la Rassegna Economico CONOMICO e E Finanziario INANZIARIO SETTIMANALE ettimanale e Numero 16 - 24 aprile 2014 - Anno 70 - Euro 0,90 www.larassegna.it www.larassegna.it fondata fondatanel nel 1906 1906 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione abbonamento postale - D.L.353/2003 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.n. 46)46) art. 1, 1, comma 1, DCB Bergamo Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in in abbonamento postale - D.L. 27/02/2004 art. comma 1, DCB Bergamo Tra Confcooperative e Creberg un'intesa per facilitare l'accesso al credito delle imprese ALBINO... CHE PASSIONE! un mese di eventi nella citta’ Economia e lavoro, Albino mette al centro le passioni: «La chiave per ripartire» Internazionalizzazione, con lo short master le aziende preparano la sfida Sabato 3 maggio 15.00 - 19.00 ARTE… CHE PASSIONE! Pittura, scultura, fotografia, video, writer e altro… ovvero artisti nel centro storico! Sabato 17 maggio 8.30 - 23.00 Domenica 18 maggio 8.30 - 19.00 FESTIVAL DELLE PASSIONI Persone comuni, hobbisti, commercianti e artigiani mettono in mostra le loro passioni e abilità nel centro della città. Il “saper fare” come conoscenza da condividere e opportunità di rilancio dell’economia locale. ► a pagina 11 Sabato 31 maggio 15.00 - 19.00 ► a pagina GIOCHI… CHE PASSIONE! Giochi da tavolo, da strada, di gruppo nel centro storico! 10 ► a pagina 9 Domenica 8 giugno 9.00 - 16.00 Dopo Atalanta-Verona [ ] Basta ipocrisie, serve il bisturi contro il tifo violento di cesare www.festivaldellepassioni.it 25-26-27 APRILE Zapperi segue a pagina Mostra mercato di All’assembleapiante dell’Ordine difiori,Bergamo è emerso e articoli per il giardinaggio storico un quadro difficoltoso pernel centro la categoria. Il presidente dell'Ordine, Alberto Carrara è stato netto. “Non siamo dei privilegiati, siamo nel calderone come tutti - ha affermato -. Siamo in un circolo vizioso, non ci possono essere spiragli se non riparte l'economia. Sono necessari i tagli alla spesa, le semplificazioni, un minor carico fiscale che porti sia le imprese a essere più competitive e a investire all'estero sia all’aumento dell'occupazione. Senza lavoro, non aumentano i consumi. E I Confidi rappresentano il principale strumento di sostegno delle piccole e medie imprese oltre che un vero e proprio “ammortizzatore del credito” sempre più determinante anche per mantenere aperto il canale di dialogo con il sistema bancario. «Il sistema è però penalizzato da un significativo incremento dell’accesso diretto delle banche al Fondo Centrale di Garanzia» evidenzia alla vigilia dell’assemblea della Fogalco - in programma lunedì 5 maggio a Presezzo - il direttore Antonio Arrigoni, che fa anche parte del consiglio di gestione di Asconfidi Lombardia. «Nonostante la maggiore efficacia dell’intervento di controgaranzia attraverso i Confidi – rileva - rispetto a quello diretto del sistema bancario in termini di minor sofferenza e maggior leva attivata, registriamo comunque, soprattutto a livello legislativo, una costante tendenza a privilegiare la garanzia diretta da parte degli istituti di credito». ] ravaschio 9 770393 750004 i abbiamo provato, forse un po’ poco convinti, ed è andata male. Poteva essere una “reconquista” e invece abbiamo preso un schiaffo politico. Caso insolito, questa volta la figura da italiani non ce l’hanno fatta fare i francesi o i tedeschi, ma gli spagnoli, che piuttosto che venderci un’azienda strategica l’hanno ceduta a un fondo inglese. Oggetto della contesa è stato uno dei mercati centrali del Made in Italy alimentare, come l’olio di oliva, elemento fondamentale della dieta mediterranea, e più in particolare Deoleo, il leader mondiale nella commercializzazione degli oli in bottiglia che deve circa metà dei suoi ricavi ai suoi marchi italiani. Nomi prestigiosi come Carapelli, Bertolli e Sasso (per un breve periodo anche Dante, poi rivenduto al beneventano Mataluni), acquistati tra il 2004 e il 2008 e che sono stati l’origine del suo successo e anche della sua disgrazia, dato che hanno compromesso la posizione debitoria, obbligando alcune banche a trasformare i loro crediti in capitale che ora, per ragioni diverse, hanno dovuto mettere in vendita. segue a pagina 3 ► a pagina 5 Il direttore della Fogalco Arrigoni: «Nonostante la maggiore efficacia dell’intervento dei Confidi, gli istituti di credito stanno privilegiando l’accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia» 3 C 40016 non ci sono le precondizioni per ripartire”. Tra i commercialisti le difficoltà emergono chiare: Vigani: “Da sfatare il mito che questa professione fa guadagnare”. Viscardi: “Il problema non è il lavoro, ma riuscire a farsi pagare. La normativa, poi, cambia costantemente e richiede un aggiornamento continuo”. Donadoni: “Clienti sempre più esigenti e dobbiamo fare i salti mortali”. Il futuro? L’aggregazione fra colleghi. Alberto Carrara confidi, «banche e leggi non valorizzano il sistema» Ora l'Italia piange anche sull'olio versato di stefano Una città fiorita è una città più bella. Con una manifestazione all’insegna della primavera vogliamo valorizzare la bellezza della nostra città. Vie, piazze, terrazze e cortili si tingeranno di nuovi colori. Profumi e fragranze si diffonderanno per la città. Un’ occasione speciale per apprezzare la sua bellezza, la sua storia, i suoi paesaggi, le sue tradizioni. Albino è davvero un fiore di città. in coorganizzazione con A Il caso Deoleo MAGGIO - GIUGNO 2014 Ristoratori albinesi all’opera in Piazza S.Giuliano per un pranzo con i migliori piatti della loro cucina! All'assemblea dell'Ordine di Bergamo emerse le difficoltà della categoria. ALBINO... UN FIORE DI CITTA’ Il presidente Carrara: «Troppe incertezze sul nostro futuro» ncora una volta, a poche ore dalla Pasqua, Bergamo è balzata agli onori delle cronache per le bravate del solito manipolo di delinquenti mascherati da tifosi. Nulla di nuovo sotto il sole. Va così da decenni, ormai, fra il paternalismo della vigilia, con stucchevoli quanto inutili appelli al buonismo (in questa occasione ancora più grotteschi per l’invocato rispetto dei riti della Settimana Santa), e la più banale e scontata indignazione del dopo guerriglia. Al punto che, se non fosse una cosa terribilmente seria che l’intera città paga in maniera pesante sul piano dell’immagine, verrebbe da pensare che tutti partecipano, consapevolmente o no, ad una rappresentazione rituale, una sorta di “plaza de toros” in versione orobica, da inscenare periodicamente come souvenir per chi, caso mai non lo sapesse, vuol farsi un’idea di qual è il livello di civiltà sportiva dei bergamaschi. Duole dirlo, ma se dopo tanti anni di simili spettacoli, siamo ancora al punto di partenza, o quasi, ciò significa che non è maturata [ I commercialisti: «Sempre più difficile incassare» GUSTO… CHE PASSIONE! Aziende familiari, attenti alle "trappole" Incontro in Confindustria con Daniela Montemerlo (SDA Bocconi). «Fra i nodi più diffusi ci sono l’indisciplina, la tendenza a dare per scontati coesione e fiducia tra soci e il limitato confronto con altre società» ► a pagina 8 ► a pagina 4 Il polemIco P di Marco ciMMino Perché è giusto sognare una città semplificata reso nel mezzo, tra la politica di Zapperi e l’economia di Ravaschio, come il proverbiale vaso di coccio che viaggi tra vasi di ferro, di cosa posso occuparmi, se non di stupidate? Vorrei che provaste voi a farvi largo, coi gomiti e i colpetti d’anca, tra due pezzi da novanta del genere: mica vi resta tanto spazio di manovra. Così, anche se il mio sogno, in realtà, sarebbe quello di scrivere di cose serissime e belle, non mi rimane che dedicarmi agli scampoli: filosofie da pianerottolo, pettegolezzi, cicalate moralistiche, monumentali cretinerie. Non che sia un’operazione complicata: sembriamo circondati da un esercito di inadeguati, e questo rende lieve il mio lavoro. Perché, vedete, il mio sogno sarebbe quello di una città semplificata: un posto che assomigli ad una cameretta in ordine, dove i calzini stiano nel loro bravo cassetto, segue a pagina 2 Fogalco è la cooperativa fidi dell'Ascom di Bergamo che rilascia garanzie fidejussorie su linee di credito a breve, medio e lungo termine per: Investimenti (Innovazione - Ristrutturazione - Acquisto muri - Automezzi - Attrezzature - Arredi - Sicurezza) Liquidità (Acquisto merci - Ristrutturazione debito - Fidi di cassa - SBF - Anticipo fatture) 2 la Rassegna 24 aprile 2014 COMMENTI Il polemIco Perché è giusto sognare una città semplificata dalla prima pagina i poster siano attaccati alle pareti e i comodini si trovino accanto al letto. Una città facile facile, governata con il buon senso di una mamma e con la sollecitudine di un aio, di quelli che, una volta, accompagnavano i fanciulli verso la maturità. Perché, in fondo, i cittadini sono un po’ come dei bambini: non chiedono grandi cose, ma un pochino di attenzione, qualche carezza e un tappeto su cui giocare, che sia pulito, sicuro ed accogliente. Invece, certe volte, mi sembra veramente di essere circondato da pirla o, se preferite, da opere degne di un pirla. Intendiamoci, non si tratta di esclusiva peculiarità orobica: l’altro giorno, al Vittoriale, ho visto il mausoleo di D’Annunzio profanato dalla presenza di orrendi cani di gesso in stile moderno, che avrebbero dovuto rappresentare i levrieri del poeta: ma metteteveli in salotto i cani di gesso, insieme alla carriola e ai sette nani da giardino, o testine di vitello! Questo per dire che non siamo soli sul cuor della terra, trafitti da un raggio di sole: siamo circondati da un esercito di scemi e, più spesso dei raggi, ci trafiggono le loro indescrivibili bischerate. Vado ad elencare le ultime perle, in ordine di apparizione. Il nuovo arredo urbano di viale Papa Giovanni: piante cinte da baselli in rilievo che, oltre a restringere ulteriormente il marciapiede praticabile, sembrano fatti apposta per procurare dolorose carambole a vecchiette e passanti distratti. Domanda: chi ne sentiva la necessità? Domanda numero due: a cosa dovrebbero servire? Mistero. Proseguiamo con la nuova sede dei servizi demografici del Comune: l’archivio è da una parte e il front office dall’altra, così, l’utente deve aspettare che l’impiegato-maratoneta vada e torni, con consumo di suole impiegatizie e di tempo di entrambi. Vi fu chi tra gli impiegati, in corso d’opera, ebbe a prospettare l’incongruenza della disposizione: “Duo ve n’è giusti…”, diceva il padre Dante a proposito di Firenze, ma subito chiosava “…e non vi sono intesi..”. Se si fosse dato ascolto a chi, in quegli uffici, ogni giorno lavora, magari le cose avrebbero potuto essere fatte con altro criterio: ma guai ad ascoltare la gente comune, quando c’è fior di pensatori adibito a queste belle pensate! Non so dire quanto sia costato lo scherzetto, ma, poiché pare peggio la toppa del buco, non parlerei di scelte lungimi- La “miopia” PUNTI DI VISTA di Franco Frigeri sulla mobilità urbana Tempo di elezioni amministrative ed ecco che si ritorna a parlare di quel misterioso oggetto di desiderio che è il dare un ordine razionale alla mobilità cittadina. Da sempre siamo tutti d’accordo sul principio generale che occorra un sistema che garantisca il diritto alla mobilità e alla piena fruizione dello spazio urbano attraverso intervalli adeguati alla capacità di spesa dell’amministrazione pubblica e alle caratteristiche dei flussi di mobilità. Però sono decenni che Bergamo accumula vasti studi mirato al modo di gestire la propria mobilità, ma i risultati sono stati deprimenti. C’è un vizio di fondo che condiziona ogni possibile soluzione del problema: la pianificazione urbanistica della città non ha adeguatamente considerato l’importanza della mobilità; una miopia previsionale che stiamo pagando pesantemente. Poi la dispersione degli insediamenti (direzionali e residenziali) lungo gli assi stradali ha favorito la crescita del trasporto individuale senza mettere a disposizione delle automobili adeguate infrastrutture per la circolazione e la sosta. Insufficiente è stata anche la creazione di una rete di trasporto pubblico in sede propria (eccezione lodevole la BergamoAlbino). Le politiche di regolazione sono state tardive e le Ztl (zone di traffico limitato) stanno ancora faticando ad incidere sulla ripartizione modale. Si è invece dato spazio agli interventi di emergenza non in grado di dare una risposta strutturale ai problemi della congestione del traffico. Il dare ordine alla mobilità urbana rimane ancora un logoro oggetto di desiderio. fondata nel 1906 Visita il sito www.larassegna.it seguici su ranti. Ne cito un’ultima, adeguata al mio scarso sapere e alla mia inclinazione per tutto ciò che sappia vagamente di lercio, e poi la chiudo. I cessi pubblici di Città Alta: scrissi più volte, in più sedi, del problemino che si ponga a chi, turista o autoctono, si trovi nella stretta necessità di sfogare il proprio libero arbitrio mingitorio nella nostra bella acropoli. Cimmino si occupa solo di cessi, risposero: abbiamo cose più importanti cui pensare. Veneziani, ai tempi suoi, fece acquistare dei marchingegni diabolici: dei pisciatoi elettronici altamente superlativi, che, poi, nessuno usò e che divennero ruggine. Ruggine pagata a peso d’oro, ovviamente. Il problema restava: porca l’oca, ma ci vorrà tanto a capire che, se uno ha un bisognino, fa parte dell’efficienza turistica di un sito il fornirgli la possibilità di soddisfarlo? E’ così difficile pensare che anche un cesso può essere ambasciatore di civiltà turistica? Dopo vent’anni che lo vado strombazzando, se n’è accorto perfino l’Eco di Bergamo. E cosa hanno fatto, alla fine, gli illuminati? Dei bagni chimici sotto la Torre di Adalberto: così, il passaggio omonimo ha preso l’aspetto di un bel cantiere edile. Senza contare l’evidente scomodità delle turche nonché l’olezzo che proviene - pardon - dalla bigoncia che va riempiendosi mano a mano: proprio un bello spot pubblicitario per la mancata capitale della cultura! Insomma, la stupidità è intorno a noi, dentro di noi e, soprattutto, sopra di noi: la stupidità impera e regge. Siamo alle prese con cretinopoli: e non so dire cosa sia da preferire, tra un fesso ed un imbroglione, giacchè i risultati, più o meno, per la gente comune sono equivalenti. Adesso la smetto davvero: ve l’ho detto, posso occuparmi solo di fesserie. A volte, però, le fesserie sono cose serissime. Andiamo verso l’Expo e l’idea che questa gigantesca torta da spartire tra le varie realtà lombarde non sia nelle mani giuste mi rende un filino idrofobo. Immaginatevi un turista dell’Expo che arrivi a Bergamo dal Canada, dal Giappone, dall’Australia: appena sbarcato da un bel treno in ritardo, su cui avrà viaggiato in compagnia di portoghesi di ogni colore, si troverà davanti il primo palcoscenico cittadino. Ossia una specie di deserto pietrificato in miniatura, di cui, per certo, gli sfuggirà il senso, come sfugge a noi. Poi, si avvierà verso il profilo ammaliante di Città Alta, facendo lo slalom tra africani stravaccati sulle panchine e micidiali baselli antiuomo. Infine, approderà alla sua meta, tra meraviglie d’ogni genere, e scoprirà che, per ogni eventuale minzione, gli toccherà di ordinarsi un caffè, oppure di affrontare le fetentissime turche chimiche. Me lo immagino, ritornato ad Osaka, a Edmonton o a Sidney, che risponde alle curiosità degli amici e racconta di una città bella ma con diverse "macchie" e sopratutto senza cessi. Gullibles rule ok: i fessi comandano! [email protected] (commenti su www.larassegna.it) L’Unione europea sotto esame L’avvicinarsi delle elezioni europee sta producendo delle analisi sempre più articolate di una realtà politico-economica mai complessa. Una di queste analisi rileva come non siamo stati in grado di sviluppare adeguati meccanismi collettivi europei per l’esercizio di una solidarietà transnazionale convinta. Linee di frattura che prima della crisi erano latenti sono ora pienamente visibili: tra Nord e Sud, tra Stati creditori e debitori, tra Paesi con un tasso di disoccupazione a lungo termine esorbitante e quelli più soddisfatti dell’attuale stato di cose. I metodi per affrontare questi problemi rimangono sostanzialmente intergo- vernativi e devono quindi rispondere a ventotto parlamenti, opinioni pubbliche e vincoli costituzionali nazionali diversi; inevitabilmente il loro impianto fa riferimento a interessi e preferenze dei singoli Paesi. Tutto ciò ostacola l’emergere di una capacità europea collettiva di rispondere ai problemi economici e sociali fondamentali di quegli Stati membri che si trovano in una fase di consolidamento e riforme. Dobbiamo quindi dare forza a considerazioni eurorealistiche, cioè non scettiche sull’ideale dell’integrazione, ma realistiche riguardo i suoi limiti attuali. In alcune aree l’Europa potrebbe essere diventata troppo invadente nel suo mandato normativo, ma in altre rimane debole e poco sviluppata. Per tornare alle prossime elezioni europee, dovrebbe essere possibile nel discorso pubblico essere fedeli al più ampio ideale di integrazione europea, dimostrandosi nel contempo critici verso alcuni suoi limiti che emergono nel quotidiano, senza cadere per questo nell’euroscetticismo. Certo i costi di una solidarietà efficace sono alti, ma sono ben poca cosa rispetto al prezzo del caos che seguirebbe al crollo della zona euro. Dopo le elezioni bisognerà trovare strumenti politici per una “cassetta degli attrezzi” adeguata alle dimensioni del problema. La delusione delle proteste di piazza Le proteste di piazza degli ultimi anni, esasperate dalla crisi economica, sono state spettacolari, impetuose, trascinanti. Abbiamo sperato che fossero i dolori della crescita della democrazia o una reazione contro le speculazioni di certa finanza. Poi però l’onda è tornata indietro e ci siamo scoperti delusi. La gente scende in piazza per manifestare contro qualcosa, non a favore di qualcosa. Quella che si ritrova a manifestare è una folla di persone con le preferenze politiche più disparate, che si ritrovano insieme solo perché in quel momento hanno un obiettivo comune: far cadere il potente di turno. Per un attimo le differenze passano in secondo piano, ma poi, se la rivoluzione riesce e chi è al potere cade, i rivo- Direttore responsabile: Giuseppe Ruggieri In redazione: Anna Facci Grafica: Andrea Locatelli Direzione e redazione: via Mazzini, 24 - 24128 Bergamo - tel. 035 213030 - fax 035 224572 E-mail: [email protected] Web: www.larassegna.it Editrice: La Rassegna Srl luzionari si ritrovano divisi dai litigi. E’ questo il punto in cui l’ebbrezza della vittoria cede il passo alla disillusione. Come se, avendo mangiato il frutto proibito, si scoprisse di essere nudi: le rivoluzioni rovesciano i vertici del potere, ma non cambiano per magia i problemi economici e sociali che hanno portato la gente in piazza. Per rispondere al disagio servono risposte complesse, che richiedono tempo, impegno, disposizione al compromesso, tre aspetti che la piazza non è sempre disposta ad accettare. Alla resa dei conti con la realtà, la rivoluzione diventa una danza: si fa qualche passo avanti, poi qualche passo indietro. Non è troppo poco? Sede legale: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo Presidente: Ivan Rodeschini Registrazione: Tribunale di Bergamo n. 185 del 20/02/1950 Abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo tel. 035 4120304 - fax 035 4120149 Abbonamento: annuale € 41 pagabile con bonfico bancario in favore di “La Rassegna Srl” presso Banca Popolare di Bergamo, Filiale di Bergamo Clementina IBAN: IT79M0542811111000000060227 Stampa: Sigraf spa - via Redipuglia, 77 24047 Treviglio (Bg) - tel. 0363 300330 - fax 0363 343282 Pubblicità: La Rassegna Srl Pubblicità, via Mazzini, 24 - 24128 - Bergamo, tel. 035 213030 - [email protected] Spedizione in abbonamento postale la Rassegna 24 aprile 2014 3 COMMENTI Dopo Atalanta-Verona Basta ipocrisie, serve il bisturi contro il tifo violento Il caso Deoleo Ora l’Italia piange anche sull’olio versato dalla prima pagina la necessaria consapevolezza, a tutti i livelli, di come vada affrontato il cancro. Certi modi di pensare lo dimostrano chiaramente. Vedi la tesi secondo la quale bisognerebbe spostare lo stadio fuori città, come se il tema fosse la scelta del campo di battaglia e non, basti vedere l’esempio inglese dove gli impianti sportivi sono inseriti nel cuore dei tessuti urbani, la guerra ai teppisti. Che non sono, per chiamare in causa un altro luogo comune, “quattro poveri balordi” usciti da qualche caverna della Val Brembana. Lo abbiamo visto anche con l’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Carmen Pugliese, quella di cui si è tanto parlato perché non è stata accolta la contestazione dell’associazione a delinquere (e qualcuno stupidamente ha gioito). Al di là degli aspetti tecnici, le indagini hanno messo in luce uno spaccato che fa giustizia delle semplificazioni. Alle esibizioni di violenza (che non si riducono solo allo scontro fisico) partecipano attori di varia estrazione. Gente insospettabile, tant’è che perfino un sindaco in carica è stato pizzicato a fare la vedetta. A dire che nel maleodorante brodo di cultura teppista molti inzuppano il pane con voluttà. E allora, di grazia, che senso hanno gli appelli? Davvero c’è qualcuno che pensa che basti invocare il bon ton per disarmare i delinquenti? Siamo seri, suvvia. Né si può continuare, come ha fatto un alto dirigente dell’Atalanta, ad emettere comunicati in cui ci si perde in sofismi per non urtare la sensibilità degli hooligan di casa nostra. Anche guardando al comportamento di taluni politici, vien da pensare a quanto sia sottile il confine tra la sottovalutazione e la implicita collusione. Quanti distinguo pelosi (“ma alla Festa della Dea si raccolgono fondi per la solida- dalla prima pagina rietà”), quante cortine fumogene per evitare di assumersi responsabilità (“ma in passato era anche peggio”). Magari poi sono gli stessi che si lanciano in improbabili e velleitarie iniziative per far entrare Bergamo nell’olimpo Europeo. La cronaca ci richiama ad un elementare principio di realtà. La malattia c’è, magari rimane sottotraccia per un po’ ma poi rispunta. E se, come dice un vecchio detto, “il medico pietoso fa la piaga purulenta”, è arrivato davvero il momento di lasciar da parte aspirine e compresse per impugnare il bisturi. Sarà pure più doloroso, ma se non si asporta la metastasi dal tessuto sano speranze di guarigione non ve ne saranno mai. Cesare Zapperi (commenti su www.larassegna.it) In tempi di nanotecnologie e informatica ritenere strategico l’olio d’oliva, che è quanto di più old economy si possa avere, può sembrare eccessivo. Ma la vicenda Deoleo rappresenta una metafora della nostra economia significativa anche per altri settori. Per capire l’importanza della partita basti ricordare che la campagna olearia mondiale 2013-2014 vedrà la produzione tornare sopra i 3 milioni di tonnellate: poco più di metà arriva dalla Spagna, l’Italia è seconda, ben distanziata, a 450 mila tonnellate, davanti alla Grecia, con 230 mila. Il progressivo divario, uno spread anche questo, tra i due paesi è legato ad una serie di ragioni che valgono per l’olio di oliva, ma possono valere anche per altri settori, non solo agricoli. Il sorpasso sull’olio della Spagna sull’Italia (che per inciso in termini di volumi è appena accaduto anche nella produzione di vino) è avvenuto nei primi anni Duemila ed è maturato perché nel triennio 1995-98 la Spagna ha investito nell’impianto di 45 milioni di olivi, contro gli 1,5 dell’Italia, puntando su piantagioni intensive e soprattutto con possibilità di raccolta meccanizzata, più rapida e meno costosa. Inoltre la Spagna è più competitiva sui prezzi rispetto all’Italia, grazie a minori costi di produzione, oltre a svolgere una campagna promozionale massiccia portata avanti in maniera coesa dalla filiera, senza agricoltori che continuano a litigare tra di loro e con gli industriali. In più l’Italia per sottrarsi alla competizione alla ricerca di maggiori margini per fronteggiare i maggiori costi ha deciso di puntare quasi esclusivamente sulla nicchia più alta, il segmento dell’extravergine di oliva, lasciando prosperare i concorrenti nei segmenti meno “prestigiosi”, per poi subire però la pressione sui prezzi data dai grandi volumi. E poi c’è stata l’acquisizione di Deoleo (che all’epoca si chiamava Sos) di prestigiosi marchi italiani, conquistando la posizione chiave della commercializzazione e facendo il salto di qualità tra i consumatori. Allo stesso tempo si è incrinata l’immagine dell’olio italiano il cui nome da solo è sempre meno in grado di compensare l’eccessivo scarto di prezzo, se non nella riserva della nicchia di eccellenza verso la quale ci stiamo costringendo. Adesso attraverso l’acquisto di Deoleo (e soprattutto di Bertolli, Carapelli e Sasso), gruppo che era arrivato a controllare circa un quinto del mercato mondiale, si sarebbe potuto mettere in discussione il primato spagnolo, rendendo difficile ai nostri principali concorrenti il piazzare il loro milione e mezzo di tonnellate, ma soprattutto recuperando posizione con la nostra produzione. Di questo rischio la politica madrilena si è subito accorta e quando il fondo IQ Made in Italy Investment Company (partecipato al 50% dallo statale Fondo strategico italiano e dal fondo sovrano del Qatar) ha presentato un’Opa per il 100% della compagnia ha alzato le barricate, con in testa il ministro dell’Agricoltura locale. Il governo Rajoy, memore del fatto che pochi anni fa Endesa è finita all’Enel togliendo la Spagna dai grandi giochi sull’elettricità, si è messo di mezzo - dato che l’interventismo pubblico è un tabù solo da noi - e tutti, a Madrid e in particolare in Andalusia, hanno tirato un sospiro di sollievo quando è arrivata l’offerta del fondo britannico Cvc Capital partners, che si prenderà il 100% di Deoleo con un’offerta di 0,38 euro per azione (IQ si è fermata a 0,31 e non ha nemmeno accennato a un rilancio). A noi non resta che piangere sull’olio versato. E rendersi conto che la Spagna sa valorizzare i nostri marchi meglio di quanto abbiamo saputo fare noi. Stefano Ravaschio (commenti su www.larassegna.it) Curno (Bg) via Trento, 34 - tel. 035.4376568 - fax 035.4376568 [email protected] - www.punto-azzurro.it 4 la Rassegna 24 aprile 2014 verso l'assemblea Confidi, «un sistema penalizzato da banche e legislazione» Il settore è in evoluzione ma non mancano le criticità. Il direttore della Fogalco Arrigoni: «Nonostante la maggiore efficacia dell’intervento dei Confidi, gli istituti di credito stanno privilegiando l’accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia». «Dopo la riforma del Testo unico è giunto il momento di verificare se c’è la reale volontà di riconoscere un modello diverso rispetto agli altri intermediari finanziari» I confidi rappresentano il principale strumento di sostegno delle piccole e medie imprese oltre che un vero e proprio “ammortizzatore del credito” sempre più determinante anche per mantenere aperto il canale di dialogo con il sistema bancario. Non resta che valorizzare il loro ruolo quali interlocutori privilegiati del sistema bancario: «Il nostro sistema è però penalizzato da un significativo incremento dell’accesso diretto delle banche al Fondo Centrale di Garanzia» evidenzia alla vigilia dell’assemblea della Fogalco - in programma lunedì 5 maggio a Presezzo - il direttore Antonio Arrigoni, che fa anche parte del consiglio di gestione di Asconfidi Lombardia. «Nonostante la maggiore efficacia dell’intervento di controgaranzia attraverso i Confidi – rileva - rispetto a quello diretto del sistema bancario in termini di minor sofferenza e maggior leva attivata, registriamo comunque, soprattutto a livello legislativo, una costante tendenza a privilegiare la garanzia diretta da parte degli istituti di credito». Altro aspetto destinato a modificare l’assetto dei Confidi è costituito dall’entrata in vigore della riforma del Testo Unico Bancario. «Riteniamo che sia ormai giunto il momento di verificare se nelle intenzioni del legislatore ci sia la reale volontà di riconoscere il “modello Confidi” diverso da quello degli altri intermediari finanziari, da costruire attraverso l'applicazione del principio di proporzionalità - continua Arrigoni -. Nella sostanza assistiamo ad Antonio Arrigoni una equiparazione piena degli operatori tra loro, con conseguente paradossale applicazione delle stesse procedure ed adempimenti previsti per i soggetti bancari, pur avendo l'attività di rilascio delle garanzie sicuramente un impatto di gran lunga inferiore sul mercato finanziario rispetto all'attività bancaria». Con Asconfidi Lombardia la garanzia ha fatto un salto di qualità Il bilancio 2013 della società partecipata Asconfidi Lombardia è più che lusinghiero. A poco meno di un anno dall'ottenimento dell'iscrizione nell'elenco speciale riservato agli intermediari finanziari vigilati da Banca d'Italia, Asconfidi Lombardia ha dato prova di aver costituito un sistema di garanzie “moderno”, in grado di rispondere alle esigenze di un mercato del credito sempre più complesso e globalizzato, salvaguardando il radicamento nel territorio e la conoscenza diretta delle imprese di tutte le realtà provinciali aderenti. Nel corso del 2013 Asconfidi Lombardia ha garantito 2.649 operazioni per un totale finanziato di 152.175.209 euro, cui corrisponde un rischio di 82.573.450 euro, ricevendo controgaranzie dai Confidi soci per un importo pari ad 42.665.721 euro, da Federfidi Lombardia per 46.171.703 e da Fin Promo. Ter per 1.427.119. Il rischio complessivo in essere ammonta 274.879.915 euro per un importo garantito pari a 145.026.632; in relazione a quest'ultimo importo si sono acquisite controgaranzie per 47.922.498 euro. Numeri questi particolarmente signi- ficativi che testimoniano l’impegnativa sfida di Asconfidi Lombardia nel far coesistere un’organizzazione complessa, con livelli di analisi e controllo sempre più articolati e sofisticati, unitamente alla tradizionale capacità di azzerare il divario informativo tra la banca e l’impresa. Nel corso dell'esercizio 2013 il Consiglio di gestione ha concentrato i propri sforzi per meglio strutturare e migliorare i controlli interni, anche attraverso il potenziamento dell'organico. L'attività di Due diligence svolta da Federfidi Lombardia in collaborazione con Price Waterhouse Coopers è nel complesso positiva, evidenziando al 30 giugno scorso un surplus patrimoniale di 7,5 milioni di euro con un'adeguata copertura delle partite deteriorate ed un Total capital ratio pari al 12,48%. L’organismo regionale si inserisce quindi nell'attuale mercato delle garanzie con un modello organizzativo-strutturale in grado di dare il giusto peso alla valutazione dei rischi, costruito su una struttura gestionale snella e altamente qualificata e con un costante collegamento e conoscenza del territorio di riferimento. Il bIlANcIo Al 40% le richieste per investimenti Nel 2013 la Fogalco, anche attraverso la società partecipata Asconfidi Lombardia, ha deliberato, garantito ed erogato finanziamenti per complessivi 21.805.108 euro per 401 posizioni; al bilancio vanno aggiunti altri 2.187.218 di euro relativi a finanziamenti deliberati ma non ancora erogati alla fine dell’anno scorso. L’importo medio dei finanziamenti nello scorso esercizio si aggira attorno ai 55.000 euro. Quanto alla mappa dei finanziamenti, crescono gli affidamenti in Val Seriana e Val di Scalve (che valgono il 22 % dei finanziamenti del 2013, contro 16% del 2012) e nella Media Bergamasca e nell’Isola (dal 17% del 2012 al 24% del 2013). Il calo più significativo si registra in città e nell’hinterland: dal 31% del 2012 solo il 23 % degli affidamenti del 2013 si concentra in quest’area. Dal 1978, anno di costituzione, al 2013 la Fogalco ha garantito finanziamenti alle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi pari ad oltre 557 milioni di euro. Resta stabile il numero dei soci effettivi iscritti alla cooperativa, che si attesta a quota 5.459. «Registriamo un incremento di oltre il 25% delle garanzie e controgaranzie rilasciate nell'anno 2013, derivate in buona parte dalla riduzione, anche se lieve, degli spread applicati dalle banche oltre che dalla disponibilità, da parte del sistema bancario, a condividere nuove idee e progetti imprenditoriali commenta il direttore Antonio Arrigoni -. Il dato riferito alle richieste di investimento (rinnovo, ammodernamento e ristrutturazione dell’attività commerciale) si attesta, comunque, attorno al 40% dell’importo complessivamente garantito, a testimonianza della buona propensione, da parte dei nostri imprenditori soci, ad ammodernare le proprie strutture commerciali. Per guardare oltre la crisi – ricorda - è stata favorita l’applicazione della “moratoria sui debiti”, messa a pun- Affidamenti deliberati ed erogati nel 2013 zone geografiche to dal settore bancario con il Ministero dell'Economia e delle finanze, il Ministero dello Sviluppo economico e tutte le Associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale a sostegno delle imprese in difficoltà». Proseguono poi gli incontri con il sistema bancario per condividere il merito creditizio e approfondire e sviluppare tutte quelle criticità che afferiscono al rapporto banca-impresa. «Su questo fronte si rivela particolarmente efficace l’intervento della Camera di Commercio di Bergamo con le azioni di supporto per l’analisi finanziaria delle imprese e i rapporti delle stesse con il sistema creditizio. La misura consente di accompagnare l’impresa nel gestire correttamente la propria struttura finanziaria oltre che nel favorire il dialogo e il confronto con il sistema bancario. Tra i risultati fino ad ora raggiunti vi è la maggiore consapevolezza da parte dell’impresa della propria realtà finanziaria e l’acquisizione delle necessarie competenze che consentono di pianificare in modo corretto i propri fabbisogni finanziari». L’attività dello “sportello del credito”, l’ufficio di assistenza e consulenza tecnica e finanziaria che consente alle imprese associate di conoscere e valutare tutte le opportunità previste dalle diverse normative in materia, favorisce invece l’accesso a bandi ed altre iniziative a supporto delle pmi: «Abbiamo prestato assistenza agli operatori relativamente alla gestione delle risorse in favore dell’imprenditoria giovanile, con particolare riferimento alle iniziative start-up, e ci siamo occupati delle agevolazioni previste dai bandi di rivitalizzazione commerciale del Comune di Bergamo, delle misure a favore dell’innovazione, dell’internazionalizzazione d’impresa, della sicurezza sul lavoro attraverso l’Inail, della Legge Sabatini e del bando della Comunità Montana Val Brembana». Città / Zone limitrofe 23,29% (30,65%) Valle Imagna 3,37% (4,21%) Valle Seriana e Val di Scalve 22,14% (16,42%) Valle Brembana 8,15% (7,23%) Zona Laghi / Valle Cavallina 10% (14,61%) Media Bergamasca / Isola 23,91% (17,49%) (tra parentesi i valori relativi al 2012) Bassa Bergamasca 9,13% (9,39%) la Rassegna 24 aprile 2014 5 «Difficile farsi pagare», il lamento dei commercialisti di rosanna scardi Anche il mondo dei professionisti risente della crisi economica. Non solo notai e avvocati, ma anche i commercialisti, figure considerate una roccaforte privilegiata, sono in difficoltà. “Il problema non è il lavoro, ma riuscire a farsi pagare - taglia corto Michele Viscardi, 35 anni, da cinque in un suo studio associato a Treviolo -. A non pagare la parcella non sono le piccole e medie aziende a conduzione familiare, dove contano l'orgoglio e il rapporto di fiducia, ma i grandi gruppi. Non possiamo farci niente, hanno il coltello dalla parte del manico, perché se hai un cliente importante non puoi perderlo, aspetti che prima o poi versi il dovuto”. A parte gli studi di fama, tutti gli altri arrancano, devono far fronte, oltre ai mancati pagamenti, a un lavoro sempre più laborioso: “Sono in aumento gli adempimenti fiscali e le scadenze che lo Stato impone ai contribuenti - prosegue il professionista -. La normativa è in costante cambiamento e richiede un aggiornamento continuo”. A sottrarre ai commercialisti una larga fetta di mercato sono anche i caf, i centri di assistenza fiscale, che forniscono supporto per la dichiarazione dei redditi. “Il costo di un modello è inferiore - precisa Viscardi – e la concorrenza si fa sentire”. Alberto Donadoni, 40 anni, lavora presso lo studio associato Mazzucotelli di Bergamo. Non si occupa di 730, ma fornisce consulenze. “Siamo tra due fuochi. Da un lato siamo costretti a rapportarci con un apparato All’assemblea dell’Ordine di Bergamo emerge un quadro difficoltoso per la categoria. Vigani: «Da sfatare il mito che questa professione fa guadagnare». Viscardi: «La normativa cambia costantemente e richiede un aggiornamento continuo». Donadoni: «Clienti sempre più esigenti e dobbiamo fare i salti mortali». Il futuro? L’aggregazione fra colleghi farraginoso, disposizioni del legislatore sempre diverse che ci portano a lavorare il triplo - dichiara -: dall'altro, il cliente è sempre più esigente e per soddisfarlo si fanno i salti mortali”. Gianpaolo Barcella, 64 anni, è un commercialista di lungo corso. Esercita la professione nel suo studio in via Paleocapa, a Bergamo. “Oggi è però impossibile stare in studio da soli come una volta. E’ necessario associarsi. Contano sempre meno gli schemi familiari come un'attività ereditata e più le leggi della concorrenza, l'intreccio delle competenze, il fare rete - ammette -. A pesare, attualmente, sono le disposizioni sull'aggiornamento. La nostra è un'attività a 360 gradi, dove nessun ambito è escluso. Non smetti mai di studiare durante anni e anni di carriera”. Il lavoro? Non è in calo. La crisi ha portato a un incremento di pratiche per fallimenti e concordati. “Sono l'ultimo passo, prima si effettuano passaggi intermedi, si cercano salvataggi, recuperi, bisogna intraprendere azioni con l'ufficio delle imposte”, spiega Barcella. Anche Maria Rachele Vigani ha uno studio nel capoluogo, è iscritta all'ordine dal 1980 ed è il segretario del consiglio dell'Ordine di Bergamo. “Noi donne rappresentiamo l'altra metà del cielo anche in questa professione - sorride -. E' un mestiere che si è evoluto ingrandendosi, per questo richiede una formazione e aggiornamenti continui, è come se facessimo un master universitario perenne”. Sono infatti 60 le ore di formazione d'obbligo ogni anno, che vengono però sempre superate. Altro mito da sfatare è il grande guadagno: un tempo si prevedeva di fare soldi facendo il commercialista: “Non è più così - afferma Vigani -: è una tra le professioni più dispendiose per tempo e risorse”. Qual è allora l'ottica giusta per guar- Il presidente Carrara: «Troppe incertezze sul nostro futuro» Non è un periodo facile per i giovani che si affacciano alla professione di commercialista. Crisi e mancate riforme si fanno sentire e principali i principali clienti della categoria, ovvero le aziende. Ciononostante, gli iscritti all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili a Bergamo sono in aumento: al 31 dicembre 2013 sono risultati 1.616 (di cui 1.609 all'elenco ordinario e 7 all'elenco speciale) 26 iscritti in più rispetto all’anno precedente. 201, invece, i praticanti. I dati sono stati resi noti nel corso dell'assemblea generale dell’Ordine alla Fiera di Bergamo. Nella riunione è stato approvato il bilancio consuntivo 2013 con un avanzo di amministrazione complessivo di 422mila euro. A tirare le somme di un anno difficile è stato il presidente Alberto Carrara. “Il nostro impegno rappresenta un patrimonio positivo per la società sia perché possediamo una preparazione scientifico-specialistica sia per il nostro supporto morale - ha affermato Carrara -. Dobbiamo mediare tra gli interessi della clientela e quelli della collettività, tra il bene pubblico e quello privato, non contrapponendoli, semmai commisurandoli in ambito fiscale come in generale in tutti i settori della nostra attività”. Profes- Mentre aumentano gli iscritti all’Ordine, la congiuntura sfavorevole alimenta le preoccupazioni. «Non siamo dei privilegiati, siamo nel calderone come tutti. Pochi spiragli se non riparte l'economia» sionalità e etica, affidabilità e preparazione sono qualità che anche i neoiscritti sono chiamati a adottare per eseguire compiti e incombenze che lo Stato delega ai commercialisti e ai revisori contabili. Il tutto tenendo sempre ben presente il rispetto delle norme deontologiche tra i professionisti verso i clienti e i terzi. Tante le attività portate avanti dalle Commissioni istituzionali: da quella disciplinare a quella per la verifica sull’assolvimento degli obblighi relativi alla formazione, dall'aggiornamento professionale continuo (con l’organizzazione di oltre 140 convegni formativi) alla revisione dell’albo per verificare situazioni di incompatibilità degli iscritti fino alle Commissioni dedicate alla liquidazione delle parcelle e al tirocinio professionale. La situazione attuale vede un aumento di concordati preventivi e fallimenti, chiusure e liquidazioni di aziende. Tuttavia, proprio il ridimensiona- mento del sistema economico, la crisi del mercato immobiliare e delle opere pubbliche gettano incertezze e dubbi anche sul futuro. “Non siamo dei privilegiati, siamo nel calderone come tutti - è il parere del presidente -. E' un circolo vizioso, non ci possono essere spiragli se non riparte l'economia. Sono necessari i tagli alla spesa, le semplificazioni, un minor carico fiscale che porti sia le imprese a essere più competitive e a investire all'estero sial all’ aumento dell'occupazione. Senza lavoro, non aumentano i consumi. E non ci sono le precondizioni per Alberto ripartire”. Carrara r. scar. Sopra: Alberto Donadoni. A sinistra, dall'alto: Michele Viscardi, Maria Rachele Vigani e Luca Capelli. dare al futuro? “L'aggregazione con altri colleghi, dove c'è l'esperto di mercati esteri, quello di cessioni e acquisizioni di società, di ristrutturazione del debito e così via”. Luca Capelli, 41 anni, divide con il padre ad Almé lo studio che vanta una decina di dipendenti. “Il sistema normativo non è lineare, può avere diverse interpretazioni - spiega il commercialista -. Quindi non è semplice rapportarsi con la burocrazia. La forza di noi professionisti è il rapporto che instauriamo con il cliente. Lo aiutiamo nel suo percorso imprenditoriale, forniamo un'assistenza quando attraversa momenti di difficoltà o deve raffrontarsi con regole non sempre chiare”. La soluzione tra interessi privati e collettivi? “Cerchiamo di trovare una risposta adeguata operando nella correttezza e senza avere a disposizione la bacchetta magica”. 6 la Rassegna 24 aprile 2014 La cantina di Veronelli? Gori pensa di trasferirla ad Astino Le circa 70mila bottiglie che compongono la rinomata cantina di Luigi Veronelli e l’omonima Fondazione potrebbero trovare ospitalità nell’ex monastero di Astino, una volta restaurato. Si tratta solo di una tessera dell’articolato puzzle con cui Giorgio Gori, candidato Sindaco del centrosinistra, intende portare a soluzione definitiva il dibattito che da anni si sta sviluppando intorno al futuro dello storico complesso monumentale. Il vero elemento qualificante del progetto che Gori e la coalizione di centrosinistra intendono perseguire è l’insediamento ad Astino di un polo di alta formazione sulla cultura agroalimentare. Stiamo parlando di un Master internazionale di cucina e ospitalità, studenti e docenti da tutto il mondo, in grado di offrire corsi di diversa durata e diverse fasce di prezzo. Un esempio simile in Italia è Alma, la scuola di cucina italiana con sede alla Reggia di Colorno (Parma), frequentata da oltre un migliaio di studenti e patrocinata da Gualtiero Marchesi, rispetto alla quale il progetto di Astino ha però un profilo più internazionale e contemporaneo. “Un’idea innovativa, che mettiamo a disposizione della Fondazione Mia (proprietaria dell’immobile, ndr). Un’idea ha detto Gori - che poggia su un modello formativo e su un piano economico-finanziario la cui sostenibilità è già stata verificata. A fronte di un canone d’affitto annuo (400mila euro annui) che Le oltre 70mila bottiglie e l'omonima Fondazione potrebbero trovare posto nell'ex monastero che il candidato sindaco del centrosinistra vorrebbe trasformare in un polo di alta formazione sulla cultura agroalimentare. I dubbi di Forza Italia l’Ente proprietario dell’immobile potrebbe incassare dalla società che si dovrà occupare della gestione dell’attività, e i cui soci dovranno essere individuati tra soggetti pubblici e privati, la Mia potrebbe avviare un mutuo per completare il piano di ristrutturazione del complesso, per il quale servono ancora diversi milioni”. “In questo modo la città otterrebbe tre benefici: la restituzione ad uso “pubblico” di un grande edificio storico; l’insediamento di un’attività di alta formazione in grado di autosostenersi; il reperimento dei fondi necessari a completare il restauro dell’immobile”. Ma come verrebbero usati gli spazi del monastero che offre più di 3.000 mq di superficie di pavimento? “Nel rispetto dei vincoli architettonici esistenti - spiega Gori - il progetto di massima a cui ha lavorato l’associazione InNova Bergamo, e che abbiamo condiviso, prevede di insediare nella Cascina Convento, un edificio oggi semi-distrutto, di fronte all’ex-convento, tutte le cucine, le attrezzature e le aule di esercitazione che richiedono impianti tecnologici specifici, mentre al piano terra del monastero vero e proprio troverebbero spazio tutte le attività più “leggere” - la biblioteca, le sale di lettura, alcune aule per le lezioni tradizionali - proprio in virtù del necessario rispetto del luogo monumentale . Al primo piano dell’edificio, caratterizzato dalle antiche celle dei frati, verrebbe poi ricavato uno spazio ricettivo con una quindicina di stanze circa, destinate sia ai docenti della scuola che al pubblico e gestite con il coinvolgimento degli allievi del Master di ospitalità. Le cantine, un luogo dal fascino straordinario, ospiterebbero attività di ristorazione, modulate su diverse tipologie di offerta e fasce di prezzo (dalla degustazione al ristorante vero e proprio), anche qui affidate alla gestione degli stessi studenti, nonché la già citata Fondazione Veronelli e un luogo di promozione delle eccellenze enogastronomiche del territorio e in particolare della piana di Astino. Il chiostro e gli spazi aperti dentro e fuori il monastero li immaginiamo aperti, fruibili, permeabili, disponibili per iniziative ed eventi culturali”. Perplessa sulla proposta di Gori è Forza Italia, che attraverso la candidata Alessandra Gallone afferma: "Sulla destinazione del complesso di Astino al centrodestra non mancano certo idee, sono anni che vengono pensate e avanzate proposte, ma è la fattibilità dei progetti che deve essere attentamente valutata. La proposta del team di Giorgio Gori è una bella idea, bellissima come tutte le altre ma, se fino ad oggi ancora nulla si è potuto concretizzare è stato solo per una questione di impraticabilità e fattibilità dal punto di vista della sostenibilità economico finanziaria". Ortofrutta, «va migliorata la capacità di investimento» “Il settore ha conosciuto un momento positivo nel recente passato, la Lombardia è leader nell’ortofrutta di alta gamma, ma il 2013 non è andato così bene come gli anni precedenti. Noi dovremo usare tutti gli strumenti che l’Ue ci mette a disposizione per migliorare la capacità di investimento, concentrandola. Cosi come spingiamo verso l’idea che le organizzazioni di produttori (Op) debbano emanciparsi dimensionalmente e strutturarsi in modo adeguato per ragioni di competitività”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, incontrando Trescore i vertici e i consiglieri di Aop UnoLombardia, l’associazione che rappresenta 13 organizzazioni di produttori ortofrutticoli lombardi. Aop Unolombardia, presieduta da Ambrogio De Ponti, con 195 milioni di euro di valore alla produzione commercializzata, rappresenta circa l’80% della produzione italiana di quarta gamma. “Incontrando l’Op più importante della Lombardia - ha sottolineato l’assessore - ribadiamo la nostra volontà di proseguire gli sforzi, investendo su strutture sempre più grandi, in grado di affrontare il mercato in modo significativo, per competere con i soggetti che a livello nternazionale hanno dimensioni maggiori delle nostre realtà produttive”. L’assessore ha sottolineato che “in tema di Organizzazioni comuni dei mercati (Ocm) è necessario armonizzare i comportamenti su base nazionale e, una volta definito il quadro lombardo, confrontarsi con le Regioni vicine per arrivare a una applicazione omogenea sui territori”. “Concentrando le risorse sulla promozione - ha aggiunto - che è l’attività strettamente legata alla mission delle organizzazioni di prodotto”. Affrontando la questione Psr, l’assessore ha ricordato nuovamente il “grande sforzo che la Lombardia ha fatto aumentando la compartecipazione, con 133 milioni di euro in più a disposizione rispetto alla programmazione precedente, e le misure di intervento in transizione a valere sul 2014”. Per quanto riguarda la grande distribuzione, infine, l’assessore ha ribadito la “necessità di recuperare quegli squilibri che non favoriscono la crescita dei margini e non riconoscono il valore aggiunto del primario”. L’assessore regionale all’agricoltura a Trescore per l’incontro con i produttori lombardi la Rassegna 24 aprile 2014 Si alza il sipario sul nuovo Gleno Il 12 aprile del 2011 veniva posata la prima pietra delle nuove residenze per anziani della Fondazione Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice in via Gleno. Dopo tre anni, il prossimo sabato 3 maggio, gli ambienti saranno ufficialmente presentati alla città, mostrando le nuove soluzioni realizzate per l’accoglienza e l’assistenza degli ospiti. La struttura ha richiesto un investimento di circa 50 milioni, due terzi dei quali finanziati dalla Fondazione CA.RI.S.M.A. (il nuovo acronimo - Casa di ricovero Santa Maria ausiliatrice - che, insieme al nuovo logo, identifica ora la storica istituzione cittadina), mentre un terzo è stato donato da Italcementi SpA e dalla Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati e per la Salute dei Fanciulli, che si sono così fatte carico della realizzazione di una delle nuove residenze denominata “Polo geriatrico riabilitativo della città di Bergamo”. Il progetto ha puntato al perfezionamento degli spazi comuni, così da ottimizzare le interazioni tra gli ospiti e i visitatori della struttura, migliorando le condizioni di vita dei primi e favorendo al contempo l’accoglienza di parenti e conoscenti in visita. Grande attenzione è stata posta anche nelle camere di degenza, tutte dotate di sistemi per le manovre assistenziali, impianti di ossigenoterapia e impianti vuoto per uso medicale. I 360 posti letto della nuova struttura, distribuiti in tre residenze in classe energetica A da 120 posti letto ciascuna, sono così suddivisi: 60 stanze singole e 150 stanze doppie per un volume complessivo dell’edificazione di 100.000 metri cubi. Curati anche gli spazi verdi, con la realizzazione di percorsi dedicati all’interno del giardino principale per consentire agli ospiti di vivere l’aria aperta in tutta si- Sabato 3 maggio l’inaugurazione della casa di riposo. Investiti 50 milioni, a disposizione 360 posti letto. La Fondazione rinnova anche nome e logo, si chiamerà “Carisma” La presentazione del nuovo logo. Da sinistra Francesco Currò, Miro Radici, Enrico Baleri e Fabrizio Lazzarini curezza. I lavori sono stati eseguiti mantenendo la piena operatività della casa di ricovero, riducendo al minimo i disagi dei pazienti che, nel frattempo, hanno continuato a vivere nelle strutture preesistenti, dove rimarranno ancora per i prossimi due mesi in attesa dell’espletamento delle procedure di accreditamento e di agibilità da parte degli organi competenti. «Per noi il 3 maggio sarà una data importante – ha dichiarato il presidente della Fondazione CA.RI.S.M.A Onlus Miro Radici – in cui si completerà un percorso rilevante iniziato tre anni fa. Vista l’importante ricorrenza abbiamo pensato anche di darci una veste grafica diversa attraverso il nuovo logo, 7 rimanendo però ancorati alla tradizione e al significato del nostro nome, che poggia su valori cardine legati al Divino e alla Vergine Maria». Il nuovo logo – creato così come il nuovo nome dall’art director Enrico Baleri - deriva dalla lettura attenta dell’iconografia della Madonna, a cui l’istituzione cittadina è dedicata. Dodici stelle a sei punte sono raccolte in una corona circolare di colore blu, un colore che rimanda al cielo, tonalità di riferimento anche per la segnaletica e parte degli arredi che caratterizzano le nuove residenze. In occasione dell’apertura della nuova struttura sono stati realizzati anche due libri che ripercorrono la storia della Fondazione. Il primo, firmato da Juanita Schiavini Trezzi, professoressa presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bergamo, s'intitola "Archivi per la storia dell'assistenza a Bergamo. Casa di Ricovero - Casa d'industria - ricovero di Mendicità Inventario 1811-1959". È un libro-inventario di tutti i fascicoli, volumi e registri di cui si compone l’archivio storico della Casa di Ricovero Santa Maria Ausiliatrice, della Casa d’Industria e del Ricovero di Mendicità, le tre istituzioni che tra 800 e 900 hanno costituito l’asse portante dell’assistenza pubblica bergamasca alle categorie degli anziani e degli invalidi. Il secondo libro, dal titolo "Tendere la mano ai bisognosi - Luoghi, vicende, personaggi della Casa di Ricovero dal XIX al XX secolo" è invece frutto del lavoro dell'Ateneo Scienze Lettere e Arti di Bergamo, rappresentato dal presidente Maria Mencaroni Zoppetti. Il volume ripercorre la storia della casa di cura cittadina e ricostruisce le dinamiche che diedero origine alla nascita dell’istituto assistenziale in epoca moderna, in modo da comprendere i legami con la società che l’aveva generato. Turismo, Bergamo vuole conquistare bambini e famiglie Il Comune migliora la comunicazione e i servizi per chi viaggia con i più piccoli. Albergatori e ristoratori possono aderire al club di prodotto Bergamo si attiva per andare incontro alle esigenze dei “baby turisti”, che rappresentano non solo i viaggiatori di domani, ma anche il cuore di famiglie dinamiche e desiderose di trovare comfort e servizi che incentivino soggiorni con visite culturali. Una fascia strategica e consistente, (l’Osservatorio nazionale sul turismo giovanile stima che ogni anno vanno in vacanza 7 milioni e 800mila ragazzi sotto i 18 anni) alla quale la città si propone ora con innovativi strumenti capaci di far sentire mamme e papà a loro agio e invogliare i più piccoli a scoprire le attrattive principali divertendosi. «I dati a disposizione ci indicano una presenza ancora limitata nella città di Bergamo di questa tipologia di turista – ha spiegato la delegata al Turismo del Comune Roberta Garibaldi -. Con la costruzione di una offerta dedicata vogliamo aprirci a questo mercato che ha già dimostrato segnali di interesse. Il progetto, denominato Bergamo Kids, è partito dallo studio delle risorse a disposizione dei bambini in viaggio in città e dall’identificazione delle esperienze e delle migliori proposte di soggiorno. È emersa una proposta ricca, ma non adeguatamente conosciuta, si è pianificato e quindi realizzato un processo di valorizzazione attraverso principalmente una più mirata comunicazione e molti strumenti» Il Comune di Bergamo ha studiato una mascotte, Zig Zag il cane di Arlecchino, che possa caratterizzare l’offerta e realizzato una App dedicata, “Bergamo Kids” (disponibile su Apple Store), per accompagnare i bambini alla scoperta della città, lungo i tre itinerari tracciati per gli adulti. È una App pensata interamente per loro, nei contenuti, nella grafica e nella fruizione. I bimbi, guidati passo a passo tra Bergamo Alta, Bassa e i Colli dal fido cane Zig Zag, andranno alla ricerca di indizi per ritrovare Arlecchino, tra enigmi e giochi. La App sarà utile ai turisti ma anche ai bimbi bergamaschi che vorranno dedicare qualche ora a riscoprire la città coi loro genitori. È stato realizzato anche un book ASSOCIAZIONE PANIFICATORI ARTIGIANI DELLA PROVINCIA DI BERGAMO - ASPAN ASSEMBLEA 2014 Presso la scuola Fondazione Istituto Sordomuti via Reich 49 – Torre Boldone (BG) Domenica 18 maggio 2014 in prima convocazione alle ore 9 in seconda convocazione alle ore 10,30 si svolgerà l’assemblea annuale dei soci. Ordine del giorno Parte privata riservata ai soci Aspan - ore 10,30 esame ed approvazione del bilancio consuntivo 2013; esame ed approvazione del bilancio preventivo 2014; nomina presidente del Collegio revisori dei conti; nomina membro del collegio revisori dei conti. Parte pubblica - ore 11 relazione del presidente; interventi dei presenti; In gioco con il cane di Arlecchino La App BergamoKids (concepita e sviluppata da Elastico srl) trasforma la visita della città in un gioco interattivo, spingendo i bambini (l’età consigliata è dai 6 ai 10 anni) a guardarsi intorno. Una sorta di caccia al tesoro, con quiz e indovinelli che si risolvono osservando la realtà. ZigZag, il cane di Arlecchino, ha perso il suo padrone e lo sta cercando disperatamente per le vie di Bergamo. Nella sua ricerca tocca 13 luoghi topici della città. Per ogni luogo, i piccoli troveranno un enigma da risolvere. Per ogni enigma risolto, guadagneranno una pezza colorata. Componendo tutte le pezze, potranno ricostruire Arlecchino, per la gioia del suo fedele cagnolino! Chi riuscirà nell’impresa potrà richiedere il Diploma personalizzato di Detective zigzagante-Città di Bergamo, che gli sarà recapitato via e-mail. ASSEMBLEA DEI SOCI LUNEDÌ 12 MAGGIO 2014 Sala “Caravaggio” del Polo fieristico di Bergamo - via Lunga sn AVVISO DI CONVOCAZIONE Nella sala “Caravaggio” del Nuovo Polo Espositivo – via Lunga a Bergamo è convocata l’assemblea generale ordinaria dei soci dell’Ascom - Associazione Esercenti e Commercianti della provincia di Bergamo – ai sensi degli articoli 14 e 15 dello statuto sociale – per lunedì 12 maggio 2014 alle ore 14 in prima convocazione e con il seguente ORDINE DEL GIORNO 1) relazione del presidente; 2) esame ed approvazione del bilancio 2013. Alle ore 15, trascorsa un’ora da quella fissata, l’assemblea si intenderà costituita in seconda convocazione e sarà valida qualunque sia il numero dei soci intervenuti. A seguire pranzo sociale. All’assemblea possono prendere parte soltanto i soci in regola con i contributi associativi (art. 24 dello statuto sociale). Grassobbio (BG), 16 aprile 2014 La app IL PRESIDENTE Roberto Capello IL PRESIDENTE Giovanni Paolo Malvestiti cartaceo per i bimbi che non utilizzeranno la App. «Sono strumenti in più per imparare a conoscere la storia, l’arte e la cultura bergamasche divertendosi», afferma Roberta Garibaldi. Chi frequenta la città con figli e nipoti deve poter percepire anche e soprattutto negli spazi pubblici una maggiore attenzione nei loro confronti, dunque, sempre a cura del Comune, è stato allestito un corner per l’intrattenimento dei bambini presso l’Urban Center e i bagni pubblici cittadini sono stati dotati di fasciatoi. Ad hotel e ristoranti aderenti al progetto verranno inoltre omaggiate le tovagliette da colorare, raffiguranti i principali punti d’interesse delle città, che i piccoli ospiti potranno portarsi a casa come ricordo della vacanza. Nel nuovo “Diario di viaggio” disponibile a breve per tutti i turisti vi saranno pagine e contenuti curati per i bambini. Turismo Bergamo ha collaborato al progetto dando spazio sul suo sito a pagine dedicate, che ospitano tutte le proposte turistiche elaborate. Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio, le Associazioni di categoria e Turismo Bergamo, alberghi e ristoranti possono aderire a un nuovo progetto di promo commercializzazione, in linea con le nuove tendenze del marketing turistico, che promuove strutture ricettive e ristorative che offrono servizi dedicati e garantiscono speciali accorgimenti per bambini e famiglie. Nasce quindi il club di prodotto “Bergamo Kids Club”. Partner tecnico del progetto la Brevi, azienda bergamasca che offre prodotti per la prima infanzia. 8 la Rassegna 24 aprile 2014 la cisl sui dati del primo trimestre Meno Cig a Bergamo, «il governo investa sugli ammortizzatori» Non accenna a diminuire, in Lombardia e in provincia di Bergamo, il ricorso alle casse integrazione, nonostante un primo segnale positivo di ripresa della produzione industriale: l'andamento del ricorso agli ammortizzatori sociali presenta comunque un panorama contraddittorio. In Lombardia emerge un incremento significativo delle richieste effettuate pari al 17,7% delle ore, con un aumento in particolare del ricorso alla cassa straordinaria. A Bergamo il dato vede una riduzione sostanziale del ricorso alla CIGS nel primo trimestre 2014 sul 4° trimestre 2013 pari al 67% , un incremento del 26% del ricorso alla cassa in deroga alla quale ricorrono meno aziende medio grandi e sempre più le imprese artigiane , un calo del ricorso alla cassa ordinaria. Complessivamente a Bergamo il ricorso alla cassa integrazione vede una riduzione del 12,4%, dato sostanzialmente fra i migliori delle province lombarde. Come ulteriore indicazione del permanere delle difficoltà di tenuta occupazionale va registrato il numero delle persone poste in mobilità nei primi tre mesi dell'anno; 336 a gennaio, 242 a febbraio, 373 a marzo, ai quali vanno purtroppo aggiunti coloro che hanno perso il posto di lavoro e non rientrano nella mobilità definita dalla legge 223. “La situazione - sottolinea Giacomo Meloni, della segreteria CISL di Bergamo - rimane preoccupante. Come chiediamo da tempo, vanno messi in atto efficaci politiche attive del lavoro e tutti gli strumenti atti a salvaguardare i posti di lavoro, a partire dai contratti di solidarietà, di cui possono beneficiare dal 31 marzo anche i lavoratori delle imprese artigiane, supportati da adeguati investimenti che il Governo deve approvare in tempi rapidi, sia per la solidarietà che la per la “deroga”, in quanto l’efficienza dei conti pubblici e la riduzione del debito pubblico non può passare da una riduzione delle tutele per chi sta perdendo o ha perso il posto di lavoro”. Aziende familiari, attenti alle "trappole" Le imprese familiari sono ancora il modello più tipico non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Nel nostro Paese, oltre l’80% delle società di capitali fa capo a una famiglia, percentuale che sale ancora nelle medie e piccole imprese. Secondo l’osservatorio Aidaf-Bocconi le imprese familiari (in questo caso medie e grandi), hanno mantenuto maggiore redditività e crescita, minor dipendenza da capitali terzi, fatto salire il numero dei dipendenti in misura maggiore rispetto alle altre, evidenziando pure una minore discontinuità negli assetti proprietari. “Grazie alle loro peculiarità hanno resistito bene alla crisi - ha spiegato agli imprenditori di Confindustria Bergamo Daniela Montemerlo, che si occupa di imprese familiari dal 1990 ed è consulente di aziende familiari e di famiglie imprenditoriali in Italia e all'estero, nonché docente di strategia delle aziende familiari all'Università SDA Bocconi e consigliere d'amministrazione del Banco Popolare dopo aver ricoperto analogo incarico nel Credito Bergamasco - puntando sulla prospettiva temporale di lungo termine con cui la proprietà opera e investe, sull’impegno della proprietà in una molteplicità di ruoli, sul radicamento nel territorio e sull’impegno sociale”. Ora però “la ripartenza” impone idee chia- Incontro in Confindustria Bergamo con Daniela Montemerlo, docente alla SDA Bocconi. «Fra i nodi più diffusi c’è l’indisciplina, la tendenza a dare per scontati coesione e fiducia tra soci e il limitato confronto con altre società» Daniela Montemerlo re e mente lucida per evitare le trappole in cui generalmente le imprese familiari possono cadere, soprattutto perché in questi ambiti la psicologia diventa protagonista e non è così facile distinguere i legami affettivi dalle valutazioni sull’assetto patrimoniale e sul miglior assetto del management. “Il caso classico – ha sottolineato la studio- sa – è rappresentato dall’inserimento nei ruoli chiave di figli e parenti non adatti, facendo così male sia alla società che a questi giovani”. Fra le trappole evidenziate c’è l’indisciplina che non fa riconoscere bene la distinzione fra azienda e famiglia e non fa applicare le giuste logiche meritocratiche; l’inerzia rende invece lenti nell’attuare soluzioni perché si vanno a toccare questioni delicate. C’è poi la tendenza a dare per scontato che le relazioni di parentela implichino coesione e fiducia tra soci familiari e quindi a trascurare la comunicazione sia tra diverse generazioni, sia all’interno di una stessa generazione, pianificando, se necessario, il cambiamento, sempre tenendo il timone sulla meritocrazia. Infine l’azienda familiare rischia di sentirsi “unica” e limita il confronto con altre imprese e famiglia. “In questo ambito – ha sottolineato la studiosa – le associazioni im- prenditoriali sono una palestra fondamentale”. Si aggiunge anche un pizzico di maschilismo, in via di superamento, che tende a mettere da parte la discendenza femminile per semplificare le successioni, rinunciando però a priori a risorse che potrebbero rivelarsi molto preziose. Serve dunque una struttura, anche semplice, per governare i rapporti con la famiglia, ma è fondamentale mantenere la forza della visione strategica e dell’intuizione dei fondatori, attualizzandola e allargandola a più ambiti. “E’ quanto hanno fatto le imprese di successo giunta alle terza o quarta generazione - ha sottolineato la studiosa - molto presenti anche sul territorio bergamasco”. Aspetto decisivo anche la condivisione della visione strategica con una squadra di talenti che in questo modo si sente in tutto e per tutto parte dell’azienda. Corso professionale di operatore del legno e dell’arredamento Organizzato dal Centro di Formazione Professionale di Curno, Confindustria Bergamo e la Fondazione Museo del Falegname Tino Sana. Una mirata diversificazione delle materie di studio, con un’attenzione maggiore alle nuove tecnologie, senza perdere di vista le competenze tradizionali, e la costante collaborazione con le aziende che operano nel settore permettono di assicurare un aggiornamento costante dei programmi e dei metodi, rendendoli sempre più adeguati alle esigenze delle aziende stesse. Il laboratorio di falegnameria con un nuovissimo centro di lavoro a 5 assi e l’aula informatica attrezzata con i più moderni software, assieme agli interventi formativi gestiti da tecnici aziendali all'interno della scuola e delle aziende, pongono il corso di operatore del legno e dell’arredamento in rilievo nel panorama della formazione professionale lombarda. la Rassegna 24 aprile 2014 9 Mercati esteri, la sfida si prepara anche in aula Le imprese bergamasche sono decise a non lasciarsi sfuggire le opportunità offerte dall’internazionalizzazione, sbocco spesso capace di fare la differenza di fronte alla stasi del mercato interno. E Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della Camera di Commercio, non è da meno, promuovendo e accompagnando il processo con una serie di interventi specifici. L’ultimo in ordine di tempo è stato uno short master - realizzato in collaborazione con le Organizzazioni di categoria del territorio, tra cui l’Ascom, nell’ambito del progetto “Innovation: the profitable implementation of ideas” -, che ha visto la partecipazione di 33 utenti, appartenenti a 30 imprese. Il percorso, della durata di 56 ore, si è svolto dal 14 febbraio al 2 aprile, con incontri a cadenza settimanale di otto ore. Sono stati analizzati i diversi aspetti che un’impresa interessata ad avviare un percorso di internazionalizzazione deve affrontare: l’analisi dei mercati per definire l’offerta competitiva, la valutazione critica dell’assetto organizzativo interno in vista dell’espansione all’estero, la definizione del piano economico-finanziario e l’elaborazione del business plan per presentare il proprio progetto di internazionalizzazione a potenziali soggetti finanziatori e partner. Il master ha fornito anche gli strumenti necessari a gestire preventivamente le principali problematiche di natura legale, fiscale e doganale che emergono nell’operare con i mercati esteri. I settori più rappresentati all’interno del corso sono stati quelli della meccanica e dei servizi alle imprese (con una percentuale per entrambi del 21%), il commercio (18%) e i comparti del legno e dell’edilizia (11% ciascu- Il primo short master di Bergamo Sviluppo dedicato all’internazionalizzazione ha coinvolto 30 imprese. Arrigoni: «Aziende chiamate ad innovarsi continuamente». Aperto il bando che finanzia servizi di assistenza e consulenza ■ Le aziende partecipanti Amaze Srl; Archimania Srl; B.M.A. Bergamo Montaggi Arredamenti Snc; Coges Srl; Cosmec Srl; Cpz Spa; Crippa Carmelino panificio pasticceria; Ecochem Srl; Lames di Barbieri Gianluca; Gianluca geom. Locatelli; Ferri Giuseppe; Geodag Sistemi Srl; Iencarelli Luca; Fabiani Spa; Invernizzi Srl; Itm Consulenza Srl; La Cisa Trasporti Industriali Srl; Meccanica Zappella Angiolino Srl; Me.La. Srl; Newsystem Srl; Officina Meccanica Carlo e Francesco Lamera Snc; Piazzalunga Srl; S.E.I.D. Srl; Sostel Srl; Studiohere di Becchere Giancarlo; T Consulting Srls; Tec.Meca Snc; Marco Paolo Servalli e Adele Sironi Snc. ■ Il bando A supporto dell’internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese con sede legale o operativa in provincia di Bergamo, la Camera di Commercio ha aperto, dallo scorso 10 febbraio, un bando per l’erogazione di servizi di assistenza e consulenza attraverso le associazioni di categoria. Le azioni devono riguardare almeno uno dei seguenti obiettivi: individuazione dei punti di forza e di debolezza e dei vantaggi competitivi delle imprese; acquisizione delle informazioni sui nuovi mercati finalizzata alla valutazione delle opportunità e delle minacce presenti; scelta ed accompagnamento nei mercati-obiettivi; definizione della strategia di ingresso nei nuovi mercati, delle strategie di business adeguate, del marketing mix da adottare, dei modelli organizzativi. Il bando (pubblicato sul sito camerale www.bg.camcom.gov.it) si chiuderà all’esaurimento dei fondi o, al massimo, entro il 31 dicembre 2014. Pasticceria criPPa / Almenno San Bartolomeo «Uno stimolo a guardare più lontano» Appena ricevuto quell’invito a partecipare come espositore alla fiera internazionale di dolci e snack a Colonia ha pensato «non sono pronto», ma poi un giro da visitatore tra gli stand lo ha voluto fare lo stesso, scoprendo che affacciarsi sul mercato estero poteva anche essere fattibile. Era il gennaio di quest’anno e poco dopo partiva lo short master sull’internazionalizzazione promosso da Bergamo Sviluppo: l’occasione giusta per chiarirsi le idee. È così che Fabrizio Crippa, classe 1972, seconda generazione impegnata nel panificio pasticceria Crippa Carmelino di Almenno San Bartolomeo, ha cominciato a cullare il sogno – come preferisce ancora definirlo - di ampliare gli orizzonti della propria azienda. L’attività nasce nel 1971 con papà Lino che fa il fornaio e affianca alla produzione di pane fresco quella di dolci e biscotti. Il mutare delle esigenze e dei consumi, con il pane che passa da alimento base a semplice accompagnamento, imponendo una diversificazione, e l’ingresso dei tre figli – oltre a Fabrizio, responsabile della pasticceria, Alex che si occupa del settore pane e Marianna della gestione dei negozi – portano ad una evoluzione che oggi vede l’impresa produrre dolci e prodotti da forno che arrivano attraverso le etichette della grande distribuzione in tutta Italia (con presenza costante nel Nord fino alla Toscana), curare il dettaglio in tre punti vendita (due ad Almenno San Bartolomeo e uno a Ponte San Pietro), oltre a sviluppare il nuovo filone del cake design. «L’estero non era un’esigenza così pressante – racconta Fabrizio -, ma si è presentato, quasi per coincidenza, come un’occasione da cominciare a prendere in considerazione, anche alla luce della crisi dei consumi interni che si sta facendo sempre più sentire. Con la nostra realtà siamo già andati oltre il mercato locale e provinciale ed ora l’idea di affacciarci con un nostro marchio all’estero è molto interessante, anche perché abbiamo una struttura in grado di garantire certi numeri». Crippa riconosce allo short master il grande merito di aver stimolato la voglia di guardarsi attorno e agire («che di questi tempi non è poco – rimarca – viste le difficoltà del fare impresa»), ma anche di aver messo in luce in anticipo alcune problematiche legate all’internazionalizzazione, permettendo una migliore analisi e programmazione. «Non ci si può far trovare impreparati – nota – e dunque occorre investire. Nel nostro settore serve ad esempio capire quali sono i prodotti più adatti, pensare ad un packaging dedicato, al marketing ma anche l’organizzazione aziendale ha il suo peso. Nonostante il made in Italy abbia grande appeal all’estero, un aspetto sul quale i potenziali clienti fanno molta attenzione sono la struttura e l’affidabilità delle imprese, spesso con la richiesta di certificazioni». «Per quanto ci riguarda – dice – procederemo gradualmente. Faremo senz’altro una riflessione sull’organizzazione, utile sempre e comunque, mentre siamo un po’ frenati dai costi di altre iniziative. Potremo però fare un piccolo test a luglio, parteciperemo infatti ad un evento della Koelnmesse, la fiera di Colonia, che festeggerà i 90 anni al Golf Club L’Albenza, in cui avremo l’opportunità di far degustare i nostri prodotti ad un pubblico internazionale». Quali possono essere le ricette capaci di conquistare le tavole internazionali? «Tra i nostri punti di forza abbiano lievitati e biscotti – afferma –, il panettone è una nostra specialità e all’estero è apprezzato tutto l’anno, non solo a Natale come da noi». a.f. no), seguiti da logistica e grafica e stampa (con una quota del 7% per entrambi) e alimentari ed elettronica (al 4%). Il 53,5% delle imprese partecipanti ha un numero di addetti inferiore a 15, la restante quota si colloca invece nella fascia tra i 16 e i 92 dipendenti. La metà dei partecipanti era rappresentata da titolari, soci o amministratori, il 32% da responsabili dell’area commerciale/ marketing. «Nell’attuale scenario economico, sempre più turbolento e competitivo – ha avuto modo di ricordare il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni - le aziende sono chiamate ad innovare continuamente le strategie, le strutture, i meccanismi operativi, il modello di business e gli strumenti gestionali adeguandoli ai mutevoli fabbisogni del mercato. Le attività progettate da Bergamo Sviluppo nell’ambito dell’internazionalizzazione hanno l’obiettivo di stimolare e facilitare lo sviluppo di una “cultura dell’internazionalizzazione”, fornendo strumenti e indicazioni per fronteggiare questa sfida complessa». Tra le altre iniziative realizzate dall’azienda speciale ci sono il corso base e avanzato di alta formazione “Imprenditorialità e Innovazione per l’internazionalizzazione delle MPMI”, che è giunto alla terza annualità ed ha “diplomato” sino ad ora 69 imprenditori, e una serie di seminari tematici e focus Paese nell’ambito della collaborazione Nibi – Nuovo Istituto di Business Internazionale, che fa capo a Promos. Unione europea, dirigenti artigiani alla scoperta delle opportunità Da Confartigianato Bergamo un corso sull’organizzazione e i progetti a favore delle imprese. Barzanò: «Ancora poco considerata l’azione di lobbying» Si è concluso lunedì 31 marzo il corso di formazione di base sull’Unione Europea promosso da Confartigianato Bergamo a favore dei dirigenti artigiani e dei funzionari, dal titolo “Gli imprenditori artigiani e l’Europa: istruzioni per l’uso”. Il percorso formativo, condotto dal professor Alberto Barzanò, esperto di relazioni internazionali e persona di riferimento per il progetto di cooperazione bilaterale con la regione tedesca del Baden-Württemberg promosso lo scorso anno da Imprese & Territorio, si è proposto di dare a tutti i partecipanti alcune informazioni sull’organizzazione e sui progetti Ue, con particolare attenzione al piano strategico di sviluppo Europa 2020 e al nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 che lo accompagnano, proponendo suggerimenti pratici su come gli imprenditori possono rapportarsi in modo attivo all’Ue, alle sue istituzioni, politiche e sistemi normativi. Il corso in tre lezioni, realizzato durante i mesi di febbraio e marzo, ha avuto lo scopo di preparare i dirigenti e il personale in previsione delle prossime elezioni europee e del semestre italiano della presidenza europea. Tra i temi toccati: cosa è l’Unione Europea, cosa fa e come può essere usata, i problemi di lingua, le cattive abitudini e gli stereotipi di cui spesso siamo prigionieri noi italiani, cosa significa essere cittadino europeo, quali sono le istituzioni e le fonti del diritto Ue, i principali finanziamenti aperti, tra i quali i programmi Horizon 2020 e Cosme. Particolare risalto è stato dato al tema della “lobby”, la capacita di rappresentare interessi Alberto Barzanò costituiti in modo tale da influenzare la percezione, la presentazione e la definizione delle politiche. Un metodo professionale molto usato per incidere sulle decisioni della Commissione Europea che purtroppo in Italia e nei Paesi latini ha una connotazione quasi negativa, mentre è molto ben curato nel mondo anglosassone e germanico. «Compito del buon lobbista – ha detto Barzanò – è quello di mettere il cliente in condizione di sapere oggi quello che gli altri si dovranno accontentare di leggere nei giornali di domani». In Europa le stime sulla lobby risalgono al 1992 e fanno riferimento a 3.000 gruppi di interesse con 10.000 – 12.000 dipendenti. In Usa oggi sono quasi 35.000 e nel solo Canada quasi 1.500. I clienti dei lobbisti sono per il 70% società, per il 20% città, governi e istituzioni, per il 10% associazioni e organizzazioni non governative. Il corso si è concluso il 31 marzo con un incontro dal titolo “Dall’Europa una spinta in più alle nostre imprese”, che ha avuto come relatore Fabrizio Spada, direttore della Rappresentanza regionale della Commissione europea a Milano, che ha fornito alcune informazioni sulle azioni di sostegno e le opportunità di finanziamento per le Pmi, nel contesto del nuovo Quadro pluriennale di Programmazione Finanziaria dell’Unione Europea 2014-2020. Riccardo Lena 10 la Rassegna 24 aprile 2014 Albino vuole diventare “città delle passioni” È il filo conduttore di una serie di eventi che per più di un mese animeranno vie e piazze, ma anche la chiave di volta per ripensare l’approccio al lavoro e al fare impresa. Gli organizzatori: «Mettendo al centro la passione si può ripartire». I commercianti racconteranno con dei cartelli l’amore per la propria attività Alle iniziative per rivitalizzare il centro storico e rilanciare le attività economiche, Albino ha dato una propria originale impronta. La città seriana ha infatti individuato nel tema della “passione” non solo il filo conduttore di una serie di eventi che per più di un mese animeranno vie e piazze, ma una chiave di volta per ripensare – alla luce dei profondi mutamenti portati dalla crisi, che sul territorio hanno lasciato ferite profonde, come la chiusura del cotonificio Honegger - l’approccio al lavoro, al fare impresa e comunità. Sotto lo slogan “Albino... che passione!” si susseguiranno nell’ordine “Arte... che passione!”, sabato 3 maggio, con circa 50 artisti dei settori più diversi – writer, pittori, scultori, fotografi, ceramisti, fumettisti – presenti con le proprie opere e con laboratori per il pubblico; il “Festival delle passioni”, sabato 17 e domenica 18 maggio, manifestazione dedicata al saper fare e alla creatività che, dopo il fortunato esordio dello scorso anno, raddoppia sviluppandosi su due giornate; “Giochi... che passione!”, sabato 31 maggio, con giochi da tavolo, di strada e di gruppo nel centro storico e “Gusto... che passione!”, domenica 8 giugno, giornata in cui cinque ristoratori albinesi saranno all’opera in contemporanea in piazza San Giuliano dove realizzeranno in diretta i propri piatti. Il programma, promosso e curato dall’associazione politico-culturale Per Albino, avrà come prologo un’iniziativa organizzata dall’associazione dei commercianti “Le Botteghe di Albino”, la mostra mercato di piante e fiori “Albino… un fiore di città” (venerdì 25 a domenica 27 aprile per tutta la giornata e sabato 26 solo al pomeriggio), pensata per riscoprire l’importanza del verde urbano, decorare il centro con fiori sulle finestre, sui balconi e nelle vie e sensibilizzare ad azioni di sostenibilità ambientale. «L’obiettivo – racconta Luigi D’Agostino, presidente dell’associazione Per Albino – è valorizzare la città e attirare gente anche da fuori, far diventare Albino il cuore pulsante della Valle Seriana grazie a questo ricco calendario di eventi, ancor più significativo se si pensa che è realizzato grazie al volontariato». Le iniziative si sviluppano nell’ambito del più ampio “Progetto Lavoro” dell’associazione e sulla scia del primo Festival delle E a giugno cinque ristoranti cucinano in piazza L’“appassionato” calendario albinese si chiude a tavola, con un’inedita iniziativa che coinvolge cinque ristoranti del paese. Sotto la comune insegna “Gusto... che passione!” domenica 8 giugno, dalle 9 alle 16, si ritroveranno a lavorare fianco a fianco in una cucina allestita nella piazza della chiesa i locali Osteria Ciacco, Angelo Bianco, Al Ponte, Alla Corte e Come una volta. Ognuno preparerà un piatto freddo, due piatti caldi ed un dolce, componendo un ricco menù che permetterà al pubblico di spaziare tra gli stili e le specialità di ciascuno. La gestione e gli incassi saranno equamente divisi. «Ci auguriamo che l’evento – spiega l’associazione Per Albino che lo ha promosso – possa essere l’avvio di una collaborazione tra le insegne che prosegua nel tempo. Si ripete spesso che occorre uscire dall’individualismo e provare a fare rete per cogliere nuove opportunità, noi abbiamo cercato di offrire un’occasione concreta per farlo, che i ristoratori hanno colto». Passioni, realizzato lo scorso, formula apprezzata lungo la quale si sono ora moltiplicati gli appuntamenti. «Abbiamo pensato che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo – prosegue il presidente – la passione fosse l’elemento su cui impostare un nuovo approccio ed un nuovo modello di economia. Crediamo che mettendo al centro la passione si possano trovare le idee, le capacità e l’entusiasmo per ripartire. Non abbiamo l’illusione di risolvere problemi tanto complessi come la crisi economica e occupazionale, abbiamo però voglia di affrontarli a modo nostro, “creativo” – precisa -. Pensiamo che anche nell’era digitale il saper fare che abita nelle passioni delle persone costituisca una potenziale grande risorsa e che quando c’è passione ogni attività può diventare utile o produttiva, perché è solo per passione che vi si dedica più tempo del dovuto, ci si mette fantasia, disponibilità e ostinazione». Nel weekend clou delle manifestazioni, quello del Festival, saranno circa 150 gli espositori che metteranno in mostra le proprie abilità: privati cittadini, hobbisti, commercianti e artigiani riaccenderanno i riflettori sul valore del lavoro manuale, dei vecchi mestieri, delle creazioni uniche e originali. L’occasione è interessante anche per i commercianti del paese, che potranno contare sul richiamo degli eventi per far conoscere la propria offerta, ma che sono pure invitati a mettersi in gioco in prima persona, rompendo gli schemi consueti in cui sono inserite le attività. Si pensa infatti al negozio come business, tutt’al più come servizio, quasi mai ci si sofferma sulla passione che anima chi tutti i giorni sta dietro al bancone. Nel corso della manifestazione i commercianti racconteranno perciò con dei cartelli la passione per il proprio lavoro, invitando i cittadini a leggere con occhio diverso la propria professione. Non mancano delle vere e proprie chicche, come un bus navetta a due piani in stile londinese che effettuerà collegamenti con le frazioni e una sottoscrizione a premi che coinvolge e sostiene il commercio di vicinato e che mette in palio niente meno che un viaggio a Londra per due persone con visita alla mostra alle Royal Academy del più illustre cittadino albinese, il pittore Giovan Battista Moroni. COMUNICATO per la propaganda elettorale relativa alle campagne per l’elezione diretta dei sindaci, dei Consigli Comunali e dei membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia del 25 maggio 2014 La Rassegna srl editrice de La Rassegna e del sito web www.larassegna.it, in conformità di quanto prescritto dalla Legge 22 febbraio 2000 n. 28, così come modificata dalla Legge 6 novembre 2003 n. 313, e viste le Delibere n. 138/14/CONS e n. 139/14/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblicate sul sito www.agcom.it rispettivamente in data 2/4/2014 e 4/4/2014 e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 78 e n. 79 del 3/4/2014 e del 4/4/2014 COMUNICA che, a partire dal 10 aprile 2014 e fino al 22 maggio 2014 compreso, pubblicherà su La Rassegna e sul sito www.larassegna.it messaggi politici elettorali a pagamento per le campagne per le elezioni dirette dei Sindaci, dei Consigli Comunali, dei Consigli Circoscrizionali e l’elezione dei membri del Parlamento Europeo spettanti all’Italia, fissate per il 25 maggio 2014, alle seguenti condizioni. Il soggetto richiedente dovrà consegnare (o inviare via e-mail) l’annuncio su supporto magnetico in formato .pdf o .jpg per la stampa e in formato .gif animato o .jpg per gli annunci sul sito web. Sono accolte soltanto le forme di messaggio politico ammesse dalla normativa vigente e dalle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Non sarà accettata nessuna forma di accaparramento di spazi che impedisca la parità di condizioni di accesso ad altri interessati che ne facciano richiesta nei limiti di tempo sopra indicati. L’assegnazione degli spazi sarà effettuata secondo La Rassegna Formato il criterio della priorità temporale della prenotazione: più precisamente, la selezione avverrà secondo un criterio rigidamente cronologico di ricevimento delle richiesta, che sarà attestato dalla data e dall’ora della ricevuta di pagamento. La Rassegna srl ha adottato un codice di autoregolamentazione consultabile presso la redazione in via G.Mazzini 24, Bergamo, telefono 035 213030. Il pagamento sarà anticipato all’atto della prenotazione. La Rassegna.it Dimensione (in mm. b x h) Prezzo Pagina intera 275 x 378 € 1.500,00 + iva Ultima di copertina 275 x 378 € 2.000,00 + iva Mezza pagina 275 x 168 € 750,00 + iva Junior page 181 x 168 € 650,00 + iva Piede pagina 275 x 84 € 450,00 + iva Dimensione (in pixel b x h) Animated .gif Durata Prezzo Sfondo 1920 x 1080 no 7 giorni € 900,00 + iva Pop-up homepage 400 x 400 no 7 giorni € 700,00 + iva Banner spalla destra 300 x 250 si 7 giorni € 500,00 + iva Formato la Rassegna 24 aprile 2014 Confcooperative e Creberg, intesa per facilitare l’accesso al credito Dalla banca un plafond di 5 milioni di euro destinati al supporto degli associati. Guerini: «Crescente la propensione delle coop ad investire in servizi e progetti innovativi che richiedono finanziamenti più orientati allo sviluppo» Confcooperative Bergamo e Credito Bergamasco hanno siglato un importante accordo operativo mirato a garantire un accesso più facilitato al credito alle imprese e alle cooperative iscritte all’Associazione bergamasca. Con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico del territorio servito, il Credito Bergamasco ha infatti messo a disposizione, a condizioni favorevoli, un plafond di 5 milioni di euro destinato al supporto finanziario di iniziative delle imprese e delle cooperative aderenti a Confcooperative Bergamo, aventi un fatturato annuo sino a 250 milioni di euro. Gli importi per singola operazione non dovranno superare i 150mila euro e potranno essere richiesti sotto qualsiasi forma tecnica: dai finanziamenti ai crediti commerciali Italia ed estero, ai crediti di firma e cassa. Saranno considerati finanziabili tutti quei progetti ed iniziative capaci di rispondere ai bisogni che emergono sul territorio presidiato da Confcooperative Bergamo. Il Creberg si impegna a riservare alle pratiche segnalate la migliore attenzione per una sollecita definizione delle operazioni a condizioni agevolate, ferma restando la possibilità di non accogliere eventuali domande di finanziamento prive dei necessari requisiti. «Si tratta di un’importante iniziativa - sottolinea Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo -. Il tema dell’accesso al credito è diventato un questi anni sempre più rilevante, sia per le oggettive difficoltà che la crisi ha comportato nel sistema del credito, sia perché con la maturazione del sistema imprenditoriale cooperativistico anche le esigenze di investimento dei cooperatori sono molto cambiate. In passato si usavano strumenti come l’anticipo fatture per far fronte soprattutto al cronico ritardo dei pagamenti della Pubblica amministrazione. Oggi, a fianco di questa esigenza che purtroppo in molti casi rimane elevata, c’è una crescente propensione delle cooperative ad investire in servizi e progetti innovativi che richiedono un apporto di credito più orientato alla dimensione di sviluppo: ecco perché accordi e convenzioni come quella che abbiamo sottoscritto con il Credito Bergamasco sono importanti e danno la misura della capacità della nostra organizzazione di essere vicina alla proprie cooperative». «L’accordo siglato con Confcooperative Bergamo - dichiara il direttore territoriale del Credito Bergamasco, Cristiano Carrus - è l’ennesima testimonianza di come il Credito Bergamasco continui a mettersi al servizio dell’economia e delle realtà produttive del territorio servito, manifestando estrema vicinanza al mondo delle Pmi e del Mid Corporate, vero tessuto connettivo dell’economia locale e “core business” della Banca, con l’obiettivo di fornire gli strumenti più efficaci per affrontare con successo le sfide presentate dal difficile quadro congiunturale. Tale nostra vicinanza è ancor più marcata nei confronti del mondo cooperativo, anche in considerazione del fatto che Creberg e la Capogruppo Banco Popolare trovano la propria origine nella matrice cooperativistica». «L’intesa perfezionata – afferma il Responsabile del Servizio Sviluppo del Credito Bergamasco, Gianfranco Prosperi – si innesta nella scelta strategica della Banca di instaurare rapporti di collaborazione sempre più stretti con le Istituzioni locali e le Associazioni di categoria, nella convinzione che la comune profonda conoscenza del territorio ed il capillare presidio dello stesso possano garantire un valido sostegno agli operatori economici delle zone servite». Presentazione delle domande fino al 31 gennaio 2017 Indennizzo a chi cessa l’attività, l’assistenza di “50&Più Enasco” Per scongiurare il rischio che i commercianti che cessano l’attività si trovino senza reddito ed ancora in attesa della pensione, tornano gli indennizzi, pari a poco più di 500 euro al mese. Il beneficio, già previsto dal 1996 e di cui la categoria ha potuto usufruire fino al 31 dicembre 2011, è stato ripristinato con la legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013, comma 490). Un atto fortemente voluto dalla Confcommercio, vista la persistente crisi del settore. La prestazione funziona come un ammortizzatore sociale, per accompagnare fino alla pensione coloro che lasciano definitivamente l’attività. L’opportunità è stata nuovamente prevista fino al 31 dicembre 2016 e le istanze si possono presentare fino al 31 gennaio 2017. Non è assistenza a carico dello Stato, ma autogestione. La concessione dell’indennizzo viene finanziata - fino al 31 dicembre 2018 - con la maggiorazione dello 0,09% dell’aliquota contributiva prevista per i commercianti in attività iscritti all’Inps. ■ Destinatari - Sono tutti coloro che esercitano, titolari o collaboratori, l’attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante, i gestori di bar e ristoranti, gli agenti e rappresentanti di commercio. ■ Requisiti e condizioni - E’ necessario che gli interessati che hanno cessato o cesseranno l’attività entro il 31 dicembre 2016 (il periodo va dal 1° gennaio 2012 alla fine del 2016), abbiano più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 anni, se donne, e vantino un’iscrizione al momento della cessazione dell’attività per almeno 5 anni, in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti attività commerciali istituita presso l’Inps. Sono necessari altresì: la cessazione definitiva dell’attività; la riconsegna dell’autorizzazione per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (nel caso in cui quest’ultima sia esercitata con l’attività di commercio al minuto); la cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese; la cancellazione del titolare dal Registro degli Esercenti il Commercio per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande; la cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti e Rappresentanti di Commercio. ■ Incompatibilità del beneficio - L’indennizzo è incompatibile con attività di lavoro autonomo o subordinato e la corresponsione del beneficio termina dal primo giorno del mese successivo a quello in cui sia stata ripresa l’attività lavorativa, dipendente o autonoma. Il beneficiario deve comunicare all’Inps la ripresa dell’attività entro 30 giorni dal suo verificarsi. A sua volta l’Inps deve effettuare i controlli sul rispetto della norma. ■ Misura, durata e modalità - L’indennizzo compete dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda e fino al momento in cui si potrà percepire la pensione di vecchiaia. Ciò significa che, rispetto al passato, l’indennizzo avrà una durata supe- riore ai tre anni, visto che l’assegno dovrebbe essere erogato fino al momento di accesso alla pensione. Ma su quest’ultimo aspetto il condizionale è d’obbligo, in quanto è necessario attendere che si pronunci prima il Ministero del Lavoro e poi l’Inps con la circolare applicativa. L’importo – pari quest’anno a 501 euro mensili – è identico al trattamento minimo di pensione concesso dall’Inps ai commercianti iscritti alla gestione. L’Istituto ritiene che la titolarità di un trattamento pensionistico non impedisca la concessione dell’indennizzo. In una situazione del genere potrebbero trovarsi i titolari di assegno di invalidità, di pensione di anzianità, nonché le vedove ed i vedovi che hanno una rendita di reversibilità. Per ottenere la prestazione occorre inoltrare all’Inps un’apposita domanda. I periodi in cui viene riscosso l’assegno si considerano come lavorati ai fini della pensione. La contribuzione figurativa si somma a quella di lavoro solo per raggiungere il diritto, in quanto lo scopo della prestazione è di evitare che il commerciante con pochi versamenti possa restare senza reddito e pensione. E’ possibile rivolgersi agli uffici del Patronato 50&PiùEnasco, che, gratuitamente, dopo una verifica dei requisiti, possono provvedere alla predisposizione dell’apposita domanda e all’inoltro all’Inps. Lo sportello dedicato è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12 e dalle 14.15 alle 17. 50 & Più Enasco, via Borgo Palazzo, 137, Bergamo 11 L’assessore regionale in visita alla Stemin «Pronti a sostenere un distretto dell’alluminio a Bergamo» “La Regione Lombardia intende porsi come facilitatore per la realizzazione di un Distretto dell’alluminio nella ergamasca”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo, Claudia Maria Terzi, a margine della visita alla Stemin di Comun Nuovo, azienda leader nel riciclaggio di materiale ferroso. “Siamo pronti a farci promotori del progetto - ha proseguito - mettendo attorno a un tavolo i diversi attori interessati. Il ruolo dell’Ente regionale è proprio quello di mettere le varie eccellenze del territorio nelle condizioni di fare sistema. Una filiera, che non solo permetterebbe di ridurre i costi, acquistando materie prime a prezzi più convenienti, ma darebbe anche un significativo impulso all’occupazione, come confermato dagli stessi vertici della Stemin”. “Trasformare rifiuti metallici in materia prima - ha dichiarato Terzi durante la visita, che rientra nel tour organizzato dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Lombardia, in collaborazione con Confindustria Bergamo - salvaguardando l’ambiente, con un’elevata efficienza energetica e quindi riversando meno emissioni nell’aria è la prerogativa della Stemin, altra realtà eccellente del panorama bergamasco per tecnologie innovative nel campo della Green Economy”. Stemin spa, società bergamasca che fa parte del Gruppo Foglieni, si occupa di recupero, trattamento e riutilizzo di rottami metallici ferrosi, a residuo zero, con un fatturato annuo di 15 milioni di euro. I rottami vengono così trasformati in materia prima, per lo più caloriferi, di cui la Stemin è il terzo produttore a livello mondiale. L’assessore regionale ha vistato anche la 3V Green Eagle, azienda di Grassobbio, leader nel trattamento di rifiuti liquidi, fanghi industriali e civili, sedimenti e bonifica di terreni inquinati. “Aziende come questa, definita dal suo stesso titolare multinazionale a conduzione familiare - ha commentato l’assessore - rende esattamente l’idea di realtà nate dallo spunto di un imprenditore, cresciute con la sua famiglia, attraverso le generazioni, e che grazie allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia, hanno oggi un carattere internazionale a tutti gli effetti e portano il nome di Bergamo in giro per il mondo. Da bergamasca - ha concluso Terzi - sono particolarmente orgogliosa che ci siano aziende della mia terra tra quellericonosciute dalla Comunità Europea per aver sviluppato le migliori tecnologie”. 12 24 aprile 2014 la Rassegna TEATRO DONIZETTI la Rassegna L’indagine 24 aprile 2014 Confcommercio: «Il 60% delle famiglie ha ridotto pranzi e cene fuori casa» Nel 2013 peggiorata la capacità di spesa. Pesano la disoccupazione e i carichi fiscali. Sangalli: «Siamo di fronte ad una ripresa ancora troppo timida e incerta» Anche se l’incertezza continua ad essere il sentimento più diffuso, per la prima volta dal 2011 migliora il clima di fiducia delle famiglie, con la percentuale di ottimisti che supera quella di quanti guardano con sfiducia al futuro immediato (37,3% contro 24,6%). E’ uno dei principali risultati che emergono dall’Outlook Italia Confcommercio-Censis relativo al primo semestre 2014, presentato dal direttore del Censis, Giuseppe Roma, e dal responsabile dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella. Dallo studio emerge anche che negli ultimi dodici mesi si è acuita nelle famiglie la difficoltà di mettere qualche euro da parte, così come il timore di non poter mantenere il proprio tenore di vita. Più del 50% delle famiglie ha visto peggiorare le proprie capacità di spesa rinviando quelle rimandabili (ristrutturazione dell’abitazione, acquisto di elettrodomestici e di automobili) e tagliando, di conseguenza, i consumi: il 62,3% ha ridotto pranzi e cene fuori casa, il 58% cinema e svaghi, il 51% l’acquisto di generi alimentari. Tra i fattori che frenano l’economia del Paese, sul primo gradino del “podio” c’è la mancanza di lavoro (40,8%), seguita dall’inadeguatezza della classe politica (37,2%) e dalle tasse troppo alte (23,3%). Per gran parte degli italiani, comunque, il governo Renzi può far uscire il Paese dalla crisi, attraverso soprattutto interventi per creare nuova occupazione e per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese. “Il rapporto Confcommercio-Censis ci consegna sostanzialmente tre dati - commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli -: il primo è che siamo di fronte ad una ripresa ancora troppo timida, fragile e incerta; il secondo, che le famiglie di conseguenza sono costrette a ridurre ancora i consumi, rinunciando a molte spese o rinviandole a tempi migliori, come per l’acquisto di elettrodomestici o la ristrutturazione della propria abitazione; il terzo, che l’annuncio delle riforme del governo Renzi ha dato una vera e propria scossa al clima di fiducia e, per la prima volta da 3 anni a questa parte, gli ottimisti hanno superato i pessimisti. In sintesi, c’è una gran voglia di ripartire La percentuale delle famiglie che effettueranno acquisti o che rinvieranno le proprie spese nei prossimi mesi Fonte: Outlook Italia Confcommercio-Censis, 2014 che va immediatamente sostenuta”. “Il governo Renzi - prosegue Sangalli - dispone di un rilevante capitale di fiducia che deve essere sostenuto per realizzare quella ricetta che da tempo portiamo avanti: più riforme e più lavoro, meno spesa pubblica e meno tasse. Quanto al DEF, bene le prime misure sul lavoro che vanno nella direzione di favorire nuove assunzioni, soprattutto attraverso l’apprendistato, ma rimaniamo fortemente critici per gli interventi sulle tasse, innanzitutto perché il sostegno ai redditi più bassi, pur costituendo un primo segnale che può avere effetti positivi sui consumi, è una misura discriminatoria nei confronti dei lavoratori autonomi, dei titolari di redditi d’impresa e dei pensionati che rimangono esclusi dai benefici sull’Irpef. Ma quello che più ci preoccupa - conclude sangalli - è che la pressione fiscale è destinata ad aumentare passando dal 43,8% al 44%, un livello assolutamente incompatibile con qualsiasi prospettiva di crescita. Per ridurre la pressione fiscale bisogna imboccare un percorso certo, graduale e sostenibile di riduzione generalizzata delle aliquote Irpef”. Tre lezioni per imparare a stendere un curriculum efficace ed affrontare al meglio il colloquio professionale Torna l’iniziativa “Una Bussola per il Lavoro” con cui la BCC della Bergamasca, in collaborazione con il Servizio Orientamento, Stage e Placement dell’Università di Bergamo, si attiva per fornire a giovani ed adulti, talvolta alla ricerca di una seconda occasione di collocamento nel mercato lavorativo, gli strumenti per redigere un curriculum efficace e affrontare al meglio un colloquio di lavoro. Tre lezioni, guidate dai docenti dell’Ateneo Elena Gotti e Lorenzo Locatelli, daranno infatti ai partecipanti l’opportunità non solo di comprendere le strategie più idonee per proporsi, ma anche di confrontarsi con degli specialisti per capire gli errori più comuni nell’affrontare lo scoglio del primo incontro in azienda. L’appuntamento con la “scuola di formazione lavorativa” è fissato nelle aule della BCC della Bergamasca a Zanica per il 13, il 15 e il 20 maggio dalle 18.30 alle 20.30. Nelle sei ore di corso, La Bcc della Bergamasca dà una mano a chi è in cerca di una occupazione accanto alla sessione teorica, è prevista anche una parte operativa-pratica affidata a simulazioni del colloquio di lavoro sostenute dai partecipanti. “Lo scorso anno - spiega Gualtiero Baresi, Presidente della BCC - abbiamo verificato la validità di queste serate formative. Le valutazioni positive dei partecipanti ci hanno spinto a riproporre per il secondo anno consecutivo questa iniziativa che rientra nei progetti sostenuti dal nostro istituto di credito per supportare giovani e adulti nella ricerca dell’impiego, soprattutto in un periodo complesso come quello che stiamo affrontando, in cui il lavoro continua ad essere una emergenza”. “Una bussola per il lavoro” lo scorso anno ha visto il coinvolgimento di oltre 40 persone ed è l’ultimo nato tra i progetti messi in pista dalla BCC della Bergamasca sulla formazione, come “Scuola di Banca”, che permette agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori di approcciarsi a concetti di economia e finanza sotto la guida vigile degli “addetti ai lavori” della Banca, e “Le faremo sapere”, lezione tra serio e comico tenuta dall’attore Pietro Ghislandi per imparare ad affrontare il colloquio di lavoro, primo momento topico nell’incontro tra azienda e candidato. Art Up, la Banca Popolare mette in mostra i suoi capolavori La Banca Popolare di Bergamo promuove il progetto Art Up, un’iniziativa culturale finalizzata alla conoscenza del proprio patrimonio artistico. Ogni mese, un’opera d’arte diversa facente parte della collezione della Banca, verrà esposta al pubblico nell’atrio della Sede Centrale di Piazza Vittorio Veneto 8. Non una semplice presentazione, ma un vero e proprio “invito” alla lettura e alla fruizione tramite schede storico-critiche illustrate e collezionabili, realizzate per l’occasione dallo storico dell’arte Enrico De Pascale, Curatore responsabile della collezione. Con il progetto Art Up vengono così rese visibili opere d’arte antica e contemporanea normalmente “inaccessibili” perché ubicate negli uffici, nelle filiali, nei caveaux della Banca. La collezione d’arte della Banca, che assomma diverse centinaia di opere di età compresa tra il XIV e il XXI secolo (dipinti, sculture, disegni, fotografie, stampe, ecc.), si è formata nel corso di quasi centocinquant’anni, intrecciando le proprie vicende con quelle della Banca stessa, fondata nel lontano 1869. Una raccolta ampia e variegata capace di coniugare l’attenzione per la produzione artistica locale e nazionale - da Baschenis a Fra’ Galgario, da Piccio a Manzù, da Ghirri a Boetti - con l’interesse per le proposte più sperimentali della scena internazionale: da Kapoor a Buren, da Armleder a Gillick, da Halley a Yan Pei Ming. Una varietà di opzioni linguistiche ed espressive che è frutto di precise scelte collezionistiche orientate a rappresentare al meglio il complesso e articolato panorama della cultura artistica passata e contemporanea. Il direttore generale della Popolare, Osvaldo Ranica così commenta: “Siamo al quarto appuntamento del progetto Art Up, ideato per consentire ai nostri clienti e a tutti gli appassionati d’arte di cono- scere da vicino le opere della collezione d’arte antica e contemporanea della nostra Banca, mediante apposite schede descrittive. Fino al 13 maggio 2014, proponiamo l’esposizione di un’opera davvero emozionante del noto artista trevigiano Serse Roma, dal titolo Paesaggio adottivo - Gas del 2001 (nella foto). Confidando che l’iniziativa possa costituire un ulteriore ed efficace contributo alla comprensione degli orientamenti più interessanti del panorama artistico contemporaneo, auguro a tutti una buona visione e una buona lettura”. 13 Innovazioni tecnologiche, si premiano i brevetti Con l’obiettivo di premiare le imprese della provincia che abbiano realizzato interventi tecnologicamente innovativi e abbiano utilizzato il brevetto quale strumento di valorizzazione e di protezione della proprietà intellettuale, è a disposizione un fondo di 45mila euro da erogare sotto forma di premi in denaro. Sono proponibili per il premio: prodotti o processi innovativi oggetto di brevetto europeo o PCT (Patent Cooperation Treaty) concesso dal 1° gennaio 2013; domanda di brevetto per invenzione con rapporto di ricerca dello European Patent Office (EPO) pubblicato dal 1° gennaio 2013. Sono concessi per le due categorie di innovazioni ammesse (prodotto e processo) fino a 3 premi da 15mila euro ciascuno. Ogni impresa può presentare più domande, con consegna allo sportello dell’Ufficio promozione, tramite invio per posta ordinaria o con posta elettronica. Saranno esaminate le domande pervenute fino al 31 agosto 2014. Il bando e il modello di domanda sono presenti sul sito della Camera di Commercio. Per maggiori informazioni contattare la referente Graziella Jacomucci 03542.25.213. Sportelli catastali a Barbata e Fontanella Sono aperti dal 22 aprile scorso gli Sportelli Catastali Semplici nati dall’accordo tra l’Agenzia delle Entrate e i comuni associati di Fontanella e Barbata. I cittadini potranno così richiedere le visure catastali presso la sede di entrambi i comuni. Per quello di Fontanella, in Piazza 26 Aprile 75 e per quello di Barbata presso la sede in via Vittorio Veneto 62. I due sportelli saranno aperti da lunedì, a giovedì dalle 9 alle 12,30. Per avere ulteriori informazioni o contattare i referenti dello sportello è possibile contattare i due Comuni. L’apertura dei 2 sportelli rafforza la presenza dell’Agenzia sul territorio della bergamasca, andandosi ad aggiungere agli sportelli già disponibili in provincia quali quelli di Bergamo, Treviglio, Valgoglio, Lovere, Clusone, Zogno e Vilminore. Un concerto sostiene la mensa dei Cappuccini “Facciamo ABBA... stanza per chi è meno fortunato di noi?” è il titolo del concerto benefico con le hit dei mitici Abba in programma giovedì 8 maggio alle 21 al Palacreberg di Bergamo. Con il sottotitolo “la musica è cibo non solo per lo spirito”, l’evento organizzato da associazione Progetto Bergamo con il contributo della Fondazione Luigi Mazzocchi Onlus raccoglierà fondi per la mensa dei poveri di Bergamo gestita dai frati Cappuccini. Sul palco la tribute band ABBAclub e un ospite speciale come Morris Albert, protagonista - come il famoso gruppo pop svedese - della scena musicale degli anni Settanta. Aprirà la serata la BBBband, composta da professionisti bergamaschi accomunati dalla passione per la musica. Info: [email protected] Marco Daminelli 393.9483546 14 la Rassegna 24 aprile 2014 Il il mensile dei bergamaschi che amano la buona tavola IN EDICOLA E ON-LINE affaridigola.it www. abbonamenti: via Borgo Palazzo, 137 - Bergamo - tel. 035.4120304 pubblicità: via Mazzini, 24 - Bergamo - tel. 035.213030 - [email protected] la Rassegna 24 aprile 2014 15 Le scadenze di maggio Con la collaborazione del Centro Studi Seac mercoledì 7 maggio ■ Inps - gestione separata Versamento del contributo del 22%, 27,72% o 28,72% da parte dei committenti, sui compensi corrisposti a aprile a collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori a progetto, collaboratori occasionali, nonché incaricati alla vendita a domicilio e lavoratori autonomi occasionali (compenso superiore a € 5.000). Versamento da parte dell’associante del contributo dovuto sui compensi corrisposti a aprile agli associati in partecipazione con apporto esclusivo di lavoro, nella misura del 22%, 27,72% o 28,72% (soggetti non pensionati e non iscritti ad altra forma di previdenza). ■ 5‰ dell’irpef iscrizione elenco beneficiari Invio telematico da parte degli enti di volontariato (ONLUS, APS, ecc.) e delle associazioni sportive dilettantistiche, della domanda di iscrizione negli elenchi 2014 dei possibili destinatari del 5‰ dell’IRPEF. giovedì 15 maggio ■ Iva - corrispettivi grande distribuzione Invio telematico dei corrispettivi relativi al mese di aprile da parte delle imprese della grande distribuzione commerciale e di servizi ■ Inps - contributi Ivs Versamento della prima rata fissa per il 2014 dei contributi previdenziali sul reddito minimale da parte dei soggetti iscritti alla gestione INPS commercianti – artigiani. Va evidenziato che i dati necessari per il versamento devono essere recuperati direttamente dal “Cassetto previdenziale”. venerdì 16 maggio ■ Iva - liquidazione mensile e trimestrale - Liquidazione IVA riferita al mese di aprile e versamento dell’imposta dovuta; - Liquidazione IVA riferita al primo trimestre e versamento dell’imposta dovuta maggiorata degli interessi dell’1% (da non applicare ai soggetti trimestrali speciali). ■ Iva - dichiarazioni d’intento Invio telematico della comunicazione dei dati relativi alle dichiarazioni d’intento ricevute: - per le quali sono state emesse “per la prima volta” fatture senza IVA registrate per il primo trimestre (soggetti trimestrali); - per le quali sono state emesse “per la prima volta” fatture senza IVA registrate per il mese di aprile (soggetti mensili). Tale termine va inteso quale “termine ultimo” e pertanto la comunicazione può essere inviata anche in un momento antecedente ancorché nel mese / trimestre non sia stata emessa alcuna fattura connessa con le dichiarazioni d’intento ricevute. ■ Irpef - ritenute alla fonte su redditi di lavoro dipendente e assimilati Versamento delle ritenute operate ad aprile relative a redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaboratori coordinati e continuativi e lavoratori a progetto – codice tributo 1004). ■ Irpef - ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo Versamento delle ritenute operate ad aprile per redditi di lavoro autonomo (codice tributo 1040). ■ Irpef - altre ritenute alla fonte Versamento delle ritenute operate ad aprile relative a: - rapporti di commissione, agenzia, mediazione e rappresentanza di commercio (codice tributo 1038); - utilizzazione di marchi e opere dell’ingegno (codice tributo 1040); - contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro (codice tributo 1040) e Adempimenti Prorogata “a regime” la comunicazione dei beni ai soci / familiari e dei finanziamenti / capitalizzazioni Come noto, l’art. 2, DL n. 138/2011, ha previsto l’obbligo di comunicare: - i beni d’impresa concessi in godimento, da una società / ditta individuale, ad un socio / familiare (a titolo personale), senza corrispettivo ovvero ad un corrispettivo inferiore a quello di mercato; - i finanziamenti / capitalizzazioni, concessi nell’anno dai soci / familiari a favore della società / ditta individuale “per un importo complessivo, per ciascuna tipologia di apporto, pari o superiore a tremilaseicento euro”. Le predette comunicazioni, come specificato dall’Agenzia delle Entrate nei Provvedimenti del 2.8.2013 94902 e 94904, devono essere effettuate entro il 30 aprile dell’anno successivo: • a quello di chiusura dell’anno per cui i beni sono concessi o permangono in godimento; • a quello di chiusura del periodo d’imposta in cui sono stati ricevuti i finanziamenti o le capitalizzazioni. Il nuovo termine di invio della comunicazione L’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento 16.4.2014, n. 54581, intervenendo sui citati Provvedimenti 94902 e 94904, ha modificato la scadenza di presentazione delle comunicazioni in esame fissandola “entro il trentesimo giorno successivo al termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui”: • i beni sono concessi o permangono in godimento; • i finanziamenti o le capitalizzazioni sono stati ricevuti. Considerato che la modifica è intervenuta direttamente sui Provvedimenti che individuano il termine di presentazione, la stessa opera “a regime” e pertanto la comunicazione in esame va ora inviata entro 30 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. con apporto di capitale o misto (codice tributo 1030) se l’ammontare dell’apporto è non superiore al 25% del patrimonio netto dell’associante risultante dall’ultimo bilancio approvato prima della data di stipula del contratto. ■ ritenute alla fonte operate da condomini Versamento delle ritenute (4%) operate ad aprile da parte dei condomini per le prestazioni derivanti da contratti d’appalto/d’opera effettuate nell’esercizio di impresa o attività commerciali non abituali (codice tributo 1019 a titolo di IRPEF, 1020 a titolo di IRES). ■ Inps - dipendenti Versamento dei contributi previdenziali relativi al personale dipendente, per le retribuzioni maturate nel periodo di paga di aprile. Con la collaborazione del Centro Studi Seac Le motivazioni della modifica sono rappresentate dalla necessità: “… di agevolare l’adempimento comunicativo, prevedendo una tempistica successiva alla presentazione della dichiarazione annuale dei redditi che, in relazione alla disciplina relativa ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari, consente l’utilizzo di elementi che in sede dichiarativa hanno già concorso alla tassazione del reddito diverso (determinato confrontando il minor corrispettivo pattuito e il valore di mercato del diritto di godimento), per i soggetti che ricevono in godimento beni aziendali e determinato l’indeducibilità dei relativi costi sostenuti, per i soggetti concedenti i beni in godimento. La scelta tiene conto dell’ulteriore esigenza di evitare la concentrazione di un’unica scadenza dell’adempimento comunicativo e di quello dichiarativo. Per detti motivi il nuovo termine prevede, per entrambe le comunicazioni, una tempistica successiva (30 giorni) alla presentazione della dichiarazione annuale dei redditi”. Di conseguenza il termine di presentazione della comunicazione è collegato a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi riferita al soggetto che vi provvede. Così, per le ditte individuali, società di persone e società di capitali (con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare) la comunicazione va presentata entro il 30.10. Il termine di presentazione della comunicazione riferita al 2013 slitta quindi dal 30.4 al 30.10.2014. Comunicazione beni in godimento a soci / familiari e finanziamenti / capitalizzazioni a regime per il 2013 Entro 30 giorni dal termine di presentazione del mod. UNICO entro il 30.4.2014 entro il 30.10.2014 ■ Inail - autoliquidazione premio Pagamento premio INAIL per la regolazione 2013 e per l’anticipo, anche rateizzato, 2014 beneficiando della riduzione forfetaria del premio del 14,17%. martedì 20 maggio ■ enasarco - versamento contributi Versamento da parte della casa mandante dei contributi relativi al primo trimestre lunedì 26 maggio ■ Iva comunitaria elenchi intrastat mensili Presentazione in via telematica degli elenchi riepilogativi delle cessioni di beni / servizi resi e degli acquisti di beni / servizi ricevuti, registrati o soggetti a registrazione, relativi ad aprile (soggetti mensili). Tachigrafo digitale, la nuova disciplina Il Regolamento europeo n.165/2014 ha introdotto una nuova disciplina sul tachigrafo digitale che abroga quella attuale (Reg. n. 3821/1985) e modifica alcune disposizioni sui tempi di guida e di riposo (Reg. n.561/2006). Di seguito le principali novità contenute nel nuovo Regolamento precisando che le stesse si applicheranno in tempi diversi. Dal 2 marzo 2015: sarà elevato a 100 km (attualmente 50 km) il raggio massimo entro cui può essere effettuato il trasporto con le deroghe previste sui tempi di guida e di riposo (tra cui quella sui trasporti effettuati da veicoli di peso inferiore a 7,5 tonnellate impiegati dai fornitori di servizi postali universali) e saranno esonerati dall’osservanza dei tempi di guida e di riposo i trasporti in conto proprio con veicoli di peso inferiore a 7,5 tonnellate effettuati entro un raggio di 100 chilometri 24124 Bergamo Via Lombardia, 3/A dal luogo in cui si trova l’impresa. Tel. 035/222160 Dal 2 marzo 2016: saranno inFax 035/249968 trodotti i cosiddetti tachigrafi intelligenti che permetteranno alla polizia stradale di individuare la posizione del veicolo e di leggere i dati registrati nel tachigrafo anche a distanza attraverso un sistema di navigazione satellitare. I nuovi tachigrafi saranno montati sui veicoli di nuova immatricolazione solo dopo che la Commissione avrà stabilito le specifiche tecniche dei nuovi apparecchi; le imprese di trasporto dovranno garantire ai propri conducenti una formazione adeguata circa il corretto funzionamento dei tachigrafi (non solo quindi fornire istruzioni adeguate ed effettuare controlli periodici). Ferma restando la possibilità di considerare le imprese di trasporto pienamente responsabili per le infrazioni commesse dai rispettivi conducenti, gli Stati membri potranno limitare tale responsabilità subordinandola all’inosservanza del predetto obbligo formativo da parte dell’impresa. la Rassegna 24 aprile 2014 A tr GR av I el W O SL PO EX E INTERPRETI DEL GUSTO ® F I E R A d e l l e A R T I M A N U A L I CUSTODI, MAESTRI, ESPLORATORI 16
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