tuttacolpadeifosfolipidi - Liceo De Ruggieri Massafra

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I.I.S.S.
Giugn
o
2014
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
TUTTA COLPA DEI FOSFO...CHE?
“Ma cos’è questo giornalino? E che nome strano..”
Un mesetto fa, noi della
2^ D dell’Istituto “De
Ruggieri” di Massafra,
eravamo pronti per essere torturati con due interminabili ore di storia
dell’arte, ma ecco che
arriva la prof e ci dice:
“Ragazzi io e la professoressa di italiano abbiamo pensato di realizzare
un giornalino di classe”.
Sulle nostre facce era
spuntato un grande punto interrogativo. Le due
ore di arte passarono
come un fulmine, mentre
ne parlavamo.
Alla fine si decide che,
poiché nel viaggio d’istruzione che ci attendeva avremmo visitato
Milano e dintorni, il nostro giornalino avrebbe
dovuto parlare proprio di
questo. E il nome? Perché non chiamarlo come
il nostro peggior incubo?!
Quest’anno in biologia
abbiamo studiato le molecole organiche e le cellule e ormai l’unica cosa
che esce dalla bocca è
“fosfolipidi, fosfolipidi,
fosfolipidi,
nient’altro
che fosfolipidi”: sono
appunto dei lipidi, grassi
che formano il rivestimento di tutte le nostre
cellule. Così un giorno ci
è venuto il colpo di genio:
se
siamo
così
“soggetti” (termine un
po’ generale, che può indicare chi è rimasto
traumatizzato da uno
studio troppo intenso), è
tutta colpa dei fosfolipidi.
Il passo successivo è
stato la creazione del
logo del giornalino che,
per restare in tema, rappresenta dei fosfolipidi.
Una volta pensato al titolo e al logo, dovevamo
occuparci di cosa scrivere in questo giornalino. E
allora abbiamo deciso di
iniziare con una “special
edition” riguardante tutto ciò che abbiamo visto
a Milano, Lecco e Como
durante la visita organizzata nei luoghi manzoniani.
Speriamo nel gradimento
dell’impaginazione, viste
le ore dedicate all’applicazione del programma
Publisher!!!
Buona lettura!
Giorgia Antonicelli
Alessandro
Manzoni
Nato a Milano
il 7
marzo 1785,
si avvicinò al cattoli
cesimo e
compose gli
Inni Sacri scritti a M
ilano
tra il 1812 e
il 1822.
Aderì alle id
ee romantiche e na
cquero
Il Conte di C
armagnola e l’ Adelch
i. Nel
frattempo sc
risse il
celebre rom
anzo dei
Promessi Spos
i. Morì
il 22 maggio
1873.
Francesco Hayez “Alessandro Manzoni”
1841 - Pinacoteca di Brera, Milano
2
UNA FORESTA DI GUGLIE: VISITA AL DUOMO DI MILANO
Mercoledì 7 Maggio 2014 i
ragazzi delle seconde classi,
sezioni A-C-D, del liceo
scientifico “D. De Ruggieri”
di Massafra si sono recati
in mattinata presso il centro
della città di Milano, più
precisamente hanno visitato
il tanto noto Duomo. È il
monumento simbolo del ca-
poluogo lombardo, situato
nella piazza al centro della
città, ed è dedicato a San-
ta Maria Nascente. È la
chiesa
importante
dell’Arcidiocesi di Milano ed
è sede della Parrocchia di
Santa Tecla nel Duomo di
Milano. Costruita in stile
romanico-gotico italiano pre-
più
senta una pianta a croce
corpo longitudinale e tre
latina con cinque navate nel
Il Duomo di Milano
nel transetto, un abside poli-
gonale. La navata centrale e di doppia altezza rispetto a quella laterale; ci sono cinquantadue enormi piloni a
fascio che terminano con capitelli a tabernacolo o a nicchie decorate con statue. La zona absidale mostra tre
grandi finestre ogivali. Il Duomo presenta un’eccezionale abbondanza di sculture: tra interne ed esterne sono
circa trecento. La Madonnina è il punto più alto della chiesa per un’altezza di 4,16 metri ed è ricoperta di rame
dorato. Inutile dire che i ragazzi sono stati affascinati e hanno gradito molto la visita di questi luoghi, in quanto patrimonio della cultura e dell’arte non solo italiana, ma mondiale.
Federica Moscariello
Braccialetti non solo rossi
Durante la nostra visita
guidata al Duomo di Milano, siamo stati sorpresi da
un’accoglienza “speciale”.
Quando siamo usciti dal
Duomo, c’erano tante persone di colore che cercavano di rendere ancora più
indimenticabile la nostra
esperienza. Infatti quando qualcuno era distratto
si ritrovava un braccialetto colorato al polso. Nono-
stante i nostri tentativi di
questo gesto dei venditori
Sappiamo che per qualcuno questo gesto dei venditori ambulanti può
rappresentare un fastidio, ma noi crediamo che l’accoglienza e la
multiculturalità passino anche attraverso un braccialetto colorato.
evitare la situazione, i venditori di colore ci tenevano comunque a farci avere un
braccialetto, lasciando a noi
la scelta di “premiarli” con
una moneta oppure no.
ambulanti può rappresentare
un fastidio, ma noi crediamo
che l’accoglienza e la multiculturalità passino anche attraverso un braccialetto colorato.
Sappiamo che per qualcuno
Maria Stella Gisonna
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
3
Il salotto dei milanesi
Milano, 7 maggio ’14
Giuseppe Mengoni, è un vanto per i
Finalmente dopo una lunghissima milanesi e l’Italia stessa dato che
attesa, nel terzo giorno di gita ci fu un’ispirazione per Goustav Eifsiamo diretti verso il centro di Mi- fel che dopo qualche anno progetlano, capitale dello shopping e della tò la ben nota Tour Eiffel. Per
moda. Giunti alla meta tanto ambi- tutti noi è stato di sicuro un onore
ta, dopo essere entrati nel Duomo, entrare nel cosiddetto “salotto dei
noi, la 2^D e altre due seconde milanesi”.
classi del liceo De. Ruggieri, siamo
entrati in Galleria Vittorio Emanue-
Annarita Pastella
Galleria Vittorio Emanuele
le: un’enorme galleria commerciale
che raggiunge la sua massima altezza con la cupola in vetro e ferro
che copre l’incrocio dei quattro
bracci. Insieme a via Montenapoleone e via della Spiga è considera-
Stem
ma
di To
rino
Foto
di An
narita
Pa s
tella
ta una delle strade del lussuoso
shopping milanese. Infatti i negozi
presenti all’interno sono tra i più
costosi e famosi del mondo e le loro
insegne sono tutte di colore oro e
nero. Una delle altre curiosità della
galleria è l’ottagono centrale dove
è rappresentato il simbolo dei Savoia intorno al quale ci sono gli
stemmi delle città di Firenze, Roma, Milano e Torino. In quest’ultimo
è rappresentato un toro sui quali
bisogna mettere il tallone destro e
ruotare tre volte per avere fortuna. La galleria ha avuto una lunga
storia: prima è stata un centro di
ritrovo, poi una sede di comizi e
manifestazioni tra interventisti e
pacifisti ma anche luogo di attentati e bombardamenti. Costruita da Galleria Vittorio Emanuele
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
Foto di Lorena Notaritefano
4
Con il naso all’insù: il Castello Sforzesco
Grande gioia per gli alunni della
tratta del massimo monumento civile
classe 2D del liceo scientifico “De
del periodo rinascimentale a Milano e
Ruggieri” di Massafra per il viag-
il suo interesse sta nella compresen-
gio di istruzione effettuato nei
za delle tracce che ciascuna epoca vi
giorni 5-6-7-8 Maggio con desti-
ha lasciato. Con i suoi 800 metri di
nazione Milano. Il giorno dopo
perimetro, interamente costruito in
l’arrivo nella grande città inizia il
laterizi, il fossato che lo circonda, i
tour per i monumenti principali
torrioni angolari, i tre cortili, le mer-
dell’imponente meraviglia che è
late, i sotterranei e i preziosi capola-
Milano. La prima di tante altre
vori che contiene, il castello di Milano è
tappe del viaggio è il Castello
una tappa fondamentale negli itinerari
Sforzesco, situato nell’antichissi-
turistici del capoluogo lombardo. In-
mo centro di Milano. Stupore e
fatti l’entusiasmo per quella costruzio-
meraviglia sono le prime due emo-
ne era palpabile tra i ragazzi che par-
zioni
suscitate dalla grandiosità
tecipavano alla gita. Ma l’opera che in
del castello. Rocca difensiva, reg-
assoluto ha colpito più di tutte è stata
gia ducale, caserma militare e
la “Pietà Rondanini” dell’ artista Miche-
infine sede di musei e istituzioni
langelo Buonarroti.
Il Castello Sforzesco
culturali, il Castello Sforzesco è
uno dei monumenti più curiosi e
Odile Resta
Castello Sforzesco
ricchi di fascino della città. Si
Il “non finito di Michelangelo”
La “Pietà Rondanini” di Michelangelo Buonarroti è una delle tante
meravigliose opere contenute nel
Castello Sforzesco. Con un significato tormentato, questa è stata
l’ultima scultura di Michelangelo.
È una scultura marmorea alta 195
cm. Michelangelo si dedicò a questa scultura solo occasionalmente
perché era suo desiderio avere
sulla sua tomba una scultura da
lui creata. Venne scolpita in due
fasi: la prima dal 1552 al 1553 e
la seconda dal 1555 al 1564. Nella
prima fase l’artista scolpì una
statua raffigurante il Cristo sorretto dalla Madonna all’altezza
delle ascelle. Nella seconda fase
la struttura della statua viene
completamente stravolta: infatti Michelangelo dal corpo della Vergine ricavò un nuovo corpo del Cristo, mentre
dalla spalla sinistra e dal petto del vecchio corpo di Cristo trovò lo spazio per
ricavare un nuovo corpo per Maria. Nel
gruppo si alternano parti condotte a
termine, riferibili alla prima stesura, e
parti non finite, legate ai ripensamenti
della seconda versione mai compiuta. Si
percepisce tuttavia, nonostante l’incompiutezza e i visibili ripensamenti,
quello che era l’intento primario nell’intenzione dell’artista: l'attenzione rivolta essenzialmente al rapporto tra madre e figlio morto. Il Salvatore è
schiacciato contro il corpo della Vergine quasi a formare un toccante tutt'uno che provoca grande tensione emoti-
La Pietà Rondanini,marmo,1552–1564
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
5
Arte contemporanea al Castello
nella
materiali
corso del movimento Cracking Art, inau-
(plastica riciclata) e quindi
gurato nell’ottobre 2012 fra le guglie
nell'impegno sociale e ambien-
del Duomo di Milano, per sostenere con
tale del movimento. L’iniziati-
fondi nuovi il restauro della guglia mag-
va, che ha preso
avvio il 10
giore, che sorregge la Madonnina. Nella
aprile, in concomitanza con il
primavera successiva (aprile 2013), una
Salone del Mobile 2014, è
spettacolare invasione di migliaia di rane
realizzata
collaborazione
colorate di varie dimensioni ha invaso le
con Italia Nostra e avrà luogo
acque del Naviglio milanese, fino alla
sul
fino al 30 giugno 2014. Giardini,
Darsena, con l’obbiettivo di contribuire
Duomo? E le rane nei Navigli? Beh,
cortili, fossati saranno osservati
al recupero delle chiuse leonardesche
adesso tocca agli uccelli sopra i luoghi
dall’alto da questi super bipedi colo-
alla Conca dell’Incoronata, in San Marco
simbolo di Milano, e non sono i soliti
rati e realizzati in plastica rigene-
a Milano.
piccioni, a dare un tocco di colore alla
rabile. Una bella iniziativa tra arte e
nostra
metropoli #incontemporanea.
design che ha anche una finalità
Sopra il Castello Sforzesco il Comune
charity: servirà a supportare la rac-
ospita un’installazione di Craking Art.
colta fondi per il restauro del monu-
Il termine Cracking deriva dal verbo
mento in marmo di Bernabò Visconti
di lingua inglese to crack, traducibile
realizzato da Bonino da Campione
con “schioccare, spaccarsi, cedere”. La
nel 1363, simbolo del museo di arte
Cracking Art si propone di modificare
antica del Castello Sforzesco e po-
le regole dell'arte, con un continuo
sto all’ingresso delle sale espositive.
riferimento alla contemporaneità, non
Il pubblico dei visitatori, infatti, nel
solo artistica ma anche storica e cultu-
periodo dell’installazione potrà ac-
rale. Nodo importante è la natura, da
quistare i multipli di uova messi a
difendere e salvare anche attraverso
disposizione per l’iniziativa dal grup-
l'uso del linguaggio artistico. La scelta
po Cracking Art: versando a “Italia
di questo nome indica sia le intenzioni
Nostra” venti euro si potrà avere in
di proporsi come innovazione e rottura
cambio una scultura multipla di ron-
all'interno della storia dell'arte, sia il
dine piccola e depositare poi un uovo
divario di fondo tra la materia naturale
di rondine nel fossato, firmando il
e quella artificiale, tra materiale orga-
proprio gesto rigenerativo insieme
nico e
sintetico. Quest'ultima con-
agli artisti Cracking. “È l’Arte che
trapposizione in particolare si riflette
rigenera l’arte”, invece, è il nuovo
Ricordate le chiocciole
azzurre
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
scelta
in
dei
Maria Stella Gisonna
Le opere esposte
nel Castello Sforzesco
Foto di Annarita Pastella
6
Il Teatro più imitato in Europa nell’800
Milano è sicuramente una delle capitali internazionali della moda, dell’alta finanza, metropoli futuristica con i suoi modernissimi edifici, sedi di società ed organizzazioni sempre
più all’avanguardia nel mondo, importantissimo
crocevia di scambio con i paesi del Nord Europa, ma è anche e soprattutto città ricca di
storia ed arte, con monumenti in grado di atti-
rare migliaia di turisti ogni giorno. Ed infatti,
durante il nostro giro turistico tra le bellezze
di Milano, abbiamo avuto la possibilità di dirigerci verso Piazza alla Scala ed osservare
dall’esterno uno dei monumenti che maggiormente caratterizza la città dal punto di vista
storico e culturale: il Teatro alla Scala. Esso è
situato nel centro storico, di fronte a rappresentazioni e spettacoli che lo
Palazzo Marino, sede del comune, poco hanno reso uno dei luoghi più prestidistante dal Duomo e dalla galleria Vitto- giosi e rinomati.
rio Emanuele. La sua facciata è abbastan- Questo sarà sicuramente uno dei
za semplice, simile a quella di molti altri
tanti motivi per ritornare a Milano,
palazzi di foggia neoclassica presenti a soprattutto per rivivere i momenti
Milano, senza particolari eccessi e sfarzi di spensieratezza ed allegria vissuti
nella decorazione. E’ infatti costituita da
in quattro giorni all’insegna della
una galleria anteposta agli accessi del cultura, e perché no, anche del diTeatro formata da sette fornici ospitanti
vertimento!
ciascuno un portone, al di sopra dei quali
Francesca Martucci
si trova un parapetto decorato con colonne corinzie. La sua struttura riprende quella della
Reggia di Caserta alla quale l’architetto Piermarini
lavorò prima di realizzare
l’opera che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Purtroppo non abbiamo
avuto la possibilità di ammirare l’interno fatto di
preziosi lampadari di cristallo, stoffe pregiate,
labirinti di scale e corridoi, foyer e ridotti e poi
Interno e facciata del Teatro
Shopping a Milano
Pur seguendo le orme di Manzoni agli alunni della gita non è stato comunque vietato di distrarsi tra le vie principali della città,
facendo l’attività più comune nella capitale della moda: lo shopping.
Il secondo giorno, ritornati prima dalla gita a Lecco, si sono recati su Corso Buenos Aires, nel cuore di Milano, per ammirare le
meravigliose vetrine e per comprare qualche souvenir. Il giorno seguente la scolaresca è andata nella Galleria Vittorio Emanuele
II. Qui gli alunni si sono sparpagliati per recarsi nei posti che gli interessavano maggiormente: da un lato gli sfarzosi e costosissimi negozi all’interno della Galleria, come Louis Vouitton o Prada; dall’altro, i negozi distanti qualche isolato , come
Louis Vouitton o Prada; dall’altro, i negozi distanti qualche isolato , come il Milan o l’Inter Store per gli amanti del calcio. Alla fine
della gita, tutti gli alunni avevano in mano almeno un pacchetto, un pensiero per sé o per qualcuno di caro a casa.
Simona Rubino
Corso Buenos Aires
Foto di Lorena Notaristefano
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
7
Premiazione concorso : “più bella cosa … per me”
Il giorno 9 maggio presso l’università “La
Cattolica” di Milano, si è tenuta la premiazione del concorso: “ Più bella cosa…per
me”, al quale io ho partecipato, classificandomi al secondo posto. L’ Italia dispone
di un patrimonio inestimabile ed ineguagliato in termini storici, artistici e culturali. Il concorso, si pone come obbiettivo
la valorizzazione della bellezza del paesaggio e del patrimonio artistico e culturale della nostra nazione, un patrimonio da
curare e consegnare al futuro. L’evento,
che è arrivato alla XVII edizione, come
tutti gli anni ha avuto molta partecipazione e successo. Alla premiazione erano presenti vari vincitori provenienti dalle scuole
di tutt’Italia. La nota presentatrice televisiva Francesca Fialdini ha condotto l’evento con grande maestria e professionalità. Gli ospiti erano i giudici del suddetto
concorso e i professori dell’ Università;
ospite d’onore è stata l’attrice Nadir Caselli, che ultimamente ha partecipato alla
serie
televisiva “Don Matteo”. Ognu- Foto vincitrice del concorso “ Più bella cosa...per me”
no ha espresso il proprio parere in merito
Foto di Francesca Giovinazzi
al concetto della bellezza. E da questo
dibattito è emerso che la bellezza è un valore primario che non
re e quindi bella. La cerimonia si è conclusa con la prepuò essere subordinato ad altri valori, anche economici. È un
miazione attraverso oggetti tecnologici. L’incontro era
valore che dobbiamo coltivare in noi, amando la vita e perseanimato con gioia e vivacità dall’orchestra “Dei Popoli”,
guendo i nostri obbiettivi con tenacia e ottimismo; di consecosì chiamata perché costituita da musicisti provenienti
guenza intorno a noi contribuiremo a creare una società miglioda varie parti del mondo, ognuno dei quali suonava uno
strumento tipico della propria terra. Quest’esperienza è stata molto emozionante, non tanto
per la premiazione dei vincitori, quanto per
l’approfondimento delle molteplici sfaccettature della bellezza, affinché l’arte e la bellezza
trovino posto nel modello produttivistico della
nostra società, non solo nella forma del consumo e del divertimento.
Francesca Giovinazzi
Francesca Fialdini durante la premiazione
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
8
Sul lago di Como...
“Quel ramo del
Lago di Como
proprie vacanze in una villa sulle
go, tanto da renderlo scenario privile-
che volge a mezzogiorno…”, cele-
rive del lago. Ville decorate in
giato del suo capolavoro.
bre frase d’apertura del roman-
tutti gli stili, di ogni forma e
zo
altrettanto famoso de “I
dimensione lo circondano, diven-
Promessi Sposi” dello scrittore
tando un’ ulteriore attrazione
Alessandro Manzoni, ci porta con
per i tanti curiosi alla ricerca di
la mente ad immergerci nel me-
una storia da raccontare a casa.
raviglioso panorama del Lago di
Ed anch’ io con i miei amici in
Como, incastonato tra eleganti e
gita scolastica in questi luoghi
maestose vette in una vista quasi
abbiamo avuto la possibilità di
idilliaca. L’acqua limpida, le cime
apprezzarne la bellezza. Salen-
boscose, un panorama mozzafia-
do su un’imbarcazione , cullati
to, offrono la perfetta condizio-
dolcemente sul limpido specchio
ne per far sì che Como sia, ormai
d’acqua abbiamo potuto ammira-
da secoli, una delle mete turisti-
re l’incanto e l’originalità del
che più ambite, ed in particolare,
paesaggio, con le splendide ville
numerosi personaggi dello spet-
che completano questo sugge-
tacolo, arte e politica hanno
stivo e colorato panorama come
scelto questa località per tra-
nella tela di un pittore. Soltanto
scorrere in pace e tranquillità le
visitandolo dal vivo, abbiamo
Le mura
Mercoledì 7 Maggio durante la nostra visita guidata a Milano
abbiamo avuto l’opportunità di visitare la città di Como. Le
mura di questa città sono un capolavoro dell’arte romanica e
sono sorte nel XII° secolo per sostituire le mura romane andate distrutte in seguito alla guerra decennale con Milano
(1119-1127). Furono rinforzate da tre grandi torri sul lato sud:
Torre di Porta Nuova, Porta torre, Torre di San Vitale. Porta
Torre o Porta Vittoria è la più antica delle torri medievali rimaste, è anche quella centrale e fu eretta nel 1192. Ha pianta
quadrata ed è alta circa 40 metri, nel lato esterno presenta
due fornici mentre nel lato settentrionale un unico fornice,
formato da un grande arco a tutto sesto con sopra quattro
ordini di doppi finestroni. Torre di Porta Nuova o Porta Gattoni è situata tra Viale Varese e Viale Cattaneo e fu utilizzata
da Alessandro Volta per numerosi esperimenti scientifici. Ha
pianta pentagonale e risalta il suo stile romanico. Torre di San
Vitale invece si trova al termine di Via Serafino Balestra e il
suo nome ha origine da un’antica chiesa demolita per la costruzione della vicina ferrovia. Anch’essa ha pianta pentagonale e
presenta due grandi passaggi nelle mura che furono aperti per
Francesca Martucci
Lago di Como
Mura della città di Como
il tram. Tuttavia se siete alla ricerca di arte e cultura sicuramente la città di Como offre moltissime altre opere artistiche.
Stella Gisonna
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
9
Santa Maria Maggiore
Una prima cattedrale dedicata a Santa
Maria Maggiore venne costruita nel cuore di Como nel IX secolo. Alla fine del
XI secolo, il capitolo dei canonici decise
di ricostruirla ex-novo. La costruzione
ebbe inizio nel 1396. In una prima fase,
rimasero in piedi sia la cattedrale vecchia sia quella erigenda; poi, a partire
dalla metà del XV secolo, l'antico complesso venne demolito per lasciare spazio
a quello nuovo. La facciata venne realizzata tra il1447 e il 1489; essa, nel primo
progetto, si sarebbe venuta a trovare o
arretrata rispetto a quella del Broletto,
oppure nel mezzo dell'antistante piazzetta; si decise perciò di allineare la
facciata della Chiesa al che rischiava di
cupola, che sormonta il transetto. La
la porta principale e il rosone e due
finestre allungate, mentre le due
parti laterali hanno porte più piccole e sono sormontate da bifore. Le
varie sculture sono in stile gotico e
rappresentano Santi e scene bibliche. Le tre navate sono suddivise
da due file di pilastri e numerosi
dipinti, opera di pittori locali. L’abside è interamente occupato dapresbiterio, al centro dell’abside è
presente l’altare maggiore in stile
barocco, opera del 1728 costruita
usando marmo, onice e bronzo.
pianta è a croce latina ed ha tre navate.
Odile Resta
crollare sulla piazzetta antistante. Uno
degli ultimi interventi riguarda le due
statue, raffiguranti Plinio il Vecchio e
Plinio il Giovane, poste ai lati della porta. Poiché, a causa dello smog, le opere
erano a rischio di corrosione, oggi entrambe sono riparate all’interno di due
teche di vetro.
STRUTTURA
La chiesa è lunga 87 metri, larga 36-56
metri e alta 75 metri al culmine della
Al suo interno sono conservati numerosi
arazzi e quadri di artisti locali. La facciata esterna è gotica, decorata da
Broletto
Quattro giorni a Milano, dal 5 all’ 8
maggio 2014. È questa la nuova
esperienza fatta dalla classe 2^D,
che ha potuto osservare i principali
luoghi dove si è svolta la vicenda de
“I Promessi Sposi” di Alessandro
Manzoni. Gli alunni hanno potuto
passeggiare nelle vie principali di
una delle più importanti città italiane e anche in altri luoghi che hanno
fatto da sfondo alla storia. E proprio in uno di questi vi è un monumento considerato fondamentale in
ambito politico-sociale nel XI secolo, ovvero il Broletto a Como. La
storia di questo gioiello architettonico ha a che fare con le vicende
della società del tempo, che doveva
risolvere un grosso problema, cioè il
continuo annullamento delle riunioni
comunali a causa del maltempo. Infatti queste riunioni avevano luogo
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
in posti all’ aperto e alcune di queste
“saltavano” per la pioggia. Per porre
fine a questo inconveniente si decise
di realizzare un edificio adibito
all’uso. Inizialmente, a Como, le riunioni si svolgevano nella Chiesa di
San Giacomo. Il Broletto nel corso Duomo di Como
del tempo ha subito numerose rivisitazioni a causa dei numerosi attacchi subiti: l’ultimo durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Broletto è
oggi una struttura molto importante
a Como, dove si può riscontrare un
contrasto fra stili: il Corinzio nelle
volte e il Romanico nelle colonne e
nei pilastri. Era dunque qui che venivano emanate le famose “gride” più
volte citate da Manzoni nel suo romanzo.
Damiano Salvi Broletto e il Duomo di Como
10
Sezione fotografica del fiume Adda
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
11
Villa Manzoni
La 2^D, a Milano, ha visitato molti
monumenti ed edifici importanti collegati alla storia narrata da Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi”.
In seguito i liceali sono entrati in una
stanza in cui era posta una miniatura
dei principali luoghi manzoniani situati a Lecco e successivamente hanno
Tra questi monumenti gli studenti
visitato altre sale in cui erano conhanno visitato la villa Manzoni a Lecservati degli articoli o dei manufatti
co. Prima hanno visitato la maggior
che appartenevano al noto scrittore.
parte delle stanze dove si possono
Interessante la culla del poeta e il
notare i vestiti tipici del tempo, debusto situato in una stanza che dava
scritti nell’opera del famoso scrittosul cortile che rappresentava lo
re e che probabilmente ricalcano gli
scrittore in età avanzata. Infine è
abiti realmente indossati da alcuni
stata visitata la cantina in cui erano
personaggi del romanzo.
situati un macchinario per fare il vino e alcuni torchi da vino originali del
Settecento. All’esterno è stato
infine possibile ammirare il giarFoto Villa Manzoni
dino posto al centro della villa.
Marco Palese e
Roberto Mastronuzzi
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
12
Una trama rivisitata...
La mattina del 7 novembre 1628, in
un paesino che chiameremo "Paesino
dei Promessi Sposi", Don Abbondio,
un
giovane
prete
noto
per
il
suo coraggio, passeggiando sulle rive
voi penserete e invece no. Sapendo
di Milano viene un attacco di generosi-
che il Piano B è fallito Agnese esco-
t à
gita il Piano C, ovvero un matrimonio
Lucia e Agnese sono rinchiuse nel ca-
segreto! Purtroppo anche il Piano C
stello di Nessuno, e la giuovine donzella
donna
due loschi figuri, i Bravi, meglio noti
che fra Cristoforo gli ordina di tornare
non la dà a nessuno, perché al loro
in paese e sposare Lucia, prende le
capo Don Rodrigo gli si rizza solo con
valigie
Lucia. Don Abbondio, dopo aver chie-
vare un rimedio. Renzo, quindi, prima
di andare dal dottore Comesichiama,
pensa bene di travestirsi da Bravo
per fargli una burla, dimostrando il
suo umorismo degno di lode. Il dottor
Comesichiama lo caccia subito via
senza
neanche
fargli
dire
"sei
su Scherzi a Parte!". Siccome il Piano
A è andato male, Agnese (che è sempre una donna di mondo, non ve lo
scordate) decide di far uccidere Don
Rodrigo, con l'immediato consenso di
Renzo; ma Lucia invece pensa bene di
chiamare Padre Cristoforo, che sicuramente può trovare una soluzione (in
fondo è Dio no?). Il frate allora va a
parlare con Don Rodrigo, grande idea
corre
da
lei.
re che sono passati 23 anni e in tutta
nome perpetuo, decide di non cele-
avvocato delle cause perse, per tro-
e
Dopo questo capitolo l'autore fa vede-
sto consiglio alla sua cameriera dal
dal Dottor Acchiappalamazza, noto
scappare
una vita a Bergamo col cugino ma, dopo
cio, e Lucia, una suora mancata che
una donna di mondo, gli dice di andare
a
temporaneamente, Renzo si è rifatto
lustra-scarpini sinistri del Como Cal-
dire ad Agnese e Lucia; Agnese, che è
aiutarla
subito liberata insieme alla madre. Con-
celebrare il matrimonio tra Renzo,
viene a sapere del fattaccio e lo va a
per
qualcuno) e, non si sa perché, viene
d'India. Questi lo ammoniscono di non
zione alla faccenda. Intanto Renzo
l i b e r a .
da Nessuno (come se prima la desse a
come il Gatto e la Volpe o i Fichi
sua casa per paura trovare una solu-
l o
impaurita fa un voto di castità alla Ma-
del lago di Giulianello di Cori incontra
brare il matrimonio e si rifugia nella
e
Italia e scoppiata la peste e, per farci
va male perché Lucia ci mette 27
passare il tempo, ci narra la storia di
minuti netti per dire "lo voglio". Fra
una famiglia che muore (ma a nessuno
Cristoforo, ormai privo di idee, si
importa). Don Rodrigo è morto da 6
rintana in convento e manda Lucia
anni, ma questo gli sposi non lo sanno
dalla sua amica Monaca Di Monza
ancora; ah, già... Renzo e Lucia strana-
(Monaca di nome e Di Monza di co-
mente si sono salvati tutti e due da
gnome), e invece Renzo lo manda a
questa famigerata malattia (strano,
Milano a prendergli qualche baguet-
no?). Anche fra Cristoforo, che ha 97
te e mezzo chilo di casereccio. La
anni, si è salvato dalla malattia e scio-
Monaca Di Monza, antica amante di
glie il voto di castità di Lucia (che inve-
Don Rodrigo, se ne infischia di Padre
ce manterrà per sempre a discapito di
Cristoforo e vende Lucia e Agnese
Renzo). Finalmente i due amati si pos-
(la solita donna di mondo di prima) a
sono sposare, e vissero tutti felici e
Nessuno , perché L'Innominato era
contenti.
in vacanza non esiste.
Intanto Renzo è andato
a Milano durante la carestia e, senza pensare
che era già incasinato
fino al collo, guida un
gruppo di milanesi alla
sommossa contro il governo e le tasse. Viene
arrestato, ma al sindaco
Trio Solenghi
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
13
Ora ci si diverte...!
1
Possibili usi dopo la lettura
Il tomo de "I Promessi Sposi" può, una volta
terminata la sua lettura forzata, essere
utilizzato in vari modi assai più utili:
3
2
-Piano d'appoggio per gare di biglie sulla
spiaggia;
-Arma da tirare a chiunque si introduca in
casa senza invito;
-Simpatico ravvivante per il fuoco nel camino;
-Munizioni per le cerbottane fatte con le
bic vuote;
-Fermaporta, fermacarte, ferma oggetti,
ferma breve, ferma lunga, fermata, fermacia;
-Fogli come spessore da mettere sotto le
gambe dei banchi in classe per non farli ballare.
Indovina i personaggi:
1___________________
2 ____________________ 3 ___________________________
Tipici lettori del libro
Curiosità
-PROFESSORE:il professore è uno dei tipici lettori
dei promessi sposi. Si legge e rilegge tutti gli anni il
tomo pur di trovare dei dettagli da chiedere al povero
studente, che invece ha buttato il libro da un dirupo.
-Don Abbondio sta ancora nascosto nella sua casa
perché nessuno l'ha avvertito che è finita la storia.
-STUDENTE: la tipologia dello studente è la più triste di tutte. Il povero ragazzo è costretto a leggere il
libro, sia alle medie che alle superiori; cosicché, sapendo già come va a finire la storia, il libro diventa ancora
più noioso, ma il povero studente non ci può fare niente e continua a girare per la scuola con questo libro in
mano in attesa della snervante interrogazione.
.
-FAN DI MANZONI: questa tipologia è la più strana.
Il Fan di Manzoni gode proprio nel leggere il libro, e il
più delle volte si vanta con i suoi amici di averlo letto
più volte!
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
-L'Innominato si è pentito dei reati commessi e ha
rivelato il suo vero nome:
.
.
Speravi di trovarcelo, eh?
-Fra Galdino va ancora in giro a cercare noci insieme
a Cip e Ciop.
14
Giochi
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-CATHEDRAL ( Duomo ) - CASTLE
( castello ) - NUN OF MONZA
( Monaca di Monza )-UNNAMED
( Innominato ) - BETROTHED ( I
Promessi Sposi ) - MOUNTAINS
( monti )-FAREWELL ( addio ) BRAVOES ( Bravi ) - LAKE ( lago )
- PETTIFOGGER
(Azzeccagarbugli ) –LUCIA – RENZO - MILAN ( Milano )
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
15
L’inizio del romanzo (4, 4, 3, 4, 2, 4)
Rebus
Realizzati da Pietro Torelli
Due luoghi che abbiamo visitato (8,1,5)
Broletto e duomo
Quel ramo del lago di Como
Un intruso della 4^C
La prof.ssa Mirella Mazzarone ci ha
accompagnati con il professor Angelo Nasuto e la prof.ssa Rosa Favale
durante il viaggio d’istruzione a Milano. Grazie alla loro disponibilità ci
siamo divertiti molto e abbiamo visto posti spettacolari. Ringraziamo
la prof.ssa per averci aiutato nella
realizzazione di questo giornalino di
classe con pazienza e costanza.
La classe 2^D
Caricatura della prof.ssa Mirella Mazzarone
ad opera di Giusepppe Pucci
#TUTTACOLPADEIFOSFOLIPIDI#
16
Classi 2^D, 2^
C e 2^A
I.I.S.S. “D. DE
RUGGIERI”
-Tutta colpa dei fosfo...che?
1
-Una foresta di guglie:
visita al Duomo di Milano
-Braccialetti non solo rossi
2
- Il salotto dei milanesi
3
-Con il naso all’’insù:
il Castello Sforzesco
-Il “non finito di Michelan-
4
glo”
- Arte contemporanea al
Castello
5
- Il Teatro più imitato in
Europa nell’’ 800
-Shopping a Milano
6
- Premiazione concorso:
“Più bella cosa...per me”
7
- Sul Lago di Como…
- Le mura
- Santa Maria Maggiore
- Broletto
- Sezione fotografica del
8
•
Direttori responsabili: prof.esse Mirella Mazzaronee
Annamaria Amandonico
•
Realizzazione editoriale: Liceo De Ruggieri Via per
Crispiano s.n., 74016 Massafra– Ta
•
Coordinamento editoriale: Gisonna Stella
•
Redazione: Federica Moscariello, Annarita Pastella,
Lorena Notaristefano, Dania Fasano.
•
Fotografi: Lorena Notaristefano, Odile Resta, Annarita Pastella.
•
Grafica (logo): Gisonna Stella, Federica Pollio
•
Impaginazione: Federica Moscariello, Francesca Giovi-
9
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fiume Adda
nazzi, Annarita Pastella
Villa Manzoni
11
Una trama rivisitata...
Ora ci si diverte …!
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Giochi
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Sommario
LA REDAZIONE
•
Giornalisti: Giorgia Antonicelli, , Maria Stella Gisonna,
Odile Resta, Francesca Martucci, Simona Rubino,
Francesca Giovinazzi, Damiano Salvi, Marco Palese,
Roberto Mastronuzzi, Pietro Torelli.
•
Si ringrazia: GiuC
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