4 TAaglio lto 31 gennaio 2013 "Sanità, cambiamo passo" Per il consigliere Angela Fusco Perrella correttivi vanno fatti ad un sistema in difficoltà CAMPOBASSO. “Sanità: l’obiettivo fondamentale che va perseguito è quello della efficacia, efficienza, sostenibilità, solidarietà e sussidiarietà del sistema sanitario, ponendo il cittadino, in quanto persona, al centro del progetto, non rassegnandoci ad una bassa intensità e qualità di cura per perseguire il contenimento e la revisione della spesa, ma in direzione della più alta qualità possibile con la maggior appropriatezza di cura”. Questo l’incipit della nota stampa del consigliere di minoranza, Angiolina Fusco Perrella, la quale illustra anche soluzioni per i presidi ospedalieri di Larino e Venafro, per i quali il piano ASReM prevede una riconversione delle strutture. “Il futuro del Sistema Sanitario Regio- nale - continua la Fusco – deve essere teso all’affermazione di un sistema stesso più giusto, più equo per tutti i cittadini ed economicamente compatibile e razionalizzato per una più obiettiva e puntuale allocazione delle risorse, che non sono infinite. E’ vero che le richieste del territorio sono pressanti rispetto al contesto generale, è vero che vengono per mille ragioni condivisibili ma la politica deve attendere al suo ruolo fondamentale di guida, facendo sintesi delle pur lecite istanze rendendole compatibili con le risorse a disposizione. Una delle questioni più importanti – aggiunge il rappresentante di minoranza in consiglio regionale - riguarda i presidi ospedalieri di Venafro e Larino, per i quali, come già affermato, il piano ASReM prevede una riconversione delle strutture. Una soluzione che noi vogliamo condividere e portare avanti con impegno è quella dell’istituzione di strutture di eccellenza e servizi a riferimento regionale da attivare in questi due ospedali, in modo da arricchire notevolmente l’offerta sanitaria per i cittadini del Molise e non solo. Nello specifico si può prevedere per il “Vietri” di Larino l’istituzione di un centro regionale di prevenzione, diagnosi e cura per i disturbi alimentari provocati dall’anoressia e dalla bulimia, invece per il “Santissimo Rosario” di Venafro l’istituzione di un centro specialistico di neuropsichiatria infantile e un centro regionale per la cura dell’autismo infantile e in età adulta. Riguardo al trattamento per i Disturbi del Comportamento Alimentare (cosiddetto DCA) riteniamo che sia necessario concepirne la terapia in termini interdisciplinari e integrati, con strutture di cura all’interno delle quali devono collaborare in sistema strutture professionali diverse: nutrizionisti, psicologi, internisti, psichiatri che possano seguire le varie fasi della malattia. In Italia ci sono dati che rilevano una prevalenza dello 0,2%-0,8% per l’anoressia e dell’1-5% per la bulimia, numeri che hanno spinto il Ministero della Salute, di concerto con il Ministro della Gioventù, a lanciare nel 2008 il progetto". Politica Venerdì 31 gennaio 2014 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Mozione urgente a Frattura: “Dei piani operativi si deve discutere in Consiglio” Riordino sanitario, il centrodestra incalza “Privati e blocco del turnover: così non va” CAMPOBASSO. Chiedono di cambiare i piani operativi inviati dal presidente-commissario della sanità, Paolo Frattura, al Tavolo Massicci. Chiedono, soprattutto, di essere ascoltati, di poter conoscere i provvedimenti di riordino della sanità senza dover aspettare che li pubblichi la stampa. A grandi linee sono queste le richieste di fondo della mozione urgente dei consiglieri regionali di centrodestra. La illustrano i firmatari Nicola Romagnuolo, Nicola Cavaliere, Salvatore Micone e Giuseppe Sabusco. Dall’atto di riorganizzazione varato a Natale dall’Asrem al piano che Frattura ha illustrato in sintesi lunedì in Aula cambia poco o niente. Il giudizio resta negativo. “Il nostro come quello di comitati, amministrazioni e associazioni” precisa Romagnuolo. “Questo piano non piace a nessuno” taglia corto Sabusco. I punti più critici li ravvisano nello “sbilanciamento a favore dei privati” e nel blocco del turnover. “Se anche ci sono stati errori nel passato noi oggi siamo disposti a ragionare di una sanità territoriale e pubblica. Per questo – così Romagnuolo apre l’incontro con la stampa - non ci convince il contenuto dei piani operativi. Il presidente Frattura afferma che l’80% dei posti letto assegnati dalla Regione sarà pubblico perché conteggia come tali tutti quelli del polo Cardarelli-Cattolica. Ma non c’è neanche un crono-programma che possa rendere più concreta questa enunciazione. Nelle slide che ci ha proposto durante la seduta del 27 gennaio non c’è un’immagine che invece i piani operativi propongono e che evidenzia come anche con la ‘fusione’ le due strutture mantengono ingressi distinti, autonomi”. Il 16% del personale Asrem ha più di 60 anni, il 54% ha un’età compresa fra 50 e 60. “Come la gestiamo allora questa sanità? Il governo Iorio aveva ottenuto una deroga al blocco del turnover, perché non si è andati avanti su questa strada?” aggiunge l’esponente di Progetto Molise. Al momento sono più di 400 i precari della sanità molisana, gli “incaricati senza i quali – sottolinea Sabusco – gli ospedali chiuderebbero”. Cavaliere avverte: non pensino di replicare nella sanità i risultati raggiunti per Gam e Zuccherificio, “con i lavoratori ‘tutelati’ dai soli ammortizzatori sociali e le attività in realtà chiuse”. “Abbiamo dovuto forzare la mano per ottenere i piani operativi e il dibattito in Aula. Non stiamo dalla parte di chi difende solo l’orticello – mette le mani avanti il consigliere di Forza Italia - però non è questo il modo di riordinare la sanità, che è la prima azienda del Molise”. Infine pungola la maggioranza. “Ai colleghi del centrosinistra che si divertono a criticare il piano sui social network e nelle assemblee dei comitati consiglio di venirle a dire in Assise queste cose- provoca-. Perché durante il dibattito dell’altro giorno non ho sentito nessuna voce di dissenso aperto”. Micone (Grande Sud) torna ad un anno fa, piena campagna elettorale. “L’attuale governatore, come pure gli attuali parlamentari, andavano in giro sul territorio a garantire il mantenimento dei servizi. Invece ora cosa fanno? Chiudono gli ospedali di Larino e Venafro, li trasformano in Case della Salute e dimenticano che c’è un tessuto socio-produttivo da tutelare”. Il peccato originale del piano del commissario Frattura, secondo il capogruppo Udc Sabusco, è che “non poggia sul fabbisogno, viene fuori dal piano Basso che ha tarato l’offerta su 300mila abitanti senza tener conto del fatto che i nostri 300mila non sono quelli di un quartiere di Roma. Si tratta di persone che vivono in un territorio con esigenze peculiari. Il Psr deve invece essere elaborato in base all’analisi delle patologie. Si propone la trasformazione dei piccoli ospedali in Case della Salute. Ma cosa significa? La mia proposta per il Vietri, che non è mia perché mi pare di ricordare che anche Giuseppe Astore anni fa l’ha avanzata – prosegue Sabusco che è anche primario, ora emerito, del Cardarelli – è di realizzare l’ospedale di Termoli/Larino. Al Vietri potremmo prevedere tutta la dialisi, la medicina, il Poliambulatorio specialistico anche perché il San Timoteo scoppia”. Cosa pensa dell’integrazione fra il ‘suo’ ospedale e la Fondazione Giovanni Paolo II? “Bella domanda – ribatte Sabusco -. Vorrei capire cosa significa. Alla mia domanda in Aula il presidente ha risposto: ‘pubblico pubblico pubblico’. Vuol dire anche che i primari della Cattolica diventeranno primari delle unità del Cardarelli? In questo caso non va bene”. ritai Venerdì 31 gennaio 2014 Riccia - Trivento 9 Hanno aderito 14 Comuni Sanità, proclamato lo stato di agitazione I sindaci della valle del Trigno ‘avvisano’ Frattura: così non va TRIVENTO. Sul sistema sanitario regionale interviene anche il comitato promotore per il riordino dei servizi sanitari nella valle del Trigno. I sindaci di 14 Comuni della vallata, sia molisani che abruzzesi, hanno proclamato lo stato di agitazione. Su questo tema, così importante per le comunità locali, da tempo chiedono un confronto con i vertici regionali. Fino ad oggi, infatti, tutto il dibattito è stato incentrato sui presidi ospedalieri e poca attenzione è stata prestata ai servizi sul territorio. “I signori sindaci dei comuni di Carunchio, Castelguidone, Celenza sul Trigno, Dogliola, Mafalda, Montefalcone nel Sannio, Montemitro, Palmoli, Roccavivara, San Felice del Molise, San Giovanni Lipioni, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna, Tufillo, delle sponde destra e sinistra del corso del Trigno lungo il tratto di confine delle Regioni Molise ed Abruzzo - si legge nel comunicato diramato ieri mattina dal prof Gaspero Di Lisa di Roccavivara - richiamate le rispettive deliberazioni sull’oggetto Riordino dei servizi sanitari per i cittadini della media Valle del Trigno, adottate negli anni 2012-2013 e puntualmente trasmesse - per l’ulteriore corso - alle autorità competenti per materia e giurisdizione, constatato che, nel dibattito in corso, sono ignorate le esigenze di riordino dei servizi sanitari per le popolazioni vallive del medio corso del Trigno e non si tie- ne conto preventivamente veramente insopportabili ri- genze di particolare gravità, delle richieste dei sindaci, né spetto all’urgenza dei servizi lamentano ancora una volta la si accoglie la loro richiesta di reclamati, necessitati con disattesa richiesta di audizioaudizione per la pianificazio- l’inizio del nuovo anno ad in- ne, per rappresentare le esine sanitaria, socialmente esi- traprendere una più incisiva genze di un territorio da tropziale, per la permanenza del- azione atta a scongiurare altre po tempo trascurato come le comunità a presidio del ter- vane attese, preoccupati per area interna e confine regioritorio rappresentato, confor- le prevedibili inclemenze cli- nale, e dichiarano, in caso di tati dall’articolo 32 della Co- matiche che caratterizzano la ulteriore ritardo e oltre i rastituzione, che tutela la salu- stagione invernale nei rispet- gionevoli termini di tempo te come fondamentale diritto tivi comuni, esposti ad emer- utili per le adozioni dei provdell’individuo e interesse della collettività e quindi iscrive tra i doveri delle autorità quello di tutelare equamente tutti gli amministrati con piani efficienti e rispondenti ai bisogni e alle risorse e quindi alla domanda e all’offerta di servizi esTRIVENTO. Dopo la presa di posizione dell’assessore comunasenziali per la vita di le alla sanità di Trivento Giovanni Amicone, che nei giorni scortutti i cittadini, evidensi ha fatto approvare una delibera dalla giunta con la quale si ziate le carenze e i dichiede alla Regione il potenziamento dei servizi sanitari del posagi lamentati in molteliambulatorio di via Acquasantianni, sui problemi della struttura plici e ricorrenti circointerviene anche l’ex sindaco Tullio Farina. stanze da cittadini di “Prendo atto con piacere - scrive l’ex primo cittadino del centro età media avanzata i trignino - che finalmente l’assessore alla sanità del Comune di quali, poiché non rieTrivento si è mosso ufficialmente per otscono a fruire nel territenere il potenziamento del poliambulatorio di servizi sanitari torio. Nel mese di luglio 2013 con un aradeguati ai loro bisoticolo sul giornale feci presente che per gni, sono costretti ad molte prestazioni sanitarie, che prima si abbandonare i nativi effettuavano a Trivento, bisognava repaesi montani, alimencarsi a Campobasso, come quella ad tando conseguenteesempio dell’analisi del Psa free. Ed inmente quel processo di fatti molti si sono dovuti recare presso il desertificazione che presidio ospedaliero del Cardarelli per condanna, per i contiun semplice prelievo di sangue per poi nui abbandoni, a morte attendere la successiva risposta. Potrei sicura i comuni delle capire la necessità di andare a Campozone interne, vista basso per qualche strumentazione specil’inefficace esito delle fica, ma nel caso specifico si tratta di un semplice prelievo di sansollecitazione fin qui gue per il quale bisogna fare anche una lunga fila. L’unica novisvolte, rispetto al muro tà è quella di dover pagare altri 16 euro. Ma questa operazione dei rinvii, dei differinon potrebbe essere fatta anche a Trivento? I medici e gli operamenti e delle dilazioni vedimenti in corso, di proclamare lo stato di agitazione per denunziare pubblicamente le attuali insufficienze del servizio sanitario e gli effetti ancor più gravi che si registreranno con gli annunziati provvedimenti, che, non solo non razionalizzano la indifferibile efficienza della spesa, ma ne tradiscono anche la efficacia e la equità, presupposto di ogni riequilibrio territoriale. I motivi della protesta saranno doverosamente illustrati ai cittadini-utenti al fine di renderli partecipi delle ragioni e della portata delle manifestazioni da indire”. E sul Poliambulatorio di Trivento Farina incoraggia l’assessore Amicone “Finalmente una presa di posizione ufficiale: riprendiamoci ciò che ci hanno tolto” tori del settore sanno di questa iniziativa balzana? Cosa hanno fatto e cosa hanno detto? In quell’articolo feci presente che mentre si era costruito un grandioso catafalco che, peraltro sottrae luce alla struttura esistente, per permettere degenze brevi non si erogava più una semplicissima prestazione come quella del prelievo del sangue; addirittura mentre si prelevava sangue per l’esame del semplice Psa si costringevano i pazienti, a questo punto di nome e di fatto, a recarsi a Campobasso per un’analisi complementare alla prima. Cose che possono accadere solo in Italia, ma forse solo nel Molise. Non dico questo per contestare l’operato dell’assessore ma per rafforzarlo ed incoraggiarlo. Da molto tempo sulla sanità c’è confusione enorme: da una parte si parla di tagli inevitabili e dolorosi per il contenimento della spesa sanitaria, dall’altra ogni Comune bussa alla cassa della spesa. Ritengo che prima di iniziare ogni discussione sul giusto potenziamento dei servizi bisogna pretendere il ripristino di quelli esistenti, altrimenti con le sole discussioni di quello che si dovrebbe fare non verrà mai giorno. Ci ridiano subito quello che hanno tolto e sarebbe già una bella conquista. Dopo questa ogni altra è giusta e doverosa”. Venafro Venerdì 31 gennaio 2014 C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected] Vertenza Carsic, l’assessore Scarabeo sollecita un incontro in Regione VENAFRO. Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale Massimiliano Scarabeo alla richiesta di aiuto dei lavoratori del Carsic di Venafro. Su invito del sindaco Antonio Sorbo, che si è fatto portavoce dei dipendenti dell’Istituto di ricovero, il rappresentante della giunta regionale ha fatto sapere che provvederà, se del caso, a sollecitare il governatore Paolo Frattura affinché convochi celermente il tavolo per discutere della vertenza. Il primo cittadino di Venafro aveva fatto sapere che “i dipendenti del Carsic si sentono, ritengo a giusta ragione, abbandonati dalle istituzioni nonostante gli impegni e le promesse fatte loro durante l’ultima campagna elettorale. Ritengo pertanto che sia necessario, visto anche il rapporto esistente tra la Regione e il Carsic e il ruolo fondamentale che la stessa Regione svolge per le attività dell’istituto, che la S.V., in qualità di Presidente della Giunta regionale nonché di delegato alla sanità, fissi in tempi brevi un incontro con una delegazione dei lavoratori del Carsic in modo che gli stessi possano rappresentare le loro problematiche ed avere dalla Regione le risposte circa la gestione dei rapporti con l’Istituto”. Sorbo aveva anche avvisato che “in mancanza di un riscontro è intenzione dei lavoratori recarsi direttamente presso la sede della Regione Molise a Campobasso per manifestare la propria situazione. Le preannuncio che se ciò dovesse accadere mi sono impegnato ad accompagnarli personalmente”. L’assessore regionale Scarabeo si è detto certo che “in un confronto sereno, le parti troveranno la migliore soluzione possibile, utile a risolvere problemi incresciosi dei lavoratori di questa struttura che, giustamente, reclamano i propri diritti”. 20 Termoli Basso Molise Venerdì 31 gennaio 2014 Presentata la proposta che andrà in Consiglio a Palazzo Ducale “Integrare il Vietri col San Timoteo unica via” LARINO. Dopo le proposte dei comitati, dell’Asrem, dei medici a titolo personale e anche di istituzioni sanitarie oltreconfine, è stata l’amministrazione comunale di Larino, ieri sera a Palazzo Ducale, a svelare in pubblica assise il documento elaborato per salvare il destino dell’ospedale Vietri. Una maggioranza di centrosinistra che si è trovata in corso d’opera anche a dialogare con la opposizione regionale di centrodestra, perché quando si difende il campanile non c’è colore politico che tenga. Così, all’incontro hanno preso parte anche i consiglieri Romagnuolo e Sabusco, che proprio ieri mattina hanno illustrato una mozione a loro firma a Palazzo Moffa. Il docu- mento in realtà sintetizza linee guida e posizioni già note, fa un po’ di ordine e chiarezza. Anche in sede comunale l’assessore Michele Palmieri ha ribadito come non ci sia stato alcun baratto tra Vietri e Liceo sportivo. “Non siamo campanilistici rendiamo conto della situazione economica, ma Larino ha già dato troppo e non siamo più disposti a perdere altri servizi – ha ribadito Palmieri, già colonna del comitato civico frentano - la nuova sanità dovrà essere capace di attirare pazienti da fuori regione. Come amministrazione difenderemo gli interessi della popolazione del basso Molise e la sanità pubblica. Non vogliamo creare doppioni e concorrenza ma complementarietà tra Larino e Termoli. Siamo consapevoli che le cose cambieranno, ma bisogna rispettare il diritto alla salute. Con noi condividono la bozza dell’ordine del giorno partiti, associazioni e movimenti”. Gli fa eco il sindaco Notarangelo. “Il Vietri è fondamentale anche per l’economia locale, di cui è una risorsa inalienabile. Il nostro progetto è il frutto del lavoro comune con medici e associazioni. L’idea di fondo si basa sull’integrazione tra Vietri e San Timoteo, con ospedali complementari, a Larino i cronici e a Termoli gli acuti. Ma il Vietri dovrà mantenere l’Oculistica perché crea mobilità attiva e ricchezza per la sanità regionale. Sarebbe assurdo chiuderla. Ma deve esserci an- L’intervento di Romagnuolo che un pronto soccorso pienamente operativo, poi spazio alla riabilitazione e alla lungodegenza. Non siamo contro le nuove attività previste dal piano, ma devono funzionare parallelamente ai reparti per avere modo di valutarle”. A seguire interviene il consigliere comunale di minoranza Rossella Mam- marella, che nonostante le ultime uscite polemiche ha confermato come la proposta sia stata redatta a 4 mani, senza distinzione di ruolo tra chi amministra e chi controlla. A chiudere la serie politica i consiglieri regionali. Per Romagnuolo la Regione non può privilegiare il privato a danno del pubblico. “Ridicolo svuotare il Vietri di servizi e mantenere i costi fissi tenendo a mente che è la struttura più sicura della regione. Noi abbiamo la volontà di collaborare con tutti”. Per Sabusco, invece, la bozza del piano Asrem è un peccato originale e non parte da un’accurata anamnesi. Per lui meglio spostare l’area chirurgica a Termoli e quella medica a Larino. EB Larino Basso Molise 21 Venerdì 31 gennaio 2013 Per il deputato del Pd non si può barattare la salute pubblica con gli equilibri di maggioranza Venittelli cestina il Piano Percopo L’onorevole risponde alle domande del segretario Santella sull’ospedale Vietri LARINO. “Il piano di Percopo va cestinato, la salute non è un bene di lusso e Paolo Frattura deve cambiare registro”. Senza peli sulla lingua, arriva la risposta dell’onorevole Laura Venittelli alla domanda posta ieri dalle colonne di Primo Piano Molise dal segretario del Pd frentano Paolo Santella, nel chiedere alle due candidate alla segreteria regionale del partito il loro pensiero sul piano di riorganizzazione sanitaria. “La salute non può e non deve essere barattata con accordi di governo ed il piano operativo va strappato – ha affermato la Venittelli, ribadendo che – la sanità pubblica è un valore e non può essere delocalizzata e trasferita al privato, ripristinando il diritto alla salute in tutti i nosocomi della regione che, in virtù della spending review, devono diversificarsi nell’ambito di un progetto unitario”. Dunque, per l’onorevole il Vietri di Larino deve puntare sulla riabilitazione, sull’oculistica e sulla cura dei malati cronici, riacquistando in questo modo anche la sua funzione di traino dell’economia cittadina. “Ma è necessario anche un riposizionamento dei posti letto che, tra Termoli e Larino sono ancora inferiori a quelli che la legge prevede. Non è una questione campanilistica, c’è la necessità di tutelare la salute delle persone sull’intero territorio regionale”. Poi il siluro sparato dritto verso il presidente Frattura: “se i molisani mi sceglieranno alla guida del Partito Demo- cratico, ogni giorno ricorderò al governatore che deve cambiare registro sulla sanità. Non mi interessano gli equilibri di governo, perché prima vengono gli interessi delle persone. Ripeto, scevra da ogni proposito demagogico, dobbiamo diversificare i ruoli dei vari ospedali. Salvare Larino significa salvare Termoli, dove il San Timoteo sta scoppiando già adesso, figuriamoci se dovrà sopportare anche il carico dei malati cronici. E Roma ed il tavolo Massicci devono capire che il piano in discussione svuota la sanità pubblica, una cosa impensabile”. Proprio sul rapporto pubblico/privato, l’onorevole Venit- telli è andata giù ancora più duramente, puntualizzando che “non possiamo barattare la salute pubblica con gli equilibri di maggioranza. Per cui non è possibile che le strutture private si reggano con i soldi dei cittadini e se vogliono operare lo devono fare solo in settori di altissima specializzazione, non trattati negli ospedali pubblici”. E se invece si continuerà sulla linea proposta dal presidente Frattura e l’ospedale di Larino sarà trasformato in una casa della salute, quale sarà la sua posizione? “Metteremo in campo tutte le azioni utili per far capire al governatore che le risposte vanno date ai cittadini e le scelte in campo sanitario non vanno barattate con gli equilibri di maggioranza”. EdL In Breve Lions club Il killer silenzioso: l’ipertensione LARINO. “Il killer silenzioso: l’ipertensione” è il titolo del nuovo incontro pubblico promosso questa sera, alle ore 18 nella biblioteca di Palazzo Ducale, dal Lions Club di Larino, in collaborazione con l’amministrazione comunale, nell’ambito del ciclo di conferenze “Il Venerdì in Biblioteca”. Relatore del convegno sarà la dottoressa Anna Marra. tidiano del Molise Il Quo Quotidiano Vener dì 3 1 gennaio 20 14 enerdì 31 201 Politica Mozione urgente di Romagnuolo, Cavaliere, Sabusco e Micone Piano operativo, il centrodestra attacca: è troppo sbilanciato a favore del privato CAMPOBASSO. A poche ore dalla presentazione del Pia- dire i concorsi per stabilizzare il personale. Altrimenti i meno operativo 2013-2015 al Tavolo Massicci per la periodica dici più bravi vanno via dal Molise”. Per il medico prestato verifica sul piano di rientro dal debito sanitario, gli espo- alla politica , il Piano operativo è macchiato da un “peccato nenti del centrodestra in Consiglio regionale tornano ad in- originale”: la mancata consapevolezza che i 320mila abicalzare il commissario-governatore Frattura. Nico Roma- tanti del Molise sono distribuiti in 136 comuni. “Quindi – gnuolo, Nicola Cavaliere, Giuseppe Sabusco e Salvatore Mi- insiste – il fabbisogno di posti letto va misurato in base alle cone non sono per nulla convinti della proposta di riordino, patologie”. Anche per questo propone un’integrazione ansoprattutto per quanto riguarda il capitolo sul rapporto tra che del San Timoteo di Termoli e del Vietri di Larino, ipotesi pubblico e privato, e firmano una mozione urgente che non già lanciata da Peppe Astore: “Come esiste la Diocesi Termoli-Larino, i due ospedali potrebbero essere integrati e il viene condivisa dalla collega Angela Fusco. “C’è uno squilibrio enorme tra la sanità pubblica e quella nosocomio di Larino, ad esempio, potrebbe mantenere Diaprivata, con un risparmio previsto di 16 milioni e 700mila lisi, Medicina e il poliambulatorio. Altrimenti, Termoli da solo euro con la riorganizzazione della prima, di soli due milioni non ha la capacita di mantenere tutto”. Più politiche le vadi euro invece per il privato”. E poi “manca un cronopro- lutazioni di Cavaliere (Fi): “Non si possono elaborare i piani gramma sulla messa in atto del piano e come avverrà l’inte- industriali o i piani sanitari nelle stanze, come dimostra il grazione tra il Cardarelli di Campobasso e la Fondazione malcontento diffuso espresso anche da parte degli operaGiovanni Paolo II”, sottolinea il consigliere di Progetto Moli- tori”. Perciò, rivolge a Frattura un nuovo invito ad un conse. Nell’ultima seduta Frattura ha parlato della nascita del fronto “più aperto” in Aula sulla sanità che “è la prima azien‘Nuovo Cardarelli’, prevedendo una distinzione logistica nella da di questa regione” e quindi “non ci si può comportare stessa struttura di largo Gemelli. In realtà, sottolinea Ro- come per la Gam, lo Zuccherificio e l’Ittierre. In Molise dobmagnuolo, “nel piano operativo è prevista una separazione biamo costruire una sanità di qualità basata sul pubblico, fisica a cominciare dagli ingressi, che saranno due, uno per mentre il privato deve essere un supporto di qualità”. Chiuil Cardarelli, l’altro per l’ex Cattolica. E questo il presidente de con una bordata ai colleghi della maggioranza: “sui sonon l’aveva detto in Aula”. Un’altra importante questione cial network sostengono che il piano non è gradito a loro riguarda il turn over, bloccato per le Regioni in piano di rien- stessi e invece nello scorso Consiglio non hanno fatto nessun intervento in Aula, tro: “senza il necessario rimentre fuori dalle istituziocambio come facciamo a geni fanno demagogia”. Sulstire la sanità del futuro?” La la stessa lunghezza d’onnecessità che dal Tavolo Masda Micone (Grande Sud): sicci ci sia una sorta di dero“La sanità non si fa a spot, ga alle assunzioni diventa fonma con scelte condivise”. damentale. Su questo tasto Il Piano è da oggi sui tavobatte anche Sabusco (Udc): li ministeriali, i cui tecnici “abbiamo più di 400 incaricadovranno dare l’ok. Un via ti senza i quali gli ospedali verlibera che per i consiglieri rebbero chiusi. Al Tavolo Mastra, Sabusco, Ca Da sinis Cavvaliere, sinistra, regionali di centrodestra sicci bisogna insistere su queRomagnuolo e Micone S.P non arriverà. sta questione e tornare ad in- PRIMO PIANO 3
© Copyright 2024 Paperzz