n. 177 APRILE 2014 Marzo 2013 Rivista Parrocchiale Anno XXII SOMMARIO La Voce di Bianco ARTICOLI & RUBRICHE Notiziario di Formazione ed Informazione della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco Anno XXII, n.177 APRILE 2014 * Editoriale A cura di p. Aldo Direttore Responsabile Padre Aldo Bolis Impaginazione Grafica Arch. Bruno Brancatisano -------------------Chi desidera veder pubblicato un articolo deve farlo pervenire al Comitato di Redazione inviandolo nei seguenti modi: -- consegna di floppy o cd in Parrocchia ai Padri Monfortani; -- invio, tramite posta elettronica, entro l‟ultimo lunedì del mese precedente quello di uscita della rivista alle seguenti e-mail : [email protected] [email protected] Il Comitato di Redazione, letto il materiale consegnato per essere pubblicato, valutatone il contenuto dal punto di vista degli argomenti trattati, si riserva : a) di pubblicarlo così come pervenuto, ossia senza apportare correzioni grammaticali, ortografiche e sintattiche alle bozze originali. b) qualora l‟articolo superi le due pagine di modificarlo (accorciandone il contenuto) e ciò al fine di consentire a tutti coloro che inviano un articolo di poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul giornalino parrocchiale. www.parrocchiabianco.it facebook oratoriobianco pag. 3 * Le Parole di Papa Francesco (Vincenzo Muscolo) pag.4 *In Cammino col Vangelo – La Pasqua delle Famiglie del Cammino Emmaus (Maria Cristina Caracciolo) pag. 5 * La Bibbia (Tommaso Scordino) pag.6/7 *I documenti del Concilio (Elisetta Muscatello) pag.8/9 *A cuntadina (Mimma Macrì) pag.9 *Il calvario di due mamme. (p. Aldo – Geffy Saffioti – Caterina Scundi) pag.10/11/12 *Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II Santi (Domenico Marvwelli) pag.12 *Sport che passione (Antonio Morabito) pag. 13 *Croce e delizia (Beatrice Zappia) pag.14 *Incontro con un portatore della croce (Antonio Bartolo) 15 * La mia esperienza con il Monfort. (Valentina Bivera) pag.16/17 * Raccontando si impara ….. (Modestino Alessi) pag. 18 * Anagrafe, bilancio,calendari pag. 19 *Notizie Flash pag. 20 ================================== NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE : p. Aldo 0964 911558 – Cell. 340 86.14.384 p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291 p. Achille 0964 911558 -- Cell. 349 29 49 040 Gesù Scordino non ci Tommaso salva dalla 0964 morte, 913250 Gesù Reverende ci salva Suore nella morte. 0964 911416 a cura di p.Aldo Risulta quasi disumana, e forse anche masochista, l’affermazione messa a titolo, che è stata estratta dalla “Lettera agli amici della Croce” di S.Luigi di Montfort. Presa da sola, effettivamente è così. D’altra parte lo stesso santo dice, in uno altro passo dello suo scritto, precisamente nella 1°regola per vivere bene da amici della croce, che non bisogna procurarsi croci. Meglio ancora afferma che “Soffrire per soffrire non vale la pena. Ciò che conta è soffrire e portare la propria croce dietro a Gesù Cristo”. Ed è proprio in questa direzione che si muove il prezioso contributo che abbiamo avuto modo di ricevere quest’anno durante la quaresima, avvicinandoci agli insegnamenti di Luigi Grignion di Montfort, amico e profeta della croce. Attraverso le sue meditazione dosate nelle varie stazioni della via crucis del venerdì, e, poi, attraverso i momenti spirituali vissuti attorno alla “croce della Sapienza” che lo stesso Montfort ha disegnato, c’è stata la possibilità di familiarizzare con la sua proposta spirituale circa la sapienza della croce. “Potete, anzi dovete chiedere la sapienza della croce: quella scienza gustosa ed esperienziale della verità che consente di vedere alla luce della fede anche i misteri più nascosti, come quello della croce. A tale sapienza si giunge solo attraverso molte fatiche, profonde umiliazioni e fervorose preghiere. Certamente avete bisogno di quell'animo generoso che fa portare con coraggio anche le croci più pesanti; di quello spirito buono e dolce che permette alla cima dell'anima di gustare le stesse amarezze più ripugnanti... In una parola, vi occorre quel tesoro infinito che attira l'amicizia di Dio a quanti ne fanno buon uso... In tal modo vi apparirà chiaro dall'esperienza come può succedere di desiderare, cercare e gustare la croce. (45).” Nel suo scritto il Montfort non solo ci ha fatto scoprire questo “tesoro” (che è la sapienza della croce), ma ci ha anche dato tutta una serie di suggerimenti (14 per la precisione) per saper utilizzare bene tale tesoro, ed evitare i rischi o le possibili “contro-indicazioni” dannose... 3 Che questa Pasqua, primavera di vita, sia foriera di infinita speranza e letizia per le menti ed i cuori. BUONA PASQUA. ...desiderare, cercare e gustare la croce!“ Anche se attualmente lontano, Vincenzo M. collabora con il bollettino iniziando una nuova rubrica, con cui vogliamo fissare e riascoltare alcune parole che Papa Francesca ha proposto lungo il mese a cura di Vincenzo Muscolo Non c'è giorno più radioso di quello del miracolo. BUONA PASQUA. 4 “Quando l‟amore fallisce, perché tante volte fallisce, dobbiamo sentire il dolore del fallimento; e allora dobbiamo accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento e non condannare. Dobbiamo camminare con loro”. “Preghiamo tutti insieme perché la Chiesa compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo. Vi chiedo di pregare anche per me, perché possa servire il Popolo di Dio nella verità e nella carità”. “Non si può servire due padroni: Dio e la ricchezza. Finché ognuno cerca di accumulare per sé, non ci sarà mai giustizia e quindi nemmeno la pace. In un cuore posseduto dalla ricchezza, non c‟è più molto posto per la fede. Se qualcuno accumula soltanto per sé, cosa gli succederà quando sarà chiamato da Dio? Non potrà portare ricchezza con sé, perché, sapete, il sudario non ha tasche!”. “Noi portiamo in cielo soltanto quello che abbiamo condiviso con gli altri”. “Quando c‟è un malato, a volte si pensa: “Chiamiamo il sacerdote perché venga”; “No, poi porta mala fortuna, non chiamiamolo”. Oppure, “Poi si spaventa l‟ammalato”. C‟è un po‟ l‟idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri. Non è vero. È Gesù stesso che arriva per sollevare il malato, dargli forza, dargli speranza, aiutarlo”. “Pensate ai bambini affamati nei campi dei rifugiati! Pensate a questo soltanto! Questo è il frutto della guerra! E, se volete, pensate ai grandi salotti, alle feste che fanno quelli che sono i padroni delle industrie delle armi, che fabbricano le armi!”. “Lasciamoci sempre guidare dallo Spirito di Cristo: questo è l‟atteggiamento, questo deve essere la condotta di un cardinale”. “Cari Fratelli cardinali, rimaniamo uniti in Cristo e tra noi! Vi chiedo di starmi vicino con la preghiera, il consiglio, la collaborazione. Affinché il Collegio dei cardinali sia sempre più ardente di carità pastorale, più pieno di santità, per servire il Vangelo e aiutare la Chiesa a irradiare nel mondo l’amore di Cristo”. 5 In Cammino col Vangelo – La Pasqua delle Famiglie del Cammino Emmaus Gesù è Acqua: ci disseta facendoci rinascere a vita nuova. Gesù è Luce: ci fa vedere nel buio oltre le tenebre. Gesù è Vita: ci salva dalla morte nella morte. Grazie alle famiglie del Cammino Emmaus che hanno partecipato ai ritiri di preparazione alla Pasqua: è stato bello veder Camminare insieme genitori e figli, uniti nel ricordare il messaggio di amore lasciatoci da Gesù col suo sacrificio per noi. Un Grazie per il lavoro svolto a suor Consiglia, a p. Aldo, alle Catechiste dei Bambini, dei fanciulli e dei ragazzi, al Gruppo Progetto (le coppie e la catechista) che hanno seguito i genitori, ad Antonella Frisina, Totò Lascala ed Enzo Camera che collaborato alla realizzazione scenografica dei brani del Vangelo rappresentati dai bambini . A tutti quanti un sincero Augurio di Buona Pasqua Che la colomba di Pasqua porti tanta serenità e Gesù vegli su di voi BUONA PASQUA di Maria Cristina Caracciolo La Bibbia (Aggeo, XLIV Libro) a cura di Tommaso Scordino A Pasqua festeggiamo l'amore di Nostro Signore. BUONA PASQUA Siamo nell‟anno 538 a.C. e Ciro, re dei Persiani, emana un editto che autorizza gli Ebrei, che sono deportati in Babilonia, a ritornare in Patria e a ricostruire il Tempio di Gerusalemme. Molti di loro, in tempi diversi e in gruppi, di cui il secondo, guidato da Zorobabele, governatore ebreo discendente di Davide e dal sommo sacerdote Giosuè, fanno rientro nella terra natia e, prima di tutto, si adoperano per una provvisoria e approssimativa sistemazione delle rispettive famiglie. Aggeo, la cui biografia è, pressoché, sconosciuta, si prodiga a stimolare lo zelo religioso degli Ebrei rimpatriati sostenendo che, quanto accaduto alla nazione, è causa dell‟assenza di fede nel Signore. Egli è il “profeta della restaurazione” e, assieme al profeta Zaccaria, pensa subito a riattivare il culto facendo erigere l‟altare degli olocausti, nello stesso luogo dove c‟era il precedente, per offrire i sacrifici liturgici. Esorta Zorobabele e Giosuè a iniziare, finalmente, la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme, perché il Tempio è il segno della presenza di Dio e il simbolo di una comunità rinsaldata: “Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria - dice il Signore -“ (1,7-8). Aggeo compie la sua missione a Gerusalemme nel 520 a.C., anno in cui scrive il libro che consta di soli due capitoli. Grazie particolarmente a lui, si iniziano i lavori del Tempio, ma i Samaritani, esclusi da questa ricostruzione, tramano per far sospendere i lavori stessi che riprenderanno in un secondo momento. Aggeo, intanto, fa di tutto per riaccendere e alimentare lo zelo dei Giudei promettendo larghe benedizioni di Dio, in modo speciale, ai ricostruttori, i 6 Signore destò lo spirito di Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e di Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e di tutto il resto del popolo, ed essi si mossero e intrapresero i lavori per la casa del Signore degli eserciti. Questo avvenne il ventiquattro del sesto mese dell’anno secondo del re Dario” (1,14-15). Il secondo, datato “Il ventuno del settimo mese” (2,1), annunzia la gloria del nuovo Tempio: “La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace. Oracolo del Signore degli eserciti” (2,9). Il terzo oracolo del “ventiquattro del nono mese, nel secondo anno di Dario,” (2,10), tratta di problemi rituali e della promessa di benedizioni: “<<Dice il Signore degli eserciti: Domanda ai sacerdoti quello che dice la legge e chiedi loro: Se uno in un lembo del suo vestito porta carne consacrata e con il lembo tocca il pane, il companatico, il vino, l’olio o qualunque altro cibo, questo verrà consacrato?>>. <<No>>, risposero i sacerdoti…………..Da oggi in poi vi benedirò!>>” (2,11-12.19). Il quarto oracolo, datato “Il ventiquattro del mese” (2,20), stesso giorno del terzo, è di natura messianica per Zorobabele: “In quel giorno…….io ti prenderò, Zorobabele, (prefigurazione del Messia) figlio di Sealtièl, mio servo……..e ti porrò come un sigillo, perché io ti ho eletto. Oracolo del Signore degli eserciti” (2,23). Il messaggio spirituale del profeta è la conversione del cuore e l‟edificazione del Tempio in quanto queste sono le condizioni necessarie perché Dio sia presente in mezzo a Israele e faccia splendere la sua gloria. S. Paolo, più tardi, scrivendo alla comunità di Corinto, città della Grecia, dirà: “Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo” (2Corinzi 6,16). Infatti, per S. Paolo, il Tempio di Dio è la comunità dei credenti in Cristo. Pertanto, noi cristiani, ogni giorno, dobbiamo rendere sempre più bello e più “pulito” questo Tempio, vivendo la nostra vita nella fede e nella carità! 7 Pasqua è festa di luce, festa di vita,di rinascita,di gioia,di amore,festa di pace. BUONA PASQUA quali, vinta l‟indolenza e sfidando le ostilità, si rimettono a lavorare per la riedificazione del Tempio i cui lavori si concluderanno nell‟anno 515 a.C. Ricostruito il Tempio, Aggeo si adopera a ricomporre una nuova comunità infondendo nel popolo un forte e profondo fervore religioso. Seguendo la cronologia, il libro, che invitiamo a leggere, si può dividere in quattro oracoli (responsi) tutti datati: iniziano “il primo giorno del sesto mese” (agosto dell‟anno 520 a.C.) (1,1) con l‟invito a ricostruire il Tempio a cui il popolo obbedisce ascoltando le parole di Aggeo e si mette all‟opera: “E il I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II /13 Se ogni tanto la gente pensasse al sacrificio di Cristo nostro Signore, l'intera umanità sarebbe più buona. BUONA PASQUA 8 “ Gaudium et Spes” /1°parte a cura di Elisetta Muscatello La Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contempo-raneo “Gaudium et Spes” conobbe un lavoro redazionale faticoso e difficile infatti, prima di venire approvata definitivamente (2309 voti favorevoli, 75 contrari e 7 nulli), il 7 dicembre 1965, penultimo giorno del Concilio, passò attraverso 12 stesure. E‟ detta “pastorale” perché, sulla base di principi dottrinali, intende esporre l‟atteggiamento della Chiesa in rapporto al mondo e agli uomini di oggi. Pur formando un tutto unitario è divisa in due parti: nella prima, composta da un proemio, una introduzione e quattro capitoli, la Chiesa svolge la sua dottrina sull‟uomo, sul mondo nel quale esso si inserisce e sui rapporti con queste realtà. Nella seconda parte, che consta di un breve proemio a cui seguono cinque capitoli, si prendono in considerazione i vari aspetti della vita odierna e della società umana, specialmente le questioni e i problemi che oggi sembrano più urgenti, per cui possiamo affermare che la Chiesa avverte la necessità di avvicinarsi alla realtà contemporanea perché: “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (n/ro 1). Pertanto “i problemi dell’umanità devono essere sentiti come impegno obbligante per ogni fedele e per ogni istituzione cristiana, affinchè gli uomini tutti possano credere all’amore di Dio e alla propria salvezza”. Possiamo, perciò, parlare di “intima unione della Chiesa con l’intera famiglia umana”, il che significa “stare insieme” alle donne e agli uomini di oggi per conoscerli meglio, indirizzarli meglio, compatirli meglio e amarli meglio. E‟ per questo che il Concilio parla “non più ai soli figli della Chiesa e a tutti coloro che invocano il nome di Cristo, ma a tutti gli uomini”. La Chiesa del Concilio non considera più il mondo “in negativo come mondo che rifiuta la salvezza”, ma “in positivo” perché salvato da Gesù. Il mondo che il Concilio “ha presente è quello degli uomini, ossia l’intera famiglia umana nel contesto di tutte quelle realtà entro le quali essa vive; il mondo che è teatro della storia del genere umano e reca i segni degli sforzi suoi, delle sue sconfitte e delle sue vittorie” (n/ro 2). “Il Concilio rifiuta definitivamente la concezione preconciliare di mondo quale luogo abitato solo dal peccato e dalla morte, da cui la Chiesa e i credenti hanno il 9 A cuntadina di Mimma Macrì Sugnu na cuntadina, nta sta campagna „perta non vogghiu ne ricchezza e mancu la città. Mi piaci la campagna, mi piaci lavurari. Eu chistu vogghiu fari! Ca attru no mi và! Sugnu tanta cuntenta di chista vita mia, chi amuri e poisia, eu chi trovavi ccà. Lavuru e mi divertu nta chisti valli e prati sù tutti profumati di tanta zagarà. Poi viu un vagliunegliu chi faci a cascateglia e guardu ch‟esti beglia e mi vogghiu rispecchia. Che vella la campagna, mi sent una regina, ma sugnu cuntadina e „ndaiu a lavurà. Cristo con la sua crocifissione ha cancellato ogni nostro peccato. Oggi ti da la possibilità di risorgere dentro di te. BUONA PASQUA. dovere di rifuggire e di difendersi e dove non vi abita più la speranza, così come dicevano i tanti profeti di sventura” (dal discorso di Papa Giovanni XXIII per l‟apertura del Concilio); al contrario, il mondo com‟è inteso dal Vaticano II è quello in cui si svolge la storia degli uomini, dove essi lasciano una traccia indelebile attraverso le attività che ordinariamente portano avanti; il mondo che la Chiesa prende a cuore è quello che, se osservato con gli occhi della fede e coerente nella salvezza di Cristo, è luogo privilegiato della speranza, per la forza di quella carità esercitata in particolare dai credenti, in virtù della fede che professano e che tutto ricompone nel rispetto e nella promozione della legge dell‟amore. Riscopriamo la santità che ci circonda /5 BUONA PASQUA 10 Buona Pasqua a te che mi regali un sorriso e a tutte quelle persone che decidono di esserci malgrado tutto e tutti. Il calvario di due mamme a cura di p.Aldo Era appena conclusa la veglia attorno alla Croce della Sapienza, e due persone, in successione, mi condividono alcune riflessioni emerse nel corso della preghiera in riferimento alle esperienze fatte nell’accompagnare il calvario delle rispettive mamme, decedute nei mesi precedenti. Ascoltando, e ricordando quanto anch’io avevo vissuto con loro, non è potuto non riconoscere due “nostre” esperienze di santità nel portare la croce. Ho chiesto alle figlie di scrivere qualcosa di quello che mi hanno raccontato. In questa cornice della santità trova spazio in questo mese anche l’evento della canonizzazione di due santi dei nostri tempi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II Una mamma “amica della croce” di Geffy Saffiotti Nel partecipare alla veglia con la Croce della Sapienza di S.Luigi di Montfort, il Signore ha parlato al mio cuore e ho capito che da me desiderava far conoscere alla comunità la grande eredità di fede che la mia cara mamma Biagia mi ha lasciato nella sofferenza della sua malattia. Nei momenti in cui il dolore di mia mamma si accaniva sulle sue povere membra, chiedeva sempre aiuto a Gesù misericordioso, senza mai avere alcuna reazione di ribellione per quello che provava. Nel vederla soffrire mi sentivo impotente, perché avrei voluto fare chissà cosa per alleviarne le sofferenze: mi rimaneva solo la preghiera. Sento ancora la sua mano stringere la mia, quando chiedeva aiuto nel sopportare il dolore e mi diceva “Grazie, grazie per tutto quello che fai per me”. Si avvicinava per lei l'ultima stazione della salita al Calvario; era la seconda domenica di Quaresima e parlava appena. All'improvviso inizia con molta fatica a pregare e recita con amore l'Ave Maria. Che meraviglia Signore, che stupore Madonnina mia! Ha tenuto sempre viva l'ammirazione per la Madre celeste, tanto che ripeteva con dolcezza il nome di Maria. Non riuscivo a staccarmi da lei nemmeno un attimo perché si era molto aggravata. Alle prime ore del mattino mi ha lasciato in silenzio, senza dire nulla. Maria, porta del cielo, l'ha accolta nel sonno. Grazie Signore per avermi donato una mamma, amica della croce. “Soffrire per soffrire”, ci dice il Montfort, “non vale la pena. Ciò che conta è soffrire e portare la propria croce dietro Gesù Cristo”. Caterina Scundi Il peso della Croce e il cammino con essa non è facile raccontarlo e spiegarlo a parole, perché il vero significato lo si comprende solo vivendolo. La Croce è la sorgente di grazia dove, quando tutto sembra pesante e difficile, Dio dà la forza e il vigore per abbandonarsi completamente alla sua volontà. L’arrivo della Croce della Sapienza a Bianco è stato per me momento di grande emozione, perché ho potuto meditare il suo vero valore, rivivendo nel mio cuore il lungo calvario che la mia cara mamma ha affrontato in modo più intenso negli ultimi 5 anni della sua vita. Era gravemente malata e il 17 ottobre 2013 il Signore l’ha chiamata a Sè, e sono certa che l’abbia considerata un’ “amica della sua Croce”. Mia madre ha sopportato la sua Croce in silenzio senza far mai capire la gravità del suo male. In cuor suo ha sempre saputo a cosa sarebbe andata incontro, non ha mai trasmesso né paure, né angosce, anzi ha sempre lottato con grande coraggio e dignità fino alla fine, abbracciandosi alla Misericordia di Dio e trovando sostegno nella Comunione; ha riempito le sue giornate di preghiera, di lodi a Dio e invocazioni allo Spirito Santo, trovando così rifugio, sostegno e forza. Il Cristo in Croce è stato fonte di vita e di salvezza. Ricordo con commozione il suo modo di affrontare le difficoltà che la malattia le ha procurato: il suo corpo martoriato dai tanti interventi chirurgici, da sofferenti chemioterapie, da pesanti farmaci, ma nonostante tutto il suo sorriso affaticato non le mancava mai sul viso, era lei che dava a tutti noi la forza e il coraggio di affrontare uniti questo cammino assieme a lei nell’amore e nella speranza. Le persone che venivano a trovarla tornavano a casa carichi della sua grande voglia di vivere e della forza straordinaria che trasmetteva, nonostante i suoi dolori, nelle sue parole ricche di dolcezza e serenità nel dire: «offro tutti i miei dolori nelle mani del Signore». Ha dedicato la sua vita a Dio, a Gesù Crocefisso e Misericordioso affidandosi sempre alla protezione della Vergine Santa. L’anno scorso, durante la festa di Agosto, nonostante l’enorme difficoltà a camminare e affaticata dalla terapia del dolore, ha espresso il desiderio di fare omaggio alla Vergine Santa offrendoLe un mazzo di fiori per ringraziarla di averla sostenuta in questi anni. Chi porta la Croce è sempre aiutato dall’amore della nostra Madre Celeste. L’ultima settimana della sua vita ci ha aiutato a prepararci al doloroso distacco a cui saremmo andati incontro, non con parole o raccomandazioni, ma facendoci recitare per lei sul suo capezzale la coroncina della Divina Misericordia e riempiendoci di abbracci, carezze e baci. Ad ognuno spetta la sua resurrezione. Chiunque abbia portato una croce, ha diritto a risorgere. BUONA PASQUA 11 La croce, sorgente di grazia Cristo è venuto a donarci il diploma per entrare per sempre nella Vita: accetta le tue sofferenze fisiche e morali senza paura, Lui le porterà con te e nessuno potrà toglierti la tua gioia. BUONA PASQUA Mia mamma ci ha lasciato di giovedì nell’ora in cui Cristo Eucarestia veniva posto sull’altare per l’Adorazione. Il giovedì è il giorno della Luce e con la certezza nel cuore so che tu mamma ora ti trovi nel giardino più bello che è il Paradiso circondata da Angeli e Santi. È anche vero che mi manchi tanto, il dolore del distacco è umano, ma le mie lacrime vengono asciugate dalla fede. Ringrazio Dio per avermi donato non solo una mamma meravigliosa ma anche una grande “maestra di vita” che ci ha insegnato a tenere sempre lo sguardo fisso verso il Crocifisso per lodarlo, amarlo e ringraziarlo per tutte le gioie e i dolori che la vita ci riserva e soprattutto a non scoraggiarsi mai davanti alle tempeste perché c’è sempre il sostegno di Dio che arriva con forza a chi abbraccia la sua Croce. La Croce non è solo dolore, fatica e sofferenza, ma è soprattutto amore, speranza e luce di fede. È un dono immenso. Se si è Amici della Croce, si è sicuri che non è la morte a vincere ma è la Vita Eterna. 12 di Domenico Marvelli Due tra i Papi più amati saranno proclamati Santi il 27 aprile prossimo: Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II santi. Papa Giovanni Paolo II primo papa palacco. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo della storia dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo. Il pontificato di Papa Giovanni XXIII fu segnato da episodi indelebilmente registrati nella memoria popolare, quali le sue storiche visite all‟ospedale Bambin Gesù che al carcere di Regina Coeli, senza dimenticare l‟apertura del Concilio Vaticano II e il famoso “discorso alla luna” la sera del 11 ottobre 1962. La canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II sarà un evento di portata mondiale, segnerà anche una tappa fondamentale per la storia della televisione e del cinema. Per la prima volta, infatti, sarà possibile assistere ad una solenne cerimonia papale grazie all'esperienza ''immersiva'' del 3D. In questo senso la canonizzazione, il 27 aprile, si annuncia come un evento storico non solo a livello religioso, ma anche mediatico e tecnologico. 13 Il 15 marzo si è svolta nel nostro Oratorio la Giornata sportiva., cioè un momento di incontro tra oratori per vivere in un clima cordialità e amicizia il confronto sportivo. Tutto ha avuto inizio intorno alle 15,30. Hanno preso parte oltre ai nostri bambini e ragazzi, quelli degli oratori di Roccella, Caulonia, Bruzzano. In questa giornata dedicata agli sport consueti dell’oratorio i ragazzi si sono molto divertiti ad affrontarsi tra di loro. Infatti erano molto entusiasti dell’idea di competere con gli altri oratori. In particolare si è svolto il torneo di calcetto, a cui hanno partecipato tutte e quattro gli oratori. La finale per il primo e secondo posto è stata tra il nostro Oratorio e l’oratorio di Roccella. Ma alla fine l’esperienza e la coesione dei giocatori dell’oratorio di Roccella ha fatto sì che si aggiudicassero la coppa del primo posto, mentre il nostro Oratorio si è dovuto accontentare del secondo posto. Un'altra sfida molto entusiasmante è stata la partita di pallavolo tra l’oratorio di Bianco e quello di Bruzzano. Dopo alcuni set di sfida l’oratorio di Bruzzano è riuscito ad conquistare la medaglia tanto ambita del primo posto. Mentre i più grandi si sfidavano a pallavolo e calcetto, i più piccoli si divertivano a gareggiare a biliardino. Alla fine dei tre tornei sono state consegnate le coppe per i vincitori dei tornei di calcetto e biliardino e le medaglie per i vincitori di pallavolo. E dopo una giornata di sfide faticose i bambini hanno gustato i buonissimi calzoni preparati dallo staff cucina del nostro Oratorio: ed è proprio nel “settore cucina” che il nostro oratorio è risultato veramente “imbattibile”!!! Infine sono stati regalati a tutti, sia vincitori che vinti, delle caramelle perché si sa che lo spirito dell’oratorio insegna che l’importante non è vincere, ma partecipare. Ulivo sta a significare pace; ve la auguro non solo in questo giorno ma per tutto l'anno e nella vostra casa. BUONA PASQUA di Antonio Morabito La Via Crucis con gli scritti di San Luigi di Monfort Auguri a chi sorride, a chi è triste, a chi spera di ritrovare la pace e a chi portiamo nel cuore. BUONA PASQUA di Beatrice Zappia Quest‟anno la scelta della Parrocchia rispetto all‟utilizzo di testi per le Vie Crucis dei venerdì di Quaresima è stata quella di adottare, per accompagnare le stazioni, degli stralci tratti dalla piccola opera del Santo Fondatore dell‟Ordine dei nostri Padri Monfortani, cioè la “Lettera agli amici della Croce”, un‟opera che è relativamente breve rispetto alle altre dello stesso Santo, di cui prima fra tutte ricordiamo “Il Trattato della vera devozione a Maria”, ma che è sicuramente grande rispetto alle riflessioni che porge a riguardo di un altro modo di intendere la Croce, viatico a cui nessuno nella vita può sottrarsi, un modo diverso di intendere la Croce per cui il cristiano, ma non solo, riesce attraverso la lettura degli stralci ad attribuire ai propri momenti di sofferenza un aspetto non così automatico ad emergere. Solitamente non fa piacere soffrire, sia che le sofferenze siano corporali che morali. Nella sofferenza tendiamo a rivestire i nostri volti e i nostri comportamenti della sofferenza che ci attraversa e ci investe nostro malgrado. Ma Il Santo ci dice con fermezza e ci fa intendere che la Croce è delizia, non tanto perché è bella ma perché è l‟unica condizione che ci fa vicini al Cristo che l‟ha scelta per amore nostro. Ed allora il meccanismo che scatta nel leggere le tante meditazioni tratte dal libro del Montfort, per poi rileggerle la settimana successiva e poi ancora, presenta un aspetto che è quello che si dischiude, si spalanca un orizzonte nuovo rispetto a quanto spesso si legge e non si medita a sufficienza. Si è grati per questo aspetto nuovo che ci viene offerto del considerare la Croce da un‟altra prospettiva, e vederne elencare i pregi e unicamente solo quelli, e vedere descritto il comportamento e i sentimenti che si devono nutrire, allorché entra nel nostro quotidiano la Croce, la quale ci fa molto bene, perché infondo sia nel bene che nel male ogni cosa per riuscire necessita di grande esercizio e di volontà, e sentirsi presi per mano e sentirsi spiegare come viverla, ottiene come risultato che ci fa sentire maggiormente vicini a noi il Signore Crocifisso, e noi a Lui: il Suo dolore è straziante ma bello, è altamente ispirato da un amore mai scontato o banale, un bene donato per il nostro bene, quello che Egli nutrì per gli uomini. Ed ecco che allora meglio si comprende come la Sua scelta di non avere fatto valere la sua Divinità per salvare se stesso e di soccombere alla impietosa fine che il Padre aveva per Lui predestinata, esalta quel sacrificio che ancora oggi è così grande e salvifico. 14 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. a cura di Antonio Bartolo Da dove viene? Come ha vissuto la sua infanzia e giovinezza? Vengo dalla Croazia (krizevci); la mia infanzia l’ho vissuta bene, assieme alla famiglia e amici, frequentando la parrocchia, collaborando con le suore di S. Basilio. A 23 anni ho conosciuto la triste esperienza della guerra nel mio paese! Prima di essere fratello monfortano quale mestiere faceva? Ho fatto diversi lavori manuali: falegnameria, agricoltore, sagrestano ….. Quando ha sentito la chiamata ad essere un monfortano? Ho sentito una vocazione di essere religioso dalle scuole medie in poi; negli ultimi 4 anni ho conosciuto meglio i padri monfortani. Qualche esperienza bella che lei ha vissuto durante la sua vita? Ce ne sono molte, la più bella è stata quando ho assistito la beatificazione di Giovanni Paolo II° e dove ho conosciuto i padri monfortani. Adesso mi rendo conto di aver conosciuto la spiritualità monfortana per bene e non come la conoscevo prima di entrarne a far parte, “anche nelle tante comodità diverse è sparsa la spiritualità montfortana, come nella comunità del cenacolo” Portando la croce di S. Luigi di Montfort in giro per l’Italia che esperienza sta avendo? È una forte esperienza della semplicità di spiritualità monfortana che non è solo spiritualità monfotana, ma spiritualità della croce che è anche la nostra vita nell’amore verso Gesù crocifisso. Come le è sembrata la nostra parrocchia e il nostro paese? Mi sembra come di essere a casa mia, l’accoglienza che abbiamo avuto sia io che p.Angelo è stata molto gioiosa, matura, la mia prima esperienza ed incontro è stato sabato e domenica quando sono stato invitato dagli animatori a giocare assieme a loro e ai bambini; poi ho visto il mare splendido, è mi è ritornata la felicità che avevo nella mia giovinezza. Avete fatto qualche esperienza in oratorio? L’esperienza che ho avuto a Bianco è stata la prima; la vorrei portare nel mio paese e inserirla nella mia parrocchia e nei dintorni. Nella nostra parrocchia l’oratorio non ci sta e vorrei fare la proposta al parroco di fare qualche cosa per il futuro dei giovani. 15 Nessuna distanza e niente nel creato potrà separarci dall'amore di Dio. BUONA PASQUA Incontro con un “portatore” della croce La mia esperienza con il MONTFORT di Valentina Bivera In Lui era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini BUONA PASQUA La quaresima, accompagnata dagli insegnamenti di san Luigi di Montfort sull'esperienza della croce, è stata tempo spirituale ricco e profondo. Meditare sulla sua opera intitolata appunto"Lettera agli Amici della Croce" (LAC) è stato per me un qualcosa di grande ed emozionante poichè il Montfort è stato, e lo è tuttora, una luce per il mio cammino di fede. In virtù di questo desidero ora scrivere qualcosa circa la mia esperienza con san Luigi Maria Grignion de Montfort... Avvertendo in me il forte desiderio di conoscere più a fondo Dio per poter conoscere e gustare dei misteri della sua Parola, durante proprio una celebrazione mariana ho sentito di voler in qualche modo realizzare questo mio desiderio, ed è così che spontaneamente decisi di mettermi alla scuola di san Luigi di Montfort, anche se io in un primo momento non capivo il motivo per cui avessi fatto una scelta simile, benchè non conoscevo molto bene la spiritualità del Montfort. Ma qualcosa mi diceva che era necessario andare per questa strada perchè in questo modo avrei trovato la risposta. Così iniziai a camminare. Il primo dei suoi scritti che ho letto è stato "L'Amore di Gesù Eterna Sapienza"(AES): parla infatti del desiderio della Sapienza, dove per Sapienza il Montfort intende Gesù-Dio e quindi si riferisce al desiderio di Dio, di conoscere Dio (desiderio ardente cap xv primo mezzo) ed io ebbi la mia prima risposta; il secondo scritto la "Lettera agli Amici della Croce" (LAC) mi ha accompagnata in uno dei momenti particolari della mia vita che mi ha aiutato ad affrontare una situazione di sofferenza, di croce, con serenità, forza e coraggio; il terzo scritto, quello che ora sto meditando, è il "Trattato della Vera Devozione a Maria" (VD): insegna che come Dio ha voluto che per mezzo di Maria venisse al mondo Gesù così ancora per mezzo di lei Egli deve regnare nel mondo. Per questo è bene ricorrere a lei per arrivare a Gesù, alla conoscenza di Dio, perchè ella, ci dice il Montfort, è la via più semplice, più breve, più sicura per arrivare a Dio. Così ebbi la soluzione a ciò che cercavo. 16 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. BUONA PASQUA 17 Difatti il santo di Montfort è un grande maestro di spiritualità mariana, quella spiritualità dove in maniera più completa vede Maria come quella strada più semplice per arrivare a Dio e alla Sua conoscenza, per questo è stato necessario mettermi alla scuola del Montfort per realizzare il mio desiderio, ed è solo che mettendomi in cammino che l'ho scoperto così come anche il motivo per cui io ebbi tale chiamata proprio un giorno di celebrazione mariana... Nei giorni 28,29 e 30 marzo avere tra noi la "Croce della Sapienza" realizzata dal Montfort (anche se era una riproduzione dell'originale) in cui riassume non solo tutto il mistero della Croce, ma anche quella che è stata la vita stessa di Gesù e di san Luigi di Montfort, che ha vissuto la sua vita da “amico della croce, in totale donazione a Dio e ai poveri, sono stati giorni veramente ricchi di grazia, ed è stato come avere tra noi il Montfort stesso! Ripercorrere tutto il cammino mi ha fatto riflettere sulla bellezza di questo modo di agire di Dio, perchè tutto questo fa capire come Dio desidera farsi conoscere all'uomo, secondo quanto è necessario per la salvezza di ciascuno. Tutti noi abbiamo questa possibilità ma solo se dentro abbiamo davvero quel "desiderio ardente" di conoscere Dio. Se ci si lascia coinvolgere da questo desiderio il Signore per ciascuno darà un modo, un mezzo, una via, una strada diversa secondo il portamento dell'anima per far giungere ciascun uomo fedele a Dio alla conoscenza dei Suoi misteri, secondo quanto è necessario poichè Egli è infinito, permettendogli anche di vedere e gustare dei prodigi che compie e compirà per ciascuno personalmente e per l'umanità, ma in particolar modo renderà il fedele ricco di grazie spirituali facendolo progredire nella fede! Quello che concludendo desidero affermare con certezza, perchè provato con l'esperienza, è che il mettersi alla scuola di Gesù Cristo cambia la vita rendendola una vita piena, ricca di un vero senso, non è mai vuota, ma viene continuamente riempita di Dio, della Sua Presenza in ogni esperienza che l'uomo si trova a vivere. Non importa il modo in cui noi possiamo metterci alla scuola di Gesù Cristo, ma ciò che conta è accogliere i mezzi che Egli ci offre affinchè noi possiamo al meglio vivere la nostra fede in Lui. A Lui basta trovare un cuore ricco di desiderio di Lui e poi sarà Egli stesso a dare e a trovare il modo, secondo la Sua volontà, per lasciarsi conquistare...! Il segreto del pastore di Modesto Alessi Con l’arrivo della primavera, si aprono le finestre delle case. Entra il sole, svaniscono gli odori che sanno di chiuso e di invecchiato. Si toglie la polvere che si è accumulata, i colori ritrovano il loro splendore. Torna il tempo delle visite fra amici: la casa riacquista una gioia nuova. C’è davvero voglia di respirare a pieni polmoni quanto di nuovo e di vivace c’è nell’aria. Anche gli amici di Gesù, ogni anno, sono invitati a trovare il tempo per aprire le finestre della loro anima alla luce di Dio, togliere la polvere che si è depositata negli angoli più nascosti dell’anima, là dove nascono pensieri e propositi, respirare a pieni polmoni la Parola del Signore e la preghiera. È il tempo della primavera dell’anima, del rinnovamento spirituale: i quaranta giorni del deserto. Il racconto è un invito ad aprire la finestra del anima al sole di Dio. Un uomo aveva sempre il cielo dell‟anima coperto di nere nubi. Era incapace di credere alla bontà. Soprattutto non credeva alla bontà e all‟amore di Dio. Un giorno mentre errava sulle colline che attorniavano il suo villaggio, sempre tormentato dai suoi scuri dubbi, incontrò un pastore. Il pastore era un bravo uomo dagli occhi limpidi. Si accorse che lo sconosciuto aveva l‟aria particolarmente disperata e gli chiese: «Che cosa ti turba tanto, amico?». «Mi sento immensamente solo ». «Anch’io sono solo, eppure non sono triste». «Forse perché Dio ti fa compagnia... ». «Hai indovinato». «Io invece non ho la compagnia di Dio. Non riesco a credere al suo amore. Com’è possibile che ami gli uomini uno per uno? Com’è possibile che ami me? ». «Vedi laggiù il nostro villaggio?», gli disse il pastore. «Ne vedi ogni casa? Vedi le finestre di ogni casa? ». «Vedo tutto questo». «Allora non devi disperare. Il sole è uno solo, ma ogni finestra della città, anche la più piccola e la più nascosta, ogni giorno viene baciata dal sole, nell’arco della giornata. Forse tu disperi perché tieni chiusa la tua finestra!». Il RACCONTO Cristo con la sua crocifissione ha cancellato ogni nostro peccato. Oggi ti da la possibilità di risorgere dentro di te. . BUONA PASQUA 18 Raccontando si impara 19 CALENDARIO PARROCCHIALE DEFUNTI il 1 marzo è morta Scordino TERESA, ved. Caccamo, di anni 77 il 11 marzo è morta Santacaterina TERESA, ved. Oglietti, di anni 83 il 12 marzo è morto Multari GIUSEPPE, di anni 90 il 19 marzo è morto a Torino Chinè DOMENICO, di anni 69 il 24 marzo è morto a Cosenza mons. Agostino GIUSEPPE, di anni 86 il 24 marzo è morto a Milano Salerno MICHELANGELO, di anni 79 il 26 marzo è morto Mannariti DOMENICO, di anni 63 il 27 marzo è morta Giorgi SAVERIA, ved. Vottari, di anni 87 Turni di PULIZIA del DUOMO !!! tutti sono invitati a collaborare !!! 11 aprile: Coro 18 aprile: Volontari-1 25 aprile: Volontari-2 2 maggio: A.Cattolico + gr.Liturgico Turni di ANIMAZIONE ad. eucaristica (18,00 a S.Francesco) 10 aprile: animatori 24 aprile: catechiste 8 maggio - vocazionale: suore 15 maggio: gruppo liturgico Bilancio Parrocchiale di Incontri di APRILE 6 d.: ritiro gen. C.Emm. 2-4° it. (orat.) 7 l.: incontro CPP (20,30 – duomo) 10-24g: inc. gr. litur. (18,45 – S.Franc.) 11 v.: fiaccolata (21,00 – da S.Marina) 12 s.: inc. d. animatori (17,30 – orat.) 13 d.: PALME 14 l.: inc. portatori (20,00 – in duomo) 15 m.: giornata CONFESSIONI pasquali 20 d.: PASQUA 21 l.: lunedì di Pasquetta 25 v.: rosario messag. Medjug. (20.30) 27 d.: canonizzazione Papi 27 d.: ritiro gen. C.Emm. 1° it. (orat.) MAGGIO 1 g.: pellegr. Madonna d. Grazie 2 v.: inizio NOVENA festa del Mircolo 4 d.: raduno Cori a Riace 11 d.: festa del MIRACOLO incontri di ogni settimana: lunedì - ore 18.45: inc. “Valtorta” martedì - 16.30: inc. Az.Cattolica martedì - 19.00: lectio divina giovedì - 18.00: ador. eucar. comunit. mart.-ven.-sab.: catec. bamb.ragazzi sabato: incontro chierichetti + coro sabato-domenica: oratorio MARZO 2014 ENTRATE Collette SS.Messe Altro: candele… Funerali, trigesimi Uso Oratorio Ministero parroco Offerte pro Santuario TOTALE entrate attivo mensile USCITE 645,60 329,97 736,49 30,00 430,00 135,00 2.307,06 1.174,00 ostie + cera liq.+ ceri + suss. Enel + acqua Affitto + uso pulmino Capitaria parroco ferramenta remun.predicatore cancelleria TOTALE uscite 273,40 460,44 200,00 114,00 20,00 55,00 10,00 1.132,84 Festa del Miracolo Rettifichiamo l’informazione data con il bollettino di marzo: la data della festa del Miracolo è stata fissata a domenica 11 maggio. Si farà solo la festa religiosa non essendosi costituito il Comitato. La Novena inizierà venerdì 2 maggio al Santuario. FIACCOLATA MARIANA La fiaccolata del 11 aprile sarà fatta alle ore 21.00 e avrà come punto di partenza la chiesa di S.Marina. Nel rosario si pregherà in modo particolare per le mamme in attesa: a loro un invito speciale a partecipare! PELLEGRINAGGI MARIANI E GITE Si arricchisce l’elenco delle iniziative “turistiche” in programma per i prossimi mesi. In ordine di tempo, ecco la lista: 21 aprile: Pasquetta-insieme: gli animatori dell’oratorio propongono di passare insieme la pasquetta (tempo permettendo) nei dintorni della Croce sopra Samo 1 maggio: pellegrinaggio a piedi al santuario della Madonna delle Grazie: partenza dal Santuario di Bianco alle ore 6.30 4-9 giugno: pellegrinaggio a Medjugorje (quota 430,00 € - iscrizioni da Franca P. o Teresa S.) Vedere il programma esposto. 12-19 giugno: pellegrinaggio a Lourdes organizzato dall’Unitalsi. Le quote di iscrizione (che deve essere fatte quanto prima) sono le seguenti: pellegrini € 753,00 - malati € 570,00 (+ pulman fino a Reggio Calabria). PROCESSIONE COL CRISTO RISORTO Anche se il programma della Settimana Santa non è stato ancora definito (sarà reso noto con i foglietti settimanali), si è già organizzata la processione pasquale con il Cristo risorto. Prima con i portatori e poi con il CPP si è previsto tale momento nella mattina di Pasqua, dopo la messa solenne delle 10.30. La processione inizierà con il Cristo Risorto dal duomo; all’altezza di piazza Regina Elena sarà la Madonna (che ha sempre mantenuta viva la fede nella risurrezione del Figlio ed ha sostenuto gli apostoli nella loro incertezza) ad incontrare per prima il Risorto. Solo in seguito, presso il monumento dei Caduti, Giovanni evangelista (il primo degli apostoli a credere nella risurrezione del Maestro) sarà raggiunto dal Cristo Risorto, ritornando così in duomo sulla via Umberto. MESE DI MAGGIO Al fine di organizzare i “cenacoli mariani” per la recita del rosario durante il mese di maggio, si invita a segnalare i luoghi-famiglie in cui ci si vuole riunire per la preghiera del rosario. Messaggio da Medjugorje (25 marzo 2014) "Cari figli! Vi invito di nuovo: iniziate la lotta contro il peccato come nei primi giorni, andate a confessarvi e decidetevi per la santità. Attraverso di voi l'amore di Dio scorrerà nel mondo e la pace regnerà nei vostri cuori e la benedizione di Dio vi riempirà. Io sono con voi e davanti al mio Figlio intercedo per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
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