caseificio Cansiglio

SETTEMBRE/OTTOBRE 2014
storie del mondo bio
libero di essere
me stesso
cuorebio
magazine
in evidenza
Seminare il Futuro!
contenuto speciale
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Azienda in Trasparenza
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sommario
3
editoriale
ma quanto
mi costi?
5
Azienda in Trasparenza
caseificio Cansiglio
7
la qualità risponde
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in evidenza
Seminare
il Futuro!
10 azienda del mese
Triballat: pioniere
nel biologico
12 il lunario di cuorebio
14 storie del mondo bio
libero di essere
me stesso
16 oggi in cucina
irresistibili
tentazioni
18 contenuto speciale
pagina indirizzi
negozi cuorebio
20 salute e benessere
watsu: liberare
il corpo nell’acqua
23 il valore della qualità
a sirene spiegate?
29 notizie dalla fattoria
di vaira
l’agricoltura
ha tanto da
insegnarci
24 il gesto quotidiano
un corso di...
25 attività naturali
triathlon
26 attualità
la forza della
compassione
27 l’angolo dei più piccoli
in cucina con papà
28 dall’orto con amore
la mela
cuorebio
magazine
Pubblicazione gratuita
per i clienti Cuorebio
www.negozicuorebio.it
Art Direction:
www.metalli-lindberg.com
32 oggi leggiamo...
Impaginazione:
Ecocomunicazione.it
33 l’angolo del giardino
Per il MAGAZINE utilizziamo
inchiostri vegetali e carta
Lenza Top Super riciclata 100%
orti d’autunno
34
anche quest’anno
torna Sana
editoriale
news
ma quanto
mi costi?
azienda agraria
Bacci Noemio: due
prestigiosi premi
Stampa: Graficart
Editore: EcorNaturaSì Spa
via De Besi 20/c (VR)
Direttore responsabile:
Luigi Speri
Pubblicazione bimestrale
registrata presso il Tribunale
di Verona in data 27/02/2014
n. 2011
“Mio nonno era solito dire
che almeno una volta nella vita
hai bisogno di un dottore, un
avvocato, un poliziotto o un prete.
Ma ogni giorno, per tre volte
al giorno, tu hai bisogno di
un agricoltore”.
Brenda Schoepp, scrittrice e blogger
Con settembre arriva anche quella curiosa
sensazione di inizio anno nuovo.
Forse per la fine di una stagione di vacanza
o per l’apertura dell’anno scolastico, ma soprattutto per i progetti di corsi e lezioni varie
con cui proviamo a contrastare la tristezza
del lungo inverno.
In tutto questo si inseriscono la ripresa
delle normali attività, le preoccupazioni per
l’aumento delle bollette, la crisi del lavoro
e il pensiero per la stagione che arriva (secondo la TV, sempre portatrice di freddo, gelate
e influenze dai nomi esotici).
L’apprensione per l’incognita delle spese
future ci porta a cambiare la nostra percezione di risparmio, di “troppo caro” e a buon
prezzo.
Questo si riflette anche su ciò che scegliamo per l’alimentazione di tutti i giorni: “Vorrei mangiare biologico, perché sono sensibile
all’ambiente e ci tengo alla salute della mia
famiglia, ma i prodotti costano troppo, ho
troppe spese per riuscire a permettermelo”.
È vero, il biologico è “caro”. Rispetto a cosa
costa di più? Sicuramente rispetto a un prodotto che oltre a poter essere inquinato
da sostanze chimiche di sintesi, inquina a sua
volta l’ambiente e costringe ad assumerci alti
costi per il disinquinamento (quando e se
lo si fa).
O rispetto a un prodotto coltivato in modo
“industriale”, sfruttando al massimo la terra,
derubandola così della sua naturale vitalità.
Consideriamo ciò che è compreso nel costo
di un prodotto biologico. Come il valore di un
2
cuorebio magazine
lavoro impegnativo e faticoso, che deve essere
adeguatamente retribuito, per garantire un
reddito sicuro a chi continua a mantenere in
vita un sistema agrario oggi in crisi, consentendoci di nutrirci ogni giorno.
Oltre a fornirci prodotti “puliti”, l’agricoltore biologico e biodinamico migliora e
mantiene nel tempo la fertilità della terra,
e contribuisce alla bellezza del paesaggio
italiano. Per questo, se in generale si accetta
la pericolosa chimera del prezzo troppo basso, si rischia di sacrificare sia la qualità dei
prodotti agricoli che i diritti sociali e civili dei
lavoratori: frutto di una mentalità che tutto
giustifica per il guadagno di pochi.
La logica dello sfruttamento intensivo,
della sovrapproduzione, della tecnica e
dell’industrializzazione applicate alla Natura,
portano quei risultati che nel corso degli
anni abbiamo imparato a conoscere: mucca
pazza, pollo alla diossina, vino al metanolo,
uova contaminate, frodi alimentari, spesso
legate ad attività illecite e magari di stampo
mafioso.
Fare la spesa bio significa avere un
approccio a uno stile di vita orientato ad
acquisti più attenti, sviluppando una gestione
diversa, spesso migliore, delle proprie risorse
economiche. Non dimentichiamoci che ogni
italiano butta nel pattume circa 600 euro
di alimenti all’anno.
Perciò prepariamo in modo consapevole
la nostra lista della spesa scegliendo prodotti di stagione, concedendoci le golosità con
equilibrio, facendo autoproduzione e imparando a cucinare gli avanzi così da non avere
troppi scarti.
D’altra parte dei prodotti bio puoi mangiare tutto, anche la buccia.
Lo staff di Cuorebio
1. Al concorso Sirena d’oro, riservato
agli oli DOP, è stata l’unica azienda umbra
ammessa alla fi nale nazionale, dove
si è classificata al 2° posto;
2. Al premio Internazionale Biol ha vinto
il 1° premio come miglior olio biologico
umbro (sono 10 anni consecutivi che vince
il 1° premio).
L’azienda Bacci Noemio, che produce l’olio
extravergine d’oliva DOP Umbria biologico
a marchio Terra Olivata, è situata nel
cuore verde d’Italia, a Gualdo Cattaneo,
in Umbria, un territorio altamente vocato
per l’olivicoltura, dove produce da sempre
olio extravergine di oliva di qualità.
È una delle poche aziende della regione
a fregiarsi della doppia certificazione,
biologico e DOP Umbria. Nata nel 1947,
è arrivata alla terza generazione.
Gli oliveti si estendono su una superficie
di 30 ettari, con circa 10.000 piante della
varietà moraiolo, frantoio e leccino.
Le olive vengono molite entro 24 ore
dalla raccolta con un modernissimo
frantoio aziendale, con soluzioni e
innovazioni tecnologiche d’avanguardia.
L’estrazione dell’olio è a freddo. L’azienda
è dotata anche di un impianto di
imbottigliamento completamente sotto
azoto, in camera sterile, che garantisce
una conservazione ottimale dell’olio.
Bio per tutti
Il “Bio per tutti” continua.
Dal 1 settembre 2014 al 31 gennaio
2015, nei negozi Cuorebio aderenti
all’iniziativa potrete scegliere tra
gli oltre 70 prodotti selezionati con
un occhio di riguardo al prezzo.
Salone internazionale
del Gusto e Terra
Madre
Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2014
“anno internazionale dell’agricoltura
familiare”. Questo sarà il tema centrale
anche dal Salone Internazionale del Gusto
e Terra Madre che si terranno a Torino dal
23 al 27 ottobre presso il Lingotto Fiere.
cuorebio magazine
3
in queste pagine
il paesaggio del
Cansiglio e lo staff
del caseificio;
foto interne di Sebiana
Gaiotto e di èQ studio;
foto di copertina
di Sebiana Gaiotto
caseificio
Cansiglio
4
cuorebio magazine
messaggio promozionale
Azienda in Trasparenza
La meraviglia di questa azienda si coglie
a prima vista, arrivando ai pascoli.
Situata a 1000 metri sul livello del mare,
la piana del Cansiglio è circondata, in alto, da
boschi di faggio e, più in basso, di abete rosso,
distribuiti in maniera insolita a causa dell’inversione termica caratteristica di questo
altipiano. Il vantaggio lo si vede dalla qualità
dei prati tipica di alpeggi più alti.
Il Cansiglio è un’immensa distesa di erba
fresca dove, nella bella stagione, pascolano
liberamente le mucche degli allevatori riuniti
nel Centro caseario e agrituristico dell’altipiano Tambre-Spert-Cansiglio, mentre d’inverno il bestiame ha a disposizione moderne
stalle dove trovare riparo.
È proprio qui, tra grandi pascoli in un ambiente del tutto incontaminato, cui si arriva
attraverso stradine secondarie, che incontriamo Mirko Breda, presidente del Centro caseario e titolare dell’azienda agricola Lissandri.
Originario di Fregona, paese della provincia
di Treviso, Mirko si è stabilito nel Cansiglio
ormai da più di 15 anni: una scelta che, non
ha dubbi, rifarebbe ancora oggi. Ci spiega che
il Cansiglio, altopiano carsico situato tra le
province di Belluno, Treviso e Pordenone,
è il luogo ideale per fare biologico. Ne sono
convinti i soci riuniti nel Centro caseario.
Il Cansiglio offre un contesto naturalistico
davvero unico, caratterizzato dal ristagno
idrico tipico delle zone carsiche e da ampi
prati che offrono alle mucche grande disponibilità di foraggio e terreni su cui pascolare
in libertà tra una grande varietà di erbe che
rendono il latte profumato e speciale.
Il suo allevamento conta 110 vacche di
razza pezzata rossa e bruna alpina, il cui latte
viene interamente conferito alla cooperativa. In caso di necessità, ci spiega, le mucche
vengono curate da un veterinario omeopatico; Mirko e i suoi soci sanno bene, infatti,
che il benessere degli animali non è solo il
presupposto fondamentale per dare un buon
latte, ma anche per azzerare l’incidenza delle
malattie.
Dopo aver visitato i pascoli, Mirko ci
accompagna al caseificio: ci lasciamo alle
spalle il Cansiglio, per scendere i tornanti
che dalla piana arrivano a Tambre, comune
della provincia bellunese che conta meno di
2000 abitanti. Lì, presso quella che un tempo
era la vecchia latteria sociale, si è ricavata la
sede del Centro caseario, che ospita il piccolo
caseificio dove lavora il team dei casari, ma
anche un bed and breakfast, ideale per chi
vuole passare qualche giorno a contatto con
la natura, immerso nell’atmosfera distesa
di questi luoghi, assaporandone i sapori e i
profumi.
Nato nel 1970 per volontà del Corpo forestale dello Stato, il Centro caseario e agrituristico dell’altipiano Tambre-Spert-Cansiglio
è una cooperativa che dal 1992 produce latte,
formaggi e yogurt biologici con certificazione
Icea (Istituto per la certificazione etica e ambientale). Inizialmente, la scelta del biologico
si spiegava più che altro con la necessità di
caratterizzare il prodotto, ma ben presto a
questa motivazione pratica se n’è aggiunta
una più profonda, legata ai valori intrinseci
del bio: tutti si sono resi conto che il biologico rappresenta una grande opportunità per
l’uomo e per l’ambiente, specialmente in una
zona come questa.
Permette di salvaguardare il territorio,
preservandone il patrimonio paesaggistico
e contribuendo alla sopravvivenza delle realtà montane più piccole, altrimenti destinate
a scomparire.
È necessario, però, anche pagare agli
allevatori il giusto prezzo e in questo modo
la cooperativa permette alle aziende che ne
fanno parte di rinnovarsi, offrendo ai figli
la possibilità di portare avanti con fiducia le
attività dei padri.
Il Centro caseario assume così anche una
valenza sociale, offrendo opportunità occupazionali a giovani che, altrimenti, dovrebbero
abbandonare il territorio e cercare un lavoro
altrove.
Ma non si dimentica degli anziani del paese, ai quali mette a disposizione una grande
sala da ritrovo.
Per il futuro, poi, c’è il progetto di una
nuova struttura più grande, che comprenda
anche percorsi didattici.
Queste caratteristiche rendono il Centro
caseario un’importante risorsa per il territorio e hanno portato alla cooperativa anche un
prestigioso riconoscimento: qualche anno fa,
infatti, è stata insignita del premio regionale
per lo sviluppo economico, un “riconoscimento alle aziende che abbiano realizzato cospicui
risultati produttivi e di valore sociale”.
Dato che l’interesse sociale non può
prescindere da quello nei confronti dell’ambiente, in un’ottica di risparmio energetico
e tutela ambientale, s’inserisce il progetto
di autosufficienza energetica, attuato tramite
la produzione di biogas ottenuto dagli scarti,
dal siero di lavorazione e dalle deiezioni
delle stalle, integrati dall’installazione
di pannelli solari.
cuorebio magazine
5
tutto il sapore delle
erbe di montagna
Latte, formaggi e yogurt: questi i prodotti
del Cansiglio che potete trovare nei negozi
Cuorebio.
Sulla qualità del latte biologico incidono,
naturalmente, fattori come il benessere degli
animali e la loro alimentazione: al Cansiglio
le vacche vengono allevate nel rispetto dei
loro naturali ritmi di crescita e producono
circa 7000 litri di latte per lattazione.
Il loro latte conserva tutto il sapore delle
erbe di montagna perché sono nutrite con foraggio locale biologico, fresco o essiccato, con
l’aggiunta soltanto di mais biologico italiano
e di un integratore proteico costituito da orzo
e soia italiani.
L’alimentazione varia a seconda della
stagione e questo conferisce a latte e formaggi una differente colorazione e un diverso
sapore, aromi unici e inconfondibili: infatti
in estate, quando le mandrie brucano l’erba
fresca, il latte risulterà più giallo e avrà un
sapore più intenso. Questa variabilità influisce anche sulla lavorazione dei formaggi che
cambiano gusto e profumo.
Il latte fresco biologico “alta qualità” Cansiglio proviene esclusivamente da allevamenti
dell’altipiano Tambre Spert Cansiglio: appena
munto, viene subito pastorizzato, ma non
omogeneizzato e, per questo, la panna affiora
in superficie, proprio come una volta. Una
volta confezionato e distribuito, è disponibile
nei formati da un litro e da mezzo litro, nelle
varianti intero e parzialmente scremato.
Il latte del Cansiglio è naturalmente,
anche la materia prima fondamentale per
la produzione dei formaggi.
A rendere possibile questa quasi magica
trasformazione è il gruppo dei casari, tra i
quali vi è anche una donna, Tiziana Azzalini.
È dalle loro mani esperte che nascono
i tanti formaggi proposti dal caseificio.
Per esempio quelli a pasta filata, come
le mozzarelle, disponibili nelle varianti
ciliegine e fiordilatte e nel pratico formato
a filoncino, ideale per la pizza. Oppure le
ricotte, proposte nella versione tradizionale,
fatta con siero, latte e un pizzico di sale,
o in quella tipica del Cansiglio, arricchita
dal gusto ricco della panna.
La panna è l’ingrediente caratterizzante
6
cuorebio magazine
anche del Pannarello, un formaggio fresco
a pasta molle perfetto in abbinamento alla
verdura fresca.
Tipico della zona è poi la Scandola, un
formaggio stagionato, a pasta semipressata,
ottenuto da una lavorazione tipica dell’area
dolomitica.
Deve il nome alla sua forma, simile a
quella delle assicelle di abete bianco utilizzate per la copertura dei tetti , il cui nome,
in cimbro è, appunto “scandole”. Di colore
giallo paglierino che diventa più intenso con
la stagionatura e nelle lavorazioni del periodo
estivo, ha un sapore dolce e intenso di latte,
con profumi di erba e fieno.
La sua forma e la sua consistenza lo rendono particolarmente indicato per la cottura
alla piastra o in padella, perché rimane compatto e non cola; perfetto l’abbinamento con
polenta e funghi nel rustico e tipico “piatto
del boscaiolo”.
Per gli amanti dei formaggi a pasta pressata, c’è il Cansiglio fresco, stagionato 20 giorni
e 45 giorni, e per chi preferisce i formaggi più
maturi è insuperabile il Cansiglio mezzano,
stagionato dai 5 ai 7 mesi.
Tra i formaggi a pasta non pressata molto
morbida, troviamo il latteria Alpago, stagionato 20-30 giorni, e il Casera del Cansiglio
stagionato 30-40 giorni, vincitore del premio
BioCaseus al BioFach di Norimberga.
Oltre ai formaggi, il Centro caseario produce anche yogurt bianco ottenuto da latte
intero con una specifica lavorazione che lo
rende dolce e particolarmente cremoso.
È ideale da mangiare da solo, ma si può
arricchire con frutta o cereali o usare per
preparare squisiti dessert.
la qualità
risponde
Perché le bevande vegetali
non si possono chiamare
“latte”, mentre quello di cocco
e di mandorle sì? Davide (Pd)
Va fatta una premessa,
distinguendo l’uso comune
della parola “latte” da quello
previsto dalla legge. Nell’uso
quotidiano si parla di “latte”
di soia, di riso, di miglio, di
farro, ecc., ma secondo il
regolamento comunitario
n. 1234/2007 il termine “latte”
si riferisce solo al “prodotto
dalla secrezione mammaria
normale, ottenuto mediante
una o più mungiture, senza
CENTRO CASEARIO E AGRITURISTICO
DELL’ALTIPIANO TAMBRE SPERT CANSIGLIO
Viale Marconi, 82
Tambre (BL)
www.cansiglio.eu
Azienda in Trasparenza è il nostro modo
per raccontarti l’essenza del nostro lavoro,
a sostegno dell’agricoltura biologica
e biodinamica e a tutela dell’attività dei
produttori, vero patrimonio culturale,
da rispettare e valorizzare. Il giusto
prezzo è quello che garantisce una
remunerazione equa, senza costare alla
natura e alla salute dell’uomo, in termini
di inquinamento e spreco di risorse.
alcuna aggiunta o sottrazione”.
Quelli che confidenzialmente e
per brevità si è soliti chiamare
“latti” vegetali, derivanti dalla
soia o da farro, riso, miglio e
altri cereali non possono quindi
essere ufficialmente denominati
latte, né considerarsi analoghi:
sono evidentemente diversi
dal comune latte animale per
gusto, proprietà e metodo
di ottenimento. Le bevande
vegetali derivate dai cereali
sono prodotte per estrazione:
i semi vengono lavati, messi
in ammollo, macinati e
centrifugati; in seguito vengono
arricchiti con oli, sali minerali
e vitamine. Questo estratto
viene omogeneizzato e infine
confezionato. La corretta
dicitura per identificarli è
“bevanda vegetale a base di…”.
Sfuggono però alla regola il
latte di mandorla e il latte di
cocco. Infatti, la decisione
CEE/CEEA/CECA 20.12.2010
n. 791 relativa al Regolamento
CEE/UE 22.10.2007
n. 1234 consente l’uso della
denominazione latte di cocco,
cosi come quella latte di
mandorle.
Ho provato a inserire i legumi
nella mia dieta e in quella
della mia famiglia.
Da alcune settimane preparo
frequentemente piatti a
base di legumi, ma questi ci
stanno causando spiacevoli
gonfiori intestinali. Come
posso ovviare a questo
inconveniente? Anna (Vi)
I gonfiori intestinali sono causati
da particolari zuccheri presenti
in tutti i legumi. Una volta
Autentici, come te.
arrivati nell’intestino crasso,
se la nostra microflora non è
in equilibrio, fermentano e
producono gas. Il segreto sta in
un consumo più continuativo di
legumi, in modo da riequilibrare
la flora batterica presente
nell’intestino, oltre che in alcune
buone pratiche complementari:
un buon ammollo, l’uso di erbe
come l’alloro o il finocchietto
nell’acqua di cottura, evitare
l’abbinamento con le proteine
animali nello stesso pasto.
Le consiglio dunque di
perseverare in questa nuova
esperienza, magari abbinando
legumi e cereali, che hanno
una presenza di amminoacidi
complementare rispetto alle
proteine dei legumi, portando
così a un miglioramento
complessivo delle proteine
ingerite.
SCRIVETE A:
Qualità, Cuorebio
Casella Postale 31020 Zoppè (Tv),
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La ricetta è quella della migliore tradizione italiana,
gli ingredienti sono quelli dell’agricoltura biologica.
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a chi, come te, segue un’alimentazione sana e ama
i sapori veri. Naturattiva ti offre: Soja drink Naturale,
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cuorebio magazine
7
in evidenza
notizie dal mondo bio
HOLLE
THE BRIDGE
pappe
bio rice drink
mandorla
Holle è un’azienda che da
più di 80 anni si prende cura
dei vostri bambini con i suoi
alimenti per l’infanzia.
Nel suo ampio assortimento
anche le pappe ai 3 cereali
integrali, indicata dal
6° mese, e quelle preparate
con mais e tapioca e con
farro integrale, consigliate
dai 4 mesi (salvo diversa
indicazione del pediatra).
Una bevanda di riso arricchita
dall’inconfondibile sapore della
mandorla. Preparata con l’acqua
che sgorga a 450 metri sul livello
del mare, all’interno del Parco
naturale dei Monti Lessini, può
essere utilizzata come bevanda,
ma anche per preparare
besciamelle e dessert.
CTM
compañera
cioccolato
extra fondente
70%
BARNHOUSE
granola mela
e cannella
Ottenuto con il cacao
proveniente dall’America
Latina, è un cioccolato dal
colore scuro, ricco di aromi
intensi e persistenti, con
una lieve nota acidula,
ma nel contempo dolce.
In bocca risulta croccante
ed equilibrato. Ideale
per una piacevole pausa.
Un krunchy che ricorda le saporite
note aromatiche di uno strudel
di mele grazie all’uva passa, al
pizzico di cannella e ai pezzetti
di mela leggermente aciduli che
gli donano un gusto prelibato.
È perfetto per le colazioni
d’autunno.
ANIMUS NATURAE
ZÜGER
miele di castagno
mascarpone
delattosato*
Con il suo gusto leggermente
amaro e il suo aroma intenso,
è perfetto per chi cerca sapori
decisi. Meno adatto per dolcificare
bevande, si può spalmare sul pane,
gustare in abbinamento ai formaggi
stagionati oppure mescolato a
ricotta fresca, come goloso dessert.
8
cuorebio magazine
Dal 1850 Züger crea i suoi
prodotti coniugando tradizione e
innovazione. Questo mascarpone
fa parte della linea dei formaggi
delattosati (*lattosio < 0,1%).
Delicato e cremoso, è perfetto
per preparare il tiramisù e golose
creme con cui farcire i vostri
dessert.
Seminare il Futuro!
ti aspettiamo domenica 12 ottobre
per la semina collettiva
Una domenica all’insegna del bio per seminare a mano cereali, anche di varietà antiche,
assieme a tutti gli altri partecipanti, riproponendo un gesto antico, concreto e al tempo
stesso molto simbolico. L’appuntamento è
per la quarta edizione di Seminare il Futuro,
l’evento che si svolgerà in contemporanea in
diverse aziende agricole biologiche e biodinamiche di tutta la penisola, da nord a sud, isole
comprese.
Un’occasione per ritrovarci insieme, adulti
e piccini, famiglie e gruppi di amici, appassionati e curiosi, per difendere la biodiversità e
per ribadire il no agli OGM e ai brevetti sulle
sementi.
Nel gesto della semina a mano, che si tiene
alla stessa ora della giornata in tutte le aziende agricole aderenti, sottolineeremo l’importanza dei semi come patrimonio comune e del
cibo, vera fonte di nutrimento e sopravvivenza per l’uomo. Un appuntamento da segnalare
a familiari, amici, conoscenti per trascorrere
una giornata sui campi, a stretto contatto con
la terra fertile e viva, immersi nella natura.
In ciascuna azienda agricola aderente all’iniziativa ci saranno ad accoglierci tanti agricoltori, uomini e donne, che ogni giorno, con
passione lavorano la terra, salvaguardandone
la fertilità, tutelano l’ambiente e la biodiversità e hanno scelto di rispettare la natura.
Seminare il Futuro è una occasione per
stare insieme e per vivere i valori del bio.
Dal 01/09 iscriviti on line
su www.seminareilfuturo.it
cuorebio magazine
9
additivi che sono utilizzati nella produzione
convenzionale.
L’azienda guidata da Olivier Clanchin,
rappresentante della terza generazione Triballat, è presente anche in Italia con un impianto
produttivo dedicato alla linea Integralimenti.
Pioniere della soia dal 1988, Sojade presenta una gamma completa di prodotti biologici
interamente vegetali che offrono le proprietà
della soia (0% lattosio, 0% colesterolo, proteine vegetali) e del riso.
I dessert alla frutta Sojade sono ricchi di
fermenti lattici vivi come il Bifidus, che contribuisce all’equilibrio della flora intestinale.
La soia, coltivata nel sud-ovest della Francia
da produttori sistematicamente supervisionati, essendo biologica è garantita “NON OGM”
ed è verificata con numerosi controlli, dalla
semina al raccolto.
I consumatori possono trovare i dettagli su
tutti i pack della linea Sojade, che si caratterizza anche per i vasetti concepiti in materiale
riciclabile, nel pieno rispetto dell’ambiente,
per un riutilizzo ottimale del cartone.
Sojade ha anche una linea di soia UHT,
sempre interamente vegetale e biologica:
drink di soia (al naturale, con calcio e alla
vaniglia) freschi e leggeri e una crema per
cucinare che può sostituire la panna: grazie
a una texture fluida e a un gusto versatile, è
azienda del mese
Triballat:
pioniere nel biologico
10
cuorebio magazine
1
prodotto del mese
delizie vegetali
per tutti i gusti
1
2
I dessert Sojade sono cremosi, golosi e disponibili in
un’ampia gamma di ricette
per accontentare tutti i palati:
alla frutta, di soia o riso, con
polpa o pezzi e golose crème
dessert. Per mantenere
la qualità delle sue ricette,
Triballat ha scelto di preparare direttamente le basi di
frutta dei dessert e quelle
delle “crème”, selezionando
con attenzione la materia
prima. Ma Triballat non
è solo dessert.
1 Sojade bianco naturale, nelle tre versioni 2x100
g, 4x100 g e 400 g è un
dessert vellutato e dal sapore
equilibrato, senza sale né
zucchero aggiunti (contiene
naturalmente zuccheri), ideale
come alternativa al classico
3
yogurt di latte al naturale,
accompagnato con cereali o
frutta oppure come base per
condimenti leggeri e creme
delicate.
2 Sojade banana, nel conveniente barattolo da 400 g,
è un dessert cremoso e delicato, il preferito dai bambini,
e fa parte della serie dei gusti
“classici” dell’ampio assortimento.
3 Sojade riso fragola
e ribes nero, 2x100 g,
dolcificato con zucchero
di canna grezzo, disponibile
anche nella variante mangomaracuja, è perfetto per tutti
coloro che desiderano un
delicato dessert alla frutta,
completamente vegetale,
ma alternativo alla soia.
4
TRIBALLAT ITALIA SRL
Via G. Cardano 22, 43036 Fidenza (PR)
[email protected]
nella foto: la famiglia Clanchin
5
4 Sojade Soia&Fantasia,
in una pratica vaschetta da
180 g, è una specialità alimentare a base di soia ideale
come crema spalmabile.
Ma può essere anche utilizzata al posto del mascarpone,
per una perfetta mantecatura,
come base per dolci o come
condimento per le cotture
in padella.
5 Macì vegetariano Integralimenti è un macinato di soia
pronto all’uso per tantissimi
piatti della cucina italiana:
ragù e altri sughi per la pasta,
verdure ripiene, lasagne e
paste al forno. Ricchissimo
di proteine è confezionato
in una comoda e pratica
vaschetta che conserva
il prodotto in tutta la sua
morbidezza.
messaggio promozionale
Triballat è un’azienda a conduzione familiare
sita in Bretagna, specializzata in prodotti
biologici e conosciuta per la qualità, l’innovazione e la sicurezza dei suoi principali brand:
Sojade, specializzato nella soia, e Integralimenti, il “made in Italy” vegetale della buona
cucina nostrale.
Negli anni ‘70 la famiglia Triballat intraprende la strada dell’agricoltura biologica, per
proporre sul mercato prodotti controllati e di
qualità, a dispetto della tendenza a coltivazioni sempre più intensive.
È infatti nel 1975 che i negozi biologici
francesi cominciano a distribuire la prima
linea bio Triballat: yogurt, panna e burro.
Di lì a poco, negli stessi punti vendita fanno la loro prima comparsa anche la linea di
soia, di latte di pecora e di capra, per rispondere sempre più alle richieste dei consumatori
biologici.
Tra i pionieri del settore, Triballat è costantemente impegnata in uno sviluppo ecosostenibile, producendo le sue linee nel pieno
rispetto dell’ambiente e facendosi portavoce
del progetto “Green Attitude”, che s’impegna
a migliorare il nostro modo di consumare e il
nostro impatto sull’ambiente e per il quale le
sono stati riconosciuti numerosi premi.
Il sito di produzione impiega fonti di
energia rinnovabile: pannelli solari e una pala
eolica di grande capacità. Numerosi mezzi di
trasporto dell’azienda sono elettrici, fin dal
2005 i camion sono alimentati a biocarburante e gli autisti sono costantemente aggiornati
con programmi di formazione per una guida
all’insegna del risparmio energetico.
La “Green Attitude” coinvolge anche gli
addetti al confezionamento, per ridurre lo
spreco d’acqua e i materiali di scarto degli
imballi.
Nelle coltivazioni sono banditi, naturalmente, pesticidi, erbicidi e altre sostanze chimiche di sintesi, ma, a questo aspetto tecnico,
Triballat aggiunge un quotidiano impegno
a tutela dell’interazione tra l’ambiente e le
persone, una filiera controllata, un’accurata
scelta degli ingredienti, senza l’utilizzo degli
perfetta sia per ricette classiche che creative.
Come già detto, Triballat non è solo Sojade:
l’attenzione a un’alimentazione sana, unita
alla volontà di salvaguardare l’ambiente, sono
i valori che guidano Integralimenti. Fondato nel 1998, questo marchio è dedicato alla
gastronomia vegetale di qualità e offre, ai
consumatori che intendono eliminare o limitare il consumo di proteine animali, prodotti
biologici che consentano di non rinunciare
al gusto della buona tavola. La profonda attenzione nella scelta di tutte le materie prime,
dalla soia al frumento, e la lavorazione rispettosa della tradizione gastronomica, garantiscono qualità e gusto casalingo, conservando
le preziose caratteristiche nutrizionali della
materia prima.
Con questa filosofia Integralimenti ha
creato quattro linee biologiche: Tofu, Seitan,
Burger e Specialità, un assortimento di alimenti vegetali in costante evoluzione, capace
di interpretare e anticipare le tendenze
e i gusti dei consumatori.
Il tofu e il seitan vanno dalla versione
ingrediente base, per chi vuole liberare la propria creatività ai fornelli, ai deliziosi e pratici
piatti pronti, per un pasto veloce e ricco
di sapore.
cuorebio magazine
11
il lunario
La luna, passando davanti alle costellazioni zodiacali, trasmette alla terra forze
che si manifestano nel comportamento
degli organismi viventi.
In agricoltura biodinamica, le stesse
favoriscono tempi di semina, lavorazione e raccolta.
Agiscono in modo analogo sul corpo
umano, in particolare sulla crescita
di capelli e unghie. Ogni nove giorni
circa la luna, nel medesimo trigono
di forze, favorisce o “ostacola” alcune
parti della pianta o del corpo.
notizie dal mondo bio
settembre
ottobre
LUGLIO
LUGLIO
IN
CUCINA
CURA
PERSONA
PIANTE
DI CASA
IN
CUCINA
1 lun
1 mer
2 mar
2 gio
3 mer
3 ven
4 gio
4 sab
5 ven
5 dom
6 sab
6 lun
7 dom
7 ma
8 lun
8 mer
9 mar
9 gio
10 mer
10 ven
11 gio
11 sab
12 ven
12 dom
13 sab
13 lun
14 dom
14 mar
il pane
15 lun
15 mer
lo yogurt
16 mar
16 gio
le conserve
17 mer
17 ven
18 gio
18 sab
19 ven
19 dom
20 sab
20 lun
21 dom
21 mar
22 lun
22 mer
23 mar
23 gio
24 mer
24 ven
25 gio
25 sab
26 ven
26 dom
rinvaso
27 sab
27 lun
potatura
28 dom
28 mar
concimazione
29 lun
29 mer
30 mar
30 gio
legenda
Luna
piena
nuova
In cucina:
Cura della persona:
taglio ritardante capelli/unghie
massaggi
attività fisica
giornata di relax
Piante di casa:
CURA
PERSONA
PIANTE
DI CASA
LE CARLINE
FATTORIA ALLE ORIGINI
Bianco Lison
Pramaggiore
DOC senza
solfiti aggiunti
sfilacci di bovino
Gli sfilacci sarebbero nati dallo
sbaglio di un contadino che,
dopo aver messo la carne sul
focolare, l’aveva fatta seccare
troppo. Per non buttarla, l’aveva
quindi battuta e sfilacciata.
Sono ottimi consumati crudi,
con olio, sale e limone,
o accompagnati alla polenta.
Un vino di colore giallo
paglierino, con caldi riflessi
dorati. Ha un profumo
intenso, caratterizzato da
note fruttate e floreali, un
sapore tipicamente morbido,
di lunga persistenza, con
elegante sentore di mandorla.
Si abbina perfettamente con
primi piatti saporiti, pesce
e carni bianche.
BIOPIACE
grana padano
di montagna
DOP
BIONATURAE
sugo ai pomodori
secchi
Un formaggio fatto con
il latte proveniente dalla
montagna piacentina,
dove le vacche vengono
alimentate esclusivamente
con foraggi. Il latte degli
allevatori del consorzio “Bio
Piace” viene consegnato al
caseificio che lo trasforma
all’interno di una filiera
corta e controllata.
Ideale per tutti coloro che amano
il gusto tradizionale mediterraneo,
è un sugo dal sapore intenso
dato dalla preziosa aggiunta dei
pomodori secchi. Semplice, ma
saporito, è il condimento perfetto
per rendere indimenticabili i vostri
piatti di pasta.
FATTORIA ALLE ORIGINI
CASCINA BIANCA
costata di bovino
con osso
tomino piemontese
da piastra
Da più generazioni, Fattoria alle Origini
coltiva la terra, alleva il bestiame e
produce carni rispettando i naturali
ritmi di crescita degli animali. Questa
costata di bovino con l’osso viene
proposta in vaschetta ATM, per
garantirne al meglio la conservazione.
Una specialità tipica piemontese.
Il tomino è delizioso da gustare
fresco, ma si esprime al meglio se
cotto alla griglia. Il calore, infatti,
ne ammorbidisce l’interno che si
scioglie in bocca, sprigionando
tutta la sua inconfondibile dolcezza.
31 ven
12
cuorebio magazine
cuorebio magazine
13
storie del mondo bio
libero di essere
me stesso
foto di Martina Rafanelli
14
cuorebio magazine
La storia del mondo del biologico è stata sicuramente scritta da tanti operatori: agricoltori,
panettieri, cuochi, trasformatori delle materie
prime e negozianti. Ma anche da altre figure
che hanno contribuito, fin dagli anni ‘70 e ‘80,
alla diffusione di un nuovo modo di pensare,
coltivare e produrre alimenti “puliti”.
Uno di questi è sicuramente Mimmo Tringale, di cui vi raccontiamo in questo numero
il percorso di vita e le sue “contaminazioni”
con il biologico. Per incontrarlo ci siamo recati
a Firenze, nella sede della casa editrice Terra
Nuova, che pubblica la storica testata omonima, di cui è direttore. A prima vista Mimmo
può sembrare un tipo molto serio e schivo, ma
punteggia il suo racconto di sottile ironia. La
sensazione che trasmette, fin da subito, è quella di essere una persona che ha sempre avuto
l’obiettivo di mantenersi libero nei pensieri e
coerente nelle azioni.
“Per me l’avventura con Terra Nuova è stata
una grande opportunità, perché sono riuscito a realizzare quello che volevo fare fin da
bambino, e cioè scrivere”, esordisce Mimmo.
“Per questo, attraverso i miei articoli mi piacerebbe trasmettere ai giovani, che oggi hanno
tante difficoltà nel trovare la propria strada,
un messaggio d’incoraggiamento: quando si
coltivano le proprie passioni, in qualche modo
la vita ti apre delle porte. C’è molto bisogno di
dare una possibilità di futuro a tutti quelli che
credono, come me, che, se ti impegni, la vita
ti ripaga sempre”. Prosegue andando a ritroso
nel tempo, raccontando come ha incontrato
il biologico: “Ho iniziato nel 1974 quando,
studente della facoltà di Agraria di Firenze,
dove ero arrivato dal Sud (ndr: è nato in Sicilia
e si è trasferito a quattro anni in Puglia) presi
coscienza rispetto a quello che mi veniva insegnato all’Università, che mi sembrava l’esatto
contrario di quel che pensavo e provavo nei
confronti della terra e dell’ambiente. In quegli
anni, per fortuna, arrivavano confortanti notizie da altri Paesi europei dove alcuni contadini
avevano cominciato a non utilizzare sostanze
chimiche in agricoltura. Anche in Toscana
erano già presenti fermenti di un nuovo modo
di coltivare, portati da agricoltori svizzeri,
francesi e tedeschi che, avendo trovato un
paesaggio unico, terra fertile e clima adatto
per coltivare, avevano iniziato a fare agricoltura biologica e biodinamica con le nozioni e gli
insegnamenti raccolti nei loro Paesi.
Nel 1983 fondammo il Coordinamento Toscano dei produttori biologici, anche se i toscani erano pochissimi. Parallelamente a questo
percorso ho incontrato Aam Terra Nuova che,
allora, era l’unico organo d’informazione che
si occupava di diffondere i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica, alimentazione,
salute e stili di vita alternativi”. A questo punto
si alza e ci fa vedere alcune foto d’archivio che
raccontano gli albori della rivista: immagini di
nella foto della pagina a sinistra Mimmo Tringale;
in questa pagina: la redazione di oggi, quella di ieri
dopo il trasferimento nel Mugello e il numero zero
di Aam, poi diventata Aam Terra Nuova
Terra Nuova è stata una
grande opportunità, perché sono riuscito a realizzare quello che volevo
fare fin da bambino
persone cui la patina del tempo non ha smorzato l’intensità degli ideali. “Possiamo dire che
Aam Terra Nuova è stato uno dei tanti semi
gettati dal movimento studentesco del 1977,
passato alla storia come un movimento abbastanza tosto e a volte violento, perché la componente che ha fatto più rumore è stata quella
che proponeva lo scontro di classe, che ha poi
alimentato la lotta armata, eccetera. Accanto a
questo, però, c’era anche la parte creativa, dai
famosi indiani metropolitani ai gruppi che si
dedicavano alla controinformazione.
Nel settembre del ’77, nel corso di un convegno a Bologna, nacque questo coordinamento
AAM, che stava per Agricoltura Alimentazione
e Medicina, con l’obiettivo di creare una rete
che collegasse le varie associazioni. Al prezzo
di copertina di 300 lire, il numero zero esce
nel gennaio del ’78 (vedi nella foto), anche se
Terra Nuova è stata effettivamente concepita
nel settembre ’77. La redazione si insedia a
Roma, nel retrobottega di uno dei primi negozi
di prodotti biologici italiani, da lì nell’84 si trasferisce nella campagna toscana, nel Mugello,
e solo nel gennaio del 2000 arriva a Firenze.
Nel frattempo la testata si trasforma in “Aam
Terra Nuova” a segnalare l’intento propositivo,
le proposte di vita, che insieme ai temi centrali
dell’alimentazione e dell’agricoltura biologica
nel tempo caratterizzeranno la rivista. La forza
di Terra Nuova è stata, soprattutto in quel
periodo, quella di aggregare realtà presenti
nelle varie regioni, che non si conoscevano tra
loro e che, poi, piano piano davano vita ai vari
coordinamenti regionali. Il primo è stato il Coordinamento veneto Aam Terranuova, perché
in Veneto c’era già una grossa presenza di agricoltori e di associazioni di consumatori che
gestivano negozi specializzati. Poi, su stimolo
del gruppo veneto, nacque il Coordinamento
siciliano; qualche anno dopo è nato quello toscano, di cui sono stato presidente per i primi
dieci anni, e a seguire quello friulano, piemontese eccetera. In tutti questi coordinamenti il
lavoro era volontario, nessuno era pagato e in
ciascuno operava una commissione formata
anche da tecnici e agricoltori che visitavano le
aziende per verificarne i metodi di coltivazione
e la loro conformità con lo standard “Cos’è
biologico”.. Alla fine degli anni 80, questi
coordinamenti hanno costituito, l’Associazione
italiana per l’agricoltura biologica dando così
una prima, piccola struttura al mondo bio.
La rivista Aam Terranuova ha così cominciato a diffondersi capillarmente nel territorio
italiano; da bollettino si è trasformata in
bimestrale, creando un legame profondo e
diventando un punto di riferimento non solo
per i produttori, ma anche per i negozianti e
i consumatori biologici. Oggi è mensile ed è
distribuita in circa 1300 punti vendita. Cerchiamo di far dialogare mondi diversi e di farli
conoscere. Diamo informazioni, stimoli e strumenti per far crescere nei lettori la capacità di
critica. Per molti anni Terra Nuova ha scelto
di non ospitare pubblicità: in qualche modo la
pubblicità è uno stimolo al consumo, anche se
è di prodotti ecologici e sostenibili. C’erano anche considerazioni di indipendenza: la pubblicità ti può togliere la libertà di scelta. Ma a un
certo punto abbiamo capito che per migliorare
la rivista era importante poter contare anche
sugli introiti pubblicitari, a patto che fossero
coerenti con il contenuto della rivista: solo
prodotti certificati o ecosostenibili. Questo
nel tempo ci ha portato anche a rinunciare a
investimenti importanti, ma anche a portare
avanti con coerenza e libertà
i nostri ideali di sempre”.
E questa per noi è anche libertà di pensiero.
TERRA NUOVA
www.aamterranuova.it
cuorebio magazine
15
Le immagini di queste pagine sono riferite alle due varianti della ricetta, quella vegana
preparata con würstel di tofu e quella preparata con il pecorino Nue
foto e styling di Sabrina Scicchitano
oggi in cucina
Ingredienti
irresistibili
tentazioni
16
• 150 g di pecorino Nue
• 2 cucchiai di crema
di olive taggiasche
• 1 uovo intero
• 1 tuorlo
• 1/2 cucchiaino di sale
• 150 g di farina 00
• 1/2 bustina di lievito per dolci
• 100 ml di crema di riso
• 10 cucchiai d’olio
di semi di girasole
Per la variante vegana:
• 120 g di farina 00
• 30 g di fecola di patate
• 1/2 bustina di lievito per dolci
• 200 ml di crema di riso
• 10 cucchiai di olio di girasole
• 1 confezione di würstel di tofu
Accendete il forno in modalità ventilata a
180°. Sbattete l’uovo e il tuorlo con un pizzico di sale, aggiungete la farina setacciata
con il lievito e, un po’ alla volta, la crema
di riso e l’olio: deve risultare un impasto
omogeneo e morbido. Inserite i pirottini
negli stampini o nella placca unica imburrata e versate l’impasto per tre quarti dello
stampino, tagliate il formaggio a tocchetti
e spalmateci sopra un po’ di pasta di olive.
Infornate e dopo 15/20 minuti controllate
con uno stecchino: se risulterà asciutto,
i muffin saranno pronti, altrimenti lasciateli
in forno altri 5 minuti fino a quando non
risulteranno belli gonfi e dorati.
Per la variante vegana:
Setacciate la farina e la fecola con il lievito
e il sale. Aiutandovi con uno sbattitore
unite la crema di riso e l’olio.
Versate nei pirottini, tagliate a tocchetti
i würstel e distribuite negli stampini.
Infornate per circa 20/25 minuti in forno
precedentemente riscaldato a 180°.
Molto gustosi e saporiti, questi muffin,
in entrambe le varianti, sono perfetti
per accompagnare un aperitivo.
ISOLA BIO
MOTHIA
TAIFUN
pecorino Nue porzionato
cuisine riso
sale marino fino
viennesi piccoli
Il pecorino Nue è il frutto della tradizione e
dell’amore dell’azienda Fogu Casearia per la
propria terra. È un formaggio a pasta molle,
dal gusto piacevolmente saporito, ottenuto
da latte biologico di pecore ovviamente
allevate al pascolo.
Questa crema da cucina, preparata con riso,
è un ingrediente estremamente versatile.
Il suo gusto leggero la rende adatta per
tante ricette diverse: dalle preparazioni
dolci, ideali come dessert, fino a quelle
salate. Perfetta per fantasiosi gourmet.
Il sale Mothia nasce nelle saline che circondano l’isola di San Pantaleo, anticamente
conosciuta proprio come Mothia e situata
all’estremità occidentale della Sicilia, tra
Trapani e Marsala. Il sale viene ancora raccolto a mano, con l’antico metodo tramandato dai Fenici.
A base di tofu, questi viennesi piccoli sono
una proposta appetitosa, facile e veloce da
preparare: basta cuocerli per tre o quattro
minuti a bagnomaria. Ottimi da soli, come
secondo piatto, sono perfetti per farcire
squisiti hot dog vegetali, accompagnati
con senape o altre salse a piacere.
cuorebio magazine
messaggio promozionale
FOGU CASEARIA
cuorebio magazine
17
i negozi biologici cuorebio
ABRUZZO
FRIULI VENEZIA GIULIA
VIVERE BIO tel. 0872 985314
,Ͳ^ĞůǀĂ͛ĂůƟŶŽ - Via Francesco Paolo Tosti, 7
NATURA tel. 0481 520855
'KͲ'ŽƌŝnjŝĂ - Via Trieste, 145
IL MAGGIOCIONDOLO tel. 085 4711007
PE - Pescara - Viale G.Bovio, 461
LE PLEIADI tel. 0481 961324
'KͲ'ƌĂĚŝƐĐĂĚ͛/ƐŽŶnjŽ - Via Lorenzoni, 4/A
BIOMNIA ABRUZZO tel. 085 4154561
WͲsŝůůĂZĂƐƉĂĚŝ^ƉŽůƚŽƌĞ - Viale Europa, 4/6
BIO RISORGIVE tel. 0434 541806
WEͲŽƌĚĞŶŽŶƐ - Via G.Pascoli, 1
LA CAPRA E I CAVOLI tel. 085 8006962
dͲ'ŝƵůŝĂŶŽǀĂ>ŝĚŽ - Via Turati, 144
LI ZUCULIS tel. 0427 799569
WEͲDŽŶƚĞƌĞĂůĞsĂůĐĞůůŝŶĂ - Via Macor, 65
IL VERDE MELOGRANO tel. 0861 797544
dͲDĂƌƟŶƐŝĐƵƌŽ - Via Gabriele D’Annunzio, 39
GAIA tel. 0434 28043
WEͲWŽƌĚĞŶŽŶĞ - Via San Giuliano, 35
CALABRIA
LE NUOVE RISORGIVE tel. 0434 551424
WEͲWŽƌĚĞŶŽŶĞ - P.le S.Lorenzo, 14
IO BIO tel. 098 5920118
CS - Scalea - Via Lauro, 68/70
L’EMPORIO NATURALE tel. 0434 72308
PN - Sacile - Viale Repubblica, 23/B
IL MONDO BIOLOGICO tel. 0965 895614
ZͲZĞŐŐŝŽĂůĂďƌŝĂ - Via Antonio Cimino, 13
CAMPANIA
ARMONIA tel. 0823 1687322
Ͳ^ĂŶWƌŝƐĐŽ - Via Gianfrotta, 74/B
LATTE E NATURA tel. 081 459069
EͲEĂƉŽůŝ - Via Dei Tribunali, 44
TERRAMIA tel. 081 664249
EͲEĂƉŽůŝ - Via Giordano Bruno, 110
TROPICAL FRUITS tel. 081 5516731
EͲEĂƉŽůŝ- Via Montesanto, 6
LE CHIAVI DELLA VITA tel. 081 8562277
EͲWŽŵƉĞŝ - Via Anastasio Rossi, 35
MONDO BIO tel. 081 8784489
EͲ^ŽƌƌĞŶƚŽ - Via Degli Aranci, 108/110
NAM BIO L’ORTO BIOLOGICO tel. 0828 300356
^ͲĂƫƉĂŐůŝĂ - Via Paolo Baratta, 230
L’ORTO BIOLOGICO tel. 089 344241
^ͲĂǀĂĞ͛dŝƌƌĞŶŝ - Via V. Veneto, 318
L’ORTO BIOLOGICO tel. 089 725296
^Ͳ^ĂůĞƌŶŽ - Via L. Settembrini, 26/42
L’ORTO BIOLOGICO tel. 089 7414012
^Ͳ^ĂůĞƌŶŽ - Via Torrione, 12/14/18
EMILIA ROMAGNA
GERMOGLIO tel. 0542 20237
KͲ/ŵŽůĂ - Via Della Resistenza, 6B
NATURA E VITA tel. 0547 612707
&ͲĞƐĞŶĂ - Via Cavalcavia, 277
TERRA D’INCANTO tel. 0543 553063
&KͲ&ŽƌůŞ - Viale 2 Giugno 62/66
CENTROFRUTTA tel. 0536 324632
DKͲWĂǀƵůůŽ - Via Serra di Porto, 1
CENTROFRUTTA tel. 0536 811160
DKͲ^ĂƐƐƵŽůŽ - Via Circonvalazione Sud Est, 213
BOTTEGA BIO tel. 059 766828
DKͲ^ĂǀŝŐŶĂŶŽƐƵůWĂŶĂƌŽ- Via Tavoni, 699
NATURALMENTE BIO tel. 059 7863006
DKͲ^ƉŝůĂŵďĞƌƚŽ - Via Berlinguer, 15/B
CERES COOP. tel. 0521 237793
WZͲWĂƌŵĂ - B.Go Delle Colonne, 8
IL PUNTO VERDE tel. 0521 285188
WZͲWĂƌŵĂ- Via Costituente, 35
IL SALTO tel. 0546 623886
ZͲ&ĂĞŶnjĂ- Via Risorgimento, 5
LA BOTTEGA DELLA NATURA tel. 0545 20425
ZͲ>ƵŐŽ- Via De Brozzi, 57
MANGIASANO tel. 0522 642336
ZͲŽƌƌĞŐŐŝŽ - Piazza S.Rocco, 5
LA FARNIA tel. 0522 659003
ZͲZŽůŽ - Via Porto, 4
BIO BELLARIA tel. 0541 340504
RN - Bellaria - Via Don Milani, 29
LINEA INTEGRALE tel. 0541 953680
ZEͲĂƩŽůŝĐĂ- Via Del Prete, 13/15
CIELO SERENO tel. 0541 920136
ZEͲEŽǀĂĨĞůƚƌŝĂ- Via IV Novembre N. 22/26
MAMMA BIO tel. 0541 698448
ZEͲZŝĐĐŝŽŶĞ- Via Santorre di Santarosa, 32
CENTRO MACROB. ERB. ANGELINI tel. 0541 784404
ZEͲZŝŵŝŶŝͲ Via Montefeltro 5
T.V.B. tel. 0541 778252
ZEͲZŝŵŝŶŝ- Via Marecchiese, 19
FARBENIA tel. 342 3842886
WEͲ^ƉŝůŝŵďĞƌŐŽ - Via Mazzini, 28
BIOLIFE tel. 040 314653
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ- Via Economo, 12/9 (Zona Rive)
BIOLIFE
d^Ͳ^ŝƐƟĂŶĂ- Loc. Portopiccolo
/K>/&ͳK&KK
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ- Via Fabio Severo, 48
CENTRO IL SETTIMOCIELO tel. 040 7606402
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ - Via San Giacomo In Monte, 22
L’OASI NATURALE tel. 040 421322
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ - Via Boccaccio, 6
NATURALIA tel. 040 220409
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ - Loc. S. Croce, 340
ZOE FOOD tel. 040 2460420
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ - Via Felice Venezian, 24/A
ZOE FOOD tel. 040 9851165
d^ͲdƌŝĞƐƚĞ - Via Giulia, 26
L’ALBERO MAGICO tel. 0432 882975
hͲĂƐƐĂĐĐŽ- Ss Pontebbana Km 142 (Julia Center)
COOPERATIVA AURORA tel. 0432 908233
hͲŽĚƌŽŝƉŽ - Viale Venezia, 70
A LA VIDA tel. 0432 1799102
hͲDĂŶnjĂŶŽ- Via Della Stazione, 71/55
LA CIRIGNICULE TARVISI tel. 0428 41092
hͲdĂƌǀŝƐŝŽ- Via Sottomonte, 80
L’ARC DI SAN MARC tel. 0432 884140
hͲdƌŝĐĞƐŝŵŽ - Via San Giorgio, 60
BIOLIFE tel. 0433 44731
hͲdŽůŵĞnjnjŽ- Via IV Novembre, 45
BIOLIFE tel. 0432 534085
hͲhĚŝŶĞ- Viale Venezia, 404
COOPERATIVA AURORA tel. 0432 26406
hͲhĚŝŶĞ - Via Del Bersaglio, 7
LAZIO
ALIMENTARI BIO tel. 06 9281240
LT - Aprilia - Via Verdi, 75
PIANETA BIOLOGICO tel. 0771 515889
>dͲ&ŽŶĚŝ- Via Vincenzo Gioberti, 42 44 46
CUOREBIO tel. 06 93720454
ZDͲůďĂŶŽ>Ănj͘ - Via Parco Della Rimembranza, 8
CUOREBIO tel. 06 79818451
ZDͲŝĂŵƉŝŶŽ - Via Mura Dei Francesi, 22
BEN DI BIO tel. 06 99222248
ZDͲ>ĂĚŝƐƉŽůŝ - Via Ancona, 170
IL MESTOLO tel. 06 5691883
ZDͲ>ŝĚŽŝKƐƟĂ - Via Costanzo Casana 29/31
MANGIAR BIO tel. 06 91604164
RM - POMEZIA - Via Ovidio, 149
BIOPOLIS STORE TRIPOLITANIA tel. 06 86580314
ZDͲZŽŵĂ - Via Tripolitania, 39
CUOREBIO tel. 06 82087106
ZDͲZŽŵĂ - Via Alessandro De Stefani, 38
CUOREBIO tel. 06 3292903
ZDͲZŽŵĂ- Via Città di Castello, 20
CUOREBIO tel. 06 88327609
ZDͲZŽŵĂ- Via Fosdinovo, 32
ERB. LA MADRE TERRA tel. 06 3611823
ZDͲZŽŵĂ - Via Olanda, 14
PIACERE BIO tel. 06 44230707
ZDͲZŽŵĂ - Via G. Della Bella, 51
PIUBIO tel. 06 7141335
ZDͲZŽŵĂ - Via Marco Papio, 82/84
BIOSCOUNT tel. 010 8461724
'Ͳ'ĞŶŽǀĂ - Via Assarotti, 110 Rosso
BIO?LOGICO! tel. 039 9212079
>ͲsŝŐĂŶž - Via Piave, 16
IL MONDO BIO tel. 010 6980739
'Ͳ'ĞŶŽǀĂWĞŐůŝ- Via Sabotino, 24/26 Rr
I GERMOGLI tel. 0371 34199
>KͲ>ŽĚŝ - Via Guido Rossa, 14
SEMI DI LUCE tel. 0185 63599
'ͲZĂƉĂůůŽ - Via Bove, 10
EUROVERDEBIO MONZA tel. 039 2842194
DͲDŽŶnjĂ- Via Ugo Foscolo, 44
PERDINDIRINBIO tel. 0185 1690062
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MADRE BIO tel. 039 2789337
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LA BUONA TERRA tel. 035 752698
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L’ALBERO SOCIETÀ COOPERATIVA tel. 0376 398626
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VENDERBE DIETE tel. 0363 46363
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L’ALBERO DELLA NATURA tel. 0375 781368
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IL FUNGO tel. 030 2003095
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IL FUNGO tel. 030 2584630
^ͲĂƐƚĞůŵĞůůĂ - Via Roncadelle, 63
IL FUNGO tel. 030 5232378
BS - Chiari - Via Del Consorzio Agrario, 3/C
BIONATURA tel. 030 8908156
^ͲŽŐŽnjnjŽĚŝsŝůůĂĂƌĐŝŶĂ - Via Bernocchi, 8/A
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NATURAMICA tel. 0342 200012
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L’ORIGINE tel. 0461 434243
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L’ANGOLO BIO tel. 0465 321157
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IL MELOGRANO tel. 041 440076
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L’ORIGINE tel. 0461 915866
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LA BUONA DISPENSA tel. 049 776576
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CENTRO NATURALE L’INCONTRO tel. 0445 370820
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LA VERA TERRA tel. 0422 410128
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I GENUINI tel. 0341 370186
>Ͳ>ĞĐĐŽ - Via Virgilio, 2
L’ALLEGRA NATURA tel. 0445 640717
s/Ͳ^ĂŶƚŽƌƐŽ - Via O. Dei Bonisolo, 9
IL SOLE CHE SORGE tel. 049 623872
WͲ^ĞůǀĂnjnjĂŶŽĞŶƚƌŽ - Via Padova, 26
LA MINELA tel. 0463 424250
TN - Cles - Via Trento, 76/A
LA NOSTRA TERRA tel. 0185 306852
GE - Chiavari - Corso De Michiel, 50
ERBORISTERIA MADRE NATURA tel. 0444 340167
s/ͲKůŵŽĚŝƌĞĂnjnjŽ - Viale Italia,196/A
ANTICO MOLINO ROSSO tel. 045 6660506
sZͲƵƩĂƉŝĞƚƌĂ - Via Bovolino, 1
BOTTEGA NATURALIA tel. 0831 568485
ZͲƌŝŶĚŝƐŝ - Via Carmine, 77
BIO MARKET DUE tel. 0541 670617
ZEͲsŝůůĂsĞƌƵĐĐŚŝŽ - Piazza Europa, 4
IL GERMOGLIO tel. 0424 780645
s/ͲDĂƌŽƐƟĐĂ - Via Brigata Sassari, 18
FRESCO BIO tel. 045 6900534
sZͲŽǀŽůŽŶĞ - Via Crosare, 105
PACHAMAMA tel. 0883 480380
dͲdƌĂŶŝ - Via Delle Crociate, 7
PIEMONTE
VERDE ORO tel. 0444 975014
s/Ͳ/ƐŽůĂsŝĐĞŶƟŶĂ - Via Scotte, 16
IL GUFO BIO tel. 049 8976313
WͲ^ĂƌŵĞŽůĂĚŝZƵďĂŶŽ - Via Della Provvidenza, 60
BIOSTAGIONI tel. 0422 370599
dsͲYƵŝŶƚŽĚŝdƌĞǀŝƐŽ - Via Garibaldi, 20
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LA TERRA PER L’UOMO tel. 0424 567025
s/ͲĂƐƐĂŶŽĚĞů'ƌĂƉƉĂ - Via Santa Bertilla, 35
LA MACINA tel. 049 9700625
WͲWŝŽǀĞĚŝ^ĂĐĐŽ - Via Del Conte del Panico, 1
NATURARCO tel. 0464 514844
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L’ALBERO DEL SOLE tel. 0883 3332004
dͲĂƌůĞƩĂ - Via Libertà, 32/B
LA MARESINA tel. 0444 450627
s/ͲƌnjŝŐŶĂŶŽ - Viale Duca D’aosta, 9/A
LO PAN NER SOC. COOP. tel. 0165 239291
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S’ATRA SARDIGNA SOC. COOP AGR. tel. 070 22275
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L’AGORÀ tel. 080 3601300
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IL GIRASOLE tel. 0341 930220
>ͲŽůŝĐŽ- Via Villatico, 15
NATURALIA tel. 041 5243783
sͲsĞŶĞnjŝĂ - Dorsoduro, 3524-3525
RIALTO BIOCENTER tel. 041 5239515
sͲsĞŶĞnjŝĂ - Santa Croce, 2264
COOP. ARIELE PIEVE tel. 0438 842675
dsͲWŝĞǀĞĚŝ^ŽůŝŐŽ - Via Aldo Moro, 11
NATURA BIO tel. 0541 622972
ZEͲ^ĂŶƚĂƌĐĂŶŐĞůŽĚŝZŽŵĂŐŶĂ - Via Emilia, 3009
LA SERENISSIMA tel. 041 5229847
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EMPORIO DEL NATURALE tel. 070 261456
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REPUBBLICA DI S. MARINO
Bar - Ristoro
Nuovo
salute e benessere
watsu: liberare
il corpo nell’acqua
Stretching acquatico e shiatsu, in una parola
watsu. Questo trattamento, che ci rituffa dolcemente nel grembo materno, è un delicato
percorso alla riscoperta di noi stessi.
L’acqua è il nostro elemento primario: ci
ricorda la nascita, i primi nove mesi della
nostra vita in cui siamo cresciuti, protetti
e sicuri, nel paradiso prenatale del ventre
materno. Forse abbiamo perso il ricordo
di questa immersione nel liquido amniotico o forse è rimasta, nascosta dentro di
noi, la nostalgia di quell’originario senso di
beatitudine e di protezione, che può riaffiorare dall’inconscio quando galleggiamo, in
acqua tiepida e materna, tra le braccia di un
watsuer – l’operatore di watsu – che ci culla,
ci ascolta e si prende cura di noi. Si ritor-
na così a riprovare sensazioni ed emozioni
del mondo prenatale: questo è il segreto, il
potere e il piacere che una sessione di watsu
ci può far rivivere e gustare. Il watsu (water
shiatsu) è un trattamento per il benessere che
viene svolto in acqua calda, meglio ancora se
termale, a una temperatura ideale di 35 °C.
Riunisce i benefici dello shiatsu a quelli dello
stretching acquatico per sciogliere tensioni,
liberare energia vitale e favorire stati di profondo relax e di abbandono fiducioso all’acqua
e a chi sostiene il cliente.
Tra le braccia del watsuer
Nello shiatsu in acqua si lavora in coppia:
l’operatore che dà watsu accoglie il ricevente
tra le proprie braccia, sostenendolo in galleggiamento. Poi lo culla e lo fa fluire nell’acqua
con una sequenza di gesti e posizioni delicate
che hanno nomi evocativi: culla del respiro,
culla della testa e delle gambe, culla del cuore
e dell’hara. Inoltre agisce con rotazioni delle
gambe, con whirling (giri su se stesso che
ricordano la danza Sufi), stiramenti dei meridiani e pressioni su alcuni tsubo, ossia i punti
utilizzati nelle sessioni di shiatsu.
Il watsu può creare uno stato di gran
consapevolezza sia in chi dà sia in chi riceve
questo dono. Al calore e all’amore dell’acqua,
allora, si aprono, come dei fiori che sbocciano,
cuore, mente e spirito in un clima di ascolto,
fiducia e disponibilità.
stessi e delle altre persone. Il watsu è anche
un “gioco” che stimola la mobilità e la creatività del corpo: il gioco del lasciarsi danzare
nell’acqua, come farebbe un’onda marina,
stimola la nostra sensitività e i movimenti
autogeni del corpo, che si scioglie e si libera
in un fluire appagante.
Danzare in acqua, così come ricevere
watsu, è un processo di guarigione trasformativa che ci fa conoscere i livelli più
profondi del nostro essere. Porta la coscienza
a individuare quei conflitti emozionali che si
accumulano nella muscolatura e nel nostro
corpo-anima.
Una danza acquatica
Il watsu è stato ideato trent’anni fa in California, nelle terme di Harbin Hot Spring,
dal poeta e bodyworker californiano Harold
Dull e si è diffuso in Italia quindici anni fa tra
ostetriche, fisioterapisti e “birth educators”.
Le sessioni individuali si possono ricevere
nelle piscine con vasca benessere, nei centri
termali o nelle SPA. Il watsu è un trattamento
di grande efficacia: in un’acqua che riunisce il
potere della cura, dell’eros e della spiritualità
ci si può rilassare profondamente potenziando l’ascolto del Sé, esaltando così una straordinaria consapevolezza somatica e la capacità
di ascoltare i desideri e i bisogni vitali di noi
Un dolce risveglio dei sensi
Durante una sessione di watsu le “mani”
dell’acqua e dell’operatore danzano sul corpo
di chi riceve e, attraverso leggere pressioni e
carezze, risvegliano i sensi e il proprio sentire. Si possono allora unificare, come in un
puzzle, le parti del corpo che si percepiscono
silenti o separate, esaltando così la percezione della propria integrità corporea. Questo
rendersi conto può attivare un processo di
auto-guarigione e di altri cambiamenti positivi nelle relazioni con gli altri.
Il watsu, che dona sensazioni oceaniche
di unità e di appartenenza all’acqua, è anche
esplorazione del profondo e misterioso legame che a essa ci lega; è frontiera di ricerche
per i prossimi acquanauti e per chi vorrà
scoprire l’origine del nostro senso religioso
che, come ci suggerisce Michel Odent, pioniere del parto in acqua, è «forse nell’universo
di quando eravamo feti, immersi nel liquido
amniotico».
Afferma ancora Odent: «Se analizziamo
tutte le componenti che distinguono l’homo
sapiens dagli altri primati, ciascuna di esse
è il risultato dell’adattamento dell’uomo alle
regioni costiere, al mare. Alla luce dell’attuale
scenario scientifico possiamo affermare che
l’uomo è assai più acquatico di molte altre
specie. Per 4000 anni, filosofi e studiosi
hanno discusso la natura dell’uomo senza
considerare quanto radicati potessero essere
i suoi legami con l’acqua. Ciò spiega molti
aspetti comportamentali e molte delle nostre
necessità. Inoltre spiega il potere che l’acqua
può avere sull’essere umano in situazioni
particolari.
In conclusione, se intendiamo studiare la
natura dell’essere umano non possiamo prescindere dal fatto che è molto più acquatico
di quanto siamo soliti pensare».
di Italo Bertolasi
tratto da “L’Altra Medicina Magazine”
i nostri consigli
1
2
3
4
1 Avena
Shampoo e balsamo per capelli
sottili e sfibrati
Lo shampoo e il balsamo all’avena Bjobj sono
prodotti pensati per i capelli sottili e sfibrati.
Lo shampoo, particolarmente delicato, è
formulato con estratti di avena e di ortica e
svolge un’azione fortificante e nutriente sul
capello. Il balsamo, con estratti di avena e olio
di lino, ha una formula ricca di principi attivi
che contribuiscono a rendere i capelli morbidi,
corposi, luminosi e facili da pettinare. I suoi
ingredienti, inoltre, hanno proprietà nutrienti,
sostantivanti e lucidanti.
2 Raab
Bacche di goji
Le bacche di goji sono piccole e rosse, simili
a peperoncini, dal sapore dolce e gustoso.
Sono molto conosciute in Asia, dove la tradizione popolare le considera i frutti della longevità. Si possono mangiare da sole, oppure
aggiunte a yogurt, muesli, macedonie e piatti
etnici. Ma si possono anche mescolare con
altra frutta fresca di stagione, frullare nel latte
o nelle bevande vegetali, oppure aggiungere
all’impasto di pane e dolci.
3 Weleda
Melato di licheni
Gradevole e aromatico, il melato di licheni
è uno sciroppo a base di estratti di licheni e
miele, cui un’antica tradizione attribuisce proprietà balsamiche ed emollienti. Aiuta infatti
la funzionalità delle vie respiratorie, favorisce
la fluidità delle secrezioni bronchiali e allevia
il fastidio causato dagli attacchi di tosse.
Ha una formulazione estremamente concentrata: per questo, si consiglia di diluirlo in una
bevanda calda.
4 Dr. Hauschka
Olio riequilibrante per il giorno
L’olio riequilibrante per il giorno, 100% bio
certificato NATRUE e BDIH, è un trattamento
normalizzante per il viso che aiuta la pelle
grassa e impura a ritrovare il proprio naturale
equilibrio. La sua composizione a base di carota, olio di mandorla, calendula e neem, svolge
un’azione normalizzante e calmante sulla pelle.
Un pool di pregiati estratti oleosi aiuta a riequilibrare la produzione di sebo e ad affinare i
pori. Applicato con regolarità, riporta alla luce
la bellezza della pelle.
Per ulteriori informazioni www.watsu.it
20
cuorebio magazine
cuorebio magazine
21
il valore della qualità di Roberto Pinton
notizie dal mondo bio
a sirene spiegate?
TERRE DI SANGIORGIO
BAUCK HOF
passata rustica
purè
Solo pomodoro italiano
coltivato secondo il metodo
biodinamico e raccolto al
momento giusto, quando ha
raggiunto il miglior grado di
maturazione al sole. È questo
il segreto della passata
rustica: già pronta, ma buona
come fosse fatta in casa.
Ottimo se avete poco tempo,
perché è pronto in 3 minuti.
Si può preparare con il latte
vaccino, ma anche con le
bevande vegetali. Un consiglio
per renderlo più gustoso:
una volta pronto, passatelo
in forno con una spolverata
di parmigiano e lasciatelo
gratinare.
SOTO
stelline
con zucca
Hokkaido
ECOR
Velocissime da preparare
e molto gustose, le stelline
con zucca Hokkaido sono
divertenti e sfiziose. Perfette
da portare in tavola quando
si ha poco tempo, abbinate
a un semplice contorno a
base di verdura di stagione,
sono ideali anche da servire
come appetitoso aperitivo.
cracker salati
in superficie
Gustosi cracker prodotti con
olio extravergine d’oliva e salati
in superficie. Preparati con
farina di frumento, sono ideali
da soli, come gustoso snack
salato. Ma sono indicati anche
a tavola, al posto del pane con
formaggi e verdure grigliate.
NATURAL FOOD
RAPUNZEL
preparato
per seitan
dado vegetale
senza lievito
aggiunto
Il seitan, ottenuto da glutine
di frumento, è un alimento
vegetale che si presta a essere
usato per preparare bistecchine
da cuocere in padella, ragù e
spezzatini. Con questo comodo
preparato da 320 g potete
preparare in casa 1 kg di seitan.
22
cuorebio magazine
Tra i prodotti più apprezzati
di Rapunzel, c’è sicuramente
il dado vegetale senza lievito
aggiunto. Proposto in pratiche
tavolette predosate, è ideale
per insaporire zuppe, salse,
sughi e piatti di verdure.
Il primo è un bell’arbusto alto fino a quattro
metri, con molti rami, una corteccia rossastra su cui spiccano foglie ovali verde intenso,
molti fiori pentameri (cioè a cinque petali,
anche oggi avete imparato una parola nuova),
piccole drupe oblunghe rosso acceso.
La seconda è una pianta erbacea poco ramificata, che supera raramente il metro, con
fiori di diametro anche di dieci centimetri,
corolla con quattro petali dal bianco al viola.
A dispetto dell’apparenza fragile dei suoi
fiori, è un’infestante che resiste negli ambienti meno favorevoli, che colonizza con una
certa facilità.
La terza è una pianta a fiore alta tra il
metro e mezzo e i due metri, dell’ordine delle
Urticales (del quale fa parte sì l’ortica, ma
anche il Celtis australis L., albero spontaneo
che arriva a 25 metri e che qui chiamiamo
bagolaro), della sottoclasse Hamamelididae,
di cui fa parte ovviamente l’Hamamelis, ingrediente di cosmetici con effetto emolliente,
ma anche base di rimedi erboristici decongestionanti e antinfiammatori. È anche parente
del luppolo, componente essenziale della
birra e i cui getti spontanei, con diversi nomi
(asparagina, luvertìn, urtizon, bruscandoli,
vartìs, luperi, viticedda…) sono protagonisti
di ricette primaverili tradizionali.
Ritrovamenti archeologici ne datano l’utilizzo sin dall’età della pietra. Le foglie sono
lanceolate e dentate. I semi, da cui si estrae
una farina di elevato valore nutrizionale,
sono ricchissimi di acido linoleico (contribuisce a mantenere livelli normali di colesterolo),
di vitamina E, di cui è accertato un ruolo
nella protezione delle cellule dallo stress
ossidativo, di vitamina B1 (alla quale i regolamenti europei riconoscono un ruolo attivo
nel metabolismo energetico, nella funzione
cardiaca, nel funzionamento del sistema
nervoso e addirittura nella normale funzione
psicologica) e B2, un altro vero toccasana.
Contribuisce, infatti, al mantenimento di pelle e mucose normali, a ridurre la stanchezza
e l’affaticamento, favorisce la capacità visiva,
aiuta a mantenere i globuli rossi normali.
Altolà, la legge ne vieta la coltivazione:
la prima è la pianta della coca, le altre sono
il papavero da oppio e la canapa indiana.
Per quanto fonte naturale di preziose vitamine, una piantina di canapa sul davanzale vi
attirerebbe in casa le forze dell’ordine a sirene spiegate. È troppo chiedere le stesse sirene
per bloccare un’altra coltivazione, quella del
mais (Zea mays L.) OGM seminato platealmente da un agricoltore friulano in spregio
alle leggi nazionali e regionali e di ogni
considerazione sulla sicurezza dell’ambiente?
Procura di Udine, se ci sei batti un colpo.
ndr: Fortunatamente, in data 18 luglio,
la Procura di Udine, anche sulla spinta
della Task Force promossa da Federbio,
Aiab e Associazione Biodinamica, ha ordinato
il sequestro e la distruzione anche dei due
campi residui.
Ma sicuramente non finirà qui...
#iononmangioogm
Si vede subito di
che "pasta" è fatto
il nostro grano
Grano duro, grano duro Cappelli, Farro: le varietà tipiche
dell’agricoltura italiana, in una famiglia di prodotti nati dal
lavoro di coltivatori biologici, scelti e assistiti da Ecor.
Ognuno con un’etichetta di colore diverso e un percorso
trasparente, nel rispetto della natura e delle persone.
Segui il cammino dal campo, al mulino, alla tua tavola
su ecor.it/pasta
cuorebio magazine
23
un corso di…
Una bella notizia: in pochi mesi puoi imparare il sassofono, la cucina brasiliana, lo
spagnolo, il tango e anche perdere 15 chili in
palestra; basta iscriversi ai corsi che fioccano
in ogni città. Solo due piccole controindicazioni: servono settimane di 15 giorni e uno
stipendio doppio.
Mi chiamano spesso nelle scuole a parlare
di smarketing ai bambini: come difendersi
dalla pubblicità, come coltivare desideri
migliori del consumismo. Con loro si vede
bene: uno dei guai è, fino da quell’età, questa
colonizzazione di tutto il tempo libero: “esco
da scuola alle 16, alle 16.25 ho judo, alle
18 chitarra, ceniamo alle 20, alle 21 ho la
call su skype per scambiarmi i compiti coi
compagni...”. Con tutto il rispetto per judo e
chitarra: a 10 anni hanno già l’agenda di un
manager. Il nostro tempo di vita è una risorsa
non rinnovabile, di cui si fa un consumo
molto irresponsabile. Così molti crescono
con l’idea che ci debba essere sempre qualcuno a organizzare i divertimenti e le passioni.
Anche i personaggi di questa rubrica, le
famiglie A e B, ricevono tante proposte di
corsi nella posta (cartacea e virtuale), specialmente a settembre, quando torniamo dalle
vacanze con tanta voglia di riservare tempo
a noi stessi prima di tuffarci nell’alienazione
quotidiana.
Alla base però c’è un concetto secondo me
sbagliato: che le abilità siano qualcosa che si
accumula, come dei soldi in banca. Non funziona così, sappiamo tutti che sotto sotto ci si
iscrive non per imparare qualcosa di specifico
ma per diventare un po’ migliori: più espres-
sivi, appagati, integri; e anche per conoscere
nuove amicizie. Non cerchiamo davvero
nuove abilità (come se fossimo un contenitore
da riempire di bravure tecniche) ma piuttosto
nuove capacità (generare in noi uno spazio
più ampio: più vuoto per accogliere nuovi
stimoli e nuove emozioni). Ma questo spazio
interiore ricettivo, più l’agenda è accelerata,
più è anestetizzato.
Il figlio A torna da scuola entusiasta sventolando il depliant: “Mamma, questo corso
è bellissimo: ci vanno anche Tizio e Caio!”.
Lei sorride, legge; vede che fanno alcune
lezioni iniziali di prova, è un buon segno.
“Però se lo scegli farai solo quello per tutto
l’anno, sei d’accordo?”
La signora B fa corsi da quando era ragazzina: sa fare il giro di do su una chitarra che
non sa accordare; sa montare il cavallo all’inglese ma solo in tondo nel maneggio; sapeva
i primi movimenti del tai chi chuan: “ora non
me li ricordo bene ma era una cosa bellissima...”. Forse se avesse approfondito bene
almeno una cosa, ne avrebbe assimilato la
complessa coerenza culturale. Ma le sarebbe
servito tanto impegno, che in queste cose non
viene per disciplina ma solo per passione.
E la passione ha bisogno di spazio: se la
mia anima è ingolfata di esperienze superficiali e sbrigative, come può appassionarsi?
attività naturali
triathlon:
in armonia con acqua, aria e terra
illustrazione di Ana Žaja Petrak tratta da Valore Alimentare
il gesto quotidiano di Marco Geronimi Stoll
Nuota, pedala, corri! Ecco l’incitamento, la
parola d’ordine, il “mantra” dei triathleti!
Disciplina sportiva che unisce in sé le tre
attività fisiche più salutari, il triathlon è nato
alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso negli
Stati Uniti.
Da allora il suo sviluppo è stato prorompente, tanto da diventare specialità olimpica
a partire da Sydney 2000.
Il suo fascino deriva dal fatto di mettere
l’atleta a contatto diretto con il mondo dell’acqua, con le forze dell’aria e con il peso della
terra, in un vorticoso turbinio di sensazioni.
Il suo benefico effetto sulla salute deriva
dal fatto di essere disciplina squisitamente
aerobica, in grado cioè di ottimizzare l’ossigenazione di tutti i tessuti del corpo.
Oggi gli atleti regolarmente tesserati
presso la Fitri (Federazione Italiana Triathlon) sono oltre 3000. Ma gli “amatori”
24
cuorebio magazine
di questa meravigliosa disciplina sono molto
più numerosi.
Come cominciare?
Ai neofiti consiglio di inserire nel piano settimanale di allenamento due sedute di nuoto
della durata di circa 20 minuti ciascuna.
Chi non possedesse una buona tecnica natatoria dovrebbe seguire un corso di addestramento preparatorio.
Due sedute settimanali andrebbero dedicate alla corsa (lenta e continua per i meno
preparati, con variazioni di ritmo per i più
progrediti) con percorrenza di circa 5 chilometri per ogni allenamento.
La bicicletta può cominciare a fare la sua
comparsa una volta alla settimana, con uscite
di circa 90 minuti in agilità.
Dopo circa tre mesi di questa “anticamera”
ogni sportivo è fisicamente e mentalmente
pronto a cimentarsi in una gara di triathlon
sprint, ovviamente dopo essersi sottoposto
a una visita medica di idoneità per l’attività
agonistica.
Nel triathlon sprint si tratta di nuotare
per 750 metri, pedalare per 20 chilometri
e correre per 5 chilometri di seguito senza
interruzioni.
In quest’ottica può essere utile inserire
nel piano di preparazione anche allenamenti
combinati di nuoto-bici, bici-corsa.
Per chi non amasse la bicicletta ecco servita la specialità dell’aquathlon, assai adatta
per chi è in vacanza al mare. Nella prova
sprint si corre per 1500 metri, si nuota per
750 metri e si termina con un’ulteriore corsa
di 1500 metri.
Per chi invece non sa nuotare, viene in aiuto il duathlon: corsa-bici-corsa. Nella prova
sprint si tratta di correre per 5 chilometri,
pedalare per 20 chilometri e infine correre
ancora per ulteriori 2,5 chilometri.
C’è spazio per tutti. All’insegna dell’entusiasmo, della salute e del calore umano,
in armonia con le forze dell’acqua, dell’aria
e della terra.
I bambini (categoria “kids” della Fitri)
si divertono un sacco!
Alcuni consigli alimentari
per i futuri triathleti
Carboidrati, grassi e proteine devono essere
presenti in modo equilibrato nei tre pasti
principali e negli spuntini. Sono da preferire
gli alimenti di provenienza vegetale per il loro
tendenziale tenore basico che contrasta l’acidità indotta dagli allenamenti. È consigliabile
consumare carboidrati a medio-basso indice
glicemico (frutta, verdura cotta e cruda,
cereali), meglio se di provenienza biologica o
biodinamica, per favorire la perdita del tessuto adiposo in eccesso e per favorire l’aumento
della massa magra. Frutta secca oleaginosa
(noci, mandorle) e alimenti vegetali fonte di
proteine e grassi omega-3 (come tahin e hummus) rappresentano un’ottimale fonte energetica e strutturale per l’organismo, favorendo
l’equilibrio metabolico e il recupero.
La quota calorica totale dovrebbe essere
equamente ripartita nei tre pasti principali,
con particolare attenzione alla prima colazione del mattino. L’integrazione liquida e salina
(acqua oligominerale, succhi e centrifugati di
frutta) è di fondamentale importanza specie
nella stagione calda, sia durante i pasti che
prima, durante e dopo gli allenamenti.
Articolo di Enrico Mariani
tratto da www.valorealimentare.it
Per scaricare lo speciale “La dieta
dello sportivo: alimentazione e corsa”
valorealimentare.it/triathlon
cuorebio magazine
25
l’angolo dei più piccoli
Sua Santità il Dalai Lama e un momento dell’incontro
di Livorno. Photo courtesy: FilmPRO
in cucina
con papà
Regole per i grandi:
• Stare sereni: siamo qui per divertirci.
• Tenere i bambini lontani dai coltelli.
• Posizionare pentole e tegami in modo
che ai bambini non venga la tentazione
di afferrare i manici.
• Cercare di coinvolgere il bambino
raccontando in modo giocoso tutto
quello che si sta facendo.
• Rispondere a tutti i “perché?” con pazienza.
• Il bambino deve poter fare qualcosa
in ogni ricetta. Se la ricetta rende proprio
impossibile la sua partecipazione, evitate
di coinvolgerlo. Guardare e basta non
è così interessante…
• Fate assaggiare tutto quello che è commestibile, se ve lo chiede. E se non ve lo chiede,
esortatelo, fa parte dell’esperienza.
• Se il bambino vuole aiutarvi a staccare
il composto dal frullatore e/o aggiungere
ingredienti, ricordate di staccare la spina
mentre lui ci infila le manine. Le attrezzature non professionali, per quanto sofisticate e costose, in genere non hanno dispositivi
di sicurezza…
• Ingredienti sani e di stagione. Piatti leggeri
ed equilibrati. Da papà dobbiamo pensare
anche a far mangiare bene i nostri pargoli,
non solo a farli giocare.
illustrazione di Serena Federici
attualità
la forza della
compassione
“Se squilibriamo la natura, il genere umano
ne soffrirà. Inoltre dobbiamo considerare
le generazioni future: un ambiente pulito
è un diritto dell’uomo come qualsiasi altro.
È parte quindi della nostra responsabilità
verso gli altri accertarsi che il mondo su
cui passiamo resti sano come lo abbiamo
trovato, se non di più”.
Dalai Lama
Ci hanno comunicato che c’era una forte
possibilità di intervistare Sua Santità il
Dalai Lama, in occasione della sua visita, lo
scorso giugno, in Italia. L’emozione per la notizia è stata forte perché certo non capita tutti
i giorni di poter avvicinare un premio Nobel
per la pace oltre che una guida spirituale
del suo calibro.
Nel nostro magazine abbiamo sempre
mantenuto una linea editoriale distante da
particolari prese di posizioni a carattere politico o religioso, cercando di rispettare
qualsiasi opinione o ideale dei nostri lettori.
26
cuorebio magazine
Siamo sicuri che la nostra volontà di divulgare questa esperienza potrà essere compresa
anche da chi, come noi, pur non essendo
buddista, vive nel rispetto dei credo altrui,
soprattutto se diffondono messaggi di amore,
comprensione e compassione tra esseri
viventi.
Purtroppo, nonostante l’impegno e la
disponibilità degli organizzatori e la nostra
caparbietà (ci siamo messi in fila per avvicinarlo per tre giorni), non è stato possibile avere risposta alla nostra domanda perchè tante
erano le persone che cercavano di avvicinarlo.
Insieme a colleghi di EcorNaturaSì e a due
amici che si sono offerti volontari per aiutarci, abbiamo però potuto vivere da vicino
questa esperienza unica, frequentando per
qualche giorno l’istituto Lama Tzong Khapa
di Pomaia mentre il Dalai Lama incontrava
circa 1200 persone, e il Modigliani Forum di
Livorno, dove ha tenuto i suoi insegnamenti
di fronte a migliaia di persone (in totale si
sono calcolate circa 11.000 partecipanti).
Come Ecor, Cuorebio e NaturaSì abbiamo
creato un piccolo stand per distribuire frutta
e alcuni altri generi di “conforto” ai partecipanti per affrontare il caldo e la stanchezza
delle lunghe giornate di inizio estate, durante
gli incontri del fitto programma.
Siamo tornati a casa, carichi di nuovi pensieri e riflessioni, grazie a una full immersion
in tanta umanità, e alla condivisione di un
concetto di amore, comprensione e gentilezza d’animo respirato nelle situazioni più
disparate. Non solo nei discorsi pubblici del
Dalai Lama, ma anche nei gesti e nelle parole
di ringraziamento sincero delle persone a cui
abbiamo distribuito banane e mele sotto il
sole cocente e nell’aiuto disinteressato di chi,
vedendoci affaticati per l’allestimento degli
stand, ci ha dato una mano e regalato qualche
frase di incoraggiamento.
Ora non ci resta che cercare di incontrare
Papa Francesco, per farci dire il suo pensiero
su pesticidi, OGM e agricoltura rispettosa
dell’ambiente...
Un papà che si trova a dover
provvedere all’alimentazione
sua e dei suoi figli, per la preparazione di una “sorpresa”
per mamma, per un breve
periodo di vacanza o per un
periodo più lungo, è spesso
in difficoltà. Molti padri non si
sentono all’altezza e si perdono quindi una delle esperienze
sensoriali più complete e divertenti che si possano fare con i
propri figli. Che ci sia o meno
questa passione per i fornelli,
se si riesce a condire le pietanze non solo con olio e sale, ma
anche con amore e sorrisi, il
• Via le dita dal naso!
• Chiedere sempre il permesso di assaggiare.
• Si aiuta anche a riordinare.
• Ci si lava bene le mani anche dopo,
specialmente se si sono toccati ingredienti
crudi (carne, pesce, ecc).
momento della preparazione
del pasto può diventare un bel
momento di gioco e condivisione con i bambini. Per stare
bene insieme serve solo la
voglia di mettere le mani e le
“manine” in pasta, con poche
regole per grandi e piccini.
Regole per i piccoli:
• Lontano dai coltelli! Quando si guarda
un adulto fare qualcosa con i coltelli,
manine ben lontane dal piano di lavoro.
• Lontano dai fornelli! Manine lontane
sempre, anche quando si guarda.
• Quasi un 2 bis: non toccare i manici
delle pentole, anche a fuoco spento
o lontano dal fuoco. Le pentole hanno
il brutto vizio di rovesciarsi…
• Lavarsi le mani prima di cominciare.
Gnocchetti di ricotta… tanta ricotta!
Gli ingredienti (per 8/10 persone):
700 g di ricotta, 210 g di farina (più una
manciata per la spianatoia), 35 g di parmigiano grattugiato, 4 g di sale (1/2 cucchiaino
da caffè), 1 tuorlo d’uovo.
Si impastano insieme tutti gli ingredienti
(noi con la planetaria con il gancio piatto, ma
anche a mano va benissimo). A questo punto
si porta sul piano di lavoro leggermente infarinato la “palla” di impasto che si è formata
e, prendendone un pezzetto alla volta, si
formano dei “biscioni” (come li chiama la mia
piccola) da cui poi si tagliano gli gnocchetti.
Come tutti gli gnocchi sono cotti quando
vengono a galla (1 minuto). Sono delicati,
non hanno molte calorie (200 per 100 g),
ma molto buoni. Si sciolgono in bocca grazie
alla tanta ricotta e alla poca farina. Si sposano bene con tanti tipi di sugo, dal pomodoro
ai quattro formaggi, passando pure per un
ragù di pesce… ma sono buoni anche solo con
burro e parmigiano. Si possono congelare.
Di Stefano Maestri
www.manineinpasta.com
cuorebio magazine
27
dall’orto con amore
la ricetta
la mela
tortino di polenta
con melanzane
e mele
notizie dalla fattoria di vaira
nelle foto a sinistra un paesaggio
della Fattoria Di Vaira; sotto Marco Cappella
Ingredienti
polenta avanzata dal giorno prima
1 melanzana media a tocchetti
1 mela gialla
1 cipolla di Tropea tritata
80 g di mandorle tritate
olio extravergine d’oliva
Preparazione
Appassite la cipolla in un cucchiaio di olio,
aggiungete la melanzana e la mela sbucciata a dadini. Stufate a fiamma bassa.
Unite le mandorle e un paio di cucchiai
d’olio. Fate dei dischetti di polenta del
diametro di 10 cm, spessi 0,5 cm. Appoggiatene 4 su una teglia rivestita di carta
forno, alternando la polenta con le melanzane e le mele, ultimando con le verdure.
Infornate per circa 15 minuti a 220 °C.
Al posto delle melanzane potete usare bieta e cicoria (400 g) da scottare in padella,
tagliare a listarelle e ripassare con le mele.
Di Sara Cargnello www.crudismo.com
28
cuorebio magazine
morbida e farinosa, e per il gusto più dolce o
più aspro. Al momento dell’acquisto, le mele
devono essere sode, senza ammaccature, con
una buccia liscia e non raggrinzita e il picciolo ben attaccato al frutto; bisogna inoltre tenere presente che spesso il colore della buccia
non indica il grado di maturazione del frutto,
ma solamente la varietà a cui appartiene.
Se conservate in frigorifero, le mele si
mantengono a lungo. È necessario prestare
attenzione al fatto che producono naturalmente etilene: se conservate vicino ad altra
frutta, dunque, ne accelerano la maturazione.
Si raccolgono alla fine dell’estate, ma
sono disponibili tutto l’anno. Questo le
rende ingredienti molto versatili, adatti per
svariati usi in cucina. L’uso più comune è
probabilmente quello che le vede mangiate
da sole, intere e con la buccia (ovviamente,
se la mela è bio). Ma possono essere anche
tagliate a pezzetti e aggiunte ad altra frutta
fresca per preparare colorate macedonie.
Soprattutto nella stagione fredda, però, vi è
anche l’abitudine di mangiarle cotte, magari
con un pizzico di cannella e un po’ di uvetta,
una preparazione ideale anche come ripieno
per lo strudel. Altri dessert che hanno come
protagoniste le mele sono la classica torta di
mele, di cui esistono infinite varianti, oppure
le frittelle. Nei paesi freddi vi è poi l’usanza
di caramellare con le zucchero le mele ancora
intere, infilzandole in un bastoncino.
Ma la mela si può anche tagliare a fettine
da essiccare, creando così uno snack gustoso
da portare sempre con sé, che inoltre si conserva a lungo. Meno tradizionali, ma sempre
più diffusi, sono invece gli utilizzi salati:
alcune varietà di mele vengono utilizzate, per
esempio, nelle insalate oppure per preparare
risotti, ma anche in abbinamento alla carne,
soprattutto quella di pollo e maiale, cui conferiscono un gradevole sapore agrodolce.
Le mele, inoltre, vengono utilizzate per
la produzione del succo, del sidro e dell’aceto,
e anche per la preparazione delle confetture,
grazie al loro elevato contenuto di pectina,
fondamentale per dar la giusta consistenza
che le rende ideali da spalmare.
Che vogliate mangiarle da sole o utilizzarle
per le vostre ricette dolci o salate, cercatele
dunque nel reparto ortofrutta dei negozi
Cuorebio: a seconda dei vostri gusti, in questo periodo potrete trovare le gialle Golden
e le rosse Stark e Gala.
i segreti dell’olio extravergine di oliva
messaggio promozionale
È probabilmente il frutto più comune, quello
che tutti conoscono e hanno assaggiato almeno una volta. Originaria dell’Asia centrale,
la mela è conosciuta sin dall’antichità ed è
degna di una mitica nomea. Una mela d’oro
quale dono di bellezza fu all’origine della
guerra di Troia e per la tradizione cattolica è
una mela il frutto che Eva colse nel giardino
dell’Eden e che determinò il peccato originale,
come si racconta nella Bibbia. La mela è poi
la protagonista di uno dei detti più conosciuti
una mela al giorno toglie il medico di torno,
dovuto alle moltissime proprietà che la tradizione le attribuisce.
La mela è il frutto di un albero di medie
dimensioni, il melo appunto: botanicamente
noto come Malus communis, appartiene
alla famiglia delle Rosaceae. Forse però in
pochi sanno che il suo vero frutto è il torsolo,
mentre per la mela vera e propria si parla
piuttosto di falso frutto. Il melo fiorisce anche
con delicati fiori bianchi appena punteggiati
di rosa nel periodo tra marzo e aprile.
Ne esistono molte varietà che si differenziano non solo per il colore della buccia,
ma anche per la consistenza della polpa, che
può essere croccante e compatta oppure più
l’agricoltura ha
tanto da insegnarci:
L’olio d’oliva è l’elemento essenziale nella
dieta mediterranea, ma per essere davvero
buono deve essere prodotto con procedimenti
che ne mantengano intatte le straordinarie
qualità e caratteristiche. Per questo, in una
fattoria biodinamica, si presta la massima
attenzione alla lavorazione del prezioso succo
estratto dai frutti maturati al sole, coltivati
ponendo un’attenzione speciale alla conservazione della fertilità del terreno.
Un rapporto armonioso con la natura, infatti, è fondamentale per portare sulle tavole
dei consumatori un olio che rispecchi la cura
con la quale vengono eseguite tutte le fasi di
produzione, dalla cura dell’uliveto fino alla
raccolta dei frutti e all’estrazione.
Alla Fattoria Di Vaira è centrale per la
tutela del suo stesso equilibrio vitale, non
solo mantenere la fertilità della terra, ma
anche preservare sane le piante in modo che
possano resistere alle malattie e ai parassiti
e produrre alimenti dalla miglior qualità
possibile. I 15 ettari di oliveto ospitano circa
4000 piante delle tre varietà più diffuse nella
regione Molise: Leccino, Gentile di Larino,
Moraiolo.
Per incrementare la biodiversità dell’agroecosistema e preservare il suolo da fenomeni
erosivi, migliorandone la fertilità, alla
Di Vaira si limitano al minimo le lavorazioni
del terreno. Dopo la raccolta le olive passano
immediatamente al frantoio aziendale per
la molitura: le caratteristiche degli impianti
e le procedure di lavorazione (a vaso aperto
quelli tradizionali, con vaso policonico i più
moderni) garantiscono un olio extravergine
a bassissima acidità.
Marco Cappella lavora tutti i giorni nel
frantoio della Fattoria e dunque, può spiegarci i segreti di tanta bontà e dedizione.
Marco ha un’esperienza quindicennale,
anche se ha solo 36 anni. Per preservare la
salute dell’oliveto, ci ricorda l’importanza della potatura e del controllo delle malattie delle
piante, grazie ai preparati biodinamici 500
e 501, un’attenzione che negli ultimi tre anni
ha garantito ottimi risultati.
Originario della zona, ha studiato all’istituto tecnico industriale. Nonostante il padre
sia stato dipendente Fiat, in famiglia ha
sempre respirato una tradizione legata all’agricoltura, ambito in cui la madre è impiegata
da sempre. Si è avvicinato al metodo biodinamico da qualche anno e, come i compagni di
lavoro, sta imparando sempre più su queste
tecniche innovative grazie all’esperienza
diretta e ai corsi di aggiornamento.
La sua convinzione è che l’uso delle pratiche biodinamiche mostrerà risultati sempre
più interessanti nel corso del tempo. Con i
colleghi c’è un rapporto di complicità e collaborazione, che sostiene essere un aspetto importante dell’amore che ha per il suo lavoro.
In questo momento dell’anno,
a che ora inizia la tua giornata?
Con quali lavori?
Inizio la mattina molto presto, alle sette.
Per prima cosa, ci si ritrova al cerchio per la
cuorebio magazine
29
riunione di inizio giornata di tutti i lavoratori; poi vado al frantoio e parto subito con la
molitura delle olive raccolte il giorno precedente. Scarico le olive dai bin nel defogliatore,
per poi farle passare nella vasca del lavaggio,
quindi successivamente si procede con la
frangitura e infine con la separazione dell’olio
dall’acqua e dalla sansa, con il decanter.
L’olio che esce dal decanter passa nel separatore per l’ultima filtrazione, così è pronto
e viene messo nei fusti che andranno all’imbottigliatore.
Come prosegue la giornata
e come si conclude?
A parte questi lavori che proseguono ininterrottamente per tutto il giorno, mi occupo
anche dello scarico dei bin delle olive appena
raccolte che arrivano al frantoio dall’uliveto;
a fine turno è necessario scaricare la sansa
che andrà nei cumuli aziendali.
Infine, si fanno le pulizie di routine per
ritrovare il frantoio pulito la mattina dopo.
Di solito finisco verso le 17.
Ci sono attività che non fai tutti
i giorni ma solo periodicamente?
Certo! Periodicamente si procede con la pulizia del separatore per ottenere un olio sempre
di qualità superiore, privo di impurità.
A fine campagna, invece, c’è la pulizia totale
di tutti i macchinari e del frantoio, attività
per la quale si impiega almeno una settimana.
Nelle altre stagioni lavoro come trattorista,
in particolare occupandomi degli impianti
di irrigazione per gli ortaggi sia estivi che
invernali.
Quali sono le attività più delicate
da svolgere?
In frantoio, la cosa che più mi preme è far sì
che la molitura sia il più veloce possibile, per
ottenere la massima qualità dell’olio: prima
le olive vengono molite, migliori saranno le
caratteristiche organolettiche dell’olio che
si ottiene.
Naturalmente, molta attenzione va posta
anche nella pulizia durante tutti i passaggi.
Che rapporto senti di avere con la terra
e con il tuo lavoro? Ti piace?
Richiede molti sacrifici?
Mi piace un sacco. Sono consapevole dei
sacrifici che comporta, non avendo mai orari
fissi e lavorando in condizioni atmosferiche
spesso difficili ma, nonostante tutto, questa è
la mia vita e il lavoro che ho scelto e che desidero fare, credetemi, è molto soddisfacente.
notizie dal mondo bio
C’è qualcosa che cambieresti?
Beh, sicuramente la fatica non è mai ricompensata a sufficienza, soprattutto per chi
lavora alla Di Vaira, dove ci si impegna a garantire prodotti di qualità. Per il resto, il mio
impiego mi piace così, non ci sono cose che
vorrei cambiare, anche perché l’agricoltura
non si cambia, è lei che cambia noi e ha tanto
da insegnarci!
LA SPIGA BIO
ALCE NERO
tortelloni
ricotta
e spinaci
frollini
I frollini biologici Alce Nero
sono prodotti esclusivamente
con olio extravergine d’oliva e
grani di origine italiana, senza
grassi di origine animale e senza
olio di palma. Questa speciale
formulazione li rende squisiti,
perfetti per una colazione
nutriente o per una pausa
golosa.
Facili e veloci da preparare,
sono ideali per preparare
in poco tempo un gustoso
primo piatto perché
cuociono in 3 minuti.
Basta condirli con burro
fuso e salvia oppure con
un filo d’olio extravergine
d’oliva e una spolverata
di parmigiano grattugiato.
Cosa temi di più nel tuo lavoro?
Devo dire che mi preoccupa molto lo stato
dell’agricoltura in generale, in questo momento e, ancora di più, la situazione
che riguarda l’olio italiano di qualità.
Ci sono pochi aiuti dall’Unione europea
e la concorrenza estera è tanta.
Credo il settore non venga valorizzato
a sufficienza nonostante dia vita a un
prodotto che è l’emblema della tradizione
agricola italiana.
ANDECHSER
camembert di
latte di capra
e di mucca
CUOR DI MIELE
pappa reale
Il camembert è un
formaggio a pasta molle,
con crosta fiorita. Deve il
suo nome al paese francese
dove sembra abbia avuto
origine. Tradizionalmente
viene preparato con il latte
di vacca, ma Andechser
lo propone anche nella
variante a base di latte
di capra.
Italiana e biologica, raccolta
dagli apicoltori soci di
Conapi, nelle regioni più
vocate d’Italia. Prodotta in
piccoli lotti, controllati in
produzione e al momento
dell’ingresso nello stabilimento
di confezionamento per
garantirne la completa
rintracciabilità.
Lavorano con impegno per garantirti la bontà e
la qualità del cibo, senza sfruttare ed impoverire
la terra. Perché la sua fertilità è vita e nutrimento
per tutti. Scopri le loro storie e i loro prodotti.
Condividi i loro valori.
#perunaterrafertile
Rosalia Caimo Duc
TERRE DI
LOMELLINA
30
cuorebio magazine
Alex Terzer
OSIRIS
ecor.it
BIONOVA
kefir
messaggio promozionale
LUCIANO BORGATO
Gli agricoltori
delle Terre di Ecor.
Persone autentiche.
Il kefir è una rinfrescante
bevanda a base di latte
e fermenti, originaria
del Caucaso. Cremoso
e omogeneo, ha un gusto
leggermente acido e un aroma
dolce. Perfetto da bere la
mattina, a colazione, è ideale
anche a merenda, per una
pausa piacevole e dissetante.
novità
agave squeeze
Più fluido e più dolce del miele,
l’apprezzato sciroppo d’agave
Baule Volante, nel pratico formato
da 250 g e 500 g, si scioglie
perfettamente nelle tisane e nel
caffè, ideale anche per le macedonie
e con lo yogurt. La confezione
“squeeze” permette di dosare a
piacere il dolcificante, evitando al
contempo fuoriuscite accidentali.
cuorebio magazine
31
l’angolo del giardino
oggi leggiamo...
Piante sull’orlo
di una crisi di
nervi. Consigli
vegetali per
vivere felici
con gli Umani
Il medico
di se stesso.
Manuale pratico di medicina
orientale
orti d’autunno
Le Api
L’Italia
è un bosco.
Storie di grandi
alberi con
radici e qualche
fronda
ELIANA FERIOLI
NOBORU MURAMOTO
RUDOLF STEINER
TIZIANO FRATUS
Giunti
Feltrinelli Edizioni
Editrice Antroposofica
Editori Laterza
Un manuale per chi vuole prendersi
cura delle sue piante nel modo
migliore. Attraverso racconti brevi
e spiritosi, sessanta piante costrette
a vivere con gli Umani raccontano
le loro frustrazioni e i loro desideri,
spiegando cosa occorre loro per
vivere meglio.
Alla fine di ogni racconto, una scheda tecnica di coltivazione fornisce
indicazioni pratiche indispensabili
per la loro cura.
Dall’interpretazione del sintomo
all’importanza dell’alimentazione in
un manuale che è ormai diventato
un classico della medicina orientale,
utile per conoscere meglio il nostro
corpo, gli organi che lo compongono,
e che non possono essere considerati
separatamente, e le loro funzioni.
È corredato da disegni e arricchito
con ricette per raggiungere un
perfetto equilibrio psico-fisico e
mantenersi in buona salute.
Le otto conferenze dedicate alle api
che Steiner tenne per gli operai del
Goetheanum a Dornach nei mesi di
novembre e dicembre del 1923, con
un’introduzione di Marie Steiner.
Api e uomo. Del percepire delle api.
Miele e quarzo. Del miele. La vespa.
Il veleno delle api e le formiche.
L’importanza dell’acido formico.
Acido ossalico, acido formico, anidride carbonica e loro significato
nella natura.
Un viaggio tra i boschi e i parchi
d’Italia, dalle sequoie del Nord
ai lecci della Sardegna fino ai parchi
urbani, polmoni verdi delle nostre
trafficate città, per imparare a
riconoscere diverse specie di alberi,
individuandone le caratteristiche
e scoprendo la storia dei più antichi
abitanti del nostro Paese.
Un invito a perdersi tra i loro tronchi, ascoltando il vento che ne scuote
le fronde.
I Biscotti Farro BioBimbo
possono essere sciolti nel
biberon o sgranocchiati coi
primi dentini. La farina di farro
biologica è un’alternativa
alla più comune farina
di frumento e permette
di introdurre varietà
nell’alimentazione, mentre
l’olio extra vergine d’oliva
apporta un mix bilanciato
di nutrienti.
I Biscotti Farro BioBimbo
formulati senza latte e senza
uova, sono dedicati ai genitori
che, per i propri piccoli,
preferiscono una dieta priva
di grassi animali, povera di
allergeni, ma ricca di bontà.
Ama Bio,
semplicemente
32
cuorebio magazine
www.bio-bimbo.it
blog.bio-bimbo.it
Con la fine dell’estate, le temperature si abbassano e le giornate
si accorciano: ciò significa meno
“energia vitale” per le nostre
colture. In questo momento, le
nostre attività nell’orto devono
avere tre obiettivi principali:
concludere le colture dell’estate,
preparare le coltivazioni dei mesi
freddi e predisporre i futuri cicli
primaverili estivi.
Prima di avviare una nuova coltura, in agricoltura biologica
è importante una buona conclusione. Quella che sta per finire
è una stagione produttiva che ci
ha dato non solo frutti, ma anche
rami, foglie ed erba. Ora dobbiamo raccogliere tutto e preparare
ciò che resta delle piante al ritorno alla madre terra, attraverso
l’interramento diretto o, ancora
meglio, con l’integrazione nel cumulo del compost. Se decidiamo
di interrare nel terreno i residui
della coltura, è importante che
siano sminuzzati il più possibile,
in modo da rendere più facile la
loro decomposizione. In questo
modo, libereremo il terreno per
le coltivazioni invernali: broccoli,
cavolfiori, rape, finocchi, radicchio e altri ortaggi tipici della
stagione fredda.
A causa dell’arrivo imminente
delle piogge, anche abbondanti,
questo non è invece il periodo
giusto per effettuare lavorazioni
che aiutino il terreno a incamerare l’acqua dell’inverno e che
potrebbero renderlo indifeso
all’azione battente dell’acqua
piovana.
Se nelle stagioni precedenti si
sono eseguite correttamente
le operazioni finalizzate alla
fertilità della terra (lavorazioni,
uso del compost, protezione del
terreno), non è detto che occorra
fertilizzare il terreno. Saranno
probabilmente necessarie solo
le operazioni volte ad accogliere
una nuova coltura, prima di procedere con la semina o il trapianto. Andando incontro alle basse
temperature, infatti, la trasformazione della sostanza organica
rallenta e ciò permette di prolungare l’effetto del fertilizzante già
sparso all’inizio della primavera.
Ricordiamoci, però, di riempire la compostiera, lasciando il
cumulo alla sua trasformazione
in humus.
Non dobbiamo pensare che il
riposto vegetativo delle piante
ci metta al riparo da malattie e
insetti dannosi. Al cadere delle
foglie, molte piante necessitano
di trattamenti preventivi, che
permetteranno di ritrovare,
in primavera, una pianta più
“pulita” da cause di malattia.
È dunque buona norma quella
di pensare a un trattamento con
sali di rame e calce, magari con
un’aggiunta di propoli. Non dobbiamo nemmeno dimenticarci di
insetti e altri organismi utili che
in questo momento richiedono
siti di svernamento idonei: siepi,
muretti a secco, fossi inerbiti
devono essere preparati per
diventare luoghi di ricovero
e riserva di insetti, uccelli
e piccoli mammiferi con cui
è utile coabitare.
limone e
pomodoro
Novità BioBimbo
BIOLOGICI, BUONI
E NUOVI
Achillea è lieta di proporre i due nuovi
succhi 100% di limone e pomodoro,
ottenuti grazie alla selezione
delle migliori materie prime
italiane da agricoltura biologica.
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cuorebio magazine
33
valorealimentare.it
anche quest’anno torna
Anche quest’anno EcorNaturaSì
rinnova la sua partecipazione
al Sana di Bologna, storica fiera
del biologico e del naturale che si
terrà dal 6 al 9 settembre 2014.
Lo fa attraverso la gestione di uno
stand di oltre 3000 metri quadrati che ospiterà circa 160 fornitori
e un supermercato a doppia insegna NaturaSì e Cuorebio
che, rispetto allo scorso anno,
sarà sullo stesso piano dello
spazio espositivo.
Dal 6 al 9 settembre, con la ventiseiesima edizione del Sana, torna
a Bologna lo storico appuntamento con il biologico e il naturale.
Un appuntamento sempre meno
riservato agli operatori del settore
e sempre più aperto ai consumatori, come testimoniano le tante
attività previste in calendario.
Fondamentale anche quest’anno è
la partecipazione di EcorNaturaSì
che prende parte a questo importante appuntamento continuando
il percorso di conoscenza tra produttori e consumatori intrapreso
lo scorso anno. Ecco, dunque, che
anche quest’anno aprirà i battenti
il supermercato a doppia insegna
NaturaSì e Cuorebio, frutto di una
scelta che si spiega con la volontà
di fare rete tra professionisti del
biologico per diffondere un modo
più pulito di fare agricoltura:
“L’importante è che si condivida
il concetto che quello che prendiamo dalla terra deve essere
restituito con l’intento di mantenerla vitale e fertile come è stata
creata, abbandonando completamente il concetto di “chimica”, dai
fertilizzanti ai pesticidi”, spiega
Roberto Zanoni, direttore generale
di EcorNaturaSì.
In questa edizione il supermercato
sarà allo stesso piano dell’ampia
area espositiva pensata con l’obiettivo di avvicinare tutti i settori:
produzione, vendita e acquisto.
Lì i consumatori potranno incontrare 160 produttori, tra food, non
food e ortofrutta. “Così che questi
due mondi abbiano la possibilità
di conoscersi, parlarsi e confrontarsi”, aggiunge il direttore,
spiegando inoltre che “l’obiettivo
è sempre quello di fare da ponte,
di creare comunicazione tra chi
produce biologico (agricoltori e
trasformatori di materie prime)
e chi lo sceglie per la propria spesa
quotidiana”. A questo scopo, presso l’area Ecor, sono state previste
delle attività che coinvolgeranno
il pubblico in prima persona.
Lo chef Antonio Scaccio, durante
i laboratori di cucina e gli show
cooking, spiegherà i segreti di un
buon impasto, preparerà ottimi
primi piatti a base di pasta e riso
e svelerà i trucchi per preparare
dolci e irresistibili sorprese, mentre la compagnia teatrale Koiné,
con lo spettacolo teatrale “Le mani
in pasta” insegnerà ai visitatori come preparare le tagliatelle
utilizzando il grano duro Timilia.
Un’occasione in più per i visitatori
che, attraverso iniziative come
queste, potranno non solo acquisire informazioni su produttori
e prodotti, ma anche partecipare
attivamente alla preparazione di
ricette utilizzando i prodotti proposti e venduti nel supermercato.
valorealimentare.it è una
fonte a cui attingere per chi
ha “sete” di notizie sul mondo del biologico, alimentazione e salute.
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accompagnerà in un percorso
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Per trascorrere quattro giornate dedicate all’agricoltura biologica
e all’alimentazione sana per l’uomo e sostenibile per la terra
e per l’ambiente, Cuorebio vi invita a partecipare a Sana, il Salone
del biologico e del naturale che si tiene alla Fiera di Bologna dal
6 al 9 settembre. Presso il padiglione 33 potrete incontrare oltre
150 produttori biologici e biodinamici, scoprire le loro storie
e i valori che guidano il loro lavoro quotidiano. Potrete vivere
il bio entrando in contatto con chi lo ha scelto per passione.
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Le polpettine vegetariane impanate e ripiene di verdure sono
un’altra nuovissima idea Biolab. Sono facili da preparare e
adatte non solo a chi segue una dieta vegetariana ma a tutti
coloro che vogliono aprirsi e apprezzare un nuovo orizzonte
di gusto.
Passate per pochi minuti in padella, senza aggiungere grassi,
sono pronte da servire nel piatto con una caponatina o una
misticanza di verdure e sono ideali anche come finger food
per un allegro party. Biolab: piatti buoni responsabilmente.
anthes
I'm
vegetarian