale,come ditario eredi poi venduto ebbelo ai signoriGiuseppe possessore, Aiazzi e Innocenzo Giampieri.» Lo acquistaronoessi al prezzo di 1100 scudi prima stato Tommaso romani, venduto ne dal S.r 500, ma dal libraio Poitier di Nel se 1863 amatore ne fu poi Parigi,il 31 nelle mani venne editori. Il codice fecero del S.r di edizioni ariostesche al a dissuaso. genn. Fu — 1862, per libraio P. A. Tosi poi legittimitàdel Rinaldo la che nel si è questione,giova assai, a che Rinaldo estense vi anno della Bastia allusioni e disputatoassai. mio si fece Ed ora a è solverne ri- avviso, il considerare, storiche della celebre duto ven- lire 1700. gagliardo propugnatore dell'autenticità del codice, ed posseduto dal nob. S.r Achille Migliavacca,di Milano. » Sulla già era Brighton,al Gancia, libraio Grenville, grande di sterline prezzo e un non toria solo della vit- battagliadi Ravenna, 192 1522, nel di Polidori. quale il canti i Poeta dal mai che paleografi anche mio, un' in ad onta di non certi le primi è, i ancora stessa con rado ci saggi dell' del rappresentino dichiarazioni autenticità molti tutte troncamenti ne' neppure ci anima pure V propugnarono rado più re dal dire, quasi che e, di somma, troppo, usò canto stanze; d'Orlando; , sicché, le avvertita del abitudini non in e, rozze non le modi del prigionia ben cosa molti sentimenti cantato locuzioni e la dopo 1523, poetici, diconsi pensiero avea nel Rinaldo nel finire un penna, avvenuti seguita patriottici e in che che e morali il Francia, colori quei fatti de' Quantunque cominciare una anche ben ma Francesco di ARDITO. RINALDO colui tiamo abbatdi voci, giovenili, de' valenti originale non , trovandovi sigillo espressi di che L. Ariosto, gli viene lucenti e non posso attribuita. i caratteri, non negarne il proprio ricisamente e verace la ternità pa- 194 COMMEDIE. generazionecinica, scredente, materialista,parve disonesto dar di sé spettacolo flagellandosialternamente reo né certo potevano più piacere a sangue, e al canto delle Laudi; nuova una le Devozioni, le rappresentazioni de'M'Liturgici, gliUffici steri, che apprendevano a tener in istretta servitù la carne, ad insorgererigogliosa contro avesse blanda troppo, perchè non lotta Nella spirito. lo medievali le forme tra la vittoria non nuove, poteva di il dramma successe spirituale la prisca commedia sopra coi veri lor ; la e che priscacommedia, liberissima Atene, che e (1),tanto al riso tanto e a resse mai l'avrebbe meno le nerbate non esso a e di Aristofane, i viziosi vituperodel pubblico nella lungo neppure al attecchire potuto guaìre, non dello staffile e Cratino in iscena metteva potè non leggier scalfittura ci fa una Eupolide,di gliesponeva tornò fino al midollo. pagano satirica,che modo nomi, di le forme e incerta. Al dramma essere tipo classico: divenne ribattezzarsi nell'Ilisso, e Ma antiche pagane in Roma tra noi. sarebbonsi pubblicana re- Che se certo pubblicagogna. Era già molto se la nostra Commedia, in tempi che volgeano alla talora insaporatadell' italico più dura servitù,patissed' essere Si rimisero aceto, e di qualchepizzicodi negro sale condita. comportate la — in Plauto onore lor ne' e Terenzio prima udirli nella propria (1420-1490)si fece ad apparecchiare, : si volle da lingua.Pomponio Leto di Roma, cortili de' più ragguardevoli prelati il incitamento di Leone il Peruzzi, quando si rappresentò, in persenza Dipinsele a Roma X, la Calandra; Federico Zuccari per l'Antigone del Dalmonte; Raffaello il Vasari pe' Suppositi dell'Ariosto; dell'Aretino, recitata per V Atalanta dai Sempiterni di Venezia; dagli stessi Sempiterni ebbe stipendioil Tiziano; Giulio Romano. Della magnificenza divisò alcune ne per la corte di Mantova onde la Calandra ci lasciò una di Urbino venne rappresentata alla corte memorabile del Cortigiano, Baldassare lettera il famoso autore Castiglione; il Vasari, in una ci descrive lettera al card. Ottaviano de' Medici, gli Giovanna del Granduca Francesco con splendidiIntermezzi., pel matrimonio colla Cofanaria bra d'Amdi Francesco d'Austria;il Lasca quellirappresentati ed abbiamo , fatti per pur Commedia la Descrizione dell' apparato e nelle in Firenze degli Intermedii de' sereNozze nissimi Grande' Medici Cristina, di Lorena, e Madama duchi della imponente rappresentazione della Calandra a il 17 settembre 1548, d'ordine della repubblica fiorentina, Lione, avvenuta II di Francia sua e moglie per festeggiare il solenne ingresso di Enrico Caterina, ce ne dà ampia notizia un libricciolo stampato dal Rovilio nel 1549. I comici italiani vennero Anche li Misteri retribuiti con 800 doppie. le Leggende e drammatizzate sacre veniano grande rappresentate con la rappresentala don Ferdinando di Toscana. E — sfoggio di pompa artistica decorativa. V. Burhhardl, p. iv. e. 5, p. 8. p. v, (1) In vitium libertas excidit, et vim Dignam lege regi. Otazio, Arte Poet., v, 282; ed Epist. n, 1, v. 148-153. — 59; e e. De 195 COMMEDIE. di Plauto commedie di alcune e Terenzio; nel Quirinale di il 12 atteggiò l'Asinaria;i Menaechmi, recitati a dai chierici di S. Lorenzo, Firenze (1).Se Poliziano maggio si 1488, furono prologo del che siffatte rappresentazioni erano, per che di lazzi sorbi. Le e peggio agrume, non con di forte più, savore si riprodusseroin volgare. Ma se non ne tenti poteano tener condiversi da quelliche furono : si gl'ingegniitaliani,non far del proprio:primo a cimentarvisi l'Ariosto argomentarono i con la sua Però Cassarla. lo stesso mondo ogni parte, la cima della modelli unici i latini: lo stesso canismo, mec- comico, che riputavasiallora, per parassito il servo la serva furba il figliuolo e ghiottone,la cortigiana, mezzana, e burlato, il poltroneche fa il bravo, prodigo, il padre avaro perfezione ; « il , (1)Né ser Paolo Comparini, allora capellano,e più tardi canonico i suoi cherici insigne basilica Laurenziana, fu il solo che addestrasse recitazione dei capolavori del teatro latino. E l' egregio mio comico prof. Del l' del- nella amico l'Archivio 23 del- in un eruditissimo articolo inserito nel voi. suo italiano (1876),dopo di averci parlatodi altre recitazioni di commedie latine in Firenze ci dà pur notizia di certo nel secolo XV, del Fiore, che non Ser Domizio cherici di S. Maria Piero maestro de1 , solo attendea nella sua scuola Terentius all'esposizionedi Terenzio che nel 1476 divinus reddit. magis nobis illum Donatm poeta, divinum Lungo, storico — — i suoi cherichetti conducea nella chiesa d'Ognissanti, a tenervi che sacre, ed alle quali non isdegnava assistere Lorenzo. Manco male, aggiunge il Del Lungo, che Piero personati tutt' altro rappresentazioni, lo stesso Magnifico la necessità sentiva Domizio di accomodar l' accompagnare le partite,con sul santo timor di Dio. » agli esercizi terenziani le sue « lucubratianculae Se non che queste recite di cherichetti era cosa consueta, anzi cagione Ed d'emulazione. il Mureto nel prologo del Formione che venne sentato rappreda' nobili giovani, d'ordine del card. Ippolitod'Este, scrive: decorum Quod si quis est parum qui putet Juvenes ingenuos personatos conspici in Scenam facere histrioniam; Nulla hoc habeat: re magis responsum Dijudicari omnia agunt, quae mortales fine quem Quam is qui agit, proponit sibi.... consuonerebbe nel suo a Prologo: quanto dettò il Poliziano facere Quod si qui clamitent nos histrionicam, Is Lo che prodire, et quasi sibi hoc id Atque Dum Etenim nos Pueros Ma dovette scolari di un si sferzano reprehendant, minime diflitebimur; sciant disciplinam antiquam sequi: formandos ingenuos, comoedo actionem veteres dabant discerent. ben essere curioso, soggiunge il Del Lungo, a cappellano,recitare un prologo, dove con frasi i frati : Sei qui nos damnant, histriones sunt maxumi; Gurios Nam simulant, vivant bacchanalia: Ili sunt praeeipue quidam Cuculiati, cincti lignipedes, ut sentire abati, giovenalesche clamosi, leves, funibus, Superciliosum incurvicervicum pecus; Qui quod ab aliis habitu et cultu dissentiunt, Tiistesque vultu vendunt sanctimonias, Censurarti sibi quamdam et tyrannidem occupant, Pavidamente plebem territant minaciis. 196 COMMEDIE. Nessuno, dal Macchiavelli il sensale, l'usuraio.» da' e Mandragola (1),osò dagl'incidenti sua tessere del La Calandra del del Trissino Cecchi favola i Lucidi Bibbiena; del YAredosio Firenzuola; gli Straccioni ; ; il Martello del Caro v' à di buono è imitazione l'Anfitrione. Amico del Per quel caro che che non Pseudolo era tanto quei Quel un ; i Simillimì dà tanto e son tenuti lor sé Tricnummus a' suoi Sciammitì Trappola di Giamb. ; il Marito buon dal e che so a' suoi Dissimili. La Plauto Di dall' Asinaria, Plauto dato aver quanto del Dolce arieggia compagno, intrinseco miglior comici, stesso in corpo e anima arricchirli tutti. Ei si contentavano, al di poranei contem- chiavelli, foggiatisui Menaechmi; e lo stesso Macdi Plauto, foggiò la sua sulla Casina Clizia. E il tolto l'argomento e gran confessa d'aver parte della della sua Moglie dagli stessi Menaechmi ; gì'Incantesimi la Dote; Porta costumi tutti son dalla Castellana e fuori,colla affatto. nuovo de' Medici di Lorenzino in più, di rimbiondirlo,perchè Plauto rimbustare e il tolto a' lor Terenzio dossi, facesseroloro non Commedia del Cinquecento non ha certo nelle vene una (1) La vera che poco medievale, e fu cortigiana; se non gocciola di sangue prima o in un di una canto dopo che ella nascesse, poco repubblica, né in città, in villa, nacque la Mandragola ma costei nata e non cortigiana, ma dal popolo repubblicana e battezzata figliuolapostuma e illegittimadel « ., , Medio Evo, , non va Il classicismo della Commedia che confusa durò colla più che popolare rimase sorella sbattezzata fino al midollo.... e pagana tirannicamente sulla scena, onde il germe infecondo nella sola Mandragola. tuna For- immortale! Il Macchiavelli scolpiva, che, negli ozii politici, giorno che usciva da un chiostro, e oscenamente invaghitone nuda. Gl'ipocriti,antichi drudi, gridarono allo scandalo e con di pensare ragione; e il suo gran peccato fu di spogliare uomini e cose, scrivere nudo. Con e a vero questa Mandragolaj parto di Giove, rinacque il teatro. Uno scimunito fu il modello che piacque all'artista; lo rTon ma Nicia comparve sulla scena, pensò, lo vide tra la folla,e quando messer Così vide tu uno un scoppio di risa universale. frate, una bizzocca, un favola semplicissima,colla rapiditàdi chi ha un una parassito; e compose in un' ora d' ozio e disegna una caricatura. Parve fogliodi carta sotto la mano da principio il profilod'un ed era quello d'un secolo; parve un uomo, satira oscena, capriccio,e niente più, da trastullare il popolo; poi una poi gismo silloun è un mezza sacrilegioche scandolezzò Europa.... La Mandragola affilato come una e spada; la favola breve semplice, quanto basta ad esporre il fatto ; non invenzione, non incidente, che non sia strettamente necessario che si svolgono e si succedono : poche scene rapidamente, cucite essa la scontrò la ritrasse era un insieme col filo ordinario del senso artificio.... Non alcuno senza comune, c'è ombra di satira interpolata, né d'imitazione da classica;tutto nuovo cima è popolare,la lingua volgare,la forma a fondo.... Il tipo della commedia sciolta ; strano colle smorfie contrasto Tirierudite del tempo.... » Gustavo •nellijLe Commedie V. De Sanctis, — dell'Ariosto,Nuova Storia della Letter. Antologia., A. xi, Ita!.,li, 141-147 e n serie,nov. 180. 1876. 197 COMMEDIE. lor dietro le predelle;ei si contentavano ceffo,o suonasser aggiungendo e levando, come meglio comporvi su le lor favole, il lor parso; fosse ai ciò, non e tempi per uomini. agli e Plauto, corregger E — ma comodarsi ac- per recavano a scusa: l'opinionedi quellimaestri miglioridei il simile fad'esser discepoli (1 Dissimili): han fatto i più nobili noi sempre, perchè il medesimo rem comici che vi sieno (La Moglie). Né altrimenti fecero eglino ciò seguiamo in quali desideriamo Noi a ed Menandro Cecilio,sì che a Menandro (La Sporta). — compose e Poche i Da Che Di Gli Essi Spaventavali il altrimenti avesse annunciato questa dai mal di temea (1) Terenzio son tutte di come i suoi modo, melius in le » e Plauto ove vituperato;onde dopo di che né commedia.... nuova in scena, più parte ch'ho tolse ne suno nes- nulla mai incline detto mezzo da aver soggiunge: — o fine; assevera che le eh' ei Menandro, più greco in quella stessa guisa che Plauto avea Ed il poeta Alfanio : « Fateor, sumpsi : — pratica Terenzio greci. Onde altro camino la Commorienli. sed ut quisque habuit , facere credidi. » Onde trassero. cancelli: stesso, ne' suoi Prologhi, ci di ceppo cò~sa sua; i ormare Orazio (Supp.,Prologo): ascoltarne senza scienzia, innanzi V antichità per riprenderla,subito Nuova, altra decus, apposto da latine,né greche lingue recitarno A fecero non (1) esserne che Lena: potersifar Né ispecchio. — veder poco ridere e seppono vietati agli spettatori Panni stesso pochissime leggono; ogn' voluto aveano il Nostro sentìa sì in e di far. si tenesse non sé Terenzio più meruere non che mato, sti- o molto loro, che minimum uscire preso nessuna e ch'oggidì si ardiscan che se egli; sì in noi Di molto prologo della fé alcuna ne di antichi l'Uomo nel queste maravigliarmi posso non questinostri,che quel che Non ardiva poeta comico le traducevano ma non trovasse Plauto, a' drammatici e insegnata facevano ne di nuove, Greci; ci hanno miniamo cam- se latina, aggiuntovio variato Ariosto, lo stesso poetiantichi I di buono la fé poi E (La Maiana). fu greco favola, chiamata una tribola; Terenzio via che istessa quell' noi per pur dolere si posson non e commedie sue avea ne preso non a da fatto Difilo Menandro conveniret non mihi; Quod me posse ha «Chi assai bene il Gecchi nella Dote: da' Greci le lor sia testimonio, e dica se quod 198 COMMEDIE. tale Che Sicché moderni Quel che gli par non ingegni, almeno o drammatica, le e V cui perfezione, che i comici commedie è gran di panno nuove in tutte nò le commedie coda né capo Così di (V.anche si qui può conoscere, d' invenzione,veg- e i l'altrui così e in in Roma sapersiaccomodare Strega fa che Orazio e di altro modo: in Roma; adottivi ; non ci non rettamente i al videro Prologo: «Tu i tempi altri come in mal i ruffiani più Comedie fare però bisogna si vive Ma torniamo ei scrisse i nostri le commedie ci si vender de' comici ma , si viveva come a loro armeggi, costumi, altra religione non guastatori. Ciò nondimeno, sole si la e schiavi, non sono miglior cammino. Quattro e non ci vengono gli piacea chiamare Traduchino : rattoppino e guastino non dica abbiamo : vivere, in Firenze dire ; non si vive non in Atene. il senno, l'Argomento d' un' altra maniera altro modo Menandro chie vec- e poi col scusano e sentando rappre- prudenza degli uomini tempi.» (La Gelosia,Prologo).E nella ai fratello : Aristotele sono e invenzione, e il loro insieme: e si e e passate usanze Terenzio usarono moderne, Firenze, in Pisa, in Lucca hanno non città scena tralasciati : e anticamente se la d'oggi, v'introducono Plauto, si faceva facendo e antichi costumi fece ora, ; tempi accorgendo che e il vero, intervengono ritruovi, di concetti l'antico col moderno e e e dirne A nostre chiate più,le loro comedie stiracchiate, grettee rubaclà : e peggio ancora, il vecchio col ch'essi accozzano e i è vecchio. Le prologhidella Strega, della Spiritata ; e il prologo dell'Assiuolo del Cecchi) ; e fanno guazzabuglioe una mescolanza, che non ha nò via nò verso, nuovo, un « , — lo gendosi,per e potevano condurla. il Lasca. grandemente e quanto questicotali manchino qua riescissero , forniscono in ritrovamenti.... E tutte cinquecento, a' dittatori antichi de' suoi cultori ingegno che cosa.... del regola, fin da principio inceppò l'arte impedì di svolgersie di giungere a quella tutte son nostri in lamentavasi, pur perfetto(Cass.,Prologo). assai, originali. Questo bisogno convertitosi di rado in natura, stima detto,esser troppo stretti dietro freddi, e, suggetto solo e gli antiquihan meravigliase è non andando Di impresa Delli già usano in Atene figliuoli le fanciulle. » compositori,ma non in s'attentavano Onde più filare in- all'Ariosto. edizione Cappelli,. (Lett., 199 COMMEDIE. p. 328 347), la Cassarla, i Suppositi,la Lena, e il Negromante: le prime due, da prima, in prosa; le rifece poi in versi. Die principio ad un'altra,i Studenti; ma, per molte occupazioni, mai finita (Lett., non Virginiole parti p. 325).Compiè il figlio rimase che il ce ne non mancanti, e la disse Imperfetta,ma Prologo; la compiè pure il fratello Gabriele, e la denominò e la Scolastica, ed Le lacune alla riempitepiglianodalla del terzo, e terza scena Però appunto quella che abbiamo è Lodovico secondo quinto alla fine. Era divenuto pubblicarle. dalla quarta del s'indusse non stampe. dell'atto terza scena alle mai a incontentabile della Jacobi (Fur.,xlii, 85) perchè le presentasse in dono Mantova, che glieneavea fatta pressa (18 marzo forma. Nel di 1532),avverte tutti qualche circa V osservazion errore che mani, con suo Cassarla, come sopra Prospero riferita,doveva e di composta et traducta fine fu comendata. meretrici gè andoe tante belle moralità gè n' è Lo a astutie et et mezo : varie poi a fuori,de vestimento termeci et de cinte inanzi sono che della musicha M. moresca battevano prima il Cardinale sia frotola,la quale de tanto canto fu bellissimo de due innamorati da uno tanti novi in quelle de de honorevoli ruffiano,dove accidenti et tante Terentio et boni de cochi scaldati de vino tempo cum canne Ma cum di non recitatori de in- pignate legno del glio quelloeh' è stato il mein tutte queste feste et rapresentationiè state tute le dove si sono grino M.° Pererapresentate,quale ha facto uno depintoreche sta con il S.re,eh' è una contracta et prò, sene piacere, fare, e da ogni Tarantho del Cardinale. liare fami- suo bellissimo et dolce melodie a fare fece ne Ariosto elegantia et vedessi i vestimenti scriveva Bernardino sera, o Este, volta rappresentata in ordine Lodovico che fo ornata tutti di una Luni ingani et cose andate sono come «n'erano già « la per suggietofu conducte nelle dalla lettera d' Isabella da de tanta ne li supplica le commedie stampa, de barzeleta quanto alcun altra che mai entro per lingua, e però avrà Mantova, per in forma principioal a essere 1502, alla Marchesa commedia in due chi trovato dispiacere(Lett., p. 347-348). gran », la fu invece nel 1508. molto della di abbiamo nel febbraio dal vi avrebbon si lascino sicché vadano non La che due e inavvertenza per delle altre volte una Gian a Calandra al marchese più trascritte rimetterle 200 COMMEDIE. spetivadi la persona che tute sono, gè si non guasti se terra una cum può satiare a guardarla per le diverse cose de inzegno et bene credo intese,quale non che ma rappresentazionede' « — salvarano la ne il R.° Cardinale sera dà dele ebbe lo stesso parte alla fece la altre fiate. » luogo la prima Prospero che in Marchesa: stessa dovico composta per D. Luinvero per moderna, tuta delectevole parole et gesti da riderne assai cum comedia Ariosto, 1509 — 1509 dell'otto febbraio Marti usarle per 68). Nel Suppositi;ed è L. Ariosto, p. (Campori, data chiesie, campaniliet zardini,che case, sua piena de moralità et fallacie o sia sottopositione. Lo argomento fo recitato triplice accomodato li a per lo compositore et è bellissimo et multo et costumi modi nostri,perchè il caso accadete a Ferrara, secondo et lui per questo non furono Vulcano tempo et facto una musiche, in et de questo de acto dicti martelli. cum che le saette menar li gambe, de' mantici fecero Suppositi e dalli recitatori, e rubate le a (Campori, L. Ariosto, p. 69) » Commedie queste due gli vennero col sono Comedia, battendo piffari sonagliche tenivano a la fine de martelli et cum Li intermedi narargela altrimente. saette cum non a habii noticia et ne Ciclopibaterno morescha Se che V. S. forse extendo me tuti canti et cum il credo finge,come la sano, Cas- grandissima con date alle stampe (Leti. 17 dee. e displicentìa Ar., 18 marzo che fossero riprodotte nella forma 1532);onde più non sostenne in versi. le ampliò e le ridusse tutte e due primitiva;ma si ebbe la Cassarla che mutò Maggiori cure quasi tutta e rifece sua di non (Lett. succen.).E nuovo altrove,fu di di Chartres,offrì al padre suo Onde nel Prologo fa dire alla Questa Commedia, Sarà, Ch' Ma Che noi un' altra Veder Ed se data in sua alla marchesa Cassarla: eh' oggi recitatavi volta, già vent' anni allora assai ne ed passano, questi pulpiti: tutto il populo piacque a riportò già degno premio: preda agi'importuni ed avidi Stampator fu, li quali laceraronla, E di lei fer ciò che lor diede 1' animo : Ferrara, 1529, d'Este, sapete, è la Cassaria, si fece sopra non gemi. ch'Ercole cena in forma, nuova ripresentatail 24 essa lautissima una nella in allora e denza preceduca di Mantova. 202 COMMEDIE. lo dice. ce La — fu recitata la Lena : in qual anno aon poi,non volta nel carnevale prima d' Este di Ercole 1529, per festeggiarel'arrivo del di Renata e prologo il principe Francesco, uno fu ripetutanel 1531, con del duca: l'aggiuntadi figliuoli scennino sulla fine, ampliazioneindicata con quel tanto e fescene sulla parola coda del prologo. scherzare di Francia: de' due solo scritte. Il Tirinelli la sì nel antica tipo , La classicamente. in campato Cassarla che tiene zialmente essen- cioè nel fatto tutta di luogo concepita ma fatto un , di e quei a commedia , sta non tempo, le con tiche. gli stessi espedientidelle favole angiudicai Suppositila migliore tra le opere accidentalità, con stesse Il Canello — drammatiche il Tirinelli Ed dell'Ariosto. vaghissimo e pieno di partiticomici dal quante fino a ne' caratteri contorni aria, senza sovrasti la Cassarla l'Ariosto,ma compose ne erano ne se Pigna vogliono che il e quante a il disse ne Il Cinzio dì Ariosto dallo stesso abbiamo come rara, fondo mante ch'io — riflette, e pagano, le tra avea anche mani; io, che che molti soggetto ricisamente si stacca la particolari, ne' minimi già il vi trova giorni l'avevo messa finirla più, perchè veramente animo di non mi non secondo il desiderio stato succedea mio, son alquanto in dubbio, s'io mi l'avere dovea di non scusare finita,e che per recitarla questo carnevale di finirla mi restava tempo (e questo pel timore del giudizio di questi poco uomini dotti di Roma, Santità; che e, più degli altri,di quello di Vostra da parte, quasi con dove ella pecca, e non la scusa si conoscerà mi sarà ammessa fatta in fretta) la dovea finire al io eh' io se o meglio potea, pure ; mandarla, e far buon animo, e conto che quello che conoscevo io, nessun molto ben d' averla e altro avesse Santità a imputato ignorante esser così l'ho ritolta subito parte di Vostra mi nacque condutto siano il a delle la si debbia o in Santità fare primo argomento, fine: ma parti che che non mi mio Vostra dovessi ogni opera non ho potuto, ho satisfaccia tremare l' animo, in due poi a punto, pensando Pure, quale ella la sia,a Vostra S' ella la dono. a cenni eh' io ne ancora , forse la mia benché scusa, però mi facciano appresentare. medesimo li suoi ho vera, per mandarla, e più presto ed ingrato; e poco diligente,che disobbediente E tanto ha in me mano. stata potuto l'essermi richiesta,che quello che in dieci anni, che già voluto ho accettata; tutti giudizio, perchè poco dal parendomi troppo mancare obbligazionigrandissime che io alle satisfacendo non saria non da ingrato essere riputato di esser Finalmente, conoscere. a debito, ed giudicherà degna a che tre non ci qual giudizio Santità insieme udienza, la mia Commedia avrà miglior avventura, ch'io non le spero: s'anco sarà riputata delle composizioni del che altrimente, prendasene quel trastullo almeno Boraballe già si soleva prendere; che, purché in qualche modo la diletti, io me chiamerò satisfatto. Alli cui Santissimi ne mi raccomando. piediumilmente con me Di Ferrara, alti 16 di gennaro della giorni o e sua 1520. S. Vestrae TT ... . Humihss. Fuori - Sanctis. D. N. Leoni Decimo. Lud. . et devotus Ariostus. servus 203 COMMEDIE. un'idea quale andò nella e però ad esserlo; In essa, Il Tortoli nella Lena, e e quelladi posto, carattere. delle molte il dicono che abbia uno i tra mezzo che, le tra morale. scopo d'intreccio dalla commedia Il Giovio Lena alla assegna il primo grado d'assegnarle l'ultimo, mal- dubita non bellezze d' invenzione sue Negromante egliandò innanzi,quanto alla modernità — il Tirinelli ma iniziò, di carattere, accenna il Canello del soggetto, passando in certo modo a Il — era gnano Suppositise- che l'Ariosto commedia vera dell' Ariosto, è la sola commedie — riforma quanto ai caratteri, tiene e la Lena. Suppositie una I sentimento. avanzando. poi sempre può considerarsi non se quelloche nella Cassarla perplessa,un vago d'una il principio veramente la questo punto egliavesse da chiaramente vedesse coscienza,e ancora che Gli sembra vita moderna. e di stile,segnatamente stupendo; malgrado della sua verisimiglianzamalgrado della semplicitàdella favola e della dell'atto che terzo dice , io modernità; ed sua « sono Cassarla, scrive E. Camerini La in cui le vicende gran parte nell'intreccio nel levare e farle due mestiere ad di vecchio dal nel Lena, l'onestà una della giovani donne pagare ; la e lui. con di ad mano Appunti batte fa figliad'un suo giovine che poi la sposa; nel sedurre che fa un giovane principalmente morati degli inna- uno donna una hanno lenone, Lucramo, un Crisobolo,padre di che teratura, di Let- di filati d'oro cassa commedia, vendere della ne' suoi bertone di quel nome e sua pola, disce- i biati, Suppositi,o gli scamricco siciliano, e postosi in casa di lui, ch'egli di un ferrarese come famiglio,la figliuola altresì poi sposa il suo in cui aveva vero ripigliando essere, servitore;il Negromante è chiamato a guarire supposto il suo la finta impotenza d' un giovane che si è lasciato indurre dalla un autorità non del mentre amava, donna, e per questa e cedere è padre adottivo suo catena una detta così da due che dell'altro;l'altro tornati con in la lui, e un giovane che V scolari che in casa figliad'un trovata fanciulla sposa a Pavia d' una lettore la donzella di nobil con che altra incidenti finisce col tenersi di curiosi stava patria,l'uno una sposare già obbligatosegretamente V altra ad donzella Ippolita, esser era a sangue; amava stica ; la Scola- corteggiano,l'uno signora conoscente di quello studio; ch'era e fuggita per l'altro ha di piano 204 COMMEDIE. quel tempo, questiintrecci, molto condotti; i caratteri ben sono colte ; il dialogo vivo situazioni felicemente è E dottore. del figliuola la trasportato da quella copiosa nel la Ippolita, signora per del sono abbandona suo amante, Corisca lo per di e donne o la ha parole da però che si trovano avvilita. Solo della casa sua di qualche cosa Eulalia, che la e l'animo : e sono volgare che al dietro correre lenone, la donna di Pavia donzella passionato;la nobilmente posta hai qui Furioso; tipidi in disegnati;le naturale e scritti. Non i nobili queste commedie in cercare ben di concetti vena tutti i suoi in proprie dell' Ariosto ordinari stanno a rarese insulse;Polinesta,la fer- meno giovane che non ha nulla di delicato,e anzi con di sapere urterebbe mostrasse la sua se non pertinacia, che il finto famiglioera un signore,al quale poteva, con la sedotta, è grazia del che non a disonestà sua cui ella ricorda innamorati il toccati Polinesta molto con ch'egli sentiva dei in il siciliano,nei Suppositi,son indizio dramma, della e più a dipinturemeno scellerato delle l'Ariosto compiacenza la corruttela Il caste. tipo del mentitore, ladro, espresso; più basse di quella verità di situazioni che di è benissimo Lucramo, vile,istrumento nel trario, con- soleva; anzi quell'etànon efficacia ed insulsi;i vecchi,al meno danno e Pacifico, marito quel suo rappresantare l'onesto, sebbene a lo traeva tempi lenone, amore, stomachevole, se è Moglie, compiacilo.I giovani laidi che esprimere saputo lo da il padre del e naturalezza passionie avrebbe per dipintimeno di padre è vinta le fatali parole: anch'essi son sono la Lena genitore,sposarsi ; suo la una corruzioni del mondo. fu Il parassita De' servi ed ve al dipintopiù felicemente da altri comici di quell'età. al tristo Voln' ha d'ogni specie,dal fido Nebbia pino malizioso ragazzo Caprino. Il Negromante fu altresì meglio ritratto assai altri comici comune. servile l'Ariosto v'à suo mal non tempo tutto nelle nello pio, esem- Spirito.È Di vecchio quello che m'appongo, ; vi ci trovo vi à bene vi à Commedie sue ha Non degli antichi? originale? se del Cecchi per un » io chiedo: imitatore cinquecento,ed è, del inferiore all' Aristone truffatore Però da l'arte,vi il Cecchi pur eglinessuna qua spesso anno dice e là è in tutto parte i filidell'intrigo, il grupposo. un intrecciato ramente ve- Ma, alito di vita del mirabilmente il 205 COMMEDIE. coli'antico, direi col nuovo con Tirinelli, quellache fu somma insuperatacaratteristica del poeta, V armonia Leggendo le sue Commedie, io ho specchiatadi-/. ; dell'ingegno. lui le piazze e le connanzi la sua Ferrara, io passeggio con trade avventura per dimestico mi io ; e delle co' frequentatori più di persone classe ogni con umili bische ; entro nelle perfino , case e ne nel tempio della giustizialevi trovo delineati e magistrati, notai e procuratori ed avvivamente e vocati e gabellieri e birri, ; ho presentitutti i pubbliciufficiali, né mi sfuggono le più minute consuetudini; in breve, nella costumi; i studio io mi Ferrara sua Che poi è se entro ci movo, io vi ci vivo. v' à non come vero, dubbio, che la commedia imagine di verità, esempio di costumi, specchiodi sia del le commedie cinquecento ci di morale caduta. era i Noi — potea non corrotti corrottissimi. esprimerei voler bene di L. laida la costumi d' quel tempo di Se di mezzani. laida la cietà, so- commedia, perchè di uomini divenne Essa di stremo l'e- scioperati famigliasciolti, a' padri,ed essi medesimi sempre essere la società legami usurai, di cortigianee di non i veggiamo che l'accoccan figli, zimbello che in abbiezione luminosamente mostrano (1), vita artisticamente inonesta. A oggidì,leggo nel prologo Dolce, bisognerebbe che del le teri parole e gli atti invede in quelleopere fossero lascivia. «L'Italia, mentre lampi di genio scrive l'Agresti non osa fissar le pupillein e le addita dolorando. Quegli autori quellenudità di prostituta, vi aveimmorali, e queglispettatori essere vano non non sapevano il senso. adusato » Quanto più sboccati i lazzi,più aperte il Varchi nel le lubricità, e maggiori gli applausi.Anche al suo della Suocera, si dolea che pochissimefossero Proemio Ragazzo , , tempo le commedie ma arrossire recte che gliuomini, che morata, ascoltatori. Invano potuto dire con Plauto (1) « V. Lasca, paucas Gomoediam i prologhi il prologo della Sporta, p. voglio, quello del Geloso. facta mores vorgognar immodesti. avrebbe non una La le donne, Commedia trovato di cui l'Autore più avesse Captivi: ne' suoi haec fabula est poetae reperiunt comoedias, Andronico. Livio speculum. 172; dell' Arzigogolo, p. 405; Gelli, 326; Varchi, quello della Suocera; Er. Benti- quotidianae della Orazio, cercheresti Spectatores, ad pudicos Hujusmodi al tutto non voleva ne sol facessero non vitae Strega, p. » — i 206 COMMEDIE. meliores boni Ubi fiant: si vobis placet, fuimus, signum vultis proemiura, plausum Qui pudicitiaeesse hoc mittite: date. (1) esempio venia troppo dall'alto;perchè,pur isviassero tutti. La Mandragola del Macchiavelli, che il malo non troppo, non immorale oltre dire ; la Calandra ogni neU' azione del card. sale del Vaticano, senzachè si offendessero e de' cardinali pontefice è dunque meraviglia se Non anche il alle condizioni diritto, sfacciati i costumi trovi la materia cercasse in minor Ed , suo cinico il tempo ; e numero, se , più veder velate che (2). indulgesse, oscenità pur e se fu in lui ci egli equivoci pur pieni di ben come le orecchie l'Ariosto linguaggio le oscenità, chi vorrebbe ora del di tanta del ridicolo in battibecchi benché goffie triviali, sieno pissima tur- nel e rappresentatenelle oltre Bibbiena, stra dialogo,più turpe ancora perchè moincoscienza di questa turpitudine, vano veniperfetta nell'autore del vos, odio Et, si placuimus, neque Se nunc avvertito,vi altri scrittori. in più rappresentate le Commedie il voltava: Lasca, nelle sue Commedie Romoreggiando, fate segno d' allegrezza. elle y sont sentenzia (2) Della Calandra Ginguené : « Quant aux moeurs fonds la forme. aussi mauvaises le E » Giglio Gregorio que pour pour Giraldi altamente liceat exclamare: mini apud vos secreto grida: « At nunc ! o mores obscena omnis revocata est ; passim fabulae o tempora ! Iterum scena omnium consensus agantur, et quas propter turpitudinem Christianorum expulerat,ejecerat,exterminaverat, eorum, si Deo placet,praesules, atque nostri nedum revocant, et pubblice actitari ipsi antistites, principes,in medium famosum histrionis et Quin nomen ipsiet sacris procurant. jam Sacerdotes honestentur. initiati sibi ambitiose » asciscunt, ut inde sacerdo'tiis locupletati V. Lasca, Canzone De Poetar., Histor., dial., 8 Op., t. n, p. 438. sopra l'andare alle Commedie del Zanni; Camerini, Scrittori comici; Nuovi profili letterarii, ital.,cap. vili, Agresti, Studii sulla Comedia ìv, 58, 59 e 134. E il Bocalini, Il teatro ed il lupanare sono 142-154. una sopra Tacito: due nomi. Non s'apprendono che s'insegnano che vizii,e non cosa, ma corruttele. La regina Giovanna n' uscì impudica. » nel teatro, ma entrò casta (1) Che — — — « — cominciò in Francia. La donna a mostrarsi non Una tale innovazionese piacque al pubblico, non garbò pianto a quéi rigidimagistrati: essi giudicavano le commedie troppo il monopolio delle antiche scollacciate, preferivano i misteri e sostenevano Né sulle — altrimenti scene si pensava 1565. che nel confraternite di Parigi, con sentenza della Passione. E il tribunale del 25 luglio 1577, respinse le patenti reali che accordavano alla Compagnia italiana dei Gelosi V Hotel de Bourbon dinò rappresentazioni,ne orper le sue la chiusura, sotto pena di lire dieci mila parigine, qualora vi avessero contravvenuto. Ma il nostro divenne teatro migliore? per avventura — — chiede con parole di alto e nobile disdegno, risponde: In alcune dei nostri giorni se non ci ha il gesto e la parola sguaiatamente lasciva del 500, ci ha o l'immoralità velata, perchè più colta, o il delirio che si trasfonde matica, dall' autore, in certa dramha il cervello a segno, che non la più che è, per chi non il lume ha perso dell'intelletto, ancora ci ha strana E più sotto: Ma anche e ridicola cosa.... oggi per l'Italia non l'Agresti.E commedie ridotti,nei quali conviene si esercita della nuova una continua il minuto violenza generazione? al e dove ad un prostrinolo, popolo, come morale al senso alla religione, pudore, 207 COMMEDIE. Il mondo cinquecento,chi quelledell'Ariosto? del serva reale, os- pittureperchè sian fortemente dove il mondo idoleggiate, perpetue devono essere fantastico è immortale, quando un grande ingegno il colora si studiano più che per erul'incarna. Quelle commedie non dizione, e e quelledell'Ariosto tuttavia si leggono e si studiano, de' primi e principali documenti del teatro anche perchè sono Camerini, il bene in Venezia popolo di del per Lelio accetta, fra stata essere in scena che fu mestieri meno che de' barcaiuoli le e ci dell'Ariosto, Scolastica italiano. La è mutevole il Martelli,rappresentata narra Flaminia, egregi comici, anzi che e i glisbadigli, sussurri passando scena calare sue priadella v' intervennero così motteggi svergognata venne la tenda.... Il fine attuffò i ed vulgo sibili i savi fra' suoi patrizi. applausidi ben sessanta Si è disputatose alla commedia convenisse meglio il parlar Pare V Ariosto, dal canto desse decisciolto o legatoa metro. suo, avendo la questione, verseggiatedipoianche quellescritte Però in prosa. avviso, risponde: mutato versi in essere che due averle non non così stessero Le di al marchese Mi « abbiano meglio ultime di che duole le feci in modo V. a del Commedie per così per Ec. li ma prosa: anch' io fatte in prosa incresceva che le mie satisfatto in cui Mantova, A parea versi. di- son giudicii strano, non me aver e mi duole sfarne potuto sati- Lettere,Ediz. Cappelli,p. 349). Ma quella» (Ariosto, le comedie dell' Ariosto anche al Varchi piacevanopiù già in prosa, che poi in versi (Ercolano, Ediz. Cornino,1744, p. 405). in prosa Ed il Tassoni ne' suoi Pensieri (x,14): « Comedie abbiamo non non se quelledell'Ariosto che meritino d'esser In poesia n'abbiamo nominate. veramente infinite,e molte ce di perfetteriguardando alla favola; ma sarebbero ne perchè del nome di di numero insieme mancano poetico, mancano E veramente la cagione precipua per cui il Castel» poesie. il verso nella Commedia, vetro, il Nisielye il Tassoni richiedevano a — si perchè è speziedi poesia,e Alessandro disgiuntadal verso. era la — scrivere al il suo Amor Costante parlare degli comun uomini maggior diletto trovandovi, in versi. » Ed in prosa, il Velìutello « poesia non Picolomini uniformandosi privatinei cepivano con- volle meglio ne^oziiloro che in alcune, che nel suo Preambolo se ne e , facevano preposto alla 208 COMMEDIE. Agostino Ricchi, / tre tiranni, dà le ragioniperchè Ricchi, fuor oV usanza deglialtri,la scrivesse in versi et no dialoghianziché prosa. Allo Sperone quellein prosa parean di Comedia il in comedie. al Castelvetro : « sdrucciolo, parendogli: che verso capelloal giambo. rispondessea quel metro dire il trascelse L'Ariosto La Commedia, necessariamente ricerchi il verso essendo poema, voi forse : ma Il Varchi — fa che par piuttosto vorreste che lo sdrucciolo...» Cui il Varchi: sciolto d'undici sillabe, il verso di versi linguavolgareabbia sorte nessuna quali corrispondanoagli ottonarj a' trimetri, a' senarj,e a A « i pare che la non me , altre maniere molte laonde le commedie se ancoraché abbia cotidiano Il ce nel Salviati, di versi che gli suo eran de' versi in — nelle accomodati. commedie, si sarebbe mai Il Baretti — tragedie la terza a quellapoltroneria nelle acconciato glialessandrini, gliavrebbon come che e ritiene il altro. non di rado Le sfavilla Comedie morbidezza che avea L' Eug. — Camerini e all'incudine e di fiammeggia.» in prosa paion Ariosto, come e il Goethe E che limato a strascico per ; e, come il Goethe, era anche Weimar, più versificazione, il Tirinelli: a aggiungervila l' Orlando. di la frase. greggia, accanto seppe due, volto, negletto,rav- contrario quella mano » ebbe ed alle comedie agli spettacoli corte « anelante una materia splendoredi forma già modellato suo lo dice per a dell'Ariosto delle commedie verso ravviluppae intriga nel quale,battuta La due una prosa vera « Granchio, dice che martelliani, Il Settembrini non se (Ercolano p. 405). d' aver scelto quellaqualità ai domestici ragionamenti processionedi frati che andassero a lungo una via, a filo e passo eguale e grave, dinoccolati. due pezzicome ricordato favellare nel , voluto rima; che egli non sciolto, sconvenevole.» al invece credo, grandi.... quantunque perchè e porre com- linguanon di bocca, sarebbe, volte parlaresciolto ed e più parsi più conformi avrebbe con jambici molte escono si debbono non d'uomini , ne i Latini ; e ciò;pure l'endecassillabo a a' versi proposito,meno a o io nella nostra l'autorità paia atto simile più è i Greci avevano si possono, non contra mi nessuno perchè che in versi, il che non se più di versi la che cura di si davano autore, soprintendente, e printendente soa talvolta 210 Io dissi sia solo COMMEDIE NELLE FERRARA non mondo un tutto meglio che in esse, in alito di vita del che vero esser d' DELL'ARIOSTO. nelle Commedie erudizione,un quelled'altri dell'Ariosto vi mondo del suo d' accatto secolo, ; che io sento nella tempo ; in esse, io mi movo Ferrara; io vi ci vivo. Concedo, che parecchicaratteri,e un suo quellide' giovanie dal teatro sé verità il greco latino;ma, e inemendabile,sicché Polidori, in presenza 1'Ariosto è hanno quando nostri sono, come paionoricopiati, della vivente della e finto in Sibari più segni,ritrarci a servi,sien per lo più tolti natura. quello che più somigliaal dell'età Ed gnatamente se- Fra Parini , ben in disse gli antichi, nell'intento di castigando,i molli costumi, specialmentede' gentiluomini correggere, l'aver de' sua il Castello scena di fatti coi il vivere della di prova, la E satira anch' patriasua. sua acerba essa quali eglivolle,per Ferrara. quanto notai più innanzi, io dato ricor- trovo 3; Scoi., ni, 2), residenza del principe;la porta del duca (Supp.,i, 4),quellache mettea al il Cortile (Supp.,n, 1), la piazzaattigua, intorno il Castello; Alla porta del Cavallo parte del palazzo. quale gira una (Lena, n, 3),e finisce il Cortile e comincia la piazzadel Duomo. (Lena, n, — Da di era vi, un lato di essa, surge la statua equestre di Nicolò, marchese (Lena, u, 3). Ed il poeta si piacea di pasove seggiare, questo il luogo prediletto, suoi (Sat. le due statue de' marchesi e fra il duomo 181), e che dalla profonda fossa di Garfagnana più e più Ferrara; volte, con di mesto faccia,quelladel duca desiderio,tornavaglia Delle vie di Ferrara Cortevecchia Borso ei ricorda mente. ora quella degli Orafi fine della piazzadel duomo — (Lena, n, 3),alla i suo con quelladi S. Stefano, Boccacanale di S. Stefano porticial dirimpettodella chiesa (Lena, ni, 2 ; Negrom., i, 2) l"Via grande Ripa grande (Supp.,i, 1) Capo Ripa grande San Francisco (Supp.,in, 5); e di là dagliAngeli,più di mezzo — — — — — 211 COMMEDIE. nastero, miglio {Lena,v, 8),piegando fra V orto detti Mosti, e il mopoiandando su al dritto,rivolgendopoi a man sinistra, E sappiamo da lui che la contrada Mir asole (Lena, iv, 8). — nella e (all'Università), ne' vicoli dietro al Paradiso (difianco alla Giovecca)eransi (Lena,n, 1 ; v, 11).Portavano esse ridotte le del Gambaro meretrici della stradella pubbliche lor arte rea sul petto il segno (Cass., pr. ih, 3). (delloro esercizio) Dei banchi de' pegni e de' prestitieh' erano in mano dei Via Mazzini Giudei,accenna quello ai Sabbioni (Lena, (Lena, HI, 6 ; v, 2): i, 2 ; in, 6); e quelliai Carri e da Riva , — Questi che E che quest'altri l'altre Sopra, non Se lor poco; un mai non ti dicono: pigliano danar mai vi prestano si riscuotono. non bandita Lena* in, 2. la antisemitica, proscrizione in uggia al popolino,onde erano (capigialli) dire a Dalio di Caprino (m, 1): anco per povero Giudeo Le rivendere, per volentier se e che sanno era gli ebrei Supp ositi fa ne' compran più cose dubbio; è non rubate, perchè comperandole Gostan allora esser fraudolenti,e'1 ver Delle se rubaldi usura, Né E prestano A Son — gli vien ne' catene, che piedi,no' 1 terrebbono subito non corresse più spesso darli noia. A Delle osterie nomina Gorgadello,vicoletto lateralmente quella della Massara, al duomo, dove soleano in parare ri- i a più gran beoni di Ferrara,a giocarla mora (Scoi., v, 4), batino, mangiarvi grossipiccionie cappon grassi,Cucchiulino,SabMariano, fra Gualengo, con che metton che e putridisempre gamberi cotti, 1; carestia nella vernaccia, Anche 3; Cass.,v, 4). Moschino, che all'assedio Rodomonte (xiv,124): i, ii, — Getta e nella fossa.... non le Come È li di vino bigonce a veneno e un sorso sangue quivi muore; il sentir che e ne capo, dipingerossi più (Sat.i, 63; Lena, volle di sia ucciso adora.... n'ha Parigi fa altro che già '1 vuote. viperino si puote: quel più l'annoia, l'acqua se ne muoia. che a nel Furioso L'acque fuggia quanto fuggir Or ce da merli.... Moschino Giù E Moschino messer vino, morato ramme- da 212 COMMEDIE. inoltre l'osteria del Ricorda (Sat. i, 67); quella del (Negr., iv, 2), e la taverna di S. Domenico destra Bufalo, a Moro della Sdraia La (Cass.,iv, 7). porla degliAngeli(chiusanel 1598),che in prosa al Po avea detta porta vien (Supp.,li, 10):ivi l'osteria dell'Angelo o alla porta di S. Paolo 1 ; Scoi.,i, 3 ; v, vasi il Po di Ferrara ii, 2) positi, il Che della dal i si — di fuori Ferrara fango....che Trovammo, Al 2); le navi scarcavano essa, ove ni, 4). gevoli Disa- — ; onde ne' volte da ebbi Padoa dubbio gran poveri cavagli rimanessino. tempo, in che ilNostro dettava la Lena, scavavansi parte inferiore principea paio di buoi alle fosseme Ed oh ; di Ferrara mandarli Ilario,nella Lena chiunque aveva coi carri (in,2), era li scortichi. bene i dintorni (1) Anche : una ben almeno, ei dice,non quanto Sup- narra: di qua più 1; n, Padova a famigliodel Sanese Terribile . all'angolodella dogana, vi della Posta (Supp.,iv, 4 ; Scoi., ni, 2): presso, (Scoi., i, 1, 3; le vie da sfondate e direttamente al Ponte, passa(Scoi., i, 2 ; ih, 2). I burchi per Venezia Francolino a conduceva porta Reno — (Supp.,iv, trova vansi del Leone, nella commedia le fosse buoi,obbligato volta la settimana. lieto di vendere avrò dubbio il suo Ed bel che il giudice (1) ci ritrae le ville e mette in deriso i costumi ricche e popolose , soggette al bel Poeta dimenticate,e per infino i più vi ha Sabbionlustri di Padusa (Egl., v, 66). Sul Po di Volano cello vicino alla foce (Lena, ni, 2) ; sulla riva destra del Po di Primaro , del Santerno, viene e fuggesi Argenta (Fur., xliii, 143; iv. 41; Sat. v, 162); sulla sinistra trovasi Filo (Fur., xliii, 146); S. Georgio, con le torri,alle due sponde, della Fossa e di Gaibana (Fur., xliii, 63). La parte più bassa del ferrarese tra Primaro è tutta Volano in giù verso e Filo, voltando e Goro, di valli e di pascoli(/ Cinque Canti, v, 59): e tra le due foci abbondante dominio secreti e degli Estensi, non sono più dal di Primaro alle piscose paludi, vi à Comacchio e (Fur., Volano, in mezzo VElisea e Fur., 180; pieno di salvaggine 41); (Sat. nr, il, xliii, 58),bosco (Sat.i, 45). 11 barco, luogo di delizie della Casa d'Este, trovasi tra il Po di A Malalbergo fu incontrata Lombardia le mura di Ferrara. e ricevuta e I Lucrezia di Alfonso in due dove esso venne a : moglie giace Borgia, quando rami inclina marina II destro corno Eridano, e si dote Che tanto ancor sia lungi (Egl.,v, 238). Per disegnare i quattro lati del Ferrarese, a Filo, Cento, Ariano a mezzodì, ponente, a levante, a settentrione nomina e Catto (Sat.n, 232); e nella Satira sesta (v,162),per disegnare il levante di Ferrara, Argenta, al confine del ravennate, e per disegnarne il ponente, nel Po, al confine del all'imboccatura Panaro Bondeno (Fur., xliii, 54), di quel di Modena. E delle terre del ferrarese trovo pur ricordate;Dugentola (Lena, il, 1); Ficarolo (Scol.,11, 5; Fur., xliii, 53); Francolino (Cass.,ni, 3; Negr., in, 4; Scoi., ni, 4; Fur., xv, 2); Garofalo (Supp., (Lena, in, 2) ; e S. Prospero li, 1 ; Scoi., ii, 5) ; Ro (Supp., m, 4); Sandalo Per la sua Ferrara (Scoi.,i, 2). veggasi a p. 26. alla — 213 COMMEDIE. la società corrotta, e sino al midollo e peggiorati, Ferrara, che adombra sua il sotto guasta, della di Sibari ! nome rara Fer- A — titolo di signori(1),e la più parte di conti (Cass.,i, 5) (2).Fino alli barbieri paionnobili (Scoi., iv, 4)! Ma signori senza signoria,più gonfiidi vento che le palle:fuor tutti si dan che vanti titoli e di poc'altro magnifico; Tutto di dentro. vacue fumo, ostentazioni e e di fuor scatole nuove, come ciò che ci sai veder favole,non dipintee hanno spendono in adornarsi, (Cass.,i, 5); odoriferi tutti, femmine polirsi, profumarsi,come ducono bossoli di spezie(Lena, i, 1).Intanto che i mariti si ricome alcune spezierie, presso alcuni banchi, alcuni fondachi, a nuove, cercar al di battere a fuori,non che si né sanno, appartiene,ciò il becco su tutte le corrono ciò che sapere curano che cose più loro mogli (Negromante,Prologo). E delle donne ci mette in mostra il lungo strascico di ampolle, di vasetti,di lisci,di unti ribaldi,e pelatoi, stuccetti, che si affannano ferrazzuolie cento altri ordigni(3) con di parer belle, di supplir con (Cass.,v, 3); natura le loro fanno e tutto in azzimarsi, che vestirsi, i, 5; per v, tal 3; Sat. ni, v. guisa andasser il buon 121 e le case ne i bei vengono 202-226). a — mai Né a è se precipizio, Il disonesto avara perdono in (Cass., fine meraviglia se fosse falsificato ne trasmodar reggimenti antichi via via nelle mancassero, il borsellino a tutti gli uffici di restringesse di cortesia che lamenta e ospitalità quasi spenta. Eccone, in brevi tratti, l'epilogodoloroso: e di necessità non fu loro dove tempo che il gran di Ferrara. sangue facea sì che spese Y industria si dove Qui, giovani, generalmente dati all'ozio, Tutti (1) Sat. vile La adulazion e spagnuola Messe la signoria fino in bordello. 77. v. i, vecchi Udì che gentiluomini E la più parte conti si chiamavano, E l'un « l'altro parlando, si davano E nella Titolo di signor....»Cass.* i, 5. vano, Scolastica* v, 4 : « Sonvene (contesse)Fra noi pur anco, e di quellesi troChe han da mangiar quanto vorrebbono non Spesse fiate....» il Marescalco, del Lasca; G-. Aretino (3) Veggasi il prologo dei Parentadi del Bibbiena, atto il, se. v il vero e prologo della Calandra gioiellodi lingua e di stile, pubblicato per la prima volta dal dott. Leopoldo nell'Archivio storico. Nella Satira del Giambullari, Franchetti sul prender moglie, si ha un'idea di tutta la chimica della toeletta. All'età del Gelli, (2) con — * — i lisci un erano sunto manuali parte se in tanto numero può vedere ne del v, cap. secolo 2. xvi. — scrivere dei trattati interi;ed di scienza, ed altre Enciclopedie la Civiltà del Rinascimento, Burkhardt, da doversene negli Specchi V. 214 COMMEDIE. Non hanno Che tuttavia Le di dir Da non Se ci vogliono, 4. essere Sentite donne voi, ch'abbiano il dì tutto Essendo o grazia, vi vadano non essendovi non i gioveni, i luor uomini, corteggiar? il ributtante fa ribrezzo pudicizia. tScol.jn, i, 4: quali case A avvezzano, Virginia, né venisson, servar Che esercizio, loco libere ch'elle poter Lucrezia Negromante, In E in altro che di far ciò e altro né le femmine: forastieri ai lor costumi Li nel pensier sollecitar quai,più qui E E altro cinismo di Lena che racconta: Il lungo stimolo Di questo Che da niente uomo mai: cessava non la nostra Sarà Governar sanno seco, il,2. V. — v, 11. linguetutti 3); riportansempre ciò il salario i denti e ei che gli amici del (Supp.,i, 2). Se che avanzano, (Lena, di in odio che non t'ingannano, 2). n, poteva attendere da una libito facea lecito in sua legge. Non guardate, veramente che hanno la bocca ti rubano, ti assassinano società debiti inverecondi, ruffiani,falsi,male padrone,perchè hanno puoi dar loro pronto E sapendoti tutti i nostri (Cass.,ri,3; Negr., n, (Negr., ri,3), e sempre radono Pacifico, Moglie, compiacilo; — ventura: Ci pagarà....Lena, I servi di poco il si meglio l'Astrologoa Cinzio, consigliava di far danno Mai Vostro. Che E Anche sporger lo faccian,purché dir che son grandi uomini: son falli ch'imita tradita era rarissimi far lo possano; Il Negr.^ maggior paiate.... giustiziavi la colui in utile torna età, che una a fan, quanto più si può Non La lo non più altrui,se Siamo ni, 1. e venduta. — querelaal podestà? E il podestade T'ara subito gli occhi alle L'offerta,mostrerà mani, che Maggior faccende;e se O una testimonio ti terrà da non e non vedendoci far abbia avrai bestia. indizii La Lena, in, 2. Vuoi tu 215 COMMEDIE. Vuoi richiamarti tu che vuol al cenare, ? Ei ti farà risponCapitanodi giustizia dere ti farà dire che per occupazioni d' importanza o si è ritirato. Rificchi tu la dimanda? E l'usciere ti gli può parlare.E tu a rincontro: falli, eh' io sono qui di fuori. Ed egli: Commessemi eh' io non gli fèssi imbasciata. Rispostotie' hanno così non altro (Cass., Quantunque negli iv, 2). bisogna che replichi in balìa del podestà accrescerle, statuti segnate le pene, era risponderà:Non di grazia,saper se , — che meritavano secondo non i che valevan secondo ma falli, le di ben L'aver nome degl'inquisiti (Lena, v, 3). bene A piluccato. provveduto,era un titolo di più per essere noi quanto forse sariasi potuto ripararecon piccolodispendio, di scudi (Cass.,v, 4). Meglio si potrà senza numero gran facoltà — n'eran creduti i ruffiani ed i tristi che (Cass.,iv, 2).Credi tu, chiede che li rettori che simili barrerìe ogni cosa? intendino Anzi, che Poco mal e E fa nelle lor terre se dove non voglino non guadagno più aperte le taverne veggono; dovrebbono, aver gli usci la domenica, meraviglia che veramente comportano Lizio: volentier,credo, e le orecchie Che Suppositiil Ferrarese, nei intendino Guardar E Cui mati ed i costu- i dabbene divertire la corte, alzasse poeta che un franchezza tanta con iv, 6. scriveva per il velo di tanti dei delegati del soprusi,delle tanfe infamazioni e soperchierie principealla presenza stessa del principe. Guai poi se per tua mala ventura eri astretto ad impigliarti in liti! A propria (Supp.,ni, 4).Ma chi vuol ....a Quattro E poi Chi e ce ne è lecito privato non un di autorità che egli ci fa avvertiti, bisognano litigar cose: chi la farsi ragion ben ragion, prima, bonissima; la sappia dire;e terzio, faccia;e favor poi....; • fa la chiosa: amici Aver potenti,ch'ai Raccomandin Dovendo, E se E giornie Che Brami tu hai stanco la causa brevemente giudice tua: la che, vincere espedischino; torto,che la differischino mesi, e tanto in lungo menino, al fin di spese, accordarsi teco il tuo affanni e strazii, avversario. Supp.,,iv, 8. 216 Con COMMEDIE. buon di danari, dice Fulvio Crisobolo,e non te ne coi parentipossenti, buoni amici tu potrai con mancano, in litigio tenere il povero, tutta la vita sua, da farglirincrescere E narra d'aver cercato di darti molestia (Cass., v, 4). Filogono: numero a — El credito Mio primo quaranta Soldi;e questo tenuto M' ha quattro anni, e ci era lire di Date conformi; ed ho quindici e in litigio ben son due sentenzie in salarii speso D' avvocati, procuratorie giudici, Duo le citatorie, tanti; e poco men Le copie di Mi costan. scritture Metti levar dei berrette,che Le e' ho scarpe, Dietro Più a' delle esamine, spese processi e Le capituli intollerabile appresso Fatica, e gravi Del de' e di sentenzie. questo e a quel traendomi, pel palazzologromi a su procurator,che sempre corrono, di quaranta lire credo vagliano. Poi, dopo le fatiche e spese, i giudici Solo in quaranta chi E Ve' ha le speso ragion lire lo si può che quando Poi rivaler mi Quaranta grattar le natiche. in Ferrara lire almen Quelle quaranta Ma sopra certe a che penso, lire quante son moglie comparir con La Della sua condannano; dote, che tutte si rendono! s'avesseno! massarizie vagliono non tutte, eccoti l'inventario me l'occupa. La Lena, iv, 2. men meravigliarese l'Ariosto si mostrasse La proai curiali, amico si chiamassero. con qualunque nome fessione di avvocato, anche a' que'dì,era lucrosissima. Oleandro, uscito da Otranto in farsettino,quando il presono i Turchi, condottosi a leggerein Ferrara, col salario, consigliare e avocare, di venti anni, avea da parte più di fra lo sdazio messo il poeta gli fa dire: opes dai sanctio sedicimila ducati. Onde aliis paleas,ex istis collige ex i, 2). juslinianea grana (Supp., Né egli seppe meglio ritrarci la Discordia che co' versi : seguenti Ned è dunque da — — Di citatorie D' esamine Avea piene e e le mani Di chiose, di di di carte e libelli, e il seno, consiglie di procure e di gran fastelli letture; 218 COMMEDIE. guardano dubbio ti non qualche volta sicché nella tasca, nel seno, voglianoscorticare vedere per tra se ti vien carne e dazio mercanzie e robbe che pagasson pellesi trovino appiattate Chi aver tali uffici è ribaldo e per cerca (Supp., iv 3 ). ghiottone(Supp.,iv, 3). conseguenza Gli sbirri poi,mala razza tutti,feccia d' uomini. E che vuoi — , tu pensar se non sieno, esclama Ilario nella tutti. E parte,e rubano la A ne per le le Non leggi. — Con camere 3). Se terribilise si vendeano ammicca della merce che ci sono; e (La Lena, in aveano il conduce frodo, e Corbolo su cura in 'n aitar grida e delle (La Lena, u, 3). delle ad onta il grifoe le mani unge grida Corbolo, sé pattuitibolognini,e ne le li mangiano se a in salvadigine, squadra tutta la piazza, ai pizzicagnoli. Invano; lo ed a conviti pubblici nozze queglistessi di uno Vescovato, conviene i a spese. le tavole, Che sopre del duca gli annovera panno bolare esecuzione,im- (Lena, iv, 6),recandone non chiede un' far a sue puttane i bertoni che non le campagne le tempo ne treccole, fagiani apparir pene tolto per V altre città. Corbolo tutte cerca nelle il, d'averlo Ferrara, per alcun vietano Li uno scusa in come malfattori, tenerci dalle risa possiamo non non deglisbirri chiamati Torbido il mantello al perticato nel vedere poi i Lena, gli stessi che si pagano per pigliarli (ni,2)? Né vi è il podestà, che col cavaliere dei birri,o contestabile, estraneo fa che seguenti:I giudici in rinchiamati ghiera vestivano a lungo (Scoi., iv, 4): i colpevoli (Cass.,v, 4); per farlicantare, messi alla fune (Cass., la lingua fune che, a miracolo, fa sciogliere iv, 6 ; v, 4); alla santa E anche tra a' le consuetudini trovo notate mutoli; gravissimepene bandite gY inquisiti (Cass., v, puniti con facoltà di far pene 1); le arbitrarie marcire l'uscir di notte contro (Lena, v, 3); in lume, carcere e i ricettatori de- vietate: i ragunanze il debitore senza le sotto sori trasgres- a' creditori data terdetto (Lena, 1,1):inpena di tratti di pagnavano (Cass.,iv, 3; Lena, ni, 2); i poveri l'un l'altro si accomle porte (Cass., in, 9); (Cass., iv, 6);all'alba aprivansi si le botteghe, in fin che non le due (dinotte), non suonasser serravano (Id.). I bimbi apprendeano le prime lettere nella fune — 219 COMMEDIE. (carta contenente tavola sottovi il pater, l'alfabeto)con e prima esercitati leggere a compito {Lena, n, 1),e poi a distesa E nella Scolastica (i,3) trovo accennate (Supp.,i, 4). per — sino dei letti le forme nel come de Julia carme di canto, da e dell'arte il modo di tenerli disfatti (xxiv)una molto musicale; nel iv, st. 120 e dei rifarli; artificiosa maniera chi studia la storia da passarsiinosservata non e , Canti Cinque cennato ac- pur il pubblicodivertimento di tirare a segno con saette che praticavasi in Ferrara, il dì di S. Giovanni, sotto Borso, Per quanto primo duca, e sotto Ercole I che glisuccedette. nelle vesti di riguarda agliabbigliamentiche si costumavano — donna, veggansi le Né minor con d'inganni a che imprimere le figurelascive disegni di Giulio Romano, da altrettanti infami sonetti dell'Aretino, le e su più che oneste, acciò copia[Supp.,Prologo);ei lamenta in carte abbia hanno si lascino (1524),condotte s'imprimano che piena — Roma accompagnate ne gliabusi di Roma ci svela {Negr.,n, 2); dei gaudenti di Roma, degliApostolie de' Martiri è molto dolce, Ed ei lamenta bel vivere (Scoi,in, 4). un è santa del Raimondi mondo ediz. Polidori. xxm, xxn, di malizie e lor spese nella xx, franchezza a' cui il sangue che lettere belle i Vescovi dell' anime che che il tutto la poca cura fur da Cristo lor date in custodia che i frati cortegginotroppo le (Cass., i, 5); lamenta vedove per beccarle meglio (Negrom., n, 5). Mandando eglia X la sua Leone Commedia, il Negromante, dà nel prologo le tratto d' amara ironia ma con un più splendidelodi al pontefice, ricorda avere al a casa carciofo. , se finché , dichiara renda non che non quel che A sua si possa avrebbe del voto, ei — alla ne Corbolo soggiunge: « questa mattina a al prezzo Bartolo l'altrui. Ma la bolla delle tira Bartolo indulgenzeplenarieche affatto in dono non Il Piovano — le stesso tempo che sciorre non con v' ha al potevano lo non d' più può il frate Predicatore amplissime facoltà ; che si di che al mondo l'elemosina: è un solvere as- strandogli mo- rivestito, obbligo si forte sol che dia a lui dovuto spenderenel viaggio,in adempimento il carco trasmuterà dalle sue spalle(Scoi., m, 6). assai tardi i mattutini, ma poi pare suonino 0 forse erant i preti iersera oculi gravati eorum troppo » aveano beuto (Lena, i, 3).Né , e per 220 COMMEDIE. il grande clero avventura Temolo nel E me principi Fanno, col loro Fante, vi credo sia tutto eh' ei conobbe il mondo il la di nelle commedie che ; ciò mostra nuova andava innanzi doversi Cassaria Cassarla alla macchia i e ogni nelle lettere 13 edizioni della Cassarla novera già noto, ad in versi se ne in Suppositi, uscite in luce. ne conta e de' umano cercar al lamente so- zionamento perfe- in prosa, senza Suppositipure 18 della Scolastica. come l'Ariosto, gli fossero state rubate, fatti la più antica edizione prosa, queste due Commedie, che il Gamba, e in 19, da' Suppositi20; fieramente dolse In della COMMEDIE. DELLE 24; del Negromante 23, ed ; della società. morale e (Firenze,Le Monnier, 1857);18 Ci è in lui l'amore , doversi,innanzi tutto, mirare diletto, ma della Lena dell'Ariosto, altri vorrebbe convenzione,come pubblico bene eh' eglisentiva non della repubblica: resistere che gravezze, del Il Polidori prosa: la reggeva suo EDIZIONI sua è così grave Medici avviso,come intellettuale la si senso tempo, né si tenne dal dar biasimo, a chiamando l'età antica degenerisuoi concittadini, rampognar giustiziae rispetto, e, popolano prende spasso vi si può.... Negr.j i, 2. mio un fronte alta,a' a a è il si fa il solito....si premeno pubbliche Non Ciò mostra, buon Sanctis: quanto quella Firenze, presente Leone X, che di governo Le il De per avventura Firenze A e ancora. del card. Giuliano mezzo grandi uomini vi credono, esempio, eh' io, vilissimo naturale suo censura che fece del mal non prelatiche stupendo d'ironia, dice niuna li crederei;ma ne e ignorante che col de' grandi uomini! per sicché superstizioni, questi spirti.... pochissimi Per Ma delle Negromante (i,3): Di Tratto immune era con lui il la ed di Polidori,ri- 221 COMMEDIE. principiodel del tengono secolo ha indicazione non xvi veruna. La prima edizione di data certa della Cassarla è del 17 luglio 1525, in-8 dello Zoppino: la prima de' Suppositiin prosa, che è quellapur dello Zoppino adì 8 luglio abbia precise indicazioni, 1525; la scorrettissima di Siena del 1523, in-12;quelladi Roma, il nome dello stampatore. adì 20 luglio1524, in-12, non recano il Poggialied il Gamba si basino Ignoro su qualifondamenta nel ritenere l'edizione del Negromante, senza alcuna data, e dal Dolce intitolata come all'Aretino, dopo il 1530. Certo poco stesso, non Il mio viventi erano il 18 1532, e marzo ed principe, assicura l'Ariosto ne pubblicate. de' bibliografi prof.cav. LuigiRazzolini, secondo, si compiacque descrivermi nessuno uscita state ancor chiariss. amico a edizione l'edizioni più importanti: in Commedie prosa. Lodovico, Commedia Ariosto — intitolata li a' dì Suppositi[in prosa).In fine: Stampata in Roma de settembre nell' anno (a'xx, il Polidori) mdxxxiiii, xxvii In-12. gratiaet privilegio. con segnate alla col titolo il un' predetto.Al Commedia prologo. La segnatura,nel senza Ha romana. verso della Ariosto nel luogo quale trovasi Sotto il fine,vi medesima. nel una nota una di errore in-8. Sotto Ha carte — Ha bianca. carta dello merate nu- un' antiporta del verso in prosa. stampatore in cui si stampa incorso in molti luoghi. In fine si la data Assai compreso prosa. è verso quarantuna vi è il ritratto di S. Niccolò , legno. vera legge: Stampata in Vinegia per Aristotile detto Zoppino. A dì xvn di luglio mdxxv, di Nicolò un sua Stampata in Roma in fine: — in fine è la Commedia Finisce di Siena: carta una al col titolo predetto, frontespizio è Prologo in terzine. La Commedia il lettore di La fine v'è di la data, in avverte ed ranta qua- bianca. Rarissima. — alla romana, in stampa intitolata Cassarla: In-12. mdxxv. carte restituita alla Ferrarese dopo la scorrettissima bianca, e quindialtra carta Commedia In quale si legge: lettione Ha — tespizio antiportain luogo di frondel frontespizio comincia è in prosa. recto di Lodovico Rarissima. — rara. il — Ha carte sessanta arabescato. frontespizio La in intagliato segnate alla Commedia mana, ro- è in 222 COMMEDIE. La medesima. In fine: d'Aristotile di Ferrara detto assai. si Sono — Sotto di arabi. Nel di Messer |Lodovico ]L'Argumento aggi [unto et Cassaria,con vi è esso di verso seconda carta Ariosto frontespizio inti |più stam non [tolata |pato. di sotto la data. esso vi è il esso Prologo in versi, e nel verso l'argumento in versi sciolti,ed comincia carta Rara bellissimp ritratto dell'Ariosto inciso in un legno, e vuoisi disegnatodal Tiziano, e Nel Nicolò — trentasei in numeri carte Commedia legge: Stampata in Vinegia per Zoppino; mdxxxviii, in-8. la Commedia quinta segue della alla in prosa. negia Negromante. In fine: In Viin-8. per Nicolò d'Aristotile detto Zoppino, mdxxxviii, il solo registro Assai ha numerazione, ma Non da rara. A ad E, quaderni,ed E duerno con l'ultima carta bianca. Dopo v' è il ritratto dell'Ariosto inciso in il titolo del frontespizio legno, come sopra, e sotto la data. Comedia Il medesimo. dallo esemplare di man tratta pria prodell'Autore. In Vinegia appresso Gabriel Giolito de' Ferrari Commedie versi. in 11 — — — , e in-12. fratelli, mdli, ed in fine Nella carta una Dolce dicembre senza a Giolito de' Ferrari arabi, ed il ha La — ha Ha il La detto in numeri arabi, coli' impresa del Giolito. numerazione carta una In versi. fratelli, mdli, e registrocon Giolito a Ariosto, da di Lodovico in fine la data del Giolito. Nella seconda gennaro segnate mdl. Comedia Suppositi, riformata et ridotta in Gabriel 43 carte il 1 recto Di dovico frontespizio leggesila dedicatoria di LoGiovan Vicenzo (sic) Vigliona,in data del x di dopo carta — lui medesimo Gabriel Vinegia, appresso in-12. — Di carte 43 in meri nu- numerazione, che nel senza presa nel verso ha l'ime ripetuta, carta, leggesila dedicatoria di VirginioAriosto,in data di Venetia n a di mdli. Lena. Senza data e nome di stampatore. Assai rara. sotto il titolo quaderni.Nel frontespizio in legno. solito ritratto dell'Autore intagliato In fine: In Vinegia,per Nicolò d'Aristotile medesima. il registroA-D Zoppino, mdxxxvii, registro A-D in-8. quaderni. Evvi — nel Non ha numerazione, ma il tratto. il predetto rifrontespizio 223 COMMEDIE. La medesima, e e Dolce di xxvi la commedia ne ha 79 pag. Lena 30; carte picc. l'80 e ha 66; Il Scolastica ha pag. 94, Nell'elenco del La La il ha separata. La La 77 Negromante ed in non trovo di la ha pag. 78 è Suppositi 110; La bianca; La bianca. l'edizioni notate Venezia, Sessa, 1536, I carta una tore) stampa- particolare suo commedia e ha ultimo Coti. il Cassaria È dedicata Scolastica la e La è di carte nome senza — a prima. Cassaria Mario commedia la bianca. è 36 a in-12. seguenti Cassaria. in-12. Id. lui medesimo riformata e ridotta in versi. Venezia, Giolito, 1546, in-8. Ariosto Errori La La Lodovico, d' amore; Lena. : Id. Lena. da La (Napoli, Ogni Polidori Negromante. Ciceri. In numerazione e l'ultima Porcacchi dal — e et cacchi. mdlxii, precede Negromante bianca; è 41, carte Por Ferrari, che il Negromante ristampate; nuovo frontespizio Severino a ne Il ha numerazione frontespizio e Venetia, di Lena, Tomaso frontespiziogenerale (in versi),Firenze 1724, in-8 di de' ha la Cassaria, per Giolito comedie è dedicata Comedie arabi, È dedicata Passero, in data ricorrette Suppositi ha 48, ed numeri del Giolito. impresa (in versi) Gabriel Porcacchi Lena la ha il de' dal 54; Scolastica queste tranne parte, de' Ferrari mdl. appresso di in propria man Giolito trentasei Marcantonio diligenza somma Ciascuna Gabriel cioè, t Suppositi, la e Vinegia, P di esemplare carte trovasi a gennaro Commedie, con Ha — dell' ultima verso Lodovico da a in-12. fratelli,mdli, nel istesso Vinegia, appresso'di In dell'Autore. dallo tratta Il Negromante, Ariosto L., La Gli Lena.... Venezia, Cavalcalupo, 1587, Cassaria, in versi. Venezia, Suppositi: Guazzo, Vinegia, 1530-38. in-8. Rubini, 1587, in-12. 224 GIUDIZII DE' COMICI E L'Ariosto,eh' è A' STUDII CRITICI. al mondo stato Prologo Commedie unico scriver Commedie). (nello nostri tempi CONTEMPORANEI del figlio Virginio alla Scolastica. eccellentissime. Cecchij Prologo alle Pellegrine. Ma che dirò di te, spirito illustre, Ariosto gentil?qual Eguale al tuo Cede a te nella comica Ogni Greco Hai e deve dimostrato il il servar come il principio, da e decoro, a Chiunque vuol metter Cecchì,intermedio Il divino valore? tuo palestra Latin, perchè tu solo Delle commedie, A fia merto, al gran veramente Esser lode Ariosto.... a mezzo te solo esser e '1 fine impari lieto, pie per questa strada. vi, delle Pellegrine:,ediz. del Tortoli. chi cedono Greci, Latini,e Toscan, tutti i Comici. Cecchin E divino lo dice pur il Lasca, e I soggiungeche Rivali,Prologo. le Comedie.... quelledell'Ariosto in fuori,tutte quante V altre,sono le leggi e gli statuti delle donne, senza autorità e senza Prologo all'Arzigogolo. da Poche comedie poi in p. 405 e Non uomo B. verso.... ne 449). che poteva essere strane fantasie,come ci di scrivere Commedia fede. piaccionoda quelledi M. Lodovico quellemi piacevanopiù già in prosa, che Varchi, L'Ercolano (Ediz.Comin., 1744, me Ariosto in fuora, e come che le Comedie altro che il che nome un messer Francesco lo dice il Varchi, che compose V Ariosto non Florido osasse di hanno di (V. Varchi, l'Ercolano,p. 449). 226 COMMEDIE. Agresti Alberto secolo XVI. li dice Tirinelli Canello Balzac ricostituzione / — Hon., Traile du Opere, 1655, Riccoboni Theatre a ragione. tologia, An- della vita famigliare ecc. Suppositidell'Ariosto, — Milano,Vallardi,1880, de caractère L., Sommario J. C. ed e p. 284. la Comédie. Balzac, Plaute. della Scolastica. Hist. esame 181. L., Comédies et de Terence — n, p. 51. v. ital, li, 157 Sismondi de Università,1871. Veggasi pure Ign. Ciampi, Conferenza,x, — del dell'Ariosto. Nuova Letter. ital. nel secolo xvi, della italiana 1876, 533-556. A., La drammatica poesia R. Commedie serie,nov. ii Ugo p. 239-247. du Commedia argutissimistudii,ed Giuseppe, Le A. xi, Storia sulla Napoli,Stamperia della Il Camerini nella Sludii , De V Ariosto de celles calquèssur la Litterature du Midi de rope, l'Eu- Bruxelles,Dumont, 319. Ginguené A., Idee de ses Comédies. Milano, Giusti,1821, voi. ix, 93. Hillebrand, Études italiens. Paris, Franch, 1868. Klein, Geschichte occupa presso Feuerlein che des 800 drama's. pagine,in-8 Comedia Emilio,La La — gr. del italiana Giuseppe, Ariosto settimanale, 5 sett. XVI ne' suoi La all'Hotel Rambouillet. 1880, segna Ras- p. 150-53. Tra' circoli letterari francesi del secolo Rombouillet sec. fase, i, 1881. primordi. Preussische,Jahrbùcher, voi. xlvii, Salvioli del 500 Comedia xvn, la bleu camera fu per lungo tempo il convegno più in francesi di quel dalle migliori intelligenze voga e il piùfrequentato Vi brillavano,come parigino. tempo, ed era divenuto,l'areopago Voiassidui,Malherbe, Gombaud, Vaugelas e Racan, in seguito, delle Nella corrispondenza ture, Balzac, Chapelain e Segrais.... dell'Hotel persone di questo circolo poeti fervessero Trissino che e ardenti è notevole vedere discussioni. gli altri più famosi letti,studiati discussione della e spesso sui nostri L'Ariosto, del secolo xvi, discussi. Nel 1639 camera come fu messa bleu la Commedia erano il Tasso, il e più letti, all'onore della d'Ariosto / Sup- 227 COMMEDIE. positi,e la cui ne in si trova storia Gli pubblicati.... e questione: la Paulet, Giorgio Balzac ne jouger et de se dire vous parecchi: giudice della Rambouillet, Mademoiselle Scudéry gli spettatoriinteressati. laisserais ne attendant les Supposés que aisné. fròre Pour « fait le faveur opinion, en semble leur 786): escholier.... Je pas mon qu' il me à Roland vous que d'estre déclarer vous deshonneur de pas il m'avez de mente recente- sono de la Comédie pourtant arrest questa polemica lett. vi, p. il faudroit ignorata, documenti portò questo giudizio (lib.xx, de m' envoyer, pas in contendenti, Balzac Maddalena e maistre en attori di Giulia, Madame bella interamente narrata parte i due Voiture Chapelain letteraria querela una nacque A votre font ne gre il ne mon peut voir de fable plus ingénieuse,plus nette, ni mieux smelée celle-cyet que morite qui de luy 1'eroe aveva facevano serio testo; l'Apollo e estre aveva che dopo e Chapelain. Apollo dive, ce en genre Balzac giudizio di le sé Balzac Giorgio era Il veù fece Chapelain ma giudiziiespostinegli Entretiens Calliope dell' Hotel la rien encore per i cui grave, e n'a compare.... » Voiture chiasso. molto la France de- furono di il detto avea ardenti Scudéry, e suo parere, sostenitori Calliope era di sua sorella, Maddalena. Zeno della Apostolo, dei Commedia Lettera 1100, Suppositi (Atto Giovanni a diversa Puntazione Andrea proposta v, del 20 , un luogo Apostolo, 7). Zeno se. Barotti ad luglio 1740. TRADUZIONI. La en Comédie Taille 1566, 1585. the trad. francoys La des — par Jean E Engl. Brama, Supposés P. de trad. de Louys Mesmes. in, ingl. de' Suppositi, Jean p. i, 86. en ìlalian et Paris, Groulleau, 1552. riapparve nell'opera: De v. Arioste Hawkins Gascoyne, Origin of 228 DEI LOMBARDISMI DI NELLE Che chi si facesse noto ; l'ebbe E del ARIOSTO COMMEDIE. nelle Comedie l'Ariosto, e già al dire s'impeciò, è L. a segnatamente, lombardeggiasse i lombardismi raccogliere Camerini, ne unirebbe un in che polo. mani- grosso il Macchiavelli (?) nel Dialogo della linguavolgare,ove scriveva de' Suppositi: sopra il nome tu legga una « Voglio che commedia fatta da uno degliAriosti di Ferrara,e vedrai una gentilcomposizione,e uno stile ornato ed ordinato;vedrai un nodo bene accomodato, e meglio sciolto, la vedrai priva di quei sali che ricerca una ma commedia tale, altra la che i non cagione detta, perchè motti Ferraresi per notare a pur gli piacevano, ed i Fiorentini non non lasciò stare.... in molti luoghi vedesi difficoltà egli mantiene il decoro accattata. Di che cominciato aver appreso opera ma » a n' avvide se scrivere in sì che mai potuto studio « Fermossi e di in Siena quanta con dice di stesso aver quindi poi dato Bologna, e e per di se tutta Toscana, ne' suoi dettati avesse confessione pronunzia lombarda: nel primo Prologo della Commedia : egli quella lingua ch'egliha linguaFerrarese, di la Foscolo facilmente ei pure, migliorivocaboli nello in Firenze, all'eleganza non di talmentechè sapea, che II alcuni mesi in disinfingere può leggere ognuno Negromante. Onde il Firenze,e in breve tempo acquistòle grazie native dell'idioma toscano. Innestandone al suo modi particolari stile,nobilitò le familiari parole e frasi domestiche sue per fondere le dizioni de' fiorentini. Può facoltà e per una ne ch'era possedesse, affinare i modi uso di cui legittimatedall'esempiodei de' latinismi meglio porgessero le sue e aveva le lettuali fra le altre intelcome crogiuolo mestieri. Oltre classici italiani,non volgare poesia, che gli pareva che de' lombardismi idee. Pure genio vivace quel suo trovate isdegnavaespressioni faceva dirsi che i nella oscura e 229 COMMEDIE. riveste di solo colore un elementi di varia natura; colloca le dove suonano parole dove apparisconopiù efficaci, meglio, e le fonde in una lingua novella,copiosae nobile a un tempo, (Saggi,1, 200). Ed Eugenio Camerini: vigorosae corretta» fu forse il poeta che cancellò e rifece più,perchè « L. Ariosto — oltre la incontentabilità della lingua,ch'ei V idea, come mente non del finissimo la difficoltà presta; e di cui pure ben avea gusto, v' era V andò Raffaello della bellezza ; onde in avea gendo deter- pian piano delle ruvidità lombardesche, finché aggiunse del Furioso.» alla perfezione (1) lieto di toglieredall' immeritato oblio ben io sono Ed bella una e briosa memoria dotto veramente Torricelli di del Liceo Catelani, Preside e del mio carissimo non Bernardino amico Faenza, sapreiqual più,che modesto tra 1874 nel inserìa nell'Italia Centrale. Della del E di Omero che Ariosto medesimo. il si possa non cuna e mondo, questa la madre la e che fu Poeta mostrò di e solecismi, usati nel Furioso fu il uno — più acre smisurato Voci non e primi quasipatriail gran ne' suoi scritti più per paja.Pollione e censore io trovo scriveva trovava la reg- (non dell' Ariosto, e è forse catalogo di pretesibarbarismi frasi barbare notate nell'Ariosto. il bene d'indole convien Ma dire, osserva Proginnasmi poetici,voi. v, e. 31. fossero lui di tali da che molti accennati, non sterpi Corniani, di tempo si sono affatto spinosa e selvaggia, perchè in progresso convertiti anzi in fiori e vezzi di lingua. e bellissimo suo sonetto un (2) E il reggiano Catelani chiudeva — i poetar romanzesco, padovanitàdi Livio nelle storie di Livio ; e gianitàdell'Ariosto nelle opere dell'Ariosto: Fioretti,che (1) Benedetto il più dotto,ha tessuto Ciò educazione la anche giano? reg- questa sua de' lettori non commune o toglie compiacere d'avergli del di ricordarsi veramente è ferrarese sentenza. prima medesimo bardismi lom- e gliappropriail titolo che modestamente poetaree il maestro Matteo Bojardo(2).E che al reggianismi de' L'Ariosto — estri al avventura e Ferrarese, conferma la e L. ferrarese. Tutto Reggio dato di patria sticati, addome- in occasione del Natalizio dell'Ariosto,celebratosi il di 8 settembre nella villa Mauriziana: Deh! arsero a se pel prisco Omero gara lite Sette greche cittadi e in aspra il chiamando) a lungo funno, (Suo ciascuna incresca Non oggi a te, gentil Ferrara, Che quest'Omero d'un età più mite alunno. si onori e nostro Per tuo figlio cato pubbli1874, 230 COMMEDIE. studioso scrivesse più reggiano. E bench'egli cert'aria fra il serio e una per ispasso che per altro, e con il giocoso, pure, perchè in fondo in fondo mi par di vederci tempo) gran uno qualcheimpronta o somiglianzadi vero, porteròqui alcuna delle osservazioni. sue I. Nella questo quarto della Lena atto si legge verso: Un Toscani sospirar,un Ferraresi e noi Tèssere starnutire,un pronunciatiTossire in accento con tèssere. Non principio. Quel di filo che tanto si in accento con sarebbe che l'Ariosto si mostrò, almen F affermare II. del ottava scena nel mezzo ; dunque bugia Tèssere,reggiano. avvolge all'aspo, che il guindolo e tassa, poscia a gomitolo, è dai Toscani chiamato Madai Ferraresi Sgavetta,da noi Filza. E così appunto, cioè reggianamente,lo chiamò l'Ariosto nel trentaquattresimo del Furioso (st.89), come può accertarsi chi voglia, purché ridurrà gli occhi ben apra di esempio,eh' è alla rima. E l' unico venutoci Il Ambro veder par Veder s' aspetta in E ruina sua per Ambra e reggianità, Il gran vi si fu, ed Dunque per servire questo: 1' Erra la guerra, sua eh' un vi è ch'oggi si fa inopportune,né non ambro. idiotismo,benché nostro qui servitù di rima: v'è in Italia forse la su lingua così inutili, e i fatte ricerche. che che, per riguardo all'Ariosto,io preferirei non i lombardismi in genere, in particolarepigliandopiù largo boriuzze meschine Ed ecco, municipali. , da e è seguente sicambro.... è ancora, non nel e altro. non cercassero nismi più casa chiara discorrere rende dialetti, Se lasci il Reno popol già trojano e poi comunissimo. non che nelle Voci sott'occhio, fu usato ed l'esempioè dell'Ariosto, Gli Ma il luogo. registrail Gherardini per Ambra dire italiane,poi soggiunge: Forse III. Ambro maniere consideri e anzi che campo anche e un i reggia- più libero saggio di lombardismi. 1 .° Picco chiamano italiani che Piccone; Furioso e (st.70): non i Lombardi ci istrumento, che quell' permettono di chiamar Picco, lo nomina l'Ariosto nel i Vocabolaristi altrimenti secondo del 231 COMMEDIE. Così dicendo, alla cima nel Ecco trova sasso ed Tagliato a pìcchi Scende giù al dritto 2.° Ve braccia; il sasso scarpelli trenta a ed ha porta al basso. una bambini in E del Taverna. Novella una (secondol'usanza dicono nel camino: accesa caligine lombarda) alcuni caccia.... caverna una profondapiù di si Che superna il destrier solitario monte Del la risponde: Questa é Fuliggine; Caligineè Nebbia folta. Al pari di quei scrivendo {Scolasi., 2, 5): bambini lombardeggiava l'Ariosto, madre com' severa , trovai Piena, Ch' Si noti che è era di tutta la e soma. accaduto di una a fantesca. voce in questa il proverbio:Dietro dimostra come camera. usatissima Lungo, Lunghesso,è s'aggiustala ancor polvere caligine, in bocca queste parolesono , vennero, di e spazzato il camino parte di Lombardia, non casa di fumo brutta e avea 3.° Dietro per strada che Crusca della in le donne testé Quando Io mi Arciconsolo un di scrittor classico Esempio trovarne, salvo (se non a la me piglioerrore) questo dell'Ariosto (Fur.,8, 35): Poi la Donna che il gran Dietro Tenendo Dove Quel le fu Neil' acqua 4.° Nel all' onde presso 1' umor secondo la via il più ferma sì, che dentro dava, fiero vi notava. della Cassaria atto lava, destriero suo dal Demonio tratto Volpino servo li Guasconi che mar il sentiero ebbe preso si fa il logo seguente dia- l'uno Trappola truffatore, ripetutamenteesperto della prigionee de' ceppi: tra Volp. Tu e vieni in molta gravità. Dovendomi Trapp. Oggi far Ghe'l uomo è convenevole grave, impari passo a far grave. Dovrestilo Volp. Tu saper Spesso d' me' d' andar ogn' altro,che co' ferri a' sei solito pie,per meriti Tuoi. Chi Trapp. vi suol di trotto Non è Non avesse Se '1 patron Portar Ha suo te più di sì duro dovuto le balze portar a ir sì te? che bestia che apprendere ambio, lungamente fattole un avesse, il tuo. soave come fattole e l'altro 232 COMMEDIE. Non pochi annotatori, dopo sui tre ultimi che versi, finirono ci vedo. non con noi Reggiani d' e Balza ovo. a' o Ma bujo. la Imbalzare e perchè più Vedo copistio di prete Cujo, come tanti : emendamenti, chiara che un a chiaro si dice in bestie non di errore fecero e è cosa quel tale come senza Pastoja, secondo e piedi delle ambio, basterà facea ai Ferraresi e Impastoiare; mette T lumi più dicendo più emendamenti, cato almanac- vanamente e Altri, sospettandoci tipografi, proposero che molto aver da queste parti per Pastoja Crusca, è quella fune che si la cavalcare, per camminare possano loro far loro a prendere talento. Ciò dubbio, perchè il lettore, di qualunque patria senza egli sia, riconosca da sé la integritàe limpidezza dei disputati versi. può e che esempio mostrare, un viene (poi finisco)mi Qui solo non giovare la dar a occasion dire, di cognizione dei vernacoli luce o là, e qua alla stessa Comedia Divina dell' Inferno, Dante fa che dell' lombardi maggiore spicco Alighieri.Nel Virgilio gridi al Anima Tienti col Quand'irà al Cercati Che Quel che corno, altra collo, e quel con trentunesimo gigante Nembrotto sciocca, ti disfoga, la soga legato. dovette dire il a certamente d'un la soga vai quanto Striscia farne o l' italiano striscetta di Correggia cuojo, legàccioli alle scarpe vivissima voce e a che'l tien e più usi, vedi nane, Gitta — come ai al tutto collo di ma significa una prata specialmente dai meccanici pesi il latino a Nembrotte in lui armonicamente giganti gigantesche. sostenere una da legato? antiquato, Corrigia, cioè una principalmenteda popolo) Soga (rispondeil nostro — fresca, o il gran ciondolo un essere E trave. Poeta) dogava è Vocabolo Soga (risponde il più degl'interpreti) — : ti tocca. passion troverai (come seguita quasi sembianza render e corno, o '1 tien petto al gigante, è almeno con colore, ai componimenti di scrittori lombardi, qual'èl'Ariosto: ma e e grossa o Soga fune, ado- sollevare grandi lombarda, giganteggi. Ai nani poi cose 234 SATIRE. LE migliada Ferrara, tra gente inculta ed aspri monti. L'ultima Pietro Bembo il figlio a (1) con che gli raccomanda poranea contemVirginio,che recavasi a Padova per studio debb' esser cento — alla lettera del 23 febbraio 1531 xi,Edis.Polidori). (Lett. EDIZIONI. Il Polidori 36 novera edizione delle Satire,che unitamente Le Monnier, 1857),sommerebbero a 37. (Firenze, nota L'edizione principedel 1534, senza di luogo e nome di furono spropositate stampatore,è sconcissima di errori;né men alla sua — le successive 1550; del Pasini-Bindoni,apparse deturpatefu quelladel meno Pietrasanta: 1566 e due fatta Venezia a fece il ne 1567, assistito da Fr. Sansovino;ed però di vennero di 1554 edizioni buone il Degli Antoni, in Milano, nel 1558. gran — - da Paolo una Stair il 1 L. Razzolini L'edizione 1716. nov. da Plinio nel migliore ancor queste edizioni correzione di testo e Rolli,Londra, Antonio Pichard, ch'egliarricchì di annotazioni,ed intitolò di 1548, Rampazzetto Tutte lunga superate per stampa, da quelladataci conte nel 1553, 1556, 1560, 1567. La prima delle del Giolito nel e in Venezia L'egregio bibliofilo Mylord cav. prof. a tutto dal Parini. possedèun esemplare,postillato curata dal Rolli, con notevoli miglioramenti,fu ne riprodottanel 1732 ad Amburgo; poi a Londra nel 1735, per Oliviero Payne. Dopo quelladel Rolli,nessuna edizione apparve di qualchemerito,tranne quelladel Lambert di Pariginel 1776, nelle Opere varie dell'Ariosto, del Pezzana, ristampata per cura dal Merigot nel 1784 pure a Parigi,e quelladata dal Renzi nel Per l'edizione dal Tortoli, 1824, coi tipidel Molini a Firenze. 1 856, p. 565 ; e Rivista di Firenze, 1 857, f. i. v. il Crepuscolo, — All' edizioni Satire segnate dal Polidori debbonsi nuovissimamente ridotte. S. 1. uscita (1) « Pietro Far., del Là veggo volgare uso xlvi, 15. alla et loro sana Le lettione 1535, in-8. La Pesarese fuor stampate aggiungere: dai torchi Bembo, tetro, Quale che esser deglieredi '1 puro dee, e del dolce idioma ci ha col suo Cesano, 1564, nostro, Levato esempio mostro. » la descrizione cui, primo, ci diede di studi e ricerche Carducci, p. 247-57). di G. Rime per T. Landucci. il valente di L. Ariosto ed. ed ined. (Dellepoesielatine 235 SATIRE. LE Satire e ed emendate Vinegia, Scotto,1566, in-16. L. Dolce. Venezia, De Rime, argomenti rivedute i suoi con unitevi Franceschis,1570, in-8. le Satire rivedute ed emendate da Lod. Dolce. Vinegia,Giolito,1570, in-12. Rime Satire scritte e diversi suoi a amici vari sopra getti. sog- Venezia, Rampazzetto, 1607, in-12. Satire, Mantova, a., in-8. s. Satire, Firenze, 1779, in-12. Berni. Ariosto, Satirici — burleschi e del secolo XVI. Venezia, 1787, in-8. Agnoletto,Novella ed Masetto L. Mussi, 1806. in forma Melzi. di 4, Ediz. di 50 si In fine della Novella lano Grappolino.Mi- messer esemplariin 2 in pergamena. e di scrivere di Ne forma fu editore legge questa nota: di D. Gaetano «Avea letta la satira v, alquanteottave, ma 8; 12 berato deli- (ni,ediz. del divino Ariosto,che non Polidori) potea dire nò meglio né il contentarmi di trascrivere più,ho creduto migliorconsiglio di quelli che vogliono ammogliarsi.» la medesima, per lume Ariosto, Orlando studio di A. Furioso Satire, con di note diversi,per Parigi,1836. Gaspare Orelli. Zurigo Orell,Fuessli Buttura. Satire rivedute e da , e Comp., 1842, in-4,iv-56. Orlando Nel Furioso, e Lefevre (tip. Parigi, Everart),1839. voi. ni, p. 475-548. de' Poeti satirici italiani. Raccolta Nel Satire. voi. i, dalla pag. 59 Uscirono appresso Torino, Ferrerò, 1853. alla 145. le seguenti edizioni: Ariosto, Opere. Trieste,Tip. Lloyd, 1857, in-8 gr. Satire di L.Ariosto, Salvator Menzini, Rosa, Benedetto Yittorio Biblioteca Le del Alfieri.Milano, Sonzogno Classica Satire Comitato Ariosteo. Economica, Autografedi Ferrarese Bologna per n. Lodovico per 1879. Fa parte della 61. Ariosto la ricorrenza Giulio Wenk — pubblicatea del IV cura Centenario 1875. litografo, 236 LE ed «Nuovo avviso, cadde mio a util celebrar SATIRE. il Viani pensiero,così in mente un'eletta a degnamente la festa nella a prefazione, Ferraresi,intenti di centenaria dell' Ariosto,di stamparne la miglioree più autografiale satire,che ne sono dilettevol vita; e bella e nobil impresa assunse l'esimio litografo di eseguirla,come Giulio Wenk fece mirabilmente. Pensiero nuovo, perchè salvo l'antichissimo codice Virgiliano per della Laurenziana rappresentato con eguale fuso carattere a pubblicatoa Firenze dal Manni l'anno 1741, niun altro esempio,eh' io sappia,di simil fatta abbiamo in Italia,se per tale non colle dichiarazion vogliamo tenere gli Studi del Bramantino posta e autografe de' suoi altro sentimento a Dinanzi Dante. essa, sentimento o così ne rende dal quale io e testé , con non genio e confesso scritte dalla di provare mano un tal di amore, qual solo provereidinanzi scrittura,degliuomini sommi o mano, dire, un'emanazione, un'abito curiosi lieti di e mi si convertisse le opere nelle è fuori troppo del loro Così conoscere. spesso in odio e quel sdegno quasi tutti gli editori antichi e moderni per l'infame dernarne negligenzanel trascriverne o prosunzione nell'ammo- contro rado La per spirito,che loro alla di venerazione quelladi è pur dettate veramente dell'autore. dati Hoepli a Milano: utile pensieropoi,perchè la prima volta queste meraviglioseepistole per furono come , dall' metodo, possediamo disegni quali V dico nell' ortografia e nella non : molti Ariosto, come e dalle qualiè disattento, qualora non lecito soffrano danno ne modulazioni riposteblandizie del verso dell'arte. Ma la o e del suo tura, punteggia- tempo, non di discostarsi, ragionevole chiarezza,le naturali e venienti con- periodo,e certe direi quasi gliare o l'anteporre posporre, lo sbadel certe maniere parole,l'irriverire e trascurare od armonie ora particolari, più poeticheora più forti o tenui, di scrivere accentando, apostrofando, elidendo, le qualifanno quasi sentire l'articolar propriodello scrittore, a dirla,sono colpe ed offese gravi, imperdonabiliverso gl'ingegni superiori o e verso mutar la le religionedelle vedranno artigiani, e, com'è benefizio una lettere. la verità del artisti e Qui glistudiosi, mio dire e degno, ringrazierannogli editori loro dato bellissima e con nuova de' miei del non lamenti ; piaceree del Io crederò sempre questa pubblicazione.... questa pubblisingolarità bibliografica antichi,proveranno a' nostri sommi rileggerequeste edizioni che fedele E annotata verrà. finché contentezza gran a una venga devoti e a le correggere genuinamente intelligenza, precisione. » Satire dell'Ariosto CRITICI. vogliono, paiono bellissime come Varchi, L'Ercolano (Ediz.Cornino, 1744), le satire. B. esser ne amore, con GIUDIZII Le una e l'originale, sopra posseggono, ne sicura, e satire italiani gli studiosi,ancora che credo cazione; come 237 SATIRE. LE mi p. 406. Satire dell'Ariosto meritano luogo vicino a quelle d'Orazio.... Forti e nobili sentimenti temperatida una benigna dettatura elegante, dell'animo, conoscenza disposizione profonda della umana natura, franchezza nell' aprircil'indole propriae la propriastoria privata,tutti questipregi concorrono a dare Le ad il carattere esse susseguentiche Saggi,ii, 187. Le far immortale la alcuno di poeti; al tempo sana belle avea, corone e per stesso malizioso Foscolo, sole esse suo scherzevole il e sale, l' eletto filosofia, di raccontare, avventura a poema all'Italia.L'attico la viva libertà del verso, e forse lasciato nel avesse vezzo ond'ò Italia....U. basterebbero sincera pingere,il pronto ch'eglisempre nostri più trovasi ne' tre secoli agguagliassein s' eglinon nome, grazia latina,la modo le dell'Ariosto delle una aver di lavori modelli. Non poche Satire grande ilsuo di e l'aureo primo stile di tutti i l'abbandono sincero quellastoria ingenua de' suoi pensieri, dei gusti,dell'abitudini, que'lineamenti così veri di gente conosciuta da tutti,quelleallusioni astute e pungenti, quella di grandi, di censura modesta, allegrae franca di cortigiani, mogli sé e : mariti,d'umanisti, filosofi e dottori, e perfinodi medesimo Lodovico G. di e uno ; tutto dei ciò parmi che faccia delle satire di della più preziosigioielli Carcano, intorno alla satira e nostra all'ufficio morale messer letteratura. di essa. 238 SATIRE. LE Nelle satire dell'Ariosto trasparela sua bontà gran d'animo, 1854,p. 522, quasieguale al suo grande ingegno. Il Crepuscolo, sul mirabile capitoloal Maleguccio,li,p. 476. All' Ariosto « si deve alcun dubbio senza fra i poeti satirici; avendo questo superato i pochi che lo precessero, né da in dei alcuno E dove posteriori. attribuir il di genere essendo troverai primato componimento stato raggiunto copia di savi tanto abborrimento precetti, pei vizii più turpi, e nel tempo forma stesso tanta dignitàe gravità, e una così semplicee Satire sono così elegante? Le l'operapiù morale del nostro in ciò la tradizione dantesca, rivolse poeta, il quale,continuando l'arme modi potente del ridicolo straziavan la patria.Né tanta coloro, che contro in varii in ciò ha al grado loro, rispetto alla petenza, ma tutti del pari, nota mandando o d'infamia i gli ambiziosi,gli avari, i codardi, gl'ipocriti, gl'ignoranti, tutta quellatrista genelussuriosi, gli adulatori,e in somma razione di uomini, che inetti a far nulla di bene, sono con l'opereo col consigliola peste e l'eccidio della società. Dei qualise tace o vela il nome, non dobbiam credere che lo facesse sol per prudenza, ma perchè, anche mascherati, erano dai contemporaneiriconosciuti alla prima. Non se la pigliamai coi suoi privati coi morti, facendo nemici, e raramente quasi bersaglioai suoi strali i viventi: lo che dee parere sempre il nostro, il gravissimaingiuriain un secolo ipocritacome quale,mentre non dubita di calunniare gliestinti,predicafino alla l'osservanza nausea premesso pei vivi. » all'ediz. delle Commedie e Giov. — Satire Tortoli, Discorso dell'Ariosto, Firenze, Barbèra,1856, lxii. Le sono, opera Satire,così dette, che meglio Epistolesi chiamerebbero, dopo il Furioso, la dell'Omero del più singolaree più giustamente lodata Ferrarese. linguaggioe In esse, oltre alla bellezza della forma, l'autore plare esem- mente dipinsemirabil- stesso, e nelle condizioni sue proprie, molte anche fra le più notabili del secol suo ; sicché molto è da profittarne sé eziandio per di tal sorta l'istoria di si citarono quel tempo, e e molto già daglistudiosi citeranno. F. L. Polidori. 239 SATIRE. LE le colpe,si avvisò opcon miglior successo flagellare portunissimala satira,giudicataun rampollo della comedia.... Nella novella letteratura d' Italia entrò primieroin tale arringo che pubblicòalcune satire in terzetti; ma Antonio Vinciguerra, lando glieneimpedì la vittoria l'Ariosto,il quale poco da poi,emu« A del Venosino la festivitàcomica del le mende tempo suo avvivò , spargendo di ridicolo e ; insieme perfezionòquesta e dar le viste d' ammaestrare, divisò speciedi poesia.Egli senza il massimo di ottenerne della vantaggio ora colla piacevolezza collo scherno del vizio ; favola, ora col motteggio dei falli, ora tale una tutto ciò con e leggiadriae giocondità di stile,che al paragone. » nissuno gli può reggere dovico Giannini, di Lu— Ariosto,xiv. Dal cardinale dal cittadino e papa, l'altro l'uno della chiesa, e signoredella Vorano, venuto Il V altro al mondo e fanno malgoverno repubblica, della patria,fino al ghiottoneser sol per far letame al beone e frate meglio vi son poste alla gogna, serie di figureritratte al vivo,o in pochi tocchi schizzate. samente vanitoso e basmonsignore borioso e corrotto, il cortigiano insaziabile e disamorato, il prodigo adulatore, l'avaro Ciurla,vi passano una sua ambizioso, che divengonouno in mostra, o fastoso, il faccendiere armeggione, V umanista incredulo,tutti insomma i dell'età guasta, peccatori e più flagella sguardo; li morde e peccati, sfuggono al suo acuto risentito d' Orazio,meno veemente non che la buona fondamento moglie quellasatira dove scritto di sparge massime di è il fiore di di e famiglia, d'ognistato,scrive più assennato Alberti,e anche i di Giovenale. fa la buona al benessere quanto Francesco quanto ne in uno sapendo primo prender moglie questo è il sul Barbaro scrivere possano stile elaborato Ben materia in cotesta apologhi,di narrazioncelle,di sane, leggero,vizioso, ed e Leon sero aves- Battista altri. Il tutto osservazioni acute, di elegante,e pur facile naturale. A insieme i tratti nei qualivi parladi raccogliere sé, ne esce il più vivo e parlanteritratto....G. Casella,Discorso proemiale sul Furioso,xxxiv. e L'Ariosto ci dette sette sale,grazia latina,elette chiamati satire,con attico capitoli vezzi di narrazione, sincera pitture, 240 e SATIRE. LE scherzevole del filosofia.V ha in poeta, l'ironia Ciampi, Conferenze La la e leva, o dignitàdell'uomo e la passione,il sarcasmo sulla storia delle lettere satira dell'Ariosto si la esse rade terra la terra l'orgoglio e lenza. benevo- ital., p. 345. vita intima, e rari tuomo Il valengetti,fino a questioni politiche. detesta il giogo che gli pesa in collo,vorrebbe fiatare più liberamente,perchè il Parnaso ne vantaggerebbe; ma i non suoi son a voti di sempre anima onesta d' artista idolatra letterato, sdegnosa del male, e sarani, Studii di Letter. e fibra di Tirteo. Mas- non d'arte, 102. che L'Ariosto, nelle satire (o piuttostoepistole il dire)è il che oraziano modello. grande elegante; in più quanti ebbero oraziano nella sopratuttonel è elogiocontinuo d' una rapporti della vita.... U. tutti i Costerò sec. agli occhi forma, sempliceed delle tire, sa- sue intesa moderazione ben A. si devano dinanzi contenuto suonano Letter. ital. nel — Egli è oraziano ma tra dell' arte ; Cartello,Storia della xvi, p. 201. Fr., Prefaz. al voi. di Satire da lui pubblicato, p. 8. Giambatista, Storia della Poesia Cereseto in Italia. Milano, 1857. Della poesia satirica,Satire di L. Ariosto. Silvestri, Paralello tra le satire di Orazio Ginguené, Analyse et Giusti), ix, 93. e quelledi de caractere ses — Ariosto,287-290. L. mil. del satyres(ediz. VERSIONI. Trélis, Satires de duites Ariosto, le texte avec frangois, précedue d'un en accompagnée des Anche V 1'Aroux della Divina notes explicat. — en V auteur sur apergu regard, tra- Lyon, Laurent, ci diede alcuni frammenti nella sua et 1826. Versione Commedia, Paris,Blanc-Montanier, 1842. Satyresin English by G. M. Barckham (Rob.Tofte).London, 1597,1608, 1611. Translated E furono by the rev. voltate in tedesco T. H. Koker, London, dall'Ahlwardt. 1759. Berlino,1794. 242 ° pubblicate Rime inedito Sonetto — RIME. l' edizione dopo Giuliano a del della Rovere eletto papa , 1503, col di Giulio nome II. Cappelli,Lettere — Polidori. di L. nel Ariosto, Bologna, 1866, p. 351. Sonetto segnate cinquestanze (dalcodice Rime inedite vi, 38). e D. — Domenico da Carbone Barbèra, 1872. Il sonetto — popolare,di Milano, il sonetto che Porrino in e più dal 1875, p. 71. Il Landoni — di leggevasi già fra le Rime Venezia,Tramezzino, 1551, — Anche meglio. convenga quattro poeti,raccolte Garneri-Bertoldi,Roma, nell' Illustrazione riprodotto venne voi. xn, del secolo xvi, dei Nozze per — Casanatense — le stanze ci verte av- Gandolfo al cui stile glipare — già erano si pubblicate state dopo /'Erbolato, e poi dal Molini che i primi abbozzi del lamento di sono 132). edizioni del secolo xvi, altro Polidori,né (Fur., xlv, rarissimi componimenti Bradamante Due Teodorico di L. Ariosto, ed. per Delle poesielatine (Carducci, Landoni di L. di cura Ariosto, 247-263). p. li tolse da Il Landoni edizione rarissima una dell'Ariosto, (Pesaro,heredi delle et Guid' Ubaldo Cesano, satire Bicillo, 1561). I due componimenti sono che al Landoni del Canzoniere non ; venne come egloga pastoraleed un in fatto trovare l'esemplare onde sonetto un ; delle edizioni nessuna è da li prese, reputarsi oggidì conosciuto. Bella, ei dice, mi pare l'Egloga e ramente come quellache fu sicupiena di molto affetto. È allegorica, dettata a piangere qualche distinto fiorentino morto l'unico a Il sonetto, invece Mantova.... 1' andamento inferiore,ma in altri di commosso Vittoria così Lodovico, messer alla morte dirò a del lega verseggiaretrova il quale forse del tristo Marchese è di Colonna, di non era Pescara, e scontri ri- troppo sembra sé a proprioeh' egliscrivesse non per altro, che per crescere grazia nell'animo della bella e valorosa vedova di lui. Altre rime disperse od inedite di Lodovico Ariosto, per di T. Landoni cura (Carducci,ed., p. 267-276). zione Abbraccia un madrigale, libera versione o piuttostoimitadel Pontano, Hendec. Kb. I, ad Bathyllam, già di un carme pubblicato per Letterarie di la prima Firenze, A. volta dal Landoni i, n. 9 stesso nelle (26 giugno 1862); il Teglie sonetto a 243 RIME. edito dal Carbone, ed del gennaio 1878, Canzone, n. in di morte né acconciatura, pure salvo necessaria, Il Borghini, figliuolo. suo un della Donna. sua che tali Canzoni le due stampò le miscellaneo, onde codicetto iv, Il Borghini, A. v, 1878, p. 72. 5, 1 settembre L'Arata nali origi- p. 225. luglio1878, p. 4. Canzone agliocchi A. iv, 1 italiane rime Il Borghini, A. inediti, sonetti Lodovico, Due Ariosto codice un Ariosto. di Lodovico 15 intitolato,Alcune di Ferrara comune ch'ei tolse da Canzonetta una che dicemmo il sonetto Cappelli, della Rovere, ed. dal Giuliano trasse, quali le senza nel trovò farvi la menoma ortografica,anche là dove forse la punteggiatura, tanto ha curato era era infruscata. LATINE. POESIE Giosuè, Delle poesie latine edite ed inedite di Carducci Ariosto, Studi Ludovico e ricerche. Seconda edizione con dazioni emen- aggiunte.Bologna, Zanichelli,1876. Ariosto carmi latini di Lodovico pubblicò primo ed De' nel 1553 raccolta furono 1730; del ne il Ferrarese aggiunti nella aggiunsealtri due del Pitteri,1741 ; crebbela del 1766; la Giovan Fiorentina Battista Pigna: due epigrammi dell'Orlandini edizione veneta una Barotti nell'ediz. Giov. Andrea Pitteriana di altri sei nella seconda (Le Monnier, 1857),curata dal Polidori, salvo componimenti latini. Furon essi scritti, o uno due, non dopo il 1503: onde il Carducci li dice fiori della gioventù del grande poeta che, fu tutta latina. I primi suoi amori, le prime sue pricci gioie,e le cure e le incurie e i caLilio Ludovico Ariosto li cantò in latino. e i dispetti fino novera a 65 — Giraldi,e v'è né o il Panizzi il segno meno meglio come , con un dipoi,li riprendonodi durezza, nelle opere dice il sue italiane. E Carducci, se V po'd' asprigno salubre esser , se di cui Tesser duro, sobrio, denso, fosse stato un non colto rac- proponi- 244 POESIE dell'Ariosto?....E mento bella buona e la contro LATINE. fu forse l'operasua una reazione troppo loquacescuola Ferrarese ? L' Anon Carducci, maneggiò il giambico senario e il faleucio endecasillabo di Catullo,la strofe alcaica e le tre il riosto, prosegue diverse strofi fatto aveva asclepiadeedi Orazio, come o pensato di fare,e men ne allora nella rimanente vi perfetti ardita à e di Catullo. e l'uso eleganza,e Ed — oltre vano molti face- non Anche — sana, ciò è da a come ne' carmi pur non rapiditàlirica,e felicitàdi saggi, pas- sicuro,e sobrietà tocco e Italia. in Ferrara nessuno succo e di Orazio sangue che lo studio por mente: dondante, addestrò e poesia latina disciplinò l'Ariosto,rine' primi tentativi di verso italiano, prosaicoe rozzo della quella concinnità graziosa nel libero andamento, a quella ad altri poetiitaliani pure eleganza nella copia, che manca E inutile negarlo: le insignied è virtù singolarissimasua. anche la italiana, sono, lingue romanze, dirimpettoalle due linguedell'antichità classica,un po'loquacie disciolte : quando a han s'abbandonano, movimento deboli le o disfatto; giunture e camminano con un rigidee impettite (ciòalmeno della madre acquistano per l'uso poetico):solo dalla disciplina di libero è il più sicurezza che decoro, quellaelegante sé, quel chiaro segno la il suo più veramente da rimonde fìlamenta, soffocano il teatro questa parte Terenzio latino conferì molto Catullo cantano, all'Ariosto familiarmente, e discorre poema gran E per nati bene. dell'essere praticadel e tutte vanno ed Orazio più volta la quale ebbe pure tanta fantasia e tanta bellezze E poi quante ricchezze e l'Ariosto dedurre rinnovano anche la rifanno, creando e latino! Perocché scorza, da facoltà di rappresentare. di elocuzione i seppe veri grandi poeti lingua, e al bisogno in qualche parte se modi e frasi, rimpastando la materia dei dal la forbite quelle fungose che impediscono e poesia per esempio nel Boiardo, quelle escrescenze d'una ottave, che sue le hanno quel superfluo,da quella troppa da le là dove e colori. Carducci, p. 167-172. Dopo il 1513 l'Ariosto, datosi tutto al poema, poco più elegiain fuori, brevi cosette d' occasione, epitafi la maggior parte.L' elegiade diversis amo1509: ribus, il Carducci la ritiene scritta dopo il 30 novembre scrisse a suo di versi latini,e, da un avviso, per la contemperanza che il poeta ha saputo 245 LATINE. POESIE properzianie anche purità di Tibullo con gli spiriti scioltezza ond' è insigne nei quella elegante e animosa italiani e che in essa elegiaabbonda, è la più bella che fare della per versi l' Ariosto abbia della vita. E sua il Carducci Oltrecchè in Ferrara, Guarino a questo fu pari segnatamente vi del suo i esamina in chiama la coltura crearono d'oro tempi intorno a del teratura; let- maestro suo di ; raccoglie diversamente quellifurono que'tempi che di Ferrara. Stefano, Bella grecità di alcuni All'illustre Ariosto. Lodovico la e genitori,degli amori giovanili, parte componimenti, li distribuisce, ci fa rivivere alla vita breve Grosso Lionello suoi giudiziiche , i mento rinasci- , al marchese degli studii di Lodovico, tutti i rassegna portati ; di da parla certezza, parte per induzione, in ordine di tempo con l' del- canto vero parla di quellapleiade di poeti latini contemporanei Gregorio da Spoleto,de' a ci dovuto che vi fiorirono ; ed in latino l' ultimo Veronese, che ci chiama documento come pur (Carducci,p. 197). Ariosto ed scritto ; ed è notevole mai epigrammi latini Carducci. prof. Giosuè — Delle poesielatine di L. Ariosto, p. 285-295. Il prof.Grosso, tra' valenti ellenisti e latinisti valentissimo, non (doctesermones utriusque linguae; anzi longe doctissime) col Carducci solo è d' accordo sulla grecità de' due epigrammi latini del Ferrarese anche riconosce dell' Oliva e Omero ne' due della intitolati Oliva Dercilide ma originale, maggior con e intagliata vite,secondo e dorata dunque, die' greca, eseguite su sì che il Grosso egli,daremo all'Ariosto la e Julia, i quali a imitazioni sono tela di di fronte un fettissimo per- maggior dimensione, di cornice molto abbaglia.L'epigramma de populo et dell'epigramma di Antipatro sul platano è indotto fossero chiusi i non ma , l'ornamento figure,con lui,è fratello la vite. Onde del Furioso anzi di numero Lacedemonia Venere su una che all'autore credere segretidella lingua mentita che medesimo.... a fa sì a' greca. Ma biografidell'Ariosto, ampia e fessione prolissacon- ignoranza della lingua greca ? E non potè l'Ariosto benissimo e quanto è d' uopo declinazioni, coniugazioni, d' sapere a con distinguerel'una l'aiuto di un dall'altra le lessico i non partidel discorso e a tradurre difficiliepigrammi della greca 246 POESIE LATINE. graecis imbutus); Antologia (literulis affermare iperboleggiando, di Oltreché,in quel secolo, sapere tradurre E in Italia Berni poesie e nelle sente leggono, dall'autore dettate l'Ariosto che abbia elegiepiù che un ? esametri — : « ut erat quem veterum il greco appreso i due dell' Orlando che di oraziano,nelle odi, un E Clementine mirifico Marziale poetarum Quanti libri di latine del Sia pure marzialesco, eleganza; ma chi non virgiliano negli in sua epistola (vii), spagnuolo Tommaso nella Areosti divino poemata. Hic ingenio,non in latino Carmine unum ali- effingendum suscepit; lectione optimorum ex ai Carmina che di Ludovici prosus mente, pronta- Oggidì.... Furioso?... fatta dallo latina ac sed, comparata sibi Vanetti destia, mo- il Greco? intendere era rammentano ma facilità ovidiana Legi etiam vero, avere negliepigrammi troppo di all'apologia risposta Serrano non ciò, per inanzi prof.Grosso nella lettera messa (Milano, Sonzgno, 1874), domanda: dirò non tutto con scrivere maestrevolmente. sentitamente, lo stesso del e poeticae dictionis ipse indulsit voluntati. copia, quod ad caetera attinet, suae Itaque deprehendere licet in ejus elegiismajorem quamdam amoenitatem atque ubertatem, scriptalonge abesse ut fluit, non qua solent. Nec tamen Catullum, modo interdum tibi videaris. audire a omnium fere imitatorum ita sui similis perpetuo Tibullum, saepiusautem Ita peritissimusartifex etiam si usus alienis penicillis, veniat,pingerepraeclarepotest; fere satis utitur. In epigrammate quoque tamen varius est: modo enim candore ilio eaque simplicitate gaudet, quae ad catulliacharacterem num accedat, modo ingeniosiorest et argutior, modo medium autem quoddam genus et inter Catulli ac Martialis amoenitatem Catulliana consectatur. quasi interiectum illa ad Cherintum, de Glycere et Lycoride, de Q. Valerii sunt de Trivultia,de Catella suae uxore, puellae,aliaquenonnulla. Martialem sapiuntilla de Callimacho, de puellarosas vendente, Ovidium de Bardo puero poeta. Illa formoso Areostus psit,ut etc, ad ita interdum Martialis Eulalia, in medium illud genus le vitia nozze non di duos revocanda.... epigrammata admisucerit. Alfonso 1 loquaces, de sunt charactere martialino tamen L'Epitalamio,per recato Borgia venne de vero » ' d Este in versi italiani da Anicio scri- con Lucrezia Bonucci, Fano, 247 LATINE. POESIE Lana, 1838, in-8; e da Giuseppe Ignazio Montanari, Pesaro, Nobili, 1835, versione riprodottanella firent. ediz. curata dal p. 367-372. Polidori,1857, Muzsi, Luigi Ett. Marcucci, resero Baruffaldi,il giovine, pur ed epigrammi latini dell'Ariosto. Girolamo e Il Bonucci, — parecchi de' carmi sfuriata,più che catulliana,plautinain Lenam, (p. 138). italiani La — dal Carducci LETTERE. Del mai molti epistolare eglinon fecesi,come fanno, ne una professionené una delizia,e alle scritture di tal soltanto per sopperirealle necessità della civile fatta pose mano convivenza. Quindi quellasua tanta brevità e quasi secchezza, de' fatti senz' alcuna quel toccare unicamente ampliazionené di parole o concetti, benché scrivendo ornamento a principi « commercio , culti della scienza o e la marchesa Tornerebbe dov' amatori; ciò per egli far di Polidori, Op. Min. Mantova, il vano volle non altro le concinnità officio, esistenti nell'Archivio illustri e 6 lettere al giugno 1519 Governativo italiani. più verso e xxvn 7 d' uomo non letterato, sociale. » di — dite ine- che luglio 1512, e già pubblicate, state erano ci avverte 14 del Mantova, Lettere Cavriani-Lucchesi. Nozze Il Polidori — Ariosto, cogliautografioriginali di Mantova. Per luglio 1519 stata Lettera marchese di Lod. prosa, ordinate Firenze, Le già del volte. Lettere in marchese e d' Urbino. lettere inedite di L. collazionate Palli, Milano, Ripamonti, 1856. le tre se chese mar- n, 529. manoscritti d'alcuni Leone, il il principe erede e cercare Braghiroli Wilelmo, Cinque trascritte da il decimo come Ariosto. e Nel voi. n, annotate per Monnier, 1857, p. 529-561. pubblicatadal di Lod. di F. L. cura La dell'OpereMinori Polidori, maggior parte era Barotti. Ariosto pubblicataper GiuseppeCampori, nella Ripubblic.dal Cappelli. Gazzetta la di prima volta dal Modena, die. 1860. 248 LETTERE. quattro di Lod. Lettere Ariosto, pubblicatenelle lettere ined. di santi, papi, principi, illustriguerrierie letterati ed note illustrazioni del Torino Cibrario. Luigi cav. con Botta, , 1862. di Lodovico Lettere Palatino di chivio Ariosto, tratte dagliautografidell'Ar- Modena, di Ant. cura per Tip. Cappelli,1862. (Edizione di Modena, Cappelli. 150 esemplarinon venali). Ariosto Lettere di Lod. agli Anziani della Repubblica di nel Lucca, pubblicatela prima volta dal sig.Angelo Fondora Giornale storico degli Archivi Toscani, voi. vi, 1862. Riprodotte da Ant. Cappelli,Bologna, 1866. Due Lettere inedite di Lodovico Ariosto. Modena, Tip. Vincenzi,1863. R. di Deputazione Storia parmensi, ridotte in-8. Tre inedite lettere dal Estratto — voi. 1 le patria per Per — di cura di Lod. Ariosto della Memorie e provincie modenesi A. e Cappelli. altre memorie con Vincenzi, 1864. Modena, al medesimo. degliAtti torno in- Estratto — dal voi. II, ad di A. Cappelli. degli Atti e Memorie, in-8. Per cura Lettere (13) di Lodovico Ariosto agli Otto di Pratica, e la prima altri ufficialidella Repubblica di Firenze,pubblicate sig.Gaetano volta dal Toscani, voi. chivii Giornale nel vii, 1864. Riprodotte da — degli Ar- storico Cappelli, Ant. 1866. Bologna, Lettere di Lodovico sette Lettere ed Arti di Milano. di Scienze R. Accademia Ariosto pubblicateper la prima della Giuseppe Campori nelle Memorie sig.Marchese dal volta Milanesi T. vii, 1866. Ripubbl.dal Cappelli. — Lettere Ariosto di Lodovico tratte di Stato dall'Archivio , in Modena con prefazionedocumenti edizione Cappelli,seconda le lettere inedite. cose di soli 250 Lettera di Modena. Atti e — accresciuta dell'Autore esemplari,oltre Ariosto fin a di Antonio di un' qui conosciute 10 in carta tratta della R. Vincenzi, 1868. ridotte in-8. Deputazione di Ariosto — ed una dal storia iv ed zione Edi- Governativo voi. degli iv patria. di Alessandro Estr. dal voi. pendice Ap- colorata. dall'Archivio Modena, Vicenzi, 1867. Estratta lettere di Lod. Modena, e cura Bologna, Romagnoli, 1866, clxxxiv-368. di Lodovico Memorie Tre riveduta per , contenente altre note e Strozzi. degli Atti e morie Me- 250 ONORANZE. Ferrara. Liceo — Ariostea. Piazza la Ariosto. La vie del Pollaro Ariosti. Le Via alla via Mirasole Reggio. vi ha la d'Este, n'ebbe piene E le si può adulatore. servilmente ad fu, pensò Con — la onorarne al tutto memoria, e la nota sfuggire di animo che degli Estensi, morto ciò, nessuno tutto è il Carducci, apoteosidella casa Giulia quella Casa l'Ariosto V come potè non il delle lodi di dire che ben onde carte; Poeta. avvertiva come del Furioso, soggetto principalepolitico n' è dell' Eneide. in fondo : Ariosto. della Casa L'illustrazione Mirasole e divino del casa Politeama — gurata Nuova, dove fu inau- dei fratelli Vidoni. statua, lavoro sua Piazza già sul di porre neppur dimenticato suo giore pietra.Vi supplìnel 1573, con generosità, forse magMosti affetto sue (v. p. 38-40); Agostino forze, e con figliale, in S. Bedi il Ludovico nedetto nel alzavagli Giulio, Ariosto, 1612, pronipote e, fu E quel monumento un condegno monumento. per quasi due Ferrara: di di culto traevano a e a secoli,oggetto peregrinaggio quanti visitollo,nel 1769, l'imperatore Giuseppe II; nel 1783, Paolo Imperatore che quel Se non il Pontefice Pio VI. della Russia, e nello stesso anno tumulo modesta una delle , — della guerra, tempio, per le vicende da prima, in ospedale militare medesimo che di statua in Mantova bronzo, di 1796; il Ed poi. aveva che le ceneri del Furioso solenne trasferite venissero basilica,con pompa, La Commissione, incaricata a soprintenderne Genta, composta dei signori P. Brighenti, prof. Gaetano all'architetto e di notaio data del vendita sua, decorarono videro Mecenate, furono rogati L. (27 del del fiorile) ; il secondo (18 pratile) ; documenti 1801 avvenuta dei Barbi-Cinti,e a la luce Parigi nel 1876 quellefeste ; ed a che il S.r lavori. 5 che p. 43 (p.7). — A Il — dalla profanata blioteca. Bi- trasporto, sortì Giamb. — Dal Costabili: Cancelliere primo porta la (16 pratile) ; il alle molte Turri potè ottenere Costabili,e che, per riferii le iscrizioni che p. 47 vita il una pubblica giugno sfuggirono Giuseppe il voi. di Prose alla atti ; il tre de' libri e manoscritti Barbi-Cinti,nella pregevole sua Ed dettagliata relazione (p.134-147). — ben maggio indagini accurate opera Governo, 17 affidata la direzione Foschini del 7 giugno terzo nella A. deria, scu- Virgilio con di del Cantore in tramutato generale Miollis,quel la memoria onorato decretava nel fu chiuso e Poesie dell' che vi Ariosto, ne il benemerito L. fu dà blicato. pubuna Napoleone 251 ONORANZE. nelle Cittadella delle vi furono che spese Ma pur dirò io temo, d' antiche temer timeo che la natura con lo alito, è nato Ferrara reggente per recati fossero integri e forti dalle né del Furioso, per questo e sull' avviso col ci apprese già che e ruberian modelli popoli inermi, insolente. Senza di che, straordinario,allora che Ferrara recisamente, a salvi del capo adescare suo dalle né straniero. Il Municipio dello minacce, senza così furon e colle osservazioni Fido aveva si lasciarono non , il Pastor e ventura, preghiere, non si oppose lacci: rapitia' Il Commissario — spette; so- sempre gli eterni vedemmo di vittoria 2215,61. Repubblica francese, pochi giorni dopo le feste, recavasi a Parigi, propose che generale Morand de' due più preziosicimelii della civica Bonaparte buona Ma, Municipio uomini vi Savoia. il Frammento Salviati. promesse, al in dono biblioteca,cioè del il che còlta l'occasione ascosi à messi gloria e grandezza, premio e la saran e il Macchiavelli Ed quando prove nuovo Nizza fede faccian a sono ghirlande — l'annotamento scudi appetitosa di quello d' altri, nostra carreggiati Parigi, ne è n'ebbimo noi a ce ; mi già Virgilio ci e ferentes. dona et italiana, unica dell' arte e ammontarono straniero dello de' Francesi e che coli' Ariosto, entro prove Danaos suo e sostenute, troppo le carrezze ci diede (p.222) di Ferrara Notizie sue codici due que' di tanto pregio. di tali Né Piazza del in Poeta, della le feste il suo del Ben grandi Stoppani,nel le sua nel gloria in di cuore, sé di v' à di uomini, più sublime più efficace nell'azione. nazionale, mostriamo di sentire in noi stessi le virtù dei nostri tremendi recatile dal Po, Non Noi affetto tutto un dovette al senti appunto aprile più d'una e dal maggio, maggiori. il bene fondere con ricordarmi di feste modo meritare i centenari più in per maggio un da paesana e ordinate più (pag. 7). minuto 1875. così le Intanto «Ferrara, — dove garbato ne' , scrivea la solennità le carte che Panzacchi, pomposa e in desiderio con il 1875. di Ferrara, il dove più begli anni, empir a lontano, sopravvenne splendide feste luogo là avesse inviti, 1875. Reggio natio, nido disastri nel onoranze suo novare rin- dire pei F'errara ricordanza stile, e che, anche d' un zione di rivendica- vuol Italiano Ma — amato sì dolci s'incarna che quest'epoca » quel Mauriziano Ludovico trovò sempre descrivere a 23 al 30 in primo, aer lingua vagheggiava farò V in differire le decretate debito mento. risorgi- sì alto il vessillo della l' essere come gran rivendica , intelligenza,di più potente gelosi della loro memoria, siamo nuovo, una morale suo genio suo portarono venne suo però meno giocondo. E fu gentilpensiero che la solenne tra nazioni felice del nell' Brocchi, Giamb. episodiodi un in faccia delle che che con elogio a suo l'Italia....nel amiamo numerose a che glorie,sintomo sue (p.37). tenario compiersiil quarto Cenla sua poteva patrianon certo sono stessa ciò e, richiamandola E non la statua fratelli Vidoni veniva disse lo l' Italia afferma quelleschiere dei in 1833, inaugurata venne nome, Poeta. Noi, egliaggiunge, in suo d' Italia A' 23 novembre Ferrara. grande uomini ristaura onore, del 1874 cui festa,con si disse lavoro nascita dei contenta il di 8 settembre indifferente. esserne si tenne pietradi Custoza, che non poi che Nuova, Se « onoranze Io non mi pigliarono ha saputo la schiettezza Io posso gl'Italiani. insieme d'un forse più dispendiosie spettacolosi, non riuscite in mezzo ad una e popolazione che col suo davvero le felicitazioni di tutti 252 ONORANZE. meglio abbia vi contegno Ed oh potuto di aspetto ci il da altra affanni, quelle feste in Panzacchi 1875, E., 38. n. p. 1875. Taddei, II0 drini alla righi (p. : alla Regaldì 48) L. che gli L. a L' rappresentare Ciampi; tomba studenti L. fecero Ariosto. del V° prof. l'ode scolpita in GrillenIV0 Zoncada; del prof. can. marmo di scolo l'opu- poeta; dal dettata studenti Carlo prof. Rettore Ferrara, bravi i l'altissimo l'epigrafe vollero maggio Universale di quelle dell'Ariosto; VI0 30 38,467.31. quanto dal III0 conto Reso- 318. p. pronunciate celebrate unito — degnamente onorare feste Dall' 1875. Illustrazione di : delle Centenario IV accenno dell'Ariosto; e salì nel parole prof. Casetta 39, per del quelle pregava B. Pietro perchè un ZenMefosse , serbata all' col memoria opuscolo fac simile del vi ha del lor il suo o angosciosi pubblicazioni Taddei, giugno, 6 breve le ti di te, a miei de' Relazione Ariosto, Ariostesche. n. un 1° dicea ti seguenti le totale Ferrara Università del sonetto e ; io vita, Ferrara, spesa feste Dopo libera raccoglie zoni; la di ; della Lodovico 1875. Le affetto Centenario di 299 L'Università quella del che sappiamo era dolorosi, indirizzava m' Arquà Allora, effetti gli io ad e Lodovico! ancora provo impotente, aver desiderato Padova di cetto con- non del a patria il di Ateneo! maggio nel cui resa dubitante Centenario Ferrara e fraterno di bassanese relazione Quarto n' tuttavia il Diedero mia parole con benché, e morbo, la nella di comprenderne increbbe avanti, l'anno rivederci di di m' confortarmi potuto aver quali, co' convegno che mano, non amici, gravissimo Giannini, mio a volti dato sopraffatto per parte; tanti eravam di quanto quanto — prenderne mostrando partecipato, civile.» altamente culto ritratto carattere. all'immortale di Lodovico Cantore Ariosto, dell'Orlando. sul disegno In del fronte Tiziano, 253 VARIETÀ. Sotto il titolo di Curiosità ora versale, Uni- maggio 1875, p. 302, pubblicavaquesta bizzaria, dal sig.Anselmi di Ferrara, di tutta attualità,e ch'io del 30 avuta Letterarie,V Illustrazione pure ripubblico: VARIETÀ. 254 Questo side, il scuola di merito a i che all' V sotto Ariosto a si Omero, I Virgilio. e inglese influenza Milton, lettori troveranno pittori: Corneille somiglia Racine a Michelangelo Raffaello » a » al Correggio » al Tiziano » al Domenichino » al Guercino Voltaire » a Fontenelle » al Bernini » al Parmigianino Regnier » al Giorgione La » a Marot La Fontaine Despréaux Crébillon Chapelle, Chaulieu Lafàre Motte Chapelain inferiore ad Milton » a Tasso » al Ariosto non ha chi lo uguagli. Guido Reni Rembrandt Alberto Giulio Caracci della Molière, stabilisce Montesquieu Aken- inferiore trova — che confronto l'originale e il Corneille, a dovuto scriveva Per Cervantes, Spenser è scorso francese. Shakespeare, poeti secolo nel quale classica giusto numerale apprezzamento Durer Romano più fra i 255 APPENDICE. U Ariosto a Carpi; Cappelli Policarpo Guaitoli Rossi (p.7). biografiche Monografie sullo stesso Grossi — tano, Gae- dott. Antonio, lettera al prof. soggetto. Carpi, Pederzoli e C, 1879. Dalla lettera senza Polidori), prima (ediz. data, al card. che Lodovico stato incaricato di una è manifesto era Ippolito, gelosa importantissimamissione presso Alberto Pio, che si vi ci potè andare trovava che non a Carpi; ma perchè le vie impeditedagliStradiotti Ecclesiastici.E il eh. prof.avv. Grossi, per via di di supplirea quanto non è detto congetture,cerca nella lettera, e giunge alle seguenti conclusioni: « 1° che nella state del 1510 Alberto ivi trattarono della dispostodi Alberto trattato 5° — che 3° che — venne sospeso in Italia nel settembre Milano sopra vi venisse discorso. ritiene doversi di novembre » E recare 1510, in Roma Alberto venuto 6° — dopo che rese a 4° che era in Francia ritornato berto Al- le pratiche a ripigliate Carpi nel susseguente libere le strade avvisasse l'oggettodella le considerazioni la visita di Ariosto ed 2° che — di Ferrara richiamato — furono ottobre, fugatigli ecclesiastici e Ariosto trovavansi rinunzia,la quale il Duca fare ad Alberto, quel ed Ariosto venuta fosse il esposte dal Cappelli, ad Alberto alla lettera succitata sui primi assegnerebbe la data del 29 ottobre,data che specialmente par incontrovertibile, fatta dal Cappelli dopo la pubblicazione della lettera 30 ottobre 256 APPENDICE. 1510 voi. vm, p. di storia patria,Modena, 1876, (Attie Memorie 265). Lodovico fu condiscepolodi Alberto Pio, e fin d' allora si legarono in istrettissima amicizia. L' ode E lor maestro del ritorno 1501, nel quando ei prese Fama in narrato da Che col sullo sperato ce fa ne fede. Pico, madre lungo berto, d'Alche carme mincia co- in quelladolorosa occasione qualche giorno nella state vi che al Cappelli fatto certissimo Carpi,e sì al Grossi si trattenesse, pare ; ed l'amico matris. visitarlo Spoleto di vita Caterina mancò confortare a tuae togliessea Gregorio da alcaica appunto a quel tempo si dovrebbe riferire 1' aneddoto dal figlio Virginioe dal Pigna, « cioè che dipartendosi venne Carpi (per fare esercizio) pianelle,perchè Parodi D. non pensato avea A., L' Ariosto la Sedia; la Casa; il a Ferrara in , di fare cammino. » versale, Uni- L'Illustrazione p. 295. Memorie Ettore, Galavotti giorno Francia. in 37, 23 maggio 1875, n. un Ariostee Il Ritratto; Ferrara. a il Castello Calamaio; rara. di Fer- Id. id. A Monti, in lode di Ferrara, che citai i versi del 27 pag. si leggono nella Basvilliana ; ma, nella stampa li riproduco: sicché più correttamente ....Venni alla cittade dal Che ferro Abitate Onde Che — Lugli gloria, tal di carmi di cortesia Albano Pio cessione ad , in Ghio non nutrice Alberto caduca stesso — maggior di L. in del (p.36). Ariosto confabulazione di trattare della metà Le schiuse, arena! Ariosto di Ferrara.» — vena, la vita allo scopo (p.44). sum la Lodovico Carpi spettante al Duca Iscrizioni « contrade, si diffuse mondo Ascra, non alme risguardanti Alberto trina pel dalle Muse O noma. sempre e D'onor, Dipinti si mai tanta Itala affatto sformati, e conchiudere la principatodi Carpi di Espos. naz. Milano, 1881. iscrizioni al Mauriziano: Naiades, con ecc., furono dettate Moledall' avv. Jacopo Dongiovanni. Iscrizione — Il secondo della Medaglia rogito del notaio posta L. Mecenate nell'urna ci dice (p.48). (p.9), che 258 APPENDICE. in mutate che il pioppi. Terrà costui sul Dove chiamò — siede fiume, figliuoleh' ave mal a (Azzo Novello)la lacrimoso con il lume retto plettroFebo Quando , bella terra fu pianto il Simile Rimbombo a quel fabuloso elettro.... (Fur.,in, 34). eh' uscì dal nostro ci cadde il mal rettor del fiume, Quando lume. (Fur., xxxi, 70). Ed il chiar. comra. Ettore de Ruggiero,prof,nella R. Univ. — mi Roma, di della bella favorito Lippa da dall' Dal del calco di un' altra sin. del Busto 1805, del allorché le mura campi, così a' mezzo il tiene freno parla dell'Ariosto: quale ei qual opera che è cosa non chiuda? simile di si vanta?» natale E — del re « un Torino, di Ariosto In Ludovico ad nella orazione parto voi. storico Bologna, presso Villari superare con lima e critico di detta quante l'Odissea.» lui la nostra paziente,dotato fu il non finalmente del così che scrive: potea produrre intorno l'anno Romagnoli, veramente la Grecia Fodratti; e Stefano Grosso lingua potè dirsi è non di V. Orazioni — Gius. per le difficoltà del niun parte o luglio del 1817, «L'Ariosto.... i per l'anniversario del da lui neh" aula magna seconda 2, Torino Gaetano Pasquale. tutte e e poema Roma o poeta, professoredi eloquenza Biamonti, In l'Iliade suo Italia alla Grecia mostrò e Biamonti Giusespe il 24 nel pare vasti son ritardi,e niuna e con spaventata quanto , questa a Ferrara spandesil' Ariosto, il Vittorio Emmanuele, dell'Università corso sormonti, dell' universo, la E il qualivittorioso niuna e rimanga, onde rapido è impeto, tanto con il mai «Quando sì che pianura d'Italia, la per asciutta porte; quanto per dell'Università di Bologna più gonfio discende, vogliache terra non ARIO. dal destro — magna pienezza si diffonde tanta legge: LIPA, il possessore. — Nella — gennaio Po, gli venne sarebbe ne — lui recitata nell'aula il si che onore Biamonti (p.84). Giuseppe. Nacque in Milano da nel 1762 m. lungi Ventimiglia, sulla grandezza dell'eloquenza, sua prolusione critici Biagio,non nel 1824. 2 di 73), Rossi, che in medaglia inedita. Studii da (Fur.,xm, Bologna egregio prof.De lato Si crede in S. fu cortese seppe Giu- prosatore. 1880. primo essere e a gionamento Ra- che sapesse toscano, italiana. Con e una genio della forma, giunse 259 APPENDICE. spontaneitàmeravigliosa,ed aprì la via a erudito com'era il Boiardo, lo seguironopoi. Non avea però molto più vivo il sentimento della greco, ad l'arte con che coloro ignaro del una di contrario classica. Al bellezza il di senno d' Achille ; le loro ; hanno di continuo torna il osserva della di la voluttà al fantasia, Pulci che al Boiardo, l' insieme, l'unità si occupa individuali. I fatti della poema volta si crede l'evidenza che il poeta continua il racconto si connette anche vederli vita sua L'Ariosto come ma, assai e del ritrarre invece i là dove tale Pulci,che tanta e l'Orlando se Innamorato, del sioni pas- ducono s'intro- o qualche visibili, sono, non le tempo suo al più l'intreccio, cercare abbastanza dell' Orlando invece col Mor di vuol ma ritrovare. Perciò sa pite scol- realtà,e descrivere le forme sotto Simile molto mutabile della ranti er- ricondurli,colla potenza per primitivoOmero. non reschi cavalle- avesse Ovidio ; suo suo Ulisse,il coraggio di Minerva. al il cavalieri Fidia le se senno degliavvenimenti, fuggevoli momenti nel il tornarvi al come Virgilioed sembra Ranke, sua Venere, suo gli eroi l' astuzia d' belle son fare I suoi pagano. Nestore, donne soleva di paragonare predecessore,egliha bisogno coi personaggi del mondo hanno che ciò è Furioso letterariamente si può chiamare, il creatore del genere quantunque tanto si giovassede' suoi precursori.» Nicolò Machiavelli, e i suoi tempi (Firenze, 1877), gante , E lo stesso Villari, nel libro i, e. Introduzione, p. 231. Il «genio dell'Ariosto (Voi.il, p. 38-47, Firenze,1881). — ix. — manifestò , si formò è la immortale. spontanea l'innesto così affreschi della Raffaello. — e studio dei due La , riuscì armonioso, com' materia versi , il cui eleganza.A elementi fesso inde- volte i suoi cipale pregio prinquesto egli latino nella vigoroso sangue che potè così ringiovanire e perfettoed d'Atene nella poesia rendere poesia riuscito era e del epicadell' Orlando negli Parnaso Furioso la l' continuazione,lo svolgimento di quelladelInnamorato del Boiardo.... L'originalità dell'Ariosto principalmentenella creata.... semplicità ed Galatea, della Scuola altro che Orlando fu tempo, suo E dell' Ariosto è di perseveranza e giunto, infondendo da dipinti forza ricorreggendomille scrittore più singolarein uno italiana del non a correggendo tanto cosa era e si nuova Cavalli,cavalieri e forma di poesia che egli ha dame, tempeste, foreste,paesiin- 260 APPENDICE. e impossibili cantati, avvenimenti, personaggi possibili passano occhi i nostri sotto Parnaso del d'Atene, aleggiareintorno ed son dinanzi vere in noi, a estetica del realtà secolo, la e con dalle imagini respiranoe questa poesia è esteriore tutti i suoi finalmente lo rende Essa vita staccarsi le mille mentre Perchè la si riflette tutta cui sembrano si muovono, noi, a antiche conoscenze? come la ci pare essere nelle leggendo il poema ; perchè la Galatea,la Psiche, i personaggidella logge Vaticane Scuola fossero se Perchè stessa. natura estatici, come e mura del poeta ci sorridono specchio, uno interiore,morale, dizioni! splendorie le sue contradnoi intelligibile e chiaro» a disegnandone, quasi scolpendonela fisonomia, che fa risplendere mutabili mille de' suoi colori. Neil' Orlando tutta cavalleresco manifesta poema che esaurisce le proprie forze; esso a decadere, vita passata. Ed — classica ; io è incomincia altro che d'ora vivere in della V un vero e poi sua opinione che tazione l'imi- la spontanea promuova ma riproduzione, una il potenza, per modo sua tengo col Villari che, contro «nell'Ariosto, a noi sembra uccida, ma non non essa far sa non sentenzia: Rayna, del quasi e la Fu?ioso zione crea- scimento. propriorina- » Giosuè, U Ariosto Carducci ed Domenica, 5 giugno 1881, della Voltaire scriveva L' Ariosto il Voltaire (p.94). Fanfulla 20. n. marchesa alla Du , nel 1761, suo. Nella a vita. La , è il mio mia dio: conversione La la fece romanzo dell'Ariosto capo. intero, E » «Quello è che come delle che è sì non sue con una Dice poema è ; non del sapevo intiera, onesta mia tanea.... spon- m' avvenne, che il filosofo dava superiore sforzo in cotesta alla le cose insieme dopo lettolo ricominciare meravigliosa materia più sublimi mai a queste ragioni: opera sua non piacevolezza è faccia desiderio m'affascina senza in volta altro ammirazioni tratti di luogo. Questo d' avere sempre scherzando. fuori dell'Europa il «Il saggio sull'epopea(1771).... pieno,sì vario, sì fecondo in bellezze nuovo sopra tutto V autore le termina di di bastanza a la confessione ogni maniera, che più tutto 1' amavo non annoiano ei fa le delizie della Oggigiorno.... e nel mi poemi riparazioneall'Ariosto Voltaire d' tutti i gioventù l'italiano. bastanza Deffland la tratta e spesso ricercati né fuori l'Iliade,V Odissea e il Don 261 APPENDICE. divien Quìchotte, perchèil cavalier principale spagnuoloed è senza s'interessa nessuno come quale è rappresentato burle Non dei tiri.» e Carducci, che il paragone e il qui Don con di comico le venature di luogo che Quichotle, il tutti fanno , delle il osserva sta; (v.p. non il Voltaire scambiato nel Furioso sono Orlando a notare Quichiotte procede dall' avere la sconvenienza correnti forsennato, a cui un è Don a l'eroe come Ancora: più piacevole. paragone si affeziona, ma uno matto 91) per il resto : pensato e detto benissimo. Seguitaaffermando che l'Ariosto nel sublime epico agguaglia Omero, ed aggiunge : « A lui solo fu è dato d' andare venire da e da pitturee straordinario anche eroi alle e riesce neh' interessare il lettore ma varietà, che passa s'abitua dall'una morale. bene all'altra a' suoi V'ha nel quella screziata a stupore. » senza suo tesche; grot- avventure quante così luttuose più voE più così vivamente sieno. pur storie commoventi tante terribili alle queste pitturealla più sana eroine, quanti e quante forse poema queste descrizioni Né — d' ornamentazione : e piccoli sfuggirei pregi particolari ha un merito ignoto a tutta l'antichità « Il Furioso quello il cui un degli esordi. Ogni canto è come palazzo incantato lasciasi , vestibolo d'un è sempre gusto differente, ora maestoso, semplice, qualche volta anche grottesco. C'è della gaiezza o della galanteria, sempre della ora morale della natura e o della verità. In fine, accennando del il Furioso, il finissimo suo molle et Mirabeaud, state le rese né e la mente per dell' autore poeta di della cattolica il anche una recente volta stile dell'Ariosto e buona meno lega sparsa tutti i sentite dal traduttore, al il l' Ariosto canti, non qualeneppur si rideva di tutte e il romantica giudiziointeressato finalitàepica che dell'Ariosto, per Carducci, potè parere al genio negativo Il curioso è che la è vero. non Pulcella, ma Cotesto, conclude scuola lo allora un pensieroche proprie immaginazioni.» passò Francese il filosofo mostra gusto particolareper quella piacevolezzadi sono traduttor tempo il debole del suo giudiziogenerale. « Quel facetum dell'Ariosto,quella urbanità, quell'atticità, a scuopre un a nel Furioso ai nostri al gran intorno ripetèe rispecchiò dei filosofi. 11 difetto del patriarca di pura parodia e gl'intendimenti padri parvero rivelazioni nel Primato 262 Vincenzo di e APPENDICE. Gioberti,gli aveva — 1786; vi Lodovico Ciampolini (p.99). Paralleli agosto accennati e nel 1728 il Voltaire. 1771 nel già trovati il 30 morì Ariosto. Luigi, (n.in Firenze aprile 1846), a' 7 Aretino Pietro e Dialogo, Pisa, Nistri, 1880. ' Ne fu editore il dott. Pesenti-Orsucci Aretino Dini. e Lodovico e Ugo Mariani, In si esso Ariosto fare tutti i avvenire, i e due morti di della vita che condussero hanno che Ciampoliniha diversi i avuto nel da Luciano E conto. in come adoperano, parlando dei Pietro e del rono poi, usa- là suole fatti loro tempo, quella stessa franchezza un voluto mostrarci stata e di tipidi cortigianoe di di In questo dialogo il posterinel giudicarli. ingiustasia così ombre nozze al di là del Oocito come, qualche interlocutori le finge si trovino Flegetonte,e ragionino insieme pubbicavaloper e notando letterato, ambedue con passata, le condizioni quasi di fronte due metter la delle arti samente quanto diver- fortuna, e dipingendo, e della vita letteraria cinquecento. Illustrazioni XXIII, 132. Lear, Don al parziali Nencioni — Enrico, Quijote), Fanfulla Il Girolami folliaamatoria non della avvertito ben avea Poema Le (p.108). tre Domenica, come pazzie (Orlando, 29 1881. maggio l'incubazione della dall'Ariosto megliotratteggiata poteva essere : nella cui ci fa osservare, man « si vede mano dipintura,come tutto il vivo agire ed il processo della più profonda emozione fino al peristilio della alienazione mentale. » Tre sommi poeti,scrive il sig.Enrico Nencioni, l'Ariosto, lo Shakespeare e il Cervantes hanno descritto tre casi di follia : la mania furibonda,la graduale demenza dolori, la sotto i colpid'inauditi monomania L'Ariosto, nella descrizione persistente. della pazzia d' Orlando in tutti gli episodidel spiega come due qualitàessenziali e caratteristiche : la efficacia suo poema, della parola genuina, sincera, fresca, senza circonlocuzioni, , chiamando riesca* sempre prosaicoo di analisi più moderno e le , col cose triviale — " e proprio nome, una senza straordinaria paura verità e di fondità pro- due doti cospicue,che lo fanno psicologica: più giovane di molti anche insignipoetisuoi 263 APPENDICE. successori che e , caro quellodel a come xix lo rendon gradito al e secolo In xvi. lettore del colo se- quadro questo gran la sapientegraè sopratutto notevole pazzia d' Orlando dazione, da quando il paladinolegge la prima volta lo scritto, L' accesso alle fere.... e quando dà la caccia agli uomini della a maniaco è insonnia e felicità di rime, che la nostra, Orlando, che abbiamo tela di immensa colore, di ch'esce delle furie di potrebbe paragonarsi a popolatae animata, piena di luce, Pietro. Bagnoli — Firenze xlii, nella vivo Come ristampadell'Orlando (ediz. Molini),si cangiò 1821 nel il qual stanza paragonato si cui pie toglieda Brandimarte all'astor lasciò Agramante, è sparvier alla mal invido coda o che sparviero a , ove e 8 della stanza sesto verso dell'astore: dagli artigli di A Nella — edizione malconcio e mal Ariostesca già ammirata, di vecchia spada senza come — Rubens, eseguita in del canto così povera movimento. la scorta con lingua che n' è una descrizione La — Furioso dalla maravigliose; e delle qualinella si è mai ripetuto, né prima né poesia,non dopo, l'esempio. XLIII, 8. in addirittura sono storia della nostra di dal mutismo, e il mutismo, il e digiuno.Dopo l'immobilità l'assenza del pudor naturale,sintomo costante nei dovunque e sempre, una spontaneitàe abbondanza maniaci.... E una immobilità, dal furore ; per e dalla preceduto scritto: era vivo, stolto. li pose: di Come cui A quallezione La pie difese chiamato all'astor lasciò la dott' un sparvier mal invito coda vivo, stolto. o nel fase, uomo rentino giornaleFio- V Accademico lui si oppose Antologia.A del xv della Crusca, P. Bagnoli.L'errore,dic'egli, dipendedall'aver applicato i due che addiettivi lo lascia, cioè al intendersi a invido o stollo cacciatore quellasimilitudine Brandimarte malconcio cacciatore alla mal vivo l' aveva dai sparviere,e sottinteso ; ed in quellaguisa piedidell'astore, lasciato ir dietro in coda, egli aggiunge, era Aghirone,in oggi dismessa di rapina dietro all'altro , ; si Agramante : , si sottrae allo e che cui mano sparviere uno invido stolto o sciare preda. La- di della caccia dire,mandare che dee come tolto di era colui a ecco concorso termine voleva mentre a non è levato un a l' del- uccello volo : tiro 264 APPENDICE. che fallace, altrui frastornare indi Passa interpretazione, altramente. p. 222. il la preda, Bagnoli e le a o o invidia per istoltezza per dimostrare assurdità Zannonì, che farsi poteva non la che Rapporti non cercando all'Accad. l' arte. sapendo convenienza verrebbero di di dal questa volersi della gere leg- Crusca, 26G INDICE. 169. Belletati - Gaetano, 161. Beranger 150. - Jachetto,164. Davide, 3. Biamonti - Giuseppe,161. Bocci - 53, 75, 106, 109, 147. Rovere, 151, 152. 256. Bonomi - 41. Braccioli - G. 36. B., 159. Bruni - Grazio, 152. Anicio,247. G. B., - Bozzoli - 247. G., billa Bram- - Brugnoli Annibale, - Possente, 155. 186. Borgognoni Boulanger - L., 2. A., 8, 109. Bulgacof Giac, - Bolza - - Bossonio - Brunossi - Bizzari Anacleto, - Boyd Enrico, 184. BraghiroliWilelmo, Bresciani - A., 157. Vinc, 153. - - - - L., 6. Bouterveck, 97. - Bezzuoli - Bibbiena, 206, 213. - Paolo, 149. Bonucci - delle Bren- F., 59. Bohemer, 60. - - Appiano, 2. Bonarelli della 161. Ippol., BongiovanniJac, Bonaveri - Borsari - Pietro 225. BergalliGozzi Luisa, - Bonafede - Carlo,35. Adolfo, 107. Giov.,35. Gius., 258. Ippol.,149. Belvedere - Bertevello - Béthancourt - Bissari - Fr.,41. BentivoglioErcole, - Bercham G., 160, 161. 149. A., 36. d'Albenasen,176. Bertolotti - Bisi Bencini - Beltrame - la Tour de telle,171. Giacomo, 49. Brusantino - Burckhardt, 974 104, 213. - Burenin, 186. - Fr., 83. Caburacci Celio,31. Cagnoli Agostino, 41. Calcagnini 108. Camerini CalopreseGreg., Eugenio, 5, 76, - - - - 79, 202, 206, 225, 228, 229, 233. - Camillo, 148. Camilli - Campanini Naborre, 41. 200, 233, 247, 248. Cannello U. A.,5, 53, 57, 91, 189, 203, 226, 240, 241. Cantù - Campori G., 4, 12, 17, 20, 63, 65, - Ces., 100, 190. Capece Carlo Sigismondo, 152. CappelliA., 4, 14, 17, 20, 30, 32, 64, 190, 193, 248, Caracci Caraveri Giorgio, 249, 255, 260. Agostino, 160. - - - - 41. Carducci - 260. - Giosuè, 11, 21, 41, 68, 80, 89, 99, 157, 241, 243, Carlini Giulio,160,243, 247. - Pietro, 157. Uries Casali - 80, 89, 168, 186, 239. - Cavallo Cecchini Marco, 155. Pietro Gabr., 172. 252. Em. - Chiabrera Casella Bernardino, 42, 229. - - - Cesare, 8, 39. Cavara - M., 225. 5, 85, 100, 225, 240. - Cerati Fr., 150. Cesarotti Gabr., 156. - - 135. *? - stiglione Ca- Gataneo - Cecchi,224. Cereseto Melchiore, 42. - - Cavalli Fr., 150, - - Giamb., Chappuys Ciampi Ignazio,87, 240, CiampoliniLuigi,262. Cibrario L., 248. Antonio, 109. Cigola Giambattista, 158. - Giacinto,5, Salvatore, 164. Cataldo - Catelani - Enrico, 42. Casaburri - Castagna Nicolò, 29, 100, - Baldass., 225. Danese, 154. Fr., 6. Carrara - - - Cicognara Cittadella 267 INDICE. 251. Luigi Napoleone, 7, 34, Civeri 107. G., 109. Coen - 195. Pietro, 155. Giovan Daniele, 155. 103. Corniani - Colla - 107. 160. Tomaso, Costa Vincenzo, 57. 156, 168. Dal 156. 42. Da - Ponte Da - Silva Alvares Costerò Mario, 84. Croce - Livio, Giulio Cossi - Fr., 240. Crescini - Cesare, 76, 148, 183. Tempie Enr., Lago Fr., 168. Crescimbeni - Coraldo - - trari Con- - Pietro, 43. Cossa Giov., 150. Cressoni,150. - Croker - Costanzi - Cocchi, - Angelo, 38. Pietro, 50. - - Comparini Paolo, - Conti - Contrucci - Cesare, 38, 156. Benedetto, 171. A., 151. Giamo., 5, 225. Giuseppe, 158, - Clario - Congedo Girolamo, - Cittadella - Jacopo, 35. de cenzo, Vin- Dartona - 182. Arambuja, De - Al- De Boissiere G. E., 183. y Aranjo Correa de La Cerda De De Latour Delfino Giov., 173. A., 174. Frènelly,174. meida - - G., 151. - Delille,95. - Matteo, 176. De - 173. Medina Sanctis y Diascoli Pays, 175. Fabri Dario L., 6. Ferrazzi - Fausto - Ferrari Giulio Jacopo, 147. - Giamb., 154. - Finelli 151. - - Florido - - de 42. B., 153, Sei- Du - - Chavagne, 174. Ercolano Angelo, Cesare, 161. - G. 173. Alessandro, - Fioretti Bened., - Faccioli - Fernow - Giuseppe,42. Ferrucci - Emilio, 226. Feuerlein Francesco, 224. Ferrari Gris.,42. L. 157. - 2. 105. Longiano, 52, da FilippiMarco, Carlo,38. Duvau - Fabroni - Ferrucci Caterina,85, 100, Je- Eugenico Nicolò, 106. - 168. Alessandro, - Giov., Frane, Anton Nemours, D'Ussieux, 173. Gius., 160. Napol.,42. de Urrea De - Dragoncino - Paolo, 85, 100, 225. Giudici Errante - - Dupont - De - L., 83, 104, 105, 147, Doni - Dorò, 80. - 258. Fimmoneda Di - Fr., Giovanni, 2. Soria De - Dolce - Rosset De - Alonso, 179. Pietro, 195. Giamb., 161. Emiliani 148. Ant., 167. Ruggiero Ettore, Eurialo, 42. Antonio, Gaetano, 152. Du - gneur De - Ulloa De - Domizio - Donizetti C. - Dionisi - 154, 156. 183. P., 227. F., 174. 178. ronimo, 157. Vinc, 181, 190. Valle Della - Del Vecchio - Fr., 87, 98, 101, 102, 225. Desserteaux 182. Isid.,195. Lungo Fr., 157. Hermandes Mesmes De - Valle Della - Del - - ceschi Fran- Filauro - Bernardino, Filippini 53, 228. Fondora - Fiorillo Ano-., 248. - 165. Silvio, Fontana 268 INDICE. Giacinto, 99. Raff.,89, 241. Fornacciari Vito, 87. Fornari 172. Fornier - Frizolio Lor., 44. 158. 83, 99, 100. Gir.,2. Garofolo Giannini - P., 45. Giordani Vasconcelle L. Gen., 173. Carlo, 154. Gozzi Grazzini Grossi - - Guazzo Ulisse, 77, 78. Levanzio, 156. Guidicini - Vincenzo, 149. Filippo,75. chanowskiego P., Fontaine, 76. - - - Lavezuola Salv., 158. 183. - Hoole - Guidi - Giudicciolo - Gùpert, - Heinse da 162. Gugl.,184. - Heyse P., G., 184. Ingres Giov., 159, 160. Koker, 240. 185. 157. Lamartine, 95. 150. 168. - Giamb., Guarini - - Grillenzoni - Gios., 157. Guerriero ziano Gra- - - Irenico Agostino, 106. Isola - Klein, 6, 226. Giamb., - - 76. Collalto, Gaetano, 255. Grossi - - de Cesare, 150. D., 185. Ferdinando, Guidotti - Hillebrand, 226. Inama 153. Marco, Gomez - da Giulio L., 104. Grotto - 167. Goro - J. Gries - - Giuseppe,108, 262. Grazzini Luigi,42. Pier Harrington Giov., 6, - - Paolo, 2. Vincenzo, 84, 100. Gian - 224. Stefano, 245, 258. 46, 100. Goethe, 97. - Giovio - Venezia, da Gravina - (Lasca),206, Carlo, 252. 152. Gaspary, 189. - V., 4, 98, 99, 100. Gioberti - Girolami - Gobno - Cornelio, 155. Giulio La 240. Cinzio, 52, 107, 225. O., 185. - - - Giorgi Ignazio,186. - Goldmeister 98. Cesare, 156. - Ginguené, 190, 226, - Grosso Galilei, - - Giraldi - Ettore, 256. GaspariniMichelagn.,152. - Giuseppe, 150. Galuzzo - Giov.,100. Genthe F. W., 98. Gavagnini Napol.,36. Crescentino, 5, 29, 65, 68, 79, 89, 239, 252. Gilpert, L., 58. Gautier - Gian Galavotti - Gallizioli Carlo, 160. - Franciosi - - Ugo, 53, 68, 84, 99, Fux - - Quercy Giov., en Foscolo - A., 7. Frizzi - Gabrielli Domenico, 162. Montauban de Giusto, 84. Simone, 1, 52, 85. Vincenzo, 35. Franceschini - Fontanini - Fornari - Forteguerri Nicolò, 156. - 184, 237. - Ferd., 158. Fontana - Landoni - - - - Kolbing Eug., Kurtz Erm., 185. Lafont Carlo, 44. Lampredi Urbano, Teod., 78, Alberto, 52, 106. - 242. - Le Brun - 60. - Ko- Lalli Domenico, 84. - Lampugnani Lanfranchi duca Vinc, di Piacenza, 269 INDICE. 101. A., 153. Legname - 36, 162. Massimiliano, Lodi Alfonso, 38. Lombardi 256. Luini, 159. - Modena, Frane, 3. Li- 3. - 35. - Lugli Albano, - Luzzo - Nicolò, 81, 196, 206, 251. Macchiavelli 5, 84, 100, 225. Mamiani - Frane, 151. Giulio,42. Marchi - Maressi - Masini 166. Rolandi, 2. 2, 77. P. M. Mazuy - Camillo,100. Mensi Fr., 157. Mermet, 152. Milanesi Gaetano, 248. Metastasio - Giamb., 173, 261. 95. 254. 36. - Morselli 38, 250. Adr., 150. Mosti - L., 6. Mureto Mella - Marcant., 195. - Dom. taigne, Mon- Monti Salv., Agostino, - B., 42. Mussone - - Teodoro, 60. Mueller - - Montesquieu, - Mosti - - Mirabeaud - Moretti Giulio,39. 176. P., 154. M., 174. , - Giamb., Gaet., 160. - - - Luigi,247. Nani Aless.,36. Nencioni Giov., 108. Palombi - Nardini Enrico, 262. - Leon., 75. Nisard - Ercole, 154. Oldovino Panizzi 158. Monnier - Monti - Moreni - Motte-Montussan P., 4. Mugna Muzzi - Michele - 247. Giuseppe Ignazio, 256. T., 184. Gaetano, 77, 235. Tomaso, Jacopo,42. Achille,6, 42, 101. Vincenzo,42, 148, Melzi - Matte - Merighi P., 42, 49, 252. - Minardi Monico Montanari - Monti - - L., 161. Mazzuchelli - P., 100, 150. - Masetti - Meinhardt, 97. - Giulio,107. Menzini, 100. Marino - Mauvillon - Giuseppe, 35. A., 6, 54, 174. - Giambattista Tulio, 94, 240. Visito, 165. Melon - G., 172. Mal- Marchesi - Antonio, 161. Massarani - Mazzoleni - Marini - - Manet, 161.- - Marchitelli - Giuseppe, G., 83. Pietro, 159. Martini - Maurizio - 151. Mayer, Manin - Cesare, 42, 161. Giamb., Malatesta - Antonio, 149. Giambattista, 42, 157. - 157. Maffei - Terenzio, 86, 98. Eustachio, 167. Manfredi 155. Magni P., - mignati A., 89. - Pompeo, da Fabrizio,147. Luna - Lodovico - Lomonaco - Lita - - Lùtkemùller, 184. - - Michelangelo,89. (TeofiloFolengo), 155. Pitocco merno Leonardi - Oriuolo - M. - Narducci P., 160. D., 58. Bart, 156, 171. - Orlandi Orologio Giov. Gius., 104. Gaetano, 154. A., 6, 53, 74, 77. Panckouche - - Paolo et Framery, 174. 160. Parenti Veronese, - - 270 INDICE. Marc, 109. Paris G., 58. 168. 42. G., 43. Gius., 43. Giarab., 156. Pescatore Madelaine, 174. Giamb., 1, 52, 225. G., 151. Poggi Ulisse, 43. - 234, 238, 241, 247, 249. Orazio, 152. Sav., 84. Fr. Quadrio A., 85. Racheli Raffaelli P., 8. - Polidori F. F., 174. Ragon - Ranalli - Pindemonti - L., 13, 32, 190, 225, Angelo, 195. Quinet, 93. - Rai'ce - Pollaiolo - 106. Pacifico,186. Radeljevic' - Giamb., 109. Rambelli Bonacossi, 150. Quinault, 152. - - - Tomaso, 104, Porcacchi - 6. - Philiponde la Giuseppe, 109. Pigna Picei Poliziano Perosio - Costantino, 76. Gius.,3, - - - Ivan, 151. Pescatori Pinamonti - di Francolino, - Perez - - Piatti, 159. - Partesana - - Petrucci - P., 150. Pasquini Pier Vinc, Sigismondo, 156. Pepoli Pauluccio - Panati - - Giac, 109. Marcant., 152. Pertile - 252. , A., 96, 256. Giov. 186. Perillo - 0. Paruta - E., 251 Parodi - Paschkin, - Giov., 4. L. Panzacchi - Ferd.,99. 35. Raffaello, - Simeone, 186. Ranke - - Leop.,9S. RaRapin Nic, 172. Rajna Pio, 54, 55, 99, 100, 189. Razzolici L., 221. Regaldi Gius.,43, thery E. J. B., 96. - - - - - 252. Reni - nouard Nic, Ristori 184. 173. A., 84. Riccardi - Guido, 151. Salti Fr., 84. - 150. Sanvitale Jac, 43. Scanello - Schnor Scolari - Fil.,109. Sismondi - Bart., 109. - Scaramuzza Sismondo - 96, 226. Salvoni - Fr., 1. P. Ontensio, - Schuchardt, 60. Servolini, 161. - - - - - - tembrini Set- Pietro, Signorelli Solerà - Spani Prospero,38. - SchlegelGugl., 185. - Everard, 176. Siceram - Defend., Francesco, 43. Paolo, 97. Selitti Gius., 150. - Scamacca - Gugl., Salvi Ant., - Sansovino - - E., 98. Sacchi Salvioli Gius.,226. Fr., 36. Schonfeld , Sorio - SchipperJ. J.,177. - Giulio,162. L., 86. 225. Saraceni - - Andrea, 151, 157. 108. Cristoforo, 76. Schimilinsky,60. - G., 80. 56. Ruscelli - Ruth - Re- L., 226. Rose - And., 106. SanfilippoPietro,5, 85. - Riccoboni - Bart., 164. Sacchetti - Salvadori - Rubbi - - Ricagni Giov., - Costant.,160. Rustichelli Salvini Antonmaria, - Vittorio,108. 76. Rosa - 158, 161. Sabatelli Fr., 3. - L., 89, 100, 102. Ant., 106. Stef.,152, 164. Girol.,70, 104, 105. A. Angiolo M., 100. Ricci Alberto, 152. Rossetti - Renzi - - Renier - Temisi, Stecchi Giov. 3. - Lor., 271 INDICE. 109. 251. Steffanio - Streckfuss Tadei -Tasso 49. 155. 167. Ant, 108. Torti - 3, 225, 238. 173. Fr., 154. Turrini - Vegezzi Vico 35. Enea, - 37. 184. Zaccaria A., 4. Zeno 252. Fed., Turri - 81. Giov., Tressan, - Tromba - Gius., 7, 250. Apostolo, - Zorzi 161. - Did., 180. Giov. Gaet. - F. Zambo Zendrini 257. - - 7, 34, 236. Vidoni - Villari - squale, Pa- Voltaire, 94, 241. - C, vai 184. - Wolf Adolfo, 97. 166. Brembana, B., 43, 252. Zotti 151. - Vernizzi - 178, 182. Giov., 224, Carlo, 150. Prospero, Valenciano, K. 207, 104. Maria, - Zingarelli Nicolò, - Aless., 84. de Vedoa - Viani - Ant., 150. Wertes - Ben., 99, 199, Villafranchi - Vivaldi 100, 225. Varchi L., 37. Vidal - Werder, M., - Verdezzoti - Verona - Mansueto, e 104. Contreras de 109. G., 256. - Tortoli - Giangiorgio, - 34. Torriani, - Trélis, 240. - 159. Frane, Clem., Ottavio, 149. F. Trissino - Vec, P., 43. A., 191. - 3. Luigi, Vazques - Fr. Paolo 149. Tiraboschi - Tiziano - Torini - Or., 148. Trupheme Valvassori - 96. Fulvio, Giov., 160. Ughi 237. Tosi - Toscaneria - Tréveret, - 84. Frane, Testi Gir., 5, 84, 100. L., 35. Bernardo, Raff., I51.-Teluc- - 226. rini Tambu- - Tasso - Tauro - Gius., 202, Tonini - Stopparli, - (la),227. 153. A., 67, 68. Tiraboschi Tirinelli - Tomagni, 150. 82, 99, 225. - Taille - Secondo, Tessier - G., 177. Thienoven L., 155. Tarentino - Enr., 158, 159. 185. Tadini - Torquato, Mario, cini Steiner - Carlo, A., 4. Augusto, 81. P., 46. - Romualdo, - 75, 106. Zanotti Ant., 77. Pier Zeno 164. - Zoncada - A., Zuccari 274 GENERALE. INDICE critici Studii L. Ariosto 81, 258 pag. i Francesi presso 93 97 in Germania » 98, 262 Paralleli Illustrazioni al poema » - » 104 Allegorie - » 103 Argomenti - - » - Postillatori Illustrazioni e Commentatori parziali . . . 105 . 107, 262 . Rimari 109 110 Sentenze Proverbi modi e 128 proverbiali Descrizioni 136 Similitudini 140 Florilegi . 149 Furioso dal Soggetti inspirati Soggetti artistici 147 . 158 Furioso tolti dal 164 Musicografi^ Traduttori. I. Traduzioni latino,165. in - lognese, Bergamasco, Bo- II. In dialetto: Genovese, Gratiano, Milanese, Padovano, Trevigiano, Veneziano,166. - Francese, 172. III. In - IV. In Olandese, 176. VII. VI. In Portoghese, 182. Spagnuolo, 178. Vili. In Tedesco, 184. IX. In Polacco, 185. Inglese,183. V. - In - - - - X. In Ungherese, 185. - XI. In Slavo 186. Illirico, In - XII. In - Russo, 186. Opere I Minori. Canti Cinque Rinaldo fatti pubblicareda Virg.Ariosto Ardito, Framenti 189 . 190 inediti 193 Commedie Ferrara nelle Commedie Edizioni delle Commedie Studii e Traduzioni giudiziicritici di L. Ariosto 210 . . . . 220 224 227
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