Politica Venerdì 17 gennaio 2014 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Vasile: “Tutti i precari a rischio”. Guarracino: “Allerta anche per i servizi” Riordino della sanità, è allarme esuberi Asrem e sindacati a confronto CAMPOBASSO. Seconda riunione all’Asrem sull’atto di riorganizzazione aziendale varato dai vertici dell’azienda sanitaria il 23 dicembre. Quello che riorganizza servizi ospedalieri e territoriali, sancisce di fatto che i presidi di La- CAMPOBASSO. Estensione delle vaccinazioni, prevenzione degli incidenti sul lavoro, posti letto nelle residenze per anziani, percentuali di cesarei. In base a questi ed altri dati (in totale 21 indicatori) il ministero della Salute ha giudicato le Regioni. Pronto per essere licenziato il report relativo al 2012, i suoi contenuti li anticipa Repubblica. Che pubblica anche la classifica delle “tante sanità italiane che ancora una volta rivela i problemi del Sud e le eccellenze del Centro-Nord”. I punteggi assegnati si basano sul rispetto o meno dei Lea, cioè i livelli essenziali di assistenza, le prestazioni che tutte le Regioni sono obbligate ad assicurare ai pro- rino e Venafro chiuderanno e introduce l’integrazione Cardarelli-Cattolica fra le cose da fare. L’argomento clou del confronto convocato dal direttore generale Angelo Percopo è stato quello degli esuberi, nelle strutture pubbliche e in vare i problemi – scrive Repubblica - bisogna spostarsi verso Sud. Alle ultime tre posizioni si piazzano Puglia, Campania e Calabria”. E quartultimo, stabile rispetto al 2011, c’è il Molise. Che come ‘punteggio’ passa da 142 a 144 ma non basta a schiodarlo dalla parte più bassa della classifica. Inoltre, nel Rapporto annuale sull’attività ospedaliera, anche questo relativo al 2012, i valori più elevati di mobilità passiva (di residenti che vanno a curarsi cioè fuori regione) si osservano in Basilicata (23,5% dei residenti si sono ricoverati fuori regione), Molise (22,3%), Calabria (18,3%), Valle d’Aosta (18%) e Abruzzo (15,8%). Promossi e bocciati sui Lea, nel 2012 il Molise resta in coda pri cittadini come stabilito a livello nazionale. La lista dei migliori e dei peggiori è ricavata grazie alla cosiddetta ‘griglia Lea’ e serve anche a calcolare come viene suddivisa una parte del fondo sanitario nazionale. Nel 2012 l’Emilia Romagna si conferma la Regione più in forma d’Italia. Al secondo posto a pari merito Toscana e Veneto, seguite dalla Lombardia, che perde due posizioni. Il Piemonte è stabile mentre l’Umbria arretra. “Si tratta comunque di Regioni considerate sane, per tro- quelle private, nel settore medico e paramedico e in quello dei servizi. Numeri ne circolano, sono più o meno significativi. Dunque i sindacati sono entrati in allarme. Ci sono circa 400 lavoratori a tempo determinato nel pubblico. E ri- schiano tutti, denuncia il capo della Fials Carmine Vasile. Fra mensa, manutenzione, pulizia e vigilanza sono altre 600 le unità impiegate. La razionalizzazione significa anche meno appalti, meno contratti esterni. Ma quanti? “Vogliamo capire – sottolinea Pasquale Guarracino che guida la Uiltucs - che fine fanno questi lavoratori. Per esempio, Cattolica e Cardarelli hanno fornitori diversi per i servizi. Come ci si organizzerà una volta completata l’integrazione? Così anche per i dipendenti delle ditte esterne che si occupano degli ospedali destinati a chiudere e diventare altro”. Sulla stessa linea d’onda Vasile, che punta la sua attenzione sui privati. Nel pubblico, infatti, per chi ha il tempo indeterminato ci sono le tutele (lì sono i precari a temere). Percopo, dopo un lungo dibattito con tutte le sigle del comparto Sanità, ha detto ai rappresentanti sindacali che quell’atto può essere preso come una proposta e dunque è disponibile ad accogliere osservazioni. Per questo la riunione è stata aggiornata al 29 gennaio. Un dato che soddisfa per esempio Carmine Vasile, il quale però non può e non vuole trascendere da un dato di fatto: “Il provvedimento del manager, se il Tavolo Massicci valuta positivamente i piani operativi inviati a Roma dal commissario Frattura, è da considerarsi cosa fatta. Perché è sulla scorta dei piani operativi che l’atto di riorganizzazione è stato redatto. Di cosa stiamo discutendo?”. Se il Tavolo dice sì i tre ospedali minori chiudono i battenti e l’integrazione fra Cardarelli e Fondazione si avvia concretamente. Alla riunione hanno preso parte, fra gli altri, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fials, Autonomi Fsi, Cobas e i sindacati di categoria dei servizi come la Uiltucs e la Filcams. r.i. Venafro Venerdì 17 gennaio 2014 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Ombre sul futuro del Carsic Da istituto di riabilitazione a Rsa, la rabbia dei dipendenti Stipendi giù, sindacati sul piede di guerra: proposta oscena VENAFRO. Una bomba atomica esplode sul Carsic, che la proprietà vorrebbe trasformare in una sorta di Rsa (Residenza sanitaria assistita). Con conseguente decurtazione degli stipendi ai dipendenti. La clamorosa novità arriva nell’ultimo tumultuoso incontro dell’altro ieri- tra la proprietà dell’Istituto privato ed i sindacati dei lavoratorinella sede di corso Garibaldi. “Per discutere- come si legge in un documento sindacaledella situazione patrimoniale dell’azienda”. Si è giunti a tanta tragica situazione perché i 116 lavoratori non percepiscono gli stipendi dal mese di ottobre, compresa la tredicesima. Cioè oltre cinque mensilità arretrate. I lavoratori che aspettavano “l’esito dell’incontro fuori dal cancello dell’Istituto… ben conoscendo il modus operandi degli attuali proprietari, erano molto sfiduciati ma mai potevano immaginare che cosa stessero tramando i geni della finanza che fanno capo all’avvocato Esposito ed al dottore Cateri- no”. I quali- secondo i sindacati ed i lavoratori- hanno presentato una proposta, definita senza mezzi termini, “oscena”. Cioè gli amministratori del Carsic hanno proposto “una modifica del contratto dei lavoratori che dovrebbero rinunciare al contratto Aiop, che riguarda la riabilitazione, ed accettare una trasformazione dell’Istituto in una specie di Rsa con un contratto di lavoro che prevede la decurtazione dello stipendio parti al 20/22 per cento”. A questo punto esplode così tanto la rabbia, che i sindacati non trattengono più e senza peli sulla lingua dichiarano (per iscritto): “Questo immarcescibile piano aziendale presentato dai Murdoch casertani servirebbe a pianificare i debiti (circa 4 milioni di euro) accumulati da loro stessi negli ultimi 5-6 anni. La proposta ha colto di sorpresa i rappresentanti sindacali presenti che erano entrati nella sala della riunione pronti a confrontarsi su idee che avessero un minimo di coerenza, convinti che tutti i sacrifici che i lavoratori devono affrontare negli ultimi anni venissero riconosciuti e rispettati”. Poi così continua la dura nota: “Dopo l’iniziale momento di sbandamento i sindacati hanno ricordato che la proprietà, anche grazie ai lavoratori, ha ottenuto per tre mesi la cassa integrazione in Deroga”. Poi la nota sindaca- le tocca il punto più dolente: il lungo periodo di quattro mesi in cui i lavoratori non hanno percepito un solo euro di stipendio. Ma non è finita qui, perché è stato anche sottolineato dal sindacato “...che il numero dei dipendenti negli ultimi anni è diminuito di 55 unità… e che a fronte di una diminuzione degli ospiti presenti nell’Istituto, il budget che la Regione Molise eroga regolarmente è sempre uguale”. A questo punto i lavoratori si pongono la stessa identica domanda: non è che sono loro (i proprietari ndr.) che non sono capaci di gestire i soldi?”. Poi vanno giù ancora più duro: “Questi signori hanno mai fatto veramente un esa- me delle loro capacità manageriali, si sono mai chiesti se non stanno sprecando i soldi pubblici, investendo per esempio tanti euro nella ristrutturazione di un edificio inadeguato come l’attuale sede dell’Istituto, quando a tutti, forse anche ai ragazzi presenti all’interno dello stesso, appare evidente che era necessario trovare un’altra soluzione?”. E qui giunge l’amara conclusione del sindacato: “Così uno spreco dopo l’altro i servizi forniti sono diminuiti, mentre i loro debiti sono aumentati ed allora chi deve pagare le colpe?”. Ed ecco la tragica risposta: “I lavoratori”. F. R. Ok al Pronto soccorso con due posti di Rianimazione Comitato soddisfatto anche se Ortopedia verrà trasferita ad Isernia VENAFRO. Ospedale per post acuti, ma che non diventa un cronicario. Perché avrà il Day Surgery, la Rianimazione ed il Pronto Soccorso. Così appare il nosocomio venafrano agli uomini del Comitato “Ss Rosario” a bocce ferme, dopo il clamore dell’affollata assemblea popolare dell’altra sera. Per loro si è trattato di un indubitabile successo. Non inficiato neppure dalle voci di alcuni “contestatori”. La proposta minima di ospedale è stata sottoscritta, a furor di popolo, dall’intera amministrazione cittadina, dai regionali Massimiliano Scarabeo e Vincenzo Cotugno, dai sindacati di categoria, dai medici, dalla Coldiretti, con la disponibilità a collaborare di un sindaco importante del casertano come il dottor Bartolomeo Cantelmo (responsabile nell’ospedale del gruppo di assistenza per i Diabetici). Ma soprattutto è stata accettata dal governatore Paolo Di Laura Frattura. E’ chiaro però che Ortopedia viene annessa alla Dea di Isernia. Soprattutto su questo punto per il vicesindaco Alfredo Ricci si tratta di una marcia indietro rispetto alla promessa di ospedale che Paolo Di Laura Frattura aveva firmato in campagna elettorale. Tanto che il governatore ha pure ammesso il suo passo indietro, anche se ha detto che sta lavorando ad un ospedale di frontiera con la Campania per supportare un Polo Ortopedico Traumatologico. Frattura però ha promesso- di fronte ad una marea di arrabbiati cittadini che affollavano la sala di don Orione- che entro un mese parlerà con fatti concreti. E veniamo ai punti ribaditi dal Comitato. Un Pronto Soccorso dipendente da Isernia, per non gravare sui costi, con a fianco due posti di Rianimazione e la presenza continua di un cardiologo ed un anestesista. Solo così l’ospedale venafrano- secondo i vertici del Comitatoriesce a mantenere la sua funzione pubblica di ospedale, perdendo la connotazione di un poliambulatorio. Anche perché separa le funzioni del 118, che è un servizio privato, nei casi di emergenza. Il Comitato punta anche su altri 45 posti letto ancora disponibili nel Piano e promessi da Frattura. Per potenziare la Riabilitazione, la Medicina e sviluppare la Rsa, collegata con un reparto di Alzheimer, alla Dialisi, ad un corso di laurea breve nel settore sanitario. Ma qual è l’altro punto di svolta? La Chirurgia in Day Surgery con sale operatorie sempre aperte e funzionanti, anche per coprire eventuali emergenze di altri ospedali, in caso di terremoti. Alla Day Surgery si abbinano i laboratori e tanti altri servizi. Infine il Comitato giudica positivamente che Frattura ed i suoi manager siano intervenuti sul Pronto Soccorso con l’assunzione di un altro infermiere che può coprire certi vuoti di notte o in assenze per malattie. “ Vogliamo adesso un progetto disegnato e scritto entro un mese per l’ospedale, piano per piano e reparto per reparto. E soprattutto che la Asrem investa sulla struttura, in tempi rapidissimi, uomini e risorse”. Così gli uomini del Comitato scommettono l’ultima fiche. F. R. Alfredo Ricci: impegni non mantenuti, meglio il vecchio Piano VENAFRO. Va registrata a parte una puntuale e pungente dichiarazione dell’avv. Alfredo Ricci (vicesindaco di Venafro e legale di fiducia del Comitato “Ss Rosario” nel ricorso dinanzi al Tar Molise): “Io non sono soddisfatto di quel che è accaduto negli ultimi mesi, in quanto gli impegni presi con la città sulla salvaguardia dell’ospedale cittadino non sono stati mantenuti. Il Piano predisposto dall’attuale governo regionale prevede zero posti letto per il Santissimo Rosario, a fronte dei quaranta previsti nei precedenti Piani, contro cui pure avevamo fatto ricorso”. Quindi, Ricci ha ammonito: “Una cosa è certa, manterremo alta l’attenzione e siamo pronti anche a reazioni eclatanti, per difendere il diritto alla salute dei cittadini venafrani. Su questo fronte tutta l’amministrazione comunale è unita e compatta”. Venerdì 17 gennaio 2014 Larino Basso Molise 21 “Frattura convochi un Consiglio regionale sulla Sanità” LARINO. “Il Consiglio Comunale esprime una netta e ferma contrarietà verso il provvedimento di riordino sanitario, lesivo della dignità dei cittadini dell’intero basso Molise e degli operatori dei nosocomi di Termoli e Larino”. Inizia così il testo del documento approvato all’unanimità nella tarda serata di mercoledì dal consiglio comunale monotematico convocato per discutere del nuovo piano di riorganizzazione sanitaria. “Grave e inaccettabile è il ridimensionamento del Vietri, degradato da Ospe- dale a semplice poliambulatorio – continua il documento – esso non è frutto di una seria e razionale riflessione sulla riorganizzazione sanitaria regionale, ignorando inoltre le gravi ripercussioni socio-economiche che innescherà sull’intero territorio. L’unico presidio sanitario presente nella zona del cratere sismico. Un’area interna a rischio di spopolamento, con fragile tessuto economico e problematica rete stradale, viene a scomparire negando ai cittadini di questa zona il fondamentale diritto alla sa- lute. Chiediamo l’immediata sospensione del provvedimento del Direttore Generale dell’Asrem n° 1445 del 23.12.2013. Nei prossimi giorni i consiglieri comunali si incontreranno per elaborare una proposta congiunta e condivisa sulla base delle proposte presentate dai cittadini nel corso del Consiglio Comunale, da presentare al Presidente della Regione, commissario ad acta, Paolo Di Laura Frattura in una prossima seduta di Consiglio da convocare a breve”. 2 Attualità PRIMO PIANO tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 1 7 gennaio 20 14 enerdì 17 201 Sanità, il Molise resta al tredicesimo posto nella classifica italiana CAMPOBASSO. Non si smuove di un millimetro la valutazione che il Ministero della Sanità ha dato alla Regione Molise. Dati risalenti al 2012, resi ufficiali e fruibili direttamente dal sito del dicastero retto dalla Lorenzin solo ieri pomeriggio. In particolare nella classifica delle Regioni, che basa le sue valutazioni su 21 indicatori (quali ad esempio l’estensione delle vaccinazioni, prevenzione degli incidenti sul lavoro, posti letto nelle residenze per anziani, percentuali di cesarei) il Molise si piazza al 13esimo posto sia nel 2011, con una valutazione di 142 punti, che nel 2012, con un totale di 144. Dietro di noi solo Puglia, Calabria e Campania, mentre meglio della nostra regione fa l’Abruzzo, che non si distacca di molto visto che il suo punteggio è di 146. Valori che sono stati assegnati badando anche, ad esmpio, “al rispetto dei Lea” nonchè “le prestazioni che tutte “le Regioni sono obbligate ad assicurare ai propri cittadinii” come ricorda ancora la Repubblica. Tuttavia, scendendo nel detCAMPOBASSO. Sulla sanità scendono in campo anche i Giovani democratici, ed in particolare con Danilele Gentile Lorusso, vicepresidente dei Gd, che in qualità di referente Sanità ha scritto una lettera aperta al governatore Paolo di Laura Frattura, indirizzandola per conoscenza anche al vicepresidente della Giunta, Michele Petraroia, l’assessore regionale alle Attività Produttive, Massimiliano Scarabeo, ai consiglieri regionali Francesco Totaro e Domenico Di Nunzio, gli onorevoli Danilo Leva e Roberto Ruta, nonchè il segretario dei Gd Davide Vitiello e i segretari delle federazioni Pd Molise, Ferrara, Maio e Di Iorio. Una missiva per chiedere “ai rappresentanti istituzionali” attenzione “sul tema delle politiche sanitarie in Molise, in un momento importante per la programmazione e riorganizzazione del settore”. Secondo Gentile Lorusso infatti “il piano di organizzazione aziendale dell’Asrem, reso pubblico a dicembre dalla direzione aziendale, che deli- taglio del Rapporto annuale sull’attività di ricovero per Acuti il Molise fa segnare un altro record: “La quota più alta di ricoveri in regime ordinario fuori regione, piazzandosi prima della Basilicata e della Valle D’Aosta. E sempre secondo il rapporto del Ministero della Sanità, guardando invece alla “mobilità complessiva a livello nazionale per Acuti” se la Lombardia detiene il record dei “valori più alti di dimissioni di non residenti (106 mila 259 dimissioni di non residenti), quelli “più elevati di mobilità passiva si osservano in Basilicata (23% dei residenti si sono ricoverati fuori regione), Molise (22,3%), Calabria (18.3%), Valle D’Aosta (18%) e Abruzzo (15.8%). Meglio non va con i Day Hostipal. Anche in questo caso, parlando sempre di mobilità passiva, il Molise segna il record del 21% di corregionali che scelgono di lasciare la regione per curarsi altrove. In sostanza nè una promozione nè una bocciatura, ma forse occorre fare di più. Gentile Lorusso sollecita il Pd: per il Piano ti otagonis Sanitario si ascoltino tutti i pr tagonisti pro nea il nuovo assetto ospedaliero, nel redigendo atto aziendale da approvare entro il 31/01/2014, ha aperto un dibattito nell’opinione pubblica molisana, tra gli operatori sanitari e i cittadini”. Ed il senso è che il Pd, “come organo di governo regionale, con le relative competenze in ambito di programmazione sanitaria e come partito politico nel panorama sociale molisano” ha il dovere di confrontarsi e relazionarsi “con gli attori regionali che si occupano di sanità: le aziende, gli operatori, le forze sociali e i cittadini fruitori delle prestazioni sanitarie ed elaborare una nostra proposta di offerta sanitaria regionale e di organizzazione del sistema nel suo complesso che risponda alle esigenze della popolazione molisana e non solo”. In particolare dagli amministratori democratici dovrà pervenire una “propo- sta politica che deve favorire prioritariamente gli aspetti socio economici ed epidemiologici propri della popolazione molisana e del suo territorio tenendo conto della situazione di deficit economico del settore sanitario regionale e delle disposizioni della struttura commissariale, ma senza subire un riassetto volto solo a rientrare nelle maglie della revisione di spesa, bensì garantendo prestazioni di qualità investendo sulla professionalità degli operatori, sulla cultura del benessere, della salute, della prevenzione e sulle prestazioni da erogare. Come partito abbiamo l’obbligo di prospettare una nostra visione politica del servizio sanitario regionale che deve basarsi su principi e caratteristiche proprie della società molisana e del suo territorio: garanzia del diritto alla salute e dei Lea per tutti i cittadini; potenziare l’erogazione dei servizi del sistema sanitario privilegiando il modello sociale ed economico pubblico nell’erogazione delle cure; superare logiche privatistiche e campanilistiche del servizio sanitario; riorganizzare i servizi sanitari in base agli aspetti epidemiologici e al bisogno di salute della popolazione e della geo-orografia del territorio molisano; riorganizzare i presidi sanitari diversificando l’erogazione dei servizi tra strutture ospedaliere e strutture territoriali, in base alle specifiche esigenze di cura degli utenti; investimento sulla professionalità degli operatori sanitari; investimento nella riqualificazione delle strutture pubbliche erogatrici di prestazioni sanitarie; interazione con enti pubblici e privati per una migliore e più capillare presenza e gestione dei servizi sanitari sul territorio; valorizzazione delle cure di eccel- lenza erogate nelle strutture molisane, fiore all’occhiello per la sanità molisana e fonte di recupero anche economico proveniente dalla mobilità attiva di un bacino di utenza oltre i confini regionali a cui alcune prestazioni (neurologiche ed oncologiche, ad esempio) rispondono con benefici sull’utenza; oculatezza nella specificità dei servizi erogati tenendo conto delle caratteristiche epidemiologiche della popolazione molisana che per la cura di alcune patologie ha bisogno che siano equamente distribuite in più centri sanitari regionali; investire sulla cultura del benessere e della salute, con sistemi che garantiscano la prevenzione con la conseguente riduzione delle cure ed un risparmio economico per l’ente regionale e dei cittadini”. Così, l’invito rivolto dal giovane civatiano alla politica regionale è “porre in essere tutte le forme di confronto ed elaborazione con i cittadini molisani, con gli iscritti al Partito Democratico e con il popolo delle Primarie attraverso la convocazione di: assemblee e manifestazioni pubbliche nei vari comuni, assemblee di partito aperte alla discussione e al contributo di cittadini e operatori della sanità, per discutere degli argomenti in oggetto e elaborare una proposta sulla sanità, affinchè i cittadini non subiscano scelte su un tema, quello del diritto alla salute, che deve prescindere da logiche economiche, privatistiche o partitiche ma che rispondano a cure di qualità e al miglioramento degli standard di benessere e qualità della vita della popolazione. Sono convinto che ne guadagneremmo sia come forza di governo che come Partito, perché assolveremmo allo spirito di servizio verso i cittadini proprie di una classe dirigente, soprattutto in un momento cosi difficile per la società italiana e molisana. Attualità tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 1 7 gennaio 20 14 enerdì 17 201 CAMPOBASSO 7 Seminario di studi in tre sessioni, relazionano i massimi esperti della materia Aneurisma aorta addominale e trattamento di prima scelta Domani convegno scientifico alla Fondazione Giovanni Paolo II aolo II Paolo Giovvanni P Fondazione Gio Domani dalle ore 8.30 si svolgerà presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” il meeting scientifico “Aneurisma aorta addominale: qual’ è il trattamento di prima scelta ?”. L’aorta è il principale vaso sanguigno del corpo. Essa decorre dal cuore attraverso il torace fino a raggiungere l’addome, dove si divide per fornire sangue agli arti inferiori. Un aneurisma aortico addominale è una dilatazione (rigonfiamento) di una porzione del tratto addominale dell’aorta. Le cause che possono determinarlo sono essenzialmente legate all’atero- sclerosi, patologia che comporta un’alterazione strutturale della parete arteriosa stessa, che perde la sua elasticità e quindi la capacità di mantenersi indeformabile sotto gli stimoli della pressione. A ogni spinta pressoria, dunque, l’aorta si dilata, innescando un processo irreversibile: l’evoluzione naturale di un aneurisma è quella di andare incontro a una dilatazione progressiva, fino ad arrivare alla rottura. Quest’ultima rappresenta un’evenienza drammatica perché scatena un’emorragia interna molto grave; le probabilità di salvare il paziente sono molto basse, spesso si va incontro alla morte. Pertanto è necessario intervenire quando l’aneurisma è ancora asintomatico: è importante sottoporsi a controlli e visite specialistiche che possono diagnosticare, anche occasionalmente, l’aneurisma. I fattori di rischio sono la familiarità, l’esistenza nella propria storia familiare di persone colpite da questa patologia, e la presenza di elementi che possano indurre una malattia aterosclerotica. A rischio sono anche i fumatori, gli ipertesi, coloro che hanno subito un infarto del miocardio o problemi di ordine vascolare in altri distretti (come stenosi delle carotidi o disturbi agli arti inferio- ri), e pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva. Nel caso di riscontro di un aneurisma è necessario impostare il trattamento adeguato: un intervento chirurgico tradizionale o un trattamento endovascolare, metodica recente e meno invasiva. La scelta tra le due procedure deve essere attentamente valutata dallo specialista. Le due metodiche infatti non sono sovrapponibili e non sono utilizzabili alternativamente per tutti i pazienti. L’argomento verrà approfondito nel corso dell’convegno, Presieduto dal Prof. Massimo Massetti e dal Prof. Emilio Musacchio, ed organizzato dall’U.O.C di Chirurgia Cardiaca e dei Grossi Vasi della Fondazione “Giovanni Paolo II”, diretta dal dott. Carlo Maria De Filippo, e dall’U.O.S di Chirurgia Vascolare, diretta dal dott. Pietro Modugno. Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore Generale della Fondazione, dott. Gianfranco Rastelli, del Direttore del Dipartimento di Oncologia e del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari, Prof. Camillo Cavicchioni, e del Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso, Dott. Gennaro Barone, terrà la Lettura Magistrale il Prof. Raphael De Geest uno dei maggiori esperi a livello mondiale della patologie aneurismatiche dell’aorta addominale e toracica. Nella prima sessione moderata dalla Dott.ssa Cinthya BARILARO e dal Dott. Giovanni Di Lauro, interverranno: il Dott. Pietro Modugno, il Dott. Domenico Gattozzi, il Prof. Marco Rossi, il Dott. Romeo Flocco e il Prof. Bruno Villari. Nella seconda sessione moderata dal Dott. Francesco Pompeo, dal Dott. Francesco Versaci e dalla Dott.ssa Ada Carcagnì, interverranno il Prof. Francesco Snider e il Prof. Luigi Inglese. La terza e ultima sessione sarà una tavola rotonda aperta moderata dal Prof. Raphael De Geest, dal Prof. Francesco Snider, dal Prof. Luigi Inglese, dal Dott. Eugenio Caradonna, dal Prof. Bruno Villari e dalla Dott.ssa Ada Carcagnì. VENERDÌ 1 7 GENNAIO 20 14 - ANNO XVII - N. 1 6 17 201 16 RED AZIONE ISERNIA REDAZIONE La città unita nella difficile battaglia per salvare il Santissimo Rosario Fronte comune a difesa dell’Ospedale Il governatore: assemblea utile che consente al Piano Sanitario di nascere dal basso di Mar co FFusco usco Marco Mai, almeno a memoria d’uomo, negli ultimi 15 anni è accaduta una coesione simile a Venafro per interes- si pubblici. Proprio così. Parliamo del documento sottoscritto durante l’assemblea pubblica di mercoledì sera appena trascorso, in pre- Priviegiati i privati o o chiest rattura è stat A FFrattura chiesto stato pegni o degli im tt il rispe impegni tto rispett assunti con i cittadini pegni impegni Frattura ha preso precisi im enafrano con il popolo vvenafrano “ Il Comitato SS. Rosario, il Consiglio Comunale di Venafro, unitamente alle O.S. UIL-FPL cosi come già emerso nella seduta pubblica del 3 ottobre 2013 presso il Municipio di Venafro, Le chiedono di rispettare gli impegni presi a suo tempo con i cittadini di Venafro e del suo comprensorio per la piena operatività dell’Ospedale SS. Rosario almeno rispettando il “Piano Minimo” che si allega. Quanto emerge dalla Proposta di Riorganizzazione Aziendale Ospedaliera” del 23 dicembre 2013 provvedimento dirigenziale n. 1455, non può essere assolutamente condiviso, almeno per quel che conviene la riorganizzazione della rete di Pronto Soccorso Pubblico (tutta a vantaggio di privati) sia della suddivisione tra acuti e post acuti e successiva ripartizione tra le strutture sanitarie che non riserva all’ospedale di Venafro alcuna postazione, nemmeno in termini di post acuti. Del tutto disattesa è stata infine la intenzione avanzata dal D.G. Percopo (quando insieme al Comitato procedette ad una ricognizione presso la struttura ospedaliera di Venafro il 2 gennaio 2014) di presentare una proposta articolata con la proiezione dei nuovi servizi e della nuova pianta organica del personale addetto. Tenendo conto infine che i cittadini tutti di Venafro e del comprensorio di riferimento non intendono rinunciare assolutamente al fatto che la struttura sanitaria pubblica di Venafro perda la caratteristica di “Ospedale”, il Comitato perseguirà tutte le strade giuridiche e legali nonché amministrative così come già annunciato più volte riguardanti sia la prosecuzione pel procedimento in corso dinanzi al TAR Molise sia l’invio a tutte le autorità competenti della richiesta di analisi della vulnerabilità sismica come imposto dalla legge.” senza del Governatore Paolo Di Laura Frattura. Il documento che poi è la proposta elaborata dal comitato “S. Rosario” e dall’Amministrazione comunale di Venafro, ha ricevuto anche l’appoggio di Cgil, Cisl, Uil, dell’Usb, della Coldiretti, dei sindaci dell’alto casertano rappresentati dal primo cittadino di Vairano Patenora Cantelmo, nonché dall’assessore regionale Massimiliano Scarabeo e del consigliere regionale Vincenzo Cotugno. L’incontro dell’altra sera comunque ha rappresentato un momento alto di democrazia e, come ha sottolineato il presidente Frattura, un confronto di idee perché “il nuovo piano sanitario venga non calato dall’alto, ma nasca dal basso come stiamo facendo in questo momento. E’ la prima volta che capita in Molise, prima un piano vi è sempre piombato dall’alto e ha portato alla chiusura del Santissimo Rosario”. Non poteva mancare questo richiamo anche per far capire a tutti da dove si è partiti. Ma su cosa bisogna puntare perché Venafro e tutto il comprensorio risorga? Lo ha chiaramente indicato il presidente del Consorzio di Bonifica, membro del comitato “S. Rosario” nel suo intervento apripista della discussione dell’altra sera. “ Bisogna puntare su quattro assi: Ospedale, Scuola, trasporto e logistica, telecomunicazioni e innovazione tecnologica (banda larga). In provincia di Isernia- ha aggiunto NolaVenafro è l’unico comune che ha conosciuto una cre- scita demografica. Immaginate cosa sarebbe se Venafro ottenesse riscontro sui quattro assi appena annunciati?”.” Incisivo anche l’intervento di Sergio Calce, segretario regionale dell’Unione sindacale di Base. “ Salvare l’Ospedale di Venafro- ha detto tra l’altro Calce- significa salvare tutto questo territorio già segnato dalla morte di tante aziende con un Nucleo Industriale che si è trasformato in un cimitero e con tante famiglie oramai sul lastrico. Sanità pubblica prima di tutto, come Usb sottoscriviamo il documento del comitato e lotteremo con i cittadini perché la regione inizia a parlare di sviluppo, crescita anche per questo territorio.” A tutto questo si è aggiunto anche la posizione del sindaco di Vairano Patenora, Cantelmo.” L’Alto casertano tutto, ha sempre scelto la vostra proposta sanitaria, quella del Santissimo Rosario, per questo anche a nome di altri sindaci del mio comprensorio, appoggiamo la vostra battaglia.” tario Usb Sergio Calce segre segretario o sull’Ospedale er ento ervvent inter nel suo int 6 14 - ANNO XVII - N. 1 7 GENNAIO 20 VENERDÌ 1 16 201 17 RED AZIONE ISERNIA REDAZIONE enafro. o. I sindacati non intendono cedere alle richieste, la società ha debiti per 4 milioni di euro Venafr Carsic, guerra per gli stipendi La proprietà presenta il piano di risanamento: previsto il taglio del 22% dei salari usco co FFusco di Mar Marco “Cornuti e mazziati”: è proprio il caso di iniziare così parlando di quanto è accaduto lo scorso 15 gennaio presso il Carsic di Venafro. La proprietà, il duo Esposito-Caterino hanno presentato ai sindacati il loro piano di risanamento che prevede, tra l’altro la trasformazione degli attuali contratti di lavoro con un decurtazione per i dipendenti di circa il 20-22% sul proprio stipendio. Durissimo il comunicato dei lavoratori.” Questo piano aziendale presentato dai Murdoch casertani servirebbe a pianificare i debiti, circa 4 milioni di euro, accumulati da loro stessi negli ultimi 5-6 anni. La proposta ha colto di sorpresa i rappresentanti sindacali presenti che erano entrati nella sala della riunione pronti a confrontarsi su idee che avessero un minimo di coerenza, convinti che tutti i sacrifici che i lavoratori hanno dovuto affrontare negli ultimi anni venissero riconosciuti e rispettati. si tazioni da es scorsi davvanti al Caric nei mesi scor estazioni manifes Le manif Dopo l’iniziale momento di sbandamento i sinda- to che tutti coloro che lavo- dei dipendenti negli ultimi cati hanno ricordato che la rano all’interno del Carsic anni è diminuito di 55 uniproprietà, anche grazie ai non percepiscono lo stipen- tà, hanno ricordato che a lavoratori, ha ottenuto per dio dal mese di ottobre fronte di una diminuzione tre mesi la cassa integra- compresa la tredicesima, degli ospiti presenti nelzione in deroga, ha ricorda- ha ricordato che il numero l’istituto il budget che la Gli operai non ricevono lo stipendio dallo scorso mese di ottobre regione Molise eroga regolarmente è sempre uguale. A questo punto- scrivono ancora le rappresentanze sindacali dei lavoratori- la domanda che i lavoratori si pongono è sempre la stessa:- non è che sono loro(i proprietari ndr) che non sono capaci di gestire i soldi? Questi signori hanno mai fatto veramente un esame delle loro capacità manageriali, si sono mai chiesti se non stanno sprecando i soldi pubblici, investendo, ad esempio, tanti euro nella ristrutturazione di un edificio inadeguato come l’attuale sede dell’istituto, quando a tutti, forse anche ai ragazzi presenti all’interno dello stesso, appare evidente che era necessario trovare un’altra soluzione? Così, uno speco dopo l’altro i servizi sono diminuiti, i loro debiti sono aumentanti ed allora che deve pagare le colpe? I lavoratori.” Insomma clima teso al Carsic: su fronti opposti la proprietà e i lavoratori. E lo scandalo da quelle parti continua, tra l’indifferenza di chi dovrebbe garantire la sopravvivenza di un Istituto di riabilitazione per disabili, unico nel suo genere in Molise. 6 14 - ANNO XVII - N. 1 7 GENNAIO 20 VENERDÌ 1 16 201 17 RED AZIONE CAMPOBASSO REDAZIONE Larino ufficializza la propria posizione Riordino sanitario “Provvedimento lesivo” onio Carlantonio Notarangelo e Di Carlant Se mai ce ne fossero stati, oggi non ci sono più dubbi. A ventiquattro ore dal partecipato Consiglio Comunale monotematico sul piano di riorganizzazione aziendale predisposto dall’Asrem l’amministrazione frentana ufficializza la propria posizione, e lo fa divulgando una nota stampa in cui esprime una netta e ferma contrarietà verso un provvedimento definito “lesivo della dignità dei cittadini dell’intero basso Molise e degli operatori dei nosocomi di Termoli e Larino”. “Grave e inaccettabile” per il Comune guidato da Vincenzo Notarangelo “è il ridimensionamento del Vietri, degradato da Ospedale a semplice poliambulatorio, esso non è frutto di una seria e razionale riflessione sulla riorganizzazione sanitaria regionale, ignorando inoltre le gravi ripercussioni socio-econo- miche che innescherà sull’intero territorio. L’unico presidio sanitario presente nella zona del cratere sismico. Un area interna a rischio di spopolamento, con fragile tessuto economico e problematica rete stradale, viene a scompa- Urbano, Mammarella e Pontico rire negando ai cittadini di questa zona il fondamentale diritto alla salute”. Plausibile e facilmente prevedibile la richiesta degli amministratori che chiedono l’immediata sospensione del provvedimento n° 1445 del 23 dicembre 2013 firmato dal direttore generale dell’Asrem Angelo Percopo. Nei prossimi giorni i consiglieri comunali si incon- L’int er o di Di Brino ’inter ervvent ento treranno per elaborare una proposta congiunta e condivisa sulla base delle proposte presentate dai cittadini nel corso del Consiglio Comunale, da pre- sentare al Presidente della Regione, commissario ad acta, Paolo Di Laura Frattura in una prossima seduta di Consiglio da convocare a breve. Sanità nel caos, il balletto dei posti letto e le promesse mancate nella 'n... http://www.ilgiornaledelmolise.it/?p=39482 di Pasquale Bartolomeo (direttore ‘Isernianews’) Ritardi, criticità, inadempienze, debito in aumento, battaglie legali, bocciature della Regione Molise dal tavolo tecnico nazionale,http://www.isernianews.it/wp-includes/js/tinymce/plugins/wordpress/img/trans.gifospedali pubblici smantellati, promesse disattese, Consiglio regionale – competente per legge in materia di salute – estromesso dal dibattito: la ‘nuova’ sanità del governatore tra confusione e proteste di sindaci e comitati: “Il presidente della Regione non ha mantenuto gli impegni” Un vero e proprio balletto di annunci e smentite, accompagnato dal medesimo balletto dei posti letto da assegnare agli ospedali molisani: ben quattro proposte di riorganizzazione della sanità nel giro di pochi mesi e ancora dubbi e misteri sul futuro delle strutture sanitarie regionali, mentre il dissenso di cittadini, sindaci e comitati cresce di giorno in giorno. La sanità del governatore-commissario Frattura è nel caos. E lo è ancor di più dopo che il Piano di riorganizzazione aziendale – redatto dall’Asrem il 19 dicembre 2013 – è diventato di dominio pubblico: poche parole, la razionalizzazione della rete ospedaliera, quindi la riduzione dei posti letto, “hanno inciso – si legge nel Piano – in primis sugli assetti istituzionali della azienda sanitaria pubblica; si è trattato di accorpamenti, riconversioni funzionali o dismissioni che hanno riguardato in prevalenza strutture di limitate dimensioni in termini di dotazione e attività (ospedali di Venafro, Larino e Agnone)”. Pochi anche i dubbi sul futuro delle strutture pubbliche, se il documento Asrem dovesse essere definitivamente approvato: “Il fine istituzionale di tutela della salute del Sistema sanitario regionale – si legge nell’atto – non è un compito esclusivo del sistema pubblico, ma è un obiettivo dell’intero sistema sociale, cui concorrono soggetti pubblici e privati, anche se con ruoli diversi in ragione della tipologia e del numero delle strutture presenti nella Regione”. Detto, fatto: così, partendo dai posti letto ordinari già assegnati agli istituti privati accreditati – e non il contrario, assegnandoli cioè prima agli ospedali pubblici – il documento Asrem passa a spalmarne i rimanenti sul Cardarelli di Campobasso, sul Veneziale di Isernia, sul San Timoteo di Termoli e sul Caracciolo di Agnone. Triste destino, invece, per le strutture pubbliche di Larino e Venafro, il Vietri e il Santissimo Rosario: il piano azzera del tutto i posti letto ordinari a disposizione delle due strutture di periferia, gli ospedali – senza giri di parole – chiudono e con loro abbassano le serrande anche i rispettivi Pronto Soccorso. Insomma, alla faccia delle promesse e delle rassicurazioni fatte dagli attuali governanti in campagna elettorale. Ancora, Isernia e Termoli perdono l’Emodinamica, la Ginecologia e l’Anatomia Patologica: per entrambi, laboratori analisi declassati a unità semplici. Nel capoluogo pentro, inoltre, Oncologia, Urologia, Terapia intensiva, Pediatria, Oculistica, Neurochirurgia diverranno Unità operative semplici.Senza contare la perdita del Distretto sanitario, cioè l’ente che soddisfa tutti gli adempimenti burocratici ed amministrativi legati alla erogazione dei servizi sanitari territoriali (stessa sorte per Termoli). Il Cardarelli di Campobasso si fonde con la Ex Cattolica che ‘acquista’ e consolida ben sette reparti. A Larino resta soltanto l’ambulatorio di Oculistica, senza possibilità di ricovero. Il Caracciolo di Agnone riconvertito in presidio montano di rete. Spunta, poi, l’Unità operativa complessa regionale di neurochirurgia al Neuromed di Pozzilli: “L’attività svolta dall’Istituto – si legge nel documento di riorganizzazione – non sarà soggetta a rigidi tetti di spesa”. In totale, se il documento fosse adottato, il Molise perderebbe ben 359 posti letto, passando dagli attuali 1318 ai ‘nuovi’ 959 di cui 311 assegnati ai privati. Sui 224 posti letto per riabilitazione, invece, ben 136 – più del 50% – sarebbero assegnati alle strutture private accreditate. Ma non finisce qui, perché solo pochi giorni prima del 19 dicembre 2013 – quando l’Asrem ha prodotto il ‘suo’ documento – il commissario-governatore Frattura trasmetteva al tavolo tecnico romano – in data 10 dicembre – il ‘suo’ Piano operativo contenente altri numeri: 463 posti letto ordinari assegnati al pubblico e 311 al privato. Il 10 giugno 2013, invece, sul tavolo dei ‘ragionieri’ romani arriva il Piano targato Carmine Ruta, il commissario capitolino tanto osteggiato dal governatore a suon di ricorsi e carte bollate, che valorizzava gli ospedali pubblici – assegnando agli stessi ben 748 posti letto – a discapito delle strutture private cui sarebbero andati solo 186 posti. Altri numeri rispetto al Piano elaborato, ancor prima, dal commissario Filippo Basso: 539 posti letto per gli ospedali pubblici, 282 per quelli privati. In sintesi, numeri su numeri, commissari su commissari, proposte e controproposte: ma chi governa la sanità molisana? Perché il Consiglio regionale – cui spetta per legge l’elaborazione e l’approvazione del Piano sanitario regionale – viene sistematicamente estromesso? Quale sarà il destino delle strutture ospedaliere di Larino e Venafro? Che ruolo avrà la sanità privata rispetto a 2 di 6 17/01/2014 8.21 Sanità nel caos, il balletto dei posti letto e le promesse mancate nella 'n... http://www.ilgiornaledelmolise.it/?p=39482 quella pubblica? Quali e quanti posti letto ordinari perderà il Molise? Qual è la proposta chiara e definitiva del governatore Frattura? Quale quella della sua maggioranza, che puntualmente ne prende le distanze? Il 21 settembre 2010, Michele Petraroia – allora era un semplice consigliere di opposizione – scriveva e si interrogava: “Per aprire un confronto serio occorre sapere se la riorganizzazione complessiva risponde ai bisogni dei cittadini molisani e se il costo totale supera o meno la disponibilità dei fondi disponibili. In assenza di questo dato essenziale è inutile dibattere in termini astratti. Quanto costano tutte le strutture private e per quali prestazioni vengono rimborsate? In che percentuale trattasi di interventi di eccellenza e di alta specializzazione? La riconversione degli ospedali pubblici e il taglio di centinaia di posti letto quanto ha fatto calare o farà calare la spesa?“. Il 17 marzo 2012 - ancora da consigliere regionale d’opposizione – Petraroia scriveva: “Se non si scioglie il nodo dell’inutilità del Tavolo Tecnico Nazionale, del ruolo dei Sub-Commissari ad acta e della vigilanza dei ministeri dell’Economia e della Salute sulla gestione operativa della sanità molisana e si lascia concentrato tutto il potere decisionale sostanziale nelle mani del presidente della Regione e del Direttore generale dell’Asrem, ritengo inefficace qualsiasi confronto sul nuovo Piano Sanitario“. Insomma, nella ‘nuova era’ Frattura, a ballare non sono solo i posti letto: ballano persino le posizioni di chi ieri diceva una cosa e oggi ne fa un’altra o, peggio ancora, preferisce tacere. Promettevano di fare la rivoluzione e di mettere in ordine la sanità molisana: la rivoluzione c’è stata, sì, ma ha portato finora solo caos e macerie 3 di 6 17/01/2014 8.21 Politiche sanitarie in Molise e piano di organizzazione aziendale dell’... http://www.informamolise.com/ultime-notizie/114218-politiche-sanitari... Politiche sanitarie in Molise e piano di organizzazione aziendale dell’ASReM Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata al Governatore Frattura e alla Segreteria regionale del PD a firma di Daniele Gentile Lorusso Responsabile Sanità dei Giovani Democratici del Molise. Carissimi, quali rappresentanti molisani e dirigenti istituzionali dei cittadini regionali del Partito Democratico, richiamo la Vostra attenzione sul tema relativo alle politiche sanitarie in Molise, in un momento importante per la programmazione e riorganizzazione organizzazione del settore. aziendale Il piano dell’ASReM, di reso pubblico a Dicembre dalla direzione aziendale, che delinea il nuovo assetto ospedaliero, nel redigendo atto aziendale da approvare entro il 31/01/2014, ha aperto un dibattito nell’opinione pubblica molisana, tra gli operatori sanitari e i cittadini. Come organo di governo regionale, con le relative competenze in ambito di programmazione sanitaria e come partito politico nel panorama sociale molisano abbiamo il dovere di confrontarci e relazionarci con gli attori regionali che si occupano di sanità: le aziende, gli operatori, le forze sociali e i cittadini fruitori delle prestazioni sanitarie ed elaborare una nostra proposta di offerta sanitaria regionale e di organizzazione del sistema nel suo complesso che risponda alle esigenze della popolazione molisana e non solo. Proposta politica che deve favorire prioritariamente gli aspetti socio economici ed epidemiologici propri della popolazione molisana e del suo territorio tenendo conto della situazione di deficit economico del settore sanitario regionale e delle disposizioni della struttura commissariale, ma senza subire un riassetto volto solo a rientrare nelle maglie della revisione di spesa, bensì garantendo prestazioni di qualità investendo sulla professionalità degli operatori, sulla cultura del benessere, della salute, della prevenzione e sulle prestazioni da erogare. Come partito abbiamo l’obbligo di prospettare una nostra visione politica del servizio sanitario regionale che deve basarsi su principi e caratteristiche proprie della società molisana e del suo territorio: · · Garanzia del diritto alla salute e dei LEA per tutti i cittadini, Potenziare l’erogazione dei servizi del sistema sanitario privilegiando il modello sociale ed economico pubblico nell’erogazione delle cure, · · 1 di 2 Superare logiche privatistiche e campanilistiche del servizio sanitario, Riorganizzare i servizi sanitari in base agli aspetti epidemiologici e al bisogno di salute della popolazione e 17/01/2014 8.01 Politiche sanitarie in Molise e piano di organizzazione aziendale dell’... http://www.informamolise.com/ultime-notizie/114218-politiche-sanitari... della geo-orografia del territorio molisano, · Riorganizzare i presidi sanitari diversificando l’erogazione dei servizi tra strutture ospedaliere e strutture territoriali, in base alle specifiche esigenze di cura degli utenti, · Investimento sulla professionalità degli operatori sanitari, · Investimento nella riqualificazione delle strutture pubbliche erogatrici di prestazioni sanitarie, · Interazione con enti pubblici e privati per una migliore e più capillare presenza e gestione dei servizi sanitari sul territorio, · Valorizzazione delle cure di eccellenza erogate nelle strutture molisane, fiore all’occhiello per la sanità molisana e fonte di recupero anche economico proveniente dalla mobilità attiva di un bacino di utenza oltre i confini regionali a cui alcune prestazioni (neurologiche ed oncologiche, ad esempio) rispondono con benefici sull’utenza, · Oculatezza nella specificità dei servizi erogati tenendo conto delle caratteristiche epidemiologiche della popolazione molisana che per la cura di alcune patologie ha bisogno che siano equamente distribuite in più centri sanitari regionali, · Investire sulla cultura del benessere e della salute, con sistemi che garantiscano la prevenzione con la conseguente riduzione delle cure ed un risparmio economico per l’ente regionale e dei cittadini. Pertanto, richiamando le competenze dei ruoli che ognuno di noi ricopre, Vi invito a porre in essere tutte le forme di confronto ed elaborazione con i cittadini molisani, con gli iscritti al Partito Democratico e con il popolo delle Primarie attraverso la convocazione di: assemblee e manifestazioni pubbliche nei vari comuni, assemblee di partito aperte alla discussione e al contributo di cittadini e operatori della sanità, per discutere degli argomenti in oggetto e elaborare una proposta sulla sanità, affinchè i cittadini non subiscano scelte su un tema, quello del diritto alla salute, che deve prescindere da logiche economiche, privatistiche o partitiche ma che rispondano a cure di qualità e al miglioramento degli standard di benessere e qualità della vita della popolazione. Sono convinto che ne guadagneremmo sia come forza di governo che come Partito, perché assolveremmo allo spirito di servizio verso i cittadini proprie di una classe dirigente, soprattutto in un momento cosi difficile per la società italiana e molisana. In questi momenti si vede la capacità di orientare le scelte politiche di una classe dirigente e qual è la visione di un partito su un tema cruciale in un momento importante di elaborazione, quale quello relativo alla fase congressuale, che deve portare l’organizzazione a discutere e ad elaborare una proposta da porre al vaglio della propria base e della società a cui si rivolge. In fede Daniele Gentile Lorusso Responsabile Sanità dei Giovani Democratici del Molise Operatore sanitario con la qualifica di Tecnico di Radiologia Medica 2 di 2 17/01/2014 8.01 Larino - Da Larino monta la protesta: "Il piano sanitario lesivo della dig... http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=15754 ATTAGLIA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE Da Larino monta la protesta: "Il piano sanitario lesivo della dignità dei cittadini" Affollato Consiglio comunale straordinario sul tema della sanità che ha espresso una forte e totale contrarietà alle misure previste dal piano di riordino. In un documento congiunto è stato chiesto alla Regione e all’Asrem di ritirare il provvedimento del direttore generale dello scorso 23 dicembre. Nei prossimi giorni saranno formalizzate le proposte e poste all’attenzione del governatore Frattura che ieri - 15 dicembre - non ha partecipato all’Assiste e discusse in un nuovo Consiglio. Secondo il sindaco di Larino, Vincenzo Notarangelo: « il piano «va rivisto, ragionato e bisogna lasciare a Larino un minimo di ospedale con la medicina d’urgenza, il pronto soccorso, lasciare l’eccellenza come l’oculistica, potenziare i servizi offerti come la diabetologia e il laboratorio analisi e altro». Presente pure il sindaco di Termoli, Antonio Di Brino: «La nostra qui era una presenza obbligatoria, perché la salute non ha prezzo, ma ha un costo e la Regione deve garantire a tutti i livelli essenziali di assistenza. Oggi siamo qui chiamati a garantire la vita dei nostri cittadini e non solo la salute. Se dovesse passare questo piano ci sarà chi rischierà la vita in caso di infarto». 17/01/2014 8.03 Larino - Da Larino monta la protesta: "Il piano sanitario lesivo della dig... http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=15754 Larino. «Io all’ospedale non ci voglio andare nemmeno se devo mettermi il cerotto sul ginocchio ma se succede qualcosa di più grave a me o alla mia famiglia voglio essere sicura che saranno garantiti i servizi indispensabili per l’assistenza sanitaria». Sbotta così Maria, in piedi e quasi in lacrime ad assistere gli interventi; quasi vuole lasciare la sala del Palazzo Ducale quando pensa che il suo ospedale, quello dove è nata, chiuderà e sarà ridotto a una sorta di poliambulatorio. Senza gridare, la sua rabbia l’ha espressa così a un’amica insieme alla quale ha voluto seguire il Consiglio monotematico convocato sulla sanità. Nessuno a darle torto, ci mancherebbe. Il problema è invece un altro: quello di un destino ormai tracciato che tutti vogliono - vorrebbero - evitare. Dall’amministrazione guidata dal sindaco, Vincenzo Notarangelo, alla minoranza, ai medici, ai cittadini, ai sindaci della zona intervenuti a un’affollata assemblea che ha espresso, continua ad esprimere lo «sdegno» per il nuovo piano di riordino sanitario che va a «devastare i servizi sul territorio» senza offrire «un’adeguata assistenza». Presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Filippo Monaco e il sindaco di Termoli, Antonio Di Brino, che anche in vista del Consiglio straordinario di venerdì sera - ha affermato: «La nostra qui era una presenza obbligatoria, perché la salute non ha prezzo, ma ha un costo e la Regione deve garantire a tutti i livelli essenziali di assistenza. Oggi siamo qui chiamati a garantire la vita dei nostri cittadini e non solo la salute. Se dovesse passare questo piano ci sarà chi rischierà la vita in caso di infarto». Secondo il primo cittadino frentano, Vincenzo Notarangelo il piano «va rivisto, ragionato e bisogna lasciare a Larino un minimo di ospedale con la medicina d’urgenza, il pronto soccorso, lasciare l’eccellenza come l’oculistica, potenziare i servizi offerti come la diabetologia e il laboratorio analisi, e così via. L’ospedale si può salvare senza ombra di dubbio anche perché è necessario per un’ampia zona densamente popolata che d’estate raddoppia anche il numero di abitanti quindi sopporta il carico di una nuova richiesta di utenza altrimenti i cittadini sarebbero costretti ad andare, cosa che peraltro già fanno, nei vicini nosocomi dell’Abruzzo e della Puglia». La condivisione delle scelte è molto importante per il capogruppo di minoranza, Michele Urbano: «Il Presidente della Regione deve assumere un principio diverso rispetto a quello finora adottato e dire al Tavolo tecnico che dietro ai numeri ci sono le persone che soffrono e che quindi in qualche modo vanno superati e organizzare una sanità che possa alleviare queste sofferenze». IL DOCUMENTO UNITARIO Al termine degli interventi, a tratti anche accesi – ma il rischio qui a Larino è sempre quello di una «guerra tra poveri» perché o si fa squadra o si perde - è scaturito un documento congiunto il cui contenuto è molto forte ma va concretizzato: «Il Consiglio Comunale esprime una netta e ferma contrarietà verso il provvedimento di riordino sanitario, lesivo della dignità dei cittadini dell’intero basso Molise e degli operatori dei nosocomi di Termoli e Larino. Grave e inaccettabile è il ridimensionamento del Vietri, degradato da Ospedale a semplice poliambulatorio, esso non è frutto di una seria e razionale riflessione sulla riorganizzazione sanitaria regionale, ignorando inoltre le gravi ripercussioni socio-economiche che innescherà sull’intero territorio. L’unico presidio sanitario presente nella zona del cratere sismico. Un area interna a rischio di spopolamento, con fragile tessuto economico e problematica rete stradale, viene a scomparire negando ai cittadini di questa zona il fondamentale diritto alla salute. Chiediamo l’immediata sospensione del provvedimento del direttore generale dell’Asrem numero 1445 del 23 dicembre 2013. Nei prossimi giorni – conclude il documento unitario - i consiglieri comunali si incontreranno per elaborare una proposta congiunta e condivisa sulla base delle 2 di 4 17/01/2014 8.03 Larino - Da Larino monta la protesta: "Il piano sanitario lesivo della dig... http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=15754 proposte presentate dai cittadini nel corso del Consiglio Comunale, da presentare al Presidente della Regione, commissario ad acta, Paolo Di Laura Frattura in una prossima seduta di Consiglio da convocare a breve». Questo il risultato di un’assise fondata sulla «responsabilità» dei presenti ma anche sulla consapevolezza. La “pasionaria” del Comitato Pro Vietri, Carolina Mancini, ha ricordato anche gli «impegni assunti in campagna elettorale e negli incontri dal presidente, Paolo Frattura, che sono stati disattesi». Lui, il governatore e commissario ad acta in sala consiliare non c’era. Lui dovrà spiegare anche che cosa intende fare la Regione per evitare «l’inevitabile» a Larino. F.O. (Pubblicato il 16/01/2014) 3 di 4 17/01/2014 8.03
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